X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

_________

n. 55

 

SEDUTA Di MARTEDì’ 26 giugno 2018

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

E DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO CICONTE

 

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 12,52

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

GIUDICEANDREA Giuseppe, Segretario questore f.f.

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

 

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

 

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, chiedo la parola perché, al di fuori del Palazzo del Consiglio regionale, è in corso una civile e misurata protesta da parte di alcuni titolari di strutture socio-assistenziali della Regione Calabria, che chiedono di incontrare il Presidente della Giunta regionale, il Presidente del Consiglio regionale e l'assessore Robbe.

Come lei stesso ha già annunciato, Presidente, ho già partecipato insieme al consigliere Greco ad una Commissione convocata dal Presidente Mirabello in merito alla questione.

Oggi, dopo averla redatta e sottoscritta, abbiamo depositato una mozione che, come da accordi presi, sarà esaminata nella prossima seduta di Terza Commissione.

Capisco l'introduzione all’ordine del giorno della mozione di cui, peraltro, non è a conoscenza nemmeno l'assessore Robbe, ma c’è una grande preoccupazione tra i titolari delle strutture.

Parliamo di un settore molto particolare, che riguarda il mondo socio-assistenziale, soprattutto la disabilità, su cui ormai si dibatte da tanto tempo e, al di là della Riforma, sulla quale possiamo essere o meno d'accordo e di cui discuteremo esaminando la mozione nella prossima seduta di Commissione, cerco di interpretare uno dei principali motivi di preoccupazione.

Nei giorni scorsi, su input del dipartimento, sono state sottoscritte le addende alle convenzioni con le strutture stesse.

L’accordo bipartisan preso in Commissione ha attribuito al Presidente Mirabello il ruolo di garante e mitigatore di alcuni momenti di contrasto sull'argomento, anche in sede di Consiglio regionale e al di là dell'esito del prossimo Consiglio di Stato.

Tra l’altro, l'assessore non ci aveva informati che, mentre stavamo discutendo in Commissione, l'Avvocatura regionale avesse richiesto la sospensiva della sentenza del Tar Calabria, poi rigettata dal Consiglio di Stato e la cui discussione è prevista per il 5 luglio.

In effetti, nei nuovi accordi e nelle nuove convenzioni è prevista la caducazione dell'accordo in caso di esito infausto per i ricorrenti, quindi di esito negativo e favorevole per la Regione di queste addende; il che, signor Presidente, determinerebbe la confusione più totale, poiché in quella sede l'assessore, con la quale abbiamo discusso ed a cui do atto di aver discusso sia in quella riunione sia in un altro incontro, dichiarando apertura.

Rispetto alla riscrittura di questa Riforma, chiedo ancora una volta all'assessore se rispetto a questo tipo di clausola inserita nelle convenzioni non vi sia, invece, una volontà politica diversa, che é quella prevista in regime transitorio per il 2018, per evitare di ingenerare ulteriori confusioni e di proseguire per come ci ha detto l'assessore Robbe, vale a dire con le rendicontazioni delle strutture alla Regione che poi delega il pagamento ai Comuni.

Queste strutture non si pagano dal primo gennaio. Siamo ormai a fine giugno. Se non dovesse partire questo processo di pagamento, rischieremmo di arrivare anche a settembre/ottobre e credo che non sia sinonimo di Paese o Regione civile. Pertanto, con il mio intervento, chiedo lumi all’assessore, anche in virtù della protesta odierna.

PRESIDENTE

Ho dato la possibilità di discuterne oggi proprio perché davanti alla sede del Consiglio regionale è in corso una mobilitazione di questo tipo.

Per la maggioranza, cedo la parola al consigliere Greco a cui seguirà l’eventuale intervento della Giunta regionale.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Nell’ultima seduta di Commissione, successiva all'ultima seduta di Consiglio regionale in cui era stata presentata una mozione a mia firma ed una richiesta di inserimento all'ordine del giorno da parte del consigliere Gallo, dopo l’audizione con l'assessore e con i rappresentanti delle strutture socio-assistenziali, il collega Gallo ed io siamo stati incaricati di elaborare una mozione in cui sono state riportate, in maniera dettagliata, le cose ribadite dal collega Gallo.

La mia vuole essere una sottolineatura della discussione che si è già svolta in Commissione e di quella che si farà prossimamente per far porre attenzione alla Giunta regionale, così come ha già fatto l’assessore Robbe nell'ultima seduta di Commissione, sulla problematica molto seria e delicata quale è quella del sociale, delle strutture socio-assistenziali, dei disabili, dei dipendenti e di chi, purtroppo, a causa di inconvenienti, non viene pagato da diversi mesi.

Massima attenzione, quindi, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato ma, soprattutto, della revisione dei decreti attuativi, anche in ragione delle indicazioni che la Commissione ha dato e darà alla Giunta regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Trovo estremamente significativo ed importante ascoltare l'assessore rispetto ad una tematica che sta creando molta confusione e, soprattutto, situazioni disomogenee su tutto il territorio regionale in quanto il 2 maggio, con la sentenza del Tar, alcuni finanziamenti da parte della Regione Calabria ai Comuni capofila erano già stati inviati, mentre altri sono stati mandati dopo quella data, creando preoccupazione in quei Comuni che hanno ricevuto il finanziamento dopo, rispetto ad una sentenza del Tar alla quale, come giustamente diceva lei, la Giunta regionale ha ritenuto di doversi appellare chiedendo, tra l’altro, un giudizio monocratico che è stato respinto – non so se fortunatamente – ma, tra le altre cose, in alcune determine del Settore la firma delle convenzioni con le strutture socio-assistenziali pone in essere anche una condizione che è quella della sentenza del Consiglio di Stato prevista per il 5 luglio.

Pertanto, ritengo si stia navigando a vista, assessore, e, rispetto a queste situazioni estremamente disomogenee, ci sono addirittura dei Comuni capofila che hanno fatto determine di restituzione del finanziamento. A maggior ragione, schiena dritta e testa alta imporrebbe che ci fossero degli indirizzi chiari da parte della Giunta regionale, affinché tutti i soggetti e Comuni capofila si adeguino a determinate direttive.

Cosa succederà se il 5 luglio, il Consiglio di Stato darà ragione alla Regione Calabria?

Cosa succederà con i finanziamenti restituiti o con la mancanza di delega di pagamento in alcuni soggetti capofila?

Ritengo che l'intervento dell'assessore sarà veramente interessante per fare chiarezza, dal Pollino fino a Scilla, e che, in questi atti di indirizzo, serva un coinvolgimento che non sia castrante per le strutture socio-assistenziali che devono sottoscrivere una convenzione con quella condizione sine qua non e che, se il 5 luglio dovesse essere data la sospensiva della sentenza del Tar, si ritorni punto e a capo.

Ringrazio i colleghi Gallo e Greco per la sensibilità dimostrata, sia in Commissione sia in seduta di Consiglio regionale, nel porre una questione di immane rilevanza.

Qui non c'è una parte e una controparte, assessore, ma la necessità di fare chiarezza rispetto ad una situazione estremamente disomogenea che, come lei ben sa, si è venuta a determinare sul territorio.

Bisogna evitare che si diano responsabilità ad un qualsivoglia Comune, magari in base al tipo di amministrazione che lo governa, di centro-sinistra o di centro-destra.

C'è un ricorso al Consiglio di Stato che si dovrà discutere il 5 luglio. Oggi andiamo a firmare anche una mozione, collega Gallo, che, probabilmente, potrebbe non avere nessuna valenza nel caso in cui il 5 luglio il Consiglio di Stato si dovesse esprimere in un determinato modo.

Ciò che non si può rimanere ad aspettare é la fase agonizzante delle strutture socio-assistenziali che abbiamo delineato e condiviso in maniera bipartisan in seduta di Commissione con il Presidente Mirabello.

Ascoltiamo la Giunta regionale e poi, Presidente, se lo ritenesse opportuno, sarebbe necessario fare un altro giro di interventi per chiarire e dare risposte certe ad un settore che è in fase agonizzante, non solo per la mia nozione di servizi a soggetti che hanno determinate problematiche, ma anche dal punto di vista occupazionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo per ringraziare i colleghi Greco e Gallo che hanno lavorato e hanno già predisposto questo testo di mozione unitaria bipartisan all'interno della Commissione, a seguito di lavori in cui abbiamo affrontato tanti dei temi che riguardano questa materia del Welfare, con senso di responsabilità e con la volontà di apportare le necessarie modifiche ed i correttivi che si richiedono alla luce di un problema che, effettivamente, oggi ci troviamo a dover affrontare.

Volevo solo comunicare all’Aula che, rispetto al percorso iniziato nell'ultima seduta di Commissione, c'è la volontà da parte della Commissione stessa e dei colleghi di proseguire non solo nella trattazione della proposta di modifica della legge numero 23 del 2003, pervenuta dalla Giunta regionale, che già su alcuni aspetti procedurali contiene alcuni elementi di chiarezza, ma anche rispetto ad un iter amministrativo e legislativo che, probabilmente, necessiterà di ulteriori ritocchi.

Credo che, a strettissimo giro di posta, in una seduta che sarà convocata a brevissimo termine, continueremo su questo percorso, a prescindere poi dall'esito della vicenda davanti al Tribunale amministrativo che, ovviamente, ha un iter a sé, rispetto al quale, dal punto di vista legislativo, non abbiamo assolutamente la necessità di fare altro, se non risolvere le questioni che vengono poste dalle strutture e dalla comunità. Grazie.

PRESIDENTE

Per la Giunta regionale ha chiesto di intervenire l’assessore Robbe. Prego, ne ha facoltà.

ROBBE Savina Angela Antonietta, assessore al lavoro ed al welfare

Intanto ringrazio per i lavori che si sono svolti in Commissione e che sono stati molto produttivi. Premesso che, ad oggi, nessuno dei 32 ambiti costituiti ha restituito le risorse e considerato che quanto detto in Commissione e che ribadisco – ovvero che non intendiamo assolutamente fermarci sulla ridiscussione della Riforma per arrivare ad una risposta e ad una conclusione condivisa e utile a tutti per andare avanti, soprattutto ai cittadini – preciso che abbiamo dovuto inserire la dicitura per come suggerito dall'Avvocatura e che non c'è nessuna intenzione di fermarci, a prescindere dal percorso giudiziario che abbiamo dovuto intraprendere per evitare che si annullasse tutto, rischiando che le risorse non potessero rimanere in capo ai Comuni; in tal caso, avremmo dovuto attendere l’assestamento di bilancio per pagare le strutture perché c'è bisogno di portare un cambiamento nei capitoli del bilancio stesso.

Detto questo, man mano che le strutture procederanno con la firma delle addende, riceveranno i pagamenti per come dovuto.

Nel frattempo, però, bisogna andare avanti con la Riforma, come condiviso obiettivamente, per le cose necessarie.

Le convocazioni sono pronte, sia per i Comuni capo ambito sia per tutti coloro che sono previsti dall'articolo 22 della legge numero 23 del 2003.

Sono previste le convocazioni anche per le parti sociali. Dobbiamo attendere che venga licenziato il testo di riferimento, per cui vi invito a procedere velocemente con la revisione, per poter convocare le strutture ed i Comuni e chiudere la partita, riavviando positivamente la Riforma, che non deve essere affatto di parte.

PRESIDENTE

Considerato che la mozione dei consiglieri Gallo e Greco non era all’ordine del giorno, suggerirei di condividerla anche con gli altri consiglieri regionali durante lo svolgimento dei lavori, per poi discuterla al quarto punto all’ordine del giorno dedicato alle mozioni, nell’intento di creare una sintesi anche con la Giunta regionale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

E’ importante discuterne perché, come dice l’assessore, ad oggi non ci sono restituzioni di finanziamenti, ma ci sono Comuni che hanno fatto la determina di restituzione, per cui è il caso di porsi il problema adesso.

E’ vero che nelle convenzioni e nelle addende con le strutture socio-assistenziali, su consiglio del settore legale, si é dovuta mettere la condizione sine qua non.

Un indirizzo politico deve essere chiaro in questo momento di sofferenza. Pertanto, la inviterei ad evitare di mettere le strutture socio-assistenziali nelle condizioni di firmare qualcosa che il 5 luglio potrebbe diventare carta straccia, perché la convenzione che si chiede di firmare alle strutture socio- assistenziali é condizionata all'esito di quella data.

Se in quella data il Consiglio di Stato dovesse dare ragione alla Regione Calabria, quelle convenzioni saranno carta straccia e non avranno nessuna validità.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Condivido la sua proposta, Presidente, per il buon senso che le è proprio, anche in virtù della protesta odierna, civile e composta, nei confronti di un'Istituzione che, forse in questi mesi, non è stata proprio amica di quel settore, anche perché i ricoveri sono scaduti, ci sono stati gli accreditamenti delle strutture autorizzate e non sono stati effettuati i pagamenti delle strutture, per cui si evince un po' di confusione.

E’ importante dare una risposta, anche oggi, attraverso l'approvazione della mozione che ho appena sottoposto all'attenzione dell’assessore e che sottoporrei, magari, anche ai colleghi consiglieri, se sono d'accordo. Grazie.

PRESIDENTE

Chiedo ai consiglieri Gallo e Greco di poter discutere con i colleghi consiglieri della mozione. Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Ritengo che questa materia necessiti di trasparenza che finora è mancata, lo dico con molta chiarezza.

Invito l'assessore ad adoperarsi pubblicamente affinché su una questione ed un settore così delicati ci sia la massima trasparenza.

Se ci sono lobbies, interessenze ed interessi che vogliono far fallire la Riforma, questa Giunta regionale ha l'obbligo di farle emergere, altrimenti, si rischia di creare un clima torbido in un settore molto, ma molto delicato.

Lo dico con molta chiarezza in Consiglio regionale, anche rispetto alle diverse denunce che sto raccogliendo e per le quali sto valutando il da farsi.

Per questo, il dipartimento e l'assessore competente hanno l’obbligo di fare chiarezza.

La mozione potrebbe andare bene, però è carta straccia. C'è bisogno di atti concreti che devono essere fatti dalla Giunta e dall’assessore.

Ha ragione il collega Esposito perché siamo sotto una tagliola, che é quella del pronunciamento del Consiglio di Stato, da qui a qualche giorno.

Poi bisogna fare una scelta politica perché su questo settore non possiamo essere la cenerentola d'Italia e d'Europa per spesa pro-capite.

Impegniamo la Giunta regionale a venire in Consiglio regionale alla prossima sessione di approvazione del bilancio ed inserire almeno 10-20 milioni in più per il settore dei Servizi sociali.

Di cosa stiamo parlando? C'è bisogno di una scelta politica che metta più risorse, altrimenti il rischio è quello di fare una guerra tra poveri e non di fornire i servizi necessari.

Siamo l'ultima Regione d'Italia per spesa pro-capite. Da questo punto di vista, mi aspetto che l'assessore sia nelle condizioni di presentare una relazione al Consiglio, per poi decidere ed impegnarsi a trovare maggiori risorse.

Le statistiche delineano un aumento della povertà, ovvero di coloro che vivono una condizione di emarginazione e gran parte dei poveri del Paese e della Regione sono i minori e se non si trova un servizio sociale adeguato ci sarà una devianza non più sopportabile.

Basta chiacchiere! C’è bisogno di atti concreti che possono essere compiuti dalla Giunta regionale.

Pertanto, auspico che nel prossimo bilancio si individuino ulteriori risorse, dai 10 ai 20 milioni di euro, affinché su questo settore si incrementino i servizi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Grazie, Presidente. Intanto vorrei rispondere al collega Guccione per dire che le mozioni non sono carta straccia. Per chi ha rispetto del ruolo istituzionale che si svolge in questo civico consesso, le mozioni sono atti che impegnano la Giunta regionale.

Sono atti importanti che manifestano il lavoro che la Commissione, insieme all’assessore, ha fatto in questi giorni.

Tutto quello che avviene in questo Consiglio regionale deve avere, ed ha, la dignità che merita: mozioni, interpellanze ed interrogazioni fanno parte di questo humus, che è il nostro ruolo quindi;mi consenta, ma dire che è carta straccia è un'offesa che non posso accettare, in virtù del ruolo che ho rivestito e rivesto, non solo in quest’Aula.

Condivido la proposta del presidente Irto, per il lavoro che è stato fatto di concerto con gli altri componenti della Commissione, con le sollecitazioni pervenute da parte dell'assessore e con le strutture che abbiamo audito, soprattutto per la tematica che è estremamente importante perché, l'abbiamo detto e ribadito tutti, tocca le fasce deboli della società, ma anche per dare un segnale a quanti oggi sono venuti fin qui.

Non sono potuto intervenire perché sono arrivato in forte ritardo, ma per rispetto a tanti padri di famiglia, a tanti padri di disabili, a tanti imprenditori che gestiscono queste strutture, ritengo che approvare questa mozione, seppur con tutti i limiti e le forzature che può avere, sia un atto doveroso ed importante, anche nei confronti della Giunta regionale, per quello che quest'atto e questo Consiglio regionale rivestono.

Svolgimento interrogazioni a risposta immediata (art. 122 Regolamento interno del Consiglio regionale)

PRESIDENTE

Il primo punto all'ordine del giorno riguarda le interrogazioni a risposta immediata. Ai sensi dell'articolo 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale, ricordo all’Aula che l'interrogante dispone di 2 minuti per illustrare l’interrogazione, la Giunta regionale di 3 minuti per la risposta e che l'interrogante ha diritto di replica per non più di un minuto.

Interrogazione numero 362/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua “Sul mancato intervento dell'elisoccorso 118 a supporto degli operatori del Soccorso alpino calabrese

PRESIDENTE

Esaminiamo la prima interrogazione, la numero 362/10^ di iniziativa del consigliere Bevacqua recante “Sul mancato intervento dell'elisoccorso 118 a supporto degli operatori del Soccorso alpino calabrese”. Cedo la parola al consigliere Bevacqua per l’illustrazione.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Questa interrogazione era stata da me presentata nel mese di maggio a seguito del mancato intervento dell'elisoccorso per il trasporto in quota degli operatori del Soccorso alpino nel territorio di Cerchiara.

In questa interrogazione chiedevo alla Giunta regionale e al dipartimento le ragioni di questo rifiuto e come mai ciò avveniva, visto l’accordo tra dipartimento della Salute, 118 e Soccorso alpino, anche perché, come ricordavo all’Aula nella scorsa seduta, c'è una legge regionale presentata dal collega Giudiceandrea per il riconoscimento al Soccorso alpino della Regione Calabria di determinate competenze e specificità.

Non leggerò l'interrogazione, ho solo voluto citare i punti principali. Pertanto, mi aspetto che oggi la Giunta regionale e il dipartimento ci diano una spiegazione chiara in merito al mancato utilizzo delle soccorso e mi auguro che la Giunta regionale abbia già risolto gli eventuali problemi legati alla mancanza di accordo, magari con i responsabili del soccorso stesso.

PRESIDENTE

Cedo la parola all’assessore Musmanno.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

In relazione all'interrogazione del consigliere Bevacqua, si riferisce quanto segue: “Per l'intervento in questione, verificatosi in data 12 maggio 2018, la centrale operativa del 118 di Cosenza, veniva allertata per una signora precipitata dall’altezza di circa 4 metri in località Monte Sellaro di Cerchiara di Calabria.

Attese le condizioni non critiche dell’infortunata, veniva attivata l'ambulanza, assieme al supporto del Soccorso alpino per il recupero della signora, viste le caratteristiche della zona dove era accaduto l'incidente e secondo lo specifico protocollo tecnico.

In un momento successivo, veniva richiesto da parte del Soccorso alpino alla centrale operativa 118 di Cosenza, di trasportare 8 persone più l'equipaggiamento, dal campo sportivo di Cerchiara a quota 1400 metri con l'elicottero del servizio di elisoccorso, per raggiungere più rapidamente il luogo dell'intervento.

La centrale operativa 118 di Cosenza richiedeva la missione al comandante della elibase di Cosenza il quale, sentito il proprio ufficio operativo, rappresentava di non essere autorizzato ad imbarcare personale estraneo al servizio sanitario regionale.

L’infortunata veniva poi, comunque, soccorsa dall'ambulanza presso il santuario della Madonna delle Armi.

Quanto accaduto, tuttavia, impone una verifica della possibilità di intervenire nel vigente contratto di servizio di elisoccorso, alla luce della legge regionale numero 1 del 2017, al fine di adeguarlo alla convenzione siglata tra la Regione Calabria ed il Centro nazionale di Soccorso alpino e tra quest'ultimo e le centrali operative del 118, che sono intervenuti in epoca successiva alla stipula di tale contratto.”

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Mi ritengo soddisfatto e chiedo alla Giunta, in questo caso all’assessore Musmanno, di attivarsi affinché venga modificato il rapporto contrattuale in considerazione di quanto previsto dalla legge regionale numero 1 del 2017.

Auspico, pertanto, che la Giunta regionale si attivi immediatamente per poter risolvere questo problema, anche alla luce della citata legge regionale, che consente di farlo. Grazie.

Interrogazione numero 365/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea “In ordine al progetto "Misure afferenti alla prevenzione, alla diagnosi, cura e assistenza della sindrome depressiva post partum"” 

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 365/10^ di iniziativa del consigliere Giudiceandrea “In ordine al progetto misure afferenti alla prevenzione, alla diagnosi, cura e assistenza della sindrome depressiva post partum”. Cedo la parola al consigliere Giudiceandrea per l’illustrazione.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Il dipartimento Salute della Regione Calabria ha attivato un progetto per la prevenzione, diagnosi, cura ed assistenza della sindrome depressiva post partum ma, secondo alcune indicazioni, sembrerebbe che questo tipo di attività sarebbe rivolta soltanto a due unità ospedaliere della provincia di Catanzaro, non interessando le altre quattro province.

Poiché vi é prova ministeriale di progetti analoghi che, con risorse più o meno simili, hanno portato in altre Regioni ad attivare anche 14 attività di progetto similari, chiediamo alla Giunta regionale se vi sia intenzione di ampliare lo spettro di utilizzazione di questo tipo di attività e se lo si potrà fare con queste stesse risorse o bisognerà aspettare l'invio di nuove risorse da parte del governo centrale. Grazie.

 

Presidenza del vicepresidente Ciconte

 

PRESIDENTE

Cedo la parola all’assessore Musmanno.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Con DCA numero 73 del 5 aprile 2018, è stata recepita l'intesa Stato-Regioni del 31 gennaio 2018, concernente la definizione delle procedure per la presentazione da parte delle Regioni, dei progetti afferenti alla diagnosi, cura ed assistenza della sindrome depressiva post partum.

Definito il progetto esecutivo, in data 30 marzo, il dipartimento Sanità della Regione Calabria, provvedeva ad inviarlo al Ministero della Salute.

La proposta progettuale è stata valutata favorevolmente dal Comitato di valutazione, appositamente istituito presso la Direzione generale del Ministero della Salute, che ne ha dato comunicazione con nota dell’8 maggio scorso.

E’ noto che il posto privilegiato, dove tutte le donne in gravidanza afferiscono, é il punto nascita.

In considerazione di ciò, si è deciso di individuare quale territorio di riferimento, al fine di poter espletare l'azione integrata ospedale-territorio che il progetto prevede, la provincia di Catanzaro in cui ricade il punto nascita dell'Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” che, nell'anno 2016, ha effettuato il maggior numero di parti in regione, 2192, e, conseguentemente, l'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.

Il progetto in via sperimentale, sarà realizzato nella provincia di Catanzaro e, sulla scorta dei risultati ottenuti, successivamente sarà riproposto nelle altre quattro province, previa formazione di una equipe multidisciplinare che possa avviare nel proprio territorio il modello sperimentato.

Sì precisa che il progetto, che avrà una durata di 18 mesi, ha ottenuto un finanziamento pari ad euro 109 mila 205.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, assessore. Ci riteniamo pienamente soddisfatti.

Svolgimento interrogazioni a risposta scritta (art. 121 Regolamento interno del Consiglio regionale)

Interrogazione numero 248/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “Sulla mancata pubblicazione degli incarichi vacanti di continuità assistenziale”

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all'ordine del giorno, le interrogazioni a risposta scritta, ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento interno del Consiglio regionale. La prima interrogazione è la numero 248/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò “Sulla mancata pubblicazione degli incarichi vacanti di continuità assistenziale”. Cedo la parola all'interrogante.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Si tratta di un’interrogazione datata 29 dicembre 2015 e superata dagli eventi, per cui la ritiro. Grazie.

Interrogazione numero 342/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione “Sulla situazione della Sanità calabrese”

PRESIDENTE

Passiamo alla successiva interrogazione, la numero 342/10^ di iniziativa del consigliere Guccione “Sulla situazione della Sanità calabrese”. Cedo la parola al consigliere Guccione per l’illustrazione.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

E’ già stata illustrata. Aspetto la risposta della Giunta.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Chiedo il rinvio di questa interrogazione ad un momento successivo di questa stessa seduta, cui potrà rispondere il presidente Oliverio, che arriverà a breve, in quanto attualmente impegnato in una riunione urgente riguardante una crisi idrica a Reggio Calabria.

PRESIDENTE

Aspettiamo il Presidente della Giunta regionale.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

L'importante è che l’interrogazione non venga rinviata come l'altra volta, Presidente.

La sanità non può attendere.

PRESIDENTE

Aspettiamo il Presidente per la risposta e la rinviamo ad un momento successivo della seduta odierna.

Interrogazione numero 343/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione “In ordine alla immediata sottoscrizione di un accordo transattivo tra Regione Calabria, Regione Marche e INRCA di Ancona al fine di avviare un rilancio dell’INRCA di Cosenza”

PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione numero 343/10^ di iniziativa del consigliere Guccione “In ordine all'immediata sottoscrizione di un accordo transattivo tra Regione Calabria, Regione Marche ed INRCA di Ancona, al fine di avviare un rilancio dell’IRCA di Cosenza”.

La illustri, consigliere Guccione, prego.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Questa interrogazione riguarda l’INRCA, un istituto di ricerca che risiede a Cosenza, che è l'unico presente in Calabria che si occupa di un settore nevralgico della sanità calabrese che è quello delle patologie dell'invecchiamento.

Come lei sa - perché è esperto -, ormai la popolazione italiana e calabrese invecchia, quindi, c'è bisogno, per un adeguato, puntuale e confortevole invecchiamento della popolazione, di fare ricerca scientifica.

È un punto nevralgico, in un settore nevralgico che è la sanità.

L’INRCA ha avuto un problema di rallentamento degli investimenti, perché è nato un contenzioso, negli anni scorsi, verso la sede madre dell' INRCA di Cosenza, che è quella di Ancona. Sono passati diversi anni e alla fine - è notizia di qualche settimana fa - finalmente è stata siglata la transazione tra la Regione Calabria, l’INRCA di Ancona e la Regione Marche.

Noi dobbiamo pretendere dalla Regione Marche un piano di investimenti per l'INRCA di Cosenza sia per quanto riguarda l’Azienda sanitaria sia per quanto riguarda il potenziamento medico delle nuove tecnologie.

Ritengo importante questa fase - positiva la chiusura della transazione - ma la Regione Calabria si deve impegnare perché la Regione Marche e l’INRCA di Ancona sottoscrivano un piano di investimenti per il rilancio dell’INRCA di Cosenza.

PRESIDENTE

La risposta della Giunta, prego.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

In relazione all'interrogazione in oggetto, si fa presente che sono stati effettuati altri incontri di carattere tecnico con i rappresentanti della sede centrale dell’INRCA, al fine di addivenire a una transazione sulle somme vantate a credito da parte del medesimo Istituto.

Essendo la Regione Calabria in regime di Piano di rientro, si è resa necessaria un’interlocuzione, avvenuta in maniera congiunta, con i suddetti rappresentanti e con i Ministeri affiancanti.

Consumati questi passaggi, si è addivenuti alla redazione del DCA numero 118, del 24 Maggio 2018, con il quale è stato approvato lo schema di accordo transattivo tra la Regione Calabria, la Regione Marche e l’INRCA. L'accordo transattivo è già stato sottoscritto dalle parti interessate.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Guccione per la replica.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Proprio in virtù di questo atto transattivo, è necessario che la Regione si adoperi affinché ci sia un piano degli investimenti per l’INRCA di Cosenza per un aumento dei posti letto, il rinnovo dei requisiti tecnologici, un piano per l'occupazione delle figure professionali necessarie alla ricerca nel campo geriatrico e del trattamento riabilitativo in regime post acuzie ospedaliera, perché questa è la missione dell’INRCA.

Ritengo che questo debba essere fatto nel momento in cui si firma l'atto transattivo - è un atto separato dalla transazione - perché da questo dipende il rilancio di un ente importantissimo che può essere utile alla sanità calabrese.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Guccione.

Interrogazione numero 344/10^ di iniziativa del consigliere O. Greco “In ordine agli affidamenti servizi accessori a quelli ospedalieri”

PRESIDENTE

Ora passiamo all'interrogazione 344/10^ di iniziativa del consigliere Greco recante: “In ordine agli affidamenti servizi accessori a quelli ospedalieri”.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Il sottoscritto, nella qualità di consigliere regionale della Calabria, intende richiedere ogni elemento di conoscenza relativo ai servizi accessori a quelli ospedalieri, affidati a società esterne o cooperative da parte delle Aziende ospedaliere e dalle ASP calabresi.

Chiedo al Presidente della Giunta regionale: quali società o cooperative gestiscano i servizi accessori a quelli ospedalieri in tutte le Aziende ospedaliere ed ASP della Regione Calabria, ad esempio: autoparco, vigilanza, gestione archivi telematici, call center, front office, mensa; se siano già scaduti i termini di affidamento per la gestione dei servizi previsti in sede di gara; se e quali società agiscano ancora in regime di prorogatio; se siano previste nuove procedure di gara per l'affidamento di servizi accessori a quello ospedalieri.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Musmanno. Prego.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Grazie. In riferimento all'interrogazione, sì precisa che da un'indagine effettuata presso ciascuna Azienda del sistema e del servizio sanitario regionale interpellate, risulta che:

per il servizio Autoparco:

ASP Reggio Calabria: servizio scaduto senza nuovo affidamento;

G.O.M di Reggio Calabria: servizio in corso con scadenza il 4 agosto 2019: ditta Traffic srl; ASP di Cosenza: gara scaduta in prorogatio, ditta Blu Service con gara in itinere;

Azienda ospedaliera di Cosenza: nessun servizio;

ASP di Vibo Valentia: nessun servizio;

Azienda ospedaliera di Catanzaro: nessun servizio;

ASP di Crotone: nessun servizio;

A.O.U. Mater Domini: assente;

ASP di Catanzaro: procedura CONSIP, ditte LEASE plan, ALD e ARVAL. I contratti sono scaduti ed in attesa di rinnovo che avverrà mediante procedura CONSIP, ad esclusione ditta ARVAL ancora in esecuzione;

 

per i servizi di Vigilanza:

ASP di Reggio Calabria: ditta Europol S.p.a. in prorogatio;

G.O.M. di Reggio Calabria: scadenza 31 marzo 2021- RTI Full Service srl, Sicurcenter S.p.a. Europol Srl;

ASP di Cosenza: gara scaduta in prorogatio, ditta Torpedine s.r.l. più Istituti riuniti di vigilanza - in corso gara gestita dalla Stazione Unica Appaltante;

Azienda ospedaliera di Cosenza: gara S.U.A. Istituti riuniti di vigilanza;

ASP di Vibo Valentia: affidata fino al 31 marzo 2021 ditta Istituti privati di Vigilanza S.r.l. Azienda ospedaliera di Catanzaro: non sono segnalati i contratti in essere;

ASP di Crotone: servizi in proroga. L'azienda è in attesa di firmare il contratto con la ditta SICUR TRANSPORT da gara S.U.A.;

A.O.U. Mater Domini: servizio in proroga all’Istituto di vigilanza privata notturna e diurna S.r.l. di Catanzaro. Adesione al lotto numero 1 della gara S.U.A., già aggiudicata alla stessa ditta;

ASP di Catanzaro: ditta Securpol Group attualmente in regime di proroga mediante contratto ponte con scadenza 16 settembre 2018;

 

per la gestione archivi telematici:

 per questo servizio non è stata chiarita la natura dello stesso in relazione all'eventuale gestione di servizi specifici, server, software, applicativi vari, manutenzione e service;

ASP di Reggio Calabria: gestione in capo a ditte diverse che gestiscono i vari servizi;

G.O.M. di Reggio Calabria: assente;

ASP di Cosenza: gestione in capo a ditte diverse che gestiscono i vari servizi;

Azienda ospedaliera di Cosenza: nessun servizio;

ASP di Vibo Valentia: affidata fino al 31 dicembre 2019 ditta SINAPSIS e CAMPIONE Informatica S.r.l. per gestione ricette fino a luglio 2019;

Azienda ospedaliera di Catanzaro: in corso procedura CONSIP-FAST WEB per gestione server;

ASP di Crotone: ditta Cromix;

Azienda Materdomini: adesione CONSIP per gestione server, scadenza 2021;

ASP di Catanzaro: servizio non esternalizzato, tuttavia i software e gli applicativi utilizzati per i servizi aziendali sono affidati a soggetti che risultano i titolari dei relativi diritti di privativa industriale;

 

per quanto riguarda i servizi call center- front-office:

ASP di Reggio Calabria: gara scaduta, in fase di deliberazione bando di gara per Call Center unificato ASP di Reggio Calabria più G.O.M. di Reggio Calabria. Attuale proroga affidata a Telecom;

G.O.M. di Reggio Calabria: in proroga fino al 2018, in programma nuova gara anche per il front-office;

ASP di Cosenza: gara scaduta in prorogatio, ditta Coop SEAT. Delibera capitolato S.U.A. in approvazione;

Azienda ospedaliera di Cosenza: servizio in essere fino a febbraio 2019 con la ditta SEAT COOP SOC. A.R.L.:

ASP Vibo Valentia: procedura attivata fino a marzo 2019, ditta Planet Call Direct;

Azienda ospedaliera di Catanzaro: gara scaduta ditta Inginia S.r.l.. In corso gara unica per Call Center Area Centro, in fase di aggiudicazione;

ASP di Crotone:nessun servizio;

A.O.U. Mater Domini: scadenza 30 marzo 2019 con gara MEPA aggiudicata all’A.T.I. ditta Benex s.r.l. più ISI Global S.r.l.;

ASP di Catanzaro: in corso gara unica per Call Center Area Centro in fase di aggiudicazione;

 

per il servizio mensa:

ASP di Reggio Calabria: scaduta e ad attualmente in proroga alla ditta Gerico S.r.l. In corso procedura negoziata per un anno.

G.O.M. di Reggio Calabria: scadenza 23 Marzo 2021, ditta Elior ristorazione S.p.a;

ASP di Cosenza: gara scaduta in prorogatio alla ditta SIARC più Eurosist per il presidio ospedaliero di Acri, in attesa gara S.U.A;

Azienda ospedaliera di Cosenza: gara S.U.A. scadenza maggio 2021, ditta La Cascina Global Service ;

ASP di Vibo Valentia: procedura attiva fino a novembre 2018 con la ditta Dussmann, a scadenza previsione di gara S.U.A.;

Azienda ospedaliera di Catanzaro: convenzione S.U.A, lotto numero 6, scadenza dicembre 2021 R.T.I. Elior Ristorazione e Ristorart Toscana S.r.l.;

ASP di Crotone: scadenza febbraio 2021, ditta Consorzio Nazionale Servizi di Bologna più convenzione Consip, ditta Sodexo;

A.O.U. Mater Domini: in atto scadenza 31 dicembre 2018 dal lotto numero 1 gara S.U.A. ditta Scamar S.r.l. Già in corso nuova gara della sua S.U.A.

ASP di Catanzaro: ditta SIARC di Catanzaro con scadenza 30 giugno 2019.

PRESIDENTE

Per replica, può intervenire il consigliere Greco.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Devo dichiararmi moderatamente soddisfatto, perché su alcuni punti, assessore, mi aspettavo più precisione, soprattutto avrei voluto capire meglio la situazione delle società che sono in regime di prorogatio.

Che cosa significa? Significa che sarebbe stato necessario spiegare: l'anno in cui la gara scade o è scaduta e quanto dura il regime di prorogatio.

Per esempio, se dovesse esserci una gara per l’affidamento di un servizio per un tempo stabilito di due anni e, poi, in prorogatio dura quattro - beh! -, qualche problema c'è!

Su questo, mi riservo chiedere una specifica maggiore perché, chiaramente, la mia finalità non è semplicemente quella di sapere - che è stato utile - ma di capire come vengono gestiti i servizi e, soprattutto, come viene gestito questo istituto della prorogatio.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Integreremo il testo.

Interrogazione numero 345/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua “Garanzia di accesso a una diagnosi precoce per tumore del collo dell'utero”

PRESIDENTE

Passiamo alla prossima interrogazione numero 345/10^di iniziativa del consigliere Bevacqua “Garanzia di accesso a una diagnosi precoce per tumore del collo dell'utero”. Prego.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, la mia interrogazione è nata a marzo, nel momento in cui ho rilevato sul territorio alcune preoccupazioni in merito alle possibilità ridotte da parte dei consultori per quanto riguarda i Pap-test non da screening, perché c’è stata una limitazione a 20 Pap-test mensili.

Con questa interrogazione, ho chiesto se il dipartimento alla Sanità fosse a conoscenza della situazione, se è stata una disposizione relativa ad un periodo limitato, legato a condizioni particolari, o se, ormai, rientra nell’ordinarietà.

Se fosse vero, credo che dovremmo ragionare su come eliminare questa limitazione, perché il tumore del collo dell'utero è uno dei tumori più diffusi e mortali, anche in Calabria.

Credo che sia nostro dovere capire il perché di queste limitazioni ed eventualmente risolvere con provvedimenti amministrativi utili a dare risposte alle donne, perché la prevenzione deve essere l'elemento cardine di ogni attività legislativa e amministrativa. Grazie.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Sì, grazie Presidente. Il vigente Piano di Prevenzione Nazionale prescrive che tutte le Regioni debbano adottare, entro il 2018, un programma di screening organizzato e basato sulla ricerca dell'HPV-DNA.

Tale infezione è sostenuta da Papilloma Virus Umano e da diversi genotipi, alcuni dei quali ad alto rischio a causa del carcinoma cervicale. La ricerca dei genotipi ad alto rischio è più efficace della citologia tradizionale, basata sul PAP test, nel prevenire tumori aggressivi ed invasivi.

La riduzione del rischio così ottenuta consente di estendere l'intervallo di controllo dai tre anni previsti per il Pap-test, ai 5 anni per l' HPV-DNA.

Il DCA numero 112 del 2016 prevede l'esecuzione del test primario HPV-DNA nelle microbiologie-virologiche degli ospedali Hub della Regione Calabria, riservato alle donne in età compresa tra 29 e 64 anni. Il Pap-test viene riservato invece a quelle di età compresa tra 25 e 29 anni, al fine di evitare una sovradiagnosi di lesioni precancerose che invece regrediscono spontaneamente.

Nell'ASP di Cosenza è attivo il programma di screening per la prevenzione del cervicocarcinoma che prima veniva garantito tramite l'esecuzione del solo esame citologico cervico-vaginale (Pap-test), mentre a brevissima scadenza sarà garantito tramite l'esecuzione sistematica del test per l'HPV-DNA ad alto rischio.

Infatti, a tal fine, risultano già complete le procedure di acquisizione di reagenti e di macchine, che sono in fase di installazione, così come risultano quasi completate le procedure di arruolamento del personale necessario a garantire tali attività.

Per quanto sopra chiarito, si può affermare che l'ASP di Cosenza sarà in brevissimo tempo nelle condizioni di ottemperare a quanto previsto dalle linee guida nazionali sul nuovo test di screening del cancro della cervice uterina, per cui le aventi diritto, donne tra i 30 e i 64 anni, saranno invitate con lettera personalizzata a recarsi presso il consultorio familiare di riferimento per effettuare il prelievo, il cui test sarà poi eseguito presso il laboratorio di microbiologia e virologia di riferimento presso l'Azienda ospedaliera di Cosenza.

Riguardo, infine, alla circolare del 21 giugno 2017 che stabilisce un numero massimo di Pap-test non da screening pari a 20, si precisa che le azioni messe in campo dall’ASP di Cosenza risultano chiaramente essere tutte tese a superare le criticità segnalate anche attraverso il reclutamento di personale, già in corso, da dedicare proprio alle Anatomie Patologiche.

PRESIDENTE

Consigliere Bevacqua, può intervenire per replica, prego.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Mi ritengo soddisfatto, soltanto - come ho già fatto nella precedente interrogazione - vorrei invitare il dipartimento Sanità, l'assessore e la Giunta regionale ad accelerare questi tempi per poter attivare nel più breve tempo possibile tutti gli strumenti necessari per poter dare risposte al territorio. Grazie.

Interrogazione numero 347/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione “In ordine alle risorse finanziarie derivanti dagli incassi delle tessere micologiche”

PRESIDENTE

Grazie, consigliere. Proseguiamo con l’interrogazione numero 347/10^ di iniziativa del consigliere Guccione: “In ordine alle risorse finanziarie derivanti dagli incassi delle tessere micologiche”. Prego, consigliere Guccione.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Il 4 aprile 2018 ho interrogato il Presidente della Regione Calabria per conoscere - e avere anche gli atti, non so se chi risponderà avrà cura di darmeli -: le somme incassate da parte della Regione Calabria per quanto riguarda le tessere micologiche, distinte per i singoli anni: 2013, 2014, 2015, 2016, 2017 e anche il riparto per ciascun anno; gli atti di liquidazione delle medesime; le cifre disponibili, ad oggi ancora non utilizzate, visto che il mancato adempimento della legge relativa alle risorse finanziarie derivanti dagli incassi delle suddette tessere, provoca una serie di questioni che potrebbero comportare anche un danno erariale.

Su questo punto, chiedo una risposta orale ed anche gli atti relativi.

PRESIDENTE

La risposta della Giunta. Prego.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Per l'annualità 2013:

Nell'anno 2014 al Capitolo 22040830, erano presenti a saldo della precedente annualità 120.943,20 euro, derivanti dagli incassi per il rilascio/rinnovo delle tessere micologiche.

Con il decreto del dirigente di settore del 25 settembre 2014 - legge regionale 30/2001 “Normativa per la regolamentazione della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei e ipogei freschi e conservati”, Riparto ed impegno somme capitolo 22040830” sono state riportate ed impegnate le somme a norma di legge per un importo complessivo di euro 120.924,20.

Con decreto numero 3641 del 22 aprile 2015 sono state liquidate le somme ai soggetti associativi aventi titolo.

Per l'annualità 2014 – 2015:

Nell'anno 2016 al Capitolo U2204083001, erano presenti a saldo delle precedenti due annualità 231.517,23 derivanti dagli incassi per il rilascio rinnovo delle tessere micologiche con delibera di Giunta regionale numero 488 del 6 dicembre 2016, su richiesta del settore competente, venivano istituiti i Capitoli afferenti il comparto dei funghi, ai quali sono state imputate le risorse, secondo la ripartizione percentuale prevista dalla normativa.

In particolare:

con decreto numero 17259 del 28 dicembre 2016, impegno somme - tasse regionali erroneamente versate per un importo di euro 1.000,00;

con decreto 17268 del 28 dicembre 2016, impegno somme - associazioni micologiche anno 2014-2015, per un importo di euro 57.629,31. Con decreto numero 60402 del 19 giugno 2017, le associazioni micologiche aventi diritto sono state liquidate;

con decreto numero 17274 del 28 dicembre-2016 “Applicazione della legge regionale 30/2001 per un importo di euro 12.102, 15;

con decreto numero 17276 del 28 dicembre 2016 per un importo di euro 5.762,93;

con decreto numero 17261, impegno somme - sistema informatico regionale TRAFO per un importo di euro 11.525,86;

con decreto numero 17280 dello stesso giorno, 28 dicembre 2016, impegno somme 2014-2015 comuni di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, provincia di Reggio; Azienda Calabria verde per un importo di euro 115.258,61;

 con decreto numero 17281 del 28 dicembre 2016, procedimento a contrarre in attuazione della delibera di Giunta regionale del 14 luglio 2014 per un importo di euro 9.941,06 dove nell'allegato“A” si prevedeva l'acquisto di beni e servizi hardware e software per l'attività della micologia;

con decreto numero 17375 del 29 dicembre 2016, impegno somme per ricerca e studi con università ed enti di ricerca per un importo di euro 17.288,79;

con decreto numero 17376 del 29 dicembre 2016, per un importo di euro 1.008,52 dove nell'allegato “A” si prevede l'acquisto di beni e servizi per la realizzazione di stampati e servizi tipografici.

Per annualità 2016 – 2017:

Nell'anno 2017 al Capitolo U2204083001, erano presenti a saldo delle precedenti due annualità 307.978,47 euro, derivanti dagli incassi per il rilascio/rinnovo delle tessere micologiche.

Il settore competente, con nota 395516 del 20 dicembre 2017, richiedeva al dipartimento “Bilancio, Finanze e Patrimonio” della Regione Calabria il riparto secondo quanto stabilito dalla legge regionale 30/2001.

Successivamente, con appositi decreti, sono state impegnate le somme a norma di legge:

con il decreto numero 15762 del 29 dicembre 2017, sono state impegnate euro 76.994, 61;

con decreto numero 15768 dello stesso giorno sono state impegnate somme 153.989,24;

con decreto numero 15766 del 29 dicembre 2017, somme per un importo di euro 1.500,00;

con decreto numero 15769 dello stesso giorno, un impegno per un importo di euro 20.000,00;

 con decreto numero 15764 del 29 dicembre 2017, un impegno per complessivi euro 8.945,42.

Le somme attualmente disponibili, già impegnate, sono complessivamente pari a euro 460.691,37 che saranno utilizzate al perfezionamento delle obbligazioni giuridiche da parte dei beneficiari.

Di queste, euro 115.258, 61 sono destinati ai Comuni ricadenti nelle province di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, città metropolitana di Reggio Calabria, nonché all’Azienda Calabria Verde per le annualità 2014 – 2015, mentre per gli anni 2016 e 2017 le stesse sono pari a euro 153.989,24.

Così come, per gli anni 2016 e 2017, risultano da erogare alle associazioni micologiche 76.994, 61. Le somme residue, pari a 114.448,91 euro, si riferiscono a compiti d'Istituto.

I rendiconti relativi alle somme impegnate ed ancora non erogate, sono ancora in fase istruttoria, non conclusa in quanto l'ufficio competente è ancora in attesa degli atti formali e sostanziali da parte di diverse associazioni micologiche, sollecitate da ultimo con la nota protocollo numero 142627 del 23 aprile 2018, per consentire sia il riparto che l'erogazione degli importi riconosciuti. Inoltre, è in fase di istruttoria il parere da parte dell'ufficio Legislativo regionale sul regolamento previsto dalla legge regionale numero 30 del 2001, articoli 5 ter e 36, sulle “modalità e i programmi per l'erogazione dei corsi didattici per la raccolta dei funghi epigei spontanei”, approvati dal Comitato tecnico per la difesa del patrimonio naturalistico e fungino della Calabria che verrà proposto per la definitiva approvazione da parte della Giunta regionale e a seguito del quale verranno impiegate le risorse già impegnate per i corsi suddetti.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Chiedo all’assessore di avere copia della risposta per avere la possibilità di verificare tutte le cifre che ha riferito, perché sono state numerose, e lo ringrazio per la risposta.

Interrogazione numero 348/10^ di iniziativa del consigliere C. GuccioneSulla Strategia regionale per le Aree interne”

PRESIDENTE

Passiamo alla prossima interrogazione numero348/10^ di iniziativa del consigliere Guccione “Sulla strategia regionale per le Aree interne”. Prego.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Nella relazione della Banca d'Italia, riferimento alla Calabria, sul capitolo delle Aree interne dice testualmente in questo modo: “Tuttavia, ad aprile 2018 la Calabria era l'unica Regione per cui mancava ancora l'approvazione definitiva della strategia da realizzare nell’area pilota”.

Siamo sempre ultimi, anche se la questione delle aree marginali o delle aree interne è fondamentale per una regione come la nostra. Se andiamo a vedere i dati, il 55 per cento della popolazione risiede in questi comuni, in aree marginali, e vive in una situazione di grande difficoltà. Continua uno spopolamento evidente per mancanza di servizi, per qualità della vita, per opportunità di lavoro. La Regione Calabria cosa fa? Stanzia 200 milioni di euro, più 8 milioni su PSR di fondi comunitari, e a fine legislatura ancora siamo alle chiacchiere, siamo all'elaborazione.

Precisamente i fondi sono 192 milioni di fondi FESR, 8 milioni fondi PSR.

Ho presentato un’interrogazione urgente - anche questa datata nel tempo ormai, ad aprile - per chiedere quali siano i tempi per avviare concretamente i progetti per le 10 aree interne individuate dalla Regione Calabria, utilizzando le ingenti risorse disponibili.

Tutto ciò considerato che siamo a un anno dalla fine della legislatura - siamo oltre i 4 anni - e siamo ancora alle carte, alle chiacchiere, rispetto ad una questione strategica per lo sviluppo della Calabria che riguarda quasi 300 comuni e ancora oggi dobbiamo registrare ritardi e la tirata d'orecchie alla Calabria nel report della Banca d'Italia, presentato qualche giorno fa.

PRESIDENTE

La risposta della Giunta regionale. Prego.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Dire che siamo sempre ultimi è un po’ ingeneroso. Non è così, però, su questo aspetto specifico, fornisco tutte le delucidazioni.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Non lo dico io, lo dice Banca d’Italia. E’ autorevole Banca d’Italia, no?

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Dire che siamo sempre ultimi forse è un po’ ingeneroso per questa Amministrazione.

Possiamo fare altri mille esempi in cui l’Amministrazione si è distinta: da dati sempre ufficiali, il programma di avanzamento della spesa sul POR della Regione Calabria, per esempio, non mi pare si collochi all’ultimo posto.

Da dove partivamo a dove siamo oggi, è un dato che non riportiamo noi, lo riportano altri.

A parte questa osservazione, sul tema specifico delle Aree interne è bene chiarire la situazione. Devo dire, purtroppo, che la risposta è un po’ articolata. Mi scuserà, quindi, il Presidente se mi tratterrò nel fare un excursus che evidenzia anche le problematiche e la complessità che abbiamo dovuto affrontare in Calabria.

La coesione territoriale rappresenta un obiettivo prioritario del programma di governo della Giunta regionale. In questa cornice il POR Calabria 2014-2020, sia per quanto riguarda il FESR sia per quanto riguarda il FSE, si distingue nel panorama nazionale per la rilevanza che attribuisce alle politiche territoriali, sia sul piano degli interventi, per lo sviluppo urbano sostenibile, sia per ciò che riguarda la strategia di riequilibrio territoriale.

A favore delle Aree interne, come giustamente ricordava il consigliere Guccione, il POR prevede una significativa dotazione finanziaria, articolata per Assi, pari a 192,3 milioni di euro, poco meno del 10 per cento del totale delle risorse.

A questo ammontare si devono aggiungere 191 milioni di euro a favore delle Aree urbane, per come previsto dalla delibera di Giunta regionale numero 326 del 25 luglio 2017.

Sempre nell’ambito della programmazione dei fondi SIE (Fondi strutturali e d’investimento europei), il programma di sviluppo rurale FEASR ha previsto per lo sviluppo locale oltre 50 milioni di euro, di cui 5 milioni a favore delle Aree interne.

A ulteriore supporto delle azioni per lo sviluppo territoriale, nell’ambito del Patto per la Calabria, l’Amministrazione ha programmato risorse consistenti derivanti dal Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020 e da altri diversi fondi nazionali e comunitari in settori prioritari, come ad esempio la difesa del suolo o l’adeguamento degli edifici scolastici, per un totale complessivo, in soli questi due settori, di oltre 77 milioni di euro. Tutti destinati ai Comuni, in tutto 128, che, con la delibera di Giunta regionale numero 490 del 2015, sono stati identificati in coerenza con il sistema di classificazione nazionale come contesti delle Aree interne in particolari condizioni di svantaggio. In questo quadro di programmazione la strategia per le Aree interne costituisce, tra tutte le Regioni italiane, l’intervento più strutturato e rilevante sotto il profilo degli investimenti mobilitati.

La Calabria è l’unica Regione d’Italia che mette in campo una politica territoriale di vasta portata che investe tutto il territorio regionale in condizioni di marginalità, spopolamento e perifericità.

La metodologia utilizzata dal Governo nazionale, nell’impostare nel 2014 la Strategia nazionale per le Aree interne (SNAI), definisce le Aree interne rispetto alla loro distanza dai centri di offerta di servizi di base.

Secondo questa classificazione la Calabria presenta una netta prevalenza di Comuni classificati come Aree interne, ben 323, pari quasi all’80 per cento del totale, cui fa capo poco più della metà della popolazione calabrese, con una forte incidenza dei Comuni periferici e ultraperiferici (40 per cento contro il 22,5 per cento a livello nazionale).

Di fronte a questi dati e proprio in ragione del particolare rilievo che si è voluto attribuire al fenomeno dello spopolamento, quale indicatore rappresentativo delle condizioni di forte svantaggio e indebolimento dei contesti locali regionali, l’Amministrazione regionale, nel documento approvato con la già citata delibera di Giunta regionale numero 490 del 2015, ha identificato le situazioni più critiche, tra le categorie di Comuni periferici e ultraperiferici, individuando 128 Comuni target, avendo, nel periodo 1981-2011, variazioni negative della popolazione, uguali o superiori al 10 per cento.

Il Governo regionale, partendo dai territori delle aree interne, dalle loro problematiche, dalle criticità in ordine alla marginalità, all’insufficiente qualità dei servizi, alle diffuse e gravi dinamiche di spopolamento, ha messo in campo un disegno concretamente integrato negli obiettivi e nelle risorse finanziarie provenienti da svariate fonti, finalizzato a comporre e mettere a sistema azioni e attori in una cornice coerente di tempi e investimenti.

Sono state fissate priorità e crono-programmi il cui primo passaggio coincide necessariamente con l’attuazione della Strategia nazionale per lo sviluppo delle Aree interne, nel quadro dell’Accordo di partenariato per la programmazione 2014-2020, alla quale la Calabria ha aderito.

Come noto, l’Italia ha adottato questa strategia nel Piano nazionale di riforma per contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo ed i servizi di queste aree, attraverso fondi ordinari della legge di stabilità ed i fondi comunitari.

La SNAI si basa sulla definizione e la messa in campo di interventi in alcune “aree-pilota” con un forte ruolo di indirizzo e coordinamento del Comitato tecnico nazionale aree interne (CNAI), insediato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e composto dalle rappresentanze di diversi Ministeri.

L’avanzamento della SNAI è costantemente monitorato ed è oggetto di specifica relazione annuale al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) da parte del Ministro per la coesione territoriale.

L’attuazione della SNAI nelle Aree-pilota consente di sperimentare modelli d’azione, interventi ed esperienze che possono essere poi applicati su larga scala al territorio, in particolare, per quanto riguarda la Calabria nei rimanenti ambiti sopra citati elencati nel POR.

Con la delibera di Giunta regionale numero 490 del 2015, di comune intesa e su proposta del CNAI, sono state selezionate quattro aree-pilota nel quadro della SNAI: Reventino-Savuto (14 Comuni, con popolazione pari a 22.336 abitanti nel 2011), Area grecanica (11 Comuni, con popolazione di 18.546 abitanti nello stesso anno), versante Ionico-Serre (14 Comuni, con 34.384 abitanti), Sila e Pre-sila crotonese cosentina (19 Comuni per 28.809 abitanti).

Nella stessa delibera di Giunta regionale, su proposta del citato CNAI, è stata individuata l’Area Reventino-Savuto quale area-progetto sulla quale avviare la sperimentazione per la SNAI, nonché l’Area grecanica, quale eventuale seconda area-progetto da candidare alla sperimentazione.

La legge di stabilità 2014 ha destinato 90 milioni di euro per il finanziamento di interventi in 23 Aree progetto-pilota, tra cui l’Area del Reventino-Savuto.

Successivamente, la legge di stabilità 2015 ha stanziato altri 90 milioni di euro per ulteriori 23 aree, tra cui l’Area grecanica.

Nel corso del 2016 sono stati, quindi, avviati i lavori di elaborazione delle strategie di queste prime due Aree.

Per quanto riguarda le altre due Aree, la legge di stabilità 2016 ha stanziato oltre 90 milioni di euro per il periodo 2019-2021, di cui una parte, 3.740.000 euro, per gli ambiti del versante Ionico- Serre e Sila, Presila crotonese e cosentina.

Non appena il CNAI avrà operativamente avviato l’interlocuzione con i sindaci la fase di progettazione, finalizzata alla stipula dei rispettivi Accordi di programma potrà, quindi, essere avviata anche per questi territori.

Per ciò che riguarda il contributo del Programma di sviluppo rurale (PSR 2014-2020) l’intervento del FEASR, in coerenza con l’Accordo di partenariato, riguarda gli ambiti delle Aree rurali, ammessi al Programma leader, con riferimenti specifici nella sezione 8.1 e nella misura 19 del Programma.

La strategia per le Aree interne riguarda, quindi, i territori classificati come “C” e “D” e viene esplicitata all’interno di ogni Piano di azione locale.

Nel bando a valere nella misura 19, approvato con delibera del dirigente generale numero 7853 del 5 luglio 2016, è stata, pertanto, prevista la quota di riserva di risorse finanziarie, finalizzate alla strategia, fino alla concorrenza di 5 milioni di euro.

In seguito alle attività istruttorie del dipartimento agricoltura sono state allocate le risorse sia per l’Area grecanica sia per il Reventino-Savuto.

In questo quadro, quindi, i Gruppi di azione locale (GAL), nell’ambito dei rispettivi PAL (Piani di azione locale), hanno in carico l’attuazione della strategia per le Aree interne per ciò che riguarda il contributo del FEASR. Se questo è il quadro programmatorio degli investimenti, sotto il profilo dell’avanzamento amministrativo, tecnico e finanziario, il percorso di progettazione delle strategie delle Aree ricomprese nella SNAI si sta svolgendo in stretta coerenza con quanto previsto dalle linee guida e gli indirizzi del CNAI.

Nel mese di aprile 2017 il CNAI ha comunicato l’approvazione del “Preliminare della Strategia d’Area” per l’Area-progetto Reventino-Savuto.

Nel luglio del 2017 l’Area Reventino-Savuto ha inviato al CNAI la proposta definitiva della Strategia d’Area.

Attualmente sono in fase di perfezionamento i documenti di programmazione, alla luce delle osservazioni del Comitato nazionale.

Si è, quindi, prossimi alla firma dell’Accordo di programma ed alla fase attuativa.

Per quanto riguarda l’Area grecanica nel mese di marzo 2017 il CNAI ha comunicato le proprie osservazioni alla cosiddetta “bozza di idee” predisposta dal partenariato locale.

Nel mese di ottobre 2017 l’Area ha inviato al CNAI ed alla Regione il Preliminare di strategia, relativamente al quale sono state formulate osservazioni di merito.

Nel mese di gennaio 2018 il CNAI ha comunicato l’approvazione del Preliminare di strategia.

Ad oggi, l’amministrazione regionale sta supportando fattivamente i rappresentanti dell’Area per giungere in tempi rapidi alla elaborazione definitiva della strategia d’Area e delle schede progettuali.

Nel mese di gennaio 2018 è stata approvata la delibera della Giunta regionale numero 2 con cui l’Esecutivo ha stabilito per l’Area Reventino-Savuto e per l’Area grecanica una compartecipazione regionale, a valere sul POR Calabria 2014-2020, pari al doppio delle risorse stanziate dalle leggi di stabilità per ciascuna Area.

In particolare, le leggi di stabilità sopra richiamate hanno destinato 3.740.000 euro per l’Area Reventino-Savuto e 3.740.000 euro per l’Area grecanica.

Per ciascuna Area la compartecipazione regionale, quindi, sarà pari a 7.480.000 euro.

Si tratta di un cofinanziamento regionale della SNAI che risulta tra i più alti a livello nazionale.

Si evidenzia, inoltre, la recentissima approvazione da parte dei sindaci dell’Area del Reventino-Savuto della loro strategia territoriale e delle relative schede nelle operazioni.

Nel complesso le quattro Aree, identificate come ambiti di sperimentazione nella SNAI, interessano 58 Comuni, di cui 51 ricompresi tra quelli previsti dalla delibera di Giunta regionale numero 490 del 2015, pari quasi al 40 per cento del totale di quelli previsti dalla strategia regionale (128), con una popolazione di 104.175 unità.

Le risorse mobilitate da destinare, assumendo anche quelle per le ultime due Aree (Versante Ionico-Serre e Sila e Pre-Sila crotonese e cosentina) un impegno finanziario pari a quello espresso per il Reventino-Savuto e per l’Area grecanica, ammonterebbero a circa 70 milioni di euro, pari al 36 per cento del totale previsto per la strategia regionale.

Si tratta, pertanto, di una quota significativa di strategia regionale che si integra alla componente nazionale.

Questa parte della strategia, dunque, è avviata e in buona misura prossima alla fase attuativa.

Il rispetto dei crono-programmi è in linea con quanto stabilito e coerente con l’avanzamento medio generale della SNAI a livello nazionale.

In stretta coerenza e sinergia con la SNAI e alla luce delle esperienze maturate nel corso della fase di elaborazione della stessa strategia nazionale nelle Aree-pilota, è stata elaborata quale misura di semplificazione una proposta di revisione del POR che sarà presentata al prossimo Comitato di sorveglianza nel mese di luglio e che prevede, oltre ai quattro ambiti, corrispondenti alle quattro Aree-progetto della SNAI, di realizzare la strategia per le ulteriori Aree interne con altri strumenti di attuazione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, dopo questo “fiume di parole” da parte dell’assessore, sono sempre più preoccupato.

Il quadro generale che emerge è che siamo ancora in ritardo. Si dice “prossimamente… vedremo…” ma è finita la Legislatura e quei Comuni attendono, anzi, sono stati illusi, poiché queste politiche sarebbero dovute partire da almeno due anni.

E’ questo il punto! Dobbiamo dare merito alla prossima Legislatura che si avvantaggerà dei frutti di questo lavoro. Oggi il rischio è quello di creare sui territori quella “rabbia sociale” che si scatena contro le Istituzioni perché poi alle parole non corrispondono i fatti.

Assessore, se un sindaco delle Aree interne ha ascoltato il suo discorso, si sarà fatto un’idea.

Non per colpa sua, anche perché non è il suo settore; è stato, tra virgolette, costretto a leggere la risposta.

Creiamo solo rabbia sociale. Regaliamo ai populisti e ai sovranisti il consenso elettorale perché quello che emerge è che non siamo impotenti rispetto ad un settore strategico, nevralgico.

Le ripeto: in questi Comuni, che sono state individuati come Aree interne, vive il 55 per cento della popolazione calabrese.

Ancora oggi ci sentiamo dire: “prossimamente… vedremo… faremo…”.

Questo è un atteggiamento sbagliato che registro in tanti campi di attività della Giunta regionale e che rischia di farci implodere politicamente e anche dal punto di vista amministrativo.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Guccione.

Interrogazione numero 351/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione “In ordine al Fondo Rotativo INTRAPRESA”

PRESIDENTE

Il consigliere Guccione ha facoltà di illustrare l’interrogazione.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

L’interrogazione numero 351/10^, di mia iniziativa, non è più attuale, visto il tempo trascorso, perché è stata già fornita risposta positiva.

PRESIDENTE

L’interrogazione è ritirata. Perfetto, grazie.

Interrogazione numero 349/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine all'istituzione di un reparto di cardiochirurgia pediatrica nella città metropolitana di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo alla prossima interrogazione numero 349/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò: “Istituzione di un reparto di cardiochirurgia pediatrica nella città metropolitana di Reggio Calabria”. Prego, consigliere Nicolò, ha facoltà di illustrarla.

NICOLO’ Alessandro (Gruppo Misto)

Presidente, spesso siamo intervenuti attraverso atti e attività di sindacato ispettivo per evidenziare questioni afferenti le criticità del sistema sanitario.

La tutela della salute, citata dalla nostra Carta costituzionale, dovrebbe essere garantita ma spesso è negata.

Abbiamo parlato, discusso, dibattuto su questioni che riguardano il fenomeno della migrazione sanitaria, per quanto concerne le patologie, addirittura anche sui servizi minimi non garantiti: per una tac bisogna attendere sei mesi la lista d’attesa; lo stesso dicasi per una risonanza magnetica.

Chi ha problemi di salute farebbe prima a prenotare un loculo al cimitero!

Questa è la situazione che vive la Calabria, ma con questa interrogazione ho esteso, tra virgolette, la possibilità di garantire il diritto della salute anche ai minori. Non l’ho fatto solo perché un giorno ho pensato di farlo tanto per rappresentare una criticità, ma perché le statistiche ci dicono che la necessità di erogare questo servizio è crescente, rispetto ad un settore che riguarda e riguarderebbe un contesto molto fragile.

La richiesta è quella di capire se ci sono le condizioni per l’istituzione di un centro di rianimazione pediatrico, allargato anche ad un centro di chirurgia pediatrica, presso il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli”, atteso che non esiste in Calabria un servizio di questo genere.

Ho rappresentato la situazione con questa interrogazione che è datata a qualche mese fa, ma ci sono anche interrogazioni pregresse, superate.

Pregherei di valutare le interrogazioni, anche nel merito, prima di discuterle in Aula e verificare se ci sono le condizioni per discuterle. Se ci portate le interrogazioni del 2015, tanto per evaderle, perdiamo tempo.

In sinergia Giunta regionale e Consiglio dovrebbero garantire con responsabilità efficacia ed efficienza ai servizi all’attività di Aula.

Rivolgendomi alla Giunta regionale o a chi è preposto a rispondermi - il presidente Oliverio oggi non c’è, è assente, mi diceva il capogruppo del PD Romeo che sarebbe rientrato - mi auguro che in questa circostanza si possa dare una risposta esaustiva, senza “se” o con le solite risposte interlocutorie, come diceva il consigliere Guccione, ma “vedremo, faremo” considerato che la scorsa volta abbiamo archiviato le questioni della sanità perché non c’era il presidente Oliverio, quelle del turismo idem.

PRESIDENTE

Prego, assessore Musmanno, ha facoltà di rispondere.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Tocca ancora a me rispondere. Questa volta la risposta è molto più secca e lapidaria.

La Regione Calabria è dotata di una rete per l’emergenza-urgenza cardiologica e di una cardiochirurgia tra le migliori in Italia, per ammissione stessa da parte del Ministero della Salute. Questa rete garantisce l’assistenza ai pazienti calabresi attraverso strutture pubbliche e private che progressivamente incrementano il numero di prestazioni cardio-chirurgiche, riducendo anche la mobilità passiva. Il tutto nel rispetto dei dettami del decreto ministeriale numero 70 del 2015, con il quale sono stati definiti gli standard minimi e massimi delle strutture per singola disciplina.

La Regione Calabria non prevede nel suo Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera la strutturazione di una cardio-chirurgia pediatrica e ciò avviene nel rispetto di quanto previsto dallo stesso decreto ministeriale numero 70 del 2015 che per le cardio-chirurgia pediatriche stabilisce un bacino di utenza di riferimento compreso tra un minimo di 4 e un massimo di 6 milioni di abitanti. Tali parametri tengono conto della necessità per le Alte specialità di offrire, attraverso una concertazione, una buona qualità di prestazioni in un numero limitato di presidi, con un ampio bacino d’utenza per ciascuna struttura organizzativa.

Nelle Regioni con popolazione inferiore ai valori-soglia del bacino di utenza per specifica disciplina, come nel caso della Regione Calabria, l’attivazione di strutture operative della specifica disciplina è subordinata alla stipula di un accordo di programmazione integrata interregionale con le Regioni confinanti, in modo da garantire il rispetto del valore-soglia del relativo bacino di utenza, secondo le indicazioni contenute nel decreto ministeriale numero 70 del 2015 e nel nuovo Patto per la salute, proprio per garantire ai propri cittadini e, in particolare, ai piccoli pazienti cardio-chirurgici, il miglior trattamento assistenziale possibile.

PRESIDENTE

Grazie. Prego, consigliere Nicolò può intervenire per replica.

NICOLO’ Alessandro (Gruppo Misto)

Assessore, quali sono le Regioni confinanti, se esiste una convenzione?

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Immagino che le convenzioni siano in corso di stipula o siano state stipulate. Non sono in grado di fornire una risposta su questo specifico punto. Mi riservo di integrare questo aspetto specifico.

NICOLO’ Alessandro (Gruppo Misto)

Va bene, grazie.

Interrogazione numero 354/10^ di iniziativa dei consiglieri A. Nicolò e F. Orsomarso “Sulla nomina direttore distretto sanitario Asp di Vibo Valentia

PRESIDENTE

Proseguiamo con l’interrogazione 354/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò e Orsomarso “Nomina direttore distretto sanitario ASP di Vibo Valentia”. Prego, consigliere Orsomarso, ha facoltà di illustrarla.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Non so se il collega Pasqua vuole intervenire, trattandosi della sua provincia, ma questa è un’interrogazione risolta dalla cronaca degli ultimi giorni perché ci pare di capire che tutti gli elementi posti in questa interrogazione sull’affidamento di incarico di direttore sanitario, privo di titoli, siano diventati nelle scorse ore oggetto di cronaca.

Quindi non so se, ribadisco, può intervenire il collega Pasqua che conosce l’argomento più di me.

PRESIDENTE

Chiedo scusa, nomina del direttore di distretto.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Sì, direttore di distretto. Chiedo scusa.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Grazie, collega Orsomarso, abbiamo appreso dalla stampa che c’è stato un provvedimento da parte del giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, e vorremmo sapere, a questo punto, quali provvedimenti ha posto in essere l’Azienda per l’espletamento di questo importante servizio. Grazie.

PRESIDENTE

Per la Giunta regionale ha facoltà di intervenire l’assessore Musmanno, prego.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Ho una risposta che spero sia coerente con il quesito che è stato formulato.

Con riferimento all’interrogazione sulla nomina del direttore del distretto sanitario ASP di Vibo Valentia si comunica che l’Azienda sanitaria di Vibo Valentia ha pubblicato sul proprio sito un avviso di selezione con l’indicazione dei requisiti di partecipazione, ai sensi della normativa di legge.

Con deliberazione numero 158 del 2 maggio 217 è stata nominata la relativa Commissione esaminatrice che, dopo aver proceduto all’ammissione dei candidati ed effettuate le valutazioni di competenza, con nota, protocollo numero 33848 del 2017, ha trasmesso una proposta complessiva di nominativi dei candidati idonei, oggettivamente considerata come “terna di idonei”, avendo riscontrato tra i partecipanti un equilibrio in ordine ai requisiti richiesti dall’avviso di che trattasi e dalle emerse caratteristiche formative e professionali.

Con deliberazione del 23 novembre 2017, dato atto, in conformità con le linee di indirizzo regionali, che la procedura di selezione avviata da una ASP per il conferimento dell’incarico di direttore di distretto socio-sanitario non ha carattere concorsuale, ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo numero 165 del 2001, in quanto si articola secondo uno schema che prevede, non lo svolgimento di prove selettive, con formazione di graduatoria finale e individuazione del candidato vincitore, ma la scelta di carattere essenzialmente fiduciario di un professionista ad opera del direttore generale della ASP, è stato nominato direttore di distretto sanitario il dottor Vincenzo Carmelo Damiani, nell’ambito di un elenco di soggetti ritenuti idonei da un’apposita Commissione, sulla base di requisiti di professionalità e capacità manageriali.

Sul punto non è superfluo rilevare che il carattere fiduciario della scelta del direttore del distretto sanitario è stata ripetutamente confermata dalla giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Pasqua, può intervenire per replica, anche se non si potrebbe perché l’interrogante è il consigliere Orsomarso.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Presidente, credo che tutti abbiano compreso la risposta dell’assessore, che è incolpevole nella fattispecie, voglio sottolinearlo, perché, ahimè, non ha alcuna competenza, responsabilità sul punto.

E’ chiaro, però, che tutto ciò che è stato espresso dall’assessore si riferisce a fatti precedenti rispetto a ciò che è stato eccepito prima dall’interrogante e, successivamente, a queste novità che sono intercorse nelle more. Quindi, la risposta, di fatto, non c’è, Presidente.

Vorremmo avere una risposta perché sappiamo benissimo come si è svolta la vicenda; sappiamo, però, che è intervenuto un provvedimento giurisdizionale che ha, di fatto, sospeso quella nomina e, di conseguenza, oggi c’è una situazione diversa che vorremmo conoscere perché non conosciamo. Credo, quindi, che sia impellente e necessario sul punto un aggiornamento urgentissimo.

Sull’ordine dei lavori

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Questo per sottolineare, Presidente, e lo vorrei dire a tutti i colleghi, che il fatto di mettere insieme tutte le interpellanze e le mozioni - all’ordine del giorno ci sono circa 70 mozioni, che partono dal 2015 - di fatto, rende del tutto illogico ed inutile chiedere anche ai componenti della Giunta regionale una risposta che non ha nessuna valenza, oltre a svilire la nostra funzione.

Perché quando un consigliere regionale, nell’esercizio delle proprie prerogative, chiede alla Giunta regionale di conoscere qual è la situazione rispetto ad atti concreti e questo suo diritto/prerogativa non può essere correttamente esercitato, smette di esercitare le proprie funzioni e i propri diritti-doveri di consigliere regionale, rappresentante del popolo, che non hanno più significato, in nessun senso.

Chiedo, quindi, Presidente, anche a tutti i colleghi, anche a lei, capogruppo del PD, di volere valutare seriamente l’opportunità, e lo dico contro il mio interesse, di ricalendarizzare, attraverso una mozione d’ordine, la discussione sulle mozioni che mi sembrano del tutto inutili - la maggior parte saranno rinunciate - e riunirle tutte vuol dire, di fatto, dedicare a ciascuna un tempo, un lasso di tempo brevissimo, unita dalla assenza del capo dell’Amministrazione regionale, per cui la maggior parte di queste, come di fatto dimostra lo svolgimento dell’attuale sessione, diventano inutili.

Presidente, rivolgo, quindi, questo appello proprio al fine di rendere efficace e necessario il procedimento, altrimenti avrà ragione il consigliere Guccione, quando dice che le mozioni sono “carta straccia”.

Sono d’accordo col consigliere Greco sul fatto che le mozioni sono, invece, un atto di indirizzo, di fondamentale importanza per le prerogative del Consiglio regionale, però le stesse devono essere svolte nel pieno della efficacia e nel pieno delle funzioni, non attraverso questa metodologia che è finalizzata solo ed esclusivamente a renderle inattuali e completamente inutili. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Chiedo scusa, un’osservazione: volevo ricordare al consigliere Pasqua che queste sono interrogazioni scritte. Se entro 20 giorni la Giunta regionale avesse risposto a queste interrogazioni l’interrogante avrebbe avuto chiaramente una risposta.

Per le mozioni siamo d’accordo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, chiedo scusa. Ho ascoltato quanto detto dal collega Pasqua.

Non entro nel merito perché altrimenti dovremmo aprire un dibattito e non mi pare il caso, però, avendo anche parlato con qualche collega, cerchiamo, sull’ordine del giorno di oggi, di consentire al collega Gallo - che, poi, per problemi personali e familiari dovrà lasciare i lavori - di svolgere la sua interpellanza, di ragionare sulle mozioni, sulla scorta di quanto detto dal consigliere Vincenzo Pasqua e di approvare, però, i bilanci che sono all’ordine del giorno.

Se si deve dettagliare meglio tale richiesta le chiedo una breve riunione dei capigruppo al banco della Presidenza per concordare lo svolgimento ulteriore della seduta.

PRESIDENTE

Quindi chiede una sospensione della seduta per pochi minuti?

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Se è necessario, 120 secondi al banco della Presidenza, va bene?

PRESIDENTE

D’accordo.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Presidente, prima della sospensione, però, gradirei la risposta da parte dell’assessore.

PRESIDENTE

L’assessore non è tenuto a dare una risposta.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Procederemo immediatamente con l’integrazione della risposta perché mi rendo conto che effettivamente è carente e provvederemo in questo senso. Purtroppo, come è stato ravvisato, non conosco l’argomento, ma lo faremo senz’altro a strettissimo giro. Va bene?

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Credo che la volontà della minoranza sia quella di proseguire con i lavori, non di sospenderli.

Siamo dell’idea di proseguire i lavori così, perché sono mozioni da discutere.

Riteniamo, insomma, di andare avanti con l’ordine del giorno così com’è.

PRESIDENTE

D’accordo. Andiamo avanti con l’ordine del giorno.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Sì, non ci sono le condizioni.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

 

Presidenza del presidente Irto

 

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente Irto, considerato che abbiamo rinviato per la seconda volta l'interrogazione sulla situazione della sanità in Calabria e che tale problematica non può più attendere, ritengo che questo Consiglio regionale debba essere messo nelle condizioni di poterne discutere adeguatamente.

Dopo lo pseudo incatenamento, abbiamo chiuso la partita sulla sanità e siamo tutti contenti? Questo è il punto ed é un punto politico.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Guccione.

Mi dicono che l'assessore ha chiesto il rinvio.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

E’ già la seconda volta che si dispone il rinvio.

PRESIDENTE

Si intende il rinvio in calce alla seduta, in attesa dell’arrivo del presidente Oliverio.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Non credo di dovermi incatenare sulla sedia del Presidente per avere una risposta sulla sanità.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Guccione.

Interrogazione numero 355/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “Sullo stato delle iniziative mirate alla pianificazione dell’offerta turistica della Regione”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 355/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò “Sullo stato delle iniziative mirate alla pianificazione dell'offerta turistica della Regione”. Cedo la parola al consigliere Nicolò per l’illustrazione.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Sì, Presidente. Si tratta di un’interrogazione che mira ad acquisire informazioni sulla programmazione di un settore strategico, più volte invocato e richiamato rispetto a vari interventi, ma nella consapevolezza di non poter spesso garantire neanche l'offerta minima per quel che riguarda le infrastrutture e, soprattutto, per la situazione che vivono gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone.

Gli organi di informazione descrivono la Calabria come una delle mete da visitare, grazie alla sua vocazione e alle condizioni meteorologiche che consentono un turismo differenziato almeno 8 mesi l'anno nei 750 km di costa, su cui, però, servirebbero una serie di valutazioni che non sto qui a fare, rispetto ad una questione che meriterebbe un dibattito a sé, così come la sanità, perché il turismo rappresenta una grande risorsa per l'economia regionale.

Con questa interrogazione si chiede di capire se vi sia un minimo di programmazione per un comparto che, come testé dicevo, è altamente significativo.

Presidente, stavo illustrando l’interrogazione.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, so bene qual é la sua attenzione rispetto al ruolo che ricopre.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Ho già illustrato l’interrogazione.

PRESIDENTE

Cedo la parola all’assessore Musmanno.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Fermo restando che il tema merita un approfondimento molto più complessivo, nello spazio riservato a questa interrogazione mi limiterò a fare due puntualizzazioni: una riguarda gli interventi mirati alla promozione degli scali di Crotone e Reggio e, successivamente, vorrei richiamare l'attenzione su una pubblicazione da parte della Regione Calabria, il rapporto numero 15 sul turismo, che riporta compiutamente tutti i dati, anche di tipo statistico, che delineano il quadro della situazione.

Per quanto riguarda la questione degli scali, il dipartimento turismo ha già concluso le procedure relative al sostegno della competitività della Società di gestione degli scali, previsti con deliberazione numero 357 del 2013, approvando due specifici progetti di marketing per i due scali elaborati dalla Sacal Spa ed assegnando alla stessa società, nello scorso mese di aprile 2018, la somma complessiva di euro 500 mila (250 mila euro per ciascun aeroporto).

Tali azioni sono finalizzate anche all'attivazione di nuove rotte verso la destinazione Calabria, la riapertura dello scalo di Crotone, con i voli da Pisa e Bergamo, e l'attivazione di un nuovo volo da Torino per Reggio Calabria, e testimoniano il risultato delle attività di marketing intraprese e finanziate.

Invito tutti i consiglieri interessati alla consultazione di questo rapporto, nella cui parte introduttiva si potrà evincere come, dopo il lungo periodo negativo che, a partire dal 2008 ha toccato il punto più basso nel 2014, il turismo in Calabria abbia registrato un notevole recupero.

Questo è testimoniato dai dati riportati nel rapporto, ad esempio, l'incremento degli esercizi ricettivi nel solo 2017 rispetto all'anno precedente, con un + 7,8 per cento ed un incremento dei posti letto del 2,6 per cento.

L’incremento più consistente riguarda anche le strutture del tipo bed and breakfast che ha registrato un 373 per cento in più, mentre il 2017 – l'ultimo anno di rilevazione – conferma il trend degli anni precedenti che porta a un sostanziale incremento della crescita di presenze turistiche straniere. In particolare un 22,4 per cento, che è la quota base, con un 4,7 per cento in più rispetto al 2007.

PRESIDENTE

Può intervenire per replica il consigliere Nicolò.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, non sono soddisfatto della risposta dell'assessore, anche perché ritengo necessaria – e mi auguro si svolga al più presto – una seduta di Consiglio regionale ad hoc sulle questioni che riguardano il turismo.

L'assessore si è limitato a dati che conosciamo e, anche su quello, possiamo esprimere il nostro giudizio sul perché c’è stato l'incremento e le tensioni internazionali hanno, probabilmente, consentito alcune scelte.

Bisogna chiedere ai turisti, attraverso appositi strumenti, il grado di soddisfazione dell'offerta, in un contesto realistico rispetto alle varie criticità che sono state menzionate.

Si pensi, ad esempio, ad una nave da crociera che volesse trasferire i crocieristi da Reggio Calabria nella locride per visitare le bellezze del patrimonio archeologico, naturalistico o che volesse recarsi dall'altra parte del versante ed impiegherebbe tempi biblici rispetto alla percorrenza. Perché questo?

Perché il territorio ha un problema interna corporis, ma anche extra moenia rispetto ai collegamenti esterni che tutti conosciamo. Non possiamo mettere la testa sotto la sabbia. Non possiamo fare come le tre scimmiette: non sentiamo, non vediamo, non parliamo.

Siamo a fine Legislatura, ma ancora non abbiamo un piano concreto con delle strategie da parte della Giunta regionale. La verità è questa!

Inviterei il Presidente che ha la delega al turismo ed il Presidente del Consiglio – questa è una mia proposta – a prevedere una seduta di Consiglio regionale ad hoc per poter discutere di queste tematiche che, così come quella della sanità, sono questioni che riguardano il territorio.

Lì è previsto il 67 per cento della spesa; qui ci sono le potenzialità per sviluppare condizioni di crescita economica e sociale, altrimenti parliamo, parliamo, parliamo e poi ci lamentiamo perché si crea l’antipolitica che, a sua volta, è prodotta dalla politica.

Interrogazione numero 364/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “Sulle cause ostative dei pagamenti a favore dei tirocinanti relativi al Bando Mibact

PRESIDENTE

Proseguiamo con l’interrogazione numero 364/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò “Sulle cause ostative dei pagamenti a favore dei tirocinanti relativi al Bando Mibact

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

L’interrogazione è superata. La ritiro.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Grazie, Presidente. Intervengo per una richiesta di inserimento all’ordine del giorno “sulla discussione del federalismo differenziato e regionalismo”.

Questo è un punto all'ordine giorno che ho richiesto già da diverso tempo, ancor prima che il 22 ottobre si celebrasse il Referendum consultivo Veneto e Lombardia.

Questa discussione si rende oggi necessaria perché l’incontro che il governatore Zaia ha avuto con il nuovo Ministro, Erika Stefani, è, a dir poco, preoccupante perché si parla di trattenere 35 miliardi di euro di residuo fiscale.

Ritengo che il Consiglio regionale, fuori dagli schemi di destra e sinistra, debba confrontarsi su un punto decisamente importante.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pasqua. Ne ha facoltà.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Come tutti sanno, su questo punto ho presentato un’apposita mozione nell’ambito di una conferenza stampa. Non capisco il significato della richiesta di inserimento di questo punto all'ordine del giorno, da parte del consigliere Greco, anche perché ho già ripetutamente chiesto che la mozione fosse discussa ed approvata alla presenza del Presidente della Giunta regionale, al fine di poter avviare nell’immediatezza un’intesa con il Governo nazionale.

Davvero non riesco a comprendere il significato dell'intervento del collega Orlandino Greco.

Mi auguro che non sia una questione di primogenitura, perché certamente non voglio che passi questo messaggio, ma l'importante è che la stessa venga discussa alla presenza del Presidente della Giunta regionale perché, come il mio collega sa benissimo, l'articolo 116, comma terzo, della Costituzione, prevede che la Regione interessata promuova l'intesa e, quindi, l'organo che deve avviare questa intesa è la Giunta regionale con a capo il suo Presidente. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Grazie, Presidente. Consigliere Pasqua, non capisco cosa non le sia chiaro.

Ho presentato il punto all’ordine del giorno che oggi ho richiamato, già dal mese di settembre, non ora, dopo la sua mozione, ma dal mese di settembre, ancor prima della celebrazione del Referendum consultivo del 22 ottobre.

Seguo ormai da anni la tematica sul federalismo differenziato e su come la Regione Calabria, a mio avviso, debba interfacciarsi su questo tema.

Mi fa piacere che ci sia anche una sua mozione, di cui non ero a conoscenza.

Questo significa, ancor di più, intraprendere una discussione molto franca su una tematica seria che investe politicamente tutto il Consiglio regionale – ripeto, fuori dagli schemi di minoranza e maggioranza – e che porti necessariamente, in tempi brevi, ad una determinazione perché gli altri vanno avanti. Il Veneto, ad esempio, é già andato avanti.

Non parlo delle altre Regioni, non voglio citare neanche le Regioni che hanno già celebrato il Referendum consultivo e, su questo, ritengo che la Regione Calabria possa fare delle proposte importanti, su quello che può essere anche valutato in modo serio, alla presenza del Presidente della Regione, se nell'ambito dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, qualche materia possa ritornare in capo alle Regioni. Ciò darebbe vita ad una discussione politica molto ampia e seria che coinvolgerebbe tutto il Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pasqua. Ne ha facoltà.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Presidente, capisco che questa sia una tematica estremamente importante, ma non riesco a comprendere cosa non sia chiaro al collega Greco. Mi spiego meglio.

Si è tenuta una conferenza stampa, ho presentato una mozione che è stata oggetto di presentazione e di discussione, anche in diretta, durante l'ultima seduta di Consiglio regionale, quindi non mi rendo conto come lei – caro collega – abbia potuto – forse l'unico tra i presenti – non accorgersi e non sapere nulla.

Tra l'altro, mi pare molto strano che, da settembre – sto parlando, gradirei finire e non essere interrotto – la mera presentazione di un ordine del giorno, venga richiamata oggi.

Caro collega, ciò per cui lei oggi ha rivendicato essere una prerogativa fondamentale delle funzioni dei consiglieri regionali, è stato oggetto di apposita mozione, da me presentata, secondo l'articolo 119 del Regolamento interno del Consiglio regionale che non è aria fritta, ma bensì un atto di indirizzo politico ben preciso, nell’intento di indirizzare l'attività della Giunta regionale, che deve rimanere collegata a questo Consiglio regionale.

Voglio credere alla sua buona fede. A questo punto, Presidente, chiedo che la mia mozione sia richiamata e discussa oggi stesso.

PRESIDENTE

La sua mozione è già inserita all'ordine del giorno.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Visto che c'è una proposta di rinvio, chiedo che si discuta oggi, anche se ritengo che la presenza del presidente Oliverio sia di fondamentale importanza. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Pasqua. Al momento non è stato rinviato nulla dell'attuale ordine del giorno. Pongo in votazione la proposta di inserimento dell’ordine del giorno del consigliere Greco che, comunque, verrà trattato in coda.

 

(È inserito)

Svolgimento interpellanze (art. 120 Regolamento interno del Consiglio regionale)

Interpellanza numero 3/10^ di iniziativa del consigliere G. Gallo “Sui ritardi nei pagamenti in favore dei tirocinanti”

PRESIDENTE

Passiamo al punto tre che riguarda le interpellanze, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Ricordo all’Aula che il proponente ha diritto di illustrare l’interpellanza per non più di 5 minuti e, dopo la dichiarazione della Giunta regionale, di esporre, per non più di 3 minuti, le ragioni per le quali egli si ritenga o meno soddisfatto.

Passiamo, quindi, all’interpellanza numero 3/10^ di iniziativa del consigliere Gallo “Sui ritardi nei pagamenti in favore dei tirocinanti”. Cedo la parola al consigliere Gallo per l’illustrazione.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, come lei ricordava, l’interpellanza numero 3 risale al 29 maggio 2010.

Nella suddetta interpellanza ho ricostruito la storia di questi tirocinanti, vale a dire che, già dal 2016, la Regione Calabria ha firmato con le organizzazioni sindacali un accordo teso al riutilizzo delle risorse finanziarie per sostenere tirocini della durata di 6 mesi, da svolgersi presso gli Enti locali.

Dopo alcuni mesi sono partiti i bandi, sia per i lavoratori sia per gli Enti.

Vi è stata, poi, una graduatoria definitiva pubblicata nel giugno 2017 che riportava l'utilizzo di 5 mila 583 tirocinanti presso i Comuni e ben 2 mila 341 alle dipendenze di Enti della Provincia di Cosenza.

Ad agosto del 2017, nessuna delle mensilità scadute risultava essere liquidata ai tirocinanti.

Iniziava così una lunga battaglia, un duro tira e molla, fra le organizzazioni sindacali, i tirocinanti stessi e la Regione Calabria. Nel mese di ottobre 2017, il Presidente della Giunta regionale garantiva lo sblocco dei pagamenti entro breve, cosa che non è avvenuta.

Nel novembre 2017 non era stato effettuato nessun pagamento.

Solo dopo diverse proteste e vari appelli nei confronti della Regione Calabria, nel mese di dicembre si riusciva a pagare qualche mensilità.

Tra gennaio e febbraio 2018, i tirocini giungevano a compimento, ma il saldo e le indennità maturate avvenivano solo parzialmente.

Agli inizi di febbraio 2018 la Giunta regionale, attraverso il presidente Mario Oliverio, annunciava l'imminente pubblicazione di un altro bando di reclutamento e il saldo delle indennità maturate e non ancora corrisposte.

A metà di maggio 2018, incontrando i lavoratori convenuti a Catanzaro per una pacifica manifestazione, la Giunta regionale addebitava all'INPS i ritardi sulla mancata liquidazione delle due indennità ancora da liquidarsi, garantendo altresì la pronta pubblicazione del bando di reclutamento, data per imminente già tre mesi prima.

Ad oggi non ci sono state novità. Forse nei giorni scorsi è stato liquidato il saldo di qualche mensilità.

Pertanto, si chiedeva di sapere se il governo regionale fosse a conoscenza della situazione; come la Regione Calabria intendesse adoperarsi con l'INPS, affinché le segnalate presunte inadempienze di quest'ultima potessero essere superate celermente e con urgenza; se e come, lo stesso governo regionale e l'assessorato al lavoro, dovessero procedere per consentire la tempestiva pubblicazione del nuovo bando.

Peraltro, oggi, presentiamo un ordine del giorno che vede come primo firmatario il consigliere Orsomarso – che a breve lo illustrerà – secondo firmatario il sottoscritto e terzo firmatario il consigliere Esposito, al fine di chiedere alla Giunta regionale come si possa procedere celermente alla pubblicazione del nuovo bando di reclutamento.

Al di là del pagamento delle mensilità, di cui probabilmente l'assessore ci dirà che sono state saldate, la situazione – Presidente, colleghi consiglieri – è drammatica.

Lo dico ai colleghi consiglieri perché noi siamo quelli che andiamo in giro per i territori e ci rapportiamo con coloro che esprimono il voto di preferenza e poi, chiaramente, chiedono conto a noi su ciò che accade all'interno della Regione.

Come emerso dai vari organi di stampa, la situazione è assai grave perché, rispetto agli impegni assunti dal Presidente della Giunta regionale in quest’Aula prima delle elezioni politiche, nel momento in cui diceva a noi tutti che la Giunta regionale avrebbe proceduto, in termini brevi, alla pubblicazione di un nuovo bando per 12 mesi, più altri 12 mesi per un importo pari ad euro 500 per ogni singolo tirocinante, in realtà non è ancora avvenuto e siamo già al 26 giugno.

Le notizie sono, altresì, sconfortanti in quanto sembra che – chiedo conferma anche all'assessore che qualche giorno fa ha partecipato ad un incontro tenutosi a Roma – rispetto alle esigenze della Giunta regionale, che per coprire questo nuovo bando avrebbe necessità di circa 40 milioni euro –somme vantate nei confronti del Governo centrale rispetto ad un’erogazione di circa 290 milioni di euro per le Politiche attive del lavoro, somme ancora non spese o rendicontate solo in parte, mi pare intorno a 210 milioni di euro – ci sia qualche riserva da parte dell'INPS.

La situazione è quindi assai grave, assessore.

Mi auguro che nell'interazione, anche attraverso la presentazione di quest’ordine del giorno, si possa dare forza al Presidente della Giunta regionale.

Non si tratta di strumentalizzazioni, ma bensì di dare forza al Presidente della Giunta regionale.

Qualora vi fossero delle responsabilità dovute al fatto di aver annunciato ciò che non avrebbe dovuto, lo stigmatizzeremo.

Tuttavia, ritengo che oggi sia necessario dare forza al Presidente della Giunta regionale nell’interazione con il nuovo governo centrale che, tra l’altro, nasce come governo a tutela dei più deboli e, soprattutto, di questi lavoratori, di questi percettori di mobilita o ex percettori mobilità e tirocinanti.

Nel nostro Paese si parla di reddito di cittadinanza e, d'altro canto, vorrei che fossero sbloccate queste somme con un'assunzione di responsabilità.

Non vorrei – assessore – che il Governo centrale impedisse di erogare delle somme a questi lavoratori, attraverso la Giunta regionale con i tirocini, mantenendoli e spendendoli direttamente attraverso il reddito di cittadinanza perché, così facendo, si rischierebbe di giocare con questi soldi, con questi milioni di euro, al gioco delle tre carte e le vittime sarebbero sempre le stesse, vale a dire i lavoratori, gli ex mobilitati ed i tirocinanti. Su questo chiedo risposta all’assessore.

PRESIDENTE

Cedo la parola all’assessore Robbe.

ROBBE Savina Angela Antonietta, assessore al lavoro e al welfare

Su nostra richiesta, la direzione regionale dell'INPS ha comunicato in questi giorni che sta procedendo ed ha quasi concluso l'erogazione delle somme dovute.

Ad oggi, ha provveduto al pagamento di euro 4 milioni 22 mila 400, in ordine al pagamento della precedente mandata.

Per quanto riguarda il bando, è stato già pubblicato e c'è già la graduatoria provvisoria che è scaduta da qualche giorno e, ovviamente, stiamo dando corso alla verifica delle eventuali eccezioni che ci sono state.

Per quanto riguarda le risorse, la questione è questa. Negli anni che vanno dal 2009 ad oggi, si sono accumulati diversi decreti sulle stesse persone, per cui oggi ci troviamo nella condizione che, pur essendoci risorse disponibili di cui abbiamo cognizione in quanto monitorata come dipartimento, vi sia la necessità di procedere al raffronto e dare indicazioni cogenti all'INPS, affinché possa liberare le risorse.

Non so se è chiaro. Si tratta di mettere in trasparenza e definire la situazione, una volta per tutte, in maniera tale da poter andare avanti tranquillamente.

Abbiamo coinvolto i livelli nazionali dell'INPS e stiamo lavorando insieme per capire i tempi che l'Inps ci dice essere di un certo tipo, per fare una verifica puntuale.

Stiamo lavorando a fianco perché abbiamo, oramai, un sistema informatizzato che ci permette di andare anche più veloci. È ovvio che vigileremo, non solo sulla celerità, ma anche sulla possibilità immediata di essere nelle condizioni di andare avanti con l’attuazione del bando già espletato.

Grazie.

PRESIDENTE

Per la replica può intervenire il consigliere Gallo.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Grazie, Presidente. Sono poco soddisfatto della risposta dell'assessore perché oggi, 26 giugno, l'assessore ci comunica questa interazione con l'INPS allorquando, invece, il 30 gennaio o primi di febbraio, il Presidente della Giunta regionale, durante la discussione di una mozione sull’argomento in quest'Aula, ha preso il chiaro impegno di consentire a questi tirocinanti un rinnovo dei tirocini per 12 mesi, più altri 12 per un importo pari a 500 euro al mese.

Delle due l’una. O il Presidente era male informato perché gli uffici non gli avevano riferito delle somme disponibili o, in quella circostanza, ha assunto un impegno che era, più che altro, una promessa pre-elettorale. Non voglio pensare questo, assessore, ma a distanza di molti mesi – siamo ormai nel mese di luglio – è stato sbloccato solo il bando per gli Enti – peraltro con una graduatoria provvisoria – e so che gli uffici non procederanno alla pubblicazione del bando sui lavoratori per i mobilitati, fino a quando non avranno certezza delle risorse disponibili. Ritengo che anche questa sia una giusta posizione.

Quello che chiedo – assessore, credo che lei si sia impegnata – è una forte celerità sull'argomento. Si tratta di lavoratori che hanno terminato i tirocini nel mese di gennaio, massimo febbraio.

In questi giorni, finalmente, l'INPS sta procedendo al pagamento delle ultime mensilità che sono ferme da diversi mesi. Ognuno ha bisogno di mantenere le proprie famiglie. È necessario che questi bandi partano presto ma, soprattutto, che ci sia forza del governo regionale nei confronti del governo centrale, affinché il pericolo che paventavo non si concretizzi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Avendo chiesto, anche a firma del collega Esposito, un inserimento all'ordine del giorno che riprende in pieno l'interpellanza del collega Gallo e l’aggiorna rispetto ad avvenimenti accaduti ieri, chiediamo di poter continuare su questa discussione, perché è inutile riprenderla dopo.

Vorrei dire che qui c'è un problema di fondo del presidente Oliverio e della sua Giunta, di cui non posso dare colpa all’assessore che da poco ha questa responsabilità e che fornisce delle notizie rispetto ad alcune preoccupazioni in merito agli impegni presi dal Presidente, come quello degli ulteriori 12 mesi.

Non so se il presidente Oliverio le ha riferito che ieri il Prefetto di Cosenza, di fronte ad una manifestazione dei lavoratori in mobilità, sentendo il Presidente che lo tranquillizzava sulle risorse, è stato smentito dall'INPS che, sentito nella stessa giornata, comunicava che loro non hanno alcuna certezza delle risorse.

Ne parlava già il collega Guccione – che è diventato il capo della minoranza, e ne diamo atto anche in termini mediatici.

Non vogliamo fare la lagna di un governo che non è mai partito, che arriva a dare risposte nel 2018 anche alle interrogazioni, alle interpellanze ed alle mozioni del 2015 – giudizio politico complessivo da parte dei calabresi, anche al di fuori di quest'Aula – però ritengo che su un tema così centrale – e non gliene faccio una colpa, assessore – sia necessaria una capacità di informazione e di comunicazione, almeno fra di voi.

Il Presidente della Giunta regionale, ieri dava notizie rassicuranti al Prefetto e, nella stessa giornata, su pressione dei sindacati e dei lavoratori, l’INPS smentiva quanto detto dal presidente Oliverio.

Siamo in un Aula di Consiglio regionale e abbiamo un minimo di dignità di rappresentanza, per cui non intendiamo dare risposte come diremo o faremo.

Su questo tema – così come su tantissimi altri – c’è un ritardo secolare.

Pertanto, le chiediamo – e lo facciamo umilmente, perché non possiamo affidare le responsabilità degli ultimi quattro anni all’assessore Robbe – di essere più precisi e più informati.

PRESIDENTE

Inseriamo l'ordine del giorno e lo votiamo, oppure diamo la parola all’assessore per la replica?

Va bene. Cedo la parola all’assessore Robbe.

ROBBE Savina Angela Antonietta, assessore al lavoro e al welfare

C’è da chiarire una cosa. L’Inps in questo momento ragiona sullo stanziato, noi ragioniamo sul pagato di cui abbiamo effettiva contezza e, quindi, c’è da fare il raffronto perché lo stanziato va liberato rispetto a quello che non è stato utilizzato. Questa è la prima cosa.

Per quanto riguarda il resto, c’è anche un discorso pregresso con l’Inps che a me risulta da quello che ho appreso anche dagli uffici. L’Inps si era impegnato a liberare le risorse sulla base della costruzione della banca dati dei percettori; oggi, ci chiede un ulteriore approfondimento che faremo e sarà tutto a vantaggio della Regione, però, ovviamente, è un impegno in più che, in qualche maniera, ci lascia anche pensare che ci sia la volontà di capire fino in fondo se vi è la possibilità di utilizzare le risorse in altro modo.

Rispetto a questo è ovvio che è interesse di tutti andare avanti velocemente nell’interesse dei percettori. Sappiamo bene di che cosa si tratta. Ho incontrato personalmente queste persone e mi rendo conto che c’è la necessità di procedere velocemente per rispondere a delle esigenze giuste e legittime di chi ha la necessità di garantirsi anche il sostentamento; per cui non soltanto condivido l’impegno a lavorare velocemente, ma ribadisco che il Presidente non ha detto cose di cui non avevamo contezza, anzi siamo convinti e speriamo, nell’arco della prossima settimana, di riuscire a definire con l’Inps i tempi che vorrà prendersi per chiudere la partita.

Interpellanza numero 4/10^ di iniziativa del consigliere G. Gallo Sulla situazione del servizio di 118 in Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo all’interpellanza numero 4/10^ di iniziativa del consigliere Gallo. Cedo la parola al consigliere Gallo per l’illustrazione, invitandolo a rispettare i tempi.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Questa interpellanza riguarda il settore sanità. Non so se c’è qualcuno che può rispondere. L’assessore Musmanno, oggi, super impegnato?

PRESIDENTE

Si tratta dell’interpellanza numero 4/10^ sulla situazione del servizio 118 in Calabria.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Può rispondere l’assessore Musmanno? Bene, risponde l’assessore “Stachanov” che, oggi, fa le veci del Presidente.

A fine aprile, l’Asp di Cosenza ha deciso di ridurre i medici a disposizione del servizio 118, determinando una situazione di forte pericolo in diverse postazioni di emergenza territoriale esposte al rischio di non poter garantire per ogni turno la presenza di medico a bordo delle ambulanze.

Tale eventualità, qualora dovesse continuare a verificarsi, rappresenterebbe un grave vulnus per la tutela del diritto alla salute dei cittadini dal momento che un’ambulanza senza medico a bordo si riduce a funzione di mero trasporto e, in assenza del medico, riesce impossibile intubare i pazienti, dare farmaci o formulare diagnosi, con perdita di tempo che potrebbe, invece, risultare prezioso.

Le situazioni richiamate trovano eco nelle parole del presidente del SIS 118, Mario Balzanelli, che non più tardi di un mese fa – l’interpellanza è datata 30 maggio, quindi nel mese di aprile – ha evidenziato come il sistema salvavita imperniato sulla funzionalità delle postazioni di emergenza territoriale rischi di essere smantellato qualora non si sia in grado di assicurare la presenza di medici a bordo delle ambulanze: particolarmente delicata, sotto questo punto di vista, è la situazione del 118 di alcune impostazioni dell’area ionica, come ad esempio quella di Cassano, al servizio di un bacino di utenza che nella stagione estiva arriva a contare decine di migliaia di utenti e che dal 2001 ad oggi si è caratterizzata per una media di 1.300 interventi all’anno, spesso e volentieri preziosi e risolutivi.

In questa postazione il servizio di medico a bordo è, in questo momento, garantito dalla presenza soltanto di due medici i quali sono costretti ad estenuanti turni, naturalmente, con pericolo e disagi per loro e per l’utenza e lo scenario non è mutato dalla rassicurazione di impiego, in regime di straordinario, di altro personale distaccato presso altre strutture da impiegare alla fine dei regolari turni di lavoro degli stessi medici.

Sulla carta, P.E.T. (Postazioni di Emergenza Territoriale) come quella di Cassano risultano essere dotate di personale medico che, nei fatti, invece, è stato inopinatamente distaccato presso altre strutture.

Di recente il sindacato Confial, con nota del 22 maggio 2018, indirizzata all’Asp di Cosenza ed al direttore della centrale operativa del 118, ha contestato la nota protocollo numero 775451 del 18 aprile 2015 con la quale la direzione generale dell’Asp istituiva una figura anomala, quella del referente del 118 per l’area ionica, in realtà non prevista nell’atto aziendale e confliggente con i compiti e le funzioni proprie della dirigenza medica e della direzione del servizio 118, riconducendo a tale decisione le difficoltà organizzative che negli ultimi tempi stanno attanagliando le postazioni del 118 dell’area ionica e, in particolare, quella di Cassano.

E, allora, chiedo: se il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della situazione; se la Regione ritenga legittimo l’operato dell’Asp in ordine alla situazione lamentata dal sindacato Confial; se la Regione non ritenga di dover verificare per quali ragioni sia stata disposta l’assegnazione ad altre strutture di medici formalmente in servizio presso le P.E.T. di Cassano e di altri centri dell’area ionica cosentina; se e come la Giunta regionale intenda adoperarsi perché la presenza di medico a bordo delle ambulanze del servizio 118 sia costantemente garantito nelle postazioni di emergenza territoriale di Cassano e dell’area ionica, in maniera pienamente conforme alla legge ed al rispetto dei diritti dei medici in servizio.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Grazie, consigliere, grazie, Presidente. L’Asp di Cosenza ha sempre garantito alla cittadinanza dell’area di Cassano allo Ionio il necessario mantenimento dei LEA attraverso il servizio erogato dalla postazione 118 di Cassano che – come ricordato – viene svolto con una ambulanza medicalizzata h24. L’Asp continuerà a garantire con tutte le energie professionali disponibili il mantenimento dei LEA. Per quanto riguarda la carenza di medici manifestatasi nei mesi scorsi sulla postazione emergenziale territoriale 118 di Cassano, si precisa che più medici 118 convenzionati, precedentemente incaricati sulla P.E.T. 118 di Cassano, hanno optato contemporaneamente per scelte professionali diverse, esercitando – è bene chiarirlo – un proprio diritto.

La direzione generale dell’Asp di Cosenza si è, quindi, prodigata per affrontare e risolvere la carenza di personale medico convocando, con urgenza, tutti i medici che abbiano i requisiti formativi e inseriti nella graduatoria aziendale per conferire gli incarichi professionali atti a colmare la temporanea criticità a Cassano e, contestualmente, ha provveduto a garantire il servizio utilizzando le disponibilità di medici incaricati presso altre postazioni 118 dell’area ionica.

Al momento la situazione è nettamente migliorata perché sono in servizio quattro unità mediche e una quinta unità prenderà servizio in data primo agosto 2018.

La Società Italiana Sistemi 118, nella persona del suo Presidente nazionale, nel già citato articolo pubblicato sui media il 3 maggio scorso, ha rilevato non solo quanto riportato correttamente dall’onorevole interpellante, ma anche che la carenza del personale medico 118 è un dato che riguarda l’intero territorio nazionale.

L’ultimo corso di formazione per l’idoneità all’esercizio dell’attività medica di emergenza territoriale è stato completato nel dicembre 2016 con la formazione di circa 40 medici; di questi soltanto una esigua parte ha accettato di lavorare nel servizio 118 e sono attualmente utilizzati con incarichi presso diverse postazioni 118 della provincia.

L’Asp di Cosenza, viste le carenze di personale medico, già all’inizio dell’anno 2018, ha richiesto un nuovo corso di formazione per l’idoneità all’esercizio dell’attività medica di emergenza territoriale e la Regione Calabria, con decreto dirigenziale numero 5752 del 5 giugno scorso, pubblicato sul portale della Regione Calabria il 18 giugno, ha autorizzato le Asp di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria all’espletamento dei relativi bandi di ammissione ai corsi di 100 medici per Cosenza, 100 medici per Catanzaro (50 Catanzaro, 25 Crotone, 25 Vibo Valentia) e 80 medici per Reggio Calabria.

Queste procedure sono attualmente in itinere. Ad oggi, nonostante tutte le criticità rilevate, il servizio 118 di ambulanza medicalizzata h24 a Cassano è stato e continua ad essere garantito senza alcun disagio percepito per la popolazione. Per quanto riguarda la figura del referente medico del 118 area ionica, si precisa che tale figura è stata istituita prima dell’accorpamento dell’ex A.s.l. della provincia di Cosenza a supporto della direzione del servizio 118 per come disposto dalla circolare regionale numero 848 del 12 gennaio 1998 e confermato nelle successive circolari del 2001. Pertanto, la richiamata nota 775451 del 18 aprile 2015 della direzione aziendale non istituisce, ma conferisce l’esistente incarico di referente del 118 nella zona ionica al pari dei referenti già sussistenti operanti nelle altre aree (Pollino, Tirreno, area sud).

Nel DPGR numero 94 del 2012 e nei successivi DCA 9/2015, 73/2015, 30/2016, 64/2016 e 77/2016 della Regione Calabria sul riordino dell’emergenza - urgenza 118, tale figura non è presente.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Assessore, le chiedo se posso avere copia anche della sua risposta.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Certamente.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

C’erano dei colleghi che mi parlavano vicino. Capisco che la figura che viene contestata in questa nota non è presente nelle previsioni, ma lo è de facto sul territorio. Assessore, conosce la stima che le porto però quando lei – che si occupa bene di lavori pubblici ed infrastrutture – viene delegato a rispondere su questioni sanitarie è costretto a leggere cose che le scrivono e che non rispondono al vero. Non è vero che presso la postazione di emergenza territoriale di Cassano ci siano sempre stati i medici. Non è vero. Ci sono stati dei turni nei quali non c’è stata copertura di presenza di medici che è l’incipit della sua risposta alla mia interpellanza.

Prendo atto che c’è stata un’azione ultronea da parte dell’azienda sanitaria con questa designazione del referente dell’area 118 ionica che – da quel che raccontano i sindacati – non sta bene operando e sta, di fatto, disgregando quanto di buono si era fatto sul territorio nel corso degli anni, dal punto di vista della risposta alla pronta emergenza territoriale con le postazioni di emergenza territoriale 118.

La ringrazio per la risposta. Prendo atto di questo aspetto importante, non mi fermerò su questa vicenda. Prendo, altresì, atto che è stata accolta dalla Giunta regionale anche la mia altra proposta vale a dire quella di far sì che i medici di guardia medica possano svolgere dei corsi per poter essere adibiti alle postazioni 118. Con il decreto del 18 giugno si dà luogo a questi corsi per cui cercheremo di coprire un servizio che è fondamentale: un malore di qualsiasi nostro conterraneo ha come prima risposta la chiamata al 118. Non è possibile che si presenti un’ambulanza senza medico. Stiamo discutendo non in una Repubblica centrafricana ma in una regione che si definisce appartenente all’Europa, all’Europa avanzata, quindi al mondo occidentale.

E, allora, proprio su questo è necessario dare risposte giuste. Grazie, Presidente.

Interpellanza numero 5/10^ di iniziativa del consigliere G. Gallo “Sul mancato pagamento delle indennità dovute ai tirocinanti Mibact

PRESIDENTE

Proseguiamo con l’interpellanza numero 5/10^ di iniziativa del consigliere Gallo “Sul mancato pagamento delle indennità dovute ai tirocinanti Mibact”. Cedo la parola al consigliere Gallo per l’illustrazione.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Su questa interpellanza, Presidente, sono velocissimo. Non c’è bisogno nemmeno di risposta.

Me la do da solo. Per la verità, non avevo messo sotto accusa, per una volta, la Giunta regionale per i ritardi nell’erogazione dei pagamenti ai tirocinanti Mibact che hanno iniziato il primo marzo a svolgere i loro tirocini presso i musei e presso i vari punti di riferimento archeologico della nostra regione, svolgendo anche un lavoro importante. In questi mesi hanno supplito alla mancanza di personale dovuta ai tantissimi pensionamenti e nei beni culturali hanno lavorato anche gli stabilizzati della legge 285 del 1977 che, oggi, sono arrivati alla fine del loro percorso lavorativo.

A seguito dell’interpellanza che è stata presentata lo scorso 18 giugno, nei giorni passati, Presidente, finalmente, dopo che sono state effettuate le rendicontazioni da parte dell’amministrazione dei beni culturali, si è proceduto al pagamento.

Ho avuto dal Presidente di Azienda Calabria Lavoro una risposta abbastanza piccata nei giorni passati quando è stato pubblicato l’articolo relativo all’interpellanza presentata una settimana prima: ha detto che venerdì scorso ha portato, di fatto, i mandati in banca. Credo che in questi giorni i ragazzi siano stati pagati, ma il problema non si risolve perché ritengo che, finiti questi tirocini, dobbiamo dare anche una risposta di natura diversa, far dire anche la verità se per questi ragazzi ci sarà o meno una prosecuzione. Soprattutto, è importante che nei prossimi mesi ci siano rendicontazioni celeri ed immediate e si provveda – mensilmente e non a distanza di circa quattro mesi dall’inizio dei tirocini – al pagamento a questi ragazzi che spesso anticipano i soldi della benzina per recarsi sul posto di lavoro e vi assicuro che non ne hanno la possibilità.

Svolgimento mozioni (art. 119 Regolamento interno del Consiglio regionale)

PRESIDENTE

Il quarto punto all’ordine del giorno riguarda lo svolgimento delle mozioni ai sensi dell’articolo 119 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Ricordo all’Aula che, ai sensi dell’articolo 54 del Regolamento interno, il proponente ha diritto di illustrare la mozione per 10 minuti.

Mozione numero 12/10^ di iniziativa del consigliere G. Arruzzolo recante: “Sulla problematica inerente la questione del precariato sanitario”

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione numero 12/10^ di iniziativa del consigliere Arruzzolo “Sulla problematica inerente la questione del precariato sanitario”. Cedo la parola al consigliere Arruzzolo per l’illustrazione.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente, la mozione è del 2015, pertanto, è da ritenersi superata. Prendo atto di quanto detto poc’anzi dal collega Pasqua. È avvilente che i consiglieri che presentano delle mozioni, facendosi interpreti dei problemi dei territori, vedano svilito il proprio ruolo perché, effettivamente, una risposta che si chiede a chi governa oggi la Calabria non può essere data a tre anni di distanza. Grazie, Presidente.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Abbiamo interagito anche con l’assessore Robbe sulla mozione presentata insieme al collega Greco che è la mozione numero124/10^ sulla realizzazione del sistema unico integrato di interventi in materia di servizi e politiche sociali ex legge numero 23 del 2003. Tra l’altro, Presidente, come lei ha osservato bene, ci sono circa duecento/trecento persone che, da stamattina, stanno manifestando davanti al palazzo del Consiglio regionale e hanno chiesto, Presidente, colleghi consiglieri – è una manifestazione del tutto civile – di essere ricevuti dal Presidente della Giunta regionale.

PRESIDENTE

Consigliere Gallo, lo ha già detto ad inizio seduta.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Si, l’ho detto ma non sono stati ricevuti, sono passate tre ore.

PRESIDENTE

Sono in corso i lavori. L’assessore ha comunicato alla Presidenza che, appena finiti i lavori, li incontrerà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Vogliono incontrare anche il Presidente del Consiglio regionale, non soltanto l’assessore e adesso vorrei capire se vi è la possibilità di discutere di questo perché è una sua volontà oppure che cosa dice l’assessore.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Robbe. Ne ha facoltà.

ROBBE Savina Angela Antonietta, assessore al lavoro e al welfare

In ordine alla mozione – pur condividendone lo spirito – considerata la complessità e l’articolazione delle questioni di cui si tratta, proporrei di compiere un approfondimento in Commissione, chiedendo che venga convocata a brevissima scadenza, ferma restando la precisazione che l’evoluzione del percorso – qualunque esso sia – non vedrà fermare tutto il lavoro che abbiamo intrapreso né interromperà i termini delle indicazioni date alle strutture.

PRESIDENTE

Il firmatario consigliere Greco è d’accordo? È d’accordo anche il consigliere Gallo.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Sono d’accordo su questa soluzione ribadendo – cosa che non ho sentito dall’assessore, consigliere Greco – che, se lei poi dice di sì, procediamo nel modo in cui lei dice, ribadendo che anche in caso di esito diverso …

ROBBE Savina Angela Antonietta, assessore al lavoro e al welfare

L’ho detto, non mi ha sentito. Mi dispiace, ma l’ho detto.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Chiedo venia. Per la discussione della mozione poiché, anche in caso di esito negativo per i ricorrenti, comunque, si procederà per come siamo d’accordo, sono disponibile a riportare la discussione della mozione in Commissione però non mi sposto dall’impostazione della mozione se non per qualche piccolo aggiustamento.

Chiedo, Presidente, che, comunque, una volta discussa la mozione in Commissione, qualunque sia l’esito, si ritorni in Aula a discutere della questione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Nonostante i proponenti si dichiarino d’accordo a ritornare in Commissione, ritengo che il Consiglio sia organo sovrastante rispetto alla Commissione stessa per cui – anche alla luce di alcuni cittadini che da stamane protestano civilmente davanti al palazzo – non vedo il senso di avviare una discussione in Commissione in quanto il dibattito possiamo farlo adesso, alla presenza dell’assessore, perché ritengo che non ci sia da sconvolgere niente.

Non è tanto la mozione in sé per sé che è pregnante e sostanziale, ma bisogna assumere delle iniziative in un momento urgente – direi quasi emergente – rispetto ad una tematica che abbiamo già sciorinato in Commissione. Abbiamo detto tutti che c’è una situazione agonizzante delle strutture socio-assistenziali, che i servizi stanno decadendo e che il livello occupazionale è a rischio.

PRESIDENTE

Questo lo ha già detto.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Non l’ho detto nel mio precedente intervento, Presidente, lei non c’era. C’è una situazione agonizzante – ripeto – non vedo il motivo, se serve a prendere tempo in attesa della sentenza del 5 luglio. Ritengo che, a maggior ragione, il senso di responsabilità di questo Consiglio regionale sia discuterne oggi e fissare alcuni punti chiave perché qui non vogliamo sconvolgere la riforma del welfare. Assessore, non è in discussione la bontà della riforma: l’abbiamo discussa in Commissione ed in Consiglio; non è nel merito di quella riforma che oggi vogliamo discutere, ma piuttosto di questo stato confusionario – determinatosi dopo il 2 maggio, dopo la sentenza del TAR – che sta governando questo settore così delicato dal punto di vista sociale ed assistenziale.

 Di questo vogliamo discutere oggi. Rimandare la discussione in Commissione, secondo me, non ha senso.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Esposito.

Mozione numero 19/10^ di iniziativa dei consiglieri G. Giudiceandrea, A. Bova e G. Neri recante: “Sulla norma su esenzione parziale del bollo per autoveicoli e motoveicoli ultraventennali”

PRESIDENTE

Proseguiamo con la mozione numero 19/10^ di iniziativa dei consiglieri Giudiceandrea, Bova, Neri “Sulla norma su esenzione parziale del bollo per autoveicoli e motoveicoli veicoli ultraventennali”.

Cedo la parola al consigliere Giudiceandrea per l’illustrazione.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente, rinuncio alla mozione.

Mozione numero 20/10^ di iniziativa del consigliere D. Battaglia recante: “Per la modifica della Delibera della Giunta regionale n. 5 del 12 gennaio 2009. Linee di indirizzo in materia di formazione di base per Operatore Socio - Sanitario (O.S.S.)”

PRESIDENTE

Comunico che la mozione numero 20/10^ di iniziativa del consigliere Battaglia è ritirata.

Mozione numero 21/10^ di iniziativa del consigliere O. Greco recante: “Sul taglio fondi PAC (secondo riparto)

PRESIDENTE

Proseguiamo con la mozione numero 21/10^ di iniziativa del consigliere Greco sul taglio fondi Pac (secondo riparto). Cedo la parola al consigliere Greco per l’illustrazione.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

La mozione è ritirata.

Mozione numero 22/10^ di iniziativa del consigliere O. Greco recante: “Revisione parametri nuovo ISEE”

PRESIDENTE

Proseguiamo con la mozione numero 22/10^ di iniziativa del consigliere Greco sulla revisione dei parametri del nuovo ISEE. Cedo la parola al consigliere Greco per l’illustrazione.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Grazie. Do lettura della mozione. “Il Consiglio regionale - Premesso che:

- il decreto del 6 dicembre 2011 numero 201, recante “Disposizioni urgenti per la crescita l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”, il cosiddetto decreto “Salva Italia”, all’articolo 5 prevede che nel calcolo del nuovo strumento ISEE vengano inserite le prestazioni assistenziali ai fini del computo reddituale;

considerato che:

- pur con le franchigie e le esenzioni previste dal regolamento attuativo, rimangono molti aspetti penalizzanti, sia per le persone con disabilità sia per la loro famiglie che non permettono di accedere a condizioni agevolate per le prestazioni sociali;

- la Regione Calabria promuove azioni dirette a: correggere la disomogeneità della presa in carico dell’utente, garantire la continuità al percorso assistenziale lungo l’evoluzione della vita del medesimo, rivedere i modelli di assistenza domiciliare nell’ottica di proseguire le azioni dei servizi domiciliari per persone non autosufficienti, ottimizzare l’offerta di assistenza residenziale e semiresidenziale nonché potenziare gli interventi tesi a favorire l’inserimento lavorativo e sociale delle persone disabili. -

impegna

la Giunta e il Presidente della Regione Calabria a farsi portavoce presso il Ministero competente al fine di valutare la ricaduta del provvedimento legislativo sulle persone con gravi disabilità prevedendo un nuovo intervento in Parlamento che eviti di conteggiare nel calcolo del nuovo ISEE l’indennità di accompagnamento.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Pongo in votazione la mozione.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pasqua. Ne ha facoltà.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Presidente, intervengo soltanto per sottolineare che, considerata la delicatezza del tema di cui stavamo discutendo poc’anzi con i colleghi Gallo, Greco ed Esposito nonché la mobilitazione che c’è davanti alla massima Assise regionale, comunque, una discussione dovrebbe essere affrontata per rispetto anche alle persone che sono oggi qui davanti. Quindi, vorrei che l’Aula, Presidente, votasse sul punto e si determinasse su cosa dobbiamo fare rispetto a questa mozione però dobbiamo determinarci adesso nel senso che, se si decide di ritirarla, lo si dica, si voti contro la sua discussione. Altrimenti, ne discutiamo, oggi, in Aula che è la massima Assise e possiamo determinarci anche rispetto ad un approfondimento successivo in Commissione.

Poi, Presidente, l’ultima specifica. Vorrei sottolineare un aspetto di particolare importanza e vorrei che i colleghi mi prestassero attenzione perché è una questione estremamente delicata.

Chiedo scusa, collega Esposito, poiché è una questione che concerne tutti quanti noi, vorrei fare presente che il Regolamento sul funzionamento del Consiglio regionale – come lei, Presidente, sicuramente ben saprà – non contempla l’istituto dell’ordine del giorno fine a sé stesso. L’unica norma che contempla l’istituto dell’ordine del giorno è l’articolo 91 che riguarda ordini del giorno concernenti il contenuto della legge.

Quindi, non capisco, prima rispetto alla proposta presentata dal collega Orlandino Greco, su che cosa l’Aula abbia potuto votare. La questione è di fondamentale importanza perché potrebbe rasentare e configurare una violazione del Regolamento interno in quanto – ripeto – l’ordine del giorno fine a sé stesso non esiste. Quindi, vorrei che sul punto ci fosse una determinazione immediata. Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Pasqua, per inserire una nuova mozione – così come è stato chiesto – si dovrà prima finire la trattazione di questo punto all’ordine del giorno che è il punto quattro. Terminato lo svolgimento delle mozioni, si metterà, eventualmente, in votazione l’inserimento della mozione su cui prima relazionava il consigliere Esposito.

Quindi, come sancisce il Regolamento, dobbiamo prima completare il punto all’ordine del giorno.

Mozione numero 23/10^ di iniziativa del consigliere O. Greco “Sull’attivazione del Codice Rosa presso le aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione numero 23/10^ di iniziativa del consigliere Greco “sull’attivazione del Codice Rosa presso le Aziende Sanitarie Ospedaliere della Regione Calabria”. Cedo la parola al consigliere Greco per l’illustrazione.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Grazie, Presidente. “Il Consiglio regionale - Premesso che:

- in Calabria ci sono circa 154.000 donne che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita e più di 100 quelle uccise dall’inizio del 2012 senza considerare le altre vittime di violenza di genere;

- sempre più spesso capita che presso i pronto soccorso della regione accedono donne accusando asseriti e quanto meno improbabili incidenti domestici (urti contro gli stipiti delle porte, ustioni con ferro da stiro eccetera);

- l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato come l’abuso fisico e sessuale sia un problema sanitario che colpisce circa un terzo delle donne nel mondo provocando l’evidente insorgere di malattie psico-fisiche dovute alle violenze;

- la violenza e l’abuso in tutte le sue forme sono condizioni che comportano ricadute importanti sulla salute e sulla percezione di benessere;

- è, pertanto, compito delle strutture sanitarie pianificare percorsi di accoglienza e presa in carico adeguati e qualificati;

- in molte Regioni tra cui Toscana, Veneto, Lombardia, Lazio, Basilicata e Puglia è già attivo un particolare percorso denominato Codice Rosa che consente ed identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, senza distinzione di genere o età, siano esse donne, uomini, bambini, anziani, disabili, immigrati e omosessuali;

- l’attuale ministro alla salute – la mozione era riferita alla Lorenzin, che non è più ministro – ha  manifestato la volontà di dotare il sistema di emergenza-urgenza nazionale di un Codice Rosa per tutte le vittime di violenza;

- in Calabria molte sono le difficoltà in campo sanitario, ma diventa una questione di etica sociale attivare il servizio di Codice Rosa presso alcuni presidi appartenenti alla rete dell’emergenza-urgenza nazionale. -

impegna

la Giunta regionale e l’assessore competente a predisporre l’attivazione del Codice Rosa in tutte le aziende sanitarie ospedaliere della Regione Calabria che preveda un adeguato periodo di formazione personale e, altresì, un protocollo tra Procura della Repubblica, Questura e Comandi provinciali dei carabinieri che permetta di aiutare le vittime di presunti maltrattamenti indirizzandole in un percorso di salute e protezione.”

 

Presidenza del vicepresidente Ciconte

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Pongo in votazione la mozione.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Mozione numero 24/10^ di iniziativa del consigliere O. Greco recante: “Attivazione dell’Area meteo presso il Centro Funzionale dell'ARPACAL”

PRESIDENTE

Proseguiamo con la mozione numero 24/10^ di iniziativa del consigliere Greco, recante: “Attivazione dell’Area meteo presso il Centro Funzionale dell’ARPACAL”.

Prego, consigliere Greco, può illustrare la mozione.

GRECO ORLANDINO (Oliverio Presidente)

Grazie, Presidente. “Il Consiglio regionale - Premesso che:

- la legge 24 febbraio del 1992 numero 225 e successive modifiche ed integrazioni, si istituisce il servizio di Protezione Civile ed, in particolare, l'articolo 3 bis disciplina il Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo idrogeologico e idraulico;

- l’articolo 111 del Decreto legislativo 31 marzo 1998 numero 112, concernente il conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato, alle regioni ed enti locali, in attuazione il Capo I della legge 15 marzo 1997 numero 59, istituisce il Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito (SMND); - la Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2004 stabilisce gli indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale, per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile;

- la suddetta Direttiva prevede, tra l'altro, che tali compiti vengono svolti mediante la costituzione di appositi uffici, cosiddetti Centri Funzionali, che si occupino di effettuare le attività di previsione, monitoraggio ed allertamento del rischio meteo-idrogeologico mediante due Aree:

1.      Aria Meteo, che si occupa di effettuare le previsioni meteorologiche su scala regionale, emettendo quotidianamente un Bollettino meteorologico e, nel caso di previsione di avverse condizioni meteorologiche, provvede ad emettere i cosiddetti Avvisi meteo;

2.      Area Idro, che sulla base delle previsioni meteorologiche ricevute, emana quotidianamente il Bollettino di criticità regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico e, se del caso, l'Avviso di criticità per possibili precipitazioni intense.

La Regione Calabria ha costituito soltanto l’Area Idro del Centro Funzionale, operante all’interno dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria che dal 1 marzo 2010 può emettere autonomamente i Bollettini di criticità e gli Avvisi di criticità regionale; l’allora capo della Protezione Civile Nazionale, prefetto Franco Gabrielli, già nella nota dello scorso 18 giugno 2014 ha dichiarato che l'area meteo “rappresenta l’improrogabile necessità di completare gli adempimenti previsti dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 procedendo all'attivazione dell’Area Meteo presso il Centro funzionale della Calabria auspicabilmente in breve tempo.

Tale inadempienza fa sì che la Calabria, diversamente da buona parte delle altre regioni italiane, non abbia personale stabilmente impiegato nell’elaborazione di previsioni metereologiche redatte sulla base delle peculiarità del territorio calabrese, né dei modelli matematici previsionali, ufficialmente riconosciuti, appositamente tarati per il territorio calabrese.-

impegna

 la Giunta a dare mandato all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal):

- di procedere al completamento degli adempimenti previsti dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 provvedendo all’attivazione dell’Area Meteo del Centro Funzionale, operante all’interno dell’Agenzia stessa, entro e non oltre il corrente anno;

- di individuare un’adeguata sede per l’istituenda Area Meteo, dotandola di opportune strumentazione hardware software, effettuare la formazione del personale stabilmente impiegato in tale attività e sviluppare dei modelli matematici previsionali appositamente tarati per il territorio calabrese;

-che l’istituenda Area Meteo operi nell'ambito del Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito secondo le modalità previste al Decreto del Presidente della Repubblica, di prossima emanazione, relativo alla regolamentazione del Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito (SMND).”

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Pongo in votazione la mozione.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Mozione numero 25/10^ di iniziativa dei consiglieri O. Greco e F. D’Agostino recante: “Assorbimento delle funzioni e del personale delle Polizie Provinciali”

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione numero 25/10^ di iniziativa dei consiglieri Greco e D'Agostino, recante: “Assorbimento della funzione del personale delle Polizie Provinciali”. Prego, consigliere Greco.

GRECO ORLANDINO (Oliverio Presidente)

Ritiro la mozione, poiché superata.

Mozione numero 26/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua recante: “Esenzione o riduzione dell’aliquota IMU sugli immobili inseriti in aree montane o parzialmente montane non serviti da viabilità”

PRESIDENTE

Procediamo con la mozione 26/10^ di iniziativa del consigliere Bevacqua, recante: “Esenzione o riduzione dell'aliquota IMU sugli immobili inseriti in aree montane o parzialmente montane non serviti da viabilità”. Prego, consigliere Bevacqua.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Ritiro la mozione, poiché superata.

Mozione numero 27/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua recante: “Metropolitana leggera: collegamento ferroviario Paola-aeroporto Lamezia Terme”

PRESIDENTE

Proseguiamo con la mozione 27/10^ di iniziativa del consigliere Bevacqua recante: “Metropolitana leggera: collegamento ferroviario Paola-aeroporto Lamezia Terme”.

Prego, consigliere Bevacqua, può illustrarla.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Ritengo la mozione in parte superata, visto anche il piano strategico è stato approvato dalla Giunta regionale in merito a questa problematica, che considero strategica per lo sviluppo della Calabria, anche per i collegamenti, la mobilità tra Lamezia Terme ed il Tirreno Cosentino e l’altra parte della Calabria, quindi prendo atto del piano strategico approvato dalla Giunta su questa materia e ritiro la mozione.

Mozione numero 28/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua recante: “Piani di Classifica per il riparto degli oneri e modifica delle tariffe in relazione ai Consorzi di bonifica integrale”

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione numero 28/10^ di iniziativa del consigliere Bevacqua, recante: “Piani di Classifica per il riparto degli oneri e modifica delle tariffe in relazione ai Consorzi di bonifica integrale”.

Prego, consigliere Bevacqua, può illustrarla.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

I Piani di Classifica sono stati approvati 2 anni fa, quindi ritiro la mozione poiché superata.

Mozione numero 31/10^ di iniziativa del consigliere M. Mirabello recante: “In merito alle disposizioni contenute nel Decreto-Legge 19 giugno 2015, n. 78 (Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali) in tema di Centri per l'Impiego”

PRESIDENTE

La mozione numero 31/10^ di iniziativa del consigliere Mirabello recante: “In merito alle disposizioni contenute nel Decreto legge 19 giugno 2015 numero 78 (Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali) in tema di Centri per l'Impiego”. Prego, consigliere Mirabello, può illustrare la mozione.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Presidente questa mozione è superata, anche alla luce dell’evoluzione dell’assetto del mercato del lavoro dei centri per l’impiego e al recente impegno della Giunta per il passaggio delle competenze alla Regione, alla gestione diretta dei centri per l'impiego, pertanto la ritiro.

Mozione numero 32/10^ di iniziativa dei consiglieri O. Greco, F. Cannizzaro, S. Romeo, A. Nicolò, G. Nucera, G. Giudiceandrea, F. Orsomarso, G. Arruzzolo e F. Sculco recante: “Restituzione del cranio del brigante calabrese Giuseppe Villella al suo Comune d'origine per darne degna sepoltura”

PRESIDENTE

La mozione 32/10^ di iniziativa dei consiglieri Greco, Cannizzaro, Romeo, Nicolò, Nucera, Giudiceandrea, Orsomarso, Arruzzolo e Sculco recante: “Restituzione del cranio del brigante calabrese Giuseppe Villella al suo Comune d'origine per darne degna sepoltura”.

Prego, consigliere Greco, può illustrare la mozione.

GRECO ORLANDINO (Oliverio Presidente)

Grazie, Presidente. “Il Consiglio regionale - Premesso che:

- in data 27 novembre 2009 presso il polo museale facente capo alla Università degli Studi di Torino, è avvenuta la riapertura al pubblico, ben dopo oltre sessant’anni di oblio, del Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”;

- il Museo trae origine dalla collezione privata che Cesare Lombroso allestì procedendo, per anni, a scorticare cadaveri, mozzare e sezionare teste, effettuare i più orripilanti interventi su individui ritenuti criminali, malati di mente, omosessuali e prostitute unicamente per le misure di parti del cranio e del corpo;

- il Museo contiene una raccolta di ben 904 crani, oltre a scheletri, cervelli e macabri oggetti tra cui maschere in cera, calchi in gesso, foto di volti di individui, anche di fanciulli, con precise etichette di condotte sociali devianti, riportanti scrupolosamente anche il luogo di nascita del soggetto esposto;

- l’attività e la produzione bibliografica di Cesare Lombroso è interamente permeata dall’idea di razzismo scientifico, di cui il medico veronese è stato capostipite, con teorie che accostano le caratteristiche fisiche degli individui ai difetti mentali e ai comportamenti criminali e che hanno costituito la piattaforma ideologica del razzismo di matrice nazista;

- le teorie aberranti del Lombroso e dei suoi seguaci, nel periodo post-unitario, contribuirono a pregiudicare la matrice unitaria e la coesione nazionale, ossia un equilibrato sviluppo del Paese, applicando malevolmente all’interno della nazione i teoremi sulla presunta inferiorità razziale delle popolazioni del Mezzogiorno.

Constatato che:

- esistono da secoli irrinunciabili valori umani, morali e religiosi, patrimonio acquisito della nostra civiltà, a difesa della dignità dei defunti, nonché disposizioni e principi di diritto, accolti dall'intera comunità internazionale, che tutelano la dignità dell'uomo e il rispetto dovuto ai suoi resti mortali;

- un crescente movimento d'opinione testimoniato da intere amministrazioni comunali tra le quali Lecco, numerosi altri Comuni d’Italia e svariati rappresentanti del mondo della cultura, condensato nel Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso”, ritiene doveroso eticamente, cristianamente e da consolidata civiltà giuridica procedere alla sepoltura dei resti umani tuttora trattenuti nel Museo “Cesare Lombroso”, oltre a provvedere a studiare tutte le più utili modificazioni nominali e sostanziali che possano consentire alla stessa istituzione una accettabile attività.

Preso atto che la Giunta comunale di Motta Santa Lucia (CZ) ha adottato da tempo un deliberato con cui si dà mandato al Sindaco di fare quando nelle sue prerogative istituzionali per ottenere la restituzione delle spoglie dell’antenato e concittadino Giuseppe Villella, tuttora ignobilmente esposte al Museo “Cesare Lombroso” di Torino.

Considerato che nel 2004 il Tribunale di Lamezia Terme, con ordinanza ad esecuzione immediata, provvedeva a dare soddisfazione agli agenti Comune di Motta Santa Lucia e Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso” per la restituzione delle spoglie del brigante Villella; che l’Università di Torino, proprietaria del museo in oggetto, richiedeva nel breve, con avvocatura di Stato, sospensiva del provvedimento presso la Corte d'Appello di Catanzaro che la concedeva fino all'aprile 2016.-

impegna

la Giunta regionale a promuovere ogni iniziativa che rientri nelle loro competenze, anche accogliendo e sostenendo moralmente il Comitato No Lombroso, affinché si giunga alla restituzione delle spoglie trattenute al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” di Torino ai discendenti o Amministrazioni comunali di origine che ne avessero fatto richiesta, ovvero, per i resti incogniti, che nessuno può reclamare, accogliere la disponibilità manifestata da don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità di Napoli, affinché tali resti vengono inumati nel cimitero delle Fontanelle di Napoli, altresì luogo di asilo dei perduti per eccellenza. Di fare quindi ricorso, ove ritenuto necessario, dell'avvocatura regionale per il sostegno legale presso il MIBACT e presso tutte le sedi Istituzioni del Paese con immediata attuazione della presente mozione.

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Pongo in votazione la mozione.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Mozione numero 35/10^ di iniziativa del consigliere D. Tallini recante: “Sulla nuova articolazione degli Uffici giudiziari”

PRESIDENTE

La mozione 35/10^ di iniziativa del consigliere Tallini decade per mancanza del proponente.

Mozione numero 36/10^di iniziativa del consigliere D. Bevacqua recante: “Potenziamento e razionalizzazione dell'assistenza sanitaria territoriale, con particolare attenzione ai piccoli Comuni e ai territori disagiati”

PRESIDENTE

La mozione 36/10^ di iniziativa del consigliere Bevacqua, recante: “Potenziamento e razionalizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale, con particolare attenzione ai piccoli Comuni ai territori disagiati”. Prego, consigliere Bevacqua, può illustrare la mozione.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Questa mozione mantiene in pieno la sua…

PRESIDENTE

Aspetti un attimo consigliere Bevacqua.

Sull’ordine dei lavori

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, si registra in Aula quello che è avvenuto in precedenza, per cui ci corre l'obbligo, ci spiace sotto il profilo istituzionale, nella Conferenza dei capigruppo, era emersa la responsabilità…però, stante l'andamento dei lavori in corso, constatiamo la mancanza del numero legale di una maggioranza che deve garantire la governance. Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE

Invito il consigliere Mirabello a fare la chiama per la verifica del numero legale.

MIRABELLO Michelangelo, Segretario questore f.f.

Fa la chiama.

 

Presidenza del presidente Nicola Irto

 

PRESIDENTE

Consiglieri presenti: 16; assenti 15. Il numero legale c’è quindi possiamo continuare con i lavori.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, chiedo scusa, le chiedo di discutere, anticipandoli, i punti 5, 6 e 7 all'ordine del giorno.

PRESIDENTE

Votiamo l’inversione dell’ordine del giorno.

 

(Così resta stabilito)

Mozione numero 36/10^di iniziativa del consigliere D. Bevacqua recante: “Potenziamento e razionalizzazione dell'assistenza sanitaria territoriale, con particolare attenzione ai piccoli Comuni e ai territori disagiati” – Ripresa della discussione

PRESIDENTE

Prego, consigliere Bevacqua, continui con l’illustrazione della mozione numero 36/10^.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Ritengo ancora attuale questa mia mozione, presentata un po' di anni fa, perché riguarda un problema che non abbiamo assolutamente risolto sull’assistenza sanitaria territoriale.

Il DCA numero 44 del 2 novembre 2017, approvato con l'accordo integrativo aziendale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale della Regione Calabria, ha demandato a successivo provvedimento la definizione di un altro indirizzo per le Asp finalizzato all'attivazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e delle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP).

Proprio in ordine a questo annunciato atto di indirizzo, è necessario ribadire che le AFT e le UCCP sono le due forme associative che coinvolgendo i medici di medicina generale e interessando le aree maggiormente disagiate e sofferenti per carenze infrastrutturali, configurano un modello essenziale orientato, sia per la promozione dell'attività della salute, sia per la gestione delle cure domiciliari integrate e sia per la continuità assistenziale H 24.

Ecco perché nell'esclusivo interesse del cittadino paziente, appaiono di estrema rilevanza le risorse da destinare a questa forma associativa e complessa, capace di uniformare su tutto il territorio l'assistenza e di abbattere i deficit riscontrati dovuti alla differenza di domicilio o residenza, permettendo la condivisione delle competenze una gestione più efficace, più efficiente delle patologie croniche e un generale miglioramento delle capacità di presa in carico dei pazienti.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la mozione.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 210/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Presa d'atto della Decisione della Commissione Europea C(2018)1290 final del 28 febbraio 2018 di modifica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo al punto 5, così come deciso che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 210/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Presa d’atto della Decisione della Commissione Europea C(2018)1290 final del 28 febbraio 2018 di modifica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Calabria”

Prego, consigliere Aieta, può illustrare il provvedimento.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Grazie, signor Presidente. La delibera in esame riguarda la presa d’atto della Decisione della Commissione Europea di modifica al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Calabria. L'Autorità di gestione del PSR, nella persona dell'avvocato Alessandro Zanfino, è intervenuto durante la discussione del provvedimento, in seconda Commissione, ha ripercorso brevemente la procedura di modifica del PSR, soffermandosi su alcune importanti novità quali: l’introduzione della misura 9, finalizzata ad incentivare attraverso un sostegno economico la costituzione di nuove associazioni e organizzazioni di produttori; l’introduzione dell’intervento 10.1.9 per il sostegno di buone pratiche ambientali nel settore dell'apicoltura, che verrà finanziato con sei milioni di euro di spesa pubblica.

L’Autorità di gestione ne ha evidenziato la rilevanza e l’importanza di tale progetto, dal momento che la Calabria è la prima Regione d’Italia ad aver attivato la misura dell'apicoltura quale “produzione di qualità”; ha, altresì, modificato l'introduzione dei costi standard per i corsi di formazione (misura 1), per alcune tipologie di investimenti nelle aziende agricole (misura 4) e per la preparazione dei piani di gestione forestale (misura 8 e 16.8); inoltre, ha modificato l’aumento dell’aliquota di sostegno per le misure 1 (formazione) e 2 (consulenza) al 100 per cento della spesa ammissibile; l’allargamento della misura di imboschimento (misura 8.1) ai terreni agricoli incolti, secondo la pertinente definizione regionale, per contrastare il dissesto idrogeologico dei terreni abbandonati.

La modifica oggi in esame è già stata approvata alla Commissione Europea con Decisione C(2018)1220 del 28 febbraio 2018 ai fini della concessione di un sostegno da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale.

Alla luce di quanto rappresentato e considerato che l’Autorità di gestione attesta che le modifiche apportate al programma sono contenute entro il limite del finanziamento a suo tempo concesso e non comportano oneri a carico del bilancio regionale, si propone a questa Assemblea l’approvazione del provvedimento.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Pongo in votazione il provvedimento amministrativo.

MIRABELLO Michelangelo, Segretario questore f.f.

Presidente, su questa votazione manca il quorum deliberativo.

PRESIDENTE

Chiami l'appello, prego, per la verifica.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Chiedo scusa, Presidente chi l'ha richiesto il numero legale?

PRESIDENTE

Il Segretario questore ha rilevato che manca il quorum deliberativo e vuole fare una verifica del numero legale. Prego, consigliere Mirabello, proceda con la chiama.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Consiglieri presenti:14; assenti: 17. In mancanza del numero legale, la seduta è tolta

La seduta termina alle 16,13

Allegati

Congedi

Ha chiesto congedo: Gentile, Scalzo, Sculco, Tallini, Rizzo, Russo.

(È concesso)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) - (deliberazione G.R. n. 230 del 14.6.2018) (P.P.A. n. 215/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 244 del 14 giugno 2018, recante: "D.G.R. n. 648/2017 e n. 115/2018. Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile. Piano Esecutivo Annuale 2018 (art. 4 della L.R. 8/2008). Rimodulazione ed integrazioni"

(Parere n. 39/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Convalida elezione a consigliere regionale

La Giunta delle Elezioni, nella seduta del 22 giugno 2018, ha convalidato l'elezione a Consigliere regionale dei Signori Giuseppe Pedà e Giuseppe Mangialavori e, nel contempo, ha deliberato la sussistenza della condizione di incompatibilità prevista dall'articolo 122 della Costituzione nei confronti del Consigliere Mangialavori eletto al Parlamento e ha chiesto, pertanto, al Presidente del Consiglio di notificare la relativa contestazione.

Assunzione di Presidenza di gruppo consiliare

Il consigliere regionale Gianluca Gallo, con nota dell'8 giugno 2018, acquisita al protocollo generale n. 26478 dell’11.6.2018, ha comunicato, a seguito dell'esercizio dell'opzione per il mandato parlamentare di Francesco Cannizzaro, di assumere, a far data dall'8.6.2018, la carica di Presidente del Gruppo consiliare "Casa delle Libertà", composto esclusivamente dal consigliere medesimo, fino ad eventuale diversa determinazione del Gruppo stesso.

Iscrizione d’ufficio al Gruppo Misto

Ai sensi dell'articolo 13 del Regolamento interno del Consiglio regionale, il consigliere Mangialavori Giuseppe, non avendo dichiarato a quale gruppo intende appartenere, è stato iscritto, d'ufficio, al gruppo Misto in data 21 giugno 2018.

Adesione di consigliere regionale a gruppo consiliare

Il Consigliere regionale Giuseppe Pedà, in data 20 giugno 2018, ha aderito al Gruppo consiliare "Casa delle Libertà", giusta comunicazione acquisita al protocollo generale n. 27961 del 20.6.2018.

Designazione consigliere regionale alle Commissioni consiliari

Il consigliere regionale Gianluca Gallo, nella qualità di Presidente del Gruppo consiliare "Casa delle Libertà", con nota del 26.6.2018, acquisita al protocollo generale n. 28777 in pari data, ha designato il consigliere Pedà in seno alle Commissioni prima, terza e vigilanza.

Promulgazione legge regionale

In data 21 giugno 2018, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 64 del 22 giugno 2018:

1. Legge regionale 21 giugno 2018, n. 16, recante: "Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell'articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118"

In data 22 giugno 2018, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 65 del 25 giugno 2018:

1. Legge regionale 22 giugno 2018, n. 17, recante: "Modifiche all'articolo 2 della legge regionale 5 gennaio 2007, n. 1 (Istituzione e disciplina del Consiglio regionale delle Autonomie locali)";

2. Legge regionale 22 giugno 2018, n. 18, recante: "Integrazione alla legge regionale 4 agosto 1995, n. 39 (Disciplina della proroga degli organi amministrativi e delle nomine di competenza regionale)";

3. Legge regionale 22 giugno 2018, n. 19, recante: "Ulteriori modifiche di norme in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale";

4. Legge regionale 22 giugno 2018, n. 20, recante: "Modifiche alla legge regionale 28/2010 in materia di sport nella Regione Calabria";

5. Legge regionale 22 giugno 2018, n. 21, recante: "Proroga del termine di adeguamento dei requisiti strutturali e organizzativi delle strutture socio-educative per la prima infanzia. Modifica delle disposizioni transitorie di cui all'articolo 23 della l.r. 15/2013".

Emanazione di regolamento regionale

In data 14 giugno 2018, il Presidente della Giunta regionale ha emanato sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 61 del 18 giugno 2018:

Regolamento regionale n. 10 del 14 giugno 2018, concernente: "Modifiche al Regolamento regionale n. 16 del 23 dicembre 2015, approvato con DGR n. 541 del 16.12.2015 "Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale" cosi come successivamente modificato ed integrato con Regolamento regionale n. 4 del 2 marzo 2016 (approvato con DGR n. 51/2016), con regolamento regionale n. 4 del 21 marzo 2017 (approvato con DGR n. 26/2017), con Regolamento regionale n. 10 del 9 maggio 2017 (approvato con DGR n. 179/2017), con Regolamento regionale n. 17 del ottobre 2017 (approvato con DGR n. 453/2017), con Regolamento regionale n. 21 del 18 dicembre 2017 (approvato con DGR n. 468/2017), con Regolamento regionale n. 4 del 9 marzo 2018 (approvato con DGR n. 45/2018) e con Regolamento regionale n. 8 del 3 maggio 2018 (approvato con DGR n. 135/2018)"

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2018-2020:

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

218

del

14.6.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

219

del

14.6.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

220

del

14.6.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

221

del

14.6.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

222

del

14.6.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

223

del

14.6.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

224

del

14.6.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

225

del

14.6.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

226

del

14.6.2018

Interrogazioni a risposta scritta

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

si riscontra una carenza strutturale nell'offerta sanitaria di emergenza- urgenza nel vasto territorio della Piana di Gioia Tauro;

considerato che: l'unica struttura operativa è il pronto soccorso dell'ospedale di Polistena, quasi sempre oberato a causa di un consistente afflusso di utenti;

le strutture dell'ex presidio ospedaliero di Cittanova non sono utilizzate -:

quali interventi si intendano esperire al fine di procedere all'istituzione di un Ppi a Cittanova in una logica volta a garantire il decongestionamento, l'efficacia e l'efficienza dei servizi sanitari di primo intervento, in un'area ampia e complessa vista la sua orografia.

(373; 20/06/2018)

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

le UU.OO. del laboratorio di analisi presso il Grande Ospedale Metropolitano versano in una situazione di estrema criticità ascrivibile alla carenza di organico;

considerato che: l'attuale organico, ridotto ad 11, è dunque insufficiente a garantire i livelli minimi di assistenza all'utenza, in quanto deficitario rispetto alla mole di lavoro -:

quali interventi impellenti si intendano esperire al fine di adeguare la pianta organica in ossequio alle normative vigenti e alle effettive esigenze del reparto.

(374; 21/06/2018)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

il valore della assistenza sanitaria territoriale e della connessa ricerca pubblica costituisce un patrimonio insostituibile e non si può consentire che si aumenti nella nostra regione il disagio delle comunità nascente da una deplorevole incertezza nella possibilità di fruizione di servizi adeguati, che non appare compatibile con la necessità di un'adeguata tutela del diritto alla salute costituzionalmente sancito;

stante che il Poliambulatorio di Aprigliano, con una struttura costata ben 5 milioni di euro e inaugurata nel 2013, rappresenta, per le prestazioni che offre, un imprescindibile punto di riferimento per una vasta area territoriale che va dalla valle del Savuto a tutta la Presila cosentina, oltre a essere un polo di ricerca all'avanguardia unanimemente riconosciuto e apprezzato;

rilevato che si prospetta l'ipotesi di un ridimensionamento o, addirittura, di una chiusura a breve della struttura;

visto che la decisone sortirebbe effetti profondamente negativi per una realtà che già soffre di innumerevoli e perduranti carenze infrastrutturali;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi presso il Direttore Generale dell'ASP, Dr. Raffaele Mauro, nonché, presso il Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, ing. Massimo Scura, affinché sia immediatamente chiarita la questione e scongiurato un inaccettabile atto che sopprimerebbe servizi perfettamente funzionanti e posti a presidio della qualità della vita dei cittadini.

(123; 25/06/2018) Bevacqua

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

con LR 23/2003, recante "Riorganizzazione dell'assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali", la Regione Calabria recepiva la Legge quadro 328/2000 sui servizi sociali, con l'obiettivo di garantire alle persone ed alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali volti al miglioramento delle condizioni e della qualità di vita, all'abbattimento delle condizioni generatrici di discriminazione sociale e all'eliminazione e riduzione dello stato di bisogno e del disagio individuale, ispirandosi ad un principio di universalità, equità sociale e solidarietà, attraverso la realizzazione di una rete di servizi integrati e con diversi livelli di intensità assistenziale: dall'accoglienza nelle strutture a carattere semiresidenziale e residenziale al sostegno mediante servizi di prossimità e territoriali;

con la LR 24/2008 venivano abrogati gli artt. 24 e 25 della LR 23/2003 che disciplinavano l'autorizzazione al funzionamento e l'accreditamento delle strutture di accoglienza a ciclo semiresidenziale e residenziale;

con d.g.r.210/2015 si definivano gli ambiti socio-assistenziali regionali individuati in 32 ambiti su tutto il territorio regionale e in buona sostanza coincidenti con i distretti socio-sanitari;

con Delibera di Giunta regionale n. 37 del 24 febbraio 2015 veniva costituito un Tavolo tecnico rappresentativo delle parti sociali per le problematiche relative al settore socio sanitario e socio assistenziale con funzioni consultive, con successiva Delibera integrato nella sua composizione;

con Delibera di Giunta regionale 449 del 14 dicembre 2016, recante "Riorganizzazione dell'assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali", venivano adottati i Regolamenti attuativi della LR 23/2003, composti da 3 Allegati: 1)Allegato Unico, contenente la disciplina per l'autorizzazione al funzionamento, accreditamento e convenzionamento delle strutture socio assistenziali, la gestione dei servizi, il regolamento con le tipologie di strutture, i servizi territoriali e quant'altro relativo ai servizi sociali regionali. Venivano ridotti del 50% gli accreditamenti dei posti letto per anziani in relazione ai quali, da un'analisi del Settore Politiche Sociali, era emerso uno squilibrio tra domanda ed offerta. Infine venivano espressamente escluse dal percorso di riforma alcune tipologie di servizi;

2)Allegato B, con la determinazione dei costi, le modalità di calcolo delle rette;

3)Allegato C, con lo schema di costituzione dell'ufficio di Piano;

con successivi provvedimenti di Giunta, in particolare con la DGR 526 del 10 novembre 2017, venivano adottate modifiche al Regolamento 17 e nello specifico: venivano accreditate tutte le strutture autorizzate al funzionamento alla data del 30 novembre 2017 a prescindere dal requisito dei tre anni di esperienza e senza preventiva lettura del fabbisogno e copertura finanziaria;

venivano trasferite al Dipartimento Tutela della salute le competenze in ordine alle seguenti tipologie di strutture: comunità alloggio a valenza socio-sanitaria per adolescenti, comunità specialistiche educative per minori con disturbi del comportamento o disadattati sociali sottoposti a provvedimenti penali e/o amministrativi, centri socio-riabilitativi semiresidenziali e residenziali e tutte le altre strutture aventi in essere contratti, a qualunque titolo, con figure professionali sanitarie;

come termine ultimo di entrata in vigore della nuova normativa il 31 dicembre 2017;

con Decreto 176 del 28 dicembre 2017 il Commissario ad Acta annullava la Delibera di Giunta regionale n. 526 nella parte in cui disponeva il trasferimento al Dipartimento Salute delle sopra indicate tipologie di strutture a valenza sanitaria;

con D.G.R.633/21.12.2017 veniva ulteriormente modificato il termine di entrata in vigore della nuova normativa, spostato dal 31 dicembre 2017 al 30 giugno 2018;

con sentenza 978/2018 del 2 maggio 2018 il Tar Calabria, accogliendo il ricorso formulato dal Comune di Catanzaro e da alcune strutture socio assistenziali, annullava la delibera 449 del 14 dicembre 2016 e tutti gli atti conseguenziali e delibere successive da essa discendenti e ad essa collegate;

con Delibera di Giunta regionale n. 169 del 9 maggio 2018, poiché il trasferimento delle competenze economiche a 18 ambiti su 32 totali era già avvenuto con decreto dirigenziale precedente al pronunciamento del Tar, la Giunta regionale decideva di completare i trasferimenti economici anche agli altri ambiti e delegare i Comuni capifila alle liquidazioni delle spettanze 2018 in favore delle strutture socio-assistenziali per conto della Regione;

alla luce di quanto accaduto e del sostanziale caos amministrativo generato dalle circolari del dipartimento Politiche Sociali - precisamente quella del 18.5.2018/prot. siar. 175778 che sembra non tenere conto della sentenza del Tar, nel corso della seduta del 14 giugno 2018 la Terza Commissione consiliare ""Sanità e Attività sociali" delegava i consiglieri Gallo e Greco a predisporre una mozione da discutere, a breve, in una prossima seduta di Consiglio Regionale;

considerato che già nei mesi precedenti alla pronuncia del Tar diverse erano state le perplessità e critiche sollevate diffusamente dalle parti politiche e dalle organizzazioni di settore in relazione ad alcuni aspetti della cd riforma ritenuti fonte di incongruenze e penalizzazioni. Da ciò la decisione politica di rivedere l'intero iter attuativo della l.r.23/2003 a prescindere dalle risultanze giudiziarie. Le dette criticità sono state ribadite e stigmatizzate in corso di audizione in Terza Commissione il 14 giugno scorso. in particolare: lo spirito della l.r.23/2003 è l'attuazione del sistema integrato e, di conseguenza, l'integrazione di differenti interventi sulla persona pianificati da un solo strumento di programmazione che, in tal modo, diventano appropriati e organizzati. I regolamenti attuativi' di cui alla d.g.r. 449, non realizzavano propriamente il sistema integrato. Apparivano, piuttosto, una reiterazione, invariata rispetto alla vecchia l.r.5/87, di una dualità che poi si traduce in una vera e propria frattura rappresentata da una parte del sistema socio sanitario e, dall'altra, dal sistema socio assistenziale, riconfermando la scissione tra sistemi - caratteristica esclusivamente calabrese - avrebbero aumentato il divario con le altre regioni dove 1' obiettivo dell'integrazione ha raggiunto già un livello di realizzazione piuttosto avanzato. Nello spirito della l.r.23/2003 e in linea a quelli che devono essere i suoi obiettivi, ribadiamo, in questa sede, la necessità di avviare una concertazione permanente tra i Dipartimenti Salute e Politiche Sociali e Tavolo tecnico consultivo al fine della realizzazione dell'integrazione dei sistemi di intervento sulla persona. Questo non solo è il punto di partenza necessario di tutto il percorso riformatore che intendiamo fermamente completare, ma è anche un obbligo di legge imposto proprio dalla 1.328/2000 e recepito dalla nostra l.r.23/2003 ed in quanto obbligo non può essere trascurato. I Regolamenti attuativi della LR 23/2003 approvati con la DGR 449/2016 prevedevano nuovi requisiti professionali e strutturali, con lievitazione della spesa per il sociale da circa 26 milioni di euro a 59 milioni di euro. Il grosso della lievitazione della spesa era dovuto al notevole incremento di organico che avrebbe dovuto essere iniettato nelle strutture. L'incremento di organico veniva previsto su base esclusivamente teorica, prescindendo da qualunque valutazione concreta dei livelli di assistenza e del grado di bisogno dell'utente;

i succitati Regolamenti individuavano, tra le fonti di copertura finanziaria delle spese, insieme alla Regione, anche i Comuni e la compartecipazione degli utenti;

la pesante compartecipazione economica chiesta ai Comuni avrebbe di fatto svuotato il ruolo centrale riconosciuto agli stessi nella gestione della rete dei servizi di assistenza, e viste le condizioni economiche in cui la maggior parte di essi versa avrebbe condotto alla paralisi dell'intero sistema di erogazione dell'assistenza, tanto che già da mesi, in vista dell'imminente entrata in vigore delle disposizioni riguardanti la compartecipazione alla spesa sociale, i Comuni avevano sospeso tutte le autorizzazioni di ingresso in favore dei richiedenti;

la compartecipazione richiesta alle fasce bisognose, a partire da quelle con Isee da 0 a 4000 euro, avrebbe generato l'impossibilità per le stesse di poter accedere alle prestazioni socio assistenziali amplificando, di conseguenza, lo stato di disagio sociale, personale e le situazioni di rischio sociale sui territori;

l'accreditamento generale operato dalla DGR 526/2017 di tutte le strutture autorizzate alla data del 30 novembre 2017 senza una lettura aggiornata del fabbisogno regionale recava in sé il rischio di generare inutili duplicazioni di servizi, con conseguenti aggravamenti dei costi, per altro verso lasciando invece prive di risposta altre situazioni di bisogno o altri territori carenti di servizi;

l'abrogazione operata dalla DGR 526/2017 dell'art. 15 del regolamento 17/2016 avrebbe precluso alla Regione Calabria la possibilità di arricchire il sistema dell'offerta dei servizi, avviando sui territori tipologie di assistenza residenziali e semiresidenziali sperimentali e/o innovativi, a dispetto di quanto invece previsto proprio dalla LR 23/2003 all'art. 12;

in seguito alla d.g.r. 169/9.5.2018, con circolare prot.siar.207854 del 13.6.2018 il Dipartimento Lavoro Formazione e Politiche Sociali emanava le indicazioni operative tanto per la Regione che per i Comuni Capofila ;

Successivamente, con comunicazione inviata via mail il 18 maggio, il Dipartimento Lavoro Formazione e Politiche Sociali chiedeva a tutte le strutture di produrre la documentazione necessaria per poter procedere alla stipula delle addende contrattuali fino al 31.12.2018, subordinando la validità delle stesse all' esito dell'impugnativa pendente presso il Consiglio di Stato;

La subordinazione della validità di un contratto "sub iudice", appare clausola fortemente aleatoria e, di conseguenza, mal si concilia con la gestione di servizi alla persona che in quanto rispondenti all'obbligo di continuità assistenziale, necessitano di stabilità amministrativa e giuridica;

Le indicazioni operative di cui alla circolare in questione, lasciano, peraltro, presagire tempi di conclusione degli iter ammnistrativi per la riorganizzazione dell'intero sistema, difficilmente accettabili considerato che esse giungono in un momento segnato già da diversi mesi di lavoro per le strutture in un regime assolutamente selvaggio da un punto di vista amministrativo e giuridico. Vale la pena di ripetere che le strutture stanno lavorando dal 1 gennaio 2018 senza convenzione e senza poter fatturare e con tutti gli ospiti accolti privi di qualunque autorizzazione. Come già ribadito in Terza Commissione il 14 giugno scorso, questo sistema che, peraltro, inammissibilmente reitera quanto già accaduto per tutto il secondo semestre 2017, non giova né alle strutture di accoglienza né all'Ente Pubblico e, soprattutto, all'utenza;

Impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria all'osservanza e coerenza al sentenziato del Tribunale Amministrativo della Calabria, evitando procedure elusive del giudicato e, di conseguenza, a procedere al convenzionamento delle strutture fino al 31 dicembre 2018 scongiurando la subordinazione della validità delle convenzioni all'esito dell'impugnativa difronte al Consiglio di Stato. All'adozione di un atto giunta ad hoc che proroghi tutte le convenzioni scadute il 31 dicembre 2017 e operi la sanatoria di tutti gli inserimenti degli ospiti nelle strutture al 31 dicembre 2017 convenzionate;

a convocare il Tavolo tecnico consultivo per la concertazione con le parti sociali del lavoro di stesura dei Regolamenti ed a rielaborare i Regolamenti attuativi della LR 23/2003 tenuto conto della necessità di abbassare i costi delle prestazioni sociali di modo da renderle accessibili e, in quest'ottica, di procedere alla riduzione dei requisiti professionali richiesti alle strutture a ciclo semiresidenziale e residenziale;

a favorire la concertazione tra tutti i Dipartimenti interessati, per una piena attuazione della LR 23/2003 ed il conseguimento effettivo delle sue finalità fondamentali, scongiurando la reiterazione di conseguenze aberranti come quelle verificatesi in seguito all'approvazione della d.g.r.526/2017 e del decreto del Commissario ad acta 176/2017;

ad approvare, previa lettura del fabbisogno, il Piano Regionale dei livelli essenziali di Servizi alla persona utilizzando un unico strumento di Programmazione degli interventi alla persona;

a valutare le proposte che in merito dovessero giungere anche dalla Terza Commissione consiliare "Salute e Attività Sociali";

ad aggiornare, contestualmente all'avvio dei lavori, il Piano degli Interventi e dei servizi sociali, così come stabilito dall'art. 18 della LR 23/2003;

All'adozione preventiva dei criteri generali per la determinazione del concorso alla spesa sociale, osservando le indicazioni e procedure di cui all'art.32 l.r.23/2003;

A riconoscere, nel quadro dell'offerta dei servizi di assistenza da realizzare in attuazione della LR 23/2003 l'importanza della rete delle strutture presenti sul territorio regionale quale servizio essenziale nell'erogazione delle prestazioni socio- assistenziali in favore delle fasce deboli e uniformando l'intera rete regionale di strutture di accoglienza;

A riconoscere, altresì, la necessità di tutelare la stabilità amministrativa e giuridica delle stesse strutture, al fine di garantire la continuità assistenziale degli utenti e consentire alle stesse di mantenere costanti i livelli occupazionali del comparto. Ciò anche mediante l'approvazione, contestuale al Piano degli Interventi Regionali, del Piano di Conversione delle strutture;

sollecita il Consiglio regionale ad adottare i provvedimenti legislativi finalizzati a colmare il denunciato vuoto legislativo conseguenti l'abrogazione - ex LR 24/2008 - degli artt. 24 e 25 della LR 23/2003.

(124; 26/06/2018)

Interpellanze

Gallo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

in Calabria sono più di mille i cittadini infettati dal virus dell'epatite, o dell'Hiv, per trasfusioni errate, interventi chirurgici sbagliati o per infortuni sul luogo di lavoro, per lo più in cliniche ed ospedali;

lo Stato, attraverso la legge n. 210 del 1992, riconosce loro un'indennità;

detta indennità è stata periodicamente rivalutata, fino al 2010, quando il Governo nazionale, con la Legge Finanziaria, ha cancellato la previsione della rivalutazione periodica;

con sentenza del novembre 2011, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la Legge Finanziaria nella parte in cui prevedeva il blocco della rivalutazione delle indennità di cui alla legge 210/1992, stabilendo che il relativo importo vada invece rivalutato nella sua interezza, secondo il tasso di inflazione programmato, e quindi anche nella componente più cospicua rappresentata dalla somma corrispondente all'indennità integrativa speciale;

allo stato, con riferimento alla più recente annualità maturata, l'indennità in questione risulta essere stata liquidata solo nella sua prima tranche;

a ciò s'aggiunge che la corresponsione dell'indennità avviene quasi sempre con ritardo, a quanto pare per l'insufficienza di personale assegnato alla trattazione delle relative pratiche da parte dell'ufficio regionale competente;

da più parti si lamenta, altresì, la scelta di procedere al pagamento con cadenza bimestrale, anziché mensile, con negative ripercussioni su cittadini e famiglie costrette ad affrontare quotidianamente esorbitanti spese mediche;

inattuata è rimasta la dichiarazione di intenti del Governo nazionale di procedere ad una rivalutazione dell'indennità -:

 

se il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della situazione;

se e come la Giunta regionale, al fine di evitare ritardi nel pagamento delle stesse, intenda adoperarsi per consentire il potenziamento degli uffici regionali deputati al trattamento delle pratiche di liquidazione delle indennità dovute ai cittadini infettati dal virus dell'epatite, o dell'Hiv, per trasfusioni errate, interventi chirurgici sbagliati o per infortuni sul luogo di lavoro, per lo più in cliniche ed ospedali, assicurando altresì la celere corresponsione della seconda tranche dell'adeguamento Istat;

quali iniziative la Giunta regionale intenda assumere per addivenire, nel confronto col Governo regionale, alla liquidazione con cadenza mensile dell'indennità in questione e ad un suo adeguamento.

(6; 22/06/2018)

 

Gallo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il Servizio di assistenza territoriale psichiatrica (ex Csm) di Trebisacce garantisce la propria essenziale attività in un'area alquanto vasta, ricomprendenti 17 Comuni della fascia ionica cosentina (da Rocca Imperiale a Cassano Ionio) e densamente popolata, con una gran mole di interventi annui ed indiscussa professionalità;

per fronte alle continue richieste, tenuto conto della vastità del territorio di competenza, inizialmente la pianta organica del Servizio era composta da diversi medici ed un cospicuo numero di infermieri, oltre alla garanzia costante della consulenza psicologica;

una serie di trasferimenti e di pensionamenti avvenuti negli anni, non seguiti da contestuale copertura dei posti nel frattempo resisi vacanti, ha ridotto notevolmente il numero di medici ed infermieri in attività, con gravi ripercussioni sull'efficienza del Servizio, sin qui garantita soltanto attraverso i sacrifici del personale in attività;

tale situazione, nel lungo periodo, rischia di minare alla base la funzionalità del Servizio stesso, con evidenti ricadute anche sulla tutela del diritto alla salute delle popolazioni della zona -:

se il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della situazione;

se e come la Giunta regionale intenda adoperarsi perché il Servizio di assistenza territoriale psichiatrica (ex Csm) di Trebisacce possa vedersi assegnati nuovi medici ed infermieri ed il personale comunque occorrente a garantire la copertura dei posti in organico ed il suo regolare funzionamento.

(7; 25/06/2018)

Risposta scritta all’interrogazione

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

nel 2008 veniva aggiudicata la gara per la realizzazione "chiavi in mano" del blocco parto e sale operatorie presidio ospedaliero di Castrovillari all’ATI Sapio Life S.r.l.-SHD S.r.l. con registrazione contratto a Cosenza il 07/11/2008 per un importo contrattuale delle opere pari a euro 4.778.400,00 Iva inclusa;

era stato redatto in data 08/01 /2010 verbale di consegna lavori del blocco operatorio con previsione di inizio attività in data 20/01/2010;

nel 2012 sono state inaugurate le sale operatorie dell’ospedale di Castrovillari. Quattro sale operatorie – Cardiochirurgia, Ortopedia e due di Chirurgia – sono state inaugurate altre volte ma ancora ad oggi non risultano entrate in funzione;

il collaudatore, in data 11/01/2018, comunicava con una relazione, esprimendo un proprio parere motivato, che l'opera "blocco operatorio e sale operatorie del P.O, di Castrovillari" non è collaudabile;

considerato che: sono passati ormai dieci anni dalla stipula del contratto con la Ditta ATI Sapio Life S.r.l.-SHD S.r.l. e tenendo conto della gravità della vicenda che ha messo in evidenza un uso spregiudicato delle risorse pubbliche e di una politica delle inaugurazioni farsa, ad oggi non sono in funzione le quattro sale operatorie previste. Un danno che non può che avere ripercussioni sulla salute dei cittadini -:

affinché possano entrare finalmente in funzione le nuove sale operatorie ponendo fine a farsesche inaugurazioni. Lavori e procedure di collaudo risultano in itinere da anni e la mancata realizzazione dell'opera va a incidere sulla salute dei cittadini. Nonostante le iniziative che sono state nel frattempo messe in campo dall’Asp di Cosenza - che ha affidato a un professionista le operazioni necessarie e propedeutiche alle operazioni di collaudo e messa in esercizio delle Sale operatorie del P.O. di Castrovillari - chiedo se non ritiene fare chiarezza sulla questione con una vera e propria operazione verità su queste sale operatorie più volte inaugurate ma mai entrate in esercizio. Oggi il blocco operatorio e le sale operatorie non sono collaudabili. Sono state evidenziate incongruenze contabili e amministrative riguardante l'iter di esecuzione delle opere, non è stato possibile reperire atti contabili e progettuali relativi all'appalto. Tanti sono i punti oscuri sul quale urge fare chiarezza ed è fondamentale conoscere il costo reale di questa opera rispetto all'iniziale bando di gara.

(369; 31/05/2018)

Risposta: “In riferimento all'interrogazione in oggetto, si fa presente che le procedure di collaudo delle sale operatorie non hanno sortito il risultato auspicato stante che il professionista preposto al collaudo ha lapidariamente liquidato la pratica affermando che le stesse “non sono collaudabili”. Al fine di acquisire i necessari elementi tecnici di conoscenza sulle cause alla base del giudizio testé riportato si è proceduto ad affidare all’lng. Domenico Braile, con determina del 22.02.2018, il quale, sulla base degli atti amministrativi depositati presso l'ASP di Cosenza o in possesso del progettista o dell'impresa Sapio Life nonché previa verifica dei lavori effettivamente eseguiti, dovrà procedere a produrre parere tecnico motivato sull’ effettiva realizzazione delle opere previste dal progetto esecutivo. Si rappresenta, inoltre, che la valutazione del consulente dell'ASP dì Cosenza sta procedendo in contraddittorio con l'impresa Sapio e con il progettista dell'impresa ing. Prosciandaro e che consiste in particolare sulla verifica di: opere civili, attrezzature e macchinari del blocco operatorio del I° piano, in riferimento a quanto previsto agli atti progettuali e di computo, nonché sull'esame della problematica inerente gli adempimenti previsti dalle norme in materia di prevenzione e incendi. Se non emergono ritardi nella consegna dell'elaborato, questo verrà depositato presso l'ASP di Cosenza in data 15.07.2018”

 

Presidente Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio

Mozione numero 22/10^ di iniziativa del consigliere O. Greco recante: “Revisione parametri nuovo ISEE”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

-        il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” (c.d. decreto “Salva Italia”), all’articolo 5 prevede che nel calcolo del nuovo strumento ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) vengano inserite le prestazioni assistenziali ai fini del computo reddituale;

considerato che:

-        pur con le franchigie e le esenzioni previste dal Regolamento attuativo, rimangono molti aspetti penalizzanti, sia per le persone con disabilità sia per le loro famiglie, che non permettono di accedere a condizioni agevolate per le prestazioni sociali;

-        la Regione Calabria promuove azioni dirette a: correggere le disomogeneità della presa in carico dell’utente, garantire la continuità del percorso assistenziale lungo l’evoluzione della vita del medesimo, rivedere i modelli di assistenza domiciliare nell’ottica di proseguire le azioni dei Servizi domiciliari per persone non autosufficienti, ottimizzare l’offerta di assistenza residenziale e semiresidenziale, nonché potenziare gli interventi tesi a favorire l’inserimento lavorativo e sociale delle persone disabili.

Impegna

la Giunta regionale ed il Presidente della Regione a farsi portavoce presso il Ministero competente al fine di valutare la ricaduta del provvedimento legislativo sulle persone con gravi disabilità, prevedendo un nuovo intervento del Parlamento che eviti di conteggiare nel calcolo del nuovo ISEE l’indennità di accompagnamento.

(Allegati)

Mozione numero 23/10^ di iniziativa del consigliere O. Greco “Sull’attivazione del Codice Rosa presso le aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione Calabria”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

-        in Calabria vi sono oltre 154 mila (circa il 22,5%) donne che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita e più di 100 quelle uccise dall’inizio del 2012, senza considerare le altre vittime di violenza di genere;

-        sempre più spesso capita che presso il pronto soccorso della Regione accedono donne accusando asseriti e quanto meno improbabili incidenti domestici (es. urti contro gli stipiti delle porte, ustioni con ferro da stiro ecc.);

-        l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha indicato come l’abuso fisico e sessuale sia un problema sanitario che colpisce circa un terzo delle donne nel mondo provocando l’evidente insorgere di malattie psico-fisiche dovute alle violenze;

-        la violenza e l’abuso in tutte le sue forme, sono condizioni che comportano ricadute importanti sulla salute e sulla percezione di benessere;

-        è pertanto compito delle strutture sanitarie pianificare percorsi di accoglienza e presa in carico adeguati e qualificati;

-        in molte Regioni tra cui Toscana, Veneto, Lombardia, Lazio, Basilicata e Puglia è già attivo un particolare percorso denominato Codice Rosa che consente e identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, senza distinzione di genere o età siano esse donne, uomini, bambini, anziani, disabili, immigrati e omosessuali.

 

ritenuto che:

-        il Ministro alla Salute pro-tempore Lorenzin aveva manifestato la volontà di dotare il sistema di emergenza urgenza nazionale di un Codice Rosa per tutte le vittime di violenza.

considerato che:

-        in Calabria molte sono le difficoltà in campo sanitario, ma diventa una questione di etica sociale attivare il servizio di Codice Rosa presso alcuni presidi appartenenti alla rete dell’emergenza urgenza nazionale.

Impegna

la Giunta regionale e l’Assessore competente a predisporre l’attivazione del Codice Rosa in tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione Calabria, che preveda un adeguato periodo di formazione del personale e, altresì, un protocollo tra Procura della Repubblica, Questura e Comandi provinciali dei carabinieri che permetta di aiutare le vittime di presunti maltrattamenti indirizzandole in un percorso di salute e protezione.

(Allegati)

Mozione numero 32/10^ di iniziativa dei consiglieri O. Greco, F. Cannizzaro, S. Romeo, A. Nicolò, G. Nucera, G. Giudiceandrea, F. Orsomarso, G. Arruzzolo e F. Sculco recante: “Restituzione del cranio del brigante calabrese Giuseppe Villella al suo Comune d'origine per darne degna sepoltura”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

-        in data 27 novembre 2009, in via Pietro Giuria, n. 15, presso il polo museale facente capo all’Università degli Studi di Torino, è avvenuta la riapertura al pubblico, ben dopo oltre sessant’anni di oblio, del Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”;

-        il Museo trae origine dalla collezione privata che Cesare Lombroso allestì procedendo, per anni, a scorticare cadaveri, mozzare e sezionare teste, effettuare i più orripilanti interventi su individui ritenuti criminali, malati di mente, omosessuali e prostitute unicamente per le misure di parti del cranio e del corpo;

-        il Museo contiene una raccolta di ben 904 crani, oltre a scheletri, cervelli e macabri oggetti tra cui maschere in cera, calchi in gesso, foto di volti di individui, anche di fanciulli, con precise etichette di condotte sociali devianti, riportanti scrupolosamente anche il luogo di nascita del soggetto esposto;

-        l’attività e la produzione bibliografica di Cesare Lombroso (all’anagrafe Marco Ezechia Lombroso – Verona 6 novembre 1835 – Torino 19 ottobre 1909) è interamente permeata dall’idea di razzismo scientifico, di cui il medico veronese è stato capostipite, con teorie che accostano le caratteristiche fisiche degli individui ai difetti mentali e ai comportamenti criminali e che hanno costituito la piattaforma ideologica del razzismo di matrice nazista;

-        le teorie aberranti del Lombroso e dei suoi seguaci, nel periodo post-unitario, contribuirono a pregiudicare la matrice unitaria e la coesione nazionale, ossia un equilibrato sviluppo del Paese, applicando malevolmente all’interno della nazione i teoremi sulla presunta inferiorità razziale delle popolazioni del Mezzogiorno.

constatato che:

-        esistono da secoli irrinunciabili valori umani, morali e religiosi, patrimonio acquisito della nostra civiltà, a difesa della dignità dei defunti, nonché disposizioni e principi di diritto, accolti dall’intera comunità internazionale, che tutelano la dignità dell’uomo e il rispetto dovuto ai suoi resti mortali;

-        un crescente movimento d’opinione testimoniato da intere amministrazioni comunali tra le quali Lecco, numerosi altri Comuni d’Italia e svariati rappresentanti del mondo della cultura, condensato nel Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso”, ritiene doveroso eticamente, cristianamente e da consolidata civiltà giuridica procedere alla sepoltura dei resti umani tuttora trattenuti nel Museo “Cesare Lombroso”, oltre a provvedere a studiare tutte le più utili modificazioni nominali e sostanziali che possano consentire alla stessa istituzione una accettabile attività.

preso atto che:

-        la Giunta Comunale di Motta Santa Lucia (CZ) ha adottato da tempo un deliberato con cui si dà mandato al Sindaco, Avv. Amedeo Colacino, di fare quanto nelle sue prerogative istituzionali per ottenere la restituzione delle spoglie dell’antenato e concittadino Giuseppe Villella, tuttora ignobilmente esposte nel Museo “Cesare Lombroso” di Torino.

considerato che:

-        nel 2004 il Tribunale di Lamezia Terme, con ordinanza ad esecuzione immediata, provvedeva a dare soddisfazione agli agenti Comune di Motta Santa Lucia e Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso per la restituzione delle spoglie dello stesso Giuseppe Villella; che l’Università di Torino, proprietaria del museo in oggetto, richiedeva nel breve, con avvocatura di Stato, sospensiva del provvedimento presso la Corte d’Appello di Catanzaro che la concedeva fino all’aprile 2016;

-        quanto fin qui esposto, implica, per tutte le forze sociali e politiche, la ineludibile necessità di agire con la massima consapevolezza e responsabilità, al fine di restituire la giusta tutela alla pietas verso i defunti, nonché dignità a resti mortali che per il nostro patrimonio etico, culturale e giuridico sono sacri e inviolabili in quanto ovunque si nasca e si cresca si rimane sempre parte della famiglia umana.

Impegna

il Presidente e la Giunta regionale:

-      a promuovere ogni iniziativa che rientri nelle loro competenze, anche accogliendo e sostenendo moralmente il Comitato No Lombroso, affinché si giunga alla restituzione delle spoglie trattenute nel Museo d Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” di Torino ai discendenti o Amministrazioni Comunali di origine che ne avessero fatto richiesta, ovvero, per i resti incogniti, che nessuno può reclamare, accogliere la disponibilità manifestata da don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità di Napoli, affinché tali resti vengano inumati nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, altresì luogo di asilo dei perduti per eccellenza. Di dare quindi ricorso, ove ritenuto necessario, dell’avvocatura regionale per il sostegno legale presso il MIBACT e presso tutte le sedi Istituzionali del Paese con immediata attuazione della presente mozione.

(Allegati)

Mozione numero 36/10^di iniziativa del consigliere D. Bevacqua recante: “Potenziamento e razionalizzazione dell'assistenza sanitaria territoriale, con particolare attenzione ai piccoli Comuni e ai territori disagiati”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

-        l’articolo 5 del Patto della Salute 2014 prevede che “Al fine di promuovere un modello multiprofessionale ed interdisciplinare, le Regioni, nell’ambito delle propria autonomia decisionale ed organizzativa, istituiscono le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) e le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) quali forme organizzative della medicina convenzionata” e, nel medesimo Patto si prescrive che le Regioni “provvedono a definire, con specifici atti di indirizzo, la promozione della medicina di iniziativa territoriale quale modello assistenziale orientato alla promozione attiva della salute, anche tramite l’educazione della popolazione ai corretti stili di vita, nonché all’assunzione del bisogno di salute prima dell’insorgere della malattia o prima che essa si manifesti o si aggravi, anche tramite una gestione attiva della cronicità”;

considerato che:

-        la ricerca clinica/cattedratica da più tempo ha appurato che, all’interno del sistema sanitario di riferimento, bisogna porre al centro la “persona”, con la sua storia, le sue possibilità, il suo vissuto e passare da una strategia di intervento “generico” o onnicomprensivo a una formulazione di progetti specifici e mirati, in maniera tale che l’attività assistenziale diventi flessibile, adattabile e condivisibile da ogni singolo cittadino, essendo necessario sperimentare nella concretezza i bisogni reali della popolazione;

stante:

-      la cronica mancanza di una qualificata e organizzata assistenza alla comunità e di un’adeguata prevenzione, anche in ragione del mancato coinvolgimento, in modo strutturato e attraverso finanziamenti adeguati, della Medicina Generale, l’unica in grado di attivare la capillarità degli studi medici sul territorio;

rilevata:

-      la centralità del MMG (Medico Medicina Generale) nel quadro del SSN, dimostrata quotidianamente dalle attività e dai risultati raggiunti che evidenziano una indubbia riduzione della morbilità e del tasso di mortalità, a fronte di una cultura della salute condivisa fondata su un progetto di autonomia personale del singolo assistito, in ragione del rapporto fiduciario con il cittadino;

valutato che:

-      nell’esclusivo interesse del cittadino paziente, appaiono di estrema rilevanza gli incentivi a forme associative complesse che coinvolgono gli MMG siano capaci di uniformare su tutto il territorio l’assistenza e di abbattere i deficit riscontrati dovuti a differenze di domicilio e/o residenza, mediante un modello organizzativo che permetta la condivisione delle competenze, una gestione più efficace e più efficiente delle patologie croniche e un generale miglioramento delle capacità di presa in carico dei pazienti;

ravvisato che:

-      le due forme associative individuate risultano essere le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali, monoprofessionali, vale a dire costituite da soli medici) e le UCCP (Unità di Cure Primarie, dove i MMG sono associati con gli specialisti e altri professionisti);

specificato che:

-      l’AFT, comprende un’area sino a trentamila abitanti, ha il compito di assicurare l’erogazione dell’assistenza della medicina generale (attività di diagnosi, cura, prevenzione, educazione sanitaria individuale, counseling, presa in carico delle patologie croniche, domiciliarità, APD, prevenzione cardiovascolare, screening oncologici) nell’ambito dell’assistenza primaria e può, alla luce dei piani regionali, a seconda delle esigenze del territorio, essere concentrata in un’unica sede di riferimento o avere diverse possibilità di articolazione organizzativa, fermo restando i requisiti di una sede presso la quale vengono svolte le funzioni di coordinamento e di audit;

appurato che:

-      in particolare per i paesi montani e per i piccoli Comuni, il sistema della AFT di direttrice, interessando i Comuni che si trovano lungo la direttrice che conduce al PS più vicino, consente di disegnare, per ogni distretto e per ogni gruppo di Comuni, la migliore organizzazione territoriale possibile, a tutto vantaggio dei cittadini, con la possibilità di una coordinazione con gli Enti locali di pertinenza per organizzare una reale integrazione socio-sanitaria (es.: anagrafe dei pazienti fragili, acuti e cronici, e loro tutela in caso di calamità naturali e/o emergenze, quali potrebbero essere gli interventi per i pazienti che fanno uso di apparecchiature elettromedicali in caso di assenza di energia elettrica);

valutato che:

-      nelle UCCP vengono erogati i servizi specialistici e le attività multi professionali, quali si configurano la presa in carico del paziente in dimissione protetta, la gestione delle cure domiciliari integrate, l’allestimento di ambulatori dedicati alla prevenzione di 2° livello, la tenuta dei registri delle malattie delle AFT confluenti, la continuità assistenziale H24 con possibilità anche di eseguire analisi di emergenza per pazienti impossibilitati ad accedere al PS o che restano a domicilio per la diagnosi e la cura del caso;

atteso che:

-      in base agli studi prodotti, per la provincia di Cosenza, sarebbe sufficiente e auspicabile la costituzione di 6 UCCP (una per ogni Distretto), unitamente all’attivazione di 4 Ambulatori dei Codici Bianchi (in prossimità del Pronto Soccorso degli Ospedali, ma dipendenti dai Distretti, oppure, all’interno delle UCCP ma con MMG ad essi dedicati; l’optimum sarebbe l’impianto della struttura UCCP nei pressi dell’ospedale di riferimento);

considerato che:

-      l’esperienza acquisita con la sperimentazione triennale dei Nuclei di Cure Primarie ha evidenziato risultati incoraggianti i quali, però, non possono continuare a essere limitati territorialmente ma, attraverso l’attivazione degli AFT, devono raggiungere l’intera popolazione, tenendo conto della orografia specifica, delle deficitarietà inerenti i piccoli Comuni e, più in genere, dei territori oggettivamente disagiati;

visto:

-      il DCA n. 76 del 6 luglio 2015, avente ad oggetto “Riequilibrio Ospedale territorio – Approvazione documento di riorganizzazione della rete Territoriale”.

Tutto ciò premesso,

impegna

la Giunta regionale a intervenire, di concerto con il Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, Massimo Scura, affinché, all’interno degli Obiettivi del Piano Sanitario Nazionale (Obiettivi strategici e prioritari sui quali far convergere, in accordo con le Regioni, una quota del Fondo sanitario nazionale), siano reperiti e razionalmente ripartiti i fondi necessari per garantire l’assistenza territoriale adeguata ai piccoli Comuni e ai territori particolarmente disagiati, anche utilizzando l’eventuale contrattazione decentrata aziendale, in attesa di quella regionale, al fine di dare corso alla realizzazione delle AFT, reperendo le risorse necessarie per la realizzazione delle strutture centrali ospitanti con relativo personale di servizio, e con una tempistica che preveda l’inizio delle attività contemporaneamente su tutto il territorio interessato.

(Allegati)