X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n. 51

 

SEDUTA Di giovedi’ 10 Maggio 2018

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL SEGRETARIO QUESTORE GIUSEPPE NERI

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 12,53

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

GIUDICEANDREA Giuseppe, Segretario questore f.f.

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

PRESIDENTE

Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Diamo inizio ai lavori della seduta odierna. Ha chiesto intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Chiedo scusa, vorrei chiedere l'inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del giorno sulle conseguenze dell’eliminazione dei dazi sull'importazione di olio extravergine dalla Tunisia.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, scusi, chiedo di intervenire.

PRESIDENTE

Un attimo, mettiamo in votazione l’ordine del giorno che va in coda.

 

(È inserito)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione, ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, in via preliminare, in merito alla questione che in questi giorni ha visto il Presidente della Regione raggiunto da un avviso di garanzia, chiedo al Presidente della Giunta regionale quali siano le sue determinazioni e che ne informi l'Aula. Non possiamo far finta di nulla, siamo a qualche giorno da questo evento, credo sia giusto che l’Aula venga messa nelle condizioni di sapere, rispetto a quello che è accaduto, quali siano le determinazioni del Presidente della Giunta regionale e che venga avviata non solo un'informativa, ma che si cerchi di capire come si deve comportare il Consiglio regionale in merito a questa questione.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Guccione, il Presidente della Giunta regionale valuterà la sua richiesta e potrà chiedere a questa presidenza di intervenire. Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Vorrei chiedere di inserire una mozione….

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Vorrei che il Consiglio si determinasse.

PRESIDENTE

Consigliere Guccione, le ho appena detto che quando il Presidente della Giunta arriverà in Aula…

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

È in Aula.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Greco, continui.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Chiedo l’inserimento della discussione di una mozione, la numero 112 del 24 gennaio 2018, sul miglioramento e sostentamento del Parco Astronomico “Lilio” di Savelli.

PRESIDENTE

Lo può far avere alla presidenza? Pongo ai voti la richiesta di inserimento.

 

(È inserito)

 

Andiamo avanti con i lavori.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Nell'ultima seduta del Consiglio regionale i lavori sono stati sospesi con la proposta condivisa di mettere al primo punto dell'ordine del giorno della seduta odierna la legge sull'invecchiamento e a seguire le mozioni rimaste in sospeso. Poiché non le vedo…

PRESIDENTE

Stavo per chiedere all’Aula di andare direttamente alla votazione, articolo per articolo, di quello che era il punto 2, sospeso nella precedente seduta, poi continueremo la discussione sul primo punto all'ordine del giorno.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

No, io mi riferivo alle mozioni che sono rimaste in sospeso nella seduta precedente, in particolare le mozioni numero 99 e 103.

PRESIDENTE

Le reinseriamo.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Mi riferisco anche all'ordine del giorno presentato dal collega Gallo.

PRESIDENTE

Se le potete fare avere alla presidenza, le inseriamo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Non volevo intervenire sul tema perché, in questi giorni, ho dovuto rispondere sulla stampa ad un anonimo dirigente del Pd - come diceva un autorevole sito regionale - a cui abbiamo ribadito - l'ho fatto io, ma anche a nome del collega Nicolò, che, come me, fa parte di Fratelli d'Italia - che noi facciamo opposizione al presidente Oliverio su quello che fa e, soprattutto, su quello che non fa per i calabresi e poco ci interessa commentare, a differenza di altri partiti, le indagini.

Nello specifico, io penso che - non voglio farlo in Conferenza dei capigruppo, lo presento come ordine del giorno a quest'Aula - su Calabria verde, che è stata accompagnata da diverse polemiche che hanno, più o meno, investito il Presidente - ma ripeto a me non interessa quello che accade in aule diverse da questa -, sarebbe opportuno chiedere l'inserimento di un punto all'ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio sul tema specifico. In che termini? Capire quale sia il piano industriale, che abbiamo discusso con il generale Mariggiò in Commissione, capire che correttivi ci sono stati a questa azienda che ha tutta una serie problematiche.

A noi interessa il piano politico, perché da sempre, a differenza di un'altra cultura, rispettiamo il legittimo ruolo della magistratura e crediamo che in altre aule si debba dare risposte ad altre richieste.

Quindi, su questo tema specifico, chiediamo di votare l’inserimento di un ordine il giorno che permetta di mettere la situazione di questa azienda all'ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Ne discuteremo nella prossima riunione dei Capigruppo.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Grazie.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, io chiedo…

PRESIDENTE

Consigliere Guccione, mi ascolti. Lei ha posto una questione. Ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento interno, gli argomenti non iscritti all'ordine del giorno non possono essere discussi se non firmati dai due terzi dei componenti dell’Aula. Qualora ci fosse da parte della Giunta regionale la volontà di intervenire spontaneamente, sarà compito di questa presidenza darle la parola. Grazie.

Ora proseguiamo con i lavori.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Conosco bene il Regolamento. Ho chiesto un'altra cosa, che, rispetto agli avvisi di garanzia - pervenuti, talaltro, al Presidente della Giunta regionale -, se ci sono determinazioni da parte del Presidente le comunichi all’Aula per poter avviare, su questo, un dibattito.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Guccione, appena ho ricevuto un avviso di garanzia attraverso il quale mi si comunicava la chiusura di un'indagine e mi si contestava un abuso d'ufficio circa un ipotizzato intervento per un distacco di un signore, dipendente del comune di Francica - non vorrei sbagliarmi - nella provincia di Vibo Valentia, a Calabria Verde - un distacco da parte di un ente che ha un’autonomia amministrativa -, non ho esitato a dire che mi preoccuperò di chiedere il carteggio per verificare da cosa si evince questo mio eventuale intervento per sollecitare un distacco e valutare la situazione.

La ringrazio per avermi dato la possibilità di informare il Consiglio regionale circa il merito di questa comunicazione. Il mio legale è stato incaricato di acquisire il carteggio per verificare nel merito, appunto, da cosa scaturisce questa contestazione di reato di abuso di ufficio.

 

(Interruzione)

 

PRESIDENTE

No, sennò si apre un dibattito, consigliere Guccione. Era un’informativa. Andiamo avanti con i punti all’ordine del giorno.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, lei deve avere pazienza, sono questioni delicate.

PRESIDENTE

Ma lei deve rispettare le regole.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, lei su un'informativa, si legga il Regolamento, mi deve dare la possibilità di intervenire.

PRESIDENTE

No, consigliere.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Si legga il Regolamento.

PRESIDENTE

Le sto dicendo che lei ha fatto una richiesta…

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Il Presidente ha risposto, io ho facoltà di fare un breve intervento. Deve avere la compiacenza, stiamo parlando di cose molto delicate. Non ho voluto commentare la notizia, eppure molti giornalisti - come hanno fatto con molti di voi - mi hanno chiesto di intervenire in merito a questa questione che riguardava una serie di avvisi di garanzia.

PRESIDENTE

È o non è un intervento, consigliere Guccione?

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

... mi deve dare la possibilità. Lo so che può innescare qualche nervosismo, ma ritengo che questa questione debba essere discussa in Aula.

Ho ascoltato quello che ha detto il Presidente della Regione ma, agli occhi di tutti quanti, la valutazione ed il ragionamento che si sta facendo in queste ore è che ci sia una doppia morale e un garantismo a corrente alternata che prevede che venga invocato il principio di innocenza, in questo caso, per se stessi, mentre per altri, invece, è stata giustificata la rimozione e gli allontanamenti. Rimango sempre fermo nella convinzione che l'avviso di garanzia non è sinonimo di colpevolezza, anzi la legge stabilisce che questo strumento è una garanzia per l'indagato, non può essere strumentalizzato ai fini politici e non può essere utilizzato per questioni interne ai partiti.

PRESIDENTE

Concluda, consigliere Guccione.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

È evidente che, alla luce di quanto accaduto in questi giorni, da parte del Presidente della Regione Calabria sono stati usati due pesi e due misure. Addirittura si è arrivati alla vicenda anacronistica di costituirsi in giudizio…

PRESIDENTE

Concluda, consigliere Guccione.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

… nella vicenda di Castrovillari che vede indagato il suo capo di gabinetto. Una delibera assunta a marzo e pubblicata sul Burc il 7 di maggio…

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Guccione.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

No, non deve avere fretta.

PRESIDENTE

Il Regolamento che lei invoca è stato già…

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Credo che su questo punto non si possa transigere. C'è bisogno di trasparenza negli atti e nei fatti concreti di gestione alla vita politica di questa Regione. Avevamo chiesto due informative, su Sorical e su Calabria Verde, c'è stato l'impegno del Presidente in Aula, sono passati due anni e questa informativa non è stata fatta.

È vero, come mi hanno detto in molti in questi giorni, tanta incoerenza e ipocrisia! È ovvio che quando queste questioni coinvolgono se stessi, si invoca un'altra legge, un altro modo di concepire la vita politica e amministrativa.

Devo dire che la cosa più inquietante è il silenzio del Partito Democratico su queste questioni, che - come ricordava il collega Orsomarso - in altre vicende ha inondato le redazioni dei giornali di comunicati. Da questo punto di vista, siamo a uno snodo delicato della vita politica di questa Regione ed io ritengo che, per come la Giunta regionale, il Presidente, sta trattando queste questioni, rischiamo veramente una deriva antidemocratica.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, chiedo di inserire all'ordine dei lavori del Consiglio l’ordine del giorno protocollo numero 21850.

PRESIDENTE

Lo porti, per favore, qui alla presidenza. Hanno chiesto di intervenire il consigliere Tallini e il presidente Oliverio. Presidente, ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

È meglio se replica dopo il mio intervento, così risponde anche a me.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Tallini.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Soltanto un minuto. Credo, Presidente, che non dare la possibilità anche di affrontare questi delicati argomenti sarebbe un errore.

La ringrazio per aver dato il giusto spazio al collega Guccione, anche perché ha proprio detto che non ha cambiato opinione sul presidente Oliverio dopo la comunicazione dell'avviso di garanzia, anzi ha voluto sottolineare che anche altri ne hanno ricevuti - io posso parlare perché ne ho ricevuti tanti.

Il ragionamento che voglio fare in questo momento è molto importante, riguarda un problema che non si limita all’applicazione di un criterio da cui, poi, traspare una doppia morale, collega Guccione; qui ci sono errori che si tramandano ormai da decenni e che riguardano la strumentalizzazione di atti che interi partiti hanno fatto nei confronti di altri partiti o che interi schieramenti hanno portato avanti nei confronti di altri schieramenti.

La doppia morale, per esempio, a cui abbiamo assistito in Parlamento sulla criminalizzazione nei confronti di un leader di partito, allora anche leader del Governo, come Silvio Berlusconi, deve fare riflettere tutti, perché questa cosiddetta applicazione del criterio della doppia morale, al fine di cercare di dare quella risposta all'opinione pubblica, ci fa perdere di vista qual è il senso vero della difesa della politica e anche il senso vero di un atto - che è quello che ha ricordato il consigliere Guccione.

Voglio ribadire anche in Consiglio regionale, dopo averlo detto ad un giornalista che mi ha chiamato per chiedere un commento, che il mio giudizio sul presidente Oliverio è un giudizio politico. Non faccio processi a nessuno. Va rispettato chi riceve un avviso di garanzia, come non tutti fanno. Io ritengo di averlo fatto. Ma se dobbiamo esprimere un giudizio, dobbiamo esprimerlo sul piano politico.

Ritengo che questo chiarimento vada bene per tutti, perché, purtroppo, oggi si riceve un avviso di garanzia anche perché, magari, qualcuno pensa di essere stato diffamato e ti querela e tu sei indagato…

PRESIDENTE

Grazie, consigliere.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

E allora, secondo questo principio anche i cosiddetti grillini, come avete visto, hanno cambiato atteggiamento quando gli avvisi di garanzia hanno riguardato esponenti di quel movimento politico.

È una precisazione doverosa, ho letto degli articoli che, quasi quasi, sottolineavano che non c'è stata una criminalizzazione da parte dell’opposizione o di ex consiglieri regionali, che erano in Giunta, verso il presidente Oliverio. Io lo considero un fatto estremamente positivo, anzi, lo considero una conquista culturale, laddove si è capito che le istituzioni vanno salvaguardate anche con questo tipo di atteggiamento.

Ho voluto prendere la parola e ribadire cosa ho dichiarato alla stampa a scanso di equivoci. Sono rispettoso di quello che fa la magistratura, io ne sono testimone. Più volte sono stato indagato, sono stato processato e sono stato assolto da procedimenti che riguardano proprio questo tipo di reato che è difficile dimostrare, soprattutto se applicato ad una personalità politica. Quindi, ho ritenuto giusto e onesto fare questo intervento in Aula.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Ritengo che il sistema giuridico del nostro paese, la Costituzione in particolare, abbiano una presunzione che conosciamo tutti, che è la presunzione di innocenza sino al completamento dell'iter processuale, vale dire sino a quando la sentenza passa in giudicato, spesso in Corte di Cassazione. Ritengo, quindi, che il problema che viene posto dal consigliere Guccione non sia un problema di questa natura.

Questa parte politica, come diceva il collega Orsomarso, non ha mai strumentalizzato, perché forse, nella storia recente del paese, è stata maggiormente colpita, non voglio dire dalla magistratura, ma da azioni della magistratura, giuste, nei confronti di esponenti di questa parte, mentre l'altra parte politica, a livello di sistema paese, forse ha strumentalizzato e utilizzato le azioni della magistratura.

Questa parte politica non si sogna, assolutamente, di pensare che chi viene raggiunto da un avviso di garanzia sia colpevole. Deve iniziare un iter giudiziario. Chi è raggiunto da un avviso di garanzia è indagato, non è nemmeno imputato.

Però, io credo che oggi in quest'Aula si consumi un ulteriore strappo all'interno della maggioranza e all'interno del PD. Credo che il consigliere Guccione ponga un problema politico. Non stiamo discutendo di iter di natura giudiziaria o di presunzione di colpevolezza nei confronti di chicchessia. Lungi da me, lungi da noi – credo - discutere di questo. Ci sarà un iter giudiziario nel rispetto delle azioni della magistratura. Crediamo che il presidente Oliverio sarà in grado di dimostrare la propria innocenza. Però si pone un problema di natura politica, vale a dire qualche anno addietro, nel 2015, quando ci fu il ciclone rimborsopoli, alcuni assessori furono invitati a dimettersi perché raggiunti da avvisi di garanzia. Anche in quel caso, l'avviso di garanzia, che non è una presunzione di colpevolezza, è l'inizio di un iter giudiziario nel processo penale del nostro paese.

Oggi credo che il consigliere Guccione ponga un problema e dica al Presidente: “perché in quella circostanza fummo decapitati, alcuni assessori, il vicepresidente Ciconte, fu decapitato il consigliere Guccione, fu - tra virgolette, perdonami collega Scalzo -, costretto alle dimissioni il Presidente del Consiglio regionale e, oggi, probabilmente, c'è una valutazione diversa?”

Credo che in Aula una valutazione, una discussione, un confronto su questo sia giusto e fa bene il presidente Irto a favorire questo tipo di confronto e di dialettica all'interno del Consiglio.

Vorrei capire – e vorrei aiutare nel ragionamento il collega Guccione - perché allora si è ragionato in un modo e sono state assunte delle decisioni con il risultato delle dimissioni di coloro che erano stati raggiunti da un avviso di garanzia ed oggi, invece, si ragiona in maniera diversa.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio, ne ha facoltà.

 

(Interruzione)

CICONTE Vincenzo Antonio (Partito democratico)

Vorrei ricordare che non sono stato decapitato, ma mi sono dimesso. È diverso.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, ringrazio il consigliere Ciconte per la precisazione fatta perché sgombera il campo da strumentalizzazioni. Ringrazio anche i consiglieri di opposizione che hanno, con il loro intervento, chiarito l’approccio con il quale si sono mossi. E li ringrazio pure almeno una parte di essi per come hanno espresso la loro posizione non soltanto oggi, ma anche in questi giorni.

Preciso di aver chiesto io al Partito Democratico di non assumere iniziative perché non ho bisogno di solidarietà, perché in questo caso non c’è bisogno di solidarietà.

Voglio chiarire che il mio rispetto verso le iniziative della magistratura non muta, anzi si rafforza. Ho avuto modo di dirlo in un brevissimo comunicato che ho fatto appena ricevuto l’avviso di garanzia di cui io stesso ho dato notizia all’opinione pubblica. Si tratta di una comunicazione di conclusione di un’indagine, in esito alla quale mi si contesta un abuso d’ufficio avendo ritenuto che potesse esserci stata una influenza da parte mia e dell’allora capo della mia segreteria oggi presidente della provincia di Cosenza, Iacucci circa il prolungamento, la proroga del distacco, già avvenuto in precedenza, dell’attuale sindaco di Acquaro.

Naturalmente, mi riservo di fare una valutazione ancora più di merito dal punto di vista legale e di esercitare la mia difesa appena avrò acquisito la documentazione necessaria e gli atti che sono alla base di questa comunicazione. Per questo ho incaricato il mio legale di acquisire gli atti che sono stati prodotti nel corso di questa indagine e, naturalmente, anche dalla lettura di questi, farò una valutazione sia di ordine politico sia in ordine alla mia difesa.

Mi preme dire che non ho decapitato nessuno. Voglio comunicarlo al consigliere Gallo poiché, tra gli argomenti che ha addotto, c’è stato anche questo elemento di difesa rispetto ai presunti decapitati. Non ho decapitato nessuno. Mi ha fatto piacere che ci sia stata la precisazione del consigliere Ciconte. Aggiungo anche che, qualora dalla lettura degli atti ci dovessero essere fatti gravi, tali da determinare una incompatibilità tra la funzione, l’esercizio della carica che ricopro e quella, appunto, di indagato, non esiterei a trarne le conseguenze.

Se – ripeto – dovessero emergere dagli atti dei fatti gravi.

Naturalmente non l’ho fatto fino ad ora per responsabilità perché, altrimenti, lo avrei fatto lo dico con grande sincerità ma, senza esaminare le carte, un atto del Presidente della Regione a differenza di un atto di un assessore, che rispetto, o anche del presidente del Consiglio comporterebbe lo scioglimento del Consiglio regionale.

Lo comunico formalmente alla Calabria, al consigliere Guccione, a tutto il Consiglio regionale perché non sono qui per difendere la mia carica e questo posto, ma per esercitare una funzione che mi è stata affidata dai calabresi e che porterò in fondo, fino a quando non si dovessero ravvisare anche dalle carte processuali elementi tali da determinare questa incompatibilità.

Oggi parlo ai calabresi e voglio rassicurarli. In me, nella mia vita, non c’è mai stata una doppia morale. C’è stata una morale sola, a dispetto di quanti ogni giorno sui giornali agitano, moralisticamente, problemi che, poi, naturalmente, nascondono anche pratiche ed azioni contrastanti con quanto praticano.

Lo dico a voce alta, con grande determinazione e senza timidezze. Io ho una morale sola, quella di rispettare il bene comune, di esercitare la mia funzione con il massimo della trasparenza e anche quando si tratta di un abuso d’ufficio per una presunta interferenza, un presunto condizionamento, sul distacco di una persona in un ente che non è quello che amministro direttamente, ma è un ente che ha una sua autonomia amministrativa , anche in tal caso, non ho doppie morali.

Anche in tal caso – ripeto – non ho doppie morali! E lo dico a voce alta anche perché mi ritengo estraneo, lo dimostrerò in sede processuale nel rispetto del procedimento e dell’azione della magistratura.

Lo dico a voce alta perché mai nessuno troverà un intervento diretto o indiretto del Presidente della Regione per giustificare o constatare una doppia morale che rimando al mittente, anzi ai mittenti.

Questo mi premeva precisare al Consiglio regionale aggiungendo anche riguardo a Calabria Verde, prima che la magistratura avviasse procedimenti ed anche conclusioni sia pure in corso d’opera, più che conclusioni, provvedimenti gravi come quello delle misure cautelative che sono state assunte che il Presidente della Regione, Oliverio, ha commissariato Calabria Verde chiamando alla guida dell’Ente non a caso un generale dell’Arma dei Carabinieri che conosce bene questa Regione per avere esercitato funzioni di responsabilità.

Altrettanto abbiamo fatto in altri enti e credo che questa opera di bonifica stia andando avanti e, naturalmente, poiché mi è stato sollecitato anche oggi dal consigliere Orsomarso, ci preoccuperemo di informare il Consiglio regionale in una prossima seduta, quando i capigruppo lo riterranno opportuno inserendo la questione all’ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE

Proseguiamo con i lavori. Come avevo anticipato, passiamo al secondo punto all’ordine del giorno, la proposta di legge numero 291/10^.

Proposta di legge numero 291/10^ di iniziativa dei consiglieri G. Aieta, D. Battaglia, recante: “Norme recanti disposizioni volte alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione dell'invecchiamento attivo

PRESIDENTE

Vi chiedo di procedere direttamente alla votazione perché, nella precedente seduta di Consiglio, hanno già relazionato sia il consigliere Mirabello sia il consigliere Aieta. Si parla della proposta di legge numero 291/10^ di iniziativa dei consiglieri Aieta e Battaglia recante: “Norme recanti disposizioni volte alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione dell’invecchiamento attivo”. Quindi, passiamo all’esame del provvedimento, articolo per articolo.

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Articolo 5

(È approvato)

 

Articolo 6

(È approvato)

 

Articolo 7

(È approvato)

 

Articolo 8

(È approvato)

 

Articolo 9

(È approvato)

 

Articolo 10

(È approvato)

 

Articolo 11

(È approvato)

 

Articolo 12

(È approvato)

 

Articolo 13

(È approvato)

 

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(È approvata)

(È riportata in allegato)

Proposta di legge numero 335/10^ di iniziativa dei consiglieri N. Irto, D. Tallini, G. Neri, S. Romeo, O. Greco, G. Arruzzolo, G. Giudiceandrea, G. Nucera, F. Cannizzaro, V. Ciconte. G. Gentile recante: “Interventi straordinari a carico degli assegni vitalizi e delle quote per la reversibilità e abolizione adeguamento ISTAT”

PRESIDENTE

Passiamo alla discussione di quello che era il primo punto all’ordine del giorno di questa seduta riguardante la proposta di legge numero 335/10^ di iniziativa dei consiglieri Irto, Tallini, Neri, Romeo, Greco, Arruzzolo, Giudiceandrea, Nucera, Cannizzaro, Ciconte, Gentile, recante: “Interventi straordinari a carico degli assegni vitalizi e delle quote per la reversibilità e abolizione adeguamento ISTAT”. Il provvedimento si illustra da sé. Ne abbiamo parlato in Conferenza dei capigruppo e la proposta è stata condivisa con tutti i capigruppo. Chiedo se ci sono interventi in merito a questo progetto di legge.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Intervengo rapidamente, innanzitutto per ringraziarla per avere, con tempestività, dato seguito alla trattazione della proposta di legge attuativa della “legge Monti” del 2013 relativamente alla riduzione dei vitalizi che avrà termine, vedrà la sua cessazione alla fine di questa legislatura.

La ringrazio, poi, soprattutto per aver voluto unire allo sforzo mio e del consigliere Gianni Nucera, i consiglieri Tallini e Greco, al fine di redigere la fase definitiva della normativa che è, invece, più complessa e prevede la riduzione dei vitalizi in via definitiva e non temporanea fino a fine legislatura.

Insieme ai consiglieri che con me si stanno occupando di questa norma, abbiamo fornito i primi conteggi e abbiamo la certezza di portarla a termine unitamente alla riforma complessiva del trattamento previdenziale dei consiglieri regionali della Calabria, non separando una cosa dall’altra perché, altrimenti, daremmo l’idea che il sottoscritto non ha intenzione di proseguire.

La ringrazio molto per l’attività svolta e per la celerità nell’applicazione della norma.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Intervengo soltanto per sottolineare che questa proposta di legge consente alla Calabria ed al Consiglio regionale di intervenire in maniera tecnicamente adeguata su una questione che ha avuto ed ha un forte risalto pubblico. Lo fa con determinazione, ponendo la nostra Regione all’avanguardia sul tema. Lo fa grazie al suo intervento, presidente Irto, che ci ha consentito unitamente alla volontà di tutti i consiglieri regionali, di tutti i capigruppo, di chi unanimemente ha condiviso questa legge di sanare, o meglio, di dare una risposta attesa in maniera seria e concreta. Penso che questa sia una di quelle leggi che qualificano questa legislatura, si inserisce fra i provvedimenti di risparmio, razionalizzazione e contenimento della spesa che abbiamo voluto realizzare in questa legislatura e chiarisce laddove ve ne fosse bisogno la vera posizione di questo Consiglio regionale attraverso l’adozione di atti legislativi.

Scriviamo oggi una pagina positiva. So che è al lavoro un gruppo, del quale fanno parte alcuni colleghi, che sarà ulteriormente riformatore ne sono convinto e, pertanto, volevo sottolineare la pregevolezza di questa iniziativa.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, chiedo di intervenire, visto che questo è un tema, non dico di morale, ma sensibile per i cittadini. Voglio rispondere al capogruppo del PD - e lo dico anche al presidente Oliverio - che ha iniziato questa Legislatura, e a quelli che gridano: “Onesta! Onestà!”; e il presidente Oliverio: “Legalità! Legalità!”.

Siamo nella posizione di dire, anche su questo provvedimento che è importante - e lo dico ai colleghi -, che nel momento in cui dovessimo trovare una maggioranza per mandare a casa questo Governo regionale, cioè votare per le dimissioni del presidente Oliverio, saremo i primi a firmare perché pensiamo e condividiamo. E diciamo, sempre con un tono che rientra nel nostro stile, che questo è un Governo regionale che ha bloccato l'attività del Consiglio regionale da cui dipende, e la vicenda di oggi e della posizione legittima messa in campo dal consigliere Guccione ne è la piena testimonianza.

Facciamo il dovere che ci tocca: essere alternativi; lo facciamo anche quando votiamo i provvedimenti che ci convincono e nel ricordare le responsabilità per una Regione che è in ritardo - e non a caso i dati elettorali oggi ci restituiscono mancanza di politiche per il Mezzogiorno con tutti i Governi tecnici e politecnici che si sono più o meno succeduti - e che ha sempre la classe dirigente nell'occhio del ciclone, a differenza di altre Regioni che invece ancora mantengono il vitalizio. Non ci stiamo!

E’ valso per opere importanti di questa Regione, come quando avete impunemente inaugurato la nuova Cittadella regionale, quasi fosse un'opera vostra. Ricordo il consigliere Giudiceandrea che ha parlato dei traslochi, così come oggi qualcuno tiene a ribadire la stagione dei tagli. I tagli, imposti da uno Stato che non si poteva più permettere alcune cose, discendono dalle norme sull’armonizzazione di bilancio che valgono anche per le società partecipate.

Voglio ricordare che la Regione Calabria è stata la prima Regione a votare l'abolizione dei vitalizi, ancor prima che l’ex presidente del Consiglio, Monti, intervenisse con il decreto numero 174, quando la maggioranza era di centro destra. Non si tratta, quindi, di attribuirsi la paternità di qualcosa e andare a fare le “passerelle” in trasmissione.

E’ un atto di responsabilità, di dovere: c'è un dibattito nazionale e parrebbe che anche quelli che hanno urlato: “Onestà! Onestà!” comprendano. Sono sempre assertore e benché non lo abbia mai fatto - però siccome c'è la tendenza ai “grillini”…- ho fatto quella dichiarazione rispetto a questo boomerang che ogni tanto ritorna. L’ho fatto quando ha riguardato una vicenda di grande sensibilità, che riguarda il profilo umano e la famiglia, che ha riguardato il consigliere Orlandino Greco; l'ho fatto oggi che riguarda il presidente Oliverio; lo faccio benché - grazie a Dio! Certo, non sono mai stato Governatore - non abbia mai ricevuto un avviso di garanzia e quando è avvenuto per “rimborsopoli” è stato dimostrato che non ho ricevuto mai nessun rimborso illegittimo.

Sono uno di quelli che restituisce, da capogruppo del gruppo misto, 37mila euro l'anno. Allora, poiché qui c'è sempre quello più puro, intervengo a difesa del valore delle istituzioni che hanno una dinamica per cui chi rappresenta il popolo non può dipendere da altri interessi o non può dipendere soltanto da chi c’ha l’argent per fare la politica, anche gratis.

Lo faccio per dire che questo PD, in tutta Italia, anche in questa Regione, finalmente interviene su tutta una serie di vicende, che ogni tanto ritornano, compresa questa.

La razionalizzazione dei costi della politica fu un atto dovuto dell’ex presidente Monti; bene farlo, sarà bene anche normare, rispetto a questa Regione perché con quel provvedimento non si abolirono solo i vitalizi.

Voglio ricordare che all'ingresso in questo Consiglio regionale abolimmo il 30-40 per cento degli accessi perché c'era la misura di dire “forse prendiamo un’indennità consona per svolgere al meglio questa funzione, in termini di incorruttibilità, in termini di rappresentanza”. Bene fa il presidente Irto a presentare questo provvedimento e in generale ogni provvedimento sul tema, affinché si possa dare la giusta dimensione ed equilibrio di prospettiva e segnale, però per una volta “il re è nudo” e da oggi in poi finisce questo clima di purezza, perché non siamo come la Camera in regime di autodichia.

Non l'abbiamo mai fatto perché pensiamo alla sostanza, ai provvedimenti che mancano ai calabresi in materia di lavoro, di turismo. Però che si finisca quando c'è un atto dovuto. Noi, come centro destra, prima l’abbiamo fatto in silenzio; la “verità vera” è che sono stati provvedimenti che un altro Governo regionale ha adottato, di cui un'altra maggioranza politica si è interessata.

L'ha fatto per dovere! L'ha fatto in silenzio!

Oggi, pare che sia uscito un articolo sul quotidiano “Repubblica” secondo il quale passare al contributivo costerebbe di più; insomma, l’equilibrio di uno Stato che rischia di andare a “carte 48” e che va tenuto in piedi con voto su cose giuste, con atteggiamenti responsabili e, soprattutto, con comportamenti che siano sempre inattaccabili dai cittadini, da altri e poi anche dall’ordine giudiziario.

Intervengo, quindi, per dire di votare a favore; intervengo per confermare il nostro contributo anche qualora questo Consiglio regionale voglia fare una norma - perché ci scordammo di normare sul contributivo -, consona rispetto a quelle delle altre Regioni italiane. Però, viva Dio! Anche per il PD “il re è nudo”. Anche oggi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Grazie, Presidente, ho delle brevi considerazioni da fare anche perché sono un consigliere che ha già collezionato una proposta di legge in base alla riduzione dei costi della politica; una proposta di legge appunto per la riduzione dei vitalizi degli ex consiglieri regionali.

Colgo l'occasione per ringraziare i giovani d'Italia del Meridione che avevano già predisposto una proposta di legge, di iniziativa popolare, che grazie anche alla sua proposta, condivisa da tutti i capigruppo, condivisa da me, è stata superata ed è stata in qualche modo implementata. Quindi sono molte le persone che hanno lavorato all’attuazione di questa legge che dà un segnale preciso, dà un segnale forte e in qualche modo continua sulla scia di quello che è stato il mandato elettorale e quella che è stata la prospettiva iniziata dal presidente Oliverio.

Voglio fare due semplici considerazioni. Ci siamo trovati di fronte a un paradosso: il paradosso che il vecchio Consiglio regionale -lo diceva l'amico Orsomarso – ha abolito i vitalizi, dimenticando di abolire i vitalizi degli allora consiglieri in carica. Per cui quei tagli sono tagli che hanno riguardato la Legislatura successiva e questo è un dato molto, molto importante, anche perché va spiegato che i consiglieri attuali non hanno né indennità di fine mandato né tantomeno diritto al vitalizio. Viene sanata, quindi, in qualche modo la distrazione del Consiglio regionale della precedente Legislatura.

Mi sarei aspettato, per deontologia, che quel Consiglio regionale azzerasse i vitalizi a partire da loro stessi. Questo non è stato. Oggi, in qualche modo, si corre ai ripari. Se parliamo di doppia, tripla e quadrupla morale, inizia - ne sono certo -, una lunga campagna elettorale che vedrà contrapposti schieramenti chiaramente diversi, che vedrà contrapposte forze diverse, che vedrà contrapposte anche fenomenologie politiche diverse. Ma attenzione! Io, da amministratore, nella prima seduta di Consiglio in quest’Aula votai e fu approvato il bilancio di previsione 2015. Lo ricordo perché sono abituato a leggere le carte, sono abituato ad approfondirle, sono abituato a studiarle per evitare di parlare ed essere qualunquista in questo Consiglio regionale. E ricordo un quadretto che dà il senso della Regione che è stata ereditata: disavanzo strutturale al 2015 pari a 350 milioni di euro.

Noi partiamo da lì. Un disavanzo strutturale del bilancio regionale di 350 milioni di euro. E’ troppo facile attaccare, è troppo facile contestare scelte politiche ma dobbiamo fare i conti con i bilanci.

Due dati: un disavanzo strutturale di 350 milioni di euro; un POR che ancora era nei cassetti e non trovava attuazione.

Da qui partiamo per avviare una lunga campagna elettorale che chiaramente vedrà contrapposti due pensieri politici, due visioni. E i calabresi sceglieranno.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, oggi facciamo una scelta, non perché abbiamo paura del populismo. Questo sia chiaro! La nostra è una scelta di equità, nel senso che in passato si è esagerato e oggi bisogna porre rimedio ad un'attività in cui si è visto che una parte delle istituzioni ha avuto un metodo senza limiti. Oggi diamo un segnale importante alla Calabria ed all’Italia.

Ho visto che sono state depositate una serie di proposte di legge per quanto riguarda tutta la materia dei vitalizi. Siamo assurti alle cronache nazionali.

Credo che la Calabria oggi dia un segnale positivo, frutto della consapevolezza che questo Consiglio regionale ha saputo intraprendere la giusta strada, ma che c’è bisogno di ulteriori segnali.

C'è un altro aspetto, che riguarda la possibilità a tanti di poter partecipare attivamente alla vita politica calabrese e italiana. Il tema del finanziamento della politica è un tema importantissimo perché, se non si pone un problema di finanziamento democratico della politica, addirittura noi rischiamo, che in Calabria a fare politica siano in pochi e quelli che hanno risorse economiche da investire.

Questo è un altro aspetto che non possiamo sottovalutare, perché non ci può essere un Consiglio regionale espressione solo delle lobby che sono nelle condizioni di poter garantire voti e risorse.

C'è una questione democratica sulla quale dobbiamo riflettere. Abbiamo l'obbligo di riflettere! Allora questo è un segnale: parteciperò ai lavori della Commissione per quanto riguarda la proposta di legge del consigliere Giudiceandrea e di altri, che mi pare abbiano già depositato, ma anche per dare un contributo, con lo spirito di verificare come oggi, in questi tempi moderni, la democrazia possa vivere e possa rappresentare tutti i cittadini e non ci sia solo chi ha la disponibilità di risorse personali, solo chi ha la possibilità di essere eletto in un’Assise istituzionale. Lo dico perché qui si pone un problema, a livello nazionale, di trasparenza, di capacità, di legalità, di come vive la politica, di come vive la democrazia in questo Paese.

In Calabria è più difficile perché ci sono poteri criminali: la ‘ndrangheta che condiziona molto. Questo è un aspetto sul quale dobbiamo riflettere ancora di più per le scelte future, per dare alla Calabria un segnale forte di equità sociale, dopo il bell'inizio di questa seduta di Consiglio regionale che dà un segnale importante. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLÒ Alessandro (Gruppo misto)

Grazie per avermi concesso la parola.

Intervengo per esprimere il mio pensiero rispetto ad uno strumento tanto dibattuto e per il quale si è fatto anche demagogia, strumentalizzazione, populismo. Oggi prendiamo atto di quello che si può fare in una regione che è considerata tra le più povere d'Italia, per il senso di responsabilità bipartisan dei suoi rappresentanti istituzionali.

Come già detto ai giornalisti che mi hanno intervistato in merito alle osservazioni del collega Guccione, condivido in parte il suo ragionamento.

Oggi si assiste ad un abbassamento di profilo nei vari consessi delle istituzioni, per cui la politica deve recuperare il suo primato attraverso il coinvolgimento. Chi vi parla ha fatto parte di processi decisionali per quanto concerne la formazione delle liste e non vi nascondo le difficoltà riscontrate nel reperire la disponibilità dei professionisti che dovrebbero dare alla politica un contributo rispetto alla riqualificazione della stessa, in un contesto in cui bisogna dare e non prendere qualcosa.

Un professionista che viene a dare qualcosa, lo fa sacrificandosi per la politica rispetto ad un impegno istituzionale, sia esso regionale o parlamentare.

Su queste cose bisogna anche ragionare e non fare demagogia rispetto ad ipotesi che non potrebbero mai essere trattabili.

Il concetto di retroattività è stato spesso richiamato in discussioni di importanti organismi che questo Consiglio ha al suo interno, come la Conferenza dei capigruppo. C’é una logica nella previsione dell'istituto del vitalizio; pertanto bisogna porre attenzione al problema, affrontando la questione rispetto agli sprechi, perché oggi ci troviamo in difficoltà, come dicevo prima, nel coinvolgere i professionisti.

Non possiamo consegnare la politica alle lobby, cioè ai ricchi – se va bene – per difendere la loro casta ed i loro “interessi” oppure ai poteri forti, come diceva chi mi ha preceduto.

Bisogna fare ordine rispetto ai tanti sprechi del passato, come i finanziamenti ai gruppi ed il cumulo di vitalizi, ma il legislatore deve farlo considerando anche la possibilità di creare coinvolgimento e consentendo al ceto medio di essere rappresentato nelle istituzioni.

Vi dico questo perché in occasione delle ultime consultazioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Reggio Calabria ho ricevuto risposte negative da tanti professionisti che, pur coltivando la passione per la politica, hanno respinto al mittente la possibilità di un loro coinvolgimento diretto.

Non possiamo immaginare che i Consigli comunali siano quelli dei disoccupati e che si scelga di fare politica per avere il gettone di 800 euro al mese.

Ricordo quando entrai in Consiglio comunale “senatus civitatis rhegium”, il Senato della Città che, per certi aspetti lo è ancora oggi, dove esponenti di primo piano erano impegnati in una logica di servizio per la politica e per le istituzioni.

Dovremmo recuperare quella logica in un'ottica di razionalità ed equilibrio, come diceva il collega Guccione, di cui condivido il principio, senza demagogie e senza strumentalizzazioni di sorta, altrimenti si rischia di fare solo populismo perché si vuole parlare alla pancia degli italiani e dei calabresi, visto che la Calabria è la regione più degradata, per ottenere solo risultati ad personam.

Bisogna essere fortemente responsabili in questo percorso, tenendo conto che la Calabria é una regione debole e che gli sprechi vanno ponderati nella giusta misura e con tagli adeguati, considerando anche una riqualificazione della politica nella giusta dimensione e immaginando che ad essa si avvicini chi può dare un reale contributo di qualità.

Qualche giorno addietro abbiamo ricordato la storia di Aldo Moro, statista e docente universitario, come anche Fanfani e Spadolini, di cui dobbiamo recuperare il percorso, al di là della forma o della sostanza degli interventi cui assistiamo in televisione, che non hanno né capo e né coda rispetto alla dimensione dei ruoli di chi rappresenta le istituzioni e i partiti.

Indipendentemente dalla forma, bisogna puntare alla sostanza per tentare di raggiungere obiettivi strategici di qualità, senza demagogie e con alto senso di equilibrio.

Credo che ci siano tutte le condizioni per poter lavorare in questa direzione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Anch'io vorrei intervenire per esprimere il mio apprezzamento alla proposta di legge che stiamo per approvare, ma anche per fare una brevissima riflessione sul perché oggi in quest'Aula affrontiamo argomenti quali il vitalizio e l’avviso di garanzia.

Credo che oggi si debba capire il perché ci troviamo in queste condizioni e comprendere l'errore storico, lo dico al collega Orsomarso, che abbiamo commesso 25 anni fa quando, con le famose monetine a Bettino Craxi, abbiamo consentito la deriva populista e qualunquista in questo Paese.

Da lì nasce tutta la debolezza della classe dirigente della politica in Italia, lo scenario ed il contesto che si è sviluppato in questi anni e che ha visto sempre di più la politica e le istituzioni perdere credibilità, perché quando si è deboli e non si reagisce con vigore, progettualità e proposte serie e credibili, succede quello che è successo.

Ecco perché oggi siamo la classe dirigente debole di un Paese che trova difficoltà nel trasmettere le cose positive in quest’Aula o nel dire che senza un finanziamento ai partiti, oggi, fare politica e permettere a tutti di farlo è difficile. Questo é l’elemento da cui partire per riflettere su come recuperare la credibilità delle istituzioni, che vedano protagonista ognuno di noi, il Paese, la società civile ed i partiti.

Credo sia questa la vera riflessione da fare in quest’Aula, se vogliamo dare vigore e forza alla Nazione, al nostro ruolo, ai consiglieri regionali o ai sindaci, ai Presidenti di Giunta regionale o ai Presidenti di Provincia.

Questa è la riflessione che vi pregherei di fare in quest’Aula, perché senza la consapevolezza di fondo e senza capire che, se non si ragiona su come riportare in un alveo democratico anche il populismo di turno che c'è e che rischia di governare il Paese nei prossimi anni, significherà ancora una volta non aver capito nulla.

Ecco perché credo che questo provvedimento sia giusto, ma che vada ben tarato per ridare dignità, ruolo e funzione ai Consigli regionali, ai consiglieri regionali e all'istituzione che rappresentiamo perché, senza questa capacità di veduta e senza questa visione del nostro ruolo, credo che rischiamo sempre molto. Possiamo fare tutti i tagli che vogliamo, perché chiunque si insedia in quest’Aula taglia sempre di più, come hanno fatto nell'ultima Legislatura, quando hanno tagliato tutto ciò che potevano tagliare, senza alcun rispetto per chi sarebbe venuto dopo, trattamento di fine mandato e tutto ciò che era legittimo.

Così non si va da nessuna parte. Dobbiamo recuperare il ruolo delle scelte, dando forza a quello che diciamo in quest’Aula, altrimenti rischiamo di perdere sempre di più colpi, perché arriva l'avviso di garanzia e crea un terremoto politico, facciamo i tagli e pensiamo di fare il bene della comunità.

Non è così che si svolge il ruolo di consigliere regionale che, invece, è fatto di assunzione di responsabilità, di quello che facciamo e di quello che vogliamo. Non è fatto solo di risposte al qualunquismo e al populismo. Così perderemo sempre la battaglia. Dobbiamo avere il nostro ruolo che è quello di essere responsabili, dignitosi e credibili nelle azioni che mettiamo in campo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Nell'ascoltare gli interventi in Aula, credo che anche qui bisogna tornare a ragionare con la filosofia del mio intervento precedente.

Nel tentativo di fare antipolitica, anche da parte di altri consiglieri regionali che siedono tra questi banchi, poi si finisce per fare il gioco di chi dell'antipolitica fa l'unico metodo e l’unico criterio di politica. L'opinione pubblica é sensibile a questo tipo di ragionamento, perché purtroppo la gente soffre e le uniche cose che riesce a percepire appaiono stridenti e, se utilizzate in maniera deformata, anche pericolose.

Tante volte mi hanno attribuito di aver maturato e percepito diversi vitalizi, eppure fino ad oggi non ho mai percepito una sola volta una indennità di vitalizio. Grazie a Dio sono ancora consigliere regionale e, come il sottoscritto, tutti i colleghi consiglieri.

Ho ritenuto di non firmare quel disegno di legge. Una televisione di Catanzaro ha pubblicato le fotografie, sotto forma di “wanted”, di chi ha firmato per introdurre il sistema contributivo previdenziale in questo Consiglio regionale per i consiglieri; il giornalista della trasmissione ha pubblicato la fotografia indicando a tutti i telespettatori i volti dei consiglieri regionali che avevano firmato quella proposta di legge regionale. Non vi dico quali fossero i temi a corredo e a commento di quella trasmissione.

Per non parlare delle tante volte in cui anche tra di noi si è speculato sulla storia dei vitalizi. In una recentissima trasmissione televisiva, senza paura e senza imbarazzo, ho voluto parlare di un problema che ci riguarda per dire quello che penso, a prescindere dalla riuscita o meno di essere popolare. L'idea e l'errore che fa anche il mio collega, Mimmo Bevacqua, è quello di cercare di non essere impopolare, anche nel parlare dei vitalizi.

Volevo anche dire al collega Bevacqua che, effettivamente, in una seduta di Consiglio regionale si è detto che da questo momento in poi i vitalizi devono essere ritirati, sospesi, revocati e annullati.

Poi ci doveva essere chi si doveva mettere al lavoro. Perché lo abbiamo fatto? C’ero anch’io, se avessi voluto, ma sono ancora qui, caro collega Bevacqua.

Buona parte di quei consiglieri regionali hanno poi fatto parte di questa Legislatura.

Se avessimo voluto fare i nostri interessi, avremmo dovuto votare “no” all’annullamento dei vitalizi in quella Legislatura. L'abbiamo dovuto fare perché ogni giorno c'era la solita farsa, la solita solfa sui giornali e si parlava in continuazione dei vitalizi.

Quando un Presidente del Consiglio regionale, parlo di questo attuale ma anche di quello precedente, si fa dettare l'agenda dai giornalisti che su questo, praticamente, dicono la loro, oppure su altri temi, vuol dire che la politica diventa sempre più debole, mentre altri poteri diventano sempre più forti.

Anche oggi, caro consigliere Bevacqua e cari amici, fare la differenza tra quel Consiglio regionale e questo, come se l’avessimo fatto apposta, sistemandoci e fregandocene di quelli che sono venuti dopo, sarebbe un grave errore.

Condivido in pieno le ragioni enunciate in quest'Aula dal consigliere Guccione e dico quello che ho detto recentemente in una trasmissione: per me, l'arte più nobile a cui uno si può dedicare nella vita è la politica. Certamente, la politica come la intendo io, perché nulla ha a che fare con la sua degenerazione o con un'interpretazione sbagliata. La politica - come la intendo io e come credo di averla vissuta sin da quando a 14 anni mi sono iscritto ad un partito e facevo parte di movimenti giovanili - è una cosa che non può avere un valore, non può avere una retribuzione, non può avere un significato. Un tempo, quando si aderiva ad un progetto ideale, non si pensava all'interesse, non si pensava al carrierismo, non si pensava se un giorno quell'impegno poteva essere retribuito o meno, tutt’altro, era solo un impegno che portava rischi - soprattutto ai tempi in cui l'ho fatta io -, molte volte sul piano fisico, personale e giudiziario, perché si viveva un clima di natura politica che è quello che ha caratterizzato tutti gli anni settanta e voi sapete benissimo cos’ha significato!

Io dico che, per quanto mi riguarda, condivido in pieno le osservazioni fatte dal collega Guccione.

Penso che, se dovessimo fare un processo, sarebbero coinvolti tutti i partiti che sono nati dalla resistenza, anche quelli fuori dall'arco costituzionale. Io facevo parte di un partito che era fuori dall'arco costituzionale. Perché tutti i partiti hanno vissuto, fino ad un certo punto, fino a quando qualcuno non ha pensato di inventarsi la legge sul finanziamento dei partiti, tra autofinanziamento e contributi di privati che, trasparenti o non trasparenti, comunque contribuivano al funzionamento della democrazia in Italia e nessuno si interrogava perché quei partiti andavano avanti, nessuno si interrogava su come facessero alcuni partiti, i grandi partiti, soprattutto quelli che erano nell'aria del Governo, a disporre di risorse finanziarie enormi, anche se, probabilmente, non è dipeso nemmeno da questo la degenerazione della partitocrazia e il significato di quello che è avvenuto.

Mi permetto di dire che, se uno è impegnato in politica 24 ore su 24, e lascia gli affetti, la carriera, tutte quelle cose che avrebbe potuto coltivare come tutti quelli che non fanno questo mestiere - io parlo del mio caso - una ricompensa… si chiama indennità quando uno fa il consigliere comunale, a questi livelli, viste le responsabilità enormi che il consigliere regionale quello parlamentare si assumono...

Ma poi, scusatemi, i vitalizi in Europa sono vietati o non sono vietati? O l'Europa si chiama e si richiama solo quando ci deve fare delle critiche o ci deve richiamare a delle regole? Se l'Europa ai parlamentari europei dà il vitalizio, se tutti i paesi d'Europa e tutte le Regioni d'Italia hanno il vitalizio, certamente vuol dire che viene riconosciuto a chi svolge un'attività istituzionale a seguito di ruoli e assunzioni di responsabilità importanti, a volte forse più di quanto non ne abbiano i parlamentari della Repubblica. È giusto che, anche a questa legislatura, sia dato un riconoscimento dignitoso, anche in termini di garanzia dell'equilibrio e dell’imparzialità di un mandato che deve essere portato avanti senza alcun condizionamento, soprattutto di tipo economico.

Se poi vogliamo introdurre il modello americano - là tutto è possibile -, quello è un modello che nessuno contesta, non è fuorilegge, lì ci sono le lobby che hanno i loro rappresentanti e li finanziano ufficialmente, senza nessun problema. Noi riteniamo che questo che non sia il modello da seguire, perlomeno per come concepisco io la politica. Credo che ogni rappresentante delle istituzioni che esercita un mandato, lo debba fare in una condizione di assoluta imparzialità, senza condizionamenti. Ho detto in una trasmissione – dov’ero con il consigliere Bevacqua - che la democrazia, che non sarebbe più democrazia, si trasformerebbe in una plutocrazia perché sarebbe un’opportunità solo per coloro che hanno le risorse per fare politica e poi, tra l'altro - per come ho visto -, spesso sono proprio loro che…

Perché l’essere onesto o disonesto non dipende dalla posizione economica, ma dall’uomo, quindi, se colui che arriva ha un mandato ideale che si è dato nella vita, sente il senso del dovere e del giudizio dell'opinione pubblica e cerca di espletare il mandato così come i cittadini hanno voluto attraverso l'espressione del voto, credo che questo esempio vada dignitosamente tenuto in considerazione e vada onorato anche attraverso una garanzia che dia l'opportunità a chi si dedica una vita e, quindi, non a un perpetuarsi di se stesso in un ruolo. Io la intendo così la politica. Per me gli anziani che hanno militato nei partiti sono e devono essere esempi più che soggetti da rottamare, come magari abbiamo assistito nella logica di alcuni partiti o di alcuni leader di partito.

Ritengo, poi, che altra cosa sia che gli uomini delle istituzioni non capiscano che ci sono momenti in cui anche dei piccoli segnali possono essere significativi, come quello che noi oggi stiamo compiendo che va nella direzione di chi oggi ha difficoltà a vivere, a mandare avanti la propria famiglia. Perché, soprattutto al Sud, non ci sono possibilità di prospettiva, non c'è possibilità di occupazione, i giovani emigrano e ancora di più la classe politica si vede presa di mira anche e soprattutto perché ci sono altri…

 

(Interruzione)

 

Mi scusi, tanto so che sarò l'unico a parlare molto perché non ho problemi, parlo con tutti, parlo con la gente, anche con quella che non riesce ad arrivare a fine mese.

Alla fine è la coerenza quella che conta.

Ho sentito parlare di abolizione: “appena arriveremo in Parlamento proporremo il dimezzamento dello stipendio del 50 per cento per i parlamentari”, vedremo se gli attuali parlamentari che avranno la possibilità, forse fra qualche giorno, di governare il nostro paese, se uno dei primi atti che faranno sarà dimezzarsi lo stipendio.

Il contributivo è una forma di vitalizio - parliamoci chiaro -, ma io verrò a vedere se i parlamentari di quei partiti, soprattutto i grillini, diranno: “siccome vogliamo l'abolizione dei vitalizi, vado da un notaio e rinuncio sin da adesso al vitalizio che maturerò”. Tutte cose che non abbiamo visto, perché quando si tratta - ha ragione il consigliere Bevacqua – di scaricare su altri la possibilità di un danno e mettere in discussione un diritto acquisito si procede con facilità, per il resto, invece si fanno cose incomprensibili.

Tutte cose, cari colleghi, che purtroppo il sistema delle istituzioni pagherà lungo il percorso, perché, man mano che si va avanti, la politica sarà sempre più considerata un errore, una cosa da combattere, una cosa a cui addebitare la responsabilità di tutti i guai che vivono i cittadini.

Credo che si accorgeranno un giorno, forse, che quello che dovranno vivere senza questa classe politica sarà sicuramente più grave e più pericoloso di quanto non abbiano vissuto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente, avrei voluto intervenire sull’altro punto, prima del Presidente della Giunta, ma credo che, intervenendo sul punto oggetto di discussione, mi sarà consentito di divagare trenta secondi.

Credo che questa proposta di legge, la numero 335/10^, che reca come prima firma la sua - quella del Presidente del Consiglio - oltre quella di altri consiglieri in maniera bipartisan, faccia chiarezza in maniera definitiva su una tematica che è stato oggetto di discussione in questi giorni – ahimè - anche in trasmissioni a livello nazionale, dove, addirittura, si è consentito di far passare come rappresentanti o Presidente del Consiglio, della Giunta o consiglieri persone che non figurano in questo Consiglio regionale. Si è data un'immagine - lasciatemelo dire, c'era anche il nostro consigliere Giudiceandrea - della Calabria… non per quanto riguarda noi consiglieri, ma per quei poveri sindaci, perché, pur con qualche sindaco presente, si è steso un velo pietoso e mortificante sulla figura dei sindaci calabresi.

Inviterei i titolari della trasmissione, o chi è andato in quella trasmissione, di ricordarsi quali sono gli sforzi che fanno i sindaci della Calabria che combattono in prima linea. Forse chi dibatte non lo sa o non lo subisce, ma dovrebbe andare a vedere quali sono gli atti, i danneggiamenti, le intimidazioni, le bombe - che abbiamo visto anche in questi giorni - che vengono indirizzati o hanno come destinatari quello che è il primo anello, l'anello fondamentale dello Stato italiano, quella che io definisco la trincea dei nuovi eroi che sono i sindaci. I sindaci della Calabria sono i primi al mondo in questa materia, ma, ahimè, questo non si dice.

Ribadisco che questa proposta di legge - che tutti vediamo di buon occhio - leva finalmente ogni dubbio in ordine all'impostazione - mi permetto di dirlo ai banchi dell'opposizione – che si intende dare, perché quando facciamo qualcosa si dice, addirittura, che è un atto dovuto.

È vero – diciamolo - che siamo i primi consiglieri che non hanno diritto al vitalizio, la cui abolizione è stata votata nella precedente legislatura che ha dimenticato, però, di includere se stessa, ma noi non siamo andati a speculare su questo.

Così come – chiudo, Presidente – chiedo che non sia possibile sentire in quest’Aula - oggi si è veramente scaduti, è la prima volta – che, per un avviso di garanzia relativo a Calabria verde, il Presidente della Giunta regionale viene chiamato a dare giustificazioni o spiegazioni.

Avrei voluto che qualcuno ricordasse che, nel processo a Calabria verde, la Giunta regionale, il Presidente, non ha esitato a costituirsi parte civile lì dove è indagato, a Castrovillari - se non sbaglio non vorrei dare un’informazione sbagliata.

Addirittura montare, oggi in Aula, un processo al Presidente, a questa consiliatura, a tutti, su un avviso di garanzia di cui si vorrebbe conoscere gli atti. Che dico? Anche nei confronti della magistratura. Non è la prima volta che dico quale sia la mia opinione su questa bella magistratura calabrese, le attività che fanno, le operazioni, ma quando si tratta di un Presidente di Giunta regionale raggiunto da un avviso di garanzia, credo che dovrebbe essere preceduto quantomeno da un atteggiamento di correttezza istituzionale.

Chiamare il Presidente della Giunta a dare delle giustificazioni o spiegazioni per poi dare le notizie ai giornali…

Come ha detto il Presidente, forse qualcuno dimentica che se avesse fatto una scelta diversa sarebbe saltato il Consiglio regionale, la legislatura, tutto.

Sono diverse le posizioni, non si può equiparare l'avviso di garanzia di un consigliere o di un assessore - premesso che nessuno è stato obbligato, vorrei che qualcuno dicesse se è stato cacciato o è stato costretto a dimissioni.

È stata una bella pagina quella scritta da noi, per cui, con grande maturità, chi ha ricevuto un avviso di garanzia per la vicenda rimborsopoli ha deciso, sua sponte, di mettersi da parte per non creare problemi. Cosa che non si era abituati a fare in passato, che non si era mai vista, dopodiché si vedranno gli esiti.

Il consigliere Scalzo dice che quando il sottoscritto ha chiesto la convocazione di sedute di Consiglio regionale sulla legalità l’ha fatto in silenzio, senza pubblicizzare, ma, invece, abbiamo chiesto più volte alla Giunta, al Presidente, anche formalmente, di parlare di grandi tematiche e affrontarle. I problemi ci sono, ma dobbiamo comprenderli tutti: i giornalisti, i consiglieri regionali, la politica, la magistratura. È un momento in cui dobbiamo fare squadra, non è possibile che se uno va a fare politica, automaticamente ha sulla testa l'etichetta per cui è un delinquente. Con queste richieste, facciamo passare questi concetti!

No! Su questo deve essere duro, Presidente, la risposta a me non interessa, se qualcuno è colpevole paga, senza problemi, ma non continuiamo, perché il danno che stiamo facendo alle istituzioni in sé, strutturalmente concepite, è gravissimo.

Le incomprensioni politiche - che qualcuno dovrebbe chiarire con chi di competenza, l'ho detto già in altre circostanze – degenerano e travolgono l’azione di questo governo.

Presidente, non lo consenta! Le leggi che facciamo caratterizzano questo Consiglio, come la legge contro la ‘ndrangheta che è stata approvata da noi e non da altri! Come tante altre leggi, tanti provvedimenti che stiamo adottando, come lo sviluppo e altro. Per favore, su questo, cerchiamo di essere concordi e troviamo una soluzione univoca. Ho concluso, Presidente. Grazie

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, credo che i capigruppo, insieme a lei, bene abbiate fatto a sottoporre qui all’Aula questo provvedimento di legge che affronta, in questo momento di grandissima crisi per il Paese, ma anche per la Calabria, un tema delicato di grande attenzione, di grande sensibilità che è il tema della riduzione dei costi della politica.

Annuncio sin d’ora appoggio al provvedimento, reca la firma del capogruppo, il collega Cannizzaro, ma anche il mio pieno e convinto sostegno, provvedimento di legge che introduce l'ipotesi di contributo di solidarietà per i vitalizi oggi esistenti, fino a dicembre 2019; peraltro, in linea con altre regioni e con la normativa nazionale, ma soprattutto - è bene sottolinearlo - con la giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale che in tema di pensioni d'oro - e quindi quel principio si può applicare anche ai vitalizi - stabilisce che per un tempo limitato, rispetto al principio costituzionale dei diritti quesiti, si possa dare un contributo di solidarietà, quindi una riduzione temporanea ed eccezionale rispetto alla ordinarietà.

Credo, però, Presidente, che questo taglio che porta ad un risparmio di 1 milione e 300 mila euro fino alla fine del 2019, questo glielo affido perché lei rappresenta l'intero Consiglio regionale, debba essere anche veicolato all’esterno, perché, ieri, anche, sui social rispetto a questo provvedimento, leggevo che qualcuno si divertiva a dire “la montagna dopo tanta discussione ha partorito il topolino”.

Credo che sia necessario, con il supporto del Settore legislativo, del segretario dell'assemblea, dei servizi a supporto dell'assemblea legislativa, chiarire una volta per tutte l'impossibilità giuridica dell'abolizione dei vitalizi, altra invece di affermare un passaggio che è già una forzatura, che ha comunque il sostegno della Corte Costituzionale rispetto al contributo di solidarietà.

Dico questo, Presidente, perché vengo da un'esperienza, quella della passata legislatura, nella quale la stagione dei tagli è stata per la prima volta una fase del regionalismo calabrese, dopo 40 anni nei quali la politica e la classe dirigente, in linea con un sistema del Paese, aveva fatto passi in avanti in negativo sui costi della politica. Ripeto: per la prima volta, nella legislatura passata, abbiamo invece operato sui tagli ai costi della politica.

Ricordo il primo giorno, consigliere Ciconte, c’era anche lei, ricorderà la prima seduta di Consiglio regionale, consigliere Nicolò, noi tagliammo del 25 per cento gli accessi al Consiglio regionale, salvo poi abolirli durante la legislatura; riducemmo drasticamente le indennità, eliminammo il trattamento di fine mandato, riducemmo in maniera sostanziale le spese dei gruppi: c'era una quota pro capite per ogni consigliere regionale di 5 mila euro e la riducemmo a 2 mila e 700 euro in corso di legislatura e la eliminammo del tutto, salvo qualche decina di euro.

Riducemmo il numero dei consiglieri regionali da 50 a 40 prima del decreto Monti, che poi portò la riduzione, essendo una regione al di sotto di 2 milioni di abitanti, dei consiglieri regionali a 30, e in più, questo lo voglio dire al collega Greco, abolimmo i vitalizi. Lo spiegava il consigliere Tallini non sapendo se nella legislatura successiva saremmo stati di nuovo consiglieri regionali, ma lo facemmo, collega Greco, quando ormai il diritto al vitalizio era un diritto quesito perché agimmo nella seconda metà della legislatura.

Comunque credo che per la prima volta nella storia del regionalismo calabrese, in quella legislatura, facemmo dei seri passi in avanti sulla questione dei tagli ai costi della politica.

Oggi c'è questo provvedimento che sosteniamo, che votiamo, dando mandato al Presidente e agli uffici di capire se sia possibile l'abolizione totale, cioè se questo non trascinerà la Calabria, eventualmente, in una marea di contenziosi come può avvenire anche per le altre Regioni. Presidente, come nostro rappresentante, dobbiamo far veicolare bene le notizie, io le affido questo, perché l'esperienza della passata legislatura è una un’esperienza negativa, portammo il bilancio del Consiglio regionale da 96 milioni di euro a 50 milioni di euro, ma non fu veicolato e la classe dirigente, come diceva il consigliere Bevacqua, viene presa ancora a calci nel sedere, rispetto a classi dirigenti del passato che, probabilmente, hanno creato la crisi di oggi.

Oggi, noi per la prima volta operiamo sui tagli e operiamo in maniera sostanziale, ma al di fuori di questa Aula, probabilmente, non si veicola nel modo giusto. Non voglio fare una difesa d'ufficio alla classe politica, anzi tutt'altro, dico che ancora questo non basta e che in un momento di gravissima crisi come quella che vive il Paese e la Calabria bisogna fare di più, però bisogna fare di più anche nel rispetto delle leggi e delle normative nazionali non rischiando di trascinare questa Regione in un mare di contenziosi. Oggi approviamo questa norma.

C'è in discussione l'idea di introdurre il sistema contributivo. Voglio dire, sin d’ora, ai miei colleghi che se l'idea del sistema contributivo, veicolata non nel modo migliore possibile, può portare degli aumenti ai costi e al bilancio del Consiglio regionale, io sarò contrario.

Noi, eventualmente, possiamo anche ragionare di riportare a un sistema contributivo i vitalizi passati, se questo è possibile ed è in linea con la normativa nazionale e non è attaccabile anche in sede di giurisprudenza e di Corte Costituzionale, ma dobbiamo ragionare, anche per altri argomenti, in termini di potenziali tagli, che non sono solo tagli ai costi della politica e alle indennità dei politici; naturalmente, questo ove possibile e necessario. Ma dobbiamo cercare di individuare al meglio, come si fa in questa circostanza, la possibilità di risparmi per favorire concretamente azioni di crescita e di sviluppo.

Credo che questo sia anche l’obiettivo a cui quest’Aula e noi che oggi votiamo questa legge tendiamo in maniera convinta, auspicando che ci possano essere altre norme di questo genere in discussione, però utilizzando al meglio le risorse che noi ricaviamo attraverso questi risparmi. Credo che, oggi, si scriva una buona pagina in quest’Aula e aspettiamo che ce ne siano altre.

Chiedo, soltanto, che si veicoli al meglio un messaggio all’esterno, vale a dire che si continua nella stagione dei tagli e che la classe dirigente, sia pure in un momento di grandissima crisi che vive questa terra, sta facendo dei passi sulla moralizzazione, sui tagli e soprattutto sull’utilizzazione al meglio delle risorse che vengono risparmiate.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi passiamo all'esame del provvedimento. Ha chiesto di intervenire il consigliere Ciconte. Prego, ne ha facoltà.

CICONTE Vincenzo Antonio (Partito Democratico)

Presidente, consiglieri, condivido in pieno il ragionamento che ha fatto il consigliere Gallo, dice cose corrette e lineari, perché effettivamente questa riduzione dei vitalizi, il contributo di solidarietà è una cosa molto importante proprio per dare un segnale forte ai calabresi.

Ha fatto bene il presidente Irto a parlarne prima con l'Ufficio di Presidenza e dopo con i capigruppo, questo è l’iter normale. E’ fondamentale dare ai cittadini il segnale forte che questo Consiglio regionale va nella direzione di ridurre i costi della politica e i costi dei vitalizi.

Il consigliere Gallo ha ragione quando dice che nella precedente legislatura, io ero capogruppo e posso garantire, ci sono state riduzioni di spesa molto importanti che riguardano gli accessi, i gruppi e anche una serie di riduzioni di costi relativi ai nostri collaboratori.

Consigliere Gallo, quando si parla di decapitazione, sono parole un po' forti che vorrei non sentire mai, perché in politica sentire queste parole è una cosa brutta. Poi se le mie dimissioni, lo voglio dire a chiare lettere, sono state dimissioni che oggi condivido o meno, questo fa parte della scelta individuale delle persone, probabilmente se ho sbagliato o non sbagliato fa parte, è insito in ognuno di noi. Volevo, soltanto, chiarire alcuni aspetti che hanno caratterizzato questa discussione e che mi hanno tirato in ballo.

Consigliere Tallini, sul discorso del populismo mi fa specie che lo dica proprio lei che fa parte di una maggioranza dove una parte, un partito di quella maggioranza, della sua coalizione si sta alleando col populismo più estremo, a livello nazionale.

Mi auguro che riesca a far capire a questi populisti che stanno governando, che stanno tentando di mettere in campo un Governo nazionale, che ci vuole senso di responsabilità e vedremo come porteranno avanti i problemi dei cittadini italiani. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento articolo per articolo.

 

Articolo 1

(E’ approvato)

 

Articolo 2

(E’ approvato)

 

Articolo 3

(E’ approvato)

 

Articolo 4

(E’ approvato)

 

Articolo 5

(E’ approvato)

 

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Prima di passare all’altro punto all’ordine del giorno, sento di dover esprimere sinteticamente un pensiero personale sul provvedimento che abbiamo approvato.

E’ una legge importante, non è la legge che cambierà le sorti della nostra regione, non ho mai detto né pensato questo, ma ritengo sia una normativa di valore, che dà una prima risposta di riforma e cambiamento, che coinvolge tutti i colleghi ai quali rivolgo un ringraziamento per la disponibilità e la collaborazione.

Per mia personalissima attitudine nella comunicazione politica ho sempre scelto la strada del profilo basso e del registro linguistico istituzionale. Coerente con questo approccio che mi ha sempre portato a rifuggire la verbosità o la retorica fino a se stessa, affermo che questo provvedimento è un ulteriore passo del Consiglio regionale in direzione della sobrietà, della ritrovata tensione etica e soprattutto della sintonia con i cittadini. Non fermiamoci qui. Ringrazio tutto il Consiglio regionale.

Proposta di legge numero 294/10^ di iniziativa del consigliere F. Sergio, recante: “Rafforzamento del Comitato dei garanti di cui all’articolo 5 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 18 (Accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità locali)”

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno riguardante la proposta di legge numero 294/10^, d’iniziativa del consigliere Sergio, recante: “Rafforzamento del comitato dei garanti di cui all’articolo 5 della legge regionale 12 giugno 2009, numero 18 (Accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità locale)”.

Cedo la parola al consigliere Sergio per l’illustrazione del provvedimento. Prego.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, onorevoli colleghi, rappresentanti della Giunta, l'esame odierno in Consiglio della presente proposta di legge è il proseguimento dell'attività che la prima Commissione sta portando avanti dall'inizio di questa legislatura, al fine di dotare la Calabria di tutte quelle figure istituzionali utili a garantire il rispetto alla tutela dei diritti civili, umani e sociali nel territorio regionale.

Come è noto la crescente pressione migratoria degli ultimi tempi, figlia del particolare momento di crisi internazionale che coinvolge molti paesi del nord Africa e dell'Africa sub-sahariana, spinge molti stranieri a fuggire dalla propria terra natia, perché perseguitati e comunque non più protetti e ad imbarcarsi, spesso, con mezzi di fortuna per raggiungere le coste italiane in generale e calabresi in particolare. Per questo motivo in coerenza con il programma di Governo regionale che ha come obiettivo quello di fare della Calabria un crocevia di culture e civiltà, una terra di accoglienza e solidarietà, con la presente proposta di legge si punta a rafforzare i compiti del comitato dei garanti di cui alla legge sull'accoglienza regionale al fine di consolidare la consapevolezza che gli stranieri perseguitati nei propri paesi di origine sono soggetti titolari di diritti umani di cui la Regione Calabria vuole promuovere il pieno rispetto.

Ricordiamo che la Regione, a norma di Statuto, ispira la sua azione anche al raggiungimento del pieno rispetto dei diritti naturali ed inviolabili della persona, promuovendo l'effettivo riconoscimento dei diritti sociali ed economici per gli immigrati, i profughi, i rifugiati e gli apolidi, al fine di assicurare il loro pieno inserimento nella comunità regionale. Il testo licenziato dalla prima Commissione, all'unanimità, nella seduta dello scorso 16 gennaio assegna ulteriori ed essenziali compiti al neo denominato comitato dei garanti dei richiedenti asilo e dei rifugiati per un più fattivo raggiungimento degli obiettivi statutari precedentemente evidenziato. Tali compiti riguardano la vigilanza sull'applicazione e l'attuazione delle disposizioni normative nazionali nonché delle convenzioni internazionali di tutela dei richiedenti protezione internazionale, la vigilanza sulle attività delle strutture ricettive da dedicare ai profughi nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, la realizzazione dei progetti territoriali finalizzati a garantire i servizi socio-sanitari di inserimento lavorativo e di tutela legale. Fondamentale per l'operatività del comitato dei garanti dei richiedenti asilo e dei rifugiati è che la Regione sottoscriva specifici protocolli d'Intesa con le amministrazioni statali e gli altri soggetti competenti nel settore della tutela dei rifugiati al fine di instaurare forme di collaborazione e attivare, all'interno delle strutture e dei servizi, strumenti informativi e di supporto in relazione agli interventi rientranti nelle materie di competenza regionale.

La proposta ha ottenuto il parere finanziario favorevole, condizionato ad alcune modifiche, della Commissione Bilancio nella seduta del 28 marzo scorso; tali modifiche sono state prontamente trasposte in un emendamento a mia firma. La proposta non comporta oneri a carico del bilancio regionale per come indicato nella relazione. Ringrazio, quindi, il Presidente e tutti i componenti del Consiglio regionale per quanto sin qui esposto e chiedo a codesto onorevole Consesso di esitare favorevolmente la proposta di legge in esame. Grazie

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi passiamo all'esame del provvedimento, all’articolo 1 è stato presentato un emendamento, protocollo numero 18143, a firma del consigliere Sergio. Prego, consigliere Sergio, ha facoltà di illustrarlo.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Il presente emendamento, in accoglimento dei rilievi evidenziati dal dipartimento Bilancio con una nota, protocollo numero 15335, del 28 marzo 2018, e trasposti nel parere della seconda Commissione di cui alla nota, protocollo numero 1584, del 29 marzo 2018, adegua la relazione descrittiva alla relazione tecnico finanziaria nonché il testo alla proposta de qua. Al quarto periodo della relazione descrittiva le parole “la vigilanza sulle attività delle strutture ricettive dedicate ai profughi e, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, la realizzazione dei progetti territoriali finalizzati a garantire i servizi socio-sanitari inserimento lavorativo e tutela legale” sono soppresse. Alla lettera d) del comma 2 dell'articolo 1 la lettera b) è soppressa, la relazione tecnico finanziaria è sostituita dalla seguente relazione tecnico finanziaria, allegata, che si commenta da se.

PRESIDENTE

Ci sono interventi sull'emendamento. Passiamo alla votazione.

Emendamento, protocollo numero 18143.

(E’ approvato)

 

Articolo 1

(E’ approvato, come emendato)

 

Articolo 2

(E’ approvato)

 

Articolo 3

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso, come emendata, con l’autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 209/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2017, ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 e al bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio regionale”

PRESIDENTE

Cedo la parola al consigliere Neri, relatore, per illustrare il provvedimento.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti), relatore

Con il presente provvedimento il Consiglio regionale è chiamato ad approvare il riaccertamento dei residui attivi e passivi del Consiglio regionale al 31 dicembre 2017 e le conseguenti variazioni al bilancio di previsione. Dalle attività di riaccertamento dei residui attivi e passivi, effettuati dagli uffici competenti del Consiglio regionale, è risultato che al termine dell'esercizio 2017: l’ammontare dei residui attivi è pari a circa euro 26 milioni; l’ammontare dei residui passivi è pari ad euro 10 milioni 313 mila; la consistenza finale del fondo pluriennale vincolato da iscrivere in entrata del bilancio dell'esercizio 2018 è pari a euro 2 milioni 762 mila, di cui euro 144 mila per spese in conto capitale. Le risultanze del presente provvedimento saranno inserite nel rendiconto del Consiglio regionale relativo all'esercizio 2017. Con il presente provvedimento sono, infine, approvate le variazioni al bilancio di previsione 2018-2020 necessarie per l'adeguamento delle previsioni di competenza e di cassa alle risultanze del riaccertamento dei residui attivi e passivi. Sul presente provvedimento il collegio dei revisori dei conti con verbale numero 194 del 10 aprile 2018 ha espresso parere favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

Prendiamo atto del parere favorevole del collegio dei revisori e passiamo alla votazione del provvedimento e dei relativi allegati.

 

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 205/10^ di iniziativa d'Ufficio recante: “Designazione di due componenti nel Comitato dei garanti per l'accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità locali (art. 5, l.r. 12 giugno 2009, n. 18)”

PRESIDENTE

Ha chiesto la parola in consigliere Romeo, ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente sul quinto punto, con riferimento alla normativa vigente e all'articolo 113 del Regolamento interno del Consiglio regionale, chiedo che lei assuma i poteri sostitutivi di nomina.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta del consigliere Romeo, relativa all’attribuzione dei poteri di nomina sostitutivi.

 

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Comunico di aver concordato con i consiglieri che avevano chiesto l'inserimento di alcune mozioni, che le stesse saranno inserite ai primi punti dell'ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Nucera, ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 338/10^ la cui importanza scaturisce dalla necessità di prorogare gli strumenti urbanistici vigenti per le aree industriali. Con riferimento alla legge regionale 16 maggio 2013 e a seguito dell'accorpamento dei cinque consorzi per lo sviluppo industriale delle cinque Province calabresi si era prorogata di 5 anni l'efficacia della predetta legge, pertanto, con questa proposta di legge, si proroga di altri 18 mesi la legge stessa. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di inserimento del progetto di legge 338/10^ che, tra l'altro, porta la firma di tutti i capigruppo oltre che del consigliere Nucera.

 

(E’ inserito)

Proposta di legge numero 338/10^ di iniziativa del consigliere G. Nucera recante: “Ulteriore proroga degli strumenti urbanistici delle aree industriali”

PRESIDENTE

Pongo ai voti gli articoli.

Articolo 1

(E’ approvato)

 

Articolo 2

(E’ approvato)

 

Articolo 3

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con l’autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

 

Avendo esaurito i punti all'ordine del giorno, dichiaro tolta la seduta.

 

La seduta termina alle 14,58

 

Allegati

Congedi

Ha chiesto congedo: Arruzzolo, Battaglia, Cannizzaro, Salerno.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a) ed e) comma 1, dell'articolo73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i. - (deliberazione G.R. n. 143 del 26.4.2018)” (P.L. n. 336/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Modifiche alla legge regionale n. 28/2010 e ss.mm.ii. - (deliberazione G.R. n. 136 del 26.4.2018)” (P.L. n. 337/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Sergio - “Istituzione Osservatorio Università e Mondo del lavoro” (P.L. n. 332/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

D’Acri - “Norme per la lavorazione, trasformazione e confezionamento dei prodotti agricoli primari di esclusiva provenienza aziendale da destinare alla vendita (P.L. n. 333/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Sculco - “Modifica all'articolo 23 della legge regionale 29 marzo 2013, n. 15 (Norme sui servizi educativi per la prima infanzia) (P.L. n. 334/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Irto, Tallini, Neri, Romeo, Greco, Arruzzolo, Giudiceandrea, Nucera, Cannizzaro, Ciconte, Gentile - “Interventi straordinari a carico degli assegni vitalizi e delle quote per la reversibilità e abolizione adeguamento ISTAT” (P.L. n. 335/10^)

E' stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Nucera - “Ulteriore proroga degli strumenti urbanistici delle Aree Industriali - art. 5 comma 5 della L.R. 24/2013 (P.L. n. 338/10^)

E' stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Greco - “Modifiche alla legge regionale 26 aprile 2018, n. 8 (Legge organica in materia di relazioni tra la Regione Calabria, i calabresi nel mondo e le loro comunità) (P.L. n. 339/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Bilancio di previsione 2018/2020 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria - (deliberazione G.R. n. 141 del 26.4.2018)” (P.P.A. n. 211/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 115 del 16 aprile 2018, recante: “Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile. Piano Esecutivo Annuale 2018 (art. 4 della L.R. 8/2008). Rimodulazione ed integrazioni”.

(Parere n.37/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazione

La 2^ Commissione, con nota n. 18649 del 18.4.2018, ha comunicato che nella seduta del 17 aprile 2018 ha espresso parere favorevole al decreto del dirigente del dipartimento n. 7 della Giunta regionale n. 13542 del 4 dicembre 2017, recante: “Autorizzazione apertura nuova cava di inerti da eseguirsi in C.da Pietrastorta del Comune di Reggio Calabria. Ditta 2C di Chirico Flavia & C Snc(Parere n. 32)

Nomina Presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia

Con nota del 17 aprile 2018, acquisita al protocollo generale n. 18630 in pari data, i Consiglieri regionali Giuseppe Morrone e Domenico Tallini, appartenenti al Gruppo consiliare di Forza Italia, hanno comunicato di avere nominato quale Presidente del gruppo medesimo, il Consigliere regionale Domenico Tallini.

Promulgazione di legge regionale

In data 26 aprile 2018, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 45 del 2 maggio 2018:

Legge regionale 26 aprile 2018, n. 8, recante: “Legge organica in materia di relazioni tra la Regione Calabria, i calabresi nel mondo e le loro comunità”;

Legge regionale 26 aprile 2018, n. 9, recante: “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza”.

Trasmissione di deliberazioni

La Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per la Calabria - ha trasmesso la deliberazione n. 85/2018.

Emanazione di regolamento regionale

In data 3 maggio 2018, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 46 del 3 maggio 2018:

Regolamento regionale n. 8 del 3 maggio 2018, concernente: "Approvazione modifica al regolamento regionale n. 16 del 23 dicembre 2015, approvato con DGR n. 541 del 16.12.2015 "Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale" così come successivamente modificato ed integrato con regolamento regionale n. 4 del 2 marzo 2016 (approvato con DGR n. 51/2016), regolamento regionale n. 4 del 21 marzo 2017 (approvato con DGR n. 26/2017) e dal regolamento regionale n. 10 del 9 maggio 2017 (approvato con DGR n. 179/2017) dal regolamento regionale n. 17 del 12 ottobre 2017 (approvato con DGR n. 453/2017), dal regolamento n. 21 del 18 dicembre 2017, approvato con DGR n. 468/2017, dal regolamento regionale n. 4 approvato con DGR n. 45/2018";

Regolamento regionale n. 9 del 3 maggio 2018, concernente: "Regolamento per il potenziamento delle strutture tñbutarie regionali e per il contrasto all'evasione, in attuazione dell'articolo 17 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13".

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2018-2020:

Deliberazione Giunta regionale n. 116 del 16.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 117 del 16.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 118 del 16.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 119 del 16.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 120 del 16.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 144 del 26.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 145 del 26.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 146 del 26.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 148 del 26.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 151 del 26.4.2018;

Interrogazioni a risposta immediata

Giudiceandrea. Al Presidente della Giunta regionale ed All'Assessore all'Ambiente. Per sapere - premesso che:

in data 14 Marzo 2018 il TAR per la Calabria su ricorso proposto dal Comune di Celico stabiliva che il rinnovo dell'AIA è avvenuto senza la dovuta acquisizione della relazione a carico della Mi.Ga s.r.l. necessaria a fornire "informazioni sullo stato di qualità del suolo e delle acque sotterranee (...) al fine di effettuare un raffronto in termini quantitativi con lo stato al momento della cessazione definitiva delle attività";

il rilascio e il rinnovo dell'AIA è avvenuto in assenza del VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) dell'impianto sui siti d'interesse comunitario (SIC) e sulla zona speciale (ZPS);

entrambe le inadempienze sopra richiamate a parere del TAR possono inoltre concludere in ossequio al principio di precauzione ad un potenziale rischio in danno del sito interessato dal rilascio dell'AIA;

insiste richiesta di sospensione dell'AIA avanzata anche dal Comitato Ambientale Presilano che argomenta in maniera dettagliata quanto sopra esposto;

diventa altresì necessario verificare come sia stato possibile da parte degli uffici definire il rilascio dell'AIA a favore della Mi.Ga. s.r.l. in assenza di documenti indispensabili -:

quali azioni urgenti intendono adottare per operare circa l'immediata sospensione dell'AIA a favore della MI.Ga .s.r.l.

(356; 30/04/2018)

Interrogazioni a risposta scritta

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore regionale ai Lavori Pubblici. Per sapere - premesso che:

il Consiglio regionale nel 2008 ha approvato la legge n, 36 "Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale";

il 31/12/2008 veniva pubblicato il bando di concorso per la costruzione di alloggi da destinare a famiglie in difficoltà e studenti universitari di cui all'art 5 legge 36/2008, da far realizzare a Imprese, Cooperative, Comuni, ATERP e Università;

successivamente veniva annullato in autotutela con DDG n. 17095 del 29/11/2010 e in seguito riproposto un nuovo bando con DDG 18606 del 22 dicembre 2010;

con DDG n. 2648 - 2647 - 2649 - 2650 - 2651 - 2652 - del 02/03/2012 sono state approvate le graduatorie dei beneficiari ai sensi del bando art 3 LR 36/08;

con DDG n. 13277 del 19/09/2012 il Dirigente generale dispone un’integrazione di fondi al bando di cui alla legge LR 36/08 pari a 20 milioni portando il plafond da 155 a 175 milioni;

alla fine del 2015, dopo 7 anni dall'avvio del programma, sono solo 8 gli alloggi completati rispetto ai 2400 totali previsti dal programma di edilizia sociale ai sensi della legge 36/2008;

alla data del 28/09/2017 gli alloggi di edilizia sociali ultimati sono i 50 alloggi;

enormi sono i ritardi accumulati dall'attuazione degli interventi da parte di Comuni e Aterp;

undici sono gli interventi di edilizia sociale di imprese e cooperative per i quali sono decorsi i termini per l'avvio dei cantieri e per questo sono stati revocati;

nell'agosto 2016 il Dipartimento Infrastrutture ha emanato un decreto per consentire la delocalizzazione degli interventi;

il Consiglio regionale ha approvato la legge n. 27, del 05/07/2017 che consente la delocalizzazione e la conversione degli interventi da vendita a locazione anche con riduzione dell'obiettivo fisico;

l’articolo 8 della legge 36/2008 recita "Il Dipartimento Lavori pubblici e acque trasmette trimestralmente relazione e/o osservazioni dettagliata sull'attuazione della legge alla Commissione consiliare competente" al quale il Dipartimento dal 2008 ad oggi non ha mai dato seguito;

è necessario monitorare l'andamento dell'applicazione della legge 36/08. in modo da sbloccare la realizzazione degli alloggi di edilizia sociale nella nostra regione e verificare i soggetti attuatori inadempienti, per procedere alla revoca per la riprogrammazione delle economie per le stesse finalità;

molti ritardi si registrano anche da parte del Dipartimento Lavori pubblici per l'attestazione dei requisiti agli assegnatari degli alloggi sociali -:

quali iniziative urgenti intende adottare per avviare una ricognizione del programma di cui alla legge 36/2008 specificando per ogni intervento finanziato, l'inizio dei lavori, lo stato di avanzamento dei lavori e le erogazioni già effettuate. Si chiede quindi l'elenco delle revoche, definanziamenti, rinunce ed economie varie effettuate sui vari programmi previsti dalla legge 36/2008. L'elenco di tutti i contenziosi, sentenze e transazioni in corso ed effettuate e il computo totale delle economie sul programma. Chiediamo se non ritenga necessario istituire una task force al fine dì accelerare in modo trasparente l'utilizzo dei 175 milioni di euro previsti per la realizzazione di 2400 alloggi di edilizia sociale che a tutt'oggi ne risultano consegnati solo una minima parte.

(353; 19/04/2018)

Nicolò, Orsomarso. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

sull'affidamento dell'incarico di direttore sanitario da parte del Commissario dell'azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia sono stati presentati, dai. candidati esclusi, ricorsi per la revoca della nomina al giudice del lavoro ed esposti alla competente Procura della Repubblica e all'Anac;

secondo i professionisti ricorrenti nell'affidamento dell'incarico non sarebbero stati rispettati in pieno i contenuti del relativo avviso pubblico e i principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione;

i candidati esclusi hanno evidenziato una serie di anomalie nella procedura di conferimento dell'incarico, che evidenzierebbero come l'Asp avrebbe voluto dare una parvenza di trasparenza avviando una procedura concorsuale, per poi procedere alla nomina in maniera del tutto discrezionale, trascurando le regole che invece sono vincolanti per l'amministrazione;

il professionista scelto come direttore di distretto non sarebbe, secondo quanto evidenziato dagli altri candidati, in possesso di tutti i requisiti previsti dall'avviso pubblico, e in particolare avrebbe solo sei anni di anzianità quale medico convenzionato di medicina generale (e non dieci come previsto), e sarebbe imputato in un procedimento penale per abuso d'ufficio;

la commissione concorsuale avrebbe violato l'avviso pubblico omettendo di sottoporre una terna di nomi al direttore generale, al. quale è stata invece rimessa l'intera lista dei partecipanti;

alla commissione concorsuale i ricorrenti contestano anche la definizione ex post dei criteri, peraltro generici, per la valutazione dei curricula e la scelta della commissione di mettere tutti i partecipatiti sullo stesso piano, che sembrano evidenziare come la scelta de] direttore di distretto, ruolo che comporta l'attribuzione di rilevanti responsabilità professionali e gestionali, sia stata affidata al mero arbitrio del direttore generale, anziché al rispetto di criteri di trasparenza, meritocrazia, buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione;

la prosecuzione dell'incarico, in attesa della definizione del ricorso, rischia di gravare pesantemente sulla spesa pubblica, poiché il professionista individuato dal direttore generale sarebbe estraneo alla pubblica amministrazione -:

se intenda verificare, attraverso una indagine interna, il pieno ed effettivo rispetto da parte dell'Àsp di Vibo delle linee di indirizzo regionali per il conferimento degli incarichi dirigenziali nelle aziende sanitarie della regione, che sono state modulate sulla base delle indicazioni dell'Autorità nazionale anticorruzione. quali iniziative intenda assumere nelle more della definizione dei procedimenti giudiziari per scongiurare eventuali aggravi sulla spesa pubblica.

(354; 26/04/2018)

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

dalle classifiche relative all'anno 2017 si evince che la Calabria si colloca al quindicesimo posto tra le regioni italiane per presenze turistiche;

considerato che: la Calabria è l'unica regione italiana ad aver ottenuto nell'anno 2017, il prestigioso riconoscimento delle mete turistiche da visitare nell'anno 2017, dal New York Times, autorevole organo di informazione statunitense e da ultimo si riscontra la certificazione Welcome Chinese, riconoscimento strategico per il 2018, anno del turismo Europa- Cina;

ritenuto che: a tutt'oggi le potenzialità turistiche della nostra terra sono limitate dalla dimensione di arretratezza delle infrastrutture e in particolare dalla situazione di estrema criticità in cui versano il "Tito Minniti", aeroporto metropolitano di Reggio Calabria e il "Sant'Anna" di Crotone -:

quale sia la pianificazione prevista per garantire le condizioni minime dell'offerta turistica.

(355; 27/04/2018)

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la Fondazione Campanella, costituiva un'eccellenza nel campo della ricerca in materia di sanità;

tale fondazione è stata posta in liquidazione, determinando conseguenze pregiudizievoli per i dipendenti della stessa;

considerato che: 260 ex dipendenti della fondazione Campanella, giustamente,sono stati ricollocati nel mondo del lavoro in seguito al superamento di procedure selettive pubbliche;

invece sette dipendenti del settore amministrativo della fondazione non hanno avuto la possibilità di essere riposizionati nel mondo del lavoro;

si registra una situazione di stallo in merito ad un bando emanato per altri 9 dipendenti del settore amministrativo appartenenti alle categorie protette;

ritenuto che: non è dato riscontrare alcun provvedimento del governo regionale in merito a tale vexata quaestio -:

quali provvedimenti impellenti si intendano adottare per una risoluzione definitiva della problematica in una logica volta a garantire la possibilità di uno sbocco occupazionale per tutti gli ex dipendenti della fondazione Campanella.

(357; 04/05/2018)

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il "Santa Maria Ungheresi" di Polistena costituisce uno dei tre punti di riferimento per le gestanti nella provincia di Reggio Calabria;

considerato che: il reparto di ostetricia e ginecologia versa in una situazione di estrema criticità ascrivibile alla carenza di personale medico;

ritenuto che: da ultimo è stata disposta, la sospensione della turnazione notturna e della doppia reperibilità notturna del personale ostetrico e infermieristico;

tale situazione incresciosa rischia di diventare insostenibile con l'approssimarsi della stagione estiva, con possibili pregiudizi alle gestanti e ai neonati -:

quali provvedimenti si intendano esperire al fine di risanare la situazione venuta a determinarsi, in una logica volta a garantire servizi adeguati alle gestanti.

(358; 04/05/2018)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

con Deliberazione n. 156 del 19 dicembre 2016 il Consiglio regionale della Regione Calabria ha approvato il Piano Regionale di Gestione dei rifiuti (PRGR) e il Piano Regionale Amianto per la Calabria (PRAC);

con ordinanza contingibile e urgente n. 119 del 15 novembre 2017, emessa dalla Presidenza della Regione Calabria ai sensi dell'art. 191, d.lgs. 152/2006 e s.m.i., sono state imposte nuove disposizioni in ordine alla gestione dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria specificamente riferite al conferimento dei rifiuti solidi urbani nel territorio della Regione Calabria;

dall'insediamento del presidente della Giunta regionale Mario Oliverio sono state emanate fino ad oggi dieci ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell'articolo 191 d.lgs. 152/2006 per il conferimento dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria;

rilevato che: il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti evidenzia la "necessità di incidere significativamente sull'adeguamento dell'attuale sistema impiantistico regionale in maniera tale che lo stesso sia orientato a quelle necessarie attività di supporto alla raccolta differenziata e, attraverso l'impiego di tecnologie di recupero spinto, possa ulteriormente incidere sul recupero di quelle materie riciclabili ancora contenute nei RU indifferenziati a valle della raccolta differenziata", nell'ottica di ridurre drasticamente la dipendenza del sistema regionale dalle discariche o dalla combustione;

la Regione Calabria, per affrontare una situazione diventata oggi estremamente critica conseguentemente ad una gestione dei rifiuti non in linea con i dettami della normativa comunitaria e nazionale e che ha determinato l'avvio di procedure d'infrazione a suo carico, nelle more della costituzione delle Comunità d'ambito, si è attivata in loro sostituzione per affidare i progetti per la ristrutturazione degli impianti di trattamento previsti nel nuovo assetto e per dare inizio alle relative procedure di istruttoria e di valutazione, a valle delle quali si potrà procedere con l'affidamento delle attività di realizzazione degli stessi;

nell'Ordinanza n. 119 del 15 novembre 2017 si specifica che per assicurare l'equilibrio del sistema, nelle more della realizzazione della nuova impiantistica pubblica, è scaturita la necessità di potersi avvalere di alcune disposizioni in deroga;

rilevato che: le ordinanze contingibili e urgenti, ai sensi del già richiamato art. 191 del D.lgs. 152/2006, in base al comma 1, possono essere emesse per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti anche in deroga alle disposizioni vìgenti nel rispetto comunque delle disposizioni contenute nelle Direttive dell'Unione Europea ed hanno efficacia per un periodo non superiore a sei mesi;

il potere di ordinanza presenta numerose problematicità legate soprattutto all'adozione di provvedimenti che si pongono in contrasto con il principio di legalità in senso sostanziale. In tale ambito il diritto ambientale è intriso di norme - nella forma di regole ovvero di principi - di origine comunitaria, la cui derogabilità da parte di un atto amministrativo è difficilmente ammissibile, e anzi dovrebbe essere esclusa;

a tal proposito la norma introduce accanto al presupposto della "eccezionale ed urgente necessità" di tutela della salute e dell'ambiente, la precisazione che ai provvedimenti derogatori è possibile ricorrere solo qualora "non si possa altrimenti provvedere", introducendo un termine massimo di sei mesi all'efficacia dei provvedimenti ed un limite alla possibilità di reiterazione;

la riformulazione attuata con il D.L. 80/2008, a modifica del quarto comma dell'art. 191, ha eliminato ogni possibile incertezza interpretativa perché specifica inequivocabilmente che nessuna forma speciale di gestione dei rifiuti può legittimamente protrarsi per più di 18 mesi -:

qual è ad oggi lo stato delle procedure relative all'attivazione degli impianti pubblici, previsti nel piano regionale dei rifiuti, del Polo tecnologico di Gioia Tauro, degli impianti di Siderno, Rossano, Crotone, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Catanzaro. Quali iniziative intende adottare visto che l'ordinanza contingibile e urgente n. 199 del 15 novembre 2017 ha efficacia fino al 13 maggio 2018 e che rappresenta la decima reiterazione emessa dall'insediamento di questa amministrazione regionale in materia di rifiuti per evitare che si possa creare una situazione di emergenza per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti della nostra regione.

(359; 09/05/2018)

Gallo. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

con decreto del dirigente generale reggente del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari, n. 6791 del 26.06.2017, veniva approvato l'avviso pubblico per l'adesione alla sub misura 4.3-intervento 04.03.01 "Investimenti in infrastrutture";

attraverso la misura in questione si intendeva mettere a disposizione dei Comuni singoli o in forma associata, con popolazione superiore ai 5.000 abitanti, oltre che dei Consorzi di Bonifica, uno stanziamento complessivo di 6 milioni di euro, a valere sul Psr Calabria 2014-2020;

detta dotazione finanziaria risultava essere finalizzata al miglioramento e adeguamento- delle infrastrutture di base a servizio delle aziende agricole e silvicole ed a contribuire e sviluppare una gestione economica sostenibile delle foreste;

la scadenza per la presentazione delle domande attraverso il portale Sian da parte degli enti interessati veniva fissata al 25.07.2017;

ad oggi, ad onta del tempo trascorso, non risulta essere stata pubblicata la graduatoria delle domande presentate e valutate, con conseguente blocco nell'erogazione dei finanziamenti;

non si ha motivo di dubitare che gli Uffici interessati abbiano svolto con diligenza il proprio lavoro, e che per questo ancor più assurdo si configurano essere la mancata pubblicazione della graduatoria e, ancor più, l'assenza di chiarimenti e spiegazioni ufficiali in ordine all'oggettivo, grave ritardo;

il comparto agricolo calabrese soffre gravi e negative ripercussioni proprio a causa del deficit infrastrutturale che, con gli investimenti di. cui al bando in questione, potrebbe essere almeno parzialmente lenito -:

se la Giunta regionale sia a conoscenza dei fatti esposti;

quali siano le .ragioni reali del ritardo della mancata pubblicazione della graduatoria di cui all'avviso pubblico approvato con il sopra richiamato decreto del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari;

quali iniziative la Giunta regionale intenda assumere per sanzionare eventuali negligenze ed omissioni e consentire che la graduatoria venga quanto prima pubblicata, in maniera tale da consentire la celere ripartizione delle risorse disponibili in favore degli enti meritevoli di finanziamento.

(360; 10/05/2018)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

la realizzazione della Diga Alto Esaro-Cameli si trascina, tra riprese e interruzioni dei lavori, ormai da oltre trentacinque anni. Un'opera che è stata sempre classificata come strategica e necessaria allo sviluppo dell'intera Calabria, da qualsiasi governo regionale, tanto da destinare le acque ad uso plurimo. Un'opera necessaria al funzionamento dello schema idrico Esaro-Sibari-Crati-Abatemarco- Tirreno, che negli ultimi anni stanno sopportando una forte carenza idrica accentuata dalle forti siccità, ma allo stesso tempo trattasi di un'opera necessaria alla produzione di energia. Rilevante è il dato occupazionale: nei primi anni di funzionamento vi erano all'attivo 500 unità, tutto personale altamente specializzato in diversi settori. Ma con l'indotto che si creerebbe con la realizzazione dell'opera, l'occupazione potrebbe essere anche superiore;

considerato che ingenti risorse finanziarie pubbliche sono state destinate per conseguire i lavori propedeutici alla realizzazione dello sbarramento (pertanto si qualificherebbe anche un danno erariale cospicuo);

per la realizzazione dell'invaso, sono stati sottratti all'agricoltura e all'economia delle comunità di Sant'Agata d'Esaro e di Malvito quasi 500 ettari di terreni produttivi, condizionando in modo irreversibile l'aspetto socio-economico del comprensorio;

il territorio è stato, e rimane sventrato, abbandonato e non più utilizzabile per altri scopi (è stato addirittura acquisito dal demanio);

oltre al danno ambientale, si registra una depressione economica, che sta svuotando progressivamente i paesi, rendendoli non vivibili per le nuove generazioni, destinate a riprendere la strada della emigrazione verso il nord e/o l'estero;

i cantieri risultano abbandonati, senza alcun controllo e vigilanza, alla merce di furti e all'utilizzo improprio dell'area come discariche di materiali il più delle volte pericolosi;

preso atto che a distanza di oltre 35 anni dall'inizio dei lavori, dopo ripetute illusioni e promesse sempre tradite, sia giusto, necessario e urgente dare risposte concrete alle aspettative e alle speranze di quelle popolazioni, che alla diga avevano creduto e sulla sua realizzazione avevano fondato tutte le loro prospettive;

la realizzazione della stessa è funzionale alla messa in opera di una serie d'infrastrutture e servizi necessari allo sviluppo e alla crescita di interi territori;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad inserire nella sua agenda politica e programmatica come prioritaria ed essenziale, ai fini dello sviluppo complessivo della Regione Calabria, la realizzazione della Diga sull'Alto Esaro - Cameli;

a rimuovere tutti gli ostacoli politici, amministrativi e finanziari, che si frappongono alla continuazione dei lavori e al completamento dell'opera;

a produrre in tempi immediati e certi, attraverso lo studio di fattibilità, già inserito nel Patto del Sud, insieme alla SORICAL S.P.A., tutte le progettazioni e gli atti necessari alla definitiva cantierizzazione dello sbarramento e a creare le condizioni per dare continuità ai lavori, evitando nuovi rallentamenti ed interruzioni;

a farsi portavoce presso il futuro Governo nazionale, affinché la definitiva realizzazione della Diga Alto Esaro venga posta con priorità nell'agenda. Impegnando il Governo nazionale a reperire le risorse finanziarie necessarie attingendo dai Fondi CIPE, così come nelle sue funzioni, per portare a compimento l'opera.

(118; 24/04/2018)

Proposta di legge numero 291/10^ di iniziativa dei consiglieri G. Aieta, D. Battaglia, recante: “Norme recanti disposizioni volte alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione dell'invecchiamento attivo (Del. n. 297)

Art. 1

(Finalità)

 

  1.  La Regione, al fine di valorizzare le persone anziane come soggetti rilevanti per la società e prevenire la loro non autosufficienza, attua azioni positive che contribuiscano a mantenere l'anziano nella famiglia e nel tessuto sociale e a valorizzarne il patrimonio di esperienza, di conoscenza e di cultura.

  2.  La Regione riconosce e garantisce l'effettivo esercizio dei diritti delle persone anziane.

  3.  La Regione sostiene l'invecchiamento attivo per valorizzare la persona anziana, da considerare come risorsa. A tale scopo, promuove politiche di integrazione delle persone anziane, contrastando atteggiamenti di discriminazione ed esclusione al fine consentire un invecchiamento dignitoso e in condizioni di salute.

 

Art. 2

(Destinatari)

 

  1.  Gli interventi previsti dalla presente legge sono rivolti ai cittadini, nonché agli stranieri e agli apolidi residenti nel territorio regionale secondo le norme statali, anziani, sia autosufficienti sia non autosufficienti, residenti in Calabria, pensionati, con almeno sessanta anni di età.

  2.  Si considera non autosufficiente l'anziano che non può più provvedere alla cura della propria persona e mantenere una normale vita di relazione senza l'aiuto determinante di altri.

 

Art. 3

(Attuazione degli obiettivi)

 

  1.  La Regione persegue le finalità di cui all'articolo 1 mediante gli strumenti della programmazione generale. La Regione, in particolare, integra e coordina i programmi e gli strumenti settoriali al fine di realizzare una politica organica in favore della popolazione anziana, valorizzando, a questo scopo, l’apporto dei soggetti pubblici, privati e del volontariato. La Regione, inoltre, promuove l'integrazione e il coordinamento delle attività dei soggetti pubblici, privati e del volontariato operanti nelle diverse aree di intervento.

  2.  La programmazione degli interventi a ogni livello, anche attraverso il coordinamento delle politiche territoriali sia regionali che locali, mira a consentire il perseguimento degli obiettivi di integrazione delle persone adulte e anziane. La Giunta regionale, attraverso un programma triennale, definisce le strategie per l'attuazione degli obiettivi individuando le risorse necessarie e gli strumenti di controllo e direzione da parte degli organi regionali. L'attuazione operativa è demandata alla gestione nei Piani di zona.

  3.  Per la programmazione degli interventi, la Regione si avvale della collaborazione dei comuni, coinvolgendo anche enti, associazioni e soggetti che, ai sensi della presente legge, operano a favore delle persone anziane.

  4.  Lo strumento operativo di riferimento è individuato nel Piano di zona di cui alla legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 (Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi nella Regione Calabria in attuazione della legge 328/2000), il quale si coordina con la programmazione socio-sanitaria e, quindi, con il Piano sociale regionale vigente.

  5.  Il programma triennale è predisposto dal dirigente generale del dipartimento competente in materia di politiche sociali e dal dirigente generale del dipartimento competente in materia di tutela della salute, in coordinamento con i dirigenti generali degli altri dipartimenti eventualmente competenti. Con il contributo della Conferenza permanente di cui all’articolo 11, sono predisposti piani attuativi annuali, che vengono approvati con deliberazione della Giunta regionale entro il 15 febbraio di ogni anno.

 

Art. 4

(Soggetti attuatori)

 

  1.  La Regione, per il conseguimento degli obiettivi della presente legge, promuove iniziative realizzate in collaborazione con:

       a)  le amministrazioni comunali, privilegiando le aggregazioni dei comuni a partire dai distretti sanitari e socio-assistenziali;

       b)  le associazioni e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle persone anziane;

       c)  le istituzioni scolastiche e universitarie, comprese le università del volontariato e della terza età.

 

Art. 5

(Proposte dei soggetti attuatori)

 

  1.  I soggetti di cui all'articolo 4 promuovono progetti di partecipazione attiva delle persone anziane attraverso l'impegno nel volontariato e nell'associazionismo. La Regione favorisce i progetti attraverso il loro inserimento in appositi protocolli, che vengono resi operativi nell’ambito dei Piani di zona.

  2.  La Regione riconosce il ruolo primario della famiglia nel sostegno alle persone anziane e promuove ogni idonea azione di supporto, anche in modo integrato, al fine di consentire il mantenimento della persona anziana in un contesto domiciliare che le garantisca affetti e qualità della vita.

 

Art. 6

(Attività sociali e qualità della vita)

 

  1.  La Regione, impegnandosi a rinnovare e integrare le azioni proposte dalla Conferenza di cui all’articolo 11, considera attività di utilità sociale le iniziative di sussidiarietà che perseguono il coinvolgimento delle persone adulte e anziane in collaborazione con i soggetti di cui all'articolo 4, oltre che con le famiglie, le istituzioni scolastiche, le amministrazioni locali e il Terzo settore.

  2.  In sede di prima attuazione si individuano le seguenti aree di attività:

       a)  scuola e cultura: sorveglianza presso le scuole, vigilanza nei musei e nelle biblioteche comunali, promozione dei valori della memoria e della legalità, conoscenza delle tradizioni e dell'artigianato, valorizzazione, promozione e sviluppo della cultura, nonché del patrimonio storico, artistico e ambientale;

       b)  soggetti fragili: aiuto, supporto, compagnia, tutela, accompagnamento e trasporto delle persone fragili, diffusione della conoscenza delle opportunità offerte dalla rete dei servizi territoriali e dai soggetti attuatori di cui all'articolo 4, diffusione della conoscenza di particolari disagi nel contesto urbano e delle misure di superamento, sviluppo di servizi sociali innovativi, sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi e di forme di abitare assistito, promozione e diffusione di esperienze dell'abitare sociale con particolare riguardo alle aree universitarie, sorveglianza di manifestazioni ed eventi pubblici;

       c)  territorio e ambiente: promozione della cultura e del rispetto del territorio e dell'ambiente, attività rivolta a diffondere la conoscenza delle aree protette del loro territorio, sorveglianza di parchi e giardini, gestione di terreni affidati gratuitamente dalle amministrazioni comunali e finalizzati a orti sociali, aree di giardinaggio e cura dell'ambiente. Tali attività, svolte senza fini di lucro, sono consentite anche in condivisione tra più soggetti e attraverso associazioni che li promuovono.

  3.  La Regione e i comuni promuovono la qualità della salute, il benessere e la socializzazione per evitare l'aggravarsi delle fragilità esistenti e salvaguardare il benessere della persona. Sono individuate conseguenti azioni con l'obiettivo, tra l'altro, di migliorare i rapporti familiari e intergenerazionali, superare l'ospedalizzazione non necessaria e favorire la domiciliarità e l’accudimento della persona anziana in un contesto familiare. Tali azioni sono rappresentate, in particolare, da:

       a)  incontri formativi;

       b)  percorsi per la cultura, per la memoria dei luoghi, per il turismo sociale;

       c)  inclusione sociale attiva.

  4.  La Regione si impegna a sostenere finanziariamente le azioni di cui ai commi 1 e 2, in base a progetti inviati al dipartimento competente in materia di lavoro e politiche sociali entro il 30 ottobre di ogni anno. Al fine di promuovere la metodologia della co-progettazione, della rete e della mutualità tra territori, i progetti presentati prevedono il coinvolgimento di almeno un soggetto, tra quelli indicati dall'articolo 4, per ognuna delle quattro province calabresi e la Città metropolitana di Reggio Calabria.

 

Art. 7

(Incontri formativi)

 

  1.  La Regione riconosce l'importanza dell'apprendimento permanente lungo tutto l'arco della vita, quale modalità fondamentale per vivere da protagonisti la longevità. In particolare, favorisce incontri formativi sulle seguenti tematiche:

       a)  stili di vita, sana e corretta alimentazione;

       b)  sostegno e promozione della salute mediante campagne da diffondere direttamente nei territori;

       c)  educazione motoria, fisica, psicofisica e di autostima;

       d) educazione alla medicina di genere;

       e)  educazione alla tutela della salute attraverso le vaccinazioni;

       f)  educazione alle innovazioni e conoscenza dell'uso degli strumenti informatici;

       g)  educazione alla sicurezza stradale e alla prevenzione di truffe e furti;

       h)  educazione alla multiculturalità attraverso la conoscenza delle altre culture e religioni.

 

Art. 8

(Percorsi regionali)

 

  1.  La Regione Calabria, al fine di favorire la socializzazione e mantenere attivo sul piano psicofisico l'anziano, promuove e sostiene:

       a)  l'attività di svago, di apprendimento e formazione permanente degli anziani;

       b)  l’incontro e la socializzazione tra gli anziani e tra questi e i giovani al fine di migliorare le relazioni intergenerazionali.

  2.  Tale azione è esercitata attraverso la individuazione e la promozione di:

       a)  percorsi della cultura, da realizzarsi mediante manifestazioni teatrali, presentazione di libri, attività tradizionali, promozione, anche nelle scuole e nelle università, della cultura della legalità e delle istituzioni;

       b)  percorsi della memoria, da concretarsi con la promozione, anche nelle scuole e nelle università, dei luoghi della memoria nella Regione, nel Paese, in Europa;

       c)  percorsi del territorio, da attuarsi anche nelle scuole e nelle università, volti a valorizzare il paesaggio e l’ambiente della regione anche sotto il profilo storico e archeologico;

       d) turismo sociale, da realizzarsi attraverso la promozione e il sostegno delle opportunità di scambio della ospitalità tra le persone anziane calabresi e quelle delle altre regioni italiane e degli altri paesi dell’Unione europea.

 

Art. 9

(Percorsi per l'inclusione sociale attiva)

 

  1.  Al fine di promuovere l'invecchiamento attivo la Regione sostiene, in linea con la programmazione sociale regionale, lo sviluppo di:

       a)  servizi sociali innovativi di sostegno, quali i servizi di assistenza domiciliare avanzati, anche condivisi, nonché servizi di animazione orientati a sviluppare reti di vicinato e di supporto alle famiglie in difficoltà o alle persone maggiormente vulnerabili e a rischio di esclusione sociale e finalizzati all'inclusione attiva;

       b)  servizi di promozione e accompagnamento all'abitare assistito nell'ambito della sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi, finalizzati a soddisfare i bisogni degli anziani e delle persone con autonomia limitata;

       c)  progetti innovativi di contrasto al disagio abitativo che promuovano forme di organizzazione abitativa dei destinatari, in collaborazione con gli enti locali e gli altri soggetti del territorio, volti a sviluppare modelli di condivisione e coabitazione, nonché forme e percorsi per l'abitare solidale intergenerazionale e interculturale.

  2.  La Regione, altresì, supporta la creazione, individuazione ed eventuale assegnazione di spazi adatti alla socializzazione.

 

Art. 10

(Programma operativo)

 

  1.  La Giunta regionale avvia, contestualmente all'adozione del Piano sociale regionale e d'intesa con gli ambiti sociali, la redazione di un Programma operativo sull'invecchiamento attivo, di durata triennale, conformemente a quanto previsto all'articolo 3, che integri le diverse politiche e risorse regionali relative agli interventi e ai servizi previsti dalla presente legge e che tenga conto sia di quelli aventi rilevanza regionale sia di quelli a rilevanza territoriale, al fine di coordinare e armonizzare le diverse azioni.

  2.  Il Programma operativo di cui al comma 1 è redatto previa consultazione con l'Associazione nazionale comuni italiani.

  3.  Le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, i centri di servizio per il volontariato, l'Ufficio scolastico regionale, le università calabresi, le università della terza età, previa intesa con gli organismi di appartenenza interessati, partecipano alla stesura del Programma di cui al comma 1, che si conclude con la sottoscrizione di un protocollo condiviso.

  4.  La Giunta regionale definisce le strategie e approva il Programma operativo triennale degli interventi per l'attuazione della presente legge, che definisce le modalità, le azioni e le risorse con cui i dipartimenti dell'amministrazione regionale concorrono alla sua realizzazione.

  5.  Il Programma operativo triennale di cui al comma 1 è approvato dalla Giunta regionale previo parere della competente commissione consiliare.

  6.  All'assessore regionale competente in materia di politiche sociali sono attribuite le funzioni di coordinamento dell'attuazione delle azioni previste dal Programma operativo triennale di cui al comma 1. Il dipartimento competente in materia di politiche sociali assume compiti di coordinamento in ordine all'attuazione del programma, avvalendosi di un tavolo di lavoro permanente tra i diversi dipartimenti regionali interessati. Il tavolo predispone un Programma di attuazione annuale, approvato con deliberazione della Giunta regionale, diretto a rendere operativi le finalità e gli indirizzi della presente legge.

 

Art. 11

(Conferenza permanente sulle problematiche degli anziani e dei pensionati)

 

  1.  La Regione istituisce la Conferenza permanente sulle problematiche degli anziani e dei pensionati. La Conferenza permanente assicura, attraverso politiche condivise e azioni concertate, un livello adeguato di benessere alla popolazione anziana, riservando una particolare attenzione alle persone anziane non autosufficienti con interventi mirati alla tutela, promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo.

  2.  L’attività della Conferenza permanente ha il fine di individuare e condividere le soluzioni alle problematiche riguardanti la terza età relative a sanità e qualità della vita, inclusione sociale e povertà, trasporti, mobilità e servizi, sicurezza, rischio abitativo, qualità sociale con particolare interesse per le aree interne, bisogni degli anziani in Calabria.

  3.  La Regione, attraverso l'assessore alle politiche sociali, avvalendosi dei competenti dipartimenti, si impegna ad assicurare forme efficaci di collaborazione e coordinamento, oltre che di raccordo degli altri assessorati competenti, anche tramite il ricorso agli strumenti di semplificazione dell'attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo.

  4.  La Conferenza permanente è composta dall' l'assessore regionale alle politiche sociali, da un componente per ciascuna delle organizzazioni sindacali dei pensionati maggiormente rappresentative e dal dirigente generale del dipartimento competente in materia di politiche sociali.

  5.  La partecipazione alla Conferenza permanente è a titolo gratuito e non dà luogo a rimborso spese.

 

Art. 12

(Copertura finanziaria)

 

  1.  Per la copertura finanziaria degli oneri di cui agli articoli 7 e 8, quantificati complessivamente in 100.000,00 euro annui, si provvede con le risorse disponibili sul Programma U.20.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale 2018/2020, il cui stanziamento, per le annualità 2018-2020, viene ridotto del medesimo importo.

  2.  Alla copertura finanziaria degli oneri di cui al comma 1, per le annualità successive all'anno 2020, si provvede, nei limiti delle risorse autonome disponibili, con legge di approvazione del bilancio e con la legge di stabilità regionale di accompagnamento.

  3.  Per la copertura finanziaria degli oneri di cui all'articolo 9, si provvede con le risorse iscritte a valere sull'Asse 10 dei fondi PAC 2014-2020 e allocate alla missione 12, Programma 10 – U.12.10 - del bilancio regionale 2018/2020 e successivi, per un importo di 600.000,00 euro per ciascuno degli esercizi finanziari ricompresi nel periodo 2018-2022.

  4.  La Giunta regionale è autorizzata a effettuare le necessarie variazioni allo stato di previsione della spesa del Bilancio 2018-2020.

 

Art. 13

(Entrata in vigore)

 

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

 

Proposta di legge numero 335/10^ di iniziativa dei consiglieri N. Irto, D. Tallini, G. Neri, S. Romeo, O. Greco, G. Arruzzolo, G. Giudiceandrea, G. Nucera, F. Cannizzaro, V. Ciconte. G. Gentile recante: “Interventi straordinari a carico degli assegni vitalizi e delle quote per la reversibilità e abolizione adeguamento ISTAT” (Del. 298)

 

Art. 1

(Contributo straordinario di solidarietà)

 

  1.  Per il contenimento della spesa pubblica regionale e per la riduzione dei costi della politica, tenuto conto della criticità dell’attuale congiuntura economico-finanziaria, agli importi lordi mensili degli assegni vitalizi, tanto nella forma diretta quanto nella quota per la reversibilità, di cui all’articolo 21 della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), erogati dalla Regione Calabria, a chiunque e a qualsiasi titolo, è applicata una trattenuta straordinaria, a titolo di contributo di solidarietà, nelle misure di seguito riportate, determinate in via equitativa in ragione delle somme corrisposte:

       a)  per la parte eccedente euro 2.000,00 e fino a euro 3.500,00 lordi mensili: 10 per cento di riduzione;

       b)  per la parte eccedente euro 3.500,00 e fino a euro 4.500,00 lordi mensili: 12 per cento di riduzione;

       c)  per la parte eccedente euro 4.500,00 e fino a euro 6.000,00 lordi mensili: 15 per cento di riduzione;

       d) per la parte eccedente euro 6.000,00 lordi mensili: 20 per cento di riduzione.

  2.  La disposizione di cui al comma 1 si applica a decorrere dal mese successivo all’entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre 2019.

 

Art. 2

(Abrogazione del comma 3 bis dell’art. 19 della l.r. n. 3/1996)

 

  1.  Il comma 3 bis dell’articolo 19 della l.r.  3/1996 è abrogato.

 

 

Art. 3

(Destinazione dei risparmi di spesa)

 

  1.  L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, con proprio provvedimento, restituisce alla Giunta regionale i risparmi di spesa derivanti dall’attuazione della presente legge, concordandone una specifica destinazione alle politiche di particolare rilievo o urgenza relative al diritto allo studio dei giovani calabresi.

 

Art. 4

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

  1.  Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 5

(Entrata in vigore)

 

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

 

Proposta di legge numero 294/10^ di iniziativa del consigliere F. Sergio, recante: “Rafforzamento del Comitato dei garanti di cui all’articolo 5 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 18 (Accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità locali)”(Del. n. 299)

 

Art. 1

(Modifiche alla l.r. 18/2009)

 

  1.  Dopo l’articolo 1 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 18 (Accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità locali) è aggiunto il seguente:

 

“Art. 1 bis

(Destinatari)

 

  1.  Nel rispetto delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), nel decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251 (Attuazione della direttiva 2004/83/CE recante norme minime sull'attribuzione, a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica del rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta), nel decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25 (Attuazione della direttiva 2005/85/CE recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato) e nel decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142 (Attuazione della direttiva 2013/33/UE recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, nonché della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale) sono destinatari della presente legge:

       a)  i cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea e i cittadini neocomunitari, compatibilmente con le previsioni normative vigenti e fatte salve le norme più favorevoli applicabili nei loro confronti, comunque dimoranti o presenti sul territorio regionale e in regola con le disposizioni sull'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale;

       b)  i titolari di diritto di asilo, di misure di protezione sussidiaria o umanitaria presenti o in transito sul territorio regionale e i rifugiati;

       c)  gli apolidi e i richiedenti asilo o altre forme di protezione dimoranti sul territorio regionale.”.

  2.  All’articolo 5 della l.r. 18/2009 sono apportate le seguenti modifiche:

       a)  nella rubrica, dopo la parola “garanti” sono aggiunte le seguenti parole: “dei richiedenti asilo e dei rifugiati”;

       b)  al comma 1, dopo la parola “garanti” sono aggiunte le seguenti parole: “dei richiedenti asilo e dei rifugiati, di seguito denominato Comitato dei garanti,”;

       c)  dopo il comma 1, sono inseriti i seguenti commi:

  “1-bis. Il Comitato dei garanti, inoltre, svolge, senza ulteriori oneri a carico del bilancio regionale, in favore dei soggetti di cui all’articolo 1-bis, comma 1, presenti sul territorio regionale le seguenti funzioni:

       a)  vigila sull’applicazione, nel territorio regionale, della legislazione nazionale e delle altre convenzioni internazionali di tutela e sull’attuazione delle disposizioni normative nazionali, affidate alla competenza della Regione, degli enti locali e di altri soggetti pubblici o privati presenti nel territorio;

       b)  diffonde la conoscenza dei diritti e delle prerogative;

       c)  vigila sulle attività delle strutture sanitarie, sociali e socio-assistenziali dedicate;

       d) esprime, su richiesta degli organi regionali ed entro trenta giorni dalla data della richiesta, pareri non vincolanti sulle proposte di atti normativi e di indirizzo riguardanti i rifugiati e formula proposte in ordine a provvedimenti normativi o amministrativi da adottarsi;

       e)  segnala alle competenti amministrazioni pubbliche fattori di rischio o di danno dipendenti da situazioni ambientali carenti o inadeguate dal punto di vista igienico-sanitario, abitativo e urbanistico;

       f)  accoglie le segnalazioni provenienti da persone, anche di minore età, dalle famiglie, da associazioni ed enti, in ordine a casi di violazione dei diritti, fornendo informazioni sulle modalità di tutela e di esercizio di tali diritti ed intervenendo presso le autorità competenti;

       g)  raccomanda l'adozione di specifici provvedimenti in caso di condotte omissive delle amministrazioni competenti;

       h)  interviene nei procedimenti amministrativi ai sensi dell’articolo 9 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi);

       i)   ove rilevi situazioni di rischio o di danno per le persone, provvede a denunciarle alle autorità competenti.

  1-ter. Il Comitato presenta annualmente al Consiglio regionale una relazione sulla condizione dei richiedenti asilo e dei rifugiati, sui servizi esistenti e sulle modalità di utilizzo delle risorse pubbliche. La relazione è recepita dalla Conferenza regionale di cui all’articolo 3.”

       d) dopo il comma 5 è aggiunto il seguente comma:

  “5 bis. La Regione promuove la sottoscrizione di protocolli d’intesa con le amministrazioni statali e gli altri soggetti competenti nel settore della tutela dei diritti dei rifugiati e della protezione internazionale al fine di prevedere forme di collaborazione volte ad agevolare lo svolgimento delle funzioni del Comitato.

 

Art. 2

(Clausola di neutralità finanziaria)

 

  1.  Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

 

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 209/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2017, ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 e al bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio regionale” (Del. n 300)

Il Consiglio regionale

 

vista la deliberazione n. 15 del 28 marzo 2018, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale l’approvazione del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2017, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., nonché le conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 e al bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio regionale;

premesso che:

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali;

con deliberazione consiliare n. 161 del 21 dicembre 2016 è stato approvato il bilancio di previsione Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2017-2019, redatto secondo gli schemi armonizzati di cui al D.Lgs. n. 118/2011, con valore autorizzatorio;

con deliberazione consiliare n. 276 del 19 dicembre 2017 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2018-2020;

con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 10 del 6 febbraio 2018 è stato approvato il verbale di chiusura della contabilità dell'esercizio finanziario 2017;

visto il Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017;

richiamato l'art. 3, comma 4, del citato D. Lgs. 23 giugno 2011, n. 118, e ss.mm.ii., il quale prevede che tutte le pubbliche amministrazioni effettuano annualmente l'operazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi, consistente nella revisione delle ragioni del loro mantenimento, ai fini del rèndiconto. Lo stesso articolo prescrive, inoltre, che "possono essere conservati tra i residui attivi le entrate accertate esigibili nell'esercizio di riferimento, ma non incassate. Possono essere conservate fra i residui passivi le spese impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell'esercizio, ma non pagate. Le entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell'esercizio considerato, sono immediatamente reimputate all'esercizio in cui sono esigibili. La reimputazione degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale di spesa, al fine di consentire, nell'entrata degli esercizi successivi, l'iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputate. La costituzione del fondo pluriennale vincolato non è effettuata in caso di reimputazione contestuale di entrate e di spese. Le variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale vincolato e agli stanziamenti correlati, dell'esercizio in corso e dell'esercizio precedente, necessarie alla reimputazione delle entrate e delle spese riaccertate, sono effettuate con provvedimento amministrativo della giunta entro i termini previsti per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio precedente (...) Al termine delle procedure di riaccertamento non sono conservati residui cui non corrispondono obbligazioni giuridicamente perfezionate";

richiamato, altresì, il principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria (all. 4/2 al D. Lgs. n. 118/2011) ed in particolare il punto 9.1, inerente il riaccertamento ordinario dei residui;

dato atto che, alla luce della normativa sopra richiamata, il Consiglio regionale, prima dell’approvazione del rendiconto dell'esercizio 2017, deve approvare con propria deliberazione il riaccertamento ordinario dei residui e procedere alla cancellazione dei residui attivi e passivi non assistiti da obbligazioni giuridicamente perfezionate, nonché alla reimputazione dei residui attivi e passivi le cui obbligazioni non sono esigibili alla data del 31 dicembre dell'esercizio cui si riferisce il rendiconto;

considerato che la reimputazione dei residui passivi non esigibili nell'esercizio 2017 comporta:

a)      la creazione, sul bilancio d'esercizio 2017, cui si riferisce il rendiconto, dei fondi pluriennali vincolati connessi alle spese reimputate per le quali la copertura è data dal fondo medesimo;

b)      una variazione del bilancio di previsione 2018 in corso di gestione, al fine di istituire o incrementare gli stanziamenti di entrate e spese su cui devono essere imputate le relative obbligazioni;

c)      il trasferimento d'esercizio di reimputazione anche della copertura che l'impegno aveva nello stanziamento dell'esercizio in cui era stato inizialmente imputato, attraverso il fondo pluriennale vincolato in entrata. La costituzione o l'incremento  di tale fondo è escluso solo in caso di contestuale reimputazione di entrate e spese;

tenuto conto che le risultanze del presente riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi confluiranno nel rendiconto per l’esercizio 2017 del Consiglio regionale;

visti:

a) i prospetti relativi al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi alla data del 31.12.2017, contenenti sia gli importi da conservare, sia gli importi da eliminare definitivamente in quanto non corrispondenti ad obbligazioni giuridicamente perfezionate, nonché gli importi da eliminare e reimputare agli esercizi successivi nei quali l'esigibilità avrà scadenza, sia gli importi da conservare a residuo (Allegati A e B);

b) gli elenchi dei residui attivi e passivi da conservare nel conto del bilancio dell'esercizio 2017 (Allegati C e D), dei quali risulta che l’ammontare dei residui attivi al 31 dicembre 2017 è pari ad euro 26.094.655,28 e che l’ammontare dei residui passivi al 31 dicembre 2017 è pari ad euro 10.313.438,67;

c) il prospetto relativo agli impegni da reimputare negli esercizi successivi a quello a cui si riferisce il rendiconto 2017 (Allegato E);

d) il prospetto relativo alle variazioni intervenute nel Fondo Pluriennale Vincolato a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre 2017 e di reimputazione degli impegni (Allegato F). La consistenza finale al 31 dicembre 2017 del fondo pluriennale vincolato, da iscrivere nell'entrata del bilancio dell'esercizio 2018, è pari a euro 2.906.553,45, di cui euro 2.762.509,23 per spese correnti ed euro 144.044,22 per spese in conto capitale;

e) il prospetto relativo alle variazioni di competenza e di cassa del bilancio di previsione finanziario 2017-2019, esercizio 2017, a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre 2017 e di reimputazione degli impegni (Allegato G);

f) il prospetto relativo alle variazioni di competenza e di cassa del bilancio di previsione finanziario 2018-2020, esercizio 2018, a seguito delle operazioni di reimputazione dei residui passivi (Allegato H);

g) il prospetto relativo alle variazioni, al bilancio di previsione finanziario 2018-2020, esercizio 2018, al fine di adeguare le previsioni di cassa alle risultanze delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2017 (Allegato I);

h) il prospetto relativo alle somme da vincolare nel risultato di amministrazione dell'esercizio 2017 a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi (Allegato L);

ritenuto, pertanto, di dover procedere, in ragione di quanto sopra espresso ed in esecuzione dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2031 e ss.mm.ii., all'approvazione delle risultanze del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, nonché all'approvazione delle conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 e al bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio regionale;

preso atto del verbale n. 194 del 10 aprile 2018, con cui il Collegio dei Revisori dei Conti ha espresso parere favorevole al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2017, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. n.118/2011 e ss.mm.ii. e alle conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 e al bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio regionale;

delibera

di approvare il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2017, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., e le variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 e al bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio regionale, unitamente ai relativi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

Proposta di legge numero 338/10^ di iniziativa del consigliere G. Nucera recante: “Ulteriore proroga degli strumenti urbanistici delle aree industriali” (Del. n. 301)

 

Art. 1

(Introduzione comma 5 bis articolo 5 l.r. 24/2013)

1. Dopo il comma 5 dell’articolo 5 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Rìordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità) è inserito il seguente: “5 bis. A far data dalla scadenza del termine di cui al comma 5, al fine di assicurare il rispetto di quanto disposto dal Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica (QTRP), è disposta una ulteriore proroga di diciotto mesi dell'efficacia degli strumenti urbanistici vigenti delle aree industriali e dei vincoli connessi, che s'intendono rinnovati”.

 

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.