X^ LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
_________
n. 51
SEDUTA Di giovedi’ 10 Maggio 2018
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA IRTO E DEL SEGRETARIO QUESTORE GIUSEPPE NERI
Presidenza del Presidente Nicola Irto
La seduta inizia alle 12,53
Dà avvio ai lavori invitando il Segretario questore a dare lettura del
verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza
osservazioni.
Dà lettura
delle comunicazioni.
Diamo inizio ai lavori della seduta odierna. Ha chiesto intervenire il
consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Chiedo scusa, vorrei chiedere l'inserimento all'ordine dei lavori di un
ordine del giorno sulle conseguenze dell’eliminazione dei dazi
sull'importazione di olio extravergine dalla Tunisia.
Presidente, scusi, chiedo di intervenire.
Un attimo, mettiamo in votazione l’ordine del giorno che va in coda.
(È inserito)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione, ne ha facoltà.
Presidente, in via preliminare, in merito alla questione che in questi
giorni ha visto il Presidente della Regione raggiunto da un avviso di garanzia,
chiedo al Presidente della Giunta regionale quali siano le sue determinazioni e
che ne informi l'Aula. Non possiamo far finta di nulla, siamo a qualche giorno
da questo evento, credo sia giusto che l’Aula venga messa nelle condizioni di
sapere, rispetto a quello che è accaduto, quali siano le determinazioni del Presidente
della Giunta regionale e che venga avviata non solo un'informativa, ma che si
cerchi di capire come si deve comportare il Consiglio regionale in merito a
questa questione.
Grazie, consigliere Guccione, il Presidente della Giunta regionale valuterà
la sua richiesta e potrà chiedere a questa presidenza di intervenire. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.
Vorrei chiedere di inserire una mozione….
Vorrei che il Consiglio si determinasse.
Consigliere Guccione, le ho appena detto che quando il Presidente della Giunta
arriverà in Aula…
È in Aula.
Prego, consigliere Greco, continui.
Chiedo l’inserimento della discussione di una mozione, la numero 112 del 24
gennaio 2018, sul miglioramento e sostentamento del Parco Astronomico “Lilio”
di Savelli.
Lo può far avere alla presidenza? Pongo ai voti la richiesta di inserimento.
(È inserito)
Andiamo avanti con i lavori.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Nell'ultima seduta del Consiglio regionale i lavori sono stati sospesi con la
proposta condivisa di mettere al primo punto dell'ordine del giorno della seduta
odierna la legge sull'invecchiamento e a seguire le mozioni rimaste in sospeso.
Poiché non le vedo…
Stavo per chiedere all’Aula di andare direttamente alla votazione, articolo
per articolo, di quello che era il punto 2, sospeso nella precedente seduta, poi
continueremo la discussione sul primo punto all'ordine del giorno.
No, io mi riferivo alle mozioni che sono rimaste in sospeso nella seduta
precedente, in particolare le mozioni numero 99 e 103.
Le reinseriamo.
Mi riferisco anche all'ordine del giorno presentato dal collega Gallo.
Se le potete fare avere alla presidenza, le inseriamo. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Non volevo intervenire sul tema perché, in questi giorni, ho dovuto
rispondere sulla stampa ad un anonimo dirigente del Pd - come diceva un
autorevole sito regionale - a cui abbiamo ribadito - l'ho fatto io, ma anche a
nome del collega Nicolò, che, come me, fa parte di Fratelli d'Italia - che noi facciamo
opposizione al presidente Oliverio su quello che fa e, soprattutto, su quello
che non fa per i calabresi e poco ci interessa commentare, a differenza di
altri partiti, le indagini.
Nello specifico, io penso che - non voglio farlo in Conferenza dei
capigruppo, lo presento come ordine del giorno a quest'Aula - su Calabria verde,
che è stata accompagnata da diverse polemiche che hanno, più o meno, investito
il Presidente - ma ripeto a me non interessa quello che accade in aule diverse
da questa -, sarebbe opportuno chiedere l'inserimento di un punto all'ordine
del giorno della prossima seduta di Consiglio sul tema specifico. In che
termini? Capire quale sia il piano industriale, che abbiamo discusso con il generale
Mariggiò in Commissione, capire che correttivi ci
sono stati a questa azienda che ha tutta una serie problematiche.
A noi interessa il piano politico, perché da sempre, a differenza di
un'altra cultura, rispettiamo il legittimo ruolo della magistratura e crediamo
che in altre aule si debba dare risposte ad altre richieste.
Quindi, su questo tema specifico, chiediamo di votare l’inserimento di un
ordine il giorno che permetta di mettere la situazione di questa azienda
all'ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale.
Ne discuteremo nella prossima riunione dei Capigruppo.
Grazie.
Presidente, io chiedo…
Consigliere Guccione, mi ascolti. Lei ha posto una questione. Ai sensi
dell’articolo 42 del Regolamento interno, gli argomenti non iscritti all'ordine
del giorno non possono essere discussi se non firmati dai due terzi dei
componenti dell’Aula. Qualora ci fosse da parte della Giunta regionale la
volontà di intervenire spontaneamente, sarà compito di questa presidenza darle
la parola. Grazie.
Ora proseguiamo con i lavori.
Conosco bene il Regolamento. Ho chiesto un'altra cosa, che, rispetto agli
avvisi di garanzia - pervenuti, talaltro, al Presidente della Giunta regionale
-, se ci sono determinazioni da parte del Presidente le comunichi all’Aula per
poter avviare, su questo, un dibattito.
Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.
Consigliere Guccione, appena ho ricevuto un avviso di garanzia attraverso
il quale mi si comunicava la chiusura di un'indagine e mi si contestava un
abuso d'ufficio circa un ipotizzato intervento per un distacco di un signore,
dipendente del comune di Francica - non vorrei sbagliarmi - nella provincia di
Vibo Valentia, a Calabria Verde - un distacco da parte di un ente che ha un’autonomia
amministrativa -, non ho esitato a dire che mi preoccuperò di chiedere il carteggio
per verificare da cosa si evince questo mio eventuale intervento per
sollecitare un distacco e valutare la situazione.
La ringrazio per avermi dato la possibilità di informare il Consiglio regionale
circa il merito di questa comunicazione. Il mio legale è stato incaricato di
acquisire il carteggio per verificare nel merito, appunto, da cosa scaturisce
questa contestazione di reato di abuso di ufficio.
(Interruzione)
No, sennò si apre un dibattito, consigliere Guccione. Era un’informativa. Andiamo
avanti con i punti all’ordine del giorno.
Presidente, lei deve avere pazienza, sono questioni delicate.
Ma lei deve rispettare le regole.
Presidente, lei su un'informativa, si legga il Regolamento, mi deve dare la
possibilità di intervenire.
No, consigliere.
Si legga il Regolamento.
Le sto dicendo che lei ha fatto una richiesta…
Il Presidente ha risposto, io ho facoltà di fare un breve intervento. Deve
avere la compiacenza, stiamo parlando di cose molto delicate. Non ho voluto
commentare la notizia, eppure molti giornalisti - come hanno fatto con molti di
voi - mi hanno chiesto di intervenire in merito a questa questione che
riguardava una serie di avvisi di garanzia.
È o non è un intervento, consigliere Guccione?
... mi deve dare la possibilità. Lo so che può innescare qualche
nervosismo, ma ritengo che questa questione debba essere discussa in Aula.
Ho ascoltato quello che ha detto il Presidente della Regione ma, agli occhi
di tutti quanti, la valutazione ed il ragionamento che si sta facendo in queste
ore è che ci sia una doppia morale e un garantismo a corrente alternata che
prevede che venga invocato il principio di innocenza, in questo caso, per se
stessi, mentre per altri, invece, è stata giustificata la rimozione e gli
allontanamenti. Rimango sempre fermo nella convinzione che l'avviso di garanzia
non è sinonimo di colpevolezza, anzi la legge stabilisce che questo strumento è
una garanzia per l'indagato, non può essere strumentalizzato ai fini politici e
non può essere utilizzato per questioni interne ai partiti.
Concluda, consigliere Guccione.
È evidente che, alla luce di quanto accaduto in questi giorni, da parte del
Presidente della Regione Calabria sono stati usati due pesi e due misure.
Addirittura si è arrivati alla vicenda anacronistica di costituirsi in giudizio…
Concluda, consigliere Guccione.
… nella vicenda di Castrovillari che vede indagato il suo capo di gabinetto.
Una delibera assunta a marzo e pubblicata sul Burc il
7 di maggio…
Grazie, consigliere Guccione.
No, non deve avere fretta.
Il Regolamento che lei invoca è stato già…
Credo che su questo punto non si possa transigere. C'è bisogno di
trasparenza negli atti e nei fatti concreti di gestione alla vita politica di
questa Regione. Avevamo chiesto due informative, su Sorical e su Calabria Verde,
c'è stato l'impegno del Presidente in Aula, sono passati due anni e questa
informativa non è stata fatta.
È vero,
come mi hanno detto in molti in questi giorni, tanta
incoerenza e ipocrisia! È ovvio che quando queste questioni coinvolgono se
stessi, si invoca un'altra legge, un altro modo di concepire la vita politica e
amministrativa.
Devo dire che la cosa più inquietante è il silenzio del Partito Democratico
su queste questioni, che - come ricordava il collega Orsomarso - in altre
vicende ha inondato le redazioni dei giornali di comunicati. Da questo punto di
vista, siamo a uno snodo delicato della vita politica di questa Regione ed io
ritengo che, per come la Giunta regionale, il Presidente, sta trattando queste
questioni, rischiamo veramente una deriva antidemocratica.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, chiedo di inserire all'ordine dei lavori del Consiglio l’ordine
del giorno protocollo numero 21850.
Lo porti, per favore, qui alla presidenza. Hanno chiesto di intervenire il
consigliere Tallini e il presidente Oliverio. Presidente, ne ha facoltà.
È meglio se replica dopo il mio intervento, così risponde anche a me.
Prego, consigliere Tallini.
Soltanto un minuto. Credo, Presidente, che non dare la possibilità anche di
affrontare questi delicati argomenti sarebbe un errore.
La ringrazio per aver dato il giusto spazio al collega Guccione, anche
perché ha proprio detto che non ha cambiato opinione sul presidente Oliverio dopo
la comunicazione dell'avviso di garanzia, anzi ha voluto sottolineare che anche
altri ne hanno ricevuti - io posso parlare perché ne ho ricevuti tanti.
Il ragionamento che voglio fare in questo momento è molto importante,
riguarda un problema che non si limita all’applicazione di un criterio da cui, poi,
traspare una doppia morale, collega Guccione; qui ci sono errori che si
tramandano ormai da decenni e che riguardano la strumentalizzazione di atti che
interi partiti hanno fatto nei confronti di altri partiti o che interi schieramenti
hanno portato avanti nei confronti di altri schieramenti.
La doppia morale, per esempio, a cui abbiamo assistito in Parlamento sulla
criminalizzazione nei confronti di un leader di partito, allora anche leader
del Governo, come Silvio Berlusconi, deve fare riflettere tutti, perché questa
cosiddetta applicazione del criterio della doppia morale, al fine di cercare di
dare quella risposta all'opinione pubblica, ci fa perdere di vista qual è il
senso vero della difesa della politica e anche il senso vero di un atto - che è
quello che ha ricordato il consigliere Guccione.
Voglio ribadire anche in Consiglio regionale, dopo averlo detto ad un
giornalista che mi ha chiamato per chiedere un commento, che il mio giudizio sul
presidente Oliverio è un giudizio politico. Non faccio processi a nessuno. Va
rispettato chi riceve un avviso di garanzia, come non tutti fanno. Io ritengo
di averlo fatto. Ma se dobbiamo esprimere un giudizio, dobbiamo esprimerlo sul
piano politico.
Ritengo che questo chiarimento vada bene per tutti, perché, purtroppo, oggi
si riceve un avviso di garanzia anche perché, magari, qualcuno pensa di essere
stato diffamato e ti querela e tu sei indagato…
Grazie, consigliere.
E allora, secondo questo principio anche i cosiddetti grillini,
come avete visto, hanno cambiato atteggiamento quando gli avvisi di garanzia
hanno riguardato esponenti di quel movimento politico.
È una precisazione doverosa, ho letto degli articoli che, quasi quasi,
sottolineavano che non c'è stata una criminalizzazione da parte dell’opposizione
o di ex consiglieri regionali, che erano in Giunta, verso il presidente
Oliverio. Io lo considero un fatto estremamente positivo, anzi, lo considero
una conquista culturale, laddove si è capito che le istituzioni vanno
salvaguardate anche con questo tipo di atteggiamento.
Ho voluto prendere la parola e ribadire cosa ho dichiarato alla stampa a
scanso di equivoci. Sono rispettoso di quello che fa la magistratura, io ne
sono testimone. Più volte sono stato indagato, sono stato processato e sono
stato assolto da procedimenti che riguardano proprio questo tipo di reato che è
difficile dimostrare, soprattutto se applicato ad una personalità politica.
Quindi, ho ritenuto giusto e onesto fare questo intervento in Aula.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Ritengo che il sistema giuridico del nostro paese, la Costituzione in
particolare, abbiano una presunzione che conosciamo tutti, che è la presunzione
di innocenza sino al completamento dell'iter processuale, vale dire sino a
quando la sentenza passa in giudicato, spesso in Corte di Cassazione. Ritengo,
quindi, che il problema che viene posto dal consigliere Guccione non sia un
problema di questa natura.
Questa parte politica, come diceva il collega Orsomarso, non ha mai
strumentalizzato, perché forse, nella storia recente del paese, è stata
maggiormente colpita, non voglio dire dalla magistratura, ma da azioni della
magistratura, giuste, nei confronti di esponenti di questa parte, mentre l'altra
parte politica, a livello di sistema paese, forse ha strumentalizzato e utilizzato
le azioni della magistratura.
Questa parte politica non si sogna, assolutamente, di pensare che chi viene
raggiunto da un avviso di garanzia sia colpevole. Deve iniziare un iter
giudiziario. Chi è raggiunto da un avviso di garanzia è indagato, non è nemmeno
imputato.
Però, io credo che oggi in quest'Aula si consumi un ulteriore strappo
all'interno della maggioranza e all'interno del PD. Credo che il consigliere Guccione
ponga un problema politico. Non stiamo discutendo di iter di natura giudiziaria
o di presunzione di colpevolezza nei confronti di chicchessia. Lungi da me,
lungi da noi – credo - discutere di questo. Ci sarà un iter giudiziario nel
rispetto delle azioni della magistratura. Crediamo che il presidente Oliverio sarà
in grado di dimostrare la propria innocenza. Però si pone un problema di natura
politica, vale a dire qualche anno addietro, nel 2015, quando ci fu il ciclone rimborsopoli, alcuni assessori furono invitati a dimettersi
perché raggiunti da avvisi di garanzia. Anche in quel caso, l'avviso di
garanzia, che non è una presunzione di colpevolezza, è l'inizio di un iter
giudiziario nel processo penale del nostro paese.
Oggi credo che il consigliere Guccione ponga un problema e dica al Presidente:
“perché in quella circostanza fummo decapitati, alcuni assessori, il
vicepresidente Ciconte, fu decapitato il consigliere Guccione, fu - tra
virgolette, perdonami collega Scalzo -, costretto alle dimissioni il Presidente
del Consiglio regionale e, oggi, probabilmente, c'è una valutazione diversa?”
Credo che in Aula una valutazione, una discussione, un confronto su questo
sia giusto e fa bene il presidente Irto a favorire questo tipo di confronto e
di dialettica all'interno del Consiglio.
Vorrei capire – e vorrei aiutare nel ragionamento il collega Guccione -
perché allora si è ragionato in un modo e sono state assunte delle decisioni
con il risultato delle dimissioni di coloro che erano stati raggiunti da un avviso
di garanzia ed oggi, invece, si ragiona in maniera diversa.
Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio, ne ha facoltà.
(Interruzione)
Vorrei
ricordare che non sono stato decapitato, ma mi sono dimesso. È diverso.
Ha
chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.
Presidente, ringrazio il consigliere Ciconte per la precisazione
fatta perché sgombera il campo da strumentalizzazioni. Ringrazio anche i
consiglieri di opposizione che hanno, con il loro intervento, chiarito l’approccio
con il quale si sono mossi. E li ringrazio pure – almeno una parte di essi – per come hanno espresso la loro
posizione non soltanto oggi, ma anche in questi giorni.
Preciso di aver chiesto io al Partito Democratico di non
assumere iniziative perché non ho bisogno di solidarietà, perché in questo caso
non c’è bisogno di solidarietà.
Voglio chiarire che il mio rispetto verso le iniziative
della magistratura non muta, anzi si rafforza. Ho avuto modo di dirlo in un
brevissimo comunicato che ho fatto appena ricevuto l’avviso di garanzia di cui
io stesso ho dato notizia all’opinione pubblica. Si tratta di una comunicazione
di conclusione di un’indagine, in esito alla quale mi si contesta un abuso
d’ufficio avendo ritenuto che potesse esserci stata una influenza da parte mia
e dell’allora capo della mia segreteria – oggi presidente della provincia di Cosenza, Iacucci – circa il prolungamento, la proroga del distacco, già avvenuto in
precedenza, dell’attuale sindaco di Acquaro.
Naturalmente, mi riservo di fare una valutazione ancora più
di merito dal punto di vista legale e di esercitare la mia difesa appena avrò
acquisito la documentazione necessaria e gli atti che sono alla base di questa
comunicazione. Per questo ho incaricato il mio legale di acquisire gli atti che
sono stati prodotti nel corso di questa indagine e, naturalmente, anche dalla
lettura di questi, farò una valutazione sia di ordine politico sia in ordine
alla mia difesa.
Mi preme dire che non ho decapitato nessuno. Voglio
comunicarlo al consigliere Gallo poiché, tra gli argomenti che ha addotto, c’è
stato anche questo elemento di difesa rispetto ai presunti decapitati. Non ho
decapitato nessuno. Mi ha fatto piacere che ci sia stata la precisazione del
consigliere Ciconte. Aggiungo anche che, qualora – dalla lettura degli atti – ci dovessero essere fatti gravi,
tali da determinare una incompatibilità tra la funzione, l’esercizio della carica
che ricopro e quella, appunto, di indagato, non esiterei a trarne le conseguenze.
Se – ripeto – dovessero emergere dagli atti dei fatti gravi.
Naturalmente non l’ho fatto fino ad ora per responsabilità
perché, altrimenti, lo avrei fatto – lo dico con grande sincerità – ma, senza esaminare le carte, un
atto del Presidente della Regione – a differenza di un atto di un assessore, che rispetto, o anche
del presidente del Consiglio – comporterebbe lo scioglimento del Consiglio regionale.
Lo comunico formalmente alla Calabria, al consigliere
Guccione, a tutto il Consiglio regionale perché non sono qui per difendere la
mia carica e questo posto, ma per esercitare una funzione che mi è stata
affidata dai calabresi e che porterò in fondo, fino a quando non si dovessero
ravvisare – anche
dalle carte processuali – elementi tali da determinare questa incompatibilità.
Oggi parlo ai calabresi e voglio rassicurarli. In me, nella
mia vita, non c’è mai stata una doppia morale. C’è stata una morale sola, a
dispetto di quanti ogni giorno sui giornali agitano, moralisticamente, problemi
che, poi, naturalmente, nascondono anche pratiche ed azioni contrastanti con
quanto praticano.
Lo dico a voce alta, con grande determinazione e senza
timidezze. Io ho una morale sola, quella di rispettare il bene comune, di
esercitare la mia funzione con il massimo della trasparenza e anche quando si
tratta di un abuso d’ufficio per una presunta interferenza, un presunto
condizionamento, sul distacco di una persona in un ente – che non è quello che amministro
direttamente, ma è un ente che ha una sua autonomia amministrativa –, anche in tal caso, non ho
doppie morali.
Anche in tal caso – ripeto – non ho doppie morali! E lo dico a voce alta anche perché mi
ritengo estraneo, lo dimostrerò in sede processuale nel rispetto del
procedimento e dell’azione della magistratura.
Lo dico a voce alta perché mai nessuno troverà un
intervento diretto o indiretto del Presidente della Regione per giustificare o constatare
una doppia morale che rimando al mittente, anzi ai mittenti.
Questo mi premeva precisare al Consiglio regionale aggiungendo
anche riguardo a Calabria Verde, – prima che la magistratura avviasse procedimenti ed anche
conclusioni sia pure in corso d’opera, più che conclusioni, provvedimenti gravi
come quello delle misure cautelative che sono state assunte – che il Presidente della Regione,
Oliverio, ha commissariato Calabria Verde chiamando alla guida dell’Ente – non a caso – un generale dell’Arma dei
Carabinieri che conosce bene questa Regione per avere esercitato funzioni di
responsabilità.
Altrettanto abbiamo fatto in altri enti e credo che questa
opera di bonifica stia andando avanti e, naturalmente, poiché mi è stato sollecitato
anche oggi dal consigliere Orsomarso, ci preoccuperemo di informare il
Consiglio regionale in una prossima seduta, quando i capigruppo lo riterranno
opportuno inserendo la questione all’ordine del giorno. Grazie.
Proseguiamo
con i lavori. Come avevo anticipato, passiamo al secondo punto all’ordine del
giorno, la proposta di legge numero 291/10^.
Vi
chiedo di procedere direttamente alla votazione perché, nella precedente seduta
di Consiglio, hanno già relazionato sia il consigliere Mirabello sia il
consigliere Aieta. Si parla della proposta di legge numero 291/10^ di
iniziativa dei consiglieri Aieta e Battaglia recante: “Norme recanti disposizioni
volte alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione dell’invecchiamento
attivo”. Quindi, passiamo all’esame del provvedimento, articolo per articolo.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo
5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge
nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.
(È approvata)
(È riportata in allegato)
Passiamo
alla discussione di quello che era il primo punto all’ordine del giorno di questa
seduta riguardante la proposta di legge numero 335/10^ di iniziativa dei
consiglieri Irto, Tallini, Neri, Romeo, Greco, Arruzzolo, Giudiceandrea,
Nucera, Cannizzaro, Ciconte, Gentile, recante: “Interventi straordinari a
carico degli assegni vitalizi e delle quote per la reversibilità e abolizione
adeguamento ISTAT”. Il provvedimento si illustra da sé. Ne abbiamo parlato in Conferenza
dei capigruppo e la proposta è stata condivisa con tutti i capigruppo. Chiedo
se ci sono interventi in merito a questo progetto di legge.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo rapidamente, innanzitutto
per ringraziarla per avere, con tempestività, dato seguito alla trattazione
della proposta di legge attuativa della “legge Monti” del 2013 relativamente
alla riduzione dei vitalizi che avrà termine, vedrà la sua cessazione alla fine
di questa legislatura.
La ringrazio, poi, soprattutto per aver voluto unire allo
sforzo mio e del consigliere Gianni Nucera, i consiglieri Tallini e Greco, al
fine di redigere la fase definitiva della normativa che è, invece, più
complessa e prevede la riduzione dei vitalizi in via definitiva e non
temporanea fino a fine legislatura.
Insieme ai consiglieri che con me si stanno occupando di
questa norma, abbiamo fornito i primi conteggi e abbiamo la certezza di
portarla a termine unitamente alla riforma complessiva del trattamento
previdenziale dei consiglieri regionali della Calabria, non separando una cosa
dall’altra perché, altrimenti, daremmo l’idea che il sottoscritto non ha
intenzione di proseguire.
La ringrazio molto per l’attività svolta e per la celerità
nell’applicazione della norma.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.
Intervengo soltanto per sottolineare che questa proposta di
legge consente alla Calabria ed al Consiglio regionale di intervenire in
maniera tecnicamente adeguata su una questione che ha avuto ed ha un forte
risalto pubblico. Lo fa con determinazione, ponendo la nostra Regione all’avanguardia
sul tema. Lo fa grazie al suo intervento, presidente Irto, che ci ha consentito
– unitamente alla volontà
di tutti i consiglieri regionali, di tutti i capigruppo, di chi unanimemente ha
condiviso questa legge – di sanare, o meglio, di dare una risposta attesa in maniera seria
e concreta. Penso che questa sia una di quelle leggi che qualificano questa
legislatura, si inserisce fra i provvedimenti di risparmio, razionalizzazione e
contenimento della spesa che abbiamo voluto realizzare in questa legislatura e
chiarisce – laddove
ve ne fosse bisogno – la
vera posizione di questo Consiglio regionale attraverso l’adozione di atti
legislativi.
Scriviamo oggi una pagina positiva. So che è al lavoro un
gruppo, del quale fanno parte alcuni colleghi, che sarà ulteriormente
riformatore – ne
sono convinto – e,
pertanto, volevo sottolineare la pregevolezza di questa iniziativa.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo di intervenire, visto che questo è un
tema, non dico di morale, ma sensibile per i cittadini. Voglio rispondere al
capogruppo del PD - e lo dico anche al presidente Oliverio - che ha iniziato
questa Legislatura, e a quelli che gridano: “Onesta! Onestà!”; e il presidente Oliverio:
“Legalità! Legalità!”.
Siamo nella posizione di dire, anche su questo
provvedimento che è importante - e lo dico ai colleghi -, che nel momento in
cui dovessimo trovare una maggioranza per mandare a casa questo Governo
regionale, cioè votare per le dimissioni del presidente Oliverio, saremo i
primi a firmare perché pensiamo e condividiamo. E diciamo, sempre con un tono
che rientra nel nostro stile, che questo è un Governo regionale che ha bloccato
l'attività del Consiglio regionale da cui dipende, e la vicenda di oggi e della
posizione legittima messa in campo dal consigliere Guccione ne è la piena
testimonianza.
Facciamo il dovere che ci tocca: essere alternativi; lo
facciamo anche quando votiamo i provvedimenti che ci convincono e nel ricordare
le responsabilità per una Regione che è in ritardo - e non a caso i dati
elettorali oggi ci restituiscono mancanza di politiche per il Mezzogiorno con tutti
i Governi tecnici e politecnici che si sono più o meno succeduti - e che ha
sempre la classe dirigente nell'occhio del ciclone, a differenza di altre Regioni
che invece ancora mantengono il vitalizio. Non ci stiamo!
E’ valso per opere importanti di questa Regione, come
quando avete impunemente inaugurato la nuova Cittadella regionale, quasi fosse
un'opera vostra. Ricordo il consigliere Giudiceandrea che ha parlato dei
traslochi, così come oggi qualcuno tiene a ribadire la stagione dei tagli. I
tagli, imposti da uno Stato che non si poteva più permettere alcune cose, discendono
dalle norme sull’armonizzazione di bilancio che valgono anche per le società
partecipate.
Voglio ricordare che la Regione Calabria è stata la prima
Regione a votare l'abolizione dei vitalizi, ancor prima che l’ex presidente del
Consiglio, Monti, intervenisse con il decreto numero 174, quando la maggioranza
era di centro destra. Non si tratta, quindi, di attribuirsi la paternità di
qualcosa e andare a fare le “passerelle” in trasmissione.
E’ un atto di responsabilità, di dovere: c'è un dibattito nazionale
e parrebbe che anche quelli che hanno urlato: “Onestà! Onestà!” comprendano. Sono
sempre assertore e benché non lo abbia mai fatto - però siccome c'è la tendenza
ai “grillini”…- ho fatto quella dichiarazione
rispetto a questo boomerang che ogni
tanto ritorna. L’ho fatto quando ha riguardato una vicenda di grande
sensibilità, che riguarda il profilo umano e la famiglia, che ha riguardato il
consigliere Orlandino Greco; l'ho fatto oggi che riguarda il presidente Oliverio;
lo faccio benché - grazie a Dio! Certo, non sono mai stato Governatore - non
abbia mai ricevuto un avviso di garanzia e quando è avvenuto per “rimborsopoli” è stato dimostrato che non ho ricevuto mai
nessun rimborso illegittimo.
Sono uno di quelli che restituisce, da capogruppo del gruppo
misto, 37mila euro l'anno. Allora, poiché qui c'è sempre quello più puro, intervengo
a difesa del valore delle istituzioni che hanno una dinamica per cui chi
rappresenta il popolo non può dipendere da altri interessi o non può dipendere
soltanto da chi c’ha l’argent per fare la politica, anche gratis.
Lo faccio per dire che questo PD, in tutta Italia, anche in
questa Regione, finalmente interviene su tutta una serie di vicende, che ogni
tanto ritornano, compresa questa.
La razionalizzazione dei costi della politica fu un atto
dovuto dell’ex presidente Monti; bene
farlo, sarà bene anche normare, rispetto a questa Regione perché con quel provvedimento
non si abolirono solo i vitalizi.
Voglio ricordare che all'ingresso in questo Consiglio regionale
abolimmo il 30-40 per cento degli accessi perché c'era la misura di dire “forse
prendiamo un’indennità consona per svolgere al meglio questa funzione, in
termini di incorruttibilità, in termini di rappresentanza”. Bene fa il
presidente Irto a presentare questo provvedimento e in generale ogni
provvedimento sul tema, affinché si possa dare la giusta dimensione ed
equilibrio di prospettiva e segnale, però per una volta “il re è nudo” e da
oggi in poi finisce questo clima di purezza, perché non siamo come la Camera in
regime di autodichia.
Non l'abbiamo mai fatto perché pensiamo alla sostanza, ai
provvedimenti che mancano ai calabresi in materia di lavoro, di turismo. Però
che si finisca quando c'è un atto dovuto. Noi, come centro destra, prima l’abbiamo
fatto in silenzio; la “verità vera” è che sono stati provvedimenti che un altro
Governo regionale ha adottato, di cui un'altra maggioranza politica si è
interessata.
L'ha fatto per dovere! L'ha fatto in silenzio!
Oggi, pare che sia uscito un articolo sul quotidiano
“Repubblica” secondo il quale passare al contributivo costerebbe di più; insomma,
l’equilibrio di uno Stato che rischia di andare a “carte 48” e che va tenuto in
piedi con voto su cose giuste, con atteggiamenti responsabili e, soprattutto,
con comportamenti che siano sempre inattaccabili dai cittadini, da altri e poi
anche dall’ordine giudiziario.
Intervengo,
quindi, per dire di votare a favore; intervengo per confermare il nostro
contributo anche qualora questo Consiglio regionale voglia fare una norma -
perché ci scordammo di normare sul contributivo -, consona rispetto a quelle
delle altre Regioni italiane. Però, viva Dio! Anche per il PD “il re è nudo”.
Anche oggi.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, ho delle brevi considerazioni da fare anche
perché sono un consigliere che ha già collezionato una proposta di legge in
base alla riduzione dei costi della politica; una proposta di legge appunto per
la riduzione dei vitalizi degli ex
consiglieri regionali.
Colgo l'occasione per ringraziare i giovani d'Italia del Meridione
che avevano già predisposto una proposta di legge, di iniziativa popolare, che
grazie anche alla sua proposta, condivisa da tutti i capigruppo, condivisa da
me, è stata superata ed è stata in qualche modo implementata. Quindi sono molte
le persone che hanno lavorato all’attuazione di questa legge che dà un segnale
preciso, dà un segnale forte e in qualche modo continua sulla scia di quello
che è stato il mandato elettorale e quella che è stata la prospettiva iniziata
dal presidente Oliverio.
Voglio fare due semplici considerazioni. Ci siamo trovati
di fronte a un paradosso: il paradosso che il vecchio Consiglio regionale -lo
diceva l'amico Orsomarso – ha abolito i vitalizi, dimenticando di abolire i
vitalizi degli allora consiglieri in carica. Per cui quei tagli sono tagli che
hanno riguardato la Legislatura successiva e questo è un dato molto, molto
importante, anche perché va spiegato che i consiglieri attuali non hanno né
indennità di fine mandato né tantomeno diritto al vitalizio. Viene sanata, quindi,
in qualche modo la distrazione del Consiglio regionale della precedente
Legislatura.
Mi sarei aspettato, per deontologia, che quel Consiglio
regionale azzerasse i vitalizi a partire da loro stessi. Questo non è stato. Oggi,
in qualche modo, si corre ai ripari. Se parliamo di doppia, tripla e quadrupla
morale, inizia - ne sono certo -, una lunga campagna elettorale che vedrà
contrapposti schieramenti chiaramente diversi, che vedrà contrapposte forze
diverse, che vedrà contrapposte anche fenomenologie politiche diverse. Ma
attenzione! Io, da amministratore, nella prima seduta di Consiglio in quest’Aula
votai e fu approvato il bilancio di previsione 2015. Lo ricordo perché sono
abituato a leggere le carte, sono abituato ad approfondirle, sono abituato a
studiarle per evitare di parlare ed essere qualunquista in questo Consiglio
regionale. E ricordo un quadretto che dà il senso della Regione che è stata ereditata:
disavanzo strutturale al 2015 pari a 350 milioni di euro.
Noi partiamo da lì. Un disavanzo strutturale del bilancio
regionale di 350 milioni di euro. E’ troppo facile attaccare, è troppo facile
contestare scelte politiche ma dobbiamo fare i conti con i bilanci.
Due dati: un disavanzo strutturale di 350 milioni di euro;
un POR che ancora era nei cassetti e non trovava attuazione.
Da qui partiamo per avviare una lunga campagna elettorale
che chiaramente vedrà contrapposti due pensieri politici, due visioni. E i calabresi
sceglieranno.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Presidente, oggi facciamo una scelta, non perché abbiamo
paura del populismo. Questo sia chiaro! La nostra è una
scelta di equità, nel senso che in passato si è esagerato e oggi bisogna porre
rimedio ad un'attività in cui si è visto che una parte delle istituzioni ha
avuto un metodo senza limiti. Oggi diamo un segnale importante alla Calabria ed
all’Italia.
Ho visto che sono state depositate una serie di proposte di
legge per quanto riguarda tutta la materia dei vitalizi. Siamo assurti alle
cronache nazionali.
Credo che la Calabria oggi dia un segnale positivo, frutto della
consapevolezza che questo Consiglio regionale ha saputo intraprendere la giusta
strada, ma che c’è bisogno di ulteriori segnali.
C'è un altro aspetto, che riguarda la possibilità a tanti
di poter partecipare attivamente alla vita politica calabrese e italiana. Il
tema del finanziamento della politica è un tema importantissimo perché, se non
si pone un problema di finanziamento democratico della politica, addirittura
noi rischiamo, che in Calabria a fare politica siano in pochi e quelli che
hanno risorse economiche da investire.
Questo è un altro aspetto che non possiamo sottovalutare,
perché non ci può essere un Consiglio regionale espressione solo delle lobby che sono nelle condizioni di poter
garantire voti e risorse.
C'è una questione democratica sulla quale dobbiamo
riflettere. Abbiamo l'obbligo di riflettere! Allora questo è un segnale:
parteciperò ai lavori della Commissione per quanto riguarda la proposta di
legge del consigliere Giudiceandrea e di altri, che mi pare abbiano già
depositato, ma anche per dare un contributo, con lo spirito di verificare come
oggi, in questi tempi moderni, la democrazia possa vivere e possa rappresentare
tutti i cittadini e non ci sia solo chi ha la disponibilità di risorse
personali, solo chi ha la possibilità di essere eletto in un’Assise
istituzionale. Lo dico perché qui si pone un problema, a livello nazionale, di
trasparenza, di capacità, di legalità, di come vive la politica, di come vive
la democrazia in questo Paese.
In Calabria è più difficile perché ci sono poteri criminali:
la ‘ndrangheta che condiziona molto. Questo è un aspetto sul quale dobbiamo
riflettere ancora di più per le scelte future, per dare alla Calabria un
segnale forte di equità sociale, dopo il bell'inizio di questa seduta di Consiglio
regionale che dà un segnale importante. Grazie.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
Grazie per avermi concesso la parola.
Intervengo per esprimere il mio pensiero rispetto ad uno strumento tanto
dibattuto e per il quale si è fatto anche demagogia, strumentalizzazione,
populismo. Oggi prendiamo atto di quello che si può fare in una regione che è
considerata tra le più povere d'Italia, per il senso di responsabilità bipartisan dei suoi rappresentanti
istituzionali.
Come già detto ai giornalisti che mi hanno intervistato in merito alle
osservazioni del collega Guccione, condivido in parte il suo ragionamento.
Oggi si assiste ad un abbassamento di profilo nei vari consessi delle
istituzioni, per cui la politica deve recuperare il suo primato attraverso il
coinvolgimento. Chi vi parla ha fatto parte di processi decisionali per quanto
concerne la formazione delle liste e non vi nascondo le difficoltà riscontrate
nel reperire la disponibilità dei professionisti che dovrebbero dare alla
politica un contributo rispetto alla riqualificazione della stessa, in un contesto
in cui bisogna dare e non prendere qualcosa.
Un professionista che viene a dare qualcosa, lo fa sacrificandosi per la
politica rispetto ad un impegno istituzionale, sia esso regionale o
parlamentare.
Su queste cose bisogna anche ragionare e non fare demagogia rispetto ad
ipotesi che non potrebbero mai essere trattabili.
Il concetto di retroattività è stato spesso richiamato in discussioni di
importanti organismi che questo Consiglio ha al suo interno, come la Conferenza
dei capigruppo. C’é una logica nella previsione dell'istituto del vitalizio;
pertanto bisogna porre attenzione al problema, affrontando la questione
rispetto agli sprechi, perché oggi ci troviamo in difficoltà, come dicevo prima,
nel coinvolgere i professionisti.
Non possiamo consegnare la politica alle lobby, cioè ai ricchi – se va bene
– per difendere la loro casta ed i loro “interessi” oppure ai poteri forti,
come diceva chi mi ha preceduto.
Bisogna fare ordine rispetto ai tanti sprechi del passato, come i finanziamenti
ai gruppi ed il cumulo di vitalizi, ma il legislatore deve farlo considerando
anche la possibilità di creare coinvolgimento e consentendo al ceto medio di
essere rappresentato nelle istituzioni.
Vi dico questo perché in occasione delle ultime consultazioni per il
rinnovo del Consiglio comunale di Reggio Calabria ho ricevuto risposte negative
da tanti professionisti che, pur coltivando la passione per la politica, hanno
respinto al mittente la possibilità di un loro coinvolgimento diretto.
Non possiamo immaginare che i Consigli comunali siano quelli dei
disoccupati e che si scelga di fare politica per avere il gettone di 800 euro
al mese.
Ricordo quando entrai in Consiglio comunale “senatus civitatis rhegium”,
il Senato della Città che, per certi aspetti lo è ancora oggi, dove esponenti
di primo piano erano impegnati in una logica di servizio per la politica e per
le istituzioni.
Dovremmo recuperare quella logica in un'ottica di razionalità ed equilibrio,
come diceva il collega Guccione, di cui condivido il principio, senza demagogie
e senza strumentalizzazioni di sorta, altrimenti si rischia di fare solo
populismo perché si vuole parlare alla pancia degli italiani e dei calabresi,
visto che la Calabria è la regione più degradata, per ottenere solo risultati ad personam.
Bisogna essere fortemente responsabili in questo percorso, tenendo conto che
la Calabria é una regione debole e che gli sprechi vanno ponderati nella giusta
misura e con tagli adeguati, considerando anche una riqualificazione della politica
nella giusta dimensione e immaginando che ad essa si avvicini chi può dare un reale
contributo di qualità.
Qualche giorno addietro abbiamo ricordato la storia di Aldo Moro, statista
e docente universitario, come anche Fanfani e Spadolini, di cui dobbiamo
recuperare il percorso, al di là della forma o della sostanza degli interventi
cui assistiamo in televisione, che non hanno né capo e né coda rispetto alla
dimensione dei ruoli di chi rappresenta le istituzioni e i partiti.
Indipendentemente dalla forma, bisogna puntare alla sostanza per tentare di
raggiungere obiettivi strategici di qualità, senza demagogie e con alto senso
di equilibrio.
Credo che ci siano tutte le condizioni per poter lavorare in questa
direzione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anch'io vorrei intervenire per esprimere il mio
apprezzamento alla proposta di legge che stiamo per approvare, ma anche per
fare una brevissima riflessione sul perché oggi in quest'Aula affrontiamo
argomenti quali il vitalizio e l’avviso di garanzia.
Credo che oggi si debba capire il perché ci troviamo in queste condizioni e
comprendere l'errore storico, lo dico al collega Orsomarso, che abbiamo
commesso 25 anni fa quando, con le famose monetine a Bettino Craxi, abbiamo
consentito la deriva populista e qualunquista in questo Paese.
Da lì nasce tutta la debolezza della classe dirigente della politica in Italia,
lo scenario ed il contesto che si è sviluppato in questi anni e che ha visto
sempre di più la politica e le istituzioni perdere credibilità, perché quando
si è deboli e non si reagisce con vigore, progettualità e proposte serie e
credibili, succede quello che è successo.
Ecco perché oggi siamo la classe dirigente debole di un Paese che trova
difficoltà nel trasmettere le cose positive in quest’Aula o nel dire che senza
un finanziamento ai partiti, oggi, fare politica e permettere a tutti di farlo
è difficile. Questo é l’elemento da cui partire per riflettere su come
recuperare la credibilità delle istituzioni, che vedano protagonista ognuno di
noi, il Paese, la società civile ed i partiti.
Credo sia questa la vera riflessione da fare in quest’Aula, se vogliamo
dare vigore e forza alla Nazione, al nostro ruolo, ai consiglieri regionali o
ai sindaci, ai Presidenti di Giunta regionale o ai Presidenti di Provincia.
Questa è la riflessione che vi pregherei di fare in quest’Aula, perché
senza la consapevolezza di fondo e senza capire che, se non si ragiona su come
riportare in un alveo democratico anche il populismo di turno che c'è e che
rischia di governare il Paese nei prossimi anni, significherà ancora una volta
non aver capito nulla.
Ecco perché credo che questo provvedimento sia giusto, ma che vada ben
tarato per ridare dignità, ruolo e funzione ai Consigli regionali, ai
consiglieri regionali e all'istituzione che rappresentiamo perché, senza questa
capacità di veduta e senza questa visione del nostro ruolo, credo che rischiamo
sempre molto. Possiamo fare tutti i tagli che vogliamo, perché chiunque si
insedia in quest’Aula taglia sempre di più, come hanno fatto nell'ultima Legislatura,
quando hanno tagliato tutto ciò che potevano tagliare, senza alcun rispetto per
chi sarebbe venuto dopo, trattamento di fine mandato e tutto ciò che era legittimo.
Così non si va da nessuna parte. Dobbiamo recuperare il ruolo delle scelte,
dando forza a quello che diciamo in quest’Aula, altrimenti rischiamo di perdere
sempre di più colpi, perché arriva l'avviso di garanzia e crea un terremoto
politico, facciamo i tagli e pensiamo di fare il bene della comunità.
Non è così che si svolge il ruolo di consigliere regionale che, invece, è
fatto di assunzione di responsabilità, di quello che facciamo e di quello che
vogliamo. Non è fatto solo di risposte al qualunquismo e al populismo. Così
perderemo sempre la battaglia. Dobbiamo avere il nostro ruolo che è quello di
essere responsabili, dignitosi e credibili nelle azioni che mettiamo in campo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Nell'ascoltare
gli interventi in Aula, credo che anche qui bisogna tornare a ragionare con la
filosofia del mio intervento precedente.
Nel tentativo di fare antipolitica, anche da parte di altri
consiglieri regionali che siedono tra questi banchi, poi si finisce per fare il
gioco di chi dell'antipolitica fa l'unico metodo e l’unico criterio di
politica. L'opinione pubblica é sensibile a questo tipo di ragionamento, perché
purtroppo la gente soffre e le uniche cose che riesce a percepire appaiono
stridenti e, se utilizzate in maniera deformata, anche pericolose.
Tante volte mi hanno attribuito di aver maturato e
percepito diversi vitalizi, eppure fino ad oggi non ho mai percepito una sola
volta una indennità di vitalizio. Grazie a Dio sono ancora consigliere
regionale e, come il sottoscritto, tutti i colleghi consiglieri.
Ho ritenuto di non firmare quel disegno di legge. Una
televisione di Catanzaro ha pubblicato le fotografie, sotto forma di “wanted”,
di chi ha firmato per introdurre il sistema contributivo previdenziale in
questo Consiglio regionale per i consiglieri; il giornalista della trasmissione
ha pubblicato la fotografia indicando a tutti i telespettatori i volti dei
consiglieri regionali che avevano firmato quella proposta di legge regionale. Non
vi dico quali fossero i temi a corredo e a commento di quella trasmissione.
Per non parlare delle tante volte in cui anche tra di noi si
è speculato sulla storia dei vitalizi. In una recentissima trasmissione
televisiva, senza paura e senza imbarazzo, ho voluto parlare di un problema che
ci riguarda per dire quello che penso, a prescindere dalla riuscita o meno di
essere popolare. L'idea e l'errore che fa anche il mio collega, Mimmo Bevacqua,
è quello di cercare di non essere impopolare, anche nel parlare dei vitalizi.
Volevo anche dire al collega Bevacqua che, effettivamente,
in una seduta di Consiglio regionale si è detto che da questo momento in poi i
vitalizi devono essere ritirati, sospesi, revocati e annullati.
Poi ci doveva essere chi si doveva mettere al lavoro. Perché
lo abbiamo fatto? C’ero anch’io, se avessi voluto, ma sono ancora qui, caro
collega Bevacqua.
Buona parte di quei consiglieri regionali hanno poi fatto
parte di questa Legislatura.
Se avessimo voluto fare i nostri interessi, avremmo dovuto
votare “no” all’annullamento dei vitalizi in quella Legislatura. L'abbiamo
dovuto fare perché ogni giorno c'era la solita farsa, la solita solfa sui
giornali e si parlava in continuazione dei vitalizi.
Quando un Presidente del Consiglio regionale, parlo di
questo attuale ma anche di quello precedente, si fa dettare l'agenda dai
giornalisti che su questo, praticamente, dicono la loro, oppure su altri temi, vuol
dire che la politica diventa sempre più debole, mentre altri poteri diventano
sempre più forti.
Anche oggi, caro consigliere Bevacqua e cari amici, fare la
differenza tra quel Consiglio regionale e questo, come se l’avessimo fatto
apposta, sistemandoci e fregandocene di quelli che sono venuti dopo, sarebbe un
grave errore.
Condivido in pieno le ragioni enunciate in quest'Aula dal
consigliere Guccione e dico quello che ho detto recentemente in una
trasmissione: per me, l'arte più nobile a cui uno si può dedicare nella vita è
la politica. Certamente, la politica come la intendo io, perché nulla ha a che
fare con la sua degenerazione o con un'interpretazione sbagliata. La politica -
come la intendo io e come credo di averla vissuta sin da quando a 14 anni mi
sono iscritto ad un partito e facevo parte di movimenti giovanili - è una cosa
che non può avere un valore, non può avere una retribuzione, non può avere un
significato. Un tempo, quando si aderiva ad un progetto ideale, non si pensava
all'interesse, non si pensava al carrierismo, non si pensava se un giorno
quell'impegno poteva essere retribuito o meno, tutt’altro, era solo un impegno
che portava rischi - soprattutto ai tempi in cui l'ho fatta io -, molte volte
sul piano fisico, personale e giudiziario, perché si viveva un clima di natura
politica che è quello che ha caratterizzato tutti gli anni settanta e voi
sapete benissimo cos’ha significato!
Io dico che, per quanto mi riguarda, condivido in pieno le
osservazioni fatte dal collega Guccione.
Penso che, se dovessimo fare un processo, sarebbero
coinvolti tutti i partiti che sono nati dalla resistenza, anche quelli fuori
dall'arco costituzionale. Io facevo parte di un partito che era fuori dall'arco
costituzionale. Perché tutti i partiti hanno vissuto, fino ad un certo punto,
fino a quando qualcuno non ha pensato di inventarsi la legge sul finanziamento
dei partiti, tra autofinanziamento e contributi di privati che, trasparenti o
non trasparenti, comunque contribuivano al funzionamento della democrazia in
Italia e nessuno si interrogava perché quei partiti andavano avanti, nessuno si
interrogava su come facessero alcuni partiti, i grandi partiti, soprattutto
quelli che erano nell'aria del Governo, a disporre di risorse finanziarie
enormi, anche se, probabilmente, non è dipeso nemmeno da questo la
degenerazione della partitocrazia e il significato di quello che è avvenuto.
Mi permetto di dire che, se uno è impegnato in politica 24
ore su 24, e lascia gli affetti, la carriera, tutte quelle cose che avrebbe
potuto coltivare come tutti quelli che non fanno questo mestiere - io parlo del
mio caso - una ricompensa… si chiama indennità quando uno fa il consigliere
comunale, a questi livelli, viste le responsabilità enormi che il consigliere
regionale quello parlamentare si assumono...
Ma poi, scusatemi, i vitalizi in Europa sono vietati o non
sono vietati? O l'Europa si chiama e si richiama solo quando ci deve fare delle
critiche o ci deve richiamare a delle regole? Se l'Europa ai parlamentari
europei dà il vitalizio, se tutti i paesi d'Europa e tutte le Regioni d'Italia hanno
il vitalizio, certamente vuol dire che viene riconosciuto a chi svolge
un'attività istituzionale a seguito di ruoli e assunzioni di responsabilità
importanti, a volte forse più di quanto non ne abbiano i parlamentari della
Repubblica. È giusto che, anche a questa legislatura, sia dato un
riconoscimento dignitoso, anche in termini di garanzia dell'equilibrio e dell’imparzialità
di un mandato che deve essere portato avanti senza alcun condizionamento,
soprattutto di tipo economico.
Se poi vogliamo introdurre il modello americano - là tutto
è possibile -, quello è un modello che nessuno contesta, non è fuorilegge, lì ci
sono le lobby che hanno i loro rappresentanti e li finanziano ufficialmente,
senza nessun problema. Noi riteniamo che questo che non sia il modello da
seguire, perlomeno per come concepisco io la politica. Credo che ogni
rappresentante delle istituzioni che esercita un mandato, lo debba fare in una
condizione di assoluta imparzialità, senza condizionamenti. Ho detto in una
trasmissione – dov’ero con il consigliere Bevacqua - che la democrazia, che non
sarebbe più democrazia, si trasformerebbe in una plutocrazia perché sarebbe un’opportunità
solo per coloro che hanno le risorse per fare politica e poi, tra l'altro - per
come ho visto -, spesso sono proprio loro che…
Perché l’essere onesto o disonesto non dipende dalla
posizione economica, ma dall’uomo, quindi, se colui che arriva ha un mandato
ideale che si è dato nella vita, sente il senso del dovere e del giudizio
dell'opinione pubblica e cerca di espletare il mandato così come i cittadini
hanno voluto attraverso l'espressione del voto, credo che questo esempio vada
dignitosamente tenuto in considerazione e vada onorato anche attraverso una
garanzia che dia l'opportunità a chi si dedica una vita e, quindi, non a un
perpetuarsi di se stesso in un ruolo. Io la intendo così la politica. Per me
gli anziani che hanno militato nei partiti sono e devono essere esempi più che
soggetti da rottamare, come magari abbiamo assistito nella logica di alcuni
partiti o di alcuni leader di partito.
Ritengo, poi, che altra cosa sia che gli uomini delle
istituzioni non capiscano che ci sono momenti in cui anche dei piccoli segnali
possono essere significativi, come quello che noi oggi stiamo compiendo che va
nella direzione di chi oggi ha difficoltà a vivere, a mandare avanti la propria
famiglia. Perché, soprattutto al Sud, non ci sono possibilità di prospettiva,
non c'è possibilità di occupazione, i giovani emigrano e ancora di più la
classe politica si vede presa di mira anche e soprattutto perché ci sono altri…
(Interruzione)
Mi scusi, tanto so che sarò l'unico a parlare molto perché
non ho problemi, parlo con tutti, parlo con la gente, anche con quella che non
riesce ad arrivare a fine mese.
Alla fine è la coerenza quella che conta.
Ho sentito parlare di abolizione: “appena arriveremo in
Parlamento proporremo il dimezzamento dello stipendio del 50 per cento per i
parlamentari”, vedremo se gli attuali parlamentari che avranno la possibilità,
forse fra qualche giorno, di governare il nostro paese, se uno dei primi atti
che faranno sarà dimezzarsi lo stipendio.
Il contributivo è una forma di vitalizio - parliamoci
chiaro -, ma io verrò a vedere se i parlamentari di quei partiti, soprattutto i
grillini, diranno: “siccome vogliamo l'abolizione dei
vitalizi, vado da un notaio e rinuncio sin da adesso al vitalizio che
maturerò”. Tutte cose che non abbiamo visto, perché quando si tratta - ha
ragione il consigliere Bevacqua – di scaricare su altri la possibilità di un
danno e mettere in discussione un diritto acquisito si procede con facilità, per
il resto, invece si fanno cose incomprensibili.
Tutte cose, cari colleghi, che purtroppo il sistema delle
istituzioni pagherà lungo il percorso, perché, man mano che si va avanti, la
politica sarà sempre più considerata un errore, una cosa da combattere, una
cosa a cui addebitare la responsabilità di tutti i guai che vivono i cittadini.
Credo che si accorgeranno un giorno, forse, che quello che
dovranno vivere senza questa classe politica sarà sicuramente più grave e più
pericoloso di quanto non abbiano vissuto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente, avrei voluto intervenire sull’altro
punto, prima del Presidente della Giunta, ma credo che, intervenendo sul punto oggetto
di discussione, mi sarà consentito di divagare trenta secondi.
Credo che questa proposta di legge, la numero 335/10^, che
reca come prima firma la sua - quella del Presidente del Consiglio - oltre quella
di altri consiglieri in maniera bipartisan, faccia chiarezza in maniera
definitiva su una tematica che è stato oggetto di discussione in questi giorni
– ahimè - anche in trasmissioni a livello nazionale, dove, addirittura, si è
consentito di far passare come rappresentanti o Presidente del Consiglio, della
Giunta o consiglieri persone che non figurano in questo Consiglio regionale. Si
è data un'immagine - lasciatemelo dire, c'era anche il nostro consigliere
Giudiceandrea - della Calabria… non per quanto riguarda noi consiglieri, ma per
quei poveri sindaci, perché, pur con qualche sindaco presente, si è steso un
velo pietoso e mortificante sulla figura dei sindaci calabresi.
Inviterei i titolari della trasmissione, o chi è andato in quella
trasmissione, di ricordarsi quali sono gli sforzi che fanno i sindaci della
Calabria che combattono in prima linea. Forse chi dibatte non lo sa o non lo
subisce, ma dovrebbe andare a vedere quali sono gli atti, i danneggiamenti, le
intimidazioni, le bombe - che abbiamo visto anche in questi giorni - che
vengono indirizzati o hanno come destinatari quello che è il primo anello,
l'anello fondamentale dello Stato italiano, quella che io definisco la trincea
dei nuovi eroi che sono i sindaci. I sindaci della Calabria sono i primi al
mondo in questa materia, ma, ahimè, questo non si dice.
Ribadisco che questa proposta di legge - che tutti vediamo
di buon occhio - leva finalmente ogni dubbio in ordine all'impostazione - mi
permetto di dirlo ai banchi dell'opposizione – che si intende dare, perché
quando facciamo qualcosa si dice, addirittura, che è un atto dovuto.
È vero – diciamolo - che siamo i primi consiglieri che non
hanno diritto al vitalizio, la cui abolizione è stata votata nella precedente
legislatura che ha dimenticato, però, di includere se stessa, ma noi non siamo
andati a speculare su questo.
Così come – chiudo, Presidente – chiedo che non sia
possibile sentire in quest’Aula - oggi si è veramente scaduti, è la prima volta
– che, per un avviso di garanzia relativo a Calabria verde, il Presidente della
Giunta regionale viene chiamato a dare giustificazioni o spiegazioni.
Avrei voluto che qualcuno ricordasse che, nel processo a
Calabria verde, la Giunta regionale, il Presidente, non ha esitato a
costituirsi parte civile lì dove è indagato, a Castrovillari - se non sbaglio
non vorrei dare un’informazione sbagliata.
Addirittura montare, oggi in Aula, un processo al
Presidente, a questa consiliatura, a tutti, su un avviso di garanzia di cui si
vorrebbe conoscere gli atti. Che dico? Anche nei confronti della magistratura.
Non è la prima volta che dico quale sia la mia opinione su questa bella
magistratura calabrese, le attività che fanno, le operazioni, ma quando si
tratta di un Presidente di Giunta regionale raggiunto da un avviso di garanzia,
credo che dovrebbe essere preceduto quantomeno da un atteggiamento di
correttezza istituzionale.
Chiamare il Presidente della Giunta a dare delle
giustificazioni o spiegazioni per poi dare le notizie ai giornali…
Come ha detto il Presidente, forse qualcuno dimentica che
se avesse fatto una scelta diversa sarebbe saltato il Consiglio regionale, la
legislatura, tutto.
Sono diverse le posizioni, non si può equiparare l'avviso
di garanzia di un consigliere o di un assessore - premesso che nessuno è stato
obbligato, vorrei che qualcuno dicesse se è stato cacciato o è stato costretto
a dimissioni.
È stata una bella pagina quella scritta da noi, per cui,
con grande maturità, chi ha ricevuto un avviso di garanzia per la vicenda rimborsopoli ha deciso, sua sponte, di mettersi da parte
per non creare problemi. Cosa che non si era abituati a fare in passato, che
non si era mai vista, dopodiché si vedranno gli esiti.
Il consigliere Scalzo dice che quando il sottoscritto ha
chiesto la convocazione di sedute di Consiglio regionale sulla legalità l’ha
fatto in silenzio, senza pubblicizzare, ma, invece, abbiamo chiesto più volte
alla Giunta, al Presidente, anche formalmente, di parlare di grandi tematiche e
affrontarle. I problemi ci sono, ma dobbiamo comprenderli tutti: i giornalisti,
i consiglieri regionali, la politica, la magistratura. È un momento in cui
dobbiamo fare squadra, non è possibile che se uno va a fare politica, automaticamente
ha sulla testa l'etichetta per cui è un delinquente. Con queste richieste, facciamo
passare questi concetti!
No! Su questo deve essere duro, Presidente, la risposta a
me non interessa, se qualcuno è colpevole paga, senza problemi, ma non
continuiamo, perché il danno che stiamo facendo alle istituzioni in sé, strutturalmente
concepite, è gravissimo.
Le incomprensioni politiche - che qualcuno dovrebbe chiarire
con chi di competenza, l'ho detto già in altre circostanze – degenerano e
travolgono l’azione di questo governo.
Presidente, non lo consenta! Le leggi che facciamo
caratterizzano questo Consiglio, come la legge contro la ‘ndrangheta che è
stata approvata da noi e non da altri! Come tante altre leggi, tanti
provvedimenti che stiamo adottando, come lo sviluppo e altro. Per favore, su
questo, cerchiamo di essere concordi e troviamo una soluzione univoca. Ho
concluso, Presidente. Grazie
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha
facoltà.
Presidente,
credo che i capigruppo, insieme a lei, bene abbiate fatto a sottoporre qui
all’Aula questo provvedimento di legge che affronta, in questo momento di
grandissima crisi per il Paese, ma anche per la Calabria, un tema delicato di
grande attenzione, di grande sensibilità che è il tema della riduzione dei
costi della politica.
Annuncio
sin d’ora appoggio al provvedimento, reca la firma del capogruppo, il collega
Cannizzaro, ma anche il mio pieno e convinto sostegno, provvedimento di legge
che introduce l'ipotesi di contributo di solidarietà per i vitalizi oggi
esistenti, fino a dicembre 2019; peraltro, in linea con altre regioni e con la
normativa nazionale, ma soprattutto - è bene sottolinearlo - con la
giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale che in tema di pensioni
d'oro - e quindi quel principio si può applicare anche ai vitalizi - stabilisce
che per un tempo limitato, rispetto al principio costituzionale dei diritti
quesiti, si possa dare un contributo di solidarietà, quindi una riduzione
temporanea ed eccezionale rispetto alla ordinarietà.
Credo,
però, Presidente, che questo taglio che porta ad un risparmio di 1 milione e
300 mila euro fino alla fine del 2019, questo glielo affido perché lei
rappresenta l'intero Consiglio regionale, debba essere anche veicolato
all’esterno, perché, ieri, anche, sui social
rispetto a questo provvedimento, leggevo che qualcuno si divertiva a dire “la
montagna dopo tanta discussione ha partorito il topolino”.
Credo
che sia necessario, con il supporto del Settore legislativo, del segretario
dell'assemblea, dei servizi a supporto dell'assemblea legislativa, chiarire una
volta per tutte l'impossibilità giuridica dell'abolizione dei vitalizi, altra
invece di affermare un passaggio che è già una forzatura, che ha comunque il
sostegno della Corte Costituzionale rispetto al contributo di solidarietà.
Dico
questo, Presidente, perché vengo da un'esperienza, quella della passata
legislatura, nella quale la stagione dei tagli è stata per la prima volta una fase
del regionalismo calabrese, dopo 40 anni nei quali la politica e la classe
dirigente, in linea con un sistema del Paese, aveva fatto passi in avanti in
negativo sui costi della politica. Ripeto: per la prima volta, nella
legislatura passata, abbiamo invece operato sui tagli ai costi della politica.
Ricordo
il primo giorno, consigliere Ciconte, c’era anche lei, ricorderà la prima
seduta di Consiglio regionale, consigliere Nicolò, noi tagliammo del 25 per
cento gli accessi al Consiglio regionale, salvo poi abolirli durante la
legislatura; riducemmo drasticamente le indennità, eliminammo il trattamento di
fine mandato, riducemmo in maniera sostanziale le spese dei gruppi: c'era una
quota pro capite per ogni consigliere regionale di 5 mila euro e la riducemmo a
2 mila e 700 euro in corso di legislatura e la eliminammo del tutto, salvo
qualche decina di euro.
Riducemmo
il numero dei consiglieri regionali da 50 a 40 prima del decreto Monti, che poi
portò la riduzione, essendo una regione al di sotto di 2 milioni di abitanti, dei
consiglieri regionali a 30, e in più, questo lo voglio dire al collega Greco,
abolimmo i vitalizi. Lo spiegava il consigliere Tallini non sapendo se nella
legislatura successiva saremmo stati di nuovo consiglieri regionali, ma lo
facemmo, collega Greco, quando ormai il diritto al vitalizio era un diritto
quesito perché agimmo nella seconda metà della legislatura.
Comunque
credo che per la prima volta nella storia del regionalismo calabrese, in quella
legislatura, facemmo dei seri passi in avanti sulla questione dei tagli ai
costi della politica.
Oggi
c'è questo provvedimento che sosteniamo, che votiamo, dando mandato al
Presidente e agli uffici di capire se sia possibile l'abolizione totale, cioè
se questo non trascinerà la Calabria, eventualmente, in una marea di
contenziosi come può avvenire anche per le altre Regioni. Presidente, come
nostro rappresentante, dobbiamo far veicolare bene le notizie, io le affido
questo, perché l'esperienza della passata legislatura è una un’esperienza
negativa, portammo il bilancio del Consiglio regionale da 96 milioni di euro a
50 milioni di euro, ma non fu veicolato e la classe dirigente, come diceva il
consigliere Bevacqua, viene presa ancora a calci nel sedere, rispetto a classi
dirigenti del passato che, probabilmente, hanno creato la crisi di oggi.
Oggi,
noi per la prima volta operiamo sui tagli e operiamo in maniera sostanziale, ma
al di fuori di questa Aula, probabilmente, non si veicola nel modo giusto. Non
voglio fare una difesa d'ufficio alla classe politica, anzi tutt'altro, dico
che ancora questo non basta e che in un momento di gravissima crisi come quella
che vive il Paese e la Calabria bisogna fare di più, però bisogna fare di più
anche nel rispetto delle leggi e delle normative nazionali non rischiando di
trascinare questa Regione in un mare di contenziosi. Oggi approviamo questa
norma.
C'è
in discussione l'idea di introdurre il sistema contributivo. Voglio dire, sin
d’ora, ai miei colleghi che se l'idea del sistema contributivo, veicolata non
nel modo migliore possibile, può portare degli aumenti ai costi e al bilancio
del Consiglio regionale, io sarò contrario.
Noi,
eventualmente, possiamo anche ragionare di riportare a un sistema contributivo
i vitalizi passati, se questo è possibile ed è in linea con la normativa
nazionale e non è attaccabile anche in sede di giurisprudenza e di Corte
Costituzionale, ma dobbiamo ragionare, anche per altri argomenti, in termini di
potenziali tagli, che non sono solo tagli ai costi della politica e alle
indennità dei politici; naturalmente, questo ove possibile e necessario. Ma
dobbiamo cercare di individuare al meglio, come si fa in questa circostanza, la
possibilità di risparmi per favorire concretamente azioni di crescita e di
sviluppo.
Credo
che questo sia anche l’obiettivo a cui quest’Aula e noi che oggi votiamo questa
legge tendiamo in maniera convinta, auspicando che ci possano essere altre
norme di questo genere in discussione, però utilizzando al meglio le risorse
che noi ricaviamo attraverso questi risparmi. Credo che, oggi, si scriva una
buona pagina in quest’Aula e aspettiamo che ce ne siano altre.
Chiedo,
soltanto, che si veicoli al meglio un messaggio all’esterno, vale a dire che si
continua nella stagione dei tagli e che la classe dirigente, sia pure in un
momento di grandissima crisi che vive questa terra, sta facendo dei passi sulla
moralizzazione, sui tagli e soprattutto sull’utilizzazione al meglio delle
risorse che vengono risparmiate.
Se
non ci sono altri interventi passiamo all'esame del provvedimento. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Ciconte. Prego, ne ha facoltà.
Presidente,
consiglieri, condivido in pieno il ragionamento che ha fatto il consigliere Gallo,
dice cose corrette e lineari, perché effettivamente questa riduzione dei
vitalizi, il contributo di solidarietà è una cosa molto importante proprio per
dare un segnale forte ai calabresi.
Ha
fatto bene il presidente Irto a parlarne prima con l'Ufficio di Presidenza e dopo
con i capigruppo, questo è l’iter normale. E’ fondamentale dare ai cittadini il
segnale forte che questo Consiglio regionale va nella direzione di ridurre i
costi della politica e i costi dei vitalizi.
Il
consigliere Gallo ha ragione quando dice che nella precedente legislatura, io ero
capogruppo e posso garantire, ci sono state riduzioni di spesa molto importanti
che riguardano gli accessi, i gruppi e anche una serie di riduzioni di costi relativi
ai nostri collaboratori.
Consigliere
Gallo, quando si parla di decapitazione, sono parole un po' forti che vorrei
non sentire mai, perché in politica sentire queste parole è una cosa brutta. Poi
se le mie dimissioni, lo voglio dire a chiare lettere, sono state dimissioni
che oggi condivido o meno, questo fa parte della scelta individuale delle
persone, probabilmente se ho sbagliato o non sbagliato fa parte, è insito in
ognuno di noi. Volevo, soltanto, chiarire alcuni aspetti che hanno
caratterizzato questa discussione e che mi hanno tirato in ballo.
Consigliere
Tallini, sul discorso del populismo mi fa specie che lo dica proprio lei che fa
parte di una maggioranza dove una parte, un partito di quella maggioranza,
della sua coalizione si sta alleando col populismo più estremo, a livello
nazionale.
Mi
auguro che riesca a far capire a questi populisti che stanno governando, che
stanno tentando di mettere in campo un Governo nazionale, che ci vuole senso di
responsabilità e vedremo come porteranno avanti i problemi dei cittadini
italiani. Grazie.
Passiamo
all'esame e alla votazione del provvedimento articolo per articolo.
Articolo 1
(E’ approvato)
Articolo 2
(E’ approvato)
Articolo 3
(E’ approvato)
Articolo 4
(E’ approvato)
Articolo 5
(E’ approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Prima
di passare all’altro punto all’ordine del giorno, sento di dover esprimere
sinteticamente un pensiero personale sul provvedimento che abbiamo approvato.
E’
una legge importante, non è la legge che cambierà le sorti della nostra
regione, non ho mai detto né pensato questo, ma ritengo sia una normativa di
valore, che dà una prima risposta di riforma e cambiamento, che coinvolge tutti
i colleghi ai quali rivolgo un ringraziamento per la disponibilità e la
collaborazione.
Per
mia personalissima attitudine nella comunicazione politica ho sempre scelto la
strada del profilo basso e del registro linguistico istituzionale. Coerente con
questo approccio che mi ha sempre portato a rifuggire la verbosità o la
retorica fino a se stessa, affermo che questo provvedimento è un ulteriore
passo del Consiglio regionale in direzione della sobrietà, della ritrovata
tensione etica e soprattutto della sintonia con i cittadini. Non fermiamoci
qui. Ringrazio tutto il Consiglio regionale.
Passiamo
al terzo punto all’ordine del giorno riguardante la proposta di legge numero
294/10^, d’iniziativa del consigliere Sergio, recante: “Rafforzamento del
comitato dei garanti di cui all’articolo 5 della legge regionale 12 giugno
2009, numero 18 (Accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e sviluppo
sociale, economico e culturale delle comunità locale)”.
Cedo la parola al consigliere Sergio per l’illustrazione del provvedimento. Prego.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, rappresentanti della Giunta, l'esame odierno in Consiglio della presente proposta di legge è il proseguimento dell'attività che la prima Commissione sta portando avanti dall'inizio di questa legislatura, al fine di dotare la Calabria di tutte quelle figure istituzionali utili a garantire il rispetto alla tutela dei diritti civili, umani e sociali nel territorio regionale.
Come è noto la crescente pressione migratoria degli ultimi tempi, figlia del particolare momento di crisi internazionale che coinvolge molti paesi del nord Africa e dell'Africa sub-sahariana, spinge molti stranieri a fuggire dalla propria terra natia, perché perseguitati e comunque non più protetti e ad imbarcarsi, spesso, con mezzi di fortuna per raggiungere le coste italiane in generale e calabresi in particolare. Per questo motivo in coerenza con il programma di Governo regionale che ha come obiettivo quello di fare della Calabria un crocevia di culture e civiltà, una terra di accoglienza e solidarietà, con la presente proposta di legge si punta a rafforzare i compiti del comitato dei garanti di cui alla legge sull'accoglienza regionale al fine di consolidare la consapevolezza che gli stranieri perseguitati nei propri paesi di origine sono soggetti titolari di diritti umani di cui la Regione Calabria vuole promuovere il pieno rispetto.
Ricordiamo che la Regione, a norma di Statuto, ispira la sua azione anche al raggiungimento del pieno rispetto dei diritti naturali ed inviolabili della persona, promuovendo l'effettivo riconoscimento dei diritti sociali ed economici per gli immigrati, i profughi, i rifugiati e gli apolidi, al fine di assicurare il loro pieno inserimento nella comunità regionale. Il testo licenziato dalla prima Commissione, all'unanimità, nella seduta dello scorso 16 gennaio assegna ulteriori ed essenziali compiti al neo denominato comitato dei garanti dei richiedenti asilo e dei rifugiati per un più fattivo raggiungimento degli obiettivi statutari precedentemente evidenziato. Tali compiti riguardano la vigilanza sull'applicazione e l'attuazione delle disposizioni normative nazionali nonché delle convenzioni internazionali di tutela dei richiedenti protezione internazionale, la vigilanza sulle attività delle strutture ricettive da dedicare ai profughi nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, la realizzazione dei progetti territoriali finalizzati a garantire i servizi socio-sanitari di inserimento lavorativo e di tutela legale. Fondamentale per l'operatività del comitato dei garanti dei richiedenti asilo e dei rifugiati è che la Regione sottoscriva specifici protocolli d'Intesa con le amministrazioni statali e gli altri soggetti competenti nel settore della tutela dei rifugiati al fine di instaurare forme di collaborazione e attivare, all'interno delle strutture e dei servizi, strumenti informativi e di supporto in relazione agli interventi rientranti nelle materie di competenza regionale.
La proposta ha ottenuto il parere finanziario favorevole, condizionato ad alcune modifiche, della Commissione Bilancio nella seduta del 28 marzo scorso; tali modifiche sono state prontamente trasposte in un emendamento a mia firma. La proposta non comporta oneri a carico del bilancio regionale per come indicato nella relazione. Ringrazio, quindi, il Presidente e tutti i componenti del Consiglio regionale per quanto sin qui esposto e chiedo a codesto onorevole Consesso di esitare favorevolmente la proposta di legge in esame. Grazie
Se non ci sono
interventi passiamo all'esame del provvedimento, all’articolo 1 è stato
presentato un emendamento, protocollo numero 18143, a firma del consigliere
Sergio. Prego, consigliere Sergio, ha facoltà di illustrarlo.
Il presente
emendamento, in accoglimento dei rilievi evidenziati dal dipartimento Bilancio con
una nota, protocollo numero 15335, del 28 marzo 2018, e trasposti nel parere
della seconda Commissione di cui alla nota, protocollo numero 1584, del 29 marzo
2018, adegua la relazione descrittiva alla relazione tecnico finanziaria nonché
il testo alla proposta de qua. Al
quarto periodo della relazione descrittiva le parole “la vigilanza sulle
attività delle strutture ricettive dedicate ai profughi e, nell'ambito delle
risorse disponibili a legislazione vigente, la realizzazione dei progetti
territoriali finalizzati a garantire i servizi socio-sanitari inserimento
lavorativo e tutela legale” sono soppresse. Alla lettera d) del comma 2
dell'articolo 1 la lettera b) è soppressa, la relazione tecnico finanziaria è
sostituita dalla seguente relazione tecnico finanziaria, allegata, che si
commenta da se.
Ci sono interventi sull'emendamento. Passiamo alla votazione.
Emendamento, protocollo numero 18143.
(E’ approvato)
Articolo 1
(E’ approvato, come emendato)
Articolo 2
(E’ approvato)
Articolo 3
(E’ approvato)
Pongo in
votazione la legge nel suo complesso, come emendata, con l’autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Cedo la parola al consigliere Neri, relatore, per illustrare il provvedimento.
Con il
presente provvedimento il Consiglio regionale è chiamato ad approvare il
riaccertamento dei residui attivi e passivi del Consiglio regionale al 31
dicembre 2017 e le conseguenti variazioni al bilancio di previsione. Dalle
attività di riaccertamento dei residui attivi e passivi, effettuati dagli uffici
competenti del Consiglio regionale, è risultato che al termine dell'esercizio
2017: l’ammontare dei residui attivi è pari a circa euro 26 milioni;
l’ammontare dei residui passivi è pari ad euro 10 milioni 313 mila; la
consistenza finale del fondo pluriennale vincolato da iscrivere in entrata del
bilancio dell'esercizio 2018 è pari a euro 2 milioni 762 mila, di cui euro 144
mila per spese in conto capitale. Le risultanze del presente provvedimento
saranno inserite nel rendiconto del Consiglio regionale relativo all'esercizio
2017. Con il presente provvedimento sono, infine, approvate le variazioni al bilancio
di previsione 2018-2020 necessarie per l'adeguamento delle previsioni di
competenza e di cassa alle risultanze del riaccertamento dei residui attivi e
passivi. Sul presente provvedimento il collegio dei revisori dei conti con
verbale numero 194 del 10 aprile 2018 ha espresso parere favorevole. Grazie.
Prendiamo
atto del parere favorevole del collegio dei revisori e passiamo alla votazione
del provvedimento e dei relativi allegati.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Ha chiesto la parola in
consigliere Romeo, ne ha facoltà.
Presidente
sul quinto punto, con riferimento alla normativa vigente e all'articolo 113 del
Regolamento interno del Consiglio regionale, chiedo che lei assuma i poteri
sostitutivi di nomina.
Pongo
in votazione la proposta del consigliere Romeo, relativa all’attribuzione dei
poteri di nomina sostitutivi.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Comunico di aver concordato con i consiglieri che avevano chiesto l'inserimento di alcune mozioni, che le stesse saranno inserite ai primi punti dell'ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Nucera, ne ha facoltà.
Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 338/10^ la cui importanza scaturisce dalla necessità di prorogare gli strumenti urbanistici vigenti per le aree industriali. Con riferimento alla legge regionale 16 maggio 2013 e a seguito dell'accorpamento dei cinque consorzi per lo sviluppo industriale delle cinque Province calabresi si era prorogata di 5 anni l'efficacia della predetta legge, pertanto, con questa proposta di legge, si proroga di altri 18 mesi la legge stessa. Grazie.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento del progetto di legge 338/10^ che, tra l'altro, porta la firma di tutti i capigruppo oltre che del consigliere Nucera.
(E’ inserito)
Pongo
ai voti gli articoli.
Articolo
1
(E’ approvato)
Articolo
2
(E’ approvato)
Articolo
3
(E’ approvato)
Pongo
in votazione la legge nel suo complesso con l’autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Avendo
esaurito i punti all'ordine del giorno, dichiaro tolta la seduta.
La seduta termina alle 14,58
Ha chiesto
congedo: Arruzzolo, Battaglia, Cannizzaro,
Salerno.
(È concesso)
Sono state
presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della
Giunta regionale:
“Riconoscimento
della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a) ed e) comma
1, dell'articolo73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i. - (deliberazione G.R. n.
143 del 26.4.2018)” (P.L. n. 336/10^)
E' stata
assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
“Modifiche
alla legge regionale n. 28/2010 e ss.mm.ii. -
(deliberazione G.R. n. 136 del 26.4.2018)” (P.L. n. 337/10^)
E' stata
assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e
formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state
presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei
consiglieri regionali:
Sergio - “Istituzione Osservatorio Università e Mondo del lavoro” (P.L.
n. 332/10^)
E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali,
culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta
stabilito)
D’Acri - “Norme per la lavorazione, trasformazione e
confezionamento dei prodotti agricoli primari di esclusiva provenienza
aziendale da destinare alla vendita (P.L. n. 333/10^)
E' stata
assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
Sculco - “Modifica
all'articolo 23 della legge regionale 29 marzo 2013, n. 15 (Norme sui servizi
educativi per la prima infanzia) (P.L. n. 334/10^)
E' stata
assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e
formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
Irto, Tallini, Neri, Romeo, Greco, Arruzzolo,
Giudiceandrea, Nucera, Cannizzaro,
Ciconte, Gentile - “Interventi straordinari a carico
degli assegni vitalizi e delle quote per la reversibilità e abolizione
adeguamento ISTAT” (P.L. n. 335/10^)
E' stata
assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
Nucera - “Ulteriore proroga degli strumenti
urbanistici delle Aree Industriali - art. 5 comma 5 della L.R.
24/2013 (P.L. n. 338/10^)
E' stata
assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e
protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Greco - “Modifiche alla legge regionale 26 aprile
2018, n. 8 (Legge organica in materia di relazioni tra la Regione Calabria, i
calabresi nel mondo e le loro comunità) (P.L. n. 339/10^)
E' stata assegnata alla seconda Commissione -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
È stata
presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo
di iniziativa della Giunta regionale:
“Bilancio di
previsione 2018/2020 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale
Pubblica della Regione Calabria - (deliberazione G.R.
n. 141 del 26.4.2018)” (P.P.A. n. 211/10^)
E' stata
assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente
Commissione consiliare la deliberazione n. 115 del 16 aprile 2018, recante: “Piano
Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile. Piano Esecutivo Annuale 2018 (art.
4 della L.R. 8/2008). Rimodulazione ed integrazioni”.
(Parere
n.37/10^)
E' stata
assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
La 2^ Commissione, con nota n. 18649 del
18.4.2018, ha comunicato che nella seduta del 17 aprile 2018 ha espresso parere
favorevole al decreto del dirigente del dipartimento n. 7 della Giunta
regionale n. 13542 del 4 dicembre 2017, recante: “Autorizzazione apertura nuova
cava di inerti da eseguirsi in C.da Pietrastorta del Comune di Reggio Calabria. Ditta 2C di
Chirico Flavia & C Snc” (Parere n. 32)
Con nota del 17 aprile 2018, acquisita al protocollo generale n. 18630 in pari data, i Consiglieri regionali Giuseppe Morrone e Domenico Tallini, appartenenti al Gruppo consiliare di Forza Italia, hanno comunicato di avere nominato quale Presidente del gruppo medesimo, il Consigliere regionale Domenico Tallini.
In data 26 aprile 2018, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 45 del 2 maggio 2018:
Legge
regionale 26 aprile 2018, n. 8, recante: “Legge organica in materia di
relazioni tra la Regione Calabria, i calabresi nel mondo e le loro comunità”;
Legge regionale 26 aprile 2018, n. 9, recante:
“Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della
'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e
della trasparenza”.
La Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per la Calabria - ha trasmesso la deliberazione n. 85/2018.
In
data 3 maggio 2018, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto
indicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati telematicamente
sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 46 del 3 maggio 2018:
Regolamento regionale n. 8 del 3 maggio 2018,
concernente: "Approvazione modifica al regolamento
regionale n. 16 del 23 dicembre 2015, approvato con DGR n. 541 del 16.12.2015
"Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta
regionale" così come successivamente modificato ed integrato con
regolamento regionale n. 4 del 2 marzo 2016 (approvato con DGR n. 51/2016),
regolamento regionale n. 4 del 21 marzo 2017 (approvato con DGR n. 26/2017) e
dal regolamento regionale n. 10 del 9 maggio 2017 (approvato con DGR n.
179/2017) dal regolamento regionale n. 17 del 12 ottobre 2017 (approvato con
DGR n. 453/2017), dal regolamento n. 21 del 18 dicembre 2017, approvato con DGR
n. 468/2017, dal regolamento regionale n. 4 approvato con DGR n. 45/2018";
Regolamento regionale n. 9 del 3 maggio 2018,
concernente: "Regolamento per il potenziamento
delle strutture tñbutarie regionali e per il contrasto
all'evasione, in attuazione dell'articolo 17 della legge regionale 17 agosto
2005, n. 13".
La Giunta regionale
ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di
previsione finanziario 2018-2020:
Deliberazione
Giunta regionale n. 116 del 16.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 117
del 16.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 118 del 16.4.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 119 del 16.4.2018; Deliberazione Giunta
regionale n. 120 del 16.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 144 del
26.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 145 del 26.4.2018; Deliberazione
Giunta regionale n. 146 del 26.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 148
del 26.4.2018; Deliberazione Giunta regionale n. 151 del 26.4.2018;
Giudiceandrea. Al Presidente della Giunta regionale ed
All'Assessore all'Ambiente. Per sapere - premesso che:
in
data 14 Marzo 2018 il TAR per la Calabria su ricorso proposto dal Comune di Celico stabiliva che il rinnovo dell'AIA è avvenuto senza
la dovuta acquisizione della relazione a carico della Mi.Ga
s.r.l. necessaria a fornire "informazioni sullo stato di qualità del suolo
e delle acque sotterranee (...) al fine di effettuare un raffronto in termini
quantitativi con lo stato al momento della cessazione definitiva delle
attività";
il rilascio e
il rinnovo dell'AIA è avvenuto in assenza del VINCA (Valutazione di Incidenza
Ambientale) dell'impianto sui siti d'interesse comunitario (SIC) e sulla zona
speciale (ZPS);
entrambe le
inadempienze sopra richiamate a parere del TAR possono inoltre concludere in
ossequio al principio di precauzione ad un potenziale rischio in danno del sito
interessato dal rilascio dell'AIA;
insiste
richiesta di sospensione dell'AIA avanzata anche dal Comitato Ambientale Presilano che argomenta in maniera dettagliata quanto sopra
esposto;
diventa
altresì necessario verificare come sia stato possibile da parte degli uffici
definire il rilascio dell'AIA a favore della Mi.Ga.
s.r.l. in assenza di documenti indispensabili -:
quali
azioni urgenti intendono adottare per operare circa l'immediata sospensione
dell'AIA a favore della MI.Ga .s.r.l.
(356;
30/04/2018)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale ed
all'Assessore regionale ai Lavori Pubblici. Per sapere - premesso che:
il Consiglio regionale nel 2008 ha approvato
la legge n, 36 "Norme di indirizzo per programmi di edilizia
sociale";
il 31/12/2008 veniva pubblicato il bando di
concorso per la costruzione di alloggi da destinare a famiglie in difficoltà e
studenti universitari di cui all'art 5 legge 36/2008, da far realizzare a
Imprese, Cooperative, Comuni, ATERP e Università;
successivamente veniva annullato in
autotutela con DDG n. 17095 del 29/11/2010 e in seguito riproposto un nuovo
bando con DDG 18606 del 22 dicembre 2010;
con DDG n. 2648 - 2647 - 2649 - 2650 - 2651 -
2652 - del 02/03/2012 sono state approvate le graduatorie dei beneficiari ai
sensi del bando art 3 LR 36/08;
con DDG n. 13277 del 19/09/2012 il Dirigente
generale dispone un’integrazione di fondi al bando di cui alla legge LR 36/08
pari a 20 milioni portando il plafond da 155 a 175 milioni;
alla fine del 2015, dopo 7 anni dall'avvio
del programma, sono solo 8 gli alloggi completati rispetto ai 2400 totali
previsti dal programma di edilizia sociale ai sensi della legge 36/2008;
alla data del 28/09/2017 gli alloggi di
edilizia sociali ultimati sono i 50 alloggi;
enormi sono i ritardi accumulati
dall'attuazione degli interventi da parte di Comuni e Aterp;
undici sono gli interventi di edilizia
sociale di imprese e cooperative per i quali sono decorsi i termini per l'avvio
dei cantieri e per questo sono stati revocati;
nell'agosto 2016 il Dipartimento
Infrastrutture ha emanato un decreto per consentire la delocalizzazione degli
interventi;
il Consiglio regionale ha approvato la legge
n. 27, del 05/07/2017 che consente la delocalizzazione e la conversione degli
interventi da vendita a locazione anche con riduzione dell'obiettivo fisico;
l’articolo 8 della legge 36/2008 recita
"Il Dipartimento Lavori pubblici e acque trasmette trimestralmente
relazione e/o osservazioni dettagliata sull'attuazione della legge alla
Commissione consiliare competente" al quale il Dipartimento dal 2008 ad
oggi non ha mai dato seguito;
è necessario monitorare l'andamento
dell'applicazione della legge 36/08. in modo da sbloccare la realizzazione
degli alloggi di edilizia sociale nella nostra regione e verificare i soggetti
attuatori inadempienti, per procedere alla revoca per la riprogrammazione delle
economie per le stesse finalità;
molti
ritardi si registrano anche da parte del Dipartimento Lavori pubblici per
l'attestazione dei requisiti agli assegnatari degli alloggi sociali -:
quali iniziative urgenti intende adottare per
avviare una ricognizione del programma di cui alla legge 36/2008 specificando
per ogni intervento finanziato, l'inizio dei lavori, lo stato di avanzamento
dei lavori e le erogazioni già effettuate. Si chiede quindi l'elenco delle
revoche, definanziamenti, rinunce ed economie varie
effettuate sui vari programmi previsti dalla legge 36/2008. L'elenco di tutti i
contenziosi, sentenze e transazioni in corso ed effettuate e il computo totale
delle economie sul programma. Chiediamo se non ritenga necessario istituire una
task force al fine dì accelerare in modo trasparente
l'utilizzo dei 175 milioni di euro previsti per la realizzazione di 2400
alloggi di edilizia sociale che a tutt'oggi ne risultano consegnati solo una
minima parte.
Nicolò, Orsomarso. Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
sull'affidamento dell'incarico di direttore
sanitario da parte del Commissario dell'azienda sanitaria provinciale di Vibo
Valentia sono stati presentati, dai. candidati esclusi, ricorsi per la revoca
della nomina al giudice del lavoro ed esposti alla competente Procura della
Repubblica e all'Anac;
secondo i professionisti ricorrenti
nell'affidamento dell'incarico non sarebbero stati rispettati in pieno i
contenuti del relativo avviso pubblico e i principi di imparzialità e buon
andamento della pubblica amministrazione;
i candidati esclusi hanno evidenziato una
serie di anomalie nella procedura di conferimento dell'incarico, che
evidenzierebbero come l'Asp avrebbe voluto dare una parvenza di trasparenza
avviando una procedura concorsuale, per poi procedere alla nomina in maniera
del tutto discrezionale, trascurando le regole che invece sono vincolanti per
l'amministrazione;
il professionista scelto come direttore di
distretto non sarebbe, secondo quanto evidenziato dagli altri candidati, in
possesso di tutti i requisiti previsti dall'avviso pubblico, e in particolare
avrebbe solo sei anni di anzianità quale medico convenzionato di medicina
generale (e non dieci come previsto), e sarebbe imputato in un procedimento
penale per abuso d'ufficio;
la commissione concorsuale avrebbe violato
l'avviso pubblico omettendo di sottoporre una terna di nomi al direttore
generale, al. quale è stata invece rimessa l'intera lista dei partecipanti;
alla commissione concorsuale i ricorrenti
contestano anche la definizione ex post dei criteri, peraltro generici, per la
valutazione dei curricula e la scelta della
commissione di mettere tutti i partecipatiti sullo stesso piano, che sembrano
evidenziare come la scelta de] direttore di distretto, ruolo che comporta
l'attribuzione di rilevanti responsabilità professionali e gestionali, sia
stata affidata al mero arbitrio del direttore generale, anziché al rispetto di
criteri di trasparenza, meritocrazia, buon andamento e imparzialità della
pubblica amministrazione;
la prosecuzione dell'incarico, in attesa
della definizione del ricorso, rischia di gravare pesantemente sulla spesa
pubblica, poiché il professionista individuato dal direttore generale sarebbe
estraneo alla pubblica amministrazione -:
se
intenda verificare, attraverso una indagine interna, il pieno ed effettivo
rispetto da parte dell'Àsp di Vibo delle linee di
indirizzo regionali per il conferimento degli incarichi dirigenziali nelle
aziende sanitarie della regione, che sono state modulate sulla base delle
indicazioni dell'Autorità nazionale anticorruzione. quali iniziative intenda
assumere nelle more della definizione dei procedimenti giudiziari per
scongiurare eventuali aggravi sulla spesa pubblica.
Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
dalle classifiche relative all'anno 2017 si
evince che la Calabria si colloca al quindicesimo posto tra le regioni italiane
per presenze turistiche;
considerato che: la Calabria è l'unica
regione italiana ad aver ottenuto nell'anno 2017, il prestigioso riconoscimento
delle mete turistiche da visitare nell'anno 2017, dal New York Times, autorevole organo di informazione statunitense e da
ultimo si riscontra la certificazione Welcome Chinese,
riconoscimento strategico per il 2018, anno del turismo Europa-
Cina;
ritenuto che: a tutt'oggi le potenzialità
turistiche della nostra terra sono limitate dalla dimensione di arretratezza
delle infrastrutture e in particolare dalla situazione di estrema criticità in
cui versano il "Tito Minniti", aeroporto
metropolitano di Reggio Calabria e il "Sant'Anna" di Crotone -:
quale
sia la pianificazione prevista per garantire le condizioni minime dell'offerta
turistica.
Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
la Fondazione Campanella, costituiva
un'eccellenza nel campo della ricerca in materia di sanità;
tale fondazione è stata posta in
liquidazione, determinando conseguenze pregiudizievoli per i dipendenti della
stessa;
considerato che: 260 ex dipendenti della
fondazione Campanella, giustamente,sono stati ricollocati nel mondo del lavoro
in seguito al superamento di procedure selettive pubbliche;
invece sette dipendenti del settore
amministrativo della fondazione non hanno avuto la possibilità di essere
riposizionati nel mondo del lavoro;
si registra una situazione di stallo in
merito ad un bando emanato per altri 9 dipendenti del settore amministrativo
appartenenti alle categorie protette;
ritenuto
che: non è dato riscontrare alcun provvedimento del governo regionale in merito
a tale vexata quaestio -:
quali
provvedimenti impellenti si intendano adottare per una risoluzione definitiva
della problematica in una logica volta a garantire la possibilità di uno sbocco
occupazionale per tutti gli ex dipendenti della fondazione Campanella.
Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
il "Santa Maria Ungheresi" di Polistena costituisce uno dei tre punti di riferimento per
le gestanti nella provincia di Reggio Calabria;
considerato che: il reparto di ostetricia e
ginecologia versa in una situazione di estrema criticità ascrivibile alla
carenza di personale medico;
ritenuto che: da ultimo è stata disposta, la
sospensione della turnazione notturna e della doppia reperibilità notturna del
personale ostetrico e infermieristico;
tale situazione incresciosa rischia di
diventare insostenibile con l'approssimarsi della stagione estiva, con
possibili pregiudizi alle gestanti e ai neonati -:
quali
provvedimenti si intendano esperire al fine di risanare la situazione venuta a
determinarsi, in una logica volta a garantire servizi adeguati alle gestanti.
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
con Deliberazione n. 156 del 19 dicembre 2016
il Consiglio regionale della Regione Calabria ha approvato il Piano Regionale
di Gestione dei rifiuti (PRGR) e il Piano Regionale Amianto per la Calabria
(PRAC);
con ordinanza contingibile
e urgente n. 119 del 15 novembre 2017, emessa dalla Presidenza della Regione
Calabria ai sensi dell'art. 191, d.lgs. 152/2006 e s.m.i.,
sono state imposte nuove disposizioni in ordine alla gestione dei rifiuti
solidi urbani della Regione Calabria specificamente riferite al conferimento
dei rifiuti solidi urbani nel territorio della Regione Calabria;
dall'insediamento del presidente della Giunta
regionale Mario Oliverio sono state emanate fino ad
oggi dieci ordinanze contingibili e urgenti ai sensi
dell'articolo 191 d.lgs. 152/2006 per il conferimento dei rifiuti solidi urbani
della Regione Calabria;
rilevato che: il Piano Regionale di Gestione
dei Rifiuti evidenzia la "necessità di incidere significativamente
sull'adeguamento dell'attuale sistema impiantistico regionale in maniera tale
che lo stesso sia orientato a quelle necessarie attività di supporto alla
raccolta differenziata e, attraverso l'impiego di tecnologie di recupero
spinto, possa ulteriormente incidere sul recupero di quelle materie riciclabili
ancora contenute nei RU indifferenziati a valle della raccolta
differenziata", nell'ottica di ridurre drasticamente la dipendenza del
sistema regionale dalle discariche o dalla combustione;
la Regione Calabria, per affrontare una
situazione diventata oggi estremamente critica conseguentemente ad una gestione
dei rifiuti non in linea con i dettami della normativa comunitaria e nazionale
e che ha determinato l'avvio di procedure d'infrazione a suo carico, nelle more
della costituzione delle Comunità d'ambito, si è attivata in loro sostituzione
per affidare i progetti per la ristrutturazione degli impianti di trattamento
previsti nel nuovo assetto e per dare inizio alle relative procedure di
istruttoria e di valutazione, a valle delle quali si potrà procedere con l'affidamento
delle attività di realizzazione degli stessi;
nell'Ordinanza n. 119 del 15 novembre 2017 si
specifica che per assicurare l'equilibrio del sistema, nelle more della
realizzazione della nuova impiantistica pubblica, è scaturita la necessità di
potersi avvalere di alcune disposizioni in deroga;
rilevato che: le ordinanze contingibili e urgenti, ai sensi del già richiamato art.
191 del D.lgs. 152/2006, in base al comma 1, possono essere emesse per
consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti anche
in deroga alle disposizioni vìgenti nel rispetto
comunque delle disposizioni contenute nelle Direttive dell'Unione Europea ed
hanno efficacia per un periodo non superiore a sei mesi;
il potere di ordinanza presenta numerose
problematicità legate soprattutto all'adozione di provvedimenti che si pongono
in contrasto con il principio di legalità in senso sostanziale. In tale ambito
il diritto ambientale è intriso di norme - nella forma di regole ovvero di
principi - di origine comunitaria, la cui derogabilità da parte di un atto
amministrativo è difficilmente ammissibile, e anzi dovrebbe essere esclusa;
a tal proposito la norma introduce accanto al
presupposto della "eccezionale ed urgente necessità" di tutela della
salute e dell'ambiente, la precisazione che ai provvedimenti derogatori è
possibile ricorrere solo qualora "non si possa altrimenti
provvedere", introducendo un termine massimo di sei mesi all'efficacia dei
provvedimenti ed un limite alla possibilità di reiterazione;
la riformulazione attuata con il D.L.
80/2008, a modifica del quarto comma dell'art. 191, ha eliminato ogni possibile
incertezza interpretativa perché specifica inequivocabilmente che nessuna forma
speciale di gestione dei rifiuti può legittimamente protrarsi per più di 18
mesi -:
qual
è ad oggi lo stato delle procedure relative all'attivazione degli impianti
pubblici, previsti nel piano regionale dei rifiuti, del Polo tecnologico di
Gioia Tauro, degli impianti di Siderno, Rossano,
Crotone, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Catanzaro. Quali iniziative intende
adottare visto che l'ordinanza contingibile e urgente
n. 199 del 15 novembre 2017 ha efficacia fino al 13 maggio 2018 e che
rappresenta la decima reiterazione emessa dall'insediamento di questa
amministrazione regionale in materia di rifiuti per evitare che si possa creare
una situazione di emergenza per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti della
nostra regione.
Gallo. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
con decreto del dirigente generale reggente
del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari, n. 6791 del 26.06.2017,
veniva approvato l'avviso pubblico per l'adesione alla sub misura
4.3-intervento 04.03.01 "Investimenti in infrastrutture";
attraverso la misura in questione si
intendeva mettere a disposizione dei Comuni singoli o in forma associata, con
popolazione superiore ai 5.000 abitanti, oltre che dei Consorzi di Bonifica,
uno stanziamento complessivo di 6 milioni di euro, a valere sul Psr Calabria 2014-2020;
detta dotazione finanziaria risultava essere
finalizzata al miglioramento e adeguamento- delle infrastrutture di base a
servizio delle aziende agricole e silvicole ed a contribuire e sviluppare una
gestione economica sostenibile delle foreste;
la scadenza per la presentazione delle
domande attraverso il portale Sian da parte degli
enti interessati veniva fissata al 25.07.2017;
ad oggi, ad onta del tempo trascorso, non
risulta essere stata pubblicata la graduatoria delle domande presentate e
valutate, con conseguente blocco nell'erogazione dei finanziamenti;
non si ha motivo di dubitare che gli Uffici
interessati abbiano svolto con diligenza il proprio lavoro, e che per questo
ancor più assurdo si configurano essere la mancata pubblicazione della graduatoria
e, ancor più, l'assenza di chiarimenti e spiegazioni ufficiali in ordine
all'oggettivo, grave ritardo;
il
comparto agricolo calabrese soffre gravi e negative ripercussioni proprio a
causa del deficit infrastrutturale che, con gli investimenti di. cui al bando
in questione, potrebbe essere almeno parzialmente lenito -:
se la Giunta regionale sia a conoscenza dei
fatti esposti;
quali siano le .ragioni reali del ritardo
della mancata pubblicazione della graduatoria di cui all'avviso pubblico
approvato con il sopra richiamato decreto del Dipartimento Agricoltura e
Risorse Agroalimentari;
quali iniziative la Giunta regionale intenda
assumere per sanzionare eventuali negligenze ed omissioni e consentire che la
graduatoria venga quanto prima pubblicata, in maniera tale da consentire la
celere ripartizione delle risorse disponibili in favore degli enti meritevoli
di finanziamento.
Il Consiglio
Regionale,
premesso che:
la realizzazione della Diga Alto Esaro-Cameli si trascina, tra riprese e interruzioni dei
lavori, ormai da oltre trentacinque anni. Un'opera che è stata sempre
classificata come strategica e necessaria allo sviluppo dell'intera Calabria,
da qualsiasi governo regionale, tanto da destinare le acque ad uso plurimo.
Un'opera necessaria al funzionamento dello schema idrico Esaro-Sibari-Crati-Abatemarco-
Tirreno, che negli ultimi anni stanno sopportando una forte carenza idrica
accentuata dalle forti siccità, ma allo stesso tempo trattasi di un'opera
necessaria alla produzione di energia. Rilevante è il dato occupazionale: nei
primi anni di funzionamento vi erano all'attivo 500 unità, tutto personale
altamente specializzato in diversi settori. Ma con l'indotto che si creerebbe
con la realizzazione dell'opera, l'occupazione potrebbe essere anche superiore;
considerato che ingenti risorse finanziarie
pubbliche sono state destinate per conseguire i lavori propedeutici alla
realizzazione dello sbarramento (pertanto si qualificherebbe anche un danno
erariale cospicuo);
per la realizzazione dell'invaso, sono stati
sottratti all'agricoltura e all'economia delle comunità di Sant'Agata d'Esaro e di Malvito quasi 500
ettari di terreni produttivi, condizionando in modo irreversibile l'aspetto
socio-economico del comprensorio;
il territorio è stato, e rimane sventrato,
abbandonato e non più utilizzabile per altri scopi (è stato addirittura
acquisito dal demanio);
oltre al danno ambientale, si registra una
depressione economica, che sta svuotando progressivamente i paesi, rendendoli
non vivibili per le nuove generazioni, destinate a riprendere la strada della
emigrazione verso il nord e/o l'estero;
i cantieri risultano abbandonati, senza alcun
controllo e vigilanza, alla merce di furti e all'utilizzo improprio dell'area
come discariche di materiali il più delle volte pericolosi;
preso atto che a distanza di oltre 35 anni
dall'inizio dei lavori, dopo ripetute illusioni e promesse sempre tradite, sia
giusto, necessario e urgente dare risposte concrete alle aspettative e alle
speranze di quelle popolazioni, che alla diga avevano creduto e sulla sua
realizzazione avevano fondato tutte le loro prospettive;
la realizzazione della stessa è funzionale
alla messa in opera di una serie d'infrastrutture e servizi necessari allo
sviluppo e alla crescita di interi territori;
impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione Calabria ad
inserire nella sua agenda politica e programmatica come prioritaria ed
essenziale, ai fini dello sviluppo complessivo della Regione Calabria, la
realizzazione della Diga sull'Alto Esaro - Cameli;
a rimuovere tutti gli ostacoli politici,
amministrativi e finanziari, che si frappongono alla continuazione dei lavori e
al completamento dell'opera;
a produrre in tempi immediati e certi,
attraverso lo studio di fattibilità, già inserito nel Patto del Sud, insieme
alla SORICAL S.P.A., tutte le progettazioni e gli
atti necessari alla definitiva cantierizzazione dello sbarramento e a creare le
condizioni per dare continuità ai lavori, evitando nuovi rallentamenti ed
interruzioni;
a farsi portavoce presso il futuro Governo
nazionale, affinché la definitiva realizzazione della Diga Alto Esaro venga posta con priorità nell'agenda. Impegnando il
Governo nazionale a reperire le risorse finanziarie necessarie attingendo dai
Fondi CIPE, così come nelle sue funzioni, per portare a compimento l'opera.
Art.
1
(Finalità)
1. La
Regione, al fine di valorizzare le persone anziane come soggetti rilevanti per
la società e prevenire la loro non autosufficienza, attua azioni positive che
contribuiscano a mantenere l'anziano nella famiglia e nel tessuto sociale e a
valorizzarne il patrimonio di esperienza, di conoscenza e di cultura.
2. La
Regione riconosce e garantisce l'effettivo esercizio dei diritti delle persone
anziane.
3. La
Regione sostiene l'invecchiamento attivo per valorizzare la persona anziana, da
considerare come risorsa. A tale scopo, promuove politiche di integrazione
delle persone anziane, contrastando atteggiamenti di discriminazione ed esclusione
al fine consentire un invecchiamento dignitoso e in condizioni di salute.
Art.
2
(Destinatari)
1. Gli
interventi previsti dalla presente legge sono rivolti ai cittadini, nonché agli
stranieri e agli apolidi residenti nel territorio regionale secondo le norme
statali, anziani, sia autosufficienti sia non autosufficienti, residenti in
Calabria, pensionati, con almeno sessanta anni di età.
2. Si
considera non autosufficiente l'anziano che non può più provvedere alla cura
della propria persona e mantenere una normale vita di relazione senza l'aiuto
determinante di altri.
Art.
3
(Attuazione
degli obiettivi)
1. La
Regione persegue le finalità di cui all'articolo 1 mediante gli strumenti della
programmazione generale. La Regione, in particolare, integra e coordina i
programmi e gli strumenti settoriali al fine di realizzare una politica
organica in favore della popolazione anziana, valorizzando, a questo scopo,
l’apporto dei soggetti pubblici, privati e del volontariato. La Regione,
inoltre, promuove l'integrazione e il coordinamento delle attività dei soggetti
pubblici, privati e del volontariato operanti nelle diverse aree di intervento.
2. La
programmazione degli interventi a ogni livello, anche attraverso il
coordinamento delle politiche territoriali sia regionali che locali, mira a
consentire il perseguimento degli obiettivi di integrazione delle persone
adulte e anziane. La Giunta regionale, attraverso un programma triennale,
definisce le strategie per l'attuazione degli obiettivi individuando le risorse
necessarie e gli strumenti di controllo e direzione da parte degli organi
regionali. L'attuazione operativa è demandata alla gestione nei Piani di zona.
3. Per
la programmazione degli interventi, la Regione si avvale della collaborazione
dei comuni, coinvolgendo anche enti, associazioni e soggetti che, ai sensi
della presente legge, operano a favore delle persone anziane.
4. Lo
strumento operativo di riferimento è individuato nel Piano di zona di cui alla
legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 (Realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi nella Regione Calabria in attuazione della legge
328/2000), il quale si coordina con la programmazione socio-sanitaria e,
quindi, con il Piano sociale regionale vigente.
5. Il
programma triennale è predisposto dal dirigente generale del dipartimento competente
in materia di politiche sociali e dal dirigente generale del dipartimento competente
in materia di tutela della salute, in coordinamento con i dirigenti generali
degli altri dipartimenti eventualmente competenti. Con il contributo della
Conferenza permanente di cui all’articolo 11, sono predisposti piani attuativi
annuali, che vengono approvati con deliberazione della Giunta regionale entro
il 15 febbraio di ogni anno.
Art.
4
(Soggetti
attuatori)
1. La
Regione, per il conseguimento degli obiettivi della presente legge, promuove
iniziative realizzate in collaborazione con:
a) le
amministrazioni comunali, privilegiando le aggregazioni dei comuni a partire
dai distretti sanitari e socio-assistenziali;
b) le
associazioni e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle
persone anziane;
c) le
istituzioni scolastiche e universitarie, comprese le università del
volontariato e della terza età.
Art.
5
(Proposte
dei soggetti attuatori)
1. I
soggetti di cui all'articolo 4 promuovono progetti di partecipazione attiva
delle persone anziane attraverso l'impegno nel volontariato e
nell'associazionismo. La Regione favorisce i progetti attraverso il loro
inserimento in appositi protocolli, che vengono resi operativi nell’ambito dei
Piani di zona.
2. La
Regione riconosce il ruolo primario della famiglia nel sostegno alle persone
anziane e promuove ogni idonea azione di supporto, anche in modo integrato, al
fine di consentire il mantenimento della persona anziana in un contesto
domiciliare che le garantisca affetti e qualità della vita.
Art.
6
(Attività
sociali e qualità della vita)
1. La
Regione, impegnandosi a rinnovare e integrare le azioni proposte dalla
Conferenza di cui all’articolo 11, considera attività di utilità sociale le
iniziative di sussidiarietà che perseguono il coinvolgimento delle persone
adulte e anziane in collaborazione con i soggetti di cui all'articolo 4, oltre
che con le famiglie, le istituzioni scolastiche, le amministrazioni locali e il
Terzo settore.
2. In
sede di prima attuazione si individuano le seguenti aree di attività:
a) scuola
e cultura: sorveglianza presso le scuole, vigilanza nei musei e nelle
biblioteche comunali, promozione dei valori della memoria e della legalità,
conoscenza delle tradizioni e dell'artigianato, valorizzazione, promozione e
sviluppo della cultura, nonché del patrimonio storico, artistico e ambientale;
b) soggetti
fragili: aiuto, supporto, compagnia, tutela, accompagnamento e trasporto delle
persone fragili, diffusione della conoscenza delle opportunità offerte dalla
rete dei servizi territoriali e dai soggetti attuatori di cui all'articolo 4,
diffusione della conoscenza di particolari disagi nel contesto urbano e delle
misure di superamento, sviluppo di servizi sociali innovativi, sperimentazione
di modelli innovativi sociali e abitativi e di forme di abitare assistito,
promozione e diffusione di esperienze dell'abitare sociale con particolare
riguardo alle aree universitarie, sorveglianza di manifestazioni ed eventi
pubblici;
c) territorio
e ambiente: promozione della cultura e del rispetto del territorio e
dell'ambiente, attività rivolta a diffondere la conoscenza delle aree protette
del loro territorio, sorveglianza di parchi e giardini, gestione di terreni
affidati gratuitamente dalle amministrazioni comunali e finalizzati a orti
sociali, aree di giardinaggio e cura dell'ambiente. Tali attività, svolte senza
fini di lucro, sono consentite anche in condivisione tra più soggetti e
attraverso associazioni che li promuovono.
3. La
Regione e i comuni promuovono la qualità della salute, il benessere e la
socializzazione per evitare l'aggravarsi delle fragilità esistenti e
salvaguardare il benessere della persona. Sono individuate conseguenti azioni
con l'obiettivo, tra l'altro, di migliorare i rapporti familiari e intergenerazionali,
superare l'ospedalizzazione non necessaria e favorire la domiciliarità e l’accudimento
della persona anziana in un contesto familiare. Tali azioni sono rappresentate,
in particolare, da:
a) incontri
formativi;
b) percorsi
per la cultura, per la memoria dei luoghi, per il turismo sociale;
c) inclusione
sociale attiva.
4. La
Regione si impegna a sostenere finanziariamente le azioni di cui ai commi 1 e
2, in base a progetti inviati al dipartimento competente in materia di lavoro e
politiche sociali entro il 30 ottobre di ogni anno. Al fine di promuovere la
metodologia della co-progettazione, della rete e della mutualità tra territori,
i progetti presentati prevedono il coinvolgimento di almeno un soggetto, tra
quelli indicati dall'articolo 4, per ognuna delle quattro province calabresi e
la Città metropolitana di Reggio Calabria.
Art.
7
(Incontri
formativi)
1. La
Regione riconosce l'importanza dell'apprendimento permanente lungo tutto l'arco
della vita, quale modalità fondamentale per vivere da protagonisti la longevità.
In particolare, favorisce incontri formativi sulle seguenti tematiche:
a) stili
di vita, sana e corretta alimentazione;
b) sostegno
e promozione della salute mediante campagne da diffondere direttamente nei
territori;
c) educazione
motoria, fisica, psicofisica e di autostima;
d) educazione
alla medicina di genere;
e) educazione
alla tutela della salute attraverso le vaccinazioni;
f) educazione
alle innovazioni e conoscenza dell'uso degli strumenti informatici;
g) educazione
alla sicurezza stradale e alla prevenzione di truffe e furti;
h) educazione
alla multiculturalità attraverso la conoscenza delle altre culture e religioni.
Art.
8
(Percorsi
regionali)
1. La
Regione Calabria, al fine di favorire la socializzazione e mantenere attivo sul
piano psicofisico l'anziano, promuove e sostiene:
a) l'attività
di svago, di apprendimento e formazione permanente degli anziani;
b) l’incontro
e la socializzazione tra gli anziani e tra questi e i giovani al fine di
migliorare le relazioni intergenerazionali.
2. Tale
azione è esercitata attraverso la individuazione e la promozione di:
a) percorsi
della cultura, da realizzarsi mediante manifestazioni teatrali, presentazione
di libri, attività tradizionali, promozione, anche nelle scuole e nelle
università, della cultura della legalità e delle istituzioni;
b) percorsi
della memoria, da concretarsi con la promozione, anche nelle scuole e nelle
università, dei luoghi della memoria nella Regione, nel Paese, in Europa;
c) percorsi
del territorio, da attuarsi anche nelle scuole e nelle università, volti a
valorizzare il paesaggio e l’ambiente della regione anche sotto il profilo
storico e archeologico;
d) turismo
sociale, da realizzarsi attraverso la promozione e il sostegno delle
opportunità di scambio della ospitalità tra le persone anziane calabresi e
quelle delle altre regioni italiane e degli altri paesi dell’Unione europea.
Art.
9
(Percorsi
per l'inclusione sociale attiva)
1. Al
fine di promuovere l'invecchiamento attivo la Regione sostiene, in linea con la
programmazione sociale regionale, lo sviluppo di:
a) servizi
sociali innovativi di sostegno, quali i servizi di assistenza domiciliare
avanzati, anche condivisi, nonché servizi di animazione orientati a sviluppare
reti di vicinato e di supporto alle famiglie in difficoltà o alle persone
maggiormente vulnerabili e a rischio di esclusione sociale e finalizzati
all'inclusione attiva;
b) servizi
di promozione e accompagnamento all'abitare assistito nell'ambito della
sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi, finalizzati a
soddisfare i bisogni degli anziani e delle persone con autonomia limitata;
c) progetti
innovativi di contrasto al disagio abitativo che promuovano forme di
organizzazione abitativa dei destinatari, in collaborazione con gli enti locali
e gli altri soggetti del territorio, volti a sviluppare modelli di condivisione
e coabitazione, nonché forme e percorsi per l'abitare solidale intergenerazionale
e interculturale.
2. La
Regione, altresì, supporta la creazione, individuazione ed eventuale
assegnazione di spazi adatti alla socializzazione.
Art.
10
(Programma
operativo)
1. La
Giunta regionale avvia, contestualmente all'adozione del Piano sociale
regionale e d'intesa con gli ambiti sociali, la redazione di un Programma
operativo sull'invecchiamento attivo, di durata triennale, conformemente a
quanto previsto all'articolo 3, che integri le diverse politiche e risorse regionali
relative agli interventi e ai servizi previsti dalla presente legge e che tenga
conto sia di quelli aventi rilevanza regionale sia di quelli a rilevanza territoriale,
al fine di coordinare e armonizzare le diverse azioni.
2. Il
Programma operativo di cui al comma 1 è redatto previa consultazione con
l'Associazione nazionale comuni italiani.
3. Le
organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, i centri di servizio per
il volontariato, l'Ufficio scolastico regionale, le università calabresi, le università
della terza età, previa intesa con gli organismi di appartenenza interessati,
partecipano alla stesura del Programma di cui al comma 1, che si conclude con
la sottoscrizione di un protocollo condiviso.
4. La
Giunta regionale definisce le strategie e approva il Programma operativo
triennale degli interventi per l'attuazione della presente legge, che definisce
le modalità, le azioni e le risorse con cui i dipartimenti dell'amministrazione
regionale concorrono alla sua realizzazione.
5. Il
Programma operativo triennale di cui al comma 1 è approvato dalla Giunta
regionale previo parere della competente commissione consiliare.
6. All'assessore
regionale competente in materia di politiche sociali sono attribuite le
funzioni di coordinamento dell'attuazione delle azioni previste dal Programma
operativo triennale di cui al comma 1. Il dipartimento competente in materia di
politiche sociali assume compiti di coordinamento in ordine all'attuazione del
programma, avvalendosi di un tavolo di lavoro permanente tra i diversi dipartimenti
regionali interessati. Il tavolo predispone un Programma di attuazione annuale,
approvato con deliberazione della Giunta regionale, diretto a rendere operativi
le finalità e gli indirizzi della presente legge.
Art.
11
(Conferenza
permanente sulle problematiche degli anziani e dei pensionati)
1. La
Regione istituisce la Conferenza permanente sulle problematiche degli anziani e
dei pensionati. La Conferenza permanente assicura, attraverso politiche
condivise e azioni concertate, un livello adeguato di benessere alla
popolazione anziana, riservando una particolare attenzione alle persone anziane
non autosufficienti con interventi mirati alla tutela, promozione e
valorizzazione dell'invecchiamento attivo.
2. L’attività
della Conferenza permanente ha il fine di individuare e condividere le
soluzioni alle problematiche riguardanti la terza età relative a sanità e
qualità della vita, inclusione sociale e povertà, trasporti, mobilità e
servizi, sicurezza, rischio abitativo, qualità sociale con particolare interesse
per le aree interne, bisogni degli anziani in Calabria.
3. La
Regione, attraverso l'assessore alle politiche sociali, avvalendosi dei
competenti dipartimenti, si impegna ad assicurare forme efficaci di
collaborazione e coordinamento, oltre che di raccordo degli altri assessorati
competenti, anche tramite il ricorso agli strumenti di semplificazione
dell'attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e
di controllo.
4. La
Conferenza permanente è composta dall' l'assessore regionale alle politiche sociali,
da un componente per ciascuna delle organizzazioni sindacali dei pensionati
maggiormente rappresentative e dal dirigente generale del dipartimento
competente in materia di politiche sociali.
5. La
partecipazione alla Conferenza permanente è a titolo gratuito e non dà luogo a
rimborso spese.
Art.
12
(Copertura
finanziaria)
1. Per
la copertura finanziaria degli oneri di cui agli articoli 7 e 8, quantificati
complessivamente in 100.000,00 euro annui, si provvede con le risorse
disponibili sul Programma U.20.03 dello stato di previsione della spesa del
bilancio regionale 2018/2020, il cui stanziamento, per le annualità 2018-2020,
viene ridotto del medesimo importo.
2. Alla
copertura finanziaria degli oneri di cui al comma 1, per le annualità
successive all'anno 2020, si provvede, nei limiti delle risorse autonome
disponibili, con legge di approvazione del bilancio e con la legge di stabilità
regionale di accompagnamento.
3. Per
la copertura finanziaria degli oneri di cui all'articolo 9, si provvede con le risorse
iscritte a valere sull'Asse 10 dei fondi PAC 2014-2020 e allocate alla missione
12, Programma 10 – U.12.10 - del bilancio regionale 2018/2020 e successivi, per
un importo di 600.000,00 euro per ciascuno degli esercizi finanziari ricompresi
nel periodo 2018-2022.
4. La
Giunta regionale è autorizzata a effettuare le necessarie variazioni allo stato
di previsione della spesa del Bilancio 2018-2020.
Art.
13
(Entrata
in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione
sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art.
1
(Contributo
straordinario di solidarietà)
1. Per
il contenimento della spesa pubblica regionale e per la riduzione dei costi
della politica, tenuto conto della criticità dell’attuale congiuntura
economico-finanziaria, agli importi lordi mensili degli assegni vitalizi, tanto
nella forma diretta quanto nella quota per la reversibilità, di cui
all’articolo 21 della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3 (Disposizioni in
materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere
regionale), erogati dalla Regione Calabria, a chiunque e a qualsiasi titolo, è
applicata una trattenuta straordinaria, a titolo di contributo di solidarietà,
nelle misure di seguito riportate, determinate in via equitativa in ragione
delle somme corrisposte:
a) per
la parte eccedente euro 2.000,00 e fino a euro 3.500,00 lordi mensili: 10 per
cento di riduzione;
b) per
la parte eccedente euro 3.500,00 e fino a euro 4.500,00 lordi mensili: 12 per
cento di riduzione;
c) per
la parte eccedente euro 4.500,00 e fino a euro 6.000,00 lordi mensili: 15 per
cento di riduzione;
d) per
la parte eccedente euro 6.000,00 lordi mensili: 20 per cento di riduzione.
2. La
disposizione di cui al comma 1 si applica a decorrere dal mese successivo
all’entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre 2019.
Art.
2
(Abrogazione
del comma 3 bis dell’art. 19 della l.r. n. 3/1996)
1. Il comma
3 bis dell’articolo 19 della l.r. 3/1996
è abrogato.
Art.
3
(Destinazione
dei risparmi di spesa)
1. L’Ufficio
di Presidenza del Consiglio regionale, con proprio provvedimento, restituisce alla
Giunta regionale i risparmi di spesa derivanti dall’attuazione della presente
legge, concordandone una specifica destinazione alle politiche di particolare
rilievo o urgenza relative al diritto allo studio dei giovani calabresi.
Art.
4
(Clausola
di invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art.
5
(Entrata
in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art.
1
(Modifiche
alla l.r. 18/2009)
1. Dopo
l’articolo 1 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 18 (Accoglienza dei richiedenti
asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità
locali) è aggiunto il seguente:
“Art.
1 bis
(Destinatari)
1. Nel
rispetto delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 25 luglio 1998,
n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione
e norme sulla condizione dello straniero), nel decreto legislativo 19 novembre
2007, n. 251 (Attuazione della direttiva 2004/83/CE recante norme minime
sull'attribuzione, a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica del
rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale,
nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta), nel decreto
legislativo 28 gennaio 2008, n. 25 (Attuazione della direttiva 2005/85/CE
recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del
riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato) e nel decreto
legislativo 18 agosto 2015, n. 142 (Attuazione della direttiva 2013/33/UE
recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale,
nonché della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del
riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale) sono
destinatari della presente legge:
a) i
cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea e i cittadini
neocomunitari, compatibilmente con le previsioni normative vigenti e fatte
salve le norme più favorevoli applicabili nei loro confronti, comunque
dimoranti o presenti sul territorio regionale e in regola con le disposizioni
sull'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale;
b) i
titolari di diritto di asilo, di misure di protezione sussidiaria o umanitaria
presenti o in transito sul territorio regionale e i rifugiati;
c) gli
apolidi e i richiedenti asilo o altre forme di protezione dimoranti sul
territorio regionale.”.
2. All’articolo
5 della l.r. 18/2009 sono apportate le seguenti modifiche:
a) nella
rubrica, dopo la parola “garanti” sono aggiunte le seguenti parole: “dei richiedenti
asilo e dei rifugiati”;
b) al
comma 1, dopo la parola “garanti” sono aggiunte le seguenti parole: “dei
richiedenti asilo e dei rifugiati, di seguito denominato Comitato dei
garanti,”;
c) dopo
il comma 1, sono inseriti i seguenti commi:
“1-bis. Il Comitato dei garanti, inoltre,
svolge, senza ulteriori oneri a carico del bilancio regionale, in favore dei
soggetti di cui all’articolo 1-bis, comma 1, presenti sul territorio regionale
le seguenti funzioni:
a) vigila
sull’applicazione, nel territorio regionale, della legislazione nazionale e
delle altre convenzioni internazionali di tutela e sull’attuazione delle
disposizioni normative nazionali, affidate alla competenza della Regione, degli
enti locali e di altri soggetti pubblici o privati presenti nel territorio;
b) diffonde
la conoscenza dei diritti e delle prerogative;
c) vigila
sulle attività delle strutture sanitarie, sociali e socio-assistenziali dedicate;
d) esprime,
su richiesta degli organi regionali ed entro trenta giorni dalla data della
richiesta, pareri non vincolanti sulle proposte di atti normativi e di
indirizzo riguardanti i rifugiati e formula proposte in ordine a provvedimenti
normativi o amministrativi da adottarsi;
e) segnala
alle competenti amministrazioni pubbliche fattori di rischio o di danno
dipendenti da situazioni ambientali carenti o inadeguate dal punto di vista
igienico-sanitario, abitativo e urbanistico;
f) accoglie
le segnalazioni provenienti da persone, anche di minore età, dalle famiglie, da
associazioni ed enti, in ordine a casi di violazione dei diritti, fornendo
informazioni sulle modalità di tutela e di esercizio di tali diritti ed
intervenendo presso le autorità competenti;
g) raccomanda
l'adozione di specifici provvedimenti in caso di condotte omissive delle
amministrazioni competenti;
h) interviene
nei procedimenti amministrativi ai sensi dell’articolo 9 della legge 7 agosto
1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di
diritto di accesso ai documenti amministrativi);
i) ove
rilevi situazioni di rischio o di danno per le persone, provvede a denunciarle
alle autorità competenti.
1-ter. Il Comitato presenta annualmente al
Consiglio regionale una relazione sulla condizione dei richiedenti asilo e dei
rifugiati, sui servizi esistenti e sulle modalità di utilizzo delle risorse
pubbliche. La relazione è recepita dalla Conferenza regionale di cui
all’articolo 3.”
d) dopo
il comma 5 è aggiunto il seguente comma:
“5 bis. La Regione promuove la sottoscrizione
di protocolli d’intesa con le amministrazioni statali e gli altri soggetti competenti
nel settore della tutela dei diritti dei rifugiati e della protezione
internazionale al fine di prevedere forme di collaborazione volte ad agevolare
lo svolgimento delle funzioni del Comitato.
Art.
2
(Clausola
di neutralità finanziaria)
1. Dall’attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art.
3
(Entrata
in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione
nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione n. 15 del 28 marzo 2018, con la quale l’Ufficio
di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale l’approvazione del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2017, ai
sensi dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., nonché le conseguenti variazioni al bilancio di
previsione 2017-2019 e al bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio
regionale;
premesso che:
il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo del 10 agosto
2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei
sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato
a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili
generali per regioni, province autonome ed enti locali;
con deliberazione consiliare n. 161 del 21
dicembre 2016 è stato approvato il bilancio di previsione Consiglio regionale
della Calabria per gli esercizi finanziari 2017-2019, redatto secondo
gli schemi armonizzati di cui al D.Lgs. n. 118/2011,
con valore autorizzatorio;
con deliberazione consiliare n. 276 del 19
dicembre 2017 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio
regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2018-2020;
con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 10 del 6 febbraio 2018
è stato approvato il verbale di chiusura della contabilità dell'esercizio
finanziario 2017;
visto il Regolamento interno di amministrazione e contabilità del
Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio
2017;
richiamato l'art. 3, comma 4, del citato D. Lgs.
23 giugno 2011, n. 118, e ss.mm.ii., il quale prevede
che tutte le pubbliche amministrazioni effettuano annualmente l'operazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi, consistente nella
revisione delle ragioni del loro mantenimento, ai fini del rèndiconto. Lo
stesso articolo prescrive, inoltre, che "possono essere conservati tra i
residui attivi le entrate accertate esigibili nell'esercizio di riferimento, ma
non incassate. Possono essere conservate fra i residui passivi le spese
impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell'esercizio, ma non pagate. Le
entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell'esercizio
considerato, sono immediatamente reimputate
all'esercizio in cui sono esigibili. La reimputazione
degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale
di spesa, al fine di consentire, nell'entrata degli esercizi successivi,
l'iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputate. La costituzione del fondo pluriennale vincolato
non è effettuata in caso di reimputazione contestuale
di entrate e di spese. Le variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale
vincolato e agli stanziamenti correlati, dell'esercizio in corso e
dell'esercizio precedente, necessarie alla reimputazione
delle entrate e delle spese riaccertate, sono
effettuate con provvedimento amministrativo della giunta entro i termini
previsti per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio precedente (...) Al
termine delle procedure di riaccertamento non sono
conservati residui cui non corrispondono obbligazioni giuridicamente
perfezionate";
richiamato, altresì, il principio contabile applicato concernente la
contabilità finanziaria (all. 4/2 al D. Lgs. n. 118/2011)
ed in particolare il punto 9.1, inerente il riaccertamento
ordinario dei residui;
dato atto che, alla luce della normativa sopra richiamata, il Consiglio
regionale, prima dell’approvazione del rendiconto dell'esercizio 2017, deve
approvare con propria deliberazione il riaccertamento
ordinario dei residui e procedere alla cancellazione dei residui attivi e
passivi non assistiti da obbligazioni giuridicamente perfezionate, nonché alla reimputazione dei residui attivi e passivi le cui
obbligazioni non sono esigibili alla data del 31 dicembre dell'esercizio cui si
riferisce il rendiconto;
considerato che la reimputazione dei residui
passivi non esigibili nell'esercizio 2017 comporta:
a)
la creazione, sul bilancio d'esercizio 2017, cui si
riferisce il rendiconto, dei fondi pluriennali vincolati connessi alle spese reimputate per le quali la copertura è data dal fondo
medesimo;
b)
una variazione del bilancio di previsione 2018 in
corso di gestione, al fine di istituire o incrementare gli stanziamenti di
entrate e spese su cui devono essere imputate le relative obbligazioni;
c)
il trasferimento d'esercizio di reimputazione
anche della copertura che l'impegno aveva nello stanziamento dell'esercizio in
cui era stato inizialmente imputato, attraverso il fondo pluriennale vincolato
in entrata. La costituzione o l'incremento
di tale fondo è escluso solo in caso di contestuale reimputazione
di entrate e spese;
tenuto conto che le risultanze del presente riaccertamento
ordinario dei residui attivi e passivi confluiranno nel rendiconto per
l’esercizio 2017 del Consiglio regionale;
visti:
a) i prospetti
relativi al riaccertamento ordinario dei residui
attivi e passivi alla data del 31.12.2017, contenenti sia gli importi da
conservare, sia gli importi da eliminare definitivamente in quanto non
corrispondenti ad obbligazioni giuridicamente perfezionate, nonché gli importi
da eliminare e reimputare agli esercizi successivi
nei quali l'esigibilità avrà scadenza, sia gli importi da conservare a residuo (Allegati
A e B);
b) gli elenchi dei residui attivi e passivi
da conservare nel conto del bilancio dell'esercizio 2017 (Allegati C e D), dei
quali risulta che l’ammontare dei residui attivi al 31 dicembre 2017 è pari ad
euro 26.094.655,28 e che l’ammontare dei residui passivi al 31 dicembre 2017 è
pari ad euro 10.313.438,67;
c) il prospetto relativo agli impegni da reimputare negli esercizi successivi a quello a cui si
riferisce il rendiconto 2017 (Allegato E);
d) il prospetto relativo alle variazioni
intervenute nel Fondo Pluriennale Vincolato a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi alla data del
31 dicembre 2017 e di reimputazione degli impegni
(Allegato F). La consistenza finale al 31 dicembre 2017 del fondo pluriennale
vincolato, da iscrivere nell'entrata del bilancio dell'esercizio 2018, è pari a
euro 2.906.553,45, di cui euro 2.762.509,23 per spese correnti ed euro
144.044,22 per spese in conto capitale;
e) il prospetto relativo alle variazioni di
competenza e di cassa del bilancio di previsione finanziario 2017-2019,
esercizio 2017, a seguito delle operazioni di riaccertamento
dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre 2017 e di reimputazione degli impegni (Allegato G);
f) il prospetto relativo alle variazioni di
competenza e di cassa del bilancio di previsione finanziario 2018-2020,
esercizio 2018, a seguito delle operazioni di reimputazione
dei residui passivi (Allegato H);
g) il prospetto relativo alle variazioni, al
bilancio di previsione finanziario 2018-2020, esercizio 2018, al fine di
adeguare le previsioni di cassa alle risultanze delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre
2017 (Allegato I);
h) il prospetto relativo alle somme da
vincolare nel risultato di amministrazione dell'esercizio 2017 a seguito delle
operazioni di riaccertamento dei residui attivi e
passivi (Allegato L);
ritenuto, pertanto, di dover procedere, in ragione di quanto sopra
espresso ed in esecuzione dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs.
n. 118/2031 e ss.mm.ii., all'approvazione delle
risultanze del riaccertamento ordinario dei residui
attivi e passivi, nonché all'approvazione delle conseguenti variazioni al
bilancio di previsione 2017-2019 e al bilancio di previsione 2018-2020 del
Consiglio regionale;
preso atto del verbale n. 194 del 10 aprile 2018, con cui il Collegio
dei Revisori dei Conti ha espresso parere favorevole al riaccertamento
ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2017,
ai sensi dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. n.118/2011
e ss.mm.ii. e alle conseguenti variazioni al bilancio
di previsione 2017-2019 e al bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio
regionale;
delibera
di approvare il riaccertamento ordinario dei
residui attivi e passivi al 31.12.2017, ai sensi
dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., e le variazioni al bilancio di previsione
2017-2019 e al bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio regionale,
unitamente ai relativi allegati, che costituiscono parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione.
Art. 1
(Introduzione
comma 5 bis articolo 5 l.r. 24/2013)
1.
Dopo il comma 5 dell’articolo 5 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Rìordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie
regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore
sanità) è inserito il seguente: “5 bis. A far data dalla scadenza del termine
di cui al comma 5, al fine di assicurare il rispetto di quanto disposto dal
Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica (QTRP), è disposta una
ulteriore proroga di diciotto mesi dell'efficacia degli strumenti urbanistici
vigenti delle aree industriali e dei vincoli connessi, che s'intendono
rinnovati”.
Art. 2
(Clausola
di invarianza finanziaria)
1.
Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a
carico del bilancio regionale.
Art. 3
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.