X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n. 49

 

SEDUTA Di MERCOLEDì’ 28 MARZO 2018

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO CICONTE

 

 

Presidenza del presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 16,20

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

TALLINI Domenico, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

PRESIDENTE

Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo, ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, chiedo l'inserimento di un ordine del giorno “sulle conseguenze delle mareggiate lungo la costa tirrenica cosentina”, sottoscritto dai colleghi di tutti i gruppi, nel quale esprimiamo sostegno all'azione del governo regionale e chiediamo di valutare alcune opportunità.

PRESIDENTE

Oltre a questo ordine del giorno, ne sono stati presentati altri due, a firma dei consiglieri Giudiceandrea e Sergio. Poniamo in votazione l’inserimento, per poi trattarli alla fine dell'ordine del giorno attuale. Chiedo un voto all'Aula. I tre ordini del giorno vengono inseriti in coda.

Interrogazioni a risposta immediata (articolo 122 del Regolamento interno Consiglio regionale)

PRESIDENTE

Apriamo i lavori con le interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Vorrei ricordare all’Aula che l'interrogante dispone di due minuti per illustrare l'interrogazione, la Giunta regionale dispone di tre minuti per la risposta e l'interrogante ha il diritto di replica per non più di un minuto.

Interrogazione numero 156/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “Sul reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Locri”

PRESIDENTE

Esaminiamo la prima interrogazione, la numero 156/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò, recante “Sul reparto di nefrologia e dialisi dell'ospedale di Locri”. Prego, consigliere Nicolò.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Vorrei dire che questa interrogazione mi risulta evasa.

(Interruzione)

Posso chiedere di andare avanti e di riprenderla dopo?

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Si tratta di un’interrogazione datata per la quale non ho ricevuto alcuna risposta.

PRESIDENTE

Risponderà successivamente il Presidente della Giunta regionale.

Interrogazione numero 252/10^ di iniziativa del consigliere G. Arruzzolo “Sul Centro Dialisi di Taurianova”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 252/10^ di iniziativa del consigliere Arruzzolo “Sul Centro dialisi di Taurianova”. Prego, consigliere Arruzzolo, ha facoltà di illustrarla.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. Premesso che non ho ricevuto alcuna risposta a questa interrogazione, avevo esposto in maniera sintetica le problematiche che affliggono il Centro dialisi di Taurianova dove, a causa della mancanza di due unità di personale infermieristico, molti pazienti dializzati per fare il ciclo di terapia erano costretti ad andare a Soverato o, addirittura, in Sicilia, con un aggravio di spesa per il bilancio regionale.

Pertanto, avevo sollecitato il trasferimento di due unità infermieristiche presso quel Centro, affinché si potesse alleviare questo problema annoso che affligge tantissime persone, con delle terapie salvavita. Purtroppo la dialisi non è rinviabile. Al problema e alla sofferenza dei nostri cittadini, si aggiunge anche un problema logistico, perché non tutti hanno la possibilità economica di poter affrontare spese per fare centinaia di chilometri per potersi vedere riconosciuto quel diritto fondamentale che é il diritto alla salute.

Ad oggi, purtroppo, non ho ricevuto risposta e, dalle notizie che ho, questo problema non è stato risolto. Se ciò non fosse stato fatto chiedo, pertanto, che nell'immediato si possa dare una risposta concreta, perché non possiamo sicuramente permettere che queste persone con gravi patologie debbano affrontare dei viaggi costosi con quella che é la loro disponibilità economica e, nello stesso tempo, dare la possibilità a tanta gente di potersi curare nel luogo più vicino alla propria residenza. Grazie, Presidente.

Presidenza del vicepresidente Vincenzo Antonio Ciconte

PRESIDENTE

Cedo la parola al Presidente della Giunta regionale per la risposta. Prego.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In relazione all’interrogazione del consigliere Arruzzolo, che pone un problema particolarmente importante per quella realtà, si precisa che, con nota Pec del 20 ottobre 2017, la direzione dell'Azienda sanitaria ha inoltrato richiesta all'ufficio del commissario ad acta per il Piano di rientro della Regione Calabria di autorizzazione all’espletamento dei concorsi per l'assunzione di un dirigente medico per l’Unità Operativa di emodialisi di Taurianova.

In esecuzione al Dca numero 112 del 2017, il commissario ad acta ha concesso l'autorizzazione ad espletare i concorsi per numero 3 dirigenti medici nefrologici, di cui uno sarà destinato al servizio di emodialisi, appunto, di Taurianova. Le procedure assuntive sono state formalmente avviate e saranno completate quanto prima, per consentire a questo importante servizio di essere riattivato per la comunità e le popolazioni di riferimento.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Arruzzolo.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie. Prendo atto della disponibilità del Presidente affinché vengano espletati i bandi per l'assunzione del personale. Non mi ritengo soddisfatto per il semplice fatto che il direttore generale, in merito al personale esistente in ambito regionale e nelle more dell'espletamento dei bandi, in qualche modo avrebbe potuto provvedere ad una soluzione, quantomeno, tampone per risolvere il problema. Grazie, Presidente.

Interrogazione numero 330/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea “In ordine alla corretta applicazione della l.r. n. 47 del 27 dicembre 2016 - recante norme per la corretta applicazione della legge 194/78 (BURC n. 125 del 27 dicembre 2016)”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 330/10^ di iniziativa del consigliere Giudiceandrea “In ordine alla corretta applicazione della legge regionale numero 47 del 27 dicembre 2016 - Norme per la corretta applicazione della legge numero 194/78”. Prego, consigliere Giudiceandrea, ha facoltà di illustrare l’interrogazione.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie. Presidente, siamo qui a chiedere, o a chiederlo per conto dei cittadini, notizie in merito alle innovazioni realizzate in esito all'approvazione della legge numero 47 del 2016, che intendeva porre la corretta applicazione della legge numero 194 del 1978, di cui oggi, per una fortuita combinazione, cade il quarantesimo anniversario dalla nascita. Se a 40 anni dall'introduzione della legge del 1978 in Calabria siamo costretti ad applicare una norma che, in qualche modo, apporta dei correttivi al tentativo di evitare la corretta applicazione della norma sull'interruzione volontaria gravidanza – tant'è che nell’Azienda Ospedaliera di Cosenza si era preferito per un certo periodo addirittura esternalizzare il servizio presso privati e a Crotone sono avvenute situazioni di proteste gravi perché non si era provveduto alla nomina di medici non obiettori – riteniamo opportuno che la Giunta regionale fornisca dei numeri per verificare se, effettivamente, sono stati apportati dei correttivi alla situazione precedente alla nostra normativa. Grazie.

PRESIDENTE

Prego, presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In riferimento all'interrogazione del consigliere Giudiceandrea, si precisa quanto segue: il monitoraggio della corretta applicazione della legge numero 194/78, sull'interruzione volontaria di gravidanza, avviene sulla base di modelli D12 dell'Istat, che devono essere compilati per ciascuna interruzione volontaria di gravidanza nella struttura in cui è stato effettuato l'intervento.

Le Regioni provvedono a raccogliere queste informazioni dalle strutture e ad analizzarle per rispondere ad un questionario trimestrale ed annuale predisposto dall'Istat e dal Ministero della Salute, nel quale vengono riportati i dati contenuti nel modello D12.

Per il monitoraggio vengono considerati tre parametri, che sono stati individuati per inquadrare l’offerta del servizio in funzione della domanda e della disponibilità di risorse strumentali e professionali:

Parametro 1 - offerta del servizio di interruzione volontaria di gravidanza in relazione al numero assoluto di strutture disponibili. Il numero totale di strutture con reparto di ostetricia e ginecologia a livello regionale risulta pari a 13, il numero di quelle che effettuano le interruzioni volontarie di gravidanza è pari a 8, corrispondente al 61,5%, mentre la media nazionale è del 60%.

Parametro 2 - offerta del servizio di interruzione volontaria di gravidanza in relazione alla popolazione femminile in età fertile e ai punti nascita. Ogni 100 mila donne in età fertile si contano 2,9 punti nascita e 1,8 punti di interruzione volontaria di gravidanza. La popolazione femminile tra i 15 ed i 49 anni è pari a 436 mila 919. A livello nazionale, ogni 100 mila donne in età fertile tra i 15 ed i 49 anni, si contano 3.8 punti nascita, contro i 2.8 punti di interruzione volontaria di gravidanza. Nel 2017 in Calabria sono state effettuate 2 mila interruzioni volontarie di gravidanza. Considerando 44 settimane lavorative in un anno, il numero di interruzioni volontarie effettuato per ogni ginecologo non obiettore, settimanalmente è pari a 1,8 con una media nazionale di 1,6 interruzioni volontarie di gravidanza a settimana. Si tratta, comunque, di un numero di interruzioni volontarie di gravidanza settimanali sempre inferiori a 10, considerato come soglia di riferimento. Il numero di non obiettori risulta quindi congruo rispetto alle interruzioni volontarie di gravidanza effettuate. Il servizio è garantito in tutte le province, tranne quella di Crotone, dove si stanno per attivare tutte le procedure per restituirlo anche in quel territorio.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Mi dichiaro soddisfatto della risposta, con la preghiera di porre maggiore attenzione sulla provincia di Crotone dove, negli anni precedenti, su una popolazione di 120 mila abitanti, non abbiamo avuto nessuna interruzione di gravidanza, lasciando presagire che ci si possa rivolgere fuori provincia – e la cosa non risulta – oppure a strutture private, se non addirittura all'aborto clandestino. Vi è da porre la massima attenzione per quello che riguarda la provincia di Crotone ripristinando il servizio al più presto. Grazie.

Interrogazione numero 336/10^ di iniziativa del consigliere G. Arruzzolo “In ordine al Protocollo d’intesa sperimentale INPS Calabria - Regione Calabria per l’affidamento delle funzioni relative all’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, disabilità e handicap”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 336/10^ di iniziativa del consigliere Arruzzolo “In ordine al protocollo d'intesa sperimentale INPS Calabria - Regione Calabria per l'affidamento funzioni relative all'accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, disabilità ed handicap”. Prego, consigliere Arruzzolo, può illustrare l’interrogazione.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. In riferimento all'accordo sperimentale che è stato stipulato tra la Regione Calabria e l'INPS per quanto riguarda l'accertamento dell'invalidità civile, mentre nelle precedenti sezioni venivano effettuate le visite a Reggio Calabria, a Locri e a Palmi, dal momento in cui è stato fatto questo accordo con la Regione Calabria le visite di tutto il territorio provinciale vengono espletate a Reggio Calabria.

E’ vero che il presidente dell'INPS ha detto che sono stati accorciati i tempi di attesa, e questo non può che rincuorarci, però anche in questo caso assistiamo a una penalizzazione dell'utenza. Parliamo di soggetti che versano in grave stato di salute e devono affrontare, mi riferisco a paesi della ionica, dove qualcuno mi diceva che per effettuare la visita ha fatto quattro ore di viaggio e una lunga attesa poi a Reggio Calabria, dove è chiaro che si concentri tutta l’utenza della provincia; prima invece era spalmata su tutto il territorio provinciale con le tre sedi, ora purtroppo, comporta sicuramente un'attesa lunga ed estenuante per chi deve essere sottoposto ad accertamento. Considerato che questo è anche un accordo sperimentale fatto tra la Regione Calabria e l'INPS, avevo chiesto e sollecitato il Presidente di far riaprire le sedi di Palmi e Locri, senza nessun costo aggiuntivo per l'INPS che dispone di sedi dove poter effettivamente espletare le visite mediche.

Sarebbe, dunque, opportuno dare un segnale forte a queste categorie disagiate e che la Regione Calabria si facesse carico di questo problema. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Prego, presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Con l’interrogazione del 17 gennaio 2018 specificata in oggetto, il consigliere Giovanni Arruzzolo ha evidenziato di aver ricevuto innumerevoli segnalazioni da parte di cittadini disabili in merito alle difficoltà a raggiungere la sede provinciale INPS di Reggio Calabria per effettuare le visite finalizzate all'accertamento dell’invalidità.

La stessa interrogazione si conclude con la richiesta al sottoscritto di intervenire con la direzione regionale dell'INPS, affinché nell'ambito della provincia di Reggio Calabria siano utilizzate ai fini dell'accertamento di invalidità anche le sedi INPS di Locri e di Palmi.

Innanzitutto mi corre l'obbligo in questa sede di precisare che, nel protocollo sottoscritto con la direzione regionale INPS, è esplicitamente previsto l’oggetto di questa interrogazione ma, considerato che a tutt'oggi ancora non è stato realizzato il disegno di articolare questo lavoro anche presso le sedi periferiche, sarà mio compito assumere un'iniziativa affinché l'INPS sia richiamata al rispetto del protocollo e si possa procedere in questa direzione, consentendo non solo di venire incontro all'utenza ed ai territori ma anche di dare un’ulteriore accelerazione all'espletamento delle pratiche, che già con questo protocollo hanno indubbiamente subito un processo di fortissima accelerazione; bisogna dare atto, da questo punto di vista, all'INPS che in questo senso sta già assumendo una impostazione che soddisfa pienamente le esigenze di efficientamento e di accorciamento dei tempi di esame delle pratiche e di valutazione dei soggetti interessati.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Arruzzolo.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente, mi ritengo soddisfatto della risposta.

Interrogazione numero 156/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “Sul reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Locri”

PRESIDENTE

Torniamo all’interrogazione numero 156/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò “Sul reparto di nefrologia e dialisi dell'ospedale di Locri”. Prego, consigliere Nicolò, può illustrare l’interrogazione.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’interrogazione è risalente al 14 marzo 2016 e si interrogava il Presidente della Giunta regionale per conoscere quali azioni si intendevano intraprendere, sempre parlando della questione di specie da lei rappresentata rispetto al quesito della nefrologia e riguardante le problematiche afferenti al mal funzionamento del servizio di dialisi dell'ospedale spoke di Locri, e per capire e comprendere come questo disservizio, da cui scaturivano effetti negativi, non venisse ripristinato dalle autorità competenti.

PRESIDENTE

Prego, presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

L'interrogazione del consigliere Nicolò fa riferimento al decreto del Commissario ad acta numero 9 del 2 aprile 2015, con il quale era stata riorganizzata la rete ospedaliera che non prevedeva l'Unità Operativa complessa di nefrologia nel presidio ospedaliero di Locri. Ciò in quanto l'individuazione delle strutture di degenza era stata effettuata in rapporto ai bacini di utenza individuati dal decreto ministeriale numero 70 del 2015, all'epoca in fase di emanazione, ma già oggetto dell'intesa Stato-Regioni del 5 agosto 2014. L'assenza della Struttura complessa di nefrologia non pregiudica l'erogazione dell'offerta sanitaria sul territorio ai pazienti nefropatici. Pur se eseguita in ambiente ospedaliero, la dialisi è un trattamento ambulatoriale che viene erogato nel presidio di Locri con la presenza di numero 24 posti rene, che garantiscono il trattamento di 96 pazienti mediante due turni giornalieri.

Per quanto riguarda le urgenze-emergenze nefrodialitiche ed il follow-up pre e post trapianto, possono essere affrontati in qualsiasi ospedale spoke, anche in assenza di una struttura complessa di nefrologia e, soprattutto, con l'attivazione del sistema integrato con la nefrologia dell'Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, per la quale è presente il Centro trapianti di rene, come è noto.

Ogni paziente quindi potrà usufruire di continuità assistenziale e di cure adeguate solo quando viene posto egli stesso e non altro al centro del Sistema Sanitario regionale. L'assenza di una Unità complessa non è un fatto ostativo all'erogazione del servizio. Questo mi premeva sottolinearlo.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Nicolò. E’ soddisfatto. Grazie

Interrogazione a risposta scritta (articolo 121 del Regolamento interno Consiglio regionale):

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto dell’ordine del giorno: interrogazioni a risposta scritta ai sensi dell’articolo 121 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Ricordo all’Aula che, ascoltata la risposta della Giunta, l’interrogante ha diritto a replicare per non più di tre minuti al fine di dichiarare se si ritenga o meno soddisfatto. Questa Presidenza ritiene che se l’interrogante vuole illustrarla verranno concessi due minuti per l’illustrazione.

Interrogazione numero 174/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine al rilascio delle autorizzazioni per l’apertura di n. 91 farmacie sul territorio regionale”

PRESIDENTE

La prima interrogazione è la numero 174/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine al rilascio delle autorizzazioni per l’apertura di n. 91 farmacie sul territorio regionale”. Prego, consigliere Nicolò. Vuole illustrarla o passiamo direttamente alla risposta della Giunta?

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Vorrei illustrarla. Anche questa è datata. C’è un cumulo di interrogazioni, Presidente, che risultano datate e, immagino, alcune anche superate, però è nostro dovere illustrarle e ricevere una risposta per una questione istituzionale. La raccomandazione che si fa da questi banchi è che le interrogazioni vengano affrontate periodicamente per evitare il lor accumulo e per consentirci di lavorare in maniera fluida.

Questa è un’interrogazione del 28 aprile 2016 inerente al rilascio delle autorizzazioni per l’apertura di 91 farmacie sul territorio regionale calabrese. Premesso che il decreto del 24 gennaio 2012 disponeva un bando per tale scopo, all’epoca dell’interrogazione che, probabilmente, sarà anche superata, si volevano comprendere i motivi di un così prolungato ritardo ed il perché lo stato del procedimento di assegnazione non trovasse riscontro, ovvero la mancata realizzazione rispetto ad un bando che prevedeva l’apertura di 91 farmacie.

Ciò accadeva nel 2016 e, probabilmente, il problema sarà stato superato. Per questo chiedo informazioni al Presidente.

Inoltre, chiedo che venga verificato l’eventuale superamento delle interrogazioni prima che arrivino in Aula, per motivi di sintesi del lavoro istituzionale e per poter regolamentare meglio i lavori. Si tratta di un fatto consuetudinario che non è regolamentato. Però sarebbe utile.

PRESIDENTE

Lo farò presente al Presidente del Consiglio regionale. Prego, presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Devo dare atto che quanto asserito dal consigliere Nicolò trova la mia piena condivisione perché, effettivamente, questa è una interrogazione il cui contenuto è largamente superato. Il tema è quello dell'assegnazione delle sedi farmaceutiche nella Regione Calabria, una vicenda che era diventata una telenovela e che possiamo dire di aver portato a buon fine, nel senso che la vicenda piuttosto datata riguardava un concorso che era stato bloccato, sospeso e che abbiamo assunto l'iniziativa di sbloccare, perché era giusto che questa problematica fosse portata a conclusione e, quindi, a buon fine. Proprio per questa ragione possiamo considerare superato il contenuto della interrogazione anche se, al momento della sua presentazione si era ancora nella fase di definizione della problematica portata a buon fine, che ha consentito di allargare il servizio farmaceutico nella nostra Regione e di offrire opportunità di lavoro a tantissime altre figure.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Mi dichiaro soddisfatto.

Interrogazione numero 183/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine al contratto di accreditamento dell’Hospice di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

La successiva interrogazione è la numero 183/10, d'iniziativa del consigliere Nicolò “In ordine al contratto di accreditamento dell'Hospice di Reggio Calabria”. Prego, consigliere Nicolò, ha facoltà di illustrarla se lo ritiene.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Credo che questa interrogazione sia superata, anche se non ho avuto riscontri. Si tratta sempre di una interrogazione datata 2016. Si illustra da sé, Presidente.

PRESIDENTE

Prego, presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Anche in questo caso valgono le stesse motivazioni di prima. Naturalmente l’Hospice di Reggio Calabria, regolarmente accreditato, ha sottoscritto il contratto di cui trattasi in data 2 agosto 2016 per un totale di 1 milione 650 mila euro ed attualmente eroga le medesime prestazioni per lo stesso importo. Tale struttura diventerà parte integrante della rete territoriale già oggetto di approvazione da parte dell'Azienda sanitaria.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Nicolò. Vuole replicare? E’ soddisfatto.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Le interrogazioni, oggi superate, quando sono state presentate avevano una funzione. Il question-time o c'è o non c'è. Bisogna rispettare una tempistica che è quella che consente alla politica di fare il proprio lavoro. Così non facciamo il nostro lavoro.

PRESIDENTE

Consigliere Nicolò, lei é capigruppo, e sa che può, insieme al Presidente del Consiglio, decidere.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

La mia è una raccomandazione garbata all’Ufficio di Presidenza.

PRESIDENTE

Grazie.

Interrogazione numero 186/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine al Centro di Rianimazione Pediatrica sul territorio calabrese”

PRESIDENTE

La prossima interrogazione, sempre a firma del consigliere Nicolò “In ordine al Centro di Rianimazione Pediatrica sul territorio calabrese”. Prego, consigliere Nicolò, la può illustrare.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Prego, presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In riferimento all’interrogazione presentata dal consigliere Nicolò, mi preme sottolineare che la rete ospedaliera pediatrica calabrese prevede che tutti i pazienti in età evolutiva, da 0 a 18 anni, che giungono in ospedale siano visitati dal pediatra, e che i pazienti per i quali è necessario il ricovero siano ricoverati in struttura di area pediatrica e, possibilmente, non in reparti per adulti.

Al fine di assicurare i requisiti minimi per la sicurezza della madre del neonato e del soggetto in età evolutiva e la prevenzione degli handicap, pare opportuno e necessario che tutte le unità operative di pediatria e/o i presidi dei Dea di secondo livello debbano essere dotati di spazi per l’osservazione temporanea di tali pazienti.

Considerato che essa é la modalità assistenziale da privilegiare per inquadrare e trattare tempestivamente una criticità, per dirimere un dubbio diagnostico, per trattare in breve tempo una patologia nota risolvibile in poco tempo, affidando poi il piccolo paziente alle cure del pediatra di libera scelta oppure del medico di Medicina generale o, infine per definire, magari con il supporto di consulenze multi specialistiche integrate, la necessità di un ricovero. Ciò al fine di evitare nei piccoli ospedali i ricoveri ordinari che, al contrario, se necessari devono essere inviati presso l'Unità Operativa pediatrica dell'ospedale di riferimento di area o nei Centri pediatrici specialistici di terzo livello, a seconda della gravità e complessità della patologia, nel rispetto di protocolli e linee guida che devono essere concordati nell'ambito di un'attività di tipo dipartimentale.

In considerazione dei livelli crescenti di intensività e specializzazione delle cure, possono quindi essere identificate tre categorie di strutture dedicate all’emergenza pediatrica ospedaliera, funzionalmente integrate al dipartimento di emergenza quale anticipazione sul decreto definitivo di riorganizzazione della rete pediatrica. DEA di primo livello: negli ospedali sede di DEA di primo livello, i pediatri dell'Unità Operativa pediatrica, nell'ambito del servizio di guardia, attivo 24 ore su 24, si faranno carico di tutti i soggetti in età evolutiva che si presenteranno al Pronto soccorso, attuando, di fatto, un servizio di Pronto soccorso funzionale nell'ambito di una integrazione interdisciplinare con tutti i servizi ed unità operative presenti in ospedale.

Deve essere prevista un'area pediatrica dedicata che comprenda: accesso proprio, sala d'attesa, ambulatori per il bambino, gestita da personale infermieristico con formazione pediatrica o un percorso preferenziale che avvii il paziente verso il contesto ad esso più idoneo. Il Pronto Soccorso deve essere il triage pediatrico, istituendo specifici percorsi formativi. Deve essere prevista una integrazione operativa tra pediatri dipendenti e convenzionati, secondo precisi accordi a livello regionale e/o aziendale

Nel caso venga identificato un problema non gestibile in tale struttura, deve essere possibile stabilizzare il paziente ed organizzare un trasporto protetto nella sede pediatrica più idonea.

Gli ospedali hub sede di DEA di secondo livello, in funzione del numero delle specialità previste dalla programmazione regionale, devono garantire una risposta sanitaria qualificata complessiva.

Il Pronto Soccorso deve prevedere un percorso pediatrico, che deve avere una sua autonomia funzionale ed operativa, possibilmente utilizzando un’osservazione breve intensiva pediatrica. Perché l’osservazione breve intensiva risulti appropriata bisogna sempre considerare i concetti assistenziali che ne giustificano l’esistenza, essendo una funzione fondamentale del pronto soccorso a carattere multidisciplinare.

Le condizioni morbose reclutabili in osservazione breve intensiva OBI fanno riferimento a diverse patologie acute e subacute di medio-bassa criticità in cui è ragionevolmente attesa una positiva risoluzione o un preciso inquadramento diagnostico prognostico entro le 12-24 ore.

Il rispetto di questo criterio condiziona il campo di applicazione e la potenzialità della funzione assistenziale che va comunque sempre vista come alternativa al facile ricovero, specie se l’OBI è supportata da un’adeguata attività di follow up e dalla condivisione della pediatria di famiglia che può completarla con un’opportuna osservazione domiciliare, nel contesto di una rete pediatrica regionale.

La serie hub del DEA di secondo livello deve anche essere serie di cure neonatali, essendo struttura dotata di ostetricia e di Unità Operativa di neonatologia, comprendente una terapia intensiva neonatale.

Nel caso, infine, che il DEA di secondo livello con Unità Operativa o sezione funzionale di pronto soccorso pediatrico veda il coesistere delle competenze traumatologiche – anestesista, chirurgo generale, toracico, vascolare, ortopedico, neurochirurgo, radiologo interventista - con quelle pediatriche - chirurgo pediatrico - farà sì che sia possibile il trattamento di tutta la traumatologia maggiore in età infantile, secondo il modello organizzativo del trauma-center per adulti, già ampiamente sperimentato in Europa e Nord America.

La necessità di individuare sul territorio regionale e nel contesto di un ospedale hub, serie DEA di secondo livello, una struttura di terapia intensiva ad altra specialità pediatrica che si ponga come centro di riferimento con le urgenze-emergenze pediatriche di maggiore gravità e complessità e le carenze strutturali che oggi chiedono il ricovero o in strutture per adulti o in strutture fuori regione, con aggravio dei disagi per le famiglie e dei costi indotti ai vari livelli, palesate anche con intervento del dottor Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, hanno determinato l’indizione di apposito Tavolo tecnico riunitosi presso la struttura commissariale con partecipazione del dipartimento della salute, del Garante per l’infanzia e dei maggiori e più rappresentativi tecnici afferenti alle aree di pediatria, neonatologia, terapia intensiva e terapia intensiva neonatale, provenienti dalle associazioni ospedaliere, dalle Aziende Ospedaliere, dalle ASP e dalle Aziende operative territoriali.

In data 21 luglio 2016, 14 settembre 2016 e 26 ottobre 2016 si sono tenute riunioni nel corso delle quali è stato affrontato il problema della terapia intensiva pediatrica e delle relative implicazioni logistiche, organizzative e di gestione della formazione del personale coinvolto.

L’ospedale hub di riferimento in cui allocare tale struttura oggi, essendo il reparto già predisposto, appare quello di Cosenza, quale sede iniziale dove allocare in numero quattro posti letto aggiuntivi, dedicati alla terapia intensiva pediatrica.

Detta soluzione sarà estesa anche agli altri hub, sede di DEA di secondo livello, con i nuovi posti letto aggiuntivi da attivare nell’ambito delle terapie intensive già esistenti.

Nel dettaglio, il DCA numero 89 del 15.16.2017 “Attivazione numero 4 posti letto aggiuntivi dedicati alle attività di terapia intensiva pediatrica presso l’hub Ospedale di Cosenza - terapia intensiva - integrazione DCA numero 64” ha già provveduto a:

I)  approvare l’attivazione immediata di numero 4 posti letto, come prima si diceva, e da dedicare, transitoriamente ed esclusivamente, alle attività proprie della terapia intensiva pediatrica, a fronte dei 6 posti letto previsti dal DCA numero 123 del 2016; attivare tali posti letto dedicati alla TIP, nelle more dell’attivazione della nuova Unità Operativa complessa di terapia intensiva pediatrica, quale reparto autonomo di alta specializzazione e unico centro di riferimento regionale per le urgenze-emergenze pediatriche di maggiore gravità e complessità, la cui collocazione definitiva in una Azienda ospedaliera hub sarà definita, sentito il Tavolo tecnico, con successivo e separato atto, nel rispetto di quanto previsto alle linee guida per la riorganizzazione dei servizi di emergenza-urgenza pediatrica del 9 maggio 2015, e che per le Tip prevede un bacino di utenza pari ad almeno due o tre milioni di abitanti, contestualmente alla presenza di pronto soccorso pediatrico e di altre specialità pediatriche;

II)    motivare ed integrare, di conseguenza, sia il DCA numero 64 del 2016 che il DCA numero 123 del 2016 e, quindi, riorganizzare la rete ospedaliera e le reti tempo dipendenti, in coerenza con i limiti organizzativi imposti dal decreto ministeriale numero 70 del 2015;

III) allocare transitoriamente tali posti letto nel contesto della terapia intensiva dell’hub dell’Azienda ospedaliera di Cosenza;

IV) variare, quindi, il numero dei posti letti di terapia intensiva dell’hub di Cosenza, così come previsti dalla programmazione regionale, di cui numero 4 dedicati transitoriamente alle attività di terapia intensiva pediatrica;

V)    prendere atto della donazione effettuata da parte del Garante dell’infanzia per la Calabria, dottor Antonio Marziale, che mette a disposizione il 50% del budget annuale per la formazione del personale dedicato, commisurato in euro 50 mila da destinare alle Aziende Ospedaliere di Cosenza per la gestione vincolata della formazione.

Si procederà, naturalmente in seguito, alla realizzazione delle unità operative di pediatria presso gli altri hub di riferimento.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Mi dichiaro parzialmente soddisfatto. Anche questa è un’interrogazione superata, come asseriva nell’intervento il Presidente della Giunta regionale. A Cosenza ad ottobre è stato attivato il reparto di terapia intensiva e ad alta specialità pediatria presso l’Azienda ospedaliera di detta città, però vi sono delle criticità, evidenziate anche dal Tribunale dei minori nella bassa Calabria, Catanzaro e Reggio Calabria, rispetto alla questione di specie.

Vorrei capire se ci sono le condizioni per attivare un centro di rianimazione pediatrica all’interno dell’Ospedale metropolitano di Reggio Calabria.

Comunicazioni - seguito

PRESIDENTE

Dà lettura di un seguito di comunicazioni.

 

(Sono riportate in Allegato)

Interrogazione numero 188/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine al mancato trasferimento degli ospiti SRP Rausei in esecuzione della Delibera n. 322 del 23.03.2015”

PRESIDENTE

L’interrogazione è ritirata.

Interrogazione numero 202/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine al rischio sismico dell'Ospedale Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 202/10^ “In ordine al rischio sismico dell’Ospedale Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria”

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

E’ un’interrogazione anche questa datata, però ebbi modo in un convegno di ascoltare le dichiarazioni del direttore generale dell’Ospedale che asseriva quanto denunciavo in questa interrogazione e prospettava le ipotizzabili soluzioni.

Avendo partecipato, assieme al senatore D’Ascola, qualche mese addietro, ad un convegno organizzato dai repubblicani, qui a Reggio Calabria, ebbi modo di capire quali siano le possibili soluzioni rispetto ad un problema strutturale esistente. Il Direttore generale dell’ospedale ammetteva l’esistenza di criticità serie per quanto riguarda il rischio sismico, però sosteneva che la realizzazione del nuovo Ospedale ci consentirà di poter avere una soluzione a costi minori perché affrontare un problema strutturale con le criticità persistenti comporterebbe costi maggiori.

Quindi il problema esiste - sostiene il direttore generale - ma lo si può superare a breve.

Auspico che la realizzazione di questo Ospedale avvenga in tempi brevi, Presidente.

So che sta seguendo attentamente le vicende e le dinamiche che riguardano questo aspetto. Vorrei avere delle delucidazioni in merito e, se possibile, confortanti.

PRESIDENTE

Risposta della Giunta regionale? Prego, presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In merito a questa interrogazione del consigliere Nicolò devo dire che il dipartimento Tutela della salute della Regione ha chiesto ai direttori generali ed ai commissari straordinari, quando appunto erano anche ancora commissari in alcune Aziende sanitarie provinciali, lo stato di adeguatezza strutturale in materia antisismica dei presidi ospedalieri e degli edifici sanitari di competenza, attraverso la compilazione di un’apposita scheda di rilevamento.

Per quanto riguarda l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria si sintetizzano di seguito le informazioni riportate dalle relative schede che ci sono pervenute.

Si precisa, preliminarmente, che l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria si compone di due presidi: il presidio ospedaliero dei Riuniti ed il presidio ospedaliero Morelli.

Il presidio ospedaliero Riuniti, che ospita la maggior parte delle attività sanitarie, è costituito da più corpi di fabbrica, per lo più realizzati nel 1928 e nel 1972.

I corpi di fabbrica realizzati nel 1928 presentano un precario stato di conservazione e non sono mai stati interessati da interventi di miglioramento-adeguamento sismico.

La normativa di riferimento con cui sono stati costruiti è quella antecedente al Regio Decreto numero 431 del 13 marzo 1927.

Anche per i corpi di fabbrica del 1972, realizzati secondo la normativa sismica antecedente alla legge 1086 del 1971, non sono stati effettuati interventi di miglioramento-adeguamento sismico e gli stessi si presentano in un mediocre stato di conservazione.

Per tutti i corpi di fabbrica del presidio ospedaliero Riuniti, l’Azienda ospedaliera ha stimato in 29 milioni e 201.000 euro le risorse necessarie per l’adeguamento sismico.

Per quanto riguarda, invece, il presidio ospedaliero Morelli i corpi di fabbrica realizzati nel 2000, secondo la normativa sismica del decreto ministeriale 9 gennaio 1996, non sono stati mai oggetto di interventi di miglioramento-adeguamento sismico e si presentano in un discreto stato di conservazione; per essi la stima dei costi di adeguamento sismico ammonta a 2 milioni e 96.000 euro.

Risulta, pertanto, da una prima stima, che le risorse complessive necessarie per l’adeguamento sismico dei presidi ospedalieri Riuniti e Morelli dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria risultano essere molto consistenti, ovvero 31 milioni e 300 mila euro.

Gli eventuali interventi di adeguamento, inoltre, dovrebbero essere realizzati garantendo la prosecuzione delle attività ospedaliere e ciò comporterebbe una maggiore difficoltà nell’esecuzione di lavori con conseguente allungamento dei tempi di realizzazione.

La Regione sta investendo risorse per il completamento del nuovo presidio ospedaliero Morelli, per il quale sono stati già stanziati 10 milioni di euro, a valere sui fondi dell’articolo 20 della legge n. 67 del 1988, nell’ambito della realizzazione di due nuovi edifici, i cui lavori sono in corso di esecuzione.

L’Azienda ospedaliera ha partecipato inoltre, nel 2015 ad una manifestazione di interesse per l’effettuazione di iniziative immobiliari di elevata utilità sociale, valutabili nell’ambito dei Piani triennali di investimento dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, l’INAIL, ai sensi dell’articolo 1, comma 317, della Legge 23 dicembre 2014 numero 190.

La proposta presentata, su nostro input, dall’Azienda ospedaliera ipotizza il completamento dell’Ospedale Morelli, già attualmente in fase di potenziamento, con l’ubicazione di tutte le attività sanitarie ed amministrative in un unico contesto, con la conseguente dismissione del presidio degli Ospedali Riuniti.

La suddetta proposta è stata favorevolmente valutata dall’INAIL ed ammessa l’istruttoria con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28.12.2015, per un importo pari a 180 milioni di euro.

La Regione ha assunto l’impegno di assicurare la copertura finanziaria degli oneri di progettazione dell’intervento, a valere sulle risorse del bilancio regionale e del Patto per la Calabria.

Con la deliberazione numero 23 del 31 gennaio 2018 la Giunta regionale ha autorizzato l’assegnazione all’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria di un finanziamento di 10 milioni di euro, finalizzato a coprire le spese per le attività di indagine, progettazione e verifica, relative all’intervento di ampliamento del nuovo ospedale Morelli di Reggio Calabria.

Al riguardo, il 21 febbraio scorso, è stata sottoscritta apposita convenzione tra il Presidente della Regione e l’Azienda ospedaliera, per lo sviluppo della progettazione esecutiva.

Entro il prossimo mese di aprile 2018, cioè fra 30 giorni, verrà pubblicato il bando di gara della progettazione. Sulla base della suddetta progettazione esecutiva, l’INAIL curerà la fase di realizzazione dell’opera, la cui entrata in esercizio risolverà definitivamente le problematiche di sicurezza sismica del futuro, unico presidio ospedaliero dell’Azienda di Reggio Calabria.

Interrogazione numero 203/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine al punto nascita dell’UUOO Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria

PRESIDENTE

Passiamo, allora, all’altra interrogazione, sempre in ordine al punto, la numero 203/10^.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

In ordine al punto nascita dell’UUPP ostetricia e ginecologia dell’Ospedale Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In riferimento a questa interrogazione del consigliere Nicolò si precisa quanto segue.

La Regione ha provveduto alla riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza-urgenza e delle reti tempo dipendenti, emanando DCA numero 9 del 02.04.2015, numero 38 del 14.05.2015, numero 30 del 30.03.2016 e numero 64 del 05.07.2016.

Il DCA numero 64, che disciplina la riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza-urgenza, delle reti tempo dipendenti e del territorio, recependo le osservazioni espresse dai Tavoli ministeriali, di verifica degli adempimenti e gli indirizzi di programmazione sopravvenuti con il decreto ministeriale numero 70 del 2015 e le sue ultime circolari esplicative, si pone come obiettivo il miglioramento degli standard di qualità delle prestazioni e la riduzione dei costi di gestione attraverso una concentrazione delle attività.

La riorganizzazione prevista dal DCA numero 64 ha disposto la chiusura dei punti nascita della Casa di cura “Villa Elisa” di Cinquefrondi e della Casa di cura “Villa Aurora” di Reggio Calabria ed il relativo accorpamento dei punti nascita presso l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria, così come indicato nella tabella 62 del citato documento che indica i posti letto programmati per l’aria delle terapie intensive neonatali e per l’area materno infantile, strutture pubbliche e private accreditate.

A tal fine il DCA numero 64, in linea con il Piano Nazionale sanitario 2010-2012 e con l’accordo Stato-Regioni del 16.12.2010, che pone l’accento sulla sicurezza e sulla umanizzazione del reparto, sul parto indolore, sulla riduzione dei cesari, e con l’obiettivo di garantire una maggiore qualità dell’assistenza durante l’evento nascita, ha previsto la chiusura dei punti nascita della Casa di cura “Villa Elisa” di Cinquefrondi e della Casa di cura “Villa Aurora” di Reggio Calabria, relativamente alle soglie minime di volumi di attività e alle soglie di esito, le cui misure e stime di riferimento sono quelle prodotte da Agenas, ai sensi del comma 25 bis dell’articolo 15 della Legge numero 135 del 2012.

Sono stati calcolati utilizzando le informazioni riportate nel flusso sdo; è stato rilevato che le strutture che eseguono parti, che hanno punti nascita, sono in totale numero 15, di cui numero 2 non superano i 500 parti, numero 7 eseguono un numero compreso tra 500 e 1000 parti e numero 6 eseguono un numero di parti superiore a 1000, di cui numero 2 oltre 2000.

Le strutture con parti inferiori a 1000, che hanno una percentuale di tagli cesarei primari inferiori al 15%, sono 7 su 9; quelle con parti superiori a 1000, che hanno una percentuale di tagli cesari inferiori al 25%, sono 6 su 6.

Di conseguenza è stata disposta la chiusura dei punti nascita della Casa cura “Villa Elisa” di Cinquefrondi e della Casa di cura “Villa Aurora” di Reggio Calabria, senza pregiudicare la regolare erogazione dei servizi, potendo gli utenti ricevere erogazioni del medesimo servizio presso l’Azienda ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria. Questo è quanto.

Interrogazione numero 213/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea “In ordine alla situazione sugli accreditamenti dei posti nelle strutture sanitarie in provincia di Cosenza”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 213/10^, a firma del consigliere Giudiceandrea.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, rinuncio.

PRESIDENTE

Rinuncia.

Interrogazione numero 245/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine alla mancata operatività dell'ambulatorio odontoiatrico dedicato a pazienti emofilici e coagulopatici istituito presso il presidio ospedaliero 'MORELLI' di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 245/10^, a firma del consigliere Nicolò, “In ordine alla mancata operatività dell’ambulatorio odontoiatrico dedicato ai pazienti emofiliaci, istituito presso il presidio ospedaliero Morelli di Reggio Calabria”. Consigliere Nicolò, ha facoltà di illustrarla.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Sì, Presidente, è un’interrogazione presentata il 14 dicembre del 2016, in ordine alla mancata realizzazione ed alla mancata operatività dell’ambulatorio odontoiatrico, dedicato ai pazienti emofolici coagulopatici, che fu istituito presso il presidio ospedaliero Morelli di Reggio Calabria.

In quella circostanza chiedevo di sapere le ragioni della mancata attivazione dell’ambulatorio.

Premesso che l’associazione emofolici di Reggio Calabria aveva ideato il progetto per la realizzazione di un ambulatorio odontoiatrico, interamente dedicato a pazienti emofolici e coagulopatici e che detto progetto era stato presentato nel corso della giornata del congresso nazionale del paziente emofilico e accolto, l’Ospedale Melacrino Morelli aveva accolto l’idea per l’attivazione di un ambulatorio odontoiatrico presso il proprio centro di emofilia, con il patrocinio della federazione associazione emofolici e della fondazione Paracelso.

Considerato, sempre nel corso dello stesso anno, in data 8 giugno 2016, che nel suddetto presidio ospedaliero era stato inaugurato l’ambulatorio odontoiatrico del centro emofilia e che l’inaugurazione avrebbe dovuto rappresentare un momento importante per la sanità di detto centro, - siamo alle solite!- inaugurato all’epoca - adesso non so se sia stata superata questa situazione - e poi il servizio non attivato.

La consecutio temporum è distante, probabilmente è superato, ma ci si trovava dinanzi ad un caso in cui vi era stata l’inaugurazione precedente e la mancata realizzazione di un servizio che doveva costituire un punto importante, dotato di ambulatorio odontoiatrico, completamente dedicato a pazienti emofolici e coagulopatici.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

E’ superata. Siamo d’accordo.

Interrogazione numero 248/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “Sulla mancata pubblicazione degli incarichi vacanti di continuità assistenziale”

PRESIDENTE

Passiamo alla interrogazione numero 248/10^, sempre a firma del consigliere Nicolò, “Sulla mancata pubblicazione di incarichi vacanti di continuità assistenziale”. Prego, consigliere Nicolò.

La interrogazione numero 248/10, presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Nicolò, chiedo di rinviare l’interrogazione numero 248. Va bene? Va bene.

Interrogazione numero 261/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine ad una maggiore informazione sui parametri finanziari dell’accordo siglato tra la Cardiochirurgia di Reggio Calabria e il Niguarda di Milano”

PRESIDENTE

Interrogazione numero 261/10^, sempre a firma del consigliere Nicolò, “In ordine ad una maggiore informazione sui parametri finanziari dell’accordo siglato tra la cardiochirurgia di Reggio Calabria e il Niguarda di Milano”.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In riferimento a questa interrogazione si comunica che la delibera numero 576 del 19 luglio 2016 prevedeva che il costo del protocollo d’intesa con l’Ospedale Niguarda di Milano sarebbe stato totalmente a carico di quest’ultimo.

Nell’ambito del protocollo d’intesa con il Niguarda, lo stesso si è impegnato a svolgere la formazione gratuita del personale dell’unità operativa complessa di cardiochirurgia e ad effettuare attività di supporto in loco per la delicata fase di avvio delle attività della predetta unità operativa complessa.

Attraverso questo protocollo per tale attività l’unità operativa di Reggio Calabria si è impegnata a corrispondere al Niguarda 200 euro ad accesso per ogni dirigente medico e 100 euro per il personale del comparto sanitario, oltre i costi del personale della medesima, temporaneamente utilizzato presso il GOM in regime di comando.

Il costo totale riferito al personale utilizzato per l’intervento relativo alla deliberazione numero 576 del 19.07.2016 è stato pari a 125.484 euro, comprensivo di tutti gli oneri fiscali e dei contributi previdenziali ed assistenziali a carico del Azienda ospedaliera.

Le quote sopra indicate rappresentano il costo dello stipendio del trattamento accessorio lordo, riconosciuto al personale in trasferta dell’Ospedale Niguarda di Milano, professionisti, che è superfluo sottolineare, hanno contribuito fattivamente, con solerzia instancabile, alla realizzazione di un progetto che la città di Reggio Calabria inseguiva da molti, molti anni: quello della cardiochirurgia.

Nell’anno di attività del 2017, dall’Unità Operativa complessa di cardiochirurgia GOM di Reggio Calabria sono stati dimessi 269 pazienti con un controvalore economico della produzione sanitaria di 5 milioni 135mila euro. I ricavi rappresentano un dato doppiamente rilevante poiché, se da un lato vanno ad incrementare il valore economico della produzione sanitaria dell’Ospedale, dall’altro non rappresentano più come in passato una voce passiva nel bilancio della sanità calabrese, determinata dalla emigrazione sanitaria per la cardiochirurgia.

Qui c’è un esempio di come, investendo in modo finalizzato per qualificare le strutture, per realizzare le strutture rispondenti ad alcune patologie la cui incidenza è notevole per il fenomeno della emigrazione della salute, si può corrispondere i servizi nel nostro territorio con tutte le implicazioni positive che ha ciò per quanto riguarda il paziente; per quanto riguarda i familiari del paziente; per quanto riguarda il contesto nel quale, appunto, si esercitano queste professioni. Ma anche in termini di recupero di risorse che la Regione in passato, e continua ancora oggi, purtroppo, a destinare verso le realtà esterne alla Calabria.

Da un’analisi dei dati della Unità Operativa complessa di cardiochirurgia di Reggio Calabria emerge che nel primo anno sul totale degli interventi effettuati più del 60% ha riguardato pazienti trattati in regime di urgenza-emergenza.

I pazienti provengono, perlopiù, dalla provincia di Reggio Calabria, ma una percentuale non trascurabile ha interessato pazienti di altre province, e ancora - dato particolarmente rilevante - il 7% dei casi affrontati nel corso dell’anno riguarda utenti provenienti da fuori regione ovvero mobilità sanitaria attiva, in questo caso.

In atto vengono trattate presso le unità o per la Unità Operativa complessa di cardiochirurgia di Reggio Calabria tutte le patologie del cuore più complesse: dalla malattia coronarica a quella valvolare, dalla rottura dell’aorta ai tumori cardiaci.

I risultati ottenuti in termini di complicanze e sopravvivenza sono in linea con i più importanti centri ospedalieri nazionali ed internazionali.

In questa prima fase, in questi primi anni di attività della unità di cardiochirurgia di Reggio Calabria, abbiamo già realizzato risultati significativi, a riprova che quell’investimento è stato un investimento importante, e ancor più importante è stato avere attivato un reparto che si attendeva da anni nella città di Reggio Calabria ed in Calabria.

Interrogazione numero 270/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine alla mancata pubblicazione del Dca n. 50/17”

PRESIDENTE

Passiamo alla interrogazione numero 270/10^, sempre a firma Nicolò, “In ordine alla mancata pubblicazione del DCA numero 5017”. Prego, consigliere Nicolò, ha facoltà di illustrarla.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Il decreto numero 50 del 2017 del commissario ad acta della Sanità per l’attuazione del Piano di rientro autorizza le Aziende Sanitarie degli Ospedali della Calabria ad assumere a tempo, autorizzava a tempo indeterminato, attraverso procedure previste dalla legge, ben 600 diverse figure professionali precarie, tra medici, infermieri e tecnici.

Le assunzioni di personale in esso autorizzati si ritengono, si riterranno indispensabili sia per l’erogazione di servizi importanti sia per l’attivazione di nuovi servizi previsti da detto decreto, utile a migliorare l’offerta ed i livelli essenziali di assistenza.

Vorremmo conoscere, con questa interrogazione del 2017, quali siano state le cause ostative alla pubblicazione di quel decreto o conoscere quali siano, o meglio, saranno i rimedi esperibili per verificare le legittime aspettative di assunzione, di stabilità o mobilità di 600 figure professionali sanitarie precarie.

Sicuramente l’interrogazione sarà superata. E’ un’interrogazione del 6 aprile del 2017.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Riprendendo una considerazione del consigliere Nicolò che, ricordando la data della presentazione dell’interrogazione, naturalmente ha voluto anche qui mettere in evidenza che la stessa è superata da atti assunti successivamente, devo dire che effettivamente è proprio così. Con riferimento a questa interrogazione si precisa, praticamente, che il DCA numero 50 del 2017, a cui si fa riferimento, è stato superato da decreti successivi: è stato superato dal DCA numero 113 del 11.08.2017; dalla definizione del fabbisogno di personale sanitario amministrativo professionale e tecnico, necessario nelle Aziende sanitarie regionali; dalle autorizzazioni ad assunzioni; dal DCA numero 112 del 11.08.2017; dall’assistenza territoriale; dalla definizione parziale del fabbisogno, sempre di personale di Aziende Sanitarie provinciali; con autorizzazione di assunzioni dal DCA numero 111; dalle procedure assunzionali nelle Aziende sanitarie regionali, articolo 1 commi 541 e 543 della legge numero 208 del 2015; in sostanza, dalla legge di stabilità 2016 che ha definito, appunto, il fabbisogno di personale, ha dettato, anche della nostra regione, le norme per la definizione del fabbisogno di personale nelle Aziende Sanitarie Ospedaliere.

L’interrogazione, quindi, fa riferimento ad una situazione precedente a quella di questi decreti; già un blocco di assunzioni è stato autorizzato e per questo blocco di assunzioni di diverse Aziende si è proceduto alla indizione delle procedure concorsuali: alcune portate già a buon fine, altre in corso di completamento.

Devo dire che, malgrado ciò, c’è ancora  un problema che rimane da risolvere relativamente alla necessità di copertura, appunto, del fabbisogno necessario, ad un pieno soddisfacimento delle attività delle Aziende, ma comunque già questo primo sblocco delle assunzioni ha comportato un sollievo per le attività sanitarie e via via che saranno portate a compimento le procedure concorsuali sarà sempre di più  soddisfatto. Ripeto che ci sono ancora da fare ulteriori passi in avanti perché - com’è noto - essendo la nostra Regione sottoposta a Piano di rientro, non potrà camminare di pari passo con la realizzazione degli obiettivi, fuoriuscita, appunto, da questa situazione.

Devo dire, comunque, che l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria ha espletato molti di questi concorsi, altri sono in itinere ed altrettanti per quanto riguarda l’Azienda sanitaria provinciale.

Interrogazione numero 271/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine al ripristino dei servizi di Ortopedia e Otorinolaringoiatria del Poliambulatorio di Bagnara

PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione numero 271/10^ a firma del consigliere Nicolò “In ordine al ripristino dei servizi di Ortopedia e Otorinolaringoiatria del Poliambulatorio di Bagnara”.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Si tratta di un’interrogazione del 6 aprile 2017 “In ordine al ripristino dei servizi di ortopedia e di otorinolaringoiatria del Poliambulatorio di Bagnara” con cui chiedevo al Presidente della Giunta regionale notizie in merito a quali azioni si intendessero esperire per assicurare agli utenti di quell'area un importante servizio che potesse garantire efficienza rispetto alle attese e alle aspettative dei cittadini.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In merito alla problematica oggetto dell’interrogazione, abbiamo sollecitato l’Azienda Sanitaria Provinciale a fornire elementi utili per poter dare risposte.

Devo dire che, per quanto riguarda la problematica sollevata, l'Azienda provinciale ha rilevato che la mancanza di specialisti di ortopedia ed otorinolaringoiatria è dovuta alla cessazione del rapporto di lavoro con gli specialisti della branca medesima e che la stessa Azienda, compatibilmente con le linee del Piano di rientro, ha provveduto ad attivare le procedure necessarie per la pubblicazione delle ore di specialistica necessarie a riattivare il servizio poliambulatoriale di Bagnara. Non abbiamo solo chiesto informazioni, ma abbiamo sollecitato affinché questa problematica sia risolta nel più breve tempo possibile.

Interrogazione numero 277/10^ di iniziativa del consigliere O. Greco “In ordine al Protocollo di Prevenzione Legionellosi”

PRESIDENTE

L’interrogazione numero 277/10^ a firma del consigliere Greco decade per assenza del proponente.

Interrogazione numero 285/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine alla insufficiente operatività della farmacia distrettuale dell’Asp 5 di Reggio Calabria, sita in via Willermin

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 285/10^ a firma del consigliere Nicolò “In ordine alla insufficiente operatività della farmacia distrettuale dell’Asp 5 di Reggio Calabria, sita in via Willermin”.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

E’ ritirata.

Interrogazione numero 305/10^ di iniziativa del consigliere S. Esposito “In merito all’introduzione di nuovi strumenti per il controllo glicemico nei pazienti affetti da diabete”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 305/10^ a firma dal consigliere Esposito “In merito all'introduzione di nuovi strumenti per il controllo glicemico nei pazienti affetti da diabete”. Prego, consigliere Esposito, può illustrare l’interrogazione.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. Mi rifaccio un attimo alle considerazioni espresse più volte dal collega Nicolò e condivise anche dal presidente Oliverio, della inutilità e del superamento di tantissime delle interrogazioni poste oggi all'attenzione del Consiglio regionale.

Bisognerebbe capire dove sta il vero ritardo per non assistere ulteriormente a sedute di Consiglio regionale quasi inutili come quello odierno.

Credo che l'Ufficio di Presidenza, consigliere Nicolò, trasmetta in modo celere alla Giunta regionale, e quindi ai dipartimenti, le nostre interrogazioni.

Probabilmente bisogna incidere, presidente Oliverio, presso i dipartimenti affinché queste interrogazioni abbiano risposte in tempi estremamente più celeri e più attuali.

L’interrogazione da me presentata riguarda i nuovi strumenti per il controllo glicemico. Inutile precisare l'importanza di una patologia cronica come il diabete che riguarda il 5,5 per cento della popolazione e che l'evento fondamentale per il monitoraggio di queste malattie è rappresentato da un costante e frequente controllo della glicemia.

Fino a qualche tempo fa questi controlli avvenivano mediante una puntura che, soprattutto nei bambini, nei diabetici pediatrici, era estremamente fastidiosa e dolorosa.

Oggi esistono nuove tecnologie non invasive mediante l’uso di sensori e strisce applicati sulla parte posteriore del braccio che consentono, non soltanto un controllo ancora più preciso della glicemia, ma anche dei controlli storici per vedere l'evoluzione migliorativa o peggiorativa di questa patologia.

In molte regioni queste nuove tecnologie di misurazione della glicemia sono a carico del sistema sanitario. All’epoca interrogavo il Presidente della Giunta regionale per sapere se, in considerazione di questa importantissima innovazione terapeutica inclusa tra i presidi per il monitoraggio glicemico nell'ambito del sistema sanitario nazionale, la Regione si fosse attivata o intendesse farlo per garantire ai pazienti diabetici, e specialmente a quelli pediatrici, l'accesso a questo dispositivo e, in mancanza di questo adeguamento, quali fossero le iniziative che la Giunta regionale intendesse intraprendere.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In riferimento all’interrogazione del consigliere Esposito, la Regione con DCA numero 146 del 7 novembre 2017 ha approvato l'aggiornamento delle Linee guida in materia di prescrizione e dispensazione a carico del servizio sanitario regionale di dispositivi per l'autocontrollo e l'autogestione di soggetti affetti da diabete; l'allegato 3 di questo decreto tratta questa problematica, appunto. Nelle Linee guida è stato previsto, per i pazienti affetti da diabete, l'utilizzo del nuovo dispositivo per l'auto monitoraggio della glicemia e del dispositivo iPod per i pazienti in terapia multi iniettiva. E’ stato, altresì, definito un processo operativo per l'applicazione degli standard relativi all'uso dei suddetti presidi, stabilendo per gli stessi dei nuovi tetti prescrittivi, tenendo conto dei principi di appropriatezza e sostenibilità. La richiesta del dispositivo di lettura e del materiale di consumo viene compilata dal diabetologo una volta l'anno, dopo aver verificato le condizioni per la prosecuzione dell'utilizzo. L'erogazione dei sensori viene effettuata ogni 3-6 mesi allo scopo di monitorare la data di scadenza del materiale stesso, controllare l'effettivo e corretto utilizzo ed effettuare la rivalutazione del paziente, al fine di consentire ai pazienti calabresi l'accesso a dispositivi innovativi secondo criteri di appropriatezza.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Presidente, lei citava il decreto numero 146 dove, a mia conoscenza, questi dispositivi non erano contemplati come dispensati dal sistema sanitario regionale, tant’è che quel decreto poi é stato impugnato al Tribunale amministrativo della Regione Calabria, dall'associazione di pazienti diabetici, dalla società scientifica di diabetologia e dalla società scientifica di diabetologia pediatrica. Successivamente, proprio per questa impugnativa al Tribunale amministrativo nel gennaio/ febbraio del 2018 é stato emanato un successivo decreto, il numero 51.

Se lei si riferisce al DCA numero 51 del 2018, mi posso dichiarare soddisfatto della risposta, ma se invece il riferimento è al DCA numero 146, ritengo che gli uffici abbiano sbagliato perché non è quello il decreto.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Mi riferisco all'ultimo decreto, perché è stato oggetto anche di confronto tra il dipartimento e le associazioni.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Se non ho capito male, lei si riferiva al decreto numero 146, quindi anche qui probabilmente incide il ritardo degli uffici nelle nostre risposte.

 

(Interruzione)

 

Se si tratta del DCA numero 51 del 2018, vivaddio, i pazienti pediatrici diabetici e tutti i diabetici calabresi finalmente avranno questo dispositivo.

Interrogazione numero 306/10^ di iniziativa del consigliere S. Esposito “Sulla disciplina della delegazione di pagamento applicata nel territorio regionale ai dipendenti pubblici del comparto sanitario”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 306/10^ a firma del consigliere Esposito “Sulla disciplina della delegazione di pagamento applicata nel territorio regionale ai dipendenti pubblici del comparto sanitario.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Chiedo il rinvio di questa interrogazione.

PRESIDENTE

Poi ci sono diverse interrogazioni a firma del consigliere Nicolò che si é momentaneamente allontanato dall'Aula, quindi saranno riprese successivamente.

Interrogazione numero 324/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua “Adempimenti successivi all'esito referendario Rossano-Corigliano

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 324/10^ a firma del consigliere Bevacqua “Adempimenti successivi all’esito referendario Rossano-Corigliano”.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Ritiro l’interrogazione.

Interrogazione numero 325/10^ di iniziativa del consigliere G. Arruzzolo “In ordine ai ritardi nella realizzazione degli interventi di ripristino dei danni in conseguenza dell’alluvione del 30, 31 ottobre e 1, 2 novembre 2015 nel territorio della Locride

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 325/10^ “In ordine ai ritardi nella realizzazione degli interventi di ripristino dei danni in conseguenza dell'alluvione del 30, 31 ottobre, 1 e 2 novembre 2015 nel territorio della locride”. Consigliere Arruzzolo, ha facoltà di illustrarla.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. Si tratta di un'interrogazione presentata a novembre del 2017 che richiamava la mozione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, presentata il 10 febbraio 2016 relativamente ai danni alluvionali del 30, 31 ottobre, 1 e 2 novembre 2015 nel territorio della locride. Ho presentato questa interrogazione perché nella mozione del 2016 era stato chiesto al dipartimento agricoltura di attuare una serie di iniziative per la creazione di un bando finalizzato al ristoro di tutti quei danni che il territorio della locride ha subito in quella fase alluvionale, ma ho riscontrato una discordanza tra quanto indicato nella mozione, approvata all'unanimità con un atto di indirizzo politico, e quanto fatto dal dipartimento agricoltura. Inizialmente avevo evidenziato che 3 mesi prima dell'evento alluvionale della locride, mi pare ad agosto del 2015, il territorio di Rossano era stato colpito da un evento analogo e in quell'occasione sul PSR, sulla programmazione 2014/2017, se non erro, erano stati impegnati 4 milioni di euro – sono contento di questo, perché si é intervenuti immediatamente    quindi chiedevo che la stessa cosa venisse fatta anche sul territorio della locride che, purtroppo, é già abbastanza martoriato e penalizzato, anche in virtù di quanto dichiarato sulla stampa dal dirigente della Protezione civile, Tanzi, in merito ai ritardi degli interventi che devono essere fatti sulla locride.

Chiedo al Presidente se ritiene opportuna una interlocuzione con il dipartimento Agricoltura, affinché possa essere predisposta una programmazione mirata e finalizzata al territorio della locride, in virtù dell'evento calamitoso che si è verificato. Grazie. 

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Brevemente, soprattutto per cogliere il senso di questa interrogazione del consigliere Arruzzolo, mi preme dire che parliamo di un evento alluvionale che si é verificato oltre 2 anni fa, due anni a novembre, e che, come ricordava il consigliere Arruzzolo, si è verificato a distanza di qualche mese da un altro evento che aveva interessato la Piana di Sibari, le città di Rossano e Corigliano, nell'agosto dello stesso anno.

In relazione a questi eventi abbiamo assunto misure straordinarie, sia per quanto riguarda Rossano e Corigliano con i 4 milioni cui lei faceva riferimento, e sia per la zona della locride dove, grazie all’intervento del Consorzio di bonifica dell’alto ionio reggino, di Calabria verde e, in alcuni casi, anche dei Comuni, si sono potuti realizzare interventi relativi all’emergenza, perché di questo si trattava, come di questo si é trattato anche relativamente all'intervento nella Piana di Sibari.

E’ chiaro che gli interventi relativi alle emergenze ed in parte risarciti ai Comuni, sia per quanto riguarda le incombenze anche di ordine finanziario determinate in quelle ore, in quei giorni, sia per quanto riguarda gli interventi di carattere straordinario realizzati in alcune fiumare, non sono risolutivi. Proprio in questi giorni si stanno firmando le convenzioni tra Regione e Comuni, Regione e Città Metropolitana per quanto riguarda Reggio Calabria, tra Regione e Province per quanto riguarda il resto dei territori della Calabria e tra Regione e alcuni Consorzi di bonifica che hanno presentato i progetti per interventi di carattere strutturale di sistemazione più definitiva. Dentro questa impostazione la locride ha uno spazio importante, anche perché rappresenta una delle realtà più colpite e più esposte dal punto di vista della fragilità del territorio e del dissesto idrogeologico.

Proprio in questi giorni il dipartimento infrastrutture e lavori pubblici sta incontrando i singoli Comuni, i Consorzi,  per verificare lo stato della progettazione, la disponibilità di progetti preliminari, definitivi o esecutivi per la sottoscrizione delle convenzioni. La strada che abbiamo scelto per accelerare il percorso è quella di fare riferimento fondamentalmente ai Comuni e alle strutture sovra comunali, Province o Consorzi laddove si tratta di interventi più complessi.

Naturalmente questo non significa affidare tutto ai Comuni per poi lasciarli soli. Abbiamo costituito una struttura di supporto tecnico ai Comuni perché siano accompagnati in questo percorso e perché si tratta di risorse importanti che devono essere portate a buon fine e, soprattutto, essere utilizzate per interventi di sistemazione più definitiva ed organica dei territori a partire da una visione unitaria dei bacini e delle aste fluviali, perché di questo si tratta. Questa interrogazione mi ha dato modo di fornire ulteriori informazioni, sia a lei sia al Consiglio regionale.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. Mi ritengo soddisfatto in virtù delle novità che ci ha fornito perché lo spirito dell'interrogazione era dovuto anche al fatto che nel decreto del dirigente generale del settembre 2016, purtroppo, a fronte di una dotazione finanziaria dell’avviso pubblico di 8 milioni di euro, era stato ammesso a finanziamento solo un intervento riguardante l’area della locride.

Comunque, mi ritengo soddisfatto in virtù delle informazioni successive che ci ha dato. Grazie.

Interrogazione numero 326/10^ di iniziativa del consigliere G. Gallo “Sulla mancata realizzazione dell’ospedale della Sibaritide Corigliano-Rossano

PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione numero 326/10^ a firma del consigliere Gallo “Sulla mancata realizzazione dell’ospedale della Sibaritide, Corigliano-Rossano”. Preco, consigliere gallo, ha facoltà di illustrarla.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, in data 24 novembre 2017 ho presentato una interrogazione a risposta scritta “Sulla mancata realizzazione dell'ospedale della Sibaritide, Corigliano-Rossano”.

La storia di questo ospedale è ormai datata, perché già nell'agosto 2006, la Conferenza dei sindaci dell’allora Azienda sanitaria numero 3 di Rossano deliberò la volontà di un nuovo ospedale della Sibaritide, dell'ospedale di Rossano-Corigliano, dando il via all'iter di realizzazione che nella prima fase vide come protagonista l’Azienda Sanitaria di Rossano.

Lo scorso 3 novembre 2017, in particolare, nel corso di un'assemblea pubblica promossa dal Comitato popolare che intanto si era costituito per la costruzione dell'Ospedale Unico della Sibaritide, il delegato del Presidente della Giunta regionale per la sanità, Franco Pacenza, comunicava che la società originariamente incaricata per la direzione dell'opera non avrebbe più proceduto in tal senso e che nessuna valida alternativa risultava essere stata individuata.

Da qui lo sconforto e l'indignazione delle popolazioni di quel territorio che da anni aspettano di vedere realizzato questo nuovo ospedale, la nuova struttura tra Rossano e Corigliano, sia pure con annunci che più volte erano stati in precedenza dati dallo stesso delegato Pacenza, ad esempio il 27 luglio 2017 allorquando, insieme all’allora direttore generale del dipartimento infrastrutture della Regione Calabria, Domenico Pallaria, annunciavano l'avvenuta approvazione del progetto esecutivo dell'opera. Inoltre, la Regione aveva deliberato l'iscrizione al bilancio 2017 della quota parte di risorse statali stanziate per l'esecuzione dei lavori pari ad oltre 61 milioni di euro e lo stanziamento di ulteriori 19 milioni di euro attinti dal Fondo Sviluppo e Coesione di cui al Patto per la Calabria, destinati alle spese per le attrezzature sanitarie del nuovo ospedale.

Successivamente alla mia interrogazione a risposta scritta, nel mese di gennaio, sono stati avviati i lavori per le opere di urbanizzazione esterne allo stesso ospedale e vorrei sapere dal Presidente della Giunta regionale cosa accadrà di qui in avanti.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Gallo, non so in quale circostanza Franco Pacenza, da me delegato a seguire i problemi della sanità, abbia potuto – mi corregga se ho capito male – dichiarare che l’ospedale della Sibaritide sarebbe stato definitivamente messo in…

 

(Interruzione)

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, lei dovrebbe saperlo, leggo la comunicazione: “In data 3 novembre 2017, nel corso di un'assemblea pubblica promossa dal Comitato popolare che lei conosce, per la costruzione dell’Ospedale Unico della Sibaritide, lo stesso Pacenza, delegato del Presidente della Giunta regionale per le Politiche sanitarie, comunicava che la società originariamente incaricata della realizzazione dell'opera non avrebbe più proceduto in tal senso, e che nessuna valida alternativa risultava essere stata ancora individuata”. Testuale.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Questa affermazione mi risulta assolutamente nuova.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Peraltro, voglio precisare che ho appreso questa cosa da un manifesto pubblico affisso dal Comitato popolare per le strade di Rossano.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Pensavo di aver capito male, ma per quello che dirò adesso e che Pacenza ha seguito come delegato per quanto riguarda queste problematiche, si renderà conto che le cose stanno un po’ diversamente e lo dirò con tanto di date, di protocolli e, naturalmente, in questa sede, assumendomi la responsabilità  di quanto affermo.

Nell'interrogazione si chiede di sapere, per quanto di competenza del dipartimento Presidenza, se e come il governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, intende adoperarsi per garantire in tempi certi e brevi l'apertura dei cantieri legati alla realizzazione dell'Ospedale Unico della Sibaritide, Corigliano-Rossano.

Mi preme, innanzitutto, ricordare che il contratto di concessione per la progettazione definitiva ed esecutiva, costruzione e gestione dei servizi non sanitari del nuovo Ospedale della sibaritide è stato sottoscritto in data 9 settembre 2014 tra la Regione Calabria, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza e la Società “Ospedale della Sibaritide”, società consortile per azioni.

Il quadro economico dell'intervento comporta un complessivo impegno di spesa pari a 143 milioni 921 mila 997 euro.

Con decreto numero 8373, in data 27 luglio 2017, è stata disposta da parte del Rup l'approvazione del progetto definitivo del nuovo ospedale, e non del progetto esecutivo per come dichiarato nell'interrogazione in oggetto, che prevedeva che la nuova struttura sanitaria avesse una valutazione di 330 posti letto, oltre a 46 posti letto tecnici, per un totale di 376 posti letto.

Con ordine di servizio numero 3 del 28 luglio 2017, il Rup ha disposto l’avvio della progettazione esecutiva dell'intervento. Considerata l'esigenza di avviare al più presto i lavori di realizzazione della nuova struttura ospedaliera, la Regione ha rappresentato la necessità che il concessionario procedesse allo sviluppo di un progetto esecutivo stralcio dei lavori prioritari.

I tempi di consegna del progetto hanno subito un allungamento per l’entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica numero 120/2017 del 22 agosto 2017 che disciplina l'uso delle terre da scavo ed ha richiesto l'esecuzione di indagini di laboratorio integrative per la caratterizzazione di parte dei materiali da conferire a discarica.

Con decreto del Rup numero 12993 del 23 novembre 2017 – per questo le facevo l’osservazione di prima – è stato approvato il progetto esecutivo stralcio dei lavori prioritari e, nella medesima data, è stato emesso dal Responsabile unico del procedimento l'ordine di servizio che ha stabilito modalità e tempi per l’elaborazione e la consegna del progetto esecutivo del nuovo ospedale.

I lavori relativi alla struttura ospedaliera avverranno in continuità con quelli dello stralcio prioritario, considerando la necessità di verifica, approvazione ed autorizzazione sismica, previo perfezionamento da parte del concessionario degli adempimenti previsti dal Codice dei contratti e dal Regolamento di attuazione, propedeutici alla consegna dei lavori dello stralcio prioritario, la stipula delle polizze assicurative dei progettisti e sui lavori, l'incarico di direzione dei lavori e di responsabile della sicurezza in fase di esecuzione, la costituzione dell'ufficio di direzione lavori e la nomina del direttore tecnico di cantiere.

In data 29 gennaio 2018, il direttore dei lavori ha effettuato la consegna dei lavori dello stralcio prioritario. I relativi lavori di stralcio sono in fase di esecuzione. Il crono programma dei lavori dello stralcio prevede una durata di 120 giorni e l'esecuzione dei lavori di cantierizzazione, pulizia dell'area, bonifica degli ordigni bellici, recinzione dell'area ospedaliera e movimentazione delle terre di scavo, cioè tutte le opere preliminari, contemporaneamente alla definizione della progettazione esecutiva della struttura

La consegna del progetto esecutivo completo del nuovo ospedale è prevista entro la fine del corrente mese, a giorni, perché lo stralcio non costituisce un qualcosa di sconnesso dal percorso più generale. Pertanto, contestualmente e in continuità con lo stralcio, si procederà alla realizzazione dell'opera che, come è noto, è stata oggetto di vicissitudini particolarmente complicate, a partire dall’iniziativa di interdittiva antimafia che, in una prima fase, ha interessato l'impresa; poi è stata rimossa a seguito di una impugnativa da parte della impresa verso gli organi della giustizia amministrativa, come è noto, e, successivamente, ci sono state anche procedure di curatela fallimentare per cui l'impresa é commissariata, c'è un commissario che sovrintende alle problematiche relative all'impresa, che è il dottor Ruperto, ex Sottosegretario di Stato, la cui sensibilità disponibilità e competenza hanno rappresentato un fattore di estrema importanza e positività per noi, perché queste vicissitudini comportavano un rischio ancora più grande, fino alla messa in discussione dell'investimento.

Oggi possiamo dire che, anche e soprattutto grazie alla competenza, alla disponibilità e alla sensibilità del professor Ruperto, questo investimento é diventato cantiere, non senza difficoltà. Dalla data della stipula del contratto, ovvero dal 9 settembre 2014, le vicissitudini sono state molteplici, a partire dalla necessità di acquisizione dei nulla osta, delle certificazioni ambientali e di tutta una serie di problematiche che non erano state affrontate. Si è dovuto lavorare perché ancora vigeva il vecchio Codice degli appalti con il quale c'era la possibilità di procedere ad appalti su progetti preliminari di larga massima, per cui tutto il resto doveva essere affrontato successivamente.

Nel corso di questo lavoro, per mettere ordine in questa procedura e in questa pratica sono intervenute le vicende ricordate prima, quella della Magistratura penale, della Magistratura civile, per cui abbiamo dovuto affrontare questi problemi, senza però rinunziare. Oggi, infatti, è stato avviato un cantiere che mi auguro possa essere portato a compimento nei tempi contrattuali previsti.

Questa è la situazione, lo stato dell'arte e l’osservazione di prima non voleva essere una nota polemica, ma una precisazione perché stiamo lavorando in questa direzione.  Altrettanto impegno lo stiamo mettendo anche per gli ospedali di Vibo e Gioia Tauro, che sono nati nella stessa fase e con un’impostazione che oggi comporta un enorme lavoro enorme per recuperare e per mettere sul binario giusto dal punto di vista amministrativo la realizzazione di queste importanti opere.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Grazie, Presidente. Mi ritengo parzialmente soddisfatto, perché è innegabile che siano stati compiuti grandi sforzi per far sì che si arrivasse a questo punto, ma è altrettanto innegabile che i tempi siano piuttosto lunghi, perché lei parla di un contratto di concessione che è stato sottoscritto il 9 settembre 2014 e, ancora oggi, appena partono i lavori per le infrastrutture preliminari lei non dà i tempi di inizio dell’opera vera e propria, anche se ci dice che saranno in continuazione con il primo stralcio delle opere che vengono realizzate.

Volevo solo precisare che l'interrogazione a risposta scritta nasce da un manifesto pubblico che è stato fatto affiggere nelle città di Rossano e Corigliano proprio dal Comitato popolare che si è costituito per la realizzazione dell'ospedale stesso e che ha manifestato l'indignazione pubblica per le dichiarazioni del suo delegato, Pacenza. Parte solo da questo, non da una mia eventuale speculazione, ma da una chiara presa di posizione pubblica del Comitato popolare per la realizzazione dell'ospedale.

Naturalmente vigileremo sull’esecuzione dei lavori e sulle prossime tappe che dovranno vedere partire i cantieri di qui a breve.

Interrogazione numero 310/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In merito alla rimodulazione dell’orario di funzionamento del Punto di primo intervento della Casa della Salute di Scilla”

PRESIDENTE

Torniamo all’interrogazione numero 310/10^ a firma del consigliere Nicolò “In merito alla rimodulazione dell'orario di funzionamento del punto di primo intervento della Casa della salute di Scilla”.

Interrogazione numero 310/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In merito alla rimodulazione dell’orario di funzionamento del Punto di primo intervento della Casa della Salute di Scilla”

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Anche questa interrogazione è da ritenersi superata. Si illustra da sé.

PRESIDENTE

L’interrogazione è superata.

Interrogazione numero 314/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine alle ataviche carenze che affliggono la sanità pubblica nel territorio della Piana di Gioia Tauro” 

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 314/10^, sempre a firma del consigliere Nicolò, “In ordine alle ataviche carenze che affliggono la sanità pubblica nel territorio della Piana di Gioia Tauro”.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Con questa interrogazione, datata 4 ottobre 2017, si chiedeva quali fossero i provvedimenti impellenti e risolutivi che si intendevano adottare rispetto al potenziamento del reparto di chirurgia dell’ospedale di Polistena, considerate le carenze che sono state evidenziate non solo dagli operatori sanitari ma anche, soprattutto, dai pazienti e dagli organi competenti, sindacalisti ecc., rispetto all’impossibilità di erogare un servizio importante in un’area altrettanto importante come quella della Piana di Gioia Tauro.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In relazione a questa interrogazione del consigliere Nicolò, ritengo di dover, innanzitutto, rilevare che riguardo alla riorganizzazione delle rete ospedaliera – come, naturalmente, il consigliere Nicolò sa benissimo – è intervenuto un DCA numero 30 che ora è in fase di attuazione.

Nell’ambito di questa riorganizzazione della rete, si provvederà, naturalmente, alla copertura del personale necessario per garantire i servizi che, ad un certo punto, l’azienda sanitaria provinciale non è stata in grado di garantire.

Quindi, è in questo quadro che, chiaramente, devono essere affrontati i problemi che pone il consigliere Nicolò e che, rispetto al territorio della Piana di Gioia Tauro, sono di notevole importanza perché garantire i servizi di alcuni reparti come quello di chirurgia – al quale lei fa, appunto, riferimento – è di notevole importanza. E questa è una delle ragioni per cui anche rispetto alla gestione commissariale c’è stata un’asprezza di rapporti rispetto alla necessità di procedere allo sblocco delle assunzioni ed anche – come ricorderete – nei mesi scorsi un’iniziativa di carattere pubblico nei confronti del Governo perché si tenesse conto di questa situazione. È chiaro adesso che, in fase di attuazione del provvedimento della nuova rete ospedaliera, si dovrà procedere alla copertura dei posti vacanti necessari per i quali è stata individuata una priorità e, quindi, si procederà ad affrontare i problemi posti.

Interrogazione numero 318/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine alla risoluzione delle problematiche affliggenti le Rsa

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 318/10^, sempre a firma del consigliere Nicolò, “In ordine alla risoluzione delle problematiche affliggenti le RSA”, che è ritirata.

Interrogazione numero 319/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine alle cause ostative alla stipulazione del contratto relativo all’aggiudicazione della procedura di gara afferente l’affidamento del “Servizio di gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti urbani di Siderno e Gioia Tauro, ubicati nella provincia di Reggio Calabria e dei connessi lavori di riefficientamento funzionale”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 319/10^, sempre a firma del consigliere Nicolò, “In ordine alle cause ostative alla stipulazione del contratto relativo all’aggiudicazione della procedura di gara afferente l’affidamento del “Servizio di gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti urbani di Siderno e Gioia Tauro, ubicati nella provincia di Reggio Calabria e dei connessi lavori di riefficientamento funzionale”. Anche questa interrogazione è superata.

Interrogazione numero 320/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò  “In ordine ai criteri di ripartizione dei fondi ministeriali afferenti al sistema integrato di educazione e istruzione stabiliti in Conferenza Unificata Stato-Regioni”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 320/10^, sempre a firma del consigliere Nicolò, “In ordine ai criteri di ripartizione dei fondi ministeriali afferenti al sistema integrato di educazione e istruzione stabiliti in Conferenza unificata Stato – Regioni”.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, l’interrogazione è datata 9 novembre 2017. Premesso che erano stati assegnati alla Calabria 4 milioni di euro destinati al nuovo sistema integrato di istruzione –  come risultante dalla tabella relativa approvata dalla Conferenza unificata Stato – Regioni il 2, all’epoca, corrente mese –  si evince una differenza di un milione di euro rispetto alla tabella originaria elaborata dal Miur, anteriormente al confronto con Regioni e Comuni, e trasmessa agli enti locali il 2 ottobre 2017. Considerato che tale situazione penalizzava la Calabria, si volevano avere chiarimenti in ordine alle risoluzioni pregiudizievoli per i bambini in seguito alla ripartizione dei fondi ministeriali afferenti al sistema integrato di istruzione, peraltro, previsto dalla Conferenza unificata Stato – Regioni.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In merito a questa interrogazione, si precisa che, nel corso della seduta della Conferenza unificata Stato-Regioni del 2 novembre 2017, sono stati approvati il Piano nazionale pluriennale ed il fondo relativo all’annualità 2017.

Il Piano prevede l’assegnazione alle Regioni di duecentonove milioni di euro che vengono erogati dal Miur direttamente ai comuni beneficiari. Il fondo relativo al 2017 è stato ripartito tra le Regioni secondo i seguenti criteri concordati in sede di Conferenza unificata ovvero: il 40 percento in base alla popolazione di età compresa tra 0 e 6 anni; il 50 percento in base al numero degli iscritti ai servizi educativi ed il 10 percento in misura proporzionale alla popolazione di età compresa tra 3 e 6 anni, con riferimento ai non iscritti alle scuole dell’infanzia.

Alla luce di tali criteri di riparto, alla Regione Calabria è stato assegnato un fondo pari a 4 milioni 843 mila 465 euro. La differenza tra i 5 milioni relativi alla prima tabella redatta dal Miur – a cui lei fa riferimento – ed i 4 milioni di euro, approvati definitivamente nell’intesa, scaturisce, praticamente, dall’impostazione di questi criteri che sono stati assunti.

C’è stata una forte discussione anche all’interno della Conferenza Stato-Regioni in quanto si prevedeva una ulteriore penalizzazione delle regioni del Sud che siamo riusciti a contenere ed a contrastare grazie, appunto, all’impostazione di questi criteri perché i parametri che si intendevano assumere erano quelli relativi ai servizi garantiti dalla Regione negli anni precedenti.

Com’è noto nel Sud, nel corso di un lungo periodo, le Regioni hanno mostrato inadempienze in termini di realizzazione di servizi – parlo, per capirci, anche dei Comuni – che, se fossero state prese come riferimento unico, avrebbero ulteriormente provocato una riduzione nel riparto delle somme destinate alle regioni del Sud. Adesso, si tratta di utilizzare queste risorse e di utilizzarle bene perché i servizi possano essere portati a buon fine e, naturalmente, si potrà elevare anche la qualità degli stessi.

Interrogazione numero 321/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine ad una risoluzione delle problematicità affliggenti il nosocomio di Locri”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 321/10^, a firma del consigliere Nicolò, “In ordine ad una risoluzione delle problematicità affliggenti il nosocomio di Locri”.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, conosciamo le criticità ataviche dell’ospedale di Locri, spesso rappresentate attraverso dichiarazioni a mezzo stampa, interpellanze, interrogazioni.

L’ospedale di Locri serve un’area strategica della zona ionica, un’area a vocazione turistica che va valorizzata, soprattutto, in termini di strutture ed infrastrutture rispetto alle potenzialità che tale territorio offre.

Rappresentavo queste criticità il 13 novembre dello scorso anno ed in merito al pronto soccorso – però il problema non è solo dell’ospedale di Locri ma credo sia un problema comune ovunque – vi sono disfunzioni nella gestione dello stesso presidio che provocano disagi rappresentatimi non soltanto da operatori sanitari ma anche da cittadini. Considerato quello testé detto rispetto all’importanza del territorio, volevo sottoporre a lei questi quesiti per capire quali interventi intendeva o intende intraprendere per risolvere queste questioni e per affrontarle con le dovute attenzioni.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Nicolò, anche per quanto riguarda la situazione dell’ospedale di Locri sono costretto, purtroppo, a ripetermi perché è collegata ad una problematica di ordine più generale ovvero il fatto che, in primo luogo, la carenza di organico ha determinato una grave disfunzione in alcuni reparti ed in alcuni servizi. Lo sblocco delle assunzioni e delle procedure conseguenti per la copertura dei posti vacanti dovrà consentire di recuperare le garanzie delle prestazioni sanitarie in una realtà fondamentale della nostra regione particolarmente esposta, anche perché la condizione di marginalità e di perifericità della locride rispetto all’hub di Reggio Calabria e ad altri hub crea una ulteriore esposizione a rischio.

Ora è chiaro che per alcune unità operative si è già provveduto e si sta provvedendo e da questo punto di vista c’è stata una specifica riunione con il direttore dell’azienda sanitaria provinciale e i sindaci del territorio, perché questi problemi fossero messi a fuoco e fosse determinato un cronoprogramma di interventi per accelerare in questa direzione. Per alcune situazioni – dicevo – si è già sopperito, per altre le procedure sono in corso; naturalmente, si tratta di dare un’ulteriore accelerazione perché, appunto, rispetto alla problematica della struttura ospedaliera della locride si pongono problemi particolarmente rilevanti proprio per le considerazioni che faceva lei e che condivido pienamente.

Interrogazione numero 322/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine all’istituzione di un nuovo centro dialisi nella città di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 322/10, sempre a firma del consigliere Nicolò, “In ordine all’istituzione di un nuovo centro dialisi nella città di Reggio Calabria”.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, si illustra da sé.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Per quanto riguarda questa problematica, deve evidenziarsi che è stato istituito un tavolo tecnico presso la Prefettura di Reggio Calabria, avviato da S. E. il Prefetto di Reggio Calabria, nel quale è stata evidenziata anche la disponibilità offerta dall’amministrazione comunale circa il parziale utilizzo della struttura dei Ricoveri Riuniti di Reggio Calabria che non risultava essere adeguata per soddisfare l’effettivo bisogno di assistenza dialitica per la città.

C’era un problema di questa natura, affrontato il quale, è possibile realizzare un ampio programma – già predisposto dalla direzione generale – per la realizzazione di 15 nuovi posti letto rene e per soddisfare la crescita di domanda e di assistenza del territorio. Quindi, la possibilità di allargare la risposta è collegata a questa vicenda che si sta affrontando perché l’amministrazione comunale ha dato piena disponibilità ad affrontare e risolvere questo problema.

Interrogazione numero 323/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “Sul mancato rinnovo dell’accordo integrativo per i medici dell'emergenza sanitaria territoriale”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 323/10^, a firma del consigliere Nicolò, “Sul mancato rinnovo dell’accordo integrativo regionale per i medici dell’emergenza sanitaria territoriale”.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

L’interrogazione, sempre in tema sanitario, è del novembre scorso. Con essa si chiedevano informazioni sul mancato accordo integrativo per i medici dell’emergenza sanitaria territoriale e si richiamava l’attenzione del Presidente con un quesito semplicissimo relativo a quali azioni urgenti si intendevano porre per pervenire al rinnovo dell’accordo integrativo regionale per i medici dell’emergenza. Non ho avuto risposta alla richiesta di conoscere se sono state adottate azioni ed, eventualmente, quando.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Anche per questa problematica devo ricordare che la Regione è sottoposta al Piano di rientro dal deficit sanitario e che con DCA numero 144 del 2 novembre scorso è stato approvato l’accordo integrativo regionale ponte per l’anno 2017 per la medicina generale. Naturalmente, resta in capo al commissario ad acta anche l’accordo integrativo per i medici dell’emergenza territoriale. Quindi – ripeto – questa problematica resta in capo al commissario ad acta. Tuttavia, dalle notizie forniteci, con il DCA numero 144 è stato assunto l’accordo integrativo ponte per il 2017 anche a seguito di iniziative che abbiamo messo in atto perché si potesse costituire il tavolo e definire l’accordo.   

Interrogazione numero 327/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine al fenomeno della violenza sulle donne e sullo stato di eventuali iniziative mirate al contrasto della problematica”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 327/10^, a firma del consigliere Nicolò, “In ordine al fenomeno della violenza sulle donne e sullo stato di eventuali iniziative mirate al contrasto della problematica”.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Anche questa è un’interrogazione del novembre 2017 con la quale si chiedeva al Presidente della Giunta quali interventi avesse adottato il Governo regionale sulle problematiche in esame, considerato che l’Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne – della cui legge istitutiva il sottoscritto è stato firmatario, insieme ad altri colleghi, con in testa il presidente Irto – non risulta ancora insediato.

Allo scopo di contribuire a rendere efficace il contrasto al fenomeno gravissimo della violenza sulle donne – spesso richiamato con i nostri interventi e concretizzatosi con la votazione in Consiglio del provvedimento legislativo di cui parlavo e del quale sono cofirmatario insieme ad altri colleghi – vorremmo capire quali sono stati, quali sono e quali saranno gli impegni del Governo regionale per l’esecuzione della progettualità e dei contenuti.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

La ringrazio, consigliere Nicolò, per questa interrogazione perché mi dà la possibilità di ritornare su una problematica sulla quale la Regione ha promosso una serie di iniziative volte al contrasto della violenza e dello sfruttamento delle donne nell’ambito di un orientamento strategico più generalmente sostenuto sulle azioni positive per le pari opportunità.

In tale prospettiva la Giunta, attraverso un apposito fondo per le pari opportunità, ha indirizzato l’utilizzo dei finanziamenti erogati dal dipartimento verso i centri antiviolenza e le case di accoglienza rifugio che operano nell’ambito della rete quali strutture di sostegno, accoglienza e di assistenza alle donne vittime di violenza, in tal modo promuovendo e mettendo in giusto risalto le buone prassi già realizzate sul territorio dalla rete dei servizi.

A seguito di varie procedure di selezione competitiva per l’assegnazione dei fondi statali e regionali, è, infatti, in aumento il numero dei centri e delle strutture che si occupano di contrastare il fenomeno. Siamo passati da pochi centri nel 2014 a 10 centri nel 2017 ai quali si sono aggiunte altre due case rifugio oltre due già esistenti; in totale 14 tra strutture e servizi, 4 in più rispetto al 2014. 

Riguardo l’adozione di politiche globali e coordinate sulla violenza nei confronti delle donne, la Giunta ha rilevato la necessità di realizzare un processo sistemico, orientato, da un lato, alla regolarizzazione dell’offerta di servizi e alla messa a regime degli stessi e, dall’altro all’adozione di strategie diversificate di contrasto al fenomeno della violenza contro le donne. Per il raggiungimento di tali obiettivi strategici si è ritenuto di prevedere, nell’ambito della programmazione regionale 2017/2018, alcuni obiettivi operativi come dirò di seguito: predisposizione di un Piano triennale sulla violenza di genere; istituzione di un registro regionale dei centri antiviolenza e delle case di ricovero, attraverso attività di censimento; previsione di percorsi di formazione permanente rivolti alle operatrici dei centri antiviolenza ed agli operatori socio-assistenziali, socio-sanitari e Forze dell’ordine anche in vista dell’avvio dei codici rosa presso tutti i presidi sanitari regionali; il sostegno di progetti di semiautonomia che facilitano l’uscita dai centri antiviolenza e dalle case per donne in difficoltà ed il passaggio delle donne e dei nuclei con madri, minori, verso l’autonomia; il sostegno di progetti di formazione professionale dedicato alle donne vittima di violenza di genere; la previsione di borse lavoro dedicate alle donne vittime di violenza di genere; il sostegno all’avvio dell’imprenditoria femminile dedicata alle donne vittime di violenza, per il quale abbiamo appunto riservato una quota nel bando che è stato oggetto di pubblicazione; previsione di voucher per l’acquisto di servizi che garantiscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le donne vittime di violenza di genere, in particolare per le donne che hanno affrontato percorsi strutturati all’interno dei centri antiviolenza; la realizzazione di programmi di prevenzione basati sull’asse della comunicazione; la realizzazione di attività di sensibilizzazione, di educazione, dedicate alle nuove generazioni.

Tali linee di azione si ritiene possano costituire un idoneo presupposto per un intervento regionale puntuale e di qualità in un sistema al momento fondato su canoni di sperimentalità e che deve opportunamente essere indirizzato, anche mediante un necessario adeguamento normativo, agli standard nazionali con il più ampio coinvolgimento della rete dei servizi integrati verso un assetto maggiormente strutturato e di sistema.

Più specificamente, affinché gli interventi nel campo delle pari opportunità in generale ed, in particolare, in quelle volte alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza di genere raggiungano un livello ottimale di offerta in Calabria, si è considerata la possibilità di stabilire un calendario di appuntamenti operativi. Con la delibera della Giunta regionale numero 539 del 2017, la Regione ha, infatti, dettato disposizioni in materia di requisiti strutturali, organizzativi e funzionali dei centri antiviolenza, armonizzandoli con quelli minimi fissati già in sede di Conferenza unificata in data 27 novembre 2014. Risulta, peraltro, in discussione presso il Consiglio regionale una proposta di modifica ed adeguamento della legge regionale numero 20 del 2007 presentata dal coordinamento regionale dei centri antiviolenza della Calabria. La Giunta regionale, con propria deliberazione, successivamente integrata dalla delibera numero 14 del 2017 e dalla delibera 539 del 2017, ha istituito il tavolo regionale di lavoro per la prevenzione ed il contrasto alla violenza sulle donne.

Tale organo ha funzioni consultive e di programmazione di iniziative formative di sensibilizzazione e costruzione di un sistema di rete sul territorio, di proposta di linee di indirizzo, definizione dei criteri e delle modalità di accreditamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio.

Poi, con regolamento regionale numero 17 del 2016 e definitiva attuazione della riforma dettata dalla legge numero 23 del 2003 sono stati fissati, tra le altre cose, i requisiti strutturali organizzativi e funzionali delle case di rifugio. Con decreto dirigenziale numero 14182 del 13 dicembre 2017 è stata approvata e pubblicata sul Burc numero 4 di gennaio 2018 la manifestazione d’interesse con la quale è stato avviato il procedimento finalizzato al censimento dei centri antiviolenza già operanti in Calabria ed in possesso dei requisiti di legge, come stabilito dalla delibera della Giunta regionale prima richiamata. È in costruzione una piattaforma informatica di gestione dell’albo regionale dei centri antiviolenza e delle case rifugio nella quale saranno inseriti i servizi e le strutture che risulteranno idonei e formalmente riconosciuti a seguito dell’esito del censimento di cui parlavo prima. Sono in corso consultazioni con i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche e private operanti in vari settori, dalla scuola alla formazione, dal commercio all’artigianato, dai Comuni al terzo settore, per promuovere accordi di partenariato e protocolli operativi finalizzati a favorire percorsi di autonomia, di semiautonomia, di fuoriuscita di percorsi di violenza, ai quali si aggiungono tavoli intersettoriali, interdipartimentali, interni all’Ente regionale per lo studio ed elaborazione di interventi integrati e complementari in materia di microcredito, auto impiego, social housing, conciliazione tempi di vita e di lavoro, asili nidi eccetera.

La Regione, inoltre, per il biennio 2017/2018 ha assegnato risorse per complessivi un milione novantasettemila settecentoquattro euro mentre, dal canto suo, la Regione nel bilancio 2017-2019 ha inserito 400 mila euro per un totale – com’è noto – di un milione 200 mila euro.

Le risorse assegnate sono state erogate dalla Regione a fine giugno 2017 ed acquisite in bilancio a metà luglio. Detti fondi sono a destinazione vincolata e vanno utilizzati secondo tre direttrici specifiche: attuazione delle azioni del Piano straordinario nazionale di contrasto alla violenza sulle donne per 534 mila euro; sostegno ai centri antiviolenza ed alle case rifugio 317 mila 541 euro; aumento dell’offerta attraverso il sostegno ai centri antiviolenza e nuove case rifugio per 245 mila euro.

Rispetto alla prima direttrice, il settore regionale competente ha avviato tutti gli interventi programmati entro il secondo semestre del 2017. Poi, l’avviso pubblico per il finanziamento di progetti per la realizzazione delle azioni di formazione del personale sanitario e socio-sanitario dei presidi di emergenza e di pronto soccorso, importo a bando 213 mila 720 euro; l’avviso pubblico regionale per il sostegno di progetti finalizzati all’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza, per un importo pari a 160 mila euro; l’avviso regionale per il finanziamento di progetti di inserimento lavorativo per donne vittime di violenza, per un importo a bando di 267 mila 145 euro.

Riguardo ai fondi che restano da assegnare attraverso l’azione pubblica, fondi destinati ai nuovi centri antiviolenza ed alle nuove case rifugio, detto intervento non potrà essere avviato se non dopo la conclusione delle procedure di censimento attualmente in corso.

Quindi, dall’analisi di questi dati risulterà quello che è il fabbisogno e l’utilizzazione delle risorse relative al bilancio di questo anno, all’esercizio in corso, per realizzare in modo compiuto la rete dei centri antiviolenza e delle case di cura.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, sono parzialmente soddisfatto, per aver constatato alcune iniziative promosse dalla Giunta per far fronte al fenomeno della violenza sulle donne. Vorrei comprendere – altrimenti rimangono leggi manifesto – perché non si è mai insediato l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere che istituimmo con legge regionale numero 38 del 2016 e se questo Osservatorio, rispetto alle finalità previste, dovrà avere una funzione con una progettualità.   

La mia attività ispettiva verte su questo, stimolare l’azione per comprendere, per far fronte alle esigenze di cui parlava il Presidente e che la Giunta ha affrontato per dare respiro e funzione all’Osservatorio voluto da noi che – mi risulta – non essersi, ancora, insediato.

PRESIDENTE

Prima di passare alla successiva interrogazione, rispondo al consigliere Nicolò sull’Osservatorio. 

In questi giorni è in fase di insediamento da parte dell’Ufficio di Presidenza, considerato che si è dovuta effettuare una procedura ad evidenza pubblica, con l’assegnazione alle associazioni di un termine entro il quale presentare domanda, al quale ha fatto seguito l’istruttoria burocratica delle domande. Questa è la tempistica, ma, probabilmente, già la prossima settimana l’Osservatorio sarà insediato.   

Passiamo all’interrogazione 328/10^ che decade per l’assenza in Aula del proponente.   

Interrogazione numero 329/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò  “Sulla  soppressione nelle ore notturne del servizio di radiologia del nosocomio di Locri”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 329/10^, a firma del consigliere Nicolò, “Sulla soppressione nelle ore notturne del servizio di radiologia del nosocomio di Locri”.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

L’interrogazione si illustra da sé.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Nicolò, devo fare riferimento agli stessi argomenti che ho utilizzato prima. Per contenere tale criticità si sta effettuando una turnazione condivisa tra il personale assegnato alla radiologia di Polistena ed il personale assegnato alla radiologia di Locri, nelle more che si espletino i concorsi e possano essere coperti i posti necessari per soddisfare tutti e due i servizi, in tutti e due i nosocomi.

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 331/10 che decade per l’assenza in Aula del proponente.

Interrogazione numero 332/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò  “Sullo stato di iniziative mirate alla promozione di progetti afferenti alle sperimentazioni cliniche presso il Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 332/10, a firma del consigliere Nicolò, “Sullo stato di iniziative mirate alla promozione di progetti afferenti alle sperimentazioni cliniche preso il Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria”.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Premesso che la sperimentazione comprende l’insieme di attività di studi che riguardano la determinazione del profilo di tollerabilità e quello farmacocinetico/metabolico e che si tratta di un’attività fondamentale rispetto a logiche di ricerca rivolta a soggetti afflitti da determinate patologie, vorremmo capire – per i soggetti afflitti dalle patologie considerate – se questi studi potrebbero includere la valutazione di indici di efficacia nel caso di farmaci per i quali l’attesa di effetto terapeutico giustifica la somministrazione di sostanze che presentano rischi non accettabili nei volontari sani. Vorremmo capire, inoltre, quali siano le iniziative che si intendono intraprendere per far sì che la sperimentazione clinica possa essere avviata anche presso l’ex Ospedale Riuniti, oggi Ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Questa interrogazione verte sulla sperimentazione considerato che potrebbe – in un settore strategico soprattutto quello della medicina nucleare – avere gli effetti auspicati rispetto a patologie importanti e consentire agli operatori di poter svolgere questa attività.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Nicolò, in riferimento a questa sua interrogazione, mi preme precisare che per quanto riguarda le sperimentazioni cliniche di fase 1 la determina del 19.6.2015 dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) definisce i requisiti minimi necessari per le strutture che eseguono sperimentazioni di fase 1 di cui all’articolo 11 del d.p.r. numero 439 del 21.9.2001 e all’articolo 1, comma 3, del decreto legislativo numero 200 del 6 novembre 2007. All’articolo 2, comma 1, la sopracitata determina dell’Aifa stabilisce, in specifico allegato, i requisiti necessari per l’esecuzione di tali sperimentazioni; all’articolo 3, comma 2, viene specificato che il possesso di tali requisiti deve essere autocertificato dal rappresentante legale della struttura che intende compiere dette sperimentazioni. Entro 90 giorni dall’invio dell’autocertificazione l’Aifa comunicherà le modalità con le quali verranno attuate le attività ispettive del Good clinical practice per la verifica dei requisiti ai fini dell’esecuzione delle sperimentazioni stesse.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Questi sono gli aspetti procedurali che lei ha rappresentato bene, ma vorrei capire se c’è la volontà da parte del rappresentante legale e, quindi, un indirizzo rispetto a processi che riguardano la sperimentazione da potersi tenere agli Ospedali Riuniti. Questo vorrei sapere dal dipartimento, da chi dovrebbe fornire la risposta ad un’interrogazione che per me ha la sua importanza.

Lei – ripeto – ha descritto gli aspetti procedurali.

Gli Ospedali Riuniti hanno presentato una richiesta rispetto alla possibilità di fruire di tale servizio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Mi permetto di dire che la possibilità di fruire del servizio è legata proprio alla procedura, quindi la procedura non è altra cosa rispetto alla sostanza in questo caso. Le fornisco la mia risposta scritta così poi potrà meglio valutare.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

L’AIFA con determina del 19 giugno 2015 sancisce i requisiti minimi necessari per le strutture sanitarie che effettuano sperimentazione di fase uno. Detta determina, tra l'altro, identifica le linee generali dei centri unità, dei reparti clinici nei quali è possibile condurre le sperimentazioni di fase uno su pazienti volontari o cavie. Lei poc'anzi sosteneva, rispetto alla risposta fornita dal dipartimento, che il rappresentante legale di una clinica …..

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Deve autocertificare il possesso dei requisiti.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

E’ stato fatto? Gli ospedali Riuniti lo ha fatto? questo vorrei capire.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Se è stato fatto l’AIFA, entro novanta giorni dal possesso dei requisiti, deve pronunciarsi con un’autorizzazione o un diniego.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Gli Ospedali Riuniti rispetto alla possibilità di istituire questo servizio hanno presentato all’AIFA tale richiesta? .

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Non credo l'abbiano fatto ma su questo mi riservo di dare una risposta.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Mi ritengo parzialmente soddisfatto.

PRESIDENTE

Nel merito della domanda c'è stata la risposta. L'interrogazione numero 333/10^ decade per assenza del proponente, l’interrogazione numero 334/10^ decade per assenza del proponente, l’interrogazione numero 335/10^ decade per assenza del proponente.

Interrogazione numero 337/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine alla continua espoliazione dell'ospedale "Tiberio Evoli" di Melito Porto Salvo”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 337/10^ a firma del consigliere Nicolò “In ordine alla continua espoliazione dell'Ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo”. Prego, consigliere Nicolò, ha facoltà di illustrare l’interrogazione.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Nicolò, le rispondo naturalmente facendo riferimento al fatto che anche per quanto riguarda l'ospedale di Melito c’è, come dire, un condizionamento negativo dell’offerta sanitaria riguardo alla carenza di risorse di risorse umane; anche questa problematica è legata allo sblocco delle assunzioni, in parte già attivato in parte è da attivare. Le specifiche prestazioni ortopediche erogate dal presidio ospedaliero di Melito erano ascrivibili a prestazioni, quasi tutte, in selezione e non in emergenza urgenza in quanto la connotazione di tale presidio ospedaliero non assegna l'unità operativa di rianimazione all'ospedale di Melito. Quindi la problematica è riconducibile allo stesso argomento.

PRESIDENTE

Le interrogazioni numero 338/10^, 339/10^, 340/10^ e 341/10^ decadono per assenza dei proponenti. Ha chiesto la parola, prima di passare al successivo punto all’ordine del giorno, l’assessore Musmanno per una comunicazione. Prego, assessore Musmanno.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Sì, grazie Presidente. Intervengo perché l'occasione della interrogazione decaduta, riguardante il deragliamento del convoglio regionale sulla tratta Cosenza-Paola, mi consente di fare una comunicazione, vista, anche, la disponibilità di aggiornamenti abbastanza recenti sullo stato di attuazione dei lavori. In data 6 dicembre 2017, come noto, il treno numero 3742 diretto da Cosenza a Reggio Calabria centrale con a bordo 120 viaggiatori alle ore 10,00 rimaneva fermo in linea alla progressiva al chilometro 4 più 800 tra il posto movimento Santo Marco e Paola. A darne comunicazione a Trenitalia era il capotreno che dopo qualche minuto aggiungeva che il treno era deragliato. Venivano inviate immediatamente le operazioni di soccorso che alle ore 12,10 si concludevano con il trasbordo di tutti i passeggeri sul treno di soccorso inviato da Paola, lo stesso treno raggiungeva la stazione di Paola. Ultimate le operazioni di soccorso, dopo il nulla osta dell'autorità giudiziaria, iniziavano le operazioni di recupero del treno sviato. In pari data veniva notificato a RFI e Trenitalia, da parte della procura della Repubblica di Paola, il provvedimento di sequestro probatorio che impediva l’accesso al personale RFI all'interno della galleria. Subito dopo l'incidente, preso atto del provvedimento di sequestro citato che causava il necessario blocco dei servizi sulla linea ferroviaria, veniva attivato immediatamente, da parte di Trenitalia, un servizio sostitutivo effettuato con bus per rendere efficiente tale servizio. Ricevuta specifica richiesta da parte di alcune associazioni di utenti del servizio ferroviario, veniva organizzato presso l’assessorato un incontro in cittadella regionale tra Trenitalia e rappresentanti di tali associazioni, un incontro tecnico a valle del quale il servizio sostitutivo iniziale veniva adeguato perché meglio rispondesse alle esigenze degli utenti abituali del servizio, in modo da limitare i danni dell'evento del 6 dicembre, si parla di limitare i danni ma non di annullarli. Considerando la differenza così consistente tra i tempi medi di percorrenza della tratta ferroviaria rispetto a quella stradale sostitutiva, 26 minuti la prima, un'ora la seconda, l'inchiesta della procura di Paola è andata avanti con due accessi in galleria da parte del CTU il ventinove gennaio. Il 16 Marzo è stato disposto da parte della procura di Paola il dissequestro della galleria Santo Marco. All'atto del dissequestro il presidente Oliverio inviava una lettera all'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, ingegnere Gentile, in cui venivano evidenziati i forti disagi subiti da pendolari utenti del servizio ferroviario e traffico merci a seguito della chiusura della galleria. Nella citata missiva il presidente Oliverio invitava RFI a procedere con la massima sollecitudine al sopralluogo ed a definire al più presto e nel dettaglio gli interventi necessari da apportare sul tratto ferroviario interessato e quelli di messa in sicurezza propedeutici alla riattivazione del servizio ferroviario. La lettera riceveva pronta risposta data dall’ ingegner Gentile unitamente ad un quadro di aggiornamenti trasmessi, ad oggi, dal direttore territoriale produzione RFI Calabria, ingegner Sassi, il quale comunica che dalla prima mattinata del 22 marzo scorso, dopo aver ricevuto autorizzazione dalla Procura di Paola nella sera del giorno 21 marzo, RFI si è attivata per eseguire un primo intervento finalizzato a ripristinare la continuità del binario mediante l'inserimento di spezzoni di rotaie nei punti in cui, nel corso dell'esecuzione delle prove non ripetibili richieste dal CTU, erano stati asportati dei campioni di rotaia da analizzare dove il binario risultava danneggiato a seguito dello svio del 6 dicembre scorso. Nello stesso giorno, il 22 Marzo 2018, RFI ha provveduto a iniziare una completa ispezione della galleria Santo Marco e del binario sulla tratta Paola - Cosenza per accertare lo stato manutentivo dell'infrastruttura anche in considerazione degli effetti del mancato suo utilizzo, della mancata esecuzione di controlli periodici e della mancanza di attività manutentive in conseguenza del sequestro durato oltre 100 giorni. Per quanto riguarda i tempi previsti per il ripristino dei servizi RFI dichiara di prevedere che gli interventi necessari alla riattivazione dell'esercizio ferroviario potrebbero essere ultimati entro il mese di aprile prossimo venturo, ma sottolinea che alla fine degli interventi di ripristino per la riapertura della linea si dovrà attendere il dissequestro definitivo da parte dell'autorità giudiziaria. Secondo quanto evidenziato nel provvedimento di autorizzazione dell'esecuzione dei lavori RFI provvederà a riapporre i sigilli, inibendo l'utilizzo sino alla data in cui la Procura deciderà di poter restituire definitivamente l'infrastruttura alla società RFI per la sicurezza della tratta. Va Inoltre sottolineato che RFI ha anche chiarito che nei mesi successivi alla riapertura saranno effettuati ulteriori interventi di manutenzione straordinaria e di attrezzaggio tecnologico la cui esecuzione era già prevista e pianificata per il corrente anno e che ultimati tali interventi di messa in sicurezza della tratta, la stessa sarà pienamente conforme agli standard e alle vigenti normative previste per l'esercizio ferroviario Sì precisa, inoltre, che durante la recente riunione del comitato della mobilità, del 15 marzo scorso, era stata espressamente richiesta, da rappresentanti del comitato dei consumatori, la necessità di rivedere il servizio sostitutivo di Trenitalia sulla tratta Paola Cosenza, in particolare è stata portata all'attenzione l'esigenza di intervenire sul servizio sostitutivo considerando l'insufficienza dei bus previsti per gestire la domanda di studenti universitari nei giorni di esodo e controesodo. Trenitalia ha disposto un ulteriore rinforzo, senza costi aggiuntivi a carico della Regione, a partire dal 16 marzo scorso. Attualmente il servizio sostitutivo prevede nei giorni feriali 35 bus a cui si aggiunge un bus sussidiario e, inoltre, tre corse sulla Cosenza-Paola sono rinforzate il venerdì con tre bus per il rientro degli studenti universitari e due coppie in fascia pendolare sono rinforzate dal lunedì al venerdì con un bus aggiuntivo senza fermata a Castiglione Cosentino. Questa comunicazione è importante, soprattutto, perché si è diffusa la notizia che a conclusione dei lavori potrebbe essere garantito il ripristino del servizio ferroviario. RFI si impegna a chiudere i lavori entro il mese di aprile, ma da qui alla riapertura del servizio occorrono dei provvedimenti giudiziari di cui ho reso noto il Consiglio. Grazie

Interpellanza numero 2/10^ di iniziativa del consigliere G. Gallo “Sui tirocini in favore degli ex lavoratori in mobilità”

PRESIDENTE

Bene passiamo al terzo punto all'ordine del giorno, svolgimento delle interpellanze, cedo la parola per l'interpellanza numero 2 al consigliere Gallo. Prego, consigliere Gallo, ha facoltà di illustrarla.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, nei mesi scorsi, precisamente il 24 di novembre, presentai un'interpellanza, ai sensi dell’articolo 120 del Regolamento interno del Consiglio regionale, sulla questione dei tirocinanti in mobilità che stavano effettuando dei tirocini formativi di 6 mesi presso gli enti locali o presso le imprese, già percettori di indennità di mobilità in deroga. Si era diffusa una grande preoccupazione fra i lavoratori per il fatto che, probabilmente, non sarebbero stati pagati per il mese di dicembre, in particolare per Natale. Quel tipo di interpellanza era volta a spingere il dipartimento, la Giunta regionale e il Presidente a volersi adoperare, allora c'era anche l'assessore, per il disbrigo dei compiti di pubblica utilità affinché potessero essere pagati quei tirocinanti. Era un'interrogazione che chiedeva se le formalità spettanti alla Regione potessero essere realizzate e soprattutto se ci potesse essere una proroga. Attualizzerei questa interpellanza, ormai scaduta, perché, di fatto, c'è stato un pagamento parziale. Possiamo chiedere al Presidente della Giunta regionale se i mesi residui possono essere pagati di qui a breve, chiederei ulteriormente, se oltre a questo, poiché c'è un nuovo bando presso gli enti e ci sarà a breve per i lavoratori una proroga annuale 12 mesi a € 500,00, se c'è la possibilità di un adeguamento di questa indennità mensile e soprattutto se, giusto l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale in una delle ultime riunioni per dare forza al Presidente nella interazione con il Ministero del Lavoro, c'è qualche approccio, c'è stato qualche approccio almeno, alla fine della legislatura del Governo nazionale, con la parte dirigenziale, per capire se c'è disponibilità da parte del Ministero per la costituzione di quel bacino fattuale, di quel bacino sostanziale e formale che nei fatti esiste già ed è di oltre 5000 lavoratori in mobilità in deroga.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

In riferimento alla interpellanza del consigliere Gallo che porta la data del 24 ottobre scorso e che, quindi, come lui stesso ricordava risulta essere abbastanza datata, si rappresenta che alla data del 23 marzo 2018, quindi il 23 marzo scorso, la Regione ha già proceduto a trasmettere, attraverso gli applicativi del sistema informativo percettori dell'INPS, i nominativi dei soggetti ammessi al beneficio della mobilità in deroga. Le trasmissioni effettuate sono alla verifica dell'Istituto, dell'INPS, e una volta validati i nominativi dei beneficiari permetteranno all'INPS la quantificazione esatta delle risorse finanziarie ancora disponibili e da utilizzare in azioni di politiche attive. A tal proposito vorrei fare una brevissima considerazione: questo lavoro di ricostruzione della banca dati è stato complesso perché non era stata effettuata alcuna registrazione in una banca dati dal 2009 o meglio dal secondo semestre del 2008; si trattava di circa 27 mila pratiche annue che si è dovuto ricostruire una ad una interfacciandosi con la banca dati di INPS, decreto per decreto. E’ stato un lavoro complesso, anzi direi, è stato un lavoro complessissimo da portare in porto, un lavoro che è stato completato, rimangono credo meno di 70 - 80 pratiche sulle quali c'è una, come dire diversità di dati tra Regione e INPS, ma praticamente è stato chiuso e la chiusura di questo lavoro e quindi del conteggio conseguente alle indennità erogate a questi beneficiari consente di avere la certezza di disponibilità finanziarie sulle quali agire per l'erogazione delle politiche attive. Ci siamo assunti la responsabilità di attivare le procedure relative alle politiche attive anche in presenza della non conclusione di questo lavoro, perché se avessimo dovuto aspettare la conclusione di questo lavoro i percettori dei primi 6 mesi, quelli che hanno lavorato tra giugno e alcuni tra luglio e agosto e i sei mesi successivi, non avrebbero potuto, appunto, percepire la indennità delle politiche attive e i Comuni non avrebbero potuto fruire appunto di questi lavoratori. Ci siamo presi la responsabilità, nelle more della definizione della banca dati, di avviare le procedure e quindi di riavviare un primo blocco. Per cui, praticamente, le problematiche che sono insorte successivamente, riguardo il mancato pagamento di due mesi e il ritardato pagamento, è stato conseguente a questa nostra assunzione di responsabilità, lo dichiaro, senza problemi. Se io non avessi assunto questa responsabilità non ci sarebbe stato, come dire, il problema del pagamento dopo due mesi, il problema del sesto mese eccetera eccetera, perché da parte del Ministero del Lavoro si sarebbe proceduto in quanto, con la certezza di risorse quantificate, l’INPS non avrebbe esitato a procedere ai pagamenti. Mi sono assunto questa responsabilità perché quando si governa si assumono responsabilità e naturalmente si assumono alla luce del sole. Oggi abbiamo chiuso praticamente i 5 mesi di pagamento, l'ultimo mese proprio in conseguenza di questa formalizzazione sarà definitivamente erogato, naturalmente saranno erogati a rendicontazione da parte dei Comuni perché, anche questo è un problema, i Comuni rendicontano e la Regione naturalmente sulla base del loro rendiconto, poi, paga, trasferisce le risorse. Abbiamo adesso, praticamente, un valore di circa 15 milioni di euro che risultano rinvenienti da questo quadro che abbiamo definito e per quanto riguarda la proroga dei soggetti impegnati nelle politiche attive abbiamo deciso di optare per un nuovo avviso, approvato con decreto dirigenziale numero 793 del 19 febbraio 2018, che è stato pubblicato sul Burc numero 23 dello stesso giorno, rivolto agli enti pubblici e alle imprese private e sempre a favore di soggetti precedentemente inseriti nel bacino dei percettori di mobilità in deroga della Regione. Tale scelta è stata fatta per favorire una più ampia partecipazione di soggetti appartenenti al bacino degli ex percettori della mobilità in deroga altrimenti esclusi dalla possibilità di partecipare al precedente avviso, perché nel precedente avviso una parte di questi erano esclusi, quelli appunto dal 2000 al 2015. Adesso quindi si allarga la platea dei partecipanti; abbiamo definito una quota pro capite di 500 euro e un periodo di un anno rinnovabile per un ulteriore anno. Quindi, naturalmente, alla conclusione, alla scadenza della pubblicazione del bando relativo ai soggetti interessati che sono i Comuni e le imprese si procederà alla seconda fase che è quella del reclutamento e della selezione dei soggetti che saranno poi utilizzati e destinatari di questo intervento con 500euro mensili e con la durata di un anno rinnovabile per un ulteriore anno. L'operazione che abbiamo fatto è di assoluto riordino di un campo molto ma molto confuso; aggiungo di più: aver legato questo sussidio a lavori utili per i Comuni o per le imprese è un fatto che ha determinato anche, diciamolo in modo chiaro, un elemento di emersione e di trasparenza in questo settore. Il fatto che abbiamo legato questo indennizzo a lavori socialmente utili per i comuni o per le imprese comporta il fatto che questo indennizzo non droga il mercato del lavoro, perché noi in una condizione di disoccupazione dilagante, come la nostra, non possiamo permetterci integrazioni al lavoro nero per capirci, non possiamo permettercelo questo. So bene che 500 euro non sono sufficienti per soddisfare le esigenze di una famiglia, lo so benissimo questo, so bene che 500 euro sono un indennizzo per lenire sofferenze e difficoltà di ordine economico e sociale, però so altrettanto bene che questa deve essere un'operazione di accompagnamento al lavoro e non una politica meramente assistenziale. Ecco perché abbiamo scelto di dare questa impostazione e di fare questa operazione che da una parte, appunto, lenisce la sofferenza attraverso un indennizzo e dall'altra rende utile anche il lavoro. I lavoratori non si sentono parassiti assistiti ma si sentono persone che devono essere rispettate nella loro dignità e nel loro lavoro. Naturalmente sono misure non sufficienti, sono misure tampone che abbiamo pensato di realizzare nel modo più esteso possibile perché prevediamo che la platea dei soggetti interessati sarà sicuramente di sei, settemila magari pure 8.000 beneficiari, perché creare lavoro è importante, creare lavoro ha dei tempi. Naturalmente la sofferenza non può aspettare i tempi che richiede la creazione di lavoro vero per il quale bisogna impegnarsi.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, mi dichiaro parzialmente soddisfatto. L'unica cosa che le avevo chiesto e alla quale non ha risposto è quella riferita alla possibilità di aumentare le 500 euro. C'è stato questo bando - e magari potrà rispondermi in un'altra circostanza - rivolto alle imprese private per le assunzioni. Visto qual è il risultato, qual è il tessuto economico di questa regione probabilmente ci saranno delle risorse rinvenienti che potrebbe essere possibile utilizzare per aumentare i 500,00 euro e magari portarli a qualcosa in più. Prendo atto che, comunque, si tratta di 12 mesi rinnovabili per altri 12 mesi e se è possibile, nelle more di questo periodo, anche col nuovo Governo, sarebbe opportuno cercare di creare, visto che probabilmente ci sarà un Governo con altri partiti che assumeranno grosse responsabilità, partiti che sono vicini ai giovani, che sono vicini a chi soffre e possono creare le condizioni, per creare, di fatto, al Ministero del Lavoro un bacino sostanziale e formale che riguardi questi lavoratori. Poi, Presidente, mi passi la battuta, siamo tornati in Consiglio dopo questo stop e lei è stato, oggi, stacanovista perché evidentemente le deleghe che ha sono tante, ha risposto lei a tutte le interpellanze dei consiglieri.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Innanzitutto alla battuta del consigliere Gallo voglio rispondere con una battuta: il dibattito di oggi è stato monotematico, salvo questa interrogazione qui; abbiamo parlato solo di sanità e poiché la Regione è commissariata e priva, quindi, di un assessore alla sanità, chiaramente questa incombenza, oggi, non poteva che gravare sulle mie spalle. Piglio spunto da una sua riflessione per dire che abbiamo, con la pubblicazione di questo bando, attivato una linea che è relativa alle politiche attive. Aggiungo che abbiamo deciso di assegnare un sussidio di 500 euro per una ragione semplicissima, so bene e l'ho detto prima che, appunto, è una misura tampone ma innanzitutto esiste un problema di risorse e comunque abbiamo altre due misure che partono proprio in questi giorni e nella settimana successiva a Pasqua faremo una conferenza stampa per illustrarle: garanzia giovani e dote lavoro, due misure per le quali la quantificazione del sostegno è definita a livello Ministeriale ed è di 500 euro, partirà quella di garanzia giovani e poi quella di dote lavoro con un' impostazione naturalmente diversa.

Avere una differenziazione nelle misure di sostegno avrebbe comportato uno svuotamento di una misura e un aggravamento dell’altra. Avrebbe comportato, quindi, oltre che un problema di ordine finanziario anche un problema di questa natura. Perché? Perché Garanzia Giovani funziona con altre regole, però, quando è vincolata allo stesso sussidio c’è solo da scegliere sulla opportunità da parte del beneficiario, sull’opzione che vuole compiere.

Daremo pure i dati della prima fase di Garanzia Giovani: la prima fase dell’intervento ha prodotto anche occupati a tempo indeterminato. Daremo i dati precisi al Consiglio regionale perché appunto c’è stato nel sistema delle imprese un ricorso a questa misura, che poi ha consentito, successivamente, anche una stabilizzazione in un numero, non stratosferico, ma in un numero superiore alle 1200-1300 persone.

Chiaramente sono dati importanti. Quindi bisogna spingere in questa direzione perché le misure di sostegno al reddito possano essere parallelamente attivate a misure volte anche a creare l’ingresso nel mercato del lavoro vero e proprio. E’ di fondamentale importanza; quindi, chiaramente, l’operazione è stata fatta sia per una ragione di natura finanziaria sia perché la durata di un anno è rinnovabile per un ulteriore anno. Questa seconda ragione non è da sottovalutare perché se si determinasse una differenziazione tra i diversi interventi, se cioè su una misura si danno 700 e su una misura 400, o viceversa, si determinerebbe, come dire, un “affollamento” su una misura e uno “svuotamento” su un’altra. Ci sono anche regole che devono essere tenute ben presenti e dalle quali bisogna partire per una impostazione seria, responsabile e soprattutto rispondente alla realtà.

Ripeto, so bene che 500 euro non sono niente per una famiglia, però le misure del REI (Reddito Economico di Inserimento) sono la metà di quelle che stiamo proponendo. Anzi, aggiungo che sul REI, in sede di Conferenza Stato-Regioni, alle altre Regioni abbiamo proposto che si possono utilizzare risorse del Fondo sociale europeo per integrare la parte mancante fino a 500 euro perché il rei - come voi sapete – equivale a 80 euro a componente il nucleo familiare. Per esempio: un nucleo familiare di 3 persone arriverebbe (3 x 8 = 24) a 240 euro, uno di 4 a 320 euro.

Abbiamo proposto che le Regioni possano utilizzare risorse del Fondo sociale europeo perché la differenza tra quello che viene percepito attraverso il REI, il fondo Nazionale, 240 o 320 euro, a seconda dei componenti il numero familiare, possa essere integrato fino a 500 euro anche con fondi della Regione, nella disponibilità della Regione, attraverso il Fondo sociale europeo, l’FSE. Questo comporterebbe una misura di relativa equità perché integrando la cifra fino a 500 euro sarebbe - come dire? - un’operazione più dignitosa, sostanzialmente, più soddisfacente rispetto alle condizioni economiche di una famiglia priva di reddito.

Faccio quest’esempio per dire che questa cifra è minima rispetto a quella a cui pensiamo debbano essere allineate tutte quante le altre misure.

Questa è la ragione per cui abbiamo compiuto questa scelta.

Risoluzione sull’offensiva militare posta in essere dalla Turchia nei confronti del cantone curdo di Afrin e del territorio Rojava

PRESIDENTE

Bene, ci sono gli ultimi tre punti. Prego, consigliere Giudiceandrea, può illustrare la risoluzione, poi l’approfondiremo al prossimo Consiglio regionale.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Rapidamente, Presidente, per illustrare e verificare se vi è la disponibilità della Giunta regionale ad assumere la risoluzione senza il voto del Consiglio regionale.

Atteso che:

-    lo scorso 20 gennaio la Turchia con l’offensiva militare denominata “Ramoscello d’Ulivo” ha violato la sovranità territoriale siriana, attaccando senza alcuna motivazione e giustificazione il cantone curdo di Afrin nel nord ovest della Siria;già nell’estate del 2016 la Turchia aveva lanciato nel nord della Siria l’operazione militare denominata “Scudo sull’Eufrate”, con la scusa di combattere Daesh, l’ISIS, ma con il preciso obiettivo di dividere i territori del Rojava curdo;l’offensiva militare turca, effettuata mediante attacchi di terra e raid aerei, ha già causato migliaia di vittime soprattutto tra la popolazione civile, non risparmiando neppure il campo profughi di Rubar, che ospita oltre 20.000 rifugiati provenienti dal resto della Siria;a seguito dell’offensiva dei turchi condotta con il sostegno del cosiddetto “esercito libero siriano”, composto prevalentemente da terroristi provenienti dallo Stato islamico, la città di Afrin è stata occupata provocando un esodo di oltre 200 mila cittadini;il Presidente turco Erdogan ha dichiarato di voler estendere l’offensiva militare a tutto il territorio abitato dai curdi nel nord della Siria;l’aggressione militare della Turchia rappresenta un vero e proprio crimine contro l’umanità e si sta compiendo nel pressoché totale silenzio della Comunità internazionale;è a rischio l’incolumità e la sicurezza di decine di migliaia di civili e di rifugiati ed anche la stessa lotta contro l’ISIS;questa aggressione militare va ad aggiungersi alle distruzioni delle città curde in Turchia, al massacro di centinaia di civili, alla destituzione e all’arresto di numerosi sindaci ed eletti locali, in atto a partire dal 2015;

Ricordato che:dal 1952 la Turchia è membro effettivo della NATO e che dal 2005 sono aperti i negoziati per l’adesione della Turchia all’Unione Europea;l’Italia è uno dei principali partner commerciali della Turchia, con un interscambio commerciale di 16,2 miliardi di dollari nel 2016 e oltre 1.300 società ed aziende con partecipazione italiana presenti in Turchia.

Tutto ciò premesso e considerato, bisogna esprimere solidarietà e sostegno. Lo esprimiamo come Consiglio regionale e va espresso assolutamente anche come Giunta regionale alla popolazione di Afrin e all’intero Rojava. La Giunta regionale deve impegnarsi a chiedere al Governo italiano di attivarsi, come successo in altre Regioni di questa Nazione, per la cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti della popolazione del cantone di Afrin e dell’intero Rojava.

Non bastino le immagini dei bambini colpiti dal gas nervino; non bastino le immagini delle soldatesse curde che hanno liberato l’umanità dall’ISIS: massacrate, uccise, violentate, stuprate e oltraggiate nei loro sessi, perché possiamo fare nostra questa risoluzione.

Dobbiamo attivarci presso il Governo italiano per promuovere in tutte le sedi istituzionali opportune, con particolare riferimento all’Unione Europea, al Consiglio d’Europa ed alla Nato, la ferma condanna di quanto avvenuto e l’attivazione di tutti i canali diplomatici, volti alla cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti della popolazione del cantone di Afrin e dell’intero Rojava, nonché al rispetto delle libertà democratiche.

Non svendiamo la civiltà che abbiamo conquistato in Europa per un muro che blocca i migranti. Grazie.

 

(Il Consiglio rinvia)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere F. Sergio “Per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni volte ad attivare le misure umanitarie necessarie ad assistere il popolo curdo

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, onorevoli colleghi, signori componenti la Giunta regionale, Presidente della Giunta regionale, quest’ordine del giorno è per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad attivare le misure umanitarie necessarie ad assistere il popolo curdo, coinvolgendo le organizzazioni non governative presenti in loco a spingere il Governo iracheno a fermare la repressione contro i curdi e a garantire la libertà di informazione, cercando, inoltre, una soluzione capace di coniugare l’autonomia del popolo curdo e la stabilità geopolitica della Regione.

Il Consiglio regionale della Calabria - Premesso che:

-          il Kurdistan è un’area, vasta 450 mila kmq, abitata dalla popolazione di etnia curda, suddivisa tra Turchia, Siria, Iran e Iraq;

-          comunità curde si trovano anche in alcune repubbliche ex sovietiche, come l’Armenia e l’Azerbaigian;

-          il popolo curdo è composto da oltre 40 milioni di persone, che da decenni rivendicano una propria autonomia e indipendenza;

-          i curdi hanno avuto e continuano ad avere un ruolo cruciale nella lotta contro gli integralisti di Daesh nel contrastare l’avanzata jihadista-salafita;

-          con la conquista di Mosul il 9 giugno del 2014 da parte delle milizie del Daesh e la rotta dell’esercito di Baghdad che abbandonò la città in mano ai terroristi, i peshmerga curdi sono stati l’unica forza sul terreno in grado di opporsi all’avanzata del Califfato islamico, in grado di controllare nel 2014 buona parte delle province di Ninive e di Anbar;

-          proprio in questi giorni il mondo ha celebrato la caduta di Raqqal, prima controllata dall’ISIS, avvenuta anche grazie all’azione dei combattenti curdi.

Considerato che:

-          il 25 settembre 2017 è stato indetto un referendum consultivo sull’indipendenza del Kurdistan iracheno, per poi avviare un processo negoziale con il Governo di Baghdad e il 92,7 per cento degli elettori ha votato per il sì all’indipendenza;

-          nonostante la richiesta delle autorità curde di iniziare un’interlocuzione a fronte dei risultati del referendum, si è creato un clima di tensione sia con il Governo iracheno (con la chiusura dello spazio aereo curdo e delle frontiere), sia con i paesi limitrofi, come Turchia e Iran, che hanno prontamente applicato sanzioni;

-          dietro al rifiuto di un Kurdistan indipendente sono soprattutto ragioni economiche e commerciali essendo la zona ricca di idrocarburi.

Tenuto conto che:

-          è in corso dal 20 gennaio l’operazione “Ramo d’ulivo”, lanciata dalla Turchia contro i guerriglieri curdi dello Ypg (“Unità di protezione popolare”), alleati degli americani, in Siria e, in particolare, a Efrin, oltre che a Kobane e ai-Qamishli, (parte della regione autonoma curda Rojava), territori che i curdi e loro alleati hanno liberato dall’ISIS;

-          sono in corso attacchi da parte di forze di terra e aeree turche che stanno provocando numerose vittime tra i civili;

-          anche nella zona del Kurdistan iracheno è in corso una repressione contro il popolo curdo: a Tuz 150 case appartenenti a famiglie curde sono state incendiate, due stazioni televisive curde (Rudaw Tv e Kurdistan 24) sono state chiuse dal Governo iracheno e le minacce e le intimidazioni a giornalisti sono denunciate da diverse fonti;

-          le dimissioni del presidente Barzani rischiano di aumentare l’instabilità di una Regione impoverita dalla crisi economica, affollata di rifugiati e ora lacerata e divisa tra le fazioni che si contendono il potere.

impegna

la Giunta regionale ad intervenire presso il Governo perché si attivi, anche in sede di Unione Europea e di organismi internazionali:

-          per attivare le misure umanitarie necessarie ad assistere il popolo curdo, coinvolgendo le organizzazioni non governative presenti in loco;

-          per spingere il Governo iracheno a fermare la repressione contro i curdi e a garantire la libertà di informazione;

-          per spingere il Governo turco a fermare gli attacchi contro i curdi;

-          per cercare una soluzione capace di coniugare l’autonomia del popolo curdo, l’integrità delle frontiere e la stabilità geopolitica dellar.

Grazie.

 

(Il Consiglio rinvia)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere G. Gallo ed altri “sulle conseguenze delle mareggiate lungo la costa tirrenica cosentina

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Sì, Presidente. Com’è noto, fra il 20 e il 22 marzo c’è stata un’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la Calabria tirrenica, l’intero Meridione d’Italia ma la Calabria tirrenica, in particolare, e la costa tirrenica cosentina è stata colpita da violentissime mareggiate di proporzioni eccezionali. Nel corso di un giro per la costa tirrenica cosentina, in particolare nei Comuni di Acquappesa, Scalea, San Lucido e Tortora, incontrando la scorsa settimana i sindaci, ho avuto modo di verificare che in questi centri, per i quali i racconti sono stati di una mareggiata di proporzioni gigantesche che non si vedeva da quelle parti da oltre 30 anni, abbiamo verificato che i centri menzionati hanno avuto la distruzione di opere di contenimento a mare, cancellazione di lidi balneari e dei belvedere esistenti sul lungomare, serio danneggiamento di attività commerciali (ristoranti, bar, pizzerie), esistenti in prossimità dei lungomare.

So che il Presidente della Giunta regionale ha assicurato il pieno sostegno della Regione ai Comuni interessati, avviando le procedure volte a sollecitare l’intervento del Governo nazionale per la concessione di finanziamenti necessari per lo stato di emergenza e di calamità per cui, poiché la politica non si può dividere su questi argomenti e su tali temi, da questi banchi si può esprimere soltanto il pieno sostegno all’attività della Giunta regionale perché credo che dobbiamo dare pieno sostegno all’attività del Presidente della Giunta regionale anche attraverso la deputazione neo eletta affinché, nell’interazione col dipartimento della Protezione Civile, si ottengano gli aiuti giusti e necessari per la Calabria, così com’è avvenuto per altre Regioni del Paese, in casi consimili.

Per cui esprimiamo pieno sostegno all’attività del Presidente della Giunta regionale.

Chiediamo, però, che la Giunta regionale possa valutare alcuni aspetti e che ci sia, eventualmente, la possibilità di valutare: il congelamento o la diminuzione, in segno di solidarietà, della quota spettante di cui si compone la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati per i Comuni.

Mi spiego meglio: i Comuni rivieraschi in questi giorni stanno recuperando tutti i detriti provenienti dalle mareggiate. Questo farà aumentare “notevolissimamente” la quantità di rifiuti di tonnellaggio di indifferenziata che loro porteranno a smaltimento; farà diminuire, quindi, le percentuali di differenziata e, in base a quelli che sono i meccanismi delle nuove tariffe, farà aumentare il tributo regionale e, di conseguenza, anche i tributi per i cittadini.

Chiediamo se la Giunta regionale possa valutare la possibilità di fare una moratoria per questi mesi di febbraio e marzo, eventualmente per il tonnellaggio conferito dai Comuni, onde evitare l’aumento del costo della tariffa e, di conseguenza, l’aumento della tariffa sui cittadini.

Chiediamo anche di valutare, anche con l’ausilio degli uffici, al Presidente della Giunta regionale per le attività private che hanno avuto lidi o bar, ristoranti, che però sono collegati naturalmente a un canone demaniale la possibilità, attraverso perizie giurate danni per oltre 10 mila euro - e posso garantire, Presidente, ha mandato a verificare che ci sono tanti che hanno subito questi danni - una moratoria di 3 anni per il pagamento del tributo demaniale, in maniera tale da poter consentire a queste attività di ripartire, dopo aver riparato i danni ed essere riusciti a riaprire le loro attività.

Cosa voglio dire? Voglio dire che abbiamo verificato che questa è la Calabria che lavora e che produce, che si è rimboccata le maniche, che è ripartita, che ha ripulito, ma i danni sono ingenti e notevoli. Allora se si può dare una spinta, anche attraverso aiuti indiretti, a questa Calabria che non è una Calabria piagnona, è una Calabria alla quale dovremmo ispirarci, chiedo al Presidente, anche attraverso il proprio dipartimento, se si può, in maniera straordinaria, concedere questi aiuti affinché la politica dia una risposta, la risposta migliore a chi in questi territori a causa di questa calamità naturale ha subito danni.

Dico questo, Presidente, perché? Perché la mia esperienza - sono stato sindaco per qualche anno - mi insegna che, con i tempi che corrono, è difficile che la Protezione Civile Nazionale dia risorse in misura sufficiente per coprire anche i danni subiti dai privati e l’esperienza – credo - di Corigliano Rossano che sta vivendo può insegnarci qualcosa. Per cui se possiamo inventarci il modo di dare un sostegno indiretto ai privati, ecco, forse questo è il modo migliore.

Una proposta che viene dall’opposizione ma che è stata sottoscritta da tutti i consiglieri regionali ai quali mi sono rivolto - e li voglio ringraziare per la sensibilità mostrata verso questa problematica -.

Le chiediamo, come consiglieri regionali, di valutare questa possibilità per dare un sostegno, anche indiretto, non solo ai Comuni ma anche ai privati, assicurandole su questi argomenti, in maniera sincera, pieno sostegno, anche da questi banchi, all’azione che andrà a svolgere a Roma, chiedendo anche alla deputazione nazionale di centro-destra di sostenere l’azione che andrà a condurre per reperire le giuste risorse per i ristori dei danni che la Calabria ha subito con questa calamità.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio, ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, colleghi consiglieri, per quanto riguarda i precedenti punti, l’ordine del giorno, a firma del consigliere Franco Sergio, e la risoluzione, a firma del consigliere Giuseppe Giudiceandrea, la problematica contenuta in essi tratta lo stesso argomento, argomento di rilevante importanza perché appunto la vicenda del popolo curdo è una vicenda drammatica che non può non destare l’attenzione della comunità internazionale perché, appunto, è la vicenda di un popolo che nel corso di questi anni sta subendo violenza e atti inauditi di violazione dei diritti, di violazione della propria autonomia, della propria identità, del diritto a vivere, del diritto alla serenità.

Condivido i contenuti della risoluzione e dell’ordine del giorno. Non mi dilungherò perché, appunto, condivido il fatto che ci sia una sollecitazione nei confronti del Governo - perché di questo si tratta - perché si assumano iniziative adeguate in sede internazionale, perché ci sia un intervento della comunità internazionale a difesa del diritto del popolo curdo al rispetto della propria autonomia, della propria indipendenza, perché, appunto, il popolo curdo è vittima di rappresaglie e di interventi che ne violano non solo la dignità ma anche un principio importante, sul piano internazionale, che è quello del rispetto dei popoli.

Invito i consiglieri Franco Sergio e Giudiceandrea ad unificare i contenuti dell’ordine del giorno e della risoluzione perché si possano assumere iniziative. Credo, quindi, che il Consiglio regionale possa votare dando un mandato -se siamo d’accordo- al consigliere Giudiceandrea ed al consigliere Franco Sergio di unificare gli argomenti trattati, in modo tale da poter votare con questo mandato sulla base di un dispositivo sostanzialmente convergente.

Per quanto riguarda, invece, l’ordine del giorno sulle mareggiate cederò subito dopo la parola all’assessore Musmanno che, a seguito di una decisione della Giunta regionale, che abbiamo convocato d’urgenza, ad horas, proprio in quelle ore di alta marea, di mareggiate, alla guida di una delegazione composta da dirigenti della Regione, della protezione civile e di Calabria Verde, si è recato sui luoghi e ha verificato. Ha fatto un primo incontro con i sindaci per portare il sostegno della Regione e, quindi, per fare una prima verifica, sia pure sommaria, per quella che può essere una verifica di primo intervento da parte della Regione.

E’ chiaro che dovrà essere fatta una verifica complessiva, puntuale dei danni.

Adesso dirà lui come intendiamo procedere. Abbiamo costituito un’unità di crisi; abbiamo richiesto lo stato di calamità naturale con un atto deliberativo proprio della Giunta regionale.

Ci sono provvedimenti che possono essere assunti da noi e non esiteremo ad assumere e provvedimenti che devono essere assunti in sede nazionale, che sono nella competenza, o meglio, nella sfera di competenza del potere centrale per quanto riguarda tributi, fiscalità, una serie di cose che, come sapete, non sono nella competenza della Regione.

Tuttavia è stata una calamità di eccezionale gravità che naturalmente dovrà essere oggetto di una iniziativa concreta perché a partire dalla prossima stagione estiva i Comuni possano essere messi nella condizione di garantire l’esercizio di attività turistiche, perché sarebbe un danno se questo non avvenisse.

Mi fermo qui e cedo la parola all’assessore Musmanno.

PRESIDENTE

Cedo la parola all’assessore Musmanno.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente. In effetti, come dichiarato dal presidente Oliverio, all’indomani degli eventi particolarmente eccezionali che hanno colpito il litorale tirrenico calabrese si è subito insediato un gruppo di lavoro che si è recato direttamente sui luoghi.

Era presente il generale Marigiò per Calabria Verde, il dirigente generale del dipartimento lavori pubblici, l’ingegnere Zinno e l’ingegnere Papalino, responsabili degli uffici difesa del suolo della Provincia di Cosenza.

E’ inutile fare un elenco dei Comuni interessati. Sostanzialmente tutti i Comuni della provincia di Catanzaro e quelli della provincia di Cosenza che affacciano sul mar Tirreno sono stati interessati. Abbiamo avuto modo di prendere visione concretamente a Pizzo, Nocera Terinese, Falerna, Amantea, San Lucido, Cetraro, Bonifati, Scalea, Guardia Piemontese, Fuscaldo, ma il quadro della situazione è chiaramente di interesse per tutti i comuni dell’area.

Faccio osservare che nell’ambito di questo sopralluogo abbiamo potuto constatare come la stragrande maggioranza delle opere più importanti di protezione a mare, quelle più strategiche realizzate negli anni scorsi, hanno sostanzialmente retto. E questo vuol dire che sostanzialmente queste opere sono state sottoposte ad un’attività di super collaudo giacchè quella che è stata definita una mareggiata, in realtà, può essere più correttamente classificata come una sorta di piccolo tsunami, dal momento che le onde che hanno interessato l’area hanno superato addirittura i 7 metri e questo ha prodotto sicuramente un evento che non ha precedenti sulla costa tirrenica calabrese.

La Regione Calabria, come ente di programmazione, ha stanziato, sia su fondi regionali sia su fondi europei, 63 milioni di euro per il completamento delle opere a difesa costiera, quindi per mitigare il rischio di erosione costiera: opere che sono tutte in corso di realizzazione o in via di avvio con la prossima stagione primaverile.

Lo dico perché, per esempio, nel Comune di Bonifati, che è stato interessato da un evento di particolare criticità e gravità, gli interventi erano già previsti e in esecuzione a partire da oggi. Quindi si interviene laddove c’è stato un fenomeno così violento che ha colpito la località. Complessivamente  la stima delle risorse necessarie per l’attenuazione dei rischi (frana, idrogeologico, costiero, sismico) in Calabria ammonta a circa 25 miliardi di euro, quando la dotazione complessiva è di 500 milioni di euro.

E’ chiaro che qui occorre agire con priorità, pensando, e non immaginando, che con queste risorse si possano risolvere tutti i problemi e, in particolare, il fenomeno dell’erosione costiera che affligge tutto il litorale tirrenico italiano.

Come ente di programmazione non siamo responsabili degli interventi emergenziali.

Come chiarito dal presidente Oliverio, è stato chiesto lo stato di calamità; l’unità di crisi che è stata istituita presso la Giunta regionale sta raccogliendo, classificando tutti i danni, facendo la conta dei danni, interagendo direttamente con i Comuni interessati. Questo perché è di fondamentale importanza non solo il riconoscimento dello stato di calamità ma anche la definizione da parte del Governo delle risorse necessarie per poter intervenire fattivamente.

Accogliamo, di conseguenza, con grande interesse la proposta che ci viene formulata attraverso questa mozione e l’impegno della Giunta regionale è anche quello di affiancare le risorse che saranno messe a disposizione a livello nazionale per intervenire d’urgenza perché la stagione turistica è alle porte e la Giunta regionale non intende, ovviamente, “stare a guardare” ma vogliamo contribuire per non lasciare i Comuni al loro destino.

 

(Il Consiglio rinvia)

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 20,00

Allegati

Congedi

Ha chiesto congedo: Cannizzaro, Ferro, Greco, Guccione, Viscomi.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

D’Acri - “Tutela, conservazione, valorizzazione della diversità del patrimonio di varietà, razze e ceppi microbici di interesse agrario e alimentare del territorio calabrese” (P.L. n. 318/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Mirabello - “Trasferimento personale dipendente da Vibo Sviluppo S.p.A.” (P.L. n. 319/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Cannizzaro, Romeo - Modifica alla legge regionale 8 novembre 2016, n. 31: "Norme per l'utilizzo dei lavoratori socialmente utili, di pubblica utilità ed ex articolo 7 D.lgs. n. 469/1997 nel bacino regionale calabrese" (P.L. n. 320/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere ed al C.A.L. per il parere di cui all'art. 127 del Regolamento interno Consiglio regionale.

(Così resta stabilito)

Sergio - Riduzione dei tempi per l'accesso al commercio su aree pubbliche in forma itinerante mediante SCIA - Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 giugno 1999, n. 18 (Disciplina delle funzioni attribuite alla Regione in materia di commercio su aree pubbliche) (P.L. n. 321/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - ed al C.A.L. per il parere di cui all'art. 127 del Regolamento interno Consiglio regionale.

(Così resta stabilito)

Sergio - “Istituzione del Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità” (P.L. n. 322/10^)

E' stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Giudiceandrea - “Modifica della legge 66 del dicembre 2012 di armonizzazione alle integrazioni legge 5 del 2016” (P.L. n. 323/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo - “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 37 del 31 dicembre 2015 "Modifica alla legge regionale n.35 del 19 ottobre 2009 e s.m.i. (Procedure per la denuncia degli interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica)” (P.L. n. 324/10^)

E' stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Giudiceandrea - “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 35 del 31 dicembre 2015” (P.L. n. 325/10^)

E' stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Bilancio di previsione 2018/2020 dell'Azienda Calabria Verde - (deliberazione G.R. n. 85 del 19.3.2018)” (P.P.A. n. 208/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Risoluzioni

Giudiceandrea - “In ordine all'offensiva militare posta in essere dalla Turchia nei confronti del cantone curdo di Afrin e del territorio Rojava

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 92 del 22 marzo 2018, recante: "Approvazione, ai sensi dell'art. 5, comma 7, della legge regionale n. 25/2013, della deliberazione del Commissario Straordinario dell'Azienda Calabria Verde n. 398 del 6 ottobre 2017" (PARERE N. 35/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazione

La 4^ Commissione, con nota n. 14728 del 23 marzo 2018, ha comunicato che nella seduta del 23 marzo 2018 ha espresso parere favorevole al decreto del dirigente del dipartimento n. 7 della Giunta regionale n. 13542 del 4 dicembre 2017, recante: "Autorizzazione apertura nuova cava di inerti da eseguirsi in C.da Pietrastorta del Comune di Reggio Calabria. Ditta 2C di Chirico Flavia & C Snc" (PARERE N. 32)

Promulgazione di legge regionale

In data 2 febbraio 2018, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telemáticamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 13 del 2 febbraio 2018:

Legge regionale 2 febbraio 2018, n. 2, recante: "Istituzione del Comune di Corigliano- Rossano derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano".

In data 6 febbraio 2018, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telemáticamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 15 del 7 febbraio 2018:

Legge regionale 6 febbraio 2018, n. 3, recante: "Incentivazione del turismo in arrivo (incoming) attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione".

In data 8 febbraio 2018, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telemáticamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 17 del 12 febbraio 2018:

1.    Legge regionale 8 febbraio 2018, n. 4, recante: "Ulteriori modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35 (Norme per i servizi di trasporto pubblico locale)";

2.Legge regionale 8 febbraio 2018, n. 5, recante: "Norme in materia di artigianato";

3.Legge regionale 8 febbraio 2018, n. 6, recante: "Modifiche all'articolo 3 della legge regionale 6 aprile 2017, n. 8 (Disposizioni per la liquidazione della Fondazione F.I.E.L.D. - "Fondazione Innovazione Emersione Locale Disegno del territorio" - e il trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro)";

4.Legge regionale 8 febbraio 2018, n. 7, recante: "Norme per la tutela dei consumatori e degli utenti".

Elezione Ufficio di Presidenza della V Commissione Riforme

Comunico che, nella seduta del 19 marzo 2018, è stato eletto l'Ufficio di Presidenza della V Commissione "Riforme", che risulta così composto:

PRESIDENTE: D'Agostino Francesco

VICE PRESIDENTE: Nicolò Alessandro

SEGRETARIO: Bova Arturo

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale, con nota prot. n. 63088 del 21.2.2018, ha trasmesso la deliberazione n. 22 del 29.1.2018, recante: "Programma regionale per le attività di sviluppo nel settore della forestazione e per la gestione delle foreste regionali. Estensione validità del programma anno 2017 all'anno 2018".

La Giunta regionale, con nota prot. n. 63168 del 21.2.2018, ha trasmesso la deliberazione n. 9 del 12.1.2018, recante: "Approvazione "Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio 2018-2020" (art. 18 bis e 41 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)"

 

Emanazione di regolamento regionale

In data 20 febbraio 2018, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 24 del 23 febbraio 2018:

Regolamento regionale n. 3 del 20 febbraio 2018, concernente: "Modifiche al Regolamento regionale 10 agosto 2017, n. 14 e s.m.i. (Regolamento per la disciplina delle strutture ausiliarie)"

In data 9 marzo 2018, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 31 del 9 marzo 2018:

Regolamento regionale n. 4 del 9 marzo 2018, concernente: "Modifica al regolamento regionale n. 16 del 23 dicembre 2015, approvato con DGR n. 541 del 16.12.2015 "Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale " così come successivamente modificato ed integrato con regolamento regionale n. 4 del 2 marzo (approvato con DGR n. 51/2016), regolamento regionale n. 4 del 21 marzo 2017 (approvato con DGR n. 26/2017), dal regolamento regionale n. 10 del 9 maggio 2017 (approvato con DGR n. 179/2017), dal regolamento regionale n. 17 del 12 ottobre 2017 (approvato con DGR n. 453/2017) e dal regolamento regionale n. 21 del 19 dicembre 2017 (approvato con DGR n. 468/2017)".

In data 12 e 14 marzo 2018, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 33 del 14 marzo 2018:

1. Regolamento regionale n. 5 del 12 marzo 2018, concernente: "Modifiche al Regolamento regionale 10 agosto 2017, n. 14 e s.m.i. (Regolamento perla disciplina delle strutture ausiliarie)";

2. Regolamento regionale n. 6 del 14 marzo 2018, concernente: "Modifiche al Regolamento regionale 19 gennaio 2018, n. 1 (Regolamento per la disciplina degli incarichi extra ufficio autorizzati o conferiti ai dipendenti della Giunta regionale della Calabria)".

In data 23 marzo 2018, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telemáticamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 37 del 26 marzo 2018:

Regolamento regionale n. 7 del 23 marzo 2018, concernente: “Regolamento sulle modalità di selezione di figure professionali per l'attività di assistenza tecnica del POR Calabria FESR e FSE 2014/2020, del piano di azione coesione e del fondo di sviluppo e coesione e per il rafforzamento della capacità istituzionale”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2018-2020:

 

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

24

del 31.1.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

26

del 31.1.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

28

del 31.1.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

39

dell'8.2.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

40

dell'8.2.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

41

dell'8.2.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

50

del 20.2.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

51

del 20.2.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

52

del 20.2.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

54

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

55

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

56

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

57

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

58

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

59

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

60

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

61

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

62

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

63

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

64

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

65

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

66

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

67

del 9.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

84

del 19.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

86

del 19.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

87

del 19.3.2018

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

88

del 19.3.2018

Relazione Annuale del Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria

Giorno 6 aprile p.v., alle ore 15,30, presso l'auditorium "N. Calipari", si svolgerà la Relazione Annuale del Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria.

Adesione di consigliere regionale a gruppo consiliare

Con nota n. 26 del 28 marzo 2018, acquisita in pari data al protocollo generale n. 15428, il Consigliere regionale Alessandro Nicolò, nella qualità di Presidente del Gruppo consiliare Forza Italia, ha comunicato l'adesione al gruppo medesimo del Consigliere Domenico Tallini.

Interrogazioni a risposta scritta

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

in data 31-07-2017 è stata approvata la delibera n.355 avente in oggetto: Programma di interventi per la Difesa del suolo a valere su Risorse Por Calabria FESR FSE 2014/2020 e Delibera di G.R. n. 160/2016 “Patto per lo sviluppo della Regione Calabria" - Delibera CIPE n. 26/2016 “FSC 2014/2020: Piano per il Mezzogiorno";

parte integrante della delibera è l'allegato con la tabella di tutti gli interventi previsti per la mitigazione del rischio idrogeologico ed erosione costiera pari a circa 165 interventi per un importo di circa 300 milioni di euro;

nella delibera si demandava al Dipartimento 6, Infrastrutture, Lavori pubblici, Mobilità - Settore 8 "Interventi a Difesa del suolo" l'attuazione degli interventi di mitigazione rischio idrogeologico ed erosione costiera a valere sulle risorse POR- FESR 2014-2020;

i dati del dossier di Legambiente "Ecosistema Rischio" indicano che la Regione Calabria è ad alto rischio di frane ed erosione costiera. Il 99,8% dei comuni calabresi presenta aree esposte a pericolo di frane o alluvioni. Su 15.222 chilometri quadrati della superficie totale 914,1 è a pericolosità sia di frana che idraulica;

347,8 a pericolosità frana e 576,3 a pericolosità idraulica;

Sono trascorsi 7 mesi dall'approvazione della delibera e ancora non sono state attivate le procedure necessarie per l'avvio amministrativo per rendere operativi gli interventi previsti dalla delibera n.355/2017. Nel campo della difesa e mitigazione del rischio idrogeologico e dell'erosione costiera i tempi di intervento sono importanti visto che si rischia che gli interventi predisposti se non realizzati tempestivamente possono risultare inutili dalla modificazione dei luoghi e dall'aggravarsi degli eventi -:

perché nulla è stato fatto, nonostante siano trascorsi sette mesi dall'approvazione della delibera n. 355/2017, dal competente Dipartimento a cui era demandato l'avvio delle procedure propedeutiche necessarie ad attivare gli interventi urgenti previsti per la mitigazione e il rischio idrogeologico e dell'erosione costiera. Quali iniziative intende mettere in essere perché si possano rendere operativi le procedure per lo sblocco e l'avvio dei 165 interventi e dei 300 milioni di euro previsti per la realizzazione.

(338; 06/02/2018)

 

Tallini - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il Dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche Sociali della Regione Calabria ha pubblicato una Manifestazione di Interesse per la selezione di massimo 627 soggetti, da parte di disoccupati e di percettori di ammortizzatori sociali in deroga, per un percorso di qualifica in grado di offrire maggiori opportunità lavorative (Bando MIBACT), approvato con Decreto n. 6160 del 30 maggio 2016 e pubblicato sul BURC n.65 [Parte 3a] del 31 maggio 2016;

relativamente a tale bando, sono state pubblicate successivamente alcune modifiche ed integrazioni (Decreto del DG n. 6160 del 30 maggio 2016 e Decreto n. 7001 del 17.06.2016);

col Decreto del DG n. 9448 del 23 agosto 2017 lo stesso Dipartimento ha pubblicato l'elenco di candidati che hanno dichiarato, nella forma definita e nel tempo stabilito, la disponibilità ad essere avviati ai percorsi formativi;

col Decreto n. 11862 del 26 ottobre 2017 il Dipartimento ha poi proceduto a riassegnare i suddetti candidati;

considerato che col Decreto del DG n. 9177 dell' ll agosto 2017 è stato approvato lo schema di Convenzione previsto dalla citata Manifestazione d'interesse, sottoscritta dal Dirigente Generale del Dipartimento e dal Segretario Generale del MIBACT della Calabria;

presso gli Uffici periferici del MIBACT risultano i nominativi dei tirocinanti effettivamente presi in carico, procedura necessaria per la conseguente attivazione da parte della Regione delle coperture assicurative INAIL e RC.;

ritenuto altresì che con nota del MIBACT (prot. 6981 del 16 novembre 2017), trasmessa ai candidati via mail dal Segretariato Regionale del MIBACT per la Calabria, è stata avviata la convocazione per "la presa di servizio ed espletamento delle attività prodromiche all'avvio della fase del tirocinio";

con la stessa nota i candidati sono stati invitati a presentarsi il giorno 27 novembre 2017 alle ore 9.00 presso la sede loro assegnata;

la Regione Calabria avrebbe dovuto avviare le procedure per attivare le necessarie coperture assicurative a favore dei tirocinanti -:

i motivi per i quali i 627 tirocinanti, beneficiari del citato bando, ad oggi (a distanza di quasi 2 anni dalla pubblicazione dello stesso) non hanno ancora preso servizio.

(339; 12/02/2018)

 

Aieta - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

nel Luglio u.s. è stato concesso dalla Regione Calabria finanziamento per una somma complessiva pari ad € 374.649, 68 posto negli interventi previsti per la difesa del suolo e l'erosione costiera;

le somme erogate, inserite nel Piano del Dissesto Idrogeologico, verranno utilizzate per la riqualificazione e manutenzione del sentiero naturalistico dell'Arcomagno con recupero delle aree dismesse;

il finanziamento regionale è stato erogato al fine di salvaguardare una zona di grande pregio naturalistico ed è stato posto al fine, anche, di valorizzare il ripristino de! sentiero che conduce ad una delle più belle e spettacolari spiagge esistenti in tutto il territorio calabrese;

il finanziamento regionale è stato concesso, ma solo alla fine di un lungo iter burocratico che aveva indotto l'attuale Sindaco del Comune di San Nicola Arcella ad emettere ben due ordinanze. Entrambi gli atti prevedono l'interdizione al transito pedonale della scalinata Marinella-Arcomagno, della grotta e della spiaggetta dell'Arcomagno, a tutela della pubblica incolumità, perché su di esse incombe il rischio di crollo di blocchi rocciosi;

ad oggi, dalla concessione del finanziamento regionale, sono decorsi oltre 7 mesi e di fatto non è stata emessa e concessa al Comune di San Nicola Arcella la convenzione per iniziare i lavori;

è necessario intervenire con estrema urgenza e predisporre ogni atto ed intervento utile affinché si ponga rimedio ad un immobilismo amministrativo che sta solo arrecando grave danno e pregiudizio, non solo ad una delle più belle zone dell'intero territorio calabrese, ma soprattutto all'immagine stessa della Calabria;

con l'esecuzione dei lavori previsti ed oggetto del Finanziamento stesso si consentirà ai visitatori di tutto il mondo di poter raggiungere uno dei posti più belli ed unici al mondo -:

alla luce di quanto sopra esposto, conoscere le responsabilità del ritardo amministrativo e soprattutto quali iniziative voglia assumere per tutelare l'immagine di questo luogo simbolo di bellezza e attrattore turistico inestimabile.

(340; 13/02/2018)

 

Ferro - Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore delle infrastrutture e dei Trasporti. Per sapere - premesso che:

 

da una verifica effettuata sul sito di Trenitalia in merito agli orari dei treni a partire dal 1 marzo 2018, risultano cancellati alcuni treni regionali, in particolare: i treni n. 3692 delle 16.22 e n. 3694 delle 17.15, da Reggio Calabria centrale verso Sapri;

Trenitalia, negli ultimi anni, ha soppresso numerosi treni regionali e a lunga percorrenza da e per la Calabria, causando disagi nel trasporto locale addirittura nei collegamenti ferroviari Nord-Sud della nostra regione;

Trenitalia non consente ai titolari di abbonamento su treni regionali (per la tratta oltre Rosarno) di usufruire del servizio dei treni a lunga percorrenza se non previo pagamento di una integrazione tariffaria;

a seguito di una politica aziendale portata avanti da Trenitalia e avallata dalla Regione Calabria, è stato ulteriormente compromesso il diritto alla mobilità dei cittadini con tagli indiscriminati delle corse ferroviarie che interessano le due dorsali, del Tirreno e dello Ionio, che vede ogni giorno gli spostamenti di un numero considerevole di utenti che per lavoro, studio o quant'altro utilizzano il treno, spesso come esclusivo mezzo di trasporto;

nella fattispecie un ulteriore taglio di treni andrebbe sempre più a penalizzare il collegamento ferrato in Calabria;

i cittadini calabresi vivono quotidianamente gravi difficoltà causate dai ritardi, dai disservizi, dai guasti, dalle coincidenze quasi impossibili nonché dalla improvvisa e spesso non preavvisata cancellazione di convogli ferroviari che impediscono agli stessi di raggiungere regolarmente la loro destinazione;

dal 1 marzo 2018 è prevista la soppressione di due treni regionali che oggi collegano la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Cosenza;

le suddette scelte isolerebbero, nei fatti, i tanti pendolari che si muovono ogni giorno sulla dorsale Tirrenica, privilegiando esclusivamente il trasporto ad alta velocità -:

se la Regione Calabria e l'assessore interrogato siano a conoscenza di tale rimodulazione del servizio ferroviario interno regionale quali iniziative l'assessorato competente intenda intraprendere affinché vengano scongiurati tali disagi ai pendolari mediante politiche di promozione del servizio di trasporto locale su ferro che, al di là delle specifiche competenze e responsabilità regionali, necessita, comunque, di adeguate risorse e di una politica coordinata a livello nazionale;

possa essere vagliata la possibilità di consentire ai titolari di abbonamento sui treni regionali (per la tratta oltre Rosarno) di usufruire del servizio dei treni a lunga percorrenza senza ulteriori oneri.

(341; 21/02/2018)

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

in data 3 novembre 2017 il presidente della Regione Mario Oliverio nel corso di un'iniziativa a Praia a Mare annunciò: "Mi rivolgo all'onorevole Gentiloni: non è possibile più mantenere la Calabria in questa condizione. Chiedo anche al ministro della Sanità Lorenzin di adottare un provvedimento che rimuova immediatamente questa situazione intollerabile. Ora basta. Se entro fine novembre non si porrà fine a questa grave situazione sarò costretto ad incatenarmi davanti a Palazzo Chigi per chiedere giustizia per la mia regione";

in data 14 novembre 2017, nel corso della riunione del Consiglio regionale, il presidente Oliverio ha confermato la sua posizione in merito al fallimento del Piano di Rientro in Calabria: "Se non ci saranno risposte da Roma mi incatenerò davanti a Palazzo Chigi";

in data 29 novembre 2017 nel corso dell'incontro tra Oliverio e i sindaci calabresi, il presidente della Regione annunciando l'incontro a Roma con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha ribadito: "Se non saranno presi provvedimenti concreti riconvocherò l'assemblea dei sindaci e proporrò di attuare azioni forti, anche incatenarmi a Roma perché tutto il mondo sappia che la Calabria non si piega";

in data 19 dicembre 2017, nel corso della riunione del Consiglio regionale, si è discusso della sanità in Calabria e della necessità di porre fine al commissariamento: "Riconfermo la nostra posizione, che non è una barzelletta perché non è mio costume ingannare chi mi ha dato fiducia, ma la situazione è talmente grave da richiedere una decisione interruttiva dell'attuale gestione commissariale, perché i cittadini di questa regione devono avere gli stessi diritti dei cittadini delle altre regioni. Sono in attesa delle determinazioni del Consiglio dei ministri, in base a queste determinazioni valuterò i prossimi passi. Ho annunciato atti forti, non per protagonismo e comunque con sofferenza: li metterò in campo se queste risposte non ci saranno";

nella campagna elettorale delle ultime elezioni politiche sono stati inaugurati reparti in vari ospedali della Calabria e i Pronto Soccorso degli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare senza che questi avessero reparti per acuti. Parliamo di nosocomi che ancora non sono stati messi nelle condizioni di erogare i servizi ospedalieri e sono fondamentali a garantire i Livelli essenziali di assistenza per i cittadini dell'Alto Tirreno e Alto Ionio, e a ridurre l'emigrazione sanitaria verso altre regioni;

considerato che: sono passati oltre quattro mesi dal primo annuncio solenne di incatenarsi davanti a Palazzo Chigi, dalle riunioni con i sindaci della Calabria a quelle del consiglio regionale in cui si annunciavano e si ribadivano atti forti se non si poneva fine al commissariamento della sanità;

dall'incontro con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e le ripetute riunioni del Consiglio del ministri, nulla è successo: il presidente Oliverio non si è incatenato per protestare contro questo immobilismo che ha fatto precipitare ulteriormente la situazione già precaria della sanità calabrese. Tali annunci non suffragati dai fatti vengono percepiti solo come semplice scontro di potere e non per garantire un'adeguata politica sanitaria per i cittadini -:

e per porre fine a questa vicenda di annunci "solenni" che rischia definitivamente di indebolire il tessuto democratico calabrese e dare un colpo mortale alla sanità della nostra regione. Questo per evitare che la politica e le istituzioni siano delegittimati da uno scontro finalizzato solo a garantire interessi di potere a discapito di quelli collettivi.

(342; 12/03/2018)

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

in data 5 giugno 2013 presso la sede del Dipartimento Tutela della Salute e politiche sanitarie della Regione Calabria si è tenuta una riunione tra la Regione Calabria - rappresentata da Bruno Zito, Angela Nicolace, Vincenzo Ferrari e Rosalba Barone - e Ircss (Istituto nazionale di ricovero e cura per anziani di Cosenza - Inrca) rappresentata da Franco Pichierri, Roberto Di Ruscio e Luigi Pranno. In tale riunione sono state affrontate le questioni di un rilancio e di una riorganizzazione del suddetto Istituto e del contenzioso trasmesso all'avvocatura regionale da parte dell'Inrca contro la Regione Calabria pari a euro 16.317.760,16 di crediti dovuti dalla Regione Calabria con riferimento agli anni che vanno dal 1997 al 2005 (verbale sottoscritto dalla Regione Calabria e dall’Inrca);

in data 15 ottobre 2013 presso il Dipartimento Tutela della Salute e politiche sanitarie della Regione Calabria si è tenuto un incontro tra i rappresentanti della Regione e l’Ircss-Inrca nel quale viene individuata da parte del direttore generale dell'Inrca, Giuseppe Zuccatelli, una cifra pari a euro 16.800.000 per chiudere la transazione, in riferimento alla procedura di infrazione che la Corte dei Conti sezione marchigiana ha aperto nei confronti della Regione Marche per circa 26 milioni di euro, raccomandando di proseguire le azioni tese a raggiungere accordi transattivi con la Regione Calabria per il presidio di Cosenza al fine di evitare il protrarsi dì perdite presso la sede decentrata in mancanza del quale la struttura dovrà chiudere. Le parti si aggiornano per verificare i dati contabili in contestazione;

in data 18 luglio 2014 il dottor Bruno Zito della Regione Calabria comunicava al direttore generale dell'Inrca, Giuseppe Zuccatelli, che la struttura amministrativa ha terminato l'iter istruttorio e ha approntato una bozza di D.P.G.R. in riferimento alle procedure transattive discusse nei precedenti incontri;

in data 30 luglio 2015 il Commissario ad acta del Piano di rientro comunicava all'Inrca, alla Corte dei Conti, al Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria e per conoscenza al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio, il Dca n.86/2015 avente ad oggetto "Misure per il ripiano dei disavanzi di gestione delle aziende sanitarie regionali, anno 2013", in cui viene prevista la somma di euro 1.925.000,00 per l'Inrca di Cosenza;

considerato che: la struttura dell'Inrca di Cosenza da molti anni non ha investimenti tesi a migliorare l'immobile dove è ubicato l'istituto, né i requisiti tecnologici e organizzativi;

ancora ad oggi non risulta essere sottoscritto alcun accordo transattivo tra Regione Calabria, Regione Marche-Inrca di Ancona nonostante l'accantonamento delle somme da parte della Regione Calabria -:

affinché si possa immediatamente sottoscrivere tale accordo transattivo per avviare un rilancio dell'Inrca di Cosenza (unico istituto di ricerca della nostra regione) che preveda da parte dell'Inrca di Ancona una serie di investimenti per migliorarne gli aspetti alberghiero - sanitari dell'istituto di Cosenza, l'acquisto di nuove tecnologie e l'assunzione di personale Oss, medici e infermieri che nel corso di questi anni sono stati messi in quiescenza.

(343; 16/03/2018)

 

Greco - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

il sottoscritto, nella qualità di consigliere regionale della Calabria, intende richiedere ogni elemento di conoscenza relativo ai servizi accessori a quelli ospedalieri affidati a società esterne o cooperative da parte delle aziende ospedaliere e delle Asp calabresi -:

quali società o cooperative gestiscano i servizi accessori a quelli ospedalieri in tutte le aziende ospedaliere ed asp della Regione Calabria: a. Autoparco, vigilanza, gestione archivi telematici, call center, front office, mensa;

1)Se siano scaduti i termini di affidamento per la gestione di tali servizi previsti in sede di gara;

2)Se e quali società agiscano ancora in regime di prorogatio;

3)Se siano previste nuove procedure di gara per l'affidamento dei servizi accessori a quelli ospedalieri.

(344; 21/03/2018)

 

Bevacqua - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

il tumore del collo dell'utero (o della cervice uterina) è al secondo posto nel mondo, dopo quello della mammella, tra i tumori che colpiscono le donne ed è causato da un'infezione persistente da Papilloma Virus Umano (HPV), che si trasmette per via sessuale ed è molto frequente, soprattutto nelle donne giovani;

per garantire equità nell'accesso a una diagnosi precoce, il Servizio sanitario nazionale effettua uno specifico programma di screening per la prevenzione dei tumori al collo dell'utero;

il test impiegato nello screening per il cancro del collo dell'utero è il Pap-test, che deve essere effettuato da tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni ogni tre anni: secondo le prove scientifiche disponibili, infatti è questo l'intervallo di tempo che rende massimi i benefici dello screening;

l'ASP di Cosenza ha aderito al Programma Nazionale di screening dei tumori femminili;

in particolare, la circolare dell'ASP di Cosenza, Prot. 0105895 del 4 agosto 2016, in ottemperanza alla normativa nazionale per la prevenzione del cervico-carcinoma, stabilisce che il Consultorio Familiare predispone l'esecuzione gratuita dell'esame citologico cervico-vaginale (pap test) e che, al di fuori della campagna di screening, l'utente può eseguire l'esame tramite presentazione di richiesta su ricettario del SSN con relativo codice di esenzione;

in assenza di ragionevoli motivazioni, però, la circolare dell'ASP di Cosenza, Prot. 0092402 del 21 giugno 2017, dispone che i Consultori avranno possibilità di effettuare pap test non da screening in numero non superiore a 20 (VENTI) mensili a livello nazionale, la copertura complessiva dello screening organizzato dalle regioni ha raggiunto al Nord l'85% e al Centro l'83%, mentre al Sud si attesta solo intorno al 62%;

il tumore del collo dell'utero è l'unica neoplasia a mostrare i più alti tassi di mortalità proprio nel sud Italia ed evidenzia uno stretto legame con il gradiente economico, nel senso che risulta negativamente associato allo stato socio- economico dei soggetti interessati;

il Consultorio Familiare trova la sua ragion d'essere nell'accoglienza della donna e ha il dovere di indurre alla prevenzione, non di scoraggiarla -:

se l'Esecutivo Regionale e il Dipartimento Salute sono al corrente della situazione venutasi a creare in relazione al bacino di utenza dell'ASP di Cosenza e quali misure hanno intrapreso e intendono intraprendere per sollecitare il ripristino dell'efficacia di un diritto alla prevenzione gratuita che risulta fondamentale e irrinunciabile per la salute della donna.

(345; 27/03/2018)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

nel campo dei servizi sociali regionali si sta assistendo ad una vera e propria superficialità che sta provocando danni che potrebbero rivelarsi irreversibili;

dal mese di maggio 2017, cioè da nove mesi, è scaduta la convenzione della Regione Calabria con L'ARAI (Agenzia regionale per le adozioni internazionali) della Regione Piemonte;

il servizio svolto dall'Arai ha una valenza pubblica fondamentale perché riguarda il sostegno alle famiglie per le adozioni internazionali in Calabria;

occorre immediatamente porre rimedio ad una simile situazione perché, così facendo, si arreca un grave disagio a tutte le famiglie calabresi che hanno il diritto di essere tutelate in un settore così difficile e delicato dove è facile imbattersi in soggetti spesso inaffidabili;

la presenza del servizio pubblico è invece sintomo di garanzia, trasparenza e competenza nel settore dell'adozione, in quanto consente di avere regole precise a cui fare riferimento e su cui poter concretamente contare cosa che, di fatto, è avvenuta in questi anni, da quando la Regione Calabria ha attivato la convenzione con l'ARAI piemontese;

l’ARAI, grazie alla convenzione sottoscritta con l'amministrazione regionale, ha offerto negli anni un sostegno concreto, in termini burocratici e non solo, a tutte quelle famiglie che hanno scelto di seguire il percorso, spesso difficile ed intricato, dell'adozione internazionale;

bloccare il servizio pubblico nelle adozioni internazionali porta con sé anche il rischio di cancellare l'eccellente lavoro che in questi anni tanti professionisti calabresi, coadiuvati dagli esperti dell'ARAI, hanno svolto nella promozione del servizio e nel sostegno a tante famiglie che finalmente hanno trovato un punto di riferimento e soprattutto hanno trovato tutela certa per le loro legittime aspettative;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria affinché la convenzione ormai scaduta da 9 mesi sia immediatamente sottoscritta anche in vista della necessaria istituzione di un'Agenzia regionale calabrese volta allo sviluppo del servizio pubblico delle adozioni internazionali.

(113; 26/02/2018)

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

nel mese di giugno 2016 la Camera dei Deputati ha definitivamente approvato la legge in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare, L. 22 giugno 2016, n. 112 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare) più comunemente conosciuta come legge sul "Dopo di noi";

considerato che questa legge introduce misure che tutelano i disabili gravi non solo nel periodo di vita successivo alla scomparsa dei genitori (dopo di noi), ma già durante l'esistenza in vita dei genitori attraverso la progressiva presa in carico della persona interessata (durante noi);

ricordato che: tali misure, volte anche ad evitare il ricovero in istituti, devono sempre essere assunte nell'interesse superiore della persona disabile e sono adottate, in vista del venir meno del sostegno familiare, attraverso la progressiva presa in carico della persona interessata già durante l'esistenza in vita dei genitori;

nella predisposizione del progetto individuale sono coinvolti tutti i soggetti interessati, nel rispetto della volontà del disabile e, ove possibile, dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi;

tenuto conto che restano, comunque, salvi i livelli essenziali di assistenza e gli altri benefici previsti dalla legislazione vigente in favore delle persone disabili;

verificato che il 23 novembre 2016, i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Salute e dell'Economia e delle Finanze hanno firmato il decreto attuativo che fissa i requisiti per l'accesso alle prestazioni erogate grazie al Fondo istituito nella scorsa legge di stabilità, pari a 90 milioni di euro, e la ripartizione dello stesso a livello regionale;

verificato che il 21 giugno 2017 i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Salute e dell'Economia e delle Finanze hanno firmato il decreto attuativo che fissa i requisiti per l'accesso alle prestazioni erogate grazie al Fondo istituito nella scorsa legge di stabilità, pari a 38.3 milioni di euro, e la ripartizione dello stesso a livello regionale;

ricordando che i contenuti del decreto sono stati concertati in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni e l'iter legislativo si è concluso nel pieno rispetto dei tempi stabiliti;

evidenziato che alla Regione Calabria in base ai precitati decreti ministeriali sono state ripartite per l'anno 2016 una quota pari a 3.060.000,00 euro e per l'anno 2017 una quota pari a 1.302.200 euro;

considerato che la Regione con la Delibera di Giunta regionale n. 296 del 30.6.2017 ha adottato gli indirizzi di programmazione regionale per l'utilizzo delle risorse del Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare;

rilevato che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha valutato gli indirizzi di programmazione;

appreso da recenti notizie giornalistiche che a differenza di altre regioni in Calabria non sono stati ancora emanati i bandi per i progetti;

rilevata la necessità di non deludere le aspettative delle famiglie dei disabili calabresi che hanno riposto grandi aspettative sulle prospettive della legge 112/2016;

valutata l'opportunità di rendere operative le risorse del fondo Per il Dopo di Noi che per la Calabria ammontano per il biennio 2016/2017 a euro 4.362.000,00 al fine di dare una risposta tempestiva e concreta alle attese delle famiglie dei disabili calabresi;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria a rendere subito operative queste risorse, individuando e finanziando, con l'emanazione dei bandi, i progetti dei 33 ambiti territoriali - distretti socio-sanitari già in essere nel rispetto delle procedure di assegnazione delle risorse da parte del Governo al fine di dare una risposta tempestiva e concreta alle aspettative delle famiglie dei disabili interessati.

(114; 14/03/2018)