X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n. 48

 

SEDUTA Di giovedi’ 1 febbraio 2018

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL SEGRETARIO QUESTORE GIUSEPPE NERI

 

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

 

La seduta inizia alle 12,44

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

NERI Giuseppe, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

PRESIDENTE

Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Proposta di legge numero 311/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea recante: “Ulteriori modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015, n.35 (Norme per i servizi di trasporto pubblico locale)” - Seguito

PRESIDENTE

Avviamo i lavori con il primo punto all'ordine del giorno, riguardante la proposta di legge numero 311/10^ di iniziativa del consigliere Giudiceandrea, recante: “Ulteriori modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015 numero 35 (norme in materia di trasporto pubblico locale).

Cedo la parola alla Giunta regionale. Prego, assessore Musmanno.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente e consiglieri. Non riproporrò la relazione di due giorni fa. Mi limiterò a richiamare alcuni punti essenziali della proposta di legge e a pormi alcune domande alle quali proverò a dare risposta io stesso.

La proposta di legge interviene, rispetto al complesso impianto della legge regionale 35 del 2015 sul trasporto pubblico locale, su alcune specifiche questioni relative all'organizzazione di ART-CAL. Si semplificano alcune attività, in particolare alcuni compiti passano dal Comitato istituzionale al Presidente, altri dall'Assemblea al Comitato istituzionale; è offerto il patrocinio gratuito dall'Avvocatura per le procedure dei vari contenziosi e, in generale, una riorganizzazione più efficiente del sistema di monitoraggio della qualità dell'aria; è previsto il ruolo del direttore, affidato in caso di necessità a un dirigente pro tempore per evitare le scoperture nel ruolo che si sono verificate nei due anni scorsi; l'opzione di copertura dei ruoli di tecnici qualificati con personale esterno anche eventualmente in comando da altri enti (sei persone il cui costo massimo complessivo è stato stimato in euro 239.000 lordi, circa); analogo discorso per i ruoli dirigenziali di Direttore e Vicedirettore.

L'opzione principale definita dalla legge è ancora quella di reclutare dirigenti in distacco funzionale dalla Regione; qualora questa strada non risultasse efficace per mancanza di disponibilità dei dirigenti regionali, si ricorrerà a una selezione esterna a cui, peraltro, potrebbero partecipare anche funzionari regionali. Il costo complessivo è pari a 275.000 euro lordi circa, ma rappresenta la cifra massima giacché qualora, ad esempio, venisse selezionato un funzionario, la Regione realizzerebbe un risparmio in quanto lo stesso dovrebbe mettersi in aspettativa non retribuita. In bilancio, tuttavia, va iscritta la cifra massima.

L’indennità per il Presidente è pari a due terzi della sola quota parte indennità dell'Assessore per un costo massimo pari a 56.800 euro lordi (e non 92.000 euro). L'incremento di costo complessivo è di 596.000 euro, circa, stimati annui.

Non mi dilungo sui compiti e sul ruolo del Presidente. Faccio solo osservare che nel ruolo di Commissario si sono alternate fino a oggi tre figure altamente qualificate e le prime due hanno lasciato l'incarico formalmente per motivi "di famiglia", ma di fatto perché, una volta ben chiari i compiti da svolgere, il carico di lavoro e le responsabilità sono subito apparsi troppo elevati rapportandoli a un compenso pari alle sole spese vive di missione.

Non è andata in porto la procedura regolarmente avviata per l'acquisizione di candidature da tutti gli enti locali per il ruolo di Presidente svolto gratuitamente.

Abbiamo bisogno di personale qualificato, sia nel ruolo di Presidente sia nel ruolo di dipendente.

Ma che cos'è ART-CAL? ART-CAL è l’ente di governo autonomo del Trasporto Pubblico in Calabria. Non è, quindi, una società, né una società per azioni, né un consorzio, né un ente profittevole.

Essendo un ente di governo, è rappresentato dagli organi istituzionali: l’Assemblea formata dai sindaci, i Presidenti delle Province, la Città Metropolitana, la Regione, che elegge il Comitato Istituzionale formato da 9 membri, in rappresentanza di Comuni, Province, Città Metropolitana, Regione e il Presidente eletto dall'Assemblea.

Fatto importante è che l'istituzione dell'ente di governo in tema di Trasporto Pubblico Locale è un obbligo di legge. La legge numero 35 del 2015 ha sancito ciò che era previsto dalla normativa nazionale vigente.

ART-CAL è un carrozzone?

Essendo un ente di governo, per di più istituito per obblighi di legge, direi di no. Se lo fosse, nella logica della deriva populista, lo sarebbe, ad esempio, anche l'Autorità Idrica, giusto per citare un esempio in altro contesto. Inoltre, è un giudizio che appare piuttosto severo per un ente neonato. Si tratta letteralmente di un pre-giudizio. Peraltro, le attività messe, finora, in campo da ART-CAL sono state rilevanti: in particolare, la pubblicazione degli avvisi di pre-informazione per l'affidamento dei servizi su gomma tramite gara e per l'affidamento diretto dei servizi ferroviari, attualmente eserciti da Trenitalia e Ferrovie della Calabria. Tali adempimenti erano diventati oltremodo urgenti a causa di una previsione di penalizzazione del 15 per cento delle risorse trasferite alla Regione in caso di mancata pubblicazione dei suddetti avvisi entro il 30 settembre 2017. Questa scadenza è stata rispettata dalla Calabria e non da altre Regioni.

ART-CAL ha, inoltre, sottoscritto un protocollo di intesa con ANAC per il controllo, anche preventivo, della procedura di gara per l'affidamento dei servizi.

Tutto questo con somme impegnate dalla Regione verso ART-CAL in due anni per 110.000 euro complessivi. Di queste somme sono state impegnate in ART-CAL circa 50.000 euro e zero euro finora pagati.

Esistevano soluzioni alternative ad ART-CAL?

Certamente, seguendo il progetto, peraltro con disegno di legge già avviato, di istituire bacini di trasporto a livello provinciale e affidare la programmazione e la gestione del Trasporto Pubblico Locale alle Province attraverso i propri enti di governo. La Regione avrebbe gestito attraverso il proprio ente di governo solo i servizi ferroviari. Lascio a voi le considerazioni sulla percorribilità tecnica (in assenza di uffici provinciali preposti), politica e amministrativa di questa soluzione, nonché sulla sua economicità.

Nel complesso, l'organizzazione del trasporto pubblico locale, secondo la citata legge numero 35, è antieconomica?

Premesso che la legge numero 35 del 2015 è stata giudicata dal Presidente della Commissione Trasporti della Camera, on. Meta, un esempio da imitare anche per le altre Regioni, essa prevede l'istituzione, oltre che dell’ente di governo obbligatorio, anche dell'Agenzia Reti e Mobilità SpA che nascerà a conclusione del processo di scissione di Ferrovie della Calabria in corso, in regime di invarianza di costo.

L'Agenzia, gestendo i contratti di servizio, avrà la possibilità di beneficiare del recupero IVA sui pagamenti delle fatture. L’IVA è al 10% su complessivi 235 milioni di costo. Lascio a tutti il breve conteggio per arrivare a comprendere il recupero di IVA che si produrrà.

Non solo: l'obbligo delle procedure di gara per l'affidamento dei servizi su gomma impone che si definisca l'oggetto di gara, cioè il programma di esercizio (uno dei compiti di ART-CAL) il quale a sua volta necessita del Programma pluriennale del TPL e della definizione del livello dei servizi minimi.

Perché dico questo? Perché la vera sfida, lanciata dalla legge numero 35, non è l'istituzione dell'ente di governo, ma è il serio avvio, questa volta senza tentennamenti, della riforma del Trasporto Pubblico Locale. La riforma non è più differibile, perché le condizioni al contorno definite a livello nazionale sono cambiate e il cambiamento è un vero e proprio terremoto con il quale dobbiamo misurarci: incremento a regime dal 10% al 40% della quota premiale del fondo nazionale trasporti. Il fondo nazionale trasporti, che si iscrive al bilancio di previsione è pari al 100%. Di questa quota un 10% è parte premiale, ovvero si ottiene solo se si dimostra efficienza dei servizi e l'efficienza viene misurata con l'incremento del rapporto ricavi-costi che deve essere assicurato ogni anno. Orbene, la parte premiale negli anni è destinata a crescere dal 10% al 40%. Se oggi perdere un 10% vuol dire avere una mancata entrata di circa 25 milioni, lascio a voi immaginare cosa potrebbe accadere nel caso di quota premiale al 40%;  penalizzazioni del 15% del fondo nazionale trasporti nel caso in cui le Regioni non affidino tramite gara i servizi su gomma; se il bando per l'affidamento dei servizi su gomma non verrà pubblicato entro il 31 dicembre 2018 si perderanno circa 20 milioni di euro;  introduzione del costo standard in fase di gara per il pagamento dei servizi (il costo standard, dalle prime simulazioni effettuate è superiore anche del 20% rispetto al valore medio con cui oggi i servizi sono pagati). Questo comporterà che, a parità di costo, i servizi produrranno meno chilometri, in virtù del principio della maggiore qualità.

Queste sono solo alcune delle principali novità.

Preoccupazioni per il futuro? Certamente sì. Quest'anno la quota premiale (10%) è stata ottenuta dalla Regione Calabria non già per l'incremento del rapporto ricavi-costi, quanto piuttosto perché alla Calabria, come ad altre Regioni, è stato riconosciuto lo stato di calamità naturale per gli eventi accaduti a Rossano nel 2015.

I ricavi nel 2016, dalle prime analisi effettuate dall'osservatorio, sono in diminuzione a parità di servizi effettuati. Esistono aree urbane dove il rapporto ricavi-costi si attesta al di sotto del 10%, laddove il valore medio in Calabria è del 22%, mentre il target di riferimento è almeno il 35%.

Nel 2015 l'ammontare del debito per i servizi resi fino al 2014 era di 200 milioni di euro, per fortuna tutti coperti da fondi stanziati da una legge nazionale che però ha previsto l’uso di Fondi di Sviluppo e Coesione destinati alla Calabria.

Non si può più immaginare di lasciare le cose come stanno, nel rispetto di una quiete sociale complessiva.

Con questo atteggiamento si è posta la Regione Calabria nella situazione imbarazzante e, oserei dire, vergognosa di non aver mai istituito un ente di governo, di non aver mai definito i livelli dei servizi minimi, di non aver mai fatto una gara per l'affidamento dei servizi di trasporto. Questo stato di cose non è più praticabile. Dobbiamo cambiare immaginando che non saranno tutte rose e fiori, ma lo stallo è certamente il male peggiore.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Intervengo velocemente perché voglio sottolineare che non devo dimostrare senso di responsabilità. Sono già in campagna elettorale, candidato per il mio partito, ma è doveroso occuparci dell’istituzione nella quale i calabresi ci hanno eletto.

Mi fa piacere intervenire, come ho fatto l'altro giorno in Commissione, per ribadire quello che - insieme alle altre critiche che noi quotidianamente, penso sia da sottolineare, in modo sobrio e con garbo facciamo a questo governo regionale - molto spesso ho detto personalmente al presidente Oliverio in quest'Aula: non condividiamo.

Vorrei sottolineare che ieri c'è stata una protesta di alcuni familiari - non c'entra con il punto, ma mi serve per inserirmi e dire una cosa positiva - di pazienti affetti da fibrosi cistica che non possono avere le cure, nonostante ci sia un unico centro regionale nel Lametino, perché le assunzioni in sanità - che sono il vero tema importante, insieme alle infrastrutture - sono ancora, purtroppo, bloccate e la responsabilità politica è del PD e credo anche del presidente Oliverio. Per cui lo segnalo, anche se stiamo parlando di altri temi. Un'altra cosa che mi sento di dire sulla salute è che non si può fare un rimpallo delle responsabilità, lo avete fatto rispetto a quando governavamo noi, noi non lo facciamo perché sappiamo quanto è difficile, però, almeno, ci deve essere un grido d'allarme collettivo di questo Consiglio regionale per chiedere di assumere medici, operatori specializzati che curino le persone. Lo dobbiamo alla Calabria, al di là dei colori politici.

Continuiamo a mantenere con fermezza questa posizione e forse ce lo diremo nelle prossime ore in una campagna elettorale che metterà insieme le diverse parti politiche, per cui il PD con il centro-destra e anche i grillini.

Al tempo stesso non ci manca la valutazione oggettiva delle cose che vanno nell’interesse dei calabresi. Io ho fatto una valutazione - essendomene occupato in passato, per 18 mesi ho provato a curare gli interessi dei trasporti per i calabresi (e non dei trasportatori calabresi) - e ho votato in Commissione questo provvedimento, poi - ho sentito anche la relazione dell’assessore Musmanno -, tutto potenzialmente si può trasformare in un carrozzone, qualsiasi cosa che si crei con una dinamica che non riguardi soltanto la politica. C'è da dire, anche, che ci sono tanti dirigenti, se volete anche tanti calabresi, che preferiscono guardare agli enti come carrozzoni…

Ho apprezzato anche l'appello del presidente Oliverio nel dibattito sulla fusione dei comuni per evitare i “consulentifici”. Quelle cose che in Calabria hanno sempre avuto un percorso poco positivo e molto negativo.

Confermo quello che penso anche qui in Aula, pur essendo fermamente convinto che siate in grande ritardo. A tal proposito è intervenuto, con questa norma, l'assessore Musmanno. Quando votai la legge feci presente che c’era un grande ritardo su ART-CAL, che rischiava di diventare un carrozzone, un ente inutile, se non fosse stato messo in condizione di funzionare.

Quando iniziai ad occuparmi di trasporti pensavo di trovare, come nella metropolitana di New York, le indicazioni sui treni che partivano, invece non c'era nemmeno un foglio Excel che offrisse ai calabresi gli orari degli autobus, rimasi stupito.

Oggi siamo un passo in avanti, si sta concretizzando il controllo satellitare delle flotte che io chiesi di mettere in campo e affidai - all’epoca, non conoscendolo - al professore Musmanno, oggi assessore Musmanno - lo può testimoniare -, in quanto docente dell’Università della Calabria - senza conoscerlo, hanno fatto tutto direttamente gli uffici. Quindi, c'è la testimonianza di una politica che riflette sulle cose.

Questo è il provvedimento, poi servirà il controllo della politica per non trasformarlo in un carrozzone.

Penso a quella struttura che aveva circa 11 dipendenti. Abbiamo nominato, nel periodo del governo Scopelliti, il primo laureato dirigente del settore Trasporto Pubblico Locale, prima c'era un geometra - con tutto il rispetto per i geometri -, l'ingegnere Pavone è stato incaricato per nostra volontà.

Siamo in disaccordo su tutto, ma questo provvedimento penso sia buono, perché se porterà nel settore dei trasporti - dove serve scienza non fantascienza - risorse umane, un buon direttore generale e gli strumenti economici per farli funzionare, questa capacità tecnica migliorerà anche l'organizzazione e questo è il presupposto migliore perché questa Calabria possa partecipare alle gare.

Il mio augurio è che i calabresi possano vincere le gare - meglio loro che gli spagnoli. Perdonatemi l’excursus, il mio voto è favorevole. Ho votato questa legge anche in Commissione con l'augurio che possa migliorare uno strumento fondamentale per la Calabria, al fine di trasportare bene i calabresi, ma anche nella prospettiva di una sempre maggiore presenza turistica che usufruisca dei trasporti interni. Quindi, ringrazio l’assessore Musmanno del buon lavoro, raccomandando che i controlli facciano sì che questo ente non diventi l’ennesimo carrozzone e riesca a funzionare al meglio.

PRESIDENTE

Passiamo all'esame e alla votazione…

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, chiedo di intervenire per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE

Consigliere Guccione, ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Credo che ci sia un tentativo maldestro, a due anni dall'approvazione della legge, di realizzare quello che è stato creato nel corso di lunghi anni in questa regione. Era stata aperta la stagione delle chiusure di diversi carrozzoni. Le ragioni che ho ritrovato nella relazione di stamattina dell'assessore Musmanno sono le stesse di coloro che, in oltre 10 anni, hanno costruito questi carrozzoni in Calabria.

Poi, ho un dubbio sul progetto che ha richiamato il consigliere Orsomarso, quello di controllare i percorsi degli autobus che era stato affidato all'UNICAL: noi abbiamo speso, fino ad oggi, forse 4-5 milioni di euro, sono passati 7-8 anni e quel sistema non funziona. Mi auguro che si apra un'inchiesta sul fatto che sono stati dilapidati milioni di euro e ancora, ad oggi, quel sistema non funziona.

 

(Interruzione)

 

Saranno stati interessi, non lo so consigliere Orsomarso, ma quel sistema non funziona e la Regione ha sborsato e continua a sborsare milioni di euro.

La legge è stata presentata due anni fa, con orgoglio, in quest'Aula, leggo i resoconti del Consiglio regionale: “tengo a sottolineare che, per tutti questi aspetti, gli organi che compongono ART-CAL, ad esclusione dei revisori dei conti, non è prevista alcuna indennità, al di fuori del Presidente che avrà diritto solo al rimborso delle spese sostenute”. E all'epoca appostammo 300.000 euro per gli emolumenti del revisore dei conti e per il rimborso spese. Oggi si dice: dobbiamo remunerare il Presidente, il Vicepresidente e assumere 6 persone per ulteriori 596.000 euro.

Quindi arriviamo a circa 900.000 euro, questo ci costerà! Ma è l'inizio! Ho qualche timore, visti i precedenti, che sia l'inizio di un’apertura verso quello che è successo in passato, di un'apertura di “assumifici” come quelli che hanno prodotto al bilancio della Regione Calabria decine di milioni di euro di debiti fuori bilancio. Era stata aperta la procedura per chiuderli, oggi ne apriamo un altro.

Francamente, quando vedo che il 95 per cento delle azioni di ART-CAL è della Regione ed il 5 per cento è di ART-CAL, mi vengono in mente le società in house con cui abbiamo prodotto una serie di danni alla Calabria. Danni dal punto di vista politico.

Ce ne accorgiamo dopo due anni che non funziona solo perché non paghiamo il Presidente? È questo che passa? O perché non abbiamo 6 persone disponibili a venire a lavorare ad ART-CAL e li dobbiamo assumere? Beh, lo si dica! Non ci credo!

Ho il timore che sia l'apertura di una valvola che porterà non acqua ad una piscina, ma a un mare, così come è successo tante volte in questa Regione. Si inizia così, non ci sono paletti!

Ho la stessa preoccupazione del direttore generale De Cello che, nel suo parere tecnico-finanziario, dice: “…inerente agli oneri per come quantificati nella relazione tecnica-finanziaria deve essere rivisto alla luce delle indicazioni su riportate. Inoltre, essa non può che fare riferimento agli oneri derivanti dalla legge in questione e non essere concepita come sostitutiva della norma finanziaria contenuta nell’originale legge numero 35 del 2015. Per quanto suindicato, in assenza delle integrazioni richieste, non è possibile formulare alcun parere sulla copertura finanziaria di questo provvedimento”. Questo è il parere che è stato consegnato alla Commissione e che è agli atti. E’ un parere articolato. Vi ho letto le ultime tre righe.

Volete riaprire i canali del clientelismo e dello spreco? Benissimo. Fatelo! Posso votare e annuncio un voto contrario a questo provvedimento.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Dopo l’intervento del collega Guccione non posso che intervenire in questo dibattito, in qualità di Presidente della Commissione trasporti, anche perché non apprezzo - lo dico con grande onestà e sincerità al collega Guccione - certi atteggiamenti, certi comportamenti all’interno del gruppo di maggioranza. Sempre con affetto e stima per il collega Guccione, dico che anch’io nelle fasi iniziali di questa Legislatura ho vissuto momenti di isolamento, di poco coinvolgimento, ma non ho mai pensato di pormi in contrapposizione, né di utilizzare una politica populistica, demagogica rispetto a provvedimenti importanti che riguardano la nostra Calabria, il nostro territorio.

E su questa proposta, che ci ha visto protagonisti, - vedo il collega Bova, il collega Pasqua, il collega Nucera, i componenti della Commissione trasporti - abbiamo svolto – credo - un lavoro molto importante, impegnativo, significativo, cercando di far partecipare tutti i soggetti interessati a questa problematica.

Abbiamo, quindi, il dovere, almeno, io mi sento il dovere di difendere un provvedimento che è nato per dare alla Calabria e ai calabresi una legge organica in questo settore, un testo unico sul trasporto pubblico locale, di cui eravamo privi da anni, come bene ha ricordato l’assessore Musmanno, al quale va dato atto del lavoro, dell’impegno, della capacità, anche di sintetizzare le varie proposte emerse nel dibattito, nelle tante discussioni avute in Commissione.

La finalità della proposta di legge si basava su due principi-cardine, che erano quello di realizzare, appunto, un Piano completo di razionalizzazione del sistema del trasporto pubblico locale e quello di stabilire i criteri di economicità, tali da coniugare il risparmio con l’efficienza e la salvaguardia dei servizi essenziali dei posti di lavoro.

In seguito a questi due criteri avevamo individuato l’ART-CAL, sulla quale ha relazionato bene, poco fa, l’assessore Musmanno, spiegandone la funzione e spiegando che si tratta di un ente con personalità giuridica di diritto pubblico che opera in piena autonomia funzionale e di valutazione.

Con riferimento a questo soggetto di diritto con personalità giuridica avevamo individuato l’Agenzia Regionale Reti e Mobilità, come braccio operativo dell’ART-CAL - se sbaglio, assessore Musmanno, mi corregga - e come stazione appaltante per garantire efficienza, avendo la Regione Calabria il 95% di partecipazione, come ricordava il collega Guccione e come ho ricordato anch’io. Quelle frasi che lei ha ripetuto, che il collega Guccione ha ribadito poco fa, facevano parte del mio intervento.

In quest’Aula dissi: “Oggi lanciamo una sfida!” e siamo orgogliosi oggi di dire e di proporre a questo Consiglio regionale l’approvazione di una proposta di legge che mira ad evitare costi di indennizzo, di gestione, e che tende, quindi, a dare alla Calabria, anche da questo punto di vista, l’esempio di un Consiglio, di una Giunta regionale, di una Commissione che si pongono anche l’obiettivo, l’ambizione di evitare costi di gestione.

Abbiamo fatto una scommessa. Oggi ammetto pubblicamente che abbiamo perso quella scommessa ma non perché oggi c’è l’assessore Musmanno o il consigliere regionale Bevacqua o il Presidente della Commissione dei trasporti o i singoli componenti della Commissione che vogliono lanciare un nuovo “carrozzone” o un nuovo soggetto che possa poi diventare la “valvola di sfogo” della scommessa che abbiamo fatto, che è l’approvazione del Piano dei trasporti.

Lo dico con estrema franchezza: abbiamo perso quella scommessa, ma non l’abbiamo persa perché pensavamo di non riuscire a trovare risorse all’interno degli uffici, dopo vari bandi per la ricerca di personale, che sono andati deserti o per i quali hanno partecipato solo categorie inferiori, personale di categoria giuridica B.

Dobbiamo dirlo questo, con estrema franchezza e onestà, perché non faremmo il nostro dovere se dovessimo raccontare cose diverse da quanto costruito per questo processo, da quanto fatto per questa proposta di legge e per come ci siamo posti in quest’Aula, con la volontà di garantire alla Calabria un Piano organico dei trasporti locale, di fornire una guida a questo settore e di cercare di trovare insieme le soluzioni migliori per rilanciarlo, per avviare il motore delle gare, dove siamo molto indietro. Quindi per dare alla Calabria una guida forte, solida, con un ente autonomo che diventasse poi - ripeto - il motore di questo settore.

Ecco perché credo che la proposta di legge, che oggi avanza con umiltà l’assessore Musmanno, nata da una serie di pressioni, debba essere accolta e sostenuta.

Conosco le vicissitudini, le amarezze dell’assessore Musmanno su questa materia, e anche i ritardi accumulati. Oggi può essere una cosa: o questa proposta di legge rimarrà un monumento astratto che non avrà vita - e ne prendiamo atto - o prendiamo atto, invece, di aver messo in campo un’idea innovativa che perdiamo, non per motivi legati a questo Consiglio regionale, ma per mancanza di personale. E lo diciamo con franchezza, ma non è una sconfitta della politica e né possiamo dare l’impressione che, oggi, qua, stiamo creando un altro carrozzone politico perché sarebbe una follia, perché questo Consiglio regionale ha eliminato tanti carrozzoni, ma non per 500mila euro, ma per milioni, milioni di euro.

Non per 550mila euro, quant’è il costo aggiuntivo di quest’intervento!

Dico pubblicamente che, se nella selezione del personale dovessi verificare, assessore Musmanno, clientele politiche, sarei io il primo a denunciare quello che dice il collega Guccione! Ma non credo che, conoscendo la sensibilità, la professionalità, l’onestà intellettuale dell’assessore Musmanno, arriveremo a fare assunzioni clientelari!

Dobbiamo individuare in questo momento le figure migliori che possano avviare questo motore che oggi è fermo da mesi e che ci sta mettendo in cattiva luce, a livello anche nazionale, per il fatto che è da mesi bloccata la partenza dell’ART-CAL.

Dire questo che significa? Che abbiamo sbagliato, che abbiamo commesso errori. Lo ammetto! Nella valutazione, non nell’obiettivo! Nel raggiungimento del traguardo, sì, ma con questo non significa far passare che la legge regionale numero 31 possa rappresentare un nuovo “carrozzone”. Tale legge è, invece, una forte innovazione che abbiamo messo in campo. Ora sta a noi accelerare per dimostrare che l’ART-CAL non è, appunto, uno strumento clientelare ma uno strumento che serve alla Calabria, per metterla al pari con le altre Regioni, per dimostrare al Governo nazionale che c’è una classe dirigente calabrese che si assume responsabilità, che ha creato strumenti di programmazione adeguata e che oggi vuole dimostrare - anche con questa scelta, dove ammettiamo le difficoltà registrate su questa partenza - e dire “bene, con questa modifica chiediamo scusa al Consiglio regionale – eventualmente - se abbiamo perso dei mesi”, ma questo tempo perso non è dovuto alla volontà dell’assessore, o della Commissione, o del Consiglio ma ad una volontà legata alla mancanza di professionalità.

Questa è la migliore risposta che possiamo dare ai calabresi, perché se dovessimo far passare il messaggio di un carrozzone politico credo che perderemo tutti in quest’Aula!

Chi la strumentalizza e chi non la strumentalizza, perché daremmo l’immagine di una classe dirigente che ancora una volta litiga su un posto ma non su un’idea progettuale, qual è quella del Piano dei trasporti pubblici locali.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Musmanno. Ne ha facoltà.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Una breve replica sui precedenti interventi.

Chiariamo un aspetto: in Commissione bilancio è stata presentata una proposta di legge nella quale è stata approvata una revisione della relazione finanziaria perché la precedente, a cui faceva riferimento il consigliere Guccione, in particolare nel punto che ha appena illustrato, riguardava il fatto che questa norma è stata erroneamente estratta da quella presentata originariamente dal consigliere Giudiceandrea come un emendamento alla legge di stabilità, approvata in Consiglio regionale lo scorso dicembre.

Questa norma includeva ulteriori valutazioni di ordine finanziario, cioè interveniva con ulteriori passaggi che - come dice il dottor De Cello - non possono essere riferiti alla norma in discussione. Cioè la proposta di legge oggi in discussione deve prevedere esclusivamente una trattazione di punti con la relativa motivazione finanziaria, collegata esclusivamente a questi punti, e non può fare riferimento ad altri articolati, che dovranno essere proposti in eventuali provvedimenti amministrativi che non possono essere inclusi in questa norma. C’erano, quindi, questioni non strettamente attinenti alla norma in discussione, ma la questione deve essere riferita ai punti in oggetto. Si parla, quindi, delle variazioni di bilancio che impone esclusivamente questa norma. Tutto il resto andava espunto, cosa che è stata fatta in Commissione bilancio, per cui la relazione finanziaria, allegata alla presente proposta di legge, ha avuto il parere favorevole del dirigente - era anche presente in Aula - che ha sostituito il dottor De Cello durante la discussione, cioè la dottoressa Buonaiuto.

Vorrei anche fare un breve riferimento alla questione che è stata citata sul controllo satellitare. Ancora una volta, dopo aver risposto ad una interrogazione consiliare dello stesso consigliere Guccione, ritorna la stessa problematica, immaginando che le questioni non funzionino.

Siccome ho un computer collegato in rete, le voglio dire, consigliere Guccione, che in questo momento la corsa eseguita dall’Azienda Romano lungo la linea 31, tra San Giovanni in Fiore e Crotone autostazione, è alla fermata di Scandale con 5 minuti di ritardo.

Questo l’ho verificato e nella giornata di ieri - giusto per darle un’indicazione più precisa - il sistema Core all’indirizzo… (Interruzione)

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Assessore, è certificata questa corsa o ci gioca con questi “numerini”? Lei deve dire se è certificata o meno!

PRESIDENTE

Assessore, concluda!

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Allora, mi faccia finire. Nella distanza percorsa sono…(Incomprensibile)

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Guardi che non può prendere in giro il Consiglio regionale. Ci gioca con questo strumento! E’ certificata questa corsa?

PRESIDENTE

Consigliere Guccione! Un attimo!

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Mi risponda in Aula: è certificata questa corsa?

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Le rispondo, mi faccia finire!

Allora, chiariamo un aspetto, tra l’altro, sull’organizzazione del sistema: la certificazione della corsa è un’attività che deve svolgere l’ufficio ad hoc, sulla base dei dati che vengono trasmessi. Non imputiamo, quindi, in maniera errata delle responsabilità all’Università! Dal suo intervento sembrano apparire milioni di euro e addirittura ha citato altri milioni di euro che si stanno spendendo per questa attività!

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

La cifra che ha avuto fino adesso, assessore! Dica la cifra!

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Sì, adesso le spiego! Chiariamo quest’aspetto: esiste una convenzione di ricerca tra due enti, Regione Calabria e Università, e credo che abbia una cifra prevista dell’ordine, complessivamente, di 350.000 euro. Ad oggi, l’Università ha ricevuto 82.000 euro da questa convenzione, in atto dal 2011.

Le cifre a cui fa riferimento è l’attrezzaggio di tutti i bus con un sistema di monitoraggio, che è quello che produce i risultati di cui le ho parlato.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Dica la cifra! Deve dire la cifra di quanto ha speso la Regione Calabria!

Dei 350.000 euro l’attrezzatura quanto è costata? Circa 2.000 euro per ogni pullman!? Faccia i conti!

PRESIDENTE

Concluda, assessore!

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Sono 1.500 euro, faccio i conti, però se vuole riproponga e le ridarò anche le informazioni.

PRESIDENTE

Assessore Musmanno, concluda!

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Concludo dicendo che è chiaro il motivo per cui abbiamo elaborato la legge regionale numero 35; nella versione originaria prevedeva le indennità per il ruolo di Presidente.

Per questa operazione, come spero di aver argomentato, non siamo stati per due anni a guardare: abbiamo eseguito - sia chiaro! - ben tre manifestazioni di interesse per reclutare il personale della Regione in distacco funzionale. Ne abbiamo fatte tre.

E in queste tre manifestazioni di interesse l’ultima di queste, addirittura, è stata preceduta da una delibera di Giunta regionale che dava la possibilità agli eventuali potenziali interessati di presentare domanda senza produrre e allegare il nulla osta del dirigente competente, per il supremo interesse di una struttura che era un Ente di governo a presidio del trasporto pubblico locale.

Siamo arrivati a dare la possibilità ai dipendenti della Regione interessati, in distacco funzionale, e quindi non obbligati, ma su loro espressa volontà, a poter esercitare la funzione in sedi decentrate: Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria.

Questi sono stati gli accordi – consentitemi - “verso il basso” per cercare di arrivare alla pianta organica di oltre 30 persone, che dovrebbe caratterizzare la struttura di ART-CAL.

Oggi abbiamo una unità di personale, tra l’altro, non nei ruoli apicali.

Non abbiamo funzionari, cioè quelli che devono istruire le pratiche.

Questa è la situazione a cui siamo andati incontro.

Ho anche parlato e discusso della difficoltà ad avere un commissario stabile perché sfido chiunque a doversi assumere la responsabilità di gestire un contratto di servizio ferroviario, del valore di oltre 800 milioni di euro, e a doverlo fare immaginando un rimborso di sole spese di missione.

Abbiamo sbagliato? Ritenevamo che ci potesse essere qualcuno? Abbiamo provato!

Li abbiamo trovati i commissari nel gestire questa attività. Dopo un po’ i commissari ci hanno lasciato, ufficialmente – l’ho chiarito nella relazione - per motivi di famiglia. Poi ho parlato con i commissari.

Le responsabilità richiedono un impegno costante! Non è un’attività che si può svolgere part-time oppure nelle ore serali! E questa attività va retribuita perché il Presidente non può essere uno “straccio” che troviamo per strada ma deve assumersi delle responsabilità e deve avere le competenze che stiamo cercando e che oggi ci hanno assicurato i commissari.

Il primo commissario è stato segretario di FederMobilità, il secondo è un professore universitario nel settore dei trasporti e il terzo, attualmente in carica, è una persona che ha lavorato per anni nel settore del trasporto.

Non ci possiamo accontentare di una figura di terzo piano oppure di una persona che all’interno di ART-CAL va ad esercitare dei ruoli nell’interesse dei soggetti che non siano i cittadini della Calabria, che meritano molto altro di quello che in questi anni la Regione è stata in grado di offrire nel settore!

PRESIDENTE

Siamo in dichiarazione di voto. Il dibattito ormai è escluso, poi potremmo fare, prima della fine dell’esame sull’articolato, un’altra dichiarazione di voto per chi per chi volesse.

Intanto iniziamo ad esaminare l’articolato, articolo per articolo. Articolo 1.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, intervengo per dichiarazione di voto, anch’io partendo dal primo articolo perché ritengo che non si possa assistere ad un simile “teatrino”. Mi perdonerete, no?

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

L’assessore Musmanno che oggi il centro-sinistra e il PD ha nominato assessore, non lo conoscevo, perché se ne occupò direttamente il dipartimento nell’individuarlo.

Voglio ricordare alla Calabria ed ai calabresi tutto questo meccanismo sui fatti che ci convincono e mi convincono; poi lo seguirono altri.

Ipotizziamo di prendere una parte alle risorse dei piani autobus per fare il controllo satellitare delle flotte;  non si capiva, addirittura, se ci fossero corse che non partivano,,  andando avanti ho seguito tutta la procedura, sentendo anche le aziende perché le convocammo. Molte delle aziende di trasporto pubblico locale, pubbliche e private, di questa Regione, avevano già la “scatoletta” per il controllo perché gli serviva un controllo.

Cos’è? Una scatoletta che serve non solo, quando fai il biglietto, per fare i calcoli di quanto incassi. C’è la scatoletta che ti dice grazie al sistema satellitare anche quando l’autobus parte, quella per controllare i fatturati, e quella, poiché paghiamo i chilometri, per controllare anche i chilometri.

Si è trattato di un finanziamento credo - non ricordo perché poi lo seguì l’assessore Gigi Fedele - del 60-70 per cento per incentivare le aziende a montare queste scatolette.

Alcune aziende hanno rinunciato al finanziamento, credo, perché non tutte le hanno prese - poi non lo so, ripeto, non me ne sono più occupato -, avendone già, anzi chiedendo di poter prendere il contributo per acquisto autobus.

Questo come cronistoria.

Penso che il Piano abbia terminato, nel tempo, - non so se l’assessore l’ha verificato, spero di sì, l’avevo anche chiesto qui in Aula- la dotazione dello strumento.

L’Università non doveva far altro che armonizzare - e penso e spero che l’abbia fatto- il software che fa funzionare tutte le cosiddette “scatolette” - non so nemmeno come si chiamano tecnicamente - fra le aziende che già le avevano montate - quindi hanno rinunciato al finanziamento -, fra quelle che non le avevano e la Regione ha detto: “ti do anche un contributo”.

Non ricordo se nella misura del 60 o 70 per cento. E allora lo dico al consigliere Guccione perché, innanzitutto, posso dirlo con orgoglio, anche quando mi sono occupato di trasporti e abbiamo selezionato persone -perché di Fausto Orsomarso si può dire che è capace, che è incapace, però in quest’Aula ha dato un contributo per la Calabria - con dottorato di ricerca e non ne conoscevo nessuno. Anzi uno, poi, mi ricordai che era stato collega mio e del consigliere Orlandino Greco all’Università - combinazione - e me lo sono ritrovato perché questa è la logica.

Dico allora a voi, che siete maggioranza, che trovo davvero difficile avere da dire su un’opera importante e funzionale, tra l’altro, alla vigilia delle elezioni. Spero che non sia strumentalizzato!

E’ sempre come si guarda al mondo! No? Cioè purtroppo qua abbiamo avuto esempi negativi di carrozzoni politici.

Lo spirito è votare una norma che mi convince, sostenere cose che oggi forse arrivano a funzionare, che noi abbiamo pensato. In 40 anni di Regione nessuno si era mai preoccupato, perché a controllare le cose doveva essere un omino che prendeva 1.300 euro al mese e quando uno, che prende 1.300 euro al mese, va a controllare le corse non sai mai come finisce!

Per questo lo abbiamo pensato e l’abbiamo messo in campo!

Ora – ribadisco - avendo, tra l’altro, un assessore tecnico, che non c’è da dare pagelle perché la critica la faccio complessivamente - e lo sapete - a questa Giunta regionale.

E noi dobbiamo lasciare la speranza ai calabresi di poter guardare in modo positivo alle cose in termini di contenuti!

Per tutto il resto state facendo un “teatrino” anche su questo tema; l’avete fatto sulla sanità - e ve l’ho ricordato! -, lo fate sui trasporti, anche quando - ci metto la faccia! -  la minoranza responsabilmente vota le proposte che ritiene utili.

Dimettetevi! Vedete che dovete inventarvi! Con rispetto per il pensiero del consigliere Guccione -Carlo Guccione, sai, ci confrontiamo sempre - ma credo che su queste cose la gente non ci capisca più! Veramente, meglio il Movimento 5 Stelle! Scusatemi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Ne approfitto per ringraziare il collega Orsomarso per essere stati sorpassati a sinistra per quanto riguarda le tematiche relative ai trasporti.

Come cittadini calabresi non ci siamo accorti - per la verità - dei grandissimi risultati ottenuti dall’attività alacre condotta dal consigliere Orsomarso nel quinquennio precedente, probabilmente perché si stavano mettendo in cantiere e poi sono stati ultimati da noi i lavori.

Quello che è certo è che ci siamo resi conto in questi tre anni dell’attività assolutamente encomiabile svolta dall’assessorato retto dal professore Musmanno.

Noi democratici e progressisti veniamo tacciati di essere filogovernativi, forse un tantino più filogovernativi di alcuni esponenti del Partito Democratico! Quello che è certo è che oggi - ha ragione il collega Orsomarso - assistiamo ad un “teatrino” che non è confacente alla serietà di questo Consesso.

Lo diciamo con rammarico, con grandissima amarezza.

Lo facciamo annunciando, ovviamente, voto favorevole per una proposta di riforma che - in tutta modestia - ho sottoscritto ma perché è stata redatta, vergata dal professore Musmanno e dai suoi collaboratori, con fatica e sudore, per rendere finalmente operativo un Piano dei trasporti, che è il fiore all’occhiello di questo Governo.

E devo sentire critiche piovere in maniera gratuita dalle mie spalle e non dalla parte che è di fronte a me!

Ed è una cosa che dispiace tanto! Lo dico con il massimo rispetto nei confronti del collega Guccione, ma non si opera così! Queste stesse critiche il collega Guccione le avrebbe potute sollevare il giorno in cui abbiamo votato tutti - salvo la collega Sculco, che si era astenuta – la proposta di legge che oggi è in Aula.

In commissione bilancio la proposta di legge è stata votata senza il voto contrario del collega Guccione, che era pur presente, seduto alla mia sinistra.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Ma non dire bugie!

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

No, non dico bugie!

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Non faccio parte della Commissione bilancio!

PRESIDENTE

Consigliere Giudiceandrea!

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Collega Giudiceandrea, non faccio parte della Commissione bilancio e non posso votare! Collega Giudiceandrea, non dica bugie!

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

E’ assurdo!

 

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Lei sta dicendo bugie!

 

PRESIDENTE

Consigliere Guccione!

 

(Interruzioni)

 

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Consigliere Giudiceandrea, non dica bugie, io non sono componente della Commissione bilancio, quindi, non posso votare i provvedimenti, lei sta dicendo solo bugie.

PRESIDENTE

Concluda, consigliere Giudiceandrea.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, concludo annunciando il voto favorevole e la proposizione di alcuni emendamenti che mi accingerò, poi, ad illustrare nella fase successiva. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Nell’annunciare il voto favorevole, mi rivolgo sia al presidente Irto, sia al presidente Oliverio, perché le sedute di Consiglio stanno vivendo una deriva quasi kafkiana, oserei dire; siamo fuori dall’ordinario.

Oggi ho sentito parole che, sinceramente, potrebbero portare, addirittura, ad una convocazione d’ufficio della Commissione che presiedo; è stato anche paventato, e lo dico pure con tutta la stima e l’affetto personale nei confronti del consigliere Guccione, che ritengo una delle più belle risorse di questa politica di questa Regione, ma dobbiamo darci una regolata una volta per tutte; anche perché siamo arrivati al punto che dall’opposizione arriva la solidarietà ad un fior fiore di professionista, di professore universitario, del quale dovremmo essere tutti orgogliosi.

Più volte ho espresso grande stima nei confronti della Giunta tecnica, nonostante le polemiche e nonostante i riflessi talvolta non positivi, ma anzi negativi, nei miei confronti per aver assunto queste posizioni. Dovremmo anche parlare di un chiarimento che qualche partito politico deve fare al proprio interno, perché non si può sacrificare, per delle diatribe interne ad un partito politico, un suffragio universale di elettori, lo dobbiamo anche a loro.

Presidente, chiedo scusa se un po' degenero il mio intervento, ma vorrei richiamare l’attenzione alla dignità di ciascuno di noi tutti. Qui ci sono madri e padri di famiglia, professionisti e così via e non dovremmo neanche richiamare queste considerazioni o persone che si dedicano stabilmente alla politica e lo dico nell’accezione più nobile della funzione dell’esercizio dell’attività della politica, ma non si può più assistere a questo rituale macabro che si ripete ad ogni seduta di Consiglio oramai.

Noi abbiamo questa situazione, per cui per motivi, ripeto, che esulano da quella che è l’attività di questo Consiglio regionale stricto sensu, talvolta si votano dei provvedimenti; ad un certo punto l’opposizione fa la sua parte, giustamente. Oggi la fa molto bene il consigliere Orsomarso al quale dobbiamo fare anche i complimenti per l’intervento e ringraziarlo, lo dico nel vero senso della parola, per fargli in bocca al lupo sincero per la sua candidatura, poi magari qualche volta discuteremo anche di questa altra situazione kafkiana, ove dovesse essere eletto lui, quello che può succedere, ma non è questa la sede. Quindi, Presidente, puntualmente si verifica che si votano dei provvedimenti, lo abbiamo visto in due sedute di Consiglio, però ad un certo punto la minoranza fa il richiamo o fa in modo tale che venga fatta la verifica del numero legale, dopodiché siamo costretti ad interrompere la seduta per mancanza del numero legale.

La minoranza trae un vantaggio incredibile e lo dico perché abbiamo dei doveri, siamo in campagna elettorale, non che la campagna elettorale debba incidere sulla nostra attività istituzionale, ma abbiamo dei doveri ed una maturità politico istituzionale, per cui la minoranza con la maturità di sostenere i provvedimenti dice: io l’opposizione ve la faccio perché posso far saltare la seduta di Consiglio, però, con la maturità istituzionale che non ha la maggioranza, che non è in grado di assicurare il numero legale.

Ora stiamo facendo una critica su uno dei momenti di maggiore orgoglio, io parlo per me stesso, come uomo, come padre, come professionista prima ancora, il Piano dei trasporti, una riforma eccezionale annunciata da anni.

Voglio ricordare a me stesso, mi viene in mente quello che è successo alle olimpiadi, quando il movimento Cinque Stelle non ha voluto le olimpiadi a Roma perché dicevano: attenzione qui arriveranno milioni e milioni di euro e qui poi si andrà incontro a corruzione, concussione, imbrogli, truffa eccetera eccetera.

Voglio ricordare a me stesso: l’istituzione dell’ente di governo, l’ART-CAL, è un obbligo di legge oppure no? Cioè la legge ci impone di dover creare questo organismo oppure no?

La legge numero 35 del 2015 ha rispettato ed attuato quello che prevede la legge nazionale? Si o no? Non vado a dire quello che ha detto e ripetuto giustamente l'assessore con riferimento alle dichiarazioni del Presidente della Commissione dei trasporti, Meta, che ha detto che la legge regionale della Calabria è un esempio per tutta Italia e per tutti i Consigli regionali.

Anche in questo caso ci dobbiamo auto-massacrare, sembra un procedimento di eutanasia aperto. A questo gioco non ci sto più! Per questo mi rivolgo ai due Presidenti, ognuno nel proprio ruolo, dobbiamo fare attenzione, se non fosse stata attuata, per alcuni inadempimenti si è parlato di penalità del 15 per cento; le dobbiamo calcolare le penalità su quel 15 per cento che non sono altro che i 500 milioni di cui si parlava, eppure abbiamo rispettato anche questo termine.

Ci sono altri motivi, ci sono altre dinamiche che si agitano in questo Consiglio? Diciamocelo chiaro perché a questa cosa non ci sto più, io voglio tornare a casa sereno e voglio fare il mio dovere, il mio lavoro, già siamo massacrati dalle altre cose, ma pure in un momento di populismo in cui ogni cosa che fa un politico, che fa un uomo che rappresenta le istituzioni automaticamente viene instillato nella mente dei cittadini il dubbio.

Assessore, le chiedo scusa personalmente per la stima che ho nei suoi confronti, lo farò sempre, non mi interessa tanto di questo Consesso, io lo considero molto aulico, io ho fatto il modesto amministratore comunale, se in un consiglio comunale succedesse un decimo di quello che succede qua dentro, scoppierebbe una faida; chiedo scusa se faccio riferimento a faida, ma non si può andare avanti così, che qualcuno al proprio interno facesse chiarezza e consentisse - qualcuno intendo i partiti politici - a questo Consiglio di operare liberamente, di operare avendo come unica stella polare quello dell’interesse generale.

Per queste ragioni, Presidente, ripeto: dietro questa riforma c’è un lavoro della Commissione trasporti, lo ha ricordato il presidente Bevacqua, ci sono state audizioni, l'assessore è venuto tantissime volte, con grande disponibilità, ha accolto tutte le possibili modifiche, ne abbiamo dibattuto, sono venuti esperti.

Poi, si arriva in Aula ed assistiamo a questo rituale: la minoranza che dichiara di votare a favore e nella maggioranza sempre problemi.

Credo che sia arrivato il momento di fare chiarezza, perché se non facciamo chiarezza su queste cose, ognuno assumerà le proprie determinazioni, si può parlare di maturità politica, di disciplina di partito. Disciplina politica è fare l'interesse, caso mai, degli ideali che propongono quei partiti, altri sono discipline di interessi personali o di gruppi e gruppetti, io a questa cosa non ci sto.

Quindi mi rivolgo ai due Presidenti perché adottino le iniziative necessarie affinché queste cose non succedano più. Incidenti di percorso ce ne saranno sempre, ce ne sono sempre stati e ce ne saranno. Abbiamo due anni per andare avanti, abbiamo un dovere nei confronti dei cittadini che hanno espresso un suffragio universale nei nostri confronti, rimbocchiamoci le maniche.

Quindi, Presidente, il mio non è un intervento critico, è un intervento che è diretto affinché nelle vostre vesti ciascuno possa agire.

PRESIDENTE

Consigliere Bova, faccia la dichiarazione di voto.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Dichiaro, ovviamente, voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(È approvato)

 

All’articolo 2 è stato presentato l’emendamento, protocollo numero 5152, a firma del consigliere Giudiceandrea. Ha facoltà di illustrarlo.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, la proposta emendativa sopprime quanto dichiarato nella lettera l) dell'elenco di cui al comma 1 dell'articolo 2 in quanto incide su aspetti finanziari che devono essere meglio valutati e quantificati. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MUSMANNO Roberto, assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria

Il parere è favorevole

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 5152.

 

(È approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2, come emendato.

 

(È approvato)

 

All’articolo 3 è stato presentato l’emendamento, protocollo numero 5153, a firma del consigliere Giudiceandrea. Ha facoltà di illustrarlo.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Il comma 2 chiarisce la competenza dell’individuazione dei servizi al libero mercato, attribuendola alla Giunta regionale. Esso prevede altresì l’acquisizione di un parere non vincolante del Comitato della mobilità dell’ART-CAL.

Il comma 3 prevede la possibilità che l’autorizzazione contenga prescrizione limitative ai servizi autorizzati, al fine di non compromettere l’equilibrio economico dell’operatore cui sono affidati i servizi in regime di esclusiva. La previsione è del tutto analoga a quanto previsto per i servizi ferroviari in ambito nazionale. Le prescrizioni, per quanto limitative, consentono di ampliare il contesto dei servizi che possono essere autorizzati al libero mercato.

Il presente articolo non comporta oneri finanziari.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MUSMANNO Roberto, assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria

Il parere è favorevole.

 

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 5153.

 

(È approvato

)

Pongo in votazione l’articolo 3, come emendato.

 

(È approvato)

 

Articolo 4.

 

(È approvato)

 

Articolo 5.

 

(È approvato)

 

Articolo 6.

 

(È approvato)

 

Articolo 7.

 

(È approvato)

 

Per dichiarazione di voto, sul provvedimento finale, ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Come annunciato, prego la presidenza di annotare il mio voto contrario, sia sugli articoli sia sul provvedimento complessivo. Qui si fa mistificazione, nel senso che qualcuno ha tentato di buttare la palla fuori dal campo di calcio, non stiamo discutendo la legge sui trasporti, stiamo discutendo la organizzazione di ART-CAL. Io ho votato a favore alla legge sui trasporti, inviterei i consiglieri ad essere più presenti ed il consigliere Giudiceandrea non può dire bugie in Aula, perché forse non conosce il Regolamento, dovrebbe studiare, io non sono componente della Commissione bilancio, posso partecipare, ma non posso votare, quindi ha detto una bugia in Aula, lo inviterei a studiare il Regolamento del Consiglio regionale.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Vengo a ripetizione da lei, consigliere Guccione.

PRESIDENTE

Consigliere Guccione, tre minuti per la dichiarazione di voto, concluda.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Non stiamo esaminando il Piano dei trasporti, stiamo discutendo di un’organizzazione che prevede ART-CAL, fa populismo chi ha detto, in quest’Aula due anni fa, che si dava vita ad ART-CAL senza dover disporre risorse economiche, queste persone fanno populismo, ed oggi votano una norma contraria a quanto dichiarato, disponendo circa 1 milione di euro per il funzionamento di ART-CAL, per pagare stipendi e fare assunzioni, questo è il dato di fatto.

Non stiamo mettendo in discussione il Piano dei trasporti, ovviamente, in questi due anni ci sono stati ritardi, potevamo fare molto di più sulla legge dei trasporti.

L’altra questione: il progetto satellitare era una cosa ottima e andava nella direzione della trasparenza, ma non si è fatto, assessore Musmanno, lei deve dire la verità, oltre ai 650 milioni, la Regione Calabria ha stanziato l’acquisto della apparecchiatura che costa 1500 euro, mi sa dire quant'è la flotta degli autobus in Calabria? La fa la moltiplicazione? Lo vede quanti milioni di euro la Regione ha stanziato per dotare la flotta di questi satellitari e nemmeno funzionano.

Ma perché non si rompono questi interessi, assessore, me lo deve dire lei perché ancora non funziona, manca la certificazione delle corse. Chi stiamo sostenendo? Quali interessi reconditi stiamo sostenendo?

La Regione ha speso milioni di euro e il monitoraggio, la certificazione delle corse non funziona, ci sono interessi che lo impediscono e c’è qualcuno che politicamente, questi interessi, li sostiene, questo è il punto della situazione.

PRESIDENTE

Consigliere Guccione, siamo in dichiarazione di voto, concluda.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, chiudo. Io non ci sto a fare la marionetta in Consiglio regionale, io rispondo ai cittadini che mi hanno votato, ai 15.600, sono stato il più votato della Calabria.

Non ci sto, alcune assenze in questo Consiglio, ancora oggi sono pesanti, la maggioranza in questa Aula, anche oggi, non è maggioranza. E non voglio dare la colpa al consigliere Romeo che non convoca il gruppo per discutere le pratiche, perché non si può venire in Aula improvvisando, un gruppo composto da 10-11 consiglieri di maggioranza ed ognuno va a ruota libera, senza fare riunione di gruppo; anzi ho chiesto una riunione di gruppo per la campagna elettorale, alla presenza del segretario regionale, ma ancora questo gruppo non è stato convocato.

Si sta creando un carrozzone, lo vedremo fra sei mesi, è questo il motivo che mi porta a votare contro il provvedimento. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, nel corso della mia esperienza istituzionale, qualche regola l’ho conosciuta e quindi so che il Presidente, il Sindaco o chi per esso guida l’amministrazione parla per ultimo, per un fatto di cortesia istituzionale, poiché ho visto che il presidente Oliverio aveva chiesto la parola prima di me, e sa bene, Presidente, che nei suoi confronti ho rapporti di referenza e di rispetto.

In merito a questo provvedimento, al quale io mi sono avvicinato non da competente in materia e per la verità mi sono affidato anche alla stima nei confronti dell’assessore Musmanno, che so essere valido docente universitario, prestato alla politica in questa fase, e anche al parere favorevole dato dal consigliere Orsomarso, che ha guidato per 18 mesi il Dipartimento trasporti con delega esterna, beh obiettivamente, ho avuto un atteggiamento favorevole.

Però il dibattito, la discussione, anche per quel che è venuto fuori all'interno della maggioranza, mi ha portato al voto di astensione sull’articolato e adesso a confermare il voto di astensione sull’intero provvedimento, perché le perplessità espresse dal collega Guccione, soprattutto contenute nel parere finanziario del direttore generale del dipartimento De Cello, non fugate dalla relazione finanziaria che non è stata modificata, mi suggeriscono su questo argomento prudenza, ma solo da questo punto di vista, perché manca una indicazioni finanziaria.

Quello che non posso però non sottolineare, e lo dico con dispiacere per un verso, è quanto accade all'interno della maggioranza, ciò che accade in questo Consiglio regionale, all'interno di una maggioranza che appare spaccata, nella quale ci sono colleghi consiglieri che assumono un atteggiamento non conforme alla maggioranza, che denunciano la mancanza di dialogo all'interno della maggioranza stessa, che parlano addirittura di situazioni kafkiane all’interno di questo Consiglio regionale.

Ebbene, io credo che l’opposizione abbia dei ruoli: ruolo di stimolo, ruolo di controllo, il ruolo di far diventare minoranza la maggioranza e devo dire per esperienza acquisita anche un altro ruolo, quello di compattare la maggioranza, perché quando la minoranza stimola, punge la maggioranza che si compatta.

Bene, mi auguro nell’interesse dei calabresi e lo voglio dire - lo stavo dicendo l'altra sera quando sono stato interrotto nel mio intervento dal Presidente del Consiglio regionale - che questo momento di fermo forzato, dovuto alla campagna elettorale, possa restituire ai calabresi, nel dibattito politico futuro, anche, in questo Consiglio regionale, una maggioranza compatta che possa sostenere i provvedimenti giusti o meno della Giunta regionale, perché io credo che i calabresi abbiano bisogno non di questa confusione, ma di riferimenti certi dal punto di vista istituzionale.

Quello che è oggi sotto gli occhi di tutti è una maggioranza sfilacciata che non assicura il numero legale, una maggioranza nella quale ci sono consiglieri scontenti e in contrasto.

Poi, Presidente, ci sono tanti consiglieri, magari non hanno l’atteggiamento del consigliere Guccione, ma che in effetti, in privato, ci raccontano che all’interno della maggioranza non funziona nulla.

Beh, credo che non facciamo bene ai calabresi, questo tagliando servirà a voi soprattutto per, eventualmente, ricompattarvi, altrimenti dopo le elezioni politiche, se la condizione e la situazione sarà ancora questa, suggerisco di prenderne atto, perché obiettivamente credo che non possiamo continuare, in questo Consiglio regionale, a navigare a vista per come abbiamo navigato finora. Pertanto, rispetto anche ad un atteggiamento favorevole che avevo nei confronti del provvedimento, dichiaro il mio voto di astensione sull'intera legge.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, intervengo brevemente, per una riflessione che ritengo necessaria per evitare mistificazioni e, soprattutto, per evitare che un provvedimento di merito possa essere inficiato nella sua essenza, nella sua sostanza, da altre vicende, da altre motivazioni. Alla luce dell'esperienza che abbiamo alle spalle e che, soprattutto, temporalmente, è determinata dal momento dell'approvazione della legge sul trasporto pubblico locale, ad oggi, da una verifica che abbiamo fatto, abbiamo ritenuto opportuno affrontare questo nodo del funzionamento di ART-CAL, considerato che nella legge sul trasporto pubblico locale, lo ha detto prima l'assessore Musmanno, abbiamo provato, abbiamo posto, a noi stessi, una sfida, una verifica circa la possibilità di avere in ART-CAL una struttura innovativa, moderna, come qui è stato detto da più parti a costo zero. Naturalmente abbiamo chiamato a dirigere ART-CAL competenze di altissimo livello, è stato, qui, ricordato dall’assessore Musmanno e abbiamo verificato che competenze ad altissimo livello necessarie per il funzionamento di ART-CAL, a costo zero, non se ne trovano. Perché, chiaramente, sia pure con la disponibilità, in una prima fase, di accogliere il nostro invito, tuttavia ART-CAL è un’istituzione che sovraintende al governo di un settore importante che gestisce un investimento annuo di 235 milioni di euro e che è determinante per la vita di una regione, per la comunità e per l'organizzazione della mobilità all'interno della regione. Sulla base di questa riflessione, abbiamo ritenuto opportuno, appunto, assumere questa iniziativa legislativa che prevede, diciamolo ai calabresi per evitare appunto confusione e mistificazione, che il Presidente di una istituzione che ha il compito di sovrintendere al governo di un settore così complesso e che assorbe 235 milioni di euro, abbia una indennità pari ai due terzi di quella di un assessore regionale; prevede poi la possibilità che il Presidente di ART-CAL sia coadiuvato da non più di 6 persone, di 6 membri, quindi non stiamo lavorando per la costruzione di un carrozzone, stiamo lavorando per rendere funzionale una struttura che è stata concepita ed è stata regolamentata con la legge sul trasporto pubblico locale, la legge 35, che abbiamo approvato due anni fa e che è stata considerata ed è considerata tra le più innovative del nostro Paese. A proposito dei carrozzoni dico ai calabresi che siamo impegnati sulla linea dello smantellamento dei carrozzoni perché abbiamo messo in liquidazione, potrei fare un elenco, Field di cui c'è un provvedimento di liquidazione all'altro punto all'ordine del giorno, Calabria etica, calabresi nel mondo, abbiamo messo in liquidazione il complesso della struttura dei carrozzoni di questa Regione, li stiamo chiudendo i carrozzoni in questa Regione. Noi non abbiamo fatto uso dei carrozzoni per fare clientele, per fare assunzioni, sfido chiunque ad alzarsi dai territori per segnalarci una, dico una assunzione in uno di questi cosiddetti carrozzoni perché li abbiamo bloccati i carrozzoni e siamo impegnati in un'opera di bonifica. Quindi le mistificazioni le lascio ai mistificatori anche e soprattutto quando le mistificazioni sono alimentate da livori di altra natura e, naturalmente, a volte, i livori privano della ragione, della luce, della bussola. Mi dispiace tanto che si perda la bussola per alimentare le mistificazioni, perché la verità è più grande della più forte delle mistificazioni. Comprendo le posizioni politiche, comprendo le critiche politiche, ma non comprendo il fatto che si ricorra alla mistificazione per fare la critica politica, perché i mistificatori, appunto, lasciano, poi, il tempo che trovano e come ogni cosa che si mette a nudo anche le mistificazioni si mettono a nudo. Vogliamo parlare, poi, del controllo satellitare? Benissimo parliamo del controllo satellitare che è necessario per governare, rendere trasparente e rispondente alle esigenze della collettività il settore. Bene la Regione per gli apparati di bordo, quelli a cui si faceva riferimento alludendo ad interessi che vorrei fossero esplicitati, perché quando si fa riferimento agli interessi che si rappresentano come interessi misteriosi, oscuri, si deve avere il coraggio di dire quali siano questi interessi. Anzi devo dire che l'apparato di bordo, cioè il cosiddetto apparato satellitare, è uno strumento di controllo e vorrei informare i calabresi che per questo strumento di controllo sono stati investiti 3 milioni di euro su 235 milioni di euro che assorbe il settore dei trasporti e che questi tre milioni di euro per dotare gli autobus, lo ha ricordato il consigliere Orsomarso prima e lo ringrazio per questo, sono stati investiti dalla precedente Giunta. Bene ha fatto la precedente Giunta, perché questi tre milioni di euro sono stati investiti negli anni 2010-2015. Noi abbiamo avuto il compito di accendere gli apparati di bordo che erano spenti e consentono di controllare il percorso, di controllare se l'auto parte da una determinata stazione per arrivare ad una determinata destinazione. Abbiamo avuto, come dire, il compito di accenderli perché erano stati investiti 3 milioni di euro su 235 milioni di euro. Ci sono interessi su questo?! Ci sono stati?! Si denuncino! Io credo che accendere questi apparati di bordo consenta di tutelare gli interessi collettivi, di tutelare gli interessi pubblici e di rendere trasparente un settore che, nel corso degli anni, è stato oggetto di diverse discussioni critiche e, appunto, sospetti, per capirci.

Per quanto riguarda l'Università, ha verificato ulteriormente, adesso con gli uffici, l'assessore Musmanno e sempre su quei fondi c'è una convenzione, con l'università, di 270 mila euro di cui sapete quanto è stato liquidato fino ad oggi? Dal 2011 ad oggi? Zero, è stato liquidato zero! Devo farle queste precisazioni perché le mistificazioni si mettono a nudo ma sono pericolose, perché le mistificazioni sollevano polveroni e nei polveroni tutti i gatti sono bigi e nei polveroni anche l'azione rigorosa, trasparente, che è frutto di sacrificio e di lavoro convinto, volto ad utilizzare anche un euro della collettività in modo trasparente, rischia di essere sfregiata. Le mistificazioni, appunto, sono il viatico del sospetto, si butta la pietra e si nasconde il braccio, è la cosa peggiore che ci possa essere nel dibattito pubblico, tirare la pietra, alludere e nascondere il braccio senza avere il coraggio di dire, se ci sono interessi, quali sono e se sono illeciti denunziarli.

Noi stiamo facendo un lavoro per rendere efficiente il sistema del trasporto pubblico locale, per fare in modo che con il minor costo possibile si possa avere il miglior servizio possibile e lo stiamo facendo in un quadro, mi si permetta, in una visione d’insieme di ammodernamento infrastrutturale della regione.

Permettetemi, qui, in questa occasione, di ribadire il mio ringraziamento al professore Musmanno per l'opera che sta portando avanti con abnegazione, con grande rigore morale, con onestà e con grande e riconosciuta competenza. Si è messo, per questo progetto, al servizio di questa regione e a nessuno è consentito, senza dati, elementi fondati, di insinuare e di mistificare una realtà che è dura da costruire, ma sulla quale l’assessore Musmanno sta offrendo un contributo importante per fare avanzare questo progetto, questo disegno innovativo nel trasporto pubblico locale.

In quanto alla maggioranza, poi, perché non voglio tralasciare niente, ci sono gli strumenti per verificare se c'è o non c'è. Lo dico al consigliere Gallo che, giustamente, osserva dalla sua postazione. Ci sono gli strumenti! Il consigliere Guccione, come tutti i consiglieri della maggioranza, ha gli strumenti per verificare se c'è o non c'è una maggioranza. State tranquilli che qualora una maggioranza non ci fosse - e non sono queste, oggi, le condizioni - Oliverio non esiterà un minuto a prenderne atto. Oliverio non sarà sulla frontiera della ricerca di mediazioni al ribasso per tenere una maggioranza.

Io ho chiesto il voto ai calabresi in qualità di candidato alla Presidenza della Regione, sostenuto da liste che hanno prodotto un voto e una maggioranza e qualora quella maggioranza, rispetto a questo disegno che stiamo portando avanti, non ci dovesse essere, non esiterei un minuto a prenderne atto e a ridare la parola ai calabresi.

Oliverio non è qui per starci a forza e per ricercare con fatiche estenuanti il consenso del sedicesimo consigliere. Non esiste questa cosa! Lo dico a me stesso, lo ribadisco qui, lo dico ai calabresi: state tranquilli, con Oliverio mediazioni al ribasso, contrattazioni di bassa lega con chi si alza dagli scranni per alzare la voce, per contrattare, non esistono, men che meno può esistere il fatto di ricorrere alle mistificazioni per alzare la contrattazione. Non ci sono contrattazioni di questo tipo che possono avere cittadinanza col presidente Oliverio in questa regione! Sia chiaro questo, sia chiaro a tutti, se non ci sono le condizioni, bene, ne pigliamo atto. Credo, invece, che stiamo facendo un lavoro importante, silenzioso. Sta andando avanti un lavoro importante al servizio di questa terra, perché stiamo bonificando, stiamo lavorando con fatica per invertire i trend negativi nell'economia, nell'occupazione, in tutti i campi, perché quello che abbiamo ereditato, quello che abbiamo sulle spalle, non da una legislatura, non parlo della legislatura precedente ma di un lungo periodo storico, non si rovescia dalla sera alla mattina. Stiamo lavorando in silenzio, con fatica e permettetemi di ringraziare la maggioranza che, al di là di quello che può apparire, della schermaglia, appunto, del genio distruttore che appare a seconda delle giornate in questo Consiglio regionale, ci ha dato possibilità di andare avanti fino ad ora e sono sicuro che continueremo ad andare avanti.

La cosa più importante è la chiarezza e oggi, naturalmente, ho colto l'occasione perché questo sia chiaro a tutti a partire dai consiglieri che con me sono stati eletti dai calabresi e che hanno il dovere di servire i calabresi.

Finché siamo qui abbiamo il dovere di stare in quest'Aula e di servire i calabresi, anche perché per questo siamo retribuiti e per questo, a fine mese, ognuno di noi ha una retribuzione. Grazie

PRESIDENTE

Votiamo il provvedimento  nel suo complesso  come emendato, con l’autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in Allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, chiedo scusa, propongo un’inversione dell'ordine del giorno perché sono venuto qui per discutere la problematica relativa alla situazione dei lavoratori percettori di mobilita in deroga. Questo teatrino è davvero una cosa… insomma evitiamo, adesso, i commenti. Penso responsabilmente che ad oggi l’attività istituzionale sia da sospendere perché anche i consiglieri del centrosinistra sono fuori in campagna elettorale, escluso il consigliere Scalzo che vedo qui. Sono qui per i calabresi, per discutere l'ordine del giorno e vorrei, prioritariamente, se possibile, invertire i punti all'ordine del giorno e discutere, da subito, della mozione riguardante i percettori d’indennità di mobilità in deroga che ritengo più importante rispetto ad altre leggi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo, ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

La discussione la farei mettendoci, però, pubblicamente, d'accordo in Aula. Consigliere Orsomarso, siamo d'accordo a farla, ci proviamo, però dopo aver approvato due, tre leggi che hanno urgenza di essere approvate, poi tratteremo l’ordine del giorno garantendo la discussione per come richiesto dal consigliere Orsomarso.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Come nell’altra seduta di Consiglio non ho problemi affinché si discutano le proposte secondo l'ordine del giorno, seguendo i punti previsti all'ordine del giorno, con l’impegno di tutti, però, a rimanere in Aula fino alla conclusione dei lavori, procedendo, magari, speditamente.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Impegno assunto, Presidente.

PRESIDENTE

Proseguiamo con l’esame della proposta di legge 310/10^: norme in materia di artigianato.

Proposta di legge numero 310/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Norme in materia di artigianato”

PRESIDENTE

Cedo la parola al consigliere Romeo per illustrare la proposta.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. La proposta di legge, inserita all'ordine del giorno della seduta consiliare odierna, è stata approvata dalla seconda Commissione due giorni fa e intende disciplinare, in maniera organica, il settore dell'artigianato al fine di tutelare la professionalità degli operatori e degli addetti del settore. Tra le finalità principali della proposta vi è quella di valorizzare le produzioni artigianali nelle loro variegate espressioni territoriali e produttive, disciplinando, anche in maniera specifica, l'artigianato tradizionale e turistico. La proposta si compone di 29 articoli ed è suddivisa in sette capi e più in particolare: il capo 1, composto dagli articoli che vanno dall’primo all’ottavo, contiene le disposizioni generali relative all'oggetto e alle finalità della legge, fornendo, anche, la definizione di impresa e imprenditore artigiano; il capo 2, composto dagli articoli che vanno dal nono al quattordicesimo, detta norme relative all'iscrizione e alla cancellazione dall'albo delle imprese artigiane, disciplinando anche le eventuali sanzioni; il capo 3, composto dagli articoli che vanno dal quindicesimo al diciannovesimo, disciplina gli organismi a supporto dell'artigianato, istituendo e regolamentando il funzionamento ed i compiti dell'osservatorio regionale per l'artigianato calabrese; il capo 4, composto dall’articolo 20, definisce gli interventi a sostegno dell'artigianato; il capo 5, composto dall’articolo 21, detta disposizioni relative alla manifattura innovativa, promuovendo la diffusione di nuove conoscenze e tecnologie; il capo 6, composto dagli articoli che vanno dal ventidue al ventisei, riguarda gli interventi nel settore dell'artigianato artistico tradizionale; il capo 7, composto dagli articoli che vanno dal ventisette al ventinove, detta le disposizioni finanziarie e finali, prevedendo l'abrogazione delle precedenti leggi regionali in materia di artigianato.

Durante i lavori in Commissione si è proceduto a modificare la norma finanziaria per come suggerito dal dipartimento bilancio. Chiedo all’Aula di voler approvare la proposta in discussione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Russo. Ne ha facoltà.

RUSSO Francesco, assessore al Sistema della logistica, sistema portuale regionale e sistema Gioia Tauro

La presentazione formale mi è sembrata abbastanza esaustiva. Credo che il provvedimento sia particolarmente importante, perché consente di raccordare tutte le norme che stavano sul Tavolo e che provengono da una notevole quantità di strumenti legislativi, consentendo di avere un testo unico rappresentativo del settore artigianato, quindi credo che sia uno strumento semplificativo formidabile. Il secondo punto che volevo sottolineare è implicito nella legge e riguarda il ruolo che l’artigianato assolve in ambito regionale e che, al di là di essere spesso negletto nelle sue qualità, conoscenze e competenze, è certamente uno dei settori portanti della nostra economia.

Ricordo soltanto che gli iscritti al mondo delle organizzazioni artigiane assommano a circa 40 mila, il che vuol dire che 40 mila piccoli imprenditori si muovono in questo mondo e che tra occupazione diretta, indiretta e indotta, viaggiamo su più di 100 mila famiglie che operano nel settore dell'artigianato, ed è un numero formidabile.

Questo strumento, a sua volta, ci consente di dare maggiore enfasi e maggiore impatto alle due grandi categorie dell'artigianato: da una parte, l’artigianato produttivo, a supporto dello sviluppo economico in quanto tale; da un'altra parte – queste sono le norme che riteniamo particolarmente importanti – l'artigianato tradizionale ed artistico della regione.

Questo non vuol dire creare delle nicchie, ma significa spingere ancora di più le capacità della nostra storia, dei racconti, dei paesi, della vita e di quello che siamo oggi.

Credo che la categoria dell'artigiano, spesso purtroppo negletto, trascurato, fuori dai grandi film, dalle grandi rappresentazioni, che pensano ai processi industriali, alle grandi fabbriche quando, invece, la vita vera, cui noi ci rivolgiamo ogni giorno, è quella del piccolo imprenditore che riesce a intervenire e a trasformarla quotidianamente.

Ricordo – non me ne vorrete se lo cito, perché lo faccio sempre quando parlo dell'artigiano, una brevissima citazione che sta fuori per rappresentare l'importanza del ruolo – i rapporti che si sono svolti dopo la Rivoluzione industriale.

Ricordo a me stesso due figure, che mi hanno sempre colpito. Una figura – e non lo voglio dire come fatto retorico o enfatico – ce la ricordiamo tutti quanti, é San Giuseppe artigiano, e qui finisco, perché non mi voglio avventurare su un terreno molto difficile, per capire quale sacralità è stata data a questo ruolo. Poi ricordo un'altra figura, sempre a me stesso, ma la ricordo a tutti i ragazzi. Accanto al San Giuseppe artigiano – con cui siamo cresciuti tutti, al di là delle credenze, della laicità o delle versioni, una figura che ci ha sempre accompagnati – voglio ricordare un'altra figura, e lo faccio in maniera diversa, perché la civiltà più tecnologica che ci aspettiamo, la civiltà americana, giapponese, la civiltà del software, delle realtà virtuali e, ancor più, delle realtà aumentate, erge a personaggio principale dei giochi, più conosciuti che tutti noi, i nostri figli ed i nostri nipoti abbiamo, Super Mario.

Queste due cose mi hanno sempre colpito. Come fa la più grande civiltà tecnologica del mondo, che é il Giappone, a produrre un artigiano come figura simbolo di un gioco, che tutti quanti penso abbiamo a casa, uno dei giochi più emblematici, più importanti, più qualificati che non ha di mezzo killer, sangue, brutalizzazioni? Eppure questo gioco, basato su un artigiano, diventa il più importante di tutto il mondo. Credo che ci siano almeno duemila anni di storia che ci impegnano a fare questa riflessione, a dire che c'è un lavoro importante, un lavoro forte che, veramente, sta costantemente a contatto del reale.

Ricordo quanto sono stati bravi e capaci gli artigiani che abbiamo, come li stiamo richiamando e come li vogliamo ricollegare. Penso alla riscoperta delle tradizioni, a quello che era uno strumento musicale che siamo riusciti a riscoprire in Calabria, nell'alta locride, a Canolo: la lira della Calabria, che è uno strumento unico, eppure riusciamo a ricostruirla; la cito come potrei citare altri segmenti particolarmente importanti della nostra storia, della nostra tradizione, della nostra cultura che è anche domani. Credo che questo dia un segnale molto forte ad un settore che in silenzio lavora, si impegna, fatica, tira avanti la baracca e che, certamente, dobbiamo riconoscere ed esaltare. Penso che questa legge esalti proprio questo ruolo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Intervengo per annunciare il mio voto favorevole e del Partito Democratico per questo importante provvedimento, che disciplina in maniera organica e completa un settore cardine per la vita calabrese, soprattutto se questa legge, questo sostegno verrà indirizzato verso le cose che ha appena illustrato l'assessore Russo, che ringrazio, che è l'identità, la tradizione, la riscoperta e la valorizzazione di quello che abbiamo sul territorio. Credo che sia una risposta anche significativa che questa Giunta e questo Consiglio regionale danno in termini di vicinanza al territorio, alla creatività ed ai tanti piccoli talenti presenti in Calabria, che spesso sono stati emarginati e non considerati. Ritengo positiva la risposta, così come l’istituzione dell'Osservatorio, un altro strumento importante, che ci aiuterà a capire debolezze, fragilità, potenzialità ed eventuali correzioni da apportare.

Ritengo, però, un po’ esigui i finanziamenti previsti. Non so se siano legati alla disponibilità che abbiamo, però credo che su questo bisogna riflettere e capire come potenziare i capitoli destinati al sostegno di queste attività, perché non dobbiamo creare solo aspettative, ma bisogna avere anche la capacità di trovare le risorse necessarie per soddisfare le tante richieste che arriveranno in questo settore e per l’attività prevista dalla legge che oggi stiamo per approvare, anche con il sostegno del gruppo del Partito Democratico, condividendone finalità e scopi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Reputo importantissima questa legge, di cui condivido l’impianto, perché finalmente si andrà ad incidere su un settore nevralgico dell'economia calabrese.

Ritengo che l’artigianato sia un punto fondamentale non solo dal punto vista occupazionale, ma anche dal punto di vista dell'innovazione, del recupero di alcune tradizioni e di aumento del Pil.

L'impianto è quello giusto. E’ stato fatto un buon lavoro, anche concertativo con tutte le organizzazioni dell'artigianato per una legge attesa da molti anni che, finalmente, mette ordine a un settore che ritengo, e voglio sottolineare, sia nevralgico.

Lo sforzo che ora bisogna fare è quello di reperire le risorse necessarie e penso che una parte dei Fondi comunitari possano essere utilizzati in questa direzione.

Ritengo che, qualora ci fosse disponibilità nel prossimo bilancio regionale anche di ulteriori risorse derivanti dall’assestamento di bilancio, sia fondamentale investire in questo settore, perché questa operazione ci consentirà di poter recuperare il gap economico presente in Calabria.

Nonostante l'economia sia partita nel Mezzogiorno, la Calabria ancora arranca. Questi i dati, secondo Svimez e Istat.

Non abbiamo ancora agganciato la ripresa che c'è, sia nel Mezzogiorno e sia nel nostro Paese. Ritengo che questa legge possa essere utile all'artigianato, a condizione che ci sia la volontà politica di sostenerla attraverso Fondi ordinari e comunitari in grado di soddisfare le richieste e le domande. Ritengo che questo sia un passaggio delicato ed importantissimo, e voglio ringraziare l'assessore Russo per il lavoro che ha fatto e che é testimoniato anche dalle organizzazioni sindacali e dalle forze sociali che hanno partecipato in questa direzione. Penso che, approvata la legge, il Consiglio si debba impegnare a trovare ulteriori risorse in grado di sostenere tutte le richieste che perverranno alla Regione Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Ritengo ci sia stato poco dibattito per una legge importante su cui sarebbe stato necessario un maggiore approfondimento. Mi rendo conto che è un tentativo vano. Pertanto, annuncio voto di astensione da parte mia e del collega Gallo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolato:

 

Articolo 1

(E’ approvato)

 

Articolo 2

(E’ approvato)

 

Articolo 3

(E’ approvato)

 

Articolo 4

(E’ approvato)

 

Articolo 5

(E’ approvato)

 

Articolo 6

(E’ approvato)

 

Articolo 7

(E’ approvato)

 

Articolo 8

(E’ approvato)

 

Articolo 9

(E’ approvato)

 

Articolo 10

(E’ approvato)

 

Articolo 11

(E’ approvato)

 

Articolo 12

(E’ approvato)

 

Articolo 13

(E’ approvato)

 

Articolo 14

(E’ approvato)

 

Articolo 15

(E’ approvato)

 

Articolo 16

(E’ approvato)

 

Articolo 17

(E’ approvato)

 

Articolo 18

(E’ approvato)

 

Articolo 19

(E’ approvato)

 

Articolo 20

(E’ approvato)

 

Articolo 21

(E’ approvato)

 

Articolo 22

(E’ approvato)

 

Articolo 23

(E’ approvato)

 

Articolo 24

(E’ approvato)

 

Articolo 25

(E’ approvato)

 

Articolo 26

(E’ approvato)

 

Articolo 27

(E’ approvato)

 

Articolo 28

(E’ approvato)

 

Articolo 29

(E’ approvato)

 

Prima di passare all’approvazione della legge nel suo complesso, cedo la parola all’assessore Russo.

RUSSO Francesco, assessore al Sistema della logistica, sistema portuale regionale e sistema Gioia Tauro

Intervengo per una brevissima precisazione in merito agli interventi. Per quanto riguarda la norma finanziaria, il testo è stato strettamente condiviso col dipartimento bilancio, affinché la legge abbia un’assegnazione costante delle risorse.

In sede di verifica non si possono inserire in questo testo i rivenienti del Por 2007/2013 che danno le indicazioni per l'artigianato, su cui invece stiamo lavorando. Ci sono due linee precise di spesa che abbiamo già attivato: una che, sostanzialmente, riprende gli incentivi all'artigianato da una vecchia legge di inizio 2000; sono circa 7-8 anni che il settore è completamente fuori da qualunque possibilità. Abbiamo già fatto la delibera, stiamo facendo la gara per l’individuazione della banca che dovrà gestire l'intervento.

Abbiamo aperto un Tavolo costante, come richiamato prima, con le associazioni di categoria, con cui abbiamo discusso anche la possibilità di specificare meglio il regolamento in modo che si dia subito atto e si parta immediatamente.

La legge, però, contribuisce a definire il quadro organico sulle risorse che già abbiamo impegnato. Le prime risorse sono partite e sono state attribuite; le seconde, se questo bando, che è stato fortemente richiesto, e che abbiamo discusso parola per parola con le grandi associazioni, con le tre centrali organizzative, darà la risposta che crediamo, perché c'è una fortissima attesa dal mondo dell'artigianato. Il passaggio in Consiglio regionale, a mio a mio avviso, conferirà maggiore sacralità a tutti gli interventi che faremo e che adesso stanno in un’ampia cornice, definita in questo modo. Questo è il momento in cui bisogna dare la cornice principale. E’ su questo che ci stiamo impegnando fortemente, per far convergere le risorse rivenienti che stanno già sul Tavolo; una parte sono già definite, le altre appena definite andranno ad incrementare, quindi siamo assolutamente in linea su questo.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Proposta di legge numero 316/10^ di iniziativa del consigliere S. Romeo recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 6 aprile 2017, n. 8 (Disposizioni per la liquidazione della Fondazione F.I.E.L.D. - 'Fondazione Innovazione Emersione Locale Disegno del Territorio' e il trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro)”

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto all'ordine del giorno, la proposta di legge numero 316/10^ di iniziativa del consigliere Romeo: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale numero 8 del 6 aprile 2017 (Disposizioni per la liquidazione della Fondazione FIELD”. Prego, consigliere Romeo, può illustrare il provvedimento.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Sostanzialmente si tratta di una modifica del comma 2 dell'articolo 3, al fine di ampliare la cerchia dei soggetti nell'interno della quale è possibile individuare il commissario liquidatore della Fondazione FIELD. Appare, infatti, opportuno modificare la suindicata disposizione, prevedendo che la scelta possa essere effettuata non solo nell'ambito dei dirigenti, ma anche tra i funzionari di categoria D.

PRESIDENTE

Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.

 

Articolo 1

(E’ approvato)

 

Articolo 2

(E’ approvato)

 

Articolo 3

(E’ approvato)

 

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, chiedo l'inserimento all'ordine del giorno di una legge che è stata votata due giorni fa in seconda Commissione e che non abbiamo portato alla precedente seduta di Consiglio regionale per una questione di coordinamento. Si tratta della norma per la tutela dei consumatori e degli utenti, ovvero la legge sui consumatori, approvata nell’ultima seduta di Commissione.

PRESIDENTE

Intanto la distribuiamo in Aula. Pongo in votazione l’inserimento che è approvato.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 207/10^ di iniziativa dei consiglieri S. Romeo, O. Greco, A. Bova, F. Sculco, G. Giudiceandrea, F. Cannizzaro, A. Nicolò, G. Arruzzolo, F. Orsomarso, D. Tallini recante: “Modifica al Regolamento interno del Consiglio regionale”

PRESIDENTE

Passiamo al quarto punto all'ordine del giorno, riguardante la proposta di provvedimento amministrativo numero 207/10^ di iniziativa dei consiglieri Tallini, Romeo, Sculco, Nicolò, Cannizzaro, Bova, Greco, Giudiceandrea, Arruzzolo, Orsomarso: “Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale”. Cedo la parola al consigliere Segretario-questore, Neri, per illustrare il provvedimento.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Sostanzialmente si tratta di una modifica al Regolamento interno del Consiglio regionale che consente ai Segretari-questori di poter sostituire il Presidente per la gestione dei lavori d'Aula in caso di assenza dei Vicepresidenti. Il provvedimento è stato condiviso da quasi tutti i capigruppo e si tratta di una modifica che, sostanzialmente, non comporta alcun tipo di cambiamento, se non appunto quello di consentire ai Segretari-questori di svolgere le funzioni d'Aula.

PRESIDENTE

Grazie. Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Mozione numero 110/10^ di iniziativa del consigliere A. Bova recante: “In merito al completamento della nuova trasversale delle Serre”

PRESIDENTE

Passiamo al quinto punto all'ordine del giorno, la mozione numero 110/10^ di iniziativa del consigliere Bova “In merito al completamento della nuova trasversale delle Serre”.

Ricordo all’Aula che, ai sensi dell'articolo 54 del Regolamento interno, il proponente ha diritto di illustrarla in 10 minuti. Prego, consigliere Bova.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Grazie, presidente Irto. Signor Presidente della Giunta regionale e signori assessori, la mozione attiene alla vicenda della nuova trasversale delle Serre. Sono trascorsi oltre 50 anni da quando sono iniziati i lavori di costruzione della Superstrada ionio – tirreno, altrimenti detta “Nuova trasversale delle Serre”. Tale opera avrebbe dovuto affrancare dall'isolamento decine di Comuni a cavallo tra le due province di Catanzaro e Vibo Valentia, nonché costituire un’importante infrastruttura di collegamento tra il versante tirrenico e quello ionico dell'area centrale della Calabria.

L'opera stessa si è trasformata in un emblema delle inefficienze e delle incapacità dei vari Governi centrali di creare infrastrutture funzionali allo sviluppo del territorio calabrese. La tempistica che l’Anas ha recentemente indicato per la prosecuzione dei lotti ancora da realizzare, risulta insoddisfacente, in quanto nel 2018 verranno sbloccati solo due piccoli cantieri, lo svincolo autostradale di Vazzano, un raccordo di pochi chilometri a Montecucco e null'altro, dunque, se non la generica promessa di appalto della bretella di Gagliato, desolatamente abbandonata da un decennio. Il completamento dell'opera – addirittura da quel che mi risulta – sarebbe previsto per epoca successiva al 2025.

Grande incertezza, quindi, persiste altresì in merito al tronco di collegamento con la costa ionica, ovvero l'ultimo tratto a scendere da Chiaravalle fino a Soverato o da Gagliato a Soverato, rimasto addirittura senza copertura finanziaria, con tutte le conseguenze.

Per intenderci, in parole molto più semplici, il Governo centrale, da una parte annuncia investimenti per opere infrastrutturali; tuttavia, l'annuncio rimane solo su carta morta.

Se vogliamo far decollare la Calabria e diciamo sempre che i collegamenti e le infrastrutture sono la prima regola della cartina di tornasole, ovviamente sembra quasi una presa in giro, per cui il Governo centrale dovrebbe ridefinire a chiare lettere e senza alcun vincolo di soggezione quel crono-programma.

Ho avuto modo di interloquire direttamente con il coordinatore di Anas Calabria che, in maniera molto tranquilla, mi ha risposto che se il Governo mette i soldini, come si suol dire, non avremo nessun problema ad appaltare; se il crono-programma e il Governo i soldi li stabiliscono da qui al 2025 – e vi ho detto, per il 2025 alcune opere non hanno neanche l'ultimo tratto, importantissimo, da Chiaravalle a Soverato che, addirittura, non ha copertura finanziaria – non so quando finiremo questa trasversale, importantissima per le ovvie conseguenze.

La mozione è diretta proprio ad impegnare la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi presso il Governo affinché in tempi brevi sia ridefinito il crono-programma di realizzazione e completamento dell'intera infrastruttura stradale.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Ringrazio il consigliere Bova per la mozione. Vorrei chiarire che, effettivamente, già da qualche mese, sono in corso delle interlocuzioni molto puntuali con Anas sull'argomento, perché dobbiamo risolvere anche il problema della definizione dell'opera che Anas ha in cantiere, ma che necessita delle risorse per avviare la procedura.

Il nostro obiettivo è quello di impegnare questa Giunta regionale e questa amministrazione a continuare un dialogo che, devo dire, non è particolarmente complesso. E’ una questione di risorse finanziarie che, ovviamente, siamo tutti impegnati a cercare di recuperare per costruire questo percorso. E’ chiaro che sul versante tirrenico è stato fatto uno sforzo importante ed imponente su cui, probabilmente, riusciremo – se avremo la fortuna di evitare altri intoppi come quelli che si sono verificati – a completare un'opera che, su quel versante, presenta le maggiori criticità.

Ciò non toglie che il confronto con il Ministero è molto forte e intenso su questo punto. Speriamo di poter ottenere risultati in termini di risorse finanziarie. Accogliamo l'impegno attraverso questa mozione e cerchiamo di portare a casa immediatamente questo risultato.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Grazie, assessore, per la risposta immediata, che mi tranquillizza rispetto alle azioni del Tavolo, che spero portino risultati.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno, con il parere favorevole della Giunta, che é approvato.

 

(Il Consiglio approva)

 

(È riportato in allegato)

Ordine del giorno numero 44 di iniziativa dei consiglieri F. Sergio, D. Bevacqua, G. Gallo, S. Esposito, W. Ferro, G. Nucera, A. Bova, A. Nicolò “Sulla situazione dei lavoratori ex percettori di indennità di mobilità in deroga”

PRESIDENTE

Il punto sei è un ordine giorno a firma dei consiglieri Sergio, Bevacqua, Gallo, Esposito, Ferro, Nucera, Bova, Nicolò “Sulla situazione dei lavoratori ex percettori di indennità di mobilità in deroga”. Prego il consigliere Sergio di illustrarlo.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente del Consiglio regionale, colleghi consiglieri, signor Presidente della Giunta regionale della Calabria, premetto che il 7 dicembre 2016, la Regione Calabria ha firmato con le Organizzazioni sindacali un accordo teso al riutilizzo di risorse finanziarie per sostenere tirocini della durata di 6 mesi, da svolgersi presso Enti locali ed imprese, a cura di lavoratori già percettori delle indennità di mobilità in deroga; successivamente, ottenuta l'autorizzazione del Ministero del lavoro e siglata l'intesa con l'INPS, si provvedeva ad emanare bando regionale pubblico di reclutamento. La graduatoria definitiva, pubblicata nel giugno 2017, portava all'utilizzo presso Comuni ed imprese di tutta la Calabria di 5 mila 583 lavoratori qualificati come tirocinanti.

I tirocini avviati nel periodo estivo del 2017 sono già giunti o, in pochi altri casi, stanno giungendo a conclusione. Nel corso di questi mesi, i tirocinanti sono stati vittime di gravi negligenze. Tra le più rilevanti vi é quella del pagamento delle indennità maturate, liquidate solo ad inizio 2018 ed, in qualche circostanza, a diversi lavoratori, ad oggi, non ancora corrisposte.

La scadenza dei tirocini avviati nell'estate 2017 rende comunque urgente e necessario pensare all’attivazione di nuove misure, destinate al sostegno dei lavoratori ex percettori di mobilità in deroga. Ciò anche a garanzia degli enti interessati al loro impiego, dal momento che gli stessi hanno acquisito un patrimonio di conoscenze e professionalità, indispensabile per l'erogazione di molti servizi primari. L’ordine del giorno impegna, quindi, il governo regionale ad assumere tutte le iniziative necessarie ed idonee, affinché siano celermente completate, in favore di tutti i tirocinanti, le operazioni di pagamento delle indennità dagli stessi maturate, qualora eventualmente non ancora ultimate; persegua la definizione urgente della banca dati relativa a quelle figure; verifichi, di concerto con il Ministero del Lavoro, la possibilità di addivenire alla costituzione di un bacino dedicato; provveda alla definizione in tempi rapidi, delle misure utili ad assicurare ulteriori opportunità, anche attraverso specifici bandi rivolti ai lavoratori già percettori di indennità di mobilità in deroga, in particolare, assicurando la prosecuzione nell'immediato del tirocinio presso gli enti, attraverso la formula del perfezionamento del tirocinio stesso, che consentirebbe di ridurre i tempi di reinserimento, evitando inutili disagi; curi la progettazione di politiche attive con programmazione sistematica per la captazione dei Fondi necessari; promuova un incontro con i rappresentanti sindacali dei lavoratori ex percettori di mobilità in deroga e del Comitato autonomo tirocinanti; rielabori e rediga con urgenza un Piano per il lavoro, da sottoporre al vaglio del Consiglio regionale, per discutere ed affrontare in maniera più approfondita la tematica, pur nel confronto con le Organizzazioni sindacali dei lavoratori. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Prendo la parola, aveva chiesto - e so anche, o posso immaginare, perché - la parola il presidente Oliverio e credo sia giusto che chiuda lui su questo argomento, sul quale, lo voglio dire dal principio, non c'è possibilità di contrapposizione fra maggioranza e minoranza, né possibilità di strumentalizzazione da questi banchi, perché - come diceva anche il collega Orsomarso, impegnato come me su questa problematica, così come molti altri consiglieri regionali - non ci si può esimere dal dare risposte positive rispetto a queste migliaia di padri e madri di famiglia.

Ho scelto e ho chiesto di intervenire perché, dopo la relazione illustrativa dell'ordine del giorno da parte del collega Sergio che è il primo firmatario insieme al collega Bevacqua, voglio anch’io spiegare quali sono le ragioni di questo impegno.

Quest’ordine il giorno è scaturito a seguito di un'assemblea svolta da alcuni consiglieri regionali con i lavoratori, alla presenza dell'onorevole Enza Bruno Bossio, in cui si è affrontata la problematica che ha riguardato questi lavoratori e non solo la questione del mancato pagamento che è da stigmatizzare negativamente, soprattutto per il comportamento dell'INPS. È una situazione comunque - parafrasando il collega Bova - veramente kafkiana. Molti di questi lavoratori non sono stati pagati prima delle feste natalizie e in tanti non sono riusciti a comprare un regalo, a fare l'albero di Natale. Non lo dico per strappare lacrime, lo dico perché è la storia di questa regione, di tanti uomini e donne di questa regione.

Nel corso di questa assemblea ho spiegato anche ai lavoratori che, in gergo parlamentare ed anche in Consiglio regionale, si dice “un ordine il giorno non si nega a nessuno”, ma, in questo caso, lo vogliamo riempire di contenuti.

Quest’ordine del giorno vuole essere, da parte di maggioranza e minoranza, un primo passo, non per mettere in difficoltà la maggioranza – assolutamente - o la Giunta regionale, ma per dare forza al Presidente della Giunta regionale nell'interlocuzione romana, affinché sappia che da destra, da sinistra e dal centro c’è unanimità di vedute su questa problematica.

Sono contro ogni forma di precariato – lo dico con grande sincerità -, ma in questo caso si tratta di precariato forzato dagli eventi di una crisi economica che ha mandato a casa lavoratori che erano impegnati al proprio posto ogni giorno.

Si è costituito un bacino di fatto, vale a dire che abbiamo impegnato in questo progetto 3900 lavoratori. Probabilmente ci saranno - il Presidente ce lo dirà bene - altri lavoratori dell'anno 2015 impegnati e coinvolti in un futuro bando, ma, di fatto, c'è un gruppo cospicuo di calabresi, di padri e madri calabresi - in molti casi ultracinquantenni o alle soglie del cinquantesimo anno di età e quindi con grande difficoltà di recupero nel mondo del lavoro - che vivono questa condizione.

L'impegno che si chiede attraverso questo ordine del giorno - so che la Giunta regionale ieri, lo dirà il Presidente, ha svolto un incontro con i sindacati per cominciare ad affrontare questa problematica -  è una interlocuzione, anche romana.

Va bene, naturalmente, chiudere le procedure di pagamento di questi primi sei mesi e definire la banca dati, ma è importante, soprattutto, un’interlocuzione con il Ministero del Lavoro per spiegare che, a differenza di altre regioni, in Calabria c’è una condizione diversa, dovuta al fatto che la crisi economica è stata avvertita maggiormente ed ha portato a questa situazione e alle difficoltà per questi lavoratori di essere recuperati nel mondo del lavoro.

Quindi, come accade ormai da qualche anno in Veneto e Lombardia, mi auguro che ci possa essere un sostegno al reddito di queste famiglie. Non un sostegno attraverso la mobilità, ma attraverso l'impegno delle istituzioni.

C'è stato un tirocinio formativo, ci dovrà essere il perfezionamento perché, in molti casi, all'interno degli enti nei quali sono stati impegnati hanno dato un contributo e sono diventati, sia pure in questi sei mesi, grazie alle loro esperienze, importanti; molti provengono dal mondo del lavoro privato e quindi sono abituati a dare il massimo.

Per cui, l'impegno che si chiede è di avviare nuovi progetti e, soprattutto, di interagire con il Ministero del Lavoro, facendo capire che si è creato un bacino di fatto. È chiaro che dal Ministero del Lavoro dicono: “dovete svuotare i bacini”, perché per loro, a Roma, è facile parlare, magari senza dare risorse, come è stato anche per i lavoratori LSU LPU.

Credo che, in questo caso, ci sia un’interazione positiva, so che ieri - e mi avvio alla conclusione, Presidente - c'è stato un incontro con i sindacati - sono stato contattato da molti lavoratori – e che in discussione c'è una proposta per un ulteriore impegno per l'anno 2018, ci sono i fondi per 12 mesi con una indennità di 500 euro al mese.

Presidente, si tratta di famiglie monoreddito che attraverso questo introito riescono a mandare i figli a scuola, a fare la spesa. Stiamo parlando proprio del minimo indispensabile, non di qualità della vita, ma di sopravvivenza.

Presidente, conosco la sua storia, possiamo avere vedute diverse perché gli elettori ci hanno assegnato ruoli diversi all'interno di questo Consiglio regionale, ma so che su questi argomenti lei, insieme alla Giunta regionale ed alla maggioranza, non può non avere attenzione.

Non è per mercanteggiare, ma soltanto per sottolineare che, rispetto a questo impegno e alla sua durata, non possiamo pensare ad un’indennità di 500 euro. So che i conti bisogna farli con quanto si ha disponibile in bilancio, ma chiedo al Presidente di fare ulteriori valutazioni, attraverso l’individuazione di ulteriori risorse nelle pieghe del bilancio o la captazione di risorse dal Ministero del Lavoro o - ho ragionato con gli uffici, con i dirigenti su questi argomenti – la valutazione della possibilità di utilizzare fondi FESR o l’elaborazione, anche per il futuro, di progetti per le politiche attive del lavoro e, quindi, l’utilizzo di fondi europei.

Chiedo al Presidente di far sì che questo impegno prosegua anche per il 2018, per 12 mesi, ma con un'indennità pari alla somma erogata nel 2017 - o ancora da erogare - che era pari a €800 per dare un minimo di sostegno rispetto a lavoratori ai quali chiediamo un impegno all'interno degli enti e che, quindi, sono spinti ogni mattina ad uscire da casa e andare sul posto di lavoro - spesso a qualche chilometro dalla loro residenza - anticipando le somme e che, quindi, hanno bisogno di portare a casa un minimo di reddito.

Questo chiediamo e su questo assicuriamo il massimo impegno e la massima condivisione, perché su questi argomenti non ci può essere divisione fra maggioranza e minoranza.

PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Ho ribadito che, poiché è mancato il numero legale la scorsa seduta di Consiglio, sono ritornato in quest'Aula pur dovendo legittimamente essere impegnato - è ovvio ricordarlo, mi perdonerete giusto un accenno –, perché nelle prossime ore mi sgolerò in assemblea, nelle piazze, per dire quanta incoscienza ci vuole per mettere in campo un provvedimento del 2014. Viene fatta una legge e non si pensa a quello che succede dopo, la responsabilità è proprio questa.

Sono d'accordo con quello che il collega Gianluca Gallo ha detto al presidente Oliverio. Anche se, per me, viene confermata - sennò sembra veramente “volemose bene” – l’incapacità di gestire questo problema come maggioranza; però è indubbio che il presidente Olivierio abbia una storia che guarda con rispetto al lavoro e alle famiglie dei calabresi. E lo stesso posso dire della mia storia, della mia parte politica, su questo non ci sono dubbi.

Dobbiamo intenderci, al di là della mozione, sul principio, perché bene fa lo Stato a normare. L’abbiamo fatto anche noi come Regione Calabria - ci fu anche una mia proposta di interpretazione autentica poi approvata - per eliminare il precariato calabrese e ci siamo ritrovati, anche in Regione, falsi precari, insomma un sacco di cose. Per dire che ogni volta, ogni provvedimento, anche se buono, “fatta la legge, trovato l'inganno” - si dice.

Non possiamo più permetterci di creare nuovo precariato. Non se lo può permettere lo Stato a livello centrale e nemmeno la Calabria. Perché, in modo surrettizio, viene fatta una cosa che dovrebbe durare uno, due anni e, poi, dopo tre anni che fai? Alla fine dobbiamo costruire lavoro vero.

Su questo tema c’è una grande sensibilità, tant'è che ho partecipato alla riunione e ho ascoltato una lavoratrice precaria - non ricordo il nome - che parlava con grande dignità e anche con grande capacità alla presenza di Enza Bruno Bossio del Partito Democratico e del consigliere Gianluca Gallo, spiegando, anche in modo semplice – perché, poi, quello che fa la differenza è trovare soluzioni -, quello che hanno fatto in Veneto, dove il precariato in mobilità in deroga vale - se non sbaglio - 3000 unità, ed in Piemonte. Quindi è un problema nazionale, non è solo un problema calabrese perché si crea precariato non solo in Calabria.

Devo affermare con forza che i Governi non possono scaricare le responsabilità, perché - mi permetterete di fare una differenziazione - abbiamo visto spendere 4 miliardi di euro sul problema, sicuramente serio, che insieme ai migranti che sfuggivano alle guerre, quindi i richiedenti asilo, si confondevano migranti economici e cose che non c'entravano niente e tutto questo ha portato allo scandalo. Come Regione lo dobbiamo dire.

Io, invece, preferirei occuparmi prima un po' degli italiani, perché, se sono stati spesi 4 miliardi, credo si possano trovare le risorse per occuparsi di questi lavoratori precari - ricordava bene il consigliere Gallo - quarantenni, ultracinquantenni con figli che è difficile far assorbire da un mercato del lavoro, anche privato, che cambia, si modifica, dove oggi, per fare un esempio, devi conosce l'inglese anche per fare il cameriere.

Dobbiamo cominciare a pensare, è la nostra idea, al piano della natalità e aprire almeno un asilo nido pubblico in ognuno dei 408 comuni della Calabria, potrebbe essere una proposta concreta per sostenere il lavoro.

Ritorno, Presidente, alla differenziazione perché la responsabilità di questa cosa l'avrà il Governo nazionale più che il Governo regionale. Se sono stati spesi 4 miliardi – che sono finiti molto spesso in mano anche alla ‘ndrangheta, purtroppo - non è responsabilità nostra, ma del Governo nazionale. La responsabilità di dire che si poteva fare maggiore attenzione.

L'impegno che chiedo al presidente Oliverio, posto che le risorse sono quantificabili - diceva bene il consigliere Gallo -, è di trovare una soluzione dignitosa, perché ricevere 500 euro per essere parcheggiati in un comune, piuttosto che ricevere una sovvenzione da un privato, non aggiunge nulla alla dignità del vero lavoro.

Dobbiamo dare forza al presidente Oliverio, dato che è il Presidente alla Regione Calabria - abbiamo un governo temporaneo, ovviamente mi auguro che domani ce ne sia un altro -, dando ognuno il proprio contributo. Il contributo migliore che posso dare – parliamo di turismo e agricoltura, non ci sono esperti di ART-CAL, altrimenti li avremmo assunti, lo dico all’assessore Musmanno - è aggiungere anche la mia firma “ideale” - nel senso che è un provvedimento già firmato - per sostenere il massimo rappresentante calabrese di fronte al Governo – anche se ci sono le elezioni e saranno tutti i impegnati - al fine di ottenere un intervento straordinario dello Stato o addirittura ipotizzare, se non arriveremo subito ad un risultato, un accordo anche con il futuro Governo, prevedendo, nel nostro assestamento, degli sforamenti rispetto alle voci imposte dalla Comunità Europea e anche dal Patto di stabilità, per dire che il precariato non l’abbiamo creato noi, che lo Stato deve intervenire e costruire lavoro vero.

Per creare lavoro bisogna impegnarsi. Il dirigente deve ancora, dopo tre anni, approvare gli elenchi dei precari storici della Calabria. Questo è un altro problema - su questo son d'accordo con il presidente Oliverio –, ci sono dei dirigenti al dipartimento Lavoro - avete sacrificato giusto o sbagliato che sia l’assessore Roccisano - bisogna far sì che producano il lavoro per cui sono pagati, altrimenti la responsabilità sarà sempre e solo della politica.

La responsabilità politica qual è? Dire che, per questo problema, abbiamo una figura autorevole che è il Presidente della Regione a cui oggi affidiamo, firmando e approvando tutti insieme l’ordine del giorno, il compito di un confronto serrato con il Governo e anche di predisporre un assestamento di bilancio - il prima possibile -, se non interviene lo Stato, per dire alle famiglie calabresi che noi il problema lo vogliamo risolvere definitivamente.

Questi penso che siano gli unici strumenti di prospettiva. I tecnici, gli esperti e anche la politica, devono farli diventare concreti. C'è tanto da fare in questa Regione, c'è da sviluppare la legge di del consigliere Greco, ad esempio - faccio degli esempi pratici.

Dobbiamo concentrarci per restituire la dignità alle persone.

Ripeto, la figura più autorevole è il Presidente della Regione, a lui affidiamo questo compito, contribuiremo con le nostre idee per trovare la migliore soluzione possibile che porti questi lavoratori fino alla pensione. Possono essere utilizzati fondi statali o fondi europei.

E non creiamo più precariato!

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, colleghi consiglieri. Intervengo in questo dibattito odierno pur non avendo firmato l'ordine del giorno, ma condividendone totalmente i contenuti, così come espressi dal Presidente della prima Commissione, Franco Sergio, ed avendo già, illo tempore, non solo come amministratore locale, chiesto al sindaco di Castrolibero di farsi portavoce di una serie di delibere in cui si chiedeva di proseguire i tirocini formativi all'interno dei comuni per come questi lavoratori hanno svolto  - e svolgono quelli che non hanno ancora terminato - il servizio al loro interno. Quindi, la conseguente richiesta al Presidente della Regione dimostra - caro consigliere Orsomarso - tutto il valore di questi lavoratori. Inizio dal mio comune, ma ho parlato con tanti altri amministratori e conosciuto tanti altri lavoratori che hanno svolto ruoli importanti all'interno degli uffici e consentito, nella maggior parte dei casi, anche il funzionamento dei medesimi.

Ho presentato una mozione in data 11 dicembre 2017 che non è stata ancora discussa e che, quindi, con questo punto all’ordine il giorno, ritengo sia superfluo discutere, posso fare mia quella all’esame dell’Aula. Farò una sintesi della mozione numero 105: “Sulla prosecuzione tirocini destinati a soggetti precedentemente inseriti nel bacino dei percettori di mobilità in deroga”.

Questo è un problema molto serio, il più importante in Calabria, il problema del lavoro e di come la Calabria è vista oggi in ambito nazionale.

Sono d'accordo con il consigliere Orsomarso che non possiamo essere considerati dai Governi centrali, siano essi di destra o di sinistra, come il fanalino di coda o come una palla al piede, perché è troppo facile dai “palazzi romani” venire a queste latitudini e mantenere da un lato gli enti locali e dall'altro affrontare il tema della precarietà e del precariato. Mi associo anche alle parole del consigliere Gallo, quando dice: «dobbiamo dimostrare tutti quanti, in questo civico consesso, di essere calabresi ed essere fautori della logica del superamento degli steccati ideologici di appartenenza, ponendo in essere un documento che rafforzi l’importante lavoro che il Presidente della Giunta ha avviato e che continuerà a portare avanti con il prossimo Governo che sceglieranno gli italiani».

Oggi, però, i dati sull’occupazione e sull’emigrazione in Calabria sono allarmanti. C’è la necessità di affrontare questi temi non con desiderio di rivendicazione, ma nei termini di un problema molto serio che riguarda la tenuta sociale del Paese stesso.

Chiaramente, questo vuole essere un appello accorato - mio e del gruppo che rappresento - affinché questa tematica sia posta all'attenzione della Giunta regionale e, soprattutto, dei “tavoli romani”. Si deve dimostrare attenzione verso la precarietà e quello che significa. Mi associo alle parole del consigliere Gallo quando dice: “queste persone hanno difficoltà anche a fare la spesa, a garantire il minimo nella quotidianità e nella vita”.

Noi abbiamo l'obbligo di dare ai comuni, agli enti locali un supporto, in ragione di una tenuta istituzionale di cui dobbiamo essere tutti quanti garanti.

Riassumo i punti importanti della mia mozione a questo autorevole consesso, affinché diventi una mission importante che la Giunta deve portare avanti con il supporto di tutto il Consiglio regionale. Punto nodale, naturalmente, è individuare, nel bilancio della Regione, le somme necessarie per la pubblicazione, a breve, di un nuovo avviso pubblico che possa consentire ai comuni della Calabria ed ai lavoratori coinvolti nell’avviso di cui al decreto numero 1336 del 9 febbraio 2017, di proseguire, per almeno 12 mesi, il percorso lavorativo già intrapreso.

Si dovrà completare la banca dati necessaria per verificare esattamente gli aventi diritto. Questo diventa un problema fondamentale perché non diventi una problematica simile a quelle degli anni precedenti. Sarà necessario rivedere con i soggetti coinvolti gli ultimi accordi. Ha ragione il consigliere Gallo, anche se noi dobbiamo fare i conti con i bilanci regionali, dovremmo riportare il corrispettivo a 800 euro, sono fermamente d'accordo. Una riduzione di quasi il 40 per cento non è giustificata, è troppo alta.

Andranno rendicontati tutti gli ex percettori in mobilità in deroga.

Si dovrà avviare, in ultimo, il perfezionamento del tirocinio per continuare le politiche attive, in modo tale da garantire un più facile inserimento nel mondo del lavoro.

Queste tematiche sono per noi estremamente importanti ed appartengono alla sensibilità politica del presidente Oliverio e della Giunta. Ritengo che, attraverso un'azione forte, congiunta della Giunta e del Consiglio, si possa dare, in tempi brevi, una risposta a tutti questi lavoratori e far sì che la speranza possa ritornare a splendere in questa terra.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Innanzitutto voglio ringraziare i firmatari di questo ordine del giorno, perché hanno posto problemi di rilevante importanza e che, proprio in queste settimane, sono oggetto di una iniziativa da parte della Giunta regionale.

Il problema del lavoro è una delle questioni fondamentali della nostra terra, un problema rispetto al quale bisogna assumere iniziative adeguate, affinché le risorse programmate abbiano come obiettivo fondamentale la creazione di lavoro stabile e non di precariato o di assistenza.

Stiamo compiendo uno sforzo importante in questa direzione. Naturalmente, come dicevo prima nel mio intervento, le condizioni della regione dal punto di vista economico-sociale e, soprattutto, dell’assenza di lavoro, non sono frutto di una congiuntura, ma di un lungo periodo e, come è stato evidenziato, richiedono un intervento convergente dei diversi livelli istituzionali dello Stato, della Regione, del complesso delle strutture e delle istituzioni pubbliche, volto a sostenere l'impresa, a creare lavoro, attraverso la crescita delle attività produttive, e a spostare risorse da interventi meramente assistenziali a interventi capaci di alimentare uno sviluppo produttivo e propulsivo nella creazione di servizi qualificati nella Regione.

Le risorse che abbiamo programmato hanno questo segno e già hanno messo in moto processi che vanno in questa direzione. I segni, sia pure timidi di una inversione di tendenza, sono evidenziati dai dati degli ultimi due/tre anni a seguito di questi interventi. Segni timidi, intendiamoci, ma che rappresentano una inversione di tendenza che bisogna ulteriormente irrobustire e che vanno nella direzione di un recupero. Ma bisogna andare in questa direzione.

In questo quadro, naturalmente, non v'è dubbio che bisogna porre attenzione alle questioni che evidenziano un quadro sociale in grave sofferenza. Non bisogna dimenticare che, dal punto di vista del reddito pro capite, delle condizioni di povertà e della mancanza di lavoro, la Regione Calabria “vanta” un primato conquistato nel corso di un lunghissimo periodo.

Assumere provvedimenti che vadano nella direzione di attenuare questa sofferenza sociale all’insegna dell’inclusività, attraverso misure capaci di creare condizioni di contrasto a questa situazione, è necessario e fondamentale.

Proprio ieri abbiamo avuto l'ultimo incontro con le forze sindacali, preceduto da un altro tenutosi la settimana scorsa, e la proposta che abbiamo condiviso ed avanzato con le Organizzazioni sindacali è stata quella di procedere con la pubblicazione di un nuovo bando, rivolto ai percettori di mobilità, e la possibilità per i Comuni, le imprese ed i soggetti pubblici e privati di attivare tirocini formativi.

Abbiamo deciso di sperimentare la prima esperienza di durata semestrale, dove l'intervento previsto per i singoli partecipanti era di 800 euro mensili. Un intervento che ha avuto un costo, cui abbiamo destinato risorse, anche attraverso l’assunzione di responsabilità nell’anticipare rispetto alla farraginosità delle procedure.

Se avessimo seguito pedissequamente i formalismi della impostazione ministeriale, avremmo dovuto far partire quei tirocini non a giugno dello scorso anno, ma a dicembre, ovvero quando è stata sottoscritta la convenzione tra il Ministero del Lavoro e l’INPS, che regolava l’utilizzazione di quelle risorse e di quei tirocini.

Abbiamo inteso anticipare, auspicando che non fossero sei i mesi necessari per la sottoscrizione della convenzione, ma quelli naturali in un Paese come questo, e abbiamo incontrato difficoltà.

Il pagamento il 27 dicembre, vorrei sottolinearlo perché è stato opportunamente evidenziato anche dal consigliere Gallo, è frutto di questa situazione.

Abbiamo inteso assumere responsabilità e, naturalmente, abbiamo avviato i tirocini cui i Comuni hanno partecipato con circa 4200 persone in questa prima fase.

Stiamo chiudendo con i pagamenti, gli unici non ancora pagati sono quelli per i quali i Comuni non hanno rendicontato le somme.

Tuttavia, il grosso è in via di completamento per quanto concerne il trasferimento di risorse. Nell'incontro di ieri, facendo tesoro della precedente esperienza, ma anche degli ulteriori strumenti messi in campo, si è definita una linea condivisa anche con le Organizzazioni sindacali, che è quella di attivare i bandi per un anno rivolti ai percettori di mobilità e relativi ai tirocini, consentendo anche a coloro i quali hanno partecipato, o sono in via di completamento con i tirocini precedenti, di partecipare a questo ulteriore bando, prevedendo, altresì, attraverso una esplicita clausola che, coloro i quali hanno contratti in essere su altri progetti relativi alla Giustizia, alla Scuola ed ai Beni culturali, non abbiano diritto a partecipare a questo bando.

Dico questo perché in relazione a queste amministrazioni: Giustizia, Scuola e Ministero dei beni culturali – per quanto riguarda quest’ultimo, la parte relativa alle professionalità più elevate è in via di selezione da parte della Sovrintendenza ai beni culturali, cui la Regione Calabria ha voluto assegnare questo compito – si è già partiti per 24 mesi con alcune amministrazioni, come quella della Giustizia, mentre per altre, come quella della Scuola, sono in corso già dal primo di ottobre o di novembre, a seconda delle Province e delle situazioni più pronte a fare partire i progetti, proprio per evitare una sovrapposizione di situazioni e, quindi, ulteriore ingarbugliamento delle procedure e perdita di tempo

Ieri abbiamo stabilito di allineare questi tirocini al complesso delle altre misure, al progetto della Giustizia, della Scuola e dei Beni culturali e, mi permetto di dire, anche a quello relativo a Garanzia giovani, di cui è già partito un ulteriore bando che prevede 500 euro mensili come sostegno ai tirocini.

Garanzia giovani è un punto di riferimento che garantisce 500 euro al mese, stabiliti da una Direttiva comunitaria che sostiene il progetto. Abbiamo inteso allineare tutto il complesso degli interventi per evitare che ci sia disparità di trattamento ma soprattutto perché, trattandosi di Politiche attive, è necessario un allineamento.

In secondo luogo c'è un problema di risorse, che non sono inesauribili; non è un caso che il primo semestre sia stato fatto a 800 euro mensili, a riprova del fatto che un intervento attraverso le Politiche attive più alza l'asticella e meglio va incontro alle esigenze delle famiglie.

Dobbiamo, quindi, rendere concretamente compatibile l’allineamento generale delle risorse con le misure che si assumono. Pertanto, abbiamo deciso di creare un percorso di durata annuale a 500 euro mensili e non come nella prima esperienza di durata semestrale a 800 euro, ritenendo che ciò avrebbe ridotto la platea e anche i tempi.

È chiaro che, se nel corso dell'anno si aprono opportunità per chi è percettore di un intervento di Politica attiva di questa misura, é meglio. E’ importante, però, che a questa misura si accompagni un altro bando, rivolto alle imprese, e che riguarda altre misure assunte nella Legge di stabilità di quest'anno e nei provvedimenti per il Mezzogiorno, incentivando le imprese che assumono attraverso un bonus annuo, la cui misura sarà definita in almeno cinque o sei mila euro, a seconda del quadro delle risorse disponibili, quale incentivo all'impresa che assume per 3 anni con lavoro vero e che, alla fine dei tre anni, si impegna a stabilizzare quel lavoratore.

Si tratta di un intervento integrativo rispetto alle altre misure previste nella Legge di stabilità per quanto riguarda la decontribuzione e il sostegno e, nel decreto sul Mezzogiorno, con il provvedimento che va sotto il nome di “Io resto al sud”, il cui sportello è stato già attivato da Invitalia proprio la settimana scorsa.

Nel confronto di ieri si é definito un programma, adesso si sta lavorando con precisione alla stesura del bando, perché entro pochissimi giorni – posto come data i primi giorni di febbraio, massimo la prossima settimana – si potrà procedere alla pubblicazione del bando.

Per quanto riguarda altri aspetti sollevati – e vi ringrazio di averlo fatto – come quello, per esempio, della definizione della banca dati, abbiamo lavorato per ricostruire tutte le situazioni di intervento rivolto ai percettori di mobilità, dal 2009 ad oggi.

Una della difficoltà a sottoscrivere la convenzione tra Ministero dell’Interno, Inps e Regione, è stata proprio questa. Il Ministero del lavoro ha preteso che le situazioni per le quali si è intervenuti nel corso di questi anni, dal 2009 in poi, fossero chiare e inventariate attraverso la banca dati.

Una banca dati che non esisteva. Abbiamo lavorato 240 mila posizioni e non è stato un lavoro semplice; adesso rimangono meno di mille posizioni, perché ci sono controversie con INPS, problemi da chiarire, situazione per situazione, per chiudere definitivamente la banca dati.

Questo perché la chiusura di tutte le posizioni, attraverso la banca dati, permette di avere il quadro preciso delle risorse che prima venivano utilizzate per le Politiche passive e che adesso vengono utilizzate per le Politiche attive, attraverso la verifica reale dei residui che ci sono ancora su quel Fondo. Stiamo lavorando attivamente in questa direzione e, devo dire, che quello di ieri con le Organizzazioni sindacali é stato un incontro importante ed operativo con le forze sociali.  

Su questa impostazione c'è stata una sostanziale convergenza, per cui si procederà alla fase operativa con la pubblicazione dei bandi, cui potranno partecipare non solo coloro che hanno partecipato in questa prima fase ai bandi e ai tirocini presso i Comuni ed i privati, ma anche i percettori di intervento di Politiche passive nel 2015 che non avevano partecipato a questo bando.

Ulteriori 1500 si aggiungeranno, dunque, a quelli che hanno già avuto la possibilità di partecipare; una platea che, con questa impostazione, potrà avere una risposta, sia pure parziale, che va nella direzione che dicevo prima.

E’ chiaro che è necessario andare oltre e, attraverso l’utilizzazione delle risorse disponibili, spingersi verso la creazione di lavoro e la fuoriuscita dal precariato.

Non posso non cogliere questa occasione per dire che, in questo quadro, abbiamo anche affrontato il problema dei 4 mila 600, questo è il numero che oggi presenta il bacino degli Lsu-Lpu, per i quali avevamo avviato la contrattazione il primo gennaio 2015, fuoriuscendo da una impostazione che era quella del bacino. Abbiamo avviato la contrattazione, attraverso una integrazione dell'intervento dello Stato, che ammonta a 50 milioni di euro cui abbiamo integrato 39 milioni di euro sul bilancio regionale, per consentire la contrattazione a 26 ore settimanali.

Ciò ha consentito a questi lavoratori di maturare il diritto alla stabilizzazione, perché al 31 dicembre 2017 che ci siamo lasciati alle spalle, gran parte di loro ha maturato 36 mesi e altri li stanno maturando proprio in queste settimane; 36 mesi di attività lavorativa dipendente, perché sono stati contrattualizzati, consentendo l’acquisizione del diritto alla stabilizzazione.

Proprio l'altro ieri è arrivato l'ok anche da parte della Direzione generale del Ministero dell'Interno relativamente ai Comuni in dissesto finanziario.

Si tratta di un bel numero di Comuni che hanno avuto l'ok per stipulare i contratti, a riprova del fatto che abbiamo scelto una linea giusta, in quanto c'erano preoccupazioni per molti amministratori locali, circa l’opportunità di procedere ad una proroga del contratto per il quarto anno, ed il fatto che lo stesso Ministero dell’Interno abbia dato l'ok per i Comuni dissestati, è un elemento di relativa tranquillità, se non di garanzia.

Abbiamo interloquito con il Ministero della Funzione pubblica che, da questo punto di vista, ha espresso una valutazione positiva. Abbiamo posto anche la necessità di ulteriori approfondimenti per avere un quadro chiaro e preciso da volgere ai Comuni, e c'è stata piena disponibilità

Entro 60 giorni dall'entrata in vigore della Legge di stabilità, il Governo dovrà assumere un DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) per regolare ulteriormente le procedure di stabilizzazione e abbiamo intrapreso un percorso che va in questa direzione, pur sapendo, tuttavia, che i Comuni non hanno disponibilità di organici per stabilizzare.

Ci sono Comuni con una concentrazione di 40-50 Lsu-Lpu, una popolazione di 500/600 abitanti ed un organico di poche unità. Come fa un Comune in queste condizioni a stabilizzare? Avremo anche questo problema. Non appena il DPCM sarà emanato, proporremo al Consiglio regionale una legge volta ad incentivare la stabilizzazione che, nello stesso tempo, consenta la mobilità anche nelle procedure di stabilizzazione, uno strumento che ci aiuti ad accompagnare un percorso iniziato il primo gennaio 2015 e che intendiamo portare avanti.

Obiettivo Lavoro, quindi, nella cui realizzazione creare un percorso di inclusività che consenta di farsi carico, come è dovere delle Istituzioni, di condizioni di sofferenza sociale e di totale assenza di reddito per migliaia e migliaia di famiglie.

Sarebbe necessario fare molto di più ma, nelle condizioni date, stiamo profondendo le nostre energie con grande determinazione e profonda convinzione, rispetto ad una platea di persone e di famiglie che vivono condizioni di difficoltà cui bisogna prestare attenzione e, nei limiti delle nostre possibilità, stiamo facendo la nostra parte perché questo avvenga. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Pongo in votazione l'ordine del giorno.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportato in allegato)

 

Sull’ordine dei lavori

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, mi permetto di chiedere una inversione dell'ordine del giorno, invitando i colleghi consiglieri a considerare positivamente questa proposta e di poter discutere il disegno di legge sulle norme per la tutela dei consumatori e degli utenti, perché subito dopo ho un altro impegno cui non posso assolutamente mancare.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'inversione dell'ordine del giorno e l’inserimento del disegno di legge numero 312/10^ di iniziativa della Giunta regionale: “Norme per la tutela dei consumatori e degli utenti” che è approvato.

Disegno di legge numero 312/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante:“Norme per la tutela dei consumatori e degli utenti”

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

La proposta di legge posta oggi all’approvazione di questa Assemblea è stata licenziata, nella seduta del 30 gennaio 2018, dalla seconda Commissione che ne ha esaminato sia gli aspetti di merito sia quelli finanziari. La proposta interviene in materia di tutela dei cittadini quali consumatori e utenti di beni e servizi e si propone, in particolare, il raggiungimento di tali finalità attraverso il sostegno e lo sviluppo dell’associazionismo individuato, nello specifico, nell’associazione dei consumatori.

Il provvedimento in oggetto va a colmare un vuoto normativo, essendo la Calabria una delle poche Regioni a non essersi, ad oggi, dotata di una disciplina organica sulla materia.

L’articolo 14-bis della legge regionale numero 8 del 2003, che recava l’unica fonte normativa in materia, è stato abrogato. La citata norma rinviava l’applicazione ad un apposito regolamento che è stato, poi, approvato nel 2005. Tale regolamento, così come modificato dal regolamento numero 1/2006, è tuttora vigente.

La proposta di legge è composta da 11 articoli: gli articoli 1 e 2 esplicitano le finalità e gli obiettivi del provvedimento, in particolare, al comma 2, dell’articolo 2, è evidenziata la politica di collaborazione che la Regione intende perseguire tra le associazioni dei consumatori e degli utenti e le Pubbliche amministrazioni per l’erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità ed efficienza.

Per il perseguimento degli obiettivi sono previsti diversi strumenti: un Comitato regionale consumatori e utenti (articoli 3 e 4), quale organismo di supporto della Regione; un elenco regionale delle associazioni dei consumatori e degli utenti (articolo 5) e un Osservatorio regionale dei prezzi e delle attività produttive (articolo 7). È prevista, altresì, la concessione di contributi finanziari a sostegno del funzionamento delle associazioni iscritte nell’elenco di cui sopra e per la realizzazione di programmi finalizzati all’educazione, all’assistenza nelle controversie, alla formazione, all’informazione ed alla tutela dei consumatori e degli utenti (articolo 6); infine, gli articoli 8, 9 e 10 sono dedicati rispettivamente alla norma transitoria, a quella finanziaria ed alle abrogazioni di disposizioni normative contrastanti. L’articolo 11 contiene disposizioni circa l’entrata in vigore della legge. Dal punto di vista finanziario si evidenzia che la proposta è corredata di relazione tecnico - finanziaria nella cui scheda di sintesi si specifica l’impatto finanziario dei singoli articoli della proposta. In Commissione sono stati sentiti l’assessore Russo, un rappresentante del dipartimento sviluppo economico, un dirigente del dipartimento bilancio ed un funzionario del Settore legislativo del Consiglio regionale che hanno illustrato il disegno di legge fornendo i chiarimenti richiesti. Ciò premesso, sottopongo all’Aula l’esame della proposta di legge in oggetto.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Russo. Ne ha facoltà.

RUSSO Francesco, assessore al Sistema della logistica, sistema portuale regionale e sistema Gioia Tauro

Faccio un intervento di due minuti richiamando, chiaramente, quello che ha appena detto il consigliere Romeo. Volevo soltanto sottolineare l’importanza della legge di cui si sta parlando che ritengo decisiva perché colma un vuoto pluridecennale per la Calabria. Siamo l’ultima regione ad adottare questo strumento che è particolarmente innovativo e pienamente concordato con tutte le associazioni di consumatori. C’è una grande attesa e, quindi, credo che sia particolarmente importante la corsa che abbiamo fatto lavorando anche nei giorni tra Natale e Capodanno con i consumatori per trovare la quadra su tutto il sistema. Non voglio dilungarmi oltre però ritengo che sia particolarmente utile adottare questo strumento e fornirlo ai consumatori. Grazie.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Allora, passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, chiedo scusa, avevo dimenticato di dire che sono stati presentati degli emendamenti.

PRESIDENTE

Li esamineremo al momento opportuno.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(È approvato)

 

Articolo 2.

(È approvato)

 

All’articolo 3 è stato presentato l’emendamento, protocollo numero 5713, a firma del consigliere Romeo, al quale cedo la parola per l’illustrazione.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

La lettera d) del comma 1 dell’articolo 3 del disegno di legge numero 312/10^ recante: “Norme per la tutela i consumatori e degli utenti” è sostituita dalla seguente: “esprimere pareri sui programmi di cui all’articolo 6”. Abbiamo, ovviamente, allegato la relazione finanziaria.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 5713.

(È approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3, come emendato.

(È approvato)

 

All’articolo 4 è stato presentato l’emendamento, protocollo numero 5716, a firma del consigliere Romeo, al quale cedo la parola per l’illustrazione.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 5716.

(È approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 4, come emendato.

(È approvato)

 

Articolo 5.

(È approvato)

 

All’articolo 6 è stato presentato l’emendamento, protocollo numero 5718, a firma del consigliere Romeo, al quale cedo la parola per l’illustrazione.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 5718.

(È approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 6, come emendato.

(È approvato)

 

Articolo 7.

(È approvato)

 

Articolo 8.

(È approvato)

 

Articolo 9.

(È approvato)

 

Articolo 10.

(È approvato)

 

Articolo 11.

(È approvato)

 

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

(È approvata)

(È riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Chiedo l’inversione dell’ordine dei lavori con la trattazione immediata del decimo punto all’ordine del giorno. Ne ho già parlato con i colleghi.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di inversione dell’ordine del giorno che è approvata. Cedo la parola al consigliere Arruzzolo per l’illustrazione della mozione.

Mozione numero 111/10^ di iniziativa del consigliere G. Arruzzolo recante: “In ordine al Protocollo d’intesa sperimentale INPS Calabria - Regione Calabria per l’affidamento delle funzioni relative all’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, disabilità e handicap”

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

La mozione riguarda il Protocollo d’intesa sperimentale che è stato siglato a dicembre 2017 tra l’Inps Calabria e la Regione Calabria, relativamente all’accertamento dell’invalidità civile. Inizialmente, prima della sottoscrizione del Protocollo d’intesa, le richieste di accertamento di invalidità civile erano in capo alle Aziende sanitarie regionali. Questo consentiva ai soggetti che richiedevano la visita medica in tutta la provincia di Reggio Calabria di rivolgersi presso tre sedi dislocate sul territorio provinciale Locri, Palmi e Reggio Calabria creando così delle agevolazioni per categorie di persone che, purtroppo, si trovano in condizioni disagiate.

L’Inps, a decorrere dal primo gennaio 2018, ha stabilito come unica sede provinciale quella di Reggio Calabria e questo determina tutta una serie di problematiche. Mi riferisco a persone che non hanno la possibilità di essere trasportate e ad un aggravio di tempi perché tutto il territorio reggino confluisce nella sede di Reggio Calabria. Ritengo, pertanto, opportuno e necessario sensibilizzare il Presidente della Giunta affinché interloquisca con l’Inps regionale per far sì che le sedi di Palmi e di Locri possano essere nuovamente attivate affinché i bisogni di queste categorie disagiate possano essere, in qualche modo, alleviate. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la mozione.

 

(È approvata)

 

(È riportata in allegato)

 

Ordine del giorno numero 45 di iniziativa del consigliere F. Sergio “Sull’adozione del sistema di monitoraggio flash (Flash Glucose Monitor), nel trattamento della malattia diabetica e le prospettive di utilizzo del presidio in fascia pediatrica”

PRESIDENTE

Passiamo all’ordine del giorno a firma del consigliere Sergio sull’adozione del sistema di monitoraggio flash. La parola al consigliere Sergio per l’illustrazione.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, quest’ordine del giorno riguarda la stesura di un sistema di monitoraggio flash per il trattamento della malattia diabetica e le prospettive di utilizzo del presidio, soprattutto in fascia pediatrica. Il Piano nazionale del Ministero della Salute ha definito obiettivi ed iniziative sulla prevenzione, diagnosi e gestione della patologia che, come sappiamo, è in forte evoluzione nei prossimi anni, frutto di uno stile di vita alimentare sbagliato.

La Regione Calabria nel 2013, recependo le indicazioni del Piano nazionale, ha adottato i “Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la malattia diabetica nell’adulto e nell’età pediatrica”.

Considerato che: tra i presìdi per il monitoraggio usati nella nostra Regione risultano i dispositivi per il monitoraggio continuo della glicemia (CGM) ma non vengono inseriti i sistemi di monitoraggio flash;  dal febbraio 2016 è disponibile in commercio un sistema di monitoraggio flash (Flash Glucose Monitor) Freestyle Libre - Abbott che senza necessità di fori sul polpastrello, in quanto si applica nella parte superiore del braccio ed ha la durata di due settimane e, dunque, senza dolore permette di stimare il valore della glicemia tramite la misurazione del glucosio interstiziale, registrando il trend delle 8 ore precedenti, consentendo di ridurre di molto il numero delle misurazioni, a vantaggio della qualità di vita dei pazienti diabetici.

Il sistema di monitoraggio flash particolarmente indicato per i bambini e i ragazzi di età compresa fra 0 e 18 anni migliora il controllo glicemico e la qualità della vita.

Ritenuto che ogni metodo utile al conseguimento di risultati positivi per la vita dei pazienti sia da valutare, studiare, sperimentare e utilizzare;

Rilevata l’opportunità di fornire una risposta tempestiva e completa al fine di dare un positivo e tempestivo riscontro alla problematica posta dalla suddetta anche associazione che l’ha stimolata.

L’ordine del giorno, quindi, impegna il Presidente della Giunta regionale e l’assessore regionale alla Tutela della salute e politiche sanitarie a porre in essere ogni iniziativa idonea all’introduzione di un presidio di monitoraggio flash della glicemia, come accade in altre Regioni, favorendo le prescrizioni per il rimborso da parte del sistema sanitario nazionale.

Questa soluzione può fare risparmiare circa il 20 percento delle spese, quindi, non c’è assolutamente un aumento ma una riduzione delle spese per questo tipo di controllo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Intervengo molto rapidamente per complimentarmi con il collega Sergio perché la problematica c’è ed esiste. Centinaia, migliaia di bambini affetti da diabete nella nostra regione sono ritornati ad essere sottoposti quotidianamente alla tortura della puntura sul dito per il prelevamento dei dati necessari ad effettuare la calibratura dell’insulina. Questo sistema comporterebbe la possibilità, per i bambini ed i ragazzi fino a 18 anni di età, di essere sottoposti ad uno screening quotidiano senza questo tipo di tortura. Riportare questo sistema nelle nostre ASP sarebbe davvero un gesto di grande maturità. Grazie.  

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

 

(È approvato)

(È riportato in allegato)

Mozione numero 109/10^ di iniziativa del consigliere G. Gallo recante: “Sul riconoscimento del diploma in tecnico dei Servizi Sociali quale qualifica in operatore socio sanitario”

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione numero 109/10^ a firma del consigliere Gallo sul riconoscimento del diploma in tecnico dei servizi sociali quale qualifica in operatore socio sanitario. Cedo la parola al consigliere Gallo per l’illustrazione.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, intervengo molto brevemente. In effetti, già altre Regioni hanno provveduto in merito per la qualifica del diploma di tecnico in servizi sociali come tecnico operatore socio sanitario. Come ben si sa per accedere alla professione o alla qualifica di Operatore Socio Sanitario oggi è necessario un corso di 1000 ore tenuto da istituti di formazione.

Attraverso questo ordine del giorno si impegna la Giunta regionale a discutere con l’Ufficio scolastico regionale come avvenuto, appunto, in altre Regioni, lo hanno fatto già la Toscana, la Liguria e la Puglia recentemente , per far sì che, attraverso il corso di studi di tecnico dei servizi sociali, – quindi, 5 anni di scuola superiore con un corso di 500 ore e non di 1000 ore durante il corso di studi si possa avere il diploma di operatore socio sanitario.

Naturalmente si partirà da ora, se si raggiungerà l’accordo. Saranno necessari 5 anni quindi nessuna preoccupazione per chi oggi è OSS perché, probabilmente, riuscirà in questi anni a trovare lavoro ma costruiremo, forse, attraverso anche gli istituti scolastici già esistenti, un percorso virtuoso e prepareremo meglio i giovani che diventeranno OSS. Quindi, da oggi si chiede di iniziare questo percorso e, poi, lo seguiremo. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Pongo in votazione la mozione.

 

(È approvata)

(È riportata in allegato)

Ordine del giorno numero 46 di iniziativa del consigliere G. Gallo “sul mancato riconoscimento della tredicesima mensilità e di altre somme nel computo dell’incentivo all’esodo regionale in favore dei lavoratori aderenti al Piano di incentivazione all’esodo dell’ARSSA”

PRESIDENTE

Passiamo all’ordine del giorno a firma del consigliere Gallo sul mancato riconoscimento della tredicesima mensilità e di altre somme sul computo dell’incentivo all’esodo regionale in favore dei lavoratori aderenti al piano di incentivazione all’esodo dell’ARSSA. Cedo la parola al consigliere Gallo per l’illustrazione.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Ritengo che si illustri da sé. Riguarda il riconoscimento a questi lavoratori della tredicesima mensilità, cosa che é accaduta anche in altri casi, quindi si tratta soltanto di impegnare la Giunta a fare una valutazione rispetto a questa situazione.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

 

(È approvato)

(È riportato in allegato)

 

Avendo esauriti i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 16,02

 

Allegati

Congedi

Ha chiesto congedo: Aieta, Arruzzolo, Ciconte, Esposito, Ferro, Gentile, Morrone, Salerno, Tallini

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa del consigliere regionale:

Giudiceandrea - “Disposizioni per il superamento delle discriminazioni basate sull'identità di genere e l'orientamento sessuale” (P.L. n. 317/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri regionale:

Romeo, Greco, Bova, Sculco, Giudiceandrea, Cannizzaro, Nicolò, Arruzzolo, Orsomarso, Tallini - “Modifica al Regolamento interno del Consiglio regionale (P.P.A. n. 207/10^)

E' stata assegnata alla quinta Commissione - Riforme - - per il parere.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazione

La 2^ Commissione, con nota n. 5199 del 31 gennaio 2018, ha comunicato che nella seduta del 30 gennaio 2018 ha espresso parere favorevole alla deliberazione n. 407 del 30 agosto 2017, recante: "Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile. Piano Stralcio Esecutivo Annuale 2017 (art. 4 della L.R. 8/2008). D.G.R. n. 573/2016, n 104/2017 e n. 201/2017. Parziale modifica della DGR 201/2017 e integrazioni" (PARERE N. 33)

La 2^ Commissione, con nota n. 5210 del 31 gennaio 2018, ha comunicato che nella seduta del 30 gennaio 2018 ha espresso parere favorevole alla deliberazione n. 648 del 29 dicembre 2017, recante: "Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile. Approvazione Piano Esecutivo Annuale 2018 (art. 4 della L.R. 8/2008)" (PARERE N. 34)

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia della seguente deliberazione di variazione al bilancio di previsione finanziario 2018-2020:

 

Deliberazione Giunta regionale n. 18 del 29.1.2018.

 

Proposta di legge numero 311/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea recante: “Ulteriori modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015, n.35 (Norme per i servizi di trasporto pubblico locale)” (Del. n. 290)

Art. 1

(Modifiche all’articolo 11 della l.r. 35/2015)

  1.  La lettera g) del comma 1 dell'articolo 11 della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35 (Norme per i servizi di trasporto pubblico locale) è sostituita dalla seguente:

"g) acquisisce i dati relativi al monitoraggio dei parametri di inquinamento atmosferico, effettuati dall'Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL) con particolare riferimento ai comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).".

  2.  Al comma 4 dell'articolo 11 della l.r. 35/2015 le parole "16 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "12 per cento".

 

Art. 2

(Modifiche all’articolo 13 della l.r. 35/2015)

  1.  All'articolo 13 della l.r. 35/2015 sono apportate le seguenti modifiche:

       a)           al comma 4:

            1)      dopo la parola "esclusione" sono aggiunte le seguenti: "del Presidente e";

            2)      dopo il primo periodo è inserito il seguente: “Al Presidente è dovuta una indennità di carica pari ai due terzi delle indennità dei componenti della Giunta regionale.”;

       b)           al comma 5 dopo la parola “delegati” sono aggiunte le seguenti: “e svolge le funzioni previste dal presente articolo”;

       c)           al comma 6:

            1)      dopo la parola "funzioni" sono aggiunte le seguenti: "e lo stesso trattamento economico";

            2)      dopo la lettera c) sono aggiunte le seguenti:

"d) assume le funzioni che gli sono delegate dal Comitato istituzionale;

e) può nominare fra i componenti del Comitato istituzionale un Vicepresidente, con funzioni vicarie, che assolve le stesse funzioni del Presidente in caso di assenza o impedimento temporaneo. La nomina, fatta salva la revoca anticipata, produce effetti entro i limiti della durata del mandato del Presidente e del mandato del componente del Comitato esecutivo nominato.”;

       d)           dopo il comma 7 è inserito il seguente:

“7 bis. La designazione e le elezioni di cui alle lettere b), c), d) ed e) del comma 7 sono effettuate dagli aventi diritto in sede di Assemblea, contestualmente alle elezioni di cui alla lettera f) dello stesso comma, qualora ne ricorrano le circostanze.";

       e)           l’ultimo periodo del comma 8 è sostituito dai seguenti:

"Il Comitato istituzionale esercita le funzioni di indirizzo politico-amministrativo, definendo gli obiettivi e i programmi da attuare, adotta gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni e verifica la rispondenza agli indirizzi impartiti all'attività amministrativa e della gestione ai risultati. Spetta in ogni caso al Comitato istituzionale la determinazione degli aspetti concernenti la qualità, quantità e modalità di espletamento dei servizi.";

       f)           il comma 9 è sostituito dai seguenti:

“9. Ai dirigenti dell'ART-CAL spetta l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano l'ente verso l'esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Essi sono responsabili in via esclusiva dell'attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati.

9 bis. Nell'ambito delle funzioni di cui al comma 9, sono riservati al Direttore dell'ART- CAL: 

a) l'attuazione di tutti gli atti adottati dal Comitato istituzionale nell'ambito delle proprie competenze;

b) l'istruttoria delle delibere del Comitato istituzionale;

c) l'attestazione di legittimità e regolarità amministrativa e contabile delle deliberazioni del Comitato istituzionale;

d) le determinazioni in materia di liti attive e passive nonché di conciliazioni e transazioni;

e) la partecipazione alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e la cura dell'attuazione, verificandone il rispetto da parte dei dipendenti;

f) le informazioni al soggetto competente per l’individuazione delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione e le specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo;

g) il monitoraggio delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione e l'adozione dei provvedimenti motivati di rotazione del personale nel caso di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva.

9 ter. Il Direttore e l’eventuale Vicedirettore sono nominati con atto motivato, su proposta del Presidente dell’ART-CAL, dal Presidente della Giunta regionale, prioritariamente fra i dirigenti appartenenti al ruolo della Giunta regionale della Calabria, previa pubblicazione di apposito avviso. Gli incarichi hanno la durata di anni quattro, prorogabili per una sola volta. Il dirigente regionale nominato è collocato, dalla Giunta regionale, in distacco funzionale presso ART-CAL. Nell’ipotesi di mancata individuazione del dirigente regionale, all’esito della procedura di cui sopra, si procede nelle forme e nei termini di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche). Nel caso di vacanza di entrambe le cariche, le funzioni di direttore possono essere affidate, in reggenza, con deliberazione della Giunta regionale, a un dirigente della Regione.

9 quater. Il trattamento economico del Direttore, anche in distacco funzionale, e del Vicedirettore dell’ART-CAL è equiparato a quello previsto per i dirigenti di settore della Giunta regionale, nella misura massima. Al solo Direttore spetta una maggiorazione del 20 per cento. ";

       g)           il comma 10 è sostituito dai seguenti:       

"10. Per lo svolgimento delle proprie funzioni l'ART-CAL può avvalersi, oltre che di una propria dotazione organica di personale, anche di personale appartenente alla Regione, ai suoi enti strumentali e agli enti locali, in posizione di distacco funzionale anche parziale.

10 bis. Ai funzionari dell’ART-CAL può essere delegata l’adozione di atti di mero accertamento, a contenuto vincolato o meramente esecutivi ";

       h)           al comma 11 le parole: "Il personale del Nucleo ispettivo è individuato, con atto organizzativo della Giunta regionale, fra i dirigenti e i dipendenti” sono sostituite dalle seguenti: "Per il funzionamento del Nucleo ispettivo l'ART-CAL si avvale anche di personale”;

       i)            al comma 12 le parole "Segretario generale" sono sostituite dalla seguente: "Direttore";

       j)            al comma 13 la lettera d) è sostituita dalla seguente:

"d) segnala la necessità, ove ne ricorrano le circostanze, di incrementare le percentuali di cui al comma 16;"

       k)           dopo il comma 13 è inserito il seguente:

"13 bis. L'ART-CAL può avvalersi del patrocinio dell’Avvocatura regionale ai sensi dell'articolo 11, comma 8 bis, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35 (Disposizioni urgenti per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali) convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64.'';

       l)            al comma 17 le parole "20 per cento" sono sostituite dalle seguenti:"40 per cento";

     m)            al comma 18 è aggiunto il seguente:

“18 bis. All’ART-CAL, quale ente strumentale partecipato dalla Regione Calabria, non si applicano le disposizioni dell’articolo 13, comma 8, della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69.”;

       n)           al comma 26 le parole "64 per cento" sono sostituite dalle seguenti: “48 per cento".

 

Art. 3

(Modifiche agli articoli 15, 17 e 20 della l.r. 35/2015)

  1.  All'articolo 15 della l.r. 35/2015 la parola "Assemblea" è ovunque sostituita dalle seguenti: "Comitato istituzionale".

  2.  Nella lettera a) del comma 1 dell’articolo 17 della l.r. 35/2015, dopo la parola “individuati” sono inserite le seguenti: “con deliberazione della Giunta regionale, previo parere non vincolante del Comitato della mobilità e dell’ART-CAL,”.

  3.  Al comma 2 dell’articolo 17 della l.r. 35/2015, dopo la parola “tariffe” sono inserite le seguenti: “, fatte salve le limitazioni finalizzate a non compromettere l’equilibrio economico dei contratti di servizio”.

  4.  Al comma 4 dell'articolo 20 della l.r. 35/2015 le parole "al prezzo" sono sostituite dalle seguenti: "in base al valore".

 

Art. 4

(Modifiche all’articolo 21 della l.r. 35/2015)

  1.  Al comma 2 dell'articolo 21 della l.r. 35/2015 le parole "al raggiungimento degli obiettivi" sono sostituite dalle seguenti: "ai criteri".

  2.  Il comma 3 dell'articolo 21 della l.r. 35/2015 è sostituito dai seguenti:

"3. Le risorse finanziarie per il funzionamento dell'ART-CAL, dell'Agenzia regionale reti e mobilità e dell'Osservatorio della mobilità, nelle misure previste dall'articolo 11, comma 4, e dall'articolo 13, commi 17 e 26, sono garantite nei seguenti modi:

a) sul bilancio regionale, in misura dello 0,8 per cento della spesa corrente per i servizi gravante sullo stesso bilancio;

b) sul bilancio regionale, in misura dello 0,8 per cento dei ricavi tariffari netti dei servizi di trasporto pubblico locale così come previsti dall'ultimo Programma pluriennale del trasporto pubblico locale approvato prima della redazione del bilancio di previsione ovvero, in mancanza, in misura uguale all'ultimo dato dell'Osservatorio nazionale sulle politiche del trasporto pubblico locale;

c) dagli enti locali, in misura dello 0,8 per cento delle somme trasferite all'ART-CAL per la spesa corrente per i servizi.

3 bis. Le aliquote di cui all'articolo 13 si applicano con riferimento alle effettive competenze, anche tenuto conto del comma 4 dell'articolo 14. La Giunta regionale può autorizzare l'utilizzo delle economie di spesa per la copertura della spesa di ulteriori servizi di trasporto pubblico locale.”.

 

Art. 5

(Modifiche all’articolo 23 della l.r. 35/2015)

  1.  Al comma 2 dell'articolo 23 della l.r. 35/2015, dopo le parole "non ancora costituiti dell'ART-CAL", sono aggiunte le seguenti: ", ad eccezione del revisore dei conti".

  2.  Dopo il comma 9 dell'articolo 23 della l.r. 35/2015 è aggiunto il seguente:

"10. Fino alla costituzione dell'Agenzia regionale reti e mobilità, qualora l’ART-CAL, in sostituzione della delega di cui al comma 22 dell'articolo 13, svolga direttamente le funzioni, può essere utilizzata quota parte delle spese di funzionamento destinate all'Agenzia regionale Reti e Mobilità; tale quota parte è determinata con criterio di proporzionalità rispetto alle attività amministrative svolte. In tali casi sono adottate le idonee misure organizzative per garantire la separazione delle funzioni di cui al primo periodo del comma 12-quater dell'articolo 27 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 (Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali e misure per lo sviluppo) convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96.".

 

Art. 6

(Norma finanziaria)

  1.  Agli oneri derivanti dalle disposizioni contenute nella presente legge, quantificati in euro 596.951,67 per gli esercizi finanziari 2018, 2019 e 2020, si provvede mediante l'utilizzo delle risorse allocate alla Missione 10, Programma 02 (U.10.02) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2018-2020 che presenta la necessaria disponibilità.

  2.  Alla copertura finanziaria degli oneri per le annualità successive si provvede nei limiti consentiti dalle effettive disponibilità di risorse autonome, per come stabilite nella legge di approvazione del bilancio di previsione.

  3.  La Giunta regionale è autorizzata ad effettuare le necessarie variazioni allo stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2018- 2020.

 

Art. 7

(Entrata in vigore)

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 310/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Norme in materia di artigianato” (Del. n. 291)

CAPO I

Disposizioni generali

 

Art. 1

(Finalità)

  1.  La Regione Calabria, ai sensi dell'articolo 45, secondo comma, della Costituzione, nell'ambito della competenza legislativa di cui all'articolo 117, quarto comma, della Costituzione, dei principi di cui all’articolo 2 dello Statuto regionale e anche degli strumenti di programmazione previsti dallo Stato e dalla Unione europea, provvede alla tutela, sviluppo e valorizzazione dell'artigianato e delle produzioni artigiane nelle loro diverse espressioni territoriali, tradizionali ed artistiche, nonché dei talenti e dei mestieri.

  2.  La Regione, in conformità alla normativa europea e nell'ambito della potestà legislativa e delle competenze regionali, promuove la crescita competitiva, la capacità di innovazione del sistema produttivo e l'attrattività del contesto territoriale e sociale della Calabria, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, garantendo la libera iniziativa economica in armonia con l'articolo 41 della Costituzione.

 

Art. 2

(Oggetto)

  1.  La presente legge disciplina in maniera organica la materia dell'artigianato, in armonia con i principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione di cui all'articolo 46 dello Statuto regionale, con i principi di semplificazione e snellimento dell'azione amministrativa ed in conformità ai principi della legge 8 agosto 1985, n. 443 (Legge-quadro per l'artigianato).

  2.  Disciplina, in particolare, i requisiti di imprenditore artigiano e di impresa artigiana, dei loro consorzi e società consortili, le procedure per l'iscrizione all'albo delle imprese artigiane; detta norme per la creazione di imprese artigiane, per sostenerne la crescita e lo sviluppo agevolando l'accesso al credito, la formazione professionale, l'associazionismo economico, l'internazionalizzazione, l'innovazione, per favorire la successione d'impresa e il passaggio generazionale, per salvaguardare e tutelare i valori, i saperi e i mestieri dell'artigianato artistico e tradizionale calabrese.

 

Art. 3

(Definizioni)

  1.  Ai fini della presente legge si intende per:

       a)           artigiano, colui che esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare l'impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli oneri e i rischi inerenti alla sua direzione e gestione e svolgendo in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo;

       b)           impresa artigiana, l'impresa che, esercitata dall'imprenditore artigiano, nei limiti dimensionali di cui all'articolo 4 della legge 443/1985, ha per scopo prevalente lo svolgimento di un'attività di produzione e trasformazione di beni, anche semilavorati, o di prestazioni di servizi;

       c)           associazioni dí categoria artigiane, le federazioni regionali più rappresentative, aderenti alle confederazioni firmatarie di contratti collettivi di lavoro dell'artigianato a livello nazionale, effettivamente presenti ed operanti in Calabria da almeno tre anni e con una rappresentatività minima del 7 per cento su base regionale, certificati dall'INPS con cadenza triennale;

       d)           Albo imprese artigiane, lo speciale albo tenuto dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (CCIAA) competenti per territorio su cui sono annotate le imprese artigiane;

       e)           Osservatorio regionale artigianato calabrese (ORAC), l'organismo istituito dalla Regione Calabria del quale fanno parte un rappresentante per ciascuna associazione di categoria artigiana ed uno in rappresentanza dell'Ente bilaterale dell'artigianato calabrese, e che svolge attività di studio e supporto al dipartimento regionale competente in materia di artigianato;

       f)           Centri di assistenza tecnica per l'artigianato (CATA), quelli costituiti dalle associazioni di categoria artigiane, autorizzati dalla Regione Calabria e non aventi scopo di lucro;

       g)           Confidi o Cofidi, i consorzi di garanzia con sede operativa in Calabria, aventi i requisiti previsti dalla normativa nazionale, iscritti nell'apposito elenco tenuto dalla Banca d’Italia, per il rilascio delle garanzie in favore delle imprese sulle operazioni di credito a breve e a medio-lungo termine.

 

Art. 4

(Ambito di applicazione)

  1.  Le disposizioni della presente legge si applicano all'imprenditore artigiano e all'impresa artigiana come definiti negli articoli 5 e 6.

  2.  La Regione riconosce le associazioni di categoria dell'artigianato quali soggetti principali di riferimento dell'ente per sviluppare le politiche, le azioni e le attività a favore del comparto artigiano.

 

Art. 5

(Imprenditore artigiano)

  1.  L'imprenditore artigiano, nell'esercitare particolari attività che richiedono una peculiare preparazione e implicano responsabilità a tutela e garanzia degli utenti, deve essere in possesso dei requisiti tecnico - professionali previsti dalle leggi statali o regionali.

  2.  Sono escluse dall'oggetto dell'impresa artigiana le attività agricole, di prestazione di servizi commerciali, di intermediazione nella circolazione di beni e di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, salvo che siano esclusivamente strumentali o accessorie o complementari all'esercizio dell'impresa artigiana.

  3.  Sono escluse limitazioni alla libertà di accesso del singolo imprenditore all'attività artigiana e di esercizio della sua professione.

  4.  Il dipartimento regionale competente individua, con decreto, le attività, anche di natura emergente, che possono rientrare nell'esercizio dell'impresa artigiana e che sono caratterizzate dall'impiego di nuove tecniche produttive ovvero da situazioni di contiguità funzionale rispetto ad altri comparti di attività.

 

Art. 6

(Requisiti dell'impresa artigiana)

  1.  L'impresa deve essere organizzata ed operare con il lavoro personale e professionale dell'imprenditore artigiano ed, eventualmente, con quello dei suoi familiari  rientranti nei gradi  di parentela e di affinità  fissati  all'articolo  230-bis del Codice civile, dei soci e dei dipendenti, a condizione che il lavoro complessivamente organizzato nell'impresa abbia funzione preminente sul capitale.

  2.  L'impresa artigiana può essere esercitata:

       a)           in forma individuale;

       b)           in forma collettiva attraverso società, anche cooperative, escluse le società per azioni e in accomandita per azioni, a condizione che:

            1)      nelle società in nome collettivo la maggioranza dei soci, ovvero uno nel caso di due soci, sia in possesso dei requisiti di cui all'articolo 5;

            2)      nelle società in accomandita semplice ciascun socio accomandatario sia in possesso dei requisiti di cui all'articolo 5 e non sia unico socio di una società a responsabilità limitata o socio accomandatario di un'altra società in accomandita semplice;

            3)      nelle società a responsabilità limitata unipersonale il socio unico sia in possesso dei requisiti di cui all'articolo 5 e non sia unico socio di un'altra società a responsabilità limitata o socio accomandatario di una società in accomandita semplice;

            4)      nelle società a responsabilità limitata la maggioranza dei soci, ovvero uno nel caso di due soci, sia in possesso dei requisiti di cui all'articolo 5 e detenga la maggioranza del capitale sociale e degli organi deliberanti della società;

            5)      nelle società cooperative la maggioranza dei soci sia in possesso dei requisiti di cui all'articolo 5.

  3.  Nessuna impresa può adottare, quale ditta o insegna o marchio, una denominazione in cui ricorrano riferimenti all'artigianato se non è iscritta all'albo artigiani; lo stesso divieto vale per i consorzi e le società consortili fra imprese che non siano iscritte nella separata sezione dell'albo artigiani, pena l'irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’articolo 13.

  4.  L'impresa artigiana può avvalersi di specifiche unità locali per lo svolgimento di fasi del processo produttivo e per lo svolgimento di attività amministrative gestionali.

  5.  In caso di invalidità, di morte o di intervenuta sentenza che dichiari l'interdizione o l'inabilitazione dell'imprenditore artigiano, la relativa impresa può conservare, su richiesta, l'iscrizione all'albo artigiani, anche in mancanza di uno dei requisiti previsti dal presente articolo, per un periodo massimo di cinque anni o fino al compimento della maggiore età dei figli minorenni, sempre che l'esercizio dell'impresa venga assunto dal coniuge, dai figli maggiorenni o minori emancipati o dal tutore dei figli minorenni dell'imprenditore invalido, deceduto, interdetto o inabilitato. In tal caso, per le attività previste, il coniuge, i figli maggiorenni o minori emancipati o il tutore dei figli minori possono avvalersi di un responsabile tecnico esterno all'impresa in possesso dei prescritti requisiti.

  6.  In caso di gravi motivi di salute dell'imprenditore artigiano, debitamente documentati, su richiesta, può essere sospesa l'iscrizione degli elenchi previdenziali per un massimo di dodici mesi.

 

Art. 7

(Esercizio dell'attività artigiana)

  1.  L'attività artigiana può essere esercitata in luogo fisso a ciò adibito o presso l'abitazione dell'imprenditore artigiano o di uno dei soci che partecipano al lavoro o in altra sede individuata con il committente, oppure in forma ambulante o di posteggio.

  2.  L'impresa artigiana può vendere beni di produzione propria nei locali di produzione medesima o ad essi contigui.

  3.  Per la vendita nei locali di produzione, o a essi contigui, dei beni di produzione propria, ovvero per la fornitura al committente di quanto strettamente occorrente all'esecuzione dell'opera o alla prestazione del servizio commessa, non si applicano alle imprese artigiane le disposizioni vigenti in materia di esercizio di attività commerciali, di intermediazione di vendita e di orario di vendita.

  4.  L'impresa artigiana può effettuare la somministrazione di alimenti e bevande nei locali di produzione e in quelli ad essi adiacenti, utilizzando gli arredi dell'azienda medesima, quale attività strumentale e accessoria alla produzione con esclusione del servizio di somministrazione assistita e nel rispetto delle vigenti norme igienico -sanitarie.

 

Art. 8

Consorzi e società consortili

  1.  I consorzi e le società consortili, costituiti anche in forma cooperativa, cui partecipano, oltre che imprese artigiane, anche piccole imprese, nonché enti pubblici o privati, purché in numero non superiore ad un terzo, sono iscritti in una separata sezione dell'albo artigiani, a condizione che le imprese artigiane detengano la maggioranza negli organi deliberanti.

  2.  I consorzi e le società consortili comunicano annualmente alla CCIA le cessazioni e le modificazioni nello stato di fatto e di diritto delle imprese associate intervenute successivamente all'iscrizione, ivi inclusa la perdita dei requisiti dell’impresa artigiana. Comunicano altresì la cessazione del consorzio o della società consortile.

  3.  Per la tenuta della separata sezione dell'albo si applicano le disposizioni previste per l'albo provinciale delle imprese artigiane.

  4.  I consorzi e le società consortili di cui ai commi 1 e 2, regolarmente iscritti, sono ammessi a godere delle agevolazioni previste per le imprese artigiane e ad adottare, quale ditta o insegna o marchio, una denominazione in cui ricorrono riferimenti all'artigianato.

 

CAPO II

Iscrizione delle imprese artigiane

 

Art. 9

(Albo delle imprese artigiane)

  1.  E' istituito l'Albo delle imprese artigiane della Regione Calabria, suddiviso in sezioni provinciali, a cui sono tenute a iscriversi le imprese artigiane in possesso dei requisiti previsti dalla presente legge.

  2.  E’ delegato alle CCIAA l'esercizio delle funzioni amministrative per l'iscrizione, modificazione e cancellazione nell'Albo delle imprese artigiane, sulla base delle procedure previste dalla presente legge e secondo la normativa vigente.

  3.  La Regione esercita funzioni di coordinamento in ordine alla tenuta dell'albo delle imprese artigiane da parte delle CCIAA e le informazioni contenute nello stesso sono di esclusiva proprietà della Regione. Chiunque può prenderne visione e ottenere una copia.

  4.  L'iscrizione delle imprese aventi titolo, costituite anche in forma cooperativa o consortile, nonché dei loro consorzi, è effettuata con le modalità di cui all'articolo 10.

  5.  L'iscrizione all'Albo regionale, effettuata con le modalità di cui all'articolo 10, ha efficacia costitutiva ed è condizione:

       a)           per la concessione delle agevolazioni in favore delle imprese artigiane;

       b)           per l'adozione da parte dell'impresa di segni distintivi in cui siano presenti riferimenti all'artigianato.

  6.  Per le attività previste dalla presente legge si applicano, a favore delle CCIAA, i diritti di segreteria stabiliti in attuazione del comma 2 dell'articolo 18 della legge 29 dicembre 1993, n. 580 (Riordinamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura).

 

Art. 10

(Iscrizione, modifiche e cancellazione dall'Albo delle imprese artigiane)

  1.  Per l'iscrizione, la modificazione e la cancellazione dall'Albo regionale delle imprese artigiane, il legale rappresentante dell'impresa presenta all’Ufficio del registro delle imprese presso la CCIAA territorialmente competente, per via telematica, anche tramite le Agenzie per le imprese di cui all'articolo 38 del decreto - legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la stabilizzazione della finanza pubblica), convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, la comunicazione unica per gli adempimenti di cui all'articolo 9 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7 (Misure urgenti per lo sviluppo di attività economiche, la nascita di nuove imprese), convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40.

  2.  Ove, per l'avvio dell'attività, la legge non preveda il rilascio di autorizzazioni, permessi o nullaosta o altro atto espresso della pubblica amministrazione, la comunicazione unica, predisposta sull'apposita modulistica, uniforme a livello regionale, corredata di autocertificazioni e delle attestazioni richieste, viene immediatamente trasmessa dal Registro imprese allo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) comunale competente e consente l'acquisizione immediata della qualifica di impresa artigiana, con conseguente iscrizione nell'Albo regionale o nella separata sezione per i consorzi e le cooperative e l'avvio immediato dell'attività, nonché per la registrazione di modifiche o cancellazione, comprese le modificazioni relative alla perdita dei requisiti, previsti dalla legge per l'iscrizione.

  3.  Nel caso in cui siano necessarie autorizzazioni, permessi o nullaosta o altro atto espresso da parte delle pubbliche amministrazioni, la comunicazione unica, corredata di tutta la documentazione pertinente, viene presentata al SUAP del comune dove si insedia l'impresa. I SUAP comunali provvedono all'inoltro telematico della documentazione alle competenti CCIAA. Per i comuni aderenti al Sistema regionale SUAP della Calabria le informazioni di pertinenza del Registro imprese vengono inviate per via telematica attraverso l'interoperabilità tra i due sistemi informatici.

  4.  Gli effetti costitutivi dell'iscrizione, della modifica e della cancellazione dall'Albo delle imprese artigiane, o nella separata sezione, decorrono dalla data di presentazione da parte dell'interessato della comunicazione unica di cui al comma 2.

  5.  La CCIAA ha la facoltà di disporre, entro i termini di legge, accertamenti e controlli, anche in loco, raccordandosi con i SUAP comunali responsabili delle attività di verifica formale e sostanziale delle pratiche, ai sensi di quanto disposto dal decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 (Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive).

  6.  La CCIAA, a seguito dell'istruttoria svolta, può adottare, d'ufficio, eventuali provvedimenti di cancellazione e di variazione entro il termine di trenta giorni dalla data di presentazione della dichiarazione. Il decorso del termine è sospeso per trenta giorni al fine di garantire eventuali integrazioni della documentazione.

  7.  Il provvedimento di cancellazione e di variazione di cui al comma 6 deve essere comunicato all'impresa artigiana entro il termine di sette giorni dalla data di adozione dello stesso, nel rispetto delle disposizioni sulla partecipazione al procedimento amministrativo di cui al Capo III della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi).

  8.  Le CCIAA procedono all'annotazione d'ufficio nell'Albo regionale artigiano, o nella separata sezione, delle imprese, consorzi e società consortili che, pur essendovi tenute, non abbiano provveduto alla presentazione delle comunicazioni necessarie di cui al comma 1, fatte salve le sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’articolo 13. A tal fine, le CCIAA possono disporre accertamenti e controlli avvalendosi anche dell'attività istruttoria dei comuni e nel rispetto delle disposizioni sulla partecipazione al procedimento amministrativo di cui al Capo III della legge 241/1990.

  9.  La Regione Calabria, attraverso i propri uffici, può esercitare un'attività di controllo e verifica sulle richieste di iscrizione, modificazione e cancellazione delle imprese dall'Albo artigiano, disciplinando con apposito decreto dirigenziale le eventuali modalità. La Regione, può altresì sottoscrivere con le CCIAA, Unioncamere Calabria e le associazioni di categoria dell'artigianato un protocollo per il monitoraggio delle iscrizioni, modificazioni e cancellazioni dall'Albo delle imprese artigiane.

 

Art. 11

(Comunicazioni al Registro delle imprese)

  1.  Le imprese artigiane iscritte all'Albo sono tenute a comunicare, entro trenta giorni dal verificarsi dell'evento, all’Ufficio del registro delle imprese presso la CCIAA territorialmente competente, le modificazioni dello stato di fatto e di diritto dell'impresa nonché la sospensione o la cessazione dell'attività.

  2.  L'Ufficio del registro delle imprese procede alla modifica e alla cancellazione nei termini e con le modalità previste per l'iscrizione al Registro delle imprese e dà comunicazione dell'avvenuta modifica e cancellazione, entro dieci giorni dall'adozione del provvedimento, alle amministrazioni competenti anche ai fini previdenziali e assistenziali.

  3.  Le CCIAA procedono alla cancellazione d'ufficio delle imprese, consorzi e società consortili che, pur avendone l'obbligo, non abbiano provveduto alla presentazione delle comunicazioni necessarie di cui al comma 1 dell'articolo 10. A tal fine, le CCIAA possono disporre accertamenti e controlli avvalendosi anche dell'attività istruttoria dei comuni.

 

Art. 12

(Ricorsi)

  1.  Avverso i provvedimenti adottati dalla CCIAA in materia di iscrizione, modificazione e cancellazione dall'Albo, ivi compreso il riconoscimento di impresa operante nel settore dell'artigianato artistico e tradizionale, è ammesso ricorso amministrativo alla Regione entro trenta giorni dalla data del ricevimento della comunicazione del provvedimento impugnato.

  2.  La Regione, qualora non vi abbia già provveduto il ricorrente, comunica il ricorso agli altri soggetti direttamente interessati ed individuabili sulla base dell'atto impugnato. Entro venti giorni dalla comunicazione del ricorso gli interessati possono presentare deduzioni e documenti.

  3.  La presentazione del ricorso avverso i provvedimenti di cancellazione, trasmesso in copia alla CCIAA, ha efficacia sospensiva dell'eventuale provvedimento impugnato.

  4.  La Regione, previo parere dell'Osservatorio regionale per l'artigianato calabrese da rilasciarsi nel termine di venti giorni dalla richiesta, decide entro sessanta giorni dalla presentazione del ricorso, anche in assenza del suddetto parere ove non rilasciato nei tempi previsti, dandone immediata comunicazione al ricorrente e alle altre parti interessate.

  5.  Le CCIAA provvedono d'ufficio ad eseguire le iscrizioni, le modificazioni e le cancellazioni conseguenti alle decisioni della Regione entro trenta giorni dalla data di ricevimento della relativa comunicazione dandone notizia al dipartimento regionale competente.

  6.  Contro le decisioni assunte dalla Regione, adita in sede di ricorso, sono ammessi i rimedi giurisdizionali previsti dalla vigente normativa statale.

 

Art. 13

(Sanzioni)

  1.  In relazione all'annotazione nell'Albo artigiani delle imprese con la qualifica di impresa artigiana sono previste le seguenti sanzioni amministrative:

       a)           da 250,00 euro a 2.500,00 euro nei casi di uso illegittimo, da parte di imprese non iscritte all'Albo, ovvero da altri soggetti, del riferimento all'artigianato nella ditta, nell'insegna o nel marchio;

       b)  da 150,00 euro a 1.500,00 euro nel caso di omessa comunicazione di iscrizione all'Albo da parte di impresa avente i requisiti artigiani;

       c)  da 51,65 euro a 516,50 euro, con riferimento alle imprese individuali per la violazione di quanto previsto dall'articolo 2194 c.c.;

       d) da 103,00 euro a 1.033,00 euro, con riferimento alle società di cui all'articolo 6, comma 2, lettera b), nei seguenti casi:

            1)      omessa comunicazione di iscrizione all'Albo;

            2)      omessa o ritardata presentazione della comunicazione di cessazione;

            3)      omessa o ritardata presentazione della comunicazione unica di modificazione relativa ad eventi incidenti sui requisiti sostanziali di impresa artigiana ovvero di titolare, socio, collaboratore artigiano.

 

Art. 14

(Controlli, applicazione e riscossione delle sanzioni)

  1.  Le verifiche e l'applicazione delle sanzioni amministrative previste dall'articolo 13, salvo quanto previsto da specifiche normative statali e regionali, sono trasferite alle CCIAA territorialmente competenti, che le esercitano in conformità a quanto previsto dalla legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale), avvalendosi della collaborazione dei comuni per le attività di verifica e controllo.

  2.  Le somme riscosse a seguito dell'applicazione delle sanzioni sono destinate, per una quota comunque non eccedente il 30 per cento, alle stesse CCIAA e ai comuni per l'attività istruttoria e, per la restante parte, sono destinate alla realizzazione di iniziative dirette alla promozione e allo sviluppo delle imprese artigiane.

  3.  L’uniforme applicazione sul tutto il territorio regionale di quanto previsto dal comma 2 è garantita mediante intesa, avente a oggetto specifiche linee guida operative, tra la Regione Calabria, Unioncamere Calabria, Associazione regionale dei Comuni della Calabria (ANCI Calabria) e le associazioni di categoria.

  4.  Le CCIAA trasmettono alla Regione Calabria, entro il 31 gennaio di ogni anno, una relazione in ordine alle infrazioni rilevate, a quelle definite e a quelle ancora pendenti, nonché una relazione annuale sulle iscrizioni, modificazioni e cancellazioni.

CAPO III

Organismi a supporto dell'artigianato

 

Art. 15

(Osservatorio regionale per l'artigianato calabrese)

  1.  E' istituito l'Osservatorio regionale per l'artigianato calabrese (ORAC), che ha sede presso il competente dipartimento regionale.

  2.  L'ORAC è costituito con atto del Presidente della Giunta regionale, su proposta dell'assessore competente in materia, ed è composto da:

       a)           il dirigente del settore regionale competente in materia di sviluppo economico, o suo delegato, che assume anche la funzione di Presidente;

       b)           tre o più esperti nelle materie giuridiche e di artigianato, non titolari di imprese artigiane, designati da ciascuna delle associazioni di categoria;

       c)           un rappresentante designato dall'Ente bilaterale dell'artigianato calabrese.

  3.  La designazione dei componenti di cui alle lettere b) e c), per ciascuno dei quali è designato anche un supplente, avviene entro il termine di trenta giorni dalla relativa richiesta da parte del dipartimento regionale competente in materia di artigianato. Trascorso inutilmente il suddetto termine, il Presidente della Regione provvede comunque alla nomina e costituisce l'Osservatorio con i componenti già designati e con i rappresentanti regionali esperti nelle materie giuridiche e artigianali.

  4.  L'ORAC elegge fra i propri componenti il Vicepresidente, scelto tra i rappresentanti di cui alla lettera b) del comma 2; può adottare un regolamento interno di funzionamento e dura in carica tre anni a decorrere dalla data di costituzione.

  5.  Alla convocazione dell'ORAC provvede il Presidente o un suo delegato. L'avviso di convocazione è trasmesso a mezzo posta elettronica certificata non meno di tre giorni prima della riunione e contiene l'indicazione dell'ordine del giorno.

  6.  Per la validità delle riunioni dell'ORAC è necessaria la presenza della maggioranza dei componenti. Le decisioni sono adottate a maggioranza dei presenti. Nel caso di parità, prevale il voto del Presidente.

  7.  La partecipazione alle sedute è a titolo gratuito, non comporta alcun onere a carico della Regione e non dà diritto al rimborso delle spese.

  8.  I compiti di segreteria sono svolti da personale appartenente al competente settore regionale.

  9.  Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Regione provvede alla costituzione dell'Osservatorio.

 

Art. 16

(Funzioni dell'ORAC)

  1.  AII'ORAC competono le seguenti funzioni:

       a)           rilascio di pareri consultivi per l'emanazione di direttive per la definizione di criteri omogenei per la tenuta dell'Albo delle imprese artigiane e per la sua armonizzazione con le procedure attinenti l'iscrizione al Registro delle imprese;

       b)           elaborazione, unitamente al competente settore regionale, e presentazione alla Giunta regionale di un rapporto annuale concernente le attività artigianali nel territorio regionale;

       c)           promozione di forme di comunicazione stabili con le CCIAA e con Unioncamere Calabria nel settore dell'artigianato;

       d)           svolgimento di attività di documentazione, di studio e di informazione ed elaborazione di periodiche indagini conoscitive e rilevazioni statistiche sulla struttura, le caratteristiche, le prospettive e le potenzialità dell'artigianato in Calabria;

       e)           formulazione di proposte al dipartimento regionale competente, comprese quelle di tipo promozionale, per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell'artigianato, in particolare quello artistico e tradizionale;

       f)           rilascio di pareri sui ricorsi proposti di cui all'articolo 12;

       g)           formulazione di una proposta motivata ai fini dell'individuazione dei settori di cui all'articolo 22;

       h)           rilascio di pareri e formulazione di proposte per quanto riguarda i settori nei quali effettuare i corsi di formazione professionale nell'artigianato, di bottega scuola e alternanza scuola - lavoro;

       i)            espressione di una valutazione sul riconoscimento del titolo di Maestro artigiano di cui all'artiolo 23;

       j)            proposta di riconoscimento delle botteghe-scuole di cui all'articolo 24;

       k)           proposta e valutazione circa l'attribuzione del contrassegno di origine e qualità ai sensi dell'articolo 25 ed esercizio del potere di vigilanza.

 

Art. 17

(Assistenza e sviluppo alle imprese artigiane)

  1.  La Regione sostiene le attività finalizzate alla divulgazione dell'associazionismo e alla promozione, assistenza e sviluppo delle imprese artigiane singole o associate e, a tal fine, nei limiti previsti dalla legge annuale di bilancio, assegna un contributo da ripartire tra le associazioni di categoria dell'artigianato, secondo la definizione di cui all'articolo 3, che svolgono tali attività.

  2.  Entro il 31 marzo di ogni anno, le associazioni di categoria interessate fanno pervenire al competente dipartimento regionale la domanda di concessione del contributo di cui al comma 1, con una dettagliata relazione tecnica sulle attività svolte, le spese sostenute e i giustificativi di spesa allegati, tutti riferiti all'anno precedente. Le associazioni di categoria possono produrre, nei successivi venti giorni dalla scadenza del termine di cui sopra o nel termine assegnato dalla struttura regionale competente in materia, eventuali ulteriori documenti integrativi della richiesta. Ai fini dell'erogazione del contributo possono essere tenute in considerazione solo le attività promosse e realizzate direttamente dalle associazioni di categoria e le spese da esse direttamente sostenute.

  3.  Il dipartimento regionale competente, previa istruttoria delle domande pervenute, dispone la concessione di contributi con decreto, ad ogni singola associazione che ne abbia fatto richiesta nei termini e con le modalità di cui al comma 2, nei limiti degli importi di spesa rendicontati dalle stesse ed entro i limiti di previsione degli importi stanziati di cui al comma 1.

  4.  L'ammontare del contributo di cui al comma 1 è così ripartito:

       a)           il 50 per cento dell'importo diviso in parti uguali tra le associazioni aventi diritto all'assegnazione del contributo e comunque nei limiti degli importi rendicontati da ciascuna struttura interessata;

       b)           il 50 per cento in proporzione all'ampiezza della rappresentatività di ciascuna associazione, desumibile dagli abbinati INPS dell'anno precedente, certificati, con riferimento agli artigiani ed alle imprese commerciali.

 

Art. 18

(Centri di assistenza tecnica per l'artigianato)

  1.  Al fine di assistere le imprese nella fase di costituzione e incoraggiare i processi di ammodernamento delle imprese artigiane calabresi, sono istituiti, su base regionale, i Centri di assistenza tecnica per l'artigianato (CATA) attraverso l'accreditamento presso la Regione, ove sussistano i requisiti di cui ai commi 2, 3, 4 e 5.

  2.  I CATA sono costituiti, anche in forma consortile, dalle associazioni di categoria dell'artigianato che assicurano una pluralità di strutture operative sul territorio regionale. Possono far parte dei CATA anche:

       a)           gli enti e le società di formazione professionale e le agenzie per il lavoro accreditati dalla regione;

       b)           i consorzi e le cooperative di garanzia fidi;

       c)           gli enti pubblici e privati aventi esclusiva o prevalente finalità di sviluppo, promozione e ricerca in campo economico;

       d)           altri enti di assistenza tecnica eventualmente costituiti nella regione;

       e)           gli istituti di credito e le società finanziarie;

       f)           enti bilaterali settoriali.

  3.  All'interno di ciascun CATA deve essere garantita la presenza di almeno un responsabile dell'unità organizzativa ed un'adeguata struttura amministrativa.

  4.  I CATA sono autorizzati con decreto dirigenziale, previa istruttoria compiuta dal competente dipartimento regionale.

  5.  La domanda di autorizzazione all'esercizio delle attività dei CATA è presentata al competente dipartimento regionale in materia di artigianato, debitamente sottoscritta dal rappresentante legale che attesti l'esistenza dei requisiti previsti dalla presente legge ed è corredata dalla seguente documentazione:

       a)           atto costitutivo e statuto della società che prevedano espressamente lo svolgimento delle attività per le quali si chiede l'autorizzazione e l'assenza di discriminazioni tra le imprese che si avvalgono del Centro;

       b)           numero di iscrizione alla CCIAA;

       c)           dichiarazione di non sussistenza nei confronti dei rappresentanti legali che costituiscono o partecipano al CATA, di cause di divieto, di decadenza o di sospensione, derivanti dall'applicazione della normativa antimafia;

       d)           copia dello statuto dell'associazione costituente;

       e)           relazione sulla struttura organizzativa e sulle competenze professionali delle risorse umane impiegate per l'erogazione dei servizi.

  6.  I CATA, autorizzati ai sensi della presente legge allo svolgimento dell'attività e alle iniziative promozionali, devono esporre al pubblico la dicitura "Centro di assistenza tecnica per l'artigianato" e riportare gli estremi del provvedimento regionale di autorizzazione.

  7.  L'autorizzazione al CATA, rilasciata ai sensi del presente articolo, decade o viene revocata nei seguenti casi:

       a)           perdita dei requisiti che hanno determinato il rilascio dell'autorizzazione;

       b)           inosservanza delle norme sul lavoro e dei contratti collettivi di lavoro nei confronti dei lavoratori dipendenti;

       c)           grave violazione di specifiche norme settoriali o appartenenti all'ordinamento comunitario;

       d)           inosservanza delle disposizioni e degli obblighi previsti dalla presente legge.

 

Art. 19

(Funzioni dei CATA)

  1.  I CATA concorrono all'attuazione delle politiche regionali a sostegno delle imprese artigiane e non perseguono scopo di lucro. In particolare, svolgono prevalentemente, a favore delle imprese artigiane e piccole e medie imprese (PMI), attività dirette:

       a)           a sostenere la creazione di nuove imprese artigiane;

       b)           all'assistenza tecnica;

       c)           all'informazione, formazione e aggiornamento in materia di finanza d'impresa, innovazione tecnologica e organizzativa;

       d)           al miglioramento della gestione economica e finanziaria di impresa;

       e)           all'accesso ai finanziamenti anche comunitari;

       f)           alla sicurezza, informazione, formazione e tutela dei consumatori;

       g)           alla tutela dell'ambiente;

       h)           alla diffusione di strumenti e metodologie finalizzati alla conoscenza degli antichi mestieri;

       i)            alla tutela dell'igiene e della sicurezza sui luoghi di lavoro;

       j)            alla certificazione di qualità delle imprese artigiane;

       k)           a sostenere il ricambio generazionale della forza lavoro, alla successione d'impresa e alla sua trasmissione a vantaggio dei familiari del titolare, dei dipendenti, di altri soggetti aventi i requisiti soggettivi per l'iscrizione all'Albo delle imprese artigiane;

       I)           a favorire la presenza delle imprese artigianali calabresi sui mercati nazionali e internazionali, sia in termini di promozione economica e territoriale che di internazionalizzazione;

     m)            a supportare il rafforzamento di capitale, la crescita economica e quella dimensionale delle imprese artigiane, anche attraverso l'accompagnamento all'utilizzo di contratti di rete e altre moderne forme di aggregazione.

  2.  I CATA che intendano svolgere attività formativa restano assoggettati ai requisiti stabiliti dalle norme regionali di settore.

  3.  La Regione può avvalersi dei CATA per ogni iniziativa volta a facilitare il rapporto tra amministrazione regionale e imprese.

 

CAPO IV

Interventi a sostegno dell'artigianato

 

Art. 20

(Definizione)

  1.  La Regione, nei limiti delle risorse previste dalla legge annuale di bilancio, può sostenere la nascita, la qualificazione, lo sviluppo, la competitività e l'occupazione del sistema produttivo artigiano della Calabria, sentite le associazioni di categoria dell'artigianato, sia con interventi singoli che nell'ambito di un piano, anche triennale, di interventi finalizzati ai seguenti obiettivi:

       a)           favorire e sostenere la produzione, i servizi, la commercializzazione e l'innovazione tecnologica, organizzativa, gestionale e finanziaria delle imprese artigiane;

       b)           finanziare progetti di ricerca industriale, sviluppo competitivo, programmi di assistenza tecnica finalizzata alla ricerca di tendenze, di stili di design, all'aggiornamento organizzativo e manageriale dell'artigianato;

       c)           approfondire la conoscenza delle problematiche dell'artigianato e promuovere l'informazione delle imprese artigiane;

       d)           favorire la formazione e l'aggiornamento professionale e imprenditoriale con interventi specifici, sentite le associazioni di categoria e gli enti bilaterali dell'artigianato al fine di qualificare, valorizzare e aggiornare il capitale umano anche nell'ambito delle politiche regionali di istruzione, formazione e lavoro;

       e)           promuovere e valorizzare le produzioni dell'artigianato artistico tradizionale di qualità anche attraverso l'istituzione di specifici marchi collettivi regionali, secondo la disciplina nazionale ed europea;

       f)           sostenere l'insediamento e la localizzazione delle imprese artigiane in aree attrezzate per la valorizzazione delle produzioni regionali stesse, nonché finanziando la predisposizione di infrastrutture di servizio al sistema produttivo;

       g)           favorire l'accesso al credito per le imprese;

       h)           sostenere e promuovere la cooperazione creditizia attraverso il concorso al fondo rischi dei consorzi fidi operanti nella Regione Calabria nonché la concessione agli stessi consorzi di contributi per programmi aziendali di sviluppo dei servizi di assistenza e consulenza finanziaria;

       i)            sostenere la crescita dimensionale, la costituzione e la qualificazione di reti di imprese, progetti e programmi di filiere e cluster d'imprese, istituzione e riconoscimento di incubatori di imprese, l'attuazione di processi di ampliamento, ristrutturazione e riconversione; la realizzazione di programmi tesi allo sviluppo dell'associazionismo economico e la cooperazione aziendale;

       j)            sostenere, nell'ambito degli strumenti della programmazione, anche in compartecipazione con i ministeri competenti e con il sistema camerale calabrese, processi di internazionalizzazione del sistema produttivo artigiano con politiche di rete e supporto alla promozione, distribuzione e commercializzazione dei prodotti, digitalizzazione dei processi e delle imprese;

       k)           promuovere iniziative intese a favorire:

            1)      la continuità di attività dell'impresa artigiana;

            2)      il passaggio generazionale, al fine di non disperdere le attività imprenditoriali già in essere e di salvaguardare i livelli occupazionali;

            3)      la creazione di nuove imprese artigiane, altrimenti denominate "start-up", al fine di accrescere la nascita di nuova imprenditorialità e di favorire la crescita occupazionale;

       I)           promuovere azioni volte all'uso sostenibile e durevole delle risorse ambientali territoriali, allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, alla riduzione degli impatti ambientali e dei consumi energetici e idrici a salvaguardia dell'ambiente per le future generazioni;

     m)            promuovere, in collaborazione con le associazioni di categoria, il sistema scolastico e le università, iniziative volte ad accrescere la cultura di impresa attraverso specifici progetti di alternanza scuola-lavoro;

       n)           promuovere e favorire gli insediamenti artigiani nei centri storici.

  2.  I CATA, nell'esercizio della funzione di assistenza tecnica alle imprese

artigiane, possono presentare alla Giunta regionale progetti intesi a sviluppare le politiche, le azioni e le attività a favore dell'artigianato e PMI, anche per le finalità di cui al presente articolo.

 

CAPO V

Innovazione

 

Art. 21

(Manifattura Innovativa)

  1.  La Regione riconosce il valore artigiano e la manifattura innovativa, nelle loro diverse espressioni, quali componenti essenziali del tessuto sociale e produttivo calabrese, promuovendo l'innovazione attraverso la piena integrazione tra i saperi tradizionali, le nuove conoscenze e la tecnologia.

  2.  La Regione, attraverso specifici accordi con i comuni, gli enti e società del sistema regionale e nazionale, promuove e sostiene la diffusione di spazi aperti, imprese diffuse, nuovi luoghi di lavoro e socializzazione ai fini dello sviluppo e della valorizzazione economica e sociale e della rivitalizzazione dei territori e centri urbani, anche a partire dalla riqualificazione delle aree industriali dismesse e dai processi di trasformazione urbana.

  3.  Nell'ambito dei predetti accordi di cui al comma 2, i comuni e gli enti del sistema regionale possono concedere in comodato d'uso gratuito gli immobili destinati alle imprese, singole o associate, secondo modalità definite dalla Giunta regionale d'intesa con gli enti interessati.

CAPO VI

Artigianato artistico tradizionale

 

Art. 22

(Definizione e settori tutelati)

  1.  Fermi restando i requisiti dell'impresa artigiana previsti dall'articolo 6, sono definite produzioni dell'artigianato artistico, tradizionale e dell'abbigliamento su misura:

       a)           le creazioni, le produzioni e le opere di elevato valore estetico o ispirate a forme, modelli, decori, stili e tecniche che costituiscono gli elementi tipici del patrimonio storico e culturale, tenendo conto delle innovazioni che, nel compatibile rispetto della tradizione artistica, da questa prendono avvio e qualificazione, nonché le elaborazioni e lavorazioni connesse alla loro realizzazione;

       b)           le lavorazioni che vengono svolte prevalentemente con tecniche manuali, ad alto livello tecnico professionale, con l'ausilio di apparecchiature, a esclusione di processi di lavorazione interamente in serie; sono ammesse singole fasi meccanizzate o automatizzate di lavorazione.

  2.  Rientrano nel settore delle lavorazioni artistiche tutelate dalla presente legge anche le attività di restauro consistenti in interventi finalizzati alla conservazione, al consolidamento e al ripristino di beni di interesse artistico o appartenenti al patrimonio architettonico, archeologico, etnografico, bibliografico e archivistico, svolte in conformità alle normative vigenti.

  3.  Nell'ambito delle definizioni di cui ai commi 1 e 2, i settori dell'artigianato artistico, tradizionale e dell'abbigliamento su misura individuati e da tutelare sono quelli della ceramica, del legno, del ferro, della tessitura e del ricamo,  della sartoria, dell'oreficeria, degli strumenti musicali, di pietre e marmi, prodotti di pasticceria e gelateria e di tutte le lavorazioni dell'artigianato artistico e tradizionale che vengono svolte prevalentemente con tecniche manuali.

  4.  Il dipartimento regionale competente, anche su proposta dell'ORAC, individua altri settori rispetto a quelli elencati nel presente articolo.

  5.  Le imprese artigiane che esercitano le lavorazioni individuate, ed operanti da almeno tre anni, possono chiedere il riconoscimento di impresa artigiana artistica del relativo settore, inoltrando apposita domanda al dipartimento regionale competente, in cui viene fornita relazione dettagliata sull'attività svolta nonché sulle tecniche di lavorazione. Il riconoscimento dà diritto all'utilizzo del contrassegno di cui all'articolo 25.

 

Art. 23

(Maestro artigiano)

  1.  L'attestato di Maestro artigiano è attribuito dal dipartimento regionale competente, previa valutazione positiva rilasciata dall'ORAC, al titolare dell'impresa artigiana del settore dell'artigianato artistico o tradizionale, ovvero al socio di questa purché partecipi personalmente all'attività.

  2.  I requisiti per il conseguimento della qualifica di Maestro artigiano sono i seguenti:

       a)           anzianità professionale di almeno dieci anni maturata nella qualità di titolare o di socio dell'impresa artigiana;

       b)           adeguato grado di capacità professionale, desumibile dal conseguimento di premi, titoli di studio, diplomi o attestati di qualifica, anche conseguiti a seguito di partecipazione a corsi regionali di formazione, dall'esecuzione di saggi di lavoro o, anche da specifica e notoria perizia e competenza o dallo svolgimento di attività formative, nonché da ogni altro elemento che possa comprovare la specifica competenza, perizia e attitudine all'insegnamento professionale;

       c)           elevata attitudine all'insegnamento del mestiere.

  3.  L'interessato, in possesso dei requisiti di cui al comma 2, inoltra apposita domanda al dipartimento regionale competente, su modulistica predisposta da quest'ultimo. L'ORAC esprime un parere entro il termine massimo di sessanta giorni dall'inoltro della richiesta e nei successivi trenta giorni il dipartimento emette il decreto per il riconoscimento della qualifica di maestro artigiano.

 

Art. 24

(Bottega – scuola)

  1.  Sono denominate bottega-scuola le imprese operanti nel settore dell'artigianato artistico e tradizionale, di cui sia titolare o socio lavoratore un maestro artigiano di cui all'articolo 23.

  2.  Le botteghe-scuola sono riconosciute dal dipartimento regionale competente su proposta dall'ORAC e svolgono attività formative nell'ambito dello specifico settore dell'artigianato artistico e tradizionale di cui sono espressione.

  3.  Ai fini del riconoscimento di cui al comma 2, l'impresa artigiana deve dimostrare di essere in grado di contribuire al conseguimento di una capacità tecnica adeguata, attraverso le competenze del maestro artigiano e le strutture idonee allo scopo.

  4.  L'attività formativa presso la bottega-scuola si svolge secondo modalità determinate dalla Regione.

  5.  La formazione pratica degli allievi artigiani per l'apprendimento dell'arte o del mestiere, avviene, per tutto il periodo stabilito, sotto la personale responsabilità del titolare della bottega - scuola. Per integrare la formazione teorica, culturale e imprenditoriale degli allievi, le imprese che hanno ottenuto il riconoscimento di bottega - scuola si avvalgono degli enti di formazione accreditati dalla Regione Calabria. Al termine del periodo di formazione previsto, in seguito al superamento di un esame teorico-pratico, secondo le modalità previste dalla normativa vigente in materia di formazione professionale, è attribuita a ciascun allievo la qualifica professionale.

 

Art. 25

(Caratteristiche del contrassegno di origine e qualità e modalità di ottenimento)

  1.  Alle imprese operanti nei settori dell'artigianato artistico-tradizionale individuati ai sensi della presente legge può essere attribuito il contrassegno di origine e qualità della Regione Calabria.

  2.  Il contrassegno di origine e qualità porta la dicitura «Regione Calabria» seguita dalla specificazione del tipo di lavorazione, qualificata come «artistica» e completata con la denominazione della zona di produzione e dall'individuazione delle caratteristiche tecnico-tradizionali di produzione.

  3.  Le aziende artigiane interessate all'ottenimento del contrassegno, singole o associate, inoltrano domanda al dipartimento regionale competente, allegando alla stessa:

       a)           certificato di iscrizione all'Albo delle imprese artigiane;

       b)           una relazione riguardante le caratteristiche tecniche e merceologiche degli oggetti prodotti e le tecniche e gli stili tradizionali utilizzati, nonché il tipo di lavorazione, il relativo processo produttivo e i materiali utilizzati.

I richiedenti sono tenuti a fornire alla Regione, entro il termine di sessanta giorni dalla richiesta, ogni altro documento ritenuto necessario ai fini dell'istruttoria delle domande.

  4.  L'uso del contrassegno è concesso con decreto del dipartimento regionale competente su proposta dell'ORAC. Il decreto è pubblicato nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

  5.  Il dipartimento regionale competente, avvalendosi della consulenza e della collaborazione dell'ORAC, può esercitare controlli a campione sull'osservanza dei disciplinari di produzione e sulla rispondenza delle produzioni a quanto previsto dai disciplinari e adotta i provvedimenti di diffida, di sospensione e, nei casi più gravi, di revoca del decreto di autorizzazione all'uso del contrassegno.

  6.  Le procedure relative agli eventuali ricorsi vengono disciplinati dalle normative vigenti in materia di ricorsi amministrativi.

 

Art. 26

(Albo regionale delle imprese artigiane operanti

nel settore dell'artigianato artistico)

  1.  L'impresa artigiana in possesso del contrassegno di origine e qualità è iscritta nell'Albo regionale speciale delle imprese artigiane del settore artistico e tradizionale.

  2.  In caso di revoca del contrassegno, l'impresa è automaticamente cancellata dall'albo speciale.

 

CAPO VII

Disposizioni finali e finanziarie

 

Art. 27

(Sistema informativo regionale sull'artigianato)

  1.  La Regione Calabria coordina i sistemi informativi già istituiti afferenti al sistema produttivo regionale al fine del raggiungimento degli obiettivi di massima informazione e trasparenza. I dati così raccolti, essendo pubblici, sono messi nella disponibilità di chiunque ne faccia richiesta.

 

Art. 28

(Norma finanziaria)

  1.  Agli oneri derivanti dalle disposizioni contenute nella presente legge, determinati nel limite massimo di 140.000,00 euro per l'esercizio finanziario 2018 e di 50.000,00 euro per le annualità 2019 e 2020, si provvede mediante l'utilizzo delle risorse allocate alla Missione 14, Programma 01 (U.14.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2018-2020 che presenta la necessaria disponibilità.

  2.  Alla copertura finanziaria degli oneri per le annualità successive si provvede nei limiti consentiti dalle effettive disponibilità di risorse autonome, per come stabilite nella legge di approvazione del bilancio di previsione.

 

Art. 29

(Disposizioni finali)

  1.  Sono abrogate, a decorrere dall'entrata in vigore della presente legge, le seguenti leggi e disposizioni:

       a)           legge regionale 2 giugno 1980, n. 25 (Interventi diretti ad agevolare l’accesso al credito);

       b)           legge regionale 25 novembre 1989, n. 8 (Disciplina dell’artigianato);

       c)           legge regionale 26 ottobre 1994, n.23 (Legge regionale 25 novembre 1989, n. 8 – Modificazioni ed integrazioni degli artt. 21, 26 e 36);

       d)           legge regionale 26 febbraio 2002, n. 11 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 25 novembre 1989, n. 8 ed alla legge regionale 26 ottobre 1994, n. 23 recanti: “Disciplina dell’artigianato”);

       e)           legge regionale 15 marzo 2002, n. 15 (Norme sulla tutela, il recupero e la promozione dell’artigianato artistico e tipico della Calabria);

       f)           articolo 38 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2011).

(Allegati)

Proposta di legge numero 316/10^ di iniziativa del consigliere S. Romeo recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 6 aprile 2017, n. 8 (Disposizioni per la liquidazione della Fondazione F.I.E.L.D. - 'Fondazione Innovazione Emersione Locale Disegno del Territorio' e il trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro)” (Del. n. 292)

Art. 1

(Modifiche all'articolo 3 della l.r. 8/2017)

  1.  Il comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 6 aprile 2017, n. 8 (Disposizioni per la liquidazione della Fondazione F.I.E.L.D. e il trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro) è sostituito dal seguente:

«2. Il Commissario liquidatore è individuato tra i dipendenti di ruolo della Giunta regionale inquadrati nella qualifica dirigenziale, ovvero nella categoria D del personale non dirigenziale.».

 

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

  1.  Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 207/10^ di iniziativa dei consiglieri S. Romeo, O. Greco, A. Bova, F. Sculco, G. Giudiceandrea, F. Cannizzaro, A. Nicolò, G. Arruzzolo, F. Orsomarso, D. Tallini recante: “Modifica al Regolamento interno del Consiglio regionale” (Del. n. 293)

Il Consiglio regionale

vista la proposta di modifica del Regolamento interno del Consiglio regionale,

delibera

di modificare il Regolamento interno del Consiglio regionale come appresso specificato:

 

Art. 1

(Modifiche all’articolo 10)

  1.    Al comma 1 dell’articolo 10 dopo le parole “i Segretari Questori” sono aggiunte le seguenti parole: “collaborano con il Presidente e lo sostituiscono, in caso di assenza o di impedimento dei Vicepresidenti, nella direzione dei dibattiti e”.

(Allegati)

Mozione numero 110/10^ di iniziativa del consigliere A. Bova recante: “In merito al completamento della nuova trasversale delle Serre”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

-     sono trascorsi oltre cinquant’anni da quando sono iniziati i lavori di costruzione della superstrada Jonio-Tirreno altrimenti detta “nuova trasversale delle Serre”;

-     tale opera avrebbe dovuto affrancare dall’isolamento decine di comuni a cavallo tra le due province di Catanzaro e Vibo Valentia nonché costituire un’importante infrastruttura di collegamento tra il versante tirrenico e quello jonico dell’area centrale della Calabria;

-     l’opera stessa si è trasformata in un emblema delle inefficienze e delle incapacità dei vari Governi centrali di creare infrastrutture funzionali allo sviluppo del territorio calabrese;

-     la tempistica che l’Anas ha recentemente indicato per la prosecuzione dei lotti ancora da realizzare risulta insoddisfacente in quanto nel 2018 verranno sbloccati solo due piccoli cantieri: lo svincolo autostradale di Vazzano e un raccordo di pochi chilometri a Monte Cucco e null’altro, dunque, se non una generica promessa di riappalto della bretella di Gagliato, desolatamente abbandonata da un decennio;

-     il completamento dell’opera, addirittura sarebbe previsto per epoca successiva al 2025;

-     grande incertezza risulta persistere, altresì, in merito al tronco di collegamento con la costa jonica, da Gagliato a Soverato, rimasto addirittura senza copertura finanziaria;

impegna

la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi presso il Governo affinché, in tempi brevi, sia ridefinito il crono programma di realizzazione e completamento dell’intera infrastruttura statale.

(Allegati)

Ordine del giorno numero 44 di iniziativa dei consiglieri F. Sergio, D. Bevacqua, G. Gallo, S. Esposito, W. Ferro, G. Nucera, A. Bova, A. Nicolò “Sulla situazione dei lavoratori ex percettori di indennità di mobilità in deroga”

Il Consiglio regionale

premesso che:

-     il 7 dicembre 2016 la Regione Calabria ha firmato con le organizzazioni sindacali un accordo teso al riutilizzo di risorse finanziarie per sostenere tirocini della durata di sei mesi da svolgersi presso enti locali ed imprese a cura di lavoratori già percettori dell’indennità di mobilità in deroga;

-     successivamente, ottenuta l’autorizzazione del Ministero del Lavoro e siglata l’intesa con l’Inps, si provvedeva ad emanare bando regionale pubblico di reclutamento;

-     la graduatoria definitiva, pubblicata nel giugno 2017, portava all’utilizzo presso comuni e imprese di tutta la Calabria di 5.583 lavoratori, qualificati come tirocinanti;

-     i tirocini avviati nel periodo estivo del 2017 sono già giunti – o in pochi altri casi stanno giungendo – a conclusione;

-     nel corso di questi mesi i tirocinanti sono stati vittime di gravi negligenze, la più rilevante delle quali quella consistita nel pagamento delle indennità maturate, liquidate solo ad inizio 2018 ed in qualche circostanza a diversi lavoratori ad oggi non ancora corrisposte;

-     la scadenza dei tirocini avviati nell’estate 2017 rende comunque urgente e necessario pensare all’attivazione di nuove misure destinate al sostegno dei lavoratori ex percettori di mobilità in deroga e ciò anche a garanzia degli enti interessati dal loro impiego, dal momento che gli stessi hanno acquisito un patrimonio di conoscenze e professionalità indispensabile per l’erogazione di molti servizi primari;

impegna

Il Governo regionale ad assumere tutte le iniziative necessarie ed idonee affinché:

-     siano celermente completate, in favore di tutti i tirocinanti, le operazioni di pagamento delle indennità dagli stessi maturate, qualora eventualmente non ancora ultimate;

-     persegua la definizione urgente della Banca dati relativa a queste figure;

-     verifichi, di concerto con il Ministero del lavoro, la possibilità di addivenire alla costituzione di un bacino dedicato;

-     provveda alla definizione, in tempi rapidi, delle misure utili ad assicurare ulteriori opportunità, anche attraverso specifici bandi, ai lavoratori già percettori di indennità di mobilità in deroga, in particolate assicurando la prosecuzione nell’immediato del tirocinio presso gli Enti attraverso la formula del perfezionamento del tirocinio stesso, che consentirebbe di ridurre i tempi di reinserimento, evitando inutili disagi;

-     curi la progettazione di politiche attive, con programmazione sistematica per la captazione dei fondi necessari;

-     promuova un incontro con i rappresentanti sindacali dei lavoratori ex percettori di mobilità in deroga ed il comitato autonomo tirocinanti;

-     elabori e rediga con urgenza un piano per il lavoro, da sottoporre al vaglio del Consiglio regionale, per discutere ed affrontare in maniera più approfondita la tematica, pure nel confronto con le organizzazioni sindacali e dei lavoratori.

(Allegati)

Disegno di legge numero 312/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante:“Norme per la tutela dei consumatori e degli utenti” (Del. n. 294)

Art. 1

(Finalità e obiettivi)

  1.  La Regione Calabria, nel rispetto delle norme costituzionali e della normativa comunitaria e nell'ambito dei propri strumenti di programmazione strategica, promuove la tutela dei diritti e degli interessi individuali e collettivi dei cittadini quali consumatori e utenti di beni e servizi in godimento individuale e collettivo.

  2.  In particolare, la Regione persegue i seguenti obiettivi:

       a)           tutela e promozione della salute;

       b)           tutela e promozione della sicurezza e della qualità dei prodotti e dei servizi;

       c)           corretta informazione ed educazione al consumo;

       d)           promozione dello sviluppo dell'associazionismo di consumatori ed utenti, nel rispetto dell'autonomia e indipendenza delle singole associazioni;

       e)           valorizzazione della collaborazione con le autonomie locali nei compiti istituzionali;

       f) sviluppo di azioni coordinate tra i diversi soggetti coinvolti;

       g)           accesso ai servizi pubblici secondo costi e standard tali da garantire requisisti di qualità, efficienza, efficacia ed equità;

       h)           informazione e accesso gratuito a tutti gli atti pubblici nonché la consultazione e partecipazione nei procedimenti delle pubbliche amministrazioni, nel rispetto delle vigenti norme disciplinanti la materia.

  3.  Per la definizione di consumatore o utente e di associazioni dei consumatori e degli utenti si fa riferimento alle disposizioni contenute nel decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del consumo).

 

Art. 2

(Sostegno all'associazionismo)

  1.  La Regione sostiene l'attività delle associazioni senza scopo di lucro aventi quale finalità esclusiva la tutela dei consumatori e degli utenti, iscritte nell'elenco di cui all’articolo 5.

  2.  La Regione promuove la collaborazione fra associazioni di consumatori e utenti e pubbliche amministrazioni per l'erogazione dei servizi pubblici secondo standard di qualità e di efficienza.

 

Art. 3

(Istituzione del Comitato regionale dei consumatori e degli utenti)

  1.  E' istituito il Comitato regionale dei consumatori e degli utenti (CRCU), quale organismo di supporto della Regione per il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1 e con i seguenti compiti:

       a)           esprimere pareri su atti di programmazione e proposte di legge che riguardino gli interessi dei consumatori e degli utenti;

       b)           proporre agli organi competenti l'effettuazione di studi, ricerche, indagini di carattere generale e altre iniziative sulle problematiche inerenti il consumo e la qualità dei servizi resi all'utenza;

       c)           formulare proposte atte a favorire forme di collaborazione con analoghi organismi regionali, nazionali e dell'Unione europea in materia di tutela dei consumatori e degli utenti;

       d)           esprimere pareri sui programmi di cui all’articolo 6;

       e)           trasmettere al Presidente della Regione, entro il 31 gennaio di ogni anno, una relazione sull'attività svolta nell'anno precedente.

 

Art. 4

(Composizione e funzionamento del CRCU)

  1.  Il CRCU ha sede presso il dipartimento regionale competente in materia di attività produttive ed è composto:

       a)           dall'asssessore regionale in materia di attività produttive, o suo delegato, che lo presiede;

       b)           dal dirigente generale del dipartimento regionale competente in materia di attività produttive, o da un suo delegato;

       c)           da un rappresentante designato da ciascuna delle associazioni dei consumatori e degli utenti, iscritte nell'elenco regionale di cui all’articolo 5;

       d)           da un rappresentante designato da Unioncamere Calabria;

       e)           da un rappresentante designato dall'Associazione regionale dei Comuni della Calabria (Anci Calabria).

  2.  Per lo svolgimento dei propri compiti, il CRCU si avvale del supporto della struttura regionale competente in materia, così come individuata dalla Giunta regionale. Le funzioni di segreteria sono svolte da un funzionario regionale designato dalla struttura stessa.

  3.  Il CRCU è nominato con decreto del Presidente della Giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale in materia di attività produttive e rimane in carica per la durata della legislatura. Il Comitato è rinnovato entro sessanta giorni dall'insediamento del Consiglio regionale.

  4.  Entro sessanta giorni dall'insediamento, il CRCU adotta un proprio regolamento di funzionamento, nel quale definisce anche i criteri per l’accesso ai programmi di cui all’articolo 6.

  5.  Sono organi del CRCU:

       a)           Il Presidente, che svolge le seguenti funzioni:

            1)      ha la rappresentanza del Comitato, ne convoca e presiede le riunioni;

            2)      stabilisce l'ordine del giorno delle riunioni;

            3)      sottoscrive gli atti adottati dal CRCU e li invia ai competenti Organi della Giunta regionale o agli interessati;

            4)      cura la redazione del rapporto annuale sull'attività del CRCU;

       b)           Il Vicepresidente, che coadiuva il Presidente nell'esercizio delle sue funzioni, sostituendolo in caso di assenza o impedimento.

  6.  Alle riunioni del CRCU possono essere invitati esperti nelle materie in discussione.

  7.  Qualora, dopo la nomina del CRCU, nuove associazioni vengano iscritte nell'elenco di cui all'articolo 5, oppure associazioni già iscritte vengano cancellate, il Presidente della Giunta regionale provvede a modificare la composizione del Comitato.

  8.  Ai componenti del CRCU ed agli esperti di cui al comma 6 non spetta alcun compenso, neanche a titolo di rimborso spese.

  9.  Le funzioni di supporto organizzativo al CRCU, nonché le attività di segreteria sono svolte dalla competente struttura operativa di cui al comma 2.

 

Art. 5

(Elenco regionale delle associazioni dei consumatori e degli utenti)

  1.  E’ istituito, presso il dipartimento regionale competente in materia di attività produttive, l'elenco regionale delle associazioni dei consumatori e degli utenti, al quale possono iscriversi le associazioni senza fini di lucro, costituite da almeno tre anni per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, con uno statuto che preveda come scopo esclusivo la tutela dei consumatori e degli utenti e un ordinamento a base democratica, in possesso dei seguenti requisiti:

       a)           effettiva rappresentanza sociale, comprovata dai seguenti indicatori:

            1)      numero di iscritti non inferiore allo 0,4 per mille della popolazione della Calabria, documentato da un proprio elenco regionale;

            2)      predisposizione di un bilancio annuale delle entrate e delle uscite con l'ammontare delle quote versate dagli associati in Calabria ed evidenziate nel bilancio annuale o nel rendiconto e tenuta dei libri contabili, conformemente alle nonne vigenti in materia di contabilità delle associazioni non riconosciute;

       b)  strutturazione regionale e decentrata nel territorio, comprovata dai seguenti indicatori:

            1)      presenza di almeno tre sportelli, di cui uno quale sede regionale, dislocati in almeno due province, o città metropolitana, diverse della Calabria, non ubicati in sedi coincidenti con  immobili adibiti a civile abitazione e dove si svolge l'attività, vengono date informazioni ai cittadini, viene fornita assistenza, attivate forme di tutela, gestite le relative pratiche e conservati i dati utili per verifiche e monitoraggi;

            2)      apertura di tutti gli sportelli garantita per almeno due giorni settimanali;

       c)  svolgimento di attività continuativa sul territorio regionale da almeno tre anni, attestata dalla presenza contestuale dei seguenti indicatori:

            1)      statuto regionale o, in mancanza, statuto nazionale adottato almeno tre anni prima della data di presentazione della domanda di iscrizione;

            2)      documentazione attestante l'apertura di tre sportelli o sedi in due diverse provinc, o città metropolitana, diverse della Calabria almeno tre anni prima della data di presentazione della domanda di iscrizione;

            3)      documentazione delle iniziative realizzate negli ultimi tre anni sul territorio regionale e bilanci o rendiconti degli ultimi tre anni regolarmente approvati dagli organi preposti;

       d) non avere i rappresentanti legali dell’associazione subìto alcuna condanna passata in giudicato e non rivestire i medesimi rappresentanti la qualifica di imprenditori o di amministratori di imprese di produzione e servizi in qualsiasi forma costituite, per gli stessi settori in cui opera l'associazione.

  2.  Alle associazioni dei consumatori e degli utenti è preclusa ogni attività di promozione o pubblicità commerciale avente per oggetto beni o servizi prodotti da terzi ed ogni connessione di interessi con imprese di produzione e di distribuzione.

  3.  La perdita di uno dei requisiti necessari per l'iscrizione comporta la cancellazione dell'associazione dall'elenco.

 

Art. 6

(Attuazione piani di attività)

  1.  La Regione, allo scopo di perseguire gli obiettivi di cui all'articolo 1, concede contributi nei limiti delle disponibilità di bilancio a favore delle associazioni iscritte nell’elenco di cui all'articolo 5, a sostegno del loro funzionamento per la realizzazione di programmi finalizzati all'educazione, all'assistenza nelle controversie, alla formazione, all'informazione e alla tutela dei consumatori e degli utenti.

  2.  La Giunta regionale approva i programmi di cui al comma 1 previo parere del CRCU. L'utilizzo dei relativi fondi e i rapporti con le associazioni dei consumatori sono disciplinati da apposite convenzioni.

  3.  Ai fini della concessione dei finanziamenti di cui al comma 1, le associazioni interessate possono presentare, entro sessanta giorni dall'approvazione dei programmi di cui al comma 2, apposita domanda corredata dai progetti o dalle iniziative che si intendono attuare e dal relativo piano economico-finanziario. Il dipartimento competente in materia di attività produttive determina, previa istruttoria da parte della struttura regionale competente di cui al comma 2 dell’articolo 4 e secondo i criteri stabiliti dal CRCU, la graduatoria delle domande presentate e, sulla base della stessa, individua le associazioni beneficiarie dei finanziamenti.

  4.  Nella relazione di cui alla lettera e) dell’articolo 3 si dà atto delle attività di cui al presente articolo.

 

Art. 7

(Osservatorio dei prezzi e delle attività produttive)

  1.  E' istituito l’Osservatorio regionale dei prezzi e delle attività produttive che, in coerenza con gli obiettivi e le metodologie dell'Osservatorio nazionale istituito presso il Ministero dello sviluppo economico, svolge le seguenti attività:

       a)           esamina l'andamento generale dei prezzi dei prodotti, delle tariffe e dei servizi per propone progetti e iniziative alla Giunta regionale diretti a realizzare strumenti efficaci di difesa e tutela dei consumatori;

       b)           organizza ed elabora tutti i dati disponibili sugli andamenti dei prezzi e delle attività produttive attinenti le realtà regionali;

       c)           effettua prove comparate su standard qualitativi e prezzi;

       d)           predispone annualmente un rapporto, da pubblicarsi sul sito istituzionale della Regione, con le risultanze delle osservazioni e delle attività rilevate nei settori del turismo, dell’industria manifatturiera, dell'artigianato, dei servizi e del commercio.

  2.  L'Osservatorio può avvalersi, per le finalità di cui alla presente legge, della collaborazione delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, delle aziende sanitarie, dei laboratori autorizzati, dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Calabria (ARPACAL), richiedendo di effettuare analisi qualitative chimiche o chimico-fisiche ai sensi delle normative regionali e nazionali riguardanti la tutela igienica degli alimenti e delle bevande, nonchè il controllo degli scarichi idrici e dell'inquinamento atmosferico.

  3.  L'Osservatorio ha sede presso il dipartimento regionale competente in materia di attività produttive.

  4.  Nello svolgimento dell'attività di trattamento dei dati, l'Osservatorio svolge una funzione di pubblico interesse.

 

Art. 8

(Norma transitoria)

  1.  L'iscrizione delle associazioni dei consumatori e degli utenti nell’elenco previsto dall'articolo 5 del regolamento regionale 10 maggio 2005, n.4, produce effetti solo per la durata di dodici mesi dall'entrata in vigore della presente legge, periodo entro il quale le medesime associazioni possono richiedere l'iscrizione nell'elenco con le modalità di cui all'articolo 5 della presente legge.

 

Art. 9

(Norma finanziaria)

  1.  Agli oneri derivanti dalle disposizioni contenute nella presente legge, determinati nel limite massimo di 100.000,00 euro per l'esercizio finanziario 2018 e di 100.000,00 euro per le annualità 2019 e 2020, si provvede mediante l'utilizzo del "Fondo occorrente per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l'approvazione del bilancio", iscritto alla Missione 20, Programma 03 (U.20.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2018-2020, che presenta la necessaria disponibilità.

  2.  Alla copertura finanziaria degli oneri per le annualità successive si provvede nei limiti consentiti dalle effettive disponibilità di risorse autonome, per come stabilite nella legge di approvazione del bilancio di previsione.

  3.  La Giunta regionale è autorizzata ad effettuare le necessarie variazioni allo stato di previsione 2018-2020 con prelievo dal fondo speciale di cui al comma 1 ed allocazione alla Missione U.14, programma 02 (U.14.02) dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

 

Art. 10

(Abrogazioni)

  1.  Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogati:

       a)           il regolamento regionale 10 maggio 2005, n. 4 (Norme per la tutela dei consumatori e degli utenti. Istituzione di un osservatorio dei prezzi, dei consumi e delle attività produttive (art. 14 bis L.R. n. 8 del 26.6.2003));

       b)           il regolamento regionale 5 ottobre 2006, n. 1 (Regolamento regionale n. 4 del 10 maggio 2005 recante “Norme per la tutela dei consumatori e degli utenti. Istituzione di un osservatorio dei prezzi, dei consumi e delle attività produttive” (art. 14 bis L.R. n. 8 del 26.6.2003) – modificazioni).

 

Art. 11

(Entrata in vigore)

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Mozione numero 111/10^ di iniziativa del consigliere G. Arruzzolo recante: “In ordine al Protocollo d’intesa sperimentale INPS Calabria - Regione Calabria per l’affidamento delle funzioni relative all’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, disabilità e handicap”

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

-     nel mese di dicembre 2017 è stato siglato il Protocollo d’intesa sperimentale tra Inps Calabria e Regione Calabria con il quale si è convenuto affidare all’Inps le funzioni relative all’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, disabilità e handicap, già di competenza delle Aziende Sanitarie regionali;

considerato che:

-     sono giunte innumerevoli segnalazioni da parte di cittadini con disabilità, che versano in condizioni di estrema gravità, per manifestare la concreta difficoltà a raggiungere, pur essendo trasportabili, la sede provinciale di Reggio Calabria, individuata dall’Inps, per effettuare le visite legali per i richiedenti l’invalidità, che comporta, oltre ad un notevole aggravio economico per il trasporto, anche lunghi tempi di attesa dinanzi alla sede reggina, dove vengono indirizzati tutti gli invalidi dell’intera provincia, che sicuramente presentano gravissime sofferenze;

impegna

il Presidente della Giunta regionale ad intervenire presso la Direzione Regionale Inps per integrare alla sede di Reggio Calabria, ai fini dell’accertamento dei requisiti in materia di invalidità, anche le sedi Inps di Locri e Palmi, alleviando, in tal modo, le manifestate difficoltà dei cittadini con disabilità grave e dell’intera provincia.

(Allegati)

Ordine del giorno numero 45 di iniziativa del consigliere F. Sergio “Sull’adozione del sistema di monitoraggio flash (Flash Glucose Monitor), nel trattamento della malattia diabetica e le prospettive di utilizzo del presidio in fascia pediatrica”

Il Consiglio regionale,

premesso che:

-     il diabete è una malattia cronica in cui si ha un aumento della glicemia, ovvero dei livelli di zucchero nel sangue, che l’organismo non è in grado di riportare alla normalità;

-     l’obiettivo primario nella gestione del diabete consiste nel garantire una soddisfacente qualità di vita attraverso la prevenzione delle complicanze acute e croniche provocate dalla malattia;

-     la capacità della persona con diabete nel gestire la propria malattia è un ingrediente fondamentale per la prevenzione delle complicanze e garantire una soddisfacente qualità di vita;

-     con il Piano nazionale diabete, il Ministero della Salute ha definito obiettivi e iniziative sulla prevenzione, diagnosi e gestione della patologia;

-     la Regione Calabria nel 2013, recependo le indicazioni del Piano nazionale, ha adottato i “Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziale per la malattia diabetica nell’adulto e nell’età pediatrica”;

-     le raccomandazioni per un uso appropriato dei dispositivi medici negli adulti e in età pediatrica definiscono per ogni condizione clinica il bisogno di dispositivi medici della persona;

considerato che:

-     tra i presidi per il monitoraggio usati nella nostra regione risultano i dispositivi per il monitoraggio continuo della glicemia (CGM) ma non vengono inseriti i sistemi di monitoraggio flash;

-     dal febbraio 2016 è disponibile in commercio un sistema di monitoraggio flash (Flash Glucose Monitor) FreeStyle Libre – Abbott, che, senza necessità di fori sul polpastrello, in quanto si applica nella parte superiore del braccio ed ha la durata di due settimane, e dunque senza dolore, permette di stimare il valore della glicemia tramite la misurazione del glucosio interstiziale, registrando il trend delle 8 ore precedenti, consentendo di ridurre di molto il numero misurazioni, a vantaggio della qualità di vita di questi pazienti diabetici;

rilevato che:

-     con il sistema di monitoraggio flash della glicemia si evidenzia come la combinazione di un nuovo sistema di monitoraggio della glicemia in associazione a un miglior utilizzo di un metodo educativo come il conteggio dei carboidrati possa determinare effetti positivi sul controllo glicometabolico dei pazienti diabetici;

-     l’uso del FreeStyle Libre – Abbott nei bambini porterebbe a vantaggi ancora maggiori che negli adulti, sia perché il ricorso a pratiche dolorose nei piccoli ha un impatto emotivo ancora maggiore, sia consentendo una più normale vita sociale e di relazione: rilevare la glicemia anche di notte senza svegliare il bambino, a scuola o durante l’attività fisica senza pratiche invasive e che possono mettere a disagio il bambino davanti ai compagni;

-     il  sistema di monitoraggio flash (Flash Glucose Monitor) FreeStyle Libre – Abbott risulta particolarmente indicato per i bambini/ragazzi di età compresa tra 0 e 18 anni in quanto migliora il controllo glicemico e la qualità della vita;  

-     da studi comparati non comporta oneri aggiuntivi per le Aziende ASP, ma prevede margini di risparmio economico mensile di circa il 20% per ogni paziente;

appreso che:

-     l’Associazione Giovani Diabetici ONLUS Cosenza ha chiesto al Presidente della Giunta regionale che venisse reso rimborsabile dal SSN il FreeStyle Libre – Abbott, sistema di monitoraggio flash (Flash Glucose Monitor), per tutti i soggetti affetti da D.M. di tipo 1 di età compresa tra 0 e 18 anni, o a tutti quei soggetti con diabete scompensato che presentano richieste con quantitativi di strisce > 150/mese;

ritenuto che:

-     ogni metodo utile al conseguimento di risultati positivi per la vita dei pazienti sia da valutare, studiare, sperimentare e utilizzare;

rilevata:

-     l’opportunità di fornire una risposta tempestiva e concreta al fine di dare un positivo e tempestivo riscontro alla problematica posta dalla suddetta Associazione;

tutto ciò premesso e considerato,

impegna

il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore regionale alla Tutela della salute e politiche sanitarie a porre in essere ogni iniziativa idonea all’introduzione di un presidio di monitoraggio flash della glicemia (Flash Glucose Monitor), come accade in altre regioni, favorendone la prescrizione per il rimborso da parte del SSN.

(Allegati)

Mozione numero 109/10^ di iniziativa del consigliere G. Gallo recante: “Sul riconoscimento del diploma in tecnico dei Servizi Sociali quale qualifica in operatore socio sanitario”

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

-     diversi e numerosi sono gli istituti scolastici professionali calabresi abilitati al rilascio del diploma in tecnico dei servizi sociali;

-     centinaia sono gli studenti che ogni anno conseguono detto titolo di studio;

-     tuttavia, agli stessi è sostanzialmente precluso l’ingresso nel mondo del lavoro, dal momento che, per conseguire la qualifica OSS, sono considerati ala stregua di qualunque altro aspirante a detta qualifica, ad onta del titolo di studio posseduto, e perciò costretti a seguire corsi a pagamento;

-     tale situazione si appalesa come gravemente discriminatoria, oltre che penalizzante per i giovani calabresi e lesiva anche della dignità e del ruolo degli istituti tecnici professionali;

-     già da tempo altre Regioni, da ultimo la Puglia, hanno ovviato a tale situazione sottoscrivendo specifici accordi tra la stessa Regione e l’Ufficio scolastico regionale di riferimento, prevedendo esplicitamente la validità del diploma in tecnico dei servizi sociali anche come qualifica in operatore socio-sanitario, mediante un’integrazione del percorso di studi direttamente nell’istituto scolastico frequentato, con previsione di un percorso formativo extracurriculare con quota di tirocinio pratico applicativo di 450 ore nell’ultimo triennio di studi;

-     la soluzione indicata pare essere rispettosa della dignità degli studenti e delle istituzioni scolastiche e, al tempo stesso, sufficiente garanzia all’ottenimento di una qualificata formazione professionale;

impegna

il Governo regionale ad intraprendere le iniziative necessarie ed idonee a consentire l’equiparazione del diploma in tecnico dei servizi sociali a qualifica in operatore socio-sanitario.

(Allegati)

Ordine del giorno numero 46 di iniziativa del consigliere G. Gallo “sul mancato riconoscimento della tredicesima mensilità e di altre somme nel computo dell’incentivo all’esodo regionale in favore dei lavoratori aderenti al Piano di incentivazione all’esodo dell’ARSSA”

Il Consiglio regionale,

premesso che:

-     la legge della Regione Calabria n. 66 del 20 dicembre 2012 ha istituito l’A.R.S.A.C. – Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese;

-     con L.R. n. 5 del 12.02.2016 è stata istituita la Gestione Stralcio A.R.S.S.A., incardinata in A.R.S.A.C.;

-     con successiva propria delibera il Direttore Generale dell’A.R.S.A.C., nel recepire la citata L.R., ha istituito in A.R.S.A.C. la Gestione Stralcio A.R.S.S.A.;

-     nel corso degli anni diversi dipendenti a tempo indeterminato di A.R.S.S.A. (oggi Gestione Stralcio), cessati dal servizio ai sensi della L.R. n. 9/2007 (c.d. esodo incentivato), hanno chiesto, previo accertamento del diritto all’inserimento dei ratei della 13^ mensilità e del 10% del Fondo di Previdenza tra le voci della retribuzione componenti lo stipendio tabellare nel calcolo dell’incentivo all’esodo regionale anticipato dal rapporto di lavoro, la condanna dell’Ente al pagamento delle somme determinate da detta inclusione, oltre accessori di legge;

-     sempre negativa è stata la risposta fornita dall’Azienda, al punto che la stessa è stata ripetutamente citata in giudizio dai lavoratori perché questi vedessero finalmente riconosciuto il loro diritto:

-     l’A.R.S.S.A., puntualmente costituitasi in giudizio, contestava anche in quella sede ogni richiesta, sostenendo d’aver correttamente proceduto al calcolo delle somme liquidate a titolo di buonuscita e la natura di atto di transazione del contratto in questione, eccependo l’inammissibilità delle pretese avanzate in giudizio e su tutte l’assoluta infondatezza delle eccezioni inerenti la declaratoria di incostituzionalità dell’art. 44 c. 2 della L.R. n. 15/2008, così come di quelle inerenti il Fondo di Previdenza, il quale non figurerebbe all’interno del trattamento economico proprio dei dipendenti ex Esac Impresa, poi trasfuso nell’A.R.S.S.A., oggi Gestione Stralcio;

-     la Corte d’Appello prima, e più di recente la Corte di Cassazione, quest’ultima con sentenza n. 1748/2017, ha tuttavia riconosciuto la fondatezza delle richieste avanzate dai lavoratori, condannando ripetutamente l’A.R.S.S.A. al pagamento a titolo di differenza tra l’incentivo all’esodo determinato includendo nella relativa base di calcolo la 13^ mensilità e quanto già erogato in virtù del contratto di risoluzione consensuale, oltre ad interessi e spese legali;

-     compito delle istituzioni dovrebbe essere quello di garantire equità e giustizia, specie in favore dei lavoratori;

-     la Regione Calabria, attraverso la Giunta regionale, dispone degli strumenti idonei acchè tali principi vengano rispettati da A.R.S.S.A. in favore di tutti i lavoratori aderenti al piano di incentivazione esodo, nel rispetto ed in esecuzione di quanto imposto da cogenti pronunce giudiziarie;

impegna

il Governo regionale:

-     ad assumere tutte le iniziative necessarie e idonee affinché anche ai dipendenti dell’Ex Esac Impresa aderenti al Piano di incentivazione esodo vengano riconosciute le somme spettanti a titolo di tredicesima mensilità e quattordicesima mensilità tra le voci della retribuzione componenti lo stipendio nel calcolo dell’incentivo regionale anticipato nel rapporto di lavoro.

(Allegati)