X^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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n. 47
SEDUTA Di marteDI’ 30 GENNAIO 2018
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA IRTO
Presidenza del Presidente Nicola Irto
La seduta inizia alle 16,57
Dà avvio
ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della
seduta precedente.
Dà lettura
del verbale della seduta precedente.
Pone ai
voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle
comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova.
Ne ha facoltà.
Chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della mozione numero 110/10^ in
merito al completamento della nuova trasversale delle Serre.
Pongo in votazione l'inserimento
della mozione numero 110/10^ a firma del consigliere Bova.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente, ci sono due ordini del giorno di due sedute di Consiglio,
seppure era stata ultimata la discussione sono rimaste prive di voto per
mancanza del numero legale, pertanto richiedo l’inserimento all’ordine dei lavori
dei due ordini del giorno: protocollo numero 2854 del 18 gennaio 2018 e protocollo
numero 38673 del 28 settembre 2017.
Poniamo in votazioni
l'inserimento dei due ordini del giorno a firma del consigliere Sergio.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Chiedo l'inserimento all'ordine dei
lavori di due ordini del giorno: uno sul riconoscimento del diploma di tecnico dei servizi sociali quale qualifica
di Operatore Socio Sanitario e l’altro sul mancato riconoscimento della
tredicesima mensilità ai lavoratori aderenti al piano di incentivazione
all’esodo Arssa.
Pongo
in votazione l’inserimento dei due ordini del giorno presentati dal consigliere
Gallo.
(Il Consiglio
approva)
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Chiedo
l’inserimento della mozione in ordine al Protocollo di intesa sperimentale INPS
Calabria, per l’affidamento delle funzioni relative all’accertamento dei
requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità
civile, disabilità ed handicap.
Pongo in votazione l'inserimento
della mozione a firma del consigliere Arruzzolo.
(Il Consiglio approva)
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.
Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di due proposte di legge, licenziate
dalla Commissione bilancio nella seduta odierna: la numero 310/10^, norme in
materia di artigianato, e la 311/10^ inerente alcune modifiche alle norme per i
servizi di trasporto pubblico locale (Art-Cal).
Le due proposte
saranno inserite come quarto e quinto punto all'ordine del giorno, prima delle mozioni,
pongo in votazione l’inserimento delle due proposte.
(Il Consiglio approva)
Partiamo con il primo punto all’ordine del giorno che è la proposta di legge numero 182/10^ relativa alla “Istituzione del Comune di Corigliano e Rossano derivante dalla fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano”. Cedo la parola al consigliere Sergio per l’illustrazione del provvedimento. Prego.
Grazie,
signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Presidente della Giunta, signori assessori, oggi si celebra una
giornata storica importante per la Calabria, si avvia un processo di fusione di
due comuni, tra i più grandi della Calabria, in un territorio dalle alte
potenzialità socioeconomiche e questo segna l'avvio di un processo che potrebbe
andare a modificare la fisionomia istituzionale in Calabria se questo processo
andrà avanti, come io mi auguro e spero che sia.
E’ stato un processo abbastanza lungo; come ben tutti sapete la
proposta di legge in esame è finalizzata alla istituzione, dalla prossima
primavera, del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano
Calabro e Rossano.
Se l’Aula dovesse approvare gli emendamenti da me presentati, in
accordo con il Presidente della Giunta, agli articoli 1, 4, e 5, la data di
istituzione verrà fissata al primo maggio; presumibilmente, però, tale data verrà
probabilmente modificata e prorogata ulteriormente a seguito di altri
emendamenti e quindi già da adesso dichiaro la disponibilità a ritirare i miei;
abbiamo rettificato in questo senso.
Questo progetto di legge si colloca pienamente nello spirito della
recente politica nazionale che, con la legge Delrio e le finanziarie che si
sono succedute negli ultimi tre anni, detta modalità, tempi e procedure per la
fusione dei comuni.
Si tratta di un progetto di fusione che ha coinvolto attivamente i
cittadini e le istituzioni rappresentative non solo nella fase di impulso, ma
che li coinvolgerà anche nella fase di gestione della fusione che seguirà
all'istituzione del nuovo comune.
Infatti, come indicato dalla legge Delrio, comma 120, e ripreso
dall'articolo 3 della presente proposta, per permettere alle legittime istituzioni
rappresentative dei Comuni in fusione di partecipare al processo di gestione
della stessa, è stato previsto un comitato consultivo composto dai due sindaci
uscenti che affiancheranno il commissario nominato sin dal primo giorno della
nascita del nuovo comune. Il comitato, inoltre, dovrà essere consultato sugli
atti fondamentali della vita cittadina come lo schema di bilancio e sull'eventuale
adozione di varianti agli strumenti urbanistici. Il commissario di Governo
dovrà convocare periodicamente il comitato, anche su richiesta della
maggioranza dei componenti, per informare sulle attività programmate e su
quello in corso.
L’approdo in Aula di questa proposta, oggi, è il risultato dei
confronti di alto profilo che si sono registrati nel corso delle sedute, su un
argomento che riveste importanza strategica per i futuri assetti amministrativi
di due realtà che hanno espresso, attraverso la volontà popolare, di legare le
rispettive municipalità e di affrontare assieme, con un nuovo protagonismo, le
sfide attuali. Anche il legislatore nazionale incentiva questi processi, tanto
che nella manovra finanziaria per il 2018 lo stesso ha previsto: maggiori
incentivi per le fusioni comunali fino ad un aumento del 50 per cento del
contributo straordinario per la fusione; la proroga del blocco degli aumenti
delle tasse comunali. Tale previsione consente ai territori di Corigliano e
Rossano di mantenere tributi e tariffe differenziate per 5 anni a partire dal
primo gennaio 2018.
I Consigli comunali di Rossano (Delibera Consiglio Comunale di Rossano,
n. 1 del 16 gennaio 2015) e di Corigliano Calabro (Delibera Consiglio Comunale
di Corigliano, numero 3 del 1 febbraio 2016) hanno dato impulso al procedimento
di fusione dei relativi Comuni.
Come è noto, a seguito della Risoluzione 1/2017 della prima Commissione
e la deliberazione del Consiglio regionale numero 177 del 27 gennaio 2017, il Presidente
della Giunta, con Decreto presidenziale numero 45 del 26 aprile 2017, ha
indetto il referendum consultivo che si è espletato nella giornata di domenica
22 ottobre 2017 con esito favorevole alla fusione e con l'indicazione della
denominazione del nuovo comune, che sarà “Corigliano-Rossano”.
Acquisito tale risultato, la Commissione, prima di esitare la proposta,
ha ridato avvio alle audizioni dei soggetti istituzionali interessati e dei
rappresentanti della società civile che ne hanno fatto richiesta. Sono stati
riascoltati i sindaci dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano, la Presidente
del Consiglio comunale di Rossano, nella qualità di coordinatrice del gruppo
consiliare per la fusione, e il Presidente del Consiglio comunale di Corigliano
Calabro, il Presidente del Consiglio delle Autonomie locali – Cal. Si è dato
spazio anche alle associazioni ed ai comitati che ne avevano fatto richiesta: Comitato
100 associazioni; Comitato Cor Bonum;
Comitato un Coro di sì. Tutti hanno offerto interessanti contributi alla
discussione su questo importante progetto di fusione.
Nel corso dei lavori abbiamo avuto modo di ascoltare le loro istanze
che hanno arricchito il dibattito denso di significato, giungendo a conclusione
di un percorso che richiedeva ponderazione e approfondimenti. Tali istanze in
parte sono contenute nel testo della proposta, in parte trovano spazio nell’ordine
del giorno di accompagnamento alla legge da me presentato ai sensi dell’articolo
91 del Regolamento del Consiglio.
Prima di una breve illustrazione dell’articolato, ritengo opportuno
ringraziare gli onorevoli componenti della Commissione che hanno assicurato un
qualificato contributo ai lavori, ed evidenziare la sintonia con il governatore
Oliverio, con il quale mi sono continuamente confrontato per il raggiungimento
dell’odierno risultato.
Corre l’obbligo di precisare che le decisioni che hanno portato a
questo storico risultato, nonostante i tentativi o le pressioni di differimento
e non solo degli stakeholder
visibili e non, legittimati e non, sono state assunte in ossequio alle
prescrizioni, alle modalità e ai tempi che la normativa vigente impongono in
materia di fusione e, in tal senso, la prima Commissione, nel corso dei lavori se
ne è fatta garante, assicurando piena
trasparenza nell’applicazione delle norme che regolamentano i processi
legislativi.
La proposta approvata all’unanimità dalla Commissione, che mi onoro di
presiedere, nella seduta dello scorso 23 gennaio, costa di 14 articoli.
L’articolo 1 istituisce il nuovo Comune, attribuendone il nome,
definendone il territorio e stabilendo che dalla data di sua istituzione i
preesistenti Comuni sono estinti.
L’articolo 2 detta le disposizioni normative in ordine alla titolarità
dei beni e dei rapporti giuridici, con particolare riferimento ai beni mobili e
immobili, ai rapporti giuridici attivi e passivi dei comuni oggetto della
fusione, trasferiti al demanio e del patrimonio del Comune di nuova istituzione,
e al personale dipendente.
L’articolo 3, come già ricordato, in linea con la legge 56/2014,
definisce le disposizioni normative connesse all’estinzione, alla data di
istituzione del nuovo Comune dei due comuni originari e dei rispettivi organi,
con la previsione dell’istituzioni del Commissario affiancato da un Comitato
dei due sindaci uscenti.
L’articolo 4 detta le disposizioni in materia di organizzazione
comunale provvisoria.
L’articolo 5 disciplina la vigenza degli atti normativi, amministrativi
generali, programmatori e pianificatori.
L’articolo 6 detta le disposizioni in materia di approvazione del nuovo
Statuto comunale e del Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale.
L’articolo 7 prevede l’istituzione di “Municipi d’Area” e l’istituzione
di corrispondenti delegazioni comunali anche nelle sedi degli estinti comuni,
dettandone le disposizioni normative.
L’articolo 8 detta disposizioni in materia di titolarità dei contributi
statali e regionali attribuiti agli estinti Comuni.
L’articolo 9 disciplina gli aspetti relativi alla configurazione dei
comuni oggetto di estinzione come comuni parzialmente montani.
L’articolo 10 detta disposizioni di natura contabile in materia di
bilancio.
L’articolo 11 reca la clausola di neutralità finanziaria.
L’articolo 12 fornisce disposizioni finali anche in materia di
esercizio associato di funzioni.
L’articolo 13 rinvia alle disposizioni vigenti in materia per quanto
non previsto nella presente legge. L’articolo 14 contiene la dichiarazione di
urgenza e di entrata in vigore della legge.
La proposta è neutra sotto il profilo finanziario e ha ottenuto il
parere finanziario favorevole della Commissione bilancio.
Ringrazio il Presidente e tutti i componenti del Consiglio e, per
quanto sin qui esposto, chiedo pertanto a codesto onorevole consesso di esitare
favorevolmente la proposta appena illustrata.
Mi corre l'obbligo di ricordare che la proposta di legge originaria è stata
presentata dal collega Giuseppe Graziano. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Oggi credo che ci apprestiamo ad approvare uno dei
provvedimenti legislativi più significativi in termini di innovazione
istituzionale e di rispetto verso la volontà dei cittadini del territorio
interessato.
Non è stato facile raggiungere questo obiettivo perché durante il percorso si
sono registrate varie fase di turbolenza e si sono innescati vari meccanismi,
varie nubi si sono addensate durante il percorso e soprattutto in quest'ultima
fase, in questi ultimi mesi, ci sono stati più tentativi di dilazionare i tempi
e se siamo qui oggi va dato, quindi, atto al Presidente della Commissione,
Franco Sergio, per il lavoro svolto, al vicepresidente Viscomi per il
contributo e anche alla determinazione del presidente Oliverio che ha sempre
sostenuto e stimolato la definizione di tutto il procedimento.
Credo, quindi, che bisogna prima di entrare nel merito, ricordare i punti fermi
che sono stati raggiunti e le prospettive da tenere presenti. Innanzitutto c'è
stata, lo diceva poco fa il collega Sergio, a monte, l’espressione chiara delle
istituzioni rappresentative locali, cioè dei rispettivi Consigli Comunali che
hanno deliberato in merito. C’è stato un duplice coinvolgimento di questa
assemblea nell’iter di predisposizione della consultazione referendaria, anche
per concedere alle rispettive comunità più tempo per essere informate e
pienamente coinvolte.
Il 22 ottobre si è prodotto poi l’evento centrale di tutta questa vicenda:
la manifestazione di volontà da parte delle popolazioni interessate, che ha
registrato una partecipazione al di là di ogni più rosea previsione.
La volontà espressa quindi non poteva lasciare adito a dubbi e certifica,
lo dico con estrema onestà e anche con qualche preoccupazione, se ancora
qualcuno non ne fosse convinto, che i cittadini sono più avanti della classe
dirigente.
Ricordo che è stata una consultazione referendaria che ha visto una
partecipazione spontanea di tanti comitati, di tante associazioni, di tante
pulsazioni vive di quel territorio e poco interesse e partecipazione dei
politici, questo dovrebbe interrogarci sulle nostre responsabilità e sui nostri
ritardi nel saper cogliere le innovazioni che provengono dai territori, in
questo caso della fascia ionica della provincia di Cosenza.
Di fronte a questo dato di fatto, la politica non può giocare a
tergiversare ma deve solo agevolare e guidare verso la meta. Io stesso ho ricordato
più volte, anche in quest’Aula, la necessità di licenziare una normativa
regionale organica sull’istituto delle fusioni e sono lieto che sia stata
depositata di recente una proposta di legge in tal senso dai colleghi Greco e
Franco Sergio.
Sulla legge quadro, capace di normare complessivamente e puntualmente tutta
la materia, favorendo, agevolando e supportando le future possibilità di fusione
che emergeranno nei territori, avremo modo e tempo di ragionare a stretto giro
di posta.
Nella fase attuale, invece, è importante distinguere la dimensione tecnica
dalla dimensione politica; e l’esercizio della politica consiste nell’assumersi
la responsabilità che ci compete.
Anche in ragione della mia attiva partecipazione alla campagna referendaria,
ho voluto essere presente alle due decisive sedute della prima Commissione che
hanno definito il progetto presentato, come ricordava poco fa il collega Sergio,
dall’ex collega Graziano, che oggi non è più presente. Sono stati recepiti gli
emendamenti emersi nel corso del dibattito e si è pervenuti ad una approvazione
all’unanimità.
In questa sede consiliare, dobbiamo fare nostra una proposta fondamentale emersa
nel corso del dibattito: mi riferisco all’invito al Prefetto a riflettere sull’opportunità
di una triade commissariale, lo chiedo anche il presidente Oliverio, vista la
mole di lavoro e i necessari atti da produrre per arrivare in un tempo ragionevole
alla indizione delle elezioni per il nuovo Comune.
Così come sono convinto della piena opportunità di quell’emendamento che,
oltre a prevedere il coinvolgimento dei due ex sindaci, dispone anche l’ulteriore
contributo da parte di un’apposita consulta, in maniera tale da garantire la
massima partecipazione e trasparenza.
Quel che ci si deve mettere in testa è che non ci sono più tempi e ragioni
per aspettare all’ombra di inutili localismi e di indugiare in ancora più
inutili battaglie di retroguardia.
Le classi dirigenti locali per prime devono rispondere con coraggio al
desiderio di futuro che i territori hanno espresso, senza delegare la
responsabilità ai soli livelli istituzionali regionali. Come ho avuto modo di
ribadire a Corigliano pochi giorni fa, deve essere il territorio a farsi attore
protagonista di una progettualità seria e lungimirante.
Spero che qualcuno non si illuda che, dalla nascita del Comune tutti i
problemi si risolveranno d’incanto. E’ proprio dalla nascita del nuovo Comune
che ogni livello istituzionale dovrà dimostrare di essere all’altezza della
sfida e di essere capace di saper concretizzare tutti gli strumenti necessari
per approdare al meglio alla destinazione.
Solo allora, e non prima, potremmo e dovremmo festeggiare. Perché avremo
dimostrato che un modello di sviluppo è possibile e che questo modello potrà
essere da esempio ad altre realtà della nostra regione.
Deve essere altrettanto chiaro che il successo dell’operazione non dipenderà
dai fondi e dalle agevolazioni che la legge nazionale garantisce.
Il buon esito della fusione, nel medio e lungo termine, dipenderà, infatti,
dal cambiamento di approccio che saremo capaci e avremo la volontà di mettere
in campo. Sono convinto che il progetto, nella sua prospettiva compiuta, deve
avere un’ambizione più ampia, quello di prevenire alla realizzazione della
grande città della Sibaritide.
Dobbiamo, inoltre, essere consapevoli che quando accadrà nella costruzione
concreta del nuovo Comune sarà oggetto di attenzione in ambito nazionale.
Abbiamo l’occasione, caro Presidente, di dimostrare che, stavolta, la buona
lezione può arrivare dalla periferia delle periferie, dal Sud del meridione, da
quella Calabria bistrattata che, di norma, assurge agli onori della cronaca per
fatti poco lusinghieri e classifiche da dimenticare.
In tempi di deliri sovranisti, leghisti e
populisti, la Calabria ionica, prima, e la Calabria tutta, poi, può dimostrare
che l’apertura, il coinvolgimento di mettere in comune le forze e le
potenzialità sono l’unica maniera di proporre uno sguardo sensato.
La difesa miope e ad ogni costo del proprio orticello, produce soltanto
piante rinsecchite e terre abbandonate. Ecco perché la lezione che può salire
da questo grande progetto mi pare tanto importante ed emblematica: perché
rifiuta la paura ed abbraccia la speranza; rifiuta gli sterili campanilismi e
si lancia con fiducia dicendo sì al futuro e alla possibilità di far diventare
possesso comune e condiviso quell'enorme patrimonio culturale, sociale ed
economico che non ha eguali, oggi, nel resto del territorio calabrese.
Credo, fortemente, cari colleghi, e concludo, che il rilancio della fascia
ionica calabrese - e mi riferisco dalla Locride alla Sibaritide - potrebbe
rappresentare un volano per l’intera Calabria, un cambio di passo per agevolare
la costruzione di una nuova regione, solidamente ancorata alle proprie identità
e capace di valorizzare al meglio la sua storia, la sua cultura, la sua
vocazione turistica e la sua agricoltura.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ha fatto bene il collega Sergio, e lo faccio anche
io: rispetto a questo iter amministrativo è doveroso ricordare il lavoro del
collega Graziano che, nel frattempo, ha lasciato l'Aula del Consiglio
regionale, a seguito delle note vicende che tutti conosciamo.
Non ho partecipato alle sedute di Commissione, egregiamente presieduta
dal collega Sergio, ma ho letto il comma 3 dell'articolo 1 che riguarda – credo
ci siano tanti cittadini oggi interessati alla vicenda della Sibaritide –
quello che è stato il terreno di base che ha accompagnato un dibattito più
politico che tecnico, rispetto al tema della fusione.
Il comma 3 dell'articolo 1, alla data di cui al comma 1, recita: “I comuni oggetto della fusione sono
estinti”. Risulta, pertanto, ovvio sottolineare anche in quest'Aula,
insieme agli amministratori, che non si estingue la storia di Corigliano o di
Rossano, che non si estingue la storia di due comunità, anche in termini di
Santi Patroni, di devoti a San Nilo piuttosto che a San Francesco da Paola.
Vedo il collega Orlandino Greco, con cui ci siamo
confrontati in quest'Aula, ma anche al di fuori, rispetto al dubbio - che pure
tecnicamente gli apparteneva e appartiene - anche rispetto ai tempi elettorali, se volete,
del Comune unico, che poco c'entrano rispetto all’importante operazione che si
va a realizzare e su cui personalmente, rispetto a pochi altri, nelle ore della
campagna elettorale sul referendum – lo sa chi è di Corigliano e di Rossano in
questa dinamica, chi è più o meno cosentino – ho messo la faccia in modo
convinto; l'ho fatto nel solco di una tradizione che voglio richiamare, e mi fa
piacere, di chi ha governato quei territori. E’ stato fatto anche in quest’Aula,
quando si discuteva nei primi governi di Giuseppe Geraci,
la tradizione della destra che governava quei territori, di Giuseppe Caputo che
va citato, di Giovanni Dima che in quest'Aula
agognava questo.
E’ ovvio – e va dato atto anche al presidente Oliverio, in
modo bipartisan – della visione di
costruire una nuova grande Città dei calabresi.
Le preoccupazioni legittime – lo dico per correttezza –
che, in maniera puntuale, pone il consigliere Greco, vengono poste anche da alcuni
osservatori rispetto ad un percorso che si registra, lo stiamo vivendo, ne
parlavamo anche con altri, per Casali del Manco, dove sono ovvie le difficoltà
manifestatisi nel creare la fusione, perché c'è chi guarda indietro.
Credo che tutto questo sia transitorio, perché ogni
trasformazione della storia, dei grandi Stati e delle cose, porta con sé
difficoltà di carattere burocratico – amministrativo; però voglio sottolineare
– saltando tutte le parti tecniche, delle procedure, festeggiando finalmente un
percorso che parte da lontano nella dimensione storica della visione politica
dei territori – che mai come oggi, nonostante le resistenze – il collega Gallo
l'ha vissuto anche se non era in Consiglio regionale e oggi lo fa con maggior
forza, perché qualcuno aveva messo in dubbio che fosse, fra i sostenitori,
ovviamente parlerà lui dopo di me – si mette tutto in secondo piano perché, per
la prima volta, nella mia visione delle cose, i Comuni nascono anche in
Calabria, come tutte le Municipalità italiane negli anni 1000, non certamente
da una determinazione dei popoli, ma soprattutto perché, chi ci vive, conosce
la storia, da dominazioni aragonesi, bizantine e quant'altro.
Oggi, per la prima volta, sullo stimolo di un procedimento
amministrativo che vede insieme i due Consigli comunali, c'è stata anche una
fase in cui chi aveva deciso, aveva espresso dubbi dovuti alle preoccupazioni,
ma oggi si festeggia, ed è quello che voglio sottolineare su un percorso che
può essere di indirizzo. Le eventuali difficoltà organizzative, strategiche di
questa fusione, serviranno a questa terra anche per ulteriori nuove fusioni e
nuove organizzazioni di uno Stato. Poi, si affiderà al Prefetto la prudenza sul
dibattito, se sia giusto votare entro 4 mesi, o rinviare a un tempo opportuno,
quella è una valutazione che non tocca a noi. –.
Quando con un atto di carattere burocratico - amministrativo
diciamo che si sono estinti i Comuni di Corigliano e Rossano, ovviamente non
stiamo dicendo che si è estinta la storia o la tradizione delle popolazioni di
queste comunità, una marinara e l’altra più bizantina, una conflittualità che,
da buon vicinato, abbiamo anche imparato ad amare nel tempo.
La cosa bella che mi
piace ribadire è che, per la prima volta, dopo migliaia di anni di storia delle
Municipalità c'è un popolo che decide, supportato ovviamente. Si ricorderanno tutte
le difficoltà che abbiamo vissuto per Casali del Manco, un popolo che decide
che è tempo di cambiare, che vuole costruire con la propria volontà, con un
referendum, una nuova grande Città della Calabria.
A queste latitudini,
una regione che ha il 75 per cento di Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti,
che ha difficoltà sui trasporti, sullo sviluppo turistico e anche sul sistema
agricolo – pensiamo ai Comuni che devono far rete su rete di castagne e
quant'altro – é ovvio che diventerà il grande attrattore anche nell’ambito di
un confronto con lo Stato e, al di là delle responsabilità, penso che nessuno –
voglio dirlo – che sia del Partito Democratico o dell’ex PDL, oggi Forza Italia
o Fratelli d’Italia, poteva immaginare che uno Stato, che va verso la
razionalizzazione, abbia mai pensato di poter perdere i Tribunali. Nessuno ci
ha goduto, poi ognuno ha giocato sulle responsabilità per dire che è colpa di
Tizio o colpa di Caio, che ha difeso meglio Tizio o meglio Caio.
Diremo a questo Stato
di una Città che cresce, con centri urbani che diventano attrattori economici
in quella che è una zona che da sempre, la Sibaritide, complessivamente per
storia, cultura e, soprattutto per vocazione economica, legata al turismo e
quant'altro può diventare, anche se già lo è. Anche su questo – presidente
Oliverio – ne approfitto perché, anche qui, siamo nella misura della
responsabilità della politica, ricordo quando mi occupavo di trasporti e Mario
Oliverio, da Presidente della Provincia, parlava di aeroporto della Sibaritide.
Responsabilmente, così
come diciamo che è importante la fusione, dobbiamo anche essere seri e
immaginare una Calabria diversa: rispetto alla Puglia che con 4 milioni di
abitanti ha due aeroporti, e la Campania, con Napoli e 5 milioni di abitanti che
ha un aeroporto. E’ populismo dire quello che non si può sostenere quando,
invece, bisogna dire quello che si può e si deve sostenere, accelerare questo
percorso ed accompagnarlo.
Ciò che il collega
Greco esprime nei suoi interventi non è una visione contro, ma una visione di
responsabilità. E’ovvio che ci sono difficoltà, che si supereranno fra 5, 6 o 7
anni per armonizzare, dando alla Calabria una Città che la rende più forte,
anche nel pretendere maggiore attenzione da parte del Governo centrale.
Non è il caso di oggi,
perché é una festa di divisione in tema di campagna elettorale, perché anche
qui, l'altro aspetto delle risorse economiche dell’Obiettivo convergenza che sono
diventate interamente sostitutive del finanziamento, per cui sono state chiuse
Istituzioni mentre celebriamo un percorso di continuità; mi pare di capire che
lì apriremo nuovi ospedali e, anche su questo, poco populismo, é un percorso di
continuità amministrativa di chi ha preceduto ed ha messo in campo risorse. Tutto
si costruisce con la volontà del popolo, che decide di lasciare la
preoccupazione di essere nati a Corigliano o a Rossano. Mia figlia è nata a Cetraro, avrei voluto fosse nata a Manhattan, dove già c’è
uno status, mentre Cetraro, Cosenza, Corigliano, Rossano sembrano una vecchia Calabria, quindi
mi piace sottolineare che ci vuole una forte volontà.
Le preoccupazioni del
collega Greco non sono banali e vanno accompagnate, ma ciò non può frenare
questa grande opportunità, per cui: Viva Corigliano – Rossano.
Attenzione che ho
imparato. Una volta ho detto: Viva Rossano - Corigliano e mi hanno spiegato che
bisogna dire “Viva Corigliano-Rossano” o come si
chiamerà, e viva l'opportunità di una terra con una nuova grande Città che
diventa più forte per le comunità più piccole, e nel confronto con uno Stato,
assente rispetto al Sud, e che con le grandi città può recuperare, in termini
di presenza di istituzioni, di finanziamento che si deve accompagnare anche
all'Obiettivo convergenza, tutto quello che, per chi è addetto alla politica
come noi, rispetto a chi pensa di farla facilmente – mi riferisco al populismo
vero che è quella filosofia 5 Stelle che in quest'Aula penso non piaccia a
nessuno, non per preoccupazione, ma per irresponsabilità – é il miglior atto
per sentirci responsabili.
Bene hanno fatto tutti
a ricordare i protagonisti di questo processo che, per quanto ci riguarda,
prima avviene e meglio è.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Mi unisco anch'io alle parole di elogio nei
confronti di chi ha saputo lavorare alla realizzazione di una legge che
portasse alla fusione, alla creazione della Città più grande della provincia di
Cosenza, una città che oggi ha assolutamente bisogno di un’attenzione diversa
da parte della Regione Calabria.
Quel territorio necessita di una ricostituzione di ruoli e di uffici,
essenziali per la vita civile, e di un Tribunale che è venuto meno e che oggi deve
essere la priorità assoluta. Ancor prima dell'individuazione dei Sindaci o
degli amministratori, questo Consesso regionale dovrà fare da tramite perché il
Tribunale venga restituito a quel territorio, a quella zona che è la più ricca
della regione, dove viene effettivamente prodotta l'unica vera ricchezza del
territorio, senza togliere nulla a Castrovillari o ad altri territori; una zona
attanagliata dal fenomeno mafioso, non solo per modo di dire, ma perché è così;
che è stata violentata, privandola di una Procura della Repubblica che é un presidio
di civiltà in quel territorio e che necessita di attenzione.
Da questi scranni non può non giungere il forte ringraziamento per chi
ha lavorato a questa promozione, alla realizzazione di questa legge e di quella,
tanto vituperata, per la creazione di Casali del Manco: al professore Viscomi,
al quale facciamo il nostro in bocca al lupo per la recente candidatura a
scranni più elevati rispetto a quelli dell’Assessorato Regionale e al suo
lavoro alacre; al capogruppo del Partito Democratico, Sebi Romeo, che per primo
ha individuato l'essenza fondamentale della variazione che ci apprestavamo a
fare, creando Casali del Manco prima, e Corigliano - Rossano dopo, e rappresentare
plasticamente che questa é l'Amministrazione regionale che ha finalmente dato
il via alle reali Riforme di questa Regione. Non possiamo che ringraziare la Giunta
regionale tutta, in particolare il presidente Oliverio, senza l'aiuto del quale
probabilmente non saremmo mai arrivati a questo; lo sforzo e il riconoscimento ad
una minoranza che, in questo Consesso e per quel che riguarda queste tematiche,
è stata assolutamente vicina alla maggioranza, lavorando in maniera alacre e
intelligente per la realizzazione di questo miracolo: una città di 80 mila
abitanti che andrà a guidare un territorio vastissimo al quale, come cosentini,
dobbiamo ancora una volta inchinarci, perché a quel territorio che, ripeto, è l'unico
che crea ricchezza reale sul territorio della nostra Provincia, va restituito
l'onore che merita. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.
Presidente del Consiglio, colleghi consiglieri, abbiamo oggi all'esame di
questo nobile Consesso la legge-provvedimento istitutiva del Comune unico,
scaturente dalla fusione di due delle più importanti città calabresi,
Corigliano Calabro e Rossano.
Due perle dello Ionio che, spero, sappiano diventare insieme il gioiello
della Calabria, la Città protagonista del Mediterraneo. Peccato non aver
lavorato, così come invece si poteva e si doveva, e come più volte avevo
ribadito, per istituire la grande Città della Sibaritide, comprendendo nella
fusione anche Cassano allo Ionio.
Una miopia politica della quale la Calabria intera pagherà amaramente il
conto per non aver regalato al mondo intero la Capitale della Magna Grecia, uno
dei fari della cultura per antonomasia, dell'archeologia d’èlite da promuovere
ovunque per divenire esempio e presupposto della crescita delle future
generazioni.
La Città leader dell'archeologia, separata da quel Crati,
da rendere navigabile nella parte valliva, così come lo era al tempo
dell'insediamento ellenico, che ha visto nascere sulle due sponde la civiltà
greca con le stupende Sybaris e Thurium,
esempi planetari di storia e di cultura, non altrove rinvenibili. Due
capolavori inimitabili.
Tutto questo avrebbe regalato ai calabresi la “fabbrica” più qualificata
dei loro desideri di crescita, l'industria pubblica più attuale e grande del
Mezzogiorno, intorno alla quale realizzare progresso, attrazione turistica,
occupazione qualificata e benessere diffuso.
Non solo. Avrebbe offerto l'occasione di assicurare lo sviluppo e la
generazione di grandi interessi economici in favore delle collettività
autoctone, quelli direttamente produttivi di una ricchezza diffusa assicurata
da chi pretende un'offerta di cultura archeologica, servizi di lusso e di alta
qualità, da rendere progressivamente accessibili anche al ceto medio.
Mi riferisco, per esempio, alla nautica da diporto, alle competizioni
offshore e velistiche, agli sport subacquei, con particolare riferimento
all'archeologia e alla fotografia, che avrebbero insegnato a giovani e adulti,
gli itinerari dei popoli che sono ivi approdati secoli orsono.
Il tutto strutturalmente insediato in un paesaggio fatto di storia e di
esempi monumentali che ben si inquadrerebbero, quale scenografia altamente
attrattiva, con campi di golf internazionali, belli e attrezzati, al punto da
guadagnare verosimilmente l'istituzione della competizione regina degli Open
internazionali. Con Cassano allo Ionio, colpevolmente trascurato, persino da
chi avrebbe avuto il dovere di pretenderlo, abbiamo fatto perdere alla Calabria
l'occasione favorevole per il suo rilancio, per la conquista delle prime pagine
delle riviste che trattano di storia, archeologia e lusso.
L’iter della fusione che oggi ci riguarda, è stato disseminato da notevoli
difficoltà ed incomprensioni, nate soprattutto a causa di impropri protagonismi,
che hanno lavorato per disgregare piuttosto che unire la cultura della Città
unica, pretesi da rappresentanze spesso indebite, perché mai provate da precise
indicazioni di identità dei deleganti.
Conseguentemente, si è aggiunta all’iter generativo dell'aggregazione
municipale, una competizione quasi da stadio, caratterizzata dal linguaggio
improprio e molto spesso volgare.
Si è privilegiato l'atteggiamento muscolare rispetto a quello della
ragione, ricorrendo ad ingiurie e provocazioni che, per poco, non hanno causato
scontri ed hanno disgregato tutto ciò che invece occorreva aggregare. Il tutto
condito non da coerenza, ma da fame di notorietà, altrimenti non conseguibile, che
é andata a discapito della diligenza e del coinvolgimento sociale.
In buona sostanza, a tutto questo è mancato ciò che invece occorreva: il
preventivo studio di fattibilità, con annesso il progetto della nuova Città,
dove disegnare l’insieme godibile da parte della collettività, lasciata per
molti versi ignara e inconsapevole nella determinazione del consenso
referendario. È vero, signori consiglieri, c'è stato un referendum che ha
registrato una bassa frequenza al voto, ma un consenso ampio. Il suo risultato
non è stato, tuttavia, certificativo del consenso
della maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto.
Un gap democratico al quale
invero avrebbe posto rimedio l'approvazione della proposta di legge a firma mia
e del consigliere Sergio come primo firmatario, ovunque apprezzata per
completezza e corretta elaborazione.
Detto questo, preannuncio all’Aula il mio voto coerente e contrario, e non
perché non sono d'accordo alle fusioni, in favore delle quali mi batto da anni,
ma perché ritengo che le stesse debbano essere fatte bene.
Atteso che c'è una mia legge presentata nel gennaio del 2015, dove si
incentivavano non solo le fusioni, ma anche le unioni dei Comuni, a nessun
progetto ideologico è consentito di realizzare danno alla collettività. Figuriamoci
a quello disegnato molto privatamente e approvato solo per compiacere a taluni.
Al riguardo, pare che abbia insegnato poco l'errore compiuto con Casali del Manco,
al quale io stesso votai contro in solitudine, ma in una esaltante coerenza,
ovunque additato come tale e ironizzato anche dal Sole 24 Ore come “caso curioso” tra i 29 perfezionati in Italia.
Una fusione come questa, fatta male e discussa peggio, corre il rischio di
divenire la causa di tanti mali organizzativi, che i cittadini pagheranno
amaramente in un primo lungo periodo. Mi sottraggo dall’assumere alcuna responsabilità
in tal senso.
Un mio no perché ciò che oggi si pone al voto sarà verosimilmente fonte di
guai per i cittadini ionici innocenti, presi in giro da sogni che ben potevano
realizzarsi con maggiore giudizio e la necessaria ragionevolezza. Sarebbero bastati:
l'avvio dei lavori sulla legge di riordino del sistema delle Autonomie locali,
sancita dalla normativa nazionale e altrove perfezionata; una fase istruttoria
seria, tendente a valutare obiettivamente la meritevolezza
o meno della fusione che oggi impegna l'odierna seduta; la ragionevole
approvazione della proposta di legge a firma mia e del consigliere Sergio, che
ancora non è stata portata in questo civico Consesso. L'approvazione di
quest'ultima avrebbe potuto precedere l'odierna fusione e, pertanto,
disciplinarla nel miglior modo possibile, tanto da dare alla nuova Città quella
speranza e quella certezza che non ritengo alla portata della legge-provvedimento
oggi proposta all'esame e al voto di quest’Aula.
Un altro no, perché essendo stato Sindaco per tanti anni, conosco le
difficoltà che oggi si incontrano nell'amministrazione ordinaria di una città,
figuriamoci quelle cui si va incontro nel crearne una nuova senza averne
testato prima la stabilità. Non voglio citare gli esempi negativi di Casali del
Manco. Spero di sbagliare, ma i cittadini pagheranno il difetto quasi assoluto
di riferimento istituzionale, l'assenza dei servizi, la povertà dei loro
bilanci, una programmazione frammentaria e, quindi, difficilmente realizzabile,
un'organizzazione esempio della peggiore precarietà, una dotazione organica
penalizzante per alcuni e troppo premiante per altri, che trascurerebbe le
categorie “A” ad esempio di Corigliano, i precari rossanesi e così via.
Un percorso in dura salita, quasi impossibile da percorrere ed un caos
imminente. Sarà persino difficile, e i vari emendamenti lo testimoniano, in
prossimità delle prime elezioni amministrative, coordinare i due uffici
anagrafe nel compimento dei necessari adempimenti elettorali.
Insomma, con la fusione i cittadini di Corigliano e Rossano avrebbero
dovuto godere della certezza di guadagnare e non perdere rispetto a ciò che
hanno, e non sarà certamente così.
Oggi, nonostante tutto questo, si decide di ratificare quella volontà popolare
alla quale il legislatore costituzionale assegna il valore esclusivamente
consultivo.
La responsabilità é anche di alcuni esponenti politici, che si sono preoccupati
di fare sul tema inspiegabili e frettolose fughe in avanti, supponendo di
guadagnare chissà che cosa sul piano politico, e finendo per racimolare il
nulla o poco più.
Altre ancora hanno presunto di offrire un contributo tecnico alla fusione,
giudicando eventi necessari (quale la preventiva stesura di una bozza di Statuto)
“ipocrisie politiche”, addirittura pensando di consigliare al Ministero
dell'Interno o al Prefetto, una triade commissariale piuttosto che un Commissario unico. Una Regione, in
quanto tale, e noi, consiglieri di questo civico Consesso, dobbiamo fare di
tutto per lavorare al meglio nell'interesse della collettività e di non scadere
mai nel populismo itinerante e nell'improvvisazione tecnica ma, soprattutto,
non essere vittime sacrificali delle ignoranze, delle inappropriatezze,
dei luoghi comuni, dell’abituale continuità con le vecchie logiche dei compari
in una volta da accontentare, dei progetti che rovinano ciò che è già precario.
A tutti noi occorre preporre la ragione all’istinto e al miraggio, che si sono
dimostrate le cause che negli anni passati hanno portato la Calabria alla
rovina.
Si esercita male il nostro ruolo se lo si riduce ad atteggiamenti
mercantili, supponendo di fare politica racimolando consensi isterici, pressapochisti e lobbistici, mettendosi contro le
istituzioni locali. Per tutte queste ragioni, esprimendo la mia posizione esclusivamente
personale, che non riguarda gli altri componenti del gruppo “Oliverio
Presidente”, mi vedo costretto, così come ho già fatto nella seduta di
Consiglio su Casali del Manco, ad esprimere un voto negativo a questo
provvedimento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Il collega mi dice di stringere, ma non credo sia possibile perché, da
cittadino la Sibaritide, sento davvero la gravità del momento. Sono cittadino
di Cassano allo Ionio e, varcato il Crati, entro nel
territorio oggi all’attenzione del Consiglio regionale.
Dopo l'intervento del collega Greco che annuncia il suo voto contrario,
rispetto la volontà del collega e le motivazioni che ci portano a riflettere.
Allo stesso tempo però, non possiamo fermarci di fronte a un appuntamento con
la storia.
Per la prima volta, rispetto a Comuni di queste dimensioni – c'è il
precedente di Casali del Manco e di 50 anni fa, quando ancora non c’era il
Consiglio regionale, quello della nascita di Lamezia Terme – la massima Assise
calabrese si esprime su una norma riguardante la fusione di due Comuni di
queste dimensioni da cui nascerà la più grande Città della provincia di
Cosenza, la terza della Calabria. Una città di 80 mila abitanti in un
territorio che, peraltro – è bene ricordarlo – é locomotiva economica e
produttiva di questa regione. Un Sindaco che guidava la città di Rossano
qualche anno fa, definiva il nostro territorio “la Calabria del Nord-Est”.
Oggi quel territorio, che é stato culla di civiltà, ma che è anche
laboratorio politico, luogo in cui si discute e si ragiona, rispetto ad un
momento che lo ha colpito negativamente, vale a dire l'eliminazione di un
ufficio giudiziario in un territorio dove c'è presenza di consorterie criminali
di grande livello, decide di reagire con un'idea.
Ritengo che la più grande idea degli ultimi 50 anni in Calabria sia stata
l'istituzione dell’Università di Arcavacata. Oggi c'è
una grande idea e, soprattutto, una grande speranza per le generazioni future.
C'è l'idea di costruire una nuova Città, di unire due grandi comunità, che
spesso si sono guardate e non si sono viste, in un territorio ricco ed
importante.
Da parte mia, lo dico con grande sincerità – sono stato anche oggetto di
polemiche in questi giorni da parte di amici, sempre nell'alveo del dibattito e
del confronto democratico – da uomo di quel territorio, ma anche da consigliere
regionale non può non venire un convinto sostegno rispetto a questo progetto,
ad una proposta che rappresenta una speranza per il territorio e per le
generazioni future. Qualche tempo addietro, dico questa cosa davvero con
dolore, da avvocato del foro di Castrovillari e frequentatore di quel
Tribunale, sono stato avvicinato da un signore che lavorava in cancelleria, il
quale mi ha chiesto qualcosa per suo figlio che era ingegnere e aveva bisogno
di lavorare, e mi ha chiesto come vedessi la fusione, la nascita di questa nuova
Città.
Io risposi: “Anche per suo figlio, che è un tecnico, ci potranno essere
occasioni di lavoro, di crescita e di sviluppo”. Quel signore era il
cancelliere Vitale, deceduto lo scorso 25 dicembre, proprio per mano di quel
figlio per il quale chiedeva lavoro e attenzione.
Di fronte a queste situazioni e a questi eventi, non si può non assecondare
e sostenere un progetto che è partito dal basso, che è stato voluto dai
territori, che è partito dalle associazioni, che è stato assecondato dai
Consigli comunali e che oggi, dopo diversi passaggi, vede il momento della sua
approvazione finale in Consiglio regionale.
La mia nota libertà di pensiero, quella che forse non mi ha consentito di
crescere oltremodo in politica, mi fa dire che chi mi ha preceduto in questo
seggio, bene ha fatto ad assecondare le volontà del territorio. Credo che non
debba venir meno il sostegno a questi progetti e a queste idee.
Il collega Greco ha fatto delle osservazioni che, in parte, condivido.
Finora, probabilmente, si è proceduto ventre a terra. Si sarebbero dovute fare
tante cose: dallo studio di fattibilità, all'armonizzazione dei tributi e,
finora, i tempi – lo dico con la stessa libertà di pensiero – probabilmente
anche quelli del referendum, sono stati dettati da eventi e situazioni extra
politiche, guidati da altri poteri dello Stato, ma non credo che oggi possa
essere chiesto un cosiddetto termine di grazia o un rinvio. Uno degli elementi
negativi è stata la scarsa partecipazione al referendum, pur con un risultato
quasi plebiscitario: il 43 per cento a Rossano e soltanto il 35 per cento a
Corigliano, rispetto a consultazioni elettorali amministrative nelle quali
vengono votati consiglieri comunali che, spesso, non sanno nemmeno cosa
andranno a fare in Consiglio comunale. È davvero un peccato che quella
consultazione abbia visto la partecipazione soltanto del 35 e 40 per cento
degli aventi diritto, così come sono venuti fuori in questo percorso i difetti
dei territori, i contrasti tra istituzioni e cittadini, il pensare che ci fosse
sempre l’idea di insabbiare il procedimento.
Credo che questo sia stato un vero peccato. Spesso si è fatta la caccia
alle streghe, si è parlato di speculazione, di sotterfugi e credo che, invece,
sia stato un errore non pensare che questo procedimento dovesse essere spedito
e che oggi debba arrivare a conclusione.
Il Consiglio regionale non fa altro che assecondare le volontà prevalenti dei
territori, dei cittadini e dei Consigli Comunali. Bene ha fatto, lo voglio
sottolineare, il Presidente della prima Commissione, consigliere Sergio, che
con il suo equilibrio e la sua bonomia, ha avuto il merito, e lo dico con
sincerità, di traghettare questo progetto di legge fino all'approvazione senza
scossoni. Complimenti, consigliere Sergio. Do atto della sua capacità in questo
percorso anche se, nel corso delle audizioni, degli ulteriori momenti di
confronto che ha voluto, sono venute fuori posizioni non chiare, spesso anche da
parte delle istituzioni rappresentative di quei territori che, magari, hanno
sottoscritto documenti e hanno dichiarato cose diverse. Oggi siamo al momento
conclusivo del percorso. Credo che quello della nuova consultazione elettorale
sia un falso problema, se ne è discusso molto in queste settimane in
quell'area, ma non è un momento che decide il Consiglio regionale e che
deciderà la Prefettura.
Pur avendo seguito questo percorso, assecondando le volontà dei territori,
la Regione non decide la data delle elezioni, ma non credo che potrà rimanere
passiva nel momento in cui questo processo si concluderà. Lo dico senza
polemica, perché questo per me è un momento importante, un momento di festa e
non voglio essere strumentale. Lo dico prima di suscitare eventuali reazioni da
parte di chi mi sta ascoltando. Mi spiego meglio: non possiamo portare la
fusione di Corigliano - Rossano nell'agenda delle cose fatte, se non riempiamo
di contenuti, attraverso interventi di sostegno serio, e lo dico sinceramente,
da parte dell'Ente sovra comunale.
Il collega Bevacqua diceva che le classi dirigenti dovranno essere
protagoniste del territorio, ma le classi dirigenti sovra comunali non possono pensare
di lasciare tutte le responsabilità e le iniziative alle classi dirigenti di
quel territorio; lo dico senza strumentalità, perché quando si è voluto per
altre porzioni di territorio si è fatto e si è dato.
L'ospedale unico? Non credo che basti. Ieri o l'altro ieri abbiamo
inaugurato i lavori prodromici per le infrastrutture,
ma non credo che questo possa bastare. C'è bisogno di risposte. Qualche annetto
fa, sulla questione della metropolitana leggera di Cosenza, c'è stato un lungo
dibattito fra la Regione ed i Comuni di Cosenza e Rende. La conclusione è stata
l'approvazione di un Accordo di programma che ha portato quattrini alle città
di Cosenza e Rende, 85 milioni di euro circa. Credo che, rispetto a questa
proposta di legge, ed al momento storico che stiamo vivendo, sia necessario
riempire di contenuti attraverso interventi seri con un sostegno economico da
parte della Regione. Anche perché dobbiamo capire a quale grande progetto
pensiamo, considerato che su quell'area c'è soltanto un PSA che è ormai datato.
Voglio ricordare al collega Greco che ero sindaco di Cassano quando si fece
quel PSA che travalicava, finalmente, i confini delle municipalità e aderì - lo
ricorderanno i colleghi sindaci del tempo - senza chiedere nulla, senza
rivendicare nulla, ma con la sola idea di costruire una grande città che, a
distanza di 20 anni, 30 anni, 50 anni, avrebbe potuto essere la città della Sibaritide.
Una città di 100.000 - 120.000 abitanti che avrebbe potuto concorrere nel modo
migliore possibile - lo dico da uomo di quell'area - con l'altra area urbana
della Provincia ed altre aree urbane della regione come l'area di Cosenza - Rende,
avendo all'interno del proprio arco una serie di frecce come le attività
produttive, l’agricoltura, il turismo balneare e il turismo archeologico. E
allora accanto a questo PSA, del quale discutiamo da 10 anni e che ancora non
ha avuto definizione, è necessario un grande progetto di armonizzazione di
queste due città.
In questa proposta di legge c'è l'idea di un nuovo Municipio che nascerà
vicino al nuovo ospedale: cosa intende fare la Regione per sostenere i costi di
realizzazione? Al centro della nuova città c'è un’area industriale, l'area di
Sant'Irene che potrà essere il centro di quella città, ma bisogna vedere come
intervenire e spostare, eventualmente, quell’area industriale. Le due città
hanno due centri storici bellissimi con delle peculiarità. Rischiano, con la
creazione della nuova area urbana, di essere depauperati, di avere meno
abitanti. Cosa pensiamo di fare per far sì che venga arginata la
desertificazione di quei centri storici?
Questo progetto non credo possa essere considerato esaustivo. Sarebbe un
errore se gli amici di Corigliano e Rossano pensassero di chiudere, così, la
partita. Credo che da questa idea debba nascere l'idea - lo voglio ribadire -
della nuova città della Sibaritide.
Cosa progettiamo? Cosa prepariamo, oggi, per far sì che nei prossimi anni
anche le comunità limitrofe possano essere avvicinate a questo progetto, non
attraverso una fusione per incorporazione, ma attraverso un’armonizzazione del
percorso urbanistico e non solo urbanistico? Vicino a Corigliano e Rossano ci
sono delle comunità interne che in questi decenni hanno subito un
depauperamento di popolazione. Ebbene, il rischio che queste cittadine vengano ad
essere cittadine disabitate è un rischio notevole. Cosa pensiamo, come Regione,
per far sì che queste comunità possano sopravvivere, per impedire che lo
sfasciume pendulo di Giustino Fortunato insegua noi altri a Mare nella piana di
Sibari? È un territorio al quale mancano infrastrutture di collegamento.
Bisogna pensare ad ulteriori investimenti e le classi dirigenti devono avere la
capacità di pensare, così come è stato fatto da chi ha voluto questa proposta
di legge, cosa fare per i prossimi decenni per realizzare una nuova città.
La storia ci ha insegnato che in quel territorio c'è stata Sibari 2700 anni
fa. Oggi, probabilmente, stiamo vivendo un momento altrettanto storico. Lo
sapranno i posteri, ma sicuramente abbiamo il privilegio di partecipare - e lo
voglio dire con emozione - ad un percorso virtuoso, ad un percorso di speranza.
Con la speranza di trattenere qualche figlio di questa terra attraverso
investimenti, attraverso nuove opportunità economiche e con la speranza di
costruire una città, la città della Sibaritide del futuro, per far sì che
questa nuova speranza possa essere inserita nell'agenda delle cose fatte
dobbiamo, sicuramente, riempirla di contenuti.
Auguri Rossano-Corigliano, auguri Corigliano-Rossano, auguri Sibaritide, auguri cittadini di
quell'area.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Guccione. Ne ha facoltà.
Credo che il Consiglio regionale, oggi, compia una presa d'atto di un
processo che ha dei padri. Voglio ringraziare, qui, l’ex consigliere Graziano
che ha presentato, qualche mese fa, questa proposta di legge che, poi, ha dato
l'impulso, dopo le delibere dei Consigli comunali, al processo referendario e
partecipativo. Non è una fusione a freddo, come qualcuno vuole farla passare, è
una fusione di due realtà importanti che è avvenuta attraverso un
coinvolgimento popolare. Vorrei ringraziare anche Franco Sergio, Presidente della
Commissione, che ha istruito il processo democratico che ci porta, oggi, ad
approvare la legge e, quindi, formalmente ad avviare il processo di fusione
istituzionale dei due comuni.
Non è banale, non è che stiamo facendo solo la terza città della Calabria.
Nasce la terza città della Calabria, nasce una realtà urbana tra le più ricche della
Calabria, con una presenza turistica e agroalimentare di grande livello, che ha
un PIL, preso a sé, che non fai invidia al PIL delle regioni d'Italia più
sviluppate. Quindi diamo vita a una città che può essere motore dello sviluppo
non solo della Piana della Sibaritide, ma dell'intera Calabria. Questo è il
punto, il punto politico.
La politica lo deve comprendere, deve comprenderlo perché, noi, sostanzialmente
con il voto di stasera diamo la possibilità a una classe dirigente di diventare
protagonista sulla scena politica calabrese e sappiamo quanto c’è bisogno di
fare diventare protagoniste le grandi città. Questo processo fa scuola a
livello nazionale, per la prima volta non siamo l’ultima ruota del carro, forse.
Abbiamo avviato un processo di riassetto istituzionale che vede la Calabria
protagonista. È la più grande fusione, in termini di abitanti, che si registra
in Italia e lo facciamo dopo Casali del Manco, un altro importante processo,
difficile, perché tutti i processi di cambiamento sono difficili e lo abbiamo
fatto con una città come Casali del Manco che confina con Cosenza, con la città
capoluogo di Provincia. Non è un piccolo Comune. Ecco c'è un disegno che nasce
e nasce anche perché c'è una spinta a farlo nascere, dovuta da due o tre motivi.
C’è chi fa finta di non capire che è nata in Calabria una città metropolitana
come quella di Reggio Calabria, che è a sé, che ha cambiato gli assetti
istituzionali, che è una Regione dentro la Regione: firma direttamente col
Governo Nazionale il patto per la città di Reggio Calabria, che prescinde dal Patto
per la Calabria e ha direttamente finanziamenti dal Governo nazionale. Questo
implica, in una regione dove le città sono piccolissime, la necessità di
progetti di fusione, in particolare nella Calabria del Nord, così come anche
nel centro con il dibattito che si è acceso intorno a Catanzaro-
Lamezia. Dobbiamo andare ad un riassetto, anche perché nel frattempo le Province
dovevano essere abolite. Oggi non so che cosa sono le Province, però hanno avuto
una funzione, la Provincia di Cosenza è il 42% della Calabria, però oggi
Cosenza, la Provincia della Calabria del Nord, non può essere rappresentata
perché, ovviamente, non abbiamo grandi città. Cosenza è una città di 67.000
abitanti, è la città capoluogo. Anche lì c'è un dibattito sull' area urbana,
sulla fusione Cosenza-Rende-Castrolibero.
Dobbiamo accelerare questi processi. Sono convinto che alcune
considerazioni che faceva Orlandino Greco devono essere prese in considerazione,
perché è ovvio, come avviene in tutti i processi di cambiamento, dobbiamo fare
in modo che siano largamente condivisi e partecipati. Se non facciamo questo,
il rischio è che, poi, non possiamo fermarci rispetto a tutto questo. Lo dico
perché dobbiamo avviare anche un nuovo regionalismo. Non bastano solo questi
processi di cambiamento delle città, ma dobbiamo prendere atto che il regionalismo
in Calabria ha fallito, sono oltre 40 anni, ha fallito e c'è bisogno di una
classe dirigente che sia più rispettata a Roma e non c'è in Calabria una classe
dirigente che è rispettata a Roma. Faccio l'esempio della sanità. Abbiamo
discusso in due sedute qui, sono stati convocati tutti i sindaci della Calabria,
abbiamo annunciato incatenamenti, ma è passato Natale, è passato Capodanno, è
passata l'Epifania e le cose nella sanità calabrese sono peggiorate invece di
migliorare, nonostante le minacce del presidente Oliverio di andarsi ad
incatenare a Palazzo Chigi. L’incatenamento non è arrivato. Siamo alle elezioni,
ci sarà un nuovo governo, non sappiamo di quale colore ma la sanità in Calabria
si aggrava. Vuol dire che questa Regione non ha autorevolezza a Roma.
C’è un vulnus nel rapporto tra
Regione e Governo Nazionale che non è di poco conto. Per questo, ancora di più,
mi convince la necessità di avere grandi città che possono dare una mano a
questa Regione per essere maggiormente rappresentativa, più forte nella
trattazione col Governo Nazionale. Magari fosse solo commissariata la sanità
calabrese! Ci hanno commissariato anche il porto di Gioia Tauro e le nomine che
la Regione aveva proposto al Governo nazionale non sono arrivate. Quindi è
sempre più necessario fare un'operazione che va nella direzione di avere una
classe dirigente territoriale che possa essere legittimata alla guida di grandi
città e possa ricostruire un rapporto positivo col Governo nazionale. È questo
il grande deficit rappresentativo della Calabria e questo processo ci aiuta,
non è solo ingegneria istituzionale; questo processo aiuta ad avere una classe
dirigente che si mette in gioco, in campo, che ci può dare rappresentatività e
lo abbiamo fatto. Ho incontrato, abbiamo partecipato con Viscomi a diversi
dibattiti a Rossano e Corigliano sulla fusione. Beh è ovvio che lì va dato atto
alle forze sociali, all'associazione e in parte anche al mio partito che ha
superato le difficoltà, si sono battuti e insieme hanno costituito dei nuclei
importanti per la creazione di un giusto consenso ottenendo un risultato
eccezionale. Nessuno pensava che quel referendum potesse avere quella partecipazione
e che il sì potesse avere quel risultato. Anzi le previsioni erano ben altre.
Quindi credo che, da questo punto di vista, dobbiamo fare in modo di accelerare
i processi. Oggi chiudiamo con la più importante città della Calabria, anzi
della Calabria del nord, che certamente darà un impulso importante anche allo
sviluppo di questa regione. Dobbiamo procedere attraverso una legge che possa,
autonomamente, attraverso un referendum, far promuovere ai cittadini il
referendum e che dia impulso alla fusione delle città. Non possiamo delegare
solo ai Comuni, ai Consigli comunali, dobbiamo trovare un modo, un referendum,
un numero di elettori e di elettrici di più comuni che si vogliono mettere
insieme e far partire, anche qui, direttamente, l'atto di impulso attraverso la
partecipazione popolare.
Volevo fare gli auguri ai colleghi che sono candidati alle elezioni, di
qualunque colore essi siano, e un particolare augurio al vicepresidente Viscomi,
che è candidato dal mio partito. Ovviamente sento un particolare coinvolgimento
per questa candidatura, non solo per il ruolo istituzionale che ha Viscomi, ma
anche per la conoscenza, approfondita, che mi ha permesso di frequentarlo di
più rispetto al passato. Prima ci conoscevamo per via di giornali o di
interviste e devo dire che in particolare, anche su questa questione dei
referendum di fusione, è stato molto attento. Capisco e condivido la
candidatura di Viscomi, ma non è un addio a questo banco, penso che sia un
arrivederci da qui a due anni, perché le auguro, caro Vicepresidente, di poter
dare il suo contributo alle prossime regionali. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito, ne ha facoltà.
Anch'io, all'inizio di questo mio breve intervento, faccio un in bocca al
lupo, gli auguri ai colleghi che hanno trovato una candidatura nelle varie
forze politiche e, non ultimo, come diceva il collega Guccione, al professore
Viscomi e non so se è stata già lanciata una sua candidatura - professore - fra
due anni, secondo quello che ho sentito dal collega Carlo Guccione.
Ritorno nel merito della pratica. Ho detto che sarò veramente breve perché
eviterò di ripetere la bontà del concetto delle fusioni, perché, in modo più
autorevole di me, già lo hanno fatto i colleghi. Del resto chi mi ha preceduto
conosce meglio di me i territori di Corigliano e Rossano. Sono il primo
consigliere regionale, non della Provincia di Cosenza, che prende la parola su
una fusione di due paesi della Provincia di Cosenza. Però mi voglio associare
perché ritengo che sia un momento estremamente significativo ed importante che
vive questo Consiglio regionale. Un momento di cui il Consiglio regionale ha
preso atto, dopo che c'è stato un movimento che è venuto dal basso, con le
associazioni che sono state così attive da fare da stimolo e da istanza nei
Consigli comunali. Bontà di quei Consigli comunali che hanno saputo recepire
queste istanze e, con atti deliberativi congiunti, hanno portato avanti questa richiesta
che, poi, ha trovato sintesi in un progetto di legge meritoriamente portato
avanti dal collega Giuseppe Graziano, al quale va il mio saluto. Tra le altre
cose, ho apprezzato l'onestà intellettuale del collega Gallo nel ricordarlo,
prima di me. Dopodiché, dopo le delibere dei Consigli comunali, l'iter
legislativo in Consiglio regionale viene avviato in Commissione: le prime
audizioni, le prime sedute di Commissione; ricordo a me stesso di essere stato
un forte sostenitore della linea che andava verso la fusione, anche se,
nonostante gli atti deliberativi, anche alle prime audizioni, il collega presidente
Sergio si ricorderà, non c'era una grande unità di intenti tra i due sindaci.
Ma questa unità di intenti, poi, ha trovato, in modo sovrano, sintesi nel
popolo sovrano mediante il referendum. A quel punto si è dovuto prendere atto
di un dato schiacciante, al di là anche dell’affluenza alle urne un poco
debole, ma questa è la legge, oggi ne bisogna prendere atto.
L’iter legislativo ha proseguito, però, con delle osservazioni, non delle
critiche alle fusioni, ma sono venuti fuori dei momenti che richiamano anche al
senso di responsabilità che deve avere questo Consiglio regionale. Il presidente
Sergio lo ricorderà: abbiamo iniziato la penultima commissione con un documento
congiunto presentato dai due sindaci, che ponevano non il dubbio sulla fusione,
ma cautela e senso di responsabilità su quello che deve essere il percorso
legislativo che porta alla fusione. Ritengo che, come diceva il collega
Guccione, sia una presa d'atto, ma è una presa d'atto importante oggi, in cui
intanto dobbiamo mettere una data di istituzione di questo nuovo Comune. La
data, contenuta nel dispositivo di legge, è quella del primo marzo. Siamo tutti
convinti che il primo marzo sia una data aberrante per la concomitanza con le
elezioni politiche, perché ci sarebbe una confusione anche dal punto di vista
della costituzione dei seggi elettorali e, pertanto, c'è stata una corsa agli
emendamenti anche da parte del sottoscritto, da parte del collega Sergio, da
parte del collega Giudiceandrea che determinano una data di istituzione di
questo nuovo Comune. Ognuno ha individuato una data come se stessimo dando i
numeri e, invece, ritengo - mi rivolgo proprio al collega Giudiceandrea - che
la data di istituzione di questo Comune deve avere anche un senso normativo in
base alle leggi. La legge di riferimento, la numero 182 del 1991, sfruttiamola
tutta, così veniamo incontro anche a quelle perplessità, non alle critiche sulla
fusione, che sono state dette dal collega Greco, ma che ognuno di noi ha messo
in evidenza anche in Commissione.
Oggi questa pratica, per quanto mi riguarda, va approvata, per cui annuncio
il mio voto favorevole. Sicuramente discutiamo il perché ognuno di noi ha
presentato degli emendamenti con una data diversa di istituzione del Comune. I
miei emendamenti sono in base alla legge 182 del 1991 che consentirebbe di
traslare l’inizio, l’istituzione di questo comune fino al 15 giugno. Ho detto
primo giugno giusto da un punto di vista anche temporale di inizio mese. Però
la legge, sappiamolo, ci consentirebbe di istituire questo nuovo Comune a far
data 15 giugno. Direi quasi di emendare me stesso, di sfruttare tutto questo
tempo a disposizione perché il tempo è esiguo veramente, altrimenti diamo i
numeri senza senso oppure, viceversa, costringiamo ad un tour de force che potrebbe portare a quelle
conseguenze, che diceva il consigliere Orlandino Greco, in termini di servizi,
di una nuova amministrazione. Stiamo parlando di circa 500 dipendenti tra le
due amministrazioni comunali. Quindi una macchina, dal punto di vista
amministrativo, estremamente significativa, importante, elefantiaca e che
necessita di tutto il tempo che questo Consiglio regionale ha a sua
disposizione, a mio modesto avviso.
Non entro nel merito del territorio perché chi mi ha preceduto lo conosce
meglio di me, tant'è che con molta educazione ho chiesto al collega Gallo se,
da non Cosentino, posso intervenire per dire cose diverse da quello che avete
detto voi. Per cui la logica del mio emendamento era questa. Ritengo di non
ritirare l’emendamento, di sottoporlo alla votazione dell'Aula e che la data di
istituzione del nuovo Comune sia in data primo giugno, perché altrimenti diamo
- ripeto - delle date a caso, senza un senso, non sfruttando quelli che sono
gli atti normativi. Poi, estremamente significativa - questo ecco lo voglio
ribadire, rimarcare e farlo mio così come l'ha detto Carlo Guccione - ancor di
più la fusione di Comuni importanti, che erano già importanti da soli nella
costituzione di grande città, è un qualcosa che va in linea con quello che
l'evento della Città Metropolitana. Guccione ed io, sono anch’io l'autore di
quel suo dire, si è creata con la Città Metropolitana una Regione nella Regione,
ma aggiungo, anche, con il pericolo che probabilmente la Città Metropolitana
possa guardare al suo sviluppo più sull' area dello Stretto che verso il resto
della Regione Calabria. Ma questo è un’argomentazione che necessita, poi, di
altre tematiche per essere affrontata.
Quindi ribadisco il mio voto positivo a questo progetto di legge. Mi auguro
che nel momento in cui sarà discusso l'emendamento, che fa istituire il nuovo
comune a far data primo giugno, venga discusso nella logica che ho appena detto
e venga eventualmente approvato.
Ha chiesto di intervenire il Presidente della
Giunta regionale. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, nasce una nuova città in Calabria.
È un fatto storico. Nasce per la volontà delle popolazioni di Corigliano e
Rossano che, attraverso il referendum del 22 ottobre scorso, hanno espresso la
volontà di dare vita ad una città unica, la nuova città della Sibaritide. Una
città di 80.000 abitanti che nasce in un area strategica per lo sviluppo della
Calabria, in un territorio con grandi potenzialità di sviluppo economico e
produttivo. Un territorio espressione di una grande storia, percorso da un
patrimonio inestimabile di beni culturali.
Il Consiglio regionale, con l'approvazione della legge istitutiva della
nuova città, assume un atto importante in sintonia con la volontà delle
popolazioni.
Ora si apre la fase della costruzione della nuova città; la fase più
impegnativa è quella che si apre da domani. Una sfida inedita che dovrà vedere
protagoniste le popolazioni, le organizzazioni sociali, le forze culturali e,
direi, i singoli cittadini.
La nuova città dovrà essere un’opportunità
per realizzare una nuova dimensione urbana: servizi qualificati e funzioni
direzionali in un territorio che deve essere aiutato ad esprimere pienamente le
sue potenzialità.
Ora si apre la fase più
impegnativa, quella della costruzione della nuova città. La fusione non deve
essere concepita come un atto meramente amministrativo, burocratico, un
semplice atto di unificazione dei servizi municipali: un'unica anagrafe o un
unico ufficio tecnico. La fusione deve essere un’opportunità per costruire la
nuova città in un area con grandi potenzialità.
Credo che sia necessario aprire
immediatamente un grande dibattito, un grande confronto capace di coinvolgere
le energie vive di quella realtà per disegnare e costruire la nuova città.
Una città che deve essere: servizi
qualificati, ammodernamento delle infrastrutture, organizzazione della mobilità.
Una città che deve saper esprimere funzioni direzionali capaci di proiettarsi
nel territorio e di guidarlo verso obiettivi di crescita e di sviluppo.
Ci sono tutte le premesse perché
questo accada, ci sono già atti in itinere. Non si parte da zero, sarà una
casualità, ma proprio ieri abbiamo consegnato i lavori per la realizzazione del
nuovo ospedale della Sibaritide. Un obiettivo che molti pensavano fosse ormai
sfumato, la sfiducia era prevalente fino ad ieri, oggi possiamo dire che si è
passati dalle parole ai fatti. È importante!
Un secondo fatto rilevante per la
vita della Calabria è la conquista di uno strumento importante: la Zona
Economica Speciale. Abbiamo realizzato un traguardo atteso da decenni, il
Parlamento ha approvato una legge istitutiva della Zona Economica Speciale
(ZES) che ha avuto l'approvazione della Commissione Europea.
Dobbiamo essere orgogliosi di come il
disegno di legge, approvato all'unanimità dal Consiglio regionale della
Calabria qualche mese fa - un anno e più -, è diventato realtà. La ZES è uno
strumento importante per lo sviluppo, per attrarre investimenti, per creare
condizioni di convenienza per le imprese per investire nella nostra regione.
La ZES avrà come cuore Gioia Tauro,
ma si articolerà nelle aree portuali e retroportuali
della nostra regione, perché la superficie inizialmente prevista di 400 ettari,
attraverso la nostra negoziazione, è stata portata a 1467 ettari. Questa è una
dimensione che ci permette di avere una articolazione intorno alle aree
portuali ed aeroportuali dalla Calabria per consentire, in un territorio vasto
quale è quello della regione, di attrarre investimenti, di creare opportunità per
il sistema delle imprese, per gli investitori, nella nostra regione.
Quell'area sarà destinataria della
ZES, quindi, insieme a Gioia Tauro, i porti di Corigliano, di Crotone, di Vibo,
l'aeroporto di Lamezia, costituiranno l'articolazione di questo strumento
importante, di questa nuova opportunità.
Importanti sono gli investimenti in
direzione delle infrastrutture e, anche, Agenda Urbana che proprio in questi
giorni vede la Regione confrontarsi con le città calabresi di Catanzaro, Reggio,
Cosenza e le aree urbane calabresi di cui, assieme a Crotone, a Vibo, a Gioia
Tauro, fa parte anche l'area urbana Corigliano-Rossano.
È un'opportunità, risorse importanti
che devono essere utilizzate in un’impostazione che vede la costruzione della
nuova città, quindi: servizi, investimenti produttivi, ammodernamento
infrastrutturale. Una opportunità che si apre per un vasto territorio della
regione Calabria.
Credo che, spesso, noi - voglio dire
questo con approccio positivo, perché so che il consigliere Greco ha una
preoccupazione mossa da propositi positivi –, per la ricerca dell’impostazione
perfetta, rimaniamo immobilizzati, ingessati.
Abbiamo bisogno di mettere in moto
il processo, è chiaro che nel momento in cui le popolazioni di Rossano e di
Corigliano, per volontà dei Consigli Comunali - cui va dato atto, al di là
delle discussioni che è normale che ci siano in un contesto locale, di aver
avviato questo processo -, si sono pronunciate, si è aperta un'altra fase,
un'altra stagione, si è messo in moto un processo che è inarrestabile e che non
bisogna ostacolare e rallentare.
È chiaro che, nel tempo che
intercorrerà tra il momento dell'inizio della fusione e quello delle elezioni
che consegneranno il governo della nuova città ai nuovi rappresentanti eletti
dal popolo, sarà necessario un accompagnamento, un sostegno. Noi stiamo
lavorando affinché, attraverso l’utilizzazione delle competenze che il Formez dovrà fornire come assistenza tecnica alla Regione
ed alla nuova città, si possa costruire questo nuovo percorso, anche - lo
voglio dire subito - per eliminare gli incarichi e le consulenze e affinché le
nuove opportunità siano utilizzate in modo virtuoso. Altro che, dunque,
superficialità e demagogia!
Dobbiamo utilizzare le energie che ha
sprigionato il referendum per costruire la nuova dimensione urbana, la terza
città della Calabria, la più grande della provincia di Cosenza, cioè della più
grande provincia della Calabria, affinché questa possa diventare il traino di
un processo di sviluppo partecipato e non la riproposizione di nuovi localismi
perché questo atto è volto al superamento degli stessi e va ben al di là di una storia, anche
travagliata e tormentata, spesso segnata da localismi e da contrapposizioni
deteriori.
Questo è l’alto valore di questa scelta
e deve essere una bussola che bisogna alimentare affinché altre realtà siano
trainate in questa direzione.
Noi dobbiamo salutare questa
giornata con grande gioia, ma soprattutto dobbiamo - da quest’Aula in cui
votiamo la legge di fusione dei comuni di Corigliano e di Rossano - lanciare un
appello alle popolazioni, alle forze sociali, alle forze democratiche, per fare
in modo che si apra un cantiere per la costruzione della nuova città, ci si
misuri nel merito e si realizzi concretamente il progetto di una grande città nella
Sibaritide che recuperi peso per quel territorio e forza trainante per lo
sviluppo. Questo contribuirà sicuramente alla crescita complessiva della nostra
regione, perché stiamo parlando dell’area della Piana di Sibari che ha grandi
potenzialità e che è punto di incrocio dei corridoi Adriatico, Ionico e dell’autostrada
del Sole. È un area strategica nello sviluppo della nostra della Calabria.
Permettetemi, infine, di ringraziare
per questo importante traguardo il vicepresidente Viscomi che, per conto della
Giunta, ha seguito i lavori della legge in Commissione con passione, puntualità
e competenza.
Permettetemi di ringraziare il
Presidente della Commissione, Franco Sergio, grazie al quale i lavori si sono
articolati in un clima di confronto e grande serenità.
Permettetemi di ringraziare la
Commissione ed, anche e soprattutto, il Consiglio regionale che ha deciso all’unanimità
quando è stata approvata la legge che ha consentito lo svolgimento del
referendum.
Permettetemi di ringraziare il
Consiglio regionale che oggi, alla conclusione di questo iter legislativo,
porta a compimento un atto importante che sarà scritto nella storia di questa regione,
perché quello che si produce oggi è di grande rilevanza ed avrà implicazioni
importanti non solo per il territorio della Piana di Sibari e per le
popolazioni delle città di Corigliano e di Rossano, ma, più complessivamente,
per la crescita e lo sviluppo della Calabria.
Ora dobbiamo metterci all'opera. La
Regione non si sottrarrà al lavoro e al contributo per la costruzione della
nuova città. Annuncio che, nei prossimi giorni, presenteremo il quadro di
riferimento di quelli che dovranno essere, a nostro parere, i contenuti della
nuova città della Sibaritide. Un quadro di riferimento che, naturalmente,
concepiamo come base da offrire, in primo luogo, alle popolazioni di quell'area
e alle forze sociali per aprire un confronto positivo e propositivo che dovrà
concludersi, appunto, con la realizzazione della nuova città che getta le
fondamenta per un nuovo sviluppo e per la crescita di un territorio importante.
Grazie.
Passiamo all'esame ed alla
votazione del provvedimento. Articolo 1: sono stati presentati emendamenti. Il
primo, protocollo numero 4732, a firma del consigliere Sergio. Ha facoltà di
illustrarlo.
“È istituito, a decorrere dal 31
marzo 2018, il comune denominato Corigliano-Rossano,
derivante dalla fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano, in
provincia di Cosenza.”
Parere della Giunta?
Favorevole.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Gallo. Ne ha facoltà.
Solo per un parere tecnico. Non so
se il vicepresidente Viscomi, che ha seguito per conto della Giunta tutto il
procedimento, può rispondermi: abbiamo il problema delle elezioni a Corigliano.
Ritengo che abbiate già valutato il fatto che l'istituzione del comune il 31
marzo non incida sulla convocazione dei comizi elettorali in quel di Corigliano,
perché questo lo dobbiamo evitare. Per noi non ci sono problemi sulla data del
31 marzo, se è così.
Risponde il vicepresidente Viscomi.
Non incide, anche perché il termine,
come è stato già evidenziato prima negli interventi, è abbastanza lungo. L'impatto
dell’istituzione del nuovo comune il 31 marzo - che peraltro sostituisce la
previsione originaria dell’emendamento protocollo numero 4732 che era il primo
maggio e questo sì, effettivamente, poteva incidere con il processo elettorale
- non dovrebbe essere d’ostacolo con l'eventuale procedimento elettorale nel
comune di Corigliano. Salvo, invece, la situazione dell’elezione del 4 marzo,
il primo marzo avremmo rischiato di avere un impatto negativo sulla gestione
del processo elettorale relativo al 4 marzo. Tutto sommato è un punto di
mediazione fra le varie esigenze.
Pongo in votazione l'emendamento
protocollo numero 4732.
(È approvato)
Gli emendamenti protocollo numero
4562 e 4594, a firma rispettivamente dei consiglieri Romeo ed Esposito, sono
identici nel contenuto normativo e decadono perché è stato approvato l'emendamento
a firma del consigliere Sergio.
Pongo in votazione l'articolo 1,
come emendato.
(È approvato)
All’articolo 2 è stato presentato
l'emendamento, protocollo numero 4643, a firma del consigliere Sergio. Ha
facoltà di illustrarlo.
Al comma 2 dell’articolo 2 le parole: “2112 (Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di
trasferimento d'azienda) del codice civile e nel rispetto di quanto previsto
all'articolo” sono soppresse.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento
protocollo numero 4643.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2,
come emendato.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
All’articolo 4 sono stati
presentati degli emendamenti. Il primo, protocollo numero 4734, è a firma del
consigliere Sergio. Ha facoltà di illustrarlo.
“Entro il 30 marzo 2018 i sindaci
dei comuni oggetto della fusione, d’intesa tra loro, definiscono
l'organizzazione amministrativa provvisoria del comune di nuova istituzione e
relativo impiego del personale adesso trasferito.”
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Credo che la valutazione del
vicepresidente Viscomi chiarisca ogni dubbio sull'ipotesi di indizione delle elezioni
per il comune di Corigliano, atteso che l'articolo ci sancisce che entro il 30
marzo i sindaci definiscono l’organizzazione amministrativa provvisoria, per
cui mi pare banale sottolineare che non ci sarà rischio di indire nuove
elezioni nel comune di Corigliano che è l'unico prossimo al voto. Quindi, voto
favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento
protocollo numero 4734.
(È approvato)
Avendo approvato questo emendamento,
decade l’emendamento protocollo numero 4595 a firma del consigliere Esposito.
Pongo in votazione l’articolo 4,
come emendato.
(È approvato)
All’articolo 5 sono stati
presentati degli emendamenti. Il primo, protocollo numero 4735, a firma del
consigliere Sergio. Ha facoltà di illustrarlo.
“Tutti i regolamenti, gli atti
normativi e gli atti amministrativi generali, i piani, gli strumenti
urbanistici e i bilanci dei comuni oggetto della fusione, vigenti alla data del
30 marzo 2018, restano in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali e alla
relativa popolazione dei comuni che li hanno approvati fino all'adozione dei
corrispondenti atti del commissario di cui all'articolo 3 o degli organi del
Comune di Corigliano - Rossano.”
Parere della Giunta?
Favorevole, 30 marzo esatto.
Pongo in votazione l'emendamento
protocollo numero 4735.
(È approvato)
Decade l'emendamento, protocollo
numero 4597, a firma del consigliere Esposito.
Pongo in votazione l’articolo 5,
come emendato.
(È approvato)
Articolo 6.
(È approvato)
All’articolo 7 è stato presentato
un emendamento, protocollo numero 4644, a firma del consigliere Sergio. Ha
facoltà di illustrarlo.
Do lettura dell’emendamento: “Municipi d’Area. Lo Statuto
del Comune di Corigliano - Rossano può prevedere, ai sensi dell’articolo 16 del
decreto legislativo numero 267/2000, in fase transitoria e sperimentale,
l’istituzione di organismi privi di personalità giuridica come i municipi
d’Area, sia urbani che rurali, con lo scopo di preservare e valorizzare
l’identità storico-sociale delle comunità locali originarie e favorire la
partecipazione dei cittadini, garantendo ai municipi opportune forme di
partecipazione sulle deliberazioni che li riguardano, oltre alle forme di
partecipazione e di decentramento di servizi previste dalla vigente
legislazione”.
Parere della Giunta?
Il parere è favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 4644.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7,
come emendato.
(È approvato)
Articolo 8.
(È approvato)
Articolo 9.
(È approvato)
Articolo 10.
(È approvato)
Articolo 11.
(È approvato)
Dopo l’articolo 11 è stato
presentato un emendamento, a firma del consigliere Gallo, protocollo numero 40607,
con il quale si prevede l’inserimento degli articoli 11 bis e 11 ter. La parola
al consigliere Gallo per l’illustrazione.
Ho presentato l’emendamento proprio
per passare dall’astratto al concreto, dalle parole ai fatti, e per sancire in
maniera anche definitiva alcuni impegni dei quali ho sentito parlare in questa
Aula anche perché il Presidente oggi ci ha detto alcune cose riguardo al grande
progetto che, come ente Regione, dobbiamo elaborare per la nuova città di
Corigliano –Rossano. Ha fatto riferimento al Formez –
noi pensavamo a cose diverse – così come ha parlato dei fondi di Agenda Urbana
che non sono altro che i fondi Pisu dei quali i
Comuni di Corigliano e Rossano hanno già beneficiato nella vecchia
programmazione e dei quali beneficeranno ancora.
Quando faccio riferimento a quello
che la Regione vuole mettere di più nel carniere della nuova città di
Corigliano - Rossano, mi riferisco, per esempio, ai fondi dell’Accordo di
programma per la metro leggera – che sono al di fuori dei fondi Pisu o di Agenda Urbana per chiarirci – perché qualche cosa
nel nostro passato l’abbiamo fatta e, quindi, ci rendiamo conto quando parliamo
e quando sentiamo di che cosa si discute.
E, quindi, in questo senso
chiedevo uno slancio alla Giunta regionale.
Per passare dall’astratto al
concreto, ho presentato un emendamento che introduce l’articolo 11 bis “Sviluppo
del territorio” che è il seguente: “La Regione estende – ne ho sentito parlare
poc’anzi – la Zona Economica speciale, assegnata con provvedimento del Governo
alla Calabria, all’area portuale di ,
senza che ciò comporti oneri a carico del bilancio regionale”. La ZES, quindi,
per l’area portuale di Corigliano. L’emendamento, inoltre, introduce l’articolo
11 ter che riguarda l’Accordo di
programma al quale facevo riferimento poc’anzi. Lo illustro brevemente: “ La
Regione promuove un Accordo di programma con il Comune di Corigliano - Rossano
nel ruolo di capofila da estendere ai Comuni presenti in tutti gli istituti
associativi dell’area limitrofa a nord e a sud dello stesso comune capofila,
all’Università della Calabria, ai consorzi delle aree industriali del
territorio del nuovo Comune, all’autorità portuale, per definire modalità e
tempi per la realizzazione di interventi, nell’area della fusione e di quella
connessa con i Comuni che partecipano all’accordo di programma, individuati nel
Patto per lo sviluppo della Calabria e che riguardano le infrastrutture, il
sostegno allo sviluppo economico e produttivo, secondo modelli di economia
circolare, il turismo e la cultura, il lavoro e la formazione, l’edilizia e l’innovazione
sanitaria, la sicurezza e la legalità”.
Grazie, consigliere Gallo. Il parere del relatore,
consigliere Sergio?
Mi spiace contraddire il collega Gallo ma la modifica
illustrata non può essere formulata come emendamento alla legge. Ho trasferito
in un ordine del giorno alcune osservazioni fatte dal consigliere Gallo per cui
ritengo che non possa essere proposto così.
Parere della Giunta? La parola al presidente Oliverio.
Mi
dispiace che il consigliere Gallo ancora una volta interpreti in modo riduttivo
e, naturalmente, tergiversando le considerazioni da me fatte in precedenza. Non
ho inteso parlare dei fondi di Agenda Urbana come, appunto, la panacea per
mettere in campo il progetto della nuova città. Ho parlato dei fondi della programmazione
2014-2020, che sono destinati ad Agenda Urbana e, quindi, anche all’area urbana
Corigliano-Rossano, come risorse da collocare nell’ambito
di un disegno più ampio che è sostenuto da altri tasselli. Ho parlato del nuovo
ospedale, non ho parlato della metropolitana di superficie perché sono in atto
i lavori con cantieri aperti sulla ferrovia jonica
per velocizzare e modernizzare i binari e consentire la realizzazione
dell’opera prevista per la fine del 2019.
Quindi,
si tratta di lavori in corso e non di impegni che si pronunciano per il futuro.
Potrei fare l’elenco anche di altri investimenti ma non li richiamo per non
tediarvi. Lo faremo quando, nell’ambito dell’iniziativa che ho preannunciato, illustreremo
le nostre idee, le linee, per aprire un confronto per la costruzione della
nuova città anche in riferimento alla Zona Economica Speciale (ZES).
Tuttavia,
vorrei dire che tutto questo – lo ha detto prima il consigliere Franco Sergio e
lo ringrazio – non può essere oggetto di un articolato legislativo, anche
perché gli Accordi di programma per le aree urbane e per le città sono già
regolati da legge regionale e lo sono, in questo caso, anche per la città che
nasce.
Per
quanto riguarda, poi, la ZES, stiamo lavorando. È in corso un confronto con il
Governo che è nella fase conclusiva; è stata approvato il decreto legge numero 91
del 2017; di recente è stato sottoscritto un decreto dal Presidente del
Consiglio dei Ministri, firmato dal presidente Gentiloni; è in corso la
definizione del Piano strategico che la Regione presenterà al Governo per il
definitivo provvedimento legislativo che metterà la ZES nelle condizioni di
operare. Chiaramente, non si può inserire il riferimento alla ZES nell’articolato
del disegno di legge quando è in itinere
questo percorso anche dal punto di vista legislativo. Pur assumendo nel merito
i contenuti dell’emendamento, non possiamo che essere d’accordo con il relatore
nonché Presidente della prima Commissione, Franco Sergio, che, proprio per
queste ragioni, li ha trasfusi in un ordine del giorno.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 4607, a firma del consigliere Gallo.
(È respinto)
Articolo 12.
(È approvato)
Articolo 13.
(È approvato)
Articolo 14.
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, come emendata, con
autorizzazione al coordinamento formale.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Colleghi, intervengo soltanto per sottolineare qualche aspetto di natura
politica cui la seduta di oggi si presta con grande puntualità, offrendo questa
opportunità a noi consiglieri regionali.
Questa è una seduta importante. Lo ha sottolineato il presidente Oliverio che,
addirittura, l’ha considerata una svolta epocale. Vero, Presidente? Un fatto
storico, epoca, storia, una svolta epocale. Ha alzato la voce non perché oggi fosse
nervoso – era molto sereno – ma, forse, per dare più veemenza ed importanza ad
un evento storico così come lui stesso l’ha definito.
È talmente storico questo evento che il Presidente ha omesso di dire che,
purtroppo, la sua maggioranza non lo ha capito al punto tale da presentarsi in
minoranza a questa seduta di Consiglio regionale. È talmente storica la svolta
che il presidente Oliverio ha annunciato in Aula che, addirittura, forse pensa
che in questo Consiglio regionale viga il governo delle larghe intese, non
fosse altro, caro Presidente, perché lei avrebbe dovuto avere almeno il garbo
istituzionale – e noi sappiamo dall’inizio di legislatura che questo non l’ha
mai caratterizzato né contraddistinto – di
ringraziare l’opposizione che in Aula mantiene, sin dall’inizio, il numero
legale e le consente di approvare provvedimenti a favore della Calabria.
Non voglio ragionare sulle presenze degli altri, ma già sono candidato alle
prossime elezioni politiche e, nonostante avessi tantissime cose da fare,
sapevo che era prevista una seduta importante dell’Ufficio di Presidenza e mi
sono precipitato per dare la certezza che oggi un atto potesse essere approvato
perché era prevista la scadenza del 31 gennaio. C’era la seduta del Consiglio
regionale per scrivere una pagina epocale e storica e mi sono presentato. Insomma,
credo che la stessa sensibilità non l’ha avuta gran parte della sua maggioranza,
ma soprattutto non ce l’ha lei nel momento in cui fa un intervento come quello
che, tra l’altro, è, comunque, in gran parte condivisibile considerato che è un’iniziativa
che parte dalla base e che ha coinvolto tutto il Consiglio regionale. Quindi,
un fatto davvero storico, epocale.
Ma, guarda caso, la sua maggioranza quando si tratta di fatti epocali
sparisce! E, allora, Presidente, quello che non ha detto lei, lo dico io.
Dovrebbe dire grazie all’opposizione per la presenza in Aula ed anche per il
voto che in questo momento, in maniera determinante, l’opposizione esprime per
l’approvazione di una legge che viene dalla base ed è favore della Calabria. Vi
ringrazio.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo per ribadire, naturalmente, il voto favorevole a
questa legge pur con il rammarico di averla voluta riempire con qualche
contenuto, con l’approvazione della ZES e con l’approvazione dell’Accordo di
programma. Prendo atto delle parole del Presidente che dice che farà, dirà, costruirà,
a favore di quel territorio, spesso dimenticato e marginalizzato, che ha
camminato con le proprie gambe. È l’unico territorio in Calabria che ha un
saldo positivo tra giovani e meno giovani; è l’unico territorio in Calabria che
ha un PIL superiore alla media; è un territorio che, ancora una volta, con le
proprie gambe decide di attuare un percorso che, però, andrebbe supportato. Il
senso dell’emendamento da me presentato era quello di vincolare il Governo
regionale rispetto a decisioni che potrà prendere, ma, in questo modo, avrebbe
dovuto prendere. Naturalmente, non possiamo non ribadire un sostegno rispetto a
questo processo per la nascita di una grande città, ma soprattutto di una
grande idea e di una grande speranza.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente, chiedo di mettere in
votazione questo ordine del giorno …
Consigliere Sergio, non abbiamo ancora votato
la legge. Non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto. Quindi, pongo
in votazione la proposta di legge nel suo complesso, come modificata, con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Ha chiesto di
intervenite il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.
Signor Presidente,
chiedo di inserire un ordine del giorno che, come ho preannunciato prima, forse
rende giustizia anche ad alcune osservazioni emerse.
Allora, poniamo in
votazione l’inserimento dell’ordine del giorno proposto dal consigliere Sergio
e lo mettiamo subito in discussione.
(Il Consiglio approva)
La parola al
consigliere Sergio per l’illustrazione.
Do lettura dell’ordine del giorno.
“Il Consiglio regionale della Calabria -
premesso che l’approvazione della proposta di legge numero 182/10^ darà
luogo all’istituzione del Comune di Corigliano-Rossano
mediante la fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano;
Considerato che in caso di fusione il comma 5 dell’articolo 5 della
legge regionale 24 novembre 2006 numero 15 (Promozione dell’esercizio associato
di funzioni e servizi ai Comuni) prevede l’erogazione, da parte della Regione,
per dieci anni successivi alla fusione stessa, di appositi contributi
straordinari nella misura fissata dal Programma regionale di riordino
territoriale di cui all’articolo 20 della citata legge regionale 15/2006;
vista la legge regionale 22 dicembre 2017 numero 55 “Legge di stabilità
regionale 2018”;
rilevato che:
- non sono stati previsti dalla citata legge di stabilità regionale
2018 i fondi da erogare come contributi per le fusioni di cui all’articolo 5,
comma 5, della legge regionale numero 15 del 2006;
- questi fondi sono da ritenersi essenziali per sostenere il processo
di fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano;
visto il POR Calabria 2014-2020 ed, in particolare l’Asse 13 “Capacità
Istituzionale” in cui è previsto il rafforzamento delle competenze di settori
della Pubblica amministrazione con particolare attenzione alla innovazione
tecnologica e alla gestione dei servizi avanzati attraverso interventi di
formazione e affiancamento del personale amministrativo;
valutato che è quanto mai opportuno in questa fase lanciare un
messaggio di vicinanza della Regione ai cittadini e alle Istituzioni del neo
comune attraverso un sostegno che si concretizzi con l’attivazione di tutti gli
strumenti che la normativa mette a disposizione per favorire una fusione
armonica -
impegna
il Presidente della Regione e la Giunta affinché:
- sia avviata, ai sensi dell’articolo 18 della legge regionale numero
15/2006, la procedura di aggiornamento del Programma di riordino territoriale;
- siano celermente stanziati in misura adeguata i fondi per
l’erogazione dei contributi per la fusione di cui all’articolo 5, comma 5,
della legge regionale numero 15;
- sia valutata la possibilità, ricorrendo anche ai fondi POR 2014-2020
Asse prioritario 13 “Capacità istituzionale”, di dare avvio ad un’attività di
accompagnamento attraverso: la messa a disposizione di risorse umane
qualificate, anche utilizzando presso il neo comune gli ex stagisti residenti
nel territorio, recentemente prorogati fino al 30 giugno 2019 nel rapporto di
collaborazione con Azienda Calabria Lavoro; l’avvio di un piano di
aggiornamento del personale dei Comuni sul miglioramento dei processi
organizzativi, sullo sviluppo delle competenze digitali, sul rafforzamento e
qualificazione della domanda di innovazione della Pubblica Amministrazione.
- nel riordino dell’ambito territoriale ottimale interessato: sia
valutata la possibilità di sottoporre al Governo per il tramite del Ministero
della Giustizia, quale atto di impulso la revisione della geografia giudiziaria
di cui al disegno di legge 148/2011 in ordine al ripristino del Tribunale di
Rossano;
- nei 30 giorni successivi all’elezione del Consiglio comunale del
nuovo Comune, sia valutata la possibilità di promuovere un Accordo di Programma
con il nuovo Comune nel ruolo di capofila, da estendere ai Comuni presenti in
tutti gli istituti associativi dell’area limitrofa a nord e al sud dello stesso
Comune capofila, all’Università della Calabria, ai consorzi delle aree
industriali del territorio del nuovo Comune, all’autorità portuale di
Corigliano, per definire modalità e tempi per la realizzazione di interventi
nell’area della fusione e di quella connessa con i Comuni che partecipano
all’Accordo di Programma, individuati nel Patto per lo Sviluppo della Calabria
e che riguardano le infrastrutture, il sostegno allo sviluppo economico e
produttivo secondo modelli di economia circolare, il turismo e la cultura, il
lavoro e la formazione, l’edilizia e l’innovazione sanitaria, la sicurezza e la
legalità.
- sia valutata la possibilità di estendere all’area portuale di
Corigliano la “Zona Economica Speciale” prevista per l’area portuale di Gioia
Tauro.
- sia adottata, infine, ogni altra iniziativa idonea a consentire un
processo di fusione armonico ed adeguato allo sviluppo del territorio ed alle
esigenze della comunità locale”.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
In effetti, il consigliere Sergio trasfonde in questo ordine del giorno
il contenuto del mio emendamento sotto forma, però, di pure raccomandazioni
che, poi, saranno trasmesse ai commissari o a chi per essi. Avrei preferito che
avessimo riempito la proposta di contenuti e non avessimo fatto una semplice
raccomandazione, che avessimo normato in tal senso per cui, con rammarico, voto
favorevolmente ma in ogni caso credo che abbiamo perso un’occasione per dare
opportunità di crescita e di sviluppo a quell’area e a quel territorio dando
una startup.
Presidente, chiedo di
intervenire per dichiarazione di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Ritengo importante l’impostazione dell’ordine del giorno del collega
Franco Sergio perché delinea il percorso delle cose da fare nella fase
costitutiva del comune unico di Corigliano-Rossano.
Traccia un canovaccio di lavoro necessario a costruire un tavolo istituzionale
tra i rappresentanti del futuro governo comunale, la Regione e il Governo
nazionale, perché dobbiamo porre la giusta attenzione e non andare oltre
l’ordinaria amministrazione. Va bene Agenda Urbana, va bene la ZES, va bene
tutto. Noi dobbiamo rilanciare il ruolo di quell’area fondamentale per la
Calabria, attraverso provvedimenti non solo regionali ma anche nazionali. Da
questo punto di vista, ritengo giusto riproporre, tra le questioni che sono
all’ordine del giorno, anche la revisione della geografia dei Tribunali, perché
l’istituzione del Comune unico aiuta questo processo e ritengo fondamentale –
ripeto – che si possa arrivare anche alla revisione della geografia dei
Tribunali.
Politicamente cosa devo dire? Ringraziare il centro-destra perché
sostiene la maggioranza assicurando il numero legale? Gli va riconosciuto il
fatto che, oggi, ci permette di varare importanti provvedimenti grazie alla
loro presenza in Consiglio regionale. Mi sembra che, politicamente, il
centro-sinistra in Calabria – cominciando dal mio partito – dovrebbe riflettere perché se qualcuno è
assente non credo che tale assenza possa essere considerata priva di valenza
politica. Ritengo che dovremmo cominciare a riflettere anche del fatto che
manca un mese alle elezioni nazionali e ritengo che sia un po’ una sconfitta
annunciata arrivarci in queste condizioni.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Intervengo anch’io per dire che sono favorevole e voterò in tal senso
l’ordine del giorno proposto dal collega Franco Sergio che, però, non vorrei
che più che una sollecitazione – che ha una sua obiettività e una sua onestà
intellettuale anche nel saper cogliere i suggerimenti, le proposte avanzate dal
collega Gallo in merito alla fusione, agli obiettivi e ai contenuti –
diventasse, invece, un momento di scadenza del dibattito che oggi abbiamo
registrato in quest’Aula.
Credo che quest’Aula oggi abbia dimostrato di avere un ruolo importante,
di aver espresso un dibattito di qualità, di aver dato contributi significativi
e di avere anche saputo mediare e trovare una sintesi sulle proposte, sugli
emendamenti avanzati e non vorrei che dessimo alla fine l’immagine di un Consiglio
regionale che tenta di strumentalizzare, di indebolire, di depotenziare
politicamente il dato che stiamo oggi per sancire, che abbiamo già sancito.
Vorrei ricordare al collega Tallini, che non vedo più in Aula, che
questa bella pagina si scrive perché due sindaci, uno di centro-destra, uno di
centro-sinistra, hanno dato vita a questa idea deliberando in Consiglio, quindi
non è la vittoria di una parte politica. E’ una vittoria di una comunità della
Sibaritide che ha trovato finalmente una sintesi su questa proposta che vede
protagonisti le comunità, che ha visto protagoniste le associazioni, i comitati
e che ha visto protagonisti - dobbiamo dar loro atto - anche ai due sindaci,
centro-destra e centro-sinistra, che si sono fatti carico di portare questa
proposta in Consiglio comunale per l’approvazione; oggi finalmente, dopo l’iter che abbiamo sancito - ricordiamo
stasera - arriviamo a conclusione. Poi vorrei dire – l’ho detto nel mio
intervento - lo voglio ribadire direttamente, lo dico anche al collega Gallo, soprattutto:
credo che - lo ripeto anche se l’ho detto chiaramente agli amici, anche a qualcuno
presente - non possiamo caricare tutte le responsabilità su questo Consiglio
regionale. Non possiamo caricare tutte le responsabilità su questa maggioranza
di governo. Non possiamo caricare le responsabilità perché se andrà in porto in
un certo modo dipenderanno dalla classe dirigente che quel territorio esprimerà.
Non dipenderà né dal Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, né dal
Presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, né da ogni consigliere
regionale. Quella classe dirigente dovrà farsi carico di un progetto innovativo,
fortemente innovativo, che tenga conto delle ricchezze che ha quel territorio
ed a cui ho accennato nel mio intervento.
Questa, quindi, è la vera scommessa!
E noi dobbiamo dire a questi amici, che si sono spesi per questa
funzione, che la responsabilità del successo o meno della fusione sarà vostra e
non può essere scaricata sul Consiglio regionale. Faremmo un errore madornale:
non è compito nostro! Dobbiamo solo legiferare e tenere conto delle esigenze
dei cittadini. L’abbiamo fatto egregiamente, dopo 2 anni di discussione, di
dibattito, di confronto, di analisi anche accese. Ora, però, sta a quei territori
dimostrare di essere all’altezza della sfida. Sta a quei territori dimostrare
di mettere in campo una classe dirigente adeguata a questa sfida. E sta a quei
territori essere supportati - perché no? - dalla politica regionale, dal Consiglio
regionale. Ma supportati dal Consiglio regionale e dall’Esecutivo regionale, non
sostituiti, non facendo un’azione di supplenza! Sarebbe un errore perché
mortificheremmo quei territori, perché quei territori devono dirci cosa
vogliono dalla politica, cosa vogliono da questo Consiglio regionale, non noi
dire cosa dobbiamo fare a quei territori. Sarebbe una mortificazione per quei
territori e la negazione del lavoro fatto fino adesso! Inviterei, quindi, tutti
i colleghi consiglieri regionali a pesare, a pensare quello che diciamo, perché
aiutare un territorio non significa supplire a quel territorio ma supportare le
idee, supportare le progettualità e far diventare quel territorio, che oggi è
una grande opportunità, finalmente protagonista. Sta a loro vincerla con il nostro
supporto e il nostro aiuto.
Votiamo l’ordine del giorno. Favorevoli? Chi è contrario? Chi
si astiene? L’ordine del giorno è approvato.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha
facoltà.
Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta
di legge “Modifiche ed integrazioni alla
legge regionale 6.04.2017 n. 8 “Disposizioni per la liquidazione della
Fondazione Field”.
Pongo ai voti l’inserimento di questa proposta di legge che
va dopo il punto sei. Favorevoli? Contrari? Astenuti? E’ inserito.
(Il Consiglio
approva)
Proposta di legge numero 299/10, di iniziativa della Giunta
regionale recante “Incentivazione delle
incoming turistico attraverso i trasporti aerei ferroviari su gomma e via mare
a sostegno della destagionalizzazione”. Cedo la parola al consigliere Romeo
per illustrare il provvedimento. Prego.
Presidente, poiché a questa proposta di legge sono stati
presentati degli emendamenti da colleghi assenti li faccio miei. La proposta di
legge, di iniziativa della Giunta regionale, posta oggi all’approvazione di
questa Assemblea, è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del
7 dicembre 2017.
Il provvedimento detta norme per la concessione di
contributi finalizzati all’incremento degli arrivi e delle presenze turistiche
con priorità alla bassa stagione. L’obiettivo strategico che la Regione intende
perseguire è la destagionalizzazione dell’offerta turistica, creando una
diversificazione ai prodotti turistici, fuori dal contesto prettamente balneare,
incentivando l’offerta culturale naturalistica ed enogastronomica. Al fine di
rendere più efficace il raggiungimento di questo obiettivo con la presente
proposta si intende abrogare la legge regionale numero 6 del 1995 che già
prevedeva incentivazioni di tale tipo.
La proposta si compone di 12 articoli: i primi tre articoli
indicano rispettivamente le finalità della legge, i potenziali beneficiari dei
contributi e le tipologie di spese ammissibili, nonché i requisiti minimi dei
programmi di viaggio; l’articolo 4 indica l’intensità di aiuto concedibile per
i programmi di viaggio regionali e per quelli interregionali, differenziati a
seconda della stagione, prevedendo una esclusione espressa di concessione dei
contributi per i programmi di viaggio relativi ai mesi di luglio e agosto; gli
articoli 5, 6 e 7 stabiliscono rispettivamente i termini e le modalità di
presentazione delle istanze di contributo, i criteri di valutazione di dette istanze
e i termini e la documentazione da esibire per la successiva rendicontazione;
gli articoli 8 e 9 prevedono l’informatizzazione del procedimento, attraverso
la creazione della piattaforma informatica e le modalità di gestione del
procedimento; l’articolo 10 contiene le disposizioni finanziarie, indicando le
modalità di copertura della proposta; l’articolo 11 prevede l’abrogazione della
legge regionale numero 6 del 1995 e, infine, l’articolo 12 è relativo all’entrata
in vigore della legge.
Dal punto di vista finanziario si evidenzia che la proposta
di legge è corredata da una analitica relazione tecnico-finanziaria nella quale
è contenuta la scheda di sintesi dove, per ciascun articolo, vengono indicati i
risvolti finanziari delle singole norme. Ciò premesso, sottopongo all’Aula l’esame
della proposta di legge in oggetto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha
facoltà. Prego.
Approfitto del fatto che questa sera sia presente il Presidente
della Giunta per ribadire l’intervento fatto nell’ultima seduta di Consiglio
regionale su questa proposta di legge. E in effetti si tratta di una proposta
di legge che riguarda il settore del turismo; è una proposta di legge che
affronta un particolare settore dell’importante tassello economico per la
nostra regione che è il turismo e che dovrebbe essere in grado di determinare
occasioni di lavoro e di sviluppo per chi, magari giovane, vuole anziché
partire, vivere sulle risorse del nostro territorio.
Quando faccio riferimento alle risorse del nostro
territorio faccio riferimento non solo al turismo balneare, che la fa da
padrone sugli oltre 8 milioni di presenze che la nostra regione ha registrato
lo scorso anno, ma ad un turismo diverso che riguarda i beni culturali ed archeologici,
che riguarda i centri storici, che riguarda - perché no? - l’enogastronomia e
la cultura dell’accoglienza. Però non potevo non sottolineare che, in effetti,
con mio rammarico anche nella precedente, nella passata esperienza di
centro-destra, quindi ormai da quasi due lustri, non c’è alla guida del
dipartimento turismo un assessore, quindi un referente politico, e che i Presidenti
della Regione in carica, prima Scopelliti e ora Oliverio, hanno mantenuto le
deleghe di questo settore con risultati che evidentemente sono sotto gli occhi
di tutti.
E’ vero, in questi anni c’è stato un leggero incremento
delle presenze in Calabria ma è dovuto probabilmente - e lo ha detto nella
passata seduta chi è intervenuto per conto alla maggioranza - alla strategia
del terrore che ha impedito a tanti di andare in altre regioni del mondo e,
quindi, la Calabria è stata favorita in termini di aumento di presenze. Ma
basta? Credo non basti, credo che sia necessaria una strategia complessiva e
non interventi spot come quello al
quale assistiamo con questa proposta di legge. Una proposta di legge che
finanzia voli charter, soprattutto da
fuori Italia, per favorire la destagionalizzazione.
Abbiamo un fattore che è quello del clima che ci favorisce
rispetto ad altre regioni del mondo e ad altri Paesi. Per 9-10 mesi all’anno,
soprattutto chi proviene dal Nord-centro Europa, ha
la possibilità di avere un clima nettamente favorevole e diverso rispetto alle
regioni di provenienza. Quindi okay a
questa idea ma non credo che basti.
Credo che invece sarebbe opportuno che questo Consiglio
regionale intervenga su un settore strategico dell’economia. Insieme all’agricoltura,
il turismo è un settore strategico dell’economia della Calabria, sempre per
quell’idea di trattenere qualche giovane. Come avviene n maniera virtuosa da
decenni in altre regioni del Paese del Centro-Italia:
Umbria, Toscana, per esempio, Emilia Romagna dove sono tanti gli addetti che
lavorano in questo settore e, a ruota, da qualche decennio, alcune regioni del Mezzogiorno,
come la Puglia che ha puntato su un turismo di qualità, la Basilicata che ha
puntato sui centri storici e sulla cultura dell’accoglienza; la Sicilia e la
Campania hanno cercato di avere un “colpo di reni” in questo settore. Noi,
invece, da due Legislature, quindi lo dico ai colleghi, anche dalla legislatura
a guida del presidente Scopelliti, non abbiamo nemmeno un assessore al turismo
e ci limitiamo a questi interventi spot
quando invece dovremmo discutere in quest’Aula di turismo e di sviluppo
turistico e non soltanto di norme che - per la verità, lo dico con un po’ di
malizia, però, certe volte a pensar male non si sbaglia - proprio in questo
momento pre-elettorale andiamo ad approvare e ci viene propinata.
Vorremmo, quindi, discutere di turismo in senso lato,
lavorare sulla formazione di chi opera nel settore, lavorare, quindi, sulla
cultura e la qualità dell’accoglienza, definire itinerari territoriali
condivisi. Ci sono alcune aree della Calabria che da anni hanno investito, per
esempio, sulla cultura dell’accoglienza, enogastronomia e centri storici e sono
- perché lo dobbiamo dire con grande chiarezza - più avanti. Bisogna, allora,
capire come possano essere realizzati degli itinerari territoriali che possano
costruire, costituire poi dei pacchetti, trasfondersi poi in pacchetti
turistici. Dobbiamo capire come valorizzare i beni culturali.
In questi giorni sono venuti fuori alcuni dati sui
visitatori dei musei e lo dico con apprezzamento per l’imprenditore che
comunque lavora nel settore dell’accoglienza e del turismo: il Museo Amarelli, secondo museo privato in Italia, dopo il museo
Ferrari per numero di visitatori, ha molti più visitatori del museo della
Sibaritide. Dobbiamo interrogarci perché un sistema è fallito o perlomeno non
ha avuto i meccanismi di crescita che pensavamo qualche decennio addietro. E
quindi avremmo voluto che ci fosse una discussione generale su questi temi e non
un intervento spot.
E’ questo l’appello che ho fatto, capogruppo Romeo, al
passato Consiglio regionale. Quando ti chiesi di ritirare la proposta di legge
eravate nelle stesse condizioni, non avevate il numero legale e dissi:
“Scusami, teniamo il numero legale”. Lo abbiamo fatto anche oggi in maniera
seria, peraltro, ci sono anche mozioni importanti, come quella sui lavoratori
in mobilità in deroga. Lo facciamo anche stasera perché riteniamo che sia
giusto, non condividendo magari chi decide, al di là delle scelte politiche, di
non essere in Aula, al di là delle valutazioni politiche.
E’ questo l’impegno che chiedo al Presidente, perché su
questi temi, Presidente, possiamo anche litigare, non pensare allo stesso modo,
ma vogliamo partecipare ad una discussione, ad un dibattito franco, anche per
riempire di contenuti il nostro impegno in Consiglio regionale.
Se non discutiamo di questi argomenti che sono fondamentali
per lo sviluppo di questa regione di cosa dobbiamo discutere?
Abbiamo appena vissuto un momento storico, quello dell’approvazione
della proposta di legge sulla fusione Corigliano - Rossano ma poi ci limitiamo
ad approvare “leggine” come questa - mi perdoni, interventi spot - che non discutono e non ci fanno
discutere delle questioni fondamentali che riguardano lo sviluppo e la crescita
di questa regione. E allora potrebbe essere anche positivo copiare quello che
hanno fatto altre regioni. Perché quando non si hanno idee si può limitare a
copiare, ci si può limitare a copiare, ma a copiare bene. Per esempio, ho visto
smanettando che c’è, ed è nel rapporto UniCredit sul turismo 2017, una legge
quadro che la Toscana, che non vive di turismo balneare ma che ha fatto, non
vivendo in questi anni crisi, dell’enogastronomia e della cultura dell’accoglienza
un must e
un’occasione di permanenza su quelle aree dei propri giovani. E’ quel tipo di
turismo una delle voci di entrata più importanti per la crescita del Pil di
quella regione. E invece noi facciamo questi interventi spot, non discutiamo in generale e abbiamo poi questioni come quella
Lorica - mi perdoni il collega Giudiceandrea, al quale voglio bene e col quale
ho avuto una polemica i primi dell’anno su questo.
Oggi è il 30 gennaio. In questo mese, dopo quella polemica
costruttiva quel confronto che abbiamo avuto con il collega, sono rimasto in
silenzio. Qualcuno gli aveva detto che il 30 gennaio sarebbero terminate le
procedure per il collaudo degli impianti di Lorica. Oggi, per quanto ne so, e
credo per almeno 10-15 giorni, speriamo prima, non abbiamo notizia di questo
collaudo. Quindi gli impianti non partono e un’altra stagione, al di là di quel
che poi si potrà dire, di fatto, è partita e un’altra occasione - ahimè! - è
perduta. E allora, lo dico senza polemica, è chiaro, viene fuori la polemica,
ma lo dico con rammarico, con dispiacere, con mortificazione, da calabrese. Lo
dico perché credo che l’appello che voglio fare stasera è l’appello ad un
impegno del Presidente della Giunta regionale, che ha le deleghe in questo
settore, a venire qui, di qui a qualche tempo, a discutere con noi una proposta
di legge quadro sul turismo con una serie di interventi. Copiando l’esempio di
altre regioni, avendo noi tante risorse e tante potenzialità, forse possiamo
far crescere l’economia di questa terra e soprattutto - e stasera lo voglio
ribadire per l’ennesima volta - mantenere qualche giovane che è la grande sfida,
l’unica sfida che abbiamo.
Una terra di vecchi è una terra senza futuro, una terra che
ha un saldo negativo fra anziani e giovani è una terra senza futuro e noi siamo
la classe dirigente che gestisce questo presente che non avrà futuro. Questa è
la sfida! E lo dico, credetemi, senza provocazione, siamo rimasti in pochi. Lo
dico senza provocazione. Lo dico ai colleghi ai quali va la mia stima, al Presidente,
lo dico veramente come appello per ragionare su questi problemi perché ritengo
che sfuggire rispetto a questi temi e approvare magari “leggine” non sia il
massimo dell’impegno che avevamo pensato, sognato. Quando da ragazzi abbiamo
intrapreso un percorso politico abbiamo pensato un giorno di diventare consiglieri
regionali. Allora questo è forse il motivo… Chiudo, Presidente,
il motivo di questo intervento, come appello rispetto ad un argomento che
ritengo cardine per l’economia di questa terra. Lo è stato poco in questi
decenni, lo deve diventare in maniera imprescindibile per il futuro.
Passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.
Articolo1.
(E’ approvato)
Articolo 2. E’ stato presentato un emendamento, protocollo numero
4560, a firma del consigliere Mirabello, acquisito dal consigliere Romeo. Prego,
ha facoltà di illustrarlo
Presidente, ho fatto miei gli emendamenti del collega
Mirabello che sono il frutto di un confronto che c’è stato, lo diceva bene il
collega Gallo che ringrazio. L’emendamento in esame c’è stato sottoposto,
sollecitato nella precedente riunione di Consiglio regionale. Il collega
Mirabello ha tentato di cogliere le osservazioni opportune che il collega Gallo
aveva fatto, che il collega Esposito aveva fatto e le ha ricomprese in questi
emendamenti. All’articolo 2 comma 1 il periodo “nonché le associazioni legalmente riconosciute, ivi comprese quelle di
calabresi emigrati in Italia e all’estero, per le finalità e nei limiti delle
attività loro consentite per come indicato nei rispettivi Statuti” è
sostituito con “nonché le associazioni di
cui all’articolo 5 del decreto legislativo 79/2011”.
Pongo in votazione l’emendamento, protocollo numero 4560.
(E’ approvato)
Articolo 2, per come emendato.
(E’ approvato)
Articolo 3.
(E’ approvato)
All’articolo 4 è stato presentato un emendamento,
protocollo numero 2856, a firma del consigliere Mirabello. Prego, consigliere
Romeo.
Ma credo, a questo punto, si illustri da sé.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2856.
(E’ approvato)
Articolo 4 come
emendato.
(E’ approvato)
All’articolo 5 è stato presentato un emendamento,
protocollo numero 4562, a firma del consigliere Mirabello. Prego, consigliere
Romeo.
ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)
Si illustra da sé.
Pongo ai voti l’emendamento protocollo numero 4562.
(E’ approvato)
Articolo 5 per come emendato.
(E’ approvato)
Articolo 6
(E’ approvato)
Articolo 7.
(E’ approvato
)
Articolo 8
(E’ approvato)
Articolo 9
(E’ approvato)
All’articolo 10 è stato presentato un emendamento,
protocollo numero 2416, a firma del consigliere Aieta. Prego, consigliere
Romeo.
ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)
Si illustra da sé.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2416.
(E’ approvato)
Articolo 10, come emendato.
(E’ approvato)
Articolo 11
(E’ approvato)
Articolo 12
(E’ approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo
complesso, come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
Allegato)
Chiedo agli uffici di chiamare l’appello per il numero
legale. Prego. Chiamate l’appello per il numero legale, per favore.
Sono rientrati.
Fa la chiama.
Comunico l’esito della chiama: consiglieri presenti: 16;
consiglieri assenti: 15. C’è il numero legale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo, ne ha
facoltà.
Chiedo un rinvio, Presidente.
Pongo in votazione la richiesta di rinvio.
(Il Consiglio
rinvia)
Il punto inserito all’ordine del giorno è uno dei due
progetti di legge che oggi la Commissione bilancio ha licenziato, ritenendoli d’urgenza
e che abbiamo richiamato ad inizio seduta. Si tratta della proposta di legge
numero 311/10 d’iniziativa del consigliere Giudiceandrea recante: “Ulteriori modifiche alla legge regionale 31
dicembre 2015 numero 35 “Norme per i servizi di trasporto pubblico locale”.
Prego l’assessore Musmanno di prendere la parola. Prego.
Sì, grazie, Presidente. Si tratta di un provvedimento
piuttosto urgente per cui anch’io mi permetto di richiamare l’attenzione di
tutti i consiglieri presenti per poter assicurare la prosecuzione di un iter legislativo che attua una modifica
importante alla legge regionale del 31 dicembre 2015 in tema di trasporto
pubblico locale. Si interviene soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione
nell’ambito di tutte le norme che la legge numero 35 del 2015 prevede per
quanto riguarda l’organizzazione dell’Autorità regionale dei trasporti, che
rappresenta l'ente di governo in tema di Trasporto Pubblico Locale (TPL) in
Calabria. Tale Ente di Governo ha una funzione strategica, giacché a regime si
sostituirà alla Regione e agli Enti locali per la maggior parte degli
adempimenti previsti in tema di pianificazione, gestione e controllo del trasporto
pubblico calabrese che - vale la pena ricordarlo - ha corrispettivi sul
bilancio regionale di 235 milioni di euro, sebbene in gran parte provenienti
dal Fondo Nazionale Trasporti.
In
questo periodo di avvio, ART-CAL è stata impegnata nel conseguimento di alcuni
rilevanti risultati, come la pubblicazione degli avvisi di pre-informazione
per l'affidamento dei servizi su gomma tramite gara e per l'affidamento diretto
dei servizi ferroviari, attualmente eserciti da Trenitalia e Ferrovie della
Calabria. Tali adempimenti erano diventati oltremodo urgenti. Ad esempio, la
legge 96 di conversione del decreto legge 50, la cosiddetta “manovrina”, ha previsto una penalizzazione del 15 per cento
sulle risorse trasferite alla Regione in caso di mancata pubblicazione degli
avvisi di pre-informazioni entro il 30 settembre
2017. Questa scadenza è stata rispettata dalla Calabria.
Questa
prima fase è stata caratterizzata da attività comunque del tutto nuove in
Calabria e ha comportato passaggi delicati e di grande importanza. Il carico di
lavoro complessivo associato a queste attività, tuttavia, può essere
considerato relativamente contenuto, rispetto a quello previsto per i prossimi
mesi, durante i quali sarà necessario, tra l'altro, completare la
programmazione regionale dei servizi di trasporto e coordinarla con quella
degli enti locali, preparando, nel frattempo, le procedure di affidamento dei
servizi tramite gara e completando gli affidamenti diretti.
L'impianto
attuale organizzativo di ART-CAL prevede, in particolare, che il Presidente o
il Commissario non riceva alcuna indennità e che i dirigenti e i dipendenti
dell'Autorità siano unità di personale regionale in posizione di distacco
funzionale. Questa soluzione non è in grado di far fronte a queste esigenze,
peraltro diventate oltremodo cogenti, giacché il decreto citato legge 50 del
2017 rappresenta un vero e proprio terremoto nel modo di immaginare il futuro
del trasporto pubblico locale. Da qui la necessità di una modifica legislativa
non più differibile, che faciliti il funzionamento dell'Ente, in particolare
delegando al Presidente alcune delle funzioni del Comitato istituzionale,
trasferendo competenze sulla definizione dei criteri per l'istituzione degli
ambiti territoriali dall'Assemblea al Comitato istituzionale, nonché la
semplificazione delle procedure per l'elezione del Comitato istituzionale
stesso.
La
modifica di legge rende inoltre più attrattiva ART-CAL per le figure apicali,
prevedendo per queste ultime una compensazione adeguata alle importanti
responsabilità che l'attività dell'Ente comporta, sempre nell'ottica del
massimo contenimento possibile della spesa. D'altronde la prima fase della vita
di ART-CAL è stata caratterizzata dall'avvicendamento di figure commissariali
di alto profilo che hanno occupato il ruolo solo per periodi relativamente
brevi. Anche l'acquisizione di personale viene facilitata, consentendo
all'Autorità di dotarsi, in aggiunta di un proprio organico, anche se con
numeri molto contenuti, oltre ai dipendenti regionali in distacco funzionale.
Nei mesi scorsi, per l'acquisizione di personale in distacco funzionale, sono
stati pubblicati più avvisi.
Gli
avvisi hanno prodotto, però, un
numero di interessati assolutamente insufficiente, solo quattro,
peraltro senza garantire la copertura dei ruoli tecnici più impegnativi e dei
quali è assolutamente indispensabile dotarsi, pena il mancato perseguimento di
obiettivi non più differibili. Analogamente è andata deserta la procedura per
l'acquisizione di manifestazioni di interesse per il ruolo di Presidente.
L'effetto che la modifica di legge produrrà è, dunque, un'accelerazione nel
funzionamento di ART-CAL e, di conseguenza, del processo di riorganizzazione
del sistema di TPL.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà. Prego.
Mi
allontano dall’Aula per non votare contro questo provvedimento. Questa proposta
trasformerà ART-CAL in un vero e proprio carrozzone e non fa altro che aumentare
le sue spese di gestione. Abbiamo 300mila euro per le missioni e per il pagamento
dei revisori dei conti; si aumenta di altri 590mila euro per pagare il Presidente,
il segretario e sei unità. Stiamo rifacendo fondazione Terina, stiamo chiudendo
tutte le varie fondazioni. Si era detto di porre un freno, invece oggi con
questo provvedimento andiamo ad impegnare circa un milione di euro per pagare
gli organi istituzionali di ART-CAL. E’ una vera e
propria vergogna rispetto all’impostazione ed al dibattito che abbiamo fatto in
questo Consiglio regionale e ricordo su questo punto anche l’intervento del
collega Bevacqua.
Oggi andiamo ad aumentare le spese di gestione e di
funzionamento solamente di ART-CAL - perché è questo quello che si fa - a circa
un milione di euro. Credo che questo sia una vergogna e per non votare contro
questo provvedimento mi allontano dall’Aula.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha
facoltà. Prego.
Presidente, riallacciandomi a quanto sostiene il collega
Guccione, credo che adesso non possiamo continuare ad andare avanti nell’emergenza
e siamo andati avanti nell’emergenza - lo dico e lo voglio ribadire senza
polemica nei confronti del Presidente e dei colleghi di maggioranza - e
procediamo a tentoni in Consiglio regionale. Non vengono inseriti punti e
proposte di legge all’ordine del giorno. Peraltro, un consigliere di
maggioranza sottolinea incongruenze e problemi relativi a proposte di legge.
Credo, Presidente, che sia importante un tagliando con
questa sospensione forzata dovuta al fatto che molti colleghi sono candidati
alle elezioni politiche nell’interesse della Giunta regionale, della
maggioranza e dell’intero Consiglio regionale. E’ un tagliando importante
perché ancora una volta dobbiamo sospendere il Consiglio regionale per mancanza
del numero legale. Dobbiamo sospendere. Presidente, poi lo valuterà lei, ma a
mio avviso dobbiamo sospendere. Non chiedo il numero legale, lo deve valutare
lei!
Prego gli uffici di procedere alla verifica del numero
legale. Prego
Presidente, non ho chiesto la verifica del numero legale.
Sto parlando e la prego di farmi finire, dopodiché farà le sue valutazioni.
Ritengo che ancora una volta ci sia qualcosa che non
funzioni all’interno della maggioranza, saranno le elezioni politiche, sarà il
rinnovo della Giunta regionale, saranno altre problematiche…
Grazie, consigliere Gallo. Stiamo procedendo con la
verifica del numero legale.
Presidente! Presidente, sto facendo un intervento politico…
(Interruzioni)
Prego, consigliere Giudiceandrea. Prego, consigliere
Giudiceandrea!
Presidente, mi faccia chiudere, sto finendo! Mi faccia
chiudere! Presidente, le chiedo di parlare, mi faccia chiudere! Ci proponiamo
sempre educatamente e chiediamo che la cultura del dibattito e del confronto
non possa abbandonare l’Aula.
Fa la chiama.
Presidente, protesto formalmente! Mi toglie la parola
mentre sto intervenendo! Presidente! Presidente! Le chiedo di completare il mio
intervento!
Se c’è il numero legale riprenderà il suo intervento.
Prego, consigliere Giudiceandrea.
Presidente! Presidente, sto intervenendo, mi toglie la
parola senza motivo! Lei mi sta togliendo la parola senza motivo! Mi faccia
chiudere l’intervento!
Va bene, prendiamo atto!
Comunico l’esito della chiama: consiglieri presenti 11;
consiglieri assenti 20. Mancando il numero legale, la seduta è tolta.
La seduta termina alle 19,59
Ha chiesto congedo: Aieta, Ciconte, Mirabello, Morrone, Nucera, Salerno.
(Sono concessi)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di
iniziativa dei consiglieri regionali:
Sergio,
Bova - “Disposizioni in materia di partecipazione dei dirigenti regionali ai
lavori delle commissioni consiliari - Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura
organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale)”
E' stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e
normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Romeo
- “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 30
(Normativa per la regolamentazione della raccolta e commercializzazione dei
funghi epigei ed ipogei freschi e conservati)” (P.L. n. 315/10^)
E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Romeo
- “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 6 aprile 2017, n. 8
(Disposizioni per la liquidazione della Fondazione F.I.E.L.D.
- "Fondazione Innovazione Emersione Locale Disegno del territorio" -
e il trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro)” (P.L. n. 316/10^)
E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali,
culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
In data 29 gennaio 2018, il Presidente della Giunta
regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è
stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria n. 12 del 29 gennaio 2018:
1) Legge regionale 29 gennaio 2018, n. 1, recante: "Istituzione
del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della
libertà personale"
È stato presentato ricorso ex articolo 127 Costituzione, per la
dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'articolo 1 della legge
regionale 30 ottobre 2017, n. 41, recante: "Disposizioni per agevolare
l'uso dei locali di stagionatura tradizionali - Modifiche alla legge regionale
23 febbraio 2004, n. 5 (norme per l'individuazione dei prodotti a base di latte
ritenuti storici e/o tradizionalmente fabbricati)".
In
data 19 gennaio 2018, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto
indicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati sul
Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 7 del 23 gennaio 2018:
Regolamento regionale n. 1 del 19 gennaio 2018,
concernente: "Regolamento per la disciplina degli incarichi extra
ufficio autorizzati o conferiti ai dipendenti della Giunta regionale della
Calabria";
Regolamento regionale n. 2 del 19 gennaio 2018,
concernente: "Modifiche ed integrazioni al Regolamento regionale 6
febbraio 2014, n. 1 (Sistema di misurazione e valutazione della performance
(SMIVAP) della Regione Calabria)".
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
il nosocomio "Tiberio Evoli" di Melito Porto
Salvo, versa in una situazione critica accentuata dalla cronica carenza di
personale medico e paramedico nella pianta organica della struttura nonché
dall'insufficienza dell'offerta sanitaria;
considerato che: il reparto di
ortopedia da circa sette mesi è stato "temporaneamente" soppresso a
causa della carenza di sanitari ed infermieri peraltro stabilmente impiegati a
coprire i servizi nell'ospedale di Locri;
da una disposizione di servizio
dell'8 gennaio 2018 a firma del dirigente sanitario si evince l'inizio di una espoliazione anche del reparto di Medicina generale;
ritenuto che: il presidio
ospedaliero de quo costituisce un importante punto di riferimento per l'area jonica;
tale
situazione è potenzialmente idonea a determinare un grave vulnus al diritto
alla salute dei cittadini -:
quali
provvedimenti urgenti intenda adottare per evitare un'altra espoliazione
del presidio ospedaliero "Tiberio Evoli" e
programmare, al fine di scongiurarne la chiusura, un effettivo potenziamento
dello stesso.
(337;
25/01/2018)
Il Consiglio regionale,
premesso che:
nel
mese di dicembre 2017 è stato siglato il Protocollo d'intesa sperimentale tra
Inps Calabria e Regione Calabria con il quale si è convenuto affidare all'Inps
le funzioni relative all'accertamento del requisiti sanitari in materia di
invalidità civile, cecità civile, sordità civile, disabilità e handicap, già di
competenza delle Aziende Sanitarie regionali;
considerato
che sono giunte innumerevoli segnalazioni da parte di cittadini con disabilità,
che versano in condizioni di estrema gravità, per manifestare la concreta
difficoltà a raggiungere, pur essendo trasportabili, la sede provinciale di
Reggio Calabria, individuata dall'Inps, per effettuare le visite legali per i
richiedenti l'invalidità, che comporta, oltre ad un notevole aggravio economico
per il trasporto, anche lunghi tempi di attesa dinanzi alla sede reggina, dove
vengono indirizzati tutti gli invalidi dell'intera provincia, che sicuramente
presentano gravissime sofferenze;
impegna la Giunta regionale
ed
il Presidente della Regione Calabria ad intervenire presso la direzione regionale
Inps per integrare alla sede di Reggio Calabria, ai fini dell'accertamento dei
requisiti sanitari in materia di invalidità, anche le sedi Inps di Locri e
Palmi, alleviando, in tal modo, le manifestate difficoltà dei cittadini con
disabilità grave e dell'intera provincia.
(111;
18/01/2018)
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
nel comprensorio del Comune di Savelli (KR) è stato realizzato il Parco Astronomico
intitolato a Luigi Lilio (astronomo crotonese del
1400), che è diventato un importante centro astronomico della Calabria. Il
Parco Astronomico Lilio, uno dei poli didattico-scientifici più grandi, importanti e completi del
Sud Italia, può vantare una strumentazione astronomica professionale di alto
livello ed è dotato di modernissime attrezzature utili sia ai fini della
ricerca scientifica sia per la divulgazione scientifica per le scuole di ogni
ordine e grado e per privati. È composto da più zone altamente funzionali:
planetario, osservatorio, radiotelescopio e laboratori didattici;
sin dall'inizio la Direzione,
nonostante i mezzi economici abbastanza limitati, ha sempre manifestato
interesse nel miglioramento e nell'aggiornamento della strumentazione esistente
sia dal punto di vista software che hardware, nell'acquisto di nuova
attrezzatura, e soprattutto si è investito molto sui rapporti tra il Parco
Astronomico, l'Università, gli Enti di Ricerca e le realtà astronomiche sul
territorio italiano ed europeo. Sono stati infatti firmati importanti
protocolli di collaborazione con importantissimi enti come ad esempio quello
con l'Agenzia Spaziale Italiana e con l'Istituto Nazionale di Astrofisica. il
Parco Astronomico Lilio collabora attivamente con il
dipartimento di Fisica dell'Università della Calabria e con la famosa cosmologa
Sandra Savaglio per la divulgazione e l'insegnamento
delle scienze astronomiche ai giovani e agli studenti del corso di laurea in
fisica, nonché a progetti importanti di ricerca scientifica;
il Parco ha ricevuto, e riceve,
visitatori provenienti da ogni parte d'Italia e del Mondo, dimostrando di
essere una struttura fondamentale sia per la divulgazione scientifica che per
il turismo della Regione, in particolare montano. Molti sono infatti i turisti
che si sono recati a Savelli e, da qui, in tutto
l'Altipiano Silano;
molte visite riguardano per lo
più la divulgazione e l'insegnamento per le scuole. Ad oggi, infatti, sono
state ricevute oltre 39 scuole provenienti da tutte le province calabresi, e
anche fuori regione (dalla Sicilia e dalla Puglia), confermando quanto
l'attività scientifica e didattica svolta da questo Parco Astronomico inizi a
essere importante per tutto il Meridione;
considerato che: il Parco
Astronomico Lilio, attualmente di proprietà della
provincia di Crotone, è totalmente abbandonato dall'Ente, anche a causa dei
gravi problemi finanziari che sta attraversando ormai da tempo;
il Parco ottiene minimi introiti,
derivanti dai biglietti dei visitatori, come unica fonte di reddito, che non
sempre sono sufficienti per poter mandare avanti la struttura;
spesso, ultimamente, il Parco
rimane aperto solo grazie alla disponibilità dello staff che ha lavorato
gratuitamente, e nonostante ciò ha attuato progetti importantissimi. A breve
infatti nel Parco Astronomico Lilio verranno
installati sofisticatissime attrezzature di vitale importanza per la regione
tutta, come ad esempio: quella dell'Agenzia Spaziale Italiana, che monitorerà
negli anni lo spostamento delle zolle continentali attraverso un sistema di comunicazione
con i satelliti Cosmos;
o l'attrezzatura dell'istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per il monitoraggio dei terremoti, che
sarà collegato con le stazioni di pronto intervento regionali;
ritenuto che: il Parco
Astronomico Lilio, la Direzione e lo staff tutto,
intendono continuare a perseguire le finalità sopra descritte, per il bene e il
progresso culturale di tutta la Regione tutta;
impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione
Calabria ad individuare nel bilancio della Regione le somme necessarie per la
elargizione di un congruo contributo (compreso tra 50.000,00 e 100.000,00),
utile per il sostentamento dell'Ente e per poter migliorare qualitativamente la
struttura, e continuare a far sì che il Parco Astronomico Lilio
sia una delle realtà del settore astronomico più importanti sul territorio
italiano. Un supporto economico valido a garantire un adeguato compenso per lo
staff (che al momento opera gratuitamente), visto anche il servizio turistico,
didattico e scientifico che viene messo a disposizione della Calabria e di
tutta l'Italia. Un contributo che servirà al miglioramento dell'attrattività e dell'offerta turistica- culturale del parco
e del territorio: tra cui riduzione costo delle attività previste per le scuole
e per i privati;
acquisto nuova strumentazione
scientifica e didattica;
assunzione nuovo personale
qualificato;
organizzazione di convegni,
meeting con studiosi e scienziati;
organizzazione di eventi
culturali periodici durante l'anno di attività;
pubblicizzazione attraverso
manifesti/locandine, pieghevoli/cartoline, acquisti spazi pubblicitari;
implemento piano marketing, etc.
(112;
24/01/2018)
Art. 1
(Istituzione
del Comune di Corigliano-Rossano)
1.
E’ istituito, a decorrere dal 31 marzo 2018, il Comune di Corigliano-Rossano,
derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano
Calabro e Rossano, in Provincia di Cosenza.
2. Il territorio del Comune di Corigliano-Rossano è costituito dai territori già appartenenti
ai Comuni di Rossano e Corigliano Calabro, come
risultante dalla cartografia allegata alla presente legge (Allegato A).
3. Alla data di cui al comma 1, i comuni oggetto
della fusione sono estinti. I sindaci, le giunte e i consigli comunali decadono
dalle loro funzioni e i loro componenti cessano dalle rispettive cariche.
Art.
2
(Successione
nella titolarità dei beni e dei rapporti giuridici)
1. Il Comune di Corigliano-Rossano
subentra nella titolarità di tutti i beni mobili e immobili e di tutti i
rapporti giuridici attivi e passivi dei comuni oggetto della fusione. I beni
demaniali e patrimoniali dei preesistenti Comuni di Rossano e Corigliano Calabro sono trasferiti al demanio e al
patrimonio del comune di nuova istituzione.
2. Il personale dei preesistenti Comuni di
Rossano e Corigliano Calabro è trasferito al comune
di nuova istituzione ai sensi dell'articolo 31 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche). Il personale trasferito mantiene la posizione giuridica
ed economica in godimento all'atto del trasferimento, con riferimento alle voci
fisse e continuative, compresa l'anzianità di servizio maturata. Le risorse
destinate, nell'anno di estinzione del comune, alle politiche di sviluppo delle
risorse umane e alla produttività del personale, previste dal contratto
collettivo di lavoro del comparto Regioni ed Autonomie locali del 1° aprile
1999, a decorrere dall'anno di istituzione, confluiscono nel bilancio del
comune di nuova istituzione, per l'intero importo, in un unico fondo avente la
medesima destinazione.
3. Il Comune di Corigliano-Rossano
subentra in tutti i diritti sul personale già comandato o trasferito ad altri
enti.
Art.
3
(Commissario
e organi amministrativi)
1. Alla data di istituzione del nuovo comune i
due comuni originari sono estinti. I rispettivi organi, sindaci, giunte e
consigli comunali, decadono.
2. Fino all'insediamento dei nuovi organi del
Comune di Corigliano-Rossano a seguito delle elezioni
amministrative, le funzioni degli organi di governo del comune sono esercitate
dal commissario, nominato ai sensi della vigente legislazione.
3. Fino all'elezione del Sindaco e dei nuovi
organi, il commissario è coadiuvato da un comitato consultivo formato dai
sindaci dei comuni originari sulla base di quanto disposto dall'articolo 1, comma
120, della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane,
sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni).
4. Alla data di istituzione del nuovo comune gli
organi di revisione contabile in carica nei comuni oggetto di fusione decadono.
Fino alla nomina dell'organo di revisione del Comune di Corigliano-Rossano
le funzioni di revisione contabile sono svolte dall'organo di revisione in carica
al momento dell'estinzione nell'originario comune di maggiore dimensione
demografica tra quelli estinti.
5. I consiglieri comunali cessati per effetto
della fusione continuano ad esercitare gli incarichi esterni fino alla nomina
dei nuovi rappresentanti da parte del nuovo comune.
6. I soggetti nominati in enti, aziende,
istituzioni o altri organismi dai comuni estinti per fusione continuano ad
esercitare il loro mandato fino alla nomina dei successori.
7. In assenza di uno statuto provvisorio, fino
alla data di entrata in vigore dello statuto e del regolamento di funzionamento
del consiglio comunale del nuovo comune si applicano, in quanto compatibili, le
disposizioni dello statuto e del regolamento di funzionamento del consiglio comunale
del comune di maggiore dimensione demografica tra quelli estinti.
Art.
4
(Organizzazione
amministrativa provvisoria)
1. Entro il 30 marzo 2018 i sindaci dei comuni
oggetto della fusione, d'intesa tra loro, definiscono l'organizzazione
amministrativa provvisoria del comune di nuova istituzione e il relativo
impiego del personale ad esso trasferito.
2. Per quanto non disposto dall'intesa di cui al
comma 1, oppure in mancanza della stessa intesa, decide il commissario.
3. La sede del Comune di Corigliano-Rossano
è individuata in un'area compresa tra la zona Insiti sud e l'area a cavallo del
torrente Cino, a saldatura del territorio urbano per favorire la concentrazione
degli uffici pubblici.
4. Le disposizioni dell'intesa di cui al comma 1
e le determinazioni assunte dal commissario ai sensi del presente articolo,
restano in vigore fino all'approvazione di difformi disposizioni da parte degli
organi del comune di nuova istituzione.
Art.
5
(Vigenza
degli atti)
1. Tutti i regolamenti, gli atti normativi e gli
atti amministrativi generali, i piani, gli strumenti urbanistici e i bilanci
dei comuni oggetto della fusione, vigenti alla data del 30 marzo 2018, restano
in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali e alla relativa popolazione
dei comuni che li hanno approvati, fino all'adozione dei corrispondenti atti
del commissario di cui all'articolo 3 o degli organi del Comune di Corigliano-Rossano.
Art.
6
(Statuto
e regolamento di funzionamento del consiglio comunale)
1. Salvo quanto previsto dall'articolo 15, comma
2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali), gli organi del Comune di Corigliano-Rossano, entro sei mesi dalla loro elezione, approvano
lo statuto comunale. La redazione dello statuto avviene possibilmente previo
espletamento di studi di fattibilità tecnico-organizzativa in ordine
all'individuazione dei migliori modelli organizzativi ed attuativi del nuovo
ente. Lo statuto comunale valorizza e promuove, nell'ambito delle sue
attribuzioni e competenze come definite dalla Costituzione e dalle competenti
leggi statali e regionali, modelli di sviluppo ecosostenibile cui ispirare le
politiche economiche, di marketing e sociali, anche mediante la previsione di
apposite forme di partecipazione per la valorizzazione dell’economia e del
lavoro.
2. Negli stessi termini di cui al comma 1, è approvato
il regolamento di funzionamento del consiglio comunale.
Art.
7
(Municipi
d’area)
1. Lo statuto del Comune di Corigliano-Rossano
può prevedere, ai sensi dell'articolo 16 del d.lgs. 267/2000, in fase
transitoria e sperimentale, l'istituzione di organismi privi di personalità giuridica
come i municipi d'area, sia urbani che rurali, con lo scopo di preservare e
valorizzare l'identità storico-sociale delle comunità locali originarie e
favorire la partecipazione dei cittadini, garantendo ai municipi opportune
forme di partecipazione sulle deliberazioni che li riguardano, oltre alle forme
di partecipazione e di decentramento di servizi previste dalla vigente legislazione.
2.
Vista l'attuale conformazione demografica nel territorio, i municipi d'area possono
essere costituiti con almeno 8.000 abitanti e per un massimo di sette nell'intero
territorio del nuovo comune.
3. Gli organi amministrativi del Comune di Corigliano-Rossano incentivano la partecipazione civica
attraverso iniziative di coesione sociale e l’attivazione di canali di
comunicazione adeguati per ascoltare le istanze dei cittadini.
Art.
8
(Contributi
statali e regionali)
1. Il Comune di Corigliano-Rossano
è titolare dei contributi previsti per i comuni preesistenti dalla normativa
statale e regionale.
2. Al comune di nuova istituzione sono attribuiti
i contributi previsti, a qualunque titolo, dalla legislazione statale o
regionale per gli estinti Comuni di Rossano e Corigliano
Calabro, con l'eccezione di quelli che espressamente non possono essere
trasferiti in virtù delle medesime leggi.
Art.
9
(Disposizioni
sui territori montani)
1. Al Comune di Corigliano-Rossano
si applicano le disposizioni legislative vigenti in relazione al territorio
classificato montano degli estinti Comuni di Rossano e Corigliano
Calabro.
2. L'istituzione del nuovo comune non priva i
territori montani dei benefici che ad essi si riferiscono, né degli interventi
speciali per la montagna stabiliti in loro favore dalle leggi regionali nonché,
a norma dell'articolo 1, comma 128, della legge 56/2014, dall'Unione europea e
dallo Stato. Resta ferma la classificazione statale del territorio parzialmente
montano degli estinti Comuni di Corigliano Calabro e
di Rossano.
Art.
10
(Disposizioni
contabili)
1. Il Comune di Corigliano-Rossano:
a) approva il bilancio di previsione
entro novanta giorni dalla sua istituzione, fatto salvo l'eventuale diverso
termine di proroga disposto con decreto del Ministero dell'Interno ai sensi
della normativa statale vigente;
b) ai fini dell'applicazione
dell'articolo 163 del d.lgs. 267/2000 per stanziamenti dell'anno precedente,
assume come riferimento la sommatoria delle risorse stanziate nei bilanci
approvati dai comuni estinti;
c) approva il rendiconto di bilancio dei
comuni estinti, se questi non hanno già provveduto, e subentra negli
adempimenti relativi alle certificazioni del patto di stabilità e delle
dichiarazioni fiscali.
2. Il Comune di Corigliano-Rossano
può utilizzare i margini di indebitamento eventualmente consentiti ad uno solo
dei comuni originari e nei limiti degli stessi anche nel caso in cui dall'unificazione
dei bilanci non risultino spazi di indebitamento per il nuovo comune.
Art.
11
(Clausola
di neutralità finanziaria)
1. Dall’attuazione della presente legge non derivano
nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art.
12
(Disposizioni
finali)
1. Ferma restando l'applicazione, anche nei
confronti del Comune di Corigliano-Rossano, delle disposizioni
delle leggi regionali di settore che disciplinano modalità e termini di
esercizio associato di funzioni per la generalità dei comuni, il comune di nuova
istituzione è soggetto alle disposizioni di cui all'articolo 14, comma 28, del
decreto-legge 31 maggio 2010 n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione
finanziaria e di competitività economica), convertito, con modificazioni, dalla
legge 30 luglio 2010, n. 122, a decorrere dal secondo mandato elettorale, con
esclusione dell'obbligo di esercizio associato della funzione fondamentale di
cui al medesimo articolo 14, comma 27, lettera a).
Art.
13
(Rinvio)
1. Per quanto non previsto dalla presente legge
si applicano le norme del d.lgs. 267/2000, della l. 56/2014, nonché la
normativa legislativa e regolamentare vigente in materia.
Art.
14
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge è dichiarata urgente ed
entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
IL Consiglio Regionale
premesso che l’approvazione della proposta di legge 182/10^ darà luogo
alla istituzione del Comune di Corigliano-Rossano
mediante la fusione dei Comuni di Corigliano Calabro
e Rossano;
considerato che in caso di fusione il comma 5 dell’articolo 5 della
legge regionale 24 novembre 2006, n. 15 (Promozione dell’esercizio associato di
funzioni e servizi a Comuni) prevede l’erogazione, da parte della Regione, per
dieci anni successivi alla fusione stessa, di appositi contributi straordinari
nella misura fissata dal Programma regionale di riordino territoriale di cui
all’art. 20 della citata legge regionale 15/2006;
vista la legge regionale 22 dicembre 2017, n. 55 “Legge di stabilità
regionale 2018”;
rilevato che:
-
non
sono stati previsti nella citata legge di stabilità regionale 2018 i fondi da
erogare come contributi per le fusioni di cui all’articolo 5, comma 5 della
legge regionale 15/2006;
-
questi
fondi sono da ritenersi essenziali nel sostenere il processo di fusione dei
Comuni di Corigliano Calabro e Rossano;
visto il POR Calabria 2014-2020 ed i particolare l’Asse 13 Capacità
Istituzionale in cui è previsto il rafforzamento delle competenze di settori
della Pubblica amministrazione con particolare attenzione alla innovazione
tecnologica e alla gestione dei servizi avanzati attraverso interventi di
formazione e affiancamento del personale amministrativo;
valutato che è quanto mai opportuno in questa fase lanciare un
messaggio di vicinanza della Regione ai cittadini e alle istituzioni del neo
comune attraverso un sostegno che si concretizzi con l’attivazione di tutti gli
strumenti che la normativa mette a disposizione per favorire una fusione
armonica;
tutto quanto premesso e considerato
impegna
il Presidente della Regione e la Giunta affinché:
- sia avviata, ai sensi dell’art. 8
della l.r. 15/2006 la procedura di aggiornamento del Programma di riordino
territoriale;
- siano celermente stanziati in misura
adeguata i fondi per l’erogazione dei contributi per la fusione di cui all’art.
5, comma 5 della legge regionale 15/2006;
- sia valutata la possibilità,
ricorrendo anche ai fondi POR 2014/2020 Asse prioritario 13 – Capacità
istituzionale, di dare avvio ad una attività di accompagnamento attraverso:
·
la
messa a disposizione di risorse umane qualificate, anche utilizzando presso il neo
Comune gli ex stagisti residenti nel territorio, recentemente prorogati fino al
30 giugno 2019 nel rapporto di collaborazione con Azienda Calabria Lavoro;
·
l’avvio
di un piano di aggiornamento del personale dei due Comuni sul miglioramento dei
processi organizzativi, sullo sviluppo delle competenze digitali, sul
rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione della P.A.;
- nel riordino dell’ambito territoriale
ottimale interessato:
·
sia
valutata la possibilità di sottoporre al Governo per il tramite del Ministero
della Giustizia, quale atto di impulso, la revisione della geografia
giudiziaria di cui al D. L. 148/2011 in ordine al ripristino del Tribunale di
Rossano;
·
nei
trenta giorni successivi all’elezione del Consiglio comunale del nuovo Comune,
sia valutata la possibilità di promuovere un Accordo di Programma con il nuovo
Comune nel ruolo di capofila, da estendere ai comuni presenti in tutti gli
istituti associativi dell’area limitrofa a nord e a sud dello stesso comune
capofila, all’Università della Calabria, ai consorzi delle aree industriali del
territorio del nuovo Comune, all’autorità portuale di Corigliano,
per definire modalità e tempi per la realizzazione di interventi nell’area
della fusione e di quella connessa con i Comuni che partecipano all’Accordo di
Programma, individuati nel Patto per lo Sviluppo della Calabria e che
riguardano le infrastrutture, il sostegno allo sviluppo economico e produttivo
secondo modelli di economia circolare, il turismo e la cultura, il lavoro e la
formazione, l’edilizia e l’innovazione sanitaria, la sicurezza e la legalità;
- sia valutata la possibilità di
estendere all’area portuale di Corigliano la “Zona
economica Speciale” prevista per l’area portuale di Gioia Tauro;
- sia adottata ogni altra iniziativa
idonea a consentire un processo di fusione armonico ed adeguato allo sviluppo
del territorio e alle esigenze della comunità locale.
CAPO I
Principi generali
Art. 1
(Finalità)
1. AI
fine di incentivare l'afflusso di turisti nel proprio territorio, a sostegno
della destagionalizzazione, la Regione Calabria concede contributi per il
trasporto aereo, ferroviario, marittimo e su gomma.
Art.
2
(Beneficiari
dei contributi)
1. Beneficiari dei contributi di cui alla
presente legge sono le organizzazioni di viaggio nazionali ed estere
autorizzate all'esercizio della loro attività, nonché le associazioni di cui
all’articolo 5 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79 (Codice della
normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo).
CAPO
II
Tipologia
di spese oggetto di contributi e intensità di contribuzione
Art.
3
(Tipologia
di spese oggetto di contributi)
1. La Regione Calabria concede contributi per la
realizzazione di programmi di viaggio, effettuati in Calabria da gruppi di
almeno venticinque persone, che prevedono soggiorni nella regione non inferiori
a sette pernottamenti, salvo quanto previsto all'articolo 4, comma 2, per le
seguenti tipologie di spese:
a) voli charter;
b) voli
di linea;
c) trasporto su gomma;
d) trasporto ferroviario;
e) trasporto via mare;
f) trasferimenti dagli scali
aeroportuali, porti e stazioni ferroviarie calabresi alle destinazioni
ricettive e viceversa, quando gli stessi trasporti siano strettamente correlati
al trasporto aereo, ferroviario o via mare, e facciano parte integrante del
programma di viaggio;
g) attività di comunicazione e
pubblicità.
Art. 4
(Intensità
della contribuzione)
1. I contributi di cui alla presente legge sono concessi
in conto capitale e nella misura del:
a) 25 per cento dell'imponibile del
costo totale del progetto regolarmente rendicontato per i programmi di viaggio
realizzati nei mesi di giugno e settembre;
b) 30 per cento dell'imponibile del
costo totale del progetto regolarmente rendicontato per i programmi di viaggio
realizzati in mesi diversi da giugno e settembre.
2. Nel caso di pacchetti interregionali che
prevedono almeno quattro pernottamenti in Calabria il contributo è ridotto al
15 per cento per i programmi realizzati nei mesi di giugno e settembre e al 20
per cento per i programmi di viaggio realizzati nei mesi diversi da giugno e
settembre.
3. La spesa relativa alle attività di
comunicazione e pubblicità è ammissibile nel limite del 10 per cento del costo
totale del programma di spese e comunque nella misura massima di 5.000,00 euro.
4. Il contributo, concesso nel rispetto della
normativa nazionale e comunitaria vigente, non può, in ogni caso, superare il
costo complessivo, fiscalmente documentato, dei pernottamenti relativi al
programma di viaggio.
5. Sono esclusi dai contributi di cui alla
presente legge i programmi di viaggio che si realizzano nei mesi di luglio e
agosto.
CAPO
III
Sulla
concessione dei contributi
Art.
5
(Presentazione
domanda)
1. Le domande per l'ammissione ai contributi
previsti dalla presente legge sono presentate al dipartimento regionale
competente in materia di turismo entro:
a) il 15 settembre per i programmi di
viaggio da effettuare nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 31 marzo;
b) il 28 febbraio per i programmi di
viaggio da effettuare nel periodo compreso tra il 1° aprile e il 31 ottobre,
fatto esclusione dei mesi indicati nel comma 5 dell’articolo 4.
2. Con motivato decreto del dirigente generale
del dipartimento competente in materia di turismo possono essere prorogati o
riaperti i termini di presentazione delle domande.
3. La domanda di contributo è accompagnata da:
a) una relazione che illustra il
programma di viaggio per il quale si chiede il contributo, con indicazione del
numero presunto di turisti, del periodo di svolgimento, delle strutture
ricettive prescelte per il soggiorno, dei mezzi di trasporto e delle attività
pubblicitarie e di comunicazione;
b) un programma di spesa in cui sono riportate
le sole voci di costo di cui all'articolo 3, comma 1; il costo totale del
programma è da intendersi imponibile e non può comprendere voci di spesa
diverse da quelle indicate all'articolo 3;
c) eventuali dichiarazioni ritenute
necessarie dal dipartimento competente in materia di turismo e pubblicate,
insieme alla modulistica, almeno trenta giorni prima dalla data di scadenza,
sul sito istituzionale e sull'apposita piattaforma informatica.
Art.
6
(Istruttoria
delle domande e ammissione al contributo)
1. L'istruttoria delle domande di contributo è
effettuata dal dipartimento competente in materia di turismo.
2. La valutazione delle domande di contributo è
effettuata da un gruppo di lavoro, nominato all'interno del dipartimento di cui
al comma 1, sulla base dei seguenti criteri:
a) preferenza ai programmi più
produttivi di presenze turistiche;
b) preferenza ai programmi da effettuare
da ottobre a maggio;
c) preferenza ai programmi da effettuare
con voli charter rispetto a quelli di linea e a quelli ferroviari, su gomma e
via mare;
d) preferenza ai programmi che prevedono
il turismo in arrivo (incoming) dai mercati esteri
rispetto a quelli del mercato interno nazionale;
e) preferenza ai programmi che prevedono
almeno due annualità di svolgimento.
3. Entro trenta giorni dalla scadenza del termine
per la presentazione delle domande l'amministrazione regionale, sulla base dei
risultati dell'istruttoria e della valutazione, decreta:
a) l'elenco delle domande ammesse al
contributo;
b) l'elenco delle domande non ammesse,
con l'indicazione delle cause di esclusione.
Art.
7
(Erogazione
dei contributi)
1. L'istanza di erogazione del contributo e il
relativo rendiconto, corredato dalla documentazione contabile e amministrativa
di cui ai commi 2 e 3, sono presentati entro novanta giorni dalla conclusione
del programma di viaggio.
2. L'istanza di erogazione del contributo è
accompagnata dai seguenti documenti:
a) relazione descrittiva delle attività
svolte con annessa dichiarazione nelle forme di cui all'articolo 9, comma 1;
b) consuntivo delle spese realizzate
corrispondente al programma di cui all'articolo 5, comma 3, lettera b);
c) per i costi di trasporto:
1) fattura dell'azienda vettrice, ovvero, nel
caso di beneficiari che acquistano posti sui vettori non direttamente dalla
compagnia vettrice, fattura della organizzazione venditrice;
2) titolo di pagamento della fattura e
documentazione prevista dalla legge 13 agosto 2010, n. 136 (Piano straordinario
contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia)
sulla tracciabilità dei flussi finanziari;
3) lista passeggeri, che, per il trasporto
ferroviario, marittimo e su gomma, è controfirmata dall'azienda vettrice;
4) elenco nominativo dei turisti ospitati con
indicazione del periodo di soggiorno e delle strutture ricettive;
d) per i costi pubblicitari:
1) fattura dell'agenzia pubblicitaria o della
tipografia;
2) titolo di pagamento della fattura e
documentazione prevista dalla l. 136/2010 sulla tracciabilità dei flussi
finanziari;
3) esemplari dei prodotti pubblicitari o, nel
caso di affissioni, documentazione fotografica;
4) attestazione, dell'editore, testata
giornalistica o portale web, di avvenuta pubblicazione, ovvero attestazione,
dell'emittente televisiva o radiofonica, di avvenuta messa in onda, o
attestazione, dell'agenzia pubblicitaria, di avvenuta affissione.
3. L'amministrazione regionale ha facoltà di
chiedere ulteriore documentazione al fine di garantire il corretto svolgimento
del procedimento amministrativo nel rispetto dei principi di buon andamento,
economicità e imparzialità.
4. L'erogazione del contributo è disposta con
provvedimento del dirigente del settore competente a seguito della verifica
della documentazione contabile e amministrativa prodotta.
CAPO
IV
Procedimento
amministrativo e controlli
Art.
8
(Informatizzazione
del procedimento e dei controlli)
1. L’amministrazione regionale si riserva la
facoltà di effettuare prima dell'erogazione dei contributi i controlli opportuni
al fine di acquisire maggiori garanzie sulla destinazione dei propri
interventi.
2. L'amministrazione regionale effettua, ai sensi
della normativa vigente, le verifiche in ordine alla veridicità delle
dichiarazioni rese nelle forme dell'autocertificazione di cui al Decreto del
Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione
amministrativa), anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati,
senza oneri a carico della Regione, e con l'ausilio degli strumenti informatici
e telematici disponibili, nonché al fine di accertare la veridicità del
contenuto della documentazione allegata dai beneficiari relativamente alle
dichiarazioni rese e ai dati forniti dalle strutture ricettive e dagli enti di
gestione delle infrastrutture viarie interessate ai programmi di viaggio.
3. Al fine di favorire un più efficace sistema di
controllo e di gestione del procedimento amministrativo, in un'ottica di
maggiore efficienza, accessibilità e semplificazione, la Regione adotta
un'apposita piattaforma informatica. Tale piattaforma, allo scopo di facilitare
le verifiche, anche ai fini di cui al comma 2, in ordine all'effettuazione dei
programmi di viaggio, consente la condivisione del procedimento con società
aeroportuali, nautiche e ferroviarie nonché con le altre istituzioni competenti
sul controllo dei flussi turistici.
4. Ulteriori specifici controlli saranno
effettuati per garantire il rispetto del regime della normativa in materia di
aiuti.
Art.
9
(Gestione
del procedimento amministrativo)
1. Ai fini della concessione ed erogazione dei
contributi di cui alla presente legge, le informazioni, anche relative al
contenuto della documentazione prodotta, sono rese mediante autocertificazione,
con le modalità di cui al DPR 445/2000, e sono verificate d'ufficio
dall'amministrazione regionale ai sensi dell'articolo 8.
2. Fino alla attivazione della piattaforma
informatica il procedimento è espletato secondo le tradizionali modalità
favorendo le modalità d'invio telematico.
CAPO
V
Disposizioni
finali
Art.
10
(Copertura
finanziaria)
1. L'onere derivante dalla presente legge è
determinato, per il triennio 2018 - 2020, in 1.500.000,00 euro annui stanziati
sul capitolo U0613310301 del Bilancio regionale, per come stabilito dalla legge
regionale 22 dicembre 2017, n. 56 (Bilancio di previsione finanziario della
Regione Calabria per gli anni 2018-2020).
Art.
11
(Abrogazioni)
1. E’ abrogata la legge regionale 7 marzo 1995,
n. 6 (Norme per l’incentivazione del flusso turistico attraverso trasporti
aerei, ferroviari, su gomma e via mare).
Art.
12
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.