X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n. 47

 

SEDUTA Di marteDI’ 30 GENNAIO 2018

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

 

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

 

La seduta inizia alle 16,57

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

NERI Giuseppe, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

PRESIDENTE

Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della mozione numero 110/10^ in merito al completamento della nuova trasversale delle Serre.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'inserimento della mozione numero 110/10^ a firma del consigliere Bova.

 

(Il Consiglio approva)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, ci sono due ordini del giorno di due sedute di Consiglio, seppure era stata ultimata la discussione sono rimaste prive di voto per mancanza del numero legale, pertanto richiedo l’inserimento all’ordine dei lavori dei due ordini del giorno: protocollo numero 2854 del 18 gennaio 2018 e protocollo numero 38673 del 28 settembre 2017.

PRESIDENTE

Poniamo in votazioni l'inserimento dei due ordini del giorno a firma del consigliere Sergio.

 

(Il Consiglio approva)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Grazie, Presidente. Chiedo l'inserimento all'ordine dei lavori di due ordini del giorno: uno sul riconoscimento del diploma di tecnico dei servizi sociali quale qualifica di Operatore Socio Sanitario e l’altro sul mancato riconoscimento della tredicesima mensilità ai lavoratori aderenti al piano di incentivazione all’esodo Arssa.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento dei due ordini del giorno presentati dal consigliere Gallo.

 

 (Il Consiglio approva)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. Chiedo l’inserimento della mozione in ordine al Protocollo di intesa sperimentale INPS Calabria, per l’affidamento delle funzioni relative all’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, disabilità ed handicap.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'inserimento della mozione a firma del consigliere Arruzzolo.

 

(Il Consiglio approva)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di due proposte di legge, licenziate dalla Commissione bilancio nella seduta odierna: la numero 310/10^, norme in materia di artigianato, e la 311/10^ inerente alcune modifiche alle norme per i servizi di trasporto pubblico locale (Art-Cal).

PRESIDENTE

Le due proposte saranno inserite come quarto e quinto punto all'ordine del giorno, prima delle mozioni, pongo in votazione l’inserimento delle due proposte.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 182/10^ di iniziativa del consigliere Graziano, recante: “Istituzione del Comune di Corigliano-Rossano derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano”

PRESIDENTE

Partiamo con il primo punto all’ordine del giorno che è la proposta di legge numero 182/10^ relativa alla “Istituzione del Comune di Corigliano e Rossano derivante dalla fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano”. Cedo la parola al consigliere Sergio per l’illustrazione del provvedimento. Prego.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente), relatore

Grazie, signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Presidente della Giunta, signori assessori, oggi si celebra una giornata storica importante per la Calabria, si avvia un processo di fusione di due comuni, tra i più grandi della Calabria, in un territorio dalle alte potenzialità socioeconomiche e questo segna l'avvio di un processo che potrebbe andare a modificare la fisionomia istituzionale in Calabria se questo processo andrà avanti, come io mi auguro e spero che sia.

E’ stato un processo abbastanza lungo; come ben tutti sapete la proposta di legge in esame è finalizzata alla istituzione, dalla prossima primavera, del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano.

Se l’Aula dovesse approvare gli emendamenti da me presentati, in accordo con il Presidente della Giunta, agli articoli 1, 4, e 5, la data di istituzione verrà fissata al primo maggio; presumibilmente, però, tale data verrà probabilmente modificata e prorogata ulteriormente a seguito di altri emendamenti e quindi già da adesso dichiaro la disponibilità a ritirare i miei; abbiamo rettificato in questo senso.

Questo progetto di legge si colloca pienamente nello spirito della recente politica nazionale che, con la legge Delrio e le finanziarie che si sono succedute negli ultimi tre anni, detta modalità, tempi e procedure per la fusione dei comuni.

Si tratta di un progetto di fusione che ha coinvolto attivamente i cittadini e le istituzioni rappresentative non solo nella fase di impulso, ma che li coinvolgerà anche nella fase di gestione della fusione che seguirà all'istituzione del nuovo comune.

Infatti, come indicato dalla legge Delrio, comma 120, e ripreso dall'articolo 3 della presente proposta, per permettere alle legittime istituzioni rappresentative dei Comuni in fusione di partecipare al processo di gestione della stessa, è stato previsto un comitato consultivo composto dai due sindaci uscenti che affiancheranno il commissario nominato sin dal primo giorno della nascita del nuovo comune. Il comitato, inoltre, dovrà essere consultato sugli atti fondamentali della vita cittadina come lo schema di bilancio e sull'eventuale adozione di varianti agli strumenti urbanistici. Il commissario di Governo dovrà convocare periodicamente il comitato, anche su richiesta della maggioranza dei componenti, per informare sulle attività programmate e su quello in corso.

L’approdo in Aula di questa proposta, oggi, è il risultato dei confronti di alto profilo che si sono registrati nel corso delle sedute, su un argomento che riveste importanza strategica per i futuri assetti amministrativi di due realtà che hanno espresso, attraverso la volontà popolare, di legare le rispettive municipalità e di affrontare assieme, con un nuovo protagonismo, le sfide attuali. Anche il legislatore nazionale incentiva questi processi, tanto che nella manovra finanziaria per il 2018 lo stesso ha previsto: maggiori incentivi per le fusioni comunali fino ad un aumento del 50 per cento del contributo straordinario per la fusione; la proroga del blocco degli aumenti delle tasse comunali. Tale previsione consente ai territori di Corigliano e Rossano di mantenere tributi e tariffe differenziate per 5 anni a partire dal primo gennaio 2018.

I Consigli comunali di Rossano (Delibera Consiglio Comunale di Rossano, n. 1 del 16 gennaio 2015) e di Corigliano Calabro (Delibera Consiglio Comunale di Corigliano, numero 3 del 1 febbraio 2016) hanno dato impulso al procedimento di fusione dei relativi Comuni.

Come è noto, a seguito della Risoluzione 1/2017 della prima Commissione e la deliberazione del Consiglio regionale numero 177 del 27 gennaio 2017, il Presidente della Giunta, con Decreto presidenziale numero 45 del 26 aprile 2017, ha indetto il referendum consultivo che si è espletato nella giornata di domenica 22 ottobre 2017 con esito favorevole alla fusione e con l'indicazione della denominazione del nuovo comune, che sarà “Corigliano-Rossano”.

Acquisito tale risultato, la Commissione, prima di esitare la proposta, ha ridato avvio alle audizioni dei soggetti istituzionali interessati e dei rappresentanti della società civile che ne hanno fatto richiesta. Sono stati riascoltati i sindaci dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano, la Presidente del Consiglio comunale di Rossano, nella qualità di coordinatrice del gruppo consiliare per la fusione, e il Presidente del Consiglio comunale di Corigliano Calabro, il Presidente del Consiglio delle Autonomie locali – Cal. Si è dato spazio anche alle associazioni ed ai comitati che ne avevano fatto richiesta: Comitato 100 associazioni; Comitato Cor Bonum; Comitato un Coro di sì. Tutti hanno offerto interessanti contributi alla discussione su questo importante progetto di fusione.

Nel corso dei lavori abbiamo avuto modo di ascoltare le loro istanze che hanno arricchito il dibattito denso di significato, giungendo a conclusione di un percorso che richiedeva ponderazione e approfondimenti. Tali istanze in parte sono contenute nel testo della proposta, in parte trovano spazio nell’ordine del giorno di accompagnamento alla legge da me presentato ai sensi dell’articolo 91 del Regolamento del Consiglio.

Prima di una breve illustrazione dell’articolato, ritengo opportuno ringraziare gli onorevoli componenti della Commissione che hanno assicurato un qualificato contributo ai lavori, ed evidenziare la sintonia con il governatore Oliverio, con il quale mi sono continuamente confrontato per il raggiungimento dell’odierno risultato.

Corre l’obbligo di precisare che le decisioni che hanno portato a questo storico risultato, nonostante i tentativi o le pressioni di differimento e non solo degli stakeholder visibili e non, legittimati e non, sono state assunte in ossequio alle prescrizioni, alle modalità e ai tempi che la normativa vigente impongono in materia di fusione e, in tal senso, la prima Commissione, nel corso dei lavori se ne è  fatta garante, assicurando piena trasparenza nell’applicazione delle norme che regolamentano i processi legislativi.

La proposta approvata all’unanimità dalla Commissione, che mi onoro di presiedere, nella seduta dello scorso 23 gennaio, costa di 14 articoli.

L’articolo 1 istituisce il nuovo Comune, attribuendone il nome, definendone il territorio e stabilendo che dalla data di sua istituzione i preesistenti Comuni sono estinti.

L’articolo 2 detta le disposizioni normative in ordine alla titolarità dei beni e dei rapporti giuridici, con particolare riferimento ai beni mobili e immobili, ai rapporti giuridici attivi e passivi dei comuni oggetto della fusione, trasferiti al demanio e del patrimonio del Comune di nuova istituzione, e al personale dipendente.

L’articolo 3, come già ricordato, in linea con la legge 56/2014, definisce le disposizioni normative connesse all’estinzione, alla data di istituzione del nuovo Comune dei due comuni originari e dei rispettivi organi, con la previsione dell’istituzioni del Commissario affiancato da un Comitato dei due sindaci uscenti.

L’articolo 4 detta le disposizioni in materia di organizzazione comunale provvisoria.

L’articolo 5 disciplina la vigenza degli atti normativi, amministrativi generali, programmatori e pianificatori.

L’articolo 6 detta le disposizioni in materia di approvazione del nuovo Statuto comunale e del Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale.

L’articolo 7 prevede l’istituzione di “Municipi d’Area” e l’istituzione di corrispondenti delegazioni comunali anche nelle sedi degli estinti comuni, dettandone le disposizioni normative.

L’articolo 8 detta disposizioni in materia di titolarità dei contributi statali e regionali attribuiti agli estinti Comuni.

L’articolo 9 disciplina gli aspetti relativi alla configurazione dei comuni oggetto di estinzione come comuni parzialmente montani.

L’articolo 10 detta disposizioni di natura contabile in materia di bilancio.

L’articolo 11 reca la clausola di neutralità finanziaria.

L’articolo 12 fornisce disposizioni finali anche in materia di esercizio associato di funzioni.

L’articolo 13 rinvia alle disposizioni vigenti in materia per quanto non previsto nella presente legge. L’articolo 14 contiene la dichiarazione di urgenza e di entrata in vigore della legge.

La proposta è neutra sotto il profilo finanziario e ha ottenuto il parere finanziario favorevole della Commissione bilancio.

Ringrazio il Presidente e tutti i componenti del Consiglio e, per quanto sin qui esposto, chiedo pertanto a codesto onorevole consesso di esitare favorevolmente la proposta appena illustrata.

Mi corre l'obbligo di ricordare che la proposta di legge originaria è stata presentata dal collega Giuseppe Graziano. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Oggi credo che ci apprestiamo ad approvare uno dei provvedimenti legislativi più significativi in termini di innovazione istituzionale e di rispetto verso la volontà dei cittadini del territorio interessato.

Non è stato facile raggiungere questo obiettivo perché durante il percorso si sono registrate varie fase di turbolenza e si sono innescati vari meccanismi, varie nubi si sono addensate durante il percorso e soprattutto in quest'ultima fase, in questi ultimi mesi, ci sono stati più tentativi di dilazionare i tempi e se siamo qui oggi va dato, quindi, atto al Presidente della Commissione, Franco Sergio, per il lavoro svolto, al vicepresidente Viscomi per il contributo e anche alla determinazione del presidente Oliverio che ha sempre sostenuto e stimolato la definizione di tutto il procedimento.

Credo, quindi, che bisogna prima di entrare nel merito, ricordare i punti fermi che sono stati raggiunti e le prospettive da tenere presenti. Innanzitutto c'è stata, lo diceva poco fa il collega Sergio, a monte, l’espressione chiara delle istituzioni rappresentative locali, cioè dei rispettivi Consigli Comunali che hanno deliberato in merito. C’è stato un duplice coinvolgimento di questa assemblea nell’iter di predisposizione della consultazione referendaria, anche per concedere alle rispettive comunità più tempo per essere informate e pienamente coinvolte.

Il 22 ottobre si è prodotto poi l’evento centrale di tutta questa vicenda: la manifestazione di volontà da parte delle popolazioni interessate, che ha registrato una partecipazione al di là di ogni più rosea previsione.

La volontà espressa quindi non poteva lasciare adito a dubbi e certifica, lo dico con estrema onestà e anche con qualche preoccupazione, se ancora qualcuno non ne fosse convinto, che i cittadini sono più avanti della classe dirigente.

Ricordo che è stata una consultazione referendaria che ha visto una partecipazione spontanea di tanti comitati, di tante associazioni, di tante pulsazioni vive di quel territorio e poco interesse e partecipazione dei politici, questo dovrebbe interrogarci sulle nostre responsabilità e sui nostri ritardi nel saper cogliere le innovazioni che provengono dai territori, in questo caso della fascia ionica della provincia di Cosenza.

Di fronte a questo dato di fatto, la politica non può giocare a tergiversare ma deve solo agevolare e guidare verso la meta. Io stesso ho ricordato più volte, anche in quest’Aula, la necessità di licenziare una normativa regionale organica sull’istituto delle fusioni e sono lieto che sia stata depositata di recente una proposta di legge in tal senso dai colleghi Greco e Franco Sergio.

Sulla legge quadro, capace di normare complessivamente e puntualmente tutta la materia, favorendo, agevolando e supportando le future possibilità di fusione che emergeranno nei territori, avremo modo e tempo di ragionare a stretto giro di posta.

Nella fase attuale, invece, è importante distinguere la dimensione tecnica dalla dimensione politica; e l’esercizio della politica consiste nell’assumersi la responsabilità che ci compete.

Anche in ragione della mia attiva partecipazione alla campagna referendaria, ho voluto essere presente alle due decisive sedute della prima Commissione che hanno definito il progetto presentato, come ricordava poco fa il collega Sergio, dall’ex collega Graziano, che oggi non è più presente. Sono stati recepiti gli emendamenti emersi nel corso del dibattito e si è pervenuti ad una approvazione all’unanimità.

In questa sede consiliare, dobbiamo fare nostra una proposta fondamentale emersa nel corso del dibattito: mi riferisco all’invito al Prefetto a riflettere sull’opportunità di una triade commissariale, lo chiedo anche il presidente Oliverio, vista la mole di lavoro e i necessari atti da produrre per arrivare in un tempo ragionevole alla indizione delle elezioni per il nuovo Comune.

Così come sono convinto della piena opportunità di quell’emendamento che, oltre a prevedere il coinvolgimento dei due ex sindaci, dispone anche l’ulteriore contributo da parte di un’apposita consulta, in maniera tale da garantire la massima partecipazione e trasparenza.

Quel che ci si deve mettere in testa è che non ci sono più tempi e ragioni per aspettare all’ombra di inutili localismi e di indugiare in ancora più inutili battaglie di retroguardia.

Le classi dirigenti locali per prime devono rispondere con coraggio al desiderio di futuro che i territori hanno espresso, senza delegare la responsabilità ai soli livelli istituzionali regionali. Come ho avuto modo di ribadire a Corigliano pochi giorni fa, deve essere il territorio a farsi attore protagonista di una progettualità seria e lungimirante.

Spero che qualcuno non si illuda che, dalla nascita del Comune tutti i problemi si risolveranno d’incanto. E’ proprio dalla nascita del nuovo Comune che ogni livello istituzionale dovrà dimostrare di essere all’altezza della sfida e di essere capace di saper concretizzare tutti gli strumenti necessari per approdare al meglio alla destinazione.

Solo allora, e non prima, potremmo e dovremmo festeggiare. Perché avremo dimostrato che un modello di sviluppo è possibile e che questo modello potrà essere da esempio ad altre realtà della nostra regione.

Deve essere altrettanto chiaro che il successo dell’operazione non dipenderà dai fondi e dalle agevolazioni che la legge nazionale garantisce.

Il buon esito della fusione, nel medio e lungo termine, dipenderà, infatti, dal cambiamento di approccio che saremo capaci e avremo la volontà di mettere in campo. Sono convinto che il progetto, nella sua prospettiva compiuta, deve avere un’ambizione più ampia, quello di prevenire alla realizzazione della grande città della Sibaritide.

Dobbiamo, inoltre, essere consapevoli che quando accadrà nella costruzione concreta del nuovo Comune sarà oggetto di attenzione in ambito nazionale.

Abbiamo l’occasione, caro Presidente, di dimostrare che, stavolta, la buona lezione può arrivare dalla periferia delle periferie, dal Sud del meridione, da quella Calabria bistrattata che, di norma, assurge agli onori della cronaca per fatti poco lusinghieri e classifiche da dimenticare.

In tempi di deliri sovranisti, leghisti e populisti, la Calabria ionica, prima, e la Calabria tutta, poi, può dimostrare che l’apertura, il coinvolgimento di mettere in comune le forze e le potenzialità sono l’unica maniera di proporre uno sguardo sensato.

La difesa miope e ad ogni costo del proprio orticello, produce soltanto piante rinsecchite e terre abbandonate. Ecco perché la lezione che può salire da questo grande progetto mi pare tanto importante ed emblematica: perché rifiuta la paura ed abbraccia la speranza; rifiuta gli sterili campanilismi e si lancia con fiducia dicendo sì al futuro e alla possibilità di far diventare possesso comune e condiviso quell'enorme patrimonio culturale, sociale ed economico che non ha eguali, oggi, nel resto del territorio calabrese.

Credo, fortemente, cari colleghi, e concludo, che il rilancio della fascia ionica calabrese - e mi riferisco dalla Locride alla Sibaritide - potrebbe rappresentare un volano per l’intera Calabria, un cambio di passo per agevolare la costruzione di una nuova regione, solidamente ancorata alle proprie identità e capace di valorizzare al meglio la sua storia, la sua cultura, la sua vocazione turistica e la sua agricoltura.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Ha fatto bene il collega Sergio, e lo faccio anche io: rispetto a questo iter amministrativo è doveroso ricordare il lavoro del collega Graziano che, nel frattempo, ha lasciato l'Aula del Consiglio regionale, a seguito delle note vicende che tutti conosciamo.

Non ho partecipato alle sedute di Commissione, egregiamente presieduta dal collega Sergio, ma ho letto il comma 3 dell'articolo 1 che riguarda – credo ci siano tanti cittadini oggi interessati alla vicenda della Sibaritide – quello che è stato il terreno di base che ha accompagnato un dibattito più politico che tecnico, rispetto al tema della fusione.

Il comma 3 dell'articolo 1, alla data di cui al comma 1, recita: “I comuni oggetto della fusione sono estinti”. Risulta, pertanto, ovvio sottolineare anche in quest'Aula, insieme agli amministratori, che non si estingue la storia di Corigliano o di Rossano, che non si estingue la storia di due comunità, anche in termini di Santi Patroni, di devoti a San Nilo piuttosto che a San Francesco da Paola.

Vedo il collega Orlandino Greco, con cui ci siamo confrontati in quest'Aula, ma anche al di fuori, rispetto al dubbio - che pure tecnicamente gli apparteneva e appartiene -  anche rispetto ai tempi elettorali, se volete, del Comune unico, che poco c'entrano rispetto all’importante operazione che si va a realizzare e su cui personalmente, rispetto a pochi altri, nelle ore della campagna elettorale sul referendum – lo sa chi è di Corigliano e di Rossano in questa dinamica, chi è più o meno cosentino – ho messo la faccia in modo convinto; l'ho fatto nel solco di una tradizione che voglio richiamare, e mi fa piacere, di chi ha governato quei territori. E’ stato fatto anche in quest’Aula, quando si discuteva nei primi governi di Giuseppe Geraci, la tradizione della destra che governava quei territori, di Giuseppe Caputo che va citato, di Giovanni Dima che in quest'Aula agognava questo.

E’ ovvio – e va dato atto anche al presidente Oliverio, in modo bipartisan – della visione di costruire una nuova grande Città dei calabresi.

Le preoccupazioni legittime – lo dico per correttezza – che, in maniera puntuale, pone il consigliere Greco, vengono poste anche da alcuni osservatori rispetto ad un percorso che si registra, lo stiamo vivendo, ne parlavamo anche con altri, per Casali del Manco, dove sono ovvie le difficoltà manifestatisi nel creare la fusione, perché c'è chi guarda indietro.

Credo che tutto questo sia transitorio, perché ogni trasformazione della storia, dei grandi Stati e delle cose, porta con sé difficoltà di carattere burocratico – amministrativo; però voglio sottolineare – saltando tutte le parti tecniche, delle procedure, festeggiando finalmente un percorso che parte da lontano nella dimensione storica della visione politica dei territori – che mai come oggi, nonostante le resistenze – il collega Gallo l'ha vissuto anche se non era in Consiglio regionale e oggi lo fa con maggior forza, perché qualcuno aveva messo in dubbio che fosse, fra i sostenitori, ovviamente parlerà lui dopo di me – si mette tutto in secondo piano perché, per la prima volta, nella mia visione delle cose, i Comuni nascono anche in Calabria, come tutte le Municipalità italiane negli anni 1000, non certamente da una determinazione dei popoli, ma soprattutto perché, chi ci vive, conosce la storia, da dominazioni aragonesi, bizantine e quant'altro.

Oggi, per la prima volta, sullo stimolo di un procedimento amministrativo che vede insieme i due Consigli comunali, c'è stata anche una fase in cui chi aveva deciso, aveva espresso dubbi dovuti alle preoccupazioni, ma oggi si festeggia, ed è quello che voglio sottolineare su un percorso che può essere di indirizzo. Le eventuali difficoltà organizzative, strategiche di questa fusione, serviranno a questa terra anche per ulteriori nuove fusioni e nuove organizzazioni di uno Stato. Poi, si affiderà al Prefetto la prudenza sul dibattito, se sia giusto votare entro 4 mesi, o rinviare a un tempo opportuno, quella è una valutazione che non tocca a noi. –.

Quando con un atto di carattere burocratico - amministrativo diciamo che si sono estinti i Comuni di Corigliano e Rossano, ovviamente non stiamo dicendo che si è estinta la storia o la tradizione delle popolazioni di queste comunità, una marinara e l’altra più bizantina, una conflittualità che, da buon vicinato, abbiamo anche imparato ad amare nel tempo.

La cosa bella che mi piace ribadire è che, per la prima volta, dopo migliaia di anni di storia delle Municipalità c'è un popolo che decide, supportato ovviamente. Si ricorderanno tutte le difficoltà che abbiamo vissuto per Casali del Manco, un popolo che decide che è tempo di cambiare, che vuole costruire con la propria volontà, con un referendum, una nuova grande Città della Calabria.

A queste latitudini, una regione che ha il 75 per cento di Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti, che ha difficoltà sui trasporti, sullo sviluppo turistico e anche sul sistema agricolo – pensiamo ai Comuni che devono far rete su rete di castagne e quant'altro – é ovvio che diventerà il grande attrattore anche nell’ambito di un confronto con lo Stato e, al di là delle responsabilità, penso che nessuno – voglio dirlo – che sia del Partito Democratico o dell’ex PDL, oggi Forza Italia o Fratelli d’Italia, poteva immaginare che uno Stato, che va verso la razionalizzazione, abbia mai pensato di poter perdere i Tribunali. Nessuno ci ha goduto, poi ognuno ha giocato sulle responsabilità per dire che è colpa di Tizio o colpa di Caio, che ha difeso meglio Tizio o meglio Caio.

Diremo a questo Stato di una Città che cresce, con centri urbani che diventano attrattori economici in quella che è una zona che da sempre, la Sibaritide, complessivamente per storia, cultura e, soprattutto per vocazione economica, legata al turismo e quant'altro può diventare, anche se già lo è. Anche su questo – presidente Oliverio – ne approfitto perché, anche qui, siamo nella misura della responsabilità della politica, ricordo quando mi occupavo di trasporti e Mario Oliverio, da Presidente della Provincia, parlava di aeroporto della Sibaritide.

Responsabilmente, così come diciamo che è importante la fusione, dobbiamo anche essere seri e immaginare una Calabria diversa: rispetto alla Puglia che con 4 milioni di abitanti ha due aeroporti, e la Campania, con Napoli e 5 milioni di abitanti che ha un aeroporto. E’ populismo dire quello che non si può sostenere quando, invece, bisogna dire quello che si può e si deve sostenere, accelerare questo percorso ed accompagnarlo.

Ciò che il collega Greco esprime nei suoi interventi non è una visione contro, ma una visione di responsabilità. E’ovvio che ci sono difficoltà, che si supereranno fra 5, 6 o 7 anni per armonizzare, dando alla Calabria una Città che la rende più forte, anche nel pretendere maggiore attenzione da parte del Governo centrale.

Non è il caso di oggi, perché é una festa di divisione in tema di campagna elettorale, perché anche qui, l'altro aspetto delle risorse economiche dell’Obiettivo convergenza che sono diventate interamente sostitutive del finanziamento, per cui sono state chiuse Istituzioni mentre celebriamo un percorso di continuità; mi pare di capire che lì apriremo nuovi ospedali e, anche su questo, poco populismo, é un percorso di continuità amministrativa di chi ha preceduto ed ha messo in campo risorse. Tutto si costruisce con la volontà del popolo, che decide di lasciare la preoccupazione di essere nati a Corigliano o a Rossano. Mia figlia è nata a Cetraro, avrei voluto fosse nata a Manhattan, dove già c’è uno status, mentre Cetraro, Cosenza, Corigliano, Rossano sembrano una vecchia Calabria, quindi mi piace sottolineare che ci vuole una forte volontà.

Le preoccupazioni del collega Greco non sono banali e vanno accompagnate, ma ciò non può frenare questa grande opportunità, per cui: Viva Corigliano – Rossano.

Attenzione che ho imparato. Una volta ho detto: Viva Rossano - Corigliano e mi hanno spiegato che bisogna dire “Viva Corigliano-Rossano” o come si chiamerà, e viva l'opportunità di una terra con una nuova grande Città che diventa più forte per le comunità più piccole, e nel confronto con uno Stato, assente rispetto al Sud, e che con le grandi città può recuperare, in termini di presenza di istituzioni, di finanziamento che si deve accompagnare anche all'Obiettivo convergenza, tutto quello che, per chi è addetto alla politica come noi, rispetto a chi pensa di farla facilmente – mi riferisco al populismo vero che è quella filosofia 5 Stelle che in quest'Aula penso non piaccia a nessuno, non per preoccupazione, ma per irresponsabilità – é il miglior atto per sentirci responsabili.

Bene hanno fatto tutti a ricordare i protagonisti di questo processo che, per quanto ci riguarda, prima avviene e meglio è.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Mi unisco anch'io alle parole di elogio nei confronti di chi ha saputo lavorare alla realizzazione di una legge che portasse alla fusione, alla creazione della Città più grande della provincia di Cosenza, una città che oggi ha assolutamente bisogno di un’attenzione diversa da parte della Regione Calabria.

Quel territorio necessita di una ricostituzione di ruoli e di uffici, essenziali per la vita civile, e di un Tribunale che è venuto meno e che oggi deve essere la priorità assoluta. Ancor prima dell'individuazione dei Sindaci o degli amministratori, questo Consesso regionale dovrà fare da tramite perché il Tribunale venga restituito a quel territorio, a quella zona che è la più ricca della regione, dove viene effettivamente prodotta l'unica vera ricchezza del territorio, senza togliere nulla a Castrovillari o ad altri territori; una zona attanagliata dal fenomeno mafioso, non solo per modo di dire, ma perché è così; che è stata violentata, privandola di una Procura della Repubblica che é un presidio di civiltà in quel territorio e che necessita di attenzione.

Da questi scranni non può non giungere il forte ringraziamento per chi ha lavorato a questa promozione, alla realizzazione di questa legge e di quella, tanto vituperata, per la creazione di Casali del Manco: al professore Viscomi, al quale facciamo il nostro in bocca al lupo per la recente candidatura a scranni più elevati rispetto a quelli dell’Assessorato Regionale e al suo lavoro alacre; al capogruppo del Partito Democratico, Sebi Romeo, che per primo ha individuato l'essenza fondamentale della variazione che ci apprestavamo a fare, creando Casali del Manco prima, e Corigliano - Rossano dopo, e rappresentare plasticamente che questa é l'Amministrazione regionale che ha finalmente dato il via alle reali Riforme di questa Regione. Non possiamo che ringraziare la Giunta regionale tutta, in particolare il presidente Oliverio, senza l'aiuto del quale probabilmente non saremmo mai arrivati a questo; lo sforzo e il riconoscimento ad una minoranza che, in questo Consesso e per quel che riguarda queste tematiche, è stata assolutamente vicina alla maggioranza, lavorando in maniera alacre e intelligente per la realizzazione di questo miracolo: una città di 80 mila abitanti che andrà a guidare un territorio vastissimo al quale, come cosentini, dobbiamo ancora una volta inchinarci, perché a quel territorio che, ripeto, è l'unico che crea ricchezza reale sul territorio della nostra Provincia, va restituito l'onore che merita. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Presidente del Consiglio, colleghi consiglieri, abbiamo oggi all'esame di questo nobile Consesso la legge-provvedimento istitutiva del Comune unico, scaturente dalla fusione di due delle più importanti città calabresi, Corigliano Calabro e Rossano. 

Due perle dello Ionio che, spero, sappiano diventare insieme il gioiello della Calabria, la Città protagonista del Mediterraneo. Peccato non aver lavorato, così come invece si poteva e si doveva, e come più volte avevo ribadito, per istituire la grande Città della Sibaritide, comprendendo nella fusione anche Cassano allo Ionio.

Una miopia politica della quale la Calabria intera pagherà amaramente il conto per non aver regalato al mondo intero la Capitale della Magna Grecia, uno dei fari della cultura per antonomasia, dell'archeologia d’èlite da promuovere ovunque per divenire esempio e presupposto della crescita delle future generazioni.

La Città leader dell'archeologia, separata da quel Crati, da rendere navigabile nella parte valliva, così come lo era al tempo dell'insediamento ellenico, che ha visto nascere sulle due sponde la civiltà greca con le stupende Sybaris e Thurium, esempi planetari di storia e di cultura, non altrove rinvenibili. Due capolavori inimitabili.

Tutto questo avrebbe regalato ai calabresi la “fabbrica” più qualificata dei loro desideri di crescita, l'industria pubblica più attuale e grande del Mezzogiorno, intorno alla quale realizzare progresso, attrazione turistica, occupazione qualificata e benessere diffuso.

Non solo. Avrebbe offerto l'occasione di assicurare lo sviluppo e la generazione di grandi interessi economici in favore delle collettività autoctone, quelli direttamente produttivi di una ricchezza diffusa assicurata da chi pretende un'offerta di cultura archeologica, servizi di lusso e di alta qualità, da rendere progressivamente accessibili anche al ceto medio.

Mi riferisco, per esempio, alla nautica da diporto, alle competizioni offshore e velistiche, agli sport subacquei, con particolare riferimento all'archeologia e alla fotografia, che avrebbero insegnato a giovani e adulti, gli itinerari dei popoli che sono ivi approdati secoli orsono.

Il tutto strutturalmente insediato in un paesaggio fatto di storia e di esempi monumentali che ben si inquadrerebbero, quale scenografia altamente attrattiva, con campi di golf internazionali, belli e attrezzati, al punto da guadagnare verosimilmente l'istituzione della competizione regina degli Open internazionali. Con Cassano allo Ionio, colpevolmente trascurato, persino da chi avrebbe avuto il dovere di pretenderlo, abbiamo fatto perdere alla Calabria l'occasione favorevole per il suo rilancio, per la conquista delle prime pagine delle riviste che trattano di storia, archeologia e lusso.

L’iter della fusione che oggi ci riguarda, è stato disseminato da notevoli difficoltà ed incomprensioni, nate soprattutto a causa di impropri protagonismi, che hanno lavorato per disgregare piuttosto che unire la cultura della Città unica, pretesi da rappresentanze spesso indebite, perché mai provate da precise indicazioni di identità dei deleganti.

Conseguentemente, si è aggiunta all’iter generativo dell'aggregazione municipale, una competizione quasi da stadio, caratterizzata dal linguaggio improprio e molto spesso volgare.

Si è privilegiato l'atteggiamento muscolare rispetto a quello della ragione, ricorrendo ad ingiurie e provocazioni che, per poco, non hanno causato scontri ed hanno disgregato tutto ciò che invece occorreva aggregare. Il tutto condito non da coerenza, ma da fame di notorietà, altrimenti non conseguibile, che é andata a discapito della diligenza e del coinvolgimento sociale.

In buona sostanza, a tutto questo è mancato ciò che invece occorreva: il preventivo studio di fattibilità, con annesso il progetto della nuova Città, dove disegnare l’insieme godibile da parte della collettività, lasciata per molti versi ignara e inconsapevole nella determinazione del consenso referendario. È vero, signori consiglieri, c'è stato un referendum che ha registrato una bassa frequenza al voto, ma un consenso ampio. Il suo risultato non è stato, tuttavia, certificativo del consenso della maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto.

Un gap democratico al quale invero avrebbe posto rimedio l'approvazione della proposta di legge a firma mia e del consigliere Sergio come primo firmatario, ovunque apprezzata per completezza e corretta elaborazione.

Detto questo, preannuncio all’Aula il mio voto coerente e contrario, e non perché non sono d'accordo alle fusioni, in favore delle quali mi batto da anni, ma perché ritengo che le stesse debbano essere fatte bene.

Atteso che c'è una mia legge presentata nel gennaio del 2015, dove si incentivavano non solo le fusioni, ma anche le unioni dei Comuni, a nessun progetto ideologico è consentito di realizzare danno alla collettività. Figuriamoci a quello disegnato molto privatamente e approvato solo per compiacere a taluni. Al riguardo, pare che abbia insegnato poco l'errore compiuto con Casali del Manco, al quale io stesso votai contro in solitudine, ma in una esaltante coerenza, ovunque additato come tale e ironizzato anche dal Sole 24 Ore come “caso curioso” tra i 29 perfezionati in Italia.

Una fusione come questa, fatta male e discussa peggio, corre il rischio di divenire la causa di tanti mali organizzativi, che i cittadini pagheranno amaramente in un primo lungo periodo. Mi sottraggo dall’assumere alcuna responsabilità in tal senso.

Un mio no perché ciò che oggi si pone al voto sarà verosimilmente fonte di guai per i cittadini ionici innocenti, presi in giro da sogni che ben potevano realizzarsi con maggiore giudizio e la necessaria ragionevolezza. Sarebbero bastati: l'avvio dei lavori sulla legge di riordino del sistema delle Autonomie locali, sancita dalla normativa nazionale e altrove perfezionata; una fase istruttoria seria, tendente a valutare obiettivamente la meritevolezza o meno della fusione che oggi impegna l'odierna seduta; la ragionevole approvazione della proposta di legge a firma mia e del consigliere Sergio, che ancora non è stata portata in questo civico Consesso. L'approvazione di quest'ultima avrebbe potuto precedere l'odierna fusione e, pertanto, disciplinarla nel miglior modo possibile, tanto da dare alla nuova Città quella speranza e quella certezza che non ritengo alla portata della legge-provvedimento oggi proposta all'esame e al voto di quest’Aula.

Un altro no, perché essendo stato Sindaco per tanti anni, conosco le difficoltà che oggi si incontrano nell'amministrazione ordinaria di una città, figuriamoci quelle cui si va incontro nel crearne una nuova senza averne testato prima la stabilità. Non voglio citare gli esempi negativi di Casali del Manco. Spero di sbagliare, ma i cittadini pagheranno il difetto quasi assoluto di riferimento istituzionale, l'assenza dei servizi, la povertà dei loro bilanci, una programmazione frammentaria e, quindi, difficilmente realizzabile, un'organizzazione esempio della peggiore precarietà, una dotazione organica penalizzante per alcuni e troppo premiante per altri, che trascurerebbe le categorie “A” ad esempio di Corigliano, i precari rossanesi e così via.

Un percorso in dura salita, quasi impossibile da percorrere ed un caos imminente. Sarà persino difficile, e i vari emendamenti lo testimoniano, in prossimità delle prime elezioni amministrative, coordinare i due uffici anagrafe nel compimento dei necessari adempimenti elettorali.

Insomma, con la fusione i cittadini di Corigliano e Rossano avrebbero dovuto godere della certezza di guadagnare e non perdere rispetto a ciò che hanno, e non sarà certamente così.

Oggi, nonostante tutto questo, si decide di ratificare quella volontà popolare alla quale il legislatore costituzionale assegna il valore esclusivamente consultivo.

La responsabilità é anche di alcuni esponenti politici, che si sono preoccupati di fare sul tema inspiegabili e frettolose fughe in avanti, supponendo di guadagnare chissà che cosa sul piano politico, e finendo per racimolare il nulla o poco più.

Altre ancora hanno presunto di offrire un contributo tecnico alla fusione, giudicando eventi necessari (quale la preventiva stesura di una bozza di Statuto) “ipocrisie politiche”, addirittura pensando di consigliare al Ministero dell'Interno o al Prefetto, una triade commissariale piuttosto che un             Commissario unico. Una Regione, in quanto tale, e noi, consiglieri di questo civico Consesso, dobbiamo fare di tutto per lavorare al meglio nell'interesse della collettività e di non scadere mai nel populismo itinerante e nell'improvvisazione tecnica ma, soprattutto, non essere vittime sacrificali delle ignoranze, delle inappropriatezze, dei luoghi comuni, dell’abituale continuità con le vecchie logiche dei compari in una volta da accontentare, dei progetti che rovinano ciò che è già precario. A tutti noi occorre preporre la ragione all’istinto e al miraggio, che si sono dimostrate le cause che negli anni passati hanno portato la Calabria alla rovina.

Si esercita male il nostro ruolo se lo si riduce ad atteggiamenti mercantili, supponendo di fare politica racimolando consensi isterici, pressapochisti e lobbistici, mettendosi contro le istituzioni locali. Per tutte queste ragioni, esprimendo la mia posizione esclusivamente personale, che non riguarda gli altri componenti del gruppo “Oliverio Presidente”, mi vedo costretto, così come ho già fatto nella seduta di Consiglio su Casali del Manco, ad esprimere un voto negativo a questo provvedimento.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Il collega mi dice di stringere, ma non credo sia possibile perché, da cittadino la Sibaritide, sento davvero la gravità del momento. Sono cittadino di Cassano allo Ionio e, varcato il Crati, entro nel territorio oggi all’attenzione del Consiglio regionale.

Dopo l'intervento del collega Greco che annuncia il suo voto contrario, rispetto la volontà del collega e le motivazioni che ci portano a riflettere. Allo stesso tempo però, non possiamo fermarci di fronte a un appuntamento con la storia.

Per la prima volta, rispetto a Comuni di queste dimensioni – c'è il precedente di Casali del Manco e di 50 anni fa, quando ancora non c’era il Consiglio regionale, quello della nascita di Lamezia Terme – la massima Assise calabrese si esprime su una norma riguardante la fusione di due Comuni di queste dimensioni da cui nascerà la più grande Città della provincia di Cosenza, la terza della Calabria. Una città di 80 mila abitanti in un territorio che, peraltro – è bene ricordarlo – é locomotiva economica e produttiva di questa regione. Un Sindaco che guidava la città di Rossano qualche anno fa, definiva il nostro territorio “la Calabria del Nord-Est”. 

Oggi quel territorio, che é stato culla di civiltà, ma che è anche laboratorio politico, luogo in cui si discute e si ragiona, rispetto ad un momento che lo ha colpito negativamente, vale a dire l'eliminazione di un ufficio giudiziario in un territorio dove c'è presenza di consorterie criminali di grande livello, decide di reagire con un'idea.

Ritengo che la più grande idea degli ultimi 50 anni in Calabria sia stata l'istituzione dell’Università di Arcavacata. Oggi c'è una grande idea e, soprattutto, una grande speranza per le generazioni future. C'è l'idea di costruire una nuova Città, di unire due grandi comunità, che spesso si sono guardate e non si sono viste, in un territorio ricco ed importante.

Da parte mia, lo dico con grande sincerità – sono stato anche oggetto di polemiche in questi giorni da parte di amici, sempre nell'alveo del dibattito e del confronto democratico – da uomo di quel territorio, ma anche da consigliere regionale non può non venire un convinto sostegno rispetto a questo progetto, ad una proposta che rappresenta una speranza per il territorio e per le generazioni future. Qualche tempo addietro, dico questa cosa davvero con dolore, da avvocato del foro di Castrovillari e frequentatore di quel Tribunale, sono stato avvicinato da un signore che lavorava in cancelleria, il quale mi ha chiesto qualcosa per suo figlio che era ingegnere e aveva bisogno di lavorare, e mi ha chiesto come vedessi la fusione, la nascita di questa nuova Città.

Io risposi: “Anche per suo figlio, che è un tecnico, ci potranno essere occasioni di lavoro, di crescita e di sviluppo”. Quel signore era il cancelliere Vitale, deceduto lo scorso 25 dicembre, proprio per mano di quel figlio per il quale chiedeva lavoro e attenzione.

Di fronte a queste situazioni e a questi eventi, non si può non assecondare e sostenere un progetto che è partito dal basso, che è stato voluto dai territori, che è partito dalle associazioni, che è stato assecondato dai Consigli comunali e che oggi, dopo diversi passaggi, vede il momento della sua approvazione finale in Consiglio regionale.

La mia nota libertà di pensiero, quella che forse non mi ha consentito di crescere oltremodo in politica, mi fa dire che chi mi ha preceduto in questo seggio, bene ha fatto ad assecondare le volontà del territorio. Credo che non debba venir meno il sostegno a questi progetti e a queste idee.

Il collega Greco ha fatto delle osservazioni che, in parte, condivido. Finora, probabilmente, si è proceduto ventre a terra. Si sarebbero dovute fare tante cose: dallo studio di fattibilità, all'armonizzazione dei tributi e, finora, i tempi – lo dico con la stessa libertà di pensiero – probabilmente anche quelli del referendum, sono stati dettati da eventi e situazioni extra politiche, guidati da altri poteri dello Stato, ma non credo che oggi possa essere chiesto un cosiddetto termine di grazia o un rinvio. Uno degli elementi negativi è stata la scarsa partecipazione al referendum, pur con un risultato quasi plebiscitario: il 43 per cento a Rossano e soltanto il 35 per cento a Corigliano, rispetto a consultazioni elettorali amministrative nelle quali vengono votati consiglieri comunali che, spesso, non sanno nemmeno cosa andranno a fare in Consiglio comunale. È davvero un peccato che quella consultazione abbia visto la partecipazione soltanto del 35 e 40 per cento degli aventi diritto, così come sono venuti fuori in questo percorso i difetti dei territori, i contrasti tra istituzioni e cittadini, il pensare che ci fosse sempre l’idea di insabbiare il procedimento.

Credo che questo sia stato un vero peccato. Spesso si è fatta la caccia alle streghe, si è parlato di speculazione, di sotterfugi e credo che, invece, sia stato un errore non pensare che questo procedimento dovesse essere spedito e che oggi debba arrivare a conclusione.

Il Consiglio regionale non fa altro che assecondare le volontà prevalenti dei territori, dei cittadini e dei Consigli Comunali. Bene ha fatto, lo voglio sottolineare, il Presidente della prima Commissione, consigliere Sergio, che con il suo equilibrio e la sua bonomia, ha avuto il merito, e lo dico con sincerità, di traghettare questo progetto di legge fino all'approvazione senza scossoni. Complimenti, consigliere Sergio. Do atto della sua capacità in questo percorso anche se, nel corso delle audizioni, degli ulteriori momenti di confronto che ha voluto, sono venute fuori posizioni non chiare, spesso anche da parte delle istituzioni rappresentative di quei territori che, magari, hanno sottoscritto documenti e hanno dichiarato cose diverse. Oggi siamo al momento conclusivo del percorso. Credo che quello della nuova consultazione elettorale sia un falso problema, se ne è discusso molto in queste settimane in quell'area, ma non è un momento che decide il Consiglio regionale e che deciderà la Prefettura.

Pur avendo seguito questo percorso, assecondando le volontà dei territori, la Regione non decide la data delle elezioni, ma non credo che potrà rimanere passiva nel momento in cui questo processo si concluderà. Lo dico senza polemica, perché questo per me è un momento importante, un momento di festa e non voglio essere strumentale. Lo dico prima di suscitare eventuali reazioni da parte di chi mi sta ascoltando. Mi spiego meglio: non possiamo portare la fusione di Corigliano - Rossano nell'agenda delle cose fatte, se non riempiamo di contenuti, attraverso interventi di sostegno serio, e lo dico sinceramente, da parte dell'Ente sovra comunale.

Il collega Bevacqua diceva che le classi dirigenti dovranno essere protagoniste del territorio, ma le classi dirigenti sovra comunali non possono pensare di lasciare tutte le responsabilità e le iniziative alle classi dirigenti di quel territorio; lo dico senza strumentalità, perché quando si è voluto per altre porzioni di territorio si è fatto e si è dato.

L'ospedale unico? Non credo che basti. Ieri o l'altro ieri abbiamo inaugurato i lavori prodromici per le infrastrutture, ma non credo che questo possa bastare. C'è bisogno di risposte. Qualche annetto fa, sulla questione della metropolitana leggera di Cosenza, c'è stato un lungo dibattito fra la Regione ed i Comuni di Cosenza e Rende. La conclusione è stata l'approvazione di un Accordo di programma che ha portato quattrini alle città di Cosenza e Rende, 85 milioni di euro circa. Credo che, rispetto a questa proposta di legge, ed al momento storico che stiamo vivendo, sia necessario riempire di contenuti attraverso interventi seri con un sostegno economico da parte della Regione. Anche perché dobbiamo capire a quale grande progetto pensiamo, considerato che su quell'area c'è soltanto un PSA che è ormai datato.

Voglio ricordare al collega Greco che ero sindaco di Cassano quando si fece quel PSA che travalicava, finalmente, i confini delle municipalità e aderì - lo ricorderanno i colleghi sindaci del tempo - senza chiedere nulla, senza rivendicare nulla, ma con la sola idea di costruire una grande città che, a distanza di 20 anni, 30 anni, 50 anni, avrebbe potuto essere la città della Sibaritide. Una città di 100.000 - 120.000 abitanti che avrebbe potuto concorrere nel modo migliore possibile - lo dico da uomo di quell'area - con l'altra area urbana della Provincia ed altre aree urbane della regione come l'area di Cosenza - Rende, avendo all'interno del proprio arco una serie di frecce come le attività produttive, l’agricoltura, il turismo balneare e il turismo archeologico. E allora accanto a questo PSA, del quale discutiamo da 10 anni e che ancora non ha avuto definizione, è necessario un grande progetto di armonizzazione di queste due città.

In questa proposta di legge c'è l'idea di un nuovo Municipio che nascerà vicino al nuovo ospedale: cosa intende fare la Regione per sostenere i costi di realizzazione? Al centro della nuova città c'è un’area industriale, l'area di Sant'Irene che potrà essere il centro di quella città, ma bisogna vedere come intervenire e spostare, eventualmente, quell’area industriale. Le due città hanno due centri storici bellissimi con delle peculiarità. Rischiano, con la creazione della nuova area urbana, di essere depauperati, di avere meno abitanti. Cosa pensiamo di fare per far sì che venga arginata la desertificazione di quei centri storici?

Questo progetto non credo possa essere considerato esaustivo. Sarebbe un errore se gli amici di Corigliano e Rossano pensassero di chiudere, così, la partita. Credo che da questa idea debba nascere l'idea - lo voglio ribadire - della nuova città della Sibaritide.

Cosa progettiamo? Cosa prepariamo, oggi, per far sì che nei prossimi anni anche le comunità limitrofe possano essere avvicinate a questo progetto, non attraverso una fusione per incorporazione, ma attraverso un’armonizzazione del percorso urbanistico e non solo urbanistico? Vicino a Corigliano e Rossano ci sono delle comunità interne che in questi decenni hanno subito un depauperamento di popolazione. Ebbene, il rischio che queste cittadine vengano ad essere cittadine disabitate è un rischio notevole. Cosa pensiamo, come Regione, per far sì che queste comunità possano sopravvivere, per impedire che lo sfasciume pendulo di Giustino Fortunato insegua noi altri a Mare nella piana di Sibari? È un territorio al quale mancano infrastrutture di collegamento. Bisogna pensare ad ulteriori investimenti e le classi dirigenti devono avere la capacità di pensare, così come è stato fatto da chi ha voluto questa proposta di legge, cosa fare per i prossimi decenni per realizzare una nuova città.

La storia ci ha insegnato che in quel territorio c'è stata Sibari 2700 anni fa. Oggi, probabilmente, stiamo vivendo un momento altrettanto storico. Lo sapranno i posteri, ma sicuramente abbiamo il privilegio di partecipare - e lo voglio dire con emozione - ad un percorso virtuoso, ad un percorso di speranza. Con la speranza di trattenere qualche figlio di questa terra attraverso investimenti, attraverso nuove opportunità economiche e con la speranza di costruire una città, la città della Sibaritide del futuro, per far sì che questa nuova speranza possa essere inserita nell'agenda delle cose fatte dobbiamo, sicuramente, riempirla di contenuti.

Auguri Rossano-Corigliano, auguri Corigliano-Rossano, auguri Sibaritide, auguri cittadini di quell'area.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Credo che il Consiglio regionale, oggi, compia una presa d'atto di un processo che ha dei padri. Voglio ringraziare, qui, l’ex consigliere Graziano che ha presentato, qualche mese fa, questa proposta di legge che, poi, ha dato l'impulso, dopo le delibere dei Consigli comunali, al processo referendario e partecipativo. Non è una fusione a freddo, come qualcuno vuole farla passare, è una fusione di due realtà importanti che è avvenuta attraverso un coinvolgimento popolare. Vorrei ringraziare anche Franco Sergio, Presidente della Commissione, che ha istruito il processo democratico che ci porta, oggi, ad approvare la legge e, quindi, formalmente ad avviare il processo di fusione istituzionale dei due comuni.

Non è banale, non è che stiamo facendo solo la terza città della Calabria. Nasce la terza città della Calabria, nasce una realtà urbana tra le più ricche della Calabria, con una presenza turistica e agroalimentare di grande livello, che ha un PIL, preso a sé, che non fai invidia al PIL delle regioni d'Italia più sviluppate. Quindi diamo vita a una città che può essere motore dello sviluppo non solo della Piana della Sibaritide, ma dell'intera Calabria. Questo è il punto, il punto politico.

La politica lo deve comprendere, deve comprenderlo perché, noi, sostanzialmente con il voto di stasera diamo la possibilità a una classe dirigente di diventare protagonista sulla scena politica calabrese e sappiamo quanto c’è bisogno di fare diventare protagoniste le grandi città. Questo processo fa scuola a livello nazionale, per la prima volta non siamo l’ultima ruota del carro, forse. Abbiamo avviato un processo di riassetto istituzionale che vede la Calabria protagonista. È la più grande fusione, in termini di abitanti, che si registra in Italia e lo facciamo dopo Casali del Manco, un altro importante processo, difficile, perché tutti i processi di cambiamento sono difficili e lo abbiamo fatto con una città come Casali del Manco che confina con Cosenza, con la città capoluogo di Provincia. Non è un piccolo Comune. Ecco c'è un disegno che nasce e nasce anche perché c'è una spinta a farlo nascere, dovuta da due o tre motivi. C’è chi fa finta di non capire che è nata in Calabria una città metropolitana come quella di Reggio Calabria, che è a sé, che ha cambiato gli assetti istituzionali, che è una Regione dentro la Regione: firma direttamente col Governo Nazionale il patto per la città di Reggio Calabria, che prescinde dal Patto per la Calabria e ha direttamente finanziamenti dal Governo nazionale. Questo implica, in una regione dove le città sono piccolissime, la necessità di progetti di fusione, in particolare nella Calabria del Nord, così come anche nel centro con il dibattito che si è acceso intorno a Catanzaro- Lamezia. Dobbiamo andare ad un riassetto, anche perché nel frattempo le Province dovevano essere abolite. Oggi non so che cosa sono le Province, però hanno avuto una funzione, la Provincia di Cosenza è il 42% della Calabria, però oggi Cosenza, la Provincia della Calabria del Nord, non può essere rappresentata perché, ovviamente, non abbiamo grandi città. Cosenza è una città di 67.000 abitanti, è la città capoluogo. Anche lì c'è un dibattito sull' area urbana, sulla fusione Cosenza-Rende-Castrolibero.

Dobbiamo accelerare questi processi. Sono convinto che alcune considerazioni che faceva Orlandino Greco devono essere prese in considerazione, perché è ovvio, come avviene in tutti i processi di cambiamento, dobbiamo fare in modo che siano largamente condivisi e partecipati. Se non facciamo questo, il rischio è che, poi, non possiamo fermarci rispetto a tutto questo. Lo dico perché dobbiamo avviare anche un nuovo regionalismo. Non bastano solo questi processi di cambiamento delle città, ma dobbiamo prendere atto che il regionalismo in Calabria ha fallito, sono oltre 40 anni, ha fallito e c'è bisogno di una classe dirigente che sia più rispettata a Roma e non c'è in Calabria una classe dirigente che è rispettata a Roma. Faccio l'esempio della sanità. Abbiamo discusso in due sedute qui, sono stati convocati tutti i sindaci della Calabria, abbiamo annunciato incatenamenti, ma è passato Natale, è passato Capodanno, è passata l'Epifania e le cose nella sanità calabrese sono peggiorate invece di migliorare, nonostante le minacce del presidente Oliverio di andarsi ad incatenare a Palazzo Chigi. L’incatenamento non è arrivato. Siamo alle elezioni, ci sarà un nuovo governo, non sappiamo di quale colore ma la sanità in Calabria si aggrava. Vuol dire che questa Regione non ha autorevolezza a Roma.

C’è un vulnus nel rapporto tra Regione e Governo Nazionale che non è di poco conto. Per questo, ancora di più, mi convince la necessità di avere grandi città che possono dare una mano a questa Regione per essere maggiormente rappresentativa, più forte nella trattazione col Governo Nazionale. Magari fosse solo commissariata la sanità calabrese! Ci hanno commissariato anche il porto di Gioia Tauro e le nomine che la Regione aveva proposto al Governo nazionale non sono arrivate. Quindi è sempre più necessario fare un'operazione che va nella direzione di avere una classe dirigente territoriale che possa essere legittimata alla guida di grandi città e possa ricostruire un rapporto positivo col Governo nazionale. È questo il grande deficit rappresentativo della Calabria e questo processo ci aiuta, non è solo ingegneria istituzionale; questo processo aiuta ad avere una classe dirigente che si mette in gioco, in campo, che ci può dare rappresentatività e lo abbiamo fatto. Ho incontrato, abbiamo partecipato con Viscomi a diversi dibattiti a Rossano e Corigliano sulla fusione. Beh è ovvio che lì va dato atto alle forze sociali, all'associazione e in parte anche al mio partito che ha superato le difficoltà, si sono battuti e insieme hanno costituito dei nuclei importanti per la creazione di un giusto consenso ottenendo un risultato eccezionale. Nessuno pensava che quel referendum potesse avere quella partecipazione e che il sì potesse avere quel risultato. Anzi le previsioni erano ben altre. Quindi credo che, da questo punto di vista, dobbiamo fare in modo di accelerare i processi. Oggi chiudiamo con la più importante città della Calabria, anzi della Calabria del nord, che certamente darà un impulso importante anche allo sviluppo di questa regione. Dobbiamo procedere attraverso una legge che possa, autonomamente, attraverso un referendum, far promuovere ai cittadini il referendum e che dia impulso alla fusione delle città. Non possiamo delegare solo ai Comuni, ai Consigli comunali, dobbiamo trovare un modo, un referendum, un numero di elettori e di elettrici di più comuni che si vogliono mettere insieme e far partire, anche qui, direttamente, l'atto di impulso attraverso la partecipazione popolare.

Volevo fare gli auguri ai colleghi che sono candidati alle elezioni, di qualunque colore essi siano, e un particolare augurio al vicepresidente Viscomi, che è candidato dal mio partito. Ovviamente sento un particolare coinvolgimento per questa candidatura, non solo per il ruolo istituzionale che ha Viscomi, ma anche per la conoscenza, approfondita, che mi ha permesso di frequentarlo di più rispetto al passato. Prima ci conoscevamo per via di giornali o di interviste e devo dire che in particolare, anche su questa questione dei referendum di fusione, è stato molto attento. Capisco e condivido la candidatura di Viscomi, ma non è un addio a questo banco, penso che sia un arrivederci da qui a due anni, perché le auguro, caro Vicepresidente, di poter dare il suo contributo alle prossime regionali. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito, ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Anch'io, all'inizio di questo mio breve intervento, faccio un in bocca al lupo, gli auguri ai colleghi che hanno trovato una candidatura nelle varie forze politiche e, non ultimo, come diceva il collega Guccione, al professore Viscomi e non so se è stata già lanciata una sua candidatura - professore - fra due anni, secondo quello che ho sentito dal collega Carlo Guccione.

Ritorno nel merito della pratica. Ho detto che sarò veramente breve perché eviterò di ripetere la bontà del concetto delle fusioni, perché, in modo più autorevole di me, già lo hanno fatto i colleghi. Del resto chi mi ha preceduto conosce meglio di me i territori di Corigliano e Rossano. Sono il primo consigliere regionale, non della Provincia di Cosenza, che prende la parola su una fusione di due paesi della Provincia di Cosenza. Però mi voglio associare perché ritengo che sia un momento estremamente significativo ed importante che vive questo Consiglio regionale. Un momento di cui il Consiglio regionale ha preso atto, dopo che c'è stato un movimento che è venuto dal basso, con le associazioni che sono state così attive da fare da stimolo e da istanza nei Consigli comunali. Bontà di quei Consigli comunali che hanno saputo recepire queste istanze e, con atti deliberativi congiunti, hanno portato avanti questa richiesta che, poi, ha trovato sintesi in un progetto di legge meritoriamente portato avanti dal collega Giuseppe Graziano, al quale va il mio saluto. Tra le altre cose, ho apprezzato l'onestà intellettuale del collega Gallo nel ricordarlo, prima di me. Dopodiché, dopo le delibere dei Consigli comunali, l'iter legislativo in Consiglio regionale viene avviato in Commissione: le prime audizioni, le prime sedute di Commissione; ricordo a me stesso di essere stato un forte sostenitore della linea che andava verso la fusione, anche se, nonostante gli atti deliberativi, anche alle prime audizioni, il collega presidente Sergio si ricorderà, non c'era una grande unità di intenti tra i due sindaci. Ma questa unità di intenti, poi, ha trovato, in modo sovrano, sintesi nel popolo sovrano mediante il referendum. A quel punto si è dovuto prendere atto di un dato schiacciante, al di là anche dell’affluenza alle urne un poco debole, ma questa è la legge, oggi ne bisogna prendere atto.

L’iter legislativo ha proseguito, però, con delle osservazioni, non delle critiche alle fusioni, ma sono venuti fuori dei momenti che richiamano anche al senso di responsabilità che deve avere questo Consiglio regionale. Il presidente Sergio lo ricorderà: abbiamo iniziato la penultima commissione con un documento congiunto presentato dai due sindaci, che ponevano non il dubbio sulla fusione, ma cautela e senso di responsabilità su quello che deve essere il percorso legislativo che porta alla fusione. Ritengo che, come diceva il collega Guccione, sia una presa d'atto, ma è una presa d'atto importante oggi, in cui intanto dobbiamo mettere una data di istituzione di questo nuovo Comune. La data, contenuta nel dispositivo di legge, è quella del primo marzo. Siamo tutti convinti che il primo marzo sia una data aberrante per la concomitanza con le elezioni politiche, perché ci sarebbe una confusione anche dal punto di vista della costituzione dei seggi elettorali e, pertanto, c'è stata una corsa agli emendamenti anche da parte del sottoscritto, da parte del collega Sergio, da parte del collega Giudiceandrea che determinano una data di istituzione di questo nuovo Comune. Ognuno ha individuato una data come se stessimo dando i numeri e, invece, ritengo - mi rivolgo proprio al collega Giudiceandrea - che la data di istituzione di questo Comune deve avere anche un senso normativo in base alle leggi. La legge di riferimento, la numero 182 del 1991, sfruttiamola tutta, così veniamo incontro anche a quelle perplessità, non alle critiche sulla fusione, che sono state dette dal collega Greco, ma che ognuno di noi ha messo in evidenza anche in Commissione.

Oggi questa pratica, per quanto mi riguarda, va approvata, per cui annuncio il mio voto favorevole. Sicuramente discutiamo il perché ognuno di noi ha presentato degli emendamenti con una data diversa di istituzione del Comune. I miei emendamenti sono in base alla legge 182 del 1991 che consentirebbe di traslare l’inizio, l’istituzione di questo comune fino al 15 giugno. Ho detto primo giugno giusto da un punto di vista anche temporale di inizio mese. Però la legge, sappiamolo, ci consentirebbe di istituire questo nuovo Comune a far data 15 giugno. Direi quasi di emendare me stesso, di sfruttare tutto questo tempo a disposizione perché il tempo è esiguo veramente, altrimenti diamo i numeri senza senso oppure, viceversa, costringiamo ad un tour de force che potrebbe portare a quelle conseguenze, che diceva il consigliere Orlandino Greco, in termini di servizi, di una nuova amministrazione. Stiamo parlando di circa 500 dipendenti tra le due amministrazioni comunali. Quindi una macchina, dal punto di vista amministrativo, estremamente significativa, importante, elefantiaca e che necessita di tutto il tempo che questo Consiglio regionale ha a sua disposizione, a mio modesto avviso.

Non entro nel merito del territorio perché chi mi ha preceduto lo conosce meglio di me, tant'è che con molta educazione ho chiesto al collega Gallo se, da non Cosentino, posso intervenire per dire cose diverse da quello che avete detto voi. Per cui la logica del mio emendamento era questa. Ritengo di non ritirare l’emendamento, di sottoporlo alla votazione dell'Aula e che la data di istituzione del nuovo Comune sia in data primo giugno, perché altrimenti diamo - ripeto - delle date a caso, senza un senso, non sfruttando quelli che sono gli atti normativi. Poi, estremamente significativa - questo ecco lo voglio ribadire, rimarcare e farlo mio così come l'ha detto Carlo Guccione - ancor di più la fusione di Comuni importanti, che erano già importanti da soli nella costituzione di grande città, è un qualcosa che va in linea con quello che l'evento della Città Metropolitana. Guccione ed io, sono anch’io l'autore di quel suo dire, si è creata con la Città Metropolitana una Regione nella Regione, ma aggiungo, anche, con il pericolo che probabilmente la Città Metropolitana possa guardare al suo sviluppo più sull' area dello Stretto che verso il resto della Regione Calabria. Ma questo è un’argomentazione che necessita, poi, di altre tematiche per essere affrontata.

Quindi ribadisco il mio voto positivo a questo progetto di legge. Mi auguro che nel momento in cui sarà discusso l'emendamento, che fa istituire il nuovo comune a far data primo giugno, venga discusso nella logica che ho appena detto e venga eventualmente approvato.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, colleghi consiglieri, nasce una nuova città in Calabria. È un fatto storico. Nasce per la volontà delle popolazioni di Corigliano e Rossano che, attraverso il referendum del 22 ottobre scorso, hanno espresso la volontà di dare vita ad una città unica, la nuova città della Sibaritide. Una città di 80.000 abitanti che nasce in un area strategica per lo sviluppo della Calabria, in un territorio con grandi potenzialità di sviluppo economico e produttivo. Un territorio espressione di una grande storia, percorso da un patrimonio inestimabile di beni culturali.

Il Consiglio regionale, con l'approvazione della legge istitutiva della nuova città, assume un atto importante in sintonia con la volontà delle popolazioni.

Ora si apre la fase della costruzione della nuova città; la fase più impegnativa è quella che si apre da domani. Una sfida inedita che dovrà vedere protagoniste le popolazioni, le organizzazioni sociali, le forze culturali e, direi, i singoli cittadini.

La nuova città dovrà essere un’opportunità per realizzare una nuova dimensione urbana: servizi qualificati e funzioni direzionali in un territorio che deve essere aiutato ad esprimere pienamente le sue potenzialità.

Ora si apre la fase più impegnativa, quella della costruzione della nuova città. La fusione non deve essere concepita come un atto meramente amministrativo, burocratico, un semplice atto di unificazione dei servizi municipali: un'unica anagrafe o un unico ufficio tecnico. La fusione deve essere un’opportunità per costruire la nuova città in un area con grandi potenzialità.

Credo che sia necessario aprire immediatamente un grande dibattito, un grande confronto capace di coinvolgere le energie vive di quella realtà per disegnare e costruire la nuova città.

Una città che deve essere: servizi qualificati, ammodernamento delle infrastrutture, organizzazione della mobilità. Una città che deve saper esprimere funzioni direzionali capaci di proiettarsi nel territorio e di guidarlo verso obiettivi di crescita e di sviluppo.

Ci sono tutte le premesse perché questo accada, ci sono già atti in itinere. Non si parte da zero, sarà una casualità, ma proprio ieri abbiamo consegnato i lavori per la realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide. Un obiettivo che molti pensavano fosse ormai sfumato, la sfiducia era prevalente fino ad ieri, oggi possiamo dire che si è passati dalle parole ai fatti. È importante!

Un secondo fatto rilevante per la vita della Calabria è la conquista di uno strumento importante: la Zona Economica Speciale. Abbiamo realizzato un traguardo atteso da decenni, il Parlamento ha approvato una legge istitutiva della Zona Economica Speciale (ZES) che ha avuto l'approvazione della Commissione Europea.

Dobbiamo essere orgogliosi di come il disegno di legge, approvato all'unanimità dal Consiglio regionale della Calabria qualche mese fa - un anno e più -, è diventato realtà. La ZES è uno strumento importante per lo sviluppo, per attrarre investimenti, per creare condizioni di convenienza per le imprese per investire nella nostra regione.

La ZES avrà come cuore Gioia Tauro, ma si articolerà nelle aree portuali e retroportuali della nostra regione, perché la superficie inizialmente prevista di 400 ettari, attraverso la nostra negoziazione, è stata portata a 1467 ettari. Questa è una dimensione che ci permette di avere una articolazione intorno alle aree portuali ed aeroportuali dalla Calabria per consentire, in un territorio vasto quale è quello della regione, di attrarre investimenti, di creare opportunità per il sistema delle imprese, per gli investitori, nella nostra regione.

Quell'area sarà destinataria della ZES, quindi, insieme a Gioia Tauro, i porti di Corigliano, di Crotone, di Vibo, l'aeroporto di Lamezia, costituiranno l'articolazione di questo strumento importante, di questa nuova opportunità.

Importanti sono gli investimenti in direzione delle infrastrutture e, anche, Agenda Urbana che proprio in questi giorni vede la Regione confrontarsi con le città calabresi di Catanzaro, Reggio, Cosenza e le aree urbane calabresi di cui, assieme a Crotone, a Vibo, a Gioia Tauro, fa parte anche l'area urbana Corigliano-Rossano.

È un'opportunità, risorse importanti che devono essere utilizzate in un’impostazione che vede la costruzione della nuova città, quindi: servizi, investimenti produttivi, ammodernamento infrastrutturale. Una opportunità che si apre per un vasto territorio della regione Calabria.

Credo che, spesso, noi - voglio dire questo con approccio positivo, perché so che il consigliere Greco ha una preoccupazione mossa da propositi positivi –, per la ricerca dell’impostazione perfetta, rimaniamo immobilizzati, ingessati.

Abbiamo bisogno di mettere in moto il processo, è chiaro che nel momento in cui le popolazioni di Rossano e di Corigliano, per volontà dei Consigli Comunali - cui va dato atto, al di là delle discussioni che è normale che ci siano in un contesto locale, di aver avviato questo processo -, si sono pronunciate, si è aperta un'altra fase, un'altra stagione, si è messo in moto un processo che è inarrestabile e che non bisogna ostacolare e rallentare.

È chiaro che, nel tempo che intercorrerà tra il momento dell'inizio della fusione e quello delle elezioni che consegneranno il governo della nuova città ai nuovi rappresentanti eletti dal popolo, sarà necessario un accompagnamento, un sostegno. Noi stiamo lavorando affinché, attraverso l’utilizzazione delle competenze che il Formez dovrà fornire come assistenza tecnica alla Regione ed alla nuova città, si possa costruire questo nuovo percorso, anche - lo voglio dire subito - per eliminare gli incarichi e le consulenze e affinché le nuove opportunità siano utilizzate in modo virtuoso. Altro che, dunque, superficialità e demagogia!

Dobbiamo utilizzare le energie che ha sprigionato il referendum per costruire la nuova dimensione urbana, la terza città della Calabria, la più grande della provincia di Cosenza, cioè della più grande provincia della Calabria, affinché questa possa diventare il traino di un processo di sviluppo partecipato e non la riproposizione di nuovi localismi perché questo atto è volto al superamento degli stessi e  va ben al di là di una storia, anche travagliata e tormentata, spesso segnata da localismi e da contrapposizioni deteriori.

Questo è l’alto valore di questa scelta e deve essere una bussola che bisogna alimentare affinché altre realtà siano trainate in questa direzione.

Noi dobbiamo salutare questa giornata con grande gioia, ma soprattutto dobbiamo - da quest’Aula in cui votiamo la legge di fusione dei comuni di Corigliano e di Rossano - lanciare un appello alle popolazioni, alle forze sociali, alle forze democratiche, per fare in modo che si apra un cantiere per la costruzione della nuova città, ci si misuri nel merito e si realizzi concretamente il progetto di una grande città nella Sibaritide che recuperi peso per quel territorio e forza trainante per lo sviluppo. Questo contribuirà sicuramente alla crescita complessiva della nostra regione, perché stiamo parlando dell’area della Piana di Sibari che ha grandi potenzialità e che è punto di incrocio dei corridoi Adriatico, Ionico e dell’autostrada del Sole. È un area strategica nello sviluppo della nostra della Calabria.

Permettetemi, infine, di ringraziare per questo importante traguardo il vicepresidente Viscomi che, per conto della Giunta, ha seguito i lavori della legge in Commissione con passione, puntualità e competenza.

Permettetemi di ringraziare il Presidente della Commissione, Franco Sergio, grazie al quale i lavori si sono articolati in un clima di confronto e grande serenità.

Permettetemi di ringraziare la Commissione ed, anche e soprattutto, il Consiglio regionale che ha deciso all’unanimità quando è stata approvata la legge che ha consentito lo svolgimento del referendum.

Permettetemi di ringraziare il Consiglio regionale che oggi, alla conclusione di questo iter legislativo, porta a compimento un atto importante che sarà scritto nella storia di questa regione, perché quello che si produce oggi è di grande rilevanza ed avrà implicazioni importanti non solo per il territorio della Piana di Sibari e per le popolazioni delle città di Corigliano e di Rossano, ma, più complessivamente, per la crescita e lo sviluppo della Calabria.

Ora dobbiamo metterci all'opera. La Regione non si sottrarrà al lavoro e al contributo per la costruzione della nuova città. Annuncio che, nei prossimi giorni, presenteremo il quadro di riferimento di quelli che dovranno essere, a nostro parere, i contenuti della nuova città della Sibaritide. Un quadro di riferimento che, naturalmente, concepiamo come base da offrire, in primo luogo, alle popolazioni di quell'area e alle forze sociali per aprire un confronto positivo e propositivo che dovrà concludersi, appunto, con la realizzazione della nuova città che getta le fondamenta per un nuovo sviluppo e per la crescita di un territorio importante. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento. Articolo 1: sono stati presentati emendamenti. Il primo, protocollo numero 4732, a firma del consigliere Sergio. Ha facoltà di illustrarlo.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

“È istituito, a decorrere dal 31 marzo 2018, il comune denominato Corigliano-Rossano, derivante dalla fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano, in provincia di Cosenza.”

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Solo per un parere tecnico. Non so se il vicepresidente Viscomi, che ha seguito per conto della Giunta tutto il procedimento, può rispondermi: abbiamo il problema delle elezioni a Corigliano. Ritengo che abbiate già valutato il fatto che l'istituzione del comune il 31 marzo non incida sulla convocazione dei comizi elettorali in quel di Corigliano, perché questo lo dobbiamo evitare. Per noi non ci sono problemi sulla data del 31 marzo, se è così.

PRESIDENTE

Risponde il vicepresidente Viscomi.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Non incide, anche perché il termine, come è stato già evidenziato prima negli interventi, è abbastanza lungo. L'impatto dell’istituzione del nuovo comune il 31 marzo - che peraltro sostituisce la previsione originaria dell’emendamento protocollo numero 4732 che era il primo maggio e questo sì, effettivamente, poteva incidere con il processo elettorale - non dovrebbe essere d’ostacolo con l'eventuale procedimento elettorale nel comune di Corigliano. Salvo, invece, la situazione dell’elezione del 4 marzo, il primo marzo avremmo rischiato di avere un impatto negativo sulla gestione del processo elettorale relativo al 4 marzo. Tutto sommato è un punto di mediazione fra le varie esigenze.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 4732.

 

(È approvato)

 

Gli emendamenti protocollo numero 4562 e 4594, a firma rispettivamente dei consiglieri Romeo ed Esposito, sono identici nel contenuto normativo e decadono perché è stato approvato l'emendamento a firma del consigliere Sergio.

Pongo in votazione l'articolo 1, come emendato.

 

(È approvato)

 

All’articolo 2 è stato presentato l'emendamento, protocollo numero 4643, a firma del consigliere Sergio. Ha facoltà di illustrarlo.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Al comma 2 dell’articolo 2 le parole: “2112 (Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda) del codice civile e nel rispetto di quanto previsto all'articolo” sono soppresse.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 4643.

 

(È approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2, come emendato.

 

(È approvato)

 

Articolo 3.

 

(È approvato)

 

All’articolo 4 sono stati presentati degli emendamenti. Il primo, protocollo numero 4734, è a firma del consigliere Sergio. Ha facoltà di illustrarlo.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

“Entro il 30 marzo 2018 i sindaci dei comuni oggetto della fusione, d’intesa tra loro, definiscono l'organizzazione amministrativa provvisoria del comune di nuova istituzione e relativo impiego del personale adesso trasferito.”

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Credo che la valutazione del vicepresidente Viscomi chiarisca ogni dubbio sull'ipotesi di indizione delle elezioni per il comune di Corigliano, atteso che l'articolo ci sancisce che entro il 30 marzo i sindaci definiscono l’organizzazione amministrativa provvisoria, per cui mi pare banale sottolineare che non ci sarà rischio di indire nuove elezioni nel comune di Corigliano che è l'unico prossimo al voto. Quindi, voto favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 4734.

 

(È approvato)

 

Avendo approvato questo emendamento, decade l’emendamento protocollo numero 4595 a firma del consigliere Esposito.

Pongo in votazione l’articolo 4, come emendato.

 

(È approvato)

 

All’articolo 5 sono stati presentati degli emendamenti. Il primo, protocollo numero 4735, a firma del consigliere Sergio. Ha facoltà di illustrarlo.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

“Tutti i regolamenti, gli atti normativi e gli atti amministrativi generali, i piani, gli strumenti urbanistici e i bilanci dei comuni oggetto della fusione, vigenti alla data del 30 marzo 2018, restano in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali e alla relativa popolazione dei comuni che li hanno approvati fino all'adozione dei corrispondenti atti del commissario di cui all'articolo 3 o degli organi del Comune di Corigliano - Rossano.”

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole, 30 marzo esatto.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 4735.

 

(È approvato)

 

Decade l'emendamento, protocollo numero 4597, a firma del consigliere Esposito.

Pongo in votazione l’articolo 5, come emendato.

 

(È approvato)

 

Articolo 6.

 

(È approvato)

 

All’articolo 7 è stato presentato un emendamento, protocollo numero 4644, a firma del consigliere Sergio. Ha facoltà di illustrarlo.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Do lettura dell’emendamento: “Municipi d’Area. Lo Statuto del Comune di Corigliano - Rossano può prevedere, ai sensi dell’articolo 16 del decreto legislativo numero 267/2000, in fase transitoria e sperimentale, l’istituzione di organismi privi di personalità giuridica come i municipi d’Area, sia urbani che rurali, con lo scopo di preservare e valorizzare l’identità storico-sociale delle comunità locali originarie e favorire la partecipazione dei cittadini, garantendo ai municipi opportune forme di partecipazione sulle deliberazioni che li riguardano, oltre alle forme di partecipazione e di decentramento di servizi previste dalla vigente legislazione”.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 4644.

 

(È approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 7, come emendato.

 

(È approvato)

 

Articolo 8.

 

(È approvato)

 

Articolo 9.

 

(È approvato)

 

Articolo 10.

 

(È approvato)

 

Articolo 11.

 

(È approvato)

 

Dopo l’articolo 11 è stato presentato un emendamento, a firma del consigliere Gallo, protocollo numero 40607, con il quale si prevede l’inserimento degli articoli 11 bis e 11 ter. La parola al consigliere Gallo per l’illustrazione.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Ho presentato l’emendamento proprio per passare dall’astratto al concreto, dalle parole ai fatti, e per sancire in maniera anche definitiva alcuni impegni dei quali ho sentito parlare in questa Aula anche perché il Presidente oggi ci ha detto alcune cose riguardo al grande progetto che, come ente Regione, dobbiamo elaborare per la nuova città di Corigliano –Rossano. Ha fatto riferimento al Formez – noi pensavamo a cose diverse – così come ha parlato dei fondi di Agenda Urbana che non sono altro che i fondi Pisu dei quali i Comuni di Corigliano e Rossano hanno già beneficiato nella vecchia programmazione e dei quali beneficeranno ancora.

Quando faccio riferimento a quello che la Regione vuole mettere di più nel carniere della nuova città di Corigliano - Rossano, mi riferisco, per esempio, ai fondi dell’Accordo di programma per la metro leggera – che sono al di fuori dei fondi Pisu o di Agenda Urbana per chiarirci – perché qualche cosa nel nostro passato l’abbiamo fatta e, quindi, ci rendiamo conto quando parliamo e quando sentiamo di che cosa si discute.

E, quindi, in questo senso chiedevo uno slancio alla Giunta regionale.

Per passare dall’astratto al concreto, ho presentato un emendamento che introduce l’articolo 11 bis “Sviluppo del territorio” che è il seguente: “La Regione estende – ne ho sentito parlare poc’anzi – la Zona Economica speciale, assegnata con provvedimento del Governo alla Calabria, all’area portuale di  , senza che ciò comporti oneri a carico del bilancio regionale”. La ZES, quindi, per l’area portuale di Corigliano. L’emendamento, inoltre, introduce l’articolo 11 ter che riguarda l’Accordo di programma al quale facevo riferimento poc’anzi. Lo illustro brevemente: “ La Regione promuove un Accordo di programma con il Comune di Corigliano - Rossano nel ruolo di capofila da estendere ai Comuni presenti in tutti gli istituti associativi dell’area limitrofa a nord e a sud dello stesso comune capofila, all’Università della Calabria, ai consorzi delle aree industriali del territorio del nuovo Comune, all’autorità portuale, per definire modalità e tempi per la realizzazione di interventi, nell’area della fusione e di quella connessa con i Comuni che partecipano all’accordo di programma, individuati nel Patto per lo sviluppo della Calabria e che riguardano le infrastrutture, il sostegno allo sviluppo economico e produttivo, secondo modelli di economia circolare, il turismo e la cultura, il lavoro e la formazione, l’edilizia e l’innovazione sanitaria, la sicurezza e la legalità”.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Gallo. Il parere del relatore, consigliere Sergio?

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Mi spiace contraddire il collega Gallo ma la modifica illustrata non può essere formulata come emendamento alla legge. Ho trasferito in un ordine del giorno alcune osservazioni fatte dal consigliere Gallo per cui ritengo che non possa essere proposto così.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? La parola al presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Mi dispiace che il consigliere Gallo ancora una volta interpreti in modo riduttivo e, naturalmente, tergiversando le considerazioni da me fatte in precedenza. Non ho inteso parlare dei fondi di Agenda Urbana come, appunto, la panacea per mettere in campo il progetto della nuova città. Ho parlato dei fondi della programmazione 2014-2020, che sono destinati ad Agenda Urbana e, quindi, anche all’area urbana Corigliano-Rossano, come risorse da collocare nell’ambito di un disegno più ampio che è sostenuto da altri tasselli. Ho parlato del nuovo ospedale, non ho parlato della metropolitana di superficie perché sono in atto i lavori con cantieri aperti sulla ferrovia jonica per velocizzare e modernizzare i binari e consentire la realizzazione dell’opera prevista per la fine del 2019.

Quindi, si tratta di lavori in corso e non di impegni che si pronunciano per il futuro. Potrei fare l’elenco anche di altri investimenti ma non li richiamo per non tediarvi. Lo faremo quando, nell’ambito dell’iniziativa che ho preannunciato, illustreremo le nostre idee, le linee, per aprire un confronto per la costruzione della nuova città anche in riferimento alla Zona Economica Speciale (ZES).

Tuttavia, vorrei dire che tutto questo – lo ha detto prima il consigliere Franco Sergio e lo ringrazio – non può essere oggetto di un articolato legislativo, anche perché gli Accordi di programma per le aree urbane e per le città sono già regolati da legge regionale e lo sono, in questo caso, anche per la città che nasce.

Per quanto riguarda, poi, la ZES, stiamo lavorando. È in corso un confronto con il Governo che è nella fase conclusiva; è stata approvato il decreto legge numero 91 del 2017; di recente è stato sottoscritto un decreto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, firmato dal presidente Gentiloni; è in corso la definizione del Piano strategico che la Regione presenterà al Governo per il definitivo provvedimento legislativo che metterà la ZES nelle condizioni di operare. Chiaramente, non si può inserire il riferimento alla ZES nell’articolato del disegno di legge quando è in itinere questo percorso anche dal punto di vista legislativo. Pur assumendo nel merito i contenuti dell’emendamento, non possiamo che essere d’accordo con il relatore nonché Presidente della prima Commissione, Franco Sergio, che, proprio per queste ragioni, li ha trasfusi in un ordine del giorno.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 4607, a firma del consigliere Gallo.

 

(È respinto)

 

Articolo 12.

 

(È approvato)

 

Articolo 13.

 

(È approvato)

 

Articolo 14.

 

(È approvato)

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Colleghi, intervengo soltanto per sottolineare qualche aspetto di natura politica cui la seduta di oggi si presta con grande puntualità, offrendo questa opportunità a noi consiglieri regionali.

Questa è una seduta importante. Lo ha sottolineato il presidente Oliverio che, addirittura, l’ha considerata una svolta epocale. Vero, Presidente? Un fatto storico, epoca, storia, una svolta epocale. Ha alzato la voce non perché oggi fosse nervoso – era molto sereno – ma, forse, per dare più veemenza ed importanza ad un evento storico così come lui stesso l’ha definito.

È talmente storico questo evento che il Presidente ha omesso di dire che, purtroppo, la sua maggioranza non lo ha capito al punto tale da presentarsi in minoranza a questa seduta di Consiglio regionale. È talmente storica la svolta che il presidente Oliverio ha annunciato in Aula che, addirittura, forse pensa che in questo Consiglio regionale viga il governo delle larghe intese, non fosse altro, caro Presidente, perché lei avrebbe dovuto avere almeno il garbo istituzionale – e noi sappiamo dall’inizio di legislatura che questo non l’ha mai caratterizzato né contraddistinto –  di ringraziare l’opposizione che in Aula mantiene, sin dall’inizio, il numero legale e le consente di approvare provvedimenti a favore della Calabria.

Non voglio ragionare sulle presenze degli altri, ma già sono candidato alle prossime elezioni politiche e, nonostante avessi tantissime cose da fare, sapevo che era prevista una seduta importante dell’Ufficio di Presidenza e mi sono precipitato per dare la certezza che oggi un atto potesse essere approvato perché era prevista la scadenza del 31 gennaio. C’era la seduta del Consiglio regionale per scrivere una pagina epocale e storica e mi sono presentato. Insomma, credo che la stessa sensibilità non l’ha avuta gran parte della sua maggioranza, ma soprattutto non ce l’ha lei nel momento in cui fa un intervento come quello che, tra l’altro, è, comunque, in gran parte condivisibile considerato che è un’iniziativa che parte dalla base e che ha coinvolto tutto il Consiglio regionale. Quindi, un fatto davvero storico, epocale.

Ma, guarda caso, la sua maggioranza quando si tratta di fatti epocali sparisce! E, allora, Presidente, quello che non ha detto lei, lo dico io. Dovrebbe dire grazie all’opposizione per la presenza in Aula ed anche per il voto che in questo momento, in maniera determinante, l’opposizione esprime per l’approvazione di una legge che viene dalla base ed è favore della Calabria. Vi ringrazio.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, intervengo per ribadire, naturalmente, il voto favorevole a questa legge pur con il rammarico di averla voluta riempire con qualche contenuto, con l’approvazione della ZES e con l’approvazione dell’Accordo di programma. Prendo atto delle parole del Presidente che dice che farà, dirà, costruirà, a favore di quel territorio, spesso dimenticato e marginalizzato, che ha camminato con le proprie gambe. È l’unico territorio in Calabria che ha un saldo positivo tra giovani e meno giovani; è l’unico territorio in Calabria che ha un PIL superiore alla media; è un territorio che, ancora una volta, con le proprie gambe decide di attuare un percorso che, però, andrebbe supportato. Il senso dell’emendamento da me presentato era quello di vincolare il Governo regionale rispetto a decisioni che potrà prendere, ma, in questo modo, avrebbe dovuto prendere. Naturalmente, non possiamo non ribadire un sostegno rispetto a questo processo per la nascita di una grande città, ma soprattutto di una grande idea e di una grande speranza.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, chiedo di mettere in votazione questo ordine del giorno …

PRESIDENTE

Consigliere Sergio, non abbiamo ancora votato la legge. Non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto. Quindi, pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso, come modificata, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(È riportata in allegato)

Sull’ordine di lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenite il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, chiedo di inserire un ordine del giorno che, come ho preannunciato prima, forse rende giustizia anche ad alcune osservazioni emerse.

PRESIDENTE

Allora, poniamo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno proposto dal consigliere Sergio e lo mettiamo subito in discussione.

 

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 43 “Proposta di legge numero 182/10^ di iniziativa del consigliere Graziano, recante: <<Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano>>”

PRESIDENTE

La parola al consigliere Sergio per l’illustrazione.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Do lettura dell’ordine del giorno.

“Il Consiglio regionale della Calabria -

premesso che l’approvazione della proposta di legge numero 182/10^ darà luogo all’istituzione del Comune di Corigliano-Rossano mediante la fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano;

Considerato che in caso di fusione il comma 5 dell’articolo 5 della legge regionale 24 novembre 2006 numero 15 (Promozione dell’esercizio associato di funzioni e servizi ai Comuni) prevede l’erogazione, da parte della Regione, per dieci anni successivi alla fusione stessa, di appositi contributi straordinari nella misura fissata dal Programma regionale di riordino territoriale di cui all’articolo 20 della citata legge regionale 15/2006;

vista la legge regionale 22 dicembre 2017 numero 55 “Legge di stabilità regionale 2018”;

rilevato che:

- non sono stati previsti dalla citata legge di stabilità regionale 2018 i fondi da erogare come contributi per le fusioni di cui all’articolo 5, comma 5, della legge regionale numero 15 del 2006;

- questi fondi sono da ritenersi essenziali per sostenere il processo di fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano;

visto il POR Calabria 2014-2020 ed, in particolare l’Asse 13 “Capacità Istituzionale” in cui è previsto il rafforzamento delle competenze di settori della Pubblica amministrazione con particolare attenzione alla innovazione tecnologica e alla gestione dei servizi avanzati attraverso interventi di formazione e affiancamento del personale amministrativo;

valutato che è quanto mai opportuno in questa fase lanciare un messaggio di vicinanza della Regione ai cittadini e alle Istituzioni del neo comune attraverso un sostegno che si concretizzi con l’attivazione di tutti gli strumenti che la normativa mette a disposizione per favorire una fusione armonica -

impegna

il Presidente della Regione e la Giunta affinché:

- sia avviata, ai sensi dell’articolo 18 della legge regionale numero 15/2006, la procedura di aggiornamento del Programma di riordino territoriale;

- siano celermente stanziati in misura adeguata i fondi per l’erogazione dei contributi per la fusione di cui all’articolo 5, comma 5, della legge regionale numero 15;

- sia valutata la possibilità, ricorrendo anche ai fondi POR 2014-2020 Asse prioritario 13 “Capacità istituzionale”, di dare avvio ad un’attività di accompagnamento attraverso: la messa a disposizione di risorse umane qualificate, anche utilizzando presso il neo comune gli ex stagisti residenti nel territorio, recentemente prorogati fino al 30 giugno 2019 nel rapporto di collaborazione con Azienda Calabria Lavoro; l’avvio di un piano di aggiornamento del personale dei Comuni sul miglioramento dei processi organizzativi, sullo sviluppo delle competenze digitali, sul rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione della Pubblica Amministrazione.

- nel riordino dell’ambito territoriale ottimale interessato: sia valutata la possibilità di sottoporre al Governo per il tramite del Ministero della Giustizia, quale atto di impulso la revisione della geografia giudiziaria di cui al disegno di legge 148/2011 in ordine al ripristino del Tribunale di Rossano;

- nei 30 giorni successivi all’elezione del Consiglio comunale del nuovo Comune, sia valutata la possibilità di promuovere un Accordo di Programma con il nuovo Comune nel ruolo di capofila, da estendere ai Comuni presenti in tutti gli istituti associativi dell’area limitrofa a nord e al sud dello stesso Comune capofila, all’Università della Calabria, ai consorzi delle aree industriali del territorio del nuovo Comune, all’autorità portuale di Corigliano, per definire modalità e tempi per la realizzazione di interventi nell’area della fusione e di quella connessa con i Comuni che partecipano all’Accordo di Programma, individuati nel Patto per lo Sviluppo della Calabria e che riguardano le infrastrutture, il sostegno allo sviluppo economico e produttivo secondo modelli di economia circolare, il turismo e la cultura, il lavoro e la formazione, l’edilizia e l’innovazione sanitaria, la sicurezza e la legalità.

- sia valutata la possibilità di estendere all’area portuale di Corigliano la “Zona Economica Speciale” prevista per l’area portuale di Gioia Tauro.

- sia adottata, infine, ogni altra iniziativa idonea a consentire un processo di fusione armonico ed adeguato allo sviluppo del territorio ed alle esigenze della comunità locale”.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

In effetti, il consigliere Sergio trasfonde in questo ordine del giorno il contenuto del mio emendamento sotto forma, però, di pure raccomandazioni che, poi, saranno trasmesse ai commissari o a chi per essi. Avrei preferito che avessimo riempito la proposta di contenuti e non avessimo fatto una semplice raccomandazione, che avessimo normato in tal senso per cui, con rammarico, voto favorevolmente ma in ogni caso credo che abbiamo perso un’occasione per dare opportunità di crescita e di sviluppo a quell’area e a quel territorio dando una startup.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, chiedo di intervenire per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Ritengo importante l’impostazione dell’ordine del giorno del collega Franco Sergio perché delinea il percorso delle cose da fare nella fase costitutiva del comune unico di Corigliano-Rossano. Traccia un canovaccio di lavoro necessario a costruire un tavolo istituzionale tra i rappresentanti del futuro governo comunale, la Regione e il Governo nazionale, perché dobbiamo porre la giusta attenzione e non andare oltre l’ordinaria amministrazione. Va bene Agenda Urbana, va bene la ZES, va bene tutto. Noi dobbiamo rilanciare il ruolo di quell’area fondamentale per la Calabria, attraverso provvedimenti non solo regionali ma anche nazionali. Da questo punto di vista, ritengo giusto riproporre, tra le questioni che sono all’ordine del giorno, anche la revisione della geografia dei Tribunali, perché l’istituzione del Comune unico aiuta questo processo e ritengo fondamentale – ripeto – che si possa arrivare anche alla revisione della geografia dei Tribunali.

Politicamente cosa devo dire? Ringraziare il centro-destra perché sostiene la maggioranza assicurando il numero legale? Gli va riconosciuto il fatto che, oggi, ci permette di varare importanti provvedimenti grazie alla loro presenza in Consiglio regionale. Mi sembra che, politicamente, il centro-sinistra in Calabria – cominciando dal mio partito –  dovrebbe riflettere perché se qualcuno è assente non credo che tale assenza possa essere considerata priva di valenza politica. Ritengo che dovremmo cominciare a riflettere anche del fatto che manca un mese alle elezioni nazionali e ritengo che sia un po’ una sconfitta annunciata arrivarci in queste condizioni.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Intervengo anch’io per dire che sono favorevole e voterò in tal senso l’ordine del giorno proposto dal collega Franco Sergio che, però, non vorrei che più che una sollecitazione – che ha una sua obiettività e una sua onestà intellettuale anche nel saper cogliere i suggerimenti, le proposte avanzate dal collega Gallo in merito alla fusione, agli obiettivi e ai contenuti – diventasse, invece, un momento di scadenza del dibattito che oggi abbiamo registrato in quest’Aula. 

Credo che quest’Aula oggi abbia dimostrato di avere un ruolo importante, di aver espresso un dibattito di qualità, di aver dato contributi significativi e di avere anche saputo mediare e trovare una sintesi sulle proposte, sugli emendamenti avanzati e non vorrei che dessimo alla fine l’immagine di un Consiglio regionale che tenta di strumentalizzare, di indebolire, di depotenziare politicamente il dato che stiamo oggi per sancire, che abbiamo già sancito.

Vorrei ricordare al collega Tallini, che non vedo più in Aula, che questa bella pagina si scrive perché due sindaci, uno di centro-destra, uno di centro-sinistra, hanno dato vita a questa idea deliberando in Consiglio, quindi non è la vittoria di una parte politica. E’ una vittoria di una comunità della Sibaritide che ha trovato finalmente una sintesi su questa proposta che vede protagonisti le comunità, che ha visto protagoniste le associazioni, i comitati e che ha visto protagonisti - dobbiamo dar loro atto - anche ai due sindaci, centro-destra e centro-sinistra, che si sono fatti carico di portare questa proposta in Consiglio comunale per l’approvazione; oggi finalmente, dopo l’iter che abbiamo sancito - ricordiamo stasera - arriviamo a conclusione. Poi vorrei dire – l’ho detto nel mio intervento - lo voglio ribadire direttamente, lo dico anche al collega Gallo, soprattutto: credo che - lo ripeto anche se l’ho detto chiaramente agli amici, anche a qualcuno presente - non possiamo caricare tutte le responsabilità su questo Consiglio regionale. Non possiamo caricare tutte le responsabilità su questa maggioranza di governo. Non possiamo caricare le responsabilità perché se andrà in porto in un certo modo dipenderanno dalla classe dirigente che quel territorio esprimerà. Non dipenderà né dal Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, né dal Presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, né da ogni consigliere regionale. Quella classe dirigente dovrà farsi carico di un progetto innovativo, fortemente innovativo, che tenga conto delle ricchezze che ha quel territorio ed a cui ho accennato nel mio intervento.

Questa, quindi, è la vera scommessa!

E noi dobbiamo dire a questi amici, che si sono spesi per questa funzione, che la responsabilità del successo o meno della fusione sarà vostra e non può essere scaricata sul Consiglio regionale. Faremmo un errore madornale: non è compito nostro! Dobbiamo solo legiferare e tenere conto delle esigenze dei cittadini. L’abbiamo fatto egregiamente, dopo 2 anni di discussione, di dibattito, di confronto, di analisi anche accese. Ora, però, sta a quei territori dimostrare di essere all’altezza della sfida. Sta a quei territori dimostrare di mettere in campo una classe dirigente adeguata a questa sfida. E sta a quei territori essere supportati - perché no? - dalla politica regionale, dal Consiglio regionale. Ma supportati dal Consiglio regionale e dall’Esecutivo regionale, non sostituiti, non facendo un’azione di supplenza! Sarebbe un errore perché mortificheremmo quei territori, perché quei territori devono dirci cosa vogliono dalla politica, cosa vogliono da questo Consiglio regionale, non noi dire cosa dobbiamo fare a quei territori. Sarebbe una mortificazione per quei territori e la negazione del lavoro fatto fino adesso! Inviterei, quindi, tutti i colleghi consiglieri regionali a pesare, a pensare quello che diciamo, perché aiutare un territorio non significa supplire a quel territorio ma supportare le idee, supportare le progettualità e far diventare quel territorio, che oggi è una grande opportunità, finalmente protagonista. Sta a loro vincerla con il nostro supporto e il nostro aiuto.

PRESIDENTE

Votiamo l’ordine del giorno. Favorevoli? Chi è contrario? Chi si astiene? L’ordine del giorno è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 6.04.2017 n. 8 “Disposizioni per la liquidazione della Fondazione Field”.

PRESIDENTE

Pongo ai voti l’inserimento di questa proposta di legge che va dopo il punto sei. Favorevoli? Contrari? Astenuti? E’ inserito.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 299/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Incentivazione dell'incoming turistico attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione”

PRESIDENTE

Proposta di legge numero 299/10, di iniziativa della Giunta regionale recante “Incentivazione delle incoming turistico attraverso i trasporti aerei ferroviari su gomma e via mare a sostegno della destagionalizzazione”. Cedo la parola al consigliere Romeo per illustrare il provvedimento. Prego.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, poiché a questa proposta di legge sono stati presentati degli emendamenti da colleghi assenti li faccio miei. La proposta di legge, di iniziativa della Giunta regionale, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del 7 dicembre 2017.

Il provvedimento detta norme per la concessione di contributi finalizzati all’incremento degli arrivi e delle presenze turistiche con priorità alla bassa stagione. L’obiettivo strategico che la Regione intende perseguire è la destagionalizzazione dell’offerta turistica, creando una diversificazione ai prodotti turistici, fuori dal contesto prettamente balneare, incentivando l’offerta culturale naturalistica ed enogastronomica. Al fine di rendere più efficace il raggiungimento di questo obiettivo con la presente proposta si intende abrogare la legge regionale numero 6 del 1995 che già prevedeva incentivazioni di tale tipo.

La proposta si compone di 12 articoli: i primi tre articoli indicano rispettivamente le finalità della legge, i potenziali beneficiari dei contributi e le tipologie di spese ammissibili, nonché i requisiti minimi dei programmi di viaggio; l’articolo 4 indica l’intensità di aiuto concedibile per i programmi di viaggio regionali e per quelli interregionali, differenziati a seconda della stagione, prevedendo una esclusione espressa di concessione dei contributi per i programmi di viaggio relativi ai mesi di luglio e agosto; gli articoli 5, 6 e 7 stabiliscono rispettivamente i termini e le modalità di presentazione delle istanze di contributo, i criteri di valutazione di dette istanze e i termini e la documentazione da esibire per la successiva rendicontazione; gli articoli 8 e 9 prevedono l’informatizzazione del procedimento, attraverso la creazione della piattaforma informatica e le modalità di gestione del procedimento; l’articolo 10 contiene le disposizioni finanziarie, indicando le modalità di copertura della proposta; l’articolo 11 prevede l’abrogazione della legge regionale numero 6 del 1995 e, infine, l’articolo 12 è relativo all’entrata in vigore della legge.

Dal punto di vista finanziario si evidenzia che la proposta di legge è corredata da una analitica relazione tecnico-finanziaria nella quale è contenuta la scheda di sintesi dove, per ciascun articolo, vengono indicati i risvolti finanziari delle singole norme. Ciò premesso, sottopongo all’Aula l’esame della proposta di legge in oggetto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà. Prego.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Approfitto del fatto che questa sera sia presente il Presidente della Giunta per ribadire l’intervento fatto nell’ultima seduta di Consiglio regionale su questa proposta di legge. E in effetti si tratta di una proposta di legge che riguarda il settore del turismo; è una proposta di legge che affronta un particolare settore dell’importante tassello economico per la nostra regione che è il turismo e che dovrebbe essere in grado di determinare occasioni di lavoro e di sviluppo per chi, magari giovane, vuole anziché partire, vivere sulle risorse del nostro territorio.

Quando faccio riferimento alle risorse del nostro territorio faccio riferimento non solo al turismo balneare, che la fa da padrone sugli oltre 8 milioni di presenze che la nostra regione ha registrato lo scorso anno, ma ad un turismo diverso che riguarda i beni culturali ed archeologici, che riguarda i centri storici, che riguarda - perché no? - l’enogastronomia e la cultura dell’accoglienza. Però non potevo non sottolineare che, in effetti, con mio rammarico anche nella precedente, nella passata esperienza di centro-destra, quindi ormai da quasi due lustri, non c’è alla guida del dipartimento turismo un assessore, quindi un referente politico, e che i Presidenti della Regione in carica, prima Scopelliti e ora Oliverio, hanno mantenuto le deleghe di questo settore con risultati che evidentemente sono sotto gli occhi di tutti.

E’ vero, in questi anni c’è stato un leggero incremento delle presenze in Calabria ma è dovuto probabilmente - e lo ha detto nella passata seduta chi è intervenuto per conto alla maggioranza - alla strategia del terrore che ha impedito a tanti di andare in altre regioni del mondo e, quindi, la Calabria è stata favorita in termini di aumento di presenze. Ma basta? Credo non basti, credo che sia necessaria una strategia complessiva e non interventi spot come quello al quale assistiamo con questa proposta di legge. Una proposta di legge che finanzia voli charter, soprattutto da fuori Italia, per favorire la destagionalizzazione.

Abbiamo un fattore che è quello del clima che ci favorisce rispetto ad altre regioni del mondo e ad altri Paesi. Per 9-10 mesi all’anno, soprattutto chi proviene dal Nord-centro Europa, ha la possibilità di avere un clima nettamente favorevole e diverso rispetto alle regioni di provenienza. Quindi okay a questa idea ma non credo che basti.

Credo che invece sarebbe opportuno che questo Consiglio regionale intervenga su un settore strategico dell’economia. Insieme all’agricoltura, il turismo è un settore strategico dell’economia della Calabria, sempre per quell’idea di trattenere qualche giovane. Come avviene n maniera virtuosa da decenni in altre regioni del Paese del Centro-Italia: Umbria, Toscana, per esempio, Emilia Romagna dove sono tanti gli addetti che lavorano in questo settore e, a ruota, da qualche decennio, alcune regioni del Mezzogiorno, come la Puglia che ha puntato su un turismo di qualità, la Basilicata che ha puntato sui centri storici e sulla cultura dell’accoglienza; la Sicilia e la Campania hanno cercato di avere un “colpo di reni” in questo settore. Noi, invece, da due Legislature, quindi lo dico ai colleghi, anche dalla legislatura a guida del presidente Scopelliti, non abbiamo nemmeno un assessore al turismo e ci limitiamo a questi interventi spot quando invece dovremmo discutere in quest’Aula di turismo e di sviluppo turistico e non soltanto di norme che - per la verità, lo dico con un po’ di malizia, però, certe volte a pensar male non si sbaglia - proprio in questo momento pre-elettorale andiamo ad approvare e ci viene propinata.

Vorremmo, quindi, discutere di turismo in senso lato, lavorare sulla formazione di chi opera nel settore, lavorare, quindi, sulla cultura e la qualità dell’accoglienza, definire itinerari territoriali condivisi. Ci sono alcune aree della Calabria che da anni hanno investito, per esempio, sulla cultura dell’accoglienza, enogastronomia e centri storici e sono - perché lo dobbiamo dire con grande chiarezza - più avanti. Bisogna, allora, capire come possano essere realizzati degli itinerari territoriali che possano costruire, costituire poi dei pacchetti, trasfondersi poi in pacchetti turistici. Dobbiamo capire come valorizzare i beni culturali.

In questi giorni sono venuti fuori alcuni dati sui visitatori dei musei e lo dico con apprezzamento per l’imprenditore che comunque lavora nel settore dell’accoglienza e del turismo: il Museo Amarelli, secondo museo privato in Italia, dopo il museo Ferrari per numero di visitatori, ha molti più visitatori del museo della Sibaritide. Dobbiamo interrogarci perché un sistema è fallito o perlomeno non ha avuto i meccanismi di crescita che pensavamo qualche decennio addietro. E quindi avremmo voluto che ci fosse una discussione generale su questi temi e non un intervento spot.

E’ questo l’appello che ho fatto, capogruppo Romeo, al passato Consiglio regionale. Quando ti chiesi di ritirare la proposta di legge eravate nelle stesse condizioni, non avevate il numero legale e dissi: “Scusami, teniamo il numero legale”. Lo abbiamo fatto anche oggi in maniera seria, peraltro, ci sono anche mozioni importanti, come quella sui lavoratori in mobilità in deroga. Lo facciamo anche stasera perché riteniamo che sia giusto, non condividendo magari chi decide, al di là delle scelte politiche, di non essere in Aula, al di là delle valutazioni politiche.

E’ questo l’impegno che chiedo al Presidente, perché su questi temi, Presidente, possiamo anche litigare, non pensare allo stesso modo, ma vogliamo partecipare ad una discussione, ad un dibattito franco, anche per riempire di contenuti il nostro impegno in Consiglio regionale.

Se non discutiamo di questi argomenti che sono fondamentali per lo sviluppo di questa regione di cosa dobbiamo discutere?

Abbiamo appena vissuto un momento storico, quello dell’approvazione della proposta di legge sulla fusione Corigliano - Rossano ma poi ci limitiamo ad approvare “leggine” come questa - mi perdoni, interventi spot - che non discutono e non ci fanno discutere delle questioni fondamentali che riguardano lo sviluppo e la crescita di questa regione. E allora potrebbe essere anche positivo copiare quello che hanno fatto altre regioni. Perché quando non si hanno idee si può limitare a copiare, ci si può limitare a copiare, ma a copiare bene. Per esempio, ho visto smanettando che c’è, ed è nel rapporto UniCredit sul turismo 2017, una legge quadro che la Toscana, che non vive di turismo balneare ma che ha fatto, non vivendo in questi anni crisi, dell’enogastronomia e della cultura dell’accoglienza un must e un’occasione di permanenza su quelle aree dei propri giovani. E’ quel tipo di turismo una delle voci di entrata più importanti per la crescita del Pil di quella regione. E invece noi facciamo questi interventi spot, non discutiamo in generale e abbiamo poi questioni come quella Lorica - mi perdoni il collega Giudiceandrea, al quale voglio bene e col quale ho avuto una polemica i primi dell’anno su questo.

Oggi è il 30 gennaio. In questo mese, dopo quella polemica costruttiva quel confronto che abbiamo avuto con il collega, sono rimasto in silenzio. Qualcuno gli aveva detto che il 30 gennaio sarebbero terminate le procedure per il collaudo degli impianti di Lorica. Oggi, per quanto ne so, e credo per almeno 10-15 giorni, speriamo prima, non abbiamo notizia di questo collaudo. Quindi gli impianti non partono e un’altra stagione, al di là di quel che poi si potrà dire, di fatto, è partita e un’altra occasione - ahimè! - è perduta. E allora, lo dico senza polemica, è chiaro, viene fuori la polemica, ma lo dico con rammarico, con dispiacere, con mortificazione, da calabrese. Lo dico perché credo che l’appello che voglio fare stasera è l’appello ad un impegno del Presidente della Giunta regionale, che ha le deleghe in questo settore, a venire qui, di qui a qualche tempo, a discutere con noi una proposta di legge quadro sul turismo con una serie di interventi. Copiando l’esempio di altre regioni, avendo noi tante risorse e tante potenzialità, forse possiamo far crescere l’economia di questa terra e soprattutto - e stasera lo voglio ribadire per l’ennesima volta - mantenere qualche giovane che è la grande sfida, l’unica sfida che abbiamo.

Una terra di vecchi è una terra senza futuro, una terra che ha un saldo negativo fra anziani e giovani è una terra senza futuro e noi siamo la classe dirigente che gestisce questo presente che non avrà futuro. Questa è la sfida! E lo dico, credetemi, senza provocazione, siamo rimasti in pochi. Lo dico senza provocazione. Lo dico ai colleghi ai quali va la mia stima, al Presidente, lo dico veramente come appello per ragionare su questi problemi perché ritengo che sfuggire rispetto a questi temi e approvare magari “leggine” non sia il massimo dell’impegno che avevamo pensato, sognato. Quando da ragazzi abbiamo intrapreso un percorso politico abbiamo pensato un giorno di diventare consiglieri regionali. Allora questo è forse il motivo… Chiudo, Presidente, il motivo di questo intervento, come appello rispetto ad un argomento che ritengo cardine per l’economia di questa terra. Lo è stato poco in questi decenni, lo deve diventare in maniera imprescindibile per il futuro.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.

Articolo1.

 

(E’ approvato)

 

Articolo 2. E’ stato presentato un emendamento, protocollo numero 4560, a firma del consigliere Mirabello, acquisito dal consigliere Romeo. Prego, ha facoltà di illustrarlo

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, ho fatto miei gli emendamenti del collega Mirabello che sono il frutto di un confronto che c’è stato, lo diceva bene il collega Gallo che ringrazio. L’emendamento in esame c’è stato sottoposto, sollecitato nella precedente riunione di Consiglio regionale. Il collega Mirabello ha tentato di cogliere le osservazioni opportune che il collega Gallo aveva fatto, che il collega Esposito aveva fatto e le ha ricomprese in questi emendamenti. All’articolo 2 comma 1 il periodo “nonché le associazioni legalmente riconosciute, ivi comprese quelle di calabresi emigrati in Italia e all’estero, per le finalità e nei limiti delle attività loro consentite per come indicato nei rispettivi Statuti” è sostituito con “nonché le associazioni di cui all’articolo 5 del decreto legislativo 79/2011”.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento, protocollo numero 4560.

 

(E’ approvato)

 

Articolo 2, per come emendato.

 

(E’ approvato)

 

Articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

All’articolo 4 è stato presentato un emendamento, protocollo numero 2856, a firma del consigliere Mirabello. Prego, consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Ma credo, a questo punto, si illustri da sé.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2856.

 

(E’ approvato)

 

Articolo 4  come emendato.

 

(E’ approvato)

 

All’articolo 5 è stato presentato un emendamento, protocollo numero 4562, a firma del consigliere Mirabello. Prego, consigliere Romeo.

 

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Pongo ai voti l’emendamento protocollo numero 4562.

 

(E’ approvato)

 

Articolo 5 per come emendato.

 

(E’ approvato)

 

Articolo 6

 

(E’ approvato)

 

Articolo 7.

 

(E’ approvato

)

Articolo 8

 

(E’ approvato)

 

Articolo 9

 

(E’ approvato)

 

All’articolo 10 è stato presentato un emendamento, protocollo numero 2416, a firma del consigliere Aieta. Prego, consigliere Romeo.

 

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2416.

 

(E’ approvato)

 

Articolo 10, come emendato.

 

(E’ approvato)

 

Articolo 11

 

(E’ approvato)

 

Articolo 12

 

(E’ approvato)

 

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in Allegato)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Chiedo agli uffici di chiamare l’appello per il numero legale. Prego. Chiamate l’appello per il numero legale, per favore.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Sono rientrati.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della chiama: consiglieri presenti: 16; consiglieri assenti: 15. C’è il numero legale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 205/10^ di iniziativa d'Ufficio, recante: “Designazione di due componenti nel Comitato dei garanti per l'accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità locali (art. 5, l.r. 12 giugno 2009, n. 18)”

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo, ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Chiedo un rinvio, Presidente.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di rinvio.

 

(Il Consiglio rinvia)

Proposta di legge numero 311/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea recante: “Ulteriori modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015, n.35 (Norme per i servizi di trasporto pubblico locale)”

PRESIDENTE

Il punto inserito all’ordine del giorno è uno dei due progetti di legge che oggi la Commissione bilancio ha licenziato, ritenendoli d’urgenza e che abbiamo richiamato ad inizio seduta. Si tratta della proposta di legge numero 311/10 d’iniziativa del consigliere Giudiceandrea recante: “Ulteriori modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015 numero 35 “Norme per i servizi di trasporto pubblico locale”.

Prego l’assessore Musmanno di prendere la parola. Prego.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Sì, grazie, Presidente. Si tratta di un provvedimento piuttosto urgente per cui anch’io mi permetto di richiamare l’attenzione di tutti i consiglieri presenti per poter assicurare la prosecuzione di un iter legislativo che attua una modifica importante alla legge regionale del 31 dicembre 2015 in tema di trasporto pubblico locale. Si interviene soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione nell’ambito di tutte le norme che la legge numero 35 del 2015 prevede per quanto riguarda l’organizzazione dell’Autorità regionale dei trasporti, che rappresenta l'ente di governo in tema di Trasporto Pubblico Locale (TPL) in Calabria. Tale Ente di Governo ha una funzione strategica, giacché a regime si sostituirà alla Regione e agli Enti locali per la maggior parte degli adempimenti previsti in tema di pianificazione, gestione e controllo del trasporto pubblico calabrese che - vale la pena ricordarlo - ha corrispettivi sul bilancio regionale di 235 milioni di euro, sebbene in gran parte provenienti dal Fondo Nazionale Trasporti.

In questo periodo di avvio, ART-CAL è stata impegnata nel conseguimento di alcuni rilevanti risultati, come la pubblicazione degli avvisi di pre-informazione per l'affidamento dei servizi su gomma tramite gara e per l'affidamento diretto dei servizi ferroviari, attualmente eserciti da Trenitalia e Ferrovie della Calabria. Tali adempimenti erano diventati oltremodo urgenti. Ad esempio, la legge 96 di conversione del decreto legge 50, la cosiddetta “manovrina”, ha previsto una penalizzazione del 15 per cento sulle risorse trasferite alla Regione in caso di mancata pubblicazione degli avvisi di pre-informazioni entro il 30 settembre 2017. Questa scadenza è stata rispettata dalla Calabria.

Questa prima fase è stata caratterizzata da attività comunque del tutto nuove in Calabria e ha comportato passaggi delicati e di grande importanza. Il carico di lavoro complessivo associato a queste attività, tuttavia, può essere considerato relativamente contenuto, rispetto a quello previsto per i prossimi mesi, durante i quali sarà necessario, tra l'altro, completare la programmazione regionale dei servizi di trasporto e coordinarla con quella degli enti locali, preparando, nel frattempo, le procedure di affidamento dei servizi tramite gara e completando gli affidamenti diretti.

L'impianto attuale organizzativo di ART-CAL prevede, in particolare, che il Presidente o il Commissario non riceva alcuna indennità e che i dirigenti e i dipendenti dell'Autorità siano unità di personale regionale in posizione di distacco funzionale. Questa soluzione non è in grado di far fronte a queste esigenze, peraltro diventate oltremodo cogenti, giacché il decreto citato legge 50 del 2017 rappresenta un vero e proprio terremoto nel modo di immaginare il futuro del trasporto pubblico locale. Da qui la necessità di una modifica legislativa non più differibile, che faciliti il funzionamento dell'Ente, in particolare delegando al Presidente alcune delle funzioni del Comitato istituzionale, trasferendo competenze sulla definizione dei criteri per l'istituzione degli ambiti territoriali dall'Assemblea al Comitato istituzionale, nonché la semplificazione delle procedure per l'elezione del Comitato istituzionale stesso.

La modifica di legge rende inoltre più attrattiva ART-CAL per le figure apicali, prevedendo per queste ultime una compensazione adeguata alle importanti responsabilità che l'attività dell'Ente comporta, sempre nell'ottica del massimo contenimento possibile della spesa. D'altronde la prima fase della vita di ART-CAL è stata caratterizzata dall'avvicendamento di figure commissariali di alto profilo che hanno occupato il ruolo solo per periodi relativamente brevi. Anche l'acquisizione di personale viene facilitata, consentendo all'Autorità di dotarsi, in aggiunta di un proprio organico, anche se con numeri molto contenuti, oltre ai dipendenti regionali in distacco funzionale. Nei mesi scorsi, per l'acquisizione di personale in distacco funzionale, sono stati pubblicati più avvisi.

Gli avvisi hanno prodotto, però, un numero di interessati assolutamente insufficiente, solo quattro, peraltro senza garantire la copertura dei ruoli tecnici più impegnativi e dei quali è assolutamente indispensabile dotarsi, pena il mancato perseguimento di obiettivi non più differibili. Analogamente è andata deserta la procedura per l'acquisizione di manifestazioni di interesse per il ruolo di Presidente. L'effetto che la modifica di legge produrrà è, dunque, un'accelerazione nel funzionamento di ART-CAL e, di conseguenza, del processo di riorganizzazione del sistema di TPL.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà. Prego.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Mi allontano dall’Aula per non votare contro questo provvedimento. Questa proposta trasformerà ART-CAL in un vero e proprio carrozzone e non fa altro che aumentare le sue spese di gestione. Abbiamo 300mila euro per le missioni e per il pagamento dei revisori dei conti; si aumenta di altri 590mila euro per pagare il Presidente, il segretario e sei unità. Stiamo rifacendo fondazione Terina, stiamo chiudendo tutte le varie fondazioni. Si era detto di porre un freno, invece oggi con questo provvedimento andiamo ad impegnare circa un milione di euro per pagare gli organi istituzionali di ART-CAL. E’ una vera e propria vergogna rispetto all’impostazione ed al dibattito che abbiamo fatto in questo Consiglio regionale e ricordo su questo punto anche l’intervento del collega Bevacqua.

Oggi andiamo ad aumentare le spese di gestione e di funzionamento solamente di ART-CAL - perché è questo quello che si fa - a circa un milione di euro. Credo che questo sia una vergogna e per non votare contro questo provvedimento mi allontano dall’Aula.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà. Prego.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, riallacciandomi a quanto sostiene il collega Guccione, credo che adesso non possiamo continuare ad andare avanti nell’emergenza e siamo andati avanti nell’emergenza - lo dico e lo voglio ribadire senza polemica nei confronti del Presidente e dei colleghi di maggioranza - e procediamo a tentoni in Consiglio regionale. Non vengono inseriti punti e proposte di legge all’ordine del giorno. Peraltro, un consigliere di maggioranza sottolinea incongruenze e problemi relativi a proposte di legge.

Credo, Presidente, che sia importante un tagliando con questa sospensione forzata dovuta al fatto che molti colleghi sono candidati alle elezioni politiche nell’interesse della Giunta regionale, della maggioranza e dell’intero Consiglio regionale. E’ un tagliando importante perché ancora una volta dobbiamo sospendere il Consiglio regionale per mancanza del numero legale. Dobbiamo sospendere. Presidente, poi lo valuterà lei, ma a mio avviso dobbiamo sospendere. Non chiedo il numero legale, lo deve valutare lei!

PRESIDENTE

Prego gli uffici di procedere alla verifica del numero legale. Prego

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, non ho chiesto la verifica del numero legale. Sto parlando e la prego di farmi finire, dopodiché farà le sue valutazioni.

Ritengo che ancora una volta ci sia qualcosa che non funzioni all’interno della maggioranza, saranno le elezioni politiche, sarà il rinnovo della Giunta regionale, saranno altre problematiche…

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Gallo. Stiamo procedendo con la verifica del numero legale.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente! Presidente, sto facendo un intervento politico…

 

(Interruzioni)

PRESIDENTE

Prego, consigliere Giudiceandrea. Prego, consigliere Giudiceandrea!

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, mi faccia chiudere, sto finendo! Mi faccia chiudere! Presidente, le chiedo di parlare, mi faccia chiudere! Ci proponiamo sempre educatamente e chiediamo che la cultura del dibattito e del confronto non possa abbandonare l’Aula.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Fa la chiama.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, protesto formalmente! Mi toglie la parola mentre sto intervenendo! Presidente! Presidente! Le chiedo di completare il mio intervento!

PRESIDENTE

Se c’è il numero legale riprenderà il suo intervento. Prego, consigliere Giudiceandrea.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente! Presidente, sto intervenendo, mi toglie la parola senza motivo! Lei mi sta togliendo la parola senza motivo! Mi faccia chiudere l’intervento!

Va bene, prendiamo atto!

PRESIDENTE

Comunico l’esito della chiama: consiglieri presenti 11; consiglieri assenti 20. Mancando il numero legale, la seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 19,59

 

Allegati

Congedi

Ha chiesto congedo: Aieta, Ciconte, Mirabello, Morrone, Nucera, Salerno.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Sergio, Bova - “Disposizioni in materia di partecipazione dei dirigenti regionali ai lavori delle commissioni consiliari - Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale)”

E' stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo - “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 30 (Normativa per la regolamentazione della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei ed ipogei freschi e conservati)” (P.L. n. 315/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo - “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 6 aprile 2017, n. 8 (Disposizioni per la liquidazione della Fondazione F.I.E.L.D. - "Fondazione Innovazione Emersione Locale Disegno del territorio" - e il trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro)” (P.L. n. 316/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Promulgazione di legge regionale

In data 29 gennaio 2018, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 12 del 29 gennaio 2018:

1) Legge regionale 29 gennaio 2018, n. 1, recante: "Istituzione del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale"

 

Ricorso ex articolo 127 della Costituzione

È stato presentato ricorso ex articolo 127 Costituzione, per la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'articolo 1 della legge regionale 30 ottobre 2017, n. 41, recante: "Disposizioni per agevolare l'uso dei locali di stagionatura tradizionali - Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2004, n. 5 (norme per l'individuazione dei prodotti a base di latte ritenuti storici e/o tradizionalmente fabbricati)".

Emanazione di regolamento regionale

In data 19 gennaio 2018, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 7 del 23 gennaio 2018:

Regolamento regionale n. 1 del 19 gennaio 2018, concernente: "Regolamento per la disciplina degli incarichi extra ufficio autorizzati o conferiti ai dipendenti della Giunta regionale della Calabria";

Regolamento regionale n. 2 del 19 gennaio 2018, concernente: "Modifiche ed integrazioni al Regolamento regionale 6 febbraio 2014, n. 1 (Sistema di misurazione e valutazione della performance (SMIVAP) della Regione Calabria)".

Interrogazioni a risposta scritta

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il nosocomio "Tiberio Evoli" di Melito Porto Salvo, versa in una situazione critica accentuata dalla cronica carenza di personale medico e paramedico nella pianta organica della struttura nonché dall'insufficienza dell'offerta sanitaria;

considerato che: il reparto di ortopedia da circa sette mesi è stato "temporaneamente" soppresso a causa della carenza di sanitari ed infermieri peraltro stabilmente impiegati a coprire i servizi nell'ospedale di Locri;

da una disposizione di servizio dell'8 gennaio 2018 a firma del dirigente sanitario si evince l'inizio di una espoliazione anche del reparto di Medicina generale;

ritenuto che: il presidio ospedaliero de quo costituisce un importante punto di riferimento per l'area jonica;

tale situazione è potenzialmente idonea a determinare un grave vulnus al diritto alla salute dei cittadini -:

quali provvedimenti urgenti intenda adottare per evitare un'altra espoliazione del presidio ospedaliero "Tiberio Evoli" e programmare, al fine di scongiurarne la chiusura, un effettivo potenziamento dello stesso.

(337; 25/01/2018)

Mozioni

Il Consiglio regionale,

premesso che:

nel mese di dicembre 2017 è stato siglato il Protocollo d'intesa sperimentale tra Inps Calabria e Regione Calabria con il quale si è convenuto affidare all'Inps le funzioni relative all'accertamento del requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, disabilità e handicap, già di competenza delle Aziende Sanitarie regionali;

considerato che sono giunte innumerevoli segnalazioni da parte di cittadini con disabilità, che versano in condizioni di estrema gravità, per manifestare la concreta difficoltà a raggiungere, pur essendo trasportabili, la sede provinciale di Reggio Calabria, individuata dall'Inps, per effettuare le visite legali per i richiedenti l'invalidità, che comporta, oltre ad un notevole aggravio economico per il trasporto, anche lunghi tempi di attesa dinanzi alla sede reggina, dove vengono indirizzati tutti gli invalidi dell'intera provincia, che sicuramente presentano gravissime sofferenze;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad intervenire presso la direzione regionale Inps per integrare alla sede di Reggio Calabria, ai fini dell'accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità, anche le sedi Inps di Locri e Palmi, alleviando, in tal modo, le manifestate difficoltà dei cittadini con disabilità grave e dell'intera provincia.

(111; 18/01/2018)

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

nel comprensorio del Comune di Savelli (KR) è stato realizzato il Parco Astronomico intitolato a Luigi Lilio (astronomo crotonese del 1400), che è diventato un importante centro astronomico della Calabria. Il Parco Astronomico Lilio, uno dei poli didattico-scientifici più grandi, importanti e completi del Sud Italia, può vantare una strumentazione astronomica professionale di alto livello ed è dotato di modernissime attrezzature utili sia ai fini della ricerca scientifica sia per la divulgazione scientifica per le scuole di ogni ordine e grado e per privati. È composto da più zone altamente funzionali: planetario, osservatorio, radiotelescopio e laboratori didattici;

sin dall'inizio la Direzione, nonostante i mezzi economici abbastanza limitati, ha sempre manifestato interesse nel miglioramento e nell'aggiornamento della strumentazione esistente sia dal punto di vista software che hardware, nell'acquisto di nuova attrezzatura, e soprattutto si è investito molto sui rapporti tra il Parco Astronomico, l'Università, gli Enti di Ricerca e le realtà astronomiche sul territorio italiano ed europeo. Sono stati infatti firmati importanti protocolli di collaborazione con importantissimi enti come ad esempio quello con l'Agenzia Spaziale Italiana e con l'Istituto Nazionale di Astrofisica. il Parco Astronomico Lilio collabora attivamente con il dipartimento di Fisica dell'Università della Calabria e con la famosa cosmologa Sandra Savaglio per la divulgazione e l'insegnamento delle scienze astronomiche ai giovani e agli studenti del corso di laurea in fisica, nonché a progetti importanti di ricerca scientifica;

il Parco ha ricevuto, e riceve, visitatori provenienti da ogni parte d'Italia e del Mondo, dimostrando di essere una struttura fondamentale sia per la divulgazione scientifica che per il turismo della Regione, in particolare montano. Molti sono infatti i turisti che si sono recati a Savelli e, da qui, in tutto l'Altipiano Silano;

molte visite riguardano per lo più la divulgazione e l'insegnamento per le scuole. Ad oggi, infatti, sono state ricevute oltre 39 scuole provenienti da tutte le province calabresi, e anche fuori regione (dalla Sicilia e dalla Puglia), confermando quanto l'attività scientifica e didattica svolta da questo Parco Astronomico inizi a essere importante per tutto il Meridione;

considerato che: il Parco Astronomico Lilio, attualmente di proprietà della provincia di Crotone, è totalmente abbandonato dall'Ente, anche a causa dei gravi problemi finanziari che sta attraversando ormai da tempo;

il Parco ottiene minimi introiti, derivanti dai biglietti dei visitatori, come unica fonte di reddito, che non sempre sono sufficienti per poter mandare avanti la struttura;

spesso, ultimamente, il Parco rimane aperto solo grazie alla disponibilità dello staff che ha lavorato gratuitamente, e nonostante ciò ha attuato progetti importantissimi. A breve infatti nel Parco Astronomico Lilio verranno installati sofisticatissime attrezzature di vitale importanza per la regione tutta, come ad esempio: quella dell'Agenzia Spaziale Italiana, che monitorerà negli anni lo spostamento delle zolle continentali attraverso un sistema di comunicazione con i satelliti Cosmos;

o l'attrezzatura dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per il monitoraggio dei terremoti, che sarà collegato con le stazioni di pronto intervento regionali;

ritenuto che: il Parco Astronomico Lilio, la Direzione e lo staff tutto, intendono continuare a perseguire le finalità sopra descritte, per il bene e il progresso culturale di tutta la Regione tutta;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad individuare nel bilancio della Regione le somme necessarie per la elargizione di un congruo contributo (compreso tra 50.000,00 e 100.000,00), utile per il sostentamento dell'Ente e per poter migliorare qualitativamente la struttura, e continuare a far sì che il Parco Astronomico Lilio sia una delle realtà del settore astronomico più importanti sul territorio italiano. Un supporto economico valido a garantire un adeguato compenso per lo staff (che al momento opera gratuitamente), visto anche il servizio turistico, didattico e scientifico che viene messo a disposizione della Calabria e di tutta l'Italia. Un contributo che servirà al miglioramento dell'attrattività e dell'offerta turistica- culturale del parco e del territorio: tra cui riduzione costo delle attività previste per le scuole e per i privati;

acquisto nuova strumentazione scientifica e didattica;

assunzione nuovo personale qualificato;

organizzazione di convegni, meeting con studiosi e scienziati;

organizzazione di eventi culturali periodici durante l'anno di attività;

pubblicizzazione attraverso manifesti/locandine, pieghevoli/cartoline, acquisti spazi pubblicitari;

implemento piano marketing, etc.

(112; 24/01/2018)

Proposta di legge numero 182/10^ di iniziativa del consigliere Graziano, recante: “Istituzione del Comune di Corigliano-Rossano derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano” (Del. n. 288)

Art. 1

(Istituzione del Comune di Corigliano-Rossano)

     1. E’ istituito, a decorrere dal 31 marzo 2018, il Comune di Corigliano-Rossano, derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano, in Provincia di Cosenza.

     2.  Il territorio del Comune di Corigliano-Rossano è costituito dai territori già appartenenti ai Comuni di Rossano e Corigliano Calabro, come risultante dalla cartografia allegata alla presente legge (Allegato A).

     3.  Alla data di cui al comma 1, i comuni oggetto della fusione sono estinti. I sindaci, le giunte e i consigli comunali decadono dalle loro funzioni e i loro componenti cessano dalle rispettive cariche.

 

Art. 2

(Successione nella titolarità dei beni e dei rapporti giuridici)

     1.  Il Comune di Corigliano-Rossano subentra nella titolarità di tutti i beni mobili e immobili e di tutti i rapporti giuridici attivi e passivi dei comuni oggetto della fusione. I beni demaniali e patrimoniali dei preesistenti Comuni di Rossano e Corigliano Calabro sono trasferiti al demanio e al patrimonio del comune di nuova istituzione.

     2.  Il personale dei preesistenti Comuni di Rossano e Corigliano Calabro è trasferito al comune di nuova istituzione ai sensi dell'articolo 31 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche). Il personale trasferito mantiene la posizione giuridica ed economica in godimento all'atto del trasferimento, con riferimento alle voci fisse e continuative, compresa l'anzianità di servizio maturata. Le risorse destinate, nell'anno di estinzione del comune, alle politiche di sviluppo delle risorse umane e alla produttività del personale, previste dal contratto collettivo di lavoro del comparto Regioni ed Autonomie locali del 1° aprile 1999, a decorrere dall'anno di istituzione, confluiscono nel bilancio del comune di nuova istituzione, per l'intero importo, in un unico fondo avente la medesima destinazione.

     3.  Il Comune di Corigliano-Rossano subentra in tutti i diritti sul personale già comandato o trasferito ad altri enti.

 

Art. 3

(Commissario e organi amministrativi)

     1.  Alla data di istituzione del nuovo comune i due comuni originari sono estinti. I rispettivi organi, sindaci, giunte e consigli comunali, decadono.

     2.  Fino all'insediamento dei nuovi organi del Comune di Corigliano-Rossano a seguito delle elezioni amministrative, le funzioni degli organi di governo del comune sono esercitate dal commissario, nominato ai sensi della vigente legislazione.

     3.  Fino all'elezione del Sindaco e dei nuovi organi, il commissario è coadiuvato da un comitato consultivo formato dai sindaci dei comuni originari sulla base di quanto disposto dall'articolo 1, comma 120, della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni).

     4.  Alla data di istituzione del nuovo comune gli organi di revisione contabile in carica nei comuni oggetto di fusione decadono. Fino alla nomina dell'organo di revisione del Comune di Corigliano-Rossano le funzioni di revisione contabile sono svolte dall'organo di revisione in carica al momento dell'estinzione nell'originario comune di maggiore dimensione demografica tra quelli estinti.

     5.  I consiglieri comunali cessati per effetto della fusione continuano ad esercitare gli incarichi esterni fino alla nomina dei nuovi rappresentanti da parte del nuovo comune.

     6.  I soggetti nominati in enti, aziende, istituzioni o altri organismi dai comuni estinti per fusione continuano ad esercitare il loro mandato fino alla nomina dei successori.

     7.  In assenza di uno statuto provvisorio, fino alla data di entrata in vigore dello statuto e del regolamento di funzionamento del consiglio comunale del nuovo comune si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni dello statuto e del regolamento di funzionamento del consiglio comunale del comune di maggiore dimensione demografica tra quelli estinti.

 

Art. 4

(Organizzazione amministrativa provvisoria)

     1.  Entro il 30 marzo 2018 i sindaci dei comuni oggetto della fusione, d'intesa tra loro, definiscono l'organizzazione amministrativa provvisoria del comune di nuova istituzione e il relativo impiego del personale ad esso trasferito.

     2.  Per quanto non disposto dall'intesa di cui al comma 1, oppure in mancanza della stessa intesa, decide il commissario.

     3.  La sede del Comune di Corigliano-Rossano è individuata in un'area compresa tra la zona Insiti sud e l'area a cavallo del torrente Cino, a saldatura del territorio urbano per favorire la concentrazione degli uffici pubblici.

     4.  Le disposizioni dell'intesa di cui al comma 1 e le determinazioni assunte dal commissario ai sensi del presente articolo, restano in vigore fino all'approvazione di difformi disposizioni da parte degli organi del comune di nuova istituzione.

 

Art. 5

(Vigenza degli atti)

     1.  Tutti i regolamenti, gli atti normativi e gli atti amministrativi generali, i piani, gli strumenti urbanistici e i bilanci dei comuni oggetto della fusione, vigenti alla data del 30 marzo 2018, restano in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali e alla relativa popolazione dei comuni che li hanno approvati, fino all'adozione dei corrispondenti atti del commissario di cui all'articolo 3 o degli organi del Comune di Corigliano-Rossano.

 

Art. 6

(Statuto e regolamento di funzionamento del consiglio comunale)

     1.  Salvo quanto previsto dall'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), gli organi del Comune di Corigliano-Rossano, entro sei mesi dalla loro elezione, approvano lo statuto comunale. La redazione dello statuto avviene possibilmente previo espletamento di studi di fattibilità tecnico-organizzativa in ordine all'individuazione dei migliori modelli organizzativi ed attuativi del nuovo ente. Lo statuto comunale valorizza e promuove, nell'ambito delle sue attribuzioni e competenze come definite dalla Costituzione e dalle competenti leggi statali e regionali, modelli di sviluppo ecosostenibile cui ispirare le politiche economiche, di marketing e sociali, anche mediante la previsione di apposite forme di partecipazione per la valorizzazione dell’economia e del lavoro.

     2.  Negli stessi termini di cui al comma 1, è approvato il regolamento di funzionamento del consiglio comunale.

 

Art. 7

(Municipi d’area)

     1.  Lo statuto del Comune di Corigliano-Rossano può prevedere, ai sensi dell'articolo 16 del d.lgs. 267/2000, in fase transitoria e sperimentale, l'istituzione di organismi privi di personalità giuridica come i municipi d'area, sia urbani che rurali, con lo scopo di preservare e valorizzare l'identità storico-sociale delle comunità locali originarie e favorire la partecipazione dei cittadini, garantendo ai municipi opportune forme di partecipazione sulle deliberazioni che li riguardano, oltre alle forme di partecipazione e di decentramento di servizi previste dalla vigente legislazione.

     2. Vista l'attuale conformazione demografica nel territorio, i municipi d'area possono essere costituiti con almeno 8.000 abitanti e per un massimo di sette nell'intero territorio del nuovo comune.

     3.  Gli organi amministrativi del Comune di Corigliano-Rossano incentivano la partecipazione civica attraverso iniziative di coesione sociale e l’attivazione di canali di comunicazione adeguati per ascoltare le istanze dei cittadini.

 

Art. 8

(Contributi statali e regionali)

     1.  Il Comune di Corigliano-Rossano è titolare dei contributi previsti per i comuni preesistenti dalla normativa statale e regionale.

     2.  Al comune di nuova istituzione sono attribuiti i contributi previsti, a qualunque titolo, dalla legislazione statale o regionale per gli estinti Comuni di Rossano e Corigliano Calabro, con l'eccezione di quelli che espressamente non possono essere trasferiti in virtù delle medesime leggi.

 

Art. 9

(Disposizioni sui territori montani)

     1.  Al Comune di Corigliano-Rossano si applicano le disposizioni legislative vigenti in relazione al territorio classificato montano degli estinti Comuni di Rossano e Corigliano Calabro.

     2.  L'istituzione del nuovo comune non priva i territori montani dei benefici che ad essi si riferiscono, né degli interventi speciali per la montagna stabiliti in loro favore dalle leggi regionali nonché, a norma dell'articolo 1, comma 128, della legge 56/2014, dall'Unione europea e dallo Stato. Resta ferma la classificazione statale del territorio parzialmente montano degli estinti Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano.

 

Art. 10

(Disposizioni contabili)

     1.  Il Comune di Corigliano-Rossano:

          a)           approva il bilancio di previsione entro novanta giorni dalla sua istituzione, fatto salvo l'eventuale diverso termine di proroga disposto con decreto del Ministero dell'Interno ai sensi della normativa statale vigente;

          b)           ai fini dell'applicazione dell'articolo 163 del d.lgs. 267/2000 per stanziamenti dell'anno precedente, assume come riferimento la sommatoria delle risorse stanziate nei bilanci approvati dai comuni estinti;

          c)           approva il rendiconto di bilancio dei comuni estinti, se questi non hanno già provveduto, e subentra negli adempimenti relativi alle certificazioni del patto di stabilità e delle dichiarazioni fiscali.

 

     2.  Il Comune di Corigliano-Rossano può utilizzare i margini di indebitamento eventualmente consentiti ad uno solo dei comuni originari e nei limiti degli stessi anche nel caso in cui dall'unificazione dei bilanci non risultino spazi di indebitamento per il nuovo comune.

 

Art. 11

(Clausola di neutralità finanziaria)

 

     1.  Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 12

(Disposizioni finali)

     1.  Ferma restando l'applicazione, anche nei confronti del Comune di Corigliano-Rossano, delle disposizioni delle leggi regionali di settore che disciplinano modalità e termini di esercizio associato di funzioni per la generalità dei comuni, il comune di nuova istituzione è soggetto alle disposizioni di cui all'articolo 14, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010 n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, a decorrere dal secondo mandato elettorale, con esclusione dell'obbligo di esercizio associato della funzione fondamentale di cui al medesimo articolo 14, comma 27, lettera a).

 

Art. 13

(Rinvio)

     1.  Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le norme del d.lgs. 267/2000, della l. 56/2014, nonché la normativa legislativa e regolamentare vigente in materia.

 

Art. 14

(Entrata in vigore)

     1.  La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Ordine del giorno numero 43 “Proposta di legge numero 182/10^ di iniziativa del consigliere Graziano, recante: <<Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano>>”

IL Consiglio Regionale

premesso che l’approvazione della proposta di legge 182/10^ darà luogo alla istituzione del Comune di Corigliano-Rossano mediante la fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano;

considerato che in caso di fusione il comma 5 dell’articolo 5 della legge regionale 24 novembre 2006, n. 15 (Promozione dell’esercizio associato di funzioni e servizi a Comuni) prevede l’erogazione, da parte della Regione, per dieci anni successivi alla fusione stessa, di appositi contributi straordinari nella misura fissata dal Programma regionale di riordino territoriale di cui all’art. 20 della citata legge regionale 15/2006;

vista la legge regionale 22 dicembre 2017, n. 55 “Legge di stabilità regionale 2018”;

rilevato che:

-          non sono stati previsti nella citata legge di stabilità regionale 2018 i fondi da erogare come contributi per le fusioni di cui all’articolo 5, comma 5 della legge regionale 15/2006;

-          questi fondi sono da ritenersi essenziali nel sostenere il processo di fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano;

visto il POR Calabria 2014-2020 ed i particolare l’Asse 13 Capacità Istituzionale in cui è previsto il rafforzamento delle competenze di settori della Pubblica amministrazione con particolare attenzione alla innovazione tecnologica e alla gestione dei servizi avanzati attraverso interventi di formazione e affiancamento del personale amministrativo;

valutato che è quanto mai opportuno in questa fase lanciare un messaggio di vicinanza della Regione ai cittadini e alle istituzioni del neo comune attraverso un sostegno che si concretizzi con l’attivazione di tutti gli strumenti che la normativa mette a disposizione per favorire una fusione armonica;

tutto quanto premesso e considerato

impegna

il Presidente della Regione e la Giunta affinché:

- sia avviata, ai sensi dell’art. 8 della l.r. 15/2006 la procedura di aggiornamento del Programma di riordino territoriale;

- siano celermente stanziati in misura adeguata i fondi per l’erogazione dei contributi per la fusione di cui all’art. 5, comma 5 della legge regionale 15/2006;

- sia valutata la possibilità, ricorrendo anche ai fondi POR 2014/2020 Asse prioritario 13 – Capacità istituzionale, di dare avvio ad una attività di accompagnamento attraverso:

·         la messa a disposizione di risorse umane qualificate, anche utilizzando presso il neo Comune gli ex stagisti residenti nel territorio, recentemente prorogati fino al 30 giugno 2019 nel rapporto di collaborazione con Azienda Calabria Lavoro;

·         l’avvio di un piano di aggiornamento del personale dei due Comuni sul miglioramento dei processi organizzativi, sullo sviluppo delle competenze digitali, sul rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione della P.A.;

- nel riordino dell’ambito territoriale ottimale interessato:

·         sia valutata la possibilità di sottoporre al Governo per il tramite del Ministero della Giustizia, quale atto di impulso, la revisione della geografia giudiziaria di cui al D. L. 148/2011 in ordine al ripristino del Tribunale di Rossano;

·         nei trenta giorni successivi all’elezione del Consiglio comunale del nuovo Comune, sia valutata la possibilità di promuovere un Accordo di Programma con il nuovo Comune nel ruolo di capofila, da estendere ai comuni presenti in tutti gli istituti associativi dell’area limitrofa a nord e a sud dello stesso comune capofila, all’Università della Calabria, ai consorzi delle aree industriali del territorio del nuovo Comune, all’autorità portuale di Corigliano, per definire modalità e tempi per la realizzazione di interventi nell’area della fusione e di quella connessa con i Comuni che partecipano all’Accordo di Programma, individuati nel Patto per lo Sviluppo della Calabria e che riguardano le infrastrutture, il sostegno allo sviluppo economico e produttivo secondo modelli di economia circolare, il turismo e la cultura, il lavoro e la formazione, l’edilizia e l’innovazione sanitaria, la sicurezza e la legalità;

- sia valutata la possibilità di estendere all’area portuale di Corigliano la “Zona economica Speciale” prevista per l’area portuale di Gioia Tauro;

- sia adottata ogni altra iniziativa idonea a consentire un processo di fusione armonico ed adeguato allo sviluppo del territorio e alle esigenze della comunità locale.

(Allegati)

Proposta di legge numero 299/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Incentivazione dell'incoming turistico attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione” (Del. n. 289)

CAPO I

Principi generali

Art. 1

(Finalità)

     1.  AI fine di incentivare l'afflusso di turisti nel proprio territorio, a sostegno della destagionalizzazione, la Regione Calabria concede contributi per il trasporto aereo, ferroviario, marittimo e su gomma.

 

Art. 2

(Beneficiari dei contributi)

     1.  Beneficiari dei contributi di cui alla presente legge sono le organizzazioni di viaggio nazionali ed estere autorizzate all'esercizio della loro attività, nonché le associazioni di cui all’articolo 5 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79 (Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo).

 

CAPO II

Tipologia di spese oggetto di contributi e intensità di contribuzione

 

Art. 3

(Tipologia di spese oggetto di contributi)

     1.  La Regione Calabria concede contributi per la realizzazione di programmi di viaggio, effettuati in Calabria da gruppi di almeno venticinque persone, che prevedono soggiorni nella regione non inferiori a sette pernottamenti, salvo quanto previsto all'articolo 4, comma 2, per le seguenti tipologie di spese:

          a)           voli charter;

          b)           voli di linea;

          c)           trasporto su gomma;

          d)           trasporto ferroviario;

          e)           trasporto via mare;

          f)           trasferimenti dagli scali aeroportuali, porti e stazioni ferroviarie calabresi alle destinazioni ricettive e viceversa, quando gli stessi trasporti siano strettamente correlati al trasporto aereo, ferroviario o via mare, e facciano parte integrante del programma di viaggio;

          g)           attività di comunicazione e pubblicità.

 

Art. 4

(Intensità della contribuzione)

     1.  I contributi di cui alla presente legge sono concessi in conto capitale e nella misura del:

          a)           25 per cento dell'imponibile del costo totale del progetto regolarmente rendicontato per i programmi di viaggio realizzati nei mesi di giugno e settembre;

          b)           30 per cento dell'imponibile del costo totale del progetto regolarmente rendicontato per i programmi di viaggio realizzati in mesi diversi da giugno e settembre.

     2.  Nel caso di pacchetti interregionali che prevedono almeno quattro pernottamenti in Calabria il contributo è ridotto al 15 per cento per i programmi realizzati nei mesi di giugno e settembre e al 20 per cento per i programmi di viaggio realizzati nei mesi diversi da giugno e settembre.

     3.  La spesa relativa alle attività di comunicazione e pubblicità è ammissibile nel limite del 10 per cento del costo totale del programma di spese e comunque nella misura massima di 5.000,00 euro.

     4.  Il contributo, concesso nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria vigente, non può, in ogni caso, superare il costo complessivo, fiscalmente documentato, dei pernottamenti relativi al programma di viaggio.

     5.  Sono esclusi dai contributi di cui alla presente legge i programmi di viaggio che si realizzano nei mesi di luglio e agosto.

 

CAPO III

Sulla concessione dei contributi

 

Art. 5

(Presentazione domanda)

     1.  Le domande per l'ammissione ai contributi previsti dalla presente legge sono presentate al dipartimento regionale competente in materia di turismo entro:

          a)           il 15 settembre per i programmi di viaggio da effettuare nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 31 marzo;

          b)           il 28 febbraio per i programmi di viaggio da effettuare nel periodo compreso tra il 1° aprile e il 31 ottobre, fatto esclusione dei mesi indicati nel comma 5 dell’articolo 4.

     2.  Con motivato decreto del dirigente generale del dipartimento competente in materia di turismo possono essere prorogati o riaperti i termini di presentazione delle domande.

     3.  La domanda di contributo è accompagnata da:

          a)           una relazione che illustra il programma di viaggio per il quale si chiede il contributo, con indicazione del numero presunto di turisti, del periodo di svolgimento, delle strutture ricettive prescelte per il soggiorno, dei mezzi di trasporto e delle attività pubblicitarie e di comunicazione;

          b)           un programma di spesa in cui sono riportate le sole voci di costo di cui all'articolo 3, comma 1; il costo totale del programma è da intendersi imponibile e non può comprendere voci di spesa diverse da quelle indicate all'articolo 3;

          c)           eventuali dichiarazioni ritenute necessarie dal dipartimento competente in materia di turismo e pubblicate, insieme alla modulistica, almeno trenta giorni prima dalla data di scadenza, sul sito istituzionale e sull'apposita piattaforma informatica.

 

Art. 6

(Istruttoria delle domande e ammissione al contributo)

     1.  L'istruttoria delle domande di contributo è effettuata dal dipartimento competente in materia di turismo.

     2.  La valutazione delle domande di contributo è effettuata da un gruppo di lavoro, nominato all'interno del dipartimento di cui al comma 1, sulla base dei seguenti criteri:

          a)           preferenza ai programmi più produttivi di presenze turistiche;

          b)           preferenza ai programmi da effettuare da ottobre a maggio;

          c)           preferenza ai programmi da effettuare con voli charter rispetto a quelli di linea e a quelli ferroviari, su gomma e via mare;

          d)           preferenza ai programmi che prevedono il turismo in arrivo (incoming) dai mercati esteri rispetto a quelli del mercato interno nazionale;

          e)           preferenza ai programmi che prevedono almeno due annualità di svolgimento.

     3.  Entro trenta giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande l'amministrazione regionale, sulla base dei risultati dell'istruttoria e della valutazione, decreta:

          a)           l'elenco delle domande ammesse al contributo;

          b)           l'elenco delle domande non ammesse, con l'indicazione delle cause di esclusione.

 

Art. 7

(Erogazione dei contributi)

     1.  L'istanza di erogazione del contributo e il relativo rendiconto, corredato dalla documentazione contabile e amministrativa di cui ai commi 2 e 3, sono presentati entro novanta giorni dalla conclusione del programma di viaggio.

     2.  L'istanza di erogazione del contributo è accompagnata dai seguenti documenti:

          a)           relazione descrittiva delle attività svolte con annessa dichiarazione nelle forme di cui all'articolo 9, comma 1;

          b)           consuntivo delle spese realizzate corrispondente al programma di cui all'articolo 5, comma 3, lettera b);

          c)           per i costi di trasporto:

              1)      fattura dell'azienda vettrice, ovvero, nel caso di beneficiari che acquistano posti sui vettori non direttamente dalla compagnia vettrice, fattura della organizzazione venditrice;

              2)      titolo di pagamento della fattura e documentazione prevista dalla legge 13 agosto 2010, n. 136 (Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia) sulla tracciabilità dei flussi finanziari;

              3)      lista passeggeri, che, per il trasporto ferroviario, marittimo e su gomma, è controfirmata dall'azienda vettrice;

              4)      elenco nominativo dei turisti ospitati con indicazione del periodo di soggiorno e delle strutture ricettive;

          d) per i costi pubblicitari:

              1)      fattura dell'agenzia pubblicitaria o della tipografia;

              2)      titolo di pagamento della fattura e documentazione prevista dalla l. 136/2010 sulla tracciabilità dei flussi finanziari;

              3)      esemplari dei prodotti pubblicitari o, nel caso di affissioni, documentazione fotografica;

              4)      attestazione, dell'editore, testata giornalistica o portale web, di avvenuta pubblicazione, ovvero attestazione, dell'emittente televisiva o radiofonica, di avvenuta messa in onda, o attestazione, dell'agenzia pubblicitaria, di avvenuta affissione.

     3.  L'amministrazione regionale ha facoltà di chiedere ulteriore documentazione al fine di garantire il corretto svolgimento del procedimento amministrativo nel rispetto dei principi di buon andamento, economicità e imparzialità.

     4.  L'erogazione del contributo è disposta con provvedimento del dirigente del settore competente a seguito della verifica della documentazione contabile e amministrativa prodotta.

 

CAPO IV

Procedimento amministrativo e controlli

Art. 8

(Informatizzazione del procedimento e dei controlli)

     1.  L’amministrazione regionale si riserva la facoltà di effettuare prima dell'erogazione dei contributi i controlli opportuni al fine di acquisire maggiori garanzie sulla destinazione dei propri interventi.

     2.  L'amministrazione regionale effettua, ai sensi della normativa vigente, le verifiche in ordine alla veridicità delle dichiarazioni rese nelle forme dell'autocertificazione di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati, senza oneri a carico della Regione, e con l'ausilio degli strumenti informatici e telematici disponibili, nonché al fine di accertare la veridicità del contenuto della documentazione allegata dai beneficiari relativamente alle dichiarazioni rese e ai dati forniti dalle strutture ricettive e dagli enti di gestione delle infrastrutture viarie interessate ai programmi di viaggio.

     3.  Al fine di favorire un più efficace sistema di controllo e di gestione del procedimento amministrativo, in un'ottica di maggiore efficienza, accessibilità e semplificazione, la Regione adotta un'apposita piattaforma informatica. Tale piattaforma, allo scopo di facilitare le verifiche, anche ai fini di cui al comma 2, in ordine all'effettuazione dei programmi di viaggio, consente la condivisione del procedimento con società aeroportuali, nautiche e ferroviarie nonché con le altre istituzioni competenti sul controllo dei flussi turistici.

     4.  Ulteriori specifici controlli saranno effettuati per garantire il rispetto del regime della normativa in materia di aiuti.

 

Art. 9

(Gestione del procedimento amministrativo)

     1.  Ai fini della concessione ed erogazione dei contributi di cui alla presente legge, le informazioni, anche relative al contenuto della documentazione prodotta, sono rese mediante autocertificazione, con le modalità di cui al DPR 445/2000, e sono verificate d'ufficio dall'amministrazione regionale ai sensi dell'articolo 8.

     2.  Fino alla attivazione della piattaforma informatica il procedimento è espletato secondo le tradizionali modalità favorendo le modalità d'invio telematico.

 

CAPO V

Disposizioni finali

Art. 10

(Copertura finanziaria)

     1.  L'onere derivante dalla presente legge è determinato, per il triennio 2018 - 2020, in 1.500.000,00 euro annui stanziati sul capitolo U0613310301 del Bilancio regionale, per come stabilito dalla legge regionale 22 dicembre 2017, n. 56 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2018-2020).

 

Art. 11

(Abrogazioni)

     1.  E’ abrogata la legge regionale 7 marzo 1995, n. 6 (Norme per l’incentivazione del flusso turistico attraverso trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare).

 

Art. 12

(Entrata in vigore)

     1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)