X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n. 42

 

SEDUTA Di LUNEDI’ 30 OTTOBRE 2017

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

E DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO CICONTE

 

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 15,51

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori invitando il Segretario Questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

GRAZIANO Giuseppe, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

PRESIDENTE

Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

 

(Sono riportate in allegato)

 

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

 

(Sono riportate in allegato)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Presidente, vorrei oggi sollecitare il Consiglio, ovviamente senza nessuna responsabilità da addebitare alla sua Presidenza, a rispettare gli orari delle convocazioni perché lo ritengo utile per l’economia dei lavori del Consiglio regionale sia nelle scelte da fare sia nei tempi da utilizzare, pratica per pratica, ed anche per rispetto tra noi colleghi e per la stampa presente. Quindi, anche se mi è stato sottolineato che rispetto alle precedenti Legislature c’è sicuramente un ritardo minore, credo che dalla prossima seduta di Consiglio dovrebbe esserci comunque una tabella di marcia differente rispetto alla convocazione del Consiglio. Grazie.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, chiedo che vengano inseriti nella discussione odierna gli ordini del giorno numero 38672 e 38673 del 28 settembre 2017.

PRESIDENTE

Consigliere Sergio, prima dell’inizio dei lavori, con molti consiglieri che chiedevano la discussione di ordine del giorno, tra cui Magno, Cannizzaro ma anche altri della maggioranza, si è stabilito di fare una seduta ad hoc. La prossima seduta di Consiglio sarà interamente dedicata agli ordini del giorno perché se dovessimo aprire oggi dovremmo aprire per tutti gli ordini del giorno proposti da tutti i consiglieri. Quindi la prossima seduta del Consiglio regionale sarà dedicata esclusivamente agli ordini del giorno. Prego

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

L’ordine del giorno mi sembrava abbastanza snello, credevo che fosse possibile.

PRESIDENTE

No, ma è per mantenere una regola comune

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Mi uniformo alla decisione.

PRESIDENTE

E’ la decisione che abbiamo preso assieme anche ai capigruppo.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Basta saperlo certe volte…

Proposta di legge numero 83/10^ di iniziativa del consigliere A. Bova, recante: “Modifica dei confini territoriali dei comuni di Petronà e Belcastro della provincia di Catanzaro”

PRESIDENTE

Avviamo il primo punto all’ordine del giorno riguardante la proposta di legge numero 83/10 di iniziativa del consigliere Bova recante “Modifiche dei confini territoriali dei Comuni di Petronà e Belcastro della provincia di Catanzaro. Cedo la parola al relatore, il consigliere Sergio, per l’illustrazione del provvedimento. Prego, consigliere Sergio.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente), relatore

Signor Presidente, onorevoli colleghi, la presente proposta di legge, già sottoposta a referendum, reca la modifica dei confini territoriali dei Comuni di Petronà e Belcastro nella provincia di Catanzaro. Le circostanze di fatto che sono alla base di tale provvedimento sono le seguenti: nella località Acquavona del Comune di Belcastro risiedono 31 famiglie per un numero complessivo di 82 abitanti che si trovano ad una distanza di 10 km dal centro-città, quindi, tale località è di fatto parte integrante del comune di Petronà.

Riceve, infatti, da quest’ultimo l’erogazione di servizi pubblici essenziali, quali acquedotto, servizi scolastici, postali, cimiteriali, eccetera. La suddetta frazione presenta di fatto una conurbazione con il comune di Petronà. Infatti essa è popolata da un gruppo di abitanti sociologicamente logisticamente distinto, vista l’enorme distanza dal comune di appartenenza, mentre è completamente integrata con la comunità della frazione Acquavona del comune di Petronà. Con l’approvazione di tale modifica territoriale il territorio in cui risiedono gli abitanti della frazione Acquavona del Comune di Belcastro passerebbero al Comune di Petronà.

Il testo è stato esaminato in sede referente dalla prima Commissione che ne ha concluso l’esame con la votazione del mandato al relatore nella seduta del 31 marzo scorso, dopo aver seguito il seguente iter: la prima Commissione nella seduta del 18 novembre 2015 ha avviato l’esame in sede referente; nella seduta del 14 dicembre 2015 la Commissione, con la risoluzione numero 1/2015, proponeva al Consiglio regionale la deliberazione dell’effettuazione del referendum. Successivamente, veniva sospeso l’esame in attesa dei risultati del referendum stesso.

Il Consiglio regionale nella seduta dell’8 febbraio 2016 si pronunciava favorevolmente in tal senso con la deliberazione numero 92. La Giunta regionale con deliberazione 111 del 15 aprile 2016 demandava al Presidente della Giunta l’emanazione del relativo decreto di indizione del referendum.

Il Presidente della Giunta con il decreto presidenziale 20 aprile 2016 numero 96 indiva il referendum consultivo e ne fissava la data di convocazione degli elettori nella domenica 26 giugno 2016, chiamando alle urne gli elettori iscritti nelle liste elettorali e residenti nella località Acquavona del Comune di Belcastro. Nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria numero 71 del 29 giugno 2016 sono stati pubblicati i risultati contenuti nel verbale dell’ufficio regionale per il referendum presso la Corte di Appello di Catanzaro, dove l’ufficio regionale per il referendum dichiara che il parere popolare su quanto sottoposto a referendum è stato favorevole. Successivamente ai risultati referendari veniva ripreso l’esame in Commissione.

Nel corso dell’esame si è svolto un ciclo di audizioni, nel corso del quale sono stati ascoltati tra gli altri il sindaco di Petronà e il sindaco di Belcastro. Al testo originario sono state apportate alcune modifiche per l’approvazione di alcuni emendamenti di carattere tecnico. L’esame del testo in Commissione si è concluso nella seduta del 31 marzo scorso con la votazione ed il mandato al relatore. La seconda Commissione bilancio in sede consultiva ha espresso parere favorevole sugli aspetti finanziari della proposta di legge nella seduta del 25 maggio 2017.

La proposta di legge, infine, si compone di 3 articoli e 2 allegati: l’articolo 1 reca la modifica dei confini territoriali secondo quanto risulta dalla relazione descrittiva (allegato A) e dalla planimetria (allegato B). Infine, gli articoli 2 e 3 recano rispettivamente la clausola di neutralità finanziaria e il termine dell’entrata in vigore. Per quanto sin qui esposto chiedo a codesto onorevole Consesso l’approvazione della presente proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Si, grazie, Presidente. Giusto sia per ringraziare il presidente Sergio, che tra l’altro ha dato già una spiegazione dettagliata dell’iter formale seguito in sede di Commissioni, referendum e quant’altro e lo ringrazio soprattutto per la saggezza con cui ha condotto il dibattito che si è pure accesso nelle Commissioni.

Nulla da aggiungere sotto l’aspetto formale, ma sotto l’aspetto sostanziale è bene precisare che è stata comunque una decisione molto partecipata, dove addirittura ci sono stati incontri sia con i cittadini della comunità di Acquavona. Hanno partecipato tutti. Si sono riuniti i Consigli comunali, abbiamo procurato e anche promosso l’incontro tra i sindaci, tra uffici tecnici.

Ci tengo a precisare che di fronte ad una dimostranza del Comune di Belcastro - perché il referendum comporta delle modifiche territoriali che ovviamente hanno incidenza pure sotto gli aspetti patrimoniali - abbiamo messo assieme persino i tecnici comunali dei due Comuni affinché tracciassero la nuova perimetrazione. Una nuova perimetrazione cioè che non desse, come si suol dire, tra virgolette, passatemi il termine “fastidio a nessuno” ma che portasse comunque a casa un risultato che è atteso da anni. Per intenderci sulla bontà di questa iniziativa il quartiere Acquavona - chiamiamo la località Acquavona- è attaccato al Comune, proprio al Comune, è il centro del Comune di Petronà, senza soluzione di continuità.

E’ come se noi dicessimo che il fabbricato che c’è di fronte al Consiglio regionale non andasse col Comune di Reggio ma andasse con quello di Scilla, tanto per dire. E sono distanti da Belcastro oltre 10 chilometri, quindi una questione di giustizia che è stata affrontata nella forma più trasparente e partecipata possibile. Quindi con il referendum abbiamo avuto un esito non indifferente perché i numeri sono stati già dati. Se non sbaglio mancavano pochissimi votanti, tra l’altro anche perché qualcuno è all’estero, ma i voti sono stati tra l’altro 31 maschi e 30 femmine ben ripartite; all’unanimità hanno approvato il testo del referendum.

Quindi, chiedo che il Consiglio, anch’io insisto, non come proponente, ma per la bontà del provvedimento per l’approvazione di questa legge, che può essere un viatico per altre vicende che caratterizzano la Calabria. Ci sono, infatti, esigenze da più parti di procedere ad una rivisitazione della perimetrazione dei confini dei comuni. Anch’io insisto. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Intervengo per annunciare ovviamente il voto sfavorevole da parte del gruppo misto ma credo dell’opposizione tutta rispetto a quanto detto dal presidente Bova che ho avuto modo anche insomma di contattare telefonicamente.

Gli amministratori non si sono detti soddisfatti, ma soprattutto un ulteriore passaggio con un Tavolo allargato con gli amministratori credo che fosse il modo più opportuno di procedere, rispetto a degli impegni elettorali assunti durante le ultime amministrative, ovviamente né da me, né da lei, ma da chi si candidava a sindaco. Poi è stata fatta una marcia indietro che, in qualche modo, ha scontentato una parte degli abitanti di uno dei Comuni. Io auspicherei, invece, il ritiro di questa pratica e un eventuale ulteriore approfondimento alla presenza degli amministratori e dei tecnici, che a dire, a sentir dire, insomma, in qualche modo, non condividono questa proposta di legge che è stata partorita. Grazie.

PRESIDENTE

Atri interventi? Se non ci sono altri interventi allora passiamo all’esame e alla votazione del provvedimento.

Articolo 1

(E’ approvato)

 

Articolo 2

(E’ approvato)

 

Articolo 3

(E’ approvato)

 

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso e dei relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(È riportata in allegato)

ESAME ABBINATO

Proposta di legge numero 54/10^ di iniziativa dei consiglieri O. Greco,F. Sergio recante: “Valorizzazione dieta mediterranea italiana”
Proposta di legge numero 113/10^ di iniziativa del consigliere G. Morrone recante: “Valorizzazione dieta mediterranea italiana”

 

È in discussione un testo unificato: Valorizzazione Dieta Mediterranea Italiana di riferimento di Nicotera

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno riguardante l’esame abbinato delle proposte di legge numero 54/10 e numero 113/10 “Valorizzazione della dieta mediterranea di riferimento di Nicotera”. Cedo la parola al consigliere Mirabello, relatore, per illustrare il provvedimento, prego.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Grazie, Presidente. Il provvedimento che viene posto all’esame del Consiglio rappresenta, come è evidente, la sintesi di due proposte di legge che si sono susseguite e che, a seguito del lavoro della Commissione, sono giunte a una versione finale, ultimativa di condivisione fra la proposta che è stata depositata, che reca come primo firmatario il collega Orlandino Greco, e la proposta che reca come primo firmatario il collega Ennio Morrone.

Su questo provvedimento intanto la prima importantissima valutazione che credo sia opportuno rendere ai colleghi e all’Aula: si tratta di un provvedimento di straordinaria importanza perché sapete tutti che la dieta mediterranea è stata riconosciuta patrimonio immateriale dall’Unesco il 16 novembre del 2010 a Nairobi, in Kenya.

Tutti comprendiamo facilmente come questo importante tratto distintivo della nostra comunità Calabrese e in particolare della comunità di Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, sia un tratto che riguarda non solo la dieta e quindi l’aspetto alimentare, ma anche soprattutto lo stile di vita che si conduce e si conduceva in quella comunità all’epoca degli studi del famoso studioso Ancel Keys, che terminò la sua importanza analisi nel 1957. L’obiettivo della legge è un po’ più ambizioso rispetto a una precedente formulazione della IX legislatura, la legge numero 45 del 2013 che è stata licenziata da questo Consiglio regionale che pure ha avuto un merito importante, che è stato quello di iniziare ad avviare una discussione e una valorizzazione della dieta mediterranea di riferimento di Nicotera.

Dicevo, ha qualcosa in più, ha un quid in più, nel senso che la legge numero 45 del 2013 fu una prima enucleazione dei principi importanti di riconoscimento del valore della dieta mediterranea. Oggi noi andiamo al compimento di un salto politico importante che è costituito intanto dalla presenza di importantissimi allegati che fanno parte integrante del testo di legge e che prevedono la individuazione dell’indice di adeguatezza mediterraneo, detto IAM, e poi da una serie di referenze scientifiche, che costituiscono l’Allegato 2, insieme ad una migliore organizzazione degli enti che sono preposti alla valorizzazione della dieta stessa.

Nella passata formulazione era prevista la creazione di una fondazione che non è stata mai varata dalla Regione Calabria; oggi, invece, siamo di fronte a una scelta specifica, che è quella di premiare soprattutto lo sviluppo delle filiere enogastronomiche, attraverso dei provvedimenti specifici che vanno fino alla individuazione di un marchio regionale che caratterizzi, appunto, la dieta mediterranea. Dal punto di vista pratico noi oggi abbiamo l’istituzione e la formalizzazione del cosiddetto ODMIR, che è l’Osservatorio della dieta mediterranea italiana di riferimento, che avrà la sede nella città di Nicotera, e questo non è solo un riconoscimento formale alla cittadina stessa, ma si tratta proprio della individuazione di un baricentro dal quale in tutto il Mediterraneo si irradierà l’azione politica volta alla valorizzazione della dieta stessa. E poi una serie di norme a partire dall’articolo 3 che guardano all’organizzazione di questo specifico Osservatorio che avrà la sede nella città di Nicotera, ma che avrà anche qui un suo riferimento scientifico, specifico nelle Università calabresi.

L’obiettivo è appunto quello di rendere questa dieta, lo stile di vita e le caratteristiche enogastronomiche della Calabria un fattore trainante rispetto anche agli sviluppi che le nuove politiche del turismo e in particolare il turismo esperienziale sta avendo negli ultimi anni nel nostro Paese e che soprattutto sta attirando tantissimi visitatori da tutti i mercati internazionali.

Quindi, si tratta di una legge che valorizzerà un elemento e un tratto distintivo che possiamo definire culturale, che punterà a rendere non solo etereo ma anche oggettivo questo tratto distintivo, che punterà a premiare la valorizzazione di prodotti specifici, che solo qui in Calabria e solo nella provincia di Vibo Valentia, come si dimostra dagli allegati che sono depositati a margine del testo di legge, hanno le caratteristiche specifiche idonee a costituire elemento costitutivo di questa dieta. Insieme anche a una attività di promozione specifica, si potrà raggiungere l’obiettivo di rendere questa legge maggiormente funzionale rispetto agli obiettivi che ci siamo prefissati.

Per questa ragione ritengo che il Consiglio abbia oggi un’occasione straordinaria di fare un importante passo in avanti e, per questa ragione, ritengo che il lavoro che è stato svolto anche dalla Commissione che presiedo, in molti passaggi, in tantissimi passaggi, con fatica, con un confronto molto serrato, sia un lavoro positivo che alla fine ha raggiunto il suo obiettivo. E’ stato improntato agli interessi della Calabria e può essere definito un lavoro bipartisan, nel senso che il contributo fornito anche dai colleghi consiglieri del centro-destra e di altri schieramenti politici hanno dato un importante spunto e un’importante traccia nel varo definitivo del provvedimento di legge. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Onorevole Presidente del Consiglio, onorevole Presidente della Giunta, onorevoli consiglieri, arriviamo oggi all’approvazione di una legge molto importante per la nostra regione, e questo dopo un attento lavoro di studio e grazie alla collaborazione di numerosi professionisti di settore che hanno voluto offrire il loro contributo affinché questa legge sulla valorizzazione della dieta mediterranea di riferimento di Nicotera tenesse in considerazione i più recenti studi sull’educazione alimentare effettuati nel mondo.

Una legge che arriva oggi in Aula dopo numerose sedute di commissione consiliare che hanno consentito, attraverso l’analisi congiunta con la proposta di legge effettuata dal collega Ennio Morrone, di arrivare alla definizione di un testo di legge che finalmente riconosce il valore della dieta mediterranea di Nicotera e il valore in ambito salutistico dello stile di vita adottato nella nostra regione.

Oggi, approvando il testo di legge inerente la valorizzazione della Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento, noi scriviamo una pagina storica: recuperiamo e valorizziamo il lavoro scientifico che uno straordinario gruppo di scienziati di fama mondiale condusse a Nicotera e Creta nel 1957, sotto la competente guida di Ancel Keys, Paul White, Flaminio Fidanza noto come Seven Countries Study; recuperiamo e valorizziamo conoscenze e competenze che in millenni si sono sedimentati nelle popolazioni delle Calabrie, grazie alle continue contaminazioni derivanti dagli apporti dei diversi popoli che la nostra regione, meglio di altre, ha saputo accogliere ed integrare; poniamo le basi per l’avvio di un processo di sviluppo incentrato sulle risorse, umane e materiali, presenti nella regione, avviando di fatto un progetto in progress di enorme valenza storica- culturale, economica e sociale.

A nome mio personale, del collega Franco Sergio e di tutto il gruppo Oliverio Presidente mi corre l’obbligo di ringraziare in primis i colleghi della Commissione, il collega Ennio Morrone, e poi la popolazione della Città di Nicotera che rese possibile lo studio pilota del Seven countries Study, accogliendo, nell’allora 1957, quel nutrito pool di scienziati e consentendo poi, negli anni settanta, la revisione di quello studio sotto la guida di scienziati, ancora una volta, di fama nazionale ed internazionale. Il modello di dieta mediterranea italiana di riferimento e la novità del suo Indice di Adeguatezza Mediterranea, come diceva prima il Presidente della Commissione, Mirabello, noto con l’acronimo IAM, che su proposta del Ministero delle politiche agricole è stato adottato - e questa è una novità dell’ultimo anno - nella Conferenza Stato – Regioni come indice di riferimento.

Il mio ringraziamento va anche ai tecnici ed esperti della Regione Calabria che ci hanno assistito nel corso dell’iter legislativo, spesso anche travagliato, che ci consegna oggi il testo per la sua definitiva approvazione.

Consentitemi poi di ringraziare: le migliaia di persone che hanno partecipato ai numerosi incontri di presentazione della legge in Regione, a Milano Expo 2015, nelle scuole, con medici e professionisti del settore che ci hanno consentito di migliorarne il testo con i loro apporti di critica e di consensi; gli operatori della carta stampata, e non solo e tutti quelli che hanno contribuito e diffuso come raramente accade testi di legge che noi approviamo.

Sono state diverse le occasioni alle quali abbiamo partecipato: per esempio a Nicotera; a Paola, città di San Francesco di Paola che con la sua IV Regola (stretto regime quaresimale, per cui non si mangiano carne e derivati, come il latte, uova formaggi e ogni genere di latticini) era stato il precursore del Modello della dieta mediterranea di riferimento codificato, quattro secoli dopo da Ancel Keys e dai suoi collaboratori a Nicotera; a Bivongi città di centenari come tanti altri borghi della Calabria; all’Accademia Cosentina con la magistrale lezione del prof. De Lorenzo che ha permesso di analizzare le intuizioni di Bernardino Telesio sul tema della nutrizione umana consegnato alla stona della Calabria e del mondo nel suo De rerum Natura; alla Cittadella della Regione in occasione della visita di Vandana Shiva; nelle scuole agrarie ed alberghiere; in diverse conferenze organizzate in giro per la Calabria e per l’Italia.

Il contributo di studio e ricerca, a volte anche marcatamente critico, sulla problematica della dieta mediterranea da parte di esimi studiosi delle università calabresi è stato importante nell’animare il dibattito attorno alla proposta di legge che, proprio nella sua implementazione a partire da oggi, non potrà non continuare con il sostegno della stessa legge.

L’UNESCO, nel 2010, ha riconosciuto la dieta mediterranea patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Un modello alimentare che va oltre il concetto di cibo – lo spiegava bene il presidente Mirabello -, ma riguarda la cultura di vita, le pratiche sociali, tradizionali e agricole. E’ un modo di vivere, un elemento relazionale e culturale che rafforza il senso di appartenenza e di condivisione, perché il “mangiare insieme”, tipico della Dieta Mediterranea, non significa semplicemente consumare un pasto, ma vuol dire rafforzare il fondamento delle relazioni interpersonali, promuovere il dialogo e la creatività, tramandare l’identità e i valori delle comunità.

Le attuali abitudini alimentari hanno portato ad un aumento delle patologie cronico-degenerative, come diabete, ipercolesterolemia, ipertensione, a loro volta alla base delle patologie cardiovascolari, prima causa di morte. L’OMS ha sottolineato l’importanza di una corretta alimentazione nella prevenzione e lo stile alimentare che più si avvicina alle raccomandazioni dell’OMS è la Dieta Mediterranea.

Sono infatti migliaia i lavori presenti in letteratura scientifica, che noi abbiamo allegato, e che, a partire dagli anni ‘80, ne descrivono le caratteristiche e ne esaltano le capacità preventive nei confronti delle citate patologie, così come per la prevenzione di sovrappeso e obesità. Il ruolo preventivo della Dieta Mediterranea sulle malattie cronico degenerative era stato evidenziato nel ‘57 dallo Stadio Cooperativo Internazionale di Epidemiologia della Cardiopatia Coronarica (Seven Country Studies), questo un elemento fondamentale presente nella proposta di legge del consigliere Morrone, successivamente confermato dagli studi negli anni ‘60-’90 del Prof. Fidanza e successivamente da De Lorenzo, svoltosi in quegli anni nella città di Nicotera.

Il comune di Nicotera è entrato nella storia della ricerca nutrizionale nazionale ed internazionale in quanto è stato la sede dello studio pilota del Seven Country Studies. Brevemente vi riassumo: nel 1958-1961 lo studio è stato esteso a sedici gruppi di uomini 40-59 anni di età residenti in centri abitati in Finlandia, Giappone, Grecia, Italia, ex Iugoslavia e Stati Uniti d’America. Dalle analisi dei dati di Nicotera, la prevalenza di infarto è risultata bassissima (circa lo 0.7%) e l’ipertensione, il diabete e il sovrappeso erano poco comuni. I risultati ottenuti, alla luce del riscontro dell’indagine clinica e dello stile di vita degli adulti esaminati hanno portato a definire la dieta di Nicotera di quel tempo come Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento.

Dallo studio dei Sette Paesi è emerso che per quanto riguarda i nove gruppi di uomini europei (Creta e Corfù in Grecia, Crevalcore e Montegiorgio in Italia e Dalmazia nella ex Jugoslavia), presentavano al venticinquesimo anno di riesame un tasso di mortalità per cardiopatia coronarica di 978/10.000, mentre quelli non mediterranei (Finlandia orientale, Slavonia e Velika Krsna nella ex-­Jugoslavia) presentavano un tasso di mortalità doppio (1.947/10.000). Le diete dei due gruppi erano ben diverse. Ed è qui che entra in gioco l’Indice di Adeguatezza Mediterraneo (IAM), che stabilisce quanto una dieta si avvicini o si allontani dalla Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento, si ottiene dividendo il percento dell’energia fornita dagli alimenti che caratterizzano una dieta mediterranea salutare (cereali, legumi, vegetali, frutta, pescato, olio vergine di oliva) per il percento dell’energia fornito dagli alimenti che, pur se mediterranei, non debbono prevalere in questo tipo di dieta (carne, latte, formaggi, uova, grassi di origine animale e margarine). Maggiore è lo IAM, più la dieta sarà adeguata alla Dieta Mediterranea di Riferimento.

Nonostante i risultati di tali studi indichino come lo stile alimentare cui tendere per una vita sana è quello della dieta mediterranea, dagli anni Cinquanta a oggi, cioè dal primo studio di Keys, si è assistito in tutta l’area del Mediterraneo, Italia compresa, a un graduale abbandono di questa dieta a favore di stili alimentari meno salutari.

La proposta di legge tiene in considerazione tutti questi elementi scientifici e promuove azioni di valorizzazione della dieta mediterranea di Nicotera nel mondo, in particolare:

-                  riconosce e adotta i criteri di adeguatezza mediterranei;

-                  attiva un partenariato con i sette Paesi del Seven Country Studies;

-               promuove interventi diretti a sostenere la diffusione del modello nutrizionale e le attività economiche, ambientali, sociali e culturali legate allo stile alimentare;

-               promuove lo sviluppo di progetti ed iniziative di studio e di ricerca, culturali ed enogastronomiche, a livello regionale;

-                  predispone annualmente bandi diretti a sostenere lo sviluppo di filiere enogastronomiche.

L’ODMIR che è l’elemento fondamentale, e lo spiegava bene il presidente Mirabello, ed è appunto l’Osservatorio della dieta mediterranea, tiene conto della presenza di un comitato scientifico e di un comitato direttivo e tiene conto della presenza dei rappresentanti delle Università e di altri esponenti di spicco che riguardano la Calabria e la dieta mediterranea.

Allora non entro nel merito dell’ODMIR o di quello che sarà per brevità, ma la Regione Calabria con questo passaggio, con l’istituzione, peraltro, dell’albo dei prodotti e delle ricette del modello dieta mediterranea italiana di riferimento Nicotera, con l’istituzione del marchio regionale identificativo alla dieta mediterranea italiana di riferimento, con l’istituzione delle roccaforti e con l’istituzione nelle scuole della regione e nelle relative mense della settimana di promozione della dieta mediterranea di riferimento di Nicotera, si riappropria di qualcosa che aveva perso.

In conclusione, attraverso questa legge si punterà, consigliere Morrone e consiglieri tutti, alla riscoperta di un modello alimentare improntato non solo all’utilizzo di cibi salutistici, ma alla condivisione di uno stile di vita sostenibile per gli uomini e per l’ambiente che ci circonda.

La dieta mediterranea rappresenta oggi lo snodo d’importanti questioni che investono la complessità dei rapporti intercorrenti tra l’uomo e la terra, la cultura e il territorio, il presente e la storia, il profitto e la sostenibilità ambientale. Rappresenta, inoltre, un modo di alimentarsi in grado di riconnettere il gusto con la memoria, le ricette con le stagioni, gli appetiti con la salute, gli stomaci con le cittadinanze, secondo consuetudini sedimentatesi nella storia culinaria di ciascun territorio. Non di meno, vista nella sua prerogativa di modello gastronomico capace di far coesistere saperi e sapori di attestata derivazione locale e tradizionale, rappresenta un modo fortemente identitario del mangiare in grado di ricomporre autenticità smarrite o irrimediabilmente compromesse dalle omologazioni culturali poste in essere dalla globalizzazione.

Attraverso le attività di valorizzazione, diffusione e formazione la dieta mediterranea di riferimento di Nicotera diventerà un vero e proprio strumento in grado di garantire un aumento della produzione agroalimentare calabrese e allo stesso tempo contribuirà a formare dei consumatori sempre più consapevoli.

L’approvazione di questa proposta di legge, se certamente chiude una fase del dibattito, costituisce un impegno per la sua attuazione nei territori della regione Calabria: con le imprese del settore e le relative organizzazioni di categoria; nelle mense scolastiche di ogni ordine e grado, nelle mense degli ospedali; nella riqualificazione dell’offerta formativa nelle scuole in materia di educazione alimentare che sempre più preoccupa le famiglie e le istituzioni in Italia e in Europa; nella formazione diffusa di consumatori sempre più consapevoli quali migliori alleati di un’azione preventiva delle malattie croniche degenerative non trasmissibili.

Presidente Oliverio, colleghi consiglieri, questa legge rende oggi più forte la Regione Calabria, ma dobbiamo però essere consapevoli, lo siamo, che le nostre produzioni alimentari hanno possibilità di sopravvivere, crescere e competere sui mercati nazionali, europei ed esteri non puntando sulle quantità, ma sulla loro qualità totale e certificata nell’interesse dei consumatori. Una tale consapevolezza, per tradursi in agire vincente, richiede una strategia complessa che implica necessariamente un lavoro comune con le altre regioni del Sud ed è questo che oggi noi chiediamo.

Presidente, noi saremo al suo fianco, in una battaglia che è allo stesso tempo culturale, economica, sociale e di civiltà, nell’interesse delle nostre popolazioni e delle popolazioni del mondo, atteso che l’OMS, la FAO e l’UNESCO ritengono che il modello della dieta mediterranea è, nelle condizioni socioeconomiche e culturali date e per gli stili di vita che ne discendono, l’unico che può sfamare il mondo.

Chiudo ricordando quanto affermava Ippocrate che noi abbiamo messo in testa al preambolo della legge: “Fai che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il cibo. Ma di cibo ci si può anche ammalare...”. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (Gruppo Misto)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, componenti la Giunta, ritengo che queste due proposte di legge dei consiglieri Greco e Sergio e del consigliere Morrone colgano un aspetto importante e fondamentale di quella che è la questione relativa all’alimentazione all’interno della nostra regione. Già nella precedente Legislatura avevamo tentato di mettere in campo una proposta del genere che poi, a causa della fine anticipata della Legislatura, non fu portata ad approvazione.

Comunque, ritengo che alla base di questa proposta di legge ci sia un lavoro enorme che è stato fatto sulle due proposte di legge dai tre consiglieri regionali. La proposta mi sembra che sia molto concreta e anche abbastanza organizzata rispetto a quella che deve essere la finalità e il tipo di attività connessa alla proposta di legge stessa. Anche con gli emendamenti che sono stati proposti si va a completare un mosaico importante che vede coinvolte le tre Università calabresi che svolgono un’attività importante nel campo della ricerca.

Dobbiamo dire che i nostri docenti universitari che si interessano di dieta mediterranea sono i più bravi al mondo nel campo farmacologico, ma anche nel campo di quello che è lo studio dietologico dei prodotti afferenti la dieta mediterranea e quindi i prodotti calabresi. Penso che questo testo che viene portato oggi in Aula vada senz’altro approvato. Da parte mia c’è il voto favorevole ed anche la convinzione che di fronte a un testo del genere non possiamo che dire grazie a chi lo ha predisposto, a chi ha lavorato all’interno delle Commissioni. Anche le audizioni fatte sono state utili, ma soprattutto il bel lavoro che è stato posto a corredo delle proposte stesse, che richiamano un po’ tutti i contributi scientifici e la ricerca che è stata fatta nell’ambito del territorio di Nicotera, nel momento in cui è stato scelto quel territorio per verificarne l’efficacia.

La produzione alimentare, ma anche il consumo alimentare, all’interno del territorio, e l’equilibrio tra vita e natura, ritengo siano fondamentali; su di essi si basa poi, fondamentalmente, questa proposta di legge che tende a valorizzare la dieta tipica delle nostre città. Questo pone anche un altro aspetto fondamentale, cioè pone il freno alla diffusione di prodotti nuovi che vengono inseriti, attraverso le attività delle grosse imprese commerciali, all’interno delle nostre regioni. Purtroppo, vittime di questo inserimento di prodotti non adeguati a quella che è la dieta mediterranea spesso sono i ragazzi delle scuole, ai quali vengono somministrati i pasti che non richiamano quelle che è la tradizione calabrese, ma vengono somministrati alcuni pasti che richiamano piuttosto il mondo del consumismo e della commercializzazione.

Ecco, in questo senso, la legge pone un argine anche a questi aspetti, introducendo anche nelle scuole il menù tipico della dieta mediterranea, consentendo il percorso che la legge stessa pone alla base ma nello stesso tempo salvaguardando quella che è la salute e la dieta dei nostri concittadini. Penso che ognuno di noi alcune volte abbandoni questo tipo di dieta per buttarsi su prodotti di altro genere ma penso che sia importante ritornare alla dieta mediterranea, attraverso i nostri prodotti tipici che vengono controllati alla fonte. Sono prodotti importanti nell’ambito di quella che è anche l’attività economica di questa regione e quindi la legge tende anche a sviluppare quelle che è l’attività economica regionale, ponendo in essere una serie di promozioni di attività commerciali dei prodotti calabresi che consentono alla Calabria di introdursi nell’ambito delle attività di sviluppo economico dell’agricoltura calabrese e dei prodotti trasformati.

Penso che la proposta di legge sia validissima. Ritengo che anche qui un richiamo alla Fondazione Terina sia importante perché dovete sapere che la Fondazione Terina svolge un ruolo importantissimo nell’ambito di quella che è la ricerca e il controllo alimentare, attraverso tutta una serie di tecnologie che sono presenti e sono state finanziate dal Ministero della ricerca scientifica e che, purtroppo, vengono inutilizzate, nell’ambito di quella che è l’attività di questo Ente di ricerca che fu trasformato da ente di tipo promozionale in ente di ricerca, nella passata Legislatura. E’ necessario che anche la Fondazione Terina venga coinvolta nell’ambito di questa attività, oltre che i laboratori che sono presenti all’interno dell’Università, perché in quella struttura si può fare, ad esempio, il controllo di qualità e il controllo della composizione degli alimenti, attraverso una serie di strumenti che sono presenti all’interno di quell’ente di ricerca.

Grazie ancora e un plauso a chi ha voluto fortemente portare avanti questa iniziativa e ritengo che come sulle iniziative buone, sulle iniziative che hanno qualità, che creano sviluppo per la nostra regione, non possiamo che essere unanimemente d’accordo nel sostenerle e nel portarle avanti. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Viene da chiedersi, Presidente, se in momenti di particolare crisi, se in situazioni che vedono coinvolta la nostra regione in problematiche che ne affliggono costantemente e quotidianamente la vita, sia davvero necessaria la proposizione non di una ma di due normative sulla dieta mediterranea e la loro interrelazione per sfornare finalmente una norma che si occupi di dieta mediterranea in Calabria.

Ebbene, come gruppo democratico progressista diciamo di sì, diciamo che non solo è utile, ma è necessario. E’ necessario perché si restituisce alla nostra regione il titolo e la titolarità di una dieta che nasce in Calabria, viene realizzata in Calabria, viene studiata in tutto il mondo, ed è uno degli elementi caratterizzanti la nostra regione.

Il ringraziamento va ai consiglieri Morrone, Sergio e Orlandino Greco, per il lavoro che hanno saputo predisporre, prima separatamente e poi con l’aiuto della Commissione, dei Presidenti, dei componenti della Commissione, delle Commissioni, e cioè riuscire a mettere in relazione articoli che sembravano antitetici fra di loro. Alla fine ci sono riusciti fra persone intelligenti che hanno a cuore il territorio, che hanno a cuore la loro regione, benché appartenenti a gruppi politici opposti, che siedono su banchi opposti. Hanno trovato una quadra su una norma che restituisce alla Calabria l’onore e l’onere di essere la rappresentante mondiale della dieta mediterranea nel mondo. Questa è una cosa bellissima, della quale non possiamo che ringraziarvi come cittadini calabresi.

L’altro ringraziamento è perché avete inserito, all’interno finalmente di questa normativa, anche le Università. Lo diceva bene il collega Magno: le Università nostre, della nostra regione, che nulla hanno a che invidiare alle Università e agli atenei di altre Regioni e che – viva Dio!- hanno al loro interno professori e docenti che da anni studiano la dieta e che hanno saputo dare il loro contributo, insieme ai relatori, ai professori anche di altre Università. Qui come gruppo democratici progressisti -la faccio breve per non impegnare, per dare spazio anche agli altri colleghi- siamo per un voto assolutamente favorevole e auspichiamo che ci sia un voto unanime per il riconoscimento anche per questa legge di una convergenza per le cose belle fatte per i calabresi da questo Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Sì, velocemente, per ribadire quello che ha già detto egregiamente il collega Magno per la minoranza; lo dico al presidente Oliverio.

È una legge veramente rappresentativa delle cose che possono aiutare la Calabria a riprendersi.

Era stata abbozzata anche nella passata Legislatura. Chiedo di prestare grande attenzione, dato che è un organismo corposo. Siccome – vedo, ad esempio, l’assessore ai Trasporti - ci ricordiamo che la legge che abbiamo votato sull’ART - CAL - che è una cosa un po’ più importante della dieta mediterranea - ancora non è partita, vorremmo l’assicurazione che una cosa così seria che, anche se è immateriale, può rappresentare una nuova dimensione per la Calabria - noi la votiamo, quindi penso che sarà approvata all’unanimità -, possa avere quell’iter veloce - in termini di Governo - che è mancato a tante altre leggi condivise in quest’Aula.

Ho fatto l’esempio di una proposta rimasta a metà, assessori, non per paragonarla, ma proprio per rafforzare la necessità di velocizzare l’iter della legge sulla dieta mediterranea. Quindi, mettiamo in campo questo organismo, giochiamoci il futuro, che è l’unico futuro possibile: turismo, agricoltura, buoni trasporti. Questo è, quindi, un augurio che faccio all’assessore.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Anch’io intervengo brevemente per esprimere il mio apprezzamento verso questa proposta di legge, maturata durante un lungo lavoro, presentata dai colleghi Orlandino Greco, Sergio e Morrone. Grazie anche al lavoro del Presidente della Commissione - che ringrazio -, Mirabello, che ha saputo mediare e portare a sintesi tante proposte, tanti emendamenti, tante riflessioni e tante considerazioni che sono state fatte in Commissione. A me piace evidenziare nel mio intervento, per non ripeterci sulle cose dette - ecco quant’è importante il ruolo di questo Consiglio regionale - quant’è importante trovare una sintesi reale e concreta sulle esigenze, sulle aspettative dei calabresi. A me piace evidenziare, quindi, ecco la capacità, la palestra che vorrei, ancora una volta, evidenziare che dovrebbe essere questo Consiglio regionale che spesso dimentichiamo e che spesso non sappiamo nemmeno vendere il prodotto, tra virgolette, che riusciamo a deliberare, ad offrire ai calabresi in termini di risposte, di soluzioni, di sollecitazione, che ci provengono dalla società calabrese. E questo penso che sia un bel segnale che va ascritto alla maggioranza ma anche all’opposizione che ha condiviso questa idea scaturita dai colleghi Greco e Sergio.

E poi vorrei evidenziare i benefici che potremmo ottenere da questa legge che abbiamo appena approvato, che sono secondo me tre e di estrema importanza. Uno riguarda la qualità della vita, la salute dei cittadini, la salute dei nostri figli, perché quando si mette in campo una politica che mira a valorizzare il meglio che abbiamo dei prodotti, il meglio che abbiamo in termini di offerta, credo che faremo un bene alle nostre comunità ma soprattutto ai nostri figli che si aspettano da noi risposte chiare e forti e che salvaguardi soprattutto la loro salute.

Un aspetto scientifico, perché noi con questa legge diamo valenza al lavoro dell’Università ma diamo valenza anche ai tanti calabresi che in altre parti d’Italia sono spesso in questi anni su questo aspetto qua della dieta mediterranea. Ne citava qualcuno il collega Greco, qualcosa che vada anche dato atto a chi in questi anni ha creduto, pur non lavorando in Calabria, a questo lavoro, a questi benefici che potevano derivare dalla dieta mediterranea; e uno anche l’economia, perché quando si dice che nelle aziende, nelle mense saranno obbligati all’utilizzo della dieta mediterranea vuol dire che ci sarà anche una ricaduta per l’agroalimentare calabrese. Ecco se noi ragionassimo ogni volta, in questa Aula, con questi principi, con questi scopi, con questi valori, con questa sensibilità, credo che faremo ancora di più e meglio il nostro dovere per dare risposte ai calabresi. Quindi ben venga questa legge –ripeto. Il mio plauso va ai colleghi che l’hanno presentata ma anche a chi con i loro emendamenti ha contribuito a migliorarla per rendere più forte e più credibili e dare anche una risposta più collegiale a questa esigenza che c’è e che è una identità dei calabresi.

Presidenza del Vicepresidente Vincenzo Ciconte

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, prendo la parola per esprimere il voto favorevole in merito ad una buona legge, che è vero, come stato detto, fu incardinata la scorsa Legislatura e subì poi un’interruzione rispetto -voglio dire- agli eventi traumatici che caratterizzarono la Legislatura precedente. E l’aver oggi, anche nel metodo, evidenziato - chi mi ha preceduto - quella sintesi istituzionale che va ricercata per la produttività, rispetto ad un lavoro che questo Consiglio deve svolgere a garanzia dei calabresi, non può che soddisfare l’opposizione, perché noi, cari colleghi, da tempo richiamiamo l’Aula su questi principi, principi di servizio.

Sono principi che devono garantire, dovrebbero garantire quella auspicata produttività e la sintesi istituzionale è frutto di un lavoro che evidenzia il positivismo che c’è in questo Consiglio regionale che ha potenzialità da sviluppare e che sono mancate per il buon senso, spesso da noi richiamato, venuto meno da parte dei componenti della maggioranza.

Oggi io credo che si possa aprire una nuova stagione rispetto ad un lavoro che deve caratterizzare positivamente la massima Assise regionale. E’ una legge che nel merito, oltre ad apprezzare -così come stato detto- l’impegno dei colleghi Morrone, Orlandino Greco e Sergio, va dato atto al Presidente dell’attività di coordinamento che ho avuto modo di riscontrare rispetto all’attività, che egli svolge, encomiabile e che ha dato sicuramente i suoi i suoi frutti in questa legge che caratterizza fortemente la nostra regione. Vero è quando si dice che siamo quello che mangiamo ma è pur vero che è importante l’aver coinvolto parti dell’Università, Università che nella nostra Calabria svolge un ruolo -noi lo riconosciamo- rispetto a quelle che sono le competenze che potrebbero offrire alle istituzioni in merito al miglioramento della qualità della produzione.

Noi miglioriamo la qualità della produzione se abbiamo gli apporti scientifici, apporti scientifici che sicuramente danno un supporto; questo supporto noi possiamo trovarlo nell’Università, non nelle consulenze, non nelle consulenze spesso pagate, super pagate e con dei risultati che ci siamo ritrovati oppure nella burocrazia che lascia a desiderare per le scelte della politica.

Scelte della politica che io non è che dico sono addebitabili a responsabilità di questa Legislatura -parlo in senso lato-. Quindi l’Università, caro collega Greco, ha dato un contributo importante rispetto agli input della politica che hanno fatto delle scelte rispetto a degli obiettivi programmatici di qualità che guardano in questo segmento ad una legge che io reputo buona e per questo noi oggi la votiamo. Reputo significativa dal punto di vista della qualità e dei contenuti e degli obiettivi che si intendono raggiungere. Quindi ribadisco il voto favorevole di Forza Italia. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Grazie, Vicepresidente. Intanto annuncio il voto favorevole a questo provvedimento, per quanto già detto egregiamente dai colleghi della minoranza che mi hanno preceduto.

Appellandomi a quel senso di continuità che si ravvede non soltanto nelle pratiche di una legge importante della precedente Legislatura che viene emendata giustamente, che viene perfezionata e che oggi vede, in modo unanime, il consenso di tutti noi, sottolineo con rammarico la seduta di il Consiglio di qualche giorno fa, in cui c’eravamo ripromessi, rispetto ad un atto dovuto che era il pagamento degli stipendi dei dipendenti di Fondazione Terina - che già avevo sottolineato – perché sarebbe opportuno ritrovare, anche rispetto ad una riqualificazione, meno poliziotti, più persone addette alla ricerca. Perché quello che è un braccio armato della Regione, quindi un ente di sottogoverno, nasce con quella peculiarità.

Credo che sia giusto parlare con le Università, che per noi sono istituzioni fondamentali; in questo caso col dipartimento di farmacia e scienze della salute e della nutrizione, ma credo che forse, da questo punto di vista, sarebbe necessario un attimo di riflessione ed eventualmente un Tavolo tecnico a cui chiamare la Fondazione Terina.

E’ importante pagare gli stipendi ma credo che la dignità del lavoro non stia soltanto nel percepire a fine mese quanto spetta, ma anche nel lavoro che si compie. Se abbiamo questi enti di sottogoverno che nascono per la ricerca e soprattutto per la parte che riguarda i prodotti locali e la nutrizione, credo che dovrebbero essere tenuti presenti. Quindi, mi appello ad un eventuale Tavolo tecnico con la Commissione preposta affinché Fondazione Terina venga, in qualche modo, non soltanto salvata nell’erogare gli stipendi ai tanti lavoratori, ma nel dare quei contenuti che già nella precedente seduta di Consiglio avevo sottolineato. Grazie.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Passiamo alla votazione del provvedimento.

 

Pongo in votazione l’articolo 1

(E’approvato)

 

All’articolo 2 sono stati presentati alcuni emendamenti. Il primo è l’emendamento protocollo numero 43717, a firma del consigliere Mirabello, al quale cedo la parola per l’illustrazione.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Si tratta, in realtà, di un emendamento interamente sostitutivo dell’articolo 2, nella formulazione che è stata licenziata dalla Commissione, non fosse altro perché ordina un po’ meglio alcune disposizioni e, peraltro, assorbe anche una parte degli emendamenti che sono stati depositati dai colleghi.

In particolare, quindi, all’articolo 2, primo comma, viene eliminato il riferimento all’individuazione di una presidenza onoraria dell’Osservatorio per la dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera e, poi, al secondo comma, si specifica meglio la funzione del decreto del Presidente della Giunta regionale che, in buona sostanza, non si limita ad individuare i punti previsti alle lettere a), b) e c), come costitutivi dell’ODMIR, ma, nello specifico, li declina definendo le funzioni e le competenze dell’ODMIR stesso.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire il consigliere Pasqua. Ne ha facoltà.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Presidente, su questo punto avevo presentato alcuni emendamenti soppressivi che, come ha correttamente evidenziato il consigliere Mirabello, sono stati in parte assorbiti. Tuttavia, considerata la bontà della norma nel suo complesso, ritengo che ci sia, comunque, una specifica da fare soprattutto per quanto riguarda l’emendamento protocollo numero 43584, relativo al comma 2 dell’articolo 2, perché reputo che gli emendamenti contrastino tra di loro. Infatti, nell’emendamento protocollo numero 43717, a firma del consigliere Mirabello, è prevista l’individuazione - in un momento successivo all’approvazione della legge, con un apposito decreto del Presidente della Giunta regionale - delle competenze dell’ODMIR che, sostanzialmente, coincidono con quelle che nello stesso emendamento vengono individuate come finalità, perché ricalcano la formulazione integrale prevista dall’originario articolo 2.

Quindi, ritengo che non possa essere affidata ad un successivo decreto del Presidente della Giunta regionale l’individuazione di quelli che sono, di fatto, i compiti e le funzioni dell’ODMIR. Pertanto, volevo sottolineare che l’emendamento protocollo numero 45584, a firma del sottoscritto, è soltanto parzialmente assorbito dall’emendamento protocollo numero 43717, a firma del collega. Grazie.

PRESIDENTE

Chiedo il parere alla Giunta?

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Il parere è favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 43717, a firma del consigliere Mirabello.

(È approvato)

Quindi, decadono gli emendamenti protocollo numero 43583 e numero 43584, a firma del consigliere Pasqua.

Pongo in votazione l’articolo 2 come emendato.

(È approvato)

Passiamo adesso all’articolo 3. Sono stati presentati tre emendamenti. Il primo è l’emendamento protocollo numero 43585, a firma del consigliere Pasqua, al quale cedo la parola per l’illustrazione.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Anche questo emendamento si rende necessario al fine di armonizzare le previsioni contenute nell’articolo in esame, in particolare laddove non si offre una visione compiuta dell’assetto organizzativo dell’Osservatorio, i cui organismi interni vanno, pertanto, rimodulati anche per quanto concerne la loro individuazione. Allora, l’articolo 3, “Organizzazione e compiti dell’ODMIR”, comma 1, è sostituito dal seguente:

“Sono organi dell’ODMIR:

1. Presidente onorario;

2. Comitato di indirizzo;

3. Comitato scientifico.

Il Presidente onorario dell’ODMIR è scelto dal Comune di Nicotera tra i cittadini dello Stato che godano dei requisiti previsti per l’elettorato passivo al momento dell’atto di nomina. Il Presidente Onorario. .. “

 

(Interruzione)

 

Presidente, chiedo scusa, non riesco a parlare se in sottofondo c’è questo vociare perché non riesco neppure ad ascoltarmi. Grazie.

“Il Presidente onorario dell’ODMIR è scelto dal Comune di Nicotera tra i cittadini dello Stato che godono dei requisiti previsti per l’elettorato passivo al momento dell’atto di nomina. Il Presidente onorario dura in carica cinque anni ed è rinnovabile per un massimo di due mandati, anche consecutivi.

Il Comitato di indirizzo dell’ODMIR è composto da tre membri scelti dal Consiglio regionale della Calabria tra i consiglieri eletti in seno al Consiglio comunale di Nicotera ed in carica al momento della nomina.

Il Consiglio regionale della Calabria sceglie, inoltre, tra i componenti del Comitato di indirizzo, il suo Presidente, cui spetta la rappresentanza legale pro tempore dell’ODMIR.

Il Presidente del Comitato di indirizzo svolge al contempo le funzioni di direttore dell’ODMIR.

In caso di assenza od impedimento momentaneo del Presidente, le funzioni e i relativi poteri, ivi compresa la rappresentanza legale pro-tempore, competono al componente del Comitato di indirizzo più anziano.

L’ODMIR si riunisce con cadenza almeno trimestrale ed ogni qualvolta lo ritenga opportuno il proprio rappresentante legale pro tempore.

Il Comitato di indirizzo dura in carica per l’intero mandato consiliare e cessa al venir meno dello stesso per qualsiasi causa o ragione.

Il comitato scientifico è nominato dal Consiglio regionale della Calabria ed è composto da:

1) un rappresentante dell’Università Magna Graecia di Catanzaro;

2) un rappresentante dell’Università della Calabria - UNICAL, Arcavacata di Rende;

3) un rappresentante dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria;

4) un rappresentante della Camera di Commercio regionale;

5) un rappresentante dell’UNESCO;

6) un rappresentante di Confindustria regionale;

7) un rappresentante dell’INDIM, Istituto nazionale per la dieta mediterranea e nutrigenomica;

8) un rappresentante della Confederazione nazionale dell’artigianato e piccola e media impresa”. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Parere del relatore?

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Il parere è contrario perché, peraltro, su alcuni aspetti di questo emendamento già ci siamo pronunciati con la formulazione dell’emendamento all’articolo 2, laddove abbiamo soppresso, per esempio, la figura del Presidente onorario.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Passiamo alla votazione.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Presidente, volevo replicare a quanto detto dal relatore.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Pasqua. Ha facoltà di intervenire per un breve intervento.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Chiedo scusa. Per quanto concerne il Presidente onorario, è giusto chiarire che la soppressione di tale figura prevista dall’emendamento al comma 2 dell’articolo 2, a firma del consigliere Mirabello, non ha nulla a che vedere con quello che è previsto dall’emendamento protocollo numero 43585 perché - lo posso anche rileggere - si prevede nuovamente una figura di Presidente onorario cui non spetta la rappresentanza legale pro tempore dell’ente e che è scelto dal Comune di Nicotera attraverso modalità specifiche, in maniera differente da quanto previsto nell’articolo originario. Quindi, non rimane assorbito dall’emendamento a firma del consigliere Mirabello. Grazie.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Per portarci avanti intervengo per dichiarazione di voto. In rappresentanza del Gruppo Misto, ci associamo all’intervento puntuale del consigliere Pasqua che, tra l’altro, accogliamo all’interno del gruppo. Facciamo nostra la sua puntuale osservazione e, pertanto, votiamo a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 43585, a firma del consigliere Pasqua.

 

(È respinto)

 

Passiamo all’emendamento protocollo numero 43718, a firma del consigliere Mirabello, al quale cedo la parola per l’illustrazione.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Grazie, Presidente. Si tratta di un emendamento con il quale viene integralmente riformulato l’articolo 3 e, precisamente, al comma 1 viene prevista la distinzione fra la lettera a) prevista per il Consiglio direttivo e la lettera b) prevista per il Comitato scientifico.

In questo articolo non si ravvisa incoerenza con quanto stabilito all’articolo 2 in merito alla riproposizione della Presidenza onoraria.

Si prevede che il Consiglio direttivo, che si riunisce con cadenza trimestrale, sia composto da tre membri, di cui uno con funzione di Direttore, nominato dal Presidente della Giunta regionale, uno nominato dal Consiglio regionale ed uno nominato dal Comune di Nicotera. Poi, c’è il Comitato scientifico che ricalca prevalentemente la precedente formulazione con l’aggiunta di un rappresentante dell’Accademia Internazionale della dieta mediterranea italiana di riferimento città di Nicotera.

Peraltro, Presidente e onorevoli colleghi, mi permetto di segnalare che è possibile coordinare questo emendamento interamente sostitutivo con l’emendamento proposto dal consigliere Franco Sergio, poiché la formulazione proposta nell’emendamento protocollo numero 43718, a mia firma, prevede alla lettera a) dell’articolo 3, un rappresentante dell’università della Calabria Unical, Arcavacata di Rende, mentre il consigliere Sergio specifica, in maniera più dettagliata, che il rappresentante dell’Università della Calabria debba essere un rappresentante del dipartimento di farmacia e scienze della salute e della nutrizione. Pertanto, penso che si possa recepire l’emendamento del consigliere Sergio ed assorbirlo nell’emendamento protocollo numero 43718, a mia firma, così come modificato con questa specificazione.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire il consigliere Pasqua. Ne ha facoltà.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Purtroppo molto sommessamente devo registrare che per quanto, dal punto di vista delle finalità che questa legge intende raggiungere, sia stato sicuramente fatto un ottimo lavoro da parte dei colleghi, tuttavia c’è una carenza dell’articolato che è contraddistinta da una certa genericità in alcuni punti ­- e mi preme sottolinearlo - mentre c’è una certa specificità in altri punti; anche riguardo a quello che è stato contemplato all’interno di questi emendamenti laddove, per esempio, l’individuazione - con riferimento ai soggetti che comporranno l’Osservatorio - addirittura del dipartimento di farmacia o di altri dipartimenti all’interno delle università equivale, quasi sostanzialmente, ad individuare ad personam i soggetti che ricopriranno questi ruoli.

Quindi, questa specificità non trova corrispondenza, per esempio, nelle modalità di individuazione, da parte del comune di Nicotera, del rappresentante tra eventuali aspiranti ed anche le figure previste nel caso di assenza o impedimento; penso, in particolare, alle ipotesi di assenza o impedimento momentaneo del Presidente.

Ci sono delle lacune che onestamente sviliscono notevolmente le finalità che sono proprie di questa legge e che potevano essere ovviate attraverso l’accoglimento degli emendamenti. Grazie.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Il parere della Giunta sull’emendamento protocollo numero 43718, a firma del consigliere Mirabello?

OLIVERIO Mario, Presidente della Giunta regionale

Il parere è favorevole. Vorrei soltanto fare una precisazione per un’esigenza di coordinamento formale perché, naturalmente, condivido la sostanza: per quanto riguarda il punto b) laddove si fa riferimento ad un rappresentante della facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, credo che la dicitura più corretta dovrebbe essere quella di dipartimento di agraria; poi, per quanto riguarda il punto c) laddove si fa riferimento a un rappresentante della Facoltà di Medicina, credo che la dicitura più corretta dovrebbe essere quella dipartimento di Scienze della Salute. Va bene?

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

C’è, ovviamente, assoluta condivisione dell’osservazione fatta dal presidente Oliverio e, quindi, l’emendamento si intende modificato nella direzione da lui indicata.

PRESIDENTE

Ci sono ulteriori interventi?

 

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 43718, a firma del consigliere Mirabello, modificato con le precisazioni del Presidente della Giunta.

 

(E’approvato)

 

Chiaramente, l’emendamento protocollo numero 38671, a firma del consigliere Sergio, è stato assorbito.

 

Pongo in votazione l’articolo 3 come emendato.

 

(E’approvato)

 

Passiamo all’articolo 4, al quale è stato presentato l’emendamento protocollo numero 43586, a firma del consigliere Pasqua, al quale cedo la parola per l’illustrazione.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. L’emendamento proposto si rende necessario al fine di evitare che simili previsioni possano, in qualsiasi modo, trasformarsi in espresse limitazioni della libertà di concorrenza nel mercato. In particolare, laddove si prevede la possibilità che l’ODMIR conceda, verifichi e/o controlli un marchio identificativo di un prodotto attraverso un giudizio di merito che, per quanto motivato, rimarrebbe, a rigore della lettera della norma, pur sempre insindacabile.

Questo potrebbe comportare effetti distorsivi sul libero mercato con, altresì, elevate probabilità di censura costituzionale, anche avuto riguardo alla ripartizione di competenze tra Stato e Regioni di cui al Titolo V della vigente Costituzione.

L’emendamento prevede che all’articolo 4 “Strumenti attuativi”, comma 1, la lettera c) è interamente soppressa.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Parere della Giunta?

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Il parere è contrario.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole.

 

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 43586, a firma del consigliere Pasqua.

(È respinto)

 

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’approvato)

 

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso, come modificata, e i relativi allegati con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(È riportata in allegato)

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, per una semplice svista non ho avuto la possibilità di intervenire per fare una dichiarazione di voto per esprimere la soddisfazione della Giunta per questo provvedimento che considero di particolare rilevanza per la nostra regione.

Mi permetto di ringraziare i proponenti dei diversi disegni di legge ed, in particolare, il consigliere Michele Mirabello che ha svolto un ruolo importante per portare a sintesi le diverse proposte. È stato un ruolo importante perché in questa sintesi c’è stato uno sforzo di qualificazione e di ascolto dei diversi punti di vista, ma soprattutto di qualificazione di uno strumento che considero di particolare importanza per la crescita della nostra regione.

Nel corso di questi ultimi anni, sulla dieta mediterranea, in modo particolare, c’è stata - come ricordato - una corsa ad appropriarsi delle primogeniture. Credo che nessuno possa cancellare quello che è un dato storicamente determinato laddove, appunto, Ancel Keys nel 1957, come qui è stato ricordato, proprio da Nicotera lanciò il valore della dieta mediterranea. Ci sono voluti molti anni, decenni, perché si facesse strada - non soltanto nel nostro Paese ma a livello europeo ed internazionale - la consapevolezza delle implicazioni che tale asserzione cominciò ad avere ossia la consapevolezza di tanti uomini, di tanti operatori sanitari e del mondo scientifico, del valore dell’alimentazione ed, in particolare, della dieta mediterranea.

Proprio nel nostro Paese, lo scorso anno, è stato celebrato un appuntamento, l’Expo, che ha avuto al centro il tema del cibo. In quell’appuntamento, la dieta mediterranea è stata la regina perché proprio in quei sei mesi, che hanno caratterizzato l’iniziativa internazionale nel nostro Paese, si è sviluppato un confronto che ha visto un apporto di eminenti scienziati a livello internazionale, ma soprattutto il riconoscimento del valore della dieta mediterranea.

Credo che proprio noi - che siamo la culla che ha dato i natali, l’imprimatur a questa scoperta - dobbiamo essere fieri, oggi, di dotarci di tale strumento, ma soprattutto dobbiamo avere la consapevolezza che questo strumento può e deve diventare un fattore di grande attrattività della nostra regione. Voglio fare soltanto un esempio e, poi, concludo. Abbiamo avuto da parte di un autorevole quotidiano degli Stati Uniti il “New York Times”, il riconoscimento di location da visitare tra le 52 indicate a livello mondiale, unica nel nostro Paese, e questo riconoscimento è scaturito proprio dalla scoperta della qualità e della peculiarità della nostra enogastronomia.

Negli anni passati, due anni fa, proprio in un’iniziativa promossa dalla Regione a New York, con alcuni giovani chef, sono state invitate le maggiori testate ed è bastato poco perché si accendesse una luce e perché un autorevole quotidiano, come il New York Times, venisse in silenzio, in anonimato, con i suoi eminenti giornalisti, competenti nel settore enogastronomico, per scoprire che quello che si rappresentava aveva un riscontro reale nella nostra regione.

E tutto questo è stato possibile proprio grazie al fatto che la qualità, l’elaborazione enogastronomica dei nostri prodotti ha potuto offrirsi nel gusto, nella peculiarità e, soprattutto, nella forza della salubrità; ha potuto, appunto, offrirsi a queste competenze per essere scoperta in modo più largo rispetto a qualche anno fa.

Credo che noi dobbiamo insistere in questa direzione e ritornare su alcuni aspetti anche attraverso la formazione. Dobbiamo investire nella formazione per valorizzare la nostra offerta enogastronomica, per scoprire la qualità delle nostre produzioni, perché si sta allargando la consapevolezza che l’alimentazione è il fattore primario per vivere una vita di benessere.

Proprio perché noi siamo forti di queste potenzialità, possiamo e dobbiamo farlo.

Vorrei ricordare in occasione di questa seduta - perché anche questo non può passare inosservato - un calabrese, un ragazzo di Molochio, che è partito con la famiglia quando aveva 9 anni e si è trasferito a Genova. Il padre è un operaio dell’Italsider che, appunto, si è trasferito a Genova per motivi di lavoro. All’età di sedici, diciassette anni, questo ragazzo si è trasferito dalla zia a Los Angeles, per ragioni di studio, ed è diventato un grande scienziato, un grande ricercatore ed, assieme ad un pool di scienziati, ha lavorato ad un progetto di cooperazione tra l’università di Los Angeles, l’Università di Milano ed i centri di ricerca del nostro Paese, e, dopo 25 anni di ricerca, è pervenuto ad un risultato importante.

Ha pubblicato un volume che sta suscitando una domanda enorme non solo nel nostro Paese, ma nel mondo. I risultati di questa ricerca sono che la dieta mediterranea, cibarsi in modo salutare con i prodotti mediterranei, non solo consente di vivere in benessere, ma anche di contrastare patologie, anche oncologiche, che sono dilaganti oggi nella fase che noi viviamo. Invito a leggere questo studio, questo libro che è stato pubblicato da Valter Longo, che dobbiamo essere orgogliosi che sia un nostro conterraneo.

Concludo. Ho voluto fare queste brevi considerazioni per dire che dobbiamo crederci ed investire di più in questa direzione. Dobbiamo crederci – ripeto - ed investire di più. Anzi, dico qui, oggi, da questo Consiglio regionale che Nicotera deve diventare la location di un’iniziativa a cui dobbiamo pensare per organizzare il festival del benessere come sta avvenendo in America, in Canada. In alcune grandi città americane c’è una domanda e un’attenzione crescente verso queste problematiche che dobbiamo alimentare e suscitare perché la nostra regione, proprio perché è la culla della dieta mediterranea, nella quale è stato scoperto il valore della dieta mediterranea, può trarne un vantaggio anche dal punto di vista dell’attrattività di flussi e di domande esterne, anche dal punto di vista turistico. Credo che su questo dobbiamo investire.

Il Consiglio regionale ha fatto bene oggi a pervenire ad una sintesi delle diverse proposte e ritengo che il fatto che questo disegno di legge abbia l’apporto unitario di tutte le componenti di questo Consiglio regionale ne sottolinei ancora di più la forza ed il valore. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Proseguiamo con i lavori. Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della proposta di legge “differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione di enti pubblici previsti da disposizioni di legge regionale”.

PRESIDENTE

Sì è una proposta di legge, la numero 274/10^, già depositata in Segreteria Assemblea. Prego consigliere Romeo illustri la proposta.

 

(Interruzione)

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

La proposta prevede la proroga della liquidazione, dei termini liquidazione di Afor e comunità montane.

PRESIDENTE

Mi era stato comunicato dai capigruppo che c'era un accordo di massima per poterlo discutere.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Per inserirla.

PRESIDENTE

Per inserirla chiaramente, poi la discussione la faremo in coda. Chi è favorevole all'inserimento? Chi è contrario? La minoranza si astiene, quindi è inserita la proposta numero 270/10^. Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Sì grazie presidente. Chiedo l'inserimento della proposta di provvedimento amministrativo “Modifiche del regolamento interno del consiglio regionale” la numero 193 del 30 ottobre 2017.

PRESIDENTE

Questa proposta è depositata, c'è la firma di tutti i capigruppo presenti in Aula di maggioranza e minoranza, più altre firme. Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della proposta di provvedimento amministrativo numero 193/10^.

 

(È inserita)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 184/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Integrazione criteri localizzativi Piano Regionale Gestione Rifiuti”

PRESIDENTE

Continuiamo con il terzo punto all'ordine del giorno riguardante la proposta di provvedimento amministrativo numero 184/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Integrazione criteri localizzativi Piano Regionale Gestione Rifiuti”. Cedo la parola al consigliere Bevacqua per la relazione, prego.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Grazie, Presidente. Questo provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale è stato approvato all'unanimità in Commissione ed è da me condiviso perché, finalmente, viene posto il tema della gestione dei rifiuti. Il problema fondamentale è stabilire un criterio democratico e scientificamente garantito, a tutela delle popolazioni, per la localizzazione degli impianti, al fine di evitare lo sfruttamento eccessivo di un comune in luogo di un altro.

Attraverso questo provvedimento, la Regione Calabria recepisce, opportunamente, un criterio, già definito a livello nazionale e comunitario, per stabilire in maniera oggettiva le possibilità di ampliamento delle discariche e l'eventuale potenzialità ad impiantarne di nuove.

Il criterio in questione è definito “fattore di pressione ambientale”, perché mette in relazione l'indice di popolazione, l’estensione del territorio e il carico sul territorio medesimo, derivante dall'insistenza degli attuali o precedenti siti di stoccaggio e trattamento rifiuti.

Si tenga presente che - dopo che diverse Regioni avevano disposto in questo senso - il Consiglio di Stato ha ritenuto che le Regioni siano legittimate ad istituire un parametro di carico rifiuti-territorio, detto appunto “fattore di pressione”, per le discariche e ciò in applicazione dei principi di protezione ambientale, tutela della salute, programmazione integrata, sicurezza e autosufficienza.

In questo modo, se il coefficiente risulta superato, il privato non ha titolo per ottenere dalla Pubblica amministrazione l'ampliamento della discarica; e questo non è poco.

Licenziando l’odierno provvedimento, la Regione impone, quindi, una prescrizione chiara ed inderogabile a tutela del bene salute e del bene ambiente. Continuiamo, dunque, nel solco della virtuosa strada tracciata dal Piano regionale di gestione dei rifiuti che abbiamo approvato nel 2016, dopo 16 anni di commissariamento. La norma, quindi, che andiamo ad approvare contribuisce a rendere lo strumento “Piano regionale gestione rifiuti” maggiormente adeguato ed efficace.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Magno, ne ha facoltà.

MAGNO Mario (Gruppo Misto)

Intervengo a nome dei gruppi di opposizione per richiamare, approfittando di questa proposta di provvedimento amministrativo, una serie di questioni relative alla situazione delle bonifiche in Calabria e alle problematiche relative allo smaltimento dei rifiuti.

Intanto, vorrei poi chiarito dal Presidente se il fattore di pressione discariche riguarda soltanto le discariche pubbliche e non quelle private, perché nella proposta di provvedimento amministrativo leggo: “Nella determinazione del succitato fattore di pressione dovranno essere considerate le volumetrie e/o i siti già individuati dal PRGR, al capitolo 17, relativamente agli impianti di discarica pubblici”.

Quindi, vorrei capire se questo fattore riguarda la presenza sul territorio delle discariche private, perché noi sappiamo che sul territorio calabrese la maggior parte delle discariche sono di natura privata e non vorrei che questo provvedimento vada a limitare le discariche pubbliche per favorire quelle private.

Questo è il primo interrogativo che ci poniamo rispetto al provvedimento che viene portato qui dalla Giunta regionale e su questo vorremmo una risposta.

La seconda questione: nel 2016 è stato approvato il Piano dei rifiuti, vorremmo capire, Presidente, a che punto è l'applicazione, considerato che la maggior parte delle città calabresi combattono quotidianamente con il problema della immondizia nelle strade, perché, una volta sì ed una volta no, vengono chiusi gli impianti di smaltimento, spesso privati, e i rifiuti vengono abbandonati nelle strade cittadine.

Noi abbiamo problemi grossi. Parlo, ad esempio, della provincia di Catanzaro, lì abbiamo tre discariche: quella di Alli e due discariche a Lamezia, una a Pianopoli, l'altra nell'area industriale.

L'ultima volta, ad esempio, a causa della rottura di una parte di impianto della discarica di Pianopoli, la spazzatura è rimasta nelle strade per 5-6 giorni con gravi difficoltà per lo smaltimento successivo ed, anche, con grandi problemi di natura igienico-sanitaria. Questo problema si è presentato più volte anche per la discarica di Alli.

Anche la raccolta differenziata non ha avuto grande slancio in quest’ultimo periodo. La Giunta ha fatto marcia indietro per quanto riguarda il problema delle tariffe, perché, in maniera inopinata e sconclusionata, venivano - guarda caso - penalizzati i Comuni che, maggiormente, portavano avanti la differenziazione, rispetto ai comuni che non differenziavano.

Le tariffe, quindi, venivano aumentate nei Comuni in cui - guarda caso - la differenziata andava avanti. Per fortuna, la Giunta ha fatto una marcia indietro, da quel che risulta dai giornali – poi, vorremmo sapere se realmente questo è stato fatto - si è tornati alle tariffe precedenti.

L'altra questione è che si parla di seicento discariche sul territorio calabrese. Ma dove sono? Vi risulta che ci siano seicento discariche? Ne avremmo una in ogni comune! A me risulta che ci sono province in cui non c'è nemmeno una discarica o dove se ne funziona una o due è già molto.

Questo vuol dire che parliamo di un censimento che riguarda vecchie discariche, vecchi siti abbandonati e che si vuole fare passare, utilizzando questo indicatore, una proposta di legge che, a mio parere, potrebbe avere il vizio a cui ho fatto riferimento in premessa.

Parliamoci chiaro e guardiamoci negli occhi tutti quanti, dobbiamo capire a cosa mira questo provvedimento. Noi vogliamo anche capire a che punto è il Piano delle bonifiche. Quali bonifiche si stanno facendo? I finanziamenti europei destinati alle bonifiche a che punto sono nell’indicatore di spesa? Sono stati spesi i soldi per le bonifiche sia del precedente sia dell'attuale Piano di finanziamento della Comunità Europea? Quindi, perché paghiamo periodicamente alla Comunità Europea una serie di infrazioni per le bonifiche? Perché non mettiamo in campo il Piano delle bonifiche e facciamo sì che la Regione superi anche questa problematica relativa alla bonifica dei siti chiusi, che, attualmente, è uno dei più grandi problemi in relazione all’inquinamento delle falde acquifere nella nostra regione? Spesso questi siti inquinano le falde acquifere, perché nelle vecchie discariche non è stato utilizzato nessun accorgimento per l’impermeabilizzazione e, spesso, i reflui vanno a finire nei fiumi e nelle falde idriche delle nostre città e delle nostre regioni.

Ecco perché noi, a nome di tutti i gruppi di opposizione, chiediamo che il presidente Oliverio venga, all'interno di questo Consiglio regionale, a farci una bella relazione sulla situazione attuale dello smaltimento dei rifiuti in Calabria, delle discariche e della bonifica.

Nello stesso tempo, vorrei che dicesse in Aula, adesso, se questo fattore di pressione discariche riguarda soltanto gli impianti pubblici e, quindi, esclude quelli privati, perché su alcuni territori sono presenti solo impianti di natura privata e non esistono impianti di natura pubblica.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova, ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Faccio mia la richiesta di chiarimento del consigliere Magno, perché mi ha sollecitato una sana curiosità. A prescindere da altre considerazioni che, magari, faremo un'altra sera in maniera più approfondita, la specificazione, se questo fattore di pressione regionale dei rifiuti debba essere limitato soltanto alle discariche pubbliche o anche alle private, va fatta.

Auspico che questo Consiglio - lo possiamo fare in questa sede - introduca immediatamente, accanto al termine “discariche pubbliche”, il termine “discariche private”, altrimenti si verrebbe a depotenziare l'effetto dell'introduzione di questo criterio rispetto al quale siamo già in ritardo.

Non mi interessa molto sapere se parliamo di seicento discariche, ma, effettivamente, anch’io ho pensato ad un errore di stampa, perché un numero così alto potrebbe scaturire da un errore.

Il Presidente della Commissione ha richiamato la sentenza del Consiglio di Stato, perché la pronuncia numero 5340 del 2016 detta un principio di grande civiltà in materia che il WWF e le associazioni ambientaliste hanno salutato con grande favore.

Certo, però, vanno fatte delle specificazioni, altrimenti avremmo un limite. In Lombardia, ad esempio - l'avevo pure scritto -, sono 160.000 metri cubi di rifiuti per ogni chilometro quadrato, ma è stabilito sia per le discariche pubbliche sia per le private. Se non specifichiamo, si potrebbe arrivare, addirittura, all’assurdità che non si supera il limite per quanto riguarda le discariche pubbliche, ma lo si potrebbe superare per le discariche private.

Quindi, faccio mia la richiesta di chiarimento, anzi auspico che questo Consiglio possa aggiungere accanto al termine discariche pubbliche anche private, così si taglia la testa al toro e non si lasciano dubbi. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pasqua, ne ha facoltà.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Grazie Presidente. Anche io devo sottolineare che, dal punto di vista del principio contenuto in questa proposta, sicuramente si può rinvenire qualcosa di condivisibile, anche perché anche il Piano dei rifiuti andava nel senso delle discariche zero, però su questo ho una valutazione da fare. Innanzitutto, come detto egregiamente dal collega Bova e dal collega Magno che mi hanno preceduto, c'è da comprendere questa distinzione tra discariche pubbliche e private e a chi si riferisce questo provvedimento, anche perché ci sono delle formule matematiche particolarmente complesse che rimandano a determinazioni successive e a ricognizioni; quindi, anche nell'allegato alla deliberazione si va ad integrare il Piano dei rifiuti ma, in concreto, l'individuazione del merito del provvedimento potrebbe rimanere molto nebuloso.

Proprio per questo, vorrei capire come mai - sicuramente c'è la sentenza il Consiglio di Stato -, visto che in data 19 dicembre 2016 questo Consiglio regionale ha approvato il Piano dei rifiuti, a distanza di meno di un anno, si preveda l'integrazione dei criteri localizzativi delle discariche.

Delle due, l’una! Sul piano politico, volevo comprendere bene come mai non si è proceduto prima a definire specificamente il contenuto di questa proposta, che è intervenuta ad un anno di distanza. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea, ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Con molta rapidità, intervengo a precisazione. Ritengo che, a legger bene quella che è la premessa del provvedimento della Giunta regionale, si comprende che il numero di seicento è riferito ai siti di discariche di ogni tipo, ordine e grado presenti al momento del censimento dei siti di discarica dal 2007 e che si tratta di discariche, perlopiù, dismesse e che debbono essere oggetto di bonifica, altrimenti andremmo molto oltre una discarica a Comune, consigliere Magno.

C'è da dire che, nel merito, il provvedimento di ponderare ed inserire questo nuovo elemento di valutazione all'interno di quella che è la scelta delle discariche da utilizzare, al netto dell’intelligente osservazione rispetto al fatto che si tratti di discariche pubbliche o private, debba tenere in considerazione il fatto che, finalmente, in questa regione si aprirà la stura a garantire i territori che hanno già pagato tanto in termini di presenza di discariche all'interno del loro territorio.

La valutazione - lo vediamo dal provvedimento della Giunta - è data per le discariche dismesse, per quelle ancora in essere, per quelle private, per quelle pubbliche di ogni ordine e grado, non soltanto quelle per i rifiuti solidi urbani, ma anche, soprattutto, quelle per gli inerti.

Per cui, la valutazione che viene fatta - consigliere Pasqua - in base a dei parametri di carattere matematico, algebrico e aritmetico, lascia la sensazione di una maggiore certezza, perché è un parametro in più che offrirà, finalmente, in questa regione la valutazione di una più equa distribuzione della parte residuale di rifiuti. Perché non bisogna dimenticare,  consigliere Magno - soprattutto chi faceva parte di questo Consiglio nelle precedenti legislature – che, finalmente, la tendenza si è invertita e dall’apertura di discariche non dico indiscriminata, ma era quella la tendenza di carattere ideologico sulla cura e il trattamento dei rifiuti, si ha una tendenza nuova che è quella delle discariche zero, che non è soltanto l'enunciazione di un programma, ma è una tendenza efficace, effettiva che verrà valorizzata anche grazie a questo provvedimento. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro, ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Come al solito, il collega Giudiceandrea stimola ulteriori interventi. Quindi, non voleva essere scortesia nei confronti del collega Magno.

È chiaro che, sui parametri, siamo d'accordissimo e su questo non ci deve essere nessun equivoco. Però, se quanto sottolineato dal collega Giudiceandrea - e non abbiamo dubbi - è la sostanza di un atto specificare meglio se si tratta di discariche pubbliche e/o discariche private credo che costerà un po' di inchiostro in più e non credo grande fatica.

A questo bisogna anche aggiungere che dobbiamo comprendere che ci sono dei territori che hanno pagato un prezzo, sicuramente, nel passato: ricordo quando arrivavano i rifiuti dalla Sicilia o dalla Campania.

Tutti abbiamo memoria, ma, proprio perché bisogna arrivare al tanto agognato risultato delle discariche zero, credo che, forse, specificare meglio metta tutti quanti noi al riparo da equivoci o da interpretazioni, in quanto, spesso, delle leggi fatte in buona fede, ma con una scarsa precisione, possono lasciare spazio, credo, ad interpretazioni diverse. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio, ne ha facoltà.

OLIVERIO Mario, Presidente della Giunta regionale

Innanzitutto, vorrei ricordare che nelle settimane passate, in occasione di una delle ultime sedute di Consiglio regionale, ho proposto di organizzare, di calendarizzare alcune sedute tematiche.

Tra queste, ne ho proposta una sulla problematica dei rifiuti - lo ricorderete tutti quanti. Mi permetto di riproporre quest’esigenza. Senza voler caricare nessuno di responsabilità, abbiamo avuto, in questi ultimi giorni, alcune sedute di Consiglio regionale con all'ordine del giorno provvedimenti che sono stati già oggetto di esame da parte delle Commissioni.

Nella programmazione fino a fine anno, credo che bisognerà prevedere l’organizzazione di sedute tematiche, tra cui una sui rifiuti che considero di fondamentale importanza. Premesso questo, vorrei ricordare che questo Consiglio regionale, poco più di un anno fa, ha approvato uno strumento di fondamentale importanza: il Piano regionale dei rifiuti, uno strumento che ha stabilito le linee sulle quali agire, i vincoli, e anche le direttrici sulle quali la Regione, gli Enti locali, il complesso degli Enti che hanno competenza e responsabilità in materia devono attenersi.

Con questo provvedimento proponiamo di integrare un punto, che è quello relativo alle discariche. Mi preme dire – anzi, mi preme sottolineare – che la nostra strategia – che è stata, ed è uno dei capisaldi sui quali abbiamo costruito il Piano dei rifiuti – è quella di lavorare per discariche zero, tendere a discariche zero; questo lo facciamo in un territorio nel quale, malgrado la legislazione nazionale e gli orientamenti comunitari, nel corso degli ultimi decenni abbiamo avuto – di fatto – un pullulare di iniziative che hanno determinato una condizione di grave esposizione della Regione.

Non bisogna dimenticare che siamo in regime di infrazione per centinaia di discariche, altro che le 600 discariche a cui si faceva riferimento; le 600 discariche sono la fotografia di una situazione che deve essere ulteriormente messa a punto, perché vorrei ricordare che abbiamo 200 siti in infrazione, per i quali stiamo lavorando per uscire da questa condizione, attraverso un piano di bonifiche che sta già incominciando a produrre risultati. Bonificare una discarica – farlo a termini di legge e nel rispetto delle direttive comunitarie – significa non solo uscire dall'infrazione, ma risparmiare risorse che, altrimenti, la Regione pagherebbe annualmente, perché per ogni sito in infrazione la Regione paga 200 mila euro ogni anno – per capirci – e stiamo lavorando alacremente in questa direzione. Ecco perché ho chiesto – e ribadisco – la necessità di convocare una seduta ad hoc del Consiglio Regionale.

Secondo: ci siamo posti l’obiettivo di discariche zero, però è chiaro che “discariche zero” significa, praticamente, avere un governo dei processi – non è che qualcuno ha la bacchetta magica, o è come il re Mida, che si alza la mattina e tutto quello che tocca lo fa diventare oro – perché c’è bisogno di processi ed abbiamo innescato un processo virtuoso.

Consigliere Magno, capisco la vicenda specifica di Lamezia, però nessuno può negare che ci sia stato un netto miglioramento nelle condizioni di pulizia delle nostre città, nessuno può negarlo, nessuno può dimenticare che 3 anni fa nelle città capoluogo, oltre che in molti centri della nostra regione, c'erano montagne di rifiuti intorno ai cassonetti. Ricordo le festività natalizie, le estati nelle quali venivano turisti e fotografavano mucchi di rifiuti nelle nostre città.

Ci siamo posti il problema di fronteggiare l'emergenza e credo che, da questo punto di vista, un’inversione l'abbiamo data e l'abbiamo fatto con un rapporto cooperativo con i comuni, incentivando in primo luogo la raccolta differenziata, perché i risultati dicono che la raccolta differenziata è passata dal 12.5 per cento di fine 2014, a circa il 40, al 38 virgola qualcosa per cento al 30 giugno 2017, tendenza che stiamo – appunto – incentivando.

Non è un caso che abbiamo pubblicato due bandi per incentivare la raccolta differenziata a sostegno dei comuni – uno sopra i 5000 abitanti, e l'altro sotto i 5000 abitanti – che daranno un ulteriore impulso a questa impostazione; e non è un caso che, anche per quanto riguarda l'impiantistica, stiamo percorrendo una strada chiara e netta; abbiamo chiaro il percorso da seguire che è stato delineato nel Piano, ovvero quello di realizzare una impiantistica che superi la vecchia impostazione della termovalorizzazione – per capirci – del termovalorizzatore di Gioia Tauro, che doveva essere il rifugio peccatorum di tutti i rifiuti della regione, con il pendolarismo dei rifiuti da Rocca Imperiale a Gioia Tauro, da Tortora a Gioia Tauro, o dalle parti più periferiche dalla Calabria a Gioia Tauro, con enormi costi anche dal punto di vista dei trasporti e, quindi, con una notevole incidenza anche sulla tariffa, perché poi di questo si tratta in fin dei conti.

Abbiamo cambiato radicalmente quella impostazione e stiamo lavorando per dotare la Regione di una nuova impiantistica. Siamo già in uno stadio avanzato: Alli è già stata oggetto di una gara, c'è stato un ricorso da parte di una delle imprese concorrenti e, adesso, c'è stato un pronunciamento della Magistratura amministrativa, quindi si procederà al contratto e all’apertura del cantiere per realizzare il nuovo eco distretto, il nuovo impianto; Sambatello a Reggio Calabria e Rossano sono in dirittura d'arrivo per quanto riguarda l'acquisizione dei pareri, dei nulla osta eccetera per poter procedere alla gara – quindi altri due impianti – e, per quanto riguarda la vecchia impiantistica, in attesa che si realizzino nuovi impianti, ci sono investimenti già in itinere, anche cantierati che permettono la revampizzazione, la manutenzione straordinaria di questi di questi impianti per metterli nelle condizioni di poter lavorare. Quindi stiamo lavorando in questa direzione e, in questo quadro, abbiamo assunto la linea di procedere verso l'obiettivo di discariche zero, lavorare per discariche zero e, naturalmente, lavorare per discariche zero, significa intanto non procedere a nuove autorizzazioni. E, per dirla in modo chiaro, questa integrazione mette al riparo la Regione anche da possibili contenziosi, perché non procedere a discariche zero – proprio in relazione alla domanda che viene dai privati, per capirci – per procedere a discariche zero, bisogna avere parametri oggettivi e, quindi, un quadro di riferimento oggettivo.

Attraverso questo provvedimento non facciamo altro che procedere alla mappatura della situazione sul territorio, a capire in modo scientifico quante discariche ci sono in ogni provincia, quante discariche ci sono in ogni comune, di quale capacità di volumetria di abbancamento si dispone e, quindi, sulla base di questo preciso quadro poi si procederà, appunto, alle determinazioni anche in sede amministrativa, avendo una bussola però, che quella che è dettata dal Piano regionale dei rifiuti; quindi è proprio l'opposto, altro che favorire il privato per indebolire il pubblico, è proprio l'opposto: avere un’impostazione che sia rispondente alle esigenze del territorio, fare in modo che il governo di questo problema sia tale da farlo trasformare in una risorsa, come più volte è stato detto da più fonti, da più competenze, e da più istituzioni rispetto alla problematica dei rifiuti.

Quindi lavoriamo proprio in questo senso, questa è un’integrazione del Piano, è solo una piccola integrazione del Piano che facciamo alla luce di elementi che sono emersi, perché un Piano non è la Bibbia, ma uno strumento che deve essere anche adattabile e correggibile; è una piccola correzione, per procedere ad una ricognizione per stabilire quella che è la disponibilità di discariche allocate nei diversi territori, perché in passato abbiamo avuto – e non per responsabilità di alcuni, e non di altri – una situazione per cui c'è stata una concentrazione in alcuni territori ed un rifiuto, per motivi diversi, in altri territori; quindi dobbiamo procedere ad una bonifica per uscire dalle procedure di infrazione e per non continuare a pagare multe alla Commissione europea.

Stiamo andando in questa direzione: incentivare la raccolta differenziata; lo stiamo facendo con risultati importanti, grazie al fatto che anche nei comuni, grandi e piccoli, sta crescendo questa consapevolezza.

Terzo: un’impiantistica che sia rispondente e più prossima ai territori, evitando i mega impianti, come quelli che abbiamo pensato e realizzato nel corso degli anni passati – non a caso, ho fatto riferimento al termovalorizzatore di Gioia Tauro.

Quarto: lavorare in questo quadro per realizzare l'obiettivo discariche zero, perché questa impostazione ci permette di fare dei rifiuti, anche in Calabria, una risorsa; per esempio, di utilizzare tutta la parte differenziata – carta, ferro, plastica, vetro, eccetera eccetera – per iniziative ed attività industriali di trasformazione che possono essere un'opportunità anche per la nostra imprenditoria e per creare opportunità di lavoro

Non è un caso che intorno ad ogni impianto programmato abbiamo pensato all’eco distretto – l'abbiamo chiamato eco distretto – non un impianto nel quale si scaricano rifiuti, ma un impianto nel quale, appunto, c'è la possibilità di lavorare anche la parte differenziata dei rifiuti.

Stiamo lavorando in questa direzione. Certamente non abbiamo ancora realizzato l'obiettivo finale, ma passi in avanti sono stati realizzati e, in questo quadro, vorrei ricordarvi che stiamo lavorando anche per la costituzione degli ATO, perché questa problematica deve essere autogestita dai comuni, va messa in capo ai Comuni che – nell'ambito dell’ATO, dell'Ambito Territoriale Ottimale – dovranno determinarsi e, naturalmente, costruire per ogni comprensorio il sistema che deve avere il quadro di riferimento regionale, ma che deve anche responsabilizzare gli attori del territorio, che sono i comuni.

Chiaro che, in questa fase, abbiamo una condizione particolare – vorrei ricordarlo al consigliere Magno – una situazione che, praticamente, è stata distorta anche dalla mancata realizzazione negli anni passati, di questa dimensione di autogoverno dei comuni. Si è determinata una situazione che, per esempio, per quanto riguarda il 2013-2014-2015 ci impone di recuperare i costi del sistema dei rifiuti, perché i comuni – e non voglio buttare la croce sui comuni, per capirci, perché capisco le difficoltà di bilancio dei comuni, in molti casi, non tutti per la verità – hanno introitato le tariffe e non hanno pagato il servizio. Il servizio, quindi, è rimasto a carico del bilancio della Regione, tant'è che – parlo del 2013-2014-2015 – abbiamo definito un Piano di rientro, invitando i comuni a dilazionare in una pluriennalità quello che non hanno pagato in precedenza, considerando le difficoltà nelle quali gli stessi operano.

Per quanto riguarda le tariffe, vorrei dire – l'ho detto sin dall'inizio – abbiamo assunto – perché da 3 anni non si aggiornava il quadro delle tariffe in rapporto ai costi, perché la tariffa si determina il rapporto al costo complessivo del servizio – un quadro di riferimento che abbiamo dichiarato subito essere la base sulla quale aprire il confronto con i comuni con i quali difatti abbiamo avuto un confronto. Non abbiamo fatto marcia indietro, abbiamo proposto quella base come confronto e, adesso, sulla base di osservazioni si correggerà.

Ma il saldo finale – consigliere Magno – deve essere quello di coprire con le tariffe il costo dei rifiuti, poi naturalmente, la distribuzione della tariffa stabilità in modo articolato, come é giusto che sia, la premialità per coloro i quali hanno realizzato una percentuale di raccolta differenziata, e per altri no, benissimo. Però non abbiamo fatto marcia indietro, non abbiamo detto “quella delibera la buttiamo nel fuoco perché, appunto, non c'è bisogno di applicare le tariffe”, non sarebbe non solo legalmente possibile, ma non sarebbe serio affrontare i problemi in questi termini, perché non sarebbe sostenibile, ammesso che lo si volesse, e quindi è stata posta come base di confronto e ci siamo dati una scadenza con i comuni entro il 10 di novembre per definire, attraverso questo confronto, la nuova articolazione delle tariffe, avendo però consapevolezza – e devo dare atto ai Comuni di questa consapevolezza, ce l'hanno e non potrebbero non averla – che il saldo a copertura del costo è fuori discussione, chiaramente.

Ammesso che la Regione avesse un bilancio – e non ce l'ha – capace di mettere a disposizione risorse, non sarebbe nemmeno possibile dal punto di vista legale, come sapete, perché le tariffe, i servizi vanno coperti attraverso le tariffe, appunto. Questo è il quadro della situazione. Credo che per una migliore e più approfondita valutazione, sarebbe opportuno che in una seduta di Consiglio regionale, prima della fine dell'anno, si possa discutere con maggiore puntualità con dati, percentuali realizzate, stato dell'arte degli impianti, numero di comuni, complessivamente un quadro dettagliato della situazione. Credo che se leggete attentamente questa delibera – così come abbiamo approvato, se non ricordo male, all'unanimità il Piano dei rifiuti – questa integrazione potrebbe anche essere approvata con l'apporto di tutte le componenti del Consiglio regionale ma, naturalmente, ognuno valuterà in autonomia come determinarsi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Avevamo detto che la votavamo. Era solo una precisazione al Presidente. No, assolutamente, intanto accolgo l'idea del presidente Oliverio di una seduta di Consiglio specifica in modo ovviamente favorevole rispetto a dei dati e alla criticità dei tanti pagamenti mancati che abbiamo subito – presidente Oliverio – all'epoca delle Ato delle province sulla depurazione, quando i comuni non versavano, e quindi la famosa partita di giro, una materia che conosciamo perfettamente. C'eravamo detti, presidente Oliverio, che davamo per scontato che non si favorisse il privato, assolutamente. Abbiamo detto soltanto che eravamo d'accordo a votare inserendo una piccola aggiunta “impianti pubblici, impianti privati”; quindi siamo favorevoli all’atto, ma non riteniamo che sia lesa maestà aggiungere che sono inclusi anche gli impianti dei privati. Grazie.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi?

 

(Interruzione)

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Mario, Presidente Giunta regionale

Accolgo la vostra osservazione, però la precisazione è proprio tesa a dire che, oltre alle discariche private, vanno anche considerate le discariche pubbliche ai fini della volumetria, non che le discariche private sono escluse, per capirci.

Mi scusi, nel provvedimento ci sono due punti. Leggiamo il provvedimento. Il provvedimento non precisa “discarica pubblica e privata”, no. Il provvedimento parla delle discariche, di impianti di discariche, di tutto. Aspetti, se vogliamo precisare va bene ma, per chiarezza, mi preme dire che il provvedimento parla di discariche; poi, il punto a cui si faceva riferimento sotto, alla fine, al penultimo capoverso, è proprio al fine di pensare che si contempli solo la parte privata e le discariche pubbliche sono esonerate e si fa quella precisazione, per capirci, consigliere Magno. Vogliamo ulteriormente precisarlo, precisiamolo.

PRESIDENTE

Con la precisazione del presidente Oliverio mi permetto, però, di chiarire all'Aula che va bene la discussione, l'approfondimento eccetera, ma il testo è stato licenziato da due Commissioni, dalla competente e dalla bilancio all'unanimità dei gruppi presenti, quindi era già ampiamente noto e approfondito a tutto il Consiglio regionale. Poniamo in votazione questo testo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (Gruppo misto)

Mi scusi, Presidente, non faccia a lavare le mani. Il Presidente ha chiarito una cosa adesso e, con questo chiarimento, che dice che questa parte viene inserita per rafforzare il fatto delle discariche pubbliche e che, comunque, il coefficiente riguarda tutte le discariche – sia pubbliche sia private – a questo punto votiamo favorevolmente, ma in base alla precisazione che ha fatto il Presidente.

PRESIDENTE

Bene, allora pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

É approvato all'unanimità.

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 262/10^ di iniziativa del consigliere F. Sergio recante: “Disposizioni per agevolare l’uso dei locali di stagionatura tradizionali – Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2004, n. 5 (Norme per l’individuazione dei prodotti a base di latte ritenuti storici e/o tradizionalmente fabbricati)”

PRESIDENTE

Passiamo al quarto punto all'ordine del giorno: Proposta di legge numero 262/10^ di iniziativa del consigliere Sergio recante: “Disposizioni per agevolare l'uso dei locali di stagionatura tradizionali - modifica alla legge regionale 23 febbraio 2004, numero 5 norme per l'individuazione dei prodotti a base di latte ritenuti storici o tradizionalmente fabbricati”.

Cedo la parola al relatore del provvedimento, consigliere Sergio, delegato dal presidente Aieta. Prego.

SERGIO Franco (Oliverio presidente), relatore

Signor presidente, onorevoli colleghi, la presente proposta di legge reca norme di modifica delle disposizioni regionali che individuano i prodotti a base di latte storicamente riconosciuti, oppure fabbricati con metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura che risultano consolidate nel tempo; infatti la disposizione vigente ha creato non pochi problemi di carattere interpretativo circa l'opportunità per gli operatori del settore di produrre secondo i metodi di stagionatura naturale in deroga a quanto previsto dalla normativa in materia.

Ora, da tempo, diversi operatori del settore si sono prefissati l'obbligo di poter recuperare e utilizzare l’antica e tradizionale stagionatura dei formaggi nelle cavità naturali, o mura domestiche con pareti geologicamente naturali, affinché questa antica eredità culturale tramandatasi non vada del tutto perduta.

Già molte Regioni italiane hanno emanato dei provvedimenti di deroga sul loro utilizzo. L’approvazione di un tale provvedimento, pertanto, rappresenta una risposta tempestiva e concreta agli operatori del settore lattiero-caseario calabrese che, per il tramite dell'Associazione culturale Cletarte, hanno manifestato l'opportunità e la volontà di recuperare l'antica tradizionale stagionatura dei formaggi nelle cavità naturali o mura domestiche con pareti geologicamente naturali in fosse, al fine di tramandare questa antica eredità culturale anche, e non solo, perché potrebbe dar luogo a nuove opportunità di crescita per i piccoli produttori e le PMI della filiera formaggi, ma consentirebbe inoltre di tutelare e valorizzare i prodotti tradizionali e tipici del territorio calabrese che rappresentano un patrimonio culturale di indicibile valore.

Ringrazio il presidente Aieta e tutti i componenti della Commissione per la velocità con cui hanno proceduto all'esame e all'approvazione della proposta. Per quanto esposto, chiedo a codesto onorevole consesso l'approvazione della presente proposta.

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Allora passiamo all'esame del provvedimento:

Articolo 1

(E’ approvato)

 

Articolo 2

(E’ approvato)

 

Articolo 3

(E’ approvato)

 

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

Legge regionale numero 39/1995 – Nomine di competenza del Consiglio regionale come da elenco allegato

PRESIDENTE

Quinto punto all'ordine del giorno relativo alla legge regionale 39/1995. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Prego consigliere.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici progressisti)

Grazie Presidente. Per quanto riguarda il quinto punto all'ordine del giorno, chiediamo l'applicazione dell'articolo 2, comma 3, della legge regionale 4 agosto 1995, numero 39, nonché dell'articolo 113 del Regolamento interno del Consiglio regionale, che affida al Presidente del Consiglio la scelta riguardo alle nomine, di concerto con i capigruppo. Grazie.

ROMEO Sebastiano (Partito democratico)

Era per chiedere l’ultimo rinvio.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta del consigliere Giudiceandrea.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 274/10^ di iniziativa del consigliere Romeo recante: “Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione di enti pubblici previsti da disposizioni di leggi regionali”

PRESIDENTE

Passiamo al progetto di legge 274/10^ a firma del consigliere Romeo. Prego consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito democratico)

Illustro brevemente la relazione descrittiva. Risultano scaduti i termini previsti da diverse disposizioni di legge regionale in materia di conclusione di procedura di liquidazione di Enti pubblici.

Si ritiene, pertanto, opportuno presentare la presente proposta di legge, recante: “Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione di Enti pubblici previsti dalle disposizioni di leggi regionali”. In sostanza, con queste modifiche, chiediamo che sia prorogata la liquidazione dell’Afor e delle Comunità montane. E’ contenuta anche la norma sull'invarianza della spesa.

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Allora votiamo articolo per articolo. Passiamo all’esame del provvedimento:

Articolo 1

(E’ approvato)

 

Articolo 2

(E’ approvato)

 

Articolo 3

(E’ approvato)

Votiamo la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 193/10^ di iniziativa del consigliere Arruzzolo, recante: “Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale”.

PRESIDENTE

Passiamo all'ultimo punto all'ordine del giorno che é la proposta di provvedimento amministrativo numero 193/10^ a firma del consigliere Arruzzolo. Il consigliere Arruzzolo ha facoltà di illustrarla.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Sì, grazie Presidente. Con la presente proposta si intendono apportare delle modifiche all'articolo 29 del Regolamento interno “Composizione delle Commissioni permanenti”, al fine di evitare per qualsivoglia motivazione la paralisi dell'attività amministrativa e, quindi, dare continuità all'opera delle Commissioni.

All'articolo 29, comma 7, dopo le parole “Il Consiglio regionale”, si aggiungono le parole “e in ogni caso, non oltre sei mesi dalla data del rinnovo stesso”.

All'articolo 29, dopo il comma 7, si aggiunge il comma 7 bis “le Commissioni e i loro componenti permangono nelle funzioni fino all'avvenuto rinnovo, fermi restando i limiti temporali indicati dal comma 7”. Chiedo, inoltre, di inserire nel testo del deliberato d'approvazione della modifica regolamentare che la stessa si applichi anche alle procedure in corso di rinnovo delle Commissioni consiliari.

PRESIDENTE

Questo provvedimento é già firmato da tutti i capigruppo presenti in Aula e da altri consiglieri. Pongo in votazione il provvedimento 193/10^.

 (Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Avendo esaurito i punti all'ordine del giorno, la seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 18,19

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Esposito, Guccione, Neri, Sculco, Tallini, Viscomi.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri regionali:

Arruzzolo, Graziano, Gentile, Cannizzaro - “Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale” (P.P.A. n. 193/10^)

E' stata assegnata alla quinta Commissione - Riforme - per il parere.

(Così resta stabilito)

Adesione di consigliere regionale a gruppo consiliare

Si comunica che, con nota del 25 ottobre u.s., acquisita al protocollo generale al n. 43329 del 26 ottobre 2017, il consigliere regionale Vincenzo Pasqua ha dichiarato di volere aderire, con effetto immediato, al Gruppo consiliare "MISTO".

Interrogazioni a risposta immediata

Graziano - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

nel febbraio 2003 veniva costituita la società So.Ri.Cal. Spa per la gestione della rete idrica regionale;

alla nascente società, partecipata per il 53,5% delle quote dalla Regione Calabria e per la restante parte dal soggetto Acque di Calabria Srl, venivano affidati in concessione tutti gli impianti ex Cassa per il Mezzogiorno: 6000 km di condotte, 900 serbatoi, 300 impianti di sollevamento;

13 impianti di potabilizzazione;

7 traverse di derivazione e 2600 nodi di erogazione;

il contratto di gestione di So.Ri.Cal ha durata trentennale;

in 14 anni di gestione, la So.Ri.Cal ha prodotto un debito di circa 372 milioni di euro, oggi razionalizzato a circa 215 milioni a seguito di gestione commissariale insediatasi nel 2012;

i debitori di So.Ri.Cal. Spa sono tutti enti pubblici e principalmente i grandi comuni calabresi e la stessa Regione Calabria attraverso la società Arsac;

considerato che nei mesi scorsi la parte privata, la Acque di Calabria Srl, che detiene le quote minoritarie dì So.Ri.Cal. Spa, ha manifestato la volontà di voler cedere le proprie azioni societarie;

lo scorso mese di settembre 2017, nel corso di una conferenza stampa, il Presidente della Giunta regionale della Calabria ha manifestato l'intenzione di voler dismettere la partecipazione della Regione da ben 19 società partecipate e, viceversa, di mantenere e potenziare la partecipazione in ben sette società ritenute strategiche per la "struttura Calabria";

nella memoria di tutte le società citate dal governatore Oliverio non si fa alcun riferimento a So.Ri.Cal. Spa, nonostante la stessa sia una tra le più importanti società amministrate dalla Regione e quella con il maggior volume di debiti;

l'azione di So.Ri.Cal Spa per riscuotere i crediti maturati negli ultimi 14 anni è risultata inefficace e il debito, salvo il varo di una nuova strategia di marketing aziendale cosiddetta business to customer tra fornitore del servizio e clienti, ha pochissime possibilità di essere ripianato;

i cittadini continuano a pagare ai Comuni, comunque inadempienti, esosi canoni per l'approvvigionamento idrico;

gli stessi comuni, probabilmente, utilizzano gli introiti dei canoni idrici per pagare altri servizi;

negli ultimi anni alcune regioni del meridione, tra cui la Puglia e la Basilicata, reduci dalla co-gestione fallimentare delle reti idriche regionali e dei bacini idrici di approvvigionamento, hanno deciso di avviare una più efficace gestione della rete idrica che attraverso la gestione diretta dei pagamenti dei canoni idrici riesce a garantire costante manutenzione degli acquedotti ed un'erogazione più efficiente -:

quali urgenti e improcrastinabili iniziative la Regione Calabria intende adottare per avere una gestione diretta dei pagamenti dei canoni idrici tra ente erogatore (Regione) e fruitore finale (cittadino), senza il passaggio intermedio del Comune e soprattutto senza la realizzazione di nuove società fatte nascere appositamente per il servizio di riscossione che rappresentano solo un ulteriore spreco e un aggravio burocratico nonché di spesa e se ha al vaglio una soluzione in "saldo e stralcio" con i comuni morosi così da chiudere definitivamente il debito e ripartire con una nuova gestione del servizio.

(317; 30/10/2017)

Proposta di legge numero 83/10^ di iniziativa del consigliere A. Bova, recante: “Modifica dei confini territoriali dei comuni di Petronà e Belcastro della provincia di Catanzaro” (Del. n.254)

Art. 1

(Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Petronà e Belcastro)

  1.  Con effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge, i confini territoriali tra i Comuni di Petronà e Belcastro, della Provincia di Catanzaro, sono rettificati secondo quanto risulta dalla relazione descrittiva (Allegato A) e dalla planimetria (Allegato B).

Art. 2

(Clausola di neutralità finanziaria)

  1.  Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 54/10^ di iniziativa dei consiglieri O. Greco,F. Sergio recante: “Valorizzazione dieta mediterranea italiana”
Proposta di legge numero 113/10^ di iniziativa del consigliere G. Morrone recante: “Valorizzazione dieta mediterranea italiana” (Del. n.255)

Art. 1

(Finalità)

  1.  La Regione Calabria con la presente legge:

       a)  promuove la Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera, ove è stato effettuato lo Studio cooperativo internazionale di epidemiologia della cardiopatia coronarica, altresì denominato Seven Countries Study (SCS), considerato come modello di sviluppo culturale e sociale, fondato su un insieme di pratiche tradizionali, competenze, conoscenze tramandate di generazione in generazione, che vanno dal paesaggio all'alimentazione, ivi incluse le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e il consumo di cibo secondo un modello nutrizionale costante, nel tempo e nello spazio, nonché quale regime nutrizionale riconosciuto dalla comunità scientifica

internazionale per i suoi benefici effetti;

       b)  valorizza e diffonde, in particolare, la Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera, come stile di vita per il mantenimento del buono stato di salute;

       c)  riconosce e adotta i criteri di adeguatezza mediterranei, stabiliti dalla comunità scientifica, per una dieta salutare di cui all’Allegato n. 1;

       d) attiva un partenariato con i sette Paesi del SCS e, in particolare, con la Croazia e la Grecia, per il riconoscimento di Nicotera quale sito “patrimonio dell’umanità” tra quelli ricompresi nel SCS dai quali trae origine il modello alimentare salutare;

       e)  promuove interventi diretti a sostenere la diffusione del modello nutrizionale e le attività economiche, ambientali, sociali e culturali legate a tale stile alimentare, con misure dirette a valorizzare il patrimonio storico-culturale ad essa connesso;

       f)  promuove lo sviluppo di progetti ed iniziative di studio e di ricerca, culturali ed enogastronomiche, a livello regionale, interregionale ed internazionale;

       g)  predispone annualmente bandi diretti a sostenere lo sviluppo di filiere enogastronomiche dedicate alla commercializzazione dei prodotti tipici caratterizzanti la Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera.

Art. 2

(Istituzione Osservatorio della Dieta mediterranea di riferimento)

  1.  La Regione, ai fini dell'attuazione della presente legge, istituisce l'Osservatorio della Dieta mediterranea italiana di riferimento (ODMIR) di Nicotera, con funzioni consultive, programmatiche e di monitoraggio per la promozione della stessa dieta. L’Osservatorio ha sede in Nicotera, previo accordo con l’amministrazione comunale.

  2.  Il Presidente della Giunta regionale, con apposito decreto, definisce funzioni e competenze dell’ODMIR, declinandone i contorni, al fine di:

       a)  promuovere, a livello regionale, interregionale, nazionale e internazionale la diffusione del modello di Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera;

       b)  tutelare le origini culturali del modello di Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera, mediante la valorizzazione degli aspetti nutrizionali, storici, culturali, sociali, economici, paesistici ed ambientali e la loro trasmissione alle future generazioni;

       c)  provvedere alla definizione della programmazione degli interventi di promozione, sperimentazione, sviluppo e valorizzazione, a livello nazionale ed internazionale, della Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera.

  3.  Per la partecipazione alle attività dell’ODMIR non sono previsti rimborsi spese o indennità di alcun tipo.

Art. 3

(Struttura ed attività dell’ODMIR)

  1.  L’ODMIR opera attraverso i seguenti organismi:

       a)  Consiglio direttivo;

       b)  Comitato scientifico.

  2.  Il Consiglio direttivo si riunisce con cadenza trimestrale ed è composto da tre membri, di cui uno con funzione di Direttore, nominato dal Presidente della Giunta regionale, uno nominato dal Consiglio regionale ed uno nominato dal Comune di Nicotera.

  3.  Il Comitato scientifico è composto da esperti nominati dal Consiglio regionale, selezionati per come segue:

       a)  un rappresentante del Dipartimento di Farmacia e Scienze della salute e della nutrizione dell'Università della Calabria – UNICAL, Arcavacata di Rende (CS);

       b)  un rappresentante del Dipartimento Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria;

       c)  un rappresentante del Dipartimento Scienze della salute dell’Università Magna Graecia di Catanzaro;

       d) un rappresentante della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa;

       e)  un rappresentante della Camera di Commercio regionale;

       f)  un rappresentante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO);

       g)  un rappresentante di Confindustria regionale;

       h)  un rappresentante dell'Istituto nazionale per la dieta mediterranea e la nutri genomica (INDIM);

       i)   un rappresentante dell’Accademia internazionale della Dieta mediterranea italiana di riferimento – Città di Nicotera.

Art. 4

(Strumenti attuativi)

La Regione Calabria, per la promozione della Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera:

       a)  istituisce l'Albo regionale dei prodotti e delle ricette del modello di Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera;

       b)  regolamenta le modalità di iscrizione all'Albo di cui alla lettera a) e utilizza gli strumenti secondo procedure definite dall'ODMIR ai sensi dell'articolo 2;

       c)  istituisce il marchio regionale identificativo della Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera al fine di salvaguardare e valorizzare lo stile di vita promosso dalla stessa e promuovere, a livello regionale, nazionale e internazionale, i prodotti ad essa connessi ed il patrimonio culturale che la caratterizza, unitamente ai paesaggi rurali e storici e alle colture tipiche tradizionali, con particolare riferimento alle produzioni di nicchia. Con apposito regolamento, elaborato dall’ODMIR entro sei mesi dalla sua istituzione, il Consiglio regionale definisce le procedure per la concessione, la verifica e il controllo del marchio. L’uso del marchio ha la finalità di rendere maggiormente visibili e più facilmente identificabili i prodotti del territorio calabrese. L’ODMIR, sulla base del regolamento, con atto motivato insindacabile, valuta le domande di concessione del marchio, rispondendo agli interessati entro due mesi dalla data di presentazione della domanda ed effettua, con cadenza almeno biennale, la verifica circa la permanenza delle condizioni e delle modalità d’uso dello stesso;

       d) istituisce le Roccaforti della Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera, quali presidi territoriali, singoli o con la costituzione di consorzi locali pubblici o privati, identificanti territori con particolari produzioni e relative comunità culturali (ad es. arbereshe, occitana, grecanica, permanenze ebraiche, arabe, sinti, ecc.) caratterizzanti, per le loro specificità, il modello di Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera. Il Presidente della Giunta regionale identifica le Roccaforti della Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera, con proprio decreto, su proposta del Comitato scientifico dell'ODMIR, in attuazione di apposito regolamento, proposto dal Comitato stesso e deliberato dal Consiglio regionale entro un anno dall'approvazione della presenta legge;

       e)  istituisce il Premio Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera al fine di promuoverne la sua completa applicazione. Il Premio è attribuito ai soggetti pubblici e privati di livello regionale, interregionale ed internazionale, che si distingueranno nella promozione della stessa attraverso:

            1)           l'identificazione e l'implementazione delle produzioni da inserire nell'Albo di cui alla lettera a);

            2)           l'utilizzo, nei servizi di mensa scolastica, ospedaliera, di comunità e nei ristoranti dei prodotti regionali iscritti nell'Albo di cui alla lettera a) o identificati con il marchio di cui alla lettera c);

            3)           l’attività di fornitura e commercializzazione di prodotti alimentari iscritti nell'albo dei prodotti e delle ricette del modello di Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera o identificati con il marchio di cui alla lettera c);

            4)           l’attività di studio, ricerca, formazione e informazione dei valori dello stile di vita della Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera. I criteri, le modalità e il luogo di conferimento del Premio sono annualmente proposti dall'ODMIR e pubblicati attraverso apposito bando sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria (BURC);

       f)  istituisce nelle scuole della regione e nelle relative mense, in concomitanza con il conferimento del Premio di cui alla lettera e), la Settimana di promozione della Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera, con attività formative e informative inerenti al benessere derivante dall’applicazione di tale dieta. L'iniziativa è programmata attraverso apposito bando annuale pubblicato nel BURC;

       g)  attiva un forum, con cadenza annuale, a carattere nazionale ed internazionale, quale luogo di incontro e di sviluppo delle tematiche di cui alla presente legge. I compiti, le attività, le modalità operative, di funzionamento e di organizzazione del forum sono definite sulla base di apposito disciplinare elaborato dall'ODMIR ed approvato dal Consiglio regionale.

Art. 5

(Disposizioni finanziarie)

  1.  Agli oneri derivanti dalle disposizioni contenute nella presente legge, determinati nel limite massimo di euro 160.000,00 per l'esercizio finanziario 2017 e di euro 100.000,00 per le annualità 2018 e 2019, si provvede mediante l'utilizzo del “Fondo occorrente per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l'approvazione del bilancio”, iscritto al programma U.20.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019 che presenta la necessaria disponibilità. Alla copertura finanziaria degli oneri per le annualità successive si provvede nei limiti consentiti dalle effettive disponibilità di risorse autonome, per come stabilite nella legge di approvazione del bilancio di previsione.

  2.  La Giunta regionale è autorizzata ad effettuare le necessarie variazioni allo stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019 con prelievo dal fondo speciale di cui al comma 1 ed allocazione al programma U.13.07 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

Art. 6

(Disposizione abrogativa)

1. La legge regionale 23 settembre 2013, n. 45 (Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea) è abrogata.

Art. 7

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore a partire dal sessantesimo giorno successivo alla data della sua pubblicazione nel BURC.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 184/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Integrazione criteri localizzativi Piano Regionale Gestione Rifiuti” (Del. n.256)

Il Consiglio regionale

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 327 del 25 luglio 2017 recante: "Integrazione criteri localizzativi Piano regionale gestione rifiuti", con cui si propone al Consiglio regionale di integrare, ai sensi dell'articolo 199, comma 3, lettera l), i criteri localizzativi di cui ai capitoli 19 e 23.6 del PRGR, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 156 del 19.12.2016, relativi agli impianti di recupero e smaltimento rifiuti;

visti:

la direttiva europea 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti;

il decreto legislativo n. 152/2006 recante: "Norme in materia ambientale";

il decreto legislativo n. 205/2010 recante: "Disposizione di attuazione della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti";

il decreto legge n. 138/11 convertito con la legge n. 148/11;

il decreto direttoriale 7 ottobre 2013 del Ministero dell'Ambiente che adotta il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti;

la legge regionale n. 14 dell' 11 agosto 2014 recante: "Riordino del servizio dei rifiuti urbani in Calabria";

il Piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla O.D.P.C. n. 6294 del 30 ottobre 2007;

la D.G.R n. 407 del 21 ottobre 2015 recante “Approvazione aggiornamento delle linee guida per la rimodulazione del Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Calabria”;

la D.G.R n. 469 del 14 novembre 2014 recante ''Approvazione Programma Regionale di Prevenzione dei Rifiuti";

la D.G.R n. 381 del 13/10/2015 avente ad oggetto "Attuazione della legge regionale n. 14/2014 delimitazioni degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e delle Aree di Raccolta Ottimali (ARO) approvazione schema di convenzione e schema di regolamento per la costituzione e il funzionamento delle Comunità d'Ambito";

il Regolamento regionale n. 3 del 4 agosto 2008 e ss. mm. e ii. recante: "Regolamento regionale delle procedure di valutazione di Impatto Ambientale, Valutazione Ambientale Strategica e delle procedure di rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali";

il Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato dal Consiglio regionale della Calabria con delibera n. 156 del 19 dicembre 2016;

preso atto che:

l'art. 196 del d.lgs. n. 152/2006 "Norme in materia ambientale", in coerenza con la disciplina comunitaria, demanda alle regioni la predisposizione, l'adozione e l'aggiornamento dei Piani regionali di gestione dei rifiuti (PRGR) di cui all'art. 199 nel rispetto dei principi e delle finalità ivi indicate;

la lettera l), del comma 3, dell'art. 199 del d.lgs 152/2006, stabilisce che i Piani regionali di gestione dei rifiuti debbano contenere inoltre: "i criteri per l'individuazione, da parte delle province, delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti";

rilevato che la quarta Commissione consiliare ha approvato il provvedimento in oggetto nella seduta del 10 ottobre 2017;

delibera

di approvare l’integrazione dei criteri localizzativi del Piano regionale di gestione dei rifiuti, che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 262/10^ di iniziativa del consigliere F. Sergio recante: “Disposizioni per agevolare l’uso dei locali di stagionatura tradizionali – Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2004, n. 5 (Norme per l’individuazione dei prodotti a base di latte ritenuti storici e/o tradizionalmente fabbricati)” (Del. n.257)

Art. 1

(Modifiche alla l.r. 5/2004)

1.    Dopo il comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale 23 febbraio 2004, n. 5 (Norme per l'individuazione dei prodotti a base di latte ritenuti storici e/o tradizionalmente fabbricati) è aggiunto il seguente:

  "1 bis. I locali di cui al comma 1 possono avere:

       a)  pareti geologicamente naturali;

       b)  muri, pavimenti, soffitti e porte non lisci, non impermeabili, non resistenti, senza rivestimento chiaro o non composti di materiale inalterabile;

       c)  dispositivi e utensili di lavoro destinati ad entrare a contatto diretto con le materie prime e i prodotti in materiale non resistente alla corrosione, non facili da lavare e disinfettare (assi di legno e attrezzature tradizionali).".

Art.2

(Clausola di neutralità finanziaria)

 

1.    Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1.    La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Legge regionale numero 39/1995 – Nomine di competenza del Consiglio regionale come da elenco allegato

Art. 1

(Ambito di applicazione)

1. Le disposizioni della presente legge si applicano agli organi di amministrazione attiva, consultiva e di controllo della Regione nonché degli enti anche economici, e delle aziende da essa dipendenti.

2. Le disposizioni stesse si applicano, in quanto compatibili, anche alle nomine o alle designazioni di componenti degli organi di enti pubblici quando alla loro nomina concorrono la Regione o gli enti da essa dipendenti. Si applicano, altresì, alle nomine dei componenti degli organi di persone giuridiche e società a partecipazione regionale, nonché alle nomine di organi monocratici di amministrazione straordinaria per le quali è previsto il termine della durata in carica.

3. Le disposizioni della presente legge non si applicano agli organi fondamentali della Regione e agli organi in cui si articola il Consiglio regionale.

Art. 2

(Scadenza e ricostituzione degli organi)

1. La ricostituzione degli organi di cui al comma 1 dell'art. 1 deve avvenire in tempo utile affinché il relativo atto consegua efficacia prima della scadenza degli stessi.

2. Ove non si provveda nel termine di cui al comma 1, gli organi debbono essere ricostituiti entro il periodo di proroga di cui all'art. 6.

3. Nel caso in cui, almeno tre giorni prima della scadenza del termine di proroga, la nomina non sia stata ancora effettuata, ad essa provvede, prima della scadenza del termine medesimo, il Presidente del Consiglio regionale.

4. Gli organi ricostituiti ai sensi dei commi 2 e 3 esercitano immediatamente le loro funzioni anche se il periodo di proroga non sia ancora esaurito.

Art. 3

(Scadenza per fine legislatura)

1. Gli organi e le nomine la cui durata in carica è indicata con generico riferimento alla durata del Consiglio regionale o alla legislatura scadono il novantesimo giorno successivo alla data di insediamento del Consiglio regionale. Qualora le nomine relative alla

ricostituzione degli organi di cui al comma 1 divengano esecutive prima della scadenza del termine indicato nello stesso comma, esse sono immediatamente operative.

Art. 4

(Scadenza per disposizione di legge)

1. Gli organi e le nomine la cui durata in carica è fissata da specifiche disposizioni di legge scadono con lo spirare del termine previsto dalle citate disposizioni.

Art. 5

(Nomine su designazione)

1. Quando gli organi regionali debbono provvedere previa designazione di altri soggetti, le designazioni devono essere richieste entro il sessantesimo giorno precedente la scadenza ordinaria.

2. Qualora le designazioni non pervengano in tempo utile, l'organo competente provvede a costituire ugualmente il collegio, purché risultino designati o nominati almeno la metà dei componenti. In tal caso il Collegio opera nella pienezza dei poteri e viene integrato mano a mano che pervengono le designazioni.

3. Nel caso in cui non è possibile costituire il collegio con le modalità di cui al comma precedente, si prescinde dalla pronuncia dell'organo in tutti i procedimenti in cui esso ha funzione consultiva. Ove, invece, si tratti di organi di amministrazione attiva, il Presidente della Giunta regionale nomina un Commissario, in possesso dei requisiti richiesti per ricoprire la carica, che opera fino alla ricostruzione dell'organo.

4. Il Presidente della Giunta regionale provvede, altresì, secondo le stesse modalità di cui al comma 3, alla nomina di un Commissario per gli organi da costituirsi con procedimenti elettorali quando gli organi stessi siano scaduti e non si sia provveduto alle nuove elezioni.

Art. 6

(Regime di proroga)

1. Salvo espressa diversa disposizione, gli organi amministrativi non ricostituiti alla loro scadenza sono prorogati per quarantacinque giorni. In questo periodo gli organi di amministrazione scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione nonché gli atti urgenti ed indifferibili con indicazione specifica dei motivi di urgenza ed indifferibilità.

2. Decorso il periodo di cui al comma 1 senza che si sia provveduto alla ricostituzione, gli organi scaduti decadono e gli atti eventualmente adottati sono nulli di diritto e per le attività prestate non possono essere corrisposti indennità, compensi e rimborsi spese di qualsiasi natura.

3. Gli organi costituiti nel periodo di proroga esercitano immediatamente le loro funzioni, anche nel periodo di proroga non esaurito.

Art. 7

(Responsabilità)

1.Rispondono dei danni determinati dalla decadenza degli organi i soggetti che vi abbiano dato causa e quanti non hanno esercitato i poteri sostitutivi previsti dalla presente legge.

Art. 8

(Requisiti per le nomine)

1.Tutte le persone chiamate a svolgere funzioni presso qualsiasi ente ed organismo, impresa o soggetto giuridico di qualsiasi natura di rappresentanza della Regione o per scelte di alcuno dei suoi organi, debbono possedere i requisiti necessari e l'esperienza adeguata per esercitare le dette funzioni e non trovarsi nelle condizioni di incompatibilità previste dalla legislazione statale vigente nel momento in cui viene effettuata la nomina o designazione.

2.I requisiti di cui al comma precedente devono risultare da apposito “curriculum” ricavabile dall'esercizio di almeno cinque anni di attività professionale riconducibile all'incarico, che ogni aspirante alla nomina deposita presso la Segreteria Generale del Consiglio regionale almeno cinque giorni prima della seduta in cui la nomina viene trattata.

2 bis. Si prescinde dal possesso dei requisiti di cui al presente articolo se l’aspirante alla nomina ha esercitato il mandato di Consigliere regionale per una legislatura1.

3.L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale curerà la verifica dei requisiti di cui al precedente comma ed assicurerà un'adeguata pubblicizzazione dell'elenco delle nomine da effettuare attraverso il Bollettino Ufficiale della Regione Calabria, inserzioni su due quotidiani nazionali e due locali ed avvisi su televisioni locali.

Art. 9

(Adempimenti successivi alla nomina)

1.Coloro che sono stati nominati o designati con la procedura prevista dagli articoli precedenti, sono tenuti, entro venti giorni dalla ricezione dell'avviso della nomina o della designazione, a comunicare per iscritto al Presidente del Consiglio regionale secondo le rispettive competenze per la nomina, la propria accettazione dichiarando nel contempo:

a)l'inesistenza o la cessazione delle condizioni ostative;

b)l'inesistenza di conflitti d'interesse in relazione all'incarico da assumere;

c)la consistenza del proprio patrimonio alla data della nomina e le entrate proprie del nucleo familiare.

2.Qualora, successivamente, le persone nominate o designate vengano a trovarsi in una delle situazioni di cui ai punti a) e b) del comma 1 sono tenute a dare immediata comunicazione al Presidente del Consiglio o della Giunta regionale.

3.Analoga comunicazione, per quanto concerne il punto c) del comma 1, deve essere presentata entro il trentesimo giorno successivo alla definitiva scadenza del mandato.

4.La mancanza o l'infedeltà delle dichiarazioni di cui ai commi 1 e 2, in qualsiasi momento accertata in contraddittorio con l'interessato, comporta la decadenza della nomina o designazione, salva la validità degli atti compiuti.

Art. 10

(Dati sulle nomine)

1.Presso il Consiglio regionale è istituito l'albo delle nomine conferite, ai sensi della presente legge. L'albo è predisposto, tenuto ed aggiornato dallo Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale secondo modalità che assicurino una agevole consultazione dello stesso e la possibilità di una completa conoscenza degli atti di nomina, di cui tutti i cittadini hanno diritto di prendere visione.

2.La Presidenza del Consiglio regionale per i casi in cui le nomine siano di competenza del Consiglio e la Presidenza della Giunta in tutti gli altri casi provvedono alla tenuta ed all'aggiornamento di tutti i dati relativi ai termini di scadenza, proroga e decadenza degli organi di amministrazione attiva, consultiva e di controllo.

Art. 11

(Norme transitorie e finali)

1.In sede di prima applicazione i termini fissati al precedente articolo 6 decorrono dalla data di entrata in vigore della presente legge.

Art. 12

(Abrogazioni)

1.È abrogata la legge regionale 5 agosto 1992, n. 13, nonché ogni altra disposizione in contrasto con le norme di cui alla presente legge.

Art. 13

(Dichiarazione d'urgenza)

La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 274/10^ di iniziativa del consigliere Romeo recante: “Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione di enti pubblici previsti da disposizioni di leggi regionali” (Del. n.258)

Art. 1

(Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione

di enti pubblici regionali)

1.    La procedura di liquidazione dell'Azienda forestale regionale (AFOR) è conclusa entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge da un commissario liquidatore nominato ai sensi dell'articolo 13, comma 4, della legge regionale 16 maggio 2013, n. 25 (Istituzione dell'Azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna - Azienda Calabria Verde - e disposizioni in materia di forestazione e di politiche della montagna).

2.    Le procedure di liquidazione di cui all'articolo 4 della legge regionale 29 dicembre 2015, n. 30 (Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione o di accorpamento di persone giuridiche, pubbliche o private, previsti da disposizioni di leggi regionali), sono concluse entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge.

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1.    Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1.    La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 193/10^ di iniziativa del consigliere Arruzzolo, recante: “Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale” (Del. n.259)

Il Consiglio regionale

premesso che

è stata presentata una proposta di provvedimento amministrativo n. 193/X di iniziativa di tutti i Presidenti dei gruppi consiliari recante: "Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale";

il relatore del provvedimento, nell’illustrare la proposta, ha chiesto di inserire nel testo del deliberato di approvazione della modifica regolamentare che la stessa si applica anche alle procedure in corso per il rinnovo delle Commissioni consiliari;

ritenuto di dover accogliere la proposta così come depositata da tutti i Presidenti dei Gruppi consiliari unitamente alla richiesta formulata in Aula dal relatore del provvedimento,

delibera

di  modificare il Regolamento interno del Consiglio regionale nei seguenti termini:

all’articolo 29, comma 7, dopo le parole “del Consiglio regionale” sono aggiunte le parole “e in ogni caso non oltre sei mesi dalla data del rinnovo stesso”;

all’articolo 29, dopo il comma 7 è aggiunto il seguente:

“7 bis. Le Commissioni e i loro componenti permangono nelle funzioni fino all’avvenuto rinnovo, fermi restando i limiti temporali indicati al comma 7”;

che dette modifiche si applicano anche alle procedure in corso per il rinnovo delle Commissioni consiliari.

(Allegati)