X^ LEGISLATURA

 

 

RESOCONTO INTEGRALE

 

_________

 

n. 39

 

SEDUTA Di GIOVEdì 28 SETTEMBRE 2017

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO CICONTE

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 12,09

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

GRAZIANO Giuseppe, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

 

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozioni

PRESIDENTE

Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.

 

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alle interrogazioni: numero 212 del 6 settembre 2016, a firma del consigliere Nicolò; numero 282 del 29 maggio 2017, a firma del consigliere Graziano; numero 293 del 7 luglio 2017, a firma del consigliere Graziano.

 

(Sono riportate in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 186/10^ d'Ufficio recante: CORECOM – Programma di attività unitamente al relativo fabbisogno finanziario per l'anno 2018, ai sensi dell'art. 10, comma 1, della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2

PRESIDENTE

Avviamo i lavori introducendo il primo punto all'ordine del giorno, riguardante la proposta di provvedimento amministrativo numero 186/10^ d'Ufficio recante: “CORECOM - Programma di attività unitamente al relativo fabbisogno finanziario per l'anno 2018, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale 22 gennaio 2001, numero 2”. Ha chiesto la parola il consigliere segretario Neri, prego.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti)

Si, grazie, Presidente. Chiedo che il punto all'ordine il giorno sia rinviato per consentire ulteriori approfondimenti.

PRESIDENTE

Pongo in votazione il rinvio del provvedimento d’Ufficio relativo al Corecom per ulteriori approfondimenti. Il punto è rinviato.

 

(Il Consiglio rinvia)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente, chiedo l’iscrizione all’ordine del giorno di una mozione avente per oggetto la Casa della salute di Chiaravalle centrale. É in corso una iniziativa da parte del sindaco e di tutta l'amministrazione comunale di Chiaravalle, nella quale si è reso positivamente protagonista il presidente Mario Oliverio. Sarebbe importante inserirla all'ordine del giorno, affinché il Consiglio regionale possa dare una sua indicazione rispetto ad una vicenda estremamente delicata ed importante. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Intervengo per associarmi all’iniziativa. Credo che l'inserimento all'ordine del giorno sia assolutamente prioritario e urgente, anche in considerazione del fatto che un gruppo di amministratori, tra cui il sindaco di Chiaravalle, sta effettuando una protesta con l'occupazione dell'immobile, anche perché il Presidente della Giunta ha fatto delle promesse e preso degli impegni che non ha mantenuto. Ritengo che questa sia una tematica urgente da affrontare in Consiglio regionale.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (Gruppo Misto)

Presidente, colleghi consiglieri, mi associo a quanto detto dal consigliere Tallini su questa mozione presentata dal consigliere Esposito. Eravamo presenti - anche con il consigliere Bova - alla manifestazione che si è tenuta nel Comune di Chiaravalle, con tutti i sindaci del comprensorio, su un problema che ritengo importante nell’ambito della riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio. Bisogna considerare che nel comune di Chiaravalle vi era un ospedale importante per quel comprensorio, che, a causa del Piano di rientro, è stato ridimensionato nelle funzioni.

Nella precedente legislatura ho fatto partire questo progetto sulle Case della salute che doveva contemplare anche altre cinque Case della salute a livello regionale, ma, purtroppo, pur essendo finanziati tutti e cinque i progetti, in una prima fase è partito solo quello di Chiaravalle. Pertanto, è necessario dare un impulso affinché non siano persi i finanziamenti per quella struttura sanitaria e, nello stesso tempo, sia avviato l'iter per salvaguardare i finanziamenti destinati alle altre strutture sanitarie regionali.

Questa mozione è importante e ritengo che vada discussa con la massima celerità. Grazie.

PRESIDENTE

La inseriamo e poi discuteremo in coda. Ha chiesto di intervenire il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Sì, grazie Presidente, intervengo per richiamare all’ordine del giorno due mozioni

PRESIDENTE

Dopo, consigliere Cannizzaro, dobbiamo votare l'inserimento all’ordine del giorno di questa mozione.

 

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Va bene, grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Si, grazie, Presidente. In linea di principio, sposo - anche senza averla letta - la mozione del collega Esposito; ovviamente, come gruppo del Partito Democratico, valuteremo se assumerla. Comunico formalmente ai colleghi che ho già predisposto la convocazione della Commissione sanità sull’argomento, mercoledì prossimo, per fare il punto con il direttore generale dell'Azienda sanitaria e con il dipartimento Tutela della salute.

PRESIDENTE

Bene, inseriamo la mozione, la discussione approfondita la faremo quando dovremo votare. Quindi, in coda all'ordine del giorno. Pongo in votazione l'inserimento all’ordine del giorno di questa mozione.

 

(Il Consiglio approva)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Sì, grazie, Presidente. Come anticipavo, richiamo la mozione numero 88 dell’1 agosto 2017, avente per oggetto, come è noto, la notizia sconfortante che ormai è alla ribalta delle cronache locali ed anche nazionali: il licenziamento dei 129 dipendenti del call center di Locri. Presento questa mozione per richiamare l'attenzione dell'Aula e devo dire anche, in modo particolare, del capogruppo di maggioranza del PD, il collega Romeo, che ho visto impegnato per individuare, assieme al Governatore, una soluzione in questa direzione. Credo che questa mozione possa essere condivisa all'unanimità per incalzare il Governo e scongiurare questa problematica. Leggo telegraficamente l'oggetto della mozione per sintetizzare quanto scritto: “Per sensibilizzare il Governo, il Presidente del Consiglio dei Ministri ad intervenire con urgenza sulla vertenza in atto nell'azienda Call & Call di Locri, a seguito dell'apertura delle procedure di licenziamento collettivo -ribadisco- per i 129 dipendenti della stessa”.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'inserimento della mozione proposta dal consigliere Cannizzaro.

 

(Il Consiglio approva)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Sì, una seconda mozione, Presidente, la numero 92 del 18 settembre 2017, avente per oggetto la problematica - che è stata anche all'attenzione delle cronache e dell'opinione pubblica proprio in questi giorni - che riguarda i 13 dipendenti della società Sicurcenter, in forza presso l’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria.

Leggo sinteticamente l'oggetto della mozione: “Affinché si intervenga presso la rappresentanza designata del socio pubblico Regione Calabria, in seno alla società di gestione Sacal Spa e presso la Prefettura di Reggio Calabria, al fine di annullare il licenziamento, avvenuto già qualche giorno addietro, dei 13 dipendenti della società Sicurcenter S.p.A. con le mansioni di addetti al servizio di controllo e sicurezza dell'aeroporto Tito Minniti”.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento della mozione.

 

(Il Consiglio approva)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, chiedo l'inserimento all’ordine del giorno di due proposte che ho già depositato, una sul differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione di enti pubblici previste da disposizione di leggi regionali.

PRESIDENTE

Sí, è stata protocollata e comunicata. Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

 

(Il Consiglio approva)

 

Prego, consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

L’altra riguarda le disposizioni per assicurare l’equa e uniforme distribuzione sul territorio calabrese degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Non ho capito se stiamo parlando di mozioni o di proposte di legge, signor Presidente.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Proposte di legge.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Innanzitutto, annuncio il voto contrario del Gruppo misto, ma penso che le proposte di legge debbano finalmente ritrovare l'iter naturale, prima in Commissione e poi in Consiglio regionale. Mi sembra di capire che è stato anche oggetto di dibattito di questa maggioranza, non solo come le proposte di legge siano presentate in Consiglio regionale, ma anche il fatto che siano votate in modo anomalo. Quindi, ci opponiamo.

PRESIDENTE

Le dico, consigliere Orsomarso, che sono stati protocollati due progetti di legge questa mattina che vanno ad incastrarsi nella tempistica delle scadenze di fine mese, fine settembre. Visto che Statuto e Regolamento d’Aula prevedono che, dopo aver presentato un progetto di legge ed averlo protocollato nella segreteria dell’Assemblea, si possa chiedere l'inserimento all’ordine del giorno in Aula, anche in considerazione del fatto che vi è una scadenza temporale. Quindi, non possiamo non mettere ai voti la proposta di inserimento.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Si si, era proprio per evidenziare la funzionalità del Consiglio rispetto a questo ritardo e - se vogliamo - anche la responsabilità politica, posto che i progetti legge inseriti all'ordine del giorno sono stati anche oggetto di polemica e di imbarazzo per come sono stati analizzati e votati. Quindi, ci opponiamo e discuteremo nel merito.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Presidente, lei sta dicendo che poiché le proposte di legge sono state presentate, il consigliere ha esercitato il proprio diritto e da quel momento sono scattati i termini entro cui dovevano essere esaminate dalle Commissioni. Le Commissioni, per fenomeni e per decisioni divine, non si sono riunite e, quindi, oggi il consigliere ha la possibilità di chiedere l’inserimento all’ordine del giorno. Ma capisce che sta dicendo delle cose gravi?! Onestamente, non ci sono stupidi qua!

La maggioranza può fare quello che vuole, ma, almeno fino a quando anche noi dell'opposizione non avremo deciso di portare il cervello all'ammasso, c'è un'Assemblea che ancora pensa che ci siano delle procedure che devono essere rispettate, anche per dare il giusto riconoscimento al ruolo che esercitano i consiglieri regionali.

Quindi, si sta dicendo che questa procedura, l'inserimento in Aula, nasce dal fatto che le Commissioni - questo ho capito io - dato che sono scaduti i termini, non si potevano convocare perché erano scadute, il Consiglio regionale non si poteva convocare perché era scaduto e l'Ufficio di Presidenza non si poteva riunire e, di conseguenza, è giusto che tutto questo, praticamente, venga recuperato.

Non mi sembra una procedura corretta, alla fine della seduta verrò a chiedere copia - lo chiedo già – dei nomi di tutti i consiglieri regionali che hanno votato l'inserimento delle mozioni e delle proposte di legge all'ordine del giorno. Voglio capire, consigliere per consigliere, come hanno votato, considerato che la stampa, che sta osservando lo svolgimento dei lavori, non credo che abbia potuto percepire come hanno votato i consiglieri regionali. A meno che non si dia per scontato e lei pensi che il suo pensiero possa prevalere e possa dare un orientamento che vale per tutti noi. Io non la delego a decidere nulla, per me è chiarito. Io non ho votato in Aula, ho solo fatto una dichiarazione su una pratica, quando si è detto: chi è a favore? Chi è contrario? Non ho alzato la mano in nessuno dei tre casi. Vorrei capire come sono stato registrato nella votazione.

 

PRESIDENTE

È contrario all’inserimento?

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Una posizione la devo avere, quindi, anche su questa proposta, proprio per questo motivo, sono assolutamente contrario.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Pur apprezzando l’intervento del capogruppo del Partito democratico sull’urgenza della trattazione delle due proposte di legge, ritengo, Presidente, che, se si tratta di questioni veramente urgenti, vadano discusse oggi, altrimenti penso che la trattazione debba avvenire nelle Commissioni consiliari competenti.

Aggiungo che è stata rinviata la proposta di provvedimento amministrativo sul Corecom, approvata all’unanimità in Commissione, ed io non ho capito il motivo della richiesta di rinvio avanzata dal consigliere Neri. Grazie.

PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Allora, pongo in votazione, per alzata di mano, l’inserimento delle proposte di legge richiesto dal consigliere Romeo.

 

(Il Consiglio respinge)

 

PRESIDENTE

Pertanto, le proposte non sono inserite all’ordine del giorno. Preciso al consigliere Nucera che per il provvedimento relativo al Corecom, essendo una proposta di provvedimento amministrativo, non è prevista, in base allo Statuto, la trattazione in Commissione. Per questo, non essendoci una scadenza temporale, sarebbe opportuno poterla diffondere anche attraverso mezzi informatici a tutti i consiglieri, anche perché – ripeto – in base allo Statuto, non è prevista la trattazione in Commissione. Questa è la motivazione della richiesta di differimento avanzata dal segretario questore, consigliere Neri.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 176/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: Rendiconto esercizio 2015 - Azienda Calabria Lavoro

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 176/10^ d’iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio finanziario 2015 Azienda Calabria Lavoro”.

Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, questo punto all’ordine del giorno è relativo al rendiconto 2015 dell’Azienda Calabria Lavoro.

Vorrei, preliminarmente, informare i consiglieri qui presenti che la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della Regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera numero 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti le modalità e i tempi per l’approvazione dei rendiconti degli enti strumentali.

Secondo le modalità e i tempi previsti dalla sopracitata deliberazione numero 442, la Giunta regionale demanda al dipartimento che esercita la vigilanza sulle attività di Azienda Calabria Lavoro, ove non già effettuata, la verifica in ordine al contenimento delle spese.

Il Collegio dei revisori dei conti, nell’esprimere parere favorevole all’approvazione del conto consuntivo ed al riaccertamento straordinario dei residui dell’Azienda, rileva che l’Azienda non ha potuto rispettare i termini stabiliti, per i problemi dovuti a difficoltà riscontrate nella gestione del software.

Il dipartimento Sviluppo economico ha espresso parere favorevole all’approvazione del consuntivo per l’esercizio 2015, specificando che sono stati rispettati i limiti relativi al contenimento della spesa.

Il dipartimento Bilancio, nell’istruttoria di competenza, ha rilevato che: sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa e il conto del tesoriere; sussiste continuità tra i residui finali dell’esercizio 2014 rispetto a quelli iniziali dell’esercizio 2015; risultano correttamente determinate le quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione.

A conclusione della relazione istruttoria, il dipartimento Bilancio ritiene possibile procedere alla trasmissione del rendiconto dell’Azienda per l’esercizio 2015 da parte della Giunta regionale al Consiglio regionale.

 

PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente del Consiglio regionale.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Consapevole della sensibilità del Consiglio su alcune questioni connesse al bilancio consolidato, mi permetto di segnalare che il 30 settembre, come noto, è il termine ultimo sia per il bilancio consolidato sia per il piano di razionalizzazione straordinario delle società partecipate previsto dalla legge Madia.

Vorrei condividere con voi due brevissime riflessioni. Come ricorderete il bilancio consolidato della Regione Calabria comprende il bilancio della Regione, cioè dell’Amministrazione regionale, ma anche del Consiglio regionale, dell’Arpacal, dell’Arcea, di Calabria verde, di Arsac, dell’Aterp, di Fincalabra, di Sorical, di Ferrovie della Calabria, di Azienda Calabria Lavoro.

Nell’ultimo anno sono stati approvati 55 tra bilanci e rendiconti, per cercare di riordinare tutto l’assetto del sistema finanziario e contabile degli enti strumentali della Regione Calabria. Domani ci sarà una seduta di Giunta ed oggi sono in corso - credo - gli ultimi due consigli di amministrazione per l’approvazione del bilancio di esercizio 2016.

Posso con sufficiente certezza dire che entro il 30 settembre saranno approvati tutti i bilanci al 2016. Questi bilanci saranno, poi, trasmessi al Consiglio, con il bilancio consolidato tenendo conto che siamo in attesa del giudizio di parifica della Corte dei conti, la cui udienza in proposito è prevista per il 25 ottobre.  

Quindi, abbiamo tre grandi fasi: l’approvazione dei bilanci da parte degli enti, che oggi vede la conclusione, per cui sono tutti allineati al 2016; il ruolo della Giunta che si riunirà domani per approvare il Piano straordinario di razionalizzazione delle società partecipate e per prendere atto della chiusura contabile del bilancio consolidato; poi ovviamente, ci dobbiamo dare appuntamento a dopo l’approvazione della parifica del rendiconto che probabilmente avrà luogo a fine ottobre.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 176/10^.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 177/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: Rendiconto esercizio 2015 - Azienda Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno riguardante la proposta di provvedimento amministrativo numero 177/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Rendiconto esercizio 2015 - Azienda regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria”.

Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

La proposta riguarda l’approvazione del rendiconto 2015 dell’Arpacal. Occorre, preliminarmente, evidenziare che il documento contabile è stato oggetto di numerose rettifiche da parte dell’Ente, a causa delle criticità riscontrate sia dal dipartimento Ambiente sia dal dipartimento Bilancio. Il Commissario straordinario, con delibera numero 153 del 14 marzo 2017, ha approvato nuovamente il rendiconto di gestione per l’esercizio 2015.

Il Revisore unico dei conti ha rilasciato il parere favorevole. L’organo di controllo, comunque propone di monitorare: l’indebitamento dell’ente; l’incidenza degli oneri finanziari; la gestione delle risorse umane ed il relativo costo; l’attendibilità delle previsioni.

Il Comitato di indirizzo con verbale del 5 giugno 2016 ha espresso parere favorevole sul bilancio consuntivo riferito all’esercizio 2015.

Il dipartimento Ambiente, a conclusione dell’istruttoria di competenza, nel rilevare il sostanziale rispetto delle misure di contenimento della spesa, esprime parere favorevole.

Il dipartimento Bilancio, nell’istruttoria di competenza, ha rilevato numerose criticità, poi sanate con opportune rettifiche. Il dipartimento, a fronte delle correzioni operate, ha espresso parere favorevole.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento. Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 177/10^.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 179/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: Bilancio di previsione dell’ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) 2017/2019

PRESIDENTE

Il quarto punto all’ordine del giorno attiene alla proposta di provvedimento amministrativo numero 179/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Bilancio di previsione Arpacal 2017-2019”.

Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Su questo provvedimento, relativo al bilancio di previsione dell’Arpacal, con delibera numero 4 del 12/01/2017, il Commissario straordinario dell’Agenzia provvedeva ad approvare il bilancio di previsione per il triennio 2017/2019 e con successive delibere lo stesso Commissario provvedeva ad apportare alcune rettifiche al bilancio.

Il Revisore unico dei conti dell’ente, con i pareri rilasciati in data 12/01/2017, 14/03/2017 e 29/06/2017 esprimeva parere favorevole rispettivamente all’approvazione del bilancio di previsione 2017/2019 e alle successive rettifiche.

Anche il Comitato di indirizzo, con verbale redatto in data 10/02/2017, ha approvato all’unanimità il bilancio di previsione.

Il dipartimento Ambiente, a conclusione dell’istruttoria effettuata, ha espresso parere favorevole.

Il dipartimento Bilancio, nell’istruttoria di competenza, ha evidenziato una serie di criticità. A seguito di queste criticità, il Commissario Arpacal provvedeva con proprie delibere, in particolare con la numero 462 del 29/06/2017, a rideterminare gli stanziamenti previsti sul Fondo Pluriennale Vincolato e sul Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità.

Il dipartimento Bilancio, riesaminato il bilancio per come rettificato, a conclusione dell’istruttoria, ritiene che nulla osta all’adozione, da parte della Giunta Regionale, della proposta di bilancio di previsione dell’Arpacal 2017/2019.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento. Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 179/10^.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 180/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: Bilancio di previsione 2017/2019 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria

PRESIDENTE

Passiamo al quinto punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 180/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Bilancio di previsione 2017-2019 dell’Azienda Territoriale per l’edilizia residenziale pubblica della Regione Calabria”.

Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito democratico), relatore

Signor Presidente, ricordo che lo Statuto dell’Aterp è stato definitivamente approvato il 09 maggio 2016 in seguito all’accorpamento di tutte le Aterp provinciali.

Il Collegio dei revisori dei conti ritiene che le previsioni per gli anni 2017-2019 siano coerenti con gli strumenti di programmazione e con gli atti di programmazione di settore. Lo stesso ha verificato che il bilancio è stato redatto nell’osservanza delle norme di legge.

A conclusione dell’esame espletato, il Collegio dei revisori, nell’esprimere parere favorevole sulla proposta di bilancio di previsione 2017-2019, raccomanda all’Azienda di: procedere alla verifica delle entrate da parte degli uffici, adottando immediato provvedimento di riequilibrio nel caso si rilevassero insufficienti per mantenere l’equilibrio economico finanziario complessivo; proseguire costantemente nelle azioni poste in essere per l’abbattimento della morosità esistente; regolarizzare gli immobili che in parte risultano ancora non accatastati.

Il dipartimento Lavori Pubblici, Settore Politiche della casa, evidenzia che il rispetto del contenimento delle spese può essere fatto solo a consuntivo, in quanto si tratta di una azienda di nuova istituzione, nata dalla fusione delle cinque ex aziende provinciali. Il dipartimento esprime parere favorevole con alcune prescrizioni: che vengano attentamente monitorate le entrate da canoni con particolare riferimento alla morosità; che si adottino, ove necessario, gli adeguati provvedimenti di salvaguardia degli equilibri di bilancio; che vengano rispettate a consuntivo le misure di contenimento della spesa.

Il dipartimento Bilancio, nel dichiarare che nulla osta all’adozione, da parte della Giunta Regionale, del bilancio di previsione dell’Aterp Calabria per l’esercizio 2017/2019, esprime alcune raccomandazioni: con riferimento alla costituzione del Fondo crediti di dubbia esigibilità, il dipartimento raccomanda all’ente di provvedere all’incremento dello stesso e, altresì, raccomanda di verificare la congruità del fondo durante la gestione dell’esercizio, provvedendo così ad un sistematico aggiornamento dello stesso.

 

Presidenza del Vicepresidente Vincenzo Ciconte

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Aieta. Non ci sono altri interventi. Quindi, poniamo in votazione il provvedimento.

 

(Interruzione)

 

Ha chiesto in intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo misto)

Chiedo scusa, poiché ho visto che il presidente Irto, forse già un po’ stanco, si è distratto, non abbiamo capito. Come giustamente chiedeva il consigliere Tallini, considerato che si tratta di votazioni su provvedimenti importanti di bilancio, a norma dell’articolo 103 comma 1, a nome del Gruppo misto, quindi di quattro consiglieri, chiedo che si proceda alla votazione per appello nominale, così siamo tutti più sereni.

PRESIDENTE

La richiesta – mi dicono - deve essere avanzata da tre consiglieri. Quindi, chi lo chiede? Tutto il Gruppo misto. D’accordo, va bene. Si procede al voto per appello nominale.

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti 23 consiglieri, hanno votato si 12 consiglieri, hanno votato no 5 consiglieri, astenuti 6.

 

(Hanno risposto si i consiglieri: Aieta, Battaglia, Bevacqua, Bova, Ciconte, D’Agostino, Giudiceandrea, Greco, Mirabello, Neri, Romeo, Sergio; hanno risposto noi consiglieri: Cannizzaro, Ferro, Graziano, Orsomarso, Tallini; si sono astenuti i consiglieri: Arruzzolo, Esposito, Gentile, Guccione, Magno, Morrone)

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 256/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42)

PRESIDENTE

Passiamo al punto sei dell’ordine del giorno relativo alla proposta di legge numero 256 d’iniziativa della Giunta regionale, recante “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73 del Decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni degli enti locali e dei loro organismi a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009).

Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito democratico), relatore

La proposta ha come obiettivo quello di riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da: sentenze esecutive o altri titoli esecutivi non ancora oggetto di procedure esecutive; acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa.

Nello specifico, il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale numero 279 del 30 giugno 2017 che richiama i decreti dirigenziali contenenti gli elementi necessari per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio da parte del Consiglio regionale.

Alla suddetta delibera di Giunta regionale sono allegati, unitamente al disegno di legge (All. F), la relazione di accompagnamento (All. E) e le tabelle di dettaglio dei debiti (All.ti da A a D) nelle quali vengono specificati gli estremi del provvedimento, il dipartimento proponente, l’importo e tutti gli elementi utili ai fini del riconoscimento, quali l’oggetto, la tipologia del debito, il suo beneficiario e la copertura finanziaria prevista sul bilancio di previsione 2017.

Il disegno di legge si compone di quattro articoli: l’articolo 1, prevede il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze e titoli esecutivi per l’importo complessivo di euro 337.854, 13, secondo il dettaglio contenuto nell’allegata tabella n. 1 al disegno di legge; all’articolo 2 si prevede il riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio derivanti dall’acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa per l’importo totale di euro 266.993, 38, per come dettagliato nell’allegato numero 2 al disegno di legge; all’articolo 3 vengono indicate le forme di copertura finanziaria.

Sulla proposta i Revisori dei conti hanno espresso parere favorevole con verbale numero 167 del 19 settembre 2017. Lo stesso Collegio contestualmente “invita l’Amministrazione ad effettuare le opportune verifiche al fine di accertare le eventuali responsabilità personali che hanno determinato il danno economico regionale”. Qualora ciò fosse verificato, occorre procedere alle singole contestazioni, tenendo conto di tutto in sede di valutazione del personale. Va da se che l’Amministrazione, come più volte evidenziato, deve porre in essere le misure atte ad impedire il ripetersi di tali situazioni".

Durante la seduta è stata sentita la dirigente del dipartimento Bilancio, dottoressa Cristiano, che ha illustrato il provvedimento e reso i chiarimenti richiesti.

Presidenza del Presidente Irto

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il vicepresidente Viscomi. Ne ha facoltà.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente Giunta regionale

Anche qui, conoscendo la particolare sensibilità e attenzione del Consiglio sui debiti fuori bilancio, vorrei, se mi consentite, segnalare un elemento di contesto, perché la prima impressione che ha il Consiglio è che arrivino troppe leggi per il riconoscimento del debito fuori bilancio, ma la cosa è dovuta e non possiamo fare altrimenti. Però dobbiamo essere tutti consapevoli che, nella nostra Regione, la quantità di riconoscimento dei debiti fuori bilancio nasce da una situazione del tutto peculiare e, cioè, dal fatto che abbiamo un fondo rischi contenziosi che la Corte dei conti ritiene non particolarmente puntuale.

Mi spiego subito: in altre Regioni non si ricorre al riconoscimento del debito fuori bilancio perché, in presenza di una sentenza di condanna, si prelevano le risorse dal fondo rischi contenziosi previsto, appunto, dal decreto legislativo numero 118 del nuovo bilancio armonizzato.

Poiché, l'anno scorso, la Corte dei conti ha espresso dei dubbi sulla precisione del fondo rischi contenziosi, in quest’anno, per evitare di creare danno al bilancio regionale, ci siamo mossi non toccando il fondo rischi contenziosi, ma lasciandolo congelato; intervenendo con il riconoscimento del debito fuori bilancio con una legge ad hoc, quindi utilizzando delle risorse specifiche per pagare i debiti fuori bilancio e non verificando, non considerando se nel fondo rischi contenzioso sia stato o meno considerato un contenzioso per il quale già esiste un impegno di spesa. Il che vuol dire che, come effetto generale, cerchiamo di ottenere un particolare atteggiamento prudenziale per non ledere la stabilità del bilancio.

Nel momento in cui la stabilità del bilancio viene assicurata, il fondo rischi contenzioso viene definito come corretto, come compiuto, dal dipartimento bilancio in sinergia con la Corte dei Conti; allora potremo utilizzare il fondo rischi contenzioso per pagare le sentenze senza ricorrere al debito fuori bilancio.

Questo è quello che fa, ad esempio, una Regione come la Liguria, dove vi è stato, l'anno scorso, un solo riconoscimento di debito fuori bilancio per 5000 euro. Non perché non ci sono stati i debiti fuori bilancio, ma perché è stato utilizzato un diverso escamotage finanziario e contabile per pagare queste sentenze di condanna.

Questo è l'obiettivo al quale tendiamo che è duplice: ridurre l'impegno del Consiglio regionale nella approvazione di leggi sul riconoscimento di debito fuori bilancio ed avere finalmente un fondo rischi contenzioso che nasce da un’esatta valutazione del valore globale economico del rischio connesso al contenzioso. Per il momento dobbiamo continuare con queste leggi che sono, come avete visto, attuative di condanna di esecuzione, a sentenza di condanna ormai consolidata.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Lei ricorderà che la questione dei debiti è stato oggetto di polemica, ricordo l'intervento del consigliere Ciconte ed il mio in merito alla vicenda dell'avvocato Zoccali.

Vorrei cogliere l'occasione per chiedere: qual è lo stato dell'arte sulla vicenda dell'avvocato Zoccali? Perché vorrei capire se gli è stata pagata la somma, così come aveva previsto il Tar Calabria, e se, alla luce delle novità, la Regione Calabria è oggi costretta ad una iniziativa giudiziaria per il recupero delle somme.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Rispondo con le informazioni di cui sono in possesso questa mattina: anzitutto, era una sentenza del Tribunale di Catanzaro che condannava in primo grado, poi sospesa in fase di appello.

Il dipartimento, il settore competente ha immediatamente pagato e questo ha originato nei confronti del dirigente del settore competente un procedimento disciplinare che è in corso, perché non ci ha convinto quella situazione. Quindi c'è una Commissione di disciplina che sta verificando, c’è stato l'input - credo che sia una delle prime volte che si fa un collegio di disciplina nei confronti dei dirigenti.

Per quanto riguarda, invece, la restituzione, ovviamente, è stato dato mandato all'avvocatura di mettere in atto tutto ciò che l'avvocatura sa e deve mettere in atto per recuperare le risorse. Questo crea ovviamente una discrasia: abbiamo pagato subito ed ora abbiamo difficoltà a recuperare, però speriamo che - poiché l'avvocatura è fatta da brava avvocati, anche duri, quando si mettono - possano recuperare queste risorse e speriamo, soprattutto, che la sentenza di appello ci dia ragione nel merito, non soltanto sulla sospensiva.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Intervengo perché mi ha dato uno spunto il collega Guccione, sempre attento, sempre puntuale. E’ giusto che nella vicenda specifica si domandino le ragioni e lo stato dell'arte dell'iter di una pratica che - non dimentica il collega Guccione - ha visto in un prima momento la Regione soccombere, ma che non è un caso isolato, perché la Regione ha già perso in diversi casi e non basta una sola sentenza che sembra andare, al momento, verso una posizione diversa, per farsi un'idea.

Dovrebbero essere preoccupati per un'altra questione l'onorevole Guccione, l'onorevole relatore, il Vicepresidente, ma soprattutto dovrebbe essere preoccupato il Presidente, diciamo fantasma, che c'è! Oggi, dopo tutta questa fase, dopo tutto quello che è avvenuto, non vi nego che sono sceso per fare il mio dovere, ma ci aspettavamo anche, dopo le vacanze, di avere l'opportunità - perché noi ci siamo presi le vacanze - di confrontarci da questi banchi con il presidente Oliverio, cosa che non è avvenuta.

La cosa grave, dopo tutto quello che è avvenuto, è che ad inizio seduta non sia stata fatta nemmeno una riflessione sul rinnovo dell'Ufficio di Presidenza, non è stato sottolineato e non sono stati fatti nemmeno i complimenti ad un Presidente che è stato riconfermato. Forse non meritava di essere riconfermato? O meritava essere riconfermato? Ed allora bisognava dare atto che - a mio avviso - la riconferma del presidente Irto, tutto sommato, ha garantito la conduzione di questa Assemblea.

Vorrei fare, soprattutto, una riflessione politica su quello che è accaduto, sul fermo del Consiglio regionale e su tutto quello che è avvenuto durante la votazione dell'Ufficio di Presidenza.

Presidente, lei ha iniziato così, onestamente io sono arrivato con qualche minuto di ritardo e me ne faccio una colpa, però - anche su questo - lei ogni volta deve dire se il Consiglio regionale inizia con un minuto, mezz'ora, un'ora, due ore di ritardo, perché non possiamo assolutamente accettare la discrezionalità del Presidente che, attraverso i megafoni di questo Palazzo, fa annunciare che si richiama la seduta in Aula e invece…

Torniamo al ragionamento relativo alla preoccupazione del collega Guccione che io ritengo giusta, ma incompleta per le motivazioni che le ho detto, perché alla fine dovrebbe fare un conguaglio tra quello che è stato erogato e quello che si dovrà erogare in virtù di una procedura sbagliata – problema che io ho sollevato all'inizio della legislatura- e in virtù del fatto che già ci sono le prime sentenze che sono a favore dei ricorrenti e c'è, anche, qualche sentenza dissonante ma che, comunque, in linea di massima, deve lasciare molto, ma molto preoccupata questa Amministrazione regionale.

Le faccio un'altra domanda: collega Guccione, lei sa che l’Elitaliana è stata condannata a restituire alla Regione Calabria 8 milioni di euro? E allora, lei mi deve dire per quale motivo si preoccupa dei 300 mila euro del collega, dell'amico Zoccali?- posso dirlo perché io c'ho lavorato, e devo dire e ribadire in quest'Aula tutta la mia stima alla professionalità del dottore Zoccali.

Sarò poco informato, per questo faccio domande, non sono un tuttologo e non sono uno che ritiene di sapere tutto, con grande umiltà, faccio solo domande laddove ritengo che ci siano in me delle gravi lacune, come questa. Ci confrontiamo perché è bene che, oltre a me e a lei, lo sappiano anche i colleghi e i rappresentanti della stampa.

E allora, Presidente e assessore al bilancio, mi spiegate per quale ragione ogni giorno abbiamo a che fare con problemi di questo genere? In merito sto per presentare un'interrogazione e mandarla alla Corte dei conti.

La Elitaliana è stata condannata a restituire alla Regione Calabria 8 milioni di euro. Mi dite per quale ragione non viene, assolutamente, avviata nessuna procedura per recuperare questi 8 milioni di euro che sarebbero un toccasana per tantissimi settori dell'Amministrazione regionale? Che cosa c'è? Una connivenza nei confronti di questa impresa, di questa ditta, che è stata condannata a restituire alla Regione 8 milioni di euro? Oppure c'è qualcosa che a noi sfugge?

Credo che, rispetto ai 300 mila euro di una persona che, tutto sommato, rivendica una indennità relativa ad un'attività di lavoro dirigenziale e qualificante - come quella che svolgeva il dottor Zoccali - sia più edificante per quest'Aula sollevare problemi che riguardano importi di questo genere. Credo che sia eticamente più qualificante per il ruolo che noi svolgiamo, ma soprattutto che sia più onesto e corretto. Credo che qualcuno, invece, dovrebbe fare un riflessione reale su quello che potrebbe essere l'esito finale di questo procedimento, in cui ci sono - e tremate - almeno 5 o 6 dirigenti generali, gran parte dei quali hanno vinto la causa ed altri che hanno trovato qualche sponda.

Nel giudizio conclusivo, non vi è dubbio, come il nostro illustre professore Viscomi – che, sicuramente, conosce la materia più di tutti gli altri, perché, non per altro, fa proprio questo lavoro - sa bene e dovrebbe anche rassicurare i suoi colleghi, Presidente, su quale sarà l'esito finale. Cioè: c'è una legge che dice che lo spoil system - e ho concluso - non si può utilizzare nella Regione Calabria perché la legge è stata annullata.

Il presidente Oliverio ha inventato uno spoil system, ha inventato un'altra cosa per mandare a casa i direttori generali, questi hanno fatto ricorso in base alla legge “Brunetta” - sono tutti stati nominati con la Brunetta - e forse il professore Viscomi non è riuscito a dire in tempo, a chi in quel momento reggeva le sorti dell'Assessorato al personale, che stava sbagliando o a dare un consiglio allo stesso Presidente.

I danni li pagheremo tutti, quindi, per queste ragioni e anche per altre che chiaramente non ho avuto il tempo di dire, con l'autorizzazione del mio capogruppo e degli altri componenti del gruppo misto,  annuncio che, sicuramente, voteremo no alla pratica e chiedo la votazione per appello nominale, perché su ognuna delle cose - fino a quando non ci sarà la registrazione elettronica -  rimanga oltre che la registrazione -scripta manent- dei collaboratori dell'Ufficio di Presidenza anche l'audio, in maniera tale che non si possa verificare quello che un autorevole membro della maggioranza ha denunciato e cioè che passino per presenti e votanti persone che invece sono fuori dall’Aula.

 

PRESIDENTE

Orsomarso… Grazie, consigliere Tallini

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

…e, praticamente, le registrazioni video-audio, disposte dai Segretari questori, hanno accertato che, in effetti, Orlandino Greco aveva ragione…

 

PRESIDENTE

Consigliere Tallini, grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Ha già annunciato il voto contrario il collega Tallini, vorrei aggiungere una parte di ragionamento che ho provato a fare in Commissione su questa pratica e in generale sul riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio.

Al professor Viscomi,  più volte, anche in Commissione, abbiamo riconosciuto un ruolo di alta professionalità che viene da un curriculum vitae universalmente riconosciuto. Anzi, mi domando quanto e come, il professore Viscomi, potrà continuare a resistere in questo stato di approssimazione quotidiana. Vorrei aggiungere al ragionamento che ha fatto il collega Tallini, un ragionamento che abbiamo posto alla base di questo schema per i debiti fuori bilancio: c'è una continuità amministrativa e, quindi, va da sé che rischieremo in futuro di riconoscere debiti che vengono anche dal 1999 per sentenze passate in giudicato - ed è giusto che anche la minoranza se ne assuma la responsabilità -, poi ci sono debiti fuori bilancio la cui legittimità è generata da un'azione politica.

Chiedo al Presidente del Consiglio, all'intero Consiglio regionale - ci mancherebbe altro, saremmo lieti di conoscere un debito fuori bilancio generato da qualcuno che è stato dirigente, anche per una sola stagione, verso cui portiamo stima -, una spiegazione su questi debiti fuori bilancio.

Al presidente Oliverio piace sempre parlare di legalità – e, fosse per me, voterei una legge che garantisse lo spoil system - ed è degli ultimi giorni, in questo cantiere Calabria, tutta la polemica del presidente Oliverio contro la dirigenza. Che cosa ha fatto in questi tre anni quando ha nominato la dirigenza?! L’ha fatto – lo ricordava il consigliere Tallini - contra legem, contro la Brunetta, andando ad inficiare quello che è un dettato costituzionale! Io non penso che gli errori del presidente Oliverio, o di chi ha deciso di rimuovere i direttori generali per cui noi paghiamo, debbano pagarli i calabresi.

Questo è l'appello che faccio al Consiglio regionale - perché noi dobbiamo intenderci -, perché sono debiti fuori bilancio procurati da distrazione dei dipartimenti. Abbiamo chiesto anche in Commissione di capire e non è colpa né del vicepresidente Viscomi, né di questo Consiglio, e se volete neanche di questa Giunta regionale, se negli anni sono aumentati. Noi, per dire la parola fine nella costruzione del procedimento amministrativo, dovremmo avere buon senso, maggiore diligenza, per evitare che questi debiti fuori bilancio si producano, perché una cosa è un debito fuori bilancio che deriva da un’alluvione straordinaria - come quella che abbiamo vissuto - o da terremoti o, anche, dalla visita del Papa , altra cosa è un debito fuori bilancio prodotto perché si deve indennizzare un dirigente erroneamente rimosso, evidentemente, con la valutazione di qualche altro dirigente.

Noi vorremmo che questo errore di valutazione lo pagasse chi lo ha generato, in questo caso, il Presidente della Regione, oppure il dirigente che ha dato via libera a qualcosa che ci ritroviamo nei bilanci.

Ribadisco quindi, quanto detto, in modo molto composto e sempre con stima per il lavoro del vicepresidente Viscomi - so quanto è difficile, avendo vissuto le medesime situazioni in altri anni, e qui ci sono ricostruiti i bilanci ed i rendiconti anche del passato -, però, è ovvio che gli errori politici sono errori politici e così vanno chiamati, per cui io voterò contro, perché non è giusto che i calabresi paghino gli errori del presidente Oliverio e di chi ha suggerito come corretto o non contra legem questo procedimento amministrativo.

PRESIDENTE

Allora passiamo all'esame del provvedimento. Votiamo per appello nominale, così come chiesto da 3 consiglieri regionali, anzi da 4 consiglieri regionali. Prego il consigliere, segretario-questore, di iniziare la chiama. Pongo ai voti l’articolo 1.

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Fa la chiama. 

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti 24; hanno risposto sì 14 consiglieri; hanno risposto no 7 consiglieri; si sono astenuti 3 consiglieri, pertanto l'articolo 1 è approvato.

 

(Hanno risposto si i consiglieri: Aieta, Battaglia, Bevacqua, Bova, Ciconte, D’Acri, D’Agostino, Giudiceandrea, Greco, Irto, Mirabello, Neri, Nucera, Romeo; hanno risposto noi consiglieri: Cannizzaro, Ferro, Graziano, Magno, Nicolò, Orsomarso, Tallini; si sono astenuti i consiglieri: Arruzzolo, Esposito, Gentile).

 

Passiamo all'articolo 2, per alzata di mano: favorevoli, contrari…abbiamo votato l’articolo 1 per appello nominale….

 

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Scusi…

 

PRESIDENTE

Se lo chiedete su tutto allora riprendiamo dal terzo articolo con l'appello nominale.

 

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Presidente, se cerca di fare il furbo così…

 

PRESIDENTE

Non è furbizia, è rispetto delle regole, consigliere Tallini.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Come…come è stato? Ci ha tentato?

PRESIDENTE

Consigliere, stiamo votando l’articolo 2.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Non è stato furbo, ci ha tentato. Abbiamo chiesto l’appello nominale.

PRESIDENTE

L’abbiamo fatto per l’articolo 1; se richiede l’appello nominale anche per l’articolo 3, se il Gruppo misto lo richiede anche per tutto l’articolato si procederà così.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Lo chiediamo per tutta la proposta di legge.

PRESIDENTE

Bene, intanto, per il secondo articolo siamo in votazione… Favorevoli? Chi è favorevole alzi la mano!

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Vede, vede, invece, come comincia a sbagliare e ad essere arrogante, Presidente!

 

PRESIDENTE

Siamo in votazione, consigliere Tallini.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

No, no! La votazione per appello nominale l’avevamo richiesta per tutta la proposta di legge.

PRESIDENTE

Adesso me lo sta dicendo. Dal terzo articolo riprendiamo l’appello nominale. Chi è favorevole? Chi è contrario?

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Vabbè, pensa di recuperare i 5 minuti, per questo…

PRESIDENTE

È approvato l'articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

PRESIDENTE

Ora, per l’articolo 3, dispongo la votazione per appello nominale. Prego, consigliere segretario, Neri.

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti 24; hanno risposto sì 14 consiglieri; hanno risposto no 7 consiglieri; si sono astenuti 3 consiglieri. L'articolo 3 é approvato.

 

(Hanno votato si: Aieta, Battaglia, Bevacqua, Bova, Ciconte, D’Acri, D’Agostino, Giudiceandrea, Greco, Irto, Mirabello, Neri, Nucera, Romeo. Hanno votato no: Cannizzaro, Ferro, Graziano, Magno, Nicolò, Orsomarso, Tallini. Si sono astenuti: Arruzzolo, Esposito, Gentile).

 

Prego, con l'articolo 4, procediamo a votare l'articolo 4.

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Fa la chiama.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Presidente, vorrei intervenire…

 

PRESIDENTE

Siamo sul singolo articolo, le dò la parola dopo sul voto complessivo alla proposta di legge, perché siamo in votazione.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Veramente sul singolo articolo…

 

PRESIDENTE

Dopo voteremo la proposta di legge nel complesso e potrà intervenire per dichiarazione di voto.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Ho capito cosa vuole dire lei. Ho diritto ad esprimere un voto per un singolo articolo.

PRESIDENTE

Sì, ha 3 minuti, prego.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Che vuole fatto lo sconto sul numero di interventi? Sui tempi di intervento? Se vuole fatto lo sconto, faccia la richiesta e così valuterò nel gruppo e valuteremo se fare lo sconto.

 

PRESIDENTE

Consigliere Tallini, svolga il suo intervento.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Se vuole fare la polemica continui così…allora voglio chiedere questo: quando si vota una proposta di legge, e mi rivolgo al Segretario generale, dottore Priolo, che deve garantire anche la legittimità e la trasparenza di come si vota una proposta di legge, posso dire “metto a votazione l'articolo 4 della proposta di legge” o deve leggere l'articolo 4 in maniera tale che alla fine della lettura i consiglieri regionali possano sapere che cosa hanno votato? E allora, le chiedo in termini di procedura e semplificazione, perché ci sono colleghi che hanno partecipato alle sedute di Commissione, ma ci sono colleghi che non hanno partecipato alle sedute di Commissione, ci sono colleghi che conoscono profondamente gli atti legislativi, ci sono colleghi che apprendono degli atti legislativi in Consiglio regionale. Ai sensi di una procedura corretta, non votiamo l'articolo 4, ma votiamo il contenuto dell'articolo 4, quindi ritengo che il contenuto dell'articolo 4 deve essere letto in Aula e noi ci pronunciamo con una votazione sul contenuto dell'articolo 4 della proposta di legge. Credo che si debba fare così, quindi, non solo per questo, ma perché continua ancora un'azione poco trasparente. Mi meraviglia che il consigliere Orlandino Greco - che ha fatto una battaglia sulla trasparenza del voto in Aula - oggi stia praticamente zitto e non dica nulla perché abbiamo sperato di poter fare la battaglia insieme. Chiedo che la procedura venga correttamente eseguita, poi può darsi pure che non sia come dico io, che sia una cosa peregrina, assurda insomma.

Per queste ragioni, anche per quelle che lei sa, noi voteremo contro. Io voterò contro.

Il mio voto è no!

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti 24; hanno risposto sì 14 consiglieri; hanno risposto no 7 consiglieri; si sono astenuti tre consiglieri.

 

(Hanno risposto si i consiglieri: Aieta, Battaglia, Bevacqua, Bova, Ciconte, D’Acri, D’Agostino, Giudiceandrea, Greco, Irto, Mirabello, Neri, Nucera, Romeo; hanno risposto no i consiglieri: Cannizzaro, Ferro, Graziano, Magno, Nicolò, Orsomarso, Tallini; si sono astenuti i consiglieri: Arruzzolo, Esposito, Gentile)

 

L’articolo 4 è approvato, passiamo alla votazione per appello nominale della proposta di legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del parere del Collegio dei revisori dei conti. Prego, consigliere Neri.

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Fa la chiama.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

All'inizio avevo anche chiesto di sapere il motivo dell'assenza del governatore Oliverio, per quale ragione è assente e se ha presentato domanda di congedo e le ragioni, eventualmente, per cui non ha ritenuto utile partecipare alla seduta.

PRESIDENTE

Può intervenire in merito al voto del punto sei all’ordine del giorno, sulla proposta di legge numero 256/10^.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Che vuol dire? Che è una cosa che non posso sapere? Riservata? E’ un fatto personale?

 

PRESIDENTE

Ora siamo in dichiarazione di voto e lei che, giustamente, vuole il rispetto delle regole, come tutti noi, deve esprimere il suo voto. Prego.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Chiedere è legittimo. Presidente, voteremo contro perché riteniamo che, anche nel metodo – così come lei ha potuto vedere - abbiamo finalmente imposto quelle regole che il presidente Oliverio ad inizio di legislatura diceva di voler ripristinare. E invece abbiamo assistito, sin dalla prima seduta, ad una serie di violazioni di quelle regole che dovevano essere la garanzia di questa amministrazione; regole che abbiamo visto violate in attesa del rinnovo del Consiglio, regole violate quando sono stati licenziati direttori generali, regole violate nella poca trasparenza – non l'abbiamo detto noi ma bensì voi nella votazione del Consiglio; una serie di violazioni di norme che fanno di questa amministrazione una amministrazione, non voglio parlare di altro, incapace!

Allora, dall'esito delle votazioni, Presidente, vedo cose che non avrebbero dovuto vedere coloro che stanno assistendo anche su youtube alla seduta del Consiglio regionale; attraverso la lettura del voto si capisce benissimo: se Ncd, Forza Italia, Casa della libertà e Fratelli d’Italia sono l’opposizione, se ci sono 14 voti favorevoli alla proposta di legge, vuol dire che l’opposizione, uscendo dall’Aula, impedirebbe, di fatto, a questa maggioranza - che non c'è, e questo è un dato su cui bisogna riflettere – di approvare il provvedimento. 14 voti non sono in grado di garantire una maggioranza e un Governo alla Regione Calabria e il presidente Oliverio si piglia pure il lusso di mancare alla prima seduta di Consiglio regionale dopo le vacanze, quindi vuol dire che probabilmente ancora – questa è la motivazione del voto contrario – il presidente Oliverio sta prorogando le ferie, per cui gran parte anche dei consiglieri regionali da una parte non esercitavano la funzione, dall'altra, magari, percepivano anche l'indennità di funzione. Questo lo vedremo attraverso la verifica e attraverso le risposte che il dirigente dell'Ufficio di presidenza ci darà per iscritto nei prossimi giorni.

Quindi, amici della maggioranza, anche lei, consigliere Guccione - che in questo momento non vedo in Aula - sappia che l'astensione di Ncd è l’astensione di una minoranza funzionale che poi diventa maggioranza non funzionale quando si vota nell'Ufficio di presidenza. Se dovesse uscire dall'aula Ncd, anche noi potremmo abbandonare l’Aula, anzi, la abbandoneremo di sicuro perché non consentiamo a questa maggioranza arrogante di continuare a fare delle cose che a tutto servono tranne che agli interessi della causa del popolo calabrese.

 

PRESIDENTE

Il voto?

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

No.

NERI Giuseppe, Segretario questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti 24; hanno risposto sì 14; hanno risposto no 7; si sono astenuti 3.

 

(Hanno risposto si i consiglieri: Aieta, Battaglia, Bevacqua, Bova, Ciconte, D’Acri, D’Agostino, Giudiceandrea, Greco, Irto, Mirabello, Neri, Nucera, Romeo; hanno risposto no i consiglieri: Cannizzaro, Ferro, Graziano, Magno, Nicolò, Orsomarso, Tallini; si sono astenuti i consiglieri: Arruzzolo, Esposito, Gentile).

 

La proposta di legge, pertanto, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 263/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante:  “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio ai sensi dell'art. 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42)”

PRESIDENTE

Il punto 7 all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 263/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio ai sensi dell'art. 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42)”

Cedo la parola al relatore Aieta per l’illustrazione del provvedimento.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Sì, signor Presidente, questo disegno di legge si compone di 4 articoli. Nell'articolo 1 si prevede il riconoscimento della legittimità e dei debiti fuori bilancio, derivanti da sentenze e titoli esecutivi e per l'importo complessivo di € 25.000. All'articolo 2 si prevede il riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio, derivante dall’acquisizione dei beni e dei servizi, in assenza del preventivo impegno di spesa, per l'importo totale di euro 80.000. All'articolo 3 vengono indicate le forme di copertura finanziaria. Nello stesso parere, preso atto anche del parere favorevole dei revisori dei conti, vengono formulate le medesime raccomandazioni alla Giunta regionale della delibera precedente, ma mi permetterà, signor Presidente, di aggiungere qualche considerazione sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio, perché questa è una materia che ci occupa da più tempo, da due anni e mezzo. Nelle Commissioni abbiamo più volte dipanato questo argomento ed oggi la presenza del Vicepresidente, che tra l'altro ha delega anche al bilancio, ci può aiutare perché è vero che i debiti fuori bilancio sono legati a sentenze e, ovviamente, anche a procedure esecutive ma è anche vero che perlopiù questi debiti fuori bilancio vengono riconosciuti relativamente a spese che di beni e servizi, effettuate in assenza di preventivo impegno di spesa. Tra l'altro, ci sono le raccomandazioni del Collegio dei revisori dei conti che condivido e cioè lo stesso Collegio invita l'Amministrazione ad effettuare le opportune verifiche al fine di accertare le eventuali responsabilità. Non siamo per la caccia alle streghe, ovviamente, ma ci sembra oneroso per una Regione, tra l'altro colpita da una debolezza economica e sociale, dover far fronte a queste spese, che appaiono esose, ormai da due bilanci circa. Per cui credo, senza buttare la croce in capo al Governatore della Calabria, perché tutto gli si può dire, tranne che non stia tentando di bonificare una macchina burocratica che, come dire, non è al passo con i tempi, mettiamola così, ma credo che anche alla luce dell'esperienza del Vicepresidente si possa bonificare un aspetto che appare in qualche modo offensivo per i calabresi e appare offensivo anche per tutti noi. Il riconoscimento dei debiti fuori bilancio è una materia che va approfondita e credo che si debba dare un segnale soprattutto nel perseguimento delle responsabilità di coloro i quali non assolvono al proprio dovere. Questo è il punto che non bisogna utilizzare politicamente perché, se dovessimo andare a ritroso a vedere il riconoscimento dei debiti fuori bilancio degli altri anni, rimarremo inorriditi. Siccome sono un cultore della storia e queste cose le ho fatte, ho ripercorso a ritroso le delibere di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, beh vi posso dire che bisogna riflettere, essere prudenti sulle accuse. Rimane, però, un dato che è politico rispetto ad una Regione che pretende che si sia prudenti sulla spesa, su ogni euro e in qualche modo si vigili. Ho una particolare avversione verso quella burocrazia dormiente, ho una particolare avversione perché penso che questa Regione sia bloccata dalla burocrazia dormiente. Esistono burocrati di alto livello, di altissimo livello e penso che vadano esaltati, però su questo specifico fatto e sulla spesa di questa Regione credo che un approfondimento vada fatto. Facciamolo in Commissione! Per questo raccolgo, come dire, l'invito del collega Orsomarso. Facciamolo alla presenza del Vicepresidente, ma facciamolo e individuiamo le responsabilità. Fin quando non avremo individuato nettamente le responsabilità questo andazzo si protrarrà nella Regione Calabria e avremo l'odio dei cittadini, che rispetto a spese esose -ripeto di debiti fuori bilancio- avvertono amarezza e delusione, se non odio nei confronti di chi dovrebbe vigilare su questi aspetti.

Ecco perché lo dico e colgo l'occasione alla presenza del vicepresidente Viscomi, con il quale, tra l'altro, abbiamo un’interlocuzione continua e lo dico al consigliere Orsomarso. Il Vicepresidente non credo sia in imbarazzo, perché è Vicepresidente della Giunta regionale, per cui, come dire, di questo si assume la responsabilità, ma abbiamo anche uno spessore, un'esperienza di cui possiamo beneficiare e che possiamo utilizzare, credo da subito, da domani, per mettere “i piedi nella pancia di questo cancro” che sono i debiti fuori bilancio. Mi sento di riproporre un approfondimento della problematica in Commissione, anche in qualità di Presidente della Commissione bilancio, perché, guardate, ogni volta trovarmi di fronte a queste questioni, all'ironia anche dei cittadini, credo che non sia più sopportabile. Grazie.

 

PRESIDENTE

L’intervento della Giunta regionale. Prego.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Scusi, ma l’avevo avvisata, poi risponderà pure a me. Non voglio intervenire per dichiarazione di voto, Presidente, ma volevo fare una proposta interessante in 30 secondi.

 

PRESIDENTE

Prego, vicepresidente Viscomi, sulla relazione del relatore. Prego.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Intervengo giusto per accogliere l’invito del consigliere Aieta. Organizziamo, senza nessuna difficoltà, questo incontro in Commissione bilancio della quale veramente molte volte la presenza del consigliere Orsomarso è stata essenziale e necessaria. Accolgo l’invito e parteciperò volentieri con l’auspicio di riuscire a costruire una riflessione pacata e definitiva sulla questione dei debiti fuori bilancio, considerando, tuttavia, alcuni elementi che vorrei condividere anche per evitare che all’esterno si abbiano false impressioni. Allora, tendenzialmente, la Giunta regionale riconosce come debito fuori bilancio soltanto quello che deriva da sentenze definitive che risalgono, ovviamente, a questioni arcaiche, archeologiche.

Questa è la verità della situazione. Anche in questa proposta di legge che è alla vostra attenzione ci sono questioni risalenti al 2004 e questioni ancora precedenti al 2004.

Il caso di cui si parlava prima, quello del dirigente generale della Presidenza, Zoccali, nasce dal fatto che la legge parla di pagamento di debiti fuori bilancio per somme riconosciute con sentenze esecutive, non definitive, e le sentenze di lavoro – anche quelle di primo grado – sono immediatamente esecutive.

Ecco perché è nato l’equivoco: c’è stata una sentenza di primo grado favorevole al dottore Zoccali, quindi, essendo immediatamente esecutiva, il dipartimento ha pagato; in secondo grado il primo atto del giudice è stato quello di sospendere l’esecutività ed ora siamo al giudizio sul merito. Il problema per il dipartimento nasce dal fatto che c’era un indirizzo dell’Avvocatura al dirigente interessato che diceva di non pagare perché si era in attesa di ottenere la sospensione.

In questo caso, da qui si motiva il procedimento disciplinare che è stato avviato – non so a che punto sia perché non rientra nella mia competenza ma della Commissione disciplinare – poiché non aveva ponderato bene la valutazione tecnica dell’Avvocatura.

Questa è la cosa importante da ricordare: si tratta di debiti scaturenti da fatti risalenti al passato e che denotano sicuramente un’approssimazione gestionale che c’è stata nel tempo. Io credo che dovremmo riflettere su quanto dicevo prima e cioè che i debiti fuori bilancio possono essere pagati o con una legge ad hoc, come questa che è all’esame dell’Aula, o con una più compiuta e definitiva quantificazione del Fondo rischio contenziosi; cioè si inserisce in questo fondo il rischio che potrebbe derivare da una possibile sentenza contraria, per cui quando la sentenza contraria diventa realtà si attinge a questo fondo senza riconoscere il debito fuori bilancio perché è già previsto in esso. In molte Regioni è disciplinato così.

Da questo punto di vista stiamo finalmente chiudendo il cerchio sul database del contenzioso della Regione Calabria che è un contenzioso enorme - spesso anche di piccolo taglio - nel cui ambito stiamo cercando di fissare delle regole e mettere dei paletti fissi.

Un’ultima osservazione. A me fa piacere che il consigliere Tallini abbia ricordato che la Regione Calabria spesso è creditrice e non debitrice di risorse, perché molte volte questo lo dimentichiamo. Per esempio, razionalizzando le spese per l’energia elettrica abbiamo avuto il piacere di ricevere un’email dell’Enel che ci dà ragione e dice di aver ricevuto 1 milione 700 mila euro che stanno restituendo perché le fatture sono state gestite male, sono state cartolarizzate male.

Quindi, quello che viene fuori da entrambe le vostre esigenze è un’Amministrazione che funzioni in modo ordinato e con delle regole precise. Se per far funzionare l’Amministrazione e introdurre delle regole precise, la Commissione bilancio - che ha lavorato in modo intenso, come avete visto e come ho potuto vedere, oltre che partecipando anche al report che è stato fatto – vuole affrontare la questione del debito fuori bilancio e di come ridurre i margini di rischio in questa procedura che non è semplice – attendo la convocazione. La procedura – ripeto – non è semplice perché c’è un procedimento interno, c’è un procedimento legislativo, ma anche un controllo costante da parte della Corte dei conti. Ogni atto, ogni decreto che riconosce un debito fuori bilancio va inviato alla Corte dei conti che fa controlli forse molto più pregnanti di quelli che posso fare io con il procedimento disciplinare o con una caccia più o meno intensa alle streghe. Ogni decreto – ripeto – viene inviato alla Corte dei conti, quindi è controllato, misurato, valutato e giudicato.

Detto questo, attendo la convocazione per incontrarci in Commissione bilancio per discutere di questi temi.

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi allora passiamo alla votazione articolo per articolo.

Pongo in votazione l’articolo1.

 

(È approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(È approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(È approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 4.

Siamo all’articolo 4.

 

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, chiedo di intervenire.

 

PRESIDENTE

Siamo in fase di votazione. La richiesta di intervenire per dichiarazione di voto va avanzata prima che inizi la votazione.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Dopo l’intervento del vicepresidente Viscomi avevamo valutato di manifestare la nostra astensione e stavamo appunto discutendo, poi c’è stato un intervento …

PRESIDENTE

Siamo ancora in fase di votazione, consigliere Orsomarso.

Prima del voto sulla proposta nel suo complesso, possiamo anche riaprire la discussione. Siamo all’articolo 4. Pongo in votazione l’articolo 4.

 

(È approvato)

 

Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltá.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Ovviamente, visto che il Presidente é un po’ allergico alle discussioni ed è un po’ allergico anche ai tempi dell’Aula, le dico che deve abituarsi ad un nuovo corso e atteggiamenti come quello che registriamo oggi sicuramente saranno controproducenti per l’economia dei lavori.

Se lei rispetta il ruolo dei consiglieri regionali – visto che fino ad oggi non avete rispettato le prerogative dei ruoli di intere coalizioni, di interi partiti ­– allora può darsi che noi saremo rispettosi del suo ruolo; se lei non rispetta il ruolo dei consiglieri regionali, stia tranquillo che da Presidente del Consiglio – e se fino ad ora non sono emerse – deve tirar fuori tutte le sue capacità per dimostrare di essere un Presidente del Consiglio all’altezza della circostanza. Glielo dico perché in questo momento sta dimostrando invece di non essere un Presidente all’altezza della circostanza.

E allora, Presidente, questo articolo è stato votato senza che nessuno alzasse la mano, senza che nessuno dicesse nulla, e sulla scorta della sua fregola e ansia di arrivare al voto finale: “Chi è favorevole, chi é contrario, chi si astiene?” In un secondo non dà la possibilità a questa Aula di pronunciarsi, almeno con l’espressione se non attraverso la richiesta del voto per appello nominale e anzi, proprio per questo sistema, ci costringe di nuovo a chiedere il voto per appello nominale. Almeno così, insomma, i suoi tentativi di fuga non hanno più ragione di esistere e, quindi, registra anche lei che il suo metodo ha ottenuto un bel risultato, perlomeno quello di costringere tutti a chiedere come si vota.

Perché noi dobbiamo votare e dobbiamo capire cosa votiamo: votiamo numeri, votiamo cose che non si capiscono, invece di votare leggi e articoli. È presente la stampa, il pubblico e se non capiamo nulla noi, tranne quelli che hanno partecipato alle sedute delle Commissioni ...

Io sono qua, sono un consigliere regionale, non ho partecipato alle sedute delle Commissioni in cui sono stati trattati questi argomenti. Quando alzo la mano, Presidente, devo sapere cosa voto e il mio voto deve essere palese e visibile e lo devono vedere i colleghi, i collaboratori dell’Ufficio di Presidenza che lo devono registrare, lo devono vedere tutti i calabresi – che ci stanno seguendo attraverso la diretta streaming – e devono sapere chi tutela i loro interessi e chi non tutela i loro interessi.

Intanto, a nome del Gruppo misto, chiedo che si proceda alla votazione per appello nominale. Rinnovo la richiesta e credo che questa, ovviamente, valga direttamente anche per i suoi collaboratori. Capisco che lei ricopre il ruolo di Presidente del Consiglio e che la conduzione dell’Aula sia di sua competenza, ma ci sono alcuni aspetti che riguardano la legittimità e la legalità dello svolgimento delle sedute che sicuramente attengono anche ai funzionari, agli alti dirigenti che siedono tra i banchi di questo Consiglio regionale e che hanno grande responsabilità rispetto a quanto sto dicendo.

Quindi, – ripeto – chiedo che si proceda alla votazione per appello nominale.

 

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltá.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Credo che stamattina sia un fatto di misura colma. Intervengo con il massimo rispetto nei confronti dell’Aula e del ruolo che rivesto probabilmente da troppo poco tempo rispetto al consigliere Tallini, ma non si capisce perché si parla di rispetto delle regole quando si sfora di quattro, cinque minuti ogni volta che si fa un intervento, anche per dichiarazione di voto, inutile. Perché ­– diciamoci la verità – è inutile tutto quello che sentiamo stamattina in quest’Aula.

Si manca di rispetto non alla persona di Nicola Irto, ma al ruolo del Presidente del Consiglio regionale della Calabria. Il rispetto è dovuto a priori perché è persona che è stata nominata in questo Consiglio dalla maggioranza assoluta di tutti noi.

C’è necessità di un ritorno a quella che è una regolarità, una norma, una normalizzazione dei lavori di questo Consiglio. Consigliere Tallini, probabilmente l’invito è finalizzato male perché abbiamo imparato da lei, dal momento in cui in quest’Aula vestiva la bandiera italiana, che il suo modo di fare è colorato però non è consentito intaccare l’onorabilità di nessuno, men che meno quella di chi riveste oggi il ruolo di Presidente del Consiglio. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltá.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, penso che qualcuno ritenga che ci si trovi in aule universitarie in tempi già trascorsi.

Non accettiamo lezioni da nessuno. Il rispetto dell’Aula deve essere garantito intanto dai consiglieri regionali e dal Presidente della Giunta regionale che oggi è assente dopo cinque mesi. Mi permetto di fare l’intervento per dichiarazione di voto per esprimere un pensiero politico rispetto ad una maggioranza che è frantumata e non esiste perché si governa in Aula. I processi si governano in Aula rispetto ad obiettivi programmatici sempre sbandierati e mai realizzati, caro consigliere Giudiceandrea. E non accettiamo assolutamente nel modo più categorico che ci si dia lezioni. Noi chiedemmo ad inizio legislatura l’installazione del tabellone per il voto elettronico così come l’introduzione delle interrogazioni a risposta immediata. Ci ritroviamo con sei sedute di Consiglio regionale svolte nell’anno 2017. Lasciamo perdere la pausa che riguarda l’aspetto della crisi istituzionale che avete voi voluto bloccando il Consiglio regionale. Domandatevi il perché. Perché questa Assemblea deve ritrovare la sua autonomia istituzionale e non deve essere più il passacarte della Giunta, deve occuparsi dell’attività legislativa, di tante proposte di legge che stagnano nelle Commissioni e che non devono essere valutate per la loro approvazione a seconda dell’appartenenza.

Caro consigliere Giudiceandrea, l’Assemblea è sovrana e noi rispettiamo il Presidente, così come il Presidente deve rispettare il ruolo dei consiglieri. Il rispetto deve essere reciproco in un’ottica di ispirazione ai valori nobili della politica e della vita, perché qui si porta ciò che si ha nella vita secondo le proprie sensibilità, la propria serietà, le proprie esperienze e competenze. Tanto per essere chiari. E questo non è avvenuto in questa prima fase di legislatura sicuramente per cause dipendenti dalla vostra volontà.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltá.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Non nascondo che dopo l’intervento del vicepresidente Viscomi avevo chiesto di intervenire ma non sono stato notato. Il mio intervento in parte può ritenersi assorbito. Credo che anche l’intervento accorato del mio capogruppo, consigliere Giudiceandrea, trovi fondamento perché è uno stillicidio costante di accuse, di riferimenti personali.

Ora se volete che il presidente Oliverio si debba giustificare per il dolore di schiena che lo trattiene a letto, se arriviamo a queste condizioni, credo che un Presidente non debba dare …

 

(Interruzione)

 

Però, parliamo uno alla volta, io non interrompo mai.

Poiché consigliere Tallini lei è navigato in materia, ha conoscenza di prassi e di attività consiliare ed è anche uno che fa politica accorata – e le fa onore – anche per quanto riguarda il consigliere Nicolò, dico: “magari si tornasse in Consiglio ad un dibattito maggiormente politico che serve anche”!

Volevo anche ricordare alcune cose che non fanno onore neanche a noi se impostate in un certo modo. Sono stati fatti dei nomi ma ritengo sia meglio non fare mai nomi sebbene, poi, il Vicepresidente abbia dato una spiegazione specifica su una vicenda particolare. Era su questo punto che volevo intervenire, sulla questione delle sentenze di primo grado immediatamente esecutive, perche certe procedure si debbono conoscere altrimenti poi non si comprende quando arrivano i pignoramenti. Però, tra l’altro, nessuno ha detto che si tratta di debiti che noi ereditiamo. Nessuno di noi – ripeto ­– si è alzato in quest’Aula per dire che si tratta di debiti contratti in passato. Questo non lo diciamo. Alcune cose le aveva già dette anche il presidente Oliverio e se si ha questa grande libertà lo si deve al presidente Irto – lasciatemelo dire! Altro che tabellone per il voto elettronico! Consigliere Nicolò, le chiedo scusa lei lo poteva installare prima, lo dico senza polemica …

 

(Interruzione)

 

Non è questo il tono in questi momenti. Avrei voluto che da quella parte qualcuno si inorridisse non per la questione della liquidazione delle somme – perché, poi, tutti guardiamo certi servizi televisivi, tutti leggiamo certi giornali, tutti seguiamo alcune vicende – ma, piuttosto, si fossero inorriditi per liquidazioni da America Latina per mancanza assoluta di attività. Si fossero inorriditi appunto di fronte a queste cose! Nessuno ha parlato quando arrivavano determinati conti! Nessuno ha parlato!

Per quanto riguarda, poi, l’installazione del tabellone per il voto elettronico, ricordo che una delle prime novità introdotte – ma sono piccolezze che non guardo perché sono costate qualche centinaio di euro, presidente Irto, se non sbaglio 300 euro – è stata la diretta streaming delle sedute di Consiglio per consentire ai cittadini calabresi di seguirci. Tutti provvedimenti che sono stati già adottati.

Allora, concludo l’intervento invitando semmai, visto che su molti punti siamo d’accordo, a riprendere il filo di un discorso che sia possibilmente più corretto, ma non si può costantemente ad ogni intervento parlare di incapacità di questo di quest’altro quando ­– e riprendo l’argomento del mio capogruppo – si danno spazio e disponibilità. Spesso il Presidente viene da noi rimproverato di questo perché si lascia spazio disponibile per parlare anche laddove non si potrebbe parlare, anche laddove non si potrebbe intervenire, anche laddove la contestazione o l’argomentazione che viene addotta non ha nulla a che vedere con il punto all’ordine del giorno. Concludo, Presidente, sebbene il mio non fosse un intervento per dichiarazione di voto, ma ci tenevo a dire queste cose.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha facoltá.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Grazie, signor Presidente, credo che dopo l'intervento accurato dei colleghi Giudiceandrea e Arturo Bova qualche precisazione vada fatta, in seno, ovviamente, a quella che può sembrare una opposizione strumentale ma che non lo è.

Ricordo, a noi stessi, che proprio il collega Orlandino Greco, che ha avuto anche l'onore delle copertine delle Cronache, ha evidenziato quello che a me ovviamente sembrava - entrata da pochissimo tempo all'interno di questo consesso- una votazione spesso poco precisa e frettolosa. Ciò avendo, comunque, avuto il privilegio di stare nei Consigli Comunali e nei consigli Provinciali e ritornando, ovviamente, a quello che deve essere il rispetto verso la sua figura e che, ovviamente, viene confermato per quanto mi riguarda ma, credo, sia condiviso da tutti i consiglieri della minoranza e del gruppo misto, riportando anche un po' di serenità in un dibattito importante sui debiti fuori bilancio.

Alla fine, l’appunto fatto al collega Giudiceandrea mi sento di non doverlo fare mio, non rispetto a quello che riguarda il consigliere Tallini, ma rispetto a quelle mancate regole sottolineate proprio dalla maggioranza. Dobbiamo iniziare ad avere un linguaggio chiaro e a non fare opposizione nella maggioranza perché il vicepresidente Viscomi guardava il consigliere Tallini, rispetto ad un debito fuori bilancio del quale non conosce la storia. Non intendo assolutamente esprimere nessun parere che riguarda il precedente direttore generale Zoccali e parto dal presupposto che anche questo sia un problema che non è stato posto dai banchi della minoranza ma da quella opposizione all'interno della maggioranza.

Credo che bisogna iniziare a porre delle regole chiare che possono riguardare sia il sistema di votazione sia il cumulo dei minuti, computando quelli dell’intero gruppo rispetto a un singolo consigliere che vuole dibattere di regole in questo consesso. Penso che le regole siano fondamentali per la maggioranza, per portare avanti, ovviamente, le istanze dell'opposizione e condividerle qualora lo ritiene giusto o a bocciarle qualora non siamo concorde.

Credo e mi è stato detto, però magari poi qualche altro consigliere lo potrà sottolineare essendo stato consigliere anche nella precedente amministrazione in questi banchi, che la spesa inerente i debiti fuori bilancio, che non sono un problema soltanto della Regione Calabria - basta entrare nei Comuni, nelle Province - riguarda debiti che si riportano dalla prima Repubblica. Ricordo, infatti, politici che acquistavano Papillon, coppe e trofei piuttosto che cinture e foulard e fiori da mettere sulla scrivania. Penso che il Presidente e il vicepresidente Viscomi stiano tentando, ovviamente, di mettere ordine ad una massa debitoria importantissima, riguardante alcune volte risorse modeste altre risorse molto importanti. La garanzia che chiediamo è che non ci siano - e ovviamente sono convinta che di questo si farà garante il professore Viscomi, il Vicepresidente - debiti fuori bilancio di serie A o di serie B, fermo restando che, ovviamente, con sentenza in nome del popolo italiano, con una sentenza definitiva, possono essere risarciti, penso, i tanti giornalisti.

A tal proposito, qua devo dire che si tratta di una delle categorie più vituperate e maltrattate di un sistema, probabilmente, sbagliato:hanno prestato servizio e sono tornati a casa rispetto, probabilmente, ad una scadenza di contratto ma hanno una sentenza a favore. Chiudo col dire - e qua, forse, mi sento anche di fare un richiamo al consigliere Aieta e quindi anche magari all'eventualità poi di rivederci in altra sede - che siamo stanchi di sentir parlare sempre della responsabilità della burocrazia; chiunque sta in quest'aula ha fatto il sindaco, ha fatto l'assessore, ha fatto il presidente di una provincia, è stato a capo o di un settore o comunque di un'amministrazione e la burocrazia funziona quando la politica non si vuole sostituire ad essa. Non è consentito inviare lettere ai direttori generali che hanno ereditato magari strutture dalle precedenti nomine; non è consentito più, in qualche modo, scaricare la responsabilità sui tanti e validi burocrati che forse, troppo spesso, non riescono a lavorare nella giusta serenità.

Mi auguro e quindi accolgo quello che è stato l'appello dei consiglieri Aieta e Orsomarso di poter fare un tavolo da cui parta la vera riorganizzazione, che non sia la riorganizzazione sulla base di una tessera di partito sulla base di un voto elettorale da ricambiare, che sia basata sulla libertà. In questo caso il vicepresidente Viscomi credo abbia tutto l'interesse di mettere in piedi quella che in qualche modo può essere la risposta diretta al cittadino. Nello stesso tempo mi augurerei che si aprisse anche un dibattito sui grandi problemi di questa terra che può essere il dibattito sulla sanità, sulla disoccupazione, un dibattito che sia veramente una palestra perché troppo spesso, lo dico con amarezza, per chi insomma crede nella “Politica” con la p maiuscola, ho avuto la sensazione un poco amara che sia una palestra volta ad aumentare i consensi in previsione della prossima tornata elettorale, mentre mi piacerebbe che si aumentassero i consensi per moltiplicare le idee.

Questo chiedo a lei, Presidente. Ovviamente gli auguri di buon lavoro a lei e agli eletti all'Ufficio di presidenza perché è stata da parte nostra una battaglia, questo lo volevo sottolineare, perché le cose dette nei salotti televisivi hanno un senso perché ci danno grandi possibilità di entrare nelle case delle persone. Abbiamo fatto una battaglia doverosa che ritengo sia stata portata avanti con tanti uomini e donne a testa alta e a schiena dritta, dateci però la possibilità, in questo ovviamente ci associamo all’augurio di pronta guarigione, di dibattere con il presidente Oliverio scelto dai cittadini calabresi, auspicando, però, che veramente ci possa essere un dibattito perché spesso non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Grazie Presidente.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltá.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Inizierei questo mio breve intervento augurando un buon lavoro al Presidente appena rieletto, l'amico Nicola Irto, ai due vicepresidenti, uno rieletto, l'amico consigliere Pino Gentile, e uno neo-eletto, l'amico Enzo Ciconte, ai due segretari, ai Presidenti delle varie Commissioni e ai vice presidenti delle Commissioni perché abbiamo rimesso in campo, ci siamo rimessi in cammino dopo due mesi di vuoto o di poca attività legate a queste nomine.

Oggi credo che bisogna ripartire, avendo però sempre la barra diritta, non scadendo o facendo paragonare questo Consiglio regionale ad una telenovela di paese, ma cercando di elevare il dibattito politico, come ben ha detto poco fa la consigliera Ferro, per tentare di dimostrare ai tanti calabresi che oggi guardano questo Consiglio regionale e questa classe dirigente politica con poco rispetto, poca considerazione e grande diffidenza, di voler far diventare questo Consiglio regionale la palestra della buona politica delle buone intenzioni di una classe dirigente che vuole, appunto, misurarsi con le sfide alle quali dare risposte. Questo deve essere lo scatto d’orgoglio che deve motivare la maggioranza e la minoranza.

Sono contento – lo dico al mio amico Tallini - che, finalmente, questa minoranza svolga un ruolo positivo ma anche duro nei confronti della maggioranza perché si dimostra che c'è rispetto dei ruoli, finalizzato, però, al bene della comunità al bene della collettività, dimostrando, ripeto, che c'è una minoranza che fa il proprio ruolo, il proprio dovere e una maggioranza che sa rispondere, mettendo al centro del dibattito politico i problemi dei calabresi. Questa deve essere la base, ripeto, della nostra azione istituzionale da oggi fino alla scadenza naturale della consiliatura.

Il tema su cui stiamo discutendo è – lo diceva bene il professor Viscomi che ringrazio e saluto e a cui rinnovo la mia stima e la mia fiducia per il lavoro che sta facendo in merito alle sue funzioni e le sue responsabilità - un tema atavico, di difficile gestione perché si tratta di problematiche che risalgono a tanti anni addietro e non esiste una bacchetta magica che può trovare una soluzione; l'unica bacchetta magica che potrebbe essere messa in campo è quella di capire e lavorare ad una legge o un aumento dei fondi legati a questo fenomeno.

Allora sì che dimostreremo di essere gruppo dirigente e di avere il giusto senso di responsabilità necessario per guidare anche queste fasi antipatiche che dimostrano che non c'è un governo dei processi, dovuto a qualche distrazione, a qualche debito legato a situazioni particolari, anche qui c'è bisogno di un senso di responsabilità che deve guidarci..

Quindi il tema che ha posto il professor Viscomi è un tema giusto: capire se dotarci di una legge o aumentare il fondo legato a questo fenomeno. Penso che ai cittadini non interessi la strumentalizzazione di un fenomeno, di un'occasione, ma la capacità di dare risposte a ciò che loro chiedono; noi li rappresentiamo e siamo stati eletti, quindi, ben venga un'opposizione dura, critica, costruttiva. Faremo male ai calabresi invece se dovessimo interpretare il nostro ruolo solo per far diventare questo Consiglio regionale una telenovela basata sulle pochezze della politica, sulle strumentalità varie che possono nascere da un momento all'altro ma che non aiutano nessuno, non aiutano l’opposizione, non aiutano la maggioranza. Mi sento di fare una raccomandazione, a partire dal mio amico Tallini, che è quella di elevare il dibattito, di mettere al centro della palestra, che deve essere il Consiglio regionale, le tematiche più stringenti e più importanti per la vita dei cittadini, far capire e far comprendere anche a chi come me, che forse nel passato ha sbagliato, che un ruolo di maggioranza andrebbe svolto in maniera più assidua, più puntuale, richiamando ognuno al senso di appartenenza e al senso di responsabilità. Forse alcune cose dovremmo, come maggioranza, rivederle per meglio dare risposte, anche per portare avanti una critica costruttiva con l’opposizione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Bevacqua. Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti. Prego, consigliere Neri, faccia la chiama.

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Fa la chiama.

 

(Interruzione)

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Presidente, all’inizio avevo chiesto di parlare per esprimere il voto del gruppo, ma non mi ha dato la parola.

PRESIDENTE

No, gliel’ho data prima, ma da Regolamento si può intervenire una sola volta. La prossima volta alla Conferenza dei capigruppo potremo stabilire di fare più interventi.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Non m’ha dato la parola e mi ha detto che sarei potuto intervenire durante la discussione, ma non è la stessa cosa, anche perché, insomma, i lavori si svolgono così, magari come vorrebbe il consigliere Giudiceandrea sulle cui gravi dichiarazioni mi permetto di fare alcune piccole riflessioni.

Non è la stessa cosa, per esempio, ascoltare una relazione più esaustiva da parte del Vicepresidente sulla pratica o quando, invece, nel corso della discussione ha fatto fare delle riflessioni o ha detto delle cose in Aula che potevano indurre anche la opposizione a valutazioni di natura diversa rispetto a quelle che sono state – ne discutevamo proprio in questo momento col collega – perché su alcuni articoli siamo stati indotti e, se mi da la possibilità, vorrei puntualizzare. Mi dà la possibilità di farlo?

 

PRESIDENTE

Cinque minuti, prego, continui.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Intervengo per dichiarazione di voto ma, intanto, voglio ricordare al collega Giudiceandrea che – stando alla giornata odierna – se c’è una cosa inutile in quest’Aula è proprio lei, non fosse altro perché ha fatto un unico intervento.

 

PRESIDENTE

Concluda!

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Presidente, lei avrebbe dovuto prima di tutto, interrompere il suo collega, che l’ha offesa ed ha offeso tutto il Consiglio regionale perché si è limitato a fare un unico intervento in cui ha dichiarato – collega Giudiceandrea – che le cose che ho detto in Aula sono inutili. Allora mi permetta di parlare a nome della dignità, almeno per quanto mi riguarda, del ruolo che svolgo in quest’Aula.

Il problema della regolarità e della correttezza di come si svolgono i lavori, non l’ho certamente sollevato io perché, se non fosse stata inutile la presenza del collega, avrebbe dovuto – nei tempi giusti e nel modo giusto – ricordare che questo problema è stato sollevato da esponenti della sua maggioranza e non certo da noi.

Noi stiamo cercando di fare rispettare le regole, sulla scorta di cose assurde, perché far risultare presenti consiglieri regionali che si dichiarano assenti al momento del voto, non è un problema di procedura, ma un problema di codice penale. Mi auguro sia già stata avviata una indagine su questa cosa, e poi vedremo se sarà inutile anche un procedimento penale rispetto a cose di questo genere.

 

PRESIDENTE

Consigliere Tallini. È in dichiarazione di voto.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Nella dichiarazione di voto sto rispondendo al collega, perché lei gli ha consentito di parlare dei miei interventi quando non erano pertinenti col voto, e volevo ricordare al collega Bova che la videoripresa in streaming era stata finanziata e programmata dalla vecchia legislatura, così come tantissime altre attività che, praticamente, sono state ereditate e dobbiamo dire – il vicepresidente, assessore al personale, lo sa bene – soprattutto per quanto concerne la politica del personale.

Non è possibile nemmeno – Presidente – e, mi faccia la cortesia di togliere il dito, perché dal punto di vista psicologico mi sta facendo capire che da un momento all’altro mi toglierà la parola.

 

PRESIDENTE

Concluda, consigliere Tallini! Il Regolamento impone dei tempi.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

La prego di togliere la mano dal pulsante, per cortesia! Questa è una minaccia che lei mi sta facendo. Tolga il dito dal pulsante, perché in questo modo mi sta facendo capire che, da un momento all’altro, mi toglierà la parola.

 

PRESIDENTE

Consigliere Tallini, concluda!

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Mi faccia concludere. Intanto, volevamo esprimere anche le nostre preoccupazioni per la salute del presidente Oliverio perché abbiamo appreso che è ammalato ma, per la verità, posso dire di averlo incontrato ieri nel parcheggio della Cittadella. Forse gli è successo qualcosa oggi, non sappiamo, però non pensavo a questioni di infermità, sinceramente. L'ho incontrato ieri e mi sembrava abbastanza in salute.

 

PRESIDENTE

Consigliere Tallini, la dichiarazione di voto.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Devo soltanto ricordare una cosa: fino ad oggi il presidente Oliverio se l’é presa con la gestione del passato e per due anni e mezzo ha detto: “La colpa è di Scopelliti! La colpa è di Scopelliti! La colpa è di Scopelliti!” E’ arrivato ed ha dichiarato: “Niente direttori generali esterni, sarà valorizzato il personale della Regione” ma, appena sono stati fatti i primi bandi, un bando per 5 direttori generali interni, una volta fatta la selezione ha dichiarato che all'interno non c'é nessuna professionalità all'altezza del compito che avrebbe dovuto assegnare.

Dopodiché è seguita una procedura esterna ed i 5 direttori generali sono stati nominati attraverso un avviso pubblico che li ha individuati tra persone esterne all’amministrazione regionale.

Se il presidente Oliverio – che ha scelto i direttori generali – avesse l'intelligenza, e lei avesse la possibilità di dare un segnale di utilità chiedendo al presidente Oliverio – consigliere Giudiceandrea – per quale ragione ha scelto 5 direttori generali esterni, sarebbe bene.

 

PRESIDENTE

Consigliere Tallini, per dichiarazione di voto!

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Sto completando! E, una volta che li ha scelti, dovrebbe dire di avere sbagliato o, insomma, di essere una persona poco seria, poco coerente, non rispettosa di quella che é l’intelligenza del Consiglio regionale e, soprattutto, del popolo calabrese.

 

PRESIDENTE

Ha sforato i tempi per il suo intervento, consigliere Tallini.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Sono assolutamente contrario, cosí come hanno annunciato anche gli altri.

 

PRESIDENTE

Avanti, consigliere Neri, faccia la chiama. Prego.

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti 25; hanno risposto sí 13; hanno risposto no 7; astenuti 5, pertanto il provvedimento è approvato.

 

(Hanno risposto si i consiglieri:Aieta, Bevacqua, Bova, Ciconte, D’Acri, D’Agostino, Giudiceandrea, Greco, Irto, Mirabello, Neri, Nucera, Romeo; hanno risposto noi consiglieri: Cannizzaro, Ferro, Graziano, Magno, Nicolò, Orsomarso, Tallini; si sono astenuti i consiglieri: Arruzzolo, Esposito, Gentile, Guccione, Sergio).

 

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

ESAME ABBINATO
Proposta di
legge numero 58/10^ di iniziativa dei consiglieri D. Battaglia, G. Aieta,D. Bevacqua, M. D'acri, G. Giudiceandrea, M. Mirabello, F. Sculco, F. Sergio recante: Modifiche alla legge regionale 25 novembre 1996, n. 32 e norme in materia di alloggi di edilizia residenziale pubblica
Proposta di
legge numero 93/10^ di iniziativa del consigliere F. Orsomarso recante: Modifiche alla legge regionale 25 novembre 1996, n. 32 e norme in materia di alloggi di edilizia residenziale pubblica
E' in discussione il testo unificato - Modifiche alla legge regionale 25 novembre 1996, n. 32 e norme in materia di alloggi di
edilizia residenziale pubblica

PRESIDENTE

Passiamo al punto 8, ovvero l'esame abbinato delle proposte di legge 58/10^ e 93/10^ “Modifica alla legge regionale 25 novembre 96 numero 32 norme in materia di alloggi edilizia residenziale pubblica”. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltá. Prego.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Chiedo il rinvio di questo punto all'ordine del giorno.

PRESIDENTE

C’é una proposta di rinvio da parte del relatore del provvedimento. Pongo ai voti il rinvio.

 

(Il Consiglio rinvia)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltá.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere l’inserimento di una mozione del 19 settembre – considerato che prima sono state inserite tutte le altre– inerente “la mancata retribuzione dei lavoratori ex mobilità in deroga.”

 

PRESIDENTE

Ne fornisca copia alla Presidenza.

 

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Si.

PRESIDENTE

Intanto la poniamo ai voti per l'inserimento. Chi vota a favore? Chi contro? La mozione è inserita. Intanto fornisca copia della mozione, così la distribuiamo ai consiglieri

Legge regionale numero 39/1995 – Nomine di competenza del Consiglio regionale come da elenco allegato.

PRESIDENTE

Sul nono punto ha chiesto la parola il consigliere Giudiceandrea. Prego. Ne ha facoltá.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici progressisti)

Le chiedo Presidente, e lo chiedo all'Assemblea, il rinvio del punto all'ordine del giorno, con una precisazione: credo che, dopo tanto tempo, sia venuto il momento di lanciare un appello a tutti quanti i capigruppo, di maggioranza e minoranza, affinché questo punto all'ordine del giorno inserito per troppe, troppe sedute possa essere finalmente portato a termine, grazie.

PRESIDENTE

Lo tratteremo.

 

(Interruzione)

 

Si tratta del nono punto all'ordine del giorno, consigliere Tallini, sulle “Nomine di competenza del consiglio regionale” su cui c'è una richiesta di rinvio. È il nono punto all'ordine del giorno. Pongo in votazione il rinvio.

 

(Il Consiglio rinvia)

 

PRESIDENTE

Il punto 9 é rinviato.

 

(Il Consiglio rinvia)

Mozione numero 95 di iniziativa del consigliere Esposito sulla Casa della Salute di Chiaravalle centrale

PRESIDENTE

Cedo la parola al consigliere Esposito per l’illustrazione della mozione avente ad oggetto: “Casa della salute di Chiaravalle centrale”.

Prego.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Chiedo scusa, avevo presentato un ordine del giorno che vorrei richiamare, ma che oggi non risulta essere al tavolo della Presidenza.

PRESIDENTE

La prego di avvicinarsi al banco della presidenza per chiarire meglio. Prego consigliere Esposito.

ESPOSITO SINIBALDO (Nuovo Centro Destra)

Come dicevo nel momento in cui chiedevo l'introduzione di questa mozione, si tratta della Casa della salute di Chiaravalle Centrale.

Credo sia inutile ripercorrere tutta la storia delle Case della salute finanziate nella Regione Calabria e, in particolare, la cronistoria di questa Casa della salute che, tra l'altro, è quella maggiormente avanti rispetto all'iter amministrativo delle altre.

Mi limito a dire che è una storia iniziata nel 2010 e che nel 2016 vede una rivisitazione di questo percorso in quanto, nel momento in cui si è affidata tramite i servizi di ingegneria una valutazione dell'impatto sismico dell'ex ospedale San Biagio di Chiaravalle, da quelle relazioni, è venuta fuori la antieconomicità e la scarsa disponibilità del finanziamento rispetto all’adeguamento sismico di quella struttura.

Da quel momento si è pensato di rivedere il percorso, di parlare di una demolizione dell'ex ospedale “San Biagio” e della costruzione di un nuovo edificio.

Tale ipotesi ha poi trovato un’ulteriore definizione nella disponibilità da parte dell'amministrazione comunale di concedere all’ASP di Catanzaro un'area adiacente all'ex ospedale “San Biagio” e un immobile insito su quest'area, al fine di costruire un nuovo edificio che consentisse a quel territorio di avere, finalmente, questa casa della Salute.

Inutile, anche qui, ripetere l'importanza di un presidio sanitario di tale specie in un territorio difficile come quello delle pre-Serre catanzaresi, che si era venuta a delineare a fine giugno – tramite anche l'opera del presidente Oliverio – una riunione, un tavolo tecnico alla Cittadella regionale dove, finalmente, si era ipotizzato un percorso che potesse essere esaustivo per la problematica. Da quel momento – siamo a fine giugno, primi di luglio – non si è mosso nulla, nonostante l'amministrazione comunale di Chiaravalle, l’ASP e il dipartimento della Salute avessero assunto un crono programma che non è stato assolutamente rispettato.

Negli ultimi giorni, il Sindaco e l'amministrazione di Chiaravalle hanno manifestato, dapprima nell'Aula consiliare e, senza invito – ci tengo a precisarlo – eravamo presenti, così come ha detto il consigliere Magno, il sottoscritto e l'onorevole Bova.

Da quel momento, il Sindaco e tutta l'amministrazione…

 

(Interruzione del consigliere Tallini)

 

Chiedo scusa della mia miopia, di non averla vista, ma conosco il suo impegno su questa tematica della Casa della Salute.

Da quel momento il Sindaco e tutta l'amministrazione hanno iniziato un sit-in permanente – 24 ore al giorno – presso i locali della Casa della Salute dell'Ospedale “San Biagio” con l’unico obiettivo di sospenderlo solo ed esclusivamente quando sarà firmata la nuova convenzione che dia il via libera all’iter definitivo della vertenza della Casa della Salute

Che cosa succede allo stato attuale? E’ stata meritoria ed ho apprezzato molto che all'inizio del sit-in ci sia stata una telefonata del presidente Oliverio al sindaco Mimmo Donato; da quella telefonata c'è stata anche una riunione alla Cittadella regionale dove si è ripetuto per filo e per segno il percorso ideato e pensato fino a giugno

Lì si era addivenuti alla necessità di una relazione tecnico-sanitaria da parte dell'Asp di Catanzaro e il direttore generale aveva assunto l’impegno di far pervenire in tempi brevi al dipartimento questa relazione tecnico-sanitaria e, avuta questa relazione, il dipartimento dovrebbe redigere e sottoscrivere la nuova convenzione.

Adesso appare paradossale che ci sia un ritardo in tal senso.

La relazione tecnico sanitaria, mi si dice, è pronta e deve essere siglata dagli uffici dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Il tutto – se rimane una regia autorevole – si può fare in due/tre giorni ed il senso della mozione è proprio questo: che il Presidente e la Giunta – vicepresidente Viscomi – stiano sul pezzo perché in 2-3 giorni si può risolvere un problema che, altrimenti, determinerà un’ulteriore presa di posizione da parte del Sindaco dell'amministrazione comunale, in quanto sono pronti anche ad iniziare lo sciopero della fame e della sete perché l'amministrazione comunale di Chiaravalle e il sindaco Mimmo Donato non si muoveranno di lì e proseguiranno col sit-in se non si appone la firma alla convenzione che è già pronta.

Quindi, la sensibilità del Presidente l'abbiamo apprezzata e sono convinto che anche dopo questa mozione – mi auguro votata dall'intero Consiglio regionale – possa continuare a vigilare sulla vicenda non consentendo inutili ritardi.

C'è la presa di posizione di un'intera collettività, di un intero territorio, perché la protesta dell’amministrazione comunale di Chiaravalle é supportata e coadiuvata da tanti altri sindaci – credo che martedì mattina fossero oltre 15 i Sindaci di quel territorio.

Ripeto, siamo alla definizione della vicenda, una vicenda che ha avuto momenti di alti e bassi, si era perso il finanziamento, e tanti altri momenti di cui potremmo fare la cronistoria, che conosco bene, di questa vicenda che oggi il Consiglio regionale, tramite l'autorevole persona del presidente Oliverio e dell'intera Giunta, vuole che l'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ottemperi, se è convinta di dover ottemperare, e che da quella relazione tecnico-sanitaria il dipartimento possa finalmente siglare la convenzione.

Mi auguro, presidente Mirabello – la ringrazio per aver messo all'ordine del giorno della Commissione sanità di mercoledì prossimo questa vicenda – che mercoledì non sia un’audizione dello stato delle cose, ma sia un'audizione dove possiamo sentire dal direttore generale dell'Asp di Catanzaro che il problema si é risolto.

Ripeto, non è un problema che necessita di ulteriori tavoli tecnici ma è un problema, questo sì, che necessità dell'assunzione di responsabilità dei dirigenti, perché tutto è stato fatto e condiviso, anche alcuni atti sono stati condivisi; adesso qualcuno mi deve spiegare perché non si ottempera con quel senso di responsabilità, che significa anche una professionalità a saper dire di no, eventualmente motivandolo sul piano squisitamente tecnico e professionale e non si continui a dire su questa vicenda “ni”. Il “ni” non è più accettabile, anche perché c'è in corso una manifestazione, non plateale ma sostanziale e vera del Sindaco, di tutta l'amministrazione comunale e dell'intero territorio.

Abbiamo veramente la possibilità di risolvere il problema in 48-72 ore; qui pragmatismo e concretezza di quella politica che spesso invochiamo e che deve essere con la P maiuscola.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

 

BOVA Arturo (Democratici progressisti)

Grazie. Esprimo apprezzamento per la mozione e l’interesse del consigliere Esposito. Lo ha ribadito: proprio ieri mattina eravamo in tre, c’era anche il consigliere Magno a Chiaravalle per affrontare questa cosa con una maturità che, tra l'altro, fa anche piacere.

La Casa della salute di Chiaravalle é uno degli obiettivi principali – l'ho ribadito ieri dopo aver parlato con chi di competenza, dal presidente Oliverio al direttore generale ecc.. – e forse uno degli obiettivi principali dell'azione del governo regionale di questa consiliatura.

Consigliere Esposito, mi sento di ribadire in quest'aula, così anche i crismi dell'ufficialità, di togliere quei dubbi che purtroppo aleggiano sull'effettiva volontà o possibilità di realizzare quest'opera. L’opera si realizzerà, non ci sono problemi, assolutamente.

Sapete bene che i ritardi – parlerò di ritardi giustificati ed alcuni non giustificati – sono stati determinati dalla circostanza che sullo studio sismologico è stato previsto che le spese per adeguamento supererebbero quel 15 per cento e non sarebbe più possibile effettuare quel tipo di intervento; pertanto, si è optato per la costruzione di un'opera ex novo;

Il comune ha individuato anche l'area, l’ha già concessa, sarebbe quella attualmente occupata dall'ex Tribunale, dai locali che erano destinati a Tribunali. I pareri sono stati tutti favorevoli, la somma c’é. Che succede? Che cosa è successo? C’è un profilo di legittimità, la convenzione originaria stipulata tra Regioni e Asp prevedeva la messa in sicurezza e l'adeguamento del vecchio Istituto Ospedaliero “San Biagio”.

Essendo mutata - adesso non più adeguamento, ma costruzione ex novo – è stato, giustamente, richiesto dalla parte burocratica, che si guarda da eventuali responsabilità, di stipulare una convenzione nuova, anzi, oggi il presidente Oliverio - lo aspettavamo anche noi, perché era uno dei punti su cui si discuteva telefonicamente - se non domani, lo stesso consigliere Esposito ha parlato di termini di 48/72 ore, risolverà la cosa.

Può darsi che mentre stiamo parlando, la convenzione sia stata già modificata, anche perché è una di quelle rare volte in cui un consigliere - che spesso dice “la Convenzione è pronta, bene grazie, quindi lo sa bene” - finalmente ha espresso apprezzamento per come ci si è posti rispetto all’apparato burocratico di chi di competenza, anche nei confronti di chi aveva il dovere di redigere alcune cose.

Oggi l'abbiamo superata; se la convenzione – come lo stesso consigliere Esposito mi può confermare – fosse veramente pronta già oggi si notifica all’Asp, lo studio di fattibilità definitivo è già pronto, una volta che abbiamo lo studio di fattibilità già pronto, si tratta solo di redigere il progetto esecutivo; il progetto esecutivo, visto anche con chi stiamo interloquendo, quando ci sono studi di fattibilità significa poco aggiungere delle cifre ad un qualcosa che già è scritto su carta.

Dopodiché si fa la gara e facciamo l'opera, giusto per chiarire.

Mi auguro che questa mozione, giusta nella sua finalità e intenzione, addirittura perda efficacia perché se la convenzione fosse veramente pronta e notificata, non ci sarebbero più altri ostacoli; gli altri sono superati, anche perché sto venendo proprio da là, quindi l'unica cosa è questa, la procedura è questa, non ci sono altri adempimenti

Comunque, ci tengo a precisare quanto lo stesso consigliere proponente della mozione ha sottolineato, ovvero come la Giunta regionale, il presidente Oliverio e chi anche per lui siano stati vicinissimi ai sindaci, incontrandoli più volte.

Dopodiché, sappiamo tutti a chi sono imputabili i ritardi e stiamo operando affinché si possano rimuovere e si possa procedere, ma vi stiamo parlando di 48 ore, chiedo scusa, non stiamo parlando di 5 anni, o come l’opera doveva essere ultimata entro il dicembre del 2015, stiamo parlando di pochi giorni. Che vada avanti la mozione, ovviamente, ma mi sentivo di dare questo chiarimento pubblico alla luce delle argomentazioni che sono state addotte davanti ai Sindaci. Avevo cercato anche di scongiurare un sit-in permanente, uno sciopero della fame e ho detto anche ai sindaci che capisco la posizione del Sindaco di Chiaravalle; la capiamo tutti e sono venuto a parlare, non a titolo personale – consiglieri Esposito e Magno, lo sapete bene – ma a nome della Regione Calabria,

in maniera forse poco adeguata, ma sulla scorta delle autorizzazioni che avevo da chi di competenza, quindi lavoriamo assieme su questo punto della Casa di Cura; tra l'altro siamo su un territorio, strategie di aree interne eccetera. Si tratta di una riqualificazione molto importante di quel territorio, ed è l'unica ipotesi – attenzione – la Casa della Salute, individuata come sito e come luogo di localizzazione e di esecuzione. Chiaravalle è l'unico caso in Calabria ed è una di quelle azioni a cui teniamo per rendere la sanità molto più snella, capace ed operativa.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Intervengo intanto per ricordare che, anche se non mi sono accompagnato al collega Esposito, non so se vi siete telefonati, oppure vi siete ritrovati per circostanza, lei é stato delegato dalla Regione, anch’io in tempi diversi, e non è opportuno dire quali, ho partecipato perché ritenevo opportuna e giusta la protesta dei sindaci. Volevo ricordare a quest'Aula che questo sindaco, Mimmo Donato, Sindaco di Chiaravalle, sta ancora esercitando la protesta– lo ricordiamo, poverino – visto che non sa se ha la possibilità di farlo sapere all’esterno ed è giusto che anche il Consiglio regionale lo sappia. Poverino perché si é illuso, anzi, ha avuto una crisi di delusione perché il presidente Oliverio– non so se andato o ci ha parlato - gli ha garantito che entro tre giorni avrebbe risolto il problema.

Siccome sono passati 3 giorni, immagino e spero che non sia questo il motivo della infermità improvvisa del presidente Oliverio, non so se la delusione di non aver potuto risolvere il problema abbia influito sull'umore del presidente Oliverio. Chiedo scusa, con un pizzico di ironia, e, comunque, esprimo la mia solidarietà al presidente Oliverio per la grande delusione che ha dovuto registrare per non aver potuto garantire al sindaco Mimmo Donato, che è stato altrettanto deluso dal Presidente Oliverio, la soluzione del problema.

Però, Presidente e Vicepresidente facente funzioni, abbiamo ascoltato – ecco perché prima era opportuno che si parlasse di burocrazia – la sparata del presidente Oliverio sulla burocrazia che credo nasca dal fatto che si è reso conto che non poteva dare una risposta; eppure i direttori generali delle Asp li ha nominati tutti lui; i direttori amministrativi li ha nominati lui e, sempre il presidente Oliverio, ha nominato tutti i direttori generali, compreso quello della Salute, Fatarella, che forse era venuto qui a maturare la pensione da direttore generale, e adesso se n'è andato. Non vedo quale prospettiva e quale programmazione possa pensare di dare un Presidente della Regione a un dipartimento mandando una persona che nel corso del mandato avrebbe poi maturato i termini della quiescenza. Prevale più l'interesse a far andare in pensione un soggetto che magari interessava a qualcuno, che la soluzione dei problemi della Calabria; Fatarella oggi purtroppo non c'è, e chi lo sostituisce in questo momento probabilmente non ha la memoria storica di tutto quello che è avvenuto durante questa esperienza.

Ritengo che si debba essere chiari su tutto e credo che questa sia una risposta che avremmo potuto avere anche oggi in Aula. Non so, consigliere Bova, se il Presidente non fosse stato ammalato, se avremmo avuto la possibilità di sentire la testimonianza del perché non ha potuto risolvere il problema in tre giorni, giusto? Perché si era impegnato a risolvere la questione in tre giorni.

BOVA Arturo (Democratici progressisti)

La mozione è stata presentata stamani, non è assente per questa mozione, tranquillo.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Ma se ci fosse stato il presidente Oliverio…

Quindi il presidente Oliverio intendeva 3 giorni dalla presentazione della mozione, va bene, quindi vi siete messi d'accordo, il consigliere Esposito si è messo d’accordo con il presidente Oliverio.

Allora, intanto propongo che venga espressa solidarietà al sindaco di Chiaravalle, quindi se posso permettermi, e se voi me lo consentite, anche a nome di tutto il Consiglio regionale esprimo solidarietà ad un Sindaco che si sta battendo per un servizio che deve essere messo a disposizione non solo dei cittadini di quella Comunità, ma anche dei cittadini di tutto il comprensorio. Tra l'altro, l’attivazione di questa struttura non farebbe altro che decongestionare altre strutture che in questo momento non possono funzionare bene perché congestionate dal carico di lavoro e dire, se possibile, con chiarezza se questo finanziamento è ancora in essere o meno.

Qui si parla di progetto esecutivo, di modificare le procedure per arrivare a dare – diciamo – la possibilità definitiva della soluzione, quando ancora non abbiamo risolto un dato essenziale, visto che i termini entro cui i tempi precedenti devono essere rispettati, non sono stati rispettati; la prima cosa che dobbiamo verificare è se quel finanziamento, che mi pare fosse del dicembre 2015, esiste ancora, oppure se è stato revocato.

Credo che l'assessore al bilancio della Regione, con una telefonata potrebbe chiamare il suo collega per sapere se il finanziamento esiste. Ah, lo ha verificato lei, consigliere Esposito?

Va bene. Le devo credere sulla parola che il finanziamento esiste, altrimenti non ci saremmo battuti così. Un’altra cosa da fare, caro Presidente, sarebbe quella di promuovere un tavolo di concertazione, se possibile, con la raccomandazione – visto che anche le raccomandazioni, se sono ufficiali, non costituiscono reato – del collega Bova e la sua intermediazione con sua eccellentissima altezza – perché arrivare al decimo piano è un po' difficile – per promuovere un incontro con i consiglieri regionali che stanno facendo questa battaglia, con il sindaco, i sindaci e con i tecnici dell'Asp. E’ vero che solo uno come il presidente Oliverio poteva dare garanzie in tre giorni pensando di essere Mandrake, come all'inizio della legislatura, poi si è accorto di non essere Mandrake, ma si è dimostrato un pessimo illusionista perché anche i segreti del suo illusionismo vengono, di volta in volta, smascherati; dovrebbe stare più con i piedi per terra, far collaborare e farsi suggerire anche le possibili soluzioni e non affidarsi a reazioni così estemporanee.

Dovrebbe dire ai sindaci - che hanno messo in atto una giusta protesta - che la soluzione che da quello che ho capito è percorribile ed è condivisa sia dai sindaci e sia dall'Asp –di ricostruire l'Ospedale con quei fondi su un'area adiacente, senza interrompere il servizio della struttura esistente, è una procedura possibile ed in che tempi si può realizzare. Così si potrà mettere la parola fine a una vicenda che riguarda la sanità in genere e anche la protesta di amministratori che, al di là dei colori politici che possono caratterizzare o che li esprimono, rappresentano sicuramente giuste esigenze della popolazione calabrese.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito democratico)

Grazie presidente, intervengo solo per aderire, anche a nome del gruppo del Partito Democratico, alla mozione presentata dal collega Esposito che richiamo solo velocemente, giusto per argomentare qualche minuto, e che in buona sostanza riprende un tema che già in Commissione avevamo affrontato in una seduta in cui abbiamo convocato il direttore generale dell'azienda sanitaria, il direttore sanitario e il direttore di distretto, e anche un responsabile dell'ufficio tecnico, e che in queste ore ha anche un epilogo di tensione con la presenza di un nutrito gruppo di sindaci che hanno occupato l'ex Ospedale di Chiaravalle.

Chiaramente su questo tema c'è la necessità di mettere qualche punto di chiarezza e di accelerare le procedure, sapendo bene che un primo punto da affrontare – è stato detto dal collega Esposito – riguarda il fatto che la delibera numero 699 del 23 agosto del 2017, che contiene lo studio di fattibilità da parte dell'azienda sanitaria di Catanzaro, richiama la necessità di uno studio tecnico sanitario che ancora non è stato depositato e che é stato richiesto proprio in queste ore, con una nota da parte del dipartimento che formalizza la richiesta, al fine proprio di approfondire questi aspetti, e soprattutto di andare a vedere come poi andiamo a ricostruire una convenzione che – bisogna dirlo – alla luce delle modifiche anche normative relative al codice degli appalti, secondo il mio modesto parere, necessita di una profonda rivisitazione. Ritengo sia opportuno fare qualche approfondimento e, anche con i colleghi della Commissione, abbiamo reputato utile fare qualche approfondimento di natura tecnica, già nella settimana prossima, nella convocazione disposta per mercoledì. Quindi, sul punto c'è assoluta condivisione della mozione presentata dal collega che, anche come gruppo del Partito Democratico, assumiamo e facciamo nostra; c'è condivisione, anche perché ne apprezziamo il contenuto, il garbo e anche la estrinsecazione di concetti importanti che sono stati riportati dal collega Esposito. C'è adesione a questa mozione e c'è fiducia nella risoluzione di questa e anche di una serie di altre situazione.

Aggiungo questo ulteriore elemento in questa mia velocissima dichiarazione, ovvero la volontà di approfondire anche il quadro complessivo delle Case della salute in Calabria. Proprio nella seduta della Commissione avremo l'opportunità di approfondire il tema in maniera più completa perché, alla luce di una serie di vicende che si sono susseguite dal 2010 al 2013, è opportuno approfondire questa materia. Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Magno. Ne ha facoltá.

MAGNO Mario (Gruppo Misto)

Intervengo anche io giusto per approfondire alcune problematiche che sono state poste anche dai colleghi e per rinnovare l'apprezzamento per la presentazione di questa mozione da parte del collega Esposito.

Ho notato, però, che in alcuni interventi sembra si voglia far pensare che la soluzione a questa problematica sia una soluzione immediata. Voglio dire al collega Arturo Bova che non è così, non è così perché farebbe brutta figura, se entro 3 giorni non risolve il problema. Perché le dico che non è così? Perché l'iter amministrativo che deve portare all'approvazione definitiva della nuova convenzione é un iter amministrativo un po' più lunghetto, nel senso che bisogna redigere lo studio tecnico sanitario, bisogna verificare, dal punto di vista della procedura di appalto, quale procedura seguire; poi nella convenzione devono prevedersi alcune cose, tra cui un nuovo quadro economico, si devono trovare le risorse per il nuovo quadro economico, si deve verificare se il progetto attuale si richiama, come ha detto prima il collega Mirabello, quella che é la nuova normativa per quanto riguarda gli appalti nel campo sanitario; ci sono una serie di questioni, consigliere Bova, che verranno poste. Le porranno gli uffici, non le poniamo noi. Vorremmo che già da domani mattina la cosa fosse fatta.

Questo perché? Non per essere negativo rispetto alla procedura ma perché, conoscendo bene la macchina amministrativa regionale, dico che dovremmo avere gli occhi ben aperti e attenti rispetto a quelli che saranno i tempi e le procedure da seguire. E ha fatto bene il collega Mirabello a convocare la Commissione su questa questione, perché i due interlocutori principali sono il dipartimento sanità e l'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Già nel mese di luglio, collega Mirabello, mi sono recato presso gli uffici del dipartimento regionale ed ho parlato sia con la responsabile del procedimento di questa pratica del dipartimento sia con il tecnico che segue questa pratica presso il dipartimento.

Devo dire che hanno manifestato molte perplessità rispetto alla realizzazione della nuova struttura, per cui la prima cosa che bisognerà fare é far superare queste perplessità che sono di ordine tecnico e amministrativo contemporaneamente.

Quindi, se verranno i due responsabili – perché ancora il direttore generale non è stato nominato al dipartimento, mi sembra che ancora non l’ho letto sui giornali, quindi dovrà essere nominato nei prossimi giorni, per cui non so se alla Commissione che convocherà verrà lui – comunque chi verrà dovrà dare risposte certe su quella che è la fattibilità della sottoscrizione della nuova convenzione. Questa è la prima risposta da dare, perché se non sono convinti che il finanziamento possa essere finalizzato alla ricostruzione e non più alla messa in sicurezza e ristrutturazione del vecchio ospedale, ci saranno problemi. Dal colloquio che ho avuto, dico che qualche problema ci potrebbe essere, però anche questo aspetto si può superare attraverso la relazione dello studio tecnico sanitario che dovrà dimostrare, comunque, la compatibilità tra ristrutturazione e realizzazione al nuovo edificio, con una proiezione di quella che sarà la spesa per realizzare il nuovo edificio. Qualora i fondi non fossero sufficienti per la realizzazione della nuova struttura, è ovvio che bisognerà rifare il quadro economico che riguarda le vecchie case della salute già programmate in precedenza, per le quali ci sono i fondi per realizzare 5 case della salute in Calabria e adesso una verrebbe meno perché è stato ripristinato un vecchio ospedale. Pertanto c'è la possibilità di riprendere i fondi anche da quel plafond per quanto riguarda la realizzazione della Casa della Salute o, eventualmente, spostare una parte dei fondi per la realizzazione di questa nuova opera.

Questo è un ulteriore elemento che offro al Presidente della Commissione sanità, in modo che lo metta in campo, perché se il progetto costa di più rispetto agli 8 milioni e cento di finanziamento che erano stati previsti, è ovvio che per il nuovo progetto da qualche parte bisognerà prendere i soldi, altrimenti non si realizzerà mai la Casa della salute di Chiaravalle.

Inoltre. approfitto anche – proprio perché lo ha detto lei – per ribadire che quanto riguarda la Casa della salute di Chiaravalle l'iter è fermo dal 2014, ma da ancor prima è fermo l’iter per quanto riguarda la realizzazione delle altre Case della salute; è veramente un peccato visto che in quasi tutte le Regioni d'Italia, in modo particolare le Regioni del Centro Italia, si fanno centinaia di Case della salute e in Calabria non si riesce a partire neppure con una sola. Ciò soprattutto alla luce del fatto che in Calabria sono stati soppressi una serie di ospedali e sono stati ridotti fortemente i servizi sanitari, sia di base sia gli ospedalieri, all'interno dei territori della nostra regione, ed è un dramma sentire anche le cose che diceva l'altro giorno il consigliere Guccione su un articolo del giornale che riporta che il debito sanitario, invece che ridursi, tende ad aumentare annualmente.

Questo ci porta anche a fare una grave considerazione rispetto a quella che é la politica sanitaria di oggi in Calabria, ovvero il fatto che questa Regione rimarrà sotto commissariamento e sotto la scure del debito sanitario per altri anni, e che le tasse che i cittadini pagano sono al massimo, proprio per rientrare dal debito sanitario. Questo non è un servizio utile che facciamo ai nostri cittadini calabresi, perché dobbiamo uscire da questa situazione del debito sanitario e dobbiamo pretendere, questo Consiglio regionale deve pretendere che il commissario Scura metta la parola fine a quella che è la procedura del debito sanitario, chiudendolo e non aumentandolo continuamente di anno in anno. Quando eravamo arrivati a euro 80 milioni di debito annuo, speravamo che per il 2016 questo debito scendesse, invece degli 80 milioni scendesse ancora di più, invece è arrivato di nuovo a 140 milioni annui. Quando usciranno allora da questa situazione i calabresi?

Qual è il compito di questo Commissario? Ha il compito di gestire o il compito di farci uscire dal debito sanitario? Queste cose le dobbiamo chiedere al commissario Scura, al di là delle diatribe che si sono create in questi anni e che hanno prodotto forti rallentamenti nella riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio. Quindi approfitto di questa situazione anche per dire al Presidente della Commissione che sarebbe, invece, importante che il commissario della sanità venisse da voi in Commissione; non vuole venire perché non ha rispetto di quello che é il Consiglio regionale. Non ha rispetto neanche delle procedure messe in atto all'interno del Consiglio regionale, rispetto alla sanità, perché non è vero che la sanità non ha più compiti nel contesto di quella che è la programmazione, ma continua ad avere compiti di programmazione il Consiglio regionale rispetto alla sanità, non ha compiti per quanto riguarda la parte del debito, ma sicuramente ha compiti per quanto riguarda la programmazione.

Invece questo Consiglio, per la testardaggine di questo commissario ha bloccato tutta quella che era l'attività che poteva portare in campo e mettere in atto rispetto a quelle che erano le questioni sanitarie, e mi dispiace fortemente che il presidente Oliverio non sia stato nominato commissario della sanità perché avrei visto in modo favorevole questa nomina. Al di là del fatto gestionale o meno avrebbe potuto rappresentare un momento di interlocuzione e di forte progettualità, rispetto a quella che era la questione della sanità calabrese, e di questo mi dispiace fortemente ma, purtroppo, non ha avuto la forza politica per poter far sì che questo obiettivo potesse essere raggiunto.

Allora penso che per questa questione di Chiaravalle – ha ragione il consigliere Domenico Tallini – bisogna dare risposte immediate al Sindaco perché non si può pensare che possa continuare a fare la protesta, lo sciopero della fame fino a quando non ci sarà la convenzione. Ci vuole un punto fermo, perché il sindaco non potrà stare mesi e mesi lì a presidiare l'Ospedale finché non si firma questa benedetta convenzione. Ci vuole una interlocuzione urgente. Consigliere Bova, si assuma la responsabilità, come ha già fatto, di convocare al Tavolo il Presidente Oliverio, insieme al sindaco, all’ASP e al dipartimento. Ci deve essere una riunione immediata, affinché si metta un punto fermo su questa questione. Altrimenti facciamo brutte figure come Consiglio regionale: siamo stati lì a presidiare ieri, avantieri alla protesta del sindaco, ma farà brutta figura il presidente Oliverio che ha fatto più riunioni – e ne devo prendere atto – su questa problematica ma che, purtroppo, fino ad ora non hanno portato nessuna soluzione concreta.

E’ il tempo che ci sia questa soluzione. Sono sicuro che il vicepresidente Viscomi si farà anche latore di questa nostra richiesta e che nei prossimi giorni, oltre che alla riunione della Commissione, ci sia questo incontro, possibilmente anche a Chiaravalle, dove potremmo partecipare per far sì che davanti al Sindaco siano presi impegni concreti rispetto a questo aspetto della Casa della salute di Chiaravalle e della sottoscrizione della nuova convenzione, di modifica rispetto a quella già esistente. Grazie.

 

PRESIDENTE

Prego, prego, consigliere Esposito. Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltá.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Volevo precisare lo stato delle cose perché, altrimenti, sono d'accordo con l'intervento del collega Magno e anche di chi mi ha preceduto, però, ad oggi, c'è uno stallo rispetto a quanto deciso i primi di luglio alla Cittadella regionale. Tavolo convocato dal presidente Mario Oliverio, alla presenza del delegato del Presidente, onorevole Franco Pacenza, dove, non i funzionari e i subordinati, ma i responsabili apicali dell’ASP e del dipartimento hanno assunto un impegno convinti di poterlo mantenere rispetto ad un crono programma.

Il crono programma era semplicissimo: l’Asp si assume l'impegno di redigere ed inviare una relazione tecnico-sanitaria, anche consapevole che su questa relazione gli uffici tecnici dell’Asp avevano già abbondantemente lavorato. Questa relazione tecnico-sanitaria da luglio non è sta inviata al dipartimento, anche perché all’Asp c'è stato un certo cambio di funzioni amministrative, alla luce anche di determinate problematiche che sono sorte nel mese di luglio-agosto. Quella relazione tecnico-sanitaria arriva al dipartimento che, con i suoi vertici apicali, si assume la responsabilità di redigere e firmare lo schema nuovo di convenzione. Questo serve affinché venga dismesso il sit-in che, giustamente – come dice il consigliere Tallini, è h 24 fino a nuove forme di protesta. Poi tutto l’iter del finanziamento, del progetto esecutivo, eccetera eccetera… è un fatto successivo ad esso sbloccare la situazione amministrativa che si è venuta a determinare fra il dipartimento della salute e l’ASP di Catanzaro.

Questo è lo stato delle cose dove i vertici convocati su un Tavolo dal presidente Oliverio e da Franco Pacenza avevano assunto l'impegno. Questo impegno – per quello che so e che arriva a mia conoscenza indiretta – è stato reiterato, non più tardi di 2 giorni fa, nel momento in cui il presidente Oliverio è ritornato sulla vicenda con la telefonata al sindaco Mimmo Donato, ed è ritornato sulla vicenda chiamando anche i vari funzionari.

Questo impegno di firma della relazione tecnico-sanitaria, invio al dipartimento e entro tre giorni la stipula della convenzione che, di fatto, nella sostanza, nel corpo è già pronta entro 3 giorni, il dipartimento assume l’impegno di firmare la convenzione. Se questo non succede é un qualcosa che a noi politici sfugge, non siamo tecnici. Se il massimo dirigente di un'azienda assume un impegno, deve essere convinto di poterlo mantenere, altrimenti non voglio tradurre in parole il gesto del collega Bova, però non arriviamo al punto che la mano destra non sa quello che fa la sinistra. Stiamo parlando del dipartimento e dell’ASP, che può essere considerata un'Azienda subordinata del dipartimento stesso. Per una volta voglio dire che la struttura commissariale su questa vicenda non c'entra niente; in questo momento non entra in campo la struttura commissariale. É un problema legato ad una querelle tra il dipartimento e l’ASP di Catanzaro. Questo è lo stato delle cose.

Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha facoltà.

 

FERRO Wanda (Gruppo misto)

La ringrazio, ho parlato col collega Esposito, adesso le cose sono un pochino più chiare.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, poniamo in votazione la mozione presentata dal consigliere Esposito. La mozione è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicoló. Ne ha facoltá.

NICOLÓ Alessandro (Forza Italia)

Solo per chiedere l'inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno a tutela della produzione agricola. L'ho depositato agli atti.

PRESIDENTE

É depositato, poniamo in votazione l’inserimento. É inserito.

 

(Il Consiglio approva)

 

Sono tutti favorevoli non ci sono contrari.

Mozione numero 88/10^ di iniziativa del consigliere Cannizzaro, recante: “Per sensibilizzare il Governo ed il Presidente del Consiglio dei Ministri ad intervenire con urgenza sulla vertenza in atto nell’Azienda “Call & Call” di Locri a seguito dell’apertura delle procedure di licenziamento collettivo per 129 dipendenti della stessa”

PRESIDENTE

Consigliere Cannizzaro, prego, illustri la mozione.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Presidente, credo che ci sia veramente poco da esporre, in quanto la vicenda è drammatica e veramente triste e ne hanno, credo, piena contezza tutti i colleghi consiglieri; a loro chiedo di esprimersi in modo favorevole, a supporto di questa mozione che non fa altro che andare in una direzione che mira a sensibilizzare il Governo centrale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, ad intervenire in una vertenza importante che è quella in atto sulla azienda Call & Call di Locri che proprio già la settimana scorsa ha avviato le procedure di licenziamento dei 129 dipendenti della stessa azienda. In atto il sottoscritto ha una interlocuzione anche col Ministero, ma so bene che anche dai banchi della maggioranza, il capogruppo del PD Romeo assieme al Governatore, hanno a cuore questa vertenza. Sarebbe diciamo sicuramente un aspetto positivo se questa mozione venisse supportata all'unanimità. Il Governo regionale credo che possa fare ben poco, però, di certo questa mozione, votata all'unanimità, ci dà la possibilità di intervenire in maniera più forte e interessante col Governo centrale che già sta dimostrando un interesse. Vedremo nei giorni a venire quello che accadrà.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento, allora poniamo in votazione la mozione. La mozione è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

Mozione numero 92/10^ di iniziativa del consigliere Cannizzaro, recante: “Sul licenziamento dei 13 operatori della Sicurcenter S.p.A”

PRESIDENTE

Prego, consigliere Cannizzaro, può illustrare la seconda mozione.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Anche questa mozione, Presidente, insomma, ha poco da essere illustrata in quanto è una vicenda che conoscono tutti, soprattutto l'opinione pubblica, perché è stata riportata dalla stampa fino a qualche giorno addietro. Io l'ho denunciata, i colleghi consiglieri, credo abbiano anche loro piena contezza: si tratta dei 13 lavoratori dell'azienda Sicurcenter che erano in forza all’aeroporto Tito Minniti e che sono stati licenziati ed il cui servizio viene garantito da un'altra società su mandato della Sacal. E allora io sintetizzo questa mia mozione chiedendo all'Aula di supportarla, intanto per esprimere totale e piena solidarietà a queste 13 famiglie che da una settimana sono a casa e sono veramente in una situazione drammatica, in più per incalzare il Governo regionale affinché si faccia promotore, in quanto socio di maggioranza all’interno della Sacal, socio pubblico, organizzando un Tavolo, una conferenza di servizi con la prefettura di Reggio Calabria.

Personalmente, ho già scritto a sua Eccellenza, il Prefetto, e devo dire ha già manifestato totale disponibilità per capire, ove ci fossero le condizioni, e per tentare di scongiurare, intanto, questi licenziamenti fino a dicembre, fin quando poi non sarà fatto il nuovo bando. Quindi la mozione numero 92, ripeto, presentata dal sottoscritto il 18 settembre 2017, chiede che si intervenga presso la rappresentanza designata dal socio pubblico Regione Calabria in seno alla società di gestione Sacal S.p.A. e presso la Prefettura di Reggio Calabria al fine di annullare il licenziamento dei 13 dipendenti della società Sicurcenter S.p.A., addetti al servizio di controllo e sicurezza dell'aeroporto Tito Minniti. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ci sono interventi?

Allora poniamo in votazione la mozione. La mozione è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

Mozione numero 93/10^ a firma del consigliere Arruzzolo in ordine alla “mancata retribuzione dei lavoratori ex mobilità in deroga”

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo per illustrare la mozione. Ne ha facoltá.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente.  Intervengo per esporre le problematiche inerenti le mancate retribuzioni dei lavoratori ex mobilità in deroga. Purtroppo da diversi mesi, da quando sono stati impegnati nei Comuni e in altre aziende private, questi lavoratori, pur dando un forte contributo agli enti locali, non ricevono retribuzione alcuna.

Pertanto, è opportuno che la Giunta e il Presidente mettano in atto tutte quelle azioni affinché si possa effettivamente risolvere questo problema increscioso. Sono circa 6 mila i lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga che ad oggi, purtroppo, non percepiscono nessuna indennità; pertanto, si impegna la Giunta regionale ed il Presidente ad attivarsi al fine di adottare immediatamente tutte le misure idonee e necessarie per eliminare ogni fattore ostativo esistente in modo da ripristinare le condizioni minime di legalità e giustizia sociale, garantendo in tempi brevissimi il pagamento delle indennità di tirocinio arretrate e fin qui maturate e la puntualità del pagamento delle mensilità future di tutti i lavoratori e delle lavoratrici in mobilità in deroga negli enti locali e imprese calabresi. Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento. Poniamo in votazione la mozione presentata dal consigliere Arruzzolo. La mozione è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 40/10^ a firma del consigliere Nicolò “Sulla tutela della promozione agrumicola ed olivicola calabrese”

PRESIDENTE

Prego, consigliere Nicolò, illustri la mozione.

NICOLÓ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, ho depositato un ordine del giorno che dovrebbe impegnare il Presidente della Giunta presso il Governo centrale e gli organi competenti presso la Comunità Europea, a tutela delle nostre produzioni in un’ottica di antidumping.

Premesso che l’antidumping prevede delle modifiche regolamentari precedenti, a tutela delle nostre produzioni, e, considerato che le nostre produzioni hanno subito forti penalizzazioni perché l’Unione Europea ha aperto all’importazione di olio alla Tunisia e di agrumi al Nord Africa, dovremmo e vorremmo – considerato che la nostra economia calabrese per la maggior parte si fonda su queste attività di commercializzazione e di produzione – avere la sensibilità ed il senso di responsabilità di proteggere questi prodotti.

Considerato che si sta regolamentando il dumping, chiediamo che il Presidente della Giunta si rendesse parte diligente nelle sedi competenti, a sostegno e a tutela dei nostri prodotti.

PRESIDENTE

Ci sono interventi su quest’ordine del giorno? Allora poniamolo in votazione. L’ordine del giorno è approvato all'unanimità.

 

(Il Consiglio approva)

 

Non essendoci altri punti all'ordine del giorno, la seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 15,27

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Scalzo, Sculco, Rizzo.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Magno - Disciplina e tutela degli animali di affezione presenti nel territorio regionale (P.L. n. 272/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo - “Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione di enti pubblici previsti da disposizioni di leggi regionali” (P.L. 274/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo - “Disposizioni per assicurare l'equa e uniforme distribuzione sul territorio calabrese degli impianti di smaltimento e di recupero rifiuti” (P.L. 275/10^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa dei Consigli comunali di:

Trebisacce. Cardinale, Torre di Ruggiero, San, Mango D'Aguino, Rossano, Altomonte, San Marco, Argentano, Morano Calabro, Spezzano della Sila, Cleto, Castiglione Cosentino, Cerisano, Montalto Uffugo, Buonvicino, Fuscaldo, Papasidero, Motta S. Lucia, Paterno Calabro, Spilinga, Filadelfia, Santa Severina - “Norme in materia di valorizzazione dei centri storici calabresi nonché in materia ambientale” (P.L. n. 273/10^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

CORECOM - Programma di attività unitamente al relativo fabbisogno finanziario per l'anno 2018, ai sensi dell'art. 10, comma 1, della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 (P.P.A. n. 186/10^)

Parere favorevole su deliberazione

La prima Commissione, con nota n. 37595 del 21 settembre 2017, ha comunicato che nella seduta del 20 settembre 2017 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 269 del 20 giugno 2017, recante: "Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica ex art. 7 L.R. 24/2013 - Approvazione Modello Organizzativo e Dotazione Organica dell'Azienda" (PARERE N. 30)

Composizione delle Commissioni consiliari

Si rammenta che, a seguito del rinnovo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, avvenuto nel corso della 38^ seduta dell’11 settembre c.a., si è provveduto, in data 15 settembre u.s., alla convocazione della Conferenza dei Capigruppo, avviando così l'iter di rinnovo delle Commissioni consiliari permanenti e speciali. In data 22 settembre u.s., sono pervenute a questa Presidenza, da parte dei Gruppi consiliari, le designazioni dei rappresentanti in ciascuna Commissione e, conseguentemente, con nota prot. n. 37773 del 22.9.2017, i Consiglieri sono stati assegnati alle rispettive Commissioni consiliari.

Nello stesso giorno, questa Presidenza ha provveduto a convocare per giorno 27 settembre tutte le Commissioni consiliari permanenti e speciali per procedere al rinnovo dei rispettivi Uffici di Presidenza.

All'esito delle procedure di voto si comunica che gli stessi risultano così composti:

1^ COMMISSIONE

PRESIDENTE: SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

VICE PRESIDENTE: MAGNO Mario (Misto - componente FI)

SEGRETARIO: MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

 

Componenti:

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

 

 

2^ COMMISSIONE

PRESIDENTE: AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

VICE PRESIDENTE: ORSOMARSO Fausto (Misto)

SEGRETARIO: D’ACRI Mauro (Oliverio Presidente)

 

Componenti:

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti)

SCULCO Flora (Calabria in rete)

 

 

3^ COMMISSIONE

PRESIDENTE: MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

VICE PRESIDENTE: ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

SEGRETARIO: GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

 

Componenti:

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

CANNIZZARO Francesco (Casa delle Libertà)

SCULCO Flora (Calabria in rete)

 

 

4^ COMMISSIONE

PRESIDENTE: BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

VICE PRESIDENTE: TALLINI Domenico (Misto)

SEGRETARIO: NUCERA Giovanni (La Sinistra)

 

Componenti:

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

PASQUA Vincenzo (Oliverio Presidente)

 

 

COMMISSIONE CONTRO LA ‘NDRANGHETA

 

PRESIDENTE: BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

VICE PRESIDENTE: MORRONE Giuseppe (Forza Italia)

SEGRETARIO: SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

 

Componenti:

BATTAGLIA Domenico (Partito Democratico)

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

 

 

COMMISSIONE SPECIALE DI VIGILANZA

PRESIDENTE: MORRONE Giuseppe (Forza Italia)

VICE PRESIDENTE: BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

SEGRETARIO:GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

 

Componenti:

CANNIZZARO Francesco (Casa delle Libertà)

PASQUA Vincenzo (Oliverio Presidente)

SCULCO Flora (Calabria in rete)

 

Infine, per mancanza del numero legale, la programmata seduta della V Commissione "Riforme", è andata deserta. Sono componenti di questa Commissione i Consiglieri:

 

1)         BATTAGLIA Domenico                                          PARTITO DEMOCRATICO

2)         BOVA Arturo                                                           DEMOCRATICI PROGRESSISTI

3)         ESPOSITO Sinibaldo                                               NUOVO CENTRO DESTRA

4)         NICOLO'Alessandro                                                FORZA ITALIA

5)         D'AGOSTINO Francesco                                         OLIVERIO PRESIDENTE

6)         NUCERA Giovanni                                                  LA SINISTRA                     

                                             Interrogazioni a risposta immediata

Graziano - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

con comunicazione del 7 Settembre u.s. il settore strutture scolastiche della Provincia di Cosenza informava il dirigente della scuola superiore di secondo grado Liceo Scientifico "Enrico Fermi" di Cosenza della completa inagibilità del plesso principale di via Isnardi in cui è allocata la scuola;

il predetto istituto conta una popolazione di oltre 1.000 tra studenti, docenti e personale ATA e rappresenta una delle eccellenze nella proposta educativa e formativa offerta nella Città di Cosenza e nell'intero comprensorio provinciale;

con apposita comunicazione (prot. n. 35054 dell'8/09/2017) l'Amministrazione provinciale dava disponibilità temporanea presso l'Istituto Pezzullo di Cosenza di N.10 aule così da poter consentire l'inizio delle attività scolastiche;

considerato che: la situazione venutasi a determinare ha creato non poco turbamento tra le famiglie degli studenti e tra il personale docente, quest'ultimo costretto a sobbarcarsi turni di lavoro gravosi a causa del trasferimento tra i diversi plessi in cui al momento è distribuito l'Istituto;

è necessario provvedere nel più breve tempo possibile ad una serie di interventi per ripristinare e riqualificare la struttura dichiarata inagibile sede dell'Istituto "Fermi";

per la suddetta opera di ripristino è necessaria una dotazione economica non più disponibile dalla Provincia di Cosenza per gli effetti della riforma Del Rio;

ancora stamani (lunedì 18 Settembre) si registrano azioni di protesta da parte degli studenti del "Fermi" che hanno interrotto l'attività scolastica per protestare contro la chiusura della sede scolastica -:

quali urgenti ed improcrastinabili provvedimenti intende assumere in merito alla situazione del Liceo "Fermi" di Cosenza al fine di erogare, nel più breve tempo possibile, i fondi necessari per l'indispensabile opera di ripristino e riqualificazione e se è stato istituito un tavolo tecnico ed operativo con la Provincia di Cosenza.

(309; 20/09/2017)

Interrogazioni a risposta scritta

Aieta. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

con bando pubblicato in data 14.05.2014, sulla G.U. 5^ serie speciale n. 54 del 14.05.2014, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria (oggi Segretariato Regionale) - indiceva la gara di appalto, con aggiudicazione mediante il criterio della offerta economicamente più vantaggiosa, avente ad oggetto la. "progettazione esecutiva ed esecuzione di lavori sulla base del progetto definitivo per l'intervento denominato: Paola (Cs) Completamento e valorizzazione del Santuario di San Francesco di Paola",CUPF97E14000080006 - ClG (Simog) 5738526D73;

nella lex specialis di gara veniva indicato, quale importo complessivo dell'appalto, la somma di euro 1.421.764,90, di cui euro 1.117.406,34 soggetti a ribasso ed euro 304.358,56 non soggetti a ribasso (di cui euro 239.858,56 per costo della manodopera dei lavori a corpo, euro 19.500,00 per costo del personale dei soli lavori in economia ed euro 45.000,00 per costi ed oneri di sicurezza);

la commissione giudicatrice, in esito alle operazioni di scrutinio delle offerte pervenute, dopo un percorso amministrativo decisamente travagliato e tortuoso, scandito anche dall'intervento della magistratura amministrativa chiamata a dirimere un controversia insorta nel corso della procedura di gara per vizi che attenevano all'attribuzione dei punteggi, individuava l'offerta economicamente più vantaggiosa ed aggiudicava in via provvisoria la gara al concorrente da cui la stessa offerta proveniva;

il MiBact, quale stazione appaltante, dopo aver sottoposto l'aggiudicatario provvisorio all'assolvimento di una serie di adempimenti di rito, quali, nell'ordine: la trasmissione della documentazione necessaria all'aggiudicazione definitiva e alla stipula del contratto;

conferma dell'offerta presentata e presentazione delle giustificazioni ex art. 87 del D.lgs 163/2006;

con nota prot. n.0004357 del 14/07/2017, comunicava alla suddetta ditta l'adozione del decreto di revoca n. 117, di pari data, dell'intera procedura di gara de qua. Tale provvedimento veniva "motivato" con assunti quali asserite "discrepanze ed errori" nei verbali di gara e nei documenti presentati dai concorrenti, la presunta "incertezza" insita nell'offerta economica presentata dalla ditta cui l'appalto era stata aggiudicato in via provvisoria, nonché il "tempo decorso" e l'asserita fissazione sopravvenuta di un termine ultimo per la conclusione dei lavori incompatibile con la situazione attuale;

il provvedimento di revoca non può ritenersi accettabile, poiché, di fatto, così facendo, non solo non si tutela uno dei luoghi sacri più prestigiosi per il territorio calabrese, in quanto meta di culto e di attrazione per pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, ma soprattutto non si protegge un patrimonio artistico e culturale di rilevanza strategica per l'intera comunità calabrese;

le ragioni che avevano indotto il Ministero dei beni culturali a indire la procedura di gara sottesa all'esecuzione dei lavori realizzazione e di completamento di un'ala del Convento di S. Francesco di Paola, anche con la realizzazione di elementi di natura architettonica ed impiantistica nonché con l'inserimento, tra l'altro, di elementi destinati a struttura museale, biglietteria, bar e bookshop, non trovano alcuna considerazione nel provvedimento di revoca, che finisce per travolgere proprio quegli obiettivi di tutela di un patrimonio artistico e culturale ritenuto dallo stesso MiBact di alta valenza strategica per l'intero territorio;

consentire e quindi accettare passivamente la revoca di una procedura volta all'esecuzione di interventi finalizzati a valorizzare ed esaltare l'elevato valore artistico, culturale e religioso di cui è espressione il Santuario di Paola, significherebbe sminuire le potenzialità di sviluppo culturale e sociale dell'intero territorio calabrese;

è necessario pertanto che la più alta istituzione regionale - anche alla luce delle continue sollecitazioni e preoccupazioni provenienti dall'Amministrazione comunale di Paola - facendosi interprete del pensiero e dei sentimenti dell'intera comunità calabrese, si interessi con forza e vigore della vicenda sopra esposta, affinché il Santuario dedicato al più illustre dei calabresi possa essere salvaguardato non solo come patrimonio di culto religioso cui sono intimamente legati tantissimi fedeli di tutto il mondo, ma soprattutto come luogo di straordinaria bellezza artistica, culturale ed architettonica;

Visti gli artt. 23 e 121 del Regolamento interno del Consiglio Regionale -:

alla luce di quanto sopra esposto, quali iniziative intende intraprendere per indurre il MiBact a rivedere la posizione assunta in ordine al provvedimento di revoca della procedura di gara in parola, atteso che da tale decisione ne è derivato un grave danno per l'intera comunità calabrese, essendo stato compromesso un intervento che mirava a valorizzare e a tutelare un luogo che, come universalmente riconosciuto, rappresenta un punto di forza dell'intera regione Calabria, sotto il profilo religioso, artistico, storico e culturale, da cui dipende anche, in buona misura, lo sviluppo economico e sociale di questa terra.

(308; 19/09/2017)

 

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la Casa della Salute di Scilla rappresenta un punto di riferimento fondamentale all'interno del territorio della Costa Viola, garantendo l'operatività del Punto di primo intervento sia nelle ore diurne che nelle ore notturne;

su proposta del Direttore del dipartimento Emergenza Urgenza si è disposto che dal primo ottobre c.a., l'attività del Punto di primo intervento venga soppressa nelle ore notturne, assicurandone l'operatività esclusivamente nelle dodici ore diurne;

considerato che: tale disposizione priva la struttura sanitaria di un servizio essenziale;

tale statuizione pregiudica inequivocabilmente il diritto alla salute degli utenti del bacino della Costa Viola, i quali, nel caso di cure urgenti durante le ore notturne, saranno costretti a recarsi al pronto soccorso della città di Reggio Calabria, distante circa venti chilometri;

ritenuto che: si compromette dunque non solo la stabilizzazione degli assistiti in attesa di trasferimento in ospedale, ma la sopravvivenza degli stessi -:

quali urgenti iniziative intenda adottare affinché venga ripristinato il servizio dell'attività del Punto di primo intervento della Casa della Salute di Scilla nelle ore notturne.

(310; 25/09/2017)

 

Tallini. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

i dipendenti regionali, titolari degli incarichi di P.O. e A.P. assegnati secondo le procedure previste dal disciplinare approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 27 del 17.02.2017, hanno visto accreditarsi nei mesi di luglio e di agosto 2017 un importo dell'indennità di posizione mensile inferiore a quella corrispondente al valore economico della fascia retributiva annua lorda (ripartita su 13 mensilità) assegnata secondo quanto stabilito dalla predetta D.G.R. 27/2017;

considerato che tale ingiustificata riduzione si pone i in contrasto con la stessa volontà espressa dalla Giunta Regionale nel Disciplinare approvato con la predetta D.G.R. n. 27/2017 e relativo all'Area delle Posizioni Organizzative e delle Alte Professionalità, laddove, all'articolo rubricato "Graduazione delle Posizioni Organizzative e delle Alte Professionalità", sono state previste le fasce da utilizzare ai fini della determinazione del valore economico di ciascuna delle Posizioni Organizzative e delle Alte Professionalità, fissando gli importi minimi e massimi annui lordi comprensivi di quota di 13A mensilità;

il suddetto Disciplinare regolamenta separatamente, in altro articolo, le disposizioni concernenti la "Valutazione dei risultati”- stabilendo che la retribuzione di risultato delle Posizioni Organizzative e delle Alte Professionalità non può essere superiore al 20% della retribuzione di posizione assegnata. Difatti, con la D.G.R. n. 27/2017 si predeterminano in modo inequivocabile, per ciascuna fascia, gli importi delle retribuzioni di posizione comprensiva della tredicesime mensilità e si stabilisce un tetto massimo per le retribuzioni di risultato, i1 cui importo da corrispondere effettivamente non può essere predeterminato, come avviene per l'indennità di posizione, non potendosi quantificare a priori la somma da erogare, al di fuori delle procedure previste dal vigente sistema di valutazione. Non a caso, la predetta natura "aleatoria" dell'indennità di risultato, differentemente da quella "certa" dell'indennità di posizione (che viene invece corrisposta fino alla revoca dell'incarico), è posta a fondamento della diversa e separata previsione degli istituti contrattuali di cui agli artt. 8, 9 e 10 del CCNL per il personale non dirigente delle Regioni e degli Enti Locali, stipulato il 31 marzo 1999, e all'articolo 10 del CCNL del medesimo comparto, stipulato il 22.01.2004. la Giunta Regionale con la deliberazione n. 38 del 17 febbraio 2017 aveva dato indirizzo alla delegazione trattante di parte pubblica (per la contrattazione collettiva decentrata integrativa - area del comparto per l'anno 2017) di "finanziare gii istituti delle Posizioni Organizzative e delle Alte Professionalità tenendo conto dell'approvando sistema di pesatura";

con la D.G.R. n. 171 del 27.04.2017, successivamente modificata con la D.G.R. n. 250 del 12 giugno 2017, la Giunta Regionale, in attuazione alle disposizioni contenute nel Disciplinare di cui alla deliberazione n. 27/2017, ha individuato il numero delle Posizioni Organizzative e delle Alte Professionalità, assegnate alle diverse strutture organizzative. Nel provvedimento dipartimento "Organizzazione e Risorse Umane" ha attestato che le posizioni organizzative e le alte professionalità assegnate ai dipartimenti trovano copertura sui fondi contrattuali determinati con decreto dirigenziale n. 551/2017;

i dirigenti generali di ciascun dipartimento hanno, successivamente, provveduto alla istituzione delle singole P.O. ed A.P., nei limiti stabiliti dalla Giunta, provvedendo, altresì, alla “pesatura”degli incarichi, sui quali il dirigente generale del dipartimento "Organizzazione e Risorse Umane" ha espresso il proprio parere;

il rispetto della predetta procedura di assegnazione degli incarichi agli scriventi, posta dalla Giunta regionale a garanzia della compatibilità dell'istituto con il finanziamento stabilito in sede di contrattazione decentrata, avrebbe dovuto assicurare il rispetto dei limiti fissati dallo specifico fondo previsto dall'art. 17, comma 2 lett. c), del CCNL dell'01.04.1999 in materia di utilizzo delle risorse per le politiche di sviluppo del personale e di produttività e relativo al finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato delle P.0. ed A.P.;

dai predetti atti non si evincono le risultanze delle verifiche effettuate dal Collegio dei revisori dei conti, che, ai sensi dell'art. 3bis, comma 1 lett. e), della l.r. n. 2/2013 e s.m.i. "esercita il controllo sulla compatibilità dei costi della contrattazione collettiva integrativa con i vincoli dì bilancio e quelli derivanti dall'applicazione delle norme di legge;

i dipendenti regionali interessati, alla luce di quanto sopra, dopo aver richiesto sia verbalmente che per iscritto al dipartimento "Organizzazione e Risorse Umane" spiegazioni a riguardo, con invito al Vice Presidente ad intervenire a tutela delle decisioni assunte dalla Giunta stessa, ad oggi non hanno ricevuto alcuna comunicazione né informazione riguardo alle somme non erogate, rispetto a quanto stabilito nella D.G.R. n. 27/2017;

ritenuto che: qualunque interpretazione del disciplinare che consenta di includere negli importi annui lordi di ciascuna fascia economica anche l'indennità di risultato appare priva di ogni fondamento, essendo chiaro ed inequivocabile il testo del provvedimento della Giunta Regionale che regolamenta i due istituti economici,in applicazione della vigente contrattazione collettiva nazionale;

ancora più ingiustificata e discriminatoria appare tale errata applicazione della volontà della Giunta, se si tiene conto che ai dirigenti regionali vengono invece correttamente corrisposte le indennità di posizione coincidenti con le fasce economiche previste dalla deliberazione di graduazione delle posizioni dirigenziali (D.G.R. n. 541/2015);

l'erogazione dell'indennità di posizione afferente i predetti incarichi di P.O. ed A.P. in misura inferiore a quella fissata dalla Giunta Regionale nel disciplinare approvato con la D.G.R. n. 27/2017 configura una palese violazione della vigente normativa in materia;

tale grave circostanza lede la dignità delle persone incaricate di P.O. ed A.P., che vedono sempre più svilito il proprio ruolo, cui corrisponde lo svolgimento di funzioni ed attività di elevata responsabilità -:

 

se corrisponde al vero che il dipartimento "Organizzazione e Risorse Umane" sta procedendo ad una difforme applicazione della deliberazione di G.R. n. 27/2017;

quali urgenti iniziative la Giunta Regionale intende adottare per garantire una positiva e celere risoluzione della problematica sopra illustrata, di cui non si ricordano precedenti nella storia della Regione Calabria dall'introduzione delle P.O. e delle A.P. ad oggi, non ritenendosi ammissibile una ulteriore arbitraria decurtazione delle indennità corrisposte ai funzionari regionali, già pesantemente penalizzati dalla riduzione operata a seguito dell'introduzione della nuova disciplina approvata da questa Amministrazione Regionale con la D.G.R. n. 27/2017.

(311; 26/09/2017)

 

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

con decreto n. 1336 del 9/2/2017 pubblicato sul Burc della Regione Calabria n. 15 del 13 febbraio 2017 è stata indetta una manifestazione di interesse per la presentazione di percorsi di politiche attive, nelle modalità dei tirocini, rivolta agli Enti Pubblici a favore di soggetti precedentemente inseriti nel bacino dei percettori di mobilità in deroga della Regione Calabria, che hanno acquisito lo status entro il 31 dicembre 2014 con decreto regionale o altri provvedimenti equipollenti;
considerato che: i percorsi di politiche attive e dunque i tirocini sono stati già avviati;
ritenuto che: a tutt'oggi non si riscontra l'avvenuto pagamento a favore dei tirocinanti che stanno per concludere tale percorso -:

chiarimenti in merito alle cause ostative dei pagamenti.

(312; 27/09/2017)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

in data 1 settembre u.s. l'azienda Sicurcenter S.p.A., società cessante dei servizi di sicurezza, controllo passeggeri, bagagli a mano, bagagli da stiva e merci presso la stazione aeroportuale "Tito Minniti" di Reggio Calabria, ha notificato a tredici propri dipendenti il licenziamento in quanto correlate all'appalto de quo;

i tredici dipendenti destinatari del provvedimento di licenziamento esecutivo dal 17 settembre u.s., risultano essere fra i più anziani e meritevoli della stessa società operante in ambito vigilanza e sicurezza privata nella provincia di Reggio Calabria, assunti dalla medesima azienda in contesti remoti non riconducibili all'ultimo incarico ricoperto in aeroporto;

il cambio di appalto con la società subentrante "Istituto di Vigilanza privata notturna e diurna Srl" di Catanzaro disposto dalla società di gestione S.A.CAL. S.p.A. consiste esclusivamente nel caso di specie di un'estensione del contratto già in essere dell'aeroporto di Lamezia Terme;

il servizio di sicurezza e vigilanza presso l'aeroporto di Reggio Calabria è ad oggi garantito da personale operante a Catanzaro e Lamezia Terme che quotidianamente deve raggiungere la sede in riva allo stretto, con notevoli disagi;

qualsiasi decisione definitiva sull'appalto da aggiudicare per quanto riguarda i servizi di sicurezza relativi all'aeroporto di Reggio Calabria è rimandata alla data del 05/12/2017, giorno in cui è prevista la decisione del Consiglio di Stato sull'affidamento della predetta stazione aeroportuale alla gestione della S.A.CAL. S.p.A.;

la procedura attivata per i casi previsti di cambio appalto che interessano gli Istituti di Vigilanza Privata ha interessato l'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Reggio Calabria che ha convocato giorno 28 luglio u.s. apposita riunione di conciliazione;

la predetta riunione ha registrato l'assenza del rappresentante della S.A.CAL. S.p.A., l'assenza del rappresentante dell' E.N.A.C., l'assenza del rappresentante della Prefettura e della Questura di Reggio Calabria, concludendosi con esito negativo sulle posizioni circa il futuro occupazionale dei lavoratori interessati;

il licenziamento di predette unità costituisce un ulteriore dramma sociale con conseguenze drastiche per l'intera provincia di Reggio Calabria, ed un danno notevole per l'intera regione Calabria, vista la necessaria e vitale richiesta di personale addetto a controllo e sicurezza in un territorio sempre più penalizzato dalla criminalità organizzata;

prerogativa principale del Consiglio regionale della Calabria è esprimere la massima solidarietà incondizionata a tutti i dipendenti coinvolti nella vicenda ed alle loro famiglie, garantendo un assoluto sostegno a difesa del posto di lavoro e della propria dignità personale;

di conseguenza

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi presso il presidente della società S.A.CAL. S.p.A., s.e. dott. Arturo De Felice, quale designato dal socio pubblico Regione Calabria, affinché provveda a valutare il ripristino del sevizio garantito dalla Sicurcenter S.p.A. fino alla data del 05/12/2017, giorno in cui il Consiglio di Stato deciderà in merito all'affidamento del "Tito Minniti" alla S.A.CAL. S.p.A.;

a sollecitare la prefettura di Reggio Calabria affinché costituisca urgentemente un Tavolo provinciale permanente con S.A.CAL, E.N.A.C., rappresentanti sindacali e dirigenti degli Istituti di vigilanza privata interessati alla vicenda, al fine di salvaguardare e tutelare la posizione circa il futuro occupazionale dei tredici lavoratori interessati dai provvedimenti citati.

(92; 18/09/2017) Cannizzaro

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

più di 6000 soggetti disoccupati precettori di ammortizzatori sociali in deroga, beneficiari delle politiche attive del lavoro avviate dalla Regione Calabria, che prestano servizio presso enti pubblici e privati calabresi, versano in una situazione di assoluta precarietà e disagio, non avendo, ad oggi, ancora percepito alcuna mensilità;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi al fine di adottare immediatamente tutte le misure idonee e necessarie per eliminare ogni fattore ostativo esistente, in modo da ripristinare le condizioni minime di legalità e di giustizia sociale garantendo, in tempi brevissimi, il pagamento delle indennità di tirocinio arretrate sin qui maturati e la puntualità del pagamento delle mensilità future di tutti i lavoratori ed alle lavoratrici ex percettori di mobilità in deroga negli enti locali e imprese calabresi.

(93; 19/09/2017) Arruzzolo

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

il ponte sullo Stretto è l'anello mancante allo sviluppo economico del Sud, una concreta opportunità per far decollare finalmente l'economia meridionale e per accorciare le distanze fisiche ed economiche e le molte differenze che separano la Sicilia dal resto dell'Italia. La realizzazione del progetto permetterebbe il completamento del Corridoio TEN-TI Berlino- Palermo e permetterebbe di far capire all'Europa che l'allargamento verso il Sud è più importante di quello finora percepito. Perché l'alternativa è quella di restare marginali e periferici rispetto alla grande aggregazione dei paesi nord europei. Il grande problema della valorizzazione ottimale dei territori meridionali deve diventare il nodo centrale sia dell'Unione Europea sia dell'Italia. In Spagna la prima linea di alta velocità è stata costruita tra Madrid e Siviglia e non verso Barcellona, proprio perché il problema della valorizzazione ottimale dei territori a ritardo di sviluppo è per quel paese una priorità. Il rischio per l'Italia è di diventare un paese marginale se non saprà ricomporre i divari e rendere tutto il suo territorio capace di produrre reddito e di essere attrattivo;

le zone che dall'investimento del ponte avranno maggiori vantaggi sono proprio nel Mezzogiorno e in particolare le due aree di Reggio Calabria e Messina. Ma proprio da queste aree proviene forse l'opposizione più agguerrita. In queste zone sono ancora tanti quelli dominati dalla "logica dell'altro", cioè dall'esigenza di pensare prioritariamente agli ospedali, agli acquedotti, alle strade e a tutte le carenze esistenti. Ma la risposta a tale perplessità è la considerazione che non sono le cattedrali che non vanno costruite, ma sono i deserti che vanno bonificati. Peraltro, i soldi destinati al ponte, se non serviranno per finanziare quella che diventerà una delle grandi opere che la tecnologia moderna avrà costruito nel ventunesimo secolo, saranno utilizzati per finanziare qualche altro grande investimento, ma in un'altra regione europea. E certamente l'investimento non potrebbe essere destinato per portare l'acqua a Caltanissetta o a Locri, per le quali opere dovrebbero bastare le risorse che i cittadini versano allo Stato con l'imposizione diretta e indiretta. C'è poi da dire che con la "logica dell'altro" si rischia di imbalsamare il Mezzogiorno a un eterno immobilismo, che non è utile a nessuno. Si dovrebbe iniziare a pensare che se si dovesse realizzare il ponte, forse, sarà più facile avere un sistema di trasporto migliore e più efficace. Del resto la costruzione del ponte renderà indispensabile il completamento delle attuali reti stradali e ferroviarie. L'inserimento dell'alta velocità tra Napoli e Palermo, sarebbe già di per sé, una buona ragione per la sua costruzione;

il ponte sullo Stretto sarebbe una maestosa opera d'arte, un monumento tecnologico che darebbe prestigio a tutto il Paese generando importanti ritorni economici e incrementando l'attrattività turistica di Calabria e Sicilia. Il ponte sullo Stretto diventerebbe una delle opere più importanti e complesse al mondo, al pari del Golden Gate di San Francisco, del ponte di Akashi Kaikyò e del ponte di Verrazzano a New York. Un'occasione importante per accendere i riflettori su un'area dalle enormi potenzialità che comprende quattro aeroporti internazionali, porti importanti, tra i quali quello di Gioia Tauro, un numero enorme di località turistiche e produzioni agricole specializzate. Positivo sarebbe l'impatto anche per ciò che concerne la mobilità su rotaia. Infatti, il ponte sullo Stretto permetterebbe un risparmio di circa due ore nel trasporto ferroviario viaggiatori, un tempo pari circa alla tratta Roma-Bologna. Tale è il tempo che attualmente le Ferrovie dello Stato impiegano per preparare e imbarcare un treno viaggiatori per traghettarlo e per ricomporlo a destinazione;

l'inquinamento marino e ambientale prodotto dai molti traghetti che attraversano lo Stretto di Messina si annullerebbe con la costruzione del ponte. Legambiente cita i dati attuali di attraversamento dello Stretto, affermando che questi numeri siano insufficienti per giustificare la costruzione del Ponte stesso. Ma Legambiente dovrebbe studiare il caso del ponte Oresund. Questo ponte, infatti, collega dal 2000 le città di Copenaghen in Danimarca e Malmoe in Svezia. Fin dalla sua apertura ha conosciuto dei tassi di crescita costanti di attraversamento, permettendo ai cittadini delle due città di poter spostarsi facilmente, per lavoro o per turismo, tra le due città. Mentre prima solo diecimila persone si spostavano tra le due città, oggi quasi 220.000 persone attraversano giornalmente il ponte;

le conseguenze economiche derivanti dalla non costruzione del ponte si ripercuoteranno per anni. L'impresa appaltatrice riceverà penali per centinaia di milioni di euro, gli enti territoriali, da anni impossibilitati a programmare lo sviluppo delle aree interessate dal ponte, pretendono giusti indennizzi, i proprietari dei terreni oggetto di esproprio richiedono il riconoscimento dei danni subiti. Sarà un contenzioso che durerà quanto la costruzione dell'opera, che potrà implicare un esborso di risorse pubbliche non inferiori alla metà del costo del ponte;

nonostante queste motivazioni di natura politica e tecnica, la reazione popolare all'ipotesi della realizzazione dell'opera resta di ferma contrarietà. Molti contestano il fatto che in questo particolare momento storico e sociale sia prioritario spendere soldi pubblici per gli ospedali, gli acquedotti, le strade e le scuole. Nessuno potrebbe negare quanto questa affermazione coerente con l'attuale condizione in cui versa il Paese, ma la realtà è che i soldi destinati al ponte, essendo a destinazione obbligata, se non serviranno per finanziare quella che potrebbe diventare una delle più grandi opere del secolo, saranno utilizzati per finanziare qualche altra grande opera nel nord Italia o in qualche altro stato della comunità europea. Oltretutto si tratta di un'opera da realizzare tramite progetto di finanza, con un'importante partecipazione alla spesa da parte di società private;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad avviare un tavolo istituzionale con la Regione Sicilia e il Ministero delle Infrastrutture e i trasporti al fine di riprendere nel più breve tempo possibile l'iter per la costruzione del ponte dello stretto di Messina.

(94; 26/09/2017) Greco

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

l'iter della Casa della Salute di Chiaravalle ha avuto inizio nel gennaio 2010 con l'atto deliberativo della Giunta regionale p.t. relativo alla chiusura e riconversione dell'Ospedale San Biagio di Chiaravalle;

l'ASP di Catanzaro, con atto deliberativo n. 2137 dell'8 agosto 2012, commissionava il primo studio di fattibilità, al quale faceva seguito, il successivo 14 settembre 2012, il decreto del commissario ad acta avente ad oggetto la realizzazione della Casa della Salute di Chiaravalle;

il 17 aprile 2013 veniva redatto il primo schema dì convenzione tra l'ASP di Catanzaro e la Regione Calabria, sottoscritto nel dicembre 2013, in base al quale il completamento dell'intero iter e la rendicontazione dell'opera dovevano avvenire entro il 31.12.2015;

successivamente, l'ASP di Catanzaro affidava mediante bando la redazione del progetto preliminare dell'opera e lo studio di vulnerabilità sismica;

a questo punto, il relativo iter subiva notevoli ritardi per l'insorgere dì alcuni contenziosi, ma soprattutto in quanto la redazione dello studio di vulnerabilità sismica evidenziava l'incongruità economica del progetto di ristrutturazione dell'ex Ospedale S. Biagio, ritenendosi invece esplicitamente più economica e conveniente l'ipotesi di sua demolizione e ricostruzione, con rimodulazione del progetto;

l'amministrazione comunale di Chiaravalle concedeva all'ASP dì Catanzaro con delibera consiliare n. 29 dell' 01.08.2018 l'area di pertinenza dell'ex Tribunale di Chiaravalle al fine di realizzare il nuovo corpo di fabbrica;

successivamente, l'ufficio tecnico dell'ASP si attivava per le verifiche ed i riscontri tecnici, affermando la fattibilità dell'opera;

nel giugno scorso, iniziava un'ulteriore fase di confronto e dialogo tra il dipartimento della Salute della Regione, l'ASP di Catanzaro e l'amministrazione comunale di Chiaravalle, grazie anche ad un tavolo convocato dal Presidente Oliverio, nel corso del quale tra le parti viene individuato un percorso che appare risolutivo, in particolare si decide che l'ASP di Catanzaro debba redigere una relazione tecnico sanitaria quale atto propedeutico della redazione e sottoscrizione della nuova convenzione;

da allora ad oggi, tuttavia, nulla è stato fatto, tant'è che il sindaco e l'amministrazione di Chiaravalle hanno deciso una forma di protesta eclatante e forte, ovvero quella di iniziare il 26 settembre u.s. un sit-in permanente presso i locali dell'attuale Ospedale, protesta che sarà protratta fino a quando non sarà sottoscritta la convenzione e se il caso con azioni ancora più roboanti, quali sciopero della fame e sciopero della sete;

apprezzabile nell'immediatezza della protesta la pronta vicinanza del Presidente della Regione al sindaco della città di Chiaravalle.

Tutto ciò premesso,

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi al fine di garantire la celere adozione degli atti amministrativi necessari per pervenire alla firma della convenzione.

(95; 28/09/2017) Esposito

Risposte alle interrogazioni

Sono pervenute risposte scritte alle seguenti interrogazioni:

 

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

durante il 2016, così come negli anni precedenti, si sono verificate diverse frane che hanno comportato la chiusura temporanea della Strada Statale 18 lungo il tratto che collega Bagnara Calabra a Scilla, ed in particolare il 14 marzo, il 9 ed il 24 agosto e il 6 settembre, creando disagi per l'intero territorio derivante dalla interdizione al traffico oltre al rischio concreto di perdite di vite umane;

i lavori eseguiti dall'Anas successivamente ai citati episodi franosi sono serviti solo a liberare la strada da fango e detriti senza alcuna opera di messa in sicurezza permanente, continuando, pertanto, a rappresentare questo tratto della Statale 18 una via di comunicazione pericolosa e rischiosa per i cittadini -:

quali azioni ed interventi il Presidente intende assumere affinché l'Anas inserisca tra le priorità urgenti, la messa in sicurezza della Statale 18 Tirrenica - nei tratti su indicati - prevedendo opere definitive e progetti strutturali rispondenti alle vigenti normative sulla sicurezza stradale.

Nicolò (212; 06/09/2016)

Risposta: In riferimento alla interrogazione a risposta scritta in oggetto, si comunica quanto segue.

Poiché l’infrastruttura in argomento ricade nella rete stradale nazionale, le cui competenze di gestione sono attribuite alla Società ANAS s.p.a., si è provveduto ad inoltrare a quest'ultima Società richiesta di notizie. ANAS Spa, con nota n. CCZ-0030580-P che si allega, ha comunicato di avere provveduto ad eseguire numerosi interventi passivi mirati a garantire adeguati standard di sicurezza, unitamente ad un sistema di allerta pluviometrico in collaborazione con la Protezione Civile regionale.

Anas evidenzia, comunque, che la problematica è connessa alla mitigazione idrogeologica dell'area che va da Villa San Giovanni e Scilla per la quale l'Autorità di Bacino ha condotto numerosi studi da cui sono scaturiti finanziamenti di sistemazione dell'area.

L'Accordo di programma di "interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Calabria" siglato tra il Ministero dell'Ambiente e la Regione Calabria il 25.11.2010, ha previsto infatti un intervento diretto alla Provincia di Reggio Calabria, esplicitato in tabella:

 

codice ReNDiS

Ente attuatore

Prov.

Comune

Località

Titolo dell'intervento

Importo

RC 169B/10

Provincia di RC

RC

Scilla - Bagnara

Versante tra Scilla e Bagnara

Sistemazione idrogeologica del tratto di versante compreso tra Scilla e Bagnara Calabra

2.400.000,00

Nel Piano generale degli interventi di difesa del suolo del POR Calabria 2007-2013 è stato finanziato un altro intervento sulla Linea 3.2.1.1

Ente attuatore

Comune - Bacino - Strade Provinciali

Titolo Intervento

Importo

Codice Intervento

 

Provincia RC

 

Scilla Bagnara

Intervento integrato di mitigazione del rischio di frana lungo il versante tra Scilla e Bagnara Calabra, incluso il ripristino dell'officiosità idraulica della fiumara di Favazzina e dei fossi contermini

 

€ 2.000.000,00

 

RC 075

 

 

Cordiali saluti”

Roberto Musmanno (Assessore alle Infrastrutture).

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

le acque del fiume Crati, in periodi di grandi piene ed eventi eccezionali, trasportano quantità incredibili di sedimenti creando nell'alveo zone di evidente deposito che si alternano ad aree fortemente erose;

una di queste aree che presenta evidenti ed imminenti pericoli di esondazione del fiume e conseguente spaccatura dell'argine si trova in agro di Corigliano Calabro, area compresa tra i punti GPS: WSG-N.39°41'46.31893/E. 16°25'54.27059 e N.39°41'46.22977/E. 16°27'08.56140, dove, oltre a diverse infrastrutture, trovano posto decine di ettari di agrumeto;

la gravità dello stato dei luoghi viene denunciata sin dal novembre 2014, e incessantemente per gli anni 2015 e 2016, dai proprietari dei fondi alle autorità competenti;

il pericolo di esondazione nel tratto indicato è stato monitorato ed osservato per più giorni dal Secondo Nucleo Ambiente della Polizia Provinciale e portato a conoscenza della Autorità di Bacino e dei vari settori dell'allora Provincia di Cosenza con nota del 19/01/2015 prot. n° 3752;

per effettuare gli interventi più importanti e proteggere le zone ritenute a maggiore rischio di esondazione, nel 2014 veniva redatto dalla Provincia di Cosenza il progetto " Interventi integrati dell'officiosità idraulica del fiume Crati - Comune di Corigliano Calabro " e stanziata, per lavori, nel 2015 la somma di € 1.200.000,00 - con fondi POR - FESR 2007/2013, ad oggi non pervenuti;

Considerato che: con nota del 02/09/2016 prot. n° 266783 del dirigente del settore LL.PP. Regione Calabria, si informavano le persone interessate che l'Ufficio aveva " preso atto della situazione di criticità segnalata in merito al potenziale rischio di esondazione del fiume Crati " ma parimenti si trincerava dietro l'art. 12 del R.D. n° 523 del 25/07/1904 secondo il quale gli interventi necessari per la difesa della proprietà privata devono essere messi in atto dal proprietario frontista;

non è questo il caso, in quanto, se nell'alveo del fiume nel corso degli ultimi venti anni fossero stati effettuati lavori di manutenzione, la fascia golenale ricadente nel Comune di Corigliano Calabro al fg. 12 part. 5 intestata a Demanio Pubblico dello Stato della larghezza di mt 80,00 non sarebbe stata erosa e l'argine destro non sarebbe stato compromesso tanto da far temere una spaccatura;

tra le varie richieste e denunce, esiste un'istanza del 09/12/2016 del Comune di Corigliano Calabro ad opera dell'Assessore ai LL.PP.;

la pericolosità del sito è stata perfino oggetto di alcune trasmissioni televisive e tra queste Buongiorno regione a cura di RAI3, andata in onda il 17 febbraio u.s. -:

quali iniziative intende avviare la Giunta Regionale al fine di effettuare una manutenzione lungo tutto il letto del fiume e mettere in sicurezza, pertanto, gli argini dello stesso nei punti in cui è palese il pericolo di cedimenti, in particolare nella fascia golenale ricadente nel Comune di Corigliano Calabro al fg. 12 part. 5 intestata a Demanio Pubblico dello Stato, citata in precedenza;

se la Giunta Regionale ha provveduto all'approvazione e conseguente applicazione delle norme che consentono e regolamentano il prelievo nell'alveo dei fiumi di materiale inerte e sabbioso;

se gli uffici preposti hanno inteso verificare la convenienza economica e finanziaria del rifacimento del muro d'argine danneggiato rispetto al consolidamento tout court dello stesso tratto;

se il finanziamento di € 1.200.000,00 a valere sul POR 2007-2013 previsto per il progetto " Interventi integrati dell'officiosità idraulica del fiume Crati - Comune di Corigliano Calabro" possa essere recuperato ed utilizzato per la finalità preposta ovvero riproporlo sul POR 2014-2020.

(282; 29/05/2017)

Risposta: “Per i quattro quesiti illustrati nell'interrogazione si specifica quanto segue:

In merito alle iniziative da avviare per effettuare la manutenzione sul fiume Grati si comunica che ha Regione Calabria già nel 2016, ha predisposto un progetto relativo alla messa in sicurezza del Bacino del fiume Crati, inserito all'interno della Banca dati RENDIS. La Regione Calabria, dipartimento Lavori Pubblici e l'Autorità di Bacino Regionale, a partire dal 2014 implementano nei periodi programmati dal Ministero dell'Ambiente, la suddetta banca dati RENDIS, inserendo i progetti proposti direttamente dalla Regione Calabria o provenienti dai vari Enti; da tale banca dati è possibile estrarre i progetti prioritari, inseriti secondo le suddette modalità, valutati dal Ministero dell'Ambiente, secondo le procedure, le modalità ed i criteri fissati dal DPCM 28.05.2015, i quali possono essere finanziati con le risorse finanziarie Nazionali e Comunitarie disponibili; Tale progetto ha trovato finanziamento con la programmazione delle risorse FSC di cui al Patto per la Calabria e specificato nella tabella di seguito inserita.

Le norme in merito al prelievo di inerti sono state definite con legge regionale 9 maggio 2017, n. 17.

La necessità di elaborare progetti mirati al consolidamento o al rifacimento degli argini fluviali sarà valutato da esperti professionisti in fase di realizzazione dei progetti.

Infine l'intervento sul Crati già previsto nel POR 2007-2013 è stato senza alcun rilievo inserito nella nuova programmazione POR 2014-2020 poiché persistevano le condizioni di criticità.

Di seguito viene riportato un riepilogo dei finanziamenti recenti relativi al fiume Crati nell'area di interesse:

 

POR CALABRIA DELIBERA 355 del 31/07/2017

 

 

COD. RENDIS

 

TITOLO

 

PR

 

COMUNE PRIMARIO

 

LOCALITÀ1

 

IMPORTO

 

TIPO DISS.

 

18IR965/G1

 

INTERVENTO INTEGRATO DI RIPRISTINO DELL'OFFICIOSITÀ' IDRAULICA DEL FIUME CRATI ED AFFLUENTI

 

CS

 

COSENZA- BISIGNANO

 

FIUME CRATI ED AFFLUENTI

 

€ 1.000.000,00

 

A

 

18IR964/G1

 

INTERVENTO INTEGRATO DI RIPRISTINO DELL'OFFICIOSITÀ’ IDRAULICA DEL FIUME CRATI ED AFFLUENTI

 

CS

 

COSENZA e PROV

 

FIUME CRATI ED AFFLUENTI

 

€ 1.200.000,00

 

A

 

PATTO PER LA CALABRIA DELIBERA 355 del 31/07/2017

 

 

COD. RENDIS

 

TITOLO

 

PR

 

COMUNE PRIMARIO

 

LOCALITÀ'

 

IMPORTO

TIPO DISS.

 

18IR690/G1

 

COMPLETAMENTO DEGLI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DEGLI ARGINI DEL FIUME CRATI

 

CS

 

CASSANO ALLO IONIO

 

VARIE CASSANO E CORIGLIANO

 

€ 7.880.000,00.

 

A

Cordiali saluti”

Roberto Musmanno (Assessore alle Infrastrutture)

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il decreto legislativo 422/1997 conferisce alle Regioni funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale, a norma dell'articolo 4,comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59;

la legge regionale 23/1999 e successive modifiche stabilisce le norme per il Trasporto Pubblico Locale;

il 20 Dicembre 2016 il Consiglio regionale ha approvato il Piano definitivo dei Trasporti (PRT) considerato che: in buona parte del territorio regionale, soprattutto nelle aree interne, l'accesso al diritto alla mobilità è garantito dal servizio di autotrasporto su gomma;

la disciplina vigente che regolamenta il servizio di autolinee è stata aggiornata attraverso il nuovo PRT ma senza avere ancora reali e concreti riscontri nella attuazione dei servizi;

nello specifico, da più tempo, così come evidenziato in più occasioni dai cittadini residenti, nei comuni della Valle del Crati e, più in generale, nell'intera provincia di Cosenza il servizio autolinee operante nel territorio continua ad essere erogato da Agenzie che hanno attive sulle diverse linee mezzi fatiscenti e privi dei requisiti minimi di confort e sicurezza;

nello specifico del territorio della Valle del Crati, diversi cittadini hanno denunciato, anche attraverso i social, le condizioni allarmanti in cui versano gli autobus in dotazione all'agenzia Ferrovie della Calabria, finanziate dalla Regione Calabria nell'ambito del PRT;

nonostante i sussidi pubblici e la non adeguatezza dei mezzi a garantire gli standard di sicurezza e comfort né per i viaggiatori tantomeno per gli autisti, il costo dei ticket di viaggio imposto dalle Agenzie eroganti il servizio continua a rimanere tra i più elevati su scala nazionale;

tali mezzi di trasporto sono frequentemente utilizzati, oltre che da residenti e studenti, anche da turisti che prevalentemente utilizzano i mezzi di trasporto su gomma per muoversi all'interno del territorio provinciale e regionale -:

cosa intenda fare per intervenire in modo incisivo e risolvere al più presto questa situazione di disagio e degrado riscontrata sui mezzi dell'Agenzia Ferrovie della Calabria ma, a quanto pare, diffusa anche su altri mezzi pubblici gestiti da altre Aziende;

se periodicamente vengono effettuati controlli e verifiche sullo stato di sicurezza e di comfort dei mezzi in uso alle agenzie sovvenzionate dal fondo regionale;

quali sono i tempi di attuazione del nuovo PRT e relativo impiego di risorse per rilanciare e meglio regolamentare il comparto del trasporto su gomma.

(293; 07/07/2017)

Risposta: “Nell'interrogazione in oggetto i quesiti posti all'attenzione del Presidente della Giunta Regionale e della Giunta Regionale sono i seguenti tre:

Cosa intenda fare per intervenire in modo incisivo e risolvere al più presto la situazione di disagio e degrado riscontrata sui mezzi dell'Agenzia Ferrovie della Calabria e segnalata come diffusa anche su altri mezzi pubblici gestiti da altre Agende;

Se periodicamente vengono effettuati controlli e verifiche sullo stato di sicurezza e di comfort dei mezzi in uso alle agenzie sovvenzionate dal fondo regionale;

Quali sono i tempi di attuazione del nuovo PRT e relativo impiego di risorse per rilanciare e meglio regolamentare il comparto del trasporto su gomma.

In riferimento ai precedenti punti si comunica quanto segue.

 

1) Per il rinnovo del parco veicolare, la Regione ha in corso di attuazione un investimento di complessivi 15,966 Meuro, di cui il 75% finanziato con il Fondo per gli investimenti destinato all'acquisto di veicoli da adibirsi a servizi di trasporto pubblico locale (art. 1, comma 1031, della legge 27 dicembre 2006, n. 296) sulle risorse ripartite dal Decreto Interministeriale n.345 del 28/10/2016, e il 25% a carico degli attuali gestori. L'intervento è stato programmato con DGR. 392 del 10/08/2017 e si è stimato che l'investimento consentirà l'acquisto di 76 autobus interurbani.

Inoltre ulteriori 100+150 autobus (a seconda delle caratteristiche e del cofinanziamento) potranno essere acquistati a valere sulle risorse di cui al Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 - Piano operativo infrastrutture (art. 1, comma 703, lettera c) della legge n. 190/2014) - Delibera CIPE n.54/2016. Sono attualmente in corso le azioni per rendere ciò operativo.

 

2) La scarsità di risorse per spese di missione ha limitato i controlli, concentrandoli nei pressi di Catanzaro e Reggio Calabria (uno dei nuovi sportelli territoriali istituiti). Dalle poche verifiche effettuate, anche in esito a segnalazioni dei sindacati, i mezzi sono stati ritrovati in adeguate condizioni. In alcuni casi è stata disposta una revisione straordinaria.

Iniziativa di cui questo assessorato si sta occupando è la costituzione di uno specifico fondo per missioni destinato alle sole finalità ispettive. Inoltre dalla attivazione dello sportello territoriale di Reggio Calabria e dal prossimo concreto impiego del personale del neo istituito sportello territoriale di Cosenza ci si attende un meno costoso e più proficuo controllo.

L'attivazione del Nucleo Ispettivo dell'ART-CAL rafforzerà ulteriormente e in maniera decisiva il livello dei controlli.

 

3) Il Piano regionale dei trasporti non prevede specifiche misure e specifiche risorse destinate allo scopo. Con D.G.R. n. 157 del 27.04.2017, relativa alla determinazione del livello dei servizi minimi (art. 1-6 D.Lgs. 422/1997; art. 5 della L.R. 35/2015), è stato approvato il documento da sottoporre ai pareri dei soggetti competenti che prevede che a-decorrere dal 01.01.2020 l'età media del parco veicolare dovrà essere non superiore a 10 anni e l'et-à massima dei veicoli dovrà essere non superiore a 20 anni, con ulteriori specificazioni di dettaglio.

Cordiali saluti”

Roberto Musmanno (Assessore alle Infrastrutture)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 176/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2015 - Azienda Calabria Lavoro” (Del. n. 239)

Il Consiglio regionale

 

vista la delibera di Giunta regionale n. 266 del 20 giugno 2017, recante: "Rendiconto esercizio 2015 - Azienda Calabria Lavoro " - Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza"

visti:

-   il decreto del commissario straordinario di Azienda Calabria Lavoro n. 58 del 20.10.2016 di approvazione del Rendiconto consuntivo per l’esercizio 2015;

-   il decreto n. 75 del 30.11.2016 del commissario straordinario di Azienda Calabria Lavoro, con cui si è provveduto ad integrare il rendiconto consuntivo per l'esercizio finanziario 2015;

-   i decreti n. 20 del 19.05.2016 e n. 22 del 10.06.2016 con i quali sono stati approvati, rispettivamente, il riaccertamento straordinario e ordinario dei residui attivi e passivi;

premesso che:

-   la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria d i propria competenza;

-   la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

-   la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della Regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera n. 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l'approvazione dei rendiconti degli enti strumentali, sia l'effettuazione delle verifiche in ordine al contenimento delle spese ai sensi della normativa vigente;

visti:

-   la legge regionale n. 5 febbraio 2001, che ha istituito Azienda Calabria Lavoro;

-   la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

-   l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

-   l'art. 3, comma 7 del D. Lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da D.Lgs. 126/2014;

considerato che il Collegio dei revisori dei conti, nell'esprimere parere favorevole all'approvazione del conto consuntivo ed al riaccertamento straordinario dei residui dell'Azienda, raccomanda:

-   di richiedere tempestivamente e formalmente al competente dipartimento regionale lo stanziamento annuale di tutte le somme occorrenti per il funzionamento dell'Azienda;

-   di non utilizzare la quota disponibile dell'avanzo di amministrazione, applicato al bilancio di previsione 2016, fino a quando non sarà approvato dalla Giunta regionale il rendiconto dell'esercizio 2015;

considerato che il dipartimento Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche del Lavoro ha espresso parere favorevole all'approvazione del consuntivo esercizio 2015, specificando che sono stati rispettati i limiti di spesa prescritti dalla vigente normativa in materia di spending review;

considerato che il dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, raccomanda all'Ente di provvedere alla correzione delle modalità di rilevazione contabile, allocando correttamente nelle "partite di giro" le ritenute e corrispondenti versamenti degli oneri fiscali e previdenziali conseguenti sia alla gestione dei rapporti di lavoro del personale dipendente, sia ad eventuali prestazioni d'opera da parte di lavoratori autonomi. Altresì il dipartimento ha rilevato che:

-   sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa e il conto del tesoriere;

-   sussiste continuità tra i residui finali dell'esercizio 2014 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2015;

-   sussiste corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio;

-   risulta formalmente corretta la determinazione del fondo pluriennale vincolato e del fondo crediti dubbia esigibilità alla data del 31/12/2015;

-   risultano correttamente determinate le quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione,

ed a conclusione dell’istruttoria ha ritenuto possibile procedere alla trasmissione del rendiconto 2015 dell’Azienda da parte della Giunta al Consiglio regionale;

rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 20 settembre 2017, ha approvato il Rendiconto di Azienda Calabria Lavoro per l’esercizio 2015 e i documenti ad esso allegati;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il Rendiconto di Azienda Calabria Lavoro per l’esercizio 2015 e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 177/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2015 - Azienda Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria” (Del. n. 240)

Il Consiglio regionale

viste:

-   la delibera di Giunta regionale n.265 del 20 giugno 2017, recante: "Rendiconto esercizio 2015 - Agenzia per la protezione dell'Ambiente della Calabria - Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";

-   la deliberazione del commissario straordinario dell'Agenzia per la protezione dell'Ambiente della Calabria n. 994 del 01.12.2016 di approvazione del Rendiconto consuntivo esercizio 2015;

-   le deliberazioni del commissario straordinario dell' Agenzia n. 1121 del 30.12.2016 e n. 153 del 14/03/2017 e n. 396 del 14/06/2017 con cui si è provveduto a rettificare il Rendiconto consuntivo esercizio 2015;

premesso che:

-   la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-   la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

-   la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della Regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera n. 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l'approvazione dei rendiconti degli enti strumentali, sia l'effettuazione delle verifiche in ordine al contenimento delle spese ai sensi della normativa vigente;

visti:

-   la legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 recante "Istituzione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria A.R.P.A.C.A.L.”;

-   la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

-   l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

-   l'art. 3, comma 7 del D. Lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da D. Lgs. 126/2014;

tenuto conto che il Comitato di indirizzo regionale dell'Arpacal, con verbale del 5 dicembre 2016, ha espresso parere favorevole sul bilancio consuntivo riferito all'esercizio 2015;

preso atto che il Revisore unico dei conti ha rilasciato il parere favorevole per l'approvazione del rendiconto 2015 e alle successive rettifiche apportate allo stesso;

considerato che il dipartimento Ambiente, nel rilevare il sostanziale rispetto delle misure di contenimento della spesa previste dalla vigente normativa, ha espresso parere favorevole in relazione al conto consuntivo esercizio 2015 dell'Arpacal;

rilevato che il dipartimento Bilancio ha evidenziato numerose criticità, poi sanate con opportune rettifiche; a fronte delle correzioni operate, la parte disponibile del risultato di amministrazione dell'Arpacal, con riferimento alle risultanze contabili di cui al rendiconto di gestione 2015, subisce un rilevante incremento passando dall'originario importo di € 130.494,47 all'importo di € 522.371,93. Il dipartimento, inoltre, rileva che:

-   sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa e il conto del tesoriere;

-   sussiste continuità trai residui finali dell'esercizio 2014 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2015;

-   sussiste corrispondenza trai valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti;

-   risulta formalmente corretta la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità alla data del 31/12/2015;

-   risultano correttamente determinate le quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione;

-   ritiene possibile procedere alla trasmissione del rendiconto dell'Agenzia per l'esercizio 2015 da parte della Giunta regionale al Consiglio regionale per gli adempimenti di competenza;

rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 20 settembre 2017, ha approvato il Rendiconto dell’ARPACAL per l’esercizio 2015 e i documenti ad esso allegati;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 il Rendiconto per l’esercizio 2015 dell’Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 179/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Bilancio di previsione dell’ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) 2017/2019” (Del. n. 241)

Il Consiglio regionale

 

vista la delibera dì Giunta regionale n.312 del 14 luglio 2017 recante: "Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia Regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria) 2017/2019";

visti:

-   la legge regionale n. 20/1999 recante "Istituzione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria – ARPACAL”;

-   la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

-   l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

premesso che:

-   la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro i l successivo 20 settembre al dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-   la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

-   con D.P.G.R. n. 139 del 4 dicembre 2015, l'Avv. Gatto è stata nominata quale commissario straordinario dell'Agenzia Regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL);

tenuto conto che:

-   il commissario straordinario dell'Agenzia, con delibera n. 4 del 12/01/2017, ha approvato il bilancio di previsione per il triennio 2017/2019 e con successiva delibera n. 152 del 14/03/2017 ha provveduto ad apportare alcune rettifiche al bilancio;

-   il Revisore unico dei conti dell'ente, con i pareri rilasciati in data 12/01/2017, 14/03/2017 e 29/06/2017 ha espresso parere favorevole rispettivamente all'approvazione del bilancio di previsione 2017/2019 e alle successive rettifiche;

-   il Comitato di indirizzo, con verbale del 10/02/2017, ha espresso parere positivo sul bilancio di previsione 2017/2019;

considerato che il dipartimento vigilante Ambiente e Territorio dopo avere effettuato le dovute verifiche sul rispetto dei limiti di spesa in materia di "spending review", a conclusione dell'istruttoria effettuata, ha espresso parere favorevole in relazione al bilancio di previsione specificando che:

-   per le maggiori previsioni di spesa l'Agenzia - a seguito del recepimento delle osservazioni con particolare riferimento alle spese previste per l'immobile sito in Castrolibero - dovrà procedere alle opportune variazioni al fine di correttamente ottemperare alle disposizioni di legge;

-   ai sensi della vigente normativa "in caso di mancato rispetto dei limiti di spesa annuali, per come previsti dalle vigenti norme in materia di contenimento della spesa, i trasferimenti a carico del bilancio regionale, a qualsiasi titolo operati a favore degli enti strumentali, degli istituti, delle agenzie, delle aziende, delle fondazioni, degli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato, diversi da quelli appartenenti al SSR, sono ridotti in misura pari alle eccedenze si spesa risultanti dalle verifiche";

tenuto conto che:

-   il dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza ha evidenziato una serie di criticità relative alla mancata dimostrazione dell'effettiva congruità del Fondo Pluriennale Vincolato ed all'applicazione di un'errata modalità di calcolo del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità;

-   a seguito delle criticità rilevate dal dipartimento Bilancio, il commissario ARPACAL ha provveduto con delibera n. 462 del 29/06/2017 a rideterminare gli stanziamenti previsti sul Fondo Pluriennale Vincolato e sul Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità;

-   sulle rettifiche operate il Revisore unico dei conti ha espresso parere favorevole;

considerato che il dipartimento Bilancio, nel corso dell'istruttoria espletata, raccomanda di:

-   verificare, in fase di gestione, le previsioni di cassa del progetto di bilancio, provvedendo alla tempestiva regolarizzazione di eventuali previsioni di entrata e di uscita, nel rispetto dei termini introdotti dal nuovo principio della copertura finanziaria di cui all'allegato 4/2 del D.Lgs. 118/2011;

-   provvedere all'incremento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, entro i limiti di legge, per l'esercizio 2017, oltre che ad appostare gli stanziamenti indicati per gli esercizi 2018 e 2019;

-   verificare la congruità del suddetto fondo durante !a gestione dell'esercizio, provvedendo ad un sistematico aggiornamento dello stesso sulla base di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti di competenza dei relativi capitoli di entrata, nonché con riferimento all'effettivo andamento degli incassi;

-   verificare, con la definitiva approvazione del rendiconto di gestione 2016, la correttezza del Fondo Pluriennale Vincolato appostato nel bilancio 2017/2019, provvedendo ad un eventuale aggiornamento dello stesso;

tenuto conto che lo stesso dipartimento Bilancio, riesaminato il bilancio per come rettificato, a conclusione dell'istruttoria:

-   appura la congruità delle previsioni di entrata e di spesa con riferimento alle relative risorse allocate nel bilancio regionale;

-   verifica la presenza degli equilibri di bilancio per come definiti dal D.Lgs n.118/2011;

-   ritiene che nulla osta all'adozione, da parte della Giunta regionale, della proposta di bilancio di previsione dell'ARPACAL 2017/2019;

rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 20 settembre 2017, ha approvato il Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria) 2017/2019 e i documenti ad esso allegati;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria) 2017/2019 e i documenti ad esso allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 180/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Bilancio di previsione 2017/2019 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria” (Del. n. 242)

Il Consiglio regionale

 

viste:

-   la delibera di Giunta regionale n. 313 del 14 luglio 2017, recante: "Bilancio di previsione 2017/2019 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria";

-   la delibera del commissario straordinario n. 317 del 24/03/2017 di approvazione del bilancio di previsione 2017/2019 dell'ATERP unica regionale;

premesso che:

-   la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-   la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

-   con il decreto del Presidente della Giunta regionale n. 7 del 12 gennaio 2016 è stato nominato l'Ing. Ambrogio Mascherpa, quale commissario straordinario dell'ATERP unica regionale;

-   con il decreto del Presidente della Giunta regionale n. 99 del 09/05/2016 veniva formalmente costituita la nuova Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica Regionale;

visti:

-   la legge regionale n. 24 del 2013, recante "Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istitutiva dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della Regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle Aziende regionali per edilizia residenziale;

-   la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

-   l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

tenuto conto che il Collegio dei revisori dei conti dell'Azienda, con verbale n. 11 del 24/03/2017, ha espresso parere favorevole all'approvazione della proposta di bilancio di previsione 2017/2019 con le seguenti raccomandazioni:

-   procedere alla verifica delle entrate da parte degli uffici adottando immediato provvedimento di riequilibrio nel caso si rilevassero insufficienti per mantenere       l'equilibrio economico/finanziario complessivo, con tempestiva segnalazione all'organo competente;

-   proseguire costantemente nelle azioni poste in essere per l'abbattimento della morosità esistente e intraprendere ogni azione utile al recupero di ogni posta di credito esigibile al fine di rimpinguare la necessaria liquidità per la copertura di eventuali debiti in bilancio;

-   valorizzare tutti i beni dell'ATERP, al fine del raggiungimento di un miglior equilibrio finanziario e del conseguimento delle relative entrate in bilancio;

-   regolarizzare gli immobili che in parte risultano ancora non accatastati, non censiti e privi di reddito;

considerato che il dipartimento Lavori Pubblici, settore Politiche della casa, nel precisare che il rispetto del contenimento delle spese può essere fatto solo a consuntivo in quanto trattasi di una azienda di nuova istituzione, ha espresso parere favorevole, con le seguenti prescrizioni:

-   che venga costituito nel corso dell'esercizio il fondo contenzioso;

-   che vengano attentamente monitorate le entrate da canoni con particolare riferimento alla morosità;

-   che si adottino, ove necessario, gli adeguati provvedimenti di salvaguardia degli equilibri di bilancio;

-   che vengano rispettate a consuntivo le misure di contenimento della spesa di cui all'art. 6 della legge regionale n. 43/2016;

atteso che a conclusione dell'attività istruttoria, il dipartimento Bilancio ha ritenuto che nulla osta all'adozione, da parte della Giunta regionale, del Bilancio di Previsione dell'ATERP Calabria per l'esercizio 2017/2019, esprimendo le seguenti raccomandazioni:

-   provvedere, con riferimento alla costituzione del Fondo crediti di dubbia esigibilità, all'incremento dello stesso, entro i limiti di cui alla vigente normativa, per gli esercizi 2017 e 2018;

-   verificare, altresì, la congruità del suddetto fondo durante la gestione dell'esercizio, provvedendo ad un sistematico aggiornamento dello stesso, sulla base di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti di competenza dei relativi capitoli di entrata, nonché con riferimento all'effettivo andamento degli incassi;

-   provvedere, a seguito del completamento delle procedure di riaccertamento dei residui, alla corretta quantificazione del Fondo pluriennale vincolato, per la parte corrente e capitale, nel rispetto del principio contabile della competenza finanziaria potenziata, e nel contempo garantire adeguati sistemi di registrazione nelle scritture contabili della nuova ATERP unica regionale, al fine di non perdere informazioni rilevanti sull'attività gestoria delle soppresse cinque ATERP, da cui i residui in questione si sono originati;

rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 20 settembre 2017, ha approvato il Bilancio di previsione 2017/2019 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria e i documenti ad essi allegati;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 il Bilancio di previsione 2017/2019 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria ed i relativi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

 

Proposta di legge numero 256/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42)” (Del. n. 243)

Art. 1

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio

derivanti da sentenze esecutive)

 

  1.  Ai sensi e per gli effetti dell’art. 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42), è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da sentenze e altri titoli esecutivi non ancora oggetto di procedura esecutiva già contabilmente regolarizzata per la complessiva somma di 337.854,13 euro, per come dettagliato nella tabella allegata al n. 1 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

 

Art. 2

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio

derivanti da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa)

 

  1.  Ai sensi e per gli effetti dell’art. 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivante da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa per la complessiva somma di 266.993,38 euro per come dettagliato nella tabella allegata al n. 2 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

 

Art. 3

(Copertura finanziaria)

 

  1.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui al comma 1 dell’art. 1 si provvede per l’importo corrispondente a 337.854,13 euro con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 recante “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”, per come indicato nella tabella allegata al n. 1.

  2.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all’art. 2, di competenza del dipartimento Tutela della salute, si provvede per l’importo corrispondente a 258.467,28 euro con le risorse allocate al capitolo U6105010201 giusto impegno 6661/2016 assunto a seguito della legge regionale 2 dicembre 2016, n. 40 (Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2016-2018), per come indicato nella tabella allegata al n. 2.

  3.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all’art. 2, di competenza del dipartimento Ambiente e Territorio, si provvede per l’importo corrispondente a 8.526,10 euro con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 recante “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”, per come indicato nella tabella allegata al n. 2.

  4.  La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al bilancio annuale 2017 e pluriennale 2017-2019 approvato con legge regionale 27 dicembre 2016, n. 45 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2017-2019), istituendo appositi capitoli di bilancio nell’ambito del documento tecnico approvato con D.G.R. n. 554 del 28 dicembre 2016, nonché a compiere tutti gli atti necessari all’attuazione di quanto previsto nei precedenti articoli.

 

Art. 4

(Entrata in vigore)

 

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 263/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio ai sensi dell'art. 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42)” (Del. n. 244)

Art. 1

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio

derivanti da sentenze esecutive)

 

  1.  Ai sensi e per gli effetti dell’art. 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42), è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da sentenze e altri titoli esecutivi non ancora oggetto di procedura esecutiva già contabilmente regolarizzata per la complessiva somma di 337.854,13 euro, per come dettagliato nella tabella allegata al n. 1 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

 

Art. 2

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio

derivanti da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa)

 

  1.  Ai sensi e per gli effetti dell’art. 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivante da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa per la complessiva somma di 266.993,38 euro per come dettagliato nella tabella allegata al n. 2 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

 

Art. 3

(Copertura finanziaria)

 

  1.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui al comma 1 dell’art. 1 si provvede per l’importo corrispondente a 337.854,13 euro con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 recante “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”, per come indicato nella tabella allegata al n. 1.

  2.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all’art. 2, di competenza del dipartimento Tutela della salute, si provvede per l’importo corrispondente a 258.467,28 euro con le risorse allocate al capitolo U6105010201 giusto impegno 6661/2016 assunto a seguito della legge regionale 2 dicembre 2016, n. 40 (Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2016-2018), per come indicato nella tabella allegata al n. 2.

  3.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all’art. 2, di competenza del dipartimento Ambiente e Territorio, si provvede per l’importo corrispondente a 8.526,10 euro con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 recante “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”, per come indicato nella tabella allegata al n. 2.

  4.  La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al bilancio annuale 2017 e pluriennale 2017-2019 approvato con legge regionale 27 dicembre 2016, n. 45 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2017-2019), istituendo appositi capitoli di bilancio nell’ambito del documento tecnico approvato con D.G.R. n. 554 del 28 dicembre 2016, nonché a compiere tutti gli atti necessari all’attuazione di quanto previsto nei precedenti articoli.

Art. 4

(Entrata in vigore)

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Mozione numero 95 di iniziativa del consigliere Esposito sulla “Casa della Salute di Chiaravalle centrale”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

-     l’iter della Casa  della Salute di Chiaravalle ha avuto inizio nel gennaio 2010 con l’atto deliberativo della Giunta regionale p.t. relativo alla chiusura e riconversione dell’Ospedale San Biagio di Chiaravalle;

-     l’ASP di Catanzaro, con atto deliberativo n. 2137 dell’8 agosto 2012, commissionava il primo studio di fattibilità, al quale faceva seguito, il successivo 14 settembre 2012, il decreto del commissario ad acta avente ad oggetto la realizzazione della Casa della Salute di Chiaravalle;

-     il 17 aprile 2013 veniva redatto il primo schema di convenzione tra l’ASP di Catanzaro e la Regione Calabria, sottoscritto nel dicembre 2013, in base al quale il completamento dell’intero iter e la rendicontazione dell’opera dovevano avvenire entro il 31.12.2015;

-     successivamente, l’ASP di Catanzaro affidava mediante bando la redazione del progetto preliminare dell’opera e lo studio di vulnerabilità sismica;

-     a questo punto, il relativo iter subiva notevoli ritardi per l’insorgere di alcuni contenziosi, ma soprattutto in quanto la redazione dello studio di vulnerabilità sismica evidenziava l’incongruità economica del progetto di ristrutturazione dell’ex Ospedale S. Biagio, ritenendosi invece esplicitamente più economica e conveniente l’ipotesi di sua demolizione e ricostruzione, con rimodulazione del progetto;

-     l’amministrazione comunale di Chiaravalle concedeva all’ASP di Catanzaro con delibera consiliare n.29 dell’1.08.2016 l’area di pertinenza dell’ex Tribunale di Chiaravalle al fine di realizzare il nuovo corpo di fabbrica;

-     successivamente, l’ufficio tecnico dell’ASP si attivava per le verifiche ed i riscontri tecnici, affermando la fattibilità dell’opera;

-     nel giugno scorso, iniziava un’ulteriore fase di confronto e dialogo tra il dipartimento della Salute della Regione, l’ASP di Catanzaro e l’amministrazione comunale di Chiaravalle, grazie anche ad un tavolo convocato dal presidente Oliverio, nel corso del quale tra le parti viene individuato un percorso che appare risolutivo, in particolare si decide che l’ASP di Catanzaro debba redigere una relazione tecnico sanitaria quale atto propedeutico della redazione e sottoscrizione della nuova convenzione;

-     da allora ad oggi, tuttavia, nulla è stato fatto, tant’è che il sindaco e l’amministrazione di Chiaravalle hanno deciso una forma di protesta eclatante e forte, ovvero quella di iniziare il 26 settembre u.s. un sit-in permanente presso i locali dell’attuale Ospedale, protesta che sarà protratta fino a quando  non sarà sottoscritta la convenzione e se il caso con azioni ancora più roboanti, quali sciopero della fame e sciopero della sete;

-     apprezzabile nell’immediatezza della protesta la pronta vicinanza del Presidente della Regione al sindaco della città di Chiaravalle.

impegna

la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi al fine di garantire la celere adozione degli atti amministrativi necessari per pervenire alla firma della convenzione.

 (Allegati)

Mozione numero 88/10^ di iniziativa del consigliere Cannizzaro, recante: “Per sensibilizzare il Governo ed il Presidente del Consiglio dei Ministri ad intervenire con urgenza sulla vertenza in atto nell’Azienda “Call & Call” di Locri a seguito dell’apertura delle procedure di licenziamento collettivo per 129 dipendenti della stessa”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

-   in data 5 luglio l’azienda Call & Call Lokroi, con sede in Locri, ha notificato alle organizzazioni sindacali ed alle RSU l’apertura della procedura di licenziamento per 129 unità a seguito della decisione  del committente Engie Italia di voler spostare i volumi di traffico in altra regione paventando motivazioni di carattere logistico;

-   la notizia ha suscitato preoccupazione stante anche la difficile situazione economica e occupazionale del ricadente territorio ed il possibile licenziamento di predette unità sarebbe causa di un dramma sociale con conseguenze drastiche per l’intero comprensorio abitativo della Locride;

-   l’Azienda in esame fra le cause che esplicita per motivare la situazione di eccedenza paventata, andamento negativo della produttività e riduzione del numero delle commesse su Locri, riferisce principalmente che l’intera commessa di “Engie Italia” non è stata rinnovata presso la predetta sede produttiva in quanto il cliente ha espressamente richiesto a Call & Call Holding di destinare la commessa sul territorio pugliese in località Casarano;

-   l’Azienda ha anche ribadito che la situazione di eccedenza ha origini da una consolidata riduzione delle attività, con conseguente impossibilità di far ricorso ad ammortizzatori sociali quale Cassa integrazione e/o contratti di solidarietà e/o attivazione di Fondi di solidarietà/integrazione salariale, in quanto tali interventi non risultano essere compatibili con il carattere strutturale della situazione, non essendo prevista una ricollocazione occupazionale del personale;

-   è ormai diffuso il sentimento di grande disagio e di forte malessere da parte dell’intera comunità della Locride che si vede privata dell’importanza di una realtà che sul proprio territorio è risultata essere la prima azienda privata in termini occupazionali, e riconducibile ora a quella sofferenza sociale frutto di un contesto economico mai generoso verso questa terra;

-   prerogativa principale del Consiglio regionale della Calabria è esprimere la massima solidarietà incondizionata a tutti i dipendenti coinvolti nella vicenda ed alle loro famiglie, garantendo un assoluto sostegno a difesa del posto di lavoro e della propria dignità personale;

di conseguenza

impegna

la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria

-   ad attivarsi presso il Governo, nella persona del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali;

-   ad effettuare un monitoraggio relativo alla evoluzione della situazione aziendale ed occupazionale della sede di Locri del gruppo “Call & Call”, anche attraverso la convocazione del management aziendale;

-   ad operare in sinergia con le istituzioni locali, Comune e Prefettura, e ad interagire con le organizzazioni sindacali e soprattutto imprenditoriali presenti sul territorio, al fine di individuare una positiva risoluzione della vertenza e poter scongiurare il licenziamento collettivo dei 129 lavoratori calabresi.

 (Allegati)

Mozione numero 92/10^ di iniziativa del consigliere Cannizzaro, recante: “Sul licenziamento dei 13 operatori della Sicurcenter S.p.A”

Il Consiglio regionale della calabria

premesso che:

-     in data 1 settembre u.s. l’Azienda Sicurcenter S.p.A., società cessante dei servizi di sicurezza, controllo passeggeri, bagagli a mano, bagagli da stiva e merci presso la stazione aeroportuale “Tito Minniti” di Reggio Calabria, ha notificato a tredici propri dipendenti il licenziamento in quanto correlate all’appalto de quo;

-     i tredici dipendenti destinatari del provvedimento di licenziamento esecutivo dal 17 settembre u.s., risultano essere fra i più anziani e meritevoli della stessa società operante in ambito di vigilanza e sicurezza privata nella provincia di Reggio Calabria, assunti dalla medesima azienda in contesti remoti non riconducibili all’ultimo incarico ricoperto in aeroporto;

-     il cambio di appalto con la società subentrante “Istituto di Vigilanza privata notturna e diurna Srl” di Catanzaro disposto dalla Società di gestione S.A.CAL. S.p.A. consiste esclusivamente nel caso di specie di un’estensione del contratto già in essere dell’aeroporto di Lamezia Terme;

-     il servizio di sicurezza e vigilanza presso l’aeroporto di Reggio Calabria è ad oggi garantito da personale operante a Catanzaro e Lamezia Terme che quotidianamente deve raggiungere la sede in riva allo stretto, con notevoli disagi;

-     qualsiasi decisione definitiva sull’appalto da aggiudicare per quanto riguarda i servizi di sicurezza relativi all’aeroporto di Reggio Calabria è rimandata alla data del 05/12/2017, giorno in cui è prevista la decisione del Consiglio di Stato sull’affidamento della predetta stazione aeroportuale alla gestione della S.A.CAL. S.p.A.;

-     la procedura attivata per i casi previsti di cambio appalto che interessano gli Istituti di Vigilanza Privata ha interessato l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Reggio Calabria che ha convocato giorno 28 luglio u.s. apposita riunione di conciliazione;

-     la predetta riunione ha registrato l’assenza del rappresentante della S.A.CAL. S.p.A., l’assenza del rappresentante dell’E.N.A.C., l’assenza del rappresentante della Prefettura e della Questura di Reggio Calabria, concludendosi con esito negativo sulle posizioni circa il futuro occupazionale dei lavoratori interessati;

-     il licenziamento di predette unità costituisce un ulteriore dramma sociale con conseguenze drastiche per l’intera provincia di Reggio Calabria, ed un danno notevole per l’intera regione Calabria, vista la necessaria e vitale richiesta di personale addetto a controllo e sicurezza in un territorio sempre più penalizzato dalla criminalità organizzata;

-     prerogativa principale del Consiglio regionale della Calabria è esprimere la massima solidarietà incondizionata a tutti i dipendenti coinvolti nella vicenda ed alle loro famiglie, garantendo un assoluto sostegno a difesa del posto di lavoro e della propria dignità personale;

-      

di conseguenza, impegna il Presidente della Regione Calabria

 

-   ad attivarsi presso il presidente della società S.A.CAL. S.p.A., s.e. dott. Arturo de Felice, quale designato dal socio pubblico Regione Calabria, affinché provveda a valutare il ripristino del servizio garantito dalla Sicurcenter S.p.A. fino alla data del 05/12/2017, giorno in cui il Consiglio di Stato deciderà in merito all’affidamento del “Tito Minniti” alla S.A.CAL. S.p.A.;

-   a sollecitare la prefettura di Reggio Calabria affinché costituisca urgentemente un Tavolo provinciale permanente con S.A.CAL., E.N.A.C., rappresentanti sindacali e dirigenti degli Istituti di vigilanza privata interessati alla vicenda, al fine di salvaguardare e tutelare la posizione circa il futuro occupazionale dei tredici lavoratori interessati dai provvedimenti citati.

 (Allegati)

Mozione numero 93/10^ a firma del consigliere Arruzzolo in ordine alla “mancata retribuzione dei lavoratori ex mobilità in deroga”

Il Consiglio regionale della calabria

premesso che:

-   più di 6000 soggetti disoccupati precettori di ammortizzatori sociali in deroga, beneficiari delle politiche attive del lavoro avviate dalla Regione Calabria, che prestano servizio presso Enti pubblici e privati calabresi, versano in una situazione di assoluta precarietà e disagio, non avendo, ad oggi, ancora percepito alcuna mensilità

impegna

la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria

-   ad attivarsi al fine di adottare immediatamente tutte le misure idonee e necessarie per eliminare ogni fattore ostativo esistente, in modo da ripristinare le condizioni minime di legalità e di giustizia sociale garantendo, in tempi brevissimi, il pagamento delle indennità di tirocinio arretrate sin qui maturati e la puntualità del pagamento delle mensilità future di tutti i lavoratori ed alle lavoratrici ex percettori di mobilità in deroga negli enti locali e imprese calabresi.

 (Allegati)

Ordine del giorno numero 40/10^ a firma del consigliere Nicolò “Sulla tutela della promozione agrumicola ed olivicola calabrese”

Il Consiglio regionale

premesso che:

-     L’Unione Europea sta per definire un nuovo Regolamento “antidumping”, che prevede, tra l’altro, le modifiche dei regolamenti 2016/1036 e 2016/10 relativi, rispettivamente, alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping e di sovvenzioni da parte di paesi non membri dell’Unione Europea;

-     alcune scelte dell’Unione Europea con il via libera al colossale import di olio tunisino tax free e l’importazione di agrumi da alcuni paesi africani, stanno per compromettere irrimediabilmente i settori olivicoli e agrumicoli calabresi;

considerato che:

-     i settori olivicoli e agrumicoli hanno un’incidenza di assoluto rilievo nell’economia calabrese;

-     in particolare, il settore dell’olivicoltura rappresenta la principale fonte di reddito per le aziende agricole calabresi e che la Calabria con circa 44.000 aziende, dopo la Sicilia, è la regione che in Italia ha la maggiore produzione di arance, clementine e mandarini;

-     il bergamotto costituisce una fondamentale risorsa economica per l’intera regione tanto da meritare l’ambito titolo D.O.P (Denominazione di Origine Protetta) e da essere riconosciuto come patrimonio territoriale per le proprie peculiarità;

ritenuto che:

-     Tra i vari ambiti commerciali, particolarmente sensibili al fenomeno del “dumping”, risultano esserci, anche quelli agrumicoli ed olivicoli.

impegna

-     il Presidente della Giunta Regionale ad intervenire presso il Governo centrale ed i competenti Organismi europei per ottenere, a tutela della produzione regionale agrumicola ed olivicola, efficaci misure in grado di arginare il fenomeno del “dumping”, assolutamente letale per l’agricoltura calabrese.

 (Allegati)