X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 37

 

SEDUTA Di GIOVEDI 29 GIUGNO 2017

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL VICEPRESIDENTE GIUSEPPE GENTILE

 

 

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

 

La seduta inizia alle 13,47

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

 

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozioni

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.

 

(Sono riportate in allegato)

Risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alle interrogazioni: numero 53 del 16 giugno 2015 a firma del consigliere Graziano; numero 62 del 7 luglio 2015 a firma del consigliere Cannizzaro; numero 89 dell’8 settembre 2015 a firma del consigliere Graziano.

(Sono riportate in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Morrone. Ne ha facoltà.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Presidente, chiedo l’inserimento di un ordine del giorno riguardante l’attività svolta da una motovedetta della Marina Militare Italiana di Vibo Valentia che si è distinta particolarmente in opere di salvataggio con grande valore.

PRESIDENTE

Sì, è stato già discusso in Conferenza dei capigruppo con la proposta del capogruppo di Forza Italia.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, grazie, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno delle proposte di legge numero 252/10^ sulla legge urbanistica; 254/10^ sull’edilizia sociale; 255/10^ sull’agenzia regionale per l’innovazione.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Presidente, grazie, chiedo l’inserimento di un ordine del giorno, protocollo numero 28023, avente ad oggetto “Azioni territoriali per un commercio libero e giusto e per una Europa libera dal CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement)”.

Mi risulta che anche il consigliere Sergio abbia presentato un ordine del giorno analogo, dello stesso tenore, quindi si potrebbe procedere con un loro esame congiunto. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Chiedo l’inserimento di un ordine del giorno, protocollo numero 28081, che riguarda la “Situazione grave in cui versa l’autostrada A3, la statale 106 ed il viadotto Cannavino sulla 107 che collega Crotone con Paola”.

Chiedo, anche, l’inserimento di un altro ordine del giorno, protocollo numero 27975, che riguarda la grave emergenza per la immigrazione che si sta verificando nella regione Calabria.

Chiedo che vengano inseriti tutti e due all’ordine del giorno odierno.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Presidente , per richiamare due mozioni già presentate.

La prima mozione è la numero 81 del 5 giugno del 2017 “Per sensibilizzare i membri del Governo e del Parlamento italiano a rimuovere con urgenza l’emendamento numero 22.1 alla proposta di modifica del Codice antimafia che prevede lo spostamento della sede principale dell’Agenzia dei beni confiscati di Reggio Calabria”.

La seconda mozione è la numero 77 presentata in data 3 marzo del 2017 “Per sensibilizzare il Parlamento italiano a procedere con urgenza sulla approvazione del testo di legge sul bio-testamento e che considera la libertà di coscienza che possa garantire le divergenze di pensiero che in materia contraddistinguono il singolo individuo”.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Sculco. Ne ha facoltà.

SCULCO Flora (Calabria in rete)

Presidente, come abbiamo già convenuto nella Conferenza dei capigruppo che ha convocato questo Consiglio, chiedo l’inserimento dell’ordine del giorno che riguarda la rete oncologica calabrese e la relativa distribuzione inadeguata dei Centri radioterapici sul nostro territorio regionale. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere D’Acri. Ne ha facoltà.

D’ACRI Mauro (Oliverio Presidente)

Presidente, chiedo che vengano richiamati in Aula la proposta di legge del Psr Calabria 2014/2020 “Adempimenti condizionalità ex anteperché c’è la scadenza del 30 giugno e quindi è necessario approvarla ed il progetto di legge numero 69/10^.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno odierno, dell’ordine del giorno presentato dall’onorevole Morrone.

 

(Il Consiglio approva)

 

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno del progetto di legge numero 252/10^ proposto dal consigliere Romeo.

 

(Il Consiglio approva)

 

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno del progetto di legge numero 254/10^ proposto dal consigliere Romeo.

 

(Il Consiglio approva)

 

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno del progetto di legge numero 255/10^ proposto dal consigliere Romeo.

 

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori degli ordini del giorno presentati dai consiglieri Sergio e Bova.

 

(Il Consiglio approva)

 

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori del primo ordine del giorno, protocollo numero 28081, presentato dal consigliere Guccione.

 

(Il Consiglio approva)

 

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori del secondo ordine del giorno, protocollo numero 27975, presentato dal consigliere Guccione.

 

(Il Consiglio approva)

 

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 81/10^, a firma del consigliere Cannizzaro.

 

(Il Consiglio approva)

 

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 77/10^, sempre a firma del consigliere Cannizzaro.

 

(Il Consiglio approva)

 

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno a firma dei consiglieri Sculco e Giudiceandrea, già discusso in Conferenza dei capigruppo sulla rete oncologica calabrese.

 

(Il Consiglio approva)

 

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno del progetto di legge numero 69/10^ proposto dal consigliere D’Acri.

 

(Il Consiglio approva)

 

Naturalmente questi provvedimenti vanno in coda all’ordine del giorno odierno così come già discusso in Conferenza dei capigruppo.

Proposta di legge numero 71/10^ di iniziativa dei consiglieri O. Greco, M. D'acri, F. D'agostino, V. Pasqua, F. Sergio recante: “Misure per promuovere il turismo sportivo mediante la diffusione del gioco del golf e la realizzazione di impianti golfistici”

PRESIDENTE

Passiamo al primo punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di legge numero 71/10^ di iniziativa dei consiglieri Greco, D’acri, D’agostino, Pasqua, Sergio, recante: “Misure per promuovere il turismo sportivo mediante la diffusione del gioco del golf e la realizzazione di impianti golfistici”.

Ha chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, in ragione dei diversi emendamenti presentati e delle numerose interruzioni che hanno contraddistinto l’iter di approvazione di questa legge, chiedo che la proposta di legge sia rinviata all’esame della Commissione competente, per tornare poi, successivamente, in Aula con un testo che sia più largamente condiviso.

PRESIDENTE

Così come anticipato dal capogruppo Greco in Conferenza dei capigruppo pongo in votazione il rinvio di questo provvedimento all’esame della Commissione competente.

(Il Consiglio rinvia la proposta all’esame della Commissione competente)

La proposta di legge posta al primo punto all’ordine del giorno, la numero 71/10^ viene trasmessa alla Commissione competente per la discussione di merito.

Proposta di legge numero 222/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a), d) ed e) comma 1, dell'art. 73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.”

PRESIDENTE

Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 222/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a), d) ed e) comma 1, dell'art. 73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.”.

Il relatore, consigliere Battaglia, ha facoltà di svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Presidente, la proposta di legge inserita all’ordine del giorno della seduta odierna ha come obiettivo quello di riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria, derivanti da: sentenze esecutive non ancora oggetto di procedura esecutiva; una sentenza esecutiva, oggetto di procedura esecutiva; procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità; acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa.

Il presente provvedimento si rende necessario per dare attuazione a quanto disposto dal decreto legislativo numero 118 del 2011, recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, numero 42” che prevede, infatti, all’articolo 73, che il Consiglio regionale riconosce con legge la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da: sentenze esecutive; copertura dei disavanzi di enti, società ed organismi controllati, o, comunque, dipendenti dalla Regione, purché il disavanzo derivi da fatti di gestione; ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali, delle società di cui alla lettera b); procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità; acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa.

Nello specifico, il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale numero 87 del 17 marzo 2017, che richiama i decreti dirigenziali contenenti gli elementi necessari per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio da parte del Consiglio regionale e ne propone il disegno di legge relativo.

Alla delibera di Giunta regionale numero 87 del 2017 sono allegati, unitamente al disegno di legge, la relazione di accompagnamento e tabelle di dettaglio dei debiti, con riguardo al Dipartimento proponente ed al relativo provvedimento contenente gli elementi utili ai fini del riconoscimento, all’oggetto ed alla tipologia del debito, al suo beneficiario ed alla copertura finanziaria prevista sul bilancio di previsione 2017.

Il disegno di legge si compone di tre articoli.

L’articolo 1, al comma 1, prevede il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive non ancora oggetto di procedura esecutiva per l’importo complessivo di 1 milione 922 mila euro circa, secondo il dettaglio contenuto nell’allegata tabella numero 1 al disegno di legge. Al comma 2 dello stesso articolo si prevede il riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio derivante da sentenza esecutiva ed oggetto di procedura esecutiva.

L’articolo 2 prevede il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità.

L’articolo 3 prevede il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti dall’acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa per l’importo totale di euro 275 mila circa.

All’articolo 4 vengono indicate le forme di copertura finanziaria previste per i suddetti debiti fuori di bilancio, individuando i capitoli su cui sono allocate le risorse necessarie, per come indicato nelle tabelle dalla numero 1 alla numero 4 allegate al disegno di legge.

L’ultimo articolo del disegno di legge contiene disposizioni relative all’entrata in vigore.

Durante i lavori della Commissione si è provveduto a correggere il refuso contenuto nell’allegato 1 all’articolato, recependo le indicazioni contenute in una nota del Dipartimento bilancio, a firma della dottoressa Cristiano, con la quale si specificava che nel suddetto allegato fosse contenuto un errore materiale, nella parte relativa al nome del beneficiario, indicato erroneamente in Giuseppe Bianco in luogo di Pasquale Bianco.

Sul disegno di legge i revisori dei Conti hanno espresso parere favorevole. Nel corpo del verbale gli stessi revisori formulano delle considerazioni, fatte proprie dalla Commissione.

Nello specifico viene evidenziato che “nei singoli decreti di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, non viene chiarito il contesto da cui poter desumere l’impossibilità da parte del Responsabile del Procedimento di poter assumere l’atto posto a base del provvedimento giudiziale”.

Lo stesso collegio, contestualmenteinvita l’Amministrazione ad effettuare le opportune verifiche al fine di accertare le eventuali responsabilità personali che hanno determinato il danno economico regionale”.

Si deve, infine rappresentare come, in ragione dell’applicazione dell'articolo 73, comma 4, del Decreto Legislativo numero 118 del 2011, essendo decorsi i 60 giorni dalla ricezione della relativa proposta, il Dipartimento bilancio, allo scopo di evitare l’avvio delle procedure esecutive, ha comunicato, con nota protocollo SIAR numero 177089 del 26 maggio 2017, la volontà di effettuare le variazioni relative ai debiti fuori bilancio ascrivibili all’ipotesi di cui all'articolo 73.

Durante la seduta abbiamo sentito il dirigente generale del dipartimento Bilancio, dottor Filippo De Cello, ed il dottor Alberto Porcelli, componente del Collegio dei revisori dei Conti.

Sottopongo all’Aula l’esame del disegno di legge in oggetto.

 

PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Intervengo brevemente soltanto per sottolineare quanto diceva in conclusione il consigliere Battaglia. Il sistema legislativo che disciplina l’approvazione dei debiti fuori bilancio prevede questo dialogo tra il Consiglio e la Giunta. La Giunta assume i disegni di legge con delibere e, poi, li propone al Consiglio per l’approvazione.

C’è un punto da sottolineare, cioè l’ordinamento prevede che il Consiglio regionale provveda all’approvazione della legge proposta dalla Giunta entro 60 giorni dalla ricezione.

Questo perché il pagamento dei debiti fuori bilancio richiede una tempistica veloce per evitare che alla condanna possa seguire il pignoramento e, quindi, un incremento delle spese. In questo caso per quanto riguarda il disegno di legge numero 222 essendo stato superato il termine dei 60 giorni la Giunta ha provveduto ad iscrivere in bilancio le somme già contenute e riconosciute.

La seconda cosa che vorrei segnalare è che il lavoro e le sollecitazioni del Collegio dei revisori sono apprezzate dalla Giunta e sono tenute in notevole considerazione, tant’è che la questione dei debiti fuori bilancio è diventata obiettivo fondamentale per tutti i dirigenti nell’ambito del Piano della performance e l’analisi specifica di ogni singola vicenda porta anche alla segnalazione alla Corte dei conti o in via generale, come richiesto dalla legge, o in via particolare, per alcune questioni specifiche.

Però in questo caso ancora ci ritroviamo con situazioni molto risalenti nel tempo per cui è veramente difficile individuare le responsabilità.

Terzo elemento – credo di poterlo condividere qui con il Consiglio – stiamo lavorando insieme al Collegio dei revisori per trovare le corrette formulazioni tecnico-contabili per ricondurre il pagamento delle sentenze in un capitolo a carattere ordinario e non straordinario come potrebbe sembrare sempre con il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e, quindi, ampliando il fondo per il contenzioso o fondi simili che sono recuperabili nel bilancio. Grazie.

PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di parola passiamo all’esame del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

All’articolo 4 è stato presentato un emendamento, protocollo numero 27959, a firma del consigliere Battaglia, che recita: “L’articolo 4, comma 4, della proposta di legge numero 222/10^ è sostituito dal seguente: “4. Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all’articolo 3 si provvede per come indicato nella tabella allegata al n. 4 per l’importo corrispondente (euro 275.269 , 08) con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017, recante: “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.6.2011, n. 118)”.

Prego, consigliere Battaglia.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

Presidente, la questione trae origine dalla necessità di modificare gli importi della copertura finanziaria relativa al riconoscimento del debito di cui al decreto 9985 del 23 settembre 2015 assunto dal Dipartimento lavori pubblici e infrastrutture.

Infatti, all’epoca dell’approvazione del disegno di legge da parte della Giunta regionale, avvenuto con delibera di Giunta numero 87 del 17 marzo 2017, il pertinente capitolo di spesa recante “Spese per il funzionamento dell’Autorità di bacino regionale per l’attività di ricerca, elaborazione e studio e connessa alla formulazione…” non presentava la necessaria disponibilità.

Tenuto conto del notevole lasso di tempo intercorso tra la proposta di disegno di legge inviata al Consiglio regionale e la trattazione in Aula dello stesso testo, il competente dipartimento, che si occupa anche della difesa del suolo, ha utilizzato parte delle somme stanziate sul capitolo in questione per lo svolgimento di urgenti e previste missioni tecnico-istituzionali.

Pertanto, non essendoci più la copertura finanziaria si è dovuto ricorrere al fondo all’uopo costituito per far fronte ai debiti fuori bilancio.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole, per le ragioni espresse prima.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 4 per come emendato.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 5.

 

(E’ approvato)

 

E’ stato presentato un emendamento all’allegato 4, protocollo numero 27959/1, a firma del consigliere Battaglia che recita: “L’allegato 4 compiegato alla proposta di legge 222/10^ è sostituito dal seguente allegato:

 

Allegato 4

Estremi del Provvedimento

Importo da riconoscere

Dipartimento proponente

Titolo

Oggetto del debito

Beneficiario

Tipologia di debito

Copertura finanziaria sul Bilancio di previsione approvato con L. R. n. 45/2016

Tipo Provv.

Numero Provv.

Data Provv.

Decreto

6882

15/06/2016

€ 5.250 , 31

 Ambiente e Territorio

Fattura Pro forma n. 6E del 26/11/2015

Compensi professionali a consulenti esterni (convenzione anno 2014)

Studio Ingegneria Luigi Boeri

art. 73 D. Lgs. 118/2011, comma 1, lett. E

8201043801 “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”

Decreto

7298

23/06/2016

€ 103.132 , 84

 Ambiente e Territorio

Accertamento in contraddittorio con l'INPS

Accertamento di omesso/parziale versamento contributi (periodo 06/2012-03/2013)

INPS

art. 73 D. Lgs. 118/2011, comma 1, lett. E

8201043801 “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”

Decreto

9549

05/08/2016

€ 45.000 , 00

 Lavori Pubblici ed Infrastrutture

Transazione

Attività di RUP e Responsabile Ufficio di zona per n. 25 progetti (anni 2000-2005)

Ing. La Rocca Francesco

art. 73 D. Lgs. 118/2011, comma 1, lett. E

8201043801 “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”

Decreto

9985

23/09/2015

€ 23.387 , 50

 Lavori Pubblici ed Infrastrutture

Autorizzazioni alle missioni

Spese di missione dipendenti ABR da settembre 2013 a dicembre 2014

dipendenti interni come da elenco

art. 73 D. Lgs. 118/2011, comma 1, lett. E

8201043801 “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”

Decreto

16243

19/12/2016

€ 11.729 , 00

 Presidenza

Fattura commerciale n. 781 del 19/10/2009

acquisto libri per iniziativa celebrativa del centenario del terremoto del 1908

Casa Editrice Città del Sole Edizioni

art. 73 D. Lgs. 118/2011, comma 1, lett. E

8201043801 “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”

Decreto

8024

07/07/2016

€ 40.412 , 55

Lavori Pubblici ed Infrastrutture

Lettera d'ordine n. 133 del 21/04/1998

Compensi professionali a consulenti esterni (incarico affidato nel 1998)

Ing. A.Rocca - Geom. L. Talarico - P.A. S. Augello

art. 73 D. Lgs. 118/2011, comma 1, lett. D

8201043801 “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”

Decreto

8617

22/07/2016

€ 7.553 , 47

Lavori Pubblici ed Infrastrutture

Fattura Pro forma n. 2/2015

Incarico professionale (anno 2001)

Ing. Antonio Sgrò

art. 73 D. Lgs. 118/2011, comma 1, lett. D

8201043801 “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”

Decreto

14356

22/11/2016

€ 31.699 , 70

Lavori Pubblici ed Infrastrutture

Disciplinare di incarico del 10.07.2003

incarichi professionali procedure espropriative

Silvana Capogreco e Mario Pio Longo

art. 73 D. Lgs. 118/2011, comma 1, lett. D

8201043801 “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”

Decreto

6767

14/06/2016

€ 7.103 , 71

Lavori Pubblici ed Infrastrutture

Disciplinare di incarico Prot. 5411 del 2005

Compensi professionali a consulenti esterni (incarico anno 2005)

Eredi Ing. Procopio Giuseppe

art. 73 D. Lgs. 118/2011, comma 1, lett. D

8201043801 “Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell’amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 N. 118)”

 

 

Tot.

€ 275.269,08

 

 

 

 

 

 

Prego, consigliere Battaglia.

 

(Interruzione)

 

L’emendamento si commenta da sé, così come l’altro. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso, come modificata, con i relativi allegati e con l’autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 227/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alle lettere a) ed e) comma 1, dell’art. 73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.”

PRESIDENTE

Il terzo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 227/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alle lettere a) ed e) comma 1, dell’art. 73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.”.

Il relatore, consigliere Battaglia, ha facoltà di svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, il disegno di legge, di iniziativa della Giunta regionale, posto oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stato licenziato dalla seconda Commissione nella seduta del 3 maggio 2017.

La Commissione ha esaminato sia i profili di merito sia le conseguenze di carattere finanziario derivanti dall’approvazione del presente provvedimento.

Il disegno di legge ha come obiettivo quello di riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria e, quindi, si rende necessario per dare attuazione a quanto disposto dal decreto legislativo numero 118 del 2011, recante "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili”.

Nello specifico, il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale numero 136 del 07 aprile 2017, che richiama i decreti dirigenziali contenenti gli elementi necessari per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio da parte del Consiglio regionale, e ne propone il disegno di legge relativo.

Alla suddetta delibera sono allegati, unitamente al disegno di legge, la relazione di accompagnamento e le tabelle di dettaglio dei debiti, il dipartimento proponente, l’importo e tutti gli elementi utili ai fini del riconoscimento, quali l’oggetto e la tipologia del debito.

Il disegno di legge si compone di quattro articoli. L’articolo 1 prevede il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze e titoli esecutivi. Al comma 2 dello stesso articolo si prevede il riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio. All’articolo 3 vengono indicate le forme di copertura finanziaria previste per i suddetti debiti fuori bilancio, individuando i capitoli su cui sono allocate le risorse necessarie.L’ultimo articolo del disegno di legge contiene disposizioni relative all’entrata in vigore. Sulla proposta i revisori dei Conti hanno espresso parere favorevole con verbale numero 156 del 27 aprile 2017.

Durante la seduta sono stati sentiti il dirigente generale del Dipartimento bilancio, dottor De Cello, ed il dottor Porcelli, componente del Collegio dei revisori dei conti.

Ciò premesso, sottopongo all’Aula l’esame del disegno di legge in oggetto.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole. Mi rimetto alle argomentazioni espresse precedentemente.

PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di parola passiamo all’esame del provvedimento articolo per articolo.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 4.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamentoformale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 164/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi dal 2004 al 2013 - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Vibo Valentia”

PRESIDENTE

Il quarto punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 164/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi dal 2004 al 2013 - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Vibo Valentia”.

Il consigliere Battaglia, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, la proposta di provvedimento, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 3 maggio scorso.

Alla seduta di Commissione hanno partecipato e relazionato il Commissario Unico regionale delle Aterp calabresi, dottor Mascherpa, ed il direttore generale del Dipartimento bilancio, dottor De Cello.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del dipartimento lavori pubblici, del dipartimento Bilancio e del parere del Collegio dei revisori dei conti poi sostituito dal revisore unico dei conti.

Vorrei informare i consiglieri qui presenti che la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della Regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera numero 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l’approvazione dei rendiconti degli enti strumentali, sia l’effettuazione delle verifiche in ordine al contenimento delle spese, ai sensi della normativa vigente.

Secondo le modalità e i tempi previsti dalla sopracitata deliberazione numero 442, la Giunta regionale demanda al dipartimento, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Aterp, ove non già effettuata, la verifica in ordine al contenimento delle spese al fine di evitare l’eventuale prescrizione di crediti a favore della Regione Calabria a seguito delle violazioni delle disposizioni normative e consentire l’accertamento di eventuali responsabilità.

Vorrei ricordare che la legge regionale numero 24 del 2013, recante "Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istituisce l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della Regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l’accorpamento delle Aziende regionali per edilizia residenziale.

Con delibera di Giunta regionale, il dottor Mascherpa è stato nominato commissario unico regionale.

Il dipartimento lavori pubblici nella relazione istruttoria specifica che i bilanci consuntivi degli anni 2004 al 2013 non hanno trovato approvazione da parte della Giunta regionale, a causa di irregolarità riscontrate e verificate dal Collegio dei revisori dei conti e dal dipartimento Bilancio.

Di conseguenza, gli uffici dell’Azienda hanno operato delle rettifiche necessarie al fine di pervenire alla rideterminazione del risultato finanziario da applicare alla data del 1° gennaio 2014.

I prospetti contabili sono stati rideterminati da parte Commissario dell’Aterp, con delibera numero 6 del 29 dicembre 2015. L’operazione di allineamento è stata oggetto di esame da parte del Revisore unico dei conti, il quale ha solo preso atto del riallineamento effettuato dagli uffici e del risultato finale prodotto. Il dipartimento lavori pubblici "concorda con quanto espresso dal revisore unico dei conti circa l’adozione delle necessarie rettifiche ai bilanci consuntivi dell’Aterp di Vibo Valentia a seguito delle correzioni effettuate dagli uffici competenti e senza esprimere alcun parere invita ad una semplice presa d’atto da parte della Giunta regionale".

La suddetta relazione istruttoria, successivamente, è stata oggetto di integrazione, con la quale il dipartimento lavori pubblici ha espresso parere non favorevole rispetto ai rendiconti dagli esercizi finanziari 2004 al 2011 e parere favorevole rispetto ai rendiconti degli esercizi finanziari 2012 e 2013, condizionato alla verifica da parte del dipartimento Bilancio della correttezza delle rettifiche effettuate con la deliberazione del Commissario dell’Aterp numero 6 del 29 dicembre 2015.

Per tutti gli esercizi su cui viene espresso parere negativo, il dipartimento vigilante invita l’Aterp, qualora non già provveduto, alla trasmissione della documentazione alla locale procure della Corte dei conti.

Lo stesso dipartimento ha verificato l’esistenza delle dovute corrispondenze tra i residui finali ed iniziali di ciascun esercizio, nonché la quadratura tra impegni e accertamenti, afferenti alla gestione delle cosiddette "partite di giro".

Il dipartimento Bilancio ritiene necessario che il Dipartimento lavori pubblici, in quanto vigilante, adotti il provvedimento che dia atto della verifica in ordine al contenimento delle spese effettuata, per come previsto dalla delibera di Giunta regionale numero 442 del 10 novembre 2016, indicando con precisione il rispetto dei limiti per ciascuna tipologia di spesa e garantendo l’eventuale avvio delle procedure necessarie sia al recupero delle somme indebitamente percepite, sia ai fini della segnalazione agli Organi inquirenti della Corte dei conti di un eventuale danno erariale.

Ciò premesso, sottopongo all’Aula l’esame della proposta di provvedimento amministrativo.

 

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie Presidente, grazie consigliere Battaglia. Se mi è consentito vorrei fare delle osservazioni di carattere generale relativamente ai punti 4, 5, 6, 8, 15, 16, 17 e 18 dell’ordine del giorno della seduta odierna, aventi tutti ad oggetto l’approvazione dei rendiconti degli esercizi dei vari enti regionali: Arcea, Aterp, Calabria Lavoro e le Aterp delle varie realtà.

Due o tre brevissime osservazioni: la prima sulla proposta attualmente in discussione all’ordine del giorno numero 4, Aterp Vibo Valentia; la prima cosa che vorrei segnalare – che riguarda anche le altre amministrazioni – è che stiamo approvando i rendiconti degli esercizi dal 2004 al 2013, cioè gli esercizi di nove anni, ai quali poi si aggiungono anche quelli successivi per l’anno 2014 al punto 16 dell’ordine del giorno odierno.

Vorrei segnalare che stiamo recuperando un ritardo di 10 anni nell’approvazione dei rendiconti di un importante ente strumentale qual è l’azienda territoriale della Edilizia residenziale pubblica della provincia di Vibo Valentia, in questo caso; in altri casi, per esempio di Reggio Calabria, dal 2006 al 2013 e così via.

Quindi, la Giunta prosegue con questa opera faticosissima di riportare a norma il sistema anche nella prospettiva del bilancio consolidato che dovrà essere attuato da qui a breve.

La seconda osservazione che vorrei effettuare riguarda la questione del tipo di controllo che viene esercitato dalla Giunta regionale attraverso il dipartimento bilancio nella approvazione dei rendiconti delle aziende e degli altri enti.

Su questo credo sia importante avere ben chiaro che il dipartimento bilancio, patrimonio e finanze fa un controllo esclusivamente di tipo contabile, di corrispondenza fra entrate e uscite, mentre i controlli in ordine agli aspetti gestionali non competono al dipartimento bilancio, ma agli altri dipartimenti vigilanti. In questo caso in materia di dipartimento infrastrutture, lavori pubblici e mobilità che ha l’onere di verificare spesa per spesa, voce per voce il rispetto dei limiti previsti dall’ordinamento nazionale o dall’ordinamento regionale.

Quel che oggi chiediamo, e per cui la Giunta propone l’approvazione dei rendiconti di esercizio, è ad esito di un controllo di tipo contabile, ma il controllo gestionale non pertiene al dipartimento bilancio.

A chi pertiene questo controllo? Al dipartimento vigilante, appunto. Nelle delibere da noi approvate troverete sistematicamente un invito al dipartimento vigilante, io direi quasi un ordine -perché poi è sanzionato anche sul piano della performance con l’incidenza nella tasca del dirigente che non fa questo tipo di controllo -

 di verificare ed accertare la corrispondenza o meno delle spese, delle voci di spesa che devono essere limitate e di comunicare alla Corte dei conti.

Nel caso in questione, questo dell’Aterp della provincia di Vibo Valentia, per la quale esiste un contenzioso giudiziario relativo all’acquisto di un immobile – che credo sia ben noto in quest’Aula – i Revisori dei conti e il dipartimento non hanno espresso parere favorevole all’approvazione di alcune annualità del bilancio. Abbiamo preso atto di questo mancato parere positivo, anzi di questo parere negativo, ed abbiamo ordinato al dipartimento infrastrutture di fare in modo che l’Aterp unica proceda alla trasmissione della documentazione relativa, cioè del parere dei Revisori e della documentazione correlata, alla Procura della Corte dei conti di Catanzaro.

Quindi, per riportare a conclusione e a sintesi il mio intervento, stiamo cercando di porre ordine nelle vicende degli enti strumentali, e l’approvazione di dieci annualità oggi proposte a questo Consiglio è la prova del lavoro che il dipartimento bilancio e l’amministrazione stanno cercando di operare su questo versante.

In questo versante, l’assetto contabile è per noi quello preponderante, perché ovviamente, nella prospettiva del bilancio consolidato, lì dove è evidente – perché segnalato dai Revisori dei conti o da altre strutture – la violazione di norme, la decisione presa dalla Giunta in modo sistematico – non da ora, ma fin dall’inizio – è quella di trasmettere immediatamente le carte alla Corte dei conti, ed è quello che stiamo facendo anche in questo caso.

Ribadisco che quanto sto dicendo vale sia per il punto all’ordine del giorno di cui stiamo parlando, il numero 4, ma vale anche per il 5, il 6, l’8, il 15, il 16, il 17 e il 18, che sono tutti atti, proposte di approvazione di rendiconti di esercizi finanziari di enti differenziati: Aterp di varie realtà territoriali, l’Arcea e l’Azienda Calabria Lavoro.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 164/10^.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 165/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi dal 2006 al 2013 - Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Il quinto punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 165/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi dal 2006 al 2013 - Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Reggio Calabria”.

Prego, consigliere battaglia.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Presidente, considerate le conclusioni dell’assessore, si tratterebbe di ripetere più o meno le stesse cose.

PRESIDENTE

Va bene, allora diamo per assorbita la relazione del precedente punto.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Mi pare di capire che siamo nella stessa, identica situazione sia per le Aterp, forse per Azienda Calabria Lavoro, se volete, possiamo differenziare.

 

PRESIDENTE

Vicepresidente Viscomi?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Concordo con la proposta del consigliere Battaglia per snellire i lavori, le osservazioni sarebbero le stesse per tutte le proposte di provvedimento amministrativo elencate.

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 165/10^.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 166/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui – Azienda Calabria Lavoro”

PRESIDENTE

Il punto sei all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 166/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui – Azienda Calabria Lavoro”.

Consigliere Battaglia, diamo per letto? Prego, consigliere Battaglia.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Possiamo dare per lette le relazioni riguardanti le Aterp ed illustrare questa proposta.

La proposta di provvedimento, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dalla seconda Commissione Bilancio nella seduta del 3 maggio scorso.

Alla seduta di Commissione hanno partecipato il direttore generale del dipartimento bilancio, dottor De Cello, e la dottoressa Latella quale rappresentante di Azienda Calabria Lavoro.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, del parere del Collegio dei Revisori e delle relazioni istruttorie del dipartimento sviluppo economico e del dipartimento bilancio.

L'operazione di riaccertamento straordinario, in quanto attività di natura gestionale, con riferimento agli enti strumentali, spetta al direttore generale, che a sua volta lo sottopone alla Giunta regionale, la quale, successivamente ad una circostanziata istruttoria, provvede poi alla definitiva approvazione e al successivo inoltro al Consiglio regionale per una presa d'atto.

La Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della Regione con i propri enti ed organismi strumentali, ha assunto la delibera 442 del 10 novembre 2016, con la quale vengono approvate le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti.

Secondo le modalità di questa delibera, la Giunta regionale demanda al dipartimento che esercita la vigilanza sulle attività di Azienda Calabria lavoro, ove non già effettuata, la verifica in ordine al contenimento delle spese, al fine di evitare l'eventuale prescrizione di crediti a favore della Regione Calabria.

Il Collegio dei revisori dei conti, nell'esprimere parere favorevole al conto consuntivo dell'Azienda, rileva che la Regione non ha provveduto a trasferire le somme necessarie per il funzionamento dell'Azienda relativamente all'annualità 2014. Altresì, l'organo di controllo raccomanda:

di richiedere tempestivamente e formalmente al competente dipartimento regionale lo stanziamento annuale di tutte le somme occorrenti per il funzionamento dell'Azienda;

di non utilizzare la quota disponibile dell'avanzo di amministrazione, applicato al bilancio di previsione 2015, fino a quando non sarà approvato dalla Giunta regionale il rendiconto dell'esercizio 2014.

Il dipartimento sviluppo economico ha espresso parere favorevole all'approvazione del consuntivo esercizio 2014.

Il dipartimento bilancio, nell'istruttoria di competenza, ha verificato l'esistenza delle dovute corrispondenze tra i residui finali ed iniziali.

Viene, quindi, raccomandato all'ente di provvedere alla correzione delle modalità di rilevazione contabile, allocando correttamente nelle partite di giro le ritenute e i corrispondenti versamenti degli oneri fiscali.

Il dipartimento bilancio, inoltre, ritiene necessario che il dipartimento sviluppo economico, in quanto vigilante, adotti il provvedimento che dia atto della verifica in ordine al contenimento delle spese effettuate.

Viene, comunque, precisato che l'eventuale mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non preclude l'adozione del rendiconto. A conclusione della relazione istruttoria, a seguito di un attento esame della documentazione, il dipartimento bilancio ritiene possibile procedere alla trasmissione del rendiconto dell'Azienda per l'esercizio 2014 da parte della Giunta regionale.

L'Azienda ha espletato la procedura di riaccertamento straordinario dei residui, al fine di adeguare lo stock dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2014.

E’ stata disposta la cancellazione di residui attivi e passivi, e ciò ha comportato una variazione dell'avanzo di amministrazione, originando una parte disponibile per euro 10 mila 152. Sull'operazione di riaccertamento dei residui e sulla composizione del risultato di amministrazione, il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole.

Relativamente alla procedura di riaccertamento, il dipartimento bilancio, avendo accertato la coincidenza tra i residui attivi e passivi, nonché la redazione dei prospetti, ritiene che la Giunta regionale possa prendere atto della procedura di riaccertamento straordinario dei residui e trasmettere la documentazione relativa al Consiglio regionale.

Pertanto, si sottopone all'Aula l'esame della proposta di provvedimento amministrativo.

PRESIDENTE

Intervento della Giunta? Altri interventi in Aula? Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 166/10^.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 185/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la semplificazione e la celerità dell'azione amministrativa - Modifiche alla legge regionale 4 settembre 2001, n.19 (Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso)”

PRESIDENTE

Il settimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 185/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la semplificazione e la celerità dell'azione amministrativa – Modifiche alla legge regionale 4 settembre 2001, n.19 (Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso)”.

La parola al relatore del provvedimento, il consigliere Sergio.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente), relatore

Signor Presidente, colleghi consiglieri, signor Presidente della Giunta, il provvedimento in discussione è il numero 185/10^, recante: “Disposizioni per la semplificazione e la celerità dell'azione amministrativa – Modifiche alla legge regionale 4 settembre 2001, n.19 (Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso)”.

La legge regionale 4 settembre 2001, numero 19 “Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso. Disciplina della pubblicazione del Bollettino Ufficiale della Regione Calabria” ha recepito nell’ordinamento regionale la normativa sul procedimento amministrativo e sul diritto di accesso introdotto dalla legge 7 agosto 1990, numero 241.

La suindicata disciplina statale ha subito nel corso del tempo molteplici modifiche, da ultimo anche ad opera della legge 7 agosto 2015, numero 124 (Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche) e dei relativi decreti legislativi attuativi, del 30 giugno 2016, numero 126 (Attuazione della delega in materia di segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), a norma dell'articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n. 124) e numero 127 (Norme per il riordino della disciplina in materia di Conferenza di servizi, in attuazione dell'articolo 2 della legge 7 agosto 2015, n. 124).

Da ciò emerge l'esigenza di novellare la legge regionale numero 19 del 2001, al fine di introdurre le modifiche necessarie ad aggiornare e coordinare la stessa con l'evoluzione della normativa statale in materia di procedimento amministrativo, con particolare riferimento alle misure di semplificazione.

Deve, inoltre, evidenziarsi che la semplificazione amministrativa e la razionalizzazione del funzionamento della struttura burocratica della Regione costituiscono elementi basilari del programma di governo.

Appare, pertanto, necessario modificare il tessuto normativo di cui alla legge regionale 4 settembre 2001, numero 19 (Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso. Disciplina della pubblicazione del Bollettino Ufficiale della Regione Calabria).

Tale disegno di legge si prefigge lo scopo di introdurre misure di snellimento e semplificazione dell'attività amministrativa della Regione, anche grazie alla previsione di meccanismi di incisivo ed effettivo coordinamento tra gli uffici, con evidente miglioramento dell'efficacia ed efficienza dell'attività medesima.

E’ stato adeguato il titolo della legge regionale numero 19 del 2001 alla sopravvenuta normativa regionale, ed in particolare alla legge regionale numero 11 del 2011, istitutiva del Bollettino Ufficiale della Regione Calabria. Le innovazioni di maggior rilievo che caratterizzano la novella in argomento sono costituite dalla introduzione nella legge regionale numero 19 del 2001:

- di un nuovo capo (3 bis) espressamente intitolato “Semplificazione amministrativa” e contenente disposizioni afferenti ai relativi istituti;

- di un istituto del tutto nuovo nel riformulato articolo 12, rubricato “Riunione decisoria”, il quale, all'interno del predetto Capo 3 bis, contiene disposizioni che impongono la decisione contestuale quando due o più articolazioni amministrative della Regione siano coinvolte a qualsiasi titolo in un procedimento o sub-procedimento, e ciò al fine di concentrare, snellire ed accelerare l'azione amministrativa e rispettare i tempi di conclusione dei procedimenti;

- di una serie di disposizioni di dettaglio, tutte caratterizzate dalla finalità di assicurare tempi certi di durata al procedimento amministrativo e maggiore celerità nell'espletamento dell'azione amministrativa della Regione;

- di modifiche finalizzate ad attuare il principio di separazione tra funzioni di indirizzo e controllo, di competenza degli organi di vertice politico, ed attività di gestione assegnata alla dirigenza.

Il provvedimento consta di 39 articoli.

All’articolo 15, comma 2, vi è un emendamento da me proposto. Il comma 2 dell’articolo 15 recitava: “salva l’applicazione del comma 1 nei procedimenti ad istanza di parte per il rilascio di provvedimenti amministrativi, il silenzio dell’amministrazione equivale a provvedimento di accoglimento nei casi, in presenza dei presupposti e con i limiti previsti dall’articolo 20 della legge numero 241 del 1990, nonché dalla normativa di settore”.

Per come emendato, il comma 2 si ripropone in questi termini: “fatta salva sia l’applicazione delle disposizioni in materia di semplificazione dell’azione amministrativa, volte a prevedere specifiche forme di silenzio-assenso per privati e imprese, sia l’applicazione del comma 1, nei procedimenti ad istanza di parte per il rilascio di provvedimenti amministrativi, il silenzio dell’amministrazione equivale a provvedimento di accoglimento nei casi, in presenza dei presupposti e con i limiti previsti dall’articolo 20 della legge numero 241/1990, nonché dalla normativa di settore”. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Anche in questo caso, pochissime parole, sull’articolo 23, col quale modifichiamo l’articolo 30 della legge originaria; vorrei leggerlo testualmente: “La violazione o la elusione delle norme della presente legge, la grave non osservanza delle direttive generali e, comunque, le inerzie e i ritardi nello svolgimento delle funzioni attinenti alla conclusione dei procedimenti amministrativi entro i termini, sono valutati negativamente in sede di accertamento della responsabilità dirigenziale, ai sensi delle vigenti disposizioni”.

Abbiamo già attuato, di fatto, questa norma nell’ambito del Piano della performance che – è chiaro – è collegato alla retribuzione di risultato, ma volevo segnalarlo per dire che non solo ci stiamo adeguando alle norme di legge nazionale, ma cerchiamo anche di sensibilizzare la responsabilità dei dirigenti sulla gestione delle procedure delle pratiche amministrative.

La seconda cosa che vorrei segnalarvi è l’articolo 31 di questa legge. Qualche giorno fa ho incontrato un avvocato, che mi ha detto che alla Regione Calabria la pratica deve ricercare il suo destinatario. Beh, qui più o meno abbiamo la risposta, finalmente, a questo problema della pratica che deve cercare il suo destinatario, nel senso che il destinatario, anche senza competenza, che riceve una pratica, deve indirizzarla al soggetto competente.

Cito soltanto queste due norme, per dire come siamo consapevoli che questo disegno di legge è semplicemente un disegno di legge volto ad adeguare la norma legislativa regionale alle modifiche intervenute nel corso del tempo alla legislazione nazionale, ma siamo anche consapevoli che dobbiamo affrontare come Giunta e come Consiglio un problema serio che riguarda, da un lato, la trasparenza degli atti amministrativi e, dall’altro, la semplificazione radicale dei procedimenti amministrativi.

Credo che a questi due versanti, la trasparenza da una parte e la semplificazione dall’altra, Giunta e Consiglio dovranno dedicare tempo adeguato nel prossimo futuro.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Intervengo per esprimere un plauso rispetto a quanto è stato predisposto e per chiedere se c’è la possibilità di apportare alcune modifiche all’articolo 21 e all’articolo 23.

Rispetto all’articolo 21, ho sentito anche quanto detto dal vicepresidente Viscomi. Ritengo che, probabilmente, inserire “dal momento della ricezione” diventi una garanzia maggiore anche per l’utente, perché il protocollo potrebbe registrare, eventualmente per una distrazione, la ricezione successivamente.

All’articolo 23, invece, dove si recita “la concessione di contributi, sovvenzioni, sussidi, ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone e ad enti pubblici e privati è subordinata alla predeterminazione”, rimetterei le parole “e alla pubblicazione”, anche per un fatto di trasparenza rispetto al lavoro che si sta facendo per la legge depositata sul Burc.

PRESIDENTE

Consigliera Ferro, l’unica cosa è che l’emendamento andava presentato preliminarmente. Potrebbe formulare in Aula un emendamento concordandolo col relatore.

(Interruzione della consigliera Ferro)

No, sui due articoli.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Vorrei capire se c’è la volontà, altrimenti si può farla passare così com’è.

PRESIDENTE

Possiamo procedere con l’ottavo punto all’ordine del giorno; magari si può confrontare con la Giunta regionale e col relatore in Aula per elaborare un emendamento, ,  così possiamo votarlo in Aula.

(L’esame del provvedimento è momentaneamente sospeso)

Passiamo all’ottavo punto all’ordine del giorno e poi torniamo alla votazione, articolo per articolo, del settimo. Intanto andiamo all’ottavo punto all’ordine del giorno e poi lo votiamo.

(Interruzione)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere D’Acri. Ne ha facoltà.

D‘ACRI Mauro (Oliverio Presidente)

Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 250/10^.

PRESIDENTE

Sì, era quella di cui parlavamo prima. Pongo in votazione la richiesta avanzata dal consigliere D’Acri.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 168/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi dal 2012 al 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Crotone”

PRESIDENTE

Passiamo all’ottavo punto all’ordine del giorno, che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 168/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi dal 2012 al 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Crotone”.

La parola al consigliere Battaglia.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Presidente, se è d’accordo, ritengo che, vista la relazione del vicepresidente Viscomi, anche su questo punto potremmo dare per letta la relazione e passare alla votazione, se non ci sono problemi. Mi pare che la Giunta regionale si sia già espressa su tutto il contesto delle Aterp oggetto della discussione di oggi.

PRESIDENTE

Anche per la Giunta regionale è così. Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 168/10^.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 209/10^ di iniziativa del consigliere S. Romeo, recante: “Abrogazione della legge regionale 1 febbraio 2017, n. 3 (Modifica alla legge regionale 7 marzo 1995, n. 4 – Norme sulla classificazione degli esercizi ricettivi extralberghieri)”

PRESIDENTE

Il punto nove all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 209/10^ di iniziativa del consigliere S. Romeo, recante: “Abrogazione della legge regionale 1 febbraio 2017, n. 3 (Modifica alla legge regionale 7 marzo 1995, n. 4 – Norme sulla classificazione degli esercizi ricettivi extralberghieri)”.

La parola al consigliere Battaglia, relatore del provvedimento.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

La proposta di legge, di iniziativa del consigliere Romeo, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del 25 maggio 2017.

La proposta ha come obiettivo quello di abrogare la legge regionale numero 3 del 2017.

Con questa legge si era intervenuti sull'articolo 16 della legge regionale numero 4 del 1995, relativo agli esercizi di affittacamere, elevando a dieci il numero di camere utilizzabili all'interno delle predette strutture e a venti il numero dei posti letto.

La ratio della proposta sta nel fatto che l'attività di affittacamere rientra tra le attività a carattere non imprenditoriale, caratterizzata dall'assenza di sfruttamento dell'immobile a scopi commerciali, esercitata in forma occasionale e non esclusiva.

Anche se in diverse regioni la normativa in materia prevede la possibilità di optare per una gestione anche di tipo imprenditoriale dell'attività di affittacamere, in Calabria, ad oggi, non esiste una normativa in tal senso.

Proprio per tale ragione, nelle more di definizione di tale aspetto, l'ampliamento sic et simpliciter del numero delle camere e dei posti letto sembra non trovare alcuna motivazione basata su criteri di opportunità e coerenza con la normativa vigente.

Da tale assunto nasce la proposta di abrogazione in discussione.

Dal punto di vista finanziario, si evidenzia che la proposta è corredata di relazione tecnico-finanziaria, nonché di clausola di invarianza finanziaria, nelle quali si specifica il carattere ordinamentale del provvedimento.

Il dipartimento turismo, con nota pervenuta presso gli uffici, ha espresso parere favorevole alla proposta di legge.

Anche il dipartimento bilancio, con nota pervenuta presso gli uffici della Commissione, ha espresso parere favorevole alla proposta. Lo stesso dipartimento ha suggerito, come già proposto dagli uffici, di modificare la clausola d'invarianza, al fine di adeguarla ai rilievi della Corte dei conti.

Questa modifica è stata approvata durante i lavori della Commissione.

Viene, pertanto, sottoposto all’Aula l'esame della proposta di legge.

PRESIDENTE

Intervento della Giunta regionale? Passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 4.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

 

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Proposta di legge numero 210/10^ di iniziativa del consigliere S. Romeo, recante: “Abrogazione della legge regionale 1 febbraio 2017, n. 4 (Modifica alla legge regionale 26 febbraio 2003, n. 2 – Disciplina dell'attività di accoglienza ricettiva a conduzione familiare denominata 'Bed and Breakfast')”

PRESIDENTE

Il decimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 210/10^ di iniziativa del consigliere S. Romeo, recante: “Abrogazione della legge regionale 1 febbraio 2017, n. 4 (Modifica alla legge regionale 26 febbraio 2003, n. 2 – Disciplina dell'attività di accoglienza ricettiva a conduzione familiare denominata 'Bed and Breakfast')”.

La parola al consigliere Battaglia, relatore del provvedimento.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

La proposta di legge, di iniziativa del consigliere Romeo, è stata licenziata dalla seconda Commissione, sempre nella seduta del 25 maggio 2017. Ha come obiettivo quello di abrogare la legge regionale numero 4 del 2017.

Con detta legge si era intervenuti sull'articolo 1 della legge regionale numero 2 del 2003, relativo agli esercizi di Bed and Breakfast affittacamere, elevando a sei il numero di camere utilizzabili all'interno delle predette strutture e a quattordici il numero dei posti letto.

La ratio della proposta sta nel fatto che l'attività di Bed and Breakfast è definita dalla legge regionale come attività esercitata da privati, in via occasionale o saltuaria, in assenza del carattere di imprenditorialità.

Proprio per tale ragione, nelle more di definizione di tale aspetto, l'ampliamento sic et simpliciter del numero delle camere e dei posti letto sembra non trovare alcuna motivazione basata su criteri di opportunità e coerenza con la normativa vigente.

Da tale assunto nasce la proposta di abrogazione in discussione.

Dal punto di vista finanziario, si evidenzia che la proposta è corredata di relazione tecnico-finanziaria, nonché di clausola di invarianza finanziaria.

Il dipartimento turismo ha fatto pervenire una nota pervenuta presso gli uffici, esprimendo parere favorevole.

Anche il dipartimento bilancio ha espresso parere favorevole ed ha suggerito, come già proposto dagli uffici, di modificare la clausola d'invarianza, al fine di adeguarla ai rilievi della Corte dei conti.

Viene, pertanto, sottoposto all’Aula l'esame della proposta di legge.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi. Passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 4.

 

(E’ approvato)

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, chiedo di intervenire per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE

Prego, consigliere Guccione.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Voglio porre una questione importante all’Aula. Non possiamo, come sta accadendo in più occasioni, approvare delle leggi, come in questo caso l’1 febbraio 2017, e, a distanza di pochi mesi, apportare modifiche legislative a provvedimenti che hanno sì e no tre o quattro mesi di vita. C’è qualcosa che non funziona in quest’Aula! Non funziona neanche rispetto alle proposte di legge per quanto riguarda la Giunta regionale. Lo voglio dire con molta chiarezza. Per fortuna è stata revocata la delibera sui servizi minimi del trasporto! Avremmo rischiato di fare un’altra cattiva figura, se fosse approdata in Aula!

Bisogna porre rimedio, Presidente, anche in virtù del fatto – e lo rilevo dal punto di vista dello Statuto e del Regolamento – che non ci possono essere proposte di legge, come sono state presentate oggi dal collega Romeo, che vanno a modificare leggi che abbiamo approvato a dicembre del 2016, che hanno avuto modifiche di Giunta regionale, attraverso atti di indirizzo che sono stati dichiarati, di fatto, illegittimi dal Tar. Alcuni sono intervenuti ed il Tar ha sospeso e nella motivazione di sospensione l’indirizzo è chiaro, di bocciatura, presentare le proposte di legge che non passino al vaglio delle Commissioni.

Credo che questo iter sia illegittimo: mi riferisco alla proposta di legge che riguarda la proposta di legge numero 36, presentata dal collega Romeo, e alla proposta di legge che riguarda la società dell’innovazione. Su queste due – lo dico – rischiamo una illegittimità, perché non viene rispettato né il Regolamento né lo Statuto del Consiglio regionale, in quanto entrambe le proposte hanno bisogno di provvedimenti e passaggi nelle competenti Commissioni.

PRESIDENTE

Consigliere Guccione, solo per completezza di informazione: la proposta di legge 210/10^ era già prevista al decimo punto all’ordine del giorno.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Voto a favore.

PRESIDENTE

No, è all’ordine del giorno perché è già stata licenziata dalla Commissione competente.

 

(Interruzione del consigliere Romeo)

 

Prego, consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, penso di poter chiarire al collega Guccione un aspetto: questo disegno di legge che chiamiamo abrogazione della legge regionale del 1 febbraio del 2017, numero 4, è passato dalla competente Commissione, quindi questo aspetto è chiaro; poi affronteremo gli altri aspetti. La questione era solo sul merito.

PRESIDENTE

Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione la proposta di legge numero 210/10^ con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

 

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Proposta di legge numero 243/10^ di iniziativa dei consiglieri S. Romeo, D. Battaglia, G. Neri, G. Nucera, F. D'agostino, recante: “Prosecuzione dell'esercizio provvisorio da parte della curatela fallimentare SO.G.A.S. S.p.A.”

PRESIDENTE

Passiamo all’undicesimo punto all’ordine del giorno, che riguarda la proposta di legge numero 243/10^ di iniziativa dei consiglieri S. Romeo, D. Battaglia, G. Neri, G. Nucera, F. D'agostino, recante: “Prosecuzione dell'esercizio provvisorio da parte della curatela fallimentare SO.G.A.S. S.p.A.”.

La parola al relatore del provvedimento, il consigliere Battaglia.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

La proposta di legge è di mia iniziativa, unitamente ai consiglieri Romeo, Neri, Nucera e D’Agostino.

Oggi viene posta all’approvazione di questa Assemblea ed è stata licenziata dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 25 maggio.

La proposta nasce dall’esigenza di evitare le ripercussioni in termini di ordine pubblico e sicurezza, derivanti dalla cessazione del servizio di pubblico interesse, garantito dalla curatela fallimentare della società che gestisce lo scalo aeroportuale della città di Reggio Calabria.

Si prevede, pertanto, la concessione di un contributo straordinario a favore della curatela fallimentare Sogas S.p.A., finalizzato alla prosecuzione dell’esercizio provvisorio fino alla data del 18 luglio 2017. In particolare, si tratta di un contributo straordinario una tantum, dell’importo di 163.770 euro, che trova copertura sul programma U2003, mediante l’utilizzo del fondo corrente, per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezionano dopo l’approvazione del bilancio, recanti spese di parte corrente.

In Commissione è stato sentito il dirigente generale del dipartimento, dottor Filippo De Cello, che ha illustrato il disegno di legge fornendo i chiarimenti richiesti.

Ciò premesso, sottopongo all’Aula l’esame della proposta di legge in oggetto.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Passiamo all’esame dell’articolato.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa della Libertà)

Presidente, intervengo per dichiarazione di voto, semplicemente per annunciare il mio voto favorevole a questo punto all’ordine del giorno: come si fa a non sostenere quest’azione nei confronti dell’aeroporto di Reggio Calabria, che sta attraversando il momento peggiore della sua storia!?

Certo è, vorrei richiamare l’attenzione della maggioranza. Plauso al collega Battaglia per questa iniziativa ed a chi ha condiviso quest’azione, ma di certo in maniera responsabile dobbiamo anche dire ai calabresi e, in modo particolare, ai reggini che queste sono briciole che vanno a salvaguardare l’aeroporto, quindi non possiamo certamente gettare fumo negli occhi.

Chiederei, quindi, al Governo regionale, alla maggioranza delle delucidazioni, anche in merito al piano industriale, per quanto riguarda l’aeroporto di Reggio Calabria, quali sono le novità in itinere dopo l’insediamento di Sacal e del nuovo presidente De Felice, che cosa stanno facendo i consiglieri regionali di maggioranza della nostra città con l’istituto che andrà a gestire l’aeroporto di Reggio Calabria, quali sono le azioni messe in campo, perché non c’è traccia rispetto a questo. C’è semplicemente allarmismo, c’è semplicemente l’annuncio del licenziamento di oltre 50 operatori, c’è un allarmismo in città del fatto che l’aeroporto rischia realmente di chiudere i battenti anche prima della stagione estiva, e che non passi assolutamente il messaggio che questa Regione, questo Consiglio regionale, la maggioranza, il governatore stia attivando percorsi virtuosi per salvaguardare l’aeroporto di Reggio Calabria, per non parlare anche di quello di Crotone.

Mi auguro che nelle prossime settimane, nei prossimi giorni, si possano unire un po’ quelle che sono le forze politiche, compresa questa minoranza, che non deve solo criticarne l’operato - perché lo stanno già facendo abbondantemente i cittadini – e che si offra ancora una volta la disponibilità ad avviare dei tavoli nell’immediatezza, affinché l’aeroporto di Reggio Calabria, intanto, venga salvaguardato e poi per avviare un percorso di valorizzazione.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Ringrazio il consigliere Mimmo Battaglia per il lavoro che ha svolto sul tema, sia in città sia in Commissione. L’intervento del collega Cannizzaro ci consente di fare qualche considerazione.

Naturalmente, il Consiglio regionale non può diventare occasione di confronto esclusivo sull’aeroporto dello Stretto della città metropolitana di Reggio e dell’area dello Stretto, perché noi dobbiamo ragionare comunque del sistema dei trasporti, in questo caso aerei, dell’intera regione.

E’ vera una cosa, però, se noi parliamo dell’aeroporto dello Stretto e vogliamo parlarne con una certa concretezza e riferendoci alla realtà, non possiamo prescindere da un dato, che è questo: la prima volta che l’amministrazione regionale a guida Oliverio si è seduta nel consiglio di amministrazione della Sogas fallita S.p.A., ha trovato una situazione fuori da ogni controllo. Voglio essere più preciso: ha trovato una società che non sapeva nemmeno a quanto ammontasse il debito che aveva accumulato verso i diversi creditori. Non basta: la società Sogas S.p.A. non aveva nemmeno idea di cosa fosse un piano industriale per lo sviluppo di una strategia per l’aeroporto dello Stretto, per l’aeroporto della città metropolitana di Reggio Calabria.

Noi abbiamo lavorato in due direzioni. Una era la direzione della bonifica e della riorganizzazione della società che pagava un decennio di mala gestione – diciamo così – e quindi abbiamo chiesto e preteso di avere chiarezza sui conti della società e siamo arrivati ad una società fallita su cui vi fornisco soltanto un dato: aveva 8 milioni e mezzo di euro di perdita strutturale annuo di bilancio. Cioè ogni anno la Sogas perdeva 8 , 5 milioni di euro.

Di fronte a questo dato, per consentire che l’aeroporto continuasse ad essere aperto, il presidente Oliverio e questa maggioranza – e se voi voterete anche questo Consiglio regionale – si sono assunti una responsabilità attraverso lo stanziamento, diverse volte, di diverse centinaia di migliaia di euro per consentire prima la gestione Sogas e poi, una volta dichiarata fallita la Sogas Spa, l’esercizio provvisorio.

Nel frattempo, dentro la strategia unitaria di trasporto aereo che riguarda tutta la Calabria abbiamo scelto - secondo me era anche l’unica strada che si poteva seguire per consentire agli aeroporti di avere un futuro – di rispettare il bando che nel frattempo Enac aveva fatto e di attendere che venisse aggiudicato.

Naturalmente la Stazione unica appaltante non era e non è la Regione, il bando l’ha fatto Enac, se l’è aggiudicato la Sacal e noi stiamo lavorando affinché la Sacal subentri velocemente nella gestione dell’aeroporto.

Dire oggi che non si capisce cosa si vuol fare è secondo me un errore. Perché? Perché se non si fosse consentito l’esercizio provvisorio si sarebbe chiuso l’aeroporto. Se non si fosse favorito il subentro di Sacal - che nel frattempo aveva vinto la gara - si sarebbe chiuso l’aeroporto, se non si fosse sollecitato un Piano industriale per l’aeroporto dello Stretto non gli si sarebbe garantito un futuro.

Queste cose sono state tutte messe in campo dall’azione del Presidente della Giunta regionale, tutte, a garanzia dell’aeroporto di Reggio Calabria e di Crotone che riaprirà e dell’aeroporto di Lamezia Terme.

Sento spesso parlare di strategie per gli aeroporti ma vorrei ricordare che il Piano strategico nazionale dei trasporti dice che le società di gestione preferibilmente devono essere uniche, per consentire una gestione competitiva degli scali aeroportuali. Ma su questo noi potremmo sviluppare un dibattito che qui non mi pare il caso di fare.

La proposta di legge, che il consigliere Battaglia ha illustrato, ci consentirà fino al 15 luglio di garantire alla curatela fallimentare la prosecuzione dell’esercizio provvisorio. Senza questa legge e senza lo sforzo di questa amministrazione regionale l’aeroporto avrebbe già chiuso. Vedremo, poi, quali sono le cose da fare – le stiamo già facendo – per il rilancio dello scalo ma lo scalo non poteva chiudere altrimenti noi ci prendiamo inutilmente in giro e non mi pare il caso.

Presidente, la ringrazio e naturalmente siamo disponibili al confronto.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Grazie Presidente, volevo aggiungere all’intervento del consigliere Romeo due questioni. La prima è che il collega Cannizzaro conosce bene la situazione della Sogas anche perché siamo stati consiglieri provinciali insieme e l’abbiamo vissuta. Però è giusto chiarire una questione perché il consigliere Cannizzaro lo sa ma ci sono tanti cittadini e tanti dipendenti che ci incontrano per strada e ci chiedono come mai la Sogas è fallita.

Il primo punto che dobbiamo chiarire, per nostra correttezza e per rispetto verso le persone, è che la Regione su questa questione non c’entra nulla. La Regione Calabria sulla questione Sogas non c’entra nulla.

Sappiamo benissimo, il collega Cannizzaro ed io, che siamo stati per dieci anni consiglieri provinciali, che se c’è una responsabilità sulla situazione della Sogas e sull’aeroporto di Reggio Calabria detta responsabilità grava sul socio di maggioranza della Sogas e cioè l’ex Provincia di Reggio Calabria, ora città metropolitana.

Negli ultimi cinque anni – lo ricordo a me stesso ma lo ricordo soprattutto al consigliere Cannizzaro – lui è stato in quella maggioranza che ha determinato scelte di direzione politica ma anche amministrativa dell’ex Sogas.

Noi come Regione stiamo facendo qualche cosa, il presidente Oliverio sta facendo qualcosa di più. Dicono che la Regione ha dei debiti con Alitalia, debiti che la Regione Calabria, questa maggioranza, non ha mai creato ma che sono stati creati da altre maggioranze e da altri Presidenti.

Quando uno vive tra la gente e tra i dipendenti tante cose, che non sa il consigliere o che non sappiamo noi, i dipendenti ce le spiegano.

Noi abbiamo debiti con Alitalia per 2 milioni di euro, per 1 , 7-1 , 8 milioni di euro non so di preciso, perché il presidente Scopelliti ha ritenuto di fare una operazione di marketing mettendo negli aerei Alitalia i due Bronzi di Riace.

E’ una scelta politica fatta dall’allora Presidente e dall’allora maggioranza e noi ci siamo trovati a dover pagare quasi 2 milioni di euro ad Alitalia e questo è un debito che ha la Regione. Ma dobbiamo spiegare ai cittadini che è un debito che ha la Regione ma non è un debito che ha questa maggioranza e non è un debito che ha questo Presidente della Regione.

Dobbiamo anche dire che gli ultimi direttori generali e l’ultimo consiglio di amministrazione della Sogas è stato nominato dalla maggioranza che faceva riferimento al presidente Raffa, una maggioranza di centro-destra, e al Consiglio provinciale di Reggio Calabria.

E’ stata prodotta una gestione non giusta – e noi l’abbiamo detto più volte, consigliere Cannizzaro – sia di destra sia di sinistra nella gestione della Sogas.

Concludo col dire, Presidente, che ho voluto fare questo intervento per chiarezza, per dire le cose come stanno e per dire che la Regione Calabria e questo Presidente, questa maggioranza, non hanno niente a che fare con la Sogas se non per aiutare, in un momento straordinario, questo percorso di recupero dell’aeroporto di Reggio Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, intervengo brevemente tanto per ribadire i concetti espressi sin dall’inizio di questa legislatura rispetto ad una questione importante che è stata sottoposta più volte, anche attraverso i media e che riguarda i trasporti, in modo particolare i nostri aeroporti, soprattutto gli aeroporti di Reggio Calabria e di Crotone. Uno è chiuso e quest’altro sta per chiudere perché sono in sofferenza.

Lo facemmo senza strumentalizzazioni di sorta, raccomandando al presidente Oliverio… vede consigliere Nucera…

Che fa il consigliere Nucera? se ne è andato? Parla e non ascolta, se ne va.

Dicevo, vede consigliere Nucera, oppure consigliere Romeo che è la stessa cosa, gradirei anche essere ascoltato perché vorrei rispondere a dei quesiti che entrambi hanno sottoposto rispetto ad una analisi. Qui andiamo sempre a trovare di chi sono le responsabilità! Dobbiamo vedere cosa fare non che cosa è stato perché in una sintesi di responsabilità ci sta la sinistra e ci sta la destra.

Da buoni padri di famiglia dobbiamo, invece, capire cosa si intende fare. E cosa si intende fare, collega Cannizzaro, io non l’ho riscontrato nel Piano dei trasporti rispetto all’aeroporto. Non c’è traccia della volontà politica di questa maggioranza per quanto concerne il rilancio di cui parla il consigliere Nucera.

Sulla questione emergenziale condivido l’iniziativa del collega Battaglia, la sensibilità dei rappresentanti istituzionali di soccorrere, di andare al capezzale, ma noi da buoni padri di famiglia dobbiamo pianificare anche la questione progettuale. Dobbiamo avere davanti una visione che riguarda l’aeroporto dello Stretto.

Intanto: perché è così l’aeroporto dello Stretto? Indipendentemente dalla gestione, dagli indirizzi politici, perché è così l’aeroporto dello Stretto? Ci sono, allora, delle concause che hanno determinato una situazione che è sotto gli occhi di tutti e queste cause e concause hanno delle responsabilità rispetto ad una pianificazione, alla mancanza di una vera progettualità.

Adesso, indipendentemente da chi appartengono, non c’è una vera progettualità in questa maggioranza. Lo dico al di là delle buone intenzioni che spesso vengono divulgate con interventi e con dichiarazioni. Di fatto non c’è perché non l’abbiamo vista nel Piano dei trasporti e non c’è attualmente rispetto ad una programmazione.

L’aeroporto ha un solo volo che collega Reggio Calabria con Roma, un solo volo che collega Reggio Calabria con Milano. Parliamo della città metropolitana, l’unica città metropolitana della Calabria nel cui Piano dei trasporti non c’è alcuna traccia rispetto ad una volontà positiva di questa maggioranza.

Allora, caro consigliere Nucera, lei fa richiami alle responsabilità. Ma alla Provincia, al di là della maggioranza o della opposizione, mi pare di aver capito che quando ti astenevi dall’approvazione del bilancio - perché vi siete astenuti ai bilanci della provincia ed io sono molto attento ma ai bilanci non ci si astiene –eravate tutti insieme, la maggioranza di centro-destra e centro-sinistra.

Allora assumiamoci da qui in avanti, per le parti che ci competono, ognuno le proprie responsabilità ed io chiedo che si tenga una seduta di Consiglio ad hoc per quanto riguarda il Piano trasporti aereo perché vorrei che in quest’Aula si discutesse di Crotone e di Reggio Calabria, per capire, per comprendere quali sono i programmi ed i progetti di questa maggioranza alla luce del sole.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, colleghi consiglieri, sono costretto nuovamente a prendere la parola su questa problematica degli aeroporti perché ritengo che insistere per alimentare la confusione sia assolutamente non solo sbagliato, ma assolutamente irrispettoso nei confronti della verità.

Brevemente intervengo per fare due considerazioni.

La prima considerazione è che abbiamo registrato, nel corso di questi anni di esperienza di governo della Regione, una condizione di assoluta difficoltà nella gestione del sistema aeroportuale. E’ un dato di fatto – vorrei ricordarlo al consigliere Nicolò – che la gestione dell’aeroporto di Reggio Calabria, la Sogas, e quella dell’aeroporto di Crotone sono sotto la curatela fallimentare.

Non è stato il Presidente della Regione a decretare il fallimento di queste gestioni, né queste gestioni sono state portate al fallimento negli ultimi due anni. C’è stata una montagna di debiti accumulati nel corso degli anni che hanno determinato, appunto, la condizione che ricordavo prima.

C’è stata anche una allegra gestione, per alcuni versi, nelle assunzioni, nell’affidamento dei servizi; c’è stato tutto e di più, e mi auguro che qualcuno qui ci possa dire - perché non è nostro compito farlo – anche qual è stato il percorso che ha portato a queste situazioni. Se è un percorso lineare, limpido, all’insegna della legalità o se è un percorso infarcito anche di illegalità.

Partiamo da qui, da una condizione che è il portato di scelte scellerate o comunque di mancati interventi in passato.

Cosa si verifica? Si verifica che la curatela fallimentare di Crotone ha deciso – a far data dall’1 novembre – di disattivare i voli, mentre la curatela fallimentare di Reggio Calabria – la semplifico per capirci, insomma – sta andando avanti con le proroghe degli esercizi provvisori. All’ordine del giorno del Consiglio di oggi c’è un ulteriore sostegno finanziario per la proroga dell’esercizio provvisorio.

Contestualmente l’Enac ha – perché erano scadute le concessioni, chiaramente – posto a gara le concessioni di Crotone e di Reggio Calabria; alla gara hanno partecipato più soggetti, tra cui anche Sacal che è la società che gestisce Lamezia Terme; si è proceduto, quindi, all’affidamento provvisorio della gara da parte di Enac alla Sacal, anche degli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria, le due concessioni.

Naturalmente saluto positivamente questa casualità, perché c’è stata una procedura di gara fatta non dalla Regione ma da Enac. La saluto positivamente perché tutto quello che è stato una ripetizione di pronunciamenti, di auspici, di impegni per perseguire l’obiettivo di realizzare la Società di gestione unica degli aeroporti, casualmente, attraverso l’affidamento, sia pure provvisorio ancora – perché pende ricorso al Consiglio di Stato – delle concessioni da parte di Enac a Sacal, può essere il presupposto per costruire la gestione unitaria degli aeroporti calabresi.

Chiaramente nel momento in cui col pronunciamento del Consiglio di Stato dovesse essere definitivamente sancito questo percorso, si apre poi una fase nuova di riassetto della società di gestione. A quel punto, essendo una società di gestione degli aeroporti calabresi, è chiaro che anche le realtà come la città metropolitana, Crotone ecc., e il complesso della Calabria a partire anche dalla stessa Regione, in operazione di assetto societario devono avere voce ed espressione. Ma questa è una cosa che si vedrà un minuto dopo la conclusione del procedimento aperto perché ancora c’è un ricorso pendente presso il Consiglio di Stato.

Oggi cosa si sta facendo? Si sta lavorando attraverso il nuovo management della Sacal per rilanciare – non attendere – il sistema aeroportuale calabrese e farlo in una visione di sistema. In questa visione di sistema abbiamo effettuato come Regione alcune scelte importanti.

La prima scelta che abbiamo fatto è stata di destinare 12 milioni di euro a sostegno del co-marketing che abbiamo messo a bando – che mi pare scada proprio in questi giorni – per incentivare, appunto, le compagnie; per incentivare sui tre aeroporti, non su uno soltanto, il rafforzamento dei voli e dei collegamenti con la Calabria. Dodici milioni di euro spalmati in 3 anni sono circa 4 milioni di euro all’anno.

Abbiamo avviato una procedura con la Commissione europea per evitare di incorrere nel Regolamento degli aiuti con la Commissione europea per quanto riguarda la possibilità di destinare risorse per istituire nuove rotte dalla Calabria verso il resto del Paese e dell’Europa. E la Commissione europea dopo un anno ci ha dato l’ok, perché questa negoziazione è durata un anno; quindi sarà fatto un altro bando a breve per destinare altrettanti 12 milioni di euro – quindi 12 più 12 – per la istituzione di nuove rotte con l’ok della Commissione europea.

Questo significa che si aprirà un sistema di collegamenti e di relazioni importanti tra la Calabria ed il resto dell’Italia e dell’Europa, perché c’è un sostegno riconosciuto anche dalla Commissione europea sugli aeroporti di Lamezia Terme, di Crotone e di Reggio Calabria.

In questo senso si sta lavorando. Contestualmente, abbiamo avviato un confronto con Alitalia proprio nei giorni scorsi a Roma col dottor Gubitosi e con la presenza del sindaco e Presidente della Città metropolitana di Reggio Calabria, Falcomatà, di De Felice, Presidente di Sacal, e a cui ho preso parte anch’io e qualche consigliere regionale di Reggio Calabria che, appunto, era con me ed ha partecipato a quell’incontro, non con inviti preventivi tesi a cacciare qualcuno o a metterne qualche altro a quel tavolo, per essere chiari.

In quell’incontro abbiamo posto con grande determinazione ad Alitalia la necessità di rivedere intanto gli orari per quanto riguarda l’unico collegamento che c’è con Roma, perché è assurdo; di intensificare i voli su Roma, Bergamo e Milano; di valutare l’opportunità da parte di Alitalia di utilizzare gli spazi che aprono i bandi di cui parlavo prima e di lavorare nella direzione di rafforzare.

Alitalia ha manifestato grande disponibilità. Per Alitalia – lo ricordava prima il consigliere Nucera che adesso non vedo – abbiamo lavorato per saldare un debito che si riportava dal 2012, per capirci, di 1 milione e 800 mila euro perché è stata utilizzata questa storia del debito come pretesto e ci siamo fatti carico di chiudere questo pregresso, che è già chiuso. C’è già fatto un decreto e tutto quanto chiuso.

In più abbiamo aperto una interlocuzione con le compagnie disponibili, a partire da quella che aveva già il collegamento con Reggio Calabria, Blu Panorama, che ha avviato le prenotazioni per una nuova rotta su Torino che scade il 14 luglio.

Pertanto, stiamo lavorando concretamente. Dalle macerie non abbiamo tratto la conseguenza di dire “signori abbiamo trovato le macerie, adesso ce ne laviamo le mani”. Dalle macerie siamo ripartiti per rilanciare il sistema aeroportuale calabrese.

Su Crotone stiamo facendo la stessa cosa con una piccola variante perché, purtroppo, la curatela fallimentare ha assunto la decisione di dismettere i voli dall’1 novembre. Cosa ha comportato ciò? Ha comportato che, purtroppo, l’unica compagnia che c’era, Ryan Air, che si era impegnata a sospendere per un mese - la consigliera Sculco lo sa bene perché ha seguito attivamente questa vicenda – dall’1 al 30 novembre per poi riprendere almeno su Bergamo, quando si è trovata con la decisione della disattivazione dei collegamenti da parte della curatela dell’aeroporto la compagnia ha preso atto ed ha disattivato conseguentemente.

Purtroppo lì abbiamo avuto un contenzioso. Ci sono diversi punti di vista ed io dico il mio punto di vista, non voglio giudicare se hanno fatto bene o male, tant’è che la Regione pur essendo con il 14 per cento nella società – siamo andati lì e ci sono andato io personalmente a partecipare all’assemblea dei soci della Sagas di Crotone per dire il nostro punto di vista, cioè che era sbagliato aprire un contenzioso e fare ricorso al bando fatto da Enac – ha però preso atto che c’era una maggioranza che invece ha voluto fare il ricorso. Cosa ha comportato la storia del ricorso? La storia del ricorso ha comportato che in prima istanza il Tar ha accolto il ricorso, dando ragione ai ricorrenti, ed ha sospeso l’efficacia del bando perché il ricorso era al bando.

Poi c’è stato un ricorso al pronunciamento del Tar da parte di Enac al Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso, e quindi si è ritornati allo status quo ante. Tutto questo ha comportato 4-5 mesi di rimpallo di responsabilità e ad una situazione per cui siamo arrivati a maggio con l’aeroporto disattivato; oggi c’è una difficoltà da parte di Sacal e da parte nostra ad avere la disponibilità da parte di una compagnia di un aeromobile per fare i collegamenti da subito, immediatamente, adesso. E si sta lavorando per questo, per cercare di trovare almeno una compagnia disponibile a collegare subito – in questo periodo estivo, adesso – Crotone. Diversamente, se non dovesse andare a buon fine questo tentativo, sicuramente a far data da una nuova stagione che parte ad ottobre, nessun problema! Ci sono compagnie già pronte per quanto riguarda la nuova stagione ad operare i collegamenti, a garantire i collegamenti non solo con altre realtà del Paese ma anche con altre realtà d’Europa.

Quindi il lavoro che si sta facendo è un lavoro teso a costruire il sistema aeroportuale calabrese, ad uscire da una situazione di pantano, a non ripetere quello che si è verificato in passato. Ed io ritengo che – questo naturalmente è un mio punto di vista e può darsi che mi sbagli – solo con una gestione unitaria, unica degli aeroporti calabresi, senza rinunciare a nessuno dei tre scali aeroportuali si possa risolvere la problematica. Nel Piano dei Trasporti che abbiamo approvato e che è operativo e vincolante abbiamo fatto questa scelta in modo chiaro ed esplicito e, devo dire, che quel Piano ha avuto l’ok della Commissione europea – perché è stato approvato anche dalla Commissione europea – e non ci sono state osservazioni da parte della Commissione europea, essendo una condizionalità ex ante per utilizzare le risorse.

Come sapete la Commissione europea avrebbe potuto fare delle osservazioni rispetto ai contenuti del Piano, avrebbe potuto dire “questo va bene, questo non va bene, parzialmente va bene ” ma non ha fatto nessuna eccezione. Ha approvato totalmente il Piano, il che significa che i tre aeroporti calabresi hanno anche un riconoscimento su scala europea per la scelta che abbiamo fatto.

Poi, con legge nazionale da noi proposta, il Ministro alle Infrastrutture, l’ancora onorevole Lupi del Governo Renzi – prima ancora che passasse Delrio dalla Presidenza del Consiglio, dove rivestiva l’incarico di sottosegretario alla Presidenza al Ministero dei Trasporti – il 20 dicembre 2014 convocò una riunione alla quale partecipai personalmente dopo soli 10 giorni dal mio insediamento ed ha accolto favorevolmente che i due aeroporti di Reggio Calabria e di Crotone fossero elevati, classificati come aeroporti nazionali. Quello di Lamezia Terme come sapete è un Hub internazionale.

Abbiamo quindi il riconoscimento dell’Europa e dello Stato per quanto riguarda le classifiche dell’aeroporto ed il Piano regionale dei trasporti che sono punti fermi in questa strategia. Capisco che bisogna fare polemiche da alimentare ogni giorno e quando c’è la difficoltà determinata non dalle scelte strategiche, ma dalle condizioni che dicevo prima – dal fatto che, praticamente, sono state accumulate situazioni gravi da cui sono scaturite le decisioni del giudice che hanno decretato il fallimento delle gestioni aeroportuali – è chiaro che si fa presto a fare la polemica e cercare “di buttare il bambino con l’acqua sporca” come suol dirsi.

La situazione è questa e stiamo lavorando affinché il sistema aeroportuale calabrese – che è un punto fermo per l’accessibilità e per la crescita della Regione, a cui non possiamo rinunciare – possa essere rilanciato. Tutto qui.

Ho ripreso la parola su cose sulle quali avevo già parlato più volte, perché credo che in una occasione come questa non possa prevalere la confusione, ma debba prevalere la verità.

Poi, naturalmente, in questa verità ci possono essere punti di vista diversi, letture diverse per le collocazioni politiche che ognuno esprime, benissimo. Ma la verità è questa, perché è la ricostruzione dei fatti quella che ho cercato di fare.

Il nostro obiettivo è di rilancio, e la premessa che abbiamo fatto col nuovo management di Sacal non è di poco conto, perché anche lì c’è stata una vicenda grave ed abbiamo voluto dare un segnale forte, proponendo, come Regione, una personalità di competenza, di esperienza, di chiaro rigore morale e di pieno recupero della legalità.

E’ una scelta fatta dal consiglio di amministrazione su proposta di Oliverio che, in quanto Presidente della Regione, si è recato lì a fare questa proposta, così come nell’assemblea dei soci di 3-4 giorni fa sono andato a proporre che siano dati pieni poteri al Presidente che deve essere messo nelle condizioni di esercitare la sua attività.

L’ho fatto perché la scelta di pervenire al consiglio di amministrazione è stata subordinata ad una mia proposta che era quella di indicare l’amministratore unico, come è previsto nello Statuto che è stato modificato, nella persona del dottor De Felice.

Questa proposta non è stata accolta ma era animata dal solo spirito di creare una fase di transizione di qualche mese, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato ecc., per riorganizzare l’assetto societario e procedere successivamente alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione, avendo un nuovo assetto societario, avendo praticamente la Città metropolitana dentro, il comune e la provincia di Crotone e avendo la Regione più rafforzata in un equilibrio che non deve mortificare nessun territorio, ma che deve esaltare una visione unitaria compiuta della gestione del sistema aeroportuale.

Non si è accolta questa proposta, ne ho preso atto, e in subordine si è andati alla questione del consiglio di amministrazione con l’accettazione della proposta di nominare De Felice Presidente del consiglio di amministrazione.

Abbiamo messo questa situazione in questo binario che credo sia quello più giusto, più saggio, più virtuoso per costruire una realtà nuova che credo non debba essere oggetto di divisione, di contrapposizione perché credo che sia nell’interesse comune lavorare per costruire un sistema aeroportuale solido e che possa essere per la prospettiva un vettore fondamentale di accessibilità alla nostra regione e quindi di crescita della Calabria. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la consigliera Sculco. Ne ha facoltà.

SCULCO Flora (Calabria in rete)

Per anticipare, rispetto a questo provvedimento, il mio voto favorevole e per condividere la proposta del consigliere Nicolò di tenere una seduta di Consiglio regionale per conoscere i Piani industriali della nuova società di gestione – almeno fino al 5 dicembre quando il Consiglio di Stato confermerà la validità del bando dell’Enac – per rilanciare le attività degli scali aeroportuali di Reggio Calabria e di Crotone.

Noi il Piano industriale della società non lo conosciamo affatto o almeno credo che i colleghi consiglieri di Reggio Calabria non conoscano il Piano industriale attraverso il quale la Sacal ha partecipato ed ha vinto, momentaneamente e provvisoriamente, la gestione dello scalo reggino.

Conosco, però, il Piano industriale che ha consentito alla Sacal di aggiudicarsi la gestione dello scalo di Crotone e vorrei correggere una impostazione, o almeno mi permetto di correggerla. I tempi non sono stati rallentati dal fatto che si sia aperto un contenzioso rispetto ad un bando che è stato ritenuto illegittimo e sentenziato illegittimo dal Tar Calabria e non per principi o per articoli che ledevano dei diritti di poca importanza, ma perché è violato il principio costituzionale della libera concorrenza. E’ questo che ha sentenziato il Tar della Calabria. La colpa non è di chi ha ritenuto illegittimo il bando e mi riferisco alla Sagas, la società nata con la partecipazione del comune di Crotone e della Regione Calabria, ma dell’Enac che ancora – fino a prova contraria – secondo il Tar Calabria ha fatto, realizzato e pubblicato un bando illegittimo.

I tempi si sono prolungati, Presidente, perché la Sacal è stata travolta da una grave inchiesta giudiziaria e perché ha predisposto un Piano industriale almeno per quanto riguarda lo scalo crotonese che prevede investimenti a partire dal 2018.

Fra l’altro, gli investimenti che sono previsti sono di soli 70 mila euro per rifare e risistemare la rete fognaria. Questo non può bastare alla città di Crotone e vi invito a richiedere, per poterlo visionare, il Piano industriale degli investimenti previsti per lo scalo reggino. Né può essere ritenuto soddisfacente il fatto che la Regione, giustamente, deve soccorrere la curatela fallimentare e consentire la prosecuzione dell’esercizio provvisorio. Sarebbe una grave omissione qualora non lo facesse visto che, evidentemente, gli altri enti che avrebbero potuto sostenerlo non lo hanno fatto.

Ma non si può neanche “tirare a campare” con gli aeroporti. Noi vogliamo avere una visione chiara di rilancio degli scali aeroportuali calabresi. Il presidente De Felice, siamo contenti che sia stato nominato alla guida della Sacal, deve controllare e visionare i Piani industriali attraverso i quali è stato vinto il bando dell’Enac, sono Piani che non sono per nulla soddisfacenti e mi riferisco a Crotone che ad oggi – 29 giugno – è ancora chiuso.

Questi sono i fatti che abbiamo oggi sotto i nostri occhi, e le responsabilità che ci precedono a noi non importano, né debbano farci retrocedere rispetto al fatto che noi dobbiamo agire; a due anni e mezzo dall’inizio di questa legislatura, sotto i nostri occhi abbiamo, a prescindere dalle responsabilità – come appena detto – un aeroporto che è sotto la curatela fallimentare, che è quello di Reggio Calabria e con pochissimi voli, ed un aeroporto chiuso, una società che dovrebbe gestire i due scali cosiddetti minori di Crotone e di Reggio Calabria, che di certo non possiamo definire una società economicamente sana, perché ha una perdita di esercizio – e vi invito ad andare a verificarlo – di almeno 2 milioni di euro l’anno.

Questo – consentitemi di dire – non mi rassicura e non mi tranquillizza per nulla rispetto al futuro dello scalo, quantomeno quello crotonese.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (Gruppo Misto)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, componenti della Giunta, nell’esaminare questa proposta di legge sottoposta all’esame del Consiglio, anche in riferimento alle parole dette dai colleghi consiglieri e dal Presidente in ordine alla problematica in generale dell’aeroporto, prima di esprimere il mio voto, voglio porre all’attenzione due questioni.

La prima riguarda la proposta di legge. A mio parere è una legge incostituzionale, perché non è previsto da nessuna parte che si possa superare, al momento, le restrizioni che la Comunità europea ha posto in ordine ai contributi che si possono dare alle società di gestione aeroportuali, perché questi contributi verrebbero ad essere configurati come aiuti di Stato. Cosa diversa è quella che ha detto il presidente Oliverio, nel momento in cui la Comunità europea ha dato il placet per quanto riguarda il finanziamento degli incentivi ai voli e quindi alle potenzialità commerciali degli aeroporti, che è una cosa ben diversa, che va inquadrata nell’ambito dello sviluppo economico e turistico di una regione.

L’altra questione è che qui ci troviamo di fronte a una società fallita, come lo stesso è successo all’aeroporto di Crotone, dove, attraverso questo contributo straordinario, si va ad impinguare un fallimento, cioè si va a dare soldi a una società che, attualmente, gestisce l’ex Sogas e che deve ripianare i debiti che ha contratto questa società negli anni passati di gestione. Inoltre, si scontra con un’altra problematica, che è quella dell’affidamento dei servizi ormai a Sacal, quindi di fatto l’aeroporto di Reggio Calabria, da qui a qualche giorno, non gestirà più i servizi aeroportuali, ma i servizi aeroportuali saranno gestiti direttamente da Sacal.

Queste problematiche ci devono far capire che non è possibile ripianare debiti di società. Noi abbiamo una possibilità di ripiano dei debiti, che è quella che la legge regionale ci consente di fare, cioè quando arriva l’esercizio della Sogas in perdita, essendo la Regione socio della Sogas, deve ripianare il debito di quella società in base alla quota azionaria che la Regione ha all’interno di quella società. Questa è l’unica via che si può seguire. Certamente l’altra via del contributo straordinario non è seguibile.

Quindi, su questo aspetto della legge, con rammarico perché a me dispiace, sinceramente, che ci sia questa situazione di crisi dell’aeroporto di Reggio Calabria e dispiace fortemente per i lavoratori e per i servizi che l’aeroporto deve dare al territorio e ai cittadini, ma proprio per motivi di illegittimità e per motivi legati alla impossibilità di dare contributi straordinari alle società, sulla legge esprimo sin da adesso il voto contrario.

Un’altra questione, invece, legata alla problematica della proposta di legge che oggi stiamo discutendo, collegata alla situazione degli aeroporti calabresi, perché qui, al di là di chi ha gestito, perché, poi, ci sono stati tutti che hanno gestito all’interno di queste società, non è vero che ha gestito solo il centro-destra o la sinistra, perché a Crotone ha gestito la sinistra, a Reggio Calabria il centro-destra, hanno gestito tutti all’interno di queste società, però hanno gestito male.

Non hanno tenuto presente i costi di gestione che riguardano gli aeroporti, non lo dico soltanto io, che posso anche non capire nulla di gestione aeroportuale, ma lo dicono tutti gli studi nazionali fatti, nel momento in cui sono andati a classificare i vari aeroporti, dove gli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria, purtroppo, non sono stati collocati nell’ambito degli aeroporti a valenza nazionale, perché non avevano quelle caratteristiche per poter garantire un certo numero di passeggeri e quindi una condizione anche di gestione, dal punto di vista economico, della società che consentisse loro di poter sopravvivere senza contrarre debiti. Si sta andando, a livello nazionale, – è la legge europea che lo impone – verso la razionalizzazione di quello che è il sistema di gestione degli aeroporti.

Alcuni aeroporti sono stati classificati aeroporti a valenza nazionale, per la capacità che hanno di trasportare passeggeri e di avere comunque delle entrate positive che si vanno ad equiparare con quelle che sono le problematiche dei costi di gestione.

L’altra è la questione legata agli aeroporti regionali, che possono svolgere un servizio regionale, che sono Crotone e Reggio Calabria, che per forza devono comunque essere agganciati ad un sistema complessivo dei trasporti regionali, quindi essere inseriti in un contesto dei piani di trasporto regionale che consenta a questi aeroporti di poter sviluppare capacità di volo nazionale con passeggeri che, comunque, devono essere sufficienti per poter coprire i costi legati alle compagnie che svolgono le attività e con voli turistici che vanno a coprire le esigenze turistiche della nostra regione.

E’ necessario inserirli nel contesto di una politica complessiva regionale, ed è qui che la Regione può intervenire attraverso gli incentivi – come dice il presidente Oliverio: da una parte dati attraverso un piano triennale a quelle che sono le compagnie che già vengono in Calabria per il periodo estivo e che, quindi, hanno bisogno di essere incentivati, per poter abbassare i costi dei biglietti; dall’altro, attraverso una politica di sviluppo, anche, degli altri due aeroporti che consentono di poter attrarre sia compagnie nazionali che compagnie europee ed internazionali, per poter portare durante la stagione turistica passeggeri in Calabria, per poter aumentare la presenza turistica e quindi l’economia calabrese.

La scelta che è stata fatta dall’Enac non è che è dipesa dalla Regione. Presidente, è stata una scelta dell’Enac di bandire una gara che ha consentito a più società di poter partecipare, dopodiché, attraverso i criteri che erano contenuti all’interno del bando, una società si è aggiudicata la gara, ma questo non è dipeso né dalla Regione né da Sacal, né da Sogas, né dall’aeroporto di Crotone, è dipeso dal tipo di gara che l’Enac, che è l’ente che gestisce i transiti e gli aeroporti nazionali e che dà le autorizzazioni a poter mettere in campo un bando, ha predisposto.

Presidente, adesso, dobbiamo stare attenti a quella che sarà la gestione della società, perché ha ragione la consigliera Sculco su una problematica e su una questione: il bilancio di quest’anno di Sacal, Presidente, si chiuderà con un debito di oltre 3 milioni e 300 mila euro, non 2 milioni e 100 mila, come dice la collega Sculco. Dunque, il problema qual è? E’ capace questo management, che ha voluto tutte le deleghe all’interno di Sacal, di far sì che la Sacal e quindi i tre aeroporti calabresi possano invertire la tendenza di produrre debito e quindi non mettere nelle condizioni gli enti pubblici che partecipano all’interno delle società di dover, domani, ripianare questi debiti con i fondi e con i soldi dei cittadini?

Allora, qual è il Piano industriale messo in campo, non soltanto nel momento della gara? Perché lì c’è già un piano industriale, altrimenti la gara non sarebbe stata aggiudicata, non poteva essere aggiudicata senza un piano industriale sui tre aeroporti. Ma per il futuro qual è il nuovo piano industriale che Sacal metterà in campo per consentire agli aeroporti di assumere un ruolo importante in questa nostra regione ed essere trainante per lo sviluppo dell’economia, del transito e del passaggio dei cittadini italiani comunitari ed extracomunitari all’interno della nostra regione?

Noi vogliamo vedere quale sarà questo nuovo piano industriale, perché da lì si denoterà anche la capacità del manager di dare una prospettiva di sviluppo a quello che è il transito aereo calabrese e quindi anche per gli altri due aeroporti.

Se questo sarà fatto, noi plauderemo all’attività che ha messo in campo il nuovo Presidente di Sacal, perché noi non vogliamo esprimere giudizi su nessuno. Riteniamo che il Presidente, che è stato nominato alla Sacal dal nostro Presidente della Regione, il prefetto Arturo De Felice, abbia tutte le caratteristiche morali per poter assumere quel ruolo, ma dobbiamo capire se, oltre alle caratteristiche morali, ci sono anche le capacità manageriali, perché ribadisco non bastano le caratteristiche morali in una persona; serve anche la capacità manageriale. E’ lì che noi dobbiamo vedere quale sarà questa capacità, nel momento in cui farà il piano industriale, nel momento in cui vedremo i risultati di bilancio e le sorti degli aeroporti calabresi.

Se questo non sarà fatto, presidente Oliverio, è chiaro che la responsabilità non sarà né mia né degli altri consiglieri regionali, ma una sua responsabilità diretta, perché è lei che ha individuato il soggetto ed ha nominato la persona.

Ho osato, nei giorni scorsi, mettere in dubbio queste caratteristiche, perché ho visto un percorso che, sinceramente, mi pone allarme nella gestione attuale della Sacal, anche rispetto ad una serie di questioni che, nei prossimi giorni, evidenzierò, probabilmente, anche, nella Commissione che presiede il consigliere Morrone. Presteremo attenzione, anche, ad altri livelli questa problematica. Infatti a me sembra assurdo, quando in tutti gli aeroporti nazionali viene rispettata la legge Madia, che è l’ultima legge pubblicata qualche giorno fa, oramai ufficialmente attiva, che riguarda la gestione delle società partecipate che prevede che i consigli di amministrazione debbano gestire le deleghe e non le gestiscono solo nel momento in cui si individua un amministratore unico nelle società partecipate.

Ci dobbiamo porre il problema se alla Sacal sia stata rispettata la legge. Lo dico in un consesso legislativo, non lo sto dicendo in un consesso qualsiasi, non lo sto dicendo in un Consiglio comunale, lo sto dicendo in un consesso legislativo, dove il problema ce lo dobbiamo porre e, poiché la Regione partecipa attivamente all’interno della gestione della Sacal, ci dobbiamo porre anche il problema se quella è una gestione corretta, perché noi abbiamo il dovere di verificare quelle che sono le gestioni all’interno degli enti partecipati regionali. Dobbiamo rispondere ai criteri di gestione corretta, genuina, non basta dire “sono uno legittimato a portare avanti un’azione di garanzia di legalità”, ma io devo essere legittimato a portare avanti un’azione di garanzia di legalità ed anche legittimato a gestire correttamente i processi di gestione di una società, devo anche avere l’accortezza, rispetto alle norme che attualmente sono in vigore, per quanto riguarda la dirigenza pubblica, presidente Oliverio, perché lei sa che il 2 giugno il dottore De Felice è andato in pensione ufficialmente e, in base alla nuova normativa, essendo un dirigente dello Stato, non può occupare quel ruolo, se non per un anno, senza avere nessun emolumento. Questa è la legge, la norma.

Il dottore De Felice rispetta questa norma? Rimane in carica senza nessun emolumento per un anno? Solo per un anno, perché poi non può fare più il Presidente di Sacal, per come prevede la legge.

Questi interrogativi li pongo all’interno di quest’Aula, perché non voglio rispondere soltanto io a queste questioni, ma deve rispondere il Presidente della Regione, che ha nominato il presidente De Felice. Né si può pensare che l’Assemblea abbia dato le deleghe al presidente De Felice per gestire tutta l’attività del consiglio di amministrazione, avendo a sé tutte le deleghe e si può superare la legge, quando la legge non prevede questa possibilità, e non solo; le deleghe non le dà l’Assemblea, le deve dare il consiglio di amministrazione. C’è un vulnus legislativo e di applicazione della norma ancora maggiore che si è verificato in questa operazione, ma io capisco che è un’operazione politica, principalmente, e come tutte le operazioni politiche, chi le fa si assume la responsabilità. Domani, però, nessuno può venire a dire a questo Consiglio regionale che nessuno si è alzato e non ha detto quelle che sono le questioni di non rispetto della norma nazionale, regionale ed europea.

Queste cose le dovevo dire, perché la mia coscienza mi impone di dirle, perché altrimenti sarei stato un ipocrita a non porre queste problematiche. Poi spetta all’intelligenza del presidente Oliverio prendere atto o meno di queste cose, ma so che lui è persona avveduta ed anche corretta rispetto ad alcune questioni e sono certo che farà una riflessione sulle cose che io stamattina ho voluto esporre.

 

Presidenza del Vicepresidente Giuseppe Gentile

PRESIDENTE

Passiamo all’esame del provvedimento ed alla relativa votazione. Ha chiesto di parlare il consigliere Morrone. Ne ha facoltà.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Solo per tranquillizzare il mio amico e collega Mario Magno sulla legittimità, sulla costituzionalità della proposta di legge. Guardi che, ammesso e non concesso che vi sia un contrasto con le leggi della Comunità europea, non incidono sulla costituzionalità delle leggi italiane, perché non c’entra nulla.

Qui abbiamo dei valenti avvocati che eventualmente mi smentiranno. Quindi non c’entra nulla! Solo per tranquillizzarla.

A mio giudizio, l’iniziativa fatta dal Presidente è ottima ed annuncio il mio voto favorevole e del collega Alessandro Nicolò.

 

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Chiedo scusa, presidente Gentile, anch’io approfitto – visto che si è sviluppato un dibattito – per dichiarazione di voto.

Penso che ci si possa astenere su un provvedimento di cui si riconosce – come diceva il consigliere Morrone – la costituzionalità, ma ne approfitto anche perché il presidente Oliverio ha richiamato l’Aula ad un’operazione di verità e vorrei aggiungere anche il tema della responsabilità.

A me fa piacere che il presidente Oliverio, oggi, rappresenti la verità, e in questa Regione la verità consiste in una dinamica di continuità amministrativa di varie gestioni. Devo richiamare, però, quando si dice con enfasi “abbiamo pagato 1 milione e 8” e ricordare la vicenda Ferrovie della Calabria, che sicuramente non brilla per qualità e quantità di assunzioni, alla quale abbiamo ripianato 130 milioni di euro, non 1 milione e 8, senza fare l’elenco di chi ci aveva preceduto. Quindi mi permetto di dire, in merito all’operazione verità, che la gente è stanca, perché andando a ritroso, uno dovrebbe partire da Loiero, Chiaravalloti, arrivando fino al primo Presidente della Regione Calabria. Non riguarda me che sono nato nel 1971, quindi mi fa piacere un’operazione – definiamola – di responsabilità, in una Calabria che molto spesso ha le riforme e gli indirizzi che arrivano per induzione, non per volontà e grande intuizione politica, ma per induzione, o perché interviene la magistratura, purtroppo.

Lo dico nuovamente, presidente Oliverio, non so, se dovessi – ho provato a farlo mentalmente – fare una classifica, sarebbe drammatica. Quando si nominano delle persone che possono sbagliare l’indirizzo politico – è cronaca di un nuovo indirizzo politico di questa nuova maggioranza che ha risvolti di carattere giudiziario – penso che non si debba fare. Lo facciamo per cultura, perché se dovessi fare una classifica – tra l’altro – a memoria facendo le caselle, di chi è di centro-destra e chi è di centro-sinistra, senza conti tecnici, probabilmente ce ne sarebbero molti di più nel centro sinistra.

Quindi attenzione, quando si fa un’operazione di verità e di responsabilità, a restare sul piano politico. Concordo in pieno con il presidente Oliverio e purtroppo ci arriviamo, al di là della volontà di questa maggioranza, con l’induzione; la Calabria, da tempo, doveva dotarsi di un Piano dei trasporti che andasse su una gestione unitaria. Rispetto anche alla responsabilità, a me fa piacere che oggi Oliverio intervenga. E’ lo stesso Oliverio che da Presidente della Provincia, quando modestamente provavo ad occuparmi di trasporto servendo un Presidente, ci ha ricordato l’aeroporto della Sibaritide, insieme a un improbabile Presidente della Camera di commercio di Cosenza.

Sono contento, presidente Oliverio, di essere oggi sulla sua linea: gestione unitaria, grande management. E’ un problema anche culturale. Se potessi, un domani, dirlo anche ai consiglieri Tallini e Magno, che sono di quell’area, comprerei le quote comunali degli aeroporti. Ricordo che nella scorsa legislatura provai ad intitolare l’aeroporto di Lamezia Terme– come accade a Roma per Fiumicino che è intitolato Leonardo da Vinci – a San Francesco da Paola, e l’allora sindaco comunista si oppose dicendo: “No, è l’aeroporto di Lamezia”; forse, avrebbe voluto intitolarlo a Vladimir Luxuria. Attenzione, è l’aeroporto internazionale dei calabresi, così come sono aeroporti, scali importanti l’aeroporto di Crotone e quello di Reggio Calabria. Figuratevi se io che sono della provincia di Cosenza non avessi voluto dire alla Sibaritide “facciamo il quarto aeroporto”. In questo Piano approvato dall’Europa qualcuno di maggioranza e di minoranza ha pensato di inserire l’emendamento e ci ha aggiunto pure l’aviosuperficie di Scalea.

La verità, la responsabilità, non solo la verità. A me fa piacere, finalmente, che l’atteggiamento del presidente Oliverio, che oggi fa responsabilmente il Presidente della Regione, sia di verità e di responsabilità e che nessuno venga a dirci, come ci dicevano sui giornali all’epoca, per un fatto di pruderie, di aspetto elettoralistico, di mettere in difficoltà le maggioranze, perché è facile poi fare l’opposizione, che oggi non sento parlare più di aeroporto della Sibaritide, di aviosuperficie di Scalea, che pur stanno in quel Piano dei trasporti che piace all’Europa, quindi dico: “Bene su questa linea di tendenza, bene sul management, bene ha fatto il presidente Oliverio a mettere un Presidente di garanzia”.

Non so se abbia competenze di management, né mi occupo di vedere le procedure.

Purtroppo il consigliere Tallini sta tutti i giorni – gli dobbiamo chiedere scusa – in Tribunale, per capire quante procedure abbiamo applicato e qui, se dovessimo valutare le procedure, sarebbe un tribunale tutti i giorni. Invece no, non dobbiamo stare su questo aspetto, dobbiamo andare su un indirizzo che cambia rotta.

Quindi d’accordo, e direi di fare diventare tutti a quota regionale, per evitare che qualcuno consideri gli aeroporti una bancarella dove si deve nominare l’amico, perché un aeroporto internazionale è una cosa seria, e questi tre aeroporti, che si compongono su questa induzione di cui oggi il presidente Oliverio si fa garante – e lo ringraziamo, per questo l’astensione su questa proposta. Però, attenzione, quando poi si mette enfasi su questi provvedimenti che guardano oltre, perché le passate giunte – e chiudo nel riaffermare – non hanno avuto bisogno di una legge regionale per intervenire sugli aeroporti. Antonella Stasi – l’ho letta ieri – che si è beccata l’avviso di garanzia per Crotone assumendosi la responsabilità, da Presidente facente funzioni, non ha avuto bisogno di portare in Consiglio regionale, quando ci chiedete: “C’è un aspetto che sottolineava anche il collega Esposito?”. No, c’è stata l’assunzione di responsabilità.

L’assumiamo insieme a voi, perché – ripeto – con l’astensione vi diamo mandato a farlo, però basta sempre lezioni, Presidente. Sono rispettosissimo del suo ruolo, non farò mai l’opposizione, però quando sento “perché abbiamo pagato 1 milione e 8, abbiamo pagato 200 milioni di danni trovati” e non erano neanche soltanto i suoi. In prospettiva, diamo sempre più forza, per induzione si arriva alla gestione unitaria, rafforziamola, diamo quote, immaginiamo e un plauso per il management che lei ha nominato, perché purtroppo, quando accade uno scandalo, fa male a tutti, dispiace a tutti e, purtroppo, fa il suo corso e si deve intervenire, come è capitato anche a noi.

Penso che restituiamo al dibattito un fatto di prospettiva e non potevo non ricordare – il presidente Oliverio, ovviamente, parlava di verità e di responsabilità – che anche lui, oggi, finalmente diventa responsabile e non ci parla di centomila aeroporti, come era facile fare quando non governava la Regione e quando, giustamente, l’Enac diceva che era già assai se ci concedevano il permesso per tenerne aperti tre!

Quindi il mio è un voto di astensione ed in bocca al lupo, ovviamente, al lavoro di questa Giunta, al nuovo management, che possa fare di questi scali degli scali funzionali, che tra l’altro, come in tutte le gestioni unitarie, si può anche trovare una perdita per un anno a Crotone, recuperata poi da un grande aumento del valore degli scali internazionali di Lamezia Terme. Quando c’è una gestione unitaria, le opere strategiche stanno lì anche se stanno in perdita, come il dibattito che si è avuto in questi mesi sulla strategia o meno, sulla possibile capacità di gestione della nuova metropolitana di Cosenza e di Catanzaro.

Quindi è molto complesso, mi piace che oggi si fa un’operazione di verità e ho voluto sottolineare anche quella della responsabilità.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

 

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, le chiedo scusa, vorrei chiedere all’Aula la possibilità di trattare adesso le proposte di legge numero 252, 254 e 255, per poi di proseguire con l’ordine del giorno che – ricordo – prevede l’approvazione del bilancio del Consiglio regionale, così come già scadenzato.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta avanzata dal consigliere Romeo.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 252/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 - Norme per la tutela, governo ed uso del territorio - Legge Urbanistica della Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo all’esame della proposta di legge numero 252/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 - Norme per la tutela, governo ed uso del territorio - Legge Urbanistica della Calabria”.

Ha chiesto di intervenire l’assessore Rossi. Ne ha facoltà.

ROSSI Franco, assessore alla pianificazione territoriale ed urbanistica

Signor Presidente, signori consiglieri, la Giunta regionale ha deciso di portare piccole e significative modifiche alla legge regionale cosiddetta urbanistica, cercando di dare risposta ad una intensa richiesta da parte dei Comuni di modificare pochi e significativi punti, per dare seguito all’obiettivo prioritario di rilanciare all’adesione del principio della pianificazione a consumo di suolo zero, stabilito dall’articolo 27 quater, in piena autonomia con la direttiva d’azione dell’Unione europea e nazionale, proponendo modelli alternativi a quelli correnti, portatori di logiche e strategie di governo del territorio rispettose del patrimonio e delle identità locali.

In particolare, interveniamo su quattro articoli: 1, 2, 3 e 4.

Il primo riguarda la formazione e approvazione del piano strutturale in forma associata. Che cosa è accaduto nel tempo? Vi è stata lentezza nella procedura di redazione dei piani strutturali associati, in quanto, nel tempo, sono nati una serie di contrasti tra i Comuni associati per la redazione del piano urbanistico. Quindi, la legge non fa altro che consentire ai Comuni che non sono più in accordo con gli obiettivi della pianificazione associata, di dissociarsi e di continuare la procedura, anche autonomamente.

Introduciamo, inoltre, una previsione che rimuove un ostacolo alla sospensione della procedura di redazione dello strumento urbanistico associato. Le somme a disposizione per il finanziamento della redazione del piano strutturale associato non potevano essere divise fra i singoli Comuni; questa previsione di legge consente di ridistribuire, in forma proporzionale alla popolazione, le somme assegnate alla redazione degli strumenti urbanistici dei piani strutturali associati ai singoli Comuni.

Per quanto riguarda l’articolo 2, è apparso opportuno non limitare, mediante un termine di scadenza, l’adesione alla procedura semplificata riservata ai piccoli Comuni.

Come ricorderete, la procedura per la redazione degli strumenti urbanistici, per la pianificazione a consumo di suolo zero, riguardava i piccoli e i grandi Comuni e dava delle date, il 31 dicembre 2016 e il 30 giugno 2017, per la validità dei piani.

Abbiamo pensato che questo termine potesse essere abolito sia per l’adesione sia per la redazione degli strumenti urbanistici, in quanto si possono riaprire i termini per tutti i Comuni che non hanno avuto possibilità di aderire. Sostanzialmente, si va ad abolire il termine per la redazione dei piani strutturali.

Quindi, aboliamo sia il termine del 31 dicembre 2016 sia il termine del 30 giugno 2017.

Il terzo punto riguarda i termini di approvazione dei piani strutturali comunali.

E’ stata introdotta la previsione dei casi di fusione dei Comuni. Ricordate? C’è un grande fermento su questo.

La fusione dei Comuni, rispetto alla redazione degli strumenti urbanistici, pone una serie di interrogativi e di dubbi. In particolare, si stabilisce, attraverso quest’articolato, che quando i Comuni decidono di associarsi e fare una fusione, il piano strutturale diventa unico, quindi anche se hanno avviato la redazione di singoli strumenti urbanistici, devono comunque riconfigurarli per la redazione di un unico piano diventando un unico Comune.

Quindi, sostanzialmente, sono piccole modifiche che possono consentire la ripresa di una politica importante che questa Regione ha messo in essere, il consumo di suolo zero, abolendo le date che ostacolavano la ripresa dell’attività e dando risposte concrete alle questioni aperte. Quando i Comuni si fondono, si va a costituire un nuovo soggetto l’associazione dei Comuni che dà la libertà, ai Comuni associati, di riprendere il percorso, in quanto le condizioni vengono modificate.

Quindi, quattro piccole modifiche per riprendere e portare a compimento una politica importante di questa amministrazione e questa Regione: l’occupazione di suolo zero.

PRESIDENTE

Ringraziamo l’assessore per il contributo. Se non ci sono interventi, passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 4.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 5.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 6.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

 

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Proposta di legge numero 254/10^ di iniziativa del consigliere Romeo, recante: “Modifiche all'articolo 39 della legge regionale n. 47 del 23 dicembre 2011 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012)”

PRESIDENTE

Passiamo all’altro punto all’ordine del giorno, la proposta di legge numero 254/10^ di iniziativa del consigliere Romeo, recante: “Modifiche all'articolo 39 della legge regionale n. 47 del 23 dicembre 2011 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012)”.

La parola al consigliere Romeo per l’illustrazione del provvedimento.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico), relatore

La legge regionale numero 36 del 2008 è il programma più complesso in materia di edilizia sociale che la Regione Calabria si sia trovata a gestire nell’ultimo decennio.

Il bando si articola in sei graduatorie: due sono destinate alle imprese, una per alloggi in locazione e una per alloggi in vendita; due alle cooperative, anche qui una per locazione e una per vendita; una ai Comuni ed una alle Aterp, solo per locazione; una alle università, solo per locazione.

Complessivamente sulle sei graduatorie, allo stato attuale, risultano attivi un centinaio di interventi, per un totale di circa 150 milioni di euro.

Il mutamento delle condizioni economiche nel Paese ha provocato notevoli problemi all’attuazione del programma, riconducibili in particolare alla difficoltà di trovare acquirenti nelle classi meno abbienti, alla luce della quasi impossibilità di ottenere mutui dagli istituti bancari. Ciò ha comportato considerevoli ritardi attuativi, in particolare sugli interventi che prevedevano la vendita degli alloggi.

Numerose sono state le richieste formali e non da parte dei soggetti attuatori di poter rimodulare gli interventi, cambiandone la tipologia da proprietà a locazione, nonché le richieste di proroga del termine per l’ultimazione dei lavori.

Al fine di evitare di lasciare numerose opere incompiute sul territorio, con la presente proposta si intende consentire la variazione di tipologia per adeguare gli interventi alle mutate esigenze abitative intervenute nel frattempo. La possibilità è concessa solo agli interventi che abbiano raggiunto almeno il 35 per cento dei lavori, percentuale che, da disciplinare tecnico, coincide con l’erogazione del 70 per cento del contributo al beneficiario finale.

Sono, inoltre, definiti, per garantire parità di accesso a tutti gli operatori coinvolti, i termini per la proposizione di domande di rimodulazione e delocalizzazione, nonché i termini per l’ultimazione dei lavori.

La presente proposta di legge non comporta spese a carico del bilancio, pertanto non è necessario esplicitare i criteri di quantificazione degli oneri finanziari, in quanto opera su finanziamenti già concessi, senza introdurre la possibilità di incrementi di spesa.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Favorevole. Passiamo, pertanto, all’esame dell’articolato.

 

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

 

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Proposta di legge numero 255/10^ di iniziativa del consigliere Romeo, recante: “Avvio delle attività dell'Agenzia Regionale di cui all'articolo 7 della legge regionale 17 agosto 2009, n. 24”

PRESIDENTE

Passiamo all’altro punto all’ordine del giorno, la proposta di legge numero 255/10^ di iniziativa del consigliere Romeo, recante: “Avvio delle attività dell'Agenzia Regionale di cui all'articolo 7 della legge regionale 17 agosto 2009, n. 24”.

La parola al consigliere Romeo per l’illustrazione del provvedimento.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico), relatore

La Regione, nell’ambito delle proprie finalità, adotta gli strumenti necessari a promuovere, rafforzare e diffondere la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica ed istituzionale per lo sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività culturali, economiche e sociali della regione medesima.

Al fine del raggiungimento delle suindicate finalità in conformità alle disposizioni contenute all’articolo 2 della legge regionale 17 agosto 2009, numero 24, la Regione favorisce l’attrazione di imprese innovative nazionali ed estere che realizzano investimenti con ricadute positive in termini di qualificazione, innovazione ed occupazione sul territorio regionale e persegue gli obiettivi di contribuire alla promozione, allo sviluppo ed alla diffusione della ricerca scientifica e dell’applicazione tecnologica nei campi del sapere, di promuovere il sistema della ricerca regionale, di valorizzare la presenza di poli di innovazione ed infrastrutture di ricerca pubblica e privata ai fini dell’attrazione di imprese innovative e creativa, di servizi avanzati e talenti.

Di conseguenza l’effettivo avvio dell’attività dell’Agenzia per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica può favorire migliori condizioni per l’innovazione e la ricerca, stimolare gli investimenti nel settore, aumentare la capacità di innovazione, ricerca e sviluppo delle imprese. E’ allegata la relazione economica e finanziaria.

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola, pertanto, chiedo il parere della Giunta regionale. Favorevole.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 173/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2016, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 e al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale”

PRESIDENTE

Siamo adesso alla proposta di provvedimento amministrativo numero 173/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2016, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del D. Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 e al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale”.

La parola al relatore del provvedimento, consigliere Neri.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti), relatore

Con il presente provvedimento il Consiglio regionale è chiamato ad approvare il riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2016 del Consiglio regionale e le conseguenti variazioni del bilancio di previsione.

Dall’attività di riaccertamento dei residui attivi e passivi effettuati dagli uffici competenti del Consiglio regionale è risultato che al termine dell’esercizio 2016 l’ammontare dei residui attivi è pari ad euro 24 milioni 729 mila; l’ammontare dei residui passivi è pari ad euro 12 milioni 441 mila; la consistenza finale del fondo pluriennale vincolato da iscrivere nelle entrate di bilancio dell’esercizio 2017 è pari a euro 4 milioni 683 mila.

Le risultanze del presente provvedimento sono inserite nel rendiconto del Consiglio regionale relativo all’esercizio 2016. Con il presente provvedimento sono, infine, approvate le variazioni di bilancio di previsione 2017-2019 necessarie per l’adeguamento delle previsioni di competenza e di cassa delle risultanze dell’accertamento dei residui attivi e passivi.

Sul presente provvedimento il Collegio dei Revisori dei conti con il verbale numero 157 del 23.5.2017 ha espresso parere favorevole.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola, prendiamo atto del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei conti sul provvedimento e pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 173/10^.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 174/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Approvazione variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale”

PRESIDENTE

Siamo adesso alla proposta di provvedimento amministrativo numero 174/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Approvazione variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale”.

La parola al relatore del provvedimento, consigliere Neri.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti), relatore

Con questo provvedimento, Presidente, il Consiglio regionale è chiamato ad approvare le variazioni al bilancio del Consiglio per gli esercizi 2017-2019 già approvati da codesto Ufficio di Presidenza con deliberazione numero 34 del 29 maggio 2017.

Con tali variazioni la spesa del Consiglio regionale viene rimodulata tra diversi macro-aggregati garantendo il rispetto degli equilibri di bilancio di previsione per il triennio 2017/2019. Successivamente all’approvazione del presente provvedimento saranno oggetto di variazione anche il documento tecnico di accompagnamento ed i bilancio gestionale per gli esercizi 2017-2019.

Sul presente provvedimento il Collegio dei Revisori dei conti con verbale numero 164 del 26 giugno 2017 ha espresso parere favorevole.

PRESIDENTE

Prendiamo atto del parere espresso dal Collegio dei Revisori dei conti. Non essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Scalzo. Ne ha facoltà.

SCALZO Antonio (Partito Democratico)

Presidente, grazie. Volevo porre all’attenzione dell’Aula l’inserimento di un ordine del giorno su un problema che non riguarda il trasporto aereo ma il trasporto su ferro. In particolare, la tratta Cosenza-Lamezia-Terme-Reggio Calabria.

La illustrerò successivamente ed adesso chiedo che venga inserito all’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno, come richiesto dal consigliere Scalzo.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 178/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2016 e della relazione sulla gestione”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 178/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2016 e della relazione sulla gestione”.

La parola al relatore del provvedimento, consigliere Neri.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti), relatore

In questo provvedimento il Consiglio regionale, Presidente, è chiamato ad approvare il rendiconto dell’esercizio finanziario 2016 del Consiglio regionale della Calabria già approvato da codesto ufficio con deliberazione numero 33 del 29 maggio 2017.

Il rendiconto per l’esercizio 2016 è stato predisposto ed elaborato nel rispetto della normativa vigente che regola la contabilità regionale in coerenza con la recente normativa in materia di armonizzazione degli schemi di bilancio pubblici.

In particolare nell’esercizio 2016 è stata adottata la contabilità economico-patrimoniale che ha consentito la redazione dello stato patrimoniale e del conto economico del Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale anche nell’anno 2016 ha rispettato i limiti riguardanti la spesa per il personale nonché i vincoli di finanza pubblica relativi alla spesa per studi, consulenze, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza, sponsorizzazioni, nonché acquisto di mobili e arredi, autovetture, spese per missioni e formazione del personale.

L’avanzo di amministrazione alla data del 31 dicembre 2016 è risultato pari a 14 milioni 759 mila e risulta così essere ripartito: avanzo vincolato 578 mila euro; avanzo accantonato 7 milioni; avanzo destinato agli investimenti 597 mila euro; avanzo libero 6 milioni 282 mila.

Nell’avanzo vincolato sono confluite le somme conferite dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni al Corecom per lo svolgimento delle funzioni ad esso delegate nonché le somme previste in bilancio per le spese dei gruppi consiliari non spese al termine dell’esercizio 2016.

La quota di avanzo accantonato è costituita dagli accantonamenti per le passività potenziali derivanti dal rischio di soccombenza per il contenzioso legale esistente a fine esercizio nonché per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio.

Le quote accantonate dal risultato di amministrazione sono utilizzabili solo a seguito del verificarsi dei rischi per i quali sono stati accantonati.

E’ stata inoltre accantonata la quota di avanzo relativa all’esercizio 2015 destinata agli investimenti. La quota libera del risultato di amministrazione può essere utilizzata dopo l’approvazione del rendiconto e la verifica degli equilibri di bilancio per le finalità previste dalla legge.

Anche su questo provvedimento il Collegio dei Revisori dei conti ha espresso parere favorevole con proprio verbale numero 163 del 26 giugno 2017.

PRESIDENTE

Prendiamo atto del parere espresso dal Collegio dei Revisori dei conti. Non essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 185/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la semplificazione e la celerità dell'azione amministrativa - Modifiche alla legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 (Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso)” - seguito

PRESIDENTE

Torniamo alla proposta di legge numero 185/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la semplificazione e la celerità dell'azione amministrativa - Modifiche alla legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 (Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso)”.

La proposta di legge è stata già illustrata dal consigliere Sergio. C’è stato anche un intervento della consigliera Ferro che ha emendato un articolo, di concerto con la Giunta regionale.

Non essendoci, pertanto, altre richieste di parola passiamo all’esame del provvedimento articolo per articolo.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 4.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 5.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 6.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 7.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 8.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 9.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 10.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 11.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 12.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 13.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 14.

 

(E’ approvato)

 

All’articolo 15 è stato presentato un emendamento, protocollo numero 27455, a firma del consigliere Sergio che l’aveva già illustrato durante la relazione e di cui do lettura: “All’inizio del comma 2, capoverso art. 15 (Segnalazione di inizio attività – Silenzio assenso), comma 1, art. 15 (Modifica art. 15) del disegno di legge n. 185/10^, le parole <Salva l’applicazione> sono sostituite dalle seguenti <Fatta salva sia l’applicazione delle disposizioni in materia di semplificazione dell’azione amministrativa volte a prevedere specifiche forme di silenzio assenso per privati e imprese, sia l’applicazione>”.

Pongo in votazione l’emendamento.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 15 per come emendato.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 16.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 17.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 18.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 19.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 20.

 

(E’ approvato)

 

All’articolo 21 è stato presentato emendamento, a firma della consigliera Wanda Ferro, protocollo numero 28091, che recita: “La lettera a) del comma 1 dell’art. 21 della P.L. n. 185/10^ è eliminata”.

Prego, consigliera Ferro.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

L’emendamento propone di abolire la modifica che riguardava l’articolo 23, dove era stata eliminata la pubblicazione. La lettera a) del comma 1 dell’articolo 21 sui livelli essenziali di assistenza della legge numero 185/10^ viene eliminata, se ovviamente l’Assemblea decide.

 

PRESIDENTE

Parere della Giunta regionale?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole, Presidente.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento all’articolo 21.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 21, per come emendato.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 22.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 23.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 24.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 25.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 26.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 27.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 28.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 29.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 30.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 31.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 32.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 33.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 34.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 35.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 36.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 37.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 38.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 39.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso, per come emendata, e con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 167/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2015 – Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 167/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2015 – Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”.

La parola al relatore del provvedimento, consigliere Battaglia.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Presidente, come fatto in precedenza, se il vicepresidente Viscomi è d’accordo, proporrei all’Aula di dare per lette le relazioni relative ai punti numeri 15, 16, 17 e 18 all’ordine del giorno che, sostanzialmente, ricalcano quando precedentemente fatto e riguardano l’approvazione dei rendiconti dell’esercizio di Arcea, dell’Aterp di Vibo Valentia, dell’Aterp di Cosenza e dell’Aterp di Reggio Calabria. Quindi, e, se il parere della Giunta è favorevole, potremmo andare avanti.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Favorevole.

Non essendoci altre richieste di parola, pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 170/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Vibo Valentia”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 170/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Vibo Valentia”.

Il provvedimento è già stato illustrato nei precedenti punti e, pertanto, diamo per buona la relazione anche per la Giunta.

Non essendoci altre richieste di parola, pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 171/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Cosenza”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 171/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Cosenza”.

Anche per questo provvedimento vale la relazione fatta prima dal relatore, consigliere Battaglia e, analogamente, per la Giunta.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Intervengo soltanto alla fine dell’approvazione dei rendiconti dei diversi enti sui quali ci siamo astenuti in Commissione ed anche in Consiglio regionale, ribadendo che è un fatto di responsabilità; non soltanto in questa legislatura ma anche nelle altre si è dovuto dar corso all’approvazione dei rendiconti delle diverse società partecipate e agenzie a partire, addirittura, dal 2002.

E’ stato registrato il nostro voto di astensione ma non avendolo dichiarato lo faccio adesso.

PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di parola, pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 172/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 172/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Reggio Calabria”.

Anche per questo provvedimento vale la relazione fatta prima dal relatore, consigliere Battaglia e, analogamente, per la Giunta.

Non essendoci altre richieste di parola, pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 248/10^ di iniziativa del consigliere Graziano, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) e lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 248/10^ di iniziativa del consigliere Graziano, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) e lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”.

La parola al relatore, consigliere Battaglia, per svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Presidente, oggetto della presente proposta di legge è il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale, riportati nella tabella 1 della proposta, ai sensi dell’articolo 73, comma 1 lettere a) ed e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126.

Con il presente disegno di legge si intende dare attuazione a quanto espressamente previsto dal legislatore nazionale in ordine al procedimento necessario al riconoscimento della legittimità di due debiti fuori bilancio, maturati dal Consiglio regionale e derivanti da una sentenza definitiva di condanna e dall’acquisizione di un servizio in assenza del preventivo impegno di spesa.

Tali debiti fuori bilancio sono stati già riconosciuti dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale con le deliberazioni numero 29 e 30 del 29 maggio 2017. L’istruttoria delle fattispecie oggetto del riconoscimento è stata curata dai competenti uffici del Consiglio regionale che hanno proceduto a fornire tutti gli estremi e gli elementi utili al riconoscimento dei debiti.

Il dirigente del settore bilancio e ragioneria ha individuato le risorse indispensabili alla copertura necessaria ed indefettibile, onde poter procedere alla sottoposizione del disegno di legge al Consiglio regionale in ossequio alla disciplina normativa prevista dal citato articolo 73.

Il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio - che vengono sottoposti al Consiglio regionale con la presente proposta di legge - comporta oneri finanziari per un importo complessivo di 36 mila 114 euro. La copertura finanziaria dei debiti oggetto del riconoscimento è data dal prelevamento dal fondo per rischi di soccombenza spese legali, transazioni e debiti fuori bilancio.

I competenti uffici del Consiglio regionale provvederanno all’impegno ed alla liquidazione della spesa in favore degli aventi diritto. Sulla proposta di legge in oggetto sono stati espressi i pareri favorevoli da parte del Collegio dei revisori dei conti, con il verbale numero 162 del 19 giugno 2017, e dalla seconda Commissione consiliare nella seduta del 23 giugno 2017.

Pertanto, il provvedimento è sottoposto all’esame dell’Aula.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola, passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Legge regionale numero 39/1995 – Nomine di competenza del Consiglio regionale come da elenco allegato

PRESIDENTE

Passiamo ora al successivo punto all’ordine del giorno che riguarda la legge regionale numero 39/1995 – Nomine di competenza del Consiglio regionale come da elenco allegato.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, chiedo scusa. Chiedo un rinvio della trattazione.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di rinvio del punto alla prossima seduta del Consiglio regionale, così come richiesto dal consigliere Romeo.

 

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 36 di iniziativa del consigliere Morrone “Su una proposta di encomio alla Motovedetta CP 265, unità del corpo della Capitanerie di Porto dislocata nel porto di Vibo Valentia Marina”

PRESIDENTE

Passiamo adesso all’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Morrone “Su una proposta di encomio alla Motovedetta CP 265, unità del corpo della Capitanerie di Porto dislocata nel porto di Vibo Valentia Marina” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale - premesso che:

la Motovedetta CP 265 è un’Unità del Corpo delle Capitanerie di Porto dislocata nel Porto di Vibo Valentia Marina ed è stata impiegata svariate volte nell’attività finalizzata al controllo dei flussi migratori nel Canale di Sicilia;

l’equipaggio è composto come di seguito:

1° M.llo Paolo Fedele (Comandante) matr. 72VM0754/SP

C° l^cl. NP Carlo Abate matr. 02RNM139/SP

C° 2^cl.NP/MS Giuseppe Leo matr. 09RNM021/SP

C°3^cl. NP/MS Giuseppe Alampi matr. 085VP009/SP

2°C°NP/TC Francesco Francica matr.76VM0439/SP

SGT-NP/PN Giorgio Ranieli matr.79VM0427/SP

SC. l^cl."se" Mario GODINO matr. 73VM0360/SP

SC- 1^cl. Luca De Lio matr. 81VM0162/SP

SC 3^cl. Antonio Cuppari matr. 065VP128/SP

l’unità in argomento è stata schierata, nel corso di numerose missioni, afferenti tanto alla salvaguardia della vita umana in mare, in occasione dei ben noti eventi connessi all’immigrazione irregolare proveniente dal Nord Africa, quanto al controllo delle acque territoriali, prestando particolare attenzione al fenomeno della pesca illecita in acque nazionali da parte di unità battenti bandiera estera;

nel corso del proprio impiego presso Lampedusa, l’equipaggio ed il Comandante della M/V CP 265 si sono particolarmente distinti per impegno e professionalità, riuscendo a conseguire risultati di indubbio rilievo e portando a termine con successo svariate missioni assegnate, operando peraltro in un contesto impegnativo e logorante come quello lampedusano. In particolare, quale mero elemento significativo a supporto di quanto sopra evidenziato, si riferisce che il personale della Motovedetta in questione si è particolarmente distinto:

Evento del 3 Febbraio 2017

“Soccorso barcone migranti”

Operando in concorso con altre Unità del Corpo, ha prestato soccorso, unitamente alle Motovedette classe 300 di Lampedusa, a 450 (quattrocento) migranti a circa 40 miglia dalle coste libiche e provvedendo ad effettuare lo sbarco in sicurezza presso il porto di Lampedusa per l’accoglienza e l’assistenza sanitaria del caso.

Evento del 17 Febbraio 2017

“Soccorso barcone migranti ed attività investigativa”

Soccorso unitamente alla Motovedetta CP 306 di un barcone recante 35 (trentacinque) nel mare di Sicilia e successivo trasferimento presso il porto di Lampedusa per l’accoglienza e l’assistenza sanitaria del caso.

Durante il trasferimento per il porto di Lampedusa, l’equipaggio della CP 265 dava corso ad un’attività investigativa finalizzata ad individuare i presunti scafisti, al fine di riferire il tutto alle Autorità presenti allo sbarco.

I migranti imbarcati fornivano la disponibilità a segnalare i presunti conducenti del mezzo soccorso (3 persone) e, da delazioni confidenziali, si apprendeva che i presunti scafisti erano rimasti sulla CP 306.

Si conveniva con i migranti collaboratori, che prima dello sbarco degli stessi nel porto di Lampedusa avrebbero mostrato con discrezione chi fossero i presunti scafisti, atteso il fatto che i siffatti sarebbero sbarcati sul molo Favaloro prima dei migranti trasportati dalla CP 265.

Giunti in porto, con la massima discrezione venivano forniti dai migranti collaboratori le indicazioni sui presunti conducenti del barcone, al riguardo venivano effettuate delle foto eloquenti che raffigurano i tre (3) possibili scafisti e redatta apposita relazione di servizio su richiesta del Comandante della 7^ Squadriglia Guardia Costiera per i successivi adempimenti.

Evento del 18 Febbraio 2017

“Intervento di ripristino galleggiabilità unità sottoposta a sequestro penale nel porto di Lampedusa”

Nel primo pomeriggio, a seguito di richiesta telefonica di intervento da parte del personale della Settima Squadriglia, in merito ad un copioso imbarco di acqua nell’imbarcazione utilizzata il giorno precedente dai migranti e soccorsa dalle Motovedette del Corpo Motovedette, ormeggiata alla radice del Molo Favaloro, l’equipaggio della Motovedetta CP 265 predisponeva tutti gli interventi necessari a scongiurare un eventuale affondamento della siffatta imbarcazione, predisponendo una barellabile, che permetteva l’evacuazione dell’acqua ed il successivo ripristino della parte (tubazione sala macchine) dalla quale faceva ingresso l’acqua di mare.

Evento del 21 Febbraio 2017

“Attività di Vigilanza e Contrasto alla pesca illegale di motopesca stranieri”

Relativamente alle attività di polizia marittima condotte nel corso delle uscite a mare per pattugliamento, l’unità in questione è stata impiegata per il controllo ed il contrasto alla pesca illegale effettuata dalle unità battenti bandiera extra-comunitaria nelle acque territoriali italiane. In particolare, la notte del 21 febbraio u.s. la Motovedetta CP 265 ha intercettato il M/P Adel, battente bandiera tunisina, in attività di pesca illecita a poche miglia dall’isolotto di Lampione. In tale occasione, seppur operando in un contesto di non facile gestione, l’intervento della Motovedetta ha scongiurato l’illecita attività di pesca, determinando con il suo intervento la fuga del motopesca tunisino che, impaurito, ha salpato rapidamente la rete e si è diretto alla massima velocità al di fuori delle acque territoriali italiane, scortato dalla CP 265.

I rapporti di sorveglianza e i rilievi fotografici e video, sono stati inoltrati alla Comando Generale al fine di attivare le discendenti azioni ai sensi della normativa comunitaria in materia di pesca INN.

Gli eventi sopra riassunti, hanno trovato risalto mediatico regionale e nazionale, dell’Amministrazione Comunale di Lampedusa e compiacimento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Inoltre, la 7^ Squadriglia Guardia Costiera di Lampedusa, per l’apporto fornito da parte dell’equipaggio della Motovedetta CP 265 unità in questione, dimostratosi peraltro pienamente all’altezza della situazione in tutte le altre occasioni che, per brevità di narrazione, si omette di enunciare, ha inoltrato richiesta alla Direzione Marittima di Reggio Calabria, finanche valutare la possibilità di tributare un riconoscimento ad ogni componente dell’equipaggio visto l’esemplare comportamento nell’adempimento dei propri doveri, la grande professionalità e pronta disponibilità dimostrata dai suddetto personale in tutte le attività della Settima Squadriglia, rimarcando il proprio compiacimento per l’opera svolta ed esprimendo il proprio auspicio di poter avere nuovamente l’Unità ed il suo esemplare equipaggio alle proprie temporanee dipendenze.

Considerato che la Motovedetta CP 265 di Vìbo Valentia Marina ed il suo equipaggio, vista l’ampia professionalità dimostrala ed i brillanti risultati raggiunti, in ordine anzitutto al soccorso di centinaia di migranti nel Canale di Sicilia, ha fornito lustro alla Regione Calabria, sede di appartenenza della Motovedetta -

impegna

il Consiglio regionale della Calabria nella persona dell’Ill.mo presidente Irto, a consegnare una targa encomio alla Motovedetta CP265.”

Prego, consigliere Morrone.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

L’ordine del giorno si illustra da sé.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno unificato degli ordini del giorno di iniziativa dei consiglieri Bova e Sergio: “Per fermare la ratifica del trattato CETA sul libero scambio tra Canada ed Unione Europea”

PRESIDENTE

Siamo all’ordine del giorno unificato degli ordini del giorno di iniziativa dei consiglieri Bova e Sergio: “Per fermare la ratifica del trattato CETA sul libero scambio tra Canada ed Unione Europea”.

Do lettura del testo dell’ordine del giorno numero 37 presentato dal consigliere Bova: “Il Consiglio regionale - premesso che:

il Canada è il 12° partner commerciale più importante dell'Unione europea. L'Unione europea è, per il Canada, il secondo partner commerciale dopo gli Stati Uniti e rappresenta quasi il 10% del suo commercio estero. Il volume degli scambi di merci tra Unione europea e Canada raggiunge quasi 60 miliardi di euro l'anno;

il 15 febbraio 2017 il Parlamento europeo ha dato il proprio consenso alla conclusione del Comprehensive Economie and Trade Agreement (CETA), Accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada - firmato il 30 ottobre 2016 - che prevede l'abolizione della maggior parte dei dazi doganali tra le Parti;

il CETA si pone come obiettivi fondamentali: procedere alla progressiva liberalizzazione degli scambi assicurando alle merci dell'altra Parte il trattamento disposto a livello nazionale; avviare un'attività di riduzione o soppressione reciproca dei dazi doganali sulle merci originarie dell'altra Parte; assicurare l'astensione dall'adozione o dal mantenimento in vigore di divieti o restrizioni all'importazione merci dell'altra Parte o all'esportazione alla vendita per l'esportazione di merci destinate al territorio dell'altra Parte;

all'entrata in vigore dell'Accordo è previsto l'annullamento di circa il 98% di tutte, le tariffe dell'Unione europea, ma, d'altra parte, la cooperazione regolamentare conduce alla graduale eliminazione delle regole che, nei diversi settori della sanità pubblica, della sicurezza degli alimenti, della protezione dei consumatori e dell'ambiente, possono essere ritenuti di ostacolo alla libertà del commercio;

il CETA è un accordo a natura mista per la cui entrata in vigore è necessaria la ratifica da parte di ciascuno Stato membro secondo le rispettive disposizioni nazionali;

nel nostro ordinamento, la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica il compito di ratificare i trattati internazionali e, nei casi espressamente previsti dall'articolo 80, previa autorizzazione delle Camere;

con decisione (UE) 2017/38 del Consiglio del 28 ottobre 2016 è stata prevista la possibilità di applicazione provvisoria dell'Accordo;

in un momento di grave crisi in cui il nostro Paese è alla ricerca di azioni e risorse per il rilancio dell'economia e della crescita occupazionale, il made in Italy, in particolare, quello agroalimentare, è universalmente riconosciuto come straordinaria leva competitiva "ad alto valore aggiunto" per la crescita del Paese.

l'agroalimentare made in Italy rappresenta una voce importante che contribuisce alla coesione sociale, attraverso lo sviluppo di occasioni ed il miglioramento delle condizioni di lavoro;

il CETA, come tutti gli accordi commerciali di ultima generazione, prevede di realizzare i maggiori vantaggi per gli attori commerciali delle due Parti;

nel contesto descritto, a fronte dei presunti benefici attesi, il CETA introduce sostanzialmente un meccanismo di acritica deregolamentazione degli scambi e degli investimenti che non giova alla causa del libero commercio e pregiudica in modo significativo la competitività e l'identità del sistema agricolo nazionale;

i vantaggi in termini di crescita degli scambi e dell'occupazione conseguenti all'applicazione dell'Accordo risultano, in realtà dubbi o assai limitati e non tali da giustificare i rischi insiti nell'Accordo sottoposto alla ratifica degli Stati membri;

sebbene gli accordi di libero scambio dovrebbero essere effettivamente posti al servizio di obiettivi più vasti quali l'occupazione, i diritti umani, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile, rispetto all'impatto del Trattato non è stata realizzata (o quantomeno pubblicata) alcuna preventiva valutazione condivisa con le due Camere, portatori d'interesse e cittadini ed è mancata la trasparenza dei negoziati a partire da una definizione dei mandati affidati ai negoziatori;

il CETA non soddisfa i fondamentali obiettivi ed esigenze di trasparenza;

sulla base dello strumento interpretativo comune, sull'Accordo è previsto che il CETA non indebolirà le norme e le regolamentazioni rispettive concernenti la sicurezza degli alimenti, la sicurezza dei prodotti, la protezione dei consumatori, la salute, l'ambiente o la protezione del lavoro, ma nell'Accordo e nello strumento interpretativo, tuttavia, non sono indicate le modalità pratiche con cui gli Stati potranno continuare a legiferare senza interferire con la materia Politica commerciale comune;

il CETA conduce ad un sistema di competizione selvaggia e senza limiti;

con l'eliminazione dei dazi si crea un uniforme piano di scambio ed una comune piattaforma di competizione transatlantica, tra le imprese agricole europee e nordamericane, in cui queste ultime risultano avvantaggiate dalla enorme dimensione industriale e dalla completa asimmetria regolatoria che consente alle stesse di beneficiare di significative economie di scala e di ridotti costi di produzione conseguenti ai bassi standard produttivi e di sicurezza normativamente imposti;

nel CETA manca il riferimento alla portata vincolante del principio di precauzione che, in Europa, impone una condotta cautelativa nelle decisioni che riguardano questioni scientificamente controverse circa i possibili impatti sulla salute o sull'ambiente. Il Trattato, infatti, non contiene alcuna disposizione volta a garantire il rispetto del principio di precauzione e su quasi 1600 pagine di un accordo che incide in molti settori legati all'ambiente e contiene un capitolo sul "commercio e ambiente" e stabilisce una Commissione competente per tali questioni, non c'è neppure un riferimento al principio di precauzione e, anzi, ci sono delle previsioni che ne limitano o contraddicono l'applicazione. Nel Trattato, in particolare, si fa riferimento al principio di precauzione nell'accezione proposta dall'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), che condiziona l'adozione di eventuali misure restrittive ad evidenze scientifiche circa l'esistenza di un rischio ambientale o sanitario ed alla dimostrazione che non si determini una restrizione del commercio internazionale. Il Canada, d'altra parte, seppure formalmente rispetti il principio di precauzione, non lo ritiene vincolante sul piano commerciale (vale la pena di ricordare la posizione italiana no ogm);

il Trattato conferisce ad organismi estranei agli ordinamenti giuridici nazionali il potere di influenzare direttamente le norme e le politiche nazionali;

nel CETA non vi è nessuna clausola che comprenda il tema dei diritti dei lavoratori;

il CETA include l'Investment Court System (ICS), un sistema di risoluzione delle controversie sugli investimenti che permette alle imprese di citare in giudizio gli Stati e l'Unione europea dinnanzi a una corte arbitrale;

il sistema di risoluzione delle controversie a beneficio degli "investitori del Canada" contro gli Stati membri e l'Unione europea influenza le condizioni essenziali per l'esercizio della sovranità nazionale, il principio di uguaglianza ed il principio di indipendenza e di imparzialità dei giudici;

-con riferimento al settore agricolo, con il CETA il Canada eliminerà i dazi per il 90% dei prodotti agricoli al momento dell'entrata in vigore dell'accordo e per il 91 , 7% dopo una transizione di sette anni. L'Unione europea, d'altra parte, eliminerà il 92 , 2% dei dazi agricoli all'entrata in vigore dell'accordo ed il 93 , 8% dopo sette anni;

i vantaggi derivanti dall'Accordo sono apparenti, considerando, ad esempio, che l'Italia importa dal Canada 1 , 2 milioni di tonnellate di grano duro ed esporta in Canada circa 23.000 tonnellate di pasta soltanto, vale a dire circa l'1 , 4% delle esportazioni mondiali di pasta che ammontano ad oltre 1 milione e seicentomila tonnellate l'anno;

l'abbattimento istantaneo e quasi totale dei dazi attiva, inoltre, significativi flussi di importazione competitiva sotto il profilo dei prezzi, ma con scarsi standards qualitativi e di sicurezza, a fronte della mancanza di un sistema di regole che tuteli i consumatori e che assicuri evidenza e trasparenza sull'origine delle materie prime;

il CETA semplifica e vanifica il complesso sistema di regole di produzione, di protezione della qualità e dell'ambiente vigente a livello comunitario e nazionale, rispondendo all'unico criterio cogente della facilitazione commerciale ed affidando valutazioni e giudizi di conformità e responsabilità, in modo permanente, a più di una decina di Commissioni apposite create dal Trattato e sottratte allo scrutinio giurisdizionale, tecnico e parlamentare, sia di livello comunitario, sia nazionale.

Sul fronte dell'export agroalimentare, all'Italia sono riconosciute appena 41 indicazioni geografiche a fronte di 291 Dop e Igp registrate; con la conseguente rinuncia alla tutela delle restanti 250 ed impatti gravissimi sul piano della perdita della qualità del nostro made in Italy;

la tutela delle indicazioni geografiche riconosciute non impedisce l'uso on Canada di indicazioni analoghe, per coloro che abbiano già registrato o usato commercialmente tale indicazione (sono compresi nell'eccezione formaggi, carni fresche e congelate e carni stagionate). In sostanza, si potrà continuare a vendere "prosciutto di Parma" canadese, in coesistenza con quello DOP italiano.

Contemporaneamente, il CETA consente le "volgarizzazioni" legate ai nomi dei prodotti tipici dell'italian sounding (ad esempio, il Parmesan) e la convivenza sul mercato con le denominazioni autentiche dei nostri prodotti. La combinazione del principio della «fabbricazione sufficiente» con il criterio del codice doganale, inoltre, rende, di fatto, impossibile l'evidenza dell'origine del prodotto;

per alcuni prodotti (asiago, fontina, gorgonzola) è consentito in Canada l'uso degli stessi termini, accompagnato con "genere", "tipo", "stile" e da una indicazione visibile e tangibile dell'origine del prodotto, fatto salvo il caso dei prodotti immessi sul mercato prima del 18 ottobre 2013, che possono essere commercializzati senza alcuna indicazione;

il CETA introduce l'applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie e fitosanitarie che consente di ottenere il mutuo riconoscimento di un prodotto e che, quindi, permetterà ai prodotti canadesi di non sottostare a nuovi controlli nei Paesi in cui verranno venduti, dimostrandone l'equivalenza con quelli commercializzati dalla controparte. Tale meccanismo risulta molto rischioso per la salute e per i consumatori, considerando che in Canada sono impiegate un numero rilevante di sostanze attive vietate in Unione europea, tra cui, a titolo di esempio, il glifosato in fase di pre-raccolta del grano, proibito in Italia. Inoltre, in Canada vi è un diffuso impiego di ormoni negli allevamenti, non consentito in Italia;

il CETA introduce un sistema di cooperazione regolatoria che potrebbe portare Governi ed imprese a sindacare direttamente in ambito arbitrale qualsiasi misura che leda la "libera concorrenza". Un sistema, tra l'altro, che investe anche il tema degli Ogm con ripercussioni inevitabili sul "principio di precauzione";

l'Unione Europea e i suoi partner dovrebbero orientarsi verso politiche commerciali multilaterali e bilaterali al servizio dell'interesse generale, della qualità dello sviluppo, della cooperazione tra paesi e aree regionali -

impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad intraprendere iniziative per sollecitare il Parlamento ed il Governo ad impedire l'entrata in vigore nel nostro Paese del Trattato CETA, arrestando il processo di ratifica dell'Accordo in Italia ed adottando ogni iniziativa necessaria ad ostacolare l'applicazione del Trattato anche in via provvisoria”.

Do lettura adesso dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Sergio: “Il Consiglio regionale della Calabria - premesso che:

in questi giorni è stata avviata la trattazione in Senato della ratifica dell'accordo di libero scambio tra Canada ed Unione Europea come disciplinato dal Disegno di Legge n. 2849 presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale inerente l'Accordo economico e commerciale globale tra il Canada, da una parte, e l'Unione Europea e i suoi Stati membri, dall'altra, con Allegati, firmato a Bruxelles il 30 ottobre 2016 in occasione del XVI Vertice bilaterale UE-Canada e relativo strumento interpretativo comune;

visto l'allegato appello del 16 giugno 2017 del Presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, rivolto a tutti i consiglieri regionali italiani e la nota esplicativa sugli effetti del Trattato CETA sull'Agricoltura europea e nazionale;

Considerato che

le organizzazioni nazionali Coldiretti, Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food, Federconsumatori, Fairwatch, Acli Terra, nell'accluso documento, si oppongono alla ratifica del Trattato CETA paventando rischi per la salute umana, per la marginalizzazione dell'Agricoltura italiana e delle produzioni tipiche, IGP e DOP del nostro sistema agroalimentare di qualità, per l'occupazione e per l'ambiente;

tra i 41 prodotti agroalimentari tutelati nessun prodotto calabrese è elencato;

con riferimento alla Calabria, sono classificati:

prodotti DOP: gli olii extravergine di oliva - "Alto Crotonese" - "Bruzio DOP" - "Lametia DOP"; "Capocollo di Calabria"; "Pancetta di Calabria"; "Salsiccia di Calabria"; "Soppressata di Calabria"; "Caciocavallo Silano"; "Bergamotto di Reggio Calabria".

prodotti IGP: "Clementina di Calabria"; "Cipolla rossa di Tropea Calabria".

Preso atto che le certificazioni, di cui al punto precedente, sono il risultato dell'attività e del sacrificio di intere famiglie calabresi e rappresentano un'eccellenza di rilievo internazionale da tutelare costantemente;

esprime

la propria contrarietà all'approvazione del disegno di legge numero 2849 presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministro degli Affari Esteri;

impegna

il Presidente del Consiglio regionale a trasmettere al Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei Deputati e ai componenti della Commissione Esteri e della Commissione Agricoltura dei due rami del Parlamento la seguente delibera consiliare;

il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale all'Agricoltura a sollevare in sede di Conferenza Stato-Regioni e nel rapporto con il Governo la ferma contrarietà istituzionale della Regione Calabria alla ratifica del Trattato di libero scambio tra Canada e Unione Europea cosiddetto CETA.”

La parola al proponente, consigliere Bova.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Presidente, grazie. L’ordine del giorno mira a richiamare l’attenzione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale sull’ennesima battaglia – nobilissima nelle premesse, nelle argomentazioni, nonché nelle conclusioni – che Coldiretti sta conducendo per l’affermazione e la tutela di una buona e sana agricoltura europea e mondiale.

Una battaglia condivisa anche da vari soggetti economici sindacali e associativi, Cgil, Arci, Movimento consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Fairwatch, Acli Terra e che cerca di prevenire gli effetti nefasti che si produrrebbero per l’agricoltura italiana e calabrese, in modo particolare ove il nostro Parlamento dovesse ratificare il trattare di libero scambio tra Unione europea e Canada, il cosiddetto CETA.

Il CETA, come tutti gli accordi commerciali di ultima generazione, prevede di realizzare i maggiori benefici per gli attori commerciali delle due parti introducendo non solo l’azzeramento di oltre il 90 per cento delle barriere tariffarie, ma anche la semplificazione delle cosiddette barriere non tariffarie e, dunque, del complesso sistema di standard, regole di produzione e di protezione della qualità e dell’ambiente.

La nostra convinzione è che gli accordi di libero scambio debbano essere posti a servizio degli obiettivi che tengono conto di compatibilità cruciali, quali: l’occupazione, i diritti umani, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. Ciò ha, come premesso, una logica di trasparenza e un principio di reciprocità tra i contraenti che copra tutte le clausole vincolanti. A tale riguardo non può non sottolinearsi, con rammarico anche per la proposta avanzata dalla Presidenza del Consiglio, che sia gli obiettivi che i processi negoziali non rispondano assolutamente a questi obiettivi.

I vantaggi attesi in termini di crescita degli scambi e della occupazione sono dubbi e assai limitati e non tali da giustificare i rischi insiti nell’accordo sottoposto alla ratifica.

Il CETA include, altresì, anche l’ICS, un sistema di risoluzione – cosa estremamente delicata e che comporta anche delle conseguenze estremamente pericolose, delle controversie sugli investimenti –che permette alle imprese di citare in giudizio gli Stati e l'Unione europea dinnanzi a una Corte arbitrale.

Sul fronte dell’export agroalimentare, all'Italia sono riconosciute appena 41 indicazioni geografiche a fronte di 288 Dop e Igp registrate, con la conseguente rinuncia alla tutela delle restanti 247 ed impatti gravissimi sul piano della perdita della qualità del nostro Made in Italy.

Stamane mi faceva notare il consigliere Sergio che ha presentato un altro ordine del giorno che tra le 41 Dop tutelate – tra l’altro – non rientra nessuna delle Dop calabresi, e questo è un discorso che ancora di più interessa in modo particolare, e di cui probabilmente si occuperà il consigliere Sergio.

Contemporaneamente, le "volgarizzazioni" legate ai nomi dei prodotti tipici dell'Italian sounding –

un esempio su tutti è il Parmesan – coesisteranno con le denominazioni autentiche dei nostri prodotti. La combinazione del principio della «fabbricazione sufficiente» con il criterio del codice doganale contribuisce, di fatto, ad occultare l’origine del prodotto.

Il sistema di cooperazione regolatoria potrebbe portare Governi ed imprese a sindacare direttamente in ambito arbitrale qualsiasi misura che leda la "libera concorrenza”.

Sotto questo profilo il Governo canadese ha già mostrato preoccupazione per la presenza del potenziale ostacolo rappresentato dall’etichettatura obbligatoria – cosa di particolare interesse per l’Italia – sulla provenienza del grano duro nella pasta.

Di segno analogo ci sembra l’applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie e fitosanitarie, che consentirà ai prodotti canadesi di non sottostare a nuovi controlli nei Paesi in cui saranno venduti.

Ricordiamo che in Canada è impiegato un numero rilevante di sostanze attive vietate nell’Unione europea.

Proprio perché siamo ben consapevoli dei rischi di un possibile ritorno al proibizionismo e dei pericoli insiti in possibili guerre commerciali, vediamo nel CETA un meccanismo di acritica deregolamentazione degli scambi ed investimenti e, paradossalmente, a risentirne potrebbe essere proprio la causa del libero commercio.

Per queste ragioni, dal nostro Paese può svilupparsi una più matura consapevolezza europea nella direzione di ragioni di scambi, improntata alla democrazia economica ed alla salvaguardia dei diritti dei consumatori.

Mi sia consentito dire che – avendo avuto il piacere di partecipare alla presentazione del rapporto annuale sulle agro-mafie che viene redatto annualmente da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio nazionale – uno dei punti che ha sottolineato il ministro Martina, nel partecipare a quella importante manifestazione, è stato come in Italia quel sistema di controlli, che non ha eguali al mondo per quanto riguarda la lotta alle sofisticazioni e alle contraffazioni e che fin dall’inizio veniva criticato anche dagli agricoltori per ovvie ragioni, oggi è sinonimo di qualità, e fattore che contraddistingue il Made in Italy. Quando diciamo che il cibo italiano, e quello calabrese, è il migliore al mondo non è perché il nostro pomodoro è più bello dell’altro, ma perché rappresenta ormai indizi di grande qualità.

Da questo punto di vista, portare avanti e perorare certe battaglie che l’associazione di settore fa in questo campo, è cosa fondamentale anche per il Consiglio regionale della Calabria. Per queste ragioni, si chiede all’intero Consiglio di esprimere la propria contrarietà all’approvazione del disegno di legge numero 2849 presentato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal ministro degli affari esteri, e di impegnare il Presidente del Consiglio regionale a trasmettere al Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei Deputati, ai Presidenti delle Commissioni estere e agricoltura dei due rami del Parlamento, l’approvanda delibera consiliare. Infine, di impegnare il Presidente della Giunta regionale a sollevare nella Conferenza Stato-Regioni e nel rapporto col Governo la ferma contrarietà istituzionale della Regione Calabria alla ratifica del trattato di libero scambio tra Canada e Unione europea, il cosiddetto CETA. Grazie Presidente.

PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di parola pongo in votazione l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Sergio e Bova.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Gli ordini del giorno a firma del consigliere Guccione sono rinviati per assenza del proponente.

(Il Consiglio approva)

Mozione numero 77/10^ di iniziativa del consigliere Cannizzaro “Per sensibilizzare il Parlamento Italiano a procedere con urgenza all'approvazione del testo di legge sul biotestamento, e che consideri la libertà di coscienza e possa garantire le divergenze di pensiero che in materia contraddistinguono il singolo individuo”

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione numero 77/10^ di iniziativa del consigliere Cannizzaro “Per sensibilizzare il Parlamento Italiano a procedere con urgenza all'approvazione del testo di legge sul biotestamento, e che consideri la libertà di coscienza e possa garantire le divergenze di pensiero che in materia contraddistinguono il singolo individuo”.

Do lettura della mozione: “Il Consiglio regionale -

premesso che:

l'art. 2 della Costituzione Italiana cita "la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali"- ,

l'art. 13 della Costituzione Italiana dice "che la libertà personale è inviolabile":

la recente vicenda riguardante il paziente tetraplegico non vedente Fabiano Antoniani ha evidenziato come la legislatura vigente presenti un vuoto normativo grave e le cui ripercussioni ricadono interamente sui pazienti, sulle loro famiglie e sui medici che li hanno in cura;

il caso citato rappresenta solo una piccola parte di quel numero di malati gravi affetti da dolori e sofferenze a cui neanche la medicina alternativa/lenitiva riesce più a dare sollievo;

il primo caso che fece scalpore riguardante Eluana Englaro, risale al febbraio 2009, e poi

seguirono i casi di Luca Coscioni e Piergiorgio Welby, per citare i più noti;

questo evidenzia come l'onda emotiva di eventi tanto tragici nella loro umana esistenza, non trovino poi riscontro nelle reali decisioni di chi deve assumersi la responsabilità di legiferare in materia;

la mancata approvazione di un testo di legge in materia non solo viola i diritti sanciti dalla nostra Costituzione, ma lascia soli in balia degli eventi le famiglie che seguono i pazienti ed i medici che li hanno in cura;

questi ultimi, spesso, si assumono enormi responsabilità, nel silenzio delle loro coscienze aiutandoli a lasciare questo mondo divenuto per loro luogo di dolore assoluto;

il paradosso di una norma non approvata provochi anche sanzioni pesantissime in taluni soggetti, di carattere penale e professionale, definisce e chiarisce quanto sia urgente, non solo per i pazienti ed i loro cari, per l'intera società civile italiana;

le norme relative già vigenti in molti paesi europei e gli alti standard di civiltà che caratterizzano tali comunità, devono essere la garanzia e la naturale conseguenza di un lavoro parlamentare che trovi giusto epilogo in una norma legislativa costituzionalmente adeguata ed in linea con gli obiettivi europeisti;

risulta necessario che i diritti in materia di bioetica debbano essere condivisi razionalmente fra la parte cattolica e quella laica del Paese, tenendo presenti le esigenze degli uni e degli altri, senza precludere il risultato di garantire il sacro santo diritto alle cure sotto ogni loro forma, anche estrema;

risulta necessario chiarire le alternative e specificarne i percorsi relativi, in quello che deve essere un supporto garantito alla conduzione della vita stessa, al fine di poter offrire scelte che risultino varie e non rilegate in un semplice schema nozionistico;

occorrono soluzioni urgenti a più problemi che risultano essere connessi fra loro in maniera vincolante, sotto il profilo umano, medico, familiare, economico, assistenziale e professionale - Impegna

la Giunta Regionale ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi presso il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato ed il Presidente della Camera dei Deputati, al fine di sensibilizzare il Parlamento alla discussione ed all'approvazione in tempi celeri di una legge nazionale che tuteli il testamento bioetico e ne regoli l'applicazione, come avviene in altri Paesi europei; di sensibilizzare i parlamentari tutti ad un concreto intervento, con una assunzione di responsabilità non più procrastinabile, nell'alto interesse della società tutta.”

La parola al consigliere Cannizzaro per l’illustrazione.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Grazie Presidente, è una mozione che avevo già presentato agli uffici diversi mesi addietro, chiaramente per coinvolgere l’intera Assemblea legislativa affinché si possa approvare questa mozione e sensibilizzare il Parlamento italiano a procedere con urgenza alla approvazione del testo di legge sul biotestamento.

la mozione, nel momento in cui verrà approvata, impegna la Giunta regionale, il Presidente della Giunta, il Presidente della Repubblica e del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati al fine di sensibilizzare il Parlamento per la discussione e approvazione in tempi celeri di una legge nazionale che tuteli il testamento bioetico e ne regoli l’applicazione come avviene in tutti gli altri Paesi europei.

Di sensibilizzare i parlamentari tutti ad un concreto intervento, con una assunzione di responsabilità non più procrastinabile, nell'alto interesse della società tutta.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di parola pongo in votazione la mozione.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Mozione numero 81/10^ di iniziativa del consigliere Cannizzaro “Per sensibilizzare i membri del Governo e del Parlamento Italiano a rimuovere con urgenza dall'emendamento n. 22.1 inserito nel testo di riforma al c.d. Codice Antimafia il previsto spostamento della sede principale dell'Agenzia dei Beni Confiscati da Reggio Calabria a Roma”

PRESIDENTE

Mozione numero 81/10^ di iniziativa del consigliere Cannizzaro “Per sensibilizzare i membri del Governo e del Parlamento Italiano a rimuovere con urgenza dall'emendamento n. 22.1 inserito nel testo di riforma al c.d. Codice Antimafia il previsto spostamento della sede principale dell'Agenzia dei Beni Confiscati da Reggio Calabria a Roma” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale -

premesso che:

con il decreto-legge n. 4 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 50 del 2010 (poi confluita nel cosiddetto codice antimafia decreto legislativo n. 159 del 2011 e successive modificazioni ed integrazioni), è stata istituita l'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, indicata con l'acronimo ANBSC, ente pubblico dotato di autonomia organizzativa e contabile, con compiti di direzione affidati ad un prefetto della Repubblica e sotto la vigilanza del Ministro dell'Interno;

il CdM, Consiglio dei Ministri, riunitosi presso la Prefettura di Reggio Calabria, nell'ambito del piano straordinario contro le mafie predisposto dal Ministro pro-tempore dell'interno Roberto Maroni e dal Ministro pro tempore della giustizia Angelino Alfano, il 28.01.2010, prevedeva l'istituzione dell' ANBSC e ne stabiliva la sede principale in Reggio Calabria;

ad ottobre 2013, il ciclo di conferenze "Criminal economies" presentato a Reggio Calabria alla presenza del Ministro dell'Interno e delle massime autorità nazionali in tema di ordine e sicurezza pubblica, ed all'interno dell'edificio che già ospita l'ANBSC, alcuni vani vengono destinati alla collocazione dell'istituenda "Antenna sulle economie criminali": una struttura di analisi e ricerca finalizzata a proporre ai Governi internazionali nuovi strumenti normativi di contrasto alla criminalità organizzata;

detta scelta è la conseguenza dell'accordo firmato a Vienna nel dicembre 2012 fra il presidente della Regione Calabria pro tempore Giuseppe Scopelliti e Yury Fedotof, direttore esecutivo del principale organismo delle Nazioni Unite, ONU, impegnato nella lotta contro la droga, le mafie transnazionali ed il terrorismo, acronimo UNODC, alla presenza dell'ambasciatore Filippo Formica, rappresentante italiano permanente presso le organizzazioni internazionali, per la realizzazione del predetto progetto denominato "Antenne sulle economie criminali". Tale accordo è finalizzato alla realizzazione di un'iniziativa congiunta in materia di cooperazione internazionale per la gestione e l'impiego dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, con sede operativa a Reggio Calabria;

il 20 novembre 2014 alla Camera dei Deputati viene presentata la proposta di legge della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, presieduta dall'ori. Rosy Bindi, recante "Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo n. 159 del 2011, alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo n. 271 del 1989, e all'ordinamento giudiziario, di cui al regio decreto n. 12 del 1941". In tale proposta la sede principale dell'ANBSC viene fissata a Roma, mentre Reggio Calabria diventerebbe sede secondaria, quindi declassata. Sempre in tale proposta si prevede la soppressione delle sedi secondarie di Palermo, Napoli e Milano, presidi di legalità sottratti a territori in continua sofferenza ed in prima linea nella lotta alle mafie;

è di vitale importanza una difesa della sede principale scevra da sentimenti campanilistici territoriali e che mira al consolidamento di quell'azione di contrasto alla criminalità intrapresa da tempo su tutto il territorio regionale calabrese e reggino in particolare -

impegna

la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi presso il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati, Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro dell'Interno, al fine di modificare l'emendamento numero 22.1 inserito nel testo di riforma al c.d. Codice Antimafia ed annullare il previsto spostamento della sede principale dell'Agenzia dei Beni Confiscati da Reggio Calabria a Roma, lasciando ad un territorio ed alla sua collettività lo strumento più rappresentativo che lo Stato abbia eretto negli ultimi anni a difesa della giustizia e della legalità di mantenere le attuali articolazioni territoriali dell'ANBSC, oltre Reggio Calabria e Roma anche le sedi di Palermo, Milano e Napoli, che nel disegno di legge di riforma del codice antimafia, ne è prevista la totale chiusura per risparmio di spesa. Che evitare la "delegittimazione" ed il "declassamento" della sede principale dell'ANBSC di Reggio Calabria, eviterebbe la dispersione delle eccellenti professionalità attive da anni e garantirebbe alle stesse il giusto riconoscimento maturato ed acquisito ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 235 del 2011 e della legge numero 228 del 2012; consentirebbe al direttore dell'ANBSC di convocare e tenere le riunioni del consiglio direttivo dell'Agenzia presso la sede principale di Reggio Calabria, riconoscendole il ruolo ed il valore strategico previsto da una legge del Parlamento Italiano, confermando ed esaltando l'eccelsa azione asfissiante che le Procure reggine e calabresi stanno imprimendo nell'instancabile lotta di contrasto all'ndrangheta. La Calabria e Reggio non possono permettersi cedimenti alcuni su questo versante, lo Stato non può permetterlo”.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Signor Presidente, con rammarico e tristezza devo richiamare l’attenzione della Presidenza del Consiglio regionale intero, mi spiace che non ci sia il Governatore regionale, Oliverio, richiamo l’attenzione del vicepresidente Viscomi e della intera Giunta.

Chiederei un minuto di silenzio dopo aver appreso una triste notizia che ancora una volta la nostra Calabria subisce. L’ennesimo omicidio che viene consumato a Reggio Calabria dove indico anche sommessamente i mandanti e gli esecutori, ossia il Partito democratico nazionale, quello regionale e quello che in questo momento sta governando la città di Reggio Calabria.

Abbiamo appena appreso che il Senato ha deliberato la chiusura dell’Agenzia dei beni confiscati nella nostra città.

La mozione che dovevo illustrare ai colleghi consiglieri andava in questa direzione, ossia sensibilizzare i membri del governo affinché potessero rimuovere con urgenza l’emendamento numero 22.1 inserito nel cosiddetto Codice Antimafia.

Siamo arrivati un po’ in ritardo perché proprio un’ora fa il Senato ha deciso, il Partito democratico nazionale ed i partiti che sostengono il Governo hanno deciso, presidente Bova, che questo baluardo della nostra città e della nostra regione dovesse essere scippato e dovesse morire.

Presidente Irto, a questo punto chiederei all’Assemblea, comunque e a prescindere dalle scelte scellerate del Governo, di approvarla questa mozione; magari potrebbe essere utile per tentare, unendo tutte le forze, di avere un sostegno, di cercare forse in futuro di impegnare tale scelta. Allora questa mozione impegnerebbe un po’ la Giunta regionale e l’intero Consiglio regionale, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei deputati, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Interni, al fine di modificare, e a questo punto io modifico e dico di impugnare questo provvedimento.

Pertanto chiedo all’intera Assemblea legislativa di votare e di sostenere con forza questa mozione, lo ha già fatto precedentemente anche il Consiglio comunale di Reggio Calabria su una proposta di un consigliere comunale del centro-destra, dell’opposizione, hanno votato all’unanimità una mozione simile, nei giorni a seguire una protesta promossa dal sindaco della nostra città, Falcomatà, con i consiglieri di maggioranza proprio fuori la sede dell’Agenzia dei beni confiscati a Reggio Calabria…

Personalmente, definii quella protesta una protesta contro se stessi, perché mi pare chiaro ed evidente che con questo ennesimo scippo, con questa ennesima mortificazione, il Partito democratico protesta contro se stesso; i dirigenti regionali di questo partito, i dirigenti regionali, i dirigenti provinciali di questo partito e quelli nazionali protestano – perché c’erano presenti anche colleghi consiglieri regionali del partito in quella protesta – contro le scelte del Governo amico. Questa è un’assurdità!

Beh, con estrema sincerità, sommessamente, senza fare grandi esaltazioni, vorrei ricordare anche a quest’Aula e a chi ci ascolta da casa che quelli erano risultati, grandi risultati ottenuti da un centro-destra capace di governare il territorio e di governare la Regione. Oggi, a distanza di due anni, sta succedendo l’opposto: il centro-destra faceva, realizzava e raggiungeva grandi obiettivi, il centro-sinistra, il Partito democratico, Oliverio, Falcomatà a Reggio, stanno distruggendo quanto fatto di buono da quella compagine governativa.

Allora io chiedo con forza a quest’Aula di votarla comunque questa mozione come senso di responsabilità, come senso di appartenenza per la nostra città e per la nostra regione, facendo capire al Governo, che in questo momento sta facendo finta di governare il Paese, che c’è una Calabria che si unisce nel momento in cui c’è da rivendicare sacrosanti diritti che ci vengono sempre di più negati per il nostro territorio.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Il dato è tratto, il Senato ha votato la legge, ha votato il declassamento dell’Agenzia delle entrate. Noi, con senso di responsabilità e con scrupolo, raccomandammo alla classe dirigente calabrese – diceva bene il collega Cannizzaro – che protesta, e forse ha ragione di protestare, perché protesta contro se stessa; protesta perché è consapevole, quella locale, della negligenza della classe dirigente che governa il Paese e che dovrebbe tutelare i diritti, spesso negati, di questa regione; è un provvedimento che delegittima la funzione, ma soprattutto per la simbologia di questa struttura, è un segnale negativo, un ulteriore segnale della disattenzione, del disimpegno del Governo nazionale nei confronti della Regione Calabria.

La deprivazione dell’Agenzia delle entrate, della centralità dell’Agenzia delle entrate è, ancora una volta, un segnale negativo e soprattutto non fa altro che ribadire quello che già noi conosciamo rispetto alla scarsa sensibilità, caro consigliere Romeo, di una classe dirigente che ritiene questa terra non una risorsa, ma un peso.

Ricordo una frase di Prodi, quando disse che la Calabria doveva essere la figlia prediletta. Io, invece, ho potuto constatare che la Calabria l’avete ripudiata in questi anni! E a me dispiace veramente sotto l’aspetto istituzionale, ma secondo anche una coscienza; avevate una grande opportunità e l’avete sprecata, per fare una sinergia rispetto all’attività di governo. Invece questi sono i risultati, questo è il risultato: le passerelle, le vetrine a cui siete abituati e le propagande, la pubblicità costante! Siamo al giro di boa in questa legislatura e non constatiamo altro che il fallimento! Assumetevi le responsabilità del fallimento, a vari livelli, nazionale, cittadino, regionale, a tutti i livelli!

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Sì, Presidente, prendo atto delle considerazioni dei consiglieri di opposizione, su molte cose condivisibili. Mi facciano dire, innanzitutto ai consiglieri Cannizzaro e a Nicolò, che, sebbene possa condividere alcune considerazioni, quando si accostano esperienze come quella precedente di questa città con quella del sindaco Falcomatà e si parla di legalità si rischia di scadere nel ridicolo, veramente!

Quel giorno non c’ero a quella manifestazione che era stata organizzata, chiamiamola anche di protesta, definitela come volete, organizzata proprio dal sindaco Falcomatà e da altri, ma…

 

(Interruzione)

 

Lei non deve condividere quello che dico io, ci mancherebbe pure, ecco perché io sto di qua e lei di là.

 

PRESIDENTE

Continui, consigliere Bova!

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Detto questo, vorrei ricordare e sottolineare l’inspiegabilità anche di questo provvedimento, sebbene vada salutato come un intervento legislativo che era atteso da tempo; da anni si attendeva la riforma del Codice dell’antimafia per una serie di misure che, guarda caso, venivano trattenute per un atteggiamento, anche la riapertura delle audizioni, eccetera, in Parlamento, e sappiamo quanto fosse importante, e questo Parlamento l’ha approvata, finalmente, questa riforma.

Una cosa, vorrei sottolineare: proprio dopo l’insediamento dell’amministrazione Falcomatà al Comune di Reggio Calabria, che ha dato un input notevolissimo, io ero presente al Miramare. Voi non c’eravate quando venne proprio nei locali del Miramare sia il direttore nazionale dell’Agenzia dei beni confiscati sia il Procuratore nazionale, Roberti, e le parole che vennero dette nei confronti del lavoro che era stato fatto in questo contesto territoriale, comunale e regionale, per quanto riguardava soprattutto la gestione e la classificazione dei beni immobili e poi dei beni mobili.

Ricordo la frase del direttore, che disse che in nessun altro settore della pubblica amministrazione si era visto un incremento del 1.000 per cento dei risultati, non 10 per cento, in materia di beni confiscati.

Certo, diciamolo – però mi rivolgo a tutto il Consiglio regionale – è una cosa inattesa, non gradita, è una cosa sulla quale non possiamo tacere o stare in silenzio, il fatto che un ennesimo presidio di legalità in una città come quella di Reggio Calabria, dove operano le cosche più potenti nel mondo della ‘ndrangheta calabrese e della criminalità organizzata mondiale, chiudere o sopprimere un presidio di legalità che, tra l’altro, ha avuto un funzionamento notevolissimo. Io stesso debbo dire che esprimo tutto il mio rammarico, la mia protesta e – fatemelo dire con una battuta – se si continua così, più che lancia fiamme, si finisce con lo spegnere gli ultimi lumicini che forse sono rimasti in questa terra di Calabria.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Devo dire che noi possiamo dividerci, discutere, figuriamoci, però dobbiamo, almeno in quest’Aula, tentare di fare uno sforzo di verità. Si vuole fare una mozione a difesa dell’Agenzia dei beni confiscati di Reggio Calabria? Si fa! Si vuole dire che, invece, c’è un attacco del Governo e del Pd a Reggio Calabria? Non si può dire, perché non è così! Io vi invito ad andare a consultare dalla rete il resoconto stenografico del dibattito del Senato di oggi, nel quale un senatore del centro-destra, Caliendo – ora non so in quale gruppo, era Pdl – nella discussione di un emendamento ha detto: “Attenzione, è sacrosanto il principio secondo il quale, proprio per il funzionamento dell’Agenzia stessa, la sede principale sia in Roma”.

Ora, non dividiamoci tentando di dire che il Pd è contro Reggio, invece il centro-destra è a favore, eccetera, eccetera. Noi dobbiamo fare uno sforzo unitario, rimarcare l’importanza di una sede fondamentale a Reggio Calabria e, rispetto a dieci giorni fa, il testo licenziato dal Senato ha già degli elementi che comunque mantengono la sede secondaria, a differenza delle altre sedi; siccome questo provvedimento tornerà alla Camera, se vogliamo dire fino in fondo che va valorizzata la sede di Reggio, questo Consiglio regionale deve assumere una posizione istituzionale unitaria fuori dai tentativi di buttarla sul Pd e sul Governo. Non c’è un disegno di legge presentato dal Governo, ma è un’iniziativa parlamentare, poi noi dobbiamo difendere Reggio Calabria dentro lo schema di funzionamento, altrimenti è lo stesso che abbiamo difeso nulla!

Noi abbiamo un passato assai eloquente da questo punto di vista, nel quale la storia della città di Reggio ha segnato persino barricate e poi l’isolamento.

A noi serve, invece, assumere una posizione intelligente, forte, perché l’appello del collega Cannizzaro, depurato dalla parte dove ci fa la polemica sul Pd, è un appello che va considerato con grande attenzione. Per avere l’unità del Consiglio regionale della Calabria, bisogna, però, uscire da una discussione strumentale nei confronti del Pd e del Governo. Dopodiché si approva una mozione in questo senso e – io dico di più – si dà al Presidente del Consiglio regionale il mandato di tutta l’Assemblea ad incontrare i gruppi parlamentari ed il Governo, visto che il provvedimento torna alla Camera, per ottenere ulteriori miglioramenti. Così concretamente si difende l’Agenzia, si difende la giustizia, si difende una legislazione importante sul tema dei beni confiscati.

Eccepire, poi, che alcuni esponenti del Pd (Nicola Irto, Mimmo Battaglia, il sottoscritto, altri, Francesco D’Agostino, del centro-sinistra e così via) si siano schierati a difesa di un presidio del territorio, anche di fronte a tentativi nazionali, e invece dire che, quando si tratta di un bene che riguarda la città, noi non badiamo a schieramenti politici, non c’è colore che tenga, io non vedo contraddizioni in questo.

Allora, se noi raccogliamo il senso di questo intervento e lo sintetizziamo in una mozione e, unitariamente, la votiamo, facciamo una cosa positiva per Reggio, per la Calabria e per l’Italia.

PRESIDENTE

Bene, allora possiamo sintetizzare – ne ho parlato anche con il consigliere Cannizzaro – che il Consiglio regionale su questa proposta chiede al Presidente del Consiglio, al proponente Cannizzaro, al capogruppo del Pd, qualunque altro capogruppo è disponibile, di chiedere anche un incontro per spiegare le ragioni dell’importanza dell’Agenzia dei beni confiscati.

Quindi possiamo approvare quest’atto di indirizzo del Consiglio regionale, che nei prossimi giorni affiniamo assieme alla Conferenza dei capigruppo, assieme al consigliere Cannizzaro che ha aperto la discussione, assieme agli altri capigruppo che hanno accolto la discussione, quindi proponiamo al Consiglio regionale questo tipo di atto di indirizzo.

 

(Il Consiglio approva)

 

Questo è l’atto di indirizzo del Consiglio regionale.

Ordine giorno numero 38 d’iniziativa della consigliera F. Sculco “Sull’ incidenza e il contrasto delle neoplasie in Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo all’ordine del giorno a firma della consigliera Sculco “Sull’ incidenza e il contrasto delle neoplasie in Calabria”, alla quale cedo la parola.

SCULCO Flora (Calabria in rete)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, nella Conferenza dei capigruppo che si è svolta giovedì scorso, 22 giugno, e che ha previsto la convocazione di questa seduta di Consiglio, ho rappresentato al Presidente del Consiglio una particolare situazione che tocca migliaia di calabresi e riguarda migliaia di famiglie. Ho rappresentato l’esigenza che il Consiglio regionale si confrontasse e dibattesse, assumendo un proprio indirizzo, il tema della sanità, in particolar modo della inadeguatezza e della debolezza della rete oncologica calabrese, inadatta a soddisfare il fabbisogno sanitario e ad assorbire la migrazione sanitaria per le cure oncologiche, fenomeno grave ed in espansione nella nostra regione, migrazione che tanti e gravi danni economici e sociali ha provocato e provoca alla Calabria e ai calabresi.

In questo quadro, già grave e preoccupante, la città di Crotone e la sua provincia vivono una situazione particolarmente delicata e difficile, un territorio, quello crotonese, la cui domanda per la cura di patologie tumorali è superiore, addirittura, del 107 per cento rispetto alla media nazionale e del 20 per cento rispetto a quella regionale; per non parlare della migrazione sanitaria che in questa provincia raggiunge la cifra record del 51 per cento, superando addirittura la media regionale, che è del 40 per cento!

Le risposte, rispetto a una domanda di tale portata, non sono per nulla sufficienti e, in alcuni casi, non sono accettabili.

Ad accertare quanto ho appena dichiarato è la stessa direzione generale dell’azienda sanitaria provinciale di Crotone che, con un proprio atto deliberativo del marzo 2017, rappresentava alla struttura commissariale la propria incapacità a soddisfare i fabbisogni di cure radioterapiche e la necessità, dunque, di accreditare il centro di radioterapia oncologica del “Marrelli Hospital” per erogare le prestazioni necessarie; un atto deliberativo che è stato accolto e sottoscritto dall’Assemblea dei sindaci della provincia di Crotone, che è stato recepito dallo stesso dipartimento della salute della Regione Calabria ed è stato sottoposto alla firma dei commissari, che ad oggi continuano impassibilmente, ingiustificatamente e inaccettabilmente ad ignorare la richiesta.

Quanto si sta verificando a Crotone non è un caso isolato, se è vero che i dati della migrazione sanitaria calabrese per cure oncologiche continuano drammaticamente a crescere, e solleva quello che sta avvenendo a Crotone un problema più generale che riguarda l’intera Calabria e tutti i calabresi.

Devo dire, ringraziando i miei colleghi consiglieri, che la proposta di discutere questo tema, così sentito e dolorosamente avvertito dalla nostra popolazione, in Consiglio regionale è stata condivisa ed accolta con immediatezza.

Quindi, Presidente, io leggerò l’ordine del giorno che è stato poi sottoscritto anche dal collega capogruppo Giudiceandrea e dal collega Arruzzolo:

“Il Consiglio regionale - premesso che:

la Calabria è la regione che fa registrare l'allarmante dato di 35.227 istanze per neoplasie (dati Inps) ogni 100.000 abitanti, con un più 73 per cento rispetto alla media nazionale; gli ultimi dati pubblicati dal Ministero sono gravi e confermano ed evidenziano come la migrazione sanitaria dalla Calabria non si arresta, ma addirittura aumenta; nel 2015 i calabresi emigrati per tumore al polmone sono aumentati, rispetto all'anno precedente, dall'80,6 per cento al 92,7 per cento e, nello stesso periodo, le donne calabresi con cancro al seno che vanno fuori regione salgono al 45,6 per cento; complessivamente, la migrazione oncologica sanitaria in Calabria, nel 2015, supera il 40 per cento, un dato sconcertante e che non può essere più ignorato. Il valore economico annuo di questa migrazione sanitaria sfiora i 300 milioni di euro, coinvolge 60.000 famiglie calabresi, e nel 2016 in Calabria sono stimati oltre 10.000 nuovi casi di tumore;

Nonostante tale drammatica situazione, che va sempre più crescendo, e non si vedano all'orizzonte politiche mirate a ridurre il grave fenomeno migratorio, questa situazione viene aggravata a dismisura, ed in questo caso ancora più incomprensibilmente, dal fatto che gli stessi ammalati, tornando nella propria terra, devono sopportare dei “mini viaggi della speranza” dai luoghi di residenza ai centri di cura, normalmente distanti minimo 100 km; infatti la percentuale di centri radioterapici presenti in Calabria risulta essere notevolmente al di sotto della media nazionale (giù ritenuta insufficiente dai canoni europei). In Europa esiste un centro radioterapico ogni 200.000 abitanti; nel Lazio esiste un centro di radioterapia ogni 340.000 abitanti; in Toscana un centro di radioterapia ogni 268.000 abitanti; in Lombardia un centro ogni 290.000 abitanti; in Calabria è presente un centro radioterapico ogni 660.000 abitanti (incredibile, ma vero);

il Governo nazionale non può più ignorare la debolezza dell'offerta sanitaria calabrese. La struttura commissariale non può più restare sorda alle richieste di rafforzamento e adeguamento di servizi e prestazioni sanitarie, a cui i calabresi hanno sacrosanto diritto;

il Consiglio regionale e la Giunta della Calabria non possono e non devono più tacere davanti a dati più che allarmanti e hanno il dovere, in primo luogo istituzionale, di rappresentare le istanze e le aspettative del popolo calabrese, privato e leso nel diritto soggettivo e costituzionalmente riconosciuto, di curarsi a “casa propria” o quanto meno in ambiti territoriali e compatibili con il proprio stato di salute;

la sanità costituisce e deve rappresentare una opportunità di giustizia sociale e lo Stato ha l'obbligo di vigilare e di intervenire per ridurre ed equilibrare le diseguaglianze, e consentire, in tal modo, a tutti i cittadini, ovunque essi risiedano, la possibilità di esercitare il proprio diritto alla salute -

impegna:

la Giunta regionale ad assumere gli indirizzi contenuti nella premessa del presente ordine del giorno e, di conseguenza, assumere con celerità e la dovuta urgenza ogni azione ed iniziativa utile e necessaria nei confronti del Governo nazionale, ed in particolar modo del Ministero della Salute, affinché ai calabresi siano riconosciuti i diritti attualmente negati;

invita, altresì, la Giunta a riferire al Consiglio sulle iniziative che vorrà intraprendere e sugli esiti raggiunti”.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Pongo in votazione l’ordine del giorno in discussione.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 69/10^ di iniziativa del consigliere M. D'Acri, recante: “Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani al settore primario e contrastare l'abbandono e il consumo dei suoli agricoli”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 69/10^ di iniziativa del consigliere M. D'Acri, recante: “Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani al settore primario e contrastare l'abbandono e il consumo dei suoli agricoli”.

Prego, consigliere D’Acri.

D’ACRI Mauro (Oliverio Presidente), relatore

E’ stato necessario presentare questa proposta di legge anche perché l’incidenza del ricambio generazionale in agricoltura è del 9 per cento, sotto i 40 anni, ed è rimasto stabile negli ultimi dieci anni.

Vista la disponibilità di tutti questi terreni che ha la Regione Calabria e gli enti collegati e Comuni e le conseguenze che possono portare questi terreni ad essere incolti, quindi l’ingente dissesto idrogeologico e la grande richiesta di terreni che ci sono per questo settore; considerato che i prezzi di affitto e di acquisto dei terreni sono alti, questa proposta consentirebbe di dare la possibilità a tanti giovani calabresi di poter realizzare e dare una risposta e uno sbocco occupazionale.

Quindi la legge si compone di cinque articoli. Questa è la sintesi.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 4.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 5.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 6.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

 

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Proposta di legge numero 250/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “PSR Calabria 2014-2020. Adempimento condizionalità ex ante P 5.2 a) - Risorse Idriche - Copertura costi ambientali

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 250/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “PSR Calabria 2014-2020. Adempimento condizionalità ex ante P 5.2 a) - Risorse Idriche - Copertura costi ambientali”.

La parola al consigliere D’Acri per la relazione.

D‘ACRI Mauro (Oliverio Presidente), relatore

Al fine di coprire gli eventuali costi ambientali imputabili direttamente alla Regione e connessi ad interventi per il ripristino, la riduzione e il contenimento del danno prodotto dagli utilizzi, per raggiungere gli obiettivi di qualità delle acque previste nei piani di gestione e garantire le condizioni ex ante del programma di sviluppo rurale 2015-2020, la Calabria autorizza la spesa del 5 per cento delle risorse stanziate nel bilancio di previsione a titolo di canone e concessione per l’utilizzo delle risorse idriche ad uso irriguo.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

 

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

 

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Ordine del giorno numero 39 di iniziativa del consigliere Scalzo “in ordine alla tratta ferroviaria Lamezia Terme-Reggio Calabria

PRESIDENTE

Ultimo punto all’ordine dei lavori l’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Scalzo “in ordine alla tratta ferroviaria Lamezia Terme-Reggio Calabria”.

Prego, consigliere Scalzo.

SCALZO Antonio (Partito Democratico), relatore

Con questo ordine del giorno, già nei giorni scorsi ho voluto porre all’attenzione dei cittadini, dell’opinione pubblica, ma anche di tutte le istituzioni un problema legato al trasporto ferroviario.

C’è in corso un ammodernamento che certo va nella direzione di rendere più efficace ed efficiente il servizio ferroviario nella nostra regione. Tutti sappiamo come su questo si giochi una partita importante, per quanto riguarda sia la ferrovia ionica sia quella sul versante tirrenico. Però da qualche settimana Trenitalia ha posto in essere un’azione che non è accettabile per i cittadini calabresi, perché, ad esempio, sulla tratta che va da Cosenza a Reggio, da Lamezia per arrivare a Reggio col treno si impiegano 2 ore e 10 minuti. Stiamo parlando di servizi di Africa del Nord, di Centro Africa, con rispetto di quelle aree, ma non è accettabile.

Ho avuto modo di parlare con l’assessore ai trasporti, che è sensibilizzato a questo problema, ma l’assessore, la Giunta, il Presidente della Giunta su questo debbono porre in essere un’azione forte che metta al primo posto i tanti pendolari che la mattina sono costretti a partire dall’alba, per trovarsi sul posto di lavoro a un orario accettabile.

Quindi l’ordine del giorno va in questa direzione, perché la Giunta su questo ponga in essere un’azione forte nei confronti di Trenitalia, perché questo problema vada risolto in tempi brevissimi.

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Pongo in votazione l’ordine del giorno in discussione, di cui do lettura:

“Il Consiglio regionale -

premesso che:

la tratta ferroviaria tirrenica Lamezia Terme-Reggio Calabria è interessata da lavori di ammodernamento che, certamente, renderanno il collegamento più celere e sicuro;

tuttavia, detti lavori stanno causando notevoli disagi nella fascia oraria mattutina, poiché l'unico convoglio utile proveniente da Cosenza e utilizzato quotidianamente da centinaia di lavoratori e studenti, impiega da Lamezia a Reggio quasi due ore e dieci minuti, costringendo i numerosi pendolari, provenienti dall'hinterland lametino e catanzarese, a partire da casa all'alba per raggiungere Reggio Calabria in orario;

anche importanti interventi, come quelli riguardanti le linee ferroviaria della nostra regione, debbano essere eseguiti causando il minor disagio possibile sugli utenti;

appare evidente la possibilità di porre in essere accorgimenti idonei a mitigare l'impatto soprattutto nelle fasce orarie più delicate -

impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad intervenire in tempi brevi presso il ministero competente e Trenitalia, affinché vengano adottate misure idonee a contenere i disagi, causati dai suddetti lavori, nelle fasce orarie interessate da una rilevante presenza di pendolari”.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

In memoria dell’onorevole Stefano Rodotà

PRESIDENTE

Prima di concludere la seduta all’ordine del giorno, mi sia consentito di ricordare anche in quest’Aula la figura di Stefano Rodotà, un calabrese illustre che si è spento meno di una settimana fa.

Credo sia doveroso lasciare agli atti di quest’Aula un pensiero commosso per la commemorazione di uno dei più insigni giuristi italiani, un fine intellettuale, un convinto sostenitore delle battaglie per i diritti civili.

Rodotà, prima autorità garante per la riservatezza dei dati personali, ha dato lustro alla Calabria e al Paese, ha rappresentato uno spirito critico, ha contribuito a rendere l’Italia più libera e moderna ed ha saputo interpretare, come pochi, i valori della democrazia, della libertà, della liceità dello Stato e della legalità.

Io chiederei all’Aula, prima di concludere, un minuto di silenzio.

 

(I consiglieri e i presenti si levano in piedi ed osservano un minuto di silenzio)

 

Grazie. Esauriti i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 17,28

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Aieta, Ciconte, Rizzo, Russo

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2016” (deliberazione G.R. n. 167 del 27.4.2017) (PL n. 242/10 )

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio Programmazione Economica, Attività Produttive, Affari Dell'unione Europea e Relazioni con L'estero.

(Così resta stabilito)

“PSR Calabria 2014/2020. Adempimento condizionalità ex ante P 5.2 a) – Risorse Idriche – Copertura costi ambientali” (deliberazione G.R. n. 574 del 28.12.2016) (PL n. 250/10 )

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria)” (deliberazione G.R. n. 271 del 20.6.2017) (PL n. 252/10 )

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Mirabello, Guccione – “Norme per il parto a domicilio” (PL n. 240/10 )

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Ferro – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 31 dicembre 2015, n. 37 (Modifica alla legge regionale n.35 del 19 ottobre 2009 e s.m.i. – Procedure per la denuncia degli interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica.” (PL n. 241/10 )

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo, Battaglia, Neri, Nucera, D’Agostino – “Prosecuzione dell’esercizio provvisorio da parte della curatela fallimentare SOGAS S.p.A.” (PL n. 243/10 )

E’ assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Sergio, Greco – “Disposizioni in materia di riordino territoriale delle circoscrizioni comunali – Modifiche e integrazioni alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13.” (PL n. 244/10 )

E’ assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Giudiceandrea – “Norme sulla responsabilità sociale delle imprese e azioni di contrasto alla cosiddetta filiera sporca.” (PL n. 245/10 )

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Greco – “Disposizioni per favorire la diffusione della mobilità elettrica nella regione Calabria e sviluppare la rete infrastrutturale per la ricarica delle vetture.” (PL n. 246/10 )

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Giudiceandrea – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 35 del 31 dicembre 2015.” (PL n. 247/10 )

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Graziano – “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lett. a) e lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126.” (PL n. 248/10)

E’ assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Greco – “Modifiche alla legge regionale 18 maggio 2017, n. 18 (Disposizioni per l’organizzazione del servizio idrico integrato)” (PL n. 249/10 )

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Giudiceandrea – “Disposizioni contro le discriminazioni generate dall’identità di genere e dall’orientamento sessuale.” (PL n. 251/10 )

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo – “Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione della musica popolare: Bande musicali, cori e gruppi folkloristici della regione Calabria.” (PL n. 253/10 )

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo – “Modifiche all’articolo 39 della legge regionale n. 47 del 23 dicembre 2011 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2012)” (PL n. 254/10 )

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo – “Avvio delle attività dell’Agenzia Regionale di cui all’articolo 7 della legge regionale 17 agosto 2009, n. 24.” (PL n. 255/10 )

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2016, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, del D. Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 e al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale.” (deliberazione U.P. n. 28 del 29.5.2017) (PPA n. 173/10 )

“Approvazione variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale” (deliberazione U.P. n. 34 del 29.5.2017) (PPA n. 174/10 )

“Approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2016 e della relazione sulla gestione.” (PPA n. 178/10 )

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui – Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Vibo Valentia” (deliberazione G.R. n. 219 del 29.5.2017) (PPA n. 170/10 )

E’ assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui – Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Cosenza” (deliberazione G.R. n. 220 del 29.5.2017) (PPA n. 171/10 )

E’ assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui – Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Reggio Calabria” (deliberazione G.R. n. 221 del 29.5.2017) (PPA n. 172/10 )

E’ assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Rendiconto esercizio 2015 – Azienda Calabria Lavoro” (deliberazione G.R. n. 266 del 20.6.2017) (PPA n. 176/10 )

E’ assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Rendiconto esercizio 2015 – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria” (deliberazione G.R. n. 265 del 20.6.2017) (PPA n. 177/10 )

E’ assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri Giudiceandrea, Bova, Neri, Guccione:

“Istituzione, ai sensi dell’articolo 32 dello Statuto, di una Commissione di inchiesta con il compito di svolgere un’inchiesta sull’attività amministrativa dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza.” (PPA n. 175/10 )

E’ assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento - per il parere.

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 201 del 16 maggio 2017, recante: ‘Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile. Piano Stralcio Esecutivo Annuale 2017 (art. 4 della l.r. 8/2008). D.G.R. n. 573/2016 e 104/2017. Integrazioni’ (Parere n. 28/10^)

E’ assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 231 del 29 maggio 2017, recante: “Proposta di regolamento attuativo della legge regionale 5 luglio 2016, n. 21 recante «Disposizioni in materia di rateizzazione dei debiti tributari e delle relative sanzioni» s.m.i”

E’ assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazione

La quarta Commissione, con nota n. 22457 del 23 maggio 2017, ha comunicato che nella seduta del 23 maggio 2017 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 157 del 21 aprile 2017, recante: 'Determinazione del livello dei servizi minimi art 16 D.Lgs 422/1997 art. 5 della L.R. 35/2015 - Approvazione del documento da sottoporre ai pareri della Commissione consiliare competente, della Autorità regionale dei trasporti della Calabria (ART.CAL.) e del Comitato della mobilità' (Parere n. 27)

 

La seconda Commissione, con nota n. 23036 del 26 maggio 2017, ha comunicato che nella seduta del 25 maggio 2017 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 201 del 16 maggio 2017, recante: "Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile. Piano Stralcio Esecutivo Annuale 2017 (art. 4 della L.R. 8/2008). D.G.R. n. 573/2016 e 104/2017. Integrazioni" (Parere n. 28)

 

La seconda Commissione, con nota n. 27383 del 26 giugno 2017, ha comunicato che nella seduta del 23 giugno 2017 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 231 del 29 maggio 2017, recante: "Proposta di regolamento attuativo della legge regionale 5 luglio 2016, n. 21 recante «Disposizioni in materia di rateizzazione dei debiti tributari e delle relative sanzioni» s.m.i." (Parere n. 29)

Promulgazione di legge regionale

Comunico che, in data 18 maggio 2017, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 48 del 18 maggio 2017:

1. Legge regionale 18 maggio 2017, n. 18, recante: “Disposizioni per l'organizzazione del servizio idrico integrato”;

2. Legge regionale 18 maggio 2017, n. 19, recante: “Norme per la programmazione e lo sviluppo regionale dell'attività teatrale”;

3. Legge regionale 18 maggio 2017, n. 20, recante: “Interpretazione autentica del comma 1 ter dell'articolo 12 della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24”.

Relazione Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza

Comunico che, con nota prot. 27883 del 28 giugno 2017, è stata trasmessa la relazione del Garante regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza, ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 12 novembre 2004, n. 28.

 

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale, con nota prot. n. 180051 del 30 maggio 2017, ha trasmesso la deliberazione n. 223 del 29 maggio 2017, recante: “Approvazione Intesa territoriale per gli investimenti, ai sensi dell'articolo 10, comma 3 della legge 24 dicembre 2012, n. 243 e s.m.i. in materia di «Ricorso all'indebitamento da parte delle Regioni e degli Enti locali»”.

Emanazione di regolamento regionale

Comunico che, in data 6 giugno 2017, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 52 del 7 giugno 2017:

Regolamento regionale n. 12 del 6 giugno 2017, concernente: "Modifiche al regolamento regionale 20 novembre 2013, n. 12 (Regolamento regionale per la disciplina delle strutture ausiliarie, assimilate e segreterie tecniche) "

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2016-2018:

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

 536

del 16

dicembre

2016

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

565

del 28

dicembre

2016

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

566

del 28

dicembre

2016

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

567

del 28

dicembre

2016

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

568

del 28

dicembre

2016

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

570

del 28

dicembre

2016

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

571

del 28

dicembre

2016

Deliberazione

Giunta

regionale

n.

572

del 28

dicembre

2016

 

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2017-2019:

Deliberazione Giunta regionale n.143 del 7 aprile 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 194 del 16 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 195 del 16 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 196 del 16 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 197 del 16 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 198 del 16 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 199 del 16 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 200 del 16 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 214 del 29 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 215 del 29 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 216 del 29 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 217 del 29 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 218 del 29 maggio 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 241 del 12 giugno 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 242 del 12 giugno 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 243 del 12 giugno 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 244 del 12 giugno 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 245 del 12 giugno 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 246 del 12 giugno 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 251 del 12 giugno 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 262 del 20 giugno 2017; Deliberazione Giunta regionale n. 263 del 20 giugno 2017; Deliberazione          Giunta regionale   n. 264  del  20 giugno 2017.

 

Interrogazioni a risposta immediata

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

l'11 aprile 2017 il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni e del ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, ha approvato il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2017 -- Legge 50/2017;

il Titolo IV della Legge 50/2017 vengono disposte le misure urgenti per il rilancio economico e sociale con nuove misure nel settore dei Trasporti e delle Infrastrutture (capitolo I);

in merito alla stabilizzazione del Fondo destinato al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale (4.789.506.000 euro per l'anno 2017 e 4.932.554.000 euro per gli anni dal 2018 in poi) e l'incremento dal 60% all'80% l'anticipazione dell'erogazione del predetto fondo, anche al fine di ridurre i tempi di pagamento dei debiti della PA;

nella Conferenza Stato-Regioni preliminare all'approvazione del DEF 2017 sono stati stabiliti i criteri di ripartizione del Fondo nazionale per il Trasporto pubblico locale;

considerato che: i nuovi criteri di ripartizione del Fondo nazionale per il TPL prevedono premialità derivanti dal traffico dei passeggeri con la consequenziale equazione che più viaggiatori paganti biglietto ci saranno sulle tratte ferroviarie e le autolinee calabresi, più si avrà la possibilità di ricevere soldi pubblici da reinvestire nel settore;

dal momento in cui la Calabria presenta una condizione demografica e geografica per nulla concorrenziale rispetto alle cosiddette "regole del gioco" previste dal DEF 2017, in quanto la potenziale utenza sui servizi di trasporto, determinata della densità abitativa per chilometro quadrato, è di gran lunga inferiore ad altre regioni italiane anche meno abitate rispetto alla nostra;

i criteri di ripartizione del Fondo nazionale per il TPL contemplano un 35% di incassi derivanti dall'utenza, come soglia minima al di sotto della quale sono previste delle decurtazioni sul fondo, determinando - allo stato attuale - un previsionale di perdite pari a 20MLN di euro l'anno -:

 

quali urgenti ed improcrastinabili provvedimenti il Governo regionale intende assumere, al fine di evitare l'ennesimo ed ingiustificato scippo di risorse pubbliche a danno della Calabria, per emendare-la Legge 50/2017 modificandone i criteri di attribuzione del Fondo e se c'è stata un obiezione da parte della Regione Calabria in seno alla Conferenza Stato-Regioni sull'ipotesi di attuazione dei nuovi criteri di ripartizione del Fondo nazionale per il TPL.

(284; 01/06/2017)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale - Per sapere - premesso che:

 

nel gennaio 2016, rielaborando e confermando il Piano Operativo Triennale (POT) 2015- 2017, l'Autorità portuale di Gioia Tauro, ha approvato il Piano Triennale delle Opere pubbliche (PTOP) 2016-2018;

i predetti POT e PTOP hanno ricevuto l'approvazione della Giunta regionale della Calabria;

il POT e PTOP riportano nel dettaglio gli interventi in fase d'opera e da attuare all'interno della circoscrizione portuale afferente all'Autorità di Gioia Tauro, tra i quali anche il porto di Corigliano Calabro (Cs);

per il suddetto Porto di Corigliano Calabro è previsto - tra gli altri interventi strutturali quali la realizzazione di un nodo intermodale e di altre strutture accessorie - anche un investimento di circa 12.200.000 di Euro per la realizzazione di un terminal crociere, di cui: 8.100.000 per la realizzazione della banchina nord;

4.100.000 per la realizzazione del piazzale retrostante;

considerato che i fondi per la realizzazione del terminal crociere presso il porto di Corigliano sono già disponibili per la parte del 50% presso l'Autorità Portuale di Gioia Tauro e per la restante parte del 50% presso la Regione Calabria;

l'Area della Sibaritide ha già sperimentato, con successo e grazie allo scalo portuale di Corigliano Calabro, l'esperienza di accoglienza del turismo di massa e internazionale derivante dai flussi crocieristici;

le più importanti compagnie crocieristiche e i maggiori tour operator nazionali ed internazionali ritengono "altamente appetibile" sia il mercato che l'offerta turistica della Piana di Sibari e delle città dello Jonio" (Report sul turismo - 2015);

è concreta la difficoltà di intercettare l'interesse delle compagnie crocieristiche per la mancanza di idonei servizi strutturali e di servizio;

atteso, inoltre, che il Porto di Corigliano Calabro rientra tra quelli individuati dal Ministero dell'Interno nella rete di soccorso internazionale ai migranti del mare e che urgono interventi urgenti per la creazione di idonei presidi di sicurezza così da consentire l'eventuale e contemporaneo scalo commerciale, turistico e di emergenza all'interno dello scalo;

lo sviluppo economico della Sibaritide e della nascente Città unica Corigliano-Rossano si fonda, oltre che sull'economia agricola e della trasformazione, anche sul turismo, essendo presenti sul territorio emergenze artistico-culturali e naturalistiche di rilevanza mondiale (Codex Purpureus Rossanensis, Polo Archeologico di Sibari, il parco nazionale del Pollino etc.) e che l'implementazione del mercato crocieristico potrebbe dare un forte impulso all'economia comprensoriale -:

 

le motivazioni per le quali, ad oggi, nonostante i fondi per la realizzazione del terminal crociere presso il Porto di Corigliano siano già disponibili, destinati e fermi presso i due enti, non si sia provveduto ad avviare l'investimento e quali urgenti e improcrastinabili iniziative si intendono attuare per avviare le procedure esecutive di progettazione e realizzazione dell'opera.

(286; 19/06/2017)

Interrogazioni a risposta scritta

Orsomarso. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

secondo notizie recentemente apparse su testate di stampa nazionali Mormanno, paese del Cosentino, dovrebbe ospitare un Centro permanente per il rimpatrio dei migranti, per come previsto dall'ultimo decreto "Minniti";

il medesimo decreto governativo individua e fissa i criteri di scelta per l'ubicazione di tali Centri (strutture pubbliche, lontano dai centri abitati e vicini ad aeroporti ) che non sono le classiche strutture di accoglienza, bensì vere e proprie strutture militarizzate in cui vengono allocati immigrati irregolari pronti al rimpatrio;

scelte strategiche così importanti non possono essere calate dall'alto senza alcuna mediazione con le Regioni e gli Amministratori locali;

avendo lo scrivente partecipato qualche giorno fa a Mormanno ad un Consiglio comunale aperto, ha avuto modo di verificare che né il Sindaco, né le istituzioni presenti sul territorio, hanno concertato alcunché in merito;

la zona prescelta, nei pressi di un invaso lacuale, in pieno Parco Nazionale del Pollino, assume una naturale e pluridecennale vocazione turistica;

le strutture reperite in altri posti sono per lo più strutture pubbliche militari (ex caserme), lontano dai centri abitati e vicine ad aeroporti, in linea con i dettami del decreto -:

 

se la Giunta regionale è stata informata e coinvolta per la scelta eventualmente fatta dal Ministero degli Interni e, in caso di risposta negativa, se la Regione intenda interloquire subito con il Ministero competente per verificare la fondatezza o meno della notizia di stampa;
in caso di conferma ufficiale della notizia, se la Giunta regionale approva e concorda sulla scelta di Mormanno, paese in pieno Parco Nazionale del Pollino, quale territorio dove ubicare la struttura, senza peraltro alcuna precedente interlocuzione con la Regione stessa e i territori interessati;
eventualmente quali procedure e provvedimenti la Giunta regionale intende adottare per verificare se la tipologia di struttura reperita (ex alloggi della ditta appaltatrice dei lavori autostradali Italsarc, oggi acquisiti da privato) rispetti i criteri previsti nel decreto (struttura di proprietà pubblica, lontana dai centri abitati e vicina ad aeroporti ).

(278; 15/05/2017)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

sono stati appaltati i lavori per la realizzazione dei nuovi ospedali della Piana di Gioia Tauro, della Sibaritide e di Vibo Valentia pari a un importo complessivo di 438.020.667,32 milioni di euro per un numero di posti letto per acuti complessivo di 1120;

i protocolli di intesa per la tutela della legalità nel settore degli appalti pubblici sono stati sottoscritti per tutti e tre gli ospedali;

per quanto riguarda l'ospedale della Sibaritide il contratto è stato sottoscritto a settembre del 2014 tra Regione Calabria, Asp di Cosenza e "Ospedale della Sibaritide- Società consortile per azioni";

per quanto riguarda l'ospedale di Gioia Tauro il contratto è stato sottoscritto a marzo del 2015 tra Regione Calabria, Asp di Reggio Calabria e "Ospedale della Piana di Gioia- Società consortile a responsabilità limitata";

per quanto riguarda l’ospedale di Vibo Valentia il contratto è stato sottoscritto a settembre del 2014 tra Regione Calabria, Asp di Vibo Valentia e società “Vibo Hospital Service SPA”;

nonostante sia trascorso molto tempo, ancora non sono stati aperti i cantieri per la realizzazione di queste opere così importanti, accumulando gravi ritardi;

il terzo megalotto - Ammodernamento statale 106 Jonica Roseto Capo Spulico-Sibari - per un importo complessivo di un miliardo e quattrocento milioni di euro, è stato inserito nel corridoio per il completamento dell'autostrada jonica E-90 Lecce-Taranto-Sibari-Reggio Calabria;

per quanto riguarda il Terzo Megalotto "Innesto con SS 534 km 365-150 - Roseto Capo Spulico km 400-00”, con delibera Cipe 121/2001 viene inserito nel primo programma delle infrastrutture strategiche e rientra nell'applicazione della legge 443/2001 recante delega al Governo in materia di infrastrutture e insediamenti produttivi di interesse nazionale;

la cantierizzazione delle opere doveva avvenire già da qualche mese, invece ha subito uno stop dovuto al ritiro della delibera Cipe nell'agosto del 2016 in cui era previsto l'avvio dei lavori per il Primo lotto della statale 106 jonica;

sono tutte opere strategiche - infrastrutture viarie di grande collegamento e strutture sanitarie essenziali per il miglioramento dei servizi - finanziate per quasi due miliardi di euro;

le stazioni appaltanti - Regione Calabria per quanto riguarda i tre ospedali e Anas per quanto riguarda il Megalotto della statale 106 - ad oggi non sono state nelle condizioni di mettere in atto iniziative tali da cantierizzare le opere con il rischio di pagamento di penali considerevoli alle imprese appaltatrici;

il ritardo accumulato e il mancato utilizzo di circa 2 miliardi di euro, già disponibili, sta procurando un grave danno all'economia calabrese e ai cittadini ai quali sono preclusi servizi e infrastrutture importanti per il miglioramento della loro qualità della vita -:

 

e sbloccare, alla luce dei gravi ritardi nella cantierizzazione dei tre nuovi ospedali e del Terzo Macrolotto della statale 106 Roseto-Sibari, l'inerzia che si registra da parte delle Stazioni appaltanti che, pur avendo la disponibilità finanziaria di due miliardi di euro non sono in grado di trasformarli in opere che porterebbero benefici alla debole economia calabrese e doterebbero la nostra regione di infrastrutture essenziali per il suo sviluppo.

(279; 16/05/2017)

 

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

il New York Times, autorevole organo di informazione statunitense, ha inserito nella prestigiosa classifica delle mete turistiche da visitare nel 2017, la Calabria, unica regione italiana ad aver ottenuto tale riconoscimento;

considerato che: la Calabria pur trovandosi in una posizione strategica al centro del Mediterraneo, risulta essere difficilmente accessibile, e non è integrata con il resto del Paese e l'Europa, a causa di carenze infrastrutturali legate ad una mancata pianificazione di sviluppo e potenziamento del sistema dei trasporti;

nel territorio sono presenti 716 km di costa prive di adeguata progettazione delle vie del mare. I porti non hanno attracchi permanenti delle navi da crociera;

la diportistica è soggetta ad iniziative privatistiche senza una visione strategica delle politiche regionali;

gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone versano in una situazione molto critica;
ritenuto che: secondo le previsioni dello studio di Confturismo-Piepoli, si registra rispetto al 2016 una crescita di 6 punti percentuali dei turisti in Italia. La Federalberghi Calabria stima un'estate ricca di nuove presenze, provenienti da nuovi mercati;

il turismo e l'agricoltura sono dei settori strategici per lo sviluppo economico della regione, in grado di creare occupazione, diversificare il sistema produttivo locale, salvaguardare le specificità culturali tipiche, a tutela e valorizzazione della sostenibilità ambientale;

prosegue una cronica deficienza del sistema di depurazione con strutturali criticità che influiscono pesantemente sulla tutela dell'ambiente e sulla fruibilità della nostra balneazione -:

 

quali siano gli interventi mirati a garantire i servizi essenziali e rendere fruibile il territorio al fine di agevolare l'implementazione di nuovi flussi turistici;

quali iniziative in merito sono state avviate o si intendono avviare per il rilancio del territorio calabrese, alla luce di quanto evidenziato dalla nota testata statunitense che ha definito la Calabria "una meta da non perdere", specialmente per le peculiarità riguardanti le tipicità e le eccellenze enogastronomiche.

(280; 16/05/2017)

 

Magno. Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore Regionale al Lavoro. Per sapere - premesso che:

 

il decreto n.2285 del 9 marzo 2016 ha indetto la "Manifestazione di interesse, in attuazione delle Intese raggiunte dalla Regione Calabria e le Corti di Appello e Procure Generali della Calabria e la Magistratura Amministrativa e contabile e istituzioni assimilate, per la selezione di 1.000 lavoratori percettori in deroga o lavoratori disoccupati con pregressa esperienza formativa presso gli uffici giudiziari per un percorso di qualifica in grado di offrire maggiori opportunità lavorative";

si è svolta, nei primi giorni del mese di marzo c. a., nella sede del Ministero della Giustizia, a Roma, una riunione tecnica cui hanno partecipato il capo del dipartimento del Ministero Gioacchino Natoli, il direttore generale del personale Barbara Fabbrini, il presidente della Corte d'Appello di Catanzaro Domenico Introcaso, il presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria Luciano Gerardis, il procuratore generale di Catanzaro Raffaele Mazzotta, il procuratore generale f.f. di Reggio Calabria Fulvio Rizzo, il dirigente della Procura Generale di Reggio Calabria Demetrio Foti ed il dirigente generale del dipartimento "Lavoro" della Regione Fortunato Varone che ha portato alla definizione di uno schema di convenzione tra gli Uffici giudiziari dei suddetti Distretti e la Regione Calabria per l’avvio dei tirocini;

il 31 marzo 2017 è stata stipulata la convenzione tra la Regione ed i vertici dei due Distretti di Corte d'Appello della Calabria che prevede l'avvio di 650 tirocinanti nei diversi uffici giudiziari della regione, così come previsto dal Ministero della Giustizia, consentendo di fatto l'utilizzazione di quanti hanno partecipato alla manifestazione di interesse per la selezione "di mille lavoratori percettori in deroga o lavoratori disoccupati" e garantendo personale qualificato e una migliore operatività per tutti gli uffici giudiziari calabresi che soffrono di gravi problemi attinenti alla carenza di organico;

l'avvio del suddetto tirocinio presenta numerose problematiche che riguardano: la totale mancanza di una distribuzione razionale del personale presso gli uffici giudiziari, la riassegnazione di 67 persone destinate al giudice di pace di Cinquefrondi che è in via di smantellamento, l'aver annoverato come Enti destinatari delle risorse l'Avvocatura di Stato che non ha funzione giurisdizionale e quindi non può rientrare negli Enti assimilati;

lo svolgimento dei tirocini da parte di 60/70 persone presso un giudice di pace, inoltre, lascia seri dubbi sul fatto che possa essere rilasciato un attestato che certifichi l'attività formativa che possa essere giustificata davanti la Corte dei conti -:

 

quali azioni a breve termine il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore al Lavoro intendono intraprendere per consentire una razionale distribuzione del personale negli uffici giudiziari calabresi, che presentano croniche carenze d'organico, e, così, garantire una efficiente collocazione dei 1000 lavoratori percettori in deroga o lavoratori disoccupati.

(281; 25/05/2017)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

le acque del fiume Crati, in periodi di grandi piene ed eventi eccezionali, trasportano quantità incredibili di sedimenti creando nell'alveo zone di evidente deposito che si alternano ad aree fortemente erose;

una di queste aree che presenta evidenti ed imminenti pericoli di esondazione del fiume e conseguente spaccatura dell'argine si trova in agro di Corigliano Calabro, area compresa tra i punti GPS: WSG-N.39°41'46.31893/E. 16°25'54.27059 e N.39°41'46.22977/E. 16°27'08.56140, dove, oltre a diverse infrastrutture, trovano posto decine di ettari di agrumeto;

la gravità dello stato dei luoghi viene denunciata sin dal novembre 2014, e incessantemente per gli anni 2015 e 2016, dai proprietari dei fondi alle autorità competenti;

il pericolo di esondazione nel tratto indicato è stato monitorato ed osservato per più giorni dal Secondo Nucleo Ambiente della Polizia Provinciale e portato a conoscenza della Autorità di Bacino e dei vari settori dell'allora Provincia di Cosenza con nota del 19/01/2015 prot. n. 3752;

per effettuare gli interventi più importanti e proteggere le zone ritenute a maggiore rischio di esondazione, nel 2014 veniva redatto dalla Provincia di Cosenza il progetto " Interventi integrati dell'officiosità idraulica del fiume Crati - Comune di Corigliano Calabro " e stanziata, per lavori, nel 2015 la somma di € 1.200.000,00 - con fondi POR - FESR 2007/2013, ad oggi non pervenuti;

Considerato che: con nota del 02/09/2016 prot. n° 266783 del dirigente del settore LL.PP. Regione Calabria, si informavano le persone interessate che l'Ufficio aveva " preso atto della situazione di criticità segnalata in merito al potenziale rischio di esondazione del fiume Crati " ma parimenti si trincerava dietro l'art. 12 del R.D. n° 523 del 25/07/1904 secondo il quale gli interventi necessari per la difesa della proprietà privata devono essere messi in atto dal proprietario frontista;

non è questo il caso, in quanto, se nell'alveo del fiume nel corso degli ultimi venti anni fossero stati effettuati lavori di manutenzione, la fascia golenale ricadente nel Comune di Corigliano Calabro al fg. 12 part. 5 intestata a Demanio Pubblico dello Stato della larghezza di mt 80,00 non sarebbe stata erosa e l'argine destro non sarebbe stato compromesso tanto da far temere una spaccatura;

tra le varie richieste e denunce, esiste un'istanza del 09/12/2016 del Comune di Corigliano Calabro ad opera dell'Assessore ai LL.PP.;

la pericolosità del sito è stata perfino oggetto di alcune trasmissioni televisive e tra queste Buongiorno Regione a cura di RAI 3, andata in onda il 17 febbraio u.s. -:

 

quali iniziative intende avviare la Giunta regionale al fine di effettuare una manutenzione lungo tutto il letto del fiume e mettere in sicurezza, pertanto, gli argini dello stesso nei punti in cui è palese il pericolo di cedimenti, in particolare nella fascia golenale ricadente nel Comune di Corigliano Calabro al fg. 12 part. 5 intestata a Demanio Pubblico dello Stato, citata in precedenza;

se la Giunta regionale ha provveduto all'approvazione e conseguente applicazione delle norme che consentono e regolamentano il prelievo nell'alveo dei fiumi di materiale inerte e sabbioso;

se gli uffici preposti hanno inteso verificare la convenienza economica e finanziaria del rifacimento del muro d'argine danneggiato rispetto al consolidamento tout court dello stesso tratto;

se il finanziamento di € 1.200.000,00 a valere sul POR 2007-2013 previsto per il progetto " Interventi integrati dell'officiosità idraulica del fiume Crati - Comune di Corigliano Calabro" possa essere recuperato ed utilizzato per la finalità preposta ovvero riproporlo sul POR 2014-2020.

(282; 29/05/2017)

 

Aieta. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

con D.C.A. n. 86 del 24 maggio 2017 il commissario ad acta per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese ha stipulato un protocollo d'intesa sperimentale tra l'INPS e la Regione Calabria per l'affidamento delle funzioni relative all'accertamento dei requisiti sanitari in materia d'invalidità (art.18 comma 22 D.L. 6 luglio 2011 n.98, convertito nella legge 15 luglio 2011 n.111);

si tratta di un ennesimo atto illogico che, se pur posto al fine di migliorare, semplificare ed uniformare su tutto il territorio nazionale il procedimento di concessione delle prestazioni di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilita, nel quadro di un trattamento economico assistenziale uniforme, previsto dalla legge, in realtà non fa altro che andare ad aggravare e pregiudicare ulteriormente, la salute dei cittadini calabresi, incidendo - questa volta- soprattutto su coloro che si trovano in situazioni di disagio psichico fisico;

nella specie, nel decreto del Commissario espressamente si legge di affidare all'INPS, attraverso la stipula di specifiche convenzioni, anche le funzioni relative all'accertamento dei requisiti sanitari;
si tratta di un provvedimento che non tiene conto del tessuto sociale calabrese e soprattutto dei disagi che un tale atto comporta per tutti coloro che da ora in avanti, dovranno sottoporsi all'accertamento dei requisiti sanitari dì invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità;

procedendo ad approvare il suddetto Protocollo d'intesa, contrariamente a quanto sotteso alla ratio del provvedimento stesso, non solo, non si è posta alcuna tutela della salute pubblica, ma soprattutto non si è tenuto conto dell'estremo impatto negativo e di disagio che si crea per tutti i cittadini calabresi che si vedranno costretti, nonostante le patologie che dovranno essere accertate, a recarsi presso le sedi INPS territorialmente competenti per poter ottenere l'accertamento di un diritto;

considerato, altresì che: contrariamente a quanto posto a base del DCA, non si condivide il risparmio di spesa e soprattutto non si condivide l'inciso secondo cui l'applicazione del suddetto decreto non comporta nuovi maggiori oneri, diretti o indiretti, a carico dei cittadini;

in realtà è esattamente il contrario, in quanto si pone proprio a carico dei cittadini calabresi costi maggiori rispetto a quelli sino ad oggi sostenuti dagli stessi, anche solo per il fatto di doversi recare e/o accompagnare un soggetto che si trova in stato di fragilità psico fisica dal luogo dì residenza a quello oggi imposto dal Commissario -:

 

di voler intervenire al fine di scongiurare l'ennesimo atto illogico, anti economico, dannoso per l'interesse della collettività posto in essere dalla struttura commissariale per il piano di rientro.

(283; 29/05/2017)

 

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

la farmacia sita in Reggio Calabria, alla via Willermin, è l'unica struttura della città dove le persone affette da determinate patologie, quali cancro, leucemia e altre gravissime malattie, possono ritirare i farmaci indispensabili alla loro sopravvivenza;

tale farmaceutica, fino al mese di agosto 2016, osservava un orario di apertura complessivamente funzionale alle esigenze della popolazione, garantendo l'operatività nelle ore antimeridiane di tutti i giorni feriali e nelle ore pomeridiane di un giorno a settimana;

dal giorno cinque del mese di agosto 2016, tale struttura non è attiva tutti i giorni, ma solamente nelle ore antimeridiane dei giorni dispari della settimana, così come risultante dall'avviso affisso al portone della struttura;

ritenuto che: tale situazione è fonte di disagi notevoli per i cittadini già gravati da pesanti sofferenze legate alle patologie oncologiche, costretti, a discapito delle loro esigenze lavorative, ad accalcarsi nel ristretto orario di apertura, con diverse ore di attese -:

 

quali interventi urgenti si intendano assumere per garantire agli utenti di tale farmacia, residenti in un territorio abbastanza vasto, un servizio adeguato rispetto alle esigenze degli ammalati affetti da patologie gravi.

(285; 14/06/2017)

Magno. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

il "Comitato spontaneo per la valorizzazione delle esperienze professionali nell'Amministrazione regionale" è costituito da 126 esperti che hanno maturato significative esperienze nei settori più delicati e cruciali dell'azione amministrativa regionale (assistenza tecnica sui Programmi Operativi Regionali, monitoraggio di programmi e progetti, accompagnamento degli Enti ed altro) attraverso contratti stipulati con la Regione o con società partecipate della stessa;

gli aderenti al "Comitato spontaneo per la valorizzazione delle esperienze professionali nell'Amministrazione regionale" hanno richiesto il 3 maggio 2016 un incontro al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Regione e all'intera Giunta, ai consiglieri regionali e al Presidente della terza Commissione consiliare per meglio esplicitare le loro istanze, il 30 giugno 2016 alcuni componenti del gruppo di coordinamento sono stati auditi dalla terza Commissione del Consiglio regionale della Calabria, presieduta dall'On. Michele Mirabello, il 12 luglio 2016 hanno incontrato il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto ed infine hanno richiesto un incontro al vice presidente della Giunta regionale Antonio Viscomi;

in ognuno degli incontri su menzionati sono state evidenziate le competenze maturate e acquisite in questi anni dagli esperti aderenti al Comitato, i benefici economici, amministrativi e logistici che la Regione otterrebbe dal loro reimpiego per garantire il supporto necessario alla chiusura della programmazione 2007/2013 e l'avvio del Programma Operativo Regionale 2014/2020 ed è stato sottolineato come le risorse rinvenenti dai P.A.C, ovvero dal POR 2014-2020 possono coprire il fabbisogno del personale esterno per la durata dell'attuale Programmazione, senza ricorrere all'affidamento a società private che comporterebbe uno svilimento del tessuto professionale regionale -:

 

quali azioni il Presidente della Giunta regionale e il Vice Presidente della Giunta regionale intendano intraprendere per non disperdere le competenze acquisite dai 126 esperti costituenti il "Comitato spontaneo per la valorizzazione delle esperienze professionali nell'Amministrazione regionale" che hanno maturato significative esperienze in settori nevralgici dell'amministrazione regionale, attraverso contratti stipulati con la Regione o con società partecipate della stessa, e potrebbero garantire il supporto necessario alla chiusura della programmazione 2007/2013 e l'avvio del Programma Operativo Regionale 2014/2020.

(287; 22/06/2017)

Magno. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

la Regione Calabria, con LR n.57 del 5 maggio 1990, ha collocato a tempo indeterminato 80 psicologi assunti negli anni '80 con avvisi pubblici nei vari comuni calabresi;
la Regione Calabria, nel 1993, ha tolto gli psicologi dai Comuni e ha avviato gli stessi a svolgere le loro funzioni presso le USL/USSL/ASL/ASP fino al 2008 e nel 1997 ha bandito un concorso che non è stato mai espletato (L.R. n. 2 del 24 gennaio 1997;

nel 2008 gli psicologi sono stati trasferiti definitivamente nelle Aziende Sanitarie calabresi (L.R. 11 maggio 2007, n. 9) e gli stessi hanno richiesto l'attivazione di un tavolo di confronto, mai convocato e attivato, per approfondire gli aspetti economici e giuridici derivanti dalla diversa tipologia contrattuale assunta rispetto a quella precedente derivante dall'espletamento delle loro funzioni presso gli enti locali;

la mancata convocazione del tavolo ha determinato che il trasferimento intercompartimentale degli psicologi sia avvenuto senza tenere conto delle professionalità, del riconoscimento economico per il lavoro svolto presso le Asp e senza l'applicazione del Contratto Nazionale Collettivo della Sanità per laureati sanitari non medici;

l'8 agosto del 2016 gli psicologi hanno incontrato il commissario ad acta Massimo Scura che ha trasmesso al Ministero della Salute, su richiesta dello stesso dicastero guidato da Beatrice Lorenzin, una relazione sulla vicenda, senza ottenere ancora alcuna risposta ufficiale. A seguito di questo incontro è stato costituito un gruppo di lavoro costituito dal vice presidente della Giunta regionale prof. Antonio Viscomi, dal dirigente Riccardo Fatarella, dal dr Pagliaro, dal dr Pacenza e da una delegazione degli psicologi (D.ssa Giovanna Molinaro, D.ssa Fiorella Migliarese, Dr Carlo Sestito;

dal 2008, quando gli psicologi sono stati trasferiti definitivamente nelle Aziende Sanitarie calabresi, non è stato fatto alcun passo in avanti per l'inquadramento degli psicologi nella dirigenza sanitaria non medica nonostante che il lavoro da essi svolto nei servizi socio-sanitari delle Asp sia riconosciuto come professione sanitaria a tutti gli effetti sotto l'alta vigilanza del Ministero della Salute -:

 

quali azioni il Presidente ed il Vice Presidente della Giunta regionale intendano intraprendere per non svilire le professionalità e riconoscere i diritti e l'inquadramento contrattuale degli psicologi, trasferiti dal 2008 nelle Aziende Sanitarie calabresi, nella dirigenza sanitaria non medica in quanto il lavoro da essi svolto nei servizi socio-sanitari delle Asp è riconosciuto come professione sanitaria a tutti gli effetti dal Ministero della Salute.

(288; 29/06/2017)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

la Costituzione della Repubblica Italiana, approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre seguente, è entrata in vigore il 1° gennaio 1948 ed il prossimo 1° gennaio del 2018 ricorrerà il suo settantesimo anniversario;

la Costituzione della Repubblica Italiana, consta di 139 articoli, e 18 disposizioni transitorie e finali, suddivisi in quattro sezioni (Principi fondamentali -articoli 1-11-, Diritti e Doveri dei cittadini -articoli 13-54-, Ordinamento della Repubblica -articoli -55-139-, Disposizioni transitorie e finali -disposizioni I-XVIII-), che meritano approfondimenti e dibattiti per capirne appieno i contenuti e i principi;

la Carta Costituzionale essendo la legge fondamentale dello Stato Italiano e la principale fonte del diritto della Repubblica Italiana, cioè quella dalla quale dipendono gerarchicamente tutte le altre norme giuridiche dell'ordinamento dello Stato, è necessario che venga quotidianamente divulgata e recepita dai cittadini nei suoi fondamentali valori e principi;

in un periodo storico nel quale, nei confronti del nostro Paese ed in particolare nei confronti della Regione Calabria, si evidenzia sempre di più una disaffezione da parte dei cittadini (soprattutto più giovani) verso le Istituzioni pubbliche, la ricorrenza dei settanta anni dall'entrata in vigore della Costituzione Italiana potrebbe rappresentare un'occasione per rinnovare i suoi valori fondamentali e divulgarne i suoi contenuti a tutti i cittadini e ai giovani della nostra Regione;

potrebbe avere una grande valenza didattica, coinvolgendo gli studenti e le scuole, di concerto con l'Ufficio Scolastico Regionale, ripercorrere tutte le tappe che hanno portato alla nascita della nostra Carta Costituzionale a partire dal conflitto mondiale fino ad arrivare al Referendum Popolare indetto il 2 Giugno 1946 nel quale oltre a scegliere tra Monarchia e Repubblica i cittadini italiani hanno eletto i membri dell'assemblea Costituente, tra i cui l'unico costituente calabrese Costantino Mortati, fino ad arrivare all'entrata in vigore della Carta Costituzionale;

la Carta Costituzionale, inoltre, con la riforma del Titolo V (l. Cost. 3/2001) ha dato piena attuazione all'art. 5 della Costituzione, che riconosce le autonomie locali e le Regioni quali enti esponenziali preesistenti alla formazione della Repubblica, tenuti a farsi carico dei bisogni dei cittadini;

il recente Referendum Costituzionale del 2016 ha chiaramente indicato, nel suo esito finale, come i cittadini italiani si sentono soddisfatti dell'attuale Carta Costituzionale e conferma l'importanza del ruolo delle Regioni che avvicina gli stessi cittadini al territorio;

l'importanza di divulgare i contenuti ed i relativi significati dell'articolato di cui è composta la nostra Costituzione può rivelarsi fondamentale affinché i cittadini, soprattutto coloro i quali rientrano tra le categorie c.d. svantaggiate, possano essere maggiormente consapevoli delle proprie azioni in ambito associativo e sociale e possano meglio affrontare le sfide e le difficoltà che la vita oggigiorno presenta;

impegna la Giunta regionale a farsi promotore di un progetto, di concerto con l'Ufficio Scolastico Regionale, volto a coinvolgere gli studenti di ogni ordine e grado allo scopo di raccontare la storia della Costituzione Italiana a partire dalla sua nascita fino ad arrivare all'istituzione delle Regioni, alla riforma del Titolo V e alla recente proposta di modifica Costituzionale bocciata dal Referendum popolare del 2016, differenziando i metodi e gli strumenti di comunicazione in relazione alle attitudini e al grado di preparazione dei soggetti interlocutori;

a determinare le modalità pratiche di svolgimento del progetto che potrebbero concretizzarsi con l'organizzazione di convegni, dibattiti e work-shop e proseguire mediante l'organizzazione di un vero e proprio concorso con il quale gli studenti che otterranno i migliori risultati, tramite la redazione di elaborati sulla Carta Costituzionale e sul ruolo delle Regioni, avranno la possibilità di visitare le sedi Istituzionali dello Stato, della Regione e nello specifico quelle attinenti ai poteri Giudiziario, Legislativo ed Esecutivo degli organi costituzionali;

 

(80; 25/05/2017) Magno.

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

con il decreto-legge n. 4 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 50 del 2010 (poi confluita nel cosiddetto codice antimafia decreto legislativo n. 159 del 2011 e successive modificazioni ed integrazioni), è stata istituita l'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, indicata con l'acronimo ANBSC, ente pubblico dotato di autonomia organizzativa e contabile, con compiti di direzione affidati ad un prefetto della Repubblica e sotto la vigilanza del Ministro dell'Interno;

il CdM, Consiglio dei Ministri, riunitosi presso la Prefettura di Reggio Calabria, nell'ambito del piano straordinario contro le mafie predisposto dal ministro pro tempore dell'interno Roberto Maroni e dal ministro pro tempore della giustizia Angelino Alfano, il 28.01.2010, prevedeva l'istituzione dell' ANBSC e ne stabiliva la sede principale in Reggio Calabria;

ad ottobre 2013, il ciclo di conferenze "Criminal economies" presentato a Reggio Calabria alla presenza del Ministro dell'Interno e delle massime autorità nazionali in tema di ordine e sicurezza pubblica, ed all'interno dell'edificio che già ospita l'ANBSC, alcuni vani vengono destinati alla collocazione dell'istituenda "Antenna sulle economie criminali": una struttura di analisi e ricerca finalizzata a proporre ai Governi internazionali nuovi strumenti normativi di contrasto alla criminalità organizzata;

detta scelta è la conseguenza dell'accordo firmato a Vienna nel dicembre 2012 fra il presidente della Regione Calabria pro tempore Giuseppe Scopelliti e Yury Fedotof, direttore esecutivo del principale organismo delle Nazioni Unite, ONU, impegnato nella lotta contro la droga, le mafie transnazionali ed il terrorismo, acronimo UNODC, alla presenza dell'ambasciatore Filippo Formica, rappresentante italiano permanente presso le organizzazioni internazionali, per la realizzazione del predetto progetto denominato "Antenne sulle economie criminali". Tale accordo è finalizzato alla realizzazione di un'iniziativa congiunta in materia di cooperazione internazionale per la gestione e l'impiego dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, con sede operativa a Reggio Calabria;

il 20 novembre 2014 alla Camera dei Deputati viene presentata la proposta di legge della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, presieduta dall'on. Rosy Bindi, recante "Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo n. 159 del 2011, alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo n. 271 del 1989, e all'ordinamento giudiziario, di cui al regio decreto n. 12 del 1941". In tale proposta la sede principale dell'ANBSC viene fissata a Roma, mentre Reggio Calabria diventerebbe sede secondaria, quindi declassata. Sempre in tale proposta si prevede la soppressione delle sedi secondarie di Palermo, Napoli e Milano, presidi di legalità sottratti a territori in continua sofferenza ed in prima linea nella lotta alle mafie;

è di vitale importanza una difesa della sede principale scevra da sentimenti campanilistici territoriali e che mira al consolidamento di quell'azione di contrasto alla criminalità intrapresa da tempo su tutto il territorio regionale calabrese e reggino in particolare;

di conseguenza

impegna la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi presso il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati, Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro dell'Interno, al fine di modificare l'emendamento n. 22.1 inserito nel testo di riforma al c.d. Codice Antimafia ed annullare il previsto spostamento della sede principale dell'Agenzia dei Beni Confiscati da Reggio Calabria a Roma, lasciando ad un territorio ed alla sua collettività lo strumento più rappresentativo' che lo Stato abbia eretto negli ultimi anni a difesa della giustizia e della legalità;

mantenere le attuali articolazioni territoriali dell'ANBSC, oltre Reggio Calabria e Roma anche le sedi di Palermo, Milano e Napoli, che nel disegno di legge di riforma del codice antimafia, ne è prevista la totale chiusura per risparmio di spesa. Che evitare la "delegittimazione" ed il "declassamento" della sede principale dell'ANBSC di Reggio Calabria, eviterebbe la dispersione delle eccellenti professionalità attive da anni e garantirebbe alle stesse il giusto riconoscimento maturato ed acquisito ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 235 del 2011 e della legge n. 228 del 2012;

consentirebbe al direttore dell'ANBSC di convocare e tenere le riunioni del consiglio direttivo dell'Agenzia presso la sede principale di Reggio Calabria, riconoscendole il ruolo ed il valore strategico previsto da una legge del Parlamento Italiano, confermando ed esaltando l'eccelsa azione asfissiante che le Procure reggine e calabresi stanno imprimendo nell'instancabile lotta di contrasto all'ndrangheta. La Calabria e Reggio non possono permettersi cedimenti alcuni su questo versante, lo Stato non può permetterlo.

(81; 05/06/2017) Cannizzaro.

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

l'Associazione Provinciale delle Pro Loco Cosentine - Comitato UNPLI Cosenza: coopera con le Istituzioni Pubbliche, con le associazioni di Volontariato, con il Terzo Settore, con le organizzazioni di categoria, con altri Enti, con l'Unione Nazionale delle Pro Loco d'Italia e con gli altri Comitati regionali e provinciali UNPLI, per la promozione e la valorizzazione dell'Italia, della Calabria e della Provincia di Cosenza, in campo sociale, turistico, culturale, ambientale, ecologico, naturalistico, paesaggistico, sportivo, nell'ambito della solidarietà, del volontariato e delle politiche giovanili;

rilevata: la presenza capillare e percorsi di cittadinanza attiva nei territori calabresi;

la molteplicità delle iniziative/eventi culturali, sociali, turistiche, ambientali per la promozione e valorizzazione dell'immenso patrimonio materiale e immateriale;

il percorso dedicato ai Borghi (2017 Anno dei Borghi );

l'impegno costante per la valorizzazione delle risorse umane (progetti servizio civile, artisti musica, arte, pittura, teatro, ecc.);

il percorso dei cammini;

il percorso Calabria.IAT;

il percorso itinerari per l'ampliamento della offerta turistica;

la volontà di partecipare e condividere il percorso di sinergie e di coesione attraverso lo scambio dì idee/progetti, e un costante confronto per una maggiore conoscenza dei territori/comunità con la logica integrata (bottom up), innovativa nell'attuazione delle politiche di inclusione sociale, per lo sviluppo dell'economia sociale e per tutte le forme di Turismo (accessibile/sociale, scolastico, culturale, naturalistico, ecc);

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria a sostenere la mission e le azioni programmatiche dell'ente UNPLI e delle Proloco, seguendo quelle che sono le disposizioni nazionali in materia e l'esempio delle altre regioni, che si avvalgono della cooperazione e dell'apporto di queste anche come enti di prossimità nei territori, con una presenza capillare;

a tal fine si chiede il massimo impegno per accelerare l'approvazione della proposta di legge Proloco: PL N. 149/10 di iniziativa dei consiglieri S. Romeo, A. Scalzo, D. Bevacqua, recante: "Disciplina delle Associazioni ProLoco", che soggiace in II Commissione, prese in carico l'8 settembre 2016 (Prot. N.39937);

e richiede di istituire l'albo associazioni di promozione sociale come strumento identificativo di tali organizzazioni, come previsto dalla Legge 383/2000, a cui hanno risposto tutte le regioni d'Italia.

(82; 08/06/2017) Greco

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

la cittadella regionale a Germaneto rappresenta il centro nevralgico politico e amministrativo della nostra Regione. E' il biglietto da visita per tutti coloro che dall'esterno guardano alla Regione, è l'immagine di un'istituzione che vuole guardare al futuro con fiducia e speranza, è il volto di una Calabria che deve valorizzare competenze, territori, comunità;

in questo contesto diventa imprescindibile intitolare la cittadella ad un personaggio che rappresenti per meriti storici, culturali e politici un'eccellenza che sia allo stesso tempo un patrimonio del passato e un'aspirazione per il futuro;

tra i tanti personaggi che hanno segnato la storia della nostra regione c'è sicuramente Cassiodoro. "La cittadella di Cassiodoro " sarebbe un modo per consentire alla Calabria di entrare subito nella storia, nel futuro e della modernità. "Moderno", nell'eccezione che noi conosciamo fu usato per la prima volta da Flavio Aurelio Magno Cassiodoro: senatore a Roma nel VI secolo, ambasciatore a Bisanzio, collaboratore di almeno tre papi (Agapito, Giovanni e Virgilio), ministro e prefetto del Pretorio a Ravenna;

considerato che: Cassiodoro fu politico, governatore per otto anni (corrector della Regio Tertia nella geografia politica augustea) della Calabria e Lucania sotto Teodorico. Poi da uomo adulto come Prefetto del Pretorio (al tempo soprattutto di Amalasunta e Teodato e l'inizio del regno dei Vitige fino al 537) si dimostrò saggio e fedele, esperto politico e magistrato illuminato, dotato di fermezza e clemenza con i sudditi del vasto regno, che dalla Sicilia si estendeva alla Dalmazia compresa, avendo come confine il Rodano e il Danubio;

le 468 lettere ufficiali e documenti pubblicati attorno al 538 in dodici libri hanno un filo rosso che li attraversa costantemente: il buon governo. Tenendo alto il senso morale e la coscienza, Cassiodoro si è sempre adoperato nel rispetto della dignità cristiana di ogni popolo e di ogni cittadino. "Le varie", una raccolta di documenti civili, firmati a nome del re o fatti propri costituirono per tutto il medioevo una scuola di diplomazia. Ci sono richiami ai giudici a non lasciarsi corrompere, ai ricchi latifondisti a non vendere e commerciare con l'estero le derrate alimentari, il grano, i legumi, prima di aver provveduto alle necessità del territorio. "L'abbondanza del grano deve innanzitutto giovare alla provincia in cui esso ha origine, poiché è giusto che siano gli abitanti di quella provincia a trarre profitto delle fertilità della propria terra" (Anno 507 a Fausto, Prefetto del Pretorio, "Variae" a cura di Lorenzo Viscido pag.66, Luigi Pellegrino Editore, 2005). Così scrive: "Prescriviamo, pertanto, che nessuna specie di lardo si mandi all'estero" (o.c. pag. 86);

e annota (o.c. pag. 100): "vince di continuo chi sa temperare ogni cosa, poiché la gioconda fortuna favorisce piuttosto quegli uomini che non si irrigidiscono in una eccessiva durezza". Poi a pag. 112 (o.c.) scrivendo ai Provinciali della Gallia nell'anno 508 scrive: "Sappiate che gli uomini vanno stimati non per la forza fisica, ma per il raziocinio e che a buon diritto prosperano coloro i quali sono in grado di offrire il giusto agli altri". "Abbiamo inviato il rispettabile Giovanni con lo scopo di prendersi cura delle cloache romane, le quali generano tanto stupore da poter superare le meraviglie di altre città" (o.c. 118) tanta è l'attenzione per il restauro cittadino e il senso dello stato e la cura del bene pubblico;

ai cittadini di Arles che hanno subito un assedio feroce condona le tasse per quatto anni (o.c. pag. 125). A un inviato nella Pannonia dalle parti di Sirmione ordina siano concesse le vettovaglie secondo consuetudine perché non restino digiuni e poi siano tentati a delinquere con prepotenza essendo armati: un esercito digiuno non può osservare la disciplina (o.c. pag. 134);

oltre che politico fa storico, biblista, fondatore dell'Università occidentale. Con la fondazione poi a Squillace di due monasteri: Vivarium e Castellense, Cassiodoro fu anche all'origine del monachesimo medioevale con Martino, Benedetto e Patrizio;

la Calabria è una terra che Cassiodoro ha sempre celebrato e adorato con nostalgia: sosteneva che l'aria che si respirava a Squillace fosse meglio di quella di Corinto, il vino palmisano calabrese fosse meglio dei vini greci, i formaggi della Sila fossero i più profumati al mondo, il pesce "spatola" del reggino fosse degno della mensa del re, per non parlare del cicorino degli orti di Tropea, dell'olio calabrese, del miele che avesse il profumo dei fiori tra i due mari. In tutta Italia Cassiodoro viene celebrato attraverso musei dedicati, monumenti e progetti di ricerca e di studio sulla sua figura;

addirittura a Milano tutti gli anni si assegna il premio Cassiodoro (giunta alla XV edizione) a personalità che operano e risiedono in Calabria che si sono distinte nella ricerca e nell'elaborazione culturale, economica e sociale. In Calabria invece, laddove Cassiodoro ha esercitato per lungo tempo diverse funzioni, non esistono dei luoghi dove questa importante figura viene ricordata e celebrata;

vista la rilevanza della figura di Cassiodoro nella storia della Calabria l'intitolazione della cittadella regionale a un personaggio tanto illustre e celebrato in Italia e nel mondo darebbe alla Regione lustro, notorietà e ne incrementerebbe il potenziale attrattivo;

impegna la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria ad avviare ed attivare tutte le procedure amministrative per l'intitolazione della Cittadella regionale di Germaneto a Flavio Aurelio Magno Cassiodoro.

(83; 13/06/2017) Greco

Risposte alle interrogazioni

E’ pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:ù

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

la presenza di residui di Clorpirifos etile nell'olio di oliva è una problematica estremamente importante che, già per altre regioni, ha determinato considerevoli difficoltà nella commercializzazione dell'olio extravergine d'oliva, sia sui mercati nazionali sia internazionali;

le cause della presenza dei residui di Clorpirifos etile sono da ricercarsi certamente nell'uso di questa sostanza nei trattamenti degli uliveti, ma in molti casi, a seguito di analisi effettuate da altre regioni, la presenza è stata riscontrata anche in uliveti non trattati;

alcuni tra i punti critici relativi all'uso di questa sostanza e quindi alla presenza dei suddetti residui sono: presenza di deriva per l'impiego su oli veti e/o su altre colture limitrofe, diffuso utilizzo della sostanza nel periodo di inoliazione delle olive, impiego non conforme di Clorpirifos etile sulle colture ed avversità parassitarie, inquinamento durante le fasi di trattamento delle olive presso i frantoi, dove le diverse partite di olive non sono tenute separate;

nella nostra regione numerosi territori sono a forte vocazione olivicola, pertanto, è necessario mettere in campo azioni preventive, come ad esempio applicare in modo rigido le norme previste dal Ministero della salute sull'uso del Clorpirifos etile, limitare l'impiego di questa sostanza ad un unico trattamento annuo sulle altre colture, laddove previsto, ecc;

il miglioramento e la valorizzazione delle produzioni di qualità deve rappresentare una priorità per la Regione ed è importante operare per una sempre maggiore responsabilizzazione dei produttori e degli agricoltori -:

 

se e quali iniziative ha assunto ed intende assumere la Giunta regionale al fine evitare la presenza di residui di Clorpirifos etile nell'olio extravergine di oliva;

se sono state realizzate e/o si intende realizzare azioni per una adeguata informazione e sensibilizzazione a tutti i soggetti della filiera olivicola per contribuire al miglioramento di un nostro prodotto, già di eccellente qualità grazie proprio al lavoro degli olivicoltori, e contribuire ancora di più alla valorizzazione del nostro territorio.

(53; 16/06/2015)

Risposta: “L'argomentazione sollevata dal consigliere regionale Giuseppe Graziano inerente la presenza di residui di clorpirifos etile nell'olio di oliva riguarda una tematica che richiede molteplici considerazioni di carattere tecnico e scientifico che non possono trovare giusta sintesi in una sintetica risposta.

L'argomento, vi è da dire, e' viziato da numerose informazioni distorte nell'ambito di "tam tam" mediatici che vengono utilizzate adattandole alle esigenze del contesto cui si fa, dì volta in volta, fronte.

Le statistiche disponibili affermano che la Calabria sia la seconda regione in Italia per superfici coltivate ad olivo e per produzioni olearie. La forte vocazionalità del territorio alla coltivazione dell'olivo rendono la coltura un elemento simbolico identitario della Calabria.

L'interesse verso la coltura e la sua. filiera produttiva deve rimanere ad un livello di attenzione elevato e teso verso il miglioramento qualitativo delle produzioni olearie cui consegue la possibilità di maggiore reddito.

L'analisi dei paragrafi di premessa dell'interrogazione in questione non sono avulsi dei vizi di cui sopra e pertanto occorre precisare alcuni aspetti:

il clorpirifos etile e' un estere fosforico, largamente utilizzato in agricoltura per i suoi costi contenuti e l'efficacia della sua azione insetticida;

trova impiego su colture agricole ortive e da frutto;

non vi sono prodotti commerciali a base della sostanza attiva autorizzati su olivo;

l'impiego su olivo è stato eliminato su rinuncia volontaria da parte delle ditte produttrici esposta al ministero della salute a partire dal 12 giugno 2012;

i casi esposti dalla cronaca dei cointainers di olio di oliva italiano bloccati presso le dogane di Ne:w York e Seattle contenenti tracce di clorpirifos fanno riferimento a lotti produttivi della campagna olearia 2012;

l'olio in questione, proveniva dalla regione Puglia la cui olivicoltura presenta caratteristiche profondamente diverse da quelle calabresi basti pensare che a fronte di una superficie investita ad olivo in Puglia pari a 370.000 ettari ed una produzione in olio stimata in 156 mila ton, la Calabria con poco meno della metà di superficie investita, 184.000 ettari, raggiunge picchi produttivi di 130 mila ton di olio (fonte dati ISTAT- censimento agricoltura);

gli inneggiati effetti deriva non possono trovare accoglimento, tecnico dal momento che gli utilizzi del principio attivo in causa su altre colture diverse dall'olivo ma in ambiti ad esso confinanti, non trovano applicazione temporale concorrente al periodo di inoliazione o a quello della raccolta delle olive, ne' possono trovare accoglimento teorie dì contaminazione del prodotto in frantoio dal momento che ciascun produttore vigila sulla propria partita di raccolto ed inoltre, il clorpirifos e' un insetticida ad azione sistemica, viene quindi assorbito dalla pianta per via xilematìca o floematica;

generalizzazioni virali, divulgate per il tramite di facili copia e incolla mediatici inficiano di approssimazione la trattazione di così delicati argomenti.

Se e' vero come e' vero che i produttori oleari dovrebbero mantenere un'etica di filiera rivolta all’ottenimento di prodotti di qualità senza ricorrere a mezzi non consentiti dalle norme e' pur vero che l'organo istituzionale competente alla salvaguardia delle produzioni ha il dovere di intraprendere ed adottare tutte le misure a disposizione al fine di scongiurare pericoli verso i consumatori e conseguenti danni di immagine al territorio.

Nei prossimi giorni la Giunta regionale delibererà le linee guida per l'applicazione in Calabria dei Piano dì Azione Nazionale - conosciuto come PAN - per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in applicazione, del decreto legislativo n. 150/2012 che ha recepito la direttiva 2009/128/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio. L'adozione delle linee guida, redatte in capo al Servizio Fitosanitario Regionale del Dipartiménto Agricoltura e risorse agroalimentari, permetterà l'allineamento dei percorsi formativi (obbligatori) nei confronti degli utilizzatori professionali e dei consulenti nell’utilizzo dei prodotti fìtosanitari alle regole di sostenibilità dettate dall'Unione Europea.

I nuovi percorsi formativi mirano alla sensibilizzazione sull'uso sostenibile dei prodotti fìtosanitari in tutti i comparti agricoli produttivi.

Non sì trascuri l'importanza affidata ai disciplinari di produzione Integrata che ogni anno vengono redatti sempre in capo al Servizio Fitosanitario Regionale e approvati in seduta di Giunta al fine dì garantire coerente applicazione sull'intero territorio regionale ai produttori che aderiscono alle misure di conversione dall'agricoltura convenzionale.

Non da ultimo, stringenti saranno le misure obbligatorie previste dall'applicazione del PAN sull'uso sostenibile dei fitofarmaci al riguardo delle tarature degli apparecchi di distribuzione dei. fitofarmaci onde scongiurare, contenere e minimizzare dispersioni di principi attivi nell'ambiente.

Il Servizio Fitosanitario Regionale e l'ARSAC collaborano nel senso dell'applicazione del suddetto PAN nei suoi molteplici aspetti contribuendo così a realizzare adeguate azioni di informazione e sensibilizzazione nell'ambito delle attività di divulgazione.

In ultimo, ma non per importanza, vi e' il ruolo fondamentale degli organi di controllo e vigilanza, tra cui solo per citarne uno., il Corpo Forestale dello Stato, che agiscono con alti margini di successo nel portare alla luce casi di inosservanza delle norme.”

 

Carmelo Salvino (Dirigente generale dipartimento Agricoltura)

 

Cannizzaro. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

ad oggi, come da determine dirigenziali certificate dal preposto dirigente del servizio e pubblicate sull'albo pretorio, ai 286 dipendenti del Servizio Monitoraggio e Sorveglianza della rete idrografica regionale di "Azienda Calabria Verde" non sono state ancora erogate le mensilità pregresse maturate nell'anno 2014 relative ai mesi Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre, e la 13° mensilità nonché relativamente all'anno in corso le mensilità di Giugno e 14° mensilità;

Per sapere:

le ragioni dei predetti mancati pagamenti che hanno messo in ginocchio ben 286 famiglie calabresi in un momento di grande difficoltà e soprattutto per comprendere quale soluzione immediata si intende adottare senza alcuna esitazione per risolvere, e non tamponare, questa drammatica situazione.

(62; 07/07/2015)

Risposta: “In riscontro alla nota protocollo n. 217329/Siar del 13/07/2015 con la quale il dipartimento Segretariato Generale ha trasmesso l’interrogazione n. 62/10^ del 07/07/2015, avente ad oggetto “il mancato pagamento degli emolumenti ai dipendenti del Servizio di Monitoraggio e Sorveglianza della rete idrografica regionale di Azienda Calabria Verde”, si trasmette la nota pervenuta da Azienda Calabria Verde.”

“In riferimento alla nota dipartimentale n° 0361207 del 30/11/2015, acquisita agli atti di Calabria Verde con prot n. 21912 del 30/11/15, gli Scriventi comunicano quanto segue:

-           In data 31/08/15 veniva prodotta la nota n° 16222, quale riscontro all'interrogazione a risposta scritta n° 62/10^ del 07/07/2015 come risulta dagli atti e qui allegata. Tale missiva chiariva che il mancato pagamento ai dipendenti del Servizio di Sorveglianza Idraulica Regionale di n° 5 mensilità anno 2014 {settembre, ottobre, novembre, dicembre e tredicesima) era stato causato dall'insufficienza dello stanziamento delle somme in bilancio regionale dovuto all'applicazione della L.25/2013, comportando la trasformazione del contratto di lavoro dei dipendenti da "part time" in "full time". A tal fine, risulta utile evidenziare che a tutt’oggi le pregresse condizioni debitorie rimangono parzialmente invariate a seguito dell'avvenuta liquidazione delle mensilità di Settembre, Ottobre e Tredicesima 2014, corrisposte in data 17/11/2015;

-          Le mensilità dì novembre e dicembre, costituenti il debito residuo 2014, potranno invece essere erogate solo se previste nella manovra corrente di assestamento di bilancio regionale.

In riferimento alla richiesta di chiarimento dei motivi ostativi riguardanti l'istituzione dei 14 presidi idraulici, previsti dalla normativa vigente, si chiarisce quanto segue;

-           La legge istitutiva di Calabria Verde n° 25/ 2013 ha disposto l'articolazione territoriale a livello distrettuale della nuova Azienda, incorporando il personale del Servizio di Sorveglianza Idraulica nei costituendi Distretti (Delibera di Giunta nr 321 del 28/7/2014-Approvazione dell'Atto aziendale di Calabria Verde) nelle more della completa attivazione della delibera 301/2013, tutto il personale afferente al Servizio è stato distribuito nei bacini del territorio regionale svolgendo esclusivamente i compiti previsti nel primo livello di attuazione della stessa {sorveglianza e monitoraggio), e appoggiandosi funzionalmente agli 11 Distretti istituiti.

-          In assenza della necessaria copertura finanziaria non è stato possibile attivare i 3 livelli successivi, necessari alla completa attuazione della suddetta Delibera e propedeutici alla costituzione dei Presidi.”

Francesco Domenico Cordova (Dirigente del servizio sorveglianza Idraulica)                              

Alfredo Allevato (Dirigente di Calabria Verde, terzo Settore)

“In riferimento alla nota dipartimentale n. 0253955 del 27-08-2015, nella quale vengono richiesti chiarimenti relativi al mancato pagamento delle spettanze pregresse del personale afferente al Servizio di Sorveglianza idraulica, si riferisce quanto segue:

-          I pagamenti relativi ai mesi di settembre, ottobre, novembre e tredicesima 2014 non sono stati liquidati causa insufficienza dello stanziamento delle somme in bilancio regionale. Si rammenta che, con decorrenza 1 Aprile 2014, in ossequio alla L R. 25/2013 e al successivo Atto Aziendale, il personale del comparto ha subito la trasformazione del proprio stato lavorativo, passando da part time a full time. Pertanto, lo stanziamento iniziale di € 3.000.000,00, seppur incrementato da successivi decreti con i quali è stato possibile coprire fino alla mensilità dì Agosto 2014, è risultato comunque insufficiente al saldo dell'intera annualità.

-           In riferimento al mancato pagamento della mensilità di luglio 2015, essa risulta essere stata regolarmente liquidata registrando solo pochi giorni di ritardo rispetto alla normale erogazione mensile.

Si resta disponibili per eventuali ulteriori chiarimenti.”

Francesco Domenico Cordova (Dirigente del servizio sorveglianza Idraulica)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

presso il Consorzio di Bonifica Valle Lao di Scalea (ora Consorzio di bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno cosentino) il 23 luglio 2001, attraverso concorso pubblico, è stata prevista l'assunzione part time (18 ore settimanali) di unità lavorative, nell'ambito dell'esecuzione del Progetto P.T.T.A. 94/96 - Area Programmata E - Area di Sviluppo Occupazionale Ambientale del mezzogiorno - Intervento n° 11 - Promozione di una struttura di servizi per la gestione degli ambienti naturali del territorio consortile - N.O.C. 11, con scadenza Progetto il 24 maggio 2004;

giorno 1 settembre 2004 è stato stipulato il contratto di lavoro a progetto finalizzato alla realizzazione, di un Sistema Informativo per le Bonifiche denominato S.LB.I.CAL, presso l'URBI Calabria, con scadenza Progetto il 30 aprile 2006;

il 18 settembre 2006 è stato sottoscritto il contratto di lavoro a progetto finalizzato alla realizzazione del progetto denominato "Costituzione del Catasto delle OO.PP. Di Bonifica", indirizzato all' implementazione del SIBICAL (SIGRIA), sempre presso l'URBI Calabria, con scadenza Progetto il 18 ottobre 2007;

il 15 marzo 2008 è stato siglato il contratto di Lavoro a Progetto mirato alla realizzazione del progetto denominato "Implementazione del Catasto delle Opere Pubbliche di Bonifica" (Implementazione Sigria) presso l'URBI Calabria, con scadenza Progetto il 15 ottobre 2008;

il 03 giugno 2009 è stato definito il contratto di Lavoro a Progetto volto alla realizzazione del Piano Comprensoriale e Sistema Informativo Territoriale dei Consorzi di Bonifica Tirreno Vibonese (VV) e Tirreno Catanzarese (CZ), presso l'URBI Calabria, con scadenza Progetto il 03 gennaio 2010;

il 02 luglio 2014, attraverso selezione pubblica per titoli, è stata attivata procedura di assunzione unità lavorative con contratto a Progetto per la "Realizzazione di un sistema informativo territoriale a servizio della bonifica", presso il Consorzio Valle Lao di Scalea (CS),con scadenza Progetto il 28 febbraio 2015;

considerato che: è facile intuire lo stato di malessere che vivono i lavoratori del Progetto SIT presso il Consorzio di bonifica Valle Lao;

si tratta di numerosi lavoratori precari ormai dal 2001, che purtroppo, in questo momento, non vedono garantito il proprio futuro;

attualmente le unità lavorative del Progetto SIT si ritrovano senza lavoro;

quando si parla di precariato non ci riferiamo solo ai diretti interessati, ma anche alle famiglie dei lavoratori che affrontano questa triste situazione e che vivono in uno stato di disagio sociale;

un Ente come la Regione Calabria non può abbandonare i propri corregionali, soprattutto materia di diritti costituzionalmente garantiti, come il diritto al lavoro -:

 

quali iniziative intende assumere per porre fine, in maniera definitiva e nel più breve tempo possibile, al dramma sociale che vivono i lavoratori SIT presso Tex Consorzio di bonifica Valle Lao, ora Consorzio di bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno cosentina.

(89; 08/09/2015)

Risposta: Si fa riferimento alla data 5 Ottobre 2015 del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno cosentino afferente il riscontro alla richiesta di informazioni necessarie per dare risposta all'interrogazione consiliare emarginata, ed inoltrata allo stesso Ente dal Settore 1 di questo dipartimento, si mette in luce che nell'ambito del progetto SIT di interesse citato nell’ interrogazione e preso in considerazione dalla missiva di che, selezionato dall' URBI e finanziato ai sensi del comma 5 dell'art. 42 collegato alla finanziaria regionale per fanno 2013, altresì rendicontato al 90%,, a suo tempo, sarebbero state impiegate n. 25 unità lavorative con contratto a tempo determinato e per la durata di otto mesi consecutivi.

Circa il trattamento del personale in questione il "Consorzio" rimarca che sono stati assolti gli obblighi consortili a carico del datore di lavoro, sia. per quanto attiene la parte retributiva sia per quanto riguarda la parte contributiva.

In ordine al merito della proposta, avanzata dallo stesso Ente, di promuovere, in convenzione con l’URBI, ulteriori analoghe iniziative per consentire, in altri termini, l'impiego ulteriore dello stesso personale, già utilizzato presso il Consorzio cosentino, nell'ambito della giurisdizione di altri enti consortili, salvo verifica della compatibilità del suggerimento con le effettive disponibilità finanziare altresì con le disposizioni in tema di riduzione della spesa per il personale, si rimette a Codesta Presidenza ogni valutazione di indirizzo.”

 

Carmelo Salvino (Dirigente generale dipartimento Agricoltura)

Proposta di legge numero 222/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a), d) ed e) comma 1, dell'art. 73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.” (Del. n. 213)

Art. 1

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive)

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da sentenze e altri titoli esecutivi non ancora oggetto di procedura esecutiva già contabilmente regolarizzata per la complessiva somma di 1.922.251,90 euro, per come dettagliato nella tabella allegata al n. 1 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 73, comma 1,lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche ed integrazioni è riconosciuta la legittimità del debito fuori bilancio della Regione Calabria derivante da sentenza esecutiva ed oggetto di procedura esecutiva già contabilmente regolarizzata, per la complessiva somma di 163.801,56 euro, per come dettagliato nella tabella allegata al n. 2 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

 

Art. 2

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da procedure espropriative o di occupazione d'urgenza per opere di pubblica utilità)

 

1. Ai sensi e per gli effetti dell’art. 73, comma 1, lett. d) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche ed integrazioni, è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivante da procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità per la complessiva somma di 20.094,41 euro, per come dettagliato nella tabella allegata al n. 3 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

 

Art. 3

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa)

1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 73, comma 1,lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche ed integrazioni, è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivante da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa per la complessiva somma di 275.269,08 euro, per come dettagliato nella tabella allegata al n. 4 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

 

Art. 4

(Copertura finanziaria)

Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui al comma 1 dell'art. 1 si provvede, per l'importo corrispondente (1.922.251,90 euro), con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 recante "Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell'amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011, n.118)", per come indicato nella tabella allegata al n. 1.

Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui al comma 2 dell'art. 1, vertendosi in materia di procedure esecutive pagate e quietanzate dal tesoriere regionale in qualità di terzo pignorato, soggette a regolarizzazione contabile, si è già provveduto per l'importo corrispondente (163.801,56 euro) con DGR n. 535 del 16.12.2016, DGR 558 del 28.12.2016 e conseguente decreto di impegno n. 17486 del 30.12.2016, per come indicato nella tabella allegata al n. 2. Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento del debito fuori bilancio si è provveduto con le risorse allocate ai capitoli U1204040601 "Spese di giustizia a carico del bilancio regionale a seguito di provvedimenti giurisdizionali, lodi arbitrali o accordi transattivi, ivi comprese le spese accessorie (spese obbligatorie)", U9160100902 "Spese per garantire la copertura finanziaria nonché la definitiva regolarizzazione contabile dei pagamenti effettuati dal tesoriere regionale a seguito di atti giudiziali di pignoramento riguardanti spese di conto capitale di competenza del dipartimento Agricoltura - contributi agli investimenti ad altre imprese", U1204094301 "Spese per garantire la copertura finanziaria nonché la definitiva regolarizzazione contabile dei pagamenti effettuati dal tesoriere regionale a seguito di atti giudiziali di pignoramento riguardanti servizi finanziari".

Alla copertura finanziarla degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all'art. 2, si provvede per l'importo corrispondente (20.094,41 euro), con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 recante "Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell'amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011, n.118)", per come indicato nella tabella allegata al n. 3.

Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all'art. 3 si provvede per come indicato nella tabella allegata al n. 4 per l'importo corrispondente (275.269,08 euro) con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 recante "Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell'amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011, n.118)".

La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al bilancio annuale 2017 e pluriennale 2017-2019 approvato con legge regionale 27 dicembre 2016, n. 45 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2017-2019), istituendo appositi capitoli di bilancio nell'ambito del documento tecnico approvato con D.G.R. n. 554 del 28 dicembre 2016 nonché a compiere tutti gli atti necessari all'attuazione di quanto previsto nei precedenti articoli.

 

Art. 5

(Entrata in vigore)

1. La presente Legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria

 

(Allegati)

Proposta di legge numero 227/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alle lettere a) ed e) comma 1, dell'art. 73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.” (Del. n. 214)

Art. 1

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio

derivanti da sentenze esecutive)

     1.  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42), e successive modifiche ed integrazioni è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da sentenze e altri titoli esecutivi non ancora oggetto di procedura esecutiva già contabilmente regolarizzata per la complessiva somma di euro 120,586,15, per come dettagliato nell’allegata tabella 1 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

Art. 2

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da acquisto

di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa)

     1.  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche ed integrazioni è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivante da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa per la complessiva somma di euro 31.676,99, per come dettagliato nell’allegata tabella 2 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

Art. 3

(Copertura finanziaria)

     1.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all’articolo 1 si provvede per l'importo corrispondente (euro 120.586,15) con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 recante "Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell'amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 n.118)", per come indicato nell’allegata tabella 1.

     2.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all'articolo 2 si provvede per l'importo corrispondente (euro 31.676,99) con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 recante "Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell'amministrazione regionale (art. 73, decreto legislativo 23.06.2011 n. 118)", per come indicato nell’allegata tabella 2.

     3.  La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al bilancio annuale 2017 e pluriennale 2017 - 2019 approvato con legge regionale 27 dicembre 2016, n. 45 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2017 - 2019), istituendo appositi capitoli di bilancio nell'ambito del documento tecnico approvato con D.G.R. n. 554 del 28 dicembre 2016, nonché a compiere tutti gli atti necessari all'attuazione di quanto previsto nei precedenti articoli.

Art. 4

(Entrata in vigore)

     1.  La presente Legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 164/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconti esercizi dal 2004 al 2013 - Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Vibo Valentia” (Del. n. 215)

Il Consiglio regionale

viste:

la delibera di Giunta regionale n. 88 del 17 marzo 2017, recante:" Rendiconti esercizi dal 2004 al 2013 - Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della provincia di Vibo Valentia";

la delibera del Commissario n. 6 del 29/1212015 avente ad oggetto: "Bilanci consuntivi dall'anno 2003 all'anno 2013; rideterminazione prospetti contabili";

 

visti:

la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica;

la legge regionale n. 24/2013, recante "Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istitutiva dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle Aziende regionali per edilizia residenziale;

la legge regionale n. 8/2002, recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

premesso che:

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”, all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

con delibera di Giunta regionale il dott. Mascherpa è stato nominato Commissario Unico regionale delle ATERP calabresi;

la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della Regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera n. 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l'approvazione dei rendiconti degli enti strumentali, sia l'effettuazione delle verifiche in ordine al contenimento delle spese ai sensi della normativa vigente;

tenuto conto che:

il dipartimento Lavori Pubblici specifica che i bilanci consuntivi degli anni dal 2004 al 2013 non hanno trovato approvazione da parte della Giunta regionale, a causa di irregolarità riscontrate e verificate dal Collegio dei revisori dei conti e dal dipartimento Bilancio;

gli uffici dell'Azienda hanno operato delle rettifiche necessarie ai documenti contabili dal 2003 al 2013 al fine di pervenire alla rideterminazione del risultato finanziario da applicare alla data del primo gennaio 2014;

i prospetti contabili sono stati rideterminati da parte Commissario dell'ATERP, con delibera n. 6 del 29.12.2015;

l'operazione dí rideterminazione dei prospetti contabili è stata oggetto di esame da parte del Revisore Unico dei conti, il quale ha espresso parere favorevole;

il dipartimento Lavori Pubblici "concorda con quanto espresso dal revisore unico dei conti circa l'adozione delle necessarie rettifiche ai bilanci consuntivi dell’ATERP di Víbo Valentia a seguito delle correzioni effettuate dagli uffici competenti e senza esprimere alcun parere invita ad una semplice presa d'atto da parte della Giunta regionale;

il dipartimento Lavori Pubblici ha integrato la relazione istruttoria, con !a quale ha espresso parere non favorevole rispetto ai rendiconti dagli esercizi finanziari 2004 al 2011 e parere favorevole, rispetto ai rendiconti degli esercizi finanziari 2012 e 2013, condizionato alla verifica da parte del dipartimento Bilancio della correttezza delle rettifiche effettuate con la deliberazione del Commissario dell’ATERP n. 6 del 29 dicembre 2015. Per tutti gli esercizi su cui viene espresso parere negativo, il dipartimento vigilante invita l'ATERP, qualora non già provveduto, alla trasmissione della documentazione (parere dei revisori e documentazione correlata) alla locale procura della Corte dei conti;

considerato che il dipartimento Bilancio:

ha verificato l'esistenza delle dovute corrispondenze tra i residui finali ed iniziali di ciascun esercizio, nonché la quadratura tra impegni e accertamenti, afferenti alla gestione delle cosiddette "partite di giro";

esita positivamente l'istruttoria riferita agli aspetti contabili;

ritiene necessario che il dipartimento Lavori Pubblici, in quanto vigilante, adotti il provvedimento che dia atto della verifica in ordine al contenimento delle spese effettuata, per come previsto dalla delibera di Giunta regionale n. 442 del 10.11.2016, indicando con precisione il rispetto dei limiti per ciascuna tipologia di spesa e garantendo l'eventuale avvio delle procedure necessarie sia al recupero delle somme indebitamente percepite, sia ai fini della segnalazione agli Organi inquirenti della Corte dei conti di un eventuale danno erariale;

precisa che l'eventuale mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non preclude l'adozione del rendiconto;

tenuto conto che la delibera di Giunta regionale n. 88 del 17 marzo 2017 demanda al dipartimento che esercita la vigilanza sulle attività dell'ATERP, ove non già effettuata, la verifica in ordine al contenimento delle spese al fine di evitare l'eventuale prescrizione di crediti a favore della regione Calabria a seguito delle violazioni delle disposizioni normative e consentire l'acclaramento di eventuali responsabilità;

rilevato che la Seconda Commissione Consiliare, nella seduta del 3 maggio 2017, ha approvato i Rendiconti degli esercizi dal 2014 al 2013 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della provincia di Vibo Valentia, facendo proprie le osservazioni espresse dal Revisore Unico dei Conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale;

delibera di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della 1.r. n. 8/2002 i Rendiconti degli esercizi dal 2004 al 2013 dell’Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della provincia di Vibo Valentia e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le osservazioni espresse dal Revisore Unico dei Conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 165/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi dal 2006 al 2013 - Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Reggio Calabria” (Del. n. 216)

 

Il Consiglio regionale

viste:

la delibera di Giunta regionale n. 89 del 17 marzo 2017, recante: "Rendiconti esercizi dal 2006 al 2013 - Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della provincia di Reggio Calabria";

la delibera del Commissario n. 15 del 29/12/2015 di riapprovazione dei bilanci consuntivi per gli anni dal 2006 al 2013;

visti:

la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica;

la legge regionale n. 24/2013, recante "Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istitutiva dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle Aziende regionali per edilizia residenziale;

la legge regionale n. 8/2002, recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

premesso che:

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”, all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

con delibera di Giunta regionale il dott. Mascherpa è stato nominato Commissario Unico regionale delle ATERP calabresi;

la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della Regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera n. 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l'approvazione dei rendiconti degli enti strumentali, sia l'effettuazione delle verifiche in ordine al contenimento delle spese ai sensi della normativa vigente;

tenuto conto che:

il dipartimento Lavori Pubblici specifica che i bilanci consuntivi degli anni dal 2006 al 2013 non hanno trovato approvazione da parte della Giunta regionale a causa di irregolarità riscontrate e verificate dal Collegio dei revisori dei conti e dal dipartimento Bilancio;

gli uffici dell'Azienda hanno operato delle rettifiche necessarie al fine di pervenire alla rideterminazione del risultato finanziario da applicare alla data del primo gennaio 2014;

con delibera n. 15 del 29.12.2015 del Commissario dell’ATERP si è proceduto alla riapprovazione dei bilanci consuntivi per gli anni 2006 al 2013, sulla quale il Revisore unico dei conti ha espresso parere favorevole;

considerato che:

il dipartimento Lavori Pubblici “concorda con quanto espresso dal revisore unico dei conti circa l'adozione delle necessarie rettifiche ai bilanci consuntivi dell’ATERP a seguito delle correzioni effettuate dagli uffici competenti e senza esprimere alcun parere invita ad una semplice presa d'atto da parte della Giunta regionale";

la relazione istruttoria del dipartimento Lavori Pubblici è stata oggetto di integrazione, con la quale il dipartimento ha espresso parere favorevole, condizionato alla verifica da parte del dipartimento Bilancio della correttezza delle rettifiche effettuate con la deliberazione del Commissario dell’ATERP n.15 del 29.12.2015 per i rendiconti dal 2006 al 2013;

considerato che il dipartimento Bilancio:

ha verificato le corrispondenze trai residui finali ed iniziali di ciascun esercizio, nonché la quadratura tra impegni e accertamenti, afferenti alla gestione delle cosiddette "partite di giro";

esita positivamente l'istruttoria riferita agli aspetti contabili;

ritiene necessario che il dipartimento Lavori Pubblici, in quanto vigilante, adotti il provvedimento che dia atto della verifica in ordine al contenimento delle spese effettuate, per come previsto dalla delibera di Giunta regionale n. 442 del 10.11.2016, indicando con precisione il rispetto dei limiti per ciascuna tipologia di spesa e garantendo l'eventuale avvio delle procedure necessarie sia al recupero delle somme indebitamente percepite, sia ai fini della segnalazione agli Organi inquirenti della Corte dei conti di un eventuale danno erariale;

precisa che l'eventuale mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non preclude l'adozione del rendiconto;

 

tenuto conto che la delibera di Giunta regionale n. 89 del 17 marzo 2017 demanda al dipartimento che esercita la vigilanza sulle attività dell'ATERP, ove non già effettuata, la verifica in ordine al contenimento delle spese al fine di evitare l'eventuale prescrizione di crediti a favore della regione Calabria a seguito delle violazioni delle disposizioni normative e consentire l'acclaramento di eventuali responsabilità;

rilevato che la seconda Commissione Consiliare, nella seduta del 3 maggio 2017, ha approvato i Rendiconti degli esercizi dal 2006 al 2013 dell’Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della provincia di Reggio Calabria e i documenti ad essi allegati, facendo proprie le osservazioni espresse dal Revisore Unico dei Conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della Lr. n. 8/2002 i Rendiconti degli esercizi dal 2006 al 2013 dell’Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della provincia di Reggio Calabria e i documenti ad essi allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le osservazioni espresse dal Revisore Unico dei Conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 166/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui – Azienda Calabria Lavoro” (Del. n. 217)

Il Consiglio regionale

 

vista la delibera di Giunta regionale n.107 del 30 marzo 2017, recante: "Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui Azienda Calabria Lavoro";

visti:

il decreto del Commissario straordinario di Azienda Calabria Lavoro n. 10 del 6.5.2015 di approvazione dei Rendiconto consuntivo esercizio 2014;

il decreto n. 20 del 19.05.2016 del Commissario straordinario di Azienda Calabria Lavoro di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi dell'art. 3, comma 7, d. lgs. 118/2011, corretto e integrato dal d. lgs. 126/2014;

 

premesso che:

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”, all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della Regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera n. 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l'approvazione dei rendiconti degli enti strumentali, sia l'effettuazione delle verifiche in ordine al contenimento delle spese ai sensi della normativa vigente;

visti:

la legge regionale n. 5 febbraio 2001, che ha istituito Azienda Calabria Lavoro;

la legge regionale n. 8/2002, recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

l'art. 3, comma 7 del D. Lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da D. Lgs. 126/2014;

considerato che il Collegio dei revisori dei conti esprime parere favorevole al conto consuntivo dell'Azienda, e rileva che la Regione Calabria non ha provveduto a trasferire le somme necessarie per il funzionamento dell'Azienda, relativamente all'annualità 2014. L'organo di controllo raccomanda:

di richiedere tempestivamente e formalmente al competente dipartimento regionale lo stanziamento annuale di tutte le somme occorrenti per il funzionamento dell'Azienda;

di non utilizzare la quota disponibile dell'avanzo di amministrazione, applicato al bilancio di previsione 2015, fino a quando non sarà approvato dalla Giunta regionale il rendiconto dell'esercizio 2014;

considerato che il dipartimento sviluppo economico, lavoro, formazione e politiche del lavoro ha espresso parere favorevole all'approvazione del consuntivo per l’esercizio 2014;

considerato che il dipartimento Bilancio:

ha verificato che sussiste la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2013, rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2014;

raccomanda l'Ente di provvedere alla correzione delle modalità di rilevazione contabile, allocando correttamente nelle "partite di giro" le ritenute e i corrispondenti versamenti degli oneri fiscali e previdenziali conseguenti sia alla gestione dei rapporti di lavoro del personale dipendente, sia ad eventuali prestazioni d'opera da parte di lavoratori autonomi;

ritiene necessario che il dipartimento Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche del Lavoro, in quanto vigilante, adotti il provvedimento che dia atto della verifica in ordine al contenimento delle spese effettuata, per come previsto dalla delibera di Giunta regionale n. 442 del 10.11.2016, indicando con precisione il rispetto dei limiti per ciascuna tipologia di spesa e garantendo l'eventuale avvio delle procedure necessarie sia al recupero delle somme indebitamente percepite, sia ai fini della segnalazione agli Organi inquirenti della Corte dei conti di un eventuale danno erariale;

precisa che l'eventuale mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non preclude l'adozione del rendiconto;

ritiene possibile procedere alla trasmissione del rendiconto dell'Azienda per l'esercizio 2014 da parte della Giunta regionale al Consiglio regionale;

atteso che l'Azienda, con decreto del commissario straordinario n. 20 del 19.5.2016, ha espletato la procedura di riaccertamento straordinario dei residui, al fine di adeguare lo stock dei residui attivi e passivi al 31.12.2014 alla nuova configurazione del principio della "competenza finanziaria potenziata", per come previsto dall'art. 3, comma 7 del D. Lgs. n. 118/2011, è stata disposta, quindi, la cancellazione di residui attivi e passivi, e ciò ha comportato una variazione dell'avanzo di amministrazione, originando una parte disponibile per euro 10.152,08;

considerato che sull'operazione di riaccertamento dei residui e sulla composizione del risultato di amministrazione al 1/1/2015:

il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole;

il dipartimento Bilancio, avendo accertato la coincidenza tra i residui attivi e passivi, per come riaccertati, nonché la redazione dei prospetti 5/1 e 5/2, (riguardanti rispettivamente il computo del fondo pluriennale vincolato di parte corrente e capitale e la dimostrazione del risultato di amministrazione alla data del riaccertamento straordinario dei residui), ritiene che la Giunta regionale possa prendere atto della procedura di riaccertamento straordinario dei residui e trasmettere la documentazione relativa al Consiglio regionale;

tenuto conto che la delibera di Giunta regionale n. 107 del 30 marzo 2017 demanda al dipartimento Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche del Lavoro, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Azienda, ove non già effettuata, la verifica in ordine al contenimento delle spese, ai sensi della normativa di riferimento, secondo le modalità e i tempi previsti dalla deliberazione di Giunta regionale n. 442 del 10 novembre 2016;

rilevato che la seconda Commissione Consiliare, nella seduta del 3 maggio 2017, ha approvato il Rendiconto dell’esercizio 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui dell’Azienda Calabria Lavoro con i documenti ad essi allegati, facendo proprie le osservazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale;

 

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 il Rendiconto dell’esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui dell’Azienda Calabria Lavoro con i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le osservazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 168/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi dal 2012 al 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Crotone” (Del. n. 218)

il Consiglio regionale

raccomanda l’ATERP Calabria, in quanto ente subentrato alla disciolta ATERP di Crotone, di appostare correttamente nei bilanci di previsione le relative quote di disavanzo;

ritiene che la Giunta regionale possa prendere atto della procedura di riaccertamento straordinario dei residui per come approvata dall'ente e trasmettere la documentazione relativa al Consiglio regionale per il seguito di competenza; vista la delibera di Giunta regionale n.148 del 21 aprile 2017, recante: "rendiconti esercizi dal 2012 al 2014 e riaccertamento straordinario dei residui- Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Crotone - trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";

premesso che:

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”, all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli enti, delle aziende e delle agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

con dpgr n. 7 del 12.01.2016 il dott. Mascherpa è stato nominato commissario unico regionale delle ATERP calabresi;

la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della Regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera n. 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l'approvazione dei rendiconti degli enti strumentali, sia l'effettuazione delle verifiche in ordine al contenimento delle spese ai sensi della normativa vigente;

visti:

la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica, successivamente abrogata dalla legge regionale 16 maggio 2013, n. 24;

la legge regionale n. 24/2013, recante "riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istitutiva dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle aziende regionali per edilizia residenziale;

la legge regionale n. 8/2002 recante "ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello statuto della Regione Calabria;

l'art. 3, comma 7 del d. lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da d.lgs. 126/2014;

considerato che il collegio dei revisori dei conti:

per i rendiconti degli esercizi finanziari 2012 e 2013, che chiudono con un avanzo finanziario, invita l'ente a proseguire nelle azioni amministrative e legali intraprese nei confronti degli utenti morosi, sollecitando il monitoraggio costante degli impegni di pagamento e delle attività dei legali incaricati;

esprime parere favorevole per l'approvazione dei rendiconti 2012 e 2013, suggerendo di voler proseguire nell'azione di contenimento delle spese e di contenere le spese non ritenute estremamente necessarie;

atteso che il revisore unico dei conti:

relativamente al rendiconto 2014, che chiude con un disavanzo finanziario, raccomanda particolare attenzione alla formazione dei residui sia attivi e passivi ed alla riscossione ed ai pagamenti;

ha rilevato che nel corso dell'anno 2014, il precedente collegio dei revisori ha reso parere negativo su una serie di delibere adottate dal commissario straordinario, comunque poi rese esecutive; in considerazione di ciò non esprime parere favorevole all'approvazione del rendiconto 2014;

invita l'azienda a trasmettere la relazione alla locale procura della Corte dei conti;

considerato che il dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità:

esprime parere favorevole, e concorda con quanto espresso dal collegio dei revisori circa il nulla osta all'approvazione dei consuntivi 2012 e 2013;

per quanto concerne il consuntivo 2014, esprime parere negativo, concordando con quanto espresso dall'organo di controllo, invitando l'ente a trasmettere la documentazione alla locale procura della Corte dei conti;

tenuto conto che il dipartimento Bilancio:

con nota prot. 61353 dei 23 febbraio 2017, ha rilevato criticità con riferimento alla mancata corrispondenza tra i residui finali e iniziali degli esercizi 2012 e 2013, nonché l'assenza di quadratura nelle cosiddette partite di giro per il solo esercizio 2013; queste difformità determinavano analoghe squadrature nei residui iniziali dell'esercizio 2014, con conseguente errata quantificazione del risultato di amministrazione per l'esercizio 2014;

ha invitato a procedere alla rettifica dei suddetti rendiconti per gli esercizi 2012, 2013 e 2014;

ha autorizzato la ripetizione della procedura di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi contestualmente alla riapprovazione del rendiconto relativo all'esercizio 2014, al fine di garantire il riallineamento con i valori contabili rettificati;

rilevato che il commissario straordinario dell'ATERP:

ha proceduto a rideterminare i prospetti contabili relativi alle correzioni da apportare ai consuntivi 2012 e, 2013 e a rideterminare contabilmente le rettifiche nel consuntivo 2014;

con delibera n. 258 del 6 marzo 2017, a seguito delle correzioni apportate, ha riaperto la procedura di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, al fine di tenere conto delle correzioni eseguite;

considerato che il collegio dei revisori dei conti, ha attestato la correttezza delle rettifiche contabili apportate;

considerato che il dipartimento Bilancio:

alla luce delle rettifiche operate, avendo verificato che sono state ristabilite le corrispondenze tra i residui finali ed iniziali di ciascun esercizio, nonché la quadratura tra impegni e accertamenti, afferenti alla gestione delle "partite di giro", ha esitato positivamente l'istruttoria riferita agli aspetti contabili di propria competenza;

ha verificato le risultanze del riaccertamento dei residui e i prospetti obbligatori di legge riguardanti, rispettivamente, il computo del fondo pluriennale vincolato di parte corrente e capitale e la dimostrazione del risultato di amministrazione alla data del riaccertamento;

ha verificato che il risultato di amministrazione, di cui al rendiconto di gestione dell'esercizio 2014, a seguito del riaccertamento, ha subito un peggioramento; il maggiore disavanzo è pari ad € - 5.848.795,83;

rilevato che nella delibera di Giunta n. 148 del 21 aprile 2017 viene specificato che l'operazione di riaccertamento dei residui è una attività di natura gestionale e che, con riferimento agli enti strumentali, spetta al direttore generale pro-tempore che a sua volta lo sottopone alla Giunta regionale la quale poi provvede all'approvazione e al successivo inoltro al Consiglio regionale per la presa d'atto;

tenuto conto che la suddetta delibera di Giunta regionale:

nel precisare che il mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non incide sull'approvazione del rendiconto, demanda al dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici la verifica in ordine al contenimento delle spese, ai sensi della normativa vigente di riferimento, secondo le modalità ed i tempi previsti dalla suddetta deliberazione n. 442 del 10 novembre 2016;

prevede di notificare il provvedimento, a cura del dipartimento proponente, alla procura regionale della Corte dei conti, al dipartimento Infrastrutture e al dipartimento Presidenza;

rilevato che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 25 maggio 2017, ha approvato i rendiconti degli esercizi dal 2012 al 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui dell’Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Crotone e i documenti ad essi allegati;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 i rendiconti degli esercizi dal 2012 al 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui dell’Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Crotone e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 209/10^ di iniziativa del consigliere S. Romeo, recante: “Abrogazione della legge regionale 1 febbraio 2017, n. 3 (Modifica alla legge regionale 7 marzo 1995, n. 4 – Norme sulla classificazione degli esercizi ricettivi extralberghieri)” (Del. n. 219)

Art. 1

(Abrogazione della l.r. 3/2017)

     1.  La legge regionale 1 febbraio 2017, n. 3 (Modifica alla legge regionale 7 marzo 1995, n. 4 (Norme sulla classificazione degli esercizi ricettivi extralberghieri) è abrogata.

Art. 2

(Reviviscenza del comma 1 dell’articolo 16 della l. r. 4/95)

     1.  A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge, vige nuovamente il comma 1 dell’articolo 16 della legge regionale 7 marzo 1995, n. 4 (Norme sulla classificazione degli esercizi ricettivi extralberghieri), nella seguente formulazione: “Sono esercizi di affittacamere le strutture gestite da privati i quali, ad integrazione del proprio reddito familiare, utilizzando la propria abitazione, o parte di essa, diano ospitalità, per un periodo non inferiore a sette giorni, in non più di sei camere per dodici posti letto, ubicate in uno stesso stabile”.

Art. 3

(Clausola di invarianza finanziaria)

     1.  Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

Art. 4

(Entrata in vigore)

     1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 210/10^ di iniziativa del consigliere S. Romeo, recante: “Abrogazione della legge regionale 1 febbraio 2017, n. 4 (Modifica alla legge regionale 26 febbraio 2003, n. 2 – Disciplina dell'attività di accoglienza ricettiva a conduzione familiare denominata 'Bed and Breakfast')” (Del. n. 220)

Art. 1

(Abrogazione della l.r. 4/2017)

     1.  La legge regionale 1 febbraio 2017, n. 4 (Modifica alla legge regionale 26 febbraio 2003, n. 2 - Disciplina dell'attività di accoglienza ricettiva a conduzione familiare denominata “Bed and Breakfast”) è abrogata.

Art. 2

(Reviviscenza del comma 1 dell’articolo 2 della l. r. 2/2003)

     1.  A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge, vige nuovamente il comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale 26 febbraio 2003, n.2 (Disciplina dell’attività di accoglienza ricettiva a conduzione familiare denominata “Bed and Breakfast”), nella seguente formulazione: “1. Le attività di accoglienza ricettiva esercitate da privati che, in via occasionale o saltuario, senza carattere di imprenditorialità e avvalendosi della organizzazione familiare utilizzano parte della propria abitazione fino ad una massimo di quattro camere e otto posti letto, fornendo ai turisti alloggio e prima colazione sono classificate come “B&B”.

Art. 3

(Clausola di invarianza finanziaria)

     1.  Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

Art. 4

(Entrata in vigore)

     1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 243/10^ di iniziativa dei consiglieri S. Romeo, D. Battaglia, G. Neri, G. Nucera, F. D'agostino, recante: “Prosecuzione dell'esercizio provvisorio da parte della curatela fallimentare SO.G.A.S. S.p.A.” (Del. n.221)

Art. 1

(Prosecuzione esercizio provvisorio)

     1.  Al fine di garantire l’interesse generale e il diritto alla mobilità sul territorio dei cittadini che risiedono nell’area servita dall’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” di Reggio Calabria e scongiurare problemi di ordine pubblico e sicurezza derivanti dalla sua chiusura, la Giunta regionale è autorizzata a concedere alla curatela fallimentare della Società di gestione per l’Aeroporto dello Stretto (SO.G.A.S.) s.p.a. un contributo straordinario di 163.770,00 euro, destinato alla prosecuzione dell'esercizio provvisorio sino alla data del 18 luglio 2017.

 

Art. 2

(Norma finanziaria)

     1.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dall’articolo 1, si provvede con l’utilizzo del “Fondo occorrente per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l’approvazione del bilancio, recanti spese di parte corrente”, iscritto al programma U.20.03 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2017-2019, che presenta la necessaria disponibilità.

     2.  La Giunta regionale è autorizzata ad effettuare le necessarie variazioni allo stato di previsione della spesa di bilancio 2017-2019, con prelievo dal fondo speciale di cui al comma 1 ed allocazione al programma U.10.04 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

     1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 252/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 - Norme per la tutela, governo ed uso del territorio - Legge Urbanistica della Calabria” (Del. n.222)

 

Art. 1

(Modifiche all'art. 27 bis della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19)

     1.  All'articolo 27 bis della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio-Legge Urbanistica della Calabria), dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:

“3 bis. I comuni associati, ciascuno per il territorio di propria competenza, possono aderire alle procedure di cui agli articoli 27 ter e 27 quater.

3 ter. L'adesione alla procedura semplificata di cui all'articolo 27 ter determina l'automatica dissociazione del comune dal procedimento del PSA, che prosegue qualora permanga una pluralità di comuni associati. L'adesione alla pianificazione a consumo di suolo zero di cui all'articolo 27 quater, da parte di tutti o alcuni comuni dell'associazione, può avvenire solo previa verifica favorevole della coerenza tra gli obiettivi e strategie generali del piano in corso di redazione e gli esiti dell'analisi ricognitiva complessiva di cui al comma 3 dell'articolo 27 quater. Contestualmente alla delibera di adesione i comuni possono adottare il documento preliminare o recepire lo stesso se già adottato.

3 quater. Nel caso di dissociazione di alcuni comuni appartenenti all'associazione:

     a)  i comuni già beneficiari di contributi per la formazione dei piani possono utilizzare le somme già ricevute anche se hanno espresso l'adesione di cui al comma 3 bis;

          b)           i contributi liquidati al comune capofila e non ancora utilizzati sono rideterminati proporzionalmente e ripartiti tra i comuni interessati, ai quali sono, altresì, trasferiti gli atti, documenti ed elaborati, anche tecnici, prodotti.”.

Art. 2

(Modifiche all'art. 27 ter della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19)

1. L'articolo 27 ter della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19, è così modificato:

a) al comma 2 le parole “Entro il 31 dicembre 2016, il” sono sostituite dalla seguente: “Il”;

b) dopo il comma 10 è aggiunto il seguente:

     “11. I comuni già beneficiari di contributi per la formazione dei piani possono utilizzare le somme ricevute anche se aderiscono alla procedura di cui al presente articolo.”.

Art. 3

(Modifiche all'art. 27 quater della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19)

1. L'articolo 27 quater della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19, è così modificato:

a) il comma 2 è sostituito dal seguente:

     “2. Nei comuni che non hanno adottato il piano strutturale comunale o associato, il consiglio comunale, su proposta della giunta comunale, può deliberare l'adesione al principio dì "consumo di suolo zero" rivolgendo direttive per la redazione del Piano agli uffici comunali e ai redattori volte al perseguimento di tale obiettivo.”;

b) il comma 4 è sostituito dal seguente:

     “4. Successivamente alla delibera di adesione al principio di "consumo di suolo zero", il comune, ai fini dell'iter di formazione ed approvazione del piano strutturale, deve seguire le procedure di cui all'articolo 27, i cui termini, quale premialità, sono ridotti della metà. Nei procedimenti relativi al PSA la riduzione dei termini si applica solo nel caso di adesione dì tutti i comuni dell'associazione. Tale riduzione non si applica per i pareri previsti dal d.lgs. n.152/2006, ove obbligatori.”;

c) dopo il comma 4 sono aggiunti i seguenti:

     “5. Contestualmente alla delibera di adesione di cui al comma 2, i comuni possono adottare il documento preliminare o recepire lo stesso se già adottato, previa verifica, con esito favorevole, in ordine alla coerenza tra gli obiettivi e strategie generali del piano in corso di redazione e gli esiti dell'analisi ricognitiva di cui al comma 3.

     6. I comuni già beneficiari di contributi per la formazione dei piani possono utilizzare le somme ricevute anche se aderiscono alla procedura di cui al presente articolo.”.

Art. 4

(Modifiche all'art. 65 della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19)

1. L'articolo 65 della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19, è così modificato:

a) al comma 1 dopo il primo periodo è aggiunto il seguente “Nei casi di fusione di comuni il termine di approvazione di cui al primo periodo è fissato in dodici mesi decorrenti dalla data di costituzione del nuovo ente.”;

b) dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma 1 bis:

     “1 bis. Ai comuni che adempiono a quanto disposto dal comma 1 sono riconosciuti meccanismi di premialità nella determinazione dei punteggi ai fini dell'accesso alle risorse della programmazione dei fondi comunitari.”;

c) al comma 2 bis sono soppresse le parole “e, comunque, non oltre il 30 giugno 2017,”;

d) al comma 2 ter sono soppresse le parole “e, comunque, non oltre il 30 giugno 2017,”.

Art. 5

(Invarianza di spesa)

     1.  Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 6

(Entrata in vigore)

     1.  La presente entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria (BURC).

(Allegati)

Proposta di legge numero 254/10^ di iniziativa del consigliere Romeo, recante: “Modifiche all'articolo 39 della legge regionale n. 47 del 23 dicembre 2011 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012)” (Del. n.223)

 

Art. 1

(Modifiche all'articolo 39 della l.r. 47/2011)

1.      L'articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2012) è sostituito dal seguente:

 

“Art. 39

(Programmi regionali di edilizia residenziale comunque denominati)

1. Considerata l'eccezionalità della crisi economica e sociale ancora in atto, che impone l'adozione di misure volte a fronteggiare il disagio abitativo che interessa sempre più soggetti e famiglie che non hanno capacità di risparmio e per arginare il fenomeno delle opere incompiute sul territorio regionale, è consentita esclusivamente ai soggetti attuatori di interventi finanziati ai sensi della legge regionale 16 ottobre 2008, n.36 (Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale), per i quali si sia raggiunto alla data di presentazione della domanda un avanzamento pari o superiore al 35 per cento dei lavori, la facoltà di ultimare i lavori entro il 31 dicembre 2019 nonché presentare entro il 31 dicembre 2017 richiesta di rimodulazione intesa come variazione della tipologia da proprietà a locazione. La percentuale del 35 per cento è da intendersi in riferimento al programma dei lavori riconformato per come richiesto con l'istanza di rimodulazione.

2. La rimodulazione di cui al comma 1 è consentita, anche con riduzione dell'obiettivo fisico, a condizione che essa non comporti l'aumento del contributo già concesso.

3. E' altresì consentito a tutti i soggetti attuatori di interventi finanziati ai sensi della l.r. 36/2008 richiedere entro il 31 dicembre 2017 la delocalizzazione degli interventi sulla base dei criteri definiti con decreto del Dirigente generale del dipartimento Infrastrutture 10 agosto 2016, n. 9871.”.

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

 

(Allegati)

Proposta di legge numero 255/10^ di iniziativa del consigliere Romeo, recante: “Avvio delle attività dell'Agenzia Regionale di cui all'articolo 7 della legge regionale 17 agosto 2009, n. 24” (Del. n.224)

 

Art. 1

(Avvio delle attività dell’Agenzia per la Ricerca scientifica

e l’innovazione tecnologica)

1. Al fine di consentire l'immediato avvio delle attività dell'Agenzia per la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica, istituita con l'articolo 7 della legge regionale 17 agosto 2009, n. 24 (Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica), è autorizzata, nel triennio 2017-2019, la spesa complessiva di 401.662,00 euro, di cui 80.332,40 euro per l'esercizio finanziario 2017 ed 160.664,80 euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019.

2. Alla copertura finanziaria della spesa prevista al comma 1 si provvede mediante l'utilizzo delle risorse allocate al programma U.20.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019, che presenta la necessaria disponibilità.

3. La Giunta regionale è autorizzata ad effettuare le necessarie variazioni allo stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019 con prelievo dal programma di cui al precedente comma ed allocazione al programma U.14.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

 

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 173/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2016, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 e al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale” (Del. n.225)

Il Consiglio regionale

vista la deliberazione n. 28 del 29 maggio 2017, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale l’approvazione del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2016, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. nonché le conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 e al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale;

premesso che:

-       il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili generali per Regioni, Province autonome ed Enti locali;

-       con deliberazione consiliare n. 83 del 28 dicembre 2015, è stato approvato il bilancio di previsione Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2016-2018, redatto secondo gli schemi armonizzati di cui al d.lgs. n. 118/2011, con valore autorizzatorio;

-       con deliberazione consiliare n. 161 del 21 dicembre 2016 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2017-2019;

-       con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 15 del 23 febbraio 2017 è stata approvato il verbale di chiusura della contabilità dell'esercizio finanziario 2016;

visto il regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017;

richiamato l'art. 3, comma 4, del citato d. lgs. 23 giugno 2011, n. 118, e ss.mm.ii., il quale prevede che tutte le pubbliche amministrazioni effettuano annualmente l'operazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi, consistente nella revisione delle ragioni del loro mantenimento, ai fini del rèndiconto. lo stesso articolo prescrive, inoltre, che "possono essere conservati tra i residui attivi le entrate accertate esigibili nell'esercizio di riferimento, ma non incassate. possono essere conservate fra i residui passivi le spese impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell'esercizio, ma non pagate. le entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell'esercizio considerato, sono immediatamente reimputate all'esercizio in cui sono esigibili. la reimputazione degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale di spesa, al fine di consentire, nell'entrata degli esercizi successivi, l'iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputate. la costituzione del fondo pluriennale vincolato non è effettuata in caso di reimputazione contestuale di entrate e di spese. le variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale vincolato e agli stanziamenti correlati, dell'esercizio in corso e dell'esercizio precedente, necessarie alla reimputazione delle entrate e delle spese riaccertate, sono effettuate con provvedimento amministrativo della Giunta entro i termini previsti per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio precedente (...) al termine delle procedure di riaccertamento non sono conservati residui cui non corrispondono obbligazioni giuridicamente perfezionate";

richiamato, altresì, il principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria (all. 4/2 al d. lgs. n. 118/2011) ed in particolare il punto 9.1, inerente il riaccertamento ordinario dei residui;

dato atto che, alla luce della normativa sopra richiamata, il Consiglio regionale con propria deliberazione, antecedentemente all’approvazione del rendiconto dell'esercizio 2016, deve approvare il riaccertamento ordinario dei residui e procedere alla cancellazione dei residui attivi e passivi non assistiti da obbligazioni giuridicamente perfezionate, nonché alla reimputazione dei residui attivi e passivi le cui obbligazioni non sono esigibili alla data del 31 dicembre dell'esercizio cui si riferisce il rendiconto;

considerato che la reimputazione dei residui passivi non esigibili nell'esercizio 2016 comporta:

a)      la creazione, sul bilancio d'esercizio 2016, cui si riferisce il rendiconto, dei fondi pluriennali vincolati connessi alle spese reimputate per le quali la copertura è data dal fondo medesimo;

b)      una variazione del bilancio di previsione 2017 in corso di gestione, al fine di istituire o incrementare gli stanziamenti di entrate e spese su cui devono essere imputate le relative obbligazioni;

c)      il trasferimento d'esercizio di reimputazione anche della copertura che l'impegno aveva nello stanziamento dell'esercizio in cui era stato inizialmente imputato, attraverso il fondo pluriennale vincolato in entrata. la costituzione o l'incremento di tale fondo è escluso solo in caso di contestuale reimputazione di entrate e spese;

tenuto conto che le risultanze del presente riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi confluiranno nel rendiconto per l’esercizio 2016 del Consiglio regionale;

preso atto che il settore bilancio e ragioneria, sulla base delle indicazioni ricevute dai dirigenti responsabili dei settori e delle aree funzionali, ha predisposto i prospetti (allegati a e b) relativi al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi alla data del 31.12.2016, contenenti sia gli importi da conservare, sia gli importi da eliminare definitivamente in quanto non corrispondenti ad obbligazioni giuridicamente perfezionate, nonché gli importi da eliminare e reimputare agli esercizi successivi nei quali l'esigibilità avrà scadenza, sia gli importi da conservare a residuo;

visti:

a)      gli elenchi dei residui attivi e passivi da conservare nel conto del bilancio dell'esercizio 2016 (allegati c e d);

b)      il prospetto relativo agli impegni da reimputare negli esercizi successivi a quello a cui si riferisce il rendiconto 2016 (allegato e);

c)      il prospetto relativo alle variazioni intervenute nel fondo pluriennale vincolato a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi alla data del 31.12.2016 e di reimputazione degli impegni (allegato f);

d)     il prospetto relativo alle variazioni di competenza e di cassa del bilancio di previsione finanziario 2016-2018, esercizio 2016, a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi alla data del 31.12.2016 e di reimputazione degli impegni (allegato g);

e)      il prospetto relativo alle variazioni di competenza e di cassa del bilancio di previsione finanziario 2017-2019, esercizio 2017, a seguito delle operazioni di reimputazione dei residui passivi (allegato h);

f)       il prospetto relativo alle variazioni al bilancio di previsione finanziario 2017-2019, esercizio 2017, al fine di adeguare le previsioni di cassa alle risultanze delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31.12.2016 (allegato i);

g)      il prospetto relativo alle somme da vincolare nel risultato di amministrazione dell'esercizio 2016 a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi (allegato l);

ritenuto, pertanto, di dover procedere, in ragione di quanto sopra espresso ed in esecuzione dell'art. 3, comma 4, del d.lgs. n.11812011 e ss.mm.ii., all'approvazione delle risultanze del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, nonché all'approvazione delle conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 e al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale;

preso atto del verbale 157 del 19 maggio 2017, con cui il collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2016, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del d.lgs. n.118/2011 e ss.mm.ii. e alle conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 e al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale;

delibera

di approvare il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2016, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., e le variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 e al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale, unitamente ai relativi, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 174/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Approvazione variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale” (Del. n.226)

Il Consiglio regionale

vista la deliberazione n. 34 del 29 maggio 2017, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale l’approvazione delle variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale;

premesso che:

- il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali, fissando al primo gennaio 2015 l'entrata in vigore per gli enti citati delle norme in materia di armonizzazione contabile;

- l'art. 4 del predetto decreto legislativo n. 118/2011 prevede che, al fine di consentire il consolidamento ed il monitoraggio dei conti pubblici, nonché il miglioramento della raccordabilità dei conti delle amministrazioni pubbliche con il S.E.C. dei conti nazionali nell'ambito delle rappresentazioni contabili, le regioni, gli enti locali e i loro enti strumentali adottano il piano dei conti integrato, raccordato al piano dei conti di cui all'art. 4, comma 3, lettera a), del decreto legislativo 31 maggio 2011, n.91, costituito da conti che rilevano le entrate e le spese in termini di contabilità finanziaria e da conti economico-patrimoniali redatto secondo comuni criteri di contabilizzazione;

- con deliberazione consiliare n. 161 del 21 dicembre 2016 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2017-2019;

- con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 62 del 21 dicembre 2016 è stato approvato il documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi 2017-2019 e sono state assegnate le risorse al segretario/direttore generale, ai sensi dell'art. 3 del regolamento interno di amministrazione e contabilità del consiglio regionale;

- con determinazione del segretario generale r.g. n. 602 del 29.12.2016 è stato approvato il bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi 2017-2019;

- con deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza n. 2 del 27 gennaio 2017 e n.14 del 23 febbraio 2017, sono state approvate due variazioni compensative al bilancio di previsione 2017-2019, esercizio 2017, ai sensi dell'art. 51, comma 2 lett. c) del d. lgs. 23 giugno 2011, n. 118, e ss.mm.ii.;

- con determinazioni del segretario generale n. 144 del 24 marzo 2017 e n. 210 del 28 aprile 2017 sono state approvate due variazioni compensative a al bilancio di previsione 2017-2019, esercizio 2017, ai sensi dell'art. 51, comma 4 del d. lgs. 23 giugno 2011, n. 118, e ss.mm.ii.;

visto il regolamento interno di amministrazione e contabilità del consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017;

considerato che si è manifestata l'esigenza di apportare al bilancio di previsione 2017-2019, esercizio 2017, le variazioni di cui all'allegato a) al presente provvedimento, al fine di consentire il soddisfacimento dei fabbisogni di spesa previsti per il corrente esercizio finanziario ed i successivi;

ritenuto di dover provvedere ad effettuare le variazioni allo stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019, di cui alla deliberazione consiliare n. 161 del 21.12.2016, secondo quanto riportato nell'allegato a), parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

considerato che in coerenza con quanto disposto dall’art. 51 del d.lgs n.118 del 23 giugno 2011, l’ufficio di presidenza:

- procederà alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio, approvato con propria deliberazione n. 62 del 21 dicembre 2016;

- autorizzerà, senza ulteriori formalità, il segretario generale ad apportare al bilancio finanziario gestionale esercizio 2017, approvato con determinazione del segretario generale rg. n. 602 del 29.12.2016, le variazioni di cui al presente provvedimento;

verificato che dopo le variazioni di cui all'allegato a, sono rispettati gli equilibri di bilancio;

preso atto del verbale n. 164 del 26 giugno 2017, con cui il collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole all’approvazione delle variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale;

delibera

- di apportare allo stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019 le variazioni riportate nell'allegato a, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

- di dare atto che dopo le variazioni di cui al punto precedente sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 2017-2019.

 

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 178/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2016 e della relazione sulla gestione” (Del. n.227)

Il Consiglio regionale

 

vista la deliberazione n. 33 del 29 maggio 2017, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2016 e della relazione sulla gestione;

premesso che:

- il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali, fissando al primo gennaio 2015 l'entrata in vigore per gli enti citati delle norme in materia di armonizzazione contabile;

- con deliberazione consiliare n. 83 del 28 dicembre 2015 è stato approvato il bilancio di previsione Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2016-2018, redatto secondo gli schemi armonizzati di cui al d.lgs. n. 118/2011;

- con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 1 del 26 gennaio 2016 è stato approvato il documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi 2016-2018 e sono state assegnate le risorse al segretario/direttore generale, ai sensi dell'art. 3 del regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;

- con determinazione del segretario generale r.g. n. 63 del 01.02.2016 è stato approvato il bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi 2016-2018;

- con deliberazione del Consiglio regionale n.149 del 21 novembre 2016 è stato approvato l'assestamento al bilancio di previsione 2016-2018 del consiglio regionale;

- con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 53 del 21 novembre 2016 è stata approvata la variazione al documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi 2016-2018;

- con determinazione del segretario generale r.g. n. 504 del 29.11.2016 è stata approvata la variazione al bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi 2016-2018;

- con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 15 del 23 febbraio 2017 è stata approvato il verbale di chiusura della contabilità dell'esercizio finanziario 2016;

visto l'art. 67 del d. lgs. n. 118/2011 e ss.mm ii., il quale dispone che "la Presidenza del Consiglio regionale sottopone all'assemblea consiliare (..) il rendiconto del consiglio regionale. le relative risultanze finali confluiscono nel rendiconto consolidato di cui all'art. 63, comma 3. al fine di consentire il predetto consolidato, l'assemblea consiliare approva il proprio rendiconto entro il 30 giugno dell'anno successivo";

visto il regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017;

vista la deliberazione consiliare n. 225 del 29 giugno 2017, recante: “riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2016, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 e al bilancio di previsione 2017-2019 del consiglio regionale”;

visto lo schema di rendiconto dell'esercizio 2016 redatto ai sensi dell'allegato 10 al d.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii.;

vista la relazione sulla gestione dell'esercizio 2016 ed i relativi allegati, redatta ai sensi dell'art.11, comma 6, del d.lgs. n. 118/2011;

tenuto conto della relazione della commissione speciale di vigilanza, redatta ai sensi dell’art. 73, comma 3, del regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;

preso atto dl verbale n. 163 del 26 giugno 2017, con cui il collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole con osservazioni all’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2016 ed alla relazione sulla gestione;

delibera

- di approvare, ai sensi degli articoli 18 e 67 del d.lgs. n. 118/2011, il rendiconto dell'esercizio finanziario 2016 del consiglio regionale, unitamente ai relativi allegati, per farne parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, con le seguenti risultanze finali riepilogative:

 

(Allegati)

Proposta di legge numero 185/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la semplificazione e la celerità dell'azione amministrativa - Modifiche alla legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 (Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso)” (Del. n.228)

Art. 1

(Modifica titolo l.r. 19/2001)

     1.  Al titolo della legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 (Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso. Disciplina della pubblicazione del Bollettino Ufficiale della Regione Calabria) le parole: “Disciplina della pubblicazione del Bollettino Ufficiale della Regione Calabria” sono soppresse.

 

Art. 2

(Modifica art. 1)

     1.  L'articolo 1 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 1

(Finalità)

     1.  La presente legge detta disposizioni relative al procedimento amministrativo ed al diritto di accesso, con l'obiettivo di semplificare, snellire e rendere celere l'azione amministrativa regionale, in attuazione delle disposizioni della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi), nonché dei principi desumibili dallo Statuto regionale e dalla legislazione statale.”.

 

Art. 3

(Modifica art. 2)

     1.  L'articolo 2 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 2

(Ambito di applicazione e qualificazione dell'attività amministrativa)

     1.  La presente legge disciplina l'attività amministrativa della Regione, degli enti, istituti o aziende da essa dipendenti o strumentali, nonché, in quanto applicabile, degli enti pubblici economici dipendenti dalla Regione.

     2.  È fatta salva la disciplina dei procedimenti amministrativi prevista dalle leggi regionali di settore, ove compatibile con i principi della presente legge.

     3.  L'attività amministrativa regionale è improntata a criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di proporzionalità, di pubblicità e di trasparenza. Il procedimento non può essere aggravato con l'introduzione di adempimenti non previsti dalle leggi e dai regolamenti, se non per straordinarie e motivate esigenze emerse nel corso dell'istruttoria.

     4.  Ai fini di cui al comma 3, la Regione adotta regolamenti che si conformano ai seguenti criteri:

          a)           semplificazione dei procedimenti amministrativi, e di quelli che agli stessi risultano strettamente connessi o strumentali, in modo da ridurre il numero delle fasi procedimentali e delle amministrazioni intervenienti, anche riordinando le competenze degli uffici, accorpando le funzioni per settori omogenei, sopprimendo gli organi che risultino superflui e costituendo centri interservizi dove raggruppare competenze diverse ma confluenti in una unica procedura;

          b)           riduzione dei termini per la conclusione dei procedimenti e uniformazione dei tempi di conclusione previsti per procedimenti tra loro analoghi;

          c)           regolazione uniforme dei procedimenti dello stesso tipo che si svolgono presso diverse amministrazioni o presso diversi uffici della medesima amministrazione;

          d)           riduzione del numero di procedimenti amministrativi ed accorpamento dei procedimenti che si riferiscono alla medesima attività, anche riunendo in una unica fonte regolamentare, ove ciò corrisponda a esigenze di semplificazione e conoscibilità normativa, disposizioni provenienti da fonti di rango diverso, ovvero che pretendono particolari procedure, fermo restando l'obbligo di porre in essere le procedure stesse;

          e)           semplificazione e accelerazione delle procedure di spesa e contabili;

          f)           trasferimento a organi monocratici o ai dirigenti amministrativi di funzioni anche decisionali che non richiedano, in ragione della loro specificità, l'esercizio in forma collegiale, e sostituzione degli organi collegiali con conferenze di servizi o con interventi, nei relativi procedimenti, dei soggetti portatori di interessi diffusi;

          g)           individuazione delle responsabilità e delle procedure di verifica e controllo;

          h)           soppressione dei procedimenti che risultino non più rispondenti alle finalità e agli obiettivi fondamentali definiti dalla legislazione di settore o che risultino in contrasto con i principi generali dell'ordinamento giuridico nazionale o comunitario;

          i)            soppressione dei procedimenti che comportino, per l'amministrazione e per i cittadini, costi più elevati dei benefici conseguibili, anche attraverso la sostituzione dell'attività amministrativa diretta con forme di autoregolamentazione da parte degli interessati;

          l)            adeguamento della disciplina sostanziale e procedimentale dell'attività e degli atti amministrativi ai principi della normativa comunitaria, anche sostituendo al regime concessorio quello autorizzatorio;

      m)  soppressione dei procedimenti che derogano alla normativa procedimentale di carattere generale, qualora non sussistano più le ragioni che giustifichino una difforme disciplina settoriale.”.

Art. 4

(Modifica art. 4)

     1.  L'articolo 4 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 4

(Responsabile del procedimento)

     1.  La responsabilità dei procedimenti amministrativi regionali è assegnata al settore, ovvero ad altra articolazione amministrativa prevista nella struttura organizzativa dell'ente, sulla base delle regole che ne definiscono le competenze.

     2.  Il responsabile del settore, ovvero di altra articolazione amministrativa, competente per materia individua per ciascun provvedimento, o per categorie di provvedimenti, l'unità operativa cui il procedimento fa capo. Responsabile del procedimento è il funzionario preposto a tale unità operativa.

     3.  Il responsabile del settore, ovvero di altra articolazione amministrativa, può assumere personalmente la responsabilità del procedimento sin dall'inizio o in un momento successivo, per ragioni di coordinamento o di buon andamento dell'azione amministrativa. Può altresì, per motivate esigenze di servizio, conferire la responsabilità del procedimento ad un funzionario diverso da quello individuato ai sensi del comma 2.

     4.  Ove manchi l'individuazione di cui al comma 2, il dirigente del settore, ovvero di altra articolazione amministrativa, è responsabile del procedimento.

     5.  Per i procedimenti in cui intervengono più settori, o più articolazioni amministrative, ciascuno di essi è responsabile per gli atti di competenza e per il tempo agli stessi assegnato.

     6.  La responsabilità del procedimento decorre, per ciascun settore, o altra articolazione amministrativa, dalla data di ricevimento della istanza.”.

Art. 5

(Modifiche art. 5)

     1.  L'articolo 5 della l.r. 19/2001 è così modificato:

          a)           alla lettera d) del comma 1, le parole “di cui al successivo articolo 24” sono soppresse;

          b)           alla lettera c) del comma 2, le parole “all'Assessore ovvero” sono soppresse;

          c)           i commi 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti:

     “3.  L'organo competente per l'adozione del provvedimento finale, ove diverso dal responsabile del procedimento, non può discostarsi dalle risultanze dell'istruttoria condotta dal responsabile del procedimento se non indicandone le ragioni nel provvedimento.

     4.  Nei procedimenti ad istanza di parte, il responsabile del procedimento, o l'organo competente per l'adozione del provvedimento finale, effettua la comunicazione ai sensi dell’articolo 10 bis della l. 241/1990”;

          d)           il comma 5 è abrogato.

Art. 6

(Modifica art. 6)

     1.  L'articolo 6 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 6

(Conflitto di interessi)

     1.  Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale.”.

Art. 7

(Modifiche art. 8)

     1.  All'articolo 8 della l.r. 19/2001, i commi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti:

     “1.  Il responsabile del procedimento provvede a dare notizia ai soggetti di cui all'articolo 7 dell'avvio del procedimento stesso, ove possibile in via telematica e, comunque, con mezzo idoneo a garantire la prova della ricezione.

     2.  La comunicazione è personale e deve indicare:

          a)           il settore o articolazione amministrativa competente;

          b)           l'oggetto del procedimento promosso;

          c)           il responsabile del procedimento;

          d)           la struttura in cui si può prendere visione degli atti;

          e)           la data entro la quale, secondo i termini previsti, deve concludersi il procedimento e i rimedi esperibili in caso di inerzia dell’amministrazione;

          f)           nei procedimenti ad iniziativa di parte, la data di presentazione della relativa istanza.”.

Art. 8

(Modifiche art. 9)

     1.  L'articolo 9 della l.r. 19/2001 è così modificato:

          a)           al comma 1, le parole: “in corso” sono soppresse;

          b)           il comma 3 è sostituito dal seguente:

     “3. Ove la normativa regionale preveda, senza ulteriori precisazioni, l'acquisizione di valutazioni o pareri da parte di soggetti collettivi di natura privata ai fini dell'emanazione di un atto amministrativo, gli stessi vengono acquisiti dal responsabile del procedimento che assegna a tal fine un congruo termine. In caso di superamento del termine assegnato, il provvedimento è adottato indipendentemente dall'acquisizione delle valutazioni o dei pareri.”.

Art. 9

(Modifica art. 10)

     1.  L'articolo 10 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 10

(Casi di esclusione)

     1.  Le disposizioni di cui al presente capo non si applicano nei confronti dell'attività finalizzata alla emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione, per i quali restano ferme le particolari norme che ne regolano la formazione.

     2.  Le disposizioni del presente capo non si applicano, altresì, ai procedimenti tributari, per i quali restano parimenti ferme le particolari norme che li regolano.”.

Art. 10

(Inserimento Capo III bis)

     1.  Dopo l'articolo 10 della l.r. 19/2001, è inserito il seguente: “Capo III bis Semplificazione amministrativa”.

Art. 11

(Modifica art. 11)

     1.  L'articolo 11 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 11

(Conferenza di servizi- Valutazioni ambientali)

     1.  Alla Conferenza di servizi si applica la disciplina di cui agli articoli 14 e seguenti della l. 241/1990.

     2.  Ai procedimenti di Valutazione Di Impatto Ambientale (VIA), Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) si applica la disciplina di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale). La Giunta regionale, con proprio regolamento, disciplina le relative procedure.”.

Art.12

(Modifica art. 12)

     1.  L'articolo 12 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 12

(Riunione decisoria)

     1.  Qualora nel medesimo procedimento siano coinvolte, a qualsiasi titolo, ed anche nell'ambito di un sub-procedimento, due o più articolazioni amministrative della Regione, responsabile dell'intero procedimento è il soggetto competente all'adozione del provvedimento finale.

     2.  Il responsabile del procedimento indice apposita riunione con i dirigenti delle articolazioni amministrative interessate, ai fini dell'acquisizione delle determinazioni o valutazioni necessarie all'adozione del provvedimento finale. Qualora al procedimento debbano partecipare commissioni, comitati o altri organismi collegiali, ciascuno di essi designa un proprio rappresentante per la partecipazione alla riunione e per l'esternazione in tale sede delle determinazioni o valutazioni preventivamente assunte dall'organismo medesimo.

     3.  Nel caso di mancata partecipazione alla riunione di uno dei soggetti di cui al comma 2, il dirigente generale del dipartimento cui tale soggetto afferisce adotta ogni opportuno provvedimento onde consentire l'adozione del provvedimento finale. I soggetti chiamati ad esprimere le determinazioni o valutazioni di propria competenza sono responsabili per ogni inerzia o comportamento che impedisca o ritardi l'adozione del provvedimento finale.

     4.  La riunione decisoria deve concludersi, improrogabilmente, entro i termini di conclusione del procedimento. La determinazione conclusiva motivata della riunione, consacrata nel verbale contestualmente redatto, tiene luogo delle determinazioni o valutazioni di cui al comma 2.

     5.  Qualora, in ipotesi eccezionali derivanti da particolare complessità del procedimento, non sia possibile l'acquisizione contestuale delle determinazioni o valutazioni di cui al comma 2, le stesse vengono acquisite con modalità telematiche. Il responsabile del procedimento ripartisce i tempi a disposizione di ciascuna articolazione amministrativa, fermo restando il termine finale di conclusione del procedimento.

     6.  La Giunta regionale e l’Ufficio di Presidenza del Consiglio, nell'ambito delle rispettive competenze, emanano le opportune direttive per l'attuazione delle disposizioni del presente articolo”.

Art. 13

(Modifica art. 13)

     1.  L'articolo 13 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 13

(Intese e accordi con altre amministrazioni- Accordo di programma)

     1.  Anche al di fuori delle ipotesi di conferenza di servizi, la Regione può concludere con le altre amministrazioni pubbliche accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune, ai sensi dell'articolo 15 della l. 241/1990.

     2.  Gli accordi di cui al comma 1 e quelli disciplinati dall'articolo 2, comma 203, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica), aventi esclusivamente natura politico-istituzionale, e ogni altra intesa di analogo contenuto, sono sottoscritti dal Presidente della Giunta regionale e dai legali rappresentanti degli altri soggetti pubblici e privati che ne sono parti. In ogni altra ipotesi, gli accordi sono sottoscritti dal dirigente competente per materia, previa adozione delle necessarie determinazioni amministrative.

     3.  L'accordo di programma è stipulato nelle ipotesi e con le modalità previste dall'articolo 34 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali).”.

 

Art. 14

(Modifica art. 14)

     1.  L'articolo 14 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 14

(Accordi con gli interessati)

     1.  Anche in accoglimento di osservazioni e proposte presentate a norma dell'articolo 9, comma 1, lettera b), l'amministrazione regionale può concludere, senza pregiudizio dei diritti dei terzi, e in ogni caso nel perseguimento del pubblico interesse, accordi con gli interessati al fine di determinare il contenuto discrezionale del provvedimento finale, ovvero in sostituzione di questo, ai sensi dell'articolo 11 della l. 241/1990.”.

Art. 15

(Modifica art. 15)

     1.  L'articolo 15 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 15

(Segnalazione di inizio attività- Silenzio assenso)

     1.  Nei casi in cui l'esercizio di un'attività privata e, comunque, imprenditoriale, commerciale o artigianale sia subordinata ad autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, comprese le domande per le iscrizioni in albi o ruoli, si applicano gli articoli 19 e 19 bis della l. 241/1990, comunque nel rispetto di quanto previsto dal decreto-legge 27 giugno 1985, n. 312 (Disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale), convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1985, n. 431.

     2.  Fatta salva sia l'applicazione delle disposizioni in materia di semplificazione dell’azione amministrativa volte a prevedere specifiche forme di silenzio assenso per privati e imprese, sia l’applicazione del comma 1, nei procedimenti ad istanza di parte per il rilascio di provvedimenti amministrativi, il silenzio dell'amministrazione equivale a provvedimento di accoglimento nei casi, in presenza dei presupposti e con i limiti previsti dall'articolo 20 della l. 241/1990, nonché dalla normativa di settore.”.

 


 

Art. 16

(Modifica art. 16)

     1.  L'articolo 16 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 16

(False attestazioni)

     1.  Con la segnalazione, la denuncia o la domanda presentate ai sensi dell'articolo 15 l'interessato deve dichiarare la sussistenza dei presupposti e dei requisiti di legge richiesti. In caso di dichiarazioni mendaci o di false attestazioni non si realizzano effetti permissivi o conformativi e non è ammessa sanatoria.

     2.  Le sanzioni amministrative previste in caso di svolgimento di attività in carenza dell'atto di assenso dell'amministrazione, o in difformità da esso, si applicano anche nei riguardi di coloro i quali svolgano attività di cui all'articolo 15 in mancanza dei requisiti prescritti o, comunque, in contrasto con la normativa vigente.”.

Art. 17

(Modifiche art. 19)

     1.  L'articolo 19 della l.r. 19/2001 è così modificato:

          a)           il comma 1 è sostituito dal seguente:

     “1. Ove il procedimento consegua obbligatoriamente a un'istanza, ovvero debba essere iniziato d'ufficio, l'amministrazione regionale ha il dovere di concluderlo mediante l'adozione di un provvedimento espresso ed entro termini certi e predeterminati.”;

          b)           alla lettera d) del comma 2 le parole “dell'Assessore o”, sono soppresse;

          c)           il comma 3 è abrogato.

Art. 18

(Modifica art. 20)

     1.  All'articolo 20 della l.r. 19/2001, dopo il comma 2 è inserito il seguente:

     “2 bis. In caso di manifesta irricevibilità, inammissibilità, improcedibilità o infondatezza della domanda, l'amministrazione regionale conclude il procedimento con un provvedimento espresso redatto in forma semplificata, la cui motivazione può consistere in un sintetico riferimento al punto di fatto o di diritto ritenuto risolutivo.”.

Art. 19

(Modifiche art. 21)

     1.  L'articolo 21 della l.r. 19/2001è così modificato:

          a)           il comma 1 è sostituito dal seguente:

     “1.  Nei procedimenti avviati su domanda degli interessati, il termine decorre dalla data di assunzione al protocollo generale dell’ente”;

          b)           il comma 3 è così modificato:

            1) la lettera d) è sostituita dalla seguente:

          “d) salvo quanto previsto dall'articolo 17 bis della l. 241/1990, qualora debbano essere obbligatoriamente acquisiti al procedimento atti di altre amministrazioni, per il tempo necessario alla formazione di tali atti, in relazione ai termini applicabili ai sensi dell'articolo 2 della medesima legge;”;

            2) nella lettera f) la parola “servizio” è sostituita dalla seguente: “settore”;

            3) dopo la lettera f) è inserita la seguente:

          “f bis) per l'acquisizione di informazioni o di certificazioni relative a fatti, stati o qualità non attestati in documenti già in possesso dell'amministrazione stessa o non direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni.”.

Art. 20

(Modifica art. 22)

     1.  Al comma 2 dell'articolo 22 della l.r. 19/2001, la parola “servizio” è sostituita dalle seguenti: “settore o dell'articolazione amministrativa competente”.

Art. 21

(Modifiche art. 23)

     1.  L'articolo 23 della l.r. 19/2001 è così modificato:

          a)           il comma 4 è abrogato.

Art. 22

(Modifica art. 29)

1. All'articolo 29 della l.r. 19/2001, il comma 1 è sostituito dal seguente:

     “1. L'amministrazione regionale e gli enti di cui all'articolo 2 adottano le misure organizzative idonee a garantire l'applicazione delle disposizioni in materia di autocertificazione e di presentazione di atti e documenti da parte dei cittadini alle amministrazioni pubbliche previste dalla legge, nel rispetto della normativa vigente sulla semplificazione e sulla documentazione amministrativa.”.

Art. 23

(Modifica art. 30)

     1.  All'articolo 30 della l.r. 19/2001, il comma 1 è sostituito dal seguente:

     “1. La violazione o la elusione delle norme della presente legge, la grave inosservanza delle direttive generali e, comunque, le inerzie ed i ritardi nello svolgimento delle funzioni attinenti la conclusione dei procedimenti amministrativi entro i termini previsti, sono valutati negativamente in sede di accertamento della responsabilità dirigenziale, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge statale.”.

Art. 24

(Modifiche art.31)

     1.  L'articolo 31 della l.r. 19/2001 è così modificato:

          a)           al comma 1 la parola: “Qualunque” è sostituita dalle seguenti: “Salvo il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, previsti dalla legislazione statale, qualunque”;

          b)           al comma 3, dopo la parola: “formati” sono inserite le seguenti: “o stabilmente detenuti”;

          c)           il comma 4 è sostituito dal seguente:

      “4. Non sono accessibili le informazioni in possesso dell'Amministrazione che non abbiano forma di documento amministrativo, salvo quanto previsto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196 (Codice in materia di protezione di dati personali), in materia di dati personali da parte della persona cui i dati si riferiscono.”.

Art. 25

(Modifiche art. 33)

     1.  L'articolo 33 della l.r. 19/2001, è così modificato:

          a)           al comma 1, le parole: “ e o limitazione dell’accesso previste dalla legge n. 241 del 1990 e dal d.p.r. n. 352 del 1992, sono sottratte all’accesso – ai sensi degli artt. 24, comma 4, della legge n. 241 del 1990 e 8, comma 5, lettera d), del d.p.r. n. 352 del 1992 e con riferimento” sono sostituite dalle seguenti: “esclusione o limitazione dell'accesso previste dalla l. 241/1990 e dal relativo regolamento in materia di accesso ai documenti amministrativi, sono sottratte all'accesso - ai sensi dell'articolo 24, comma 2 e comma 6, lett. d), della medesima legge, e con riferimento”;

          b)           al comma 2 il secondo periodo è sostituito dal seguente:

     “2. Sono parimenti esclusi dal diritto di accesso i documenti amministrativi, anche se non espressamente citati nella presente legge, che la vigente normativa sottrae all'accesso, e, in particolare, i dati personali e sensibili, di cui all'articolo 4, comma 1, lett. b) e d), del d.lgs. 196/2003, eventualmente contenuti in documenti amministrativi, il cui trattamento deve essere effettuato secondo le modalità previste dagli articoli 20 e 76 del decreto legislativo medesimo e, comunque, ivi specificate”.

Art. 26

(Inserimento art. 35 bis)

     1.  Dopo l'articolo 35 della l.r. 19/2001 è inserito il seguente:

“Art. 35 bis

(Comunicazione di rifiuto, limitazione o differimento)

     1.  Il rifiuto, la limitazione o il differimento dell'accesso, che devono essere sempre motivati, sono comunicati al richiedente entro trenta giorni dalla richiesta di accesso. Con tale comunicazione l'interessato deve essere informato della tutela giurisdizionale dallo stesso esercitabile.”.

Art. 27

(Modifica art. 36)

     1.  L'articolo 36 della l.r. 19/2001, è sostituito dal seguente:

“Art.36

(Silenzio rifiuto)

     1.  Decorsi inutilmente trenta giorni dalla richiesta di accesso, questa si intende respinta. Si applica il comma 4 dell'articolo 25 della l. 241/1990.”.

Art. 28

(Modifica art. 37)

     1.  L'articolo 37 della l.r. 19/2001, è sostituito dal seguente:

“Art. 37

(Responsabilità del procedimento di accesso)

     1.  Il responsabile del procedimento di accesso è individuato in base alle disposizioni di cui all'articolo 4”.

Art. 29

(Modifica art. 39)

     1. Al comma 1 dell'articolo 39 della l.r. 19/2001, le parole: “prodotto i documenti” sono sostituite dalle seguenti: “formato i documenti o che li detiene stabilmente”.

Art. 30

(Modifiche art. 41)

     1.  L'articolo 41 della l.r. 19/2001 è così modificato:

          a)           al comma 1 le parole “prodotto i documenti” sono sostituite dalle seguenti: “formato i documenti o che li detiene stabilmente”;

          b)           al comma 3, le parole: “, quando non ricorra l’ipotesi prevista dall’articolo 17 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 (Disciplina dell’imposta di bollo), e successive modificazioni” sono soppresse.

Articolo 31

(Modifica art. 42)

     1.  L'articolo 42 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:

“Art. 42

(Trasmissione ad Amministrazione od ufficio competente)

     1.  Qualora l'istanza sia stata erroneamente presentata all'amministrazione regionale, la struttura che riceve la richiesta formale trasmette, di regola in via telematica, l'istanza alla amministrazione competente, qualora questa sia facilmente individuabile, dandone comunicazione all'interessato.

     2.  Qualora l'istanza non sia rivolta al settore, o ad altra competente articolazione amministrativa della Regione, la struttura che la riceve, la trasmette, in via telematica al settore, o altra articolazione amministrativa competente, dandone comunicazione all'interessato. Si applica l'articolo 21, comma 1.”

Art. 32

(Modifica art. 43)

     1.  Al comma 2 dell'articolo 43 della l.r. 19/2001 il primo periodo è sostituito dal seguente:

     “2. Nel caso di esito positivo della richiesta di accesso formale, qualora i documenti oggetto della richiesta non siano disponibili presso la struttura competente, il responsabile del procedimento comunica all'interessato, mediante raccomandata con avviso di ricevimento, o altro mezzo, anche telematico, idoneo ad accertarne la ricezione, entro dieci giorni decorrenti dalla ricezione della richiesta, la data in cui può essere esercitato il diritto.”.

Art. 33

(Modifica art. 44)

     1.  Al comma 1 dell'articolo 44 della l.r. 19/2001, la lettera b) è soppressa.

 

Art. 34

(Modifica art. 45)

     1.  Al comma 1 dell'articolo 45 della l.r. 19/2001, le parole: “Il Dirigente competente o il responsabile del procedimento, di qualifica non inferiore alla categoria D3, accertano” sono sostituite dalle seguenti: “Il responsabile del procedimento di accesso accerta”.

Art. 35

(Abrogazioni)

     1.  Gli articoli 17, 18, 24, 25, 26, 27 e 28 della l.r. 19/2001 sono abrogati.

Art. 36

(Clausola generale di coordinamento)

     1.  I rinvii operati dalle disposizioni vigenti alle norme della l.r. 19/2001 si intendono riferiti alle disposizioni di cui alla medesima, per come modificati dalla presente legge.

Art. 37

(Adeguamento alle disposizioni della presente legge)

     1.  Fermo quanto disposto dall’articolo 2, comma 1, della l.r. 19/2001, per come modificato dalla presente legge, gli enti, istituti o aziende ivi previsti provvedono ad adeguare i rispettivi ordinamenti alle disposizioni della presente legge entro sei mesi dalla sua entrata in vigore.

 

Art. 38

(Clausola di invarianza finanziaria)

     1.  Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 39

(Entrata in vigore)

     1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 167/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2015 – Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)” (Del. n.229)

Il Consiglio regionale

vista la delibera di Giunta regionale n. 134 del 7 aprile 2017, recante: "rendiconto esercizio 2015 - Agenzia regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (ARCEA). - trasmissione ai Consiglio regionale per gli atti di competenza”;

premesso che:

-       la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”, all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli enti, delle aziende e delle agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-       la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

-       il decreto del direttore generale del dipartimento delle Politiche Europee ed Internazionali del MIPAAF n. 0007349 del 14 ottobre 2009, con il quale l’Arcea è stata riconosciuta organismo pagatore della Regione Calabria per i regimi di spesa Feaga e Feasr;

-       con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 110 del 7 agosto 2013, il dott. Maurizio Nicolai è stato nominato commissario straordinario dell'ARCEA;

-       con il decreto della Giunta regionale n. 504 del 16/12/2016 è stato nominato quale revisore unico dei conti il dott. Alessandro Vallone;

-       la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della Regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera n. 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l'approvazione dei rendiconti degli enti strumentali, sia l'effettuazione delle verifiche in ordine al contenimento delle spese ai sensi della normativa vigente;

visti:

-       l'art. 12 della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24;

-       l'art. 28 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 che approva l'istituzione dell'organismo pagatore regionale;

-       la legge regionale n. 8/2002, recante "ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”;

-       l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello statuto della Regione Calabria;

tenuto conto che il revisore unico dei conti ha espresso parere favorevole per l'approvazione del rendiconto generale esercizio finanziario 2015, attestando la corrispondenza del rendiconto ai risultati di gestione;

considerato che il dipartimento Agricoltura ha espresso parere favorevole al rendiconto di gestione 2015, al contempo segnalando il mancato rispetto della normativa in materia di contenimento della spesa;

considerato che il dipartimento Bilancio nell'istruttoria, ha rilevato che:

-       sussiste la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2014, rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2015;

-       sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette partite di giro;

-       sussiste la corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio;

-       il mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non incide sull'approvazione del rendiconto;

-       ritiene possibile procedere alla trasmissione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto dell'azienda al Consiglio regionale per gli adempimenti di competenza;

tenuto conto che la delibera di Giunta regionale n. 134 del 7 aprile 2017:

-       demanda al dipartimento Agricoltura l'avvio delle procedure necessarie sia al recupero delle somme indebitamente percepite sia ai fini della segnalazione agli organi inquirenti della Corte dei conti di un eventuale danno all'erario;

-       precisa che il mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non incide sull'approvazione del rendiconto di gestione dell'azienda;

rilevato che la seconda commissione consiliare, nella seduta del 23 giugno 2017, ha approvato il rendiconto dell’esercizio 2015 dell’Agenzia regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (ARCEA) e i documenti ad essi allegati;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 il rendiconto dell’esercizio 2015 dell’Agenzia regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (ARCEA) e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 170/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Vibo Valentia” (Del. n.230)

Il Consiglio regionale

vista la delibera di Giunta regionale n. 219 del 29 maggio 2017, recante: "rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Vibo Valentia - trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";

premesso che:

-       la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”, all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli enti, delle aziende e delle agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-       la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

-       con dpgr n. 7 del 12.01.2016 il dott. Mascherpa è stato nominato commissario unico regionale delle ATERP calabresi;

-       la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera n. 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l'approvazione dei rendiconti degli enti strumentali, sia l'effettuazione delle verifiche in ordine al contenimento delle spese ai sensi della normativa vigente;

visti:

-       la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica, successivamente abrogata dalla legge regionale n. 24 del 16 maggio 2013;

-       la legge regionale n. 24 del 2013, recante "riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istitutiva dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle aziende regionali per edilizia residenziale;

-       la legge regionale n. 8/2002, recante "ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”;

-       l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello statuto della Regione Calabria;

-       l'art. 3, comma 7 del d. lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da d. lgs. 126/2014;

considerato che il revisore unico dei conti, con verbale n. 28/2015, ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto 2014 ed al riaccertamento straordinario dei residui;

atteso che il dipartimento Lavori Pubblici, Infrastrutture:

-       ha rilevato criticità relativamente alla gestione 2014 e, con nota del 4 gennaio del 2016, si è limitato ad invitare la Giunta regionale a provvedere alla "semplice presa d'atto delle risultanze di cui al consuntivo 2014", senza esprimere alcun parere circa l'approvazione del rendiconto;

-       ha rilasciato, con nota del 31 gennaio 2017, un generico parere negativo sul rendiconto di gestione dell'ATERP, senza però un'effettiva istruttoria in ordine all'attività gestoria svolta dall'ente;

-       a seguito di un'analisi delle risultanze della gestione dell'esercizio 2014 e della rilevazione delle criticità,           ha rilasciato parere negativo sull'approvazione del rendiconto 2014, con nota del 23 febbraio 2017, invitando l’ATERP a trasmettere la documentazione, compreso il parere dell'organo di controllo, alla locale procura della Corte dei conti;

tenuto conto che il dipartimento Bilancio, rilevato un risultato di amministrazione al 31/12/2014 pari ad euro 498.180,68, attesta che:

-       sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa e il conto del tesoriere;

-       sussiste continuità tra i residui finali dell'esercizio 2013 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2014;

-       sussiste equivalenza tra le risultanze della contabilità finanziaria in conto residui e le corrispondenti voci di debito e di credito;

-       sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle partite di giro;

-       sulla base della documentazione in atti non risulta la presenza di debiti fuori bilancio;

-       l'esito dell'istruttoria è positivo, dunque ritiene possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto dell'azienda per l'esercizio 2014, al fine della successiva presentazione dello stesso al consiglio regionale;

considerato che il dipartimento Bilancio, in merito alla procedura di riaccertamento straordinario dei residui:

-       ha rilevato alcuni errori nella determinazione del fondo pluriennale vincolato, nonché nella compilazione del prospetto di cui all'allegato 5/2 relativamente alla determinazione della parte disponibile del risultato di amministrazione;

-       ha autorizzato il commissario dell’ATERP unica regionale, quale soggetto subentrato alla disciolta ATERP di Vibo Valentia, a rettificare la procedura di riaccertamento al fine di sanare le criticità, sentito il Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria;

considerato che:

-       con la delibera del commissario regionale unico dell’ATERP regionale n.314 del 24/03/2017 si è proceduto a rettificare il riaccertamento straordinario dei residui dell’ATERP di Vibo Valentia secondo le indicazioni fornite dal dipartimento Bilancio. le correzioni operate hanno evidenziato un peggioramento del risultato di amministrazione, poiché la parte disponibile dello stesso è pari ad euro - 4.244.261,94;

-       il collegio dei revisori dei conti, su detta procedura di riaccertamento straordinario dei residui, attesta che i prospetti allegati accolgono le rettifiche contabili proposte, con la riserva che il disavanzo per come illustrato debba essere oggetto di una proposta complessiva di ripiano, insieme ai disavanzi provenienti dagli altri distretti territoriali;

tenuto conto che il dipartimento Bilancio:

-       raccomanda l’ATERP Calabria, quale ente subentrato alla disciolta ATERP di Vibo Valentia di appostare correttamente nei bilanci di previsione !e relative quote di disavanzo;

-       rileva che l' ATERP Calabria ha definito correttamente gli allegati 5/1 e 5/2;

-       ritiene che la Giunta regionale possa prendere atto della procedura di riaccertamento straordinario dei residui, per come approvata dall'ente e trasmettere la documentazione relativa al consiglio regionale;

rilevato che nella delibera di giunta n. 219 del 29 maggio 2017 viene specificato che l'operazione di riaccertamento dei residui è una attività di natura gestionale e che, con riferimento agli enti strumentali, spetta al direttore generale pro-tempore dell'ente che a sua volta lo sottopone alla Giunta regionale, la quale poi provvede all'approvazione e al successivo inoltro al Consiglio regionale per la presa d'atto;

tenuto conto che la suddetta delibera di Giunta regionale, nel precisare che il mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non incide sull'approvazione del rendiconto:

-       demanda al dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici la verifica in ordine al contenimento delle spese, ai sensi della normativa vigente di riferimento, secondo le modalità ed i tempi previsti dalla suddetta deliberazione n. 442 del 10 novembre 2016;

-       prevede di notificare il provvedimento, a cura del dipartimento proponente, alla procura regionale della Corte dei conti, al dipartimento Infrastrutture, all’ATERP Calabria e al dipartimento Presidenza;

rilevato che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 23 giugno 2017, ha approvato il rendiconto dell’esercizio 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui dell’Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Vibo Valentia e i documenti ad essi allegati;

delibera

 

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l. r. n. 8/2002 il rendiconto dell’esercizio 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui dell’azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Vibo Valentia e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 171/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Cosenza” (Del. n.231)

Il Consiglio regionale

viste:

-       la delibera di Giunta regionale n. 220 del 29 maggio 2017, recante: "rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Cosenza" - trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";

-       la delibera del commissario regionale unico dell’ATERP regionale n. 22 del 29/12/2015 di approvazione del rendiconto di gestione per l'esercizio finanziario 2014 dell’ATERP di Cosenza;

-       la delibera del commissario regionale unico dell’ATERP regionale n. 23 del 29/12/2015 di approvazione del riaccertamento straordinario dei residui dell’ATERP di Cosenza;

-       la delibera del commissario regionale unico dell’ATERP regionale n. 315 del 24/03/2017 con cui si riapriva il riaccertamento straordinario dei residui dell’ATERP di Cosenza;

premesso che:

-       la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”, all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli enti, delle aziende e delle agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile ai dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-       la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

-       con dpgr n. 7 del 12.01.2016 il dott. Mascherpa è stato nominato commissario unico regionale delle ATERP calabresi;

visti:

-       la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica, successivamente abrogata dalla legge regionale n. 24 del 16 maggio 2013;

-       la legge regionale n. 24 del 2013, recante "riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istitutiva dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle aziende regionali per edilizia residenziale;

-       la legge regionale n. 8/2002, recante "ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”;

-       l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

-       l'art.3, comma 7 del d. lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da d. lgs. 126/2014;

tenuto conto che il revisore unico dei conti dell'agenzia, con verbale del 24 luglio 2015, ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto consuntivo dell’ATERP di Cosenza per l'anno 2014, con la raccomandazione “di attuare le efficaci strategie che il programma in esecuzione può fornire al fine di procedere, più celermente, al recupero delle morosità correnti e pregresse, ponendo particolare attenzione al rischio di loro prescrizione”;

preso atto che il dipartimento Lavori Pubblici :

-       ha proposto l'adozione del consuntivo 2014 dell’ATERP di Cosenza da parte della Giunta regionale, facendo proprie le raccomandazioni del revisore unico in ordine all'intensificazione delle azioni volte al recupero della morosità dei canoni di locazione verso gli utenti, consolidando così la capacità di riscossione;

-       ha integrato la propria istruttoria con gli esiti della verifica in merito al rispetto delle condizioni e dei limiti di spesa di cui alla gestione provvisoria del bilancio, prendendo atto della nota del commissario straordinario dell’ATERP regionale, che ha confermato l'esito positivo della verifica in questione;

-       ha rilevato alcune criticità, e le stesse saranno oggetto di apposita relazione da inoltrare, successivamente all'acquisizione della relazione predisposta dal commissario straordinario regionale, unitamente al bilancio, alla relazione del revisore dei conti e alla documentazione inerente, alla locale procura della Corte dei conti;

considerata la relazione istruttoria del dipartimento Bilancio e Patrimonio, da cui risulta che:

-       sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa di cui al conto del bilancio 2014 e il conto del tesoriere;

-       sussiste continuità tra i residui finali dell'esercizio 2013 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2014, per come risultanti dalle scritture contabili dell’ATERP di Cosenza;

-       sussiste equivalenza tra le risultanze della contabilità finanziaria in conto residui e le corrispondenti voci di debito e di credito, per come riportate dalle scritture economico patrimoniali dell'ente;

-       sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di giro";

-       sulla base della documentazione in atti non sussiste la presenza di debiti fuori bilancio;

considerato che il dipartimento Bilancio, a conclusione dell'attività istruttoria, limitatamente agli aspetti contabili di competenza, ritiene che l'esito dell'istruttoria sia positivo e, pertanto, ritiene possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica della provincia di Cosenza per l'esercizio 2014, al fine della successiva presentazione dello stesso al consiglio regionale;

rilevato che il dipartimento Bilancio, in merito alla procedura di riaccertamento straordinario dei residui, ha riscontrato le seguenti criticità:

-       il riaccertamento dei residui attivi e passivi non risulta pienamente rispettoso del principio della competenza finanziaria potenziata;

-       risultano inattendibili i dati riportati negli allegati 5/1 e 5/2 con la conseguente errata determinazione sia della quota disponibile del risultato di amministrazione, sia del fondo pluriennale vincolato;

-       non è presente il parere dell'organo di revisione economico-finanziario nonostante fosse formalmente nominato;

preso atto che con la delibera del commissario regionale unico dell’ATERP regionale n. 315 del 24/03/2017 si procedeva a rettificare il riaccertamento straordinario dei residui dell’ATERP di Cosenza secondo !e indicazioni fornite dal dipartimento Bilancio;

tenuto conto che su detta procedura di riaccertamento straordinario dei residui il collegio dei revisori dei conti attesta che i prospetti allegati accolgono le rettifiche contabili proposte, con la riserva che il disavanzo per come illustrato debba essere oggetto di una proposta complessiva di ripiano, insieme ai disavanzi provenienti dagli altri distretti territoriali;

considerato che il dipartimento Bilancio, rilevato che l’ATERP Calabria ha opportunamente rettificato la procedura del riaccertamento straordinario dell’ATERP di Cosenza e definito correttamente gli allegati 5/1 e 5/2, giusta deliberazione del commissario straordinario n. 315 del 24/03/2017, acquisito il parere favorevole espresso dal collegio dei revisori dei conti nel verbale n.15 del 04/04/2017, ha ritenuto che la Giunta regionale potesse prendere atto della procedura di riaccertamento straordinario dei residui e trasmettere la documentazione relativa al Consiglio regionale per il seguito di competenza, con la seguente raccomandazione all’ATERP Calabria:

- di appostare correttamente nei bilanci di previsione le relative quote di disavanzo, sulla base di un piano di rientro rispettoso della relativa normativa;

rilevato che nella delibera di Giunta regionale n. 220 del 29 maggio 2017 viene specificato che l'operazione di riaccertamento dei residui è un’attività di natura gestionale e che, con riferimento agli enti strumentali, spetta al direttore generale pro-tempore dell'ente che a sua volta lo sottopone alla Giunta regionale, la quale poi provvede all'approvazione e al successivo inoltro al Consiglio regionale per la presa d'atto;

tenuto conto che la suddetta delibera di Giunta regionale, nel precisare che il mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non incide sull'approvazione del rendiconto, demanda al dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici l'adozione di un provvedimento che dia atto della verifica effettuata in merito al contenimento delle spese e l'avvio delle procedure necessarie sia al recupero delle somme indebitamente percepite, sia ai fini della segnalazione agli organi inquirenti della Corte dei conti di un eventuale danno erariale;

rilevato che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 23 giugno 2017, ha approvato il rendiconto dell’esercizio 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui dell’Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Cosenza e i documenti ad essi allegati;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 il rendiconto dell’esercizio 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui dell’azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Cosenza e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 172/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) della Provincia di Reggio Calabria” (Del. n.232)

il Consiglio regionale

 

vista la delibera di Giunta regionale n. 221 del 29 maggio 2017, recante: "rendiconto esercizio 2014 e riaccertamento straordinario dei residui - Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Reggio Calabria - trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";

 

premesso che:

-       la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "ordinamento del Bilancio e della contabilità della Regione Calabria”, all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli enti, delle aziende e delle agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-       la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

-       con dpgr n. 7 del 12.01.2016 il dott. Mascherpa è stato nominato commissario unico regionale delle ATERP calabresi;

-       la Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato della regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera n. 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l'approvazione dei rendiconti degli enti strumentali, sia l'effettuazione delle verifiche in ordine al contenimento delle spese ai sensi della normativa vigente;

 

visti:

-       la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica, successivamente abrogata dalla legge regionale n. 24 del 16 maggio 2013;

-       la legge regionale n. 24 del 2013, recante "riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istitutiva dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle aziende regionali per edilizia residenziale;

-       la legge regionale n. 8/2002, recante "ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”;

-       l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello statuto della Regione Calabria;

-       l'art. 3, comma 7 del d. lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da d.lgs. 126/2014;

 

considerato che il revisore unico dei conti, con verbale del 14.12.2015, ha attestato la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione ed ha espresso parere favorevole per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2014, proponendo comunque le seguenti raccomandazioni:

-       adottare misure più idonee rivolte ad un maggiore coordinamento tra gli uffici al fine di rendere più agevole e più efficace le procedure amministrative e contabili in uso;

-       continuare ad incentivare ed implementare l'azione diretta al recupero e alla regolarizzazione delle morosità nei canoni di locazione;

-       rendere tempestiva la fase della riscossione dei canoni e soprattutto pervenire rapidamente alla individuazione dei locatari morosi per quanto riguarda i canoni di competenza;

-       procedere ove possibile alla vendita degli alloggi situati in condomini misti, la cui gestione comporta consistenti esborsi per manutenzione e imposte;

-       procedere all'aggiornamento continuo del censimento di tutte le unità immobiliari, al fine di accertare l'effettivo utilizzo da parte degli assegnatari;

-       adottare con tempestività il riconoscimento di eventuali debiti fuori bilancio, onde evitare interessi e spese di giustizia;

 

atteso che il dipartimento Lavori Pubblici, Infrastrutture:

-       ha evidenziato che l'azienda ha rispettato le normative regionali di contenimento della spesa riducendo le spese per convegni, consulenze, pubblicità, rappresentanza;

-       ha riscontrato delle criticità in riferimento alla gestione del capitolo di spesa relativo agli organi dell'azienda; le suddette criticità saranno oggetto di apposita relazione che il dipartimento inoltrerà, successivamente all'acquisizione della relazione predisposta dal commissario straordinario regionale, unitamente al bilancio, alla relazione del revisore dei conti e alla documentazione inerente, alla locale procura della Corte dei conti;

 

tenuto conto che il dipartimento Bilancio ha rilevato un risultato di amministrazione al 31/12/2014 pari ad euro 4.019.267,32, ed attesta che:

-       sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa e il conto del tesoriere;

-       sussiste continuità tra i residui finali dell'esercizio 2013 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2014;

-       sussiste equivalenza tra le risultanze della contabilità finanziaria in conto residui e le corrispondenti voci di debito e di credito;

-       sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle partite di giro;

-       sulla base della documentazione in atti non risulta la presenza di debiti fuori bilancio;

-       l'esito dell'istruttoria è positivo, dunque il dipartimento ritiene possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto dell'azienda per l'esercizio 2014, al fine della successiva presentazione dello stesso al Consiglio regionale;

considerato che il dipartimento Bilancio, in merito alla procedura di riaccertamento straordinario dei residui:

-       ha verificato che il riaccertamento non risulta pienamente rispettoso del principio della competenza finanziaria potenziata;

-       risultano inattendibili i dati riportati negli allegati 5/1 e 5/2 con conseguente errata determinazione sia della quota disponibile del risultato di amministrazione che del fondo pluriennale vincolato;

-       ha autorizzato il commissario dell’ATERP unica regionale, quale soggetto subentrato alla disciolta ATERP di Reggio Calabria, a rettificare la procedura di riaccertamento al fine di sanare te criticità, sentito il Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria;

 

tenuto conto che:

-       con la delibera del commissario regionale unico dell’ATERP regionale n.316 del 24/03/2017 si è proceduto a rettificare il riaccertamento straordinario dei residui dell’ATERP di Reggio Calabria secondo le indicazioni fornite dal dipartimento Bilancio. le correzioni operate hanno evidenziato un peggioramento del risultato di amministrazione, poiché la parte disponibile dello stesso è pari ad euro - 6.784.090,69;

-       il collegio dei revisori dei conti, su detta procedura di riaccertamento straordinario dei residui, attesta che i prospetti allegati accolgono le rettifiche contabili proposte, con la riserva che il disavanzo per come illustrato debba, insieme ai disavanzi provenienti dagli astri distretti territoriali, essere oggetto di una proposta complessiva di ripiano;

 

considerato che il dipartimento Bilancio:

-       raccomanda l’ATERP Calabria, quale ente subentrato alla disciolta ATERP di Reggio, di appostare correttamente nei bilanci di previsione le relative quote di disavanzo

-       rileva che l’ATERP Calabria ha definito correttamente gli allegati 5/1 e 5/2;

-       ritiene che la Giunta regionale possa prendere atto della procedura di riaccertamento straordinario dei residui, per come approvata dall'ente e trasmettere la documentazione relativa al consiglio regionale;

 

rilevato che nella delibera di Giunta n. 221 del 29 maggio 2017 viene specificato che l'operazione di riaccertamento dei residui è una attività di natura gestionale e che, con riferimento agli enti strumentali, spetta al direttore generale pro-tempore dell'ente che a sua volta lo sottopone alla Giunta regionale, la quale poi provvede all'approvazione e al successivo inoltro al Consiglio regionale per la presa d'atto;

tenuto conto che la suddetta delibera di Giunta regionale, nel precisare che il mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non incide sull'approvazione del rendiconto, demanda al dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici l'adozione di un provvedimento che dia atto della verifica effettuata in ordine al contenimento delle spese, e l'avvio delle procedure necessarie sia al recupero delle somme indebitamente percepite, sia ai fini della segnalazione agli organi inquirenti della Corte dei conti di un eventuale danno erariale;

 

rilevato che la seconda commissione consiliare, nella seduta del 23 giugno 2017, ha approvato il rendiconto dell’esercizio 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui dell’azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Reggio Calabria e i documenti ad essi allegati;

delibera

 

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 il rendiconto dell’esercizio 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui dell’azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (ATERP) della provincia di Reggio Calabria e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 248/10^ di iniziativa del consigliere Graziano, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) e lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118” (Del. n.233)

Art. 1

(Riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze

esecutive e da acquisizioni di beni e servizi in assenza

del preventivo impegno di spesa)

     1.  Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) e lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da sentenze esecutive di condanna e da acquisizioni di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa per la somma complessiva di 36.114,98 euro, come da tabella allegata che fa parte integrante della presente legge.

Art. 2

(Copertura finanziaria)

     1.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui all’articolo 1 si provvede con le risorse disponibili nel bilancio 2017-2019 del Consiglio regionale della Calabria, esercizio 2017, allocate al Programma U.20.03 Capitolo 82512 Articolo 512, recante “Fondo per rischi di soccombenza spese legali, transazioni e debiti fuori bilancio”.

Art. 3

(Entrata in vigore)

     1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quella della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Ordine del giorno numero 36 di iniziativa del consigliere Morrone “Su una proposta di encomio alla Motovedetta CP 265, unità del corpo della Capitanerie di Porto dislocata nel porto di Vibo Valentia Marina”

Il Consiglio regionale

premesso che:

la motovedetta CP 265, è un’unità del corpo delle capitanerie di porto dislocata nel porto di Vibo Valentia marina ed è stata impiegata svariate volte nell’attività finalizzata al controllo dei flussi migratori nel canale di Sicilia;

L’equipaggio è composto come di seguito:

 

-          1°M.llo NP Paolo Fedele (Comandante) matr. 72VM0754/SP

-          C°1ªcl. NP Carlo Abate matr. 02RNM139/SP

-          C° 2ªcl. NP/MS Giuseppe Leo matr. 09NM021/SP

-          C° 3ªcl. NP/MS Giuseppe Alampi matr. 085VP009/SP

-          2°C°NP/TC Francesco Francica matr. 76VM0439/SP

-          SGT.NP/PN Giorgio Ranieli natr. 79VM0427/SP

-          SC.1ªcl. “sc” Mario GODINO matr. 73VM0360/SP

-          SC.1ªcl. Luca De Li omatr. 81VM0162/SP

-          SC.3ªcl. Antonio Cuppari matr. 065VP128/SP

l’unità in argomento è stata schierata, nel corso di numerose missioni, afferenti tanto alla salvaguardia della vita umana in mare, in occasione dei ben noti eventi connessi all’immigrazione irregolare proveniente dal Nord Africa, quanto al controllo delle acque territoriali, prestando particolare attenzione al fenomeno della pesca illecita in acque nazionali da parte di unità battenti bandiera estera;

nel corso del proprio impiego presso Lampedusa, l’equipaggio ed il comandante della m/v CP 265 si sono particolarmente distinti per impegno e professionalità, riuscendo a conseguire risultati di indubbio rilievo e portando a termine con successo svariate missioni assegnate, operando peraltro in un contesto impegnativo e logorante come quello lampedusano. in particolare, quale mero elemento significativo a supporto di quanto sopra evidenziato, si riferisce che il personale della motovedetta in questione si è particolarmente distinto:

·         evento del 3 febbraio 2017

“soccorso barcone migranti”

operando in concorso con altre unità del corpo, ha prestato soccorso, unitamente alle motovedette classe 300 di Lampedusa, a 400 (quattrocento) migranti a circa 40 miglia dalle coste libiche e provvedendo ad effettuare lo sbarco in sicurezza presso il porto di Lampedusa per l’accoglienza e l’assistenza sanitaria del caso.

 

·         evento del 17 febbraio 2017

“soccorso barcone migranti ed attività investigativa”

soccorso unitamente alla motovedetta CP 306 di un barcone recante 35 (trentacinque) nel mare di Sicilia e successivo trasferimento presso il porto di Lampedusa per l’accoglienza e l’assistenza sanitaria del caso.

durante il trasferimento per il porto di Lampedusa, l’equipaggio della CP 265 dava corso ad un’attività investigativa finalizzata ad individuare i presunti scafisti, al fine di riferire il tutto alle autorità presenti allo sbarco.

i migranti imbarcati fornivano la disponibilità a segnalare i presunti conducenti del mezzo soccorso (3 persone) e, da delazioni confidenziali, si apprendeva che i presunti scafisti erano rimasti sulla CP 306.

 

Si conveniva con i migranti collaboratori, che prima dello sbarco degli stessi nel porto di Lampedusa avrebbero mostrato con discrezioni chi fossero i presunti scafisti, atteso il fatto che i siffatti sarebbero sbarcati sul molo Favaloro prima dei migranti trasportati dalla CP 265.

giunti in porto, con la massima discrezione venivano forniti dai migranti collaboratori le indicazioni sui presunti conducenti del barcone, al riguardo venivano effettuate delle foto eloquenti che raffigurano i tre (3) possibili scafisti e redatta apposita relazione di servizio su richiesta del comandante della 7^ squadriglia guardia costiera per i successivi adempimenti.

 

·         evento del 18 febbraio 2017

“intervento di ripristino galleggiabilità unità sottoposta a sequestro penale nel porto di Lampedusa”

nel primo pomeriggio, a seguito di richiesta telefonica di intervento da parte del personale della settima squadriglia, in merito ad un copioso imbarco di acqua nell’imbarcazione utilizzata il giorno precedente dai migranti e soccorsa dalle motovedette del corpo motovedette, ormeggiata alla radice del molo Favaloro, l’equipaggio della motovedetta CP 265 predisponeva tutti gli interventi necessari a scongiurare un eventuale affondamento della siffatta imbarcazione, predisponendo una barellabile, che permetteva l’evacuazione dell’acqua ed il successivo ripristino della parte (tubazione sala macchine) dalla quale faceva ingresso l’acqua di mare.

tale intervento ripristinava le condizioni di sicurezza e galleggiabilità del mezzo nautico.

 

·         evento del 21 febbraio 2017

“attività di vigilanza e contrasto alla pesca illegale di motopesca stranieri”

relativamente alle attività di polizia marittima condotte nel corso delle uscite a mare per pattugliamento, l’unità in questione è stata impiegata per il controllo ed il contrasto alla pesca illegale effettuata dalle unità battenti bandiera extra-comunitaria nelle acque territoriali italiane. in particolare, la notte del 21 febbraio u.s. la motovedetta CP 265 ha intercettato il M/P Adel, battente bandiera tunisina, in attività di pesca illecita a poche miglia dall’isolotto di lampione. in tale occasione, seppur operando in un contesto di non facile gestione, l’intervento della motovedetta ha scongiurato l’illecita attività di pesca, determinando con il suo intervento la fuga del motopesca tunisino che, impaurito, ha salpato rapidamente la rete e si è diretto alla massima velocità al di fuori delle acque territoriali italiane, scortato dalla CP 265.

i rapporti di sorveglianza e i rilievi fotografici e video, sono stati inoltrati al comando generale al fine di attivare le discendenti azioni e compiacimento del comando generale del corpo delle capitanerie di porto.

inoltre, la 7^ squadriglia guardia costiera di Lampedusa, per l’apporto fornito da parte dell’equipaggio della motovedetta CP 265 unità in questione, dimostratosi peraltro pienamente all’altezza della situazione in tutte le altre occasioni che, per brevità di narrazione, si omette di enunciare, ha inoltrato richiesta alla direzione marittima di Reggio Calabria, finanche valutare la possibilità di tributare un riconoscimento ad ogni componente dell’equipaggio visto l’esemplare comportamento nell’adempimento dei propri doveri, la grande professionalità e pronta disponibilità dimostrata dal suddetto personale in tutte le attività della settima squadriglia, rimarcando il proprio compiacimento per l’opera svolta ed esprimendo il proprio auspicio di poter avere nuovamente l’unità ed il suo esemplare equipaggio alle proprie temporanee dipendenze;

 

considerato che:

-          la motovedetta CP 265 di Vibo Valentia marina ed il suo equipaggio, vista l’ampia professionalità dimostrata ed i brillanti risultati raggiunti, in ordine anzitutto al soccorso di centinaia di migranti nel canale di Sicilia, ha fornito lustro alla regione Calabria, sede di appartenenza della motovedetta

 

impegna

 

il Presidente del Consiglio regionale, Irto, affinché consegni una targa di encomio all’equipaggio della motovedetta CP 265.

(Allegati)

Ordine del giorno n. 37 unificato degli ordini del giorno di iniziativa dei consiglieri Bova e Sergio: “Per fermare la ratifica del trattato CETA sul libero scambio tra Canada ed Unione Europea”

Il Consiglio regionale

considerato che:

-          sono stati presentati un ordine del giorno a firma dei consiglieri regionali Bova e Bevacqua ed un altro a firma del consigliere Sergio, entrambi aventi ad oggetto l’arresto della procedura di ratifica da parte dello Stato Italiano del trattato CETA sul libero scambio tra Canada e Unione Europea;

-          il Presidente del Consiglio regionale ne ha proposto l’abbinamento e la redazione in un testo unificato

premesso che:

-          il Canada è il 12° partner commerciale più importante dell’Unione Europea.

L’Unione Europea è, per il Canada, il secondo partner commerciale dopo gli Stati Uniti e rappresenta quasi il 10% del suo commercio estero. Il volume degli scambi di merci tra Unione Europea e Canada raggiunge quasi 60 miliardi di euro l’anno;

-          il 15 febbraio 2017 il Parlamento europeo ha dato il proprio consenso alla conclusione del Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA), Accordo Economico e Commerciale globale tra Unione Europea e Canada – firmato il 30 ottobre 2016 – che prevede l’abolizione della maggior parte dei dazi doganali tra le parti;

-          il CETA si pone come obiettivi fondamentali: procedere alla progressiva liberazione degli scambi assicurando alle merci dell’altra parte il trattamento disposto a livello nazionale; avviare un’attività di riduzione o soppressione reciproca dei dazi doganali sulle merci originarie dell’altra parte; assicurare l’astensione dall’adozione o dal mantenimento in vigore di divieti o restrizioni all’importazione merci dell’altra parte o all’esportazione alla vendita per l’esportazione di merci destinate al territorio dell’altra parte;

-          all’entrata in vigore dell’Accordo è previsto l’annullamento di circa il 98% di tutte le tariffe dell’Unione Europea, ma, d’altra parte, la cooperazione regolamentare conduce alla graduale eliminazione delle regole che, nei diversi settori della sanità pubblica, della sicurezza degli alimenti, della protezione dei consumatori e dell’ambiente, possono essere ritenuti di ostacolo alla libertà del commercio;

-          il CETA è un accordo a natura mista per la cui entrata in vigore è necessaria la ratifica da parte di ciascuno Stato membro secondo le rispettive disposizioni nazionali;

-          nel nostro ordinamento, la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica il compito di ratificare i trattati internazionali e, nei casi espressamente previsti dall’articolo 80, previa autorizzazione delle Camere;

-          con decisione (UE) 2017/38 del Consiglio del 28 ottobre 2016 è stata prevista la possibilità di applicazione provvisoria dell’Accordo;

-          in un momento di grave crisi in cui il nostro Paese è alla ricerca di azioni e risorse per il rilancio dell’economia e della crescita occupazionale, il made in Italy, in particolare, quello agroalimentare, è universalmente riconosciuto come straordinaria leva competitiva “ad alto valore aggiunto” per la crescita del Paese;

-          l’agroalimentare made in Italy rappresenta una voce importante che contribuisce alla coesione sociale, attraverso lo sviluppo di occasioni ed il miglioramento delle condizioni di lavoro;

-          il CETA, come tutti gli accordi commerciali di ultima generazione, prevede di realizzare i maggiori vantaggi per gli attori commerciali delle due parti;

-          nel contesto descritto, a fronte dei presunti benefici attesi, il CETA introduce sostanzialmente un meccanismo di acritica deregolamentazione degli scambi e degli investimenti che non giova alla causa del libero commercio e pregiudica in modo significativo la competitività e l’identità del sistema agricolo nazionale;

-          i vantaggi in termini di crescita degli scambi e dell’occupazione conseguenti all’applicazione dell’Accordo risultano, in realtà dubbi o assai limitati e non tali da giustificare i rischi insiti nell’Accordo sottoposto alla ratifica degli Stati membri;

-          sebbene gli accordi di libero scambio dovrebbero essere effettivamente posti al servizio di obiettivi più vasti quali l’occupazione, i diritti umani, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile, rispetto all’impatto del Trattato non è stata realizzata (o quantomeno pubblicata) alcuna preventiva valutazione condivisa con le due Camere, portatori d’interesse e cittadini ed è mancata la trasparenza dei negoziati a partire da una definizione dei mandati affidati ai negoziatori;

-          il CETA non soddisfa i fondamentali obiettivi ed esigenze di trasparenza;

-          sulla base dello strumento interpretativo comune, sull’Accordo è previsto che il CETA non indebolirà le norme e le regolamentazioni rispettive concernenti la sicurezza degli alimenti, la sicurezza dei prodotti, la protezione dei consumatori, la salute, l’ambiente o la protezione del lavoro, ma nell’Accordo e nello strumento interpretativo, tuttavia, non sono indicate le modalità pratiche con cui gli Stati potranno continuare a legiferare senza interferire con la materia politica commerciale comune;

-          il CETA conduce ad un sistema di competizione selvaggia e senza limiti;

-          con l’eliminazione dei dazi si crea un uniforme piano di scambio ed una comune piattaforma di competizione transatlantica, tra le imprese agricole europee e nordamericane, in cui queste ultime risultano avvantaggiate dalla enorme dimensione industriale e dalla completa asimmetria regolatoria che consente alle stesse di beneficiare di significative economie di scala e di ridotti costi di produzione conseguenti ai bassi standard produttivi e di sicurezza normativamente imposti;

-          nel CETA manca il riferimento alla portata vincolante del principio di precauzione che, in Europa, impone una condotta cautelativa nelle decisioni che riguardano questioni scientificamente controverse circa i possibili impatti sulla salute o sull’ambiente. Il Trattato, infatti, non contiene alcuna disposizione volta a garantire il rispetto del principio di precauzione e su quasi 1600 pagine di un accordo che incide in molti settori legati all’ambiente e contiene un capitolo sul “commercio e ambiente” e stabilisce una Commissione competente per tali questioni, non c’è neppure un riferimento al principio di precauzione e, anzi, ci sono delle previsioni che ne limitano o contraddicono l’applicazione. Nel Trattato, in particolare, si fa riferimento al principio di precauzione nell’accezione proposta dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), che condiziona l’adozione di eventuali misure restrittive ad evidenze scientifiche circa l’esistenza di un rischio ambientale o sanitario ed alla dimostrazione che non si determini una restrizione del commercio internazionale. Il Canada, d’altra parte, seppure formalmente rispetti il principio di precauzione, non lo ritiene vincolante sul piano commerciale (vale la pena di ricordare la posizione italiana no ogm);

-          il Trattato conferisce ad organismi estranei agli ordinamenti giuridici nazionali il potere di influenzare direttamente le norme e le politiche nazionali;

-          nel CETA non vi è nessuna clausola che comprenda il tema dei diritti dei lavoratori;

-          il CETA include l’Investment Court System (ICS), un sistema di risoluzione delle controversie sugli investimenti che permette alle imprese di citare in giudizio gli Stati e l’Unione Europea dinnanzi a una corte arbitrale;

-          il sistema di risoluzione delle controversie a beneficio degli “investitori del Canada” contro gli Stati membri e l’Unione Europea influenza le condizioni essenziali per l’esercizio della sovranità nazionale, il principio di uguaglianza ed il principio di indipendenza e di imparzialità dei giudici;

-          con riferimento al settore agricolo, con il CETA il Canada eliminerà i dazi per il 90% dei prodotti agricoli al momento dell’entrata in vigore dell’accordo e per il 91,7% dopo una transizione di sette anni. L’Unione Europea, d’altra parte, eliminerà il 92,2% dei dazi agricoli all’entrata in vigore dell’accordo ed il 93,8% dopo sette anni;

-          i vantaggi derivanti dall’Accordo sono apparenti, considerando, ad esempio, che l’Italia importa dal Canada 1,2 milioni di tonnellate di grano duro ed esporta in Canada circa 23.000 tonnellate di pasta soltanto, vale a dire circa l’1,4% delle esportazioni mondiali di pasta che ammontano ad oltre 1 milione e seicentomila tonnellate l’anno;

-          l’abbattimento istantaneo e quasi totale dei dazi attiva, inoltre, significativi flussi di importazione competitiva sotto il profilo dei prezzi, ma con scarsi standards qualitativi e di sicurezza, a fronte della mancanza di un sistema di regole che tuteli i consumatori e che assicuri evidenza e trasparenza sull’origine delle materie prime;

-          il CETA semplifica e vanifica il complesso sistema di regole di produzione, di protezione della qualità e dell’ambiente vigente a livello comunitario e nazionale, rispondendo all’unico criterio cogente della facilitazione commerciale ed affidando valutazioni e giudizi di conformità e responsabilità, in modo permanente, a più di una decina di Commissioni apposite create dal Trattato e sottratte allo scrutinio giurisdizionale, tecnico e parlamentare, sia di livello comunitario, sia nazionale;

-          sul fronte dell’export agroalimentare, all’Italia sono riconosciute appena 41 indicazioni geografiche a fronte di 291 Dop e Igp registrate, con la conseguente rinuncia alla tutela delle restanti 250 ed impatti gravissimi sul piano della perdita della qualità del nostro made in Italy;

-          la tutela delle indicazioni geografiche riconosciute non impedisce l’uso in Canada di indicazioni analoghe, per coloro che abbiano già registrato o usato commercialmente tale indicazione (sono compresi nell’eccezione formaggi, carni fresche e congelate e carni stagionate). In sostanza, si potrà continuare a vendere “prosciutto di Parma” canadese, in coesistenza con quello DOP italiano;

-          contemporaneamente, il CETA consente le “volgarizzazioni” legate ai nomi dei prodotti tipici dell’italian sounding (ad esempio, il Parmesan) e la convivenza sul mercato con le denominazioni autentiche dei nostri prodotti. La combinazione del principio della <<fabbricazione sufficiente>> con il criterio del codice doganale, inoltre, rende, di fatto, impossibile l’evidenza dell’origine del prodotto;

-          per alcuni prodotti (asiago, fontina, gorgonzola) è consentito in Canada l’uso degli stessi termini, accompagnato con “genere”, “tipo”, “stile” e da una indicazione visibile e tangibile dell’origine del prodotto, fatto salvo il caso dei prodotti immessi sul mercato prima del 18 ottobre 2013, che possono essere commercializzati senza alcuna indicazione;

-          il CETA introduce l’applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie e fitosanitarie che consente di ottenere il mutuo riconoscimento di un prodotto e che, quindi, permetterà ai prodotti canadesi di non sottostare a nuovi controlli nei Paesi in cui verranno venduti, dimostrandone l’equivalenza con quelli commercializzati dalla controparte. Tale meccanismo risulta molto rischioso per la salute e per i consumatori, considerando che in Canada sono impiegate un numero rilevante di sostanze attive vietate in Unione Europea, tra cui, a titolo di esempio, il glifosato in fase di pre-raccolta del grano, proibito in Italia. Inoltre, in Canada vi è un diffuso impiego di ormoni negli allevamenti, non consentito in Italia;

-          il CETA introduce un sistema di cooperazione regolatoria che potrebbe portare Governi ed imprese a sindacare direttamente in ambito arbitrale qualsiasi misura che leda la “libera concorrenza”. Un sistema, tra l’altro, che investe anche il tema degli Ogm con ripercussioni inevitabili sul “principio di precauzione”;

-          l’Unione Europea e i suoi partners dovrebbero orientarsi verso politiche commerciali multilaterali e bilaterali al servizio dell’interesse generale, della qualità dello sviluppo, della cooperazione tra paesi e aree regionali;

-          in questi giorni è stata avviata la trattazione in Senato della ratifica dell’accordo di libero scambio tra Canada ed Unione Europea come disciplinato dal Disegno di Legge n. 2849 presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale inerente l’Accordo economico e commerciale globale tra il Canada, da una parte, e l’Unione Europea e i suoi Stati membri, dall’altra, con Allegati, firmato a Bruxelles il 30 ottobre 2016 in occasione del XVI Vertice bilaterale UE-Canada e relativo strumento interpretativo comune;

visto:

-          l’allegato appello del 16 giugno 2017 del Presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, rivolto a tutti i consiglieri regionali italiani e la nota esplicativa sugli effetti del Trattato CETA sull’agricoltura europea e nazionale;

considerato che:

-          anche le organizzazioni nazionali Coldiretti, Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food, Federconsumatori, Fairwatch, Acli Terra, si oppongono alla ratifica del Trattato CETA paventando rischi per la salute umana, per la marginalizzazione dell’agricoltura (http://www.coldiretti.it/Documents/impaginato%20brochure.pdf) italiana e delle produzioni tipiche, IGP e DOP del nostro sistema agroalimentare di qualità, per l’occupazione e per l’ambiente(http://stopttipitalis.files.wordpress.com/2017/06/libro-bianco-pagine-singole.pdf);

-          tra i 41 prodotti agroalimentari tutelati nessun prodotto calabrese è elencato;

-          con riferimento alla Calabria, sono classificati:

·         prodotti DOP: gli olii extravergine di oliva – “Alto Crotonese” – “Bruzio DOP” – “Lametia DOP”; “Capocollo di Calabria”; “Salsiccia di Calabria”; “Soppressata di Calabria”; “Caciocavallo Silano”; “Bergamotto di Reggio Calabria”;

·         prodotti IGP: “Clementina di Calabria”; “Cipolla rossa di Tropea Calabria”;

preso atto che:

-          le certificazioni, di cui al punto precedente, sono il risultato dell’attività e del sacrificio di intere famiglie calabresi e rappresentano un’eccellenza di rilievo internazionale da tutelare costantemente;

esprime

-          la propria contrarietà all’approvazione del disegno di legge n. 2849 presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministro degli Affari Esteri;

impegna

-          il Presidente, la Giunta regionale e l’Assessore regionale all’Agricoltura ad intraprendere iniziative per sollecitare il Parlamento e il Governo ad impedire l’entrata in vigore nel nostro Paese del Trattato CETA, arrestando il processo di ratifica dell’accordo in Italia ed adottando ogni iniziativa necessaria ad ostacolare l’applicazione del Trattato anche in via provvisoria;

-          altresì, a sollevare in sede di Conferenza Stato-Regioni la ferma contrarietà istituzionale della Regione Calabria alla ratifica del Trattato CETA;

-          il Presidente del Consiglio regionale a trasmettere al Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei Deputati e ai componenti della Commissione Esteri e della Commissione agricoltura dei due rami del Parlamento, il presente ordine del giorno.

(Allegati)

Mozione numero 77/10^ di iniziativa del consigliere Cannizzaro “Per sensibilizzare il Parlamento Italiano a procedere con urgenza all'approvazione del testo di legge sul biotestamento, e che consideri la libertà di coscienza e possa garantire le divergenze di pensiero che in materia contraddistinguono il singolo individuo”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

-       l’art. 2 della Costituzione Italiana cita “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali;

-       l’art. 13 della Costituzione Italiana dice “che la libertà personale è inviolabile”;

-       la recente vicenda riguardante il paziente tetraplegico non vedente Fabiano Antoniani ha evidenziato come la legislatura vigente presenti un vuoto normativo grave e le cui ripercussioni ricadono interamente sui pazienti, sulle loro famiglie e sui medici che li hanno in cura;

-       il caso citato rappresenta solo una piccola parte di quel numero di malati gravi affetti da dolori e sofferenze a cui neanche la medicina alternativa/lenitiva riesce più a dare sollievo;

-       il primo caso che fece scalpore riguardante Eluana Englaro, risale al febbraio 2009, e poi seguirono i casi di Luca Coscioni e Piergiorgio Welby, per citare i più noti;

-       questo evidenzia come l’onda emotiva di eventi tanto tragici nella loro umana esistenza, non trovino poi riscontro nelle reali decisioni di chi deve assumersi la responsabilità di legiferare in materia;

-       la mancata approvazione di un testo di legge in materia non solo viola i diritti sanciti dalla nostra Costituzione, ma lascia soli in balia degli eventi le famiglie che seguono i pazienti ed i medici che li hanno in cura;

-       questi ultimi, spesso, si assumono enormi responsabilità, nel silenzio delle coscienze, aiutandoli a lasciare questo mondo divenuto per loro luogo di dolore assoluto;

-       il paradosso di una norma non approvata provochi anche sanzioni pesantissime in taluni soggetti, di carattere penale e professionale, definisce e chiarisce quanto sia urgente, non solo per i pazienti ed i loro cari, per l’intera società civile italiana;

-       le norme relative già vigenti in molti paesi europei e gli alti standard di civiltà che caratterizzano tali comunità, devono essere la garanzia e la naturale conseguenza di un lavoro parlamentare che trovi giusto epilogo in una norma legislativa costituzionalmente adeguata ed in linea con gli obiettivi europeisti;

-       risulta necessario che i diritti in materia di bioetica debbano essere condivisi razionalmente fra la parte cattolica e quella laica del Paese, tenendo presenti le esigenze degli uni e degli altri, senza precludere il risultato di garantire il sacro santo diritto alle cure sotto ogni loro forma, anche estrema;

-       risulta necessario chiarire le alternative e specificarne i percorsi relativi, in quello che deve essere un supporto garantito alla conduzione della vita stessa, al fine di poter offrire scelte che risultino varie e non rilegate in un semplice schema nozionistico;

-       occorrono soluzioni urgenti a più problemi che risultano essere connessi fra loro in maniera vincolante, sotto il profilo umano, medico, familiare, economico, assistenziale e professionale;

impegna

la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria:

-       ad attivarsi presso il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato ed il Presidente della Camera dei Deputati, al fine di sensibilizzare il Parlamento alla discussione ed all’approvazione in tempi celeri di una legge nazionale che tuteli il testamento bioetico e ne regoli l’applicazione, come avviene in altri Paesi europei;

-       di sensibilizzare i parlamentari tutti ad un concreto intervento, con una assunzione di responsabilità non più procrastinabile, nell’alto interesse della società tutta.

(Allegati)

Ordine giorno numero 38 d’iniziativa della consigliera F. Sculco “Sull’ incidenza e il contrasto delle neoplasie in Calabria”

Il Consiglio regionale

premesso che:

-          la Calabria è la regione che fa registrare l’allarmante dato di 35.227 istanze per neoplasie (dati Inps) ogni 100.000 abitanti, con un + 73% rispetto alla media nazionale; gli ultimi dati pubblicati dal Ministero sono gravi e confermano ed evidenziano come la migrazione sanitaria dalla Calabria non si arresta ma addirittura aumenta; nel 2015 i calabresi emigrati per tumore al polmone sono aumentati, rispetto all’anno precedente, dall’80,6% al 92,7%; e, nello stesso periodo, le donne calabresi, con cancro al seno che vanno fuori regione salgono al 45,6%; complessivamente la migrazione oncologica sanitaria in Calabria, nel 2015, supera il 40%; un dato sconcertante e che non può essere più ignorato. Il valore economico annuo della migrazione sanitaria sfiora i 300 milioni di euro, coinvolge 60.000 famiglie calabresi, e nel 2016 in Calabria sono stimati oltre 10.000 nuovi casi di tumore;

-          nonostante tale drammatica situazione, che va sempre più crescendo, e non si vedono all’orizzonte politiche mirate a ridurre il grave fenomeno migratorio, questa situazione viene aggravata a dismisura, ed in questo caso ancora più incomprensibile, dal fatto che gli stessi ammalati tornando nella propria terra devono sopportare mini “viaggi della speranza” dai luoghi di residenza ai centri di cura, normalmente distanti minimo 100 Km; infatti la percentuale di centri radioterapici presenti in Calabria, risulta essere notevolmente al di sotto della media nazionale (già ritenuta insufficiente dai canoni europei). In Europa esiste un centro di radioterapia ogni 200.000 abitanti; nel Lazio esiste un centro di radioterapia ogni 340.00 abitanti; in Toscana un centro di radioterapia ogni 268.000 abitanti; in Lombardia un centro ogni 290.000 abitanti. In Calabria è presente un centro radioterapico ogni 660.000 abitanti (incredibile ma vero);

-          il Governo nazionale non può più ignorare la debolezza dell’offerta sanitaria calabrese. La struttura commissariale non può più restare sorda alle richieste di rafforzamento e adeguamento di servizi e prestazioni sanitarie, di cui i calabresi hanno sacrosanto diritto.;

-          il Consiglio regionale e la Giunta regionale della Calabria non possono e non devono più tacere davanti a dati più che allarmanti, e hanno il dovere, in primo luogo istituzionale, di rappresentare le istanze e le aspettative del popolo calabrese, privato e leso nel diritto soggettivo e costituzionalmente riconosciuto, di curarsi a “casa propria” o quanto meno in ambiti territoriali compatibili con il proprio stato di salute;

-          la sanità costituisce e deve rappresentare una opportunità di giustizia sociale e lo Stato ha l’obbligo di vigilare e di intervenire per ridurre ed equilibrare le diseguaglianze, e consentire, in tal modo, a tutti i cittadini, ovunque essi risiedono, la possibilità di esercitare il proprio diritto alla salute.

Tutto ciò premesso

impegna

-          la Giunta regionale ad assumere gli indirizzi contenuti nella premessa del presente ordine del giorno e di conseguenza assumere con celerità e la dovuta urgenza, ogni azione ed iniziativa utile e necessaria nei confronti del Governo nazionale ed in particolar modo del Ministero della Salute, affinché ai calabresi siano riconosciuti i diritti attualmente negati;

-          invita, altresì, la Giunta a riferire al Consiglio sulle iniziative che vorrà intraprendere e sugli esiti raggiunti.

(Allegati)

Proposta di legge numero 69/10^ di iniziativa del consigliere M. D'Acri, recante: “Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani al settore primario e contrastare l'abbandono e il consumo dei suoli agricoli” (Del. n.234)

Art. 1

(Finalità)

     1.  In attuazione degli articoli 9, 44 e 117 della Costituzione e della Convenzione europea sul paesaggio, ratificata dalla legge 9 gennaio 2006, n.14, la presente legge detta i principi fondamentali per la conservazione del suolo in quanto bene comune e risorsa non rinnovabile, determinante per la difesa dell'ecosistema e delle caratteristiche del paesaggio, per la prevenzione del dissesto idrogeologico, per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari tipiche e di qualità.

     2.  Ai fini della presente legge si intende:

          a)           per superficie agricola i terreni qualificati tali dagli strumenti urbanistici, nonché le aree di fatto utilizzate a scopi agricoli indipendentemente dalla destinazione urbanistica e quelle, comunque libere da edificazioni e infrastrutture, suscettibili di utilizzazione agricola;

          b)           per consumo di suolo la riduzione di superficie agricola per effetto di interventi che ne determinano l'impermeabilizzazione, l'urbanizzazione, l'edificazione e la cementificazione.

     3.  La Regione e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze, perseguono il coordinamento delle politiche di sviluppo territoriale con quelle rivolte al contenimento del consumo di suolo agricolo. A tal fine, per favorire l'effettivo utilizzo agricolo, la Regione promuove misure rivolte a disincentivare l'abbandono delle coltivazioni, a sostenere il recupero produttivo, il ricambio generazionale in agricoltura e lo sviluppo dell'imprenditorialità agricola giovanile.

 

Art. 2

(Individuazione degli immobili di proprietà regionale e di altri enti pubblici)

     1.  Entro e non oltre sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, e successivamente entro il 31 dicembre di ogni anno, i dipartimenti regionali competenti in materia di bilancio e agricoltura, su delega della Giunta regionale, predispongono, d’intesa con gli enti e le agenzie strumentali gestori e senza ulteriori oneri, l’elenco annuale, con relativa cartografia, dei terreni agricoli e a vocazione agricola e pastorale di proprietà della Regione, idonei per l'assegnazione a giovani agricoltori singoli o associati in forma cooperativa e a cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381 (Disciplina delle cooperative sociali), il cui fatturato derivante dall'esercizio delle attività agricole svolte o che si prevede di svolgere sia prevalente. Ad analogo adempimento sono tenuti gli enti strumentali, controllati e partecipati dalla Regione, con riguardo ai terreni di loro proprietà.

     2.  Entro e non oltre sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, l’elenco di cui al comma 1 viene reso pubblico e accessibile tramite il sistema informativo della Giunta regionale.

     3.  L’assegnazione dei terreni avviene a titolo oneroso secondo i parametri contenuti nel regolamento di attuazione di cui al comma 1 dell’articolo 3, nel rispetto delle previsioni del regolamento regionale 6 aprile 2017 n. 6 (Regolamento di disciplina dell’uso in concessione, locazione o ad altro titolo, di beni immobili della Regione Calabria), ove compatibili.

 

Art. 3

(Procedure per il conferimento ai giovani agricoltori)

     1.  Gli elenchi degli immobili individuati ai sensi del comma 1 dell'articolo 2, unitamente al regolamento di attuazione e allo schema di avviso pubblico, sono approvati dalla Giunta regionale. Il dipartimento regionale competente in materia di agricoltura, conformemente alle previsioni contenute nella legislazione vigente, provvede all'emanazione degli avvisi pubblici per la concessione o locazione dei terreni contenuti in tali elenchi, ai sensi della legge 3 maggio 1982, n. 203 (Norme sui contratti agrari), e idonei per la cessione in locazione a giovani agricoltori singoli o associati in forma cooperativa. Provvede, altresì all’istruttoria e alla stipula dell’atto di assegnazione.

     2.  Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, i comuni provvedono al censimento dei terreni agricoli o a vocazione agricola appartenenti al proprio patrimonio nell’ambito dei quali individuare gli immobili da destinare annualmente, con apposito bando pubblico, alla locazione con contratto agrario a giovani imprenditori agricoli singoli o associati in forma cooperativa, così come definiti dal regolamento (CE) n.1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio. In caso di beni della Regione gestiti da enti strumentali o partecipati, a tali adempimenti provvedono i soggetti gestori, nel rispetto della disciplina posta dal comma 3 dell’articolo 2 del regolamento regionale 6/2017.

     3.  Le risultanze del censimento predisposto dai comuni sono pubblicate da ogni ente locale nel rispettivo albo pretorio e sito internet e sono inserite nell'elenco previsto al comma 2 dell'articolo 2.

     4.  La concessione o locazione dei terreni agricoli o a vocazione agricola contenuti negli elenchi di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 2, appartenenti al demanio, al patrimonio disponibile della Regione, agli enti locali e agli altri enti pubblici è disposta conformemente alla legislazione nazionale e regionale vigente.

     5.  Gli avvisi pubblici regionali e comunali prevedono l'affidamento in concessione o locazione dei terreni di proprietà pubblica a favore dei giovani agricoltori di età inferiore a quarant'anni e con priorità ai giovani al primo insediamento e alle cooperative sociali così come definiti dal regolamento (CE) 1305/2013. Le locazioni prevedono il vincolo di destinazione agricola per un periodo equivalente alla durata del rapporto.

 

Art. 4

(Norme per favorire il recupero produttivo

e contenere il consumo di suoli agricoli)

     1.  Sono consentiti, nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti, gli interventi strumentali di miglioramento fondiario e agronomico rivolti alla coltivazione, all'allevamento del bestiame, alla silvicoltura nonché quelli funzionali alla conduzione dell'impresa agricola, alle attività di trasformazione, elaborazione e commercializzazione delle produzioni vegetali e animali, all'agriturismo e alle attività annesse e connesse di cui all'articolo 2135 del codice civile. Gli interventi di miglioramento fondiario e agronomico sono preliminarmente concordati e autorizzati dal concedente e, nel caso di locazione, sono attivate le procedure di cui all’articolo 16 della l. 203/1982.

     2.  Nel caso di inosservanza del vincolo di destinazione agricola degli immobili affidati o della procedura di cui al comma 1, si applica all'assegnatario la sanzione amministrativa pecuniaria non inferiore a 5 mila euro e non superiore a 50 mila euro e la sanzione accessoria consistente nella demolizione delle opere non concordate e autorizzate e nel ripristino dei luoghi a proprie spese.

 

Art.5

(Clausola di invarianza finanziaria)

     1.  Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

 

Art. 6

(Entrata in vigore)

     1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 250/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “PSR Calabria 2014-2020. Adempimento condizionalità ex ante P 5.2 a) - Risorse Idriche - Copertura costi ambientali (Del. n.235)

Art. 1

(Adempimento delle condizionalità ex ante del PSR Calabria)

     1.  Al fine di coprire gli eventuali costi ambientali imputabili direttamente alla Regione e connessi ad interventi per il ripristino, la riduzione o il contenimento del danno prodotto dagli utilizzi per raggiungere gli obiettivi di qualità delle acque previsti nei piani di gestione, e garantire la condizionalità ex ante del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 della Calabria, è autorizzata la spesa pari al 5 per cento delle risorse stanziate nel bilancio di previsione a titolo di canone concessorio per l’utilizzo delle risorse idriche a uso irriguo.

 

Art. 2

(Norma finanziaria)

     1.  Alla copertura finanziaria della spesa prevista all’articolo 1, per l’annualità 2017, pari a 75.000,00 euro, si provvede mediante l'utilizzo del "Fondo occorrente per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l'approvazione del bilancio, recanti spese per investimenti”, iscritto al programma U.20.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019 - annualità 2017 -, che presenta la necessaria disponibilità.

     2.  Per gli anni 2018 e 2019, alla copertura finanziaria della spesa prevista all’articolo 1, pari rispettivamente a 162.550,00 euro e a 225.000,00 euro si provvede con le somme iscritte al programma U.20.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019 - annualità 2018 e 2019 -, che presenta la necessaria disponibilità.

     3.  La Giunta regionale è autorizzata ad effettuare le necessarie variazioni allo stato di previsione della spesa del Bilancio 2017-2019 con prelievo dai relativi capitoli iscritti al programma U.20.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019 ed allocazione al programma U.9.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

     1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua di pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Ordine del giorno numero 39 di iniziativa del consigliere Scalzo “in ordine alla tratta ferroviaria Lamezia Terme-Reggio Calabria”

Il Consiglio regionale

premesso che:

-          la tratta ferroviaria tirrenica Lamezia Terme – Reggio Calabria è interessata da lavori di ammodernamento che, certamente, renderanno il collegamento più celere e sicuro;

-          tuttavia, detti lavori stanno causando notevoli disagi nella fascia oraria mattutina, poiché l’unico convoglio utile proveniente da Cosenza e utilizzato quotidianamente da centinaia di lavoratori e studenti, impiega da Lamezia a Reggio quasi due ore e dieci minuti, costringendo i numerosi pendolari, provenienti dall’interland lametino e catanzarese, a partire da casa all’alba per raggiungere Reggio Calabria in orario;

-          anche importanti interventi, come quelli riguardanti le linee ferroviarie della nostra regione, debbano essere eseguiti causando il minor disagio possibile sugli utenti;

considerato che:

-          appare evidente la possibilità di porre in essere accorgimenti idonei a mitigare l’impatto soprattutto nelle fasce orarie più delicate

impegna

-          il Presidente e la Giunta regionale ad intervenire in tempi brevi presso il ministero competente e Trenitalia affinché vengano adottate misure idonee a contenere i disagi, causati dai suddetti lavori, nelle fasce orarie interessate da una rilevante presenza di pendolari.

(Allegati)