X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

_________

 

N. 31

 

SEDUTA Di MERCOLEDI’ 21 DICEMBRE 2016

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

 

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 14,50

 

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, chiedo di poter richiamare in Aula la proposta di legge numero 104/10^ per un impegno formale assunto in Commissione, e chiedo di poterla discutere in questa seduta.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, per quanto discusso prima al banco, a nome di tutta la minoranza, chiedo che la proposta di legge 104/10^ sia inserita al primo punto all’ordine del giorno, considerato che poi il bilancio impegnerà il dibattito e che la legge è stata approvata all’unanimità dalle rispettive Commissioni.

PRESIDENTE

Intanto pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, chiedo di inserire in discussione l’ordine del giorno protocollo numero 47631 del 30 novembre 2016.

PRESIDENTE

E’ l’ordine del giorno che avevamo discusso nella scorsa seduta, ne pongo in votazione l’inserimento.

(Il Consiglio approva)

E’ inserito all’ordine del giorno.

A questo punto pongo in votazione la riorganizzazione dei lavori– e prego gli uffici di distribuire il nuovo elenco – ponendo il provvedimento richiesto dal consigliere Bevacqua al primo punto, il terzo punto al sesto, come da richiesta della Giunta regionale, per poter svolgere un’unica relazione da parte della Giunta.

(Il Consiglio approva)

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, non vedo nell’ordine del giorno la proposta di legge numero 139.

PRESIDENTE

E’ all’ordine del giorno, è stata inserita all’ultimo punto. Sappiamo che stanno arrivando anche degli emendamenti.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Sì, per chiederle una eventuale anticipazione.

Proposta di legge numero 104/10^ di iniziativa del consigliere Tallini, recante: “Istituzione della Riserva naturale regionale delle Valli Cupe”

PRESIDENTE

Il primo punto all’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 104/10^ di iniziativa del consigliere Tallini: “Istituzione della Riserva naturale regionale delle Valli Cupe”.

Prego, consigliere Bevacqua, relazioni sulla legge in esame.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

La proposta di legge che è stata approvata all’unanimità in Commissione, prevede l’istituzione di una riserva naturale nelle Valli Cupe.

E’ una proposta di legge che va nella direzione di valorizzare l’ambiente, di tenere conto delle potenzialità del nostro territorio ed, in particolare, di un’area importante della provincia di Cosenza che in questi anni ha visto notevolmente aumentare il flusso di visitatori e le iniziative enogastronomiche e turistiche.

Ritengo di estrema importanza e valenza, anche politica e sociale, l’istituzione di questa riserva naturale la cui istituzione – come ripeto – è stata approvata all’unanimità dalla Commissione da me presieduta.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Intervengo per ringraziare tutti i colleghi che durante l’iter dei lavori delle Commissioni – in quarta Commissione in primis – hanno dimostrato una sensibilità unanime che – dobbiamo essere sinceri – va riconosciuta in quest’Aula.

E’ una delle poche iniziative produttive che un gruppo di giovani ha dimostrato di poter realizzare in una regione in cui la fame di occupazione è assolutamente allarmante.

Non voglio aggiungere null’altro, perché non voglio togliere spazio all’economia dei lavori della seduta di Consiglio odierna, che prevede cose importantissime, ma credo che il Consiglio regionale debba valorizzare questa legge attraverso dei passaggi. Al di là del fatto che l’abbia firmata io e che abbia chiesto ai colleghi di maggioranza di sottoscriverla insieme a me – devo essere sincero – in tutte le occasioni non ho trovato un solo ostacolo, anzi, ho trovato moltissimi colleghi che l’hanno sostenuta, a dimostrazione che vi è un forte senso di unanimità quando si fanno gli interessi della Calabria e si sa porre con umiltà una proposta, già giudicata positivamente da tantissimi turisti che ogni anno visitano questi meravigliosi luoghi.

Credo che, già nei prossimi giorni – attraverso le iniziative dello stesso Consiglio regionale – questa legge potrà essere meglio conosciuta nei dettagli, dai calabresi e non solo. Ringrazio tutti.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole, ritenendo con il consigliere Tallini che si tratta di una iniziativa importante che merita veramente di essere valorizzata per la biodiversità che caratterizza le Valli Cupe.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 146/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto di gestione dell'Agenzia regionale Calabria per le erogazioni in agricoltura (ARCEA) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ai sensi del comma 7 dell'articolo 3, del Decreto Legislativo 118/2011 e ss.mm.ii.”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 146/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto di gestione dell'Agenzia regionale Calabria per le erogazioni in agricoltura (ARCEA) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ai sensi del comma 7 dell'articolo 3, del Decreto Legislativo 118/2011 e ss.mm.ii.”.

Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, questa proposta di provvedimento posta all’attenzione dell’Assemblea è stata licenziata all’unanimità in seconda Commissione, dove hanno partecipato: il commissario straordinario dell’Arcea, dottor Nicolai, il direttore generale del dipartimento agricoltura, ingegner Salvino, il direttore generale del dipartimento bilancio, dottor De Cello, e la dirigente del Settore bilancio, dottoressa Bonaiuto.

L’Agenzia è l’organismo pagatore della Regione Calabria per gli aiuti in agricoltura ed è riconosciuto con provvedimento del Ministero per le politiche agricole e forestali del 2009. Ricordo che l’operazione di riaccertamento straordinario in quanto attività di natura gestionale, con riferimento agli enti strumentali, spetta al Direttore generale che, a sua volta, lo sottopone alla Giunta regionale, la quale, successivamente ad una circostanziata istruttoria, provvede poi alla definitiva approvazione ed al successivo inoltro al Consiglio regionale per una presa d'atto.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Comitato di Vigilanza del dipartimento Bilancio e del parere del Collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia.

Il dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, ha espresso specifiche osservazioni sul provvedimento. Conseguentemente, il rendiconto di gestione 2014 è stato riapprovato, rettificando gli errori rilevati nelle scritture contabili del conto di bilancio e rideterminando il risultato di amministrazione in € 1.566.865,78.

E’ stato rilevato dal Dipartimento Bilancio, il mancato rispetto del contenimento della spesa con riferimento alla riduzione della spesa del personale, alla riduzione degli emolumenti, con riferimento alle spese di funzionamento e per consulenze e relativamente alle spese per il Collegio dei revisori dei conti.

Ciò premesso, il Dipartimento Bilancio ritiene necessario un approfondimento da parte del dipartimento vigilante, nell'ambito del previsto potere-dovere di vigilanza sull'attività di gestione dell'Arcea, al fine di quantificare l'eventuale superamento dei limiti di spesa, nonché di rilevare le responsabilità circa le maggiori spese effettuate, segnalando, ove necessario, ai competenti organi requirenti la presenza di un eventuale danno all'erario.

A conclusione dell'attività istruttoria, il dipartimento Bilancio precisa che l'eventuale violazione della normativa non comporta conseguenze in ordine all'approvazione del rendiconto, e, dunque, ritiene possibile procedere all'adozione del rendiconto, da parte della Giunta regionale, al fine della successiva presentazione dello stesso al Consiglio regionale.

Il dipartimento Bilancio evidenzia, altresì, l'assenza del parere dell'organo di revisione dei conti sul riaccertamento straordinario dei residui, a causa della mancata nomina dello stesso, ed ha rilevato l'esito positivo della verifica relativa alla procedura di riaccertamento straordinario dei residui dell'Arcea.

PRESIDENTE

La parola alla Giunta regionale.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Poche parole, semplicemente per dire che con questa proposta di provvedimento completiamo l’opera di normalizzazione degli aspetti finanziari degli enti strumentali. Colgo l’occasione per sottolineare un punto, già indicato dal presidente Aieta, sul quale poi richiamerò l’attenzione in sede di discussione di disegno di legge collegato.

Il dipartimento bilancio ha verificato – attraverso la verifica contabile – un superamento, uno sforamento dei limiti previsti dalla spending review, e questa verifica ha portato ad un dialogo interdipartimentale tra il dipartimento bilancio, il dipartimento agricoltura ed il Comitato di vigilanza, rispetto al quale la Giunta ha ritenuto opportuno dare mandato al dipartimento agricoltura per l’attivazione delle procedure necessarie al recupero delle somme indebitamente percepite, ma anche ai fini della segnalazione agli organi inquirenti della Corte dei conti di un eventuale danno erariale. Con queste premesse chiediamo che sia espresso un parere positivo dell’Aula rispetto all’approvazione del rendiconto di gestione dell’Arcea per l’anno 2014, ed il riaccertamento straordinario dei residui ai sensi del “118”.

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi, pongo in votazione il provvedimento ed i relativi allegati.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 148/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del Piano Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 148/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del Piano Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria”.

Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Il provvedimento in esame riguarda la proposta di approvazione del Piano di Azione Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria. Il Piano Azione Coesione (PAC) è uno strumento di riprogrammazione strategica e di innovazione di metodo, al fine di recuperare i ritardi accumulati nell'uso dei fondi strutturali concentrando le risorse sugli obiettivi considerati prioritari.

Esso prevede un importo complessivo pari ad euro 832.634.894,00 derivante dal calcolo delle risorse che la delibera CIPE numero 10/2015 ha destinato all'attuazione dei Programmi di Azione Coesione, e si articola su tre obiettivi prioritari.

Il primo: garantire il completamento dei progetti inseriti nei Programmi operativi FESR e FSE 2007/2013 non conclusi alla data del 31 dicembre 2015;

il secondo: rafforzare in ottica complementare le linee di azione del Por Calabria FESR-FSE 2014-2020, attraverso la realizzazione di azioni di rafforzamento alla strategia del POR, coerenti con i criteri di selezione del programma operativo;

il terzo: integrare la programmazione europea 2014-2020 con ulteriori linee di intervento coerenti con gli strumenti di programmazione che sono stati condivisi nella conferenza Stato-Regioni, tra cui il PAC Calabria 2007-2013 e gli strumenti, già condivisi, nel Fondo Sviluppo Coesione e nel Patto per il Sud.

La struttura del Piano è stata delineata a partire da quella del POR 2014-2020, attraverso la ripartizione in Assi, ampliando alcune linee di azione al fine di includere:

uno: il finanziamento di interventi già individuati dalla DGR 41/2016, per un importo stimato di circa 263 milioni di euro per la copertura degli interventi PAC 2007-2013, che erano stati definanziati a seguito della manovra di Governo del 2015;

due: il finanziamento degli interventi di cui alla DGR 159/2016, successivamente modificata e integrata dalla DGR numero 380/2016, per un importo stimato di circa 168 milioni di euro per il completamento dei progetti POR 2007-2013 non ultimati alla data del 31 dicembre 2015 e da completare entro marzo 2017 con risorse regionali;

tre: il finanziamento per il completamento delle operazioni infrastrutturali stradali espunte dal quadro di attuazione del POR Calabria FESR 2007-2013 per un importo stimato di circa 60 milioni di euro;

quattro: la realizzazione di azioni di rafforzamento complementari alla strategia del Por Calabria FESR/FSE 2014-2020 coerenti con i criteri di selezione del programma operativo nella misura residuale dell'importo complessivo del Programma di Azione e Coesione.

Alla luce della dotazione finanziaria per Asse, come rappresentato dalla Tavola A del PAC in esame, gli Assi su cui si concentrano maggiori allocazioni finanziarie sono quelli relativi al sostegno dell'efficienza energetica - Asse 4 -; alla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale - Asse 6 -; allo sviluppo delle reti di mobilità sostenibili - Asse 7 -; alla competitività dei sistemi produttivi - Asse 3 -; alla tematica dell'inclusione sociale - Asse 9 e 10 -.

Il provvedimento è stato discusso e approvato durante la seduta della seconda Commissione del 15 dicembre scorso alla presenza del Direttore del Dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria, dottor Paolo Praticò, che ha fornito delucidazioni in merito alla struttura complessiva del PAC e ai progetti che verranno completati e ampliati grazie alle risorse ivi previste.

PRESIDENTE

La parola alla Giunta regionale.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

E’ esaustivo l’intervento del relatore, Aieta, pertanto confermiamo le sue parole e chiediamo all’Aula di esprimere un voto positivo.

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi pongo in votazione il provvedimento.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 150/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2017-2019”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 150/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2017-2019”.

La parola al consigliere Segretario Questore, per la relazione.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti), relatore

Il bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi 2017-2018-2019 è stato redatto sulla base delle disposizioni e dei modelli previsti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126.

Come l'esercizio precedente, il bilancio di previsione del Consiglio regionale ha durata triennale e ha natura autorizzatoria per l'intero triennio, poiché gli stanziamenti di spesa rappresentano limiti all'assunzione di impegni e sarà, pertanto, possibile impegnare iniziative previste su annualità successive all'esercizio 2017, purché sussista la copertura finanziaria della spesa.

Il bilancio di previsione dell'esercizio 2017 è redatto sia in termini di competenza che di cassa.

Le articolazioni del bilancio di previsione, sia per la parte entrate che per quella delle spese, sono definite per legge e, pertanto, non sono modificabili.

Tali disposizioni di legge hanno lo scopo di assicurare maggiore trasparenza delle informazioni riguardanti il processo di allocazione e destinazione delle risorse pubbliche alle politiche settoriali, nonché di garantire la confrontabilità dei dati di bilancio tra le diverse amministrazioni pubbliche.

Le entrate del bilancio di previsione sono suddivise per titoli, in base alla fonte di provenienza, e per tipologie, in base alla natura dell'entrata.

Le spese del bilancio di previsione sono articolate in missioni e programmi sulla base, rispettivamente, delle funzioni esercitate e degli aggregati omogenei di attività.

Le spese sono poi classificate per titoli sulla base della natura della spesa.

L'unità di voto in Consiglio regionale è costituita per l'entrata dalla tipologia e per la spesa dal programma. Rientrano nelle entrate per Trasferimenti correnti: le somme che la Giunta regionale trasferisce per il funzionamento del Consiglio regionale, che ammontano ad euro 58.000.000, per ognuno degli esercizi compresi nel bilancio in corso di approvazione, come previsto per l'esercizio 2016; le somme trasferite dall'AGICOM per il finanziamento delle funzioni delegate al Co.Re.Com. Calabria. Gli stanziamenti per le spese sono stati quantificati sulla base delle effettive necessità dell'Assemblea legislativa.

In particolare: gli stanziamenti previsti per le indennità dei consiglieri e per i vitalizi degli ex consiglieri, corrispondono agli importi previsti dalla legislazione vigente; le spese per il personale e per il funzionamento dei Gruppi consiliari sono stati quantificati sulla base della legge regionale 15 marzo 2002, numero 13 e ss.mm.ii; le spese per personale addetto alle strutture amministrative, ed i relativi oneri riflessi a carico del datore di lavoro, sono state stanziate sulla base delle unità di personale effettivamente in servizio; le altre spese di funzionamento del Consiglio regionale sono quantificate sulla base delle obbligazioni giuridiche contratte e/o da contrarre per garantire il regolare mantenimento delle attività consiliari; le spese per funzioni delegate trovano copertura finanziaria nei contributi in entrata da parte dell'AG.COM.

Infine, le previsioni di spesa rispettano i limiti previsti dall'articolo 6 del Decreto legge 31 maggio 2010, numero 78 in materia di spesa per studi e incarichi di consulenza, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza, missioni, attività di formazione, acquisto, manutenzione e noleggio di autovetture nonché acquisto di mobili e arredi d'ufficio.

Nel corso dell'esercizio 2016 l'Ufficio di Presidenza ha approvato: il piano di riqualificazione della spesa per il triennio 2016-2018, ai sensi del comma 4, articolo 16 del Decreto Legge 6 luglio 2011, numero 98, convertito con modificazioni dalla Legge 15 luglio 2011, numero 111; il Piano triennale di prevenzione della corruzione ed il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2016/2018 (deliberazione numero 8 del 31 marzo 2016).

Tali provvedimenti di rivisitazione delle politiche di spesa corrente produrranno effetti finanziari anche sugli esercizi compresi nel bilancio di previsione in corso di approvazione, e consentiranno al Consiglio regionale di concorrere al mantenimento degli equilibri di finanza regionale, assicurando contemporaneamente la copertura delle spese obbligatorie. Porto a conoscenza l’Aula che il Collegio dei revisori dell’ente, con verbale numero 139, ha espresso parere favorevole all’approvazione del bilancio. Sul provvedimento è pervenuta la prescritta relazione della Commissione di Vigilanza. Grazie.

PRESIDENTE

La parola alla Giunta regionale.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta può solo far proprio il parere del relatore, trattandosi del bilancio di previsione del Consiglio regionale. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi pongo in votazione il provvedimento, dando atto che il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 193/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze ai sensi dell'art. 73, comma 1, lett. A) del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di legge numero 193/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze ai sensi dell'art. 73, comma 1, lett. A) del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.”.

Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Questo disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale è stato licenziato dalla seconda Commissione nella seduta del 14 dicembre 2016. La Commissione ha esaminato sia i profili di merito sia le conseguenze di carattere finanziario. La proposta ha come obiettivo quello di riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive ed atti alle stesse equiparati notificati all’amministrazione regionale.

Il presente provvedimento si rende necessario per dare ottemperanza a quanto disposto dal decreto legislativo numero 118/2011 sull’armonizzazione dei bilanci, nel quale si prevede che il Consiglio regionale riconosca con legge la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive, coperture dei disavanzi di enti, di società ed organismi controllati, o comunque dipendenti dalla Regione, purché il disavanzo derivi da fatti di gestione, ricapitalizzazione nei limiti e nelle forme previste dal Codice civile, o da norme speciali delle società di cui alla lettera b), procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità, acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa.

Nello specifico, il provvedimento si compone di una delibera di Giunta e di una successiva proposta di legge. Con la delibera in oggetto, e con la conseguente proposta di legge, si vuol procedere al riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive ed atti alle stesse equiparati, per un importo totale di 263 mila euro. Nel provvedimento, poi, all’articolo 2 vengono indicate le forme di copertura finanziaria per i debiti di bilancio come sopra specificato individuando il capitolo su cui vengono allocate le risorse necessarie.

Sulla proposta i revisori dei conti hanno espresso parere favorevole col verbale numero 137 del 12 dicembre 2016. Nel corpo di questo verbale gli stessi revisori formulano considerazioni fatte proprie dalla Commissione. Nello specifico, viene evidenziato che nei singoli decreti di riconoscimento dei debiti fuori bilancio non viene chiarito il contesto da cui poter desumere l’impossibilità da parte del responsabile del procedimento di poter assumere l’atto posto a base del provvedimento giudiziale. Lo stesso Collegio, contestualmente, invita l’amministrazione ad effettuare le opportune verifiche, al fine di accertare le eventuali responsabilità personali che hanno determinato il danno economico regionale.

Il Collegio continua asserendo che, qualora si fosse verificato ciò occorre procedere alle singole contestazioni, tenendo conto di tutto in sede di valutazione del personale. Durante la seduta abbiamo sentito il Vicepresidente della Giunta regionale, professor Viscomi, e d i revisori dei conti che hanno illustrato il provvedimento e reso i chiarimenti richiesti.

PRESIDENTE

Prego, assessore.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Per questo disegno di legge sul riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio ribadisco in Aula quanto già affermato in Commissione. Si tratta di debiti derivanti da sentenze, i classici debiti fuori bilancio ma, come Giunta, facciamo nostre le osservazioni dei Revisori dei conti sulla opportunità di maggiore controllo sulle responsabilità individuali. Per verità abbiamo già attivato una serie di procedure che saranno formalizzate nella successiva Giunta con una Dgr specifica per regolare il procedimento di riconoscimento dei debiti fuori bilancio nel rispetto dei termini previsti dalla legge. Le delibere ed i decreti di riconoscimento dei debiti fuori bilancio sono già di per sé inviati alla Corte dei conti, e facendo proprie le osservazioni dei revisori, avvieremo una analitica disamina dei singoli decreti per verificare l’esistenza di responsabilità individuali ed attivare tutto ciò che l’ordinamento prevede per questa ipotesi.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con il parere favorevole del Collegio dei revisori e con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 149/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2017-2019 (Art. 36 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 149/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2017-2019 (Art. 36 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”.

La parola al relatore, consigliere Aieta.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2017-2019 è stato approvato con deliberazione di Giunta regionale, numero 415 del 31 ottobre 2016, ai sensi dell'articolo 36, comma 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118, che prevede che le Regioni, con riferimento agli esercizi finanziari 2016 e successivi, sono tenute a predisporre un documento di economia e finanza regionale (DEFR), avente un orizzonte temporale triennale.

Il DEFR, come previsto dal principio contabile applicato di cui all'allegato 4 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, è il principale strumento di programmazione economico-finanziaria della Regione. Contiene le linee programmatiche dell'azione di governo regionale, orienta le successive deliberazioni della Giunta Regionale e dell'Assemblea Legislativa e costituisce il presupposto del controllo strategico.

Detto documento contiene il quadro congiunturale internazionale, nazionale e regionale, il contesto economico e i riflessi sulla finanza pubblica, il quadro di previsione delle entrate e di riferimento per la spesa, ed espone le linee programmatiche per il prossimo triennio.

Il DEFR si compone di due sezioni. La prima sezione comprende: il quadro sintetico del contesto economico e finanziario di riferimento; la descrizione degli obiettivi strategici, con particolare riferimento agli obiettivi di politica regionale in campo economico, sociale e territoriale.

La seconda sezione comprende l'analisi sulla situazione finanziaria della Regione e, in particolare, contiene: la costruzione del quadro tendenziale di finanza pubblica della Regione e degli Enti regionali sulla base delle risultanze dell'esercizio precedente; la manovra correttiva; l'indicazione dell'articolazione della manovra necessaria per il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, accompagnata anche da una indicazione di massima delle misure attraverso le quali si prevede di raggiungere i predetti obiettivi; gli obiettivi programmatici pluriennali di riduzione del debito.

Alla seduta di Commissione hanno partecipato l'Assessore al Bilancio, Prof. Viscomi, il Dirigente Generale del Dipartimento Bilancio, Dr. De Cello, e la Dirigente di settore, Dr.ssa Buonaiuto.

PRESIDENTE

La parola alla Giunta regionale. Prego, professore Viscomi.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Presidente, vorrei provare a fare un’unica introduzione per i quattro punti all’ordine del giorno: DEFR, collegato, legge di stabilità e bilancio, non tanto per una economia di tempo quanto per una razionalità argomentativa.

Consentitemi di dire che riuscire a portare oggi in Aula la manovra di bilancio 2017, dopo aver chiuso pochi giorni fa il rendiconto 2015 e l’assestamento di bilancio 2016, è la prova più lampante e la conferma più evidente di quanto necessaria e proficua possa essere la collaborazione tra Giunta e Consiglio. Di questo risultato ringrazio il Consiglio ed il Presidente della Commissione, Aieta, per la sua fattiva azione di impulso e coordinamento.

Consapevoli tutti della complessità della manovra 2017 che si snoda tra documenti programmatori – appunto quello di cui ha parlato il presidente Aieta – e tre diversi progetti di legge (bilancio, stabilità e collegato) vorrei proporre alcuni spunti per una lettura unitaria e complessiva dei provvedimenti oggi in esame, fermo restando che ognuno di essi dovrà essere autonomamente discusso e valutato dall’Aula.

Come più volte detto, il bilancio non è una questione del dipartimento bilancio, ma lo strumento per dar concretezza e fondamento alle politiche pubbliche, anche e soprattutto con l’introduzione delle regole sul bilancio armonizzato e l’introduzione del bilancio consolidato.

Infatti, sulla base delle prime regole – bilancio armonizzato – è necessario assicurare, come a tutti noto, l’equilibrio costante tra entrata e uscita nel corso dell’anno. Ogni politica di spesa richiede ora una precisa e puntuale politica di gestione delle entrate, non essendo più possibile rinviare ad altri soggetti, altri tempi e ad altre fasi il costo delle politiche decise oggi.

Guardare alle entrate significa, in primo luogo, ripensare al rapporto tributario tra cittadini, imprese, amministrazioni locali e regionali. Più volte abbiamo parlato – anche in quest’Aula – di nuovo patto tributario tra gli attori indicati, ma un nuovo patto può essere proposto solo c’è credibilità, ovvero se si è in grado di assicurare trasparenza nell’uso delle risorse ed efficienza nei servizi erogati. In virtù dell’introduzione del bilancio consolidato, non è più possibile ragionare per aggregati contabili, separati ed autonomi, dal momento che le azioni di ciascun ente – anche quello più periferico nella galassia del gruppo regionale – si riflettono su tutti gli altri enti e sull’amministrazione nel suo complesso.

Pertanto, se non si intendono realizzare le classiche condizioni per cui “un battito d’ali di farfalla a Tokio produce un uragano a New York”, ciò che le nuove regole contabili richiedono, non è tanto una modifica degli schemi di contabilità ma, semmai, una rivoluzione culturale capace di comprendere che le questioni – anche piccole – di un qualunque ente si riflettono sulla stessa sostenibilità del bilancio regionale nel suo complesso.

Esiste un solo soggetto, una sola maglietta sulla quale c’è scritto Regione Calabria.

Proprio per questo motivo, la proposta di legge numero 194/10^, Collegato alla manovra di finanza regionale, esprime la precisa volontà dell’amministrazione di incidere con maggiore radicalità su alcuni fattori critici relativi agli enti strumentali, in particolare, ad Azienda Calabria Verde ed al patrimonio.

Se fosse possibile sintetizzare in poche battute la scelta operata dalla Giunta direi “meno costi, più controlli e maggiore tutela”.

Meno costi: mi riferisco alle modifiche organizzative di Azienda Calabria Verde, alla introduzione dei revisori unici di Azienda Calabria Verde e in Aterp, alla riduzione del 10 per cento del valore globale delle spese per le indennità accessorie del personale dell’ente strumentale per la forestazione.

Più controlli: mi riferisco alle disposizioni dettate per vincolare e responsabilizzare i dipartimenti regionali cui è attribuita la competenza a vigilare sugli enti strumentali.

Maggiore tutela: intendo riferirmi alle norme di tutela del patrimonio regionale contenute nella proposta di legge numero 194/10^ quali quelle che impongono la consegna entro l’anno degli inventari dei beni regionali affidati in gestione agli enti strumentali.

Anche in tal caso, la logica che abbiamo inteso seguire è sempre la stessa. Riorganizzare gli apparati con le riforme possibili e condivise, e non con quelle immaginifiche disegnate in astratto; responsabilizzare i controllori che finora hanno spesso pensato che era meglio, per variegate ragioni, voltarsi dall’altra parte; razionalizzare le spese, perché ogni euro risparmiato è un euro che può essere investito in modo produttivo.

Il nostro impegno è chiaro sul punto, ed anche per questo, dopo aver proposto già dall’inizio dell’anno alle amministrazioni locali dei piani di rateizzazione del debito idrico per i rifiuti abbiamo introdotto norme di tutela e salvaguardia della stabilità del bilancio regionale, ribadendo anche la possibilità di utilizzare modalità di riscossione coattiva.

Eguale logica, sia pure nella diversità dell’oggetto, permea dalla proposta di legge numero 195/10^ che propone la legge di stabilità regionale per il 2017. In proposito mi limito a segnalare tre elementi:

- il primo è l’introduzione di una specifica regola per le strutture tecniche di valutazione, destinate a correlare il compenso ai pareri rilasciati e non alle sedute presenziate. L’obiettivo perseguito è di velocizzare le procedure, ma anche far capire che ogni compenso è, e deve essere, collegato ad un risultato utile;

- il secondo è l’ampliamento del fondo speciale per gli interventi da definire, che interessi in modo particolare l’attività legislativa del Consiglio, che nel triennio sarà pari, per la parte corrente, ad 1,4 milioni di euro, e per la parte in conto capitale, a 300 milioni di euro;

- il terzo è la scelta di rifinanziare per più di 260 milioni di euro le leggi regionali.

In proposito, consentitemi di evidenziare, in modo particolare, il mantenimento integrale delle risorse per il diritto allo studio universitario; il finanziamento della legge sulla Polizia locale, che finalmente consentirà a questa Regione di avviare un’azione formativa seria, e al passo con le altre Regioni; le risorse incrementali per la protezione civile; la previsione di risorse per unità progetto rifiuti, e potrei citarne altre. La prima cosa che mi viene in mente sono i gruppi appartamento per i minori assoggettati a provvedimento dell’Autorità giudiziaria, e così via.

E’, però, del tutto evidente che le risorse più corpose non possono che riguardare il grande capitolo del sostegno a reddito e del finanziamento agli enti strumentali. Al riguardo, e al fine di evitare non corrette letture, intendo precisare che la previsione di spesa collegata alla fondazione Terina non è indicativa di una volontà abdicativa della Regione rispetto all’impegno di razionalizzazione della stessa, ma soltanto cautelativa per situazioni di emergenza. Abbiamo messo le risorse, ma l’obiettivo è non aver bisogno di utilizzarle.

In verità, se si guardano i macroaggregati di spesa in cui è possibile ripartire le risorse disponibili, è possibile evidenziare tre circostanze:

- la prima è la previsione di un trend di riduzione delle spese di funzionamento per la Giunta e il Consiglio che, dagli oltre 217 milioni di euro del 2016, prevediamo possano arrivare a 202 del 2017 e poi ai 194 del 2019;

- la seconda è relativa alle spese per sostenere i mutui, pertanto è connessa agli investimenti che, dai 112 milioni di euro dell’anno scorso, prevediamo di aumentare a 116 per il prossimo anno.

Rimane il grande aggregato degli enti subregionali e del precariato, sul quale non mi soffermo perché ripeterei questioni ben note all’Aula, anche perché qui, e nelle Commissioni, discusse anche in tempi recenti.

C’è da evidenziare, però, un problema serio: il problema degli oneri non ripartibili e, in particolare, dei fondi obbligatori. Penso, ad esempio, al fondo per i crediti di dubbia esigibilità e al fondo rischio da contenzioso. Si tratta di fondi obbligatori che devono essere costituiti tenendo conto del valore globale dei crediti e delle cause. Una quota del valore globale deve essere accantonata per il caso di sconfitta giudiziaria o di mancato recupero dei crediti, il che significa, in concreto, una quota di risorse pari più o meno al 10 per cento delle risorse disponibili vincolata e bloccata, destinata negli anni futuri ad innalzarsi se non si assumono provvedimenti anche drastici.

E’ proprio per questo motivo che abbiamo introdotto le norme per la riscossione dei crediti maturati nei confronti dei Comuni, il che conferma la stringente connessione tra i vari provvedimenti che compongono la manovra 2017. Si conferma, cioè, che il bilancio non è materia del solo dipartimento bilancio, ma riguarda veramente la possibilità della Regione di operare delle politiche pubbliche efficaci, che non necessariamente trovano finanziamento nel bilancio regionale – basta pensare al PAC appena approvato – ma che nel bilancio trovano la possibilità stessa della loro attuazione. Non è il bilancio a sostenere le politiche di sviluppo, ma sono le risorse che trovano fonti in altri provvedimenti, nazionali e comunitari.

Aver portato in Aula quest’anno il bilancio prima di Natale – e concludo – spero possa segnare un punto di svolta per la Regione Calabria, innervato su pochi, ma fondamentali principi, che esprimerei in sintesi così:

- le innovazioni legislative nazionali impongono di cambiare gli schemi contabili, ma anche – direi soprattutto – gli schemi culturali. Se le riforme si governano e non si subiscono soltanto, allora occorre essere consapevoli che nella grande barca del bilancio consolidato i movimenti di uno provocano oscillazioni per tutti. Dunque, ciò che serve ora è maggiore controllo, maggiore rigore e minori costi, e minori costi si possono avere mediante una riduzione dei costi sopportati nella logica dei tagli, ma anche per via di un aumento della produttività e della redditività dell’amministrazione o dell’ente considerati, nella logica dell’efficienza e dell’efficacia.

Si può essere ancora keynesiani, ma a condizione che ogni euro investito abbia un effetto moltiplicatore sul reddito collettivo e sia motore di attività imprenditoriali, le uniche che veramente possono accompagnare e sostenere i primi timidi segnali di ripresa che le analisi economiche intravedono nell’assetto economico regionale.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione il provvedimento in discussione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 194/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2017)”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge proposta di legge numero 194/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2017)”.

La parola al consigliere Aieta per la relazione.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Questa proposta di legge, a seguito degli emendamenti approvati in Commissione, si compone di 31 articoli.

Più nello specifico, l'articolo 1 detta disposizioni di modifica alla legge regionale numero 15del 1992 in materia di beni di proprietà della Regione.

Gli articoli 1 bis e 1 ter, introdotti a seguito dell'approvazione di emendamenti in Commissione, introducono, rispettivamente, alcune modifiche alla legge regionale numero 47 del 2011 in materia di programmi di edilizia residenziale, ed alla legge regionale numero 36 del 2008 (Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale), al fine di fronteggiare il disagio abitativo.

L'articolo 2 modifica la legge regionale numero 2 del 2013 relativa al Collegio dei revisori dei Conti della Giunta e del Consiglio regionale.

Dettagliatamente, si intende modificare la durata in carica del Collegio, innalzandola a cinque anni, al fine di assicurare maggiore continuità all'attività dell'organismo.

L'articolo 3, invece, prevede modifiche alla legge regionale numero 11 del 2015, nella parte relativa alle disposizioni in materia di contenimento della spesa. Al fine di definire la procedura inerente la verifica del rispetto dei limiti di spesa da parte degli enti regionali, viene introdotto l'articolo 2 bis, che dettaglia le procedure da seguire ad opera del dipartimento vigilante, individuando le sanzioni da irrogare in caso di mancato rispetto della normativa.

L'articolo 4 introduce disposizioni di modifica della legge regionale numero 7 del 1996, necessarie a seguito dell'entrata in vigore della nuova struttura organizzativa della Giunta regionale.

L'articolo 5 è finalizzato alla modifica del comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale numero 31 del 2002, al fine di tutelare l'autonomia organizzativa dell'organo di governo.

Nel collegato sono previste, inoltre, all'articolo 6 delle modifiche alla legge regionale numero 19 del 2009, in materia di riscossione dei crediti del servizio idropotabile.

Nel dettaglio, si provvede ad ampliare la rosa di soggetti tra cui la Giunta regionale potrà nominare i commissari ad acta per la riscossione dei crediti, individuando anche una serie di azioni da porre in essere per il recupero dei crediti regionali, eliminando qualsiasi tipo di discrezionalità.

Analogo intervento è previsto all'articolo 7, relativo, questa volta, alla riscossione dei crediti in materia di rifiuti.

Con l'articolo 8, si prevedono delle modifiche alla legge regionale numero 30 del 2016, in materia di attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea.

L'articolo 9, inserito a seguito di un emendamento approvato in Commissione, introduce delle modifiche alla legge regionale 16 maggio 2013, numero 24, inserendo dei precisi adempimenti procedurali, ed equiparando il trattamento economico del direttore generale a quello dei dirigenti generali della Giunta regionale. Viene, inoltre, prevista l'istituzione del revisore unico in sostituzione del Collegio dei revisori.

Gli articoli da 10 a 31 sono stati inseriti in Commissione a seguito dell'approvazione di un maxi emendamento presentato dalla Giunta regionale.

Nel dettaglio, gli articoli da 10 a 12 inseriti nella proposta di legge in oggetto, si prefiggono lo scopo di rimarcare e rafforzare il principio di separazione tra funzioni di indirizzo e controllo, e attività di gestione, introdotto nell'ordinamento della Regione dalla legge regionale 13 maggio 1996, numero 7.

La modifica di cui all'articolo 13, si rende necessaria per evitare che nelle consultazioni referendarie, per la fusione di due o più Comuni, si possa verificare che i Comuni più grandi prevarichino la volontà popolare dei Comuni più piccoli. Detta modifica consiste nella soppressione dell'inciso che, attualmente, prevede il computo dei voti, non nell'ambito di ogni singolo Comune interessato, ma complessivamente nell'intero bacino elettorale.

L'articolo 14 si prefigge un duplice scopo:

- determinare termini certi per l'emanazione dei regolamenti forestali, fissandoli al 31 dicembre 2018;

- accelerare i termini per la riconsegna dei terreni tenuti in occupazione temporanea ai fini del rimboschimento, fissandoli al 31 dicembre 2017.

L’articolo 15 modifica la disciplina relativa alla certificazione di sostenibilità ambientale degli edifici, ampliandone, fra l'altro, l'applicazione a tutte le ipotesi di opere realizzate con finanziamento pubblico.

L'articolo 16 dà attuazione alla previsione dell'articolo 21 del Testo unico dell'edilizia relativo al potere sostitutivo della Regione Calabria, in ordine al rilascio del permesso di costruire in caso di inerzia dei Comuni.

L'articolo 17 introduce il sistema informativo denominato “fascicolo del fabbricato”, al fine di censire gli interventi di trasformazione edilizia sul territorio e lo stato degli edifici.

Gli articoli da 18 a 25 introducono modifiche all'Azienda Calabria Verde.

Gli articoli 26 e 27 apportano modifiche, rispettivamente alla legge regionale 10/2003 relativa alle aree protette, ed all'articolo 10 della legge regionale 34/2009 in materia di inquinamento acustico.

L'articolo 28 prevede l'abrogazione dell'articolo 6 della legge regionale numero 25/2013 e concerne il C.T.I. dell'Azienda Calabria Verde.

Gli articoli finali (29, 30 e 31) dettano le disposizioni transitorie, la clausola d'invarianza e l'entrata in vigore del provvedimento.

PRESIDENTE

La Giunta ha già relazionato nel punto antecedente. Chiedo se ci sono altri interventi in Aula da parte dei consiglieri. Non essendoci richieste di parola, si passa all’esame del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

All’articolo 1 bis è stato presentato un emendamento, protocollo numero 51621, a firma del consigliere Romeo che recita: “Il comma 5 dell’articolo 38 (razionalizzazione programmi di opere pubbliche) della legge regionale 23 dicembre 2011, numero 47, è abrogato”.

Prego, consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Questo emendamento interviene per consentire alla Regione di erogare le somme a lavori iniziati. Al contempo, il comma 1 recita: “Sono revocati d’ufficio i finanziamenti, qualora per gli stessi non sia stato comunicato al competente dipartimento regionale l’avvenuto inizio dei lavori.”

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 51621.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 1 bis per come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 1 ter.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

All’articolo 3 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 51599, a firma del consigliere Romeo che recita: “Modifiche all'articolo 3:

1.Al comma 1 sono abrogate le lettere f), g), h), e i).

2.Al secondo e al quarto capoverso della lettera j) del comma sono soppresse le parole "e all'articolo 2, comma 1"”.

Prego, consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Con sentenza 266 del 15 dicembre 2016, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 2 della legge regionale 27 aprile 2015, numero 11, che regolamenta la razionalizzazione e il contenimento delle spese del personale e delle spese di funzionamento degli enti subregionali. La Consulta, infatti, ha ritenuto che tale disposizione, non escludendo esplicitamente dall’applicazione della stessa gli enti del Sistema sanitario regionale, interferisce inevitabilmente con i compiti attribuiti al commissario ad acta.

Per tale ragione è necessario reintrodurre nell’ordinamento contabile regionale la regolamentazione tesa al contenimento delle spese del personale e alle spese di funzionamento degli enti strumentali e vigilati dalla Regione, ad esclusione di quelli appartenenti al Servizio sanitario regionale, al fine di ottemperare alle disposizioni dettate in siffatta materia dallo Stato, nonché di garantire l’attuazione della razionalizzazione delle spese degli enti subregionali.

Considerato che con la proposta di legge numero 194/10^ avente ad oggetto “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale” erano state apportate modifiche anche al richiamato articolo 2 della legge regionale numero 11 del 2015, con il presente emendamento si provvede a riformulare, conseguentemente, le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese degli enti subregionali, ad esclusione di quelli del Servizio sanitario regionale.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 51599.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3 per come emendato.

(E’ approvato)

Dopo l’articolo 3 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 51599/1, a firma del consigliere Romeo che recita: “ 

Articolo 3- bis

(Misure di contenimento per gli enti sub-regionali)

1.      Ferme restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle disposizioni vigenti, a partire dall'esercizio finanziario 2017, gli Enti Strumentali, gli Istituti, le Agenzie, le Aziende, le Fondazioni, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato, diversi da quelli appartenenti al Servizio Sanitario Regionale, sono tenuti al rispetto delle seguenti disposizioni:

a)      la spesa per il personale, al lordo degli oneri riflessi e dell'lRAP, non può essere superiore a quella sostenuta nell'anno 2014 ovvero a quella sostenuta nell'esercizio finanziario successivo all'anno di effettiva operatività se posteriore al 2014;

b)      le spese di seguito indicate devono essere ridotte del 10% rispetto a quelle sostenute nell'anno 2014 ovvero a quelle sostenute nell'anno in cui si è verificata l'assoluta necessità di sostenere la spesa se l'anno di effettiva operatività dell'Ente è posteriore al 2014:

-   relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza;

-    missioni;

-   attività di formazione;

-        acquisto di mobili e arredi;

-   vigilanza diurna e notturna dei locali adibiti ad uffici;

-  canoni e utenze per la telefonia, la luce, l'acqua il gas e gli altri servizi; -

-  manutenzione di mobili, acquisto e manutenzione di macchine e attrezzature;

-   varie non informatiche per il funzionamento degli uffici;

-   acquisto di stampati, registri, cancelleria e materiale vario per gli uffici;

-   acquisto di libri, riviste, giornali ed altre pubblicazioni;

-   pubblicazione di studi, ricerche, manifesti ed altri documenti;

-   spese postali e telegrafiche.

2.      A partire dall'entrata in vigore dalla presente legge, l'adozione di provvedimenti che, pur rispettando i limiti di cui alla lettera a) del comma 1, comportino nuova spesa per il personale a qualunque titolo, deve essere preventivamente autorizzata dalla Giunta regionale.

3.       Al fine di consentire il rispetto delle prescrizioni di cui alla lettera a) del comma 1, gli Enti di cui al comma 1 del presente articolo adottano un apposito provvedimento che, tenendo conto anche delle prescrizioni di cui alla pregressa normativa in materia, quantifichi il limite di spesa annuale.

4.       Gli Enti indicati nel presente articolo trasmettono il provvedimento di cui al precedente comma, munito del visto di asseverazione dei rispettivi organi di controllo, entro il dieci settembre di ogni anno, al Dipartimento cui compete il coordinamento strategico degli Enti strumentali, delle Società e delle Fondazioni. Quest'ultimo, in caso di inottemperanza, segnala alla Giunta Regionale la necessità di provvedere alla nomina di un commissario ad acta, con oneri a carico del funzionario o dirigente inadempienti, fatte salve le eventuali ulteriori responsabilità.

5.       La mancata predisposizione del provvedimento di cui al comma 3 comporta, a carico degli organi di vertice degli enti di cui al comma 1 del presente articolo, una riduzione pari al 20 per cento dei benefici economici spettanti, ai sensi della vigente normativa, a seguito del raggiungimento degli obiettivi individuali.

6.       Gli enti di cui al comma 1 del presente articolo, fermi restando gli adempimenti richiesti dalla normativa vigente, provvedono, entro il 31 dicembre di ciascun anno, alla trasmissione, ai rispettivi Dipartimenti vigilanti e al Dipartimento Bilancio, dei dati inerenti alla spesa disaggregata autorizzata e sostenuta per studi e incarichi di consulenza, debitamente asseverati dai rispettivi Organi di controllo.

7.       Il Dipartimento che esercita l'attività di vigilanza sulle attività dei soggetti di cui al presente articolo, in sede di esame dei documenti contabili consuntivi, verifica, anche mediante l'esercizio di poteri di carattere ispettivo, il rispetto della normativa in materia di contenimento delle spese e propone alla Giunta regionale l'adozione delle misure conseguenti alle eventuali violazioni riscontrate.

8.       La deliberazione di Giunta regionale di cui al precedente comma deve essere trasmessa al Dipartimento competente al coordinamento strategico degli Enti strumentali, delle società e delle fondazioni per lo svolgimento delle attività di competenza.

9.       Il mancato svolgimento delle verifiche sul contenimento della spesa comporta, a carico dei dirigenti generali dei Dipartimenti che esercitano la vigilanza sulle attività dei soggetti di cui al presente articolo, una riduzione pari al 20 per cento dei benefici economici spettanti, ai sensi della vigente normativa, a seguito del raggiungimento degli obiettivi individuali.

10.   In caso di mancato rispetto dei limiti di spesa annuali, per come previsti dalle vigenti norme in materia di contenimento della spesa, i trasferimenti a carico del bilancio regionale, a qualsiasi titolo operati a favore degli Enti strumentali, degli Istituti, delle Agenzie, delle Aziende, delle Fondazioni, degli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato, diversi da quelli appartenenti al Servizio Sanitario Regionale, sono ridotti in misura pari alle eccedenze di spesa risultanti dalle verifiche.

11.   Al fine del rispetto delle regole di finanza pubblica, per gli Enti Strumentali, gli Istituti, le Agenzie, le Aziende, le Fondazioni, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato, con esclusione degli Enti appartenenti al Servizio Sanitario Regionale, rimangono confermati, per gii esercizi finanziari 2015 e 2016, i tetti di spesa per il personale e l'obbligo di riduzione delle spese di funzionamento, nella misura del dieci per cento rispetto ai corrispondenti  valori dell'esercizio 2014, di cui ai commi precedenti ”.

 

Prego, consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Chiedo agli uffici di consegnare l’emendamento.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 51599/1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

All’articolo 9 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 51553, a firma del consigliere Romeo.

Prego, consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Ritiro l’emendamento.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 51553 è ritirato.

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

All’articolo 10 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 51975 a firma del consigliere Romeo che introduce l’entrata in vigore della presente legge: “Sono sostituite le seguenti parole “dal 01/2017”.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 51975.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10, per come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 15.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 16.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 17.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 18.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 19.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 20.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 21.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 22.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 23.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 24.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 25.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 26.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 27.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 28.

(E’ approvato)

E’ stato presentato all’articolo 28 un emendamento, protocollo numero 51337, a firma del consigliere Giudiceandrea che recita: “Dopo l’articolo 28 è inserito il seguente articolo:

Articolo 28 bis

1. Nell’articolo 13 della legge regionale 31 dicembre 2015, numero 35, il comma 10 è così modificato: dopo le parole “fra i dirigenti e i dipendenti della Regione” sono inserite le seguenti “degli enti strumentali della Regione”.

La parola al consigliere Giudiceandrea.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Vi è una necessità, Presidente, di inserire all’articolo 13 della legge regionale 31 dicembre 2015 numero 35, al decimo comma, le parole “degli enti strumentali della Regione” perché, realizzata una manifestazione d’interesse fra i dirigenti e i dipendenti della sola Regione Calabria, le risposte che abbiamo avuto perché si possa completare l’organico di questo nuovo organismo non sono state sufficienti. Per cui, estendendola agli enti strumentali della Regione, avremo la possibilità di avere più risposte, quindi far funzionare meglio questo nuovo organismo.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 51337.

(E’ approvato)

Subemendamento protocollo numero 51851, a firma del consigliere Romeo, che sostituisce interamente l’emendamento protocollo numero 51622, sempre a firma del consigliere Romeo che recita: "A seguito dell'avvenuto scioglimento di tutte le Associazioni di Divulgazione Agricola, le cui funzioni sono state nuovamente trasferite alla Regione Calabria, ai sensi dell' articolo 1, comma 89, della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), così come attuato dall'art. 1 della legge regionale 22 giugno 2015, n. 14, al fine di garantire l'espletamento delle attività connesse ed in assenza di professionalità adibite allo svolgimento delle suddette, il personale proveniente dalle disciolte Associazioni, già in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato con la Regione Calabria, ai sensi dell'art. 42, comma 4, della legge regionale n. 15 del 2008, alla data di entrata in vigore della presente legge, rimane collocato nei ruoli della Regione Calabria alle medesime condizioni sussistenti al momento del subentro, nelle more della definizione delle procedure di selezione pubblica per l'approvvigionamento delle suddette professionalità, fatti salvi i diritti quesiti e fermo restando il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica".

Prego, consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Si ritiene necessario ed indifferibile proporre apposita norma regionale in materia di funzioni delle disciolte associazioni di divulgazione agricola che, sulla scorta delle predette funzioni nuovamente trasferite alla Regione, al fine di dare continuità all’espletamento delle attività connesse, ed in assenza di professionalità adibite allo svolgimento delle suddette, garantisca che il personale proveniente dalle sciolte associazioni, già in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato con la Regione Calabria, ai sensi dell’articolo 42, comma 4, della legge regionale numero 15 del 2008, rimanga collocato nei ruoli della Regione Calabria alle medesime condizioni sussistenti al momento del subentro, anche nelle more della definizione di apposite procedure di selezione pubblica e fatti salvi i diritti acquisiti, rapporto di pubblico impiego già conseguente a provvedimenti interdittali, nel rispetto dei requisiti fissati dall’articolo 97 della Costituzione per l’approvvigionamento delle suddette professionalità e, fermo restando il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica”.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Su questo emendamento vorremmo fare due osservazioni: la prima è una richiesta di parere al Collegio dei revisori sulla sostenibilità finanziaria e la coerenza con l’assetto ordinamentale; la seconda, però, è un’osservazione più di merito.

Qui ci troviamo di fronte ad una sentenza della Corte costituzionale del 25 novembre, che ha dichiarato incostituzionale la legge del 1999 della Regione Calabria, che riguardava i divulgatori agricoli – chiamiamoli così – e l’ha dichiarata incostituzionale perché il passaggio dalle associazioni all’assetto organizzativo della pubblica amministrazione si è realizzato senza procedure concorsuali.

In realtà, la situazione dei divulgatori è abbastanza articolata: c’è un gruppo di divulgatori che è entrato nell’apparato regionale, da tempo, dal 1999 svolge le proprie funzioni, c’è un gruppo di divulgatori che aveva chiesto di entrare nell’apparato regionale e, di fronte alla risposta negativa dell’amministrazione, ha avviato un giudizio innanzi al tribunale di Catanzaro, che ha sollevato la questione di costituzionalità, anche perché segnalata nella memoria da parte dell’Avvocatura regionale a suo tempo e che ha portato al giudizio di costituzionalità.

Quindi abbiamo un gruppo, quello che era già entrato, che subisce gli effetti della sentenza della Corte costituzionale, per cui viene meno la legge che ne consentiva l’ingresso nell’apparato amministrativo, e un altro gruppo che, volendo entrare, in realtà non potrà entrare proprio per questa legge.

La situazione è molto delicata, perché ci troviamo di fronte ad un bilanciamento di situazioni: persone che da molti anni lavorano nell’amministrazione regionale, e una pronuncia di costituzionalità.

Per quello che si comprende, l’obiettivo dell’emendamento è quello di congelare la situazione al momento esistente, nelle more della definizione delle procedure di selezione pubblica per l’approvvigionamento delle stesse professionalità, quindi cerchiamo di contemperare questi due principi: la tutela dei lavoratori e il rispetto della sentenza della Corte costituzionale, se capisco bene. Questo, però, probabilmente porterà ad un’interlocuzione col Governo, che saremo pronti ad affrontare, ma dobbiamo essere consapevoli che questa interlocuzione potrebbe portare anche ad una impugnativa costituzionale; credo sia doveroso nei confronti dei lavoratori – di persone che già da molti anni lavorano su queste posizioni – provare a trovare una soluzione che contemperi la tutela della loro professionalità e del loro reddito, con la tutela e il rispetto dei principi della sentenza della Corte costituzionale.

Con questa cautela il parere della Giunta può essere favorevole, ferma restando l’attesa del parere del Collegio dei revisori dei conti.

PRESIDENTE

Pongo in votazione il subemendamento protocollo numero 51851.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 29.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 30.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 31.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso. Pongo in votazione il provvedimento, dando atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.

(Il Consiglio approva)

Il provvedimento é approvato con autorizzazione al coordinamento formale, autorizzando il dipartimento bilancio ad apportare al testo di legge approvato tutte le modifiche necessarie conseguenti all’approvazione degli emendamenti.

Pongo, quindi, in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al dipartimento bilancio in sede di coordinamento formale ad apportare ai testi di legge approvati e ai relativi allegati tutte le rettifiche conseguenti alle modifiche apportate in seconda Commissione, e alla necessità di ripartire gli stanziamenti dei capitoli di spesa afferenti alle spese di personale allocate al programma AU0110 nelle pertinenti missioni e negli specifici programmi, macroaggregati e capitoli del bilancio di previsione degli anni 2017-2019, all’aggiornamento dei residui attivi e passivi, all’aggiornamento delle entrate e delle spese derivanti dalla gestione del bilancio pluriennale fino alla data odierna e all’aggiornamento dei valori della cassa regionale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 195/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge di stabilità regionale 2017”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 195/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge di stabilità regionale 2017”.

La parola al relatore del provvedimento, il consigliere Aieta.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Con il provvedimento oggi all’esame dell’Aula, la Regione adotta una legge di stabilità regionale che – come previsto dall’articolo 36 del decreto legislativo numero 118 del 2011 – contiene un quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio di previsione. Essa contiene esclusivamente norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio di previsione.

La legge di stabilità consta di 18 articoli ed è suddivisa in due titoli: il Titolo I é dedicato a disposizioni in materia tributaria e modifica alcune leggi regionali; il Titolo II detta disposizioni di carattere finanziario quali, fra l’altro: nuove autorizzazioni di spesa, finanziamento dei fondi speciali di parte corrente e di parte in conto capitale per l’approvazione di nuove leggi regionali, e rifinanziamento di leggi regionali per il triennio 2017-2019, con esclusione delle spese obbligatorie e delle spese continuative.

Nel testo del disegno di legge in argomento e nei relativi allegati, tabelle A, B e C, sono elencate nel dettaglio le poste finanziarie.

In Commissione abbiamo approvato alcuni emendamenti al disegno di legge in argomento, prevedendo in particolare:

- all’articolo 16 nuove autorizzazioni di spesa, concedendo un contributo una tantum per l’Osservatorio politiche pubbliche per le autonomie dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ed un contributo per l’esercizio finanziario 2017 a favore dei Comuni ospitanti il giro d’Italia;

- l’introduzione dell’articolo 16 bis, prevede una modifica all’articolo 1 della legge regionale numero 39 del 2012, al fine di rendere più flessibile l’organizzazione delle strutture tecniche di valutazione ed incentivare il reclutamento dei relativi componenti;

- infine, di incrementare di 400 mila euro la dotazione finanziaria prevista per l’articolo 36 della legge regionale numero 23 del 2003, inerente i gruppi appartamento.

Conseguentemente, il totale della tabella C di cui all’articolo 17 del disegno di legge, rubricato “rifinanziamento leggi regionali per l’anno 2017” è rideterminato in euro 267 mila.

Il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole al provvedimento, con verbale numero 138 del 12 dicembre 2016 e, anche a questa Commissione, hanno partecipato due membri del Collegio dei revisori, l’assessore al bilancio, Viscomi, il direttore generale, De Cello, e la dottoressa Bonaiuto.

PRESIDENTE

Chi chiede di intervenire? Prego, consigliere Guccione. Ha facoltà di intervenire.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Un brevissimo intervento rispetto ad una discussione che abbiamo già fatto in Commissione alla presenza del direttore generale De Cello che è intervenuto anche in questa sede, perché credo che sia necessario, al di là dei numeri del bilancio, che da qui a poco approveremo, e dalla rivoluzione – torno a ribadire, perché il dottor De Cello ha riferito in Commissione che in questi ultimi due anni è arrivata una vera e propria rivoluzione nel sistema di elaborazione del bilancio, armonizzazione, tutta una serie di situazioni che sono nate nel corso di questi anni, che hanno portato a razionalizzare le norme per la redazione dei bilanci della Regione – ritengo importante, al di là dei numeri che testimoniano la gravità della situazione –nel senso che è chiaro che l’ente Regione è in grande difficoltà – che non si può governare la Calabria solo ed esclusivamente con i fondi ordinari, senza la possibilità di utilizzare i fondi comunitari che sono aggiuntivi e, in molti casi, aggiuntivi fino a un certo punto. Sapete che la differenza della spesa ordinaria fra il Nord e il Sud si aggira con un meno 14 per quanto riguarda i trasferimenti che si fanno alle Regioni e ai Comuni del Mezzogiorno. Parliamo di spesa ordinaria, quindi molte volte i fondi comunitari sono sostitutivi della spesa dello Stato.

Credo che un ragionamento in quest’Aula dobbiamo farlo, sviscerando una serie di questioni che vanno al di là del merito del bilancio che, però, il bilancio stesso ci pone, per esempio: la questione della sanità.  Siamo commissariati dal 2009 e credo sia giunto il momento di porre fine alla gestione commissariale, considerato che ci sono anche le condizioni di legge perché in tempi ravvicinati si possa andare fuori dal Piano di rientro. Cosa ha comportato in questi nove anni il Piano di rientro? Che il 62,5 per cento delle risorse del bilancio regionale – quello che pesa oggi la sanità sul bilancio regionale – sono stati gestiti dai commissari.

Non voglio entrare nel merito di come le risorse siano state gestite dal commissario: per un periodo il commissario è stato il presidente Scopelliti, attualmente i commissari non coincidono col Presidente e, dal 1° gennaio del 2017, sarà introdotta una norma in cui il commissario può essere anche il Presidente.

Il punto non è chi fa il commissario, ma come apriamo la trattativa col Governo nazionale per fuoriuscire dal Piano di rientro e ciò significa che Consiglio e Giunta regionale si riapproprierebbero dei poteri che ad oggi sono commissariati dal Governo nazionale. Per fare cosa? Abbiamo 3 miliardi e 425 milioni di euro, è questo che lo Statoci trasferisce. Il Consiglio regionale e la Giunta dovranno proporre la redazione di un nuovo Piano sanitario regionale, che la Calabria ad oggi non ha; c’è quello della senatrice Lo Moro, ma parliamo di molti anni fa. Ci vuole un nuovo Piano sanitario regionale per correggere alcuni errori che hanno provocato il malfunzionamento della sanità regionale.

Questo è un primo punto, fondamentale, che riguarda la gestione del bilancio stesso.

Siamo d’accordo ad aprire una trattativa col Governo nazionale – perché i piani di rientro fino ad oggi sono falliti ovunque, al di là di come si chiama il commissario – a riappropriarci e a sobbarcarci il compito di lavorare ad un Piano sanitario regionale largamente condiviso, partendo dalle risorse che abbiamo, non chiedendone altre. Questo è un punto politico a cui siamo chiamati a rispondere, perché siamo menomati, diciamocelo francamente! Dal 2009 le Regioni gestiscono in gran parte solo la sanità, c’è un vulnus democratico – chiamatelo come volete – e ricordate che tutti i commissariamenti di questa Regione – e ne abbiamo conosciuti – sono serviti solo ad utilizzare le risorse dei calabresi per foraggiare gli interessi delle altre Regioni. Ne abbiamo conosciuti e ne abbiamo discusso qualche giorno fa per quanto riguarda i rifiuti, il ciclo integrato dell’acqua, fiumi di denaro sono stati utilizzati dai vari commissari di turno, ma la situazione è peggiorata, non è migliorata! E non c’era la politica, eh! Non è che ora voglio fare l’avvocato difensore della politica! Fiumi di denaro, andiamo a vedere, leggiamo cosa ha significato la storia di questi anni di commissariamento: peggioramento dei servizi, a fronte di un monte di risorse enorme!

Quindi, se discutiamo di bilancio, dobbiamo fare un’operazione di questo tipo.

Inoltre, il risultato referendario ha posto un problema; solo gli stupidi non vedono che così le Regioni non possono andare avanti! Le Regioni non funzionano così! Il regionalismo che abbiamo conosciuto in questi 45 anni è fallito! Siamo d’accordo su questo ragionamento? E’ fallito! Se, alla luce del referendum e delle contraddizioni che apre il referendum, da questa istituzione, da questo luogo vogliamo metterci d’accordo e trovare la strada per aprire finalmente un processo, calendarizzandolo, dandoci dei tempi certi, di riforma dell’istituto regionale, di riforme strutturali dell’istituto regionale, se vogliamo rispondere alle esigenze dei cittadini, in questo senso, se non apriamo seriamente questa stagione delle riforme, dandoci dei tempi certi, chiari, pubblici sull’avvio delle riforme, è chiaro che anche questa legislatura rischia di essere sprecata.

Tutta la partita degli enti strumentali, una partita di 1 miliardo – forse di più – 1 miliardo e mezzo di euro, non può essere vissuta come un problema. Gli enti strumentali, se funzionano, se invece di drenare spese improduttive e clientelari funzionano, creano sviluppo, lavoro, occupazione. C’è stata una degenerazione nel senso che in questi anni c’è stata una crescita ma, vogliamo porre la questione, per esempio, della Sorical? Vogliamo avviare la riforma della Sorical dopo il disastro che è stato fatto in questa regione? Nel 2012, quando è iniziata la liquidazione, la Sorical aveva 350 milioni di debiti. In cinque anni non è stato fatto nessun investimento sulla rete e la manutenzione ordinaria è partita solo nel 2014. Parliamo di un settore strategico, quello dell’acqua.

I dati dicono –proprio oggi c’è una notizia sulla cronaca dei giornali – che è stato chiuso un pozzo a Mendicino. Ma sapete quanti pozzi sono stati chiusi per mancanza d’acqua? Tantissimi, perché anche in Calabria c’è un processo di desertificazione.

Vogliamo porci un problema anche su questo?  Sull’acqua c’è stato un referendum, é un bene collettivo, un bene pubblico. Da qui, vogliamo fare un’operazione affinché la Sorical, invece di essere un problema, diventi un ente produttivo, una risorsa strategica più del petrolio? L’acqua – e ne abbiamo tanta in Calabria – attraverso il sistema delle dighe –perché c’è un problema di completamento anche del sistema delle dighe e tutta una serie di cose – può diventare un settore produttivo, attraverso una riforma seria e strutturale dell’ente Regione, dell’ente Sorical?

C’è un altro problema da affrontare: non possiamo avere cinque enti che si occupano di agricoltura e forestazione: Arsac, Calabria Verde, fondazione Terina. Vogliamo lavorare alla creazione di un grande ente regionale che si occupi di agricoltura, foresta, montagna e che metta insieme tutte queste società – addirittura anche alcune funzioni che oggi svolge l’Ara, che è un grande ente – che, invece di essere un problema, diventa un’opportunità di sviluppo occupazionale per quanto riguarda le foreste e l’agricoltura?

Anche la stessa finanziaria regionale, Fincalabra: in queste condizioni non può restare! Eppure ha un ruolo importante, può aiutare il processo di spesa della Regione, può essere uno strumento fondamentale. Vogliamo ragionare intorno a queste questioni? Credo che dobbiamo fare una grande operazione di riforma strutturale del sistema degli enti subregionali della Regione per convogliare queste risorse, dalla spesa improduttiva e clientelare alla spesa produttiva che crea lavoro ed occupazione, e dà punti di riferimento certi agli attori dello sviluppo.

Questo è un punto, secondo me, fondamentale. Siamo a due anni da questa esperienza ma, se continuerà senza un salto di qualità nel processo riformatore che è necessario – se siamo d’accordo che il regionalismo è fallito come l’abbiamo conosciuto in questi anni –il rischio è che questa istituzione possa essere, addirittura, travolta dal punto di vista democratico.

Credo che dobbiamo effettuare un rilancio. Questa è stato il contenuto della discussione che abbiamo fatto in poche battute – e devo darne atto al Vicepresidente, al dottore De Cello e agli altri, c’era pure il consigliere Orsomarso – questa è la consapevolezza. E’ chiaro che questo processo non si fa a colpi di maggioranza, ma deve essere condiviso. Dovremo mettere mano allo Statuto, aleggi regionali, e credo che questo convenga sia alla maggioranza sia all’opposizione, perché non vorrei che tra un anno ci trovassimo a fare sempre gli stessi discorsi.

Credo che –attraverso l’assunzione di responsabilità di ognuno di noi –questo possa rappresentare un vero e proprio banco di prova perché iniziamo, veramente, alla luce di quello che sta avvenendo- dai sommovimenti, dagli effetti del referendum e dal riassetto istituzionale che ne deriva – a realizzare, effettivamente, la Regione della programmazione, la Regione che legifera, che controlla e che affida la gestione al sistema delle Autonomie locali.

Questa è la grande partita che dobbiamo giocare e che giudico una grande sfida, altrimenti moriremo di ordinaria amministrazione, questo è il rischio, e rischiamo anche di sprecare questa legislatura. Secondo me ci sono le condizioni, da questo punto di vista ognuno di noi è chiamato ad essere coerente rispetto a questa impostazione.

Ovviamente, annuncio il voto favorevole al bilancio.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Ne approfitto anch’io, sollecitato dall’intervento del collega Guccione e dalle sue riflessioni che – come lui stesso ricordava – sono state oggetto di valutazione anche in Commissione bilancio, con un dibattito a più voci, quindi ne approfitto, anticipando – non interverrò più – il mio parere contrario, con una serie di motivazioni che proverò a dare.

Devo dire la verità, l’aspettavamo dal governatore della Calabria, non dal consigliere Guccione – l’aspettavamo il primo mese, dopo sei mesi, dopo un anno, dopo due anni, e ancora non è arrivato, ci auguriamo che possa arrivare –un intervento di questo tenore. Lo faccio – e ne approfitto. Il consigliere Guccione parlava dei commissariamenti che questa regione – e non soltanto questa regione – ha subìto da uno Stato che è diventato sempre meno verticale. Nella mia cultura politica c’è la concezione dello Stato verticale e meno orizzontale, fatte salve le autonomie locali: le Regioni che programmano, i Comuni che tornano ad essere importanti nel ruolo strategico dello Stato, quei Comuni che chi come me e come voi ha fatto l’amministratore locale, sa che sono diventati, pur essendo l’avamposto dello Stato per il welfare e quant’altro, sempre meno importanti.

 Non avete sentito negli interventi anche contrari, il pressappochismo del giudizio, quando il consigliere Guccione ad esempio dice “stagioni difficili”?! Tutti hanno subìto stagioni difficili, tant’è che le abbiamo subite nella fase di commissariamento. Domani avverrà qualcosa di importante, magari non per una parte politica, ma penso per la Calabria, perché domani un amministratore che è di parte, e col quale però, almeno per quanto mi riguarda, condivido amicizia ed ho condiviso battaglie, entrerà in un’aula terza alla politica per subire il suo secondo grado di giudizio. Mi riferisco all’ex governatore Scopelliti, che è stato commissario nella stagione dei commissari; quei commissari che – ripeto – a distanza di due anni, oggi richiamate. Io e il consigliere Tallini all’inizio ci siamo dovuti incatenare per averla e farla funzionare questa sanità. Peccato che poi il Pd ne ha nominato uno che non funzionava, con annesso e connesso un pezzo di quello che ci stava prima, che ha contribuito a non farla funzionare!

Nel mio intervento mi piace ricordare – perché la politica deve avere la schiena dritta – un commissario che, purtroppo, nella stagione delle difficoltà ci ha messo la faccia per fare tutto quello che oggi è concesso; e c’entra con le politiche di bilancio, perché abbiamo discusso del 62 per cento assorbito ad un Consiglio regionale che ha le mani legate dai commissariamenti, le ha avute legate nel commissariamento sull’ambiente e soprattutto sulla sanità. Voglio ricordarlo e augurargli di trovare anche lui domani un giudice attento, a Berlino, su questioni terze che non hanno interessato, tra l’altro, la stagione da commissario. Lui ci ha messo la faccia, mentre altri, nella stagione della politica e anche dei commissariamenti, ci hanno messo le mani, e forse continuano ancora oggi a metterci le mani. Questo giusto perché i ruoli, la gestione dei ruoli e, come l’istituto ha provato a rappresentare i calabresi, è qualcosa che mi interessa e credo anche rispetto all’intervento del consigliere Guccione debba interessarci tutti, come Consiglio regionale, per fare quel salto di qualità.

Quindi, bene per una volta un po’ di umiltà da parte dei rappresentanti di un Pd che ho conosciuto ma non possiamo nascondere le visioni. Ve l’ho sempre ripetuto negli interventi perché, ripeto, alla vigilia del Natale siamo calabresi come tutti gli altri, non c’è odio, ci scambieremo gli auguri alla fine del voto su uno dei documenti più importanti.

Penso che il male assoluto, quando non si governa, sia avere la presunzione di raccontare tutto e il contrario di tutto perché, se questo commissariamento ancora non funziona – alcuni rappresentanti prima gridavano perché hanno promesso cose che non si potevano mantenere –è anche per questo, collega Guccione, al di là del ruolo di una Regione leggera. Ad esempio, ricordo il presidente Oliverio che, da Presidente di Provincia, chiedeva una Regione leggera ed oggi, magari, fa il governatore di Regione e non la attua, o non la chiede più! Ricordo anche quando sollecitava aeroporti.

Guardate, sono della Provincia di Cosenza e ieri ho assistito anche alla presentazione di emendamenti su cose che definirei prese in giro. Se vogliamo crescere insieme su questa valutazione, rispetto anche al sistema dei trasporti, continuare a prendere in giro la Calabria, offende un intero territorio che va interpretato così sui trasporti – e un appello lo faccio, alla vigilia del bilancio, anche a quella riforma che anche noi votammo – ma dov’è l’Artcal, assessore? E’ passato un anno, non c’è una risorsa umana per applicare quel Piano che significa poi gare, e quant’altro.

Bene lo stimolo, l’annuncio delle cose, è quello che diceva anche il consigliere Guccione: passare dalle chiacchiere ai fatti. Lo diceva anche il presidente Oliverio nel suo intervento l’altro giorno, c’è chi lavora 18 ore al giorno, e lo credo, lo credo che, per risolverei problemi, lui, i suoi assessori, debbano impegnarsi 18 ore al giorno, però lo sforzo è passare dalle chiacchiere ai fatti.

Per questo, umilmente, anche nel riferirmi all’assessore all’ambiente, alle politiche di bilancio complessivo che si assumono anche con le riforme, dicevo che quel Piano sull’ambiente era carente, al di là del lavoro e del grande impegno che aveva messo, per cui c’erano lacune e non potevo votarlo – lo dicevamo ieri – mancavo perché poi si è protratto il Consiglio, non ho potuto fare anche sul Piano regionale dei trasporti; però bene questo sentiment – dicono gli inglesi – sentimento all’italiana, di uscire dalla – definiamola così – arroganza del potere quando lo eserciti, perché è quello, perché poi i problemi non li risolvi. E’ bene stimolare il Consiglio regionale ed interrogarci anche su questo, perché se la Regione Calabria, come tante Regioni, è stata commissariata, non è che hanno commissariato i cittadini! E ancora oggi, non avete mai sentito anche in queste settimane, in questi mesi, strumentalizzare vicende drammatiche, perché magari la sanità oggi la gestite voi? Perché purtroppo, se funziona così, capita, perché anche pezzi dello Stato non fanno bene il loro lavoro, anche di controllo, non è che ci tocca andare a visitare tutti gli ospedali. E capitano anche le disgrazie, ma non si specula, né da una parte né dall’altra sulle disgrazie.

Quindi, attenzione, a dire il “cuore oltre l’ostacolo”, “un Consiglio regionale maturo”, “un governatore maturo che sa parlare”. Per la prima volta non ci ho mai parlato, al di là di confronti sempre rinviati e al di là della disponibilità a dire “sai, parliamo sull’opposizione e su alcuni punti”. Vediamo, lo fa il consigliere Guccione e non so, consigliere – con tutto il rispetto –quanto conti in questa maggioranza per aprire un dibattito su questo tema, che è centrale e fondamentale. E mi piace – ripeto, non entro nell’aspetto tecnico, l’ho già fatto in Commissione, per cui c’è tutta una serie di ragioni  per cui non vedo l’opportunità di astenermi o di votare a favore di un bilancio, non per partito preso ma perché non ci sono le condizioni – è essenziale immaginare, nel tempo che resta a questa legislatura, come e in che modo, non scegliendola, però, la minoranza, non immaginando che se il consigliere Tallini grida, non vi piace, quindi non posso parlare con lui – mi scusi, consigliere, parlo di lei, così non si offende nessuno, essendo colleghi di gruppo.

Immaginiamo che su un tema così serio, se non vado errato e non ho capito male, il consigliere Guccione chiede oggi a quest’Aula di dire a uno Stato che non ha funzionato, e sarebbe più facile dire che è lo Stato del Pd che non ha funzionato, sia sulla riforma fatta che non è piaciuta agli italiani liberi sia su come ha gestito la sua fase di commissariamento, perché mi pare di capire che non piace finanche a voi, figuratevi a noi! Non dimentichiamo – lo voglio dire agli osservatori attenti – che la sanità calabrese é commissariata dal Pd, nella fase, tra l’altro – per questo ricordavo l’ex governatore Scopelliti, augurandogli veramente di uscire da un incubo, per chi lo conosce – che a noi è toccata quella più difficile, chiudere, razionalizzare. Oggi leggevo sui giornali che c’è la fase di discesa, assunzioni, e pure lì rallentata.

Quindi – ripeto – con toni pacati, per alcune contraddizioni abbiamo già espresso il parere contrario. Però, se lei pensa che la Calabria – con una nuova classe medica, c’è un innesto di nuovi consiglieri di maggioranza e di minoranza – abbia o possa avere la forza anche nel confronto con i partiti nazionali, perché ci saranno altre coalizioni, di aprire una nuova pagina con lo Stato, dicendo che non servono i commissariamenti, attenzione! Qui si sta dicendo che noi ci assumiamo la responsabilità di dire che non servono i commissariamenti. I danni li ha fatti la politica, e pezzi di quella politica che ha fatto danni stanno ancora legittimamente, quasi silenti, quasi forse a sorridere dei dibattiti, esistono ancora con i commissari, e quindi oso pensare che, se non si apre un dibattito serio, e non riconoscete l’opposizione vera con cui aprire il dibattito, sarà ancora peggio.

Per cui penso – non so se parlo a titolo personale, ma penso di poter parlare almeno come capogruppo anche a nome del consigliere Tallini – che non ci interessa dove si insinua l’inciucio, non “quelli che ci mettono la faccia vogliamo fare noi”, ma “quelli che sempre continueranno a metterci le mani”. Quindi, collega Guccione, chapeau, con il passaggio da quando è stato assessore e sembrava –perché poi l’attività ti assorbe, quasi inconsapevole, la sensibilità di dire che la Calabria può con forza, con questo Consiglio regionale, che è la massima rappresentanza – giusta o sbagliata, capace o incapace, lo dirà la storia – aprire una pagina nuova e dire, maggioranza ed opposizione “basta con i commissariamenti”. Però voglio sapere con quale maggioranza lo faremo, e sapere se questa maggioranza non si sceglie l’opposizione, quella che gli piace, quella che non grida come il consigliere Tallini – mi scusi consigliere.

(Interruzione)

Faccio un altro discorso, se poi riesce a comprenderlo, perché va saputo leggere.

Apprezzo questo sforzo, e credo che il nostro dovere, rispetto alle condizioni su tutte queste riforme sia quello di contribuire con il lavoro, perché il lavoro non si disprezza mai. Apprezzo anche lo sforzo di una Giunta tecnica benché il presidente Oliverio abbia annunciato in queste ore, anche alla vigilia, di tornare a una Giunta politica. So che il vicepresidente Viscomi – ne cito uno – ma anche tutti gli altri assessori, lavorano. Non abbiamo l’incultura di dire – come è accaduto in altre stagioni – che, magari, il consigliere Tallini non faceva nulla. Sappiamo – essendo stato a fianco non direttamente, ma indirettamente, al consigliere Tallini– quanto è difficile governare, e da due anni diciamo con grande umiltà, svolgendo il nostro ruolo: “Guardate che forse vi serve una mano, forse sulla sanità era facile dire quello che avevate annunciato, dire che aprivate tutto!”.

Queste sono le condizioni di base. A voi tocca governare e a noi fare l’opposizione e penso vi rendiate conto che da gennaio in avanti ci sarà anche un’opposizione un po’ di piazza, non staremo soltanto all’interno del Consiglio regionale. Però su questo tema che apre il consigliere Guccione, credo che si debba essere disponibili ad ascoltare, disponibili a chi porta le carte, e capire se volete fare sul serio, perché è un bene per la Calabria, e per non rendere pericoloso il messaggio, perché ritornare, passare dai commissariamenti a una politica debole che fa più danni dei commissariamenti, è un dubbio responsabile che dobbiamo porci.

Quindi, ovviamente, in bocca al lupo per questo confronto interno su una posizione politica così importante su cui ci troverete disponibili e rispettosi della vostra visione e del vostro lavoro a dare questo contributo alla Calabria, che non può esserci con questo bilancio di previsione, che lascia, nonostante il lavoro, le riforme in parallelo, tante contraddizioni, quindi non diventa un bilancio che ci convince, pur comprendendo le vostre difficoltà, che sono state negli anni passati anche le nostre difficoltà.

PRESIDENTE

Interventi dalla maggioranza? Se non c’è nessun intervento della maggioranza é iscritto a parlare il consigliere Nicolò.

(Interruzione)

Consigliere Bevacqua, prego. Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua? Dobbiamo fare maggioranza e minoranza, se è possibile. C’è qualcuno della maggioranza?

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Ho ascoltato con molta attenzione sia l’intervento del consigliere Guccione sia quello del collega Orsomarso. C’è una parola che, sia nella precedente seduta di Consiglio sia nella seduta odierna, ricorre frequentemente e, per quanto mi riguarda, qualcuno ha detto: “Chiacchiere o chiacchiericcio”.

Siamo vicini alle feste natalizie, non vorrei rompere l’atmosfera che c’è in questo Consiglio, né vorrei fare il Giacchetti di turno, però ci sono responsabilità diverse. Si devono fare ragionamenti completi e chiarire quello che si vuole dire. Sulla questione e sulla gestione della sanità, nella precedente legislatura, mi pare sia stato il Presidente della Giunta a gestirla, per cui, se c’è una responsabilità, ritengo che sia in capo a quella maggioranza, perché il capo di quella maggioranza gestiva quel settore, ed è una responsabilità.

In questa legislatura, la responsabilità non può essere né del presidente Oliverio, né di questa maggioranza, perché la sanità è gestita – come tutti sappiamo – dai commissari. Però torno al chiacchiericcio. E’ un fatto e lo sappiamo tutti, ci sono due modi diversi: una cosa è che il commissario lo faccia il Presidente, e quindi è un fatto politico, altra cosa è che lo facciano altri, e non vi può essere responsabilità né di questa maggioranza né – io penso – di questo Consiglio, perché le scelte vengono fatte in altri posti.

Ma vado al chiacchiericcio: vedete, non sto qui a dire quello che abbiamo trovato quando siamo arrivati due anni fa, non lo dico e non lo voglio dire quello che c’era, non mi interessa ma, poiché siamo a Natale, il chiacchiericcio non è giustificato. Per quale motivo? C on umiltà e con grandi sforzi – e non è detto che tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto bene, ma ci stiamo provando – nella precedente seduta di Consiglio, dopo vent’anni per quanto riguarda l’ambiente, abbiamo approvato il Piano sui rifiuti – il presidente Oliverio l’ha ribadito – 1 miliardo e 200 milioni di euro in vent’anni. Non mi pare che la questione rifiuti sia stata risolta in questi vent’anni, eppure oggi, due giorni fa, abbiamo dato alla Calabria, ai sindaci, al territorio, uno strumento ed una programmazione sui rifiuti in linea con le altre Regioni d’Italia, abbiamo normalizzato la Calabria.

Il Piano dei trasporti presentato ed approvato mette la Calabria in condizioni – sempre con umiltà – normali. Non abbiamo fatto niente di eccezionale, né siamo qui a dire che tutto quello che abbiamo fatto l’abbiamo fatto, o che tutto quello che abbiamo fatto produrrà risultati eccezionali. Però, in questo momento, abbiamo normalizzato la Calabria su due importanti questioni: le Società partecipate – vedete, qualcuno si dimentica, io no; infatti, la seconda legge fatta da questa amministrazione – e nessuno se lo ricorda – ha dimezzato i compensi a tutte le Società partecipate. E’ la seconda legge che questo Consiglio ha approvato, e nessuno se lo ricorda, perché altrimenti sembra che in questo Consiglio, Presidente, in questi due anni non si è fatto niente.

La cosa più importante è che, non solo abbiamo dimezzato i compensi per tutti, ma abbiamo fatto un calcolo di quello che ci hanno lasciato negli ultimi vent’anni – non solo la scorsa legislatura, quindi non me la prendo con l’opposizione di ora – e per cui, se oggi volessimo integrare il debito di tutte le Società partecipate della Regione, la Regione Calabria sarebbe al fallimento.

Questi sono i numeri, questi sono i fatti che ci siamo trovati e, mentre sulla politica possiamo anche non essere d’accordo, i numeri sono numeri!

Ora, per tornare al chiacchiericcio, non stiamo facendo chiacchiere – lo dico a chi lo ha detto, ora non lo ricordo neanche – stiamo cercando, con umiltà, di mettere nei binari un treno che era fuori, questo stiamo facendo. Non sappiamo se stiamo facendo bene, questo lo sapremo fra tre anni, quando il popolo calabrese in maniera democratica si esprimerà, però oggi ci stiamo assumendo questa responsabilità; il lavoro che stiamo facendo è un lavoro che lasciamo ai calabresi, perché saranno loro, fra tre anni, a decidere se il lavoro di questa maggioranza e di questo Presidente é andato bene o no, lo diranno in maniera chiara – come l’hanno detto nelle ultime elezioni – e cambieranno.

Il chiacchiericcio: questi due anni sono sotto gli occhi dei calabresi. Certo, potevamo fare di più, non c’è dubbio, né siamo quelli che sanno fare tutto e lo fanno bene. Di una cosa, però, sono certo e il presidente Oliverio lo dimostra quotidianamente: in questa legislatura stiamo facendo un lavoro importante e stiamo dando il massimo. Se il massimo non basta, lo vedremo fra tre anni.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, grazie, intervengo intanto per anticipare il voto contrario a questa manovra di bilancio, che lascia a desiderare soprattutto nel merito, oltre che nel metodo. Ricevetti una telefonata da parte del collega capogruppo Romeo, il quale disse: “Siete disponibili ad affrontare, a dialogare, a discutere?”. Noi dicemmo: “Discutiamone”. A quella telefonata non ci fu nessun seguito. Ha ragione il consigliere Orsomarso quando dice che non c’è confronto, non c’è dialogo, non c’è discussione, al di là dei percorsi istituzionali dovuti, che si svolgono nelle varie Commissioni.

Qui la colpa è sempre di chi è stato, o di qualcuno! Sono trascorsi due anni, ed una prima rendicontazione la si può fare, caro collega Nucera: quando parla di sanità, deve entrare nel dettaglio. Vede, affrontare ragionamenti così superficialmente è molto facile, ma bisognerebbe dire alcune cose rispetto ad una questione che è molto importante, come diceva il consigliere Guccione, laddove insiste il 70 per cento del bilancio, perché il collega Guccione ha fatto un ragionamento molto interessante e di apertura – conosco l’esperienza del collega Guccione – ma questo ragionamento ce lo saremmo aspettati da altri esponenti politici che oggi hanno incarichi autorevoli in questa Regione, rispetto ad un percorso che si dovrà fare dal punto di vista istituzionale. Spesso dissi in Aula che, dal punto di vista istituzionale, bisogna ritrovare quelle convergenze per scrivere assieme la Carta della Regione.

Capisco e comprendo che, culturalmente, il Partito democratico non è in questa logica. Lo abbiamo visto con Renzi che, a colpi di maggioranza, voleva imporre la revisione della Costituzione, e abbiamo poi conosciuto i risultati che non sono solo il frutto del dissenso al metodo, ma anche il frutto del dissenso alla sostanza e, se mi è consentito, anche un dissenso rivolto ai vari Governi. Qui una convergenza governativa c’è, mi riferisco al Comune, mi riferisco – caro consigliere Nucera – alla Regione e alla Provincia, laddove non è che io abbia visto una maggioranza e un’opposizione alla Provincia di Reggio Calabria – collega Cannizzaro – non mi pare ci sia stata un’opposizione tangibile alla Provincia di Reggio Calabria, non mi pare che si riscontri dagli atti, né dall’attività c’è tracciabilità di questo, tanto per capirci, caro collega Nucera.

La questione della sanità, però, è un problema molto serio e qui col collega Tallini e gli altri sostenemmo, ad inizio di questa legislatura, che il commissario sarebbe dovuto essere il nostro Presidente, il Presidente della Regione, il Presidente dei calabresi, per avere un interlocutore. Lo dicemmo noi che avremmo voluto – presidente Oliverio – che fosse lei. Ma sa perché? Perché avremmo avuto un interlocutore rispetto ad una problematica, il quale interlocutore oggi è persona terza.

Collega Nucera, la scorsa legislatura, sa bene - lungi da me il voler strumentalizzare – non ho avuto responsabilità di governo, ma ho fatto parte di quella maggioranza e mi assumo le mie responsabilità, perché ero al corrente di quello che avveniva per gli aspetti che riguardavano gli obiettivi programmatici e, per quanto concerne quel settore, il presidente Scopelliti ha ottenuto un risultato dal tavolo Massicci – a me piace ribadirlo – rispetto al virtuosismo.

Colleghi, ci sono risultati ai quali si è vincolati oggi, sia con il pareggio di bilancio, sia per quanto riguarda obiettivi programmatici di qualità.

Oggi ci ritroviamo con un commissario che, probabilmente, non rende conto neppure a questa maggioranza e a questo governo, ma al Governo nazionale, e ci ritroviamo sotto gli occhi – e non possiamo mettere la testa sotto la sabbia – con tanti guasti che sono stati commessi, rispetto a logiche di mancata efficienza in un settore che definiamo importantissimo. Io, però, non sono venuto ad inaugurare la cardiochirurgia. E’ accaduto un fatto veramente sconvolgente: paradossalmente, quando si inaugura un’attività commerciale, il giorno dopo la stessa attività va in funzione. Qui il 7 novembre – ed io lo dissi da un’altra postazione, lo dissi in un convegno il 10, quando ero già preoccupato – cardiochirurgia non veniva aperta. A distanza di 15-20 giorni ci fu un decesso. Io non so se quel decesso – non voglio, per carità, mettere il dito nella piaga, lungi da me – però a distanza di un mese e mezzo o di due mesi, ancora cardiochirurgia deve essere avviata nella sua funzionalità. Così come odontostomatologia, che fu inaugurata nel mese di giugno, ma non c’è traccia dell’esistenza di un settore che possa essere funzionale al servizio delle nostre comunità.

Questi sono i fatti, consigliere Nucera, e sono sotto gli occhi di tutti. Non voglio addebitare responsabilità, per carità, ma ci sono corresponsabilità che vi appartengono e vi riguardano, perché è sempre quella coalizione che ha una sua sintesi e che mi sembra si sia sgonfiata; tra le defezioni che riscontriamo, defezioni di cui noi – devo dire la verità - prendiamo atto e ch non ci fanno piacere dal punto di vista civico, perché viene meno la governabilità, quella governabilità che non c’è. Non so cosa vede, collega Nucera, non so in quale pianeta vive da due anni, ma la invito a parlare con Molinaro di Coldiretti. Siccome non lo dicono solo i consiglieri Tallini, Nicolò, Orsomarso e Cannizzaro, la invito a parlare con la gente che rappresenta categorie ed esprime dissenso rispetto a un altro settore, che è quello dell’agricoltura.

Posso leggere le sue dichiarazioni, ma parla del centro-sinistra, di questa gestione del centro-sinistra, non parla di Loiero, ma di questa gestione di centro-sinistra.

Intanto, per finire sulla sanità, auspico che si possa avere un interlocutore, e che sia il presidente Oliverio, che ha avuto un consenso plebiscitario del 70 per cento, però non vedo che questo consenso si materializzi in un governo incisivo ed efficace. Stasera il collega Guccione ci dà la possibilità, e noi spesso l’abbiamo chiesto un confronto, ma non abbiamo riscontrato ascolto rispetto alle nostre istanze istituzionali.

Questo ci consente di aprire un dialogo rispetto a delle riforme, perché è pur vero che bisogna avviare una stagione di riforme e, se volete, questo percorso desidererei farlo con alto senso di responsabilità istituzionale, affermando quella centralità del Consiglio regionale che spesso l’opposizione ha richiamato, rispetto ad una visione che credo sia condivisa e che appartenga ad un modo di vedere la politica in senso democratico.

Abbiamo un’altra cosa e chiedo che questo Consiglio regionale – non l’ho presentata, non ho avuto tempo – si esprima con una mozione per chiedere le dimissioni di Poletti, Presidente del Consiglio. E’ vergognoso quello che dice il ministro Poletti! E’ vergognoso quello che dice il ministro del centro-sinistra! Poletti dice che, se i giovani vanno fuori, se le migliori intelligenze vanno fuori, è meglio che stiano fuori e non tra i nostri piedi! Questa è una cosa vergognosa, perché dico che il dito nella piaga è sulla nostra regione, è la Calabria a pagare il prezzo più alto di questo fenomeno. Questo è il senso dello Stato, il profilo istituzionale dei vostri rappresentanti del Governo!

Presidente del Consiglio, dovremmo presentare una mozione stasera per chiedere le dimissioni del ministro Poletti, che non è degno di ricoprire quella carica, e lo dico perché ho ricevuto tanti messaggi di giovani calabresi in rappresentanza di quella gente che ha studiato, che costituisce un patrimonio dal punto di vista intellettuale e che, per poter esprimere le proprie potenzialità, vuoi perché non ci sono gli strumenti e le strutture, deve andare altrove anziché lavorare con quella terra – come diceva prima Prodi, poi altri – tanto amata e poi ripudiata, per riabilitarla, perché questa terra serve solo per le competizioni elettorali, tutti la vogliono abbracciare, tutti la amano, è una terra amata, tutti la vogliono amare, per poi abbandonarla dopo quindici-venti giorni.

Qui ci vuole una levata di scudi dal punto di vista istituzionale, perché lo stesso Renzi, quando venne qui a chiudere – a me piace ribadirla questa cosa – leggevo nelle locandine, passando con la macchina: “Renzi prende l’impegno per l’aeroporto dello Stretto”. Lo prese la sera della chiusura della campagna elettorale! Ma dobbiamo attendere le chiusure delle campagne elettorali per capire la sofferenza dei calabresi rispetto a comparti strategici che ne impediscono lo sviluppo?! E stiamo parlando di un aeroporto che dovrebbe collegare una città che è scollata dal resto del Paese, senza un trasporto aereo che le consenta di potersi inserire nei circuiti commerciali, circuiti che incidono nel processo dello sviluppo dei nostri territori.

Allora, non voler prendere in considerazione queste cose – lo dico al collega Romeo, che è capogruppo – dovrebbe far riflettere. State riflettendo, è da un mese e mezzo che manca la Giunta, la città è senza governo – collega Romeo – state lì anche col manuale Cencelli se il posto tocca al consigliere x o al consigliere alfa; è da un mese e mezzo che manca la Giunta di Reggio Calabria, che l’amministrazione è senza governo cittadino. Attendevate gli sviluppi del referendum?! Tentavate di capitalizzare un risultato che è venuto meno, quindi cambia adesso lo scenario?! Che cosa?! Non sono questi i percorsi della politica, come non sono altri –  caro Romeo – quello di andare a prendere in Forza Italia e candidare nel Partito democratico per il Consiglio metropolitano! Sono questi i percorsi della politica?! Chi si presta? Chi si presta? Ma sono questi?! Il Pd è il partito del trasformismo?!

Ma voi favorite l’antipolitica, siete il partito dell’antipolitica! Posso immaginare in una lista civica che si sottoponga al consenso popolare, ma che voi prendiate per eleggerlo dalla vostra nomenclatura, poiché non c’è il vincolo di mandato – collega Greco – dice, uno può avere un’evoluzione di pensiero, si sottopone al giudizio del popolo. No, lo prendete da Forza Italia e lo eleggete nel Partito democratico al Consiglio! E sto parlando dell’ex capogruppo in Consiglio comunale Demetrio Marino. E’ una cosa veramente abominevole! E altri due candidati di Forza Italia! Queste sono le logiche! Anziché pensare al buon governo ed affermarlo attraverso quei percorsi che diceva il consigliere Guccione, che vedo particolarmente in questa legislatura. Non é stato tanto attivo la scorsa legislatura quanto in questa –  devo dire la verità – che ha anche le menti maggiori per fare opposizione, collega Guccione! Guardate, siamo in sintonia su quello che dice, sul metodo, almeno sui principi. E’ su questo che bisogna riflettere. Invece vi siete persi nelle questioni della partitocrazia e volete fare gli innovatori! Il rinnovamento non si fa con l’anagrafe, si fa con la condotta, cari amici del Partito democratico!

Oggi stiamo vedendo che sta succedendo a Roma, e voi dall’altra parte che avete governato: “Ah, i 5 stelle non sanno governare!”. Ma diteci cosa state facendo voi al governo della città di Reggio Calabria e della Regione Calabria! Ce lo dovete dire con i fatti – collega Nucera – non basta dire qualcosa. Apprezzo il lavoro, gli sforzi di una Giunta tecnica, ma non credo possa fare miracoli! E’ pur vero che in questi anni abbiamo registrato una scollatura fra Esecutivo e Consiglio regionale, e non lo dico solo per l’opposizione, perché parlo anche con esponenti della maggioranza e riscontro queste sofferenze rispetto ad un raccordo istituzionale che dovrebbe esserci per far decollare la nostra regione, nella logica in cui – come diceva il collega Guccione – va rivisitato il regionalismo. Ma si dovrà fare con alto senso di responsabilità, scrivendo pagine virtuose e, per farlo, bisogna mettere da parte le logiche clientelari, partitocratiche ed i personalismi che hanno prevalso in questi anni.

Sto dicendo cose a ragion veduta e qualcuno mi capisce su quello che non dico, che è più importante, forse, di quello che ho detto!

Allora, certamente voteremo no a questo bilancio e speriamo, auspichiamo – Presidente, lo dico perché, probabilmente, capisco il ruolo del Presidente della Giunta, che non è il ruolo del sindaco di un Comune, lei ha la delega all’agricoltura, al turismo - che ci siano degli assessorati con i quali interfacciarsi rispetto a due settori veramente strategici ed importanti. Non voglio ribadire le interrogazioni che ho presentato in questi comparti rispetto al blocco dei fondi comunitari – diceva il consigliere Guccione, il bilancio.

D’accordo, dobbiamo andare a vedere dove sono le chiavi di finanziamento rispetto allo sviluppo e non dobbiamo inventarci niente, guardare cosa succede in Emilia, in Toscana, in Regioni virtuose. Sto parlando dell’Emilia e della Toscana, che sono Regioni vostre, virtuose.

PRESIDENTE

Consigliere Nicolò, concluda.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Allora, rispetto a questo, occorrerebbe fare una riflessione, altrimenti ci perdiamo e ci disperdiamo. Lo dico veramente con grande senso di responsabilità, non è un intervento solo per voler demolire, perché purtroppo non c’è niente da demolire, qui è tutto raso al suolo! La mia preoccupazione è che si stia scavando il fondo!

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, cari colleghi, mi sembra di assistere a un dibattito fra alieni, dove ognuno di noi cerca di inserire in questo ordine del giorno che riguarda il bilancio di previsione, argomenti, una propria analisi – giusta, magari - ma che non posso condividere e che riguarda il futuro della Regione, una sua impostazione, una sua filosofia per portare avanti il governo regionale. Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, le proprie tesi, le proprie osservazioni, le proprie considerazioni, perché in un’Aula come questa dobbiamo avere la capacità di parlarci chiaro, ma di parlare anche il linguaggio della verità, altrimenti credo che non faremo il nostro dovere, non faremo il bene dei calabresi, non faremo il bene delle comunità che rappresentiamo.

Credo che, quando a qualcuno di voi sfugge quanto affermato nella sua relazione dall’assessore Viscomi – che ringrazio, così come ringrazio il collega Aieta per il lavoro fatto in Commissione e in qualità di assessore al bilancio – cioè l’affermazione che leggo testualmente – se sbaglio, mi corregga, assessore Viscomi – “non è il bilancio che sostiene le politiche di sviluppo, ma le risorse che si reperiscono in altri fondi di finanziamento nazionale ed europeo”. Lì c’è tutta la difficoltà oggi – ho letto bene, assessore Viscomi? – per poter iniziare a fare una riflessione seria, senza capire che ci troviamo di fronte a un bilancio ingessato.

Quando abbiamo un bilancio ingessato, dove l’86 per cento delle risorse sono già destinate, dobbiamo porci il perché di ciò che è avvenuto, e dobbiamo porci anche il perché c’è stata – lo dico senza timore di essere smentito – una burocrazia regionale che si è prestata in questi venticinque anni ad ingessare il bilancio, favorendo continui accumuli di residui, di iniziative non giustificabili e che hanno portato a una situazione precaria nelle casse regionali. Dobbiamo dircelo e questo riguarda il centro-destra e il centro-sinistra, non è una responsabilità solo di una parte politica, ma di una classe dirigente che in questi trent’anni ha determinato situazioni di forte precarietà nella gestione delle risorse. Dobbiamo dircelo con estrema chiarezza, e con estrema onestà.

Chiedo formalmente all’assessore Viscomi di fare questa operazione di verità per i calabresi, certificando, una volta e per tutte, i debiti che questa Regione ha. Abbiamo tentato di farle alcune operazioni – guardate, a qualcuno è sfuggito – abbiamo tentato di fare un accorpamento, la posizione di alcuni enti, abbiamo cercato di sciogliere alcuni enti, ma quando ci siamo resi conto che questo comportava per la Regione ulteriori debiti da mettere nel bilancio, e quindi determinava la fine del bilancio regionale, credo che la classe dirigente si sarebbe dovuta interrogare sul perché non possiamo fare questo. Quindi portare a compimento un’opera di razionalizzazione degli enti strumentali che abbiamo, perché non possiamo dare risposte più certe ai nostri cittadini, perché non possiamo creare investimenti utili allo sviluppo della Calabria.

Dobbiamo chiedercelo, non facendo demagogia o populismo, ma ammettendo le nostre debolezze di questi anni, dobbiamo dircelo questo. La responsabilità – ripeto – non è di Bevacqua o di Tallini, ma è di un centro-sinistra e di un centro-destra che in questi 25 anni hanno operato, per me, con poca trasparenza nella gestione delle risorse calabresi. Questo è il punto di partenza e lo snodo per capire le difficoltà che abbiamo oggi nel realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati, perché noi sappiamo che alcuni punti del nostro programma registrano alcuni freni e alcuni momenti di debolezza.

Un punto di forza, le spese sociali – parliamoci chiaro – anche lì registriamo una nostra debolezza nella realizzazione degli obiettivi, ma se le risorse sono quelle, dobbiamo capire come mettere in campo altre risorse, come mettere in campo iniziative che ci possano aiutare, come coinvolgere il Governo nazionale su queste cose.

Un’altra sfida che abbiamo – l’ho detto in una dichiarazione pubblica l’altro giorno e lo ripeto qua – dobbiamo aprire, caro presidente Oliverio, una vertenza con la Comunità europea, perché se sono vere, come sono vere, le affermazioni testuali dell’assessore Viscomi, lì dobbiamo aprire una vertenza forte, per capire che non può essere la Comunità europea a vincolarci su ogni investimento e su ogni iniziativa. Dobbiamo far capire alla Comunità europea che se vogliono che la Calabria, che questo Consiglio regionale possa esprimere al meglio le proprie competenze e indirizzare i propri investimenti su iniziative utili al territorio, devono lasciarci più liberi, dobbiamo avere la libertà di poter scegliere investimenti per far uscire dalla Calabria dall’ultimo posto delle graduatorie nazionali ed europee.

Questa è la sfida, quindi aprire una vertenza col Governo nazionale sui fondi necessari ed aprire una vertenza con forza, con coraggio, con determinazione verso la Comunità europea. E’ questa, caro collega Guccione, la sfida che dobbiamo accogliere.

Poi chiedo un’altra cosa al Presidente – su questo condivido quello che ha detto il collega Guccione – dobbiamo normalizzare gli enti oggi commissariati, perché con la normalizzazione degli enti commissariati possiamo mettere in campo energie fresche, una programmazione seria che vede nuovi attori protagonisti, nuovi attori impegnati in questo processo, che possono avere una visione più ampia e più larga nel raggiungimento degli obiettivi.

E’ questa la vera battaglia che dobbiamo evidenziare oggi, non parlando del sesso degli angeli, perché ognuno di noi è capace di parlare della Raggi che non ha avuto approvato il bilancio, delle difficoltà che vivono le altre Regioni, della necessità e dell’urgenza di aprire anche a livello calabrese una riflessione su una nuova Regione, perché è uno degli argomenti che pure io condivido, ma anche lì abbiamo gli strumenti, caro consigliere Guccione – mi rivolgo a lui così mi capisce, per evitare una contraddizione con lei, consigliere Nicolò – anche lì abbiamo uno strumento che è la proposta legislativa.

Credo che da qui si possa fare – abbiamo creato una Commissione per le riforme: utilizziamola per far emergere proposte, idee, innovazioni, necessarie alla Regione Calabria, ma non riduciamo questo Consiglio regionale a una mera enunciazione di principi, senza avere la capacità e l’intelligenza di aprire un dibattito serio con il Governo nazionale e con la Comunità europea.

Questa credo che sia la sfida più importante che bisogna evidenziare oggi e sulla quale bisogna lavorare nei prossimi giorni per dare forza a questo Consiglio regionale, per dare credibilità a questa maggioranza e per dare soprattutto risposte ai cittadini, che ci guardano con tanta disaffezione oggi, e che si aspettano da noi risposte certe e sicuramente che diano prospettiva di crescita alla nostra regione.

Presidenza del Segretario-questore Giuseppe Neri

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Nell’iniziare un dibattito sul bilancio, non v’è dubbio che bisogna riconoscere quello che già si è evidenziato in quest’Aula, che si tratta di un bilancio estremamente rigido, “ingessato”, quindi che si muove più che altro su questioni di tecnicismo, tant’è che le somme libere da vincoli, e pertanto soggette a quella che è la discrezionalità della politica, rappresentano non più del 14 per cento e quindi 700 milioni circa.

Su queste scelte la maggioranza ha ritenuto di operare delle scelte, legittimamente, e queste scelte sono state operate mediante una disquisizione all’interno della Giunta con i dirigenti, in riunioni di maggioranza, e poi il tutto è stato portato prima in Commissione e oggi in Consiglio regionale, quindi ritengo che ci sia stata una blindatura della maggioranza rispetto ad un bilancio che deve essere di questa maggioranza, perché l’opposizione, se non in Commissione – ed io devo ringraziare   il presidente Aieta che ha avuto una grande apertura, ma i tempi erano quelli – oggi, certo, si può emendare in Consiglio regionale questo documento fondamentale per la vita della Calabria, ma – ahimè – anche da questo punto di vista le capacità di intervento del singolo consigliere regionale poi sono un po’ bloccate da quel tecnicismo che dicevo prima, e da ulteriori atteggiamenti di assoluta chiusura che nel redigere questo bilancio sono emerse, e poi dirò più specificatamente a che cosa mi riferisco.

E’ un bilancio che, se così si è partorito, ha cercato di accontentare tutti, ma nello stesso tempo ritengo che, alla fine, tutti restino poco contenti, anche i colleghi della maggioranza, perché chi è riuscito magari a soddisfare le proprie esigenze, legittime – ripeto – per potenziare l’organizzazione della tappa del Giro d’Italia, chi magari con un emendamento a favore dei servizi sociali e quant’altro.

Ritengo, invece, che non ci sia una scelta coraggiosa che anima questo bilancio, scelta coraggiosa, invece, che la criticità del momento, una criticità sociale, economica, culturale, ambientale che vive la Calabria avrebbe necessitato, una responsabilità, caro collega Bevacqua, in cui nessuno di noi, anche chi copre questo ruolo di consigliere regionale in prima legislatura, può essere scevro da responsabilità di quel trentennio, quarantennio al quale si riferiva prima il collega Bevacqua, ma vestendo i panni di una verginità che nessuno di noi ha rispetto alla situazione drammatica che vive la Calabria. E’ questo l’atteggiamento che doveva animare il fatto di redigere questo bilancio.

Scelte coraggiose sarebbero state possibili solo se ci fosse stata più condivisione fra maggioranza e minoranza, non a favore dell’una o dell’altra, anzi ritengo che, se con voce unanime questa maggioranza avesse portato a casa una direttrice di sviluppo tramite il bilancio, il merito principale sarebbe stato proprio della maggioranza stessa.

Oggi, invece, assistiamo a delle scelte con dei numeri che, sicuramente – collega Nicolò, lo diceva prima pure lei – non porteranno da nessuna parte, se non a colmare dei buchi e a soddisfare delle esigenze che rimangono esigenze minimali rispetto al contesto generale.

Vedete, non è una minoranza, né una maggioranza, ma oggi ci troviamo a constatare che, se fossimo riusciti a portare tutti insieme una svolta – sì di compartecipazione al bilancio, che sarebbe stata, sì una svolta epocale, non quella svolta epocale che spesso echeggia dai banchi della maggioranza – probabilmente avremmo fatto anche un atto di argine a quella che è l’antipolitica, avremmo fatto un’azione che, seppur all’interno delle tante minoranze, avrebbe tenuto in considerazione uno sviluppo per la regione e, quando parlo di altre minoranze, mi riferisco sia a quelle in Consiglio, che a quelle che possono essere fuori dal Consiglio.

Anche qui è preoccupante quello che sarà lo scenario nazionale rispetto a questa sfaccettatura –ormai frammentazione – che vive la politica, tant’è che una delle discussioni che deve animare le scelte del Governo, ma anche le scelte, per quelli che possono essere gli indirizzi della politica, dovrebbe essere quella di capire che è finito l’atteggiamento che animava la politica italiana e di tipo bipolare, per passare ad un atteggiamento che riguarda una ulteriore frammentazione di quel sistema bipolare, e che necessita di correttivi.

Non v’è dubbio che il primo correttivo dovrebbe essere una assunzione di responsabilità proporzionale, probabilmente, per uscire dalle secche di una situazione nazionale, che può avere poi un riverbero ancora più negativo sulla nostra terra.

Perché prima dicevo che questo è un bilancio che vede racchiusa in sé la maggioranza, collega Nucera? Non vedo nulla di quello che lei da due anni da, meritoriamente, sulla povertà. Mi sarei aspettato – dopo due anni – che un indirizzo, anche di quella legge sul reddito minimo, che lei sin dal primo giorno della legislatura ha evocato in quest’Aula, trovasse un qualcosa su cui attecchire e svilupparsi successivamente. Così come la legge sulla famiglia che è stata votata, portata in Aula e non abbiamo ancora un capitolo che vada a sostenere la sostenibilità – chiedo scusa per il bisticcio di parole – di quella legge.

Come dicevo prima, un atteggiamento e un metodo che non ho condiviso, anche nel momento in cui un consigliere regionale, che sia di maggioranza o di minoranza, cerca di dare un suo contributo, e che spesso viene svilito, caro collega Bevacqua. Lo abbiamo visto in seconda Commissione, dove mi sono trovato, perché dovevo relazionare sulla legge che congiuntamente abbiamo firmato: ebbene, si prepara un maxiemendamento al bilancio in cui viene racchiusa anche tutta la sostanza di quella legge che avevamo preparato e ci si chiede quasi di soprassedere a quella legge perché è contenuta nel maxiemendamento.

Devo ringraziare il comportamento che in quella fase ha sostenuto il presidente Aieta, che ha dato merito che era una iniziativa legislativa dei consiglieri regionali, che avevano già avuto l’approvazione nella quarta Commissione. Ci fosse stata una Presidenza debole nella seconda Commissione, probabilmente oggi avremmo avuto quel maxiemendamento che andava completamente a sostituire una proposta legislativa fatta da due consiglieri regionali.

Prima non so se il consigliere Nicolò parlava di quello che è il rapporto fra esecutivo e Consiglio: anche questo va recuperato e deve essere recuperato come un’anima unica che vada a valorizzare l’uno e l’altro, anche oggi sul bilancio.

Da tempo ho lavorato su un emendamento, Presidente, a favore dei consorzi di bonifica. Oggi la Giunta, meritoriamente, assorbe a sé uno di quegli emendamenti, cambia il capitolo di bilancio dove fare afferire quella somma. Ebbene, il consigliere regionale che ha presentato quegli emendamenti è stato completamente “dimenticato”, senza alcuna attenzione anche solo per dire “insieme faremo questo emendamento a favore dei consorzi di bonifica”.

Raccolgo il dato positivo, che è lo spirito di quell’emendamento. Probabilmente poteva essere sbagliato il riferimento sul capitolo dove trovare quei fondi, ma questo è un tecnicismo che, se il dirigente, la Giunta e chi ha presentato l’emendamento avessero provato a fare un attimo di confronto e di dialogo, probabilmente oggi non sarei qui a dire queste cose.

Poi non v’è dubbio che il bilancio di oggi, lo poniamo per il 69 per cento nella disponibilità della sanità, che una sanità commissariata. Chi parla già nel 2009, 2010, ero contro ogni forma di commissariamento che svilisce la responsabilità della politica, e lo dicevo nel 2010 in un congresso regionale – prima lo ricordavo al collega Fausto Orsomarso – e lo dico ancora di più oggi che, in ogni caso, la responsabilità della sanità – sono felice dell’emendamento sulla legge di stabilità che possa riconsegnare la responsabilità al Presidente della Giunta regionale, anche perché c’è un altro dato: se il commissariamento – non ricordo chi lo diceva – ha prodotto solo dei drammi, aumento della fiscalità, riduzione dei servizi, chi ci ha messo la faccia non viene bastonato da una piazza in fermento, perché il cittadino poi riconosce la responsabilità del degrado delle prestazioni sanitarie non al commissario Tizio e non al commissario Caio, ma alla politica.

Anche questo è un altro segnale forte. Le piazze, seppur semideserte, sono infuocate: è questo un altro segnale che il referendum ci ha consegnato. Da questo punto di vista, probabilmente, stiamo mettendo la testa sotto la sabbia.

Collega Ciconte, sono perfettamente d’accordo con lei che questo Consiglio regionale, per quanto riguarda il pianeta della sanità, si debba muovere su iniziative personali di consiglieri regionali che, mediante delle mozioni da consegnare in prima battuta al Presidente, ma da inviare alla struttura commissariale, fin quando sarà rappresentata dagli usuali commissari e subcommissari, quantomeno far sentire la nostra voce mediante atti di indirizzo e di mozioni.

Saranno disattese? Vedremo! Intanto questo è il nostro compito, non un compito di attesa passiva, non solo di vigilanza, ma anche di indirizzo nelle norme consentite da una Regione sottoposta a Piano di rientro e a commissariamenti, ma se non alziamo il tiro, sapremo solo dalla stampa che il commissario alza e abbassa i tetti dell’accreditamento verso le strutture private, non dico a suo piacimento, ma secondo indirizzi che sicuramente non ha preso da questo Consiglio regionale e dai rappresentanti dei calabresi.

C’è il tempo di recuperare, colleghi. Credo che proprio sulla sanità è auspicabile – e questo il mio auspicio personale – che in tempi brevi, anzi brevissimi, venga riconsegnata la responsabilità del commissariamento al Presidente della Giunta, ma non è possibile attendere passivamente questo evento, perché se è possibile, non è de plano che il 9 gennaio il commissario Scura sarà “sostituito” dal Presidente della Giunta. In attesa, dobbiamo trovare i nostri spazi di intervento, di indirizzo e non di gestione.

Anche il dipartimento della salute, probabilmente ci sono troppe situazioni di dirigenti “autonomi” che hanno un atteggiamento prima di chiusura rispetto alle problematiche della sanità e poi, eventualmente, di condivisione alla risoluzione di quei problemi: mi riferisco a tante, troppe cose, dal livello autorizzativo, a quello dell’accreditamento, alle varie leggi sugli screening, dove siamo cenerentole in Italia, screening che ci vedranno impegnati ancora di più per quanto riguarda gli screening neonatali, obbligatori da 3 a 30, ed è un’impresa ciclopica quella che attende il dipartimento e le aziende sanitarie che devono ottemperare a questi screening per permettere al bambino che nasce a Pordenone e a quello che nasce in Calabria di avere gli stessi diritti in termini di prevenzione.

Anche la Commissione, Presidente, visto che abbiamo incrociato gli sguardi, può fare il suo compito. Io la esorto a continuare a porre in essere in Commissione tutte quelle che sono le tematiche di assoluta condivisione. Del resto, è una Commissione che lavora in modo estremamente sinergico.

Molto tempo fa avevo chiesto, anche formalmente, di audire il commissario e il subcommissario. Magari non sarebbero venuti, ma quella audizione l’avrei fatta, anche per dare ai calabresi una risposta certa sulla disattenzione della struttura commissariale nei confronti della politica. Audire, non convocare – per l’amor di Dio – nella sede del Consiglio regionale mediante il lavoro delle Commissioni, secondo me era un passaggio che bisognava fare. Oggi, probabilmente, diventa inutile e anacronistico nell’ipotesi in cui il Presidente della Giunta, da qui a poco – ripeto, mi auguro – possa divenire il commissario della sanità.

Poi ci sono tanti altri aspetti che bisognava far sì che questo bilancio potesse delineare, ma lì veramente poi entriamo in quelle “enunciazioni” di principio che qualcuno addebita alla minoranza e dai banchi della minoranza, invece, vengono rilanciati alla maggioranza, quando magari con troppa enfasi si riconosce come meritorio, come un cambio epocale un Piano dei trasporti e un Piano dei rifiuti che, meritoriamente, lunedì scorso sono stati approvati da questo Consiglio regionale.

Il cambio epocale è semplicemente una nuova visione nella partecipazione delle idee, degli indirizzi e del monitoraggio che la politica deve avere in modo unitario, maggioranza e minoranza. Questo è, secondo me, il compito che ci spetta da qui ai prossimi tre anni, se non vogliamo che né centro-destra né centro-sinistra, probabilmente, non sarà più nei banchi di questo Consiglio regionale da qui a breve.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Grazie signor Presidente, colleghi consiglieri, mi sembra che questa seduta dedicata al tema del bilancio, come sempre accade, sia una occasione buona ed utile per avviare una discussione che, un po’ a tutto campo, guardi alle emergenze della nostra terra ed ai modi in cui si sta impostando un lavoro serio, certosino su settori nevralgici, strutturali da parte del governatore Oliverio e da parte di questa maggioranza. Prima di far qualche considerazione, vorrei, peraltro, ringraziare per il lavoro che è stato svolto nella stesura di questo strumento economico l’assessore al bilancio, ma anche il Presidente della Commissione, Aieta, perché credo si sia fatto tanto, anche recependo gli stimoli che venivano dai consiglieri.

Partirei da alcune considerazioni che nascono dall’intervento del collega Guccione, il quale sottopone un tema che, secondo me, è importante e solo apparentemente può sembrare fuori dal contesto in una sessione di bilancio, ma che, in realtà, entra tutto nelle problematicità della discussione di stasera. E’ il tema del regionalismo e della necessità di riformare gli assetti istituzionali della nostra terra, della Calabria. Un lavoro che è stato già intrapreso. Affermo queste cose al di là di un ragionamento di parte - che pure faccio - e di un elogio alle scelte che sta facendo la Giunta Oliverio. C’è in campo un grande lavoro che guarda ad un riformismo per la nostra terra, a partire da temi importanti come quelli che abbiamo affrontato nella seduta di Consiglio regionale di due giorni fa in materia di ambiente e trasporti. Questo non impedisce di vedere come sia stato effettuato un lavoro straordinario anche sul tema dell’agricoltura. E’ stata messa in campo una straordinaria capacità di programmazione di interventi che guardano alle reti infrastrutturali della nostra terra.

Non possiamo dimenticare, infatti, che le notizie di questi ultimi mesi hanno riportato al centro del dibattito nazionale la nostra terra per la grande e straordinaria capacità di attirare fonti di finanziamento. Penso ai fondi Cipe, ai fondi per i trasporti e per le infrastrutture, rispetto ai quali parliamo, da anni, di carenze e criticità.

Credo che il Consiglio – noi tutti abbiamo un grande dovere sul tema degli assetti istituzionali – debba mettere in campo un’azione che può essere facilitata dagli interventi che vengono garantiti per finanziare le leggi del Consiglio regionale su temi che assumono una dimensione di straordinaria importanza rispetto alle emergenze della nostra terra. Penso a temi che sono stati trattati dal collega Esposito, come la riforma complessiva della materia dei Consorzi di bonifica, dato che emerge l’esigenza di metter mano ad una legge che - senza dubbio - presenta, allo stato dell’arte, delle criticità, anche alla luce del lungo tempo trascorso dalla sua approvazione. Penso al tema del mercato del lavoro, nella Commissione che presiedo è arrivato un testo molto importante, licenziato dalla Giunta, per il quale si sta facendo un lavoro di studio e di mediazione, anche alla luce delle novità derivate dal referendum e dalla mancata approvazione di una delle architravi del ragionamento sul mercato del lavoro: l’abolizione delle province prevista nella riforma costituzionale.

Credo che, su questi temi, ci sia l’occasione – mi riferisco ai colleghi consiglieri – di dare un contributo bipartisan, nel senso che, quando si avvia una discussione: ogni contributo è positivo per provare a cambiare alcuni aspetti e alcune criticità della nostra terra. Vado velocemente, anche se in maniera disordinata, al tema della sanità, perché - al di là di come ognuno di noi la possa vedere o di come ognuno di noi voglia ricostruire le vicende della nostra terra sul tema della sanità negli ultimi 10 anni -noi siamo ad un punto di svolta. Se è vera come è vera - anche i colleghi dell’opposizione fanno riferimento al tema del commissariamento -, la norma che dovrebbe ricondurre in capo al Presidente della Giunta regionale il commissariamento della sanità, oggi abbiamo una straordinaria occasione, che va riportata anche all’interno della discussione in questo Consiglio, per ribaltare una volta per tutte le logica che ha accompagnato le politiche sanitarie in questa terra negli ultimi 10 anni.

Abbiamo sempre discusso ed elaborato massimi sistemi guardando, sempre e solo, all’aspetto della sanità ospedaliera, dei posti letto e della rete ospedaliera. E’ il momento che, nella stagione che si va ad inaugurare, si cominci a ragionare di una medicina del territorio più efficace, su cui mai si è avuto il coraggio di investire in maniera seria, e a programmare un riassetto complessivo che può essere - anzi credo che sia, nel momento in cui si rovescia questa piramide ideale – il punto di svolta della sanità calabrese. Ripartire dalla sanità del territorio. Credo che le scelte che si faranno a partire dal mese di gennaio possano e debbano essere indirizzate in questo senso, sapendo bene che ci sono temi di importanza decisiva.

Si faceva cenno, prima, alla normativa sulle autorizzazioni e sugli accreditamenti. E’ il momento buono per affrontare – lo si sta già facendo col contributo del dipartimento – la materia delle autorizzazioni e degli accreditamenti, quindi della legge numero 24 del 2008 che va affrontata e profondamente rimodulata. Questi sono i temi che abbiamo sul tappeto per provare a rilanciare e a programmare politiche di espansione per la nostra terra. Credo che questo bilancio ed il modo in cui è stato impostato siano degli strumenti utili per dar respiro alla economia della nostra terra. Certamente - è stato detto, non sono qui a nasconderlo –, partiamo da una situazione di notevole criticità, ma abbiamo la forza, attraverso una programmazione che ha una visione di insieme ed una prospettiva dinanzi a sé, di prospettare e programmare interventi che possano portare la nostra terra alla normalità.

Sono d’accordo con chi, precedentemente, diceva che l’obiettivo minimo deve essere quello di normalizzare la nostra terra, la Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Grazie Presidente, sarò più che telegrafico, anticipo la dichiarazione di voto. Avevo deciso di non intervenire, ma, pungolato dagli interventi che mi hanno preceduto – soprattutto da quelli che provengono dai banchi della maggioranza – non ce l’ho fatta e voglio esprimere anch’io un pensiero sicuramente rispetto all’ordine del giorno, ma anche in generale visto che siamo alla conclusione di quest’anno.

Anche perché, comunque, è stato abbondantemente già detto, non solo dai colleghi che mi hanno preceduto dai banchi della opposizione, ma soprattutto – questo mi fa veramente piacere – dai banchi della maggioranza, quanto questo bilancio sia mal organizzato, sia mal fatto, sia un bilancio che assolutamente non guarda a quelli che sono i veri interessi della nostra regione.

Il documento economico finanziario dovrebbe essere quel documento che interviene in maniera incisiva e anche determinante su quelle che sono le sorti di una regione con dei problemi atavici come la Calabria. La scarsa lungimiranza di questo Esecutivo regionale, di questa maggioranza, che sta tentando di governare questa Regione, dimostra l’incapacità politica-amministrativa. Non vi è assolutamente traccia di alcuna misura che possa interessare le imprese, soprattutto quelle che soffrono nella nostra regione. Non vi è assolutamente alcuna misura, in questo bilancio, che possa far immaginare percorsi virtuosi nei settori strategici per la Calabria. Un piano economico assolutamente disorganizzato e malfatto, al di là di qualche “copia e incolla” che siete abituati a fare rispetto al passato.

Non mi concentro su questo, perché lo hanno fatto abbondantemente i colleghi di minoranza e devo dire, anche in maniera più puntuale, lo ha fatto il collega Guccione che - parlando forse da futuro segretario del Partito democratico regionale – ha richiamato i suoi alla responsabilità, al fine di avviare, da gennaio, un nuovo percorso amministrativo e politico dai banchi della maggioranza e dai partiti che la sostengono.

Mi ha particolarmente stuzzicato anche l’intervento del collega Nucera che ha fatto un ottimo discorso di fine anno, credo che sia il delegato della maggioranza a concludere un po’ quest’anno 2016, molto produttivo per la Calabria e per il Partito democratico, molto produttivo per questa maggioranza. Caro consigliere Nucera, peccato che non sia stato produttivo per i calabresi e per la nostra regione.

Capisco pure – lo si vede dai vostri volti – che non siate tanto entusiasti di votare questo piano, lo fate per partito preso, perché lo dovete fare ed è giusto che sia così, ma con la consapevolezza che state approvando un piano che, di certo, non potrà assolutamente aggredire le emergenze nella nostra regione e, ribadisco, avviare minimamente dei percorsi virtuosi.

Il collega Nucera ha anche elencato tanti traguardi di questa maggioranza, peccato però – caro consigliere Nucera – che i nostri concittadini non la pensino assolutamente come lei e come la maggioranza che ha rappresentato nel discorso di fine anno.

Presidente Oliverio, vorrei richiamare un attimo la sua attenzione, perché dai banchi della maggioranza il suo, e nostro, collega Bevacqua intende, addirittura, aprire una vertenza con il Governo nazionale. Presidente Oliverio, io consiglierei di tenere i piedi per terra, perché Renzi adesso aprirà con voi una bella vertenza visto che avete contribuito, in maniera anche drastica ed importante, a far perdere il referendum a livello nazionale. Andrei, pertanto, piano con l’aprire vertenze a livello nazionale. Il consigliere Bevacqua vuol aprire vertenze, addirittura, con l’Europa! Quindi, la maggioranza, il Partito democratico del Consiglio regionale apre una vertenza con l’Europa!

Manteniamo i toni bassi, cerchiamo di essere realistici, responsabili e pensiamo realmente ai problemi della Calabria.

E’ di pochi minuti fa la notizia, presidente Oliverio - mentre siamo qui a dibattere su un piano economico scellerato -, che alla Camera è presente il ministro Lorenzin - che, come ricordava il collega Nicolò, ha fatto visita alla nostra città cercando di inaugurare il reparto di cardiochirurgia che il giorno dopo era già chiuso. Lasciamo perdere questo aspetto, l’abbiamo detto e lo ha ricordato più volte il collega. – il quale alla domanda del deputato di Forza Italia, Occhiuto, se lei insieme al collega De Luca, sarà il futuro commissario della sanità, ha risposto in maniera prudente: “non è escluso”, ma non ha assolutamente detto che sarà così. Auguro a lei ed alla Calabria che questo dramma del commissariamento del settore sanitario possa finire al più presto. Tant’è vero che noi abbiamo, all’unanimità in quest’Aula, votato una mozione per sollecitare il Governo – il premier di allora era Renzi – affinché questo incubo possa finire. Mi sembra che, nell’intervento di pochi minuti fa – potrete vederlo anche su facebook, dove è stato appena pubblicato –, il ministro Lorenzin non abbia dato nessuna rassicurazione rispetto a questo.

Vorrei dire ai colleghi di maggioranza -  che sono quasi costretti ad intervenire sul piano - che avete discusso poco dell’aspetto economico del documento, non solo in quest’Aula, ma anche nelle competenti Commissioni. Avete semplicemente votato il piano che ha portato l’Esecutivo. Avete fatto finta di presentare degli emendamenti e di fare un po’ di attività, ma poi nulla di fatto! Un piano che non coinvolge le parti sociali, i partiti politici, i sindacati e nessun attore protagonista di questa nostra regione. Ancora una volta ci ritroviamo ad assistere ad una approvazione che farete come maggioranza e questo ci lascia allibiti!

Al di là delle varie enunciazioni fatte in maniera disarticolata, vediamo una maggioranza sgretolata. Il collega Guccione ha, in maniera puntuale, rappresentato l’umore dei calabresi ed ha chiamato a raccolta la maggioranza sul senso di responsabilità. Credo, presidente Oliverio, che faccia riferimento al nuovo Esecutivo che lei dovrà, da qui all’anno nuovo, presentare ai calabresi. E’ detto anche dai consiglieri presenti in quest’Aula che lei è quasi pronto a presentare il nuovo Esecutivo. Se sarà così, vuol dire che la Giunta che ha tentato, con grandi sforzi, di individuare percorsi virtuosi per questa nostra regione è stata, da Lei, bocciata.

Auspichiamo che la sua visione di un nuovo Esecutivo possa dare legittimazione e attenzione ai tanti consiglieri eletti che rappresentano l’elettorato calabrese e li possa coinvolgere con delle responsabilità esecutive, affinché si possano immaginare - perché no? sotto tanti aspetti – percorsi condivisi che guardino, veramente, agli interessi della Calabria. Se così non è, mi dispiace molto per i colleghi di maggioranza che continuano a combattere sull’intero territorio calabrese, in quanto sarà per loro una grande occasione persa per avere strumenti efficaci ed importanti per dare risposte ai calabresi.

Mi auguro che questo 2017 possa portare lungimiranza e grandi responsabilità all’Esecutivo ed al Consiglio regionale di maggioranza che ha, sicuramente, a cuore le sorti della nostra regione e, soprattutto, porti tante attenzioni a tutti i territori poveri della nostra regione che continuano a soffrire, al di là delle enunciazioni. Vediamo quello che succederà a livello nazionale.

Consigliere Bevacqua, lasciamo stare le vertenze - l’ho detto prima, non era in Aula – con il Governo. Andiamo a vedere quello che succederà da qui a giugno, se andremo a votare, chi di voi è pronto per andare al Parlamento in base agli accordi che farete, all’interno del vostro partito, con il nuovo segretario regionale. Voglio augurare, per il 2017, alla Calabria e soprattutto a voi di non farvi distrarre dall’attività politica-partitica, ma di mettervi al lavoro, da gennaio, perché la Calabria attende risposte da due anni. Auguri a tutti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Ovviamente, mi ritrovo – per questo avevo pensato di non intervenire – nell’intervento del collega Orsomarso.

(Interruzione)

Ve ne andate perché ho preso la parola? Pensavo che abbandonaste l’Aula per protesta.

PRESIDENTE

Continui, consigliere Tallini.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Dicevo, mi ritrovo anche nelle argomentazioni che i colleghi della opposizione tutta – compresi gli appartenenti al gruppo di Ncd, il collega Baldo Esposito – hanno enunciato. Soprattutto la provocazione politica o, meglio, il messaggio lanciato in Aula dal collega Guccione mi stimola a fare un doveroso intervento, perché, in futuro, nessuno possa pensare che c’è stato qualcuno in quest’Aula che ha lanciato un forte messaggio - che era contenuto nell’intervento di Guccione, in una regione dove ormai da tempo si vede la politica solo come gestione di potere - e non l’abbiamo voluto cogliere.

La prima riflessione da fare è se questa sua convinzione, collega Guccione - io la conosco e so che è persona intellettualmente onesta, ma anche abile politico che proviene da una buona scuola politica - è una provocazione nei confronti del presidente Oliverio o un messaggio a favore della Calabria. Mi consenta di avere questo dubbio, è un dubbio amletico: “chi vivrà vedrà”, visto che, purtroppo, oggi dobbiamo esprimere un nostro giudizio anche sulla scorta di questi due anni di legislatura.

Due anni di legislatura che, a mio avviso, hanno visto consumare in quest’Aula dei passaggi che hanno riguardato scelte che questo Consiglio regionale ha votato. Non si può dire che il Consiglio regionale oggi sia succube di una linea politica che è quella del Presidente che svuota il ruolo del Consiglio ed esalta quello dell’Esecutivo e, di conseguenza, esalta la gestione ed umilia la politica. Perché, quando il Consiglio regionale non può e non ha risorse e strumenti per sviluppare politiche a favore dello sviluppo della Calabria, si può dire che il modello che si pone è un modello che, con sincerità, non ha prospettiva per la risoluzione dei problemi e di conseguenza non dà prospettiva alla risoluzione dei problemi dei calabresi, in primis quello dell’occupazione.

Dobbiamo ritornare – cari colleghi – a quel famoso inizio legislatura, in cui –lo direte voi, poi, al presidente Oliverio – io ritengo che abbia sbagliato e che, con lui, abbiano sbagliato tutti coloro che hanno sostenuto il suo modo di fare politica.

La prima cosa in cui ha sbagliato il presidente Oliverio, forte del risultato elettorale, probabilmente, è stata di pensare di venire in Aula ed umiliare l’opposizione. Quando hai la forza ed i numeri devi fare l’opposto! Non sono uno che può dar lezione di politica al presidente Oliverio, perché anche lui è un uomo politico che più di me ha avuto esperienze politiche e queste cose le dovrebbe sapere. Invece, è arrivato in Aula e, attraverso una politica trasversale, è entrato a gamba tesa nelle vicende dell’opposizione, approfittando di momenti di difficoltà e con quelle incursioni ha, chiaramente, creato molti problemi alla politica della minoranza. Ma i problemi della minoranza prima o poi finiranno, come sono finiti, per dequalificare un’Istituzione come quella del Consiglio regionale in cui l’opposizione avrebbe, invece, potuto svolgere il proprio ruolo alla luce del sole con chiarezza e trasparenza e, probabilmente, avrebbe contribuito, ancora meglio e con maggiore determinazione, ad evitare che la maggioranza sbagliasse.

La variazione dello Statuto, ricordate la famosa rivoluzione? Dovevamo eliminare dallo Statuto la previsione che almeno il 50 per cento dei componenti della Giunta regionale potessero essere membri del Consiglio regionale, minimo. In quella occasione si è lanciata l’idea rivoluzionaria del consigliere delegato dell’Assemblea, creando questa nuova realtà che, con onestà, non può che creare solo imbarazzo e conflitto, atteso che questa è una Assemblea legislativa. Non a caso tra assessori e consiglieri c’è incompatibilità di competenze, perché gli assessori interni non possono fare proposte di legge e tutto quello che fanno i consiglieri regionali. Perché c’è, chiaramente, questa incompatibilità.

Ora io vi faccio una domanda. Il cambio dello Statuto ha rafforzato il ruolo dell’Assemblea legislativa o lo ha indebolito? Secondo me lo ha svuotato ed indebolito sempre di più, tant’è che oggi, alla luce degli eventi e delle sperimentazioni attraverso le varie Giunte tecniche, si sta di nuovo ipotizzando la necessità di tornare alla Giunta politica.

Caro Presidente, quindi, credo che in quella occasione si sia compiuto un grave errore. Credo che sia successo quello che è successo a Renzi, quando, forte della vittoria di quel 40 per cento delle elezioni europee, ha pensato di far man bassa di tutto, forte di un consenso che sul piano politico oggi non può assolutamente prescindere da quello che deve pensare l’opinione pubblica. Andare alle elezioni in quel contesto europeo con la destra e la sinistra che gridavano che c’era il pericolo nazista nella politica del movimento 5 Stelle, significava aiutare l’unica proposta in campo che era quella di Renzi. E Renzi, non sapendo leggere per fare la giusta analisi di quel risultato, finì per convincersi che poteva far di tutto e, forse, per autoconvincersi di essere l’uomo venuto dalla provvidenza. Cominciò, quindi, a fare tutti gli errori che ha fatto e che, parallelamente, si sono accompagnati alla mancanza di risposte e di soluzioni dei problemi del nostro Paese e, di conseguenza, alla diminuzione del consenso nella opinione pubblica per la quale cominciò ad essere inaffidabile.

Io credo che questi siano stati due errori gravi che hanno molto indebolito il progetto di questa legislatura. Noi, oggi, abbiamo ancora davanti tre anni di legislatura ed in questi tre anni, collega Guccione, dovremmo pensarla esattamente come voi sui commissari. Vi ricordo che quando si dimise il presidente Oliverio, si gridò da tutte le parti, soprattutto dalla sinistra, che il generale Pezzi doveva fare il commissario e che il presidente Scopelliti

(Interruzione)

…. lapsus froidiano? Non lo auguro nemmeno alla Calabria perché soltanto se dovessimo arrivare a questo…

Dicevo: quando si dimise il presidente Scopelliti – questo fa capire che almeno il Presidente ci sta ascoltando –, si pose il problema del commissariamento, perché era anche commissario della sanità. Si disse che, assolutamente, il commissario doveva esserci e che i commissari dovevano essere tecnici. Vorrei che voi non dimenticaste tutto ciò che è avvenuto in quella fase. Anche oggi l’errore qual è? È che se il commissario è contro il presidente Oliverio ci dovrebbe essere la tendenza a dire che fa bene, meglio il commissario tecnico che politico, visto che poi il commissario politico potrebbe utilizzare lo strumento della sanità che tra l’altro assorbe circa il 70 per cento della spesa del bilancio ecc., ecc.

Vogliamo essere onesti e corretti? Io se fossi stato come il presidente Oliverio avrei – non come Scopelliti questa volta – detto “benissimo sì, i commissari”, ma i commissari devono confrontarsi con la politica. Può essere pure un fatto positivo che due tecnici vengano a gestire la sanità in Calabria perché, presidente Oliverio, probabilmente non per colpa sua, si sa che i presidenti, soprattutto in questo particolare settore, sono tirati molto dalla giacchetta da tutte le realtà. Poteva, quindi, essere anche positivo il fatto di avere degli interlocutori con la politica, ma la politica avrebbe dovuto dettare le linee guida ai tecnici, soprattutto a tecnici non del settore della sanità, perché un commissario è ingegnere e un altro è un laureato in legge. Non sono nemmeno tecnici del settore specifico della sanità. Condivido che al migliore commissario che possa essere auspicato è meglio il peggior politico, perché sono convinto che a volte, forse inconsciamente, si facciano danni. Ha ragione il consigliere Guccione, quando dice che si è speso 1 miliardo 200 milioni di euro circa… Avete visto che qualcuno abbia preso in argomento l’idea di trasmettere alla Corte dei conti tutto quel che è stato fatto dai vari commissari per capire come sono stati spesi i soldi della emergenza ambientale, per quali ragioni non si sono costruiti i depuratori o non si è risolto il problema dei rifiuti solidi urbani in Calabria?

Io non l’ho mai visto, anzi ho visto l’opposto. Ho visto governatori o maggioranze che rimproverano alle maggioranze del passato la colpa di responsabilità che sono da addebitare, ritengo, purtroppo, quasi esclusivamente ai commissari.

Allora, la svolta auspicata - chiudo questo mio intervento - dal collega Guccione dovrebbe essere recepita e fatta propria dal presidente Oliverio, anche se riconosco l’autorevolezza del collega Guccione. C’è bisogno di una presa di coscienza vera. Non c’è più bisogno dei soliti “yes man” che stanno ad incoraggiare e a far da paladini ad un Presidente che ha bisogno di avere le idee chiare e le mani libere per cercare di dar risposte ai calabresi.

Non ritengo che il presidente Oliverio abbia fatto peggio del presidente Scopelliti, così come non ritengo che il presidente Scopelliti abbia fatto peggio del precedente Governatore. Ritengo che siano cambiati i tempi e quello che prima non era chiesto ai Governatori di due-tre legislature fa in intere legislature, oggi viene invece chiesto e preteso con rispetto dei tempi ai Governatori attuali. Due anni di tempo che in passato potevano essere considerati quasi di avvio di una legislatura, oggi, in due anni, l’opinione pubblica pretende risposte concrete.

Il tempo passa, caro Presidente, e non si capisce che dobbiamo andare avanti senza criminalizzare nessuno, avete capito che è stato un grave errore pensare di passare questi due anni di legislatura solo criminalizzando il Governo precedente? Ritengo che, almeno dal punto di vista intellettuale, l’assessore Viscomi possa meritare una citazione, mi permetto di dire, da assessore al personale, che la riforma che ha ereditato l’assessore Viscomi è una vera e propria rivoluzione. Lei sa, assessore, quanti interessi si annidavano e si annidano ancora nella burocrazia regionale. Eppure, avere avuto il coraggio di fare quella riforma. Credo sia stata una iniziativa rivoluzionaria!

Per quanto mi riguarda, come assessore al personale, abbiamo dato alla Calabria, un organo che si chiama Audit. Prima erano lavoratori precari a tempo determinato che lavoravano sempre con la “spada di Damocle” di non poter continuare l’indispensabile attività di controllo dei fondi comunitari per poi rendicontare tutto a Bruxelles, a causa della scadenza del contratto. Ebbene da assessore al personale abbiamo evitato che ciò potesse diventare uno strumento di clientela, abbiamo fatto un concorso ed abbiamo dato certezza e sicurezza a quei lavoratori.

Abbiamo stabilizzato i 100 giovani laureati che erano stati assunti dal governatore Loiero. Abbiamo stabilizzato anche tutti i lavoratori Lsu ed Lpu. Abbiamo fatto entrare – chiudo questo mio intervento – nella precarietà i lavoratori della legge numero 15 del 2008 e della legge numero 28 del 2008. Ringraziamo anche l’assessore Viscomi che sta dando seguito all’opportunità di poter stabilizzare.

Come vedete, bene o male, qualcosa, caro presidente Oliverio, l’avevamo fatta anche noi. Criminalizzare quella esperienza, pertanto, credo che sia stato un altro errore. Purtroppo, oggi non siamo noi a determinare la debolezza di questa maggioranza, è il giudizio dell’opinione pubblica che aspettava una svolta e risposte che non ci sono state. In due anni le aspettavano. Probabilmente non era nemmeno possibile farlo.

Ci sono altri tre anni, voi pensate che la Calabria possa aspettare altri tre anni senza che ci siano risposte percepibili e visibili? Possibilmente condivise? Credo che questo debba essere lo spirito del messaggio e che, se recepito dal presidente Oliverio, si debba andare in questa direzione.

PRESIDENTE

Consigliere Tallini, concluda.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Voglio fare una considerazione o meglio una provocazione.

Si sta dicendo che finalmente saranno assunti 1.500 lavoratori nella sanità tra medici, infermieri, Oss, personale paramedico ecc. Vorrei, in una situazione come quella calabrese, che fossero create delle delegazioni, delle Commissioni di garanzia che siano di controllo affinché questi concorsi possano svolgersi nella maniera più trasparente possibile. Questo significa che, se è vero che ci giochiamo la credibilità rispetto a tutti i disoccupati della Calabria, in questo momento loro possono pensare di avere una opportunità di assunzione.

Credo che, alla fine, sarebbe una cosa buona per la maggioranza e per la minoranza. Sapete benissimo che, anche, quando se ne raccomanda uno, o quando qualcuno pensa di raccomandarne uno, se ne fa nemici. Penso che sarebbe una cosa buona ed ottima, per iniziare a fare un ragionamento, caro consigliere Guccione, che ci metterebbe nelle condizioni di essere convincenti nei confronti dell’ opinione pubblica o di tutti coloro che sono in cerca di un posto di lavoro, rispetto a delle opportunità che devono essere assolutamente uguali per tutti e non invece in funzione del rapporto che si possa avere con questo o quell’altro consigliere regionale che possa aiutare o rendere in maniera impari o discriminante l’opportunità di un posto di lavoro.

Credo di essere stato molto pacato e di non aver criminalizzato nessuno per aver cercato di fare un minimo di analisi politica. Credo che senza una riflessione simile, la situazione per altri tre anni non la regge nessuno e questa è una considerazione che deve fare soprattutto il presidente Oliverio.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi da parte dei consiglieri regionali concludiamo il dibattito dando la parola al Presidente della Giunta regionale.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, colleghi consiglieri, a conclusione di questo dibattito, che è stato ricco e segnato da spunti interessanti ed importanti, permettetemi di fare brevi considerazioni.

Innanzitutto permettetemi di rivolgere un apprezzamento ed un ringraziamento al vicepresidente Viscomi, nonché delegato al bilancio, per il lavoro svolto non solo nella formulazione del bilancio ma per il lavoro svolto in questa fase nel governo del bilancio.

Permettetemi, poi, di ringraziare e di rivolgere un apprezzamento al Presidente della Commissione, consigliere Aieta, e alla Commissione bilancio nel suo complesso sia per quanto riguarda i consiglieri di maggioranza che di opposizione che hanno svolto un confronto approfondito di merito sul bilancio anche con proposte e osservazioni pertinenti e responsabili.

In questo senso, devo ringraziare per l’opposizione il consigliere Orsomarso che – da come mi è stato riferito – ha svolto un ruolo responsabile, naturalmente di opposizione, come si conviene ad una forza di opposizione.

Permettetemi – non posso non farlo – di rivolgere un ringraziamento ed un apprezzamento per la puntigliosità, il rigore con il quale il dottore De Cello dirige il dipartimento bilancio. Il dottore De Cello è un dirigente di questa Regione, voi sapete che io non sono molto largo nell’elargire complimenti ed apprezzamenti alla burocrazia, ma lo faccio a riprova del fatto che sono obiettivo e non posso non rivolgere, proprio in questa sede, un apprezzamento per il rigore, per la competenza e per la puntigliosità con cui il dottore De Cello svolge il ruolo delicato di responsabile di questo dipartimento. Dico delicato perché governare il bilancio regionale non è semplice e non è semplice, in primo luogo, perché – come è stato rilevato – il bilancio della Regione, soprattutto nell’ultima fase, sulla base della nuova normativa che è entrata in vigore, tende ad essere sempre di più uno strumento che deve rispondere, rispetto al passato, a regole, a normative che nel passato potevano essere anche glissate o, in qualche modo, assunte con minore rigidità e minore rigore; tant’è che le condizioni della pubblica amministrazione, in modo particolare del sistema istituzionale del nostro Paese, anche in virtù di questo approccio lassista, un po’ a maglie larghe, ha determinato nel nostro Paese le condizioni che conosciamo.

Quindi, in una condizione di maggiore rigidità delle norme, di richiesta di rigore e di controlli più severi da parte della Corte dei conti e del Collegio dei revisori – a cui rivolgo un ringraziamento anche in questa sede – svolgere questo ruolo è abbastanza delicato e richiede qualità e competenze che il dottore De Cello ha mostrato largamente ed ampiamente di avere.

Il bilancio è un bilancio rigido, perché le risorse disponibili, le risorse sulle quali si può agire con possibilità e larghezza di programmazione sono esigue; grande parte del bilancio è assorbita dalle risorse destinate al personale, alla struttura amministrativa e altrettante sono assorbite dalle spese di funzionamento e poi da scelte che sono quelle dei mutui, scelte che nel corso degli anni sono state assunte.

Quindi esiguità di risorse, però il bilancio non è un bilancio solo di gestione delle risorse ordinarie; il bilancio è uno strumento che, in coerenza con la programmazione regionale, con tutto il complesso degli strumenti di programmazione regionale, mette in campo il complesso delle risorse. Noi non possiamo non ricordare che abbiamo risorse importanti, derivanti dalla programmazione comunitaria, i Por, il Psr, risorse derivanti dal patto che è stato sottoscritto con il Governo, risorse derivanti dal Fondo sviluppo e coesione, il complesso di risorse sulle quali abbiamo lavorato e programmato. Per esempio, prima ho citato un atto che abbiamo assunto, che è il Pac, che è stato approvato stasera dallo stesso Consiglio regionale in questa seduta.

Quindi è uno strumento rigido per quanto riguarda le risorse ordinarie, è uno strumento regolatore per quanto riguarda il complesso delle risorse della Regione.

Chiaramente, non è questa la sede per riproporre il dibattito sui contenuti della programmazione, , perché pur essendo una sede consona, abbiamo avuto modo più volte di discutere e di confrontarci sulla programmazione regionale dei Por e del Psr.

A gennaio faremo un punto sull’andamento dell’operatività di questi strumenti, perché è giusto che il Consiglio sia coinvolto nell’andamento della utilizzazione delle risorse, della operatività degli strumenti. Forniremo dati ed elementi di valutazione e li metteremo al centro di un confronto, perché da parte del Consiglio possono venire suggerimenti, osservazioni, perché questa è la sede nella quale bisogna discutere, così come abbiamo fatto in sede di programmazione.

Siamo nella fase operativa, stiamo entrando in una fase nella quale, praticamente, una consistente dose di risorse entrerà nel circuito economico sociale della nostra regione, perché noi abbiamo problemi seri, rispetto ai quali non si tratta di avere una misurazione meramente riconducibile ai due anni di esperienza Oliverio, non è questa la questione; noi dobbiamo sapere che abbiamo un dato di partenza che è determinato da una condizione drammatica della Calabria, che è espressa in termini di disoccupazione, di aree di sofferenza e di povertà che nell’arco di un lungo periodo si sono determinate ed aggravate. Da un sistema di imprese che è stato in sofferenza, abbiamo segni timidi di una inversione di questo trend. Non bisogna mai dimenticare che, nei nove anni 2007-2014, abbiamo registrato una perdita di Pil di 14 punti, negli anni della crisi che ha investito il nostro Paese e che ha visto il Mezzogiorno ancor più soccombente, la Calabria è stata la regione più in sofferenza, ripeto 14 punti al 31 dicembre 2014.

Noi abbiamo timidi segnali di una inversione di tendenza, 1.1 di positivo di Pil che si registra dopo anni non è un dato sul quale bisogna mettere in campo la marcia trionfale, ci mancherebbe altro; è un dato timido che per la prima volta segna una inversione di quel trend negativo, che nell’arco di quegli anni che ricordavo prima, sommando anno per anno quelle negatività, è arrivato al 14 per cento. Per recuperare il 14 per cento, partendo dall’1.1, ce ne vuole! Siamo consapevoli di questo e proprio per questo le risorse che noi abbiamo messo in campo dovranno essere mirate, accelerate nella operatività, come stiamo cercando di fare, perché si irrobustiscano quei segnali, perché l’occupazione possa trarne giovamento, il sistema economico, a partire dalle imprese, possa trarne giovamento e si possa mettere mano, come stiamo facendo, alla riorganizzazione di grandi ed importanti servizi.

Abbiamo approvato, l’altro ieri, due importanti strumenti di programmazione che sono il Piano regionale dei trasporti e il Piano regionale dei rifiuti, che sono due strumenti di cui si dota la Regione dopo anni; infatti sono passati oltre vent’anni da quando è stato approvato l’ultimo  Piano dei trasporti. Il Piano dei trasporti è uno strumento importante che ci consente, oltre che di regolare attraverso la definizione degli obiettivi l’utilizzazione delle risorse, anche di spendere, di attivare, perché queste sono condizionalità ex ante che ci consentono di liberare risorse e di metterle in campo.

Adesso noi faremo questo, a partire dal fatto che abbiamo definito un programma con il governo del territorio che riguarda Anas e Ferrovie, che mette in campo circa 2 miliardi e 600 milioni di euro per i prossimi anni, risorse reali, non allocate sulla carta, con le quali si affronteranno problemi importanti. Domani verrà il ministro Delrio e, da quanto mi ha detto ieri, anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, Gentiloni. Ieri ho incontrato il nuovo Presidente del Consiglio, per la prima volta in questa  sua veste, verrà per dire che l’Autostrada del Sole, finalmente, nelle due carreggiate non avrà sovrapposizioni di lavori. Ma noi, quando abbiamo sottoscritto il programma con il Governo di investimento per le infrastrutture lineari, abbiamo allocato non a caso risorse importanti e a partire dall’autostrada, perché per esempio nel tratto fra Cosenza ed Altilia abbiamo allocato 654 milioni di euro per realizzare una nuova carreggiata direzione sud, su un nuovo tracciato, che consentirà di liberare le attuali due carreggiate, destinandole entrambe alla direzione nord, una per il traffico pesante e l’altra per il traffico leggero.

Il fatto che domani il ministro Delrio e il Presidente del Consiglio siano qui a dire che non ci saranno più lavori che si sovrappongono sulle attuali quattro corsie non significa che è finita l’attenzione e la necessità di intervenire, per quanto riguarda l’ammodernamento nei tratti che ancora non sono stati oggetto di intervento da parte pubblica, ci mancherebbe altro! Lo dico oggi non perché domani vengono il Presidente del Consiglio e il Ministro delle infrastrutture, ma perché abbiamo sottoscritto quell’accordo oltre un mese e mezzo fa, quindi lo dico proprio perché noi abbiamo avuto sempre questa bussola e questa linea.

Così come nel tratto fra Pizzo-Sant’Onofrio, si tratterà di intervenire nella parte programmatica del programma e sono previsti interventi e risorse in questa direzione, così come per quanto riguarda il tratto di Morano e la parte finale di completamento, che è quella di Reggio Calabria.

Vorrei che avessimo chiaro questo dato: risorse importanti che saranno messe in cantiere per completare questa importante infrastruttura, così come per quanto riguarda le ferrovie. Permettetemi di dire che noi non rinunciamo – e questo è anche un dato che abbiamo posto all’interno di questo accordo – all’alta velocità da Salerno a Reggio Calabria: partirà subito lo studio di fattibilità, per il quale abbiamo allocato 6 milioni di euro.

Così come non abbiamo rinunciato ed abbiamo realizzato già un piccolo, anche questo timido, ma significativo passo in avanti, perché vorrei ricordare a tutti i calabresi che da giorno 11 andare da Reggio Calabria a Roma con la Frecciargento significa impiegare mezzora in meno e, quando ne parlavamo qualche mese fa, c’era il sorrisino da parte di qualcuno anche in quest’Aula, un sorrisino che io accolgo sempre con grande apertura e disponibilità. Perché lo accolgo con grande apertura e disponibilità? Perché è il sorrisino più diffuso nella nostra regione, è un sorrisino espressione della sfiducia, del fatto che c’è incredulità ormai, tanti e tanti sono stati gli impegni non rispettati nei confronti di questa terra.

Quindi queste cose non le dico tanto per dire, no, perché è così, però abbiamo realizzato un piccolo e significativo risultato, e vi devo dire che, a partire da giugno prossimo, ci sarà la seconda coppia di treni di Frecciargento.

(Interruzione del consigliere Nicolò)

Arrivo anche all’aeroporto, consigliere Nicolò. Ci sarà la seconda coppia, perché questa terra, nella mobilità con il resto del Paese e d’Europa, deve essere considerata, come stiamo cominciando a fare, sul piano strutturale e sul piano delle risposte immediate.

Potrei parlare della Statale 106, del corridoio ionico, delle risorse che abbiamo allocato, perché sul corridoio ionico abbiamo messo 400 milioni di euro disponibili per elevare quella ferrovia al rango C ed abbiamo messo nel tratto fra Crotone e Sibari – e lo dico qui nell’Aula dove c’è tutta la Calabria – perché abbiamo scelto quella priorità, perché era ed è giusto che una provincia come Crotone, che è l’unica provincia che non è lambita dall’autostrada, è l’unica provincia nella quale la ferrovia è quella ionica - nello stato in cui è la ferrovia ionica - che aveva bisogno di un intervento per collegarsi al corridoio adriatico e al corridoio dell’autostrada da Sibari a Saline. Abbiamo allocato risorse perché si realizzi la prima canna, la prima corsia delle due della nuova 106, risorse che saranno già nella disponibilità di Anas perché si realizzi tutto questo.

Per il sistema aeroportuale – vorrei che il consigliere Nicolò, che sta andando via, mi ascoltasse un attimo – ma di che cosa stiamo parlando?! Vogliamo parlare degli aeroporti? Vorrei che mi ascoltasse! Parliamo degli aeroporti: cosa abbiamo trovato negli aeroporti due anni fa? Vorrei informare il consigliere Nicolò su cosa abbiamo trovato nell’aeroporto di Reggio Calabria, oltre che nell’aeroporto di Crotone: ci siamo assunti noi la responsabilità sul bilancio della Regione di pagare quote che non venivano pagate dal 2011, per garantire che l’aeroporto di Reggio Calabria non chiudesse, perché l’aeroporto di Reggio Calabria sarebbe stato chiuso due anni fa, egregio consigliere Nicolò, autorevole esponente di questa città, ed anche consigliere regionale della precedente legislatura.

Non ho mai sentito chiedere in quest’Aula – perché io, pur non essendoci dentro, ero in una istituzione che stava attenta a quello che si dibatteva in quest’Aula – chiedere conto di quanto si determinava. Vallo a chiedere al tuo compagno di partito, presidente della provincia Raffa, fatti dire da Raffa quali sono i giudizi sulla precedente gestione rispetto alla società aeroportuale di Reggio Calabria.

Vogliamo parlare di quello che è stato determinato nella gestione dell’aeroporto di Reggio? Dei buchi che sono stati inferti? Vogliamo continuare su Crotone? Mi fermo, perché è analoga la situazione.

Allora, quello che stiamo facendo è farci carico di avviare un’opera di riorganizzazione della gestione del sistema aeroportuale calabrese. L’ho detto qui, l’ho detto nelle mie dichiarazioni programmatiche, lo ribadisco stasera: noi non rinunciamo ai tre aeroporti che sono l’Hub di Lamezia Terme, l’aeroporto di Reggio Calabria e l’aeroporto di Crotone, e non ci rinunciamo a queste tre infrastrutture aeroportuali, perché la Calabria è una terra che dal punto di vista geografico è disposta in modo tale da avere da un confine, da una punta all’altra, 400 chilometri di distanza; la Calabria è una terra che ha una conformazione orografica che impone infrastrutture aeroportuali che permettano di servire i diversi comprensori e le diverse aree.

Siamo in attesa, e proprio ieri sono intervenuto sull’Enac perché acceleri le procedure di affidamento delle concessioni per quanto riguarda Reggio e Crotone perché, una volta chiusa la gara, si avvii il processo di riordino della gestione degli aeroporti. Nel processo di riordino – voglio dirlo questo – ci faremo carico – e lo dico senza problemi – anche delle clientele che sono state determinate nelle rispettive strutture, perché non pensiamo di mandare la gente al lastrico, ci faremo carico anche delle clientele che chi ha gestito gli aeroporti ha determinato, provocando buchi enormi!

Quando si parla di queste materie, di questi problemi, vi prego di parlarne con cognizione di causa ed evitando strumentalizzazioni, perché parliamo di materia esplosiva, almeno per quanto riguarda chi la solleva questa questione, non per il sottoscritto, perché per quanto mi riguarda – lo dico qui nella sede del Consiglio regionale e nella città di Reggio Calabria – noi stiamo lavorando con determinazione per la riorganizzazione del sistema aeroportuale e per difendere la nostra regione in tutte le articolazioni territoriali e sociali.

Poi, un altro strumento importante è stato quello del Piano dei rifiuti, che ci consente di sbloccare altre risorse, risorse importanti. Si può negare il lavoro che è stato fatto e che si sta facendo? Solo i ciechi possono negarlo! Noi non siamo adusi a… forse molti ci rilevano un difetto di comunicazione e, con molta probabilità, c’è questo difetto, però nessuno può negare lo sforzo che si sta compiendo per fare in modo che si cancellino non solo le brutture delle montagne dei rifiuti nelle città, ma perché si costruisca il sistema, un sistema virtuoso nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti, per come è stato definito nel piano.

Noi, però, abbiamo bisogno di utilizzare le risorse per dare risposte importanti, innanzitutto, sul tema della povertà e della sofferenza sociale, per questo partiranno strumenti importanti, i primi di gennaio, che abbiamo messo a punto attraverso il coinvolgimento della rete e delle organizzazioni sociali che dovranno dare un contributo importante. Ma anche su questo informeremo il Consiglio e chiederemo al Consiglio di discutere su un piano che noi abbiamo definito e per il quale l’apporto, le proposte, le riflessioni e anche le esperienze, che in questo campo sono state realizzate in altre realtà, possono essere utilizzate ed accolte.

Quello che mi preme riprendere in Aula è un elemento che è stato posto dal consigliere Guccione, sul quale io sono d’accordo, cioè il fatto che, alla luce in particolare del referendum del 4 dicembre – e dico alla luce in particolare del referendum del 4 dicembre – è necessario rilanciare un dibattito sul regionalismo, perché il rischio che il risultato di quel referendum possa determinare una parentesi lunga di sonno per quanto riguarda questo aspetto è reale. Per evitare di correre questo rischio, bisogna fare ripartire il dibattito dal basso, proprio dalle Regioni, perché nazionalmente non so quando si aprirà una nuova stagione di riforma del Titolo V° della seconda parte della Costituzione, non so quando e in quali termini si aprirà. Non c’è dubbio che, al di là del merito del referendum, c’è un problema che è di questa natura: le implicazioni di quel risultato sono inevitabilmente implicazioni di una sospensione di riflessione e di discussione su questo aspetto.

Bisogna rilanciare partendo da una iniziativa volta a coinvolgere, anche, altre Regioni, soprattutto nel Sud, perché a distanza di un lungo periodo, di una fase lunga di regionalismo, noi abbiamo bisogno di evitare di subire ritorsioni centralistiche in modo lento, silente, inesorabile, che vanno avanti e che svuotano sostanzialmente i poteri delle realtà locali e territoriali, quindi delle Regioni, e che possono determinare una condizione di ulteriore aggravamento della funzione dell’istituto regionale.

In questo quadro, credo che rilanciare un processo di autoriforma non sia una cosa di secondaria importanza, in primo luogo attraverso un’accelerazione del riordino del sistema satellitare degli enti subregionali, fondazioni, eccetera, eccetera. Vorrei ricordare che noi, in questo senso, anche sulla base della legge che era stata approvata nella precedente legislatura, abbiamo fatto un passo concreto in questo processo: vorrei ricordare, per esempio, che noi abbiamo soppresso l’Ardis, la Sial, la Field, sono in via di liquidazione la fondazione “Calabresi nel mondo”, “Calabria Etica”, abbiamo accelerato e dato mano al processo di riorganizzazione delle Aterp, ce n’è una sola oggi in Calabria.

(Interruzione)

Abbiamo dato corso ad una legge del 2013. Qualcuno mi deve spiegare perché in questa regione c’è anche un difetto, se lo si considera un difetto, o un pregio da parte di chi lo ha considerato un pregio, che nella prassi è invalsa, che è quella di legiferare e non realizzare e non rendere operative le leggi. Questo è stato un altro vizio che, a mio parere, ha costituito un tarlo corrosivo della credibilità dell’istituto regionale. Nel corso di questo periodo, abbiamo realizzato tappe importanti, costruito processi e percorsi in questa direzione e, naturalmente, lo abbiamo fatto per necessità di riordino, di spending review, ma anche per liberare risorse in direzione dello sviluppo, perché in prospettiva si libereranno risorse per riqualificare l’azione degli enti subregionali. Anche qui sono d’accordo con il consigliere Guccione: non sono dell’idea che un ente sub-regionale sia un fatto negativo. No! Purtroppo la negatività è stata determinata dal pullulare, dalla moltiplicazione degli enti che sono diventati sempre di più scatole vuote e solo in funzione di dissipazione di risorse. Mi fermo qui, parlo solo di dissipazione di risorse.

Quindi un processo di riordino l’abbiamo avviato. Naturalmente si tratterà di rilanciare anche su strumenti di ancor più forte incisività ed importanza, mi riferisco a Calabria Verde; per quanto riguarda l’Arsac ha assorbito l’Arssa, quindi la costituzione di una gestione speciale, proprio al fine di evitare di continuare a mantenere due enti, stiamo procedendo, anzi vi dico che bisognerà ritornare in Consiglio regionale per rilanciare, perché su alcuni strumenti bisognerà definire meglio una nuova legislazione.

Credo, per esempio, per quanto riguarda il settore agro-alimentare, che l’idea di creare un ente con un’articolazione specializzata nelle diverse funzioni sia un tema da prendere in seria considerazione, così come stiamo lavorando, per esempio, perché Fincalabra sia ricondotta alle sue funzioni precipue, che sono quelle del credito e degli strumenti di ingegneria finanziaria, delle garanzie, eccetera; per quanto riguarda il sostegno allo sviluppo e alla ricerca, si dia vita all’Agenzia. Noi, i primi di gennaio, lavoreremo perché si dia vita all’Agenzia regionale per lo sviluppo.

Quindi un grande processo di riforma e di riordino che deve essere accompagnato da una riflessione, anche questa alla luce del risultato del referendum che non può non porsi, per quanto riguarda gli strumenti di governo e di programmazione, su vasta scala territoriale dei servizi. Abbiamo parlato di Ato, l’altro ieri, per quanto riguarda i rifiuti, parleremo, a breve, in occasione di una discussione che faremo nel Consiglio regionale sull’acqua, di Sorical;  ma queste discussioni, queste riflessioni non pongono il problema degli strumenti su vasta scala dal punto di vista territoriale per governare i servizi e i processi, e alla luce anche del superamento delle Province,  credo che ci sia da fare una riflessione per quanto riguarda una legislazione che sia in grado di corrispondere, nella realtà calabrese, alla definizione di strumenti intermedi tra la Regione e gli enti locali.

Guardate, questo significa lavorare in un processo di autoriforma, ma questo chi deve farlo? Qui è la centralità del ruolo del Consiglio regionale che è la sede abilitata a sviluppare questo confronto e a definire gli strumenti, naturalmente con un concorso anche di supporto, di proposta che deve venire dalla Giunta, dai singoli gruppi e dai singoli consiglieri.

In questo senso credo che davvero, se c’è la volontà ed è una volontà reale di aprire questa fase con un concorso attivo delle diverse forze, non ci possa essere nessuno ostacolo. Lo dico con convinzione, perché sapete che, quando devo esprimere le mie valutazioni contrarie, le esprimo con forza e determinazione: non c’è nessuna preclusione ad una impostazione di questo tipo, anzi c’è il nostro interesse perchè si vada in questa direzione.

Allora, chiudiamo questo dibattito e questo anno con l’auspicio da parte nostra, e se c’è la volontà da parte di tutti, ad aprire una stagione nella quale questo processo di autoriforma della Regione possa realizzarsi e diventare il terreno sul quale sviluppare questo confronto.

Abbiamo, naturalmente, problemi enormi davanti a noi da affrontare e non voglio eludere né voglio sfuggire a quello che è stato un tema prevalente nella discussione – e non poteva essere diversamente stasera – quello della sanità.  Non voglio ritornare su considerazioni che in più occasioni ho avuto modo di fare su quello che è stato il fallimento delle gestioni commissariali, che sono incominciate nel 2010 in Calabria. Non voglio ritornare su questo perché i dati parlano chiaro, sono più duri delle pietre – purtroppo, ahinoi! – però vorrei che non si sfuggisse da una innovazione, che nella legge di stabilità che entrerà in vigore il 1° gennaio è stata introdotta, la novità che tutti quanti conosciamo, ovvero che si è eliminata l’incompatibilità tra questa funzione e quella dell’esercizio delle funzioni istituzionali di Presidenti delle Regioni.

Siccome il Parlamento ha legiferato, ci sarà una ragione per cui il Parlamento ha legiferato, e non mi meraviglia il fatto che la Lorenzin stasera abbia risposto in quei termini all’interrogazione dell’onorevole Occhiuto, mi pare, come qui è stato detto dal consigliere Cannizzaro; non mi meraviglia, anzi mi sarei meravigliato del contrario, perché rimuovere l’incompatibilità significa dare facoltà al Governo di decidere liberamente. Siccome le scelte che si compiono in materia legislativa sono sempre mosse da una ratio, non credo che si sia pervenuti a questa scelta solo per il gusto di cambiare una norma, sostanzialmente, se c’è una logica nelle cose.

Quello che mi preme dire, però, è innanzitutto una cosa: mi è stato riferito – può darsi che mi sia stato riferito male, quindi chiederei scusa di questo – che l’onorevole Occhiuto in Parlamento, illustrando la sua interrogazione, avrebbe fatto riferimento che, rispetto all’accusa di un imprenditore, avrebbe elargito una dazione di 100 mila euro a chi governa la Calabria, non ci sono risposte. Vorrei ricordare all’onorevole Occhiuto che ancora io attendo da quell’imprenditore e – se mi permettete, lo dico non a mo’ di sfida, ma con grande serenità – dalla magistratura che si faccia piena luce su quell’affermazione. Lo dico da questo banco del Consiglio regionale, perché su tutto si può discutere, su tutto si può discettare, ma su problemi di questa delicatezza no, soprattutto quando vengono riportati in modo azzardato anche in un’Aula del Parlamento!

Quindi chiedo all’onorevole Occhiuto di interrogare il Ministro di giustizia, perché sempre con lo stesso strumento del question time chieda alla magistratura di fare luce su questa grave affermazione, perché ho avuto modo di dire in altre occasioni a questi imprenditori si portino documenti, si portino atti, altrimenti i calunniatori e gli infamatori devono risponderne!

Detto questo, aggiungo che mi preme, in questa sede – e lo dico a tutto il Consiglio, credetemi, non lo dico con spirito di parte – rilevare che, a differenza del passato, vedo molta solerzia, oggi, da parte di commissari che si sentono in uscita, perché altrimenti non si spiegherebbe. Vedo molta solerzia, per esempio, nella gestione delle assunzioni, e sono d’accordo con il consigliere Tallini –– perché questa è materia sulla quale in questa regione, in modo particolare, bisogna affermare rigore, oggettività e merito, quindi adottare criteri oggettivi nella selezione di questo personale. Vedo molta solerzia che non si è vista fino ad oggi.

Poi, ancora più grave, leggo da alcuni giornali, da alcune agenzie che, a differenza del passato – e nel passato ha interessato gli attuali commissari, che non è che gli attuali commissari sono arrivati ieri – c’è fretta per la chiusura del programma della distribuzione dei budget. Leggo che, nella distribuzione dei budget 2017, viene sacrificata, tra l’altro, un’importante struttura, il Sant’Anna Hospital di Catanzaro che – come sanno tutti i calabresi – ha svolto e continua a svolgere un ruolo di supplenza anche per le strutture, di integrazione alle attività delle strutture pubbliche in modo egregio, perché è una delle strutture più competenti a livello nazionale, per come ci dicono le valutazioni e gli indicatori non nostri, ma quelli degli istituti preposti a livello nazionale ed internazionale.

Può accettare il Consiglio regionale, non Mario Oliverio, questo approccio?! Ma davvero il Consiglio regionale della Calabria può stare zitto, supinamente inerme rispetto a questa piegatura che nella coda di questo commissariamento sta prendendo la situazione?! No, non va bene! Di questo investirò il Governo.

Ho voluto introdurre questo tema all’attenzione di questa autorevole Assise perché rifletta e si determini, in quanto ci sono in gioco interessi e le prospettive della Calabria, non di una parte o dell’altra della Calabria, perché noi non possiamo accettare tutto quello che si sta cercando di consumare sulla pelle dei calabresi e degli interessi del bene comune di questa regione.

Quindi mi auguro che, anche rispetto a questa vicenda, per questo ho lavorato, continuerò a farlo con grande determinazione e senza timidezze, perché su questo terreno non ci intimidirà nessuno e non ci saranno strumenti, forze, giornali che si costruiscono ad hoc, calunnie, diffamazioni che ci fermeranno, perché andremo avanti con determinazione e senza sosta perché prevalga nella trasparenza l’interesse comune dei calabresi. Su questo terreno ha ragione – l’ha ricordato il consigliere Nicolò nel suo intervento – non mi sfugge questa parte del suo intervento, Nicolò, quando dice, ricordando un intervento che ha fatto qualche mese fa, che chi ha avuto il consenso dei calabresi deve essere in grado di governare e anche quella parte, il 65 per cento delle risorse del bilancio della Regione, perché di questo si tratta, 65 per cento delle risorse della Regione che sono destinate al Servizio sanitario regionale. Deve risponderne assumendosene la responsabilità, perché siamo ben consapevoli che questo che stiamo chiedendo è anche un’assunzione pesante di responsabilità, non lo facciamo in modo garibaldino e con inconsapevolezza o leggerezza.

Siamo ad un passaggio cruciale della vita della nostra regione e, rispetto a questo passaggio, credo che si imponga una riflessione di merito, un approccio responsabile. Noi non ci tiriamo indietro, sollecitiamo questo terreno nuovo di confronto, sapendo che ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, che ognuno se le deve assumere per le collocazioni che esprime, ma guidati da una bussola, che è quella di lavorare per fare in modo che questa terra possa imboccare una strada diversa, perché solo utilizzando l’opportunità di questa legislatura si può determinare questa svolta. Poi, naturalmente, in prospettiva ognuno farà la sua parte, in un gioco di alternanze che nella vita democratica è un fatto più che normale, ma perdere questa occasione sarebbe un suicidio per la Calabria e per i calabresi.

A noi la responsabilità di fare prevalere questo senso delle cose, di fare prevalere questo centro nella valutazione che assume questo aspetto che sto ricordando e, siccome in questa sede ognuno di noi ha un mandato e a questo mandato deve saper corrispondere – e ritengo che ognuno a questo mandato è animato a voler corrispondere con spirito positivo, naturalmente discutibile dall’una o dall’altra parte – credo che, se questo noi faremo, potremo rendere un servizio alla nostra terra, che ne ha tanto bisogno.

PRESIDENTE

E’ concluso il dibattito sulla proposta di legge numero 195/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge di stabilità regionale 2017”. Passiamo direttamente all’esame ed alla votazione del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(E’ approvato)

All’articolo 14 è stato presentato un emendamento, protocollo numero 51720, a firma del consigliere Romeo.

(Interruzione)

E’ ritirato.

Pongo in votazione l’articolo 14.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 15.

(E’ approvato)

All’articolo 16 sono stati presentati alcuni emendamenti. Il primo è l’emendamento protocollo numero 51572, a firma del consigliere Nicolò, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Roccella Jonica (RC) per il recupero della Struttura ex Ambulatorio Asp sita in via Scavone s.n.c. SS. 106, un contributo di Euro 100.000,00, con allocazione sul Programma U.08.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento è riferito al Comune di Roccella Jonica che chiede alla Giunta regionale di erogare un finanziamento di 100 mila euro per la realizzazione di interventi strutturali relativi al recupero della struttura ex ambulatorio Asp, sita in via Scavone.

Lo sottopongo all’attenzione della Giunta.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 51572.

(E’ respinto)

Passiamo all’esame dell’emendamento protocollo numero 51573, sempre a firma del consigliere Nicolò, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Villa San Giovanni (RC) per opere di urbanizzazione primaria strada via La Volta un contributo di Euro 50.000,00, con allocazione sul Programma U. 10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento, presidente Oliverio, non ha carattere clientelare, ma tiene conto delle esigenze del territorio. Mi riferisco sempre al comune di Roccella Jonica, dove governa una Giunta di centro-sinistra, anche se quando si ha la delega dal corpo elettorale, non si guardano gli schieramenti, ma i princìpi. Quindi, noi vogliamo elevare il nostro impegno sotto il profilo istituzionale e ci rendiamo parte diligente di quelle che sono le richieste del territorio, per cui – lo dico ai giornalisti – non stiamo dando nessun contributo ad associazioni ma piuttosto indicazioni rispetto a quelle che sono le esigenze che provengono dai territori, quindi dalle amministrazioni.

Poiché è stato respinto l’emendamento per il finanziamento su Roccella Jonica, propongo adesso una richiesta da parte del Comune di Villa San Giovanni che chiede un finanziamento di 50 mila euro per opere di urbanizzazione rispetto alla strada via La Volta. Sottopongo anche questo emendamento alla valutazione dell’Esecutivo ed, eventualmente, del Consiglio.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Su questo la Giunta esprime parere negativo, però vorrei precisare che il parere negativo è esteso a tutti gli emendamenti a firma del consigliere Nicolò all’articolo 16 che prevedono “dopo il comma 9 aggiungere …”, e che riguardano: interventi sull’area ludica di Villa San Giovanni, un cofinanziamento per un servizio a domanda per Reggio Calabria e così via su altri Comuni, un’altra area ludica, un ripristino di strade comunali, un marciapiede; non perché queste attività non siano utili, ma perché rientrano nel quadro della programmazione e delle varie Misure previste nel Por, sia perché ci sono esigenze territoriali sia perché hanno una funzione di recupero dei centri urbani che prevedono specifici finanziamenti diversi da quelli del bilancio.

Per cui, pur apprezzando e ritenendo opportuno prestare sempre grande attenzione alle esigenze che provengono dai territori, così come ha affermato il consigliere Nicolò, la Giunta ritiene di dover esprimere parere negativo su questi emendamenti relativi ad ogni singolo comune, proprio perché ha riservato flussi finanziari specifici per interventi di questo genere, o analoghi a quelli qui richiesti, sui sistemi della programmazione, che partono appunto con una valorizzazione della concertazione dal basso e, quindi, con un tentativo da parte della Giunta di ascolto delle esigenze del territorio per formulare gli indirizzi programmatori.

PRESIDENTE

Consigliere Nicolò, faccia una piccola replica; poi, se è d’accordo, può fare una relazione complessiva per tutti gli emendamenti. Prego.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Va bene anche perché prendo atto della volontà della Giunta, ma vorrei conoscere tempi e modi, considerato che questi stessi emendamenti li presentai già lo scorso anno e non è cambiato nulla, cioè repetita iuvant. Guardiamo le cose essenziali, diamo i servizi essenziali, poi pensiamo alla progettualità, a quella mega progettualità tanto proclamata nelle varie campagne elettorali. Ma io mi accontento non del libro dei sogni che avete scritto nella vostra propaganda, ma delle cose essenziali che garantiscono l’efficienza dei servizi.

Assessore, poiché sono gli stessi emendamenti che ho presentato lo scorso anno e sono destinatario da parte delle amministrazioni, ciò significa che questa Giunta non ha dato risposte a quelle che sono le esigenze del territorio, altrimenti non avrebbe senso riproporre le stesse questioni. E’ passato un anno dallo scorso dicembre. Capisco e comprendo i capitolati ed i procedimenti, ma fino ad oggi nulla si è verificato rispetto a quanto rappresentato lo scorso esercizio di bilancio; voglio illustrare gli emendamenti uno per uno e sottoporli all’Aula affinché ognuno si assuma la propria responsabilità e rimanga traccia di quello che stiamo facendo stasera.

PRESIDENTE

La parola al relatore.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, ci sono anche delle questioni di natura formale e lo dico perché non mi piace esprimere pareri al buio con un sì o con un no. Questi emendamenti, di fatto, sono inammissibili perché non hanno copertura finanziaria né la individuano o indicano e voi sapete quanto stiamo insistendo nelle Commissioni, da due anni a questa parte, dietro gli orientamenti e le raccomandazioni della Corte dei conti. Gli emendamenti presentati devono avere l’indicazione della relativa copertura finanziaria che in questi emendamenti non c’è, in nessuno, non è indicata. Questa è la questione di forma. La risposta nel merito degli emendamenti, invece, l’ha data il Vicepresidente. Io, in qualità di Presidente della Commissione bilancio, mi limito alla forma, tutto qua.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 51573.

(E’ respinto)

Passiamo adesso all’emendamento protocollo numero 51575, sempre a firma del consigliere Nicolò, che ha tre minuti per l’illustrazione e che così recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Villa San Giovanni (RC) per la realizzazione di un’area ludica sita in Via Stazione Vecchia, un contributo di Euro 50.000,00, con allocazione sul Programma U.06.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento riguarda una richiesta proveniente dal comune di Villa San Giovanni   peraltro, mi si dice, formulata anche ai competenti uffici della Giunta regionale ­ i cui rappresentanti, caro consigliere Aieta, prima di parlare con me, si sono recati più volte a Catanzaro così come quelli di Roccella e di tutti gli altri comuni. Siete – non mi riferisco soltanto a voi ma anche all’apparato burocratico – così bravi e così preparati a spiegare le procedure ai dirigenti che vengono a fare delle proposte non per questioni clientelari ma per questioni che riguardano le esigenze del territorio ed i relativi problemi che, caro consigliere Romeo, si ripropongono.

Siete stati tanto esaustivi che avete convinto ed avete spiegato le procedure ai vari sindaci che spesso vengono a bussare con il “cappello in mano” per chiedervi la strada e le infrastrutture primarie per consentire un minimo di vivibilità ai comuni dell’entroterra della Calabria. Lo deve spiegare ai sindaci o ai dirigenti degli uffici tecnici?!

PRESIDENTE

Consigliere Nicolò, illustri l’emendamento.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

E allora se c’è qualcosa che non funziona, caro Presidente, andate a rivederla perché – ripeto – sono gli stessi emendamenti dello scorso anno e, quindi, significa che non avete preso coscienza quando in quest’Aula si disse: li recepiamo come raccomandazione. Rileggete i verbali perché dobbiamo essere attenti e poi risponderò al Presidente sull’aeroporto per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE

Sì, ma ora deve terminare di illustrare l’emendamento protocollo numero 51575

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento riguarda sempre il comune di Villa San Giovanni che non chiede un contributo per la festa patronale o per fare le salsicciate o le crespellate. Cosa chiede Villa San Giovanni? Un contributo di 50 mila euro per la realizzazione di un’area ludica in uno spazio già individuato.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

C’è anche l’indicazione del programma UO 0601 nel quale si possono reperire i finanziamenti.

PRESIDENTE

Assessore Viscomi, il parere della Giunta? E’ completamente negativo. Preso atto del parere negativo espresso precedentemente dal relatore sugli emendamenti del consigliere Nicolò, lo pongo in votazione.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51576, sempre a firma del consigliere Nicolò, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta regionale autorizza un cofinanziamento in favore della Città Metropolitana di Reggio Calabria pari ad euro 500.000,00, con allocazione sul Programma U. 10.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019", in questa fase da affiancarsi a quello comunitario, al fine di incrementare il servizio di “Chiamabus” (servizio a domanda) e “C’Entro” (servizio di Car Sharing e prevede la promozione del Car Pooling) già esistenti per la ex Provincia di R.C.>”

Prego, ha facoltà di illustrarlo.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Questo è un emendamento che vorrei sottoporre al presidente Oliverio e con il quale si chiede un cofinanziamento per il servizio “Chiamabus”, istituito dalla Provincia di Reggio Calabria che ha partecipato ad un bando della Comunità europea; si tratta di un servizio importante per il trasporto pubblico locale che risponde in maniera efficiente ad una richiesta che è sempre più crescente e più sofisticata. Noi sappiamo che adesso la Provincia cesserà di esistere e, quindi, si è avviato il processo metropolitano al di là del guazzabuglio istituzionale che si è creato a Reggio Calabria ma ancora dal punto di vista istituzionale non si capisce dove finiscono le competenze della provincia e dove iniziano quelle del Consiglio metropolitano. Mi auguro che la questione si definisca nel mese di gennaio. Comunque, chiedo al Presidente di farsi parte diligente per sostenere questo servizio non certamente con i fondi regionali ma individuando delle soluzioni nei fondi comunitari per dare continuità a questo percorso.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Nicolò. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Anche questo.

PRESIDENTE

Passiamo all’emendamento protocollo 51577, sempre a firma del consigliere Nicolò, che recita: All' Art 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Roccella Ionica (RC) per la sistemazione e riqualificazione di un’area ludica sita in via Torrente Zirgone, un contributo di Euro 40.000,00, con allocazione sul Programma U.06.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

(Interruzione)

Prego, Vicepresidente Viscomi.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Consigliere Nicolò, a proposito dell’emendamento di prima sul car sharing e car pooling volevo dirle che la legge regionale numero 35 del 2015 sul trasporto pubblico locale della quale le potranno parlare gli assessori Russo e Musmanno  ha normato i contributi per i servizi di car sharing e del car pooling che sono molto importanti.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Consigliere Nicolò, vuole illustrare l’emendamento protocollo numero 51577? Lo vuole illustrare o lo metto in votazione?

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

È un emendamento che presentai lo scorso anno e, quindi, repetita iuvant. Anche qui c’è l’indicazione del capitolo di bilancio. Lo sottopongo all’Aula.

PRESIDENTE

Il parere della Giunta è negativo. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51578, a firma del consigliere Nicolò, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Polistena (RC), per lavori di ripristino strade comunali via on. Luigi Longo, via Risorgimento, via Turati, importo intervento € 100.000,00, con allocazione sul Programma U.10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento riguarda il comune di Polistena – che, attenzione, non è a guida di un sindaco di Forza Italia , per la realizzazione di lavori di ripristino di strade comunali. Sapete che i comuni sono in sofferenza e lei, consigliere D’Agostino, conosce bene quelle realtà. Comprendo bene la sua sofferenza ma questi comuni hanno deficit di bilancio.

Quindi, cosa chiede il comune di Polistena? La possibilità di realizzare delle strade comunali. Per queste opere si prevede un importo di 100 mila euro. Non è che con 100 mila euro si possono realizzare tutte queste infrastrutture ma almeno si potrebbe prevedere un cofinanziamento …

Non è possibile nemmeno questo, Presidente? Lo sottoponga all’Aula e che l’Aula lo respinga pure.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51580 che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Polistena (RC), per lavori di realizzazione marciapiedi, arredo urbano Villa Italia, importo intervento €. 150.000,00, con allocazione sul Programma U. 10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento riguarda sempre il comune di Polistena; qualcuno potrebbe pensare che è un comune di centro-destra invece non è così. Quindi, si tratta di interessi della gente – collega Orsomarso – non degli interessi partitici che fin qua, da due anni, hanno prevalso nelle logiche partitocratiche. Cosa si chiede? Si chiede un contributo di 150 mila euro per la realizzazione dei marciapiedi per consentire alle povere vecchiette di non inciampare perché mi è stato riferito che in quelle aree le buche, purtroppo, procurano questi infortuni. Anche in questo caso ci sono le indicazioni e il testo è sotto gli occhi di tutti.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51581 che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Polistena (RC), per lavori di realizzazione marciapiedi, impianto di illuminazione pubblica in Via F. Jerace, importo intervento €. 200.000,00, con allocazione sul Programma U. 10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento riguarda ancora il comune di Polistena che chiede un finanziamento per la realizzazione dell’illuminazione pubblica. Se lo chiede, è perché non ce l’ha e, quindi, questa è anche una esigenza del territorio e non è – ripeto – un comune di centro-destra.

Noi non siamo partigiani ma guardiamo gli interessi dei cittadini, la tutela dei diritti spesso negati. Ma chi li nega questi diritti? Certamente non noi che li vogliamo, li rivendichiamo nell’Aula consiliare.

Presidente, lei mi deve fare parlare perché io ho il diritto di esprimere i miei pensieri in quest’Aula che è la sede naturale e non deve avere fretta. Ogni volta che io parlo mi fa dei segnali, io devo esprimere i miei concetti…

PRESIDENTE

Nell’ambito dei tempi previsti dal Regolamento ….

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

… che possono essere discussi democraticamente parlando, ma dovete avere il garbo istituzionale di ascoltare …

PRESIDENTE

Nei tempi che le dà il Regolamento. Quindi, concluda, lei deve rispettare le regole.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Cosa si chiede con questo emendamento? Un finanziamento di 200 mila euro. Bocciate pure questo!

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51582 che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Polistena (RC) per la sistemazione e riqualificazione Parco Yuri Gagarin, un contributo di Euro 50.000,00, con allocazione sul Programma U.06.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

E’ sempre il comune di Polistena che richiede un contributo per la riqualificazione del Parco Gagarin …

(Interruzione)

Lo conosci, collega Guccione? Quindi, anche tu sei stato sensibilizzato su questo versante, quindi non sono soltanto io. Ma vota almeno a favore di qualche emendamento.

Con questo emendamento si chiede un finanziamento di 50 mila euro. Non sono 500 mila euro. Sono cofinanziamenti che si realizzano con i fondi del contribuente e si chiede un piccolo contributo alla Giunta.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Vorrei conoscere il voto del consigliere Guccione. Vota favorevolmente a questo? Ha votato favorevole?

PRESIDENTE

Siamo all’emendamento protocollo 51583 che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Reggio Calabria Prov. (RC) per la sistemazione e riqualificazione di un'area ludica sita in Via Reggio Campi, un contributo di Euro 50.000,00, con allocazione sul Programma U.06.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Questo emendamento riguarda un comune, il comune del sindaco Falcomatà, per la sistemazione di un’area ludica. Questa segnalazione arriva dai cittadini ma è stata rappresentata anche da esponenti delle Istituzioni. Si chiede un sostegno di 50 mila euro da assegnare al comune di Reggio Calabria, perché lei – che ha fatto il consigliere comunale, come l’ho fatto anche io in una fase probabilmente difficilissima – comprende quali sono le difficoltà del comune di Reggio Calabria. La richiesta è pervenuta con una petizione ai gruppi consiliari del comune di Reggio Calabria e rappresentata all’amministrazione che dice di non avere risorse per sostenere questa iniziativa. Io mi rendo parte diligente per rappresentarla all’Aula, alla massima Assise regionale e all’Esecutivo.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51584, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Melito Porto Salvo (RC) per la riqualificazione e messa in sicurezza del lungomare dei Mille, un contributo di Euro 150.000,00, con allocazione sul Programma U. 10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Questo emendamento riguarda il comune di Melito Porto Salvo. Attenzione che non parliamo di salsicciate, di festini o di feste mariane o patronali, di quei contributi che si danno a volte a fondo perduto per promuovere i territori. Io non sono favorevole ai contributi a fondo perduto tant’è che stiamo rappresentando proposte significative. Si chiede un contributo di 150 mila euro per sostenere una richiesta pervenuta dal comune, per far fronte all’esigenza oggettiva della riqualificazione e messa in sicurezza del lungomare di Melito. Su questo emendamento, chiedo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento …

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Chiedo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE

La votazione per appello nominale deve essere richiesta da almeno tre consiglieri. Ormai ho avviato la votazione.

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51585 che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Condofuri Prov. (RC), per lavori di realizzazione marciapiedi e sostituzione impianto di illuminazione pubblica via Peripoli, importo intervento €. 200.000,00, con allocazione sul Programma U. 10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Questo emendamento riguarda il comune di Condofuri, un altro comune governato dal centro-sinistra, che, attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, ha fatto pervenire una richiesta per far fronte ad interventi strutturali. Nello specifico, si chiede un finanziamento di 200 mila euro per la realizzazione del marciapiede e la sostituzione dell’impianto di illuminazione per via Pericoli – che è una via – all’interno di Melito Porto Salvo. Sottopongo all’Aula questo emendamento.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51587 che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Cittanova Prov. (RC), per opere di urbanizzazione primaria strada via Mozart, un contributo di Euro 100.000,00, con allocazione sul Programma U. 10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Questo emendamento riguarda il comune di Cittanova che non è a guida centro-destra   che chiede un contributo di 100 mila euro per le opere di urbanizzazione primaria di via Mozart. Sono gli stessi emendamenti dello scorso anno, repetita iuvant. Anche questo emendamento lo sottopongo all’Aula.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51588 che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Portigliola (RC), per la sistemazione e riqualificazione tratto di strada provinciale 81 comune di Portigliola località Samburi, un contributo di Euro 50.000,00, con allocazione sul Programma U. 10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

La Giunta regionale è autorizzata – auspico sia così, ma anche qui non abbiamo speranze – a concedere un finanziamento di 50 mila euro al comune di Portigliola per riqualificare un tratto di strada provinciale. Anche questo emendamento viene sottoposto all’Aula.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51589 che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Bagnara Calabra (RC), per lavori di ripristino strade e marciapiedi centro urbano, importo intervento €. 150.000,00, con allocazione sul Programma U.10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento riguarda il comune di Bagnara Calabra che è commissariato e vive, come tutti gli altri, una situazione di precarietà economica. Anche in questo caso è stata presentata una petizione popolare. Si chiede un importo di 150 mila euro per il ripristino di strade e marciapiedi, come forma di cofinanziamento. Anche su questo c’è stato un confronto con i dirigenti perché, ricordo, che il comune è commissariato.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51591 che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Gerace Prov. (RC) per lavori di realizzazione marciapiedi e sostituzione impianto di illuminazione pubblica strade comunali, un contributo di Euro 100.000,00, con allocazione sul Programma U. 10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento riguarda il comune di Gerace che chiede un cofinanziamento di 100 mila euro per la realizzazione di marciapiedi e la sostituzione dell’impianto di illuminazione pubblica delle strade comunali.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51592 che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Gioia Tauro Prov. (RC), per lavori di completamento rete fognante I trav. Strada Statale 18, importo intervento €.135.000,00, con allocazione sul Programma U. 10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019>”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento riguarda lavori di completamento della rete fognaria della strada statale 18 per 135 mila euro…

(Interruzione)

devo dire anche dove? Presidente, mi faccia finire. E’ il comune di Gioia Tauro che …

PRESIDENTE

L’ha già detto che è Gioia Tauro.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Non l’ho ancora detto. Sono partito dall’oggetto, dovevo indicare la destinazione. Capisco che abbiate fretta ma mi faccia finire; iniziamo tardi ogni volta e mi dispiace per i colleghi cosentini.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo 51593, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere: <La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Gerace Prov. (RC) per la costruzione di un acquedotto con serbatoio raccolta acque sorgive, un contributo di Euro 400.000,00, con allocazione sul Programma U.09.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017 -2019 >”.

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

L’emendamento riguarda il comune di Gerace che chiede un cofinanziamento di 400 mila euro per la costruzione di un acquedotto, parliamo del servizio primario, parliamo del prezioso liquido, della conservazione e raccolta delle acque sorgive. Anche questo emendamento sarà sicuramente bocciato, perdo fiato.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

PRESIDENTE

Siamo all’emendamento protocollo numero 51594 a firma del consigliere Nicolò, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9 aggiungere <La Giunta regionale è autorizzata a concedere al comune di Gioia Tauro (RC) per lavori di realizzazione marciapiedi e sostituzione impianto di illuminazione pubblica Via Agliastro, importo intervento euro 180.000,00 con allocazione sul Programma U.10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019> .” Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Tratta sempre della realizzazione di marciapiedi e sostituzione di impianto di illuminazione per un importo pari a 180 mila euro. Anche questi sicuramente non saranno considerati!

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo numero 51595, a firma del consigliere Nicolò, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9 aggiungere <La Giunta regionale è autorizzata a concedere al comune di Gerace (RC) per il completamento dell’impianto sportivo sito in località Azzuria, un contributo di euro 100.000,00, con allocazione sul programma U.06.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019>.”

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Riguarda sempre il comune di Gerace per la realizzazione di un impianto sportivo. Tanti giovani hanno fatto richiesta al comune che non ha la possibilità di realizzarlo. Già dallo scorso anno si sono recati presso gli uffici competenti per capire come procedere e, non avendo ricevuto risposte, chiedono in Consiglio regionale. Noi siamo i destinatari, abbiamo la delega, e quindi chiediamo: cosa bisogna fare? Chiediamo alla Giunta, se è possibile consentire a Gerace di avere un campo di calcio? Non è possibile.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo numero 51597, a firma del consigliere Nicolò, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere <La Giunta regionale è autorizzata a concedere al comune di Gioia Tauro (RC), per lavori di consolidamento del muro della Villa comunale in via Giosuè Carducci, importo intervento euro 150.000,00, con allocazione sul programma U.10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019.> ”

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Gioia Tauro, la sede del porto, il centro del Mediterraneo dove, per i lavori di consolidamento del muro della villa comunale, il comune chiederebbe un importo pari ad euro 150 mila. Gli amministratori – compreso il sindaco – fanno proposte per 150 mila euro.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo numero 51598, a firma del consigliere Nicolò, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9, aggiungere <La Giunta regionale è autorizzata a concedere al comune di Seminara (RC) per lavori di completamento pavimentazione in porfido e completamento impianto di illuminazione pubblica Corso Barlaam, importo intervento euro 150.00,00, con allocazione sul programma U.10.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019>” Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Parliamo del comune di Seminara, dove il sindaco fu candidato col Pd per il Consiglio della città metropolitana, anche lui ma non risultò, forse adesso tornerà in Forza Italia, c’è anche questa situazione plastica. Il comune di Seminara cosa chiede? Chiede 150 mila euro per il completamento di un impianto di illuminazione pubblica. Nessuno ha saputo spiegare ai tecnici ed al sindaco che più volte si recarono a Catanzaro per chiedere qualcosa che serve a quel territorio, e adesso lo chiedo qui all’Aula.

PRESIDENTE

Abbiamo già il parere negativo della Giunta e del relatore. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento a firma dei capigruppo di maggioranza, protocollo numero 51948, che recita: “All’articolo 16, dopo il comma 9 sono inseriti i seguenti commi: <10. Al fine di incentivare il turismo scolastico e sociale nei territorio dei Parchi nazionali della Calabria, è autorizzata, per l'esercizio finanziario 2017, la spesa a carico del bilancio regionale di euro 300.000,00 con allocazione al programma U.07.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.

11. La Giunta regionale è autorizzata a concedere all'Adspem Fidas o.n.l.u.s. di Reggio Calabria un contributo, per l'esercizio finanziario 2017, pari ad euro 100.000,00, destinato all'acquisto dell'autoemoteca necessaria allo svolgimento delle attività dell'associazione, con allocazione al programma U. 13.07 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019>.”

Prego, consigliere Romeo, ha facoltà di illustrarlo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

L’emendamento si illustra da sé, Presidente.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 51948.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 16 così come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 16bis.

(E’ approvato)

PRESIDENTE

L’altro emendamento a firma dei capigruppo di maggioranza è il protocollo numero 51948/1 che recita:“Dopo l'articolo 16 bis, è aggiunto il seguente:

Art.16 ter

(Modifiche alla legge regionale 11 aprile 2012 numero 10)

L'articolo 6 della legge regionale 11 aprile 2012 numero 10 é sostituito dal seguente:

"1. La Regione Calabria concede annualmente specifici contributi ai Comuni Capofila dei Distretti Sociali nell'ambito dei Piani di Zona, per l'attuazione di progetti innovativi volti alla rilevazione dei casi di sospetto DSA.

Per il monitoraggio degli interventi, la realizzazione dell'autonomia, il potenziamento delle abilità, la riabilitazione delle persone con diagnosi accertata di DSA, anche attraverso la condivisione di esperienze formative residenziali e di gruppo. 2. Per la concessione dei contributi economici di cui al comma precedente si tiene conto delle fasce sociali svantaggiate."

Per l'esercizio finanziario 2017, lo stanziamento a carico del bilancio regionale destinato agli interventi di cui alla legge regionale 11 aprile 2012 n. 10, è determinato in euro 50.000,00 con allocazione al programma U.04.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019.”

Prego, consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

L’emendamento si illustra da sé, Presidente.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 51948/1.

(E’ approvato)

PRESIDENTE

All’articolo 17 è stato presentato emendamento, protocollo numero 51546, a firma dei consiglieri Giudiceandrea e Graziano, che così recita: <1.Al fine di garantire la necessaria prosecuzione delle attività di competenza regionale riferite alla pianificazione e gestione dei rifiuti, il personale assunto a tempo determinato a conclusione della procedura concorsuale pubblica di cui al DDG n° 4611 del 26/03/2013 è prorogato, senza soluzione alcuna di continuità, sino alla data del 31.12.2018, anche nelle more della definizione della procedura di stabilizzazione a domanda. 2.Alla relativa copertura finanziaria si provvede con le risorse finanziarie di cui alla presente legge Missione 09 Programma 03 Denominazione "Rifiuti">. La parola al consigliere Giudiceandrea che ha facoltà di illustrarlo.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici progressisti)

Presidente, rapidamente per ribadire la necessità di una regolamentazione della situazione di questi 19 lavoratori. Abbiamo presentato un emendamento che, se approvato, consentirebbe la proroga del contratto dei lavoratori del comparto ambiente. Non è una questione pietistica rinnovare il contratto a 19 lavoratori prima delle festività natalizie, ma bensì una necessità realizzabile di poter usufruire di questi lavoratori assolutamente preparati nella gestione del piano dei rifiuti. Vi è dunque la necessità, l’impellenza e l’urgenza di risolvere il problema. Poiché è stata sollevata la questione dinanzi agli uffici della Giunta, e da lì è pervenuta l’indicazione sul fatto che ci sarebbe una illegittimità, se il problema fosse trattato in questi termini, siamo disponibili al ritiro dell’emendamento. Un accenno da parte del vicepresidente Viscomi o del presidente Oliverio, per tranquillizzare, poiché si sta facendo quanto è nelle possibilità della Giunta per fare in modo che questo rapporto di lavoro prosegua nell’interesse dell’ente, prima ancora che nell’interesse dei lavoratori.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente Giunta regionale

Nell’interesse dei lavoratori e dell’amministrazione, apprezzo il ritiro dell’emendamento, e segnalo che nella Tabella C, che è in corso di approvazione, l’unità “Progetto rifiuti” è rifinanziata con un importo necessario per il 2017 in attesa di questo fatidico 2018 in cui si riapre tutto il discorso delle possibilità legislative di stabilizzazione. Per cui ci sono i soldi stanziati.

PRESIDENTE

L’emendamento, quindi, si ritiene ritirato.

Emendamento è il protocollo numero 51397, all’articolo 17, a firma del consigliere Esposito, che recita: “All'articolo 17 denominato "Nuove autorizzazioni di spesa ", aggiungere: <comma 8: Al fine di garantire interventi sulle reti irrigue di proprietà regionale ed assicurare un'agricoltura di qualità, di cui alla L. R. numero 11/2003 (Disposizioni per la bonifica rurale. Ordinamento dei Consorzi di Bonifica. Artt. 10 e 26 — Interventi urgenti e contributi), è autorizzata, nell'esercizio finanziario 2017, la spesa di euro 500.000,00. Alla copertura degli oneri derivanti dal presente stanziamento si fa fronte con le seguenti risorse inserite nella tabella "Allegato Legge di stabilità per gli anni 2017 - 2019": per € 500.000,00 dal finanziamento previsto per la L.R. numero 66/2012 (Istituzione dell'Azienda Regionale per lo sviluppo dell'agricoltura — ARSAC ), che passa da euro 34.000.000,00 ad euro 33.500.000,00>”.

Prego, consigliere Esposito, ha facoltà di illustrarlo.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Grazie Presidente, direi che l’emendamento si illustra da sé, come tutti quelli accolti dai banchi della Giunta, ma sono invece costretto a dire di che trattasi. “La Giunta, al fine di garantire interventi sulle reti irrigue di proprietà regionale e assicurare una agricoltura di qualità, come alla legge regionale numero 11 del 2003, è autorizzata nell’esercizio finanziario 2017 alla spesa di 500 mila euro. Alla copertura degli oneri si può attingere mediante la legge regionale numero 66 del 2012”. Le modifiche di questi emendamenti sono rese necessarie per assicurare alla Calabria una agricoltura di qualità, anche tramite l’indispensabile e necessaria manutenzione sulle reti irrigue e consortili che dal 2010 al 2014 hanno visto una costante riduzione del finanziamento fino a zero, ma nella tabella C sono state portate a 250 mila che sono irrisorie rispetto alle potenzialità che le reti irrigue hanno verso una agricoltura di qualità.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Il consigliere Esposito ha presentato tre emendamenti sui Consorzi di bonifica; sono tre emendamenti su un comparto di estremo interesse. Stiamo parlando dell’emendamento protocollo numero 51397.

(Interruzione)

Esatto. Ci sono tre emendamenti che riguardano i Consorzi di bonifica ed il finanziamento della legge regionale 11 del 2003, il Consorzio di bonifica Ionio catanzarese per i noti problemi dei lavoratori e la legge numero 26 del 1975. Uno alla volta.

(Interruzione)

Il giudizio lo do globalmente, anche perché c’è un successivo emendamento, il protocollo numero 51948/2 che – se capisco bene – presenta anche questo un emendamento alla legge numero 26del 1975 sempre coincidente.

La Giunta apprezza molto l’interessamento sui Consorzi di bonifica e questo lo sa perfettamente ma la fonte qui indicata nell’emendamento protocollo numero -397, cioè togliere all’Arsac per dare ai consorzi di bonifica, o togliere alla forestazione per dare sempre ai Consorzi di bonifica sulla legge 26 del 1975, non è adeguato dal punto di vista della Giunta.

(Interruzione)

Il modello è sempre lo stesso: togliere da una parte per mettere da un’altra e su questo esprimiamo parere negativo.

PRESIDENTE

Parere negativo della Giunta e del relatore? Sì. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo numero 51398, a firma del consigliere Esposito, che recita: “All'articolo 17 denominato ‘Nuove autorizzazioni di spesa’, aggiungere: <comma 9: Al fine di garantire il mantenimento dell'attuale livello occupazionale, è autorizzato un contributo annuo al Consorzio di Bonifica Ionio-Catanzarese di euro 500.000,00. Alla copertura degli oneri derivanti dal presente stanziamento si fa fronte per euro 500.000,00 dal finanziamento previsto per la L.R. 30/01/2001 n. 4 ( Misure di politiche attive dell'impiego in Calabria ) di cui alla tabella ‘Allegato Legge di stabilità per gli anni 2017 – 2019’, che passa da euro 38.000.000,00 ad euro 37.500.000,00.>”

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Su questo le anticipo la richiesta di votazione per appello nominale a nome mio e dei consiglieri Tallini e Mangialavori, per come prevede il Regolamento, perché tratta anche questo – in parte come quello del collega Giudiceandrea – di andare a vedere se ci sono i presupposti per interrompere le procedure di licenziamento di 11 dipendenti che però non avranno – collega Giudiceandrea – la Tabella C di salvaguardia, come ha detto prima il vicepresidente Viscomi. Ma, poiché si tratta di 11 dipendenti del Consorzio di bonifica Ionio catanzarese, sono state avviate le procedure di licenziamento. Una buona volontà ed una reale apertura verso una forma di occupazione potrebbe salvare questi 11 lavoratori. Per questo l’emendamento che recita: “…la Giunta al fine di garantire il mantenimento dell’attuale livello occupazionale è autorizzata ad un contributo annuo al Consorzio di bonifica Ionio-Catanzerese di 500 mila con la copertura degli oneri mediante le misure di politiche attive dell’impiego in Calabria”. Aggiungo anche - e concludo, Presidente - che questo emendamento è in linea con le aspettative che si potrebbero aprire per altri dipendenti delle unioni dei Consorzi di bonifica. Quindi, non parliamo solo dello Ionio catanzarese, ma di tutti gli 11 Consorzi di bonifica, dove sono a rischio altre 4 unità, che saranno licenziate da qui a breve. Non solo dello ionio-catanzarese per cui, se veramente ci fosse la possibilità non di bocciarlo ma di estenderlo anche all’Urbi, cioè alla Unione regionale delle bonifiche e delle irrigazioni per la Calabria, scriveremmo a favore dei Consorzi di bonifica e di 15 famiglie – 11 più 4 – una pagina importante anche come diceva il collega Giudiceandrea per i 19 dipendenti sui rifiuti, scriveremmo anche auguri concreti e sostanziali di buon Natale per queste famiglie. Chiedo, ai sensi del Regolamento, come le dicevo prima, la votazione per appello nominale. E’ una richiesta di tre consiglieri regionali.

PRESIDENTE

Parere della Giunta e del relatore?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Negativo.

PRESIDENTE

Il parere è negativo. Prego, Segretario questore, proceda con l’appello nominale.

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti: 23. Hanno votato: no 18; sì 5. Pertanto l’emendamento è respinto.

(E’ respinto)

Siamo all’emendamento protocollo numero 51399, a firma del consigliere Esposito che recita: Alla tabella C ‘Allegato Legge di stabilità per gli anni 2017 – 2019’ sono apportate le seguenti modifiche: < L.R. 3/06/1975 numero 26 (Interventi nel settore delle Infrastrutture Rurali e delle Opere Pubbliche di Bonifica): l'importo di euro 500.000,00 viene rideterminato in euro 1.000.000,00, mediante riduzione del finanziamento previsto dalla L.R. 19/10/1992 numero 20 (Forestazione, Difesa del Suolo e Foreste Regionali in Calabria - artt. 1 e 2) il cui importo di euro 40.000.000,00, viene rideterminato in euro 39.500.000,00.>”

Prego, consigliere Esposito.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Presidente, dopo aver constatato che per questo Consiglio regionale ci sono lavoratori – come quelli del comparto ambiente, fortunatamente – di serie A e lavoratori di serie B – quelli dei consorzi di bonifica – questo emendamento, Presidente, lo ritiro per il semplice fatto  che è stato integralmente recepito dalla Giunta – nel mio intervento sul bilancio mi riferivo a questo – spostando la capacità di finanziamento che lo sostiene emendamento su un altro capitolo rispetto a quello che avevo indicato. L’ho appreso oggi in Aula, disconoscevo questa volontà della Giunta, ma l’importante è arrivare all’obiettivo per cui ritiro questo emendamento.

PRESIDENTE

Siamo all’emendamento protocollo numero 51948/2, a firma dei capigruppo di maggioranza che recita: “che recita: “Gli stanziamenti di cui alle leggi regionali numero 26 del 1975 (Programma U.16.01), numero 14/98 (Programma U.16.01), numero 7/2006, articolo 12, comma 3 (Programma U.15.03), numero 12/2015 (Programma U.09.05) sono incrementati rispettivamente di euro 500.000,00, di euro 400.000,00, di euro 40.000,00, e di euro 100.00,00 come indicato nel seguente prospetto:

 

Legge regionale

Oggetto del provvedimento

ANNO

ANNO

ANNO

 

 

giorno

mese

anno

numero

 

2017

2018

2019

capitolo

missione

3

6

1975

26

Interventi nel settore delle infrastrutture rurali e delle opere pubbliche

500.000,00

 

 

223102

U.16.01

22

12

1998

14

Ristrutturazione finanziaria delle imprese agricole

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-artt.2, 3 e 5 -limite di impegno passività onerose

400.000,00

 

 

5132101

U.16.01

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

21

8

2006

7

Collegato alla manovra di assestamento di bilancio per l’anno 2006

 

 

 

 

 

 

 

 

 

art. 12, comma3 –Consiglieri di parità

40.000,00

 

 

43030202

U.15.03

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

27

4

2015

12

Legge di stabilità regionale 2015

 

 

 

 

 

 

 

 

 

art.5 – fondo per la valorizzazione ambientale delle spiagge della regione Calabria

100.000,00

 

 

32010162

U.09.05

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale annuo

1.040.000,00

0,00

0,00

 

 

 

Alla relativa copertura finanziaria, quantificata in euro 1.490.000,00 si provvede con la contestuale riduzione delle risorse allocate programma U.20.03>.”

Prego, consigliere Romeo, ha facoltà di illustrarlo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Positivo.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Positivo. Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 17 così come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 18.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con il parere del Collegio dei revisori dei conti e con gli allegati.

Prego consigliere Nicolò, per dichiarazione di voto.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, intervengo brevemente per ribadire il mio voto contrario a questa manovra, ma anche per alcune precisazioni perché non vorrei che domani, nella prossima legislatura, si dicesse che il consigliere Guccione ha condiviso tanti percorsi, tanti progetti di questa maggioranza perché ha fatto dei distinguo.

Presidente Oliverio, quando finirà di parlare ed avrà l’accortezza di ascoltare.

PRESIDENTE

Consigliere Nicolò, vada avanti

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Mi sto rivolgendo al presidente Oliverio.

PRESIDENTE

Consigliere Nicolò deve rispettare l’Aula. Ha chiesto di fare la dichiarazione di voto? Le è stata data la parola, pertanto proceda.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Mi sto rivolgendo educatamente e sto attendendo che il Presidente della Giunta finisca la sua interlocuzione per ascoltarmi, perché vorrei essere ascoltato dal Presidente della Giunta regionale.

PRESIDENTE

Vuol fare, sì o no, la sua dichiarazione di voto?

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Vorrei che mi ascoltasse anche il presidente Oliverio, non solo lei e l’Aula.

PRESIDENTE

Vuol fare, sì o no, la sua dichiarazione di voto?

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Adesso che ha smesso la sua interlocuzione col Vicepresidente io parlo.

PRESIDENTE

Si è già bruciato un minuto dei tre che aveva a disposizione.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, mi deve lasciare parlare perché sta bruciando tanto tempo per questa seduta di Consiglio e non mi faccia fare approfondimenti. Mi deve far parlare.

PRESIDENTE

Lei deve rispettare le regole.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Lei non può mettere il bavaglio all’Aula. Mi deve far parlare.

PRESIDENTE

E parli.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, poc’anzi ha sollevato delle eccezioni in merito all’aeroporto e vorrei fare delle precisazioni – perché i giornalisti sono molto attenti e ci sono le pubblicazioni – rispetto agli interventi del sottoscritto, non solo da Vicepresidente quando occupavo quello scranno, ma anche da consigliere regionale.

(Interruzione)

Lasci perdere se di maggioranza o di minoranza; anche il consigliere Guccione è di maggioranza, ma dissente da lei oggi.

Allora promossi un incontro qui con Porcino, amministratore delegato, e con Mancini per il recupero di alcuni fondi che riguardavano l’aeroporto dello Stretto, rispetto ad alcune disfunzioni che intercettai sul piano della gestione e mi resi parte diligente da consigliere regionale, non rispetto all’appartenenza, ma rispetto al profilo istituzionale. Le carte parlano, e poiché nel suo intervento mi disse che è sempre stato attento osservatore di tutte le varie attività ed azioni, ritengo che questo passaggio le sia sfuggito, anche perché ho risposto alle sue dichiarazioni, e ci sono i riscontri probatori in merito a queste attività.

Vede, ci caratterizziamo – e lei lo sa bene perché è uomo di esperienza – per atti e attività e la nostra attività è tracciabile. Ecco perché stasera ho voluto illustrare gli emendamenti, perché la nostra attività è tracciabile.

Io voto contro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente e colleghi, componenti della Giunta, intervengo per dichiarazione di voto perché ritengo che sia giusto sottolineare qualche aspetto concernente il lavoro che è stato fatto in quest’Aula, ma poiché parliamo del bilancio della Regione, anche rispetto a qualche riflessione che a mio giudizio è utile e doveroso fare, mi unisco ai ringraziamenti che sono stati fatti in quest’Aula al dottore De Cello, ai Revisori dei conti, al Presidente della Commissione bilancio, Aieta, e al Vicepresidente della Giunta regionale, professore Viscomi.

Abbiamo pazientemente ascoltato in quest’Aula una serie di riflessioni che, purtroppo, non sono state di merito, o nel merito, del bilancio approvato. Abbiamo di fronte una manovra che ha ulteriormente razionalizzato i costi ed ha introdotto altri meccanismi di controllo assieme a norme che garantiranno maggiori tutele.

Una manovra che ha una visione strategica per la Calabria e che, nella ristrettezza delle risorse ordinarie a disposizione – lo diceva il presidente Oliverio – del bilancio regionale, compie uno sforzo in direzione delle fasce sociali più deboli e meno abbienti.

Si è ascoltata in quest’Aula una riflessione sui due anni trascorsi di legislatura e penso che alcune cose dette siano assai condivisibili, ma consentitemi di dire che chi non vede il lavoro profondo di bonifica e di riorganizzazione della macchina amministrativa regionale che il presidente Oliverio e questa maggioranza hanno portato avanti con coraggio e determinazione in questi due anni, nega totalmente l’evidenza.

Anche quando parliamo della necessità di aprire una discussione sulle riforme – diceva bene il collega Guccione – non dobbiamo dimenticare che questa legislatura si è aperta con uno sforzo che va nella direzione delle riforme, come quella dello Statuto. Cito la questione che riguarda la presenza di genere in tutti gli organismi della Regione nominati, elettivi ed esecutivi.

E’ evidente che la fase che segue il 4 dicembre, cioè quella referendaria, necessita di una approfondita e meditata riflessione sul regionalismo e credo che dare una interpretazione del voto come quella di una bocciatura – ho sentito alcuni colleghi riferirla ai diversi livelli di governo locale, lo diceva il collega Nicolò, quello della città metropolitana o quello della Regione – sia una visione riduttiva.

Abbiamo conosciuto un voto nettamente contrario che, secondo tutti gli istituti di ricerca che si occupano di sondaggi ed opinioni, per il 77 per cento delle persone che si sono recate nell’urna è stato un voto a prescindere dal quesito referendario.

E’ evidente che siamo di fronte ad una espressione di disagio sociale che sbaglieremmo a non cogliere, a sottovalutare ed a sminuire. Ma sbagliamo se pensiamo di strumentalizzare riferendoci ai governi locali che pure devono rivedere alcune politiche. Nessuna chiusura, collega Nicolò. Il risultato referendario.

Del resto, se fosse vero, qualcuno dovrebbe in maniera seria dimostrare che se Falcomatà, più volte citato da Nicolò, avesse fatto campagna per il “No” avrebbe vinto il “Sì”. Mi pare una tesi insostenibile, sinceramente, così come è sbagliato dimenticare quel che è accaduto in questa città ed in questa regione, non per fare un’opera di richiamo, delle cose che abbiamo ereditate, ma per riportare tutti ad una realtà che è inutile negare, peraltro, già giudicata pesantemente e nettamente dagli elettori. Non ci serve.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Sta facendo una dichiarazione di voto. Concluda consigliere Romeo.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Collega Nicolò, se non mi interrompe ho finito entro 60 secondi.

Così come è strumentale fornire dati inesistenti e pensare di strumentalizzare persino la storica apertura del centro di cardiochirurgia presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Vorrei ricordare che questo centro era pronto da 5 anni, ma non era stato aperto, che la Guardia di Finanza e la Corte dei conti sono pesantemente intervenuti, e che in data 7 novembre – quando il centro di cardiochirurgia è stato inaugurato – venne annunciata una fase di start up, necessaria per legge, al fine di rendere immediatamente operative le attività. Attività che a Reggio Calabria sono operative, sono stati fatti 8 interventi, 2 di emergenza, 2 di urgenza e 2 interventi normali. Altri 8 sono stati programmati. Sulla sanità mi taccio. Abbiamo presentato una mozione che dice parole chiave e ne discuteremo dopo. Abbiamo assistito in questi giorni a ricostruzioni fantasiose circa presunte riunioni segrete dei capigruppo di maggioranza.

Ho letto dalla carta stampata che si è spinta molto oltre. Non ve ne sono state, e siamo qui pronti a ribadirlo. Si apre una fase importante col report che il presidente Oliverio presenterà rispetto a questi due anni.

Penso che l’approvazione del bilancio entro i termini, a 48 ore dalla approvazione dei due Piani dei rifiuti e dei trasporti, sia il migliore certificato di una attività importante, riformista e nell’interesse della Calabria.

PRESIDENTE

Pongo in votazione il provvedimento.

Il provvedimento è approvato, come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale e autorizzando il dipartimento bilancio ad apportare al testo di legge ed ai relativi allegati tutte le modifiche necessarie conseguenti all’approvazione degli emendamenti.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Prego, consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della mozione da me presentata al tavolo della Presidenza, protocollo numero 52030.

PRESIDENTE

La mozione è ritenuta non in linea con il comma 1, articolo 119, del Regolamento interno del Consiglio regionale, quindi si ritiene irricevibile.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Neppure l’altra?

PRESIDENTE

No, si ritiene irricevibile ai sensi di quanto previsto dal Regolamento interno, che lei dovrebbe conoscere, sui contenuti delle mozioni.

Proposta di legge numero 196/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2017 – 2019”

PRESIDENTE

Passiamo all’altro punto all’ordine del giorno, la proposta di legge numero 196/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2017 – 2019”.

Passiamo direttamente all’esame del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con i relativi allegati, dando atto che il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole. Quindi pongo in votazione l’autorizzazione al dipartimento bilancio, in sede di coordinamento formale, ad apportare ai testi di legge approvati, ed ai relativi allegati, tutte le rettifiche conseguenti alle modifiche apportate in seconda Commissione, e alla necessità di ripartire gli stanziamenti dei capitoli di spesa afferenti alle spese di personale allocate al programma AU0110 nelle pertinenti missioni e negli specifici programmi macro aggreganti e capitoli del bilancio di previsione degli anni 2017-2019, all’aggiornamento dei residui attivi e passivi, all’aggiornamento delle entrate e delle spese derivanti dalla gestione del bilancio pluriennale fino alla data odierna, e all’aggiornamento dei valori della cassa regionale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 178/10^ di iniziativa dei consiglieri Bevacqua, Esposito, recante: “Modifiche alla Legge regionale 11 agosto 2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale”

PRESIDENTE

L’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 178/10^ di iniziativa dei consiglieri Bevacqua, Esposito: “Modifiche alla Legge regionale 11 agosto 2010, numero 21 (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale”.

La parola al consigliere Bevacqua per la relazione.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Devo dire che sono particolarmente contento di aver presentato questa proposta di legge insieme al collega Esposito, una proposta bipartisan, poi condivisa da gran parte dei consiglieri, che ha l’obiettivo di modificare la legge regionale numero 21 del 2010, il cosiddetto Piano casa.

Questa esigenza nasce anche da tante sollecitazioni provenute ed ha lo scopo di una riqualificazione funzionale energetica, architettonica, estetica degli edifici, anche attraverso l’ampliamento dei volumi esistenti, in coerenza con i princìpi e la finalità della legge regionale numero 19 del 2002.

Si vuole anche evidenziare in questa seduta che siamo la prima regione in Italia che, approfittando di questa modifica, adegua questa normativa di settore alle nuove disposizioni dettate dai recenti decreti Madia numero 126 e 222 in materia di Scia.

Devo precisare che il testo è stato approvato all’unanimità nella quarta Commissione ed anche in seconda e, ringraziando anche qui il presidente Aieta per la sua solerzia e celerità, devo puntualizzare che ho presentato un subemendamento all’emendamento del 19 dicembre 2016, dove sono state accolte molte richieste provenienti dai colleghi consiglieri e che mira ancora di più a migliorare il testo originario.

Quindi, dopo aver illustrato questa proposta, la metterei direttamente ai voti dell’Aula.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Ho poco da aggiungere rispetto a quello che ha detto il presidente Bevacqua, semplicemente che l’iter dell’approvazione di questa proposta di legge è partito da una nostra idea che serviva solo a spostare i termini della presentazione delle istanze, dal 31 dicembre 2016 al 31 dicembre 2018. Poi, proprio in quarta Commissione, grazie anche al contributo del collega Tallini, si era pensato di estendere anche gli effetti del cosiddetto Piano casa agli edifici esistenti al febbraio del 2015, epoca di entrata in vigore della modifica della legge regionale numero 21 del 2010. Dopodiché c’è stato un lavoro che ha coinvolto più consiglieri regionali, e devo ringraziare non solo il presidente Aieta che ha sostenuto fortemente il lavoro fatto in Commissione – ne ho dato merito nel precedente intervento, avrei voluto anche quel sussulto di coraggio che aveva testimoniato con un sì di coscienza e spontaneo per non licenziare 11 dipendenti, ahimè, ha toppato proprio sul traguardo –ma di tutti i consiglieri regionali.

Per tornare serio su questa proposta di legge, c’è stato un lavoro che ha coinvolto tutti sotto la regia della massima assise del Consiglio regionale, del presidente Irto che, da politico attento, ma anche da tecnico urbanista ed architetto, ha potuto dare un notevole contributo alla proposta che, anche stamattina, ha avuto un ulteriore miglioramento, se è vero, come è vero, che c’è un emendamento che serve anche ad andare ad un ulteriore implemento delle volumetrie per quanto riguarda l’assestamento di bilancio e l’adeguamento statico in termini antisismici.

Quindi, ringrazio anch’io i colleghi che hanno voluto dare un contributo a questa proposta di legge, che rivitalizza in modo concreto e sostanziale l’economia dell’edilizia; è una proposta di legge che – garantisco – è fortemente voluta dagli Ordini, dalle imprese, ma soprattutto dai cittadini. Quindi credo che stiamo facendo qualcosa di estremamente utile, e per questo ringrazio l’intero Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Presidente, non per fare critiche, ma per dire che quello del provvedimento che stiamo varando è l’esempio che quando non ci sono pregiudizi, e quando non si portano avanti le leggi attraverso monopoli di schieramento, il lavoro che viene fuori è un buon lavoro e, devo dire, che il provvedimento che stiamo per approvare è frutto di un gioco di squadra. A parte il gioco di squadra, quello che va detto è che, nell’ambito dei vari ruoli devo dare atto al Presidente della quarta Commissione, il collega Bevacqua, dell’abnegazione e dello spirito con cui porta alla discussione gli argomenti all’interno della sua Commissione. Abbiamo avuto l’esempio delle Valli Cupe  e torno a ringraziare l’intero Consiglio regionale per quel voto che sicuramente avrà un effetto positivo su tanti altri argomenti, ma questo provvedimento, così come è stato alla fine proposto dall’emendamento del Presidente che porta anche la mia firma, va incontro alle esigenze di tanti calabresi che in questo momento vorrebbero investire nell’edilizia, non possono farlo con gli strumenti ordinari, e lo fanno attraverso questo strumento che risponde esattamente a quelle piccole economie nel settore edilizio che sono necessarie e che riguardano, guarda caso, proprio le famiglie.

Devo dare atto che il contributo che è venuto soprattutto dal Presidente – lo diceva il collega Baldo Esposito – anche nella qualità di urbanista e di architetto, che è quello di cogliere, siamo i primi perché, probabilmente, con la tempistica siamo quelli che abbiamo potuto farlo, ma sicuramente va dato atto alla Presidenza di essere stato attento e di aver recepito, anche attraverso gli uffici, una norma fondamentale che è quella della Madia, che soprattutto dà e mette nelle condizioni i singoli professionisti attraverso un aspetto, che è quello della scia, di sottrarsi finalmente alle discrezionalità burocratiche dei vari dirigenti che negli uffici tecnici dei Comuni interpretano le norme a volte secondo proprie convinzioni, penalizzando molte volte i cittadini.

Quindi voto questo provvedimento convinto, e lo voto anche sapendo che, in questo momento in cui la Calabria ha bisogno di muovere economia, questo è in piccolo uno dei provvedimenti che, sia pure senza investimenti e senza risorse, attraverso il cambio di una normativa, muove l’economia.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame del provvedimento.

All’articolo 1 è stato presentato un emendamento interamente sostitutivo, protocollo numero 51951, a firma del consigliere Bevacqua che recita: “L'emendamento protocollo numero 51446 del 19/12/2016 è sostituito dal seguente: <L'articolo 1 della proposta di legge numero 178/10^ recante: ‘Modifiche alla legge regionale 11 agosto 2010, numero 21 (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale)’, è sostituito dal seguente:"

Art. 1

(Modifiche ed integrazioni alla L.R. 11.08.2010, n. 21)

1. Alla fine della lettera e) del comma 3 dell'articolo 2 della legge regionale 11 agosto 2010 n. 21 recante: "Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale", le parole "ed in particolare il d.m.14 gennaio 2008 e s.m.i." sono sostituite dalle seguenti: "e normative tecniche sulle costruzioni vigenti".

2. Dopo la lettera h) del comma 3 dell'articolo 2 della 1. r. 21/10, è aggiunta la seguente lettera: "i) Delibera del Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino regionale n. 41 del 11 aprile 2016 di adozione del Piano di Bacino Stralcio di Erosione Costiera".

3. Dopo la lettera n) del comma 1 dell'articolo 3 della 1. r. 21/10, sono aggiunte le seguenti:

o) per unità strutturale, una unità avente continuità da cielo a terra per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali e, di nonna, delimitata o da spazi aperti o da giunti strutturali o da edifici contigui strutturalmente ma, almeno tipologicamente diversi.

p) per aggregato edilizio, un insieme di parti che sono il risultato di una genesi articolata e non unitaria, dovuta a molteplici fattori.".

4. La rubrica dell'articolo 4 della 1. r. 21/10 è sostituita dalla seguente: "(Interventi straordinari)"

5. Il comma 1, dell'articolo 4 della 1. r. 21/10, è così modificato:

dopo le parole: "di ampliamento" sono inserite le seguenti: "di variazione di destinazione d'uso e di variazioni del numero di unità immobiliari".

alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 4 della l.r. 21/2010 le parole: "20 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "15 per cento"

alla fine della lettera a) del comma 1 dell'articolo 4 della 1. r. 21/10, l'ultimo periodo è sostituito dal seguente: "Sono consentite altresì, la variazione del numero delle unità immobiliari e la variazione della destinazione d'uso, tra le categorie residenziale, turistico ricettiva e direzionale attraverso i titoli abilitativi di cui al Titolo II Capo III del DPR 380/01".

d) alla lettera B) del comma 1 dell'articolo 4 della l.r. 21/2010 le parole: "20 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "15 per cento"

f) alla fine della lettera b) del comma 1 dell'articolo 4 della 1. r. 21/10, l'ultimo periodo è sostituito dal seguente: "Sono consentite altresì, la variazione del numero delle unità immobiliari e la variazione della destinazione d'uso, tra le categorie residenziale, turistico ricettiva e direzionale attraverso i titoli abilitativi di cui al Titolo II Capo III del DPR 380/01".

6. Al comma 2 dell'articolo 4 della 1. r. 21/10, sono apportate le seguenti modifiche:

la lettera c) è sostituita dalla seguente: "c) su edifici ubicati in aree esterne agli ambiti dichiarati, in atti formali, a pericolosità idraulica ed a frana elevata o molto elevata e a rischio di erosione costiera elevata";

nella lettera e) sono soppresse le parole "anche in formato digitale" nonché il seguente periodo: "I materiali di cui al periodo precedente sono trasmessi senza ritardo al competente ufficio presso il dipartimento Lavori Pubblici".

Il comma 3, dell'articolo 4 della 1. r. 21/10, è così modificato:

alla lettera e) del comma 3 dell'articolo 4 della 1. r. 21/10, le parole "ed in particolare il d.m.14 gennaio 2008 e s.m.i." sono sostituite dalle seguenti: "alle vigenti normative tecniche sulle costruzioni".

la lettera i) del comma 3 dell'articolo 4 è sostituita dalla seguente:

"i) per gli interventi straordinari di ampliamento di cui al presente articolo, si seguono le procedure ordinarie previste dalla vigente normativa tecnica e dalle norme nazionali e regionali in zona sismica".

la lettera j) della comma 3 dell'articolo 4 della l.r. 21/2010 è abrogata.

Dopo l'articolo 4 della l.r. 21/2010 è aggiunto l'art.4 bis:

"Art. 4 bis (Incentivi per l'adeguamento sismico e l'efficienza energetica degli edifici esistenti)

Al fine di incentivare la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente, per gli interventi che prevedano l'adeguamento sismico dell'intera unità strutturale, le percentuali di cui all'art. 4 comma 1 sono incrementate fino al 15 per cento della volumetria o della superficie lorda esistente.

Al fine di incentivare la sostenibilità ambientale degli edifici, potrà essere ammesso un ulteriore 10% di ampliamento in funzione del livello di sostenibilità ambientale raggiunto in base al Protocollo ITACA Calabria e le cui modalità di concessione saranno definite nel regolamento di cui alla legge regionale 41/2011.

3. La superficie complessiva dell'ampliamento di cui all'articolo 4 non può superare i limiti di superficie indicati nel comma 1 dello stesso articolo.".

9. al comma 1 dell'articolo 5 della l.r. 21/2010 le parole: "35 per cento" sono sostituite dalla seguenti: "30 per cento"

10. Al comma 2 dell'articolo 5 della 1. r. 21/10, sono apportate le seguenti modifiche:

nella lettera b) dopo le parole "per cento" sono aggiunte le seguenti: "da computarsi sulla superficie originaria dell'edificio da demolire; non è ammessa alcuna variante che comporti la riduzione della suindicata percentuale della destinazione d'uso originaria";

la lettera d) è sostituita dalla seguente: "d) su edifici ubicati in aree esterne agli ambiti dichiarati in atti formali a pericolosità idraulica ed a frana elevata o molto elevata ed a rischio di erosione costiera elevata".

11. Al comma 4 dell'articolo 5 della 1. r. 21/10, sono apportate le seguenti modifiche:

dopo la lettera a) è aggiunta la seguente: "a bis) l'utilizzo di tecniche e modalità costruttive sostenibili nel rispetto della legge regionale 4 novembre 2011, n. 41 (Norme per l'abitare sostenibile), e del relativo regolamento";

alla lettera e) le parole "il d.m.14 gennaio 2008 e s.m.i." sono sostituite dalle seguenti: "e le vigenti normative tecniche sulle costruzioni".

12. Dopo il comma 4 dell'articolo 5 della 1. r. 21/10, sono aggiunti i commi seguenti:

"5. Ai fini dell'agibilità degli immobili di cui al comma 1 deve essere presentata la certificazione di sostenibilità degli edifici ai sensi della l.r. 41/2011 e del relativo regolamento";

Nel regolamento di cui al comma 5 può essere prevista la possibilità, in funzione del livello di sostenibilità ambientale certificato per l'intervento, di incremento della volumetria ammissibile fino ad un massimo del 40 per cento".

Qualora gli interventi di cui al presente articolo afferiscano a prima casa e a edilizia convenzionata, è riconosciuta ai comuni la facoltà di consentire, con deliberazione del consiglio comunale, una riduzione fino al massimo del 30 per cento del contributo dovuto in riferimento agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria".

13 Al comma 1 dell'articolo 6 della 1. r. 21/10, è cosi modificato:

le parole: "di entrata in vigore del d.l. 70/2011, convertito con modificazioni, dalla l. 106/2011" sono sostituite dalle seguenti: "di entrata in vigore della legge regionale 31 dicembre 2015 n. 40 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio - Legge Urbanistica della Calabria)".

dopo il primo periodo del comma 1 della l.r. 21/2010 è aggiunto il seguente: "E' possibile accedere ai benefici previsti dalla presente legge per un solo intervento sullo stesso immobile".

14. Dopo il comma 3 dell'articolo 6 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 21, è inserito il seguente:

"3bis. Tutti gli interventi effettuati sugli edifici di cui al comma 3 devono prevedere almeno il miglioramento sismico dell'intera unità strutturale di riferimento.";

15. Alla fine della lettera c) del comma 4 dell'articolo 6 della 1. r. 21/10, sono aggiunte le seguenti: "e a rischio di erosione costiera elevata";

16. Il primo capoverso del comma 5, dell'articolo 6 della 1. r. 21/10, è sostituito dal seguente:

"5. Con l'obiettivo di contenere il consumo di nuovo territorio è consentito, in deroga agli strumenti urbanistici, nelle zone omogenee «A», «B», «C» ed «F», o ad esse assimilabili, così come individuate dagli strumenti urbanistici comunali, secondo la zonizzazione degli strumenti urbanistici approvata dall'amministrazione comunale, anche quali entità immobiliari autonome, il recupero ai fini abitativi dei sottotetti e dei seminterrati e l'utilizzo a fini commerciali, dei piani seminterrati ed interrati, così definiti:".

17. Dopo il comma 5 sexies dell'articolo 6 è inserito il seguente:

"5septies. Tutti gli interventi di recupero di cui al comma 5 che prevedano aumento di volumetria devono conseguire almeno il miglioramento sismico dell'intera unità strutturale di riferimento.";

18. Dopo il comma 8 dell'articolo 6 della 1. r. 21/10, è aggiunto il seguente:

"8 bis) Ai comuni che hanno adempiuto alle procedure di cui al comma 8 è consentito approvare, con deliberazione del consiglio comunale, entro e non oltre il termine del 01 marzo 2017, un provvedimento motivato di modifica o integrazione del precedente atto deliberativo. L'eventuale atto deliberativo di modifica o integrazione non può prevedere la riduzione di quelle aree già oggetto di applicazione della normativa previgente".

19. Al comma 9 dell'articolo 6 della 1. r. 21/10, le parole: "centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge" sono sostituite dalle seguenti: "il 31 dicembre 2018".

20 II comma 10 dell'articolo 6 della 1. r. 21/10, è sostituito dal seguente:

"10. Fermi restando i nullaosta, le autorizzazioni ed ogni altro atto di assenso comunque denominato previsti dalla normativa statale e regionale vigente, da allegare alla domanda, tutti gli interventi di cui ai commi precedenti e agli articoli 4 e 5, fatta eccezione degli interventi di ampliamento su edifici plurifamiliari e condomini, sono realizzabili mediante SCIA, ai sensi dell'articolo 22 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia emanato con d.p.r. 380/2001 e s. m. e i., fermo restando quanto dovuto a titolo di oneri concessori ai sensi della normativa vigente. È altresì fatto salvo quanto previsto dal comma 7 dell'art. 22 del d.p.r. 380/01. Il Comune è tenuto ad acquisire tramite conferenza dei servizi, da convocare obbligatoriamente entro i termini stabiliti dalle norme vigenti, i pareri o le autorizzazioni obbligatorie mancanti per come previsto dalla 1. 241/90.".

21. Al comma 12 dell'articolo 6 della l.r. 21/10, il periodo: "sessantesimo giorno dall'approvazione della legge ed entro il termine del 31 dicembre 2016" è sostituito dal seguente: "01 gennaio 2017 ed entro il termine del 31 dicembre 2018".

22. Al comma 13 dell'articolo 6 della 1. r. 21/10, le parole: "negli articoli 4 e 5" sono sostituite dalle seguenti: "nei commi precedenti e negli articoli 4 e 5".

22. All'articolo 7 della legge regionale 21/2010, sono sostituiti i commi 4 e 5 come segue:

"4. Al fine di censire gli interventi di trasformazione edilizia sul territorio e lo stato degli edifici la Regione implementa un sistema informativo denominato «fascicolo del fabbricato», le cui modalità di gestione saranno definite con apposito regolamento della Giunta regionale da emanare entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

5. A decorrere dall'entrata in vigore del regolamento di cui al comma precedente, tutti gli interventi di cui all'articolo 3, comma 1, lettere b), c), d), e), f), del DPR 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), nonché tutti gli interventi previsti dalla legge regionale 11 agosto 2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale), devono essere preceduti dal censimento degli edifici oggetto dell'intervento nel sistema informativo di cui al comma precedente".

23. L'articolo 8 bis della l.r. 21/2010 è abrogato.

24. Al comma 1 dell' articolo 9 della 1. r. 21/10, che modifica il comma 2 dell'articolo 37 bis della legge regionale 19 aprile 2002, n. 19, dopo la lettera g) è aggiunta la seguente:

"h) Il mantenimento della destinazione d'uso di almeno il 50 per cento della superfice originaria dell'edificio da demolire; non è ammessa alcuna variante che comporti la riduzione della suindicata percentuale della destinazione d'uso originaria.>”

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 51951, interamente sostitutivo.

(E’ approvato)

Quindi decadono, perché assorbiti, gli emendamenti numero 51740, 51446, 51067, 51763, 51332.

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso, come modificata .

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Il provvedimento è approvato così per come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.

Proposta di legge numero 139/10^di iniziativa del consigliere Giudiceandrea, recante: “Legge 194/1978. Norme per la corretta applicazione sul territorio regionale

PRESIDENTE

L’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 139/10^ di iniziativa del consigliere Giudiceandrea: “Legge 194/1978. Norme per la corretta applicazione sul territorio regionale”.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Intervengo per comunicare che, rispetto a questo testo di legge, c’è dichiarazione di ritiro di tutti gli emendamenti depositati – per questo aspetto, parlo anche a nome del collega Esposito – e la presentazione di due emendamenti unitari che riformulano l’articolo 1 e l’articolo 2 e che sono stati sottoscritti dai consiglieri Esposito, Scalzo, Giudiceandrea, Ciconte, e dal sottoscritto.

Presidente, a questo punto, io riterrei opportuno illustrare questi emendamenti e procedere al voto, visto che si è raggiunto un accordo su questo.

PRESIDENTE

Continui nell’illustrazione generale dei due emendamenti, poi passeremo direttamente all’esame del provvedimento.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Questi emendamenti unitari che abbiamo sottoscritto e che recepiscono alcune delle indicazioni già contenute negli altri emendamenti precedentemente depositati, sia dai consiglieri di maggioranza sia dal consigliere Esposito, riformulano la legge, prevedendo, in buona sostanza, di perseguire l’obiettivo fondamentale che è quello della tutela della maternità consapevole e la corretta applicazione sul territorio regionale della legge numero 194 del 1978, attraverso la predisposizione di modelli organizzativi che vengono garantiti con la necessità, affidando alle aziende sanitarie e al dipartimento salute della Regione Calabria di monitorare lo stato di attuazione della legge, l’esistenza di un equilibrio fra medici, personale medico e personale sanitario che è obiettore e non, e di garantire, conseguentemente, attraverso questi modelli organizzativi e attraverso una equa distribuzione delle opportunità, il servizio e il trattamento su tutto il territorio regionale.

Con questo obiettivo abbiamo eliminato dal testo alcune espressioni che si prestavano ad interpretazioni fuorvianti, vale per tutti il concetto della mobilità che, peraltro, poteva aprire anche un tema di interferenza con il Piano di rientro. Quindi, da questo punto di vista, si è ripulito il testo da possibili interferenze, ed eccezioni prevedendo di superare quella espressione del concetto della mobilità con un richiamo – ed è un concetto complessivo di riorganizzazione e di modelli organizzativi funzionali – alla corretta applicazione della legge numero 194.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Ho chiesto la parola perché nella discussione del 19 dicembre in merito a questa legge mi ero espresso in un determinato modo, considerandola allarmante, discriminatoria ed in parte inutile; era questa la posizione che avevo assunto anche in Commissione. Oggi, grazie al lavoro dello stesso collega Giudiceandrea, del presidente Mirabello e dei colleghi Scalzo e Ciconte, credo che siamo riusciti a ricomporre ed emendare con due articoli ex novo quella legge che non è più allarmante e discriminatoria, ma c’è da discutere se è inutile.

Dico ancora che su una legge nazionale certe enunciazioni ce le potevamo risparmiare ma, per dare merito anche all’attenzione posta sul problema dal collega Giudiceandrea, ho firmato quegli emendamenti sostitutivi della legge.

Quindi annuncio il mio voto favorevole alla proposta di legge, così come emendata, fermo restando che ritengo – soprattutto avendo inserito la centralità dei consultori, richiamando anche la necessità che il dipartimento, tramite le aziende sanitarie, monitori il problema, informando anche la Commissione e il Consiglio regionale – sia un buon punto di partenza per un’attenta valutazione e indagine di monitoraggio sull’applicazione della legge numero 194, fermo restando che – non me ne voglia, faccio una battuta al collega Giudiceandrea – siamo a Natale, quindi questo è un “regalo” di buon Natale che il Consiglio regionale fa al collega Giudiceandrea per il lavoro svolto e che alla fine, però, in un ragionamento che ha coinvolto un po’ tutti quanti, è come se avessimo portato all’esterno la terza Commissione presieduta dal collega Michelangelo Mirabello, che si è impegnato non poco a far sì che stasera la legge possa arrivare con pace di tutti in Consiglio regionale ed essere approvata.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mangialavori. Ne ha facoltà.

MANGIALAVORI Giuseppe Tommaso Vincenzo (Casa delle libertà)

A differenza del collega Baldo Esposito, questo regalo non intendo assolutamente farlo!

Stiamo parlando di un tema molto, molto delicato che è stato già affrontato tanti anni fa a livello nazionale e che, grazie a Dio, ha prodotto una legge che andava a tutela delle donne; il loro diritto di poter decidere in maniera libera, sofferta se effettuare l’aborto e, contestualmente, quella legge, così come formulata in maniera saggia dopo tante discussioni, dava anche il diritto ai medici che ritenevano l’atto non conforme alla propria coscienza di potersi astenere. Quindi, da una parte, si è data la possibilità alle donne di effettuare in maniera assolutamente consona, sicura questa procedura, dall’altra si è data la possibilità ai medici di seguire la propria coscienza, quindi decidere se volerli fare o non volerli fare. Ne è venuto fuori, quindi, un testo che si può condividere o non condividere, ma di sicuro saggio.

Quando ho appreso dalla stampa che il collega Giudiceandrea si apprestava a presentare questo disegno di legge –mi occupo di sanità, cerco di stare sempre attento ai temi, alle evoluzioni, alle criticità del nostro sistema regionale – mi sono posto un grosso problema, perché molto probabilmente il mio sguardo era stato rivolto a diversi settori, a diverse criticità presenti nella nostra sanità, ma avevo colpevolmente tralasciato un aspetto molto importante.

Allora sono andato a rivedere quali sono le criticità nella nostra regione e ho visto che, se tutto va bene, nei migliori centri esistono almeno sei mesi di attesa per esami diagnostici, quali ecografie, per colonscopie, sei-otto mesi per mammografie, dagli otto ai dodici mesi per color-doppler, dagli otto ai dodici mesi per parto-analgesie, altri diritti delle donne, in molte strutture non è possibile eseguirli perché non ci sono infermieri e anestesisti disponibili, per poi passare ad esami che – ahi noi – sono diventati di routine, visto il diffondersi della patologia tumorale, e mi riferisco alle Pet. Per eseguire una Pet in Calabria, ci sono mesi e mesi di attesa e, oltre ai mesi di attesa, visto che è un esame che bisogna seguire per problematiche molto serie, c’è un’emigrazione sanitaria elevatissima.

Poi sono andato a vedere altre criticità: circa due mesi di attesa per un esame istologico all’ospedale “Pugliese”, naturalmente non per incapacità dei medici, ma per carenza dei medici, e quando parlo di risposte istologiche, vuol dire avere una diagnosi per pazienti operati di tumore e poter, quindi, iniziare a fare le terapie previste.

Ancora dopo, sono andato a vedere i tempi di attesa per l’esecuzione di radioterapia – parliamo sempre di pazienti oncologici – e ho visto che, sempre all’ospedale “Pugliese”, anche lì non per incapacità di medici, ma per carenza di medici, ci sono tempi di attesa di oltre due mesi. Questo vuol dire che pazienti con patologie oncologiche, per poter fare una terapia che è fondamentale per la cura del tumore, devono aspettare almeno due mesi di tempo.

Allora mi sono detto: se l’attenzione del collega Giudiceandrea viene riposta verso l’aborto, verso le donne che legittimamente richiedono di poter eseguire un aborto, ci sarà una criticità enorme in questo settore! Sono andato a vedere quelle che sono le liste d’attesa e sono rimasto stupito, dopo aver visto che, onestamente, tutta questa criticità non c’era, ma ritenevo fosse una mia errata lettura, perché – ripeto – se il collega Giudiceandrea, davanti a tutte queste criticità della sanità della regione Calabria, ha posto la sua attenzione su questo settore, sicuramente ci sarà una criticità che non riesco a leggere!

Per fortuna, durante la discussione in Commissione, è venuta ad esporci i dati una dirigente – non ricordo il nome e chiedo scusa per questo – del dipartimento sanità e, per fortuna, i dati che ci ha sottoposto questa dirigente confermavano quello che avevo trovato, cioè che il numero di interruzioni volontarie di gravidanza per ogni ginecologo non obiettore, settimanalmente, sono pari a 2,4, cioè ogni ginecologo che esegue queste procedure deve eseguire per ogni settimana 2,4 procedure. Considerando che la procedura in esame, in oggetto dura al massimo mezzora del suo tempo lavoro, in una settimana occupa un’ora e un quarto, un’ora e mezza. A livello nazionale, invece, la media è di 1,6, quindi assolutamente in linea con il livello nazionale.

In più – conclude la dirigente del settore sanità – si tratta, comunque, di un numero di interruzioni volontarie di gravidanza settimanali sempre inferiore a 10 per ogni ginecologo. Il numero di non obiettori risulta, quindi, congruo rispetto alle interruzioni volontarie di gravidanza.

La dottoressa, giustamente, si è posta anche il problema di valutare quanta emigrazione sanitaria c’è, cioè quante donne devono rivolgersi fuori regione per eseguire un trattamento di questo tipo, nel caso in cui ci fosse una carenza da parte delle nostre strutture, e in realtà si è visto che più o meno il 20 per cento delle interruzioni volontarie di gravidanza venivano eseguire fuori regione.

Giustamente, la dottoressa si è posta un problema: andiamo a vedere l’età delle pazienti che si sono sottoposte fuori regione all’interruzione volontaria di gravidanza. Anche in questo caso si è visto che sono tutte donne con un’età dai 19, 25, 28 anni, quindi verosimilmente, vista l’altissima emigrazione per motivi di studio in quella fascia di età, le ragazze si sottoponevano ad interruzione volontaria di gravidanza per questioni contingenti, quindi al fatto che fossero fuori regione e non ad una incapacità da parte della Regione Calabria di fornire questa prestazione.

Alla luce di questi dati, sono andato a cercare di capire quale fosse la ratio che aveva portato il consigliere Giudiceandrea, in maniera così forte e decisa, a presentare un disegno di legge. Ho visto che nella presentazione del disegno di legge il collega Giudiceandrea evidenziava un richiamo da parte della Comunità europea rispetto alla non corretta applicazione della legge 194. In realtà, questi dati sono stati in parte smentiti dal Ministero, in quanto nel 2014 il Ministero della sanità ha dimostrato che c’è stata una diminuzione dei casi di interruzione volontaria di gravidanza; in più, secondo sempre una relazione del ministero della sanità, non emergono criticità nei servizi di interruzione volontaria di gravidanza. La copertura è stata giudicata efficace e soddisfacente, con le uniche eccezioni del Molise e della Basilicata, due regioni molto piccole.

Di certo, per fortuna, in questo settore la Calabria non veniva citata fra le regioni non virtuose. Quindi, fra tutte le criticità che vive la regione Calabria, l’interruzione volontaria di gravidanza, anche per il Ministero della salute, non viene considerata non in linea rispetto ai parametri nazionali.

Allora, a maggior ragione dopo aver visto anche questa relazione, sono andato ancora di più a cercare di capire quali potesse essere lo spirito che animava il collega Giudiceandrea a proporre con forza una legge che si interessasse di questa problematiche, che alla luce di tutto quello che vi ho detto, di tutte le criticità che ci sono per patologie soprattutto tumorali in Calabria, mi sembrava assolutamente fuori luogo e non riuscivo a trovare nulla.

In realtà, leggendo il primo testo di legge, come giustamente ha ribadito nella scorsa seduta il consigliere Baldo Esposito e ha riportato nella sua nota introduttiva, nel primo articolo e anche nel secondo si vedeva uno spirito un poco persecutorio nei confronti di chi, in linea con la propria coscienza, aveva deciso di non eseguire procedure di questo tipo. Ma, ancora non contento, siccome l’amico Giudiceandrea è un amante, come me, di Facebook – quindi dice molte cose su Facebook – sono andato a vedere se su Facebook – mezzo ormai utilizzato da quasi tutti noi per dare informazioni – ci fosse qualche accenno a questo disegno di legge. Cerca, cerca, cerca, perché i post erano tantissimi, sono riuscito a trovare qualcosa, e questo qualcosa, naturalmente, avvalora quello che era il dubbio del consigliere Esposito e che è la mia certezza!

Quindi, se è possibile, per cortesia, volevo far vedere una cosa, distribuire un documento.

PRESIDENTE

Lei deve concludere l’intervento! Concluda l’intervento, consigliere. Si distribuiscono atti del Consiglio, non atti in genere! Concluda!

MANGIALAVORI Giuseppe Tommaso Vincenzo (Casa delle libertà)

Presidente Irto, non sto parlando di sciocchezze!

E il 2 marzo, alle ore 17,00 e 18,00, il collega consigliere Giudiceandrea scrive un suo post: “Depositiamo in settimana la legge per vietare l’attività dei ginecologi, obiettori di coscienza, nei reparti di ginecologia pubblica”. Quindi il volere del consigliere Giudiceandrea non era quello di salvaguardare un diritto delle donne, che è garantito dalla Regione Calabria, ma di punire i ginecologi, gli anestesisti e gli infermieri che, in linea con la propria coscienza e secondo un diritto, hanno deciso di non eseguire queste procedure. Quindi il vero obiettivo non è dovuto a una carenza delle prestazioni effettuate in Calabria, ma è in linea con il primo testo di legge, che è assolutamente persecutorio nei confronti di chi ha deciso di non eseguire questa procedura!

Alla luce di questo e visto che il servizio, per come detto dal dipartimento sanità, è assolutamente garantito in Calabria, non si può, da parte mia, non essere assolutamente contrari rispetto a un disegno di legge che, tra l’altro, è già disciplinato dalla legge numero 194 del 1978 e che vale per tutte le regioni d’Italia.

Il fatto che questa legge, oggi, arrivi in Consiglio regionale completamente stravolta è dovuto al fatto che, molto probabilmente, da tutti quanti è stata dichiarata assolutamente inadeguata e punitiva nei confronti degli specialisti obiettori.

Oggi ci troviamo un testo di legge da votare – che non voterò per principio e perché assolutamente inutile – completamente cambiato, quindi se lei è contento di questa legge che nulla ha in comune con quella che aveva presentato in un primo momento, per me va benissimo. Ringraziando Dio, è intervenuto il consigliere Baldo Esposito, il consigliere Ciconte e il consigliere Scalzo, per modificare un obbrobrio che la Regione Calabria stava per approvare.

Naturalmente, nel momento in cui ho rivisto gli emendamenti e la nuova legge, perché quello che stiamo votando oggi è un’altra cosa rispetto alla legge presentata dal consigliere Giudiceandrea – beati i colleghi che hanno contribuito a modificare – mi sono posto una domanda e l’ho posta al collega Mirabello: scusa, ma se tutte queste cose che state scrivendo in questa legge ci sono già nella legge numero 194 del 1978, che necessità c’è di approvare una legge regionale che dice le stesse cose della legge nazionale?!?

Michele Mirabello – che giustamente deve difendere l’operato del consigliere Giudiceandrea – dice “per far sì che si possa porre l’attenzione su questa problematica”, più o meno questa è la risposta. Va bene, tu mi dici questo: ora, prima di tutto partiamo da un settore che non ha criticità; secondo, se vogliamo porre l’attenzione o sollecitare il dipartimento sanità a fare controlli, basta una semplicissima circolare, non c’è bisogno di una legge fotocopia, assolutamente inutile!

Quindi, dal mio punto di vista, in questo momento stiamo perdendo tempo. Se si voleva – ed era giusto che si facesse – sollecitare un controllo e una riorganizzazione, bastava che si parlasse con il dipartimento sanità e si sollecitassero i dirigenti ad emanare una circolare per tutte le Asl, che dovevano prendere atto, semplicemente, di quella che è la normativa nazionale. Siamo qui a perdere tempo, stiamo facendo una cosa demagogica che non serve assolutamente a nulla, se non a dare qualche soddisfazione a chi la pensa come il consigliere Giudiceandrea.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalzo. Ne ha facoltà.

SCALZO Antonio (Partito Democratico)

Credo che su questa legge si sia fatto un po’ troppo rumore. Ho ascoltato con attenzione il collega Mangialavori, però vorrei dire che il lavoro preparatorio fatto insieme ai colleghi e al Presidente della Commissione sanità – che ringrazio per la disponibilità all’ascolto, al confronto – ha portato alla luce un testo che rappresenta l’esigenza di migliorare un servizio che, intanto, è un servizio di civiltà per un popolo, per una regione, per le nostre comunità, e questo era anche lo spirito iniziale con cui il collega Giudiceandrea ha proposto tale legge.

Vorrei invitare il collega Mangialavori, siccome ne conosco l’impegno, la rettitudine e la capacità di approfondire problemi come questi, che – lo voglio ribadire – sono problemi che attengono alla civiltà di un popolo, alla riorganizzazione di un sistema, a prendere coscienza che riguardo a problemi come questi che riguardano argomenti molto sensibili, si deve entrare più nel merito delle questioni che sulla formalità.

Nel merito, ci troviamo di fronte ad un testo che è stato il frutto di un approfondimento importante, che ha visto insieme non forze ideologiche, ma forze istituzionali e politiche, che ha visto coinvolti più colleghi e per il quale , alla fine, si è trovata una sintesi che non aveva e non ha al centro un interesse di parte o di un singolo consigliere o di un partito rappresentato in questa Assemblea, ma ha visto, piuttosto, l’esigenza di migliorare un servizio che potesse mettere al centro una riorganizzazione, nel segno di che cosa? Di un servizio importante per le donne, per gli operatori sanitari che mettesse sullo stesso livello gli stessi, avendo grande rispetto sia per gli obiettori che per i non obiettori. Di questo si tratta.

Pertanto il mio invito va di nuovo al collega Mangialavori perché questa è una legge che va licenziata col consenso dell’Aula, in quanto riguarda l’intero popolo calabrese, non una parte, e non ha un colore politico, non c’è una scelta ideologica, perché lascia libertà di coscienza, chi era obiettore era e resta obiettore, chi obiettore non era continuerà a lavorare. Si tratta di organizzare meglio, e lo spirito di questa legge che mette solo ordine non comporta oneri di spesa, stravolgimenti nel merito delle questioni, è solo quello di mettere al centro la donna, che deve essere al centro di un’attenzione professionale e umana e i consultori che hanno un ruolo fondamentale e soprattutto – lo voglio ribadire – vuole mettere al centro l’interesse generale.

Per questo invito, non solo il collega Mangialavori, ma tutti, a votare questa legge.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Ciconte. Ne ha facoltà.

CICONTE Vincenzo Antonio (Partito Democratico)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, ho ascoltato con molta attenzione l’intervento di Mangialavori e penso, come anche il consigliere Scalzo, che si debba porre in essere un momento di riflessione sulla legge, perché sono convinto che il consigliere Giudiceandrea, appena ha proposto questa legge, sicuramente voleva tutelare nell’interesse della donna che – giustamente, come diceva il dottore Mangialavori – secondo la legge numero 194, deve poter decidere in maniera libera e cosciente di abortire nelle strutture pubbliche della nostra regione.

Chi lavora sul campo, al di là della dirigente che è venuta lì – non faccio parte della Commissione – sicuramente non conosce e non sa che in alcune realtà della Calabria – non mi riferisco, probabilmente, all’area centrale – ci sono delle difficoltà, problemi. I problemi ci sono, al di là dei dati del Ministero, dobbiamo cercare di fare in maniera tale che queste donne non vadano ad abortire in posti non utili, non sicuri, al fine di avere la certezza che l’esito sia positivo.

Sono convinto che, e meno male che c’è la democrazia e c’è questo dibattito fra di noi, a volte più o meno acceso, alla fine siamo riusciti a persuadere – e sono convinto di questo – il consigliere Giudiceandrea e fare in maniera tale che comprendesse le nostre ragioni, la ragione mia, di Baldo Esposito, di Tonino Scalzo, di Mirabello e anche le tue, che vanno nella direzione di poter collaborare.

Credo che questa legge rafforzi qualche cosa. E’ vero che non c’era bisogno di fare una legge, ma se tu la fai la legge, rafforzi il convincimento che questa volta faremo sul serio e che le aziende non possono più scherzare o non possono più deludere le aspettative delle giovani donne che vogliono abortire, si tratta di un processo positivo per chi lo vuole fare, e non va a colpire – come dicevi tu – gli obiettori, perché nessuno viene colpito da questa legge.

(Interruzione)

Allora la invito – come diceva il collega Scalzo – a votare questa legge, perché tutto sommato, alla fine, rafforziamo un principio sacrosanto che è quello di un diritto delle donne a fare quello che ritengono utile per il loro futuro e per il loro destino.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame del provvedimento. All’articolo 1 è stato presentato un emendamento interamente sostitutivo con protocollo numero 51955 a firma del consigliere Giudiceandrea ed altri che è stato già illustrato dal consigliere Mirabello e che recita: “L'articolo 1 del progetto di legge 139/10^ è così modificato:

Art.1

(Principi ispiratori, finalità e scopi)

1. La Regione Calabria, preso atto delle recenti pronunce adottate dal Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d'Europa ai danni dell'Italia, (decisione del 10 settembre 2013 su reclamo collettivo dell'8 agosto 2012, n. 87, e decisione del 12 ottobre 2015 su reclamo collettivo del 17 gennaio 2013, n. 91) che condannano il Governo italiano, nella parte demandata alle Regioni, per la mancata e corretta applicazione della legge 22 maggio 1978, n. 194 (Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza), con la presente legge predispone ed assicura ogni specifica misura organizzativa necessaria a garantire la puntuale applicazione delle norme e delle disposizioni della legge 194/1978 ribadendone i valori ed i principi ispiratori, monitorandone costantemente l'applicazione e rimuovendo ogni ostacolo ed ogni sua eventuale violazione che possa configurarsi come interruzione di pubblico servizio o violazione del diritto alla maternità' consapevole.

2. A questo fine la Regione Calabria, con la presente legge, in armonia con la norma nazionale, nel rispetto delle competenze ad essa assegnate a tutela del diritto alla interruzione volontaria della gravidanza, predispone le norme finalizzate a garantire l'adeguatezza e la corretta ponderazione degli organici del personale sanitario nel pieno rispetto dei diritti acquisiti dal personale medico e sanitario e delle normative europee e nazionali in materia.”

(Interruzione del consigliere Mangialavori)

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Mangialavori. Ne ha facoltà.

MANGIALAVORI Giuseppe Tommaso Vincenzo (Casa delle libertà)

Intervengo semplicemente per chiarire qual è la mia posizione, non vorrei fosse fraintesa.

Considero la legge numero 194 un traguardo meraviglioso per le donne e per chi può scegliere, secondo coscienza, se partecipare o meno, quindi lungi da me voler entrare nel merito. Per quanto mi riguarda, è più che sufficiente la normativa nazionale, si tratta semplicemente di farla applicare nel caso in cui non fosse già applicata.

Siccome – ripeto – capisco che la dirigente non può avere tutta la mappatura, però la dirigente ci porta dei numeri, per i numeri che ci ha portato la Regione Calabria non ha nessuna criticità, al massimo vi chiedo di fare in modo che, da parte del dipartimento sanità, sia trasmessa una circolare a tutte le Asl per sensibilizzare i direttori generali verso la corretta applicazione della legge numero 194. Quindi lo reputo un doppione che non serve assolutamente a niente!

Per cui continuo ad essere della mia idea e il mio voto è contrario.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Intervengo per dichiarazione di voto a nome del Partito democratico. Ringrazio il capogruppo che mi ha sollecitato ad esprimere il voto favorevole da parte del gruppo del Pd, con una motivazione semplicissima: è chiaro che la legge numero 194 è una grande conquista di civiltà, al di là delle statistiche che hanno sicuramente un significato, anche il rischio di un solo caso di aborto clandestino, anche la sola ipotesi interroga le nostre coscienze e quindi siamo chiamati a predisporre tutti gli accorgimenti e tutte le necessarie previsioni normative affinché venga scongiurato anche un solo caso e anche la sola ipotesi di un rischio.

Per tale ragione credo che questa legge, proprio perché è stata meditata, ha attraversato una lunga fase di lavori preparatori non solo nella Commissione, ma anche in Aula, oggi è matura in una nuova formulazione che elimina ogni forma di dubbio e di ambiguità rispetto ad alcune questioni che legittimamente sono state sollevate, merita di essere votata, quindi per queste ragioni avremo il piacere e l’assoluta convinzione di dare voto favorevole.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Sono costretto ad intervenire per dichiarazione di voto, perché vorrei meglio disciplinare il mio orientamento dopo il lavoro odierno che ha praticamente rivisto questa proposta di legge.

C’è un primo aspetto, sulla mobilità interna, sul reclutamento del personale, che poteva essere causa di interferenza col Piano di rientro. In questa ulteriore rimodulazione della proposta di legge parliamo genericamente dell’attuazione mediante misure organizzative specifiche e idonee a garantire l’efficienza delle prestazioni e dei servizi, quindi, affidiamo alle aziende sanitarie nella loro facoltà, ma anche nella loro responsabilità, il compito di mettere in campo tutte le misure che servono a far sì che la Calabria sia una regione virtuosa da questo punto di vista - giustamente, come diceva il collega Mangialavori.

Il secondo punto che mi ha convinto del lavoro odierno è stato, anche in base a quelli che erano stati gli emendamenti che avevamo presentato, mettere al centro della proposta di legge pure il ruolo dei consultori come momento fondamentale, anche della deospedalizzazione.

Qui potremmo anche aggiungere che dal punto di vista tecnico-scientifico questa proposta di legge dovrà mirare in uno step successivo, per esempio, alla implementazione dell’aborto farmacologico, in quello di anestesia locale rispetto a quella di anestesia generale, che ha dei costi sicuramente più rilevanti per il sistema sanitario.

E’ uno step iniziale, e va bene quel che diceva anche il consigliere Mangialavori, cioè che, step dopo step, le direttive che deve partorire il dipartimento verso le aziende possono andare verso questa logica.

Terzo punto: Giuseppe, che mi ha convinto a togliere quell’allarmante pericolo che avevo percepito, quella discriminante che la legge aveva in sé inizialmente, il terzo punto che mi ha convinto è quello che questa proposta di legge se poco serve, serve quanto meno a dare al dipartimento delle direttive e delle indicazioni circa una relazione annuale da inviare alla Commissione e, quindi, all’intero Consiglio regionale sullo stato di attuazione della legge 194. Pienamente convinto delle tue argomentazioni mediche, che condivido, ma poiché abbiamo fatto un lavoro che è servito a rimodulare quella che è l’attenzione che voleva porre il collega Giudiceandrea, comunico il mio voto di astensione in Commissione. Alla luce del fatto che la nuova proposta di legge contiene in sé la stragrande maggioranza di quelli che erano gli emendamenti che avevo presentato e che vanno de plano ritirati da parte del sottoscritto, annuncio il mio voto favorevole.

PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di parola pongo in votazione l’emendamento interamente sostitutivo dell’articolo 1.

(E’ approvato)

All’articolo 2 è stato presentato l’emendamento protocollo 51956 a firma del consigliere Giudiceandrea ed altri anche questo interamente sostitutivo dell’articolo 2, che recita: “L'articolo 2 del progetto di legge numero 139/10^ è così modificato:

Art.2

Modalità di intervento e di attuazione

1. la Regione Calabria, al fine di potere assicurare la tutela della maternità consapevole, attraverso le modalità codificate e previste dalla legge 194/1978 con la presente legge ne monitora e garantisce il pieno funzionamento sul proprio territorio regionale attraverso l'adempimento degli obblighi a suo carico con particolare riferimento alla disposizione di cui all'articolo 9 della legge sopraindicata nella parte in cui prevede il controllo e la garanzia dell'attuazione anche attraverso l'adozione di misure organizzative specifiche, idonee a garantire l'efficienza delle prestazioni e dei servizi.

2. La presente Legge vuole riconoscere il ruolo fondamentale dei consultori e della loro rete per l'attività di prevenzione dell'interruzione volontaria di gravidanza, nonché la presa in carico delle donne motivate all'attuazione dell'IVG, contrastando n tal modo la pratica dell'aborto clandestino. I consultori da privilegiare come centri di prenotazione, avviano le opportune collaborazioni con gli enti territoriali, i servizi sociali, le associazioni, le scuole del territorio.

3. Ai fini di cui all'art 1, entro il termine perentorio di 30 gg dall'entrata in vigore della presente legge, le aziende sanitarie provinciali (ASP) e le aziende ospedaliere (AO) devono provvedere ad inviare a dipartimento interessato l'elenco completo delle figure professionali utili agli scopi della presente legge, con l'indicazione puntuale per ciascuna figura professionale della avvenuta dichiarazione dell'obiezione di coscienza ora per allora, così come espressamente previsto all'art. 9 della L. 194/1978.

4. le ASP e le AO che all'interno della propria pianta organica non presentano figure professionali non obiettori, nella misura necessaria a garantire il corretto principio dell'applicazione della legge, che disciplina l'IVG, debbono nei 60 gg successivi al termine di cui al comma 2 , organizzare il personale ai sensi del comma 1 del presente articolo.”

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Approvando questo emendamento decadono gli emendamenti protocollo numero 51438, 45919, 45922, 40930, 45923 e 51440.

Pongo in votazione l’articolo 2 come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 3 è stato presentato un emendamento, protocollo numero 45924, a firma del consigliere Esposito.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Presidente, avevamo ritirato tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso come emendata e con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Ordine del giorno numero 33 di iniziativa dei consiglieri F. Sergio, O. Greco, G. Nucera, D. Battaglia, M. Mirabello: “In merito alla situazione dei lavoratori di cui alla legge regionale numero 15/2008

PRESIDENTE

Già nella scorsa seduta è stato presentato dal consigliere Sergio un ordine del giorno  “In merito alla situazione dei lavoratori di cui alla legge regionale numero 15 del 2008” che recita:

“Il Consiglio regionale - premesso che

una delle vertenze a più alto impatto sociale in Calabria è certamente quella del completamento del percorso di stabilizzazione dei lavoratori LSU/LPU, attualmente contrattualizzati, dei lavoratori interessati dalla Legge regionale n. 40/2013 (LSU/LPU appartenenti al bacino regionale e non ancora utilizzati);

ed, ancora, di quelli interessati dalla Legge Regionale n. 15/2008 (lavoratori in difficoltà appartenenti al precariato storico della Regione, per come individuati da pregressi accordi istituzionali e sindacali, destinatari di misure di sostegno al reddito, anche di provenienza comunitaria, a valere sul bilancio dello Stato e delle Regioni);

visto che a tale fine, la L.R. Calabria 13 gennaio 2014, n. 1 (“Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato di cui al D.L. 31 agosto 2013 n. 101 convertito in legge 30 ottobre 2013 n. 125”) detta puntuali criteri e dettami per attuare un graduale ma “legittimo” percorso di stabilizzazione, anche a tempo parziale, dell’intera categoria in questione; e ciò, al fine di per pervenire al definitivo smaltimento di tale bacino di precariato storico a livello territoriale in modo “ordinato” e non arbitrario;

considerato che:

nello specifico, tra le misure ivi previste (e già individuate espressamente dalla legge nazionale su richiamata), vi è quella della istituzione di un “elenco regionale” dei suddetti lavoratori cui in primis gli Enti utilizzatori di LSU e LPU e con vuoti in organico relativamente alle qualifiche interessate debbono attingere secondo:

- un criterio di “precedenza” rispetto ad altri lavoratori utilizzati dall’Ente stesso (art. 2 L.R. n. 1/2014);

ed ancora, con una “priorità” improntata sulla “anzianità anagrafica” dei collocati in elenco (sic art. 4 , comma 8, del D.L. n. 101/2013);

visto che:

il comma 5 dell’art. 1 della L.R. n. 1/2014 prevede un beneficio specifico a favore dei lavoratori di cui alla L.R. 15/2008, statuendo per essi, nelle more del processo di stabilizzazione, la possibilità, da parte degli Enti utilizzatori, di proroga dei relativi contratti ed utilizzo dei medesimi fino al 31 dicembre 2016 a prescindere, a tale fine e nell’arco temporale indicato, dall’approvazione del Piano di reinserimento occupazionale e del parere della competente Commissione di cui alla L.R. 15/2008;

il comma 6 dell’art. 1 della L.R. n. 1/2014, ha previsto, l’obbligo a carico della Giunta regionale di costituzione di un elenco regionale ad hoc anche per tale categoria di LSU al precitato fine di una loro progressiva stabilizzazione sempre in base ai criteri ed alle modalità individuati dalla normativa nazionale e dalla L.R. n. 1/2014.

Considerato che:

in particolare, rientrano nella categoria dei lavoratori socialmente utili di cui alla L.R. n. 15/2008 numero 233 unità lavorative, di cui numero 77 già utilizzate dalla Provincia di Vibo Valentia e numero 156 presso il Comune di Acri;

ormai da due anni (ottobre 2014), le unità in forza presso la Provincia di Vibo Valentia, non più utilizzate per atto unilaterale dell’Ente, sono state assegnate e contrattualizzate in blocco, senza soluzione di continuità e previa autorizzazione regionale, da Fondazione Calabria Etica;

vista:

la gravissima problematica di chiusura del rapporto lavorativo solo per i 156 LSU utilizzati dal Comune di Acri per i quali il 31 dicembre 2016 rappresenterà il capolinea lavorativo senza che si sia attinto, per nessuno di essi, dall’elenco regionale di cui agli artt. 1 e 6 della Legge n. 1/2014 ai fini di stabilizzazione;

senza che ci sia alcuna progettualità regionale in ordine alla loro posizione lavorativa, peraltro, non più di interesse per il Comune utilizzatore;

tenuto conto dei tempi ormai assolutamente imminenti per la fuoriuscita dal bacino lavorativo;

tenuto conto ancora, che il dato anagrafico di molti di essi (costituenti il vero precariato storico della nostra realtà territoriale) non più oggettivamente utile ad un eventuale inserimento in altri ambiti, stante soprattutto, la posizione gravemente critica di tanti di loro, percettori di monoreddito e con famiglia a totale carico.

Considerato che:

anche di recente, non sono mancati interventi amministrativi (si richiama il caso LSU ex L.R. n. 15/2008, prima in forza presso la Provincia di Vibo, poi contrattualizzati da Fondazione Calabria Etica, ed infine con delibera di Giunta Regionale n. 465 del 12/11/2015 si approva l’atto di indirizzo di trasferimento dei lavoratori di cui alla L.R. 15/2008 dalla Fondazione Calabria Etica all’organismo ausiliario strumentale Regionale Azienda Calabria Lavoro) ed anche legislativi (vedesi la proposta di legge 170/10^ approvata dal Consiglio con delibera 140 del 25/10/2016 e non ancora promulgata);

atti a stabilizzare gli appartenenti storici al bacino dei precari regionali che non hanno tenuto conto anche dei diritti e delle situazioni soggettive dei lavoratori ex L.R. 15/2008, che potrebbero ingenerare inopinate disparità di trattamento tra situazioni giuridiche soggettive assolutamente analoghe e di pari rilievo e dignità sociale, con il rischio di avvio di imponenti contenziosi giuslavoristici a carico dell’erario;

considerata la sussistenza dei fondi destinati alla definizione del percorso di stabilizzazione, avendo la Regione già deliberato il cofinanziamento di trentotto milioni di Euro al riguardo per il triennio 2016/2018 e ferma la necessità, da parte della stessa Regione, di richiedere al Governo nazionale il mantenimento del finanziamento Ministeriale di cinquanta milioni di euro al fine che ne occupa. -

impegna

il Presidente della Giunta regionale, nonché l’intera Giunta:

a porre in essere ogni iniziativa utile a garantire, fino al processo di stabilizzazione dei lavoratori di cui alla L.R. 15/2008, la non interruzione dei rapporti lavorativi senza soluzione di continuità alla data del 31 dicembre 2016, per conferire per come già predisposto dalla stessa Giunta regionale per le altre, al fine di assicurare all’azione amministrativa regionale quel necessario grado di “omogeneità” e rispetto del principio di uguaglianza a tutti gli appartenenti al complessivo settore degli LSU e LPU”.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente del Consiglio regionale, signor Presidente della Giunta, colleghi consiglieri, vi chiedo scusa perché capisco l’aria di stanchezza e di smobilitazione ma si tratta di un problema che attiene anche alla vita di alcuni lavoratori. Sono circa 150 ed è una delle vertenze a più alto impatto sociale nella Calabria, certamente quella del completamento del percorso di stabilizzazione dei lavoratori in convenzione anche se – vi chiedo scusa – c’è un refuso che viene riportato erroneamente e cioè i lavoratori vengono definiti Lsu e Lpu ma, di fatto, si tratta di lavoratori in convenzione ed interessati dalla legge regionale numero 40 del 2013 e non ancora utilizzati.

Tengo a precisare che questo ordine del giorno è stato condiviso dai colleghi Greco, Guccione, Scalzo, Mirabello, Battaglia che ringrazio per il sostegno.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola, pongo in votazione l’ordine del giorno, così come illustrato in Aula dal consigliere Sergio.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

E’ stata presentata alla Presidenza una mozione a firma di molti consiglieri, di cui il primo firmatario è il consigliere Ciconte. Pongo in votazione l’inserimento della mozione all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Mozione numero 76 di iniziativa dei consiglieri F. Orsomarso, F. Sergio, G. Nucera, A. Bova, S. Romeo, S. Esposito, F. Sculco, D. Tallini, G. Mangialavori, G. Giudiceandrea, O. Greco, V. Ciconte :“In ordine al conferimento della carica di commissario ad acta per il Piano di rientro dal definiti sanitario in capo ai Presidenti delle Regioni”

PRESIDENTE

Siamo, quindi, alla mozione n. 76, di iniziativa dei consiglieri Ciconte, Tallini, Esposito, Sculco e altri “In ordine al conferimento della carica di commissario ad acta per il Piano di rientro dal definiti sanitario in capo ai Presidenti delle Regioni” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

la legge di bilancio 2017 ai commi 395 e 396 ridefinisce i poteri dei commissari ad acta per le risorsi in Piano di rientro dal debito sanitario assunti antecedentemente al 2015 riportando in capo ai Presidenti delle risorsi i poteri commissariali e, contemporaneamente, rimuove le incompatibilità precedentemente esistenti;

si è quindi nelle more dell’assunzione di un prossimo deliberato da parte del Consiglio dei Ministri che ai sensi dei citati commi dovrà rideterminare i poteri di gestione dei piani di rientro;

la fase meramente transitoria è assai limitata nel tempo, quindi, dovrebbe consigliare alla struttura commissariale per il piano di rientro della Regione Calabria un comportamento di rispetto della volontà espressa dal Parlamento italiano;

nonostante quanto detto in queste ore, la struttura commissariale ha assunto provvedimenti strategici che avranno ricadute nei prossimi anni, senza ii supporto istruttorio e di legittimità del dipartimento Salute della Regione, quali: il DCA n° 134/2016 nella parte riguardante il Piano delle assunzioni a tempo indeterminato del personale del Servizio Sanitario calabrese, e il DCA n° 135/2016 che determina i budget 2017, con aumento del tetto di spesa rispetto al 2016, per le attività ospedaliere accreditate della Regione Calabria, dove si evidenziano a mò di esempio decisioni insopportabili, quali la mortificazione delle .attività del Sant’Anna Hospital di Catanzaro (cardiochirurgia) che si annovera tra le poche strutture di eccellenza dell’intera Calabria e compete autorevolmente all’interno dell’intero sistema sanitario nazionale;

in entrambi i casi si assumono decisioni assai discrezionali ed al di fuori di qualsiasi strategia per il rilancio del servizio sanitario calabrese, decisioni che in queste ore stanno determinando comprensibili tensioni sociali;

sempre in queste ore le associazioni di categoria hanno ripetutamente sollecitato sia la Regione che la Struttura Commissariale ad un confronto su i criteri da adottare per le scelte da assumere per l’anno 2017;

in 7 anni di gestione commissariale mai si è proceduto alla individuazione dei budget nell’anno precedente a quello di riferimento e paradossalmente viene fatta solo oggi che i commissari sono in uscita,

impegna

il Presidente della Giunta Regionale a voler assumere tutte le iniziative tese a sospendere scelte strategiche struttura commissariale sino alle nuove determinazioni del Consiglio dei Ministri.”

Prego, consigliere Ciconte.

CICONTE Vincenzo Antonio (Partito democratico)

Questa mozione è stata firmata anche dai capigruppo, sia della maggioranza sia della opposizione, il nostro capogruppo del Pd, il consigliere Neri, e altri di cui non sono riuscito a decifrare le sigle. Quelle della opposizione non ci sono, solo quelle della maggioranza.

PRESIDENTE

Assolutamente mandiamo gli uffici a girare…

CICONTE Vincenzo Antonio (Partito democratico)

Vi prego di firmarla. Avevamo detto che avremmo firmato maggioranza e opposizione. Credo ci fosse pure il capogruppo di Forza Italia che era d’accordo. Non so se è andato via, ma va bene chi c’è firma.

Alla legge di bilancio 2017è stato approvato un emendamento che consente, finalmente, che il Presidente della Regione possa essere incaricato del ruolo di Commissario della sanità.

Sapete benissimo cosa c’è stato nel precedente anno, cioè non c’era stata la possibilità di dare al Presidente la possibilità di essere il commissario della sanità. Sappiamo benissimo che a giorni, o speriamo nei primi giorni del mese di gennaio, ci dovrà essere questa decisione da parte del Governo nazionale perché altrimenti, come diceva il presidente Oliverio, non ci sarebbe una spiegazione sul perché è stato approvato questo emendamento.

Considerata questa situazione e considerato che la sanità calabrese vive un momento di grande difficoltà, seguendo il decreto del commissario straordinario, sia per quanto riguarda il Piano delle assunzioni sia per quanto riguarda il budget del 2017, stranamente c’è una accelerazione in questi ultimi giorni che sta creando una serie di situazioni negative nella popolazione e nell’associazione che si sono rivolte a noi, soprattutto per quanto riguarda l’area di Catanzaro ed il Sant’Anna Hospital – come ha detto il presidente Oliverio –, pare ci sia una riduzione di budget per il 2017.

Siamo convinti che ci debbano essere assunzioni nella sanità, così come dicevano i colleghi Tallini e Guccione e la maggior parte degli intervenuti sul bilancio - perché sappiamo che c’è carenza e che ci sono difficoltà, ma non capiamo il perché di questa accelerazione e come mai non si è proceduto ad una contrattazione prima del 2017. La prima volta in sette anni di commissariamento che si fa in maniera precisa a dicembre dell’anno precedente.

Sappiamo benissimo che se ci fosse una sanità normale queste situazioni andrebbero svolte nel mese di dicembre, ma non capiamo l’accelerazione, quando il Governo a breve dovrà decidere finalmente di dare il commissariamento della sanità al Presidente della Giunta regionale.

Con questa mozione impegniamo il Presidente della Giunta regionale a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per poter ridurre questa attività frenetica da parte dei due commissari e del commissario regionale alla sanità e far in modo che, finalmente, la programmazione venga ripristinata successivamente alla nomina del Presidente della Giunta, Oliverio. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Convinta è la firma su questa mozione e, del resto, già stasera, quando si parlava di sanità mi sono rivolto al collega Ciconte, sapendo che avrebbe presentato questa mozione e condividendola nello spirito e nell’obiettivo prima ancora che fosse poi materialmente estesa.

Nell’intervento sulla sanità ho usato il condizionale dicendo che il Presidente della Giunta regionale potrebbe essere il commissario della sanità. Il presidente Oliverio mi ha convinto nella razionalità del suo intervento: deve esser così altrimenti non avrebbe senso che nella legge di stabilità si introducesse quell’emendamento che va a revocare l’eventuale incompatibilità. Sarebbe da parte del Consiglio dei Ministri – ha ragione lei, presidente Oliverio – un far le cose a metà e probabilmente anche farle per alcuni e per altri no.

Sono convinto che conseguentemente all’emendamento alla legge di stabilità dal gennaio 2017 la sanità può riappropriarsi, la politica regionale si può riappropriare della responsabilità sulle cose della sanità. Del resto lo dicevo prima: è facile governare la sanità e lasciar nelle piazze la responsabilità ai politici. E’ inevitabile che il cittadino vede nella politica la fonte delle responsabilità quando le cose vanno male. Certo, anche da questa mozione e da quello che ci auspichiamo sia, a partire da gennaio 2017, un impegno forte e comune, anche per quella apertura che ha impresso nella sua relazione prima dell’approvazione del bilancio di previsione di una nuova stagione di confronto e dialogo. Rinegoziare il Piano di rientro è un imperativo, un obbligo di questo Consiglio regionale insieme a lei.

Non v’è dubbio che poi la fretta, l’accelerazione positiva sul Piano delle assunzioni è da annoverare fra le cose buone di questo fine anno, ma non vorremo che in modo indiscriminato si creassero delle discrasie sui vari territori e, soprattutto, la complessità del Piano delle assunzioni rispetto alle tante procedure concorsuali aperte e alle graduatorie di alcuni concorsi, anch’essi validi tutt’oggi.

In effetti anche la questione del Piano delle assunzioni necessita di grande cautela da parte della politica, rispetto alla mobilità interna ed extraregionale, e poi anche alla valutazione delle tante fasi concorsuali, aperte in alcune aziende sì ed in altre no, che non possono non passare da un atteggiamento di grande riflessione e responsabilità che, in effetti, al di là della buona novella dell’apertura dei concorsi per circa 600-700 nuovi dipendenti, dobbiamo affrontare con estrema cautela.

Non v’è dubbio, poi, e la ringrazio anche nella mia qualità di consigliere regionale di Catanzaro, che veramente quando c’è da premiare le eccellenze non ci sono confini geografici. Il Centro Sant’Anna Hospital di Catanzaro, nell’ambito della cardiochirurgia, è una eccellenza, così come è una eccellenza 24 ore al giorno perché rientra nel sistema dell’urgenza-emergenza e non può essere mortificato, perché sarebbero mortificati i bisogni dei pazienti cardiochirurgici che presso il Sant’Anna vedono il soddisfacimento e il superamento delle criticità per questo tipo di patologie.

Non solo questa mozione è da sottoscrivere, ma anche da difendere, ognuno per la parte politica di propria competenza, rispetto ad un altro viatico che vuol avere questa mozione.

Nella mozione c’è scritto “rispetto della volontà espressa dal Parlamento italiano”. Ritengo che nelle ultime righe si sarebbe dovuto aggiungere – caro consigliere Ciconte – “rispetto della volontà di questo Consiglio regionale”, rispetto a questo indirizzo che vogliamo imprimere alla struttura commissariale, fin quando sarà in campo.

Questa mozione non vuol mortificare nessuno ma solo alzare forte la voce dei calabresi tramite questo consenso e quest’Aula. Per questo, piena condivisione e supporto pieno bipartisan alla mozione e perché no?, Presidente, fin da questo momento pieno supporto alla sua iniziativa di responsabilità politica nella fase di programmazione sanitaria, se è vero come è vero che ci ha annunciato come giusta novella prima di Natale una nuova fase di apertura e confronto che non può prescindere dalle tematiche del pianeta sanità.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il  consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

E’ ovvio che condividevamo, per quello che ha riferito il collega Esposito, la preoccupazione per un centro importante come il Sant’Anna Hospital.

Faccio una dichiarazione di voto per sgombrare il campo da un dubbio interpretativo, perché poi leggiamo anche interpretazioni e articoli e cioè non voglio che questo passi come un sostegno a quella che abbiamo criticato e definito come male assoluto di una guerriglia interna nell’ambito di un partito, del Pd, sulla gestione della sanità.

Personalmente penso che il presidente Oliverio, ma anche il collega Aieta, abbiano partecipato ad una assemblea di sindaci; non ho partecipato come membro della maggioranza, sono e sarò sempre minoranza critica che sarà di supporto se serve, ma questo strumento, questo voto significa per me che, essendo calabrese, sono per la filosofia di vita “prima i calabresi”. Concordo con il consigliere Esposito, e non perché il mio sia un intervento per i calabresi che ci ascoltano o che vedranno la relazione finale e che sanno benissimo quanto accade, dalla occupazione fatta con il consigliere Tallini alla critica quotidiana, e sanno che chi si assume la responsabilità di commissariamenti, ed in questo caso il Governo nazionale - ci rivolgiamo al Presidente Oliverio, ma anche a chi dirige le Aziende sanitarie - non sposterà una virgola.

Ma se dobbiamo prenderci la responsabilità, che sia tutta calabrese, che sia, in questo caso, della maggioranza e della minoranza. In bocca al lupo su quello che verrà e su questo voglio ricordare che, in tempi non sospetti, fui tra i primi a segnalare una anomalia di una strana attività commissariale che, a differenza del passato, distribuiva budget, anziché farlo alle Aziende sanitarie. Poi possono farlo in modo migliore o peggiore, ci sono i criteri. Sostegno pieno a questa mozione e, in primis, per il Sant’Anna Hospital di Catanzaro perché è riconosciuto da tutti i territori come una eccellenza di questa regione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Intervengo per formalizzare, attraverso un intervento in Aula, il voto favorevole alla mozione e per esternare una mia considerazione rispetto alle strutture sanitarie private.

Ci sono due aspetti: uno è quello dei costi e uno è quello della qualità delle prestazioni. Quando ci troviamo nella sanità privata a registrare che i costi sono inferiori alla sanità pubblica e le prestazioni sono di qualità superiore rispetto alla sanità pubblica, non vedo questo “scandalismo” e tutto questo problema sulla questione della sanità, soprattutto quando sono strutture convenzionate.

Questa è la mia convinzione ed il mio voto è favorevole e convinto, in questi termini. E’ chiaro che credo che queste strutture, che oggi offrono prestazioni di eccellenza, non possono essere oggetto di decisioni, dalla sera alla mattina, che non sono nemmeno motivate e penalizzare delle situazioni, così come qualcuno sostiene. Sono circostanze gravissime perché attraverso questi provvedimenti si interrompono servizi pubblici. E per me è, per quanto mi riguarda, come se togliessero i budget agli ospedali, anzi, ancora più grave, perché il Sant’Anna Hospital è una struttura riconosciuta di eccellenza a livello internazionale e su tutte le riviste scientifiche del mondo c’è il Sant’Anna Hospital e, come diceva il Presidente, con i numeri hanno saputo lavorare bene.

Presidente, colgo l’occasione per dire che anche se in futuro lei volesse - le auguro di esser lei il commissario della sanità o il delegato per la Calabria della sanità -  condividere questo metodo, come lo stiamo facendo oggi, e lo facciamo convinti di coinvolgere le opposizioni, anche rispetto ai contributi che si potrebbero dare e che non si danno perché magari prevale lo spirito di parte.

Sulla sanità evitiamo. Le dico quel che sta avvenendo a Catanzaro. Una cosa che mi riguarda in maniera personale e familiare, figuriamoci, lo dicevo, poi, al collega Ciconte poco fa. Al reparto – potrei dirlo in privato ma glielo voglio dire pubblicamente – fino ad un anno fa c’erano otto posti letto in day hospital al settore medicina. Posti letto che vengono utilizzati o in parte venivano utilizzati per alcune terapie per particolari ammalati come quelli che hanno il lupus, la sclerodermia ecc..

Mi sono preoccupato anche di migliorare in passato i servizi, che da 8 sono scesi a 6 e adesso sono a 4. Sono posti letto day hospital di medicina dell’ospedale Pugliese, cioè dimezzati, il 50 per cento. Pensate che questi 450 pazienti adesso dovranno dividere i letti e, quindi, se prima potevano fare una prestazione, e questo significa la possibilità di terapie che servono ad alleviare o rallentare questo tipo di patologia, oggi, invece, dopo la riduzione, i posti letto sono al 50 per cento.

Glielo dico perché tutto si può concepire, la restrizione dei posti letto ed i pronto soccorso, ma quando si arriva a togliere servizi essenziali per la sopravvivenza dei pazienti… in questi casi qui si allunga o si accorcia la vita di un paziente. Glielo voglio dire perché è successo. Finora non ho parlato per via di questioni personali e familiari ma stia tranquillo che se dovessi registrare che si perpetrerà ulteriormente questa vicenda… L’ho detto al collega Ciconte che conosce bene la problematica, lo dico pure a lei, che spero che questo non si compia, perché 450 pazienti che dividevano prima 8 letti adesso ne dividono 4.

Significa che se prima uno faceva una terapia a settimana adesso la deve fare ogni 2 settimane, grosso modo. Significa che o devono andar fuori, se si vogliono curare bene, o si curano male e stanno male così.

Segnalo questa problematica e voto convinto e mi auguro che se lo spirito è questo siamo pronti a offrire un contributo ed un sostegno al Presidente anche come commissario.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di parola. Pongo in votazione la mozione come discussa in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Legge regionale numero 39/1995 - Nomine di competenza del Consiglio regionale

PRESIDENTE

L’ultimo punto all’ordine del giorno riguarda la legge regionale numero 39/1995 - Nomine di competenza del Consiglio regionale.

ROMEO Sebastiano (Partito democratico)

Presidente, sul punto le chiedo un rinvio.

PRESIDENTE

Il punto viene automaticamente rinviato alla prossima seduta di Consiglio regionale.

Abbiamo esaurito i punti iscritti all’ordine del giorno, pertanto la seduta è tolta.

La seduta termina alle 21,10

 

Allegati

 

 

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Graziano, Morrone, Salerno.

(Sono concessi)

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 542 del 16 dicembre 2016, recante: ' Direttiva 92/43 CEE HABITAT - DPR n.120 del 12/03/2003 - LR 10/2003 e smi - Proposta di istituzione sito importanza (PSIC) Fiumara URIA'. (Parere n. 21/10^)

Trasmissione di deliberazione

La Giunta regionale con nota prot. n. 380385 del 20 dicembre 2016, ha trasmesso le deliberazioni n. 522-523-524-525-526-527-528-530-531-532-533-534 del 16 dicembre 2016, recante: 'Variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 della Regione Calabria.

Interrogazione a risposta immediata

Graziano - Al Presidente della Giunta regionale -  premesso che:

INPS ha inteso avviare una fase di riorganizzazione dell'area medico legale proponendo una proposta di delibera tesa ad efficientare complessivamente l'area in questione che gestisce, in modo trasversale, una serie rilevante di attività connesse a plurime competenze amministrative;

questa proposta di determina è successiva e consequenziale alla determina presidenziale n. 110 del 28 luglio 2016, avente per oggetto ''Ordinamento delle funzioni centrali e territoriali dell'INPS. Che sostiene la necessità di un nuovo modello organizzativo, e tenuto conto delle nuove funzioni e delle nuove attività attribuite all'Istituto, vuole obbligatoriamente puntare su un potenziamento dei servizi all'utenza;

dall'esame della proposta di delibera e dei suoi allegati emerge, in maniera chiara ed inequivocabile, che il nuovo modello, se approvato, istituirebbe i CML solo nelle realtà capoluogo di provincia (1° livello le province più piccole, 2° livello quelle maggiori);

considerato che:

con l'attuazione della predetta riorganizzazione la Sede INPS di Rossano verrebbe privata del Centro Medico Legale;

la sede INPS di Rossano serve un'utenza annua di 220.000 abitanti e che i dati (2016) relativi alla produttività dell'area medico-legale, pongono il CML di Rossano al terzo posto in Calabria appena dopo Reggio Calabria e Cosenza;

la soppressione di questo importante servizio arrecherebbe innumerevoli disagi agli utenti, vista anche lo stato pessimo in cui versano i servizi di trasporto ed il sistema della mobilità nel territorio dell'Area urbana Corigliano-Rossano, della Sibaritide e della Sila Greca;

sono già in atto forti proteste da parte dei cittadini, sostenute dalle Istituzioni locali, dalle associazioni e dalle rappresentanze sindacali, e acuite dal costante depauperamento dei servizi a cui ormai da tempo sta facendo fronte il territorio;

sono in corso iniziative di conciliazione da parte dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Calabria;

per sapere:

quali improcrastinabili ed urgenti provvedimenti intende assumere in merito alla questione in oggetto per evitare la chiusura dell'importante servizio del CML per il territorio dell'Area urbana Corigliano-Rossano, della Sibaritide e della Sila Greca.

(247; 20.12.2016)

Interrogazione a risposta scritta

Bevacqua - Al Presidente della Giunta regionale - premesso che:

in data 04.10.2016, con Decreto del Commissario ad Acta n. 105 veniva, fra l'altro, disposto che la RSA di Caloveto era di proprietà pubblica dell'ASP di Cosenza, con i relativi n. 60 posti letto di cui n. 40 RSA per anziani e n. 20 per RSA medicalizzata, rigettando, nel contempo, la richiesta di cessazione dell'autorizzazione e dell'accreditamento della struttura al gruppo privato Madonna della Catena;

in data 28.11.2016, con Decreto n. 1848 del Direttore dell'ASP di Cosenza, veniva indetta la gara per l'affidamento della gestione della residenza sanitaria assistenziale RSA di Caloveto per n. 60 posti letto, di cui n. 40 RSA per anziani e n. 20 RSA medicalizzata;

in data 15.12. 2016, con Delibera n. 1999 del Direttore dell'ASP di Cosenza, veniva riapprovata la proposta di riordino sanitario, con la quale sono compresi i n. 60 posti letto, di cui n. 40 RSA per anziani e n. 20 RSA medicalizzata, per la struttura pubblica di Caloveto;

in data 04.10.2016, i Sindaci di Bocchigliero, Calipezzati, Caloveto, Campana, Cariati, Cropalati, Crosia, Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Rossano, Scala Coeli, Terravecchia, provvedevano a sottoscrivere un documento congiunto in cui ribadivano l'importanza della RSA di Caloveto per tutto il comprensorio, con i n. 60 posti letto, di cui n. 40 RSA per anziani e n. 20 RSA medicalizzata;

i lavoratori del territorio che prestavano la loro opera nella RSA di Caloveto, sono disoccupati da quasi tre anni, sono stanchi, frustrati e in stato di agitazione, e aspettano con ansia una sua veloce riapertura;

è in fase di pubblicazione il bando pubblico per l'affidamento della gestione della Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) di Caloveto per n. 60 posti letto, di cui n. 40 RSA per anziani e n. 20 RSA medicalizzata;

una rideterminazione dei posti letto già assegnati, con trasferimento dei n. 20 posti letto medicalizzati da Caloveto a Cosenza non farebbe altro che concretizzare un ulteriore danno a un territorio già fortemente penalizzato e in serio stato di agitazione, per come già sta avvenendo nel Comune di Rossano;

il numero di ricoveri, inferiore a diecimila anni nell'area Rossano-Cariati è sostanzialmente determinato dall'assenza di ospedali nel territorio, il che costringe la popolazione a una continua emigrazione sanitaria per poter essere assistiti;

in data 16.23.2016 si è tenuta, presso la sede della Prefettura di Cosenza, apposita riunione che ha visto presenti: il Prefetto di Cosenza, S.E. Gianfranco Tomao; il sindaco di Dipignano dr. Guglielmo Guzzo; il Commissario al piano di rientro della sanità, ing. Massimo Scura; il Rappresentante Regionale del Dipartimento Tutela della Salute, dott. Armando Pagliaro; il Direttore Generale dell'ASP di Cosenza, dr. Raffaele Mauro; i rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e USB; i rappresentanti dei lavoratori della Madonna della Catena; il legale rappresentante dell'azienda i.Greco, dott. Saverio Mazza;

nel predetto incontro è stato sostanzialmente concordato il nuovo Piano Sanitario Provinciale; Il suddetto incontro-accordo del 16.12.2016 tenutosi presso la Prefettura di Cosenza, investendo direttamente il territorio in questione, presupponeva la presenza di una rappresentanza dei Sindaci del territorio medesimo;

in riferimento al predetto incontro-accordo, il Sindaco di Caloveto ha provveduto a trasmettere diffida al Commissario ad Acta, ing. Massimo Scura, al dirigente generale tutela della salute, prof. Riccardo Fatarella, al direttore generale dell'ASP di Cosenza, dott.Raffaele Mauro;

per sapere:

quali iniziative abbiano intrapreso e intendano intraprendere l'Esecutivo Regionale e il Dipartimento Salute per impedire qualsivoglia azione tesa alla modifica della programmazione che prevede già l'assegnazione alla RSA di Caloveto di n. 60 posti letto, di cui n.40 RSA per anziani e n. 20 RSA medicalizzata, atteso che trattasi di struttura pubblica, realizzata con i fondi pubblici del S.S.N. , ai sensi dell'art. 20 della legge n.68/1988.

(246; 19.12.2016)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che

l'art. 1 della Costituzione recita testualmente: "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro" e l'art. 4 continua affermando che "la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto" ;

il Ministro della Repubblica Poletti, che ha giurato sulla Carta Costituzionale al momento dell'incarico ministeriale, ha dimostrato di essere inadeguato a ricoprire il ruolo apicale di Ministro del Lavoro affidato dal Presidente della Repubblica su indicazione del Presidente del Consiglio, quando ha esternato «affermazioni gravissime» sui giovani italiani costretti a cercare lavoro all'estero;

il disprezzo dimostrato per la sofferenza delle famiglie italiane e dei giovani senza lavoro che sono costretti ad emigrare è palese ed in equivocabile ed induce a ritenere la non compatibilità del Ministro a continuare ad occupare quel ruolo;

tutto ciò premesso e visti gli atti che si richiamano

il Consiglio Regionale della Calabria viste le preoccupanti e sconcertanti esternazioni sui. giovani italiani senza lavoro, in una fase di drammatica emergenza occupazionale;

impegna la Giunta regionale:

a sensibilizzare il Parlamento e il Governo Nazionale affinché si chieda al Ministro del Lavoro Poletti di rassegnare le proprie dimissioni, vista la manifesta inadeguatezza dimostrata.

(75; 21.12.2016) Nicolò, Arruzzolo, Esposito, Tallini, Cannizzaro, Mangialavori

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che

la Legge di Bilancio 2017,ai commi 395 e 396, ridefinisce i poteri dei Commissari ad acta per le Regioni in Piano di rientro dal debito sanitario assunti antecedentemente al 2015, riportando in capo ai Presidenti delle Regioni i poteri commissariali e, contemporaneamente, rimuove le incompatibilità precedentemente esistenti;

si è quindi nelle more dell'assunzione di un prossimo deliberato da parte del Consiglio dei Ministri che ai sensi dei citati commi dovrà rideterminare i poteri di gestione dei piani di rientro;

la fase meramente transitoria è assai limitata nel tempo, quindi, dovrebbe consigliare alla struttura commissariale per il piano di rientro della Regione Calabria un comportamento di rispetto della volontà espressa dal Parlamento italiano;

nonostante quanto detto in queste ore, la struttura commissariale ha assunto provvedimenti strategici che avranno ricadute nei prossimi anni, senza il supporto istruttorio e di legittimità del dipartimento Salute della Regione, quali: il DCA n. 134/2016 nella parte riguardante il Piano delle assunzioni a tempo indeterminato del personale del Servizio Sanitario calabrese, e il DCA n. 135/2016 che determina i budget 2017, con aumento del tetto di spesa rispetto al 2016, per le attività ospedaliere accreditate della regione Calabria, dove si evidenziano a mò di esempio decisioni insopportabili, quali la mortificazione delle attività del Sant'Anna Hospital di Catanzaro (cardiochirurgia) che si annovera tra le poche strutture di eccellenza dell'intera Calabria e compete autorevolmente all'interno dell'intero sistema sanitario nazionale;

in entrambi i casi si assumono decisioni assai discrezionali ed al di fuori di qualsiasi strategia per il rilancio del servizio sanitario calabrese, decisioni che in queste ore stanno determinando comprensibili tensioni sociali;

sempre in queste ore le associazioni di categoria hanno ripetutamente sollecitato sia la Regione che la Struttura Commissariale ad un confronto su i criteri da adottare per le scelte da assumere per l'anno 2017;

in 7 anni di gestione commissariale mai si è proceduto alla individuazione dei budget nell'anno precedente a quello di riferimento e paradossalmente viene fatta solo oggi che i commissari sono in uscita;

impegna la Giunta regionale:

ed il Presidente della Regione Calabria a voler assumere tutte le iniziative tese a sospendere scelte strategiche nelle attività della struttura commissariale sino alle nuove determinazioni del Consiglio dei Ministri.

(76; 21.12.2016) Orsomarso, Sergio, Nucera, Bova, Romeo, Esposito, Sculco, Tallini, Mangialavori, Giudiceandrea, Greco, Ciconte.

 

Proposta di legge numero 104/10^ di iniziativa del consigliere Tallini, recante: “Istituzione della Riserva naturale regionale delle Valli Cupe” (Del. n.158; P.L. n.41/2016)

Art. 1

 (Istituzione)

1.         La Regione Calabria, ai sensi della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge-quadro sulle aree protette), in attuazione dell'articolo 2, lettera r) dello Statuto regionale e dell'articolo 6 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 (Norme in materia di aree protette), al fine di garantire il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat contemplati negli allegati alle direttive comunitarie 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici e 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, secondo le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n.357 (Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE), istituisce la Riserva naturale regionale delle Valli Cupe, ente con personalità di diritto pubblico.

2.         Nell'ambito della Riserva naturale regionale delle Valli Cupe, in conformità all'articolo 24, commi 2 e 3 della l.r. 10/2003, sono individuate e perimetrate aree a diverso regime di conservazione e utilizzazione, graficamente individuate nell'allegata cartografia, che è parte integrante della presente legge, come di seguito distinte:

a)         riserva naturale integrale;

b)         riserva naturale guidata;

c)         riserva naturale speciale.

Art. 2

(Descrizione dell'area)

1.         L'area delle Valli Cupe identifica tre ambiti territoriali distinti geograficamente, tutti caratterizzati dalla presenza di comuni elementi naturalistici di grande valenza ecologica e paesaggistica.

2.         L'area protetta gravita intorno al centro urbano del Comune di Sersale e si articola nei seguenti tre corpi:

a)         Tratto del fosso Valli Cupe, con il Canyon Valli Cupe e l'acrocoro di Monte Raga;

b)         Tratto del torrente Campanaro, con la Cascata Campanaro, la Cascata dell'Inferno, e tante altre;

c)         Tratto del fiume Crocchio, con le Gole e cascate del Crocchio, monolite di Pietraggìallu e alberi monumentali di Cavallopoli.

3. Il territorio ospita la fauna tipica delle aree appenniniche, tra cui molte specie contemplate nelle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE. Si caratterizza, altresì, per la ricchezza di boschi e per la presenza di una ricca flora autoctona che rappresenta un patrimonio di notevole valore scientifico, anche in termini di biodiversità. Numerose sono inoltre le specie conosciute come erbe officinali.

Art. 3

(Obiettivi)

1.         La Regione riconosce il valore degli habitat naturali quale struttura fondamentale della morfologia del paesaggio regionale e riferimento prioritario per la costruzione della rete ecologica regionale.

2.         La valorizzazione paesaggistica dell'area protetta delle Valli Cupe è volta a realizzare i seguenti obiettivi:

a)         salvaguardare e migliorare i caratteri di naturalità degli habitat attraverso un'attenta gestione delle risorse terrestri e idriche, al fine di valorizzare gli ecosistemi e le biodiversità esistenti;

b)         tutelare le specifiche connotazioni vegetazionali e gli specifici caratteri geomorfologici dei corpi costituenti l'area protetta;

c)         conservare il patrimonio forestale, anche attraverso il miglioramento dei boschi esistenti e la ricostituzione di quelli degradati;

d)        salvaguardare i biotopi, le formazioni geologiche e geomorfologiche e le risorse paleontologiche che presentano rilevante valore storico, scientifico e culturale;

e)         difendere la flora, la fauna, le associazioni vegetali e forestali, valorizzare il paesaggio naturale e il paesaggio antropizzato tradizionale, i valori scenici e panoramici, gli equilibri ecologici e il patrimonio genetico, anche al fine di migliorare la funzione produttiva e sociale dell'area protetta;

f)         disciplinare il corretto uso del territorio e la conoscenza della natura favorendo l'educazione ambientale dei cittadini e migliorando le condizioni di vita attraverso la costruzione di infrastrutture al fine di rendere maggiormente fruibile l'area protetta;

g)         incentivare le attività economiche ed imprenditoriali, in armonia con le finalità della presente legge concorrendo allo sviluppo delle aree interne attraverso la realizzazione di interventi capaci di incentivare e rendere più redditizie le attività agro - silvo - pastorali;

h) salvaguardare e valorizzare il sistema di beni e le opere di carattere storico che connotano i diversi ambiti territoriali costituenti l'area protetta riqualificando le situazioni di degrado ambientale e paesaggistico in coerenza con le finalità della presente legge. 3. Gli obiettivi indicati al comma 2 sono attuati attraverso le seguenti azioni:

a)         promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica anche interdisciplinare e di una politica attiva del tempo libero, per il miglioramento della qualità della vita;

b)         valorizzazione e tutela di usi, costumi, consuetudini e attività tradizionali delle popolazioni residenti sul territorio, nonché delle espressioni culturali proprie e caratteristiche dell'identità delle comunità locali;

c)         promozione di iniziative volte a ridurre i fabbisogni energetici e a promuovere un uso razionale dell'energia anche attraverso l'utilizzo di sistemi energetici provenienti da fonti rinnovabili compatibili con il sistema naturalistico e paesaggistico;

d)        promozione della conoscenza scientifica dell'ecosistema con particolare attenzione alle specie endemiche e rare anche al fine di predisporre misure di salvaguardia dell'ecosistema attraverso lo sviluppo dell'agriturismo, dell'agricoltura biologica, dei servizi e delle attività ricreative, compatibilmente con le caratteristiche ambientali dei luoghi;

e)         sostegno e promozione della fruizione turistica-ricreativa del territorio anche attraverso lo sviluppo dell'agriturismo, dell'agricoltura biologica, dei servizi e delle attività ricreative, compatibilmente con le caratteristiche ambientali dei luoghi.

Art. 4

(Confini)

1.         La Riserva naturale regionale delle Valli Cupe è costituita dai seguenti tre corpi:

            Tratto del fosso Valli Cupe e acrocoro di Monte Raga;

            Tratto del torrente Campanaro;

            Tratto del fiume Crocchio.

2.         Il Tratto del fosso Valli Cupe e acrocoro di Monte Raga, ricade interamente nel territorio del comune di Sersale.

3.         II Tratto del torrente Campanaro, ricade nel territorio dei comuni di Sersale e Zagarise.

4.         Il Tratto del fiume Crocchio, ricade nel territorio del comune di Sersale e confina con il comune di Cerva.

5.         I confini della Riserva naturale regionale delle Valli Cupe sono riportati nell'allegata cartografia in scala 1:25.000 e le zone a diversa classificazione, così come previsto dall'articolo 24, comma 2 della l.r. 10/2003 sono puntualmente indicate nella stessa cartografia.

Art. 5

(Classificazione e modalità di controllo e coordinamento della gestione)

1.         La Riserva naturale regionale delle Valli Cupe è costituita da aree a differente grado di protezione, distinte secondo la seguente classificazione:

a)         riserva naturale integrale;

b)         riserva naturale guidata;

c)         riserva naturale speciale.

2.         Le modalità di controllo e coordinamento della gestione sono attuate secondo quanto previsto dagli articoli 26, 27, 32, 36 e 37 della l.r. 10/2003.

Art. 6

(Ente di gestione)

1.         La gestione della Riserva naturale regionale delle Valli Cupe è demandata al Comune di Sersale, secondo le indicazioni previste dagli articoli 6 comma 10 e 26 della l.r. 10/2003.

2.         La Regione Calabria sostiene con un contributo annuale, da determinarsi in sede di approvazione della legge di stabilità regionale, le spese di funzionamento della riserva naturale regionale delle Valli Cupe sostenute dal Comune di Sersale.

3.         La sede legale ed operativa dell'Ente di gestione dell'area protetta viene individuata secondo l'articolo 8 della l.r. 10/2003.

Art. 7

(Piano di assetto naturalistico)

1. Entro sei mesi dalla data di pubblicazione della presente legge, l'Ente di gestione, in collaborazione con il settore parchi e aree protette della Regione, elabora il Piano di assetto naturalistico, secondo le modalità di cui all'articolo 27 della l.r. 10/2003.

2. Si applicano in ogni caso i divieti di cui alla l.r. 10/2003.

Art. 8

(Regolamento della Riserva)

1. Il regolamento è redatto dall'Ente di gestione dell'area protetta contestualmente al Piano di assetto naturalistico del quale è parte integrante, ai sensi dell'art. 19 della l.r. 10/2003, disciplinando l'esercizio delle attività consentite entro il territorio della riserva naturale.

Art. 9

(I tempi di tabellazione)

1. I confini dell'area protetta e delle aree classificate a riserva naturale integrale, a riserva naturale guidata e a riserva naturale speciale, entro sei mesi dall'istituzione delle stesse, sono delimitati da idonee tabelle, collocate in modo visibile lungo il perimetro dell'area e mantenute in buono stato di conservazione e di leggibilità recanti la seguente indicazione: "Regione Calabria - Riserva naturale regionale delle Valli Cupe".

Art. 10

(Sistema informativo)

1.         L'Ente gestore della riserva, entro novanta giorni dall'approvazione del regolamento di cui all'articolo 8, predispone un apposito sportello informativo fisico o telefonico o telematico.

2.         L'Ente gestore della riserva, entro novanta giorni dall'approvazione del regolamento, predispone un apposito portale web informativo che contenga almeno i seguenti elementi:

a)         Sezione tematica istituzione e normativa:

1)         la composizione dell'Ente e dei suoi organi;

2)         i confini;

3)         il piano per la riserva;

4)         il regolamento;

5)         tutti i documenti dell'ente ad evidenza pubblica.

b)         Sezione tematica di promozione:

1 )        una rappresentazione grafica del territorio;

2)         le peculiarità dei siti d'interesse della riserva con descrizioni ed archivi fotografici;

3)         le specie vegetali con descrizioni, report fotografici ed individuazione delle aree a maggior presenza;

4)         le specie animali con descrizioni, report fotografici ed individuazione delle aree di maggiore stanzialità;

5)         una brochure per il turista che presenti le indicazioni di viabilità, la localizzazione dei siti di maggiore interesse, un vademecum delle regole della riserva, i luoghi di fruizione di servizi di emergenza, i riferimenti telefonici e telematici dello sportello informativo dell'ente;

6)         l'elenco di tutti i comuni territorialmente interessati e della provincia, con i relativi link ai siti web ufficiali.

c)         Sezione tematica di promozione dei servizi turistici e delle aziende agroalimentari:

1)         elenco, da aggiornare con cadenza almeno trimestrale, di tutte le aziende eroganti servizi turistici ricettivi e ristorativi che vogliano essere pubblicizzate, alle quali viene dedicata una pagina pubblicitaria con i contenuti concordati tra ente ed azienda e con una rappresentazione grafica della localizzazione;

2)         elenco delle aziende operanti nel settore agroalimentare di filiera di prodotti tipici o di produzione biologica, con le medesime modalità di cui al punto 1 ;

3)         elenco delle botteghe artigiane o di antiche arti o mestieri, con le medesime modalità di cui al punto 1 ;

d)        Sezione tematica di promozione degli eventi ed iniziative:

1)         elenco delle iniziative ed eventi organizzati dall'Ente con le opportune informazione ed eventuali pagine o link di approfondimento;

2)         elenco delle iniziative ed eventi promossi dai comuni territorialmente interessati dalla riserva. Al tal fine tutti i comuni e la provincia territorialmente interessati dalla riserva comunicano tutti gli eventi o iniziative che ricadono nell'ambito delle finalità della riserva di cui all'articolo 4 all'Ente gestore, con l'obbligo di quest'ultimo di pubblicarli sul proprio portale web.

3. Il portale tematico web di cui al comma 2 può contenere elementi aggiuntivi che concorrono al perseguimento delle finalità della riserva di cui all'articolo 3 della presente legge.

4.         Tutti i comuni e le province territorialmente interessati dalla riserva predispongono sul proprio portale web ufficiale un link di collegamento al sito dell'Ente.

5.         L'Ente, entro e non oltre ventiquattro mesi dall'approvazione del regolamento, pubblica una guida turistica naturalistica della riserva.

Art. 11

 (Norma finanziaria)

1.         Gli oneri derivanti dalla presente legge sono a carico dell'Ente gestore.

2.         La Regione Calabria sostiene le attività di cui all'articolo 3 della presente legge, unicamente attraverso l'erogazione di un contributo annuale a favore dell'ente gestore, compatibilmente alle risorse disponibili nel bilancio regionale

3.         Per l'esercizio finanziario 2017, il contributo di cui al comma 1, è determinato in euro 100.000,00 con allocazione alla Missione 09 - Programma 05.

4.         A decorrere dall'anno 2018, il contributo di cui ai precedenti commi è corrisposto previa rendicontazione da parte dell'Ente gestore, corredata dalla documentazione comprovante la spesa sostenuta e gli obiettivi raggiunti.

5.         Alla copertura degli oneri finanziari a carico della Regione Calabria, per come previsti dai commi 2 e 3, si fa fronte, per l'anno 2017, con la disponibilità esistente alla Missione 20 - Programma 3 "Altri fondi" - capitolo U0700110101- inerente al "Fondo occorrente per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l'approvazione del bilancio, recanti spese di parte corrente", mentre, per gli esercizi successivi, nei limiti consentiti dalle effettive disponibilità di risorse autonome, per come stabilito dalla legge di approvazione del bilancio di previsione della Regione.

Art. 12

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 146/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto di gestione dell'Agenzia regionale Calabria per le erogazioni in agricoltura (ARCEA) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ai sensi del Comma 7 dell'articolo 3, del Decreto Legislativo 118/2011 e ss.mm.ii.” (Del. n. 159)

 

Il Consiglio Regionale,

vista la delibera di Giunta regionale n. 414 del 31 ottobre 2016, recante "Approvazione Rendiconto di Gestione dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni di Agricoltura (A.R.C.E.A) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ai sensi del comma 7 dell'art. 3 del Decreto Legislativo n.118/2011 e ss.mm.ii. Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";

visti:

-           il decreto del Direttore dell'Agenzia regionale per le Erogazioni in Agricoltura (A.R.C.E.A.) n. 260 del 27.11.2015 di riapprovazione del rendiconto di gestione per l'esercizio 2014;

-           il decreto del Direttore dell'Agenzia n. 96 del 19/05/2016 recante "Approvazione modifiche al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi di parte capitale e di parte corrente ai sensi dell'art. 3, comma 7 del D. Lgs. n.118/2011, corretto e integrato dal D. Lgs. n.126/2014";

premesso che:

-           la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-           la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

visti:

-           l'art. 12 della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24;

-           la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione Calabria";

-           l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;

-           l'art. 3, comma 7 del D.Lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da D. Lgs. 126/2014;

tenuto conto che:

-           il Collegio dei revisori dei conti, con verbale n. 8 del 05.05.2015, esprime parere favorevole per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2014, approvato con decreto n. 84 del 28.04.2015;

-           risulta assente il parere dell'organo di controllo sia sul decreto n. 260 del 27.11.2015 di riapprovazione del rendiconto che sul riaccertamento straordinario dei residui, assenza giustificata dal fatto che il Collegio dei revisori dei conti ha concluso il proprio mandato triennale ed il successivo periodo di prorogatio, e la Giunta regionale non ha provveduto alla nomina dell'Organo di revisione in forma monocratica;

considerato che il Dipartimento Bilancio ha verificato:

-           la corrispondenza tra il saldo di cassa al 31 dicembre 2014;

-           la corrispondenza tra le risultanze delle attività e delle passività finanziarie al 31 dicembre 2014 con la consistenza dei residui attivi e passivi, il saldo di cassa ed i residui passivi eliminati;

-           la corrispondenza tra le risultanze finanziarie alla fine dell'esercizio 2013, rispetto a quelle iniziali del 2014;

atteso che relativamente al rispetto delle norme in materia di "spending review", il Dipartimento Bilancio rileva:

-           che non sussiste alcuna norma che prevede una deroga alla normativa vigente sul contenimento delle spese da parte dell'ARCEA e che l'Ufficio Legislativo dell'Avvocatura regionale, con nota del 13.04.2015 con specifico parere rilasciato in merito a possibili deroghe, afferma la piena applicazione della suddetta normativa e l'esclusione dell'esistenza di deroghe;

-           che il Collegio dei revisori dei conti non ha espresso alcuna osservazione in merito al mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa, per come riscontrato nel relativo parere;

-           il mancato rispetto della normativa in materia di "spending review" con riferimento alla riduzione della spesa del personale e alla riduzione degli emolumenti riconosciuti agli organi di indirizzo direzione e controllo, con riferimento alle spese di funzionamento e per consulenze, e relativamente alle spese per il Collegio dei revisori dei conti;

-           la necessità di un approfondimento da parte del dipartimento vigilante, nell'ambito del previsto potere-dovere di vigilanza sull'attività gestoria

dell'ARCEA, al fine di quantificare l'eventuale superamento dei limiti di spesa, nonché di individuare le responsabilità circa le maggiori spese effettuate, segnalando, ove necessario, ai competenti organi requirenti la presenza di un eventuale danno all'erario;

-           che l'eventuale violazione della normativa non comporta conseguenze in ordine all'approvazione del rendiconto, e ritiene possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto al fine della successiva presentazione dello stesso al Consiglio regionale;

considerato che:

-           il Comitato di Vigilanza, istituito presso il Dipartimento agricoltura e Risorse Agroalimentari, ritiene di poter approvare il rendiconto 2014 a seguito di un confronto con il Dipartimento Bilancio, da cui si evince la corrispondenza tra le risultanze delle attività e passività finanziarie alla fine dell'esercizio;

-           relativamente alla normativa inerente la riduzione delle spese degli enti strumentali, il Comitato di Vigilanza ha confermato il mancato rispetto dei limiti di spesa, per come già segnalato dal Dipartimento Bilancio;

tenuto conto che:

-           l'Agenzia ha espletato la procedura di riaccertamento straordinario dei residui percome previsto dall'art. 3, comma 7 del D. Lgs. n. 118/2011;

-           a seguito della riapprovazione del rendiconto e delle verifiche eseguite dal Dipartimento Bilancio, è emerso che l'Agenzia aveva impropriamente conservato, nel conto di bilancio 2014, l'importo di € 1.000.000,00 relativo ad un contributo da parte della Regione per l'attuazione delle funzioni di Organismo Pagatore, a cui la Regione non ha dato seguito con l'assunzione di un corrispondente impegno di spesa;

-           in riscontro alle verifiche eseguite dal Dipartimento Bilancio, l'Agenzia ha dovuto apportare delle modifiche al riaccertamento straordinario dei residui con decreto n. 335 del 30.12.2015 e con successivo decreto n.96 del 19.05.2016; ciò ha comportato l'eliminazione di residui attivi e passivi, producendo un peggioramento dell'avanzo di amministrazione al 31.12.2014. Conseguentemente l'Agenzia ha ridefinito gli allegati 5/1 e 5/2 riguardanti la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di amministrazione. Il minore avanzo di amministrazione, ridotto delle quote accantonate e vincolate, presenta un saldo pari a zero;

-           il Dipartimento Bilancio ha rilevato l'esito positivo della verifica relativa alla procedura di riaccertamento straordinario;

rilevato che:

-           nella delibera di Giunta regionale n. 414 del 31 ottobre 2016 sì evince che il Dipartimento Agricoltura ha avviato "le procedure necessarie sia al recupero delle somme indebitamente percepite sia ai fini della segnalazione agli Organi inquirenti della Corte dei Conti di un eventuale danno all'erario";

-           la stessa delibera di Giunta precisa che le sanzioni per il mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non incidono sull'approvazione del rendiconto;

-           nella delibera di Giunta è altresì specificato che l'operazione di riaccertamento dei residui, in quanto attività di natura gestionale, con riferimento agli enti strumentali, spetta al Direttore generale che a sua volta lo sottopone alla Giunta regionale la quale, successivamente ad una circostanziata istruttoria, provvede poi alla definitiva approvazione e al successivo inoltro al Consiglio regionale per una presa d'atto;

preso atto che la Seconda Commissione Consiliare permanente, nella seduta del 14 dicembre 2016, ha approvato il "Rendiconto di Gestione dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni di Agricoltura (A.R.C.E.A) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ai sensi del comma 7 dell'articolo 3 del Decreto Legislativo n. 118/2011 e ss.mm.ii." con i documenti ad essi allegati, facendo proprie le osservazioni espresse dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 il Rendiconto di Gestione dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni di Agricoltura (A.R.C.E.A) esercizio finanziario 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui ai sensi del comma 7 dell'articolo 3 del Decreto Legislativo n. 118/2011 e ss.mm.ii., con i documenti ad essi allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le osservazioni espresse dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 148/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del Piano Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria”. (Del. n. 160)

Il Consiglio Regionale

vista la Deliberazione di Giunta regionale n. 448 del 14 novembre 2016, recante: "Approvazione del Piano Azione Coesione (PAC) 2014 -2020";

viste:

-           la Delibera CIPE n. 10/2015: "Definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale dei programmi europei per il periodo di programmazione 2014-2020 e relativo monitoraggio. Programmazione degli interventi complementari di cui all'articolo 1, comma 242, della legge n.147/2013 previsti nell'accordo di partenariato 2014 - 2020";

-           la Delibera di Giunta regionale n. 41 del 24 febbraio 2016, recante: "Approvazione proposta per l'utilizzo delle risorse del Programma di Azione e Coesione complementare alla programmazione europea 2014-2020";

-           la Delibera di Giunta regionale n. 159 del 13 maggio 2016, recante: "Completamento delle operazioni del POR Calabria FESR 2007-2013 non chiuse al 31 dicembre 2015. Approvazione proposta di utilizzo temporaneo delle risorse in conto residui";

-           la Delibera di Giunta regionale n. 380 del 13 ottobre 2016, recante: "Completamento delle operazioni del POR Calabria FESR 20072013 non chiuse al 31 dicembre 2015. Integrazioni e modifiche della DGR 159/2016. Ulteriori disposizioni per garantire la chiusura finanziaria del Programma Operativo;

-           la Delibera di Giunta regionale n. 160 del 13 maggio 2016 "Patto per la Calabria";

visti:

-           il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il Regolamento (CE) n.1083/2006 del Consiglio;

-           il Regolamento (UE) 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale che abroga il Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Consiglio;

-           il Regolamento (UE) 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo che abroga il Regolamento (CE) n. 1081/2006;

-           il Regolamento (UE) 288/2014 di esecuzione della Commissione del 25 febbraio 2014 recante modalità di applicazione del Regolamento (UE) 1303/2013 per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell'ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione;

-           il Regolamento (UE) 215/2014 di esecuzione della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) 1303/2013 per quanto riguarda la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei;

-           la legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30 ed in particolare l'articolo 16;

preso atto che:

-           la dotazione finanziaria del Piano di Azione e Coesione Calabria 2014 - 2020, prevede un importo complessivo pari ad euro 832.634.894 derivante dal calcolo delle risorse che la delibera CIPE n.10/2015 ha destinato all'attuazione dei Programmi di Azione Coesione complementari alla programmazione europea 2014-2020;

-           il Piano si articola su tre obiettivi prioritari:

1)         garantire il completamento dei progetti inseriti nei Programmi operativi FESR e FSE 2007-2013 non conclusi alla data dei 31 dicembre 2015 che dovranno essere funzionanti, ovvero completati ed in uso, entro la data di presentazione dei documenti di chiusura, così come stabilito dalla legge di stabilità 2016;

2)         rafforzare in ottica complementare le linee di azione del POR Calabria FESR - FSE 2014-2020, attraverso la realizzazione di azioni di rafforzamento alla strategia del POR, coerenti con i criteri di selezione del programma operativo nella misura residuale dell'importo complessivo del Programma di Azione e Coesione;

3)         integrare la programmazione europea 2014-2020 con ulteriori linee di intervento coerenti con gli strumenti di programmazione condivisi Stato - Regioni, tra cui il PAC Calabria 2007-2013, gli strumenti già condivisi nel Fondo Sviluppo Coesione e il Patto per il Sud;

tenuto conto che con la delibera CIPE 10/2015 è stato ridotto il tasso di cofinanziamento nazionale ai programmi europei e, contestualmente, le risorse sono state allocate sulla PAC, che per la Regione Calabria prevede uno stanziamento di circa 832 milioni di euro, così ripartiti:

-           263 milioni di euro per la copertura degli interventi PAC 2007-2013, che erano stati precedentemente definanziati a seguito della manovra del Governo del 2015;

-           168 milioni di euro per il completamento dei progetti POR 2007-2013 non ultimati alla data del 31 dicembre 2015 e da completare entro marzo 2017 con risorse regionali;

-           60 milioni di euro per il completamento delle operazioni infrastrutturali stradali espunte dal POR 2007-2013;

-           la rimanente parte di risorse per la programmazione integrativa al POR 2014-2020 che può includere sia l'ampliamento di interventi dell'attuale POR, sia il recupero di interventi del precedente PAC o dei Programmi europei 2007-2013;

considerato che con il provvedimento si recuperano e si completano le iniziative della precedente programmazione ritenute strategiche per lo sviluppo della Regione e si ampliano le linee di intervento del POR 2014 - 2020;

preso atto che la Seconda Commissione Consiliare permanente, nella seduta del 15 dicembre 2016, ha approvato il provvedimento in oggetto;

delibera

-           di approvare il Piano di Azione Coesione (PAC) complementare alla programmazione europea 2014-2020 di cui alla Delibera CIPE n.10/2015, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

-           di prendere atto che il Piano di Azione Coesione 2014-2020 ricomprende:

·      le operazioni individuate con la DGR 41/2016 per un importo stimato pari a euro 263.559.627,00 al netto dell'intervento per il completamento dell'avviso pubblico "Contratti Locali di Sicurezza" di euro 7.564.640,88 di euro che non viene confermato in quanto nel POR 2014-2020 è previsto uno stanziamento per le medesime tipologie di intervento;

·      le operazioni del POR Calabria FESR 2007 - 2013 da completare ai sensi della DGR 159/2016, come modificata e integrata dalla DGR n.380/2016, per un importo stimato pari a euro 168.316.700,00;

·      le operazioni relative a progetti stradali che sono state espunte dal quadro di attuazione del POR Calabria FESR 2007-2013, in quanto l'incidenza percentuale della spesa relativa a tale modalità di trasporto è superiore a quella prevista dal Programma medesimo, per un importo stimato pari ad euro 60.569.661,00;

·      la realizzazione di azioni di rafforzamento complementari alla strategia del POR Calabria FESR/FSE 2014-2020 coerenti con i criteri di selezione del programma operativo nella misura residuale dell'importo complessivo del Programma di Azione e Coesione.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 150/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2017-2019” (Del. n. 161)

Il Consiglio Regionale

vista la Deliberazione n. 57 del 30 novembre 2016, con la quale l'Ufficio di Presidenza ha proposto all'Assemblea Consiliare l'approvazione del bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2017 - 2019;

visto il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42", per come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, e in particolare:

-           l'articolo 10, comma 1, che dispone che il bilancio di previsione finanziario è almeno triennale, ha carattere autorizzatorio ed è aggiornato annualmente in occasione della sua approvazione;

-           l'articolo 11, che disciplina la redazione degli schemi di bilancio;

-           l'articolo 18 bis, comma 2, che prevede la presentazione del piano degli indicatori di bilancio, che è parte integrante dei documenti di bilancio di ciascuna amministrazione pubblica;

-           l'articolo 67 che, al comma 1, ribadisce l'autonomia contabile del Consiglio regionale che deve essere assicurata dalle Regioni, sulla base delle disposizioni statutarie, e, al comma 2, prevede che il Consiglio adotta il medesimo sistema contabile degli schemi di bilancio della Regione, adeguandosi ai principi contabili generali ed applicati, allegati al D. Lgs. n.118/2011;

visti:

-           lo Statuto regionale approvato con L.R. 19 ottobre 2004, n. 25 e ss.mm.ii., ed in particolare l'art. 23;

-           il regolamento di amministrazione e contabilità approvato con Delibera del Consiglio regionale n.123 del 1 agosto 2011, in quanto compatibile coni principi di cui al citato D.Lgs. n.118/2011 e ss.mm.ii.;

-           i principi contabili applicati e gli schemi di bilancio allegati al D. Lgs. n.118/2011 e ss.mm.ii.;

visto lo schema di bilancio di previsione finanziario per gli anni 2017-2018-2019, redatto sulla base degli schemi di cui all'allegato 9 al D.Lgs. n.118/2011 e ss.mm.ii;

esaminato il bilancio di previsione del Consiglio regionale 2017-2019 suddiviso per missioni e programmi, elaborato in attuazione dei principi di cui al D. Lgs. n.118/2011 secondo gli schemi previsti dall'allegato 9 del decreto stesso, che di seguito si riepilogano e che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto:

-           Bilancio entrate per titoli e tipologia;

-           Bilancio spese per missioni e programmi con suddivisione in titoli;

-           Riepilogo per titoli di entrata;

-           Riepilogo per titoli di spesa;

-           Riepilogo delle spese per missioni;

-           Quadro generale riassuntivo;

-           Equilibri di bilancio;

-           Tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto (all'inizio dell'esercizio 2017);

-           Composizione per missioni e programmi del fondo pluriennale vincolato degli esercizi 2017-2018-2019;

-           Elenco delle spese obbligatorie;

-           Nota integrativa;

-           Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio;

considerato che i documenti contabili del bilancio di previsione del Consiglio regionale prevedono un fabbisogno per le spese di funzionamento di euro 58.000.000,00 per ciascuno degli esercizi 2017, 2018 e 2019;

preso atto:

-           del parere della Conferenza dei Capigruppo e della relazione della Commissione speciale di Vigilanza, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;

-           del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Calabria e del Consiglio regionale, espresso con verbale n. 139 del 19 dicembre 2016, ai sensi dell'articolo 72, comma 1, del D. Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., allegato alla presente deliberazione;

delibera

-           di approvare il bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi finanziari 2017 - 2019 ed i relativi allegati, che costituiscono parte integrale e sostanziale della presente deliberazione;

-           di chiedere alla Giunta regionale, per ciascuno degli anni inclusi nel bilancio del Consiglio regionale 2017-2019, la somma di euro 58.000.000,00, per come stabilito dall'articolo 3, comma 6, del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale.

Proposta di legge numero 193/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze ai sensi dell'art. 73, comma 1, lett. A) del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.” (Del. n.162; L.R. n. 42/2016)

Art. 1

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive)

1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42), e successive modifiche ed integrazioni, è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivante da sentenze e altri titoli esecutivi per la complessiva somma di € 263.537,16, per come dettagliato nella tabella allegata al n. 1 per far parte integrante e sostanziale della presente legge.

Art. 2

(Copertura finanziaria)

1.         Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui al comma 1 dell'articolo 1 si provvede per l'importo corrispondente (€ 263.537,16) con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 recante "Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell'amministrazione regionale (art. 9, comma 4, della legge di Bilancio 2016)".

2.         La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al bilancio annuale 2016 e pluriennale 2016 - 2018 approvato con legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2016 - 2018), anche istituendo appositi capitoli nell'ambito del bilancio finanziario gestionale 2016 - 2018, nonché a compiere tutti gli atti necessari all'attuazione di quanto previsto nei precedenti articoli.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 149/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2017-2019 (Art. 36 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)” (Del. n. 163)

Il Consiglio regionale

visto il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i, e in particolare l'articolo 36, comma 3, che dispone in materia di adozione del DEFR;

vista la Delibera di Giunta regionale n. 415 del 31 ottobre 2016 recante "Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2017 - 2019 (art. 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)";

considerato che:

-           l'articolo 36, comma 3, del decreto legislativo sopra citato, prevede che le Regioni, con riferimento agli esercizi finanziari 2016 e successivi, sono tenuti a predisporre un documento di economia e finanza regionale avente un orizzonte temporale triennale;

-           io stesso articolo 36, al comma 3, dispone che ogni anno la Giunta regionale adotti il DEFR e lo trasmetta al Consiglio regionale, che lo approva con propria delibera;

-           il DEFR, come previsto dal principio contabile applicato di cui all'allegato 4 del d.lgs 118/2011 e s.rni, descrive gli scenari economico - finanziari internazionali, nazionali e regionali, le politiche da adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio regionale, tenendo conto degli obiettivi del Patto di stabilità interno, ed espone il quadro finanziario unitario regionale di tutte le risorse disponibili per il perseguimento degli obiettivi, della programmazione unitaria regionale, esplicitandone gli strumenti attuativi per il periodo di riferimento;

preso atto che la Seconda Commissione consiliare ha approvato il documento de quo nella seduta del 14 dicembre 2016;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 36, comma 3, del d.lgs. 118/2011 e s.m.i., il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2017-2019, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale.

Proposta di legge numero 194/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2017)” (Del. n. 164; L.R. n. 43/2016)

Art. 1

(Modifiche alla l.r. 15/1992)

1. L'articolo 14 della legge regionale 26 agosto 1992, n. 15 (Disciplina dei beni in proprietà della Regione), è così modificato:

a)         il comma 1 è sostituito dal seguente:

"1. La Giunta regionale delibera in ordine alla classificazione dei beni immobili, alle variazioni di categoria e alla destinazione degli stessi, anche ai fini della loro dismissione.";

b)         il comma 2 è sostituito dal seguente:

"2. I beni demaniali o patrimoniali indisponibili sono prioritariamente utilizzati per finalità di pubblico interesse o di pubblico servizio. L'uso particolare dei beni demaniali o patrimoniali indisponibili è disposto mediante concessione amministrativa in favore di soggetto individuato previa procedura comparativa nel rispetto dei principi generali di trasparenza, pubblicità, proporzionalità, imparzialità, parità di trattamento, economicità e non discriminazione. Il provvedimento stabilisce:

a)         la durata, non superiore ai dieci anni, o, in casi particolari, disciplinati dal regolamento, in funzione dell'ammortamento di oneri posti a carico del concessionario, non superiore a venti anni;

b)         l'ammontare del canone concessorio;

c)         la cauzione;

d)        l'uso, anche occasionale, per il quale la concessione è disposta;

e)         le condizioni per l'esercizio delle attività per cui l'uso è assentito;

f)         le condizioni per la buona conservazione del bene.";

c)         il comma 3 dell'articolo 14 è sostituito dal seguente:

"3. Quando il concessionario è un soggetto pubblico o un ente privato che opera senza fine di lucro e l'uso è assentito per perseguire finalità istituzionali dell'ente, il canone può essere ridotto fino al 70 per cento per i soggetti pubblici e fino al 40 per cento per gli enti privati senza scopo di lucro, fermo restando il versamento della cauzione per gli enti privati";

d)        dopo il comma 5 è inserito il seguente:

"5 bis. L'indennità di cui al comma 5 si applica alle ipotesi di passaggio del proprietario di fondo intercluso su beni demaniali o patrimoniali indisponibili.";

e) dopo il comma 6 è inserito il seguente:

"6 bis. Per i beni demaniali e patrimoniali indisponibili affidati in gestione agli enti strumentali o dipendenti della Regione e alle società partecipate, la concessione amministrativa è rilasciata dal gestore previo nulla-osta del dipartimento che esercita la vigilanza sull'ente o sulla società. Il nulla osta è espresso entro trenta giorni dalla richiesta, decorsi i quali si intende adottato positivamente.".

2.         L'articolo 15 della l.r. 15/1992, è così modificato:

a)         la rubrica "Contratto di affitto, locazione, comodato, uso" è sostituita dalla seguente: "Affitto, locazione, comodato, uso";

b)         il comma 1 è sostituito dal seguente:

"1. I beni appartenenti al patrimonio disponibile regionale possono essere concessi in godimento, a titolo oneroso, mediante contratto di affitto, locazione o diritto d'uso.";

c)         il comma 2 è sostituito dal seguente:

"2. I contratti di cui al comma 1 sono conclusi con i soggetti individuati previa procedura comparativa nel rispetto dei principi generali di trasparenza, pubblicità, proporzionalità, imparzialità, parità di trattamento, economicità e non discriminazione.";

d)        il comma 3 è sostituito dal seguente:

"3. I beni di cui al comma 1 possono, altresì, essere concessi in comodato o in uso gratuito con deliberazione della Giunta regionale a enti pubblici o ad enti privati che, senza scopo di lucro, perseguono finalità statutarie di interesse generale o collettivo."

3.         L'articolo 17 della l.r. 15/1992 , è così modificato:

a)         al comma 1 le parole "dal Servizio Estimale degli Uffici Tecnici Erariali ai sensi dell'articolo 107 del DPR 24/7/1977, n. 616" sono sostituite dalle seguenti: "dall'Agenzia delle Entrate o, secondo le esigenze d'ufficio o le particolari caratteristiche degli immobili, dagli organi tecnici della Regione";

b)         il comma 2 è sostituito dal seguente:

"2. La stima effettuata dagli organi tecnici della Regione resta comunque soggetta al parere di congruità dell'Agenzia delle Entrate - Ufficio del Territorio.";

c)         dopo il comma 2 è inserito il seguente:

"2 bis. Tutti gli oneri conseguenti alle operazioni estimative rimangono a carico dell'acquirente.".

4.         Al comma 1 dell'articolo 18 della l.r. 15/1992 sono soppresse le parole "ratificata dal Consiglio regionale".

5.         L'articolo 20 della l.r. 15/1992 è sostituito dal seguente:

"Art. 20

(Beni regionali e conto generale del patrimonio)

1. I soggetti competenti alla tenuta degli inventari generali comunicano annualmente, alla struttura competente alla redazione del rendiconto generale, gli elementi necessari in ordine ai beni regionali.

2. Gli enti strumentali o dipendenti della Regione Calabria e le società partecipate dalla stessa procedono, entro un anno dall'entrata in vigore del Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2017, alla ricognizione dei beni della Regione ad essi affidati in gestione e la trasmettono al dipartimento che esercita la vigilanza sui medesimi enti e società nonché alla struttura competente alla redazione degli inventari dei beni della Regione.

3.         La ricognizione di cui al comma 2 è aggiornata entro il 31 gennaio di ciascun anno."

4.         All'articolo 23 della l.r. 15/1992, dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:

"1 bis. Le procedure per il rilascio delle concessioni o per l'assegnazione in locazione o ad altro titolo dei beni immobili sono determinate con regolamento della Giunta regionale sulla base dei principi generali di trasparenza, pubblicità, proporzionalità, imparzialità, parità di trattamento, economicità, non discriminazione e razionalità della gestione patrimoniale".

6. Dopo l'articolo 24 della l.r. 15/1992, è inserito il seguente:

"Art. 24 bis

(Beni della Regione Calabria affidati in gestione a enti strumentali o dipendenti

ovvero a società partecipate)

1. Le disposizioni della presente legge si applicano, in quanto compatibili, agli enti strumentali o dipendenti della Regione Calabria, e alle società dalla stessa partecipate, per i beni della Regione ad essi affidati in gestione.

Art. 2

(Norme di indirizzo per la rimodulazione degli interventi di edilizia sociale.

Modifiche alla l.r. 47/2011)

1.         Il comma 5 dell'articolo 38 della legge regionale 23 dicembre 2011, n.47 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012, articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002)) è abrogato.

2.         Al comma 5 dell'articolo 39 della l.r, 47/2011 dopo la parola "consiliare" sono aggiunte le parole: "da rendere entro trenta giorni".

3.         Dopo il comma 5 dell'articolo 39 della l.r. 47/2011 sono aggiunti i seguenti:

"5 bis. Il Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità, entro sessanta giorni dalla ricezione delle richieste di rimodulazione da parte dei soggetti attuatori, sottopone alla Giunta regionale la proposta di rimodulazione di cui al comma 5.

5 ter. Le rimodulazioni di cui al comma 5 possono essere effettuate in deroga agli articoli 3 e 4 della legge regionale 16 ottobre 2008, n. 36 (Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale) e possono attingere alle economie di cui al comma 2 del medesimo articolo 3.".

Art. 3

(Categorie di beneficiari. Modifiche all'art. 3 della l.r. 36/2008)

1. All'articolo 3, comma 1, della legge regionale 16 ottobre 2008, n. 36 (Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale), dopo la categoria dei beneficiari " - Appartenenti alle forze dell'ordine" sono aggiunte le seguenti categorie di beneficiari, che godono delle stesse agevolazioni ivi previste per le altre categorie sociali:

"- Famiglie nelle quali un componente sia affetto da minorazioni o malattie invalidanti che comportino un handicap grave secondo quanto disposto dall'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) = 5%

- Soggetti legalmente separati dal coniuge, o divorziati, in condizioni di disagio economico, che, a seguito di provvedimento dell'Autorità giudiziaria, sono obbligati al versamento dell'assegno di mantenimento dei figli e non sono assegnatari o comunque non hanno la disponibilità della casa coniugale in cui risiedono i figli, anche se di proprietà dei medesimi soggetti, senza considerare, ai fini della decadenza dall'assegnazione, il diritto di proprietà o altro diritto reale di godimento relativi alla casa coniugale in cui risiedono i figli = 5%.".

2. Al comma 2 dell'articolo 3 della l.r. 36/2008 le parole "da destinare con priorità agli studenti universitari" sono sostituite dalle seguenti: "e/o locazione, e/o locazione con patto di futura vendita da destinare alle categorie di beneficiari di cui al comma 1".

Art. 4

(Modifiche alla l.r. 2 /2013)

1.         Al comma 1 dell'articolo 6 della legge regionale 10 gennaio 2013, n. 2 (Disciplina del Collegio dei revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria), la parola "tre" è sostituita dalla seguente "cinque".

2.         Al comma 1 dell'articolo 8 della legge regionale 10 gennaio 2013, n. 2, l'importo ivi previsto è ridotto del dieci per cento.

Art. 5

(Modifiche ed integrazioni alla l.r. 11/2015)

1. Alla legge regionale 27 aprile 2015 n.11 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2015)) sono apportate le seguenti modifiche:

a.         all'articolo 1 sono abrogati i commi 2, 4 e 7;

b.         al comma 3 dell'articolo 1, le parole "nelle more dell'adozione delle linee di indirizzo," sono soppresse e la parola "l" è sostituita dalla parola "L";

c.         al comma 8 dell'articolo 1, dopo le parole "al Dipartimento vigilante" sono inserite le seguenti: "al Dipartimento competente in materia di coordinamento strategico di enti strumentali, società e fondazioni";

d.         il comma 1 dell'articolo 1 è così modificato:

1.         dopo le parole "al Dipartimento vigilante" sono inserite le seguenti: "al Dipartimento competente in materia di coordinamento strategico di enti strumentali, società e fondazioni";

2.         sono soppresse le parole "e il 20 gennaio";

e.         al comma 12 dell'articolo 1, dopo la parola "trasmettono", sono inserite le seguenti "al dipartimento vigilante, al Dipartimento competente in materia di coordinamento strategico di enti strumentali, società e fondazioni e al Dipartimento Bilancio, Finanze Patrimonio - Società partecipate";

f.         dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente articolo:

"Art. 2 bis.

(Disposizioni in materia di contenimento della spesa regionale)

1.         Il Dipartimento che esercita l'attività di vigilanza sulle attività dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 1, della presente legge, in sede di esame dei documenti contabili consuntivi, verifica, anche mediante l'esercizio di poteri di carattere ispettivo, il rispetto della normativa in materia di contenimento delle spese e propone alla Giunta regionale l'adozione delle misure conseguenti alle eventuali violazioni riscontrate.

2.         La deliberazione di Giunta regionale di cui al comma 1 deve essere trasmessa al Dipartimento competente al coordinamento strategico degli Enti strumentali, delle società e delle fondazioni per lo svolgimento delle attività di competenza.

3.         Il mancato svolgimento delle verifiche sul contenimento della spesa comporta una riduzione pari al 20 per cento dei benefici economici spettanti ai sensi della vigente normativa nazionale e regionale a seguito del raggiungimento degli obiettivi individuali, a carico dei dirigenti generali dei Dipartimenti che esercitano la vigilanza sulle attività dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 1, della presente legge.

4.         In caso di mancato rispetto dei limiti di spesa annuali, per come previsti dalle vigenti norme in materia di contenimento della spesa, i trasferimenti a carico del bilancio regionale, a qualsiasi titolo operati a favore degli Enti strumentali, degli Istituti, delle Agenzie, delle Aziende, delle Fondazioni, degli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato, sono ridotti in misura pari alle eccedenze di spesa risultanti dalle verifiche.".

2. Sono abrogate le disposizioni di legge in contrasto con il presente articolo.

Art. 6

(Misure di contenimento per gli enti sub-regionali)

1.         Ferme restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle disposizioni vigenti, a partire dall'esercizio finanziario 2017, gli enti strumentali, gli istituti, le agenzie, le aziende, le fondazioni, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato, diversi da quelli appartenenti al Servizio sanitario regionale (SSR), sono tenuti al rispetto delle seguenti disposizioni:

a)         la spesa per il personale, al lordo degli oneri riflessi e dell'IRAP, non può essere superiore a quella sostenuta nell'anno 2014 ovvero a quella sostenuta nell'esercizio finanziario successivo all'anno di effettiva operatività se posteriore al 2014;

b)         le spese di seguito indicate devono essere ridotte del 10 per cento rispetto a quelle sostenute nell'anno 2014 ovvero a quelle sostenute nell'anno in cui si è verificata l'assoluta necessità di sostenere la spesa se l'anno di effettiva operatività dell'ente è successivo al 2014:

1)         relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza;

2)         missioni;

3)         attività di formazione;

4)         acquisto di mobili e arredi;

5)         vigilanza diurna e notturna dei locali adibiti ad uffici;

6)         canoni e utenze per la telefonia, la luce, l'acqua il gas e gli altri servizi;

7)         manutenzione di mobili, acquisto e manutenzione di macchine e attrezzature;

8)         varie non informatiche per il funzionamento degli uffici;

9)         acquisto di stampati, registri, cancelleria e materiale vario per gli uffici;

10)       acquisto di libri, riviste, giornali ed altre pubblicazioni;

11)       pubblicazione di studi, ricerche, manifesti ed altri documenti;

12)       spese postali e telegrafiche.

2.         A partire dall'entrata in vigore dalla presente legge, l'adozione di provvedimenti che, pur rispettando i limiti di cui alla lettera a) del comma 1, comportino nuova spesa per il personale a qualunque titolo, deve essere preventivamente autorizzata dalla Giunta regionale.

3.         Al fine di consentire il rispetto delle prescrizioni di cui alla lettera a) del comma 1, gli enti di cui al comma 1 adottano un apposito provvedimento che, tenendo conto anche delle prescrizioni di cui alla pregressa normativa in materia, quantifichi il limite di spesa annuale.

4.         Gli enti di cui al comma 1 trasmettono il provvedimento di cui al comma 3, munito del visto di asseverazione dei rispettivi organi di controllo, entro il 10 settembre di ogni anno, al dipartimento cui compete il coordinamento strategico degli enti strumentali, delle società e delle fondazioni. Il Dipartimento, in caso di inottemperanza, segnala alla Giunta regionale la necessità di provvedere alla nomina di un commissario ad acta, con oneri a carico del funzionario o dirigente inadempienti, fatte salve le eventuali ulteriori responsabilità.

5.         La mancata predisposizione del provvedimento di cui al comma 3 comporta, a carico degli organi di vertice degli enti di cui al comma 1, una riduzione pari al 20 per cento dei benefici economici spettanti, ai sensi della vigente normativa, a seguito del raggiungimento degli obiettivi individuali.

6.         Gli enti di cui al comma 1, fermi restando gli adempimenti richiesti dalla normativa vigente, provvedono, entro il 31 dicembre di ciascun anno, alla trasmissione, ai rispettivi dipartimenti vigilanti e al Dipartimento Bilancio, dei dati inerenti alla spesa disaggregata autorizzata e sostenuta per studi e incarichi di consulenza, debitamente asseverati dai rispettivi organi di controllo.

7.         Il Dipartimento che esercita l'attività di vigilanza sulle attività dei soggetti di cui al presente articolo, in sede di esame dei documenti contabili consuntivi, verifica, anche mediante l'esercizio di poteri di carattere ispettivo, il rispetto della normativa in materia di contenimento delle spese e propone alla Giunta regionale l'adozione delle misure conseguenti alle eventuali violazioni riscontrate.

8.         La deliberazione di Giunta regionale di cui al comma 7 deve essere trasmessa al Dipartimento competente al coordinamento strategico degli enti strumentali, delle società e delle fondazioni per lo svolgimento delle attività di competenza.

9.         Il mancato svolgimento delle verifiche sul contenimento della spesa comporta, a carico dei dirigenti generali dei dipartimenti che esercitano la vigilanza sulle attività dei soggetti di cui al presente articolo, una riduzione pari al 20 per cento dei benefici economici spettanti, ai sensi della vigente normativa, a seguito del raggiungimento degli obiettivi individuali.

10.       In caso di mancato rispetto dei limiti di spesa annuali, per come previsti dalle vigenti norme in materia di contenimento della spesa, i trasferimenti a carico del bilancio regionale, a qualsiasi titolo operati a favore degli enti strumentali, degli istituti, delle agenzie, delle aziende, delle fondazioni, degli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato, diversi da quelli appartenenti al SSR, sono ridotti in misura pari alle eccedenze di spesa risultanti dalle verifiche.

11. Al fine del rispetto delle regole di finanza pubblica, per gli enti strumentali, gli istituti, le agenzie, le aziende, le fondazioni, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato, con esclusione degli enti appartenenti al SSR, rimangono confermati, per gli esercizi finanziari 2015 e 2016, i tetti di spesa per il personale e l'obbligo di riduzione delle spese di funzionamento, nella misura del 10 per cento rispetto ai corrispondenti valori dell'esercizio 2014, di cui al presente articolo.

Art. 7

(Modifica all'art. 32 della l.r. 7/1996)

1. Il comma 2 dell'articolo 32 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale) è così sostituito:

"2. In caso di assenza o di impedimento del dirigente preposto ad un settore le funzioni vicarie vengono esercitate, su designazione del dirigente generale, da un dirigente preposto ad altro settore del medesimo dipartimento.".

Art. 8

(Modifica all'art. 7 della l.r. 31/2002)

1. Il comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 7 agosto 2002, n.31 (Misure organizzative di razionalizzazione e di contenimento della spesa per il personale), è così sostituito:

"1. Ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sul'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), l'ordinamento della struttura organizzativa dell'amministrazione regionale e le relative attribuzioni sono determinate da appositi atti organizzativi assunti, dalla Giunta regionale, nel rispetto dei criteri generali previsti dall'ordinamento giuridico.".

Art. 9

(Modifiche all'art. 35 della l.r. 19/2009)

1. All'articolo 35 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2009) - Art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8) sono apportate le seguenti modifiche:

            al comma 1 la parola "regionali" è sostituita dalle seguenti parole: "o funzionari della pubblica amministrazione";

            dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:

"2 bis. In mancanza di nomina dei commissari di cui al comma 2 entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2017 ovvero in caso di mancato recupero dei crediti entro sessanta giorni dalla nomina, il Dipartimento competente procede all'applicazione delle misure previste dagli articoli 40 ter della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) e 40, comma 3 della legge regionale 12 giugno 2009, n.19 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2009) - Art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8). Nel caso di inapplicabilità di tali misure ovvero di parziale soddisfazione del credito vantato, il Dipartimento competente procede entro sessanta giorni alla riscossione delle entrate nelle forme previste dall'articolo 40 bis della l.r. 8/2002.".

Art. 10

(Modifiche all'art. 1 della l.r. 18/2013)

1. Al comma 4 dell'articolo 1 della legge regionale 12 aprile 2013, n. 18 (Cessazione dello stato di emergenza nel settore rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi) sono apportate le seguenti modifiche:

a. le parole "dirigenti regionali" sono sostituite dalle seguenti parole: "dirigenti o funzionari della pubblica amministrazione";

b. l'ultimo periodo è sostituito dal seguente: "In mancanza di nomina dei commissari entro sessanta giorni dalla scadenza dei pagamenti ovvero in caso di mancato recupero dei crediti entro sessanta giorni dalla nomina, il Dipartimento competente procede all'applicazione delle misure previste dall'articolo 40 ter della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) e dall'articolo 40, comma 3 della legge regionale 12 giugno 2009, n.19 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2009) - Art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8). Nel caso di inapplicabilità di tali misure ovvero di parziale soddisfazione del credito vantato, il Dipartimento competente procede entro sessanta giorni alla riscossione delle entrate nelle forme previste dall'articolo 40 bis della l.r. 8/2002.".

Art. 11

(Integrazione alla l.r. 30/2016)

1. Dopo il comma 7 dell'articolo 14 della legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione) è aggiunto il seguente:

"7 bis. Le quote di risorse dei fondi strutturali destinate all'incentivazione di prestazioni, funzioni, risultati individuali o di gruppo, miglioramenti di servizi, all'implementazione delle procedure di spesa e di controllo sono utilizzate nel rispetto delle norme comunitarie, nazionali e contrattuali vigenti.".

Art. 12

(Modifiche e integrazioni alla l.r. 24/2013)

1. Dopo il comma 14 dell'articolo 3 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità) è aggiunto il seguente comma:

"14 bis. Il direttore generale, nominato con il decreto di cui all'articolo 7, comma 6, richiede ogni necessaria annotazione, iscrizione, trascrizione o

voltura ai Conservatori dei registri immobiliari e ai Direttori delle Agenzie delle Entrate competenti per territorio, i quali provvederanno alla esecuzione delle operazioni necessarie in esenzione da qualsiasi diritto, emolumento o rimborso.".

2.         Il comma 6 dell'articolo 7, è sostituito dal seguente comma:

"6. Il direttore generale è nominato con decreto del Presidente della Giunta regionale secondo le disposizioni di cui all'articolo 4. Il revisore unico è nominato ai sensi della lettera e) del comma 1 dell'articolo 14 del decreto - legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. Il trattamento economico del direttore generale è equiparato a quanto previsto dall'articolo 25, comma 4, della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale).".

3.         Fatte salve le procedure di nomina del collegio dei revisori in corso alla data del 15 dicembre 2016, la lettera c) del comma 5 dell'articolo 7 della l.r. 24/2013, è sostituita dalla seguente:

" c) il revisore unico.".

4.         La Giunta regionale apporta le necessarie modifiche allo Statuto dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica istituita ai sensi dell'articolo 7 della l.r. 24/2013.

Art. 13

(Modifiche all'art. 11 della l.r. 7/1996)

1. Il comma 2 dell'articolo 11 della l.r. 7/1996 è così sostituito: "2. Il Comitato:

a)         supporta la Giunta regionale nell'assolvimento dei compiti istituzionali, contribuendo con proprie proposte alla elaborazione di programmi, progetti e provvedimenti legislativi;

b)         approfondisce gli aspetti di fattibilità connessi alla programmazione generale ed intersettoriale e formula proposte operative, eventualmente alternative a seguito di una valutazione in termini di costi benefici;

c)         esprime valutazioni e suggerimenti sulle tematiche gestionali che riguardano il funzionamento complessivo delle strutture, sulla base di proposte ed indicazioni formulate dai dirigenti generali competenti;

d)        analizza e risolve le problematiche attuative connesse a provvedimenti che riguardano più Dipartimenti;

e)         propone ai dirigenti generali competenti l'istituzione o la revisione di procedure trasversali o che riguardano la generalità delle strutture organizzative della Regione;

f)         esprime pareri su richiesta della Giunta regionale ed è coordinato dal Segretario generale della Giunta;

g)         esprime pareri, anche su richiesta dei dipartimenti, in ordine alla soluzione da adottare in procedimenti di particolare complessità e rilevanza;

h)         risolve i conflitti di competenza tra dipartimenti;

i)          assume le determinazioni di cui all'articolo 32, comma 6.".

Art. 14

(Introduzione dell'art. 21 bis nella l.r. 7/1996)

 

1. Dopo l'articolo 21 della l.r. 7/1996, è aggiunto il seguente:

"Articolo 21 bis

(Ulteriori disposizioni in materia di adeguamento dell'ordinamento regionale al principio di separazione tra funzioni di indirizzo e controllo e attività di gestione)

1.         A decorrere dal 1° gennaio 2017, le disposizioni legislative e regolamentari, sia previgenti sia emanate successivamente all'entrata in vigore della medesima, che attribuiscono alla Giunta regionale attività di gestione o negoziale nonché l'adozione di atti o provvedimenti amministrativi, di cui agli articoli 14 e 17, si intendono nel senso che la relativa competenza spetta ai dirigenti.

2.         Le disposizioni del Capo II, relative al riparto dei compiti di indirizzo, di gestione e di controllo possono essere derogate soltanto espressamente e ad opera di specifiche disposizioni legislative.".

Art. 15

(Modifiche e integrazioni all'art. 32 della l.r. 7/1996)

1. L'articolo 32 della l.r. 7/1996 è così modificato:

a) al comma 4 sono aggiunte le seguenti parole: ", fatto salvo quanto previsto al comma 4 bis.";

b) dopo il comma 4 sono aggiunti i seguenti commi: "4 bis. Nel caso in cui un dirigente di settore versi in una condizione comportante l'obbligo di astenersi dal compimento di un determinato atto, ovvero ritenga di doversi astenere per gravi ragioni di opportunità e convenienza, le determinazioni in ordine alla dichiarazione di astensione sono assunte dal dirigente generale del dipartimento di appartenenza. Se il dirigente generale ritiene sussistenti l'obbligo di astensione o le gravi ragioni di opportunità e convenienza addotte dall'interessato, affida ad altro dirigente del dipartimento il compimento dell'atto per il quale è stata formulata la dichiarazione di astensione, o, in assenza di idonee professionalità, lo avoca a sé. 4 ter. Qualora le situazioni di cui al comma 4 bis riguardino il dirigente generale di un dipartimento o il titolare di una posizione ad esso equiparata, le determinazioni in ordine alla dichiarazione di astensione sono assunte dal comitato di direzione di cui all'articolo 11, a maggioranza dei suoi componenti, senza la partecipazione dell'interessato, se componente del comitato. Se il comitato di direzione ritiene sussistenti l'obbligo di astensione o le gravi ragioni di opportunità e convenienza addotte dall'interessato, affida ad altro dirigente generale il compimento dell'atto per il quale è stata formulata la dichiarazione di astensione.".

Art. 16

(Modifica all'art. 44 della l.r. 13/1983)

1. Al comma 2 dell'articolo 44 della legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 (Norme di attuazione dello statuto per l'iniziativa legislativa popolare e per i referendum), le parole: "complessivi dell'intero bacino elettorale" sono soppresse.

Art. 17

(Modifiche alla l.r. 45/2012)

1.         Al comma 6 dell'articolo 5 della legge regionale 12 ottobre 2012, n. 45 (Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale), le parole: "ventiquattro mesi dalla pubblicazione della presente legge sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria" sono sostituite dalle seguenti: "il 31 dicembre 2018".

2.         L'articolo 24 della l.r. 45/2012 è così modificato:

a)         al comma 1, le parole: "con le modalità stabilite dai regolamenti" sono sostituite dalle seguenti: "entro il 31 dicembre 2017";

b)         al comma 6, sono soppresse le parole ", come previsto nei regolamenti".

Art. 18

(Modifiche all'art. 9 della l.r. 41/2011)

1. L'articolo 9 della legge regionale 4 novembre 2011, n. 41 (Norme per l'abitare sostenibile), è così modificato:

a)         al comma 2, sono soppresse le parole "superiore al cinquanta per cento";

b)         il primo periodo del comma 3 è sostituito dal seguente: "Il certificato di sostenibilità degli edifici è rilasciato dalla Regione Calabria o da una organizzazione accreditata ai sensi del comma 4, lettera b), estranea alle attività di progettazione e di direzione lavori, su richiesta del proprietario dell'immobile o del soggetto attuatore dell'intervento.".

Art. 19

(Potere sostitutivo della Regione in ordine al rilascio del permesso di costruire)

1.         Il potere sostitutivo della Regione Calabria in ordine al rilascio del permesso di costruire, ai sensi dell'articolo 21 del d.p.r. 380/2001, è esercitato dalla Giunta regionale mediante la nomina, previa diffida agli enti inadempienti, di un commissario ad acta, individuato tra il personale del dipartimento competente in materia di urbanistica, con oneri a carico degli enti predetti.

2.         Con regolamento della Giunta regionale è disciplinato il procedimento per l'esercizio del potere sostitutivo di cui al comma 1.

Art. 20

(Fascicolo del fabbricato)

1.         Al fine di censire gli interventi di trasformazione edilizia sul territorio e lo stato degli edifici, la Regione implementa un sistema informativo denominato «fascicolo del fabbricato», le cui modalità di gestione sono definite con apposito regolamento della Giunta regionale.

2.         Il regolamento di cui al comma 1 è emanato entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

3. A decorrere dall'entrata in vigore del regolamento di cui al comma 1, tutti gli interventi di cui all'articolo 3, comma 1, lettere b), c), d), e), f), del d.p.r. 380/2001, nonché tutti gli interventi previsti dalla legge regionale 11 agosto 2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale), devono essere preceduti dal censimento degli edifici oggetto dell'intervento nel sistema informativo di cui al comma 1.

Art. 21

(Modifiche all'art. 1 della l.r. 25/2013)

1. Il comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 25 (Istituzione dell'Azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna - Azienda Calabria Verde - e disposizioni in materia di forestazione e di politiche della montagna), è sostituito dal seguente:

"2. L'Azienda Calabria Verde di cui al comma 1 :

a)         esercita le funzioni e le attività di cui alla presente legge nel quadro della programmazione regionale e secondo le direttive impartite dalla Regione in armonia con gli obiettivi e gli orientamenti delle politiche comunitarie, nazionali e regionali, in materia di foreste, forestazione e politiche della montagna;

b)         è soggetta al vincolo del pareggio di bilancio; nelle entrate sono compresi i trasferimenti di risorse finanziarie comunitarie, statali, regionali e di altri enti, le tariffe o i corrispettivi per i servizi resi e i proventi derivanti dall'utilizzazione forestale e dalle concessioni onerose di beni".

Art. 22

(Modifiche all'art. 4 della l.r. 25/2013)

1. I commi 5 e 6 dell'articolo 4 della l.r. 25/2013 sono sostituiti dai seguenti:

"5. Sono organi dell'Azienda Calabria Verde:

            il direttore generale;

            il revisore unico dei conti.

6. La Giunta regionale esercita la vigilanza sull'Azienda Calabria Verde per il tramite del dipartimento cui afferisce l'unità organizzativa competente sulle attività in materia di politiche della montagna, foreste e forestazione, nonché, quanto ai bilanci e rendiconti, per il tramite del dipartimento competente in materia di bilancio nell'ambito del procedimento previsto dall'articolo 10.".

Art. 23

(Modifiche all'art. 5 della I r. 25/2013)

1.         I commi 4 e 5 dell'articolo 5 della legge regionale 16 maggio 2013, n.25, sono sostituti dai seguenti:

"4. Il direttore generale è il legale rappresentante dell'azienda, compie gli atti necessari per la realizzazione delle finalità dell'azienda, dirige, sorveglia, coordina la gestione complessiva e ne è responsabile.

5. Nell'esercizio delle sue funzioni, il direttore generale è coadiuvato da un dirigente addetto alla segreteria della direzione generale, il quale partecipa alla direzione dell'azienda e concorre, con la formulazione di proposte e di pareri, alla formazione delle decisioni del direttore generale medesimo. Il dirigente di cui al primo periodo è nominato dal direttore generale.".

2.         Al comma 6 dell'articolo 5 della l.r. 25/2013 sono apportate le seguenti modifiche:

a)         la lettera d) è sostituita dalla seguente:

"d) adottare il rendiconto generale, previa relazione del revisore unico dei conti;"

b)         alla lettera e), dopo le parole: "da rimboschire", sono aggiunte le seguenti: "e la restituzione di terreni in occupazione;";

c)         la lettera f) è sostituita dalla seguente:

"f) deliberare in ordine a concessioni, autorizzazioni, contratti e convenzioni che incidono sulla gestione del patrimonio affidato all'ente o che ne vincolano la disponibilità, ovvero costituiscono diritto obbligatorio a favore di terzi";

d)        la lettera k) è soppressa;

e)         la lettera l) è sostituita dalla seguente:

"l) nominare i responsabili delle strutture operative dell'Azienda;".

3.         I commi 7 e 8 dell'articolo 5 della l.r. 25/2013, sono sostituiti dai seguenti:

"7. Le deliberazioni di cui alle precedenti lettere a), b), c), d) ed e) sono soggette all'approvazione della Giunta regionale, su proposta dei dipartimenti competenti, previa trasmissione ai medesimi dipartimenti da parte dell'Azienda Calabria Verde con congruo anticipo. Gli atti di cui alle restanti lettere f), g), h), i), |), I) ed m) sono soggetti alla trasmissione ai dipartimenti di cui all'articolo 4, comma 6, per l'attività di vigilanza in ragione della rispettiva competenza.

8. In caso di vacanza dell'ufficio, ovvero nei casi di assenza o di impedimento del direttore generale, le relative funzioni sono svolte dal dirigente della segreteria, di cui al comma 5. Se l'assenza o l'impedimento si protrae oltre sei mesi, si procede alla sua sostituzione.".

Art. 24

(Modifica all'art. 7 della l.r. 25/2013)

1. L'articolo 7 della l.r. 25/2013, è sostituto dal seguente:

"Art. 7

(Revisore unico dei conti)

1.         Il revisore unico dei conti è l'organo di controllo dell'Azienda, costituito in forma monocratica e composto da un membro effettivo e da un membro supplente, nominati dal consiglio regionale tra gli iscritti nel registro dei revisori legali di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, istituito con Decreto del Ministero dell'economia e delle finanze 20 giugno 2012, n. 144, per la durata di anni tre. Il compenso del membro supplente è consentito esclusivamente in caso di sostituzione del membro effettivo, in misura corrispondente alla durata della sostituzione stessa, e previa decurtazione della medesima somma al componente effettivo.

2.         Il revisore unico dei conti esercita il controllo sulla gestione contabile e finanziaria dell'azienda e redige una relazione annuale che viene allegata al rendiconto consuntivo, finanziario, patrimoniale ed economico.

3.         Il revisore unico dei conti esercita la funzione di vigilanza sulla gestione finanziaria dell'azienda, riferendo su di essa, annualmente o dietro richiesta, alla Giunta regionale; redige relazioni sul bilancio di previsione, sul rendiconto generale e sui risultati di gestione.

4.         Il revisore unico dei conti percepisce un compenso globale determinato in misura corrispondente a quella prevista dalle disposizioni di cui ai commi 1, 3, 6, 7, 7 bis, dell'articolo 10 della Legge regionale 11 agosto 2010, n. 22 (Misure di razionalizzazione e riordino della spesa pubblica regionale), diminuito del 20 per cento.".

Art. 25

(Modifica all'art. 8 della l.r. 25/2013)

1. Al comma 1 dell'articolo 8 della l.r. 25/2013, le parole ", sentito il CTI che si esprime entro quindici giorni dalla richiesta decorsi i quali si procede" sono soppresse.

Art. 26

(Modifiche all'art. 9 della l.r. 25/2013)

1. L'articolo 9 della l.r. 25/2013 è così modificato:

a)         il comma 3 è sostituito dal seguente:

"3. L'Azienda si articola in massimo quattordici settori, raggruppati in aree funzionali.";

b)         il comma 4 è abrogato.

Art. 27

(Modifiche all'art. 12 della l.r. 25/2013)

1. L'articolo 12 della l.r. 25/2013, è così modificato:

a)         il comma 4 è sostituito dal seguente:

"4. I proventi derivanti dalla utilizzazione forestale o dalla concessione onerosa di beni, nonché dalla vendita del materiale legnoso e dalla gestione, anche mediante concessione, del patrimonio forestale regionale amministrato dall'Azienda ai sensi dell'articolo 11, comma 1, della l.r. 20/1992, sono annualmente destinati alla Regione Calabria.";

b)         dopo il comma 4 è inserito il seguente comma:

"4 bis. La Regione può attribuire parte dei proventi di cui al comma 4:

a)         per una quota, commisurata al raggiungimento degli obiettivi strategici, all'Azienda Calabria Verde per il finanziamento delle spese generali per l'esecuzione degli interventi di forestazione ovvero per il finanziamento di spese di ammodernamento;

b)         per altra quota, al bilancio regionale, destinandola al ripianamento della situazione debitoria dell'AFOR.";

c)         nel comma 5 le parole: "su proposta del" sono sostituite dalle seguenti: "sentito il";

d)        il comma 6 è abrogato.

Art. 28

(Abrogazione dell'art. 6 della l.r. 25/2013)

1. L'articolo 6 della l.r. 25/2013 è abrogato.

Art. 29

(Contenimento degli emolumenti accessori del personale dei

Consorzi di bonifica e dell'Azienda Calabria Verde)

1. Al fine del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica di cui all'articolo 1, comma 709, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)), la spesa per indennità accessorie, corrisposte a qualsiasi titolo al personale in servizio presso l'Azienda Calabria Verde e i Consorzi di bonifica, è ridotta complessivamente, per l'esercizio 2017, del 10 per cento rispetto a quella sostenuta nell'anno 2016.

Art. 30

(Modifica all'art. 9 della l.r. 10/2003)

1. All'alinea del comma 4 dell'articolo 9 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 (Norme in materia di aree protette), le parole "Dall'entrata in vigore della legge istitutiva dell'area protetta sono sottoposte ad autorizzazione concessa dalla Giunta regionale" sono sostitute dalle seguenti: "Dalla pubblicazione del programma triennale delle aree protette, di cui all'articolo 48, e fino all'istituzione delle singole aree protette, sono soggette ad autorizzazione concessa dal dirigente generale del dipartimento della Giunta regionale competente in materia di tutela dell'ambiente".

Art. 31

(Modifica all'articolo 10 della l.r. 34/2009)

1. Nel comma 2 dell'articolo 10 della legge regionale 19 ottobre 2009, n. 34 (Norme in materia di inquinamento acustico per la tutela dell'ambiente nella Regione Calabria), sono soppresse le parole: ", a pena di nullità degli strumenti stessi".

Art. 32

(Modifica all'art. 13 della l.r. 35/2015)

1. Al comma 10 dell'articolo 13 della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35 (Norme per i servizi di trasporto pubblico locale), dopo la parola "Regione" sono inserite le seguenti: ", degli enti Strumentali della Regione".

 

Art. 33

(Norma in materia di funzioni delle disciolte

 associazioni di divulgazione agricola)

1. A seguito dell'avvenuto scioglimento di tutte le associazioni di divulgazione agricola, le cui funzioni sono state nuovamente trasferite alla Regione Calabria, ai sensi dell'articolo 1, comma 89, della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), così come attuato dall'articolo 1 della legge regionale 22 giugno 2015, n. 14 (Disposizioni urgenti per l'attuazione del processo di riordino delle funzioni a seguito della legge 7 aprile 2014, n. 56), al fine di garantire l'espletamento delle attività connesse ed in assenza di professionalità adibite allo svolgimento delle suddette, il personale proveniente dalle disciolte associazioni, già in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato con la Regione Calabria, ai sensi dell'art. 42, comma 4, della legge regionale n. 15 del 2008 (Provvedimento Generale di tipo ornamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2008 ai sensi dell'art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)), alla data di entrata in vigore della presente legge, rimane collocato nei ruoli della Regione Calabria alle medesime condizioni sussistenti al momento del subentro, nelle more della definizione delle procedure di selezione pubblica per l'approvvigionamento delle suddette professionalità, fermo restando il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica.

Art. 34

(Disposizioni transitorie e finali)

1.         La disposizione di cui all'articolo 4, comma 1, si applica anche ai contratti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge.

2.         Ai fini del contenimento della spesa, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge:

a)         il numero dei distretti dell'Azienda Calabria Verde, individuati ai sensi dell'articolo 8 della l.r. 25/2013, esistenti al momento dell'entrata in vigore della presente legge, deve essere ridotto di due unità;

b)         la dotazione organica complessiva dell'Azienda Calabria Verde, di cui all'articolo 11 della l.r. 25/2013, deve essere ridotta del 10 per cento rispetto a quella dell'anno 2014.

Art. 35

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 36

(Entrata in vigore)

1. La presente legge, salvo quanto diversamente previsto, entra in vigore il 1° gennaio 2017.

 

Proposta di legge numero 195/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Legge di stabilità regionale 2017” (Del. n. 165; L.R. n. 44/2016)

 

TITOLO I

DISPOSIZIONI IN MATERIA TRIBUTARIA

Art. 1

(Determinazione dell'aliquota dell'addizionale regionale all'accisa sul gas

 naturale usato come combustibile e, per le utenze esenti, dell'imposta regionale

sostitutiva dell'addizionale)

1. A decorrere dal primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente legge, la misura dell'aliquota dell'addizionale regionale all'accisa sul gas naturale usato come combustibile di cui all'articolo 6, comma 1, lettera b), della legge 14 giugno 1990, n. 158, all'articolo 9 del decreto legislativo 21 dicembre 1990, n.398 ed all'articolo 10 del decreto-legge 18 gennaio 1993, n. 8 convertito, con modificazioni, dalla legge 19 marzo 1993, n.68, è determinata nelle seguenti misure per metro cubo:

a) per usi civili:

CONSUMI                                                                           Euro al metro cubo di gas naturale

Fino a 120 me annui                                                                                     0,019

Superiori a 120 me annui e fino a 480 me annui                                          0,02582

Superiori a 480 me annui e fino a 1.560 me annui                                       0,02582

Consumi superiori a 1.560 me annui                                                            0,03099

b) per usi industriali:

CONSUMI                                                                           Euro al metro cubo di gas naturale

Non superiori a 1.200.000 me annui                                                                        0,006249

Superiori a 1.200.000 me annui                                                                                0,005165

2. Le aliquote dell'imposta regionale sostitutiva dell'addizionale di cui al presente articolo, per le utenze esenti, sono determinate con la stessa decorrenza e nella medesima misura di cui al comma 1.

Art. 2

(Modifiche ed integrazioni all'articolo 27 della l. r. 34/2010)

1. All'articolo 27 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2011), sono apportate le seguenti modifiche:

a)         il comma 3 è sostituito dal seguente:

"3. L'imposta è dovuta alla Regione dal concessionario o titolare dell'autorizzazione dell'impianto di distribuzione di carburante o, per sua delega, dalla società petrolifera che sia unica fornitrice del suddetto impianto, su base mensile. Per impianti di distribuzione di carburante (stradali, autostradali, per natanti, avio, per usi agricoli e per usi industriali) si intendono quelli di cui all'articolo 25, comma 2, lettere b) e c) del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, intesi come unitari complessi commerciali o privati costituiti da uno o più apparecchi di erogazione automatica di carburanti che consentono di valorizzare l'erogato, ossia quantificare in euro in tempo reale al momento dell'erogazione il prodotto transitato nell'apparecchio.";

b)         il comma 4 è sostituito dal seguente:

"4. L'imposta è versata con pagamento di rate di acconto mensili e con pagamento di conguaglio entro il 31 gennaio dell'anno successivo a quello in cui si sono avverati i presupposti di imposta. Le rate di acconto sono computate sulla base di un dodicesimo dell'imposta gravante sul prodotto erogato nell'anno precedente, desunto dalla relativa dichiarazione annuale. Per i nuovi impianti le rate di acconto sono calcolate sugli importi presunti da erogare. L'imposta è versata entro il giorno 16 del mese successivo a quello di riferimento su apposito conto corrente bancario, ovvero mediante bonifico bancario a favore della Tesoreria della Regione Calabria; gli uffici dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno facoltà di rideterminare le rate di acconto sulla base dei dati tecnici e contabili disponibili. Eventuali crediti possono essere compensati con le rate di acconto a conguaglio.";

c)         al comma 5 dopo le parole: "oltre agli interessi" sono inserite le seguenti: "doganali differiti ed all'indennità di mora di cui all'articolo 3 del d.lgs. 504/1995";

d)        il comma 6 è abrogato;

e)         il comma 7 bis è sostituito dal seguente:

"7 bis. Gli avvisi di accertamento o di liquidazione e gli atti di contestazione delle violazioni devono essere notificati, a pena di decadenza, entro cinque anni dalla data di presentazione della dichiarazione annuale. Il credito dell'amministrazione regionale per l'imposta, a seguito di accertamento o di liquidazione, si prescrive in anni cinque dalla data in cui l'accertamento è divenuto definitivo. L'imposta è rimborsata quando risulti indebitamente pagata. Il rimborso deve essere richiesto, a pena di decadenza, entro due anni dalla data di pagamento. Sulle somme da rimborsare sono dovuti gli interessi legali a decorrere dalla data di presentazione della richiesta alla Regione. Le sanzioni dovute restano escluse da una eventuale rateizzazione del debito.";

f)         dopo il comma 7 bis sono aggiunti i seguenti:

"7 ter. Gli uffici dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli trasmettono ai competenti uffici regionali i dati relativi alla quantità di benzina erogata nei rispettivi territori.

7 quater. Le funzioni inerenti l'accertamento e la liquidazione dell'imposta regionale, ai sensi dell'articolo 3, comma 13, della legge 549/1995, sono attribuite agli uffici dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli. Al fine di regolamentare le procedure e rafforzare l'attività di controllo e di recupero coattivo dell'imposta, è stipulato apposito protocollo d'intesa tra la Regione e l'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

7 quinquies. I proventi derivanti dall'irrogazione delle sanzioni amministrative sono di spettanza dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

7 sexies. Per la riscossione coattiva, il contenzioso e per quanto non disciplinato dall'articolo 3, comma 13, della legge 549/1995, si applicano le disposizioni di cui al d.lgs. 504/1995 e al decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546.

7 septies. L'amministrazione regionale ha facoltà di svolgere controlli sui soggetti obbligati al versamento dell'imposta e di accedere ai dati risultanti dalle registrazioni fiscali tenute in base alle norme vigenti, al fine di segnalare eventuali infrazioni o irregolarità all'organo competente per l'accertamento.

2. Le modifiche di cui alla lettera f) del comma 1 entrano in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2017. Per i periodi d'imposta precedenti al 2017, resta ferma la disciplina regionale vigente al 31 dicembre 2016. Gli avvisi di accertamento o di liquidazione e gli atti di contestazione delle violazioni antecedenti il periodo d'imposta 2017 restano di competenza della Regione Calabria.

Art. 3

(Modifiche alla l. r. 47/2011)

1. L'articolo 17 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012) è abrogato.

 

Art. 4

(Modifiche alla  l.r. 1/1971)

1. Il comma 1 dell'articolo 9 della legge regionale 31 dicembre 1971, n. 1 (Istituzione dei tributi propri della Regione Calabria) è sostituito dal seguente: "1. L'ammontare dell'imposta sulle concessioni per l'occupazione e l'uso dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile dello Stato siti nel territorio della Regione è rideterminato nella misura del 10 per cento del canone statale di concessione, tranne che per le concessioni demaniali marittime aventi finalità turistico - ricreative la cui aliquota è pari al 15 per cento del canone medesimo".

Articolo 5

(Modifiche alla l.r. 17/2005)

1. All'articolo 26 della legge regionale 21 dicembre 2005, n.17 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo) sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:

a)         il comma 1 è sostituito dal seguente:

"1. Le concessioni oggetto della legge sono soggette al tributo regionale di cui alla l.r. 1/1971, nella misura indicata dall'articolo 9, comma 1 della medesima legge regionale".

b)         al comma 2 le parole: "competenti, che lo riscuotono per conto della Regione" sono sostituite dalle seguenti: "regionali competenti".

c)         dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti:

"2 bis. Le funzioni relative al controllo, all'accertamento, alla riscossione, anche coattiva, dell'imposta e al contenzioso tributario sono conferite agli Enti competenti al rilascio delle concessioni ai sensi della presente legge e del d. lgs. 112/1998.

2          ter. Il pubblico ufficiale che emetta atti soggetti a imposta sulle concessioni oggetto della presente legge senza che sia stato effettuato il pagamento del tributo è soggetto al pagamento delle tasse e delle sanzioni dovute nella misura prevista per il concessionario inadempiente, salvo il regresso verso il debitore."

d)        il comma 3 dell'articolo 26 è sostituito dai seguenti:

"3. I proventi derivanti dal tributo di cui al comma 2, escluse le somme introitate dalla Regione a titolo di sanzioni amministrative ed interessi, sono così ripartiti:

a)         il 60 per cento è devoluto ai comuni interessati, quale contributo per i maggiori oneri a loro derivanti dall'esercizio della delega delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo;

b)         il 40 per cento è utilizzato dalla Regione per la parziale copertura della spesa necessaria per l'attuazione della presente legge.

3          bis. I comuni provvedono entro il 28 febbraio di ogni anno a trasmettere alla struttura regionale competente in materia di tributi regionali il rendiconto delle riscossioni avvenute nell'esercizio finanziario precedente.

3 ter. Il responsabile del procedimento che viola, senza giustificato motivo, l'obbligo di trasmissione di cui al comma 3 bis, è soggetto a responsabilità disciplinare per violazione dei doveri di ufficio e, in caso di presunto danno erariale, è deferito alla competente autorità giudiziaria."

e)         il comma 5 è sostituito dal seguente:

"5. L'erogazione di cui al comma 3 è subordinata all'effettuazione da parte degli stessi comuni di tutti gli adempimenti previsti dal presente articolo."

 

Art. 6

(Modifiche alla l.r. 21/2016)

1. All'articolo 1 della legge regionale 5 luglio 2016, n. 21 (Disposizioni in materia di rateizzazione dei debiti tributari e delle relative sanzioni) sono apportate le seguenti modifiche:

a)         ai commi 3, 4 e 5 la parola: "deliberazione" è sostituita dalle seguenti: "regolamento attuativo";

b)         al comma 6 la parola: "legale" è sostituita dalle seguenti: "previsto dalla legge istitutiva del relativo tributo".

c)         al comma 8:

1)         la parola: "esecutive" è sostituita dalla seguente: "consecutive";

2)         le parole: "la struttura competente invia avviso di" sono sostituite dalle seguenti: "il contribuente incorre in";

3)         le parole: "dall'avvenuta notifica dell'avviso di decadenza stesso" sono soppresse;

4)         le parole: "fatto salvo l'esito positivo della preventiva" sono sostituite dalle seguenti: "salvo l'eventuale".

Art. 7

(Cause di non punibilità – l. r. 16/2000)

1. Su istanza presentata entro sei mesi della entrata in vigore della presente norma e previa rinuncia ad eventuali contenziosi intrapresi ed integrale soddisfazione civilistica dell'importo del tributo ancora pendente e dei correlati interessi, non sono riscosse eventuali sanzioni applicate ai gestori operanti quali sostituti di imposta del tributo regionale di cui alla legge regionale 28 agosto 2000, n. 16 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi) ove essi non abbiano adempiuto per avere subito durante il periodo della gestione commissariale e fino alla annualità tributaria successiva all'entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), inadempimento da parte dei conferitori pubblici.

TITOLO II

DISPOSIZIONI DI CARATTERE FINANZIARIO

Art. 8

(Modifiche alla l. r. 13/2005)

1. Al comma 1 dell'articolo 17 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 (Collegato alla manovra di assestamento di bilancio per l'anno 2005) le parole: "con l'accantonamento del 2 percento" sono sostituite dalle seguenti: "nel limite massimo dell'accantonamento dell'1 per cento".

Art. 9

(Adozione regolamento per le concessioni di beni del demanio idrico di

competenza regionale)

1.         La Giunta regionale adotta un regolamento per le concessioni di beni del demanio idrico di competenza regionale, che disciplini i relativi procedimenti e preveda un piano tariffario relativo alle istruttorie ed al rilascio di autorizzazioni, concessioni, nulla osta e parere idraulico, previsti dal regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, nonché al rilascio dei nulla osta, autorizzazioni e parere idraulico, previsti dal regio decreto 25 luglio 1904, n.523.

2.         Le tariffe sono determinate sulla base della tipologia e della destinazione d'uso del bene concesso o autorizzato.

Art. 10

(Adozione tariffario relativo alle autorizzazioni concesse dal Dipartimento

ambiente e territorio)

1. La Giunta regionale adotta un piano tariffario relativo alle istruttorie ed al rilascio di autorizzazioni, previste dal Titolo I, Capo IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nonché ai pareri previsti dall'articolo 269 del medesimo decreto legislativo nell'ambito del procedimento per l'autorizzazione unica ambientale (AUA).

Art. 11

(Utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie in materia di AIA)

1.         Le risorse economiche per le ispezioni straordinarie previste dall'articolo 29 decies, comma 4, del d.lgs. 152/2006, nonché per le ispezioni finalizzate a verificare il rispetto degli obblighi ambientali per impianti ancora privi di autorizzazione, sono reperite mediante l'utilizzo dei proventi derivanti dall'applicazione della sanzioni amministrative pecuniarie in materia di Autorizzazione integrata ambientale (AIA) di competenza regionale.

2.         I proventi di cui al comma 1 vengono individuati secondo le modalità di cui all'articolo 29 quattuordecies, comma 13, del d.lgs. 152/2006 e destinati all'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria (ARPACAL), quale soggetto addetto, tra l'altro, allo svolgimento dei controlli straordinari in materia di AIA e alle ispezioni sugli impianti ancora privi di autorizzazione.

3. Il Dipartimento regionale competente pone in essere tutti gli adempimenti necessari per destinare le somme riscosse alle finalità di cui al presente articolo.

Art. 12

(Riscossione dei crediti per la somministrazione di acqua per uso

idropotabile)

1. Al fine di favorire la riscossione dei crediti vantati dalla Regione nei confronti dei comuni a titolo di spese anticipate per la gestione delle attività inerenti alla somministrazione di acqua per uso idropotabile, relativamente ai periodo 1981-2004, i comuni interessati possono rateizzare il proprio debito complessivo. Il credito complessivo è riferito esclusivamente alla sorte capitale.

Art. 13

(Utilizzo delle economie sui mutui concessi agli enti locali da Cassa depositi e prestiti

e assistiti da contribuzione regionale)

1.         Per tutte le opere pubbliche finanziate con mutui concessi agli Enti locali da Cassa depositi e prestiti, con onere integrale o parziale a carico della Regione, per le quali non risulta disposta per il periodo 2013-2016 alcuna erogazione da parte di Cassa depositi e prestiti per stato di avanzamento dei lavori, è disposta la revoca del contributo regionale.

2.         La disposizione di cui al comma 1 non trova applicazione nel caso in cui l'ente locale beneficiario della contribuzione regionale attesti, con dichiarazione asseverata del responsabile del procedimento, resa e inviata entro i novanta giorni successivi alla data di entrata in vigore della presente legge ed inviata alle strutture amministrative regionali competenti in materia di lavori pubblici e di bilancio, che l'opera finanziata è in corso di realizzazione, indicando la somma ancora necessaria per il suo completamento definitivo, nonché il cronoprogramma previsto per il completamento dell'opera.

3.         Le economie conseguenti alle revoche di cui al comma 1 possono essere destinate, previa valutazione da parte della Regione della convenienza di ciascuna posizione, alla estinzione anticipata dei mutui.

Art. 14

(Riprogrammazione economie di spesa )

1. Per le opere pubbliche assistite da contributo regionale di cui alle leggi regionali n. 24 del 31 luglio 1987, n. 13 del 14 aprile 2004, n. 3 del 25 febbraio 2005,n. 13 del 17 agosto 2005, n. 1 del 11 gennaio 2006, n. 7 del 21 agosto 2006, n. 9 del 21 agosto 2006, n. 15 del 13 giugno 2008, n. 19 del 12 giugno 2009, e n. 47 del 23 dicembre 2011, per le quali gli enti locali interessati hanno proceduto a rinegoziazione dei mutui con Cassa depositi e prestiti, è disposta la contestuale riduzione del contributo concesso.

            Le economie di spesa determinate dal competente dipartimento della Giunta regionale a seguito della ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi finanziati con leggi regionali 15/2008, 19/2009 e 47/2011, possono essere riprogrammate, sulla base di un atto di indirizzo della Giunta regionale, dal medesimo dipartimento per le finalità già individuate dalle citate disposizioni normative, per un limite di impegno complessivo di 500.000,00 euro con allocazione al Programma U. 18.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2017.

            Gli enti locali che, alla data di entrata in vigore della presente legge, non sono in regola con i pagamenti relativi ai crediti del servizio idropotabile e alle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, non possono essere beneficiari della riprogrammazione di cui al comma 2.

Art. 15

(Fondi speciali per le leggi)

1. Gli importi da iscrivere nei fondi speciali ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, Enti Locali e dei loro organismi), per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio 2017-2019 sono determinati in 1.400.000,00 euro per il Fondo speciale destinato alle spese correnti (Programma U.20.03), di cui 600.000,00 euro per l'esercizio finanziario 2017, ed in 300.000,00 euro per il Fondo speciale destinato alle spese in conto capitale (Programma U.20.03), di cui 100.000,00 euro per l'esercizio finanziario 2017, così come indicato nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.

Art. 16

(Nuove autorizzazioni di spesa)

1. Per il finanziamento delle spese per il supporto tecnico e per le attività di natura amministrativa e procedurale, necessarie per l'adozione dei provvedimenti di acquisizione di cui all'articolo 42 bis del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità'), è autorizzata, nell'esercizio finanziario 2017, la spesa di 75.000,00 euro a valere sulle risorse allocate al Programma U.08.01 "Urbanistica e assetto del territorio" dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017- 2019.

2.         Per garantire il funzionamento delle Commissioni provinciali per gli espropri di cui all'articolo 41 del d.p.r. 327/2001, le cui competenze, a seguito della legge regionale 22 giugno 2015, n. 14 (Disposizioni urgenti per l'attuazione del processo di riordino delle funzioni a seguito della legge 7 aprile 2014, n.56), sono state riassunte dalla Regione, è autorizzata, per l'esercizio finanziario 2017, la spesa di 150.000,00 euro con allocazione al Programma U. 18.01 "Relazioni finanziarie con le altre autonomie territoriali", dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.

3.         Al fine di garantire il cofinanziamento del Programma comunitario LIFE- Natura e Biodiversità 2012 - Progetto "Land and seactions for conservation of Caretta Caretta in its most important italian nesting group (Ionian Calabria)", è autorizzata la spesa di 129.000,00 euro per l'esercizio finanziario 2017, con allocazione al Programma U.09.05 "Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione" dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.

4.         Al fine di garantire l'esercizio delle attività relative alla gestione e manutenzione delle piccole derivazioni di acque pubbliche e delle concessioni di aree demaniali di cui al regio decreto 11 dicembre 1933, n.1775 e al d.lgs. 152/2006, le cui competenze, a seguito della l.r. 14/2015, sono state riassunte dalla Regione, è autorizzata la spesa di 530.000,00 euro per l'esercizio finanziario 2017, con allocazione al Programma U.09.01 del bilancio di previsione 2017-2019.

5.         La Giunta regionale è autorizzata a concedere al Centro regionale di neurogenetica di Lamezia Terme un contributo, per l'esercizio finanziario 2017, di 100.000,00 euro con allocazione al Programma U. 13.07 del bilancio di previsione 2017-2019.

6.         Al fine di garantire una ulteriore copertura dei debiti pregressi maturati a tutto il 31 dicembre 2014, per le prestazioni socio sanitarie erogate dalla Regione, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2017, la spesa di 3.000.000,00 euro, con allocazione al Programma U. 12.07 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.

7.         Al fine di consentire la sistemazione di aree da adibire a mercati comunali destinati alla commercializzazione dei prodotti agricoli e artigianali locali, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2017 la spesa di 500.000,00 euro allocati al Programma U. 14.02.

8.         Al fine di uno sviluppo della ricerca sulla legislazione regionale, soprattutto in materia di enti locali, e della formulazione di proposte utili al contesto calabrese, la Giunta regionale è autorizzata a concedere all'Osservatorio politiche pubbliche per le autonomie dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria un contributo una tantum, per l'esercizio finanziario 2017, di 50.000,00 euro con allocazione al Programma U.04.04 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.

9.         Al fine di sostenere le spese di organizzazione da parte dei comuni che ospitano il Giro d'Italia, è autorizzata nell'esercizio finanziario 2017 la spesa complessiva di 90.000,00 euro, con allocazione al Programma U.06.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019.

10.       Al fine di incentivare il turismo scolastico e sociale nel territorio dei Parchi nazionali della Calabria, è autorizzata, per l'esercizio finanziario 2017, la spesa a carico del bilancio regionale di 300.000,00 euro con allocazione al programma U.07.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.

11.       La Giunta regionale è autorizzata a concedere all'Adspem Fidas onlus di Reggio Calabria un contributo, per l'esercizio finanziario 2017, pari a 100.000,00 euro, destinato all'acquisto dell'autoemoteca necessaria allo svolgimento delle attività dell'associazione, con allocazione al programma U. 13.07 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017- 2019.

Art. 17

(Modifiche all'articolo 1 della l. r. 39/ 2012)

1. L'articolo 1 della legge regionale 3 settembre 2012, n. 39 (Istituzione della Struttura Tecnica di Valutazione VAS-VIA-AIA-VI), è così modificato: a) il comma 2 è sostituito dai seguenti: "2. La S.T.V. di cui al comma 1: a) sostituisce il Nucleo VIA-VAS-IPPC già operante presso il dipartimento della Giunta regionale competente in materia di tutela dell'ambiente;

b)         è organizzata in modo da comprendere le professionalità necessarie per il congruo e completo espletamento delle attività di competenza in materia di valutazione ambientale;

c)         è composta dal dirigente generale del dipartimento di cui alla lettera a), che la presiede, da un dirigente, con competenze in materia di valutazione ambientale, che esercita anche funzioni di vicepresidente, individuato dal dirigente generale tra i dirigenti in servizio presso il suindicato dipartimento, nonché da un numero di componenti, determinato nel regolamento di cui al comma 3, dotati di adeguate competenze professionali, uno dei quali in rappresentanza dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente Calabria;

2 bis. I componenti della S.T.V. sono individuati, mediante procedura selettiva, tra il personale di ruolo della Regione Calabria, o degli enti strumentali e dipendenti della Regione, in possesso di specifiche conoscenze ed esperienze nelle materie afferenti alla valutazione ambientale. Il dirigente generale del dipartimento competente in materia di tutela dell'ambiente dispone l'utilizzazione a tempo pieno presso la S.T.V., con determinazione della durata, delle unità di personale degli enti strumentali e dipendenti della Regione individuate ai sensi del primo periodo, le quali mantengono il trattamento economico fondamentale in godimento con oneri a carico dell'amministrazione di appartenenza.

2 ter. Nel caso di esito negativo, in tutto o in parte, della procedura di selezione dei componenti della S.T.V. di cui al comma 2 bis, i relativi incarichi possono essere conferiti a soggetti, in possesso di specifiche conoscenze ed esperienze nelle materie afferenti alla valutazione ambientale, individuati, mediante procedura selettiva, tra:

a)         dipendenti di ruolo di amministrazioni pubbliche, previa autorizzazione delle amministrazioni di appartenenza;

b)         esperti, estreni alla pubblica amministrazione, con contratto di prestazione d'opera intellettuale.

2 quater. La S.T.V. è assimilata, ai fini del trattamento normativo, alle strutture ausiliarie previste dall'articolo 5 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7.

2 quinquies. Agli oneri per il trattamento economico accessorio dei componenti della S.T.V. di cui al comma 2 bis si fa fronte con le risorse finanziarie specificate al comma 7. Col regolamento di cui al comma 3 sono disciplinate le modalità di determinazione del trattamento economico accessorio sulla base di criteri incentivanti, commisurati al numero di procedimenti definiti in un determinato arco temporale, e comunque entro il limite dell'importo dell'indennità prevista per i componenti delle strutture ausiliarie di cui al comma 2 quater.

2 sexies. Ai componenti della S.T.V. di cui al comma 2 ter è corrisposto un compenso determinato sulla base di criteri incentivanti, fissati nel regolamento di cui al comma 3 e commisurati al numero di procedimenti definiti in un determinato arco temporale, e comunque entro il limite dell'importo dell'indennità prevista per i componenti delle strutture ausiliarie di cui al comma 2 quater e maggiorato del cinquanta per cento, a valere sulle risorse finanziarie specificate al comma 7.

2 septies. Per specifiche esigenze, in particolare al fine di accelerare la definizione dei procedimenti pendenti, col regolamento di cui al comma 3 possono essere istituite S.T.V. straordinarie, nel numero massimo di due, nel rispetto di quanto disposto nei commi 2, 2 bis e 2 ter."

b)         il comma 3 è sostituito dal seguente:

"3. Con regolamento della Giunta regionale sono disciplinati:

a)         il numero dei componenti, non superiore a 23, le professionalità da inserire nelle S.T.V. e le procedure di individuazione del relativo personale;

b)         le specifiche attribuzioni delle S.T.V., l'organizzazione, il funzionamento e le modalità operative delle attività di competenza delle stesse, ivi compresa la loro strutturazione per compiti specifici, nonché le interrelazioni e i rapporti con le altre strutture dipartimentali;

c)         le modalità di determinazione del trattamento economico accessorio e del compenso ai sensi dei commi 2 quinquies e 2 sexies;

d)        le tariffe per gli oneri istruttori ai sensi del comma 6;

e)         le modifiche alla disciplina del Nucleo VIA-VAS-IPPC di cui al regolamento regionale n. 3 del 4 agosto 2008.";

c)         il comma 4 è abrogato;

d)        il comma 6 è sostituito dal seguente:

"6. Col regolamento di cui al comma 3 sono definite le tariffe da applicare ai proponenti per la copertura degli oneri istruttori sostenuti dall'autorità competente per l'organizzazione e lo svolgimento delle attività di istruttoria, di monitoraggio e di controllo previste dalla normativa vigente in materia di valutazioni ambientali, nonché le relative modalità di versamento. Fino all'emanazione del medesimo regolamento, resta salva la disciplina vigente in materia di oneri istruttori."

2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo, quantificati a decorrere dall'esercizio finanziario 2017 in complessivi 750.000,00 euro, si provvede annualmente per l'importo di 450.000,00 euro con le somme accertate e riscosse al Titolo 3 "Entrate extratributarie", a titolo di oneri istruttori di cui al comma 6, ed iscritte al Programma U.09.02 dello stato di previsione della spesa (capitoli U3201016101, U3201016102 e U3201016103) e per l'importo di 300.000,00 euro con le ulteriori risorse regionali disponibili al medesimo Programma U.09.02 (capitolò U3201015603) dello stato di previsione della spesa del bilancio finanziario 2017-2019. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le conseguenti variazioni al documento tecnico ed al bilancio finanziario gestionale, di cui all'articolo 39 del d.lgs. 118/2011.

Art. 18

(Modifiche alla l.r. 10/2012)

1.         I commi 1 e 2 dell'articolo 6 della legge regionale 11 aprile 2012 n. 10 (Disposizioni in favore dei soggetti con disturbi specifici di apprendimento) sono sostituiti dai seguenti:

"1. La Regione Calabria concede annualmente specifici contributi ai comuni capofila dei Distretti sociali nell'ambito dei Piani di zona, per l'attuazione di progetti innovativi volti alla rilevazione dei casi di sospetto DSA. Per il monitoraggio degli interventi, la realizzazione dell'autonomia, il potenziamento delle abilità, la riabilitazione delle persone con diagnosi accertata di DSA, anche attraverso la condivisione di esperienze formative residenziali e di gruppo.

2.         Per la concessione dei contributi economici di cui al comma 1 si tiene conto delle fasce sociali svantaggiate."

2. Per l'esercizio finanziario 2017, lo stanziamento a carico del bilancio regionale destinato agli interventi di cui alla l.r. 10/2012, è determinato in 50.000,00 euro con allocazione al programma U.04.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019.

Art. 19

(Rifinanziamento leggi regionali)

1. Ai sensi dell'allegato 4/1, paragrafo 7, lettera b), del d.lgs. 118/2011, il rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa è rideterminato per gli esercizi finanziari 2017, 2018 e 2019 rispettivamente in 268.089.713,94 euro, 260.427.292,86 euro e 260.417.293,87 euro così come indicato nella tabella C allegata alla presente legge.

Art. 20

(Norma finanziaria)

1.         Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi del d.lgs. 118/2011, con le risorse evidenziate nella parte entrata del bilancio 2017-2019.

2.         Le tabelle A, B e C, allegate alla presente legge, danno la dimostrazione analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche, ai Programmi e ai capitoli della spesa.

Art. 21

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

Proposta di legge numero 196/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2017 – 2019”. (Del. n. 166; L.R. n. 45/2016)

Art, 1

(Bilancio di competenza - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)

1.         Lo stato di previsione di competenza delle tipologie dell'entrata della Regione per il triennio 2017-2019, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge è approvato in euro 5.649.608.837,63 per l'anno 2017 e in euro 5.004.252.826,75 ed euro 4.957.939.317,44 rispettivamente per gli anni 2018 e 2019 (tabella A).

2.         Lo stato di previsione delle contabilità speciali dell'entrata per il triennio 2017-2019 è approvato in euro 2.349.855.000,00 per ciascuno degli anni del periodo considerato (tabella A - riga entrate per conto terzi).

3.         E' autorizzato l'accertamento dei tributi e delle altre entrate per l'anno 2017.

4.         Lo stato di previsione di competenza dei programmi della spesa della Regione per il triennio 2017-2019, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge, è approvato in euro 5.649.608.837,63 per l'anno 2017 e in euro 5.004.252.826,75 ed euro 4.957.939.317,44 rispettivamente per gli anni 2018 e 2019 (tabella B).

5.         Lo stato di previsione delle contabilità speciali della spesa per il triennio 2017-2019 è approvato in euro 2.349.855.000,00 per ciascuno degli anni del periodo considerato (tabella B - riga uscite per conto terzi).

6.         E' autorizzata l'assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai commi 4 e 5.

7.         Al fine di garantire la corretta gestione del bilancio 2017, è autorizzato l'aggiornamento dei valori dei residui attivi, passivi e di stanziamento presunti che risultano modificati dalla effettiva gestione del bilancio a tutto il 31 dicembre 2016, nei limiti e con le modalità previsti dalla normativa vigente.

Art. 2

(Bilancio di cassa - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)

1.         E' approvato in euro 11.294.006.131,83 lo stato di previsione di cassa delle tipologie dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2017, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A).

2.         E' approvato in euro 2.433.662.274,08 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2017, annesso alla presente legge (tabella A - riga entrate per conto terzi).

3.         Sono autorizzate le riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2017.

4.         E' approvato in euro 10.370.113.460,67 lo stato di previsione di cassa dei programmi della spesa della Regione per l'anno finanziario 2017, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B).

5.         E' approvato in euro 2.364.345.840,44 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario 2017, annesso alla presente legge (tabella B - riga uscite per conto terzi).

6.         E' autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai commi 4 e 5.

Art. 3

(Residui attivi e passivi presunti)

1.         E' approvato in euro 4.956.878.033,74 il totale dei residui attivi presunti delle tipologie al 1° gennaio 2017, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A).

2.         E' approvato in euro 83.807.274,08 il totale dei residui attivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio 2017, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A).

3.         E' approvato in euro 4.176.526.179,61 il totale dei residui passivi presunti dei programmi al 1° gennaio 2017, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B).

4.         E' approvato in euro 14.490.840,44 il totale dei residui passivi presunti delle contabilità speciali air gennaio 2017, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B).

Art. 4

(Saldo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio 2016)

1. Il saldo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio finanziario 2016, per come determinato dalla tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto allegato alla presente legge, è determinato in euro 1.760.153.717,62 ed è applicato al bilancio di previsione per le sole quote consentite dalla normativa vigente.

Art. 5

(Entrate derivanti dalla contrazione di mutui)

1. Per come già autorizzato con l'articolo 6, comma 2, della legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32, le entrate derivanti dalla contrazione di mutui con oneri a carico del bilancio regionale, per la copertura della quota regionale di cofinanziamento dei Programmi per la Calabria 2014-2020, inerenti al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), sono determinate per le annualità 2017/2019 in euro 40.426.824,99.

2. Gli oneri di ammortamento dei mutui di cui al comma 1 trovano copertura nello stanziamento dei Programmi U.50.01 e U.50.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2017-2019. Per gli anni successivi le rate di ammortamento trovano copertura nei relativi bilanci.

Art. 6

(Fondo di riserva per spese obbligatorie e d'ordine)

1.         Il fondo di riserva per spese obbligatorie e d'ordine, è iscritto nello stato di previsione della spesa al Programma U.20.01, ed è determinato per l'esercizio finanziario 2017 in euro 8.500.000,00 e in euro 8.500.000,00 per gli anni 2018 e 2019.

2.         Sono considerate obbligatorie e d'ordine le spese specificate nell'elenco allegato al documento tecnico che accompagna il bilancio di previsione annuale.

Art. 7

(Fondo di riserva per le spese impreviste)

1. Il fondo di riserva per le spese impreviste, ai sensi dell'art 48, comma 1, lettera b) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, è iscritto nello stato di previsione della spesa del Programma U 20.01 ed è determinato per l'esercizio finanziario 2017 in euro 300.000,00.

Art. 8

(Fondo di riserva di cassa)

2. Il fondo di riserva di cassa, è iscritto nello stato di previsione della spesa al Programma U.20.01, ed è determinato per l'esercizio finanziario 2017 in euro 700.000.000,00.

Art. 9

(Quadro generale riassuntivo)

1. E' approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di cassa della Regione, annesso alla presente legge, ai sensi dell'articolo 11 del decreto legislativo n. 118/2011 e successive modifiche ed integrazioni.

Art. 10

(Classificazione dell'entrata e della spesa)

1.         Le entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 15 del decreto legislativo n. 118/2011 e successive modifiche ed integrazioni. I Titoli e le Tipologie delle entrate sono approvate nell'ordine e con la denominazione indicate nel relativo stato di previsione (tabella A).

2.         Le spese della Regione sono classificate secondo quanto previsto dagli articoli 12, 13 e 14 del decreto legislativo n. 118/2011 e successive modifiche ed integrazioni. Le Missioni e i Programmi sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella B).

Art. 11

(Autorizzazione alle variazioni al bilancio)

1.         Nel corso dell'esercizio, la Giunta regionale, con propria deliberazione, è autorizzata ad apportare le variazioni agli stanziamenti del bilancio di previsione 2017-2019, al documento tecnico di accompagnamento e al bilancio finanziario gestionale, ai sensi dall'articolo 3, comma 4, e dell'articolo 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche ed integrazioni.

2.         Ai sensi dell'articolo 48 e dell'articolo 51, comma 4, del decreto legislativo n. 118/2011 e successive modifiche ed integrazioni, le variazioni agli stanziamenti del bilancio di previsione 2017-2019, al documento tecnico di accompagnamento e al bilancio finanziario gestionale da effettuarsi con provvedimento del dirigente generale del Dipartimento Bilancio sono le seguenti:

a)         le variazioni compensative fra capitoli di entrata della medesima categoria e fra i capitoli di spesa del medesimo macroaggregato del bilancio di previsione annuale e triennale;

b)         con riferimento ai macroaggregati riguardanti i trasferimenti correnti, i contributi agli investimenti e i trasferimenti in conto capitale, le variazioni compensative solo dei capitoli di spesa appartenenti al medesimo macroaggregato e al medesimo codice di quarto livello del piano dei conti;

c)         le variazioni di bilancio riguardanti la reiscrizione di somme vincolate relative ad economie di spesa o ad impegni di spesa insussistenti, anche riferiti ad esercizi finanziari precedenti;

d)        le variazioni fra gli stanziamenti riguardanti il fondo pluriennale vincolato e gli stanziamenti correlati;

e)         le variazioni necessarie per l'adeguamento delle previsioni, compresa l'istituzione di tipologie e programmi, riguardanti le partite di giro e le operazioni per conto di terzi;

f)         le variazioni degli stanziamenti riguardanti i versamenti ai conti di tesoreria statale intestati all'ente e i versamenti a depositi bancari intestati all'ente;

g)         i prelievi dai fondi di riserva e dagli accantonamenti, ad esclusione del fondo di riserva per le spese impreviste.

3. Gli Enti, le Aziende e le Agenzie regionali sono autorizzati ad effettuare variazioni ai rispettivi bilanci nel corso dell'esercizio, nei casi previsti ai precedenti commi, in quanto compatibili, e previa comunicazione alle strutture regionali competenti.

Art. 12

(Allegati del bilancio)

1. Sono approvati gli allegati al bilancio di previsione 2017- 2019, per come previsti dall'articolo 11 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche ed integrazioni.

Articolo 13

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore nel giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione

 

Proposta di legge numero 178/10^: “Modifiche alla Legge regionale 11 agosto 2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale” (Del. n. 167; L.R. n. 46/2016)

Art. 1

(Modifiche ed integrazioni alla l.r. 21/2010)

1. Alla lettera e) del comma 3 dell’articolo 2 della legge regionale 11 agosto 2010 n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell’attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale), le parole “ed in particolare il d.m.14 gennaio 2008 e s.m.i.” sono sostituite dalle seguenti: “e normative tecniche sulle costruzioni vigenti”.

2. Dopo la lettera h) del comma 3 dell’articolo 2 della l.r. 21/2010, è aggiunta la seguente:

“h bis) Delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino regionale n. 41 dell’ 11 aprile 2016 di adozione del Piano di Bacino Stralcio di erosione costiera”.

3. Dopo la lettera n) del comma 1 dell’articolo 3 della l.r. 21/2010, sono aggiunte le seguenti:

“n bis) per unità strutturale, una unità avente continuità da cielo a terra per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali e, di norma, delimitata o da spazi aperti o da giunti strutturali o da edifici contigui strutturalmente, ma almeno tipologicamente diversi;

n ter) per aggregato edilizio, un insieme di parti che sono il risultato di una genesi articolata e non unitaria, dovuta a molteplici fattori.”.

4. La rubrica dell’articolo 4 della l. r. 21/2010 è sostituita dalla seguente: “(Interventi straordinari)”.

5. Il comma 1, dell’articolo 4 della l.r. 21/2010, è così modificato:

a) all’alinea, dopo le parole: “di ampliamento” sono inserite le seguenti: “, di variazione di destinazione d’uso e di variazioni del numero di unità immobiliari”;

b) alla lettera a), il numero ”20” è sostituito dal numero “15”;

c) l’ultimo periodo della lettera a) è sostituito dal seguente: “Sono consentite, altresì, la variazione del numero delle unità immobiliari e la variazione della destinazione d’uso, tra le categorie residenziale, turistico ricettiva e direzionale attraverso i titoli abilitativi di cui al Titolo II, Capo III, del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia);”;

d) alla lettera b) il numero ”20” è sostituito dal numero “15”;

e) l’ultimo periodo della lettera b) è sostituito dal seguente: “Sono consentite, altresì, la variazione del numero delle unità immobiliari e la variazione della destinazione d’uso, tra le categorie residenziale, turistico ricettiva e direzionale attraverso i titoli abilitativi di cui al Titolo II, Capo III, del d.p.r. 380/01”.

6. Al comma 2 dell’articolo 4 della l.r. 21/2010, sono apportate le seguenti modifiche:

a) la lettera c) è sostituita dalla seguente:

“c) su edifici ubicati in aree esterne agli ambiti dichiarati, in atti formali, a pericolosità idraulica e a frana elevata o molto elevata e a rischio di erosione costiera elevata;”;

b) alla lettera e) sono soppresse le parole “anche in formato digitale”, nonché il seguente periodo: “I materiali di cui al periodo precedente sono trasmessi senza ritardo al competente ufficio presso il dipartimento Lavori Pubblici”.

7. Il comma 3 dell’articolo 4 della l.r. 21/2010, è così modificato:

a) alla lettera e), le parole “ed in particolare il d.m. 14 gennaio 2008 e s.m.i.” sono sostituite dalle seguenti: “alle vigenti normative tecniche sulle costruzioni;”;

b) la lettera i) è sostituita dalla seguente:

“i) per gli interventi straordinari di ampliamento di cui al presente articolo, si seguono le procedure ordinarie previste dalla vigente normativa tecnica e dalle norme nazionali e regionali in zona sismica;”;

c) la lettera j) è abrogata.

8. Dopo l'articolo 4 della l.r. 21/2010, è aggiunto il seguente:

“Art. 4 bis

(Incentivi per l'adeguamento sismico e l'efficienza energetica degli edifici esistenti)

1. Al fine di incentivare la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente, per gli interventi che prevedano l'adeguamento sismico dell'intera unità strutturale, le percentuali di cui all'articolo 4, comma 1, sono incrementate fino al 15 per cento della volumetria o della superficie lorda esistente.

2. Al fine di incentivare la sostenibilità ambientale degli edifici, potrà essere ammesso un ulteriore 10 per cento di ampliamento in funzione del livello di sostenibilità ambientale raggiunto in base al Protocollo ITACA Calabria e le cui modalità di concessione saranno definite nel regolamento di cui alla legge regionale 4 novembre 2011, n. 41 (Norme per l’abitare sostenibile).

3. La superficie complessiva dell’ampliamento di cui all’articolo 4 non può superare i limiti di superficie indicati nel comma 1 dello stesso articolo.”.

9. Al comma 1 dell’articolo 5 della l.r. 21/2010, il numero “35” è sostituito dal numero “30”.

10. Al comma 2 dell’articolo 5 della l.r. 21/2010, sono apportate le seguenti modifiche:

a) nella lettera b), dopo le parole “per cento” sono aggiunte le seguenti: ” da computarsi sulla superficie originaria dell’edificio da demolire; non è ammessa alcuna variante che comporti la riduzione della suindicata percentuale della destinazione d’uso originaria;” ;

b) la lettera d) è sostituita dalla seguente:

“d) su edifici ubicati in aree esterne agli ambiti dichiarati in atti formali a pericolosità idraulica ed a frana elevata o molto elevata ed a rischio di erosione costiera elevata;”.

11. Al comma 4 dell’articolo 5 della l.r. 21/2010, sono apportate le seguenti modifiche:

a) dopo la lettera a) è aggiunta la seguente:

“a bis) l’utilizzo di tecniche e modalità costruttive sostenibili nel rispetto della l.r. 41/2011 e del relativo regolamento;”;

b) alla lettera e) le parole “il d.m. 14 gennaio 2008 e s.m.i.” sono sostituite dalle seguenti: “le vigenti normative tecniche sulle costruzioni”.

12. Dopo il comma 4 dell’articolo 5 della l. r. 21/10, sono aggiunti i commi seguenti:

“4 bis. Ai fini dell’agibilità degli immobili di cui al comma 1 deve essere presentata la certificazione di sostenibilità degli edifici ai sensi della l.r. 41/2011 e del relativo regolamento.

4 ter. Nel regolamento di cui al comma 4 bis può essere prevista la possibilità, in funzione del livello di sostenibilità ambientale certificato per l’intervento, di incremento della volumetria ammissibile fino ad un massimo del 40 per cento.

4 quater. Qualora gli interventi di cui al presente articolo afferiscano a prima casa e a edilizia convenzionata, è riconosciuta ai comuni la facoltà di consentire, con deliberazione del consiglio comunale, una riduzione fino al massimo del 30 per cento del contributo dovuto in riferimento agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria.”.

13 Il comma 1 dell’articolo 6 della l. r. 21/2010, è cosi modificato:

a) le parole: “del d.l. 70/2011, convertito con modificazioni, dalla legge 106/2011” sono sostituite dalle seguenti: “della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 40 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria)”.

b) dopo il primo periodo, è inserito il seguente: “E’ possibile accedere ai benefici previsti dalla presente legge per un solo intervento sullo stesso immobile.”.

14. Dopo il comma 3 dell'articolo 6 della l.r. 21/2010, è inserito il seguente:

“3 bis. Tutti gli interventi effettuati sugli edifici di cui al comma 3 devono prevedere almeno il miglioramento sismico dell’intera unità strutturale di riferimento.”.

15. Alla fine della lettera c) del comma 4 dell’articolo 6 della l.r. 21/2010, sono aggiunte le seguenti parole: “e a rischio di erosione costiera elevata”.

16. L’alinea del comma 5, dell’articolo 6 della l.r. 21/2010, è sostituito dal seguente:

“5. Con l'obiettivo di contenere il consumo di nuovo territorio è consentito, in deroga agli strumenti urbanistici, nelle zone omogenee «A», «B», «C» e «F», o ad esse assimilabili, così come individuate dagli strumenti urbanistici comunali, secondo la zonizzazione degli strumenti urbanistici approvata dall’amministrazione comunale, anche quali entità immobiliari autonome, il recupero ai fini abitativi dei sottotetti e dei seminterrati e l'utilizzo a fini commerciali dei piani seminterrati ed interrati, così definiti:”.

17. Dopo il comma 5 sexies dell'articolo 6 della l.r. 21/2010 è inserito il seguente:

“5 sexies 1.Tutti gli interventi di recupero di cui al comma 5 che prevedano aumento di volumetria devono conseguire almeno il miglioramento sismico dell’intera unità strutturale di riferimento.”;

18. Dopo il comma 8 dell’articolo 6 della l.r. 21/2010, è aggiunto il seguente:

“8 bis) Ai comuni che hanno adempiuto alle procedure di cui al comma 8 è consentito approvare, con deliberazione del consiglio comunale, entro e non oltre il termine del 1° marzo 2017, un provvedimento motivato di modifica o integrazione del precedente atto deliberativo. L’eventuale atto deliberativo di modifica o integrazione non può prevedere la riduzione di quelle aree già oggetto di applicazione della normativa previgente.”.

19. Al comma 9 dell’articolo 6 della l.r. 21/2010, le parole: “centottanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge” sono sostituite dalle seguenti: “il 31 dicembre 2018”.

20. Il comma 10 dell’articolo 6 della l.r. 21/2010, è sostituito dal seguente:

“10. Fermi restando i nullaosta, le autorizzazioni ed ogni altro atto di assenso, comunque denominato, previsti dalla normativa statale e regionale vigente, da allegare alla domanda, tutti gli interventi di cui al presente articolo e agli articoli 4 e 5, fatta eccezione degli interventi di ampliamento su edifici plurifamiliari e condomini, sono realizzabili mediante SCIA, ai sensi dell'articolo 22 del d.p.r. 380/2001, fermo restando quanto dovuto a titolo di oneri concessori ai sensi della normativa vigente. È altresì fatto salvo quanto previsto dal comma 7 dell’articolo 22 del d.p.r. 380/2001. Il Comune è tenuto ad acquisire, tramite conferenza dei servizi, da convocare obbligatoriamente entro i termini stabiliti dalle norme vigenti, i pareri o le autorizzazioni obbligatorie mancanti per come previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241(Norme nuove in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi.”.

21. Al comma 12 dell’articolo 6 della l.r. 21/2010 le parole: “sessantesimo giorno dall’approvazione della legge ed entro il termine del 31 dicembre 2016” sono sostituite dalle parole: “1° gennaio 2017 ed entro il termine del 31 dicembre 2018”.

22. Al comma 13 dell’articolo 6 della l.r. 21/2010, dopo la parola: “previsti” sono inserite le parole: “nei commi precedenti e”.

23. All'articolo 7 della l.r. 21/2010, i commi 4 e 5 sono sostituiti dai seguenti:

“4. Al fine di censire gli interventi di trasformazione edilizia sul territorio e lo stato degli edifici, la Regione implementa un sistema informativo denominato «fascicolo del fabbricato», le cui modalità di gestione saranno definite con apposito regolamento della Giunta regionale da emanare entro centottanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge.

5. A decorrere dall’entrata in vigore del regolamento di cui al comma 4, tutti gli interventi di cui all’articolo 3, comma 1, lettere b), c), d), e), f), del d.p.r. 380/2001, nonché tutti gli interventi previsti dalla presente legge, devono essere preceduti dal censimento degli edifici oggetto dell’intervento nel sistema informativo di cui al citato comma 4”.

24. L’articolo 8 bis della l.r. 21/2010 è abrogato.

25. Al comma 2 dell’articolo 37 bis della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria), dopo la lettera g), è aggiunta la seguente:

“g bis) Il mantenimento della destinazione d’uso di almeno il 50 per cento della superficie originaria dell’edificio da demolire; non è ammessa alcuna variante che

comporti la riduzione della suindicata percentuale della destinazione d’uso originaria.”.

Art. 2

(Clausola di neutralità finanziaria)

1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

 

Proposta di legge n.139/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea recante: 'Legge 194/1978. Norme per la corretta applicazione sul territorio regionale '(Del. n. 168; L.R. n. 47/2016)

Art. 1

(Principi ispiratori, finalità e scopi)

1. La Regione Calabria, preso atto delle recenti pronunce adottate dal Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa ai danni dell'Italia (decisione del 10 settembre 2013 su reclamo collettivo dell’8 agosto 2012, n.87, e decisione del 12 ottobre 2015 su reclamo collettivo del 17 gennaio 2013, n.91) che condannano il Governo italiano, nella parte demandata alle Regioni, per la mancata e corretta applicazione della legge 22 maggio 1978, n. 194 (Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza), con la presente legge predispone ed assicura ogni specifica misura organizzativa necessaria a garantire la puntuale applicazione delle norme e disposizioni della l. 194/1978, ribadendone i valori e i principi ispiratori, monitorandone costantemente l’applicazione e rimuovendo ogni ostacolo e ogni sua eventuale violazione che possa configurarsi come interruzione di pubblico servizio o trasgressione del diritto alla maternità consapevole.

2. A questo fine, la Regione Calabria, con la presente legge, in armonia con la norma nazionale, nel rispetto delle competenze a essa assegnate a tutela del diritto alla interruzione volontaria della gravidanza (IGV), predispone le norme finalizzate a garantire l’adeguatezza e la corretta ponderazione degli organici del personale sanitario, nel pieno rispetto dei diritti acquisiti dal personale medico e sanitario e delle normative europee e nazionali in materia.

Art. 2

(Modalità di intervento e applicazioni)

1. La Regione Calabria, al fine di poter assicurare la tutela della maternità consapevole, attraverso le modalità codificate e previste dalla l.194/1978, con la presente legge ne monitora e garantisce il pieno funzionamento sul territorio regionale attraverso l’adempimento degli obblighi a suo carico, con particolare riferimento all’articolo 9 della l. 194/1978, nella parte in cui prevede il controllo e la garanzia dell’attuazione anche attraverso l’adozione di misure organizzative specifiche, idonee a garantire l’efficienza delle prestazioni e dei servizi.

2. La presente legge riconosce il ruolo fondamentale dei consultori e della loro rete per l’attività di prevenzione dell’IGV, nonché la presa in carico delle donne motivate a praticarla, contrastando, in tal modo, la pratica dell’aborto clandestino. I consultori, da privilegiare come centri di prenotazione, avviano le opportune collaborazioni con gli enti territoriali, i servizi sociali, le associazioni e le scuole del territorio.

3. Per le finalità di cui all’articolo 1, entro il termine perentorio di trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, le aziende sanitarie provinciali (ASP) e le aziende ospedaliere (AO) devono provvedere a inviare al dipartimento interessato l'elenco completo delle figure professionali utili agli scopi della presente legge, con l'indicazione puntuale, per ciascuna figura professionale, della avvenuta dichiarazione dell’obiezione di coscienza, ora per allora, così come espressamente previsto all'articolo 9 della l. 194/1978.

4. Le ASP e le AO che all'interno della propria pianta organica non presentano figure professionali non obiettori, nella misura necessaria a garantire il corretto principio dell'applicazione della legge che disciplina l’IVG, nei sessanta giorni successivi al termine di cui al comma 3, devono organizzare il personale ai sensi del comma 1.

Art. 3

(Regolamenti e disposizioni)

1. La Giunta regionale, ai fini della corretta applicazione dell'articolo 2, sentito il Dipartimento tutela della salute, politiche sanitarie della Regione Calabria, approva, nei sessanta giorni successivi all'entrata in vigore della presente legge, un apposito regolamento che disciplina la corretta attuazione della l. 194/1978 sul territorio della Regione Calabria.

2. Dall'entrata in vigore della presente legge e con cadenza annuale, la Giunta regionale, sentito il Dipartimento tutela della salute, politiche sanitarie, relaziona alla commissione consiliare competente per materia sulla regolare e corretta applicazione dell'articolo 9 della l. 194/1978 in Calabria.

Art. 4

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Per l'attuazione delle disposizioni contenute nella presente legge, la Regione Calabria provvede con risorse umane e strumentali già disponibili e senza oneri aggiuntivi per la finanza regionale.

Art. 5

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

 

Ordine del giorno numero 33 di iniziativa dei consiglieri: Sergio, Greco, Nucera, Battaglia, Mirabello "In merito alla situazione dei lavoratori di cui alla legge regionale numero 15/2008"

Il Consiglio regionale,

premesso che:

una delle vertenze a più alto impatto sociale in Calabria è certamente quella del completamento del percorso di stabilizzazione dei lavoratori LSU/LPU, attualmente contrattualizzati, dei lavoratori interessati dalla Legge regionale n. 40/2013 (LSU/LPU appartenenti al bacino regionale e non ancora utilizzati);

ed, ancora, di quelli interessati dalla Legge regionale n. 15/2008 (lavoratori in difficoltà appartenenti al precariato storico della Regione, per come individuati da pregressi accordi istituzionali e sindacali, destinatari di misure di sostegno al reddito, anche di provenienza comunitaria, a valere sul bilancio dello Stato e delle Regioni);

visto che:

a tale fine, la L.R. Calabria 13 gennaio 2014, n. 1 ("Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato di cui al DI. 31 agosto 2013 n. 101 convertito in legge 30 ottobre 2013 n. 125") detta puntuali criteri e dettami per attuare un graduale ma "legittimo" percorso di stabilizzazione, anche a tempo parziale, dell'intera categoria in questione; e ciò, al fine di pervenire al definitivo smaltimento di tale bacino di precariato storico a livello territoriale in modo "ordinato" e non arbitrario:

considerato che:

nello specifico, tra le misure ivi previste (e già individuate espressamente dalla legge nazionale su richiamata), vi è quella della istituzione di un "elenco regionale" dei suddetti lavoratori cui in primis gli Enti utilizzatori di LSU e LPU e con vuoti in organico relativamente alle qualifiche interessate debbono attingere secondo:

          un criterio di "precedenza" rispetto ad altri lavoratori utilizzati dall'Ente stesso (art. 2 L.R. n. 1/2014);

          ed ancora, con una "priorità" improntata sulla "anzianità anagrafica" dei collocati in elenco (sic art. 4, comma 8, del D.L. n. 101/2013);

visto che:

il comma 5 dell'art. 1 della L.R. n. 1/2014 prevede un beneficio specifico a favore dei lavoratori di cui alla L.R. 15/2008, statuendo per essi, nelle more del processo di stabilizzazione, la possibilità, da parte degli Enti utilizzatori, di proroga dei relativi contratti ed utilizzo dei medesimi fino al 31 dicembre 2016 a prescindere, a tale fine e nell'arco temporale indicato, dall'approvazione del Piano di reinserimento occupazionale e del parere della competente Commissione di cui alla L.R. 15/2008; il comma 6 dell'art. 1 della L.R. n. 1/2014, ha previsto, l'obbligo a carico della Giunta regionale di costituzione di un elenco regionale ad hoc anche per tale categoria di LSU al precitato fine di una loro progressiva stabilizzazione sempre in base ai criteri ed alle modalità individuati dalla normativa nazionale e dalla L.R. n. 1/2014;

considerato che:

in particolare, rientrano nella categoria dei lavoratori socialmente utili di cui alla L.R. n. 15/2008 numero 233 unità lavorative, di cui numero 77 già utilizzate dalla Provincia di Vibo Valentia e numero 156 presso il Comune di Acri;

ormai da due anni (ottobre 2014), le unità in forza presso la Provincia di Vibo Valentia, non più utilizzate per atto unilaterale dell'Ente, sono state assegnate e contrattualizzate in blocco, senza soluzione di continuità e previa autorizzazione regionale, da Fondazione Calabria Etica;

vista:

la gravissima problematica di chiusura del rapporto lavorativo solo per i 156 LSU utilizzati dal Comune di Acri per i quali il 31 dicembre 2016 rappresenterà il capolinea lavorativo senza che si sia attinto, per nessuno di essi, dall'elenco regionale di cui agli artt. 1 e 6 della Legge n. 1/2014 ai fini di stabilizzazione;

l'assenza di progettualità regionale in ordine alla loro posizione lavorativa, peraltro, non più di interesse per il Comune utilizzatore;

tenuto conto:

dei tempi ormai assolutamente imminenti per la fuoriuscita dal bacino lavorativo; che il dato anagrafico di molti di essi (costituenti il vero precariato storico della nostra realtà territoriale) non più oggettivamente utile ad un eventuale inserimento in altri ambiti, stante soprattutto, la posizione gravemente critica di tanti di loro, percettori di monoreddito e con famiglia a totale carico;

considerato che:

anche di recente, non sono mancati interventi amministrativi (si richiama il caso LSU ex L.R. n. 15/2008, prima in forza presso la Provincia di Vibo, poi contrattualizzati da Fondazione Calabria Etica, ed infine con delibera di Giunta regionale n. 465 del 12/11/2015 si approva l'atto di indirizzo di trasferimento dei lavoratori di cui alla L.R. 15/2008 dalla Fondazione Calabria Etica all'organismo ausiliario strumentale Regionale Azienda Calabria Lavoro) ed anche legislativi (vedesi la proposta di legge 170/10A approvata dal Consiglio con delibera 140 del 25/10/2016 e non ancora promulgata) atti a stabilizzare gli appartenenti storici al bacino dei precari regionali che non hanno tenuto conto anche dei diritti e delle situazioni dei lavoratori ex L.R. 15/2008, che potrebbero ingenerare inopinate disparità di trattamento tra situazioni giuridiche soggettive assolutamente analoghe e di pari rilievo e dignità sociale, con il rischio di avvio di imponenti contenziosi giuslavoristici a carico dell'erario;

considerata:

la sussistenza dei fondi destinati alla definizione del percorso di stabilizzazione, avendo la Regione già deliberato il cofinanziamento di trentotto milioni di euro al riguardo per il triennio 2016/2018 e ferma la necessità, da parte della stessa Regione, di richiedere al Governo nazionale il mantenimento del finanziamento Ministeriale di cinquanta milioni di euro al fine che ne occupa;

Tutto ciò premesso e considerato

 impegna

il Presidente della Giunta regionale, nonché l'intera Giunta:

a porre in essere ogni iniziativa utile a garantire, fino al processo di stabilizzazione dei lavoratori di cui alla L.R. 15/2008, la non interruzione dei rapporti lavorativi senza soluzione di continuità alla data del 31 dicembre 2016, per conferire per come già predisposto dalla stessa Giunta regionale per le altre, al fine di assicurare all'azione amministrativa regionale quel necessario grado di "omogeneità" e rispetto del principio di uguaglianza a tutti gli appartenenti al complessivo settore degli LSU e LPU.

 

Mozione numero 76 di iniziativa dei consiglieri: Ciconte, Orsomarso, Sergio, Nucera, Bova, Romeo, Esposito, Sculco, Tallini, Mangialavori, Giudiceandrea, Greco “In ordine al conferimento della carica di commissario ad acta per il Piano di rientro dal definiti sanitario in capo ai Presidenti delle Regioni”

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

-           la Legge di Bilancio 2017, ai commi 395 e 396, ridefinisce i poteri dei Commissari ad acta per le Regioni in Piano di rientro dal debito sanitario assunti antecedentemente al 2015, riportando in capo ai Presidenti delle Regioni i poteri commissariali e, contemporaneamente, rimuove le incompatibilità precedentemente esistenti;

-           si è quindi nelle more dell'assunzione di un prossimo deliberato da parte del Consiglio dei Ministri che ai sensi dei citati commi dovrà rideterminare i poteri di gestione dei piani di rientro;

-           la fase meramente transitoria è assai limitata nel tempo, quindi, dovrebbe consigliare alla struttura commissariale per il piano di rientro della Regione Calabria un comportamento di rispetto della volontà espressa dal Parlamento italiano;

-           nonostante quanto detto in queste ore, la struttura commissariale ha assunto provvedimenti strategici che avranno ricadute nei prossimi anni, senza il supporto istruttorio e di legittimità del dipartimento Salute della Regione, quali: il DCA n. 134/2016 nella parte riguardante il Piano delle assunzioni a tempo indeterminato del personale del Servizio Sanitario calabrese, e il DCA n. 135/2016 che determina i budget 2017, con un aumento del tetto di spesa rispetto al 2016, per le attività ospedalieri accreditate della Regione Calabria, dove si evidenziano a mò di esempio decisioni insopportabili, quali la mortificazione delle attività del Sant'Anna Hospital di Catanzaro (cardiochirurgia) che si annovera tra le poche strutture di eccellenza dell'intera Calabria e compete autorevolmente all'interno dell'intero sistema sanitario nazionale;

-           in entrambi i casi si assumono decisioni assai discrezionali ed al di fuori di qualsiasi strategia per il rilancio del servizio sanitario calabrese, decisioni che in queste ore stanno determinando comprensibili tensioni sociali;

-           sempre in queste ore le associazioni di categoria hanno ripetutamente sollecitato sia la Regione che la Struttura Commissariale ad un confronto su i criteri da adottare per le scelte da assumere per l'anno 2017;

-           in questi 7 anni di gestione commissariale mai si è proceduto alla individuazione dei budget nell'anno precedente a quello di riferimento e paradossalmente viene fatto solo oggi che i commissari sono in uscita;

impegna

il Presidente della Giunta regionale a voler assumere tutte le iniziative tese a sospendere scelte strategiche nelle attività della struttura commissariale sino alle nuove determinazioni del Consiglio dei Ministri.