X^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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n. 28
SEDUTA Di luneDI’ 21 novembre 2016
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA IRTO
La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
Sull’ordine dei lavori ha
chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Solo per richiedere di porre all’ordine del giorno la mozione sulla vicenda dei Consorzi di bonifica che ho
inviato alla Presidenza del Consiglio qualche giorno fa.
Nell’attesa
che gli uffici recuperino la mozione e diano le copie ai consiglieri, rinviamo
la votazione sull’inserimento all’ordine del giorno a dopo il primo punto.
Benissimo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello.
Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori del Consiglio di un ordine del giorno sulla vertenza Italcementi.
Anche lei, consigliere Mirabello, se ci deposita il
testo lo distribuiamo ai consiglieri e lo metteremo in votazione appena avremo
tutti i documenti da poter fornire ai consiglieri.
Intanto, pongo ai voti
l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 188/10^ “Istituzione dell’Osservatorio regionale
sulla violenza di genere” che è stata firmata da questa Presidenza e da tutti i
capigruppo.
(Il Consiglio inserisce)
Il primo punto all’ordine del giorno recita proposta di provvedimento amministrativo numero 145/10^ d'Ufficio, recante: “Effettuazione referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge numero 118/10^ di iniziativa del consigliere regionale Mirabello ' Cambio denominazione del Comune di Ricadi in Comune di Ricadi-Capo Vaticano'”.
La parola al consigliere Sergio, relatore del provvedimento.
Signor Presidente, pur
essendo relatore, preferisco che la proposta venga illustrata dal consigliere
Mirabello che è promotore di questa iniziativa.
Prego, consigliere
Mirabello, ne ha facoltà.
Presidente, si tratta di una proposta di provvedimento amministrativo finalizzata all’indizione del referendum previsto nella legge regionale, numero 13 del 1983, articolo 40, per il cambio di denominazione del Comune di Ricadi in Comune di Ricadi-Capo Vaticano. Questa proposta - di cui sono firmatario - ha una finalità che non è semplicemente nominalistica, ma è finalizzata a riconoscere ciò che nella prassi e nella promozione di un territorio, così importante dal punto di vista turistico per la Calabria, si è verificato nel corso degli anni.
L’identificazione territoriale del comune di Ricadi ha raggiunto una sua dimensione internazionale importante, grazie al connubio con una località turistica, Capo Vaticano, che insiste nello stesso comune di Ricadi e che ha raggiunto una notorietà internazionale considerevole. Peraltro, aggiungo, che dal punto di vista toponomastico la denominazione Capo Vaticano ha antiche radici storiche ed è antecedente alla denominazione di Ricadi. Questo tipo di operazione è sottoposta, chiaramente, al vaglio dei cittadini di Ricadi e rappresenta la necessità di migliorare la spendibilità dal punto di vista del marketing e della conoscibilità estera del nome Capo Vaticano e, al contempo, recuperare radici storiche di grande importanza che risalgono all’epoca romana. Grazie.
Non ci sono richieste di parola, pertanto pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 145/10^.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Ha chiesto di parlare il consigliere Romeo. Ne
ha facoltà.
Presidente, chiedo scusa, in merito al secondo punto all’ordine del giorno, propongo e chiedo una sospensione in Aula di 5 minuti al suo tavolo per poter discutere con i capigruppo.
Se siamo d’accordo, chiedo ai capigruppo di avvicinarsi.
La seduta
sospesa alle 12,45 riprende alle 12,49
Riprendiamo i lavori. Su
proposta di tutti i capigruppo, sia di maggioranza sia di minoranza, si è
deciso che la proposta di legge posta al secondo
punto all’ordine del giorno, la numero 139/10^, sia rinviata alla prossima
seduta di Consiglio regionale, mettendola al primo punto dell’ordine del giorno.
Chiedo all’Aula di
confermare la decisione presa dai capigruppo e dalla Presidenza. Pongo in
votazione la proposta di rinvio alla prossima seduta di Consiglio regionale.
(Il Consiglio approva)
Siamo alla proposta di legge numero 168/10^ di iniziativa del consigliere Aieta, recante: “Modifiche alla legge regionale 12 novembre 2004, numero 28 (Garante per l’infanzia e l’adolescenza)”.
La parola al relatore, Sergio.
Signor Presidente,
colleghi consiglieri, signori della Giunta, come è noto con la legge
regionale 12 novembre 2004, numero 28, è stata disciplinata l’istituzione del
Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria quale organo
monocratico proposto alla promozione ed alla tutela dei diritti e degli
interessi delle persone minori di età.
Il Garante, quindi, in virtù dell’autorevolezza dell’organo e del
preminente rilievo dei diritti fondamentali dell’infanzia, anche sul piano dei
valori costituzionali che essi esprimono, assume un ruolo pregnante e
fondamentale nel panorama istituzionale.
Ciò detto, e fermi restando i requisiti di nomina e le incompatibilità previste all’articolo 4 commi 1, 2 e 3 della legge regionale 12 novembre 2004 numero 28, la proposta de qua è diretta a modificare in particolare il comma 4 che, allo stato, preclude al Garante per l'infanzia e l'adolescenza - in costanza di incarico - lo svolgimento "di qualsiasi altra attività lavorativa, anche libero- professionale, ovvero rappresentativa.
Ebbene, al fine di temperare la rigidità di tale previsione, si propone di non espungere la sopra citata disciplina di incompatibilità ma di mitigarla, precludendo lo svolgimento non di qualsiasi attività lavorativa ma solo di quelle che potrebbero determinare situazioni di conflitto di interessi rispetto all'incarico assunto.
A conforto della proposta di modifica si rinvia ad analoga disposizione contenuta all'articolo 7, comma 3 della legge regionale dell'Emilia Romagna 17 febbraio 2005 numero 9 <Istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza>, così come modificata dalla legge regionale 27 settembre 2011, numero 13, non impugnata e successiva all'entrata in vigore della legge nazionale 12 luglio 2011, numero 112 <Istituzione dell'Autorità Garante dell'infanzia e dell'adolescenza>.
La proposta di legge si compone di tre articoli: il primo è finalizzato ad attuare la modifica al comma 4 dell'articolo 3 della legge regionale 12 novembre 2004 numero 28; l'articolo 2 prevede l'invarianza finanziaria della proposta di modifica della citata legge regionale; infine l'articolo 3 prevede esplicitamente l'urgenza della pubblicazione della legge regionale. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Aieta. Ne
ha facoltà.
Signor Presidente,
intervengo solo per qualche chiarimento perché questa è una modifica di un
articolo della legge che regola le funzioni del Garante per l’infanzia che non
è una legge ad personam, come erroneamente potrebbe intendersi, ma consente al Garante per l’infanzia
di poter sostenere le proprie attività professionali che, ovviamente, non siano
in contrasto o in conflitto di interesse con la funzione che svolge.
Ci sono Regioni che hanno addirittura cassato questa
parte delle incompatibilità tout court. Noi abbiamo solo mitigato le incompatibilità
che afferiscono al conflitto di interesse. Tra l’altro devo dire che il Garante
per l’infanzia, in Calabria, ha un emolumento che non consentirebbe senza le
proprie attività professionali di poter svolgere la propria funzione, in quanto
sono emolumenti che arrivano a circa 1.200 euro lordi, giusto per dare una
informazione ai calabresi, perché è giusto che tutto sia trasparente. In più
voglio aggiungere una nota meramente politica in quanto credo che il Garante
per l’infanzia e l’adolescenza, dottor Marziale, sia il meglio che lei, Presidente,
potesse nominare. Ne è testimonianza l’ultimo rapporto che è stato tenuto qui,
in Consiglio regionale qualche giorno fa, alla presenza di numerose autorità e
numerosi cittadini in cui il Garante per l’infanzia ha manifestato tutte le sue
competenze e la sua professionalità. Insomma, un ottimo calabrese che si è
distinto in questi anni nella affermazione dei diritti dei bambini.
Aggiungo a questa nota un fatto meramente
tecnico - devo ringraziare il presidente Franco Sergio e tutta la prima
Commissione che ha agevolato questa discussione modificando un articolo di
questa legge che aiuta, agevola - e cioè che addirittura avevamo pensato, si
era ipotizzato – lo dico al collega
Esposito –di aumentare l’emolumento, ma essendo in una fase in cui ciò non ci è
consentito, si è pensato di mitigare le incompatibilità del garante. Grazie.
Non ci sono altre richieste di parola pongo in
votazione gli articoli.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso
con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Il quarto punto all’ordine del giorno recita proposta di provvedimento amministrativo numero 141/10^ d’Ufficio, recante: “Bilancio di previsione finanziario 2016-2018. Assestamento e conseguenti variazioni”.
La parola al consigliere
Neri, relatore.
Signor Presidente, la
presente proposta di
provvedimento amministrativo ha ad oggetto
l’approvazione dell’assestamento di bilancio del Consiglio regionale per gli
esercizi 2016/2018. Il bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli
esercizi 2016/2018 è stato approvato con deliberazione consiliare numero 83 del
28 dicembre 2015 e con deliberazione consiliare numero 123 del 2016. E’ stato
approvato il rendiconto dell’esercizio finanziario 2015 da cui è risultato un
avanzo di amministrazione pari ad euro 5 milioni 267 mila 343, così composto:
quota vincolata euro 695 mila; quota accantonata euro 2 milioni; quota
destinata agli investimenti euro 1 milione 215 mila; quota di avanzo di
amministrazione libero euro 1 milione 357 mila. Si comunica all’Assemblea che l’Ufficio
di Presidenza rispettivamente con deliberazione numero 25 del 14.7.2016 e 39
del 6.10.2016 ha approvato l’applicazione della quota di avanzo vincolato
relativa all’assegnazione ai gruppi consiliari delle somme non spese
nell’esercizio 2015 da utilizzare nell’esercizio 2016 per un importo di euro
178 mila. All’assegnazione al Corecom Calabria delle entrate vincolate
corrisponde negli anni passati dall’Autorità per la garanzia nelle
comunicazioni per le funzioni ad esso delegate e non ancora utilizzate per un
importo pari ad euro 499 mila. All’assegnazione delle somme versate dalla Giunta
regionale per la corresponsione del contributo autovetture agli assessori regionali
esterni non spese nell’esercizio 2015 per un importo di euro 16 mila 744.
Con il presente provvedimento amministrativo il Consiglio
destina la somma di euro 300 mila relativo alla quota di avanzo accantonata per
la copertura degli oneri derivanti dai contenziosi giudiziari in essere e dai
debiti fuori bilancio da riconoscere. Nell’ambito dell’esercizio della propria
autonomia di bilancio riconosciuta dall’articolo 23 dello Statuto regionale con il presente provvedimento
il Consiglio regionale destina, altresì, la quota di avanzo libero
dell’esercizio 2015 per le seguenti finalità: fondo rischi per passività
potenziali, ai sensi del punto 9.2 del principio contabile applicato
concernente la contabilità finanziaria allegata al decreto legislativo 118 del
23 giugno 2011, euro 1 milione. Modifica della deliberazione consiliare numero
70 del 3.12.2015 avente ad oggetto il ripiano del disavanzo relativo
all’esercizio 2014, euro 357 mila.
Con
il presente provvedimento sono, infine, approvate le modifiche al bilancio di
previsione 2016/2018 del Consiglio regionale derivanti dall’aggiornamento dei
residui attivi iscritti al 1 gennaio 2016 nello stato di previsione delle
entrate del bilancio corrente suddiviso per titoli e tipologie.
Dall’aggiornamento dei residui passivi iscritti al 1.1.2016 nello stato di
previsione della spesa del bilancio corrente suddiviso per missioni, programmi
e titoli. Dalla variazione di competenza e di cassa apportata al bilancio di
previsione del Consiglio regionale per il triennio 2016/2018 a seguito delle
richieste di fabbisogno dei dirigenti assegnati alla struttura amministrativa
del Consiglio. Tali variazioni sono state effettuate senza richiedere ulteriori
somme alla Giunta regionale per il funzionamento dell’Assemblea legislativa.
A
seguito delle variazioni apportate dall’approvazione del presente provvedimento
sono garantiti gli equilibri di bilancio per il triennio 2016/2018 e sono
rispettati altresì i limiti di spesa previsti dalla legge numero 122 del
30.7.2010.
Sulla
proposta in oggetto il Collegio dei revisori dei conti, con verbale numero 131
del 4 novembre 2016, ha espresso parere favorevole.
Non
ci sono richieste di parola. Comunico all’Aula, prima di porre in votazione il provvedimento,
che il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole a questo provvedimento
amministrativo che pongo in votazione.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Il quinto punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento amministrativo numero 142/10^ d’Ufficio, recante: “CORECOM - Programma delle attività unitamente al relativo fabbisogno finanziario per l’anno 2017, ai sensi dell’articolo 10, comma 1, della legge regionale 22 gennaio 2001, numero 2.”
Il consigliere Sergio, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Signor Presidente,
colleghi consiglieri, con delibera numero 31 del 16 settembre 2016 il Corecom Calabria
ha approvato il programma delle attività per l’anno 2017 ed il relativo
fabbisogno finanziario ai sensi dell’articolo 10, comma 1 della legge regionale numero 2 del 2001 per
sottoporlo alla definitiva approvazione di questa Assemblea.
Nel documento in esame
sono illustrate le attività che l’Ente si propone di svolgere nel 2017.
Per quanto riguarda le
funzioni proprie, il Comitato si impegna: a potenziare il sistema di raccolta
delle segnalazioni relative alla mancata copertura del segnale Rai-Digitale
terrestre e correggere le eventuali criticità che impediscono una buona ricezione
dei programmi televisivi; ad aumentare la vigilanza sul rispetto della
normativa relativa ai tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana,
attività che sarà svolta in modo sinergico grazie ad un protocollo tra il
Corecom, l’Arpacal e l’Università di Reggio Calabria; a riproporre un
monitoraggio sistematico di alcune trasmissioni di informazione e di
approfondimento individuate su ogni emittente calabrese al fine di vigilare nel rispetto della normativa sulla par condicio ai sensi della legge numero
28 del 2000; a rispettare la tempistica della istruttoria delle domande e
l’eventuale approvazione dei programmi da inserire nel palinsesto delle
trasmissioni della redazione regionale della Rai; ad avviare iniziative volte a
stimolare le imprese ad ottimizzare la qualità e la varietà dell’offerta delle
trasmissioni.
Tra le funzioni delegate
sono annoverate: la sensibilizzazione delle emittenti radio televisive locali
ad attenersi al rispetto delle norme che disciplinano la tutela dei minori, dei
portatori di handicap, la tutela dei soggetti a rischio e prevenire la
divulgazione di comportamenti o messaggi razziali, omofobi ecc.; il
rafforzamento della vigilanza sul rispetto dei criteri fissati nel Regolamento
relativo alla pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di
comunicazione locale; l’istituzione per quanto attiene allo svolgimento del
tentativo di conciliazione nelle controversie tra ente gestore del servizio di
comunicazione e l’utente delle postazioni in video conferenza al fine di
diminuire il più possibile eventuali disagi ai cittadini residenti lontani da Reggio
Calabria; la vigilanza sul rispetto degli obblighi di programmazione e la gestione delle posizioni degli operatori nell’ambito
del registro degli operatori di comunicazione secondo le linee guida fissate
dall’AgCom.
Inoltre, con il presente programma per l’anno 2017 il Corecom Calabria si propone di svolger ulteriori attività quali: un restyling del sito istituzionale; la realizzazione di un importante piano di comunicazione che avrà quale scopo quello di far conoscere le attività dell’ente non solo per quanto attiene l’aspetto delle conciliazioni ma anche per il contrasto al cyberbullismo e alla salvaguardia delle politiche di tutela dei minori; l’avvio di un numero verde Corecom; l’istituzione di 3 borse di studio agli studenti meritevoli della Calabria su un tema di interesse sociale legato ai compiti dell’organo; la revisione del Regolamento interno del Corecom.
Sul versante finanziario il Corecom riceverà il contributo annuale dall’AgCom pari a 138 mila euro per lo svolgimento delle funzioni delegate a cui si aggiungerà un contributo a carico del Consiglio regionale pari a 50 mila euro. Grazie.
Poiché
non ci sono altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
provvedimento amministrativo numero 142/10^.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Il sesto punto all’ordine del giorno è relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 144/10^ d’Ufficio, recante: “Revoca parziale della deliberazione Consiglio regionale n. 132 dell’1 agosto 2016 ed approvazione deliberazione di svolgimento di referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 96/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Romeo e Giudiceandrea recante: ‘Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta’”.
Prego, consigliere Giudiceandrea.
Grazie,
Presidente, intervengo soltanto per dire che si rende necessaria
questa revoca parziale della deliberazione del Consiglio regionale numero 132
del 1 agosto 2016 per adeguare l’iter procedimentale, già avviato con la
precedente deliberazione, alla normativa vigente in materia di referendum in
modo tale da consentire una più rapida indizione del referendum consultivo
obbligatorio.
Colgo
l’occasione per ringraziare il Presidente della Commissione, Sergio, per la
celerità con cui la proposta è stata inserita all’ordine del giorno e gli
uffici per aver saputo individuare le esatte partite di bilancio per poter
sostenere questo referendum. Grazie.
Poiché
non ci sono altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
provvedimento amministrativo numero 144/10^.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Prima di passare al settimo punto all’ordine del giorno, pongo in votazione
l’inserimento della mozione numero 71/10^, a firma del consigliere Guccione.
(Il Consiglio approva)
Pongo, inoltre, in votazione l’inserimento dell’ordine
del giorno, protocollo numero 46119, con primo firmatario il consigliere
Mirabello.
(Il
Consiglio approva)
Presidente, posso intervenire? Non comprendiamo cosa stiamo votando. Ci perdonerà.
Ho ritardato la discussione per farvi avere copie dei documenti.
Abbiamo il problema che non si sente. Se può alzare il tono della voce …
Nel momento in cui l’Aula deciderà di discuterli, i singoli consiglieri li illustreranno e l’Aula si esprimerà.
Ma cosa si propone di inserire all’ordine del giorno? Non abbiamo proprio capito.
Si tratta della mozione e dell’ordine del giorno che adesso illustreranno i proponenti.
Nell’attesa di poter illustrare il settimo punto discutiamo le due mozioni che abbiamo inserito.
Do lettura della mozione: “Il Consiglio regionale - premesso che:
in
data 16 maggio 2013, il Consiglio regionale ha approvato la legge regionale
numero 24 del 2013 e fra le previsioni della legge rientrava la costituzione
del CORAP (Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive), come
effetto della fusione per incorporazione dei cinque Consorzi Industriali della
Calabria;
le
finalità dell'accorpamento, condivisibili laddove correlate ad un più stretto
raccordo istituzionale fra la Regione Calabria e gli Enti industriali, hanno
assunto i primi lineamenti di concretezza solo da ultimo, con la sottoscrizione
del DPGR n. 115 del 29 giugno 2016;
la
legge regionale numero 24 del 2013 mostrava e mostra contraddizioni tali da
aver reso particolarmente complessa finanche la fase iniziale dell'accorpamento
facendo così prevedere, a valle del DPGR 115/2016, ulteriori difficoltà nella
definizione degli stadi successivi del processo;
tali
ulteriori difficoltà, unite alla dilatazione dei tempi originariamente previsti
dalla legge regionale numero 24 del 2013 hanno sottoposto i Consorzi
Industriali ad un lungo periodo di incertezza che, ad oltre tre anni e mezzo
dall'approvazione della legge di accorpamento, rischia di compromettere la
tenuta stessa degli attuali livelli occupazionali;
il
CORAP si è costituito come un ente pubblico economico che al momento conta
circa 120 dipendenti le cui dimensioni presuppongono l'individuazione di un
management dotato delle necessarie esperienze e capacità onde evitare che
l'Ente accorpato sia una pedissequa "sommatoria" di enti, carente di
prospettive future;
allo
stato degli atti, contrariamente alle previsioni di cui all'articolo 5, comma
1, della legge, non si evincono indicazioni sulla politica industriale che la
Regione intende avviare e, di conseguenza, sulle funzioni da assegnare al CORAP
tanto che risulta urgente ridefinire ed esplicitare gli obiettivi delineati
dalla norma;
anche
l'organizzazione, la disciplina degli uffici, la relativa dotazione organica
nonché lo Statuto del CORAP di cui all'articolo 15 della legge regionale numero
24 del 2013 presuppongono una preliminare analisi delle funzioni che il CORAP
dovrà svolgere nonché la previsione degli eventuali interventi correttivi
procedimentali e strutturali dell'assetto normativo vigente, così da definire
consapevolmente i rapporti della Regione con gli enti soci del CORAP nonché i
compiti ed il numero complessivo delle "aree di intervento "
del nuovo Ente;
gli
"atti fondamentali" del CORAP menzionati nel già citato articolo 15
della legge da approvarsi da parte della Giunta regionale, previo parere delle
competenti commissioni consiliari, devono essere predisposti a valle della
nomina degli organi dell'Ente (art. 21, legge regionale numero 24 del 2013) ed
entro complessivi 60 giorni successivi alla stessa nomina;
legge
regionale numero 24 del 2013, all'art. 4, stabilisce che il Presidente della
Giunta regionale provveda alla nomina del Direttore generale e del Revisore
Unico dei Conti, "previo bando pubblico e valutazione da parte di una
commissione";
il
Direttore generale del CORAP dovrà necessariamente possedere i requisiti e le
esperienze necessarie per svolgere i compiti e le funzioni attribuitigli
dall'articolo 6, comma 3, lettere "a" e "b", fra i quali
rientrano la definizione delle articolazioni attraverso le quali le "unità
operative" dell'Ente accorpato "assicureranno l'espletamento delle
attività gestionali, amministrative e tecniche delle aree di sviluppo
industriale di rispettiva pertinenza territoriale" (art. 5, comma 3 legge
regionale numero 24 del 2013) nonché l'individuazione dei compiti e delle
risorse finanziarie necessarie al take off del CORAP;
al
momento, il commissario ha adempiuto ai compiti conferitigli dall'articolo 3,
comma 6 della legge regionale numero 24 del 2013 e ha esaurito le funzioni assegnategli;
il
permanere del commissario nelle funzioni di coordinamento delle unità operative
in cui deve essere articolato il CORAP (articolo 5, comma 3, della legge)
deputate "ad assicurare l'espletamento delle attività gestionali,
amministrative e tecniche delle aree di sviluppo industriale di rispettiva pertinenza
territoriale", oltre che contra legem, presenta potenziali
situazioni di conflitto d'interesse e di possibile commistione fra i compiti di
indirizzo e di gestione, superabili con la nomina del Direttore generale;
la
summenzionata potenziale situazione di conflitto d'interesse è resa palese
dalle previsioni dell'art. 16 della legge "Attività di indirizzo,
controllo e vigilanza" anche in relazione ai rapporti che devono
intercorrere fra il CORAP e i Dipartimenti regionali i cui compiti non
prevedono interventi lesivi della "l'autonomia delle funzioni"
assegnate al CORAP dalla legge regionale numero 38 del 2001;
l'approvazione
dello Statuto nonché dei successivi regolamenti del CORAP sono subordinati alla
nomina degli organi dell'Ente, fra i quali è prioritaria quella del Direttore
generale cui compete, in armonia con le previsioni normative, la
predisposizione degli atti fondamentali del CORAP;
la
predisposizione degli atti succitati non può essere delegata al commissario
CORAP nelle cui competenze ed esperienze non rientrano quelle che deve
possedere il Direttore generale dell'Ente accorpato;
quanto
sopra sinteticamente espresso e il permanere della situazione attuale non fa
che acuire lo stato di indeterminatezza in cui versano gli ex Consorzi
Industriali, già prolungatasi per oltre tre anni e mezzo, per la qual cosa è
urgente provvedere -
la Giunta regionale ed il
Presidente della Regione Calabria affinché si proceda nell'immediatezza:
alle
nomine degli organi di cui legge regionale numero 24 del 2013 fra le quali
appaiono prioritarie quella del Direttore generale e del Revisore Unico dei
conti, previo bando pubblico e valutazione da parte di una commissione;
alla
sottoscrizione del decreto di nomina del Direttore generale e del Revisore
Unico dei conti del CORAP, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, lettera
"e" dello Statuto regionale;
all'emanazione
da parte del Presidente della Giunta regionale delle direttive atte alla
limitazione del contenzioso giudiziario conseguente alla lesione dei diritti dei
dipendenti degli ex Consorzi Industriali insita negli atti che risultano essere
in via di approvazione da parte della Giunta la cui proposta, contrariamente a
come si sta procedendo, spetta agli organi del CORAP;
all'assunzione
delle più opportune iniziative atte al mantenimento degli attuali livelli
occupazionali del CORAP.”
La parola al consigliere Guccione.
Presidente, questa mozione va nella direzione
di dare attuazione alla legge regionale numero 24 del 2013 istitutiva del
Corap, l’organismo che ha racchiuso in se tutte le Asi, per il quale è prevista
la nomina di un direttore generale e di un revisore unico dei conti.
La mozione impegna la Giunta a predisporre il
bando, così come prevede la legge, per la scelta degli organismi di gestione
del Corap anche per evitare che ci siano rischi sulla tenuta occupazionale di
questo nuovo organismo che si è costituito in base alla legge regionale numero
24 del 2013. Per questo chiedo che sia inserita all’ordine del giorno del Consiglio
regionale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Romeo. Ne ha facoltà.
La mozione è stata già inserita all’ordine del
giorno e pone una serie di questioni di assoluto rilievo, facendo riferimento
ad una serie di leggi e di norme che necessitano – meritano – un
approfondimento. Non mi sono opposto all’inserimento all’ordine del giorno, ma
chiedo al collega presentatore ed ai colleghi consiglieri di poter effettuare
un approfondimento e di discuterla alla prossima seduta di Consiglio regionale.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Orsomarso. Ne ha facoltà.
Sì, va bene anche per noi discuterla alla
prossima seduta di Consiglio regionale.
Ripeto, sarà un problema nostro, ma oggi non
sentiamo in Aula. In più non abbiamo potuto svolgere un eventuale
approfondimento per votare questa mozione.
Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Non
ho nulla in contrario rispetto all’esigenza di approfondire. Chiedo che – prima
che venga discussa nella prossima seduta di Consiglio – ci
sia un passaggio in Commissione, che ritengo sia la sede giusta per gli
opportuni approfondimenti, così nella prossima seduta di Consiglio non avremo
bisogno di fare alcun tipo di discussione.
Presidente, penso che la proposta del consigliere Guccione sia da
accogliere.
Sarà
compito della Presidenza individuare la Commissione competente per incanalare
una discussione di merito sulle questioni poste dalla mozione.
(Il Consiglio rinvia)
L’ordine
del giorno inserito ha come primo firmatario il consigliere Mirabello. Dò
lettura dell’ordine del giorno: “Il Consiglio regionale - premesso che,
il
Presidente della Giunta Regionale, Gerardo Mario Oliverio, e l'Assessore alle
attività produttive e sviluppo economico, Carmen Barbalace, hanno dato
ufficiale comunicazione della convocazione di un tavolo regionale sulla
vertenza Italcementi/Heidelberg relativamente al sito industriale di
Castrovillari, con il chiaro obiettivo di avviare una discussione approfondita
sul piano industriale del nuovo management aziendale del Gruppo in Calabria e
sulle conseguenti prospettive occupazionali;
il
suddetto tavolo istituzionale, al quale parteciperanno il management del gruppo
Italcementi/Heidelberg, i Sindaci dei Comuni di Castrovillari, di Frascineto e
di Civita, oltre alla dirigenza del Parco Nazionale del Pollino ed alle
rappresentanze sindacali del comparto, è stato convocato per il giorno 12
Dicembre 2016;
che
in Provincia di Vibo Valentia, a Vibo Marina insiste un sito industriale, di
proprietà del medesimo gruppo, che a seguito di una crisi aziendale e del
conseguente avvio delle procedure di cassa integrazione e mobilità ha
definitivamente esaurito la fase produttiva già nel 2012;
che
la chiusura dello stabilimento ha generato uno stato di grave crisi economica
ed occupazionale, con ricadute sull'intero territorio Vibonese, che ancora alla
data odierna, nonostante il durissimo prezzo pagato dalla collettività a
seguito di licenziamenti, procedure di mobilità, espulsioni dal ciclo
produttivo, crisi irreversibile dell'intero indotto, non ha visto alcuna
concreta soluzione;
che
ad oggi, a seguito della chiusura del sito produttivo, rispetto alle circa 60
unità lavorative ricollocate in altri stabilimenti, ed alle unità lavorative
incentivate al pensionamento ed alla fuoriuscita definitiva dal bacino,
permangono una dozzina di unità lavorative ancora in mobilità ed in attesa di
ricollocazione nel mercato del lavoro;
che
il sito industriale dismesso presenta notevoli criticità ambientali che rendono
necessari urgenti interventi di bonifica;
che
appare, altresì, necessario riavviare un processo di reindustrializzazione
dell'area, valutando, alla luce degli intendimenti e dei piani industriali del
Gruppo, oltre che alla luce delle valutazioni e degli intendimenti
dell'Amministrazione Comunale di Vibo Valentia, concrete e praticabili ipotesi
di riconversione produttiva del sito e dello stabilimento;
che
allo stato il management del Gruppo Italcementi/Heidelberg non ha avviato alcun
tipo di interlocuzione con gli attori istituzionali e sindacali del territorio
in ordine al futuro del sito industriale di Vibo Marina, alla sua indifferibile
necessità di bonifica ed alla eventuale sua reindustrializzazione e riconversione
in ottica produttiva -
impegna
il
Presidente della Giunta Regionale e l'Assessore alle attività Produttive ed
allo Sviluppo Economico
a
favorire sin dalla riunione del tavolo istituzionale del giorno 12 Dicembre
2016 la riapertura della vertenza con il Gruppo Italcementi/Heidelberg sul sito
industriale di Vibo Marina con l'obiettivo di procedere alla bonifica del
medesimo ed alla verifica delle condizioni per una reindustrializzazione
dell'area attraverso la riconversione produttiva dello stabilimento;
a
verificare le condizioni per la rapida convocazione di un apposito tavolo
istituzionale su Vibo Manna, alla presenza degli attori istituzionali ed alle
forze sindacali del territorio.”
Prego,
consigliere Mirabello.
Presidente, l’ordine del giorno in
questione, sottoscritto dai capigruppo della maggioranza
Greco, Romeo e Guccione, oltre a recare la mia firma, riguarda la necessità di
inserire in una discussione avviata, in maniera molto positiva, dal Presidente della Giunta
regionale e dall’assessore alle attività produttive e sviluppo economico con Italcementi/ Heidelberg
sul sito industriale di Castrovillari, una fase di riapertura della vertenza di Vibo
Valentia, Vibo Marina.
Il Presidente della Giunta regionale e l’assessore Barbalace hanno convocato, il 12 dicembre 2016, i vertici del management di Italcementi/ Heidelberg per discutere della questione del sito industriale di Castrovillari e della vicenda occupazionale, alla luce del nuovo piano industriale predisposto per quel sito.
Vi è però che nella provincia di Vibo Valentia, a Vibo Marina nella fattispecie, esiste un sito industriale di proprietà di Italcementi/ Heidelberg che ha chiuso i battenti già nel 2012 e per il quale è stata avviata una lunga fase di discussione sindacale con tavoli istituzionali anche a livello ministeriale a causa di questa crisi che ha coinvolto circa 80 unità lavorative. Per alcune di queste è stata prevista una ricollocazione, per altre un prepensionamento, un esodo incentivato e per altre ancora circa 12 unità siamo in fase di mobilità.
In più, oltre a questa vicenda occupazionale,
se si considera il notevole indotto che aveva quell’insediamento produttivo
nella provincia di Vibo
Valentia, vi è da dire che oggi quel sito necessita di interventi
urgenti per la bonifica di cui ho avuto anche la possibilità
di discutere col sindaco della città capoluogo,
dottor Costa Elio di Vibo Valentia.
Inoltre, anche per via di una lunga discussione durante la crisi aziendale che aveva prodotto degli studi che sono stati commissionati a Nomisma, si erano prospettate nel 2013 delle ipotesi di riconversione di quel sito industriale delle quali a questo punto è opportuno discutere con la nuova proprietà. Mi è stato anche riferito dal sindaco della città capoluogo che allo stato ci sono difficoltà di interlocuzione e di riavviare trattative con Italcementi/ Heidelberg.
Con l’ordine del giorno si chiede alla Giunta di favorire, sin dalla riunione del tavolo del 12 dicembre 2016, la
riapertura della vertenza con il Gruppo Italcementi/Heidelberg e di verificare le
condizioni per un riavvio non solo della bonifica del sito, di concerto con
l’amministrazione comunale di Vibo Valentia,
ma anche di un’opera di riconversione industriale e di reindustrializzazione di
quell’area, per la quale vanno verificate le condizioni sia dal versante della
proprietà e della gestione manageriale del nuovo piano industriale sia dal
versante delle amministrazioni comunali all’interno di un tavolo istituzionale che
va rapidamente implementato. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Mangialavori. Ne ha facoltà.
Presidente, accolgo in pieno l’iniziativa del
consigliere Mirabello e sono felice se questo Consiglio deciderà di approvare
questa mozione; effettivamente a Vibo Valentia si stanno vivendo da anni
momenti assolutamente drammatici per cui ritengo lodevole l’iniziativa. Grazie.
Non ci sono richieste di intervento, pertanto pongo in
votazione l’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Si passa alla proposta di legge numero 179/10^ di iniziativa del consigliere G. Neri, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da sentenze di condanna esecutive, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”.
Chiedo di intervenire al
Segretario Questore Graziano.
Oggetto della presente proposta
di legge è il riconoscimento
della legittimità, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto
legislativo 23 giugno 2011, numero 118, così come modificato ed integrato dal decreto
legislativo 10 agosto 2014, numero 126, dei debiti fuori bilancio del Consiglio
regionale, riportati nella tabella 1 della proposta di legge.
Si intende, così, dare attuazione a quanto
espressamente previsto dal legislatore nazionale in ordine al procedimento necessario
al riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio, maturati dal Consiglio
regionale e derivanti da sentenza definitiva di condanna.
L’articolo 73 del decreto
legislativo del 3 giugno 2011, numero 118, per come modificato ed integrato dal
decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126, al comma 4 dispone che il Consiglio
regionale riconosca la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da
sentenze esecutive entro il termine di 60 giorni dalla ricezione della relativa
proposta. Decorso inutilmente tale termine, la legittimità di detto debito si
intende riconosciuta.
Nello specifico, si evidenzia che
con deliberazione numero 46 e numero 47 del 6 ottobre 2016 l’Ufficio di
Presidenza del Consiglio regionale ha approvato il riconoscimento di numero 6 debiti
fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive di condanna.
L’istruttoria della fattispecie oggetto di riconoscimento è stata
curata dagli uffici del Segretariato generale e del Settore Risorse umane del
Consiglio regionale, che hanno proceduto a fornire tutti gli estremi e gli elementi
utili al riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti dalle sentenze
esecutive.
Il dirigente del Settore bilancio e ragioneria ha individuato le
risorse necessarie alla copertura necessaria ed indefettibile, onde poter procedere
alla approvazione della proposta di legge da parte del Consiglio regionale, in
ossequio alla disciplina normativa prevista dal citato articolo 73.
Si sottolinea, inoltre, che con nota acquisita al protocollo generale numero
37106 del 29/9/2016, i consulenti esperti ex lege regionale 8 giugno
1996, numero 13, comma 3, dando risposta al quesito avente ad oggetto la legittimità-conformità alla normativa vigente ed obbligatorietà
del provvedimento di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, in caso di approvazione
da parte dell’Ufficio di Presidenza, hanno evidenziato che trattasi di sentenze
sfavorevoli al Consiglio regionale della Calabria, munite di formule esecutive
per le quali l’indugio nel pagamento potrebbe esporre il Consiglio, oltre ad
azioni esecutive in sede civile, anche a recuperi coatti a mezzo di commissario
ad acta nominato dal Tar a seguito di probabilissimi giudizi di ottemperanza
azionati dai creditori insoddisfatti.
Il riconoscimento della legittimità dei debiti
fuori bilancio che vengono sottoposti al Consiglio regionale con la presente proposta
di legge comportano oneri finanziari per l’importo complessivo di euro
68.643,51, a cui vanno aggiunti gli interessi moratori fino all’effettivo
soddisfo e le eventuali spese per le procedure esecutive.
La copertura finanziaria dei debiti fuori
bilancio oggetto di riconoscimento è data dall’applicazione di parte dell’avanzo
di amministrazione dell’esercizio 2015 accantonato in sede di approvazione del rendiconto
del Consiglio regionale al fondo per rischio di soccombenza, spese legali, transizione
e debiti fuori bilancio; i competenti uffici del Consiglio regionale
provvederanno all’impegno e alla liquidazione della spesa in favore degli aventi
diritto successivamente all’approvazione della presente proposta di legge.
Sulla proposta di legge in oggetto sono stati
espressi pareri favorevoli da parte del Collegio dei revisori dei conti con il
verbale numero 132 del 4 novembre 2016 e dalla seconda Commissione nella seduta
del 14 novembre 2016.
Ci sono interventi? Passiamo all’esame del provvedimento.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso
con autorizzazione al coordinamento formale, dando atto che il Collegio dei
revisori dei conti ha espresso parere favorevole.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Il provvedimento è approvato con autorizzazione
al coordinamento formale.
Passiamo
all’ottavo punto all’ordine del giorno, concernente
la legge regionale numero 39/1995 - Nomine di competenza del
Consiglio regionale come da elenco allegato.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.
Chiedo
un rinvio del punto.
Così
come, anche, già discusso con i capigruppo che avevano chiesto il rinvio, pongo in votazione la proposta di rinvio del punto
all’ordine del giorno.
(Il Consiglio rinvia)
Il punto all’ordine del giorno è rinviato alla prossima seduta.
Passiamo
alla discussione dell’ultimo punto all’ordine del giorno, la proposta di legge
numero 188/10^ di iniziativa del consigliere Irto ed altri, recante
“Istituzione dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere”,
sottoscritta da questa Presidenza del Consiglio e da
tutti i capigruppo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
In
merito all’argomento, avevo svolto un lavoro presentando una proposta
di legge; però, riscontrando anche l’impegno di altri consiglieri rispetto ad una questione
che non deve avere una
caratterizzazione partitica ma – ritengo – istituzionale, per una questione di
civiltà, ho aderito alla richiesta di poter recepire il contributo da parte
della Conferenza dei capigruppo, rispetto a qualche modifica che dovrà essere
apportata. Non ho difficoltà, quindi, per una questione istituzionale e sempre per la logica della centralità del
Consiglio, di presentarla con tutti i colleghi della Conferenza dei capigruppo.
Auspico
che nella prossima seduta o anche oggi, con qualche modifica che abbiamo
apportato, la si approvi senza alcun problema.
In
sostanza, la nuova formulazione è stata sottoscritta da tutti i capigruppo, sostenendo un
progetto di legge snello ed efficace, a costo
zero, che mancava nella
nostra regione; eravamo una delle poche Regioni in cui mancava
l’istituzione dell'Osservatorio sulla violenza di
genere. E’ importante che sia condiviso con tutti i capigruppo e che non
comporti oneri finanziari aggiuntivi.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione la proposta di legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
(Interruzione
del
consigliere Guccione)
Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Chiedo
la parola per rendere noto che una nota trasmissione televisiva
dell’emittente pubblica, la Rai, si sta occupando a più puntate della vicenda
di Calabria Verde e della forestazione. In una seduta di Consiglio regionale avevo
chiesto alla Giunta e al Presidente di relazionare rispetto a questa questione.
Il Presidente della Giunta si era impegnato di accertarsi e portare in Aula una
relazione. Ritengo che non possa essere mortificato il Consiglio regionale in
questa maniera.
Visto
che questioni di grande rilevanza vengono trattate da emittenti pubbliche
nazionali e il Consiglio regionale è all’oscuro di tutto quello che sta accadendo, chiedo, proprio per la funzione
del Consiglio regionale, che su questo punto il presidente Oliverio venga a
relazionare puntualmente alla prossima seduta di Consiglio, come primo punto
all’ordine del giorno, altrimenti rischiamo che questa sede e queste questioni
siano discusse altrove, mentre è il Consiglio regionale che deve discuterle.
Accolgo la sua richiesta, però nei termini di inserirla in discussione
nella prossima Conferenza dei capigruppo, ai fini di calendarizzare una seduta
che possa, in maniera compiuta, discutere delle tematiche che lei ha posto.
Non essendoci altri punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.
Ha chiesto congedo l’assessore Viscomi.
(Sono concessi)
È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Disposizioni per
la semplificazione e la celerità dell'azione amministrativa. (Delibera G.R. n.
397 del 24.10.2016)” (n. 185/10^).
E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta
stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Graziano -
“Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano
Calabro e di Rossano” (n. 182/10^)
E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta
stabilito)
Mirabello -
“Disposizioni in materia di ambiti territoriali di caccia. Modifiche ed
integrazioni alla legge regionale 17 maggio 1996 n. 9” (n. 183/10^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta
stabilito)
Graziano -
“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 30.
Normativa per la regolamentazione della raccolta e commercializzazione dei
funghi epigei ed ipogei freschi e conservati” (n. 184/10^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta
stabilito)
Mangialavori -
“Modifica alla legge regionale 7 marzo 1995, n. 4 - Norme sulla classificazione
degli esercizi ricettivi extralberghieri. (n. 186/10^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - ed al C.A.L. per il parere ai sensi dell’art. 127 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
(Così resta
stabilito)
Mangialavori - “Modifica alla legge regionale 26
febbraio 2003, n. 2 - Disciplina dell'attività di accoglienza ricettiva a
conduzione familiare denominata "Bed and Breakfast", (n. 187/10^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - ed al C.A.L. per il parere ai sensi dell’art. 127 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
(Così resta
stabilito)
Irto, Cannizzaro, Giudiceandrea, Romeo, Arruzzolo, Nucera, Orsomarso, Nicolò, Sculco - “Istituzione dell’osservatorio regionale sulla violenza di genere” (n. 188/10^).
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta
stabilito)
È stata presentata alla Presidenza
la seguente proposta di legge
statutaria di iniziativa dei consiglieri:
Esposito, Pasqua - “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)” (n. 2/10^).
E’ stata assegnata alla quinta Commissione consiliare - Riforme - per il parere.
(Così resta
stabilito)
È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Approvazione Rendiconto di gestione dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) Esercizio finanziario 2014 e Riaccertamento straordinario dei Residui ai sensi del comma 7 dell'art. 3 del D.LGS 118/2011 e ss.mm.ii” (P.P.A. n. 146/10^).
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di
provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Bilancio di previsione finanziario 2016-2018.
Assestamento e conseguenti variazioni” (P.P.A.
n. 141/10^)
“CORECOM - Programma delle attività unitamente al relativo fabbisogno finanziario per l'anno 2017, ai sensi dell'art. 10, comma 1, della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2” (P.P.A. n. 142/10^)
“Revoca parziale
della deliberazione del Consiglio regionale n. 132 del 1 agosto 2016 ed
approvazione deliberazione di svolgimento di referendum consultivo obbligatorio
sulla proposta di legge n. 96/10A di iniziativa dei consiglieri regionali Romeo
e Giudiceandrea recante: 'Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la
fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e
Trenta'” (P.P.A. n. 144/10^)
“Effettuazione Referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 118/10^ di iniziativa del Consigliere regionale Mirabello 'Cambio Denominazione del Comune di Ricadi in Comune di Ricadi - Capo Vaticano'” (P.P.A. n. 145/10^)
È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa del consigliere:
Esposito -
“Integrazioni al Regolamento interno del Consiglio regionale” (D.C.R. 27 maggio
2005, n. 5) (P.P.A. n. 143/10^)
E’ stata assegnata alla quinta Commissione consiliare - Riforme - per il parere.
(Così resta
stabilito)
In data 8 novembre
2016, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate
leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telemáticamente sul
Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 112 del 9 novembre 2016:
Legge regionale 8 novembre
2016, n. 31, recante: “Norme per l'utilizzo dei lavoratori socialmente utili di
pubblica ed ex articolo 7 D.LGS n. 469/1997 nel bacino regionale calabrese”
Legge regionale 8 novembre
2016, n. 32, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 agosto
2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)”.
Legge regionale 8 novembre
2016, n. 33, recante: “Modifiche alla legge regionale 10 febbraio 2011, n. 1
(Istituzione Enoteca regionale Casa dei Vini di Calabria)”.
Legge regionale 8 novembre
2016, n. 34, recante: “Riconoscimento del ruolo sociale delle Società di Mutuo
Soccorso operanti in Calabria”.
Legge regionale 8 novembre 2016, n. 35, recante: “Cambio
di denominazione dell'Azienda Ospedaliera Bianchi - Melacrino - Morelli di
Reggio Calabria”.
Il consigliere
Graziano con nota del 3 novembre 2016, prot. 42915, ha ritirato la proposta di
legge n. 177/10A, contestualmente, ha cofirmato la proposta di legge n. 176/10^.
A seguito della
Deliberazione n. 94/2016/PARI, con cui la Sezione Regionale di Controllo per la
Calabria della Corte dei Conti ha parificato parzialmente, ai sensi dell'art. 1
comma 5 del D.L. 174/2012, il Rendiconto della Regione Calabria per l'esercizio
2015, la proposta di legge n. 153/10A di iniziativa della Giunta regionale
recante: "Approvazione Rendiconto Generale relativo all'esercizio
finanziario 2015 (delibera Giunta regionale n. 443 del 10 novembre 2016)",
è stata riassegnata nel merito alla Seconda Commissione, alla Commissione
speciale di vigilanza ai sensi dell'articolo 34 comma 3 del Regolamento interno
del Consiglio regionale e al Consiglio delle Autonomie Locali, ai sensi
dell'articolo 126 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
La Giunta
regionale, con nota prot. n. 322210 del 25 ottobre 2016, ha trasmesso le
deliberazioni n. 400,401,402,403,404,405,406 del 24 ottobre 2016, recante:
"Variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 della Regione
Calabria".
La Giunta
regionale, con nota prot. n. 336928 del 09 novembre 2016, ha trasmesso le
deliberazioni n. 418, 419, 420, 421, 422 del 31 ottobre 2016, recante:
"Variazioni al bilancio di previsione 2016-2018 della Regione Calabria".
La Giunta
regionale, con nota prot. n. 340267 del 11 novembre 2016, ha trasmesso le
deliberazioni n. 436 e 437 del 10 novembre 2016, recante: "Variazioni al
bilancio di previsione 2016-2018 della Regione Calabria".
La Giunta regionale
con nota prot. N. 343736 del 15 novembre 2016, ha trasmesso le deliberazioni n.
450, 451, 452 e 453 del 14 novembre 2016, recante " variazioni al bilancio
di previsione 2016-2018 della Regione Calabria".
La Corte Costituzionale,
con ordinanza n. 223/2016, ha dichiarato "Manifestamente inammissibile la
questione di legittimità costituzionale..." della legge regionale 20/2015
(esercizi recettivi alberghieri)
Il TAR Calabria -
Sezione prima - con ordinanza del 7 ottobre 2016 n.01943/2016, nel dichiarare
"rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità
costituzionale dell'articolo 1 della legge regionale n. 8/2016 ...",
ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.
La Corte dei Conti
- Sezione delle Autonomie, in data 7 novembre 2016, ha trasmesso la
Deliberazione n. 27/SEZAUT/2016/FRG con cui ha approvato la relazione sugli
organismi partecipati degli enti territoriali per l'anno 2016.
Graziano. Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
la Regione Calabria
con D.D.G. n. 8089 del 07.07.2014 ha approvato la "Manifestazione
d'interesse" finalizzata alla definizione di un programma di interventi di
cui alla L.179/92 per la soluzione di problemi abitativi di particolari
categorie sociali;
gli interventi
previsti erano stati suddivisi in tre macro tipologie:
residenze
temporanee;
alloggi individuali
destinati alla locazione permanente;
servizi accessori,
annessi o complementari alla residenza;
il provvedimento,
trovava copertura finanziaria nell’ambito degli stanziamenti allocati sul cap.
di bilancio n. 2322224 per € 15.000.000.00 (15/Mil);
considerato che:
la finalità della
suddetta manifestazione di interesse era quella di individuare programmi pilota
e sperimentali che, congiuntamente agli alloggi, potessero prevedere anche una
serie di servizi comuni volti a promuovere l'autonomia e l'integrazione
dell'anziano o delle altre categorie previste, nonché di una serie di servizi a
disposizione dell'intero quartiere (ambulatorio, baby parking, punto famiglia,
palestre, mensa, centro sociale, auditorium, ecc.);
l'avviso era
destinato a una pluralità di soggetti (associazioni riconosciute, fondazioni,
organizzazioni non governative, cooperative sociali e loro consorzi, imprese
sociali ed organizzazioni di volontariato) che proprio per le loro
caratteristiche potevano garantire il raggiungimento delle predette finalità,
importantissime dal punto di vista sociale e di integrazione di categorie in
qualche modo svantaggiate e/ isolate;
in esito al
predetto avviso pubblico, il cui termine scadeva a settembre 2014, sono
pervenute oltre 300 istanze;
il 04.02.2016 con
Decreto n. 597, veniva revocato il suddetto avviso pubblico;
la revoca dell'Avviso
di cui al DDG n. 8089 del 07.07.2014 arreca un danno notevole in quanto la
realizzazione delle diverse tipologie di interventi previsti finalizzati a
migliorare la qualità della vita di anziani ed altre categorie sociali subisce,
in tal modo, un notevole ritardo -:
quali
improcrastinabili ed urgenti provvedimenti intende assumere per garantire alle
categorie sociali destinatarie degli interventi di cui al citato avviso (poi
revocato) la giusta qualità della vita, i doverosi servizi, l'autonomia e l'inclusione
sociale, per come indicato nell'avviso, cui potevano partecipare diversi
soggetti che proprio per le loro caratteristiche potevano garantire il
raggiungimento di questi obiettivi
(232; 26.10.2016)
Giudiceandrea. Al
Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore all'Ambiente della Regione
Calabria. Per sapere - premesso
che:
nonostante
l'inibizione del conferimento di rifiuti indifferenziati nella discarica di
Celico che allo stato attuale riceve solo il rifiuto umido;a seguito delle
autorizzazioni al trattamento del rifiuto umido l'Azienda titolare è stata
consentita l'edificazione di tre capannoni per il trattamento dell'umido e il
filtraggio degli odori provenienti dalle operazioni di trattamento mediante
filtri cippato di legno: dopo un periodo iniziale di totale assenza di
esalazioni ed odori nei centri di Rovito, Spezzano Sila e Celico, da alcuni
mesi sebbene per periodi limitati di tempo e non in maniera continuativa la
popolazione dei paesi interessati denuncia il rinnovarsi delle esalazioni
maleodoranti;interessato del problema il Dirigente del Settore Domenico
Pallaria, agli inizi di settembre u.s. lo stesso accompagnava il sottoscritto
presso l'ufficio del D.re Agruso il quale chiesti per le vie brevi chiarimenti
all'azienda proprietaria dell'impianto dava ampie rassicurazioni circa
l'individuazione delle cause di fuoriuscita di odori e l'immediata risoluzione
di ogni problema;nonostante siano trascorsi alcuni mesi dall'incontro prima
citato, le esalazioni maleodoranti continuano a verificarsi con cadenze e
periodicità più intensa -:
se sia stata
individuata la fonte delle esalazioni maleodoranti e quali prescrizioni il
Settore competente intende assumere nei confronti dell'azienda che gestisce
l'impianto al fine di scongiurare definitivamente ogni disagio per la
popolazione della Presila.
(236; 03.11.2016)
Giudiceandrea, Greco. Al
Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore alle Infrastrutture della
Regione Calabria. Per sapere - premesso che:
da circa dieci anni il viadotto «Cannavino», sito al chilometro 42,700 della strada statale 107 (Comune di Celico - CS), mostra segni di cedimento strutturale con conseguente abbassamento della campata centrale, comportando ciò la chiusura al traffico per alcune settimane, in taluni periodi dell'anno;
lo stato di allerta e attenzione per le condizioni del viadotto non sembra essere venuto meno poiché lo stesso è periodicamente sottoposto a frequenti chiusure del traffico per consentirne il monitoraggio riferibile proprio ai segni di un potenziale collasso della struttura;
la strada statale 107 è quotidianamente percorsa da un numero elevato di mezzi, soprattutto pesanti, (autobus, trasporti speciali di tronchi e camion di rifiuti in direzione Crotone) con conseguenti sollecitazioni in termini di carico statico operanti sulla struttura del viadotto «Cannavino»;
l’Anas ha in cantiere per come ha annunciato a seguito di precedente o.d.g. approvato in Consiglio, interventi di manutenzione straordinaria ad hoc e che la progettazione esecutiva deve essere consegnata in tempo utile per consentire l'espletamento delle procedure di gara e l'avvio dei lavori nel 2017;
alla luce del crollo del Cavalcavia sulla strada statale 36 in agro di Annone Brianza (Lecco) verificatosi nonostante le continue segnalazioni di tecnici e cittadini e le successive rassicurazioni date dagli uffici Anas della Lombardia la situazione di allarme è divenuta legittimamente più pressante sulla popolazione;
nonostante la richiesta formale di informazioni prodotta dalla PROCIV Regionale nessuna indicazione è stata fornita in merito ai tempi e alla natura degli interventi -:
se non si ritenga necessario intervenire presso tutti gli uffici competenti di Anas e Ministero delle Infrastrutture affinché venga anticipato il cronoprogramma relativamente alla progettazione esecutiva, procedure di gara e affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria del Viadotto Cannavino significando altresì la condivisione dei lavori che si intendono realizzare anche con le strutture regionali competenti.
(237; 03.11.2016)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
l'ASP di Cosenza subisce, ad oggi, una mole di pignoramenti presso terzi (Tesoreria BNL), pari ad oltre € 150.000.000,00, con un contenzioso pendente per oltre € 100.000.000.00 ;
detta documentale gravissima situazione comporta che oltre il 25% dell'intero bilancio dell'ASP di Cosenza, anziché essere impiegato per l'erogazione dei servizi sanitari ai cittadini, viene impegnato per ripianare questo pozzo senza fondo del contenzioso, per di più aggravato degli interessi moratori dovuti per i ritardati pagamenti;
tale situazione di per sé grave, è addirittura fuori controllo stante l'esiguità di personale specifico interno, a disposizione della Direzione in materia legale, tanto che in alcuni casi in udienza è stato inviato a rappresentare l'ASP di Cosenza, un dipendente specialista in psicologia;
in altri casi la carente o distorta trasmissione di informazione tra i vari uffici ha comportato finanche duplicazioni di pagamenti -:
se intende attivare una "task force", finalizzata alla ricognizione di tutto il contenzioso esistente e del suo ammontare in termini di debitoria, della sua previsione di spesa futura, della possibilità di attivare percorsi di definizione transattive o deflattive del contenzioso, almeno per le vertenze la cui probabilità di soccombenza è alta, se non addirittura certa, ricorrendo se del caso ad un pull di avvocati aventi specifica missione, ovvero riferisca le direttive del caso che Ella ritiene , in Sua scienza di adottare, finalizzate ad ovviare all'aggravarsi dei costi sanitari extraprestazionali che impediscono all'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, di concentrare tutte le attenzioni e risorse nella direzione delle prestazioni sanitarie di qualità e di garantire i LEA ai nostri concittadini.
(233; 27.10.2016)
Greco. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
nella notte tra il 27 e il 28 ottobre 2016, in località Macrocioli di Longobucco (Cs), a causa anche delle forti precipitazioni registrate, si è verificata una frana, con conseguente crollo di un muro di contenimento, determinando una situazione di pericolo per alcune abitazioni;
per motivi di sicurezza sono state già evacuate quattro famiglie;
si teme che la frana possa estendersi anche ad un altro muro di contenimento, di recente realizzazione, di fianco a quello già crollato, che evidenzia già segni di cedimento;
la frana ha provocato a valle la parziale ostruzione del torrente MACROCIOLI a causa del materiale di versante collassato, e ciò potrebbe provocare ulteriori danni, con possibile totale occlusione dello stesso corso d'acqua;
nel corso degli ultimi decenni il manufatto aveva già evidenziato segni di cedimento e nei mesi scorsi si erano notate delle crepe al muro di contenimento;
nel mese di marzo 2016 il muro di contenimento è stato interessato da alcuni lavori di riempimento;
soltanto in data 18 ottobre, dieci giorni prima del crollo, sono state autorizzate indagini geognostiche sulla struttura;
atteso che:
con l'avvicinarsi della stagione invernale e piovosa, ciò potrebbe rendere ancora più precaria la situazione del pendio, ormai senza muro di contenimento e creare problemi anche ai muri laterali -:
a)quali iniziative intenda porre in essere la Giunta regionale e l'amministrazione comunale di Longobucco per far fronte alla messa in sicurezza del manufatto interessato dallo smottamento in oggetto e ripristinare la messa in sicurezza ed il rafforzamento della struttura;
b)quali iniziative si intendono intraprendere, con 1" avvicinarsi della stagione piovosa, per arginare lo smottamento di cui in premessa;
c)quali azioni urgenti si intendono intraprendere per supportare e alleviare i gravi disagi venutisi a creare per i residenti, già evacuati dalle toro abitazioni, nell'area interessata dalla frana.
(234; 02.11.2016)
Greco. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
le spese per la fornitura energetica gravano in maniera significativa sul bilancio degli enti pubblici;
la Regione Calabria gestisce un molteplice numero di immobili;
la prima fonte di risparmio può essere ottenuta dalla corretta gestione delle utenze attraverso un opportuno energy management -:
a)quali sono i costi annuali che gravano sul bilancio inerenti alle forniture elettriche in capo alla Regione Calabria;
b)quali sono le tariffe in essere per le utenze elettriche in capo alla Regione Calabria;
c)qual è il sistema di gestione delle utenze elettriche per il monitoraggio dei consumi e dei pagamenti.
(235; 02.11.2016)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
il progetto di Telecardiologia sviluppato dalla Asp di Cosenza, tra i più grandi di Europa per tipologia di applicazione, ha l'obiettivo di gestire tutto il percorso dell'Emergenza Cardiologica, sia riducendo i tempi di intervento che portando il paziente non all'ospedale più vicino, bensì all'ospedale più appropriato per gestire al meglio la patologia cardiologica in atto;
il sistema permette la gestione informatizzata dell'emergenza cardiologica territoriale e del relativo follow-up interventistico e terapeutico, consentendo:
la refertazione in emergenza dei tracciati elettrocardiografici;
la sorveglianza continuativa del paziente critico;
la consultazione ed il confronto dello storico;
la gestione dei follow-up dei pazienti cronici;
per massimizzare l’efficacia del progetto, sono state individuate ed attrezzate le seguenti strutture dell’ASP di Cosenza:
3 Ospedali Spoke (Castrovillari, Rossano, Paola);
in questi ospedali sono state installate nuove UTIC che interagiscono e comunicano con il sistema di telecardiologia;
8 Centri Primo intervento (PPI) (Cariati,Trebisacce, Praia a Mare, Mormanno, Lungro, San Marco Argentano, San Giovanni in Fiore, Acri);
15 Postazioni di Ambulanze del 118 (Acri, Castrovillari, Praia a Mare, San Giovanni in Fiore, Cetraro, Lungro, San Marco Argentano, Cariati, Corigliano, Mormanno, Trebisacce, Cassano, Paola, Rossano, Amantea);
5 Pronto Soccorso (Castrovillari, Paola, Cetraro, Corigliano, Rossano;
59 reparti Ospedalieri;
3 Cardiologie Interventistiche EMODINAMICHE (Castrovillari, Cosenza, Belvedere);
l'obiettivo è diagnosticare l'emergenza cardiologica sin dal suo insorgere e favorire l'accesso alle strutture dell'Asp con un concreto dialogo tra Ambulanze del 118, Pronto soccorso ed UTIC limitando il ritardo intraospedaliero ed indirizzando il paziente nella struttura più idonea e non in quella più vicina ed accrescere il numero di coloro che giungono vivi in ospedale;
rendere disponibili, nel minor tempo possibile, trattamenti adeguati per tutti i pazienti con STEMI,indipendentemente dal luogo dove viene formulata la diagnosi;
garantire percorsi diagnostici e terapeutici tempestivi, preordinati e condivisi;
allo stato attuale l'Emergenza-Urgenza nell'ambito cardiologico colloca il SUEM 118 della Provincia di Cosenza ad alti livelli di efficienza ed efficacia;
infatti, analizzando i reports delle attività svolte a 1 anno (periodo in cui è stato avviato il progetto) si evince quanto segue:
complessivamente sono state effettuate più di 1500 trasmissioni suddivise per le varie ambulanze dislocate sul territorio e filtrate dai siti di ricezione di Castrovillari, Paola, Rossano e Cosenza. Solo l'Emodinamica dell’ A.O. "Annunziata" di Cosenza ha gestito direttamente più di 90 pazienti di cui circa 50 trattati in laboratorio di Emodinamica per Angioplastica.
considerato che:
visti i risultati molto positivi che si sono registrati in questo primo anno di entrata in funzione del progetto di telecardiologia sviluppato dall' ASP di Cosenza e che tante vite umane è riuscito a salvare -:
quali iniziative urgenti intende adottare, alla luce dei risultati importanti che hanno permesso a tanti pazienti affetti da patologie cardiologiche di ricevere un immediato soccorso e cura, per implementare e garantire l'aggiornamento e l'adeguamento tecnologico del servizio di telecardiologia dell'ASP di Cosenza; il sistema di telecardiologia, per raggiungere ulteriori traguardi di eccellenza dell'assistenza in emergenza, ha la necessità di investimenti per aggiornamenti tecnologici da fornire in dotazione a tutti i mezzi di soccorso migliorando gli interventi e le prestazioni di cura attraverso, ad esempio, l'ecografo portatile per la medicina d'urgenza, il video-laringoscopio e l'intubazione di rutine, massaggiatori toracici automatici e ventilatori polmonari certificati per il trasporto in ambulanza.
(239; 10.11.2016)
Esposito. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
le signore Apollini Francesca Maria e Gentile Daniela hanno lavorato per circa un anno dall' 1.09.2014 al 15.07.2015, presso l’ATERP di Catanzaro, a seguito di selezione pubblica mediante short list e per l'espletamento di un progetto di livello regionale di ricognizione del patrimonio delle ATERP;
in data 15.07.2015 le stesse sono state licenziate;
le lavoratrici hanno impugnato dinanzi il Tribunale di Catanzaro - Giudice del Lavoro-il licenziamento;
il Giudice del Lavoro con Ordinanze numero 3418/2016 e 3420/2016, ha accolto integralmente e totalmente i ricorsi di entrambe e le ha reintegrate nel posto di lavoro;
le ordinanze sono immediatamente esecutive e non sono soggette a sospensiva neanche nel giudizio di opposizione, e per tale ragione le lavoratrici hanno notificato le predette ordinanze, offrendo nel contempo le loro prestazioni lavorative;
ciononostante le lavoratrici non sono reintegrate nel posto di lavoro;
pur comprendendo le ragioni di cautela da parte dei dirigenti ATERP, non si è tenuto conto che il ritardo nell'adempimento di quanto statuito nelle Ordinanze di accoglimento dei ricorsi determinerà, anche se venisse accolto il reclamo, danno economico significativo per l'ATERP -:
a)le ragioni del ritardo circa la reintegrazione sul posto di lavoro delle Sigg.re Apollini Francesca Maria e Gentile Daniela;
b)quali siano le determinazioni che intendono assumere il vertici dell'ATERP in ordine alla esecuzione delle Ordinanze numero 3418/2016 e 3420/2016;
c)se si è a conoscenza del dispendio di risorse che deriva dalla mancata ottemperanza da parte dell'ATERP, considerato che dalla emissione delle ordinanze, decorrono interessi, versamento contributi, tasse, imposte comunque dovuti, pur in assenza della reintegrazione delle lavoratrici.
(240; 18.11.2016)
Bova. Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore alla Scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili. Per sapere - premesso che:
la piena occupazione e la promozione delle condizioni che rendono effettivi il diritto al lavoro sono principi sanciti dallo Statuto e che la valorizzazione delle esperienze professionali pregresse, nonché la promozione della meritocrazia, rappresentano obiettivi fondamentali che la Regione Calabria intende perseguire;
considerato che:
al pari dei cosiddetti "Stagisti", assegnatari dei voucher formativi nell'ambito del "Programma Stages 2008", numerosi altri esperti professionisti, specializzati in diverse discipline, contribuiscono o hanno contribuito, da tre, cinque o dieci anni, a diverso titolo, a potenziare il funzionamento delle società partecipate dalla Regione e dei dipartimenti amministrativi della Giunta regionale, collaborando alle attività di progettazione, gestione, rendicontazione, monitoraggio e valutazione di interventi cofinanziati con fondi strutturali e di investimento europei;
la collaborazione degli esperti professionisti in questione ha talvolta sopperito all'assenza di specifici profili professionali, agevolando la progettazione e la realizzazione di interventi pilota e di sperimentazioni in ambito locale, utili a promuovere strategie regionali, nonché a velocizzare le procedure di spesa, favorendo altresì l'animazione territoriale e istituzionale;
i summenzionati esperti professionisti, alcuni dei quali inseriti in gruppi di assistenza tecnica, hanno avuto accesso alle posizioni ricoperte dopo aver sostenuto e superato diverse prove selettive (la formazione di short list è, infatti, seguita a selezioni per titoli e colloqui);
visto che è stato costituito un comitato spontaneo al quale hanno aderito n. 130 degli esperti professionisti in questione -:
l'effettiva possibilità di avviare un percorso di valorizzazione delle esperienze maturate a diverso titolo dai summenzionati esperti professionisti, al fine di non disperdere il loro patrimonio di qualificate competenze.
(238; 08.11.2016)
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
con l'entrata in vigore della Legge N.107 del 2015 detta de "La Buona Scuola", il Governo nazionale varava un nuovo piano di assunzioni nell'ambito degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado presenti sul territorio nazionale;
i docenti precari storici inseriti nella Graduatorie a Esaurimento (GAE), di cui oltre 2.000 calabresi, hanno scelto di non aderire al Piano di assunzione volontario previsto dalla suddetta Legge che garantiva stabilizzazione a patto che venisse offerta disponibilità su tutto il territorio italiano;
la Legge N. 107/2015, fermamente circoscritta, obbligava i neoassunti al vincolo di permanenza triennale nella provincia assegnata, (motivazione che ha fortemente condizionato la scelta) senza la possibilità di prevedere un'assegnazione provvisoria ad altra sede, vicina ai luoghi di residenza e lasciando, quindi, la possibilità ai docenti in GAE, già inseriti nel mondo della scuola e con comprovata esperienza, di poter godere del diritto all'assunzione, nei posti vacanti ed in esubero non colmati dai neodocenti presentatori di domanda;
con la Legge N.42/2016 (Emendamento Puglisi) veniva derogato il vincolo alla permanenza triennale della sede assegnata, consentendo così a tutti i docenti neoassunti allocati fuori provincia (12.000 su 54.000) di poter rientrare attraverso le assegnazioni provvisorie;
considerato che:
i residuali GAE in Calabria sono circa 2.000;
l'emendamento Puglisi che, permettendo la mobilità dei docenti, ha di fatto liberato numerose cattedre nelle regioni del Nord saturando, invece, quelle del Sud, in quanto il rapporto richiesta/lavoro risulta più alto nelle Scuole del Meridione rispetto a quelle del Settentrione;
tale situazione ha determinato, soprattutto per i docenti calabresi, un congestionamento delle GAE dove, paradossalmente, sono presenti figure professionali che urgono al Piano formativo ma che non possono essere assorbite perché il programma di assunzione è ormai completo, se non per gli Istituti del Nord;
nel settembre scorso i docenti GAE calabresi hanno investito della loro problematica la Regione Calabria chiedendo interventi urgenti e risolutivi;
impegna
la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria a chiedere al Presidente del Consiglio ed ai Ministri pro tempore della Repubblica un incontro urgente, così come già fatto da altre Regioni quali la Puglia, per sostenere la vertenza promossa dal Coordinamento Nazionale Docenti GAE (di cui all'Allegato Coordinamento nazionale Docenti GAE);
a chiedere al Presidente del Consiglio ed ai Ministri pro tempore della Repubblica un emendamento alla Legge 107/2015 che garantisca pari dignità e accesso al diritto al lavoro per i docenti calabresi;
a chiedere al Presidente del Consiglio ed ai Ministri pro tempore della Repubblica quali altre iniziative si intende intraprendere per trovare una positiva risoluzione alla vertenza dei circa 2.000 docenti calabresi presenti nel GAE.
(69; 31.10.2016) Graziano
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
la Fibromialgia è una patologia medica complessa e debilitante. Il termine deriva da "fibro" che indica i tessuti fibrosi (come tendini e legamenti) e "mialgia" che significa dolore muscolare. La FM è quindi una malattia reumatica che colpisce i muscoli causando un aumento di tensione muscolare: tutti i muscoli (dal cuoio capelluto alla pianta dei piedi) sono in costante tensione. Spesso tale aumento di tensione si associa ad una serie di disturbi funzionali, tra cui cefalea, colon irritabile, disturbi del sonno e cognitivi, che possono compromettere la qualità di vita di chi ne è affetto;
la sindrome colpisce una fascia sempre più ampia di persone. Sono circa 1,5-2 milioni di italiani affette da FM e insorge prevalentemente nelle persone di sesso femminile in età adulta;
per l'accertamento e la cura, il Sistema Sanitario sostiene costi che potrebbero essere decurtati mediante una efficace informazione sull'esistenza della malattia e diffondendo un adeguato sapere sulle possibilità di trattamento;
gli studi epidemiologici/clinici hanno focalizzato l'importanza della FM nel campo remautologico ed hanno evidenziato come per tale sindrome vengono registrati: alti livelli di dolore, elevati gradi di disabilità, ricorso a eccessive prestazioni polispecialistiche sia mediche che strumentali, molto onerose per il malato e per il Servizio Sanitario Regionale;
considerato che:
l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1992 ha riconosciuto l'esistenza della Fibromialgia e il 24 gennaio 2007 una revisione dell'ICD-10 (International Classification of the Disease) ha definitivamente classificato la Fibromialgia con il codice M-79.7 all'interno del Capitolo "Malattie del sistema muscolare e connettivo";
la Dichiarazione del Parlamento europeo del 13 gennaio 2009, invita gli Stati Membri dell'Unione:
a)a mettere a punto una strategia comunitaria per la FM in modo da riconoscere questa sindrome come una malattia;
b)a favorire la consapevolezza della malattia e l'accesso degli operatori sanitari e dei pazienti alle informazioni, sostenendo campagne di sensibilizzazione a livello nazionale;
c)ad incoraggiare e migliorare l'accesso alla diagnosi e ai trattamenti;
d)a promuovere lo sviluppo di programmi per la raccolta di dati sulla FM;
la maggior parte degli Stati europei ed extra-europei riconosce la FM come una precisa entità nosologica. Viceversa, il Sistema Sanitario Nazionale non prevede alcuna forma di riconoscimento, né tanto meno la stessa viene considerata nella legge specifica per le Malattie rare di cui al DM 279/01 e succ.;
rilevato che:
sul territorio nazionale altre Regioni hanno già avviato autonome iniziative volte a conseguire gli obiettivi di cui alla presente mozione (Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto, Toscana, Puglia);
a causa dell'omessa diagnosi e di condivisi protocolli diagnostici, spesso i malati ed i loro familiari sono costretti ad affrontare spese mediche e sofferenze umane di eccezionale portata. Il tutto, fra l'altro, anche con conseguente aggravio di costi per il Servizio Sanitario Nazionale;
la patologia implica un costo elevato anche in termini di lavoro: assenze frequenti, rinunce e in casi estremi, anche il licenziamento;
impegna
la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria:
a)a farsi promotori, nel primo aggiornamento dei LEA e nell'osservanza delle procedure di legge, circa la necessità di un riconoscimento della Fibromialgia come malattia rara e ciò anche in modo tale da estendere tutti i diritti previsti dalla legislazione vigente in materia di lavoro;
b)ad assumere, al contempo, su scala regionale le seguenti iniziative:
-promuovere una appropriata campagna divulgativa ed informativa su tale patologia;
-promuovere un aggiornamento formativo per i medici di assistenza primaria e per i medici che compongono le commissioni medico-sanitarie per il riconoscimento delle invalidità civili;
-sollecitare le Aziende Sanitarie Provinciali a formare e aggiornare il proprio personale sanitario ed a garantire i livelli minimi di accoglienza e sostegno del malato fìbromialgico;
-avviare un percorso finalizzato al censimento dei malati affetti da FM in Calabria.
(70; 08.11.2016) Mangialavori
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
in data 16 maggio 2013, il Consiglio regionale ha approvato la L.r. n. 24/2013 e fra le previsioni della legge rientrava la costituzione del CORAP (Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive), come effetto della fusione per incorporazione dei cinque Consorzi Industriali della Calabria;
le finalità dell'accorpamento, condivisibili laddove correlate ad un più stretto raccordo istituzionale fra la Regione Calabria e gli Enti industriali, hanno assunto i primi lineamenti di concretezza solo da ultimo, con la sottoscrizione del DPGR n. 115 del 29 giugno 2016;
la L.r. 24/2013 mostrava e mostra contraddizioni tali da aver reso particolarmente complessa finanche la fase iniziale dell'accorpamento facendo così prevedere, a valle del DPGR 115/2016, ulteriori difficoltà nella definizione degli stadi successivi del processo;
tali ulteriori difficoltà, unite alla dilatazione dei tempi originariamente previsti dalla L.r. 24/2013, hanno sottoposto i Consorzi Industriali ad un lungo periodo di incertezza che, ad oltre tre anni e mezzo dall'approvazione della Legge di accorpamento, rischia di compromettere la tenuta stessa degli attuali livelli occupazionali;
il CORAP si è costituito come un ente pubblico economico che al momento conta circa 120 dipendenti le cui dimensioni presuppongono l'individuazione di un management dotato delle necessarie esperienze e capacità onde evitare che l'Ente accorpato sia una pedissequa "sommatoria" di enti, carente di prospettive future;
allo stato degli atti, contrariamente alle previsioni di cui all'articolo 5, comma 1, della Legge, non si evincono indicazioni sulla politica industriale che la Regione intende avviare e, di conseguenza, sulle funzioni da assegnare al CORAP tanto che risulta urgente ridefinire ed esplicitare gli obiettivi delineati dalla norma;
anche l'organizzazione, la disciplina degli uffici, la relativa dotazione organica nonché lo Statuto del CORAP di cui all'articolo 15 della L.r. 24/2013 presuppongono una preliminare analisi delle funzioni che il CORAP dovrà svolgere nonché la previsione degli eventuali interventi correttivi procedimentali e strutturali dell'assetto normativo vigente, così da definire consapevolmente i rapporti della Regione con gli enti soci del CORAP nonché i compiti ed il numero complessivo delle "aree di intervento " del nuovo Ente;
gli "atti fondamentali" del CORAP menzionati nel già citato articolo 15 della Legge da approvarsi da parte della Giunta regionale, previo parere delle competenti commissioni consiliari, devono essere predisposti a valle della nomina degli organi dell'Ente (art. 21, L.r. 24/2013) ed entro complessivi 60 giorni successivi alla stessa nomina;
la L.R. 24/2013, all'art. 4, stabilisce che il Presidente della Giunta regionale provveda alla nomina del Direttore generale e del Revisore Unico dei Conti, "previo bando pubblico e valutazione da parte di una commissione";
il Direttore generale del CORAP dovrà necessariamente possedere i requisiti e le esperienze necessarie per svolgere i compiti e le funzioni attribuitigli dall'articolo 6, comma 3, lettere "a" e "b", fra i quali rientrano la definizione delle articolazioni attraverso le quali le "unità operative" dell'Ente accorpato "assicureranno l'espletamento delle attività gestionali, amministrative e tecniche delle aree di sviluppo industriale di rispettiva pertinenza territoriale" (art. 5, comma 3, L.r. 24/2013) nonché l'individuazione dei compiti e delle risorse finanziarie necessarie al take off del CORAP;
al momento, il commissario ha adempiuto ai compiti conferitigli dall'articolo 3, comma 6 della L.r. n. 24/2013 e ha esaurito le funzioni assegnategli;
il permanere del commissario nelle funzioni di coordinamento delle unità operative in cui deve essere articolato il CORAP (articolo 5, comma 3, della legge) deputate “ ad assicurare l’espletamento delle attività gestionali, amministrative e tecniche delle aree di sviluppo industriale di rispettiva pertinenza territoriale”, oltre che contra legem, presenta potenziali situazioni di conflitto d’interesse e di possibile commistione fra i compiti di indirizzo e di gestione, superabili con la nomina del Direttore generale;
la summenzionata potenziale situazione di conflitto d'interesse è resa palese dalle previsioni dell'art. 16 della Legge "Attività di indirizzo, controllo e vigilanza" anche in relazione ai rapporti che devono intercorrere fra il CORAP e i Dipartimenti regionali i cui compiti non prevedono interventi lesivi della "l'autonomia delle funzioni" assegnate al CORAP dalla L.r. 38/2001;
l'approvazione dello Statuto nonché dei successivi regolamenti del CORAP sono subordinati alla nomina degli organi dell'Ente, fra i quali è prioritaria quella del Direttore generale cui compete, in armonia con le previsioni normative, la predisposizione degli atti fondamentali del CORAP;
la predisposizione degli atti succitati non può essere delegata al commissario CORAP nelle cui competenze ed esperienze non rientrano quelle che deve possedere il Direttore generale dell'Ente accorpato;
quanto sopra sinteticamente espresso e il permanere della situazione attuale non fa che acuire lo stato di indeterminatezza in cui versano gli ex Consorzi Industriali, già prolungatasi per oltre tre anni e mezzo, per la qual cosa è urgente provvedere;
impegna
la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria affinché si proceda nell'immediatezza:
a)alle nomine degli organi di cui alla L.r. 24/2013 fra le quali appaiono prioritarie quella del Direttore generale e del Revisore Unico dei conti, previo bando pubblico e valutazione da parte di una commissione;
b)alla sottoscrizione del decreto di nomina del Direttore generale e del Revisore Unico dei conti del CORAP, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, lettera "e" dello Statuto regionale;
c)all'emanazione da parte del Presidente della Giunta regionale delle direttive atte alla limitazione del contenzioso giudiziario conseguente alla lesione dei diritti dei dipendenti degli ex Consorzi Industriali insita negli atti che risultano essere in via di approvazione da parte della Giunta la cui proposta, contrariamente a come si sta procedendo, spetta agli organi del CORAP;
d)all'assunzione delle più opportune iniziative atte al mantenimento degli attuali livelli occupazionali del CORAP.
(71; 14.11.2016) Guccione
Il Consiglio regionale
premesso che è
stata presentata una proposta di legge di iniziativa del consigliere
Mirabello recante:
"Cambio denominazione del Comune di Ricadi in Comune di Ricadi-
Capo Vaticano";
visti:
- l'articolo 133, comma 2 della Costituzione che
stabilisce che "la Regione, sentite le popolazioni interessate, può con
sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comuni e modificare le loro
circoscrizioni e denominazioni";
- la legge regionale 5 aprile 1983, n. 13, che
all'art. 40 (Norme di attuazione dello statuto per l'iniziativa legislativa
popolare e per i referendum) sancisce l'obbligatorietà del referendum
consultivo sulle proposte di modificazione della denominazione del Comune tutti
gli elettori residenti nel Comune interessato;
- la proposta di
legge n. 118/10A di iniziativa del consigliere Mirabello recante: "Cambio
denominazione del Comune di Ricadi in Comune Di Ricadi- Capo Vaticano";
considerato che:
- la Prima Commissione "Affari istituzionali,
affari generali e normativa elettorale" ha esaminato in sede referente il
progetto di legge e ha approvato una risoluzione con la quale propone al
Consiglio regionale di deliberare per l'effettuazione del referendum
consultivo, esteso a tutti gli elettori del Comune di Ricadi in provincia di
Vibo Valentia;
- la stessa
Commissione propone pertanto al Consiglio regionale di proseguire nell'iter
procedurale avviato ai sensi della legge regionale n. 13 del 1983;
vista la legge
regionale 5 aprile 1983, n. 13 e in particolare:
- l'articolo 32, che prevede che, sia per i
referendum abrogativi che per quelli consultivi, che "le spese relative
agli adempimenti spettanti ai Comuni, nonché quelle dovute ai componenti dei
seggi elettorali sono anticipate dai Comuni e rimborsate dalla Regione",
con la possibilità per la Regione di "anticipare ai Comuni, su loro
richiesta, un importo pari al 75% dell'ammontare delle spese occorrenti";
- l'articolo 40, comma 1, in base al quale il
Consiglio regionale "prima di procedere all'approvazione di ogni progetto
di legge che comporti l'istituzione di nuovi Comuni ovvero mutamenti delle
circoscrizioni e delle denominazioni comunali, delibera l'effettuazione del
referendum consultivo obbligatorio";
- l'articolo 40, comma 3 secondo cui, in caso di
referendum consultivi, "la deliberazione del Consiglio regionale indica il
quesito da sottoporre a votazione con riferimento agli estremi della relativa
proposta di legge";
- l'articolo 40,
comma 4, lettera a), che nella indizione del referendum, prescrive la
consultazione, nel caso di istituzione di nuovi Comuni, di tutti gli elettori
residenti nei Comuni interessati dalla variazione territoriale;
dato atto che, ai
sensi dello Statuto, la disciplina applicabile per l'individuazione degli
aventi diritto al voto è quella contenuta nella legge regionale n. 13/83
"Norme di attuazione dello Statuto per l'iniziativa legislativa popolare e
per i referendum", e che pertanto, ai sensi del citato art. 40, comma 4,
lettera b) della citata legge, gii aventi diritto al voto sono gli abitanti del
Comune di Ricadi in provincia di Vibo Valentia; per tali intendendosi coloro
che, in base alla vigente disciplina statale, godono del diritto di elettorato
attivo per le elezioni amministrative comunali;
ritenuto:
- di accogliere la proposta della Commissione
consiliare di proseguire nell'iter procedurale;
- di procedere
all'effettuazione del referendum consultivo della popolazione interessata;
delibera
a) di sottoporre a referendum consultivo la
proposta di legge n. 118/10A di iniziativa del consigliere Mirabello, recante:
"Cambio di denominazione del 'Comune di Ricadi' in 'Comune di Ricadi -
Capo Vaticano'";
b) di definire nei seguenti termini il quesito da
sottoporre alla consultazione popolare con riferimento al progetto di legge
esaminato: "Volete Voi che la denominazione del Comune di 'Ricadi' sia
modificata in Comune di 'Ricadi - Capo Vaticano'?";
c) di dare atto che, ai sensi dell'articolo 133,
comma 2 della Costituzione e dell'articolo 40, comma 4, lettera b) della legge
regionale n. 13 del 1983, partecipano al referendum consultivo tutti gli
elettori residenti nel Comune di Ricadi; per tali intendendosi coloro che, in
base alla vigente disciplina statale, godono del diritto di elettorato attivo
per le elezioni amministrative comunali;
d) che il Presidente della Giunta regionale proceda
all'indizione del referendum consultivo, tra le popolazioni interessate, sulla
proposta di legge n. 118/10A di iniziativa del consigliere Mirabello, recante:
"Cambio di denominazione del 'Comune di Ricadi' in 'Comune di Ricadi -
Capo Vaticano'";
e) di chiedere ai sindaci dei Comuni interessati di
disporre l'anticipazione, ai sensi dell'articolo 32 della l.r. 13/1983, delle
spese strettamente occorrenti per lo svolgimento del referendum consultivo, che
la Regione provvederà, a consuntivo, a rimborsare dietro presentazione
debitamente documentata delle stesse;
f) di trasmettere la presente deliberazione al
Presidente della Giunta regionale per l'indizione del referendum;
g) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifica all'articolo 3, comma 4, della legge
regionale 12 novembre 2004, n. 28)
1. Il comma 4 dell'articolo 3 della legge regionale
12 novembre 2004, n. 28, è sostituito dal seguente: "4. L'incarico è,
inoltre, incompatibile con lo svolgimento di attività lavorative che
determinino situazioni di conflitto di interessi rispetto alla carica ricoperta
e può essere revocato per gravi e comprovati motivi di ordine morale".
Art. 2
(Clausola di neutralità finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non
derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 3
(Entrata in
vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria (BURC).
Il Consiglio regionale,
vista la deliberazione n. 51 del 25 ottobre
2016, con la quale l'Ufficio di Presidenza ha proposto l'approvazione
dell'assestamento e delle conseguenti variazioni al bilancio di previsione
finanziario 2016 - 2018 del Consiglio regionale;
considerato che:
il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014,
n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei
sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato
a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili
generali per regioni, province autonome ed enti locali, fissando al primo
gennaio 2015 l'entrata in vigore per gli enti citali delle norme in materia di
armonizzazione contabile;
con deliberazione consiliare n. 83 dei 28
dicembre 2015 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio
regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2016 - 2018;
con deliberazione dell'Ufficio di
Presidenza n. 1 del 26 gennaio 2016 è stato approvato il documento tecnico di
accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi 2016 - 2018 e sono
state assegnate le risorse al Segretario/Direttore Generale, ai sensi dell'art.
3 del Regolamento Interno di Amministrazione e Contabilità del Consiglio
regionale;
con determinazione del Segretario generale
R.G. n. 63 del 1 febbraio 2016, è stato approvato il bilancio finanziario
gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi 2016 - 2018;
con determinazione del Segretario generale
R.G. n. 141 del 30 marzo 2016, è stata approvata la variazione compensativa al
bilancio gestionale per gli esercizi 2016 - 2018;
con deliberazioni dell'Ufficio di
Presidenza n. 13 del 19 aprile 2016 e n. 22 del 23 giugno 2016, sono state
approvate le variazioni compensative al bilancio di previsione per gli esercizi
2016-2018;
con deliberazione consiliare n.110 del 23
giugno 2016 sono stati approvati il riaccertamento ordinario dei residui attivi
e passivi al 31 dicembre 2015 ai sensi dell'art. 3, comma 4 del d.lgs. n. 118
del 23 giugno 2011 e ss.mm.ii. e la variazione al bilancio di previsione per
gli esercizi 2016-2018;
con deliberazione dell'Ufficio di
Presidenza n. 25 del 14 luglio 2016, sono state approvate le variazioni
compensative al bilancio di previsione per gli esercizi 2016 - 2018 mediante
applicazione dell'avanzo vincolato;
con determinazione del Segretario generale
RG. n. 432 del 20 ottobre 2016, è stata autorizzata la variazione compensativa
al bilancio gestionale per gli esercizi 2016 - 2018 fra capitoli di entrata
della medesima categoria e fra capitoli di spesa dei medesimo aggregato;
vista la deliberazione consiliare n. 123
del 28 giugno 2016 "Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario
2015 e della relazione sulla gestione", da cui risulta che l'avanzo di
amministrazione al 31 dicembre 2015 risulta pari ad euro 5.267.343,80 ed è così
composto:
quota vincolata: euro 695.029,29
quota accantonata: euro 2.000.000,00
quota destinata agli investimenti: euro
1.215.112,81
quota di avanzo di amministrazione libero:
euro 1.357.201,70;
tenuto conto che:
con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza
n. 25 del 14 luglio 2016 si è proceduto ad una variazione di bilancio per
l'importo di euro 178.677,56 finanziata dall'applicazione della quota vincolata
alle spese correnti per l'assegnazione ai Gruppi Consiliari delle somme non
spese nell'esercizio 2015 da utilizzare nell'esercizio 2016;
con deliberazione dell'Ufficio di
Presidenza n. 39 del 6 ottobre 2016 si è proceduto ad una variazione di
bilancio per l'importo complessivo pari ad euro 516.351,73 di cui euro
499.606,87 finanziata dall'applicazione della quota vincolata alle spese
correnti per vincoli di legge relativa alle entrate dell'Autorità per le
Garanzie delle Comunicazioni per le funzioni delegate al Comitato regionale per
le Comunicazioni ed euro 16.744,86 finanziata dall'applicazione della quota
vincolata relativa alle somme introitate dalla Giunta regionale per la
corresponsione dell'indennità auto agli assessori regionali esterni;
ritenuto di applicare all'annualità 2016
del bilancio di previsione per gli esercizi 2016 - 2018 l'avanzo accantonato
relativo all'esercizio 2015 per euro 300.000,00 al fine di dare copertura alle
spese legali relative ai contenziosi in essere, debiti fuori bilancio e
transazioni;
rilevato che:
è necessario procedere all'aggiornamento
dei residui attivi e passivi, del saldo finanziario e della giacenza di cassa
risultante ai 1° gennaio 2016;
il fondo cassa al 1° gennaio 2016 rispetto
a quello presunto riportato nel bilancio di previsione 2016 - 2018 pari ad euro
937.637,89, è rideterminato in euro 13.561.499,75;
preso atto delle variazioni dei residui
attivi e passivi risultanti dalla data del 1° gennaio 2016 rispetto a quelli
stimati in sede di approvazione del bilancio di previsione;
dato, altresì, atto che:
garantiti gli equilibri del bilancio di
previsione per il triennio 2016 - 2018 e soddisfatte le necessità di utilizzo
della quota accantonata e vincolata dell'avanzo di amministrazione
dell'esercizio precedente, coerentemente alle indicazioni di cui all'art. 42
del d.lgs. n. 118 del 23 giugno 2011 e ss.mm.ii., permane una disponibilità
residua libera di euro 1.357.201,70;
a seguito delle variazioni conseguenti
all'assestamento delle previsioni di bilancio in oggetto permane il rispetto
dei limiti di spesa previsti dalla legge n. 122 del 30 luglio 2010, come da
prospetto riepilogativo di cui all'Allegato A, e che gli stessi sono monitorati
all'atto dell'assunzione dei relativi impegni di spesa;
ritenuto, nell'ambito dell'esercizio della
propria autonomia di bilancio, riconosciuta dall'art 23 della legge regionale
n. 25 del 19 ottobre 2004, di destinare la quota libera dell'avanzo di
amministrazione nel seguente modo:
euro 1.000.000,00 per la costituzione del
Fondo per le passività potenziali previsto dal punto 9.2 del principio
contabile applicato concernente la contabilità finanziaria di cui all'allegato
4/2 del D. Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii.;
euro 357.201,70 per la copertura parziale
del disavanzo tecnico al 1 ° gennaio 2015, per cui il piano di riparto
approvato con la deliberazione consiliare n. 70 del 3 dicembre 2015 è
modificato secondo il prospetto di cui all'Allegato B;
procedendo conseguentemente ad apportare
variazioni agli stati di previsione delle entrate e delle spese del bilancio di
previsione finanziario per il triennio 2016 - 2018 per adeguare gli
stanziamenti di competenza e di cassa per Titoli/Tipologie (Entrate) e per
Missioni/Programmi (Spese), come indicato negli Allegati C, D ed E al presente
provvedimento;
visti:
il prospetto riepilogativo di cui
all'Allegato F riportante:
l'aggiornamento dei residui attivi iscritti
al 1° gennaio 2016 nello stato di previsione delle entrate del bilancio
corrente per titoli e tipologie;
l'aggiornamento dei residui passivi
iscritti al 1° gennaio 2016 nello stato di previsione della spesa del bilancio
corrente per missioni, programmi e titoli;
le variazioni di competenza e di cassa da
apportare al bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio
2016-2018;
lo schema di bilancio assestato per il
Consiglio regionale per il triennio 2016 - 2018;
il prospetto riepilogativo di cui
all'Allegato G riportante le variazioni effettuate ai sensi dell'art. 51, comma
9, del d.lgs. 118 del 23 giugno 2011, da trasmettere al Tesoriere del Consiglio
regionale;
tenuto conto che, in coerenza con quanto
disposto dall'art. 51 del d.lgs. n. 118 del 23 giugno 2011 e ss.mm.ii,
l'Ufficio di Presidenza procederà alla conseguente variazione del documento
tecnico di accompagnamento al bilancio, approvato con propria deliberazione n.
1 del 26 gennaio 2016 e successivamente variato con le deliberazioni n. 13 del
19 aprile 2016, n.22 del 23 giugno 2016, n. 25 del 14 luglio 2016 e n. 39 del 6
ottobre 2016, nonché ad autorizzare, senza ulteriori formalità, il Segretario
Generale ad apportare al bilancio finanziario gestionale esercizio 2016 le
variazioni di cui ai presente atto;
visti:
il Regolamento di Amministrazione e
Contabilità del Consiglio regionale della Calabria;
il D. Lgs. n.118/2011 e ss.mm.ii;
preso atto del verbale n. 131 del 3
novembre 2016, con cui il Collegio dei revisori dei Conti della Regione
Calabria ha espresso parere favorevole sul provvedimento in oggetto (Alleg. H);
delibera
di approvare l'assestamento di bilancio e
le conseguenti variazioni al bilancio di previsione finanziario 2016 - 2018 del
Consiglio regionale secondo le risultanze riportate negli allegati A, B, C, D,
E, F, G, che formano parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione;
di dare mandato all'Ufficio di Presidenza a
procedere alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento
al bilancio, approvato con propria deliberazione n.1 dei 26 gennaio 2016 e
successivamente variato con deliberazioni n. 13 del 19.03.2016, n. 22 del
23.06.2016 e n. 25 del 14.07.2016, nonché ad adottare i successivi adempimenti
di propria competenza
Il Consiglio regionale,
visto l'art. 3, comma 2, lettera d) del
regolamento interno di organizzazione e funzionamento del comitato regionale
per le comunicazioni;
vista la legge 6 agosto 1990, n. 223,
concernente "disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e
privato";
vista la legge regionale n. 2 del 22
gennaio 2001, e ss.mm.ii., istitutiva del Co.re.com. Calabria, e segnatamente
l'articolo 10;
preso atto della delibera n. 31 del 16
settembre 2016 del Co.re.com. Calabria con la quale il comitato ha approvato il
programma di attività per l'anno 2017, ai sensi dell'articolo 10, comma 1,
della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2, unitamente al relativo fabbisogno
finanziario;
delibera
di approvare, ai sensi dell'art. 10, comma
1, della l.r. n. 2/2001, il programma di attività del Co.re.com. Calabria per
l'anno 2017 per come approvato con deliberazione n. 31 del 16 settembre 2016,
unitamente al relativo fabbisogno finanziario, che si allegano al presente atto
per farne parte integrante e sostanziale.
Il Consiglio regionale,
vista la deliberazione n.132 dell'1 agosto
2016 con la quale è stato deciso di sottoporre a referendum consultivo delle
popolazioni interessate la proposta di legge n.96/10A recante:
"Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di
Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta";
preso atto della nota del Segretario
generale della Giunta regionale n. 269313 del 6 settembre 2016, acquisita al
protocollo generale del Consiglio in pari data con n.33620, con la quale si evidenzia
l'opportunità di modificare la deliberazione consiliare n. 132 dell'1 agosto
2016, relativamente alla copertura finanziaria;
ravvisata, pertanto, la necessità di
revocare la deliberazione consiliare n. 132 dell'1 agosto 2016 nelle seguenti
parti:
in premessa:
"atteso che per il calcolo
dell'ammontare del rimborso spettante ai Comuni si fa pieno riferimento a
quanto statuito dalla Giunta regionale con la delibera n.447/2014, da cui si
evince un costo medio per seggio di € 1.248,9607 ed un costo medio per elettore
di € 3,3690";
considerato che, dato il costo medio
rimborsabile per elettore, 3,3690, moltiplicato per il numero degli elettori
coinvolti, 9853, la spesa derivante dal presente provvedimento, quantificata in
€ 33.200,00, trova copertura finanziaria per l'anno 2016 sul Fondo speciale di
parte corrente di cui all'allegato B della legge regionale 31/2015 "Legge
di stabilità regionale 2016" con la contestuale imputazione del medesimo
importo al capitolo U0700120101;
dato atto che la spesa derivante dal
presente provvedimento, quantificata in € 33.200,00, trova copertura
finanziaria per l'anno 2016 sul Fondo speciale di parte corrente di cui
all'allegato B della legge regionale 31/2015 "Legge di stabilità regionale
2016" e la contestuale imputazione del medesimo importo al capitolo
U0700120101;
e, nel deliberato, la lettera d) "di
dare atto che la spesa derivante dal presente provvedimento trova copertura
finanziaria per l'anno 2016 sul Fondo speciale di parte corrente di cui
all'allegato B della legge regionale 31/2015 «Legge di stabilità regionale 2016
»";
visti:
l'articolo 133, comma 2 della Costituzione
che stabilisce che "la Regione, sentite le popolazioni interessate, può
con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comuni e modificare le
loro circoscrizioni e denominazioni";
la legge 23 aprile 1976, n. 136 (Riduzione
dei termini e semplificazione del procedimento elettorale);
l'articolo 15, comma 1 del decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico delle leggi sull'ordinamento
degli enti locali) ai sensi del quale "le regioni possono modificare le
circoscrizioni territoriali dei Comuni sentite le popolazioni interessate,
nelle forme previste dalla legge regionale";
vista la legge regionale 5 aprile 1983, n.
13 (Norme di attuazione dello statuto per l'iniziativa legislativa popolare e
per i referendum) e in particolare:
l'articolo 32, che prevede che, sia per i
referendum abrogativi che per quelli consultivi, "le spese relative agli
adempimenti spettanti ai Comuni, nonché quelle dovute ai componenti dei seggi
elettorali sono anticipate dai Comuni e rimborsate dalla Regione", con la
possibilità per la Regione di "anticipare ai Comuni, su loro richiesta, un
importo pari al 75% dell'ammontare delle spese occorrenti";
l'articolo 40, comma 1, in base al quale il
Consiglio regionale "prima di procedere all'approvazione di ogni progetto
di legge che comporti l'istituzione di nuovi Comuni ovvero mutamenti delle
circoscrizioni e delle denominazioni comunali, delibera l'effettuazione del referendum
consultivo obbligatorio";
l'articolo 40, comma 3 secondo cui, in caso
di referendum consultivi, "la deliberazione del Consiglio regionale indica
il quesito da sottoporre a votazione con riferimento agli estremi della
relativa proposta di legge";
l'articolo 40, comma 4, lettera a), che
nella indizione del referendum, prescrive la consultazione, nel caso di
istituzione di nuovi Comuni, di tutti gli elettori residenti nei Comuni
interessati dalla variazione territoriale;
vista la proposta di legge n. 96/10A di
iniziativa dei consiglieri regionali Romeo e Giudiceandrea recante:
"Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di
Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta della provincia
di Cosenza";
considerato che:
la Prima Commissione "Affari
istituzionali, affari generali e normativa elettorale" ha esaminato in
sede referente il progetto di legge e ha approvato una risoluzione con la quale
propone al Consiglio regionale di deliberare per l'effettuazione del referendum
consultivo, esteso a tutti gli elettori dei comuni di Casole Bruzio, Pedace,
Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta della provincia di Cosenza;
la stessa Commissione propone, pertanto, al
Consiglio regionale di proseguire nell'iter procedurale avviato ai sensi della
legge regionale n. 13 del 1983;
atteso che per il calcolo dell'ammontare
del rimborso del corpo elettorale, consultabile sul sito istituzionale del
Ministero dell'Interno, il numero degli elettori interessati alla consultazione
referendaria è complessivamente di 9.853 per complessive 12 sezioni;
dato atto che:
ai sensi dello Statuto, la disciplina
applicabile per l'individuazione degli aventi diritto al voto è quella
contenuta nella legge regionale n. 13/1983, in quanto legge speciale che regola
le forme di consultazione delle popolazioni interessate in materia di
istituzione di nuovi Comuni, e che pertanto, ai sensi del citato art. 40, comma
4, lettera a) della legge regionale 13/1983, gli aventi diritto al voto sono
gli abitanti dei Comuni di Casole Bruzlo, Pedace, Serra Pedace, Spezzano
Piccolo e Trenta della provincia di Cosenza; per tali Intendendosi coloro che,
in base alla vigente disciplina statale, godono del diritto di elettorato
attivo per le elezioni amministrative comunali;
ritenuto:
di accogliere la proposta della Commissione
consiliare di proseguire nell'iter procedurale;
di procedere all'effettuazione del
referendum consultivo delle popolazioni Interessate;
rilevato che ai sensi del comma 3 dell'art.
40 della L.R. 13/1983 si ricava che la deliberazione consiliare di
effettuazione del referendum consultivo deve indicare, in quanto mero atto di
indirizzo, il quesito da sottoporre a votazione con riferimento solo degli
estremi della relativa proposta di legge;
delibera
1. di revocare la deliberazione consiliare
n. 132 dell'1 agosto 2016 nelle seguenti parti: • in premessa:
"atteso che per il calcolo
dell'ammontare del rimborso spettante ai Comuni si fa pieno riferimento a
quanto statuito dalla Giunta regionale con la delibera n. 447/2014, da cui si
evince un costo medio per seggio di € 1.248,9607 ed un costo medio per elettore
di € 3,3690";
considerato che, dato il costo medio
rimborsabile per elettore, 3,3690, moltiplicato per il numero degli elettori
coinvolti, 9853, la spesa derivante dal presente provvedimento, quantificata in
€ 33.200,00, trova copertura finanziaria per l'anno 2016 sul Fondo speciale di
parte corrente di cui all'allegato B della legge regionale 31/2015 "Legge
di stabilità regionale 2016" con la contestuale imputazione del medesimo
importo al capitolo U0700120101;
dato atto che la spesa derivante dal
presente provvedimento, quantificata in € 33.200,00, trova copertura
finanziaria per l'anno 2016 sul Fondo speciale di parte corrente di cui
all'allegato B della legge regionale 31/2015 "Legge di stabilità regionale
2016" e la contestuale imputazione del medesimo importo al capitolo
U0700120101;
e, nel deliberato, la lettera d) "di dare atto che la spesa derivante dal presente provvedimento trova copertura finanziaria per l'anno 2016 sul Fondo speciale di parte corrente di cui all'allegato B della legge regionale 31/2015 « Legge di stabilità regionale 2016 »";
per l'effetto, .che il Presidente della Giunta regionale proceda all'indizione del referendum consultivo, tra le popolazioni interessate, sulla proposta di legge n.96/10A di iniziativa dei consiglieri regionali Romeo e Giudiceandrea recante: "Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta" ;
di definire nei seguenti termini i quesiti da sottoporre alla consultazione popolare con riferimento al progetto di legge esaminato:
"Volete l'istituzione di un nuovo comune, mediante fusione degli attuali comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta?"
"Con quale dei seguenti nomi voleste sia denominato il nuovo Comune?
Villa Brutia
Casali del Manco"
di dare atto che, ai sensi dell'articolo 133, comma 2 della Costituzione e dell'articolo 40, comma 4, lettera a) della legge regionale n. 13 del 1983, partecipano al referendum consultivo tutti gli elettori residenti nei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta; per tali intendendosi coloro che, in base alla vigente disciplina statale, godono del diritto di elettorato attivo per le elezioni amministrative comunali;
di chiedere ai sindaci dei Comuni interessati di disporre l'anticipazione, ai sensi dell'articolo 32 della l.r. 13/1983, delle spese strettamente occorrenti per lo svolgimento del referendum consultivo, che la Regione provvederà, a consuntivo, a rimborsare dietro presentazione debitamente documentata delle stesse;
di trasmettere la presente deliberazione al Presidente della Giunta regionale per l'indizione del referendum;
di trasmettere, per conoscenza, la presente deliberazione ai sindaci dei Comuni interessati;
di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.
premesso che:
il Presidente della Giunta regionale, Gerardo Mario Oliverio, e l'Assessore alle attività produttive e sviluppo economico, Carmen Barbalace, hanno dato ufficiale comunicazione della convocazione di un tavolo regionale sulla vertenza Italcementi/Heidelberg relativamente al sito industriale di Castrovillari, con il chiaro obiettivo di avviare una discussione approfondita sul piano industriale del nuovo management aziendale del Gruppo in Calabria e sulle conseguenti prospettive occupazionali;
il suddetto tavolo istituzionale, al quale parteciperanno il management del gruppo Italcementi/Heidelberg, i Sindaci dei Comuni di Castrovillari, di Frascineto e di Civita, oltre alla dirigenza del Parco Nazionale del Pollino ed alle rappresentanze sindacale del comparto, è stato convocato per il giorno 12 dicembre 2016;
considerato, altresì', che:
in Provincia di Vibo Valentia, a Vibo Marina, insiste un sito industriale, di proprietà del medesimo gruppo che, a seguito di una crisi aziendale, e del conseguente avvio delle procedure di cassa integrazione e mobilità, ha definitivamente esaurito la fase produttiva già nel 2012;
la chiusura dello stabilimento ha generato uno stato di grave crisi economica ed occupazionale, con ricadute sull'intero territorio Vibonese, che ancora alla data odierna, nonostante il durissimo prezzo pagato dalla collettività a seguito di licenziamenti, procedure di mobilità, espulsioni dal ciclo produttivo, crisi irreversibile dell'intero indotto, non ha visto alcuna concreta soluzione;
ad oggi, a seguito della chiusura del sito produttivo, rispetto alle circa 60 unità lavorative ricollocate in altri stabilimenti, ed alle unità lavorative incentivate al pensionamento ed alla fuoriuscita definitiva dal bacino, permangono una dozzina di unità lavorative ancora in mobilità ed in attesa di ricollocazione nel mercato del lavoro;
il sito industriale dismesso presenta notevoli criticità ambientali che rendono necessari urgenti interventi di bonifica;
appare, altresì, necessario riavviare un processo di reindustrializzazione dell'area valutando, alla luce degli intendimenti e dei piani industriali del Gruppo, oltre che alla luce delle valutazioni e degli intendimenti dell'Amministrazione Comunale di Vibo Valentia, concrete e praticabili ipotesi di riconversione produttiva del sito e dello stabilimento;
allo stato il management del gruppo Italcementi/Heidelberg non ha avviato alcun tipo di interlocuzione con gli attori istituzionali e sindacali del territorio in ordine al futuro del sito industriale di Vibo Marina, alla sua indifferibile necessità di bonifica ed alla eventuale sua reindustrializzazione e riconversione in ottica produttiva;
tutto ciò premesso e considerato,
impegna
il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore alle attività Produttive ed allo Sviluppo Economico a:
favorire sin dalla riunione del tavolo istituzionale del giorno 12 dicembre 2016 la riapertura della vertenza con il Gruppo Italcementi/Heidelberg sul sito industriale di Vibo Marina con l'obiettivo di procedere alla bonifica del medesimo ed alla verifica delle condizioni per una reindustrializzazione dell'area attraverso la riconversione produttiva dello stabilimento;
verificare le condizioni per la rapida convocazione di un apposito tavolo istituzionale su Vibo Marina, alla presenza degli attori istituzionali ed alle forze sindacali del territorio.
Art. 1
(Riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive)
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42), è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da sentenze esecutive di condanna per la somma complessiva di euro 68.643,51, per come dettagliato nella Tabella 1 allegata alla presente legge.
Art. 2
(Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui all'articolo 1 si provvede con le risorse disponibili nel bilancio 2016-2018 del Consiglio regionale della Calabria a seguito delle variazioni già disposte dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale in data 6 ottobre 2016, con proprie deliberazioni n. 46 e n. 47, e di seguito descritte:
variazione in aumento delle somme allocate al capitolo 82512, articolo 512 della parte spesa del bilancio di previsione finanziario gestionale dell'esercizio 2016 recante "Fondo per rischi di soccombenza spese legali, transazioni e debiti fuori bilancio" - collegato alla Missione 20, Programma 03, Titolo 01, Macroaggregato 110, Piano dei conti finanziario U.1.10.01.99.999 - per l'importo di euro 70.000,00 mediante l'applicazione per lo stesso importo dell'avanzo di amministrazione dell'esercizio 2015 accantonato a tale fine in sede di approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2015 del Consiglio regionale;
variazione in aumento delle somme allocate al capitolo 61478, articolo 478 della parte spesa del bilancio di previsione finanziario gestionale dell'esercizio 2016 recante "Oneri da contenzioso" - collegato alla Missione 1, Programma 11, Titolo 01, Macroaggregato 110, Piano dei conti finanziario U.1.10.05.04.001 - per l'importo di euro 70.000,00 mediante prelievo dal capitolo 82512, articolo 512 della parte spesa del bilancio di previsione finanziario gestionale dell'esercizio 2016 "Fondo per rischi di soccombenza spese legali, transazioni e debiti fuori bilancio" collegato alla Missione 20,
Programma 03, Titolo 01, Macroaggregato 110 - Piano dei conti finanziario U.1.10.01.99.999.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Oggetto e finalità)
La Regione riconosce, in attuazione dell'art. 2 comma 2, lett. deh) dello Statuto, in ogni forma di violenza di genere una violazione dei diritti umani, dell'integrità fisica e psicologica, della sicurezza, della libertà e della dignità della persona.
Ai fini della presente legge, per violenza di genere si intende qualsiasi forma, diretta o indiretta, e qualsiasi grado di violenza sessuale, fisica, psicologica ed economica, di minaccia di violenza, di molestie, di stalking e di persecuzione rivolte contro le persone in ragione della loro identità di genere, indipendentemente dall'orientamento politico, religioso, sessuale o dall'etnia delle persone coinvolte, vittime o artefici della violenza.
La Regione assicura alle vittime della violenza di genere tutela, protezione e sostegno per consentire loro, nel rispetto della riservatezza e dell'anonimato, di recuperare la propria autonoma individualità e di riconquistare la propria autonomia e indipendenza personale, sociale ed economica.
Art. 2
(Osservatorio regionale sulla violenza di genere)
E' istituito, presso il Consiglio regionale della Calabria, l'Osservatorio permanente contro le molestie e la violenza di genere.
L'Osservatorio è costituito con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ed è composto:
da cinque esperti designati dall'Ufficio di Presidenza, tra soggetti in possesso di comprovata esperienza nel settore, uno dei quali con funzioni da coordinatore;
dal Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie o suo delegato;
dalla Presidente della Commissione pari Opportunità fra uomo e donna o suo delegato;
dalla Consigliera regionale di parità;
da cinque rappresentanti delle associazioni operanti sul territorio regionale che abbiano maturato competenze specifiche in materia.
L'Osservatorio è insediato entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge.
L'Osservatorio dura in carica fino alla scadenza della legislatura.
L'Ufficio di Presidenza assicura il necessario supporto tecnico e amministrativo per il funzionamento dell'Osservatorio.
L'Osservatorio opera in piena autonomia adottando un regolamento di organizzazione interna e può articolarsi in sezioni o gruppi di lavoro.
L'espletamento delle funzioni s'intende a titolo gratuito.
Art. 3
(Compiti e Funzioni)
L'Osservatorio, predispone entro il mese di ottobre di ogni anno il programma di attività da svolgere nell'anno successivo.
L'Osservatorio svolge azioni di monitoraggio sulla violenza di genere, nel rispetto del diritto alla riservatezza e secondo le modalità previste dal D.lgs n. 196/2003, attraverso la raccolta, l'elaborazione e l'analisi dei dati forniti dai Centri antiviolenza, previsti dalla legge regionale 21 agosto 2007, n. 20, dagli EE.LL., dalle Aziende Sanitarie Provinciali, dai servizi territoriali e da altri soggetti, al fine di realizzare una sinergia tra tutti gli attori coinvolti per sviluppare la conoscenza delle problematiche relative alla violenza stessa e di armonizzare le varie metodologie di intervento adottate nel territorio.
L'Osservatorio, entro il 31 marzo di ogni anno, invia al Presidente del Consiglio una relazione sull'attività svolta nell'anno precedente.
Della relazione annuale è data adeguata pubblicità nel Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito istituzionale del Consiglio regionale.
Art. 4
(Interventi operativi dell'Osservatorio)
Per il raggiungimento delle finalità di cui all'art. 1 l'Osservatorio, promuove:
Iniziative di prevenzione della violenza di genere e di contrasto alla stessa, anche attraverso un'opera di sensibilizzazione dell'opinione pubblica;
La diffusione della cultura del rispetto reciproco tra i sessi, anche con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e dei centri di aggregazione multiculturali;
L'emersione del fenomeno della violenza di genere, anche attraverso la pubblicazione dei dati raccolti ai sensi dell'art. 3 comma 2;
La più ampia conoscenza delle attività e delle problematiche di cui alla presente legge, mediante specifiche campagne informative e anche attraverso la creazione di un apposito portale o mediante l'utilizzo di portali esistenti;
La stipula di protocolli d'intesa tra le istituzioni pubbliche e private, le realtà associative e di volontariato, le forze dell'ordine e i Centri antiviolenza, volti a rafforzare la rete territoriale già esistente;
La predisposizione di progetti, anche all'interno delle carceri, per il recupero delle persone maltrattanti, su indicazione degli organi giudiziari e/o dei servizi sociali e a favore di coloro che li richiedano;
La realizzazione di un sistema regionale di monitoraggio e valutazione delle azioni intraprese:
L'analisi dei bisogni formativi degli operatori sia pubblici che privati che intervengono sul fenomeno;
Il monitoraggio dell'impatto delle politiche regionali sul fenomeno della violenza di genere;
j) La verifica dell'effettiva presenza e disponibilità sul territorio di strutture atte e predisposte al soccorso e all'assistenza delle vittime di violenza tenendo un elenco aggiornato di strutture esistenti e funzionanti;
k) La progettazione a carattere regionale e nazionale e materia di contrasto alla violenza di genere e finanziata anche con assegnazioni di provenienza statale.
Per l'esercizio delle suddette azioni l'Osservatorio può avvalersi del supporto tecnico scientifico degli enti di ricerca e delle università, senza oneri aggiuntivi per la finanza regionale.
Art. 5
(Clausola Invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 6
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.