X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n. 27

 

SEDUTA Di marteDI’ 25 ottobre 2016

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

 

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 15,02

GRAZIANO Giuseppe, Segretario Questore f.f.

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozioni

GRAZIANO Giuseppe, Segretario Questore f.f

Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 133/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano regionale dei trasporti. Adozione della proposta definitiva di piano”

PRESIDENTE

Al primo punto dell’ordine del giorno c’è la proposta di provvedimento amministrativo numero 133/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano regionale dei trasporti. Adozione della proposta definitiva di piano”.

La Presidenza del Consiglio, prima con i capigruppo e poi con la Giunta regionale, ha definito che la discussione di oggi sarà di approfondimento e di dibattito, non seguirà un voto perché questo è, secondo il cronoprogramma, il secondo di tre step che dovrà portare questo Consiglio regionale al voto sulla stesura definitiva del Piano, che dovrebbe avvenire nel mese di novembre.

La parola al relatore del provvedimento, il consigliere Bevacqua, nella qualità di Presidente della quarta Commissione, interverrà, poi, la Giunta regionale e, a seguire, l’eventuale dibattito in Aula.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, colleghi consiglieri, signor Presidente della Giunta regionale, il documento che stiamo per portare in discussione in questa seduta rappresenta un momento importante e altamente significativo, in ordine agli strumenti di programmazione che devono caratterizzare una legislatura. Pensare, infatti, a uno sviluppo moderno e innovativo senza predisporre strumenti di programmazione adeguati alle sfide che abbiamo davanti, renderebbe superflua ed inutile la funzione che siamo stati chiamati a svolgere in qualità di consiglieri regionali.

Lo abbiamo fatto prima in quest’Aula con l’approvazione del Qtrp, l’abbiamo fatto con la legge urbanistica, lo stiamo per fare in una seduta successiva con l’approvazione del Piano dei trasporti.

Oggi è il secondo step, come bene ricordava il Presidente del Consiglio, però siamo in dirittura di arrivo di questo ambizioso strumento di programmazione che, da qui a pochi giorni, approveremo, e credo che per ognuno di noi dovrebbe costituire momento di orgoglio e di grande partecipazione a questo dibattito.

Come sappiamo, il Piano regionale dei trasporti è fermo al 1997, anno a cui risale l’ultima approvazione, e sappiamo la sua importanza, così come sappiamo che senza la sua approvazione diventa impossibile usufruire dei fondi comunitari.

In sede di discussione da parte della quarta Commissione – perché noi il testo l’abbiamo licenziato – è stato oggetto di ampio dibattito e condivisione, così come era accaduto in precedenza, quando si era provveduto alla disamina ed approvazione del preliminare del Piano. A tal proposito vorrei ringraziare le organizzazioni di categoria, le rappresentanze sindacali delle imprese, per avere accettato il nostro invito a partecipare ai lavori e per il rilevante contributo dato alla discussione e alla definizione del testo.

Un ringraziamento particolare voglio rivolgere anche ai colleghi della Commissione, che hanno consentito una interlocuzione intensa e proficua con l’assessore Russo, in maniera tale da condurre – credo – ad un risultato ampiamente positivo, anche per la presenza costante, la disponibilità dell’assessore a recepire le proposte emerse nel corso del dibattito in Commissione. Per citarne una delle più importanti, ricordo l’accoglimento della proposta di inserimento nel Piano delle aviosuperfici presenti in Calabria e riconosciute dall’Enac, le quali risultavano assenti nella stesura iniziale.

La Commissione ha, inoltre, tenuto conto, delle osservazioni pervenute dai tanti colleghi consiglieri: per citare le ultime, quelle del consigliere Graziano. In sostanza, si può a buon diritto affermare che siamo di fronte a uno strumento innovativo che la Calabria non ha mai adottato prima.

Rimane da chiarire un aspetto, rilevato in maniera forse confusa dagli organi di informazione: la richiesta, proveniente da più parti, relativa alla previsione di aeroporti della Sibaritide e dell’alta Calabria-bassa Basilicata. In merito a ciò, l’assessore Russo ha evidenziato che gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone versano in una situazione di grave difficoltà e che l’aeroporto di Lamezia Terme deve affrontare annosi problemi per l’approvazione del bilancio.

Pur tuttavia, grazie all’interlocuzione intensa fra Giunta, Consiglio e territori – vedo anche molti sindaci presenti qui oggi – abbiamo deciso di confermare nel Piano l’aeroporto della Sibaritide, per come già previsto nel Piano vigente, e di inserire l’aeroporto minore dell’alta Calabria-bassa Basilicata nella proposta che la Commissione ha licenziato assieme all’assessore Russo, dopo i tanti incontri e colloqui avuti in questi mesi.

Cari colleghi, credo che ognuno di noi sia a conoscenza, quando parliamo dei trasporti e dei rispettivi territori, delle condizioni di insufficienza presenti sia dal punto di vista delle infrastrutture sia da quello dei servizi; il che rende difficile la mobilità esterna di passeggeri e merci e ciò pesa molto sullo sviluppo socio-economico della nostra regione. Se, però, siamo consapevoli di questo – è una mia riflessione, naturalmente – non possiamo che condividere e sostenere una regia forte ed autorevole a livello regionale. Solo così, forse, riusciremo a superare egoismi e spinte localiste, che troppo spesso nel passato hanno frenato i processi virtuosi.

Accettando questa impostazione, dovremmo iniziare a riflettere su come dare concrete opportunità, però, alle fasce più deboli: penso alla fascia ionica calabrese, isolata per quanto concerne sia le infrastrutture viarie sia ferroviarie. Per questo sono urgenti la metro leggera Crotone-Sibari, l’elettrificazione e il raddoppio della linea ferroviaria, unitamente al potenziamento dell’aeroporto di Crotone; così come ritengo importante il prolungamento della linea ferroviaria da Lamezia Terme all’aeroporto.

Si tratta, naturalmente, soltanto di alcuni esempi, che i colleghi avranno modo di integrare con i loro interventi.

L’invito che, invece, rivolgo all’assessore Russo e all’intera Giunta è quello di coniugare – l’ho fatto in Commissione e lo voglio fare anche qua nel mio intervento – la programmazione con la individuazione di soluzioni fruibili dalle nostre comunità. Questo lo dico – e lo dico anche al Presidente della Giunta – per evitare che il grande lavoro che stiamo facendo in tema di programmazione non venga colto dai calabresi, perché sarebbe un errore politicamente grave non riuscire a trasmettere le positività approvate da questo Consiglio regionale. Per questo mi rivolgo alla mia maggioranza soprattutto e all’Assemblea tutta, per invitarla a rivendicare i giusti meriti e a comunicare meglio quanto prodotto in questi due anni di legislatura.

PRESIDENTE

Cedo la parola all’assessore ai trasporti, Francesco Russo.

RUSSO Francesco, assessore alla logistica e sistema aeroportuale

Signor Presidente, signori consiglieri, questo è un altro passaggio che stiamo facendo in Consiglio regionale, abbiamo ritenuto opportuno tenere un confronto sistematico con il Consiglio. Rispetto ai passaggi classici sulla proposta finale che si fanno nei Consigli regionali, noi abbiamo fatto un primo passaggio sulla proposta preliminare ed adesso uno sulla definitiva e quindi abbiamo la possibilità di rendicontare, mentre stiamo andando avanti, al Consiglio – e, quindi, all’espressione della Calabria - i passaggi fatti.

Non riprendo tutti i temi che abbiamo trattato l’altra volta, perché dovrei ricominciare da capo e non credo che ci sia il tempo - quindi do per acquisito quanto abbiamo già detto - faccio soltanto un passaggio specificativo rispetto a cosa è accaduto tra l’ultima volta ed oggi, quindi dalla proposta preliminare ad oggi.

Sulla proposta preliminare – questo è il primo passaggio – abbiamo ricevuto circa 25 osservazioni. Abbiamo accettato le osservazioni pervenute sia dai singoli cittadini sia dalle associazioni di cittadini. Per ciascuna di queste osservazioni abbiamo prodotto un’integrazione rispetto al Piano; queste stesse integrazioni hanno portato alla modificazione della proposta preliminare nel passaggio verso la proposta definitiva e hanno riguardato vari elementi. Abbiamo tenuto conto di tutta una serie di osservazioni venute dal dibattito interno al Consiglio e delle specificazioni venute dalla quarta Commissione per modificare ed integrare i vari elementi rispetto alla versione preliminare.

Quindi, i cittadini sono già intervenuti  e noi abbiamo accettato gli interventi anche se, formalmente, il singolo cittadino si può esprimere nella seconda fase, quella in cui siamo adesso, cioè a valle della proposta definitiva e prima della finale;  sono arrivate interlocuzioni dei cittadini nella prima fase e noi le abbiamo accolte tutte, le abbiamo integrate; la stessa cosa per le associazioni, la stessa cosa per le indicazioni che abbiamo raccolto, in qualche modo, in forma sintetica dal Consiglio e dalla quarta Commissione.

Tutto questo ha portato a specificare ulteriormente il Piano, passando dalla forma preliminare alla forma definitiva.

Soltanto qualche riflessione veloce sulle cose che sono state modificate. Le cose che sono state oggetto di modifica richiedevano uno sforzo maggiore di specificazione delle azioni programmatiche, delle azioni invarianti e delle azioni eseguibili, c’è stata la richiesta precisa di avere un’ulteriore specificazione. Questo è stato fatto, l’appendice 9 specifica in dettaglio cosa sono gli interventi invarianti, gli interventi invarianti e maturi, maturi e programmatici, esattamente come riteniamo sia stato chiesto dal Consiglio regionale.

Il secondo passaggio è stato di andare a specificare nel dettaglio, svolgendo un’azione di ricognizione molto forte - che riteniamo non sia specificativa del Piano regionale, ma abbiamo cercato di dare una risposta a questa richiesta - delle risorse necessarie per ciascuna delle azioni che abbiamo inserito.

Ricordo che il Piano è composto da 10 Azioni e ciascuna azione è composta da 10 Misure, abbiamo cercato di fare un conteggio finale di quanto costi il Piano, in particolare per quelli che noi chiamiamo interventi maturi - che sono quelli che ci chiede la Commissione perché stanno all’interno del Por, del Pon e delle Fsc; abbiamo cercato di dare una risposta chiara e precisa, proprio per evitare di sentir dire che il Piano sta sulle nuvole dal punto di vista delle risorse economiche necessarie. Le risorse, quindi, sono dettagliate, sono specificate per ciascuna delle Misure del Piano.

Ne ricordo solo alcune piuttosto semplici:

l’Azione 2, è la specificazione della city logistic - che è una delle cose che abbiamo fatto - con un costo complessivo stimato tra i 50 e gli 80 milioni;

l’Azione 5, riguarda il potenziamento dei porti nazionali e dei porti regionali, con una specificazione complessiva di circa 150 milioni - proprio ieri, una delibera specificativa ha già dato operatività alla stessa previsione del Piano;

l’Azione 6, con circa 450 milioni previsti per Gioia Tauro coperti dall’Apq;

l’Azione 7, riguarda tutte le infrastrutture considerate invarianti, per un costo complessivo stimato in 5,4 miliardi, di cui almeno il 50 per cento già ottenibili subito;

l’Azione 10, infine, riguarda tutte le azioni di programmazione, con un costo complessivo di 15-20 milioni.

Sostanzialmente, diciamo che il 50 per cento della taratura del Piano è già coperta. Stiamo parlando di un Piano reale, non di un Piano, come si fa normalmente la pianificazione, che rimane sulle grandi linee perché i costi necessari per supportarlo sarebbero impraticabili per qualunque amministrazione. C’è una specificazione di dettaglio sugli interventi invarianti e maturi che consente, rispetto al confronto con la Commissione europea, di avere una operatività immediata - come diceva il presidente Bevacqua prima - rispetto all’approvazione finale del Piano. Il Piano possiede già tutte le condizioni, tutti i documenti, per poter partire con il Por Calabria che si appoggia sul Piano.

Questo noi riteniamo che sia centrale, perché è particolarmente importante, è il motivo per cui ci siamo mossi. Abbiamo inserito anche altre specificazioni nel passaggio dal preliminare al definitivo: gli itinerari pedonali, le ferrovie storiche – su cui non vado nel dettaglio, ma c’è stata una richiesta specifica da parte di varie associazioni. Itinerari pedonali e storici, ferrovie storiche e la ciclovia Magna Grecia - aggiunta in sede di versione definitiva e - che abbiamo chiesto sia inserita nella Legge di stabilità nazionale - disegnano, con il nuovo Piano, una grande cintura che serve tutta la Calabria, da Rocca Imperiale a Reggio Calabria, risalendo fino a Tortora.

Tutta la Calabria, quindi, sarà fiancheggiata da questo grande corridoio alternativo a quello tradizionale pesante, strada e ferrovia; sarà tutta contornata da un percorso pedonale, ciclabile, marino, quindi bluvia, con una serie di nodi specifici.

Questo ci ha consentito di presentare una proposta precisa al Governo per l’inserimento nella legge di stabilità della ciclovia Magna Grecia della Calabria, che sarebbe la prima ciclovia del Sud Italia a valenza europea.

Insieme a questo, abbiamo fatto una specificazione sulla sicurezza stradale, introducendo la possibilità che, per la strada statale 106, valga il road safety audit, quindi la normativa europea. Ricordo che, in questo momento, la strada statale 106 non è strada europea da Catanzaro Lido fino a Reggio Calabria. Su questo il Piano si esprime in modo molto chiaro e abbiamo già assunto delle delibere di Giunta per l’attivazione del canale ministeriale direttamente con la Commissione europea, per avere la possibilità di inserire nella riedizione della rete Ten, che verrà fatta tra il 2018 e il 2019, la strada statale 106, da Catanzaro Lido fino a Melito, e la ferrovia ionica, che in questo momento è fuori dalla rete europea da Cassano, dal nodo di Corigliano fino a Melito. Stiamo portando avanti anche questi due provvedimenti specifici.

Altra specificazione è quella riguardante la city logistic su cui – l’abbiamo detto e specificato – c’è un forte ritardo nelle aree urbane che in Calabria non hanno un alto tasso di vivibilità. Se andiamo a guardare le specificazioni che vengono dalle varie graduatorie nazionali, più o meno buone, più o meno di parte, più o meno eccellenti, più o meno approfondite, ritroviamo spesso i cinque capoluoghi a cui si aggiungono in qualche modo l’area di Lamezia e l’area di Sibari, nelle posizioni finali per quanto riguarda la vivibilità.

Su questo abbiamo attivato una procedura specifica – come dicevo – con la possibilità di attivare una serie di azioni, a partire da quelle più innovative come le azioni sulla city logistic.

Tutta la struttura metodologica, come è stato impostato il Piano, come il Piano parla tra le varie azioni e la vision, come sono stati verificati gli impatti delle azioni sulla realtà, adesso è stata specificata nelle appendici. In particolare: l’appendice 6 tratta esattamente tutta la metodologia utilizzata; l’appendice 7 riguarda tutti gli obiettivi e i target europei, compresi gli indicatori; l’appendice 8, la simulazione dello stato attuale nelle condizioni di interventi invarianti di cui dicevo prima; l’appendice 9, gli scenari e, infine, l’appendice 10, la valutazione stessa degli scenari.

Questo passaggio ci ha consentito una interlocuzione molto forte con i territori, con le associazioni ambientaliste, con i sindacati, con le associazioni datoriali ed ha rafforzato ulteriormente il Piano, perché in questo contesto abbiamo ulteriormente specificato altre azioni. Ne ricordo solo alcune, cinque molto specificative, che possono dare un senso maggiore e migliore alle cose che stiamo dicendo.

Una prima azione riguarda la ferrovia ionica: come dicevo, c’è stato un ulteriore upgrade per quanto riguarda la ferrovia ionica. Ricordo che la ferrovia ionica è a rango B. Fuori dai tecnicismi, significa che non è nel rango migliore per quanto riguarda la velocità. Noi abbiamo chiesto e stiamo lavorando - in questo momento c’è un’interlocuzione molto forte del Presidente con Rfi - per intervenire pesantemente sul rango della ferrovia Ionica e portarla a rango C, questo significa il migliore rango che si può ottenere per una ferrovia tradizionale, non alta velocità.

Il secondo elemento, sempre per la ferrovia ionica, è il potenziamento degli incroci e dei piani di stazione, proprio per avere la possibilità di attuare la proposta, che sta dentro la legge numero 35, di dare una prospettiva forte al ferro rispetto alla gomma. Questo significa che la stessa ferrovia ionica deve essere dotata di attrezzaggio per la velocità – come dicevamo prima – e, principalmente, per il potenziamento della capacità, per avere la possibilità di fare incrociare i treni. Quindi il potenziamento degli incroci e dei piani di stazione deve necessariamente essere sviluppato.

Allo stesso modo, è stata fatta una riflessione – anche su questo, abbiamo una delibera consequenziale di apertura per una interlocuzione, con il Governo nazionale che è il nostro riferimento naturale, da una parte, e Rfi dall’altra – per la messa a valore di tutta una serie di fabbricati e di edifici che attualmente non solo si stanno deprezzando ma che, di fatto, diventano coacervo, coagulo, luogo di abbandono anziché di potenziamento.

L’ultimo elemento che stiamo considerando, sempre nell’ambito della ferrovia ionica, è la possibilità di potenziare il numero dei sottopassi e dei sovrappassi, per trasformare quella che, ad oggi, è in qualche modo una sorta di cintura di ferro che in molti comuni impedisce l’accesso al mare, nell’intento di avere l’accesso diretto al mare.

Questo sistema infrastrutturale deve dare la possibilità di avere una risposta immediata per un potenziamento dei servizi. Il potenziamento infrastrutturale non si fa semplicemente perché ci piace potenziare di più l’infrastruttura. Riteniamo che il potenziamento infrastrutturale sia la condizione preliminare per avere il potenziamento dei servizi nei tre segmenti più importanti, oltre alla ricopertura di tutta la linea, da Reggio Calabria fino a Rocca Imperiale, sui tre segmenti di domanda più elevata: la Sibaritide, il crotonese, la locride.

Tutti e tre, in questo modo, avendo fatte le opportune specificazioni, possono avere un supporto maggiore, tendendo a una cosa che normalmente e tecnicamente si chiama metropolitana regionale, cioè un servizio di alta frequenza su ferro.

Questo si può realizzare se abbiamo un obiettivo preciso e riusciamo a garantire che l’infrastruttura venga potenziata nelle velocità, ma – ripeto – non è solo un problema di velocità, è anche un problema di incroci, di sistemi di controllo.

Quindi la ferrovia ionica diventa il secondo elemento forte su cui stiamo ragionando.

L’altro elemento – lo diceva il presidente Bevacqua ma, per quanto mi riguarda, è una specificazione molto semplice – riguarda gli aeroporti per cui avevamo previsto espressamente il potenziamento del rapporto con l’Enac, oltre ai tre aeroporti di base. Abbiamo i tre aeroporti di base, di cui conosciamo le difficoltà e per cui diciamo che certamente va sostenuta la politica governativa di riconoscimento per Lamezia, Reggio Calabria e Crotone, come aeroporti di interesse nazionale. Per quanto ci riguarda questa è una condizione irrinunciabile, una posizione che viene assolutamente garantita, con una forte attenzione a quello che può essere l’intervento infrastrutturale che la Regione può fornire a supporto dello sviluppo degli aeroporti.

Al secondo punto della vision abbiamo detto che l’accessibilità esterna è cruciale per lo sviluppo della Calabria e, in un momento in cui non abbiamo un’accessibilità ferroviaria immediata, non possiamo che avere gli aeroporti ben funzionanti.

Allora il tema dei tre aeroporti nazionali è ineludibile che vada assolutamente sottolineato.

Nella versione definitiva si specificava la possibilità di sviluppare l’aeroporto della Sibaritide e l’aeroporto dell’alto nord che, nella versione del Piano del 1997, erano specificati come aeroporto di Sibaritide a Cassano e aeroporto dell’Alto Tirreno a Scalea; su questo viene fatta una specificazione adesso, nella versione finale, che ci trova riallineati con quanto si diceva nel 1997, eliminando tutto il rapporto con l’Enac, che ritenevamo fosse un fatto particolarmente importante.

Il quarto elemento che abbiamo specificato in modo molto forte riguarda i porti regionali. Questo lo dico perché abbiamo fatto un passaggio importante e la nostra direzione del settore ha fatto un lavoro a contatto gomito a gomito con la direzione marittima, con cui abbiamo veramente un ottimo rapporto e, a tal proposito, devo ringraziare ufficialmente il comandante Russo, il nuovo direttore marittimo della regione Calabria e della Basilicata, per il contributo sistematico fornitoci.

Cosa rappresenta l’integrazione dei porti? Vuol dire che si passa da un rapporto con i porti non chiaro ad un rapporto più chiaro, cioè il porto intercontinentale di Gioia Tauro ha delle specificazioni, sta su tutti i giornali, sappiamo bene quali sono i problemi e, se vogliamo, ci possiamo tornare.

Ci sono i porti nazionali su cui bisogna avere una politica diretta e immediata. Crotone, Corigliano, Reggio Calabria e Villa, devono avere risposte immediate, non ci può essere una gara, ma specificazioni immediate su opere che vengono attese da anni e su cui non possiamo perdere più nemmeno un attimo.

L’approvazione del Piano consentirà di avere lo strumento specifico per poter operare con le risorse a disposizione di cui ricordo anche i tempi, perché spesso si dice che l’amministrazione pubblica ha sempre tempi infiniti: il 30 aprile abbiamo concordato le risorse ed è stato firmato il Patto per la Calabria, dove c’è la specificazione per i porti nazionali. Il 30 aprile, quindi, è stato approvato il Patto; siamo alla fine di ottobre, oggi è già 25, e, come Regione, abbiamo già approvato la delibera di indirizzo che specifica in forma univoca quanto accade per i porti nazionali, prima ancora di avere approvata la versione finale della delibera Cipe.

Quindi l’intercontinentale l’abbiamo detto, il nazionale l’abbiamo specificato anche. Ora bisogna chiarire cosa accade per i porti regionali, che rappresentano un altro elemento particolarmente importante e su cui il ritardo, purtroppo, è molto forte, ma non possiamo semplicemente dire che non c’eravamo nei cinquant’anni di storia precedente della Regione, dal 1970 ad oggi. Siamo la Regione, per cui non possiamo solo dire - oppure sarebbe molto banale dire - che chi ci ha preceduto non è stato attento. Riteniamo che dare risposte sia un dovere. Poi sarà la storia, con un approccio – permettetemi – da problem solving, o i giornali o la stampa, ad attribuire le opportune responsabilità. Noi adesso dobbiamo solo risolvere i problemi.

Ci troviamo una regione con una quantità di posti barca talmente ridotti da tenerci, fra tutte le regioni italiane, saldamente all’ultimo posto. E, ricordo a me stesso che, anche se riuscissimo a raddoppiare il numero dei posti barca, continueremmo comunque ad essere all’ultimo posto.  Questa è la situazione che abbiamo davanti: dovremmo fare più 120 per cento per diventare penultimi!

Questo è il motivo per cui abbiamo già avviato una politica specifica con una delibera già assunta dalla Regione sui fondi Por, quindi con la possibilità, appena il Piano viene approvato, di dare subito consequenzialità per potenziare i porti esistenti. Ed è il terzo livello.

Poi abbiamo previsto un quarto livello: sul nostro territorio ci sono molte intelligenze, capacità, e buona volontà da parte dei Comuni nonché attenzione ad intervenire su nuovi porti e c’è la disponibilità, da parte nostra, a lavorare con i Comuni e a supportarli, solo su una cosa, e noi desideriamo investire delle risorse. Su questo daremo un supporto forte.

Ricordo il quarto punto della vision che - come avete sentito - l’amministrazione, il Consiglio ha sposato e fatto proprio, ovvero la sostenibilità. L’intento è quello di sviluppare una politica portuale regionale, ma non ad un prezzo di sostenibilità. Il prezzo della sostenibilità non sarà mai pagato da noi!

Quindi, la prima cosa, il primo documento che chiediamo riguarda ciò che accade sulla costa, prima di mettere mano a qualunque altra cosa. Poi siamo disponibili! Non abbiamo fatto scelte dall’alto, le scelte sono dal basso, ma l’obiettivo è che non deve essere creato alcun altro guasto. Guasti ce ne sono già abbastanza e noi stiamo cercando di intervenire per dare pari opportunità a tutte le amministrazioni che si fronteggiano con il mare e che hanno un pezzo di costa. Il vincolo è l’assoluta sostenibilità degli interventi.

Questi quattro gruppi rappresentano un quadro completo di come ci si deve interfacciare con i porti.

Cito l’ultima cosa, che avevo già citato prima, ma adesso è necessario ed opportuno intervenire anche su questo, quando parlavo della grande linea che accompagna tutte le coste della Calabria, ovvero la questione della ciclovia della Magna Grecia, che abbiamo concordato con la segreteria tecnica del Ministro con cui il Presidente ha parlato direttamente. Abbiamo la possibilità di inserire la ciclovia della Magna Grecia nella Legge di stabilità nazionale, quindi una ciclovia che non nasce semplicemente con risorse - che pure in qualche modo stiamo appostando all’interno della previsione dei Pac - della Regione, ma con risorse del Governo, in modo particolare con l’imprimatur del Governo. La ciclovia della Magna Grecia – ripeto – deve essere interregionale e quindi, in qualche modo, partire da Metaponto, dipanandosi lungo tutti i punti di riferimento che abbiamo sulla costa ionica.

Abbiamo fatto una prima proposta in nome delle stazioni della metropolitana di Londra e, in questo caso, abbiamo messo come punti di riferimento, per tutto quel che riguarda la ciclovia della Magna Grecia, tutte le città greche, da Sibari in poi, e, in qualche modo, questa è l’idea: da Metaponto si scende di nuovo Sibari, Locri, Crotone, Reggio Calabria e si risale dal Tirreno fino a finire a Maratea. Su questo c’è stata una forte interlocuzione con la Regione Basilicata, che si è trovata d’accordo con noi, ma la proposta è stata fatta dal presidente Oliverio, quindi la Regione Calabria è la Regione capofila.

Nei limiti di quanto è possibile è opportuno accelerare, per raggiungere certi risultati; tutte le delibere di indirizzo, rispetto alle cose dette, sono già state assunte, proprio per far sì che dall’indomani dell’approvazione definitiva del Piano si possa darne immediatamente esecuzione. Non dico che saremo la prima Regione che realizza infrastrutture con il nuovo Por, anche se, forse, con i porti regionali saremo la prima Regione di tutte le Regioni ex Obiettivo 1.

A quanto mi risulta, ad oggi, tutte le Regioni sono riuscite a spendere risorse del Por solo per i servizi; per quanto riguarda le infrastrutture, probabilmente saremo la prima Regione in Italia ad intervenire.

Anche su questo, però, volevo sottolineare l’ultima cosa e concludo. Come dicevo prima, per quanto riguarda il Piano e, per quanto riguarda l’azione finanziaria data dal Por, la questione è fare un salto forte. Non è, allora, soltanto il problema della spesa che ha già preoccupato le Regioni meridionali nel passato, che è già in parte importante, perché significa intervenire sul Pil, dando risposte immediate con la spesa. Personalmente, non voglio semplificarlo ma se facciamo spesa stiamo facendo le buche di Napoleone: fare spesa immediata, significa creare quello e finire là! Il problema è avere delle spese finalizzate che garantiscano i moltiplicatori economici per la realtà su cui intervengono.

Credo che questo possa accadere - al di là di quanto possano essere impegnati, bravi e perspicaci i politici, per quanto possano essere moderni Keynes o Galbraith – attraverso l’efficacia della spesa, efficienza prima ed efficacia dopo, quindi in qualche modo realizzando l’ottimizzazione delle risorse, che si può avere soltanto in un quadro democratico chiaro di come si spende e del perché si spende.

Credo che, approvando il Piano, faremo una corsa contro il tempo. Magari sarà perfettibile nel tempo, questo è indubbio, infatti stiamo continuando a lavorarci ma avere il Piano significa avere un quadro chiaro, non di un singolo cittadino, ma di tutta la Calabria; significa sapere come si spende, con quali risultati e cosa ci si aspetta. Quindi non spesa, ma bensì ottenimento dei quattro punti di cui parlavo prima e che richiamo come conclusione, modificazione strutturale del livello di Pil, dal 50 per cento rispetto al Nord-Est, risalire, accessibilità esterna, interna e, di nuovo, chiudo con la parola che uso più spesso, perché è una delle parole in cui credo di più, sostenibilità.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Casa delle Libertà)

Ho fatto un intervento, l’altra volta, nella prima fase in cui abbiamo discusso del Piano dei trasporti, abbastanza completo, avendo analizzato in modo dettagliato il Piano proposto dall’assessore Russo e dalla Giunta regionale.

Devo dire che, nel frattempo, qualche lacuna e qualche negatività che io avevo riscontrato è stata sanata, anche per l’ottimo lavoro svolto in Commissione da parte del presidente Bevacqua e l’ottima predisposizione all’ascolto da parte dell’assessore Russo e dei suoi collaboratori.

Devo dire, per esempio, che abbiamo discusso di una questione che stava a cuore a una parte di operatori economici, turistici ed imprenditoriali della Calabria: le aviosuperfici, quindi l’obiettivo di sostenere iniziative atte a consolidare e sviluppare il patrimonio custodito dalla rete delle aviosuperfici nella nostra regione, perché questo può servire a promuovere ed agevolare l’uso del mezzo aereo come efficace mezzo di trasporto, stante la marginalità geografica della Calabria rispetto alle altre regioni.

Esiste in realtà, anche se non è conosciuta molto, una flotta di piccoli aerei da turismo che supera le 100 mila unità in Italia ed è un mezzo importante che con facilità consente di trasportare e di muoversi all’interno della Calabria, dove il diritto alla mobilità è spesso negato per carenze ataviche che derivano dalle infrastrutture che non sono state fatte nel passato, a partire dalle infrastrutture stradali. Abbiamo parlato molto, la volta scorsa, della Statale 106, della Statale 18, dell’autostrada A3, abbiamo parlato molto della carenza delle linee ferroviarie, soprattutto per quanto riguarda la parte ionica, ma anche per la non alta velocità nella parte tirrenica, anche per la carenza e la pericolosità che vi è all’interno della viabilità del retroterra della Calabria; cioè i paesi interni spesso sono isolati, perché molte delle aree, molte delle strade che sono passate di competenza provinciale in questo momento sono dissestate, sono impraticabili, alcune addirittura sono state chiuse perché impercorribili, quindi chiuse per l’incolumità delle persone e delle cose.

Per questo è necessario che questo Piano venga ancora dibattuto e confrontato e, quindi, prendiamo atto che oggi si fa un ulteriore passo che ci porterà alla terza fase – come diceva il Presidente – che consiste nell’approvazione definitiva del Piano.

Oltre al discorso delle aviosuperfici, che mi pare sia stato accolto prontamente dalla struttura dell’assessore Rossi e dalla Commissione ambiente, sono stati fatti propri alcuni emendamenti che avevo proposto e che hanno fatto sì che nel Piano dei trasporti venissero valorizzate appieno queste infrastrutture così rilevanti per lo sviluppo della nostra regione.

L’altro aspetto che mi interessava sottolineare era quello dell’aeroporto di Sibari, cui ha fatto cenno anche l’assessore nella sua relazione introduttiva poc’anzi. Sono presenti numerosi sindaci della Sibaritide e del Pollino, sindaci ed amministratori che si erano un po’ – devo dire la verità – insieme a me allarmati per alcuni passaggi contenuti nel Piano. Secondo noi è necessario chiarire; un incontro stamattina c’è stato con l’assessore e con il Presidente della Commissione, Bevacqua, con l’assessore Russo, e pare che ci sia la volontà massima di andare a chiarire meglio quanto enunciato all’interno del Piano, in particolare riguardo al progetto dell’aeroporto della Sibaritide.

Il Piano cosa dice? E’ previsto di analizzare il sistema dei charter turistici, con particolare attenzione al collegamento con i nodi aeroportuali esistenti e con aree a forte valenza turistica, ad oggi non collegati, come la Sibaritide e il nord della Calabria.

Proponiamo alcuni correttivi, che poi saranno esaminati in seguito, come ha detto il presidente Irto, introducendo l’esatta dicitura e l’originaria localizzazione della struttura aeroportuale, di cui già negli anni scorsi – devo dire la verità – lo stesso governatore Oliverio, quando era Presidente della Provincia, si rese conto e fu fra i principali fautori e sostenitori della necessità che questa infrastruttura potesse nascere all’interno dell’area della Sibaritide.

Esiste, quindi, un’emergenza mobilità in questa provincia che è nota a tutti, generata dall’isolamento a cui sono costrette l’area ionica e l’area del Pollino.

Viene naturale da parte nostra, quindi, definire meglio, assessore, che in tema di potenziamento dei collegamenti aeroportuali si parli non più in generale di nord della Calabria, ma di Sibari, dopo che la stessa Regione ha speso, insieme alla Provincia, diversi milioni di euro per il progetto dell’aeroporto della Sibaritide, già dalla stessa Regione approvato ed inserito nel precedente Piano dei trasporti.

Condivido, quindi, le preoccupazioni dei sindaci e degli amministratori, del sindaco di Cassano, che è uscito con una nota nei giorni scorsi, ma anche degli altri amministratori della zona, che temevano che questa scelta di fatto portasse a un’esclusione dell’aeroporto della Sibaritide. Qualcuno potrebbe opinare che si tratta esclusivamente di un mero cambiamento lessicale, e noi chiediamo che questo cambiamento lessicale ci sia, dato che c’è la propensione anche da parte dell’assessore di farlo; in realtà non è un mero cambiamento lessicale, mai come in questo caso dobbiamo essere puntigliosi ed attenti.

Ritengo di fondamentale importanza per lo sviluppo socio-economico della Sibaritide e dell’intera Calabria la realizzazione di questo aeroporto, che servirebbe un bacino di 700 mila abitanti e favorirebbe lo sviluppo e la crescita di un territorio vasto e ricco di risorse, che necessita di infrastrutture moderne ed efficienti per stare al passo con l’Italia e il resto dell’Europa ed uscire dall’isolamento che perdura da moltissimi anni.

Quindi è certo, condividiamo che l’aeroporto della Sibaritide non è, vogliamo chiarire,  in contrasto – perché qualcuno si è allarmato, magari venendo da altre zone dove gli aeroporti sono presenti – assolutamente con lo sviluppo ed il potenziamento degli altri scali aeroportuali, ma questa struttura si pone in un’ottica sistemica ed assolutamente non concorrenziale con gli altri scali, anzi questa nuova infrastruttura, complementare e di supporto alle altre, va ad ottimizzare un discorso di rete aeroportuale, con l’obiettivo di favorire la natura di vocazione turistica e produttiva della zona di Sibari.

Chiederò, quindi, quando sarà il momento, l’impegno di tutti i colleghi affinché queste proposte vengano accolte all’interno del Piano e facciano tesoro anche di ciò che è scaturito stamattina dall’incontro fra l’assessore Russo, il Presidente della Commissione Bevacqua, i sindaci e gli amministratori della zona, che pare sia stato molto fruttuoso e che porterà sicuramente ad includere, a chiarire meglio all’interno del Piano, la dicitura della creazione di un’infrastruttura importante, che è quella della Sibaritide e non più con una denominazione vaga di alta Calabria.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, signor Presidente della Giunta, esimio professor Russo, assessore ai trasporti, voglio esprimere in premessa il mio plauso ed il mio apprezzamento per il metodo e il certosino lavoro svolto nel redigere il nuovo Piano regionale dei trasporti, non lesinando impegno e dedizione per l’elaborazione e la definizione di un Piano che mancava ormai da quasi vent’anni e che ha cercato di recepire osservazioni, suggerimenti, proposte di modifiche e di integrazioni, con particolare riferimento specifico alle aviosuperfici esistenti, quella di Sibari, per l’Alto Ionio e il nord della Calabria verso la Basilicata, e quella dell’Alto Tirreno, sulla zona di Scalea.

A tal proposito, voglio ringraziare anche il presidente Oliverio per aver recepito con sensibilità estrema questa necessità di sottolineare l’esigenza di questi due punti intermodali di trasporto, che sono una linea di collegamento importante per gli aeroporti nazionali, perché la mancanza di infrastrutture intermedie procura un disagio non indifferente alla mobilità.

Tutto questo va in linea con quelle che sono le indicazioni della Commissione europea, i progetti realistici e maturi così definiti.

E’ proprio vero, ormai sono troppe le agenzie di rating, Istat, Svimez, Banca d’Italia, Censis, Camere di commercio, che attestano, ormai senza equivoci, che l’Italia viaggia a due velocità: le statistiche, i dati indicano il Sud come ultimo, fanalino di coda sull’occupazione, sul Pil, sulla sanità e anche sui trasporti e la sicurezza pubblica.

La Calabria, alla luce di queste analisi, in compagnia di Basilicata e Campania, evidenzia delle forti criticità e disomogeneità sia di crescita sia di condizione e carenza di servizi – lo diceva anche l’assessore prima –essenziali, a volte.

Le nostre condizioni economiche e sociali sono fortemente accentuate a causa della inadeguatezza del sistema dei trasporti, sia ferroviario sia viario, inadeguato a supportare le attività produttive e le esigenze di mobilità dei cittadini calabresi, sempre più ai margini del sistema Paese, come dire che, oltre ad essere figli di un dio minore, lo siamo anche di un binario minore: con il taglio di oltre 45 milioni di euro da parte del Ministero dei trasporti per il servizio universale, sono stati tagliati molti treni a lunga percorrenza, il famoso intercity da Palermo verso il Nord del Paese, e si taglia in questo modo la Calabria, si penalizzano le popolazioni del Sud, si riduce notevolmente la continuità territoriale.

Un servizio di pubblica utilità non può essere ridimensionato in questo modo, senza badare alle ricadute sociali che produce sulle fasce deboli delle popolazioni, in aree svantaggiate ove, più che di tagli, ci sarebbe bisogno di investimenti.

A pagare le conseguenze per un sistema del trasporto inadeguato sono le filiere produttive ed il turismo. L’accentuarsi del divario Nord-Sud rappresenta un ulteriore ostacolo per la tenuta della coesione sociale e per l’efficacia delle politiche strutturali.

Uno studio di fattibilità – mi sembra – di recente ha chiarito, contrariamente a quanto veniva strumentalmente pubblicizzato circa la difficoltà di realizzare il tratto lucano calabrese della Tav perché sarebbe costato troppo, che il costo si attesterebbe  intorno a 15 milioni di euro a chilometro, a fronte dei 60 milioni di euro a chilometro spesi per fare la Tav in tutto il resto del Paese. Quindi mi sembra, a volte, che questo pezzo di Paese debba restare fortemente disunito dal resto. Mi auguro che non siano volontà precise di volerlo fare.

Così come anche l’ultimazione dell’autostrada, se vogliamo, che viene data per definita nei prossimi giorni, penso il 22 dicembre, una data fatidica in cui il premier Renzi verrà a dire che l’autostrada è finita definitivamente e che è ultimata, dimenticando – forse anche un po’ spudoratamente – che ci sono 53 chilometri di autostrada che non sono stati mai toccati da ristrutturazioni, da manutenzione e da nulla, che sono la Frascineto-Firmo, la Cosenza-Grimaldi e la Pizzo-Sant’Onofrio, tratti che non sono stati mai interessati.

Pur salutando definitivamente la definizione dell’appalto del megalotto ionico della Strada Statale 106, voglio ricordare che è una strada che continua a mietere vittime, riappropriandosi decisamente dell’appellativo di strada della morte, quando invece dovrebbe essere un’arteria strategica, un corridoio essenziale per le merci in partenza dal porto di Gioia Tauro attraverso il passante adriatico, per penetrare i mercati del Nord Italia, dell’Est e del Nord Europa.

Gli Stati generali del turismo a Pietrarsa hanno sancito i punti di debolezza nel rapporto allegato al Def e il ruolo chiave ricoperto dall’accessibilità prevalentemente attraverso le modalità aeree e marittime. Nel frattempo, mandata in soffitta la legge Obiettivo ed avviata la stesura del documento pluriennale di pianificazione, che potrà riprendere vecchi progetti da aggiungere, nuove iniziative, sulla base di procedure provenienti dai territori regionali proprio sugli aeroporti, oggetto anche di dibattito pubblico finalizzato ad un percorso di condivisione per i grandi progetti infrastrutturali con impatto sull’ambiente, sulle città o sull’assetto del territorio, come diceva bene l’assessore Russo nel suo intervento poco fa.

Secondo alcuni, si potrebbe valutare, per quanto riguarda il tracciato della A3 sulla zona di Cosenza, addirittura delle variazioni al tracciato storico, in modo da non creare più strozzature lungo il percorso, una sorta – qualcuno la definisce – di project review, cioè una revisione di alcune scelte pregresse.

Spesso nel settore infrastrutturale gli investimenti pubblici risultano non sinergici, in assenza di una visione unitaria della politica del trasporto e del conseguente collegamento strategico della programmazione, puntando prioritariamente sulla mobilità delle aree metropolitane, scommettendo sulle tranvie e sui percorsi ciclo-pedonali. A questo proposito, la ciclovia della Magna Grecia, che dovrà abbracciare in un circuito tutto il territorio da Metaponto a Maratea con un percorso quasi di continuità estrema; è una scommessa questa, se pensiamo per esempio che a Madrid la rete delle metropolitane è lunga 290 chilometri, quando, sommando le linee di Roma, Milano e Napoli, si arriva appena a 191 chilometri.

Secondo tema decisivo il trasporto merci, con rilevanti ritardi nel Mezzogiorno e nel Sud a causa delle difficoltà di far viaggiare i nuovi treni porta-container lunghi 700 metri. Anche qui si innesta il problema della ferrovia ionica, della ferrovia che va necessariamente resa, se non Tav, qualcosa di molto simile, molto vicino, se vogliamo veramente che lo sviluppo di questa Calabria passi da queste direttrici.

Altra arteria strategica non solo per la mobilità, ma linea di collegamento essenziale con l’Alto Tirreno, Basilicata, Nord Calabria e l’aeroporto di Lamezia, l’incrocio con la A3 e la SS18, ma che – ripeto – può essere superata se questa ciclovia Magna Grecia prende veramente il volo.

Ora, i soldi pare che ci siano nel paniere, quindi dobbiamo superare i ritardi che ci sono stati in questi lunghi vent’anni e cercare di rendere efficace ed efficiente la spesa – come diceva prima l’assessore – e velocizzare i tempi di attuazione, perché la Calabria non può più attendere molto questi aspetti.

Rinnovo la soddisfazione per questo Piano che ha trovato condivisione nella partecipazione di tutti i soggetti del territorio e che dovrà essere la linea guida, importante e necessaria, per rilanciare la Calabria dal punto di vista infrastrutturale, ma soprattutto dal punto di vista dello sviluppo economico e sociale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Mi pare di capire che oggi si discute per grandi linee e devo dire all’assessore che ho letto il Piano regionale dei trasporti ed ho visto un Piano corposo che contiene una linea di indirizzo attuale. D’altronde, se si va a rivedere il Piano del 1997, al suo interno c’è tutto quel lavoro che l’assessore ha citato, anche di ricognizione di un master plan della portualità regionale, fatto con i Comuni, individuando le aree. Ricordo che fu tra le prime cose che provammo a fare nella precedente legislatura impegnandoci per 18 mesi. Il nuovo Piano regionale dei trasporti era pronto, ma la legislatura terminò prima per cui non fu possibile portarlo avanti.

Non so se sarà mantenuta quell’impostazione complessiva di una portualità calabrese sostenibile che veniva da un confronto anche con le forze sociali; esperienza ci dice che, se in Sardegna convivono benissimo porto Cervo, porto Rotondo e quant’altro, è possibile immaginare lo stesso in Calabria. Infatti, se non ricordo male, con riferimento ad una costa che conosco più da vicino, che è il porto di Cetraro, è prevista una portualità che comprende Cetraro, Paola, con Darsena aggiunta a Longobardi, con investimenti, con il project financing, che i Comuni possono garantire unitamente anche agli investimenti infrastrutturali offerti dalla nuova programmazione regionale.

Quindi, in modo random, rispetto a quello che la gente tocca con mano e che valuta, al di là di un Piano di circa mille pagine, devo dire, assessore, che non posso discutere, anche per un fatto di competenza, perché c’è un vecchio vizio della politica – che non voglio esercitare – che prova ad andare oltre la tecnica; per cui è ovvio, è banale sottolineare che non sono nessuno per entrare nel merito degli aspetti scientifici di questo Piano e, quindi, delle equazioni che reggono la sostenibilità.

Faccio una valutazione più politica perché trovo che questo Piano diventi un po’ fumoso nella parte in cui giunge alle conclusioni ed in cui, in sostanza, è privo di un indirizzo specifico.

Ritengo anche che con questo Piano stiamo perdendo un’occasione, poiché c’è la possibilità di un approfondimento e di occuparci molto di più delle materie relative alle funzioni statali delegate, ovvero del trasporto pubblico locale; infatti, nel confronto avvenuto in sede di Conferenza Stato-Regioni, a mia memoria, abbiamo fatto un intervento – al di là del piano storico che era fermo al 1997 –, adeguando, ad esempio, noi le tariffe, mentre la Lombardia è al quinto adeguamento tariffario.

Bisogna spiegare, poi, alla gente determinate scelte. Provo sempre a non esercitare il ruolo dell’opposizione che spara sul “piove, Governo ladro!”, – cosa che non è avvenuta in passato e farò un riferimento anche ad alcune questioni –, perché occorre spiegare ai calabresi, agli studenti calabresi, a quelli a cui deve essere garantito universalmente il trasporto – al di là del trasporto aggiuntivo che è quello di tipo turistico, commerciale e quant’altro – che il trasporto migliora se hai una visione complessiva, cioè se inserisci un Piano complessivo – che riguarda l’infrastrutturazione dei trasporti e che ha, rispetto alla nostra delega piena, –  disposizioni per il trasporto pubblico locale, un trasporto efficiente. Non è soltanto un problema di rete, ma anche di guardarli in faccia con coraggio; cosa che un tecnico può fare, la politica spesso non fa.

A me è capitato di affrontare in Assemblea i lavoratori di Ferrovie della Calabria, che era saltata, e grazie a un lavoro importante, oggi, presidente Oliverio, abbiamo spiegato ai calabresi le tratte turistiche Taurensi –  giusto per fare un esempio del territorio reggino che conosce meglio di me –; abbiamo spiegato il trenino Sila-Cosenza e, in particolare, che quelle non saranno più tratte di trasporto pubblico su rotaia, ma saranno – come ha fatto bene Oliverio, inaugurandole con un fischietto – tratte di trasporto turistico che possono stare in piedi se, pur fornendo il servizio in questo caso Ferrovie della Calabria, vengono affidate ad altri tipi di investimento e, addirittura, anche privati.

Ci sono tutte queste sfumature che, accompagnate ad un Piano, devono, secondo me, parlare il linguaggio della chiarezza. A tal proposito, ho letto la lettera del sindaco di Cassano, che vedo anche qui in Aula; lo saluto perché è della mia provincia, lo conosco.

Invito i colleghi a guardare la parte di Piano più descrittiva, nella quale ci sono i singoli interventi anche con i finanziamenti, operando un confronto di natura politica; ricordo che questo Governo regionale è in linea istituzionale con il Governo Renzi e deve poter ottenere il massimo. Siamo pronti a fare la nostra parte su alcune battaglie che voglio elencare in questo confronto che è da una parte politico, ma che, dall’altra parte, è della Calabria rispetto allo Stato.

Nell’esposizione del Piano, assessore, soprattutto nell’esposizione che il presidente Oliverio – che l’ha voluta alla guida di questo strategico settore – farà ai calabresi, serve la chiarezza.

Dobbiamo dire, per un fatto di chiarezza politica, se nel Piano è previsto o meno l’aeroporto della Sibaritide, perché ancora oggi, nonostante tutto, potrei gridare “ah, vi hanno detto che lo mettevano ed oggi non c’è”; non c’è e non ci può essere, molto probabilmente, per tutta una serie di vincoli legati ad un Piano che è scritto per la Regione Calabria ma che necessita di un confronto, visto che questo Piano si occupa molto di più delle competenze che non sono regionali rispetto a quelle proprie.

Prima di concludere l’intervento, annuncio che mi asterrò sul Piano - è quasi un parere favorevole - perché è un lavoro tecnico importante, rispetto a quello che è il dato della mia capacità di interpretare un Piano che servirà ai calabresi per i prossimi anni. Lo boccio dal punto di vista politico perché non parla il linguaggio della chiarezza, perché è facile gridare, da Presidente della Provincia – lo citava il consigliere Graziano – insieme a tanti albergatori che oggi non gridano, sindaci che oggi non gridano; fanno bene a discutere, ci mancherebbe altro!

Abbiamo avuto quelli che gridavano! Bisogna dire con chiarezza che l’aeroporto della Sibaritide non c’è nel Piano, poi si spiegherà che tecnicamente non ci può essere. Figuratevi se non sono il primo a dire che plaudiamo e lo facciamo domani!

Insieme dobbiamo parlare il linguaggio della chiarezza – perché se si può fare, ci deve stare –altrimenti continuiamo politicamente a dire che la colpa è sempre degli altri ed oggi, che scriviamo insieme, provo a dare il mio contributo, essendo un Piano che si occupa più delle competenze degli altri che delle nostre, che trovo carente in ciò che riguarda il trasporto pubblico locale dove puoi fare la rivoluzione.

Lo dico all’assessore Musmanno, attendiamo, – l’assessore lo sa, perché, sconosciuto a me stesso, nella precedente legislatura lo incaricammo, in quel caso, di compiere il controllo satellitare delle flotte, cioè di questi veicoli che per tanti anni nella regione sono partiti, alcune volte neanche partiti,  dando una parte di risorse europee, con il coordinamento dell’Università, e non a caso l’attuale assessore è il professore Musmanno, – ancora oggi arrivati alla fine, di sapere, nel momento in cui approviamo un Piano, a che punto è quell’intervento strategico relativo alle nostre competenze, che sono il trasporto pubblico locale, perché non si attua.

Credo che il consigliere Guccione abbia presentato un’interrogazione anche su questo.

Dico quindi – e lo faccio con il tono più pacato possibile, come state sentendo – che non vi sarà concesso di mettere la testa sotto la sabbia. Ho sentito l’intervento del collega Graziano, abbiamo fatto le riunioni. Ritengo che anche i sindaci, nello specifico il sindaco della Sibaritide, di Cassano, gli operatori economici, a cui teniamo in egual misura – penso – persone di buonsenso, debbano sapere con certezza – perché questa è la responsabilità della politica – quello che in questa regione si può fare e quello che non si può fare, quello che si può fare a breve termine, a medio e a lungo termine, e quello che non si farà mai.

Se è vero che siamo personale politico di nuova generazione, non legato ad un fatto anagrafico, ma che parla il linguaggio della chiarezza, per far sì che le Istituzioni, poi, non vengano viste come quelli delle allocuzioni verbali, delle enunciazioni di principio, così generiche. E la battaglia comune da fare –inviterò tutti i colleghi della minoranza – è quella che abbiamo vissuto.

Ricordo che incontrai Moretti, lo scempio italiano alla guida di Ferrovie, ex sindacalista della Cgil, – in ossequio a chi ha memoria di quella storia politica –, aziendalista di maniera, con – ci sarebbe da usare un’espressione forte – il sacrificio del Mezzogiorno e, nello specifico, dei calabresi. Ci fu un confronto anche su piani attuativi, compreso l’accordo di programma quadro per il gateway del porto di Gioia Tauro, relativamente al quale Rfi ritardava ed ancora oggi ritarda tutti i suoi investimenti. Questo, innanzitutto, per la mancanza di una nostra rappresentanza seria nell’ambito del Parlamento nazionale; ormai è tanto tempo che non siamo rappresentati al Governo.

Occorre, quindi, una battaglia comune su questo Piano che può essere migliorato.

Mi sono permesso, assessore, di non considerare l’aspetto tecnico, ma l’aspetto politico – in alcune parti meno fumoso – che riguardi maggiormente quelle che sono le nostre competenze, perché parliamo di porti, aeroporti, autostrade, ferrovie, tutte materie che non sono di competenza regionale.

Su questo tema che non è il nostro, ­­– ripeto – è necessaria una battaglia seria che porti all’approvazione di un Piano che riguarderà la Calabria nei prossimi cinquant’anni.

Poi – ribadisco quello che ho detto all’inizio – del Piano del 1997 poco o niente è stato attuato, quindi sappiamo quanto sarà difficile fare in modo che non diventi un libro dei sogni, ma uno strumento pratico.

Pertanto, ricapitolo: battaglia comune, se ci volete al vostro fianco, tra l’altro nemmeno in modo provocatorio, perché tolgo come elemento il pensiero “poiché voto no al referendum, poiché non sopporto Renzi”, come penso gran parte dei calabresi e degli italiani …

Io ritengo che tutti insieme ­ – al di là delle sigle – si possa dimostrare anche ai calabresi che si può essere responsabili. E mi fa piacere, assessore, che lei abbia utilizzato il tema credibile della elettrificazione della Ionica, perché tutti quanti poi promettono, come il personaggio di quell’attore famoso, “la qualunque”, più cose per tutti.

Invece, dobbiamo essere credibili, dobbiamo poter dire, come abbiamo detto con coraggio – ricordo ancora Gioia Tauro – giusto per dare qualche dato relativo al trasporto pubblico regionale – che le linee Taurensi non stavano più in piedi perché costavano 4 milioni di euro in termini di servizio, non di investimento, e incassavano 80 mila euro.

Però, possiamo dire con forza a questo Governo, alla rappresentanza parlamentare calabrese che sia di destra o di sinistra, che su alcune cose non possiamo concedere più sconti, né a chi ci promette l’inaugurazione dell’autostrada il 22 dicembre – e ne manca ancora un pezzo ­–  perché io il 22 dicembre, come già annunciato al Presidente Renzi, sarò con il nastro sotto Palazzo Chigi, – né a chi fa programmazione, come all’epoca Moretti alla guida di Trenitalia.

Sapete come funziona Trenitalia? Il Governo approva per Trenitalia un Piano di 7 mila pagine, a differenza delle mille del Piano dei trasporti dell’assessore, vuoto per pieno. Dopodiché c’è l’amministratore delegato che decide cosa fare di quelle 7 mila pagine e decide, ad esempio, se ristrutturare i treni a Reggio Calabria lasciandoli poi non in funzione e decide se investire e dare l’alta velocità, che potrebbe essere una via a tre la Napoli-Bari, la Napoli-Lecce– se non sbaglio – e la Napoli-Reggio Calabria. E’ ovvio che nei prossimi dieci anni sarà programmato e realizzato un investimento, però, rispetto a questo Piano, dobbiamo lottare con il Governo per avere l’alta velocità, perlomeno sulla linea centrale che collega le nostre Ferrovie, per un servizio decente e sostenibile. 

Ieri, in un dibattito sul turismo, alcuni operatori raccontavano come in altre zone d’Italia non sono tanti appassionati in merito alla modifica o meno della SS. 106, che ha un valore storico, perché quella strada svolge già una funzione, poi, anche nei commenti giornalistici e politici, sento di incidenti che molto spesso sono causati dalla guida incauta di chi viaggia su quelle strade.

Quindi, assessore, ho fatto un intervento random per dirle che dal mio punto di vista è il lavoro di un tecnico e poiché abbiamo studiato, abbiamo visto un po’ di mondo, non posso confutare la parte scientifica che ritengo, avendola valutata essenziale, facente parte di un Piano carente rispetto a quello che la Calabria può fare con le sue risorse del suo trasporto pubblico.

Trovo – e lo dico all’assessore Musmanno che è nel termine di servizio – che Ferrovie della Calabria, ad esempio, stia facendo passi indietro rispetto alle attività di controllo poste in essere sulla spesa, che produceva deficit. Quindi, insieme ai Piani ci deve essere una struttura reale in grado di governare i processi ed impedire di ripetere errori, perché in questo Piano – per quanto non sia di competenza delle infrastrutture, ma riguardi anche le infrastrutture – c’è poca attenzione per quello che ci riguarda e che possiamo fare da soli.

Poi, va da sé, assessore, sognare una Calabria con più porti ed aeroporti …!

Voglio ricordare all’Aula, anche attraverso i giornalisti e l’opinione pubblica, che quando gli aeroporti di Lamezia - quello esistente – di Crotone e Reggio sono stati riempiti di voli, non è che anche lì sia arrivato un marziano!

C’è stato un ragionamento: i treni e l’alta velocità li avremo nel 2040, l’autostrada sarà completata – se Dio vuole – nel 2050 per cui era necessario collegare questa terra almeno intensificando i voli negli aeroporti esistenti,

Quando ho preso il primo volo, Lamezia-Stanfield, per andare a Londra – tra l’altro la prima volta che in vita mia andavo a Londra, una combinazione – dicevo: “Cavolo, questo lo abbiamo fatto noi!”.

Ribadisco, occorre concretezza! guardando negli occhi i calabresi e dicendo quello che faremo. Sognavo di approvare il nuovo Piano regionale dei trasporti nella precedente legislatura ma si è conclusa prima. Lo sta approvando lei con il mio contributo, però non si parli in modo fumoso – lo dico anche al consigliere Graziano – perché l’aeroporto di Sibari non c’è nel Piano. Lo vogliamo dire ai calabresi che non c’è, e perché non ci può essere?

Stabiliamo insieme, come supporto politico, i porti che si possono fare. E’ facile raddoppiare Cetraro, tra l’altro avete uno dei massimi rappresentanti, che non solo è stato sindaco, ma è anche consigliere regionale; quindi, il contributo che posso dare è questo: “facciamo le cose facili”.

Su una cosa del genere non c’è divisione politica, non vedo il Pd, Forza Italia o qualsiasi altra sigla. Vorrei, però, che, in questo caso, chi ha la responsabilità politica – mi rivolgo al Governatore – parlasse con coraggio il linguaggio della chiarezza, perché, caro presidente Oliverio, non ho gradito che dopo il lavoro svolto, con abnegazione, insieme alla vicepresidente Stasi ed al presidente Scopelliti, intensificando, attraverso accordi con i privati, i voli dell’aeroporto di Lamezia e in  Calabria – perché era l’unico modo immediato, nel breve periodo, per intensificare i collegamenti prima che arrivassero gli investimenti –  siamo ritornati, invece, ad Alitalia con tariffe alte, a compagnie che se ne vanno. Proprio in queste ore, mentre discutiamo di Piano, noto che la Sogas ha più offerte, lo stesso per Crotone – cioè vi chiedo di essere responsabili almeno quanto noi, perché – mentre provavo umilmente ad occuparmi di trasporti – ho dovuto subire il governatore Oliverio, allora Presidente della Provincia, che diceva: “Quando arriveremo noi, l’aeroporto della Sibaritide sarà fondamentale …”. Oggi non c’è, sindaco di Cassano, l’aeroporto di Sibari, non c’è nel Piano!

Questa è la chiarezza che, con responsabilità e serietà nei confronti dei sindaci, dobbiamo avere nel predisporre l’approvazione di un Piano da offrire con coraggio alla Calabria, perché non è bello, visto che sono anche sindaci di filiera istituzionale.

Concludo dicendo che, per quanto mi riguarda, nulla quaestio, fermo restando il contributo che possiamo offrire attraverso un voto di astensione in generale, poiché, essendoci delle criticità, non é possibile esprimere un voto favorevole, ma si può, comunque, premiare un risultato storico per questa regione che parte dal lavoro fatto in precedenza.

Non raccontate favolette perché finché avrò voce, finché avrò fiato, le osteggerò – le ho subite e non voglio che nessuno le subisca, né il presidente Oliverio e né, in questo caso, l’assessore – ma insieme, se volete, possiamo compiere battaglie comuni sui collegamenti ferroviari e sugli investimenti che spettano a questa terra perché, da quando c’è il contributo della Regione “Obiettivo convergenza”, quella riforma già sbagliata, a cui aggiungeranno quest’altra – speriamo che non sarà votata – ci restituirà una Regione con più competenze e meno risorse, meno risorse per i trasporti e per il turismo, facendo diventare sostitutive queste importanti risorse dei Fondi europei. Quindi, la battaglia con il Governo è quella di avere nel più breve tempo possibile investimenti certi che completino l’autostrada e la rete ferroviaria.

Per il resto, dal mio punto di vista, so quanto è difficile, tutto quello che fate e che proviamo a fare insieme quotidianamente, quindi per tutto ciò che c’è di positivo avete i miei apprezzamenti; quello che c’è di negativo, ho provato – spero con eleganza – a sottolinearlo e lo faremo anche nei prossimi giorni.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione, ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Prima di intervenire, volevo un chiarimento su quello che stiamo facendo in Consiglio regionale: voglio capire, alla fine adottiamo, approviamo il Piano? Perché è dirimente, c’è molta confusione su questo, perché abbiamo già fatto una discussione in Consiglio sul Piano preliminare, ma so che per l’approvazione e l’adozione c’è ancora una procedura aperta, che si concluderà il 9 novembre. Una volta conclusa questa procedura – se non ricordo male – il Piano, con le osservazioni fatte, andrà alla Vas, alla valutazione ambientale strategica.

Quindi ancora ce ne vorrà per l’approvazione definitiva del Piano ma, se le cose stanno in questo modo, essendo già intervenuto, eviterò di farlo ancora. Quando sarà il momento giusto ed il Consiglio sarà chiamato ad approvare e adottare il Piano, noi interverremo. Mi pare logico, abbiamo già avuto una seduta di Consiglio regionale sul Piano, oggi è in atto una procedura non ancora conclusa, poi passerà alla Vas, e ritornerà in Consiglio per essere approvato e, in quel caso, presenterò alcuni emendamenti perché, per esempio, trovo quantomeno ridicolo quello che si dice sulla A3, sulla presa d’atto che dei tratti, dei 58 chilometri che mancano, che non sono stati né progettati né finanziati, si prende in carico solo la manutenzione ordinaria; cioè quello che ha previsto il Governo Renzi, si parla solo di manutenzione ordinaria di quelle tratte e non di completamento, che sono le tratte di Firmo, Sibari, Cosenza-Grimaldi e di Pizzo-Sant’Onofrio, con i relativi svincoli autostradali che sono stati concordati con le autonomie locali.

Se le cose stanno così, se la procedura è questa, mi riservo di intervenire e di presentare gli emendamenti quando sarà portato il Piano per l’adozione e l’approvazione definitiva.

PRESIDENTE

Prima di continuare la discussione, preciso che in Conferenza dei capigruppo e assieme alla Giunta, essendo in corso la discussione sul Piano in quarta Commissione, si era deciso comunque di fare un passaggio in Consiglio, anche se non si era ancora alla fase definitiva. Avevamo deciso questo per ampliare ed avere una discussione approfondita. Quindi chiedo alla Giunta ulteriori specificazioni sulla procedura e sui tempi richiesti dal consigliere Guccione.

Prego, assessore Russo.

RUSSO Francesco, assessore alla logistica e sistema aeroportuale

Se posso intervenire adesso, è esattamente così, come ha detto lei. Stiamo cercando, nei limiti del possibile – poi, se ce la faremo, non lo sappiamo – di avere la massima partecipazione.

Quindi, come dicevo, così come nella prima fase di interlocuzione – quando abbiamo fatto la discussione preliminare e definitiva, formalmente avremmo dovuto ascoltare soltanto le associazioni, ma abbiamo ascoltato i cittadini e siamo venuti in Consiglio; adesso, in questa seconda fase, stiamo facendo la stessa cosa, proprio perché, paradossalmente, é vero che viviamo ora, in questo momento – adesso non voglio fare l’approccio filosofico – e per noi è hic et nunc adesso, però abbiamo visto che il Piano vive purtroppo molto più di quanto non lo sia la nostra presenza in quest’Aula, invece per me i Piani dovrebbero essere aggiornati.,  Auguro a tutti di rimanere però, ieri non c’ero, oggi ci sono, domani non ci sarò di nuovo, comunque il Piano resta per la Calabria.

Questo sforzo di interlocuzione costante che stiamo facendo, almeno per quanto mi riguarda e su indicazione specifica del Presidente, serve per questo, serve per migliorare – spero – o peggiorare, secondo come vogliamo dire, ad ogni passaggio, incrementando la possibilità che ci sia tutta una serie di cose inserite. Questo è il motivo per cui in quarta Commissione abbiamo avuto un confronto costante con tutta una serie di cose dette: ricordo esattamente l’intervento del consigliere Guccione nella precedente seduta sull’argomento e le indicazioni del suo intervento sono già state recepite nel Piano, quindi abbiamo la possibilità di vederlo punto per punto, così come altre cose.

Adesso posso fermarmi oppure continuare.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa della Libertà)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, signor Presidente della Giunta, signori assessori, intanto ringrazio il collega Guccione per aver posto un quesito che sgombra il campo da quelle che potevano essere le perplessità e i dubbi che, sinceramente, ci ponevamo un po’ tutti, quindi ritengo sia stata molto puntuale la richiesta da parte del collega Guccione all’assessore, altrettanto esaustiva la risposta dell’assessore Russo.

Con tutta franchezza, assessore, già nella seduta del 14 luglio scorso abbiamo, anche in maniera puntuale, evidenziato ed esaltato quelli che sono stati in maniera dettagliata i punti più significativi ed importanti della proposta del Piano regionale dei trasporti, un Piano che, sostanzialmente e apparentemente, può sembrare anche corretto, ma che poi, a mio avviso, avrà serie – e ribadisco serie – difficoltà ad individuare quelle che potrebbero essere le soluzioni possibili alle problematiche strategiche e fondamentali per la Calabria.

Detto questo, le dico che il Piano da lei proposto, mi pare siano addirittura mille pagine – come ricordava il collega Orsomarso – quindi centinaia e centinaia di pagine e spunti teorici e metodologici, molto basato – qualcuno l’ha definito molto fumoso – sulla teoria, quindi nulla da eccepire rispetto a questo, perché un Piano così presentato che guarda ad una Calabria futuristica, sinceramente, ci lascia contenti ed entusiasti. Poi, però, riscontriamo le difficoltà oggettive che questa proposta, questo piano, può avere in fase di attuazione.

Vi siete sforzati, lei si è sforzato, i suoi collaboratori si saranno sforzati di individuare quelli che sono stati i dieci punti, che poi si trasformano in dieci misure, per un totale di cento misure che le premesse bisticciano poi con le conclusioni, quindi non vi è assolutamente coerenza nel contenuto rispetto a questo.

Adesso le vorrei porre un quesito, assessore: vorrei capire cosa ci azzecca, ad esempio sul paragrafo 1, lei non l’ha citato durante il suo intervento, ma l’abbiamo letto, ha parlato di formazione, appunto la proposta parla di formazione, di ricerca, di informazione, innovazione, addirittura il paragrafo 9 su “sicurezza e legalità”. Le volevo chiedere: cosa c’entra con la materia dei trasporti?!

Poi, addirittura, si parla pure di programmi scolastici, di nuovi corsi di laurea, di legalità, appalti, di specializzazione dei procedimenti amministrativi, di sicurezza del lavoro. Ecco, io le vorrei chiedere cosa c’entrano queste argomentazioni, questi settori con la materia dei trasporti!

Poi, addirittura, paradossalmente, mi chiedo perché questa proposta di legge si interessi del sorteggio centralizzato per la nomina dei componenti delle Commissioni esaminatrici, mediante un avviso pubblico, di un elenco di candidati idonei. Sappiate – ma credo che voi lo sappiate bene e ne siate consapevoli – che questo è assolutamente in pieno contrasto, in aperto contrasto con quella che è la legge, come ci suggerisce il comma 3 dell’articolo 77 del Codice dei contratti, il decreto legislativo numero 50 del 2016, che prevede, infatti, che i commissari devono essere estratti da una lista fornita dall’Anac, scelta successivamente da esperti iscritti ad appositi albi.

Quindi credo che questo Consiglio non potrà, nelle settimane che verranno, approvare un Piano che in assoluto contrasto con l’attività dell’Anac.

Poi ci presentate ancora una volta – lo abbiamo evidenziato già nella seduta precedente – un Piano che decide a priori di mettere all’angolo l’emergenza principale della nostra regione, ossia il trasporto urbano, il trasporto interno, mettendo ancora all’angolo quella che è la viabilità secondaria, che è di competenza di questa Regione, di questa Giunta e non competenza statale, così come tutti gli interventi che avete previsto, che certamente non riguardano le competenze della Regione.

Assessore, con tutta franchezza – lo dico anche al presidente Oliverio – in questo momento e storico per due infrastrutture significative e molto strategiche della Calabria, ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso, ci saremmo aspettati che questa Giunta regionale mettesse in campo sin da subito delle misure, delle politiche per aggredire le emergenze su due – ribadisco – infrastrutture strategiche della Calabria. Mi riferisco in modo particolare al porto di Gioia Tauro e all’aeroporto di Reggio Calabria, l’aeroporto dello Stretto, che – come è noto – si ritrova ormai sull’orlo del baratro; la vicenda drammatica del porto di Gioia Tauro, ed abbiamo letto tutti quello che sta succedendo in questi giorni e in queste ore.

Vorrei ricordare a questa Giunta regionale – come ricordava chi mi ha preceduto – che questo territorio regionale ha oggi tre aeroporti attivi ma, se noi continuiamo così, se ne ritroverà ad avere uno solo, che sarà da baricentro – mi riferisco a quello di Lamezia Terme – con degli interessi – sui quali successivamente torneremo – colossali.

Rispetto alle zone un po’ più interne non c’è nessuna parola, nessuna virgola rispetto all’emergenza che vive; mi riferisco in modo particolare alla costa ionica,  su cui anche alcuni sindaci di quel territorio, nelle settimane scorse, in maniera unitaria e forte, hanno lanciato un messaggio alla Regione Calabria e al Governo nazionale perché prestino attenzione ad una parte della Calabria che è sempre più mortificata e che– non è una battuta, mi creda, assessore – ancora viene servita dai treni a motore a scoppio..

Per non parlare poi della famigerata, definita strada della morte, Strada Statale 106, per cui questa proposta non prevede nessun intervento, soprattutto nei tratti dei centri abitati. .

Credo che qui la situazione sia anche politica, quindi delle due, l’una, assessore: o questa Giunta regionale è completamente sconnessa dai veri problemi della Calabria e del territorio o chi ha redatto questo Piano, chi ha collaborato a redigere questo Piano è completamente – ribadisco – scollato da quelli che sono realmente i problemi della Calabria; e non voglio parlare di incompetenza, perché da questo mi guarderei bene!

Avevamo letto nelle settimane scorse una notizia forse epocale, straordinaria, e cioè l’eventuale approvazione di una delibera di Giunta che impegnava 120 milioni di euro, per i porti della Calabria, mirando chiaramente a quella che doveva essere la ristrutturazione, la manutenzione, a tutela sempre dei lavoratori. Beh, non mi pare che in questa direzione si stia andando: la situazione del porto di Gioia Tauro ci offre un panorama drammatico e veramente avvilente!

Presidente Oliverio, glielo dico con grande sincerità: l’atteggiamento di Mct, sicuramente irresponsabile e che non trova nessuna logica di buonsenso, non lo abbiamo condiviso, non lo hanno condiviso i lavoratori, non l’ha condiviso lei e i componenti della sua Giunta, figuriamoci se l’abbiamo condiviso noi! Quindi, rispetto a questo, siamo dalla sua parte, però mi faccia anche dire che questo atteggiamento dovevamo forse aspettarcelo, visto che anche in passato dal Governo Renzi lei è stato accolto dal sottosegretario De Vincenti, il quale vi aveva assicurato massima attenzione rispetto a questa problematica; la storia, però, mi pare che qui si ripeta ancora una volta: proprio qualche mese addietro il grande annuncio della realizzazione all’interno del porto di Gioia Tauro della fabbrica che costruiva le automobili, poi così con un colpo di mano ci viene strappata dalla Puglia, da un governatore sempre del vostro partito, del Partito democratico, ed è stata trasferita completamente in un’altra realtà, in una regione limitrofa.

Visto questo precedente, forse questo governo regionale doveva stare molto più attento rispetto alla vicenda del porto di Gioia Tauro e di Mct, doveva ricevere delle garanzie più forti e più credibili, che purtroppo oggi registriamo essere state delle garanzie fallimentari; promesse, le solite promesse, il solito impegno, è – mi permetta anche di dire questa affermazione – l’ennesima presa in giro nei confronti di questo governo regionale, che pare che a Roma non conti nulla, e sicuramente anche dei nostri lavoratori e dell’intera Calabria.

Detto questo, concludo, avevo segnato tantissime altre cose, però il rischio è quello di essere ripetitivi. Ci auguriamo e auspichiamo che avremo modo da qui all’approvazione del Piano di apportare dei nostri contributi. Noi siamo semplicemente portatori di istanze territoriali, dei sindaci, ci sono qui alcuni sindaci presenti che saluto e anche delle realtà sociali, ci auguriamo di poterlo dare un contributo.

Per ultimo, voglio evidenziare un aspetto importante della provincia di Reggio Calabria e dell’intera area dello Stretto: non c’è nessun cenno – ripeto – nessun cenno sulla realtà della città metropolitana di Reggio Calabria. Abbiamo chiesto a gran voce e riteniamo sia assolutamente fondamentale che quest’area dello Stretto, la città di Reggio Calabria, la città metropolitana di Reggio Calabria abbia, addirittura, l’istituzione di un bacino ad hoc per la gestione dei trasporti, perché riteniamo che quest’area possa essere e possa divenire anche un laboratorio di sviluppo di idee alternative a quelle che propone questo Piano. Lei ha dato massima apertura.

Credo che, per essere coerenti con le vostre enunciazioni, dobbiate aprirvi all’intero territorio, tenendo conto anche di queste straordinarie realtà, come quella dell’avvio della città metropolitana di Reggio Calabria.

Concludo, auspicando davvero sentitamente che, da qui all’approvazione del Piano, ci si possa ritrovare all’interno delle varie Commissioni, ma non come si è fatto dal 14 luglio ad oggi, facendo finta di accogliere delle istanze. Il collega Graziano, in maniera brillante, evidenziava come potrebbe essere strategica la realizzazione dell’aeroporto della Sibaritide. Io sono assolutamente d’accordo ed impegniamoci tutti affinché possiamo creare le condizioni per questa grande infrastruttura, ma intanto salviamo l’aeroporto di Reggio Calabria, quello di Crotone, ripotenziamo ancora di più Lamezia e poi, eventualmente, possiamo anche sognare di realizzare non solo a Sibari, ma addirittura nella nostra amata Aspromonte un altro aeroporto!

Direi, assessore, di stare con i piedi per terra, di guardare a quelle che sono le emergenze del territorio, ai bisogni delle nostre comunità che sono svilite; le scolaresche di alcuni paesi per avvicinarsi alle cittadine o alle grandi metropoli come Reggio, Cosenza, hanno veramente difficoltà a raggiungere gli istituti scolastici per una mancanza di organizzazione di trasporto interno; non vi è assolutamente con le aziende un continuo e costante monitoraggio, ma anche un rapporto di collaborazione, ci sono le comunità che sono assolutamente abbandonate, per poi non parlare della situazione viaria, che desta veramente molte preoccupazioni.

L’auspicio è quello di poter essere collaborativi. Qualcuno faceva riferimento ai toni, ai toni pacati: ecco, io spero di essere stato pacato, perché credo che anche dai banchi dell’opposizione debbano giungere messaggi costruttivi e collaborativi. Noi siamo qui per aprirci a quello che potrebbe essere il suo tavolo di lavoro, a quello del presidente Oliverio, per apportare quello che è un umile, ma di sicuro sentito, dopo aver ascoltato i territori, contributo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

Signor Presidente, intervengo solo per dire che rispetto ai piani in generale, che regolano la vita dei settori di questa Regione, ho sempre avuto un approccio resistente, un po’ perché di piani in questa Regione sono pieni i magazzini e un po’ perché i piani hanno necessità di essere chiari. Questo Piano – ecco il primo punto importante, a mio avviso – il Piano regionale dei trasporti è finalmente chiaro, cioè ogni cittadino calabrese, ad ogni latitudine, può cliccare sul sito della Regione e capire di cosa stiamo parlando.

Questo, ovviamente, è un elemento di grande partecipazione democratica e questo Piano, che segue gli orientamenti comuni alla programmazione europea e a quella nazionale dei trasporti, ha una visione strategica. C’è in questo Piano una visione! L’assessore, spesso, con il suo solito garbo, vi fa riferimento e in questi mesi in cui l’interlocuzione sul Piano è stata fitta, intensa, l’assessore non è mai stato innamorato delle proprie idee, ha sempre trattato il Piano regionale dei trasporti con pari dignità con gli altri consiglieri regionali.

Noi abbiamo fatto una prima riunione nella quale l’assessore ci ha indicato e rappresentato gli obiettivi strategici, gli obiettivi specifici, le azioni, le misure, le attività operative, essendo chiaro nella rappresentazione di ciò che si vuole fare, che non è il libro dei sogni; però, badate, che oggi, poiché si fa riferimento all’aeroporto della Sibaritide, è bene dire che quell’aeroporto – ed io devo ringraziare il sindaco che mi ha fatto dono di un report preciso – entra nella letteratura di questa Regione trent’anni fa, con una prima delibera del 1988.

E’ ovvio che la visione non è quella che realizza le cose domani; può anche realizzarle domani, ma oggi noi riteniamo che quell’aeroporto, per quelle comunità, per quell’area forte della regione Calabria sia indispensabile. Lo diciamo e lo mettiamo nel Piano. Tra l’altro, c’è da dire che in quell’area, che è un’area economicamente forte, c’è un dinamismo, una vivacità dei sindaci, cioè finalmente sindaci che rompono gli schemi e i perimetri urbani si parlano fra di loro, programmano e progettano insieme e insieme sono qui stamattina per dare forza a un loro sogno, al sogno di 500 mila abitanti, al sogno di un’area della Calabria che può fare da locomotiva per tutte le altre: lo fanno attraverso un report, lo fanno senza urlare, lo fanno interloquendo con l’assessore e la Commissione trasporti, a cui va dato atto e merito di un lavoro egregio. Devo ringraziare il presidente Bevacqua e i componenti la Commissione per il lavoro serio, quotidiano, che hanno dedicato a questa materia che è ostica e di cui la Calabria è scottata.

Come apprezzo, signor assessore, la sua visione sui porti: è vero quello che lei dice e non ci hanno ascoltato in questi anni, non hanno voluto sentire ragioni quando dicevamo che la portualità era sottodimensionata in Calabria e che una terra come la Calabria, per essere attrattiva, ha bisogno di posti barca, perché avevamo esempi concreti sotto gli occhi, avevamo il più grande porto turistico da Salerno a Reggio Calabria, che è quello di Cetraro, con contiene 600 posti barca oggi ad ottobre e che ogni anno rimanda indietro 400-500 imbarcazioni.

Non siamo gelosi se a nord o a sud di quel porto dovessero nascere altre darsene, altri approdi, altri porti turistici, perché c’è la necessità di avere anche relazioni tra i porti. I porti portano ricchezza, movimento ed è bello visitare le città di porto, che sono piene di turisti.

Se questo è vero, signor assessore, la sua proposta, la proposta preliminare, appare chiara su questo e sugli altri punti, appare divisa in quattro capitoli che sono, ognuno al pari dell’altro, chiari e netti e con dieci appendici.

Anche sugli aeroporti, scusatemi, ma lo sforzo della Giunta regionale non può sfuggire con superficialità. Nel mese di agosto – mi pare il 9 di agosto – la Giunta regionale ha approvato una delibera con la quale destinava circa 12 milioni di euro per nuove rotte. Da qualche giorno è stata presentata la manifestazione di interesse. Ma, scusate, questo non è rafforzare gli aeroporti calabresi?! Io penso di sì.

E va bene questo ennesimo passaggio in Consiglio, signor Presidente, perché su questo, poiché abbiamo la fortuna – io la dico così – di avere un assessore tecnico bravo, tra i migliori del nostro Paese, è bene anche per noi approfondire le questioni, perché su questo Piano ci giochiamo molto, come su altre cose di cui ovviamente non parlo oggi. Ma su questo facciamo bene a perdere una seduta, che persa non è, del Consiglio regionale e lo facciamo ben sapendo che esiste la disponibilità dell’assessore e la conoscenza di questo territorio, delle sue esigenze e delle sue necessità del governatore della Calabria.

Oggi siamo ad una svolta epocale e dobbiamo sostenere questa svolta, farlo consapevoli che nella storia dei trasporti calabresi oggi mettiamo un piede e alla fine di questo percorso, ovviamente, approveremo un Piano che avrà la condivisione di tutti, finalmente la condivisione dei cittadini che leggono con chiarezza e facilità, la condivisione di quest’Aula.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Mi farebbe piacere la presenza del Presidente della Giunta, anche perché questo Consiglio è stato voluto, è stato concertato in Conferenza dei capigruppo per consentire all’Aula di esprimersi. Giustamente non è decisionale, non è un Consiglio che oggi delibererà qualcosa, ci saranno altri passaggi da consumare, però l’Aula oggi avrà l’opportunità – e lo decidemmo tutti i capigruppo in perfetta sintonia – di dare la possibilità all’Aula, la massima assise regionale, di esprimersi.

Ecco perché gradirei che fosse presente il Presidente della Giunta ad ascoltare anche la voce dell’opposizione, che è qui – come diceva Francesco Cannizzaro e un po’ prima Fausto Orsomarso – a dare un contributo a chi ha lavorato di impegno. C’è da dire che è stato svolto un lavoro oculato sul Piano tecnico, ma discutibile sul Piano politico rispetto a delle criticità che sono state evidenziate, quindi alcuni aspetti approfonditi e quindi migliorati in merito ad una valutazione complessiva che dovrà interessare la mobilità regionale sia rispetto ad un raccordo con il Paese sia rispetto ad una funzione interna che oggi appare molto sofferente. L’abbiamo detto anche in altre circostanze, in occasione di questo dibattito soprattutto il 14 luglio, evidenziando le carenze che ci sono interna corporis. Parlo soprattutto dell’area della Ionica, è impercorribile la Statale 106, la cosiddetta strada della morte, ma l’impossibilità di avere una fruizione praticabile non ci consente di poter interagire all’interno e quando parlo di interazione mi riferisco alla difficoltà degli scambi commerciali, del trasporto pubblico locale, del trasporto sul gommato. Quindi una serie di condizioni che incidono sulla scarsa vivibilità di un territorio che chiede a pieno titolo di essere rispettato.

Noi siamo qui, oggi, per rispettare chi ci ha conferito un mandato, quindi lavorare in una direzione. Lo vogliamo fare con alto senso di responsabilità, in un’ottica istituzionale, ancor prima che politica, ma con una convergenza con le altre parti che svolgono la propria attività in consessi più importanti, ma non per il ruolo; più importanti perché io ritengo che i parlamentari di questa regione non possano più non ascoltare la voce del territorio, che più volte è stata rappresentata da chi lo conosce, da chi lo frequenta e che ha diritto di essere ascoltata. Noi qui lo vogliamo fare con questi momenti, con questi passaggi rispetto ad un percorso che dovrà portare i suoi frutti.

Si sono affrontati alcuni punti del programma, di queste linee programmatiche. Mi soffermerei sugli aeroporti, sulla portualità, qualcuno parlava di portualità. Mi pongo un quesito: sulla portualità c’è una regolamentazione? Assessore, come si procede per quanto riguarda la portualità turistica, per l’individuazione dei porti turistici, quei porti che potrebbero essere il volano? Non voglio far valere posizioni campanilistiche, ho sempre affermato il regionalismo in un’ottica di globalizzazione. Noi non possiamo fare a meno del regionalismo per spingere la Calabria nei circuiti che contano, però dicevano bene il consigliere Cannizzaro ed altri che mi hanno preceduto, non possiamo non valutare l’area metropolitana, la Città Metropolitana in un contesto di sviluppo della Calabria.

Su questo vorrei che si soffermasse la Giunta, chi ne ha la titolarità rispetto alla materia, ma anche con tutti i supporti tecnici per capire e comprendere come va gestita questa situazione della portualità. C’è un Piano regolatore? Esiste un Piano regolatore che riguarda la regolamentazione della portualità turistica? Mi pare che in altre Regioni questo sia stato affrontato, quindi uno strumento che regolamenti questo aspetto.

Poi parliamo degli aeroporti. L’aeroporto dello Stretto va affrontato con grande serietà. Io ascoltai il presidente Oliverio e mi convinse sulle buone intenzioni, in apertura di questa legislatura, rispetto all’impegno dell’esecutivo, però i problemi si affrontano con l’oggi, non si affrontano con chi ha fatto ieri o chiedendosi se si poteva fare meglio ieri; si affrontano oggi sull’esistente programmando il futuro, anche prendendo in considerazione le criticità, ma non possiamo sempre giocare a scaricabarile e favorire l’immobilismo, perché l’immobilismo non ci aiuta.

Su questo penso che la Giunta debba dare risposte importanti per un raccordo della città metropolitana con il resto del Paese. Voi sapete che la provincia di Reggio Calabria è il tallone d’Achille! Io non so se mai – lo diceva bene chi mi ha preceduto – si realizzerà l’alta velocità, ho i miei dubbi, non sono un tecnico nella fattispecie, ma la conformazione geografica del territorio non aiuta e non aiuterà la realizzazione di un’opera che è molto importante, ma che secondo me resterà un libro dei sogni.

Se noi non pensiamo di potenziare l’aeroporto dello Stretto, rendendolo competitivo rispetto ad un’interazione con il Paese, ma anche con le altre città europee, favoriremo l’isolamento di un territorio che certamente non aiuterà la Calabria ad inserirsi nei circuiti che contano.

L’altro aspetto riguarda la linea ferroviaria, la linea ferroviaria della zona ionica e il secondo binario. Guardate, la zona ionica è una cattedrale nel deserto. Io non vorrei – ahimè – che accadesse in quell’area ciò che è avvenuto in Puglia – attenzione – e su questo vi invito, in sinergia, perché – diceva bene il consigliere Orsomarso – ci sono competenze che non appartengono per materia all’esecutivo regionale, ma al Governo amico, con il quale dovreste avviare delle sinergie rispetto ad un raccordo e ad una sintesi che deve riguardare la Calabria. Renzi dice, a parole, “faremo, faremo, faremo”, ma fino ad oggi cosa è stato realizzato di concreto, che cosa è stato avviato rispetto ad un processo di modernizzazione del territorio che riguarda i trasporti e altri comparti? Non mi pare che ci siano segnali di questo genere che possano dare fiducia ai nostri territori.

Su questo ci aspettiamo molto da parte della coalizione di centro-sinistra, con la quale siamo pronti a collaborare – lo dicevano i colleghi – sul Piano istituzionale, ed oggi questo Consiglio voluto dalla Conferenza dei capigruppo va in quella direzione. Non decidiamo nulla, però mi auguro che vengano ascoltati gli spunti critici pervenuti da questi banchi, perché altrimenti avremo speso una seduta solo per fare passerella, Presidente, e questo non mi pare che sia nelle nostre intenzioni, perché se è stata voluta, è per renderla efficace, per rendere efficiente il nostro lavoro.

Credo che bisogna concentrarsi su questo versante ed io ritengo che, essendo l’Aula sovrana, avrà l’opportunità di fare i dovuti approfondimenti, questo per rispondere al collega Guccione che ha sollevato un’eccezione significativa – dicevo prima – dal punto di vista sostanziale, ma che comunque dal punto di vista istituzionale il percorso che abbiamo intrapreso vuole raggiungere obiettivi programmatici di qualità.

Mi auguro che si possa convergere per il raggiungimento di questi obiettivi programmatici di qualità, perché potremmo, per la prima volta nella storia della legislazione calabrese, scrivere veramente un Piano dei trasporti che risponda all’efficienza e alla qualità di un servizio molto importante, perché lo sviluppo passa da questo comparto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Non era previsto il mio intervento, ma visti quelli che si sono levati sia dai banchi ultimi della maggioranza sia dall’opposizione, da componente della quarta Commissione ritengo doveroso fare delle precisazioni. Già l’assessore ha precisato che la natura interlocutoria di questa fase è un secondo intervento che sgombra il campo da alcune contestazioni.

Mi verrebbe da rispondere con delle battute a quanto è stato detto, innanzitutto perché se si vuole evitare quello che è successo in Puglia – speriamo che non succeda mai – sarebbe opportuno che l’opposizione si decidesse a votare “sì” al referendum, così avremmo una disciplina nazionale nella materia dei trasporti come della sanità e abbatteremmo determinati problemi o sospetti.

Non che io voglia svolgere il ruolo di difesa dell’assessore, ma attenzione a parlare o a screditare, a definire questo Piano come quello di un tecnico, dove dietro quella nozione di tecnico si annida sempre una nota polemica. Questo non è il Piano di un tecnico perché l’assessore ha partecipato sempre alle numerose convocazioni della Commissione, prendendo atto di quelle che erano le aspettative e le richieste di tutti gli interpreti del territorio! Lo ha detto bene il presidente Bevacqua, da cui sono orgogliosissimo di essere guidato, ed anche qualcuno dai banchi di opposizione e per ultimo lo precisava proprio il consigliere Aieta. Attenzione, in quarta Commissione ambiente – il Presidente è qua – il Presidente ha fatto sfilare tutti gli interpreti possibili, rappresentanze sindacali, datoriali, esperti, tutti. Il giudizio espresso sul Piano, poi, fa sembrare che ci siano due contatti politici con la realtà, con quello che c’è in giro, perché quello che è uscito da questo Piano, quello che poi ha realizzato l’assessore Russo non è altro che la risultanza delle aspettative e delle richieste degli interpreti del settore, ad esempio l’accoglimento all’interno del Piano, come sosteneva anche il presidente Bevacqua dell’inserimento delle aviosuperfici presenti in Calabria.

Finiamola di definirlo un Piano scollegato. Siamo in diretta streaming, se qualcuno sente che dalla Regione Calabria ci si domanda in una seduta di Consiglio regionale che cosa c’entri la legalità e la sicurezza col Piano dei trasporti, qui mi fermo perché dovremmo dire “la satira si ferma”! Il bello è che poi si parla di Gioia Tauro, si parla pure di Gioia Tauro, quindi si fa la domanda, si crea un’aspettativa di risposta, ma si dà già la risposta! Si sono citate le linee Anac, si è citato che cosa sono, poi dovremmo parlare di piani di trasparenza, piani di integrità, piani triennali, eccetera, eccetera.

Personalmente ho apprezzato – e non me lo sarei mai aspettato – che l’assessore Russo rincorresse tutti noi, anche con riferimento a materie specifiche, e sa a che cosa mi riferisco, specialmente con riferimento alla problematica della legalità e della sicurezza.

Ci tenevo a fare questa precisazione. Avete detto che dal 1997 – se non sbaglio – assessore, l’ha detto pure lei, che non si approva un Piano regionale dei trasporti. Dovremmo dire che nel 1997 ne abbiamo discusso anche in Commissione. Il Piano che c’era prima era un Piano su gomma, trasporto gommato, non su altro, altrimenti dovremmo risalire ad almeno quarant’anni fa.

Quindi, assessore, si va avanti, c’è una grande similitudine con quello che succede nella politica italiana, dove tutto va bene, si fa una critica, poi quando si dice “dimmi quali sono gli aspetti, l’articolo che non ti piace”, lì ci si ferma. Ho sentito parlare di una fumosa assenza in questo Piano di coordinamento e non si è capito ancora bene a che cosa ci si riferisse.

L’unico argomento di cui si è parlato, lo ha visto riportato più volte, è quello dell’aeroporto di Sibari. Ci sono anche i sindaci, giustamente, conosciamo tutti i sindaci quanta attenzione pongono all’argomento. Non vorremmo che si cavalcasse o si volesse cavalcare una facile polemica oppure indirizzare i sindaci verso una protesta, perché l’assessore Russo, come questo Consiglio, come la Giunta, ha una certa serietà.

Quando si fanno i piani, non si promettono più mari e monti, si vede quello che si può fare, quali sono le risorse e quali sono le difficoltà nazionali, soprattutto in un settore particolare. Come se nessuno sapesse quali sono i problemi, soprattutto a Reggio Calabria e a Crotone come aeroporti, e in quale situazione versa ultimamente anche Catanzaro, Lamezia Terme, che era invece indicato come gestione modello.

Quindi, assessore, i miei complimenti, ovviamente lo dico con enfasi perché faccio parte di un Consiglio che si potrà fregiare di essere intervenuto e di aver disciplinato anche la materia dei trasporti, finalmente dotando questa regione di uno strumento che manca da quarant’anni e che ci consente di dire che finalmente abbiamo un punto di partenza. Poi anche io voglio dire quello che dicono tutti, cioè che tutto è perfettibile, ovunque si può intervenire, basta poi un provvedimento immediato, qualcuno presenta una proposta di legge, un qualcosa e ne rivediamo i contenuti eventualmente, ma con i piedi per terra, tenendo conto di quelle che sono le risorse, le coperture e di quello che concretamente si può fare oggi. Professionisti di rango europeo, non nazionale, sono abituati a scrivere quello che possono fare, avendo contezza della situazione nazionale e non solo regionale.

Avanti, quindi! Non ci fermeremo davanti a determinate polemiche, ma, scusate, ci sono state cento riunioni di Commissione – non so quante ne abbiamo fatte, presidente Bevacqua – per discutere tutte le problematiche con gli interpreti; ripeto: ad ogni riunione, ad ogni convocazione arrivavano gli interpreti, non la politica, gli interpreti effettivi, quelli che sono poi sul pezzo, come si suol dire, che operano concretamente. E determinate polemiche, determinate proposte, se non vogliamo svilire questo Consiglio, devono essere svolte nelle sedi deputate. Ci arrivano attacchi da tutte le parti, attacchi anche fondati talvolta che dobbiamo saper accettare, ma il luogo di discussione sono le Commissioni che esistono per questo, il dibattito esiste per questo: si va nella Commissione, si elabora, soprattutto in presenza di un assessore e di una Giunta disponibilissimi anche con i rispettivi dipartimenti.

Nulla, non si sente nulla in quelle sedi! Meno male che sono venuti gli interpreti, per cui l’abbiamo fatto, lo avete fatto e lo abbiamo recepito nel modo migliore e più aderente alle esigenze concrete, ma non si viene a discutere là, non si discute nei partiti, si discute per avere poi la polemica spicciola qua.

Non faccio parte di determinati modi di fare politica, non mi appartiene, non mi iscrivo né a questo né a quello né all’altro gruppo, gruppetto o sottogruppo! Amministriamo la Calabria e cerchiamo di farlo nel modo migliore, ma questo modo di operare non è un esempio di buona politica.

Grazie ancora, assessore, per il prezioso lavoro che ha svolto con la Giunta, assieme anche al Consiglio, è stato sempre – lo possiamo dire – di supporto riformatore per quelli che erano i provvedimenti concreti da mettere in campo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Stavo quasi rinunciando all’intervento perché mi appariva un’Aula quasi vuota, invece contando la presenza mia e dei colleghi, mi accorgo che ci siamo quasi tutti eppure sembra vuota, probabilmente perché a tutti sfugge spesso l’idea dei Consigli regionali degli anni scorsi in cui c’erano 50 consiglieri, si assentavano 8 o 10 consiglieri, l’Aula era sempre piena! Qui siamo 30, basta che 4 o 5 si spostino altrove e l’Aula sembra vuota e il Consiglio regionale sembra disattento, tant’è che poi ho contato quanti siamo, ho detto: “No, la parola la prendo e vado a fare un plauso per quella che è stata la condotta sin qui dell’assessore per questo Piano dei trasporti”.

Abbiamo iniziato una discussione propedeutica e preliminare il 14 luglio, oggi siamo qui, fra la prima seduta e questa odierna c’è stato veramente un incontro a 360 gradi con i cittadini, con le associazioni, ma anche con il Consiglio regionale tramite la Commissione, e ho avuto la fortuna o la “sfortuna” di essere presente ad una seduta di Commissione perché non sono membro effettivo – perché sono in tutte le altre Commissioni – per sostituire il mio capogruppo e su questa tematica, in quella fase, ho dato un voto di astensione proprio perché in questa tematica il capogruppo, oggi assente per motivi familiari, era più di me entrato nella materia.,.

Allora oggi non voglio parlare di quel voto di astensione, voglio che questo Consiglio regionale, con onestà intellettuale, dia all’assessore ulteriori eventuali indicazioni e/o osservazioni che possono diventare ulteriori integrazioni, affinché, per rispetto del lavoro che sin qui ha fatto l’assessore, ognuno di noi contribuisca in modo che nessuno domani possa dire che il Consiglio regionale ha emanato un libro dei sogni. Infatti anche oggi ho sentito delle cose che, se non le diciamo senza se e senza ma, non diciamo la verità e creiamo false aspettative anche per territori importanti.

Poi vengo al dunque di quello che voglio dire con questa mia osservazione e riflessione.

Assessore, lei ha sfiorato un argomento basilare – su cui, magari stasera o successivamente, la prego sommessamente di ritornare – quelli che sono i finanziamenti per i 10 obiettivi moltiplicati 10 misure, ma non con le sigle di cui i cittadini sono stanchi (Por, Pon, Psc e quant’altro), con la concretezza a cui lei è abituato da tecnico/politico, perché condivido parte dell’intervento del consigliere Bova che mi ha preceduto.

Quindi individuazione certa del finanziamento che sostiene questo Piano dei trasporti di cui – merito di questa Giunta – la Calabria si può dotare dopo tanti anni, però ci sono delle domande che vengono fuori anche dal dibattito di stasera, assessore, al quale lei deve dare delle risposte – ripeto – precise, senza il condizionale: i 50 chilometri mancanti sulla A3! Se noi dobbiamo aspettare il 22 dicembre per l’inaugurazione della A3, sappiamo che si tratta dell’inaugurazione di un fine lavori parziale, perché di quei 58 chilometri vogliamo sapere che cosa dobbiamo fare, tutti insieme; non è un problema che riguarda solo il presidente Oliverio o l’assessore, ma riguarda l’intero Consiglio regionale.

Così come sul porto di Gioia Tauro, faccio mie le considerazioni e i dubbi che qualcuno ha espresso e sono convinto che proprio su questa materia l’assessore saprà relazionare al Consiglio regionale, perché conosco il lavoro che lei ha portato sin qui avanti sulla tematica portuale.

Così come un caposaldo di qualunque Piano dei trasporti non può prescindere dal dovere che abbiamo di dire la verità in quell’area che unisce Reggio Calabria a Taranto, la Statale 106: qual è l’obiettivo che ci prefiggiamo, ma proprio chilometro dopo chilometro su quell’arteria cosiddetta della morte? Con quali finanziamenti? Con quali interlocuzioni con il Piano del Sud e quant’altro? Lì non si aspettano risposte incerte, si aspettano risposte certe, che la Calabria aspetta da tutti noi senza nessuna individuazione della parte politica che pur rappresentiamo.

Sulla città metropolitana, non v’è dubbio, l’importanza di un bacino che può essere individuato nel Piano dei trasporti generali e poi ancor di più sul Piano dei trasporti locali, ma io dico che c’è la necessità di un’interlocuzione su tre vie: la città metropolitana, come sviluppo di tutta la Calabria, ma anche l’area centrale cerniera della Calabria e – perché no? – l’area nord.

Quindi, probabilmente, nell’ambito dei trasporti come successiva indicazione per quello che poi sarà il lavoro dell’assessore Musmanno, l’orografia del nostro territorio ci impone già l’individuazione, l’indicazione di definire diversi bacini che siano poi collegati tra di loro in un’unica cerniera che si chiama Calabria.

Consigliere Bova, io credo che, probabilmente, il collega Cannizzaro non abbia detto “che ci azzecca la sicurezza e le legalità in un Piano dei trasporti”. Faccio mie le tue considerazioni, ci devono essere, faccio mie le sue preoccupazioni, quelle di Cannizzaro, perché anche qui quando si parla di sicurezza e di legalità lo si fa con risorse certe e con programmi certi, che partono anche dalla scuola e dalla formazione; per l’amor di Dio, anche lì dobbiamo concretamente dire qual è l’indirizzo che vogliamo dare in termini di sicurezza e di legalità.

Vado veramente alle conclusioni perché avremo modo di discutere ancora.

Ho detto prima che ognuno di noi, con senso di responsabilità, deve dare il proprio contributo affinché si esca dalla nomenclatura di libro dei sogni. Ho apprezzato l’intervento sempre animoso, pugnante, concreto del collega Aieta. Ci sono sindaci che lavorano fra di loro in tutti i territori della Calabria, che lavorano in sinergia fra di loro, dal Pollino fino a Scilla; quindi, merito a tutti i sindaci, perché fare oggi il sindaco di un ente è difficile, lei lo sa forse meglio di me, perché io sono arrivato a fare il vicesindaco, il sindaco non l’ho mai fatto, lei che ha fatto il sindaco sa bene che difficoltà ci sono nel gestire gli enti comunali. Anche qui, però, dobbiamo essere precisi nella definizione di quelle che sono le indicazioni di questo Piano dei trasporti.

Sono un ignorante, sto cercando di coprire la mia ignoranza e mi sono portato ai banchi della Giunta per dire: “Ma quest’aeroporto di Sibari, in questo Piano dei trasporti, c’è o non c’è?”. Non ho ricevuto una risposta chiara, eppure parliamo e comprendiamo entrambi l’italiano, per un minimo di cultura di cui ci siamo dotati!

Allora qui non si scherza, caro collega Aieta, o c’è – ed io, eventualmente, rivedo anche il mio voto di astensione – oppure, se non c’è, ti dovrei dire: “Tu dovrai votare no a questo Piano dei trasporti”. E se c’è questo aeroporto di Sibari – io l’ho già detto nel mio primo intervento il 14 luglio – non credo – non me ne vogliano i sindaci della Sibaritide – che quello sia l’elemento determinante dello sviluppo, seppur necessario, seppur nella letteratura del Consiglio regionale ci entri oltre trent’anni fa – lo dicevi tu. Ci sono altre esigenze, altre priorità, partendo dalla Statale 106, partendo dalla A3, partendo dal porto di Gioia Tauro e partendo soprattutto dal sistema aeroportuale attuale della regione Calabria.

Credo che, oggi, questo Piano dei trasporti nasce mentre si sta confezionando un’idea grande per il sistema aeroportuale, un po’ perché spinto, un po’ per caso, si potrebbe veramente arrivare ad una gestione unica dei tre aeroporti della Calabria, con tutte le sofferenze che ne derivano, con tutte le sofferenze attuali di Reggio e di Crotone. Pensare senza interrogarci, con senso di responsabilità, se, collega Graziano, dobbiamo proporre un emendamento chiaro, perché soltanto con un emendamento chiaro diremo a Sibari che prima o poi avrà il suo aeroporto, e l’emendamento è quello che ha presentato il collega Graziano, per cui o si vota quell’emendamento o l’aeroporto di Sibari è fuori dal Piano dei trasporti per il momento. Poi potrà diventare una nuova occasione di sviluppo in quell’area, perché ci inventeremo un’altra sigla da cui afferire dei fondi e, magari, fare un nuovo progetto sull’aeroporto di Sibari.

L’emendamento che presenta il consigliere Graziano, che non so se sarà sottoposto all’Aula nel prosieguo dell’iter che il Piano dei trasporti avrà, è: “Occorre prevedere la realizzazione dell’aeroporto della Sibaritide, al fine di collegare aree a forte valenza turistica come la Sibaritide e il nord della Calabria, ad oggi non collegate”. Se si vota questo emendamento, l’aeroporto di Sibari in modo concreto, collega Aieta, sarà nel Piano dei trasporti; se non si vota questo emendamento, abbiamo fatto degli ottimi interventi, anche di grande capacità oratoria, oltre che di convinzione politica, strategica, di sviluppo di quell’area, come tu sei stato capace di fare, però se non c’è questo emendamento, avremo costruito noi, non l’assessore, il libro dei sogni.

Assessore, concludo da dove avevo iniziato: devo fare un plauso per questo iter corretto nei confronti del Consiglio regionale e, in un momento in cui la politica è vista con un occhio negativo, di questo la ringrazio perché con il suo contributo, con il suo lavoro, ha dato dignità a questo Consiglio regionale. Per questo sono intervenuto, per questo non mi pento di essere venuto nella seduta di quarta Commissione, però ho la necessità di capire se quel mio voto di astensione può diventare favorevole o rimanere un voto di astensione sempre sul Piano squisitamente politico, che non vuole offendere il lavoro che lei fin qui ha svolto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Sculco. Ne ha facoltà.

SCULCO Flora (Calabria in rete)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, intervengo brevemente nella discussione sul Piano regionale dei trasporti, del quale riconosco i tanti elementi di qualità e di innovazione. Per queste ragioni sento anche di esprimere il mio sincero apprezzamento per il gravoso lavoro svolto dall’assessore Russo.

Non posso non manifestare, tuttavia, la mia perplessità a fronte della proposta di prevedere l’aeroporto della Sibaritide, e non perché si voglia negare la possibilità di realizzare un nuovo aeroporto, che pure sarebbe utile a qualificare la mobilità regionale, ma considerato che abbiamo sotto i nostri occhi il disastro, il fallimento in cui versano i tre scali aeroportuali già esistenti. Quali siano, fra l’altro, gli elementi caratterizzanti la svolta che pure il consigliere Aieta, nel suo intervento di qualche minuto fa, dichiara di osservare, i calabresi ancora non li intravedono.

Solo velocemente per ricordare a tutti noi che la Sogas è fallita proprio ieri, la società di gestione dello scalo aeroportuale di Crotone è fallita un anno e mezzo fa e da allora è sotto la gestione provvisoria della curatela fallimentare e sopravvive solo grazie al finanziamento economico dei Comuni crotonesi. La stessa Sacal vive in una condizione finanziaria ed economica difficile.

Per queste ragioni, e non per altro, in assenza di un Piano di riordino preciso e puntuale degli aeroporti calabresi, la proposta di inserire un nuovo scalo genera confusione ed illusione, che si aggiungerebbero alla grave crisi che il settore sta attraversando. Sarebbe meglio e più opportuno – mi permetto di suggerire – discuterne quando si avranno le idee più chiare ed avremo, intanto, messo in sicurezza le infrastrutture aeroportuali già esistenti. Solo allora potremo pensare a potenziare il sistema aeroportuale calabrese e, dunque, rafforzare i nostri territori.

Questo è il mio auspicio, assessore, e in questo senso e in questa direzione non mancheranno la mia collaborazione piena e il mio supporto.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, passiamo al secondo punto.

(Interruzione)

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Chiedo, Presidente, una inversione dei punti previsti all’ordine del giorno, anticipando la trattazione trattando del punto sette al secondo punto.

PRESIDENTE

Prima di votare il cambio dell’ordine del giorno, ha chiesto di intervenire sul primo punto all’ordine del giorno l’assessore ai trasporti per concludere la discussione avuta. Come avevamo specificato, oggi non voteremo il Piano.

Prego, assessore.

RUSSO Francesco, assessore alla logistica e sistema aeroportuale

Volevo richiamare solo alcuni punti, perché ci sono molti spunti su cui mi faceva piacere tornare, però cercherò di tornare su alcuni di quelli principali che abbiamo citato e, rispetto a questi, cercherò di specificare meglio. Poi avremo ulteriore tempo per riflettere ancora.

Ringrazio il Presidente del Consiglio regionale per l’ospitalità che ci ha dato, ma credo, per la quantità di tempo che abbiamo utilizzato, che il Piano regionale dei trasporti sia uno dei temi più dibattuti da questo Consiglio regionale, ed il nostro tentativo, il tentativo della Giunta regionale e quello del Presidente della Giunta è stato quello di mettere al centro del dibattito democratico di quest’Aula le scelte di programmazione, punto. Questo è stato il tentativo.

Poi – prendo in prestito qualche frase che è stata detta – personalmente credo di avere la necessità etica di svolgere un ruolo preciso, che è al servizio della Calabria e dei calabresi. Questo è il punto.

Sappiamo – lo dico da pianificatore – che i piani, purtroppo, durano più di quanto non dovremmo auspicarci come pianificatori. Questo è il motivo per cui siamo venuti più volte, perché si è chiesto e si continua a chiedere il contributo sui singoli punti. Poi è chiaro che ognuno fa pace con la sua coscienza. Qualcuno diceva che parte della seduta è in streaming, c’è la stampa, quindi tutti i calabresi danno atto della disponibilità costante che si è data su questi argomenti.

Se poi i contributi o le modificazioni compaiono cinque giorni dopo l’approvazione oppure dopo la pubblicazione sul Burc, non possiamo fare niente, perché se siamo venuti tre volte in Aula e per tre volte non ci sono state specificazioni modificative, a fronte di un documento che è stato presentato nella versione preliminare sul sito.

Chiunque clicchi sul sito della Regione Calabria potrà notare un banner in alto a destra con “Piano regionale dei trasporti”; quindi, tutti quanti l’hanno potuto vedere, tutti quanti possono intervenire.

E’ chiaro che sta nell’assoluta legittimità democratica – e mi appello in questo caso a tutti i cittadini calabresi – anche se mesi dopo che la pubblicazione del Piano che viene approvato e che viene applicato “no, quel Piano era sbagliato!”, però, in qualche modo dobbiamo dare anche conto ai calabresi perché durante quest’anno non siamo intervenuti sui singoli punti e non abbiamo fatto specificazioni precise. Questo è il tema del ragionamento, al di là di quanto ci possa piacere o non ci possa piacere, perché – ripeto – il percorso che stiamo facendo è un confronto costante e continuo con il Consiglio regionale, proprio per offrire quanto più e quanto di meglio al Piano. Non ci siamo mai tirati indietro né per forza né per capacità; non c’è stata mai alcuna possibilità di nascondere una pagina o un rigo. Questo è il primo punto.

Su questo, quindi, mi sembra che sia abbastanza chiaro il ragionamento che stiamo facendo. Non ho problemi a dire che sono un tecnico, però è chiaro che in quest’Aula tutti quanti ci assumiamo la responsabilità forte se non sono state date indicazioni. Se 15 giorni dopo che il Piano viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sul Bollettino, c’è qualcuno che si alza e dice “no, ma io volevo fare un’altra cosa”, ma saranno tutti i calabresi a dire “ma tu in un anno perché non l’hai detto!”, tutti i calabresi lo diranno. Quindi mettiamoci d’accordo su questo.

Lo sforzo formidabile che si fa a venire in Commissione col presidente Bevacqua e a sentirci ogni settimana, stabilire le date anche per una frase, siamo passati in quarta Commissione per una parola, ricordo, sono tornato apposta, col Presidente dovevamo andare a Roma e ho spostato un impegno romano, un confronto con il Ministro per andare in quarta Commissione.

Ringrazio il Presidente che ha apprezzato questo nostro sforzo, per essere presente – ripeto – per una parola, c’era stato un dubbio per una parola ed il presidente Bevacqua, nel verbale, sa esattamente a cosa mi riferisco ed è opportuno che lo sappiamo tutti. Per una parola siamo tornati in quarta Commissione, perché abbiamo il coraggio delle cose che diciamo e ci assumiamo la responsabilità di quello che diciamo, per una parola, consigliere Esposito. Lei non c’era la volta precedente: quella volta per una parola eravamo tornati.

Quindi, pensi un poco se siamo disponibili a tornarci per una parola, se non ci torniamo per modificare o per ragionare! Questa diciamo, in qualche modo, è la complessità. Sono le regole della democrazia e vogliamo percorrere tutte le strade più ampie della democrazia. Quando mi era stato chiesto “se c’è un problema di urgenza, facciamolo passare lo stesso” - il presidente Bevacqua era stato molto attento a questo - ho detto – e mi aggancio subito al secondo punto – “tra urgenza e trasparenza, uso la trasparenza sempre e comunque”. Non è accettabile, il Mezzogiorno d’Italia da troppo tempo ha avuto questi sovrappesi con un dubbio uso della parola trasparenza.

Quindi non ho problemi - torniamoci anche altre cento volte, facciamo altri cento dibattiti - se il presidente Irto vuole siamo a totale disposizione, senza se e senza ma. Questo per dire che poi possiamo tornare sui singoli punti, ma parto dall’ultimo, la sicurezza e la legalità. Perché abbiamo messo sicurezza e legalità? C’è un esempio banale che sta sotto gli occhi di tutti che è il porto di Gioia Tauro. Il porto di Gioia Tauro, che ci piaccia o meno, ha costantemente il refrain il porto e la cocaina, il porto e la cocaina, il porto e la cocaina.

Abbiamo detto e l’abbiamo detto in modo chiaro, scolpito nel Piano, che ci siamo per combattere qualunque illegalità, con i mezzi più avanzati che le migliori tecnologie ci offrono a livello internazionale, intercontinentale. Stiamo installando nel porto di Gioia Tauro -quanto c’è di più nuovo- uno scanner laser –che, in questo momento, c’è solo a Los Angeles e basta- per il controllo dei container. Non arretriamo di un millimetro di fronte alla legalità, Gioia Tauro per noi deve essere il porto più pulito d’Europa; deve togliersi assolutamente questa nomea di infangamento come porto della cocaina, ma proprio perché non ci nascondiamo di fronte al fatto che si trovano.

Così come abbiamo detto: “L’area di Gioia Tauro ha problemi?”. L’abbiamo scritto nel Piano: siamo disponibili a coprirla con i droni.

Ieri c’è stato il seminario sul progetto “Calabria Sicura” - se il Presidente lo riterrà potremmo fare un aggiornamento su seminari importantissimi sullo sviluppo del progetto “Calabria Sicura” su cui stiamo lavorando - all’interno del quale si sta ragionando sull’utilizzo dei droni. Se vi è una tecnologia più avanzata, a supporto della legalità, che ci consenta di ripristinare la condizione di legalità in Calabria, non ci fermeremo. Dobbiamo diventare un esempio per gli altri, dovranno venire in Calabria ad imparare come si gestisce la tecnologia a supporto della legalità.

Questo è il tema e su questo abbiamo voluto scrivere. Non si supporta la legalità o si contrasta la cocaina e i traffici illegali per caso. Si fa perché c’è un’azione precisa. Per noi è un obiettivo prioritario, una precondizione su cui non si arretra.

Questo, chiaramente, ci porta ad altre cose strettamente connesse. Riprendo, in qualche modo, dalla fine.

Se noi andiamo a prendere, in particolare, l’appendice 9, c’è scritto esattamente quali sono le condizioni della autostrada A3 - a prescindere dal fatto, poi, che si possa dire una cosa o un’altra, verba volant, anche se siamo su streaming o se abbiamo registrazioni ecc., ma scripta manent. - abbiamo una bellissima tabella: autostrada con due carreggiate, due corsie per senso di marcia e corsia di sicurezza. È la nuova traccia che stiamo seguendo, senza fare sconti a nessuno.

Se poi mi si dice: “Facciamo il rafforzamento in asse o fuori asse? Facciamo le due carreggiate esattamente dov’erano o ne facciamo una a sinistra?”. Tutto è discutibile. Questo si chiama Piano dei trasporti, non progetto dei trasporti. Quindi, io non discuterei sulla A3.

Su Gioia Tauro c’è, per la prima volta, una specificazione precisa. Vi invito a prendere il Piano del 1997 in cui si diceva:“ci sarà il Porto di Gioia Tauro, facciamo il porto di transhipment e le banchine”.Noi invece stiamo dicendo punto per punto cosa faremo, a partire dal bacino di carenaggio.

Torno all’altro punto e mi dispiace che abbiamo perso un passaggio rispetto alle affermazioni del consigliere Cannizzaro e del consigliere Orsomarso.

E’ chiaro che tengo fuori – ma ne possiamo poi discutere – tutta la questione del Trasporto pubblico locale, che, così come prescrive la legge numero 35, andremo ad approvare in un Piano dei servizi specifici da qui a breve. Potremmo anche discutere, ma, per quanto mi riguarda, nel Piano strategico non possiamo trattare i servizi. Abbiamo l’azione 3 che dà delle indicazioni su come vogliamo organizzare i servizi nel futuro. Dice, infatti, come si deve fare la riconversione dal tutto gomma, che abbiamo in questo momento, ad un supporto forte del ferro.

Questo, in estrema sintesi, è il passaggio.

Il potenziamento della ferrovia ionica, la metropolitana ferroviaria della sibaritide, del crotonese o della locride, sono tutte cose che non possiamo fare oggi perché non abbiamo le infrastrutture ferroviarie. Infrastrutture ferroviarie su cui abbiamo un tavolo specifico, l’assessore Musmanno sta discutendo, proprio in questo momento, per investire subito delle risorse.

A proposito, poi, dei porti regionali - i porti regionali sono di competenza della Regione non del Paese, consigliere Orsomarso -, vi comunico - anche se non è comunicazione di servizio e non è all’ordine del giorno, Presidente - che siamo andati molto più avanti rispetto allo stesso Piano.

Abbiamo approvato ieri una delibera di Giunta regionale che parla dei porti, quindi non in futuro chissà quando e chissà come. I cittadini della Calabria devono sapere che le cose che abbiamo scritto non sono parole, ma sono fatti.

Purtroppo io sono un tecnico, anzi la peggiore categoria dei tecnici: un ingegnere e, tra questi, la peggiore categoria degli ingegneri: ingegnere civile, quelli che toccano pezzi di cemento, ferro. Purtroppo è così, l’ingegnere informatico è un’altra cosa. L’ingegnere civile se non vede i mattoni o altro materiale, non riesce a capire cosa sta facendo.

Purtroppo è così, io sono l’ultimo cretino tra i tecnici, quello al gradino più basso e dal gradino più basso mi sono detto: di queste belle mille pagine di Piano che ne facciamo? Ce le mangiamo? Le usiamo come colazione o sono un fatto reale per la Calabria? Vedo a Reggio Calabria la banchina Margottini che funziona? Vedo a Vibo Valentia quella benedetta banchina che nessuno sistema da 20 anni? Li vedo gli interventi a Crotone, sì o no? Questo è il tema dei grandi porti e noi queste cose le vogliamo vedere subito! Questo Consiglio regionale le deve vedere adesso, non chissà quando.

Non faccio più master plan, abbiamo fatto il Piano? Fine. Partendo dal Piano, si lavora su fatti precisi. Di questo abbiamo bisogno - almeno per quanto mi riguarda.

Scusatemi, forse sono molto sintetico e non riesco a parlare in modo più elegante e forbito. Sono troppo “terra terra” e di questo mi scuso, perché, purtroppo, nella vita ho fatto l’ingegnere, avessi fatto un’altra cosa, avrei parlato meglio. Invece, sono un ingegnere e parlo così.

Chiusa la discussione sui porti nazionali: Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone, Corigliano, la delibera è di ieri, servono due o tre giorni per pubblicarla ed è chiusa la questione. Subito.

Bacino di carenaggio.

La delibera è di ieri, i 40 milioni destinati al bacino di carenaggio, invece di arrivare a Catanzaro andranno direttamente a Gioia Tauro per il bacino di carenaggio. Lo sa tutto il mondo, gli imprenditori sanno che devono stare attenti a quello che dicono quando parlano della Regione Calabria. Devono scrivere sempre tutto maiuscolo, non Regione Calabria ma REGIONE CALABRIA, perché facciamo le cose ancora prima di dirle ed il bacino di carenaggio ne è la prova. E siamo a due: porto intercontinentale e nazionale.

Porti regionali. I porti regionali che stanno in linea con la normativa nazionale non saranno soggetti a problemi, perché nella delibera approvata ieri sera è specificato “porti regionali esistenti”.

Come interveniamo: i 23 milioni del Por saranno i primi soldi che si spenderanno in infrastrutture in tutte le regioni del sud. Questo Consiglio regionale deve vedere i porti, non il prossimo. Auguro al prossimo Consiglio regionale di fare ancora di più, ma questo dobbiamo riuscire a farlo adesso.

Chiusa la discussione sui porti regionali.

I nuovi porti.

Sui nuovi porti la delibera è chiara, noi non arretriamo nemmeno di un millimetro sulla difesa del patrimonio costiero. Interveniamo sul mare, senza pagare alcun prezzo alla erosione delle coste. Abbiamo assistito a troppi guai e non vogliamo che possa succedere ancora.

Nessun bambino deve poter dire: “Il Consiglio regionale ha causato nuovi danni alla Calabria”.

La nostra attenzione è forte. Si deve fare come ha detto il consigliere Aieta : parlare con i fatti non con le parole.

A me piacciono i fatti, perché con i fatti non si può tornare indietro. Mi sembra sufficientemente chiaro.

Sulla strada statale 106 c’è un problema. Non abbiamo mai detto che la SS 106 non sia una strada europea, quindi non è mai potuta entrare nei programmi europei. L’altro ieri è uscito il bando del cosiddetto CEF (Connecting Europe Facility): il meccanismo di finanziamento delle infrastrutture stradali. Non possiamo partecipare con la SS 106, perché non è strada europea. Siamo già intervenuti, abbiamo fatto una delibera con un rapporto di fattibilità - che è a disposizione di tutti, lo abbiamo trasmesso anche al Ministro - sulla SS.106 per ottenere il passaggio a strada europea.

Possibile che non ci fossimo mai accorti che la SS. 106 non è strada europea? Questo è un punto su cui non possiamo tornare indietro.

Avremo tempo e modo di tornarci.

Legalità.

Abbiamo chiesto ed ottenuto che l’Anac intervenga su tutto quel che riguarda le gare di Gioia Tauro, ed è cosa difficilissima perché potrebbe farlo solo su indicazioni della Presidenza del Consiglio. Sapendo che tutte le gare controllate dall’Anac sono andate e buon fine, abbiamo chiesto ed ottenuto nell’accordo per Gioia Tauro di nuovo un controllo totale sulle gare, per completezza, proprio perché abbiamo una indicazione sulla legalità.

Altro punto: Città metropolitana.

Per la Città metropolitana dobbiamo in qualche modo essere congrui con le nostre riflessioni. Abbiamo previsto una misura specifica per la Città metropolitana; ma oltre a dire che la Città metropolitana si deve sviluppare e aumentare le proprie competenze, che altro dobbiamo prevedere? Abbiamo previsto che la 2.8 è tutta sulla Città metropolitana e, non contenti, abbiamo previsto anche la 2.9 sull’area dello Stretto. Quindi, non solo Città metropolitana ma, addirittura, l’area dello Stretto.

C’è poi la 2.10 che riguarda le unioni e le fusioni dei comuni – fino a stamattina c’è stata una forte riflessione su questo – quindi la 2.8 solo Città metropolitana, la 2.9 solo area dello Stretto e la 2.10 per tutte le fusioni e unioni dei comuni, proprio perché ci crediamo.

L’abbiamo sempre detto: il protagonismo dal basso è il motore, la linfa di questa Regione, è la capacità, e non ci può essere un top down. Il top down ce lo dobbiamo conquistare; se quest’Aula farà le modifiche al Piano conquisterà l’autorevolezza politica e morale di incidere. Se ci sono delle proposte specifiche che questa cosa non funziona, facciamo in un altro modo. La proposta è questa, piuttosto che quell’altra. L’abbiamo detto, l’abbiamo modificato e fatto successive specificazioni.

Penultimo punto, poi ritornerò sull’altro.

La questione degli aeroporti del nord che, per quanto mi riguarda, sembra abbastanza semplice e schematica, perché si tratta semplicemente di prendere il Piano e leggerlo.

Capisco che sono mille pagine, ma se devo scrivere le cose ho bisogno dello spazio, se non ho lo spazio non le posso scrivere, altrimenti avrei fatto un Piano di 20 pagine senza gli aeroporti, i porti, le ferrovie o le navi e tutto.

Per scrivere le cose c’è bisogno di spazio. Se prendo “Prospettive future ed obiettivi di Piano” che è il documento di progetto del Piano, mi trovo quella che secondo me – da tecnico – rappresenta il punto centrale.

Infatti, parlando con gli amministrativi per quanto riguarda Sibari e Scalea – con cui sono andato ad interloquire direttamente – qual è il problema? Il primo problema è l’interfacciamento con l’Enac ed il superamento, quindi, del passaggio dell’Enac, che per me è un processo e non un fatto statuario, non si tratta di fotografie; l’aeroporto, un porto o qualunque di queste considerazioni rappresentano un processo e, se so che all’interno di un processo c’è una fase che ha fermato il suo avanzamento, devo focalizzarla e non dire tutta la storia.

Lasciamo stare com’è la cosa, per me l’approccio è questo. Tanto che nel Piano che andrete a vedere, al capitolo 3 che riguarda proprio le “Prospettive di Piano” – chi ha un momento, se lo vada a guardare, non pretendo, per carità, che si legga tutto il Piano perché capisco che è formato da un sacco di pagine – è scritto chiaramente che “…punto di passaggio delicato in questo momento, sia per Scalea che per Sibari, è proprio l’Enac” e c’è scritto che “la Regione si attiva per sviluppare questo processo”.

Allora non ci piace? Lo vogliamo modificare? Sono il primo. Vogliamo modificarlo? Non vogliamo scrivere che bisogna sbloccare il processo all’Enac o fare un’altra frase? Personalmente sono d’accordo.

Ripeto che, purtroppo, sono un tecnico e cerco di guardare ai problemi. Se poi vogliamo condirlo di più e fare una bella fotografia o un bel quadro, è un altro problema. Quindi, per quanto mi riguarda, il ragionamento è senza se e senza ma. Ma è un ragionamento, e so che c’è un percorso da fare lungo il quale ci può essere una cosa messa di traverso. Allora è quella che devo individuare e non di nuovo tutto il percorso, altrimenti dovrei scrivere “Gioia Tauro quando l’abbiamo realizzato dovevamo fare il quinto centro siderurgico e così via…” ma non posso far questo.

Il Piano è quella cosa che deve rappresentare un “problem solving”, altrimenti scriviamo un libro di storia, l’enciclopedia Treccani o un’altra cosa. E penso che nessuno sia d’accordo a fare un’operazione di questo tipo.

Bisogna individuare i problemi e proporre delle soluzioni. Questo è il ruolo del Piano.

E ce ne sono per la Strada Statale 106, per Gioia Tauro, per i 50 km mancanti della A3, per i finanziamenti? Si.

Consigliere Esposito, sono pienamente d’accordo con lei. Lo sforzo di passaggio dalla versione precedente a questa, è proprio l’aver verificato punto per punto tutti i finanziamenti.

Lo dico a colpi d’accetta, semplice da capire, così ci intendiamo: il costo del Piano in questo momento, di tutto ciò che é realizzabile nei prossimi 8/10 anni che noi diciamo è – vuoto per pieno – esattamente grosso modo il doppio dei soldi che già abbiamo e che abbiamo appostato. E questo, per un Piano, è la scala di massima sicurezza, oserei dire quasi – se mi consentite la battuta – cinture e bretelle per essere chiari.

Cioè quando uno sta proprio sicuro sicuro, sta due volte. Perché, se due volte la Calabria non è capace di riprendere le risorse che l’amministrazione Oliverio è riuscita a portare in un anno e mezzo, vuol dire che non è cosa nostra, perché se in un anno siamo stati capaci di portare questi soldi e nei prossimi 9 anni non ce la facciamo a fare il differenziale, abbiamo finito.

E dico questo a partire dall’autostrada, per la A3. L’autostrada A3 è specificato in dettaglio - in tutti i passaggi punto per punto - come deve essere fatta. Tutti i punti e gli svincoli mancanti stanno qui dentro, ma di nuovo senza se e senza ma, perché ci sono interventi immediati e maturi da fare subito, così come pezzi di S.S.106 su cui è chiara la nostra posizione.

Ci sono pezzi di S:S.106 su cui non possiamo discutere o ragionare. E’ paradossale che abbiamo tre città senza ancora, di fatto, un supporto autostradale, e si trovano sull’autostrada a nord di Cosenza, sotto Vibo, il pezzo che non è stato completato, e sulla S.S.106 c’è Crotone. E’ evidente che queste stanno in prima priorità, e stiamo facendo una battaglia formidabile per ottenere questo risultato. Questi sono i punti.

Allora l’autostrada, la S.S:106, la ferrovia ionica e la ferrovia tirrenica.

Di nuovo, per tornare ai punti di partenza, credo che una delle cose che si diceva – non penso di fare una grossa anticipazione, Presidente, ma credo che fra di noi lo possiamo dire – è che c’è una altissima probabilità che a metà dicembre si avrà il treno da 4 ore tra Villa San Giovanni e Roma, e questo è un risultato unico per la Calabria.

Cioè riusciamo ad avere subito, con una azione forte che, chiaramente, è coordinata – perché al Ministero conoscono il quadro complessivo della situazione –, il treno da 4 ore che non è una chimera che si posa per caso in Calabria e risulta sullo Stretto. No.

Sta in quel quadro complessivo che dicevamo prima e che l’assessore Musmanno sta sviluppando nel TPL che vede una logica complessiva. Se riusciamo a fare un treno da 4 ore, significa che dobbiamo avere il supporto per le trasversali per l’alimentazione, significa che dobbiamo sapere come viene alimentato e avere il quadro complessivo.

Doppia velocità. Le autostrade specificate in dettaglio una ad una e senza fare sconti a nessuno come stanno qua, punto per punto. Non c’è una politica di sconti, gli sconti a gennaio si fanno dopo l’Epifania, ma per ora non si toglie neanche una parola.

Strade, ferrovie, porti, aeroporti? Stessa cosa. Senza sconti. Riteniamo di aver identificato qual è il problema, e il problema è l’Enac. Poi vogliamo girarci attorno? Non ci piace? Benissimo. Sono il primo. Posso dirlo? Poi torno indietro, non è vero che l’Enac è un problema, ci posso mettere un’altra frase, ho parlato col sindaco, va benissimo, per me va benissimo, proprio perché sono sicuro che anche se scriveremo un’altra frase, il problema sarà sempre quello.

Se devo tornare al problema, che è l’Enac, mi devo porre quell’obiettivo, perché devo superare quello scoglio.

Poi lo superiamo perché lo contrattiamo, perché ci portiamo l’Enac al Tar, ma cerchiamo di capire come. Dobbiamo però sapere esattamente qual è il percorso su cui muoverci, questo è il problema.

Queste credo siano le cose. Ritengo che, per quanto riguarda l’autostrada, la nostra posizione sia chiarissima. Sull’autostrada A3 paradossalmente mi sembrava quasi un non argomento, perché è una cosa chiara, è scontato che sia così.

Un altro problema è la progettazione. Se anziché fare tutte le cose in asse dobbiamo fare due corsie da una parte con la terza, e due dall’altra parte con la terza, ma si è fatto così in mezza Italia, anche se spesso non si possono fare in parallelo due autostrade. In molti pezzi della Catania-Palermo, per esempio, se vedete sono così già dall’origine, con le due carreggiate che se ne vanno per conto proprio: una gira da un lato e l’altra dall’altro.

Questo mi sembra un ragionamento corretto perché non incide sui tempi di esecuzione e sulla circolazione sull’attuale autostrada, perché i problemi che abbiamo avuto nella nostra autostrada ci sono stati perché abbiamo fatto i lavori sotto carico. Questo è il problema.

La mattina in cui diciamo “no, guarda, sai che c’è di nuovo? Questo pezzo ce ne andiamo tutto in parallelo, non tocchiamo la circolazione, buona buona, scarsa scarsa, ma sta funzionando. Mettiamo in parallelo e quando finiamo, abbiamo risolto tutti i problemi”. La apriamo e abbiamo una carreggiata di qua, e l’altra di là.

Questa è, in qualche modo, la riflessione complessiva. Credo di aver citato quasi tutte le cose. Mi scuso se ne ho saltata qualcuna e se ho tolto qualche osservazione. Credo che ci troviamo. Quindi la mia esortazione, di nuovo, è questa: siamo nell’ultima fase della specificazione – mi dispiace che non ci sia il consigliere Guccione – perché, essendoci già la valutazione ed il rapporto di impatto ambientale che é già sul sito, dopo il 9 novembre ci sarà la versione finale del documento.

Dopo il 9 novembre ci sarà la versione finale ed il documento di accettazione finale non sarà modificabile. Del resto sarebbe paradossale intervenire dopo sul documento finale.

Vi ringrazio per la possibilità e per la riflessione che abbiamo avuto, per tutto quanto abbiamo detto e per gli ulteriori contributi che ci sono stati adesso. Se è del caso, nei limiti del possibile, se ci sono ulteriori contributi, specificazioni e modificazioni o integrazioni, credo che sia esattamente il momento in cui si possono inserire e modificare perché si può contribuire a dare alla Calabria un Piano che sia frutto di questo Consiglio, di questa amministrazione, di questa età storica.

Se ci riusciremo non diremo più che è il Piano del 1997, ma del 2016, e diventerebbe il Piano della Calabria e dei calabresi. Questo è il motivo per cui credo che tutta la Calabria creda sempre più nelle cose che stiamo facendo. Grazie.

PRESIDENTE

La proposta di provvedimento amministrativo numero 133/10^ si intende superata.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Il consigliere Mirabello ha chiesto una inversione dei punti all’ordine del giorno, cioè il settimo punto farlo diventare il secondo.

Pongo in votazione la richiesta di inversione dell’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 170/10^ di iniziativa del consigliere regionale Romeo, recante: “Norme per l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili, di pubblica utilità ed ex articolo 7 D.lgs numero 469/97 nel bacino regionale calabrese”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di legge numero 170/10^, di iniziativa del consigliere regionale Romeo, recante: “Norme per l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili, di pubblica utilità ed ex articolo 7 D.lgs numero 469/97 nel bacino regionale calabrese”.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. La proposta di legge numero 170/10^ di cui proponiamo l’approvazione prende spunto dalla situazione che riguarda 120 unità lavorative Lsu e Lpu per le quali chiediamo il rientro nel relativo bacino con il meccanismo previsto all’articolo 1 nella seguente modalità.

Si tratta, in sostanza, di lavoratori fuoriusciti dal bacino regionale perché transitati in società che hanno erogato servizi pubblici per conto di enti locali e società partecipate da enti locali che, successivamente, sono state dichiarate fallite o sciolte per infiltrazioni mafiose o, comunque, messe in stato di liquidazione.

Per questi lavoratori che sono fuoriusciti dal bacino regionale, se non incentivati alla fuoriuscita, prevediamo il rientro nel medesimo bacino regionale, attraverso uno scorrimento delle graduatorie che fa riferimento ai posti liberati da deceduti, pensionati o fuoriusciti dal bacino stesso senza alcun tipo di incentivo.

Questo tipo di meccanismo di scorrimento non comporterà, ovviamente, come conseguenza immediata o diretta, alcun tipo di aggravio di spesa. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito democratico)

Grazie, Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta regionale, colleghi.

Intervengo molto brevemente per dire due cose.

Il consigliere Mirabello, da relatore, ha già illustrato il concetto. Siamo voluti intervenire per consentire il reintegro di alcuni lavoratori appartenenti al bacino Lsu e Lpu che, una volta utilizzati in società fallite, non per loro colpa o loro causa ma per scioglimento a causa di infiltrazione da parte di associazioni criminali della ‘ndrangheta o mafiose in generale, possono tornare nel bacino regionale.

Volevo ringraziare il presidente Mirabello, il presidente Aieta, il dipartimento lavoro, nelle persone del direttore generale Varone, il capostruttura Prestinicola, il sig. Pasquale Capicotto, la dottoressa Targoni, che hanno lavorato per rendere possibile che questo concetto diventasse proposta di legge.

Vi era infatti, presidente Irto, l’esigenza e la necessità di rendere compatibile il possibile rientro nel bacino regionale con la legislazione, con le norme e con il bilancio.

A tal proposito, dopo l’approvazione in Commissione bilancio, il dipartimento, retto dal dottor De Cello, mi ha suggerito una integrazione, da me trasformata in emendamento, che ho già allegato e che evito di leggere.

Voglio, infine, ma non in ordine di importanza, ringraziare i colleghi della minoranza. Vedo il consigliere Orsomarso, e nell’altra Commissione c’era anche il consigliere Esposito, che hanno resto possibile un voto unanime da parte delle Commissioni, realizzando una condizione che consenta di cogliere il bisogno di alcuni lavoratori e rendere possibile l’avvio di un nuovo percorso di vita positivo. Grazie.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare pongo in votazione il provvedimento.

All’articolo 1 è stato presentato emendamento protocollo 40992, a firma del consigliere Romeo, che mi pare sia stato già illustrato e che recita: “L’articolo 1 della proposta di legge numero 170/10^ recante “Norme per l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili, di pubblica utilità ed ex art.7 d.lgs 497/97 nel bacino regionale calabrese” (Destinatari e modalità di applicazione) è interamente sostituito: <<I lavoratori socialmente utili, i lavoratori di pubblica utilità ed i lavoratori ex art 7 del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469 (Conferimento alle regioni e agli enti locali di funzioni e compiti in materia di mercato di lavoro, a norma dell’articolo 1 della legge 15 marzo 1997, n. 59) fuoriusciti dal bacino regionale e transitati in società che hanno erogato servizi pubblici per conto di enti locali e società partecipate da enti locali che sono state dichiarate fallite o sciolte per infiltrazioni mafiose e messe in liquidazione, nei limiti della disponibilità finanziaria presente nel bilancio regionale, allocata alla missione 15, programmai 5.03, possono essere reintegrati nel bacino regionale, a condizione che gli stessi subentrino agli LSU e LPU deceduti, pensionati, e fuoriusciti dal bacino, senza che abbiano beneficiato di risorse pubbliche a titolo di incentivazione>>.

Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole della Giunta regionale.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 1 come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3

(E’ approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso, come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la consigliera Sculco. Ne ha facoltà.

SCULCO Flora (Calabria in rete)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, chiedo di inserire all’ordine dei lavori un ordine del giorno aggiuntivo che impegna la Giunta regionale a proporre al Ministero, con apposita deliberazione, la candidatura del territorio di Crotone ad area di crisi industriale non complessa.

Vorrei sottolineare che il termine concesso dal Ministero per ricevere le proposte di candidatura da parte delle Giunte regionali è fissato al 3 novembre. Per questo non potrebbe risultare utile rinviare questa discussione perché perderemmo ancora una volta una importante e decisiva occasione.

Se è possibile, Presidente, chiederei, anche approfittando della sua disponibilità e quella dei colleghi consiglieri, di poter discutere prioritariamente di questo punto, magari prevedendo anche un’anticipazione della sua discussione rispetto all’ordine prestabilito del Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno proposto dalla consigliera Sculco.

(Il Consiglio approva)

Chiedo all’Aula di esprimersi anche sull’inserimento della mozione firmata dalla Presidenza del Consiglio regionale e dei capigruppo sulla risoluzione di “Nessuno tocchi Caino”.

(Il Consiglio approva)

Anche quest’ordine del giorno è, pertanto, inserito.

Testo unificato dell’esame abbinato delle proposte di legge: numero 109/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 e s.m.i. (Norme in materia di usi civici)”; numero 129/10^ di iniziativa del consigliere M. D'Acri, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)”

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno che recita “Esame abbinato delle proposte di legge: numero 109/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 e s.m.i. (Norme in materia di usi civici)”; numero 129/10^ di iniziativa del consigliere M. D'Acri, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)”.

La parola al relatore del provvedimento, il consigliere Bevacqua.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Presidente, la norma sottoposta all’attenzione dell’Aula nasce dall’abbinamento operato in Commissione di due proposte di legge, la numero 109 e la numero 129, rispetto alle quali, viste le evidenti sovrapponibilità, ci siamo fatti carico come Commissione, ed in particolare il sottoscritto, di produrre l’odierno testo unitario.

La chiara finalità di questo progetto di legge è volta a modificare il comma 1 dell’articolo 27 della legge regionale numero 18 del 2007 (norme in materia di usi civici), che disciplina l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di usi civici e di gestione delle terre civiche.

La modifica in questione consiste nel prorogare di un anno il termine entro il quale gli interessati possono presentare istanza per accedere alla procedura semplificata ex articolo 271 della legge regionale numero 18 del 2007.

La disciplina in materia, infatti, prevede che, in via transitoria, coloro i quali hanno diritto alla liquidazione, legittimazione o affrancazione degli usi civici insistenti su aree urbane con destinazione urbanistica edificatoria, commerciale, agricola o industriale (ovvero aree parzialmente o completamente edificate o pertinenze di fondi urbani) possono accedere alla procedura semplificata disciplinata dall’articolo 27, presentando domanda al Comune, allo stato, entro il 31 dicembre 2015; termine che il disegno di legge propone di portare al 31 dicembre 2016 ma so che c’è già un emendamento predisposto dal consigliere D’Acri che prevede una proroga al 31 dicembre 2017.

Nessun onere finanziario è previsto a carico del bilancio regionale.

Ricordo che questo stesso articolo 27 è stato nel tempo oggetto di numerose modifiche con le leggi regionali negli anni 2011, 2012, 2013, 2015.

La proroga in sé non pone, pertanto, problemi di tipo strettamente giuridico ma - e qui voglio sottolinearlo - solleva un impegno dal punto di vista politico nei confronti dell’Esecutivo regionale – mi rivolgo al presidente Oliverio - il quale ha lo specifico compito di emanare apposito regolamento che da troppi anni tarda ad arrivare. Anzi, mi rivolgo al consigliere D’Acri.

Spero vivamente, dunque, che anche in ragione delle tante sollecitazioni che annualmente si presentano, l’approvazione odierna sproni la Giunta regionale a ottemperare a quanto non fatto in passato ed a colmare questa lacuna normativa, oppure, ove ricorressero gli estremi, ad apportare le necessarie modifiche alla vigente legge regionale.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare, passiamo all’esame della proposta di legge.

All’articolo 1 è stato presentato emendamento protocollo numero 40927, a firma del consigliere Giudiceandrea, che è assente; l’emendamento, pertanto, decade.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Il consigliere Giudiceandrea mi aveva pregato di assumere l’emendamento.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Bevacqua.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

L’emendamento propone la proroga dell’utilizzo dell’articolo 27 della legge regionale in discussione, non più al 31 dicembre 2016 ma fino al 31 dicembre 2017

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 1 per come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso come emendata e con autorizzazione al coordinamento formale.

(E’ approvato)

Proposta di legge numero 165/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 10 febbraio 2011, numero 1 (Istituzione Enoteca regionale 'Casa dei vini in Calabria')”

PRESIDENTE

Passiamo adesso all’esame della proposta di legge numero 165/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 10 febbraio 2011, numero 1 (Istituzione Enoteca regionale 'Casa dei vini in Calabria')”.

Ha chiesto di intervenire il relatore del provvedimento, il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Partito democratico), relatore

Signor Presidente, questo punto all’ordine del giorno è già stato discusso nella precedente seduta di Consiglio regionale, è stato rinviato solo per l’approvazione.

PRESIDENTE

Se non ci sono richieste di parola da parte della Giunta regionale, considerato che non ci sono emendamenti, possiamo procedere all’approvazione dell’articolato.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, chiedo scusa, volevo intervenire su questo punto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

E’ un provvedimento questo che mi sta particolarmente a cuore visto che come Consiglio provinciale avevamo predisposto un progetto che andava in questa direzione e che oggi vedo ancora di più rafforzato ed implementato da questa proposta di legge.

Ho un solo dubbio che pongo all’Aula: bene che le nomine vengano fatte dalla Commissione, che non siano previste nomine politiche della Commissione, ma mi lascia un po’ perplesso il fatto che non è il Consiglio regionale ad individuare i componenti della Commissione tecnico-scientifica. Certamente il Presidente con il suo intervento mi spiegherà il perché di questa scelta, poiché credo che il Consiglio regionale avrebbe competenza ad individuare i componenti della Commissione.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola né da parte della Giunta per replica, né da parte dei consiglieri. Passiamo all’esame dell’articolato del provvedimento di legge.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 15.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 134/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto di Gestione Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (A.R.P.A.CAL) esercizio finanziario 2014 - Riaccertamento straordinario dei residui ex art. 3, comma 7 del D.Lgs. 118/2011 e ss.mm.ii.”

PRESIDENTE

Il quarto punto all’ordine del giorno è relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 134/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto di Gestione Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (A.R.P.A.CAL) esercizio finanziario 2014 - Riaccertamento straordinario dei residui ex art. 3, comma 7 del D.Lgs. 118/2011 e ss.mm.ii.”.

Ha chiesto di intervenire il relatore del provvedimento, il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Partito democratico), relatore

Signor Presidente, solo per dire che il dipartimento Bilancio su questa proposta di provvedimento amministrativo, verificata la correttezza della procedura di riaccertamento straordinario della redazione dei prospetti obbligatori per legge inerenti il computo del fondo pluriennale vincolato di parte corrente e capitale - e la dimostrazione è il risultato di amministrazione alla data di accertamento straordinario dei residui -  conclusivamente ritiene possibile procedere all’approvazione da parte della Giunta regionale della procedura di riaccertamento straordinario dei residui dell’Agenzia nonché alla successiva presa d’atto del Consiglio regionale.

La seconda Commissione, preso atto della dichiarazione di regolarità dell’atto resa dai dirigenti della Giunta regionale competenti per materia, ha approvato il provvedimento amministrativo facendo proprie le osservazioni espresse dal revisore dei conti, dai dipartimenti e dalla Giunta regionale.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire per discussione generale, quindi pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 134/10^.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 135/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “'Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione Calabria per il quinquennio 2017/2018 - 2022/2023'”

PRESIDENTE

Il successivo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 135/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “'Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione Calabria per il quinquennio 2017/2018 - 2022/2023'”.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello per la relazione. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, si tratta di un provvedimento che è stato licenziato dalla Giunta regionale il 27 settembre 2016 e che traccia le linee guida relative alla organizzazione della rete scolastica e della offerta formativa nella Regione Calabria.

In sostanza le linee guida gravano fondamentalmente su dei capisaldi generali che sono gli enti locali e gli enti territoriali che hanno il compito di segnalare ed organizzare la rete scolastica sulla scorta di una serie di esigenze. Si parte da comuni, province e città metropolitana per finire poi, con il 31 dicembre di ogni anno, con l’intervento della Regione, per chiudere questa rete scolastica regionale.

Il provvedimento licenziato dalla Giunta prevede una serie di criteri, di finalità, una indicazione molto precisa che punta fondamentalmente su alcuni aspetti che devono essere la guida, come recita la definizione di linee guida per la redazione di questi piani.

Parliamo del sistema dei trasporti e dei collegamenti, degli aspetti socio-culturali e territoriali, dell’andamento demografico e della distribuzione coerente degli studenti fra le scuole, della analisi strutturale e della efficienza degli istituti scolastici, delle opportunità occupazionali nel contesto specifico del territorio, del mantenimento nelle realtà dei piccoli plessi della scuola dell’infanzia e soprattutto della salvaguardia dei plessi nelle aree particolarmente disagiate.

Questa serie di principi vengono poi declinati nello specifico attraverso alcune indicazioni particolari. Mi riferisco alla distanza fra le scuole con la disponibilità di aule che rispettano le norme in materia di sicurezza, alle istituzioni scolastiche che, ai fini dell’assegnazione dei dirigenti scolastici e dei Dsga (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi), devono essere non inferiori a 600 unità e non superiori a 900, alle istituzioni scolastiche site in comuni montani laddove il parametro dei 600 si abbassa a 400 e soprattutto, per gli istituti esistenti in aree ad alta densità demografica, alla possibilità di aumentare il limite minimo di 900 fino a 1.500 alunni.

Tutti questi criteri prevedono una serie di passaggi che partono – come dicevo in precedenza – dagli enti locali che più da vicino hanno la contezza di questa materia, quindi dai comuni per essere poi veicolati dalle province attraverso step previsti annualmente.

Per questa raccolta di operazioni si concluderà tutta la vicenda del dimensionamento per la cui organizzazione le linee guida dovranno avere valenza quinquennale, con conclusione al 31 dicembre di ogni anno.

C’è da precisare che nella scheda licenziata dalla Giunta erano individuate scadenze e step che per forza di cose – anche al fine di consentire il passaggio nella Commissione che presiedo e quindi i passaggi compreso questo del Consiglio regionale – per questa annualità devono esser necessariamente differite.

Per questa ragione Presidente - ed illustro a questo punto anche gli emendamenti che ho depositato contemporaneamente a questo mio primo intervento - abbiamo pensato di emendare il testo della Giunta prevedendo una scadenza provvisoria, valida solo ed esclusivamente per questa annualità, al fine di licenziare un testo che sia realistico e che tenga presente la scadenza ultima del 31 dicembre ma che preveda per il licenziamento delle linee guida da parte dei comuni e delle province un differimento di almeno 30 giorni.

Poi, ovviamente, dal prossimo anno - il 2017 - si riprenderà il calendario con la scadenza del 30 settembre, del 31 ottobre, del 10 novembre e del 25 novembre così come previsto nel testo licenziato dalla Giunta. Grazie Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Roccisano. Ne ha facoltà.

ROCCISANO Federica, assessore alla Scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili della Regione Calabria

Innanzitutto devo ringraziare il presidente Mirabello per i lavori svolti in Commissione.

Preciso una cosa, nell’approvare e dare parere positivo a tutti gli emendamenti proposti dal consigliere Mirabello: queste linee guida non si occupano semplicemente di un classico dimensionamento scolastico ma hanno alcuni aspetti con caratteristiche veramente innovative.

Il primo è una sana concertazione col livello sindacale: ogni parola è stata discussa con i sindacati di ogni settore anche per individuare al meglio le deroghe sia in diminuzione, e quindi quelle che vanno dopo a dimensionare realmente i plessi scolastici, sia quelli in aumento dove ci sono degli esuberi.

Oltre a questo aspetto ci sono sottolineature che si collegano con delle specificità calabresi e penso alle zone ad alta densità criminale che abbiamo equiparato ai comuni montani. I comuni possono andare in deroga, anche per i numeri, rispetto alle classi ed erogare i servizi per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e la scuola primaria. Avendo avuto nell’anno precedente delle problematiche da risolvere in determinate aree della nostra regione abbiamo pensato di disciplinarle d’accordo con l’Ufficio scolastico regionale e quindi con i sindacati.

Rispetto a questo c’è anche l’altra specificità che riguarda il reinserimento degli alunni immigrati che sono una ricchezza reale per molti territori e che permettono anche di avere dei numeri più alti. Per cui penso che veramente sia opportuno sottolineare che anche se il titolo di fatto è “Linee per il dimensionamento scolastico” questo atto va un po’ oltre e non si limita semplicemente a parlare di numeri e classi, ma va soprattutto verso la programmazione di un sistema scolastico regionale che deve avere anche la specificità a livello di offerta formativa e anche una specificità localistica e particolare rispetto a determinate aree del Paese.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di parola, pertanto passiamo all’esame del provvedimento.

Sono stati presentati emendamenti a firma del consigliere Mirabello. Al paragrafo 5.3 l’emendamento con protocollo numero 41039 così recita: “5.3) procedimento e competenze delle province/città metropolitane. Dopo le parole <nei termini di cui al successivo punto 6> si aggiunge <Il presente Piano ha validità quinquennale e rimane efficace fino alla approvazione del successivo piano>”.

Pongo in votazione l’emendamento come già illustrato dal consigliere Mirabello e col parere favorevole della Giunta, espresso dall’assessore Roccisano.

(E’ approvato)

Sempre a firma del consigliere Mirabello è stato presentato emendamento con protocollo numero 41041 che recita: “Il titolo del punto 6 di pag. 15 viene così modificato <Punto 6) termini e cronoprogramma per l’anno 2016>”.

Chiediamo il parere della Giunta.

ROCCISANO Federica, assessore alla Scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili della Regione Calabria

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Il prossimo emendamento ha protocollo numero 41040 sempre a firma del consigliere Mirabello e recita: “La tabella allegata al punto 6 del Ppa n. 135/10^ viene così modificata <i punti afferenti alla scadenza del 30 settembre 2016; 31 ottobre e 10 novembre sono eliminati>”.

Chiedo il parere della Giunta.

ROCCISANO Federica, assessore alla Scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili della Regione Calabria

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Il successivo emendamento, sempre a firma del consigliere Mirabello, con protocollo numero 41038 recita: “Il punto afferente la scadenza del 25 novembre 2016 della tabella allegata al punto 6 del Ppa 135/10^ viene così modificato: <trasmissione della delibera del Consiglio provinciale/città metropolitana alla Regione Calabria con allegato quadro di sintesi 25 novembre 2016>”.

Parere della Giunta?

ROCCISANO Federica, assessore alla Scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili della Regione Calabria

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

L’ultimo emendamento, protocollo numero 41042, recita: “Alla tabella allegata al punto 6 di pag. 15 del PPA n. 135/10^ dopo il punto 6 si aggiunge il punto 6.1 <Termini e cronoprogramma per gli anni successivi al 2016>

Procedura e provvedimento amministrativo

termine

Trasmissione della delibera di Giunta comunale per la proposta di dimensionamento scolastico alla Provincia/Città metropolitana

30 settembre

Adozione della delibera del Consiglio provinciale/ Consiglio metropolitano per la proposta di dimensionamento scolastico per il II ciclo di istruzione

31 ottobre

Trasmissione della delibera di approvazione del quadro di sintesi alla Regione Calabria - dipartimento Turismo e Istruzione – settore Istruzione

10 novembre

Adozione della delibera dopo l’eventuale esercizio di potere sostitutivo nei confronti dell’ente inadempiente

10 dicembre

Adozione della delibera di Giunta regionale di presa d’atto dei Piani provinciali ed approvazione del dimensionamento scolastico e dell’offerta formativa regionale – trasmissione della delibera all’USR Calabria per i dovuti adempimenti

31 dicembre

 

Parere della Giunta?

ROCCISANO Federica, assessore alla Scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili della Regione Calabria

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso per come emendato e con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 148/10^ di iniziativa del consigliere Aieta, recante: “Riconoscimento del ruolo sociale delle società di mutuo soccorso”

PRESIDENTE

Il sesto punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 148/10^ di iniziativa del consigliere regionale Aieta, recante: “Riconoscimento del ruolo sociale delle società di mutuo soccorso”.

La parola al relatore del provvedimento, consigliere Mirabello.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, questa proposta di legge punta a rendere più moderno l’impianto delle società di mutuo soccorso esistenti in Calabria - si tratta, innanzitutto, di società che sono state istituite con una legge del 1886 – partendo da un’analisi di base che riguarda il censimento delle società effettivamente esistenti ed operanti in Calabria.

Dagli studi che sono stati effettuati, nella nostra regione abbiamo circa 25 società che si occupano del mutuo soccorso ed hanno, fondamentalmente, l’obiettivo di integrare - attraverso interventi e servizi resi da queste associazioni - delle forme di erogazione di sussidi e prestazioni socio-sanitarie.

La legge prevede dei meccanismi particolari che riguardano, intanto, una verifica costante in ordine alla serietà – passatemi il termine – delle società esistenti in Calabria, perché, ovviamente, sono previste - dall’articolo 2 della stessa legge - delle forme di contribuzione e una dotazione finanziaria che, nel triennio dal 2016, 2017 e 2018, dovrà essere nel complesso di circa 90 mila euro.

In sostanza, abbiamo un elenco regionale che va verificato sulla scorta dei requisiti dichiarati e degli oggettivi servizi che vengono erogati. La norma ha la funzione di consentire un’emersione ed un riconoscimento oggettivo di queste società di mutuo soccorso e, al contempo, di garantire l’erogazione di servizi agli associati attraverso un sostegno da parte della Regione. Grazie.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola passiamo all’esame del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

All’articolo 3 è stato presentato un emendamento protocollo numero 40985 a firma del consigliere Aieta che ha facoltà di illustrarlo.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

Signor Presidente, si tratta di un emendamento che regolarizza la norma finanziaria. Le parole 20 unità sono sostituite dalle parole 15 unità.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Non c’è parere della Giunta? Parere del relatore? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3 come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso come emendata e con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 137/10^ di iniziativa dei consiglieri Battaglia, Neri, Nucera, Romeo, recante: “Cambio di denominazione dell'Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria"

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di legge numero 137/10^ di iniziativa dei consiglieri Battaglia, Neri, Nucera, Romeo, recante: “Cambio di denominazione dell'Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria".

La parola al relatore del provvedimento, consigliere Mirabello.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Grazie Presidente, si tratta di una proposta di legge che i colleghi consiglieri hanno presentato con l’obiettivo di cambiare la denominazione dell’Azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” in “Azienda ospedaliera della città metropolitana”.

Questo cambio di denominazione, potrebbe apparire solo una formalità, ma in realtà ha l’obiettivo di conseguire il riconoscimento oggettivo del ruolo della città metropolitana.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

Grazie Presidente, grazie al presidente Mirabello. Il progetto di legge di cui sono primo firmatario, insieme ai colleghi Neri, Nucera e Romeo - approvato all’unanimità dalla terza Commissione consiliare presieduta dal consigliere Mirabello -, riguardante il cambio di denominazione dell’ospedale Hub di Reggio Calabria, non è atto meramente formale. Oltre a farci familiarizzare con la nuova terminologia che vede Reggio Calabria riconosciuta tra le 14 città metropolitane d’Italia fin dal 3 giugno scorso, rende giustizia agli sforzi portati avanti dal nuovo management dell’azienda ospedaliera reggina - voluto e sostenuto con forza dal presidente Oliverio -, posto che nelle prossime settimane si concretizzerà il sogno della nuova cardiochirurgia, non solo dal punto di vista della strumentazione e della logistica, ma anche, soprattutto, di un’equipe di alto livello professionale - assicurata con regolare concorso - in grado di assicurare un eccellente trattamento della patologia. Oltre alla realizzazione di un nuovo ospedale, nella zona del vecchio ospedale Morelli, per un importo di 180 milioni di euro finanziato interamente dall’Inail.

Tutto questo è un modo concreto di rispondere all’atavico dramma dell’emigrazione sanitaria che affligge la nostra terra. Grande ospedale metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli non solo nella nuova dicitura, ma anche in una nuova visione più moderna di collaborazione tra cittadini ed istituzioni. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Brevemente, Presidente, perché la tematica è stata affrontata in Commissione - tra l’altro ringrazio il Presidente ed i colleghi, nonché il relatore della proposta di legge, in quanto abbiamo parzialmente emendato il nome che inizialmente si voleva dare.

Credo che, formalmente, sia da inquadrare in un cambio di denominazione che va incontro alla dicitura dell’area: città metropolitana. In Commissione ho detto che, cambiando la denominazione, non si cambia la sostanza di un Hub regionale. L’ospedale di Reggio Calabria è un ospedale importante, uno dei tre Hub regionali, a prescindere dalla sua denominazione. Né, tanto meno, pur di fronte ad un lavoro eccezionale da parte del management, possiamo lasciar pensare che sia giusto cambiare la denominazione, altrimenti laddove il management stia lavorando bene potrebbe pensare di cambiare denominazione all’ospedale “Annunziata” di Cosenza o al “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro – tra le altre cose prima o poi quella denominazione dovrà essere cambiata, se si andrà incontro alla integrazione con l’Azienda universitaria ospedaliera Mater Domini. Dico, quindi, che mi sono dichiarato favorevole, senza enfasi, in Commissione e ribadisco il mio voto favorevole, ma ribadisco che bisogna limitarsi al cambio di denominazione, giusto per dare contezza del fatto che esiste la legge “Delrio”, che si va verso la città metropolitana, ma non perché con questo cambio di denominazione, con un batter di ciglia, da domani in poi l’Hub regionale di Reggio Calabria avrà una valenza superiore.

Ci auguriamo che i tre Hub della regione Calabria continuino ad offrire prestazioni di altissimo livello, rammentando che in materia di sanità i problemi non si risolvono con un cambio di denominazione. In materia di sanità dobbiamo fare ancora tanto affinché tutte le aziende, non solo Hub ma anche Spoke, possano non cambiare denominazione ma fare veramente un passo in avanti rispetto alla situazione attuale.

Preciso questo perché non vorrei che, in quest’Aula, ci fossero due fronti. Il pro cambio di denominazione votato dai consiglieri di maggioranza e di opposizione di Reggio Calabria e l’astensione dei colleghi di Catanzaro o di Cosenza in attesa che anche le loro aziende ospedaliere cambino denominazione.

Mi sono permesso, collega Battaglia, perché ho apprezzato la pacatezza e la moderazione con cui è stata presentata questa proposta di legge in Commissione. Anche l’emendamento da me proposto è stato raccolto ab origine dalla Commissione e dal proponente. Però “diamo a Cesare quel che è di Cesare”, non mettiamoci troppa enfasi. La sanità ha tanti problemi, se riuscissimo a risolvere con il solo cambio di denominazione, starei qui tutta la notte a cambiare denominazioni dal Pollino fino a Scilla.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Ciconte. Ne ha facoltà.

CICONTE Vincenzo Antonio (Partito democratico)

Grazie Presidente, brevemente, rimango basito di fronte ad una situazione del genere, perché ritengo che la sanità debba funzionare a prescindere dalla denominazione.

In un momento in cui la Calabria tenta di unirsi, abbiamo dato il via alla città metropolitana a Reggio Calabria - con grande serenità da parte di chi vive fuori da questo territorio -, l’abbiamo riempita di contenuti, mi sembra veramente assurdo che si voglia denominare– per carità, si può chiamare o cambiare come si vuole – un ospedale riferendosi alla città metropolitana. Per carità. Mi auguro che domani non ci sia qualcosa a livello legislativo che dica che il senatore della Repubblica - se dovesse vincere il sì - sarà della città metropolitana, altrimenti si svilirebbe il contenuto del ragionamento complessivo tra Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria che abbiamo raggiunto con grande sacrificio e grande senso di responsabilità.

Lo dico già da adesso, posso votare a favore, ma la prossima volta presenteremo, con i colleghi di Catanzaro, una proposta di legge in cui diremo che l’azienda “Pugliese-Ciaccio” sarà l’azienda di capoluogo di regione. Vero, consigliere Scalzo? Faremo così. Probabilmente anche Cosenza porterà un altro cambio di denominazione.

Credo che la sanità debba funzionare sui fatti e non sulle parole o sulle denominazioni.

PRESIDENTE

La parola al consigliere Cannizzaro, per l’alternanza. Mi permetto solo di aggiungere che il provvedimento è stato licenziato dalle competenti Commissioni, non è arrivato oggi in Consiglio regionale.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Signor Presidente, intervengo sinceramente con grande sconcerto ed amarezza per questa proposta fatta dai colleghi consiglieri della provincia di Reggio Calabria. Sono stupito perché conosco i colleghi Battaglia, Romeo e Nucera e so veramente quanto abbiano a cuore – anche loro – le sorti della nostra provincia e della nostra Regione.

Conosco loro e so anche bene qual è il loro modus operandi. Credo che questa proposta di legge da loro sottoscritta e presentata all’Aula ha veramente dello sconcerto. Personalmente sono stupito. Se pensiamo o se qualcuno può pensare che cambiando in questo momento la denominazione degli Ospedale Riuniti di Reggio Calabria si risolvano i problemi della sanità siamo veramente ridicoli ed io a questo gioco ed a questo teatrino non ci sto.

Sarò il primo a denunziare ed enfatizzare anche questa mancanza di rispetto nei confronti di chi, quotidianamente, lavora all’interno di questo ospedale, che tutto ha tranne che del metropolitano. Oggi siamo qui chiamati a perder tempo per valutare se cambiare o meno il nome degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.

Ma stiamo scherzando? Ci sono gli operatori sanitari, gli infermieri che non hanno i guanti per poter operare all’interno dei reparti. Ci ritroviamo con reparti che all’interno hanno i topi che fanno compagnia ai nostri malati. Si vanta l’apertura della chirurgia, che salutiamo con grande entusiasmo - ed è sicuramente un risultato importante ed è anche merito di questa Giunta regionale che si è impegnata - ma, di certo, è una attività che ha già ereditato dalla precedente amministrazione che aveva avviato un percorso significativo ed importante e oggi riconosciamo il merito di aver saputo continuare su quel percorso tracciato.

Abbiamo riconosciuto, anche pubblicamente, l’impegno del commissario Benedetto che sta immaginando dei percorsi virtuosi ma, di certo, non possiamo essere qui oggi ad avallare un documento, una proposta di legge che ha solo del ridicolo.

Uscirò da qui e dirò ai calabresi che il Partito democratico, i consiglieri regionali di questa provincia si preoccupano di cambiare – anche in maniera repentina – il nome degli Ospedali Riuniti, tralasciando le priorità e le emergenze dell’ospedale.

Se vi accingete ad approvare questa proposta di legge passeremo come ridicoli e non solo voi ma tutta la classe dirigente: destra, sinistra, passando per il centro. Vi propongo di meditare su questa proposta che può essere approfondita e può ricevere un contributo anche dalle altre parti politiche che rappresentano come noi la Calabria. Non siamo stati considerati rispetto a questa scelta e mortificherete i calabresi e, soprattutto, i reggini.

D’altronde, anche dai banchi della maggioranza mi pare che questa proposta di legge non venga assolutamente accettata, ma si vota a favore per coerenza, anche solo politica. Mi sa anche di contraddittoria questa maggioranza.

Presidente, faccio una proposta e lancio un appello ai colleghi, che so essere anche lungimiranti a volte nell’accogliere le proposte costruttive: rinviamo il punto per non essere ridicoli rispetto ad una tematica veramente importante come quella della sanità. Ribadisco con forza che di questo ospedale oggi tutto possiamo dire tranne che ha qualcosa di metropolitano.

Gli ospedali metropolitani sono ben altra cosa! Non è cambiando il nome che diamo il segnale o chissà quale grande futuro o visione all’ospedale. Aspettiamo prima di sanare il problema sanità, aspettiamo che si realizzi il nuovo ospedale di Reggio Calabria e poi pensiamo al nome; cioè non possiamo dare prima il nome e poi far nascere il bambino, tanto per fare una battuta.

PRESIDENTE

Consigliere Cannizzaro, metterò ai voti la sua proposta alla fine della discussione, del dibattito.

Mi permetto solo di aggiungere che questa discussione su questo provvedimento ha ricevuto l’approvazione di due Commissioni. Non è un provvedimento che è arrivato oggi in Aula, ma ha avuto un percorso nelle Commissioni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Presidente, si è dimenticato di aggiungere che, oltre ad aver avuto i due pareri dalle Commissioni, li ha avuti anche alla unanimità. Sono importanti i pareri ma è anche importante dire che sono stati votati alla unanimità.

Qui forse il consigliere si è confuso, o non so come posso spiegarmi. Non pensiamo che cambiare il nome dell’ospedale risolva i problemi della sanità nella provincia di Reggio Calabria o in Calabria.

Per risolvere i problemi della sanità nella provincia di Reggio Calabria – quelli che abbiamo trovato – abbiamo messo una persona che, a detta di tutti –lo ha ricordato: si tratta del direttore generale Benedetto – ha dimostrato quotidianamente, nell’ultimo anno e mezzo, di sapere operare con un lavoro preciso e non a parole. Se Reggio Calabria il 7 novembre avrà la cardiochirurgia e probabilmente un pronto soccorso decente sarà merito dell’attività svolta.

Sa benissimo – viene dalla mia provincia – quello che è il pronto soccorso di Reggio Calabria. Il 7 novembre si aprirà un pronto soccorso a Reggio Calabria e ho già visto qualcosa perché ogni tanto vado sui territori e guardo.

(Interruzione)

Non ho detto questo, consigliere, ho detto che è pure bravo, mi è simpatico. Riconosco il merito della precedente amministrazione: non c’era né il pronto soccorso, né la cardiochirurgia; non c’era la Pet ed i cittadini di Reggio Calabria con malattie importanti erano costretti ad andare a Catania per fare una Pet e questo significava aspettare mesi.

Quello che la precedente legislatura ci ha lasciato è stato un trasferimento continuo di ammalati che andavano a trovare una sanità decente per spendere circa 200-300 milioni l’anno fuori dalla Calabria. Non è che possiamo far tutto, né tanto meno ora, cambiando il nome, abbiamo risolto i problemi ma lo deve dire con molta onestà, e già in un passaggio ha detto che il lavoro che ha svolto il direttore generale - che abbiamo proposto - è stato un lavoro ha prodotto dei  risultati nella città di Reggio Calabria, già dal mese di novembre.

Lo sa benissimo, e può girarla come vuole, consigliere, ma il dato è questo. I fatti sono questi.

La cardiochirurgia a Reggio Calabria ci sarà, così come il pronto soccorso. La neonatologia che era divisa in due reparti dal 7 novembre sarà unica. E’ evidente che il lavoro è stato fatto bene ed ha ricordato, lo ha riconosciuto e lo apprezziamo, che il direttore generale, il dottore Benedetto, è persona che ha lavorato ed ha svolto questo ruolo in maniera chiara.

Chiudo col dire che l’intervento che fatto il consigliere Battaglia è stato perché la nostra è una prospettiva metropolitana per questa città di Reggio Calabria e ce l’abbiamo sia nell’attività politica che svolgiamo sia nelle cose che dobbiamo fare. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Intervengo brevemente per esprimere il mio pensiero rispetto ad un provvedimento che è stato licenziato da due Commissioni. Direi che le Commissioni farebbero bene – così come in parte fanno – ad occuparsi di problemi sostanzialmente più gravosi che interessano i calabresi. Attenzione: cambiando il nome non si cambia nulla.

Cerchiamo di affrontare realisticamente i problemi concreti e non credo che la questione del nome sia oggi una priorità rispetto alla sostanza dei fatti che è stata affrontata da chi mi ha preceduto.

Guardate che Roma e Milano sono città metropolitane ma lì i politici non si sognano di avanzare queste proposte di legge. E’ chiaro che dobbiamo immaginare di riempire di contenuti ma dobbiamo essere responsabili e consequenziali. Credo che incidano poco gli appellativi, l’aspetto nominalistico. Dobbiamo lavorare nella sostanza e nella progettualità.

Dobbiamo farlo, collega Nucera, in sinergia istituzionale perché quello che dice ha una sua progettualità e dei precedenti.

Veda, il virtuosismo in campo sanitario al presidente Scopelliti – tanto per parlare della precedente amministrazione –non l’ho riconosciuto io. In un contesto di Piano di rientro, dove bisognava prendere il bisturi ed avviare azioni impopolari, al presidente Scopelliti è stato riconosciuto l’aspetto meritocratico dal Tavolo romano Massicci. Questa è storia tanto per cominciare.

Allora, se oggi vi trovate o ci troviamo qualcosa è perché qualcosa è stato fatto e sapete che neppure il presidente Oliverio, in questi 24 mesi, ha avuto la bacchetta magica. I risultati si possono vedere a medio-lungo termine rispetto ad una progettualità perché deve sapere – e lo sa perché ha amministrato – che si affrontano le emergenze. Il lavoro è bidirezionale, è la progettualità, e qui, in Calabria, purtroppo, viviamo sempre in emergenza, cari colleghi.

Poi sarà per demerito di una storia che ci appartiene, di una tradizione che dobbiamo debellare tutti assieme se vogliamo veramente rilanciare le sorti di questa Regione.

Dobbiamo farlo con la schiena dritta e con le spalle larghe, collega Battaglia. Penso che occuparsi del nome non cambi niente, possiamo anche cambiare il nome dell’aeroporto e chiamarlo “aeroporto metropolitano”, ma non valorizziamo l’aeroporto in un contesto. Dobbiamo lavorare sui contenuti per far decollare il sistema trasporti rispetto a quell’aerostazione. Così come per quanto riguarda l’ospedale - diceva il collega Cannizzaro - sono encomiabili gli sforzi del direttore generale e del direttore sanitario che sono dei medici rispettabilissimi che hanno dato prova di competenza.

Attenzione, vedete che l’ospedale vive una situazione allarmante! Ho presentato una interrogazione in tutte le articolazioni: prendetene coscienza anche rispetto al rischio sismico. Dobbiamo pensare alla realizzazione di un grande ospedale, che poi si chiami metropolitano o in un altro modo non ha importanza, ma che, nella sostanza, possa rispondere alle esigenze di un vasto territorio di 600 mila abitanti.

La nostra preoccupazione è questa e su questo bisogna lavorare. So che c’è da parte vostra la volontà rispetto a questo obiettivo, che sarebbe di grande qualità, ed è su questo che dobbiamo intervenire per vedere se arrivano i fondi, per controllare ciò che fa il Governo nazionale e ciò che fa il Parlamento europeo, perché la chiave di volta è là sui fondi della Comunità europea.

Su questo dobbiamo impegnarci. Vi invito a fare una visita e vedrete che nei corridoi ci sono i pazienti che non possono essere ospitati perché la capienza non consente all’ospedale di poter rispondere a quelle che sono le esigenze di un sistema. E’ su questo che dobbiamo impegnarci; cambiando il nome che cambia nella sostanza? Auspico che sia di buon auspicio ma sulla sanità occorre lavorare molto.

Dissi qui, in Aula, alla prima seduta – andate a rileggervelo – che l’auspicio sarebbe stato che il presidente Oliverio guidasse la sanità perché sarebbe stato un interlocutore politico, ma questo non è avvenuto non per colpa nostra o per responsabilità altrui, ma per un colpo mancino del Governo Renzi che ha individuato una soluzione terza, che certamente non gratifica la Calabria e non gratifica la politica calabrese. E il Governo Renzi è della vostra parte politica non è della mia. Il presidente Scopelliti era commissario e Governatore e poteva interloquire qui con i consiglieri Principe, Tripodi e gli altri. Oggi ci troviamo mutilati rispetto a questo: parliamo, ne discutiamo, presentiamo interrogazioni ma, purtroppo, non abbiamo l’interlocutore politico e possiamo abbaiare alla luna.

E’ su questo che bisogna incidere, cioè sulla efficienza e sulla qualità dei servizi sanitari che oggi sono carenti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

Onestamente sono abbastanza allibito della discussione che si è tenuta perché se guardiamo l’articolato della proposta di legge è formato da tre articoli e nessun riferimento ad altro. “Cambio di denominazione: L'Azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria assume la seguente nuova denominazione: “Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria”, seguito dalla clausola di invarianza e dall’entrata in vigore.

O vogliamo dire che non esiste la legge numero 56 “Delrio” che riconosce Reggio Calabria tra le città metropolitane? Collega Cannizzaro, poco fa ha mosso un rilievo all’assessore Russo circa la sua esposizione sul Piano regionale dei trasporti, sottolineando che ha “dimenticato” la città metropolitana di Reggio Calabria e l’area dello Stretto.

Delle due l’una: o vale sempre o non vale mai. Perché la città metropolitana di Reggio Calabria è decisa da una legge nazionale.

(Interruzione)

I contenuti sono sotto gli occhi di tutti e sono da ascrivere a questa amministrazione, quella di Oliverio, che si sta sforzando di attivarsi. Purtroppo non è il presidente Oliverio che non ha voluto nominare il commissario per il Piano di rientro, ma è una legge nazionale che ne prevede l’incompatibilità. Se poi vogliamo dire il contrario siamo padronissimi di farlo.

(Interruzione)

Dall’1 gennaio 2015 entra in vigore. Sicuramente i direttori generali li ha scelti il presidente Olivero; questo è l’iter. Il cambio di denominazione vuol dare giustizia di una terminologia. Si chiama metropolitana la città metropolitana di Reggio Calabria e si dovrà chiamare metropolitano anche l’ospedale e tutto il resto. Ragioniamo in termine di metropolitano. Se poi non ne vogliamo prendere atto…ripeto, è un iter che ha passato il vaglio di due Commissioni alla unanimità e nessuno ha intravisto problemi di demagogia o di voler creare chissà quale imbarazzo istituzionale rispetto a questa proposta. Nessuno.

(Interruzione)

Penso che dovranno essere solo contenti di avere una terminologia di cui ci dà atto una legge nazionale oppure non siamo città metropolitana.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Consigliere Battaglia concluda.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

La città metropolitana di Reggio Calabria è tale per un emendamento la cui prima firma è stata quella dell’onorevole Maria Grazia Laganà, si vada a prendere gli atti parlamentari. Questa è la storia.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, colleghi consiglieri. Intervengo solo - se mi consentite – per rimettere la discussione su un binario un po’ più pacato.

E’ chiaro che nessuno può pensare o ha pensato, fin dal momento della discussione nella Commissione che presiedo, che con questo disegno di legge potessimo risolvere i problemi della sanità e, in particolare, della sanità reggina.

Non c’è questo tipo di ambizione, né c’è la volontà di vendere fumo su questioni che sono molto serie e che sono state poste in maniera anche pertinente sia dal consigliere Nicolò sia dal consigliere Cannizzaro.

Non vi è nessuna di queste volontà, di vendere fumo o di fare cose che recano danno alla sanità. Vorrà dire - mi si passi la battuta - che la discussione su questa proposta di legge è stata un momento utile per dibattere e rimettere al centro della discussione del Consiglio regionale alcune questioni che conosciamo tutti, attinenti ai presidi sanitari della città di Reggio Calabria.

Mi permetto, peraltro, rispetto alla osservazione del lavoro delle Commissioni, di segnalare, sommessamente, al collega Nicolò, che è consigliere di seconda Legislatura e che nella passata Legislatura è stato componente dell’Ufficio di Presidenza, che le Commissioni trattano chiaramente le materie che vengono assegnate dall’Ufficio di Presidenza sulla scorta delle proposte di legge formulate dai consiglieri regionali.

E’ chiaro, quindi, che, io, come Presidente della terza Commissione, insieme a tutti gli altri componenti, siamo pronti ad affrontare tutte le questioni che vengono messe sul tappeto, da quelle più importanti a quelle meno importanti.

(Interruzione)

Collega, ho capito l’osservazione fino in fondo.

Voglio dire che ribadisco un concetto di base: è chiaro che questo Consiglio regionale debba avere la capacità e l’ambizione di discutere e di approvare progetti di legge che incidano in maniera molto più profonda sul futuro della Calabria e forse questo non è fra quelli che hanno questa efficacia immediata. Non possiamo non riconoscere ciò, ma da qui a sollevare una tempesta in un bicchier d’acqua come se attraverso questa proposta di legge si producesse un danno anziché un vantaggio alla sanità calabrese e a quella reggina mi pare che ce ne passi parecchio.

Sono perfettamente d’accordo sul tema del restare sul pezzo ed affrontare le questioni, tenendo presente anche un altro fattore, di cui non possiamo non tener conto, che riguarda la limitazione che nella materia sanitaria il Consiglio regionale ha per via dei commissariamenti e delle regole del Piano di rientro. Grazie, colleghi.

PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di parola pongo in votazione la proposta del consigliere Cannizzaro di rinvio del punto all’ordine del giorno.

(E’ respinto)

Il punto rimane all’ordine del giorno.

Passiamo alla votazione dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

Ha chiesto di parlare il consigliere Nicolò per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Intervengo per dichiarazione di voto e per rispondere, per fatto personale, alle eccezioni sollevate dal collega Mirabello, Presidente di Commissione che, peraltro, sul Piano istituzionale ho avuto modo di apprezzare – le cose non le mando a dire – rispetto al lavoro svolto e prendendo in considerazione le proposte, indipendentemente dall’appartenenza di tutti i consiglieri regionali.

Mi riferivo invece alla qualità delle proposte. Valutiamole, abbiamo molte cose a cui pensare più importanti degli aspetti nominalistici. Su questo mi soffermavo.

L’aspetto nominalistico potrebbe avere una valenza, ma puntiamo prima alla sostanza delle cose. Il problema della sanità va valutato nella sua sostanza e in tutte le articolazioni. Questo era il senso del mio intervento. Grazie.

PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare il consigliere Ciconte. Ne ha facoltà.

CICONTE Vincenzo Antonio (Partito democratico)

Purtroppo, dopo aver sentito la discussione voterò contro perché ritengo che la dicitura “Grande ospedale metropolitano” farà ridere l’Italia, e non perché non sia un ospedale valido, per carità, o non ci siano professionalità di grande valore.

Siccome non voglio che rida l’Italia, se permettete, voto contro.

PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Presidente, solo per prendere atto che ancora una volta questa maggioranza si è spaccata, lo manifesta in toto l’annunciazione di voto contrario da parte del consigliere Ciconte.

Vorrei far notare una cosa. Se la minoranza fosse uscita dall’Aula, non avreste nemmeno il numero legale per approvare il documento, ma non lo facciamo per una questione di garbo istituzionale. Avete proposto questa legge, la state votando e darete conto ai cittadini che di certo, da stasera, da domattina rideranno e, consentitemelo, cari colleghi, sapete anche la stima personale che nutro nei vostri confronti. Lo dico col massimo rispetto, rideranno perché non era assolutamente necessaria la velocità con cui state operando rispetto a questa direzione.

PRESIDENTE

Esaurite le dichiarazioni di voto passiamo alla votazione dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno protocollo numero 41307 di iniziativa della consigliera Sculco “Inserimento territorio di Crotone nella proposta di aree di crisi industriale non complessa”

PRESIDENTE

Siamo all’ ordine del giorno protocollo numero 41307 di iniziativa della consigliera Sculco “Inserimento territorio di Crotone nella proposta di aree di crisi industriale non complessa” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale - premesso che:

la legge 15 maggio 1989, numero 181 disciplina l'erogazione di incentivi per il rilancio di aree colpite da crisi industriali e di settore, finanziando progetti di ampliamento, ristrutturazione e delocalizzazione aziendale nelle aree di crisi identificate con Decreto del Direttore generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese e del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo Economico;

nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 4.10.2016 è stato pubblicato il Decreto del Ministro dello sviluppo economico del 4 agosto 2016 relativo alla individuazione dei territori delle aree di crisi industriale non complessa da ammettere alle agevolazioni della legge 15 maggio 1989, numero 181;

il suddetto Decreto assegna alle Regioni il termine di trenta giorni dalla pubblicazione dello stesso per presentare le proposte di territori da ammettere alle agevolazioni previste per le aree di crisi industriale non complessa;

la definizione dell'elenco di territori da ammettere alle agevolazioni è di competenza della Giunta regionale, che dovrà selezionare gli stessi tra quelli indicati nell'allegato 1 al suddetto Decreto;

la scadenza per la presentazione della proposta da parte della Regione Calabria è fissata al 3 novembre 2016;

Considerato che nell'allegato 1 al suddetto Decreto sono elencati i territori potenzialmente candidabili dalle regioni quali aree di crisi industriale non complessa, tra i quali figura il Sistema Locale del Lavoro denominato CROTONE;

le Regioni sono invitate a proporre l'elenco dei territori da candidare considerando indicatori relativi a:

specializzazione produttiva,

tasso di occupazione e di disoccupazione,

variazione occupazione e disoccupazione,

produttività del lavoro;

il territorio di Crotone si caratterizza per una marcata connotazione di "area di crisi industriale", riconosciuta tale già dal 1994 a seguito della dismissione di importanti industrie del comparto chimico - siderurgico, quali la Pertusola Sud, la Cellulosa Calabra, la Montedison;

tale riconoscimento di area di crisi, dovuto alle condizioni di elevata criticità occupazionale e disagio sociale ha consentito l'attivazione di importanti strumenti finanziari di sostegno, quali la Sovvenzione globale, il Contratto d'area, alcuni contratti di programma, finalizzati alla rivitalizzazione della vocazione industriale del territorio;

le condizioni di arretratezza economica e disagio sociale caratterizzano ancora oggi il sistema locale crotonese, dove la crisi globale degli ultimi anni ha impattato in modo maggiore rispetto al resto della Regione: nel 2014 il reddito imponibile pro capite si è attestato su 11.405€, rappresentando così il più basso e l'unico dato provinciale a non crescere, nel 2015, il tasso di disoccupazione provinciale, è stato il 31,5% a fronte di un tasso regionale del 22,95% e nazionale dell'11,9%, mentre il tasso di occupazione è diminuito di 5,8 punti percentuali rispetto al 2014;

nonostante le criticità su elencate, il sistema locale crotonese è caratterizzato dalla presenza di un substrato favorevole all'insediamento e allo sviluppo dell'iniziativa economica, grazie alla presenza di:

infrastrutture portuale ed aeroportuale,

ingente patrimonio immobiliare produttivo dismesso,

aree industriali libere per 12 ha e potenziale espansione della zona industriale da destinare ad aree ecologicamente attrezzate,

manodopera qualificata,

governance locale esperta in tema di programmazione negoziata;

pertanto, Crotone, in caso di selezione quale area di crisi industriale non complessa, avrebbe, in ragione delle precondizioni richiamate al punto precedente, un potenziale di crescita competitiva maggiore, per gli investimenti aziendali agevolati, rispetto al resto della regione -

impegna

la Giunta Regionale a presentare, entro il 3 novembre 2016, al Ministero dello Sviluppo Economico, la deliberazione contenente l'elenco dei territori da ammettere alle agevolazioni previste per le aree di crisi industriale non complessa, ai sensi dell'art. 4 del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 5.08.2016 (G.U.R.I. del 4.10.2016);

ad inserire, nell'elenco della deliberazione di giunta di cui al punto precedente, il territorio di Crotone, identificato quale Sistema Locale del Lavoro "Crotone" in allegato 1 al Decreto 5.08.2016 del Ministero dello sviluppo economico”.

Prego, consigliera Sculco.

SCULCO Flora (Calabria in rete)

Signor Presidente della Giunta, signor Presidente del Consiglio, colleghi consiglieri, ho avvertito la necessità e l’urgenza di presentare all’attenzione di questo Consiglio la proposta di candidatura del territorio di Crotone ad area di crisi industriale non complessa.

Ringrazio, intanto, il Presidente del Consiglio che mi ha concesso questa facoltà e ringrazio preventivamente tutti i consiglieri regionali e la stessa Giunta per l’attenzione che vorranno dimostrare ad una tematica di particolare interesse sulla quale la Giunta, entro il 3 novembre, dovrà adottare le proprie decisioni.

Si tratta di cogliere l’opportunità offerta dal Ministero dello sviluppo economico che, con decreto del 4 agosto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4.10.2016, ha fissato i criteri e le modalità per l’individuazione in ciascuna regione dei territori che per specifiche peculiarità sono da ammettere alle agevolazioni della legge 15 maggio 1989, numero 181.

In questo senso, mi permetto di proporre la candidatura della città di Crotone che – come tutti voi sapete – ha subito un doloroso processo di desertificazione industriale con gravissime conseguenze occupazionali, sociali e sul tessuto produttivo.

Da allora tutti gli strumenti e le agevolazioni messe in campo a seguito della deindustrializzazione dell’intero territorio crotonese non sono stati utili e sono serviti nemmeno a creare le condizioni per una rinascita economica, produttiva e per una ripresa della stessa occupazione.

Da allora ad oggi la situazione è notevolmente peggiorata, come segnalano e certificano tutti gli indicatori statistici. Questa parte importante del territorio calabrese soffre con maggiore acutezza tutte le dolorose e traumatiche conseguenze di quegli eventi che ognuno di noi conosce e che hanno inferto un durissimo colpo alla stessa struttura economica-occupazionale della Calabria.

Non si tratta in alcun modo di mettere in alternativa ed in competizione tra di loro aree e territori in sofferenza della nostra regione. Noi tutti sappiamo, e siamo consapevoli, che l’intera Calabria rappresenta nel suo insieme un’area di crisi e di grave disagio. Tuttavia si tratta di compiere alcune scelte e di compierle.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Consigliere Cannizzaro, non può prendere la parola quando vuole e non può interrompere, non può far quello che vuole qui dentro.

SCULCO Flora (Calabria in rete)

Si tratta di compierle non sulla base di valutazioni meramente politiche e del tutto discrezionali, ma su scelte che siano strettamente collegate ai dati, alle caratteristiche, alle particolari condizioni in cui versano alcune realtà, sia pure nella più generale, diffusa ed acuta condizione di crisi della Calabria.

I parametri ed i criteri sono fissati nel citato decreto e da questi, sulla base di questi e non su altro, nasce l’indicazione e la proposta di candidare Crotone ed il suo territorio al Governo nazionale come area di crisi industriale non complessa per poter godere degli interventi e delle agevolazioni previste dallo stesso decreto.

Consegnerò in allegato uno studio approfondito che spiega in dettaglio tutte le ragioni che suggeriscono e motivano la proposta descrivendo i requisiti richiesti e necessari da possedere per essere indicati all’attenzione del Governo nazionale.

Presidente, passerei alla lettura dell’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Basta già l’illustrazione. Se lei ha finito di illustrare.

SCULCO Flora (Calabria in rete)

Ho finito, ma devo concludere con l’invito rivolto alla Giunta regionale – è la mia proposta – di inserire nell’elenco delle deliberazioni di Giunta, che dovrebbe essere trasmessa entro il 3 novembre al Ministero dello sviluppo economico, il territorio di Crotone all’interno dei territori da ammettere alle agevolazioni previste e da candidare ad area di crisi industriale non complessa. Grazie.

PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Brevemente, Presidente, innanzitutto per informare il Consiglio regionale che su questa problematica, riguardante la definizione delle aree di crisi e la proposta di definizione delle aree stesse, è in atto una istruttoria da parte della Giunta regionale, del dipartimento competente, dell’assessore Barbalace che lo dirige.

Proprio ieri abbiamo fatto il punto nella riunione di Giunta appositamente riunita per la definizione della proposta che sarà oggetto di un atto deliberativo della Giunta che sarà aggiunto entro lunedì prossimo.

La proposta non è stata ancora formalizzata perché abbiamo chiesto al Ministero dell’industria – poc’anzi ho avuto una interlocuzione col viceministro Bellanova – un incontro per approfondire alcuni aspetti che riteniamo particolarmente importanti e dei quali, appena avremo la possibilità a valle di questo incontro, sarà informato anche il Consiglio regionale.

Nella istruttoria che abbiamo avviato – lo voglio dire subito alla consigliera Sculco, di cui ho apprezzato l’iniziativa – abbiamo sicuramente acquisito l’orientamento di avanzare Crotone come area di crisi.

Saprete certamente che Crotone è un’area industriale che presenta indici dal punto di vista occupazionale e delle condizioni economiche e sociali più generali a valle, e determinate anche dal processo di de-industrializzazione che è intervenuto in quella realtà, per questo abbiamo deciso di assumere Crotone tra le proposte che avanzeremo al Governo.

Stiamo approfondendo altri aspetti che sono relativi ai vincoli che pone il decreto, il 181, che determinano una rigidità anche per alcune scelte.

Tra questi vincoli c’è anche l’esclusione dalla possibilità di essere proposte come aree di crisi le aree che sono classificate turistiche o agricole. Il che significherebbe, per esempio, che per quanto riguarda Gioia Tauro – lo faccio solo come esempio – che a nostro parere deve essere anche considerata, dovrebbero essere escluse San Ferdinando e Rosarno perché classificate aree agricole dall’Istat.

Quando tutti quanti noi sappiamo che, per esempio, l’area industriale di Gioia Tauro comprende territori ricompresi nei comuni di San Ferdinando e di Rosarno. Lo faccio come esempio. Quindi l’incontro che abbiamo chiesto al Ministero, al viceministro Bellanova in modo specifico, è proprio per approfondire questi aspetti.

La proposta che avanziamo deve essere sostenuta e poi assunta, approvata dal Governo. Solo sulla base di queste esigenze - ho portato questo esempio ma ne potrei portare altri – abbiamo rinviato a prima del 3, perché entro il 3 bisogna avanzare la proposta, la definizione dell’atto formale di assunzione della proposta, pur con una istruttoria che è stata già avanzata ed è sostenuta da dati e da elementi precisi.

Voglio tranquillizzare la consigliera Sculco da questo punto di vista e, anzi, chiederle, sulla base di questo pronunciamento che avviene anticipando la stessa deliberazione, di non insistere per la votazione di questo ordine del giorno, altrimenti il Consiglio è come se si pronunciasse su una parzialità e invece noi dobbiamo, credo, anche sulla base di questa informazione, sapere che il percorso è già in atto e la conclusione di questo percorso sarà formalizzata entro il 31 ottobre anche sulla base della interlocuzione che ci sarà col Ministero dopo domani.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la consigliera Sculco. Ne ha facoltà.

SCULCO Flora (Calabria in rete)

Ovviamente non intervengo per concludere, ci mancherebbe altro, ma per accogliere la proposta che mi è stata rivolta dal Presidente della Giunta, di non sottoporre alla votazione del Consiglio regionale l’ordine del giorno.

Mi tranquillizza l’impegno che si è assunto in Aula oggi il Presidente e cioè di mantenere nella propria deliberazione di Giunta, che da qui a qualche giorno sarà definita, la candidatura di Crotone.

Questo impegno mi rassicura e non c’è alcun bisogno che l’ordine del giorno sia sottoposto alla valutazione del Consiglio. Va bene e grazie.

PRESIDENTE

Diamo per ritirato l’ordine del giorno.

(Così resta stabilito)

Informativa del Presidente Oliverio sulla situazione degli aeroporti calabresi

PRESIDENTE

La parola al presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, le chiedo di poter intervenire specificamente sulla vicenda degli aeroporti di Crotone. E’ stata annunciata da Enac la chiusura dell’aeroporto dal 1° novembre.

Intervengo brevemente per informare il Consiglio regionale sulle iniziative che abbiamo assunto nel corso di questi mesi.

La condizione degli aeroporti calabresi ha presentato e presenta, dal punto di vista della gestione delle società e dei soggetti gestori, un quadro assolutamente drammatico. Tant’è che la società aeroportuale di Crotone è fallita e si è costituita una nuova società. Quella di Reggio Calabria è praticamente oggetto della nomina di un liquidatore e siamo in fase già fallimentare.

Siamo in una situazione nella quale una gestione, che non voglio qualificare, ma che presenta questi risultati fallimentari, è il frutto di una impostazione che in un lungo periodo è stata alla base di questo fallimento.

Nel corso di questo periodo – parlo del mio periodo di governo – abbiamo assunto iniziative per difendere gli aeroporti, non solo quello di Lamezia Terme ma anche quello di Reggio Calabria e quello di Crotone. Iniziative che hanno comportato investimenti da parte della Regione.

Per quanto riguarda Crotone abbiamo partecipato approvando un disegno di legge qui, in questo Consiglio regionale, per la costituzione della nuova società, con il 33 per cento -mi pare, non vorrei sbagliarmi- insieme ai Comuni di Crotone e di Isola Capo Rizzuto.

Per quanto riguarda Reggio Calabria ci siamo fatti carico di assumere la quota di Messina - che come saprete ha dichiarato di volersene disfare - e abbiamo deliberato 905 mila euro. Voglio dire questo perché ho letto sulla stampa una informazione parziale - non per responsabilità della stampa ma di chi non ha dato completa informazione alla stampa - e voglio dirlo subito per evitare equivoci.

Abbiamo deliberato 905 mila euro come quota a carico della Regione ed in più ci siamo dichiarati disponibili ad assumere la quota di Messina e ad assumere anche la quota di gestione relativa a il periodo che intercorre tra questo momento e l’ingresso del nuovo soggetto gestore che a seguito del bando Enac, della gara che Enac ha pubblicato, subentrerà nella gestione.

Per quanto riguarda Crotone, bisogna dire che, essendoci una curatela fallimentare in atto che ha la responsabilità della gestione dell’aeroporto, ci siamo preoccupati, pur non avendo la titolarità di far questo - perché la titolarità di far questo è del soggetto gestore, del socio che partecipa alla gestione - di interloquire anche con la curatela fallimentare per assumere, attraverso la richiesta di una proroga dell’esercizio provvisorio, la gestione di questo periodo di transizione verso la nuova gestione.

Devo dire che anche sulla base del fatto che Ryanair che è l’unica società che ha garantito, nel corso di questi anni, i voli a Crotone, anche attraverso l’iniziativa che abbiamo assunto; Ryanair ha chiesto alla curatela di poter garantire un volo fino ad aprile, quello tra Crotone e Milano, quello tra Crotone e Orio Al Serio di Bergamo, con una interruzione di un mese, per la ripresa dal 1° dicembre, e con l’impegno ad istituire due nuove rotte, per Bologna e per Londra, a far data dal 1° aprile del prossimo anno.

La curatela fallimentare ha valutato , essendo la curatela un soggetto che ha la responsabilità di curare quelli che sono gli interessi dei creditori verso la gestione aeroportuale, di non dover accedere a questa richiesta di Ryanair, essendo significativa, a parere della curatela fallimentare, una clausola contrattuale del contratto a suo tempo sottoscritto con Ryanair per cui la compagnia aerea ha deciso di comunicare la sua volontà che era quella di non procedere in altro modo.

La decisione della curatela fallimentare non è una notizia inaspettata. La curatela fallimentare, nel solco di questi orientamenti - che, ritengo, ha sicuramente confrontato ed ha avuto il conforto del giudice fallimentare - si è determinata in tal senso.

Siamo in una fase di riorganizzazione del sistema aeroportuale calabrese. Abbiamo Crotone in questa condizione e Reggio Calabria che è in una condizione di avvio della procedura fallimentare. Contestualmente è stato pubblicato da Enac il bando per l’affidamento delle concessioni sui due aeroporti, quello di Crotone e quello di Reggio Calabria.

Ci sono offerte a questa gara, che ha un iter che si concluderà entro la fine dell’anno, credo, e comporterà una ristrutturazione e una riorganizzazione del sistema aeroportuale calabrese.

Dico questo perché la chiusura dell’aeroporto di Crotone per quanto ci riguarda non è una chiusura tombale dell’aeroporto di Crotone ma la consideriamo una interruzione temporanea per la riattivazione dei voli sullo stesso; così come per quanto riguarda anche Reggio Calabria riteniamo che il nuovo soggetto che interverrà dovrà essere una garanzia di rilancio dell’attività aeroportuale e del potenziamento delle rotte e dei voli.

Come saprete ci sono soggetti che operano in Calabria. Non sta a me perché non è nella responsabilità della Regione; questo perché Enac ha la responsabilità di decidere. C’è una gara e, nel rispetto delle regole della gara, si procederà all’affidamento al soggetto o ai soggetti che vedranno affidarsi e aggiudicarsi la gestione degli aeroporti.

Auspico che questo passaggio sia in direzione di un passo in avanti nella gestione degli aeroporti calabresi. Possibilmente verso una gestione unitaria degli aeroporti calabresi.

E’ una cosa che abbiamo detto: non è un segreto ma è un obiettivo che abbiamo dichiarato al Consiglio regionale in modo programmatico, e questo è un auspicio. Non può essere più di questo perché ritengo che tanti guasti e tanti guai, determinati nella gestione degli aeroporti, con una gestione di vasta scala, possano essere sanati.

Si può affrontare una gestione su vasta scala rispondente ad una organizzazione economica anche nella gestione degli aeroporti perché, come saprete, ci sono regole dalle quali non si può prescindere.

Noi stessi ci siamo assunti responsabilità per impedire che, già due anni fa, crollassero e chiudessero gli aeroporti - perché questa era la situazione con la quale abbiamo dovuto fare i conti! - perché ci sono regolamenti comunitari, c’è il regime degli aiuti che non consente, come avveniva qualche anno fa, di assumere decisioni senza confrontarsi con queste regole.

Il percorso sul quale bisogna lavorare e sul quale stiamo lavorando punta, quindi, al rilancio delle attività aeroportuali, compresa Crotone e Reggio Calabria, oltre che Lamezia Terme, perché la nostra è una regione, a differenza di altre, dove un’unica infrastruttura aeroportuale, anche con le stesse distanze - e non ci sono regioni che hanno le stesse distanze tra territori, tra comprensori - presenta una orografia diversa da quella della Calabria.

La raggiungibilità di Lamezia Terme da Reggio Calabria o dal comprensorio di Reggio Calabria e la raggiungibilità di Lamezia Terme da un comprensorio come quello del Crotonese a salire non è una raggiungibilità sostenibile per una sola infrastruttura aeroportuale perché si determinerebbe uno squilibrio notevole nella mobilità aerea con gravi danni per l’economia e per l’accessibilità alla nostra regione.

Ecco perché stiamo lavorando in questa direzione con determinazione, spuntando passaggi come questo che sono il frutto di ritardi accumulati, di gestioni che hanno accumulato deficit enormi.

Chi conosce quelli che sono i deficit accumulati nelle strutture di Crotone e di Reggio Calabria sa bene di cosa parlo.

Scontiamo oggi questa situazione accumulata nel corso degli anni e non demordiamo perché siamo convinti che in questo passaggio di ristrutturazione della gestione degli aeroporti, a valle ed alla luce della gara che Enac ha pubblicato per quanto riguarda le concessioni, è possibile aprire un’altra stagione ed in questa direzione lavoriamo.

Ho voluto cogliere l’occasione per dare questa informazione al Consiglio regionale e per tranquillizzare circa gli orientamenti della Regione. Non molliamo, né la decisione di Enac di interrompere l’attività aeroportuale di Crotone ci induce a mollare anche per quanto riguarda quell’aeroporto.

Assolutamente no. Il percorso dovrà essere ripreso ed auspichiamo che l’affidamento da parte di Enac al nuovo gestore avvenga il più rapidamente possibile, ed in tal senso ci muoveremo, già a partire dalle prossime ore, per sollecitare una accelerazione delle procedure affinché si pervenga all’affidamento delle concessioni relative agli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria per consentire di stringere al massimo la sospensione dell’attività aeroportuale di Crotone e per garantire l’attività dell’aeroporto di Reggio Calabria.

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Irto, Nucera, Giudiceandrea, Romeo, Sculco e Orsomarso: “Sostegno alla campagna  dell’associazione “Nessuno tocchi Caino 2016”

PRESIDENTE

L’ultimo punto all’ordine dei lavori è l’ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Irto, Nucera, Giudiceandrea, Romeo, Sculco e Orsomarso: “Sostegno alla campagna dell’associazione “Nessuno tocchi Caino 2016” di cui dò lettura: “Il Consiglio Regionale, - considerato che:

il 18 dicembre 2007 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato per la prima volta la Risoluzione per la Moratoria Universale delle esecuzioni capitali;

successivamente, la stessa Assemblea Generale dell’ Onu ha approvato ulteriori risoluzioni dirette a sensibilizzare un numero sempre maggiore di Paesi nel Mondo al fine di mettere fine all’utilizzo della pena di morte ed ad ogni condanna disumana e degradante;

la Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato, nel 1997 su iniziativa italiana e nel 1999 su iniziativa europea, una risoluzione nella quale si ribadisce che l’abolizione della pena capitale costituisce un rafforzamento della dignità umana ed un progresso dei diritti fondamentali della persona” e si chiede “una moratoria delle esecuzioni capitali, in vista della completa abolizione della pena di morte”,

da ultimo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di discutere e votare ogni due anni per l’attuazione della risoluzione sulla moratoria della pena di morte approvata dall’Assemblea Generale dell’Onu e per il suo rafforzamento in termini di contenuti e di voti;

l’approvazione della risoluzione è stata ottenuta soprattutto grazie al lavoro di “Nessuno tocchi Caino”, un’associazione senza fine di lucro fondata a Bruxelles nel 1993, impegnata nella lotta per la difesa dei diritti umani ed in particolare per l’abolizione della pena di morte, che ha acquisito un rilievo di primo piano sulla scena internazionale attraverso la promozione di numerose e considerevoli campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema;

“Nessuno tocchi Caino” vuole organizzare nei prossimi mesi in vista dell’imminente voto sulla nuova risoluzione, missioni di sensibilizzazione in quei Paesi del mondo che devono esprimere la propria posizione politico-giuridica -,

si impegna a sostenere la campagna di Nessuno tocchi Caino 2016 per l’attuazione della risoluzione sulla moratoria della pena di morte approvata dall’Assemblea Generale dell’Onu e per il suo rafforzamento in termini di contributo e di voti;

a ospitare sul proprio sito, almeno per un mese, un banner realizzato da Oliverio Toscani, per contribuire alla raccolta fondi on line per l’attuazione della risoluzione della moratoria universale dell’esecuzione capitale in vista dell’abolizione definitiva; ad inviare la presente deliberazione all’Associazione Nessuno tocchi Caino”.

Si tratta di un ordine del giorno a firma della Presidenza del Consiglio e dei capigruppo sulla mozione proposta dall’Associazione Nessuno tocchi Caino riferita alla risoluzione sulla moratoria della pena di morte approvata dall’assemblea generale dell’Onu dove molte regioni d’Europa si stanno esprimendo.

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Esaurito l’ordine del giorno la seduta è tolta.

La seduta termina alle 19,29

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Arruzzolo, Gentile, Tallini, Greco e l’assessore Viscomi.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Norme in materia di mercato del lavoro e politiche per l'occupazione in Calabria - Modifiche alla legge regionale n. 5/2001” - (Delibera G.R. numero 241 del 29 giugno 2016). (PL numero 175/10^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Morrone - “Integrazione e promozione della minoranza Romani” (PL numero 172/10^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Giudiceandrea - “Disposizioni in materia funeraria e di polizia mortuaria” (PL numero 173/10^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Nicolò - “Costituzione dell'Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne” (PL numero 174/10^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Mirabello - “Interventi regionali a favore dell'Ente Nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi” (PL numero 176/10^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Graziano - “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 giugno 1975, n. 28” (Interventi regionali a favore dell'Ente Nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi) (PL numero 177/10^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Bevacqua, Esposito - “Modifiche alla legge regionale 11 agosto 2010, n. 21” (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale) (PL numero 178/10^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Neri - “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da sentenze di condanna esecutive, ai sensi dell'art. 73, comma 1, lett. a) del d.gls 23.06.2011, n. 118, come modificato ed integrato dal d.lgs 10.08.2014 n. 126” (PL numero 179/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Esposito - “Disciplina in materia funeraria, di polizia mortuaria, di cremazione, affidamento, conservazione e dispersione delle ceneri” (PL numero 180/10^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Graziano - “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano” (PL numero 181/10^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione Calabria per il quinquennio 2017/2018 - 2022/2023” (Deliberazione G.R. n. 366 del 27.9.2016) (P.P.A. numero 135/10^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - per il parere.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

“Nomina del Revisore Contabile del Consorzio per la tutela del Cedro di Calabria (art. 13, legge regionale n. 69 del 27 dicembre 2012)” (P.P.A numero 136/10^)

“Nomina di due esperti in materia di Urbanistica ed Edilizia delle Commissioni provinciali per la determinazione delle indennità di esproprio di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia (art. 41, comma 1, lettera e) DPR n. 327/2001” (P.P.A numero 137/10^)

“Nomina di tre esperti in materia di Agricoltura e Foreste, scelti dalle terne di nominativi proposti da ogni Associazione sindacale tra quelle maggiormente rappresentative, delle Commissioni provinciali per la determinazione delle indennità di esproprio di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia (art. 41, comma 1, lettera f) DPR n. 327/2001” (P.P.A numero 138/10^)

“Designazione di due componenti dei Comitato Istituzionale dell'Autorità Regionale dei Trasporti della Calabria (ART- CAL) (legge regionale n. 35 del 31 dicembre 2015, articolo 13, comma 7, lettera a)” (P.P.A. numero 139/10^)

“Nomina di due componenti del Comitato di indirizzo dell'Azienda territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica Regionale ( legge regionale n. 24 del 16 maggio 2013, articolo 7, comma 8, lettera b)” (P.P.A. numero 140/10^)

Trasmissione di deliberazione

La Giunta regionale, in data 5 ottobre 2016, con nota n. 0299055 del 4 ottobre 2016, ha trasmetto la deliberazione n. 365 del 27 settembre 2016, concernente: "Integrazioni e modifica DGR n. 32/2016 - Riorganizzazione del sistema dell'offerta per la gestione dei servizi socio-assistenziali - Proroga termini".

Emanazione di regolamento regionale

In data 27 settembre 2016, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali e che gii stessi sono stati pubblicati telemáticamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria - Parte I - n. 97 del 29 settembre 2016:

Regolamento regionale n. 12 del 27 settembre 2016 concernente: "Regolamento sulle modalità di selezione di figure professionali per le attività di assistenza tecnica del POR Calabria FESR e FSE 2014/2020, del piano di azione coesione e del fondo di sviluppo e coesione";

Regolamento regionale n. 13 del 27 settembre 2016 concernente: "Modifiche al Regolamento regionale 01 marzo 2016, n. 3 Disposizioni e criteri per l'esercizio, il controllo, la manutenzione e l'ispezione degli impianti termici'

Parere favorevole su deliberazione

La IV^ Commissione, con nota n. 40266 del 18 ottobre 2016, ha comunicato che nella seduta del 18 ottobre 2016 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 236 del 29 giugno 2016, recante: “Regolamento di funzionamento dell'Autorità regionale dei trasporti della Calabria - ART - Cal”. (Parere numero 17/10^)

Trasmissione di deliberazione

La Giunta regionale, con nota prot. n. 314257 del 18 ottobre 2016, ha trasmesso la deliberazione n. 381 del 13 ottobre 2016, recante: "Variazione al bilancio 2016-2018. Assegnazione di fondi dallo Stato per contributi alle emittenti radiofoniche e televisive per le attività inerenti alla comunicazione politica radiotelevisiva e ai messaggi radiotelevisivi autogestiti in campagna elettorale".

La Giunta regionale, con nota prot. n. 314257 del 18 ottobre 2016, ha trasmesso la deliberazione n. 382 del 13 ottobre 2016, recante: "Variazione compensativa al bilancio 2016-2018 - annualità 2016 - nell'ambito del programma U. 10.02 'Trasporto Pubblico Locale' - Dipartimento 'Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità"'.

La Giunta regionale, con nota prot. n. 314257 del 18 ottobre 2016, ha trasmesso la deliberazione n. 383 del 13 ottobre 2016, recante: "Variazione al bilancio 2016-2018. Assegnazione di fondi per il contributo della produttività animale e tenuta dei libri genealogici, nonché per la realizzazione e gestione di centri genetici di supporto alla attività di miglioramento genetico".

La Giunta regionale, con nota prot. n. 314257 del 18 ottobre 2016, ha trasmesso la deliberazione n. 385 del 13 ottobre 2016, recante: "Variazione al bilancio 2016-2018. Rimborso somme, da parte di Cassa Depositi e Prestiti, di somme per mutui scaduti e non somministrati contratti dagli Enti Locali e il cui onere è posto a carico della Regione".

La Giunta regionale, con nota prot. n. 314257 del 18 ottobre 2016, ha trasmesso la deliberazione n. 386 del 13 ottobre 2016, recante: "Variazione al bilancio 2016-2018. Istituzione capitoli, parte entrata, finalizzati al rimborso di somme da parte di soggetti attuatori di interventi a carico del POR e di soggetti beneficiari di contributi regionali concessi su capitoli vincolati".

La Giunta regionale, con nota prot. n. 314257 del 18 ottobre 2016, ha trasmesso la deliberazione n. 387 del 13 ottobre 2016, recante: "Variazione al bilancio 2016-2018. Assegnazione di fondi per l'inserimento di appositi moduli formativi sulla celiachia nell'ambito di attività di formazione e aggiornamento professionale rivolte a ristoratori ed albergatori (legge 4 luglio 2005, n. 123)".

La Giunta regionale, con nota prot. n. 314257 del 18 ottobre 2016, ha trasmesso la deliberazione n. 388 del 13 ottobre 2016, recante: "Variazione al bilancio 2016-2018. Assegnazione di fondi dallo Stato per l'erogazione di prodotti senza glutine nelle mense delle strutture scolastiche e ospedaliere e nelle mense delle strutture pubbliche, su richiesta degli aventi diritto (legge 4 luglio 2005, n. 123)".

La Giunta regionale, con nota prot. n. 314257 del 18 ottobre 2016, ha trasmesso la deliberazione n. 389 del 13 ottobre 2016, recante: "Variazione al bilancio 2016-2018. Assegnazione di risorse da parte dello Stato per le spese relative agli oneri di funzionamento dei servizi per l'impiego (d.l. 19.6.2015, n. 78, d.lgs 14.9.2015, n. 150)".

Deliberazione della Giunta comunale di Motta San Giovanni

Comunico che in data 18 ottobre 2016, acquisita al prot. n. 40232, è pervenuta la deliberazione della Giunta Comunale di Motta San Giovanni n. 115 del 29 settembre 2016 avente ad oggetto: "Richiesta inserimento minoranze linguistiche presenti in Calabria sulla Convenzione Regione Calabria - Rai, riconoscimento della sede Regionale della Rai quale centro di produzione decentrato"

Interrogazioni a risposta immediata

Giudiceandrea. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

nel territorio del Comune di Oppido Mamertina insite la presenza di una città di epoca medioevale oramai abbandonata e denominata Oppido Vecchia di notevole interesse artistico, culturale e paesaggistico seppur non meglio nel tempo valorizzata e conservata;

il costante abbandono di tale patrimonio è concausa del naturale disfacimento del sito;

al momento risulta, tra gli altri, a forte rischio di crollo e dunque a definitiva perdita della memoria artistica del luogo il Castello Normanno – Aragonese -:

 

quali azioni urgenti intende adottare per verificare lo stato complessivo del sito denominato Oppido Vecchia e nello specifico quali azioni intraprenderà per porre in sicurezza il Castello Normanno - Aragonese.

(222; 30.09.2016)

 

Giudiceandrea. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

recenti notizie di cronaca hanno reso noto le indagini in corso sul cosiddetto scandalo dei veleni della Lucania, ovvero dello smaltimento improprio e contrario alle normative vigenti dei rifiuti liquidi provenienti dal Centro Oli di Viggiano dell'Eni;

dalle notizie al momento disponibili pare che gli impianti di depurazione di Bisignano (CS) e di Gioia Tauro (RC) non siano in grado di trattare i liquidi che negli impianti dei medesimi siti sono stati iniettati con grave nocumento per la salute pubblica e l'ambiente per come più volte segnalato da associazioni e cittadini dei Comuni interessati;

gli impianti di che trattasi di natura privatistica sono autorizzati dalla Regione Calabria -:

 

quali azioni urgenti intendono adottare per mettere in sicurezza la salute dei cittadini dei Comuni interessati e l'immagine complessiva dell'ambiente e del territorio calabrese che ne esce fortemente danneggiata.

(223; 30.09.2016)

 

Giudiceandrea. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

diversi Dipartimenti della Regione Calabria hanno tra le sue funzioni precipue anche quelle relative alla Cooperazione tra i popoli, l'internazionalizzazione, lo sviluppo locale e rurale;
l'Università della Calabria - Dipartimento di Scienze politiche e sociali - da oltre un decennio ha istituito un corso di laurea magistrale in Discipline Economiche e Sociali per lo Sviluppo e la Cooperazione;
ai laureati alla fine di suddetto corso di laurea viene assegnato la Classe LM 81;
diversi Dipartimenti della Regione hanno bandito negli anni passati come anche più recentemente richieste di manifestazione d'interesse per la ricerca di profili da individuare e avviare al lavoro con l'esclusione sistematica della Classe LM 81, nonostante a volte la sua completa e perfetta aderenza alla esigenza della Regione Calabria;

per sapere:

perché i Dipartimenti della Regione Calabria nelle manifestazioni di interesse finalizzate alla selezione di giovani laureati da avviare al lavoro su specifici progetti a tempo determinato che implicano direttamente con le professionalità rinvenienti dalla LM81 risultano ancora esclusi nonostante il possesso dei titoli e requisiti.

(224; 30.09.2016)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

prima dell'entrata in vigore del Nuovo Codice della Strada (Decreto Legislativo N.285 del 30 aprile 1992), il Ministero dei Trasporti attribuiva alle Provincie la competenza tecnica e amministrativa delle strade provinciali, contraddistinte dall'acronimo SP;

con l'entrata in vigore del Nuovo Codice della Strada la competenza delle strade provinciali è passata anche alle Regioni, così che la manutenzione delle stesse potesse avvenire in modo più celere e capillare;

considerato che:

da un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi, insieme ai residenti del Comune di Roggiano Gravina e di frazione Pianette, facente parte del medesimo municipio, ho avuto modo di constatare de visu lo stato di scarsa manutenzione e la carenza dei livelli essenziali di sicurezza (assenza di segnaletica orizzontale, usura e incomprensibilità della segnaletica verticale, gravi depressioni strutturali lungo la carreggiata, usura del manto stradale, assenza di paramassi, guard-rail divelti e/o danneggiate) in cui versa la SP 114 Roggiano Gravina- Pianette;

a seguito delle violenti perturbazioni climatiche, verificatesi negli ultimi 10 anni nella zona della Valle dell'Esaro e con particolare riferimento ai fenomeni dell'inverno 2010, sono stati avviati lavori di ripristino della carreggiata;

i cittadini residenti delle comunità di Roggiano Gravina e Pianette, nello scorso Giugno 2016 hanno provveduto a segnalare alle autorità competenti (Provincia e Regione), senza ricevere risposta, lo stato di degrado della SP 114 -:

 

quali urgenti ed improcrastinabili provvedimenti intende adottare per porre fine ad una emergenza che ormai si protrae da mesi e se è stato previsto, da parte della Regione Calabria, un cronoprogramma di interventi di manutenzione straordinaria per la SP 114.

(225; 11.10.2016)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

con il decreto interministeriale n. 83473 del 1° agosto 2014 sono stati definiti i criteri da adottare per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga alla normativa vigente con riferimento a periodi concessi con accordi stipulati, in sede regionale per le imprese ubicate nel territorio di una singola regione e in sede governativa per le imprese pluriregionali, dal giorno della data di pubblicazione del decreto medesimo (4 agosto 2014);

l'indennità, garantisce ai lavoratori licenziati che non possono usufruire degli ammortizzatori ordinari, un reddito sostitutivo della retribuzione, la platea che può usufruire degli stessi sono:

-i lavoratori licenziati provenienti da soggetti giuridici qualificati come imprese, così come individuate dall'articolo 2082 del codice civile, per i quali non sussistono le condizioni di accesso ad ogni altra prestazione a sostegno del reddito connessa alla cessazione del rapporto di lavoro prevista dalla normativa vigente; pertanto, la mobilità in deroga non può più essere concessa dopo il periodo di Aspi o miniAspi, mobilità ordinaria o disoccupazione agricola già fruita, o dopo un periodo di fruizione della NASPI; né può essere concessa se il lavoratore aveva diritto ad un ammortizzatore ordinario e non ne ha fatto richiesta;

per fruirne, il lavoratore deve essere inserito in un apposito decreto o provvedimento di concessione da parte dell'organo ministeriale o regionale competente e soddisfare i seguenti requisiti:

-12 mesi di anzianità aziendale presso il datore di lavoro che ha effettuato il licenziamento (periodo del contratto di lavoro), di cui almeno 6 mesi effettivamente lavorati;

il decreto di cui sopra prevede, al fine di assicurare la graduale transizione al nuovo sistema introdotto dal decreto in oggetto, che le Regioni e Province autonome possano concedere trattamenti di "Cig in deroga e Mobilità in deroga" anche in deroga ai criteri previsti dal decreto in esame;

la Regione Calabria, rispetto ad altre Regioni limitrofe, non procede al quanto spettante dai beneficiari, dal 2014;

allo stato, ai lavoratori interessati, pervengono notizie confuse e fuorvianti, e che gli stessi sono costretti ad estenuanti ricerche sullo stato delle pratiche di liquidazioni;

considerato che al 01.01.2017 il trattamento non verrà più erogato -:

quali iniziative urgenti ed improcrastinabili vorranno prendere per la definizione delle concessioni in deroga e quali provvedimenti vorranno deliberare per il futuro lavorativo di queste migliaia di lavoratori.

(228; 21.10.2016)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

il decreto legislativo numero 422/1997 conferisce alle Regioni funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale, a norma dell'articolo 4,comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59;

la legge regionale 23/1999 e successive modifiche stabilisce le Norme per il Trasporto Pubblico Locale;

considerato che:

in buona parte del territorio regionale, soprattutto nelle aree interne, l'accesso al diritto alla mobilità è garantito dal servizio di autotrasporto su gomma;

la disciplina vigente che regolamenta il servizio di autolinee è ormai desueta e non più soddisfacente per la richiesta dell'utenza;

nello specifico, da più tempo, così come evidenziato in più occasioni dai cittadini residenti, nei comuni della Valle del Savuto il servizio autolinee operante nel territorio, ormai regolarmente, non rispetta più le tabelle di marcia e di fermata causando innumerevoli disagi all'utenza, rappresentata perlopiù da studenti e operai che quotidianamente devono raggiungere le aree del cosentino e del lametino;

nei giorni sia dal gruppo consiliare di Opposizione del Comune di Scigliano (CS) sia dalla stampa locale è stata evidenziata la condizione di estremo disagio per i pendolari della Valle del Savuto -:

 

quali urgenti ed improcrastinabili provvedimenti intende adottare per porre fine al, purtroppo, stazionario e continuo disservizio nell'accesso al diritto alla mobilità venutosi a determinare nella Valle del Savuto.

(229; 21.10.2016)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

la Regione Calabria sul BURC n° 41 del 15 ottobre 2010 Parte III pubblicava avviso pubblico per " aiuti alle imprese attraverso la concessione di borse lavoro, di incentivi occupazionali sotto forma di integrazione salariale e formazione continua come adattamento alle competenze";

la dotazione finanziaria disponibile per l'attuazione dell'Avviso ammontava complessivamente a €. 105.000.000,00 (centocinque Mln/€.), a valere sulle risorse del POR Calabria FSE 2007 - 2013, di cui: Asse I Adattabilità - Obiettivo specifico A - €. 27.000.000,00 (ventisette Mln/€.) - Obiettivo specifico B - €. 3.000.000,00 (tre Mln/€.); Asse II Occupabilità - Obiettivo specifico E - €. 75.0000.000,00 (settantacinque Mln/€.);

nel succitato avviso, si prevedeva al punto 6: "Articolazione dell'intervento" « Il programma integrato, è finalizzato all'inserimento nel mercato del lavoro di lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati, disabili, e/o disoccupati o inoccupati ai sensi del D.lgs n.297/2002;

ai destinatari dell'intervento veniva riconosciuta una quota di sostegno al reddito (c.d.Borsa Lavoro) di ammontare pari a €. 900,00 mensile per un numero di 9 (nove) mensilità, per un valore totale di ogni Borsa pari ad €. 8.100,00. Rimaneva a carico dell'impresa la copertura dei costi assicurativi obbligatori di legge e della eventuale responsabilità civile verso terzi;

ogni Borsa, inoltre, indicava un inserimento nella struttura ospitante per la durata di n° 9 mesi, per un impegno settimanale dei destinatari pari a 35 ore, durante i quali dovevano essere attivati percorsi formativi, da realizzarsi all'interno dei contesti produttivi;

per i lavoratori svantaggiati veniva prevista la somma di €. 3.545.250,12;

considerato che:

in data 11/10/2011 la titolare della Parafarmacia sita alla via Polisportivo in Castrovillari (Cosenza), ammessa al contributo di cui sopra, sottoscriveva la Convenzione Rep. N.240 con la REGIONE CALABRIA CUPJ55G10000610007, per la concessione di una borsa lavoro, finalizzata all'inserimento di n. l impiegata di concetto rientrante nella definizione di lavoratore svantaggiato ai sensi dell'art.2, comma 18, del Regolamento 800/2008;

la titolare della suddetta Parafarmacia in data 14.08.2012, procedeva all'assunzione a tempo indeterminato della lavoratrice di cui sopra, ben prima della scadenza del primo anno, di conseguenza chiedeva l'estensione del contributo, per come previsto da regolamento, anche per il secondo anno;

la titolare della Parafarmacia ha regolarmente comunicato la volontà di poter usufruire degli incentivi previsti anche per la seconda annualità, trasmettendo mensilmente la rendicontazione contabile, corredata dalla busta paga corrisposta alla dipendente nonché della copia dell'assegno salariale;

allo stato la Regione Calabria ha erogato solo una annualità delle due previste -:

 

quali iniziative urgenti ed improcrastinabili saranno poste in essere per la liquidazione finale del saldo della borsa lavoro concessa alla suddetta Parafarmacia.

(230; 21.10.2016)

 

Interrogazioni a risposta scritta

Bevacqua. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

la sentenza del Consiglio di Stato (Sezione Terza), depositata in data 27 aprile 2015, accoglieva il ricorso del Comune contro la chiusura dell'ospedale "Guido Chidichimo" di Trebisacce, inopinatamente disposta dal decreto 22 ottobre 2010 n. 18 del Presidente della Giunta regionale della Calabria in qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario;

il DCA n. 30 del 3 marzo 2016, nell'ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera, disponeva la riapertura dell'ospedale "Guido Chidichimo" di Trebisacce, quale "Ospedale di zona disagiata" collegato con lo spoke di Castrovillari, prevedendo 58 posti-letto, unitamente gli 11 posti-letto della Lungodegenza, una dotazione minima di medici ospedalieri necessari alla riapertura dell'Ospedale dai 15 ai 20, nonché la possibilità di un ambulatorio ospedaliero di Oncologia;

risulta trascorso il termine di 90 giorni dall'emanazione del DCA n. 30 per la produzione di eventuali rilievi e osservazioni da parte dell'ASP di Cosenza;

perdura una evidente situazione di stallo che diventa sempre più grave, anche in ragione dell'approssimarsi della stagione estiva e il conseguente aumento del possibile bacino di utenza della struttura -:

 

quali siano le iniziative che l'Esecutivo Regionale e il Dipartimento Salute hanno intrapreso e intendono intraprendere per sollecitare l'apertura dell'ospedale in oggetto, chiarendo, in particolare, le azioni prodotte in merito dalla direzione dell'ASP di Cosenza.

(226; 11.10.2016)

 

Mangialavori. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

con decreto 804 datato 4 agosto 2016 del Direttore del Dipartimento numero 10 è stata approvata la graduatoria definitiva relativa all'avviso pubblico Iniziative culturali 2016;

i soggetti pubblici e privati per accedere al finanziamento regionale assegnato dovranno sottoscrivere apposita convenzione con la Regione Calabria;

ad oggi il Dipartimento numero 10 non è ancora riuscito a stipulare le convenzioni di cui al punto precedente, né è dato sapere quando ciò sarà possibile;

la bozza di convenzione resa pubblica prevede impegni da parte della Regione e obblighi da parte dei soggetti beneficiari, in particolare di realizzare le iniziative finanziate entro il 31.12.2016, di rendicontare ed effettuare tutti i pagamenti entro la stessa data;

la Regione Calabria s'impegna di erogare ai soggetti che ne faranno richiesta una anticipazione pari al 70% dell'importo del finanziamento concesso;

molti dei soggetti attuatoli hanno necessità di incassare l'anticipazione per essere in grado di dare attuazione ai progetti di promozione culturale e in ogni caso per poter rendicontare;

stante la rilevanza del problema e il gran numero di enti pubblici e associazioni interessate al problema;

considerato il significativo impiego di tempo con cui gli uffici del dipartimento procedono all'analisi e certificazione dei rendiconti delle attività svolte negli anni precedenti, alcune ferme ancora al 2014 -:

 

a)quando il Dipartimento 10 sarà in grado di sottoscrivere le convenzioni con gli enti attuatori degli interventi culturali 2016;

b)se ritiene che il Dipartimento possa erogare le anticipazioni ai soggetti attuatori prima del 31.12.2016;

c)quali misure intenda intraprendere la giunta Regionale per impedire che le risorse impegnate per le attività culturali in questione non abbiano ad essere perdute con grave danno per i soggetti attuatori. In particolare se non ritenga, qualora non sia in grado di attuare quanto ai due punti precedenti, di differire (di alcuni mesi) il temine ultimo per i rendiconti e per la liquidazione delle relative spese.

(227; 18.10.2016)

 

Mangialavori. Al Presidente della Giunta regionale. Per saper - premesso che:

 

il diritto costituzionale alla salute va garantito mediante l'offerta di un servizio sanitario efficiente e moderno;

il Vibonese da tempo è oggetto di un continuo depauperamento dell'offerta sanitaria e ciò anche a causa della vetustà di una struttura ospedaliera decisamente non al passo coi tempi;

le vicende sulla nuova costruzione del Presidio ospedaliero di Vibo Valentia hanno interessato l'azione politica di tutte le amministrazioni regionali del recente passato;

l'attuale compagine di governo regionale ha posto, programmaticamente, tale realizzazione fra le sue priorità;

la realizzazione di nuove strutture ospedaliere come quella che interessa la Piana di Gioia Tauro o la Sibaritide, sia pure lentamente, sembra offrire qualche segnale di avanzamento;

la costruzione dell'ospedale vibonese, invece, pare avere subito una frenata o una battuta di arresto inspiegabile;

nei mesi scorsi, puntuali sono giunte rassicurazioni e promesse, roboanti dichiarazioni, apposizioni di prime pietre e indicazione sui tempi di esecuzione. Tutto ciò è poi stato smentito dai fatti: la puntualità ha ceduto il passo alla vaghezza e con regolarità si sono registrati imprevisti di ogni tipo;

il risultato di tutto ciò è che il presidio ospedaliero di Vibo Valentia risulta ben lungi dall'essere effettivamente e concretamente costruito. Ad oggi, in effetti, non si registra alcun atto amministrativo dal quale possa desumersi un immediato avvio dei lavori -:

a)le ragioni del ritardo circa l'avvio della concreta realizzazione dell'ospedale di Vibo Valentia;

b)quale sia lo stato dell'iter di tale progettata opera;

c)i tempi di inizio della costruzione di detto fondamentale presidio sanitario per il Vibonese.

(231; 24.10.2016)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

con il DDG 106 del 23 febbraio 2016 il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca (MIUR) ha indetto concorso pubblico per la selezione di docenti nella scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado e infine per i docenti di sostegno;

ai sensi dell'art. 400 del decreto legislativo 297/2014 (testo Unico della scuola) "I concorsi per titoli ed esami sono nazionali e sono indetti su base regionale, con cadenza triennale, per tutti i posti vacanti e disponibili, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, nonché per i posti che si rendano tali nel triennio";

all'esito delle procedure concorsuali, in alcune Regioni e per alcune classi di concorso, non sono stati coperti tutti posti messi a bando;

l'art 400 com. 13 del testo unico della scuola di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, per come modificato dalla legge 107/2015 (la buona Scuola) prevede che le graduatorie concorsuali siano "composte da un numero di soggetti pari, al massimo, ai posti messi a concorso, maggiorati del 10 per cento";

tale disposizione lascia un vuoto normativo sull'assegnazione dei docenti che, pur avendo superato le prove concorsuali, non si trovano ad essere presenti in graduatoria, poiché non rientranti nel limite del 10% di idonei previsto dalla legge. Tutto ciò determinando una condizione penalizzante per questa particolare categoria di docenti che non potrà auspicare dell'immissione in ruolo, né beneficiare del diritto allo scorrimento delle graduatorie in caso di rinunce tra i vincitori, né avere riconoscimento di punteggio aggiuntivo in altre graduatorie per il personale scolastico;

in molte graduatorie regionali si hanno docenti che hanno superato il concorso ma non sono rientrati nel numero del 10% degli idonei ed in altre, per le stessi classi di concorso, vi sono posti non coperti per mancanza sia di vincitori che di idonei nel limite del 10%;

la Sentenza N.3407 del 2014 del Consiglio di Stato ha stabilito che "L'utilizzazione delle graduatorie non reca deroga alla regola costituzionale del concorso atteso che, casomai, ne consente la massima applicazione. Se un soggetto figura in una graduatoria concorsuale quale idoneo è perché ha superato le relative prove d'esame ed è stato giudicato meritevole, in via astratta, di occupare il posto per la cui copertura il concorso è stato bandito. Se ciò non è accaduto è solo per una contingenza di tipo "accidentale", e cioè per l'insufficienza dei posti messi a concorso in rapporto ai soggetti giudicati idonei; ma se, e nella misura in cui, tale limite quantitativo dovesse venir meno (a fronte, ad esempio, di nuove esigenze di provvista di personale), nessun ostacolo dovrebbe frapporsi all'assunzione di un soggetto che è già stato giudicato idoneo ad essere inserito in ruolo, sempre che lo stesso risulti inserito in una graduatoria ancora valida ed efficace";

con decreto n. 356 del 23 maggio 2014 il Miur ha previsto l'assunzione degli aspiranti docenti risultati idonei all'ultimo concorso, ma non inclusi nel numero definitivo dei vincitori di concorso;

impegna

la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria a chiedere al Governo di disporre, con apposito atto normativo, la pubblicazione delle graduatorie concorsuali con i nominativi di tutti gli idonei, pertanto anche dei docenti posizionatisi oltre il 10% dei vincitori di cui all'art.40 d.lgs. 297/1994 per come modificato dalla legge 107/2015;

a chiedere al Governo di disporre, con apposito atto normativo, l'assunzione di tutti i docenti risultati idonei oltre il 10% dei posti messi a concorso, nei limiti dei posti messi a bando, prevedendo opportuna mobilità interregionale che consenta di coprire i posti messi a concorso e non coperti per mancanza di vincitori ed idonei nel limite del 10%.

(67; 11.10.2016) Graziano

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

il Corpo Forestale dello Stato, ai sensi degli artt. 2 c. 1° lett. 1) e 4 c. 1° della Legge 6 febbraio 2004, n. 36, oltre alle attività istituzionali di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza finalizzate alla tutela dell'ambiente svolte per conto dello Stato, effettua altresì molteplici attività di polizia amministrativa e di protezione civile per conto delle Regioni;

le attuali poliedriche capacità di intervento nei vari e diversi settori di cui è chiamato ad occuparsi, ivi inclusi quelli di pertinenza regionale, discendono, all'evidenza, oltre che dalla specifica formazione del suo personale, anche, e soprattutto, dall'esperienza da quest'ultimo maturata nei vari settori;
con il Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 177, il Governo nazionale si è determinato a sopprimere, di fatto, il Corpo Forestale dello Stato, trasferendo le relative competenze, per la maggior parte, all'Arma dei Carabinieri (mentre parte secondaria di esse verrà sparsa tra Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Ministero delle Politiche Agricole) e prevedendo che, in linea di massima, il personale già in servizio segua le competenze, venendo incorporato nelle varie predette Amministrazioni;

è chiaro che, in tal modo, l'attuale livello di formazione del personale verrà meno, e che quindi anche i compiti svolti per conto delle Regioni ne pagheranno il fio, giacché progressivamente, man mano che il personale già formato andrà in pensione, quello nuovo che lo sostituirà verrà a mancare sia di tale formazione e sia, soprattutto, della complessiva esperienza, disperdendosi l'attuale livello di professionalità nei vari "titoli" in cui l'attuale Corpo verrà "spezzettato";

visto che:

tale Decreto Legislativo, sotto questo profilo, va ad impingere su questioni di interesse regionale, giacché, oltre a ritrovarsi per il futuro a dover interagire con plurimi interlocutori (in particolare Carabinieri e Vigili del Fuoco), non più coordinati tra loro e non più a conoscenza l'uno delle attività dell'altro (mentre all'attualità i reparti del Corpo Forestale dello Stato dediti alle varie attività di competenza, non solo interagiscono abitualmente tra loro, ma sono soggetti ad un unico comando regionale);

in relazione a tutto ciò appare opportuno che quest'Ente si tuteli rispetto a tale unilaterale decisione del Governo nazionale;

ricordato che:

lo strumento all'uopo apprestato è l'istituto del regolamento di competenza, che dev'essere chiesto entro gg. 60 dalla pubblicazione dell'atto (avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale del 12 settembre 2016, e quindi entro l’11 novembre 2016) alla Corte Costituzionale (art. 39 della Legge 25 gennaio 1962, n. 20);

appare opportuno, attesi a gravi ed irreparabili danni che discenderebbero dall'esecuzione del Decreto Legislativo in questione, che si chieda alla Corte Costituzionale, nelle more del giudizio, di sospendere l'attuazione del menzionato provvedimento (art. 40 della Legge 25 gennaio 1962, n. 20);

impegna

la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria:

a deliberare con la massima sollecitudine, stante la ricordata ristrettezza dei termini, l'impugnazione avanti la Corte Costituzionale del Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 177, nelle parti in cui viene ad invadere la sfera di competenza della Regione, ed a proporre il relativo ricorso, con richiesta di sospensione, per il relativo regolamento di competenza con lo Stato.

(68; 11.10.2016) Graziano

Proposta di legge numero 170/10^ di iniziativa del consigliere regionale Romeo, recante: “Norme per l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili, di pubblica utilità ed ex articolo 7 D.lgs numero 469/97 nel bacino regionale calabrese” (Del. n. 140)

Art. 1

(Destinatari e modalità di applicazione)

 

1. I lavoratori socialmente utili, i lavoratori di pubblica utilità ed ì lavoratori ex articolo 7 del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469 (Conferimento alle regioni e agli enti locali di funzioni e compiti in materia di mercato di lavoro, a norma dell'articolo 1 della legge 15 marzo 1997, n. 59) fuoriusciti dal bacino regionale e transitati in società che hanno erogato servizi pubblici per conto di enti locali e società partecipate da enti locali che sono state dichiarate fallite o sciolte per infiltrazioni mafiose e messe in liquidazione, nei limiti della disponibilità finanziaria presente nel bilancio regionale, allocata alla missione 15, programma 15.03, possono essere reintegrati nel bacino regionale, a condizione che gli stessi subentrino agli LSU e LPU deceduti, pensionati, e fuoriusciti dal bacino, senza che abbiano beneficiato di risorse pubbliche a titolo di incentivazione.

 

Art. 2

(Clausola di neutralità finanziaria)

 

1. La presente legge non comporta nuove o maggiori spese a carico del bilancio regionale.

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

 

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

Testo unificato dell’esame abbinato delle proposte di legge: numero 109/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 e s.m.i. (Norme in materia di usi civici)”; numero 129/10^ di iniziativa del consigliere M. D'Acri, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)” (Del. n. 141)

Art. 1

(Modifiche al comma 1 dell'articolo 27 della l.r. 18/2007)

 

1. Alla fine del comma 1 dell'articolo 27 della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici) le parole "entro 31 dicembre 2015" sono sostituite dalle seguenti: "entro il 31 dicembre 2017".

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

 

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria (BURC).

 

Proposta di legge numero 165/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 10 febbraio 2011, numero 1 (Istituzione Enoteca regionale 'Casa dei vini in Calabria')” (Del. n. 142)

Art. 1

(Modifiche all'art. 1)

1. Al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 10 febbraio 2011, n.1 (Istituzione dell'Enoteca regionale «Casa dei vini di Calabria») dopo la parola "regionali" sono aggiunte le seguenti: "e dei relativi territori di produzione".

Art. 2

(Modifiche all'art. 2)

 

1. L'articolo 2 della l.r. 1/2011 è sostituito dal seguente:

"Articolo 2

(Funzioni e attività dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di

Calabria»)

L'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria»:

promuove e valorizza, in Italia e all'estero, i vini, i prodotti e i territori di cui al comma 1 dell'articolo 1;

promuove e diffonde la conoscenza dei vini della Calabria, anche in relazione agli accostamenti con la tradizionale gastronomia calabrese e con le altre produzioni agro-alimentari di qualità del territorio;

contribuisce alla attuazione delle politiche regionali di sviluppo locale e favorisce l'utilizzo dei programmi attivati dall'Unione europea a tale fine, rivolgendo particolare attenzione alle iniziative destinate alle aree a vocazione enologica e cooperando al loro sviluppo;

a) promuove lo sviluppo del turismo enogastronomico, attraverso la valorizzazione dei luoghi di produzione del vino, al fine di accrescerne cultura e prestigio e di creare prospettive di sviluppo economico per le aree a particolare vocazione vinicola.

Al fine di dare attuazione alle funzioni di cui al comma 1 l'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria»:

sostiene iniziative di promozione di immagine dei prodotti e dei territori attivate da soggetti pubblici e privati con il dipartimento della Giunta regionale competente in materia di agricoltura;

coopera con i consorzi di tutela e con le associazioni di produttori nelle attività di promozione dei vini calabresi;

favorisce iniziative per il recupero, la valorizzazione delle tradizioni e la ricostruzione delle identità economiche e culturali dei territori del vino e degli altri prodotti agroalimentari del territorio regionale;

contribuisce all'istruzione e formazione degli operatori e degli addetti all'accoglienza e di figure professionali esperte nel settore enogastronomico, nel marketing e nella comunicazione del vino;

espone permanentemente nell'Enoteca regionale, di cui al comma 3, allestita nella propria sede legale e in eventuali sedi decentrate, i prodotti di cui al comma 5;

produce materiali informativi al fine di illustrare le caratteristiche ed i pregi dei vini calabresi ed i relativi abbinamenti con prodotti di eccellenza dell’agroalimentare regionale (DOP, IGP, PAT);

promuove eventi di presentazione della produzione enologica della Calabria, anche mediante degustazioni guidate;

promuove iniziative volte ad ottenere un miglioramento qualitativo dei vini calabresi;

sviluppa azioni di acquisizione e conservazione di documentazione della cultura contadina;

j) contribuisce alla qualificazione e armonizzazione dell'offerta enoturistica regionale, mediante l'indicazione di standard minimi di qualità.

2. L'associazione di cui all'articolo 3 allestisce e gestisce l'Enoteca regionale denominata «Casa dei vini di Calabria», avente sede principale presso la sede legale dell'associazione, in locali messi a disposizione dalla Regione Calabria, ed eventuali sedi decentrate individuate dall'associazione, in accordo con la Regione nell'ambito dei territori calabresi a vocazione vitivinicola e presso i principali attrattori di flussi turistici, anche nell'ambito delle «strade del vino e dei sapori» di cui all'articolo 10.

3. Le sedi, principale e decentrate, dell'Enoteca regionale di cui al comma 3 devono garantire locali idonei all'esposizione permanente e alla conservazione dei vini della Calabria nonché adeguati spazi di mescita.

4.  Nelle esposizioni permanenti allestite nelle sedi, principale e decentrate, dell'Enoteca regionale di cui al comma 3 possono essere esposti prodotti esclusivamente calabresi, di qualità accertata, selezionati dal comitato tecnico-scientifico di cui all'articolo 6, appartenenti alle seguenti categorie :

a) vini DO e IG ottenuti con metodi di agricoltura biologica e convenzionale;

distillati di vini (brandy) e vinacce (grappa);

prodotti alternativi derivati dall'uva.

L'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria», come attività esclusivamente strumentale e funzionale agli scopi di cui al comma 1, può:

b) svolgere attività di vendita dei prodotti esposti nelle esposizioni permanenti, di cui al comma 5, allestite nelle sedi, principale e decentrate, dell'Enoteca regionale e concludere rapporti di affiliazione per la concessione ad operatori del settore, del diritto di gestire punti vendita con formato espositivo, logo caratteristico, assortimento dei prodotti, conformi a quelli delle esposizioni permanenti;

favorire i contatti fra soci ed operatori del settore ed organizzare in nome proprio, anche per conto dei soci, la partecipazione a fiere, esposizioni, workshop, nonché a eventi convegnistici, culturali e scientifici di promozione del vino e dell'enogastronomia di eccellenza regionale.

7. Per i fini di cui al Tìtolo II, l'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria»:

coordina le attività delle «botteghe del vino» e delle «strade del vino e dei sapori», organizzando, anche direttamente, eventi, pubblicazioni, incontri, degustazioni, viaggi di studio, corsi formativi ed altre attività a carattere regionale, nazionale ed internazionale;

costituisce a tutti gli effetti struttura d'informazione, di promozione, di aggregazione e di accoglienza turistica, anche in relazione alle «botteghe del vino» e alle «strade del vino e dei sapori»."

Art. 3

(Modifiche all'art. 3)

 

1. L'articolo 3 della l.r. 1/2011 è sostituito dal seguente:

"Articolo 3

(Natura giuridica dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria»)

1. L'«Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria», di cui all'articolo 1, comma 2, è un'associazione costituita ai sensi degli articoli 14 e seguenti del codice civile, alla quale partecipano enti pubblici, enti di diritto pubblico, consorzi di produttori vitivinicoli, cooperative del settore. Possono, altresì, far parte dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria» i consorzi di tutela e valorizzazione riconosciuti secondo la vigente normativa, gii operatori agricoli singoli o in forma associata, altri operatori che producono e commercializzano vini di qualità convenzionali o biologici imbottigliati nonché le associazioni che gestiscono le «strade del vino e dei sapori» di cui all'articolo 10."

Art. 4

(Modifiche all'art. 4)

 

1. Al comma 1 dell'articolo 4 della l.r. 1/2011, le parole "L'Enoteca" sono sostituite dalle seguenti: "L'Associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria»".

Art. 5

(Modifiche all'art. 5)

 

1. L'articolo 5 della l.r. 1/2011 è sostituito dal seguente:

 

"Articolo 5

(Organi dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria»)

Sono organi necessari dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria»:

l'assemblea dei soci;

il presidente;

il comitato tecnico scientifico.

L'assemblea dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria» svolge le funzioni ad essa attribuite dallo statuto dell'associazione e dal codice civile.

Il presidente dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria» è nominato dal Presidente della Giunta regionale, è titolare di tutti i poteri di amministrazione e di rappresentanza dell'associazione e svolge le funzioni non riservate ad altri organi dallo statuto e dalla legge.

Il comitato tecnico scientifico dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria»:

è nominato dal Presidente della Giunta regionale;

è composto da cinque membri, tra cui il coordinatore del comitato, individuati, secondo i criteri determinati nello statuto, tra esperti in materia di enologia, enogastronomia, marketing territoriale e negli altri settori di attività dell'associazione;

svolge funzioni di consulenza e indirizzo, con le modalità disciplinate nello statuto, in ordine alle attività dell'associazione.

1.  Le funzioni, l'organizzazione e il funzionamento degli organi dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria» sono disciplinate, nel rispetto di quanto previsto nella presente legge, dallo statuto e, sulla base di questo, dal regolamento di organizzazione. Lo statuto e il regolamento di organizzazione disciplinano, altresì, il coordinamento tra gli organi dell'associazione e il comitato di cui all'articolo 6."

Art. 6

(Modifiche all'art. 6)

 

1. L'articolo 6 della l.r. 1/2011 è sostituito dal seguente:

"Articolo 6 (Comitato tecnico di coordinamento)

1. Con atto organizzativo della Giunta regionale è istituito, senza oneri a carico del bilancio regionale, ed è disciplinato, un comitato tecnico di coordinamento composto dai dirigenti generali dei dipartimenti della Giunta regionale competenti in materia di agricoltura, attività produttive, ambiente, cultura, internazionalizzazione, programmazione nazionale e comunitaria, turismo, o da dirigenti dei dipartimenti medesimi delegati dai rispettivi dirigenti generali.

2. Il comitato di cui al comma 1 :

a) costituisce la sede in cui trovano coordinamento le attività e le iniziative della Regione Calabria che assumono interesse in relazione alle finalità dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria»;

b)formula linee guida ed indicazioni relative allo svolgimento delle funzioni e delle attività di cui all'articolo 2."

Art. 7

(Modifiche all'art. 7)

 

1. L'articolo 7 della l.r. 1/2011 è così modificato:

la rubrica (Finanziamenti) è sostituita dalla seguente: "(Risorse)";

nel comma 1:

1) le parole "l'Enoteca regionale della Calabria" sono sostituite

dalle seguenti: "L'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di

Calabria»";

2) dopo la lettera d) è introdotta la seguente:

"d bis) risorse provenienti da progetti finanziati dall'Unione Europea e da altri organismi nazionali e internazionali;"

nel comma 2 le parole "Consiglio di Amministrazione" sono sostituite dalla seguente: "presidente";

dopo il comma 2 è inserito il seguente:

"2 bis. Sulla base di apposite intese con l'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria», la Regione Calabria può disporre, per singoli progetti di interesse specifico della Regione, nell'ambito delle attività e iniziative di cui all'articolo 6, comma 2, e con il consenso dell'interessato, l'assegnazione temporanea di personale presso l'associazione predetta, nel rispetto delle disposizioni in materia di mobilità temporanea."

 

Art. 8

(Modifiche all'art. 8)

 

1. L'articolo 8 della l.r. 1/2011 è sostituito dal seguente:

"Articolo 8

(Condizioni per la concessione di contributi da parte della Regione Calabria)

 

1. I contributi di cui all'articolo 7, comma 1, lettera d), possono essere erogati dalla Regione Calabria a condizione che l'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria» abbia adottato lo statuto e il regolamento ji organizzazione di cui all'articolo 5, nonché un regolamento di contabilità."

 

Art. 9

(Modifiche alla denominazione del Titolo II)

1. La denominazione del Titolo II della l.r. 1/2011 "BOTTEGHE E STRADE DEL VINO" è sostituita dalla seguente: "BOTTEGHE DEL VINO E STRADE DEL VINO E DEI SAPORI".

 

Art. 10

(Modifiche all'art. 9)

 

1. L'articolo 9 della l.r. 1/2011 è sostituito dal seguente:

"Articolo 9

(Botteghe del vino)

1. La Regione Calabria riconosce e incentiva le «botteghe del vino» che abbiano i requisiti fìssati dal regolamento di cui all'articolo 11 e siano promosse dall'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria» anche su proposta degli enti locali."

Art. 11

(Modifiche all'art. 10)

 

1.                                                                                                                                                                                                                 Il comma 4 dell'articolo 10 della l.r. 1/2011 è sostituito dal seguente: "4. Le «strade del vino» di cui ai commi da 1 a 3 assumono la denominazione di «strade del vino e dei sapori» e costituiscono, secondo le modalità disciplinate dal regolamento di cui all'articolo 11, percorsi enogastronomici quali sistemi integrati per lo sviluppo del turismo enogastronomico nei territori a vocazione vitivinicola ed enogastronomica.

2. Dopo il comma 4 dell'articolo 10 della l.r. 1/2011, sono inseriti I seguenti:

"4 bis. L'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria» promuove la trasformazione delle «strade del vino» esistenti in «strade del vino dei sapori» e la costituzione di nuove «strade del vino e dei sapori».

4 ter. Le «strade del vino e dei sapori» rappresentano unità di progettazione e gestione operativa, a livello territoriale, dei programmi dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria», la quale svolge attività di sintesi e coordinamento delle medesime."

Art. 12

(Modifiche all'art. 11)

 

1. L'articolo 11 della l.r. 1/2011 è così modificato:

a)              il comma 1 è sostituito dal seguente:

"1. La Regione Calabria provvede, con il regolamento di attuazione della presente legge, alla definizione del disciplinare tipo per la costituzione, la realizzazione e la gestione delle «botteghe del vino» e delle «strade del vino e dei sapori»."

b)                nel comma 2 le parole "Strade del vino, di concerto con l'Enoteca regionale e sentito il Comitato tecnico-scientifico" sono sostituite dalle seguenti: "«strade del vino e dei sapori», di concerto con l'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria»."

c) nel comma 3 le parole "Strade del vino" sono sostituite dalle seguenti: "«strade del vino e dei sapori»".

Art. 13

(Abrogazioni)

 

1. E' abrogato l'articolo 12 della l.r. 1/2011.

Art. 14

(Adeguamento alle disposizioni della presente legge)

1.  Il dipartimento della Giunta regionale competente in materia dì agricoltura:

adotta con decreto, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, lo schema delle modifiche all'atto costitutivo e allo statuto dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria», costituita ai sensi dell'articolo 3 della l.r. 1/2011, nonché lo schema del regolamento di organizzazione e del logo caratteristico, e del regolamento di contabilità di cui all'articolo 8, ai fini dell'adeguamento dell'ordinamento dell'associazione predetta alle disposizioni degli articoli 1,2,3, 4, 5, 6, 7, 8, 11 ;

trasmette all'associazione, costituita ai sensi dell'articolo 3 della l.r. 1/2011, le modifiche e gli schemi di cui alla lettera a) affinché siano sottoposti all'approvazione dell'assemblea dei soci.

2. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge il Presidente della Giunta regionale effettua la nomina del presidente dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria».

Per effetto della nomina di cui al comma 2 si intendono soppressi gli attuali organi dell'associazione «Enoteca regionale - Casa dei vini di Calabria», ad esclusione dell'assemblea, i relativi componenti cessano di diritto, il residente assume tutti i poteri di amministrazione e di rappresentanza dell'associazione e procede al compimento degli atti, di sua competenza, necessari a dare attuazione alle modifiche dell'atto costitutivo e dello statuto.

Art. 15

(Clausola di invarianza di spesa)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 134/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto di Gestione Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (A.R.P.A.CAL) esercizio finanziario 2014 - Riaccertamento straordinario dei residui ex art. 3, comma 7 del D.Lgs. 118/2011 e ss.mm.ii.” (Del. n. 143)

Il Consiglio regionale,

viste:

- la delibera di Giunta regionale n. 342 dell'8 settembre 2016 recante "Approvazione Rendiconto di Gestione Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (A.R.PA.CAL) esercizio finanziario 2014 - Riaccertamento straordinario del residui ex art. 3, comma 7 del D.Lgs. 118/2011 e ss.mm.ii. - Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";

- la delibera del Commissario Straordinario dellARPACAL n. 709 del 28 dicembre 2015 di approvazione del bilancio consuntivo esercizio 2014;

- la deliberazione dell'ARPACAL n. 269 del 9 dicembre 2015 recante: "Riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi del D.Lgs n.118/2011 e ss.mm.ii. - Ripiano del disavanzo tecnico";

- la deliberazione dell’ARPACAL n. 101 del 21 marzo 2016 recante: "Rettifica allegato 5/2 al D.Lgs n. 118/2011. Rideterminazione e ripiano disavanzo tecnico. Nuovi volumi Bilancio 2015-2017";

premesso che:

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che "i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento Bilancio e Finanze, Programmazione e Sviluppo Economico - Settore Ragioneria Generale per la definitiva istruttoria di propria competenza";

- la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

visti:

la legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 recante."Istituzione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria - A.R.P.A.CAL"; la legge regionale n. 8/2002;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

l'art. 3, comma 7 del D. Lgs n. 118/2011, per come modificato e integrato dal

D.Lgs 126/2014;

tenuto conto che il Comitato di indirizzo regionale dell' A.R.P.A.CAL ha espresso parere favorevole al riaccertamento straordinario dei residui e al piano di recupero del disavanzo tecnico, mentre non ha reso espressamente parere favorevole all'approvazione del rendiconto, ma si è limitato a richiamare quanto espresso dal Revisore unico dei conti riguardo le difficoltà interpretative circa l'applicabilità di alcune norme che disciplinano l'eventuale riduzione dei compensi del precedente management e del precedente OIV;

considerato che il Revisore unico dei conti, nell'esprimere parere favorevole per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2014, attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione e propone di monitorare costantemente in corso di esercizio:

l'economicità della gestione;

l'indebitamento dell'ente;

l'incidenza degli oneri finanziari;

la gestione delle risorse umane ed il relativo costo;

- la gestione delle risorse finanziarie ed economiche, avendo particolare riguardo al rapporto tra utilità prodotta e risorse consumate;

- l'attendibilità delle previsioni;

- l'utilità delle informazioni per gli utilizzatori del sistema di bilancio; la qualità delle procedure e delle informazioni;

l'adeguatezza del sistema contabile e del funzionamento del controllo interno; il rispetto del principio di riduzione della spesa di personale;

rilevato che il Dipartimento Ambiente, nell'istruttoria di competenza, ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto subordinatamente all'acquisizione di esplicito parere favorevole del Comitato di Indirizzo ed alla verifica contabile di competenza del Dipartimento Bilancio;

considerato che il Dipartimento Bilancio ha svolto le verifiche dovute per accertare:

- la corrispondenza tra le attività e le passività al 31 dicembre 2014, con la consistenza dei residui attivi e passivi, il saldo di cassa ed i residui passivi eliminati;

- la corrispondenza tra le risultanze alla fine dell'esercizio 2013, rispetto a quelle iniziali del 2014;

- la corrispondenza del valore dei residui attivi, con riferimento ai crediti vantati dall'Agenzia nei confronti della Regione per spese di funzionamento, rispetto ai relativi impegni di spesa in conto residui, presenti sui pertinenti capitoli del bilancio regionale;

atteso che il Dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, prende atto che il parere del dipartimento vigilante risulta subordinato all'espressione di esplicito parere favorevole del Comitato di Indirizzo, il cui superamento è di competenza del dipartimento stesso;

 

tenuto conto che relativamente al rispetto delle norme in materia di "spending review", il Dipartimento Bilancio ha rilevato altresì:

- che il Segretariato Generale ha trasmesso l'estratto del processo verbale della seduta della Giunta regionale del 23 maggio 2016 nella quale, in relazione all'accertamento delle regole sulla revisione della spesa, sono state dettate le Linee di Indirizzo ai dipartimenti, tese ad ottenere una valutazione certa, propedeutica alla trattazione nella Giunta regionale della relativa documentazione contabile, in ordine all'adozione, da parte degli enti strumentali, di impegni non conformi alle norme;

carenze nelle informazioni necessarie per l'esecuzione dei controlli; di conseguenza ha ritenuto opportuno segnalare al dipartimento vigilante la necessità di eseguire degli approfondimenti, al fine di verificare il reale conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa;

- il mancato rispetto della normativa in materia di "spending review" con riferimento alla riduzione della spesa di personale e alla riduzione degli emolumenti riconosciuti agli organi di indirizzo, direzione e controllo ai sensi del commi 1 e 2 dell'articolo 9 della l.r. 22/2010;

- che il dipartimento vigilante ha affermato il rispetto della normativa in questione, nel corso dell'esercizio 2014 da parte dell'A.R.P.A.CAL, con riferimento agli emolumenti riconosciuti agli organi di direzione dell'Agenzia;

tenuto conto che nella Delibera di Giunta n. 342 dell'8 settembre 2016 si "rinvia al dipartimento vigilante un supplemento istruttorio in ordine alle questioni indicate nella presente relazione nonché autonome ulteriori valutazioni e determinazioni, stante il permanere di una diversa veduta da parte del dipartimento bilancio";

considerato che:

- il Dipartimento Bilancio ha precisato che le sanzioni previste per il mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa costituiscono "causa di revoca automatica nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati negli enti strumentali, negli istituti, nelle agenzie, nelle aziende e negli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione" ai sensi dell'art. 9, comma 12, L.R. n. 22/2010 e dell'art. 13, comma 13 L.R. n.69/2012;

il Dipartimento Bilancio ha ritenuto possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto dell'A.R.P.A.CAL per l'esercizio 2014, al fine della successiva presentazione dello stesso al Consiglio regionale;

tenuto conto che:

l'Agenzia ha espletato la procedura di riaccertamento straordinario dei residui per come previsto dall'art. 3, comma 7 del D.Lgs n. 118/2011 ;

con apposita deliberazione, il Commissario ha disposto il ripiano dell'importo relativo al disavanzo tecnico pari ad euro - 275.561,58, determinato in sede di riaccertamento straordinario, appostandolo in n. 10 quote di uguale importo in ciascun esercizio finanziario dal 2015 al 2024;

- sulla procedura di riaccertamento sopra citata, il Dipartimento Bilancio ha formulato dei rilievi sul corretto accantonamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE);

il Commissario dell' A.R.P.A.CAL, conseguentemente, con apposita delibera, ha rettificato le risultanze del suddetto riaccertamento e sono state apportate le dovute modifiche all'allegato 5/2 (prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione);

in conseguenza delle modifiche apportate alle risultanze del riaccertamento straordinario, per come suggerito dal Dipartimento Bilancio, con delibera n. 101 del 23/03/2016 del Commissario straordinario, l'importo del disavanzo tecnico è stato oggetto di rideterminazione e precisamente lo stesso risulta pari ad euro - 3.247.017,58. Di conseguenza, è stato definito un piano di rientro del disavanzo tecnico a quote costanti per 30 esercizi a partire dal 2015, appostando nei relativi bilanci l'importo di euro 108.233,95;

- sulle predette deliberazioni, Il Revisore unico dei conti ha espresso parere favorevole;

considerato che il Dipartimento Bilancio ha verificato la correttezza della procedura di riaccertamento straordinario e della redazione dei prospetti obbligatori di legge, per come previsti agli allegati 5/1 e 5/2 del D.Lgs n.118/2011, inerenti il computo del fondo pluriennale vincolato di parte corrente e capitale e la dimostrazione del risultato di amministrazione alla data del riaccertamento straordinario dei residui;

rilevato che nella Deliberazione di Giunta regionale n. 342 dell'8 settembre 2016, viene specificato che l'operazione di riaccertamento straordinario dei residui, in quanto attività di natura gestionale, con riferimento agli enti strumentali, spetta al Direttore generale che a sua volta lo sottopone alla Giunta regionale la quale, successivamente ad una circostanziata istruttoria, provvede poi alla definitiva approvazione e al successivo inoltro al Consiglio regionale per una presa d'atto;

preso atto che la Seconda Commissione consiliare permanente, nella seduta del 30 settembre 2016, ha approvato il Rendiconto di Gestione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (A.R.P.A.CAL) esercizio finanziario 2014 - Riaccertamento straordinario dei residui ex art. 3, comma 7 del D.Lgs. 118/2011 e ss.mm.ii. ed i documenti ad essi allegati, facendo proprie le osservazioni espresse dal Revisore unico del conti dell'ente, dal Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale;

 

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. 8/2002, il Rendiconto di Gestione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (A.R.P.A.CAL) per l'esercizio finanziario 2014 ed il riaccertamento straordinario dei residui ex art. 3, comma 7 del D.Lgs. 118/2011 e ss.mm.ii. ed i documenti ad essi allegati per farne parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le osservazioni espresse dal Revisore unico dei conti dell'ente, dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 135/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “'Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione Calabria per il quinquennio 2017/2018 - 2022/2023'” (Del. n. 144)

IL Consiglio regionale,

 

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 366 del 27 settembre 2016 recante: "Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione Calabria per il quinquennio 2017/2018-2022/2023";

vista la legge 15 marzo 1997, n. 59 concernente la delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed agli Enti locali;

visti:

- il D.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 recante: "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alla Regioni ed agli Enti locali, in attuazione della legge n.59/97;

- l'articolo 138 della L.R. 34/2002 che disciplina la programmazione della rete scolastica, stabilendo che il Consiglio regionale formula indirizzi per la predisposizione dei piani provinciali e l'organizzazione della rete scolastica e dell'offerta formativa, sulla base dei criteri e dei parametri nazionali;

- il D.P.R. 18 giugno 1998, n. 233 "Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell'art. 21 Legge n. 59 del 16.07.97";

- il D.lgs. 17 ottobre 2005, n. 226 e s.m.i. che prevede "Norme generali ed i livelli essenziali delle prestazioni sul secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53";

viste:

- la legge 2 aprile 2007, n. 40 "Disposizioni urgenti in materia di Istruzione Tecnico - professionale e valorizzazione dell'autonomia scolastica";

- la legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, comma 632, che prevede la riorganizzazione dei Centri Territoriali permanenti per l'educazione degli adulti (CTP) in centri provinciali per l'istruzione degli adulti (CPIA);

- la legge 15 luglio 2011, n. 11, articolo 19 commi 5, 5 bis e 5 ter;

visti:

- il D.P.R. 20 marzo 2009, n. 81 concernente la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;

- il D.M. n. 4/2011 di adozione delle LL.GG. di cui all'intesa sancita in Conferenza Unificata del 16/12/2010, concernente la realizzazione di organici raccordi tra percorsi di istruzione dei percorsi FP;

- il D.P.R. 29/10/2012 n. 263 recante "Norme generali per la definizione dell'assetto organizzativo didattico dei Centri per l'istruzione degli adulti, ivi compresi i corsi serali;

vista la legge 7 aprile 2014, n. 56 "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni";

vista la legge regionale n. 14 del 22 giugno 2015 "Disposizioni urgenti per l'attuazione del processo di riordino delle funzioni a seguito della legge 7 aprile 2014, n. 56";

considerato che gli indirizzi regionali approvati con delibera consiliare n.48/2010 non risultano più efficaci in quanto validi per il quinquennio a decorrere dall'a.s. 2011/2012 e fino all'a.s. 2015/2016;

ritenuto necessario, ai fini di una ottimale governance territoriale nella rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione Calabria ed in virtù delle innovazioni normative in materia, di procedere all'approvazione degli indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e per la programmazione dell'offerta formativa delle autonomie scolastiche calabresi per il quinquennio aa.ss. 2017/2018 - 2022/2023;

preso atto che la Terza Commissione consiliare, nella seduta del 18 ottobre 2016, ha approvato il provvedimento in oggetto;

delibera

di approvare gli Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e per la programmazione dell'offerta formativa delle autonomie scolastiche calabresi per il quinquennio 2017/2018 - 2022/2023 di cui al testo allegato, che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione

Proposta di legge numero 148/10^ di iniziativa del consigliere Aieta, recante: “Riconoscimento del ruolo sociale delle società di mutuo soccorso” (Del. n. 145)

Art. 1

(Finalità)

La Regione Calabria, con la presente legge, in attuazione del principio di sussidiarietà sociale ed in osservanza della legge 15 aprile 1886, n. 3818 (Costituzione legale delle società di mutuo soccorso), riconosce il ruolo sociale delle società di mutuo soccorso e in particolare promuove lo sviluppo delle società costituite ed operanti nel territorio regionale, al fine di affermare valori di solidarietà tra i cittadini e progresso sociale delle comunità locali.

1.  La Regione Calabria riconosce e promuove: a) il concreto perseguimento della funzione di promozione sociale e di servizio svolto dalle società di mutuo soccorso, anche attraverso iniziative a sostegno di un welfare di comunità; b) la diffusione delle finalità ed attività mutualistiche secondo i bisogni dei soci, valorizzando il ruolo che le società possono svolgere nei campi dell'assistenza e della protezione sociale integrativa e favorendo, a tal fine, la collaborazione e l'integrazione tra le società attraverso forme di mutualità mediata, nonché la stipula di apposite convenzioni con le istituzioni pubbliche o private; c) lo sviluppo di società che abbiano lo scopo primario di favorire l'iniziativa dei cittadini calabresi di aggregarsi al fine di tutelare e promuovere interventi di reciproco aiuto, assistenza sanitaria e socio-assistenziale.

La Regione promuove la trasformazione in società dei sodalizi aventi gli stessi fini di mutualità e solidarietà sociale che svolgono la propria attività sul territorio regionale.

Art. 2

(Contributi)

Per il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1, la Regione può concedere contributi alle società di mutuo soccorso operanti nel territorio calabrese, entro i limiti delle disponibilità finanziarie previste dall'articolo 8, allo scopo di agevolare e sostenere il loro sviluppo con finalità mutualistiche.

La concessione dei contributi viene erogata al fine di:

a) incentivare l'espletamento di programmi di attività finalizzati al conseguimento dello scopo sociale previsto dallo statuto, anche in concorso con altri contributi pubblici; b) avviare iniziative e progetti volti a realizzare un welfare di comunità, inteso come un sistema di protezione sociale che, per il tramite delle società di mutuo soccorso, sia in grado di coinvolgere la comunità e di riconnettere le risorse e le forze del territorio calabrese per rispondere meglio ai bisogni delle persone e delle famiglie.

 

Art. 3

(Modalità e requisiti per l'accesso ai contributi)

 

Accedono ai contributi di cui all'articolo 2, le società operanti nel territorio regionale in possesso dei seguenti requisiti:

atto costitutivo risultante da atto notarile e, comunque, conformità dello statuto sociale e della composizione degli organi sociali ai caratteri e alle finalità di cui alla legge 3818/1886;

iscrizione al registro delle imprese nella sezione delle imprese sociali nonché all'albo delle società cooperative, ai sensi dell'articolo 23, comma 1, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 (Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese), convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221 nonché del decreto del Ministro dello sviluppo economico del 6 marzo 2013;

iscrizione all'elenco regionale delle società di mutuo soccorso, di seguito denominato elenco;

numero minimo di soci negli ultimi tre anni antecedenti alla richiesta di finanziamento, risultante dal libro soci aggiornato, non inferiore a quindici unità;

istituzione e tenuta dei libri dell'assemblea dei soci, del consiglio di amministrazione e dei sindaci, comprovante attività continuativa e partecipata degli organi sociali;

h) trasmissione all'Agenzia delle Entrate del modello relativo agli enti associativi, di cui all'articolo 30 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185 (Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale), convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2.

1.   Le richieste di contributo sono corredate dalla seguente documentazione riguardante:

relazione descrittiva sull'attività da realizzare;

preventivo di spesa relativo all'attività da realizzare;

attestazione relativa all'eventuale partecipazione di altri soggetti;

programma annuale di attività.

Le società destinatarie dei contributi inviano al dipartimento regionale competente il bilancio annuale di previsione ed il bilancio definitivo, corredati dalla relazione illustrativa delle attività svolte e sull'utilizzo concreto e dettagliato dei contributi ricevuti.

Art. 4

(Elenco regionale delle società di mutuo soccorso)

1. La Regione Calabria, entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della presente legge, istituisce presso la Giunta regionale l'elenco regionale delle società di mutuo soccorso.

 

Art. 5

(Condizioni per l'iscrizione all'elenco regionale)

 

Le società, costituite ai sensi della legge 3818/1886, previa istanza da prodursi secondo modalità stabilite dal regolamento di attuazione della presente legge, possono chiedere l'iscrizione all'elenco.

Ai fini dell'iscrizione nell'elenco, entro novanta giorni dalla data di presentazione dell'istanza, il dipartimento regionale competente verifica:

l'effettivo esercizio dell'attività mutualistica svolta dall'istante;

il perseguimento dei fini dettati dall'articolo 1 della legge 3818/1886.

Art. 6

(Cancellazione dall'elenco regionale)

 

Le società iscritte all'elenco sono soggette a cancellazione e, pertanto, perdono ogni diritto alla concessione dei contributi previsti dalla presente legge nei seguenti casi:

a) qualora vengano meno le condizioni necessarie all'iscrizione nell'elenco;

b) qualora la società ometta di inviare la documentazione di cui all'articolo 3;

c) qualora la società presenti gravi irregolarità di gestione o nel caso in cui sia oggetto di procedimento giudiziale o amministrativo.

Art. 7

(Regolamento di attuazione)

 

Il Regolamento, emanato in attuazione della presente legge, disciplina in particolare:

la tenuta e l'aggiornamento dell'elenco delle società di mutuo soccorso;

le modalità di iscrizione delle società nell'elenco;

l'erogazione dei contributi di cui all'articolo 2;

l'invio della documentazione di cui all'articolo 3, comma 2;

il controllo sulla realizzazione dei programmi e degli interventi;

la rendicontazione delle risorse finanziarie percepite;

la cancellazione delle società dall'elenco.

Il Regolamento di attuazione è emanato entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

Art. 8

(Norma finanziaria)

Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 2, determinati per l'esercizio in corso in euro 30.000,00, si provvede con le riserve disponibili al Programma U.20.03, capitolo U0700110101 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018, annualità 2016, inerenti al Fondo di parte corrente, destinato agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezionano dopo l'approvazione del bilancio, il cui stanziamento viene ridotto del medesimo importo.

La disponibilità finanziaria di euro 30.000,00, di cui al comma 1, è utilizzata nell'esercizio in corso ponendo la competenza della spesa a carico del Programma U.12.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio corrente. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le conseguenti variazioni ai documenti contabili di cui agli articoli 39 e 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118.

Per gli anni successivi si provvede, nei limiti consentiti dalla effettiva disponibilità di risorse autonome, con la legge di stabilità e la legge di approvazione del bilancio di previsione.

Per gli ulteriori adempimenti previsti dalla presente legge, la Regione provvede con le risorse umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Proposta di legge numero 137/10^ di iniziativa dei consiglieri Battaglia, Neri, Nucera, Romeo, recante: “Cambio di denominazione dell'Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria" (Del. n. 146)

Art. 1

(Cambio denominazione A.O. "Bianchi -Melacrino -Morelli" di Reggio Calabria)

 

1. L'Azienda ospedaliera "Bianchi-Melacrino-Morelli" di Reggio Calabria assume la seguente nuova denominazione: "Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli" di Reggio Calabria.

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio della Regione Calabria.

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

 

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

 

Ordine del giorno numero 31 di iniziativa dei consiglieri Irto, Nucera, Giudiceandrea, Romeo, Sculco e Orsomarso: “Sostegno alla campagna dell’associazione “Nessuno tocchi Caino 2016”

Il Consiglio regionale,

considerato che:

i1 18 dicembre 2007 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato per la prima volta la Risoluzione per la Moratoria Universale delle esecuzioni capitali;

successivamente la stessa Assemblea Generale dell'Onu ha approvato ulteriori risoluzioni dirette a sensibilizzare un numero sempre maggiore di Paesi nel Mondo al fine di mettere fine all'utilizzo della pena di morte ed ad ogni condanna disumana e degradante;

la Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato, nel 1997 su iniziativa italiana e nel 1999 su iniziativa europea, una risoluzione nella quale si ribadisce che "l'abolizione della pena capitale costituisce un rafforzamento della dignità umana ed un progresso dei diritti fondamentali della persona" e si chiede "una moratoria delle esecuzioni capitali, in vista della completa abolizione della pena di morte";

da ultimo l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di discutere e votare ogni due anni per l'attuazione della risoluzione sulla moratoria della pena di morte approvata dall'Assemblea Generale dell'Onu e per il suo rafforzamento in termini di contenuti e di voti;

rilevato che:

l'approvazione della risoluzione è stata ottenuta soprattutto grazie al lavoro di "Nessuno tocchi Caino", un'associazione senza fine di lucro fondata a Bruxelles nel 1993, impegnata nella lotta per la difesa dei diritti umani ed in particolare per l'abolizione della pena di morte, che ha acquisito un rilievo di primo piano sulla scena internazionale attraverso la promozione di numerose e considerevoli campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema;

"Nessuno tocchi Caino" vuole organizzare nei prossimi mesi in vista dell'imminente voto sulla nuova risoluzione, missioni di sensibilizzazione in quei Paesi del mondo che devono esprimere la propria posizione politico-giuridica;

si impegna

a sostenere la campagna di Nessuno Tocchi Caino 2016 per l'attuazione della risoluzione sulla moratoria della pena di morte approvata dall'Assemblea Generale dell'Onu; ad inviare il presente ordine del giorno all'Associazione Nessuno Tocchi Caino.