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X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

_________

 

n. 24

 

SEDUTA Di LUNEDì 1 AGOSTO 2016

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEI SEGRETARI QUESTORI GIUSEPPE NERI E GIUSEPPE GRAZIANO

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 14,51

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazione

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alla interrogazione numero 190 del 4 luglio 2016 a firma del consigliere Graziano.

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, se è possibile, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di due ordini del giorno al Consiglio regionale che impegnano la Giunta sulla questione dei migranti: uno relativo alla questione dei minori a Reggio Calabria,unaltro relativo al problema dei migranti nella nostra regione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Franco. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, chiedo che venga inserita all’ordine del giorno la proposta di legge numero 164/10^ di mia iniziativa, recante: “Modifiche dell’articolo 3 della legge regionale 11 maggio 2007, numero 9 – Provvedimento generale recante ‘Norme di tipo ordinamentale e finanziario – Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2007 - Articolo 3, comma 4, della legge regionale 8/2002’”.

Chiedo, inoltre, l’inserimento di un altro ordine del giorno, protocollo numero 7972 recante “Inserimento delle notizie in Lis, lingua italiana dei segni, nel Tg regionale” del 23 febbraio 2016.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

In qualità di Presidente della Commissione ambiente e territorio, chiedo di richiamare in Aula, per la discussione e l’approvazione, due provvedimenti: uno inerente le modifiche sulla legge urbanistica, l’altro relativo al Qtrp (Quadro territoriale regionale paesaggistico).

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Chiedo di inserire come punto all’ordine del giorno la mozione di iniziativa dei consiglieri regionali Greco, Aieta, Bevacqua, D’Acri, Giudiceandrea, Guccione, Sergio, avente ad oggetto: “Valorizzazione turistica dell’Altopiano silano. Approvazione Masterplan”.

PRESIDENTE

Poniamo in votazione provvedimento per provvedimento. Dobbiamo mettere ai voti tutte le proposte. Iniziamo dalle due proposte del consigliere Giudiceandrea.

Pongo in votazione l’inserimento delle proposte richieste dal consigliere Giudiceandrea.

(Il Consiglio approva)

I due punti sono inseriti all’ordine del giorno.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno formulata dal consigliere Sergio.

(Il Consiglio approva)

I due punti sono inseriti all’ordine del giorno.

Pongo in votazione le due richieste avanzate dal consigliere Bevacqua.

(Il Consiglio approva)

I due punti sono inseriti all’ordine del giorno.

(Interruzione del consigliere Esposito)

No, questo è l’inserimento, non è il voto, è solamente l’inserimento all’ordine del giorno.

(Interruzione del consigliere Esposito)

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo(Nuovo Centro Destra)

Intervengo per spiegare perché si è contrari all’inserimento delle proposte chiamate in Aula dal consigliere Bevacqua.

L’importanza e la complessità della tematica richiedono un’Assise molto più partecipata di quella odierna che registra l’assenza, per congedo, di un certo numero di consiglieri. Non ci sono scadenze, è un problema strettamente politico, per cui chiedo che questo punto all’ordine del giorno sia discusso dalla Conferenza dei capigruppo e inserito in apposita seduta di Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Anch’io mi appello al suo buonsenso. Ritengo che questo argomento debba essere dibattuto in un’Assise che annoveri il più possibile la presenza dei consiglieri, che vengono convocati per discutere su un determinato ordine del giorno. Oggi, considerato che siamo al 1° agosto, vi sono delle assenze giustificate, per cui non mi sembra corretto e coerente inserire un argomento di tale portata, rispetto alla considerazione che si vuole dare al Consiglio regionale,.

Presidente, la invito su questo a riflettere, perché sarebbe auspicabile che il Consiglio fosse nelle condizioni di poter partecipare ad un dibattito così importante quanto significativo, perché stiamo parlando di una tematica delicata e importante.

PRESIDENTE

I punti sono stati già inseriti, quelli presentati dal consigliere Bevacqua avevano avuto già il parere della competente Commissione ed è facoltà dei consiglieri regionali poterli richiamare in Aula, che è sovrana nell’inserire i punti all’ordine del giorno, così come ha fatto.

Pongo in votazione la richiesta del consigliere Greco.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 127/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2016/2018 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria

PRESIDENTE

Passiamo al primo punto all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 127/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2016/2018 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria”.

E’ relatore il consigliere Aieta, che ha facoltà di intervenire.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Questa proposta di provvedimento amministrativo riguarda il bilancio di previsione 2016-2018 dell’Aterp della Regione Calabria e alla seduta di Commissione in cui è stata licenziata questa proposta hanno partecipato l’ingegnere Mascherpa, che è commissario unico regionale, e il dirigente generale del dipartimento bilancio dottore De Cello.

Ricordo che la legge regionale numero 24 del 2013, che riordina gli enti, le aziende regionali, le fondazioni, le società e i consorzi, istituisce anche l'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della Regione in materia di edilizia residenziale pubblica.

Lo Statuto è stato definitivamente approvato e, al fine di garantire l’immediata operatività dell'Aterp Unica regionale, è stata formalmente costituita la nuova azienda ed è stata prorogata l'attività dei cinque revisori dei conti delle soppresse Aterp e del commissario straordinario.

La delibera di Giunta regionale demanda al commissario straordinario dell'Azienda alcune funzioni e alcune missioni: l'approvazione dei rendiconti di gestione delle soppresse cinque Aterp provinciali; l'aggiornamento dei residui presunti, iscritti nel bilancio 2016-2018; la corretta valorizzazione dei fondi pluriennali vincolati di parte corrente e parte capitale; l'approvazione di un apposito atto deliberativo, da sottoporre alla Giunta regionale, comprendente un piano di rientro dei disavanzi di gestione, per come scaturenti dai riaccertamenti straordinari redatti dalle soppresse cinque Aterp; la puntuale verifica delle voci di spesa iscritte nel bilancio 2016-2018, con riferimento alla “spendingreview”.

Il Collegio dei revisori dei conti, nella relazione di accompagnamento al bilancio di previsione 2016-2018, ha dapprima valutato che il documento fosse completo in tutti i suoi allegati, tra i quali rientrano il programma triennale dei lavori pubblici e l'elenco annuale dei lavori pubblici, il piano di contenimento delle spese ed il programma delle collaborazioni autonome.

L'organo di controllo ritiene che le previsioni per gli anni 2016-2018 siano coerenti con gli strumenti di programmazione e con gli atti di programmazione di settore.

L'Aterp dovrà avviare tutte le attività necessarie per dare attuazione agli adempimenti dell'armonizzazione contabile.

A conclusione dell'esame espletato, il Collegio dei revisori, nell'esprimere parere favorevole sulla proposta di bilancio di previsione 2016-2018, raccomanda all'Azienda di: procedere alla verifica delle entrate da parte degli uffici, adottando un immediato provvedimento di riequilibrio nel caso si rilevassero insufficienti per mantenere l'equilibrio economico-finanziario complessivo, con tempestiva segnalazione all’organo competente; proseguire costantemente nelle azioni poste in essere per l'abbattimento della morosità esistente; valorizzare tutti i beni dell'Aterp, al fine del raggiungimento di un miglior equilibrio finanziario; regolarizzare gli immobili che in parte risultano ancora non accatastati.

Il dipartimento lavori pubblici ha espresso parere favorevole, condividendo le raccomandazioni del Collegio dei revisori.

Il dipartimento bilancio ha proceduto a verificare la presenza degli equilibri di bilancio e ha dichiarato il suo nullaosta all'adozione, da parte della Giunta regionale, del bilancio di previsione dell'Aterp Calabria, esprimendo le medesime raccomandazioni del Collegio.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Musmanno. Ne ha facoltà.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Intervengo per segnalare che il bilancio preventivo dell’Aterp è stato elaborato esclusivamente basandosi su risorse proprie. Le fonti di finanziamento sono, quindi, il canone - con entrate previste per circa 13 milioni all’anno - e la vendita di alloggi agli aventi diritto. Si prevedono, in questo caso, entrate per 4 milioni all’anno.

Si prevede anche di rafforzare l’annoso problema del contrasto alla morosità, che rappresenta una questione piuttosto rilevante: attualmente, la media di recupero sui crediti esigibili delle cinque Aterp,calcolata su 60 milioni su cui è ancora in corso l’accertamento dell’esigibilità, è pari a un modesto 3,7 per cento, e si prevede di portare la percentuale per la nuova Aterp al 7 per cento, quindi a circa 4,2 milioni all’anno.

Per quanto riguarda, invece, la destinazione delle risorse, è prevista la destinazione di 1 milione e 800mila euro per la manutenzione ordinaria, mentre 4 milioni all’anno, provenienti – ricordo - dalla vendita, saranno interamente destinati alle operazioni di manutenzione straordinaria.

Il costo del personale con la pianta organica previsto è pari al 38,7 per cento della spesa corrente.

Per quanto riguarda, invece, la strategia dell’Aterpper il futuro organizzativo, si prevede una maggiore qualificazione dell’azione, volta anche a individuare nuove fonti di finanziamento, e questo può avvenire attraverso lo sviluppo e la valorizzazione delle competenze tecniche proprie dell’Aterp, l’attivazione di funzioni di ricerca e innovazione, l’orientamento alla sostenibilità ambientale, l’ampliamento della gamma di categorie disagiate supportate, la collaborazione networking con altri enti a livello regionale, nazionale ed europeo, in primo luogo con Comuni e forze dell’ordine per il contrasto alla morosità e occupazioni abusive.

PRESIDENTE

Considerato che non ci sono altri interventi, pongo in votazione il provvedimento in discussione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 128/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Approvazione Rendiconto di Gestione dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Provincia di Catanzaro (A.T.E.R.P.) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ex articolo 3, comma 7 del D.Lgs. 118/2011 per come modificato e integrato dal D.Lgs. 126/2014”

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 128/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto di Gestione dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Provincia di Catanzaro (A.T.E.R.P.) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ex articolo 3, comma 7 del D.Lgs. 118/2011 per come modificato e integrato dal D.Lgs. 126/2014”.

E’ relatore il consigliere Aieta, che ha facoltà di intervenire.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico),relatore

Il provvedimento si compone delle relazioni istruttorie del dipartimento lavori pubblici, del dipartimento bilancio, del parere del Collegio dei revisori dei conti dell’Agenzia e della delibera di Giunta regionale. Quest’ultima precisa che l’operazione di riaccertamento dei residui è un’attività di natura gestionale e che, con riferimento agli enti strumentali, compete al direttore generale protempore, che a sua volta lo sottopone alla Giunta regionale, la quale poi provvede alla definitiva approvazione ed al successivo inoltro al Consiglio regionale per la presa d’atto.

Il Revisore unico dei conti, nella relazione di accompagnamento al rendiconto consuntivo dell’esercizio 2014, evidenzia un disavanzo di amministrazione pari a 136 mila euro, al quale l’azienda dovrà dare adeguata copertura.

Appurato che la capacità di riscossione dei residui attivi, anche nel 2014, non risulta essere stata soddisfacente, il Revisore unico raccomanda di proseguire con la dovuta costante applicazione nelle azioni di recupero delle partite di credito riguardanti i canoni di locazione.

Il Revisore Unico, nell’esprimere parere favorevole, raccomanda, altresì, all’Azienda: di provvedere alla copertura finanziaria del disavanzo di amministrazione risultante dal conto consuntivo dell’esercizio 2014; di proseguire ed intensificare le azioni rivolte al recupero della morosità; di proseguire il programma di dismissione degli immobili alienabili; di consolidare la capacità di riscossione, al fine di garantire all’azienda un equilibrato andamento dei flussi di entrata e di uscita.

Il dipartimento lavori pubblici evidenzia che l’Azienda ha rispettato la normativa regionale in materia di spending review, riducendo le spese per convegni, consulenze, pubblicità e rappresentanza e fa proprie le raccomandazioni del Revisore unico in ordine all’intensificazione delle azioni volte al recupero della morosità dei canoni di locazione verso gli utenti.

La relazione istruttoria si conclude con il nulla osta all’approvazione del consuntivo 2014 dell’Aterp.

Il dipartimento bilancio ha svolto le verifiche dovute per accertare la corrispondenza tra i dati di bilancio finali 2013 e i dati iniziali 2014 e la procedura effettuata dall’Aterp sul riaccertamento straordinario dei residui, per come previsto all’articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 118 sull’armonizzazione dei bilanci.

Il dipartimento bilancio, a conclusione dell’attività istruttoria, rileva che non sussistono debiti fuori bilancio e che l’Azienda ha rispettato la normativa sul contenimento della spesa.

Il Dipartimento ritiene, altresì, possibile procedere all’adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto dell’Aterp di Catanzaro per l’esercizio 2014, al fine della successiva presentazione dello stesso al Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Pongo in votazione il provvedimento in discussione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 147/10^ di iniziativa del consigliere G. Aieta, recante: “Modifica dell’articolo 38 della legge regionale numero 47/2011”

PRESIDENTE

Il terzo punto all’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 147/10^ di iniziativa del consigliere G. Aieta – “Modifica dell’articolo 38 della legge regionale numero 47/2011”.

E’ relatore il consigliere Aieta, che ha facoltà di intervenire.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, chiedo di ritirare questa proposta di legge per un maggiore approfondimento che nelle prossime settimane faremo con il Presidente della Giunta.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di ritirare il punto all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Il terzo punto all’ordine del giorno è ritirato.

Proposta di legge numero 156/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni in materia di liquidazione delle comunità montane soppresse ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 16 maggio 2013, numero 25 (Istituzione dell’Azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna – Azienda Calabria Verde - e disposizioni in materia di forestazione e di politiche della montagna)”.

PRESIDENTE

Il quarto punto all’ordine del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 156/10^ di iniziativa della Giunta regionale – “Disposizioni in materia di liquidazione delle comunità montane soppresse ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 16 maggio 2013, numero 25 (Istituzione dell’Azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna - Azienda Calabria Verde - e disposizioni in materia di forestazione e di politiche della montagna)”.

E’ relatore il consigliere Aieta, che ha facoltà di intervenire.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Questo disegno di legge introduce disposizioni specifiche aventi la finalità di accelerare la conclusione delle procedure di liquidazione delle comunità montane, già soppresse dall’articolo 2 della legge regionale 25 del 2013 e facilitate anche attraverso l’avvenuta nomina di un Commissario unico per la liquidazione.

Nello specifico, all’articolo 1 si prevede di attribuire al predetto Commissario la facoltà di utilizzare le poste attive di una o più delle comunità montane per estinguere le poste passive di altra comunità montana.

Lo stesso articolo prevede che il Commissario dovrà concludere le operazioni di liquidazione entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge. Detto termine potrà essere prorogato di altri sei mesi dalla Giunta regionale, qualora ricorrano situazioni di particolare complessità delle operazioni.

Il disegno di legge è corredato di relazione descrittiva e di relazione tecnico finanziaria, nella quale si specifica che dall’attuazione della legge non derivano oneri a carico del bilancio regionale, atteso che la nomina del Commissario unico avviene nel rispetto dell’articolo 3 della legge regionale 30 del 2015.

Nel dettaglio, detto articolo prevede l’individuazione del Commissario tra i dipendenti di ruolo della Giunta regionale, inquadrati nella qualifica dirigenziale o nella categoria D del personale non dirigenziale, con esclusione di retribuzione o compensi aggiuntivi.

L’assenza di oneri è esplicitamente dichiarata all’articolo 2 della norma finanziaria, nel quale si specifica che dall’attuazione della legge non derivano oneri a carico del bilancio regionale.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Prima di passare alla votazione del provvedimento, comunico che alla proposta di legge era stato presentato un emendamento, a firma del consigliere D’Acri, che decade per l’assenza in Aula del proponente.

Passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 161/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti ai sensi dell’art. 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118 e s.m.i.

PRESIDENTE

Il quinto punto all’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 161/10^ di iniziativa della Giunta regionale – “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti ai sensi dell’art. 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118 e s.m.i.”.

E’ relatore il consigliere Aieta, che ha facoltà di intervenire.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Il disegno di legge ha come obiettivo quello di riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive notificate all’Amministrazione regionale e da acquisto di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa.

Il presente provvedimento si rende necessario per dare ottemperanza a quanto disposto dal decreto legislativo 118/2011, recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili”, che prevede all’articolo 73 che il Consiglio regionale riconosca con legge la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da: sentenze esecutive; copertura dei disavanzi di enti, società ed organismi controllati o, comunque, dipendenti dalla Regione, purché il disavanzo derivi da fatti di gestione; procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità; acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa.

Con la delibera in oggetto e con la conseguente proposta di legge si vuole procedere al riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da: sentenze esecutive ed atti alle stesse equiparati per un importo totale di euro 3 milioni e 414 mila euro all’articolo 1; acquisto di beni e servizi in assenza di preventivo impegno di spesa, per un importo totale di euro 556 mila euro all’articolo 2.

Sulla proposta, il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole con verbale numero 121 del 27 luglio 2016.

Nello specifico, viene evidenziato che “nei singoli decreti di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, non viene chiarito il contesto da cui poter desumere l’impossibilità da parte del Responsabile del procedimento di poter assumere l’atto posto a base del provvedimento giudiziale”.

Lo stesso Collegio, contestualmente “invita l’amministrazione ad effettuare le opportune verifiche, al fine di accertare le eventuali responsabilità personali che hanno determinato il danno economico regionale, visto anche che l’acquisizione di beni e servizi è stata effettuata senza il preventivo impegno di spesa”.

Si invita la stessa amministrazione a porre in essere le misure atte ad impedire il ripetersi di tali situazioni.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il vicepresidente Viscomi. Ne ha facoltà.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta chiede al Consiglio di approvare questo disegno di legge sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio, così come richiesto dal decreto legislativo numero118 del 2011sull’armonizzazione contabile, che pone appunto il riconoscimento con legge dei debiti fuori bilancio derivanti da tutta una serie di vicende che sono state indicate prima dal consigliere Aieta.

Il significato della legislazione che affida al Consiglio regionale l’atto finale di riconoscimento dei debiti fuori bilancio è ben preciso ed è quello di assicurare un maggior controllo della spesa pubblica ed un controllo collegiale delle risorse. C’è, però, un problema che emerge anche da una riflessione preliminare ossia che il riconoscimento del debito fuori bilancio deve essere fatto o può essere fatto soltanto a valle di una procedura che ha avuto origine in anni precedenti. Se, infatti, scorriamo l’elenco dei debiti fuori bilancio che oggi il Consiglio è chiamato a ratificare ed approvare, troveremo:debiti per pagamento di lavoro straordinario del 2002; pagamento di borse di studio e contratti aggiuntivi per la formazione specialistica dal 2006 al 2012; danni d’allagamento per straripamento del 24 settembre 2009; sentenze del tribunale di Catanzaro del 2013 per la progressione economica del 2009; il mancato pagamento dell’attività progettuale svolta nell’anno 2005; fatture commerciali relative ad una pubblicazione; tre anni di lavori pubblici del 2004 e del 2005, ed una serie di voci di spesa che risalgono agli anni passati e che, però, siamo, in un contesto di corretta gestione del bilancio, chiamati ad affrontare oggi.

Probabilmente, l’unica voce recente di debito fuori bilancio è relativa ad una sentenza del tribunale di Catanzaro del 2016, che è stata impugnata in appello dalla Giunta regionale, che ha valore di titolo esecutivo, se non sospeso, ed è il classico caso di debito fuori bilancio che deve essere inserito in questa legge.

Quindi, l’approvazione per legge è necessaria e doverosa, ha un senso politico molto importante, ma, purtroppo, ahimè, si scontra con il fatto che noi oggi siamo chiamati, Consiglio e Giunta, a prendere atto e riconoscere debiti commessi da altri soggetti.

Questione diversa è – e su questo vorrei fare alcune precisazioni – quella indicata dai Revisori dei conti nel parere citato dal consigliere Aieta, cioè la questione della responsabilità. Credo che questa non sia la prima volta che segnalo al Consiglio l’importanza, per la tenuta del bilancio regionale, della questione dei debiti fuori bilancio: l’esistenza di debiti fuori bilancio indica una procedura non corretta all’inizio, significa, plausibilmente, una procedura che comporta ulteriori ritardi di pagamento, con rischi elevati di pignoramento e di pignoramento ad usum di vari soggetti.

Rispetto a questa questione, vorrei ricordare che la Giunta regionale ha chiesto, in fase di riorganizzazione della struttura burocratica, ad ogni settore di individuare un settore numero 1, affari generali, giuridici ed economici, e di affidare questo settore ad un dirigente che ha una responsabilità piena e completa sulla gestione dei debiti fuori bilancio e degli atti di pignoramento per ogni dipartimento.

Quindi, siamo consapevoli degli effetti negativi del riconoscimento del debito fuori bilancio e abbiamo introdotto dei correttivi organizzativi, anche per rispondere alle obiezioni più volte segnalate dalla Corte dei conti. Siamo consapevoli dell’importanza politica del riconoscimento per legge del debito fuori bilancio come occasione di trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche, però siamo consapevoli che tutti quanti siamo oggi chiamati a sanare situazioni risalenti nel tempo e che, probabilmente, nessuno di noi, né Giunta né Consiglio, vorrebbe vedere per il prossimo futuro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Signor Presidente, intervengo solo per esprimere apprezzamento verso le parole appena espresse dal vicepresidente Viscomi, che dimostra l’allegra gestione degli anni passati del governo regionale e dimostra che oggi ci sono una maggioranza e un governo regionale, guidato dal presidente Mario Oliverio, che, finalmente, pone dei vincoli, pone dei paletti e pone soprattutto un rigore dal punto di vista della responsabilità, dal punto di vista contabile, che io apprezzo molto e che deve essere la guida dell’azione di ogni governo; così garantiamo l’etica nella gestione, garantiamo il rispetto della contabilità e facciamo capire ad una burocrazia, abbastanza sensibile negli anni passati a un certo modus operandi, che il tempo delle vacche grasse è finito: o si rapporta in un certo modo verso chi governa, rispettando i princìpi contabili, senza creare buchi o disavanzi, altrimenti qua rischiamo tutti di fare default!

Credo che anche la relazione svolta dal collega Aieta, ripresa dal vicepresidente Viscomi, dimostri che c’è una maggioranza che vuole reagire, comportarsi in maniera diversa, rispettando prima l’etica e soprattutto chiedendo alla burocrazia – ecco perché ho condiviso anche l’operazione che avete fatto di un ricambio non indifferente nei ruoli di responsabilità – che c’è un governo regionale, una maggioranza che vuole essere più attenta, più sensibile e più rispettosa verso i calabresi.

Quindi bene la dichiarazione fatta dal vicepresidente Viscomi, bene l’operato svolto in questo caso dalla dirigenza regionale che ha finalmente messo fine – mi sembra – ai debiti o, quantomeno, ha preso atto di un lavoro immane che parte con questa dichiarazione e che ci accingiamo, finalmente – ripeto – a stabilire dei princìpi cardine di buon governo, di buona amministrazione e di rispetto delle regole.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? No. Passiamo all’esame dell’articolato.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Aveva chiesto la parola il consigliere Orsomarso, poi io.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Visto che siamo all’esame del provvedimento, posso intervenire anche per dichiarazione di voto, se va bene, Presidente, partendo dal primo articolo.

PRESIDENTE

Ancora non eravamo in votazione. Il consigliere Orsomarso ha facoltà di parlare.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Ho ascoltato l’intervento del collega Bevacqua, era soltanto per specificare che i debiti fuori bilancio che oggi il Consiglio approva, da un paio di anni li approva, prima li portava alla Giunta, esistono, esistevano, esisteranno sempre, quindi tutta questa prosopopea nel sostegno…- giusto come appunto - perché c’è un principio anche di continuità amministrativa di provvedimenti, alcuni o la maggior parte anche sentenze, che sono atti doverosi.

Annuncio il mio voto contrario, l’ho già motivato in Commissione, rispetto ad alcune responsabilità politiche di alcuni debiti fuori bilancio che non mi convincono fino in fondo, quindi rispetto a quello già espresso in Commissione, annuncio il mio voto contrario.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Anch’io apprezzo il lavoro dettagliato fatto dal vicepresidente Viscomi e dal dottoreDe Cello rispetto a questa questione dei debiti fuori bilancio, ma annuncio già da adesso il mio voto contrario rispetto a questa pratica – prego il Segretario generale di prenderne nota – perché ritengo che ci siano alcune questioni, che ho avuto modo di approfondire, che necessitavano di una discussione approfondita sulle responsabilità politiche ed amministrative di alcune scelte che hanno portato la Regione a soccombere e con un esborso di diversi milioni di euro. Gran parte di questi potevano essere evitati, se ci fosse stata un’accorta capacità della Regione di intervenire nei modi e nei tempi giusti.

Credo che su questo bisognerebbe ragionare e, poiché non si è voluto fare questo tipo di approccio rispetto a questa pratica, chiedo al Segretario generale di verbalizzare il mio voto contrario.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Pur apprezzando la relazione dell’assessore Viscomi, in Commissione ho espresso voto negativo, perché dalla relazione dei Revisori dei conti è emersa tutta una serie di procedure che, sicuramente, non sono conformi a quanto disposto dalla normativa vigente.

Dissento da quanto detto dal collega Orsomarso sul fatto che i debiti fuori bilancio ci sono e ci saranno. Il voto negativo è stato proprio impostato sul fatto che dobbiamo fare in modo che, in particolare la burocrazia, non si continui in quel circolo vizioso negativo e cioè che spesso prima dell’impegno di spesa vengono autorizzate delle spese.

Quindi il voto contrario in Commissione lo ribadiamo come Nuovo Centro-Destra anche stasera.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Questa è una pratica estremamente importante e delicata, quella del riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che obiettivamente ci espone, espone un Consiglio a delle responsabilità, a un’assunzione di responsabilità, che – vivaddio – noi siamo anche pronti, io personalmente sono anche pronto ad assumermi; però, se non mettiamo fine a questa consuetudine - ricordo una delle prime delibere che noi facemmo come Consiglio regionale fu appunto l’approvazione di debiti fuori bilancio prodotti in anni passati - vi èresponsabilità personale e responsabilità politica.

La responsabilità politica ci porta – e lo diceva bene prima il Vicepresidente – ad un’assunzione di responsabilità, ma lo dico in questo Consiglio in modo da essere chiari. Io voterò a favore del riconoscimento, ma questa è, per quanto mi riguarda, l’ultima volta che voterò riconoscimenti di debiti fuori bilancio.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Ciconte. Ne ha facoltà.

CICONTE Vincenzo Antonio (Partito Democratico)

C’è qualcosa sui debiti fuori bilancio che non mi convince e, chiaramente, io non voglio votare contro per non dare l’idea che la maggioranza – per carità – il gruppo non si è riunito su alcuni punti essenziali, soprattutto in merito al riferimento di dare una parcella così alta. Vedo che il Tribunale ha deciso su questa parcella all’ex segretario della Giunta Scopelliti; ma credo che quello sia un debito di bilancio che ha prodotto, probabilmente, questa Regione, non risalente sicuramente ai tempi di Scopelliti.

Quindi credo che noi avremmo potuto e dovuto fare meglio. Quella pratica non mi convince tanto, di dare una somma così cospicua a un segretario di una vecchia Giunta con una situazione veramente assurda, per cui mi astengo su questo problema, mi asterrò sui debiti fuori bilancio.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Intervengo brevemente perché credo che noi abbiamo bisogno di tutto tranne che di alimentare la confusione. Prima ancora che a questo Consiglio regionale - il Consiglio regionale credo che sia consapevole di quello che stiamo facendo, perché qui ci sono consiglieri regionali, amministratori che sanno di cosa discutiamo - lo voglio dire all’opinione pubblica, ai calabresi: è paradossale che in quest’Aula ci si alzi per esprimere e arzigogolare chissà che cosa! Questo provvedimento interessa le precedenti amministrazioni, perché in questo provvedimento non c’è un solo atto prodotto da questa Giunta ad aver determinato un debito fuori bilancio. Ce n’è uno e ritornerò dopo su questo, perché è un atto che abbiamo votato insieme nella mia Giunta quando c’erano Guccione e anche Ciconte, quello relativo al dottoreZoccali, nome e cognome.La Regione, altrimenti, pagherebbe in modo salato se non fosse rispettata la legge, per riconoscimento di debiti prodotti dalle precedenti amministrazioni, non solo dalla precedente – vorrei dirlo al consigliere Orsomarso – ma dalle precedenti, dal 2002 in avanti fino al 2014.Questo Consiglio regionale, questa Giunta, nel rispetto della legge, propone il riconoscimento di debiti fuori bilancio che, in virtù per la gran parte di sentenze dei tribunali, la Regione è chiamata a pagare, – non so in virtù di quali motivazioni politiche, perché se c’è qualcuno che avrebbe titoli per esprimere politicamente una contrarierà, è innanzitutto il Presidente della Regione, questa Giunta e l’attuale maggioranza rispetto a questa pratica. –

Per quanto riguarda, invece, la fattispecie della delibera che è stata impugnata dal dottoreZoccali e rispetto alla quale il Tribunale di Catanzaro ha riconosciuto le ragioni di Zoccali, va precisato che detta decisione è stata da noi impugnata. C’è un riconoscimento rispetto a un atto che – parliamoci chiaramente – a parte il fatto che è impugnato, è stato oggetto di un pronunciamento del tribunale ed è un atto che, rispetto a situazioni analoghe, ha visto pronunciamenti contraddittori anche per altre decisioni assunte dalla Giunta; decisioni che io rivendico, perché noi abbiamo messo in atto procedure rispettose della legge.

Quindi oggi non è in discussione, attraverso quest’atto, quella decisione, ma oggi c’è un atto che riconosce, rispetto a una sentenza di un tribunale, che tra l’altro è stata oggetto di impugnativa da parte nostra, questo debito. Questo a riprova che noi non abbiamo fatto valutazioni di carattere politico, abbiamo fatto valutazioni di mero carattere amministrativo, ovvero che, in presenza di sentenze dei tribunali, abbiamo riconosciuto il debito. Se poi questo debito, a seguito di impugnativa, sarà rimesso in discussione lo vedremo. Noi siamo convinti che così sarà ma, da qui a confondere le acque, ce ne corre!

Naturalmente, nell’azione di governo e nell’azione amministrativa c’è sempre un’assunzione di responsabilità. Questa volta, permettetemi di dire che è un’assunzione di responsabilità amministrativa, che ha il solo scopo di tenere al riparo l’ente da ulteriori contenziosi e da ulteriori aggravamenti del contenzioso a danno della Regione. Questo atto rientra nel quadro del percorso che noi stiamo seguendo per bonificare e risanare anche dal punto di vista finanziario la Regione, perché in passato, quando non sono stati portati i riconoscimenti qui, sono stati pagati con interessi esosi a seguito di contenziosi e di pignoramenti. Chi conosce la storia di questa Regione sa quanto amaramente sono costati i pignoramenti alle casse della Regione perché ci si è nascosti, perché si è preferito non assumersi responsabilità amministrative, nascondersi, facendo come lo struzzo che, pur consapevole della situazione che c’era intorno, metteva la testa sotto la sabbia. Noi non mettiamo la testa sotto la sabbia, mi rivolgo soprattutto all’opposizione, che ha concorso, almeno per la parte 2010-2014, a determinare questo debito fuori bilancio.

Sarebbe, quantomeno dal punto di vista della serietà, più decoroso – utilizzo questo termine – evitare di assumere posizioni che hanno l’esclusivo sapore demagogico e di scarico di responsabilità, anche quando si tratta di altri uomini, ma dal punto di vista politico sarebbe necessario uno scatto quantomeno di orgoglio per evitare questa pantomima.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Non per giustificare il voto negativo sulla pratica, che già il mio capogruppo Arruzzolo ha annunciato per le motivazioni espresse anche in Commissione e che qui ha ripetuto, ma credo non vi sia dubbio che l’atto che oggi andiamo a votare ha una responsabilità politica che risale negli anni, probabilmente dal 2002-2003 – se non ricordo male i passaggi temporali dell’intervento del vicepresidente Viscomi – fino al 2014.

Detto questo, però, ho apprezzato l’intervento del consigliere Guccione, che vota no più che altro – e magari mi può correggere se ho inteso male – per un atteggiamento passivo da parte di questa amministrazione, di questa Giunta rispetto a tutti quelli che sono gli atti attuali, che nulla può pensare che domani si generano altri debiti fuori bilancio. Poi è di prassi che in quella continuità amministrativa, che diceva prima il collega Orsomarso, chi governa si assume anche la responsabilità del passato dal punto di vista amministrativo; è giusto delegare la responsabilità politica, ma l’assunzione di questa responsabilità amministrativa ritengo che sia non nei giochi della politica, ma nel ruolo della politica fra maggioranza e opposizione determinare un voto negativo, che io considero decoroso in ogni caso. Proprio per questo il mio intervento, perché non vorrei essere tacciato di essere indecoroso in una scelta di voto libero che in quest’Aula posso esprimere rispetto ad un principio, quello dei debiti fuori bilancio.

Allora sarebbe utile che oggi noi discutessimo di tutte quelle sentenze che sono in capo anche a questa amministrazione e che, inevitabilmente, probabilmente – mi auguro di no – porteranno dei debiti fuori bilancio domani. Quindi è un po’ il gioco delle parti che si rincorrono.

Oggi noi abbiamo un ruolo da questa parte, che ritengo decoroso poter votare no, anzi coraggioso forse l’atteggiamento del consigliere Guccione e del consigliere Ciconte, che uno vota contrario e l’altro si astiene. Se c’è – non mi riferisco ai due colleghi, sapete la mia correttezza istituzionale, oltre che politica – confusione, probabilmente non è per il voto negativo da parte dell’opposizione, ma è nell’ambito di un voto variegato da parte della maggioranza.

Ritengo, dunque, che questa pratica, affinché domani anche il consigliere Greco non debba votare no – perché ha annunciato un voto favorevole oggi, ma è l’ultima volta che vota in questo modo – necessita anche con il dipartimento di una verifica, di un monitoraggio di tutte quelle situazioni che, inevitabilmente, Presidente, possono generare debiti fuori bilancio domani, e quest’Aula ha già discusso ampiamente di alcune situazioni che sono in essere e che dipendono non dalla discrezionalità e dalla responsabilità che lei richiamava dell’assunzione di responsabilità amministrativa, invece dipendono solo ed esclusivamente da sentenze del tribunale.

Anche oggi notiamo nella responsabilità del passato, dal punto di vista politico, che questo atteggiamento ha portato alla stesura di questi debiti fuori bilancio, ma nulla di nuovo vedo rispetto a questa responsabilità di scelta amministrativa, perché alcune volte non impugnare una sentenza genera risparmio e non efficacia, perché quel falso risparmio anche in termini di bilancio di oggi lo pagheranno le future amministrazioni.

In questo gioco della politica che ci è delegata dai cittadini, ritengo che non sia indecoroso da parte dell’opposizione votare no.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale. Ci sono dichiarazioni di voto?

(Interruzione)

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

La dichiarazione di voto l’ho già fatta nell’intervento, benché breve, però voglio ribadire un concetto anche dopo l’intervento del consigliere Esposito: oggi, al di là delle posizioni diversificate che all’interno di una maggioranza possono coesistere, c’è una grande assunzione di responsabilità che ha ribadito poc’anzi anche il presidente Oliverio e che anche io e anche noi come gruppo ci sentiamo di assumerci. Certamente, così come ho ribadito, non saremo quelli che ancora una volta tollereranno questa gestione; quando si parla di debiti fuori bilancio non ci si riferisce solo a quelli legati alla gestione, perché non è semplicemente una colpa della parte politica, ma c’è anche una colpa di quella burocrazia che pensa di gestire in modo cosiddetto superficiale e che produce debiti fuori bilancio. Questa è una prassi! In questi giorni vi farò avere, soprattutto riguardo alle aziende ospedaliere e sanitarie, la contezza dei debiti fuori bilancio prodotti, perché era una liturgia della cosiddetta prima Repubblica o vecchia classe politica: non si completavano gli iter amministrativi, anzi si facevano le cose senza iter amministrativo. Ma, vivaddio, la cosa più grave è quella delle sentenze, perché è troppo comodo – e questo lo dico anche alla Giunta, al Presidente e al Vicepresidente – venire in Consiglio e portare debiti fuori bilancio su sentenze, perché voi tutti sapete che se non si arriva a sentenza e se si va a transazione, beh, non si arriva in Consiglio a chiedere la fiducia ai consiglieri, ma è una parte totalmente amministrativa e burocratica.

Allora perché non si è arrivati prima della emanazione delle sentenze a transazione, atteso che ci sono anche gli avvocati?

Su questo – ripeto – il mio voto è favorevole per senso di responsabilità, assolutamente negativo dal punto di vista di responsabilità personale e per come le cose vanno, ma non tanto per le cose che ho detto prima, per la gestione, ma principalmente per le sentenze, perché quando si arriva a sentenza senza una transazione, questo significa cattiva gestione, cattiva amministrazione legata principalmente – e questo consentitemelo – alla superficialità della burocrazia.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Sì, intervengo per dichiarazione di voto. Non c’è assolutamente faciloneria o voglia necessariamente di dibattere, tra l’altro pensavo di essere stato abbastanza chiaro, rispondendo al consigliere Bevacqua, che aveva fatto la difesa d’ufficio di un grande lavoro, e anche al collega dell’Ncd, chiarendo quest’aspetto: per me non c’è nulla di straordinario nella continuità amministrativa; oggi lo fa il Consiglio, da due anni lo fa il Consiglio, prima lo facevano le Giunte, quindi Scopelliti ha approvato i debiti fuori bilancio che dovevano essere della Giunta di Loiero, Loiero quelli di Chiaravalloti e lei oggi anche quelli di Scopelliti.

Poi, ci auguriamo non ce ne siano in futuro, ma il debito fuori bilancio nasce da sentenze e questa Regione ha un grande contenzioso che viene dal passato. Penso che queste sentenze saranno, addirittura, debiti del 2002, se non vado errato, le borse di studio Università “Magna Grecia” del 2003.

Quindi sostengo a gran voce che è un atto politico normale ed io non sono riuscito a trovare le motivazioni per votare la delibera regionale sui debiti fuori bilancio perché, per quanto viene chiesto a noi un alto senso di responsabilità, trovo – e su questo sono d’accordo con Greco –sbagliato dire “non ne approverò più” perché, purtroppo, i debiti fuori bilancio ci sono e – anche questo, scaramanticamente, ci auguriamo che non capiti mai – se arriva un terremoto, non è previsto l’intervento straordinario, puoi ritrovarti anche quell’intervento, le sentenze e quant’altro.

Non vanno fatti salvi gli errori di chi promuove debiti che si potevano evitare con un controllo burocratico. La politica dà l’indirizzo alla burocrazia e ci sono dirigenti su cui oggi grava una responsabilità; salvo il dirigente De Cello e lo ringrazio, gliel’ho detto anche in Commissione, l’ho visto lavorare anche la scorsa legislatura. Va da sé che non potete chiedermi di approvare un debito fuori bilancio che forse potevamo evitarci, e lì c’è una responsabilità dell’amministrazione, non so adesso se burocratica o politica, se rimuoviamo un dirigente e un tribunale ci dice che lo dobbiamo pagare perché forse abbiamo sbagliato a rimuoverlo. Questa è l’attenzione che ho posto sulla votazione, l’ho detto anche in Commissione.

Dopodiché, Presidente, mai come oggi siamo a supporto di quello che state facendo, perché un’Aula – e la novità è che lo fanno i consiglieri – si assume le responsabilità che vengono anche dal passato e fate benissimo. Io non penso siano tutti debiti da approvare, perché su alcuni si poteva esercitare una vigilanza maggiore, perché dietro un atto di bilancio c’è sempre a monte una responsabilità politica.

Quindi l’ho detto con tono pacifico e lo ripeto: è un atto che tocca, tra l’altro, alle maggioranze ed io ho rimotivato il mio no, che è un no tecnico, prima che politico. Mentre parliamo, accade così anche nel Comune di Cosenza, Guccione che è consigliere anche a Cosenza scoprirà che ci sono alcuni debiti di Perugini neanche quelli della nuova stagione di Occhiuto.

Presidenza del Segretario- Questore Giuseppe Neri

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Credo che noi dobbiamo rifuggire dal populismo e non bisogna mai fare in modo che su decisioni che sono state prese, giustamente, si faccia marcia indietro e, in riferimento a una vicenda che riguarda l’ex dirigente generale della Giunta, qui facciamo marcia indietro. Ci siamo assunti responsabilità di revocarlo e oggi, rispetto a una sentenza – leggo dalle carte che ci ha fornito il dottoreViscomi – leggo che la sentenza 399/2016 accoglie parzialmente il ricorso, condanna la al pagamento in favore del ricorrente delle somme che lo stesso avrebbe dovuto percepire fino alla naturale scadenza del contratto.

Di solito si fa ricorso.

(Interruzione)

Eh, ma fino a quando non si fa il ricorso, non si paga…

(Interruzione)

Il riconoscimento di debito è un precedente che può anche inficiare sulla causa di secondo grado, questo è evidente.

 Ritengo che su questo punto il riconoscimento di debito è un fatto che, se si è appellata la sentenza, andava evitato, ma qui c’è una prassi che ognuno fa in modo tale che non rispetti le regole e anche le questioni che riguardano la buona amministrazione. Se era giusto impugnarla – l’abbiamo impugnata con la delibera del 27 gennaio 2015 – era giusto evitare che in questa fase riconoscessimo debiti visto che ancora l’iter giudiziario non si è completato. Ritengo che questo possa essere pregiudizievole anche sull’esito finale del contenzioso, non solo in questo caso, se si è proceduto così, in tutti gli altri casi; pregiudizievole per tutto l’esito del contenzioso che la Regione ha rispetto a tutte le questioni delle partite aperte.

Quindi riconfermo il mio voto contrario.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Sì, brevissimo, per dichiarazione di voto, per rappresentare le motivazioni del voto contrario del gruppo di Forza Italia alla pratica in discussione in Consiglio che riguarda i debiti fuori bilancio, i debiti – così come è stato detto – prodotti dal 2002 e che si tramandano da legislatura in legislatura.

Intanto, Presidente, non condivido le sue critiche strumentali all’opposizione. Ho invece registrato anche all’interno della sua maggioranza una posizione differenziata, se di responsabilità si vuol parlare, sono emerse anche le motivazioni rispetto alle quali riteniamo dedicare le giuste attenzioni.

Quello che diceva il consigliere Greco ha una spiegazione logica: dobbiamo domandarci perché esistono i debiti fuori bilancio. Non è una pratica che si sana solo per consuetudine e – dicevano bene il consigliere Orsomarso ed altri – se c’è il problema, bisogna capire le cause e le concause che negli anni hanno generato un’anomalia di questo tipo e che va rimossa rispetto ad una condotta politica che va affermata, che è la politica che deve guidare i processi rispetto all’attività di gestione, che compete alla burocrazia.

Non si doveva e non si deve arrivare a sentenze, ci sono altre strade, come quella della transazione, per evitare che i debiti fuori bilancio poi provochino, con gli interessi sugli interessi, delle cifre astronomiche, che vanno a carico dei calabresi che pagano le tasse.

Adesso non voglio strumentalizzare e, responsabilmente, come mi sono sempre caratterizzato, cerco di dare il mio modesto contributo, ma lo si deve fare con coscienza e con alto senso di responsabilità, perché qui nessuno viene ad arzigogolare, sia ben chiaro! Chi arzigogola in questo momento è una maggioranza che dimostra di essere disarticolata, benché io rispetti i colleghi nella loro individualità, ma non è omogenea rispetto ad un cammino che, comunque, è fortemente discutibile.

Presidenza del Presidente Nicola Irto

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Mi spiace, vicepresidente Viscomi che lei si stia allontanando, se non ho capito male la relazione che ha fatto, sembra, se non mi sbaglio, che il punto sia che questi sono debiti fuori bilancio, tutti prodotti precedentemente a questa maggioranza. Se ho capito bene, è questo il punto: noi stiamo approvando qualche cosa per responsabilità politica e perché una questione amministrativa ce lo impone per normalizzare un percorso che già è avviato.

Ora, poiché questa minoranza – non la chiamo opposizione, perché non lo è stata mai, è stata sempre una minoranza costruttiva che ha dimostrato di essere sensibile ai problemi del territorio e dei calabresi e ce lo ripete sempre nelle Commissioni che non è un’opposizione - che è una minoranza costruttiva nelle scelte, è stata sempre pronta a sostenere scelte che vanno bene per i calabresi, mi domando: se non sono debiti che abbiamo fatto noi…

(Interruzione)

No, lo ha detto nella relazione il Vicepresidente che tutti i debiti, ripeto – Vicepresidente, mi scusi, perché se non ho capito male – riguardano il periodo dal 2002 al 2014 e non sono debiti fatti da questa maggioranza, perché questo è il punto politico…

(Interruzione)

…2014, c’è una sentenza solamente che tocca questa maggioranza e che…

(Interruzione)

Scusi, consigliere Nicolò…

PRESIDENTE

E’ sede di dichiarazione di voto, andiamo alla sintesi.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Posso, Presidente? Mi permette lei? La sintesi ora la faccio, perché penso che la facciano pure i calabresi che ci ascoltano, perché se questi sono debiti fatti dal 2002 al 2014 da altri, che oggi non dicono più di essere responsabili, si astengono o votano contro questa relazione del Vicepresidente, questo è il punto politico: sono debiti fatti dal 2002 al 2014, ma in particolare negli ultimi cinque anni da una maggioranza precedente, che oggi è un’opposizione costruttiva per la Calabria e per i calabresi, ma che oggi diventa non costruttiva, ma distruttiva, perché si astiene su debiti che ha prodotto, si astiene su responsabilità e vota contro e fa passare questa astensione e questo voto contrario che è responsabilità di questa maggioranza!

Bene, presidente Oliverio, oggi si è chiarito il passaggio politico che non è una minoranza, ma un’opposizione a convenienza: fanno strategia politica di brutta politica e non di buona politica, perché oggi era giusto che chi ha fatto parte della vecchia maggioranza si alzasse dicendo: “Grazie, presidente Oliverio, per questi debiti; li abbiamo fatti noi, oggi si assume la responsabilità di votarli. Li voti, noi votiamo pure a favore, tanto siamo noi i responsabili di questa distruzione della Calabria che c’è stata negli ultimi cinque anni, non è questa maggioranza e non è questa Giunta”.

Oggi, Presidente, per chiarirci, è finita la minoranza costruttiva! Oggi c’è un’opposizione che alterna: a volte, quando le conviene, dice sì; a volte, quando non le conviene, dice che si astiene! Bene, i debiti loro, per rispetto dei calabresi, li votiamo noi e andiamo avanti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Intervengo per annunciare il voto favorevole e per fare un chiarimento, che è doveroso, in ordine alla vicenda richiamata da più colleghi riguardo alle eventuali e possibili transazioni, che per principio cardine di logica e non di diritto, devono essere fatte in due e in ogni caso, quand’anche ci fosse la volontà di due parti per portarle a termine, vi è necessità che queste transazioni siano sottoposte al vaglio della Corte dei conti che potrebbe poi bocciarle, con ulteriore nocumento.

L’amministrazione pubblica aspetta, intelligentemente e diligentemente, l’espressione di un tribunale che ci condanna in via provvisoria, con una sentenza che è immediatamente esecutiva, perché le sentenze di primo grado, specie in materia di lavoro – è bene che chi non lo sa se lo appunti – sono provvisoriamente esecutive per legge e sottopongono non al rischio, ma alla certezza dell’esecuzione immediata tramite pignoramento, con aggravamento serio, quando si tratta di somme notevoli, per le casse della Regione e per le tasche dei calabresi.

Allora il voto favorevole per questo motivo, perché sono intelligenti il dirigente e la Giunta che riconoscono debiti fuori bilancio anche della precedente gestione, e lo fanno con un’attenzione ed accortezza ed evitano l’aggravarsi di queste spese prolungandone le iscrizioni fra le voci di bilancio negative.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Rinuncio, perché è stato assorbito dall’intervento del collega Giudiceandrea.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Intervengo per ribadire quanto precedentemente ho esposto.

Volevo precisare che il voto contrario nella Commissione – e lo ribadisco – è scaturito da una serie di relazioni fatte dal Collegio dei revisori. Questa amministrazione oggi approvai dei debiti fuori bilancio della passata amministrazione e la passata amministrazione ha approvato debiti fuori bilancio di quella antecedente; quindi è una prassi che si consolida nell’attività amministrativa. Il problema che ci siamo posti in Commissione, per rispondere anche al collega Nucera, per l’assunzione di responsabilità, è che spesso ci siamo trovati a votare, proprio per assunzione di responsabilità, a favore mentre dei colleghi di maggioranza si sono astenuti o hanno votato contro. Questo per ribadire la nostra responsabilità, che dal primo momento della legislatura abbiamo sempre dimostrato.

Quello che ci chiediamo è se questa amministrazione abbia messo in campo tutti quei provvedimenti per far sì che quei debiti fuori bilancio, che sono creati da una distorsione dell’attività burocratica, possano in futuro non ripetersi, perché questo è l’obiettivo che ci dobbiamo prefiggere e raggiungere, quello di evitare che la burocrazia possa attuare quelle attività e quei procedimenti amministrativi che nel tempo genereranno sempre debiti fuori bilancio.

Per questo abbiamo votato contro in Commissione e per questo votiamo contro stasera.

PRESIDENTE

Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Sull’ordine dei lavori

AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

Signor Presidente, prima di procedere alla relazione su questo punto all’ordine del giorno, le chiederei di richiamare in Aula la proposta di legge numero 155 di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015, numero 35”, che è relativa al trasporto pubblico locale.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 155/10^.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge n. 162/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Variazioni al bilancio di previsione finanziario 2016-2018, ai sensi dell'articolo 51, comma 1, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”

PRESIDENTE

Prego, consigliere, relazioni sul punto sei, ora.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Il disegno propone una variazione al bilancio di previsione finanziario 2016-2018.

Nello specifico, questa proposta di legge prevede una variazione compensativa tra i programmi di spesa del bilancio, vale a dire che si procede a ridurre la disponibilità di alcune autorizzazioni di spesa per finanziare nuovi fabbisogni.

Sono previste anche ulteriori autorizzazioni di spesa, tra le quali si menziona l’acquisto di una draga aspirante, al fine di consentire l’esercizio della navigazione nel collettore artificiale di bonifica Canale degli Stombi di Sibari, e il finanziamento dei grandi eventi inerenti la ricorrenza del sessantenario della morte di Corrado Alvaro e il sesto centenario della nascita di san Francesco di Paola.

Sul provvedimento, i Revisori dei conti con verbale numero 122 del 27 luglio 2016 hanno espresso parere favorevole sulla congruità, coerenza e attendibilità delle variazioni presentate.

In Commissione è stato ampiamente discusso il provvedimento e si è proceduto ad approvare un emendamento a firma del sottoscritto, che consente di aumentare di euro 100 mila la dotazione finanziaria prevista a sostegno della legge 13 del 1985 relativa all’organizzazione e sviluppo del turismo in Calabria.

A seguito dell’approvazione dell’emendamento si è proceduto, d’intesa con il dipartimento bilancio, presente alla seduta, a modificare le tabelle allegate alla delibera e al progetto di legge, in modo tale da renderle uniformi alle modifiche approvate.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, quindi passiamo all’esame dell’articolato. Non sono stati presentati emendamenti.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Ordine del giorno numero 29, di iniziativa del consigliere Giudiceandrea, “Sulla problematica legata agli immigrati ed ai minori”

PRESIDENTE

Passiamo al settimo punto inserito all’ordine del giorno dal consigliere Giudiceandrea“Sulla problematica legata agli immigrati ed ai minori”, al quale cedo la parola.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, ne abbiamo presentati due e li abbiamo volutamente tenuti distinti, anche se si tratta di questioni attinenti la stessa problematica, cioè quella del flusso migratorio che, soprattutto nel periodo estivo, coinvolge e stravolge la capacità della nostra regione e di tutte le regioni del meridione d’Italia di dare accoglienza ai migranti provenienti dalle zone colpite da eventi bellici.

Si tratta, in particolare, di un ordine del giorno che richiede l’attenzione della Giunta riguardo l’accoglienza e la gestione dei centri di prima accoglienza per i minori che provengono da questi Paesi, soprattutto per ciò che concerne la questione che ha riguardato il centro di Reggio Calabria, in consegna al nostro Comune, al nostro Municipio. Grazie all’intervento del Tg3, si è avuta la possibilità di verificare che i ragazzi sono senza mediatori culturali, non conoscono la lingua italiana e si trovano in una situazione di abbandono. E non si tratta solo di Reggio, perché purtroppo, anche in molte altre località i minori si trovano in queste condizioni.

E’ importante che – sia sulla questione dei minori, sia per quanto riguarda la realizzazione di quella che è l’organizzazione dell’accoglienza di queste persone e per evitare che il fenomeno venga dipinto, da una parte e dall’altra, da quelle tinte fosche di demagogia, contrari o favorevoli, guelfi e ghibellini, chi è razzista e chi non lo è – si capisca che si tratta di un problema che non va più affrontato dal punto di vista emergenziale, ma con il quale bisogna cominciare a fare i conti, perché è un fenomeno storico di proporzioni bibliche: sono decine di migliaia ogni anno le persone che decidono di mettere a rischio la loro vita e quella dei loro familiari per attraversare un mare, che l’ex Presidente della Regione Puglia definiva una tomba liquida.

Presidente Oliverio, leiha già scelto delle persone molto preparate, sotto questo punto di vista,nel suo staff di Presidenza, che insieme all’Anci e alle prefetture potranno determinare le modalità standard affinché queste persone possano essere accolte nel nostro Paese, nella nostra regione, in maniera tale da poter dare loro un’accoglienza adeguata; così da determinare le scelte insieme ai sindaci dei Comuni, che sono vittime anch’essi; infatti, quando 100-200 persone improvvisamente vengono portate in un albergo fatiscente, in località turistiche come quella di Camigliatello, il problema si risolve, sì – con la grande accoglienza da parte della popolazione, che va in soccorso di queste madri, di questi padri, di questi giovani che arrivano nella nostra terra – ma è assolutamente scellerato pensare di mandare persone che arrivano dal centro Africa in una località turistica situata a 1.500 metri d’altezza. E questo inverno che cosa faranno?! Quali saranno le possibilità di sopravvivenza civile di queste persone in quei luoghi, visto che oggi dormono a terra, senza materassi e senza possibilità alcuna di accoglienza civile?!

Allora proponiamo questi due ordini del giorno per impegnare la Giunta, che sappiamo già attenta e al lavoro da questo punto di vista, affinché ci possa essere un coordinamento con i Comuni, con l’associazione nazionale dei Comuni italiani e perché l’Ufficio di Presidenza, insieme all’assessore al ramo, possano realmente avere un tavolo permanente in cui si decide insieme al prefetto, ai prefetti – perché i prefetti sono uomini e donne fatti di carne ed ossa, alcuni hanno a cuore il problema, altri lo hanno di più. Dobbiamo fare in modo che questo possa essere coordinato con un Regolamento unico, del quale la Regione possa essere il cuore, l’indicazione, perché la nostra parte politica, assessore e Presidente, ha il dovere di farsi carico di queste giovani vite che hanno avuto la fortuna di approdare sul nostro territorio e spesso hanno lasciato in mare i loro affetti più cari.

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi, pongo in votazione l’ordine del giorno presentato dal consigliere Giudiceandrea, di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

la Regione Calabria, sempre più per la sua posizione geografica sul Mediterraneo, è destinata a diventare terra di approdo e transito per quanti che scappando dai loro Paesi di origine spesso in conflitto, ovvero per sfuggire a persecuzioni o fame sperano di trovare rifugio e accoglienza nel nostro Paese;

l'aumento degli attracchi nei porti di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone e Corigliano Marina di navi della guardia costiera, ovvero di organizzazioni umanitarie che offrono soccorso in mare a migliaia di migranti in fuga dai Paesi africani così come dall'Asia in coincidenza con il mancato avvio del piano di relocation dei migranti in capo alla UE è concausa insieme a una non meglio redistribuzione dei migranti sul territorio regionale da parte degli organi competenti, quali le Prefetture di taluni conflitti territoriali;

le condizioni di cui prima, ovvero di una emergenziale gestione di un fenomeno oramai strutturale come quello dei flussi migratori da parte delle Prefetture, spesso poi, nella distribuzione dei migranti senza ascoltare o coinvolgere i maniera attiva i sindaci, che – ribadiscono – subiscono la scelta dell'insediamento nei loro Comuni, in strutture spesso fatiscenti, ovvero non idonee con gestori quasi mai del posto e privi spesso di ogni elementare conoscenza delle procedure di accoglienza e assistenza dei migranti sta producendo forme di resistenza di molti cittadini residenti preoccupati per il pressoché abbandono dei migranti;

queste assegnazioni prive di concertazione e di preparazione con il territorio creano fratture, mentre al contrario nell'interesse preminente di offrire e garantire ogni necessaria accoglienza ai migranti gli stessi devono essere vissuti come motivo e possibilità di crescita reciproca;

ogni Comune calabrese dovrà essere interessato e dovrà sentirsi responsabile per creare una rete di accoglienza concertata che possa per questo garantire una equa distribuzione su tutto il territorio regionale, al fine di scongiurare l'ammasso di centinai di migranti in un'unica struttura e in pochi comuni, quasi sempre poi coincidenti con aree anche a vocazione turistica per il consolidarsi del fenomeno deleterio di conversione di strutture turistiche in luoghi di accoglienza straordinaria,

impegna       

ilPresidente della Giunta regionale e, per esso, la sua struttura di riferimento a intraprendere ogni idonea iniziativa di concerto con l’Anci Calabria e gli uffici periferici delle Prefetture, al fine di organizzare un tavolo di lavoro e di definizione della cosiddetta prima accoglienza che tuteli per prima i diritti dei migranti coinvolti, in armonia con i territori che si renderanno disponibili in un processo di accoglienza diffusa”.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 131/10^d’Ufficio, recante: Proposta di legge numero 96/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Romeo e Giudiceandrea, recante: “Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casale Brutio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta

PRESIDENTE

Passiamo all’ottavo punto all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 131/10^ d’Ufficio, recante: Proposta di legge numero 96/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Romeo e Giudiceandrea, recante: “Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casale Brutio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta”.

La parola al consigliere Giudiceandrea per l’illustrazione.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti), relatore

Si tratta di delegare oggi, da parte del Consiglio, la Giunta a deliberare le date del referendum istitutivo di questo nuovo Comune, che dovrà vedere la fusione o, meglio, la potenziale fusione fra i Comuni di Pedace, Casole Brutio, Trenta, Spezzano Piccolo e Serra Pedace.

Devo in questa sede ringraziare il vicepresidente Viscomi per il lavoro oneroso che si è sobbarcato, che ha visto giusto,individuando quella che potrà essere la prova campione di un processo che lo Stato centrale ha promesso, quasi minacciato, e che dovrà essere comunque realizzato. Prima che decidano dallo Stato centrale quali Comuni, quali campanili fondere fra di loro con un tratto di penna, insieme al vicepresidente Viscomi, riteniamo sia giusto far decidere le persone, e farle decidere sulla scorta di una nuova legge che questo Consiglio ha approvato qualche mese fa, di modo che le persone ed i paesi che hanno un’attinenza ed una vicinanza di carattere storico possano, liberamente e senza imposizioni da parte del Governo centrale, decidere di fondersi in un unico Comune.

E’ ovvio che tutto questo comporterà dei vantaggi di carattere economico, perché si avranno risparmi notevoli sulle spese di gestione degli enti e non si avrà una lira in meno, anzi riconoscimenti di milioni di euro che arriveranno nelle casse di questo nuovo Comune, nel momento in cui si deciderà la fusione.

Non è questo, però, il tema che deve portare alla decisione. La decisione di fondo è che, di fronte a quello che è un orientamento dell’organizzazione dello Stato, privato delle amministrazioni provinciali, con un organismo centrale che è privato di una delle sue Camere e con la realizzazione delle Regioni, la vicinanza all’ente regionale la garantiamo soltanto a quei Comuni che hanno una importante presenza di popolazione al di sopra almeno dei 5 mila abitanti. La provincia di Cosenza, purtroppo, ne conta davvero pochi di questi: su 155 Comuni, sono solo poche decine i Comuni che contano più di 5 mila abitanti e molti di quelli più piccoli hanno, addirittura, come nel caso di Pedace e Serra Pedace, mutuato lo stesso nome soltanto con la diversificazione di un suffisso.

Allora vi invito a delegare, consiglieri, la Giunta di questo governo regionale a promuovere il referendum secondo le normative vigenti, in maniera tale che, da qui a qualche mese, potremo ritornare a votare per l’affermazione e la ratifica di un voto favorevole, che raggiungeremo – spero – con il referendum che verrà realizzato nella zona della Presila cosentina per la formazione del nuovo Comune di Villa Brutia.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente Giunta regionale

Grazie Presidente, posso confessare – consentitemi di farlo – l’emozione dell’essere oggi presente, in Consiglio regionale, al momento della discussione della presentazione della proposta di legge di unificazione dei comuni.

Vorrei ricordare che l’ultima volta che in Calabria si è verificata una cosa del genere risale al 1968, con i tre comuni che hanno dato vita a Lamezia Terme.

La nostra è una Regione composta da 409 comuni e con 223 che hanno meno di 3 mila abitanti. Io stesso sono nato in un comune di mille abitanti al quale sono particolarmente legato, e mi capita spesso di dire che sono affezionato al pioppo del mio comune, alla piazza. Ma, una cosa è la comunità locale, altra cosa è l’amministrazione locale. Se vogliamo difendere e mantenere le comunità locali dobbiamo mettere in campo una azione di riforma delle amministrazioni locali.

Questo è il motivo che mi rende particolarmente orgoglioso di essere qui stasera, perché dopo quasi 50 anni, a questo punto, siamo di fronte alla prima iniziativa di fusione di 5 piccoli comuni della Presila cosentina. Sono in corso altre fusioni in comuni di maggiore diffusione ma, ancora più diffusa, è la riflessione pubblica su come trovare nuove forme di organizzazione amministrativa in grado di soddisfare i bisogni dei cittadini e di mantenere condizioni adeguate di vita democratica, anche riducendo il rischio di infiltrazioni mafiose.

Credo che questa sia la grande sfida che il Consiglio regionale ha davanti, e cioè quella di ridisegnare l’apparato amministrativo della Regione Calabria. Credo che questo sia un momento veramente importante per il Consiglio regionale che rende onore a voi tutti e al vostro lavoro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Grazie signor Presidente, colleghi consiglieri. Quanto dicevano prima il consigliere Giudiceandrea e il vicepresidente Viscomi in merito ad un punto importante – rivolgo il mio ringraziamento al Presidente della Commissione, Sergio, che ha portato avanti questo lavoro certosino e puntuale arrivando, addirittura, prima di altre regioni – apre una strada e, a tal proposito, voglio ricordare al Vicepresidente, Viscomi, che anche a livello nazionale vi é in atto una riforma generale dell’assetto istituzionale e di quella che dovrà essere la governance territoriale e che c’è – peraltro il presidente Sergio ha già avuto diverse audizioni in Commissione – la legge di riordino delle autonomie locali, anche in ragione dell’applicazione della legge Delrio. Legge di riordino che aspetta e che rappresenta uno degli appuntamenti più importanti del Consiglio regionale perché andrà a finanziare o agevolare l’associazionismo.

Spero, e lo dico con grande franchezza, che questo procedimento che i comuni hanno avviato di referendum, dove saranno i cittadini a scegliere –per me questa proposta è da votare –non crei e non generi alla fine semplicemente dei pachidermi non gestibili.

Sono stato per tanti anni vicesegretario nazionale delle Unioni dei comuni ed abbiamo fatto diverse proposte legislative e la Regione Calabria ha ricevuto, negli anni, anche proposte che invitavano alla gestione associata di servizi e funzioni. Poi sono arrivate la legge del 2010 e la Delrio che hanno in qualche modo creato confusione, ma i passaggi sono stati propedeutici. Io sono sempre e comunque per una gestione associata dei servizi e delle funzioni, per arrivare poi alla fusione cosiddetta assistita.

Molte volte si rischia e questo non vuole bloccare o altro, consigliere Giudiceandrea, perché poi saranno i cittadini a decidere, ma prima di tutto dobbiamo – e il consigliere Sergio sta facendo diverse audizioni – arrivare ad approvare in tempi brevissimi la legge di adeguamento alla Delrio. E, in tempi ancora più brevi, dobbiamo arrivare alla modifica della legge regionale n.34 del 2002.

Questo Consiglio ha l’obbligo e il dovere di confrontarsi sulla “34” e, anche in ragione dei cambi e dei nuovi modelli di governance territoriale, di pronunciarsi e di approvare.

Bisogna ragionare insieme su quello che sarà, incentivando e promuovendo le unioni dei comuni, perché non esiste, oggi, che singoli o piccoli comuni possano pensare di farcela da soli.

L’autonomia finanziaria, che è ormai la chiave di volta della gestione degli Enti locali, impone scelte drastiche ed é impensabile che comuni di 1000, 2000 o 800 abitanti possano continuare a vivere. Attenzione, però, dobbiamo far salva – consigliere Giudiceandrea, lo dico a lei per quello che potrà essere anche nella proposta e nella rimodulazione del referendum stesso – la storia e le identità, far salvi i municipi.

Non v’è dubbio che vi siano delle differenze e le identità non possono essere mortificate, neanche nell’ottica della fusione per la quale per me non è non tenerci, ma l’obiettivo è chiaramente quello di ridurre le interlocuzioni e le governance territoriali, facendo attenzione ai giusti passaggi, altrimenti si rischierebbe di creare un caos veramente devastante.

E’ un grande passo avanti e, pertanto, invito il vicepresidente Viscomi e il presidente Sergio a promuovere un dibattito in tempi brevissimi anche in Consiglio regionale per impostare un ragionamento “pre”, di quella che dovrà essere la governance territoriale che la Regione Calabria intende mettere in piedi. Farlo subito significa anticipare i tempi ed aiutare quei Comuni che molte volte, non sapendo cosa fare, tendono a trovare scorciatoie improbabili che alla fine saranno certamente cagionevoli per la salute stessa del Comune e quindi non avremo fatto un buon servizio.

La Calabria ha la possibilità, perché ha le competenze, di anticipare anche le altre regioni.

In un ultimo incontro fatto la scorsa settimana con l’Anci sulla proposta all’attenzione della prima Commissione consiliare – lo dico con grande soddisfazione – che è stata in qualche modo modificata ed aggiornata grazie ai contributi venuti dalle associazioni Anci, Upi e altro, ebbene, su quella legge l’Anci ha rimodulato una proposta che modifica la Delrio.

L’ha rimodulata riproponendo sulle Unioni dei comuni e sulle fusioni il sacrosanto principio della volontarietà e non della obbligatorietà della gestione associata dei servizi.

Volontarietà, quindi. Non più 10 servizi o 10 funzioni fondamentali, ma sono i sindaci e le autonomie locali che individuano le funzioni e costruiscono la governance. E su questo, soprattutto, l’Anci ribadisce un concetto, non solo di incentivazione, ma un concetto che non è legato, come dice la Delrio, ai piccoli comuni.

Oggi dobbiamo promuovere nel concetto di volontarietà le Unioni dei comuni che abbiano come obiettivo le fusioni dei comuni al di là del numero di abitanti, ma certamente con principi di continuità ed efficienza amministrativa e di ottimizzazione delle spese. Su questo principio ritengo – vicepresidente Viscomi e presidente Sergio – che in tempi brevissimi questo Consiglio dovrà discutere.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo(Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente.

L’intervento del vicepresidente Viscomi mi convince pienamente e anch’io sono estremamente fiero ed orgoglioso di essere in Aula stasera a sancire, dopo i 40 anni o forse anche più, una fusione tra 5 comuni che, in modo volontario e non obbligatorio, anche grazie alla relazione del collega Giudiceandrea, oggi arriva in Aula.

Da questo momento, senza se e senza ma, non bisogna guardarsi indietro. Non ho paura, collega Greco, dei pachidermi non gestibili, perché ai 409 comuni – oltre 223 al di sotto dei 3 mila abitanti – giustamente come diceva lei ce ne sono tanti altri al di sotto dei mille abitanti.

Plaudo a questa pratica che ha portato il collega Giudiceandrea perché segna il percorso da continuare, non ad imporre, ma a far capire che non c’è nessuna perdita dell’autonomia del campanile, ma bensì una democrazia partecipata che parte dal basso, dal dialogo e dal confronto perché in campo alla unione dei servizi è poca cosa rispetto alla fusione dei comuni; da questa fusione, al di là dei servizi, ci sono degli incentivi che possono essere riversati in quelle comunità particolarmente anche sul piano socio-assistenziale e, vivaddio, di piccoli comuni.Se non parliamo di questo, parliamo di aria fritta.

Sono veramente soddisfatto e devo dire grazie al percorso che ha seguito questa pratica di fusione tra questi 5 comuni, e gran merito spetta al collega Giudiceandrea che ha tracciato un solco dal quale non mi sento di tornare indietro su nessuna delle giuste eccezioni che vanno anche alla riflessione della politica, ma che non ci devono indurre a fare un passo indietro.

Anche quella che poi è la rivisitazione della legge sulle autonomie locali e, perché no, della Delrio che ci guarda anche verso le aree vaste.

Faccio mie le indicazioni del collega Greco e, nel mio modestissimo ruolo di consigliere regionale e di Presidente della quinta Commissione, mi dichiaro fin da ora disponibile ad un confronto aperto ad interlocuzioni e dibattiti.

Non ultimo, proprio nella immediatezza della istituzione della quinta Commissione, ho avuto il piacere di assistere ad un dibattito veramente di altissimo spessore che ho tenuto presso l’Università di Cosenza dove, tra i relatori, tra gli organizzatori potrei dire, c’era anche il professore Viscomi, e si sono tracciate delle linee che questo Consiglio regionale, per quanto mi riguarda, ha l’obbligo di far proprie.

Aspetto a breve e spero di avere, da qui a breve, tramite il professore Gambino i lavori di quella Assise estremamente importante.

Per me che ho assistito a quei lavori, l’abstrac rappresenterà il vademecum sul quale mi muoverò nella fusione dei comuni vista in questo modo, come giustamente diceva il vicepresidente Viscomi…

(Interruzione)

Pensavo nel mio lapsus di averla etichettata come Presidente.

Va vista come nessuna perdita di quel luogo di aggregazione, che può rimanere la piazza di fronte il municipio, ma l’interezza della impostazione di oggi mi rende tranquillo per il domani e, da questo punto di vista, anche tramite il mio ruolo di Presidente della Commissione sono veramente a disposizione.

Anzi, mi auguro che ci sia la possibilità di Commissioni congiunte con l’audizione del vicepresidente Viscomi, affinché possa dare il suo autorevole parere e aiuto a questo percorso che secondo me non deve tornare indietro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Solo per esprimere il mio apprezzamento verso il lavoro svolto dalla Commissione consiliare, presieduta dal collega Sergio, dal vicepresidente Viscomi e dal collega Giudiceandrea, che ha voluto riproporre il tema oggi in discussione.

Ci troviamo davanti ad una discussione aperta ormai da molti anni nel Paese; si tratta di un cambiamento culturale profondo e che oggi vede posizioni diverse nell’ambito del panorama politico italiano. Posizioni che guardano a questa fusione-unione come una soluzione al modello organizzativo e ad una razionalizzazione della spesa per poter rafforzare e potenziare aree omogenee del Paese.

C’è chi, come il collega Greco – posizione rispettabilissima – sostiene un modello associativo e non una fusione dei comuni. Credo che questo tema debba essere oggetto di un dibattito serio ed approfondito in Consiglio regionale, per dimostrare che la sensibilità forte e profonda per queste tematiche deriva non solo dal nostro essere classe dirigente, ma anche dall’aver svolto un ruolo sul territorio come sindaci ed amministratori, dimostrando che in Calabria c’è una classe dirigente capace di guardare avanti in maniera innovativa e moderna.

Condivido quel che ha detto il collega Esposito su questo. Penso che il futuro della provincia italiana non è quello di arroccarsi o stare immobili, ma quello di diventare anche qui in Calabria i nuovi protagonisti del localismo. Penso vada dato atto ai sindaci – vorrei sottolineare ed evidenziare, collega Greco –di quei quattro comuni della Presila cosentina che hanno avuto il coraggio ed il merito di superare la piazza o il localismo per far squadra e sintesi, per rafforzare la loro identità, affinché questa non si perda, e far diventare quei territori più attrattivi e forti in termini sociali, di tenuta democratica e di opportunità legate ai finanziamenti derivanti da questa scelta.

Plaudo soprattutto ai sindaci, a questo Consiglio regionale e al Vicepresidente della Giunta regionale che ha saputo cogliere questa sensibilità non facile, proveniente da 4 paesi della provincia di Cosenza, che vanno aiutati e stimolati. Il Consiglio regionale deve svolgere un ruolo di ulteriore stimolo per far capire ai tanti piccoli comuni che c’è una possibilità di far squadra e sintesi per mettersi insieme, difendere la propria identità e diventare nuovi protagonisti dei localismi locali.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Casa delle libertà)

Grazie Presidente, saluto il Presidente del Consiglio e il Presidente della Giunta regionale. Condivido col Vicepresidente che l’approvazione della legge istitutiva del referendum consultivo per la fusione dei comuni di Casale Brutio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta, rappresenti una data storica per questo Consiglio regionale e per la Calabria intera.

Il territorio della Presila cosentina, orograficamente e demograficamente omogeneo, da sempre ha costituito un unicum. Le popolazioni interessate hanno sempre sentito questo territorio come un unicum, si sono compenetrate fra di loro, divise solo dai limiti e dai confini territoriali che a suo tempo furono fatti con le istituzioni dei comuni.

Penso che il lavoro fatto dalla Commissione, dal presidente Sergio e dai proponenti della legge, i consiglieri Romeo e Giudiceandrea, che ha relazionato molto bene su cosa vuol dire questa legge, siano veramente da encomiare e da fare propri.

E’ vero che presso l’Anci c’è un dibattito sulla fusione o meno dei comuni, cioè molti ritengono che non sia tanto la fusione dei comuni a portare una riduzione delle spese, ma piuttosto la messa in comune dei servizi.

Questo effettivamente presso l’Anci – mi pare che il consigliere Greco lo ricordasse – ha aperto un dibattito enorme. E’ vero che in questo caso ci sarà la riduzione delle spese con la messa in comune di servizi, ma è vero anche che ci troviamo di fronte – come dicevo poc’anzi – ad una popolazione della Presila che è omogeneamente da sempre unica, per territorio, per mentalità e per campanile.

Il campanile in questi comuni esiste poco. Perché spesso la fusione fra comuni non viene portata a compimento dopo il referendum consultivo? Perché spesso le identità non vengono superate ma, in questo caso, sono sicuro che ciò avverrà perché l’identità della popolazione di questi comuni è unica, e l’esito del referendum consultivo sarà sicuramente positivo.

Sicuramente torneremo in Aula con gli abitanti di questi comuni che si saranno espressi positivamente su questo referendum consultivo. Ne sono certo. E, trattandosi di referendum consultivo, una volta avuti gli esiti referendari, il Consiglio regionale potrebbe anche decidere diversamente, ma credo che la proposta di legge – sulla quale esprimiamo fin da ora parere favorevole e della quale cogliamo l’effettiva portata storica per il territorio della Calabria – ci porterà, da qui a pochi mesi, ad istituire il comune unico. Poi il nome, come abbiamo visto, sarà scelto dagli interessati fra i due proposti.

Mi pare che questa sia una bella cosa, un bel passo in avanti. Gli abitanti dei comuni andranno a scegliere quali fra i due nomi quale preferire e dare a questo grande territorio che si va a mettere insieme.

Credo che sia un evento di grande portata economica per lo sviluppo economico e sociale di questo territorio, un territorio che parte da sopra Cosenza per arrivare in Sila. Ci ritroviamo la Sila frammentata, il Parco nazionale della Sila è frammentato fra diversi comuni e territori. Signori miei, la maggior parte del Parco nazionale della Sila diventerà un unico comune. Credo che questo sia un risultato importante, anche ai fini dello sviluppo economico, naturalistico e paesaggistico del territorio della Presila e della Sila cosentina.

Un plauso a chi ha presentato la proposta di legge, alla Commissione e vorrei portarmi anche più avanti. Sono in atto altre fusioni di comuni che chiedono, stavolta non su iniziativa del Consiglio regionale ma dei comuni stessi, per esempio, i comuni di Corigliano Calabro e Rossano hanno già deliberato la volontà di andare alla fusione tra due grandi comuni, che è diversa rispetto alla fusione tra 5 comuni più piccoli.

In effetti, la legge Delrio prevede la fusione tra piccoli comuni perché fra i grandi comuni risulta essere più complessa. Il mio auspicio è che, dopo il processo partecipativo che si sta verificando sul territorio, si possa portare a compimento in Consiglio regionale anche la proposta di legge della fusione fra i comuni di Corigliano e Rossano.

Il nostro voto è assolutamente favorevole. Credo che l’unione fra i comuni sia da promuovere, nonostante le riserve che l’Anci frappone e il dibattito si è aperto fra la fusione, l’unione o la messa in comune dei servizi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Presidente, solo per ringraziare i colleghi Romeo e Giudiceandrea che hanno firmato questa proposta di legge per la quale ho partecipato ai lavori in Commissione, ma soprattutto per dire che questo potrebbe essere un buon inizio, nel senso che ritengo che promuovere le fusioni fra i piccoli comuni possa rappresentare un indirizzo politico importante, soprattutto nell’ottica del rafforzamento delle identità territoriali.

Non è vero che più i comuni sono piccoli più le identità sono forti, ma si possono creare delle fusioni basate su una identità territoriale più alta rispetto all’esistenza di singoli municipi che dal punto di vista formale rimangono in vita.

Ritengo che questa proposta di legge possa aprire una stagione di promozione rispetto all’esigenza che invece il territorio calabrese, tipicamente frammentato tra tanti piccoli campanili, possa svilupparsi negli anni prossimi negli altri territori e in tanti altri territori.

Penso a situazioni in cui ci sono piccoli comuni che di fatto sono conurbati e che potrebbero conoscere nuove fasi di sviluppo attraverso ipotesi di fusioni. Penso a casi esistenti nella mia provincia.

Il vicepresidente Viscomi conosce bene la realtà vibonese, e penso a situazioni in cui si potrebbe avere un rafforzamento dell’identità territoriale. Il Vicepresidente conosce realtà come quelle di Ricadi, Spilinga, Ioppolo che potrebbero costituire la fusione di un fortissimo comune con identità molto forte di Capo Vaticano.

Penso anche a tante realtà montane del territorio vibonese e di tutti i territori della Calabria. Penso che questo possa essere un primo atto dal quale può nascere una forte spinta dal punto di vista politico-amministrativo per vincere qualche piccola resistenza identitaria e per promuovere lo sviluppo di un rafforzamento di realtà che, se messe insieme e se messe a regime e a rete, possano dare risposte migliori e più incisive rispetto ad una norma che è quella della unione dei servizi nei comuni che, di fatto, sappiamo non ha avuto nessuna efficacia concreta.

L’unione dei singoli servizi, queste forme di collaborazione fra comuni, di fatto, rappresentano una inutile cartina di tornasole, un inutile tentativo di semplificare le cose. Invece le fusioni possono avere una efficacia molto più incisiva e molto più concreta.

Grazie,Presidente.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Passiamo alla votazione del provvedimento numero 131/10^ d’Ufficio, recante: “Proposta di legge numero 96/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Romeo e Giudiceandrea, recante: “Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei comuni di Casale Brutio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta”.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 164/10^, recante: “Modifica dell'articolo 3 della legge regionale 11 maggio 2007, n. 9 - Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2007, art. 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002)”

PRESIDENTE

Proposta di legge numero 164/10^, recante: “Modifica dell'articolo 3 della legge regionale 11 maggio 2007, n. 9 - Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2007, art. 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002)”.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente), relatore

La proposta di legge numero 164/10^, da me proposta, è una modifica all’articolo 3 della legge regionale 11 maggio 2007, numero 9 recante:“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2007, art. 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002)”.

La presente proposta è finalizzata a rendere la composizione del collegio sindacale di Fincalabra coerente con il dettato del codice civile che disciplina gli organi sindacali della società per azioni.

Infatti, l’articolo 2397 del codice civile, che disciplina la composizione del Collegio sindacale, prevede,accanto a 3 o 5 membri effettivi, due membri supplenti.

A tal fine, si è proceduto a sostituire la lettera b) del comma 6 dell’articolo 3 della legge regionale numero 9 del 2007.

La proposta ha carattere ordinamentale e non comporta ulteriori spese a carico del bilancio regionale, atteso che al secondo periodo del medesimo comma è previsto che il compenso dei componenti supplenti del Collegio sindacale sia corrisposto solo in caso di sostituzione dei sindaci effettivi, in misura corrispondente alla durata della sostituzione stessa e previa decurtazione della medesima somma al componente effettivo sostituito. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di intervento, pertanto pongo in votazione l’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno numero 30, di iniziativa del consigliere Sergio, “Sull’inserimento della lingua internazionale dei segni (LIS) all’interno del telegiornale regionale”

PRESIDENTE

Passiamo all’esame dell’ordine del giorno, presentato dal consigliere Sergio, relativo all’inserimento della lingua internazionale dei segni (LIS) all’interno del telegiornale regionale.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, questo ordine del giorno riguarda il riconoscimento della lingua internazionale dei segni affinché abbia visibilità nell’ambito del Tg regionale. Ne do lettura:

“Il Consiglio regionale,

premesso che:

per molti anni, le persone sorde sono state una minoranza “invisibile” nella società degli udenti, con gravissime limitazioni alla loro libertà di acquisizione e/o proposizione dei contributi culturali e sociali connessi alla comunicazione ed, in generale, al diritto assoluto di piena inclusione sociale senza discriminazioni;

oggi, i progressi della ricerca scientifica e tecnologica nonché le mutate condizioni culturali, sociali e politiche impongono questa effettiva inclusione sociale, ancor più ove si consideri che tale obbligo è imposto a livello internazionale;

in tal senso, le organizzazioni internazionali, l'Unione Europea attraverso la Carta dei Diritti Fondamentali ed il Consiglio d'Europa attraverso il Trattato per la Protezione dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali, riconoscono il diritto di tutte le persone con disabilità a beneficiare di misure che garantiscano la loro autonomia, la loro integrazione sociale e culturale e la loro partecipazione attiva alla vita nella comunità;

la Lingua dei Segni rappresenta, senz'altro, una tra le prioritarie e fondamentali misure per favorire e garantire la rimozione delle barriere comunicative a carico delle persone con deficit uditivi;

la medesima LIS, già richiamata nella Legge 5 febbraio 1992, n. 104, dichiarata come vera e propria lingua nella Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (adottata dal Consiglio d'Europa il 5 novembre 1992) e nelle risoluzioni del Parlamento europeo del 17 giugno 1988 e del 18 novembre 1998, viene formalmente riconosciuta dall'ONU, nella Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità approvata a New York nel 2007, quale strumento fondamentale per lo sviluppo cognitivo dei bambini nati sordi e per la piena integrazione sociale di tutti i soggetti audiolesi nella società civile, nonché quale misura imprescindibile posta a tutela della loro identità culturale e linguistica;

in particolare, l'art. 21 della medesima Convenzione, rubricato“Libertà di espressione ed opinione ed accesso alle informazioni” statuisce che gli Stati membri debbono provvedere ad adottare tutte le misure adeguate per riconoscere e promuovere l'uso della lingua dei segni“accettandone e facilitandone il ricorso nelle attività ufficiali, da parte delle persone con disabilità”;

tale Convenzione è stata ratificata in Italia con legge 3 marzo 2009, n. 18;

stante la mancanza di una legge nazionale unitaria in materia, diventa ormai improcrastinabile la copertura di questo vulnus legislativo tramite specifiche leggi che promuovano l'utilizzo della Lingua dei Segni garantendo il pieno rispetto dei vincoli imposti dalla ratifica della Convenzione ma, ancor prima, quale necessitato atto di civiltà e quale passo fondamentale verso il progressivo abbattimento delle barriere alla comunicazione per una fascia debole della cittadinanza, quantomeno a livello territoriale;

è opportuno evidenziare come già nel corso della seduta del 2 ottobre 2015, il Presidente della III Commissione del Consiglio regionale della Calabria abbia dato lettura di un Ordine del giorno, approvato in sede di Conferenza delle Regioni, in cui si invitano i Consiglieri regionali a legiferare in materia di riconoscimento della Lingua dei Segni come vera e propria lingua e, in accoglimento della proposta della Conferenza dei Co.Re.Com. nazionali, a compulsare le RAI regionali per la trasmissione, nei rispettivi Tg, delle notizie in LIS;

a tal fine, in data odierna si è provveduto al deposito in Consiglio regionale di una proposta di legge ad hoc, finalizzata al riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni per la Regione Calabria;

nelle more dell'esame e approvazione della medesima, anche in ossequio dell'invito mosso dalla Conferenza delle Regioni e della Conferenza dei Co.Re.Com. nazionali, necessita adottare le suindicate specifiche iniziative allo scopo di ampliare i destinatari dell'informazione regionale attraverso strumenti che agevolino la comunicazione nei confronti dei cittadini audiolesi, altrimenti esclusi dai tradizionali canali informativi,

impegna

il Presidente della Giunta regionale, nonché l'intera Giunta, a porre in essere ogni iniziativa utile per attuare la idonea fruibilità dei servizi informativi regionali da parte dei soggetti con deficit uditivi per il pieno godimento, da parte dei medesimi, delle libertà fondamentali in una Regione che deve assicurare, concretamente, l'assenza di barriere poste a tale fine;

in particolare, impegna gli organi sopra richiamati a compulsare e/o attivarsi affinché venga promosso un protocollo d'intesa o qualsivoglia ulteriore attività tra Co.Re.Com. Calabria e RAI sede regionale per la Calabria per l'attuazione delle modalità organizzative relative all'inserimento di edizioni in LIS nel Tg 3 regionale.”

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di intervento, pertanto pongo in votazione l’ordine del giorno a firma del consigliere Sergio.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 104/10^ di iniziativa d’ufficio recante “Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica (QTRP) adottato con delibera del Consiglio regionale numero 300 del 22 aprile 2013

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 104/10^ di iniziativa d’ufficio recante “Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica (QTRP) adottato con delibera del Consiglio regionale numero 300 del 22 aprile 2013”.

Il consigliere Bevacqua, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Grazie, signor Presidente, credo che l’approvazione del Quadro territoriale regionale paesaggistico rappresenti per la Calabria e per questo Consiglio un momento di particolare significato.

Oggi, infatti, ci apprestiamo a dotarci dello strumento cardine di indirizzo per la pianificazione del territorio, ma sarebbe sciocco ed irrispettoso nei confronti di chi negli anni passati ci ha preceduto ed ha lavorato alla sua elaborazione se dovessimo rivendicarne a questa legislatura il merito esclusivo.

E’ doveroso, pertanto, riconoscere che quanto approvato oggi in Consiglio viene da molto lontano. La sua attivazione è, infatti, prevista dalla legge regionale numero 19 del 2002. Da allora è iniziato un iter lungo e faticoso che ha visto ben 22 passaggi istituzionali ed amministrativi compreso l’ultimo avvenuto di recente nella Commissione consiliare da me presieduta.

Se questo breve cenno consente di capire i tempi biblici di questa troppo lenta gestazione che finalmente sta per concludersi, dopo ben 14 anni, devo, altresì, sottolineare l’approccio del tutto nuovo con il quale questa maggioranza, insieme al presidente Oliverio ed alla sua Giunta, ha deciso di affrontare lo spinoso tema.

Per la prima volta nella storia del tormentato cammino di questo provvedimento stiamo dimostrando di essere classe dirigente matura e responsabile verso i calabresi e le loro legittime attese. Sarebbe stato, infatti, deleterio riaprire il percorso e rischiare di rinviare il provvedimento alle calende greche. Piuttosto che, come era uso fare in passato, perderci nella sterile ricerca per apporre la nostra virgola come suggello ed impronta alla nuova legislatura, ci siamo assunti la responsabilità di adottare l’impalcatura generale dettata dall’azione già ampiamente svolta da Regione, province e comuni e che aveva coinvolto, durante questi lunghi anni, varie amministrazioni regionali con diverse sensibilità politiche e culturali.

Sono, peraltro, consapevole della presenza di qualche criticità - ed è inutile non ammetterlo – sicuramente presente, ma queste non possono bloccare l’approvazione di un provvedimento atteso da anni, qualificante per l’azione di questo governo e condiviso anche da parte del Mibac.

Ciò non significa, naturalmente, né vuol essere ostativo alla possibilità che eventuali modifiche o osservazioni possano essere avanzate in una fase successiva e finalizzata a riaprire un dibattito per il suo eventuale perfezionamento.

Il Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica (Qtrp) redatto sulla base dei contributi programmatici delle ultime amministrazioni regionali è stato il frutto di una azione concertata con tutti gli enti territoriali e delle associazioni presenti sul territorio ed i soggetti, comunque, interessati.

L’idea di base è stata ed è quella di tenere unite le componenti fondamentali: territorio e paesaggio. La sostenibilità è il principio irrinunciabile che è stato introdotto come criterio base per un buon governo del territorio; il che fa sì che dalla scelta degli obiettivi alla valutazione delle risorse fino alla definizione degli interventi, la finalità primaria sarà quella di ricercare chiara coerenza interna e compatibilità ambientale.

Questo, colleghi, non per il gusto di apporre nuovi vincoli, ma per la necessità di guardare al territorio con occhi nuovi e con lo sguardo consapevole di chi si rende conto che è dal territorio che dipenderà ogni possibile sana rinascita della Calabria.

Il Qtrp si inserisce in un progetto complessivo portato avanti con decisione e con forza da questa Amministrazione regionale, un progetto che vuol mettere in campo nuove pratiche e nuove regole finalizzate a: creare città meno divoratrici di energia; sostenere una nuova prassi della pianificazione; migliorare la dotazione normativa degli strumenti urbanistici correlati; valorizzare al meglio il patrimonio culturale ed ambientale;indirizzare e governare le trasformazioni del territorio nella direzione della equità sociale e della vivibilità, avendo come riferimento fondamentale ed imprescindibile le reali e specifiche vocazioni delle aree.

Si tratta di agire in coerenza con quelle politiche del paesaggio e con quelle direttive ambientali che impongono una attenzione specifica sulla vigenza delle previsioni, dei piani e sugli eventuali danni che possono determinarsi nell’ambito di trasformazione di uso del territorio non controllati.

L’approvazione di un documento pure importante non basta, non è sufficiente. Il rinnovamento degli strumenti normativi richiede un approccio parimenti innovativo nella sua applicazione attraverso un metodo di lavoro che opera attraverso fasi di lettura, descrizione ed interpretazione dei fenomeni territoriali ed urbani.

Parte fondamentale di questa fase è la formazione di una conoscenza condivisa del territorio che si adoperi come strumento essenziale per produrre una valutazione dello stato attuale ed una visione del futuro, non tanto immaginando scenari impossibili quanto nel far sì che ci si adoperi tutti insieme per raggiungere le condizioni desiderate e migliori per l’ambiente ed i cittadini.

Non possiamo continuare, colleghi, nel limitarci a misurare le capacità dei territori di sopportare trasformazioni ma abbiamo il dovere di incentivare e promuovere il riconoscimenti di quali trasformazioni appartengono ai territori o sono utili ad essi, alla loro storia e natura, alle loro comunità.

Per far ciò credo sia necessario comprendere che il territorio non può essere visto come un oggetto da sfruttare o stressare ma, al contrario, bisogna guardare ad esso con rispetto, cura ed amore.

Noi con l’approvazione vorremmo trasmettere ad ogni calabrese un messaggio chiaro e di speranza che passa attraverso l’assunzione di responsabilità e la certezza delle regole.

Finalmente potrà essere innescato un processo virtuoso di pianificazione che dovrà partire dalla disciplina del territorio a grande scala tramite il Qtrp per arrivare a quella a livello locale con il Ptcp prima e il Psc dopo offrendo al territorio uno strumento sovraordinato che dovrà e potrà essere il riferimento di una azione pianificatoria a cascata portando la Regione a ricoprire il ruolo che necessario che le compete, ossia quello di governare il territorio e le sue condizioni sociali ed economiche nel rispetto della legalità e nell’interesse della collettività.

Soltanto così riusciremo a salvaguardare i nostri territori: preservare quel poco di fascia costiera ancora intatta, tutelare le aree boscate di pregio rinomate in tutto il Paese e contestualmente migliorare la qualità della vita, sono necessità imprescindibili.

Signor Presidente della Giunta, signor Presidente del Consiglio, colleghi, appare evidente che questo governo regionale e la sua maggioranza stia segnando punti importanti a suo favore sui temi della programmazione e del governo del territorio.

Siamo consapevoli, Presidente del Consiglio e Presidente della Giunta, che ciò rappresenta una materia ostica da far comprendere ai nostri concittadini alla luce anche dei tempi difficili e della grave crisi economica imperante, ma siamo altrettanto convinti che senza regole certe questa nostra terra non avrà mai uno sviluppo sostenibile e rispondente alle risorse presenti sul territorio.

Chi guarda alla politica con queste ambizioni non può che essere orgoglioso di questo provvedimento che contempla il coraggio delle scelte e la capacità di guardare non all’oggi e all’immediato ma al domani.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Rossi. Ne ha facoltà.

ROSSI Franco, assessore alla pianificazione territoriale e all’urbanistica

Scusatemi, ma chiedo di leggere il mio intervento rimanendo seduto.

Un ringraziamento al Presidente e ai consiglieri tutti rispetto alla importante occasione che abbiamo questa sera di andare alla approvazione del Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica (Qtrp). E’ una procedura che abbiamo più volte promosso come Giunta al fine di dare certezza alla trasformazione del territorio nella Regione Calabria.

La legge urbanistica regionale, d’altronde, è molto connessa all’approvazione del Qtrp e troverà piena attuazione subito dopo l’approvazione del Quadro territoriale che, così come disposto dall'articolo 17 della stessa legge, è“lo strumento di indirizzo per la pianificatone del territorio con il quale la Regione, in coerenza con le scelte ed i contenuti della programmatone economica-sociale, stabilisce gli obiettivi generali della propria politica territoriale, definisce gli orientamenti per la identificazione dei sistemi territoriali, indirizza ai fini del coordinamento la programmatone e la pianificatone degli enti locali”.

In questa fase di redazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali – promossi ed incentivati dalla legge urbanistica - è fondamentale e necessaria, pertanto, la sua approvazione, per indirizzare gli Enti territoriali a governare le trasformazioni del territorio nella direzione della sostenibilità ambientale, dell'equità sociale, della vivibilità nelle città, nei contesti urbani e negli spazi aperti.

Con la sua approvazione, si potrà procedere, inoltre, alla certificazione del quadro conoscitivo regionale, parte integrante del Quadro territoriale regionale, da fornire agli enti territoriali al fine dell'elaborazione del quadro conoscitivo inerente la propria strumentazione urbanistica.

Il Quadro territoriale regionale ha “valore di piano urbanistico-territoriale con valenza paesaggistica riassumendo le finalità di salvaguardia dei valori paesaggistici ed ambientali di cui all'articolo 143 e seguenti del Decreto legislativo 22 gennaio 2004, numero 42”.

Lo strumento interpreta gli orientamenti della Convenzione Europea del Paesaggio e del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e si propone di contribuire alla formazione di una moderna cultura di governo del territorio e del paesaggio attraverso i seguenti aspetti fondamentali:rafforzare ulteriormente l'orientamento dei principi di“recupero, conservazione, riqualificazione del territorio e del paesaggio”, finalizzati tutti ad una crescita sostenibile dei centri urbani con sostanziale”risparmio di territorio”; considerare il Qtrp facente parte della pianificazione concertata con tutti gli Enti territoriali, in cui la metodologia di formazione e approvazione, le tecniche e gli strumenti attraverso i quali perseguire gli obiettivi contribuiscono a generare una nuova cultura dello sviluppo; considerare il governo del territorio e del paesaggio come un “unicum”, in cui sono individuate e studiate le differenti componenti storico-culturali, socio-economiche, ambientali, accogliendo il presupposto della Convenzione Europea del Paesaggio”di integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione e urbanistica” (articolo 5) all'interno del Qtrp e considerare prioritaria la politica di salvaguardia dai rischi territoriali attivando azioni sistemiche e strutturanti finalizzate alla mitigazione dei rischi ed alla messa in sicurezza del territorio.

Il Quadro territoriale regionale paesaggistico (Qtrp) è stato redatto sulla scorta dei contenuti programmatici delle ultime due amministrazioni regionali, con l'aggiornamento delle sopraggiunte normative che hanno completato il panorama regolamentare delle varie attività dipartimentali.

La redazione dell'importante strumento regionale ha avuto una genesi particolarmente complessa e solamente dopo avere ascoltato “il territorio” in tutte le sue articolazioni, ad iniziare dai Comuni, si è formata l'idea fondamentale concretizzatasi con il principio del tenere unite le componenti fondamentali: territorio e paesaggio.

Tale principio è stato fortemente sostenuto dalla necessità di elevare la sensibilità generale alle tematiche trattate siano esse di natura urbanistico-territoriale, siano esse di natura paesaggistico-ambientali da realizzare attraverso un'unica visione strategica per imprimere la consapevolezza che la “risorsa territorio”, quale risorsa da valorizzare e non da sfruttare, resti l'ultimo baluardo per il fondamentale principio della sostenibilità del governo del territorio e di consumo di suolo zero.

A tale proposito e nell'ottica del più ampio coinvolgimento dei territori, si è realizzata un'importante stagione di ascolto in appositi forum tematici che hanno visto protagonisti tutti i Comuni della Calabria e che si è articolata in 39 giornate in cui tutti gli interessati hanno espresso il loro parere sotto forma di contributi al fine di disegnare un Piano paesaggistico regionale realmente espresso dalle comunità.

L'importante attività di “ascolto” ha ottenuto un quadro complessivo che coglie almeno due importanti obiettivi: rappresenta le aspettative di tutela e salvaguardia degli abitanti rispetto alle aree di loro residenza; ha contribuito ad elevare il dialogo tra comunità e Istituzione Regione quale riferimento principale dei territori.

Lo sforzo di unificazione culturale che sottende il Qtrp si traduce anche nella volontà di unificare gli strumenti di lettura, analisi e governo del territorio attraverso un processo di interazione/dialogo continuo tra la Regione, i Comuni, le Province.

La redazione del Qtrp, ispirata alla visione di unitarietà ed integrazione territorio/paesaggio, ha visto il dipartimento impegnato in una revisione profonda a partire dalla metodologia di lettura unitaria dei contesti territoriali regionali e dei paesaggi ed ha portato all'identificazione di strategie fondate sulla valorizzazione/riappropriazione dei tratti identitari e sulla conservazione/valorizzazione sostenibile delle risorse naturali ed antropiche.

In questa chiave il governo del territorio e del paesaggio, inteso come governo dei fattori qualificanti le trasformazioni socio-economiche e la produzione di ricchezza durevole, potrà accompagnare l'attuazione della programmazione delle diverse risorse pubbliche in modo sinergico verso obiettivi essenziali per il benessere collettivo acquisendo nuova centralità nelle politiche regionali e locali.

Il Qtrp si compone dei seguenti elaborati: indici e manifesto degli indirizzi; VAS Rapporto Ambientale; esiti Conferenza di pianificazione; Quadro Conoscitivo; Visione strategica; Atlanti degli APTR; Disposizioni Normative;

Il Qtrp è articolato in 16 Piani paesaggistici d'Ambito (che costituiscono il Piano paesaggistico), uno per ogni APTR, nei quali sarà successivamente dettagliato il quadro conoscitivo con le opportune cartografie, e verranno altresì puntualmente localizzati i beni paesaggistici. Ad oggi è in corso di elaborazione del Piano d’Aspromonte.

Il Manifesto degli indirizzi introduce una fondamentale innovazione concettuale e metodologica. La constatazione che la pianificazione territoriale abbia inevitabilmente ricadute, in termini di effetti/impatto/trasformazioni sul paesaggio, causandone tutela o degrado e che la progettazione paesaggistica abbia a sua volta incidenza sulle caratteristiche di un determinato territorio e dei processi che ne hanno definito le forme, riguardo soprattutto ai fattori naturali, storici, culturali e alle attitudini ad abitarlo, evidenzia la stretta e profonda interrelazione territorio/paesaggio. In tal senso la considerazione del governo del paesaggio nel progetto di pianificazione da una parte favorisce la ricostruzione delle relazioni tradizionalmente esistenti tra società e territorio dall'altra rafforza il sentimento di appartenenza e di radicamento, facilitando la conservazione delle singolarità dei luoghi e delle diversità territoriali in generale.

Il Quadro Conoscitivo (QC) rappresenta l'insieme organico delle conoscenze riferite al territorio e al paesaggio, su cui si fondano le previsioni e le valutazioni del Piano.

La redazione del Quadro Conoscitivo è stata pensata in modo da essere progressivamente aggiornabile secondo procedure definite preventivamente. La base informativa sono i dati riportati nei diversi quadri conoscitivi del Qtrp2009, che comprendevano indicazioni sull'assetto del territorio, dell'ambiente e del paesaggio, sul sistema delle tutele, sulla difesa del suolo e sulla previsione dei rischi.

L'attuale Quadro Conoscitivo è stato redatto secondo la nuova visione del Quadro territoriale regionale paesaggistico che vede una stretta assonanza tra la conoscenza e il progetto del territorio calabrese, oltre che attualizzare i dati, in modo da esprimere le diverse valenze sia sotto il profilo urbanistico-territoriale che sotto quello paesaggistico-ambientale, si riserva di effettuare aggiornamenti e calibrature a seguito delle conferenze di pianificazione con gli Enti preposti a seguito degli incontri partecipativi con le associazioni di categoria.

Infine, la visione strategica.

Nel definire una immagine di futuro del territorio calabrese, in coerenza anche con le politiche di d'intervento e tenendo conto anche delle previsioni programmatiche comunitarie e regionali, il Quadro territoriale regionale paesaggistico individua un insieme di componenti territoriali specifiche - Montagna, costa, fiumi e fiumare, centri urbani, spazio rurale le aree agricole di pregio e campagna di prossimità, beni culturali,sistema produttivo, infrastrutture, reti e accessibilità - che al tempo stesso rappresentano le risorse su cui la Regione deve far leva per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo basato, fondamentalmente, sulla valorizzazione del patrimonio storico-culturale, naturalistico-ambientale ed insediativo del territorio regionale.

Il raggiungimento di tal finalità è prevista dal Qtrp attraverso più livelli di intervento: programmi strategici, le reti polivalenti e i progetti partecipati per il paesaggio.

Per tutte queste ragioni e per la ragione che il Quadro territoriale regionale in qualche misura è fondamentale per la gestione delle trasformazione urbana del territorio, di cui alla legge urbanistica che è stata emanata e che discuteremo successivamente, la Giunta regionale esprime parere favorevole per l’approvazione del Qtrp.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire. Pertanto, propongo all’Aula una sospensione dei lavori di 5 minuti.

La seduta sospesa alle 17,15 riprende alle 17,25

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Siamo un po’ perplessi: vi siete riuniti al banco della Presidenza, invece in una riunione di capigruppo si sarebbe potuto capire lo stato dell’arte e non magari in una riunione di maggioranza.

Avevamo anche preparato degli emendamenti e a dire il vero ci aveva lavorato il collega Tallini che oggi è assente per ragioni di salute, che fra di noi ha più competenza.

Vista questa non approssimazione – sarebbe un termine sbagliato – credo di condividere con i colleghi della minoranza l’idea che possiamo ritirare questo punto all’ordine del giorno e ridiscuterne con calma a settembre.

(Interruzione)

Approvare velocemente una legge urbanistica che ha avuto già delle difficoltà (mi sembra inopportuno) - nel rispetto del lavoro dell’assessore ci mancherebbe altro - però vorremmo provare a fare bene e meglio il nostro dovere, visti anche i nostri dubbi. Sarebbe l’ideale se potessimo ritirare e ridiscuterlo con calma, questa è la richiesta della minoranza.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Grazie, Presidente, in linea con quanto detto dal collega Orsomarso, attesa l’importanza della tematica, credo sia opportuno fare una valutazione che è quella di un rinvio per dare la possibilità alle forze di opposizione di apportare un contributo.

Anche se comprendo che c’è la fretta di dare un segnale agli ordini professionali e alle associazioni di categoria e a tutti coloro i quali hanno sollecitato l’approvazione di questa legge che in maniera sbagliata e disarticolata, ma anche presuntuosa, avete voluto anche approvare precedentemente.

PRESIDENTE

Consigliere Cannizzaro, scusi, stiamo esaminando il Quadro territoriale paesaggistico.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Perfetto, ma il Qtrp è propedeutico rispetto ad una eventuale approvazione della legge urbanistica. So bene quel che dico, Presidente.

Tra le altre cose, sommessamente, vi dico di stare attenti perché forse non avete nemmeno i numeri nel momento in cui questa opposizione lasciasse i lavori di questa seduta perché non avreste forse i numeri per andare avanti.

Valutate bene se proseguire con l’attività odierna. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento. Passiamo all’esame dell’articolato.

Al tomo 4 relativo alle disposizioni normative sono stati presentati degli emendamenti.

All’articolo 1 sono stati presentati due emendamenti.

Il primo emendamento ha il protocollo numero 7634, a firma del consigliere Neri, che decade per assenza del proponente.

Il secondo emendamento, sempre a firma del consigliere Neri, decade per mancanza del consigliere.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

All’articolo 3 sono stati presentati tre emendamenti di cui due a firma del consigliere Neri che decadono per assenza del proponente.

Il secondo emendamento a firma della consigliera Sculco decade per assenza del proponente.

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Consigliere, siamo in fase di votazione.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Chiedo la verifica del numero legale, Presidente.

PRESIDENTE

Si proceda alla verifica del numero legale.

GRAZIANO Giuseppe (Segretario questore)

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Siamo in numero legale, pertanto possiamo proseguire con la votazione dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

All’articolo 11 sono stati presentati tre emendamenti: due a firma del consigliere Neri, che però decadono per assenza del proponente; il terzo a firma del consigliere Scalzo che però ha comunicato alla Presidenza che l’avrebbe ritirato.

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 15.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 16.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 17.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 18.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 19.

(E’ approvato)

All’articolo 20 è stato presentato un emendamento a firma del consigliere Ciconte che decade per assenza del proponente.

Pongo in votazione l’articolo 20.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 21.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 22.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 23.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 24.

(E’ approvato)

All’articolo 25 sono stati presentati due emendamenti a firma del consigliere Scalzo che ha già comunicato il ritiro.

Pongo in votazione l’articolo 25.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 26.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 27.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 28.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 29.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 30.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 31.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 32.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 33.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 34.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 35.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 36.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 37.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 38.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con i relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 160/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria”

PRESIDENTE

Siamo al punto 12 all’ordine del giorno che recita proposta di legge numero 160/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria”.

La parola al consigliere Bevacqua, relatore.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Credo che questo clima che si respira in Aula non aiuti certamente il dibattito e non dia un messaggio di consapevolezza delle cose di cui stiamo discutendo per il futuro della Calabria, per il governo del territorio, per un nuovo modello di sviluppo economico e sociale diverso dal passato.

Mi duole molto registrare questo clima di non partecipazione e questa non condivisione di una azione di governo significativa ed importante che fa diventare la programmazione del territorio un elemento cardine della sua azione di governo.

Mi appresto anche questa volta a svolgere la mia relazione in merito alle modifiche apportate alla cosiddetta legge urbanistica che oggi presentiamo a quest’Aula dopo le numerose trattazioni avute in Commissione, con l’obiettivo di migliorarne il testo e di integrare ulteriormente la vecchia legge e di dare una risposta anche a tutto ciò che pulsa in questa società calabrese.

Voglio sottolineare con forza che il lavoro che oggi proponiamo a quest’Aula è frutto di una attività paziente e certosina e del grande ascolto sul territorio.

Abbiamo iniziato questo lavoro il 28 giugno attraverso un incontro, una interlocuzione svoltasi nella Cittadella regionale insieme all’assessore Rossi e al collega Greco con tutti gli ordini professionali, il mondo dell’Università, le associazioni ambientali di categoria. Un incontro estremamente produttivo che è servito a porre le basi per recepire nel testo le tante osservazioni che sono emerse.

In quella occasione il sottoscritto in qualità di Presidente della Commissione prese l’impegno di proseguire subito nel confronto e nell’ascolto nella Commissione da me presieduta.

Così è stato. Abbiamo dedicato al disegno di legge oggi in discussione ben tre sedute che hanno portato alla presentazione e alla approvazione di una serie di emendamenti finalizzati a migliorarne il testo in termini di leggibilità ma soprattutto in termini di accoglimento di molte delle proposte pervenute.

Il compito principale della politica è quello di operare delle scelte e noi con l’approvazione, in Commissione, del testo di legge che oggi sottoponiamo alla vostra attenzione, a torto o a ragione, abbiamo agito proprio in questo senso.

Abbiamo scelto di intraprendere una strada che speriamo possa essere la più congrua rispetto ai bisogni di tutela e programmazione dell'assetto territoriale ed in particolare dell'attività edificatoria, perché il nostro è un territorio che merita delle risposte da una classe politica che troppe volte ha peccato di incapacità di fronte all’assunzione delle sue responsabilità.

Oggi, quindi, proponiamo un lavoro che rappresenta la conseguenza di un razionale ed efficace accoglimento delle questioni e delle problematicità ulteriormente emerse durante il confronto in Commissione con tutti i soggetti interpellati e che ha visto l’impegno di tutti i settori e gli uffici della Giunta e del Consiglio, che ringrazio per il loro contributo e disponibilità che ci ha permesso oggi di arrivare in Aula oggi.

La legge regionale numero 19 del 2002 già nel mese di dicembre è stata oggetto di importanti modifiche operate con la legge regionale numero 40 del 2015, così come tutti ricorderete, che furono il frutto di un percorso dettato da tempi serrati, imposti dall’urgenza della decadenza al 31 dicembre 2015 dei Piani regolatori generali.

Eravamo, pertanto, consapevoli che la fretta potesse portare con se eventuali imprecisioni ed incomprensioni o errori di valutazione.

D’altronde lo stesso presidente Oliverio nella presentazione della proposta che poi diventò la legge 40 disse che non ci trovavamo davanti al Vangelo.

Oggi siamo qui, quindi, proprio per offrire una risposta alle istanze pervenute dagli ordini professionali, dalle associazioni di categoria, dalle amministrazioni e dagli enti locali, con l’intento di appianare le difficoltà di natura interpretativa ed applicative sorte in sede di prima applicazione della legge regionale numero 40 del 2015.

Non solo, la proposta in esame è anche rivolta alla risoluzione delle questioni di incostituzionalità poste dal Governo in sede di impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale.

I punti qualificanti del presente disegno di legge possono essere brevemente sintetizzati in alcuni concetti chiave che sono, intanto:il principio della pianificazione a consumo di suolo zero, che si pone in piena sintonia con gli orientamenti dell’Unione europea e nazionali sul tema, ricorrendo eventualmente ad interventi di compensazione ambientale, intesa quale de-impermeabilizzazione di aree di pari superficie;il principio della “Rigenerazione Urbana” - tema molto avvertito e sollecitato da parte della Università della Calabria - laddove, la modifica all’articolo 3 della legge urbanistica promuove “piani e programmi volti alla riqualificazione di parti significative di città e sistemi urbani che favoriscano un risparmio di territorio, un ammagliamento di tessuto urbano privo di attrattività che soddisfi le esigenze abitative all’interno del perimetro urbano esistente”, con l’obbligo, inoltre, della Giunta regionale dell’ approvazione di un “documento di indirizzo operativo” - anche questa richiesta è stata accolta - in grado di uniformare su tutto il territorio calabrese le modalità di attuazione dei predetti piani e programmi di rigenerazione urbana.

Sono state accolte le specifiche problematiche relative al mutamento d’uso degli immobili, alla vigenza delle previsioni di piano, anche collegata ad aspetti di entrate finanziarie per le amministrazioni, nonché alla definizione delle istanze presentate prima dell’entrata in vigore della legge, consentendo ai comuni di salvaguardare tutti gli investimenti produttivi ricadenti nelle zone D ed F.

Numerose altre sono state ancora le modifiche che abbiamo voluto apportare alla legge regionale vigente, in particolare per quanto attiene alla semplificazione delle procedure che consentiranno ai Comuni di poter addivenire al più presto alla redazione dei propri strumenti urbanistici.

Pertanto, cari colleghi, affido oggi alle vostre valutazioni il lavoro da noi svolto durante questi mesi. Siamo certi che è il frutto di un impegno serio e concreto che ci ha visti rispettosi e attenti verso le valutazioni dei tanti interlocutori incontrati.

Sarebbe però riduttivo se ci fermassimo a queste considerazioni eminentemente tecniche senza porre in una luce adeguata il ruolo della politica e le sue assunzioni di responsabilità la qual impone sì ascolto e mediazioni ma in maniera altrettanto chiara e netta esige la determinazione nel garantire alla Calabria strumenti utili al governo del territorio e un nuovo modello di sviluppo sostenibile.

Con l’approvazione odierna riteniamo non solo di aver realizzato uno dei punti programmatici contenuti nel programma elettorale del presidente Oliverio ma di aver svolto un servizio per la nostra Regione e verso le nuove generazioni.

Il che sia chiaro non è un merito ma è solo il nostro dovere e la ragione per cui sediamo tra questi banchi.

Presidenza del Segretario questore Giuseppe Graziano

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire pertanto passiamo alla votazione dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Chiede dichiarazione di voto?

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Quando si metterà in votazione la legge nel suo complesso.

PRESIDENTE

Bene. Proseguiamo.

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 15.

(E’ approvato)

All’articolo 16 sono stati presentati emendamenti a firma dei consiglieri Tallini e Orsomarso. Chiediamo al collega Orsomarso di illustrare il primo emendamento.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Sono emendamenti tecnici. Ho parlato poco fa con l’assessore e dice che non possono essere recepiti per cui evito di illustrarli all’Aula. Attendo di fare una dichiarazione di voto complessiva.

Riguardavano una serie di punti specifici e di osservazioni. Ma se l’assessore vuol relazionare su tutti gli emendamenti - mi diceva poco fa che non sono accogliibili - è inutile esporli.

PRESIDENTE

Parere della Giunta.

ROSSI Franco, assessore alla Pianificazione territoriale e urbanistica

Non sono accoglibili, sostanzialmente nessuno dei due emendamenti.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Non ammissibili.

PRESIDENTE

Pongo in votazione il primo emendamento presentato dai colleghi Tallini e Orsomarso, protocollo numero 30752.

(E’ respinto)

Pongo in votazione il secondo emendamento presentato dai colleghi Tallini e Orsomarso.

La parola al collega Orsomarso.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, vale anche per l’altro: sono aspetti tecnici, per i quali abbiamo chiesto il rinvio per maturare anche con la maggioranza e con l’assessore una soluzione; però, preso atto di questo, evito di esporre anche questo emendamento; farò una dichiarazione finale di voto.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

ROSSI Franco, assessore alla Pianificazione territoriale e urbanistica

Non accoglibile.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Negativo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento presentato dai colleghi Tallini e Orsomarso all’articolo 16, protocollo numero 30753.

(E’ respinto)

Pongo in votazione l’articolo 16.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 17.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 18.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento per intero così come votato nei singoli articoli.

Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, avevo provato a farlo anche prima perché era propedeutico all’approvazione di questa legge urbanistica; c’era il Qtrp su cui si era lavorato e anche rispetto a questa legge sono rimasto in Aula per responsabilità, nel senso che andavano modificati alcuni aspetti richiesti da associazioni e quant’altro, così come era opportuno valutare le domande che con questi emendamenti il collega Tallini aveva posto alla nuova legge urbanistica regionale. Infatti che i comuni in un anno scarso riescano ad approvare nuovi Psc è un dubbio che a noi rimane con forza.

Detto questo, mi sono confrontato con l’assessore, ma avremmo preferito farlo di nuovo in Commissione con un tempo maggiore, per evitare di sbagliare.

Mi appello però al lavoro tecnico che ha fatto l’assessore. Non posso votare favorevolmente questo provvedimento perché come con gli emendamenti espressi dal consigliere Tallini e il combinato disposto sul Qtrp vale la regola di responsabilità che è meglio averla che non averla. Il massimo che posso fare è avere fiducia nel lavoro dell’assessore che mi ha confermato di aver recepito tutte le istanze delle associazioni, dei comuni e quant’altro.

Il consigliere Tallini, che ho sentito poco fa telefonicamente, è dispiaciuto ed amareggiato perché non sono stati accolti i suoi emendamenti che riteneva potessero offrire un contributo valido.

Non posso far altro che astenermi, con la speranza che questo lavoro, che è stato tecnico da parte dell’assessore di recepimento di alcune istanze, possa aver rappresentato la migliore legge urbanistica.

Questo è il massimo contributo che posso dare, sperando di aver rappresentato al meglio gli interessi, le valutazioni della minoranza che purtroppo ha abbandonato l’Aula.

Faccio miei quelli del collega Tallini che ci sta seguendo in questo momento da casa.

Presidenza del Presidente Nicola Irto

PRESIDENTE

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Mozione numero 59 di iniziativa dei consiglieri Greco, Aieta, Bevacqua, D’Acri, Giudiceandrea, Guccione, Sergio sulla “Valorizzazione turistica dell’Altopiano silano, approvazione del Masterplan

PRESIDENTE

Siamo alla mozione numero 59, di iniziativa dei consiglieri Greco, Aieta, Bevacqua, D’Acri, Giudiceandrea, Guccione, Sergio, avente ad oggetto: “Valorizzazione turistica dell’Altopiano silano, approvazione del Masterplan”.

La parola al consigliere Greco.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Grazie,Presidente, questa è una mozione che è stata presentata dai consiglieri Greco, Aieta, Bevacqua, D’Acri, Giudiceandrea, Guccione, Sergio, avente ad oggetto: “Valorizzazione turistica dell’Altopiano silano, approvazione del Masterplan”.

E’ un qualcosa a cui teniamo molto, poiché la Calabria - essendo una regione turistica - non può che ripartire dagli Hub turistici.

La Sila catanzarese, e quella cosentina in alcune località specifiche, non può non essere il punto di traino non solo della provincia di Cosenza e della Regione ma di tutto il sud Italia.

Abbiamo presentato una mozione, non entro nel merito degli interventi, che contiene interventi dettagliati che mirano a far dell’altopiano un luogo di rilevanza turistica. All’interno ci sono interventi che vanno dal miglioramento delle località sciistiche alla ricostruzione dei rifugi.

E altri interventi che poi dettagliatamente sono previsti in mozione.

Ritengo che questo sia un passo in avanti, per cui se la Giunta fa sua questa mozione e se all’interno di quelli che sono gli strumenti di finanziamento del Por o del Patto per il sud ritengo che un intervento del genere non possa che migliorare l’offerta turistica e far sì che la ricchezza stessa della Calabria, quindi l’attrattività della Calabria, possa aumentare. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la mozione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 155/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015, numero 35”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di legge numero 155/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015, numero 35”.

La parola all’assessore Musmanno.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Si tratta di una modifica della legge numero 35 “Norme per i Servizi di trasporto pubblico locale” originata fondamentalmente per ottemperare alle richieste avanzate dal Ministero degli affari regionali che, in sede di esame della norma, ha mosso rilievi, in particolare per quanto riguarda la tassa che è stata introdotta nell’originario progetto di legge in merito ai servizi a libero mercato.

Il testo recita che è previsto uno 0,50 per cento di tutti i proventi derivanti dagli abbonamenti e dalla vendita dei titoli di viaggio per i servizi a libero mercato.

Il Ministero ha obiettato su questa norma, sostenendo che si tratta di una doppia imposizione fiscale per cui questa amministrazione, con nota del 15 febbraio 2016, ha comunicato al Ministero per gli affari generali che si sarebbe impegnata per rimuovere il problema.

Abroghiamo la tassa prevista. Nello stesso articolato prevediamo l’abrogazione della norma transitoria associata. Inoltre, nel provvedimento di legge in esame eleviamo l’aliquota della spesa di funzionamento dallo 0,50 allo 0,60 per cento in conformità ai contenuti del quadro di riepilogo di analisi economica finanziaria, sottoposto già all’attenzione della seconda Commissione consiliare durante l’iter di approvazione della legge regionale numero 35 del 2015.

Correggiamo anche le aliquote riportate erroneamente nel testo della legge 35 la cui somma fa più del 100 per cento, il che è impossibile. Riteniamo che il 64 per cento di detta quota va in capo all’agenzia reti e mobilità, il 20 per cento all’autorità regionale dei trasporti - vale a dire Artcal - e il 16 per cento all’Osservatorio regionale alla mobilità.

Sono previste altre modifiche. In particolare il comma 8 dell’articolo 23 della stessa legge che prevede che la Giunta regionale previo parere della competente Commissione consiliare adotti una fascia unitaria che prevede un corrispettivo unico per i servizi extraurbani e uno per i servizi urbani.

Questo recita l’attuale testo di legge. La disposizione viene corretta, precisando i termini di possibilità e quindi prevede la possibilità di un corrispettivo unico, possibilità che potrà essere valutata in ragione degli impatti degli obblighi derivanti dai contratti già stipulati nonché dal previsto parere della Commissione consiliare.

Infine, ci sono delle correzioni che corrispondono a meri errori materiali che è opportuno sistemare una volta che modifichiamo il testo di legge.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola pongo in votazione l’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.

La seduta termina alle 18,01

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri D’Agostino, Gentile, Mangialavori, Salerno, Sculco, Tallini.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Graziano - “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 agosto 2007, n. 20 (Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà)” (P.L. n. 163/10^).

E' stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Sergio - “Modifica dell'articolo 3 della legge regionale 11 maggio 2007, n. 9 - Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2007, art. 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002)” (P.L. n. 164/10^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Approvazione Rendiconti di Gestione dell'Azienda Calabria Lavoro esercizio finanziario 2013 - (deliberazione G.R. n. 283 del 19.7.2016) (P.P.A. n. 130/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa d’Ufficio:

Proposta di legge n. 96/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Romeo e Giudiceandrea, recante: “Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta” (P.P.A. n. 131/10^)

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 236 del 29 giugno 2016, recante: “Regolamento di funzionamento dell'Autorità Regionale dei Trasporti della Calabria - ART-CAL (legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35, art. 13, comma 19)” (Parere n. 17/10^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente.

 

(Così resta stabilito)

Elezione Presidente della Giunta delle Elezioni

Comunico che, in data 26 luglio u.s., il consigliere regionale Sebastiano Romeo è stato eletto Presidente della Giunta delle Elezioni.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2016-2018:

Deliberazione Giunta regionale n.254 del 12 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 255 del 12 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 256 del 12 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 257 del 12 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 259 del 12 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 260 del 12 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 261 del 12 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 262 del 12 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 263 del 12 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 265 del 12 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 297 del 28 luglio 2016

Deliberazione Giunta regionale n. 298 del 28 luglio 2016

Interrogazioni a risposta immediata

Mirabello. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

negli anni 2014 e 2015 gli allevamenti ovini della regione sono stati falcidiati dalla "febbre catarrale", più comunemente nota come "Bluetongue". Si tratta, nello specifico, della malattia infettiva dei ruminanti trasmessa da alcuni insetti vettori, che si manifesta in forme più gravi negli ovini con sintomi caratterizzati da infiammazioni e ulcere della bocca, cianosi della bocca e della lingua (da cui il nome di "bluetongue" o lingua blu), per la quale gli animali possono morire per asfissia, per polmonite batterica o per grave deperimento;

le epidemie di cui sopra, come facilmente intuibile, hanno provocato ingenti danni agli allevamenti che ne sono stati colpiti;

allevamenti che, vale la pena ricordarlo in questa sede, rappresentano soprattutto nella provincia di Crotone (dove si concentrano la stragrande maggioranza degli allevamenti) una tra le poche realtà produttive conosciute in tutta Italia grazie al "pecorino crotonese" che ha da poco ottenuto il riconoscimento da parte dell'Unione Europea (ai sensi del regolamento CEE . 2081/92) della denominazione di origine protetta (D.O.P.);

in ragione di quanto sopra esposto, anche a seguito di un ordine del giorno presentato dal sottoscritto ed approvato all'unanimità dal Consiglio regionale in data 25.09.2015, il Presidente Oliverio, a conferma degli impegni presi con gli allevatori calabresi, ha promosso un protocollo di intesa tra i Dipartimenti regionali dell'Agricoltura e della Tutela della Salute e TARA, per l'esecuzione ed il coordinamento di un piano di vaccinazione degli animali; nello specifico, la Regione ha stanziato trecentomila Euro per acquistare oltre 300.000 dosi di vaccino;

il Piano prevede la vaccinazione di tutti gli allevamenti di ovini del crotonese e parte di quelli della provincia di Catanzaro, ossia le zone nelle quali, negli ultimi due anni, si sono palesati i focolai della malattia e prevede altresì vaccinazioni fuori dalle provincie di Crotone e Catanzaro solo in casi particolari, che sono valutati, volta per volta, dai veterinari delle ASP;

in questo quadro diventa, dunque, fondamentale per scongiurare la recrudescenza della malattia la tempestività delle operazioni di vaccinazione degli allevamenti di cui sopra -:

 

lo stato di attuazione del programma di vaccinazioni e nello specifico: quanti allevamenti e quanti capi sono stati vaccinati, quanti ne restano da vaccinare e in quanto tempo si conta di chiudere il piano di vaccinazione.

(193; 14.07.2016)

Interrogazioni a risposta scritta

Guccione . Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore alle Infrastrutture. Per sapere - premesso che:

 

in data 15/11/2011 la Regione Calabria e l'Università della Calabria hanno stipulato una convenzione sulla infomobilità;

tale progetto prevedeva un accordo fra Regione Calabria e Università della Calabria attività per la realizzazione di un sistema regionale della gestione dei servizi del trasporto pubblico locale;

l'obiettivo generale di tale accordo era quello di garantire i servizi del trasporto pubblico locale più efficaci, efficienti e più vicini alle esigenze dei cittadini e dei turisti;

il sistema previsto doveva raggiungere i seguenti obiettivi principali: realizzare la certificazione del servizio di trasporto pubblico locale eseguito dalle aziende di trasporto concessionarie, fornire servizi di infomobilità all’interno del territorio, fornire servizi alle aziende concessionarie, consentire l'analisi dei dati derivati dallo svolgimento del servizio del trasporto pubblico locale;

in data 1/3/2016 l'assessore regionale ai Trasporti, Roberto Musmanno, ha annunciato che il sito "Core" (Centrale operativa regionale) per i servizi di trasporto pubblico locale sarebbe stato on-line, sottolineando che il sistema ancora non è stato completato in base alla convenzione stipulata il 15/11/2011 fra Regione e Unical -:

quali sono le ragioni che, a distanza di cinque anni della stipula della Convenzione fra Regione e Università della Calabria, hanno impedito la realizzazione del progetto di infomobilità nella sua interezza e, in particolare, si chiede di conoscere se è stato attivato il servizio di certificazione, e se sì quali sono i dati in possesso, del trasporto pubblico locale da parte delle aziende di trasporto pubbliche e private alle quali ogni anno la Regione Calabria eroga oltre 138 milioni di euro. E si chiede, altresì, se non ritiene necessario, al fine di mettere ordine e introdurre una maggiore trasparenza ed efficienza in un settore soggetto spesso a mancati servizi che arrecano danno ai cittadini e all'economia regionale, mettere in atto iniziative necessarie e urgenti per fare in modo che tali strumenti previsti dalla convenzione vengano tutti immediatamente attivati.

(194; 15.07.2016)

 

Mangialavori. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

il mare attraversa le coste calabresi per 780 chilometri;

il Tirreno e lo Ionio sono due mari che offrono una risorsa ambientalistica di primario livello;

i due mari che lambiscono la Calabria costituiscono un bene primario anche sotto il profilo turistico con significative ricadute sul piano economico;

tutti i giorni, però, si registrano disservizi di ogni genere che minano la credibilità di un settore turistico, così vitale su scala regione e testimoniano una sofferenza ambientale non più tollerabile;

nella giornata di ieri, il mare di Nicotera offriva uno "spettacolo" poco edificante con enorme chiazze di un colore verde-giallino tutt'altro che naturale;

le proteste che ne sono seguite sono la manifestazione di un disagio palpabile che rischia di mettere in ginocchio tutto la micro economia nicotrese e quella delle realtà limitrofe ad essa;

la sofferenza degli operatori turistici, dei commercianti e della popolazione è più che comprensibile e ciò per due motivi. Nonostante le segnalazioni atte ad arginare il fenomeno del degrado marino, non sono seguite iniziative veramente incisive sul fenomeno. In secondo luogo, il danno d'immagine ed economico per il territorio assume un rilievo altamente significativo;

appare opportuno, pertanto, istituire, con somma urgenza, una Commissione con finalità di analisi e proposta che comprenda rappresentanti regionali, imprenditori turistici e commerciali e della società civile delle aree interessate alla problematica, specie con riferimento alla realtà di Nicotera -:

 

quale iniziative intenda adottare per contrastare il degrado marino;

quali interventi s'intendano mettere in essere per la tutela del settore turistico di Nicotera e del suo indotto;

se intenda istituire una Commissione nei termini sopra delineati.

(195; 15.07.2016)

 

Sculco. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

gli Istituti Zooprofilattici sono Enti Sanitari di diritto pubblico, facenti parte del Servizio Sanitario Nazionale, quale strumento tecnico ed operativo per la sanità animale, il controllo della salute, la qualità degli alimenti di origine animale, per l'attuazione di piani di profilassi, risanamento ed eradicazione di malattie;

assicurano la sorveglianza epidemiologica, la ricerca sperimentale, la formazione del personale tecnico e veterinario, il supporto di laboratorio e la diagnostica nell'ambito del controllo ufficiale degli alimenti;

rappresentano, quindi, una struttura sanitaria integrata in grado di assicurare una rete di servizi per verificare la salute degli animali, degli alimenti e dell'ambiente e, quindi, per la salvaguardia della salute dell'uomo;

l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno è l'Istituto che esercita tali servizi per la Regione Campania e per la Regione Calabria, con sede centrale a Portici (NA) e sezioni distaccate nelle due regioni;

le funzioni di sorveglianza amministrativa, indirizzo e verifica sullo stesso sono esercizio delle due amministrazioni regionali;

in Calabria l'Istituto è presente con quattro sezioni provinciali nelle città di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia;

l'unico territorio provinciale sprovvisto di Sezione distaccata è quello di Crotone;

con Decreto Ministeriale del 6 Aprile 2004 è stato assegnato all'Istituto un finanziamento ministeriale, ex art. 20 Legge 67/88 per interventi urgenti nel settore della sicurezza e per il potenziamento dei laboratori;

l'Istituto, con nota 0004920 del 30/07/2007, definiva una ripartizione che, al punto 6, prevedeva la somma di euro 500.000, per l'istituzione della sezione distaccata di Crotone, con la realizzazione di un laboratorio quale Centro di Referenza regionale per il latte ovi-caprino;

negli anni 2012-2014 l'ufficio commissariale dell'Istituto proponeva alla Regione Calabria un diverso riparto del finanziamento ex art. 20, con la soppressione del finanziamento destinato alla istituzione della sezione di Crotone, con la motivazione della mancata individuazione dei locali necessari;

la Regione Calabria esprimeva a più riprese la contrarietà al nuovo riparto, sostenendo l'istituzione a Crotone del Centro di Referenza regionale per il latte quale strumento fondamentale per la valorizzazione del patrimonio ovi-caprino e delle produzioni lattiero-casearie della Calabria, comparto importante delle attività produttive calabresi ed, in particolare, del territorio crotonese, il più importante per patrimonio ovi-caprino e per produzioni lattiero-casearie, quali il pecorino crotonese, che ha ottenuto il riconoscimento di origine protetta (D.O.P.);

per sollecitarne la realizzazione, destinava a tale scopo un immobile di proprietà dell'A.R.S.S.A., sito in via Donegani, località Passovecchio del comune di Crotone, immediatamente disponibile in comodato gratuito;

con nota 9846 del 03/10/2014, il Commissario dava mandato ad un tecnico per un sopralluogo congiunto con la Regione Calabria presso i suddetti locali, al fine dì avviare le procedure per la realizzazione della Sezione distaccata di Crotone;

tale sopralluogo veniva effettuato ed i locali venivano riconosciuti idonei allo scopo;

per iniziare i lavori restava da firmare la convenzione tra la Regione Calabria e l'Istituto Zoo profilattico per l'uso in comodato gratuito dei locali;

dall'ottobre 2014 non si hanno notizie in merito;

la struttura Commissariale dell'Istituto, con delibera 20 del 30/06/2016, ha approvato una nuova struttura organizzativa e dotazione organica dello stesso Ente;

in tale atto si rileva l'assenza di riferimenti alla istituenda Sezione di Crotone -:

 

come mai, a distanza di quasi due anni, non è stata sottoscritta la convenzione di comodato d'uso dei locali;

se detti locali di via Donegani in Crotone sono stati assegnati ad altri servìzi, disconoscendo l'impegno già assunto dalla Regione Calabria per la istituzione della Sezione Zooprofilattica dell'Istituto;

se, invece, tali servizi sono conciliabili e compatibili con la realizzazione della Sezione Zooprofilattica;

se, in alternativa, si vogliono destinare altri locali, e quali, alla realizzazione della Sezione;

quali iniziative intende adottare per una celere definizione della convenzione per l'uso in comodato dei locali necessari alla realizzazione di una struttura fondamentale per la Calabria.

(196; 19.07.2016)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

con sentenza n.00063/2016 del 13.01.2016 il Tribunale Amministrativo della Calabria annullava gli atti impugnati dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino nei confronti dei provvedimenti della Regione Calabria - Dipartimento n.8, Agricoltura e Risorse Agroalimentari - Struttura di Controllo sugli atti e provvedimenti dei Consorzi di Bonifica, a firma del Presidente, ing. Fernando Bafaro: 1) provvedimento nota del 16.11.2015 (prot. N.0342230) avente ad oggetto "Elezioni consortili rinnovo cariche quinquennio 2014-2019, limitatamente alla terza sezione (fascia) - sentenza TAR Calabria 2" Sezione - approvazione verbale e pubblicazione sul B.U.R.C. dei risultati finali; 2) provvedimento nota del 16.11.2015 (prot. N.0342405) avente ad oggetto "Proclamazione dei risultati delle votazioni del 27/09/2015 dell'assemblea dei consorziati e degli eletti limitatamente alla 3" sezione; 3) provvedimento nota del 16.11.2015 (prot. N.0342401) avente ad oggetto "Elezione del componente della Deputazione Amministrativa"; 4) provvedimento nota del 16.11.2015 (prot. N.0342396) avente ad oggetto "Bilancio consuntivo 2013 - Chiarimenti"; 5) provvedimento nota del 16.11.2015 (prot. N.0342387) avente ad oggetto "Presa atto e ratifica chiarimenti bilancio previsionale 2015";

nella seduta del 01.02.2016 la Struttura di Controllo sugli Atti e Provvedimenti dei Consorzi di Bonifica, prendeva atto della Sentenza n. 63/2016 del T.A.R. Calabria, annullando d'ufficio le decisioni in autotutela ed emettendo i provvedimenti di nulla osta (documento trasmesso a mezzo PEC — Regione Calabria. Protocollo Generale – SIAR N. 0029794 del 02/02/2016);

in data 09.02.2016 con il documento (Prot. N. 1204) - a firma del presidente dell'Ente consortile Dott. Davide Gravina - ad oggetto "Richiesta parere in ordine ai requisiti previsti per la contrattualizzazione del direttore generale dell'Ente consortile", veniva ufficialmente interpellata l'ANBI (Associazione Nazionale Consorzi e Tutela del Territorio e Acque Irrigue);

il sindacato nazionale degli Enti di bonifica di irrigazione e di miglioramento fondiario, in data 03.03.2016 (Prot. N.154/RF/ga), a firma del segretario nazionale Massimo Gargano — ad oggetto "equipollenza laurea per l'esercizio delle funzioni di Direttore di un Consorzio di bonifica -, trasmetteva ufficialmente risposta al documento (Prot. N. 1204).

Detto documento recitava testualmente: "Relativamente al caso in oggetto, quindi, poiché il Direttore è in possesso della laurea vecchio ordinamento in sociologia, in possesso peraltro di una notevole esperienza dirigenziale, ha, ad avviso dello scrivente, certamente titolo di rivestire detta carica";

la Giunta Regionale con deliberazione n.50 della seduta del 24/02/2016 avente ad oggetto: "Nomina Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino ex art. 35 della L.R. n. 11/2003", anziché prendere atto della regolarità degli atti amministrativi consumati dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, scioglieva gii organi amministrativi dell'ente consortile;

in data 10.03.2016 la Regione Calabria, attraverso il legale rappresentante pro-tempore — il Presidente della Giunta Regionale - promuoveva ricorso in appello al Consiglio di Stato per l'annullamento e/o la riforma, previa sospensione, dell'efficacia esecutiva della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria- Sezione Seconda, del 12 gennaio 2016 n. 63/2016;

in data 04.05.2016 il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria pronunciava Ordinanza (n. 180/2016) sul ricorso promosso dalla Lista Coldiretti del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino. Nella suddetta ordinanza si legge testualmente: "Ritenuto che le esigenze dei ricorrenti sono apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito; P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda) fissa la data di discussione al 5 ottobre 2016";

il Commissario Straordinario (ing. Stefano Aiello) del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, con deliberazione n.60 del 13.06.2016 avente ad oggetto "Ricorso per annullamento delibera Deputazione Amministrativa n.10 del 03.02.2016 — Determinazioni", confermava la correttezza e la legittimità dell'azione amministrativa consortile relativa alla nomina del direttore generale dott. Pasquale Ruggiero;

il Consiglio di Stato (Sezione Terza), in data 07/07/2016, pronunciava Ordinanza sul ricorso proposto dalla Regione Calabria contro il Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, respingendo l'istanza cautelare;

in data 18.07.2016 il dott. Davide Gravina (presidente del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino fino alla data del commissariamento), notificava, via PEC, al Presidente della Giunta Regionale della Calabria, un documento avente ad oggetto "Deliberazione di Giunta Regionale n. 50 del 24/02/2016, Nomina commissario straordinario del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, ex art. 35 della L.R. n. 11/2003. Notifica Ordinanza Consiglio di Stato (in sede Giurisdizionale Sezione Terza) del 07/07/2016. Richiesta di revoca in autotutela della deliberazione di Giunta Regionale n. 50 del 2016 -:

 

quali iniziative od atti intende porre in essere, relativamente alla vicenda in oggetto, in modo particolare per ripristinare gli organi consortili democraticamente e legittimamente eletti nelle ultime elezioni consortili;

in attesa di risposta scritta, nei termini prescritti, l'occasione è gradita per porgere i più distinti saluti.

(197; 28.07.2016)

 

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

negli ultimi 20 anni gli interventi di ammodernamento, adeguamento e miglioramento dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria hanno richiesto, nel corso degli anni, un impegno pari a 8 miliardi 233 milioni, di cui 7 miliardi già spesi, e hanno consentito, questi miliardi spesi, su 440 chilometri interamente percorribili di adeguarne già 355, mentre altri 30 sono in corso di ammodernamento (quindi, 385 in totale). Ne rimangono 58, di cui 16 sono già finanziati; gli altri residui, prevalentemente nel tratto nord della Calabria, non sono neppure in programma di finanziamento;

apprendiamo da pochi giorni dalla stampa che durante la visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi il 26.07.2016 presso Laino Castello (Cosenza), in ragione dell' inaugurazione del nuovo tratto dell'A3 tra Laino Borgo e Campotenese nel quale si trova il Viadotto Italia, lo stesso premier ha dichiarato testualmente che per " la prima volta dalla sua realizzazione, la Salerno-Reggio Calabria è percorribile senza cantieri....presto l'opera sarà conclusa...."inoltre "...promette, anche su Twitter, quando siamo partiti ridevano di noi, il 22 dicembre percorreremo questa infrastruttura da Salerno a Reggio Calabria con Delrio, andremo piano, la scorta se vuole segue";

nel maggio di quest'anno dopo la galleria "killer" della Salerno-Reggio Calabria, la Guardia di Finanza di Vibo Valentia, su input della Procura competente, ha sequestrato altri 8 chilometri e mezzo dell'autostrada A3 (tra gli svincoli di Mileto e Rosarno) e un tratto della strada provinciale Sp 58, con le imputazioni di: disastro doloso, lavori in sub appalto senza autorizzazione della stazione appaltante, truffa aggravata ai danni di ente pubblico in relazione all'indebita percezione di pagamenti per smaltimento di rifiuti di lavorazione, attestato mediante falsa documentazione, falso materiale ed ideologico commessi nella redazione della contabilità lavori;

questo provvedimento giudiziario sul tratto Mileto - Rosarno dimostra già da solo la fragilità delle affermazioni, quanto meno incaute, del premier sulla possibilità di percorrere interamente la Salerno - Reggio Calabria entro il 22 dicembre 2016. Al centro dell'inchiesta, infatti, c'è la realizzazione dei viadotti costruiti sul letto del fiume Mesima che rischia, adesso, di scalzare i piloni della struttura. Dalle carte dell' inchiesta pubblicati si ricava che "gli elaborati peritali - scrivono i magistrati - hanno consentito di portare alla luce con certezza l'esistenza del rischio idraulico/idrogeologico che investe l'opera in corso di realizzazione e che, a causa dell'interferenza del fiume Mesima con la medesima e, più in dettaglio, con i viadotti Mesima 1, 2, 3 e 4, potrebbe determinare fenomeni di esondazione, come già avvenuto il 23 e 24 marzo 2016". Si tratta di una zona per la quale si dovevano prevedere le stesse prescrizioni delle zone a rischio R4 (molto elevato), cosa che non è avvenuta;

nel tratto tra Rosarno e Mileto sull'ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria è stata finanziata da quasi due anni la realizzazione dello svincolo di Laureana di Borrello, ancora non cantierizzato;

già solo per tali situazioni fattuali evidenti nella provincia reggina la Salerno - Reggio Calabria non sarebbe completa, per non citare altre situazioni, non dissimili sulla mancata cantierizzazione di una serie di chilometri di percorso autostradale nei tratti della Calabria settentrionale;

il principio di leale collaborazione tra enti all'art. 120 cost. imporrebbe un'immediata ed opportuna iniziativa del Governo regionale che sia efficace rispetto alla scadenza del 22 dicembre 2016 posta dal Presidente del Consiglio come data di ultimazione dell'opera, segnalando la necessità immediata di sollecitare l'Anas per avviare le operazioni utili per portare a compimento anche questi due interventi nel tratto tra Mileto e Rosarno (uno di adeguamento dei viadotti dal rischio idraulico/idrogeologico che investe l'opera sul fiume Mesima e l'altro di realizzazione dello svincolo di Laureana fonte di incremento viario e di sviluppo socio - economico per i paesi del versante tirrenico - preaspromontano da Laureana a Candidoni fino ad arrivare a San Pietro di Caridà passando per Candidoni e Serrata), nel termine indicato dal Presidente del Consiglio -:

 

le iniziative per un'azione congiunta tra gli enti preposti che in piena collaborazione ex art. 120 cost. possano concertare un immediato intervento che permetta lo sblocco dei lavori, sulla A/3 Salerno - Reggio Calabria, rispetto alla scadenza del 22 dicembre 2016 posta dal Presidente del Consiglio come data di ultimazione dell'opera, anche per 1’adeguamento dei viadotti dal rischio idraulico/idrogeologico che si è scoperto sul fiume Mesima e per la realizzazione dello svincolo di Laureana, con gli adeguati innesti connessi alle strade provinciali esistenti e/o adeguatamente migliorate, fonte di incremento viario e di sviluppo socio - economico per i paesi del versante tirrenico - preaspromontano.

(198; 01.08.2016)

Risposte alle interrogazioni

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

la strada è stata creata negli anni sessanta con percorso da Firmo al bivio con la ex SS 19, riprendeva dal bivio di Cammarata (Castrovillari) per Cassano all'Ionio e la frazione di Do- ria, fino al bivio di Stombi sulla SS 106;

negli anni settanta fu costruito un nuovo tratto, dall'incrocio con la SS 19, parallelo al pre-cedente, con caratteristiche di strada a scorrimento veloce fino al bivio di Stombi e fu creato anche lo svincolo con l'autostrada A3;

in seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 2002 la gestione del tratto iniziale da Firmo allo svincolo Sibari dell'A3 SA-RC, è passata dall'ANAS alla Regione Calabria, che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della Provincia di Cosenza, ri-classificandola come strada provinciale 265 ex SS 534 di Firmo (SP 265);

la realizzazione di un ulteriore tratto, inizialmente classificato come nuova strada ANAS 274 Raccordo del canale Stombi (NSA 274) lungo circa 3 km fino al bivio de "i Casoni" (comune di Cassano allo Ionio) con la strada statale 106 radd. Jonica, ha portato ad una revisione dei capisaldi dell'itinerario che coincide ora con la tratta in gestione ANAS, ovvero dall'A3 fino all'innesto con la SS 106 radd. in località Sibari;

preso atto che in Calabria ANAS ha in atto un piano complessivo di riqualificazione dell'arteria stradale SS 106, che comprende sia la realizzazione di tratti con due carreggiate separate, ciascuna a due corsie per senso di marcia (sezione stradale del tipo B delle norme di cui al D.M. 5.11.2001), che la messa in sicurezza dell'arteria esistente (sezione tipo "C1" e/o svincoli, barriere metalliche e pavimentazioni);

ANAS ha inteso avviare l'adeguamento alla categoria "B" della SS 534 "di Cammarata e degli Stombi" - tratto compreso tra lo svincolo di Firmo dell'autostrada A3 SA-RC e lo svincolo di Sibari sulla nuova S.S. n. 106 "Jonica" - considerandola un prolungamento della realizzanda SS 106 con la denominazione di Megalotto n. 4;

tale intervento riguarda l'ammodernamento in sede (con limitati tratti in variante) della SS 534 trasformata in collegamento autostradale con carreggiate separate;

l'importo complessivo dell'investimento è pari ad € 143.311.562,51 (€ 91.015.741,07 per lavori e servizi + € 28.906.740,31 per S.a.D. + € 23.389.081,13 per O.I.);

i lavori sono stati consegnati il 5 novembre 2013 all'A.T.I. "Vidoni Spa-Consorzio Grecale" ma, a causa delle inadempienze contrattuali da parte dell'ATI aggiudicataria, lo stesso è stato risolto in data 16.2.2016 quando la percentuale di avanzamento era pari a circa il 50%;

considerato che la sospensione dei cantieri sulla SS 534, principale via di comunicazione tra la Sibaritide e la A3 SA-RC è stata contestuale alla chiusura, per lavori di ammodernamento in corso, della SP 197 "Diga di Tarsia";

tale contingenza sta determinando da oltre sei mesi una congestione importante del traffico da e verso la Sibaritide, dirottato su strade minori, alcune comunali e interpoderali, prive dei requisiti di sicurezza;

il 19 Febbraio 2016 "per i gravi ritardi registrati nell'esecuzione dei lavori di adeguamento della strada statale 534 "di Cammarata e degli Stombi", ANAS SpA disponeva la risoluzione del contratto stipulato con l'impresa A.T.I. Vidoni S.p.A. - Consorzio stabile Grecale;

il 25 Febbraio 2016 il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, convocava un tavolo tecnico- operativo urgente, alla presenza dei Dirigenti di vertice dell'Anas, del Commissario Straor-dinario di Cassano all'Ionio, degli Amministratori del comprensorio, dei rappresentanti legali dell'Azienda subentrante nell'appalto dei lavori (al posto della uscente Ditta Vidoni), dei rappresentanti di Confindustria, Confesercenti, Confcommercio e Confagricoltura e delle Organizzazioni sindacali, i rappresentanti delle Imprese sub appaltatrici e delle ditte dei for-nitori e dei prestatori di servizi, per tracciare il cronoprogramma di riapertura dei cantiere e ultimazione dei lavori;

nell'Aprile 2016, lungo la SS 534, in un tratto interessato dal cantiere stradale, a causa di un incidente stradale perdeva la vita la giovane Angela Ciraudo;

il 7 Giugno 2016 ANAS SpA annunciava la riapertura dei cantieri per i lavori di adeguamento della strada statale 534 "di Cammarata e degli Stombi", ossia l'intervento di realizzazione del nuovo collegamento "Firmo-Sibari", a seguito della consegna dei lavori effettuata da Anas in favore della impresa Intercantieri Vittadello S.p.A. di Limena (PD);

il 19 Giugno 2016 la Procura competente del Tribunale di Castrovillari apriva un fascicolo sul ritardo dei lavori, la cui consegna era prevista per il 31 Dicembre 2015;

i lavori e la sospensione dei cantieri hanno determinato, altresì, l'isolamento parziale del centro abitato di Cassano all'Ionio dove operano 219 unità locali di produzione e 267 unità locali di commercio, oltre ad essere sede di diocesi, di scuole superiori, di uno stabilimento termale e con un ricco patrimonio culturale, religioso e naturalistico;

ad oggi, in prossimità dell'avvio della stagione estiva e dell'atteso flusso turistico a e verso la sibaritide e le zone ionico-adriatiche pugliesi, i lavori rimangono perlopiù fermi ed in alcuni, sporadici cantieri proseguono a rilento -:

 

quali iniziative intende assumere in merito ai lavori di ammodernamento della SS 534 ("A3 SA-RC Firmo - Canale degli Stombi") - Magalotto 4 SS 106;

quali provvedimenti intende assumere, auspicabili nel breve termine, per poter sollecitare la riapertura totale dei cantieri e l'ultimazione dei lavori di ammodernamento;

se è auspicabile quanto utile intervenire presso la Provincia di Cosenza per chiedere la mo-mentanea sospensione dei lavori di ammodernamento e la riapertura al traffico della SP 197 (Diga di Tarsia), nel tempo limitato della stagione estiva, per permettere un deflusso maggiore del traffico da e verso la Sibaritide e la A3 SA-RC.

(190; 04.07.2016)

 

Risposta: “Nell'interrogazione in oggetto si chiedono chiarimenti e risposte circa i seguenti punti:

1.              quali iniziative si intendono assumere in merito ai lavori di ammodernamento della SS 534 ("A3 SA-RC Firmo - Canale degli Stombi") - Magalotto 4 SS 106;

2.              quali provvedimenti si intende assumere, auspicabili nel breve termine, per poter sollecitare la riapertura totale dei cantieri e l'ultimazione dei lavori di ammodernamento;

3.              se è auspicabile quanto utile intervenire presso la Provincia di Cosenza per chiedere la momentanea sospensione dei lavori di ammodernamento e la riapertura al traffico della SP 197 (Diga di Tarsia), nel tempo limitato della stagione estiva, per permettere un deflusso maggiore del traffico da e verso la Sibaritide e la A3 SA-RC.

In riferimento alle problematiche connesse ai punti 1, 2 e in parte al punto 3, si acclude la Nota tecnica, acquisita dal Settore Infrastrutture e Trasporti del Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Lavori Pubblici della Regione, fornita dall'ANAS, che rappresenta lo stato dell'arte sulla realizzazione dell'opera al 14 Luglio 2016 (vedere allegato a). Nella suddetta Nota non vengono rappresentate criticità di rilievo, che possano essere di impedimento alla realizzazione dei lavori. Le attività connesse ai lavori sono pertanto in fase di esecuzione e in linea con quanto previsto.

Relativamente al punto 3, si comunica che la strada "Diga di Tarsia" è stata riaperta al pubblico transito in data 9 Luglio 2016. L'ammodernamento della strada è realizzato con finanziamento ministeriale e val la pena precisare che ne è previsto anche l'ulteriore adeguamento attraverso l'utilizzo di un finanziamento regionale a valere sui fondi FSC 2000/2006.

Cordiali saluti”

Roberto Musmanno (assessore alle Infrastrutture)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 127/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2016/2018 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria” (Del. n. 127)

Il Consiglio regionale,

 

vista:

- la delibera di Giunta regionale n. 202 del 13 giugno 2016, recante: "Bilancio di previsione 2016/2018 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria. Proposta al Consiglio regionale";

- la delibera del Commissario straordinario n. 4 del 18/05/2016 di approvazione del bilancio di previsione 201612018 dell'Aterp unica regionale;

 

premesso che:

- la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della

Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

- la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

- con il decreto del Presidente della Giunta regionale n. 7 del 12 gennaio 2016 è stato nominato l'Ing. Ambrogio Mascherpa, quale Commissario Straordinario dell'Aterp unica regionale;

- con il decreto del Presidente della Giunta regionale n.99 del 09/05/2016 veniva formalmente costituita la nuova Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica Regionale;

 

vista:

- la legge regionale n. 24 del 2013, recante "Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità'., istitutiva dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della Regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle Aziende regionali per edilizia residenziale;

- la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

- l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

 

tenuto conto che il Collegio dei revisori dei conti dell'Azienda con verbale n. 2 del 18/05/2016, ha espresso parere favorevole all'approvazione della proposta di bilancio di previsione 2016/2018 con le seguenti raccomandazioni:

• procedere alla verifica delle entrate da parte degli uffici adottando immediato provvedimento di riequilibrio nel caso si rilevassero insufficienti per mantenere l'equilibrio economico-finanziario complessivo, con tempestiva segnalazione all'organo competente;

• proseguire costantemente nelle azioni poste in essere per l'abbattimento della morosità esistente e di voler intraprendere ogni azione utile al recupero di ogni posta di credito esigibile al fine di rimpinguare la necessaria liquidità per la copertura di eventuali debiti in bilancio;

• valorizzare tutti i beni dell'Aterp, al fine del raggiungimento di un miglior equilibrio finanziario ed al conseguimento delle relative entrate in bilancio;

• la regolarizzazione degli immobili che in parte risultano ancora non accatastati, non censiti e privi di reddito;

 

considerato che il Dipartimento Lavori Pubblici, Settore Politiche della casa:

• ha espresso parere favorevole, ritenute le previsioni per gli anni 2016-,2018 coerenti con gli strumenti della programmazione e con gli atti di programmazione di settore, condividendo la raccomandazione del collegio dei revisori di imporre consistenti azioni rivolte all'abbattimento delle

morosità ereditate dalle Aterp provinciali, ormai estinte, oltre che voler intraprendere ogni azione utile al recupero di ogni posta di credito esigibile al fine di rimpinguare la necessaria liquidità per la copertura di eventuali debiti in bilancio ereditati;

• ha invitato, altresì, l'ente ad utilizzare le previsioni relative ai fondi ex Gescal solo dopo l'eventuale avvenuta ricollocazione, da parte della Giunta regionale, dei residui emergenti al termine della ricognizione effettuata;

 

atteso che a conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento Bilancio ha ritenuto che nulla osta all'adozione, da parte della Giunta regionale, del Bilancio di Previsione dell'ATERP Calabria per l'esercizio 2016/2018, esprimendo le seguenti raccomandazioni:

• verificare, in fase di gestione, le previsioni di cassa, provvedendo alla tempestiva regolarizzazione di eventuali provvisori di entrata e di uscita, nel rispetto dei termini introdotti dal nuovo principio della competenza finanziaria;

• procedere con un'attenta verifica delle poste di bilancio riportate tra i residui attivi al fine di interrompere, dove possibile, i termini di prescrizione, recuperare quanto dovuto da parte dei debitori, ed evitare possibili;

• provvedere all'incremento del Fondo Crediti di Dubbia esigibilità (FCDE), entro i limiti di legge, per l'esercizio 2016, oltre che ad appostare gli stanziamenti per gli esercizi 2017 e 2018;

• verificare la congruità del fondo durante la gestione dell'esercizio, provvedendo ad un sistematico aggiornamento dello stesso sulla base di eventuale variazioni apportate agli stanziamenti di competenza dei relativi capitoli di entrata, nonché con riferimento all'effettivo andamento degli incassi;

• definire correttamente, in occasione del riaccertamento dei residui, il Fondo Pluriennale Vincolato (FPV) nel rispetto del principio contabile della competenza finanziaria potenziata e nel contempo garantire adeguati sistemi di registrazione nelle scritture contabili, al fine di non perdere informazioni rilevanti sulla provenienza dei residui, con riferimento all'attività gestoria delle soppresse cinque Aterp, da cui gli stessi si sono originati;

 

rilevato che la Delibera di Giunta demanda al Commissario straordinario dell'azienda, entro 60 giorni dall'atto deliberativo:

• l'approvazione dei rendiconti di gestione delle soppresse cinque Aterp provinciali;

• l'aggiornamento dei residui presunti, iscritti nel bilancio 2016/2018, sulla base delle risultanze contabili scaturenti dai rendiconti di gestione, e al contestuale aggiornamento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità;

• l'applicazione della retrodatazione degli effetti contabili e fiscali, conseguenti all'avvenuto accorpamento delle cinque Aterp provinciali, alla data del 01/01/2016, provvedendo alla puntuale registrazione in conto competenza degli accadimenti, conseguenti all'attività di gestione delle soppresse cinque Aterp, per il periodo dal 01/01/2016 fino al giorno precedente all'entrata in vigore della delibera di costituzione dell'Azienda;

• la corretta valorizzazione dei fondi pluriennali vincolati di parte corrente e capitale;

• l'approvazione di apposito atto deliberativo, da sottoporre alla Giunta regionale, comprendente un piano di rientro dei disavanzi di gestione, per come scaturenti dai riaccertamenti straordinari redatti dalle soppresse cinque Aterp;

• la puntuale verifica delle voci di spesa iscritte nel bilancio 2016/2018, con riferimento alla congruità delle stesse, in rapporto all'applicazione della vigente normativa regionale in materia di "spending review";

 

preso atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 27 luglio 2016, ha approvato il Bilancio di previsione 2016/2018 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie osservazioni e raccomandazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale;

 

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 il Bilancio di previsione 2016/2018 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie osservazioni e raccomandazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 128/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Approvazione Rendiconto di Gestione dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Provincia di Catanzaro (A.T.E.R.P.) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ex articolo 3, comma 7 del D.Lgs. 118/2011 per come modificato e integrato dal D.Lgs. 126/2014” (Del. n. 128)

Il Consiglio regionale,

 

vista:

la delibera di Giunta regionale n.201 del 13 giugno 2016, recante: "Approvazione Rendiconto di Gestione dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della provincia di Catanzaro (A.T.E.R.P.) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ex art. 3, comma

7 del D. Lgs. n. 118/2011 per come modificato e integrato dal D.Lgs. n.126/2014";

la delibera del Commissario Straordinario dell'ATERP n. 268 del 09/12/2015 di approvazione del bilancio consuntivo per l'anno 2014;

la deliberazione dell'Aterp di Catanzaro n. 269 del 09/12/2015 inerente la determinazione del riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi esercizio 2014, ex art. 3, comma 7 del D. Lgs. n. 118/2011;

 

premesso che:

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della

Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

- la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

con DPGR n. 7 del 12.01.2016 il dotto Mascherpa è stato nominato Commissario Unico regionale delle Aterp calabresi;

 

vista:

la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica;

la legge regionale n. 24 del 2013, recante "Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istitutiva dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della Regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle Aziende regionali per edilizia residenziale;

la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

- l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

l'art. 3, comma 7 del D. Lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da D. Lgs. 126/2014;

 

tenuto conto che il Revisore Unico dei conti dell'Agenzia ha espresso parere favorevole all'approvazione del Rendiconto consuntivo dell'Aterp di Catanzaro per l'anno 2014 con le seguenti raccomandazioni:

• svolgere le attività istituzionali limitatamente agli indirizzi regionali forniti in applicazione della Legge n. 24/2013;

• provvedere alla copertura finanziaria del disavanzo di amministrazione risultante dal conto Consuntivo dell'esercizio 2014;

• proseguire e intensificare le azioni rivolte al recupero della morosità e alla regolarizzazione dei rapporti locativi;

• proseguire il programma di dismissione degli immobili alienabili, dando priorità a quelli collocati nei cosiddetti condomini misti;

• proseguire l'opera e l'attività posta in essere per un adeguato coordinamento tra gli uffici, al fine rendere più agevoli ed efficaci le procedure amministrative, contabili e legali;

• consolidare la capacità di riscossione, al fine di garantire all'azienda un equilibrato andamento dei flussi di entrata e di uscita;

 

considerato che il Dipartimento Lavori Pubblici dichiara che nulla osta all'approvazione del consuntivo 2014 dell'Aterp, facendo proprie le

raccomandazioni del Revisore Unico in ordine all'intensificazione delle azioni

volte al recupero della morosità dei canoni di locazione verso gli utenti;

 

considerata la relazione istruttoria del Dipartimento Bilancio e Patrimonio, da cui risulta verificata sia la corrispondenza del valore dei residui attivi afferenti ai crediti vantati dall'Azienda nei confronti dell'Amministrazione regionale per spese di funzionamento, rispetto ai relativi residui passivi del bilancio regionale in conto competenza 2014, che il rispetto della normativa in materia di spending review, di cui alle leggi regionali nn. 22/2010, 69/2012 e 56/2013;

 

considerato che il Dipartimento Bilancio ha verificato la correttezza della procedura di riaccertamento straordinario e della redazione dei prospetti obbligatori di legge, per come previsti agli allegati 5/1 e 5/2 del D.Lgs. n.118/2011, inerenti il computo del fondo pluriennale vincolato di parte corrente e capitale e la dimostrazione del risultato di amministrazione alla data del riaccertamento straordinario dei residui;

 

atteso che:

• le risultanze dei suddetti allegati rilevano un risultato di amministrazione rideterminato in € 14.205.852,34, e la parte disponibile di questo risultato è, però, negativa per € -6.996.595,16, in quanto il nuovo saldo non è sufficiente a coprire le relative quote accantonate e vincolate;

• a fronte dell'eliminazione di residui passivi, non è corrisposta l'eliminazione di corrispondenti residui attivi, determinando un conseguente vincolo per la parte di maggiore avanzo determinato. Il Dipartimento Bilancio ha rilevato l'anomalo mantenimento in bilancio dei residui attivi sopra detti , rispetto a quanto previsto dal principio contabile contenuto nell'allegato 4/2 del D. Lgs n. 11812011;

 

considerato che il Dipartimento Bilancio ha ritenuto possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, sia del rendiconto dell'Aterp di Catanzaro per l'esercizio 2014, al fine della successiva presentazione dello stesso al Consiglio regionale, che del relativo riaccertamento straordinario nonché alla successiva presa d'atto da parte del Consiglio regionale, raccomandando comunque l'Azienda di:

• di provvedere ad una puntuale rideterminazione, nel corso del riaccertamento ordinario 2015, dei residui in ossequio alle regole contabili introdotte dal D. Lgs. n. 118/2011, al fine di arrivare alla corretta quantificazione della quota di avanzo vincolata;

• procedere all'adozione di un adeguato piano di rientro al fine di garantire il rispetto delle vigenti regole contabili;

 

rilevato che nella delibera di Giunta viene specificato che l'operazione di riaccertamento dei residui è una attività di natura gestionale e che, con riferimento agli enti strumentali, spetta al Direttore generale pro-tempore che a sua volta lo sottopone alla Giunta regionale la quale poi provvede all'approvazione e al successivo inoltro al Consiglio regionale per la presa d'atto;

 

preso atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 27 luglio 2016, ha approvato il Rendiconto di Gestione dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della provincia di Catanzaro (A.T.E.R.P.) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ex art. 3. comma 7 del D. Lgs. n. 118/2011 per come modificato e integrato dal D.Lgs. n.126/2014 e j documenti ad essi allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le osservazioni e le raccomandazioni espresse dal Revisore unico dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria, dalla Giunta regionale;

 

delibera

di approvare. ai sensi dell'articolo 57 della l..r. n. 8/2002 il Rendiconto di Gestione dell'Azienda Tenitoriale per l'Edilizia Residenziale pubblica della provincia di Catanzaro (A.T.E.R.P.) esercizio finanziario 2014 e riaccertamento straordinario dei residui ex art. 3, comma 7 del D. Lgs. n. 118/2011 per come modificato e integrato dal D. Lgs. n. 12612014 e i documenti ad essi allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le osservazioni e le raccomandazioni espresse dal Revisore unico dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria, dalla Giunta regionale.

(Allegati)

Proposta di legge numero 156/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni in materia di liquidazione delle comunità montane soppresse ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 16 maggio 2013, numero 25 (Istituzione dell’Azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna – Azienda Calabria Verde - e disposizioni in materia di forestazione e di politiche della montagna)” (Del. n. 129)

Art. 1

(Disposizioni in materia di liquidazione delle comunità montane soppresse)

1. Al fine di pervenire ad una sollecita conclusione delle operazioni di cui all'articolo 3 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 25 (Istituzione dell'Azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna Azienda Calabria Verde -e disposizioni in materia di forestazione e dì politiche della montagna), il commissario unico per la liquidazione delle comunità montane ha facoltà di utilizzare le poste attive di una o più delle comunità montane per estinguere le poste passive di altra comunità montana, salvaguardando, in ogni caso, le esigenze relative all'esercizio delle funzioni da trasferire secondo il criterio di cui all'articolo 2, comma 3, della l.r. n. 25 del 2013.

2. Il commissario unico per la liquidazione delle comunità montane conclude le operazioni di cui all'articolo 3 della l.r. n. 25 del 2013 entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge. Qualora ricorrano situazioni di particolare complessità delle operazioni, il termine di cui al periodo precedente può essere prorogato di sei mesi dalla Giunta regionale, anche con riferimento ad una sola comunità montana.

3. E' abrogato l'articolo 4 della legge regionale 29 dicembre 2015, n. 30 (Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione o di accorpamento di persone giuridiche, pubbliche o private, previsti da disposizioni di leggi regionali).

 

Art. 2

(Norma finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 161/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti ai sensi dell’art. 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118 e s.m.i.(Del. n. 130)

Art. 1

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive)

1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42), e successive modifiche ed integrazioni è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da sentenze e altri titoli esecutivi per la complessiva somma di 2.730.003,21 euro per come dettagliato nella Tabella n. 1 allegata alla presente legge.

2. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche ed integrazioni è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivante da sentenze esecutive e altri titoli esecutivi per la complessiva somma di 684.957,30 euro per come dettagliato nella Tabella n. 2 allegata alla presente legge.

 

Art. 2

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa)

1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche ed integrazioni è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivante da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa per la complessiva somma di 556.202,82 euro per come dettagliato nella Tabella n.3 allegata alla presente legge.

Art. 3

(Copertura finanziaria)

1. Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui al comma 1 dell'articolo 1 si provvede per l'importo corrispondente, pari a 2.730.003,21 euro, con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 recante "Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell'amministrazione regionale" di cui all'articolo 9, comma 4, della legge regionale 30 dicembre 2015, n.32 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2016 -2018).

2. Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui al comma 2 dell'articolo 1 si provvede per l'importo corrispondente a 264.957,30 euro, con le risorse allocate al capitolo U1201013201 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 e per l'importo corrispondente a 420.000,00 euro, con le risorse allocate al capitolo U3201020701 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

3. Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui al comma 1 dell'articolo 2 si provvede per l'importo corrispondente, pari a 556.202,82 euro, con le risorse allocate al capitolo 8201043801 dello stato di previsione della spesa dei bilancio 2016 recante "Fondo per debiti nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell'amministrazione regionale (art. 9, comma 4, della Legge di Bilancio 2016)".

4. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al bilancio annuale 2016 e pluriennale 2016-2018 approvato con legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32, istituendo appositi capitoli di bilancio nell'ambito del documento tecnico approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 575 del 30 dicembre 2015 nonché a compiere tutti gli atti necessari all'attuazione di quanto previsto nella presente legge.

 

Art. 4

(Entrata in vigore)

La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge n. 162/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Variazioni al bilancio di previsione finanziario 2016-2018, ai sensi dell'articolo 51, comma 1, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118” (Del n. 131)

Art. 1

(Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2015, n. 31)

1. Il comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 30 dicembre 2015, n.31 (Legge di stabilità regionale 2016) è abrogato .

Art. 2

(Modifiche al rifinanziamento di leggi regionali)

1. Alle autorizzazioni di spesa disposte con la tabella C di cui all'articolo 2 della legge regionale 30 dicembre 2015, n. 31 (Legge di stabilità regionale 2016), sono apportate le variazioni indicate nel Prospetto A allegato alla presente legge.

Art. 3

(Ulteriori autorizzazioni di spesa)

1. Al fine di consentire l'esercizio della navigazione nel collettore artificiale di bonifica denominato Canale degli Stombi e nella portualità interna delle acque dei Laghi di Sibari è autorizzata per l'esercizio finanziario 2016 la concessione al Comune dì Cassano allo Ionio del contributo straordinario di 130.000,00 euro per l'acquisto di una daga aspirante, con allocazione al Programma 10.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

Art. 4

(Variazioni allo stato di previsione della spesa)

1. Allo stato di previsione di competenza dei programmi della spesa di cui all'articolo 1, comma 4, della legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 20162018) sono apportate le variazioni indicate nel Prospetto B allegato alla presente legge.

2. Allo stato di previsione di cassa dei programmi della spesa di cui all'articolo 2, comma 4, della legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32 sono apportate le variazioni indicate nel prospetto B allegato alla presente legge.

 

Art. 5

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Ordine del giorno numero 29, di iniziativa del consigliere Giudiceandrea, “Sulla problematica legata agli immigrati ed ai minori”

Il Consiglio regionale,

preso atto che:

-                in data 01 agosto 2016 sono stati presentati dal Consigliere Giudiceandrea due ordini del giorno, rispettivamente "sulla prima accoglienza dei migranti", prot. n. 30660, e "sulla tutela dei minori stranieri non accompagnati", prot. n. 30661;

-                lo stesso proponente, in fase di illustrazione, ha precisato che i due ordini del giorno riguardano la medesima problematica per cui ha ritenuto opportuno unificarli;

premesso che:

-                la Regione Calabria sempre più per la sua posizione geografica sul Mediterraneo è destinata a diventare terra di approdo e transito per quanti che scappando dai loro Paesi di origine spesso in conflitto, ovvero per sfuggire a persecuzioni o fame sperano di trovare rifugio e accoglienza nel nostro Paese;

-                l'aumento degli attracchi nei porti di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone e Corigliano Marina di navi della guardia costiera, ovvero di organizzazioni umanitarie che offrono soccorso in mare a migliaia di migranti in fuga dai Paesi africani così come dall'Asia in coincidenza con il mancato avvio del piano di relocation dei migranti in capo alla UE è concausa insieme a una non meglio redistribuzione dei migranti sul territorio regionale da parte degli organi competenti quali le Prefetture di taluni conflitti territoriali;

-                le condizioni di cui prima, ovvero di una emergenziale gestione di un fenomeno oramai strutturale come quello dei flussi migratori da parte delle Prefetture, spesso poi, nella distribuzione dei migranti senza ascoltare o coinvolgere in maniera attiva i Sindaci che ribadiscono - subiscono la scelta dell'insediamento nei loro Comuni in strutture spesso fatiscenti, ovvero non idonee con gestori quasi mai del posto e privi spesso di ogni elementare conoscenza delle procedure di accoglienza e assistenza dei migranti sta producendo forme di resistenza di molti cittadini residenti preoccupanti per il pressoché abbandono dei migranti;

-                queste assegnazioni prive di concertazione e di preparazione con il territorio creano fratture, mentre al contrario nell'interesse preminente di offrire e garantire ogni necessaria accoglienza ai migranti gli stessi devono essere vissuti come motivo e possibilità di crescita reciproca;

-                ogni Comune calabrese, dovrà essere interessato e dovrà sentirsi responsabile per creare una rete di accoglienza concertata che possa per questo garantire una equa distribuzione su tutto il territorio regionale al fine di scongiurare l'ammasso di centinaia di migranti in un'unica struttura e in pochi comuni quasi sempre poi, coincidenti con aree anche a vocazione turistica per il consolidarsi del fenomeno deleterio di conversione di strutture turistiche in luoghi di accoglienza straordinaria;

considerato che:

-                appena qualche giorno fa, lo stesso Prefetto Morcone nella sua qualità di Capo Dipartimento per le libertà civili e dell'immigrazione del Ministero dell'Interno ha segnalato il dovere di intervenire in alcune realtà del Sud e tra queste nella città di Reggio Calabria per la forte concentrazione di minori stranieri non accompagnati;

-                tale situazione crea a parere dello stesso Prefetto Morcone, una condizione insopportabile per i Sindaci coinvolti nella gestione dell'accoglienza ma soprattutto rende non corretta l'erogazione dei diritti in capo ad ogni singolo minore straniero non accompagnato;

-                da quanto emerso da alcuni servizi televisivi e giornalistici a diffusione nazionale si apprende per alcuni tratti la totale assenza della presa in carico dovuta per legge di molti minori stranieri non accompagnati abbandonati e privi di qualsiasi tutela ad essi dovuta;

-                 nelle more dei tempi inerenti gli accertamenti dei fatti denunciati si impone un immediato trasferimento o presa in carico di ogni minore che si trovi in condizione di palese violazione dei diritti umani;

impegna

il Presidente della Giunta regionale, e per esso la sua struttura di riferimento:

-                in ordine ai Flussi migratori nella Regione, a intraprendere ogni idonea iniziativa di concerto con l'Anci Calabria e gli Uffici periferici delle Prefetture, al fine di organizzare un tavolo di lavoro e di definizione della cosiddetta prima accoglienza che tuteli per prima i diritti dei migranti coinvolti in armonia con i territori che si renderanno disponibili in un processo di accoglienza diffusa;

-                in ordine alla tutela dei minori stranieri non accompagnati, ad adottare azioni urgenti con gli Uffici delle Prefetture competenti nell'esclusivo e preminente interesse dei minori stranieri al fine di scongiurare il ripetersi di situazioni come quelle prima richiamate.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 131/10^d’Ufficio, recante: Proposta di legge numero 96/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Romeo e Giudiceandrea, recante: “Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casale Brutio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta” (Del. n. 132)

Il Consiglio regionale,

premesso che:

-                è stata presentata una proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Romeo e Giudiceandrea recante: "Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta";

visti:

- l'articolo 133, comma 2 della Costituzione che stabilisce che "la Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni";

- l'articolo 15, comma 1 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) che stabilisce che " ... Ie regioni possono modificare le circoscrizioni territoriali dei Comuni sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale.";

- la legge regionale 5 aprile 1983, n. 13, che all'art. 40 (Norme di attuazione dello statuto per l'iniziativa legislativa popolare e per i referendum.) sancisce l'obbligatorietà del referendum consultivo sulle proposte di istituzione di nuovi Comuni;

- in particolare la legge regionale 5 aprile 1983, n. 13, che alla lettera a) del comma 4 dell'art. 40 nella indizione del referendum, prescrive la consultazione, nel caso di istituzione di nuovi Comuni, tutti gli elettori residenti nei Comuni interessati dalla variazione territoriale;

- la proposta di legge n. 96/10" di iniziativa dei consiglieri regionali Romeo e Giudiceandrea recante: "Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta della provincia di Cosenza ", iscritta al Protocollo generale del Consiglio regionale n. 51712 del 18/11/2015;

considerato che:

- la Prima Commissione "Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale" ha esaminato in sede referente il progetto di legge e ha adottato una risoluzione nella quale si sottopone in senso favorevole all'approvazione della deliberazione in ordine al referendum consultivo, esteso a tutti gli elettori dei comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta della provincia di Cosenza;

-la stessa Commissione propone pertanto al Consiglio regionale di proseguire nell'iter procedurale avviato ai sensi della legge regionale n. 13 del 1983;

 

vista la legge regionale n. 13 del 1983 e in particolare:

-                l'articolo 40, comma 1 che prevede che il Consiglio regionale prima di procedere all'approvazione di ogni progetto di legge che comporti l'istituzione di nuovi Comuni ovvero mutamenti delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, delibera "effettuazione del referendum consultivo obbligatorio;

-                la lettera a) del comma 4 dell'art. 40 che nella indizione del referendum, prescrive la consultazione, nel caso di istituzione di nuovi Comuni, di tutti gli elettori residenti nei Comuni interessati dalla variazione territoriale; l'articolo 40, comma 3 secondo il quale, qualora il Consiglio regionale indice il referendum la deliberazione dello stesso indica il quesito da sottoporre a votazione con riferimento agli estremi della relativa proposta di legge;

-                l’articolo 32 stabilisce che, sia per i referendum abrogativi che per quelli consultivi, "le spese relative agli adempimenti spettanti ai Comuni, nonché quelle dovute ai componenti dei seggi elettorali sono anticipate dai Comuni e rimborsate dalla Regione", con la possibilità per la Regione di "anticipare ai Comuni, su loro richiesta, un importo pari al 75% dell'ammontare delle spese occorrenti ... "

atteso che per il calcolo dell'ammontare del rimborso spettante ai Comuni si fa pieno riferimento a quanto statuito dalla Giunta regionale con la delibera n. 44712014, da cui si evince un costo medio per seggio di € 1.248,9607 ed un costo medio per elettore di € 3,3690.

visto che secondo l'ultima rilevazione del corpo elettorale, consultabile sul sito istituzionale del Ministero dell'interno (www.interno.gov.it. all'indirizzo internet: http://amministratori.interno.it/semestrale/html/pubblicazioni.htm), il numero degli elettori interessati alla consultazione referendaria è complessivamente di 9853 per complessive 12 sezioni.

considerato che dato il costo medio rimborsabile per elettore, 3,3690, moltiplicato per il numero degli elettori coinvolti, 9853, la spesa derivante dal presente provvedimento, quantificata in € 33.200,00, trova copertura finanziaria per l'anno 2016 sul Fondo speciale di parte corrente di cui all'allegato B della legge regionale 31/2015 "Legge di stabilità regionale 2016" con la contestuale imputazione del medesimo importo al capitolo U0700120101.

dato atto che:

-ai sensi dello Statuto, la disciplina applicabile per l'individuazione degli aventi diritto al voto è quella contenuta nella legge regionale 13/83, in quanto legge speciale che regola le forme di consultazione delle popolazioni interessate in materia di istituzione di nuovi Comuni, e che pertanto, ai sensi del citato art. 40, comma 4, lettera a) della legge regionale 13/1983, gli aventi diritto al voto sono gli abitanti dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta della provincia di Cosenza; per tali intendendosi coloro che, in base alla vigente disciplina statale, godono del diritto di elettorato attivo per le elezioni amministrative comunali; la spesa derivante dal presente provvedimento, quantificata in € 33.200,00, trova copertura finanziaria per l'anno 2016 sul Fondo speciale di parte corrente di cui all'allegato B della legge regionale 31/2015 "Legge di stabilità regionale 2016" e la contestuale imputazione del medesimo importo al capitolo U0700120101;

 

ritenuto:

-                di accogliere la proposta della Commissione consiliare di proseguire nell'iter procedurale;

-                di procedere all'indizione del referendum consultivo delle popolazioni interessate;

delibera

a)             di procedere all'indizione del referendum consultivo delle popolazioni interessate sulla Proposta di legge n. 96/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Romeo e Giudiceandrea recante: " Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta ";

b)            di definire nei seguenti termini i quesiti da sottoporre alla consultazione popolare con riferimento al progetto di legge esaminato:

-     "Volete l'istituzione di un nuovo comune, mediante fusione degli attuali comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta?"

-     "Con quale dei seguenti nomi voleste sia denominato il nuovo Comune?

o Villa Brutia

o Casali del manco"

c)             di dare atto che, ai sensi dell'articolo 133, comma 2 della Costituzione e dell'articolo 40, comma 4, lettera a) della legge regionale n. 13 del 1983, partecipano al referendum consultivo tutti gli elettori residenti nei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta; per tali intendendosi coloro che, in base alla vigente disciplina statale, godono del diritto di elettorato attivo per le elezioni amministrative comunali;

d)            di dare atto che la spesa derivante dal presente provvedimento trova copertura finanziaria per l'anno 2016 sul Fondo speciale di parte corrente di cui all'allegato B della legge regionale 31/2015 "Legge di stabilità regionale 2016";

 

e) di trasmettere la presente deliberazione al Presidente della Giunta regionale per l’indizione del referendum;

f) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 164/10^, recante: “Modifica dell'articolo 3 della legge regionale 11 maggio 2007, n. 9 - Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2007, art. 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002)” (Del. n. 133)

Art. 1

(Modifica dell'articolo 3 della legge regionale 11 maggio 2007, n. 9)

1. La lettera b) del comma 6 dell'articolo 3 della legge regionale 11 maggio 2007, n. 9 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario -Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2007, art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002) e ss.mm.ii. è sostituita dalla seguente: "b) il collegio sindacale, composto da tre membri effettivi, di cui il Presidente e un membro effettivo nominati dal Consiglio regionale ed un membro effettivo e due supplenti nominati dalla Giunta regionale. Il compenso dei componenti supplenti del collegio sindacale è corrisposto solo in caso di sostituzione di uno o due sindaci effettivi, in misura corrispondente alla durata della sostituzione stessa, e previa decurtazione della medesima somma al componente effettivo sostituito;".

Art. 2

(Clausola di neutralità finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Ordine del giorno numero 30, di iniziativa del consigliere Sergio, “Sull’inserimento della lingua internazionale dei segni (LIS) all’interno del telegiornale regionale”

Il Consiglio regionale,

 

premesso che:

-                per molti anni, le persone sorde sono state una minoranza "invisibile" nella società degli udenti, con gravissime limitazioni alla loro libertà di acquisizione e/o proposizione dei contributi culturali e sociali connessi alla comunicazione ed, in generale, al diritto assoluto di piena inclusione sociale senza discriminazioni;

-                oggi, i progressi della ricerca scientifica e tecnologica nonché le mutate condizioni culturali, sociali e politiche impongono questa effettiva inclusione sociale, ancor più ove si consideri che tale obbligo è imposto a livello internazionale;

-                in tal senso, le organizzazioni internazionali, l'Unione Europea attraverso la Carta dei Diritti Fondamentali ed il Consiglio d'Europa attraverso il Trattato per la Protezione dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali, riconoscono il diritto di tutte le persone con disabilità a beneficiare di misure che garantiscano la loro autonomia, la loro integrazione sociale e culturale e la loro partecipazione attiva alla vita nella comunità;

-                la Lingua dei Segni rappresenta, senz'altro, una tra le prioritarie e fondamentali misure per favorire e garantire la rimozione delle barriere comunicative a carico delle persone con deficit uditivi;

-                la medesima LIS, già richiamata nella Legge 5 febbraio 1992, n. 104, dichiarata come vera e propria lingua nella Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (adottata dal Consiglio d'Europa il 5 novembre 1992) e nelle risoluzioni del Parlamento europeo del 17 giugno 1988 e del 18 novembre 1998, viene formalmente riconosciuta dall'ONU, nella Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità approvata a New York nel 2007, quale strumento fondamentale per lo sviluppo cognitivo dei bambini nati sordi e per la piena integrazione sociale di tutti i soggetti audiolesi nella società civile, nonché quale misura imprescindibile posta a tutela della loro identità culturale e linguistica;

-                in particolare, l'art. 21 della medesima Convenzione, rubricato "Libertà di espressione ed opinione ed accesso alle informazioni" statuisce che gli Stati membri debbono provvedere ad adottare tutte le misure adeguate per riconoscere e promuovere l'uso della lingua dei segni "accettandone e facilitandone il ricorso nelle attività ufficiali, da parte delle persone con disabilità";

-                tale Convenzione è stata ratificata in Italia con legge 3 marzo 2009, n. 18;

-                stante la mancanza di una legge nazionale unitaria in materia, diventa ormai improcrastinabile la copertura di questo vulnus legislativo tramite specifiche leggi che promuovono l'utilizzo della Lingua dei Segni garantendo il pieno rispetto dei vincoli imposti dalla ratifica della Convenzione ma, ancor prima, quale necessitato atto di civiltà e quale passo fondamentale verso il progressivo abbattimento delle barriere alla comunicazione per una fascia debole della cittadinanza, quantomeno a livello territoriale;

-                è opportuno evidenziare come già nel corso della seduta del 2 ottobre 2015, il Presidente della 3^ Commissione del Consiglio regionale della Calabria abbia dato lettura di un ordine del giorno, approvato in sede di Conferenza delle Regioni, in cui si invitano i Consiglieri regionali a legiferare in materia di riconoscimento della Lingua dei Segni come vera e propria lingua e, in accoglimento della proposta della Conferenza dei Co.Re.Com nazionali, a compulsare le RAI regionali per la trasmissione, nei rispettivi Tg, delle notizie in LIS;

-                a tal fine, in data odierna si è provveduto al deposito in Consiglio regionale di una proposta di legge ad hoc, finalizzata al riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni per la Regione Calabria;

-                nelle more dell'esame e approvazione della medesima, anche in ossequio dell'invito mosso dalla Conferenza delle Regioni e della Conferenza dei Co.Re.Com. nazionali, necessita adottare le suindicate specifiche iniziative allo scopo di ampliare i destinatari dell'informazione regionale attraverso strumenti che agevolino la comunicazione nei confronti dei cittadini audiolesi, altrimenti esclusi dai tradizionali canali informativi;

 

impegna

-                il Presidente della Giunta regionale, nonché l'intera Giunta, a porre in essere ogni iniziativa utile per attuare la idonea fruibilità dei servizi informativi regionali da parte dei soggetti con deficit uditivi per il pieno godimento, da parte dei medesimi, delle libertà fondamentali in una Regione che deve assicurare, concretamente, l'assenza di barriere poste a tale fine;

-                in particolare, gli organi sopra richiamati a compulsare e/o attivarsi affinché venga promosso un protocollo d'intesa o qualsivoglia ulteriore attività tra Co.Re.Com. Calabria e RAI sede regionale per la Calabria per l'attuazione delle modalità organizzative relative all'inserimento di edizioni in LIS nel Tg 3 regionale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 104/10^ di iniziativa d’ufficio recante “Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica (QTRP) adottato con delibera del Consiglio regionale numero 300 del 22 aprile 2013” (Del. n. 134)

Il Consiglio regionale

visto il decreto legislativo n. 42 del 2004;

vista la legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio. Legge Urbanistica della Calabria) ed in particolare gli articoli 17 e 25;

viste le linee guida della Pianificazione Regionale approvate con deliberazione del Consiglio regionale n. 106/06, redatte in attuazione della Legge Urbanistica Regionale della Calabria n. 19/02;

vista la precedente deliberazione del Consiglio regionale n. 300 del 22 aprile 2013, pubblicata sul supplemento straordinario n. 4 del 15 giugno 2013 al BUR

n. 11 dell'1 giugno 2013, con la quale è stato approvato il Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico, ai sensi dell'articolo 25 comma 4 della legge regionale n. 19 del 2002;

viste le osservazioni e le proposte pervenute secondo le procedure prescritte all'articolo 25 comma 6 della legge regionale sopra richiamata, per la cui valutazione il Consiglio regionale si è avvalso, ai sensi del comma 6 bis del medesimo articolo, del supporto del Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio;

dato atto che la Giunta regionale, con deliberazione n. 512 dell'11 dicembre 2015, integrando il procedimento VAS con l'acquisizione del relativo parere motivato di cui al D.lgs 152/2006 e recependo le modifiche al QTRP con le controdeduzioni che si sono rese necessarie a seguito delle numerose osservazioni, pervenute nei termini di legge, ritenute coerenti con le strategie generali contenute nel Piano, ha disposto la presa d'atto, con conseguente trasmissione al Consiglio regionale per l'approvazione definitiva, del Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesaggistica, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 377 del 22 agosto 2012;

preso atto delle determinazioni assunte dalla IV Commissione nella seduta del 10 febbraio 2016,

 

delibera

a) di approvare in via definitiva, ai sensi dell'articolo 25, comma 7, della legge regionale n. 19/2002, il Quadro Territoriale Regionale a valenza paesaggistica (QTRP), adottato con deliberazione del Consiglio regionale n 300 del 22 aprile 2013, con gli emendamenti introdotti al Tomo IV "Disposizioni normative";

b) di individuare il termine previsto dalla legge regionale n. 19/2002 quale termine di scadenza entro il quale gli Enti territoriali approvano e/o adeguano gli strumenti urbanistici;

c) di trasmettere copia integrale del presente provvedimento all'assessorato Urbanistica e Governo del Territorio per gli adempimenti previsti dall'articolo 25 comma 8 della l.r. 19/02.

(Allegati)

Proposta di legge numero 160/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria” (Del. n. 135)

Art. 1

(Modifiche all'art. 3)

Dopo la lettera f) del comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio -Legge Urbanistica della Regione Calabria), è aggiunta la seguente: "f bis) promuovere piani e programmi di "Rigenerazione urbana" volti alla riqualificazione di parti significative di città e sistemi urbani per favorire un risparmio di territorio, un ammagliamento di tessuto urbano privo di attrattività che soddisfi le esigenze abitative all'interno del perimetro urbano esistente, creando, possibilmente, economie di scala. Tali piani e programmi devono garantire l'inclusione sociale, la qualità della vita e la capacità di resilienza urbana. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore alla pianificazione territoriale ed urbanistica, approva un documento di indirizzo operativo, per definire le modalità di attuazione dei predetti piani e programmi di "Rigenerazione urbana", al quale gli enti territoriali possono conformarsi.".

Art. 2

(Modifiche all'art. 9)

1. L'articolo 9 della l.r. 19/2002, è così modificato:

a) al comma 1 le parole "quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge", sono sostituite dalle seguenti: "entro il 30 settembre 2016";

b) la lettera a) del comma 2 è sostituita dalla seguente: "a) fino all'approvazione del QTR e della relativa certificazione del quadro conoscitivo regionale di cui al comma 9 bis dell'articolo 25, verifica il quadro conoscitivo del Piano, sulla scorta dei dati territoriali tematici forniti dal SITO di cui all'articolo 8, quale contributo per l'elaborazione dello stesso da parte degli enti interessati;".

Art. 3

(Modifiche all'art. 9 bis)

1. L'articolo 9 bis della l.r. 19/2002 è così modificato:

a) dopo la lettera q) del comma 3, sono aggiunte le seguenti:

"q bis) un rappresentante della competente Soprintendenza e degli uffici regionali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT);

q ter) un rappresentante delle organizzazioni del mondo cooperativo calabrese;

q quater) un rappresentante delle organizzazioni professionali del mondo agricolo calabrese;

q quinquies) un rappresentante delle cooperative edilizie di abitazione e loro consorzi, iscritto al relativo albo nazionale presso il Ministero dello sviluppo economico (MiSE).";

b) il comma 5 è sostituito dal seguente: "5. La partecipazione dei componenti di cui al comma 3 è a titolo gratuito e non determina oneri a carico del bilancio regionale.".

Art. 4

(Modifiche all'art. 13)

1. L'articolo 13 della l.r. 19/2002 è così modificato:

a) il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. Il documento preliminare è elaborato dall'ente che indice la conferenza, sulla scorta del quadro conoscitivo regionale di cui al comma 9 bis dell'articolo 25 e, fino all'approvazione del QTR e della relativa certificazione, del contributo del Settore Urbanistica del Dipartimento ambiente e territorio di cui all'articolo 9. Contestualmente alla convocazione della conferenza, è trasmesso, in copia digitale, ai soggetti invitati, nelle forme previste dal decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell'amministrazione digitale).";

b) alla fine del comma 7, è aggiunto il seguente periodo: "Resta escluso il silenzio assenso nelle ipotesi previste dall'articolo 15 del d.lgs. 15212006 e dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n.137).";

c) dopo il comma 7, è aggiunto il seguente: "7 bis. Sono fatte salve le attività di copianificazione e le specifiche competenze previste per la redazione dei piani paesaggistici di cui agli articoli 135, 143 e 156 del d.lgs. 42/2004.".

Art. 5

(Modifiche all'art. 20)

1. L'articolo 20 della l.r. 19/2002 è così modificato:

a) il comma 4 è sostituito dal seguente: "4. La componente geologica, parte integrante del PSC, è definita attraverso: a) uno studio geomorfologico, costituito da una relazione geomorfologica, corredata di cartografia tematica sufficientemente rappresentativa delle condizioni di pericolosità geologica e di rischio di frana, di erosione e di esondazione, redatto da tecnico abilitato iscritto all'albo professionale per come previsto dalla legge 2 febbraio 1974, n. 64 (Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche), in coerenza con le disposizioni degli strumenti di pianificazione sovraordinati in vigore e della normativa nazionale e regionale vigente in materia di rilascio del parere di compatibilità geomorfologica sugli strumenti urbanistici; b) studi e indagini geologiche di dettaglio, ove necessario, comprendenti studi tematici specifici di varia natura, indagini geognostiche, prove in sito e di laboratorio atti alla migliore definizione e caratterizzazione del modello geologico tecnico ambientale, per ambiti urbanizzabili con riconosciute limitazioni connesse a pericolosità geologiche, funzionali alla verifica della sostenibilità in rapporto ai livelli di pericolosità, con particolare riguardo alla risposta sismica locale. Nelle aree esposte a rischio, con particolare attenzione per quello sismico -nel qual caso è necessario attivare le procedure per la identificazione dei rischi e per la individuazione degli interventi di mitigazione competenti a livello di Piano -le indagini devono consentire di dettagliare i gradi di pericolosità a livelli congrui, nel rispetto della normativa vigente.";

b) il comma 6 è abrogato.

Art. 6

(Modifiche all'art. 21)

1. L'articolo 21 della l.r. 19/2002 è così modificato:

a) dopo la lettera b) del comma 2, è aggiunta la seguente: "b bis) Le norme di attuazione relative alla componente geologica del Piano, necessarie per la tutela delle risorse e della qualità ambientale e per la prevenzione del rischio idrogeologico e sismico;";

b) il comma 4 è abrogato.

Art. 7

(Modifiche all'art. 25)

Dopo il comma 9 dell'articolo 25 della l.r. 19/2002, sono aggiunti i seguenti:

"9 bis. L'aggiornamento del quadro conoscitivo del QTR e l'analisi delle trasformazioni del territorio avvengono nell'ambito delle attività del SITO di cui all'articolo 8, che provvede anche all'aggiornamento dinamico della Carta regionale dei luoghi, assicurando la partecipazione del MiBACT. Il quadro conoscitivo regionale, così aggiornato e certificato, è fornito agli enti territoriali per l'elaborazione dei rispettivi quadri conoscitivi inerenti la propria strumentazione urbanistica.

9 ter. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore alla pianificazione territoriale ed urbanistica, corredata dal parere precedentemente acquisito in sede di Comitato tecnico per la pianificazione del QTR, adotta gli atti di aggiornamento conoscitivo del QTR, li invia alla competente Commissione consiliare per il parere, da esprimersi entro 30 giorni, e li approva successivamente. L'aggiornamento del quadro conoscitivo non costituisce variante al QTR non determinando adeguamento degli obiettivi o delle azioni di governo del territorio già definiti".

 

Art. 8

(Modifiche all'art. 25)

1. L'articolo 25 bis della l.r. 19/2002, è così modificato:

a) il comma 1 è sostituito dal seguente:

"1. I PPd'A hanno valore di piano paesaggistico alla luce del d.lgs. 42/2004 e definiscono le strategie di tutela, conservazione e valorizzazione del paesaggio, codificate dall'apposito apparato normativo.";

b) il comma 3 è abrogato;

c) l'ultimo periodo del comma 5 è sostituito dal seguente:

"La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore alla pianificazione territoriale ed urbanistica, adotta congiuntamente i singoli PPd'A con l'articolazione analitica e prescrittiva delle norme paesaggistiche; ovvero gli atti risultanti dalle attività di redazione svolta in seno al Comitato tecnico nell'ambito dell'intesa di copianificazione con il MiBACT e li invia al Consiglio regionale per l'approvazione finale.".

Art. 9

(Modifiche all'art. 26)

1. L'articolo 26 della l.r. 19/2002 è così modificato:

a) al comma 4, dopo le parole "all'articolo 9," sono aggiunte le seguenti: "le competenti autorità ministeriali interessate alla tutela dal d.lgs. 42/2004";

b) al comma 5, le parole "dalla legge", sono sostituite dalle seguenti: "dal d.lgs. 82/2005";

c) alla fine del comma 6, è aggiunto il seguente periodo: "Resta escluso il silenzio assenso nelle ipotesi previste dall'articolo 15 del d.lgs. 15212006 e dal d.lgs. 42/2004.";

d) al comma 8, le parole "dalla legge", sono sostituite dalle seguenti: "dal d.lgs. 82/2005";

e) alla fine del comma 10, è aggiunto il seguente periodo: "Resta escluso il silenzio assenso nelle ipotesi previste dall'articolo 15 del d.lgs. 152/2006 e dal d.lgs. 42/2004.";

f) al comma 12 bis, dopo le parole "dall'articolo 73" sono aggiunte le seguenti: "e nel rispetto delle disposizioni di cui al d.lgs. 42/2004 e delle intese con i Ministeri competenti previste agli articoli 17 e 25".

Art. 10

(Modifiche all'art. 27)

1. L'articolo 27 della l.r. 19/2002 è così modificato:

a) il comma 3 è sostituito dal seguente: "3. Fino all'approvazione del QTR e della relativa certificazione del quadro conoscitivo regionale di cui all'articolo 25, comma 9 bis, gli enti territoriali elaborano il quadro conoscitivo inerente la propria strumentazione urbanistica, sulla scorta del contributo per il quadro conoscitivo verificato dal Settore Urbanistica del Dipartimento ambiente e territorio di cui all'articolo 9 e, quindi, il documento preliminare del Piano completo di REU, predisposto in base a quanto previsto dagli articoli 20 e 21, e del rapporto preliminare di cui all'articolo 13, comma 1, del d.lgs. 152/2006, redatto secondo i criteri di cui all'allegato 1 del medesimo decreto.";

b) al comma 5, dopo le parole "all'articolo 9," sono aggiunte le seguenti: "le competenti autorità ministeriali interessate alla tutela dal d.lgs. 42/2004,";

c) al comma 6, le parole "dalla legge", sono sostituite dalle seguenti: "dal d.lgs. 82/2005";

d) alla fine del comma 7, è aggiunto il seguente periodo: "Resta escluso il silenzio assenso nelle ipotesi previste dall'articolo 15 del d.lgs. 152/2006 e dal d.lgs. 42/2004.";

e) al secondo periodo del comma 8, le parole "trenta giorni," sono sostituite dalle seguenti: "sessanta giorni, previa acquisizione del parere del competente Settore del Dipartimento lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 13 della l. 64/1974 e dell'articolo 89 del d.p.r. 380/2001,";

f) al comma 9, le parole "dalla legge", sono sostituite dalle seguenti: "dal d.lgs. 82/2005";

g) alla fine del comma 11, è aggiunto il seguente periodo: "Resta escluso il silenzio assenso nelle ipotesi previste dall'articolo 15 del d.lgs. 152/2006 e dal d.lgs. 42/2004.";

h) al comma 14, dopo le parole "dall'articolo 73", sono aggiunte le seguenti: "e nel rispetto delle disposizioni del d.lgs. 42/2004 e delle intese con i Ministeri competenti previste agli articoli 17 e 25".

Art. 11

(Modifiche all'art. 27 bis)

1. L'articolo 27 bis della l.r. 19/2002 è così modificato:

a) alla lettera c) del comma 1, le parole "e 27" sono sostituite dalle seguenti: ", 27 e 27 quater";

b) al comma 2, le parole ", comma 2," sono soppresse;

c) al comma 4, le parole "contestualmente presso tutti i", sono sostituite dalle seguenti: "presso i singoli".

 

Art. 12

(Modifiche all'art. 27 ter)

1. L'articolo 27 ter della l.r. 19/2002 è così modificato:

a) al comma 1, dopo le parole "articolo 21" sono aggiunte le seguenti: ", previa verifica dello strumento urbanistico comunale generale vigente in ordine alla compatibilità con le reali condizioni territoriali ed alla sicurezza idrogeomorfologica e di protezione civile e di difesa del suolo, in coerenza con il quadro normativo nazionale e regionale in vigore";

b) al comma 2, le parole "sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge", sono sostituite dalle seguenti: "il 31 dicembre 2016" e dopo la parola "comunale" sono aggiunte le seguenti: ", su proposta della giunta comunale,";

c) il comma 3 è sostituito dal seguente: "3. Entro sessanta giorni dalla delibera di cui al comma 2, il responsabile dell'ufficio tecnico, giusta verifica di compatibilità di cui al comma 1, da allegare al Piano vigente, approva, con apposita determinazione, il RO, redatto in coerenza con la presente legge e con gli strumenti di pianificazione sovraordinati vigenti e nel rispetto del d.lgs. 42/2004.";

d) il comma 4 è sostituito dal seguente: "4. Entro i successivi trenta giorni, il consiglio comunale adotta il RO e l'allegata verifica di compatibilità del Piano vigente, che sono depositati presso la sede del Comune per trenta giorni decorrenti dalla pubblicazione nel BURC dell'avviso dell'avvenuta adozione e, inoltre, pubblicati nel sito istituzionale del Comune.";

e) il comma 5 è sostituito dal seguente: "5. Il RO e l'allegata verifica di compatibilità del Piano vigente, previo vincolante parere favorevole della competente Soprintendenza e degli uffici regionali del MiBACT, sono trasmessi in copia digitale, nelle forme previste dal d.lgs. 82/2005, al Settore Urbanistica del Dipartimento ambiente e territorio che, entro trenta giorni dall'acquisizione, rilascia il parere vincolante di coerenza con la legge ed con lo strumento urbanistico sovraordinato.";

f) il comma 6 è sostituito dal seguente: "6. Nel caso di parere favorevole, il consiglio comunale, su proposta della giunta, approva il RO e l'allegata verifica di compatibilità del Piano vigente, che entrano in vigore dalla data di pubblicazione nel BURC dell'avviso di approvazione e di avvenuto deposito.";

g) il comma 8 è sostituito dal seguente: "8. Non sono ammesse varianti urbanistiche al di fuori di quelle derivanti dalla realizzazione di progetti di opere pubbliche o di interesse pubblico sottoposti alle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità) o del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure di appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali; nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture) o del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria) convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nonché da interventi previsti da strumenti di programmazione negoziata individuati dal POR Calabria o da interventi realizzati con finanziamenti pubblici, anche parziali, o da interventi ai sensi dell'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 (Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive, ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133), purché non in contrasto con gli strumenti urbanistici sovraordinati.";

h) il comma 9 è abrogato.

Art. 13

(Modifiche all'art. 27 quater)

1. L'articolo 27 quater della l.r. 19/2002 è così modificato:

a) il comma 1 è sostituito dal seguente: "1. In coerenza con gli articoli 9, 44 e 117 della Costituzione, con la Convenzione europea del paesaggio sottoscritta a Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata dall'Italia con legge 9 gennaio 2006, n. 14 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea sul paesaggio, fatta a Firenze il 20 ottobre 2000) e con il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, con il principio di "consumo di suolo zero" si intende promuovere e tutelare il paesaggio, l'ambiente e l'attività agricola ritenendo il suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile che esplica funzioni e produce servizi eco-sistemici, con effetti di prevenzione e mitigazione degli eventi di dissesto idrogeologico è in linea con le strategie di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici. Tale principio rappresenta l'obiettivo più apprezzabile ed auspicabile per i comuni che, nel suo perseguimento, si prefiggono di non utilizzare ulteriori quantità di superficie del territorio per l'espansione del proprio abitato, superiori a quelle già disponibili ed approvate nel previgente strumento urbanistico generale (PRG/PdF), ricorrendo eventualmente ad interventi di compensazione ambientale, intesa quale de-impermeabilizzazione di aree di pari superficie.";

b) al comma 2, le parole "sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge", sono sostituite dalle seguenti: "il 31 dicembre 2016" e le parole "la giunta comunale" sono sostituite dalle seguenti: "il consiglio comunale, su proposta della giunta comunale,";

c) il comma 3 è sostituito dal seguente: "3. La delibera consiliare di cui al comma 2 ha efficacia, ai sensi dell'articolo 65, comma 2 bis, dal momento della sua adozione. Alla stessa deve essere allegato un documento di analisi ricognitiva delle quantità di aree e volumi ancora disponibili e non utilizzati, già ricompresi nelle zone B), C), D) e F) o comunque denominate del previgente dal previgente PRG/PdF, firmato dai redattori e certificato dal responsabile dell'ufficio tecnico comunale. Tali aree, previa verifica di compatibilità con le reali condizioni territoriali e di sicurezza idrogeomorfologica e di protezione civile e di difesa del suolo, in coerenza con il quadro normativo nazionale e regionale vigente, possono eventualmente essere riproposte e/o rimodulate quali ambiti urbanizzati ed urbanizzabili nel nuovo documento preliminare del PSC/PSA, senza alcuna previsione di maggiori superfici e volumi ulteriori rispetto a quelli ancora disponibili del piano vigente, comprendendo anche le aree interessate da edilizia abusiva. La delibera, unitamente al predetto allegato, deve essere trasmessa in copia digitale, nelle forme previste dal d.lgs. 82/2005, al Settore Urbanistica del Dipartimento ambiente e territorio della Regione Calabria entro dieci giorni dalla data della sua adozione. L'amministrazione deve assicurare la pubblicità degli atti nelle forme di legge.";

d) il comma 4 è sostituito dal seguente: "4. Successivamente alla delibera di adesione al principio di "consumo di suolo zero", il Comune, ai fini dell'iter di formazione ed approvazione del piano strutturale, deve seguire le procedure di cui all'articolo 27, comma 3, i cui termini, quale premialità, sono ridotti della metà. Tale riduzione non si applica per i pareri previsti dal d.lgs. 152/2006, ove obbligatori.".

Art. 14

(Modifiche all'art. 50)

All'articolo 50 della l.r. 19/2002, dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: "3 bis. I comuni si attengono alle disposizioni di cui al comma 3, lettera d bis), secondo quanto previsto dalla legislazione nazionale in materia e, in particolare, dalla legge 16 giugno 1927, n. 1766 (Conversione in legge del RD. 22 maggio 1924, n. 751, riguardante il riordinamento degli usi civici nel Regno, del RD. 28 agosto 1924, n. 1484, che modifica l'art. 26 del RD. 22 maggio 1924, n. 751, e del RD. 16 maggio 1926, n. 895, che proroga i termini assegnati dall'art. 2 del R.D.L. 22 maggio 1924, n. 751) e dal regio decreto 26 febbraio 1928, n. 332 (Approvazione del regolamento per la esecuzione della legge 16 giugno 1927, n. 1766, sul riordinamento degli usi civici del Regno), entro e non oltre la fase di approvazione degli strumenti attuativi agli strumenti urbanistici o, prima dell'emanazione del permesso di costruire, negli altri casi, nel rispetto delle disposizioni di cui agli articoli 131 e seguenti del d.lgs. 42/2004".

Art. 15

(Modifiche all'art. 57)

1. L'articolo 57 della l.r. 19/2002 è così modificato:

a) al comma 9, dopo la parola "uso" è aggiunto: "urbanisticamente rilevante";

b) dopo il comma 9 è aggiunto il seguente: "9 bis. Gli esercizi di vicinato e le piccole imprese artigiane non inquinanti sono ammessi in tutte le zone omogenee, ad eccezione di quelle E) di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici e dell'interno 2 aprile 1968, n. 1444 (Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi, da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell'art. 17 della legge n. 765 del 1967) a destinazione agricola";

c) alla fine del comma 12 è aggiunto il seguente periodo: "II diverso uso all'interno dello stesso raggruppamento tra quelli elencati al comma 4 e, comunque, il mutamento da cui non deriva la necessità di adozioni aggiuntive di standard, servizi e spazi pubblici o privati, è soggetto ai titoli abilitativi di cui al Titolo Il, Capo III, del d.p.r. 380/2001, secondo le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali.".

Art. 16

(Modifiche all'art. 65)

1. L'articolo 65 della l.r. 19/2002 è cosi modificato:

a) al comma 1, le parole "adottare, entro e non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge", sono sostituite dalle seguenti: "approvare, entro e non oltre il 31 dicembre 2017.";

b) il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. Fino all'approvazione degli strumenti urbanistici di cui al comma 1, si applicano le seguenti disposizioni transitorie: a) i Piani regolatori generali e i Programmi di fabbricazione conservano validità limitatamente alle zone omogenee A) e B) e relative sottozone previste nei medesimi strumenti. Sono fatte salve, altresì, le previsioni di tutti gli ambiti territoriali, comunque denominati, nei quali siano stati approvati piani di attuazione secondo quanto disposto al comma 4, nonché le aree destinate agli interventi pubblici e di edilizia sociale di cui alla l.r. 36/2008 e la definizione delle richieste di trasformazione acquisite dai comuni entro i termini ammissibili ai sensi della legge regionale urbanistica vigente al momento della loro presentazione, in relazione alle differenti zone omogenee. Ai restanti suoli è estesa la destinazione agricola, la cui utilizzazione è disciplinata dagli articoli 501 51 e 52, salvo quanto previsto in forma più restrittiva nei rispettivi strumenti urbanistici comunali. Successivamente all'adozione dei PSC/PSA, si applicano le misure di salvaguardia previste dall'articolo 60; b) non sono ammesse varianti urbanistiche al di fuori di quelle derivanti dalla realizzazione di progetti di opere pubbliche o di interesse pubblico sottoposti alle disposizioni del d.p.r. 327/2001 o del d.lgs. 50/2016 o del d.1. 112/2008 convertito dalla l. 133/2008, nonché da interventi previsti da strumenti di programmazione negoziata individuati al POR Calabria o da interventi realizzati con finanziamenti pubblici, anche parziali, non in contrasto con gli strumenti urbanistici sovraordinati.";

c) dopo il comma 2, sono aggiunti i seguenti: "2 bis. Nei casi dei comuni, anche se associati, che adottano, in coerenza con le disposizioni legislative nazionali in materia, la pianificazione a "consumo di suolo zero" di cui all'articolo 27 quater, quale premialità, non si applicano le disposizioni transitorie di cui al comma 2, lettera a), facendo salve, fino all'adozione dei PSC/PSA e, comunque, non oltre il 30 giugno 2017, le previsioni dei previgenti strumenti urbanistici generali comunali (PdF e PRG). 2 ter. Le disposizioni transitorie di cui al comma 2, lettera a), non si applicano ai comuni muniti di apposito decreto regionale di approvazione della verifica del non contrasto con le previsioni del PRG vigente ai sensi della legge e delle linee guida della pianificazione regionale, fino all'adozione dei PSC/PSA e, comunque, non oltre il 30 giugno 2017.";

d) il comma 3 è abrogato;

e) il comma 4 è sostituito dal seguente: "4. I piani attuativi, comunque denominati, e gli atti di programmazione negoziata approvati conservano efficacia fino ai termini massimi previsti dalla normativa nazionale vigente. La mancata realizzazione o il completamento degli stessi oltre i predetti termini determinano l'applicazione di quanto disposto dalla normativa vigente nazionale.";

f) al comma S, la parola "all'articolo" è sostituita dalle seguenti: "agli articoli 28 e".

Art. 17

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 18

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Mozione numero 59 di iniziativa dei consiglieri Greco, Aieta, Bevacqua, D’Acri, Giudiceandrea, Guccione, Sergio sulla “Valorizzazione turistica dell’Altopiano silano, approvazione del Masterplan

Il Consiglio regionale della calabria,

 

premesso che:

-                la Calabria è una regione dalle enormi potenzialità, dotata di uno straordinario patrimonio culturale, storico e naturalistico. Sono fattori che dovrebbero portare la Calabria al vertice tra le regioni con il maggiore appeal turistico. In realtà, sebbene questa ultima stagione estiva abbia segnato un cambio di passo in termini di presenze turistiche molto c'è da fare per ridisegnare un'offerta che possa interessare i flussi turistici internazionali. Infatti, nonostante la Calabria abbia tutte le potenzialità per garantire un'offerta turistica continuativa, la stagione turistica calabrese è legata soprattutto al turismo balneare e a quello montano e si concentra in pochi mesi all'anno. Oltretutto sono diversi i limiti strutturali e organizzativi che di fatto impediscono alla nostra regione di essere competitiva sul mercato internazionale anche per tutto ciò che concerne la produzione e l'esportazione dei prodotti calabresi. Il sistema dei trasporti, in particolare, risulta essere totalmente inadeguato per le potenzialità di sviluppo della Calabria;

-                per ciò che concerne il turismo i problemi più evidenti sono legati ai limiti strutturali, al sistema dei trasporti e all'assenza di diversificazione e destagionalizzazione. Proprio in merito a quest'ultimo punto abbiamo presentato alcune proposte di legge che mirano ad incentivare la creazione di un vero e proprio modello di sviluppo funzionale alla dinamiche del turismo calabrese e fortemente legato alle vocazioni territoriali della Calabria. Basti pensare alla proposta sulla Tutela e valorizzazione economica dei paesaggi rurali tradizionali (PL n. 33/10A), attraverso cui si vuole valorizzare il patrimonio agricolo, socio-culturale e ambientale agevolando le iniziative di coloro i quali adottano tecniche agricole a basso impatto ambientale, promuovono il recupero e la valorizzazione sostenibile del patrimonio edilizio rurale e la ricostituzione ambientale dei paesaggi degradati. In molte parti d'Italia è già ampiamente diffuso il turismo legato ai paesaggi rurali tradizionali, la Calabria, in tal senso ha già tutte le caratteristiche e le potenzialità per rappresentare un punto di riferimento nel settore. Così come è da evidenziare la ricchezza e la bellezza dei borghi storici dei Comuni calabresi. Il suono dei campanili, il fascino dei luoghi storici e la ricchezza del patrimonio culturale calabrese possono e devono essere un'opportunità di sviluppo e crescita per le comunità territoriali e per le amministrazioni locali. Anche in questo settore abbiamo presentato una proposta di legge per la Rigenerazione sostenibile dei centri storici urbani a vocazione turistica e istituzione del marchio di alta ospitalità turistica Borgo Storico Ospitale (PL n. 47/10A) che mira ad incentivare la realizzazione e la gestione dei borghi storici ospitali e sostenere il compimento di iniziative e di azioni utili per una promozione turistica volta alla valorizzazione e all'animazione del patrimonio storico, ambientale e culturale. Va nella stessa direzione la proposta di legge legata alla Valorizzazione dieta mediterranea italiana di riferimento (PL n. 54/10A), attraverso cui si vuole promuovere un modello di educazione alimentare legato anche allo stile di vita calabrese. La proposta di legge mette in piedi una governance del complesso sistema di valorizzazione economica delle produzioni, delle filiere produttive e degli stili di vita connessi al modello di dieta mediterranea italiana di riferimento. In tutto il mondo la dieta mediterranea rappresenta un punto di riferimento di grande rilevanza per le abitudini alimentari e sono evidenti, in tal senso, le potenzialità turistiche che una regione come la Calabria, dotata di uno straordinario patrimonio enogastronomico, potrebbe esprimere. Legate a queste proposte, già radicate nella cultura e nelle vocazioni dei territori calabresi ce n'è un'altra che mira invece a portare la Calabria in un contesto di sviluppo in grado di attrarre flussi turistici da tutto il mondo. Mediante le Misure per promuovere il turismo sportivo mediante la diffusione del gioco del golf e la realizzazione di impianti golfistici (PL n. 71/10^) si individua nel turismo un'importante opportunità economica a supporto del sistema alberghiero e dell'intero sistema turistico regionale. Oltretutto attraverso la realizzazione dei campi da golf si concretizzerebbe un importante contributo all'ambiente ed al recupero di aree naturali degradate, in quanto sono finalizzati alla realizzazione e gestione di vaste aree verdi, quindi, con l'esaltazione della bellezza naturalistica tipica della zona. Oggi il golf è praticato da moltissime persone di varia estrazione sociale e culturale, l'organizzazione golfistica mondiale si trova attualmente in un momento di forte espansione, con una previsione a tutto il 2015 di circa 25 milioni di presenze esclusivamente per la pratica di questo sport. La Calabria, per il suo patrimonio paesaggistico, può diventare un vero e proprio punto di riferimento nel mondo per la pratica di questo sport e, contestualmente, attrarre milioni di turisti che non esitano a raggiungere anche da oltreoceano mete nel Mediterraneo molto vicine alla nostra penisola;

-                le proposte di legge sopra indicate puntano alla valorizzazione del patrimonio naturalistico, enogastronomico, storico, paesaggistico e culturale calabrese legandolo ad uno stile di vita sano, equilibrato e innovativo in grado di ergersi a modello di riferimento europeo;

 

constatato però che:

-                il turismo pur essendo sempre stato considerato un'attività rilevante per la Calabria, è stato trattato finora, anche da vari governi regionali che si sono succeduti, come un'attività economica marginale, per la quale vi è stata quasi esclusivamente un'incentivazione a pioggia fuori da ogni logica programmatoria ed una promozione del mare, della montagna e delle bellezze naturali dell'isola senza una visione d'insieme che avrebbe potuto creare le condizioni per rendere possibile ed appagante il soggiorno durante tutto il corso dell'anno;

 

rilevato che:

-                non vi è mai stata, conseguentemente, una reale politica di sviluppo basata sul turismo, volta a moltiplicare le presenze in Calabria nel corso dell'anno e a sviluppare le diverse attività collegate realizzando progetti integrati tra di loro che abbiano potuto far fare un salto di qualità ai servizi offerti;

-                oggi occorre una radicale inversione di rotta, in quanto l'esigenza di rinnovamento espressa due anni orsono con l'inizio della nuova legislatura regionale non è ancora riuscita a produrre una svolta realmente significativa in materia politica economica;

 

ritenuto che:

-                appare opportuno, con riferimento alle attività connesse al turismo, da un lato rimodulare il sistema degli interventi di sostegno, premiando le scelte di qualità, e dall'altro individuare alcune "aree di sviluppo turistico" nelle quali si operi con progetti organici e integrati che promuovono investimenti pubblici e privati;

 

considerato che:

-                si è scelto di avviare e redigere un Masterplan per lo "Sviluppo Turistico dell'Altopiano Silano", scegliendo come località principali dell'"area di sviluppo turistico", Camigliatello Silano e Lorica, che rappresentano i nuclei abitativi e turistici più importanti della zona; tale Masterplan ha come obiettivo quello di mettere a fuoco e proporre degli interventi che potrebbero rilanciare il turismo in Sila, proponendo una forte destagionalizzazione dello stesso e garantendo quindi un flusso turistico costante;

 

rilevato che:

-                per quanto riguarda i progetti di investimento nelle due località suddette, che saranno meglio identificati nello studio di fattibilità da redigere, occorre che essi siano idonei a creare, nel rispetto di un'alta qualità ambientale, tutte le infrastrutture necessarie affinché in tale area poi possa completarsi uno sviluppo che crei ricchezza e possibilità occupative non per il periodo limitato dei 40/50 giorni clou della stagione invernale ma per tutto il periodo dell'anno, nel quale il clima della Calabria è senza eguali in Europa. Occorrerà inoltre realizzare prioritariamente gli interventi atti a risolvere il problema delle grandi infrastrutture di collegamento permettendo al turista che atterra a Lamezia Terme di raggiungere l'altopiano in tempi brevi e con semplicità;

-                appare, inoltre, utile stabilire una sorta di corsia preferenziale che consenta alle attività turistiche di ottenere in tempi certi e brevi il complesso delle autorizzazioni di legge, rimuovendo i troppi vincoli preventivi di tipo urbanistico ed edilizio; sarebbe opportuno introdurre anche degli incentivi, sotto forma di credito di imposta, alle attività private che investano nel settore turistico nell'aree indicate dal Masterplan;

 

considerato infine che:

-                le opere del Master Pian sono state previste da realizzare ed impiantare nell'ambito di aree e/o immobili già nella disponibilità della Regione Calabria o di Enti sub-regionali (ARSAC) questo per dare al piano una concreta capacità realizzativa appena terminato l'iter approvativo. Lo sviluppo della fase progettuale nei suoi tre livelli di approfondimento tecnico {progettazione di fattibilità tecnica ed economica, progettazione definitiva, progettazione esecutiva) e la successiva fase di realizzazione delle opere, da prevedere suddivise in stralci funzionali, la cui cantierabilità ed entrata in esercizio deve essere svincolata ed indipendente dai restanti interventi che costituiscono il Master Pian. Per dare all'intero progetto una concreta possibilità di sviluppo rapido, nella fase progettuale e di appalto, è necessario prevedere una cabina di regia da costituire nell'ambito della Pubblica Amministrazione (a guida Arsac e con apporto di professionalità specifiche da reperire anche presso altri Enti), ricorrendo laddove strettamente necessario a professionalità esterne, in particolare nella fase progettuale definitiva ed esecutiva; a tal proposito è da evidenziare la presenza in Arsac ex ARSSA di professionalità di elevato livello, nell'ambito della gestione di opere pubbliche e della loro realizzazione. Con i presupposti sopradetti si potrà procedere ad una rapida impostazione dei singoli interventi ed allo studio della loro fattibilità assicurando:

1)            il raggiungimento e soddisfacimento delle finalità che il progetto si prefigge;

2)            la qualità tecnica, ambientale e di valenza turistica nel contesto dell'altopiano Silano;

3)            la conformità di tutti gli interventi alle norme ambientali, urbanistiche e di tutela dei beni culturali e paesaggistici;

4)            la valorizzazione di strutture ed opere già esistenti limitando fortemente consumo di nuovo suolo;

5)            il rispetto dei vincoli idrogeologici, sismici e forestali;

6)            la realizzazione delle attività di progettazione e delle connesse verifiche e controlli, anche nelle fasi esecutive, emanate ed applicate da un unico organo (cabina di regia) con competenza sull'intero programma (Master Pian);

7)            la progettazione di opere ed interventi di carattere ambientale, paesaggistico, agronomico e forestale si farà ricorso alle molteplici professionalità già appartenenti agli Enti (Arac ed altri);

8)            la realizzazione di opere a carattere agronomico e forestale si farà ricorso a risorse interne agli Enti Sub-Regionali (Arsac e Calabria Verde);

9)            la immediata cantierabilità delle opere per la totale assenza di procedure espropriative (aree e strutture già di proprietà);

 

impegna

-                il Presidente e la Giunta regionale affinché si proceda nel più breve tempo possibile:

a) all'approvazione del Masterplan per lo "Sviluppo Turistico dell'Altopiano Silano" allegato alla presente mozione;

b) alla redazione di uno studio di fattibilità, con relativa individuazione dei fondi necessari, per l'identificazione dei progetti organici di investimento nelle località principali dell'"area di viluppo turistico", Camigliatello Silano e Lorica, che rappresentano i nuclei abitativi e turistici più importanti della zona.

Proposta di legge numero 155/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015, numero 35” (Del. n. 136)

Art. 1

(Modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35 - Norme per i servizi di trasporto pubblico locale)

1. La legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35 (Norme per il servizio di trasporto pubblico locale) è così modificata:

 a) al comma 2 dell'articolo 6 le parole "comma 2" sono sostituite dalle seguenti: "comma 3";

b) al comma 5 dell'articolo 7 la parola "aggiornate" è sostituita dalla seguente: "aggiornati";

c) alla lettera c) del comma 6 dell'articolo 7 la parola "orfani" è sostituita dalla seguente: "organi";

d) al comma 2 dell'articolo 8 le parole "sua volta" sono sostituite dalle seguenti: "loro volta";

e) alla lettera a) del comma 3 dell'articolo 9 sono eliminate le parole seguenti: "del secondo periodo";

f) al comma 4 dell'articolo 11 le parole "20 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "16 per cento"; g) alla lettera g} del comma 9 dell'articolo 13 le parole "comma 21" sono sostituite dalle seguenti: "comma 22";

h) al comma 26 dell'articolo 13 le parole "80 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "64 per cento";

i) il comma 13 dell'articolo 18 è abrogato;

j) al secondo periodo del comma 4 dell'articolo 20 sono soppresse le seguenti parole: "30 per";

k) il quinto e ultimo comma dell'articolo 20, numerato come comma 4, assume la seguente numerazione: "5";

l) al comma 3 dell'articolo 21 la parola "finanziare" è sostituita dalla parola "finanziarie";

m) alle lettere a), b) e c) del Comma 3 dell'articolo 21, le parole "0,50 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "0,60 per cento";

n) la lettera d) del comma 3 dell'articolo 21 è abrogata;

o) il secondo periodo del comma 4 dell'articolo 23 è abrogato;

p) al comma 8 dell'articolo 23 la parola "adotta" è sostituita dalle seguenti: "può adottare".

 

Art. 2

(Norma finanziaria)

1. All'onere della Regione derivante dall'attuazione dell'articolo 1, lettera m), quantificato per l'esercizio in corso in euro 138.500,00, si provvede con le risorse disponibili al Programma 10.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016.

2. Per gli anni successivi si provvede con la legge di approvazione del bilancio di previsione.

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematica della Regione Calabria.

(Allegati)