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LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
_________
n. 20
SEDUTA Di MARTEDì 19 APRILE 2016
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO
La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
E’ pervenuta risposta scritta alle interrogazioni
numero 136 e numero 140 del 29 febbraio
(Sono riportate in allegato)
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Presidente, avrei l’esigenza di porre
all’attenzione dell’Aula la possibilità di
richiamare due proposte di legge per le quali si registra una certa urgenza.
La proposta di legge numero 130/10^, recante “Norme per la tutela della salute dei pazienti nell’esercizio delle attività specialistiche odontoiatriche” e la proposta di legge numero 51/10^, recante “Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico-sanitarie, tecniche della prevenzione e delle professioni sociali e modifica alla legge regionale 29/2002”.
Chiedo, pertanto, che siano entrambe inserite all’ordine del giorno dell’odierna seduta di Consiglio.
Inoltre, Presidente, chiedo – qualora vi fosse esito positivo alla richiesta testé citata – una inversione dell’ordine del giorno, con la possibilità di trattazione immediata.
Pongo in votazione la proposta di inserimento all’ordine del giorno dei due punti proposti dal consigliere Mirabello.
Presidente, volevo chiedere quale sia l’urgenza per l’inserimento del secondo punto che ha appena citato il consigliere Mirabello.
Intanto votiamo l’inserimento, poi in caso si valuterà durante la discussione.
Mi serve per capire se votare o meno, semplicemente per questo.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere
Mirabello. Ne ha facoltà.
Presidente,
credo che il consigliere Mangialavori si riferisca alla proposta di legge numero
51/10^ nella quale si trattano i temi dell’istituzione delle professioni sanitarie
e della modifica della legge regionale 29 del 2002, nella quale sono contenuti
i termini di scadenza dei commissari delle aziende sanitarie.
Pertanto,
c’è la necessità di intervenire con la modifica di questa proposta di legge.
Pongo in votazione la proposta di inserimento dei punti all’ordine
del giorno avanzata dal consigliere Mirabello.
(Il Consiglio approva)
Presidente, avevo chiesto anche l’inversione dell’ordine
del giorno.
Pongo in
votazione la richiesta di inversione dell’ordine del
giorno.
(Il Consiglio
approva)
Prego, consigliere Mirabello, ha facoltà di
intervenire in qualità di relatore
Signor Presidente, la proposta di legge numero 130/10^, di iniziativa Giunta regionale, è stata varata dalla Giunta stessa con la deliberazione numero 140 del 21 maggio 2015.
La proposta tratta di un tema di particolare
importanza, che è quello relativo alla risoluzione di una questione, che ha
comportato alla nostra Regione un notevole contenzioso, anche giudiziario, e che ha posto
notevoli difficoltà agli studi odontoiatrici.
Di cosa si tratta? La legge regionale 18 luglio 2008,
numero 24, contiene i requisiti alle autorizzazioni all’esercizio di queste
professioni.
In questa legge regionale c’è, però, una sorta di
ambiguità, nel senso che la definizione specifica e la classificazione delle
diverse tipologie di studio professionali, con la conseguente individuazione
delle tipologie soggette o non soggette all’autorizzazione, ha creato una serie
dubbi di interpretazione portando ad un contenzioso piuttosto consistente.
Alla luce della necessità di sciogliere alcuni nodi
interpretativi e di andare alla definizione delle caratteristiche di questi
studi odontoiatrici,
Per quale motivo la delibera, e quindi la proposta
di legge, arriva oggi in Aula, essendo stata varata dalla Giunta il 21 maggio
2015? Arriva in Aula perché la delibera stessa prevedeva di trasmettere il
corpo della legge al commissario straordinario per l’attuazione del Piano di rientro,
al fine di acquisire un parere perché, trattandosi di materia che rientra in
maniera esplicita nelle competenze del commissario, ed essendo la nostra una Regione
commissariata – come sappiamo tutti – per il Piano di rientro era importante
acquisire questo parere.
Parere, questo, che è intervenuto in data 15 maggio 2016
con la nota protocollo numero 86891. Acquisito il parere,
Sinteticamente, credo che il nucleo fondamentale nel
quale si dipana questa particolare incertezza di natura interpretativa della legge
di cui precedentemente parlavo è contenuto nell’articolo 4, dove si individuano
attività odontoiatriche non soggette ad autorizzazione o a Scia.
Si dice che “non sono soggetti ad autorizzazione sanitaria per l’esercizio, né a segnalazione certificata di inizio attività, gli studi odontoiatrici che effettuano esclusivamente visite e/o diagnostica strumentale non invasiva”.
Mentre l’articolo 5 individua le attività
odontoiatriche soggette ad autorizzazione sanitaria per l’esercizio in maniera
esplicita, individuando “le attività volte ad erogare prestazioni odontoiatriche
all’interno di ambulatori oppure le attività di studi odontoiatrici che non
rientrano tra le prestazioni a minore invasività di cui all’allegato B della
presente legge, fatta esclusione della previsione dell’articolo
In buona sostanza, attraverso uno sforzo della Giunta e attraverso questo iter legislativo, abbiamo
oggi la possibilità di sanare un contenzioso
che molto spesso ha visto soccombere anche
Non ci sono richieste di parola, pertanto pongo in votazione il provvedimento numero 130/10^ illustrato dal consigliere Mirabello.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 51/10^ di iniziativa dei consiglieri Giudiceandrea, Mirabello, recante: “Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico-sanitarie, tecniche della prevenzione e delle professioni sociali”.
Prego, consigliere Mirabello, ha facoltà di intervenire in qualità di relatore.
La proposta di legge numero 51/10^, a firma del sottoscritto e del collega Giudiceandrea, riguarda l’istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica, tecniche della prevenzione e delle prevenzioni sociali ed inoltre la modifica alla legge regionale del 7 agosto 2002, numero 29.
Cosa prevede questo testo,
in ordine al tema dei servizi per le professioni sanitarie?
All’articolo 1 si prevede che venga istituito il servizio delle professioni sanitarie
in tutte le aziende sanitarie provinciali ospedaliere ed
universitarie e presso il Dipartimento tutela della salute della Regione
Calabria.
Inoltre – questo è un aspetto importante – la lettera d) dello stesso articolo
1 prevede che
In pratica, con questo testo, diamo attuazione e recepiamo la legge 10
agosto 2000, numero 251, che in Calabria non era stata ancora recepita e
demandiamo al successivo atto da parte dell’Esecutivo regionale per dare
applicazione concreta e definizione alle figure delle professioni sanitarie.
Inoltre, la proposta di legge prevede una modifica al testo
dell’articolo 20 della legge regionale 29 del 2002 che è rubricata
“approvazione disposizioni normative collegate alla legge regionale finanziaria
regionale relativa al settore sanità”.
Questa modifica prevede che la parola “sei” sia sostituita dalla parola
“dodici” e che, in pratica, i commissariamenti nelle aziende sanitarie ed
ospedaliere possano essere portate a dodici mesi.
Grazie Presidente.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mangialavori.
Ne ha facoltà.
Chiedo scusa, Presidente, mentre il precedente punto era stato approfondito in Commissione, su questo argomento non ho assolutamente nessuna documentazione. Chiedo, pertanto, se possibile, di rimandare almeno la votazione e darci una copia della proposta di legge, in maniera tale che possiamo quanto meno leggerla con calma per poi andare a votazione.
Altrimenti votiamo alla cieca, senza sapere nulla. Chiedo quindi che, almeno, ci venga fornito un documento cartaceo che ci consenta di valutarla. Grazie.
In attesa della documentazione da fornire ai consiglieri posticipiamo la discussione ed il voto ad un momento successivo all’esame delle interrogazioni e delle mozioni.
La prima interrogazione a risposta immediata è la numero 55/10^ di iniziativa del consigliere Mirabello, recante: “In merito alla violenta grandinata che ha colpito parte del territorio della provincia di Crotone” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
mercoledì 17 giugno, nel primo pomeriggio, si è registrata una intensa ondata di maltempo e che una violentissima grandinata ha interessato un ampio ambito territoriale della Calabria e, in particolar modo, del comprensorio crotonese;
la tempesta di grandine, i cui chicchi avevano un diametro di oltre cinque centimetri, ha colpito soprattutto la fascia costiera crotonese che va da Crucoli a Crotone;
in pochi minuti comuni costieri e collinari unitamente alle campagne circostanti sono state letteralmente bombardate da chicchi di grandine e, successivamente, da violenti nubifragi;
questa ondata di maltempo ha provocato danni ingenti alle colture in un particolare periodo dell'anno in cui queste sono in piena crescita;
nello specifico nei comuni di Ciro Marina, Ciro, Carfizzi, Umbriatico, Crucoli, Melissa, Strangoli e Rocca di Neto si stimano danni per il 90% delle colture ortive, vigneti e cerealicole, queste ultime ormai pronte per la raccolta;
in Calabria gli eventi atmosferici stanno assumendo una fenomenologia sempre più violenta e l'essere collocati in mezzo a due mari, oltre alle caratteristiche orografiche della nostra regione, espongono il territorio ad eventi metereologici improvvisi e di una intensità assai pericolosa;
questo rende il lavoro degli agricoltori sempre più difficile e complicato con un aumento dei rischi e delle incertezze per produzioni e raccolti di particolare pregio e qualità;
sicuramente è un passo importante quello intrapreso dal governo di aumentare le risorse per fronteggiare le calamità naturali così come previsto dal decreto legge n. 51 del 2015 concernente "Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale" -:
se è a conoscenza di quanto riportato in premessa e se intenda valutare, sentite le autorità competenti, di proclamare in tempi rapidi lo stato di calamità per i territori interessati dall'ondata di maltempo, nonché di attivare un tavolo istituzionale con i rappresentanti dei territori e le organizzazioni di categoria per individuare opportuni strumenti di sostegno a favore degli operatori delle filiere danneggiate dall'evento calamitoso”.
Prego, consigliere Mirabello.
Signor Presidente, signori assessori si tratta di una interrogazione che avevo depositato il 22 giugno 2015, relativa ad una violenta grandinata che risaliva al 17 giugno 2015. Su questa mia interrogazione era necessario acquisire delle informazioni poiché sono stati registrati dei gravi danni nei comuni di Cirò Marina, Cirò, Carfizi, Umbriatico, Crucoli, Melissa, Strongoli e Rocca di Neto.
Si chiedeva al Presidente della Giunta se fosse a conoscenza di questi eventi e se si intendesse valutare - sentite le autorità competenti - in tempi rapidi, la possibilità di dichiarare lo stato di calamità per i territori interessati dall'ondata di maltempo, oltre che di verificare la possibilità di attivare un tavolo istituzionale con i rappresentanti dei territori e le organizzazioni di categoria per individuare opportuni strumenti di sostegno a favore degli operatori delle filiere danneggiate.
Grazie, Presidente.
Il consigliere Mirabello chiede se
Molto sinteticamente, con nota del 15 luglio 2015 la provincia di Crotone ha trasmesso la documentazione necessaria finalizzata alla richiesta dello stato di calamità.
Con delibera della Giunta
regionale del 27 luglio 2015,
Con nota del 5 agosto 2015 il Dipartimento
regionale competente ha notificato la predetta DGR al Ministero per gli
adempimenti di competenza.
Tuttavia, con successiva nota del 30 ottobre 2015,
protocollo numero 22737, il competente Ministero ha comunicato l’impossibilità
di attivare e derogare gli aiuti compensativi a favore degli agricoltori quando
costoro non abbiano provveduto alla stipula delle relative polizze per la
copertura dei rischi, in quanto le grandinate rientrano tra le avversità
assicurabili previste dal Piano assicurativo agricolo del 2015.
Grazie Vicepresidente Viscomi.
Prego, consigliere Mirabello.
Mi dichiaro soddisfatto.
Interrogazione a risposta immediata numero 57/10^ del 22
giugno 2015 di iniziativa del consigliere Giudiceandrea, recante: “In ordine allo stato dell’efficacia
degli impianti di depurazione e sulle eventuali azioni di monitoraggio ed
analisi delle acque di balneazione”, di cui do lettura:
“Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con l'avvio oramai imminente della stagione turistica, già in parte compromessa per le note vicende legate alla chiusura a tutt'oggi del Viadotto Italia, gli operatori turistici interessati al turismo cosiddetto marino in particolare, e in generale anche tutti gli operatori del settore chiedono garanzie circa il corretto funzionamento degli impianti di depurazione;
allo stato attuale sembra permanere qualche dubbio residuo circa la presenza nelle acque del Mar Tirreno cosentino in prevalenze di macchie, ovvero altri organismi, che possono deteriorare immeritatamente l'immagine complessiva del nostro mare;
è necessario acquisire esami puntuali sullo stato delle acque del nostro mare, quale risorsa importante per il nostro turismo da potere spendere nella nostra immagine complessiva di Regione attenta alla cura del proprio patrimonio marino e costiero;
alla regolare balneazione dei nostri mari ed efficacia del nostro sistema di depurazione delle acque seguono oltre al successo o meno dell'attuale stagione turistica, anche le opzioni di prenotazioni per l'anno turistico successivo -:
quali sono tutte le azioni finora intraprese per potere affrontare la stagione turistica imminente in maniera positiva con riferimento alla mappatura e all’ efficacia della depurazione delle acque e dello stato di balneazione dei nostri mari”.
La parola al consigliere Giudiceandrea.
Anche questa è un’ interrogazione datata, ma sicuramente attuale. Per la prima
volta, siamo nelle condizioni, nel mese di aprile, di cominciare ad occuparci come amministrazione
regionale della situazione dei depuratori della costa del Tirreno cosentino,
oggetto dell’interrogazione, anche se ritengo che siano da monitorare tutti gli
L’idea è quella di mettere in
campo, attraverso anche il lavoro dell’assessore all’ambiente, una opera che
veda non più interventi come quelli che siamo stati costretti a realizzare
appena si è insediata la precedente Giunta, che ha assegnato 12 milioni di euro
ai Comuni del Tirreno cosentino per
poter pagare i debiti con le aziende che tenevano la manutenzione e con Enel,
ma cominciare a pensare ad interventi organici laddove servano, in maniera tale
che incidenti sulla depurazione delle acque pubbliche nel litorale cosentino
non debbano più avvenire.
La parola alla Giunta.
Chiedo il rinvio della risposta
a questa interrogazione, perché l’assessore ancora
non è arrivato. Ne approfitto per chiedere il rinvio di tutte le interrogazioni
che
riguardano il Presidente della Giunta regionale, in modo particolare in materia
di sanità, per l’assenza del Presidente, impegnato in Svizzera per questioni
attinenti al porto di Gioia Tauro.
Pongo in votazione la
proposta di rinviare le interrogazioni e le mozioni riguardanti l’ambito
sanitario.
(Il Consiglio approva)
Interrogazione a risposta immediata numero 158/10^ del 18 marzo 2016 di iniziativa del consigliere Graziano, cui do la parola.
Premesso:
che, da alcuni giorni a questa parte, lungo il litorale di Paola è stata riscontrata, nuovamente e in modo più ampio e consistente, la strana presenza di chiazze estese di sabbia rossa sulla spiaggia;
che il fenomeno ha iniziato a manifestarsi in passato al confine tra il comune di Paola ed il comune di Fuscaldo, per poi interessare oggi altre zone estese del litorale della città di Paola;
considerato che è necessario attivare sin da subito tutti i controlli e le eventuali misure preventive per garantire l'incolumità dei cittadini;
è molto grande la preoccupazione tra la popolazione sia per i potenziali effetti che questo fenomeno può avere sulla salute dell'uomo e dell’ambiente sia per le ripercussioni economiche della prossima stagione estiva;
che l'economia
dell'intera zona interessata si basa sulla tutela e la salute del mare e delle
coste;
si interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere quali urgenti provvedimenti intende assumere per fare chiarezza sullo strano fenomeno delle sabbie rosse che si sta espandendo in questa parte del litorale tirrenico, al fine di tutelare la salubrità dell'ambiente e la salute dei cittadini alla luce e, di conseguenza, quali iniziative intende assumere per non compromettere l'avvio della prossima stagione turistica in una città già da molto tempo sofferente.
La parola alla Giunta.
Come prima, devo rinviare la risposta all’arrivo
dell’assessore all’ambiente, che dovrebbe essere in Aula fra poco.
(Interruzioni)
Presidente, l’assessore all’ambiente ha un’assenza giustificata oggi, è
impegnato in altre vicende
istituzionali?
Consigliere Graziano,
rinviamo l’interrogazione.
Presidente, mi consenta: questa è un’interrogazione a risposta immediata, la seduta del
Consiglio è stata fissata da tempo, è all’ordine del giorno, bontà vorrebbe che
l’assessore all’ambiente fosse presente in Aula. L’assenza è irrispettosa nei
confronti di me stesso, di tutti i consiglieri e di tutta l’Aula. Quindi è una
cosa che stigmatizzo a chiare lettere, è una cosa non consentita questa,
altrimenti il ruolo del consigliere è svilito. E’ inaudita l’assenza!
Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
Mi pare di capire che molti assessori, che dovrebbero rispondere alle interpellanze oggi, non siano
presenti, quindi non ha senso, Presidente, nonostante il suo sforzo e il suo
impegno, continuare sulle interrogazioni. O si vuol dare l’importanza giusta
all’interrogazione a risposta immediata oppure che ognuno si assuma le proprie
responsabilità. Il Presidente della Giunta è assente, mi si dice per motivi
istituzionali; abbiamo deciso di differire tutti i quesiti afferenti al
segmento riguardante la sanità, però qui l’assessore all’ambiente non c’è,
altri quesiti riguardano l’agricoltura, di cui è destinatario il Presidente che
ha la delega. Allora decidiamo se continuare a lavorare o meno, tanto per
chiarezza! Cose di facciata non ne facciamo. Rinviamo tutto, Presidente!
Capisco il suo sforzo e il suo impegno, però che ognuno si assuma le sue
responsabilità, soprattutto l’esecutivo regionale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso.
Ne ha facoltà.
E’ difficile operare, ma
poi c’è anche un precedente, Presidente: in occasione della mia unica assenza ad una
seduta di Consiglio regionale, nella quale, per combinazione, è stato assente anche il mio collega di gruppo, il
consigliere Tallini, sono state dichiarate decadute le interrogazioni da noi
presentate, mentre oggi assistiamo ad uno spettacolo, cui non voglio attribuire
nessun aggettivo. Quindi noi abbiamo delle richieste di interrogazioni decadute
a causa di un’unica assenza, e dobbiamo attendere poi che vengano messe
all’ordine del giorno; invece, quando si sta qui per lavorare e quindi avere
delle risposte a problematiche importanti, mancano gli assessori! Anch’io credo
che o sospendiamo o rinviamo la seduta, c’è anche l’assenza del presidente
Oliverio. Non è che stiamo facendo tante sedute di Consiglio regionale, eh!
Ha chiesto di intervenire il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.
Presidente, mi sembra che qui la storia si ripeta,
siamo dinanzi ad un teatrino, il collega
Orsomarso lo definisce uno spettacolo. No, agli spettacoli si va, si apprezzano, è
anche cultura, qui invece è un teatrino politico! Noi eravamo pronti ad
accogliere delle risposte addirittura nel mese di luglio, non possiamo venire
in un’Aula in cui manca l’intera Giunta, addirittura il Presidente della Giunta
regionale, perché non solo si mortifica il lavoro svolto da
noi in questi mesi, ma soprattutto quello di coloro che da mesi attendono risposte da questo Consiglio regionale.
Per questo propongo,
Presidente, di rinviare i lavori del Consiglio regionale e chiedo ai colleghi
dell’opposizione di lasciare l’Aula, come segno di rispetto e di garbo nei
confronti dei nostri cittadini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Intervengo soltanto per ribadire che la necessaria presenza
dell’assessore all’ambiente potrebbe essere stata ostacolata da questioni di traffico e di viabilità. Se si ha
l’amabilità di aspettare qualche minuto e di rinviare questi punti all’ordine
del giorno, così come era stato richiesto dal Vicepresidente, ritengo che si
possano discutere, colleghi, con tranquillità e calma nell’interesse dei
calabresi. Stiamo parlando di depurazione di coste, di inquinamento, di
questioni legate all’ambiente e l’assessore sta per arrivare; vi esorto a
rimanere ai vostri posti, in maniera tale da poter dare risposte ai calabresi, salvaguardando
così la funzione di sedute di Consiglio come questa.
In ogni caso, Presidente,
è importante che oggi vengano votate le norme messe all’ordine
del giorno.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mangialavori. Ne ha facoltà.
Ringrazio il consigliere Giudiceandrea per
questo sforzo di mediazione, ma volevo fargli notare che non manca soltanto
l’assessore all’ambiente, ma ne mancano quattro. Ritengo, quindi, che i temi
che non si possono affrontare non siano solo quelli relativi all’ambiente, ma
tanti altri.
Meritiamo tutti quanti rispetto. Oggi questa
maggioranza, per l’ennesima volta, il rispetto non l’ha dimostrato, per cui
anch’io sono dell’idea che, molto probabilmente, è meglio posticipare questa
seduta di Consiglio regionale a una data nella quale siano tutti presenti.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente della
Giunta regionale. Ne ha facoltà.
Giusto per un minimo di chiarezza. L’assessore Rizzo, appena contattata, è all’altezza del
lungomare di Reggio Calabria perché ha avuto un incidente in auto, quindi ha perso del tempo.
Per
quanto riguarda le interrogazioni, siamo pronti a rispondere a tutte le
interrogazioni o a gran parte di esse che non riguardano tutti gli assessorati,
ma gli assessorati presenti in questa sede. Questo vale sia per una parte dei
quesiti sulla sanità, compreso quello degli Oss perché riguarda la formazione
professionale - e quindi l’assessore ha la risposta pronta - sia per quanto
riguarda gli ospedali, perché le risposte, pur di ambito sanitario nel senso
ampio, sono fornite dall’assessore Musmanno, sia tutte le altre interrogazioni
che ho qui davanti a me.
Chiedo ai capigruppo di avvicinarsi al banco della Presidenza.
(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)
C’è una proposta dei capigruppo
del Partito democratico e di Forza Italia di rinviare le rimanenti interrogazioni
ed i punti secondo, terzo e quarto. La pongo
in votazione.
(Il Consiglio approva)
L’ordine del giorno reca la proposta di legge numero
51/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali G. Giudiceandrea e M. Mirabello: “Istituzione dei servizi
delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico
sanitarie, tecniche della prevenzione e delle professioni sociali – Modifiche
alla legge regionale 7 agosto 2002 n. 29”.
Presidente, ancora non ho la
documentazione.
Sta arrivando.
Prego il consigliere Mirabello di illustrare il provvedimento.
Signor Presidente, per la verità avevo già illustrato…
Considerato che ai consiglieri
regionali mancava la carpetta, la prego di poter illustrare nuovamente
il provvedimento.
La proposta di legge numero 51/10^ di iniziativa del
sottoscritto e del collega Giudiceandrea è
rubricata “Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie e
modifiche alla legge regionale 7 agosto 2002 numero
Nell’ultima lettera, la d)
dell’articolo 1, prevediamo che
A questa parte attinente alle
professioni sanitarie si affianca, poi, la modifica all’articolo 20 della legge
numero 29 del 2002, che prevede, in sostanza, la proroga, cioè l’aumento delle
mensilità di proroga dei commissariamenti, previsto dal comma 3 dell’articolo
20 della legge numero 29 del 2002, da sei a dodici mesi.
Non essendoci richieste
di parola, si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione
l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione
l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione
l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione
l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge
nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Presidente, si è votata la
legge. Avevo chiesto almeno di poterla leggere, ma neanche questa possibilità
ci è stata data. Continuate così, va tutto bene!
Passiamo al quinto punto all’ordine
del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 112/10^
di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconti di
Gestione dell’Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio di Catanzaro A.R.Di.S., esercizi
finanziari dal 2002 al
Prego il consigliere Aieta di svolgere la
relazione.
Questo provvedimento è stato licenziato dalla Commissione alla quale ha partecipato il dirigente generale del dipartimento bilancio, il dottor De Cello, l’avvocato Rijllo della Presidenza della Giunta e il dottor Porcelli in rappresentanza del Collegio dei revisori dei conti.
Preliminarmente, occorre ricordare che con l’articolo 11 della legge regionale numero 9 del 2007 si è disposta la soppressione dell’Ardis ed il trasferimento delle funzioni alle Università territorialmente competenti, sulla base di apposite convenzioni. Ai sensi dell’articolo 2, comma 10 della legge regionale 11 del 2015, le operazioni di liquidazione si dovevano concludere il 31 luglio 2015.
L’articolo 11 è stato modificato dalla legge
regionale numero 16 del 2015, che ha previsto che “all’atto di chiusura del procedimento
di liquidazione dell’Azienda regionale per il diritto allo studio (Ardis), il
personale dipendente dalla stessa con contratto di lavoro a tempo indeterminato
è trasferito, mantenendo la posizione giuridica ed economica in godimento, all’Azienda
Calabria Lavoro che ne dispone l’utilizzo in proprio o presso
Questo provvedimento si compone delle relazioni istruttorie dei dipartimenti cultura prima e Presidenza dopo, del dipartimento bilancio e del Collegio dei revisori.
Con delibere commissariali sono state apportate le necessarie rettifiche ai rendiconti oggetto di rilievi. Ciò ha consentito di garantire la corretta evidenziazione contabile dei fatti gestionali, con conseguente rideterminazione dei relativi saldi finanziari e patrimoniali.
Il dipartimento ha, altresì, verificato il rispetto dei limiti di spesa, spending review, vale a dire le disposizioni normative regionali che si sono susseguite negli anni.
A conclusione dell’attività istruttoria, il
dipartimento bilancio ha dichiarato che “nulla osta all’adozione, da parte
della Giunta regionale, dei conti di bilancio dell’Ardis di Catanzaro per gli
esercizi da 2002 al
Questo documento è corredato del parere favorevole del Collegio dei revisori dell’Agenzia, oltre che per gli anni dal 2008 al 2012, e l’attestazione di assenza dei debiti fuori bilancio.
Non essendoci richieste di parola, pongo in votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto sei all’ordine
del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo numero
91/10^ di iniziativa della Giunta regionale: “Bilancio di previsione dell’Ardis
esercizio finanziario 2015, finalizzato alla conclusione dell’attività di
liquidazione ex articolo 11 della L.R.
11 maggio 2007, numero
Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione.
Questo provvedimento
è legato al precedente, abbiamo discusso in
Commissione alla
presenza del dottor De Cello, del dipartimento della Presidenza e del Collegio
dei revisori, e in merito a questa proposta di provvedimento amministrativo
La legittimità della gestione è stata riconosciuta
dall’amministrazione regionale proprio con l’approvazione del rendiconto
dell’esercizio 2014.
Il dipartimento Presidenza ha espresso parere
favorevole al bilancio di previsione esercizio finanziario 2015 e il
dipartimento bilancio, nell’istruttoria di competenza, ha verificato il
rispetto del principio del pareggio finanziario.
Il dipartimento bilancio, nella relazione,
oltretutto ha dato evidenza che, al fine di garantire l’equilibrio di bilancio,
si è provveduto a fare un’attenta verifica delle poste in perenzione,
procedendo ad un definanziamento delle stesse per un importo totale di 732 mila
euro.
Lo stesso dipartimento, nel considerare la
particolarità che caratterizza la proposta di bilancio di previsione, dovuta
alla prossima soppressione dell’azienda, si è espresso dichiarando che nulla
osta all’adozione del bilancio di previsione dell’Ardis per l’esercizio 2015.
Non essendoci richieste di parola, pongo in votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il settimo punto all’ordine
del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 113/10^ di iniziativa della
Giunta regionale: “Approvazione del Bilancio Finale di Liquidazione Ardis, ex
art. 11 della L.R. 11 maggio 2007, n.
Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione.
Questo
provvedimento, che è legato ai primi
due, in sostanza prende atto della chiusura
del procedimento di liquidazione dell’Ardis, rappresenta – credo – l’elemento
più
importante che riguarda il personale, perché con la convenzione sottoscritta
tra
Il
dipartimento bilancio, trascorso il
termine per la conclusione delle attività di liquidazione, fissato per il 31
luglio 2015, sollecitava la conclusione della procedura di liquidazione. Il
commissario liquidatore, alla data del 30 novembre
Non essendoci richieste di parola, pongo in votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Passiamo al punto otto all’ordine
del giorno e cioè alla proposta
di provvedimento amministrativo numero 119/10^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Presa d'atto del Programma Operativo Regionale (POR)
FESR/FSE 2014-2020 (approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2015)
n. 7227 final del 20.10.2015) e dell'Informativa sulla decisione finale
nell'ambito della procedura di valutazione Ambientale Strategica (VAS) del POR
FESR/FSE 2014-
Il relatore, consigliere Aieta, ha facoltà di svolgere la relazione.
La proposta di provvedimento amministrativo…
Presidente, ritengo
necessario verificare se c’è il numero legale all’interno
dell’Aula,
quindi chiedo la verifica.
Prego il Segretario
Questore di procedere alla verifica del numero legale.
Stavo intervenendo, signor Presidente.
Sì, consigliere Aieta, concluda l’intervento e poi
facciamo la verifica del numero legale. Prego.
Questo provvedimento è
stato, tra l’altro, più volte discusso in Commissione, ma anche in Consiglio, vi è
stato anche il Comitato di sorveglianza e riguarda la presa d’atto del Por 2014-
Vi è stata un’interazione fra
Il Segretario Questore è invitato a fare la chiama.
Fa la chiama.
Comunico che a seguito della verifica non c’è il numero legale, pertanto la seduta è sospesa per un’ora e riprenderà alle 17,00.
Fa la chiama.
Comunico
che ad esito della verifica il numero legale c’è. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Romeo. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
si è interrotta le seduta
del Consiglio, che stava lavorando, su richiesta
dei colleghi della minoranza. Abbiamo discusso durante
la sospensione, ho rivolto loro un appello, una richiesta
precisa, cioè di consentire all’Aula di poter proseguire i lavori di questa
seduta, vista l’importante approvazione, fra i punti, della Presa d’atto del
Por.
Ho riscontrato nei colleghi del centro-destra
un grande senso di responsabilità, del quale voglio pubblicamente in quest’Aula
– lo farò anche a mezzo stampa – dare atto, perché soltanto grazie a questo
senso di responsabilità e alla loro presenza in Aula, stasera riusciremo ad approvare
provvedimenti importanti nell’interesse della Calabria.
Credo che sia un fatto politico da sottolineare:
il Pd apprezza questa decisione che viene dai banchi della minoranza. Più volte
abbiamo discusso dell’esigenza di stare attorno alle questioni che riguardano
Ne prendiamo atto con soddisfazione, riteniamo
che sia importante, quindi, Presidente, ed ho chiesto la parola solo per sottolineare
la correttezza e il senso di responsabilità dei colleghi del centro-destra.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Mangialavori. Ne ha facoltà.
Ringrazio
il collega Romeo per aver messo in evidenza, sostanzialmente,
la loro incapacità oggi, anche davanti a temi così
importanti, di riuscire a garantire alla Regione Calabria un numero sufficiente
per poter portare avanti i lavori. Noi, a differenza loro, prendiamo atto con
molta poca soddisfazione che quello che pensiamo da un anno e mezzo a questa parte,
rispetto alla loro capacità o, per meglio dire, non capacità di governare la
nostra terra, oggi si è palesato davanti agli occhi di tutti.
Noi, naturalmente, siamo qui per senso
di responsabilità. Questa minoranza, dall’inizio, ha fatto un’opposizione non demagogica, ma assolutamente
costruttiva e prova ne è la nostra presenza oggi. La cosa è ancora più grave, perché
non siete riusciti a mantenere neanche il numero dopo una sospensione; quindi nonostante
vi sia stato dato il tempo per ricompattarvi, neanche questo siete riusciti a
fare.
Questo dimostra quello che da più tempo si sente bisbigliare nei
corridoi, un malcontento continuo e generalizzato, che finora è stato tenuto a
bada dal Presidente politicamente padrone!
Quindi
Sono entrati in Aula, oltre ai consiglieri chiamati prima dall’appello,
i consiglieri Guccione, D’Acri, Bevacqua e Nucera.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Nucera. Ne ha facoltà.
Riflettevo
su una parola che ha detto il consigliere
Mangialavori, cioè l’incapacità. Se lei dice incapaci a noi, quello che avete fatto voi negli ultimi cinque anni è da scrivere
sul libro!
Eravamo bambini!
Dobbiamo fare un libro per
quello e per come avete ridotto
Quindi lei è entrato, ha fatto il suo dovere, ha ritenuto di entrare –
non penso che qualcuno le abbia dato qualcosa per farla entrare, penso di no! –
ha avuto la responsabilità politica, in un momento di difficoltà in cui mancano
consiglieri della maggioranza, di fare quest’intervento. Se lo poteva risparmiare
semplicemente, perché in questo anno e mezzo abbiamo, in qualche modo, abbonato
tanti errori che ha fatto il centro-destra e tanti errori che avete fatto nel governo della Regione.
Concludo nel dire al presidente Irto che ci
sono delle regole che si devono rispettare. Lei ha chiuso la riunione e ha
detto che avremmo ripreso i lavori alle 17,00. Non sono le 17,00, sono le
16,35. Su queste questione, Presidente dell’Assemblea, direttore generale
Priolo, chiedo se sia giusta questa ripresa dei
lavori o se la seduta del Consiglio avrebbe dovuto riprendere alle 17,00, perché
così è stato annunciato ed io non c’ero, ero fuori, quindi sono arrivato tardi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Tallini. Ne ha facoltà.
Collega Nucera,
conosco la serietà con cui quotidianamente
lei si dedica a servire i calabresi attraverso l’espletamento
di un mandato che non vede fasi di disattenzione, quindi, per chiudere questa
dichiarazione importante che mi accingo a fare, inizio nel dire che penso che quest’atto
di riconoscenza
al centro-destra, in un momento
come questo, sia un atto di umiltà da parte della maggioranza, non di arroganza. Credo
che tutti gli atti di arroganza, che sono stati portati a compimento ai danni
di questa minoranza, alla fine
non hanno
fatto altro che creare delle incomprensioni
e delle contrapposizioni che, sicuramente, non hanno tanto giovato agli interessi della Calabria.
Quindi noi apprezziamo questo appello e questo riconoscimento che
vengono da questa maggioranza, che fino ad oggi si è caratterizzata per altro
tipo di scelte, e ci auguriamo non solo che non rispondiamo alla maggioranza perché
dobbiamo farle una
cortesia– ci mancherebbe! – ma per un appuntamento
che non può essere rinviabile, perché ci sono gli interessi dei calabresi.
Stiamo dicendo sì alla Calabria e, contestualmente, sottolineiamo che questo sì
alla Calabria viene anche da una maggioranza con un atto che, finalmente, potrebbe
essere il primo di una lunga serie, per cambiare rotta e invertire la marcia rispetto
ad un’esperienza che ormai è arrivata ad un quarto della legislatura senza
produrre una sola cosa positiva, ma tantissime cose negative, che è inutile
elencare.
Colgo l’occasione anche per dire al nostro
Presidente che, da quando è iniziata questa legislatura, sono stato assente una
sola volta – l’ho comunicato – perché ero impedito in quanto ero a letto con un
ginocchio gonfio. Quello che ho registrato è che, secondo procedura, tutte le
mie interrogazioni sono state dichiarate nulle perché non ero presente in Aula.
Credo che, se si fosse posta più attenzione al
contenuto di quelle interrogazioni, soprattutto a quelle che vengono da tutta
la minoranza, forse avremmo avuto qualche danno in meno. Per esempio, quando
abbiamo sollevato il problema della dirigenza, di quell’atto illegittimo,
ricordate la reazione del nostro Presidente in Aula, cha ha gridato e alzato la
voce, quasi che avessimo osato ledere l’autorità e la maestà di un Presidente
che non perde occasione di dire che vuole portare la legittimità all’interno
della Regione Calabria: è stato condannato per quel suo dirigente a 200 mila
euro e ci saranno tutti gli altri.
Mi auguro che questo apprezzabile appello e riconoscimento
della maggioranza possa essere il primo, ed io devo essere qua a dare testimonianza
che il clima che si è creato nella Commissione di cui faccio parte, dove su
fatti personali e anche politici abbiamo trovato la condivisione su una serie
di cose, lascia ben sperare, e spero che questo clima possa essere pure portato
in Aula e, rispetto al senso di responsabilità, oggi noi abbiamo impedito che
in Italia tutti i giornali, davanti al disastro della Calabria, potessero
scrivere: “
Credo che abbiamo fatto e scritto una buona
pagina a favore di chi, in questo momento, spera che
Ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro.
Ne ha facoltà.
Sommessamente e umilmente, tenterò
di suggerire – anche alle signore e ai signori giornalisti – un titolo per i
giornali e i quotidiani di domani: “Il centro-destra lancia il salvagente alla maggioranza
di centro-sinistra”. Questo è successo
oggi. A me
dispiace moltissimo che il mio amico e collega, consigliere Nucera, commetta questo
autogol: conosco le sue potenzialità politiche e le sue doti, ma sono
rammaricato, e mi stupisce la sua dichiarazione, il suo intervento.
Se avesse deciso di fare un intervento, avrebbe dovuto allinearsi – a
mio avviso – a ciò che ha brillantemente esposto il principale capogruppo della
maggioranza del Partito democratico, consigliere
Romeo, riconoscendo a questa parte politica il senso di responsabilità
dimostrato rientrando in Aula per approvare un documento fondamentale ed importante,
sul quale, Presidente, dobbiamo immediatamente andare ad esprimere il nostro parere,
per poi chiudere i lavori di questo Consiglio regionale, perché siamo rientrati
in Aula solo ed esclusivamente per un aspetto tecnico.
Nessuno, quindi, noi compresi – poi siamo costretti ad intervenire –
deve tentare di rubare le pagine dei giornali. Mi pare chiaro ed evidente che questa
maggioranza è in imbarazzo e che tutti i colleghi della sua maggioranza, caro consigliere
Nucera, sono lì in religioso silenzio perché
non hanno nulla da eccepire rispetto ad una situazione imbarazzante e
mortificante, imbarazzante per voi e mortificante per i calabresi, che
governate in questo momento.
Il suo intervento tende un po’ ad arrampicarsi
sugli specchi per poi scivolare, perché fa riferimento al passato, a cinque
anni fa, quando il sottoscritto, ancora bambino, giocava per le strade con i
calzoncini corti – così come tanti altri colleghi qui – quindi non so a che
cosa si riferisce. Cosa c’entra il passato con la nobile azione che questa
minoranza e queste forze politiche hanno oggi fatto!
Non ringrazio il consigliere Romeo, però ho
apprezzato molto il riconoscimento ufficiale che ha voluto conferire a queste
forze politiche, che sono qui in maniera responsabile e – ripeto – per un
aspetto tecnico, evidenziando, a questo punto, un particolare: anche i colleghi
della maggioranza, Presidente, sono entrati in Aula subito dopo l’ingresso
della minoranza. Da ciò emerge quanto sia sfaldata e non sia ben organizzata questa
componente che dovrebbe, in maniera responsabile, governare
Il presidente Oliverio è a Ginevra – ci è
stato detto così – sicuramente per motivi importanti e, immagino già la sua
reazione, nell’avere appreso l’ennesimo teatrino che oggi si registra in quest’Aula,
quindi l’arrabbiatura; i signori assessori – che saluto – sono arrivati, ma non
ci sono tutti. Oggi doveva essere una giornata importante, ma le risposte che
attendiamo da giugno, da luglio, e dall’inizio di questa legislatura, non sono
arrivate, quindi siamo stati costretti a chiedere – addirittura – il rinvio
della seduta; chi è arrivato, con notevole ritardo, ha assistito al momento in
cui la maggioranza chiedeva e supplicava il nostro ingresso in Aula.
L’intervento che mi sarei aspettato, quindi, è
sulla linea del principale capogruppo della maggioranza. Dopodiché, Presidente,
propongo di andare immediatamente a dibattere ed, eventualmente, ad esprimerci su
quello che è il parere rispetto a un documento interessante ed importante per la
Calabria.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Guccione. Ne ha facoltà.
Intervengo
per rilevare
alcuni fatti: primo, che, con disappunto, non abbiamo potuto svolgere
tutto l’iter per quanto riguarda le interrogazioni. Prendo atto che l’assenza della Giunta ha
impedito che il Consiglio potesse avviare la discussione di importanti questioni
che riguardano
Credo che, da questo punto di vista, ci sia stato un incidente istituzionale
di una gravità inaudita, Presidente! Il Consiglio regionale non è stato messo
nelle condizioni, da parte del governo regionale e della Giunta,
di adempiere ad un compito. Da questo punto di vista, credo che sia un
incidente istituzionale di una gravità inaudita, perché c’erano alcune
importanti interrogazioni, per esempio sui fondi Pac, quelli che non sono giuridicamente
vincolanti, non hanno avuto provvedimenti giuridicamente vincolanti che, al 31
marzo – in base a un articolato della Legge di stabilità nazionale, vengono
tolti alle Regioni per essere utilizzati per il bonus occupazionale.
Non si capisce che tipo di lavoro abbia fatto la Giunta, né cosa abbia
prodotto il monitoraggio. Ma ce ne sono tanti! Così non va bene! Nel rapporto
tra governo e Consiglio regionale c’è bisogno di maggiore capacità di affrontare
le questioni. Così il sistema istituzionale rischia di andare in tilt! Bisogna
dirlo con molta franchezza.
Poi c’è un dato politico importante. Da qui a poco, questo Consiglio
regionale approverà un provvedimento importante, quello della partenza
dell’autorizzo dei fondi comunitari, proprio grazie al contributo della
minoranza. A mio avviso non bisogna ringraziare, ma bensì, valutare il dato politico:
senza la minoranza, non sarebbe stato possibile
approvare il provvedimento di avvio della nuova spesa comunitaria 2014-2020.
Pertanto, chiedo in Consiglio, ai capigruppo
di maggioranza ed ai partiti di questa maggioranza, che venga avviata una verifica
politica della maggioranza in Consiglio regionale. Preferirei farla in Consiglio
– per questo chiedo anche la riunione del gruppo del Pd – affinché si esamini
la situazione politica che si è verificata. Siamo di fronte a un fatto nuovo:
su un provvedimento dirimente ed importantissimo del Consiglio regionale, come
l’avvio della nuova programmazione comunitaria, la coalizione che ha vinto le elezioni
ha dovuto chiedere la cortesia alla minoranza di rimanere in Aula per
approvarlo!
Più fatto politico di così! Mi auguro che i responsabili
politici della coalizione avviino rapidamente una riflessione e che il gruppo
del Pd venga al più presto convocato per esaminare il fatto nuovo, che si
verificherà da qui a poco.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito.
Ne ha facoltà.
Non sono d’accordo con il collega ed
amico Cannizzaro, che dice di non ringraziare il capogruppo del Pd che, a mio
avviso, va ringraziato sia sul piano politico sia perché, dopo sedici mesi di partenza
di questa legislatura, ha reso semplice un intervento che sicuramente non lo
era; e lo ha fatto con l’onestà intellettuale, che gli è stata riconosciuta
anche dai banchi dell’opposizione, dai colleghi che mi hanno preceduto.
Credo che l’atteggiamento di responsabilità dell’opposizione,
consigliere Romeo, possa anche servire come deterrente su fatti che servono
alla Calabria affinché, all’interno della stessa maggioranza, non si mandino messaggi
e messaggini. Certo, non li ha mandati a dire poi il consigliere Guccione che, con altrettanta franchezza e
sapienza politica, dice che, probabilmente, oggi si apre un nuovo scenario che
necessita di una verifica della maggioranza. Questo è un problema vostro.
Questa opposizione che, dal primo giorno e fra le altre cose, ha sempre
parlato di senso di responsabilità – e l’ha ribadito oggi, qui alla presenza
mia, del collega Arruzzolo e, dal punto
di vista politico, anche quella del consigliere Gentile – riguarda tutti i
calabresi per cui non è consentito a nessuno di giocare.
Da questo punto di vista, collega Nucera, credo
che, al di là dei 25 minuti – giustamente, sul piano regolamentare al quale lei
faceva riferimento – siano un pretesto, perché il suo intervento non sarebbe
stato possibile in quest’Aula se non fosse stato preceduto da quello del capogruppo
del Pd, Sebi Romeo, perché a quest’ora saremmo tutti a casa, quest’Aula sarebbe
stata deserta ed i provvedimenti non avrebbero seguito il loro iter istituzionale
e legislativo.
Naturalmente, Presidente, la ripresa dei
lavori non deve far sì che ci si dimentichi della brutta pagina consumata prima
dell’interruzione. Lo diceva il collega Guccione: fare chiarezza sulle
interrogazioni è un dovere dei consiglieri regionali, e credo sia anche una
forma di rispetto da parte della Giunta e, a maggior ragione, il ringraziamento
agli assessori presenti. Gli assenti, probabilmente, sono tutti giustificati,
lo è ancora di più l’assessore Rizzo, perché abbiamo saputo
di un suo piccolo problema e ci fa piacere che quel problema sia stato
superato.
Ritengo che, al
di là del fatto che ogni assessore possa essere giustificato, uno dei momenti
più nobili della politica e del rispetto di questo Consiglio regionale siano
proprio le interrogazioni a risposta immediata e le mozioni dei consiglieri, perché
c’è lavoro dietro quelle interrogazioni e quelle mozioni.
Da questo punto di vista, veramente c’è da
fare un passo in avanti e credo che questo spetti soprattutto alla Presidenza
del Consiglio, per garantire in modo bipartisan questa correttezza istituzionale.
Sul piano politico, c’è poco da aggiungere rispetto
a quanto già detto. Ribadisco che abbiamo molto apprezzato l’intervento del capogruppo
del Pd e, su questa logica, ritengo che bisogna continuare a tracciare il percorso.
Nell’interesse della Calabria, ritengo che passi indietro, rispetto a quel senso
di responsabilità al quale ha fatto riferimento il consigliere Romeo, non sono
consentiti a nessuno, né in modo strumentale da parte dell’opposizione e, ancor
meno, quando all’interno della maggioranza si vogliono mandare messaggi e
messaggini al presidente Oliverio.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Nicolò. Ne ha facoltà.
Oggi – diceva bene il collega Guccione – si
consuma una delle più brutte pagine di questa legislatura: il Consiglio
regionale è impossibilitato a svolgere la propria attività, rispetto a quelle
che sono le prerogative dei consiglieri, in merito all’attività ispettiva e di
controllo dell’azione di governo della Giunta. Questa impossibilità si materializza e si
concretizza per responsabilità precise che riguardano il governo regionale,
eppure ricordo a me stesso che riscontrai anche in più circostanze i suoi
sforzi, Presidente, rispetto alla volontà di calendarizzare le interrogazioni a
risposta immediata.
Se si vuole svolgere questa pratica, lo si fa,
ma lo si traduca nei fatti, con azioni precise, perché non è un bell’esempio,
oggi per i calabresi, aver convocato una seduta ed essere stati incapaci di
poter dare seguito ad un punto importante all’ordine del giorno, rispetto a
quesiti significativi che afferiscono al settore della sanità, all’agricoltura,
al settore politiche sociali, ambiente, settori strategici che riguardano la qualità
della vita dei calabresi.
Allora il fallimento, che non è solo sotto il
profilo istituzionale – come diceva il consigliere Guccione – ha ripercussioni politiche
che si capiscono e si riscontrano, si respirano, si leggono anche nelle dichiarazioni
di alcuni consiglieri di maggioranza, caro consigliere Nucera.
Noi siamo stati interpellati dal capogruppo
del Partito democratico rispetto ad un appello accorato ed abbiamo risposto responsabilmente,
secondo coscienza, dimostrando sensibilità per quelli che sono i problemi reali
dei calabresi e la nostra presenza consente di approvare un atto che è importante
– così come spiegava chi mi ha preceduto – nell’interesse della nostra regione.
La nostra è presenza tecnica, sicuramente non politica,
perché lo sapete che si governa in Aula, non solo a Catanzaro oppure negli
assessorati, è qui che deve essere la cartina di tornasole del governo
regionale! Purtroppo riscontriamo, invece, quelle sfilacciature che non vi
consentono di poter garantire non dico il buon governo, ma quel minimo di governabilità,
che afferisce anche alla gestione ordinaria dell’amministrazione regionale.
Colleghi, questa è una cosa che dovrebbe farci
riflettere, ma nei confronti della Calabria, di chi ha conferito con il proprio
voto la responsabilità di rappresentanza. Quello che si è verificato in Aula in
questa seduta è un fatto molto grave.
Presidente Irto, su questo la invito e so che
condivide, perché ho potuto riscontrare le sue determinazioni in merito alla fattispecie.
Sulle interrogazioni a risposta immediata, noi proponemmo, e condividiamo, che
si debba calendarizzare una seduta al mese, però bisogna capire se
Che ognuno si assuma le proprie responsabilità
dinanzi ai propri doveri istituzionali, presidente Irto, e su questo noi non
retrocederemo di un millimetro, nessuno sconto, assolutamente. Noi siamo qua,
caro consigliere Romeo, e do atto al riconoscimento che ha avuto nei confronti di
chi interpreta il ruolo istituzionale, senza strumentalizzazioni, e questo sì
che è modo di fare anche opposizione costruttiva.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco.
Ne ha facoltà.
Il consigliere Nicolò terminava poc’anzi il suo
intervento facendo il plauso al modo in cui il consigliere Romeo chiedeva con grande umiltà, ma soprattutto con grande capacità
politica nel motivare la necessità di portare a compimento questa seduta di
Consiglio regionale, di approvare l’ultimo punto all’ordine del giorno, dopo
aver riscontrato che all’interno dei banchi della maggioranza, per motivi certamente
non politici, ma per motivi diversi, alcuni consiglieri erano assenti. Lo
faceva sottolineando, come un po’ tutti lo hanno fatto, la capacità del consigliere
Romeo di dire che c’è una maggioranza che non si chiude, che non è arrogante,
che vuole discutere e che, addirittura, mette sul tappeto e sul piatto della politica
la possibilità di mandare avanti alcuni provvedimenti importanti.
Consigliere Nicolò e consigliere Cannizzaro, però, una cosa è discutere
su una questione che è sul punto all’ordine del giorno dove la maggioranza non
aveva il numero legale per approvarlo - e voi l’avete detto che non l’avete fatto per piacere alla maggioranza medesima,
ma per i calabresi, per portare a casa un punto importante all’ordine del
giorno, che verosimilmente sarebbe stato anche portato a casa non dico domani o
dopodomani, ma nell’imminenza e oggi la necessità di dire che anche l’ultimo
punto lo approviamo, questo senso di responsabilità che ha
contraddistinto, da un lato, la maggioranza
e dall’altro la minoranza, fa sì che un punto venga votato e portato all’attenzione
dei calabresi – un’altra trasformare quella che è una normale dialettica politica
ed istituzionale in un’arena nei confronti della Giunta e della maggioranza. Questo
mi sembra esagerato e fuori da ogni verità. Infatti, in sedici mesi la maggioranza
non ha mai avuto una difficoltà nel numero legale, e sebbene avesse i numeri, ha sempre richiesto il dialogo e il confronto
e l’ha fatto su temi importanti.
(Interruzione del consigliere Tallini)
No, consigliere Tallini, su sedici mesi questi...
Allora, oggi non voglio difendere la Giunta. Intanto sono due questioni diverse:
Se il consigliere Guccione chiede una verifica,
questo lo si può fare all’interno di quello che è il gruppo della maggioranza,
ma ritengo che qui, caro consigliere Guccione, non sia in discussione la maggioranza,
non siano in discussione i temi di un’alleanza politico-amministrativa. Oggi
c’è stata una defaillance di alcuni consiglieri ma le nobili motivazioni
che hanno spinto il consigliere Romeo da una parte e i consiglieri di minoranza
dall’altra a dire “noi rientriamo in Aula, rimaniamo in Aula”, e fare questo nobile
gesto che avete fatto, vengono svilite se si trasforma un atto meritorio di
dignità politica ed istituzionale in un atto per cui devono essere messi in discussione
sedici mesi di Giunta Oliverio, sedici mesi di azione politico-amministrativa:
sono due cose diverse. Allora manteniamoci al tema.
Personalmente, per come sono abituato, avrei
fatto una cosa diversa, non avrei neanche alimentato il dibattito, perché
quando si entra in Aula e i capigruppo – parla un capogruppo di maggioranza e
un capogruppo di minoranza per dire le motivazioni per cui si è in Aula e si
continua il Consiglio – dicono che c’è stato il salvataggio di una maggioranza
incapace, è una cosa che io non consento, non tollero. Se il prezzo – e lo dico a me stesso, consigliere
Romeo, senza inficiare quello che lei molto amabilmente ha detto – oggi, deve
essere di passare come una maggioranza incapace, che non ha i numeri, che è
sfilacciata, che addirittura ha mal governato in questi sedici mesi, beh,
signori miei, i temi della condivisione di un percorso non ci sono.
(Interruzione del consigliere Nicolò)
Consigliere Greco, completi.
Ho lasciato parlare e ho ascoltato tutti. Qua si
tratta di assunzione di responsabilità dei singoli consiglieri, che su un punto
decidono di votare o non votare. Se poi questo deve essere utilizzato per
menare in testa la maggioranza, addirittura accusandola di incapacità, personalmente
non ci sto e sono a difesa della maggioranza, della sua unità e della Giunta medesima.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Orsomarso. Ne ha facoltà.
Solo
per dire semplicemente, Presidente, che l’appello del capogruppo del Pd al centro-destra è stato accolto per responsabilità
verso i calabresi, siamo qui per votare, votiamo, tutto il resto e le chiacchiere
stanno a zero. Almeno quelle evitatele!
Non
essendoci altre richieste di parola, pongo in votazione il punto
otto, che era già stato discusso dal consigliere Aieta.
(Il Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Informo
l’Aula che bisogna ripetere la votazione della proposta di legge numero 130, articolo per articolo, che
avevamo già votato in precedenza nel suo
complesso.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione la proposta di legge 130/10^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Presidente,
ci sono gli allegati A e B nello stesso testo di legge.
Sono
richiamati nell’articolato per cui sono stati già approvati.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Presidente,
intervengo per richiamare e chiedere di porre in votazione anche la proposta di legge numero 136/10^. Era stata già
approvata da questo Consiglio regionale, si tratta dell’istituzione del Registro
Tumori per
Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine
del giorno del provvedimento 136/10^.
(Il Consiglio approva)
La parola al consigliere Aieta. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo
l’inserimento della proposta di legge numero 132/10^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 30 dicembre del 2015, numero 31, e alla legge
regionale 30 dicembre 2015, numero
Pongo
in votazione la richiesta di inserimento all’ordine
del giorno del provvedimento 132/10^.
(Il Consiglio approva)
Passiamo alla discussione della proposta di legge numero 136/10^ di iniziativa del consigliere Giudiceandrea G., recante: “Modifiche alla legge regionale 12 febbraio 2016, n. 2 (Istituzione del Registro tumori di popolazione della Regione Calabria)”.
Specifico che il provvedimento è stato già
approvato dal Consiglio regionale e che sui rilievi del Ministero la Presidenza
del Consiglio si è già fatta promotrice di una risposta di soluzione positiva
del provvedimento.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea.
Ne ha facoltà.
Si tratta di modificare alcune parti dell’articolato della legge regionale numero 2
del 2016.
Al comma 1, dell’articolo 1, dopo le parole “proprie
competenze” sono inserite le seguenti: “e nel rispetto delle disposizioni del decreto
legislativo 30 giugno 2003, numero
Poi, dopo il primo comma dell’articolo 1, va inserito il seguente: “1 bis. In linea con le finalità di
rilevante interesse pubblico di cui agli articoli 85, comma 1, lettera b), e
98, comma 1, lettera c) del Codice in materia di protezione dei dati personali, le finalità programmatiche del Registro
Tumori di popolazione della Regione Calabria sono così definite...” e parte
un’elencazione dalla lettera a) fino alla h).
La stessa cosa per quanto riguarda l’articolo 2
della proposta di legge. Dopo l’articolo 3 della legge regionale 2 del 2016, è
inserito il seguente: “Articolo 3 bis (Regolamento regionale).
1.
2. Il Regolamento di cui al comma 1 definisce,
inoltre, le modalità di attuazione della normativa statale in materia di protezione
dei dati personali, in conformità al parere espresso dal garante ai sensi degli
articoli 20 e 154, comma 1, lettera g), del decreto legislativo 196/2003, con riferimento
al trattamento dei dati sensibili necessari alla tenuta e al funzionamento del
Registro. Sono definite, altresì, le tipologie di dati sensibili, le operazioni
eseguibili, le specifiche finalità perseguite dal Registro tumori di popolazione
della Regione Calabria, i soggetti che possono avere accesso ai registri e alle
misure per la custodia e per la sicurezza dei dati”.
Gli altri articoli della proposta di legge
sono relativi all’invarianza finanziaria e all’entrata in vigore.
E’ semplicemente l’attenzione legittima che il
legislatore, come il Garante della privacy, ha prestato sulle modalità
di raccolta dei dati, per cui vi chiedo l’approvazione dell’intera proposta di
legge, articolo per articolo.
Non
essendoci richieste di parola, si passa alla votazione dell’articolato.
Pongo in
votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione la proposta di legge numero 136/10^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Si passa all’esame della proposta
di legge numero
132/10 di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 30
dicembre 2015, numero 31 e alla legge regionale 30 dicembre 2015, numero
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Aieta.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente,
sono modifiche
che si rendono necessarie rispetto ai rilievi formulati dal ministero
dell’economia e delle finanze in sede di esame di alcune leggi regionali, la
numero 31 e 32 del 30 dicembre 2015.
In effetti, si tratta di
allinearsi al decreto legislativo numero 118 del 2011, che è quello relativo
all’armonizzazione dei bilanci, che in questo periodo il dipartimento ha
rettificato. Lo stesso Ministero ha evidenziato che queste criticità potevano essere
superate eliminando dalle leggi di riferimento soprattutto il riferimento alla legge
numero 8 del 2002, introducendo i riferimenti al decreto legislativo 118.
Nell’articolato è inclusa anche la clausola
di neutralità finanziaria e questa proposta ha carattere meramente ordinamentale.
Non
essendoci richieste di parola, si passa alla
votazione dell’articolato.
Pongo in
votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione la proposta di legge 132/10^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Prima di chiudere la seduta, do la parola al Vicepresidente
della Giunta regionale. Ne ha facoltà.
Presidente, ruberò soltanto pochissimi minuti, anzi secondi, prima
della chiusura della seduta,
per ringraziare l’intero Consiglio per aver approvato
il provvedimento amministrativo relativo alla presa d’atto del Programma
operativo regionale e non solo, perché anche le quattro leggi approvate oggi
sono di estrema importanza, quest’ultima in modo particolare per evitare l’impugnativa
del Governo per una citazione normativa ritenuta non opportuna.
Detto questo, però, mi preme precisare che nella vicenda di oggi pomeriggio
l’assenza di alcuni componenti della Giunta regionale non può essere considerata, spero non sia considerata, come disattenzione
nei confronti dell’attività e della centralità politica del Consiglio regionale.
Il presidente Oliverio e l’assessore
Russo sono a Ginevra per le questioni con “MSC” relative al porto di Gioia
Tauro, quindi un impegno fissato da tempo, difficile da disdire. La stessa
ritardata presenza dell’assessore Rizzo è stata motivata da problemi di traffico
e circolazione.
Mi permetto di ribadire l’importanza che
Credo che il rinvio, chiesto fin dall’inizio, ci consentirà di riprendere
il discorso in modo opportuno e adeguato tra Giunta e Consiglio, tra maggioranza
e minoranza, al più presto, mantenendo ferma – credo – la centralità di una seduta
del Consiglio per la risposta alle interrogazioni e alle interpellanze che
avevamo oggettivamente qui con noi: 32 su 41 credo fosse un numero adeguato per
discutere un lungo pomeriggio.
Non essendoci altri punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Neri, Sculco,
Sergio e l’assessore Russo.
(Sono concessi)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Disposizioni per l’organizzazione del Servizio idrico integrato
(Deliberazione G.R. n. 126 del 15.4.2016)” (P.L. n. 140/10^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
“Modifica alla legge regionale 31 dicembre 2015, n. 39 (Deliberazione G.R. n. 116 del 15.04.2016)” (P.L. n. 141/10^)
E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari
istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda -
Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state,
inoltre, presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Giudiceandrea – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 dicembre 2005, n. 17 (Norme per l’esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo)” (P.L. n. 134/10^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Bevacqua, Orsomarso – “Modifica alla L.R. n. 17/2005 (Norme per l’esercizio della delega delle funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo)” (P.L. n. 135/10^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Giudiceandrea – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 12 febbraio 2016, n. 2 (Istituzione del Registro Tumori di popolazione della Regione Calabria)” (P.L. n. 136/10^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità,
Attività sociali, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Battaglia, Neri, Nucera, Romeo – “Cambio di denominazione
dell’Azienda ospedaliera Bianco-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria” (P.L. n.
137/10^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità,
Attività sociali, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Ciconte – “Modifica dei confini territoriali dei comuni di San Pietro Apostolo e Gimigliano della provincia di Catanzaro” (P.L. n. 138/10^)
E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari
istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda -
Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Giudiceandrea – “Legge 194/1978. Norme per la corretta applicazione sul territorio regionale” (P.L. n. 139/10^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità,
Attività sociali, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Mirabello – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 agosto 2009, n. 28 (Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale)” (P.L. n. 142/10^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità,
Attività sociali, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Il consigliere Giuseppe Mangialavori
ha sostituito l’onorevole consigliere Giuseppe Morrone in
seno alla terza Commissione consiliare permanente, giusta comunicazione
acquisita agli atti in data 1 aprile 2016, al protocollo generale n. 13862.
Con nota prot. n. 79474 del 10.3.2016 la Giunta regionale ai sensi dell’art. 3, comma 11, della legge regionale 15/2008 ha trasmesso la richiesta di parere sul Piano delle attività programmate per l’anno 2016 dalla Fondazione Mediterranea Terina e che la seconda Commissione ha espresso parere favorevole nella seduta del 30 marzo u.s..
Con decreto del Presidente del Consiglio regionale n. 1 del 19 aprile 2016 è stato nominato il Garante per l’infanzia e l’adolescenza nella persona del Signor Antonio Giuseppe Marziale.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2016-2018:
Deliberazione Giunta regionale n. 108 del 15 aprile 2016;
Deliberazione Giunta regionale n. 114 del 15 aprile 2016;
Deliberazione Giunta regionale n. 117 del 15 aprile 2016;
Deliberazione Giunta regionale n. 118 del 15 aprile 2016;
Deliberazione Giunta regionale n. 119 del 15 aprile 2016;
Deliberazione Giunta regionale n. 120 del 15 aprile 2016;
Deliberazione Giunta regionale n. 121 del 15 aprile 2016;
Deliberazione Giunta regionale n. 122 del 15 aprile 2016;
Deliberazione Giunta regionale n. 123 del 15 aprile 2016;
Deliberazione Giunta regionale n. 124 del 15 aprile 2016.
Giudiceandrea. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’ambiente. Per sapere – premesso che:
recenti notizie di cronaca hanno reso noto le indagini in corso sul cosiddetto scandalo dei veleni della Lucania, ovvero dello smaltimento improprio e contrario alle normative vigenti dei rifiuti liquidi provenienti dal Centro Oli di Viggiano dell'Eni;
dalle notizie al momento disponibili pare che gli impianti di depurazione di Bisignano (CS) e di Gioia Tauro (RC) non siano in grado di trattare i liquidi che negli impianti dei medesimi siti sono stati iniettati con grave nocumento per la salute pubblica e l'ambiente per come più volte segnalato da associazioni e cittadini dei Comuni interessati;
gli impianti di che trattasi di natura privatistica sono autorizzati dalla Regione Calabria -:
quali azioni urgenti intendono adottare per mettere in sicurezza la salute dei cittadini dei Comuni interessati e l'immagine complessiva dell'ambiente e del territorio calabrese che ne esce fortemente danneggiata.
(163; 06.04.2016)
Giudiceandrea. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’ambiente. Per sapere – premesso che:
sono in corso indagini puntuali riferibili all'accertamento del livello di inquinamento provocato dall'ex Legnochimica nell'area industriale di Rende e predisposte anche dalle autorità giudiziarie;
la suddetta area è stata posta sotto sequestro dal Nipaf (nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e provinciale) da oltre cinque mesi;
lo stabilimento di che trattasi è chiuso da anni oramai e nell'area circostante si avvertono chiari e nauseabondi odori di rifiuti probabilmente riconducibili a un'origine diversa dalla mancata bonifica dell'area dell'ex Legnochimica -:
quali azioni urgenti intendono adottare per verificare l'origine degli odori nauseabondi ancora persistenti in quell'area che creano notevole disagio ai cittadini delle aree limitrofe.
(164; 06.04.2016)
Bevacqua. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la residenza si definisce come il luogo nel quale la persona ha la sua abituale dimora, è dichiarata presso l'ufficio anagrafico del Comune in cui si intende risiedere ed è una situazione di fatto, alla quale si ricollegano una serie di effetti che regolamentano la relazione che ogni persona intrattiene con il proprio territorio (codice civile, artt. 43,44,46);
il Ministero dell'Interno, mediante il parere del 13 novembre 2003, ha chiarito che l'iscrizione anagrafica è condizionata dalla verifica di corrispondenza fra quanto dichiarato dal cittadino e l'effettiva, abituale presenza dello stesso sul territorio del Comune;
per come denunciato dagli organi di stampa e dall'ANCI, si è registrato, negli ultimi anni, un aumento del fenomeno delle "residenze fittizie", largamente diffuso nei Comuni rivieraschi dell'alto Tirreno cosentino, dove molti proprietari di seconde case trasferiscono la propria residenza, dichiarando quale abitazione principale la casa abitata solo d'estate, per usufruire delle agevolazioni fiscali previste per le prime case, nonché di agevolazioni tariffarie e di altro tipo;
nel Comune di San Nicola Arcella (Cosenza), in soli sette anni, secondo i dati Istat, la popolazione residente è passata da 1588 abitanti (nel 2008) a 1934 abitanti (nel 2015), con un incremento del 22% cui non corrisponde una reale presenza, in quanto circa il 20% della popolazione risiederebbe effettivamente nel Comune soltanto nei mesi estivi;
oltre ai mancati introiti tributari per i Comuni interessati, il fenomeno implica evidenti ripercussioni a livello regionale, in particolare nel settore della sanità, laddove appaiono sfalsati i rimborsi che le Regioni ricevono sulla base del numero dei cittadini residenti;
il Sevizio sanitario pubblico garantisce l'assistenza sanitaria ai cittadini iscritti presso le ASL del proprio luogo di residenza e il finanziamento dei Servizi Sanitari regionali (SSR) è basato sul modello di allocazione territoriale delle risorse, con l'attribuzione di quote pro-capite per ciascun cittadino residente e con il finanziamento delle strutture erogatrici con corrispettivi unitari per ciascuna prestazione;
come più volte ribadito dalla giurisprudenza amministrativa (cfr. Cons. St., sez. III, 1° febbraio 2012, n. 495), l'erogazione di prestazioni sanitarie in favore dei non residenti non può considerarsi irrilevante sotto il profilo economico di una Regione;
qualora si tratti di "residenti fittizi" extra-regionali, le prestazioni sanitarie di cui usufruiscono per la maggior parte dell'anno nel luogo di effettiva dimora, si tramutano, per la Regione Calabria, in un aggravio delle spese inerenti i già onerosi rimborsi per la c.d. "mobilità passiva" -:
quali provvedimenti si intendono adottare, nel rispetto delle norme vigenti, per individuare, anche mediante opportuno coinvolgimento delle preposte autorità locali, una soluzione alla suddetta questione.
(161; 31.03.2016)
Orsomarso. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
lo scorso anno, purtroppo proprio durante la stagione estiva, il mare calabrese ha ricevuto, salvo qualche rara eccezione, giudizi estremamente negativi relativi all'inquinamento delle acque;
si pensi, ad esempio, all'articolo apparso su "Il Quotidiano del Sud" in data 25 Luglio 2015, nel pieno della stagione estiva, in cui spiegava che il mare calabrese risultava fortemente inquinato in diversi punti e tanto era emerso a seguito di campionamenti che avevano rilevato una carica batterica superiore alle soglie stabilite dalla legge. I punti interessati corrispondevano, in particolare, alle foci dei fiumi, dei torrenti, di scarichi, evidenziando un chiaro deficit depurativo, riguardante tutte le province calabresi. Peraltro, proprio nel citato articolo, la stessa Legambiente chiedeva al Governatore di dare seguito, con i fatti, agli impegni presi, per voltare finalmente pagina e non mettere a rischio ogni anno la stagione estiva;
si pensi anche a tutte le foto, i video, accompagnati dalle forti critiche, assolutamente comprensibili, dei tanti turisti che si sono rivolti ai media per lamentare l'inquinamento del nostro mare e che, delusi e amareggiati, hanno affidato alla stampa e ai social network i propri legittimi sfoghi, spiegando di aver scelto di trascorrere le proprie vacanze estive in Calabria per godere delle nostre spiagge e del nostro mare, ma alla luce di quanto accaduto, difficilmente avrebbero ancora scelto la nostra Regione quale meta turistica;
si pensi, quindi, a tutti gli operatori del settore balneare, migliaia di pmi che ogni anno affidano le proprie speranze alla stagione estiva e che rappresentano la parte più rilevante del PIL calabrese, ma che già troppe volte hanno subito ingenti danni per l'abbandono da parte della politica che non si è occupata del settore trainante l'economia regionale;
nell'estate 2015 sono state tantissime le proteste dei gestori dei lidi, la cui ira si è trasformata in alcuni casi anche in gesti eclatanti: si pensi al gestore di un lido nell'alto tirreno cosentino, che a causa del mare sporco e delle proteste degli ospiti dello stabilimento, impossibilitati ad avvicinarsi all'acqua, ha deciso di intraprendere una protesta recandosi sui binari del treno, della vicina stazione ferroviaria, percorrendo poi diversi metri, quale grido di allarme e di aiuto rivolto alle autorità competenti, mondo politico in primis;
stessa cosa è accaduta a Melito Porto Salvo, ove lo scorso luglio sulla spiaggia denominata Stella Marina, i bagnanti si sono accorti di uno scolo che portava direttamente a mare un liquido grigiastro e melmoso, dall'odore nauseabondo. Evento che, chiaramente, ha compromesso tutta la stagione estiva. insomma divieti di balneazione ovunque, analisi delle acque negative, turisti in fuga e operatori turistici disperati;
a questo proposito, però, è d'obbligo sottolineare che, in realtà, in Calabria siamo tutti operatori turistici, nessuno escluso; la nostra economia generale dipende fortemente dal settore turistico e nel settore turistico il mare occupa uno spazio fondamentale, per cui merita la massima attenzione;
per questo, non solo quanto accaduto lo scorso anno non dovrà accadere mai più, ma dobbiamo puntare ad avere acque eccellenti, costi quel che costi. Lo dobbiamo ai calabresi Non possiamo deturpare per incuria il naturale volano dell'economia regionale;
è tempo di agire, oggi e non ad agosto. Dobbiamo essere uniti e lavorare alacremente per garantire una eccellente qualità delle acque e dimostrare, ben prima dell'apertura della stagione estiva, che abbiamo il miglior mare d'Italia -:
pertanto, atteso che la stagione estiva ormai è alle porte, quali sono i provvedimenti, i programmi, i progetti, le iniziative, gli eventuali stanziamenti, predisposti, adottati o adottandi dal Governo regionale al fine di garantire un mare perfettamente pulito, balneabile e qualità eccellente delle acque per la stagione estiva 2016, ormai alle porte.
(162; 31.03.2016)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
l'Istituto di Scienze Neurologiche (ISN) del CNR rappresenta un polo avanzato di ricerca di rilevanza nazionale ed internazionale per lo studio multidisciplinare delle malattie del sistema nervoso. L'ISN ha una sede principale a Mangone (Cosenza) e due unità operative, rispettivamente a Roccelletta di Borgia (Catanzaro) e Catania. La sede di Mangone rappresenta un'eccellenza sia per il carattere scientifico, sia per l'attività di assistenza sanitaria relativamente a prestazioni di Genetica Medica e Neuroimmagini in regime di convenzione con l'ASP di Cosenza. L'ISN è da tempo un importante punto di riferimento per i pazienti provenienti dall'intera regione ed offre prestazioni altamente specialistiche anche a pazienti provenienti da altre regioni;
l'importanza dell'ISN nel contesto del Sistema sanitario regionale (SSR) è rappresentata da più di 30.000 prestazioni specialistiche effettuate dal 2008 ad oggi. Il suo molo consiste nel garantire ai pazienti calabresi l'accesso a prestazioni specialistiche di altissima qualità, svolgendo contestualmente attività di ricerca medica anche grazie alle risorse che derivano dalle attività di servizio rese in convenzione con il SSR. Ciononostante, gli enti e le aziende del SSR hanno una posizione debitoria nei confronti dell'ISN che, complessivamente, supera i due milioni di Euro. Oltre a consentire il pagamento delle prestazioni rese nel passato, sarebbe utile ampliare il budget finora stanziato dalla Regione Calabria per l'offerta di prestazioni sanitarie in convenzione (attualmente di 620.000 euro/anno). Tale ampliamento permetterebbe di contenere il flusso migratorio dei pazienti calabresi verso centri di diagnostica specialistica avanzata, localizzati in altre regioni;
l'ISN rappresenta l'unico istituto di ricerca del CNR nel settore biomedico con sede legale nella Regione Calabria. Le sue forti competenze specialistiche nel campo della genetica molecolare, genomica, proteomica, neuofarmacologica e di neuroimaging possono contribuire al riposizionamento competitivo del sistema produttivo sulla frontiera dell'economia della conoscenza. I progressi scientifici e tecnologici nel settore biomedico comportano delicate questioni strategiche e sfide decisive.;
per dare risposte concrete alle esigenze d'innovazione del nostro territorio la Regione Calabria deve poter contare sulle competenze dell'ISN. L'Istituto gode di una consolidata competenza scientifica (250 pubblicazioni scientifiche con un impact factor molto elevato) e di una densa rete di relazioni che riuniscono conoscenze e competenze biomediche e tecnologiche al servizio dell'intera filiera della ricerca;
sarebbe utile rafforzare il ruolo scientifico dell'ISN nella Regione Calabria attraverso un programma di potenziamento che consenta all'Istituto non solo di rinnovare le proprie strumentazioni, ma soprattutto di essere polo attrattivo per le imprese e i giovani ricercatori;
l'ISN è localizzato in due delle regioni economicamente più depresse d'Italia, Calabria e Sicilia, con un tasso di disoccupazione degli adulti da record sotto i 35 anni e un tasso di povertà assoluta che è circa il doppio del resto d'Italia. L'emigrazione è esplosa in maniera esponenziale negli ultimi anni c queste regioni corrono il rischio di una ulteriore desertificazione industriale e umana. Infatti, negli ultimi decenni numerose giovani risorse umane con competenze tecnico-scientifiche (laureati magistrali), formate dalle università calabresi, si sono rivolte al mercato del lavoro extra-regionale e/o internazionale;
sulla base di queste considerazioni, una delle funzioni più importanti dell'ISN rimane quella di promuovere la formazione di giovani ricercatori, fornendo ì mezzi per accedere alla industria del sapere, aumentando le loro capacità professionali c competenze per poi facilitare il loro primo ingresso nel mercato del lavoro;
l'auspicio sarebbe quello di realizzare un polo d'eccellenza sperimentale nell'ambito delle biotecnologie, collegato alle realtà scientifiche, accademiche e aziendali già presenti;
Un polo d'innovazione che possa essere anche un punto di aggregazione di piccole, medie e grandi imprese, di organismi di ricerca attivi in settori gravitanti attorno alle tematiche biomediche, di offerte formative di elevato profilo internazionale al fine di poter attrarre studenti e ricercatori dal resto del mondo;
il polo tecnologico dovrebbe avere, altresì, tra i suoi primi obiettivi quello di stimolare l'attività innovativa incoraggiando l'interazione scientifica fra le persone e gli scambi formativi a livello nazionale e internazionale, cosi da diventare un incubatore per la nascita di start-up del settore, con una conseguente ed assoluta ricaduta positiva in termini di occupazione, sviluppo e generazione di ricchezza per il tessuto economico calabrese -:
quali iniziative urgenti intende mettere in atto al fine di potenziare e rafforzare l'Istituto di Scienze Neurologiche del CNR di Mangone che rappresenta un polo avanzato di ricerca nazionale ed internazionale per lo studio multidisciplinare delle malattie del sistema nervoso e un importante punto di riferimento per i pazienti dell'intera Calabria che offre prestazioni altamente specialistiche anche a pazienti provenienti da altre regioni.
(165; 8.4.2016)
Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
ai sensi del POR-FESR 2007/2013 ASSE IV - Inclusione sociale e qualità della vita - Linea di Intervento 4.2.1.1- "Case Accessibili", sono stati attivati strumenti finanziari per attuare l'eliminazione delle barriere architettoniche e per domotizzare le abitazioni di soggetti con diversa abilità;
nel dettaglio, con Decreto n. 7127 del 20/6/2011 è stato approvato l'Avviso Pubblico "Case Accessibili" - Interventi di eliminazione delle barriere architettoniche e domotica nelle abitazioni private dei soggetti diversamente abili - pubblicato sul B.U.R.C. n. 25, del 24/06/2011 - parte III - per un importo di €. 5.220.000,00 - Capitolo 64010101, impegno n. 4208/2012; rettificato ed integrato con D.D.G. n. 10685, del 30/08/2011;
con D.D.S. n. 9860 dell' 08/07/2013, pubblicato sul B.U.R.C. del 5/8/2013 - Supp. Straord. dal n. 1 al n. 31 del 2/8/2013 - parte 111 - è stata approvata la graduatoria definitiva dei progetti ammessi a contributo rettificato con D.D.S. n°12957 del 19/09/2013, pubblicato sul BURC n.40 del 4/10/2013 - parte III;
a dicembre 2015 è stato erogato ai soggetti beneficiari fino all'80% del contributo concesso -:
la tempistica prevista per l'erogazione a saldo del restante 20% trattandosi di somme anticipate ed ancora non percepite anche alla luce della particolare condizione dei soggetti beneficiari.
(166; 12.04.2016)
Mangialavori. Al Presidente della Giunta
regionale. Per sapere – premesso che:
giornalmente si registrano
segnalazioni, lamentele e disagi collegati alla sporcizia delle acque marine
nell'area Capo Vaticano-Nicotera;
la situazione risulta
particolarmente grave in quanto ciò arreca gravissimo nocumento all'ambiente,
con particolare riferimento a tutta la fascia costiera del medio Tirreno;
tale situazione, inoltre,
compromette l'immagine di una delle aree marine più belle e più apprezzate
della Calabria, con danni ingenti anche relativamente al Turismo, unica o
principale risorsa ambientale ed economica del territorio;
il perdurare di tale
situazione è destinata ad accrescere la situazione di estremo disagio di un
comprensorio già minato dalla crisi del settore privato e di quello pubblico;
urge predisporre quanto
necessario alla risoluzione della problematica in questione, anche mediante lo
stimolo circa l'adozione di tutti i provvedimenti all'uopo necessari e la
sollecitazione a specifici interventi risolutori;
in modo particolare
risulta inderogabile definire un piano urgente d'interventi straordinari
calibrato alle esigenze di che trattasi;
i provvedimenti e gli
stanziamenti in favore della depurazione e quelli relativi alla pulizia di
alcuni tratti stradali rischiano di vedere vanificati gli effetti dalla
sporcizia delle acque marine in questione;
appare non più
procrastinabile un intervento politico-amministrativo volto a focalizzare
l'attenzione sulla pulizia delle fiumare;
in modo particolare, urge
rivolgere l'attenzione verso tutti gli agenti promotori di tali anomalie e adoperarsi
per la loro rimozione -:
se intenda adottare le
eventuali decisioni di sua competenza e sollecitare con estrema urgenza un
intervento politico-amministrativo presso tutti enti ed autorità interessate
atte a promuovere misure per il mantenimento della pulizia delle acque marine
di Capo Vaticano-Nicotera;
se intenda attivarsi per
l'adozione, anche presso i medesimi enti ed autorità, di tutte le decisioni
volte a tutelare garantire la costante, piena e regolare pulizia di detto
tratto marino.
(136; 29.02.2016)
Risposta – “In merito all'interrogazione emarginata in oggetto rivolta
al Presidente dell'Assemblea legislativa delta Regione Calabria, per quanto di
competenza di questo Settore, si forniscono le seguenti informazioni inerenti
le attività programmatiche attivate dal Dipartimento Ambiente e Territorio
volte al miglioramento del sistema depurativo dei nei bacini drenanti costieri,
nonché le attività mirate alla pulizia degli arenili dei comuni costieri e del
monitoraggio sullo stato qualitativo delle acque di balneazione.
La programmazione degli interventi :
La Regione Calabria ha avviato già a partire dall'agosto
2010 un'attività di programmazione degli interventi necessari nel settore
fognario e depurativo, operando in sinergia con gli altri soggetti
istituzionali competenti: le Autorità d'Ambito (fino alla data di cessazione
delle medesime) i comuni e l'ARPACAL. La programmazione si è strutturata
secondo due direttrici: una prima volta alla predisposizione di un Programma
Stralcio Straordinario, nel settore fognario e depurativo finalizzato al
superamento delle criticità connesse alla procedura di infrazione n. 2004/2034
- (mancato recepimento della Direttiva 91/271/CEE) e la seconda volta alia
predisposizione di programmi di efficientamento e ottimizzazione dei sistemi
depurativi calabresi, con particolare riguardo ai sistemi dei bacini drenanti
costieri. Dì seguito il dettaglio.
Con Delibera dei Cipe n. 60 del 30.04.2012 sono stati
programmati gli interventi; successivamente inseriti nell'Accordo di Programma
Quadro rafforzato "Depurazione dalle acque", sottoscritto in data 05.03.2013.
Gli interventi individuati coinvolgono bacini versanti definiti come aree
“omogenee” (n. 18 complessivamente), identificati a partire dagli aggiornati in
procedura d'infrazione e con estensione anche ai comuni viciniori del medesimo
bacino (in tutto circa 100 comuni), in tali aree sono in corso le procedure di
evidenza pubblica ai sensi dell'art. 153 del D.lgs. 163/2006, per la selezione
ad del soggetto "gestore" (ovvero, conduttore) del sistema
depurativo, a cui competeranno sia la progettazione che la realizzazione e
gestione dell'intero sistema depurativo dell'area omogenea, consentendo cosi il
superamento delle problematiche attinenti alla gestione che, ad oggi, in
assenza di una compiuta definizione/attuazione della governance del Servizio
idrico Integrato, rappresenta in effetti uno degli aspetti più critici ai fini
dell' l'ottimizzazione del servizio, a garanzia anche della protezione
dell'ambiente. Gli interventi sono in corso di attuazione. In particolare la
fascia costiera Vibonese è interessata da tre macro interventi di seguito
esplicitati:
Intervento |
Soggetto attuatore |
Comuni interessati |
Costo tot. |
Delibera CIPE 60/2012 |
Risorse private |
Stato procedurale |
Note |
Disinquinamento fascia costiera vibonese
– Area compresa tra Briatico e Ricadi (Sub 1) |
Comune
di Tropea (capofila) |
Tropea-Parghelia- Zaccanopoli-Zambrone –
Zungri- Cessaniti- Drapia- Briatico_ Ricadi_ Joppolo- Spilinga -Limbadi |
15,00 M€ |
10,5 M€ |
4,5 M€ |
Aggiudicazione
provvisoria |
Bando
di gara pubblicato in data 01/08/2014. Termine di presentazione offerte 07/10/2014.
Verbale aggiudicazione n.5 del 16/08/2015 redatto dalla Commissione di gara
costituita presso la SUA della
Provincia di Vibo Valentia |
Disinquinamento fascia costiera vibonese
– Area omogenea Mesima (Sub 2) |
Comune
di Ionadi (capofila) |
Ionadi,
San Calogero, Rombiolo, Filandari, San Costantino Calabro, Mileto, Francica,
Stefanaconi e Sant’Onofrio |
6,00 M€ |
4,2 M€ |
1,8 M€ |
Gara in
corso |
Bando
di gara pubblicato in data 24/12/2014.Termine di presentazione offerte
23/02/2015.Con avviso prot. n°51519 del 12/08/2015. Il RdP ha disposto la
sospensione delle procedure di gara in relazione al procedimento istruttorio
avviato dall’ANAC |
Disinquinamento fascia costiera vibonese
– Area omogenea Angitola (Sub 3) |
Comune
di Pizzo Calabro (capofila) |
Pizzo
Calabro- Maierato- Monterosso Calabro-Polia- Filadelfia-San Nicola da
Crissa-Filogaso- Francavilla Angitola- Capistrano |
9,00 M€ |
6,3 M€ |
2,7 M€ |
Gara di prossima pubblicazione |
Studio di fattibilità esaminato presso
l’Unità tecnica speciale del MATTM in data 04.03.2015. Bando di gara in corso
di pubblicazione. Previsione OGV 30/06/2016 |
|
Sempre con riferimento alla programmazione degli
interventi, è stato predisposto un Programma Stralcio nel settore fognario e
depurativo, finalizzato alla messa a norma degli agglomerati ricompresi nella
più recente procedura di infrazione n. 2059/2014. Tale programmazione di
interventi è, allo stato, in corso di recepimento nell'ambito della
predisposizione del "Patto per la Calabria", a cura delle
amministrazioni centrali (Ministero dell'Ambiente e Presidenza del Consiglio dei
Ministri), per il reperimento delle rilevanti risorse finanziarie necessarie.
Sono stati inoltre realizzati, a partire dal 2010, i
seguenti programmi volti al riefficientamento dei sistemi depurativi costieri:
Piano Operativo di
Intervento sui territori costieri della Calabria 2010: con Decreto del
Dirigente Generale del Dipartimento Politiche dell'Ambiente n. 10830 del 23
luglio 2010 sono stati programmati interventi per € 5.181.582,29 a favore dei
territori costieri delia Calabria, per la realizzazione di opere di
manutenzione straordinaria sugli impianti fognari e di depurazione. Con tale
programmazione si è intesto dare un apporto alle aree che presentavano maggiori
carenze o domanda elevata a carattere stagionale riducendo gli impatti dovuti a
situazioni potenziali di scarichi e diffusi di reflui, specie nelle aree
costiere della regione, finanziando tutti i comuni costieri per un totale di n.
106 interventi. Tuttavia, a causa dell'inerzia dei comuni, soggetti attuatori
degli interventi, solo n. 75 interventi
sono stati completati per un valore complessivo di 3,37 M€ di investimenti,
mentre n. 31 interventi sono stati oggetto di revoca per complessivi 1,44 M€.
Piano Operativo di
intervento 2011: Con deliberazione di Giunta Regionale n, 335 del 22 luglio
2012 sono state apportate modifiche al Piano Operativo di Intervento
finalizzato a garantire il livello qualitativo delle acque di balneazione
attraverso azioni mirate nelle aree che presentano maggiori carenze o domanda
elevata a carattere stagionate e che riducano gli impatti dovuti a situazioni
potenziali di scarichi diffusi di. reflui, a parziale rettifica della
precedente deliberazione n. 24 del 28 gennaio 2010. Sono stati programmati
interventi per 38 M€ a valere sul POR Calabria FESR 2007-2013 Linea di
Intervento 3.1.1.1 (ex 3.1.1.2), per la realizzazione di opere sugli impianti
fognari e di depurazione nelle aree con maggiori carenze e criticità
stagionali. Le azioni rientranti in tale POR includono complessivamente 47
interventi distribuiti nel territorio di 42 Comuni, Attualmente più della metà
degli interventi risultano conclusi, altri sono ancora in corso di attuazione.
Programma di efficientamento e rifunzionalizzazione degli
impianti di d'epurazione delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani nei
Comuni costieri della Ragione Calabria, approvato
con D.G.R, 182 del 3 giugno 2015: Il Programma contempla n. 82 interventi
finalizzati all'ottimizzazione ed al riefficientamento degli impianti di
depurazione e delle stazioni di sollevamento dei Comuni costieri. In
particolare, si prevedono: sostituzione e/o riparazione di pompe di
sollevamento, smaltimento e trattamento dei fanghi di depurazione e delie
sabbie, ripristino parti elettromeccaniche dei depuratori, fornitura e posa in
opera di apparecchiature elettromeccaniche, riparazione di carpenteria metallica
delle unità depurative o degli impianti di sollevamento, fornitura e posa in
opera di serbatoi di stoccaggio e di reagenti. Le risorse pubbliche programmate
sono pari a € 7.984.514,44 euro derivanti dalla quota statale rinveniente dalla
riduzione del cofinanziamerrto nazionale del POR FESR Calabria 2007/2013 ai
sensi della DGR 182 del 03/06/2015 che autorizza l'utilizzo delie risorse del
Fondo Unico PAC. Gli interventi sono in corso di Attuazione.
La pulizia delle spiagge:
Il Dipartimento Ambiente e Territorio, destina annualmente
le risorse da ripartire ai comuni costieri per il sostegno delie attività di
pulizia degli arenili, secondo i criteri stabiliti con D.G.R. n. 471 del
01/08/2007. Purtroppo per l'annualità 2015 a causa delle difficoltà finanziarie
della Regione, sono state destinate complessivamente per tutti i comuni
costieri solo circa 200.000,00 €, a fronte dei circa 1,2 M € dell'annualità
passata. Di questi € 29.629,60 sono stati complessivamente assegnati ai comuni
costieri del vibonese, ed in particolare a quelli in cui sono presenti Siti di
Interesse Comunitario (SIT), secondo la seguente tabella:
D.D.S.
8276/2015 (importo totale impegnato € 200.000,00 per pulizia ; manuale aree
sic ubicate in zona costiera)- capitolo UO 2131202 01 - Impegno 2354/2015 |
|
|
PROV. VV |
i |
|
Zambrone |
€ 3.703,70 |
|
Briatico |
€ 3.703,70 j |
|
Tropea |
€ 3.703,70 |
|
Parghelia |
€ 3.703,70 |
|
Pizzo |
€ 3.703,70 |
|
Ioppolo |
€ 3.703,70 |
|
Nicotera |
€ 3.703,70 |
|
Ricadi |
€ 3.703,70 |
|
TOTALE |
€ 29.629,60 |
|
|
Il monitoraggio delle acque marino-costiero:
Le attività di monitoraggio dello stato qualitativo delle
acque di balneazione sul territorio costiero della Regione Calabria, sono
condotte annualmente a cura della competente struttura tecnica regionale
dell'ARPACAL in coordinamento con il Ministero della Salute, in aderenza alle disposizioni
di legge ed ai protocolli tecnici vigenti in materia.
I dati scaturenti da tale attività, ormai da molti anni,
confluiscono periodicamente nel "portale acque" nazionale, gestito
dal competente Ministero della Salute, che come notti, rappresenta un network
tra le istituzioni competenti nella gestione delle acque: Regioni, Province Autonome, Comuni, Stato e
l’Unione Europea, di diretto accesso anche al pubblico, in grado di
fornire e ricevere informazioni in tempo reale sulla qualità delle acque.
A tale riguardo, è utile ricordare che il monitoraggio
dello stato qualitativo delle acque di balneazione è disciplinato dalla
Direttiva 2006/7/CE, recepita con D.lgs 116/2008 e Decreto Interministeriale
del 30.03.2010. Sulla base di dette norme, gli Stati membri della CE devono
effettuare una valutazione delie acque di balneazione alla fine di ogni
stagione, in base alte informazioni raccolte nel corso della stagione stessa e
delle tre precedenti. Ai fini della classificazione della qualità delle acque
di balneazione, la Direttiva e le norme di recepimento individuano due
indicatori di contaminazione fecale di provata rilevanza sanitaria: streptococchi fecali e escherichia coli sulla base dei
quali è possibile sorvegliare e valutare la qualità delle acque di balneazione
e classificarle in base a quattro classi di qualità: eccellente, buona, sufficiente e scarsa. Quest'ultima, nel caso
di sforamento dei parametri anzidetti rispetto ai yalori tabellari di
riferimento.
In linea con tutto questo, ogni anno la Regione, per il
tramite dell'Agenzia Regionale ARPACAL, determina la durata delia stagione
balneare e stabilisce un calendario di sorveglianza delle acque, il quale deve
prevedere nell'arco di tutta la stagione, il prelievo di almeno quattro
campioni per ogni punto con un intervallo di prelievo non superiore a un mese.
Certo non possono neanche sottacersi talune criticità
ancora presenti sul territorio e d'altra parte, la Regione Calabria ha
attivato, dopo un lungo e difficoltoso iter, II servizio per il monitoraggio dello stato quali-quantitativo
dei corpi idrici superficiali e sotterranei, che permetterà di poter
disporre, già dopo il primo anno di attività di un quadro scientifico,
prodromico all' aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque e delle correlate
misure di tutela e di salvaguardia. Ciò consentirà di avere uno strumento
conoscitivo, pianificatorio e giuridico adeguato per operare nella direzione
della riduzione, mitigazione degli impatti e risanamento del territorio,
riuscendo così a condurre un'azione più incisiva in tutti quei casi in cui
taluni impatti si manifestano negativamente sullo stato qualitativo dei corpi
idrici, con ovvie conseguenze sugli ambiti fluviali e sulle aree di foce in
particolare.
E', infine, doveroso sottolineare che il Dipartimento
Ambiente, nell'ambito delle) competenze ad essa spettanti in materia, ha da
tempo attenzionato con forte senso di responsabilità le criticità correlate
alle risorse ambientali e naturali ed in particolare al mare ed alle coste.
Sono molteplici le azioni ed i protocolli di intesa da tempo intrapresi al
riguardo, in cooperazione con altre strutture quali l'Agenzia Regionale ARPACAL, le Capitanerie di Porto ed
altre forze dell'ordine, al fine di conseguire quelle indispensabili sinergie,
in assenza delie quali ogni sforzo
risulterebbe debole rispetto alla complessità delle problematiche che attengono
evidentemente ad una
molteplicità di aspetti.
Distinti saluti.”
Il Dirigente del Settore 2
(Salvatore Epifanio)
Mangialavori. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
il degrado marino risulta
indecente e intollerabile. Il passato mese di agosto 2015 si è segnalato,
infatti, per accentuate le criticità marine;
tali criticità sono
dimostrate in tutta la loro entità e gravità, con particolare riferimento alla
Costa degli dei;
per tutto il periodo
estivo, la stampa ha più volte rimarcato la sporcizia del tratto marino
afferente l'intera fascia costiera di che trattasi;
urge avviare una
progettualità di contrasto, verso tale fenomeno così altamente negativo, sin da
subito e ciò per superare i limiti di un'azione politica fin qui inefficace e
tardiva;
gli interventi della
Regione, in merito, si sono palesati tardivi, riduttivi e in buona parte
insufficienti;
è mancata puntuale e
rigorosa programmazione tesa a impedire, limitare o superare le criticità in
questione;
lo spettacolo offerto dal
mare, per lunghi periodi, specie in agosto è apparso assolutamente negativo;
in alcune fasce orarie,
l'ambiente marino è sembrato trasformarsi in una pattumiera, invaso da
materiale di risulta;
a farne le spese, i tanti
cittadini del comprensorio, i villeggianti e gli operatori turistici. Ma
soprattutto, l'ammaliante bellezza dei siti in argomento;
la Regione Calabria non
può più limitarsi a interventi ordinari o dispiegati a stagione estiva in
corso;
l’ambiente marino della Costa
degli dei è un patrimonio di inestimabile valore in sé e per sé considerato. Ma
anche per le evidenti ricadute economiche che riflette su tutta l’area
costiera;
le sue acque azzurre, i
fondali le bianche spiagge hanno tutte le caratteristiche per fare di Nicotera,
Joppolo, Ricadi, Tropea, Parghelia, Zambrone, Briatico, Pizzo, un polo
turistico di primaria eccellenza;
l'amministrazione
regionale non sempre sembra avere piena contezza di tale realtà; tant'è che gli
interventi per contrastare il degrado marino si sono rivelati assai riduttivi
rispetto alla gravità della problematica;
la Regione, a tale
proposito, oltre ad interventi diretti ha il dovere di promuovere, anche presso
le altre competenti autorità politiche ed istituzionali, un percorso virtuoso
volto a impedire il degrado in atto. Il tutto, si ribadisce, mediante
un'appropriata programmazione che abbia i caratteri della lungimiranza,
concretezza e soprattutto della programmazione -:
quale iniziative intenda
intraprendere, per tutelare il tratto marino di che trattasi da un degrado che
durante il passato mese di agosto è apparso tanto evidente quanto drammatico;
quale sia la strategia di
contrasto dei fenomeni di degrado in questione;
quali siano i tempi e le
modalità necessarie a rendere concrete dette iniziative;
quale sia la
programmazione che intende dispiegare nel merito della problematica in esame.
(140; 29.02.2016)
Risposta – “In merito alla interrogazione in oggetto
emarginata, rivolta al Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Calabria
si rappresenta quanto segue.
L'azione della Regione Calabria in merito al contrasto
dell'inquinamento ambientale afferente la "Costa degli Dei" ed in
generale per tutto il comprensorio costiero vibonese, si è esplicata sia in
azioni nel medio-lungo periodo programmatiche tese a ridurre i deficit
infrastrutturali nel settore collettamento-fognatura-depurazione, che, in
interventi di natura più strettamente emergenziale per venire incontro alle
esigenze manifestate dai comuni nell'imminenza della stagione estiva.
Si puntualizza inoltre che il tratto de qua era stato
oggetto di cospicui finanziamenti negli anni passati a cura dell'Ufficio del
Commissario Delegato per l'Emergenza Ambientale, prima e poi della Regione
Calabria (vedasi elenco pubblicato sul portale Istituzionale).
Alla prima categoria appartengono i seguenti programmi di
intervento:
1. Piano Operativo di intervento 2011: Con deliberazione di
Giunta Regionale n. 335 del 22 luglio 2012 sono state apportate modifiche al
Piano Operativo di Intervento finalizzato a garantire il livello qualitativo
delle acque di balneazione attraverso azioni mirate nelle aree che presentano
maggiori carenze o domanda elevata a carattere stagionali e che riducano gli
impatti dovuti a situazioni potenziali di scarichi diffusi di reflui, a
parziale rettifica delia precedente deliberazione n. 24 del 28 gennaio 2010.
Sono stati programmati interventi per 38 M€ a valere sui POR Calabria FESR
2007-2013 Linea di Intervento 3.1.1.1 (ex 3.1.1.2), per la realizzazione di opere
sugli impiantì fognari e di depurazione nelle aree con maggiori carenze e
criticità stagionali. Le azioni rientranti in tale POI includono
complessivamente 47 interventi distribuiti nel territorio di 42 Comuni.
Attualmente più della metà! degli interventi risultano conclusi, altri sono
ancora in corso di attuazione.
2. Con Delibera del CIPE n. 60 del 30.04.2012 sono stati
programmati gli interventi successivamente inseriti nell'Accordo di Programma
Quadro rafforzato “Depurazione delle acque", sottoscritto in data
05.03.2013. Gli interventi individuati coinvolgano bacini versanti definiti
come aree "omogenee"
(n. 18 complessivamente), identificati a partire dagli agglomerati in procedura
d'infrazione e con estensione anche ai comuni viciniori del medesimo bacino (in
tutto circa 100 comuni). In tali aree sono in corso le procedure di evidenza
pubblica ai sensi dell'art. 153 del D.lgs 163/2006, per la selezione ad del
soggetto "gestore" (ovvero, conduttore) del sistema depurativo, a cui
competeranno sia la progettazione che la realizzazione e gestione dell'intero
sistema depurativo dell'area omogenea, consentendo così il superamento delle
problematiche attinenti alla gestione che, ad oggi, in assenza di una compiuta
definizione/attuazione della governance dei Servizio Idrico Integrato,
rappresenta in effetti uno degli aspetti più critici ai fini
dell'ottimizzazione del servizio, a garanzia anche della protezione
dell'ambiente. Gli interventi sono in corso di attuazione. In particolare la
fascia costiera Vibonese è interessata da tre macro interventi di seguito
esplicitati:
Intervento |
Soggetto attuatore |
Comuni interessati |
Costo tot. |
Delibera CIPE 60/2012 |
Risorse private |
Stato procedurale |
Note |
Disinquinamento fascia costiera vibonese
– Area compresa tra Briatico e Ricadi (Sub 1) |
Comune
di Tropea (capofila) |
Tropea-Parghelia- Zaccanopoli-Zambrone –
Zungri- Cessaniti- Drapia- Briatico_ Ricadi_ Joppolo- Spilinga -Limbadi |
15,00 M€ |
10,5 M€ |
4,5 M€ |
Aggiudicazione
provvisoria |
Bando
di gara pubblicato in data 01/08/2014. Termine di presentazione offerte
07/10/2014. Verbale aggiudicazione n.5 del 16/08/2015 redatto dalla
Commissione di gara costituita presso
la SUA della Provincia di Vibo Valentia |
Disinquinamento fascia costiera vibonese
– Area omogenea Mesima (Sub 2) |
Comune
di Ionadi (capofila) |
Ionadi,
San Calogero, Rombiolo, Filandari, San Costantino Calabro, Mileto, Francica,
Stefanaconi e Sant’Onofrio |
6,00 M€ |
4,2 M€ |
1,8 M€ |
Gara in
corso |
Bando
di gara pubblicato in data 24/12/2014.Termine di presentazione offerte
23/02/2015.Con avviso prot. n°51519 del 12/08/2015. Il RdP ha disposto la
sospensione delle procedure di gara in relazione al procedimento istruttorio
avviato dall’ANAC |
Disinquinamento fascia costiera vibonese
– Area omogenea Angitola (Sub 3) |
Comune
di Pizzo Calabro (capofila) |
Pizzo
Calabro-Maierato-Monterosso Calabro-Polia-Filadelfia-San Nicola da
Crissa-Filogaso- Francavilla Angitola-Capistrano |
9,00 M€ |
6,3 M€ |
2,7 M€ |
Gara di prossima pubblicazione |
Studio di fattibilità esaminato presso
l’Unità tecnica speciale del MATTM in data 04.03.2015. Bando di gara in corso
di pubblicazione. Previsione OGV 30/06/2016 |
3. Programma Stralcio finalizzato al superamento della più
recente procedura di infrazione n. 2014/2059. Tale programmazione di
interventi, che interessa diversi bacini drenanti del vibonese che
interferiscono con le aree costiere, è, allo stato, in corso di recepimento
nell'ambito delia predisposizione del "Patto per la Calabria", a cura
delle amministrazioni centrali (Ministero dell'Ambiente e Presidenza del
Consiglio dei Ministri), per il reperimento delle rilevanti risorse finanziarie
necessarie.
Appartengono invece alla seconda categoria:
4. Piano operativo di intervento sui territori costieri
della Calabria 2010: Con decreto del Dirigente Generale del Dipartimento
Politiche dell'Ambiente n. 10830 del 23 luglio 2010 sono stati programmati
interventi per € 5.181.582,29 a favore dei territori costieri della Calabria,
per la realizzazione di opere di manutenzione straordinaria sugli impianti
fognari e di depurazione. Con tale programmazione si è intesto dare un apporto
alle aree che presentavano maggiori carenze o domanda elevata a carattere stagionale
riducendo gli impatti dovuti a situazioni potenziali di scarichi e diffusi di
reflui, specie nelle aree costiere della regione, finanziando tutti i comuni
costieri per un totale di n. 106 interventi. Tuttavia, a causa dell'inerzia dei
comuni, soggetti attuatori degli interventi, solo n. 75 interventi sono stati
completati per un valore complessivo di 3,37 M€ di investimenti, mentre n. 31
interventi sono stati oggetto di revoca per complessivi 1,44 M€.
5. Programma di efficientamento e rifunzionalizzazione
degli impianti di depurazione delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani
nei comuni costieri della Regione Calabria, approvato con D.G.R. 182 del 3
giugno 2015: Il Programma contempla; n. 82 interventi finalizzati
all'ottimizzazione ed al riefficientamento degli impianti dì depurazione e
delle stazioni di sollevamento dei Comuni costieri. In particolare, si
prevedono: sostituzione e/o riparazione di pompe di sollevamento, smaltimento e
trattamento dei fanghi di depurazione e delle sabbie, ripristino parti
elettromeccaniche dei depuratori, fornitura e posa in opera di apparecchiature
elettromeccaniche, riparazione di carpenteria metallica delle unità depurative
o degli impianti di sollevamento, fornitura e posa in opera di serbatoi di
stoccaggio e di reagenti. Le risorse pubbliche programmate sono pari a €
7.984.514,44 euro derivanti dalla quota statale rinveniente dalla riduzione del
cofinanziamento nazionale del POR FESR Calabria 2007/2013 al sensi della DGR
182 del 03/06/2015 che autorizza l'utilizzo delle risorse del Fondo Unico PAC.
Gli interventi sono in corso di attuazione.
A tutto ciò si aggiungono i finanziamenti concessi
annualmente ai comuni costieri, per la pulizia degli arenili e le azioni
esplicate dalla regione per il censimento della destinazione dei fanghi
prodotti dagli impianti di depurazione nonché gli accordi intercorsi negli anni
con la Capitaneria di Porto e l’ARPACAL per il monitoraggio delle acque di
balneazione.
E' evidente che la Regione Calabria rivestendo un ruolo di
pianificazione, programmazione e controllo degli interventi, non può da sola
incidere significativamente sulla problematica, senza la necessaria sinergia
con gli altri Enti istituzionali che operano sul territorio, peraltro
costantemente sollecitati soprattutto in un momento come quello attuale che
vede la Regione impegnata nel percorso per la completa attuazione della
governance dei servizio idrico integrato”.
Il Dirigente del Settore 2
(Salvatore Epifanio)
Art. 1
(Finalità)
1. La presente legge, in
attuazione dell'articolo 117 della Costituzione e nel rispetto dei principi
fondamentali fissati dal decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino
della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23
ottobre 1992, n. 421), nonché nel rispetto dei principi di cui all'articolo 34
del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la
crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con
modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, definisce il procedimento e
le modalità per l'avvio dell'attività degli studi odontoiatrici, nonché i
requisiti minimi strutturali, impiantistici, tecnologici e organizzativi per
l'esercizio dell'attività libero professionale, al fine di garantire uniformità
di standard minimi nell'erogazione di prestazioni specialistiche, ai sensi della
legge 24 luglio 1985, n. 409 (Istituzione della professione sanitaria di
odontoiatra e disposizioni relative al diritto di stabilimento ed alla libera
prestazione di servizi da parte dei dentisti cittadini di Stati membri delle
Comunità europee), nonché il contrasto all'esercizio abusivo della professione
odontoiatrica.
2. La presente legge mira,
altresì, a classificare le attività sanitarie degli studi odontoiatrici
"attrezzati per erogare prestazioni di chirurgia ambulatoriale, ovvero
procedure diagnostiche e terapeutiche di particolare complessità o che
comportino un rischio per la sicurezza del paziente", in attuazione dei
principi di cui all'articolo 8·ter, comma 2, del d.lgs. 502/1992.
Art. 2
(Definizioni)
1. Ai fini della presente
legge, per "studio odontoiatrico", si intende lo studio ove il
professionista, in forma singola o associata, svolge esclusivamente attività
odontoiatrica.
2. Per "esercizio in
forma associata" dello studio odontoiatrico, s'intende lo svolgimento
della professione odontoiatrica nella forma di associazione professionale o
nella forma di società tra professionisti (s.t.p.) disciplinata dalla legge 12
novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato) e dal decreto del Ministro della Giustizia e del
Ministro dello Sviluppo Economico 8 febbraio 2013, n. 34 (Regolamento in
materia di società per l'esercizio di attività professionali regolamentate nel
sistema ordinistico, ai sensi dell'articolo 10, comma 10, della legge 12 novembre
2011, n. 183), purché la stessa avvenga esclusivamente con altri specialisti
della medesima disciplina.
3. Lo "studio
odontoiatrico" effettua interventi della branca odontostomatologica
praticabili in anestesia loco regionale, ad esclusione degli interventi che
necessitano di anestesia totale eseguibili esclusivamente presso strutture di
ricovero.
4. Salvo quanto previsto
dall'articolo 5, lettera b), lo "studio odontoiatrico" non necessita
di autorizzazione alla realizzazione, rilasciata dal Comune ove lo stesso ha
sede, e non è soggetto alla previa verifica di compatibilità con la
programmazione sanitaria regionale da parte degli organismi regionali preposti,
secondo le previsioni di cui all'articolo 8-ter, comma 3, del d.lgs. 502/1992.
5. Non possono in alcun
modo essere considerate "studio odontoiatrico" le strutture che
erogano prestazioni odontoiatriche aventi individualità autonoma rispetto a
quella dei professionisti che ne fanno parte (quali ambulatori, poliambulatori
e s.t.p. multidisciplinari) e/o aventi natura giuridica di impresa commerciale
(nelle quali vi è esercizio dell'attività odontoiatrica nella forma di società
di capitali o società di persone diverse dalle s.t.p.), con separazione tra
attività professionale e gestione amministrativa. Tali strutture sono sempre
configurate come "ambulatorio" e, come tali, restano disciplinate
dalla legge regionale 18 luglio 2008, n. 24 (Norme in materia di
autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali e controlli delle
strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private), salve espresse
deroghe, modifiche o integrazioni contenute nella presente legge. Tali
strutture sono soggette alla preventiva verifica di compatibilità con la
programmazione sanitaria regionale da parte degli organismi regionali preposti,
secondo le previsioni di cui all'articolo 8-ter del d.lgs. 502/92.
6. Il contenuto dei commi
1, 2, 3, 4 e 5 integra l'articolo 2, comma 1, lettera c) della l.r. 24/2008; a
tal fine, all'articolo 2, comma 1, letto c) della l.r. 24/2008 le parole
"studio medico, odontoiatrico o di altre professioni sanitarie:" sono
sostituite dalle parole "studio medico o di altre professioni sanitarie,
ad esclusione degli studi odontoiatrici:".
Art. 3
(Requisiti minimi)
1. I requisiti
strutturali, impiantistici, tecnologici e organizzativi minimi di uno studio
odontoiatrico sono definiti con regolamento adottato dalla Giunta regionale,
sentiti i rappresentanti degli Ordini professionali degli odontoiatri della
Regione Calabria.
2. Se i locali adibiti a
studio odontoiatrico sono ubicati nello stesso immobile in cui è presente anche
un laboratorio odontotecnico, le due attività devono avere ingressi separati e
devono essere allocate in unità immobiliari catastalmente distinte e tra loro
non comunicanti; inoltre, tali attività non possono avere segreterie o spazi
ricettivi, né utenze in comune.
3. Non è consentito
l'esercizio professionale dell'attività odontoiatrica presso il domicilio dei
pazienti, salvi i casi in cui non sia adeguatamente documentata una grave
infermità che ne limiti la deambulazione autonoma.
4. I requisiti minimi si
applicano indistintamente agli studi odontoiatrici nonché, in quanto
compatibili, alle strutture sanitarie ambulatoriali, diverse dagli studi
odontoiatrici, che erogano prestazioni odontoiatriche.
5. In sede di prima
applicazione, i requisiti minimi degli studi odontoiatrici sono definiti
nell'Allegato "A" alla presente legge, il quale cessa di avere
efficacia dall'entrata in vigore del regolamento adottato dalla Giunta regionale
ai sensi del comma 1.
Art. 4
(Attività odontoiatrica non soggetta ad autorizzazione o a
segnalazione certificata di inizio attività -SCIA)
1. Non sono soggetti ad
autorizzazione sanitaria all'esercizio, né a segnalazione certificata di inizio
attività (SCIA), gli studi odontoiatrici che effettuano esclusivamente visite
e/o diagnostica strumentale non invasiva.
Art. 5
(Attività odontoiatrica soggetta ad autorizzazione
sanitaria all'esercizio)
1. È soggetta ad
autorizzazione sanitaria all'esercizio, con integrale applicazione del
procedimento previsto dalla l.r.24/12008:
a) l'attività volta ad
erogare prestazioni odontoiatriche all'interno di ambulatori o di altre
strutture sanitarie comunque non rientranti nella definizione di "studio
odontoiatrico" di cui all'articolo 2;
b) in via residuale,
l'attività degli studi odontoiatrici che non rientra tra le prestazioni a
minore invasività elencate nell'Allegato "B" alla presente legge,
fatte salve le previsioni di cui all'articolo 4.
Art. 6
(Studi odontoiatrici soggetti a SCIA)
1. Salvi i casi di cui
agli articoli 4 e 5, il titolare dello studio odontoiatrico, se attrezzato per
erogare una o più delle prestazioni a minore invasività elencate nell'Allegato
"B" alla presente legge, in conformità a quanto previsto dalla l.
409/1985, prima di avviare la propria attività professionale, è tenuto alla
presentazione della SCIA.
2. La SCIA, in
particolare, ha ad oggetto:
a) l'apertura e/o l'avvio
dell'attività sanitaria dello studio odontoiatrico;
b) l'ampliamento e/o la
modifica dell'attività sanitaria dello studio odontoiatrico, inteso come avviamento
di attività sanitarie aggiuntive rispetto a quelle avviate attraverso la
presentazione di una precedente SCIA;
c) l'ampliamento o la
riduzione dei locali, nonché le trasformazioni interne, se ed in quanto
incidono sulla conformità della struttura ai requisiti minimi di cui
all'articolo 3;
d) il trasferimento in
altra sede dello studio odontoiatrico.
3. La SCIA deve essere
debitamente sottoscritta e corredata della documentazione richiesta dalla
vigente normativa. Nel caso di studi odontoiatrici esercitati in forma
associata, la SCIA deve essere sottoscritta da tutti i professionisti
associati, mentre nel caso di s.t.p. la SCIA può essere sottoscritta dal legale
rappresentante individuato dalla società, come risultante dall'atto costitutivo
e dalle successive modifiche allo stesso risultanti presso la Camera di
commercio, industria, artigianato e agricoltura ove la s.t.p. è registrata.
4. Entro sessanta giorni
dalla ricezione della SCIA, il dirigente del settore competente per materia ne
valuta i contenuti e verifica la completezza della documentazione allegata; a
tal fine, può avvalersi dell'apporto della Commissione regionale per
l'autorizzazione e l'accreditamento, di cui all'articolo 12 della l.r. 24/2008,
eventualmente, disponendo in loco visite ispettive, per una verifica più
approfondita.
5. In caso di vizi o
carenze della SCIA, della documentazione e/o delle condizioni e dei requisiti
richiesti accertabili dalla documentazione presentata, il dirigente del settore
competente per materia diffida il titolare dello studio odontoiatrico a provvedere
all'integrazione della SCIA e della documentazione mancante, nonché alla
rimozione delle eventuali irregolarità, entro un congruo termine fissato
dall'amministrazione, comunque, non inferiore a trenta giorni.
6. L'avvenuta rimozione
delle carenze rilevate, comunicata dall'interessato all'amministrazione e
corredata dell'opportuna documentazione probatoria, mantiene efficace la SCIA
dalla data di presentazione, senza soluzione di continuità.
7. La mancata rimozione,
nel termine assegnato dall'amministrazione, delle carenze rilevate ai sensi del
comma 5, ovvero la persistenza di eventuali carenze accertate, nonostante la
comunicazione di rimozione delle stesse a norma del comma 6, comporta
l'annullamento d'ufficio della SCIA, ai sensi dell'articolo 21-nonies della
legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi).
8. Il direttore generale
dell'Azienda sanitaria competente, come individuata con apposita deliberazione
di Giunta regionale, e/o il dirigente del settore competente della Regione
Calabria, in ogni tempo e senza comunicazione preventiva, possono disporre
ispezioni e controlli sul possesso e/o sul mantenimento dei requisiti minimi di
cui all'articolo 3, avvalendosi degli organismi ispettivi a ciò preposti.
9. L'eventuale falsità
delle dichiarazioni contenute nella SCIA e/o della documentazione ad essa
allegata, accertata in sede di verifica e/o ispezione, ovvero nell'ambito delle
attività di controllo delle autorità di pubblica sicurezza a ciò preposte,
comporta, ex lege, l'immediato divieto di prosecuzione dell'attività a far data
dalla contestazione dell'addebito, nonché l'irrogazione di una sanzione
amministrativa variabile da un minimo di 5.160,00 euro fino ad un massimo di
25.800,00 euro, fatta salva l'applicazione delle altre sanzioni previste dalla
legge.
10. Eventuali difformità o
irregolarità diverse da quelle di cui al comma 9, accertate in sede di verifica
e/o ispezione, ovvero nell'ambito delle attività di controllo delle autorità di
pubblica sicurezza a ciò preposte, comportano l'obbligo di conformazione ai
requisiti di legge entro un congruo termine, non inferiore a 15 giorni e non
superiore a 90 giorni, decorso il quale, in caso di mancato adeguamento, si
applica una sanzione amministrativa così determinata:
a) da un minimo di 516,00
euro fino ad un massimo di 2.580,00 euro, se le difformità o irregolarità non
sono tali da comportare un rischio per la salute e la sicurezza delle persone;
b) da un minimo 2.580,00
euro a un massimo di 12.900,00 euro, con sospensione di validità della SCIA e
conseguente divieto di esercizio dell'attività da uno a tre mesi, se le
irregolarità o difformità sono tali da comportare un rischio per la salute e la
sicurezza delle persone;
c) applicazione della
sanzione massima prevista, rispettivamente, dalla lettera a) o dalla lettera
b), nel caso di reiterazione delle irregolarità o difformità già accertate
nell'ambito dello stesso biennio.
11. La SCIA presentata da
studi intestati a sanitari o altri soggetti non in possesso dei titoli
abilitanti all'esercizio della professione odontoiatrica di cui alla L.
409/1985 è nulla di diritto. È altresì nulla di diritto la SCIA presentata dal
titolare di struttura sanitaria diversa dallo "studio odontoiatrico",
come definito dall'articolo 2.
12. Fatta salva
l'applicazione di ogni altra sanzione, anche penale, eventualmente prevista
dalla legge, è disposta l'irrogazione delle sanzioni di cui all'articolo 10,
comma 2, della l.r. 24/2008 nei seguenti casi:
a) svolgimento di attività
odontoiatrica da parte di persone non in possesso di abilitazione all'esercizio
della professione odontoiatrica, anche nel caso in cui tale attività sia svolta
alla presenza e/o sotto la supervisione di odontoiatra abilitato; in
quest'ultimo caso, tutte le persone coinvolte sono responsabili in solido tra
loro per il pagamento della sanzione amministrativa comminata;
b) svolgimento di attività
odontoiatrica soggetta ad autorizzazione a norma dell'articolo 5 in totale
assenza dell'autorizzazione sanitaria all'esercizio;
c) svolgimento di attività
odontoiatrica soggetta a SCIA ai sensi del presente articolo, ove prevista, in
assenza di presentazione della stessa, ovvero in presenza di una SCIA nulla di
diritto ai sensi del comma 11.
13. Per tutto quanto non
previsto dal presente articolo, si applicano le disposizioni di cui
all'articolo 19 della l. 241/1990.
Art. 7
(Disposizioni transitorie e finali)
1. Le disposizioni della
presente legge trovano immediata applicazione nei casi di apertura di nuovi
studi odontoiatrici e di ampliamento o trasformazioni di studi già in
esercizio.
2. Gli studi odontoiatrici
già in esercizio devono presentare la SCIA di cui all'articolo 6, entro dodici
mesi dall'entrata in vigore della presente legge, ferma restando l'osservanza
degli obblighi derivanti dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione
dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) e delle altre leggi o
regolamenti vigenti. Copia della SCIA va inoltrata, pure, all'Ordine
provinciale dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri competente per territorio.
Decorso tale termine, trova applicazione l'articolo 6, comma 12, lettera c).
3. Entro dodici mesi dalla
data di entrata in vigore della presente legge, tutti gli studi odontoiatrici
sono tenuti ad adeguarsi ai requisiti minimi strutturali, tecnologici ed
organizzativi di cui all'Allegato "A", nonché alle successive
deliberazioni della Giunta regionale di modifica e integrazione del suddetto
Allegato.
4. Agli studi
odontoiatrici già in esercizio, nelle more dell'adeguamento, è comunque
consentito il prosieguo dell'attività.
5. I requisiti di cui
all'Allegato "A" alla presente legge, nonché le successive
deliberazioni della Giunta regionale di modifica e integrazione del suddetto
Allegato, trovano applicazione anche alle strutture sanitarie, diverse dallo
studio odontoiatrico, che erogano prestazioni di odontoiatria. Tali requisiti
si applicano immediatamente per le strutture di nuova apertura, mentre le
strutture già in esercizio sono tenute ad adeguarsi entro dodici mesi dalla
data di entrata in vigore della presente legge e, nelle more dell'adeguamento,
a queste ultime è comunque consentito il prosieguo dell'attività.
6. In deroga all'articolo
7, comma 3, della l.r. 24/2008, il direttore sanitario delle strutture
sanitarie ambulatoriali monospecialistiche che erogano esclusivamente
prestazioni odontostomatologiche, non configurabili come "studio
odontoiatrico" (quali, a titolo esemplificativo, cliniche odontoiatriche,
ambulatori odontoiatrici, etc.), deve essere un iscritto all'Albo degli
Odontoiatri.
7. Nel caso di
controversie sulla corretta interpretazione ed applicazione della presente
legge, la Regione, d'ufficio, ovvero su richiesta dell'Ordine dei Medici
chirurghi e degli Odontoiatri interessato, può convocare un tavolo tecnico
paritetico, composto dal Dirigente generale del Dipartimento Tutela della
salute e politiche sanitarie, che presiede il tavolo, da un Dirigente del
medesimo Dipartimento, competente in materia di affari legali o di
autorizzazione e accreditamento, individuato dal Dirigente generale, nonché da
due rappresentanti tecnici ordinistici di categoria individuati dalle
Commissioni Albo Odontoiatri (C.AO.) degli Ordini dei Medici chirurghi e
Odontoiatri della Calabria. Il tavolo tecnico, entro trenta giorni dalla sua
costituzione esprime, a maggioranza, un parere sull'interpretazione e
applicazione della norma; esso ha valenza di circolare interpretativa ed è
trasmesso alle Aziende sanitarie provinciali e all'Ordine dei Medici chirurghi
e degli Odontoiatri. In caso di parità, prevale il voto del Presidente.
Art. 8
(Norma di rinvio)
1. Per quanto non previsto
nella presente legge, si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni
della l.r. 24/2008.
Art. 9
(Clausola di neutralità finanziaria)
1. Dall'attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza
regionale.
Art. 10
(Dichiarazione di urgenza)
1. La presente legge è
dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo alla sua
pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
ALLEGATO "A"
Disciplinare tecnico
relativo ai requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per
l'esercizio degli studi odontoiatrici e delle strutture sanitarie che erogano
prestazioni di odontostomatologia.
Art. 1
(Oggetto e ambito di applicazione)
1. Il presente
disciplinare individua i requisiti di sicurezza richiesti per l'idoneità
strutturale, tecnologica e organizzativa degli studi odontoiatrici, nonché
aggiorna e integra i medesimi requisiti relativamente all'autorizzazione
all'apertura e all'esercizio delle altre strutture sanitarie mono e
polispecialistiche nelle quali siano erogate prestazioni odontostomatologiche.
2. Al fine di garantire la
sicurezza del paziente, tutte le strutture deputate all'erogazione di
prestazioni odontostomatologiche, indipendentemente dal tipo di organizzazione,
devono possedere i requisiti minimi specificati nel presente regolamento.
3. Il presente
disciplinare tecnico ha natura regolamentare e trova applicazione sino
all'adozione da parte della Giunta regionale del regolamento attuativo della
legge regionale di cui questo costituisce allegato.
Art. 2
(Requisiti minimi strutturali)
1. I locali nei quali si
esercita l'odontoiatria devono possedere le caratteristiche di idoneità
strutturali richieste dalla legge.
2. I locali nei quali si
esercita l'odontoiatria, inoltre, devono attenersi ai seguenti standard minimi:
a) spazi per attesa,
accettazione e attività amministrativa, separati dai "locali operativi",
adeguatamente arredati, con un numero di posti a sedere commisurato ai volumi
di attività (non inferiore a due posti per ogni "poltrona riunito"),
e con una superficie complessiva non inferiore a metri quadri 12;
b) presenza di almeno un
servizio igienico, dedicato all'utenza e al personale, con adeguata
illuminazione e ventilazione naturale o artificiale conforme alla vigente
normativa, senza passaggio attraverso i locali "operativi" e della
superficie minima di metri quadri due, incluso l'eventuale antibagno, ove
presente;
c) almeno un "locale
operativo", riservato all'esecuzione delle prestazioni odontoiatriche, con
le seguenti caratteristiche:
1) dimensioni non
inferiori a metri quadri nove, con spazio sufficiente che tenga conto della
necessità di garantire la sicurezza e la razionalità degli interventi;
2) adozione di idoneo
sistema di adeguata illuminazione e aerazione diretta o indiretta (nel caso in
cui sono impiegati gas per la sedazione cosciente devono essere garantiti
almeno quindici ricambi di aria/ora in maniera forzata o tramite ventilazione
naturale);
3) spazio e configurazione
idonei a garantire la riservatezza del paziente, la sicurezza e la razionalità
degli interventi;
4) superfici dei pavimenti
e delle pareti lisce senza che presentino' soluzioni di continuo, sporgenze o
angoli acuti che ostacolino il lavaggio e la disinfezione accurati;
5) lavello con comandi non
manuali, con dispenser per sapone ed asciugamani monouso.
d) un "locale/spazio
per la decontaminazione, pulizia, disinfezione e la sterilizzazione degli
strumenti e delle attrezzature" (quando praticati in loco), fisicamente e
integralmente separato dalla "zona operativa", avente le seguenti
caratteristiche:
1) l'ambiente deve essere
correttamente dimensionato (minimo 3,5 metri quadri) in base al numero di
"zone operative" da servire e alle caratteristiche dei macchinari
necessari per la sterilizzazione;
2) il locale/lo spazio
deve garantire la presenza almeno di:
2.1 un piano di lavoro
lavabile per "lo sporco";
2.2 una vasca per
decontaminazione;
2.3 una vasca per
sterilizzazione a freddo;
2.4 un lavello;
2.5 una vasca ad
ultrasuoni o lavaferri;
2.6 un piano di lavoro
lavabile per "il pulito;
2.7 una termosigillatrice,
ove non vengano usate buste autosigillanti.
3) superfici dei pavimenti
e delle pareti lisce, senza che presentino soluzioni di continuo, sporgenze o
angoli acuti che ostacolino il lavaggio e la disinfezione accurati;
4) adeguata illuminazione
e ventilazione naturale o artificiale secondo la normativa vigente;
e) uno spazio o armadio
per deposito di materiale sporco, separato dal locale dove sono erogate le
prestazioni odontoiatriche;
f) uno spazio o armadio
per deposito di materiale pulito;
g) uno spazio o armadio
per deposito di materiale d'uso, attrezzature e presidi medico-chirurgici, in
relazione alla specificità dell'attività svolta;
h) uno spazio destinato
alla raccolta e allo stoccaggio di rifiuti speciali, separato dal locale dove
sono erogate le prestazioni odontoiatriche (l'utilizzo di amalgama, per
prestazioni di conservativa, prevede la destinazione di uno apposito spazio per
lo stoccaggio dei residui);
i) uno spazio o locale
spogliatoio perii personale;
j) in presenza di unità
radiologica, essa deve essere posta in maniera conforme alle vigenti
disposizioni di radioprotezione, sulla base di apposito controllo dell'esperto
qualificato.
3. Le strutture sanitarie
diverse dallo studio odontoiatrico, che erogano prestazioni
odontostomatologiche, inoltre, devono avere facilità di accesso per i portatori
di disabilità e devono essere in regola con le norme vigenti in materia di
abbattimento delle barriere architettoniche. Tali norme devono essere
rispettate anche dagli studi odontoiatrici solo nel caso in cui il titolare
intenda chiedere l'accreditamento istituzionale ai sensi dell'articolo 8-quater
del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in
materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n.
421).
Art. 3
(Requisiti minimi impiantistici)
1. I locali nei quali si
esercita l'odontoiatria devono essere dotati di:
a) adeguata illuminazione
e aerazione (non inferiore a 1/8 della superficie di calpestio) e adeguate
condizioni climatiche, nel rispetto delle normative vigenti;
b) impianto elettrico a
norma di legge vigente; c) impianto idrico provvisto di acqua calda e acqua
fredda.
Art. 4
(Requisiti minimi tecnologici)
1. Per l'esercizio
dell'attività di odontoiatria si richiede la seguente dotazione minima di
attrezzature, strumenti e arredi:
a) una poltrona-riunito
odontoiatrico, conforme alla normativa CE;
b) manipoli per turbina e
micromotore in quantità adeguata al carico di lavoro giornaliero, tale da
garantire un uso sterile ad ogni paziente (minimo due set ad operatore);
c) un'autoclave ciclo di
"tipo B" con pompa per il vuoto frazionato conforme normativa UNI EN;
d) impianto di aspirazione
chirurgica ad alta velocità, con scarichi dell'aria reflua all'esterno del
locale operativo;
e) impianto per produzione
di aria compressa diviso dall'impianto di aspirazione;
f) strumenti per le visite
in quantità adeguata al carico di lavoro giornaliero, stoccati in confezioni
sterili (specchietti, spatole, sonde parodontali, specilli, pinzette, ecc.);
g) strumentario per
l'erogazione di prestazioni di igiene orale professionale in quantità da
garantire un uso sterile ad ogni paziente;
h) strumentario chirurgico
(porta aghi, forbici, pinze emostatiche, divaricatori, scollatori, ecc.) in
quantità tale da garantire un uso sterile ad ogni paziente, adeguato al carico
di lavoro giornaliero e stoccato in confezioni sterili;
i) materiali chirurgici
monouso (fili di sutura, riassorbibili o meno, con ago montato, ecc.);
j) dispositivi di
protezione individuale: guanti monouso sterili, visiere per la protezione degli
occhi, naso e bocca oppure occhiali a lenti larghe e mascherina;
k) materiale generico
monouso (bicchieri, tovaglioli, cannule, telini e fogli di polietilene per
rivestimento superfici);
l) frigorifero commerciale
comune dedicato alla conservazione di materiali deperibili termicamente;
m)attrezzatura e farmaci
per la rianimazione cardiopolmonare di base;
n) contenitore per rifiuti
speciali e contenitore per aghi e strumenti taglienti usati.
2. L'installazione di un
ortopantomografo e/o di altro apparecchio radiologico endorale è facoltativa;
tuttavia, se installato, diventa obbligatoria la disponibilità e l'utilizzo di
collare o grembiule di gomma piombifera.
Art. 5
(Requisiti minimi organizzativi)
1. Durante lo svolgimento
delle attività diagnostiche e terapeutiche negli studi odontoiatrici e nelle
altre strutture che erogano prestazioni odontostomatologiche, è obbligatoria la
presenza di un odontoiatra o di un medico chirurgo iscritto all'Albo degli
Odontoiatri.
2. È fatto obbligo di
tenuta, all'interno di tutti gli studi e le strutture odontoiatriche,
dell'elenco del personale e di copia del titolo di studio o del relativo
certificato rilasciato dalla competente università. I titoli di studio del
personale medico e degli igienisti dentali, ove presenti, devono essere
conformi alla normativa vigente.
3. Gli odontoiatri e i
medici operanti, hanno l'obbligo di esporre o indossare idoneo tesserino di
riconoscimento con foto, attestante l'abilitazione ad esercitare (o certificazione
equivalente), rilasciata dal proprio ordine di appartenenza.
4. Nel caso di strutture
sanitarie diverse dallo studio odontoiatrico, è obbligatoria l'esposizione di
idoneo cartellino con l'indicazione del nominativo del direttore sanitario
della struttura. Tali strutture, inoltre, devono rendere tracciabile il
nominativo dell'operatore/i e/o del responsabile/i della procedura eseguita.
5. Gli studi e le
strutture odontoiatriche devono rispettare la normativa sulla privacy ed il
trattamento dei dati sensibili ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003,
n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali).
6. Gli studi e le
strutture odontoiatriche devono custodire adeguatamente al proprio interno:
a) la documentazione delle
apparecchiature elettromedicali presenti, come da previsione di legge (es.
dichiarazione di conformità o certificazione CE);
b) Il contratto per lo
smaltimento dei rifiuti con un gestore autorizzato.
Art. 6
(Contenuto minimo della Segnalazione certificata di inizio
attività -SCIA)
1. Il titolare dello
studio odontoiatrico che presenta la segnalazione certificata di inizio
attività (SCIA) per l'esercizio dell'attività odontoiatrica deve inoltrarla, in
triplice copia, rispettivamente, al Dipartimento Tutela della salute e
politiche sanitarie della Regione Calabria, all'Azienda sanitaria provinciale
competente per territorio e al proprio ordine professionale, indicando nella
stessa:
a) le generalità del
titolare, se il richiedente è persona fisica, ovvero la denominazione o ragione
sociale, la forma giuridica, la sede, gli estremi dell'atto costitutivo e le
generalità del rappresentante legale, se il richiedente è associazione
professionale o società tra professionisti;
b) l'indirizzo dello
studio odontoiatrico, tipologia della struttura o dell'attività, tra quelle
indicate nell'articolo 2 della legge regionale, alla quale il presente
regolamento è allegato;
c) l'attestazione della
sua iscrizione all'albo professionale ed i titoli professionali posseduti;
d) le generalità dei
responsabili delle attività e l'attestazione dei titoli di studio e di
specializzazione posseduti;
e) la specifica
indicazione dei codici di attività, di cui all'allegato "B", per le
quali la SCIA è presentata.
2. Alla SCIA, inoltre,
deve essere allegata la seguente documentazione:
a) planimetria generale
dello studio odontoiatrico in scala 1:100;
b) documentazione
attestante il possesso dell'immobile o copia del contratto di locazione,
comodato d'uso o leasing relativo all'immobile;
c) copia dell'atto
costitutivo, se il richiedente è persona giuridica, associazione,
organizzazione o ente comunque denominato;
d) l'elenco delle
attrezzature e dei gas medicali ove richiesti;
e) copia del contratto per
lo smaltimento dei rifiuti speciali;
f) l'elenco nominativo del
personale con i relativi titoli di studio e la tipologia di contratto
applicato;
g) il regolamento interno,
ove esistente;
h) una dichiarazione
sostitutiva ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 28 dicembre 2000, n. 445
(Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di
documentazione amministrativa), nella quale il titolare dello studio dichiara:
1) il possesso del titolo
di studio necessario per "esercizio dell'attività, con indicazione della
data e dell'università di conseguimento;
2) il possesso
dell'abilitazione all'esercizio della professione con data e luogo di
conseguimento, indicazione dell'ordine professionale di appartenenza e relativo
numero di iscrizione all'albo;
3) di aver adempiuto agli
obblighi in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, di cui al decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3
agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro);
4) di aver adempiuto agli
obblighi in materia di tutela della riservatezza di cui al d.lgs. 196/2003;
5) i dati dell'immobile
adibito a studio odontoiatrico, come risultanti dai certificati catastali;
6) che gli impianti
elettrico e di messa a terra sono a norma, con impegno a conservare, presso lo
studio odontoiatrico, la dichiarazione di conformità rilasciata dal tecnico
abilitato;
7) che lo studio
odontoiatrico è in regola con le verifiche periodiche in materia di
radioprotezione.
i) considerato quanto
previsto dall'articolo 9 della legge 5 febbraio 1992, n. 175. (Norme in materia
di pubblicità sanitaria e di repressione dell'esercizio abusivo delle
professioni sanitarie), i titolari delle strutture per come definite
dall'articolo 2 della legge di cui il presente regolamento costituisce
allegato, nel presentare la documentazione, devono, altresì, comunicare,
obbligatoriamente, la marca dei riuniti presenti nella struttura ed il loro
numero seriale. La vendita o la rottamazione dei succitati riuniti deve essere
ugualmente comunicata al Dipartimento Tutela della salute e politiche sanitarie
della Regione Calabria, all'Azienda sanitaria provinciale ed all'Ordine dei
Medici chirurghi e degli Odontoiatri territorialmente competente.
3. La documentazione
allegata alla SCIA, di cui al comma 2, deve essere trasmessa:
a) integralmente, in copia
cartacea, nonché in copia su adeguato supporto informatico, al Dipartimento
Tutela della salute e politiche sanitarie della Regione Calabria;
b) in copia su adeguato
supporto informatico, sia alla Azienda sanitaria provinciale territorialmente
competente, sia all'ordine professionale di appartenenza.
4. Nel caso di studio
odontoiatrico esercitato in forma associata, la dichiarazione sostitutiva di
cui al comma 2, lettera i), deve essere rilasciata a firma di tutti i soci
eventualmente e deve contenere gli estremi di iscrizione al registro delle
imprese presso la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura,
nel caso dei soggetti che vi siano tenuti ai sensi di legge.
5. Qualsiasi variazione
dei requisiti minimi e/o di quanto trasmesso in allegato alla SCIA deve essere
tempestivamente ed obbligatoriamente comunicata a tutti i soggetti cui essa è
stata originariamente indirizzata.
Art. 7
(Ulteriori requisiti minimi per le strutture sanitarie,
diverse dallo studio odontoiatrico, che erogano prestazioni
odontostomatologiche)
1. Per le strutture
sanitarie, diverse dagli studi odontoiatrici, che erogano prestazioni di
odontostomatologia continuano a trovare applicazione, in quanto compatibili, i
requisiti di cui al regolamento regionale 1 settembre 2009, n. 13 (Regolamenti
e manuali per l'accreditamento del sistema sanitario regionale).
2. Nei casi in cui i
requisiti del presente regolamento sono più stringenti rispetto ai requisiti
previsti dal regolamento regionale 13/2009, per la parte relativa, si
applicano, in ogni caso, i requisiti del presente regolamento.
3. La domanda di
autorizzazione all'esercizio e i relativi allegati richiesti devono essere
conformi alle disposizioni della deliberazione della Giunta regionale n. 659
del 14 settembre 2004 e successive modifiche e integrazioni, ai quali devono
essere aggiunti, laddove non già espressamente indicati, gli ulteriori allegati
di cui all'articolo 6, comma 2, del presente regolamento.
4. Tali strutture,
inoltre, devono comunicare all'Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri
territorialmente competente la ragione sociale della struttura, al fine della
registrazione nell'apposito elenco, per come prescritto dalla legge.
Art. 8
(Personale delle strutture sanitarie di cui all'articolo 7)
1. Il personale operante
presso le strutture sanitarie di cui all'articolo 7 deve possedere i titoli
previsti dalla normativa vigente per l'esercizio delle attività cui lo stesso è
preposto ed essere assunto dalle strutture stesse, con rapporto di lavoro di
natura dipendente ovvero di libero professionista, nel rispetto dei contratti
collettivi nazionali di lavoro di categoria.
2. La mancata o non
corretta applicazione dei contratti di categoria comporta la sospensione
dell'autorizzazione.
3. I rappresentanti legali
delle strutture di cui all'articolo 7, entro il 31 gennaio di ogni anno,
comunicano al Dipartimento Tutela della salute e politiche sanitarie della
Regione Calabria le tipologie di contratto collettivo nazionale di lavoro
applicato al personale operante presso le stesse. L'eventuale cambio di
contratto deve essere motivato e comunicato.
4. Il datore di lavoro
della struttura garantisce la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori
e il direttore sanitario predispone un piano annuale di riqualificazione del
personale, nel rispetto della normativa riguardante l'aggiornamento
professionale continuo, da trasmettere, entro il 31 gennaio di ogni anno, al
Dipartimento Tutela della salute e politiche sanitarie della Regione Calabria e
all'ordine professionale territorialmente competente, accompagnato da un elenco
completo di tutto il personale, con i relativi titoli, operante presso le
strutture interessate.
(Tabella)
Art. 1
(Istituzione del Servizio delle professioni sanitarie e del
Servizio sociale professionale)
1. Il Consiglio regionale
della Calabria, preso atto di quanto definito dal Commissario ad acta per
l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario
calabrese con decreto n. 130 del 16/12/2015 avente ad oggetto "Linee guida
per l'adozione degli atti aziendali delle Aziende del Servizio Sanitario della
Regione Calabria -modifiche ed integrazioni al D.P.G.R. n. 97/2013" e
relativamente all'organizzazione dell'attività assistenziale:
a) recepisce la legge 10
agosto 2000, n. 251 (Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche,
tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione
ostetrica);
b) istituisce il Servizio
delle professioni sanitarie (SPS) in tutte le Aziende sanitarie provinciali,
ospedaliere, universitarie e presso il dipartimento Tutela della salute della
Regione Calabria;
c) istituisce il Servizio
sociale professionale (SSP) in tutte le Aziende sanitarie provinciali, ospedaliere,
universitarie e presso il dipartimento Tutela della Salute della Regione
Calabria;
d) delega la Giunta
regionale della Calabria, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della
presente legge, all'emanazione, di concerto con il dipartimento Tutela della
Salute e con il Commissario ad acta, di un apposito atto regolamentare teso a
promuovere e a valorizzare le funzioni e il ruolo delle professioni sanitarie
disciplinate dalla l. 251/2000, definendone gli aspetti organizzativi,
gestionali e dirigenziali.
Art. 2
(Norma transitoria)
1. Le Aziende sanitarie
provinciali, ospedaliere e universitarie, istituiscono il Servizio delle
professioni sanitarie (SPS) e il Servizio sociale professionale (SSP),
modificando o integrando i rispettivi atti aziendali e provvedono
all'attuazione degli stessi.
Art. 3
(Modifica art. 20 L.R. 29/2002)
1. Ai comma 3
dell'articolo 20 della legge regionale del 7 agosto 2002, n. 29 (Approvazione
disposizioni normative collegate alla legge finanziaria regionale relative al
Settore Sanità), la parola "sei" è sostituita dalla parola
"dodici".
Art. 4
(Dichiarazione d'urgenza ed entrata in vigore)
1. La presente legge è
dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio Regionale,
vista la delibera di
Giunta regionale n. 545 del 21 dicembre 2015, recante: "Approvazione
rendiconti di gestione dell'Agenzia regionale per il Diritto allo Studio di
Catanzaro ARDIS, esercizi finanziari dal 2002 al 2014";
premesso che:
la legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità
della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci
degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10
settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale
competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole,
li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e
Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;
la Giunta regionale entro
il 15 ottobre trasmette bilanci al Consiglio regionale per la successiva
approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera
b) dello Statuto;
l'art. 11 della legge regionale
11 maggio 2007, n. 9, modificato ed integrato dall'art. 40 comma 1 della legge
regionale n. 15/2008, dispone la soppressione delle Ardis ed il trasferimento
delle funzioni alle Università territorialmente competenti, sulla base di
apposite convenzioni;
l'art. 2, comma 10 della
legge regionale n. 11/2015 ha stabilito che le operazioni di liquidazione
dell'Ardis di Catanzaro si dovevano concludere entro il 31 luglio 2015, ivi
compresi i contratti in essere e quelli di lavoro;
con decreto del Presidente
della Giunta regionale n. 21 del 4 marzo 2015, la prof.ssa Commisso è stata
nominata quale Commissario Liquidatore dell'Ardis;
visti:
la legge regionale n. 34
del 2001, istitutiva delle Agenzie Regionali per il Diritto allo Studio
Universitario;
l’articolo 54, comma 5,
lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;
tenuto Conto che il
Collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia ha espresso parere favorevole
all'approvazione dei consuntivi dell'Ardis:
per gli anni 2002 e 2003;
per l'anno 2004, raccomandando
di istituire delle schede per singolo bene al fine di poter meglio controllare
e contabilizzare gli stessi durante la loro contabilizzazione;
per l'anno 2005,
raccomandando di affrontare e portare a compimento il problema della pianta
organica del personale;
per l'anno 2006;
per l'anno 2007,
raccomandando i responsabili a provvedere ad una più adeguata e regolare
redazione dell'inventario che dia risultati certi per come previsto dalle
norme;
per l'anno 2008,
raccomandando di provvedere a redigere un inventario analitico dei beni di
proprietà in considerazione del passaggio delle attività attualmente svolte
dall'Agenzia a favore della Università Magna Graecia di Catanzaro;
per gli anni 2009, 2010,
2011, 2012, 2013, 2014;
considerato che:
il Settore 3 "Cultura
- Istruzione - Ricerca scientifica" del Dipartimento 11, con nota prot.
532 del 14/01/2010, ha espresso parere favorevole all'approvazione dei
rendiconti relativi agli anni 2002, 2003, 2004, 2006 e 2007, precisando che il
parere attiene alla sola coerenza programmatica della gestione dei servizi in
materia di diritto allo studio universitario erogati dall'Agenzia rispetto agli
indirizzi della Regione, stante la mancata approvazione del Piano triennale
degli interventi, che costituisce il parametro di riferimento, previsto
dall'art. 24 della legge regionale istitutiva delle Ardis; inoltre il
Dipartimento ha rilevato un consistente aumento della spesa del personale a
seguito del trasferimento del personale ex Isef, disposto con decreto del
Dirigente del personale n. 3372 del 14/03/2005;
il Settore 3 "Cultura
- Istruzione - Ricerca scientifica" del Dipartimento 11, con nota prot.
1671 dell'8 febbraio 2007, nel rilevare un incremento di spesa per il personale
rispetto al bilancio di previsione 2005, dovuto al pagamento dei salari delle
17 unità lavorative provenienti dall'ex Isef, esprime parere favorevole sul
bilancio consuntivo 2005 dell'Ardis di Catanzaro;
il Settore 3 "Cultura
- Istruzione - Ricerca scientifica" del Dipartimento 11, con nota prot.
24269 del 16 novembre 2009 esprime parere favorevole al bilancio consuntivo
esercizio 2008;
il Settore 3 "Cultura
- Istruzione - Ricerca scientifica" dei Dipartimento 11, con nota prot.
369538 del 26/11/2013 esprime parere favorevole ai consuntivi 2009/2010/2011/2012;
il Dipartimento
Presidenza, con nota 354140 del 24/11/2015 esprime parere favorevole al
bilancio consuntivo esercizio finanziario 2013;
il Dipartimento
Presidenza, con nota 316766 del 26/10/2015, sottolineando che il parere viene
rilasciato relativamente alla sola coerenza programmatica della gestione dei
servizi in materia di diritto allo studio universitario, stante la mancata
approvazione del Piano triennale degli interventi, che costituisce il parametro
di riferimento, previsto dall'art. 24 della legge regionale istitutiva delle
Ardis, esprime parere favorevole al bilancio consuntivo esercizio finanziario
2014;
considerato che il
Dipartimento Bilancio - Settore "Bilancio e programmazione
economico-finanziaria. Risanamento finanziario" nella relazione
istruttoria dà evidenza dei seguenti rilievi:
presenza di errori
materiali che hanno comportato la mancata corrispondenza tra i valori finali ed
iniziali dei residui attivi e passivi di esercizi successivi e contigui, con
conseguenti impatti sui risultati di amministrazione e sui saldi patrimoniali;
mancata corrispondenza tra
valori accertati e impegnati, in conto competenza, sulle partite di giro;
mancata corrispondenza tra
le entrate accertate nel conto consuntivo dell'Agenzia, per spese diverse da
quelle del personale, e i relativi residui passivi presenti nel conto
consuntivo della Regione, dovuta alla inesatta imputazione temporale delle
somme. Infatti si è potuto rilevare come l'Ardis effettuasse accertamenti
nell'esercizio successivo rispetto a quello cui effettivamente afferiva il
trasferimento regionale;
mancata corrispondenza tra
le entrate accertate nel conto consuntivo dell'Agenzia per spese del personale
e quelle contenute negli atti di spesa regionali e, conseguentemente,
contabilizzate tra i residui passivi del conto consuntivo della Regione. Ad
oggi questa problematica è stata solo parzialmente neutralizzata in ragione
dell'appostamento, nel bilancio dell'agenzia, di un Fondo accantonamento che
bilancia in parte gli importi di incerta esigibilità;
atteso che lo stesso
settore, dà evidenza che – successivamente alla rettifica degli originari
rendiconti per gli esercizi dal 2002 al 2012, con apposite delibere
commissariali, venivano rettificati i rendiconti in questione con la
conseguente rideterminazione dei relativi saldi finanziari e patrimoniali;
atteso che a conclusione
dell'attività istruttoria, il Settore “Bilancio e programmazione
economico-finanziaria, Risanamento finanziario” si è espresso dichiarando che
nulla osta all'adozione, da parte della Giunta regionale, dei Conti di Bilancio
dell'Ardis di Catanzaro per gli esercizi da 2002 al 2014;
preso atto che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 30 marzo 2016, ha approvato i
rendiconti di gestione dell’ARDIS di Catanzaro esercizi finanziari dal 2002 al
2014 ed i documenti ad essi allegati, facendo proprie le osservazioni e le
raccomandazioni espresse dal Collegio dei revisori dei Conti, dai Dipartimenti
regionali competenti che ne hanno curato l’istruttoria e dalla Giunta regionale;
delibera
di approvare, ai sensi
dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, i rendiconti di gestione dell'Agenzia
regionale per il Diritto allo Studio di Catanzaro ARDIS, esercizi finanziari
dal 2002 al 2014 e i documenti ad essi allegati che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le
osservazioni e le raccomandazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti,
dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla
Giunta regionale.
(Allegati)
Il Consiglio Regionale,
vista la delibera di
Giunta regionale n. 458 del 12 novembre 2015, recante: "Bilancio di
previsione dell'ARDIS (Agenzia regionale per il diritto allo studio
universitario) esercizio finanziario 2015, finalizzato alla conclusione
dell'attività di liquidazione ex art. 11 della L.R. 11 maggio 2007, n. 9";
premesso che:
la legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità
della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci
degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10
settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale
competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole,
li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e
Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;
la Giunta regionale entro
il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva
approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera
b) dello Statuto;
l'art. 11 della legge
regionale 11 maggio 2007, n. 9, modificato ed integrato dall'art. 40 comma 1
della legge regionale n. 15/2008, dispone la soppressione delle Ardis ed il
trasferimento delle funzioni alle Università territorialmente competenti, sulla
base di apposite convenzioni;
l'art. 2, comma 10 della
legge regionale n. 11/2015 ha stabilito che le operazioni di liquidazione
dell'Ardis di Catanzaro si dovevano concludere entro il 31 luglio 2015, ivi
compresi i contratti in essere e quelli di lavoro;
con decreto del Presidente
della Giunta regionale n. 21 del 4 marzo 2015, la prof.ssa Commisso è stata
nominata quale Commissario Liquidatore dell'Ardis;
visti:
la legge regionale n.34
del 2001, istitutiva delle Agenzie Regionali per il Diritto allo Studio
Universitario; -l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione
Calabria; -il decreto del Commissario Liquidatore n. 13 del 19 ottobre 2015,
col quale è stato approvato il bilancio 2015 (allegato 1);
considerato che con l'art.
11 della legge regionale n. 9/2007, integrato dalla legge regionale n. 16/2015,
si è previsto che, solo in seguito all'atto di chiusura del procedimento di
liquidazione dell'Agenzia regionale per il diritto allo studio (ARDIS) di
Catanzaro, il personale dipendente dalla stessa con contratto di lavoro a tempo
indeterminato è trasferito, mantenendo la posizione giuridica ed economica in
godimento, all'Azienda Calabria Lavoro che ne dispone l'utilizzo in proprio o
presso la Regione e gli altri Enti strumentali, vigilati e controllati,
mediante stipula di apposite convenzioni;
tenuto conto che il
Settore 3 del Dipartimento "Presidenza", con nota prot. n. 317972 del
27/10/2015 (allegato 2): -dà evidenza che l'attività di chiusura dell'Ardis non
si è ancora conclusa e dunque, per l'esercizio 2015, si deve provvedere
all'ordinaria attività di gestione, la quale è finalizzata alla conclusione
delle pratiche di liquidazione; sottolinea che la gestione dell'Ardis per
l'anno 2015 è caratterizzata dagli effetti della convenzione sottoscritta il 18
settembre 2014 tra l'Amministrazione regionale e la Università Magna Graecia di
Catanzaro, in conseguenza della quale le attività sono transitate dall'Ardis
all'Università dall'a.a.2014/2015;
atteso che lo stesso
Settore, con la suddetta nota prot. n. 317972 del 27/10/2015, conclude
l'istruttoria di propria competenza con parere favorevole, con la precisazione
che il parere che viene rilasciato è relativo alla sola coerenza programmatica
della gestione dei servizi, in materia di diritto allo studio universitario,
erogati dall'Agenzia, rispetto agli indirizzi della Regione Calabria;
considerato che il
Dipartimento Bilancio -Settore "Bilancio e programmazione economico-finanziaria.
Risanamento finanziario" nella relazione istruttoria (allegato 3) dà
evidenza che:
il bilancio rispetta il
principio del pareggio finanziario e dell'equivalenza fra entrate e spese per
servizi per conto terzi;
si rileva una forte
riduzione dell'avanzo di amministrazione tra l'esercizio 2013 e il 2015, dovuto
all'attività di riaccertamento dei residui finali alla data del 31/12/2014 e
del conseguente riallineamento degli stessi con i residui presunti iscritti nel
bilancio di previsione 2015; al fine di garantire l'equilibrio di bilancio, si
è provveduto a fare un'attenta verifica delle poste in perenzione, procedendo
ad un definanziamento delle stesse per un importo totale di € 732.616,31;
considerato che l'approvazione del bilancio di previsione 2015 avviene con
forte ritardo rispetto ai normali termini di legge di cui alla LR. n 8/2002, i
residui attivi riportati nel bilancio 2015 non possono avere valore presunto,
ma gli stessi devono corrispondere con quanto risultante dai dati a consuntivo
2014;
atteso che lo stesso
Settore, nel considerare la particolarità che caratterizza la proposta di
bilancio di previsione, dovuta alla prossima soppressione dell'Agenzia, si è
espresso dichiarando che nulla osta all'adozione del Bilancio di previsione
dell'ARDIS esercizio 2015 da parte della Giunta regionale, precisando che lo
stesso è finalizzato all'immediata chiusura dell'ente ex art. 11 della L.R. n.
9 del 11/05/2007;
rilevata la mancata
approvazione del bilancio dell'ARDIS per l'esercizio finanziario 2014 da parte
della Giunta e del Consiglio regionale, per quanto di rispettiva competenza;
preso atto che il Dipartimento
Bilancio, con nota prot. n. 0075088 del 7/3/2016, ha specificato che: la
suddetta criticità è superata dalla deliberazione della Giunta regionale n.
545/2015 con la quale l’esecutivo regionale ha proposto al Consiglio regionale
l'approvazione dei rendiconti dell'ARDIS degli anni relativi all'arco temporale
2002-2014;
in applicazione dei
principi contabili urgenti, allo scadere del bilancio provvisorio ed in assenza
dell'approvazione del bilancio di previsione, l'ARDIS ha operato nell'anno 2014
in gestione provvisoria (normativamente prevista) la cui legittimità è stata
riconosciuta dell'Amministrazione regionale, proprio con l'approvazione del
rendiconto dell'esercizio finanziario in questione. Per tale ragione, l'assenza
del bilancio di previsione dell'anno 2014 non costituisce più un fattore
ostativo all'approvazione del bilancio di esercizio successivo in quanto la
gestione dell'esercizio è confluita nel rendiconto dell'esercizio in questione
e questo documento contabile è stato sottoposto all'approvazione del Consiglio
regionale;
considerato che il
Consiglio regionale ha approvato i rendiconti di gestione dell'ARDIS di
Catanzaro, esercizi finanziari dal 2002 al 2014, con deliberazione n. 103 del
19 aprile 2016;
preso atto che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 30 marzo 2016, ha approvato il
bilancio di previsione dell'ARDIS di Catanzaro per l'esercizio finanziario
2015, finalizzato alla conclusione dell'attività di liquidazione ex art. 11
della L.r. n. 9/2007, ed i documenti ad esso allegati, facendo proprie le
osservazioni formulate dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno
curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale;
delibera
di approvare, ai sensi
dell'articolo 57 della L.R.. n. 8/2002 il Bilancio di previsione dell’Ardis per
l'esercizio finanziario 2015, e i documenti ad esso allegati che costituiscono
parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le
osservazioni espresse dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato
l'istruttoria, e dalla Giunta regionale.
(Allegato)
Il Consiglio regionale,
vista la delibera di
Giunta regionale n. 546 del 21 dicembre 2015, recante: "Approvazione del
Bilancio finale di Liquidazione ARDIS, ex art. 11 della L.r. 11 maggio 2007, n.
9";
premesso che:
l'art. 11 della legge
regionale 11 maggio 2007, n. 9, modificato ed integrato dall'art. 40 comma 1
della legge regionale n. 15/2008, dispone la soppressione delle Ardis ed il
trasferimento delle funzioni alle Università territorialmente competenti, sulla
base di apposite convenzioni;
con decreto del Presidente
della Giunta regionale n. 21 del 4 marzo 2015, la prof.ssa Commisso è stata
nominata quale Commissario Liquidatore dell'Ardis;
visti:
la legge regionale n. 34
del 2001, istitutiva delle Agenzie Regionali per il Diritto allo Studio
Universitario;
il decreto del Commissario
Liquidatore n. 84 del 30/11/2015, col quale è stato approvato il bilancio
finale di liquidazione dell'Ardis (allegato 1);
considerato che con l'art.
11 della legge regionale n. 9/2007, integrato dalla legge regionale n. 16/2015,
si è previsto che, solo in seguito all'atto di chiusura del procedimento di
liquidazione dell'Agenzia regionale per il diritto allo studio (ARDIS) di
Catanzaro, il personale dipendente dalla stessa con contratto di lavoro a tempo
indeterminato è trasferito, mantenendo la posizione giuridica ed economica in
godimento, all'Azienda Calabria Lavoro che ne dispone l'utilizzo in proprio o
presso la Regione e gli altri Enti strumentali, vigilati e controllati,
mediante stipula di apposite convenzioni;
tenuto conto che il 30
novembre 2015 è stata sottoscritta la convenzione tra la regione Calabria,
l'Azienda Calabria Lavoro e l'Ardis di Catanzaro, con cui si è stabilito che a
partire dal 1 dicembre 2015 il personale dipendente con contratto a tempo
indeterminato, in forza all'Ardis, è posto a disposizione del Dipartimento
Organizzazione, Risorse Umane Controlli della Regione Calabria;
considerato che:
il Dipartimento Bilancio,
trascorso il termine per la conclusione delle attività di liquidazione, fissato
dall'art. 2, comma 10 della legge regionale n. 11/2015 per il 31 luglio 2015,
sollecitava la conclusione della procedura di liquidazione;
il Commissario
liquidatore, solo successivamente ad appositi incontri sulla problematica,
comunicava che le procedure di liquidazione si sarebbero concluse entro il
30/11/2015;
in data 30/11/2015 il
Commissario liquidatore ha approvato lo stato finale di liquidazione, provvedendo
alla stesura dello stato patrimoniale che contiene tutti i valori
rappresentativi delle poste di debito e credito in capo all'Ardis alla data del
30/11/2015;
preso atto che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 30 marzo 2016, ha approvato il
bilancio finale di liquidazione dell'ARDIS di Catanzaro, ex art. 11 della legge
regionale 11 maggio 2007, n. 9;
delibera
di approvare il Bilancio
finale di liquidazione dell'Ardis, ex art. 11 della L.R. 11 maggio 2007, n. 9 e
i documenti ad esso allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale
della presente deliberazione.
(Allegato)
Il Consiglio regionale,
vista la delibera di
Giunta regionale n. 45 del 24 febbraio 2016 recante "Presa d'atto del
Programma operativo Regionale (POR) FESR/FSE 2014-2020 (approvato dalla
Commissione Europea con Decisione C(2015) n. 7227 final del 20/10/2015) e
dell'Informativa sulla decisione finale nell'ambito della procedura di
Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del POR FESR/FSE 2014-2020";
vista la legge regionale 5
gennaio 2007, n. 3 "Disposizioni sulla partecipazione della Regione
Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure relative
all'attuazione delle politiche comunitarie";
visti:
il Regolamento (UE) n.
1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 che
abroga il Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Consiglio;
il Regolamento (UE) n.
1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 che
abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
il Regolamento (UE) n.
1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 che
abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
l'Accordo di Partenariato
(AdP Italia), quale strumento per stabilire la strategia (risultati attesi,
priorità, metodi di intervento) di impiego dei fondi comunitari per il periodo
di programmazione 2014/2020, adottato con Decisione di esecuzione della
Commissione in data 29.12.2014;
la Delibera CIPE n. 10 del
28 gennaio 2015 concernente "Definizione dei criteri di cofinanziamento
pubblico nazionale dei programmi europei per il periodo di programmazione
2014-2020 e relativo monitoraggio.
Programmazione degli
interventi complementari di cui all'articolo 1, comma 242, della legge n.
147/2013 previsti nell'accordo di partenariato 20142020";
la Direttiva 2001/42/CE
del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001, concernente la
valutazione degli impatti di determinati piani e programmi sull'ambiente (c.d.
Direttiva VAS);
il regolamento regionale
n. 3 del 04.08.2008 recante "Regolamento regionale delle procedure di
Valutazione di Impatto ambientale, di Valutazione ambientale strategica e delle
procedure di rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali";
1"'Informativa sulla
decisione finale nell'ambito della procedura di Valutazione Ambientale
Strategica (VAS) del POR FESR/FSE 2014-2020, ai sensi dell'art. 17 del D.lgs
152/2006 e s.m.i. e dell'art. 27 del R.R. n. 3 del 4 agosto 2008 e
s.m.i.", pubblicata sul BURC n. 1 dell'8.1.2016;
la D.G.R. n. 501 dell' 01.12.2015 con cui si è
preso atto della Decisione n. C(2015)7227 di approvazione del Programma
Operativo FESR/FSE 2014/2020ed è stato istituito il Comitato di Sorveglianza.
Preso Atto Che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 30 marzo 2016, ha approvato il
provvedimento in oggetto;
delibera
di approvare la
"Presa d'atto del Programma operativo Regionale (POR) FESR/FSE 2014-2020
(approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2015) n. 7227 final dei
20/10/2015) e dell'Informativa sulla decisione finale nell'ambito della
procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del POR FESR/FSE
2014-2020".
(Allegato)
Art. 1
(Modifica art. 1)
1. Al comma 1,
dell'articolo 1 della legge regionale 12 febbraio 2016, n. 2 (Istituzione del
Registro tumori di popolazione della Regione Calabria), dopo le parole
"proprie competenze" sono inserite le seguenti: “e nel rispetto delle
disposizioni del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia
di protezione dei dati personali)".
2. Dopo il comma 1
dell'articolo 1 della l.r. 2/2016 è inserito il seguente: "1 bis. In linea
con le finalità di rilevante interesse pubblico di cui agli articoli 85, comma
1, lett. b) e 98, comma 1, lett. c) del Codice in materia di protezione dei
dati personali, le finalità programmatiche del Registro tumori di popolazione
della Regione Calabria sono così definite:
a) realizzare la raccolta,
l'elaborazione e la registrazione dei dati statistici completi, di buona
qualità e validati scientificamente, provenienti da molteplici fonti di flussi
informativi nel campo sanitario, per incidenza, prevalenza e sopravvivenza,
secondo l'andamento spaziale e temporale, dei casi di tumore che si verificano
nella popolazione della Regione;
b) rappresentare uno
strumento di consultazione per progetti regionali, nazionali ed internazionali,
di ricerca anche transnazionale in oncologia; c) essere di supporto ai Piani
regionali per le cure palliative e la terapia del dolore;
d) contribuire, attraverso
i dati prodotti, alla valutazione della appropriatezza dei trattamenti terapeutici
in oncologia, alla rilevazione di eventuali differenze nell'accesso alle cure
erogate al paziente oncologico, in relazione alle condizioni socio-economiche e
all'area geografica di provenienza;
e) consentire interventi
mirati di prevenzione primaria e valutazione per l'attivazione di campagne
specifiche di diagnosi precoce oncologica, quali screening oncologici;
f) essere strumento di
monitoraggio sull'efficacia dei programmi di screening oncologici, tradizionali
e/o sperimentali attivi ed operativi presso le Aziende Sanitarie locali della
Regione;
g) essere strumento di
supporto per gli studi epidemiologici finalizzati all'analisi dell'impatto
dell'ambiente sull'incidenza della patologia oncologica attraverso uno studio
integrato matrici ambientali-matrici umane;
h) realizzare
un'informazione continua e completa nei confronti della popolazione della
Regione Calabria.".
Art. 2
(Regolamento regionale)
1. Dopo l'articolo 3 della
l.r. 2/2016 è inserito il seguente:
“Art. 3 bis
(Regolamento regionale)
1. La Giunta regionale,
entro il 31 luglio 2016, sentita la commissione consiliare competente, adotta,
ai sensi dell'articolo 43, comma terzo, dello Statuto, un regolamento che
definisce contenuti, tempi e strumenti dei flussi informativi.
2. Il regolamento di cui
al comma 1 definisce, inoltre, le modalità di attuazione della normativa
statale in materia di protezione dei dati personali, in conformità al parere
espresso dal Garante ai sensi degli articoli 20 e 154, comma 1, lett. g), del
d.lgs. 196/2003, con riferimento al trattamento dei dati sensibili necessario
alla tenuta e al funzionamento del Registro. Sono definiti, altresì, le
tipologie di dati sensibili, le operazioni eseguibili, le specifiche finalità
perseguite dal Registro tumori di popolazione della Regione Calabria, i
soggetti che possono avere accesso ai registri e le misure per la custodia e
per la sicurezza dei dati”.
Art. 3
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del
bilancio regionale.
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra
in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2015, n. 31)
1. Alla legge regionale 30
dicembre 2015, n. 31 sono apportate le seguenti modifiche:
a) all'articolo 1, le
parole "e degli articoli 17 e 21 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.
8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria)"
sono soppresse;
b) all'articolo 6, le parole
"dell'articolo 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8" sono
sostituite dalle seguenti "del decreto legislativo n. 118/2011".
Art. 2
(Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32)
1. Alla legge regionale 30
dicembre 2015, n. 32 sono apportate le seguenti modifiche:
a) all'articolo 7, comma
1, le parole "dell'articolo 18 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8
(Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria)"
sono sostituite dalle seguenti "dell'articolo 48 del decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118";
b) all'articolo 8, comma
1, le parole "dell'articolo 20 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.
8" sono sostituite dalle seguenti "dell'articolo 48 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118";
c) all'articolo 12, comma
2, le parole "agli stanziamenti del bilancio di previsione 2016-2018, al
documento tecnico di accompagnamento e" sono soppresse.
Art. 3
(Clausola di neutralità finanziaria)
1. Dall'attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza
regionale.
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra
in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.