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LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
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n. 18
SEDUTA Di
MARTEDì 23 FEBBRAIO 2016
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL VICEPRESIDENTE
FRANCESCO D’AGOSTINO
La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge l’interrogazione presentata alla Presidenza.
(E’ riportata in allegato)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Morrone. Ne ha facoltà.
Presidente, solo per una brevissima comunicazione di carattere ufficiale.
Ieri ho lasciato il Partito di Forza Italia per incomprensioni politiche con la dirigenza regionale. Rimango, però, nel gruppo di Forza Italia in quanto ottempero al mandato ottenuto dai miei elettori, quindi per vincolo di mandato.
Volevo informarne
Ha
chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne ha facoltà.
Brevemente,
Presidente, per dire al Consiglio che, insieme al consigliere Sergio, ho
presentato una proposta da inserire all’ordine del
giorno della prossima seduta di Consiglio
che riguarda due testi di legge in discussione alla Camera e che concerne dei
risvolti su tutte le Regioni e in particolare sulla Regione Calabria.
Il primo è il testo di legge
del Senatore Ranucci che modifica l’assetto delle 20 Regioni e il secondo è il disegno di legge
costituzionale che in aprile chiuderà la terza lettura. Quindi se non dovesse
avere i numeri andrà a referendum.
Ritengo, pertanto, che il Consiglio, su queste due questioni - atteso
che la legge di riforma costituzionale modifica tutto quello che è il
regionalismo, ma soprattutto modifica la legislazione concorrente - debba
avviare una discussione franca, chiara e seria affinché anche dalla Calabria si
faccia sentire una voce a favore o meno – ma questo ha poca importanza – e
partecipi alla discussione nazionale sui temi che modifichino tutto l’assetto regionale
così come
Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera.
Ne ha facoltà.
Vorrei aggiungere che potremmo, consigliere
Greco, fare una mozione per dire “No” a questa legge anticostituzionale che sta
preparando il Governo nazionale.
Visto che il consigliere Greco ha fatto una
proposta così importante, auspico che dalla Calabria, dal Consiglio regionale, ci
sia una forte presa di posizione per dire no a queste leggi che sta preparando il
Governo, che a mio avviso sono leggi anticostituzionali. Grazie.
Gli spunti che sono venuti dai consiglieri
Greco e Nucera saranno senz’altro argomento che sarà affrontato, la prossima
settimana, nella riunione della Conferenza dei capigruppo nella
calendarizzazione dei lavori dell’Aula.
Il primo punto all’ordine
del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero
104/10^ d’Ufficio, recante: “Quadro Territoriale Regionale a valenza
paesaggistica (QTRP) adottato con delibera del Consiglio regionale numero 300
del 22 aprile
Il relatore, consigliere Bevacqua, ha facoltà di svolgere la relazione.
Signor Presidente,
intervengo per chiedere il rinvio di questo punto perché sono pervenuti in
merito degli emendamenti, quindi per valutarne la proponibilità, visto l’iter
che richiede lo strumento di cui stiamo per parlare. Chiedo il rinvio
dell’argomento alla prossima seduta di Consiglio regionale, da tenere da qui a
10 giorni, per poter insieme all’assessore e alla struttura capire se sono
proponibili questi emendamenti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione.
Ne ha facoltà.
Presidente, sono d’accordo su questa proposta a condizione che il provvedimento ritorni in Commissione, perché secondo me c’è stata un po’ di frettolosità a inserirlo all’ordine del giorno della seduta odierna.
Ritengo che, alla luce degli emendamenti presentati e alla luce di quanto detto, sia necessario un nuovo passaggio in Commissione per approfondire la discussione generale ed esaminare gli emendamenti che sono pervenuti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini.
Ne ha facoltà.
Presidente, colleghi consiglieri, mi dispiace sottolineare che questa Assemblea procede come il gambero, cioè fa due passi avanti ed un passo indietro.
Era naturale, così come è avvenuto per la legge urbanistica regionale – dove questa maggioranza preannuncia già delle modifiche – che la procedura attuata per l’approvazione del Qtrp da una parte sembrasse andare incontro alle richieste e alle perplessità che dall’Aula erano arrivate in una delle precedenti sedute, dall’altra – lo dico al Presidente della mia Commissione – quel giorno, quando era stato preannunciato che sarei arrivato con un poco di ritardo, avrei desiderato che fossero state trattate prima altre pratiche meno importanti e che alla mia presenza fosse discussa, invece, la pratica importante che abbiamo sotto gli occhi.
Non sono riuscito, purtroppo, a capire le motivazioni per cui il consigliere Bevacqua chiede il rinvio ma concordo; per quanto mi riguarda, questo Qtrp non può essere votato così e se ci darete la possibilità, finalmente, di esaminarlo in Commissione, non solo avremo modo di intervenire ma concretamente di esaminare i vari aspetti, perché ci sono aspetti di natura sia giuridica sia politica.
Tanto per dire, basta una sola considerazione e
chiudo: l’adozione di questo Piano costituirà una serie di vincoli, in un
momento in cui questa maggioranza si vanta di
avere già predisposto il Piano, di tutta la programmazione per quanto
concerne l’utilizzo dei fondi comunitari 2014/2020. Questo costituirebbe un
grandissimo e determinante deterrente alla utilizzazione di queste risorse.
Mi auguro che questa maggioranza finalmente capisca e cambi ruolo, cambi metodo nel procedere rispetto alla approvazione a tappe forzate di provvedimenti che non hanno visto né concertazione, né confronto, né consultazione con i rappresentanti legali, che sono i sindaci di questa Calabria e, probabilmente, nemmeno attraverso valutazioni tecniche, che dovrebbero esserci poiché gli assessori sono tecnici, e che si dovrebbero coniugare con gli interessi di una Calabria che in questo momento ha bisogno di sbocco economico.
Questo, invece, non farebbe altro che accrescere il già aggravato e triste momento che vive soprattutto nel settore dell’edilizia.
Per quanto mi riguarda,
quindi, pur non avendo ascoltato le motivazioni del consigliere Bevacqua, ritengo
che un rinvio, con l’impegno di un approfondimento sotto tutti gli
aspetti - giuridico, politico e tecnico – vada fatto e in maniera seria, Presidente della Commissione,
e non come si è tentato di fare cercando di raggiungere solo l’obiettivo
di aver messo in cantiere e come risultato l’obiettivo di approvare una
ennesima pratica attraverso cui potersi vantare; salvo poi dover dire che
dobbiamo tornare indietro, modificare e pensare di avere sbagliato e dire ai calabresi
“abbiamo sbagliato, ricominciamo daccapo”.
Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera.
Ne ha facoltà.
Alla proposta del consigliere Guccione, concordando per un rinvio, aggiungo di far tornare la proposta di legge in Commissione.
Ribadisco al Presidente
della Commissione, Bevacqua, che sia io sia il
consigliere Tallini avevamo detto, Presidente,
di non andare avanti, trattandosi di una materia delicata per
Ha messo a tacere sia me sia il consigliere Tallini, perché gli ordini della scuderia che le sono arrivati erano di far passare in questo modo la proposta di legge. Ora come dice il consigliere Tallini “zero a zero e palla al centro”.
Ora dobbiamo, cioè, ritornare in Commissione perché l’avevamo
detto qua e l’avevamo detto pure all’assessore che questo provvedimento creava
difficoltà, che su questo provvedimento sia gli ingegneri, sia gli architetti,
sia le associazioni erano contrari. E allora c’era o non c’era un motivo?
Perché non fermarsi prima? Dalla prossima volta, Presidente,
gli atti devono arrivare e
Ha chiesto di parlare il consigliere Nicolò.
Ne ha facoltà.
E’ l’ennesima volta che riscontriamo un episodio di questo genere ed è l’ennesima volta che, partendo da uno “zero a zero” si consuma un’autorete. Andiamo ad individuare le responsabilità ma afferiscono a questioni riguardanti l’aspetto politico e istituzionale di questa Assemblea.
Vorrei, allora, capire, senza entrare nel merito, ma il merito è sotto gli occhi di tutti, se meritasse degli approfondimenti perché alcune concertazioni non sono state svolte, altre sono state ascoltate, addirittura col parere contrario.
C’è la presunzione di una parte politica che non vuole ragionare, non vuole discutere e non vuole dialogare.
Questo è emerso da chi partecipa in Commissione e testé lo ha rappresentato all’Aula. E’ una lezione, voglio dire, che dovreste recepire, incamerare e poterne fare tesoro per il futuro.
Questo è il Consiglio
regionale della Calabria, Presidente, e, con tutto il rispetto di
tutti i Consigli comunali del nostro territorio
regionale, credo che si stia svilendo il proprio ruolo e si debba fare anche
carico delle attività delle Commissioni.
Le attività delle
Commissioni devono essere produttive ed efficaci rispetto agli obiettivi
istituzionali, ancor prima che quelli riguardanti l’aspetto politico.
Mi auguro che questo sia
l’ultimo episodio, ma non è il primo. Vi prego di riguardare gli atti e
l’attività di questo Consiglio regionale che è svilente.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua.
Ne ha facoltà.
Rimango un po’ sconcertato da quanto ha appena affermato il consigliere Nicolò perché ho puntualizzato.
Ho cercato di motivare le ragioni del rinvio su un aspetto di legittimità degli emendamenti che sono stati proposti, presentati. Qui non si tratta, caro collega Nicolò, di riaprire di nuovo la procedura, il confronto, l’analisi con il territorio, perché questa procedura è aperta dal 2002 ed ha visto aperta per ben 14 anni una discussione con il territorio, con gli attori.
Questa volta questo Consiglio
regionale, questa Giunta, questa maggioranza volevano semplicemente portare una
novità sostanziale nella vita politica calabrese, che è quella di rispettare
il lavoro svolto in questi anni da tre Giunte diverse che si sono succedute e che hanno avuto
sempre in questi 14 anni anche una diversa sensibilità culturale.
Rispettando il lavoro
svolto in questi anni dai colleghi che ci hanno preceduto, volevamo
semplicemente dare atto del loro lavoro e fornire
Oggi prendo atto di queste osservazioni, di queste
considerazioni che ci vengono esposte dai colleghi della opposizione e dal
consigliere Nucera. Non siamo qui a discutere di accettare o meno un
emendamento, ma siamo a discutere se sono legittimamente ammissibili questi
emendamenti.
Questo è il problema. Non è, quindi, questione di aver
paura del confronto, della discussione, del dibattito ma del capire che se
dovessimo riaprire questa partita dovremmo ripartire da zero.
E’ utile alla Calabria questo? Lo chiedo a voi e vi
lascio questo interrogativo. O è utile alla Calabria fornire uno strumento
importante per la programmazione e per la pianificazione territoriale? Questa è
la domanda che lascio e che pongo ad ogni consigliere regionale presente in
quest’Aula.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Cannizzaro. Ne ha facoltà.
Presidente, semplicemente per ribadire anche quanto detto dai colleghi. Il consigliere Bevacqua palesa di essere sconcertato dalle osservazioni del consigliere Nicolò.
Consigliere Bevacqua, chi è sconcertato qui siamo noi, perché ancora una volta registriamo un teatrino di questa maggioranza che ha addirittura la presunzione di venire in Aula senza aver concertato nemmeno al suo interno e mi sembra chiaro ed evidente che anche all’interno non vi è una visione chiara.
E credo che l’intervento del consigliere Nucera sia
puntuale nel merito. Presidente, rinviamo questo punto e, personalmente,
in qualità di capogruppo della Casa delle libertà, condivido ed approvo il
rinvio con la speranza e l’auspicio che questo punto all’ordine del giorno
possa essere reinserito dopo un’ampia discussione, non solo con la parte
politica ma con le competenze perché – lo sapete molto bene – questo
provvedimento ha creato un grande allarmismo sul territorio.
Venire in Aula ed avere anche l’arroganza di presentare
questo punto all’ordine del giorno così delicato ci lascia veramente sbalorditi
e non sconcertati come il consigliere Bevacqua.
Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera.
Ne ha facoltà.
Consigliere Bevacqua, mi sforzo e cerco di
condividere la sua posizione ma le voglio dire una cosa con molta onestà
politica e con la stima che ho verso la sua persona: questo metodo di
ragionamento che le cose non si sono fatte dal 2002 è un metodo che ormai
cercano di farci ingoiare ed è una cultura “renziana”
che non mi appartiene. Perché le cose non si sono fatte dal 2002 e si devono
fare in un mese? Questo è l’errore che si sta facendo in Italia, per dire che siamo
i più bravi di tutti e facciamo le cose in un mese.
Ci dobbiamo prendere il tempo necessario e
dobbiamo fare le cose per bene. Questo modello culturale non mi appartiene. La
prossima volta che porterà un atto in Commissione, la prego, qui in Consiglio,
di darci il tempo necessario a studiare tutti gli atti.
Se
Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione.
Ne ha facoltà.
Presidente, voglio capire se
Voglio capire se la spesa comunitaria, che è stata programmata da questa Giunta regionale, è compatibile col Qtr. Io dico di no e anzi ci sono problemi già per quanto riguarda la legge urbanistica.
Penso che queste “ansie da prestazione” rischiano di
far pagare un duro prezzo alla Calabria.
Sarebbe opportuno e responsabile verificare se il Qtr
sia compatibile con la spesa comunitaria perché abbiamo
già qualche problema con la legge urbanistica che
abbiamo licenziato qualche settimana fa.
Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Visto che c‘è stata questa esigenza per cui l’Aula era da 50 posti, e sono già tanti, invito qualcuno a venire a sedersi da questa parte perché non sono “renziano” come Nucera. Ovviamente non vi faremo fare la parte della opposizione perché anche il gioco delle tre carte non può funzionare.
Vorrei ricordare cosa è il Qtrp, che non solo è importante in un ragionamento di continuità amministrativa per la spesa comunitaria e per tutto ciò che accade ma è un documento che va approvato nel minor tempo possibile; rispetto a quel che diceva il consigliere Bevacqua e rispetto alla memoria corta che stiamo verificando in questi tempi, va aggiunto altro.
Come Renzi si intesta
molte opere, ho notato che il presidente Oliverio si è intestato
Per le osservazioni,
insomma, per far sì che quella mole di restrizioni che andava anche incontro ad
investimenti che erano stati approvati prima dell’effettiva approvazione di
questo strumento, fossero coerenti e non recassero danni.
E’ la filosofia di un ritardo abissale ed è
ovvio, non vogliamo necessariamente ribadire, ma il grande lavoro di questo
Qtrp è stato fatto nella scorsa legislatura, dove maggioranza e
minoranza hanno fatto 12 o 13 o 14 sedute di Commissione, non ricordo quante su
questo strumento.
E’ stato approvato, quindi
licenziato, ed è andato in giro per le osservazioni che dovevano essere qui
contenute.
E’ ovvio che una Giunta
regionale che sta da poco ha lavorato poco. E’ ovvio che questo Consiglio
regionale non funziona. Non posso far portare la croce a Irto, dalle nomine a
quant’altro, dalla testimonianza di un ritardo che è ormai di un anno e mezzo.
Questo si certifica.
Allora, per lo meno, non
ci stupiamo, lo dico al consigliere Bevacqua che si stupisce. Qui si stupiscono
i calabresi, non si stupisce nemmeno più quest’Aula.
Questo è il dato. Per cui stando nell’ordine dei problemi,
è uno strumento importantissimo che va approvato nel minor tempo possibile.
E’ ovvio che è mancato questo lavoro; è una Giunta
regionale che, giustamente, ci sta da poco e non ha calendarizzato neanche sedute
di Commissione, se uno avesse avuto un minimo di voglia o di capacità di
emendare.
Questa è la fotografia di quello che è successo finanche
su questo strumento, e lo ricordava il consigliere Tallini. E’ stato così su
una legge urbanistica che vi state, ovviamente, rimangiando, e ve lo avevamo
detto in sede di approvazione. E’ stato così su questo e speriamo non sia – lo
dico al presidente Irto – a garanzia di quello che
quest’Aula deve fare e a garanzia del suo ruolo che riteniamo, comunque, un
ruolo da rispettare come quello del presidente Oliverio.
Diamoci delle regole di funzionamento. Perché – è
evidente –
Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini.
Ne ha facoltà.
Solo perché ho
sentito nel secondo intervento la motivazione del ritiro. Mettiamoci d’accordo,
allora. Se la motivazione del ritiro è quella che ufficialmente ci ha
annunciato in Aula il consigliere Bevacqua, credo che a questa motivazione si
potrà dare una risposta immediata. Ci sono i nostri
avvocati, i nostri consulenti che possono immediatamente chiarire tutto questo.
Se questo non è e c’è ben
altro, consigliere Bevacqua, è bene che si dica, non fosse altro se non perchè
oggi siamo consapevoli che questo prodotto contiene qualcosa che non va.
E allora vale la pena
tornare in Commissione, lavorare, chiedere la collaborazione di tutti e poi
tornare in Aula; ma se si deve soltanto verificare la legittimità di alcuni
emendamenti, se sono o non sono presentabili, se sono stati presentati in
ritardo - non so quali sono le questioni giuridiche - perché allora dobbiamo
ritirarlo se in una delle prossime sedute dobbiamo tornare per discutere delle
stesse questioni?
Siate onesti e sinceri,
allora, anche con la minoranza che vi sta chiedendo e, se volete per un attimo,
vi elenco io tutti i punti che sono tanti e attraverso cui dovrebbe passare
questo provvedimento se dovesse essere attuato. Faremo un danno gravissimo
all’economia della Calabria.
E – me lo consenta il
consigliere Orsomarso – ci sono, a mio avviso, alcuni errori e questa è la
dimostrazione che il mio non è un intervento per dire che questa maggioranza ha
fatto male e la precedente ha fatto bene ma era soltanto per dire che ci sono
questioni che riguardano passaggi e che riguardano anche i passaggi precedenti,
dove non ho avuto la possibilità di offrire il mio contributo ma ritengo di
darlo prima che questo provvedimento e questo Piano vengano adottati dal Consiglio
regionale.
Ci sono delle questioni e
poi le questioni gravi che riguardano anche le questioni che ha colto il
consigliere Nucera. Praticamente, Presidente, lo ripeto adesso, ho notato che vi siete concentrati – e
dico che avete fatto bene – sulla programmazione 2014/2020.
(Interruzione)
Ho finito. Ripeto soltanto questo concetto perché non
c’era il Presidente.
Se la programmazione 2014/2020 non troverà i piani di
attuazione dal punto di vista urbanistico saremo in una situazione in cui una
serie di provvedimenti inibitori impediranno di intervenire; se mi dite che è
giusto far scattare i vincoli che penalizzano tutti quei Comuni che non sono
riusciti a predisporre il Piano regolatore… Sul piano teorico sì, ci si
dovrebbe, poi, domandare perché i Comuni non sono riusciti a fare i Piani
regolatori.
Ma detto questo, dobbiamo aggiungere: cosa succede se
inibiamo in tantissimi Comuni la realizzazione di alcune opere.
Ve ne dico una: c’è l’inibizione di costruire a
Estendiamo praticamente tutto questo agli interessi
ambientali, laghi e fiumi e vedete voi cosa abbiamo prodotto e con quale
presupposto ci apprestiamo ad utilizzare gli strumenti urbanistici e le risorse
finanziarie contenute nella programmazione del Por 2014-2020.
Probabilmente faremmo un bel lavoro, anzi sicuramente il
Presidente sta pensando a un bel lavoro, che
resterà poi, probabilmente, lettera morta perché non potrà trovare gli
strumenti urbanistici adeguati e poterli utilizzare per lo scopo per cui
saranno finalizzati.
Questo è. Tornare in Commissione e lavorare. La
concertazione anche qua va fatta; le osservazioni non possono essere giudicate
genericamente con un ragionamento generale e basta ma vanno controdedotte
una per una, come tutti voi, che avete fatto i sindaci e gli amministratori nei
Comuni, sapete.
Il Piano deve essere affisso all’albo per 60 giorni e
deve essere affisso all’albo, non solo trasmesso alle amministrazioni comunali.
Questo è un Piano impugnabile domani mattina.
Non essendoci altre richieste di interventi, la
discussione è chiusa.
Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.
Presidente, sento
la necessità di intervenire per evitare che si alimenti confusione su un problema particolarmente rilevante per la
nostra Regione, ma soprattutto per evitare che ogni volta ci si ritrovi nelle
condizioni di ripartire da zero nella discussione del Consiglio regionale.
Capisco
le esigenze politiche che spingono a forzature strumentali, a valutazioni che
prescindono dalla politica per derive di carattere populista, eccetera, però
non capisco come si possano alterare la verità e la realtà per fare ricorso alle strumentalità.
Primo punto: bisogna mettersi d’accordo qui. Quando abbiamo presentato
questo strumento in Consiglio regionale, nel mese di gennaio, ho detto a chiare
note che, essendo già stato definito nel corso della precedente legislatura,
con una convergenza generale da parte del Consiglio
(Interruzione)
Stia tranquillo, parlo per come so parlare, quindi non c’è bisogno che lei
faccia il piccolo saccente, anche sul tono della mia voce.
Allora, ho avuto modo di dire che su questo strumento, sul quale nel
corso della precedente legislatura – perché sono andato a leggermi gli atti –
c’è stata una convergenza generale da parte del Consiglio regionale, maggioranza
e opposizione, nella Commissione che ha avuto modo di valutarlo. Dico di più,
su questo strumento sul quale è stata aperta una Conferenza dei servizi, che ha visto la partecipazione dei Comuni, attraverso
le loro rappresentanze, delle organizzazioni professionali, del partenariato e
anche delle Province, di una delle quali mi onoravo di essere Presidente – quindi
di avere avuto la possibilità di partecipare attivamente e di formulare anche osservazioni
nel corso dell’iter della formazione del Piano, depositando anche per iscritto osservazioni,
essendo quel procedimento particolarmente complesso, per la definizione di uno
strumento di pianificazione territoriale ed essendo quella procedura arrivata a
conclusione – mi sono permesso di dire che consideravo importante quel lavoro,
che avrebbe consentito al Consiglio regionale di mettere un punto fermo per
evitare di ripartire da zero impiegando altri cinque anni – perché di questo si
tratta, se si riapre la procedura – partire da lì: portare il Piano a compimento.
Dopodiché, eventuali correttivi al Piano potevano essere riproposti e valutati ragionevolmente,
perché il contesto è cambiato, così come le condizioni, eccetera, eccetera, avrebbero
potuto essere prese in considerazione dal Consiglio regionale nella sua
autonomia e sovranità, perché si procedesse in quella direzione.
Questa è stata la valutazione sulla base della
quale ho proposto di portare il Piano alla discussione di quest’Aula.
Bisogna mettersi d’accordo: Tallini fa delle osservazioni,
e le fa perché avrà valutato ed esaminato il Piano, altri fanno emendamenti perché
ritengono che bisogna fare degli aggiustamenti. Bisogna mettersi d’accordo, su
questo Piano, carissimo Orsomarso, non c’è nessuna rivendicazione di primogenitura
e di messa di marchi – sono stato chiaro, mi pare – né tantomeno il Piano, per
capirci, di pianificazione territoriale, il Qtr, è
una condizionalità per utilizzare le risorse comunitarie. Non è una
condizionalità.
La condizionalità è il Piano dei rifiuti –
che, non a caso, abbiamo adottato e che sarà trasmesso al Consiglio regionale perché
abbiamo avviato la procedura – il Piano dei trasporti – che, non a caso, sarà
concluso a giorni, sarà adottato dalla Giunta.
Le condizionalità sono altre, sulle quali
stiamo accelerando, perché è chiaro che noi vogliamo evitare una mancata risposta
alle condizionalità da parte della Commissione europea.
(Interruzione)
Rispetto a questo Piano, non c’è nessun
problema nella programmazione 2014-
(Interruzione)
No, scusi, sto parlando di cose generali, lei
sta parlando di fatti specifici.
(Interruzione del consigliere Tallini)
Chiedo scusa, perché dico questo? Oggi siamo
in presenza di misure di salvaguardia, e l’adozione del Piano è una condizione
per uscirne.
(Interruzione del consigliere Tallini)
E come no! Certo.
(Interruzione del consigliere Tallini)
L’adozione del Piano è una condizione
per uscire dalle misure di salvaguardia. I Piani, regolati dalla legge urbanistica – che, non a caso, é per gran
parte una accelerazione delle procedure – la tanto vituperata legge urbanistica,
tanto discussa, tanto oltraggiata, perché sarebbe il male dell’economia calabrese,
eccetera, eccetera, non è altro – guardatela bene nel merito – che l’accelerazione
delle procedure, proprio per consentire in modo particolare ai piccoli Comuni,
di fuoriuscire dalla farraginosità delle procedure che, non a caso, hanno tenuto
(Interruzione)
Sono 18 i Comuni che si sono dotati di PSC.
18! E qui non c’è destra, sinistra, rosso o giallo, cioè se solo 18 Comuni su
409 sono riusciti a portare a compimento l’iter per l’adozione dei nuovi strumenti
urbanistici, ci sarà una ragione di carattere strutturale, rispetto alla quale
si è tentato di dare una risposta con la modifica della legge urbanistica. Tra
l’altro, io stesso parlando in questo Consiglio regionale al momento dell’approvazione
e anche all’Assemblea dei sindaci, ho detto che non è
Quindi la ragione per cui abbiamo proposto l’impostazione
di partire dal lavoro che è stato fatto è tutta qui e non altro. Ci sono esigenze
da parte del Consiglio regionale di ripartire da zero? Benissimo, sappiate che ripartire
da zero significa fare ripartire l’iter, far ripartire
Siccome lo considero una buona base – perché non
è di parte – questo strumento è una delle poche cose sulle quali c’è stato un confronto
anche con l’articolazione istituzionale territoriale, e si è definita una convergenza,
una sintesi, non un’accozzaglia di singole posizioni, ma una sintesi che è accettabile.
Da questa sintesi accettabile – lo era anche prima, quando ero in Conferenza
dei servizi, e lo è anche da questa postazione, non cambia nulla nei contenuti dal
punto di vista del merito – nella mia qualità di Presidente della Regione, mi
permetto di dire che questa può essere una buona base dalla quale partire per
evitare di perdere tempo e di dare alla Calabria uno strumento di governo del
territorio.
Ci sono approfondimenti da fare? Benissimo. Si
vuole ritornare in Commissione? Meglio ancora. Non abbiamo problemi da questo
punto di vista, perché siccome non si tratta di uno strumento qualsiasi, ma di uno
strumento di pianificazione territoriale di base del territorio calabrese, fondamentale
per lo sviluppo della nostra Regione, sarebbe sciocco assumere posizioni se c’è
bisogno di confrontarsi. Ci mancherebbe altro! Io voglio sollecitarlo il confronto
da questo punto di vista. Si vuole ritornare in Commissione? Si ritorni in Commissione,
con la consapevolezza, però, che le strade che sceglieremo, mi auguro siano
scelte a prescindere dalle collocazioni, perché questo è uno strumento, ripeto,
di pianificazione strategica per la vita.
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
Vi potrete avvalere anche del contributo
dell’opposizione.
Sto parlando di questo, consigliere Tallini. Per la vita della Regione, credo che sia bene che ci si predisponga
al confronto, liberi da atteggiamenti precostituiti, perché così facendo si
potrà definire un percorso che deve essere quello più rapido possibile, per consentire
alla Calabria di dotarsi di uno strumento
di pianificazione rispondente ai bisogni del territorio e soprattutto perché si
esca da una situazione che oggi è quella che vede misure di salvaguardia, senza
delineare quella che deve essere la prospettiva.
Mi permetto, quindi, di dire, Presidente, che
andrà benissimo anche il rinvio per riportare in Commissione la discussione e
il confronto, anzi mi prenoto, eventualmente, assieme all’assessore per
partecipare alla discussione in Commissione, perché essendo una materia particolarmente
rilevante e interessante, credo sia giusto che il presidente della Regione possa
partecipare a questo confronto.
(Interruzioni)
Grazie presidente Oliverio.
Alla fine faremo la dichiarazione di voto.
Prima di passare alla votazione sul rinvio –
come chiesto dal consigliere Bevacqua – con dichiarazione di voto, comunico che
la prossima settimana, in Conferenza dei capigruppo, calendarizzeremo l’esame
del Qtrp ovvero se riportarlo in Commissione, come proposto anche dal Presidente
della Giunta regionale, quindi il percorso verrà definito dalla Conferenza dei
capigruppo che terremo la prossima settimana.
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Prego,
consigliere Orsomarso.
Sì, per dichiarazione di voto, per dire al Presidente che provo sempre, ogni volta, poi se il Presidente
è abituato, nei diversi ruoli che ha avuto, a non avere critiche, a me dispiace.
(Interruzione del Presidente
della Giunta)
No, le
dico, Presidente, che non può definirmi “saccente” – nella vita ho avuto tanti maestri, ne ho avuto uno importante a
casa, ne ho avuti a scuola, all’università,
nella formazione politica – perchè le dico che non
c’è bisogno di gridare nel rivolgersi a noi. Nel mio intervento ho ribadito l’importanza, ho ribadito che c’era un iter,
segnalavo rispetto per gli interventi dei colleghi; io non voglio dare priorità,
anzi sono dell’idea che una nuova generazione, quindi a supporto del suo lavoro,
debba cancellare l’idea del “chi mi ha preceduto”, quindi non voglio neanche
parlare, però non si può sentire “mi stupisco”.
Poi, mi perdoni, per amor di verità, perché se a lei non piace, e questa
la definisce “saccenza”, lo sta raccontando alla
Calabria, l’ha fatto anche davanti al Presidente della Repubblica – perché ho
fatto parte di una maggioranza che, con Pino Gentile ha dato seguito, con stati
di avanzamento, quindi significa un cronoprogramma fitto, devo sentirla, quindi
mi piace ricordarlo, su questo provvedimento e anche su altri, rispetto al
ritardo che lei ha, con la sua Giunta, e che questo Consiglio purtroppo ha
anche per noi – ora se la prende, e mi definisce saccente, si abitui perché non
starò qui, tra l’altro lo faccio con grande rispetto del suo ruolo e lo ricordo
ogni volta, perché per me lei è anche il mio Presidente, come Irto è il
Presidente di quest’Aula ed è anche il mio Presidente, però lezioncine o
impressioni con toni più alti non ne accetto, non ne ricevo, lo faccio anche
nel rispetto del mio ruolo.
Lei ha
ripetuto quello che avevo già detto, che sta nel solco che le dicevo, e le ho sottolineato
alcune cose, evidentemente, ovvero che lei davanti al Presidente della Repubblica
non può rappresentare una storia che manca del lavoro di Loiero, poi di Scopelliti,
e quindi anche del collega Gentile, che oggi le dà supporto.
Dichiarazione
di voto, consigliere.
La dichiarazione
di voto è quello che avevamo già detto, che questo provvedimento, che è
arrivato in ritardo, perché in parallelo ad azioni, come giustamente – e fate
bene – i provvedimenti comunitari, e questo incide anche sulla programmazione,
ma non abbiamo detto nulla in contrario,
denunciamo un ritardo, perché forse poteva arrivare in Commissione prima,
l’avremmo discusso prima.
Quindi, Presidente, a me dispiace, però non voglio essere per forza il
contraltare dicendo che non vedo divisioni necessariamente politiche o di colore,
però un minimo di capacità di assorbire la critica, che pure c’è, e che al di
là di quest’Aula raccogliamo anche nelle strade, questo me lo conceda.
Poi non mi dica che io non l’ho mai cercata – nel mio ruolo di minoranza
– lo chieda alla sua segreteria, al collega Aieta, se l’ho cercata in questi mesi
per discutere e confrontarmi su varie problematiche perché, se questo è il
dato, accetti anche le critiche e abbassi i toni.
Ci sono altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Tallini.
Presidente, se oltre a prestare attenzione, ha una
penna in mano e prende appunti, così poi andrà dal suo professore di urbanistica
per chiedere delucidazioni sulle tre cose che le dirò. Ce l’ha vicina, lo può
fare anche in tempo reale.
(Interruzione)
No, lo dico a lei. Poi, quando scoppierà il caos, il
responsabile sarà lei, non sarà l’assessore Rossi di turno!
Questa norma – le ragioni per
cui diciamo che va approfondita – prevede, su una fascia di
Un’altra cosa che deve verificare, Presidente, è
l’enorme restrizione nel settore dei cambi di destinazione d’uso, nelle trasformazioni
dei cambi di destinazione d’uso.
E
ancora: pensate che tutte queste norme
restrittive si uniscono all’altra norma dell’articolo 65,
che ha dichiarato la totale inedificabilità di tutte le lottizzazioni fuori dai centri urbani e, come in maniera subdola, anzi
falsa, è stato detto nella precedente seduta – quando è stata approvata la legge urbanistica regionale – le lottizzazioni in
corso di approvazione sono tutte decadute.
Quindi uniamo tutto questo e vediamo se il
consigliere Guccione non ha ragione ad essere preoccupato.
E’ lei stesso che dovrebbe preoccuparsi, Presidente,
e non difendere l’indifendibile! Per queste ragioni voteremo a favore del
rinvio.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea.
Ne ha facoltà.
Riteniamo,
come gruppo, che in fondo si stia facendo molto rumore per nulla e – non per
scomodare Shakespeare – si parte da una richiesta di rinvio legittima da parte del Presidente della Commissione ambiente, relativa e legata semplicemente alla presentazione
di numerosi emendamenti. Si ascoltano anche preoccupati interventi rispetto ai
quali ci sarebbe da modificare tutto perché, finalmente,
in questa terra si comincia a pensare alla non edificabilità dei territori che
la natura ci ha dato, come invece è stato fatto, negli anni ‘60 e ’70, a un
recupero del suolo, a un recupero dell’esistente, alla salvaguardia dell’ambiente.
Finalmente un Piano che ha un occhio attento verso l’ambiente, e viene visto
come rischioso!
Riteniamo di votare favorevolmente
alla richiesta di rinvio, Presidente. Può essere, sì, una richiesta di rinvio
che potremmo verificare insieme nella riunione dei capigruppo, e fa bene il presidente
Irto a demandare alla Presidenza dei capigruppo la decisione su quale poi debba
essere il contenuto e il luogo del rinvio. Mi resta, però, l’amaro in bocca nel
vedere che c’è un’astiosità ripetuta e reiterata da ambo le parti su questioni
che offendono l’intelligenza dei calabresi, soprattutto quando riguardano la
persona del Presidente.
Allora è vero, consigliere Orsomarso – e non per fare l’avvocato
difensore, perché il presidente Oliverio
non ne ha bisogno – se l’atteggiamento è saccente ed è da maestrino, è da uomo
vissuto da Consiglio, da uomo che ha costeggiato le coste Dalmata di questo
Consiglio regionale per una legislatura in più, ce le risparmi, come ci risparmi
i commenti con il volto! Grazie.
Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione la richiesta
di rinvio del consigliere Bevacqua.
(Il
Consiglio approva)
Il punto è rinviato.
Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 115/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Presa d'atto della Decisione della Commissione Europea di approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria e istituzione del Comitato di Sorveglianza”.
E’ relatore il consigliere
Aieta, che ha facoltà di intervenire.
Si
tratta, in sostanza, di una presa
d’atto della decisione della Commissione europea per l’approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
della Regione
Calabria e l’istituzione del Comitato di sorveglianza.
Ci sono molti elementi positivi in questo programma di sviluppo
rurale: il primo è che, intanto, la dotazione finanziaria è la più alta delle Regioni
meridionali; il 60 per cento è a carico del bilancio europeo, il 30 per cento
del bilancio statale e il 10 per cento a carico del bilancio regionale.
Questa programmazione sullo sviluppo rurale della
Regione Calabria è cofinanziata dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo
rurale, e fa parte dei fondi strutturali
europei.
Si istituisce il Comitato di
sorveglianza, che è stato già tenuto, così come, in data 12 febbraio 2016, è
stato già tenuto quello per il Por, e ha visto la partecipazione della Commissione
europea per la presentazione dei criteri
di selezione di tutte le Misure, la cui responsabilità grava sull’Autorità di
gestione.
Questo
programma non riguarda – ed ecco il tratto forse più importante, di valore – solo l’agricoltura in senso stretto, ma
allarga il suo raggio, la sua competenza anche su molteplici aspetti connessi
all’agricoltura, cioè all’innovazione,
alla ricerca e allo sviluppo del turismo rurale e del territorio rurale.
Le Misure, che sono i tratti
essenziali di questo programma, vanno dagli investimenti in immobilizzazioni materiali,
con una dotazione addirittura di 314 milioni di euro, agli investimenti sullo sviluppo
delle aree forestali, ai regimi di qualità dei prodotti agricoli, all’agricoltura
biologica, ai Gal, ai gruppi di azione locale, che vogliamo implementare, allo sviluppo
delle aziende agricole e al sostegno allo sviluppo locale leader.
E’
una dotazione, questa del Psr, di circa 1 miliardo e
100 milioni di euro e siamo entrati, dopo il Comitato di sorveglianza, nella
fase operativa. Nei prossimi giorni il direttore della programmazione sarà a Bruxelles
per definire gli ultimi dettagli e per porre le Misure del Psr
in linea con il bilancio regionale.
Se
non ci sono interventi, diamo lettura della deliberazione predisposta
dall’Ufficio. Prego, consigliere Neri.
“Presa d'atto della decisione della Commissione Europea
di approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della
Regione Calabria e istituzione del Comitato di Sorveglianza.
Il Consiglio regionale,
vista la delibera di Giunta regionale
numero 4 del 18 gennaio 2016 recante “Presa d'atto della decisione della
Commissione Europea di approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
(FEASR) della Regione Calabria e istituzione del Comitato di Sorveglianza”;
vista la legge regionale 5 gennaio
2007, numero 3 “Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria al
processo normativo e comunitario e sulle procedure relative all'attuazione
delle politiche comunitarie”;
visti:
il Regolamento (UE) numero 1303/2013
del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, recante
disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale
europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo
rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni
generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo,
sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca,
e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
il Regolamento (UE) numero 1305/2013
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo
Sviluppo Rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale
(FEASR) e che abroga il Regolamento (CE) numero 1698/2005 del Consiglio;
il Regolamento (UE) numero 1306/2013
del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul finanziamento,
sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i
Regolamenti del Consiglio (CE) numero 352/78, (CE) numero 165/94, (CE) numero
2799/98, (CE) numero 814/2000, (CE) numero 1290/2005 e (CE) numero 485/2008;
il Regolamento (UE) numero 1310/2013
del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che stabilisce
alcune disposizioni transitorie (secondo gruppo di regole) sul sostegno allo
sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
(FEASR), modifica il Regolamento (UE) numero 1305/2013 del Parlamento europeo e
del Consiglio per quanto concerne le risorse e la loro distribuzione in relazione
all'anno 2014 e modifica il regolamento (CE) numero 73/2009 del Consiglio e i
regolamenti (UE) numero 1307/2013, (UE) numero 1306/2013 e (UE) numero
1308/2013 del Parlamento europeo;
il Regolamento Delegato (UE) numero
240/2014 della Commissione del 7 gennaio
il Regolamento Delegato (UE) numero
807/2014 della Commissione del 11 marzo 2014, che integra talune disposizioni
del Regolamento (UE) numero 1305//2013 del Parlamento europeo e del Consiglio
sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo
sviluppo rurale (FEASR) e che introduce disposizioni transitorie;
il Regolamento di Esecuzione (UE)
numero 808/2014 della Commissione del 17 luglio 2014, recante modalità di applicazione
del regolamento (UE) numero1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sul
sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo
Sviluppo rurale (FEASR);
gli articoli 47, 48 e 49 del
Regolamento (UE) numero 1303/2013 che definiscono, tra l'altro, le modalità di
istituzione, la composizione e le funzioni del Comitato di Sorveglianza;
visti i seguenti allegati che costituiscono
parte integrante della deliberazione di Giunta regionale numero 4/2016:
allegato A: Decisione C(2015) 8314
final del 20 novembre 2015, di approvazione del PSR Calabria 2014 - 2020;
allegato B: Programma di Sviluppo
Rurale della Regione Calabria 2014-2020 ed i relativi allegati;
allegato C: elenco componenti del
Comitato di Sorveglianza del PSR 2014-2020;
rilevato che:
con D.G.R numero 289 del 14/07/2014,
recante “Approvazione del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria per il
periodo 2014-2020 - cofinanziato dal FEASR - e inoltro alla Commissione
Europea”,
il Consiglio regionale, nella seduta
del 21 luglio 2014, con deliberazione numero
in data 22 luglio 2014 il PSR
Calabria 2014-2020 è stato formalmente trasmesso ai servizi della Commissione
Europea attraverso il sistema informatico SFC e che il negoziato con i servizi
della Commissione si è concluso nel mese di ottobre 2015 con l'inoltro della
versione finale emendata per la definitiva approvazione;
considerato che, a seguito della
chiusura positiva del negoziato,
preso atto che, così come si evince
dalla Delibera di Giunta regionale numero 4/2016,
- il Dirigente generale del
Dipartimento proponente attesta che il provvedimento non comporta nuovi o
ulteriori oneri a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale;
- il Dirigente generale del
Dipartimento proponente attesta che l'istruttoria è completa e che sono stati
acquisiti tutti gli atti e i documenti previsti dalle disposizioni di legge e
Regolamento che disciplinano la materia;
- il Dirigente del Dipartimento
proponente, sulla scorta dell'istruttoria effettuata, attesta la regolarità
amministrativa, nonché la legittimità della deliberazione di Giunta regionale e
la sua conformità alle disposizioni di legge e Regolamento comunitarie,
nazionali e regionali, ai sensi dell'articolo 28, comma 2, lettera a), e
dell'articolo 30, comma 1, lettera a) della legge regionale 13 maggio 1996,
numero 7;
- il Dipartimento Bilancio attesta
che il provvedimento non dispone impegno di spesa a carico del bilancio annuale
e/o pluriennale regionale;
- è stato demandato all'Autorità di
Gestione del PSR Calabria 2014-2020 il disimpegno degli adempimenti formali
connessi all'istituzione del Comitato di Sorveglianza in argomento;
preso atto che la seconda
Commissione Consiliare permanente ha licenziato il provvedimento in oggetto ed
i relativi allegati nella seduta del 16 febbraio 2016,
delibera
- di prendere atto della Decisione
della Commissione Europea C (2015) 8314 final del 20 novembre 2015 (allegato A)
e dell'istituzione del Comitato di Sorveglianza (allegato C);
- di approvare il Programma di
Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria ed i relativi allegati
(allegato B)”.
Se non ci sono interventi, pongo
in votazione il provvedimento nel suo complesso con i relativi allegati.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Passiamo
al terzo punto all’ordine
del giorno, la proposta di legge numero
90/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed
integrazioni all'articolo 44 della legge regionale 5 aprile 1983, numero 13,
recante: ‘Norme di attuazione dello Statuto per l'iniziativa legislativa
popolare e per i referendum'”.
Prego,
consigliere Sergio, ha facoltà di svolgere la relazione.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
questo provvedimento è stato licenziato dalla
prima Commissione e, successivamente, anche dalla Commissione bilancio, ricevendo
poi un
rilievo da parte del Dipartimento economico, che l’ha fatto tornare indietro
con una proposta di modifica; a tal proposito, mi auguro che
Il disegno di legge in esame intende intervenire sulla disciplina del referendum consultivo obbligatorio previsto dalle norme vigenti nell’ipotesi di fusione, nuova denominazione e mutamenti circoscrizionali di Comuni, eliminando il quorum partecipativo, consistente nella maggioranza degli aventi diritto, richiesto per la validità della consultazione.
A tal fine, occorre modificare il dispositivo dell’articolo 44 della legge regionale 13 del 1983, che si riferisce genericamente a tutti i tipi di referendum consultivo previsti dal nostro Statuto (vedi attuale articolo 12) ed ha ad oggetto la proclamazione dei risultati degli stessi; ciò al fine di agevolare i processi di aggregazione dei Comuni calabresi, eliminando un quorum partecipativo che spesso, in piccoli centri dove si è elevata la percentuale di residenti all’estero, appare eccessivamente penalizzante.
Al riguardo, vi è da rilevare che tale indirizzo si dimostra in linea, non solo con il favore sempre più accentuato del legislatore statale nei confronti delle forme associative tra Comuni unioni e fusioni – vedi, da ultimo, la c.d. legge Delrio 56/2014 e la legge di stabilità 2015, n. 190/2014, nonché verso l’esercizio associato delle funzioni, ma anche con le altre Regioni.
Considerato, pertanto, che occorre favorire ogni processo di aggregazione tra i Comuni calabresi, che oggi risultano eccessivamente frammentati in tantissimi piccoli Comuni, si rende quindi necessario eliminare il quorum di validità, ritenendo che l'eliminazione della soglia possa agevolare le iniziative comunali di fusione e dare un forte impulso ai processi diretti a rafforzare la governance delle istituzioni locali.
La proposta ha carattere ordinamentale e consta di due articoli: con il primo articolo si sostituisce, appunto, l’articolo 44 della legge regionale 13/1983; mentre l’articolo 2 ne disciplina l’entrata in vigore al giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
La relazione tecnico-finanziaria, a
proposito – quella proposta al Dipartimento – la presente legge,
novellando la legge regionale sull’iniziativa referendaria di cui all’articolo
133 della Costituzione, reca disposizioni di carattere ordinamentale, che
mirano a modificare una legge regionale vigente senza comportare nuovi o
maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.
Infine, si evidenzia, che nel parere
favorevole espresso dalla seconda Commissione, la stessa invita il Consiglio a valutare l’opportunità di modificare l’articolo 40
della legge regionale numero 13, nei termini indicati nella nota del Dipartimento
bilancio, protocollo numero 47166 del 15 febbraio 2016, la quale testualmente
recita: “Quanto agli oneri finanziari, si potrebbe inserire all’articolo 40 la previsione
espressa di indicazione della copertura finanziaria nell’ambito della deliberazione
consiliare, che dispone l’effettuazione del referendum consultivo obbligatorio”.
Comunico che è stato presentato un emendamento
all’articolato. Passiamo all’esame e alla votazione.
All’articolo 1 è stato presentato un
emendamento fuori termine, protocollo numero
La parola al consigliere Giudiceandrea per l’illustrazione.
Intervengo solo per spiegare
il senso dell’emendamento, che avevamo concordato anche con l’assessore
Viscomi, che è estensore della norma, insieme
all’ottimo contributo dato in Commissione dal
consigliere Franco Sergio: “…l’aggiunta delle parole all’articolo 1,
che sostituisce l’articolo 44 della legge 13, dopo le parole “la maggioranza dei
voti” aggiungere le parole “complessi validi dell’intero bacino elettorale”. Questo
perché, nel caso in cui i Comuni che
vogliano fondersi siano più di due, vi è la possibilità che in uno di essi non
si raggiunga la maggioranza. Con l’introduzione di questo comma favoriremmo la possibilità
delle fusioni, calcolando il compendio dei voti validi espressi nell’intero
bacino elettorale di tutti i Comuni coinvolti.
Parere della Giunta?
Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento in discussione.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 1 per
come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
E’ approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Bova, Salerno, Scalzo e il Vicepresidente della Giunta regionale, Viscomi.
(Sono
concessi)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di legge e di iniziativa dei consiglieri:
Bevacqua, Battaglia, Mirabello, Bova, Salerno – “Integrazioni alla legge regionale numero 24 del 2002 (Valorizzazione delle produzioni agroalimentari)” (P.L. n. 123/10^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
Greco, D’Acri, D’Agostino, Sergio – “Azioni di supporto all’export e promozione dei consorzi per l’internazionalizzazione” (P.L. n. 124/10^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
In data 19 febbraio 2016, il Presidente
della Giunta regionale ha promulgato le sotto
indicate leggi regionali. Le stesse sono state
pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria numero 16 del 19 febbraio 2016:
legge
regionale 19 febbraio 2016, numero 6, recante:
“Modifiche alle leggi regionali 15 dicembre 2015, n. 27 e 30 dicembre 2015, n.
32”;
legge
regionale 19 febbraio 2016, numero 7, recante:
“Modifiche alle leggi regionali numero 54/2013 e 33/2015”;
legge
regionale 19 febbraio 2016, numero 8, recante:
“Misure di salvaguardia in pendenza dell’approvazione del Nuovo Piano regionale
di gestione dei rifiuti”.
Graziano. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
a Corigliano Calabro risiede una famiglia la cui bambina,
nata nel 2010, è affetta da una gravissima patologia;
la bambina,
di cui il sottoscritto, acquisito il consenso della famiglia, si riserva di
fornire le generalità, dopo la nascita resta diversi giorni nel reparto
pediatrico dell'Ospedale, dove viene sottoposta a controlli e visite continue,
per poi essere dimessa. Il foglio di dimissioni riporta che è in discrete
condizioni di salute e con sospetta osteocontrodisplasia
a carattere ereditario paterno;
il 12 Aprile
la suddetta bambina, a seguito di problemi di alimentazione e perdita di peso,
viene ricoverata all'ospedale pediatrico Bambin Gesù
di Roma, in regime d'urgenza, codice rosso, e messa in incubatrice;
viene
dimessa dal reparto di terapia intensiva neonatale dello stesso presidio
ospedaliero romano Bambin Gesù' in data 30 Aprile
2010. La diagnosi evidenzia diverse patologie associate a disturbi
dell'alimentazione;
da allora è
un susseguirsi incredibile di ricoveri in strutture ospedaliere non solo in
Calabria, ma anche nel resto d'Italia, la sua salute continua a peggiorare e
non si riesce a stabilire in concreto cosa fare per la bambina, che subisce
anche, nel corso del tempo, diversi e gravi interventi;
la bambina
non è, oggi, in grado di condurre una vita autonoma, non cammina, non parla,
non ci vede, è stabilmente collegata ad una macchina di ventilazione e ad una
bombola di ossigeno;
oggi, dopo
tanti ricoveri in diversi ospedali e tantissimi viaggi della speranza, la
bambina e la sua famiglia sono costretti a rimanere a Palermo perché nella
regione Calabria mancano centri specialistici pediatrici e non è possibile
garantirle cure ed esami specifici, specialmente perché la bambina è soggetta
ad attacchi e ricadute non prevedibili ed ha necessità di soccorso immediato;
questa
situazione non solo causa stress e enormi sofferenze alla famiglia legate allo
stato di salute della bambina, ma comporta anche grandi problemi economici;
la maggior
parte delle cure e degli spostamenti necessari per la bambina sono supportati
dalla famiglia, senza alcun rimborso;
a questo si
aggiunge il fatto che la famiglia è costretta a vivere a Palermo con ulteriori
spese anche di affitto;
le leggi
regionali prevedono i rimborsi per le spese mediche, gli spostamenti e la
necessaria assistenza ma con un iter burocratico legato ad una preventiva
programmazione e pianificazione;
per le
condizioni di salute della bambina questa programmazione non è assolutamente
possibile perché le sue crisi, le ricadute e gli aggravamenti non sono
prevedibili, ma quello che c'è di sicuro è che quando questo succede è
necessario intervenire subito;
le
condizioni di salute della bambina non le consentono, inoltre, di affrontare in
ambulanza i lunghi viaggi necessarie per sottoporla alle diverse visite di
controllo presso gli ospedali da cui da tempo è seguita (Roma, Milano, Torino,
ecc.) -:
quali
urgenti provvedimenti intende adottare per garantire alla bambina il diritto
alla salute e dare garanzia alla famiglia dal punto di vista economico,
stabilendo, con il Dipartimento interessato, un modo che consenta di
riconoscere e rimborsare le spese, anche quelle già sostenute, connesse alla
cura della bambina (terapie, spostamenti fuori regione, ecc.) rispettando così
le esigenze legate alle sue condizioni di salute (si porta ad esempio quanto
detto prima rispetto all'impossibilità di programmare gli spostamenti) e che
non le consentono la permanenza in Calabria;
quali
urgenti provvedimenti intende adottare, anche alla luce di quanto già fatto in
altre regioni, affinché la bambina possa raggiungere i nosocomi nel più breve
tempo possibile e recarsi a fare le necessarie visite di controllo negli
ospedali da cui è seguita, utilizzando mezzi veloci, quindi con velivoli che,
tramite presentazione di protocollo salvavita, possano soccorrerla ogni
qualvolta ne avesse bisogno, come avviene già in altre regioni.
(131;
16.02.2016)
Il Consiglio regionale,
vista la delibera
di Giunta regionale n. 4 del 18 gennaio 2016 recante "Presa d'atto della
decisione della Commissione Europea di approvazione del Programma di Sviluppo
Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria e istituzione del Comitato di
Sorveglianza ";
vista la
legge regionale 5 gennaio 2007, n. 3 "Disposizioni sulla partecipazione
della Regione Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure
relative all'attuazione delle politiche comunitarie";
visti:
il
Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo
regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e
la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul
Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del
Consiglio;
il
Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17
dicembre 2013, sul sostegno allo Sviluppo Rurale da parte del Fondo Europeo
Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n.
1698/2005 del Consiglio;
il
Regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della
politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CE) n.
352178, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 81412000, (CE) n.1290/2005 e
(CE) n. 48512008;
il
Regolamento (UE) n. 1310/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013 che stabilisce alcune disposizioni transitorie (secondo gruppo di
regole) sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo
per lo sviluppo rurale (FEASR), modifica il regolamento (UE) n. 1305/2013 del
Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne le risorse e la loro
distribuzione in relazione all'anno 2014 e modifica il regolamento (CE) n.
73/2009 del Consiglio e i regolamenti (UE) n. 1307/2013, (UE) n. 1306/2013 e
(UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo;
il
Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014, in
GUUE n. 74 del 14 marzo 2014, recante un codice europeo di condotta sul
partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e di investimento europei;
il
Regolamento Delegato (UE) n. 807/2014 della Commissione del 11 marzo 2014, che
integra talune disposizioni del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento
europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo
europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che introduce disposizioni
transitorie;
il
Regolamento di Esecuzione (UE) n. 808/2014 della Commissione del 17 luglio
2014, recante modalità di applicazione del Regolamento (UE) n.1305/2013 del
Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte
del Fondo europeo agricolo per lo Sviluppo rurale (FEASR);
gli artt.
47,48 e 49 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 che definiscono, tra l'altro, le
modalità di istituzione, la composizione e le funzioni del Comitato di
Sorveglianza;
visti i
seguenti allegati che costituiscono parte integrante della deliberazione di Giunta
regionale n. 4/2016:
allegato A:
Decisione C(2015) 8314 final del 20 novembre 2015, di
approvazione del PSR Calabria 2014 - 2020;
allegato B:
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2014/2020 ed i relativi
allegati;
allegato C:
elenco componenti del Comitato di Sorveglianza del PSR 20142020;
rilevato
che:
con D.G.R n. 289 del 14/07/2014 recante "Approvazione del
Programma di Sviluppo Rurale della Calabria per il periodo 2014-2020 -
cofinanziato dal FEASR- e inoltro alla Commissione Europea", la Giunta
regionale ha approvato il PSR Calabria 2014-2020;
il Consiglio
regionale nella seduta del 21 luglio 2014, con deliberazione n.405, ha
approvato il Programma di Sviluppo Rurale della Calabria per il periodo 2014 -
2020 cofinanziato dal FEASR;
in data 22
luglio 2014 il PSR Calabria 2014-2020 è stato formalmente trasmesso ai servizi
della Commissione Europea attraverso il sistema informatico SFC e che il
negoziato con i servizi della Commissione si è concluso nel mese di ottobre
2015 con l'inoltro della versione finale emendata per la definitiva
approvazione;
Considerato che
a seguito della chiusura positiva del negoziato, la Commissione Europea con
Decisione C(2015) 8314 final del 20 novembre 2015, ha
approvato il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Calabria ai fini
della concessione di un sostegno da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo
sviluppo rurale, per il periodo di programmazione 2014 - 2020;
preso atto
che, così come si evince dalla Delibera di Giunta regionale n. 4/2016, il
Dirigente generale del Dipartimento proponente attesta che il provvedimento non
comporta nuovi o ulteriori oneri a carico del bilancio annuale e/o pluriennale
regionale;
il Dirigente
generale del Dipartimento proponente attesta che l'istruttoria è completa e che
sono stati acquisiti tutti gli atti e i documenti previsti dalle disposizioni
di legge e regolamento che disciplinano la materia;
il Dirigente
del Dipartimento proponente, sulla scorta dell'istruttoria effettuata, attesta
la regolarità amministrativa, nonché la legittimità della deliberazione di
Giunta regionale e la sua conformità alle disposizioni di legge e regolamento
comunitarie, nazionali e regionali, ai sensi dell'articolo 28, comma 2, lettera
a), e dell'articolo 30, comma 1, lettera a) della legge regionale 13 maggio
1996, n. 7;
il
Dipartimento Bilancio attesta che il provvedimento non dispone impegno di spesa
a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale;
è stato
demandato all'Autorità di Gestione del PSR Calabria 2014/2020 il disimpegno
degli adempimenti formali connessi all'istituzione del Comitato di Sorveglianza
in argomento;
Preso che la
Seconda Commissione Consiliare permanente ha licenziato il provvedimento in
oggetto ed i relativi allegati nella seduta del 16 febbraio 2016;
delibera:
di prendere
atto della Decisione della Commissione Europea C (2015) 8314 final del 20 novembre 2015 (allegato A) e dell'istituzione
del Comitato di Sorveglianza (allegato C);
di approvare
il Programma di Sviluppo Rurale 2014 - 2020 (FEASR) della Regione Calabria ed i
relativi allegati (allegato B).”
(Allegati)
Art. 1
(Modifica dell'articolo 44 della l.r. n.
13/1983)
1.
L'articolo 44 della legge regionale 5 aprile 1983, n.13 (Norme di attuazione
dello Statuto per l'iniziativa legislativa popolare e per i referendum) è
sostituito dal seguente:
"Art.44
(Proclamazione dei risultati del referendum e
loro pubblicazione)
1. Salve le
ipotesi indicate al successivo comma 2, s'intende che il parere popolare su
quanto sottoposto a referendum sia favorevole qualora abbia partecipato alla
votazione la maggioranza degli aventi diritto e la maggioranza dei voti
validamente espressi sia a favore della proposta.
2. Nelle
ipotesi di referendum consultivo obbligatorio disciplinate dall'articolo 40, la
proposta referendaria si intende accolta nel caso in cui la maggioranza dei
voti complessivi dell'intero bacino elettorale validamente espressi sia
favorevole alla medesima, anche qualora non abbia partecipato alla votazione la
maggioranza degli aventi diritto.
3. Il
Presidente della Giunta regionale, non appena ricevuto il verbale di proclamazione
del risultato della votazione da parte dell’ufficio regionale per il
referendum, dispone la pubblicazione dei risultati nel Bollettino Ufficiale
della Regione."
Art. 2
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.