X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n. 18

 

SEDUTA Di MARTEDì 23 FEBBRAIO 2016

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL VICEPRESIDENTE FRANCESCO D’AGOSTINO

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 16,18

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.

GRAZIANO Giuseppe, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Presidenza del Vicepresidente Francesco D’Agostino

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazione

GRAZIANO Giuseppe, Segretario Questore

Legge l’interrogazione presentata alla Presidenza.

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Morrone. Ne ha facoltà.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Presidente, solo per una brevissima comunicazione di carattere ufficiale.

Ieri ho lasciato il Partito di Forza Italia per incomprensioni politiche con la dirigenza regionale. Rimango, però, nel gruppo di Forza Italia in quanto ottempero al mandato ottenuto dai miei elettori, quindi per vincolo di mandato.

Volevo informarne la Presidenza e l’Assemblea.

Presidenza del Presidente Nicola Irto

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Brevemente, Presidente, per dire al Consiglio che, insieme al consigliere Sergio, ho presentato una proposta da inserire all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio che riguarda due testi di legge in discussione alla Camera e che concerne dei risvolti su tutte le Regioni e in particolare sulla Regione Calabria.

Il primo è il testo di legge del Senatore Ranucci che modifica l’assetto delle 20 Regioni e il secondo è il disegno di legge costituzionale che in aprile chiuderà la terza lettura. Quindi se non dovesse avere i numeri andrà a referendum.

Ritengo, pertanto, che il Consiglio, su queste due questioni - atteso che la legge di riforma costituzionale modifica tutto quello che è il regionalismo, ma soprattutto modifica la legislazione concorrente - debba avviare una discussione franca, chiara e seria affinché anche dalla Calabria si faccia sentire una voce a favore o meno – ma questo ha poca importanza – e partecipi alla discussione nazionale sui temi che modifichino tutto l’assetto regionale così come la Costituzione aveva previsto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Vorrei aggiungere che potremmo, consigliere Greco, fare una mozione per dire “No” a questa legge anticostituzionale che sta preparando il Governo nazionale.

Visto che il consigliere Greco ha fatto una proposta così importante, auspico che dalla Calabria, dal Consiglio regionale, ci sia una forte presa di posizione per dire no a queste leggi che sta preparando il Governo, che a mio avviso sono leggi anticostituzionali. Grazie.

PRESIDENTE

Gli spunti che sono venuti dai consiglieri Greco e Nucera saranno senz’altro argomento che sarà affrontato, la prossima settimana, nella riunione della Conferenza dei capigruppo nella calendarizzazione dei lavori dell’Aula.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 104/10^ d’Ufficio, recante: “Quadro Territoriale Regionale a valenza paesaggistica (QTRP) adottato con delibera del Consiglio regionale n. 300 del 22 aprile 2013”

PRESIDENTE

Il primo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 104/10^ d’Ufficio, recante: “Quadro Territoriale Regionale a valenza paesaggistica (QTRP) adottato con delibera del Consiglio regionale numero 300 del 22 aprile 2013”.

Il relatore, consigliere Bevacqua, ha facoltà di svolgere la relazione.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, intervengo per chiedere il rinvio di questo punto perché sono pervenuti in merito degli emendamenti, quindi per valutarne la proponibilità, visto l’iter che richiede lo strumento di cui stiamo per parlare. Chiedo il rinvio dell’argomento alla prossima seduta di Consiglio regionale, da tenere da qui a 10 giorni, per poter insieme all’assessore e alla struttura capire se sono proponibili questi emendamenti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, sono d’accordo su questa proposta a condizione che il provvedimento ritorni in Commissione, perché secondo me c’è stata un po’ di frettolosità a inserirlo all’ordine del giorno della seduta odierna.

Ritengo che, alla luce degli emendamenti presentati e alla luce di quanto detto, sia necessario un nuovo passaggio in Commissione per approfondire la discussione generale ed esaminare gli emendamenti che sono pervenuti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Presidente, colleghi consiglieri, mi dispiace sottolineare che questa Assemblea procede come il gambero, cioè fa due passi avanti ed un passo indietro.

Era naturale, così come è avvenuto per la legge urbanistica regionale – dove questa maggioranza preannuncia già delle modifiche – che la procedura attuata per l’approvazione del Qtrp da una parte sembrasse andare incontro alle richieste e alle perplessità che dall’Aula erano arrivate in una delle precedenti sedute, dall’altra – lo dico al Presidente della mia Commissione – quel giorno, quando era stato preannunciato che sarei arrivato con un poco di ritardo, avrei desiderato che fossero state trattate prima altre pratiche meno importanti e che alla mia presenza fosse discussa, invece, la pratica importante che abbiamo sotto gli occhi.

Non sono riuscito, purtroppo, a capire le motivazioni per cui il consigliere Bevacqua chiede il rinvio ma concordo; per quanto mi riguarda, questo Qtrp non può essere votato così e se ci darete la possibilità, finalmente, di esaminarlo in Commissione, non solo avremo modo di intervenire ma concretamente di esaminare i vari aspetti, perché ci sono aspetti di natura sia giuridica sia politica.

Tanto per dire, basta una sola considerazione e chiudo: l’adozione di questo Piano costituirà una serie di vincoli, in un momento in cui questa maggioranza si vanta di avere già predisposto il Piano, di tutta la programmazione per quanto concerne l’utilizzo dei fondi comunitari 2014/2020. Questo costituirebbe un grandissimo e determinante deterrente alla utilizzazione di queste risorse.

Mi auguro che questa maggioranza finalmente capisca e cambi ruolo, cambi metodo nel procedere rispetto alla approvazione a tappe forzate di provvedimenti che non hanno visto né concertazione, né confronto, né consultazione con i rappresentanti legali, che sono i sindaci di questa Calabria e, probabilmente, nemmeno attraverso valutazioni tecniche, che dovrebbero esserci poiché gli assessori sono tecnici, e che si dovrebbero coniugare con gli interessi di una Calabria che in questo momento ha bisogno di sbocco economico.

Questo, invece, non farebbe altro che accrescere il già aggravato e triste momento che vive soprattutto nel settore dell’edilizia.

Per quanto mi riguarda, quindi, pur non avendo ascoltato le motivazioni del consigliere Bevacqua, ritengo che un rinvio, con l’impegno di un approfondimento sotto tutti gli aspetti - giuridico, politico e tecnico – vada fatto e in maniera seria, Presidente della Commissione, e non come si è tentato di fare cercando di raggiungere solo l’obiettivo di aver messo in cantiere e come risultato l’obiettivo di approvare una ennesima pratica attraverso cui potersi vantare; salvo poi dover dire che dobbiamo tornare indietro, modificare e pensare di avere sbagliato e dire ai calabresi “abbiamo sbagliato, ricominciamo daccapo”.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Alla proposta del consigliere Guccione, concordando per un rinvio, aggiungo di far tornare la proposta di legge in Commissione.

Ribadisco al Presidente della Commissione, Bevacqua, che sia io sia il consigliere Tallini avevamo detto, Presidente, di non andare avanti, trattandosi di una materia delicata per la Calabria.

Ha messo a tacere sia me sia il consigliere Tallini, perché gli ordini della scuderia che le sono arrivati erano di far passare in questo modo la proposta di legge. Ora come dice il consigliere Tallini “zero a zero e palla al centro”.

Ora dobbiamo, cioè, ritornare in Commissione perché l’avevamo detto qua e l’avevamo detto pure all’assessore che questo provvedimento creava difficoltà, che su questo provvedimento sia gli ingegneri, sia gli architetti, sia le associazioni erano contrari. E allora c’era o non c’era un motivo? Perché non fermarsi prima? Dalla prossima volta, Presidente, gli atti devono arrivare e la Commissione deve avere il tempo per esaminarli con calma e senza fretta.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

E’ l’ennesima volta che riscontriamo un episodio di questo genere ed è l’ennesima volta che, partendo da uno “zero a zero” si consuma un’autorete. Andiamo ad individuare le responsabilità ma afferiscono a questioni riguardanti l’aspetto politico e istituzionale di questa Assemblea.

Vorrei, allora, capire, senza entrare nel merito, ma il merito è sotto gli occhi di tutti, se meritasse degli approfondimenti perché alcune concertazioni non sono state svolte, altre sono state ascoltate, addirittura col parere contrario.

C’è la presunzione di una parte politica che non vuole ragionare, non vuole discutere e non vuole dialogare.

Questo è emerso da chi partecipa in Commissione e testé lo ha rappresentato all’Aula. E’ una lezione, voglio dire, che dovreste recepire, incamerare e poterne fare tesoro per il futuro.

Questo è il Consiglio regionale della Calabria, Presidente, e, con tutto il rispetto di tutti i Consigli comunali del nostro territorio regionale, credo che si stia svilendo il proprio ruolo e si debba fare anche carico delle attività delle Commissioni.

Le attività delle Commissioni devono essere produttive ed efficaci rispetto agli obiettivi istituzionali, ancor prima che quelli riguardanti l’aspetto politico.

Mi auguro che questo sia l’ultimo episodio, ma non è il primo. Vi prego di riguardare gli atti e l’attività di questo Consiglio regionale che è svilente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Rimango un po’ sconcertato da quanto ha appena affermato il consigliere Nicolò perché ho puntualizzato.

Ho cercato di motivare le ragioni del rinvio su un aspetto di legittimità degli emendamenti che sono stati proposti, presentati. Qui non si tratta, caro collega Nicolò, di riaprire di nuovo la procedura, il confronto, l’analisi con il territorio, perché questa procedura è aperta dal 2002 ed ha visto aperta per ben 14 anni una discussione con il territorio, con gli attori.

Questa volta questo Consiglio regionale, questa Giunta, questa maggioranza volevano semplicemente portare una novità sostanziale nella vita politica calabrese, che è quella di rispettare il lavoro svolto in questi anni da tre Giunte diverse che si sono succedute e che hanno avuto sempre in questi 14 anni anche una diversa sensibilità culturale.

Rispettando il lavoro svolto in questi anni dai colleghi che ci hanno preceduto, volevamo semplicemente dare atto del loro lavoro e fornire la Calabria di uno strumento fondamentale per la programmazione e la pianificazione territoriale.

Oggi prendo atto di queste osservazioni, di queste considerazioni che ci vengono esposte dai colleghi della opposizione e dal consigliere Nucera. Non siamo qui a discutere di accettare o meno un emendamento, ma siamo a discutere se sono legittimamente ammissibili questi emendamenti.

Questo è il problema. Non è, quindi, questione di aver paura del confronto, della discussione, del dibattito ma del capire che se dovessimo riaprire questa partita dovremmo ripartire da zero.

E’ utile alla Calabria questo? Lo chiedo a voi e vi lascio questo interrogativo. O è utile alla Calabria fornire uno strumento importante per la programmazione e per la pianificazione territoriale? Questa è la domanda che lascio e che pongo ad ogni consigliere regionale presente in quest’Aula.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Presidente, semplicemente per ribadire anche quanto detto dai colleghi. Il consigliere Bevacqua palesa di essere sconcertato dalle osservazioni del consigliere Nicolò.

Consigliere Bevacqua, chi è sconcertato qui siamo noi, perché ancora una volta registriamo un teatrino di questa maggioranza che ha addirittura la presunzione di venire in Aula senza aver concertato nemmeno al suo interno e mi sembra chiaro ed evidente che anche all’interno non vi è una visione chiara.

E credo che l’intervento del consigliere Nucera sia puntuale nel merito. Presidente, rinviamo questo punto e, personalmente, in qualità di capogruppo della Casa delle libertà, condivido ed approvo il rinvio con la speranza e l’auspicio che questo punto all’ordine del giorno possa essere reinserito dopo un’ampia discussione, non solo con la parte politica ma con le competenze perché – lo sapete molto bene – questo provvedimento ha creato un grande allarmismo sul territorio.

Venire in Aula ed avere anche l’arroganza di presentare questo punto all’ordine del giorno così delicato ci lascia veramente sbalorditi e non sconcertati come il consigliere Bevacqua.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Consigliere Bevacqua, mi sforzo e cerco di condividere la sua posizione ma le voglio dire una cosa con molta onestà politica e con la stima che ho verso la sua persona: questo metodo di ragionamento che le cose non si sono fatte dal 2002 è un metodo che ormai cercano di farci ingoiare ed è una cultura “renziana” che non mi appartiene. Perché le cose non si sono fatte dal 2002 e si devono fare in un mese? Questo è l’errore che si sta facendo in Italia, per dire che siamo i più bravi di tutti e facciamo le cose in un mese.

Ci dobbiamo prendere il tempo necessario e dobbiamo fare le cose per bene. Questo modello culturale non mi appartiene. La prossima volta che porterà un atto in Commissione, la prego, qui in Consiglio, di darci il tempo necessario a studiare tutti gli atti.

Se la Giunta regionale ha fretta è un problema della Giunta; se la Giunta regionale è inadempiente su qualche problema sono problemi della Giunta. Le inadempienze non le copriamo noi, le copre la Giunta. Dove c’è responsabilità nostra è di questo Consiglio; questo modello “renziano” a me non appartiene. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, voglio capire se la Giunta ha verificato se il Qtr è compatibile con la spesa comunitaria. Se è compatibile con la spesa comunitaria sono pronto a votarlo ma deve dircelo la Giunta, stasera.

Voglio capire se la spesa comunitaria, che è stata programmata da questa Giunta regionale, è compatibile col Qtr. Io dico di no e anzi ci sono problemi già per quanto riguarda la legge urbanistica.

Penso che queste “ansie da prestazione” rischiano di far pagare un duro prezzo alla Calabria. Sarebbe opportuno e responsabile verificare se il Qtr sia compatibile con la spesa comunitaria perché abbiamo già qualche problema con la legge urbanistica che abbiamo licenziato qualche settimana fa.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Visto che c‘è stata questa esigenza per cui l’Aula era da 50 posti, e sono già tanti, invito qualcuno a venire a sedersi da questa parte perché non sono “renziano” come Nucera. Ovviamente non vi faremo fare la parte della opposizione perché anche il gioco delle tre carte non può funzionare.

Vorrei ricordare cosa è il Qtrp, che non solo è importante in un ragionamento di continuità amministrativa per la spesa comunitaria e per tutto ciò che accade ma è un documento che va approvato nel minor tempo possibile; rispetto a quel che diceva il consigliere Bevacqua e rispetto alla memoria corta che stiamo verificando in questi tempi, va aggiunto altro.

Come Renzi si intesta molte opere, ho notato che il presidente Oliverio si è intestato la Cittadella e tanta altra roba, come in una azione che ha avuto grandi limiti – per cui siamo forse seduti da questa parte – ma che ha avuto anche dei riconoscimenti. Il Qtrp è stato approvato nella Commissione – circa 12 sedute di Commissione –, per cui non è ritornare indietro ed è stato poi inviato ai diversi dipartimenti per questioni che nello specifico possono riguardare l’energia, gli investimenti, le battigie e quant’altro.

Per le osservazioni, insomma, per far sì che quella mole di restrizioni che andava anche incontro ad investimenti che erano stati approvati prima dell’effettiva approvazione di questo strumento, fossero coerenti e non recassero danni.

E’ la filosofia di un ritardo abissale ed è ovvio, non vogliamo necessariamente ribadire, ma il grande lavoro di questo Qtrp è stato fatto nella scorsa legislatura, dove maggioranza e minoranza hanno fatto 12 o 13 o 14 sedute di Commissione, non ricordo quante su questo strumento.

E’ stato approvato, quindi licenziato, ed è andato in giro per le osservazioni che dovevano essere qui contenute.

E’ ovvio che una Giunta regionale che sta da poco ha lavorato poco. E’ ovvio che questo Consiglio regionale non funziona. Non posso far portare la croce a Irto, dalle nomine a quant’altro, dalla testimonianza di un ritardo che è ormai di un anno e mezzo. Questo si certifica.

Allora, per lo meno, non ci stupiamo, lo dico al consigliere Bevacqua che si stupisce. Qui si stupiscono i calabresi, non si stupisce nemmeno più quest’Aula.

Questo è il dato. Per cui stando nell’ordine dei problemi, è uno strumento importantissimo che va approvato nel minor tempo possibile.

E’ ovvio che è mancato questo lavoro; è una Giunta regionale che, giustamente, ci sta da poco e non ha calendarizzato neanche sedute di Commissione, se uno avesse avuto un minimo di voglia o di capacità di emendare.

Questa è la fotografia di quello che è successo finanche su questo strumento, e lo ricordava il consigliere Tallini. E’ stato così su una legge urbanistica che vi state, ovviamente, rimangiando, e ve lo avevamo detto in sede di approvazione. E’ stato così su questo e speriamo non sia – lo dico al presidente Irto – a garanzia di quello che quest’Aula deve fare e a garanzia del suo ruolo che riteniamo, comunque, un ruolo da rispettare come quello del presidente Oliverio.

Diamoci delle regole di funzionamento. Perché – è evidente – la Giunta regionale non funziona, ma le auguriamo che funzioni al meglio, e, soprattutto, non funziona questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Solo perché ho sentito nel secondo intervento la motivazione del ritiro. Mettiamoci d’accordo, allora. Se la motivazione del ritiro è quella che ufficialmente ci ha annunciato in Aula il consigliere Bevacqua, credo che a questa motivazione si potrà dare una risposta immediata. Ci sono i nostri avvocati, i nostri consulenti che possono immediatamente chiarire tutto questo.

Se questo non è e c’è ben altro, consigliere Bevacqua, è bene che si dica, non fosse altro se non perchè oggi siamo consapevoli che questo prodotto contiene qualcosa che non va.

E allora vale la pena tornare in Commissione, lavorare, chiedere la collaborazione di tutti e poi tornare in Aula; ma se si deve soltanto verificare la legittimità di alcuni emendamenti, se sono o non sono presentabili, se sono stati presentati in ritardo - non so quali sono le questioni giuridiche - perché allora dobbiamo ritirarlo se in una delle prossime sedute dobbiamo tornare per discutere delle stesse questioni?

Siate onesti e sinceri, allora, anche con la minoranza che vi sta chiedendo e, se volete per un attimo, vi elenco io tutti i punti che sono tanti e attraverso cui dovrebbe passare questo provvedimento se dovesse essere attuato. Faremo un danno gravissimo all’economia della Calabria.

E – me lo consenta il consigliere Orsomarso – ci sono, a mio avviso, alcuni errori e questa è la dimostrazione che il mio non è un intervento per dire che questa maggioranza ha fatto male e la precedente ha fatto bene ma era soltanto per dire che ci sono questioni che riguardano passaggi e che riguardano anche i passaggi precedenti, dove non ho avuto la possibilità di offrire il mio contributo ma ritengo di darlo prima che questo provvedimento e questo Piano vengano adottati dal Consiglio regionale.

Ci sono delle questioni e poi le questioni gravi che riguardano anche le questioni che ha colto il consigliere Nucera. Praticamente, Presidente, lo ripeto adesso, ho notato che vi siete concentrati – e dico che avete fatto bene – sulla programmazione 2014/2020.

(Interruzione)

Ho finito. Ripeto soltanto questo concetto perché non c’era il Presidente.

Se la programmazione 2014/2020 non troverà i piani di attuazione dal punto di vista urbanistico saremo in una situazione in cui una serie di provvedimenti inibitori impediranno di intervenire; se mi dite che è giusto far scattare i vincoli che penalizzano tutti quei Comuni che non sono riusciti a predisporre il Piano regolatore… Sul piano teorico sì, ci si dovrebbe, poi, domandare perché i Comuni non sono riusciti a fare i Piani regolatori.

Ma detto questo, dobbiamo aggiungere: cosa succede se inibiamo in tantissimi Comuni la realizzazione di alcune opere.

Ve ne dico una: c’è l’inibizione di costruire a 200 metri dal demanio; e demanio significa, tanto per fare un esempio, dal mare alla pineta di Giovino a Catanzaro, che è tutto demanio, ci sono già 300 metri. Altri 200 metri significa che arriveremo su Viale Crotone.

Estendiamo praticamente tutto questo agli interessi ambientali, laghi e fiumi e vedete voi cosa abbiamo prodotto e con quale presupposto ci apprestiamo ad utilizzare gli strumenti urbanistici e le risorse finanziarie contenute nella programmazione del Por 2014-2020.

Probabilmente faremmo un bel lavoro, anzi sicuramente il Presidente sta pensando a un bel lavoro, che resterà poi, probabilmente, lettera morta perché non potrà trovare gli strumenti urbanistici adeguati e poterli utilizzare per lo scopo per cui saranno finalizzati.

Questo è. Tornare in Commissione e lavorare. La concertazione anche qua va fatta; le osservazioni non possono essere giudicate genericamente con un ragionamento generale e basta ma vanno controdedotte una per una, come tutti voi, che avete fatto i sindaci e gli amministratori nei Comuni, sapete.

Il Piano deve essere affisso all’albo per 60 giorni e deve essere affisso all’albo, non solo trasmesso alle amministrazioni comunali. Questo è un Piano impugnabile domani mattina.

PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di interventi, la discussione è chiusa.

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, sento la necessità di intervenire per evitare che si alimenti confusione su un problema particolarmente rilevante per la nostra Regione, ma soprattutto per evitare che ogni volta ci si ritrovi nelle condizioni di ripartire da zero nella discussione del Consiglio regionale.

Capisco le esigenze politiche che spingono a forzature strumentali, a valutazioni che prescindono dalla politica per derive di carattere populista, eccetera, però non capisco come si possano alterare la verità e la realtà per fare ricorso alle strumentalità.

Primo punto: bisogna mettersi d’accordo qui. Quando abbiamo presentato questo strumento in Consiglio regionale, nel mese di gennaio, ho detto a chiare note che, essendo già stato definito nel corso della precedente legislatura, con una convergenza generale da parte del Consiglio

(Interruzione)

Stia tranquillo, parlo per come so parlare, quindi non c’è bisogno che lei faccia il piccolo saccente, anche sul tono della mia voce.

Allora, ho avuto modo di dire che su questo strumento, sul quale nel corso della precedente legislatura – perché sono andato a leggermi gli atti – c’è stata una convergenza generale da parte del Consiglio regionale, maggioranza e opposizione, nella Commissione che ha avuto modo di valutarlo. Dico di più, su questo strumento sul quale è stata aperta una Conferenza dei servizi, che ha visto la partecipazione dei Comuni, attraverso le loro rappresentanze, delle organizzazioni professionali, del partenariato e anche delle Province, di una delle quali mi onoravo di essere Presidente – quindi di avere avuto la possibilità di partecipare attivamente e di formulare anche osservazioni nel corso dell’iter della formazione del Piano, depositando anche per iscritto osservazioni, essendo quel procedimento particolarmente complesso, per la definizione di uno strumento di pianificazione territoriale ed essendo quella procedura arrivata a conclusione – mi sono permesso di dire che consideravo importante quel lavoro, che avrebbe consentito al Consiglio regionale di mettere un punto fermo per evitare di ripartire da zero impiegando altri cinque anni – perché di questo si tratta, se si riapre la procedura – partire da lì: portare il Piano a compimento. Dopodiché, eventuali correttivi al Piano potevano essere riproposti e valutati ragionevolmente, perché il contesto è cambiato, così come le condizioni, eccetera, eccetera, avrebbero potuto essere prese in considerazione dal Consiglio regionale nella sua autonomia e sovranità, perché si procedesse in quella direzione.

Questa è stata la valutazione sulla base della quale ho proposto di portare il Piano alla discussione di quest’Aula.

Bisogna mettersi d’accordo: Tallini fa delle osservazioni, e le fa perché avrà valutato ed esaminato il Piano, altri fanno emendamenti perché ritengono che bisogna fare degli aggiustamenti. Bisogna mettersi d’accordo, su questo Piano, carissimo Orsomarso, non c’è nessuna rivendicazione di primogenitura e di messa di marchi – sono stato chiaro, mi pare – né tantomeno il Piano, per capirci, di pianificazione territoriale, il Qtr, è una condizionalità per utilizzare le risorse comunitarie. Non è una condizionalità.

La condizionalità è il Piano dei rifiuti – che, non a caso, abbiamo adottato e che sarà trasmesso al Consiglio regionale perché abbiamo avviato la procedura – il Piano dei trasporti – che, non a caso, sarà concluso a giorni, sarà adottato dalla Giunta.

Le condizionalità sono altre, sulle quali stiamo accelerando, perché è chiaro che noi vogliamo evitare una mancata risposta alle condizionalità da parte della Commissione europea.

(Interruzione)

Rispetto a questo Piano, non c’è nessun problema nella programmazione 2014-2020. Mi si dica quali sono – lo dico pure al consigliere Guccione – perché ho sentito, entrando, questa osservazione – gli impedimenti alla utilizzazione delle risorse perché si adotti questo Piano.

(Interruzione)

No, scusi, sto parlando di cose generali, lei sta parlando di fatti specifici.

(Interruzione del consigliere Tallini)

Chiedo scusa, perché dico questo? Oggi siamo in presenza di misure di salvaguardia, e l’adozione del Piano è una condizione per uscirne.

(Interruzione del consigliere Tallini)

E come no! Certo.

(Interruzione del consigliere Tallini)

L’adozione del Piano è una condizione per uscire dalle misure di salvaguardia. I Piani, regolati dalla legge urbanistica – che, non a caso, é per gran parte una accelerazione delle procedure – la tanto vituperata legge urbanistica, tanto discussa, tanto oltraggiata, perché sarebbe il male dell’economia calabrese, eccetera, eccetera, non è altro – guardatela bene nel merito – che l’accelerazione delle procedure, proprio per consentire in modo particolare ai piccoli Comuni, di fuoriuscire dalla farraginosità delle procedure che, non a caso, hanno tenuto la Calabria, sin dalla sua approvazione, dal 2002 fino ad ora, in questa condizione.

(Interruzione)

Sono 18 i Comuni che si sono dotati di PSC. 18! E qui non c’è destra, sinistra, rosso o giallo, cioè se solo 18 Comuni su 409 sono riusciti a portare a compimento l’iter per l’adozione dei nuovi strumenti urbanistici, ci sarà una ragione di carattere strutturale, rispetto alla quale si è tentato di dare una risposta con la modifica della legge urbanistica. Tra l’altro, io stesso parlando in questo Consiglio regionale al momento dell’approvazione e anche all’Assemblea dei sindaci, ho detto che non è la Bibbia, perché qualora in fase di attuazione della legge ci rendessimo conto che singoli punti della legge dovessero essere oggetto di adeguamento o di correttivi, nulla ci impedisce di correggere. Io vedo in evoluzione anche una legislazione che deve consentirci di governare i processi.

Quindi la ragione per cui abbiamo proposto l’impostazione di partire dal lavoro che è stato fatto è tutta qui e non altro. Ci sono esigenze da parte del Consiglio regionale di ripartire da zero? Benissimo, sappiate che ripartire da zero significa fare ripartire l’iter, far ripartire la Conferenza dei servizi, perché qui non siamo in presenza – vorrei fosse chiaro – di un provvedimento legislativo per cui si propone l’emendamento ed il problema è risolto; qui si ripartirebbe da zero. In modo particolare, credo che chi sin dalla precedente legislatura ha dato un contributo affinché l’iter si concludesse senza osservare. Naturalmente, può anche darsi che, essendo a conclusione della legislatura, anzi sicuramente è così, non si è stati sollecitati e motivati ad approfondire le cose nel merito. Siccome dalla mia postazione precedente avevo seguito questo strumento, lo considero una buona base per governare il territorio, e non ho nessuna difficoltà a dirlo, anche perché voi conoscete bene la mia posizione, che è scritta anche nel programma: obiettivo, tendere al consumo zero di suolo; obiettivo, tendere a riqualificare e a recuperare il patrimonio urbanistico esistente; obiettivo, valorizzare dal punto di vista paesaggistico, cioè tutte cose che sapete, e che in questo Consiglio regionale, anche annoiandovi, avrete avuto modo di ascoltare.

Siccome lo considero una buona base – perché non è di parte – questo strumento è una delle poche cose sulle quali c’è stato un confronto anche con l’articolazione istituzionale territoriale, e si è definita una convergenza, una sintesi, non un’accozzaglia di singole posizioni, ma una sintesi che è accettabile. Da questa sintesi accettabile – lo era anche prima, quando ero in Conferenza dei servizi, e lo è anche da questa postazione, non cambia nulla nei contenuti dal punto di vista del merito – nella mia qualità di Presidente della Regione, mi permetto di dire che questa può essere una buona base dalla quale partire per evitare di perdere tempo e di dare alla Calabria uno strumento di governo del territorio.

Ci sono approfondimenti da fare? Benissimo. Si vuole ritornare in Commissione? Meglio ancora. Non abbiamo problemi da questo punto di vista, perché siccome non si tratta di uno strumento qualsiasi, ma di uno strumento di pianificazione territoriale di base del territorio calabrese, fondamentale per lo sviluppo della nostra Regione, sarebbe sciocco assumere posizioni se c’è bisogno di confrontarsi. Ci mancherebbe altro! Io voglio sollecitarlo il confronto da questo punto di vista. Si vuole ritornare in Commissione? Si ritorni in Commissione, con la consapevolezza, però, che le strade che sceglieremo, mi auguro siano scelte a prescindere dalle collocazioni, perché questo è uno strumento, ripeto, di pianificazione strategica per la vita.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Vi potrete avvalere anche del contributo dell’opposizione.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Sto parlando di questo, consigliere Tallini. Per la vita della Regione, credo che sia bene che ci si predisponga al confronto, liberi da atteggiamenti precostituiti, perché così facendo si potrà definire un percorso che deve essere quello più rapido possibile, per consentire alla Calabria di dotarsi di uno strumento di pianificazione rispondente ai bisogni del territorio e soprattutto perché si esca da una situazione che oggi è quella che vede misure di salvaguardia, senza delineare quella che deve essere la prospettiva.

Mi permetto, quindi, di dire, Presidente, che andrà benissimo anche il rinvio per riportare in Commissione la discussione e il confronto, anzi mi prenoto, eventualmente, assieme all’assessore per partecipare alla discussione in Commissione, perché essendo una materia particolarmente rilevante e interessante, credo sia giusto che il presidente della Regione possa partecipare a questo confronto.

(Interruzioni)

PRESIDENTE

Grazie presidente Oliverio.

Alla fine faremo la dichiarazione di voto.

Prima di passare alla votazione sul rinvio – come chiesto dal consigliere Bevacqua – con dichiarazione di voto, comunico che la prossima settimana, in Conferenza dei capigruppo, calendarizzeremo l’esame del Qtrp ovvero se riportarlo in Commissione, come proposto anche dal Presidente della Giunta regionale, quindi il percorso verrà definito dalla Conferenza dei capigruppo che terremo la prossima settimana.

Passiamo alle dichiarazioni di voto. Prego, consigliere Orsomarso.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Sì, per dichiarazione di voto, per dire al Presidente che provo sempre, ogni volta, poi se il Presidente è abituato, nei diversi ruoli che ha avuto, a non avere critiche, a me dispiace.

(Interruzione del Presidente della Giunta)

No, le dico, Presidente, che non può definirmi “saccente” – nella vita ho avuto tanti maestri, ne ho avuto uno importante a casa, ne ho avuti a scuola, all’università, nella formazione politica – perchè le dico che non c’è bisogno di gridare nel rivolgersi a noi. Nel mio intervento ho ribadito l’importanza, ho ribadito che c’era un iter, segnalavo rispetto per gli interventi dei colleghi; io non voglio dare priorità, anzi sono dell’idea che una nuova generazione, quindi a supporto del suo lavoro, debba cancellare l’idea del “chi mi ha preceduto”, quindi non voglio neanche parlare, però non si può sentire “mi stupisco”.

Poi, mi perdoni, per amor di verità, perché se a lei non piace, e questa la definisce “saccenza”, lo sta raccontando alla Calabria, l’ha fatto anche davanti al Presidente della Repubblica – perché ho fatto parte di una maggioranza che, con Pino Gentile ha dato seguito, con stati di avanzamento, quindi significa un cronoprogramma fitto, devo sentirla, quindi mi piace ricordarlo, su questo provvedimento e anche su altri, rispetto al ritardo che lei ha, con la sua Giunta, e che questo Consiglio purtroppo ha anche per noi – ora se la prende, e mi definisce saccente, si abitui perché non starò qui, tra l’altro lo faccio con grande rispetto del suo ruolo e lo ricordo ogni volta, perché per me lei è anche il mio Presidente, come Irto è il Presidente di quest’Aula ed è anche il mio Presidente, però lezioncine o impressioni con toni più alti non ne accetto, non ne ricevo, lo faccio anche nel rispetto del mio ruolo.

Lei ha ripetuto quello che avevo già detto, che sta nel solco che le dicevo, e le ho sottolineato alcune cose, evidentemente, ovvero che lei davanti al Presidente della Repubblica non può rappresentare una storia che manca del lavoro di Loiero, poi di Scopelliti, e quindi anche del collega Gentile, che oggi le dà supporto.

PRESIDENTE

Dichiarazione di voto, consigliere.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

La dichiarazione di voto è quello che avevamo già detto, che questo provvedimento, che è arrivato in ritardo, perché in parallelo ad azioni, come giustamente – e fate bene – i provvedimenti comunitari, e questo incide anche sulla programmazione, ma non abbiamo detto nulla in contrario, denunciamo un ritardo, perché forse poteva arrivare in Commissione prima, l’avremmo discusso prima.

Quindi, Presidente, a me dispiace, però non voglio essere per forza il contraltare dicendo che non vedo divisioni necessariamente politiche o di colore, però un minimo di capacità di assorbire la critica, che pure c’è, e che al di là di quest’Aula raccogliamo anche nelle strade, questo me lo conceda.

Poi non mi dica che io non l’ho mai cercata – nel mio ruolo di minoranza – lo chieda alla sua segreteria, al collega Aieta, se l’ho cercata in questi mesi per discutere e confrontarmi su varie problematiche perché, se questo è il dato, accetti anche le critiche e abbassi i toni.

PRESIDENTE

Ci sono altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Tallini.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Presidente, se oltre a prestare attenzione, ha una penna in mano e prende appunti, così poi andrà dal suo professore di urbanistica per chiedere delucidazioni sulle tre cose che le dirò. Ce l’ha vicina, lo può fare anche in tempo reale.

(Interruzione)

No, lo dico a lei. Poi, quando scoppierà il caos, il responsabile sarà lei, non sarà l’assessore Rossi di turno!

Questa norma – le ragioni per cui diciamo che va approfondita – prevede, su una fascia di 300 metri dalla battigia, il divieto assoluto di interventi di trasformazione del suolo, ed è una prima cosa. A questa norma restrittiva se ne aggiunge un’altra, che rende inedificabile tutte le aree costiere poste a 300 metri dalla linea demaniale, cioè prima devi vedere dove arriva il demanio, poi da lì devi contare i 300 metri, quindi tutte quelle aree che sono fuori dai centri abitati. In sostanza, queste norme sono restrittive.

Un’altra cosa che deve verificare, Presidente, è l’enorme restrizione nel settore dei cambi di destinazione d’uso, nelle trasformazioni dei cambi di destinazione d’uso.

E ancora: pensate che tutte queste norme restrittive si uniscono all’altra norma dell’articolo 65, che ha dichiarato la totale inedificabilità di tutte le lottizzazioni fuori dai centri urbani e, come in maniera subdola, anzi falsa, è stato detto nella precedente seduta – quando è stata approvata la legge urbanistica regionale – le lottizzazioni in corso di approvazione sono tutte decadute.

Quindi uniamo tutto questo e vediamo se il consigliere Guccione non ha ragione ad essere preoccupato.

E’ lei stesso che dovrebbe preoccuparsi, Presidente, e non difendere l’indifendibile! Per queste ragioni voteremo a favore del rinvio.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Riteniamo, come gruppo, che in fondo si stia facendo molto rumore per nulla e – non per scomodare Shakespeare – si parte da una richiesta di rinvio legittima da parte del Presidente della Commissione ambiente, relativa e legata semplicemente alla presentazione di numerosi emendamenti. Si ascoltano anche preoccupati interventi rispetto ai quali ci sarebbe da modificare tutto perché, finalmente, in questa terra si comincia a pensare alla non edificabilità dei territori che la natura ci ha dato, come invece è stato fatto, negli anni ‘60 e ’70, a un recupero del suolo, a un recupero dell’esistente, alla salvaguardia dell’ambiente. Finalmente un Piano che ha un occhio attento verso l’ambiente, e viene visto come rischioso!

Riteniamo di votare favorevolmente alla richiesta di rinvio, Presidente. Può essere, sì, una richiesta di rinvio che potremmo verificare insieme nella riunione dei capigruppo, e fa bene il presidente Irto a demandare alla Presidenza dei capigruppo la decisione su quale poi debba essere il contenuto e il luogo del rinvio. Mi resta, però, l’amaro in bocca nel vedere che c’è un’astiosità ripetuta e reiterata da ambo le parti su questioni che offendono l’intelligenza dei calabresi, soprattutto quando riguardano la persona del Presidente.

Allora è vero, consigliere Orsomarso – e non per fare l’avvocato difensore, perché il presidente Oliverio non ne ha bisogno – se l’atteggiamento è saccente ed è da maestrino, è da uomo vissuto da Consiglio, da uomo che ha costeggiato le coste Dalmata di questo Consiglio regionale per una legislatura in più, ce le risparmi, come ci risparmi i commenti con il volto! Grazie.

PRESIDENTE

Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione la richiesta di rinvio del consigliere Bevacqua.

(Il Consiglio approva)

Il punto è rinviato.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 115/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Presa d'atto della Decisione della Commissione Europea di approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria e istituzione del Comitato di Sorveglianza”

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 115/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Presa d'atto della Decisione della Commissione Europea di approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria e istituzione del Comitato di Sorveglianza”.

E’ relatore il consigliere Aieta, che ha facoltà di intervenire.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Si tratta, in sostanza, di una presa d’atto della decisione della Commissione europea per l’approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Calabria e l’istituzione del Comitato di sorveglianza.

Ci sono molti elementi positivi in questo programma di sviluppo rurale: il primo è che, intanto, la dotazione finanziaria è la più alta delle Regioni meridionali; il 60 per cento è a carico del bilancio europeo, il 30 per cento del bilancio statale e il 10 per cento a carico del bilancio regionale.

Questa programmazione sullo sviluppo rurale della Regione Calabria è cofinanziata dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, e fa parte dei fondi strutturali europei.

Si istituisce il Comitato di sorveglianza, che è stato già tenuto, così come, in data 12 febbraio 2016, è stato già tenuto quello per il Por, e ha visto la partecipazione della Commissione europea per la presentazione dei criteri di selezione di tutte le Misure, la cui responsabilità grava sull’Autorità di gestione.

Questo programma non riguarda – ed ecco il tratto forse più importante, di valore – solo l’agricoltura in senso stretto, ma allarga il suo raggio, la sua competenza anche su molteplici aspetti connessi all’agricoltura, cioè all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo del turismo rurale e del territorio rurale.

Le Misure, che sono i tratti essenziali di questo programma, vanno dagli investimenti in immobilizzazioni materiali, con una dotazione addirittura di 314 milioni di euro, agli investimenti sullo sviluppo delle aree forestali, ai regimi di qualità dei prodotti agricoli, all’agricoltura biologica, ai Gal, ai gruppi di azione locale, che vogliamo implementare, allo sviluppo delle aziende agricole e al sostegno allo sviluppo locale leader.

E’ una dotazione, questa del Psr, di circa 1 miliardo e 100 milioni di euro e siamo entrati, dopo il Comitato di sorveglianza, nella fase operativa. Nei prossimi giorni il direttore della programmazione sarà a Bruxelles per definire gli ultimi dettagli e per porre le Misure del Psr in linea con il bilancio regionale.

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi, diamo lettura della deliberazione predisposta dall’Ufficio. Prego, consigliere Neri.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presa d'atto della decisione della Commissione Europea di approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria e istituzione del Comitato di Sorveglianza.

Il Consiglio regionale,

vista la delibera di Giunta regionale numero 4 del 18 gennaio 2016 recante “Presa d'atto della decisione della Commissione Europea di approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria e istituzione del Comitato di Sorveglianza”;

vista la legge regionale 5 gennaio 2007, numero 3 “Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure relative all'attuazione delle politiche comunitarie”;

visti:

il Regolamento (UE) numero 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

il Regolamento (UE) numero 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo Sviluppo Rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e che abroga il Regolamento (CE) numero 1698/2005 del Consiglio;

il Regolamento (UE) numero 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i Regolamenti del Consiglio (CE) numero 352/78, (CE) numero 165/94, (CE) numero 2799/98, (CE) numero 814/2000, (CE) numero 1290/2005 e (CE) numero 485/2008;

il Regolamento (UE) numero 1310/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che stabilisce alcune disposizioni transitorie (secondo gruppo di regole) sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), modifica il Regolamento (UE) numero 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne le risorse e la loro distribuzione in relazione all'anno 2014 e modifica il regolamento (CE) numero 73/2009 del Consiglio e i regolamenti (UE) numero 1307/2013, (UE) numero 1306/2013 e (UE) numero 1308/2013 del Parlamento europeo;

il Regolamento Delegato (UE) numero 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014, in GUUE numero 74 del 14 marzo 2014, recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e di investimento europei;

il Regolamento Delegato (UE) numero 807/2014 della Commissione del 11 marzo 2014, che integra talune disposizioni del Regolamento (UE) numero 1305//2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che introduce disposizioni transitorie;

il Regolamento di Esecuzione (UE) numero 808/2014 della Commissione del 17 luglio 2014, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) numero1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo Sviluppo rurale (FEASR);

gli articoli 47, 48 e 49 del Regolamento (UE) numero 1303/2013 che definiscono, tra l'altro, le modalità di istituzione, la composizione e le funzioni del Comitato di Sorveglianza;

visti i seguenti allegati che costituiscono parte integrante della deliberazione di Giunta regionale numero 4/2016:

allegato A: Decisione C(2015) 8314 final del 20 novembre 2015, di approvazione del PSR Calabria 2014 - 2020;

allegato B: Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2014-2020 ed i relativi allegati;

allegato C: elenco componenti del Comitato di Sorveglianza del PSR 2014-2020;

rilevato che:

con D.G.R numero 289 del 14/07/2014, recante “Approvazione del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria per il periodo 2014-2020 - cofinanziato dal FEASR - e inoltro alla Commissione Europea”, la Giunta regionale ha approvato il PSR Calabria 2014-2020;

il Consiglio regionale, nella seduta del 21 luglio 2014, con deliberazione numero 405, ha approvato il Programma di Sviluppo Rurale della Calabria per il periodo 2014-2020 cofinanziato dal FEASR;

in data 22 luglio 2014 il PSR Calabria 2014-2020 è stato formalmente trasmesso ai servizi della Commissione Europea attraverso il sistema informatico SFC e che il negoziato con i servizi della Commissione si è concluso nel mese di ottobre 2015 con l'inoltro della versione finale emendata per la definitiva approvazione;

considerato che, a seguito della chiusura positiva del negoziato, la Commissione Europea, con Decisione C(2015) 8314 final del 20 novembre 2015, ha approvato il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Calabria ai fini della concessione di un sostegno da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale, per il periodo di programmazione 2014-2020;

preso atto che, così come si evince dalla Delibera di Giunta regionale numero 4/2016,

- il Dirigente generale del Dipartimento proponente attesta che il provvedimento non comporta nuovi o ulteriori oneri a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale;

- il Dirigente generale del Dipartimento proponente attesta che l'istruttoria è completa e che sono stati acquisiti tutti gli atti e i documenti previsti dalle disposizioni di legge e Regolamento che disciplinano la materia;

- il Dirigente del Dipartimento proponente, sulla scorta dell'istruttoria effettuata, attesta la regolarità amministrativa, nonché la legittimità della deliberazione di Giunta regionale e la sua conformità alle disposizioni di legge e Regolamento comunitarie, nazionali e regionali, ai sensi dell'articolo 28, comma 2, lettera a), e dell'articolo 30, comma 1, lettera a) della legge regionale 13 maggio 1996, numero 7;

- il Dipartimento Bilancio attesta che il provvedimento non dispone impegno di spesa a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale;

- è stato demandato all'Autorità di Gestione del PSR Calabria 2014-2020 il disimpegno degli adempimenti formali connessi all'istituzione del Comitato di Sorveglianza in argomento;

preso atto che la seconda Commissione Consiliare permanente ha licenziato il provvedimento in oggetto ed i relativi allegati nella seduta del 16 febbraio 2016,

delibera

- di prendere atto della Decisione della Commissione Europea C (2015) 8314 final del 20 novembre 2015 (allegato A) e dell'istituzione del Comitato di Sorveglianza (allegato C);

- di approvare il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria ed i relativi allegati (allegato B)”.

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi, pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso con i relativi allegati.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 90/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni all'articolo 44 della legge regionale 5 aprile 1983, numero 13, recante: ‘Norme di attuazione dello Statuto per l'iniziativa legislativa popolare e per i referendum'”

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno, la proposta di legge numero 90/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni all'articolo 44 della legge regionale 5 aprile 1983, numero 13, recante: ‘Norme di attuazione dello Statuto per l'iniziativa legislativa popolare e per i referendum'”.

Prego, consigliere Sergio, ha facoltà di svolgere la relazione.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente), relatore

Signor Presidente, colleghi consiglieri, questo provvedimento è stato licenziato dalla prima Commissione e, successivamente, anche dalla Commissione bilancio, ricevendo poi un rilievo da parte del Dipartimento economico, che l’ha fatto tornare indietro con una proposta di modifica; a tal proposito, mi auguro che la Commissione bilancio abbia emendato questo provvedimento.

Il disegno di legge in esame intende intervenire sulla disciplina del referendum consultivo obbligatorio previsto dalle norme vigenti nell’ipotesi di fusione, nuova denominazione e mutamenti circoscrizionali di Comuni, eliminando il quorum partecipativo, consistente nella maggioranza degli aventi diritto, richiesto per la validità della consultazione.

A tal fine, occorre modificare il dispositivo dell’articolo 44 della legge regionale 13 del 1983, che si riferisce genericamente a tutti i tipi di referendum consultivo previsti dal nostro Statuto (vedi attuale articolo 12) ed ha ad oggetto la proclamazione dei risultati degli stessi; ciò al fine di agevolare i processi di aggregazione dei Comuni calabresi, eliminando un quorum partecipativo che spesso, in piccoli centri dove si è elevata la percentuale di residenti all’estero, appare eccessivamente penalizzante.

Al riguardo, vi è da rilevare che tale indirizzo si dimostra in linea, non solo con il favore sempre più accentuato del legislatore statale nei confronti delle forme associative tra Comuni unioni e fusioni – vedi, da ultimo, la c.d. legge Delrio 56/2014 e la legge di stabilità 2015, n. 190/2014, nonché verso l’esercizio associato delle funzioni, ma anche con le altre Regioni.

Considerato, pertanto, che occorre favorire ogni processo di aggregazione tra i Comuni calabresi, che oggi risultano eccessivamente frammentati in tantissimi piccoli Comuni, si rende quindi necessario eliminare il quorum di validità, ritenendo che l'eliminazione della soglia possa agevolare le iniziative comunali di fusione e dare un forte impulso ai processi diretti a rafforzare la governance delle istituzioni locali.

La proposta ha carattere ordinamentale e consta di due articoli: con il primo articolo si sostituisce, appunto, l’articolo 44 della legge regionale 13/1983; mentre l’articolo 2 ne disciplina l’entrata in vigore al giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

La relazione tecnico-finanziaria, a proposito – quella proposta al Dipartimento – la presente legge, novellando la legge regionale sull’iniziativa referendaria di cui all’articolo 133 della Costituzione, reca disposizioni di carattere ordinamentale, che mirano a modificare una legge regionale vigente senza comportare nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

Infine, si evidenzia, che nel parere favorevole espresso dalla seconda Commissione, la stessa invita il Consiglio a valutare l’opportunità di modificare l’articolo 40 della legge regionale numero 13, nei termini indicati nella nota del Dipartimento bilancio, protocollo numero 47166 del 15 febbraio 2016, la quale testualmente recita: “Quanto agli oneri finanziari, si potrebbe inserire all’articolo 40 la previsione espressa di indicazione della copertura finanziaria nell’ambito della deliberazione consiliare, che dispone l’effettuazione del referendum consultivo obbligatorio”.

PRESIDENTE

Comunico che è stato presentato un emendamento all’articolato. Passiamo all’esame e alla votazione.

All’articolo 1 è stato presentato un emendamento fuori termine, protocollo numero 7816, a firma del consigliere Giudiceandrea, che lo ha ritirato e sostituito con emendamento protocollo numero 7533, sempre a sua firma, presentato nei termini.

La parola al consigliere Giudiceandrea per l’illustrazione.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Intervengo solo per spiegare il senso dell’emendamento, che avevamo concordato anche con l’assessore Viscomi, che è estensore della norma, insieme all’ottimo contributo dato in Commissione dal consigliere Franco Sergio: “…l’aggiunta delle parole all’articolo 1, che sostituisce l’articolo 44 della legge 13, dopo le parole “la maggioranza dei voti” aggiungere le parole “complessi validi dell’intero bacino elettorale”. Questo perché, nel caso in cui i Comuni che vogliano fondersi siano più di due, vi è la possibilità che in uno di essi non si raggiunga la maggioranza. Con l’introduzione di questo comma favoriremmo la possibilità delle fusioni, calcolando il compendio dei voti validi espressi nell’intero bacino elettorale di tutti i Comuni coinvolti.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento in discussione.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 1 per come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

E’ approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.

La seduta termina alle 17,37

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Bova, Salerno, Scalzo e il Vicepresidente della Giunta regionale, Viscomi.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge e di iniziativa dei consiglieri:

Bevacqua, Battaglia, Mirabello, Bova, Salerno – “Integrazioni alla legge regionale numero 24 del 2002 (Valorizzazione delle produzioni agroalimentari)” (P.L. n. 123/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Greco, D’Acri, D’Agostino, Sergio – “Azioni di supporto all’export e promozione dei consorzi per l’internazionalizzazione” (P.L. n. 124/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Promulgazione di leggi regionali

In data 19 febbraio 2016, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria numero 16 del 19 febbraio 2016:

legge regionale 19 febbraio 2016, numero 6, recante: “Modifiche alle leggi regionali 15 dicembre 2015, n. 27 e 30 dicembre 2015, n. 32”;

legge regionale 19 febbraio 2016, numero 7, recante: “Modifiche alle leggi regionali numero 54/2013 e 33/2015”;

legge regionale 19 febbraio 2016, numero 8, recante: “Misure di salvaguardia in pendenza dell’approvazione del Nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti”.

Interrogazione a risposta scritta

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

a Corigliano Calabro risiede una famiglia la cui bambina, nata nel 2010, è affetta da una gravissima patologia;

la bambina, di cui il sottoscritto, acquisito il consenso della famiglia, si riserva di fornire le generalità, dopo la nascita resta diversi giorni nel reparto pediatrico dell'Ospedale, dove viene sottoposta a controlli e visite continue, per poi essere dimessa. Il foglio di dimissioni riporta che è in discrete condizioni di salute e con sospetta osteocontrodisplasia a carattere ereditario paterno;

il 12 Aprile la suddetta bambina, a seguito di problemi di alimentazione e perdita di peso, viene ricoverata all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, in regime d'urgenza, codice rosso, e messa in incubatrice;

viene dimessa dal reparto di terapia intensiva neonatale dello stesso presidio ospedaliero romano Bambin Gesù' in data 30 Aprile 2010. La diagnosi evidenzia diverse patologie associate a disturbi dell'alimentazione;

da allora è un susseguirsi incredibile di ricoveri in strutture ospedaliere non solo in Calabria, ma anche nel resto d'Italia, la sua salute continua a peggiorare e non si riesce a stabilire in concreto cosa fare per la bambina, che subisce anche, nel corso del tempo, diversi e gravi interventi;

la bambina non è, oggi, in grado di condurre una vita autonoma, non cammina, non parla, non ci vede, è stabilmente collegata ad una macchina di ventilazione e ad una bombola di ossigeno;

oggi, dopo tanti ricoveri in diversi ospedali e tantissimi viaggi della speranza, la bambina e la sua famiglia sono costretti a rimanere a Palermo perché nella regione Calabria mancano centri specialistici pediatrici e non è possibile garantirle cure ed esami specifici, specialmente perché la bambina è soggetta ad attacchi e ricadute non prevedibili ed ha necessità di soccorso immediato;

questa situazione non solo causa stress e enormi sofferenze alla famiglia legate allo stato di salute della bambina, ma comporta anche grandi problemi economici;

la maggior parte delle cure e degli spostamenti necessari per la bambina sono supportati dalla famiglia, senza alcun rimborso;

a questo si aggiunge il fatto che la famiglia è costretta a vivere a Palermo con ulteriori spese anche di affitto;

le leggi regionali prevedono i rimborsi per le spese mediche, gli spostamenti e la necessaria assistenza ma con un iter burocratico legato ad una preventiva programmazione e pianificazione;

per le condizioni di salute della bambina questa programmazione non è assolutamente possibile perché le sue crisi, le ricadute e gli aggravamenti non sono prevedibili, ma quello che c'è di sicuro è che quando questo succede è necessario intervenire subito;

le condizioni di salute della bambina non le consentono, inoltre, di affrontare in ambulanza i lunghi viaggi necessarie per sottoporla alle diverse visite di controllo presso gli ospedali da cui da tempo è seguita (Roma, Milano, Torino, ecc.) -:

quali urgenti provvedimenti intende adottare per garantire alla bambina il diritto alla salute e dare garanzia alla famiglia dal punto di vista economico, stabilendo, con il Dipartimento interessato, un modo che consenta di riconoscere e rimborsare le spese, anche quelle già sostenute, connesse alla cura della bambina (terapie, spostamenti fuori regione, ecc.) rispettando così le esigenze legate alle sue condizioni di salute (si porta ad esempio quanto detto prima rispetto all'impossibilità di programmare gli spostamenti) e che non le consentono la permanenza in Calabria;

quali urgenti provvedimenti intende adottare, anche alla luce di quanto già fatto in altre regioni, affinché la bambina possa raggiungere i nosocomi nel più breve tempo possibile e recarsi a fare le necessarie visite di controllo negli ospedali da cui è seguita, utilizzando mezzi veloci, quindi con velivoli che, tramite presentazione di protocollo salvavita, possano soccorrerla ogni qualvolta ne avesse bisogno, come avviene già in altre regioni.

(131; 16.02.2016)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 115/10^, recante: “Presa d'atto della Decisione della Commissione Europea di approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria e istituzione del Comitato di Sorveglianza(Del. n. 99)

Il Consiglio regionale,

vista la delibera di Giunta regionale n. 4 del 18 gennaio 2016 recante "Presa d'atto della decisione della Commissione Europea di approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria e istituzione del Comitato di Sorveglianza ";

vista la legge regionale 5 gennaio 2007, n. 3 "Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure relative all'attuazione delle politiche comunitarie";

visti:

il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

il Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo Sviluppo Rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio;

il Regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CE) n. 352178, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 81412000, (CE) n.1290/2005 e (CE) n. 48512008;

il Regolamento (UE) n. 1310/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 che stabilisce alcune disposizioni transitorie (secondo gruppo di regole) sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), modifica il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne le risorse e la loro distribuzione in relazione all'anno 2014 e modifica il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio e i regolamenti (UE) n. 1307/2013, (UE) n. 1306/2013 e (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo;

il Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014, in GUUE n. 74 del 14 marzo 2014, recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e di investimento europei;

il Regolamento Delegato (UE) n. 807/2014 della Commissione del 11 marzo 2014, che integra talune disposizioni del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che introduce disposizioni transitorie;

il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 808/2014 della Commissione del 17 luglio 2014, recante modalità di applicazione del Regolamento (UE) n.1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo Sviluppo rurale (FEASR);

gli artt. 47,48 e 49 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 che definiscono, tra l'altro, le modalità di istituzione, la composizione e le funzioni del Comitato di Sorveglianza;

visti i seguenti allegati che costituiscono parte integrante della deliberazione di Giunta regionale n. 4/2016:

allegato A: Decisione C(2015) 8314 final del 20 novembre 2015, di approvazione del PSR Calabria 2014 - 2020;

allegato B: Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2014/2020 ed i relativi allegati;

allegato C: elenco componenti del Comitato di Sorveglianza del PSR 20142020;

rilevato che:

con D.G.R n. 289 del 14/07/2014 recante "Approvazione del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria per il periodo 2014-2020 - cofinanziato dal FEASR- e inoltro alla Commissione Europea", la Giunta regionale ha approvato il PSR Calabria 2014-2020;

il Consiglio regionale nella seduta del 21 luglio 2014, con deliberazione n.405, ha approvato il Programma di Sviluppo Rurale della Calabria per il periodo 2014 - 2020 cofinanziato dal FEASR;

in data 22 luglio 2014 il PSR Calabria 2014-2020 è stato formalmente trasmesso ai servizi della Commissione Europea attraverso il sistema informatico SFC e che il negoziato con i servizi della Commissione si è concluso nel mese di ottobre 2015 con l'inoltro della versione finale emendata per la definitiva approvazione;

Considerato che a seguito della chiusura positiva del negoziato, la Commissione Europea con Decisione C(2015) 8314 final del 20 novembre 2015, ha approvato il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Calabria ai fini della concessione di un sostegno da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale, per il periodo di programmazione 2014 - 2020;

preso atto che, così come si evince dalla Delibera di Giunta regionale n. 4/2016, il Dirigente generale del Dipartimento proponente attesta che il provvedimento non comporta nuovi o ulteriori oneri a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale;

il Dirigente generale del Dipartimento proponente attesta che l'istruttoria è completa e che sono stati acquisiti tutti gli atti e i documenti previsti dalle disposizioni di legge e regolamento che disciplinano la materia;

il Dirigente del Dipartimento proponente, sulla scorta dell'istruttoria effettuata, attesta la regolarità amministrativa, nonché la legittimità della deliberazione di Giunta regionale e la sua conformità alle disposizioni di legge e regolamento comunitarie, nazionali e regionali, ai sensi dell'articolo 28, comma 2, lettera a), e dell'articolo 30, comma 1, lettera a) della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7;

il Dipartimento Bilancio attesta che il provvedimento non dispone impegno di spesa a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale;

è stato demandato all'Autorità di Gestione del PSR Calabria 2014/2020 il disimpegno degli adempimenti formali connessi all'istituzione del Comitato di Sorveglianza in argomento;

Preso che la Seconda Commissione Consiliare permanente ha licenziato il provvedimento in oggetto ed i relativi allegati nella seduta del 16 febbraio 2016;

delibera:

di prendere atto della Decisione della Commissione Europea C (2015) 8314 final del 20 novembre 2015 (allegato A) e dell'istituzione del Comitato di Sorveglianza (allegato C);

di approvare il Programma di Sviluppo Rurale 2014 - 2020 (FEASR) della Regione Calabria ed i relativi allegati (allegato B).”

(Allegati)

Proposta di legge numero 90/10^, recante: “Modifiche ed integrazioni all'articolo 44 della legge regionale 5 aprile 1983, numero 13, recante: 'Norme di attuazione dello Statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum” (Del. n. 100 – L.R. n. 9/2016)

Art. 1

(Modifica dell'articolo 44 della l.r. n. 13/1983)

1. L'articolo 44 della legge regionale 5 aprile 1983, n.13 (Norme di attuazione dello Statuto per l'iniziativa legislativa popolare e per i referendum) è sostituito dal seguente:

"Art.44

(Proclamazione dei risultati del referendum e loro pubblicazione)

1. Salve le ipotesi indicate al successivo comma 2, s'intende che il parere popolare su quanto sottoposto a referendum sia favorevole qualora abbia partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto e la maggioranza dei voti validamente espressi sia a favore della proposta.

2. Nelle ipotesi di referendum consultivo obbligatorio disciplinate dall'articolo 40, la proposta referendaria si intende accolta nel caso in cui la maggioranza dei voti complessivi dell'intero bacino elettorale validamente espressi sia favorevole alla medesima, anche qualora non abbia partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto.

3. Il Presidente della Giunta regionale, non appena ricevuto il verbale di proclamazione del risultato della votazione da parte dell’ufficio regionale per il referendum, dispone la pubblicazione dei risultati nel Bollettino Ufficiale della Regione."

Art. 2

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.