X LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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6.
SEDUTA DI MARTEDI’ 21
APRILE 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ANTONINO
SCALZO E DEL VICEPRESIDENTE FRANCESCO D’AGOSTINO
La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(È approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
Cari colleghi, colleghe, prima di iniziare i lavori di questa seduta di Consiglio regionale trovo doveroso fermarsi in segno di lutto per l’immane tragedia che si è consumata nel canale di Sicilia nella notte tra sabato e domenica scorsa. Le vittime del naufragio di una imbarcazione carica di migranti sono oltre 800. Il più grave disastro nella storia dei flussi migratori nel bacino del Mediterraneo. Di fronte a questa ecatombe chiedo a quest’Aula, in una regione che conosce sulla propria pelle il triste fenomeno dell’emigrazione, di osservare un minuto di raccoglimento.
(I consiglieri e i presenti si levano in piedi ed osservano un minuto
di silenzio)
Ha chiesto di parlare il consigliere
Battaglia. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, sul punto,
proprio a margine del minuto di raccoglimento, intendo presentare un ordine del
giorno che impegna il Consiglio regionale e che soprattutto si rivolge all’imminente
visita che
premesso che:
nel bacino del Mediterraneo sono in atto fenomeni migratori dalle coste nordafricane verso l’Europa che da tempo hanno generato una delle più gravi emergenze umanitarie su scala mondiale;
i flussi migratori provenienti da
paesi dell’Africa sub-Sahariana e dal Maghreb nonché dalla Siria e dagli altri
scenari di crisi mediorientali sono diretti verso le Regioni della Italia
meridionale, segnatamente verso
si stima che dalla fine degli anni ’90
ad oggi un numero dei profughi compreso tra 15 e 20 mila abbia perso la vita in
un centinaio di naufragi;
secondo i vertici dell’Agenzia
internazionale Frontex e altre fonti di intelligence oltre un milione di
profughi sarebbe pronto a tentare di raggiungere l’Italia;
considerato che ormai quotidianamente
si registrano tentativi di sbarco sulle nostre coste per centinaia di navi
cariche di migranti ed operazioni di soccorso volte a portare in salvo un
migliaio di vite umane;
le ultime drammatiche notizie giunte
dal canale di Sicilia riferiscono di una ecatombe avvenuta nella notte e che ha
cagionato la morte di oltre 800 persone;
i profili di carattere umanitario si
intrecciano inscindibilmente con la preoccupazione per la sicurezza nazionale e
la necessità di una risoluta azione di contrasto alle organizzazioni criminali
dedite alla odiosa tratta di esseri umani;
pur a fronte dell’obbligo stabilito
dal trattato della Unione europea in capo agli Stati membri di sostenere
attivamente la politica estera e di sicurezza comune in uno spirito di lealtà e
solidarietà reciproca le risorse messe a disposizione del programma Triton sono di gran lunga inferiori a quelle che il solo
Stato italiano ha investito nella operazione Mare Nostrum,
impegna
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo l’inserimento di un ordine del giorno.
Consigliere Mirabello, questo non è un ordine del giorno come altri ma è un evento straordinario e speriamo irripetibile, e ci auguriamo, quindi, che inizi un percorso diverso in questo settore che è una tragedia immane.
Se l’Aula è d’accordo voglio chiedere l’inserimento dell’ordine del giorno richiesto dal consigliere Battaglia e, facendo anche una eccezione, se siete d’accordo lo voteremmo subito.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Battaglia.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione l’ordine del giorno
come letto in Aula.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, voglio chiedere
l’inserimento per la successiva approvazione di un ordine del giorno per quanto
riguarda la cantierizzazione delle opere del tratto della Strada Statale 106
Ionica. Velocemente se posso esporla.
Consigliere Arruzzolo,
stabiliamo il percorso normale, cioè votiamo l’inserimento e poi lo illustrerà.
Va benissimo.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine
dei lavori dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Arruzzolo.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Presidente, in data 13 aprile ho depositato un ordine del giorno sulla stessa materia avente un oggetto del tutto analogo alla mozione presentata dal consigliere Graziano.
Pertanto non so se è opportuno illustrarlo. Diversamente chiedo che sia unificato alla mozione presentata dal collega Graziano e sia così inserito all’ordine del giorno.
Pongo in votazione questa proposta.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Solo per ricordare all’Aula che mi era stata promessa la risposta ad una interrogazione urgente che avevo predisposto. Mi è stato anticipato che la risposta era pervenuta. Non parlo delle altre interrogazioni i cui termini dei regolamenti sono ormai scaduti e di cui mi riservo di parlare a parte, ma di una in particolare per la quale mi era stato preannunciato l’invio della risposta, meravigliandosi di come non l’avessi ancora ricevuta.
Ora ieri mi si dice “no, la
risposta non la dobbiamo dare noi ma
Capisco e comprendo che è stato fatto
l’avviso pubblico per dotare questo Consiglio regionale di un nuovo Segretario regionale
e, di fatto, è una presa d’atto della circostanza che il contenuto della
interrogazione proposta, evidentemente, era fondata e avete provveduto;
tuttavia non mi sembra che la risposta alla mia interrogazione possa essere
liquidata con un sistema ingegnoso che, insomma, non è un metodo che deve
appartenere, perlomeno per quanto mi riguarda, a quest’Aula.
Passiamo al primo punto all’ordine del giorno:
proposta di provvedimento amministrativo numero 24/10^ di iniziativa della
Giunta regionale, recante: “Documento di programmazione economica e finanziaria
della Regione Calabria per gli anni 2015-2017. Articolo 2, comma 3, della legge
regionale 4 febbraio 8, articolo
Diamo la parola all’assessore al bilancio per
la relazione introduttiva. Prego, assessore Ciconte.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, dopo un positivo e proficuo confronto, la seconda Commissione ha approvato il documento di programmazione economica e finanziaria regionale 2015-2017. Il provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2015, la legge di stabilità regionale per l’anno 2015 ed il bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017.
Si è trattato di un lavoro condotto con estrema serietà ed impegno, per il quale intendo ringraziare il
Presidente della Commissione, il consigliere Giuseppe Aieta, e tutti i consiglieri di maggioranza e di
opposizione, che con senso di responsabilità e grande equilibrio hanno concorso
al varo della manovra finanziaria.
Ringrazio, altresì, tutti i rappresentanti delle parti istituzionali,
economiche e sociali, che con la loro presenza ed il loro contributo hanno
consentito l’approfondimento delle varie tematiche settoriali.
Il documento di programmazione economica e finanziaria regionale
2015-2017, che giunge oggi all’esame dell’Aula, è stato elaborato secondo le
disposizioni di cui al decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126, ed in
coerenza con il programma di governo presentato dal presidente Mario Oliverio.
Il documento esprime, innanzitutto, la forte volontà della Giunta
regionale di porre la programmazione al centro della propria azione di governo,
per definire impegni e priorità all’interno di una chiara visione strategica di
sviluppo economico e di crescita sociale.
L’obiettivo è quello di invertire il modo di procedere finora seguito
nell’attività amministrativa, caratterizzata da scelte che hanno portato a
politiche pubbliche inefficaci, improduttive, non inclusive. Responsabilità e
trasparenza saranno i cardini di un’incisiva azione di governo, rivolta
innanzitutto a ridurre il peso della burocrazia, semplificare le procedure,
migliorare la qualità e la quantità delle prestazioni rese ai cittadini. Così
come è necessario conseguire risultati sul fronte della crescita dello
sviluppo, della promozione e della valorizzazione delle grandi risorse umane,
naturali e culturali di cui è ricca la nostra terra.
Tutto ciò richiede una netta discontinuità
con il
passato ed un profonda svolta nelle politiche di bilancio, al fine di limitare
l’indebitare ed evitare i rischi derivanti dall’ulteriore deterioramento dei
conti.
Il risanamento finanziario regionale si impone come un obbligo ed una
priorità di estrema urgenza, in ragione del pesante fardello ereditato dal passato governo regionale, nonché delle
profonde modifiche intervenute nel contesto normativo in materia di bilancio e
dei tagli operati da parte dei governi che si sono succeduti dal 2010 ad oggi.
Da sette anni, ormai,
Il bassissimo tasso di occupazione femminile,
in particolare delle giovani donne, costituisce uno dei fattori più gravi di
freno alla crescita civile e sociale della nostra regione.
L’ultimo rapporto Svimez
fornisce un quadro della situazione calabrese contrassegnato da una forte
congiuntura ancora in atto, a causa della perdurante crisi internazionale e
nazionale, le cui conseguenze si fanno sentire sul mercato interno, tutto ciò a
causa della fragile struttura produttiva caratterizzata da imprese mediamente
più piccole, tecnologiche meno evolute e con minore capacità di raggiungere la
domanda estera rispetto a quelle nazionali ed europee.
Tale debolezza si è riflessa in una minore
tenuta delle nostre imprese di fronte alla crisi, mentre le ridotte prospettive
di crescita hanno determinato una mancata accumulazione di capitale umano.
Il lavoro è uno degli indicatori più gravi
dell’emergenza sociale ed economica calabrese, la crisi colpisce intere
categorie sociali, giovani, donne, anziani e immigrati, le persone a rischio di
esclusione sociale e povertà.
Negli ultimi cinque anni, il Pil regionale è
sceso del 13,3 per cento in termini reali. Nel contempo, l’efficacia delle
politiche regionali è fortemente condizionata dai ritardi strutturali della
società e dell’economia calabrese.
Nella nostra regione, così come nelle altre
regioni meridionali, si riscontra con elevata frequenza una qualità inferiore
dei beni pubblici essenziali, come giustizia, sanità, istruzione, trasporti,
lavori pubblici, servizi locali, con ricadute rilevanti sulle condizioni di
vita dei cittadini e sul funzionamento dell’economia.
Il rischio che si corre è quello che la
perdita di risorse umane, imprenditoriali e finanziarie possa diventare un dato
permanente, che potrebbe impedire alla Calabria di agganciare la possibile
ripresa prevista per l’anno in corso. Per evitare tale rischio, occorrono
politiche forti, in grado di incidere e di evitare conseguenze di lungo
periodo.
Questo sarà l’impegno prioritario del governo
regionale nel quinquennio 2015-2020 che, così come sottolineato dal presidente
Mario Oliverio in quest’Aula il 9 febbraio scorso, opererà per semplificare la governance
regionale, eliminare gli sprechi ed i privilegi, snellire la burocrazia,
valorizzare il merito e le competenze, promuovere politiche attive per il
lavoro e lo sviluppo.
Si punterà con determinazione alla
modernizzazione radicale dell’ente, allo snellimento amministrativo ed alla
razionalizzazione delle risorse e si interverrà a 360 gradi sull’economia del
territorio, valorizzando pienamente il turismo, l’agricoltura, l’artigianato ed
investendo sui giovani e le imprese, soprattutto in termini di innovazione,
istruzione e competitività.
Sarà, così, possibile invertire il trend
negativo dell’occupazione e, nello stesso tempo, garantire la necessaria rigenerazione dell’economia che, unitamente a un
nuovo sistema di welfare, sanità e protezione civile, sociale, può
consentire alla Calabria di diventare una regione pienamente europea, centrata
sulla promozione umana e sui diritti dei cittadini.
Bisogna fare il possibile per dare ai giovani
l’opportunità di realizzare i propri sogni ed alle imprese la possibilità di
tornare a svilupparsi, diversamente si mette a rischio la tenuta sociale della
Calabria, con un’ulteriore ed estrema acutizzazione della sofferenza che
investe, ormai, intere parti della nostra comunità.
Occorre, perciò, un impegno straordinario
volto, innanzitutto, a garantire la spesa del contributo comunitario e della
relativa quota di cofinanziamento nazionale assegnate ai programmi operativi
relativi al periodo di programmazione 2007-2013.
Al 31 ottobre 2014, che è la data a cui fanno
riferimento tutti i dati ufficiali anteriormente all’insediamento del nuovo
governo regionale,
Solo recentemente, con decisione comunitaria
numero 2299 del marzo 2015, è stato ufficializzato lo sblocco dei pagamenti per
circa 800 milioni di euro. La nuova amministrazione regionale, insediatasi il
10 dicembre scorso, ha messo in atto un intervento urgente e straordinario di
accelerazione e rendicontazione della spesa, grazie al quale è stato
scongiurato il rischio del disimpegno automatico ed innalzato notevolmente il
livello di spesa complessivo, intervento da rafforzare ulteriormente nel corso
del 2015, ultimo anno del ciclo di vita del programma.
Al fine di meglio garantire il pieno e
proficuo impiego delle risorse disponibili, nel rispetto dell’impostazione del Por-Fers, sono state costituite apposite task force
dedicate ai Pisu e ai Pisl, per supportare
l’efficiente esecuzione delle iniziative finanziate verso percorsi di sviluppo
fortemente ancorati a vocazioni e fabbisogni specifici.
Nello stesso tempo, è stata condotta una
decisa azione di riprogrammazione delle risorse non ancora impegnate,
confluite, attraverso il meccanismo della riduzione della quota di
cofinanziamento nazionale dei programmi operativi, all’interno dei nuovi
contenitori programmatici afferenti ad un piano di azione e coesione, Pac, con il conseguente abbassamento dei target di
spesa da raggiungere a fine anno e la possibilità di continuare a sostenere con
le risorse destinate al Pac obiettivi di crescita
regionale senza vincoli temporali previsti dai Regolamenti comunitari sui fondi
strutturali.
Attraverso l’ulteriore accelerazione del
processo di attuazione degli interventi programmati, contiamo che il programma
Fondo sociale europeo possa esplicare appieno i propri effetti sul
miglioramento delle condizioni di accesso e partecipazione al mercato del
lavoro regionale e sul potenziamento dei servizi finalizzati a favorire una
maggiore integrazione sociale delle categorie di lavoratori e cittadini più
deboli, elementi imprescindibili per promuovere una società calabrese più coesa
e competitiva.
Relativamente al periodo 2014-2020, è stato
definito un Programma operativo regionale plurifondo,
che integra in un unico quadro strategico e programmatico le risorse
finanziarie dei fondi strutturali.
Il nuovo Por identifica tre direttive della
crescita regionale: il rinnovamento delle componenti più promettenti e reattive
del sistema produttivo regionale, la ripresa di competitività e produttività
del tessuto economico territoriale più vitale ed orientato all’innovazione, la
crescita dei flussi di visitatori e turisti attratti dal patrimonio culturale e
naturale della Calabria.
Intorno a tali temi si sviluppano i principali
ambiti tematici di intervento del Por, afferenti alla competitività,
all’efficienza energetica, alla valorizzazione del patrimonio ambientale e
culturale, al lavoro, ai diritti di cittadinanza e all’inclusione sociale, allo
sviluppo urbano e alla tutela delle aree interne.
Il quadro delineato dalla nuova programmazione costituisce, quindi, sia in termini finanziari sia di strategia, un’importante cornice di sostegno per la crescita regionale dei prossimi anni, consentendo di dare continuità alle azioni di sviluppo avviate e stimolando l’innesto di più radicali processi di innovazione del tessuto economico e sociale.
Allo stato è in corso il negoziato con
Sul tema della sanità, la situazione è davvero
preoccupante in termini di organizzazione, qualità dei servizi, offerta
territorializzata e costi. Il Servizio sanitario regionale è del tutto
inadeguato ed economicamente insostenibile, malgrado i sacrifici imposti.
Ricostruire un sistema di welfare della salute in Calabria è un
imperativo urgente ed è il cuore del mandato dei prossimi anni.
A tal fine, l’azione della Regione si
incentrerà su un ridisegno di tutto il sistema con un progetto organico, un
nuovo Piano sanitario regionale, l’adozione di una strategia per il
cambiamento, un patto per la riforma, con la condivisione, l’ascolto e la
partecipazione di tutti i protagonisti del sistema, la predisposizione di un
Programma operativo, la realizzazione del progetto “Sanità digitale”, il
rientro del debito sanitario.
L’adozione di una strategia per il cambiamento
parte dal presupposto che il vecchio modello ospedale-centrico non riesce più
ad assicurare le risposte di salute che i cittadini ci chiedono. E’ necessario
orientare il sistema verso il territorio, la differenziazione dei servizi, la domiciliarietà e l’attenzione alla persona, coniugando
qualità e sostenibilità finanziaria.
Per superare il deficit di iniziativa per la
condivisione, l’ascolto e la partecipazione che ha caratterizzato il processo
di rientro del debito sanitario degli anni passati, si intende proporre un
patto per la riforma fra tutti i protagonisti del sistema: la politica
regionale e gli enti locali, i medici e le altre professionalità della salute,
il sindacato, il sistema produttivo, i cittadini e le loro organizzazioni di
tutela.
Relativamente al Piano di rientro e allo stato
di attuazione dello stesso, nel triennio di vigenza 2010-2012, tavolo e
comitato hanno ritenuto che, nonostante le condizioni ambientali difficili e
considerando la situazione in cui
Queste le grandi linee che il governo
regionale ha attivato per garantire queste finalità.
Abbiamo proposto il superamento dell’attuale
organizzazione sanitaria con l’istituzione di una sola azienda regionale, con
l’obiettivo primario di ridurre gli sprechi e l’inefficienza. Sono stati sottoscritti
i contratti per la realizzazione di tre nuove strutture ospedaliere. Il
neocommissario straordinario ha già accolto la nostra richiesta per
l’assunzione di circa 400 nuove unità per colmare i vuoti di organico,
soprattutto nei reparti di emergenza-urgenza.
Con riferimento al debito sanitario, sono
state predisposte ed avviate procedure finalizzate alla ricognizione e alla
riconciliazione del debito delle aziende del sistema sanitario regionale,
attraverso il loro coinvolgimento e la circolarizzazione
degli istituti tesorieri e dei fornitori. Infatti, al 31 dicembre 2014 le
risultanze contabili relative al conto economico del sistema sanitario
regionale espongono un risultato positivo di gestione, in attesa di verifica,
da parte del tavolo ministeriale, degli adempimenti.
Per quanto attiene le risorse finanziarie
sbloccate, 202 milioni riguardano fondi iscritti in bilancio relativi a debiti
delle aziende per obbligazioni assunte prima del 2010, mentre per i 40 milioni
disponibili
Nel momento in cui si azzererà il debito e si
raggiungerà l’equilibrio fra le entrate e le spese in campo sanitario,
Il 1° gennaio 2015 è entrata in
vigore la riforma sulla armonizzazione contabile degli enti territoriali e dei
loro enti strumentali avviata dal decreto legislativo numero 118/2011 e completata col
successivo decreto legislativo numero 126/2014.
L’obiettivo è quello di rendere i
bilanci di Regioni, Province e Comuni omogenei e confrontabili tra loro, pre-requisito
per avviare il percorso di risanamento finanziario, l’attuazione della spending review e la determinazione dei
fabbisogni e costi standard.
I principi del consolidamento dei
conti della pubblica amministrazione obbligheranno
Si tratta di una riforma che ha
l’obiettivo di far emergere i debiti effettivi delle amministrazioni territoriali,
attraverso una operazione di “pulizia” e “trasparenza” dei bilanci, attuata, da
un lato, con una azione di “riaccertamento straordinario dei residui”, tesa
alla verifica dell’esigibilità dei crediti e/o dell’effettiva sussistenza di
obbligazioni giuridicamente vincolanti relative agli impegni assunti nei
pregressi esercizi finanziari e, dall’altro, con l’introduzione del bilancio
consolidato della Regione.
Con l’approvazione del bilancio
consolidato dovrà emergere il risultato complessivo del gruppo amministrazione
pubblica regionale in quanto tale bilancio fornirà le risultanze della gestione
non solo della Regione ma anche degli enti e organismi strumentali nonché delle
aziende o delle società controllate e partecipate.
La legge di stabilità statale ha
introdotto per il solo comparto delle Regioni l’obbligo
del principio di pareggio di bilancio, in coerenza con gli impegni assunti
dall’Italia a livello europeo. Viene, nei fatti, sancito per le Regioni il
superamento del patto di stabilità per tetti di spesa e il passaggio
all’equilibrio per saldi.
Ciò comporterà ancora di più che in passato una programmazione attenta e
rigorosa della spesa e quindi degli impegni e dei pagamenti che dovrà essere
allineata in maniera sinergica con l’andamento delle entrate sia in termini di
accertamenti che di effettive riscossioni di cassa.
Misure sanzionatorie rigorose sono previste a
carico delle Regioni a Statuto ordinario che non abbiano rispettato gli
obiettivi del pareggio di bilancio. Bilancio regionale che, come è noto, è
caratterizzato da un lato, dalla presenza di un quantitativo ingente di risorse
di natura vincolata di difficile utilizzazione e, dall’altro, da una
disponibilità di risorse autonome per spese sostanzialmente di natura corrente
non sufficienti a garantire la copertura del fabbisogno finanziario determinato
dalla legislazione vigente.
La manovra finanziaria che oggi sottoponiamo
all’esame del Consiglio al netto delle partite di giro, dell’avanzo di
amministrazione e dell’eventuale anticipazione di cassa, ammonta
complessivamente a circa 4,9 miliardi di euro. Si tratta però in gran parte di
somme a destinazione vincolata. Rientrano in tale area le risorse destinate al
finanziamento del Servizio sanitario regionale, 3,3 miliardi di euro circa, il
66 per cento della spesa.
L’annualità 2015 del programma di azione e
coesione 158 milioni di euro, nonché ulteriori fondi di natura vincolata assegnati
a vario titolo dallo Stato o da altri soggetti, 474 milioni di euro circa, le
entrate per mutui 331 milioni di euro, sono relative al cofinanziamento del Por
2007-2013.
Le entrate libere da vincoli da destinare a
finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano, invece, a circa 650
milioni di euro, pari a circa il 13 per cento delle risorse attualmente iscritte
in bilancio sulle quali possono essere operate delle scelte di carattere
discrezionale.
Una discrezionalità, del resto, molto relativa
in quanto la gran parte di tali risorse afferiscono a spese di carattere
obbligatorio, personale, pagamento delle rate dei mutui e contratti in essere.
La proposta della Giunta, pertanto, pur
condizionata oggettivamente da una scarsa manovrabilità a causa delle esigue
risorse a disposizione ha cercato di privilegiare oltre, appunto, alla spesa di
carattere obbligatorio quei comparti della nostra realtà regionale che
avrebbero sofferto enormi ed immediati disagi a causa di una carenza di risorse
finanziarie disponibili.
Tale proposta di utilizzazione dei 650 milioni
di euro contiene:
- il finanziamento delle spese obbligatorie di
funzionamento, personale, contratti e fondi al Consiglio regionale per 177 milioni
di euro;
- la copertura delle rate di ammortamento dei
mutui per 104 milioni di euro;
- il rimborso delle anticipazioni di liquidità
per il ripiano del debito sanitario per 37 milioni di euro; - i contribuiti per
i mutui contratti dai comuni per la realizzazione di opere pubbliche per 16 milioni
di euro;
- il trasferimento alle province per il
personale e le funzioni delegate per 32 milioni di euro.
- il riconoscimento dei debiti nei confronti
di Trenitalia, del personale Afor e delle strutture
accreditate per l’assistenza socio-sanitaria per un importo di 41,4 milioni di
euro.
- i trasferimenti agli enti sub- regionali per
un importo di 106 milioni di euro;
- gli stanziamenti per il precariato Lsu e Lpu per un importo di 106 milioni
di euro; gli stanziamenti per il precariato Lsu-Lpu,
ultracinquantenni espulsi dal mondo del lavoro, ex “Why
Not” nella stessa misura dell’anno precedente per un
importo di 47 milioni di euro;
- il finanziamento ai settori cosiddetti
sensibili, politiche sociali e diritto allo studio, protezione civile, per un
importo di circa 38,75 milioni di euro; la quota regionale destinata al
trasporto pubblico locale, per un importo di 17 milioni di euro;
- il finanziamento delle leggi regionali
settoriale per un importo di 6,7 milioni di euro; l’accantonamento di risorse
per far fronte a pignoramenti a titolo di fondo rischi per copertura perdite
società partecipate, per fondo di riserva e spese obbligatorie, per un importo
di 32 milioni di euro.
Con il collegato alla manovra di finanza
regionale sono, infatti, previsti interventi in materia di governo delle
società e delle fondazioni regionali, degli enti strumentali e degli enti
vigilati mediante l’introduzione di alcune disposizioni tese alla
razionalizzazione delle spese di personale e di gestione, nonché
dell’individuazione di un preciso termine per la conclusione delle gestioni liquidatorie ancora in essere.
Vengono, altresì, dettate una serie di
disposizioni tese a garantire il complessivo equilibrio del bilancio regionale
sia mediante la previsione dei limiti concreti della spesa regionale ai fini
del rispetto del patto di stabilità, sia attraverso l’introduzione di misure
organizzative tese a frenare la formazione dei debiti fuori bilancio.
In modo più specifico per le società in
house providing e per quelle in cui
Sono dettate disposizioni atte a rendere
effettiva la liquidazione delle società dirette e indirette in cui
Viene demandato a un successivo atto di
indirizzo di Giunta la determinazione puntuale della misura delle riduzioni
richieste ai singoli organismi societari, in un range
avente come limite minimo il 10 per cento e come limite massimo il 30 per cento
della spesa sostenuta nel 2014.
Vengono previste misure per rafforzare il
ruolo della governance regionale nell’ambito delle società in-house e in quelle controllate, quali ad esempio
la preventiva autorizzazione di ogni atto che abbia influenza sul livello delle
spese del personale.
Sono, inoltre, previste misure specifiche per
le società che presentano bilanci in perdita e sanzioni per i rappresentanti
regionali delle predette società in caso di perdite societarie perduranti o di
inottemperanza alla predette disposizioni.
Lo stesso sistema di razionalizzazione delle
spese viene previsto per le fondazioni, gli enti strumentali e gli enti
vigilati, introducendo altresì il termine del 31 luglio 2015 per porre in
essere tutte le attività di liquidazione dell’Afor, Arssa, Ardis.
Medesimo termine viene assegnato per
concludere le procedure di accorpamento disposto con legge regionale 16 maggio
2013, numero 24. Infatti si prevede che, entro il 31 luglio 2015, sia terminato
l’accorpamento delle Aterp regionali, dell’azienda territoriale per l’edilizia
residenziale pubblica regionale, l’accorpamento dei consorzi provinciali per le
aree di sviluppo industriale e nel Consorzio regionale per lo sviluppo delle
attività produttive, Corap, e infine accorpamento
della Fondazione Field all’Azienda Calabria Lavoro.
Anche per le fondazioni, gli enti strumentali
e gli enti vigilati vengono previste misure tese a rafforzare il ruolo della governance
regionale, disponendo la preventiva autorizzazione di ogni atto che abbia
influenze sul livello delle spese del personale.
Al fine di garantire gli equilibri di
bilancio, nonché il concorso della Regione Calabria alle misure di contenimento
delle spese dettate per l’anno 2015 dal legislatore statale, viene disciplinata
l’introduzione di limiti all’assunzione di obbligazioni giuridicamente
vincolanti per l’anno 2015 ed anche per gli esercizi successivi, demandando a
successivo atto di Giunta l’individuazione dettagliata delle singole misure da
adottarsi.
Nel collegato sono previste, inoltre, misure
organizzative tese ad evitare il proliferare di spese per i pignoramenti a
carico dell’amministrazione regionale, disponendo che i dipartimenti o, in caso
di inerzia,
Considerata la mole dei debiti fuori bilancio
regolarizzati negli scorsi esercizi finanziari in materia socio-sanitarie, sono
introdotte misure dirette ad evitare la formazione futura di ulteriori debiti,
nonché a garantire l’uniformità e il coordinamento unitario delle procedure di
liquidazione delle prestazioni socio-sanitarie erogate dalle strutture
accreditate.
Alle misure di carattere organizzativo si
aggiunge la quantificazione del debito pregresso, anche alla luce delle somme
pignorate già liquidate, l’autorizzazione a porre in essere accordi transattivi
nonché il blocco delle procedure di accreditamento di nuove strutture
socio-sanitarie per le prestazioni che determinano spese eccedenti la
disponibilità del bilancio fino al successivo atto di accertamento del
fabbisogno da parte della Regione.
Nel collegato, infine, sono contenute
disposizioni tese a garantire l’applicazione concreta anche da parte del
Consiglio regionale delle nuove regole in tema di armonizzazione dei bilanci,
decreto legislativo 118/2011.
Infine la legge di stabilità regionale
contiene il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel
bilancio di previsione. Con essa si provvede:
- al finanziamento dei fondi speciali di parte
corrente e di parte in conto capitale per l’approvazione di nuove leggi
regionali;
- al
finanziamento per il triennio 2015-2017 delle leggi di spesa regionali, con
esclusione delle spese obbligatorie e delle spese continuative;
- a poche
nuove autorizzazioni di spese, alcune delle quali inserite con emendamenti in
sede di Commissione.
Quella che proponiamo è, quindi, una
manovra finanziaria fortemente condizionata dai diversi vincoli indicati ma che
si muove in una rigorosa logica di contenimento dei costi.
Come Giunta abbiamo già avviato un
percorso di risanamento finanziario attraverso:
- la riduzione dei dipartimenti della
struttura organizzativa della Giunta regionale che ha comportato un risparmio
di circa 2 milioni di euro;
- una rivisitazione delle modalità per
l’acquisizione di beni e servizi che ha comportato già un risparmio di 1 milione
di euro;
- l’accelerazione delle procedure per
il trasferimento degli uffici nella nuova sede di Germaneto,
In tal modo ed anche attraverso una
attenta politica delle entrate contiamo di poter reperire delle risorse da
utilizzare in direzione dello sviluppo e della occupazione.
Concludo sottolineando che avremmo
senz’altro preferito presentare una proposta di tutt’altro tenore e di diversa
portata ma la situazione oggettiva in cui versa
Questo è solo l’inizio di un cammino
irto di difficoltà in un momento storico contraddistinto da una crisi profonda
e da una carenza di risorse finanziarie senza precedenti che potrà esser
superato solo seguendo i principi di legalità e trasparenza che sono basilari
per il rilancio della nostra terra.
Sono convinto che in quest’Aula ci sia
la volontà comune pur nel rispetto dei diversi ruoli di fornire un contributo
decisivo per la crescita e lo sviluppo della nostra amata Calabria affinché le
sia data la giusta credibilità sia a Roma che a Bruxelles.
La parola al relatore. Si prepari il
consigliere Tallini.
Signor Presidente,
grazie. Intanto, volevo rivolgere un indirizzo di
saluto e di ringraziamento al Vicepresidente e assessore al bilancio, Ciconte, e al dottor De Cello, che hanno seguito i lavori
della Commissione con puntualità e professionalità, dando anche una cornice
politica a questo documento di programmazione. Ovviamente, un ringraziamento va
anche a tutti i componenti della Commissione per la responsabilità e la
maturità, anche politica, dimostrata durante queste intense giornate di lavoro.
Permettetemi un particolare ringraziamento alla struttura della seconda
Commissione, al suo dirigente, il dottor Priolo, e a
tutta la struttura, nessuno escluso, perché in questi giorni ho potuto cogliere
l’elevato grado di professionalità di questi uomini e donne che hanno profuso
impegno e lavoro, mettendo a disposizione della Commissione tutto il loro
bagaglio di conoscenza e competenze.
Lo ha spiegato bene l’assessore Ciconte nella sua esaustiva relazione, che non ha
tralasciato alcun elemento di questo documento di programmazione e di questa
manovra di bilancio regionale. Si tratta, ovviamente, di un bilancio rigoroso,
nel quale, però, sono inseriti elementi di novità ed in controtendenza rispetto
al passato e, senza buttare croci su nessuno, credo che oggi sia iniziata una
nuova fase di questo Consiglio regionale, una nuova fase del regionalismo
calabrese.
Nella seduta del 14 e 15 aprile
Credo, quindi, sia doveroso spiegare ai
cittadini quale sia il lavoro svolto in Commissione, cosa ci si appresta a fare
in quest’Aula, perché
Si tratta di un atto di indirizzo
programmatico, economico e finanziario nel quale
In riferimento al primo punto, cioè allo stato
di attuazione del programma, ne abbiamo parlato in quest’Aula, ne ha parlato il
presidente Oliverio, svolgendo una relazione davvero approfondita e precisa,
però anche qui in questo provvedimento viene esposta, innanzitutto, la
necessità di accelerare la spesa e, ovviamente, di traslare la quota del
cofinanziamento nazionale – che poi è la vera linfa di questo Programma
operativo che è pari a circa 546 milioni di euro – sul programma di azione e
coesione, che ha permesso di evitare il vincolo stringente dell’effettuazione della
spesa di queste risorse entro dicembre 2015, evitando che queste somme, queste
risorse, siano disimpegnate o, tradotto ancora più chiaramente, che vengano
perse.
Per cui il ricorso a questo Piano di azione e
coesione rappresenta per noi una grande opportunità e consente di superare le
difficoltà attuative che hanno caratterizzato tutta la programmazione 2007-2013
e, ovviamente, di mettere in sicurezza tutto ciò che si può per quanto concerne
le risorse comunitarie.
C’è di più: per quanto riguarda la nuova
programmazione 2014-2020, si è operata una scelta – e questa è una nota
positiva che credo vada diffusa – si è definito un Por plurifondo,
cioè un unico quadro strategico e programmatico nel quale vanno a confluire le
risorse dei fondi strutturali.
Il nuovo Por che cosa fa? Cioè che cosa
intende fare questa Assemblea legislativa? Che cosa intende fare questo nuovo
Esecutivo? Intanto, come prima questione: rinnovare tutte le componenti
produttive più promettenti, quelle che reagiscono di più, quelle che sono
animate dalla volontà di innovare, di stare sul mercato e farlo sostenendo
queste attività, sostenendo il funzionamento delle città, sostenendo l’efficientamento energetico, la tutela dell’ambiente e,
ovviamente, sostenendo le scienze della vita.
La seconda questione è la ripresa di
competitività e produttività del tessuto economico di questa regione,
attraverso due momenti fondamentali, che sono l’innovazione e la ricerca.
Terza questione imprescindibile, per una
regione come la nostra, è l’implementazione del turismo. Il presidente
Oliverio,
Su queste tre direttrici, ovviamente, si
sviluppano i principali ambiti tematici di intervento del Por. Ma la questione
che interessa di più i calabresi, anche perché hanno più diretto contatto, è il
settore della sanità. Questo provvedimento illustra l’attuazione del Piano di
rientro, mettendo in rilievo l’esigenza di un rigoroso ed incisivo intervento
nella riorganizzazione delle reti assistenziali, ospedaliere, territoriali, di
emergenza-urgenza e di efficienza nella gestione delle risorse.
E’ di questi ultimi tempi la discussione sulla
riorganizzazione della rete ospedaliera, che interessa più direttamente i
cittadini, quella con cui i cittadini fanno i conti ogni giorno e che non può
essere né delegata né demandata a terzi, ma solo a questa Assemblea e alla
Giunta regionale, che ne ha e ne deve avere piena responsabilità, tant’è che
Questo non è possibile, pertanto verranno
banditi concorsi per 500 unità, al fine di realizzare una rete ospedaliera
efficiente che dia risposte ai cittadini e che sia funzionale al sacrosanto
diritto sancito dalla Costituzione, che è il diritto alla salute.
Al tempo stesso, si è richiesto di
sottoscrivere i contratti per la realizzazione delle tre strutture ospedaliere:
della Piana, della Sibaritide e di Vibo.
Al fine di rendere il sistema sanitario più
leggero, meno permeabile da certe distorsioni,
Il terzo punto riguarda la parte finanziaria,
la nuova legislazione nazionale in materia di bilancio, che obbliga le Regioni
ad un comportamento virtuoso, dal quale non si può più derogare. C’è una
costrizione verso i bilanci regionali, che devono riallinearsi, e verso le
Regioni, che devono rimettere i conti in ordine, senza più debordare con
artifizi contabili.
In questo documento si specifica che
Quanto al Patto di stabilità, che non ha solo
La legge di stabilità 2015 prevede un
contributo di tutte le Regioni a Statuto ordinario, ai fini della riduzione
della spesa pubblica, che si concretizza in un taglio lineare della spesa
regionale, a cui si devono aggiungere i tagli apportati alle manovre
finanziarie degli anni precedenti rispettando gli equilibri di bilancio.
Questa è la proposta di legge sul documento di
programmazione economica e finanziaria della Regione Calabria per gli anni 2015
e 2017, che è stato votato a maggioranza e che chiarisce ai calabresi quali
siano gli strumenti nonché la visione politica che
Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Ho molto apprezzato l’onestà
intellettuale soprattutto del consigliere Aieta che
con sincerità disarmante ha detto che questa legislatura inizia oggi con
l’approvazione di questo bilancio. In effetti trovo molto stridente o molto in
contrasto quello che ha detto il collega Aieta con
quanto è stato esposto nella relazione del vicepresidente della Giunta
regionale nonché assessore al bilancio, Ciconte.
L’assessore Ciconte
ha descritto una situazione calabrese drammatica, ha fotografato una realtà che
dal punto di vista sociale ed economico rappresenta una vera bomba sociale; ha
elencato i vari drammatici problemi, il problema dei disoccupati; il tasso di
disoccupazione è salito a livelli allarmanti. Ha descritto una situazione socio-economico-sociale per la quale dobbiamo essere tutti
preoccupati e per questo lo ringraziamo.
Per ultimo ci ha descritto una sanità
che va riformata e quindi va posta in essere quella riforma che questo governo
nel suo programma ha già preventivato di fare.
Purtroppo questa analisi ce la saremmo aspettati ad inizio legislatura perché, cari colleghi Aieta, Ciconte e presidente Oliverio, la legislatura non comincia affatto oggi ma è nata con le elezioni del 23 novembre, con la consapevolezza da voi assunta dopo aver studiato e studiato, perché ormai era nell’aria la sconfitta del centro-destra, durante tutto l’arco di tempo in cui si sono svolte le primarie del centro-sinistra; il problema, come tutti i giornali annunciavano, non era quello di dire chi avrebbe vinto le elezioni il 23 novembre ma che le avrebbe vinte sicuramente chi aveva vinto le primarie del Pd con le consultazioni di base all’interno.
Una consapevolezza anticipata,
quindi, e ci aspettavamo che questo Presidente venisse in Consiglio regionale e
addirittura chiedesse una deroga ai Regolamenti, agli Statuti per anticipare la prima seduta del Consiglio
regionale per dire “questa volta, sì, è talmente grande l’emergenza che vive la
nostra Regione che è necessario tempestivamente intervenire a costo di violare
lo Statuto”.
Ebbene lo Statuto è stato violato solo per
ritardare e per rimandare i problemi.
Allora questa discussione sul bilancio, se mi
consentite, è una discussione politica per quanto mi riguarda perché ritengo
che il Vicepresidente - che non è un tecnico del bilancio, ma è un tecnico
della sanità - abbia imparato rapidamente soprattutto il tecnicismo del bilancio.
La sua relazione è stata molto oculata e
specifica e ci ha spiegato come si fanno i bilanci, cosa introducono i nuovi
decreti, le novità e cosa bisogna fare. Ci ha descritto il quadro drammatico e
ci ha detto pure cosa vorrebbe fare anche se dopo 5 mesi ci saremmo aspettati
che, comunque, qualcosa di positivo, di consuntivo oggi avremmo potuto
apprenderlo dalla relazione sul bilancio.
Già la parola programmazione. Ebbene una maggioranza
che vuol programmare non aspetta il quarto mese di esercizio provvisorio per
discutere del bilancio perché dall’insediamento ad oggi tantissime risorse sono
state utilizzate e quindi il metodo che questa maggioranza ha utilizzato, ha
ragione l’assessore Ciconte, è in netta discontinuità
con la precedente legislatura perché, grazie a Dio, noi ormai negli ultimi 4
anni di legislatura abbiamo approvato il bilancio nel mese di dicembre.
In netta discontinuità questa nuova legislatura
di centro-sinistra approva il bilancio al quarto mese di esercizio provvisorio.
Sapete che per legge regionale non si poteva
sforare il quarto mese altrimenti l’avremmo approvata al quinto, sesto o
settimo mese. Ce ne saremmo fregati, magari, del bilancio.
Dietro le cifre dei capitoli di bilancio ci
sono scelte qualche volta obbligate e qualche altra volta frutto dell’assoluta
mancanza di cultura di governo o peggio ancora della totale assenza di un programma,
di una idea di governo.
Il governo regionale guidato dal presidente
Oliverio, che pure si era accreditato in campagna elettorale come l’uomo del
fare, ha tagliato il traguardo dei cinque mesi e ci avviamo al sesto mese dal
giorno del voto senza aver prodotto un solo atto che possa dare il senso del
cambiamento.
L’immagine che si sta consolidando tra la
gente non è solo quella dell’immobilismo, caro Presidente, ma quella di un
lento e progressivo viaggio verso la catastrofe.
Presidente Oliverio, lei è già diventato
l’emblema della impotenza davanti ai problemi con quel suo stringere le spalle
davanti ad autentici drammi sociali. Si pensi alla cinica liquidazione della
Fondazione Campanella, a quel suo girarsi dall’altra parte rispetto a vecchie e
nuove emergenze.
La strategia del rinvio, del mancato
confronto, delle mancate scelte, del trincerarsi sulla cosiddetta eredità
negativa del passato fanno di Oliverio il Presidente più immobile della storia
regionalista della Calabria.
Nel frattempo devo dire – cerco di onorare il ruolo che svolgo attraverso la lettura degli atti che questa Giunta, o questa mini Giunta o questa Giunta dimezzata, produce – che il presidente Oliverio è arrivato con dichiarazioni roboanti. Addirittura si è recato dal Procuratore della Repubblica ed ha dichiarato che tutti gli atti che riguardano la legalità saranno sottoposti all’attenzione della Procura della Repubblica.
Intanto fino ad oggi non sappiamo
quali e quanti atti siano stati sottoposti, ma possiamo dire che in futuro ve
ne potremo indicare tanti relativi alla sua amministrazione: la violazione
dello Statuto,
la violazione di tutte quelle norme che avrebbero imposto per un fatto etico
l’avvio di questa legislatura con tempestività per affrontare le gravi emergenze
della Calabria e invece ancora non abbiamo una Giunta.
A parte tutto questo - e lo dico prima
- mi auguro che il presidente Oliverio non alzi la voce, non intervenga, non
minacci il Presidente e non si rivolga a me con quel tono di voce che da una
parte mi terrorizza e dall’altro rischia di farlo star male, perché l’esercizio
della politica deve essere limitato ad un confronto civile e a volte questo
scade anche in termini di esasperazione espressa in quest’Aula che, guarda
caso, mi riguarda pure e se devo fare autocritica la faccio.
In questo momento penso di essere
sereno. Allora, per esempio, si fa subito una delibera, si mandano a casa i
dirigenti e poi si dice che quei dirigenti non potevano essere mandati a casa.
Non c’è una delibera di revoca ma c’è una delibera che dice che si revocano
tutti gli atti in contrasto con quella delibera. Ne abbiamo trovato un’altra
che nominava un dirigente che poi dopo qualche giorno, forse perché mancava il
consenso dell’assessore al personale, Ciconte, una
nomina e una revoca alla dirigenza della Presidenza della Giunta di un valido
professionista che ho conosciuto e che ha lavorato nel mio ufficio, che viene
revocato senza motivazione sufficiente.
Recentemente una delibera degli Lsu e degli Lpu, che ieri in 300
o 400 Lsu si sono riuniti. Mi auguro che non pervenga
nelle mani dell’Assessore al personale la delibera, un documento di cui gli Lsu e gli Lpu hanno dal primo
all’ultimo rigo annunciato l’illegittimità e quindi hanno assunto l’iniziativa
di chiedere all’Assessore di revocare una delibera che riguarda la categoria
degli Lsu e degli Lpu minacciando
alla fine, addirittura, di adire le vie legali, con l’avvertenza che in
mancanza saranno avviate tutte le necessarie iniziative giudiziarie con
richiesta di intervento sia alla Procura della Repubblica per reato di
omissione di atto d’ufficio sia alla Corte dei conti per danno erariale.
Questo è un documento degli Lsu e degli Lpu e recentemente con
un’altra delibera si istituisce il Segretariato generale, attraverso una
procedura che riguarda una legge regionale, ignorando – mi auguro che sia solo
ignoranza – che praticamente da quando è stata emenata
la sentenza 234 del 2010 si applica soltanto il d.lgs. 150/2009 (la “Legge
Brunetta”).
Mi auguro sia solo ignoranza ma,
guarda caso, o non ci sono le firme degli assessori oppure si mettono sigle. Caro
presidente Oliverio, da oggi in poi si ricordi, o glielo faremo ricordare dai
suoi collaboratori, che sulle delibere vanno messi i timbri e non solo le sigle
perché avere in mano una delibera con delle sigle e che non riporta il nome di
nessun dirigente non consente a chi la legge, anche se addetto ai lavori, di
capire chi è colui che sottoscrive questa delibera e non mi pare un atto di
grande trasparenza.
Se poi passiamo alla vera e propria
trasparenza, quei piani che avrebbero dovuto essere approvati entro il 31
gennaio non lo sono stati. Il Piano triennale per la trasparenza, ebbene questo
è stato solamente approvato il 20 marzo e anche qua, ecco, grande
discontinuità: in passato non c’è stato un solo anno tra gli ultimi in cui
questo Piano per la trasparenza non sia stato approvato entro il 31 gennaio per
l’anno 2013-2015.
Se poi aggiungiamo una cosa che
riguarda proprio l’assessore al personale e relativa al sito in cui
praticamente è negata a chiunque la visione di ogni informazione e il portale
telematico Calabria Europa, che afferisce al dipartimento regionale
programmazione e lavoro e comunitaria, non è visibile da più di un mese.
L’assessore ha la prospettiva, perché dalla sua relazione si evince che
Intanto cominci a far funzionare il
sito perché questa Regione è diventata anche opaca, ogni dato è oscurato e i
cittadini calabresi non possono accedere e soprattutto non capiscono il motivo
di tale “disservizio” come lo voglio chiamare io.
Allora, se mi consentite, abbiamo
davanti - tra un esercito di dilettanti allo sbaraglio ed una squadra incapace
di governare - un vero e proprio senso della catastrofe e dell’abbandono.
Un decimo della legislatura è già
volato via e
Chiudono i poli sanitari, gli aeroporti, l’autostrada si spezza in due e noi restiamo in attesa che le cosiddette riforme istituzionali risolvano le piccole beghe del Partito democratico.
Si decide di non decidere su nulla, l’immobilismo è diventato una filosofia di vita, quasi una scuola di pensiero del presidente Oliverio. Ho anche il sospetto che il Presidente non consulti nemmeno il calendario e fortunatamente c’è ancora qualche giornalista che chiede e glielo ricorda rivolgendosi agli uomini del suo staff.
Passano settimane e siamo ancora
senza Assessore
all’ambiente mentre il sistema della raccolta dei rifiuti e della depurazione
stanno per andare in tilt sia per la mancanza di risorse sia per la mancanza di
qualsiasi programmazione.
L’estate è alle porte ma manca l’Assessore
al turismo e non c’è traccia di programmi o iniziative, di incentivazione in un
settore che dovrebbe essere valorizzato.
Consigliere Tallini,
ha superato abbondantemente il tempo a sua disposizione.
Mi sto avviando alla conclusione.
Dicevo che non c’è traccia di
programmi, iniziative o incentivazione per un settore che dovrebbe essere
trainante. Mentre nelle altre Regioni è quasi tutto pronto per la nuova
stagione turistico-balneare,
Il mondo della cultura è totalmente
fermo e manca un Assessore alla cultura che possa affrontare le emergenze dei
siti archeologici e programmare interventi per il turismo culturale, per i
teatri, per la musica e per le reti.
E’ veramente paradossale che
il mondo della cultura calabrese, sempre così pronto
a criticare le iniziative del centro-destra, oggi assista a questa palude senza
alzare un dito e senza protestare. Forse la filosofia sonnecchiante del presidente
Oliverio ha contagiato anche gli intellettuali di sinistra.
Manca anche l’Assessore
all’agricoltura e sappiamo bene quanto siano importanti gli incentivi, i
programmi, le possibilità di finanziamento e i cittadini non sanno con chi
dialogare, con chi parlare o con chi prendersela.
L’agro-alimentare calabrese avrebbe
dovuto essere uno dei grandi protagonisti all’Expo e invece non sappiamo
neppure se saremo in grado di sfruttare gli spazi che toccano alla Calabria.
Tagli, sacrifici, chiusure e disoccupazione
dilagante, questa è
Chiudo con questa immagine, che deriva
da questo bilancio e dai primi sei desolanti mesi di governo Oliverio, che è
quella del viadotto Italia che ha paralizzato l’autostrada Salerno-Reggio
Calabria. E’ già crollata la fiducia che l’elettorato ha troppo frettolosamente
concesso ad Oliverio, si è già scavata una voragine tra questo governo regionale
e la gente di Calabria.
Il Presidente è come quegli allenatori
di calcio che si accontentano di qualche pareggio senza rete magari in casa e
quando guardano il calendario si accorgono di essere già retrocessi.
Avevamo fatto uno sforzo eccezionale
per cercare di vedere se fosse possibile anche un atteggiamento ed un voto
diverso da parte nostra, per dare un segnale a questa maggioranza
ma l’arroganza del Vicepresidente - che nei giorni scorsi ha attaccato il
candidato del centro-destra alla guida delle ultime elezioni regionali,
arrogante, presuntuoso e pieno di boria - ci ha fatto anche approfondire e
riflettere e ci ha fatto anche rivedere, soprattutto, l’attacco della triplice
sindacale che ha considerato questo bilancio assolutamente inadeguato.
Forse è, allora, un problema
burocratico, come dice un grande giornalista – chiudo con questa massima –
forse, Franco Iacucci non riesce a dire a Gaetano Pignanelli il quale non riferisce al presidente Oliverio
quel che pensano i calabresi. Purtroppo, per questo cortocircuito istituzionale
che registriamo alla Presidenza, i problemi della Calabria rimangono assolutamente
irrisolti.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere
Mangialavori. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
cercherò di restare assolutamente nei tempi, in maniera tale da dare a tutti gli
altri colleghi la possibilità di intervenire.
Il bilancio, per usare un linguaggio
di altri
tempi, è la struttura portante dell’ente di riferimento e così, effettivamente,
dovrebbe essere. Da una prima lettura sembra purtroppo che non ci siano margini
di manovra, tutto appare predefinito, tutto irreversibilmente deciso da
esigenze primarie e inderogabili, tutto sembrerebbe assorbito da questo
elefantiaco ente che è
I tempi sono difficili, la crisi economica incombe, aumentano i settori
in difficoltà quali l’industria, i servizi e le esigenze primarie. Appunto per
questo, di fronte a questa crisi occorrerebbe una strategia politica chiara e
netta, servirebbe cioè la capacità, da parte di chi governa, di individuare i
punti fermi e gli obiettivi da raggiungere per cercare di risolvere il tutto.
Quale migliore occasione nella formulazione di un bilancio, una volta
individuati i percorsi, individuare anche le soluzioni! In realtà, dalla
lettura di questo bilancio, non si intravede assolutamente nulla di tutto ciò,
questo bilancio non presenta nessun elemento di significativa novità.
Visti i proclami, visto tutto quello che è stato detto in campagna
elettorale, ci aspettavamo uno stravolgimento, l’inversione di una rotta che,
secondo chi adesso governa, era stata tracciata e gestita malissimo. Tutta
La previsione di bilancio appare come un atto assolutamente
burocratico, formale, senza nessuna ispirazione, assolutamente non attenta ai
bisogni e alle priorità della comunità calabrese. Questo bilancio sembra essere
per molti versi avulso da un contesto finalizzato alla crescita della nostra
Calabria. Naturalmente non è in discussione la regolarità formale dell’atto e
si comprendono fino in fondo le difficoltà e i margini risicati di manovra, ma
le scelte espresse mediante tali documenti appaiono affatto coraggiose e innovative;
nessun sussulto di novità; nessuno e nessuna politica coraggiosa.
In particolare ci tengo a mettere in evidenza almeno tre criticità che
sono l’ambiente, la cultura e i diritti sociali. Su questi tre settori mi sarei
aspettato più coraggio politico e qualche investimento economico in più, invece
nulla di tutto questo si vede.
Questo bilancio, quindi, appare come la conseguenza di una visione
assolutamente statica ed asfittica della politica, sembra aver prevalso un
atteggiamento di rassegnazione di questa maggioranza davanti all’incapacità di
gestire la nostra Calabria.
Ecco, caro Presidente, tutto ciò non può che suscitare in me e in tutti
i calabresi dei forti dubbi e degli interrogativi, se questo è il modo di
gestire da parte dell’amministrazione la nostra terra, su come verrà condotta
l’azione amministrativa dei prossimi cinque anni.
Voterò contro perché – come ho detto prima – mi aspettavo da questa
maggioranza, all’inizio della legislatura, un atto politico molto più
coraggioso. Questo non l’ho visto. Mi sarei aspettato da questa
amministrazione, per come detto durante la campagna elettorale, che venissero
tagliati tutti quei rami secchi che fanno parte di questo ente. Non ho visto
tagli di questo tipo e ancor meno ho visto buoni semi piantati da questa Giunta
regionale.
Per cui il mio giudizio, insieme a quello dei colleghi della Casa delle
libertà – poi, naturalmente, parlerà il capogruppo – non potrà che essere
negativo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Signor Presidente
del Consiglio, signor Presidente della Giunta
regionale, cari colleghi, innanzitutto vorrei esprimere apprezzamento per la
relazione svolta dal Vicepresidente della
Giunta, nonché assessore al bilancio, Ciconte,
un apprezzamento anche al collega Aieta, in qualità
di Presidente della Commissione
bilancio, a tutti i componenti della
Commissione ed al lavoro fatto dalla struttura regionale.
Fin dal primo intervento ho cercato di far capire a questa Assise che
quando siamo di fronte a temi importanti, vitali che riguardano il futuro della nostra regione credo che ci sia
bisogno di più attenzione, di più ascolto, di più comprensione e di capacità di
fare sintesi e anche di dire le cose con una certa durezza e franchezza, ma
anche capendo che le cose che diciamo in quest’Aula riguardano il futuro della
nostra regione e dei nostri concittadini, delle nostre comunità.
A me pare strano quando non si capisce – e
questo lo capiscono anche i meno avvezzi e le persone lontane da ogni contesto
amministrativo – che l’approvazione di un qualsiasi documento contabile, a
pochi mesi dall’avvio della legislatura, sia influenzato dalle ragioni
contingenti sì e pregresse sì, che finiscono per porre – lo voglio dire; nessuno
l’ha detto! – sia
Ho apprezzato lo sforzo fatto dall’assessore Ciconte, dal consigliere Aieta,
soprattutto per l’impostazione politica che abbiamo dato a questo avvio della
consiliatura.
Se poi valutiamo – anche questo è un dato da
non sottovalutare – che per la prima volta oggi siamo costretti – diceva bene
poco fa il collega Aieta – all’introduzione, anche se
parziale, del federalismo fiscale – un elemento da non sottovalutare – e se
valutiamo questo con attenzione, capiamo che ci troviamo davanti ad una novità
di estrema importanza che richiederà nei prossimi mesi da parte di questa
Assise – è questa la vera sfida – determinazione e coraggio nelle scelte ed una
forte innovazione nell’indicazione programmatica e nella produzione
legislativa.
Ecco perché – lo voglio dire sommessamente sia
al collega Tallini sia all’amica Wanda Ferro, molto
attiva in questi giorni sulla stampa – risultano incomprensibili le sue
dichiarazioni quando parla ed auspica, in materia di bilancio, colpi di genio e
fantasia amministrativa. A lei e a tutti quelli del centro-destra, compreso il
collega Tallini, che per cinque anni ha governato
questa Regione, che hanno forse memoria corta, voglio dire che sono stati
proprio i colpi di genio e l’allegra finanza del modello Scopelliti a condurci
nella situazione in cui ci troviamo. Con questo non voglio nascondere le nostre
deficienze della vecchia Giunta Loiero, anche lì abbiamo creato voragini nel
bilancio regionale.
Oggi discutiamo il bilancio di previsione alla
luce di tre elementi fondamentali – lo diceva poco fa il consigliere Aieta –: uno, parliamo di un sistema di armonizzazione
contabile introdotto dal decreto legislativo numero 118 del 2011 che ha portato
a sostanziali modifiche nell’ambito dello schema di bilancio; due, siamo di
fronte ad una riforma contabile, completata con il decreto legislativo numero
126 del 2014, che si pone la finalità di rendere i bilanci delle istituzioni
territoriali e dei suoi enti collegati omogenei e confrontabili fra loro,
finalizzato a rendere trasparente e chiaro il confronto dei dati pubblici e
consentire un percorso di risanamento finanziario e di revisione della spesa
pubblica.
Questo è un elemento fondamentale, a mio
modesto parere, così siamo obbligati al pareggio di bilancio previsto dalla
legge di stabilità per l’anno 2015, con la conseguente modifica delle regole
relative al Patto di stabilità e ai tagli effettuati dal Governo centrale alle
Regioni.
Se tutto ciò è vero – ed è confermato
dall’esame dei documenti – ci impone delle scelte coraggiose in termini di
razionalità e di tagli, che in parte, sì, sono già contenuti nel Collegato e la
necessità di concentrare la nostra attenzione sul ciclo di programmazione
2015-2017, sapendo che le uniche risorse effettivamente disponibili sono
rappresentate dai fondi comunitari – lo diceva poco fa l’assessore Ciconte, lo diceva il presidente Oliverio nella sua
presentazione programmatica – e in quest’ottica credo che già abbiamo fatto per
quanto riguarda i fondi comunitari relativi al 2007-2013.
Abbiamo sicuramente messo in campo una task
force – lo ricordava poco fa l’assessore Ciconte
– per quanto riguarda i Pisu, i Pac
e i Pisl per cercare di accelerare la spesa e per non perdere finanziamenti.
Credo che quello dei fondi comunitari sia un elemento fondamentale che bisogna,
però, collegare a un altro elemento fondamentale su cui dobbiamo discutere nei
prossimi giorni, che è quello di fare di questa Regione una Regione snella, che
passa attraverso il conferimento di funzioni amministrative in capo agli enti
locali, così da perseguire l’effettivo snellimento dei compiti delle Regioni,
facendola diventare una Regione di programmazione, pianificazione, indirizzo e
controllo, motivo per cui è nata
Riguardo al bilancio in esame, analizzato in
senso tecnico, capiamo che la cristallizzazione della dotazione è da imputare
soprattutto ai grandi errori fatti nel passato, che hanno portato la sanità a
fagocitare miliardi e miliardi, creando oggi il commissariamento della sanità e
creando anche una situazione di tanti mutui trentennali che hanno ingessato
davvero il bilancio. Questo è un elemento che volevo sottolineare.
Così un altro elemento importante, che forse
stiamo sottovalutando troppo, caro collega Aieta,
caro assessore Ciconte, è rappresentato dal riaccertamento
dei residui. Questo è un adempimento da far tremare i polsi a chiunque e del
quale, come dicevo, si è stranamente parlato poco. E dire che da esso dipende
il futuro di tutti noi, dei tanti giovani che necessitano di risorse maggiori
disponibili!
Di certo d’ora in avanti se ne dovrà prendere
atto, anche per far capire che non è più possibile assecondare la politica
nell’adozione di procedure contabili miranti esclusivamente a fare
immediatamente bella figura. Non è più possibile perseverare nel ricorso al
definanziamento strumentale e parziale dei residui passivi caduti in
perequazione amministrativa, operato senza un preventivo ed accurato
riaccertamento degli stessi e dei corrispondenti residui attivi.
Questa è una sfida che abbiamo davanti e
dipende dalla capacità nostra della politica e soprattutto dall’alta capacità
di recepire che non siamo qui a chiedere favori o altro, ma a pretendere che
Questa pratica, diventata nel tempo routine,
ha impedito di assicurare verità e certezza rispetto ai saldi reali di
bilancio. Anche su questo occorrerebbe fare chiarezza nella nostra Regione, per
promuovere soluzioni anche drastiche in relazione a ciò che si è fatto negli
anni - parlo degli anni passati -; soluzioni che vanno affrontate con la dovuta
chiarezza e celerità al fine di non vanificare gli sforzi che questa
legislatura dovrà affrontare per sanare il disavanzo ereditato. E sappiamo bene
che non sarà un’operazione facile, così come sappiamo bene che incontreremo
resistenze e difese delle rendite di posizioni.
Sarebbe opportuno al riguardo anche essere
messi a conoscenza – e questo lo chiedo al collega Aieta
e all’assessore Ciconte – delle procedure elaborate
da ogni dipartimento regionale a monte delle disposizioni che impongono
l’armonizzazione contabile, nonché acquisire i relativi provvedimenti
intervenuti a cura dei responsabili dei medesimi e di quello del bilancio e
programmazione, con l’esplicitazione dei saldi conseguenti, riferiti
soprattutto ai residui passivi, oggi tradotti in debiti verso terzi.
Rispetto all’esame dei documenti – e qui entra
il ruolo del consigliere regionale, perché non dobbiamo essere semplicemente
passivi o apprezzare il lavoro fatto dai nostri colleghi – in questo bilancio
trovo dei punti critici che voglio evidenziare, non per accusare qualcuno, ma
credo che sia giusto far rilevare
anche
alcune anomalie nel
bilancio. Perché quando viene proposto un sostanziale recupero dell’evasione fiscale
sappiamo con onestà che è una misura un po’ fantasiosa, che viene condotta
anche a livello nazionale, ma che spesso non dà i risultati sperati – dobbiamo
dirlo – quindi dobbiamo capire anche come meglio attivarci per rendere più
proficua, più utile questo tipo di soluzione.
Così come la cifra esigua assegnata al settore
del trasporto pubblico locale conferma il trend di non sostenibilità del
settore. Dobbiamo, quindi, approvare il nuovo Piano dei trasporti ed avviare
una profonda ed incisiva riforma lontana da interessi di parte.
Lo stesso settore della protezione civile
prevede l’assegnazione di 600 mila euro che non consente neanche di far fronte
alle emergenze.
Ho apprezzato, inoltre, - parlo di un
emendamento - la previsione di un contributo per il seicentenario
della nascita di San Francesco di Paola, patrono della Calabria, ma questo non
basta, se non concentreremo la nostra azione di governo su una serie di opere
strategiche, come il prolungamento della tratta ferroviaria dalla stazione
all’aeroporto di Lamezia Terme per supportare adeguatamente il turismo
regionale a partire dal rilancio delle infrastrutture.
In tutto ciò ritengo indispensabile e
condivisibile il sistema di razionalizzazione delle spese previste per le
fondazioni in-house, gli enti strumentali e
gli enti vigilati, anche attraverso l’introduzione del termine del 31 luglio
2015 entro cui porre in essere tutte le attività di liquidazione dell’Afor, dell’Arssa, dell’Ardis e
con la conclusione delle procedure di accorpamento disposte con la legge
regionale numero 24 del 2013.
Dobbiamo, però, essere chiari anche su questo,
caro assessore Ciconte e caro Aieta,
non bisogna consentire che i provvedimenti di riduzione delle spese, approvati
con coraggio in Giunta regionale e poi in Commissione, rimangano su carta. I
dipartimenti vigilanti devono monitorare costantemente l’attività e fare uno
sforzo maggiore su questo. Credo che
Alla luce di quanto detto è naturale che in
pochi mesi non si sarebbe potuta attuare quella svolta di cui ho sentito
parlare stasera e che, nelle elezioni dello scorso novembre, abbiamo promesso
ai calabresi e manterremo nel tempo.
Il presidente Oliverio e la sua Giunta
regionale hanno operato in maniera vincolata, per come diceva poco fa
l’assessore Ciconte, per l’eredità del passato, e
Dobbiamo passare, insomma, da una
programmazione economica e finanziaria, vistosamente frammentata, ad una
programmazione partecipata e concentrata su importanti e qualificati interventi
in grado di cambiare il volto della nostra regione. Abbiamo davanti una
legislatura e non ci sarà consentito di addurre, nel futuro, alibi rispetto
alle legittime e sacrosante attese dei calabresi. Bisogna evitare soprattutto
di persistere nella dispersione in mille rivoli delle risorse disponibili.
Bisogna individuare un numero ristretto di priorità e su quelle intervenire in
maniera congrua.
Insomma, un mio amico l’altro giorno mi
diceva: “Tu vivi in una regione che il sonno di morte la imprigiona”. Ora
dobbiamo aggredire ciò e recuperare in poco tempo quel tempo che altri hanno
dilapidato nell’inerzia e nell’inefficienza. Questa è la sfida e siamo qui per
raccoglierla e vincerla.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne
ha facoltà.
Signor Presidente
del Consiglio, presidente
Oliverio, vicepresidente Ciconte
e tutti i consiglieri, lo ha detto estremamente bene il Presidente della
prima Commissione, Aieta, nella sua relazione quando
affermava che la legislatura inizia oggi e mi viene in mente ascoltando anche
le parole e l’analisi precisa fatta dal vicepresidente Ciconte
sulla situazione attuale della Calabria, situazione che viene riflessa nei dati
dello Svimez, nei dati Istat, una disoccupazione
devastante, dilagante che lascia ormai lo spazio alla rassegnazione. Una famosa
poesia di Dickinson dice: “Buongiorno, mezzanotte”.
Consigliere Tallini, voglio partire da questa poesia di Dickinson,
che la invito a leggere, “Buongiorno, mezzanotte”. Sarà il fatto che tutti noi
ci siamo trovati in una fase estremamente difficile a governare
Bastava leggere gli atti prodotti dalla Giunta
regionale per rendersi conto di quello che succedeva; bastava approfondire,
come si fa nei Consigli regionali che si rispettino, le tematiche portate
all’attenzione del Consiglio per vedere che cosa c’è, qual è la filosofia e
qual è la politica che, oltre ai numeri, c’è e dà una prospettiva. E c’è uno
schema, devo dire estremamente fortunato, che dà il senso, caro presidente
Oliverio, di quello di cui parliamo, uno schema dove si fa un raffronto tra il
fabbisogno teorico a legislazione vigente, il livello di spesa autorizzata ed
il totale delle entrate della Regione in libera disponibilità. Bastava guardare
questo per capire di che cosa parliamo, bastava analizzare in modo approfondito
questi dati, a partire dal 2009, e capire rispetto a che bilancio oggi
ragioniamo.
E devo dire che trovo imbarazzante – lo dico
perché il Consiglio regionale è la sede della verità politica, amministrativa e
istituzionale – che dai banchi dell’opposizione – e non mi riferisco solamente
al consigliere Tallini – non si tenga conto che dal
2009, soprattutto nel 2013 e nel 2014, questa forbice tra entrate e fabbisogno
si è allargata e visivamente e pone in essere un bilancio in cui il fabbisogno
supera ai nostri giorni di oltre 300 milioni quelle che sono le entrate
disponibili nella Regione.
Dopo avere anche capito come questo disavanzo
sia stato coperto negli anni passati, bastava leggere e capire che negli anni
passati si è tenuto conto di quello che era il definanziamento dei residui
passivi per coprire. Oggi siamo a ragionare su una disponibilità di entrata di
650 milioni di euro, stiamo discutendo di questo e stiamo discutendo senza
entrate nel merito di come
Beh, oggi abbiamo un impegno forte, un impegno
corale in cui
E’ qua la rivoluzione e l’impegno di una
Giunta regionale e di una maggioranza, quella di imporre una linea, di avere
già attuato, non come volontà politica, bensì come atti amministrativi una
volontà posta in essere. E quando si dice – e da qui la mia e la nostra
disponibilità ad avere coraggio – oggi questo Consiglio regionale e questa
Giunta regionale devono avere coraggio – e devo dire che una parte di questo
coraggio è già stata dimostrata nella misura in cui si scrive che bisogna
mettere in campo tutte le disposizioni legislative per ridurre il pareggio
nella sanità, per recuperare qualcosa come 40-50 milioni di euro. Porre in
essere interventi che riducano strutturalmente la spesa corrente del trasporto
pubblico locale, utilizzare il fondo di sviluppo e di coesione per la copertura
dei debiti e, soprattutto, è qua l’azione dirompente che deve dimostrare oggi
più di ieri il coraggio di una classe dirigente, il coraggio al quale tutti
quanti noi siamo chiamati, quello di non entrare nel merito delle disquisizioni
finanziarie, delle norme.
Ha detto bene il consigliere Bevacqua nella misura in cui afferma che sarà stravolgente,
non solo per
Non voglio augurarmi che
Beh, una manovra è fondamentale per capire
come ci muoviamo. La delibera del 30 marzo che
Allora il raffronto, in Lombardia abbiamo
sette società partecipate. Mi dispiace che non ci sia il consigliere Tallini, al quale dico una frase bellissima di Roberto
Gervaso: “La morale è un piatto di spaghetti fumanti, il moralista è un piatto
di spaghetti vomitati”! Allora che senso ha pensare che c’è
Cominciamo, allora, a dire e a fare un plauso
alla Giunta regionale che ha già messo in liquidazione ed ha autorizzato la
dismissione di almeno otto di queste società partecipate, così come
l’accorpamento di altri enti pubblici vigilati.
Così come le fondazioni che hanno creato
buchi: beh, caro presidente Oliverio, qua, oltre ad una strategia numerica –
vorrei anche entrare nei dati del bilancio, lo farò successivamente – dobbiamo
affrontare un tema fondamentale del regionalismo, il tema di come una legge
istituiva
Dopo anni di regionalismo,
Un plauso, allora, al coraggio fin qui
dimostrato, all’azione forte fin qui dimostrata. Dobbiamo avere ancora più
coraggio e lo avremo, perché – lo volevo dire all’amico Tallini
– non faremo la fine di Scopelliti, quando i primi cinque mesi voleva mangiarsi
il mondo, poi è stato abbandonato e dimenticato da tutti, quando nei primi
cinque mesi i sondaggi ne parlavano come uno dei migliori Presidenti. Siamo qui
per scrivere la storia, e la storia non si scrive nei primi cinque mesi, si
scrive nella legislatura, e siamo coloro i quali, da qui a cinque anni, potremo
dire che, con il coraggio delle nostre azioni, avremo scritto una pagina di
storia.
Presidenza del vicepresidente Francesco D’Agostino
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha
facoltà.
Grazie, presidente D’Agostino, Presidente
della Giunta, colleghi consiglieri. Ci accingiamo, come Assise regionale, ad esprimere
quello che dovrebbe essere il nostro parere rispetto ad un programma economico
ovvero l’atto più importante per il Consiglio
regionale.
Prima
di fare delle brevissime e telegrafiche considerazioni, vorrei evidenziare
quanto questa maggioranza sia veramente fortunata ad avere al proprio interno
uomini come il consigliere Orlandino Greco che, con la sua capacità oratoria e
con un bagaglio culturale di grande spessore, caratterizzato dalla sua filosofia
e da nozioni poetiche, riesce a trasmettere ai calabresi messaggi diversi rispetto
a quella che poi è la realtà.
Riesce,
chiaramente e brillantemente - per questo, collega Greco, le do atto – di entrare nel
merito di questioni importanti come quella del bilancio per colmare, attraverso
i suoi interventi, le lacune di questa maggioranza.
Brevissime considerazioni. Come Casa delle
libertà, non possiamo certamente esprimere voto favorevole a questo documento
e, chiaramente, non possiamo nemmeno astenerci, quindi annuncio il mio voto, e quello
dell’intero gruppo della Casa delle libertà, che è contrario rispetto ad un documento
che certamente poteva vederci, assieme alla maggioranza, protagonisti di una condivisione
che poteva essere caratterizzata anche da un modus operandi diverso rispetto
a quello che voi avete voluto immaginare, sin dal vostro insediamento.
Una condivisione che non riguarda il documento
nella sua interezza, ma solo alcune questioni che certamente riguardano i calabresi,
perché vorrei ricordare alla maggioranza e al Presidente che, comunque, noi
rappresentiamo una parte di elettori calabresi che hanno deciso e voluto che li
rappresentassimo.
Per inciso: oggi, forse, rappresentiamo la maggioranza
dei calabresi, grazie all’azione fallimentare che avete messo in campo,
caratterizzata dai buoni annunci che avete voluto sbandierare, soprattutto in campagna
elettorale ma che, di fatto, non trovano alcun riscontro concreto; un bilancio
che dopo quattro mesi non è stato condiviso non solo dall’opposizione, ma, cosa
ancora più grave, dalle categorie, dalle sigle sindacali che rappresentano i lavoratori,
dalle associazioni di categoria che rappresentano il vero motore economico di
questa regione; un bilancio che ci viene offerto dai tecnici, perché mi pare
chiaro ed evidente che di politico c’è pochissimo, le istanze dei calabresi non
vengono acquisite nemmeno dai consiglieri della maggioranza, per l’individuazione
di soluzioni, di capitoli di bilancio che possano salvaguardare ed immaginare
dei percorsi di soluzione rispetto alle tante emergenze, soprattutto in quei settori
strategici della regione stessa.
Si tratta quindi di un bilancio che i tecnici
hanno brillantemente offerto a questa Giunta, che va a rilento e, questo passo
molto lento, rappresenta e caratterizza chiaramente quello che è il vostro modus
operandi. Questa lentezza della Giunta, questo programma economico
non rappresenta nessun momento di sviluppo, un bilancio non di prospettiva, un bilancio
che per il futuro non ha assolutamente nulla ma che, ancora una volta, va a delegittimare
questa Assise regionale che – vorrei ricordare – è l’organo eletto dal popolo e
che, ancora una volta, con le misure e con i tagli che le vengono offerti,
delegittimano il nostro lavoro, ma soprattutto mortificano realmente i territori,
perché siamo noi i veri portatori delle istanze dei calabresi e non i nominati
o, meglio, non solamente i nominati.
Quindi mi pare che questa direzione prenda sempre
più piede, partendo da un percorso iniziale e, a tal proposito, ricorderei con
grande piacere l’esordio, al momento dell’insediamento, quando uno dei primi
atti proposto dal presidente Oliverio fu quella proposta oscena, bocciata anche
dal vostro amico Governo centrale, e riguardante il ruolo unico.
Allora oggi mi pare chiaro ed evidente che questa
Assise regionale viene ancora più mortificata e delegittimata, nel momento in
cui l’Ufficio di Presidenza va ad approvare un bilancio pari a 59 milioni e 200
mila euro, però nel bilancio di previsione della Regione Calabria sono previsti
50 milioni. Quindi c’è una discordanza di 9 milioni e 200 mila euro.
Mi sembra chiara ed evidente la notevole riduzione
della spesa, delle spese obbligatorie di questa Assise regionale, allora mi
domando: ma si vuole completamente delegittimare il ruolo di questa Assise? Si
vuole delegittimare il brillante ed autorevole rapporto che i dipendenti di questa
Assise stanno portando avanti, nonostante le difficoltà? A me, personalmente,
pare proprio che questa sia la direzione e su questa direzione il presidente
Oliverio e la sua maggioranza vogliono andare e raggiungere chissà quale obiettivo.
Ho voluto semplicemente fare delle brevissime considerazioni,
perché anche il collega di gruppo ha poc’anzi relazionato sul documento, quindi
attraverso queste brevissime, telegrafiche e concise affermazioni voglio evidenziare,
ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, che questo documento economico
rappresenta il fallimento di questa Giunta e di questo Consiglio regionale.
Credo che sia tutto chiaro e lo sarà ancora di più ai calabresi nel momento in cui avranno l’opportunità di percepire quello che noi o meglio che voi state oggi approvando, un
bilancio, Presidente, completamente ingessato – io lo definirei così – che non
darà - e ve ne assumerete la responsabilità nel momento in cui lo approverete – nessuno sbocco, nessun momento
di prospettiva e nessun ragionamento futuristico ai bisogni della
Calabria e soprattutto rivolto a quelle che dovrebbero essere le nostre potenzialità
valorizzate.
Questo documento – ribadisco – di cui voi vi
prenderete la responsabilità per l’approvazione, sarà un ulteriore danno all’economia
calabrese. Per questo
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
signor Presidente della Giunta, condivido in pieno la relazione sullo strumento economico-finanziario, sul bilancio, fatta all’inizio dei lavori dal vicepresidente Ciconte
ed apprezzo particolarmente il lavoro
svolto all’interno della Commissione presieduta dal collega Aieta.
Ritengo che, su questo strumento economico che
ci apprestiamo ad approvare, vada fatta una discussione molto seria, partendo
da alcune considerazioni fatte anche dai colleghi di opposizione, ma – se mi è
consentito – ribaltandone, per molti versi e per molti aspetti, l’impostazione.
E’ stato detto dai tanti colleghi della
maggioranza che mi hanno preceduto che, sostanzialmente, si tratta di un passaggio
che rappresenta la vera e propria partenza della legislatura e, su questa
affermazione, i colleghi dell’opposizione hanno costruito un ragionamento che –
mi si consenta di dire – stravolge il senso della seduta di stasera.
La legislatura inizia oggi perché - diversamente
da come forse in alcuni passaggi fatti dai colleghi della Casa delle libertà e
dell’opposizione in generale, che sembrano riferirsi ad una fase di consuntivo
- c’è l’assunzione da parte di questa maggioranza della piena responsabilità
dell’inizio di un percorso, sapendo bene che, al quarto mese di legislatura, indubbiamente,
lo strumento che andiamo ad approvare non può che partire da alcune rigidità, in
sostanza non può che essere obiettivamente un bilancio dettato dalla crisi
della Calabria e dalla crisi in cui il centro-destra – perché dobbiamo dire le
cose con nome e cognome – ha fatto precipitare la nostra terra negli ultimi cinque
anni di governo.
Allora abbiamo scelto la strada della responsabilità,
assumendocela fino in fondo e siamo qui stasera ad iniziare la legislatura,
aprendo una nuova stagione, che è la stagione della concretezza; a chi in precedenza
sembrava fare riferimento a una fase iniziale che è difficile e faticosa, io
dico senza tema di smentita che noi abbiamo preferito, alla fase della luna di
miele, una fase di serietà, di scelte difficili, di scelte a volte anche
scomode, sapendo che c’è la necessità di confrontarsi con temi la cui
complessità fa tremare le vene ai polsi: penso – e l’hanno detto tanti colleghi
in precedenza – al tema della sanità, che abbiamo deciso di affrontare anche
assumendoci - attraverso due deliberazioni di Giunta che voglio ricordare -
degli oneri e delle responsabilità importanti; penso alla deliberazione con la proposta
di legge sull’Asp unica e penso alla deliberazione che guarda alla rimozione
del blocco del turn-over con le prime assunzioni per gli ospedali Hub e gli ospedali Spoke; penso, ad esempio, al tema del trasporto
pubblico locale, stretto tra le risorse esigue rispetto al fabbisogno di cui
disponiamo e i tagli che provengono dal Governo centrale; penso al tema dell’occupazione,
ed è stato ricordato anche qui da qualcuno; penso alla necessità di rilanciare
le eccellenze turistiche e le eccellenze culturali di cui questa terra dispone.
Su questo punto voglio dire al consigliere Tallini – mi dispiace che non sia in Aula in questo momento
– il quale ha mirabilmente fatto riferimento alla necessità per questa terra di
avere un assessorato al turismo, cosa che condivido e sulla quale vi é un
impegno chiaro con gli elettori e su cui noi saremo perfettamente adempienti,
però a Tallini chiederei come mai, nei cinque anni
della gestione Scopelliti, l’assessorato al turismo non c’è stato in Calabria,
come mai quella delega è stata mantenuta dal presidente Scopelliti ad
interim.
Quindi accorgersi oggi di queste questioni, sebbene
per noi sia uno stimolo positivo che accettiamo di buon grado, mi sembra
tuttavia un po’ strumentale.
Penso, ancora, alla questione dei servizi
socio-sanitari, dove noi ci confrontiamo con la necessità di una profonda
stretta per la quale c’è anche la necessità di trovare il sistema per individuare
nuove risorse. Penso alla necessità della riorganizzazione della macchina
burocratica, e cito un esempio su tutti: ci troviamo ad affrontare, per esempio,
la questione del nucleo Vas-Via all’assessorato all’ambiente,
dove ci sono centinaia di migliaia di euro bloccati, quindi c’è una possibilità
di dare respiro all’economia della Calabria e stasera assumeremo piena responsabilità
anche su questo con un emendamento che vi preannunciamo, nel quale noi
stimoliamo l’azzeramento dell’arretrato sulla questione del nucleo Vas-Via.
Ancora, penso alla necessità – e l’hanno
detto, ancora una volta, quasi tutti i colleghi della maggioranza che mi hanno preceduto
– della riorganizzazione e della rivisitazione degli enti e delle fondazioni.
Noi stasera diciamo una parola chiara sulla questione della liquidazione dell’Afor, dell’Arssa e dell’Ardis e
in tempi molto brevi – ne discutevamo proprio stamattina con l’assessore Ciconte – abbiamo l’obiettivo di andare ad una semplificazione
e ad una strutturazione degli enti in-house
molto più razionale e più funzionali ai bisogni della Calabria.
Ancora penso alla grande partita dei fondi
comunitari: abbiamo affrontato un Consiglio regionale ad hoc su questo punto.
Su tutti questi temi la maggioranza che
sostiene il governatore Oliverio e il Partito democratico hanno la volontà di
confrontarsi nel merito e hanno la consapevolezza che, probabilmente, questo
strumento che stiamo approvando stasera sarà insufficiente rispetto ai bisogni
della Calabria.
Noi abbiamo questa tensione morale e questo
senso di responsabilità e, per dirlo a chiare lettere, in questo momento è
insufficiente, ma noi abbiamo l’obiettivo in questi cinque anni di governo, non
in questi cinque mesi, perché non stiamo parlando di un consuntivo, stiamo
parlando del preventivo, e a chi continua a ricordare con questo refrain
quanti mesi sono passati, il terzo, il quarto, il quinto, che sembra di trovarsi
in una sala parto, diciamo che c’è la necessità di avviare questa fase con
serietà e poi ci presenteremo a consuntivo con la responsabilità che
contraddistingue questa compagine politica, per portare a soluzioni le tante tematiche
della Calabria, perché l’obiettivo vero di questo bilancio e di quelli che
verranno negli anni prossimi sarà quello di parlare ai calabresi e di affrontare
sul serio e di petto le tante questioni della Calabria.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Salerno.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
ho ascoltato con molta attenzione la relazione dell’assessore al bilancio, il vicepresidente
collega Ciconte, una relazione molto esaustiva, completa, ma penso
che oggi, cari colleghi, ci stiamo rendendo conto di che cosa stiamo parlando,
delle difficoltà che ci sono a governare, a governare gli enti pubblici in
generale ma, soprattutto, a governare un ente come
Al di là dei campanili, del pensiero che ognuno di noi possa avere
sulle responsabilità di buona o cattiva gestione delle precedenti legislature,
io vi dico che le difficoltà ci sono, perché oggi il nostro Paese è in
ginocchio, a partire dal livello centrale.
Con il taglio dei trasferimenti non è facile garantire tutti i servizi
che
E non sono d’accordo con chi cerca di additare le responsabilità solo
ed esclusivamente alla passata legislatura: io ho fatto parte dell’Esecutivo
per diciotto mesi e ne sono orgoglioso, ritenendo anche di aver dato il mio contributo
per la risoluzione di qualche problema in questa regione e con tutte le difficoltà
che ci sono.
Penso che ci stiamo rendendo conto delle difficoltà che ci aspettano soprattutto
nei prossimi mesi, presidente Oliverio,
per via di tanti problemi che ci sono,
anche di carattere normativo. Lei, da qui a qualche mese, avrà problemi, per
esempio, con il Patto di stabilità per pagare, dove necessariamente bisognerà ricorrere
per alcuni comparti all’istituto delle anticipazioni, per altri – ahimè – non
si potrà fare, per esempio, anche per fasce deboli come Lsu-Lpu;
queste problematiche le ho vissute in prima persona, quindi se non basteranno i
fondi che ci sono in bilancio, gli ultimi mesi resteranno da pagare; e così
anche tutte le altre situazioni che abbiamo.
Ebbene, in una situazione del genere,
approfittando di questa seduta dell’Assemblea regionale voglio dire questo, per
evidenziare alcune cose.
Non v’è dubbio che il mio è un voto politico
sul bilancio; non stiamo trattando un argomento diverso, dove ci potrebbe anche
essere una discrezionalità di carattere politico, ma è uno strumento che ha messo
in campo la maggioranza, ed è giusto che la maggioranza lo approvi, quindi a prescindere
da questo, voglio evidenziare qualcosa che potrà essere utile sia alla maggioranza
sia al Consiglio regionale ed alla Calabria tutta.
Penso che sulle riforme che abbiamo deliberato
nella passata legislatura bisognerà andare fino in fondo, sugli enti subregionali e su quegli enti che sono stati mandati in liquidazione
– ho letto la parte ordinamentale dove ci sono delle
proroghe fino al 31 luglio 2015 – voglio dire che su questo non bisogna
assolutamente derogare: chi è stato nominato anche in precedenza dalla passata amministrazione,
di cui ho fatto parte, si deve assumere la responsabilità di non aver concluso
le operazioni di liquidazione degli enti nei tempi e nei limiti previsti dalle leggi
regionali. E’ su questo che noi possiamo veramente rimettere in carreggiata
Allora è lì che bisogna intervenire, presidente
Oliverio, ed io mi rivolgo a lei per essere ancora più solerte, più celere e
più incisivo su queste cose, senza guardare in faccia nessuno e senza perdonare
nessuno, soprattutto chi è stato chiamato e chi viene pagato per portare a compimento
quel processo di riforme iniziato nella passata legislatura. Mi risulta che ci
sono comunità montane, presidente Oliverio, in liquidazione che hanno utilizzato
i fondi Piar per pagare altro ma noi prevediamo in questo
bilancio il pagamento degli stipendi dei dipendenti delle comunità montane.
Allora su questo bisogna fare chiarezza.
Questi fondi dove andranno a finire poi? Quante comunità montane hanno concluso
le procedure di liquidazione? E’ qui che bisogna veramente che la politica sia
incisiva e faccia la sua parte.
Ho letto anche – e le devo dare atto – nella
parte ordinamentale, per quanto riguarda il socio-sanitario,
che è stato trasferito tutto al Dipartimento salute. E’ stata una mia battaglia
anche su questo, in precedenza, perché non aveva senso che le Asp e le aziende
facessero i contratti e poi il Dipartimento politiche sociali fosse tenuto a
pagare senza avere i fondi in bilancio. Queste sono state le situazioni che negli
anni hanno portato questa Regione in situazioni di difficoltà di carattere economico
e finanziario.
Questi sono i problemi e su questo bilancio, secondo
me, presidente Oliverio, bisognava prestare un po’ più di attenzione proprio su
queste situazioni, perché non riusciremo a coprire la spesa per quanto riguarda
le strutture del sociale e del socio-sanitario e ci saranno problemi. Lei avrà
visto che nel bilancio pluriennale, approvato tre anni fa, erano state previste
delle somme extra proprio per cercare di andare incontro a queste situazioni, perché
ci sono 5 mila dipendenti che lavorano in queste strutture.
Collega Ciconte, le vorrei chiedere se in assestamento
sarà possibile prevedere anche un fondo per le altre due annualità, così come
fu fatto in passato: ci sono 7 milioni per il 2015, e chiedo che ci siano altre
somme previste sin da adesso nel 2016 e nel 2017, perché ci sono 5 mila dipendenti
e ci strutture che da 14 mesi non li pagano. Quindi è un problema molto serio.
Presidente Oliverio, due
anni fa sono state approvate delle leggi, l’accorpamento dei consorzi industriali
– stiamo parlando del 2013 – e ad oggi, ancora questo non è stato fatto.
Allora è qui che
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Nicolò.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, dopo l’intervento esaustivo del consigliere Salerno, che ha annunciato
la posizione di responsabilità del gruppo di Forza Italia rispetto ad una
manovra che è discutibile sotto tutti gli aspetti e rispetto alla quale oggi si
è aperto un confronto, sia pure tardivo, dopo quattro mesi ci saremmo aspettati
questa discussione in altra fase per ragionare del futuro dei calabresi, rispetto
ad obiettivi programmatici che riguardano la coalizione vincente; sembra di essere
ancora in campagna elettorale, pregherei i colleghi e ricordo agli stessi che
la campagna elettorale è finita il 23 novembre, basta con la politica degli
annunci, basta con la politica delle critiche, ognuno per le proprie competenze
e per il proprio ruolo siamo qua per fare la nostra parte. Noi la faremo fino
in fondo, presidente D’Agostino, col senso di responsabilità che richiamava il collega
Salerno e con l’impegno costante rispetto a quell’attività ispettiva che ci ha
portato a leggere il bilancio, che riteniamo discutibile e senza prospettiva,
un bilancio che guarda al contenimento, ma non agli investimenti, un bilancio
privo di manovra, bloccato e che non ci consente di fare interventi in Aula, di
partecipare, di poter dare il nostro contributo, in un contesto in cui si
disegna la programmazione che riguarda o dovrebbe riguardare lo sviluppo dei calabresi,
la crescita di un territorio al quale tutti noi abbiamo guardato, al quale
tutti guardiamo e per il quale dovremmo essere responsabili rispetto alle competenze
per materia e territorio.
Questo
è un bilancio che per il 66 per cento riguarda la sanità: 230 milioni di euro
era la spesa, era il vincolo a cui ha dovuto far fronte la vecchia coalizione –
come diceva il consigliere Salerno – 230 milioni di euro rispetto ai quali la maggioranza
di centro-destra della scorsa legislatura dovette fare i conti con il tavolo
Massicci, dovette rispondere al vincolo del tavolo Massicci e ridusse quel
debito a 30 milioni di euro, consigliere Salerno. Oggi, da 230 milioni di euro
della vecchia legislatura, vi ritrovate 30 milioni di euro. Siamo quasi sulla
dirittura d’arrivo verso un pareggio di bilancio che dovrebbe consentire poi di
programmare in un contesto strategico, che noi riteniamo significativo e per il
quale vogliamo contribuire – come dicevo prima – rispetto al nostro ruolo, rispettando
il ruolo della maggioranza, perché capiamo cosa significa governare e non siamo
qui per strumentalizzare e fare demagogie, però ognuno si deve assumere le responsabilità
quando è chiamato a farlo, e siete stati chiamati a farlo con un largo consenso
popolare.
Adesso
basta pensare a chi ha sbagliato prima e a chi ha sbagliato ancor prima, perché
se vogliamo parlare di ritardi, questa Regione sconta ritardi che riguardano un
periodo molto lungo, riconducibile anche a governi antecedenti a quelli del
presidente Scopelliti, dove io ero seduto ai banchi dell’opposizione. Altri ci
possono informare rispetto a quello che è stato svolto in questo decennio.
Allora
occorre affrontare questo cammino con la massima serietà, che qualcuno diceva
che inizia oggi, responsabilmente, perché nei mesi trascorsi abbiamo assistito
ad un palleggiamento di responsabilità anche all’interno della maggioranza rispetto
a scelte strategiche ed anche riguardante la nomina del commissario alla sanità,
anch’essa tardiva.
Riscontriamo,
assessore Ciconte – e apprezzo il suo impegno, la sua
dedizione, capisco anche nelle maglie in cui si muove questa maggioranza – ma è
inimmaginabile che nel bilancio sia prevista una quota di 100 mila euro per l’attività
legislativa. Qui si legifera! Il polmone di questo Consiglio regionale è
proprio l’attività legislativa. Presidente D’Agostino, è inimmaginabile ed una
cosa che noi dissentiamo, assolutamente! Significherebbe che ci potrebbero essere
solo delle leggi manifesto, già annunciate, perché di volta in volta il Presidente
del Consiglio, all’inizio dei lavori di quest’Aula, annuncia la presentazione
di leggi senza copertura finanziaria.
E’
su questo che dobbiamo concentrarci e capire come poter intervenire, per sostenere
quelle leggi significative per lo sviluppo, per la crescita sociale, economica
e culturale di cui si è parlato nei precedenti interventi.
Allora
di che cosa parliamo?! Solo di atti di gestione che ci vengono imposti dal governo
regionale, uno di questi è il documento contabile, che è la cartina di
tornasole della vita di un ente, come diceva qualcuno, nei suoi brillanti interventi
che mi ha preceduto dai banchi dell’opposizione.
Allora
questo redde rationem
che oggi ci vede qui in un confronto impone alla maggioranza di assumersi le responsabilità
fino in fondo, di attenzione sulle scelte che riguardano la sanità, perché è in
regime di commissariamento. Sono scelte di competenza del commissario, che noi
vorremmo ascoltare in Aula, presidente Oliverio, commissario che noi vorremmo qui
in quest’Aula per capire e comprendere quali sono le scelte della Regione che
riguardano un settore che riteniamo importante e strategico.
Nel
documento contabile, poi, si riscontrano delle voci che riguardano impegni di
spesa, assessore Ciconte, per il turismo, ci sono 3 milioni
di spesa, ma vorremmo sapere come si intendono spendere questi soldi, quali
sono le proposte progettuali; sull’incentivazione allo studio, 5 milioni, e
vogliamo sapere qual è la proposta, l’offerta della Giunta.
Su queste
cose intendiamo aprire un dibattito anche nelle sedute successive, per capire
qual è l’azione di governo rispetto agli scopi che intende raggiungere.
Il nostro
è un voto contrario, perché è un voto politico, non è un voto che riguarda il
passato, benché la maggioranza abbia voluto fare anche delle valutazioni rispetto
ad una continuità. Ma di che discontinuità stiamo parlando, che ci sono delle
azioni che riguardano una continuità di un percorso tracciato dal presidente Scopelliti!
Siamo
scettici, invece, per quanto riguarda il futuro di questo governo regionale,
siamo scettici per quanto concerne lo sviluppo di questi territori rispetto ad
una mancata programmazione, ad investimenti che non si intravedono nella
lettura di queste carte. Ecco perché oggi esprimiamo il nostro dissenso a questo
documento contabile, che si concretizza con il voto contrario.
Per
quanto concerne il trasporto,
Allora
servono dei piani che regolamentino la politica, regolarizzino e disciplinino
la vita dei calabresi: ai trasporti, all’ambiente, alla sanità. Bisogna aprire
una stagione che guardi alla programmazione, una programmazione seria e senza
rimpallare responsabilità, perché siamo qui per costruire responsabilmente, ognuno
per la propria parte.
Non
ci tireremo indietro quando ci si presenterà un atto importante, indipendentemente
dalla provenienza, che riguarda l’interesse e la tutela della Calabria in tutte
le sue articolazioni.
Allora
non avremo difficoltà a votare, non voteremo per partito preso, ma oggi, senza
pregiudiziali e senza alcuna posizione preconcetta, voteremo no a questo
documento.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare l’assessore al bilancio. Ne ha facoltà.
Grazie per avermi dato
la parola, solo pochi minuti di replica sulle cose che ho sentito dire dai colleghi
della maggioranza e dell’opposizione.
Credo che in quello che ho detto poc’anzi ci sia poco da aggiungere, se
non alcune riflessioni che vengono fuori da quello che ho sentito. Stiano tranquilli
alcuni colleghi dell’opposizione, perché
questa Giunta regionale porterà avanti con determinazione le proprie idee programmatiche
fino in fondo, se è vero, come è vero, che sulla legalità e la trasparenza non abbiamo
timore di nulla, perché siamo persone perbene che vogliono far crescere questa
regione e l’abbiamo dimostrato tutte le
volte che abbiamo amministrato la cosa pubblica con trasparenza e legalità.
Vorrei ricordarlo a qualcuno di modo che, se
dovesse venire qui a mettere in alto il vessillo della legalità, sia chiaro che
siamo persone perbene che vogliamo continuare ad amministrare con grande trasparenza
e legalità, così come abbiamo fatto negli enti che abbiamo amministrato in
passato e come abbiamo intenzione di amministrare questa Regione.
Volevo ricordare a qualche collega dell’opposizione,
che probabilmente ha la memoria corta, che
Allora qui, su questo dei sorveglianti
idraulici, come si fa a sanare una situazione pregressa, quella di dipendenti
che erano precari? Erano degli operai idraulici che non erano assunti a tempo
indeterminato, sono riusciti a stabilizzarli e a determinare il tempo
indeterminato senza che ci fosse nessuna notizia in bilancio, nessuna copertura
finanziaria. Non mi sembra una cosa tanto normale, se poi dobbiamo mettere,
oggi, 4 milioni di euro, che avremmo potuto mettere in altre situazioni, per
coprire un semestre di questi operai idraulici che da sei mesi non percepiscono
uno stipendio!
Cosa dire per quanto riguarda il resto? Apprezzo quello il collega Salerno quando, giustamente, dice che sulle partecipate e
sulle fondazioni
bisogna andare fino in fondo.
Ma, sappiamo tutti, che la legge 24
del 2000 prevedeva già da due anni questi accorpamenti e la liquidazione, ma ancora non è
stato liquidato un bel niente; esistono ancora liquidatori che non stanno assolutamente
liquidando niente, ragion per cui abbiamo dato un termine, il 31 luglio.
Credo che
Credo che su questo stiamo tentando di fare delle cose positive che
vanno nella direzione del risparmio al fine di legalizzare, finalmente, alcune situazioni
negative.
Per non parlare anche delle premialità sui trasporti. Se non facciamo
le riforme, è chiaro che le premialità non ci verranno date a livello nazionale
ed è chiaro anche che è giusto fare immediatamente una riforma del Piano dei
trasporti regionale, perché così avremo la possibilità di ricevere premialità
di circa 25-30 milioni di euro.
Credo di aver detto poc’anzi alcune cose importanti. Noi abbiamo
tentato di dare quei fondi disponibili ai ceti più deboli. E credo che questa
sia una politica – vi chiedo scusa – di centro-sinistra che rivendichiamo con
forza. Abbiamo mantenuto le somme che dovevamo dare agli Lsu,
ai vari precari, al mondo del precariato, abbiamo cercato di mettere dei fondi
sui trasporti, sull’agricoltura, abbiamo tentato di dare dei fondi - qualcuno
parlava, giustamente – del diritto allo studio, li abbiamo dati alle Province questi
fondi. Non dobbiamo essere noi a dire come andrebbero spesi, le Province sanno
benissimo, al di là dell’appartenenza politica, che bisogna dare la possibilità
di accompagnare gli studenti nelle scuole e che bisogna dare delle possibilità
alle Province, almeno fin quando ci saranno questi enti territoriali. E’ evidente
che dobbiamo dare la possibilità del diritto allo studio, che è una grande
forza per questa Giunta; infatti con grande determinazione, il presidente Oliverio ha dato la possibilità di dare questi fondi insistendo perché venissero
dati alle Province.
Quindi credo che sui Comuni, i Pisl, i Pisu, si stia tentando di recuperare il massimo sui fondi
europei o che questa Giunta regionale stia tentando di risparmiare per dare la possibilità
al nostro territorio di crescere e svilupparsi.
Pertanto sono convinto che continueremo su questa
strada e state sicuri, all’opposizione, che noi vi coinvolgeremo su alcuni
progetti, su alcune cose, laddove si tratta dei Fondi europei, di problemi importanti,
anche sulla sanità credo che terremo dei confronti
aperti, al di là se c’è il commissario o meno. Credo che questo Consiglio
regionale,
PRESIDENTE
Dichiaro chiuso il dibattito…
(Interruzione del consigliere Nicolò)
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
L’avrei
dovuto fare prima, ma mi corre l’obbligo – mi spiace non sia qui in Aula il collega
Tallini –
di effettuare alcuni chiarimenti.
(Interruzione del Presidente D’Agostino)
Alcuni chiarimenti per la suddetta interrogazione,
considerato che l’avrebbe dovuto fare lei, Presidente, o qualcuno dell’Ufficio
di Presidenza già dalla volta scorsa, lo vorrei fare io per la parte che mi
riguarda. Mi lasci la parola, la prego, cortesemente.
Nella sua interrogazione, la volta scorsa,
fece riferimento alle eventuali responsabilità dell’Ufficio di Presidenza della
scorsa legislatura - di cui feci parte anch’io, nella qualità di Vicepresidente,
ruolo che lei occupa oggi - rispetto alla questione del segretario generale, Calabrò.
Quando decidemmo di conferire l’incarico all’avvocato
Calabrò – mi faccia la cortesia di dare delle
spiegazioni all’Aula – lo facemmo con alto senso di responsabilità, e questo avvenne
dopo il decesso del dottore Lopez, al quale affidammo l’incarico non appena ci
insediammo, in un contesto in cui si guardò ad una politica di risparmio e non
guardammo all’esterno, presidente Oliverio, ma bensì all’interno, a quelle
competenze, a quelle capacità, a quelle esperienze cui oggi il consigliere Aieta faceva riferimento, e per far cio’
ci avvalemmo prima del dottore Lopez e poi dell’avvocato Calabrò.
La posizione dell’avvocato Calabrò
era antecedente alle prescrizioni previste dalla legge Madia, tanto per essere
chiari, trovandosi in regime pre-Fornero. Quindi vi
erano tutte le condizioni di legittimità, valutate dall’Ufficio di Presidenza,
composto da esponenti di maggioranza e di minoranza rispetto al conferimento di
quell’incarico.
Se poi si vuole andare nel merito, bisogna
precisare che le risorse umane di cui dispone al Consiglio, apprezzabili per
competenza ed esperienza, sono risorse che hanno reso il loro servizio non alla
politica, ma alle istituzioni.
Stasera voglio salutare l’avvocato Calabrò, che è alla sua ultima presenza in quest’Aula, che
ha onorato svolgendo il suo impegno, così come hanno fatto i dirigenti che lo hanno
preceduto, indipendentemente dalle appartenenze politiche. Nel conferire
l’incarico, non abbiamo guardato alla vicinanza o all’appartenenza, oggi si
dice fiduciaria, ma bisogna parlare e chiamare le cose col loro nome e cognome.
La scelta è stata fatta con grande senso di
responsabilità, riconoscendo le qualità dell’avvocato Calabrò,
fin dai tempi in cui vi erano i presidenti Bova e Loiero nonché Talarico.
Voglio pertanto salutarlo a nome del gruppo di
Forza Italia, un saluto rivolto anche a tutti i dirigenti di questo Consiglio,
che ci hanno accompagnato in questi anni con grande professionalità e senso di
responsabilità. Auguri ed in bocca al lupo, avvocato Calabrò.
Dichiaro chiuso il dibattito e pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 24/10.
(Interruzione)
Ha chiesto di parlare il consigliere Arruzzolo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Molto velocemente, per esprimere la nostra posizione
riguardo il bilancio che viene approvato stasera.
La relazione dell’assessore Ciconte
la conoscevo già, essendo componente della Commissione, così come tutte le criticità che
sono state ribadite questa sera, criticità concrete, per cui mi rendo conto che
oggi i calabresi non sono interessati alle polemiche, agli errori del passato,
ma piuttosto a guardare chi governa in maniera attenta e concisa, per vedere quali
sono poi i risultati che vengono messi in campo e per cercare soprattutto di
dare veramente un segnale positivo a tutte le problematiche che affliggono
questa regione.
Negli interventi che si sono susseguiti dei colleghi anche della
maggioranza, sicuramente condivisibili in parte, mi rendo conto che, ognuno,
nella foga del discorso, si fa prendere dall’appartenenza alla squadra e, nel
momento in cui si espongono tutte le problematiche e le criticità del momento,
facendo riferimento a cause del passato, penso che questo non sia di utilità a nessuno
in particolare, nemmeno al presidente Oliverio,
perché è vero – come diceva il collega Orlandino Greco – che c’è stata tutta
una serie di problemi dovuti ai tagli lineari del Governo, a tutte le problematiche
e alle continue emergenze che affliggono la regione, così come il collega Bevacqua; però sono convinto che, alla fine, quello che conta
e che i calabresi guardano con attenzione, non sia chi ha sbagliato in passato,
perché per gli errori del passato si sono già espressi, perché se dovessimo
andare a ritroso negli errori del passato, ci sarebbero delle situazioni
stratificate negli anni, non solo nella passata legislatura, ma in quell’altra
ancora e, alla fine, sicuramente tutta questa situazione non farebbe bene a nessuno.
Sono dell’avviso che il Nuovo Centro Destra - sin dall’inizio di questa
legislatura – abbia improntato un’azione che si prefigge come obiettivo
primario quello di guardare agli interessi dei calabresi, con attenzione da
parte dell’opposizione, in maniera vigile ed attenta ma, allo stesso tempo,
costruttiva per quel contributo che possiamo dare, perché penso che la responsabilità
che oggi ricade su ognuno di noi sia quella di evitare le polemiche che, alla
fine, non servono a nessuno.
Quindi in questo clima, in questa situazione di criticità, prendiamo
atto anche della situazione debitoria, come descritta dall’assessore Ciconte in Commissione, dei Comuni con 300 milioni di euro per
quanto riguarda la tassa di smaltimento dei rifiuti; sono delle problematiche
serie che, purtroppo, per tutta una serie di necessità, vanno ad incidere negativamente
sugli utenti finali che sono i cittadini. Quindi su queste cose penso che dobbiamo
essere attenti e vigili.
Il collega Mirabello faceva riferimento alla VAS e alla VIA, anche
in sede di audizione abbiamo ascoltato il
dirigente generale del settore ed io, in quella occasione, ho detto che ci sono
370 pratiche ferme, dove cittadini privati ed enti aspettano di poter avere dei
contributi per creare occupazione e sviluppo sul territorio e, purtroppo, ho
constatato che ci sono delle pratiche ferme dal 2011. Su questo bisogna
intervenire, assessore, responsabilizzando chi ha colpa e valorizzando chi, effettivamente,
oggi vuole dare un contributo positivo a questa regione.
Quindi
esprimo il voto di astensione da parte del Nuovo Centro Destra.
Pongo
in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 24/10.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Ha chiesto di parlare il consigliere Irto. Ne ha facoltà.
Io chiedo l’inserimento all’ordine del giorno un documento – che consegnerò poi ai colleghi
– che impegna
Pongo in votazione la proposta avanzata dal consigliere Irto.
(Il
Consiglio approva all’unanimità)
Il secondo punto all’ordine del giorno recita proposta di legge numero 20/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2015)”.
Il consigliere Aieta, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Signor Presidente, per evitare intoppi svolgerò una relazione sulle tre proposte di legge che sono la numero 20/10^, la numero 21/10^ e la numero 22/10^.
Nella seduta del 17 aprile ultimo scorso, la seconda Commissione bilancio ha approvato i documenti del bilancio per la futura programmazione 2015-2017. Si tratta del Collegato alla manovra di finanza regionale che è la proposta di legge numero 20/10^, della Legge di stabilità regionale che è la proposta di legge numero 21/10^ e del Bilancio di previsione annuale e pluriennale 2015/2017 che è la proposta di legge numero 22/10^.
A questa seduta di Commissione hanno partecipato i componenti del Collegio dei revisori dei Conti. Queste proposte di legge sono state approvate a maggioranza con l’astensione del gruppo di minoranza.
Intanto nel merito dei progetti di legge in esame, il contesto nel quale è stata varata la manovra regionale è profondamente diverso da tutti quelli che l’hanno contraddistinto negli anni precedenti.
Ovviamente si impone un comportamento virtuoso di tutte le articolazioni della Regione e ci sono delle novità. Infatti, il commissariamento della sanità, la notevole riduzione dei trasferimenti statali, le gravi sanzioni previste in caso di mancato allineamento, l’introduzione del pareggio di bilancio effettivo, dell’armonizzazione dei sistemi contabili (e di tutte le questioni di cui abbiamo discusso al primo punto all’ordine del giorno) e il sistema dei controlli hanno reso assai difficile ed impervia la gestione di una Regione abituata ad una spesa consolidata e storica che, ovviamente, faremmo bene a dimenticare in fretta.
Abbiamo incontrato ed audito le parti sociali, un partenariato ampio ed abbiamo tentato di dare ascolto a molte richieste, soprattutto quelle di alcune categorie sociali e produttive tentando di indirizzare l’attività di promozione turistica verso la valorizzazione dei beni culturali e dare slancio ad un tessuto produttivo che risente di una crisi perdurante che costringe molte attività calabresi ad annaspare.
In sede di Commissione
la scelta che abbiamo adottato alla unanimità è stata quella di approfondire
ogni emendamento, di tenere lontano dagli emendamenti richieste e pressioni
legittime che venivano dal mondo dell’associazionismo. Abbiamo guardato ai
bisogni, alle fasce deboli ed a quelle categorie che presentano maggiore
disabilità.
Nel corso dell’anno qualora dovessero liberarsi risorse e dovessimo avere una più ampia disponibilità – che oggi non abbiamo – è ovvio che daremo risposte ai calabresi, risposte che sono molto attese soprattutto intraprendendo attività di contrasto alla povertà.
L’auspicio che ha attraversato
ogni componente
Dal punto di vista tecnico, il Collegato 20/10^ alla manovra di finanza regionale si compone di 6 articoli suddivisi in due Titoli. Non entrerò nel merito di ogni articolo per non farla lunga.
E’ bene, intanto, però dire e sottolineare che l’articolo 1 – così come abbiamo detto nella discussione del punto precedente – introduce disposizioni di contenimento della spesa per quanto riguarda le società partecipate della Regione.
E’ questo il vero punto innovativo di questa manovra. Infatti vengono stabilite in questa legge le percentuali di riduzione da un minimo del 10 ad un massimo del 30 per cento in tutti gli organismi di società in house, di società partecipate e controllate direttamente o indirettamente dalla Regione.
La mancata ottemperanza – ecco la novità – di queste disposizioni costituisce motivo di revoca dell’incarico nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati dalla Regione nelle società partecipate.
Questo articolo prevede, inoltre, anche l’adozione di provvedimenti che comportino nuove spese per il personale che devono essere preventivamente autorizzate dalla Giunta regionale.
In questo stesso articolo si prevede che i rappresentanti nominati dalla Regione presso le Società Comac, Sial Servizi e Somesa, poste in liquidazione, operino affinché vengano redatti i bilanci finali di liquidazione entro il 31 luglio 2015.
Il mancato rispetto di questo termine costituisce motivo di revoca dell’incarico nei confronti dei soggetti a qualunque titolo siano nominati dalla Regione nelle società in liquidazione.
L’articolo 2 detta disposizioni di contenimento della spesa per gli enti sub regionali. E questo stesso articolo prevede anche le procedure di liquidazione dell’Arssa, Afor e Ardis dovranno concludersi entro il 31 luglio 2015.
Entro lo stesso termine dovrà concludersi anche la procedura di accorpamento dei Consorzi, delle Aterp e della Fondazione Field.
Ovviamente, anche qui, la mancata ottemperanza delle predette disposizioni sarà motivo di revoca dell’incarico nei confronti dei soggetti che sono nominati dalla Regione in questi Enti.
La parte più sensibile è quella che riguarda il dipartimento tutela della sanità e della salute ed è l’articolo 5 che si occupa di disposizioni in materia socio-sanitaria sulle procedure di liquidazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie erogate alle strutture accreditate.
Nei commi successivi dello stesso articolo si prevede che il Dipartimento salute e quello Politiche sociali cureranno d’intesa le necessarie iniziative per determinare l’effettiva consistenza del debito pregresso per prestazioni socio-sanitarie, eccedenti il Fondo straordinario.
In merito poi alla legge di stabilità sono stati approvati 11 emendamenti su un totale di 16, il tutto senza alcun aumento di spesa a carico del bilancio regionale.
Questa manovra ha registrato lo
sforzo di tutti, devo dirlo questo, della maggioranza e della minoranza proprio perché
tutti hanno manifestato la consapevolezza, la responsabilità di fronte ai calabresi
che la situazione che ci troviamo a gestire in questo momento non è certo
facile soprattutto per chi è rappresentante democraticamente eletto dai
cittadini e che ai cittadini e solo ai cittadini deve rispondere.
Queste tre proposte di leggi, cioè la
20, la 21 e la 22 sono state approvate a maggioranza con
l’astensione della minoranza. grazie.
Grazie, consigliere Aieta, per la relazione. Passiamo all’articolato e all’esame degli emendamenti.
All’articolo 1 è stato presentato
emendamento protocollo
Prego, consigliere Tallini, può intervenire.
Col presente emendamento si chiede che il termine di chiusura delle società Comac, Somesa e Sial Spa che sono poste in liquidazione possa avvenire con la conclusione del progetto che finirà ad aprile 2016. Questo a salvaguardia anche del lavoro che stanno proficuamente svolgendo i dipendenti di questo ente.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Abbiamo richiesto su questo punto
parere ai dipartimenti ambiente e turismo ed hanno prodotto due pareri univoci,
sostanzialmente, in cui si descrive…
(Interruzione)
Su questo punto specifico posto dal
consigliere Tallini c’è un intervento del Presidente
al quale si subordina il parere della Commissione. E’ come se fosse sostitutivo
perché l’abbiamo discusso.
Il parere della Giunta è negativo per le motivazioni che ho detto poc’anzi perché le liquidazioni devono avvenire tutte entro il 31 luglio senza che si registrino ulteriori ritardi.
Pongo in votazione l’emendamento.
(È respinto)
Pongo in votazione l’articolo 1 nel suo complesso.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(È approvato)
All’articolo 3bis è stato
presentato emendamento protocollo
Prego, consigliere D’Acri.
Passo alla lettura dell’emendamento al progetto di legge: “Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente art. 3 bis:
1.L'art. 10 della legge regionale 13 maggio 1996 n. 7 è cosi sostituito: “Art. 10 (Avvocatura regionale)
L'Avvocatura Regionale, quale ufficio di diretta collaborazione del Presidente della Giunta, provvede alla tutela legale dei diritti e degli interessi della Regione e rende consultazioni al Presidente, alla Giunta Regionale e, su motivata richiesta, ai dirigenti generali dei Dipartimenti della Regione. L'Avvocatura Regionale ha sede a Catanzaro, con sezione staccata a Reggio Calabria.
L'efficace andamento e l'unitario svolgimento delle attività giudiziali e stragiudiziali è assicurato dal coordinatore dell'Avvocatura regionale. L'incarico di coordinatore è conferito dal Presidente della Giunta Regionale ad un avvocato dipendente della Regione che abbia effettivamente esercitato la professione forense per almeno dieci anni e sia iscritto all'albo speciale per il patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori, ovvero ad un avvocato esterno, in possesso di adeguata qualificazione professionale, che abbia effettivamente esercitato la professione forense per almeno venti anni. Al coordinatore dell'Avvocatura Regionale è corrisposto un trattamento economico complessivo che, in ogni caso, non potrà essere superiore a quello previsto per i dirigenti generali della Regione.
Il coordinatore dell'Avvocatura Regionale nomina tra gli avvocati dipendenti della Regione il vicario ed il responsabile della sezione staccata di Reggio Calabria, ai quali non competono maggiorazioni del trattamento economico.
Presso l'Avvocatura Regionale opera un ufficio non dirigenziale di supporto amministrativo, composto da personale interno alla Regione, che dipende funzionalmente dal coordinatore e gerarchicamente dal Dipartimento della Presidenza.
Il coordinatore dell'Avvocatura Regionale valuta l'opportunità della costituzione in giudizio della Regione nelle liti attive e passive, previa consultazione con il dirigente della struttura interessata alla lite, adottando, con decreto, le relative determinazioni ed acquisendo la preventiva autorizzazione della Giunta regionale solo per la costituzione di parte civile nei processi penali e per i giudizi dinanzi alla Corte costituzionale. L'autorizzazione della Giunta regionale può essere attribuita anche in via generale o per blocchi di materie.
Gli atti dei dirigenti pro tempore dell'Avvocatura Regionale che autorizzano, a qualunque titolo, la costituzione in giudizio della Regione Calabria in procedimenti pendenti, producono gli effetti del decreto di cui al comma precedente.
L'Avvocatura regionale provvede al recupero delle somme derivanti da sentenze definitive di condanna di terzi nei confronti della Regione Calabria.
Dall'applicazione del presente articolo non possono derivare maggiori oneri a carico del bilancio regionale.”
La modifica organizzativa è necessaria per adeguare l'ordinamento dell'Avvocatura Regionale alla legge professionale forense ed agli orientamenti ormai consolidati della giurisprudenza, che rendono la disciplina prevista dalla vigente norma regionale non compatibile con i principi che devono reggere l'attività degli uffici legali delle pubbliche amministrazioni.
L'ordinamento forense prevede che la responsabilità degli uffici legali degli enti pubblici sia affidata ad un avvocato iscritto nell'elenco speciale che esercita i suoi poteri in conformità con i principi della legge professionale (articolo 23 legge 31.12.2012, numero 247).
La giurisprudenza richiede che tutti gli avvocati addetti agli uffici legali delle pubbliche amministrazioni esercitino l'attività professionale con sostanziale estraneità all'apparato amministrativo, in posizione di autonomia dagli altri settori previsti in organico e con esclusione di qualsiasi attività di gestione. Sulla base di tali indicazioni, l'Avvocatura delle pubbliche amministrazioni è autonoma dalle strutture amministrative, non svolge alcuna attività amministrativa e generalmente è posta alle dirette dipendenze del vertice decisionale dell'ente.
Di conseguenza, la proposta di legge configura l'Avvocatura come struttura di diretta collaborazione del Presidente della Giunta, che svolge le proprie attività esclusivamente in favore della Regione. La responsabilità viene affidata ad un “coordinatore”, secondo il modello organizzativo da tempo adottato da molti enti pubblici - esempio enti del cosiddetto “parastato”, Inps, Inail, ecc. - al quale viene assicurato un trattamento economico adeguato alla funzione professionale svolta. Viene altresì eliminata la possibilità che all'interno dell'Avvocatura vengano svolte attività amministrative, che faranno capo al Dipartimento della Presidenza.
Le modifiche introdotte dall'emendamento non comportano aumento di spesa, in quanto al coordinatore viene confermato il trattamento economico oggi previsto per il direttore dell'Avvocatura Regionale dalla norma oggi in vigore e non sono più previsti il settore professionale ed il settore amministrativo attualmente presenti nella struttura dell'Avvocatura, la cui permanenza risulta in contrasto con l'estraneità all'apparato amministrativo e con l'esclusione di qualsiasi attività di gestione, che sono richieste della giurisprudenza per l'attività degli avvocati delle amministrazioni pubbliche.
E' comunque prevista una clausola di invarianza di spesa.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Favorevole.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Favorevole.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento come illustrato in Aula dal consigliere
D’Acri.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo con
autorizzazione al coordinamento formale.
(È approvato a maggioranza)
All’articolo 4 è stato presentato emendamento protocollo
“E’ soppresso l’articolo 4 all’articolo 4 del
provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale
e procedurale - Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Favorevole.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento, come
illustrato dal consigliere D’Acri.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4 come emendato
e con autorizzazione al coordinamento formale.
(È approvato a maggioranza)
All’articolo 5 è stato presentato emendamento
protocollo
Questo è quello dell’articolo 5, giusto? Avevo
detto che veniva fatto come proposta, come ordine del giorno.
PRESIDENTE
E’ il 5 rimodulato, è quello su proposta del Mef.
L’articolo 5 è “Disposizioni in
materia socio-sanitaria”. E’ necessario siccome è pervenuta una nota il 20 aprile
2015 al dipartimento salute che paventa un errore di interpretazione
all’articolo 5, comma 1, si rende necessaria una formulazione più esplicita rispetto
alla questione dell’utilizzo delle risorse.
Lo darei alla Presidenza per il coordinamento formale.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito, ne ha facoltà.
(Interruzione)
Presidente, colgo l’occasione di
intervenire sull’articolo 5 del dispositivo che cita “Disposizioni in materia
socio-sanitaria”
prendendo spunto dall’emendamento letto dall’assessore Guccione per porre
all’attenzione dell’Aula e anche del Presidente Oliverio, quindi, l’opportunità
di questo articolo 5 perché poiché parliamo di disposizioni in materia socio-sanitaria
e nell’articolo, non solo nel comma 1 dell’articolo ma anche negli altri commi
2, 3 e 4 ci sono disposizioni di tipo economico, noi con questo articolo 5 cosa
facciamo? Trasferiamo la competenza anche degli emolumenti retributivi alle
strutture accreditate dal dipartimento delle politiche sociali al dipartimento
tutela e salute in un momento di regime, di Piano di rientro e di commissariamento
che potrebbe anche inficiare in questo momento la costituzionalità della legge
stessa.
Chiederei al Presidente del Consiglio, ai
colleghi della Giunta nonché dell’Aula tutta un criterio di opportunità per
andare avanti oppure di fare un emendamento che vada ad abrogare completamente
al momento – poiché siamo in regime di piano di rientro – tutto l’articolo 5.
A mio modesto avviso, ma poi ci sono anche gli
uffici che ce lo possono testimoniare, il reiterare la permanenza di questo
articolo 5 potrebbe inficiare il supporto della legge stessa in termini di
incostituzionalità. Anche perché anche nei commi 3 e 4 quando si dice che si
demanda al dipartimento tutela della salute e non più al dipartimento politiche
sociali la scrittura di atti transattivi con le strutture accreditate e
creditrici anche lì porremo un problema di costituzionalità nell’ambito del
Piano di rientro che potrebbe inficiare la valenza stessa della legge.
Era questo che ponevo alla sua attenzione e a
quella della Giunta.
Grazie al consigliere Esposito.
Sull’articolo 5 così come rimodulato con l’emendamento
22808 con autorizzazione al coordinamento formale chiedo il parere del relatore
e della Giunta. Favorevoli.
Pongo in votazione l’emendamento.
(È approvato a maggioranza)
Abbiamo adesso l’emendamento protocollo
E’ ritirato, Signor Presidente.
PRESIDENTE
Siamo all’emendamento protocollo numero 22330,
sempre a firma del consigliere D’Acri.
D’ACRI Mauro (Oliverio
Presidente)
E’ ritirato, Signor Presidente.
Pongo in votazione l’articolo 5.
(È approvato a maggioranza)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(È approvato a maggioranza)
Siamo all’articolo 6bis che pongo in votazione
in quanto non vi sono emendamenti.
(È approvato)
Dopo l’articolo 6bis abbiamo un emendamento,
protocollo numero
Signor Presidente, riguarda Trenitalia che ha
chiuso il trasporto sullo Stretto ed in più ha attivato procedure per quanto riguarda
la disabilitazione di alcune linee.…
(Interruzione)
Consigliere Nucera, è l’emendamento protocollo
numero 22349?
Io solo questo ho presentato, Presidente.
Allora l’emendamento protocollo numero 22349 è
ritirato.
Passiamo all’emendamento all’articolo 6bis
protocollo numero
Grazie, Presidente, è un emendamento alla proposta di legge numero 20/10^ provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale - Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2015.
“Dopo l'articolo 6ter della proposta di legge
n. 20/10^ è aggiunto il seguente articolo:
“Art. 6 quater
(Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 13 maggio 1996, n. 7)
Al primo periodo del comma 3 dell'articolo 8
della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della
struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale) le
parole: “e vengono funzionalmente equiparati ai dipendenti di categoria D3”
sono soppresse.
Alla fine del comma 3 dell'articolo 8 della l.r. n. 7/1996 sono aggiunti i seguenti periodi: “il titolare della struttura speciale ha facoltà di nominare quale segretario particolare, responsabile amministrativo o autista due unità di personale. In questo caso a ciascuno sarà corrisposto il 50 per cento del trattamento economico previsto rispettivamente per il segretario particolare, il responsabile amministrativo e per l'autista senza alcun onere aggiuntivo a carico del bilancio regionale.”.
Parere del relatore? Parere della
Giunta?
Favorevoli.
Pongo in votazione l’emendamento.
(È approvato a maggioranza)
Sempre dal consigliere Romeo è stato
presentato emendamento protocollo numero 22261/1 che ha
facoltà di illustrarlo.
Presidente, è un emendamento
alla proposta di legge numero 20/10^ provvedimento generale recante norme di
tipo ordinamentale e procedurale - Collegato alla
manovra di finanza regionale per l’anno 2015 che così recita: “Dopo l'articolo 6 della
proposta di legge numero 20/10^ è aggiunto il seguente articolo:
“Art. 6 bis
(Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 13 maggio 1996, n. 8)
1. Al comma 1 dell'articolo 10 della legge
regionale 13 maggio 1996, n. 8 (Norme sulla dirigenza e sull'ordinamento degli
Uffici del Consiglio regionale) le parole: “Presidente del Comitato regionale
di controllo contabile” sono soppresse.
2. Al comma 3 dell'articolo 10 della l.r. n.
8/1996 sono apportate le seguenti modifiche:
a) al secondo periodo le parole: “Il
Segretario particolare ed il responsabile amministrativo dei soggetti di cui al
comma 1 sono funzionalmente equiparati ai dipendenti di categoria D3” sono
soppresse;
b) il terzo periodo è sostituito dal seguente:
“Il Segretario particolare ed il responsabile amministrativo dei soggetti di
cui al comma 1 percepiscono il trattamento economico spettante alla posizione
economica D6 del CCNL del comparto Regioni ed autonomie locali, oltre le
competenze derivanti dall'applicazione dell'articolo 3 della legge regionale 26
maggio 1997, n.
c) al nono periodo le parole: “Presidente del
Comitato regionale di controllo contabile” sono soppresse.”
3. Dopo il comma 7 bis (ter)
dell'articolo 10 della l.r. n. 8/1996 è aggiunto il seguente comma: “7 quater. Per garantire l'espletamento delle attività di
segreteria del Presidente del Consiglio regionale delle Autonomie locali,
l'Ufficio di Presidenza è delegato a fornire un supporto tecnico costituito da
due unità di personale interne alla Regione di livello non superiore alla
categoria D1.”.
4. Al comma 9 dell'articolo 10 sono apportate
le seguenti modifiche ed integrazioni:
a) al primo periodo dopo le parole: “su indicazione
nominativa di ciascun consigliere regionale” sono aggiunte le seguenti parole: “o
Assessore”;
b) al primo periodo le parole: “lo stesso può
avvalersi” sono sostituite dalle seguenti parole: “gli stessi possono avvalersi”.
Il comma 3 non va considerato, Presidente.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Sì. Parere
della Giunta?
Vanno stralciati gli ultimi due commi,
il terzo e il quarto.
Di questo emendamento proponiamo che siano stralciati il terzo e quarto comma perché tutti gli emendamenti anche relativi alle strutture non possono comportare nemmeno un euro di spesa aggiuntiva. Siccome questi lo comportano vanno stralciati, il terzo ed il quarto punto.
Siamo favorevoli a condizione che si stralcino il terzo ed il quarto punto.
Presidente, lo rileggo. Cioè il primo e il secondo e stralciato il terzo ed il quarto.
PRESIDENTE
Praticamente interessano solo il
primo e il secondo comma.
ROMEO Sebastiano (Partito democratico)
Perfetto, sì.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Positivo con questa riformulazione.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento,
stralciando i commi 3 e 4.
(È approvato a maggioranza)
Il prossimo emendamento, protocollo numero
22294, è a firma del consigliere Bevacqua.
Solo per dire, Presidente, che ritiro l’emendamento
che ho trasformato in ordine del giorno che ho già consegnato alla Segreteria
della Presidenza.
PRESIDENTE
Allora l’emendamento protocollo numero 22294 è ritirato.
Siamo all’emendamento protocollo numero
D’ACRI Mauro (Oliverio
Presidente)
Ritiro l’emendamento, Presidente.
PRESIDENTE
Allora l’emendamento protocollo numero 22273 è ritirato.
Il prossimo emendamento è il protocollo numero
Lo ritiro, Presidente.
Il prossimo emendamento è il protocollo numero
22261/2, a firma del consigliere Romeo, che ha facoltà di illustrarlo.
“Art. 6 ter
(Modifiche alla legge regionale 5 gennaio
2007, n. 1)
1. Il comma 2
dell'articolo 11 della legge regionale 5 gennaio 2007, n. 1 (Istituzione e
disciplina del Consiglio regionale delle Autonomie locali) è sostituito dal
seguente:
“2. Il Consiglio regionale assicura il
funzionamento del Consiglio delle Autonomie locali mettendo a disposizione
adeguate risorse materiali e congrua dotazione organica di personale scelto tra
i ruoli del Consiglio regionale e della Giunta regionale. Con deliberazione
dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale è determinato il contingente
di personale.”.
2. Le parole riferite
ai Presidenti delle Comunità montane e alle Comunità montane presenti
all'interno degli articoli, 2 comma 1 lettera i), 3 comma 4, 4 comma 3, 7 comma
1, 8 comma 4 e 12 comma 1 sono soppresse.
3. Il comma 4
dell'articolo 11 è sostituito dal seguente:
“4. Dell'ufficio di segreteria possono far
parte esclusivamente i dipendenti degli Enti locali della Calabria, ovvero
dell'Amministrazione regionale, collocati in posizione di comando, ovvero i
segretari comunali/dirigenti con comprovata esperienza nel comparto delle
autonomie locali, collocati in posizione di comando. Al personale compete un
trattamento pari a quello previsto nel ruolo di provenienza.”
Parere del relatore? Parere della
Giunta?
Favorevoli.
Pongo in votazione l’emendamento.
(È approvato)
Siamo all’emendamento protocollo numero 22215,
sempre a firma del consigliere Romeo.
Dopo l'articolo 6 bis è aggiunto il seguente
articolo:
“(Modifica dell'articolo 9 legge regionale n.
40/2009)
All'articolo 9 della legge regionale 5
novembre 2009, n.40 (Attività estrattiva nel territorio della Regione Calabria)
è aggiunto il seguente comma:
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Favorevole.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Parere favorevole, stralciando però
l’articolo 2 di cui non è stata data lettura. Perfetto. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento, stralciando l’articolo 2.
(È approvato)
Il successivo emendamento è il protocollo
numero 22280/3, sempre a firma del consigliere Romeo.
“All'Art. 39 della L. R. 23 dicembre 2011, n.
47 è aggiunto il seguente comma: <<5. Considerata l'eccezionalità della
crisi economica e sociale, che impone l'adozione di misure volte a fronteggiare
il disagio abitativo che interessa sempre più soggetti e famiglie che non hanno
capacità di risparmio, il Dipartimento Lavori Pubblici è autorizzato ad
approvare eventuali rimodulazioni della tipologia di tutti gli interventi di
edilizia sociale, anche finanziati ai sensi della L.R.
36/2008 ed in deroga alle tipologie finanziate nonché alle percentuali di cui
all'art. 4 della stessa L.R., anche con eventuali
modifiche dell'obiettivo fisico ma senza alcun maggiore onere a carico della
Regione Calabria. Il Dipartimento Lavori Pubblici è autorizzato, altresì, ad
approvare eventuali richieste di rilocalizzazione
senza alcun vincolo territoriale.>>“.
Parere del relatore?
Favorevole.
Parere della Giunta? Ha chiesto di parlare l’assessore De Gaetano. Ne ha facoltà.
Chiedo al consigliere Romeo se lo possiamo
accantonare l’emendamento per esaminarlo dopo ed effettuare un approfondimento.
Va bene. Consigliere Romeo?
ROMEO Sebastiano (Partito
democratico)
D’accordo.
PRESIDENTE
Siamo all’emendamento protocollo numero 22213
sempre a firma del consigliere Romeo.
Dopo l'articolo 6 bis è aggiunto il seguente :
“Art. 6 ter”
(Modifiche all'art. 1 della legge regionale n.
39/2012)
1. All'art. 1 della Legge regionale 3
settembre 2012 n. 39 viene apportata la seguente modifica ed integrazione:
a) al comma 2 ultimo capoverso dopo le parole “analogo
provvedimento di utilizzazione.” viene aggiunto il seguente periodo:
1. “
Comma 2 modificato
2.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Favorevole.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Favorevole, con autorizzazione al coordinamento
formale.
Pongo in votazione l’emendamento con
autorizzazione al coordinamento formale.
(È approvato)
Il prossimo emendamento è il protocollo numero
D’ACRI Mauro (Oliverio
Presidente)
Lo ritiro, Presidente.
Passiamo all’emendamento protocollo numero
22330/1, a firma del consigliere D’Acri.
D’ACRI Mauro (Oliverio Presidente)
Lo ritiro, Presidente.
Il prossimo emendamento è il protocollo numero
22330/2, a firma del consigliere D’Acri.
D’ACRI Mauro (Oliverio Presidente)
Lo ritiro, Presidente.
Siamo adesso all’emendamento protocollo numero
D’ACRI Mauro (Oliverio
Presidente)
Lo ritiro, Presidente.
Anche l’emendamento successivo, protocollo numero 22280/2, a firma del
consigliere Romeo, è ritirato perché era abbinato al precedente.
Siamo adesso all’emendamento protocollo numero
“Dopo l'articolo 10 è inserito il seguente
articolo 11 <<Art. 11 (Modifiche all'articolo 7 della legge regionale 16
maggio 2013, n. 24)
1. All'articolo 7 della legge regionale 16
maggio 2013, n. 24 sono apportate le seguenti modifiche:
Al comma 5, la lettera c) è sostituita dalla
seguente:
c) il collegio dei revisori dei conti composto
da tre componenti.
Al Comma 11 sono eliminate le seguenti parole:
“adottato dall'ATERP regionale entro trenta giorni dalla data di nomina degli
organi,”.>>“.
PRESIDENTE
Parere del relatore sui due emendamenti abbinati.
Qui, signor Presidente, bisogna aggiungere ed
integrare “con l’invarianza di costo per i bilanci Aterp”.
Allora parere del relatore favorevole con
autorizzazione al coordinamento formale.
Parere della Giunta?
Favorevole.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento.
(È approvato)
Dobbiamo tornare sull’emendamento protocollo
numero 22280, consigliere Romeo.
“Il dipartimento regionale lavori pubblici è
autorizzato ad avviare tramite il competente settore una attività di
ricognizione dello stato di attuazione dei programmi di edilizia comunque
denominati e finanziati. Al fine di rendere immediatamente utilizzabili le
risorse disponibili il dipartimento lavori pubblici su autorizzazione della Giunta
regionale procede alla revoca dei finanziamenti concessi e non avviati nei
termini di legge.
Il dipartimento lavori pubblici trasmette
entro 120 giorni dalla entrata in vigore della presente legge una relazione
dettagliata sull’attuazione delle disposizioni di cui ai precedenti commi alla Commissione
consiliare competente.
La relazione di cui al precedente punto sarà
accompagnata da una proposta di rimodulazione dei fondi disponibili.
Considerata l’eccezionalità della crisi economica e sociale che impone
l’adozione di misure volte a fronteggiare il disagio abitativo che interessa
sempre più soggetti e famiglie che non hanno capacità di risparmio,
Pongo in votazione l’emendamento così
riformulato con autorizzazione al coordinamento formale.
Parere del relatore?
Favorevole.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6bis/1 come
emendato e con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
(È approvato)
All’articolo 6ter non vi sono emendamenti,
pertanto lo pongo in votazione.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(È approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso
con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo alla proposta di legge numero 21/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge di stabilità regionale”.
Il consigliere Aieta ha già svolto la relazione, pertanto passiamo direttamente all’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(È approvato)
All’articolo 2 è stato proposto emendamento protocollo numero 22210/1, a firma del consigliere Mangialavori che ha facoltà di illustrarlo.
Presidente, farò una breve
illustrazione dell’emendamento che riguarda “Interventi regionali di solidarietà
a favore dei familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti o gravemente
invalidi a causa di incidenti sui luoghi di lavoro ai scusi della legge
regionale del 26 febbraio 2010, numero 11 modificata dalla legge regionale 20
dicembre 2011 numero
La legge regionale del 26
febbraio 2010, numero 11, modificata dalla legge regionale del 20 dicembre 2011
numero
Le risorse complessivamente messe a disposizione dall’amministrazione sono state di 500 mila euro di cui 450 sul bilancio 2014 e 50 mila euro sul bilancio 2015.
Con decreto numero 13749 del 19
dicembre 2014 del dirigente del dipartimento numero 10, settore lavoro, sono
stati pubblicati gli elenchi di interventi di solidarietà a favore di
familiari, lavoratori e lavoratrici deceduti o gravemente inabili.
Tale decreto ha giuridicamente
accertato la sussistenza di 105 domande di cui ammissibili e finanziabili 21,
pari a 488 mila euro; ammissibili e non finanziabili 33; non ammissibili 51.
E’ opportuno e doveroso garantire continuità
di prestazione per i familiari di vittime sul lavoro e urge predisporre gli
strumenti economici necessari a garantire la prestazione di che trattasi.
Si chiede che sia ripristinata la
somma di 500 mila euro che necessitano per la copertura economica e l’importo
può essere preso mediante la sottrazione dalla Tabella C del medesimo importo
riferito all’istruzione dell’azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura”.
Grazie.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Contrario.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Nonostante l’oggetto e la validità
dell’emendamento per le motivazioni che ha esposto il presentatore, crediamo
che il prelievo di queste risorse non può essere effettuato perché va ad
incidere sui salari dei dipendenti rimasti in carica all’Arssa.
Sicuramente, successivamente,
Pongo in votazione l’emendamento.
(È respinto)
Siamo all’emendamento protocollo
numero
Presidente, chiedo di sostituire l’emendamento
con un ordine del giorno che ho già depositato e di mettere in votazione
l’inserimento di questo ordine del giorno che impegna
PRESIDENTE
Allora l’emendamento è ritirato e trasformato in ordine del giorno.
Siamo all’emendamento protocollo
numero
Questo emendamento
è ritirato, Presidente, perché c’è il corrispondente ordine del giorno. La
stessa cosa della collega Sculco.
E’ ritirato.
E’ ritirato ma trasformato in ordine
del giorno.
Siamo all’emendamento protocollo
numero
Tale importo andrà aggiunto alla
Tabella C della legge citata in oggetto in ottemperanza alla legge regionale
19/1995, articolo 3.
L'importo potrà essere reperito
mediante la sottrazione alla predetta Tabella C del medesimo importo riferito
alla Norma per la promozione e disciplina del volontariato (Upb
6.2.0106).”
Riproviamoci. L’oggetto
dell’emendamento è “Finanziamento all'Istituto della Biblioteca Calabrese, con
sede in Soriano Calabro”. Mi auguro che qui ci sia la benevolenza.
Con la legge numero 19/1995
L’articolo 3 della citata legge ha
previsto un contributo annuo da parte della Regione per garantire l’operatività
e la presenza di una biblioteca pari a 150 milioni di lire. Tale biblioteca
costituisce per
Detto istituto vanta un patrimonio
librario unico con oltre 50 mila volumi tutti dedicati alla nostra terra.
Naturalmente la sussistenza di questa
biblioteca e di questa perla della nostra Regione dipende dall’attenzione che
questa Giunta vuole dare.
Chiedo, quindi, che venga ripristinato
il finanziamento pari a 75 mila euro l’anno. Grazie.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Ha chiesto di parlare il consigliere
Esposito. Ne ha facoltà.
Questo emendamento è in linea con i lavori
della terza Commissione. Col Presidente Mirabello
abbiamo avuto in audizione il direttore generale della biblioteca e devo dire
che, in quella audizione,
Do il voto favorevole e, laddove ci sia un parere negativo della Giunta, un indirizzo alla Giunta stessa per far sì che questo emendamento proposto dal consigliere Mangialavori possa trovare in una fase successiva il suo accoglimento.
Certo sarebbe interessante accoglierlo anche adesso perché ci troviamo ad un sì e un no, in base al colore politico con cui si stanno presentando gli emendamenti.
Io non ho presentato emendamenti e non parlo per mio interesse ma visto che in modo bipartisan in Commissione abbiamo audito il direttore generale della biblioteca, apprezzando il lavoro della biblioteca stessa, un segno tangibile di riconoscimento sarebbe quello di approvare l’emendamento proposto dal collega Mangialavori.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini.
Ne ha facoltà.
Per associarmi a sostegno
dell’emendamento proposto dal collega Mangialavori, almeno per dare un segnale,
visti il significato del fine proposto nell’emendamento e l’esiguità delle
risorse impegnate.
Se questa maggioranza poi ha deciso prima e non riesce a rispettare gli accordi presi, visto che la seduta di Consiglio è iniziata con molto ritardo per far spazio agli accordi nella stessa maggioranza, lo vedremo; adesso vi si chiede un minimo di sensibilità nei confronti di una iniziativa che è assolutamente lodevole – quella del collega Mangialavori – almeno simbolicamente rispetto al fine che si prefigge l’emendamento.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente, voglio ricordare che avevamo stabilito come criterio all’interno della maggioranza di ritirare ogni emendamento che comporti variazione in termini di spesa.
Pertanto, pur sottolineando
l’importanza dell’istituto bibliotecario che viene richiamato da questo emendamento e
pur richiamando i lavori della Commissione che sono stati citati
poc’anzi dal collega Vicepresidente, in questa fase riteniamo
opportuno rinviare il finanziamento di questa legge - che non è stata
rifinanziata, lo voglio ricordare, fin dal 2011 - alla fase di assestamento
di bilancio con le risorse che si renderanno eventualmente disponibili.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Contrario.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Volevo sottolineare che da troppi anni
è stata abbandonata la biblioteca di Soriano, non è un problema attuale.
Sicuramente le motivazioni sono valide, quelle di trovare un congruo fondo e
finanziamento alla biblioteca.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento.
(È respinto)
Siamo all’emendamento protocollo
numero
Signor Presidente, in
relazione a questo emendamento come agli altri che
comportano spesa diretta io sono disponibile al ritiro con la precisazione –
una volta specificato di cosa si tratta – che c’è la volontà di trasformare
questo emendamento in una raccomandazione alla Giunta
che chiedo sia messa ai voti.
Nello specifico si tratta di un emendamento che modifica la legge regionale 7 luglio 2014 numero
11 che stabilisce all’articolo 2, comma 3bis, che
In realtà l’emendamento che avevo
proposto non faceva altro che riconfinare i margini
di questo importo, del finanziamento ad attingere al fondo cultura che è già
disponibile nell’importo complessivo che veniva valutato sulla scorta della
spesa storica sostenuta dal sistema bibliotecario.
In buona sostanza quel che si chiede
con la raccomandazione alla Giunta è che, con un provvedimento da emanarsi in
tempi brevi, si definiscano i confini dell’ammontare di questo importo da
destinare alle spese di funzionamento del sistema bibliotecario vibonese.
Allora il suo emendamento,
consigliere Mirabello, è ritirato e trasformato in
raccomandazione alla Giunta.
Siamo all’emendamento protocollo
numero
Lo ritiro, Presidente, in linea con
quanto stabilito sul piano dell’indirizzo politico essendo un emendamento che comporta un aggravio di spesa. Mi riservo di
riproporlo come ordine del giorno alla prossima seduta consiliare. Grazie.
L’emendamento protocollo numero 22348
è ritirato.
Siamo all’emendamento protocollo
numero
Presidente, ritiro l’emendamento ma lo
trasformo in ordine del giorno data la straordinarietà perché si tratta
dell’ente pagatore della Regione Calabria che interessa 140 mila produttori
agricoli in Calabria e paga un importo di 400 milioni di euro, la famosa domanda
unica.
Paga anche tutto il Psr. Se dobbiamo spendere somme del Psr
da qui alla fine dell’anno e non gli diamo la dotazione non possiamo spendere.
Lo trasformo in ordine del giorno e raccomando al Consiglio che in assestamento
di bilancio trovi i fondi, altrimenti si blocca la spesa.
L’emendamento protocollo numero 22377
è ritirato e trasformato in ordine del giorno.
Siamo all’emendamento protocollo
numero 22210/3, a firma del consigliere Mangialavori, che recita: “In
osservanza all'articolo 2 della menzionata legge, disporre quanto segue: “
Tale importo andrà aggiunto alla
Tabella C della legge citata in oggetto in ottemperanza alla legge regionale 17
agosto 2015, numero 13, articolo 6 comma 6 sopra testualmente riportato.
L'importo potrà essere reperito mediante la sottrazione alla predetta Tabella C
del medesimo importo riferito all'Istituzione dell'Azienda regionale per lo
sviluppo dell'agricoltura (Upb 2.2.04.03)”.
Sarei tentato di ritirarlo in partenza
ma poiché è un argomento ripreso anche dal candidato a sindaco del Pd di Vibo
Valentia penso sia una cosa condivisibile a prescindere dai colori e lo
propongo.
La legge di stabilità 549/95 al comma
Le relative accise sono così diventate entrate statali che poi vengono redistribuite alla Regione mediante il predetto fondo.
Grazie alla operatività del porto di Vibo Valentia Marina,
Garantite dal porto anche entrate pari a 41 mila 344 euro per altre
tasse di ancoraggio e 815 mila euro per ulteriori tasse di imbarco, quasi
quindi 12 milioni incamerate dalla Regione grazie al porto di Vibo Marina.
A fronte di tali entrate Vibo Marina ha subito naturalmente una
significativa dequalificazione ambientale ed un danneggiamento delle principali
arterie stradali a causa del transito di automezzi diretti ai depositi dei
carburanti.
Risulta, pertanto, improcrastinabile destinare una minima parte di tali
accise alla riqualificazione ambientale e delle primarie strutture di Vibo
Marina.
Chiedo alla Giunta regionale che venga concesso un finanziamento pari a
500 mila euro da destinare al risanamento della rete stradaria
di Vibo Marina.
Parere del relatore?
Contrario.
Parere della Giunta?
Preciso che le entrate per l’accisa sono incamerate da tre anni dallo
Stato e destinate al fondo nazionale trasporti. Pertanto il parere è negativo.
Pongo in votazione l’emendamento.
(È respinto)
Siamo all’emendamento protocollo numero
a) la previsione finanziaria prevista all'UPB 3.2.01.01 capitolo
n.2132101 è aumentata di euro 30.000,00 per l'anno 2015, agli oneri derivanti
dall'attuazione di tale aumento si provvede mediante riduzione della
disponibilità esistente all'UBP 5.2.01.06 capitolo n.52010253.”
Presidente, anche in questo caso si tratta di un emendamento del quale sottolineo
l’importanza; si tratta di un capitolo relativo al Parco regionale delle Serre
che ha visto una contrazione della posta in bilancio di circa 30 mila euro che,
stante la presenza di 5 dipendenti e dei costi di gestione, potrebbe comportare
difficoltà successive.
Sono disponibile a ritirare l’emendamento - che prevedeva un incremento
di 30 mila euro riportando l’importo ai 150 mila dello scorso anno –
trasformandolo in un ordine del giorno che impegni il Consiglio nella
successiva fase di assestamento di bilancio a reperire le risorse necessarie
che verranno rese disponibili e consentiranno il mantenimento dello stesso
standard dello scorso anno.
Allora l’emendamento protocollo numero 22226 è ritirato e trasformato
in ordine del giorno.
Siamo all’emendamento protocollo numero
Anche io ritiro l’emendamento, Presidente, con preghiera di
trasformarlo in ordine del giorno. Ho già provveduto a consegnarlo alla segreteria
della Presidenza.
Anche l’emendamento protocollo numero 22412 è ritirato e trasformato in
ordine del giorno.
Non essendoci altri emendamenti, pongo in votazione l’articolo 2, come
emendato con autorizzazione al coordinamento formale.
(È approvato)
All’articolo 3 sono stati presentati vari emendamenti.
Il primo è il protocollo numero 22280/4, a firma del consigliere Romeo.
Presidente, anche io, in ossequio alla decisione di questa maggioranza di ritirare gli emendamenti che comportano una spesa a
carico del bilancio regionale, ritiro questo emendamento. Però chiedo che venga trasformato in ordine del
giorno che impegni
L’emendamento protocollo numero 22280/4 è ritirato e trasformato in ordine
del giorno.
Siamo all’emendamento protocollo numero
Presidente, ritiro pure io l’emendamento e lo trasformo in ordine del
giorno, data la sua importanza. Noi come Regione dobbiamo fare la manutenzione
delle dighe di proprietà ed il Ministero delle infrastrutture ogni sei mesi ci
chiede conto. Se nel capitolo non ci sono risorse, impegno il Consiglio
affinché in assestamento si trovino i soldi per questa manutenzione sulla quale
siamo direttamente responsabili noi. Grazie.
Anche questo emendamento,
protocollo numero 22279, è ritirato e trasformato in ordine del giorno.
Sempre all’articolo 3 è stato presentato emendamento protocollo numero
Presidente, ritiro l’emendamento.
L’emendamento è ritirato.
Siamo all’emendamento protocollo numero 22254/1, a firma del
consigliere Nicolò, che recita “Dopo l'articolo 3ter è inserito il seguente
articolo 3 quater:
Al fine di salvaguardare il Sant'Agata, centro di eccellenza del
Meridione dal punto di vista infrastruttura^,
educativo, culturale e sportivo per la formazione calcistica, con un impianto
all'avanguardia erogante servizi per circa 300 ragazzi di tutto il Sud Italia
(servizio foresteria, servizio doposcuola, servizio mensa, scuola calcio, etc), con un significativo indotto diretto ed indiretto,
con un organico di circa 50 unità specializzate, tra le quali istruttori
professionisti, e che si avvale del contributo di esperti di alto profilo
nazionale ed internazionale durante lo svolgimento dei tornei nazionali e
regionali organizzati dalla FIGC, onde scongiurare il rischio della chiusura a
causa della particolare congiuntura societaria della Reggina Calcio (società
rappresentativa dell'intero territorio regionale che ha negli anni contributo
notevolmente al rilancio dell'immagine della Calabria) è autorizzato un
contributo di 500.000,00 € alla società sportiva Reggina Calcio.
Alla relativa copertura finanziaria si provvede mediante l'istituzione
di un apposito capitolo nello stato di previsione della spesa alla UPB
5.4.01.02”.
Presidente, intervengo per illustrare brevemente un emendamento finalizzato alla salvaguardia di un centro di eccellenza che è il Sant’Agata, centro che si occupa di formazione calcistica; vi è una scuola di formazione che ospita 300 ragazzi provenienti da tutto il Mezzogiorno ed è il secondo in tutta l’area del meridione essendo l’altro allocato nella dirimpettaia Catania.
Vista la particolare situazione
che
Visto che questi ragazzi hanno un servizio - che eroga tale struttura - di vitto, alloggio, foresteria, assistenza scolastica e visto che questo impianto prevede l’assistenza di 50 unità tra istruttori e personale che garantisce l’erogazione di tale servizio, chiedo all’Aula di valutare l’ipotesi della erogazione di un sostegno finanziario, soprattutto valutata la situazione attuale della Reggina Calcio.
Un contributo, un sostegno di 500 mila euro individuabile presso il capitolato Upb 540102.
Parere del relatore?
Contrario.
Ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.
Presidente, telegraficamente per intervenire in merito all’emendamento presentato dal collega Nicolò che puntualmente con la presentazione di questo emendamento va ad evidenziare un aspetto molto importante rispetto ad un problema che attanaglia l’intera Calabria.
Qui ci sono da salvaguardare
posti di lavoro e una storia che è quella che ruota attorno alla squadra di
calcio che è, appunto,
Non è un contributo che mira a contribuire sulla attività sportiva ma, come è stato brillantemente esposto dal collega Nicolò, mira a salvaguardare posti di lavoro, un aspetto sociale che non va assolutamente sottovalutato.
Mi permetto di richiamare ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, una attenzione maggiore rispetto a questo emendamento. Grazie.
Presidente, chiedo la votazione per appello nominale su questo emendamento.
Ha chiesto di intervenire l’assessore De
Gaetano. Ne ha facoltà.
Rispetto all’emendamento proposto
dal collega Nicolò, sostenuto anche dal collega Cannizzaro,
chiederei al presentatore di ritirarlo.
La retrocessione della squadra ed il
suo fallimento di fatto rischiano di portarsi dietro anche una delle strutture
più belle che abbiamo nel Mezzogiorno e soprattutto la possibilità che viene
data a questi centinaia di ragazzi e ragazzini di tutte le età che studiano
grazie alla Reggina, fanno formazione grazie alla Reggina, fanno sport grazie
alla Reggina e da quella fucina sono nati tantissimi calciatori anche di
rilievo nazionale.
Con le difficoltà della società si
rischierebbe di portare a picco una così bella esperienza.
Chiedo al collega Nicolò di ritirare
questo emendamento e chiedo alla Giunta – mi farò, ovviamente,
parte attiva – di trovare soluzioni per andare incontro a questo emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Dopo l’intervento dell’assessore De
Gaetano, auspico che la sensibilità nei confronti di una realtà come quella
descritta dai colleghi Nicolò e De Gaetano non sia solidarietà di campanile ma,
invece, la solidarietà di settori e realtà che esistono anche in altri posti.
Mi permetto di segnalare che a
Catanzaro esiste un centro definito la “Piccola Coverciano”
che svolge questa attività con grandi sacrifici.
Questo non per dire non aiutiamo gli
amici che sono stati segnalati ed a cui fa riferimento l’emendamento, a meno
che questa non sia una forma gentile, assessore De Gaetano, per chiedere al
collega icolò di ritirare l’emendamento, per evitare
di votare contro questo emendamento.
Se il fine è quello di non creare
imbarazzo ai concittadini di Nicolò e poi finita la seduta non se ne parla più
e le scuole di calcio non verranno aiutate e moriranno oppure se le parole che
ha espresso il collega De Gaetano hanno un senso, lo hanno in maniera compiuta
anche in altre realtà come quella che io mi permetto in questo momento di
segnalare nella città di Catanzaro, la cosiddetta “Piccola Coverciano”
che è sostenuta con grande sacrificio da parte della Fgc
regionale.
Per me è importante che nel momento in
cui si valuterà con attenzione – voglio credere nella buona fede e nell’impegno
del collega De Gaetano – le cose avvengano con equilibrio. Siamo amministratori
regionali e bisogna guardare a tutta
Ha chiesto di parlare il consigliere
Nucera. Ne ha facoltà.
Penso, Presidente, che noi veramente dobbiamo fare un intervento importante per quanto riguarda lo sport ed in particolare il settore della scuola calcio che in questo momento in Calabria è un settore importante.
Sono d’accordo con quanto ha
detto il consigliere Tallini e ritengo che
l’intervento si debba fare a 360 gradi guardando pure la storia di ogni società
calcistica. Guardiamo ai giovani per un futuro importante per
Sì, quindi, per quanto
riguarda
Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Volevo ringraziare il collega
Nicolò per aver proposto questo emendamento che poteva sembrare
superficiale e banale ma così non è e non è neanche strumentale o provocatorio,
secondo me, perché ha posto una discussione raccolta subito dall’assessore De
Gaetano e poi dagli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto e che
condivido in pieno.
Qui non si tratta solo di valutare la
storia di una società calcistica o il presente perché se valutassimo il Presidente
io dico: “perché non prestare attenzione, per esempio, ad una squadra che
mantiene il livello massimo in Calabria come il Crotone”.
Allora veramente credo, assessore De
Gaetano, che lei abbia dato lo spunto per porre l’attenzione sulle scuole
calcio, sul calcio in generale come momento di socializzazione importante per
questa Regione.
Raccolgo in pieno l’input che ha dato
l’assessore De Gaetano invitandolo in una riunione – magari anche nelle
Commissioni opportune – ad analizzare questa problematica senza
strumentalizzazione dal punto di vista economico ma per approcciarci veramente
con serietà ad una argomentazione che vede coinvolti tutti i calabresi visto
che il calcio è lo sport principale di questa Regione.
Veramente, senza strumentalizzazione e
provocazione, voglio ringraziare prima il collega Nicolò per averlo proposto e
l’input che ha raccolto l’assessore De Gaetano per far sì che si faccia una
discussione seria su questo argomento.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Nicolò. Ne ha facoltà.
Ho apprezzato l’intervento anche del collega Esposito che ha colto il significato dell’emendamento che non era puramente finalizzato all’aspetto contributivo, ma guardava ad un argomento di significato nobile.
Si parla e si è discusso – lo ha ribadito anche il collega De Gaetano – di una struttura all’avanguardia che ospita 300 ragazzi di tutto il Mezzogiorno, a me piace ribadirlo. Con assistenza vitto, alloggio, foresteria, assistenza scolastica e quindi che guarda anche alla formazione culturale e alla crescita perché se lo sport è un momento di crescita…
(Interruzione)
Vista la condizione particolare è solo per quello, consigliere Tallini.
Come in altre circostanze in cui si è discusso della questione siamo consapevoli che non è possibile erogare contributi alle società calcistiche se non per motivi specifici.
L’emendamento mira soprattutto ad un fine nobile e mi fa piacere che il collega Esposito lo abbia recepito.
Collega De Gaetano, non ritiro
l’emendamento, lo possiamo accantonare se vogliamo, ma vorrei ascoltare la voce
dell’assessore
al bilancio e non perché la sua ed il suo impegno non siano
autorevoli, ma perché qui si è colto il significato dell’emendamento e c’è un impegno
reale, non di facciata, della Giunta. Ricordo che molte volte in altre
circostanze abbiamo fatto raccomandazioni alla Giunta, anche nella scorsa legislatura
quando io ero esponente di maggioranza e poi lasciavano il tempo
che trovavano a Catanzaro.
Vorrei capire se c’è un impegno reale,
assessore Ciconte; quello assunto dall’assessore De
Gaetano è senz’altro autorevolissimo, ma dalla sua voce voglio sentire qual è
l’impegno che prende su questo argomento e poi mi riservo di intervenire.
Parere del relatore?
Non favorevole.
Parere della Giunta.
Non favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
Chiedo la votazione per appello
nominale, Presidente.
Si proceda con l’appello nominale,
come richiesto dal consigliere Nicolò.
Fa la chiama.
Voto sì con l’emendamento da me
proposto prima, inteso come estensione agli altri centri simili.
(Interruzione)
Sì, sì, tra l’altro l’hanno condiviso
tutti.
E’ sì, con la sensibilità che abbiamo
registrato in Giunta. Ho visto un “no” poco convinto pure da parte del presidente
Oliverio.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti: 25; hanno risposto si:
7; hanno risposto no: 17; astenuti: 1.
Pertanto l’emendamento è respinto.
(È respinto)
Emendamento, protocollo numero
22254/2, a firma del consigliere Nicolò che recita: “Dopo l'articolo 3 ter è inserito il seguente articolo 3 quater:
“Al fine di proteggere la maternità, l'infanzia e la gioventù, e sostenere le
famiglie monogenitoriali, in particolare delle
ragazze madri, delle donne separate o divorziate, delle vedove, con figli
minori e in situazione di grave difficoltà economica, residenti nella regione Calabria,
viene istituito il Fondo “Sostegno alle famiglie monogenitoriali
in grave difficoltà” a garanzia dei diritti sociali riconosciuti ai singoli ed
alle famiglie di diritto e di fatto dagli articoli 2, 29 e 30 della
Costituzione, nonché dell'art. 31, comma 2 è autorizzato un finanziamento pari
a 200.000,00 €.
Alla relativa copertura finanziaria si
provvede mediante l'istituzione di un nuovo capitolo nello stato di previsione
della spesa alla UPB 6.2.01.02.”
L’emendamento prevede l’istituzione di
un fondo per le famiglie monogenitoriali in gravi
difficoltà. Riguarda le ragazze madri, le donne separate, le donne vedove.
Questo per incardinare un percorso laddove si potrebbero inserire delle
disposizioni legislative. E’ solo la previsione di un fondo che individua nel
capitolato Upb 620102. Volevo conoscere il parere del
relatore, visto che la richiesta è di 200 mila euro.
Parere del relatore?
Purtroppo no.
Parere della Giunta?
Nonostante le motivazioni siano
valide, il parere è negativo.
Pongo in votazione l’emendamento.
(È respinto)
Siamo all’emendamento protocollo numero
Presidente, sinceramente con questo
andamento mi presento un po’ scoraggiato ma ci provo.
Ho voluto presentare questo emendamento per richiamare l’attenzione dell’Assise regionale e
in modo particolare dell’Esecutivo su una delle attività culturali più belle e
più importanti della nostra Regione.
Si potrebbe illustrare da sé, ma vista
l’ora tarda la rappresento telegraficamente leggendo una brevissima e spero
concisa ed efficace descrizione.
Mi riferisco al Deafest
che è il festival della Natura, della Cultura e delle Tradizioni nella Vallata
del Gallico; è un evento itinerante promosso dalla Provincia di Reggio Calabria
con i comuni della Vallata del Gallico: Calanna, Laganadi, Santo Stefano in Aspromonte, Sant'Alessio in
Aspromonte e il coordinamento tecnico-scientifico del LaborEst
del dipartimento Pao laboratorio di Valutazione
Economica di Piani e Progetti dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Esso rappresenta un momento di sintesi
delle attività valorizzanti che ormai da anni hanno trasformato
E’ uno degli eventi che a mio avviso
questa Giunta, questa Assise regionale non può non considerare in un programma
caratterizzato sotto alcuni aspetti su un profilo culturale di grande livello.
Mettere in rete questo evento con
tutti gli eventi che caratterizzano il nostro territorio regionale e che ha un
respiro nazionale.
Chiedo un’attenzione importante su
questo alla Giunta, al presidente Oliverio e all’intera Assemblea. Grazie.
Parere del relatore?
No.
Parere della Giunta?
No.
Pongo in votazione l’emendamento.
Posso anche ritirare l’emendamento, Presidente,
se magari viene trasformato in ordine del giorno.
(Interruzione)
E’ che siete troppo veloci, assessore Ciconte, con questi “no” secchi. Dateci anche il tempo di
prestare un po’ di attenzione, senza mortificare in maniera brusca queste richeiste che provengono dal territorio.
Potrei ritirare l’emendamento se viene
trasformato in ordine del giorno e raccomandazione alla Giunta.
Grazie, consigliere Cannizzaro.
Abbiamo già votato.
Che abbiamo già votato non mi sembra.
Rispetto a questo chiedo anche io la votazione per appello nominale a questo
punto.
Ascolti. Il consigliere Cannizzaro ha proposto il ritiro dell’emendamento per
trasformarlo in raccomandazione e in ordine del giorno.
(Interruzione)
L’emendamento è ritirato e trasformato in
raccomandazione e in ordine del giorno.
Chiedo il parere del relatore prima e della Giunta
dopo.
D’accordo.
Parere della Giunta?
Va bene.
Allora l’emendamento è ritirato e trasformato
in raccomandazione alla Giunta.
Grazie per la gentile concessione, Presidente.
Siamo all’emendamento, protocollo numero
Presidente, questo è un emendamento che ha un
particolare significato ed una particolare valenza. Proponiamo di utilizzare 3 milioni
di euro del fondo unico per le imprese da destinare al finanziamento
dell’articolo 47 della legge 47, per consentire di abbattere le tasse di
ancoraggio nel porto di Gioia Tauro.
E’ una scelta importante che credo dovrebbe
essere sostenuta dall’intero Consiglio regionale perché consente di rendere più
forte e competitive attività che interessano la più grande infrastruttura
portuale di transhipment del nostro Paese e sicuramente la nostra Regione.
In questo momento di difficoltà, di crisi e di
forte competitività anche delle infrastrutture portuali, credo che questa sia
una scelta di grande sostegno alla attività portuale.
Per questo abbiamo inteso utilizzare e
destinare 3 milioni del fondo unico delle imprese a sostegno dell’abbattimento
delle tasse di ancoraggio.
Ha chiesto di parlare il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, su questo emendamento
sicuramente voto a favore perché effettivamente come sono stato critico
quando c’è stato il disinvestimento di 25 milioni di euro per ragioni che il Presidente
e
Invito il presidente Oliverio a prestare la
massima attenzione – lo ringrazio per questa iniziativa – perché ormai da 20
anni si parla del porto, dello sviluppo del retroporto e di tutte le attività
che possono, effettivamente, creare un indotto lavorativo. Non possiamo
sicuramente permetterci il lusso di sbagliare.
Ho apprezzato anche l’impegno del presidente
Oliverio per quanto riguarda l’accesso al credito alle aziende; penso che su
queste cose dobbiamo puntare perché, in particolare, le piccole e medie aziende
sono in forte sofferenza.
L’avevo già evidenziato nella mozione che ho
presentato, per quanto riguarda la crisi del settore agricolo, ma sicuramente è
un problema che investe tutti i settori. Voto pertanto in modo favorevole a
questo emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Ogni tanto capitano pure cose strane
in questo Consiglio regionale. Si presuppone che il presidente Oliverio abbia,
per lo meno, non dico predisposto l’atto di bilancio ma sicuramente, quando
qualcuno glielo avrà sottoposto, l’avrà condiviso.
Non si è accorto che c’era questa
necessità ma questo può capitare e può anche avvenire.
Il mio è un intervento non per
sottolineare questo aspetto, può anche avvenire che uno emendi se stesso, ma -
oltre a dire che per quanto mi riguarda voterò a favore di questo emendamento - è utile per sottolineare alcuni aspetti. Spero che
non mi guardiate con ironia dalla maggioranza perché
io dovrei fare un sorrisetto sarcastico facendo le seguenti considerazioni.
Primo: perché l’emendamento è
sottoscritto solo dal presidente Oliverio? Se io fossi stato il presidente
Oliverio, come minimo, l’avrei fatto condividere all’intera maggioranza e poi l’avrei chiesto anche alla minoranza.
Come minimo l’avrei chiesto all’intera
maggioranza. Qui o ci battiamo per valorizzare il ruolo di
questo Consiglio regionale oppure - io ve lo dico - è meglio che ce ne andiamo
tutti a casa.
Al presidente Oliverio consiglio: un
uomo solo al comando non va bene!
Abbiamo avuto altre esperienze e nel
migliore dei casi è finito male. Cioè noi siamo in quest’Aula e da quando è
iniziato l’esame al bilancio non facciamo altro che bocciare gli emendamenti dei consiglieri regionali, persino per mille, 5
mila, tre mila euro o 15 mila per andare incontro a categorie.
E si è detto che bisognava condividere
il principio di non approvare emendamenti che prevedessero impegno di spesa,
aumento di spesa; poi ho visto, per esempio, che prima sull’emendamento che
riguardava le scuole di calcio, quando il collega Esposito ha parlato di
Crotone, la consigliera Sculco è scappata via. Io
improvvisamente l’ho vista uscire, non sapevo cosa fosse successo poi ho
capito, mi sono ricordato che lei era di Crotone ed è uscita, proprio per fare
una cortesia al Presidente, per non metterlo in imbarazzo.
Allora la domanda che faccio io è “possibile
che quest’Aula deve essere trattata così?”. Benedetto Iddio, un po’ di dignità,
amici miei, altrimenti ce ne possiamo anche andare, tanto la opposizione la
possiamo fare…
(Interruzione)
Non è un problema di emendamento bocciato al
collega Mangialavori o a Nicolò o a Cannizzaro o al
sottoscritto che sosteneva quello di Orsomarso, è un problema di dignità
dell’Aula. La modifica dello Statuto, le deleghe ai consiglieri, togliere il 50
per cento come minimo della rappresentanza all’interno dello Statuto dei
componenti della Giunta significa che si vuol tendere a nominare tutti gli
assessori esterni altrimenti di questa necessità non avremmo avuto bisogno. E’
un appello.
Lo dico al di fuori e al di sopra di qualsiasi
posizione di parte. Oggi siamo noi seduti qua, domani possiamo essere seduti
sui banchi della maggioranza.
Allora noi ve lo diciamo: ci vuole uno scatto
di orgoglio da parte di tutti ma anche di quelli che sono seduti sui banchi
della Giunta e che sono anche consiglieri regionali.
Mi permetto, nell’annunciare il voto
favorevole a questo emendamento, di sottolineare che non è un metodo che esalta
la dignità né di quest’Aula né di questa maggioranza né di una volontà politica
che dovrebbe in questo caso, per come sta maturando, vedere unito l’intero
Consiglio regionale a favore di una infrastruttura fondamentale e strategica
come quella del porto di Gioia Tauro.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mangialavori. Ne ha facoltà.
Anche io, Presidente, mi associo a quanto
detto dal collega Tallini, annunciando il voto
favorevole a questo emendamento. Naturalmente il presidente Oliverio in
premessa ha fatto capire l’importanza di questo provvedimento.
Concordo con lui e per questo voterò
favorevolmente ma mi permetto di dire che anche altri emendamenti avevano la
stessa importanza e qualcuno dal punto di vista morale e della protezione che
Voterò favorevole, detto questo, e mi metto
nei panni dei consiglieri di maggioranza che avevano stabilito all’unanimità di
non votare emendamenti che avrebbero previsto un aumento di spesa. Mi metto nei
loro panni nel dover votare favorevolmente e a ritirare quanto avevano detto
dieci minuti fa. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Nicolò. Ne ha facoltà.
Presidente, prendo la parola
brevemente per esprimere il voto favorevole a nome del gruppo di Forza Italia
per un intervento meritevole di apprezzamento e di attenzione. Però è un
intervento che noi guardiamo – come dicevo prima – attentamente rispetto ad una
azione più ampia da parte del governo per quell’area di Gioia Tauro così come il presidente
Oliverio ha detto nel suo programma al momento dell’insediamento.
Così come abbiamo dissentito e
sollevato eccezioni rispetto ad altre questioni per le quali non siamo
convinti, quando c’è da esprimere il nostro voto favorevole lo facciamo con
coscienza e senso di responsabilità nei confronti dei territori. Qui vogliamo
far prevalere il regionalismo e non il campanilismo perché affermando il
regionalismo crediamo che
Ha chiesto di parlare il consigliere
Greco. Ne ha facoltà.
Brevemente, intervengo per ribadire un concetto rispetto ad alcune valutazioni che sono state fatte e rispetto all’importanza di questo emendamento.
Lo faccio anche per tranquillizzare i consiglieri di opposizione che possono anche elargire consigli ma ognuno di noi ha una testa ed una capacità autonoma di pensiero.
Quando qualcuno dice “provo
imbarazzo per i consiglieri di maggioranza che avevano deciso di
votare diversamente e ora votano a favore di un emendamento”
voglio solo fare una cronistoria.
La maggioranza, oggi,
alla presenza del presidente Oliverio ha discusso degli emendamenti
del bilancio e l’ha fatto in un confronto aperto e scegliendo la strada giusta,
individuando come strada quella di non approvare gli emendamenti
che portavano variazioni nel bilancio di previsione e accettando quegli emendamenti che, invece, erano ordinamentali
o comunque non modificavano il bilancio.
Questo è uno di quelli, perché viene
fatto valere già sul fondo destinato all’industria e questa è la verità.
Consentitemi allora che qualche
consiglio ve lo dia anche io: leggetevi le carte ed i bilanci, approfondite. La
campagna elettorale è finita e siamo in una fase in cui dobbiamo costruire, in
cui dobbiamo dire, così come ha fatto il consigliere Nicolò e lo apprezzo, che
questo emendamento porta beneficio ad un punto
nevralgico e strategico per
Evitiamo di intervenire anche in modo
ironico e sarcastico. Questo Consiglio ha una maggioranza
che oggi più di ieri dimostra compattezza, lungimiranza, unità e voglia di far
bene. I risultati alla fine, come vedete, ci daranno ragione.
Ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.
Presidente, brevemente per annunciare
quello che è il voto, mio personale e dell’intero gruppo della Casa delle
libertà, favorevole ad una attenzione che il presidente Oliverio e l’Esecutivo
hanno deciso di rivolgere ad una delle realtà più importanti del nostro Paese.
Prendiamo atto di questo intervento
significativo e lo condividiamo a dimostrazione che, quando c’è da far fronte
comune, unirsi e condividere interventi di questo genere, siamo pronti e
disponibili non solo a votare contro ma a condividere anche tutte le conseguenze
che ne derivano.
Voglio rilasciare al presidente
Oliverio un pensiero telegrafico, concludendo il mio breve intervento: questo è
un emendamento, Presidente, che fa onore a lei e alla sua maggioranza ma all’intero Consiglio regionale e alla Calabria
intera, con l’auspicio che questa delibera di Consiglio regionale possa servire
a richiamare una attenzione che fino adesso non c’è stata del Governo centrale,
del Premier Renzi che più volte è venuto in Calabria
ed ha parlato del porto di Gioia Tauro, della istituzione della Zes ma di fatto non vi è stata attenzione alcuna.
Credo che, essendo voi del Partito democratico,
sia un Governo amico anche se appare tutt’altra cosa, ma credo anche che nel
momento in cui il Governo sarà incalzato da una delibera votata alla unanimità
dal Consiglio regionale non può che riservarvi una attenzione massima.
L’auspicio che io faccio è appunto questo: è
l’autorevolezza che lei ha a rivendicare una attenzione maggiore da parte del Governo.
Certo è un emendamento che prevede un impegno
economico importante, pari a 3 milioni di euro ma non certamente risolutivo
sulla problematica del porto di Gioia Tauro. Ecco quindi un primo passo, un
primo step, nella speranza e nell’auspicio che questo Governo si svegli
definitivamente e dia attenzione al porto di Gioia Tauro e alla Calabria
intera. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Salerno. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, avrei potuto fare a meno di intervenire dopo gli interventi dei colleghi di maggioranza e di minoranza ma mi è doveroso farlo per sottolineare un aspetto politico molto importante.
Anche qui vi è la dimostrazione
del teorema: non stiamo aumentando nessuna spesa e dico purtroppo. Prendiamo
tre milioni dal fondo unico per le imprese e li destiniamo a Gioia Tauro
con un grande atto di responsabilità, tutti quanti, maggioranza
e minoranza, ritenendo una priorità Gioia Tauro
nonostante la situazione che stanno vivendo anche le nostre imprese.
Con 3 milioni non si risolve il
problema della crisi delle imprese mentre su Gioia Tauro,
possiamo dare un impulso a far ripartire, riavviare un percorso.
Presidente Oliverio, ovviamente il mio
capogruppo, Nicolò, ha annunciato il voto favorevole che diamo con grande
convinzione a prescindere che viene fuori da un emendamento
firmato dal Presidente, ma io capisco anche queste cose perché potrebbe anche
darsi che in questi giorni lei abbia avuto modo di confrontarsi con la
struttura tecnica-amministrativa, con l’autorità portuale ecc., e si è reso
conto della priorità di questo intervento.
Grande convinzione al voto favorevole
ma, presidente Oliverio, le vorrei chiedere sia per quanto riguarda Gioia Tauro e la portualità in Calabria sia per gli aeroporti -
abbiamo due aeroporti che sono in crisi profonda - di tenere un dibattito
politico qui in Consiglio regionale che possa servire a lei al tavolo romano
affinché il Governo nazionale, una volta per tutte, possa intervenire a dare
soluzione a queste problematiche.
Perché sul problema degli aeroporti,
sul problema di Gioia Tauro con tutta la buona volontà tutti
quanti insieme anche all’unanimità penso che avremo difficoltà a dare una
giusta soluzione.
Chiedo a lei e al Presidente del Consiglio
in una delle prossime sedute, mi rivolgo anche ai gruppi di maggioranza e di minoranza, di concordare in una seduta un
dibattito su Gioia Tauro e sulla situazione degli
aeroporti. Grazie.
La parola al presidente Oliverio.
Prendo la parola per una breve riflessione.
Innanzitutto vi ringrazio e prendo atto dei pronunciamenti unanimi a sostegno di questa iniziativa e prendo la parola non solo e non tanto per evidenziare questo aspetto politicamente importante e che fa onore al Consiglio regionale.
Ho fatto un appello in tal senso e non avevo dubbi che ci sarebbero stati riscontri positivi. Prendo la parola per fare una brevissima riflessione.
Credo che in una Assise come quella del Consiglio regionale - col rispetto dovuto anche ai luoghi di rappresentanza più diretti, anche qualsiasi altro luogo dove ci si ritrova e ci si aggrega - bisognerebbe compiere uno sforzo anche per chi è aduso al confronto politico, alla polemica politica in termini di trascinamento di argomenti che non sono consoni ad un’Aula come questa.
Bisognerebbe fare uno sforzo per
stare al merito delle questioni. Ho firmato questo emendamento – lo dico non perché
devo giustificare – proprio perché, in qualità di Presidente della Regione,
ho voluto sottolineare l’importanza che il governo della Regione da me
guidata dà a Gioia Tauro. Il valore politico di una firma deve essere colto perché
se non si coglie il valore politico di una firma, di una sottoscrizione,
evidentemente non posso che prenderne atto che in questo Consiglio regionale ci sono componenti e forze che non
sono all’altezza della dimensione del ruolo che questo Consiglio regionale
richiede.
Lungi da me valutazioni arroganti o sprezzanti, rispetto al valore di
ognuno. Sono constatazioni oggettive queste, rispetto alle quali, purtroppo,
una riflessione avviene naturalmente. Purtroppo in Calabria ancora c’è tanta
tara da cui bisogna liberare anche le istituzioni.
Credo che se c’è una valutazione convergente su una problematica,
quella valutazione convergente dovrebbe essere al centro della riflessione e
non l’arzigogolare ogni volta con argomenti ripetitivi, stantii, noiosi, non
per me ma per l’Aula e per chi ci ascolta.
E’ come un registratore che ripete, una bobina che prima o poi diventa
noiosa.
(Interruzione)
Assolutamente sono tranquillissimo e sono stato qui ad ascoltare senza
neanche interrompere.
(Interruzione)
Consigliere Tallini, sono tranquillissimo e sa perché lo sono? Perché quando la differenza la fanno questi atteggiamenti e questo approccio con i problemi, quale quello che sovente – e mi dispiace dirglielo - lei esprime, non c’è bisogno di innervosirsi e non c’è bisogno nemmeno di prendere la parola perché la differenza la segna lei stesso, la segna chi, appunto, si esprime.
Quindi lungi da me nervosismi.
Se fosse questa la ragione della difficoltà nella polemica politica,
avremmo largamente risolto i problemi di questa Regione, purtroppo non è
questa, non è quella che lei esprime e, anzi, mi fa piacere che col suo fare
riesca a colorare, anche sovente, le discussioni.
Perché dico questo? Perché ritengo che Gioia Tauro anche nel rapporto col Governo, lo dico subito,
possa trovare la forza se questo Consiglio regionale, se
Spero di poter lavorare anche nelle prossime settimane e nei prossimi
giorni per produrre atti e fatti ancora più significativi affinché Gioia Tauro possa avere la giusta
centralità nell’attenzione del Governo e dell’Europa perché per
Quindi il valore di questa scelta non é solo per quel che rappresenta in
sé, ma anche nella possibilità di rendere più competitiva e più forte nel
bacino del Mediterraneo l’infrastruttura portuale di Gioia Tauro e, per quel che significa, anche in termini di
capacità di poter aprire con determinazione e credibilità, un confronto ancora
più stringente con altri livelli istituzionali.
E, come voi sapete, non abbiamo mai rinunziato anche quando ci sono
state polemiche anche aspre. Non abbiamo mai rinunziato a questa nostra idea di
far di Gioia Tauro una grande
infrastruttura a servizio del Paese e dell’Europa e su questo spingeremo.
Domani sera verrà qui la signora Cretu,
commissaria europea; dopodomani in questa Istituzione che è la sede del Consiglio
regionale ci sarà un confronto con
Poi vorrei aggiungere, per chiudere, che ho avuto modo di precisare che
i 3 milioni di euro destinati all’abbattimento delle tasse di ancoraggio,
vengono prelevati dal Fondo unico delle imprese e quindi non sono – mi
riferisco a quanto detto dal consigliere Mangialavori – in contraddizione con
altre proposte, pure interessanti, che avrebbero - se avessimo avuto un bilancio
meno ingessato - dovuto essere maggiormente poste all’attenzione e accettate da
parte nostra, e l’avrebbero avuto certamente se non ci fosse stata questa
condizione.
Tuttavia anche per Gioia Tauro
abbiamo studiato, ci siamo arrampicati il cervello per reperire risorse che ci
consentissero di dare un segnale forte ed una risposta nella direzione che
dicevo prima. Tutto qui.
Pertanto, stiamo al merito perché il confronto del merito, anche quando
si esplicita nell’asprezza dei diversi punti di vista, è un confronto che fa
crescere tutti e sicuramente non immiserisce una istituzione qual è quella che
noi rappresentiamo e solo Dio sa quanto ci sia bisogno di riscattare questa Vandea, da questa situazione scivolosa, appunto, il ruolo e
la credibilità di una Istituzione qual è quella regionale.
Grazie Presidente. Pongo in votazione l’emendamento
(Interruzione)
No, ha già fatto la sua dichiarazione di voto.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 22655.
(È approvato all’unanimità)
Pongo in votazione l’articolo 3 come emendato e con autorizzazione al coordinamento
formale.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3bis.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3ter.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolato nel suo complesso…
(Interruzione)
Per dichiarazione di voto ha chiesto di
parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Solo per dire che ribadiamo di
votare contro per varie ragioni e che, per quanto mi riguarda, avremo sicuramente poca
vocazione a non saper trovare le carte e a non saperle nemmeno leggere, ma
sicuramente la vocazione del “yes man”,
questa leadership in questo Consiglio
regionale ad Orlandino Greco non la potrà rubare nessuno, tanto meno vi aspira
il sottoscritto.
Voglio dire al presidente Oliverio il perché
voto contro, facendo solo osservare che mi sono permesso di riferire con
sincerità e di difendere la dignità dell’intero Consiglio regionale.
Probabilmente lei viene dalla provincia dove – mi riferiscono – ha esorcizzato
persino l’opposizione dove esiste una specie di Consiglio provinciale
trasversale che mai le ha fatto notare che ci può essere qualcuno che la pensa
in maniera diversa.
Mi auguro che dopo queste prime
battute dalla maggioranza si cominci a levare qualche voce
di dissenso non al fine di rompere o creare problemi alla continuità della legislatura
ma solo per arricchire, esattamente per come lo ha espresso lei, l’idea di un
dibattito a più voci e più posizioni che possono alla fine risultare come
quelle che gli “yes man” sono state
sempre quelle che hanno rovinato i Presidenti.
Ci sono Presidenti, come abbiamo
registrato, a cui piacciono gli “yes man”
ma quei Presidenti e quegli “yes man”
non si accorgono che poi alla fine né gli “yes
man” fanno gli interessi generali né i Presidenti si accorgono che gli “yes man” sono i veri amici attraverso
cui risolvere i problemi.
Lo dico per l’ennesima volta, caro
collega Greco. Mi pare che in questo Consiglio regionale ci sia gente in grado
di stare, di parlare con dignità e di fare il proprio dovere anche alle 22 di
sera e poi, caro presidente Oliverio, e chiudo, mi pare che lei non l’avesse
espresso in quel modo perché, se i problemi di Gioia Tauro
si chiudono o si risolvono con l’enfasi di aver determinato un contributo di
soli 3 milioni di euro, una infrastruttura che per essere rilanciata ha bisogno di centinaia e
centinaia di milioni di euro, allora siamo alla frutta, siamo al personaggio
colorito, così come lei ha definito il mio ruolo ed i miei interventi, con
l’aggravante che sono solo un semplice ed umile consigliere di opposizione. Ma
lei è il Presidente di questa Regione e, purtroppo, ai calabresi ed a tutti
quelli che guardano a lei con speranza, dobbiamo dire che le prospettive,
invece, sono grigie e buie.
Nessun altro chiede di parlare, pertanto pongo in votazione
l’articolato per come emendato e con richiesta di coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo adesso alla proposta di
legge numero 22/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di
previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario 2015 e pluriennale
2015-
Non ci sono emendamenti, pertanto pongo in votazione i singoli articoli.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 12.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 13.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 14.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 15.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 16.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 17.
(È approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il Consiglio regionale autorizza
Passiamo alla proposta di
provvedimento amministrativo numero 25/10^ di iniziativa dell'Ufficio di
Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno
2015 e bilancio pluriennale 2015-
Ha chiesto di parlare il consigliere Neri. Ne ha facoltà.
Sì è la relazione al bilancio di previsione per l’anno 2015. Sostanzialmente sono le novità introdotte dal decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118.
Le disposizioni recate, appunto, nel decreto legislativo 118 del 2011 come integrate dal decreto legislativo 126 del 10 agosto 2014 costituiscono i principi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica, ai sensi dell'articolo 117, comma 3 della Costituzione.
Il decreto legislativo in questione prevede che Regioni ed Enti locali, compresi i rispettivi enti e organismi strumentali, adottino la contabilità finanziaria a cui affiancare, a fini conoscitivi, un sistema di contabilità economico-patrimoniale.
Stabilisce, inoltre, che gli enti conformino la propria gestione a principi contabili comuni, così come comuni devono essere il piano dei conti e gli schemi di bilancio, articolati per missioni e programmi.
Il bilancio di previsione finanziario, della durata di almeno un triennio, ha natura autorizzatoria, ed i relativi stanziamenti di spesa costituiscono limite all'assunzione degli impegni. Risulta pertanto possibile impegnare iniziative previste su annualità successive a quella in corso, purché sussista la copertura finanziaria della spesa.
Il bilancio del primo anno è redatto anche per cassa. Le entrate sono suddivise per titoli e per tipologie. Anche l'articolazione del bilancio, per la parte spesa, è definita dalla legge e non è modificabile. Ciò allo scopo di assicurare maggiore trasparenza delle informazioni riguardanti il processo di allocazione e destinazione delle risorse pubbliche, ma anche al fine di garantire la confrontabilità dei dati di bilancio tra le amministrazioni pubbliche.
Le spese vengono articolate per missioni e programmi sulla base, rispettivamente, delle funzioni principali esercitate e degli aggregati omogenei di attività. Le spese vengono poi classificate per titoli e per macro-aggregati considerando la natura della spesa. L'unità di voto in Consiglio regionale è costituita per l'entrata dalla tipologia e per la spesa dal programma.
Novità fondamentale dal punto di vista della contabilizzazione dei fatti di gestione è l'introduzione del principio della competenza finanziaria “potenziata”, in base alla quale gli impegni di spesa vengono assunti nell'anno in cui si perfeziona l'obbligazione giuridica e con imputazione sull'anno nel quale l'obbligazione viene a scadenza.
Ulteriore novità di non poco conto è l'istituzione del “fondo pluriennale vincolato”, che corrisponde ad un saldo finanziario costituito da risorse già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell'ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l'entrata. Grazie.
Nessuno chiede di parlare, pertanto pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 25/10^.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Presidente, propongo una breve sospensione dei lavori.
Pongo in votazione la proposta avanzata dal consigliere Romeo.
(Il Consiglio approva)
I lavori riprenderanno tra mezz’ora.
Siamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 21/10^ d'Ufficio, recante: “Corecom – Programma delle attività per l'anno 2015 e relativo fabbisogno finanziario”.
Nessuno chiede di parlare, pongo in votazione il punto sei all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Il punto sette all’ordine del
giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 22/10^
d'Ufficio, recante: “Formazione di una short list per la selezione di esperti giuridico-legali da assegnare alla struttura del Co.Re.Com. Calabria”.
Nessuno chiede di parlare, pongo in votazione il punto sette all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
E’ stata chiesta una inversione dell’ordine del giorno sulla mozione numero 10 che pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Siamo alla mozione numero 10/10^ di iniziativa del consigliere Graziano, recante: “Contro il rischio di soppressione del Corpo forestale dello Stato come Forza di Polizia specializzata nella tutela dell'ambiente, del territorio, del patrimonio agro-alimentare e della biodiversità” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,
premesso che:
con il disegno di legge 1577 recante “Riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche” il Governo nazionale ha formulato un progetto di riforma e razionalizzazione della Pubblica Amministrazione;
l'articolo 7, comma 1, lettera a) del citato disegno di legge, tra i principi e i criteri direttivi prevede “il riordino delle funzioni di polizia di tutela dell'ambiente e del territorio, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agro alimentare, con riorganizzazione di quelle del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento delle medesime in quelle delle altre forze di polizia, ferma restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell'ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti”, potendone derivare la soppressione del Corpo e l'assorbimento delle funzioni svolte dalla Forestale in quelle delle altre forze di polizia a competenza generale ovvero di altri enti pubblici, cancellando così, di fatto, l'unico corpo di Polizia statale con una marcata specializzazione e professionalità in materia di tutela dell'ambiente, del territorio e della biodiversità;
questa operazione determinerebbe l'irrimediabile dispersione della specifica professionalità del Corpo forestale dello Stato: nella lotta ai crimini ambientali e nella tutela degli ecosistemi naturali; nel presidio costante del territorio, nella difesa idrogeologica e del suolo; nella tutela delle condizioni di legalità nel sistema agro forestale ed alimentare del Paese; nella efficace prevenzione e contrasto al traffico e smaltimento illecito dei rifiuti; nella repressione dei reati a danno degli animali; nel contrasto e repressione dei reati alimentari come le contraffazioni, le sofisticazioni, le adulterazioni, ormai sempre più diffuse nel settore agro-alimentare; nella tutela dei prodotti a qualità certificata e delle tipicità alimentari; nella lotta agli incendi boschivi e nelle successive attività investigative; nella costante attività di vigilanza e tutela dei Parchi nazionali e regionali, come momento di intervento e mediazione tra le esigenze di sviluppo e quelle della conservazione naturalistica; nel controllo, prevenzione e repressione dei traffici illeciti di specie animali e vegetali minacciate d'estinzione (Convenzione C.I.T.E.S.);
questa operazione determinerebbe l’irrimediabile dispersione delle specifiche professionalità del Corpo forestale dello Stato non solo quale organo votato alla lotta ai crimini ambientali ed alla tutela degli ecosistemi naturali, ma anche quale indispensabile partner nel complesso sistema di governance del territorio, essendo dotato di una speciale, indiscutibile e storica sensibilità sia per le esigenze di conservazione degli ambienti naturali, sia per quelle connesse allo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni locali, con particolare riguardo a quelle delle zone montane e delle aree protette, da orientare verso forme ecosostenibili, partecipate dai cittadini e controllate da agenzie forti e autorevoli;
l’efficienza e l'efficacia della presenza del Corpo forestale dello Stato nel presidio e nella difesa del territorio nell'interesse del Paese e di questa comunità locale è il risultato delle risposte articolate che lo stesso, per la sua origine, per cultura, per la formazione del personale, fornisce nei vari ambiti operativi, dalla difesa idrogeologica e del suolo alla tutela della legalità nel sistema ambientale, forestale ed agroalimentare, dal contrasto al traffico e allo smaltimento illecito dei rifiuti alla repressione dei reati commessi in danno degli animali, dalla lotta agli incendi boschivi alla vigilanza nelle aree protette e alla tutela della biodiversità;
negli anni, attraverso Protocollo
d'Intesa con
altri interventi del C.F.S. hanno riguardato il settore della Protezione Civile con operazioni di ricerca e soccorso dispersi in zone impervie, monitoraggio del territorio in occasione di eventi meteorologici eccezionali e di disastri ambientali, quali dissesti ed inondazioni, al fine di garantire la pubblica incolumità in particolare nel territorio montano;
il Corpo forestale dello Stato è già stato riorganizzato, quale unica forza di polizia ad ordinamento civile, con competenza specifica in materia di tutela ambientale e agroalimentare con la legge 6 febbraio 2004, n. 36, e che la sua specificità è ribadita anche dal decreto del Ministro dell'Interno 28 aprile 2006 di “Riassetto dei comparti di specialità delle Forze di Polizia”;
il rilevante, qualificato e produttivo impegno del Corpo forestale dello Stato, il cui organico conta meno di 8.000 unità effettive a livello nazionale, necessita invece di un incremento, attesa la circostanza che vede il numero dei professionisti addetti alla sicurezza ambientale e del territorio in molti Paesi europei, ben superiore a quello italiano;
dagli studi effettuati è stato ampiamente documentato che l'assorbimento in altre forze di polizia del Corpo forestale dello Stato non solo non comporta apprezzabili risparmi nella spesa pubblica, anzi occorrerebbe prevedere risorse finanziarie aggiuntive da destinare all'adeguamento delle dotazioni strumentali e tecniche e del vestiario da fornire al personale, ma si risolve in un minor livello di tutela degli ambienti naturali, dell'agricoltura e del territorio, con conseguenti costi economici a cui oggi il Paese non può fare fronte;
il Corpo forestale dello Stato, in particolar modo nelle zone rurali, montane e svantaggiate e nelle aree protette, svolge di fatto un ruolo di sapiente armonizzazione nel rapporto cittadino/ambiente/agricoltura attraverso una continua azione di prossimità, garantendo un efficace presidio di legalità per la sicurezza ambientale, agroalimentare e la tutela del territorio rurale e montano;
appare assolutamente necessario evitare l'assorbimento in altre forze di polizia del Corpo forestale dello Stato, disperdendone i compiti, ai fini del mantenimento degli attuali livelli di sicurezza e di presidio del territorio contro le manomissioni ambientali, il dissesto idrogeologico ed i reati agroalimentari;
quanto sopra espresso è finalizzato al mantenimento e al rafforzamento di ogni forma di collaborazione tra le amministrazioni centrali e locali dello Stato finalizzate a perseguire efficienza, efficacia ed economicità nell'azione pubblica, nell'esclusivo interesse del Paese e dei cittadini,
impegna
a chiedere al Presidente del Consiglio ed ai Ministri pro tempore della Repubblica di scongiurare l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato in altre forze di polizia, bensì che lo stesso, in un ottica di razionalizzazione delle funzioni, venga rafforzato in termini di organico e di competenze specialistiche, affinché si configuri sempre più nettamente quale organo nazionale specializzato nella tutela e nella salvaguardia dell'ambiente, del territorio, delle foreste, del patrimonio agroalimentare e della biodiversità, a servizio di questa Regione e dell'intero Paese.”
Il consigliere Graziano ha facoltà di parlare.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, la mozione riguarda il Corpo forestale dello Stato. C’è, infatti, un disegno di legge del Governo, recante “Riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche” in cui è previsto un progetto di riforma e razionalizzazione della Pubblica Amministrazione. In questa proposta è prevista la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato e l’eventuale assorbimento del medesimo in altre forze di polizia.
La mozione presentata è contro questa operazione che determinerebbe l’irrimediabile dispersione della specifica professionalità del Corpo forestale dello Stato: nella lotta ai crimini ambientali e nella tutela degli ecosistemi naturali; nel presidio costante del territorio, nella difesa idrogeologica e del suolo; nella tutela delle condizioni di legalità nel sistema agroforestale ed alimentare del Paese; nella efficace prevenzione e contrasto al traffico e smaltimento illecito dei rifiuti; nella repressione dei reati a danno degli animali; nel contrasto e repressione dei reati alimentari come le contraffazioni, le sofisticazioni, le adulterazioni ormai sempre più diffuse nel settore agro-alimentare; nella tutela dei prodotti a qualità certificata e delle tipicità alimentari; nella lotta agli incendi boschivi e nelle successive attività investigative; nella costante attività di vigilanza e tutela dei Parchi nazionali e regionali, come momento di intervento e mediazione tra le esigenze di sviluppo e quelle della conservazione naturalistica; nel controllo, prevenzione e repressione dei traffici illeciti di specie animali e vegetali minacciate d’estinzione;
Negli anni, attraverso il
Protocollo d’Intesa con
Per tutto questo, nello spirito
del mantenimento e del rafforzamento di ogni forma di collaborazione tra le
amministrazioni centrali e locali dello Stato, chiedo a questo Consiglio regionale
di impegnare
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, avevo chiesto in apertura dei lavori di unificare il mio ordine del giorno alla mozione presentata dal consigliere Graziano perché tratta la stessa materia e mi pare che sia perfettamente in sintonia.
Sì, avevamo in precedenza unificato le mozioni Graziano e Mirabello ad inizio dei lavori.
Pongo in votazione la mozione e l’ordine del giorno a firma del consigliere Mirabello di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,
premesso che:
il disegno di legge n. 1577, relativo alla riforma della Pubblica Amministrazione e delle Forze Armate del nostro Paese, prevede anche l'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato alle altre forze di polizia;
l'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato, che non taglia i costi tantomeno aumenta l'efficienza del servizio, potrebbe rappresentare un grave errore;
tale intenzione potrebbe comportare, inoltre, un pericoloso vulnus all'interno delle azioni indirizzate al contrasto e alla lotta dei reati di natura ambientale, materia dove l'attività svolta fino ad oggi dal Corpo Forestale è stata ed è indispensabile, poiché unico corpo specializzato;
considerato altresì che:
il progetto di riorganizzazione delle forze di polizia non può prescindere dalla specificità, dalle competenze e dalla professionalità che il Corpo Forestale dello Stato, nel corso di oltre due secoli, ha acquisito in ordine alla difesa del territorio, al contrasto delle attività illegali in campo ambientale e del fenomeno delle ecomafie, al controllo e alla sicurezza sul territorio e nel settore agroalimentare nonché alla repressioni delle frodi; che gli agenti del Corpo Forestale svolgono oggi, su tutto il territorio, un importante potere di vigilanza e controllo sul preoccupante fenomeno delle discariche abusive;
proprio tali specifiche competenze dovranno essere tenute in debita considerazione, poiché tali funzioni possono essere svolte solo da agenti particolarmente preparati in una materia, come quella ambientale, che ha nel nostro ordinamento un ruolo di primissimo piano;
a livello nazionale si registra un acceso dibattito che vede coinvolti il Governo, i partiti politici, le forze sindacali e sociali e tante associazioni,
il Presidente della Giunta regionale a intervenire presso il Governo nazionale, affinché si individuino le azioni volte ad evitare l'accorpamento e a consentire il riconoscimento dell'autonomia del Corpo Forestale della Stato rispetto alle altre forze di polizia e, contestualmente, si possano individuare altresì tutte le attività necessarie alla riorganizzazione, al potenziamento e ulteriore specializzazione, qualificando la funzione del Corpo Forestale dello Stato nel suo ruolo fondamentale di tutela del patrimonio ambientale, forestale, agricolo e alimentare del nostro Paese nonché nella sua competenza di contrasto ai reati di natura ambientale. Tutto ciò al fine di scongiurare un accorpamento che potrebbe minare seriamente, anche e soprattutto nella nostra regione, le politiche di tutela del patrimonio ambientale e forestale nonché quelle volte al contrasto e repressione dei reati ambientali.”
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(E’ riportato in allegato)
Il prossimo punto all’ordine del giorno riguarda la mozione numero 13/10^ di iniziativa del consigliere Sculco, recante: “Sui problemi dell'aeroporto S. Anna di Crotone”.
Lo dico per gli assenti. Abbiamo
provveduto prima ad una inversione dell’ordine del giorno delle due mozioni
rispetto ai provvedimenti amministrativi che porremo in votazione successivamente.
Ha chiesto di parlare la consigliera Sculco. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, sarò possibilmente breve, considerata l’ora.
Come tutti sapete nei giorni scorsi è
drammaticamente scoppiato il caso dell’aeroporto di Crotone a seguito della
decisione assunta dal Tribunale di concordato in continuità, dichiarando il
fallimento della società di gestione dell’aeroporto Sant’Anna.
In questi giorni ed in queste ore
l’aeroporto è stato autorizzato ad una gestione provvisoria e limitata nel
tempo, condotta adesso dai commissari nominati dallo stesso Tribunale.
Questo evento si è verificato a
seguito – lasciatemi dire – di molteplici inadempienze e di un approccio
superficiale rispetto al problema che si è registrato in particolar modo in
quest’ultima fase e penso che non sia il caso e forse nemmeno la circostanza
adatta per puntare l’indice accusatore nei confronti di questo o di quello,
anche se sarebbe necessario, ma rischieremmo di inasprire il clima che è già
abbastanza infuocato.
Serve, piuttosto, con tutta urgenza
dedicarsi ed impegnarsi ad individuare strumenti, risorse e soluzioni adatte a
mantenere in vita ed in esercizio l’attività dello scalo crotonese.
Questo obiettivo non è un interesse
solo circoscritto all’area territoriale della provincia di Crotone ma - lasciatemi
dire e sostenere - esso corrisponde ad un interesse più generale della intera
Calabria.
Nei giorni scorsi in quest’Aula tutti
insieme abbiamo affrontato la questione di Trenitalia senza mancare di
denunciare una situazione del tutto collassata del sistema infrastrutturale,
del sistema dei trasporti e della mobilità della Calabria intera. Aggravata –
questa situazione e questa condizione – da una emergenza che, purtroppo, è
divenuta ormai ordinaria - e mi riferisco al dissesto idrogeologico che ha
devastato e continua a devastare l’intero sistema viario dei nostri territori.
In questo contesto l’aeroporto di Crotone non può che costituire un
punto di forza del Piano regionale dei trasporti che ci siamo proposti di
approvare e di elaborare nei tempi più rapidi possibili.
Che, d’altra parte, l’aeroporto di Crotone sia una infrastruttura
strategica, non solo per il territorio della provincia di Crotone e per
l’intera Calabria, lo dimostrano non solo i risultati che sono stati raggiunti
in soli tre mesi col raggiungimento di 100 mila passeggeri e con una previsione
certa del raggiungimento dell’obiettivo di 250 mila passeggeri entro l’anno.
La situazione dopo anni di crisi e di difficoltà aveva imboccato la
strada ed il verso giusto: quello della continuità dei voli e del possibile ed
ulteriore sviluppo dell’attività.
La decisione, invece, assunta dal Tribunale rischia di compromettere
definitivamente questi risultati e questa prospettiva con gravissimo danno
all’intero sistema economico, infrastrutturale e sociale dell’area ionica
calabrese.
L’intera popolazione crotonese è allarmata e preoccupata per la
situazione difficile ed incredibile che si è venuta a determinare.
Mai come in questi giorni si sono registrate proteste e tensioni che
rischiano di esplodere in una vera e propria rabbia incontenibile, tra l’altro,
in un contesto già fortemente compromesso e segnato da profondi processi di
degrado economico e di profondo disagio sociale.
Ma nello stesso tempo devo anche segnalare che abbiamo positivamente
assistito ad una assunzione di responsabilità forte e diffusa da parte non solo
delle istituzioni locali ma anche di tutte le rappresentanze economiche,
sociali e professionali del territorio della provincia di Crotone che tutti
insieme – fra l’altro oggi erano qui presenti per manifestare la loro
attenzione rispetto a questo problema – hanno deciso di prodigarsi e di
impegnarsi in sinergia tra di loro per affrontare una efficace soluzione in
grado non solo di affrontare l’emergenza, ma anche e soprattutto di individuare
una solida e duratura prospettiva di rilancio dell’aeroporto crotonese.
Per queste ragioni anche noi siamo chiamati a fare la nostra parte,
fino in fondo e con rapidità, così come chiunque altro sul territorio è
chiamato ad adempiere ai propri doveri e a corrispondere alle proprie
responsabilità.
Registriamo, intanto, positivamente l’iniziativa intrapresa dal
presidente Oliverio che proprio ieri si è fatto interprete nei confronti
dell’Enac, che ha deciso di prorogare la concessione ai voli all’aeroporto Sant’Anna.
E’ un primo parziale, ma comunque necessario, risultato che ora siamo
chiamati a completare con altre e più urgenti iniziative che sono necessarie e
che vengono puntualmente indicate nella mozione che viene sottoposta
all’attenzione di quest’Aula.
Si tratta di iniziative assolutamente prioritarie che, come già detto,
hanno un carattere di estrema urgenza ma che sono propedeutiche ad un percorso
più complessivo e di prospettiva sul quale saremo sin da ora impegnati senza
pausa e con grande lena come Consiglio e come governo della Regione Calabria.
Dò lettura della mozione, signor Presidente: “Il Consiglio regionale,
premesso che:
il Tribunale di Crotone ha rigettato la richiesta di concordato preventivo avanzata dalla società Aeroporto Sant'Anna Spa dichiarandone il fallimento;
qualora non si individuassero soluzioni tempestive, gli effetti economici e sociali per l'intero territorio della provincia di Crotone sarebbero gravissimi;
l'aeroporto Sant'Anna è stato dichiarato, per ragioni di continuità territoriale, aeroporto di interesse nazionale;
precisato che esso rappresenta un'infrastruttura fondamentale per il sistema produttivo, economico e sociale della città e dell'intero territorio, anche alla luce della condizione di particolare isolamento e di marginalità del comprensorio non adeguatamente servito da infrastrutture alternative sia viarie che ferroviarie;
valutato che ove la società di gestione fosse azzerata, si penalizzerebbero gli sforzi di riscatto economico, che pure ci sono, in un'area che ancora sta fronteggiando le conseguenze della deindustrializzazione e che registra percentuali di disoccupazione da capogiro ed un impoverimento generalizzato,
impegna
ad individuare con immediatezza le soluzioni necessarie per garantire la continuità dell'infrastruttura, confermando l'impegno di spesa a favore dell'aeroporto Sant'Anna, per una somma di 659 mila euro che in sede di discussione del Bilancio il Consiglio regionale è chiamato ad approvare;
inoltre, a farsi interprete nei confronti della deputazione parlamentare calabrese ad intervenire con il Ministero dei Trasporti e dunque con l'Enac al fine di scongiurare la revoca, da parte della stessa, della licenza per la gestione dei servizi aeroportuali alla società Sant'Anna”.
In merito a quest’ultimo punto vorrei esprimere un sincero apprezzamento per l’intervento risolutivo presso Enac del presidente Oliverio, grazie al quale è stata temporaneamente prorogata la licenza e quindi scongiurato il rischio della sospensione dei voli.
Infine “impegna
Grazie, Presidente.
Nessuno chiede di parlare. Pongo, pertanto, in votazione la mozione, così come illustrata e letta dalla consigliera Sculco.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(E’ riportato in allegato)
Siamo adesso all’ordine del
giorno a firma dei consiglieri Arruzzolo, Gentile, Cannizzaro, Nucera, Orsomarso, Romeo, Greco, Sculco, Nicolò, Giudiceandrea “Sulla cantierizzazione dei
lavori sulla S.S.
premesso che:
essa rappresenta, specie in questo frangente di grave isolamento della Calabria dal resto del Paese, acuito dal crollo del “Viadotto Italia” a Laino Castello, un'arteria di estrema necessità su cui è urgente che l'ammodernamento prosegua con celerità, non solo per fluidificare la viabilità, ma anche per porre fine ai numerosi incidenti che nei tratti più critici si registrano ormai ad intervalli regolari;
da tempo sono state proficuamente
avviate le procedure ed ogni iter necessario per la costruzione del tratto
Sibari-Roseto Capo Spulico (indicato come 3° Megalotto dall'innesto con
i Comuni suddetti sono fortemente interessati alla realizzazione (anche per le opere compensative) di questa che rappresenta una delle ultime grandi opere pubbliche che implica un investimento di risorse pari a 1 miliardo e 400 milioni di euro con il coinvolgimento di 1393 maestranze a pieno regime e di 1108 mezzi d'opera per la durata mediatamente di sette anni;
l'opera in sé assume
un'importanza dal forte impatto non solo economico, per una regione che
registra percentuali di disoccupazione da capogiro, ma anche strategica, per
una regione che ha urgente bisogno di intensificare le proprie relazioni, sotto
il profilo delle comunicazioni con altre realtà del Paese, essendo un grande
corridoio fra l'Alto Jonio cosentino e l'Adriatico ed
attraversando, inoltre,
l'iter burocratico ed amministrativo dell'opera è ormai definito, nei termini sotto indicati:
il 24/07/2014 veniva concluso l'iter della Conferenza dei Servizi con l'acquisizione di tutti i pareri;
il 24/10/2014 il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale VIA-VAS ha rilasciato il “parere positivo con prescrizioni” (n. 1638) in ordine alla compatibilità ambientale dell'opera ai sensi dell'art. 167 del D. Lgs. 163/2006 ed in ordine alla verifica di ottemperanza delle prescrizioni di cui alla delibera CIPE n. 103/2007;
il 10/12/2014 il Ministero dei Beni Archeologici e Culturali (MIBAC) ha rilasciato il parere di competenza.
Inoltre, a seguito dei suddetti pareri è stata formalizzata a tutti gli effetti la chiusura della Conferenza dei Servizi, mente l'importo dell'intervento, comprensivo dell'accoglimento delle modifiche richieste dai Comuni, viene definito in 1.400 milioni di euro e quello dei lavori in 1.039 milioni di euro,
chiede
che il Cipe (al quale la pratica è stata inviata in data 13/02/2015) ratifichi, con la tempestività che la rilevanza dell'intervento richiede, la procedura quale ultimo adempimento da espletare;
che, con altrettanta immediatezza, si dia corso alla cantierizzazione delle opere (occupazione delle aree sia dei lavori che dei cantieri; bonifica ordigni bellici; esecuzione degli scavi archeologici preventivi alla costruzione; risoluzione delle interferenze, cantierizzazione, esecuzione opere compensative stimate in euro 14.089.183,66; esecuzione del monitoraggio ambientale (ante operam)”.
Ha chiesto di parlare il consigliere Arruzzolo per l’illustrazione dell’ordine del giorno. Ne ha
facoltà.
Grazie, signor Presidente, abbiamo presentato questo
ordine del giorno d’accordo con tutti i capigruppo per sollecitare il Cipe
all’intervento che deve essere effettuato nel terzo megalotto del tratto
Sibari-Roseto Capo Spulico e riguarda le opere di cantierizzazione del tratto
della Strada Statale 106. E’ una sollecitazione che facciamo al Cipe per
l’importanza che questa iniziativa riteniamo possa avere per la ricaduta
occupazionale sul territorio.
Riguarda anche le opere compensative dei comuni di questa che rappresenta una delle ultime grandi opere pubbliche che implica un investimento di risorse pari a 1 miliardo e 400 milioni di euro con il coinvolgimento di 1393 maestranze a pieno regime e di 1108 mezzi d'opera per la durata mediatamente di sette anni.
L'opera in sé assume un’importanza
dal forte impatto non solo economico, per una regione che registra percentuali
di disoccupazione da capogiro, ma anche strategica, per una regione che ha
urgente bisogno di intensificare le proprie relazioni, sotto il profilo delle
comunicazioni con altre realtà del Paese, essendo un grande corridoio fra
l'Alto Jonio cosentino e l'Adriatico ed
attraversando, inoltre,
L’iter burocratico ed amministrativo dell'opera è ormai definito, nei termini sotto indicati:
il 24 luglio 2014 veniva concluso l’iter della Conferenza dei servizi con l'acquisizione di tutti i pareri;
il 24 ottobre 2014 il Ministero dell'ambiente e della yutela del territorio e del mare, Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA-VAS ha rilasciato il “parere positivo con prescrizioni” (n. 1638) in ordine alla compatibilità ambientale.
Il 10 dicembre 2014 il Ministero dei beni archeologici e culturali (MIBAC) ha rilasciato il parere di competenza.
Inoltre, a seguito dei suddetti pareri è stata formalizzata a tutti gli effetti la chiusura della Conferenza dei servizi, mente l'importo dell'intervento, comprensivo dell'accoglimento delle modifiche richieste dai Comuni, viene definito in 1.400 milioni di euro e quello dei lavori in 1.039 milioni di euro.
Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale della Calabria
chiede che il Cipe (al quale la pratica è stata inviata in data 13 febbraio 2015) ratifichi, con la tempestività che la rilevanza dell'intervento richiede, la procedura quale ultimo adempimento da espletare. Che, con altrettanta immediatezza, si dia corso alla cantierizzazione delle opere in esecuzione come opere compensative stimate in euro 14.089.183,66, esecuzione del monitoraggio ambientale (ante operam)”.
E’ stato firmato da tutti i capigruppo.
Grazie. Ha chiesto di parlare il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, per una rapidissima dichiarazione di voto
assolutamente favorevole alla mozione, l’avevamo già preannunciato come
capogruppo e per tutti i componenti del gruppo.
Una raccomandazione, Presidente,
la rivolgiamo a tutti quanti i consiglieri della Regione Calabria. C’è
stata una grande fatica perché questi finanziamenti potessero ritornare ad
essere utilizzati nella nostra regione.
Sono stati fatti sforzi enormi contro
una parte di questa regione esigua, minimale di imprenditori poco avveduti e
molto attenti a quelli che erano solo i loro personali interessi a rallentare i
lavori ed il cronoprogramma della realizzazione. A quest’opera poteva essere
già pronta e consegnata la strada.
Per le famiglie delle vittime, per
tutti quanti coloro i quali conoscono e sanno che importanza ha dal punto di
vista dello sviluppo economico questa bretella stradale, preghiamo i
consiglieri regionali di prestare la massima attenzione presso gli organismi
anche nazionali perché finalmente questo lavoro possa essere portato a termine.
Grazie.
Pongo in votazione l’ordine del giorno
come letto in Aula.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(E’ riportato in allegato)
Siamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 26/10^ d’Ufficio, recante: “Designazione di tre consiglieri regionali per il Comitato di Coordinamento Istituzionale di cui uno in rappresentanza della minoranza (art. 7, comma 3, lett. e) legge regionale 19 febbraio 2001, numero 5)”.
Ricordo che si procede in un’unica votazione e il numero massimo di voti che si possono esprimere è di due.
Diamo inizio alla votazione. Si distribuiscano le schede.
Fa la chiama.
(Segue la votazione indi lo spoglio delle schede)
Comunico l’esito della votazione:pPresenti e votanti 25. Hanno riportato voti: Bova 16, Giudiceandrea 16, Cannizzaro 5, Pasqua 1, D’Acri 1, D’Agostino 1, Tallini 1.
Pertanto dichiaro eletti per il Comitato di coordinamento istituzionale i consiglieri: Bova, Giudiceandrea e Cannizzaro.
Siamo alla proposta di
provvedimento amministrativo numero 27/10^ d’Ufficio, recante: “Elezione di tre
consiglieri regionali dei quali uno in rappresentanza della minoranza per la
costituzione della Consulta regionale della Cooperazione (art. 3, legge
regionale 6 dicembre 1979, n. 13)”.
Ricordo che si procede in un’unica votazione e il numero massimo di voti che si possono esprimere è di due.
Diamo inizio alla votazione. Si distribuiscano le schede.
Fa la chiama.
(Segue la votazione indi lo spoglio delle schede)
Comunico l’esito della votazione: Presenti e votanti 24. Hanno riportato voti: Nucera 18, Greco 14, Salerno 4, D’Acri 2, Neri 2, Cannizzaro 1, Nicolò 1.
Pertanto dichiaro designati per
Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, ho presentato un ordine del giorno che vincola le Ferrovie, le Rfi, a ripristinare i treni a lunga percorrenza.
Ci sono 4 treni a lunga
percorrenza e Rfi ne ha tagliati due per quanto
riguarda la tratta Roma-Reggio Calabria. Non
soltanto questo ma sta disabilitando alcune stazioni sulla fascia ionica e non
si riesce più dopo le ore
Con questo ordine del giorno chiediamo che venga ripristinata la linea sulla fascia ionica e i due treni Intercity relativi alla tratta Roma-Reggio Calabria. Grazie.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della mozione a firma del consigliere Nucera.
(Il Consiglio approva)
Dò
lettura della mozione numero
premesso che:
la vasta mobilitazione popolare seguita alla presentazione del “progetto di rifunzionalizzazione” da parte di RFI nell’area dello Stretto di Messina in data 2 febbraio “contempla” la soppressione di due dei quattro treni intercity a lunga percorrenza per il centro nord Italia;
un trasporto su mezzi veloci nello Stretto esiste (e come tale va preservato) per i pendolari che viaggiano tra le due sponde, mentre la cosiddetta “rottura di carico”, confermata anche in Commissione Trasporti alla Camera lo scorso 28 febbraio dal sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e Trasporti comporterebbe il traghettamento a piedi sullo Stretto dei passeggeri dei treni a lunga percorrenza;
il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha palesato la necessità di arrivare ad una piena condivisione d’intenti con gli Enti territoriali prima di pervenire ad una definitiva ristrutturazione del servizio;
interventi finanziari di notevole entità erano stati previsti già con il Decreto Legge n. 159 del 2007 art. 8, comma 4 allo scopo di “potenziare il trasporto marittimo passeggeri nello Stretto di Messina...” e che a riprova dell’interesse in merito all’ammodernamento del servizio volto ad assicurare la continuità territoriale (le navi che trasportano i treni sono considerate a tutti gli effetti prolungamento dei binari) nell’aprile del 2013 era stata consegnata la nave traghetto “Messina”, ammiraglia di Rete Ferroviaria Italiana commissionata ai “Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Cararra” munita di apposita celata “prodiera rovescia” per l’entrata e l’uscita dei treni, acquistata per quasi 49,5 milioni di euro;
si è registrata l’assenza ingiustificata della Regione Calabria agli ultimi tavoli europei di mobilità con conseguente uscita della Calabria dal Corridoio 1 europeo di mobilità;
la previsione contenuta all’interno del comma 294, art. 1 della legge 190 del 2014 prevede cospicui sovvenzionamenti “per il traghettamento ferroviario delle merci” che in caso di soppressione del servizio sullo Stretto andrebbero perduti;
vi è il legittimo interesse dell’utenza calabrese in arrivo e in partenza nelle principali stazioni calabresi provenienti dalla o diretti in Sicilia nonché la possibilità di usufruire, per le aziende calabresi, delle economie derivanti da treni merci in transito nel tratto calabrese delle linee ferroviarie della regione;
è in corso d’opera da parte di RFI e del Governo nazionale il progetto di smantellamento di alcuni binari di molte stazioni della linea ferroviaria ionica anche di recente ammodernamento e velocizzazione;
l’ammontare dei recenti massicci investimenti infrastrutturali con fondi POR nella linea ferroviaria jonica e le dichiarate intenzioni della Giunta regionale di procedere ad ulteriore ammodernamento della stessa linea;
l’assenza di collegamenti diretti
tra le principali città della Puglia,
la teorica eventualità attuale e futura di richiesta da parte di vettori privati, italiani ed esteri, di usufruire dell’infrastruttura ferroviaria comprendente il servizio universale di traghettamento sullo Stretto;
l’inspiegabile totale assenza di collegamenti ferroviari regionali per molte ore al giorno in quasi tutte le linee ferroviarie calabresi che lascia completamente isolate città e capoluoghi, impedendo il raggiungimento e la partenza da essi da parte dell’utenza e che tale situazione rende teoricamente giustificabile eventuali tagli alle stazioni gestite da RFI;
il piano presentato da RFI con l’eliminazione dei treni a lunga percorrenza costituisca in realtà una modifica arbitraria del principio di continuità territoriale, “ridotto” al solo e non agevole attraversamento a piedi dello Stretto con i mezzi veloci e, lungi dal creare un sistema efficiente articolato su più livelli complementari e nel segno della sussidiarietà, miri invece a eliminare definitivamente un servizio in cambio di “futuri ammodernamenti” che non hanno al momento alcuna copertura programmatica né finanziaria e che il piano di smantellamento parziale della linea ferroviaria ionica possa configurarsi come presunto danno erariale, nonché di illogica penalizzazione per un qualsiasi collegamento ferroviario attuale e futuro anche non da parte del gruppo FS;
la soppressione dei treni a lunga
percorrenza considerati comporterebbe la necessità per
le proposte presentate da Comitati e sindacati, nonché dalle Ferrovie Calabria se inserite nell’ambito del Contratto di Servizio attualmente in discussione al Parlamento consentirebbero un miglioramento del servizio esistente tramite l’adozione di soluzioni alternative sulle infrastrutture esistenti,
impegna
e per esso l’Assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità: ad attivare ogni utile iniziativa allo scopo di garantire che il diritto alla mobilità dei calabresi e dei meridionali non venga ridimensionato attraverso la soppressione del traghettamento dei treni a lunga percorrenza, dato che una decisione del genere comporterebbe una concreta ridefìnizione del principio di continuità territoriale; ad attivare, per le proprie prerogative, ogni iniziativa utile volta a consentire, nell’ambito del contratto di Servizio nazionale di prossima definizione, il mantenimento del servizio universale di traghettamento dei treni a lunga percorrenza in essere insieme ad un miglioramento e potenziamento delle condizioni del trasporto veloce passeggeri inteso come complementare e sussidiario rispetto al primo, in alcun modo sostituivo;
ad attivare ogni qualsiasi utile iniziativa allo scopo di evitare lo smantellamento, anche solo parziale, della linea ferroviaria ionica, che dovrà anzi essere potenziata ed elettrificata e nel frattempo resa pienamente fruibile attraverso una maggiore presenza di corse in orario;
a far sì che venga istituito, con
fondi propri e in compartecipazione con le altre Regioni interessate, o
attraverso l’intervento del Governo nazionale, un collegamento ferroviario
bidirezionale diurno e/o notturno tra Bari/Brindisi (porto collegamenti con
Nessuno chiede di parlare, pertanto, pongo in votazione la mozione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Questo era l’ultimo punto all’ordine del giorno. Dichiaro conclusa la seduta, la prossima seduta di Consiglio regionale sarà convocata a domicilio.
La seduta è tolta.
Ha chiesto congedo il consigliere Orsomarso.
(E’ concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2015)” (Deliberazione G.R. n. 98 del 3.4.2015) - (P.L. n. 20/10^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione
consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – alla prima - Affari
istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – alla terza - Sanità,
Attività sociali, culturali e formative – ed alla quarta - Assetto e
utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
“Legge di stabilità regionale” (Deliberazione G.R. n. 99 del 3.4.2015) – (P.L. n. 21/10^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione
consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – alla prima - Affari
istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – alla terza - Sanità,
Attività sociali, culturali e formative – ed alla quarta - Assetto e
utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
“Bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario 2015 e pluriennale 2015-2017” (Deliberazione G.R. n. 100 del 3.4.2015) – (P.L. n. 22/10^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione
consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – alla prima - Affari
istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – alla terza - Sanità,
Attività sociali, culturali e formative – ed alla quarta - Assetto e utilizzazione
del territorio e protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
“Concessioni rilasciate per lo sfruttamento perpetuo di
acque termali e minerali. Sentenza della Corte costituzionale n.
1/2010. Approvazione disegno di legge “Integrazione alla legge regionale n.
40/2009. Attività estrattive nel territorio della Regione Calabria”
(Deliberazione G.R.
n. 102 del 3.4.2015) – (P.L. n. 23/10^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione
consiliare - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Documento di Programmazione Economica e Finanziaria della Regione Calabria (DPEFR) per gli anni 2015-2017 (articolo 2, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8; art. 36 d.lgs. 118/2011)” (Deliberazione G.R. n. 90 del 31.03.2015) – (P.P.A. n. 24/10^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione
consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata, inoltre, alla Presidenza la seguente Proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017” (P.P.A. n. 25/10^)
Sono state presentate, altresì, le seguenti Proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Designazione di tre consiglieri regionali per il Comitato di Coordinamento Istituzionale di cui uno in rappresentanza della minoranza (art. 7, comma 3, lett. e) legge regionale 19 febbraio 2001, numero 5)” (P.P.A. n. 26/10^)
“Elezione di tre consiglieri regionali dei quali uno in rappresentanza della minoranza per la costituzione della Consulta regionale della Cooperazione (art. 3, legge regionale 6 dicembre 1979, n. 13)” (P.P.A. n. 27/10^)
La terza Commissione consiliare con nota n. 21729 del 17 aprile 2015 ha comunicato che nella seduta del 15 aprile 2015 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 66 del 20 marzo 2015, recante: “Legge regionale 17/1985, art. 15. Riconoscimento di interesse locale <Biblioteca delle donne> di Soverato”.
La deliberazione legislativa n. 26 del 30 marzo 2015, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)” è stata pubblicata ai fini notiziali ai sensi dell’art. 123 della Costituzione e dell’art. 2 della legge regionale n. 35 del 10 dicembre 2001 sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 22 del 3 aprile 2015.
La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 91 del 31 marzo 2015 concernente: “Patto di stabilità verticale incentivato anno 2015. Attribuzione ai comuni superiori ai 1000 abitanti e alle province degli spazi finanziari richiesti in attuazione dell’art. 1, commi da 484 a 488 della legge 190 del 23 dicembre 2014 (legge di stabilità 2015) e successive modifiche ed integrazioni”.
In data 31 marzo 2015 il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato Regolamento regionale. Lo stesso è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 21 dell’1 aprile 2015:
“Regolamento regionale n. 4 del 31 marzo 2015, concernente: “Regolamento regionale 20 marzo 2015 n. 3. Modifiche all’art. 5”.
Mangialavori. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la Comunità europea ha erogato negli ultimi anni molteplici finanziamenti per contrastare il fenomeno dell'erosione costiera;
le linee di intervento sono poi state curate dalla Regione Calabria;
molti finanziamenti europei non sono stati tuttavia utilizzati;
il fenomeno dell'erosione costiera è stato causato da agenti esogeni o endogeni, qualificati tali in relazione alla loro collocazione esterna o interna alla superficie terrestre. Gli agenti esogeni, in particolare, sono risultati più continui ed ostinati nella loro azione erosiva: venti, aumento del volume liquido dovuto ai mutamenti climatici, movimenti gravitativi e organismi viventi (bioerosione);
ad essi vanno aggiunti anche gli scriteriati interventi umani: soppressione dei boschi, prelievo abusivo di sabbia dai letti, dalle rive dei fiumi e dalle spiagge marine, cementificazione selvaggia, urbanizzazione forsennata, costruzione repentina di porti e porticcioli senza un accurato studio dell'impatto ambientale, del moto delle correnti, dei flussi e riflussi degli organismi viventi sotto la superficie delle acque;
la problematica nel corso degli anni, è stata aggravata dalle massicce opere di regimazione fluviale realizzate nei fiumi calabresi dagli anni Cinquanta agli anni Settanta. L'uso massiccio delle briglie, ad esempio, ha bloccato l'afflusso naturale dei detriti, ha determinato la scomparsa delle foci dei fiumi e, conseguentemente, la scomparsa degli arenili;
inoltre, è mancata tutela e valorizzazione delle dune con la vegetazione e con la fauna presente da secoli e ciò senza valutare che quelle, con i dolci pendii che il mare stesso e i movimenti della terra creavano, costituivano la migliore difesa contro l'erosione;
anche le scelte tecniche e amministrative non sono state lungimiranti e appropriate a contrastare l'erosione;
i rimedi eseguiti, come la posa di scogliere parallele alla costa o di sacchetti di plastica riempiti di sabbia per frenare il flusso sabbioso, non sono apparsi finora degni di nota presentandosi, più che altro, come empirici e inconsistenti;
esempi di tutto ciò sono stati gli ingenti danni subiti nel lungomare di Nocera Tirinese o nella strada statale 118;
altri esempi di interventi incapaci di contrastare il fenomeno erosivo si sono registrate ad esempio a Fuscaldo dove le opere realizzate a difesa della coste, come le barriere frangiflutti, si sono sbriciolate in poco tempo a causa delle mareggiate invernali. Analoga sorte è toccata alla costa di Zambrone, dove nonostante gli interventi tecnici degli anni passati, l'erosione è ben lungi dall'essere arginata;
la problematica in questione ha assunto dimensioni gravissime. A conferma di ciò i numerosi dettagliati articoli apparsi sulla stampa regionale nell'ultimo periodo, l'azione decisa dei Comuni che hanno in merito deliberato per chiedere gli interventi caso e i tanti interventi dei tecnici esperti del settore;
in particolare modo risultano colpiti da tale fenomeno, la parte nord e centrale del Tirreno calabrese;
urge, pertanto, effettuare una ricognizione capillare delle politiche fin qui poste in essere, delle scelte strategiche e tecniche adottate e dei risultati conseguiti;
alla luce di quanto sopra esposto, il ripascimento degli arenili completamente scomparsi appare una priorità non più procrastinabile;
la nuova Giunta regionale ha l'onere di intervenire sulla questione con somma urgenza e priorità. In particolare, sui criteri di erogazione della spesa attraverso una puntuale programmazione dei fondi comunitari e mediante il coinvolgimento di tecnici e professionalità anche di caratura internazionale;
vista la dimensione assunta dal problema s'impone, infatti, il ricorso allo studio, alla scienza e alla tecnologia più avanzate, ad una coscienza rieducata della gente, delle imprese, degli amministratori cittadini e soprattutto alla competenza ed alla determinazione delle autorità dello Stato -:
se intenda effettuare una ricognizione sui risultati fin qui prodotti dalle scelte tecniche, politiche e strategiche, adottate per contrastare il fenomeno dell'erosione costiera;
se intenda dare priorità, impulso e dinamismo a una nuova politica finalizzata a contrastare l'erosione costiera, con particolare riferimento ai tratti del Tirreno calabrese interessato;
se intenda coinvolgere le esperienze e le professionalità maturate in Calabria, nonché studiosi e tecnici di dimensione internazionale;.
se intenda progettare una nuova fase di programmazione della spesa comunitaria riservata al settore e in quali termini.
(33; 31.03.2015)
Mangialavori. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
Gioacchino Murat nasce a Labastide-Fortunière il 25 marzo 1767. Convinto sostenitore di Napoleone lo seguì in varie campagne militari. Il 20 gennaio 1800 sposò la sorella minore di Napoleone, Carolina Bonaparte. Divenne così re di Napoli nel 1808;
grazie alla sua politica, il regno fu oggetto di un complesso organico di riforme, che apportò ampie trasformazioni destinate ad incidere profondamente sulla storia della Calabria e dei calabresi;
il suo impegno fu soprattutto diretto alla modernizzazione del regno. Fra i provvedimenti più significativi, l'abolizione della feudalità. Ad onore del vero, la legge di abolizione era stata promulgata da Giuseppe Bonaparte il 2 agosto 1806, ma fu merito del governo murattiano averle dato una pratica applicazione;
fra le riforme ad essa connesse va sottolineata l'abolizione di tutti i diritti giurisdizionali, proibitivi e personali e la divisione dei demani in libere e intangibili proprietà;
fra le riforme più incisive ci furono anche quelle finanziarie. La gravissima situazione finanziaria del Regno di Napoli venne affrontata da Murat attraverso due leggi: la confisca della manomorta ecclesiastica e la liquidazione del debito pubblico;
fra le altre riforme, va altresì segnalata anche quella tributaria, fondata su di una maggiore perequazione e semplicità dei tributi. Nonché la riforma legislativa e penale. L'I gennaio 1809 venne esteso al Regno di Napoli il Code Napoléon. Su ordine di Murat il codice venne tradotto e adattato, nei contenuti, alle esigenze del regno;
a Murat si deve l'istituzione del ministero dell'Interno e la suddivisione del territorio nazionale in Intendenze provinciali che prevedevano tre divisioni fondamentali: quella dell'amministrazione civile, finanziaria e di alta polizia;
nel 1808 fu definita anche la riforma dell'amministrazione civica della capitale, Napoli, sul modello della capitale francese, che la vide composta dal sindaco, da dodici eletti ed un cancelliere, e comprendente l'amministrazione delle città e dei borghi; mentre il decurionato ne era il corpo rappresentativo;
decisamente incisivo fu l'apporto offerto per la creazione di un sistema giudiziario equo ed efficace;
infatti, in età premoderna, il sistema-giustizia locale era appannaggio del feudatario, il quale aveva pieni poteri sia in materia di giustizia civile che penale. I ricorsi, invece, potevano essere inoltrati alla regia Udienza di Catanzaro e alla regia camera di Santa Chiara a Napoli. Con l'avvento dei Francesi, l'amministrazione della giustizia divenne prerogativa esclusiva dello Stato. Il Regno fu diviso in: giudici di pace, pretori, tribunali civili e penali;
nel 1809 la rivoluzione francese investì, così, un settore decisivo per la vita dei cittadini; vennero istituiti, numerosi distretti deputati a tale funzione pubblica, fra cui: Briatico, Monteleone (attuale Vibo Valentia), Monterosso, Nicotera, Pizzo, Serra San Bruno e Tropea. Nel passato recente e più datato, le sedi ospitanti l'attività giurisdizionale sono state soppresse, ad eccezione di Vibo Valentia. Il tutto con ripercussioni negative sul contesto civile locale;
si deve anche a Murat, con decreto del 4 maggio 1811 numero 922 la suddivisione della regione in due province: la Citeriore, con capitale Cosenza e l'Ulteriore con capitale Monteleone. Ogni provincia venne quindi divisa in quattro Distretti, suddivisi ulteriormente in Circondari e quest'ultimi in Comuni e Frazioni;
fu sempre per merito di Murat la creazione, in Calabria, di un sistema municipale moderno e ciò in virtù del menzionato decreto numero 922 del 1811;
intorno alla figura del regnante francese sono state realizzate nel tempo varie iniziative di matrice culturale nei comuni calabresi. E ciò, in particolare modo, da parte della "Associazione culturale Gioacchino Murat Onlus di Pizzo" che ha realizzato approfonditi studi e qualificati eventi;
serie ricerche, su base scientifica, finalizzate al recupero delle sue spoglie non sono mai state fatte e che, secondo i documenti esistenti presso l'Archivio Storico della Chiesa di San Giorgio, quello del Comune di Pizzo e l'Archivio Borbonico di Napoli, nonché le testimonianze scritte del Canonico Tommaso Masdea presente alla sepoltura e del farmacista di Pizzo. A Condoleo, giacciono nella chiesa napitina dedicata a San Giorgio;
Gioacchino Murat, oltre alle riforme di cui sopra è cenno fu anche un abile amministratore. Il monarca, infatti, potenziò le strutture viarie del Regno, avviò processi di ristrutturazione urbanistica, intraprese scavi archeologici, valorizzò il patrimonio storico e artistico, creò una burocrazia capace di gestire i dinamismi avviati dalle riforme, all'insegna di un rinnovato rapporto centro-periferia;
nonostante le molte resistenze alle sue riforme, fomentate dalla Corte Borbonica di Palermo, riuscì in un periodo piuttosto breve, ad incidere sulle mentalità e sugli atteggiamenti individuali e collettivi;
oltre all'abolizione della feudalità, all'uguaglianza davanti alla legge e a quella fiscale, rinnovò l'esercito e la marina, potenziò l'economia, introdusse il divorzio, rilanciò l'attività culturale di Napoli fondando l'Orto botanico, la facoltà di Agraria e di Veterinaria, l'Osservatorio astronomico. Iniziative di cui beneficiò tutto il Sud;
da tale quadro emerge la figura di un governante dinamico, di un amministratore moderno, di un legislatore acuto, legatissimo alla terra di Calabria e di grande coraggio;
il 13 ottobre 2015 ricorrono i duecento anni dalla sua morte avvenuta a Pizzo mediante fucilazione da parte della Gendarmeria Borbonica. Una circostanza già rimarcata da molti studiosi, giornalisti e ricercatori calabresi, i quali hanno auspicato attenzione su tale significativo evento;
proprio per il preminente ruolo assolto da Murat in chiave modernizzatrice della Calabria (e del Sud) risulta necessario prestare particolare importanza a tale ricorrenza e ciò al fine di: a) approfondire gli studi sull'impatto delle riforme murattiane; b) attualizzare la figura del regnante francese alla luce dei progetti di riforma cui sono interessati, in modo particolare, gli enti locali; c) arricchire l'elemento identitario, specie con riferimento alle municipalità calabresi sorte grazie alla riforma di Murat -:
se intenda celebrare la ricorrenza del bicentenario della morte di Gioacchino Murat (13 ottobre 2015);
se intenda istituire a tal fine un comitato di eminenti figure culturali per onorare nel migliore dei modi tale ricorrenza;
se intenda coinvolgere nell'eventuale progetto di valorizzazione anche le associazioni culturali, specie quelle locali e operanti su Pizzo che nel tempo hanno già avviato adeguati progetti culturali intorno al monarca francese;
se intenda coinvolgere anche le municipalità calabresi e in che termini, per avviare una duplice riflessione: riscoperta del proprio percorso identitario, approfondimento sulle realtà municipali della contemporaneità alla luce delle prospettive di riforma.
(34; 31.03.2015)
Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
La Regione Calabria è socio di maggioranza della Società COMAC: Consorzio Mercato Agricolo Alimentare Calabria con sede in Montalto Uffugo;
la Società COMAC ha per oggetto, in coerenza con gli indirizzi della programmazione Comunitaria, Nazionale e Regionale, lo svolgimento delle seguenti attività: istituzione, costruzione e gestione dei mercati all'ingrosso di prodotti agricoli alimentari, costruzione e la gestione di centrali alimentari ed ortofrutticole, di impianti di produzione, di trasformazione ecc., produzione e acquisto di imballaggi, cesterie ecc.;
la Società COMAC ha, oggi, 12 unità di personale, a cui dal maggio 2014 non viene corrisposta alcuna mensilità -:
come intende determinarsi la Regione Calabria in merito alle difficoltà ed alla situazione di estremo disagio in cui versano i 12 dipendenti della società COMAC e le loro famiglie, considerato che da maggio 2014 non viene percepita alcuna mensilità;
se sono assicurati tutti gli adempimenti riguardanti gli obblighi sulla sicurezza del lavoro, visite mediche dipendenti, ecc.;
se il governo regionale ha un piano, anche in accordo con i sindacati, per il ricollocamento lavorativo degli attuali 12 lavoratori della COMAC o se sono previste altre forme di tutela.
(35; 14.04.2015)
Orsomarso. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la legge 27 marzo 1992, n. 257, art. 10, comma 1, dispone che le Regioni e le Province adottino i piani di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto;
con D.P.R. 8 agosto 1994, veniva adottato "Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano per l'adozione di piani di protezione, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell'ambiente, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto";
il decreto 6 settembre 1994 del Ministero della Sanità definisce "Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto";
il decreto ministeriale 18 marzo 2003, n. 101 reca il "Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93";
la Regione Calabria ha approvato, in materia, la L.R. 27 aprile 2011 n. 14, recante "interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini: norme relative all'eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenenti amianto";
con deliberazione della Giunta Regionale n. 201 del 4 maggio 2012 è stata istituita, ai sensi dell'art. 3 comma 1 della L.R. n.14 del 27 aprile 2011, l'Unità Speciale Amianto (USA) a carattere temporaneo, per il conseguimento delle finalità previste all'art. 1 della L.R. 27/04/2011 n° 14, tra cui l'elaborazione del Piano Regionale Amianto Calabria (P.R.A.C.).
con la deliberazione della Giunta Regionale n. 502 del 30 dicembre 2013 sono stati deliberati "..../' criteri per l'individuazione dei luoghi idonei alla realizzazione all'esercizio di impianti di smaltimento di rifiuti contenenti amianto ai sensi dell'art. 54, comma I, del L.R. 23 dicembre 2011 n.47";
nella seduta del 28/07/2014 l'Unità Speciale Amianto ha condiviso all'unanimità dei presenti, il documento preliminare denominato "Piano Regionale Amianto per la Regione Calabria (P.R.A.C.)" che allo stato non risulta ancora ufficialmente approvato;
nella località Triscioli del Comune di Santa Caterina Albanese (Cosenza) esiste una vecchia fabbrica estesa su circa 20.000 metri quadrati, da anni abbandonata ed in completo stato di abbandono e di degrado strutturale, di proprietà della Fabbrica loggese laterizi (FIL) Srl fallita con sentenza dell'11 novembre 1998 emessa dal Tribunale di Cosenza;
l'immobile che ospita la vecchia fabbrica è coperto da lastre di eternit contenente amianto e la gran parte di queste è in frantumi, di conseguenza dai capannoni abbandonati si disperdono giornalmente nell'ambiente fibre di amianto, sostanza gravemente pericolosa e nociva per la salute pubblica, che raggiunge i vicini centri abitati di Santa Caterina Albanese, in particolare la frazione Loggi e la contrada Pianette, raggiungendo inoltre i territori limitrofi di Fagnano Castello, San Marco Argentano, Malvito e Roggiano Gravina;
vi sono nell'immediata vicinanza della fabbrica due torrenti, "Ricosoli" e "Fullone"; quest'ultimo raggiunge, attraversando tutta la valle dell'Esaro, la Sibaritide, territorio fortemente agricolo con presenza di vaste produzioni di ortaggi e numerosi frutteti ed a forte vocazione turistica, sfociando poi nel Mar Ionio;
con provvedimento del 20 settembre 2006 il Tribunale di Cosenza ha nominato curatore fallimentare il dottor Antonio Naso, al posto dell'avvocato Salvatore Perugini, a seguito della sua rinuncia;
con l'ordinanza n. 18 del 22 aprile 2010 del Sindaco di Santa Caterina Albanese, Roberto Lavalle, è stata ordinata al dottor Naso la messa in sicurezza nonché la bonifica delle coperture in cemento- amianto presenti sugli opifici industriali;
la curatela del fallimento con ricorso al TAR della Calabria di Catanzaro ha impugnato l'ordinanza ed è riuscita ad ottenere la sospensiva dell'esecuzione del provvedimento del Sindaco con ordinanza cautelare del 28 giugno 2010;
il TAR con sentenza n. 580/2012 ha rigettato il ricorso presentato dalla curatela del fallimento per cui rimane l'obbligo della stessa curatela di mettere in sicurezza e bonificare il sito, a cui il curatore del fallimento, il dottor Naso, non ha dato ottemperanza;
i Consigli dei Comuni interessati, con diverse deliberazioni, hanno chiesto un intervento immediato al Tribunale di Cosenza, Giudice del fallimento, alla Provincia di Cosenza, alla Regione Calabria ed al Ministero dell'Ambiente per procedere alla messa in sicurezza ed alla bonifica degli opifici dell'ex fornace FIL in quanto costituiscono un serio pericolo per la salute dei cittadini comprensibilmente preoccupati per il grave problema di inquinamento atmosferico causato dallo sprigionamento delle particelle di amianto nell'aria.
non essendo stati ancora messi in sicurezza gli impianti, né l'area bonificata, rimane altissimo il rischio per la salute pubblica, in considerazione del fatto che si è registrato un sensibile aumento di casi di neoplasia in coloro i quali hanno lavorato alle dipendenze dell'ex FIL e, purtroppo, anche in altri soggetti che abitano nei centri vicini, facilmente raggiungibili dalle polveri sottili trasportate dal vento;
per quanto sopra sono interessati alla messa in sicurezza anche i centri abitati di tutto il comprensorio;
l'amministrazione ha promosso, in data 4 marzo 2013, presso la sede della Comunità montana di Malvito, un incontro con tutti i Sindaci del comprensorio territoriale, al fine di concertare insieme misure aventi scopo di risoluzione, in sinergia, dell'annoso problema;
il problema, rappresentato dalla massiccia presenza di amianto presso l'insediamento dell'ex fornace di Santa Caterina Albanese, risulta a tutt'oggi irrisolto a causa sia del notevole impegno finanziario necessario per lo smaltimento dell'amianto e per la bonifica del sito che di altri ostacoli di ordine amministrativo o giudiziario;
vista la grave situazione di inquinamento ambientale, a causa dello stato di totale abbandono del complesso industriale, si ritiene urgente un intervento delle autorità competenti che ponga fine alla situazione di pericolo in cui versa la cittadinanza della valle dell'Esaro, di Reggiano Gravina, Fagnano Castello e di San Marco Argentano -:
se non ritenga opportuno istituire, con urgenza, un tavolo tecnico di lavoro per stabilire i tempi e le misure da adottare da parte dei soggetti interessati per procedere all'immediata messa in sicurezza ed alla bonifica degli opifici dell'ex fornace FIL siti in contrada Triscioli del Comune di Santa Caterina Albanese (CS).
(36; 17.04.2015)
Mangialavori. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
lo scorso 15 aprile il Tribunale di Crotone ha rigettato la richiesta di concordato preventivo inoltrata dalla società che gestiva l'aeroporto di Crotone "Sant'Anna";
in conseguenza di tale rigetto, il Tribunale ha disposto il fallimento giudiziale di tale società;
l'aeroporto ha sempre avuto un ruolo strategico per la crescita e lo sviluppo dell'intera area del Crotonese;
tale aeroporto ha sempre supportato un'utenza di entità rilevante;
più precisamente, negli ultimi cinque mesi, con soli tre voli giornalieri, l'aeroporto ha registrato ben 130 mila utenti;
tale aeroporto oltre a coprire un bacino di utenza ampio, s'inserisce in un contesto di strutture viarie e di comunicazioni estremamente disagiato;
Crotone non ha un porto attrezzato secondo i più moderni standard del settore;
la città di Pitagora non è neanche attraversata da un'autostrada che assicuri spostamenti rapidi e veloci;
la paventata definitiva chiusura dell'aeroporto è fonte di notevoli preoccupazioni e disagi per l'intero comprensorio Crotonese;
la mancanza dell'aeroporto implicherà ricadute negative anche nel settore turistico con evidenti danni per l'economica locale;
urge intervenire con sollecitudine affinché non sia comunque revocata dall'Enac, alla preposta società, la licenza per la gestione dei servizi aereoportuali Sant'Anna; quantomeno sino alla concretizzazione di una soluzione che eviti la sospensione dei servizi dell'aeroporto;
occorre attivarsi, in ogni caso, per garantire il funzionamento dell'aeroporto stesso e dei servizi di spostamento offerti ai cittadini, senza soluzione alcuna di continuità;
l'eventuale cessazione del servizio è destinata a creare all'utenza significativi inconvenienti e disagi:
quali provvedimenti intenda emanare, nell'immediatezza, l'ente Regione Calabria per scongiurare la definitiva chiusura dell'aeroporto "Sant'Anna" di Crotone;
quali decisioni l'Amministrazione intenda adottare per assicurare continuità di servizi dell'aeroporto medesimo.
(37; 20.04.2015)
Il Consiglio regionale,
premesso che:
con il disegno di legge 1577 recante “Riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche” il Governo nazionale ha formulato un progetto di riforma e razionalizzazione della Pubblica Amministrazione;
l'articolo 7, comma 1, lettera a) del citato disegno di legge, tra i principi e i criteri direttivi prevede “il riordino delle funzioni di polizia di tutela dell'ambiente e del territorio, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agro alimentare, con riorganizzazione di quelle del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento delle medesime in quelle delle altre forze di polizia, ferma restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell'ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti”, potendone derivare la soppressione del Corpo e l'assorbimento delle funzioni svolte dalla Forestale in quelle delle altre forze di polizia a competenza generale ovvero di altri enti pubblici, cancellando così, di fatto, l'unico corpo di Polizia statale con una marcata specializzazione e professionalità in materia di tutela dell'ambiente, del territorio e della biodiversità;
questa operazione determinerebbe l'irrimediabile dispersione della specifica professionalità del Corpo forestale dello Stato: nella lotta ai crimini ambientali e nella tutela degli ecosistemi naturali; nel presidio costante del territorio, nella difesa idrogeologica e del suolo; nella tutela delle condizioni di legalità nel sistema agro forestale ed alimentare del Paese; nella efficace prevenzione e contrasto al traffico e smaltimento illecito dei rifiuti; nella repressione dei reati a danno degli animali; nel contrasto e repressione dei reati alimentari come le contraffazioni, le sofisticazioni, le adulterazioni, ormai sempre più diffuse nel settore agro-alimentare; nella tutela dei prodotti a qualità certificata e delle tipicità alimentari; nella lotta agli incendi boschivi e nelle successive attività investigative; nella costante attività di vigilanza e tutela dei Parchi nazionali e regionali, come momento di intervento e mediazione tra le esigenze di sviluppo e quelle della conservazione naturalistica; nel controllo, prevenzione e repressione dei traffici illeciti di specie animali e vegetali minacciate d'estinzione (Convenzione C.I.T.E.S.);
questa operazione determinerebbe l’irrimediabile dispersione delle specifiche professionalità del Corpo forestale dello Stato non solo quale organo votato alla lotta ai crimini ambientali ed alla tutela degli ecosistemi naturali, ma anche quale indispensabile partner nel complesso sistema di governance del territorio, essendo dotato di una speciale, indiscutibile e storica sensibilità sia per le esigenze di conservazione degli ambienti naturali, sia per quelle connesse allo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni locali, con particolare riguardo a quelle delle zone montane e delle aree protette, da orientare verso forme ecosostenibili, partecipate dai cittadini e controllate da agenzie forti e autorevoli;
l’efficienza e l'efficacia della presenza del Corpo forestale dello Stato nel presidio e nella difesa del territorio nell'interesse del Paese e di questa comunità locale è il risultato delle risposte articolate che lo stesso, per la sua origine, per cultura, per la formazione del personale, fornisce nei vari ambiti operativi, dalla difesa idrogeologica e del suolo alla tutela della legalità nel sistema ambientale, forestale ed agroalimentare, dal contrasto al traffico e allo smaltimento illecito dei rifiuti alla repressione dei reati commessi in danno degli animali, dalla lotta agli incendi boschivi alla vigilanza nelle aree protette e alla tutela della biodiversità;
negli anni, attraverso Protocollo d'Intesa con la Regione Calabria, il Corpo Forestale dello Stato ha contribuito alla lotta ed al contrasto agli incendi boschivi garantendo il coordinamento delle forze regionali impegnate nello spegnimento, la disponibilità della flotta aerea del CFS in supporto a quella regionale, la redazione dei catasti incendi a favore delle amministrazioni comunali, oltre a garantire per tutto l’anno attività di monitoraggio di aree del territorio particolarmente fragili, a rischio di inquinamento idrico e di illeciti smaltimenti di rifiuti;
altri interventi del C.F.S. hanno riguardato il settore della Protezione Civile con operazioni di ricerca e soccorso dispersi in zone impervie, monitoraggio del territorio in occasione di eventi meteorologici eccezionali e di disastri ambientali, quali dissesti ed inondazioni, al fine di garantire la pubblica incolumità in particolare nel territorio montano;
il Corpo forestale dello Stato è già stato riorganizzato, quale unica forza di polizia ad ordinamento civile, con competenza specifica in materia di tutela ambientale e agroalimentare con la legge 6 febbraio 2004, n. 36, e che la sua specificità è ribadita anche dal decreto del Ministro dell'Interno 28 aprile 2006 di “Riassetto dei comparti di specialità delle Forze di Polizia”;
il rilevante, qualificato e produttivo impegno del Corpo forestale dello Stato, il cui organico conta meno di 8.000 unità effettive a livello nazionale, necessita invece di un incremento, attesa la circostanza che vede il numero dei professionisti addetti alla sicurezza ambientale e del territorio in molti Paesi europei, ben superiore a quello italiano;
dagli studi effettuati è stato ampiamente documentato che l'assorbimento in altre forze di polizia del Corpo forestale dello Stato non solo non comporta apprezzabili risparmi nella spesa pubblica, anzi occorrerebbe prevedere risorse finanziarie aggiuntive da destinare all'adeguamento delle dotazioni strumentali e tecniche e del vestiario da fornire al personale, ma si risolve in un minor livello di tutela degli ambienti naturali, dell'agricoltura e del territorio, con conseguenti costi economici a cui oggi il Paese non può fare fronte;
il Corpo forestale dello Stato, in particolar modo nelle zone rurali, montane e svantaggiate e nelle aree protette, svolge di fatto un ruolo di sapiente armonizzazione nel rapporto cittadino/ambiente/agricoltura attraverso una continua azione di prossimità, garantendo un efficace presidio di legalità per la sicurezza ambientale, agroalimentare e la tutela del territorio rurale e montano;
appare assolutamente necessario evitare l'assorbimento in altre forze di polizia del Corpo forestale dello Stato, disperdendone i compiti, ai fini del mantenimento degli attuali livelli di sicurezza e di presidio del territorio contro le manomissioni ambientali, il dissesto idrogeologico ed i reati agroalimentari;
quanto sopra espresso è finalizzato al mantenimento e al rafforzamento di ogni forma di collaborazione tra le amministrazioni centrali e locali dello Stato finalizzate a perseguire efficienza, efficacia ed economicità nell'azione pubblica, nell'esclusivo interesse del Paese e dei cittadini,
impegna la Giunta regionale
a chiedere al Presidente del Consiglio ed ai Ministri pro tempore della Repubblica di scongiurare l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato in altre forze di polizia, bensì che lo stesso, in un ottica di razionalizzazione delle funzioni, venga rafforzato in termini di organico e di competenze specialistiche, affinché si configuri sempre più nettamente quale organo nazionale specializzato nella tutela e nella salvaguardia dell'ambiente, del territorio, delle foreste, del patrimonio agroalimentare e della biodiversità, a servizio di questa Regione e dell'intero Paese.
(10; 13.04.2015) Graziano
Il Consiglio regionale,
premesso che:
per effetto dell'entrata in vigore del comma 583 dell'art. 1 della L. 190/2014 (Legge di stabilità 2015), il blocco del turn over del personale del Servizio Sanitario Regionale della Regione Calabria, il cui termine sarebbe dovuto scadere il 31 dicembre 2015, è cessato in data 31 dicembre 2014;
il blocco del turn over, unitamente alle cessazione di personale per collocamento in pensione e all'impossibilità di completare le procedure di stabilizzazione in applicazione delle L. n. 296/2006 e n. 244/2007 e della L.r. 15 gennaio 2009, n. 1 e s.m.i., ha procurato profonde carenze nelle dotazioni organiche degli enti del Servizio Sanitario Regionale;
a seguito della situazione sopra delineata, il Commissario ad acta (per l'attuazione del vigente Piano di rientro dei disavanzi del SSR calabrese, secondo i programmi operativi di cui all'art. 2, comma 88, della legge 30 gennaio 2009, n. 191, nominato con Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data 13.03.2015), ha emesso il Decreto n. 2 del 26 marzo 2015, recante "Disposizioni in materia di reclutamento di personale nelle aziende del SSR";
tale Decreto all'art. 4 dell'Allegato A) stabilisce le modalità di assunzione del personale, prevedendo, nel rispetto delle procedure per il reclutamento del personale previste dal D. Lgs. 165/2001 e della restante normativa in materia, il seguente ordine di priorità al quale le Aziende dovranno attenersi per la copertura dei posti:
1. immissione in ruolo dei vincitori di concorso pubblico, ferma restando la validità delle graduatorie aziendali, ai sensi dell'art. 4, comma 4 del D.L. 101/2013, convertito nella L. 125/2013;
2. attivazione dei processi di mobilità di cui all'art. 1, comma 8 del D. L. 158/2012, convertito con modificazioni dalla L. 8 novembre 2012, n. 189, con le procedure di cui al DPGR 127/2011;
3. scorrimento delle graduatorie degli idonei rispetto all'avvio di nuove procedure concorsuali, limitatamente a quelle vigenti e approvate da 01/01/2007. (...).
4. possibilità di attingere a graduatorie concorsuali ancora valide, approvate da altre Aziende, purché riguardino concorsi banditi per la copertura di posti inerenti allo stesso profilo e categoria professionale, (...);
5. attivazione delle procedure concorsuali (...);
prima dell'attivazione delle procedure di reclutamento ordinario è necessario l'esperimento delle procedure di mobilità ex art. 30, comma 2 bis del D. Lgs. 165/2001 s.m.i.;
considerato che:
nel quadriennio 2010-2013 nelle Aziende del SSR vi è stato un risparmio di spesa per il personale del 2,8% (Fonte MEF - Monitoraggio della spesa sanitaria 2014);
nello stesso quadriennio, sono cessate dal servizio 3723 unità di personale appartenente a vari ruoli, la cui riduzione ha procurato situazioni di criticità per le attività dirette ad assicurare i livelli minimi di assistenza e, a seguito delle quali, non sembra possa affermarsi esistano nella Regione situazioni di eccedenza che giustifichino l'applicazione dell'art. 1, comma 8 del D. L. 158/2012, convertito con modificazioni dalla L. 8 novembre 2012, n. 189;
nelle diverse Aziende del SSR risultano vigenti graduatorie di idonei di concorsi pubblici, alcuni dei quali assunti a tempo determinato presso le stesse e che hanno contribuito con le loro prestazioni professionali a garantire la tenuta del sistema ed assicurare i livelli minimi di assistenza negli anni del blocco del turn over;
l'assunzione a tempo indeterminato degli idonei dei concorsi pubblici espletati nel corso degli anni passati dalle Aziende del SSR, in specie di coloro che in forza dei detti concorsi risultano dipendenti a tempo determinato delle stesse, precedentemente all'espletamento delle procedure di mobilità, oltre a garantire i necessari requisiti di professionalità e capacità, comporta un'invarianza nella spesa per il personale del SSR;
la precedenza all'assunzione degli idonei rispetto all'espletamento delle procedure di mobilità è stata più volte ribadita dalle giurisprudenza: «Lo scorrimento delle graduatorie trova causa proprio nell'obiettivo di ridurre la spesa pubblica, evitando l'indizione di nuovi concorsi per il reclutamento del personale e contestualmente attua i principi di economicità ed efficienza dell'azione amministrativa, tenuto conto del costo e dei tempi per l'esperimento di procedure concorsuali, compresa la procedura di mobilità» (Consiglio di Stato, sentenza n. 4329/2012, conf. Cons. di Stato sent. n. 178/2014, n. 4361/2014);
il personale che ha superato un concorso pubblico per assunzione a tempo indeterminato, nel quale sia risultato idoneo, e sia, nel frattempo stato assunto a tempo determinato dalla pubblica amministrazione, secondo la giurisprudenza ha un diritto all'assunzione a tempo indeterminato nel caso in cui si debbano ricoprire i posti, tramite mobilità o concorso pubblico, per cui è già stato esaminato, in quanto si tratta di personale, la cui professionalità e capacità è stata già accertata a mezzo regolare concorso e che è già stato formato dall'azienda per la copertura del posto a tempo determinato: «Con riguardo al personale da stabilizzare, che ha già sostenuto procedure selettive di tipo concorsuale, le amministrazioni non bandiscono concorsi, ma si limitano a dare avviso della procedura di stabilizzazione e della possibilità degli interessati di presentare la domanda» (Cass. Sez. Unite, sent. 22 febbraio 2012, n. 2568); «La procedura di stabilizzazione, nel trasformare rapporti di lavoro precario in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, recuperando alla amministrazione le esperienze lavorative del relativo personale, sono suscettibili anche di realizzare obiettivi di contenimento della spesa del personale dipendente come previsto dall'art. 1 co.565 della 1. n.296/2006 atteso che il personale già grava sul bilancio degli enti sanitari interessati ed in generale sul bilancio regionale» (Consiglio di Stato, sez. III, sent. 28 novembre 2014, n. 5903),
il Presidente della Giunta regionale affinché provveda ad invitare il Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro del disavanzo sanitario a procedere, con ogni consentita urgenza, alla stabilizzazione dei precari della sanità, con priorità, mediante scorrimento delle graduatorie, e comunque prima dell'avvio delle procedure di mobilità (ex art. 1, comma 8 del D. L. 158/2012, convertito con modificazioni dalla L. 8 novembre 2012, n. 189 ed ex art. 30, comma 2 bis del D. Lgs. 165/2001 s.m.i.) di coloro che, avendo già superato un concorso pubblico per assunzione a tempo indeterminato, in atto, prestano servizio con contratto a tempo determinato.
(11; 15.04.2015) Cannizzaro
Il Consiglio regionale,
premesso che:
il personale della sanità calabrese vive da molti anni una situazione di drammatico e perdurante precariato;
la Legge finanziaria statale per l'anno 2007 (legge n. 296/2006) e la Legge finanziaria statale per l'anno 2008 (legge n. 244/2007) prevedono un percorso di progressiva stabilizzazione mediante assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato dei lavoratori c.d. precari delle pubbliche amministrazioni, con riguardo anche al personale del,le aziende e degli enti del servizio sanitario regionale;
nell'ambito della loro autonomia, con riferimento ai principi desumibili dalle disposizioni della L. 296, le Regioni possono avviare un legittimo percorso per la stabilizzazione del personale precario;
evidenziato che:
in tutte le altre Regioni d'Italia è già stato avviato un percorso di progressiva stabilizzazione del personale precario;
considerato che:
la Sentenza del 26 novembre 2014 della Corte di giustizia europea, pronunciandosi sui docenti della scuola, rappresenta una pietra miliare nella lotta contro la precarizzazione di tutti i rapporti di lavoro a tempo determinato, riconoscendo al lavoratore, che ha stipulato reiteratamente contratti a termine, il diritto di richiedere al Giudice Nazionale il riconoscimento del risarcimento del danno per gli anni di precariato trascorsi;
impegna
la Giunta regionale, di concerto al Commissario straordinario, alla luce della normativa nazionale e della recente sentenza della Corte dì Giustizia europea, ad attivarsi con urgenza per definire in tempi brevi un percorso di definitiva stabilizzazione dei lavoratori regionali precari attualmente in servizio presso le ASP, al fine di:
evitare che nascano contenziosi che vedrebbero soccombere le ASP e quindi l'erario pubblico;
avviare un processo di certezza organizzativa finalizzata al perseguimento dell'efficienza del sistema sanitario regionale;
chiede
inoltre, di immettere in servizio quei lavoratori con i requisiti temporali delle L. 296 e 244 dichiarate subordinate dal giudice.
(12; 16.04.2015) Arruzzolo
Il Consiglio regionale,
premesso che:
il Tribunale di Crotone ha rigettato la richiesta di concordato preventivo avanzata dalla società Aeroporto Sant'Anna Spa dichiarandone il fallimento;
qualora non si individuassero soluzioni tempestive, gli effetti economici e sociali per l'intero territorio della provincia di Crotone sarebbero gravissimi;
l'aeroporto Sant'Anna è stato dichiarato, per ragioni di continuità territoriale, aeroporto di interesse nazionale;
precisato che esso rappresenta un'infrastruttura fondamentale per il sistema produttivo, economico e sociale della città e dell'intero territorio, anche alla luce della condizione di particolare isolamento e di marginalità del comprensorio non adeguatamente servito da infrastrutture alternative sia viarie che ferroviarie;
valutato che ove la società di gestione fosse azzerata, si penalizzerebbero gli sforzi di riscatto economico, che pure ci sono, in un'area che ancora sta fronteggiando le conseguenze della deindustrializzazione e che registra percentuali di disoccupazione da capogiro ed un impoverimento generalizzato,
impegna la Giunta regionale
ad individuare con immediatezza le soluzioni necessarie per garantire la continuità dell'infrastruttura, confermando l'impegno di spesa a favore dell'aeroporto Sant'Anna, per una somma di 659 mila euro che in sede di discussione del Bilancio il Consiglio regionale è chiamato ad approvare;
inoltre, a farsi interprete nei confronti della deputazione parlamentare calabrese ad intervenire con il Ministero dei Trasporti e dunque con l'Enac al fine di scongiurare la revoca, da parte della stessa, della licenza per la gestione dei servizi aeroportuali alla società Sant'Anna;
a riconsiderare la convenzione in capo all'Enac, trasformandola da onerosa a non onerosa, passaggio che consentirebbe di trasferire allo Stato l'onere economico (oggi in capo alla società Sant'Anna) di corrispondere mensilmente all'Enac 100 mila euro per i servizi di gestione della torre di controllo; onere che in tutti gli altri aeroporti di interesse nazionale è sostenuto dallo Stato.
(13; 16.04.2015) Sculco
Il Consiglio regionale,
premesso che:
la Regione Calabria utilizzando prevalentemente fondi europei nel periodo 2010-2012 emanava apposita manifestazione d'interesse atta a consentire ai lavoratori disoccupati, inoccupati, cassaintegrati, in mobilità e socialmente utili di partecipare ad idonei progetti formativi a tempo determinato negli uffici giudiziari della regione Calabria;
considerato che:
negli uffici sopra citati sono impiegati a tutt'oggi attraverso i tirocini formativi oltre settecento lavoratori calabresi che, ai titoli di studio in loro possesso, sommano ora, anni di tirocini che restituiscono l'opportunità di avvalersi di personale qualificato per un comparto, come quello della giustizia nel nostro Paese, in generale, e nella nostra Regione, in particolare, quasi sempre al collasso proprio per deficienza di organico e mezzi,
ricordato che:
quanto sopra esposto è stato nel tempo più volte causa di taluni rilievi mossi anche dalla stessa Unione Europea nei confronti del Governo italiano circa la lentezza del sistema giudiziario, e che l'importanza della continuità dei lavoratori precari oggetto della presente mozione è stata rilevata, tra gli altri anche dal primo Presidente della Cassazione ed indirizzata allo stesso Ministro della Giustizia;
ritenuto che:
ad oggi rimangono ai lavoratori precari della giustizia solo 110 ore di tirocini da svolgersi entro il 30 aprile prossimo e che a partire proprio dal giorno dopo l'espletamento delle predette ore non esiste alcuna certezza circa il loro futuro lavorativo,
impegna il Presidente della Giunta Regionale e la Giunta Regionale della Calabria
a sostenere in sede nazionale, nel confronto con il Governo, la trasformazione del tirocinio formativo in contratto di lavoro con modalità da stabilirsi in fase di concertazione per garantire una adeguata soluzione a tutti i lavoratori finora coinvolti.
(14; 20.04.20159 Giudiceandrea, Bova, Neri
Il Consiglio regionale,
premesso che:
con Decreto del Dirigente Regionale del Dipartimento n. 10, Registro dei Decreti dei Dirigenti della Regione Calabria n. 14201 del 14/11/2011 (POR Calabria FSE 2007/2013. Asse II Ob, E l - E2; Asse III Ob. GÌ), viene approvato:
1. un avviso pubblico per l'assegnazione di una dote per la realizzazione di un percorso integrato finalizzato all'inserimento di disoccupati/inoccupati laureati nel mercato del lavoro;
2. manifestazione d'interesse per l'individuazione dei datori di lavoro disponibili ad ospitare i beneficiari della dote per la realizzazione di un percorso integrato finalizzato all'inserimento del mercato del lavoro;
tale bando prevedeva l'erogazione di un voucher dell'importo complessivo massimo di € 15.400,00;
la manifestazione di interesse è stata articolata in una formazione laboratoriale della durata di dodici mesi; scouting e formazione sul campo; orientamento, con successivo accompagnamento dei giovani nella scelta dello sbocco lavorativo (autoimpiego ovvero assunzione);
gli agenti che al termine del percorso di formazione avevano conseguito una valutazione positiva avevano stipulato un contratto di adesione e obbligo, che prevedeva, tra le diverse clausole, l'impegno, da parte degli stessi, di mantenere il requisito di disoccupazione e - sulla base delle competenze maturate - avrebbero potuto avvalersi di incentivi regionali destinati all'avvio di un lavoro autonomo sotto forma di prestito d'onore e microcredito o avrebbero potuto essere assunti dalle imprese o dai datori di lavoro che avevano aderito alla manifestazione di interesse;
in realtà, le aziende aderenti al suddetto bando, in parte a causa dei ritardi, in parte per sopravvenute e mutate esigenze delle stesse, non avevano più interesse all'assunzione degli agenti formati e per tali ragioni, la dislocazione degli agenti presso le suddette aziende non è mai stata effettivamente avviata;
a seguito dell'incontro del 15^04/2015 tra il Direttore Generale Reggente dott. Antonio De Marco e una rappresentanza degli agenti, le parti hanno convenuto che, previa verifica dei necessari requisiti, si procederà sia al saldo finale del Voucher spettante ad ogni agente che al rilascio della certificazione del titolo di Agente o Tutor di Impresa;
impegna
la Giunta ad avviare la seconda fase prevista nel progetto, utilizzando tutti gli strumenti consentiti dal bando.
(15; 20.04.2015) Irto
Il Consiglio regionale,
considerate:
la situazione di assoluta precarietà e disagio che vivono i 40 lavoratori della Fondazione Mediterranea Terina (ente in house providing partecipato totalmente dalla Regione Calabria istituito con legge di bilancio nel maggio del 2007) i quali attendono ancora il pagamento di numero 5 mensilità stipendiali;
l'incertezza in ordine al futuro dell'unico Ente di ricerca della Regione Calabria in un comparto strategico e vitale dell'economia calabrese quale è da sempre quello agroalimentare;
la dotazione tecnologica (unica nel suo genere in tutta Italia grazie anche agli investimenti compiuti dal MIUR : 15 milioni di Euro ) che fa dei laboratori di ricerca di "Terina" una struttura all'avanguardia nella ricerca e sicurezza sugli alimenti, della cui piena funzionalità la Regione necessita attesa l'importanza crescente delle tematiche riguardanti la qualità del cibo per come dimostrato dalla mission affidata all'Expo universale di Milano;
la grave e insostenibile situazione economica venutasi a creare in seno alla Fondazione in ragione della mancata attuazione della normativa di riforma della medesima contenuta nella Legge numero 24 del 2013 (Articolo 13, commi 1 e 2);
impegna
la Giunta regionale della Calabria e i dipartimenti competenti per materia ad assumere tutte le necessarie misure di ordine amministrativo affinché la normativa che dispone in ordine alla concreta riforma e riorganizzazione della Fondazione Terina venga attuata.
(16; 21.04.2015) Bova
Il Consiglio regionale,
preso atto che la Regione Calabria, al fine di valorizzare il proprio patrimonio costiero e la risorsa mare ad essa collegata, prevede e attua, con legge regionale n. 27/2004, un sistema di interventi ed azioni a sostegno dello sviluppo dell'economia ittica della Calabria;
preso atto altresì che la salvaguardia, il potenziamento e il rilancio della filiera ittica e dell'intero comparto economico ad essa correlato sono azioni imprescindibili per lo sviluppo dell'economia regionale nel suo complesso, e che le stesse si integrano con le politiche di sviluppo del turismo, dell'ambiente e dell'agricoltura;
considerato che: allo stato la Legge Regionale 27/2004 non risulta essere finanziata con fondi regionali,
impegna
la Giunta regionale ad assegnare le risorse che si renderanno disponibili in sede di assestamento di bilancio al finanziamento della suddetta L.R. 27/2004 nella misura sufficiente a garantirne la concreta attuazione.
(17; 21.04.2015) Bova
Il Consiglio regionale,
premesso che:
la vasta mobilitazione popolare seguita alla presentazione del “progetto di rifunzionalizzazione” da parte di RFI nell'area dello Stretto di Messina in data 2 febbraio “contempla” la soppressione di due dei quattro treni intercity a lunga percorrenza per il centro nord Italia;
un trasporto su mezzi veloci nello Stretto esiste (e come tale va preservato) per i pendolari che viaggiano tra le due sponde, mentre la cosiddetta “rottura di carico”, confermata anche in Commissione Trasporti alla Camera lo scorso 28 febbraio dal sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e Trasporti comporterebbe il traghettamento a piedi sullo Stretto dei passeggeri dei treni a lunga percorrenza;
il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha palesato la necessità di arrivare ad una piena condivisione d'intenti con gli Enti territoriali prima di pervenire ad una definitiva ristrutturazione del servizio;
interventi finanziari di notevole entità erano stati previsti già con il Decreto Legge n. 159 del 2007 art. 8, comma 4 allo scopo di "potenziare il trasporto marittimo passeggeri nello Stretto di Messina..." e che a riprova dell'interesse in merito all'ammodernamento del servizio volto ad assicurare la continuità territoriale (le navi che trasportano i treni sono considerate a tutti gli effetti prolungamento dei binari) nell'aprile del 2013 era stata consegnata la nave traghetto "Messina", ammiraglia di Rete Ferroviaria Italiana commissionata ai "Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Cararra" munita di apposita celata "prodiera rovescia" per l'entrata e l'uscita dei treni, acquistata per quasi 49,5 milioni di euro;
si è registrata l'assenza ingiustificata della Regione Calabria agli ultimi tavoli europei di mobilità con conseguente uscita della Calabria dal Corridoio 1 europeo di mobilità;
la previsione contenuta all'interno del comma 294, art. 1 della legge 190 del 2014 prevede cospicui sovvenzionamenti "per il traghettamento ferroviario delle merci" che in caso di soppressione del servizio sullo Stretto andrebbero perduti;
vi è il legittimo interesse dell'utenza calabrese in arrivo e in partenza nelle principali stazioni calabresi provenienti dalla o diretti in Sicilia nonché la possibilità di usufruire, per le aziende calabresi, delle economie derivanti da treni merci in transito nel tratto calabrese delle linee ferroviarie della regione;
è in corso d’opera da parte di RFI e del Governo nazionale il progetto di smantellamento di alcuni binari di molte stazioni della linea ferroviaria ionica anche di recente ammodernamento e velocizzazione;
considerato:
l'ammontare dei recenti massicci investimenti infrastrutturali con fondi POR nella linea ferroviaria jonica e le dichiarate intenzioni della Giunta regionale di procedere ad ulteriore ammodernamento della stessa linea;
l'assenza di collegamenti diretti tra le principali città della Puglia, la Basilicata la Calabria ionica e il porto di Villa San Giovanni, nonostante gli storici scambi tra la Sicilia, la Calabria, la Basilicata e la Puglia e l'insistenza di quasi la metà della popolazione calabrese lungo la fascia ionica;
la teorica eventualità attuale e futura di richiesta da parte di vettori privati, italiani ed esteri, di usufruire dell'infrastruttura ferroviaria comprendente il servizio universale di traghettamento sullo Stretto;
l'inspiegabile totale assenza di collegamenti ferroviari regionali per molte ore al giorno in quasi tutte le linee ferroviarie calabresi che lascia completamente isolate città e capoluoghi, impedendo il raggiungimento e la partenza da essi da parte dell'utenza e che tale situazione rende teoricamente giustificabile eventuali tagli alle stazioni gestite da RFI;
ritenuto che:
il piano presentato da RFI con l'eliminazione dei treni a lunga percorrenza costituisca in realtà una modifica arbitraria del principio di continuità territoriale, “ridotto” al solo e non agevole attraversamento a piedi dello Stretto con i mezzi veloci e, lungi dal creare un sistema efficiente articolato su più livelli complementari e nel segno della sussidiarietà, miri invece a eliminare definitivamente un servizio in cambio di “futuri ammodernamenti” che non hanno al momento alcuna copertura programmatica né finanziaria e che il piano di smantellamento parziale della linea ferroviaria ionica possa configurarsi come presunto danno erariale, nonché di illogica penalizzazione per un qualsiasi collegamento ferroviario attuale e futuro anche non da parte del gruppo FS;
la soppressione dei treni a lunga percorrenza considerati comporterebbe la necessità per la Regione di provvedere autonomamente alla “copertura” delle tratte regionali da questi ultimi precedentemente collegate, con ulteriore aggravio per le finanze regionali;
le proposte presentate da Comitati e sindacati, nonché dalle Ferrovie Calabria se inserite nell'ambito del Contratto di Servizio attualmente in discussione al Parlamento consentirebbero un miglioramento del servizio esistente tramite l'adozione di soluzioni alternative sulle infrastrutture esistenti;
impegna la Giunta regionale
e per esso l'Assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità: ad attivare ogni utile iniziativa allo scopo di garantire che il diritto alla mobilità dei calabresi e dei meridionali non venga ridimensionato attraverso la soppressione del traghettamento dei treni a lunga percorrenza, dato che una decisione del genere comporterebbe una concreta ridefìnizione del principio di continuità territoriale; ad attivare, per le proprie prerogative, ogni iniziativa utile volta a consentire, nell'ambito del contratto di Servizio nazionale di prossima definizione, il mantenimento del servizio universale di traghettamento dei treni a lunga percorrenza in essere insieme ad un miglioramento e potenziamento delle condizioni del trasporto veloce passeggeri inteso come complementare e sussidiario rispetto al primo, in alcun modo sostituivo;
ad attivare ogni qualsiasi utile iniziativa allo scopo di evitare lo smantellamento, anche solo parziale, della linea ferroviaria ionica, che dovrà anzi essere potenziata ed elettrificata e nel frattempo resa pienamente fruibile attraverso una maggiore presenza di corse in orario;
a far sì che venga istituito, con fondi propri e in compartecipazione con le altre Regioni interessate, o attraverso l'intervento del Governo nazionale, un collegamento ferroviario bidirezionale diurno e/o notturno tra Bari/Brindisi (porto collegamenti con la Grecia) e la Sicilia, comprensivo di traghettamento, instradato via linea ferroviaria ionica e con fermate nelle sue principali stazioni e che potrebbe rendere maggiormente sostenibile il traghettamento ferroviario nello Stretto, con una finora inedita offerta all'utenza di un bacino territoriale diverso e in aggiunta a quello attuale.
(18; 21.04.2015) Nucera
Il Consiglio regionale,
premesso che:
nel bacino del Mediterraneo sono in atto fenomeni migratori dalle coste nordafricane verso l’Europa che, da tempo ormai, hanno generato una delle più gravi emergenze umanitarie su scala mondiale;
i flussi migratori, provenienti dai Paesi dell’Africa sub sahariana e del Maghreb, nonché dalla Siria e dagli altri scenari di crisi mediorientale, sono diretti verso le regioni dell’Italia meridionale, segnatamente la Sicilia e la Calabria, considerate la porta d’accesso soprattutto verso le nazioni più opulente dell’Unione Europea, tra cui la Francia e la Germania;
si stima che, dalla fine degli anni Novanta a oggi, un numero di profughi compreso tra 15.000 e 20.000 abbia perso la vita in centinaia di naufragi;
secondo i vertici dell’agenzia internazionale Frontex e altre fonti di intelligence, oltre un milione di profughi sarebbe pronto a tentare i raggiungere l’Italia;
la Calabria, terra di emigrati e di accoglienza, nella quale vivono in pace da secoli comunità ben integrate nel tessuto sociale della regione, si è dotata di una legge (la n. 18/2009) in materia di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati, considerata all’avanguardia e autentico modello di civiltà;
considerato che:
ormai quotidianamente si registrano tentativi di sbarco sulle nostre coste per centinaia di navi cariche di migranti ed operazioni di soccorso volte a portare in salvo migliaia di vite umane;
le ultime, drammatiche notizie giunte dal Canale di Sicilia riferiscono di un’ecatombe, avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsi, che ha cagionato la morte di oltre 800 persone;
i profili di carattere umanitario si intrecciano inscindibilmente con le preoccupazioni per la sicurezza nazionale e la necessità di una risoluta azione di contrasto alle organizzazioni criminali dedite all’odiosa tratta degli esseri umani;
pur a fronte dell’obbligo, stabilito nel trattato dell’Unione europea in capo agli Stati membri, di sostenere attivamente la politica estera e di sicurezza comune in uno spirito di lealtà e solidarietà reciproca, le risorse messe a disposizione del programma “Triton” son di gran lunga inferiori a quelle che il solo Stato Italiano ha investito nell’operazione “Mare nostrum”;
impegna
la Giunta regionale ad attuare gli interventi e gli strumenti di programmazione contenuti nella legge sull’accoglienza, nonché il Presidente della Regione a sensibilizzare la Commissione europea affinché assuma ogni necessaria iniziativa volta a far fronte all’emergenza umanitaria in atto nel Mediterraneo, che coinvolge pienamente anche la Calabria.
“Il Consiglio regionale,
vista la Delibera di Giunta regionale del 31 marzo 2015, n. 90;
premesso che:
l'articolo 1, comma 4, della legge regionale di contabilità 4 febbraio 2002, n. 8 individua nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale (DPEFR), nella legge finanziaria, nel bilancio pluriennale e nel bilancio di previsione annuale gli strumenti di programmazione economico/finanziari adottati dalla Regione:
l'articolo 2 definisce il DPEFR quale atto di indirizzo programmatico, economico e finanziario dell'attività di governo della Regione per l’anno successivo, con proiezione triennale, nonché strumento di raccordo per la programmazione generale della Regione;
lo stesso articolo 2, al comma 3, dispone che ogni anno la Giunta regionale adotta il DPEFR e lo trasmette al Consiglio regionale entro il 31 ottobre dell'anno precedente a quello cui si riferisce;
considerato che la precedente Giunta non ha predisposto il DPEFR dell'attività di governo, con proiezione triennale, nei termini stabiliti dalla legge, poiché il Consiglio regionale ha cessato le proprie attività il 7 ottobre 2014, ai sensi dell'articolo 3 della legge 17 febbraio 1968, n. 108;
vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";
preso Atto che la 2^ Commissione consiliare ha approvato il provvedimento in oggetto nella seduta del 15 aprile 2015;
delibera
di approvare il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria della Regione Calabria (DPEFR) per gli anni 2015-2017 (articolo 2, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8; art. 36 d.lgs. 118/2011), allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale”.
(Allegato)
TITOLO I
RAZIONALIZZAZIONE DELLE SPESE DELLE SOCIETA' PARTECIPATE E DEGLI ENTI SUBREGIONALI
Art. 1
(Norme dì contenimento della spesa per le società partecipate della Regione)
1. Fermo restando quanto previsto in materia di controllo analogo per le società «in house providing» e fatte salve le pregresse misure in tema di contenimento delle spese, "amministrazione regionale esercita i poteri del socio previsti dalla normativa vigente affinché le società «in house providing» e le società controllate, direttamente o indirettamente, dalla Regione o dai propri enti strumentali, ottemperino, a partire dall'esercizio finanziario 2015, alle seguenti disposizioni:
a) i costi per il personale, al lordo degli oneri riflessi e dell'IRAP, devono essere ridotti, rispetto a quelli sostenuti nell'anno 2014;
b) i costi di seguito indicati devono essere ridotti rispetto a quelli registrati nell'anno 2014:
- relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza;
- missioni;
- attività d i formazione;
- acquisto di mobili e arredi;
- vigilanza diurna e notturna dei locali adibiti ad uffici;
- canoni e utenze per la telefonia, la luce, l'acqua, il gas e gli altri servizi;
- manutenzione di mobili, acquisto e manutenzione di macchine e attrezzature varie non informatiche per il funzionamento degli uffici;
- acquisto di stampati, registri, cancelleria e materiale vario per gli uffici;
- acquisto di libri, riviste, giornali ed altre pubblicazioni;
- pubblicazione di studi, ricerche, manifesti ed altri documenti;
- spese postali e telegrafiche.
2. La misura esatta della riduzione dei costi di cui ai punti a) e b) del precedente comma, che deve essere compresa in un range avente come limite minimo il 10% e come limite massimo il 30%, deve essere determinata, per ciascuno degli Organismi indicati al comma 1, attraverso linee di indirizzo dettate dalla Giunta regionale entro 60 giorni dalla entrata in vigore della presente legge.
3. Nelle more dell'adozione delle linee di indirizzo, l'Amministrazione regionale esercita i poteri del socio affinché gli organismi partecipati di cui al comma 1 provvedano a realizzare immediatamente la riduzione dei costi di cui ai punti a) e b) del comma 1, nella misura minima del 10% rispetto a quelli sostenuti nell'anno 2014. In caso di mancato rispetto delle precedenti misure di razionalizzazione dettate dal legislatore statale e regionale in tema di "spending review", le riduzioni di cui al presente comma devono avere come base di riferimento i minori costi consentiti per l'anno 2014.
4. Le linee di indirizzo tengono conto dell'attuazione, da parte di ciascuno degli Organismi partecipati di cui al comma 1, delle misure di riduzione adottate negli esercizi precedenti per come risultanti nelle relazioni previste dall'articolo 4, comma 5, della legge regionale 30 dicembre 2013, n. 56, dei valori riportati nei bilanci e delle asseverazioni degli organi di controllo. In assenza delle relazioni sulle riduzioni di spesa debitamente asseverate dall'Organo di controllo o dei dati di bilancio, la misura della riduzione da applicarsi deve essere quella massima del 30%.
5. A decorrere dall'entrata in vigore della presente legge, nel rispetto dei limiti di spesa di cui alla lettera a) del comma 1, ogni provvedimento che incide sulla spesa di personale a qualsiasi titolo, deve essere preventivamente autorizzato dalla Giunta regionale mediante l'esercizio dei poteri del socio.
6. La mancata ottemperanza alle disposizioni di cui al presente articolo costituisce motivo di revoca nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati dalla Regione nelle società di cui al comma 1.
7. Le società di cui al comma 1, entro il 30 giugno e il 31 dicembre di ciascun anno, trasmettono al Dipartimento vigilante e al Dipartimento Bilancio una relazione dettagliata, asseverata dai rispettivi organi di controllo, attestante l'attuazione delle disposizioni di cui ai precedenti commi.
8. Nel caso in cui i soggetti di cui al comma 1 presentino un bilancio con risultato d'esercizio negativo, è fatto obbligo ai rappresentanti regionali presso gli Organi di amministrazione di presentare al Dipartimento vigilante e al Dipartimento Bilancio, entro due mesi dall'approvazione del bilancio, un dettagliato piano di sostenibilità economica che miri a verificare i tempi e le modalità del raggiungimento dell'equilibrio economico. Detto piano deve contenere precise e dettagliate informazioni in ordine alle misure da adottarsi in tema di contenimento dei costi per il personale nonché dei costi di funzionamento. Nelle more del raggiungimento del predetto equilibrio, salvo quanto contenuto nelle disposizioni statali e regionali in materia, nonché quanto indicato al comma successivo, è fatto divieto ai rappresentanti regionali negli Organi di amministrazione, di porre in essere misure e attività che abbiano impatti incrementali sui costi per il personale, per il funzionamento e per gli Organi di amministrazione e controllo.
9. Nel caso in cui i soggetti di cui al comma 1 presentino un bilancio riportante un risultato d'esercizio negativo, è fatto divieto ai rappresentanti regionali presso gli Organi in cui la Regione esercita i poteri del socio, di porre in essere, per il triennio successivo a quello in cui la perdita è stata registrata, ogni attività che comporti un andamento crescente delle spese per il personale.
10. Nel caso in cui i soggetti di cui al comma 1 presentino tre bilanci di esercizio con risultati negativi, la Regione azionando i poteri del socio, deve provvedere alla rimozione dei rappresentanti regionali negli Organi di amministrazione.
11. Nel caso in cui le società con partecipazione minoritaria della Regione presentino un bilancio con risultato di esercizio negativo è fatto obbligo ai rappresentanti nominati dalla Regione di trasmettere, al Dipartimento vigilante e al Dipartimento Bilancio, entro il 15 luglio e il 20 gennaio di ciascun anno successivo a quello in cui le perdite sono state rilevate, una relazione dettagliata in ordine alle misure attuate al fine di riportare la società in equilibrio economico.
12. I rappresentanti nominati dalla Regione presso le società partecipate in stato di liquidazione, trasmettono entro il 15 luglio e il 20 gennaio di ciascun anno, e sino al termine della procedura di liquidazione, una relazione dettagliata in ordine alle misure attuate e da attuarsi al fine di estinguere la società, con specifica temporizzazione delle attività da porre in essere.
13. I rappresentanti nominati dalla Regione presso le società Comac Srl, Sial Servizi Spa e Somesa Spa, poste in liquidazione, operano affinché vengano redatti i bilanci finali di liquidazione entro il 31 luglio 2015.
14. I rappresentanti nominati dalla Regione presso le società di cui al comma 1 operano, di concerto con i Dipartimenti vigilanti, affinché il riordino societario contenuto nel "Piano operativo di razionalizzazione delle società e partecipazioni societarie regionali", approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 89 del 31 marzo 2015, sia attuato entro il 31 luglio 2015.
15. Il mancato rispetto del termine assegnato al precedente comma costituisce motivo di revoca nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati nelle società in liquidazione.
Art. 2
(Norme di contenimento della spesa per gli enti sub-regionali)
1. Ferme restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle disposizioni vigenti, a partire dall'esercizio finanziario 2015, gli Enti Strumentali, gli Istituti, le Agenzie, le Aziende, le Fondazioni, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato, la Commissione regionale per l'emersione del lavoro irregolare, sono tenuti al rispetto delle seguenti disposizioni:
a) la spesa per il personale, al lordo degli oneri riflessi e dell'IRAP, non può essere superiore a quella sostenuta nell'anno 2014;
b) le spese di seguito indicate devono essere ridotte rispetto a quelle sostenute nell'anno 2014:
-relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza;
-missioni;
-attività di formazione;
-acquisto di mobili e arredi;
-vigilanza diurna e notturna dei locali adibiti ad uffici;
-canoni e utenze per la telefonia, la luce, l'acqua il gas e gli altri servizi;
-manutenzione di mobili, acquisto e manutenzione di macchine e attrezzature varie non informatiche per il funzionamento degli uffici;
-acquisto di stampati, registri, cancelleria e materiale vario per gli uffici;
-acquisto di libri, riviste, giornali ed altre pubblicazioni;
-pubblicazione di studi, ricerche, manifesti ed altri documenti;
-spese postali e telegrafiche.
2. La misura esatta della riduzione delle spese di cui al punto a) del comma 1, è determinata, per ciascuno degli Enti di cui al precedente comma, attraverso linee di indirizzo dettate dalla Giunta regionale entro 60 giorni dalla entrata in vigore della presente legge, nel limite massimo del 30% delle spese sostenute nell'anno 2014.
3. La misura esatta della riduzione delle spese di cui al punto b) del comma 1, che deve essere compresa in un range avente come limite minimo il 10% e come limite massimo il 30%, deve essere determinata, per ciascuno degli Enti di cui al comma 1, attraverso linee di indirizzo dettate dalla Giunta regionale entro 60 giorni dalla entrata in vigore della presente legge.
4. Nelle more dell'adozione delle linee di indirizzo, gli Enti di cui al comma 1 provvedono a realizzare immediatamente la riduzione delle spese elencate al punto b) del medesimo comma 1, nella misura minima del 10% rispetto a quelle sostenute nell'anno 2014. In caso di mancato rispetto delle precedenti misure di razionalizzazione dettate dal legislatore statale e regionale in tema di "spending review", le riduzioni di cui al presente comma devono avere come base di riferimento i minori costi consentiti per l'anno 2014.
5. A partire dall'entrata in vigore dalla presente legge, l'adozione di provvedimenti che, pur rispettando i limiti di cui alla lettera a) del comma 1, comportino nuova spesa di personale a qualunque titolo, deve essere preventivamente autorizzata dalla Giunta regionale.
6. Le linee di indirizzo tengono conto dell'attuazione, da parte di ciascuno degli Enti di cui al comma 1, delle misure di riduzione adottate negli esercizi precedenti per come risultanti da apposite relazioni, asseverate dall'Organo di revisione, da inviarsi al Dipartimento vigilante e al Dipartimento Bilancio entro 15 giorni dalla pubblicazione della presente legge, dei dati riportati nei conti consuntivi approvati, nonché della data di istituzione degli Enti stessi. In assenza delle relazioni sulle riduzioni di spesa o dei dati da consuntivo approvati, la misura della riduzione da applicarsi deve essere pari a quella massima del 30%.
7. Al fine di consentire il rispetto delle prescrizioni di cui alla lettera a) del precedente comma 1, gli Enti di cui al comma 1 del presente articolo adottano un apposito provvedimento che, tenendo conto anche delle prescrizioni di cui alla pregressa normativa in materia, quantifichi il limite di spesa annuale.
8. Gli Enti indicati nel presente articolo trasmettono il detto provvedimento, munito del visto di asseverazione dei rispettivi organi di controllo, entro cinque giorni dall'adozione, al Dipartimento Bilancio e al Dipartimento regionale vigilante. Quest'ultimo, in caso di inottemperanza, segnalerà all'Organo competente la necessità di provvedere alla nomina di un commissario ad acta, con oneri a carico del funzionario o dirigente inadempienti, fatte salve le eventuali ulteriori responsabilità.
9. Gli enti di cui al comma 1 del presente articolo, fermi restando gli adempimenti richiesti dall'attuale normativa nazionale e regionale vigente, provvedono, entro il 31 dicembre di ciascun anno, alla trasmissione, ai rispettivi Dipartimenti vigilanti e al Dipartimento Bilancio, dei dati inerenti alla spesa disaggregata autorizzata e sostenuta per studi e incarichi di consulenza, debitamente asseverati dai rispettivi Organi di controllo.
10. Le procedure di liquidazione dell'Azienda forestale regionale (AFOR), dell'Azienda per lo sviluppo ed i servizi in agricoltura (ARSSA), dell'Agenzia regionale per il diritto allo studio di Catanzaro (ARDIS), devono concludersi entro il 31 luglio 2015.
11. L'accorpamento dei Consorzi per le aree, i nuclei e le zone di sviluppo industriale disciplinato dall'articolo 5 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 deve essere concluso entro il 31 luglio 2015.
12. L'accorpamento delle Aziende regionali per l'edilizia residenziale (ATERP), disposto dall'articolo 7 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 deve essere concluso entro il 31 luglio 2015.
13. L'accorpamento della Fondazione FIELD all'Azienda Calabria Lavoro, disposto dall'articolo 8 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 deve essere concluso entro il 31 luglio 2015.
14. La mancata ottemperanza alle disposizioni di cui al presente articolo costituisce motivo di revoca nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati dalla Regione negli Enti di cui al comma 1.
15. La violazione delle disposizioni del presente articolo è valutabile, altresì, ai fini della responsabilità amministrativa, contabile e disciplinare dei dirigenti.
TITOLO II
ULTERIORI DISPOSIZIONI DI CARATTERE ORDINAMENTALE
Art. 3
(Equilibri di bilancio)
1. Al fine di garantire il rispetto degli equilibri di bilancio e tenuto conto delle disposizioni di cui all'articolo 46, comma 6, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89 e modificato dall'articolo 1, comma 398, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, la Giunta regionale è autorizzata ad introdurre limiti, anche di carattere informatico, agli impegni di spesa pluriennali, ai sensi dell'articolo 39, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche.
2. Per il raggiungimento delle predette finalità e al fine di evitare la formazione di debiti pregressi nonché ritardi nei pagamenti, la Giunta regionale è autorizzata, altresì, ad introdurre limiti, anche di carattere informatico, all'assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti sugli stanzia menti del bilancio relativi all'esercizio finanziario 2015.
3. A tal fine, con specifico provvedimento, da adottarsi entro 60 giorni dall'approvazione della presente disposizione, la Giunta regionale deve fornire gli opportuni atti di indirizzo al Dipartimento Bilancio.
Art. 4
(Disposizioni sulla gestione delle procedure esecutive)
1. Ferme restando le disposizioni vigenti in tema di riconoscimento dei debiti, le strutture regionali assumono tempestivamente gli atti di spesa relativi ai titoli giudiziali muniti di formula esecutiva o, in alternativa, comunicano, entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla notifica degli stessi, alla Ragioneria Generale ed all'Avvocatura Regionale l'impossibilità di provvedere.
2. Ricevuta la comunicazione di cui al comma 1, entro il termine perentorio di 120 giorni dalla notifica dei titoli giudiziali muniti di formula esecutiva, il Settore Ragioneria Generale deve sostituirsi al dipartimento interessato adottando gli atti di spesa sui capitoli pertinenti che presentano la necessaria disponibilità, comunicando l'avvenuto adempimento alla struttura regionale interessata ed all'Avvocatura Regionale al fine di evitare duplicazione di pagamenti.
3. L'omesso e immotivato rispetto delle disposizioni contenute nei commi precedenti può dare luogo a responsabilità erariale, costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei Dirigenti e comporta la riduzione dell'indennità di risultato dei dirigenti in misura pari al 10%.
Art. 5
(Disposizioni in materia di prestazioni sociali)
1. Il complesso delle competenze relative alla quota sociale delle prestazioni in materia socio-sanitaria erogate dalle strutture accreditate (RSA medicalizzata, RSA anziani, RSA disabili, Casa protetta anziani, Casa protetta per disabili), rientranti nella categoria della "Riabilitazione a ciclo diurni compresi" e delle "Prestazioni riabilitative, educative e di socializzazione in regime semiresidenziale, nella fase di lungo assistenza, compresi i servizi di sollievo alle famiglie" ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104 e della legge 21 maggio 1998, 11. 162, già disciplinate dagli articoli 17 e 18 della legge regionale 5 ottobre 2007, n. 22 e dall'articolo 32 della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8, è trasferito alla responsabilità del Dipartimento Tutela della Salute e Sanità e le corrispondenti attività sono esercitate mediante l'utilizzo delle sole risorse stanziate al capitolo U6201 021301, UPB 6.2.01.02, dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale relative al "Fondo regionale per le prestazioni socio-sanitarie" di cui all'articolo 49 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47, senza oneri a carico del servizio sanitario regionale.
2. Il Dipartimento Tutela della Salute e Sanità si raccorda al Dipartimento Politiche Sociali, già competente per le prestazioni di cui al comma 1, per le procedure precedentemente attivate dallo stesso sul capitolo di competenza, e provvede a definire con le Aziende Sanitarie Provinciali l'effettiva consistenza del fabbisogno delle strutture accreditate per il 2015 e le modalità di contabilizzazione dello stesso.
3. Il Dipartimento Tutela della Salute e Sanità ed il Dipartimento Politiche Sociali curano d'intesa le necessarie iniziative per determinare l'effettiva consistenza del debito pregresso per le prestazioni di cui al comma 1 eccedenti il Fondo straordinario istituito con l'articolo 41, commi 4, 6 e 7, della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69, anche attraverso i necessari controlli sui pignoramenti giudiziari avvenuti e sulla rendicontazione della spesa per prestazioni' delle strutture accreditate. I Dipartimenti possono procedere altresì, per la sola parte relativa al sociale, a sottoscrivere atti transattivi con le strutture socio-sanitarie creditrici! al fine di limitare il debito consolidato della Regione Calabria.
4. Nelle more dell'accertamento del debito, lo stanziamento del capitolo U6201 021301, UPB 6.2.01.02, dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale costituisce limite inderogabile all'assunzione di obbligazioni giuridiche ed economiche verso terzi, e di conseguenza è disposto il blocco delle procedure di accreditamento di nuove strutture socio-sanitarie per le prestazioni richiamate che determinino spese eccedenti la disponibilità del bilancio, fino al successivo atto di accertamento del fabbisogno da parte della Regione.
Art. 6
(Sistema contabile del Consiglio regionale)
1. Il Consiglio regionale adotta gli schemi di bilancio, i sistemi contabili e i principi contabili della Giunta regionale disposti dalla normativa statale contenuta nel decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42", come modificato e integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126.
TITOLO III
MODIFICHE ED INTEGRAZIONI A LEGGI REGIONALI VIGENTI
Art. 7
(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7)
1. Alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 sono apportate le seguenti modifiche e integrazioni:
a) al primo periodo del comma 3 dell'articolo 8 le parole "e vengono funzionalmente equiparati ai dipendenti di categoria 03" sono soppresse;
b) alla fine del comma 3 dell'articolo 8 sono aggiunti i seguenti periodi: "II titolare della struttura speciale ha facoltà di nominare quale segretario particolare, responsabile amministrativo o autista due unità di personale. In questo caso a ciascuno sarà corrisposto il 50 per cento del trattamento economico previsto rispettivamente per il segretario particolare, il responsabile amministrativo e per l'autista, senza alcun onere aggiuntivo a carico del bilancio regionale."
c) l'articolo 10 è così sostituito: "Art. 10
(Avvocatura regionale)
1. L'Avvocatura Regionale, quale ufficio di diretta collaborazione del Presidente della Giunta, provvede alla tutela legale dei diritti e degli interessi della Regione e rende consultazioni al Presidente, alla Giunta regionale e, su motivata richiesta, ai dirigenti generali dei Dipartimenti della Regione. L'Avvocatura Regionale ha sede a Catanzaro, con sezione staccata a Reggio Calabria.
2. L'efficace andamento e l'unitario svolgimento delle attività giudiziali e stragiudiziali è assicurato dal coordinatore dell'Avvocatura regionale. L'incarico di coordinatore è conferito dal Presidente della Giunta regionale ad un avvocato dipendente della Regione che abbia effettivamente esercitato la professione forense per almeno dieci anni e sia iscritto all'albo speciale per il patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori, ovvero ad un avvocato esterno, in possesso di adeguata qualificazione professionale, che abbia effettivamente esercitato la professione forense per almeno venti anni. AI coordinatore dell'Avvocatura Regionale è corrisposto un trattamento economico complessivo che, in ogni caso, non potrà essere superiore a quello previsto per i dirigenti generali della Regione.
3. Il coordinatore dell'Avvocatura Regionale nomina tra gli avvocati dipendenti della Regione il vicario ed il responsabile della sezione staccata di Reggio Calabria, ai quali non competono maggiorazioni del trattamento economico.
4. Presso l'Avvocatura Regionale opera un ufficio non dirigenziale di supporto amministrativo, composto da personale interno alla Regione, che dipende funzionalmente dal coordinatore e gerarchicamente dal Dipartimento della Presidenza.
5. Il coordinatore dell'Avvocatura Regionale valuta l'opportunità della costituzione in giudizio della Regione nelle liti attive e passive, previa consultazione con il dirigente della struttura interessata alla lite, adottando, con decreto, le relative determinazioni ed acquisendo la preventiva autorizzazione della Giunta regionale solo per la costituzione di parte civile nei processi penali e per i giudizi dinanzi alla Corte costituzionale. L'autorizzazione della Giunta regionale può essere attribuita anche in via generale o per blocchi di materie.
6. Gli atti dei dirigenti pro tempore dell'Avvocatura Regionale che autorizzano, a qualunque titolo, la costituzione in giudizio della Regione Calabria in procedimenti pendenti, producono gli effetti del decreto di cui al comma precedente.
7. L'Avvocatura regionale provvede al recupero delle somme derivanti da sentenze definitive di condanna di terzi nei confronti della Regione Calabria."
2. Dall'applicazione del presente articolo non possono derivare maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 8
(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 8)
1. All'articolo 10 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 1 le parole "Presidente del Comitato regionale di controllo contabile" sono soppresse;
b) al comma 3 sono apportate le seguenti modifiche:
i. al secondo periodo le parole 1111 Segretario particolare ed il responsabile amministrativo dei soggetti di cui al comma 1 sono funzionalmente equiparati ai dipendenti di categoria D3" sono soppresse;
ii. il terzo periodo è sostituito dal seguente: "II Segretario particolare ed il responsabile amministrativo dei soggetti di cui al comma 1 percepiscono il trattamento economico spettante alla posizione economica D6 del CCNL del comparto Regioni ed autonomie locali, oltre le competenze derivanti dall'applicazione dell'articolo 3 della legge regionale 26 maggio 1997, n. 8".
iii. al nono periodo le parole "Presidente del Comitato regionale di controllo contabile" sono soppresse.
Art. 9
(Modifiche alla legge regionale 5 gennaio 2007, n. 1)
1. Alla legge regionale 5 gennaio 2007, n. 1 sono apportate le seguenti modifiche:
a) la lettera i) del comma 1 dell'articolo 2 è soppressa;
b) nella tabella presente all'articolo 3, comma 4, è soppressa la colonna "Presidenti Comunità montane";
c) al comma 3 dell'articolo 4 le parole "Presidenti di Comunità montane" sono soppresse;
d) al comma 1 dell'articolo 7 le parole "I presidenti di Comunità montana," sono soppresse;
e) al comma 4 dell'articolo 8 le parole "di Presidente di Comunità montana" sono soppresse;
f) il comma 2 dell'articolo 11 è sostituito dal seguente: "2. Il Consiglio regionale assicura il funzionamento del Consiglio delle Autonomie locali mettendo a disposizione adeguate risorse materiali e congrua dotazione organica di personale scelto tra i ruoli del Consiglio regionale e della Giunta regionale. Con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale è determinato il contingente di personale";
g) il comma 4 dell'articolo 11 è sostituito dal seguente: "4. Dell'ufficio di segreteria possono far parte esclusivamente i dipendenti degli Enti locali della Calabria, ovvero dell'Amministrazione regionale, collocati in posizione di comando alla data di approvazione della presente legge, ovvero i segretari comunali/dirigenti con comprovata esperienza nel comparto delle autonomie locali, collocati in posizione di comando alla data di approvazione della presente legge. Al personale compete un trattamento pari a quello previsto nel ruolo di provenienza";
h) al comma 1 dell'articolo 12 le parole "sede del municipio, della provincia o della comunità montana" sono sostituite dalle seguenti: "sede del municipio e della provincia".
Art. 10
(Integrazione all'articolo 9 della legge regionale 5 novembre 2009, n. 40)
1. All'articolo 9 della legge regionale 5 novembre 2009, n. 40 è aggiunto il seguente comma: "9. In osservanza del principio generale di cui all'articolo 252 del regio decreto 30 marzo 1942, n. 318, le concessioni perpetue date senza limiti di tempo, in essere alla data in entrata in vigore del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, a decorrere dalla medesima data sono trasformate in concessioni temporanee la cui durata è stabilita nel limite massimo di anni 30 (trenta) salvo il concessionario non incorra in motivi di decadenza. L'esercizio della concessione nei termini di cui al periodo precedente è condizionato all'esito positivo della valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) o della valutazione di incidenza (V.I), se dovute, ferma restando l'acquisizione di tutte le autorizzazioni, nulla osta o atti di assenso comunque denominati previsti dalle leggi vigenti."
Art. 11
(Modifica alla legge regionale del 30 luglio 2010, n. 20)
1. All'articolo 1, comma 1, della legge regionale 30 luglio 2010, n. 20 le parole "2013 e 2014" sono sostituite dalle parole "2013,2014 e 2015".
Art. 12
(Integrazione all'art. 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47)
1. Dopo il comma 4 dell'articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 è aggiunto il seguente: " 5. Considerata l'eccezionalità della crisi economica e sociale, che impone l'adozione di misure volte a fronteggiare il disagio abitativo che interessa sempre più soggetti e famiglie che non hanno capacità di risparmio, la Giunta regionale, su proposta di rimodulazione dei fondi disponibili da parte del Dipartimento Lavori Pubblici, e previo parere della commissione consiliare, approva le rimodulazioni degli interventi di edilizia sociale, anche finanziati ai sensi della legge regionale 16 ottobre 2008, n.36 ma senza alcun maggiore onere a carico della Regione Calabria."
Art. 13
(Integrazioni all'articolo 1 della legge regionale 3 settembre 2012, n. 39)
1. Al comma 2, ultimo capoverso, dell'articolo 1 della legge regionale 3 settembre 2012, n. 39, dopo le parole "analogo provvedimento di utilizzazione." viene aggiunto il seguente periodo:
"La STV è assimilata ad ogni effetto alle strutture ausiliarie dei Dirigenti Generali previste dall'articolo 5 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 ed è costituita dai componenti nominati e da un segretario, il cui trattamento economico aggiuntivo grava sul fondo previsto dal successivo comma 4. Per specifiche esigenze, in particolare al fine di procedere alla definizione delle pratiche arretrate, possono essere istituite STV Straordinarie i cui compiti, funzionamento e professionalità vengono definiti nel regolamento di cui al successivo comma".
Art. 14
(Modifiche all'articolo 7 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24)
1. All'articolo 7 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 5, la lettera c) è così sostituita: "c) il collegio dei revisori dei conti composto da tre componenti";
b) al secondo periodo del comma 6, la parole "Il revisore unico dei conti e il suo supplente" sono sostituite dalle seguenti: "I componenti del collegio dei revisori dei conti";
c) al comma 11 sono eliminate le seguenti parole "adottato dall'ATERP regionale entro trenta giorni dalla data di nomina degli organi,".
2. Dall'applicazione delle disposizioni del presente articolo non possono derivare nuovi oneri finanziari a carico del bilancio dell'ATERP regionale.
Art. 15
(Assenza di nuovi o maggiori oneri)
1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 16
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
(Fondi Speciali)
1. Gli importi da iscrivere nei fondi speciali ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e degli articoli 17 e 21 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8, per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio 2015M2017 sono determinati in euro 300.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese correnti (UPB 8.1.01.01) ed in euro 300.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese in conto capitale (UPB 8.1.01.02), così come indicato nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.
Art. 2
(Rifinanziamento leggi regionali)
1. Ai sensi dell'allegato 4/1, paragrafo 7, lettera b), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, il rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa è rideterminato per gli esercizi finanziari 2015, 2016 e 2017 rispettivamente in euro 272.195.003,24, euro 220.330.553,30 ed euro 218.961.413,30 così come indicato nella tabella C allegata alla presente legge.
Art. 3
(Nuove autorizzazioni di spesa)
1. Per il ripiano, da parte della Regione Calabria, delle perdite d'esercizio della Società Aeroporto S. Anna S.p.A., registrate nel secondo semestre dell'anno 2012, nell'esercizio 2013 e nel periodo 1 gennaio -14 dicembre 2014, ai sensi dell'articolo 2447 del Codice civile e in misura proporzionale alla quota di partecipazione al capitale sociale (14,11%), è autorizzata per l'esercizio finanziario 2015 la spesa di € 659.580,26 con allocazione all'UPB 2.3.01.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
2. Al fine di garantire il cofinanziamento a carico del bilancio regionale del progetto "I giovani ripartono dalla Calabria", di cui alla legge 4 agosto 2006, n. 248 e alla Convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri stipulata in data 9 novembre 2011, è autorizzata, per l'esercizio finanziario 2015, la spesa di euro 330.000,00 con allocazione all'UPB 5.2.02.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
3. Al fine di sostenere l'attività dell'Associazione donatori di sangue per il paziente emopatico (ADSPEM) con sede in Reggio Calabria è autorizzata per l'esercizio finanziario 2015, la spesa di euro 40.000,00 con allocazione all'UPB 6.1.01.04 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
4. Al fine di sostenere l'attività della sezione di Reggio Calabria dell'Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2015, la spesa di euro 75.000,00 con allocazione all'UPB 6.1.01.04 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
Art 4
(Istituzione Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell'Area dello Stretto)
1. La Regione Calabria favorisce la stipula di appositi accordi con la Regione Sicilia per la valorizzazione, l'integrazione e lo sviluppo in tema di infrastrutture, trasporti, ambiente, università, ricerca e innovazione tecnologica, turismo, politiche sociali, culturali ed economiche dell'Area dello Stretto delle Città Metropolitane di Reggio Calabria e Messina.
2. E' istituita la Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell'Area dello Stretto. La Conferenza ha sede presso il Consiglio Regionale della Calabria ed è presieduta dal Presidente del Consiglio o un suo delegato. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge sul BURC, il Consiglio regionale approva, su proposta dell'Ufficio di Presidenza, apposito regolamento interno che ne disciplina la composizione, il funzionamento e la struttura organizzativa. Il Regolamento interno individua anche un comitato tecnico di supporto allo svolgimento dell'attività della Conferenza stessa.
3. Per il funzionamento della Conferenza è autorizzata per l'esercizio finanziario 2015 la spesa di euro 100.000,00 con allocazione all'UPB 1.1.01.01 , dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
Art. 5
(Istituzione Fondo per la Valorizzazione Ambientale delle Spiagge della Regione Calabria)
1. Al fine di qualificare l'offerta turistica balneare mediante il miglioramento della qualità dei servizi e la valorizzazione e tutela ambientale delle coste e delle spiagge, viene istituito il Fondo per la Valorizzazione Ambientale delle Spiagge della Regione Calabria con una dotazione finanziaria pari a euro 100.000,00 con l'istituzione di un nuovo capitolo nello stato di previsione della spesa all'UPB 3.2.01.01.
2. Nelle more di un intervento legislativo di riordino della legge regionale n. 10 del 1998, il fondo sostiene con priorità le spese di funzionamento e di investimento di carattere ambientale, strutturale o dotazionale, poste in essere dai comuni a cui è stato assegnato per l'anno di riferimento l'ecolabel volontario denominato Bandiera Blu FEE e/o che hanno ottenuto per le spiagge ricadenti nel loro territorio il punteggio minimo di 3 Vele assegnate dalla Guida Blu di Legambiente e Touring Club.
3. All'erogazione dei contributi si provvede con le procedure di cui all'articolo 19 della legge regionale 10 novembre 1975, n. 31 e successive modifiche ed integrazioni, in quanto applicabili.
Art. 6
(Entrate derivanti dalla tariffa sui rifiuti solidi urbani)
1. Per gli esercizi finanziari 2015, 2016 e 2017, nelle more della completa definizione ed operatività delle Comunità di ambito territoriale ottimale di cui alla legge regionale 11 agosto 2014, n. 14, l'ammontare complessivo delle entrate relative ai versamenti che i comuni devono effettuare nelle casse regionali a titolo di tariffa per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, parzialmente iscritte con il comma 3 dell'articolo 1 della legge regionale 13 gennaio 2015, n. 2, sono definitivamente rideterminate in euro 92.500.000,00, per ciascuno degli anni considerati, ed iscritte all'UPB 1.1.03 dello stato di previsione dell'entrata e all'UPB 3.2.01.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015-2017.
Art. 7
(Interventi di Sviluppo dell'Area di Gioia Tauro)
1. Per gli interventi finalizzati allo sviluppo del sistema produttivo del porto di Gioia Tauro, previsti dall'articolo 47 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47, è autorizzata la spesa di euro 3.000.000,00 da imputare all'UPB 2.2.02.02 (capitolo 0612520101) dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale per l'esercizio finanziario 2015.
Art. 8
(Norma finanziaria)
1. Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.a, con le risorse evidenziate nella parte entrata del bilancio annuale 2015.
2. Le tabelle A, B e C, allegate alla presente legge, danno la dimostrazione analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche, alle UPB e ai capitoli della spesa.
Art 9
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
(Tabelle)
Art. 1
(Bilancio di competenza -Stato di previsione dell'entrata e della spesa)
1. Lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali di base dell'entrata della Regione per il triennio 2015-2017, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge è approvato in euro 7.940.347.515,85 per l'anno 2015 (tabella A – 2^ colonna) e in euro 4.791.424.547,94 e 4.594.573.983,12 rispettivamente per gli anni 2016 e 2017.
2. Lo stato di previsione delle contabilità speciali dell'entrata per il triennio 2015-2017 è approvato in euro 2.351.155.000,00 per l'anno 2015 (tabella A – 2^ colonna - riga contabilità speciali) ed in euro 2.349.355.000 per ciascuno degli anni 2016-2017.
3. E' autorizzato l'accertamento dei tributi e delle altre entrate per l'anno 2015.
4. Lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali di base della spesa della Regione per il triennio 2015-2017, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge, è approvato in euro 7.940.347.515,85 per l'anno 2015 (tabella B – 2^ colonna) e in euro 4.791.424.547,94 e 4.594.573.983,12 rispettivamente per gli anni 2016 e 2017.
5. Lo stato di previsione delle contabilità speciali della spesa per il triennio 2015-2017 è approvato in euro 2.351.155.000,00 per l'anno finanziario 2015 (tabella B - 2° colonna - riga contabilità speciali) ed in euro 2.349.355.000 per ciascuno degli anni 2016-2017.
6. E' autorizzata l'assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.
7. Al fine di garantire la corretta gestione del bilancio 2015, è autorizzato l'aggiornamento, con decreto del Dirigente generale del Dipartimento Bilancio, dei valori dei residui attivi, passivi e di stanziamento presunti che risultano modificati dalla effettiva gestione del bilancio a tutto il 31 dicembre 2014.
Art. 2
(Bilancio di cassa - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)
1. E' approvato in euro 12.516.386.729,83 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2015, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A- 3^ colonna).
2. E' approvato in euro 2.356.460.856,71 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2015, annesso alla presente legge (tabella A – 3^ colonna – riga contabilità speciali).
3. Sono autorizzate le riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2015.
4. E' approvato in euro 11.504.019.835,34 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2015, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B – 3^ colonna).
5. E' approvato in euro 2.355.153.989,05 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario 2015, annesso alla presente legge (tabella B - 3° colonna – riga contabilità speciali).
6. E' autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.
Art. 3
(Residui attivi e passivi presunti)
1. E' approvato in euro 5.810.309.470,55 il totale dei residui attivi presunti delle unità previsionali di base al 1° gennaio 2015, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A -1^ colonna).
2. E' approvato in euro 5.305.856,71 il totale dei residui attivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio 2015, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A – 1^ colonna - riga contabilità speciali).
3. E' approvato in euro 3.676.761.504,40 il totale dei residui passivi presunti delle unità previsionali di base al 1° gennaio 2015, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge ( tabella B -1^ colonna).
4. E' approvato in euro 3.998.989,05 il totale dei residui passivi presunti delle contabilità speciali al 1 ° gennaio 2015, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B -1^ colonna - riga contabilità speciali).
Art. 4
(Residui perenti)
1. L'importo dei residui in perenzione amministrativa di natura vincolata finanziati con l'avanzo di amministrazione che si prevede possano essere reclamati dai creditori nel corso dell'esercizio finanziario 2015, è determinato complessivamente in euro 277.060.486,10, di cui euro 113.564.590,07 iscritti al capitolo 7003101 (UPB di parte corrente 8.3.01.01) ed euro 163.495.896,03 iscritti al capitolo 7003201 (UPB di parte in conto capitale 8.3.01.02).
2. L'importo dei residui in perenzione amministrativa di natura non vincolata finanziati con risorse autonome che si prevede possano essere reclamati dai creditori nel corso dell'esercizio 'finanziario 2015, è determinato complessivamente in euro 8.909.155,73 di cui euro 7.217.601,60 iscritti al capitolo 83010103 (UPB di parte corrente 8.3.01.01) ed euro 1.691.554,13 iscritti al capitolo 83010202 (UPB di parte in conto capitale 8.3.01.02).
Art. 5
(Utilizzo del saldo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio 2014)
1. Il saldo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio finanziario 2014 è determinato in euro 2.886.492.058,92 ed è applicato al bilancio di previsione 2015 per euro 1.985.907.481,68, di cui euro 373.724.432,80 per il finanziamento di spese correnti ed euro 1.612.183.048,88 per il finanziamento di spese d'investimento. Tale quota di avanzo è utilizzata per come di seguito specificato:
- euro 1.681.302.766,58 per la reiscrizione in bilancio delle economie di spesa dell'esercizio 2014 finanziate con fondi statali e comunitari assegnati con vincolo di destinazione così come indicato nella parte A dell'allegato 1 al bilancio;
- euro 277.060.486,10 per la copertura dei residui perenti relativi ad impegni di spesa assunti a valere su capitoli finanziati da risorse con vincolo di destinazione, così come indicato nella parte B dell'allegato 1 al bilancio;
- euro 27.544.229,00 per la copertura di spese finanziate con la quota di disponibilità residua, così come indicato nella parte C dell'allegato 1 al bilancio.
Art. 6
(Autorizzazione al ricorso all'indebitamento)
1. Ai sensi dell'articolo 26 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, la Giunta regionale è autorizzata a ricorrere all'indebita mento, con oneri a carico del bilancio regionale, per la copertura del disavanzo finanziario derivante dalla copertura della quota regionale di cofinanziamento dei Programmi Operativi per la Calabria, già autorizzato dall'art. 6 della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15, e da successive modifiche ed integrazioni, per un importo massimo di euro 331.053.683,74, così come indicato nell'apposito allegato n. 3 "Elenco delle spese iscritte nel bilancio di previsione 2015 da finanziarsi con mutuo o altre forme di indebitamento".
2. L'importo indicato al comma precedente riguarda il cofinanziamento complessivo dei Programmi operativi cofinanziati dal FESR per euro 306.591.289,45, dal FEASR per euro 23.370.264,00 e del FEP per euro 1.092.130,29.
3. I mutui di cui al precedente comma per spese di investimento a carico del bilancio regionale sono contratti, per una durata massima di ammortamento di anni trenta, subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta ritenute necessarie, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 27, commi 3, 4 e 5, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e compatibilmente con il limite imposto dall'art. 26, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e successive modifiche ed integrazioni e con la normativa vigente in materia di rispetto del patto di stabilità.
4. Gli oneri di ammortamento dei mutui di cui al comma precedente trovano copertura nello stanziamento di cui all'UPB 1.2.04.09 dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale 2015-2017. Per gli anni successivi al 2017 le rate di ammortamento trovano copertura nei bilanci relativi.
Art. 7
(Fondo di riserva per spese obbligatorie e d'ordine)
1. Il fondo di riserva per spese obbligatorie e d'ordine, ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, è iscritto nello stato di previsione della spesa all'UPB 8.2.01.01, ed è determinato per l'esercizio finanziario 2015 in euro 9.280.000,00.
2. Sono considerate obbligatorie e d'ordine le spese specificate nell'elenco allegato al documento tecnico che accompagna il bilancio di previsione annuale.
Art. 8
(Fondo di riserva di cassa)
1. Il fondo di riserva di cassa, ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, è iscritto nello stato di previsione della spesa all'UPB 8.2.01.03, ed è determinato per l'esercizio finanziario 2015 in euro 100.000.000,00.
Art. 9
(Fondo perdite degli organismi partecipati)
1. Il fondo perdite degli organismi partecipati, di cui all'articolo 1, comma 550 e successivi, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, è iscritto all'UPB 8.2.01.04 dello stato di previsione della spesa per l'importo di euro 2.007.366,54.
Art. 10
(Fondo di parte corrente per oneri derivanti da contenziosi)
1. E' istituito il Fondo di parte corrente per oneri derivanti da contenziosi ai sensi dell'allegato 4/2, paragrafo 5.2, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, con allocazione all'UPB 8.2.01.04 della parte spesa del bilancio e lo stanziamento, per l'esercizio finanziario 2015, pari ad euro 6.700.000,00.
Art. 11
(Fondo per debiti nei confronti di enti, istituzioni ed organismi vari derivanti da
attività dell'Amministrazione)
1. E' istituito il Fondo per debiti nei confronti di Enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell'Amministrazione, con allocazione all'UPB 8.2.01.04 della parte spesa del bilancio e lo stanziamento, per l'esercizio finanziario 2015, di euro 2.469.083,20.
Art. 12
(Quadro generale riassuntivo)
1. E' approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di cassa della Regione per l'anno finanziario 2015, annesso alla presente legge, ai sensi all'articolo 14, comma 1, lettera a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Art. 13
(Classificazione dell'entrata e della spesa)
1. Le entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 11 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le categorie e le unità previsionali di base delle entrate sono approvate nell'ordine e con la denominazione indicate nel relativo stato di previsione (tabella A).
2. Le spese della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 12 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le aree di intervento, i livelli programmatici di intervento, le funzioni obiettivo e le unità previsionali di base sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella B).
Art 14
(Bilancio pluriennale)
1. E' approvato il bilancio pluriennale della Regione per l'arco di tempo relativo agli anni 201512017 allegato al bilancio annuale, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Art. 15
(Autorizzazione alle variazioni al bilancio)
1. Nel corso dell'esercizio, la Giunta regionale, con propria deliberazione, è autorizzata ad apportare le variazioni agli stanziamenti del bilancio di previsione annuale e pluriennale, al documento tecnico e al bilancio dipartimentale, ai sensi dall'articolo 3, comma 4, e dell'articolo 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42", come modificato e integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126.
2. Ai sensi dell'articolo 48 e dell'articolo 51, comma 4, del decreto legislativo n. 118/2011, le variazioni agli stanziamenti del bilancio di previsione annuale e pluriennale, al documento tecnico e al bilancio dipartimentale da effettuarsi con provvedimento del dirigente generale del Dipartimento Bilancio sono le seguenti:
a) le variazioni compensative fra capitoli di entrata della medesima categoria e fra i capitoli di spesa del medesimo macroaggregato del bilancio di previsione annuale e triennale;
b) con riferimento ai macroaggregati riguardanti i trasferimenti correnti, i contributi agli investimenti e i trasferimenti in conto capitale, le variazioni compensative solo dei capitoli di spesa appartenenti al medesimo macroaggregato e al medesimo codice di quarto livello del piano dei conti;
c) le variazioni di bilancio riguardanti la reiscrizione di somme vincolate relative ad economie di spesa o ad impegni di spesa insussistenti, anche riferiti ad esercizi finanziari precedenti;
d) le variazioni fra gli stanziamenti riguardanti il fondo pluriennale vincolato e gli stanziamenti correlati;
e) le variazioni necessarie per l'adeguamento delle previsioni, compresa l'istituzione di tipologie e programmi, riguardanti le partite di giro e le operazioni per conto di terzi;
f) le variazioni degli stanziamenti riguardanti i versamenti ai conti di tesoreria statale intestati all'ente e i versamenti a depositi bancari intestati all'ente;
g) i prelievi dai fondi di riserva e dagli accantonamenti, ad esclusione del fondo di riserva per le spese impreviste.
3. Gli Enti, le Aziende e le Agenzie regionali sono autorizzati, ai sensi dell'articolo 57, comma 6, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 ad effettuare variazioni ai rispettivi bilanci nel corso dell'esercizio, nei casi previsti ai precedenti commi, in quanto compatibili, e previa comunicazione alle strutture regionali competenti.
Art. 16
(Allegati del bilancio)
1. Sono approvati i seguenti allegati:
- Allegato n. 1, concernente l'elenco delle reiscrizioni derivanti da economie su stanziamenti di spesa finanziati da assegnazioni con vincolo di destinazione finanziate con la disponibilità costituita dal saldo finanziario positivo (articolo 13, comma 2, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8);
- Allegato n. 2, concernente il prospetto che mette a raffronto, per unità previsionale di base, gli stanziamenti di competenza relativi alle entrate derivanti da assegnazioni statali e comunitarie con i correlati stanziamenti di competenza relativi alla spesa (articolo 14, comma 2, lettera a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8);
- Allegato n. 3, concernente l'elenco delle spese per investimento a carico del bilancio regionale da finanziare con mutuo o con altre forme di indebitamento ai sensi degli articoli 26 e 27 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
2. Sono approvati gli schemi di bilancio e i relativi allegati di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modificazioni e integrazioni cui è attribuita, per l'anno 2015, funzione conoscitiva.
Art. 17
(Pubblicazione)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
(Tabelle)
Il Consiglio regionale,
premesso che:
il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, modificato ed integrato dal decreto legislativo n. 126 del 10 agosto 2014, ha introdotto disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti Locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42;
l'articolo 11, comma 12, del decreto legislativo n. 118/2011 prevede che nel 2015 gli enti adottino gli schemi di bilancio e di rendiconto vigenti nel 2014, che conservano valore a tutti gli effetti giuridici, anche con riguardo alla funzione autorizzatoria, ai quali affiancano gli schemi di bilancio armonizzati, cui è attribuita funzione conoscitiva;
l'articolo 10, comma 1, del decreto legislativo n. 118/2011 dispone che il bilancio di previsione finanziario è almeno triennale, ha carattere autorizzatorio ed è aggiornato annualmente in occasione della sua approvazione;
considerato che:
non è stato possibile avviare l'iter di approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 entro il 31 dicembre 2014, in quanto il Consiglio regionale ha cessato le proprie attività in data 7 ottobre 2014;
con legge regionale 13 gennaio 2015, n. 2 è stato autorizzato l'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Calabria e, di conseguenza, del Consiglio regionale;
visto il progetto di bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017, di cui alla delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 15 del 16 aprile 2015, che si conclude con le seguenti risultanze:
ENTRATE
TITOLO 1 Fondi a disposizione per il funzionamento
dell’Assemblea regionale € 59.200.000,00
TITOLO 2 Entrate compensative e varie € 2.020.527,94
TITOLO 3 Partite
di giro €
14.530.300,00
TOTALE
ENTRATE € 75.750.827,94
USCITE
TITOLO 1 Spese correnti € 59.200.000,00
TITOLO 2 Spese compensative e varie € 2.020.527,94
TITOLO 3 Partite
di giro €
14.530.300,00
TOTALE
USCITE € 75.750.827,94
PRESO ATTO del parere della Conferenza dei
Capigruppo espresso ai sensi dell'articolo 6, comma 4, del Regolamento interno
di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;
PRESO ATTO, altresì, del parere del Collegio
dei Revisori dei Conti della Regione Calabria espresso in data 21 aprile 2015;
DELIBERA
di approvare il bilancio di previsione del Consiglio regionale
per l'anno 2015 e il bilancio pluriennale 2015-2017 con le seguenti risultanze
finali:
ENTRATE
TITOLO 1 Fondi a disposizione per il funzionamento
dell’Assemblea regionale € 59.200.000,00
TITOLO 2 Entrate compensative e varie € 2.020.527,94
TITOLO 3 Partite
di giro €
14.530.300,00
TOTALE
ENTRATE € 75.750.827,94
USCITE
TITOLO 1 Spese correnti € 59.200.000,00
TITOLO 2 Spese compensative e varie € 2.020.527,94
TITOLO 3 Partite
di giro €
14.530.300,00
TOTALE
USCITE € 75.750.827,94”
“Il Consiglio regionale,
VISTO l'art. 3, comma 2, lettera d) del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni;
VISTA la legge 6 agosto 1990, n. 223, concernente "Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato";
VISTA la legge regionale n. 2 del 22 gennaio 2001, e s.m.i., istitutiva del CO.Re.Com. Calabria, e segnatamente l'articolo 10;
PRESO ATTO della delibera n. 256 del 9 settembre 2014 del CORECOM con la quale il Comitato ha approvato il Programma di attività per l'anno 2015, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2, unitamente al relativo fabbisogno finanziario;
delibera
di approvare, ai sensi dell'art. 10, comma 1, della l.r. n. 212001, il Programma di attività del CORECOM per l’anno 2015 per come trasmesso con deliberazione n. 256 del 9 settembre 2014, unitamente al relativo fabbisogno finanziario che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale”.
(Allegato)
“Il Consiglio regionale,
VISTI:
la legge 31 luglio 1997, n. 249 "Istituzione dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo";
la legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 "Istituzione e funzionamento del Comitato regionale per le comunicazioni - CO.Re.Com." e ss.mm.ii.;
CONSIDERATO CHE:
con determinazione del Segretario Generale dell'Ente R.G. n. 805 del 31.12.2009, è stata indetta la selezione pubblica, per titoli ed esami, per l'assunzione a tempo determinato per tre anni di n. 6 esperti giuridico-legali (avvocati), categoria 03, presso la struttura del CO.Re.Com. Calabria con approvazione del relativo bando;
successivamente con determinazione del Segretario Generale R.G. n. 27 del 18.01.2010, è stata annullata la determinazione di cui sopra e, contestualmente, è stato approvato il nuovo bando modificato;
all'esito dell'espletamento della procedura con determinazione del Segretario Generale R.G. n. 40 del 26/01/2012 è stata approvata la graduatoria generale di merito definitiva relativa alla selezione pubblica per titoli ed esami sopra specificata ed all'assunzione con contratto a tempo determinato dei sei candidati risultati vincitori a far data dal 10 febbraio 2012;
essendo pervenuti a scadenza i contratti a tempo determinato in questione è emersa l'urgente necessità di individuare idonee soluzioni per fare fronte alla carenza di personale che è venuta a determinarsi presso la struttura del Co.Re.Com.;
sussiste la necessità di provvedere in ordine alla dotazione di personale per la struttura del CO.Re.Com. Calabria;
CONSIDERATO CHE:
il dirigente del CO.Re.Com ha evidenziato la necessità di avviare ogni procedura utile, stanti le eccezionali necessità della struttura diretta dallo stesso dovute alla considerevole mole di contenzioso pendente;
la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge finanziaria 2015) al comma 424 dell'articolo 1 stabilisce che "Le regioni e gli enti locali, per gli anni 2015 e 2016, destinano le risorse per le assunzioni a tempo indeterminato, nelle percentuali stabilite dalla normativa vigente, all'immissione nei ruoli dei vincitori di concorso pubblico collocati nelle proprie graduatorie vigenti o approvate alla data di entrata in vigore della presente legge e alla ricollocazione nei propri ruoli delle unità soprannumerarie destinatarie dei processi di mobilità. Esclusivamente per le finalità' di ricollocazione del personale in mobilità' le regioni e gli enti locali destinano, altresì, la restante percentuale della spesa relativa al personale di ruolo cessato negli anni 2014 e 2015, salva la completa ricollocazione del personale soprannumerario. Fermi restando i vincoli del patto di stabilità interno e la sostenibilità finanziaria e di bilancio dell'ente, le spese per il personale ricollocato secondo il presente comma non si calcolano, al fine del rispetto del tetto di spesa di cui al comma 557 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Il numero delle unità di personale ricollocato o ricollocabile è comunicato al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e al Ministro dell'economia e delle finanze nell'ambito delle procedure di cui all'accordo previsto dall'articolo 1, comma 91, della legge 7 aprile 2014, n. 56. Le assunzioni effettuate in violazione del presente comma sono nulle";
pertanto, quantomeno per gli anni 2015 e 2016 non sarà possibile sopperire alle specifiche ed eccezionali esigenze di personale qualificato necessario per lo svolgimento delle specifiche attività di competenza del Co.Re.Com., facendo ricorso a nuove procedure concorsuali;
CONSIDERATO, altresì, che il 20 febbraio 2015 il Segretario Generale dell'Ente ha pubblicato un avviso di mobilità interna volontaria, sul Sito Istituzionale dell'Ente, riservata ai dipendenti di ruolo del Consiglio regionale per l'individuazione di sei unità di personale di categoria D in possesso di laurea in giurisprudenza da assegnare al CO.Re.Com Calabria al quale non ha aderito alcun dipendente di ruolo in possesso dei requisiti richiesti;
VALUTATO, quindi, alla luce di quanto sopra esposto in fatto ed in diritto. che l'unica ipotesi percorribile, in riferimento al quadro normativa attualmente in vigore, sia la formazione di una short list di candidati in possesso di requisiti specifici che saranno meglio elencati nell'apposito avviso pubblico predisposto dall'Ufficio di Presidenza;
DELIBERA
di demandare all'Ufficio di Presidenza la predisposizione di
un avviso pubblico finalizzato alla formazione di una short list
di candidati in possesso dei requisiti prescritti dalla legge, per la selezione
di sei esperti giuridico-legali da assegnare alla struttura del CO.Re.Com.
Calabria”.
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
con il disegno di legge 1577 recante “Riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche” il Governo nazionale ha formulato un progetto di riforma e razionalizzazione della Pubblica Amministrazione;
l’art. 7, comma 1, lettera a) del citato disegno di legge, tra i principi e i criteri direttivi prevede “il riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente e del territorio, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, con riorganizzazione di quelle del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento delle medesime in quelle delle altre forze di polizia, ferma restando la garanzie degli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti”, potendone derivare la soppressione del Corpo e l’assorbimento delle funzioni svolte dalla Forestale in quelle delle altre forze di polizia a competenza generale ovvero di altri enti pubblici, cancellando così di fatto, l’unico corpo di polizia statale con una marcata specializzazione e professionalità in materia di tutela dell’ambiente, del territorio e della biodiversità;
questa operazione determinerebbe l’irrimediabile dispersione della specifica professionalità del Corpo forestale dello Stato: nella lotta ai crimini ambientali e nella tutela degli ecosistemi naturali; nel presidio costante del territorio, nella difesa idrogeologica e del suolo; nella tutela delle condizioni di legalità nel sistema agroforestale ed alimentare del Paese, nella efficace prevenzione e contrasto al traffico e smaltimento illecito dei rifiuti; nella repressione dei reati a danno degli animali; nel contrasto e repressione dei reati alimentari come le contraffazioni, le sofisticazioni, le adulterazioni ormai sempre più diffuse nel settore agro-alimentare; nella tutela dei prodotti a qualità certificata e delle tipicità alimentari; nella lotta agli incendi boschivi e nelle successive attività investigative; nella costante attività di vigilanza e tutela dei Parchi nazionali e regionali, come momento di intervento e mediazione tra le esigenze di sviluppo e quelle della conservazione naturalistica; nel controllo, prevenzione e repressione dei traffici illeciti di specie animali e vegetali minacciate d’estinzione (Convenzione C.I.T.E.S.);
questa operazione determinerebbe l’irrimediabile dispersione delle specifiche professionalità del Corpo forestale dello Stato non solo quale organo votato alla lotta ai crimini ambientali ed alla tutela degli ecosistemi naturali, ma anche quale indispensabile partner nel complesso sistema di governance del territorio, essendo dotato di una speciale, indiscutibile e storica sensibilità sia per le esigenze di conservazione degli ambienti naturali, sia per quelle connesse allo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni locali con particolare riguardo a quelle delle zone montane e delle aree protette, da orientare verso forme ecosostenibili, partecipate dai cittadini e controllate da agenzie forti e autorevoli;
l’efficienza e l’efficacia della presenza del Corpo forestale dello Stato nel presidio e nella difesa del territorio nell’interesse del Paese e di questa Comunità locale, è il risultato delle risposte articolate che lo stesso, per la sua origine, per cultura, per la formazione del personale, fornisce nei vari ambiti operativi, dalla difesa idrogeologica e del suolo alla tutela della legalità nel sistema ambientale, forestale ed agroalimentare, dal contrasto al traffico e allo smaltimento illecito dei rifiuti alla repressione dei reati commessi in danno degli animali, dalla lotta agli incendi boschivi alla vigilanza nelle aree protette e alla tutela della biodiversità;
negli anni attraverso Protocollo d’Intesa con la Regione Calabria il Corpo forestale dello Stato ha contribuito alla lotta ed al contrasto agli incendi boschivi garantendo il coordinamento delle forze regionali impegnate nello spegnimento, la disponibilità della flotta aerea del CFS in supporto a quella regionale, la redazione dei catasti incendi a favore delle Amministrazioni comunali, oltre a garantire per tutto l’ano attività di monitoraggio di aree del territorio particolarmente fragili, a rischio di inquinamento idrico e di illeciti smaltimenti di rifiuti;
altri interventi del C.F.S. hanno riguardato il settore della Protezione Civile con operazioni di ricerca e soccorso dispersi in zone impervie, monitoraggio del territorio in occasione di eventi meteorologici eccezionali e di disastri ambientali quali dissesti ed inondazioni al fine di garantire la pubblica incolumità in particolare nel territorio montano;
considerato che:
il Corpo forestale dello Stato è già riorganizzato, quale unica forza di polizia ad ordinamento civile, con competenza specifica in materia di tutela ambientale e agroalimentare con la legge 6 febbraio 2004, n. 36 e che la sua specificità è ribadita anche dal decreto del Ministro dell’Interno 28 aprile 2006 di “Riassetto dei comparti di specialità delle Forze di Polizia”;
il rilevante, qualificato e produttivo impegno del Corpo forestale dello Stato, il cui organico conta meno di 8.000 unità effettive a livello nazionale, necessita invece di un incremento, attesa la circostanza che vede il numero dei professionisti addetti alla sicurezza ambientale e del territorio in molti Paesi europei, ben superiore a quello italiano;
dagli studi effettuati è stato ampiamente documentato che l’assorbimento in altre forze di polizia del Corpo forestale dello Stato non solo non comporta apprezzabili risparmi nella spesa pubblica, anzi occorrerebbe prevedere risorse finanziarie aggiuntive da destinare all’adeguamento delle dotazioni strumentali e tecniche e del vestiario da fornire al personale, ma si risolve in un minor livello di tutela degli ambienti naturali, dell’agricoltura e del territorio con conseguenti costi economici a cui oggi il Paese non può fare fronte;
il Corpo forestale dello Stato, in particolar modo nelle zone rurali, montane e svantaggiate e nelle aree protette, svolge di fatto un ruolo di sapiente armonizzazione nel rapporto cittadino/ambiente/agricoltura attraverso una continua azione di prossimità, garantendo un efficace presidio di legalità per la sicurezza ambientale, agroalimentare e la tutela del territorio rurale e montano;
appare assolutamente necessario evitare l’assorbimento in altre forze di polizia del Corpo forestale dello Stato, disperdendone i compiti, ai fini del mantenimento degli attuali livelli di sicurezza e di presidio del territorio contro le manomissioni ambientali, il dissesto idrogeologico ed i reati agroalimentari;
Per quanto sopra esposto, nello spirito del mantenimento e del rafforzamento di ogni forma di collaborazione tra le amministrazioni centrali e locali dello Stato finalizzate a perseguire efficienza, efficacia ed economicità nell’azione pubblica, nell’esclusivo interesse del Paese e dei Cittadini.
Impegna
la Giunta regionale a chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri competenti di scongiurare l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato in altre forze di polizia, in modo che lo stesso, in un ottica di razionalizzazione delle funzioni, venga rafforzato in termini di organico e di competenze specialistiche, affinché si configuri sempre più nettamente quale organo nazionale specializzato nella tutela e nella salvaguardia dell’ambiente, del territorio, delle foreste, del patrimonio agroalimentare e della biodiversità, a servizio di questa Regione e dell’intero Paese.
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
il Tribunale di Crotone ha rigettato la richiesta di concordato preventivo avanzata dalla società Sant’Anna SpA dichiarandone il fallimento;
qualora non si individuassero soluzioni tempestive, gli effetti economici e sociali per l’intero territorio della provincia di Crotone sarebbero gravissimi;
considerato che:
l’aeroporto Sant’Anna è stato dichiarato, per ragioni di continuità territoriale, aeroporto di interesse nazionale;
precisato che:
esso rappresenta un’infrastruttura fondamentale per il sistema produttivo, economico e sociale della città e dell’intero territorio, anche alla luce della condizione di particolare isolamento e di marginalità del comprensorio non adeguatamente servito da infrastrutture alternative sia viarie che ferroviarie;
valutato che:
ove la società di gestione fosse azzerata, si penalizzerebbero gli sforzi di riscatto economico, che pure ci sono, in un’area che ancora sta fronteggiando le conseguenze della deindustrializzazione e che registra percentuali di disoccupazione da capogiro ed un impoverimento generalizzato;
tutto quanto premesso e considerato,
impegna
la Giunta regionale:
ad individuare con immediatezza le soluzioni necessarie per garantire la continuità dell’infrastruttura, confermando l’impegno di spesa a favore dell’aeroporto Sant’Anna, per una somma di 659.000 euro che in sede di discussione del Bilancio il Consiglio regionale è chiamato ad approvare;
a farsi interprete nei confronti della deputazione parlamentare calabrese ad intervenire con il Ministero dei Trasporti e dunque con l’Enac al fine di scongiurare la revoca, da parte della stessa, della licenza per la gestione dei servizi aeroportuali alla società Sant’Anna;
a riconsiderare, inoltre, la convenzione in capo all’Enac, trasformandola da onerosa a non onerosa, passaggio che consentirebbe di trasferire allo Stato l’onere economico (oggi in capo alla società Sant’Anna) di corrispondere mensilmente all’Enac 100.000 euro per i servizi di gestione della torre di controllo; onere che in tutti gli altri aeroporti di interesse nazionale è sostenuto dallo Stato.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
la SS 106 Ionica è un’infrastruttura fondamentale per questa parte del Mezzogiorno italiano, sia per l’estensione complessiva che da Taranto a Reggio Calabria comprende 491 chilometri, di cui 39 chilometri nella Regione Puglia, 37 chilometri nella Regione Basilicata e 415 chilometri nella Regione Calabria;
essa rappresenta, specie in questo frangente di grave isolamento della Calabria dal resto del Paese, acuito dal crollo del “Viadotto Italia” a Laino Castello, un’arteria di estrema necessità su cui è urgente che l’ammodernamento prosegua con celerità, non solo per fluidificare la viabilità, ma anche per porre fine ai numerosi incidenti che nei tratti più critici si registrano ormai ad intervalli regolari;
da tempo sono state proficuamente avviate le procedure ed ogni iter necessario per la costruzione del tratto Sibari - Roseto Capo Spulico (indicato come 3° Megalotto dall’innesto con la S.S. 534 – Km 365+150 – a Roseto Capo Spulico – Km 400+000) comprensivo di ben 35 chilometri, incluse le gallerie nei tratti prossimi ai centri abitati di Cassano, Villapiana, Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima, Trebisacce, Albidona, Amendolara, Roseto Capo Spulico;
i Comuni suddetti sono fortemente interessati alla realizzazione (anche per le opere compensative) di questa che rappresenta una delle ultime grandi opere pubbliche che implica un investimento di risorse pari a 1 miliardo e 400 milioni di euro con il coinvolgimento di 1393 maestranze a pieno regime e di 1108 mezzi d’opera per la durata mediamente di sette anni;
l’opera in sé assume un’importanza dal forte impatto non solo economico, per una regione che registra percentuali di disoccupazione da capogiro, ma anche strategica, per una regione che ha urgente bisogno di intensificare le proprie relazioni, sotto il profilo delle comunicazioni con altre realtà del Paese, essendo un grande corridoio fra l’Alto Jonio Cosentino e l’Adriatico ed attraversando, inoltre, la Lucania e la Puglia;
l’iter burocratico ed amministrativo dell’opera è ormai definito, nei termini sotto indicati:
il 24/07/2014 veniva concluso l’iter della Conferenza dei Servizi con l’acquisizione di tutti i pareri;
il 24/10/2014 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA-VAS ha rilasciato il parere “positivo con prescrizioni” (n. 1638) in ordine alla compatibilità ambientale dell’opera ai sensi dell’art. 167 del D. Lgs. 163/2006 ed in ordine alla verifica di ottemperanza delle prescrizioni di cui alla delibera CIPE n. 103/2007;
il 10/12/2014 il Ministero dei Beni Archeologici e Culturali (MIBAC) ha rilasciato il parere di competenza;
inoltre, a seguito dei suddetti pareri, è stata formalizzata a tutti gli effetti la chiusura della Conferenza dei Servizi, mentre l’importo dell’intervento, comprensivo dell’accoglimento delle modifiche richieste dai Comuni, viene definito in 1.400 milioni di euro e quello dei lavori in 1.039 milioni di euro;
tutto ciò premesso,
chiede
al Presidente della Giunta regionale di intervenire affinché il CIPE (al quale la pratica è stata inviata in data 13/02/2015) ratifichi, con la tempestività che la rilevanza dell’intervento richiede, la procedura quale ultimo adempimento da espletare e che, con altrettanta immediatezza, si dia corso alla cantierizzazione delle opere (occupazione delle aree sia dei lavori che dei cantieri, bonifica ordigni bellici, esecuzione degli scavi archeologici preventivi alla costruzione, risoluzione delle interferenze; cantierizzazione; esecuzione opere compensative stimate in euro 14.089.183,66; esecuzione del monitoraggio ambientale ante-operam).
Il Consiglio regionale della Calabria,
vista:
la vasta mobilitazione popolare seguita alla presentazione del “progetto di rifunzionalizzazione” da parte di RFI nell’area dello Stretto di Messina in data 2 febbraio che “contempla” la soppressione di due dei quattro treni intercity a lunga percorrenza per il centro nord Italia;
visto che:
un trasporto su mezzi veloci nello Stretto esiste (e come tale va preservato) per i pendolari che viaggiano tra le due sponde, mentre la cosiddetta “rottura di carico”, confermata anche in Commissione Trasporti alla Camera lo scorso 28 febbraio dal sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e Trasporti comporterebbe il traghettamento a piedi sullo Stretto dei passeggeri dei treni a lunga percorrenza;
vista:
la necessità, palesata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di arrivare ad una piena condivisione d’intenti con gli Enti territoriali prima di pervenire ad una definitiva ristrutturazione del servizio;
considerato che:
interventi finanziari di notevole entità erano stati previsti già con l’articolo 8, comma 4 del Decreto Legge n. 159 del 2007 allo scopo di “potenziare il trasporto marittimo passeggeri nello Stretto di Messina…” e che a riprova dell’interesse in merito all’ammodernamento del servizio volto ad assicurare la continuità territoriale (le navi che trasportano i treni sono considerate a tutti gli effetti prolungamento dei binari) nell’aprile del 2013 era stata consegnata la nave traghetto “Messina”, ammiraglia di Rete Ferroviaria Italiana commissionata ai “Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Carrara” munita di apposita celata “prodiera rovescia” per l’entrata e l’uscita dei treni, acquistata per quasi 49,5 milioni di euro;
vista:
anche l’assenza ingiustificata della Regione Calabria agli ultimi tavoli europei di mobilità, con conseguente uscita della Calabria dal Corridoio 1 europeo di mobilità;
la previsione contenuta all’interno dell’articolo 1 comma 294, della legge 190 del 2014 che prevede cospicui sovvenzionamenti “per il traghettamento ferroviario delle merci” che in caso di soppressione del servizio sullo Stretto andrebbero perduti;
visto:
il legittimo interesse dell’utenza calabrese in arrivo e in partenza nelle principali stazioni calabresi provenienti dalla o diretti in Sicilia nonché la possibilità di usufruire, per le aziende calabresi, delle economie derivanti da treni merci in transito nel tratto calabrese delle linee ferroviarie della regione;
inoltre, il progetto in corso d’opera da parte di RFI e del Governo nazionale di smantellamento di alcuni binari di molte stazioni della linea ferroviaria ionica anche di recente ammodernamento e velocizzazione;
l’ammontare dei recenti massicci investimenti infrastrutturali con fondi POR nella linea ferroviaria jonica e le dichiarate intenzioni della Giunta regionale di procedere ad ulteriore ammodernamento della stessa linea;
vista:
l’assenza di collegamenti diretti tra le principali città della Puglia, la Basilicata, la Calabria jonica e il porto di Villa San Giovanni, nonostante gli storici scambi tra la Sicilia, la Calabria, la Basilicata e la Puglia e l’insistenza di quasi la metà della popolazione calabrese lungo la fascia jonica;
la teorica eventualità attuale e futura di richiesta da parte di vettori privati, italiani ed esteri, di usufruire dell’infrastruttura ferroviaria comprendente il servizio universale di traghettamento sullo Stretto;
l’inspiegabile totale assenza di collegamenti ferroviari regionali per molte ore al giorno in quasi tutte le linee ferroviarie calabresi, che lascia completamente isolate città e capoluoghi impedendo il raggiungimento e la partenza da essi da parte dell’utenza e che tale situazione rende teoricamente giustificabile eventuali tagli alle stazioni gestite da RFI;
ritenuto che:
il piano presentato da RFI con l’eliminazione dei treni a punga percorrenza costituisca in realtà una modifica arbitraria del principio di continuità territoriale “ridotto” al solo e non agevole attraversamento a piedi dello Stretto con i mezzi veloci e, lungi dal creare un sistema efficiente articolato su più livelli complementari e nel segno della sussidiarietà, miri invece a eliminare definitivamente un servizio in cambio di “futuri ammodernamenti” che non hanno al momento alcuna copertura programmatica né finanziaria e che il piano di smantellamento parziale della linea ferroviaria jonica possa configurarsi come presunto danno erariale nonché di illogica penalizzazione per un qualsiasi collegamento ferroviario attuale e futuro anche non da parte del gruppo FS;
la soppressione dei treni a lunga percorrenza considerati comporterebbe la necessità per la Regione di provvedere autonomamente alla “copertura” delle tratte regionali da questi ultimi precedentemente collegate con ulteriore aggravio per le finanze regionali;
le proposte presentate da Comitati e sindaci, nonché dalle Ferrovie Calabria se inserite nell’ambito del Contratto di Servizio attualmente in discussione al Parlamento consentirebbero un miglioramento del servizio esistente tramite l’adozione di soluzioni alternative sulle infrastrutture esistenti;
impegna
la Giunta regionale e per esso l’Assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità:
ad attivare ogni utile iniziativa allo scopo di garantire che il diritto alla mobilità dei calabresi e dei meridionali non venga ridimensionato attraverso la soppressione del traghettamento dei treni a lunga percorrenza, dato che una decisione del genere comporterebbe una concreta ridefinizione del principio di continuità territoriale;
ad attivare, per le proprie prerogative, ogni iniziativa utile volta a consentire, nell’ambito del contratto di Servizio nazionale di prossima definizione, il mantenimento del servizio universale di traghettamento dei treni a lunga percorrenza in essere insieme ad un miglioramento e potenziamento delle condizioni del trasporto veloce passeggeri inteso come complementare e sussidiario rispetto al primo, in alcun modo sostitutivo;
ad attivare ogni qualsiasi utile iniziativa allo scopo di evitare lo smantellamento, anche solo parziale, della linea ferroviaria jonica che dovrà anzi essere potenziata ed elettrificata e nel frattempo resa pienamente fruibile attraverso una maggiore presenza di corse in orario;
a far sì, inoltre, che venga istituito, con fondi propri e in compartecipazione con le altre regioni interessate, o attraverso l’intervento del Governo nazionale un collegamento ferroviario bidirezionale diurno e/o notturno tra Bari/Brindisi (porto collegamenti con la Grecia) e la Sicilia, comprensivo di traghettamento, instradato via linea ferroviaria jonica e con fermate nelle sue principali stazioni e che potrebbe rendere maggiormente sostenibile il traghettamento ferroviario nello stretto con una finora inedita offerta all’utenza di un bacino territoriale diverso e in aggiunta a quello attuale.