X LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
__________
5.
SEDUTA DI LUNEDI’ 30 MARZO 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ANTONINO SCALZO E DEL VICEPRESIDENTE FRANCESCO D’AGOSTINO
La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni, la mozione e l’interpellanza presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
E’ pervenuta risposta scritta all’interrogazione
numero 15 del 9 febbraio
(Sono riportate in allegato)
Prima di passare al primo punto all’ordine del giorno volevo comunicare all’Aula che è
venuto a mancare, improvvisamente, Giovanni Donato stroncato da un male
incurabile. Giovanni Donato è il segretario provinciale della Cgil di Cosenza,
una persona che molti di voi conoscono per il suo trascorso di alto spessore
morale e di grande dignità anche durante la brevissima ma drammatica e fatale
malattia.
Io direi di dedicare un minuto di raccoglimento e di silenzio per questa improvvisa ed atroce scomparsa.
(I consiglieri
ed i presenti si levano in piedi ed osservano un minuto di silenzio)
Ha
chiesto di parlare il consigliere Mangialavori. Ne ha facoltà.
Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della
Giunta, colleghi consiglieri, buongiorno. Chiedo l’inserimento all’ordine del
giorno odierno di una mozione che ha ad oggetto l’istituzione di un tavolo
tecnico presso il Governo finalizzato ad affrontare la questione dei Vigili del
fuoco discontinui.
Su questo chiedo all’Aula di esprimersi, per cortesia.
Sulla richiesta del consigliere Mangialavori l’Aula si
pronunci con un voto. Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine
del giorno della mozione proposta dal consigliere Mangialavori.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Ha chiesto di parlare il consigliere
Orsomarso. Ne ha facoltà.
Presidente, per una questione pregiudiziale sui lavori del
Consiglio.
Ho notato che è stata definita
relazione l’interrogazione a risposta scritta del collega Tallini che, al di là
del merito e della potenziale ricevibilità, pone una questione importante,
attesa l’eventuale legittimità di atti amministrativi emanati da questo
Consiglio rispetto alla funzione del Segretariato generale. Vorrei capire come
ed in che modo questo Consiglio può affrontare questa questione che non è
banale, è dirimente rispetto all’ordine dei lavori e anche alla legittimità,
per come interroga il collega Tallini il Consiglio.
Cioè non si può interrogare il Presidente della Giunta, non si può
interrogare il Presidente del
Consiglio, vorremmo capire chi e cosa bisogna interrogare.
Consigliere Orsomarso, in premessa
ho citato la norma in base alla quale si dichiara inammissibile la richiesta ma
ritengo che per garbo istituzionale questo Ufficio di Presidenza possa comunque
fornire una risposta entro 30 giorni. Quindi assoluta apertura e segno di
trasparenza degli atti che da questo ufficio vengono emanati.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Solo se c’è tempo, Presidente, grazie per avermi dato la parola. Propongo
l’inserimento all’ordine del giorno della questione relativa all’indirizzo del
Governo per l’accorpamento delle Camere di commercio. Vorremmo aprire una
discussione rispetto alla possibilità che tutte le Camere di commercio della
Calabria vengano chiuse ed inserire degli elementi nuovi, dirimenti che possano
tener vive alcune Camere di commercio della nostra regione. Se può essere
portata in discussione anche in coda all’ordine del giorno. Grazie.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento
all’ordine del giorno odierno dell’ordine del giorno proposto dal consigliere
Giudiceandrea “Avverso l’indirizzo del Governo per l’accorpamento delle Camere
di commercio”.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Ha
chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Sull’informativa
data in Aula e sull’inammissibilità della mia
interrogazione, comunico ai colleghi in Aula che mi è stato posto il problema
che i consiglieri regionali non possono avere risposte perché, nonostante la
problematica sollevata dal sottoscritto riguardi il Consiglio regionale, non si
può interrogare il Presidente del Consiglio regionale.
Comunico ed informo anche il Presidente del Consiglio, che ho provveduto a rivolgere analoga interrogazione al
Presidente della
Giunta. Però, al di là della risposta, non si può
dire che da una parte non può essere interrogazione perché l’interrogazione a
norma del Regolamento presuppone un iter e una tempistica che non è
equiparabile ad altre procedure e dall’altra non si può rivolgere una
interrogazione al Presidente della Giunta perché l’argomento è di competenza del Consiglio
regionale.
Quindi da una parte non lo
puoi fare e dall’altra non hai competenze. Credo che sia una grave anomalia e
per un attimo voglio dire ai colleghi che sono seduti in quest’Aula che
l’interrogazione contiene un elemento importante.
Ho sostenuto che il dottore
Calabrò, che riveste un ruolo delicatissimo ed importantissimo nell’ambito di
questo Consiglio regionale - ho visto che tutti gli atti sono certificati e
legittimati dalla controfirma del dottore Calabrò - secondo una mia ipotesi -
che è tutta da chiarire e da verificare - potrebbe aver concluso in maniera
inappellabile il suo rapporto con
Ora la
domanda del collega era questa: atteso che fin quando non si sapeva tutto,
poteva essere aleatorio, discutibile ecc., ma dal momento in cui si sa c’è
bisogno di un mese di approfondimento per capire? Noi rischiamo già di chiedere
l’annullamento degli atti precedenti ma da questo momento lei lo sa,
Presidente, e si assume la responsabilità - perché l’interrogazione è stata
prodotta giorni fa – atteso che il dottore Calabrò, tra l’altro, è anche il
dirigente del personale e quindi dovrebbe dare una risposta a sé stesso; cioè
c’è questo assurdo conflitto di interesse, una situazione paradossale.
Da questo
momento in poi lei sa di questo fatto, non ha portato in Aula la soluzione al
problema ipotizzato nell’interrogazione che è grave perché non può
assolutamente – secondo quel che potrebbe essere – minimamente prolungato in
servizio un dirigente la cui scadenza si sapeva e che a norma della “Fornero”
non poteva essere trattenuto in servizio nemmeno un solo giorno dopo una certa
data.
Grazie,
consigliere Tallini.
Ho voluto
informare i colleghi ed ho voluto che rimanesse registrato; questa mia
riflessione l’ho portata a tutti i colleghi in Aula. Il Presidente ha ascoltato pure, è presente, così come
sono presenti anche l’assessore al personale e il
dirigente del personale – che è l’interessato. Nessuno potrà dire domani, se
altri organi si interesseranno di questa vicenda, che nessuno sapeva.
Grazie,
consigliere Tallini, anche se forse non ha ascoltato in premessa…
No,
ho ascoltato ed ho detto una cosa…
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.
Signor Presidente,
chiedo che sia inserita all’ordine del giorno una
proposta che guarda a misure urgenti mirate ad evitare la chiusura della
filiale della Banca d’Italia di Cosenza. Era stata già presentata
nella scorsa seduta di Consiglio.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento
all’ordine del giorno proposta dal consigliere Sergio.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Ha
chiesto di parlare il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, chiedo anche io l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio regionale di un ordine
del giorno riguardante il comune di Oriolo. Si tratta di un comune che in
questi giorni è stato soggetto a forti criticità e a smottamenti di una larga
parte del territorio che ha visto anche l’evacuazione di 30 famiglie di una
frazione.
Con
questo ordine del giorno chiedo l’impegno da parte della Giunta regionale ed in
particolar modo del dipartimento della protezione
civile affinché venga con mezzi e uomini per facilitare e supportare il lavoro
che con grande impegno stanno cercando di fare con i pochi operai di quel
comune.
Chiedo un intervento immediato della protezione civile
per alleviare lo sforzo del comune e per dare un supporto tecnico-materiale
affinché queste famiglie vengano aiutate ad uscir fuori da questo problema.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento
all’ordine del giorno della mozione riguardante i danni causati dal movimento
franoso nel comune di Oriolo.
(Il
Consiglio approva all’unanimità)
Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha
facoltà.
Presidente, volevo capire su questi ordini del giorno che ora abbiamo messo in discussione all’ordine del giorno se c’è qualche documento che noi consiglieri dobbiamo avere perché io vorrei leggerli. Ho visto che sono stati presentati già 3 ordini del giorno.
Sono arrivati in questo momento alla Presidenza.
Presidente, scusi, posso pure alzare la mano, non ho problemi mi metto qui e alzo la mano. Ma io ho la necessità, presidente Scalzo, di sapere quello che voto e di avere i documenti prima.
In Conferenza dei capigruppo siamo rimasti che lei in qualche modo avrebbe cercato di portare il Consiglio ed i consiglieri nella condizione di poter esprimere un parere valutando i documenti.
Ora qui io invece mi trovo tre ordini del
giorno che lei mi dà, che io mi devo leggere – ora – e poi devo andare a votare
sì o no.
PRESIDENTE
Sono inseriti in coda alla seduta.
Ma dobbiamo trovare un sistema per cui noi
consiglieri possiamo esprimere il nostro parere
ed i nostri voti in maniera chiara e compiuta.
Dobbiamo avere i documenti uno-due giorni prima, non è possibile che si portino
direttamente in Aula.
L’ultima volta ho votato ordini del
giorno dell’ultimo minuto. Le chiedo, cortesemente, Presidente, di mettermi in condizione
di svolgere il mio ruolo in maniera chiara, altrimenti sarò costretto – visto
che non prendo atto di quel che voto – a votare contro o ad astenermi anche su
fatti importanti.
Questa è
per me una questione seria di rispetto dei consiglieri e del ruolo che noi
svolgiamo, Presidente. Grazie.
Consigliere
Nucera, questa problematica, come lei sa è di competenza della Conferenza dei
capigruppo. Alla prossima seduta di Conferenza dei capigruppo decideremo su come
dover procedere, anche in ordine alle mozioni e agli ordini del giorno che si
presentano con urgenza.
Il primo punto all’ordine
del giorno riguarda la proposta di legge statutaria numero 1/10^ di
iniziativa dei consiglieri regionali Battaglia, D’Agostino, Irto, Romeo,
recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)” Seconda
lettura.
(Interruzione)
Solo
per dichiarazione di voto ai sensi del Regolamento, consigliere Tallini.
(Interruzione)
Allora
prima di passare alla votazione solo per dichiarazione di voto, si tratta di
una seconda lettura di un testo già approvato e non modificabile.
(Interruzione)
Può
intervenire solo per dichiarazione di voto, consigliere Tallini, altrimenti
passiamo subito al voto.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Orsomarso per dichiarazione di voto. Ne ha
facoltà.
Non è una questione banale, l’abbiamo già dibattuta
durante la prima lettura e l’abbiamo vissuta in queste ore e in questi giorni,
chiedendo con forza al presidente
Oliverio che facesse quel che i calabresi si aspettano, cioè che andasse a
Catanzaro e nominasse una Giunta, concessa dallo Statuto di questa Regione e
iniziasse a governare.
Ci pare di capire che le motivazioni che ci hanno
portato a votare in modo contrario una riforma dello Statuto e rispetto alla
quale siamo pronti anche a discuterne siano tuttora esistenti; ci par di capire
che la seconda ondata sarà anche quella di richiedere l’istituzione di una
nuova Commissione.
Noi abbiamo, nella scorsa legislatura, insieme alla
Conferenza delle Regioni, lavorato a ridurre Commissioni, lavorato a ridurre
nella percentuale esatta il numero degli assessori, lavorato a ridurre e ad
eliminare sottosegretari e quant’altro.
Questa è una modifica di Statuto alla quale si
aggiungerà la seconda parte di questo Consiglio – non saremo nemmeno molti –
con l’intento, mi pare di capire, e se ne è discusso anche in Conferenza dei capigruppo, di creare una nuova
Commissione consiliare.
Non è un problema legato
semplicemente ai costi, perché i costi della democrazia se è necessario vanno
pure valutati ma ci par di capire che è stato tempo perso per
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
intervengo per ribadire la posizione contraria all’adesione, sia pure
in forma aspettativa, ad una riforma che, al momento della proposta, abbiamo
giudicato assolutamente demagogica e negativa, finalizzata soltanto a sistemare
gli equilibri interni del Partito Democratico, e di questo possiamo dare anche
motivazioni, perché ci sono elementi oggettivi che possono, con un minimo di
riflessione, convincere tutti quanti.
La riforma dello Statuto, annunciata
come la panacea, è soltanto una manovra strumentale per tacitare gli appetiti
interni e gli equilibri interni al gruppo del Pd. Questa barzelletta – lo dico
soprattutto alla stampa che la riporta spesso – per la quale dipende
dall’approvazione di questo Statuto la nomina della Giunta… Il
Presidente della Giunta può nominare
Che cosa può fare a riforma avvenuta? E non è
domani che potrà avvenire, comunque dovrà avvenire dopo che saranno trascorsi i
tempi di pubblicazione, potrà allo stato attuale nominare tre interni e tre
esterni: i due interni ci sono, uno soltanto interno c’è, ma che cosa vuole fare? Vuole nominarli tutti interni? Non penso, vuole nominarli
quasi tutti esterni, è probabile. E perché non comincia a nominare gli esterni
che mancano? Almeno due esterni potevano essere nominati.
Quindi non è questo il problema, ma è un
altro: ci sono i consiglieri regionali che vengono esclusi e per questo noi
ribadiamo il nostro concetto negativo e che dipende soltanto dal fatto che
questo elemento nulla interessa alla Calabria e ai calabresi, alle tante
emergenze che scoppiano, ma serve a tacitare i consiglieri regionali che
avranno detto al Presidente “io non te la voto fino a quando…”.
(Interruzione)
Presidente, per me posso pure smetterla, ma se
questi sono i tempi, se lei vuole soffocare il dibattito, si ricordi che poi,
quando il Presidente parlerà per due ore, mi metterò là, gli impedirò di
parlare e le chiederò di fare rispettare lo Statuto, gli farò così.
(Il consigliere Tallini indica ripetutamente l’orologio da polso)
Quindi sto cercando, nei tempi compatibili con
l’espressione di un pensiero, di dire per quali ragioni io posso… Quindi non mi
sta bene questa cosa, Presidente! Dica a chi le sta a fianco “quando se ne va”,
perché quello è il vero problema, quella è una scelta illegittima.
PRESIDENTE
Consigliere Tallini…
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
Non mi interrompa e non mi faccia segni, mi
faccia completare, e lo faccia anche al suo Presidente il segno dell’orologio!
Non mi faccia perdere il filo, perché stavo per concludere.
PRESIDENTE
Concluda il suo intervento.
Non mi sembra nemmeno educato interrompere un
consigliere regionale che stava completando l’intervento.
Nessuno l’ha interrotta. Concluda il suo
intervento!
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
Presidente, a lei non sarà data l’autonomia di
soffocare il dibattito in quest’Aula.
PRESIDENTE
Assolutamente! In quest’Aula sarà rispettata
la democrazia.
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
Se poi lei vuole trasformare quest’Aula in
un’Aula sorda e grigia, come vorrebbe lei e il suo Presidente, perché in questo
momento sta compiendo un atto servile nei confronti di una richiesta che era
venuta dal suo Presidente.
Consigliere Tallini, dichiari il suo voto,
altrimenti le tolgo la parola!
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
Faccia quello che vuole!
PRESIDENTE
Dichiari il suo voto!
Lei mi tolga la parola ed io farò quello che
riterrò opportuno fare.
PRESIDENTE
Dichiari il suo voto.
Poi mi farà allontanare dall’Aula dai
commessi, potrà chiamare i Carabinieri!
Se mi dà 30 secondi per concludere, concludo,
e non mi interrompa, perché stavo già per concludere, a quest’ora avrei già
concluso! Stavo dicendo che ai calabresi di questo Statuto non interessa nulla,
interessa solo ai consiglieri regionali di maggioranza, che aspettano la delega
per dare l’assenso al presidente Oliverio per varare
Voi giornalisti, se continuate a dire che
Non ci sono altri interventi per dichiarazione
di voto sulla legge, pertanto la pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Bova. Ne
ha facoltà.
Chiedo che venga inserito all’ordine dei
lavori un ordine del giorno concernente la questione della Fondazione
Campanella. La problematica, come sappiamo, è estremamente grave e in questi
giorni se ne parla molto anche sui mass media, quindi ritengo opportuno
che si discuta e si inserisca questa problematica all’ordine del giorno per
adottare un provvedimento che impegni il Consiglio regionale a fare tutto ciò
che sia possibile affinché questa struttura possa rimanere a salvaguardia sia
dei diritti dei malati sia dei diritti dei lavoratori.
Il consigliere Bova ha chiesto l’inserimento
di un ordine del giorno sulla Fondazione Campanella.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Mangialavori. Ne ha facoltà.
Votiamo, naturalmente, a favore
dell’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno anche perché il
sottoscritto, insieme ad altri colleghi, già da molto tempo, aveva chiesto
all’Ufficio di Presidenza che in quest’Aula si parlasse della gravosa
situazione della Fondazione Campanella, per cui accogliamo con vero piacere il
risveglio delle anime.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini.
Ne ha facoltà.
Esprimo
anch’io parere favorevole all’inserimento
dell’ordine del giorno, con un problema,
con una speranza, consigliere Bova, che questo documento non precluda e non sia
mirato soltanto a fare inserire e a salvaguardare il personale, così come mi pare sia specificato.
Ho parlato anche dei diritti degli ammalati.
Le volevo soltanto dire che spero che questa iniziativa degli ammalati
sia, invece, anche l’occasione per parlare della salvaguardia della Fondazione
Campanella. Questo era il mio auspicio, perché il Presidente va a dire in giro
che non c’è nessun atto da cui ripartire, perché
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito.
Ne ha facoltà.
Intervengo
per dichiarare il voto favorevole
all’inserimento all’ordine dei lavori dell’Aula dell’ordine del giorno
presentato dal consigliere Bova, ma precisando un po’ meglio quello che ha voluto
essere l’intervento del consigliere Tallini.
Apprezzo
l’ordine del giorno, ma ritengo opportuno – e poi lo diremo in fase di
discussione – avere copia dell’ordine del giorno per capire di che cosa stiamo parlando e pronunciarmi, già da adesso, a favore
della necessità di mettere in campo tutti gli adempimenti necessari per
scongiurare l’elemento fondamentale, a mio avviso, che è la messa in liquidazione della Fondazione
Tommaso Campanella che poi può determinare la salvaguardia dei diritti
degli ammalati e dei livelli occupazionali,
Quindi, auspico una discussione veramente ampia sull’argomento, perché
secondo me questo Consiglio regionale deve occuparsi in modo ampio della
questione posta all’ordine del giorno dal
consigliere Bova.
Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno.
(Il
Consiglio approva all’unanimità)
Il
secondo punto all’ordine del giorno reca la proposta di
provvedimento amministrativo numero 23/10^ d’Ufficio: “Elezione di tre consiglieri regionali per
In attesa che distribuiscano le schede voglio ricordare che ciascun consigliere può votare al massimo due nominativi, questo per consentire la rappresentanza della minoranza.
Fa la chiama.
(Segue la
votazione, indi lo spoglio delle schede)
Comunico l’esito della votazione per l’elezione dei
tre consiglieri regionali per
Presenti e votanti 30.
Hanno riportato voti i consiglieri: Battaglia 19, Pasqua 19, Mangialavori 11.
Schede nulle zero.
Proclamo, pertanto, eletti
alla carica di componenti della Commissione regionale tripartita i consiglieri
Battaglia, Pasqua e Mangialavori.
(Così resta stabilito)
Passiamo
al terzo punto all’ordine del giorno che riguarda la mozione numero 1/10^ del
04 febbraio
Premesso che:
la legge 23.12.2014 n. 190, G.U. 29.12.2014 (legge di stabilità) ha
purtroppo di fatto previsto la cancellazione di qualsiasi norma che agevoli in
materia di bollo auto per i veicoli immatricolati per la prima volta da almeno
20 anni;
la norma così stante, nelle intenzioni, colpirebbe i soggetti che fanno
anche un uso “giornaliero” del proprio veicolo sfruttando agevolazioni
riservate a mezzi che al contrario vengono messi su strada soltanto in
occasioni speciali (quali raduni, corse ed eventi in genere);
in pratica la misura colpisce tutti gli appassionati del genere che
nella stragrande maggioranza dei casi sono normali cittadini i quali hanno come
seconda auto un vecchio mezzo e che, vista la pressione fiscale, saranno
costretti a rottamare l’auto ovvero a radiarla;
con le norme introdotte dal governo (legge di stabilità) i suddetti
proprietari sarebbero costretti a pagare il bollo normale con l’aggravante che
trattandosi di autoveicoli classificati Euro Zero, la tassazione per gli stessi
sarà la più elevata;
l’Associazione delle auto storiche italiane ha previsto poi, che solo
il 10 per cento dei proprietari dei veicoli interessati metterà in regola i
propri mezzi mentre gli altri decideranno per la vendita al mercato estero,
rottamazione o radiazione del veicolo;
ritenuto che i benefici economici per le casse pubbliche, dunque, non
sarebbero così evidenti, mentre certi sarebbero i danni arrecati ad un settore
che sostiene un mercato non marginale composto dalla manutenzione e
riparazione, dalle fiere ed i mercati specializzati, così come dai raduni
turistici;
a risentire maggiormente degli effetti negativi del provvedimento
sarebbero soprattutto, per come detto, normali cittadini i quali hanno una
seconda auto perché a volte ricevuta in eredità o donazione, e per questo
riportate con notevoli sacrifici a nuova vita;
il provvedimento, tra gli altri effetti negativi, rischia di minare la
sopravvivenza stessa dei club sopra citati che rappresentano una realtà
radicata e storica nel nostro territorio,
impegna
il Presidente della Giunta regionale e
a prevedere in deroga a quanto previsto dalla L. 23.12.2014 n. 190
oltre che per i veicoli d’interesse storico o collezionistico, per tutte quelle
auto e moto ultraventennali semplicemente iscritte ad un club amatoriale
un’esenzione del costo del bollo pari al 70% del tributo previsto per legge.
Tale esenzione, ovvero mancato introito per le casse regionali quantificabile
in appena € 45.000,00 continuerà ad assicurare invece un indotto economico per
tutta una serie di maestranze altrimenti a rischio chiusura attività. Si
precisa inoltre, che l’esenzione è da intendersi con effetto retroattivo,
dunque operante a partire dal primo gennaio 2015 e si chiede nel contempo la
proroga del termine di pagamento del bollo per i motivi di cui sopra, al 30
aprile
Ha chiesto di parlare il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo soltanto per ritirare la
mozione perché avremmo intenzione di presentare al riguardo una proposta di
legge più argomentata e
sicuramente più confacente anziché delegare alla Giunta, poi, lo studio della
questione. Grazie.
Grazie consigliere Giudiceandrea.
(Così resta stabilito)
Siamo alla mozione numero 7/10^ del 25 marzo
Ha chiesto di parlare il consigliere Sculco. Ne ha facoltà.
Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, colleghi
consiglieri, la conferenza dei capigruppo svoltasi qualche giorno addietro ha
preso in esame la decisione assunta da Trenitalia di escludere dal Piano
nazionale delle assunzioni
Il tema era stato sollevato con apposite denunce dalle organizzazioni
sindacali confederali e di categoria e ha già avuto eco e risonanza nel
Parlamento nazionale attraverso pronunce e interventi che hanno sottolineato la
gravità della decisione di Trenitalia.
Gli stessi cittadini hanno fatto sentire la loro indignazione e la loro
protesta attraverso le rappresentanze sociali, politiche ed istituzionali
locali e regionali.
I capigruppo consiliari hanno esaminato la questione e hanno ritenuto
di dover assumere e proporre un’apposita mozione per impegnare l’intero
Consiglio regionale, quale massimo organo rappresentativo dei calabresi, per
far sentire forte e autorevole l’indignazione di tutti i cittadini della nostra
regione.
Nel merito i dati, le cifre, le percentuali, che sono state diffuse in
questi giorni, sui piani di investimenti e sul piano di occupazione, segnalano,
ancora una volta, un atteggiamento gravemente discriminatorio da parte di
Trenitalia nei confronti della Calabria.
Come riportato dalla mozione, nell’ultimo ventennio l’occupazione nel
settore ferroviario in Calabria è letteralmente crollata passando da 13 mila
addetti a soli 2 mila addetti e questa situazione non trova, proporzionalmente,
riscontro in nessuna delle regioni italiane.
Si è registrato, cioè, un progressivo e crescente disimpegno delle
Ferrovie nazionali dalla Calabria che ha portato alla marginalizzazione ed al
degrado il settore nella nostra regione.
Ma, consentitemi di dire, che c’è di più, c’è di peggio e c’è molto di
più grave!
Negli ultimi cinque anni gli investimenti realizzati dal gruppo
Ferrovie dello Stato, in Calabria, sono stati nell’ordine del 5 per cento, su una media del 20 per cento destinati al resto del mezzogiorno, sul
totale degli investimenti nazionali.
Una e l’altra questione, occupazione/investimenti, ci dicono a chiare
lettere e con drammaticità, che Trenitalia ha deciso da tempo di ignorare
I dati rivelano crudamente che persino nel contesto territoriale del
mezzogiorno, nel quale siamo storicamente la parte più sofferente e bisognosa
di maggiori investimenti e più occupazione, non otteniamo attenzione e rispetto
ma, al contrario, registriamo disimpegno e disinteresse.
Tutto questo è abbondantemente certificato dallo stato di abbandono:
obsoleto e poco efficiente, nel quale versa da tempo il sistema di trasporto
ferroviario nella nostra regione vittima di continui tagli sulle rotte
principali e di collegamento interregionale, e con la linea Ionica ridotta in
un vero e proprio stato di degrado e di arretratezza.
Questa situazione si inquadra, poi, in un contesto a dir poco
allarmante dello stato più complessivo dei trasporti e della mobilità nella
nostra regione, che sono giunti, entrambi, ad un punto tale di arretratezza da
limitare fortemente le esigenze vitali dei cittadini e compromettere seriamente
ogni sforzo per promuovere crescita e sviluppo.
Ecco perché, colleghi, la vicenda di Trenitalia assume un valore ed un significato
più generale e rappresenta una questione ed un problema che non possono essere lasciati
sulle sole spalle delle organizzazioni
sindacali, ma coinvolge tutti e richiede una decisa, forte e autorevole
assunzione di responsabilità dell’intero Consiglio e della Giunta regionale.
D’altra parte lo stesso Presidente della Giunta
regionale, Mario Oliverio, nel presentare, in
quest’Aula, il suo programma di governo della Calabria aveva, giustamente, inquadrato
e ritenuto il tema della mobilità, nel contesto dell’integrazione e della
continuità territoriale con il resto del Paese, come un diritto
dei cittadini calabresi, un diritto costituzionalmente riconosciuto ed, ancora oggi, per
la nostra regione, in gran parte negato.
Non si è limitato a questo, il presidente Oliverio.
Nel programma, oltre a richiedere rispetto verso i cittadini calabresi,
non ha mancato di richiamare i compiti, i doveri e le responsabilità che
spettano alla Calabria.
Ha richiamato e si è impegnato, e ci ha impegnato, ad approntare e
proporre una nuova legge regionale sui trasporti per
definire norme e regole aggiornate e moderne per il governo del sistema dei
trasporti in Calabria.
Si è impegnato, alla rapida elaborazione di un nuovo Piano regionale
dei Trasporti come progetto di sistema per la filiera infrastrutture, servizi, mobilità, da
realizzare con elevati livelli di qualità e di efficienza, per raccordare
Questo significa che non vogliamo limitarci a declamare e magari o
peggio chiedere soltanto agli altri di fare la loro parte, ma intendiamo, anche
noi e soprattutto noi qui, in Calabria, metterci con le carte in regola ed
adempiere, fino in fondo, ai nostri doveri e alle nostre responsabilità.
Sono questi i propositi ed i progetti che questa maggioranza e questa
Giunta hanno messo in campo all’avvio di questo nuovo quinquennio di
legislatura e per questo non possiamo consentire di ricevere da Trenitalia
insopportabili discriminazioni ed esclusione dai piani e dai programmi di
occupazione e di investimenti, ma al contrario riteniamo che
Do lettura della mozione Presidente: “Il
Consiglio regionale,
premesso che:
di recente, Trenitalia ha escluso
negli ultimi vent’anni i ferrovieri calabresi si sono ridotti da circa
13 mila a solo 2 mila unità;
negli ultimi cinque anni solo il 20% degli investimenti nazionali del
Gruppo Ferrovie dello Stato hanno riguardato le regioni del Sud, ed in questo
contesto solo il 5%
come denunciato da tempo dalle organizzazioni sindacali confederali, e
più di recente dalla Filt CGIL, il sistema di trasporto ferroviario nella
nostra regione risulta obsoleto e poco efficiente, a seguito dei tagli sui
treni a lunga percorrenza, dell’assenza di investimenti, soprattutto lungo la
linea ionica, che ad oggi risulta fortemente penalizzata;
è ingiustificabile, inaccettabile e non più sopportabile che Trenitalia
ignori completamente una regione come
considerata l’assenza decennale di investimenti e di nuova occupazione,
occorrerebbe piuttosto da parte di Trenitalia prestare lo sguardo e
l’attenzione alla nostra regione e rilanciare con forza e migliorare l’intero
sistema di trasporto ferroviario, che costituisce una infrastruttura
fondamentale nei processi di crescita e di sviluppo,
impegna
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Colleghi consiglieri, l’occasione è ghiotta non solo per sostenere, ma
anche per aggiungere alla condivisione una motivazione diversa da quella
sostenuta nella mozione della collega.
(Interruzione)
Presidente, lei sta presiedendo l’Aula?
Prego, consigliere Tallini.
Non foss’altro perché c’è gente che
parla, che disturba.
PRESIDENTE
Mi sembra ci sia silenzio in Aula. Prego.
Stavo dicendo che condivido la motivazione che ha spinto la collega
Sculco alla presentazione di una mozione finalizzata a far partire un documento
di protesta e di indignazione nei confronti del Governo nazionale.
Vorrei ricordare a quest’Aula che una delle argomentazioni sostenute
durante la campagna elettorale dal candidato alla Presidenza della Giunta era,
accanto al giudizio politico sull’esperienza della legislatura uscente,
cosiddetta Scopelliti, l’auspicio che venisse premiata, in Calabria, una coalizione
che, a Roma, aveva un referente preferenziale sul piano politico, Matteo Renzi.
Le voglio ricordare che una serie di
fatti recenti hanno dimostrato che non solo quella non era la strada giusta per
aiutare
Dipende dall’incapacità del nostro Presidente di saper
rappresentare le istanze della Calabria a Roma? Le voglio ricordare soltanto
che in occasione dei tagli sui voli Alitalia, il Presidente fece una dichiarazione: “prendo atto,
faremo, chiederemo un tavolo”. Oltre a questo, adesso chiederà un altro tavolo
in merito al famoso Piano sulla sanità da cui il nostro Governatore se ne è
tornato a casa con la coda tra le gambe, bastonato.
Le volevo dire che gli unici tavoli che sembra privilegi il nostro Governatore sono quelli di un noto
ristorante, come apprendiamo dalla stampa.
Consigliere Tallini, dovrebbe leggere
l’ordine del giorno. Parla di ristoranti e di cene? Non è un comizio, si
attenga all’ordine del giorno.
Scusi, io, con rispetto nei confronti
dei giornalisti, mi sono permesso di ironizzare, se questo non è possibile ed è
offensivo, qualcuno mi quereli e quereli pure il giornalista che ha pubblicato
la notizia.
Sto dicendo che gli unici tavoli che
fino ad oggi ha privilegiato il presidente Oliverio sono quelli del ristorante o delle
trattorie in cui si fanno le sagre paesane, in cui è stato fotografato mentre
mangiava insieme ad alcuni amministratori. Punto.
Le dà fastidio questa considerazione?
Ma lei pensa di potere….
Pensa che in queste mie considerazioni
ci sia qualcosa di offensivo?
Consigliere Tallini, lei pensa che
gridando si possa trasformare questa Aula in un ring? Non glielo consento.
L’Aula è aperta ad un dibattito democratico.
(Interruzione)
Lei deve svolgere il suo ruolo senza
offendere l’Aula. Concluda il suo intervento.
Concludo l’intervento dicendo che il presidente Oliverio questo ci
ha dimostrato fino ad oggi, se domani ci dimostrerà il contrario e ci inviterà
ad un altro tavolo che non sia quello che abbiamo visto fino ad oggi,
probabilmente ci convinceremo.
Finisco il mio intervento, collega
Sculco, dicendo che voteremo sicuramente a favore della mozione, ma non basta.
Dico che noi, io e il collega
Orsomarso, abbiamo dato un piccolo esempio di come
La nomina è arrivata, non pensiamo di
averla determinata noi, ma quell’occupazione ha inciso.
Come possiamo dare, allora, una mano
al Presidente? La
proposta è questa: accanto al documento perché non - abbiamo già elementi
sufficienti per pensare che noi saremo figli maledetti e che questo indirizzo
continuerà per tutta la legislatura - pensiamo di convocare un Consiglio
regionale di protesta con queste motivazioni nella capitale, noi tutti insieme
con i giornalisti nazionali - e non quelli regionali che, per quanto facciano
il loro dovere, non hanno la forza di far passare questo messaggio ai mass-media
nazionali, alla stampa nazionale.
Altrimenti noi voteremo a favore, ma
sarà uno dei tantissimi documenti demagogici che verranno fuori da questo
Consiglio regionale e saremo tutti assoggettati ad un giudizio generale in cui
non si distinguerà chi fa demagogia e chi vota dicendo queste cose e, con
questo atteggiamento, continueremo a non recuperare il rapporto con l’opinione
pubblica e con le tante categorie che vengono penalizzate dalle scelte
antimeridionali – altro che
Invece qui registriamo solo lamentele
e proteste per i tagli che si riverberano in maniera distruttiva, altro che
decollo! Dobbiamo cercare di evitare che
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.
La mozione della consigliera
Flora Sculco, sull’esclusione della Calabria da parte di Trenitalia nel piano
di assunzione nazionale, pone l’accento su una questione importantissima e
sull’ennesimo danno che si ripercuote sui calabresi, infatti, con la politica
di riduzione dei costi e con i tagli più o meno generalizzati fatti da
Trenitalia,
La dichiarazione di voto
in merito per il nostro gruppo la farà il consigliere Cannizzaro, però c’è da
dire che negli ultimi anni
Trenitalia, però, se ne
infischia ed anzi rincara sempre più la dose, in ogni suo atto e
ridimensionamento, tagliando corse, tratte, chiudendo stazioni e facendo quasi
scomparire
Una situazione, quella del
trasporto ferroviario regionale, che rispecchia anche quanto poco hanno fatto
in questi anni il Governo nazionale ed anche
La situazione dei
trasporti è, a mio avviso, lo specchio di una situazione di un deficit che è
sia strutturale sia culturale rispetto all'idea di mobilità e di innovazione
del sistema Calabria. Dico questo perché da noi esiste, anche e soprattutto in
termini di investimenti della Regione, purtroppo, una grossa predominanza del
trasporto pubblico su gomma. A livello europeo, ma anche a livello nazionale,
si parla sempre di più e sempre con maggiore insistenza di promuovere una
mobilità alternativa e sostenibile basata sul trasporto pubblico, sulla
condivisione dei mezzi e su mezzi a basso impatto ambientale. Il trasporto su
gomma o il trasporto privato non vanno certamente in questa direzione.
Il parco veicolare su
gomma in Italia, giusto per citare alcuni dati, è in continua crescita, anche
in questi anni di crisi cresce il peso del trasporto su gomma con oltre due
terzi del traffico merci e il 92 per cento di quello passeggeri, con una
diffusione di auto che vede il l’Italia protagonista di un non invidiabile
primato mondiale per abitante.
E lasciatemi dire un’altra
cosa: bisogna considerare anche le conseguenze ambientali di questa politica
dei trasporti attuata finora, perché il trasporto su gomma contribuisce per
circa il 30 per cento delle emissioni di C02 prodotte ogni anno in Italia e
quindi anche in Calabria. Ma in Calabria il problema è ancora più profondo e –
consentitemi – il trasporto pubblico locale è il vero buco nero delle risorse
pubbliche di questa regione, una voragine superiore perfino a quella della
sanità, soprattutto perché di questo buco non si parla e non c'è quasi traccia:
non se ne parla per i cittadini, che subiscono ogni giorno la violazione del
diritto alla mobilità; non ne parlano le istituzioni locali; non ne parla la
politica.
In questo scenario,
proprio sulle nostre aziende private di trasporto pubblico locale su gomma,
quelle che collegano o dovrebbero collegare assiduamente i nostri territori, si
riversa buona parte dei finanziamenti pubblici.
Qualche cifra: 300 milioni
di euro deliberati nel piano di ristrutturazione del debito e 208 milioni di
euro nei fondi Fas. Con queste cifre e con questi investimenti dovremmo avere
un servizio di mobilità locale efficientissimo, ma la realtà racconta tutta
un'altra storia: collegamenti ferroviari quasi inesistenti da una parte e,
dall'altra, scarsissimi e disordinati collegamenti su gomma che non
garantiscono nessuna libertà di movimento rispetto alla domanda attuale dei
residenti e dei flussi turistici.
Le centinaia e centinaia
di milioni di euro del trasporto pubblico locale erogate in questi anni dove
sono andati a finire? Ma soprattutto, perché
E sì, questa è la situazione,
con gestori che accedono a finanziamenti pubblici senza alcuna gara pubblica,
creando situazioni che monopolizzano il mercato e abbassano la qualità del
servizio, tutto a discapito del cittadino.
E dire che le società
beneficiarie di questi finanziamenti e che dovrebbero garantire un servizio di
mobilità efficiente alternativo a quello ferroviario, per l’appunto, presentano
il conto alla Regione Calabria non - come funziona sul mercato - a servizio
svolto, ma anticipatamente, vale a dire che ogni tre mesi le aziende che hanno
un contratto con
E torno alla domanda
precedente: ci sono controlli? Chi verifica se quanto dichiarato corrisponde al
vero? Ogni tre mesi
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne
ha facoltà.
Il tema di discussione
presentato dalla collega Sculco ci dà la possibilità di riflettere su qualcosa di molto importante che ognuno
di noi sa, ma alcune volte non ha la capacità di portare l’azione fino alle
conseguenze, che sono importanti.
Beh,
basta aprire il sito delle Ferrovie dello Stato e ci rendiamo conto di quella
che è l’Italia: la cartina che noi abbiamo – ormai con gli smartphone è
molto più semplice vederla – ci dà il senso di come l’Italia non sia un Paese unito.
È un Paese solo geograficamente unito, ma in termini di opportunità di
prestazioni di servizi, questo è un Paese che ancora deve rivisitare quella che
è stata una “mala unità”, per ridare senso al nome Italia.
La
consigliera Sculco ha detto quello che Trenitalia fa ed ha fatto. Beh, non voglio citare, ma oltre alle cose che diceva benissimo
sui dipendenti, sui concorsi e su quello che ha fatto, basta andare a
verificare e si capisce che esistono 3 treni che vanno da Roma a Reggio
Calabria, mentre ne esistono 33 che vanno da Roma a Milano, basta verificare e
si vede che alle 5 di pomeriggio non c’è più un treno che va verso Napoli o
Roma e che, se si trova a Napoli uno sventurato alle 7,00, non può più
rientrare in Calabria. Bisogna vedere come fare, al di là di quello che può fare il Consiglio, un atto di impulso, smuovere quelli che sono i poteri della Giunta, perché qui, diciamocelo chiaramente, c’è
un’assenza totale della deputazione nazionale nelle scelte strategiche che
contano. Assenza che si rende ancora più manifesta nel momento in cui
Trenitalia – l’ha detto molto bene – non ha fatto e non ha parificato gli
investimenti a quelli delle altre regioni, a fronte di qualche spicciolo speso
in questa terra. A questo aggiungiamo che, quando gli investimenti vengono
fatti nelle altre regioni, i treni dismessi vengono portati al Sud, come se noi
fossimo, non Cenerentola, ma neanche la scarpetta! Siamo completamente
dimenticati ed abbandonati.
Cominciamo a dire che, se Trenitalia individua
il problema dei trasporti come un problema finanziario, economico, chiaramente
possiamo fare poco, ma se c’è una classe politica, una deputazione nazionale
che, su questo, fa le barricate a Roma e comincia a dire che i servizi devono
essere uguali a Roma come a Milano, a Castrolibero, a Cosenza, Mogliano Veneto,
allora, forse sì, qualche problema lo risolveremo.
Non v’è dubbio che, rispetto alle cose che
diceva il consigliere Tallini, io non concordo sull’andare a Roma, ma sono
d’accordo sul fare battaglia a Roma, questo sì. Condivido l’idea di chiedere
-già da subito- un incontro a tutti i parlamentari e senatori eletti in regione
per darci e dare conto alla regione. Ed invito, lei che è stata la promotrice
di questo punto all’ordine del giorno,
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Nicolò.
Ne ha facoltà.
Intervengo per esprimere il mio consenso e quello del gruppo di Forza
Italia rispetto alla proposta formulata dalla collega Sculco, che consente di
aprire una discussione interessante in quest’Aula rispetto ad un problema
atavico che riguarda la questione trasporti.
Nella fattispecie, viene additata a Trenitalia la grande responsabilità
di trattare
Infatti, la questione dell’alta velocità,
Presidente, è un problema molto serio; da almeno dieci anni funziona da Roma a
Milano e sono stati investiti 100 miliardi di euro; si pensa all’alta velocità
Napoli-Bari e a quella Catania-Messina-Palermo, invece non si prevede nulla per
quanto riguarda l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria.
Queste sono le questioni importanti che devono farci riflettere
rispetto a quell’isolamento a cui siamo destinati, quell’isolamento che incide
su una politica di sviluppo seria, una politica di crescita dei nostri
territori, perché non c’è sviluppo senza una saggia politica dei trasporti.
A questo ci sta condannando il Governo nazionale. Peraltro sono
previsti altri fondi che riguardano l’altra area del Paese, rispetto agli
interventi, 20 milioni di euro sempre dal piano
industriale 2014-2017 e 20 miliardi di euro da destinare alle infrastrutture
nazionali, mentre nulla è previsto per quanto riguarda il Mezzogiorno,
un Mezzogiorno
che soffre in alcune aree del territorio, soprattutto nel litorale ionico – lo
diceva bene la consigliera Sculco – che soffre di carenza di servizi rispetto
ad un parco veicolare, vetusto, obsoleto, ad un sistema ferroviario fortemente
discutibile.
Sono queste le argomentazioni che poi vanno a
compromettere – come dice la mozione – anche i posti di lavoro. Dai dati emerge
che, delle 13 mila unità, 13 mila ferrovieri, oggi in Calabria ne restano solo
2 mila ed il piano assunzioni tende a tagliare
Quindi è vero che Trenitalia ha le sue
responsabilità - cambiano i Governi, ma la musica è sempre la stessa - ma è pur
vero che il Governo Renzi si deve assumere le sue, Presidente, e deve
dimostrare di sintonizzarsi con
Il mancato coinvolgimento della sua
prestigiosissima persona in alcune riunioni ci fa molto riflettere rispetto a
quello che deve essere il coinvolgimento nei processi decisionali del
governatore della Calabria. Non c’è destra o sinistra, è il governatore della
Calabria che deve partecipare rispetto a quegli obiettivi programmatici che
avete proclamato e annunciato in campagna elettorale, e che dovreste realizzare
in sinergia col Governo nazionale.
Invece noi riscontriamo che c’è una scollatura
tra Governo nazionale e governo regionale, e non possiamo negarlo, perché
metteremmo la testa sotto la sabbia, e non vogliamo né possiamo farlo in
proprio in virtù delle responsabilità che ci sono state conferite dal corpo
elettorale.
Allora sono d’accordo con la proposta del
consigliere Greco, quella cioè di responsabilizzare il Presidente del
Consiglio, la classe parlamentare e fare una seduta di Consiglio con i
parlamentari calabresi, una seduta di Consiglio aperta alla nostra deputazione,
per aprire un confronto rispetto ad una politica che riteniamo meritevole.
Questa è l’Aula in cui bisogna discutere i problemi, questa è la sede in cui
dobbiamo dibattere un argomento che riteniamo sia meritevole della nostra
attenzione e con il Parlamento, perché dobbiamo raccordare
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere
Cannizzaro. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, intervengo per dichiarazione di voto. Presidente della Giunta, colleghi consiglieri, semplicemente e
telegraficamente per manifestare apprezzamento e quindi la totale
condivisione della mozione presentata dalla collega Sculco che certamente è
stata condivisa e quindi ho manifestato il mio pensiero personale e dell’intero
gruppo della Casa delle libertà durante la lettura della relazione del collega Graziano.
Annunciamo il voto favorevole a questa mozione, ponendo
però alcuni interrogativi alla collega Sculco.
Basterà una mozione del nostro Consiglio regionale per
incalzare il Governo Renzi su una questione così atavica ed importante? Credo
assolutamente di no e credo che, invece, questa classe dirigente – e mi
riferisco più che altro alla maggioranza, all’Esecutivo – debba intraprendere
un percorso completamente innovativo dando sin da subito dei segnali di
discontinuità tra il rapporto del governo regionale e il Governo centrale.
L’atteggiamento che in questi mesi, in queste settimane
stiamo vedendo da parte del Governo centrale è di totale disattenzione. Un
Governo centrale completamente distaccato dalla realtà calabrese che di certo
non ci fa ben sperare per il futuro.
La presenza dei sottosegretari, dei ministri che
arrivano in Calabria e non hanno nemmeno il senso di responsabilità e di garbo
istituzionale.
(Interruzione)
Grazie per l’assist
collega Nicolò.
I Sottosegretari, i Ministri non hanno nemmeno il garbo
istituzionale di invitare la classe dirigente che in questo momento sta
governando la nostra Regione, per confrontarsi.
Credo che non ci siano in questo momento le condizioni
politiche per intraprendere un percorso virtuoso. Lo auspichiamo ed è per
questo che
Apprezziamo la volontà, credo che il voto unanime di
questa mozione possa esprimere il pensiero di tutte le forze politiche in seno
a questa Assise regionale.
L’auspicio è che il governatore Oliverio possa incalzare
il presidente Renzi. Non
sappiamo ancora chi sarà il prossimo Ministro e se sarà dello stesso partito di
questa maggioranza, del Partito democratico
o del Nuovo Centro Destra; vorrei ricordare il ministro Lupi che in piena
campagna elettorale ha fatto tante di quelle passerelle su tutto il territorio
regionale, e non è stato il solo.
Ecco che, con uno spirito sicuramente
costruttivo e molto sereno, auspichiamo che questa mozione possa essere quanto
meno presa in considerazione da chi di competenza.
Colgo con piacere la proposta
del collega Nicolò di invitare i nostri parlamentari ad una Assise - presidente Scalzo - regionale aperta ai loro contributi.
Abbiamo parlamentari
calabresi che si sono completamente dimenticati della loro terra.
C’è qualcuno che, di fatto,
opera e cerca di aggredire o immaginare anche delle soluzioni rispetto alle
problematiche del nostro stesso territorio. C’è chi invece in Calabria viene
soltanto in campagna elettorale; c’è chi è stato eletto in Calabria e da allora
non si è più visto e vorrei ricordarne una per tutti, la presidente Bindi, tanto per citarne qualcuno.
Mi auguro che da questa
mozione si possa intravedere una nuova idea di percorso che è quella della
condivisione e del rispetto istituzionale della classe dirigente che in questo
momento sta governando
Ecco quindi l’augurio che è
proprio questo: che l’atteggiamento del Governo centrale nei confronti
dell’intero meridione ma soprattutto della nostra Calabria possa assolutamente
cambiare rotta. Grazie Presidente.
PRESIDENTE
La parola al presidente Oliverio.
Signor Presidente,
colleghi consiglieri prendo la parola per un brevissimo intervento anche perché
credo che sulla problematica
della mobilità e dei trasporti nella nostra regione dovremmo tenere un’apposita
riunione del Consiglio regionale, una sessione dedicata ad esso.
Essendo questo un tema di rilevanza strategica è, naturalmente, un tema che pone problematiche che
richiedono una riflessione a 360 gradi ed una adeguata programmazione oltre che l’iniziativa politico-istituzionale
da parte della Regione.
Devo ringraziare la consigliera
Sculco per l’iniziativa che ha assunto e che solleva un problema specifico:
quello della decisione di Trenitalia di procedere ad un rimpinguamento del
personale e dei dipendenti senza tener conto della realtà della regione.
Problema sul quale abbiamo già chiesto un incontro
all’amministratore delegato di Trenitalia
perché, appunto, si tenga conto che in Calabria c’è
un’insufficienza di organici e che nel corso di questi anni c’è stata in Calabria
una riduzione notevole – qui è stato ricordato – del personale in forza a
Trenitalia con una drastica contrazione.
Mi
sono, tuttavia, permesso di chiedere la parola per un brevissimo intervento
perché ritengo di dover fare alcune considerazioni.
Primo
punto: una questione di metodo. Io credo – lo ribadisco qui – che bisogna
attenersi al tema quando si discute su una mozione e sui problemi che essa
pone.
Della
questione della sanità ne discuteremo appositamente e ne discuteremo a breve
scadenza sulla base di una relazione dettagliata e del quadro che per essa si è
determinato.
Tralascio
questo aspetto. Ma anche per quanto riguarda più in generale la problematica
dei trasporti, guardate che rimango davvero basito a sentire alcuni interventi,
perché è come se i problemi della mobilità e dei trasporti fossero una
catastrofe, un’alluvione, un terremoto, fossero stati determinati in una notte
o nel giro di una stagione, quella che incomincia dal 23 novembre fino ad oggi.
Rimango basito perché questa cosa mi fa
riflettere sui caratteri meramente propagandistici fino alla paranoia, non propagandistici nel senso
culturalmente degno della propaganda. Mi fanno riflettere perché evidentemente
l’approccio con i problemi seri di questa regione è così superficiale e sprezzante
da agitare i problemi senza un minimo di rispetto e di riflessione per sé
stessi.
Permettetemi
di dire questo: per sé stessi.
Abbiamo
una situazione alquanto grave in Calabria. Per quanto riguarda il trasporto
pubblico locale la situazione é gravissima, altro che Oliverio che non ha forza
di rappresentanza o di rappresentare
Abbiamo
una situazione grave accumulata nel corso degli ultimi 5 anni e mi permetto di
dire che proprio gli ultimi 5 anni sono la punta di un iceberg che ha un
ritroso decennale perché
Parlo
della Calabria, nemmeno del Mezzogiorno, perché fino ad un certo punto l’alta
velocità è arrivata, perché altre Regioni del Mezzogiorno sono alla
programmazione per quanto riguarda
Qui siamo
in una terra, appunto, che è stata letteralmente cancellata nel corso di
decenni e nel corso degli ultimi 5 anni c’è stata la ceralacca su questa
situazione qui. Cosa per la quale abbiamo chiesto un intervento ed abbiamo
avuto già un incontro col Ministero dei trasporti a cui seguiranno incontri con
Rfi, con Trenitalia, alla presenza dell’amministratore delegato Elia, perché si
apra un confronto.
Questo è
il punto. Anche per quanto riguarda il materiale rotabile oltre che per quanto
riguarda gli interventi strutturali, siamo in una condizione da terzo mondo, da
Far West. I film del Far West ci ricordano il materiale rotabile
che è sulla ionica calabrese per il quale abbiamo chiesto, ottenuto e
realizzato un incontro – parlo di questo aspetto – per investire utilizzando le
nostre risorse, le risorse degli strumenti comunitari per rinnovare il
materiale rotabile.
Abbiamo
già chiesto una commessa di un primo blocco di macchine per rinnovare il
materiale rotabile. Cosa che se fosse stata fatta nel corso di questi anni, non
a carico di Trenitalia, non a carico dello Stato ma a carico della Regione per
il trasporto pubblico locale, se fosse stata fatta saremmo nelle condizioni di
poter rendicontare risorse da non perdere verso l’Unione europea.
Ma di
cosa stiamo parlando? Consigliere Orsomarso mi pare che lei sia stato delegato
su questa materia dei trasporti. Mi riferisco a lei: é stato il delegato su
questa materia dei trasporti e, anzi, quando abbiamo modificato lo Statuto, che
in seconda lettura abbiamo approvato oggi, mi ha ricordato che l’istituto del
consigliere delegato era già presente nella precedente Giunta e lei incarnava,
appunto, questa funzione.
Di cosa
parliamo? Ecco perché bisogna avere un minimo di memoria per evitare quando si
viene in quest’Aula di raccontare barzellette perché se continuiamo a
raccontare barzellette
Non sto
facendo polemica, ma bensì una amara riflessione, purtroppo, perché non si può
ridurre tutto a propaganda. Bisogna riflettere almeno in quest’Aula, quando c’è
l’opportunità e quando c’è la possibilità di evitare la solita propaganda.
Bisogna riflettere stando al merito delle questioni.
Certo che
allora abbiamo bisogno di aprire un grande confronto e stiamo lavorando per
questo ma, credetemi: la perdita di credibilità di questa Regione non è facile
recuperarla e noi stiamo lavorando per far si che ciò avvenga. La prima
questione posta quando siamo andati all’incontro con Trenitalia per il
materiale rotabile è stata quella di un debito di 130 milioni di euro che
Per dar vita
ai bacini nel Piano regionale dei trasporti e per procedere alle gare come in
tutta Italia, per procedere alle gare perché l’esercizio del servizio del
trasporto deve essere ricondotto nell’alveo della normalità evitando le
proroghe e continuando con le concessioni.
Alle gare
parteciperà pure – se vuole – Trenitalia. Stiamo quindi lavorando in questa
direzione e naturalmente abbiamo aperto anche con Rfi e con Trenitalia, a
livello nazionale, l’apertura di questi tavoli perché, oltre al trasporto
pubblico locale, c’è il problema della mobilità con il resto del Paese,
dell’Europa e del mondo.
Ringrazio la consigliera Sculco per
aver sollevato questa questione e per avere su una questione specifica fatto
pronunciare il Consiglio regionale per quanto riguarda la problematica che è
stata oggetto di discussione in questi giorni: quella del reclutamento di
personale alle dipendenze di Trenitalia che dovrà vedere
Colgo l’occasione per dirvi che su
questa problematica, la mobilità dei trasporti, ci sarà da parte nostra la
massima attenzione con una seduta di Consiglio regionale che convocheremo
appena avremo il quadro della situazione perché il Consiglio regionale deve non
solo sollevare ed essere la sede nella quale si sollevano le disfunzionalità,
le cose che non vanno, i ritardi ecc., ma deve essere la sede che decide anche
le linee su cui agire.
Quindi noi dovremo presentarci con una
proposta, come è nostro diritto-dovere come governo della Regione; una proposta
da offrire al Consiglio e sulla quale aprire una discussione e un confronto in
per definire su una ipotesi di Piano regionale dei trasporti il confronto
necessario per pervenire poi alla sintesi e alle decisioni che spettano al
Consiglio regionale.
Mi sono permesso di fare considerazioni
di ordine più generale perché, credetemi, ritengo che ognuno di noi debba
compiere uno sforzo nell’ascolto, nel confronto perché ci si attenga al merito
delle questioni. Io insisto su questo perché abbiamo tanto tempo e tante sedi
per fare una propaganda ma vi prego caldamente: evitiamo di trasformare il
Consiglio regionale in una sede meramente propagandistica, rituale e distaccata
dal merito delle questioni perché, se evitiamo questo, possiamo ridare un senso
a questa Assise regionale. Se non lo facciamo noi stessi, inconsapevolmente o consapevolmente, saremo i
carnefici di questa sede, di questa Aula e credo che tutto possiamo fare tranne
che alimentare la confusione, il distacco e la sfiducia dei cittadini verso
questa istituzione.
PRESIDENTE
Grazie al presidente Oliverio.
Pongo in votazione la mozione a firma
della consigliera Sculco
(Interruzione)
L’ha già fatta la dichiarazione di
voto.
Pongo in votazione la mozione a firma
della consigliera Sculco.
(Il Consiglio approva a maggioranza)
Siamo adesso alla mozione numero 9 del
30 marzo
Ha
chiesto di parlare il consigliere Mangialavori. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi
consiglieri, la mozione da me proposta oggi riguarda l’istituzione di un tavolo
tecnico presso il Governo,
finalizzato ad affrontare la questione dei Vigili del fuoco discontinui. Do
lettura della mozione in modo tale che ognuno di voi possa intervenendo dare
parere positivo e favorevole.
“Il Consiglio regionale della
Calabria,
premesso
che:
il servizio di soccorso tecnico urgente
non risulta rispondente agli standards
europei (i quali richiedono un vigile del fuoco per ogni 1.500 abitanti);
lo standard
europeo del soccorso tecnico urgente comprende, infatti, mediamente 60 mila
vigili permanenti per ogni Stato, mentre in Italia sono operative poco più che
28 mila unità stabilizzate. L’attività di che trattasi è svolta, pertanto, in
misura considerevole, dai vigili discontinui;
il Ministero dell’Interno ha approvato
un Riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il quale prevede una
drastica riduzione delle unità operative e l’eliminazione dei lavoratori
precari;
più precisamente il 23 dicembre 2014 il
ministero dell’Interno ha emesso una circolare tesa ad operare un significativo
ridimensionamento delle attività dei vigili precari nell’anno 2016 e
l’eliminazione totale nel 2017;
proprio i vigili discontinui
rappresentano il 75% della forza del corpo e che la carenza di personale
potrebbe implicare la chiusura di vari distaccamenti;
l’assenza di contratto, la mancanza
appropriata di tutela giuridica, impedisce loro sia qualsivoglia ipotesi di
stabilizzazione, sia la fruizione degli ammortizzatori sociali previsti
dall’ordinamento;
si ribadisce, i vigili del fuoco
precari e discontinui hanno dato, per tanti anni, un contributo fondamentale
per sopperire alla cronica carenza di personale, tuttora persistente;
in una regione come
molti lavoratori over quaranta, anche in Calabria, rischiano
di ritrovarsi senza occupazione e senza alcun intervento di natura
assistenziale e ciò dopo tanti anni di attività discontinua, ma essenziale per
il buon funzionamento delle attività del Corpo in questione;
i vigili del fuoco calabresi precari e
totalmente privi di qualsiasi altra occupazione sono stimati in circa 300
unità,
il Presidente e
ad attivarsi con sollecitudine, al fine
di istituire, presso il Governo nazionale, un Tavolo tecnico-istituzionale per
la vicenda collegata alla condizione dei Vigili del fuoco discontinui;
a valutare l’ipotesi di specifiche
convenzioni col Corpo dei vigili del fuoco in funzione della tutela ambientale
regionale.” Grazie Presidente.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere
Tallini. Ne ha facoltà.
Soltanto
per dire che purtroppo, pur volendo dare un sostegno alla mozione presentata
dal collega Mangialavori, registriamo che non abbiamo nessuna possibilità di incidere, perché le cose – lo abbiamo
appreso proprio adesso dal presidente Oliverio – sono oggi né più né meno di come andavano quando c’era il
presidente Scopelliti, né più né meno di come andavano con il presidente Loiero, addirittura ha detto che questa è una situazione
che non deve scandalizzare perché si protrae da 10 anni.
Aspettarsi oggi un cambiamento, con
il presidente Oliverio, non possiamo farlo, ci vorrebbe soltanto un miracolo.
Mi permetto anche di raccogliere questo appello e far il contrappello al Presidente, che se ne è andato,
rispetto anche all’obiettivo, perchè se lui vuole che ci sia una presa di
coscienza e di solidarietà rispetto a problemi di unità di intenti, da parte
dell’intero Consiglio regionale, deve cambiare metodo di far politica.
Invece di un uomo solo al comando
deve pensare di lavorare con una squadra di assessori, possibilmente interni al
Consiglio regionale, e di tutti coloro che sono in maniera onesta e
intellettualmente disponibili a poterlo fare.
Solo
così potremo invertire rotta e tendenza, perché questo
fallimento e questo piano inclinato che registriamo oggi non è altro che frutto
di una politica che vede un uomo solo al comando, intestardito in un’azione di
strategia politica che si è dimostrata dopo appena quattro mesi fallimentare.
Il
presidente Oliverio deve
cambiare strategia politica. Io non so se lei ha la possibilità
di sbobinare questa registrazione e consegnarla personalmente al presidente
Oliverio perché ne prenda atto e si adegui conseguentemente.
Grazie consigliere Tallini. Pongo in
votazione la mozione a firma del consigliere Mangialavori.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(E’ riportata in allegato)
Siamo adesso al punto sei all’ordine
del giorno che riguarda la mozione numero 8 del 30 marzo
premesso che:
le intense piogge di questi giorni stanno
mettendo a dura prova i Comuni dell’Alto Jonio che si trovano a dover fare i
conti con un dissesto idrogeologico maturato nel tempo e frutto di politiche
inadeguate;
una situazione particolarmente
critica si è verificata nella contrada Santa Maria del Comune di Oriolo, in
particolare lungo la strada provinciale 156 che collega il Comune predetto con
San Giorgio Lucano;
lo smottamento ha interessato prima
il Km 6 e, continuando la sua marcia lenta e inarrestabile, ha raggiunto, in
pochi giorni, il Km 2 con quattro tratti stradali franati, diversi edifìci a
rischio crollo e un centinaio di persone a rischio isolamento e evacuazione,
Prego, consigliere Bevacqua.
Presidente, chiedo alla Giunta
regionale e al dipartimento regionale di
protezione civile, visti i danni provocati in questi ultimi due giorni dal
maltempo in questo comune montano della provincia di Cosenza, un intervento
immediato di uomini e mezzi per aiutare il comune ad uscire da questa grave
situazione di disagio provocato da questi smottamenti che hanno recato grossi
disagi ai cittadini.
Faccio presente che sono state
evacuate 30 famiglie nella frazione di Oriolo per questo problema, pertanto
chiedo un intervento immediato ed urgente da parte della protezione civile ed eventualmente anche l’utilizzo di un fondo
straordinario per l’emergenza e anche l’assenso da parte dell’assessore al
bilancio, Ciconte. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere
Tallini. Ne ha facoltà.
Sono d’accordo con la mozione
presentata e sono d’accordo perchè gli interventi vadano fatti immediatamente.
Sono convinto, purtroppo che il suo appello rimarrà inascoltato e che i
cittadini di Montalto Uffugo rimarranno delusi da questo appello.
Le consiglio di essere più incisivo
e di andare a vedere cosa fanno i suoi rappresentanti, che hanno il potere
decisionale in questo momento che, invece, di perdere tempo andando ad
affrontare queste ed altre problematiche emergenti più che la solidarietà e un
consiglio dicendole che nessuno di noi si può lavorare la coscienza affermando
“io ho fatto l’interrogazione in Consiglio purtroppo…” perché quando si
presenterà poi davanti ai suoi concittadini o davanti ai cittadini di Montalto
Uffugo sarà costretto a rispondere del contributo dato.
Le dico che sono solidale con lei,
così come lo sono con tanti altri comuni che oggi vivono momenti difficili.
Purtroppo le dico già da adesso e mi auguro che mi possa immediatamente
smentire qualche assessore seduto nei banchi della Giunta, sarei felicissimo di
poter essere smentito, ma è una realtà che rimarrà tale, come tante altre
realtà, perché abbiamo una macchina comunale in questo momento paralizzata da
tutta una serie di politiche sbagliate che ancora non hanno consentito di poter
mettere a disposizione di queste emergenze i meccanismi giusti per intervenire,
anche attraverso la protezione
civile con i lavori pubblici o con varie
procedure di ordinanza della protezione civile.
Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Guccione.
Ne ha facoltà.
Stiamo
parlando del comune di Oriolo non di Montalto Uffugo, vero?
(Interruzione)
Per quanto riguarda la sollecitazione che ci perviene
da parte del consigliere Bevacqua volevo rassicurarlo che la protezione civile è sul posto fin dal primo momento, si
è attivata fin dal momento in cui si è verificato l’evento franoso e sta
monitorando la situazione.
Sono
sul posto i tecnici dell’assessorato ai lavori
pubblici per verificare la natura della frana e dei conseguenti provvedimenti
da adottare.
Devo dire che anche il Cnr è stato allertato e sul posto si trova
il geologo Carlo Tanzi per verificare l’ampiezza della frana e degli
interventi.
Abbiamo comunicato al sindaco di Oriolo che appena avremo contezza
dei danni, della natura della frana e degli interventi da fare sarà attivato un
tavolo tecnico con
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere
Bevacqua. Ne ha facoltà.
Ringrazio
l’assessore Guccione per aver risposto immediatamente alla mia sollecitazione.
Sapevo già della presenza sul posto dei tecnici e sapevo che c’è un diverso
approccio rispetto al passato da parte di questa Giunta e di questo Consiglio
regionale.
Faceva
bene il presidente
Oliverio poco fa a parlare
di evitare, di ridurre questo Consiglio regionale
ad un continuo piagnisteo o ad una continua rissa o ad una continua denuncia
senza aver contezza dei fatti e delle situazioni.
Ringrazio
l’assessore Guccione per la risposta e sono convinto
che anche l’assessore Ciconte, predisposto al bilancio regionale, si attivino
nei prossimi giorni per trovare quelle minime somme necessarie per poter
garantire interventi di pronta emergenza in questo comune soggetto, oggi, a
grave crisi di dissesto idrogeologico.
Ringrazio e sono soddisfatto per la
risposta e per gli impegni che
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere
Orsomarso. Ne ha facoltà.
Si può
fare la dichiarazione di voto Presidente? Sì.
Giusto per
ribadire – collega Bevacqua – a sostegno di questa sua problematica riguardo il
comune di Oriolo e quant’altro che qui le barzellette le facciamo decidere ai
calabresi.
Stabilire
quanto, come e perché si debbano fare gli interventi di critica mi pare eccessivo.
Per quanto noi siamo – aveva ragione il collega Tallini – a sostenere il
Presidente che è Presidente di tutti i calabresi, anche nostro, della critica
dovete farvene una ragione. Dovete cominciare ad abituarvi.
Stando
sull’ordine del giorno non risponderò, sui trasporti, al presidente Oliverio lo
dirò quando parleremo dei trasporti cosa abbiamo fatto in termini di materiale
rotabile, adeguamento tariffe e quant’altro.
Una
questione che come tutti gli altri problemi resterà con una grande difficoltà
oggettiva, con le medie maggiori o minori della capacità di risoluzione ma
problemi atavici dove serve una unità di intento.
Quando
parliamo di problemi - votando e sostenendo questa sua mozione collega Bevacqua
– siamo tutti d’accordo. La critica, almeno questa non ce la potete togliere.
Comprendo
che uno è stato abituato sordo e muto in altri consessi, ma oggi si governa
Ognuno ha
la lingua collegata al proprio cervello e di cervelli attrezzati non ne abbiamo
visti tantissimi. All’offesa poi sappiamo rispondere, a proposito di
barzellette e di quant’altro. Bene il suo intervento, bene anche la risposta
puntuale dell’assessore Guccione che ringraziamo. E’ un modo per stare sulla
Calabria, della critica fatevene una ragione perché dopo 5 mesi l’ansia e la
critica che i calabresi hanno vi posso assicurare che monta sempre di più.
Pongo in
votazione la mozione presentata dal consigliere Bevacqua.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(E’ riportata in allegato)
Siamo
adesso al punto 7 all’ordine del giorno che recita: ordine del giorno numero 6
del 30 marzo
dell'indirizzo
espresso nell' incontro avuto con il Comitato Esecutivo di Unioncamere, nel
quale il Ministro allo Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha annunciato la
riduzione delle Camere di Commercio attraverso un nuovo modello che abbia
almeno 80.000 aziende iscritte;
ritenuto
che tale limite crea su base nazionale disparità di adeguamento al modello cosi
ipotizzato;
ritenuto
che risulta evidente la penalizzazione in danno delle Camere di commercio del
Mezzogiorno in generale, e della nostra regione in particolare,
impegnano
tutto ciò
al fine di scongiurare soppressioni o accorpamenti non coerenti con il
territorio e con il nostro modello di economia regionale in particolare.”
Prego,
consigliere Giudiceandrea.
Presidente,
rapidamente, ci troviamo di fronte ad un indirizzo del Governo che porterebbe
le Camere di commercio del meridione d’Italia da
Per farle
un esempio che sta a cuore a chi in questo momento parla al Consiglio, quella
della Camera di commercio di Cosenza ma anche quella di Catanzaro e di Reggio
Calabria saranno chiuse perché il numero fissato qui al meridione come al nord
Italia è di minimo 80 mila aziende iscritte ad una Camera di commercio perché
questa possa essere salvata.
Vorremmo
far intendere al Governo centrale, benché siamo della stessa parte politica,
che 80 mila aziende in provincia di Cosenza sono sicuramente molto più corpose
rispetto alle 200 mila che possono essere iscritte a Milano.
C’è una
differenza di fondo e va fatta una differenza tra i territori.
Noi
chiediamo che
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Credo che
una delle poche iniziative serie a cui ho assistito questa sera sia quella del
collega e ritengo che non intervenire in una fase così delicata come quella che
sollecita il collega in questa mozione sia un fatto abbastanza preoccupante.
Sapevo
che la riforma prevedeva una sola Camera di commercio in Calabria. Adesso
scompaiono tutte ed io voglio ricordare le funzioni che svolgono le Camere di
commercio che molto spesso si sostituiscono agli enti locali come enti di
promozione e di sviluppo e, conoscendo molto bene quella di Catanzaro, posso
dire che è un vero e proprio ente locale che promuove lo sviluppo e le
iniziative stando vicino alle imprese.
Ritengo
che una simile iniziativa da parte del Governo debba essere assolutamente
osteggiata e anche qui collega voglio chiedere: lei pensa che attraverso questa
cosa qualcuno si muoverà? Ritengo proprio di no e anzi credo che chi riceverà
queste comunicazioni di protesta dirà “Hanno protestato”. Se questa è la
protesta dei calabresi figurati davanti a questa forma di protesta quale
reazione possiamo avere.
Questa
sarà la reazione di chi riceverà una protesta di un Consiglio regionale
disattento che si è riunito soltanto, come hanno detto tutti quanti e come voi
stessi contribuite a dire, per consentire la visibilità al consigliere che
viene qui a far la proposta e a farsela votare, ma non incide su nulla, serve
tanto per dire alla stampa, all’esterno, agli amici “mi sono interessato del
problema”. Non è questo.
Credo che
anche qui chi non è in grado in questo momento di far pesare fortemente la
posizione di una intera regione che vive una crisi grave, economica e sociale,
invece di ottenere dal Governo centrale provvedimenti mirati a far uscire
questa regione dalla crisi in cui si trova, addirittura deve subire una serie
di provvedimenti che sono finalizzati a penalizzarla.
In altri
posti d’Italia probabilmente nessuno si accorgerà che le Camere di commercio
diminuiranno o spariranno, ma sicuramente in un tessuto così debole come il
nostro e dove spesso le Camere di commercio si sostituiscono ai comuni
l’assenza si noterà. Lo dobbiamo dire perché spesso i comuni non sono nelle
condizioni di poter incidere per via della loro situazione anche economica.
Gran parte dei comuni sono dissestati e questo diventa un fatto grave. E come
fatto grave ognuno di noi si farà interprete delle esigenze.
Stavo già
interessandomi per quanto riguarda
Io non
voglio dire che è colpa del presidente Oliverio, ma insomma, caro Presidente,
le chiedo se lei può farsi interprete di questa mia esigenza visto che non c’è
il presidente Oliverio, se potrà riferire che è importante che di questo
compito se ne faccia carico lui. Quindi quello precedente e questo.
Insomma
il Presidente della Giunta deve andare a Roma, sbattere i pugni sui tavoli come
ha fatto per esempio per il Commissario alla sanità, insomma la voce di Gentile
sottosegretario è stata tenuta più in considerazione di quella del Presidente
della Giunta e lo hanno cacciato dal tavolo dei Ministri. Questo è e spero che
non succeda anche questa volta così.
PRESIDENTE
Non ci sono
altre richieste di parola pongo in votazione l’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(E’ riportato in allegato)
Passiamo all’ottavo punto all’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Sergio “Sulle misure urgenti al fine di evitare la chiusura della Banca d'Italia a Cosenza.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, signori rappresentanti della Giunta, colleghi consiglieri, nel sentire questo bollettino di guerra, mi
veniva in mente una reminiscenza scolastica, una massima latina: dum Romae consulitur,
Saguntum expugnatur. Questa è una
tragica situazione che si va ormai affermando da circa quindici-vent’anni,
allorquando tutte le ex aziende di Stato con le fasi della liberalizzazione e
della privatizzazione - frutto di una globalizzazione che ha devastato il
sistema economico mondiale, il Mezzogiorno e
Allora erano i cosiddetti
“Boiardi di Stato” così chiamati e che erano alla conduzione di queste grandi
aziende; oggi c’è un nuovo management neo liberista che avanza e che
continua a perpetrare attraverso piani di rientro, spending review, jobs
act e quant’altro cioè una serie di misure restrittive che penalizzano
sempre le realtà più povere.
Il senso di questa mia
modesta proposta di ordine del giorno è mirata in queste direzioni proprio
perché c’è in atto la soppressione della filiale della Banca d’Italia di Cosenza.
Al bollettino di guerra si aggiunge una ennesima sconfitta.
Mi accingo a leggerla per
economizzare i tempi visto che comincia un po’ di stanchezza, come mi sembra di
capire: “Il Consiglio regionale,
premesso che:
a far data dal
tali filiali, unitamente a quella di Cosenza, erano state oggetto di ridimensionamento con il provvedimento del 2009;
inoltre, nel Piano del 12.02.2015 è previsto che altre 3 USV create nel 2009 verranno mantenute;
altresì, con il medesimo Piano è stata disposta la chiusura di ulteriori 3 USV, tra cui quella di Cosenza;
la provincia di Cosenza è quella più vasta e popolosa della regione;
già il ridimensionamento del
tale ulteriore ridimensionamento, inevitabilmente,
classificherà
il Presidente della Giunta regionale ad intervenire presso le competenti Autorità al fine di scongiurare la chiusura della “Unità Specializzata in Vigilanza Bancaria e Finanziaria” – USV di Cosenza e, al contempo, verificare la fattibilità della trasformazione della stessa in “Filiale ad Ampia Operatività”. Grazie.
PRESIDENTE
Non ci sono richieste
di parola, pongo in votazione l’ordine del giorno.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
Passiamo adesso al nono punto all’ordine del giorno numero 5 di iniziativa del consigliere Bova “Sulla vicenda della Fondazione Campanella” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,
premesso che:
considerato che:
con decreto emesso dall'Ufficio territoriale del
Governo di Catanzaro il 23 febbraio 2015 è stata dichiarata estinta
osservato che:
impegna
Presidente,
chiedo la parola per illustrare l’ordine del giorno.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere
Bova. Ne ha facoltà.
Presidente e signori consiglieri, in ordine alla
questione relativa alla nota vicenda riguardante
Stavo dicendo che la vicenda della Fondazione Campanella
denota non sola l’ incapacità quanto la spregiudicatezza e l’immoralità di una
larga parte del vecchio ceto politico che non ha esitato un attimo, per il
proprio tornaconto personale, per una manciata di voti, ad effettuare chiamate
dirette – così sono stati assunti i lavoratori – a sacrificare prima gli
interessi degli ammalati e, attenzione, stiamo parlando di ammalati di cancro,
stiamo parlando di un centro oncologico che doveva e poteva essere una
eccellenza calabrese per le professionalità che vi sono all’interno e per
l’alta capacità del personale infermieristico che vi operava.
Dicevo, una classe politica che non ha esitato non tanto
a sacrificare gli interessi dei lavoratori quanto quello degli ammalati in
queste condizioni.
Ora, Presidente, mi insegnerete tutti quanti quanto
impegno è stato profuso da questa consiliatura fin dal primo momento in cui si
è insediata per trovare una soluzione a questa problematica. Ci sono stati
diversi tavoli e, personalmente, c’è stato anche chi è stato sempre vicino ai
lavoratori ed ha cercato in tutti i modi anche l’interlocuzione romana.
Lo stesso presidente della Giunta, Oliverio, si era
interessato tantissimo in prima persona, diversi sono stati i viaggi a Roma per
discutere al Tavolo Massicci. Si era riusciti, addirittura, a portare sullo
stesso Tavolo delle situazioni concertate con i tre protagonisti principali a
livello governativo: Ministro della salute, Ministro del lavoro e Ministro
della economia e delle finanze.
Si era data lettura in una riunione che si è tenuta
presso
Tra l’altro quell’emendamento, che aveva dato tanta
fiducia ad ognuno di noi e che aveva dato fiducia anche ai malati perché
qualcuno doveva occuparsi di quei malati terminali che non sanno che rischiano
di essere mandati a casa senza cure e abbandonati a sé stessi, addirittura, non
ha superato neanche
Ora abbiamo visto che la problematica è complessa: ci
sono atti che sono stati mandati alla Procura, richiesta di fallimento e
quant’altro. Veramente è una delle pagine più vergognose del ceto politico che
ci ha preceduto. Vedremo le risposte che arriveranno, però prima di parlare –
così evitiamo le repliche – che ognuno si assumesse e dicesse qual è stato il
proprio compito. Va bene? detto questo chiedo che il Consiglio impegni
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere
Mangialavori. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, colleghi consiglieri, aspettavamo - come ho detto nell’intervento precedente - che si potesse parlare del polo oncologico della Fondazione Campanella. Sono felice che almeno sia rimasto il Vicepresidente, dottore Ciconte.
Anche io come lui sono un medico che ha scelto un lavoro per il quale, purtroppo, giornalmente ci si occupa di problemi legati alla malattia del secolo, ai carcinomi, e quindi giornalmente devo diagnosticare e giornalmente mi capita, purtroppo, di dover vedere lo sguardo dei pazienti nel momento in cui viene loro fatta una diagnosi – di certo non bella – di vedere lo sguardo dei familiari e spesso i pianti sia dei pazienti sia dei loro familiari.
A questo consegue un calvario, l’intervento, spesso la radioterapia e la chemioterapia e quindi la vita completamente sconvolta da un giorno all’altro.
Ebbene
Tutti quanti conosciamo la storia della Fondazione Campanella che nasce nel
2002 per volontà del presidente
Chiaravalloti e doveva essere ad oggi è stato un centro oncologico di
eccellenza.
Nel tempo, naturalmente, le risorse assegnate ed erogate
dalla Regione sono progressivamente diminuite. Nel 2006 sono stati assegnati i
16 milioni e mezzo e per l’anno 2014, sono stati 11 milioni. Nel mese di
febbraio naturalmente le ultime vicende:
Come ricordava il consigliere Bova, il Prefetto di
Catanzaro ha informato
Da quel punto ad oggi, ancora per poco, quello che
doveva essere un centro oncologico di eccellenza è diventato solo una piccola
casa di cura, destinata ad elemosinare medicinali dalle altre strutture ed a
portare nella completa disperazione tutti gli ammalati che sono lì per cercare
di salvarsi la vita e oltre a dover lottare per questo devono lottare anche
contro una situazione che ha dell’incredibile.
Ebbene io penso che le colpe non siano solo di una parte
politica naturalmente e penso che andare a vedere il passato di certo serva per
cercare soluzioni per il futuro ma solo per quello, perché le posso garantire
che assunzioni facili ce ne sono state a destra a sinistra.
Purtroppo è un discorso generalizzato ed è un discorso
che noi dovremmo cercare di cambiare per il futuro. Ci serve solo come monito,
per non commettere lo stesso errore ma non per dar colpe all’una o all’altra
parte politica.
Ebbene, quali potrebbero essere le soluzioni politiche
per la risoluzione di questa pessima rappresentazione di quella che è la
politica calabrese? Naturalmente spetta al governo regionale darla.
In quanto componente dell’opposizione avrei qualche idea
e nel momento in cui ci dovesse essere un dibattito in Aula o dovessimo essere
tirati in ballo anche noi consiglieri la riferirò. Mi dispiace che non ci sia
il presidente
Oliverio, che sicuramente avrà avuto altri discorsi importanti da fare, altre
manifestazioni importanti, però penso che un discorso come questo pretendesse
la sua presenza.
(Interruzione)
Lo fa il Vicepresidente, perfetto.
Bene, entrando nel merito della mozione, caro consigliere Bova, penso che vada bene se si elimina una frase; se dovesse essere portata a votazione così come è stata proposta penso che - per quanto riguarda me ed il mio gruppo consiliare - non possa essere accolta. Mi riferisco alla frase che dice: “…prendendo in considerazione ogni ipotesi, ivi compresa la costituzione di analoga struttura presso enti e/o strutture sanitarie pubbliche…”.
Se questa mozione dà la possibilità al governo regionale di
eliminare completamente
Benissimo,
Penso che l’obbligo che
deve avere
In quel caso, naturalmente, saremo assolutamente
favorevoli alla votazione di questa mozione.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere
Tallini. Ne ha facoltà.
Mi auguro che non ci sia discontinuità nel metodo di
conduzione della seduta, visto che il
vicepresidente D’Agostino ha consentito lo svolgimento di una discussione
serena. Le cose che sto per
dire sono importantissime e credo le servano ma servono a tutti quelli che sono
interessati a questa delicata e rilevante questione, sollevata con la mozione
del collega Bova.
Se
mi posso permettere, il primo consiglio che do ad una persona che stimo è
quello di approfondire la materia nel momento in cui si approccia alla vicenda
politica; non perché lui politica non ne abbia fatta, è sindaco della città, è
sindaco di un comune e quale sindaco di un comune ha fatto una esperienza
importante, ma adesso c’è un’altra esperienza in cui è a contatto di gomito con
quella “politica” che viene detestata tanto dalla opinione
pubblica.
Uno dei primi consigli che do, quindi, è un
approfondimento di questa materia perché il primo approccio che può avere,
soprattutto chi non conosce la storia, praticamente è quello che lei, collega
Bova, ha avuto e cioè di indignazione rispetto ad una gestione clientelare di
una struttura che, addirittura, deve curare i tumori dei calabresi.
Una struttura oncologica.
Allora dobbiamo, intanto, conoscere la storia sia pure
per flash perché qui non possiamo
fare la storia ma solo tre flash:
nasce con il presidente Chiaravalloti, con tutti gli atti negativi che ci sono
stati ed io sono tra coloro che dicono che tra gli atti ve ne fossero sia di
positivi sia di negativi; doveva morire con il presidente Loiero perché a
dicembre 2009 o si trasformava in Irccs o si chiudeva; rivive con il presidente
Scopelliti perché l’ultima proposta di legge – mi pare sia la numero 65 – che
lascia in vita
Questo è il flash
della storia della Fondazione
Campanella. Spero che non sorrida il Vicepresidente perché c’è poco da
sorridere ma c’è molto da piangere.
Se lei vuole avere qualche informazione rispetto alle
cose che ha chiesto e di cui anche io mi scandalizzo credo che nelle Aule di
Tribunale, durante qualche udienza, avrà la possibilità di incontrare un
collega avvocato che è stato Presidente.
Chiederò gli atti della Procura; la sta ricostruendo
Se lei chiederà a questo collega avvocato, sicuramente
le potrà dire nome e cognome di coloro che sono stati assunti e probabilmente
il rapporto politico che c’era tra l’assunto ed il politico di riferimento.
Credo che lei sicuramente sarà in grado di raggiungere
questo risultato.
Nel merito sono d’accordo col collega Mangialavori e le
preannuncio che nei prossimi giorni, insieme ai colleghi Esposito e
Mangialavori ed a lei, se vorrà unirsi a questa delegazione e ne saremo
felicissimi, andremo dal Commissario per dire qual è la nostra idea sulla
sopravvivenza della Fondazione
Campanella.
Non vorrei che lei pensasse quello che pensa in questo
momento il presidente
Oliverio, cioè che
Intanto ci sarebbe una cosa urgente da fare: giorno 10
aprile c’è l’altra celebrazione – a morte avvenuta – di un’altra data che è
quella del personale. Il 10 aprile scadono i termini entro cui il personale
deve essere mandato a casa, viene licenziato.
Allora per quel personale che deve essere mandato a
casa, anche ipotizzando che dovesse essere obbligatorio il percorso da lei
suggerito nella mozione, dobbiamo impegnarci tutti affinché questa data del 10
aprile venga spostata, non venga mantenuta. Perché al 10 aprile se il personale
viene licenziato c’è la parola fine, perché alla procedura del licenziamento,
che si conclude con una lettera, si dice: “Bene, è fallita! Ormai accomodatevi
a casa.” Poi sarà difficile recuperare quella posizione.
Vorrei che lei si impegnasse con me in questo obiettivo
di rimandare, intanto, ad altra data il licenziamento del personale.
Le volevo aggiungere che basta che lei legga lo Statuto
della Fondazione e si renderà conto che
Io ho detto “vengo” ed ho
spiegato le ragioni per cui sono andato perché ho fatto mettere a verbale che
Quindi questa è la linea che
è passata. Si può dire “cosa avete fatto dopo?”. Abbiamo preparato una ipotesi
di transazione che non è stata conclusa perché non era ancora pronto tutto quel
lavoro che doveva esser fatto, rispetto alle condizioni generali con la
sottoscrizione della firma, perché un dirigente la firmasse, e non c’era il
commissario alla sanità, perché i soldi con cui avremmo potuto pagare,
attraverso l’accordo col commissario, una parte della Fondazione Campanella
dovevano venire dalle rinvenienze provenienti dalla premialità sulla sanità per
i risultati raggiunti.
Una parte avrebbe potuto
darla
Noi dobbiamo riprendere da
quel momento, se ci sono i presupposti – questa è la nostra tesi – per salvare
Poi il resto lo possiamo fare
anche attraverso i suggerimenti che lei fornisce nella parte finale della
mozione, ma noi dobbiamo mettere come primo obiettivo quello di salvare
Non le nego che faremo una
seduta di Consiglio comunale specifico perché ce lo chiedono quelli della
Fondazione Campanella a Catanzaro, credo e mi auguro che, se invitati, verrete
ad ascoltare e sentire in un Consiglio comunale aperto le istanze e le ipotesi,
i percorsi che abbiamo l’obbligo di valutare per cercare di trovare una
soluzione.
Dico questo perché sulla
vicenda Campanella personalmente ritengo di avere assolutamente sempre fatto il
mio dovere di amministratore e di non aver mai avuto la possibilità di
interferire nella vicenda né sulla questione del personale né su vicende
diverse che siano nella gestione sporca e clientelare, come lei stesso ha
sottolineato; ed io condivido questa sua sottolineatura ma ritengo che il primo
obiettivo da ricercare sia salvare
Qualcuno suggerisce altre
strade, ad esempio quella di raddoppiare i posti letto oppure di trasferirli in
una struttura pubblica – è la soluzione di chi vorrebbe percorrere quest’altra
strada. Credo che invece debba essere salvaguardata come struttura privata, che
debba essere potenziata come struttura privata e che dobbiamo essere in grado
di dare alla Fondazione Campanella quello che
Tra l’altro c’è un altro
problema, collega Bova, che deve far riflettere: cioè c’è un contenzioso in
atto tra
La bozza di transizione
concordata tra
Dal nostro punto di vista
abbiamo compiuto tutti gli atti che potevamo compiere a favore del mantenimento
in vita della Fondazione Campanella.
Tra le cose che si dicono,
quelle che si riportano e il presidente Oliverio che dice le cose
a volte pure in dialetto, abbiamo assistito ad un incontro – forse non era
autorizzato – tra dipendenti e presidente Oliverio in cui lui ha
dichiarato “portatemi una sola carta che attesti il vostro diritto ed io vi
salverò
Ergo: se noi sappiamo che ci
sono tante carte che attestano questo diritto, evidentemente qualcuno ha detto
al presidente Oliverio, il cui compito dovrebbe essere quello di salvare una
cosa importante per l’interesse della intera regione: “Guarda che non c’è
nessun atto da cui poter ripartire a favore di questo obiettivo.”
Credo che l’atto ci sia ed è
lo Statuto ed i fatti ci sono perché il contenzioso c’è. Lei è avvocato e lo
potrà verificare personalmente. E se dovesse essere condannata
Credo che se vi dovreste
intestardire davanti ad una posizione rigida di chiusura da parte del
presidente Oliverio. Sicuramente questa Giunta sul piano della responsabilità
anche patrimoniale ma soprattutto politicamente sarà quella che, pur avendo
avuto la possibilità di salvare
Le chiedo sin da adesso, se
la dovessi coinvolgere: andiamo col sindaco di Catanzaro, con i consiglieri
regionali dal Commissario per evitare di far passare l’idea che questa sia una
esigenza di una posizione politica che in questo momento potrebbe apparire
strumentale, se non fosse supportata autenticamente e in buona fede da colleghi
come lei che sono di Catanzaro, che hanno lo spirito, che hanno manifestato
nell’enunciare questa mozione; l’ho vista coinvolto emotivamente rispetto a
questa cosa e questo potrebbe aiutare. Potrebbe interloquire meglio col presidente Oliverio visto che su un tema come questo preferisce andar via.
Probabilmente - se non si
offenderà il presidente Scalzo - non so se ha cambiato ristorante perché Galati
lo incontrava da Mare Chiaro, poi probabilmente stasera si sarà dato
appuntamento all’Oasi o non so dove con qualcun altro.
Se finalmente dovesse avere 5
minuti di tempo da dedicare a questioni serie gliene saremmo grati.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Questa è l’Aula del Consiglio regionale, questa problematica
della fondazione
“Tommaso Campanella” ha
altre aule dove si dovranno prendere
delle decisioni; ho grande rispetto del lavoro che
Allora io dico che quest’Aula, caro Vicepresidente, oggi si deve
interrogare su un primo punto: che cosa vogliamo fare della fondazione “Tommaso
Campanella”? E se c’è un’unità di intenti, poi si va ad elaborare un ordine del
giorno insieme, al fine di arrivare ad un percorso che possa dare seguito
all’indirizzo politico che questo Consiglio regionale vuole dare, così come è
stato anche l’input del presidente Oliverio
nel suo intervento: Consiglio regionale, linee di indirizzo, idee e percorsi
per attuare quegli indirizzi stessi.
Intanto, con la mia onestà intellettuale dico
che, se siamo qui ancora a discutere – se siamo ancora in tempo, aggiungo –
molto lo dobbiamo, dal 23 novembre in poi, al lavoro fatto dal presidente
Oliverio, che si è assunto una responsabilità che non ha determinato lui; poi
credo che il passato non sia qualcosa di astratto. Infatti se poi ricostruiamo
la storia – perché la storia la fanno gli uomini ed altri enti poi sono
preposti a giudicare se quella storia è legittima o meno –, la storia scritta
dalla fondazione “Tommaso Campanella”, caro collega Ciconte – mi rivolgo, in
questo caso, non al Vicepresidente, ma al collega e amico Enzo Ciconte – si
costruisce anche su quell’esubero di spesa del personale tra il 2005 e il 2010.
Altre assunzioni dopo il 2010 non ne sono state fatte, se non per sostituzione
di medici e di infermieri; il 99 per cento delle assunzioni, dal punto di vista
temporale, è datato 2006-2010, ed io non sono alla ricerca degli spettri del
passato, ma dico questo perché è stato detto.
Allora, per esattezza di quello che è stato
l’intervento, onesto dal punto di vista politico ed intellettuale, del
consigliere Bova, se c’è stato un esubero di personale assunto, con delle
procedure che io ritengo, in base allo Statuto ed in base alla ragione
giuridica della Fondazione, legittime, non le ho fatte io, però ritengo che sul
piano dello Statuto e della natura giuridica della fondazione, quelle
assunzioni siano state legittime.
Ritorno al punto di partenza. Prima, per
esempio, noi abbiamo votato un ordine del giorno del collega Sergio in cui con
chiarezza, nell’impegno assegnato al Presidente della Giunta, abbiamo detto
“scongiurare la chiusura dell’unità specializzata in vigilanza”, eccetera,
eccetera. Per questo ho votato quest’ordine del giorno. Che poi dall’ordine del
giorno si possano determinare in modo virtuoso l’auspicio e l’obiettivo
raggiunto, questo è un altro discorso, però quest’ordine del giorno parlava in
modo chiaro: “scongiurare la chiusura di un ente della Banca d’Italia”. Qui,
invece, siamo a parlare di un ente di cui è proprietaria
Allora, della Fondazione Campanella che ne
vogliamo fare? E qui ci deve essere una volontà politica chiara che questa
maggioranza deve esplicitare, anche perché, caro consigliere Tallini – se mi da
un attimo ascolto – da qui a poco
Quindi, da una parte, si aprono degli spiragli
per mantenere in vita la fondazione “Tommaso Campanella” e dall’altra abbiamo
le scelte della politica, legittima; perché io non sto qui da opposizione a
dire che questa maggioranza non può avere nel suo indirizzo politico quello di
voler portare ad estinzione la fondazione “Tommaso Campanella”; legittimo nella
strategia di questa maggioranza, fermo restando che poi mi si deve dire come si
recupera il livello delle professionalità, come si recuperano i posti letto.
Sicuramente l’ordine del giorno non me lo chiarisce e per questo chiedo al
consigliere Bova che cosa significa, prendendo in considerazione ogni ipotesi,
ivi compresa “la costituzione di analoga struttura presso enti e/o strutture
sanitarie pubbliche in atto esistenti”. Si chiude la fondazione “Tommaso
Campanella”, perché nell’impegno che questo Consiglio regionale vuole dare al
Presidente e alla Giunta non c’è scritta una frase chiara, scritta magari a
caratteri cubitali. Io scriverei “laddove c’è disponibilità da parte di questa
maggioranza, si impegna il Presidente della Giunta ad individuare dei percorsi
nel più breve tempo possibile per scongiurare il pericolo della messa in
liquidazione della Fondazione Campanella.
No, consigliere Ciconte, questo è elemento
principale, perché se noi non lottiamo tutti insieme per scongiurare questo
pericolo, mi dovete dire che cosa significa poi “costituire analoga struttura”.
Da una parte vogliamo chiudere
Diceva bene prima chi mi
ha preceduto: stiamo parlando di 35 posti letto che gravano nel decreto 26 della
distribuzione dei posti letto dell’ospedalità privata. Questi 35 posti letto,
da questo decreto 26, non possono essere tolti in modo così semplicistico dalle
strutture private, quale giuridicamente è la fondazione “Tommaso Campanella”, e
portati, per esempio, all’azienda ospedaliera “Mater Domini”, secondo quello
che abbiamo letto sui giornali. Non è tecnicamente, giuridicamente fattibile.
Ho apprezzato un altro passaggio del presidente Oliverio in questi suoi
sforzi di mantenere in vita
Così come ci preoccupiamo del mantenimento dei livelli occupazionali e
non consideriamo, e io sono convintissimo – non sono un avvocato, sono un
medico –, che se viene meno
Allora, in considerazione del fatto che la fondazione “Tommaso
Campanella” è ricorsa stamani al Tribunale amministrativo regionale per
impugnare il decreto prefettizio o, quantomeno, chiedere la sospensione
dell’efficacia in modo immediato, questo è un segnale. La politica vuole
prendere in considerazione questo segnale ed argomentare tutti insieme, affinché si scongiuri l’estinzione della
fondazione “Tommaso Campanella”? Se ci interroghiamo, magari anche
rimanendo tutta la notte, Presidente, su questo, allora poi possiamo ideare i
percorsi che devono essere messi in campo affinché si ottenga il risultato.
Io – ripeto – sono convinto che l’estinzione della Fondazione
Campanella significhi perdita di posti letto e perdita dei livelli
occupazionali. Naturalmente, sono entrato subito nel merito della problematica,
facendo mie tutte le considerazioni che avete
svolto in ordine al fatto che si tratta di un centro di eccellenza; c’è in
campo la centralità e il pensiero deve andare ai malati e ai familiari, alle
professionalità esistenti, eccetera, eccetera, su questo siamo tutti d’accordo.
Prima, qualcuno che mi ha preceduto parlava
dell’elemento determinante che potrebbe essere il momento di partenza per
trovare una soluzione che è la costruzione – Vicepresidente – di un percorso
dell’atto transattivo, fermo restando che un percorso – l’ha detto il
consigliere Tallini – fino a fine ottobre 2014 è stato confezionato. Quale è
stato questo percorso della cosiddetta bozza transattiva tra
C’è una risposta dell’Avvocatura regionale al
Dipartimento bilancio – che io ho qui agli atti e per chi ne volesse prendere
visione possiamo fare le copie – che in una nota trasmessa per conoscenza anche
al Presidente della Giunta regionale, facente funzioni dell’epoca, dice “la
necessità e la opportunità che
Su quale atto l’Avvocatura regionale ha
espresso un parere? Ma su quello che diceva prima il consigliere Tallini: ci
sono delle ragioni creditorie della Fondazione che trovano un fondamento in
atti formali sostanziali, che sono atti legittimi, efficaci, vincolanti e fonte
di obblighi giuridici. Qual è questo atto? Lo Statuto.
Che cosa dice lo Statuto nell’atto di
costituzione della Fondazione? Che c’è un fondo patrimoniale e che
Molto finemente, il consigliere Tallini prima
ha posto una questione; io la pongo, invece, in modo più diretto, perché
cercherò di parlare un linguaggio molto semplice, per essere ascoltato, per
confrontarmi con tutti voi, al fine, eventualmente, di trovare poi una sintesi
su quello che deve essere un percorso unanime di questo Consiglio regionale, se
ci sarà la possibilità. Che cosa dice? Aveva espresso molto elegantemente
alcuni dubbi, ma – ripeto – l’atto transattivo, la bozza transattiva tra
Fondazione e Regione non è un qualcosa di virtuale. E’ un qualcosa che poi non
è stato completamente definito? Questo è un altro discorso, però quella bozza
esiste, è agli atti del Tribunale di Catanzaro nel giudizio di merito tra
Fondazione e Regione Calabria, che parla di 29 milioni di euro.
E se per ipotesi il Tribunale di Catanzaro
dovesse riconoscere alla Fondazione Campanella un credito di 29 milioni di euro
più un euro, non è un dispendio economico quell’euro in più da parte della
Regione Calabria, se siamo di fronte alla possibilità di chiudere e transigere
questa vicenda sulla base di 29 milioni di euro? E’ una domanda che pongo a me
stesso, consigliere Ciconte, ma è una domanda pertinente perché – ripeto –
l’atto transattivo non è un qualcosa di virtuale, ma è un qualcosa di
sostanziale. Dov’è sostanziale l’atto transattivo? Nella nota del dirigente del
settore Avvocatura regionale al Dipartimento bilancio, nella delibera che
Il bilancio 2015 non lo poteva fare la
precedente Giunta, quindi in continuità amministrativa è un compito che spetta
a questa Giunta se – e qui torno sempre al punto di partenza – c’è la volontà
politica di mantenere in vita
Ma dell’atto transattivo non ne abbiamo
parlato al bar quattro amici, ci sono ulteriori documenti quali, primo, un
verbale notarile: quando il notaio ha convocato le parti Università e Regione,
per nome e per conto della Regione, l’avvocato che rappresentava
Anche in quest’atto notarile viene espressa la
volontà politica di mantenere in vita
Vado verso la conclusione, Presidente, se mi
sta sollecitando a questo.
Ma c’è un altro atto dove si parla dell’atto
transattivo, che è proprio nel decreto di estinzione del Prefetto. Anche il
Prefetto si è inventato che c’è un percorso; che l’atto transattivo è qualcosa
di reale, di concreto, è espresso in modo chiaro su tutti i tavoli. E il
Prefetto che dice? Regna sovrana la confusione su questo tavolo. Il Prefetto
dice che “in detta sede, quella prefettizia,
Questi sono atti concreti che dimostrano che,
se vogliamo, ce la possiamo ancora giocare questa grande scommessa. Se tutti
voi, se ognuno di noi nelle premesse parla di un centro oncologico di
eccellenza, della necessità di non andare ad aggravare l’emigrazione sanitaria
che al primo posto vede proprio le malattie oncologiche, se parliamo della
salvaguardia dei livelli occupazionali e parliamo di tutto quello che in
termini concreti ci fa piacere dire, dobbiamo però considerare che qui ci sono
dei percorsi che possiamo mettere in atto, presidente Scalzo. Noi non stiamo
chiedendo nulla, stiamo chiedendo la condivisione e, se dovesse andare male, la
responsabilità non sarà solo del presidente Oliverio, non sarà solo sua, ma
sarà di tutto il
Consiglio regionale.
Un ultimo passaggio tecnico che forse può
servire a quest’Aula per chiarire. Presidente, sa come Kpmg, un organo terzo
rispetto alla Regione e alla fondazione ha definito il giudizio? “Probabile e
plausibile che la fondazione abbia ragione in merito al giudizio che ha
intentato nei confronti della Regione Calabria” e “probabile” è scritto in
grassetto. Se ce lo dice un organo tecnico come Kpmg, noi, che siamo dei
semplici politici, ne dobbiamo prendere atto, dobbiamo prendere atto –
nonostante qualche sorriso quando ho detto – che oggi la questione si può
sanare o, per meglio dire – perché bisogna essere onesti fino all’osso,
Presidente – si può cercare di sanare, perché non è detto che noi mettiamo 29
milioni di euro e salviamo
C’è un altro aspetto fondamentale: se noi
poniamo in estinzione
Allora potrei parlare ancora, se lei me lo
consente, però vengo alla fine con una proposta, che secondo me non vincola
nessuno e che mi auguro possa trovare l’ascolto e il confronto non preconcetto,
perché so già che, probabilmente, prima del mio intervento non si voleva
rimodulare neanche una virgola di quest’ordine del giorno. Se fosse in quel
modo l’ordine del giorno – ripeto – ci vedo delle inesattezze dal punto di
vista tecnico e giuridico quando si parla della “costituzione di un’analoga
struttura”. Ne chiudiamo una e ne apriamo un’altra presso enti pubblici? Cioè
c’è un po’ di confusione, ma soprattutto credo che non impegni solo il
presidente Oliverio, al quale – ripeto – vanno il mio rispetto e la mia stima
per il lavoro che fino a qui ha fatto, ma se ci fosse, mi rivolgerei al
Presidente: Presidente, questo lavoro che lei ha fatto, lo porti a compimento e
non lo lasci come neve al sole il 15 agosto.
Allora, che cosa propongo all’Assemblea,
Presidente? Che l’ordine del giorno, che va bene nella sua struttura,
consigliere Bova, quando dice “il Consiglio regionale impegna” – perché questo
è il compito del Consiglio regionale – “
Vogliamo andare tutti insieme dal commissario
a dire quello che stiamo dicendo o sbobinando il nostro
intervento? Allora, “Il Consiglio regionale – è difficile parlare quando si è
incalzati a dover chiudere, Presidente – “impegna
Mi auguro che questo mio intervento, che non
ha cercato di deresponsabilizzare il passato, che vuole assumersi le
responsabilità del passato per quello che ognuno di noi ha avuto, convinti di
aver operato, sia la precedente Giunta che chi è stato chiamato…
(Interruzione)
Questo è importante, Presidente, che lei me lo
consenta.
PRESIDENTE
La proposta.
ESPOSITO
Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)
Se lei mi consente, glielo chiedo veramente sul piano personale. Credo che non abbiamo paura di parlare della fondazione “Tommaso Campanella” e sono
convinto, non per essere garantista, che da Chiaravalloti a Loiero, a
Scopelliti, a tutti coloro i quali si sono succeduti a trattare e a fare dei percorsi
all’interno della fondazione “Tommaso Campanella”, abbiano la coscienza a posto
e possano andare con la testa dritta, guardando in alto e in faccia chiunque.
E’ questo che io chiedo oggi al Consiglio regionale, di rimodulare quest’ordine
del giorno per come l’ho detto io, e non è una sconfitta politica di nessuno,
ma è un passo avanti nella logica della soluzione dei problemi in questa nostra terra.
Credo
che su questo argomento su cui il dibattito
non è stato nell’orario canonico, ma è andato oltre, sia ampiamente giustificato il fatto che abbiamo discusso molto. Credo che ci sia ancora da
approfondire, pertanto inviterei i capigruppo al tavolo della Presidenza per
due minuti, per trovare la soluzione migliore, perché questo è un problema che
è fondamentale nel settore della sanità. Quindi inviterei i capigruppo al
tavolo e poi continuiamo.
Presidente,
prima di andare al tavolo con i capigruppo, dove verrà il
consigliere Giudiceandrea, però le chiedo la parola
due minuti, se me la può dare in replica.
PRESIDENTE
La
parola al relatore per una breve replica. Intanto i capigruppo si preparino al tavolo.
Volevo
un attimo precisare a chi mi ha preceduto dai banchi dell’opposizione, innanzitutto, una cosa: se
qualcuno sente questi dibattiti, voglio che si sappia che non mi associo a
questo modus operandi in Consiglio regionale; sono un consigliere nuovo
e vorrei operare secondo quello che è il mio modo di fare politica.
(Interruzione)
No, un
attimo, perché anche il finale, consigliere
Esposito, di dire che tutti si possono autoassolvere, da Chiaravalloti
agli altri.
(Interruzione
del consigliere Esposito)
Guardi, dico
“ma non è colpevole nessuno”, ma quello che è successo è uno scempio talmente
visibile e sotto gli
occhi di tutti.
(Interruzione
del consigliere Esposito)
Un
attimo, la chiudiamo.
(Interruzione
del consigliere Esposito)
No, non
si chiude così, perché il problema è questo.
(Interruzione
del consigliere Esposito)
No, la
politica cambierà. Noi siamo qua a fare politica.
(Interruzione)
No, il
garantismo non è spugna, non con chi fa la politica
come me, perché stanno sentendo quei lavoratori. Mi dispiace, quindi sono gli ammalati
oncologici.
(Interruzione
del consigliere Esposito)
Sono gli
ammalati oncologici
che hanno rovinato la “Campanella”! Basta in Calabria con questa cosa, siamo
sempre vittime di tutti, d’Europa, di qua, di là! Per favore!
Voglio
dire anche che l’istanza di fallimento – attenzione – anche se è un atto dovuto, lo dico
legalmente, ma arriva dalla Procura.
(Interruzione
del consigliere Esposito)
Consigliere
Esposito, non la riconosco! Avete parlato di Consiglio comunale aperto: e
quando lo fate?! Lo fate adesso il Consiglio comunale aperto, cioè il sindaco e
gli altri a
Catanzaro si decidono di fare un Consiglio comunale adesso sulla
“Campanella”?!? O non era sotto gli occhi di tutti quello che stava succedendo?! Oppure voi dove eravate e dov’era il sindaco di
Catanzaro e tutta la compagnia?! E la colpa l’addossate oggi al presidente
Oliverio?! Ma come si fa a dire queste cose?!
(Interruzione
del consigliere Esposito)
La colpa
è nostra?! Non dormiamo la notte per trovare una
soluzione.
(Interruzione
del consigliere Esposito)
Quindici
anni di abbandono! Se ci sono
stati anche i…
(Interruzione
del consigliere Esposito)
Io non
debbo difendere
né Loiero né nessuno…
(Interruzione
del consigliere Esposito)
Guardi,
non mi assalga, io sono peggio di lei! Lei ha una formazione di destra ed io di
sinistra, ma molto più estrema della sua!
(Interruzione
del consigliere Esposito)
Presidente,
può richiamare? Io ho
fatto il sindaco: al Consiglio comunale di Amaroni non succedono queste cadute
di stile!
PRESIDENTE
Consigliere Bova.
BOVA Arturo (Democratici
Progressisti)
Ma non si
può e noi veniamo equiparati a chi? A chi? A chi?!
(Interruzione
del consigliere Esposito)
Quando è venuto
il presidente Scopelliti, non ha nemmeno ricevuto
gli oncologi, alle 10,00 di sera è uscito dalla porta di servizio. Io ero là,
dove era lei, caso mai? Dove erano gli altri?
(Interruzione
del consigliere Esposito)
Io sto
parlando di
responsabilità politica, le giudiziarie se le vedrà chi di competenza, e se arrivano le condanne
per
Fermo restando che da presentatore della
mozione, se si deve apportare qualsiasi modifica si apporterà, a me quello che
interessa è che si salvino gli ammalati e i dipendenti.
PRESIDENTE
Invito i capigruppo al tavolo della
Presidenza.
Presidente, sulla
mozione.
(Interruzione)
PRESIDENTE
Prima i capigruppo al tavolo della Presidenza
e poi riprendiamo.
Una premessa sulla funzione dei capigruppo. Io sono capogruppo del
Gruppo Misto e francamente le mozioni che riguardano un problema che deve
risolvere lei, che deve risolvere il suo Presidente, che nel dibattito con gli operai
della Campanella a cui non è stato…
Non l’avete risolto voi, lo risolviamo noi.
…a cui non è stato mai negato un intervento pubblico rispetto a quello
che il consigliere Esposito con grande responsabilità
ha messo in campo. Il tono è inadeguato come quello del suo Presidente.
Oggi il problema della Fondazione Campanella - e mi metta per iscritto
se la vuole salvare o la vuole chiudere - è un problema di chi governa questa
Regione. Se poi da capigruppo dobbiamo venire a salvare un emendamento che
tecnicamente prima il consigliere Tallini e poi il consigliere Esposito hanno
presentato siamo sempre disponibili.
Ma visto che l’atteggiamento è questo e visto che manca
pure il numero legale, se
l’atteggiamento è questo ve lo votate voi.
Credo che in maniera costruttiva i capigruppo abbiano non
dico il dovere ma la responsabilità di superare questo aspetto e di rendere
l’ordine del giorno ancora più proficuo.
(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)
Come ben
intuibile si tratta di un aspetto fondamentale per l’organizzazione sanitaria
nella nostra Regione questa. Approfondiamo ancora per dieci minuti nell’Aula
delle Commissioni.
Riprendiamo
i lavori.
Su questo
c’è stata una condivisione di tutti i capigruppo. Do quindi la parola al
Vicepresidente della Giunta regionale prima di passare al voto.
Presidente,
mi si può consentire di fare un chiarimento che è dovuto da parte mia,
soprattutto, perché forse mi sono espresso male.
(Interruzione)
Chiudo
subito.
La mia
non era una implicazione di natura giudiziaria, il mio era un giudizio politico
e lo dico, soprattutto, al collega Baldo Esposito che chiamo pure per nome per
via della stima che ho sempre espresso in tutte le sedi pubbliche e private,
anche per il ruolo che lo ha caratterizzato in Consiglio comunale.
La mia
non è una condivisione politica, un giudizio politico, ci mancherebbe pure.
Solo questo.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Ciconte. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente e colleghi, su questa situazione, sulla situazione
della Fondazione Campanella credo che conosciamo tutti
qual è stata la vicenda negli anni ma bisogna ripristinare un momento di verità
perché altrimenti ognuno di noi ha la sua visione ma tutti conosciamo come sono
andate le cose in maniera precisa.
Io non voglio dilungarmi
molto ma voglio solo suggerire che in questa vicenda che, sappiamo benissimo,
nasce da un groviglio giuridico enorme molto difficile da valutare – lo abbiamo
detto tutti – nessuno di noi è un giurista affermato e quindi sappiamo che ci
sono i pro ed i contro in tante cose o valutazioni o situazioni diverse.
Credo che noi dobbiamo, però,
tener presente due cose fondamentali: uno che la fondazione Campanella riduce
probabilmente - perché ancora non lo sappiamo – l’emigrazione sanitaria sui
problemi oncologici e su questo credo che nessuno di noi può disconoscere
questa situazione. Secondo punto è che così come era nata la fondazione
Campanella per diventare Irccs era un grande progetto e quindi non bisogna
cercare di dire che è tutto negativo o che era tutto positivo.
Ci sono delle situazioni che
vanno a favore della Fondazione Campanella e delle situazioni anomale su cui,
purtroppo, non voglio tornare perché altrimenti ci saranno situazioni di
divisione e non è compito – credo in quest’Aula – di andare ad affrontare il
passato.
Se le situazioni giuridiche
fossero state sanate è chiaro che la vecchia Giunta o il presidente Scopelliti
avrebbero risolto i problemi, invece così non è. Quando si parla di una ipotesi
di transazione sappiamo benissimo che non è facile andare ad una transazione e
demandarla al Consiglio regionale che viene dopo, al Presidente della Giunta che viene dopo per risolvere tutti gli aspetti di
transazione.
Non è una delibera che ha
impegnato
Credo che
questa situazione che è venuta a crearsi, quella della istanza fallimentare e
quella dell’estensione del Prefetto, non sono cose che ha voluto questa Giunta
ma anzi il presidente Oliverio dal primo momento in cui si è insediato ha preso
in carico, come riconosciuto anche dal consigliere Esposito, che ringrazio, dal
consigliere Mangialavori, dal consigliere Tallini e dal consigliere Bova che ha
presentato questa mozione e che ringrazio perché ha la grande sensibilità di
chi ha a cuore i problemi dell’area centrale della Calabria come di tutta
Sappiamo
benissimo quanti dei nostri ricercatori e studenti universitari neo-laureati
vanno a rafforzare con forza lavoro e di grande qualità le altre Regioni
d’Italia e i vari paesi europei.
Allora
noi su questo dobbiamo essere coerenti e tentare di capire come si può salvare
una Fondazione che è in grande difficoltà. E
C’è oggi
una situazione difficile da risolvere e noi abbiamo la piena consapevolezza che
ci troviamo di fronte ad una ulteriore emergenza sanitaria che è quella del
polo oncologico della Fondazione Campanella.
Quando si
dice che c’era una transazione, consigliere Esposito – una sola piccola
osservazione che, per carità, deve essere anche finalizzata a migliorare anche
le nostre conoscenze – una ipotesi di transazione con la previsione di fondi di
premialità, e qui ci sono i giornalisti che conoscono questa problematica, va
detto che parliamo di fondi di premialità della sanità che dovrebbero arrivare
ma ancora non siamo sicuri che arriveranno perché ancora non sono certi.
Dobbiamo
capire se arrivano e lo sapremo al Tavolo Massicci del 7 aprile.
Ancora
quindi lei non puoi andare a ipotizzare alcuni fondi che ancora non sono in
cassa. Sapete che ci sono delle speranze e mi auguro che questi fondi arrivino.
Quindi non possiamo tentare di fare una transizione su fondi che al momento non
ci sono; la transazione la fai su cose che sei sicuro di poter ottemperare ed
assolvere nel pieno della legge e delle norme.
Credo che
anche questa situazione di mediazione che è venuta fuori da parte del
Consiglio, di tutti i consiglieri, dei capigruppo che ringrazio e ringrazio il
Presidente del Consiglio, di cercare di trovare una soluzione tecnica e di dar
mandato al Presidente della Giunta regionale per risolvere nei poteri della
Giunta, mi auguro che ci sia la grande capacità e determinazione di assolvere
al compito di poter salvare questa fondazione e penso sia la cosa più forte che
Ripeto
che se i problemi fossero semplici è chiaro che la questione l’avrebbe risolta
Ma io
credo che con la responsabilità che ci contraddistingue noi cercheremo di
risolverla al meglio. Certo salvaguardando
Grazie al
vicepresidente Ciconte. Credo che possiamo concludere la seduta con la
votazione di questo ordine del giorno che ha visto impegnato tutto il Consiglio
ed ha visto una condivisione unanime.
Pongo in
votazione l’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Questo era
l’ultimo punto all’ordine del giorno. Il prossimo Consiglio sarà convocato a
domicilio. Arrivederci.
La seduta
termina alle 18,19
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Morrone – “Regolamentazione eccesso di illuminazione pubblica e privata – contenimento dello spreco energetico” “(P.L. n. 14/10^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto
e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda –
“Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero” per il parere.
(Così resta stabilito)
Giudiceandrea
– “Disposizioni per il riconoscimento della rilevanza sociale dell’endometriosi
ed istituzione del registro regionale” (P.L. n. 15/10^)
E’
stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative – ed alla
seconda – “Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero” per il parere.
(Così resta stabilito)
Irto – “Modifiche ed
integrazioni alla legge regionale 16
aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela governo ed uso del territorio. Legge
urbanistica della Calabria)” (P.L. n. 16/10^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto
e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda –
“Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero” per il parere.
(Così resta stabilito)
Nicolò – “Interventi per
il sostegno delle famiglie monogenitoriali in difficoltà” (P.L. n. 17/10^)
E’
stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative – ed alla
seconda – “Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero” per il parere.
(Così resta stabilito)
Nicolò – “Interventi regionali
in favore di detenuti e internati finalizzati al loro reinserimento nel
contesto sociale e lavorativo” (P.L. n. 18/10^)
E’
stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative – ed alla
seconda – “Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero” per il parere.
(Così resta stabilito)
Nucera – “Sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati” (P.L. n. 19/10^)
E’
stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative – ed alla
seconda – “Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero” per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di
provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Corecom.
Programma delle attività per l’anno 2015 e relativo fabbisogno finanziario”
(P.P.A. n. 21/10^)
“Autorizzazione
alla sottoscrizione assistita contratto a termine art. 5 comma 4bis del D.Lgs.
368/2001 e s.m.i. sei esperti giuridico/legali, categoria D3 da assegnare alla
struttura del Corecom Calabria” (P.P.A. n. 22/10^)
“Elezione
di tre consiglieri regionali per la Commissione regionale tripartita di cui uno
in rappresentanza della minoranza (art. 6, comma 6, lett. e) legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5)”
(P.P.A. n. 23/10^)
La
Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione
consiliare la deliberazione n. 42 del 2 marzo 2015, recante: "Risorse
rinvenienti dalla riduzione del cofinanziamento nazionale, per effetto della II
fase del processo di revisione del POR Calabria FESR 2007/2013, approvata dalla
Commissione Europea con decisione C(2014) 8746 final del 18.11.2014.
Costituzione Fondo Unico PAC". (Parere
n. 1/10^)
E’
stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - “Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero”.
(Così resta stabilito)
La
Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione
consiliare la deliberazione n. 68 del 20 marzo 2015, recante:
"Rimodulazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2007/2013.
Delibere CIPE 62/2011, 78/2011, 7/2012, 89/2012. Proposta di riassegnazione
delle somme a norma dei punti 2.3 e 2.4 della Delibera CIPE 21/2014. Proposta
di rimodulazione delle assegnazioni di cui alla Delibera CIPE 89/2012". (Parere n. 2/10^)
E’
stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - “Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero”.
(Così resta stabilito)
La
Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione
consiliare la deliberazione n. 65
del 20 marzo 2015, recante: "L.R. 17/85 art. 15 - Riconoscimento di interesse locale della Biblioteca del
Conservatorio di musica "Torrefranca" di Vibo Valentia". (Parere n. 3/10^)
E’
stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative.
(Così resta stabilito)
La
Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione
consiliare la deliberazione n. 66 del 20 marzo 2015, recante: "L.R. 17/85
art. 15 - Riconoscimento di interesse locale "Biblioteca delle donne"
di Soverato". (Parere n. 4/10^)
(Così resta stabilito)
In
data 13 marzo 2015, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto
indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 17 del 16 marzo 2015:
Legge
regionale 13 marzo 2015, n. 9, recante: "Modifiche alla legge regionale 13
gennaio 2015, n. 3 (Misure per il contenimento della spesa regionale)";
Legge
regionale 13 marzo 2015, n. 10, recante: "Modifiche alla legge regionale
10 gennaio 2013, n. 2 (Disciplina del collegio dei revisori dei conti della
Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria)".
Con
nota n. 71012 del 5 marzo 2015, acquisita al protocollo generale n. 12383 del
18 marzo 2015, la Segreteria della Giunta regionale ha trasmesso la
deliberazione di Giunta regionale n. 46 del 2 marzo 2015 con la quale la Giunta
stessa, nelle more della rivisitazione del programma regionale di sviluppo alla
luce dei nuovi indirizzi in materia dettati dalla nuova Amministrazione
regionale, ha approvato il piano attuativo di forestazione per l'anno 2015
nella considerazione dell'urgenza dell'adozione di tale atto.
L'interrogazione
a firma del consigliere Tallini, acquisita al protocollo generale del Consiglio
regionale al n. 14000 del 25 marzo 2015, è dichiarata inammissibile ai sensi
del Regolamento interno del Consiglio (art. 121 e seguenti), il quale,
esclusivamente, prevede che "ciascun consigliere può interrogare la Giunta
su fatti o questioni che ne investano la competenza...".
Il
Comitato Regionale per le Comunicazioni (CORECOM), con delibera n. 37 del 24
marzo 2015, ha approvato le relazioni sul sistema delle comunicazioni in ambito
regionale e sulle attività svolte nell'anno 2014 (art. 10, comma 2, l.r.
2/2001).
E’
stata presentata dal movimento Reggio non tace una petizione popolare
per la concreta istituzione dei Registri dei Tumori.
E’
stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ai sensi dell'articolo 118 del
Regolamento interno del Consiglio regionale.
(Così resta stabilito)
In
data 20 marzo 2015, il Presidente della Giunta regionale ha emanato
il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato sul
Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 18 del 20 marzo 2015:
Regolamento regionale n. 3 del 20 marzo 2015,
concernente:
"Regolamento sulle modalità di conferimento di funzione dirigenziale di
livello generale".
La Giunta regionale ha
trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per
l’esercizio finanziario 2015:
Deliberazione Giunta regionale n. 31 del 24 febbraio 2015;
Deliberazione Giunta regionale n. 32 del 24 febbraio 2015;
Deliberazione Giunta regionale n. 51 del 6 marzo 2015;
Deliberazione Giunta regionale n. 52 del 6 marzo 2015;
Deliberazione Giunta regionale n. 67 del 20 marzo 2015;
Deliberazione Giunta regionale n. 74 del 20 marzo 2015;
Deliberazione Giunta regionale n. 75 del 20 marzo 2015;
Deliberazione Giunta
regionale n. 76 del 20 marzo 2015.
Graziano. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
con delibera della Giunta
regionale della Calabria n. 1 del 04.01.2013 è stato approvato il bando di
concorso pubblico straordinario per soli titoli - ex articolo 11, decreto legge
1/2012 convertito con modificazioni nella legge 27/2012 e s.m.i. - per il
conferimento delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione e vacanti
disponibili per il privato esercizio nella Regione Calabria;
il termine per la
presentazione delle domande di partecipazione al concorso scadeva alle ore
18:00 del trentesimo giorno successivo a quello della data della pubblicazione
del bando nel bollettino Ufficiale della Regione Calabria (Suppl. Str. n. 2 del
22.01.2013 al BUR n.3 del 18.01.2013 Parte III con scadenza delle domande alla
data del 21 febbraio 2013);
ad oggi sono passati 2
anni dal termine di presentazione delle domande e ancora non si conosce l'esito
del concorso;
tale impasse rischia di
danneggiare non solo i partecipanti ma anche i cittadini calabresi che, in
alcune zone extraurbane, sono costretti a fare parecchi chilometri prima di
trovare una farmacia;
il concorso era stato
bandito per favorire l'apertura uniforme delle sedi farmaceutiche in tutta
Italia in modo da offrire una capillare presenza sul territorio e raggiungere
il parametro unico di una farmacia ogni 3.300 abitanti;
l'ultimo decreto inerente
il bando in questione risale a novembre 2014 con il quale veniva espressa
l'inammissibilità di alcuni partecipanti al concorso per non aver indicato la
propria PEC;
le domande presentate dai
candidati in Calabria sono state 1226, di cui 577 in forma associata, di certo
inferiore a regioni come la Toscana con 2071 domande, il Lazio con 2449 domande
ed il Piemonte con 1777 domande, dove invece hanno concluso i lavori di
esamina, pubblicando le graduatorie definitive già da tempo;
in virtù di questo ritardo
si sta creando una disparità di trattamento rispetto alle altre regioni,
limitando o privando nei fatti l'esercizio del diritto di scegliere la propria
Regione come sede farmaceutica per chi potrebbe essere contemporaneamente
vincitore in altra regione, vista la possibilità prevista dalla legge e dal
bando di poter partecipare al concorso contemporaneamente in due regioni e di
dover scegliere successivamente alla pubblicazione della graduatoria
definitiva, rigorosamente nel termine previsto dal bando, se accettare o meno
la sede assegnata;
la Regione Calabria ha un
tasso di disoccupazione giovanile molto alto rispetto alla media nazionale;
la maggior parte dei
laureati in Farmacia della nostra Regione sono disoccupati -:
a che punto è lo stato di
avanzamento dei lavori della commissione esaminatrice;
per quando è prevista la
pubblicazione della graduatoria in questione.
(27; 09.03.2015)
Graziano. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
in data 4 marzo 2015
ignoti trafugavano, durante l'orario di apertura, la corona in oro della Sacra
effige della Madonna delle Armi presso la Cappella della Madonna nel Santuario
diocesano della Madonna delle Armi in Cerchiara di Calabria;
sono in corso da parte dei
carabinieri le indagini che comunque hanno consentito l'individuazione di due
sospetti, anche grazie alle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso e
ad alcune testimonianze;
il Santuario della Madonna
delle Armi è uno dei Santuari Mariani più frequentati della Calabria, e solo a
luglio e agosto registra la presenza di circa 40.000 visitatori;
il Santuario della Madonna
delle Armi è un complesso monumentale montano medievale che contiene numerose
opere d'arte, uniche in tutto il meridione;
la Fondazione Santa Maria
delle Armi, ente morale proprietario dell'intero complesso monumentale dal
1500, non riceve da decenni nessun contributo economico dalla Regione Calabria
né da altre Istituzione -:
se intendono intervenire
senza indugio per porre in essere le azioni necessarie a garantire una adeguata
dotazione finanziaria che permetta alla Fondazione Santa Maria delle Armi di
installare gli opportuni sistemi di allarme, così da porre in.sicurezza
l'inestimabile patrimonio storico, culturale e devozionale del Santuario
Madonna delle Armi.
(28; 10.03.2015)
Mangialavori. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
lo scorso 21 gennaio è
stato attivato il servizio dei mezzi Amaco della Circolare Veloce Rossa Cosenza-Rende-Unical
in tutto il territorio dell'area urbana;
l'avvio del servizio era
stato consequenziale alla firma del Protocollo di intesa siglato a Palazzo dei
Bruzi lo scorso 18 giugno 2014 dai sindaci di Cosenza e Rende;
il progetto partito da
Cosenza per offrire un percorso prolungato è funzionale alla rilevante domanda
degli utenti che giornalmente si spostano lungo l'asse Cosenza-Rende-Unical;
il boom di
passeggeri si è accompagnato ad un generalizzato apprezzamento da parte dei
cittadini;
qualche giorno addietro,
secondo quanto riportato dagli organi di informazione, tale servizio sarebbe
stato interrotto in seguito all'intervento della Regione Calabria che avrebbe
disposto la sua provvisoria cessazione e inviato la relativa documentazione
alla motorizzazione civile;
il servizio della
Circolare Rossa si palesa un'esigenza dei residenti dell'Area Urbana e degli
studenti oltre che un diritto (quello alla mobilità);
tale paventata definitiva
interruzione ha suscitato notevoli perplessità;
l'eventuale cessazione del
servizio è destinata a creare all'utenza significativi inconvenienti e disagi;
il servizio della
Circolare Rossa risponde al diritto alla mobilità e a un'esigenza oggettiva dei
residenti dell'Area Urbana e degli studenti -:
se e quali provvedimenti
siano stati emessi dall'ente Regione Calabria in merito a tale vicenda e le
motivazioni addotte a loro sostegno;
se siano stati valutati
gli effetti, per l'utenza, di un'eventuale definitiva cessazione del servizio;
se siano state vagliate
eventuali soluzioni atte a evitare la cessazione del servizio espletato dalla
Circolare Veloce Rossa.
(29; 11.03.2015)
Graziano. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
la Ferrovia Silana è
rimasta in esercizio fino al 2011 quando è stato sospeso il servizio
viaggiatori oltre la stazione di Pedace;
oggi il servizio di
trasporto pubblico da Cosenza per raggiungere la Sila ed i paesi della Presila
è garantito solo da trasporto pubblico su gomma. Una situazione grave per un
territorio montano privo di tanti servizi che, oltre a rischiare l'isolamento
durante la stagione invernale, in alcune fasce orarie e nei giorni festivi è
completamente privo di un servizio di trasporto pubblico degno di questo nome;
lo stato del trasporto
pubblico locale in Calabria, e quello ferroviario in particolare, soffre di
alcune carenze strutturali ed è storicamente poco considerato visto che, a
dispetto di decenni di promesse circa il necessario riequilibrio modale a fini
di tutela ambientale e di servizio universale, nei fatti si considera superfluo
il contributo delle ferrovie locali allo sviluppo del territorio;
una situazione
sottolineata dal fatto che, nel periodo 2010-2014, i treni regionali sono
diminuiti del 16% mentre le tariffe sono aumentate del 20% con una paradossale
condizione di un servizio carente e più costoso per i cittadini e con tratte
ferroviarie storiche, come la Pedace San Giovanni in Fiore, che chiudono, a
discapito della sostenibilità economica e ambientale del trasporto pubblico
regionale;
alcune scelte della
precedente Giunta regionale, maturate per rispondere al deficit economico delle
Ferrovie della Calabria, hanno determinato una seria preoccupazione circa il
futuro della Ferrovia Silana per la quale il Piano di riprogrammazione dei
servizi di Trasporto pubblico locale e di Trasporto ferroviario regionale
(Adottato con la deliberazione n. 380 del 25/10/2013) prevedeva la chiusura
immediata della linea Camigliatello Silano - San Giovanni in Fiore. Lo stesso
provvedimento prevede la chiusura della linea Pedace/Camigliatello Silano,
destinandola a servizi turistici e, in assenza di determinazioni entro il
31/12/2015, la Giunta regionale ne attuerà la chiusura definitiva;
la successiva Delibera di
Giunta regionale, n.124 del 8/4/2014, con la quale si approva il Piano per i
servizi di trasporto pubblico locale per l'anno 2014, prevede la dismissione
immediata della linea San Nicola/Silvana Mansio/San Giovanni in Fiore, in
maniera parzialmente difforme da quanto previsto dalla D.G.R. n. 308/2013 (e
cioè con l'esclusione del tratto a valenza turistica Camigliatello Silano - San
Nicola/Silvana Mansio) e la sdemanializzazione di tutti gli immobili ricadenti
nella linea San Nicola/Silvana Mansio/San Giovanni in Fiore ed il loro
conferimento quale patrimonio disponibile di Ferrovie della Calabria;
Il futuro della Ferrovia
Silana diventa ancora più drammatico se consideriamo che il Piano delle
valorizzazioni ed alienazioni immobiliari per l’esercizio finanziario 2013
(Delibera G.R. n. 40 del 11.02.2013) prevede l’automatica classificazione dei
beni immobili, presenti nell’elenco entro la categoria del patrimonio
disponibile della Regione Calabria. Ed in questo elenco di beni da alienare
sono inseriti i caselli ferroviari di Spezzano Piccolo (4); Spezzano Sila (6);
San Giovanni in Fiore (5), Serra Pedace (3) e Casole Bruzio.
L’applicazione congiunta
di questi diversi atti se non si pone rimedio, significa decretare la sdemanializzazione
della tratta ferroviaria tra San Nicola/Silvana Mansio – San Giovanni in Fiore
e l’alienazione dell’intero patrimonio immobiliare presente, si delinea un
destino analogo per la tratta Pedace/San Nicola-Silvana Mansio entro il 31
dicembre 2015, e si pone la parola fine alla possibilità di ripristinare il
servizio ferroviario tra Cosenza e San Giovanni in Fiore contribuendo a una
ulteriore marginalità del territorio silano e delle aree interne della Presila;
per impedire che questo
disegno si compia, dal 2 marzo 2015 si è attivato a San Giovanni in Fiore un
Comitato per la Salvaguardia della Ferrovia Silana, formato da Legambiente,
Cgil, Auser e Associazione “Un Sorriso per gli Emigranti”, che si è mobilitato
per impedire che la Ferrovia Silana venga smantellata e che il patrimonio
edilizio a supporto della stessa non venga dismesso, occupato abusivamente o
ceduto in maniera selvaggia per scopi non coerenti con il primario interesse
pubblico o di crescita sostenibile dell'economia silana;
la riattivazione e la
messa in esercizio della Ferrovia Silana, in quanto infrastruttura fondamentale
per il trasporto locale, e considerato il suo notevole valore storico e
paesaggistico, può essere utilizzata a fini turistici e per valorizzare il
patrimonio naturalistico e ambientale del Parco nazionale della Sila;
Ferrovie della Calabria,
nel suo Piano industriale per il periodo 2014/2018, per l'area silana prevede
una maggiore integrazione del sistema mobilità/turismo portando ad esempio il
ripristino del Treno a vapore della Sila e il perseguimento di politiche per
una mobilità sostenibile e di integrazione del Trasporto pubblico locale. Il
Piano segnala, inoltre, come elemento di criticità, la bassa attrattività della
stazione di Vaglio Lise di Cosenza per l'interscambio tra i diversi servizi di
trasporto e la bassa utilizzazione dei servizi da Cosenza verso i Casali,
compreso una maggiore valorizzazione del servizio ferroviario metropolitano;
il Piano prevede che dal
2014 venga messo in locazione il patrimonio di alloggi e magazzini, e uffici
situati su linee dismesse e le case cantoniere, e dal 2015 si attivino i
servizi turistici nell'Altipiano Silano affidando il servizio di promozione,
organizzazione e commercializzazione ad un soggetto terzo, mentre Ferrovie
della Calabria garantiranno una offerta di 16.700 posti/anno e 2.600 tr/km -:
come intende determinarsi
il governo regionale in merito alle richieste avanzate dal Comitato per la
Salvaguardia della Ferrovia Silana anche tramite una apposita petizione che ha
raccolto finora oltre 4000 firme e che chiede nello specifico di:
non procedere alla
chiusura e alla sdemanializzazione della tratta ferroviaria San Nicola/Silvana
Mansio - San Giovanni in Fiore;
riattivare la Ferrovia
Silana Cosenza - San Giovanni in Fiore per dotare il territorio di un sistema
di trasporto pubblico locale sostenibile;
garantire la manutenzione
ordinaria e straordinaria dell'intera tratta della Ferrovia Silana;
inserire la Ferrovia
Silana tra le proposte per la mobilità sostenibile e il turismo della Strategia
Nazionale per le Aree Interne da finanziare attraverso le risorse della
Programmazione Comunitaria 2014/2020;
promuovere la Ferrovia
Silana e il suo ambito naturalistico negli itinerari turistici nazionali e
internazionali, anche in occasione di Expo 2015;
proporre la tratta
Camigliatello Silano - San Giovanni in Fiore tra le ferrovie d'alta quota da
riconoscere quale patrimonio dell'Unesco.
(30; 18.03.2015)
Graziano, Sergio. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
nella sua lunga storia la Calabria è stata terra di approdo, transito e conquista per popoli gravitanti nel bacino del Mediterraneo e genti provenienti dalle regioni transalpine, che hanno dato vita ad una straordinaria polifonia culturale fatta di innesti e persistenze, di una fervida dialettica tra tradizione ed innovazione, un caleidoscopio culturale di straordinario fascino, i cui riflessi si scorgono nel patrimonio storico-artistico, nella gastronomia, nell'artigianato, nella musica, nelle forme di religiosità, nel paesaggio;
le testimonianze di questa storia millenaria di grande fascino devono essere maggiormente valorizzate, se si considera che l'intero territorio regionale è disseminato di testimonianze archeologiche: i grandi parchi Locri, Capo Colonna, Roccelletta di Borgia e Sibari, ma di altrettanta importanza sono le aree archeologiche di Ciro Marina, Monasterace Marina e anche Castiglione di Paludi;
nel dicembre 2010 il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una legge che istituisce la società “Progetto Magna Graecia” con lo scopo di valorizzare il patrimonio archeologico della nostra regione;
nel 2011 è stata creata la società mista Regione Calabria-Comuni di Crotone, Cutro, Gioia Tauro, Santa Maria del Cedro, Spezzano Albanese, Vibo Valentia, denominata Progetto Magna Graecia;
la suddetta società ha come obiettivo primario la valorizzazione del patrimonio archeologico calabrese;
l'agenda della società era proiettata verso l'internazionalizzazione delle attività, dall'iter per il riconoscimento della Magna Graecia calabra come patrimonio dell'umanità con il sigillo dell'Unesco, fino all'utilizzo dei fondi europei destinati allo sviluppo della Regione;
le iniziative come quella del “Progetto Magna Graecia” hanno, inoltre, l'ulteriore obiettivo di sensibilizzare sulla necessità di valorizzare e tutelare anche i beni archeologici cosiddetti “minori”, che rischiano di essere dimenticati e cancellati dalla memoria storica degli uomini;
in un'ottica che mira non solo alla prevenzione e conservazione, ma anche alla conoscenza e valorizzazione dei beni culturali, è importante sottolineare anche il ruolo di primaria importanza di una formazione specializzata per favorire la fruizione dei beni culturali, di cui la regione Calabria è ricca;
per il Progetto Magna Grecia, con tutte le iniziative e le attività da svolgere, va rimarcata l'importanza che potrebbe dare all'occupazione stabile per i tanti giovani calabresi in cerca di un lavoro soddisfacente, qualificato e qualificante, infatti in questo settore viene richiesto un elevato livello di conoscenza teorica e tecnica per analizzare e rappresentare, in ambiti disciplinari specifici, situazioni e problemi complessi, definire le possibili soluzioni e assumere le relative decisioni. Qualsiasi attività nel campo dei beni culturali deve essere condotta in sinergia e col supporto di altre figure professionali del settore beni culturali, quali la figura dello storico dell'arte, del conservatore e del restauratore, ecc. -:
come intende determinarsi la Regione Calabria in merito alle difficoltà in cui versa la società “Progetto Magna Graecia”, legate – parrebbe – alla mancata erogazione dei fondi in dotazione alla società, che ha di fatto provocato l'interruzione di una serie di iniziative di rilievo già ideate e programmate e che hanno portato alla convocazione di un'assemblea straordinaria dei soci in cui si proporrà la liquidazione della società “Progetto Magna Graecia”;
i motivi per i quali il governo regionale non ha inteso dare attuazione alla programmazione predisposta dalla società e alla legge regionale Magna Graecia, visto il notevole contributo che potrebbe apportare sia in campo occupazionale che di valorizzazione e fruizione dei beni archeologici della nostra regione.
(31; 27.03.2015)
Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la Regione Calabria conduce in locazione l'immobile sito in Milano, in via Broletto nr. 16, a poca distanza da piazza Cordusio e dal Duomo, giusto contratto di locazione stipulato in data 30 dicembre 2011, registrato in data 27.01.2012 presso l'Ufficio delle Entrate di Roma 1 (TJN) Rep. 704 Serie 3T (Proprietà: Beni Stabili Gestione SpA Bsg Sgr);
la Regione ha destinato l'immobile allo svolgimento
di attività di promozione e valorizzazione del territorio regionale volte a
rafforzare i legami con la terra d'origine dei calabresi residenti fuori
regione;
il canone d'affitto pagato per l'immobile ammonta ad
€ 8.000 mensili circa (per un totale di € 96.000 annui circa) ed il contratto scade
a fine 2017;
il 20 giugno 2013 è stato inaugurato con servizi per
l'accoglienza e l'allestimento con fatture di spesa per la regione ammontanti
ad € 6.000 circa;
il primo ufficio di rappresentanza della Regione
Calabria a Milano era stato aperto nel 1973 dall'allora Presidente Antonio
Guarasci e dall'assessore al turismo Giuseppe Nicolò;
nel 2008 il presidente Agazio Loiero aveva chiuso
l'ufficio per mancanza fondi, riaprendolo poi il 19 febbraio 2010 con
l'intenzione di farlo cogestire dal CO.SE.R (Consorzio Servizi Regionali)
Calabria e dalla FEIACC (Federazione Italiana Associazioni e Circoli
Calabresi);
l'ufficio, ad oggi, nonostante l'imminenza dell'Expo
2015, risulta praticamente chiuso;
proprio il prossimo importante appuntamento con
l'Expo 2015 è, come definito da molti, come un palcoscenico unico all'interno
del panorama mondiale ed un'occasione per valorizzare le risorse interne della
Regione Calabria;
la Regione, avendo avuto modo di constatare il grave
ritardo nel processo di preparazione all'Expo 2015, ha attivato una task force interna per recuperare il
suddetto ritardo, disponendo il divieto assoluto ad ogni ricorso a
collaborazioni esterne allo scopo di non far gravare ulteriori costi sulle
finanze regionali -:
come intende determinarsi il governo regionale in
merito all'eventuale utilizzo dell'immobile sito nel centro di Milano, i cui
costi sono già gravanti sul bilancio regionale;
nello specifico quali azioni il governo regionale
intende mettere in campo per l'utilizzo pieno e funzionale della predetta sede
in Milano in occasione dell'Expo 2015, come sarebbe auspicabile considerato che
l'immobile è proprio finalizzato allo svolgimento di attività di promozione e
valorizzazione del territorio regionale volte a rafforzare i legami con la terra
d'origine dei calabresi residenti fuori Regione.
(32; 30.03.2015)
Mangialavori. Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
le sorti della Fondazione Tommaso Campanella e del
polo oncologico di Germaneto sono nodali per la sanità regionale e per una
vasta fascia di utenti calabresi. I termini dell'annosa vicenda, d'altronde,
risultano quanto mai gravi;
qualche giorno addietro è stato notificato dal
Prefetto di Catanzaro il decreto con il quale la Prefettura di Catanzaro ha
"accertato l'impossibilità per la Fondazione per la Ricerca e la Cura dei
Tumori Tommaso Campanella, di raggiungere lo scopo per il conseguimento del
quale l'Ente era stato costituito, causa di estinzione della personalità
giuridica espressamente disciplinata dal codice civile all'art. 27...
considerato che la Regione Calabria non abbia pienamente adempiuto alle
obbligazioni assunte in sede di costituzione della Fondazione e tale
inadempimento ha determinato il sorgere di gravi difficoltà economiche nella
gestione dell'ente";
almeno due sono gli aspetti drammatici della
vicenda. Il primo, prelude al collasso sia della Fondazione che dei servizi
essenziali resi dalla struttura di riferimento, con ricadute negative enormi.
Il secondo fa riferimento ai 172 licenziamenti che sono stati conseguenziali
all'estinzione della personalità giuridica riconducibile alla Fondazione. Una
circostanza che necessita di una risposta politica urgente e non più
rinviabile. Ciò, infatti, rappresenta un ulteriore passaggio che non può
lasciare indifferenti chi ha un ruolo di responsabilità di natura istituzionale
e regionale;
a tale proposito occorre aggiungere che già in
passato il consiglio regionale ha votato, all'unanimità, la soluzione di un
aumento dei posti letto. Una scelta che avrebbe consentito alla struttura di
riassorbire il personale licenziato e di dare nuova linfa ai servizi sanitari
resi;
l'amministrazione regionale, pertanto, ha il dovere
di offrire soluzioni concrete affinché una struttura oncologica d'eccellenza
qual è la "Fondazione Tommaso Campanella" continui a svolgere nel suo
campo, grazie anche alla professionalità di tutti i suoi dipendenti, assistenza
e ricerca;
il diritto alla salute e il diritto al lavoro non
sono soltanto principi garantiti dalla Costituzione, ma rappresentano i cardini
stessi di una civiltà culturale e democratica non negoziabili;
l'attuale compagine di governo regionale ha inserito
i due punti (diritto alla salute e lavoro) fra gli elementi qualificanti dei
suoi obiettivi programmatici -:
Orientamento, decisioni, iniziative, strategie
politiche e condotta amministrativa già intraprese o in itinere tese ad offrire
una soluzione concreta alle sorti della Fondazione Campanella e a garantire
continuità di servizi del polo oncologico.
(1; 09.03.2015)
Il Consiglio regionale,
premesso che
di recente, Trenitalia ha escluso la Calabria dal
piano assunzioni nazionale;
negli ultimi vent'anni i ferrovieri calabresi si
sono ridotti da circa 13 mila a solo 2 mila unità;
negli ultimi cinque anni solo il 20% degli
investimenti nazionali del Gruppo Ferrovie dello Stato hanno riguardato le
regioni del Sud, ed in questo contesto solo il 5% la Calabria;
come denunciato da tempo dalle organizzazioni
sindacali confederali, e più di recente dalla Filt CGIL, il sistema di
trasporto ferroviario nella nostra regione risulta obsoleto e poco efficiente,
a seguito dei tagli sui treni a lunga percorrenza, dell'assenza di
investimenti, soprattutto lungo la linea ionica, che ad oggi risulta fortemente
penalizzata;
è ingiustificabile, inaccettabile e non più
sopportabile che Trenitalia ignori completamente una regione come la Calabria
vista l'attuale arretratezza delle infrastrutture ferroviarie, che compromette
la mobilità regionale ed interregionale costituendo un vero e proprio handicap
che incide sulla qualità della vita dei cittadini;
considerata l'assenza decennale di investimenti e di
nuova occupazione, occorrerebbe piuttosto da parte di Trenitalia prestare lo
sguardo e l'attenzione alla nostra regione e rilanciare con forza e migliorare
l'intero sistema di trasporto ferroviario, che costituisce una infrastruttura
fondamentale nei processi di crescita e di sviluppo,
impegna
la Giunta regionale a farsi interprete nei confronti
di Trenitalia e del Governo nazionale della forte protesta che perviene dalla
popolazione calabrese affinché Trenitalia riveda e modifichi il piano delle
assunzioni e degli investimenti, che non possono continuare ad escludere e
discriminare la regione Calabria.
(7; 25.03.2015) Sculco
Il Consiglio regionale,
premesso che:
le intense piogge di questi giorni
stanno mettendo a dura prova i Comuni dell'Alto Jonio che si trovano a dover
fare i conti con un dissesto idrogeologico maturato nel tempo e frutto di
politiche inadeguate;
una situazione particolarmente
critica si è verificata nella contrada Santa Maria del Comune di Oriolo, in
particolare lungo la strada provinciale 156 che collega il Comune predetto con
San Giorgio Lucano;
lo smottamento ha interessato prima
il Km 6 e, continuando la sua marcia lenta e inarrestabile, ha raggiunto, in
pochi giorni, il Km 2 con quattro tratti stradali franati, diversi edifìci a
rischio crollo e un centinaio di persone a rischio isolamento e evacuazione,
impegna
la Giunta regionale e il
Dipartimento regionale di protezione civile ad intraprendere ogni opportuna e
necessaria iniziativa, compreso l'invio di uomini e mezzi adeguati, nonché il
ricorso al Fondo regionale relativo alle somme urgenze, al fine di evitare
l'ulteriore aggravamento del movimento franoso, assicurare un'adeguata
sistemazione alle famiglie a rischio evacuazione, ripristinare la viabilità e
garantire in sicurezza, la mobilità di merci e persone.
(8; 30.03.2015) Bevacqua
Il Consiglio regionale della
Calabria,
premesso che:
il servizio di soccorso tecnico
urgente non risulta rispondente agli standards
europei (i quali richiedono un vigile del fuoco per ogni 1.500 abitanti);
lo standard europeo del soccorso
tecnico urgente comprende, infatti, mediamente 60 mila vigili permanenti per
ogni Stato, mentre in Italia sono operative poco più che 28 mila unità
stabilizzate. L'attività di che trattasi è svolta, pertanto, in misura
considerevole, dai vigili discontinui;
il Ministero dell'Interno ha
approvato un Riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il quale
prevede una drastica riduzione delle unità operative e l'eliminazione dei
lavoratori precari;
più precisamente il 23 dicembre 2014
il Ministero dell'Interno ha emesso una circolare tesa ad operare un significativo
ridimensionamento delle attività dei vigili precari nell'anno 2016 e
l'eliminazione totale nel 2017;
proprio i vigili discontinui
rappresentano il 75% della forza del corpo e che la carenza di personale
potrebbe implicare la chiusura di vari distaccamenti;
l'assenza di contratto, la mancanza
appropriata di tutela giuridica, impedisce loro sia qualsivoglia ipotesi di
stabilizzazione, sia la fruizione degli ammortizzatori sociali previsti
dall'ordinamento;
si ribadisce, i vigili del fuoco
precari e discontinui hanno dato, per tanti anni, un contributo fondamentale
per sopperire alla cronica carenza di personale, tuttora persistente;
in una regione come la Calabria, ad
alto rischio idrogeologico, la carenza del personale in questione si traduce in
un deficit di sicurezza;
molti lavoratori over quaranta,
anche in Calabria, rischiano di ritrovarsi senza occupazione e senza alcun
intervento di natura assistenziale e ciò dopo tanti anni di attività
discontinua, ma essenziale per il buon funzionamento delle attività del Corpo
in questione;
i vigili del fuoco calabresi precari
e totalmente privi di qualsiasi altra occupazione sono stimati in circa 300
unità,
impegna
il Presidente e la Giunta regionale
della Calabria
ad attivarsi con sollecitudine, al
fine di istituire, presso il Governo nazionale, un Tavolo tecnico-istituzionale
per la vicenda collegata alla condizione dei Vigili del fuoco discontinui;
a valutare l'ipotesi di specifiche
convenzioni col Corpo dei vigili del fuoco in funzione della tutela ambientale
regionale.
(9; 30.03.2015) Mangialavori
Tallini. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con nota del 22 gennaio scorso il
presidente Oliverio ha comunicato a tutti i direttori generali che, a norma
dell'art. 10, comma 2, lett. b), della legge regionale n. 31/2002, sono
revocati dall'incarico di Dirigente Generale a far data dal 7/2/2015, con
conseguente cessazione degli effetti del contratto;
con deliberazione n. 1 del
27.01.2015 la Giunta Regionale, in applicazione dell'art. 10, comma 2, lett. b)
e comma 5 della legge regionale 7 agosto 2002, n. 31, facendo proprie le note
del Presidente, ha deliberato di dichiarare formalmente decaduti, a far data
dal 7 febbraio 2015, ai sensi delle norme indicate in motivazione, gli
incarichi dei dirigenti generali dei Dipartimenti e quelli ad essi
funzionalmente equiparati;
la "Giunta Scopelliti",
nell'aprile 2010, ha conferito gli incarichi dirigenziali secondo le norme
regionali, in quanto la modifica introdotta dal Decreto Brunetta in materia di
conferimento degli incarichi dirigenziali non era di facile interpretazione,
tanto da aver indotto alcune regioni a sollevare la questione di legittimità
costituzionale, ritenendola lesiva dell'autonomia organizzativa regionale;
la Corte Costituzionale, con la
sentenza n. 324 del 12 novembre 2010, modificando il proprio orientamento, ha
dichiarato non fondata la questione di legittimità sollevata da alcune regioni
in materia di conferimento degli incarichi dirigenziali;
a seguito della sentenza della Corte
Costituzionale n. 324 del 12 novembre 2010, la Giunta Regionale, ha abrogato il
meccanismo delle nomine fiduciarie e, di conseguenza, lo spoils system, procedendo al conferimento degli ulteriori incarichi
dirigenziali, non più secondo le norme regionali, ma adeguandosi alla
"Riforma Brunetta" approvando la D.G.R. n. 200/2014 avente ad
oggetto: "Direttive generali per la disciplina delle modalità di
conferimento mutamento e revoca degli incarichi di funzione dirigenziale di
livello generale e di livello non generale”;
a distanza di cinque anni, il
Presidente Oliverio e la Giunta regionale fanno un clamoroso passo indietro, ed
in violazione alla legge ed ai contratti di lavoro sottoscritti, dichiarano
decaduti i dirigenti che hanno sottoscritto un contratto che ha una durata
triennale, per come imposto dalle norme introdotte dalla c.d. "Riforma
Brunetta";
a parere del sottoscritto, nella
fattispecie in esame, potrebbero ravvisarsi oltre che un abuso, anche una palese
violazione delle norme in vigore e dei contratti sottoscritti;
dette violazioni potrebbero, sempre
a parere del sottoscritto, esporre l'amministrazione regionale al rischio di
una elevata possibilità di condanna per danni di natura patrimoniale e non -:
sulla scorta delle osservazioni
contenute nella presente interrogazione, se non ritiene opportuno revocare con
effetto immediato la deliberazione di Giunta regionale n. 1 del 27 gennaio 2015
appalesandosi, a parere del sottoscritto, la stessa fortemente caratterizzata
da elementi di illiceità e illegittimità.
(15; 9.02.2015)
Risposta – “Con l'atto in oggetto, il
consigliere regionale Domenico Tallini "interroga il Presidente
della Regione Calabria in ordine alla revoca dei Direttori Generali dei
Dipartimenti della Giunta Regionale per effetto della deliberazione della G. R.
n. 1 del 21 gennaio 2015”.
Fatta una serie di premesse, precisazioni ed
osservazioni, l'interrogante chiede se la Giunta non ritenga opportuno revocare
con effetto immediato la deliberazione di Giunta regionale n. 1 del 27 gennaio
2015 appalesandosi, a suo parere,
"la stessa fortemente caratterizzata da elementi di illiceità e
illegittimità".
******
L'assessore alla "Organizzazione, risorse umane e controlli” ritiene di non potere
e dovere proporre alla Giunta alcuna "revoca" della deliberazione n. 1 del 27 gennaio 2015, che
non si appalesa illegittima, né, men che meno, illecita e ritiene che tale
opinione sia del tutto condivisa dall'On. Presidente della Giunta.
Sul punto si richiamano e si fanno proprie le
considerazioni contenute nella nota 19.2.2015 prot. 0054238, che ha
diffusamente motivato in ordine agli aspetti tecnico-giuridici della vicenda e
che il settore segreteria della G.R. vorrà trasmettere in allegato alla
presente al Presidente del Consiglio regionale ai fini della risposta
all'interrogazione.
Occorre tuttavia precisare che
secondo l'interrogante "la Giunta Scopelliti, nell'aprile 2010, ha conferito gli
incarichi dirigenziali secondo le norme regionali, in quanto la modifica
introdotta dal Decreto Brunetta in materia di conferimento degli incarichi
dirigenziali non era di facile interpretazione, tanto da avere indotto alcune
regioni a sollevare la questione di legittimità costituzionale, ritenendola
lesiva dell'autonomia organizzativa regionale". Lo stesso consigliere, poi, afferma che la stessa Corte, con sentenza
n. 324 del 12.11.2010, modificando il proprio orientamento, avrebbe dichiarato
non fondata la "questione di legittimità" sollevata da alcune regioni e che, a
seguito della sentenza stessa, la Giunta regionale avrebbe
"abrogato il meccanismo delle nomine fiduciarie e, di conseguenza lo
spoils system, procedendo al conferimento degli ulteriori incarichi
dirigenziali, non più secondo le norme regionali, ma adeguandosi alla Riforma
Brunetta approvando la D.G.R. n. 200/214". Il consigliere interrogante ritiene inoltre che l'attuale
Amministrazione abbia fatto "un clamoroso passo indietro", dichiarando decaduti i dirigenti generali.
*****
Occorre in primo luogo rilevare che il decreto
legislativo ottobre 2009 n. 150 (volg.
"Decreto Brunetta"), pubblicato in alla Gazzetta Ufficiale 31
ottobre n. 254 (suppl. ord. n. 197), all'art. 40, ha disposto che nell'art. 19
comma 6 del Decreto legislativo 30.3.2001 n. 165, al terzo periodo, le parole: "sono conferiti a persone di
particolare e comprovata
qualificazione professionale" sono sostituite dalle seguenti: "sono conferiti, fornendone esplicita
motivazione, a persone di particolare e comprovata qualificazione
professionale, non rinvenibile nei ruoli dell'Amministrazione": e
la stessa norma ha introdotto nel citato art. 19 il comma 6 ter, che recita: "// comma 6 ed il comma 6bis si applicano alle
amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2."
Tale novella ha introdotto due principi fondamentali: la
necessità di ricorrere a dirigenti esterni solo nel caso in cui le
professionalità necessarie non siano rinvenibili all'interno e l'applicabilità
della norma a tutte le Amministrazioni, comprese, quindi le Regioni. E non pare
credibile che tali disposizioni fossero di "non facile interpretazione" da parte della Giunta
della IX legislatura, che ha però proceduto alla nomina di una folta schiera di
dirigenti esterni, semplicemente senza tener conto del disposto di legge.
In secondo luogo, la Corte Costituzionale, con la
sentenza n. 324/2010 non ha minimamente modificato alcun suo orientamento, ma,
nel respingere l'eccezione di incostituzionalità, ha sancito che, in relazione
alla norma contenuta nel comma 6-ter, che dispone l'applicabilità a tutte le
amministrazioni pubbliche della disciplina dettata dall'art. 19, commi 6 e
6-bis, del d.lgs. n. 165 del 2001 in tema di incarichi dirigenziali conferiti a
soggetti esterni all'amministrazione, "Si tratta di una normativa
riconducibile alla materia dell'ordinamento civile di cui all'art, 117, secondo
comma, lettera I), Cost, poiché il conferimento di incarichi dirigenziali a
soggetti esterni, disciplinato dalla normativa citata, si realizza mediante la
stipulazione di un contratto di lavoro di diritto privato. Conseguentemente, la
disciplina della fase costitutiva di tale contratto, così come quella del
rapporto che sorge per effetto della conclusione di quel negozio giuridico,
appartengono alla materia dell'ordinamento civile".
In terzo luogo, non corrisponde al vero che la Giunta
regionale a seguito della sentenza abbia "abrogato
il meccanismo delle nomine fiduciarie e, di conseguenza lo spoils system,
procedendo al conferimento degli ulteriori incarichi dirigenziali, non più
secondo le norme regionali, ma adeguandosi alla Riforma Brunetta".
Infatti l'abrogazione di una norma vigente avviene attraverso una norma di pari
grado nella scala gerarchica e non certo in virtù dell'orientamento della
Giunta o di un Assessore; le norme regionali sullo "spoils system", invece, sono più volte passate sotto
il vaglio della Consulta, uscendone, relativamente agli incarichi apicali come
i dirigenti generali dei dipartimenti regionali, assolutamente indenni; infine,
non si può certo sostenere che gli incarichi conferiti dalla Giunta nel 2013,
agli stessi dirigenti generali nominati nell'aprile 2010 sulla base di criteri
politico/geografici e fiduciari, siano stati oggetto di scrutinio ai sensi
dell'art. 19 del D.Lgs n. 165/2001.
Infine, è assolutamente necessario ribadire che le norme
regionali non direttamente incise dall'art. 19 del D.Lgs n. 165/2001, di rango
statutario e ordinario, che disciplinano l'organizzazione regionale, anche con
riferimento ai dirigenti generali dei dipartimenti regionali, restano
assolutamente valide, vigenti ed efficaci.
Distinti saluti.”
Vincenzo Antonio Ciconte
(Vicepresidente della Giunta regionale)
Irto.
Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere -
premesso che:
quotidianamente
centinaia di pendolari (dipendenti di scuole e uffici vari), che dovevano
raggiungere l'area di Lamezia Terme - Catanzaro - Paola/Cosenza, per esigenze
lavorative, usufruivano del Treno, per il quale la partenza prevista dalla
Stazione Centrale di Reggio Calabria era fissata per le ore 05.52, con arrivo
previsto a Lamezia Terme alle ore 07.30, che consentiva di prendere la
coincidenza per Nicastro/Catanzaro delle ore 07.47, compatibile così con
esigenze ed orari lavorativi;
il treno
ripartiva immediatamente per Paola/Cosenza, senza dover attendere in stazione,
circa 10 minuti, il passaggio del treno "Frecciargento" n. 9372 in
partenza dalla stazione centrale di Reggio Calabria alle ore 06.51, con arrivo
a Lamezia Terme alle ore 07.48;
le modifiche
degli orari, avvenute a partire da Giugno 2014, hanno posticipato la partenza
del treno dalla Stazione Centrale di Reggio Calabria dalle ore 05.52 alle ore
06.19 (treno n. 8260) con arrivo alla Stazione di Lamezia Terme alle ore 07.42;
detto treno
porta in media un ritardo giornaliero di circa 15 minuti, con arrivo alla
stazione di Lamezia Terme alle ore 07.57;
questo
ritardo causa la perdita della coincidenza per Nicastro/Catanzaro con l'obbligo
di prendere il treno successivo con orario di partenza previsto per le ore
08.55 (treno n. 3771), creando così disagi ai pendolari per l'ingresso alle
varie attività lavorative;
per tutti
coloro che hanno l'esigenza di proseguire sulla tratta Paola/Cosenza, il
suddetto ritardo di 15 minuti comporta un ulteriore ritardo di circa 10 minuti,
in quanto il treno è obbligato a sostare alla stazione di Lamezia Terme per
permettere il passaggio del Treno "Frecciargento" -:
se intende
attivarsi, presso l'azienda "Trenitalia", per il ripristino del
vecchio orario ferroviario, in modo di renderlo compatibile con gli orari di
ingresso nelle varie attività lavorative per i viaggiatori pendolari.
(16;
11.02.2015)
Risposta –“In
riferimento all'interrogazione emarginata in epigrafe, acquisita da codesto
Assessorato con prot. n. 45973/SIAR avente ad oggetto "Il ripristino del
vecchio orario del treno da Reggio Calabria a Lamezia Terme", si precisa
quanto segue.
La variazione di orario del treno regionale
oggetto di interrogazione (n. 8260), attualmente in partenza alle ore 06.19 da
Reggio Calabria e diretto a Cosenza, é stata già richiesta a Trenitalia S.p.A..
A tal riguardo, si specifica, in particolare,
che è stato richiesto alla predetta Società ferroviaria di variarne l'orario in
partenza alle ore 6.00, o laddove necessario, con ulteriori minuti di anticipo;
ciò al fine di non intralciare la traccia oraria dei servizi passeggeri
nazionali Intercity ed Eurostar.
La modifica richiesta, peraltro, converge con
la programmazione regionale che prevede la coincidenza oraria a Lamezia Terme
Centrale dei servizi ferroviari provenienti da Cosenza, Reggio Calabria e
Catanzaro/Crotone, al fine di rendere effettiva la possibilità di collegamento
ferroviario di tutti i capoluoghi
di provincia calabresi fra loro e con altre importanti aree urbane”.
Antonino De
Gaetano (assessore ai lavori pubblici)
Art. 1
(Integrazione all'articolo 33)
1.
All'articolo 33 della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 è aggiunto il
seguente comma: "8 bis. Il Presidente della Giunta può delegare specifiche
attività ai Consiglieri regionali. Il Consigliere delegato partecipa alle
sedute della Giunta, senza diritto di voto, ove si discuta di questioni
attinenti alle attività delegate. L'esercizio della delega non dà luogo ad
alcuna indennità né alla istituzione di struttura speciale di collaborazione,
dovendosi avvalere degli uffici del Dipartimento cui la delega
afferisce.".
Art. 2
(Modifiche ed integrazioni all'articolo 35)
1.
All'articolo 35 della l.r. n. 25/2004 sono apportate le seguenti modifiche ed
integrazioni:
a) il comma
3 è sostituito dal seguente: "3. La Giunta regionale è composta dal
Presidente e da un numero di assessori non superiore a sette, di cui uno assume
la carica di Vice Presidente.";
b) dopo il
comma 3 è aggiunto il seguente: "3bis. La rappresentanza di genere
all'interno della Giunta regionale deve essere assicurata nella misura di
almeno il trenta per cento.";
c) il comma
4 è sostituito dal seguente: "4. Gli Assessori sono scelti tra cittadini
eleggibili a Consigliere regionale. Agli stessi si applicano anche le norme
sulla incompatibilità valide per i Consiglieri regionali.";
d) il comma
4 ter è abrogato;
e) dopo il
comma 9 è aggiunto il seguente comma: "9 bis. Alle sedute della Giunta
partecipano, senza diritto di voto, i Consiglieri delegati ai sensi dell'art.
33, comma 8 bis.".
ALLEGATO A)
Comunicato
relativo al testo di legge di revisione statutaria approvato con 2a
deliberazione consiliare ai sensi dell'art. 123 della Costituzione recante:
"Legge regionale -Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19
ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)".
In
riferimento al testo di legge di cui sopra si precisa che:
il testo
legislativo è stato approvato in prima lettura dal Consiglio regionale con
deliberazione n. 8 del 20 gennaio 2015 con il seguente esito: Consiglieri
assegnati 31, maggioranza assoluta 16, presenti e votanti 30, a favore 22,
contrari 2, astenuti 6;
il testo
legislativo è stato approvato in seconda lettura dal Consiglio regionale con
deliberazione n. 26 del 30 marzo 2015 con il seguente esito: Consiglieri
assegnati 31, maggioranza assoluta 16, presenti e votanti 26, a favore 23,
contrari 3.
AVVISO
Si avvisa
che, entro tre mesi dalla data di pubblicazione della deliberazione statutaria
sul B.U.R.C., almeno un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto
dei componenti del Consiglio regionale possono chiedere che si proceda al
referendum popolare a norma dell'articolo 123, comma 3, della Costituzione e
dell'articolo 2 della legge regionale 10 dicembre 2001, n. 35.
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso
che:
di recente,
Trenitalia ha escluso la Calabria dal piano delle assunzioni nazionale;
negli ultimi
vent’anni i ferrovieri calabresi si sono ridotti da circa 13.000 a solo 2.000
unità;
negli ultimi
cinque anni solo il 20% degli investimenti nazionali del Gruppo Ferrovie dello
Stato hanno riguardato le regioni del Sud, ed in questo contesto solo il 5% la
Calabria;
come
denunciato da tempo dalle organizzazioni sindacali confederali, e più di
recente dalla Filt CGIL, il sistema di trasporto ferroviario nella nostra
regione risulta obsoleto e poco efficiente, a seguito dei tagli sui treni a
lunga percorrenza, dell’assenza di investimenti, soprattutto lungo la linea
ionica, che ad oggi risulta fortemente penalizzata;
è
ingiustificabile, inaccettabile e non più sopportabile che Trenitalia ignori
completamente una regione come la Calabria, vista l’attuale arretratezza delle
infrastrutture ferroviarie, che compromette la mobilità regionale ed
interregionale costituendo un vero e proprio handicap che incide sulla qualità
della vita dei cittadini;
considerata
l’assenza decennale di investimenti e di nuova occupazione, occorrerebbe
piuttosto da parte di Trenitalia prestare lo sguardo e l’attenzione alla nostra
regione e rilanciare con forza e migliorare l’intero sistema di trasporto
ferroviario, che costituisce una infrastruttura fondamentale nei processi di
crescita e di sviluppo,
impegna
la Giunta
regionale a farsi interprete nei confronti di Trenitalia e del Governo
nazionale della forte protesta che perviene dalla popolazione calabrese
affinché Trenitalia riveda e modifichi il piano delle assunzioni e degli
investimenti, che non possono continuare ad escludere e discriminare la regione
Calabria.
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso
che:
il servizio
di soccorso tecnico urgente non risulta rispondente agli standards europei (i quali richiedono un vigile del fuoco per ogni
1.500 abitanti);
lo standard
europeo del soccorso tecnico urgente comprende, infatti, mediamente 60 mila
vigili permanenti per ogni Stato, mentre in Italia sono operative poco più che
28 mila unità stabilizzate. L’attività di che trattasi è svolta, pertanto, in
misura considerevole, dai vigili discontinui;
il Ministero
dell’Interno ha approvato un riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco,
il quale prevede una drastica riduzione delle unità operative e l’eliminazione
dei lavoratori precari;
più
precisamente il 23 dicembre 2014 il Ministero dell’Interno ha emesso una
circolare tesa ad operare un significativo ridimensionamento delle attività dei
vigili precari nell’anno 2016 e l’eliminazione totale nel 2017;
proprio i
vigili discontinui rappresentano il 75% della forza del Corpo e che la carenza
di personale potrebbe implicare la chiusura di vari distaccamenti;
considerato
che:
l’assenza di
contratto, la mancanza appropriata di tutela giuridica, impedisce loro sia
qualsivoglia ipotesi di stabilizzazione, sia la fruizione degli ammortizzatori
sociali previsti dall’ordinamento;
si
ribadisce, i vigili del fuoco precari e discontinui hanno dato, per tanti anni,
un contributo fondamentale per sopperire alla cronica carenza di personale,
tuttora persistente;
in una regione
come la Calabria, ad alto rischio idrogeologico, la carenza del personale in
questione si traduce in un deficit di sicurezza;
molti
lavoratori over quaranta, anche in Calabria, rischiano di ritrovarsi senza
occupazione e senza alcun intervento di natura assistenziale e ciò dopo tanti
anni di attività discontinua, ma essenziale per il buon funzionamento delle
attività del Corpo in questione;
i vigili del
fuoco calabresi precari e totalmente privi di qualsiasi altra occupazione sono
stimati in circa 300 unità;
tutto ciò
premesso e considerato
impegna
la Giunta
regionale della Calabria ad attivarsi con sollecitudine, al fine di istituire,
presso il Governo nazionale, un Tavolo tecnico-istituzionale per la vicenda
collegata alla condizione dei Vigili del fuoco discontinui ed a valutare
l’ipotesi di specifiche convenzioni col Corpo dei Vigili del fuoco in funzione
della tutela ambientale regionale.
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso
che:
le intense
piogge di questi giorni stanno mettendo a dura prova i Comuni dell’Alto Jonio
che si trovano a dover fare i conti con un dissesto idrogeologico maturato nel
tempo e frutto di politiche inadeguate;
una
situazione particolarmente critica si è verificata nella contrada Santa Maria
del Comune di Oriolo, in particolare lungo la strada provinciale 156 che
collega il Comune predetto con San Giorgio Lucano;
lo
smottamento ha interessato prima il Km 6 e, continuando la sua marcia lenta e
inarrestabile, ha raggiunto, in pochi giorni, il Km 2 con quattro tratti
stradali franati, diversi edifici a rischio crollo e un centinaio di persone a
rischio isolamento e evacuazione;
impegna
la Giunta
regionale, mediante il Dipartimento regionale di protezione civile, ad
intraprendere ogni opportuna e necessaria iniziativa, compreso l’invio di
uomini e mezzi adeguati, nonché il ricorso al Fondo regionale relativo alle
somme urgenze, al fine di evitare l’ulteriore aggravamento del movimento
franoso, assicurare un’adeguata sistemazione alle famiglie a rischio
evacuazione, ripristinare la viabilità e garantire, in sicurezza, la mobilità
di merci e persone.
Il Consiglio regionale,
preso atto:
dell’indirizzo espresso nell’incontro avuto con il Comitato Esecutivo di Unioncamere, nel quale il Ministro alla Sviluppo Economico Federica Guidi, ha annunciato la riduzione delle Camere di Commercio attraverso un nuovo modello che abbia almeno 80.000 aziende iscritte;
ritenuto che:
tale limite crea su base nazionale disparità di adeguamento al modello così ipotizzato;
risulta evidente la penalizzazione in danno delle Camere di Commercio del Mezzogiorno in generale, e della nostra regione in particolare,
impegna
la Giunta regionale della Calabria a chiedere al Governo, per il tramite del Ministro dello Sviluppo Economico un modello che preveda diversi parametri di valutazione per il mantenimento o la chiusura delle Camere di Commercio tenendo in vita quelle che, soprattutto nelle regioni del meridione, ove il numero oggettivo delle aziende attive è ovviamente ridotto rispetto alle regioni del nord, offrono attività e servizi utili ed essenziali alle imprese ed allo sviluppo del commercio sul territorio di appartenenza, considerando come parametro di mantenimento quelle con un numero minimo di 50.000 aziende iscritte per ogni Camera di Commercio. Tutto ciò al fine di scongiurare soppressioni o accorpamenti non coerenti con il territorio e, in particolare, con il nostro modello di economia regionale.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
a far data dal 2009, a seguito del ridimensionamento degli Uffici di Cosenza della Banca d’Italia, veniva creata una “Unità Specializzata in Vigilanza Bancaria e Finanziaria” per brevità denominata USV;
Banca d’Italia, con un nuovo piano datato 12.02.2015, ha previsto il salvataggio di 6 filiali sul territorio nazionale con contestuale trasformazione delle stesse in “Filiali ad Ampia Operatività”;
tali filiali, unitamente a quella di Cosenza, erano state oggetto di ridimensionamento con il provvedimento del 2009;
nel Piano del 12.02.2015 è previsto che altre 3 USV create nel 2009 verranno mantenute;
altresì, con il medesimo Piano è stata disposta la chiusura di ulteriori 3 USV tra cui quella di Cosenza;
considerato che:
la Provincia di Cosenza è quella più vasta e popolosa della Regione;
già il ridimensionamento del 2009 ha creato enormi disagi ai cittadini nonché all’utenza rappresentata da banche e uffici pubblici presenti sul territorio provinciale aumentando a dismisura i rischi e i costi connessi al trasporto del contante;
tale ulteriore ridimensionamento, inevitabilmente, classificherà la Provincia di Cosenza tra quelle di rango inferiore,
impegna
il Presidente della Giunta regionale ad intervenire presso le competenti Autorità al fine di scongiurare la chiusura della “Unità Specializzata in Vigilanza Bancaria e Finanziaria” – USV di Cosenza e, al contempo, verificare la fattibilità della trasformazione della stessa in “Filiale ad Ampia Operatività”.
Il Consiglio regionale,
premesso
che:
la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari
ha deliberato, nella seduta del 24 marzo scorso, di sollecitare un impegno
della Regione in ordine alla grave problematica della Fondazione “Tommaso
Campanella” di Catanzaro;
considerato che:
con decreto emesso dall’Ufficio territoriale del
Governo di Catanzaro il 23 febbraio 2015 è stata dichiarata estinta la
Fondazione, con la perdita di centinaia di posti di lavoro e la cessazione
delle funzioni di un Istituto per la ricerca e la cura dei tumori che dispone,
tra l’altro, di 35 posti letto;
osservato che:
la Calabria ha assoluta necessità di una struttura
sanitaria pubblica che assolva a tale funzione socio-assistenziale in un ambito
scientifico e clinico di fondamentale importanza,
impegna
la Giunta regionale della Calabria a individuare,
nel più breve tempo possibile, una soluzione tecnico-amministrativa che
consenta la sopravvivenza della Fondazione Campanella e di non disperdere il
patrimonio di professionalità salvaguardando i livelli occupazionali ed i
servizi sanitari finora erogati a favore dei cittadini calabresi.