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 dicembre 2004

Omaggio a Giuditta Levato

L’ex aula consiliare del Consiglio regionale, ammodernata di recente e pronta a essere adibita a funzioni istituzionali ma anche a divenire punto di riferimento per riunioni, convegni ed iniziative pubbliche, sarà intitolata a Giuditta Levato, la contadina di Calabricata (una frazione di Sellia Marina in provincia di Catanzaro) uccisa il 28 novembre del 1946 mentre difendeva le terre assegnate ai cafoni calabresi dallo Stato.
L’ha deciso l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa regionale ‘in omaggio ad una donna che è stata protagonista del suo tempo - ha spiegato il presidente Fedele - ma soprattutto in omaggio a tutte le donne calabresi abituate a lavorare sodo e spesso in silenzio. In omaggio a tutte le donne che, pur non avendo molta visibilità perché occupate nel loro lavoro quotidiano, sono uno dei pilastri fondamentali della nostra società e che, al momento giusto, com’è accaduto appunto alla contadina di Calabricata, sanno sfoderare grinta e determinazione e diventare protagoniste del loro destino’.
Cinquant’otto anni addietro, Giuditta Levato, 31 anni, fu uccisa mentre, assieme ad altri contadini, occupava le terre che erano state loro assegnate dallo Stato (più precisamente dalla Commissione provinciale per le terre incolte) all’indomani dei decreti Gullo. Avvisate del sopraggiungere di una mandria di buoi di proprietà dell’agrario Pietro Mazza sulle terre già seminate dalla cooperativa di Calabricata ‘le donne del paese accorsero sulle terre per scacciarvi i buoi e salvare le loro semine dalla distruzione’.
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