XI LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
__________
10.
SEDUTA DI SABATO 7 NOVEMBRE 2020
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DOMENICO
TALLINI
E DEL VICEPRESIDENTE LUCA MORRONE
Inizio
lavori h. 15,10
INDICE
In memoria della Presidente della Giunta regionale, Jole
Santelli
Emergenza Covid-19“Calabria Zona Gialla”
GRAZIANO
Giuseppe (Unione di Centro)
SPIRLI’ Nino, Presidente f.f. della Giunta regionale
GUCCIONE Carlo (Partito democratico)
Emergenza Covid-19“Calabria Zona Gialla” -Ripresa della discussione
PRESIDENTE,
*
AIETA Giuseppe (Democratici progressisti)
ARRUZZOLO
Giovanni (Forza Italia)
CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)
DE CAPRIO Antonio (Forza Italia)
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle libertà)
GALLO Gianluca, assessore all’agricoltura, welfare:
politiche sociali e per la famiglia.
GIANNETTA Domenico (Forza Italia)
GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)
IRTO Nicola (Partito Democratico)
MANCUSO Filippo (Lega Salvini)
MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)
MORRONE Luca (Fratelli d Italia)
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
NOTARANGELO Libero (Partito Democratico)
ORSOMARSO Fausto, assessore allo sviluppo economico e
lavoro
PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia)
PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)
SAINATO Raffaele (Forza Italia)
SCULCO
Flora (Democratico progressisti)
SPIRLÌ Nino, Presidente f.f. della Giunta regionale,
*
TASSONE LUIGI (Partito democratico)
GUCCIONE
Carlo (Partito democratico)
SCULCO
Flora (Democratico progressisti)
ESPOSITO
Sinibaldo (Casa delle libertà)
Sulla convocazione della prossima seduta
Presidenza del
presidente Domenico Tallini
Dà avvio ai lavori, disponendo che l’Aula osservi un minuto di silenzio in memoria della presidente della Giunta regionale, Jole Santelli.
(Il Presidente del Consiglio depone un mazzo di fiori sullo scranno
della Presidente della Giunta regionale)
Invita i consiglieri e tutti i presenti a levarsi in piedi e osservare
un minuto di silenzio in memoria della Presidente della Giunta regionale, Jole
Santelli, prematuramente scomparsa.
(I consiglieri e tutti i
presenti si levano in piedi e osservano un minuto di silenzio)
Evidenzia che la seduta odierna rappresenta un atto di orgoglio in
difesa dell’intera comunità calabrese, dell’autonomia della Regione e dei suoi
cittadini, a fronte della grave ingiustizia perpetrata, a suo avviso, nei
confronti della Calabria, chiamata a pagare un prezzo elevatissimo a causa di
un sistema sanitario fallimentare; censura, dunque, le dichiarazioni del
Commissario per l’attuazione del Piano di rientro dal deficit sanitario,
generale Cotticelli, apprese a mezzo stampa, ritenendo corresponsabile del suo
fallimento l’intero Governo nazionale.
Giudica, quindi, privo di ogni logica l’inserimento della Calabria tra
le zone rosse, riferendo che i dati in possesso della Regione dimostrano una
circolazione del virus Covid-19, inferiore di cinque o sei volte quello di
altre regioni inserite in zona gialla.
Assicurato che i livelli di rischio per la sanità, nonostante tutte le
sue deficienze, siano lontani dall’essere raggiunti, ipotizza che il caso
Calabria sia stato enfatizzato dal Governo per consentire una proroga del
commissariamento.
Invita, quindi, i cittadini calabresi ad una sorta di “rivolta delle
coscienze” avverso l’assenza di politiche centrali che siano di protezione e
sostegno.
Precisando che la gestione dell’emergenza è sempre stata di competenza
della struttura commissariale, come risultante dall’intervista rilasciata dal
Commissario Cotticelli stesso, stigmatizza la mancanza di controlli da parte
del Ministero della salute.
Denuncia che, nonostante alla Calabria siano stati assegnati 115
milioni di euro nel quadro della lotta al Covid, nelle sue casse, per il
tramite della struttura commissariale, sono stati trasferiti soltanto 45
milioni e spesi solo 30. Chiede, quindi, che il Governo dia risposte chiare e
definitive sulla sorte dei restanti 70 milioni di euro, annunciando la
possibilità di avviare un’azione di risarcimento danni nei confronti sia del
commissario sia del Ministro della salute per la mancata predisposizione del
Piano anti Covid.
Ritiene, quindi, i commissari, che nel tempo si sono succeduti,
responsabili del fallimento della sanità, della mancanza di personale e strumentazioni
adeguati e paventa un intensificarsi delle proteste e un aumento degli
squilibri sociali senza un correttivo alla “zona rossa”.
Annuncia, quindi, che il documento che l’Assemblea si accinge a votare,
oltre a rappresentare l’estremo tentativo di dialogo con il Governo, impegna il
Presidente della Giunta f.f. e la Giunta regionale a predisporre ogni
iniziativa, anche straordinaria, per riportare la Calabria, sulla base di dati
epidemiologici oggettivi, tra le Regioni Zona Gialla.
Infine, annuncia che darà mandato ad un gruppo di esperti di
predisporre il testo di una legge che consenta alla Calabria di riappropriarsi
totalmente delle sue competenze in materia sanitaria, anche a costo di uno
scontro istituzionale.
Ricordati,
preliminarmente, i mali atavici della sanità regionale che hanno portato molto
spesso i calabresi a morire durante i viaggi della speranza, evidenzia come, a
causa di queste problematiche, sia venuta meno la fiducia dei cittadini nei
confronti del personale sanitario che dedica la propria vita al servizio dei
malati.
Ricordate
le lotte condotte dalla presidente Santelli a tutela della sanità calabrese che
l’hanno portata a scrivere una lettera straziante al Presidente del Consiglio
dei ministri, reputa che la sordità dei destinatari di tali richieste si sia
trasformata in un ennesimo atto di regime nei confronti della Calabria,
privata, ancora una volta, della dignità di poter gestire la propria sanità,
nonostante il riconoscimento del fallimento della gestione commissariale.
Riferita,
quindi, l’interlocuzione con i ministri Speranza e Boccia, con il Presidente
del Consiglio e con il commissario per l’emergenza sanitaria Arcuri per la
concessione dei poteri in campo sanitario alla Regione per un semestre,
sottolinea che, purtroppo, tale tentativo non ha sortito alcun effetto.
Procede,
quindi, ad illustrare, sulla base dei dati forniti dal Dipartimento Tutela della
salute e dal Soggetto attuatore dell’emergenza da Covid-19, le fasi di gestione
dell’emergenza sanitaria, riferendo, preliminarmente, la predisposizione, a
marzo 2020, da parte della presidente Santelli, del Piano di riprogrammazione
che ha individuato: per l’area Nord, i centri Covid di Rogliano, Paola e
Rossano, per complessivi 110 posti letto; per l’area Centro, i centri Covid
Mater Domini e Tropea, per complessivi 100 posti letto; per l’area Sud, i
centri Covid di Gioia Tauro, Locri e Melito Porto Salvo, per complessivi 100
posti letto.
Ricordata
l’ordinanza numero 50 dell’11 giugno 2020 con la quale la presidente Santelli
ha ordinato ai dirigenti regionali dei dipartimenti competenti di predisporre
il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, allo scopo di garantire la
massima celerità negli interventi, riferisce l’interlocuzione del commissario
Cotticelli con i Ministeri della Salute e dell’Economia, finalizzata ad
accertare le competenze in merito.
Evidenziato
che il Ministero della Salute ha confermato la competenza al riguardo della
struttura commissariale, riferisce l’approvazione, l’8 giugno 2018, da parte
del Commissario, del Documento di riordino della rete ospedaliera per
l’emergenza con l’obbligo per i commissari delle Aziende sanitarie provinciali
ed ospedaliere ad attuarne il contenuto, sottolineando che la Giunta regionale
non è stata resa partecipe del Piano.
Comunica,
quindi, i dati relativi alle risorse utilizzate per le assunzioni dalle Aziende
sanitarie provinciali e dalle Aziende ospedaliere, dai quali emerge che, a
fronte dei 18 milioni di euro stanziati, i Commissari hanno utilizzato soltanto
7 milioni e 700 mila euro.
Ricordata
la delusione e lo sgomento della presidente Santelli, dà lettura della lettera
indirizzata al Presidente del Consiglio Conte.
Riferisce,
poi, che in data 27 ottobre 2020, il Ministero della Salute, precisando la
competenza esclusiva della struttura commissariale per la redazione del
Programma operativo Covid, ne sollecitava, con urgenza, la trasmissione.
Dà,
quindi, lettura del comunicato stampa da lui stesso pubblicato per informare i
calabresi dell’utilizzo dei 45 milioni di euro destinati all’acquisto di
macchinari e per il reclutamento delle risorse.
Rivolto
alla stampa ed ai media l’invito di difendere e tutelare la Calabria, manifesta
sgomento per quanto appreso ieri sera, attraverso una trasmissione televisiva,
nella quale il commissario Cotticelli ha confermato, davanti alle telecamere,
di non aver predisposto il Piano di emergenza per il contrasto al Covid-19.
Apprezzata l’esaustiva relazione del presidente f.f. Spirlì, evidenzia come la decisione del Governo di
decretare la Calabria “zona rossa” sia stata presa il 4 novembre, prendendo
come riferimento i dati epidemiologici del 26 ottobre.
Ricordata la recente proroga della gestione commissariale, effettuata
lo stesso giorno di emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, censura la scelta, a suo avviso, politica operata dal Governo, ponendo
a confronto i dati epidemiologici della Calabria, considerata “zona rossa”, con
i dati più allarmanti della Campania, considerata, invece, “zona gialla”.
Evidenzia, poi, come le responsabilità per la situazione sanitaria
calabrese, poste alla base della decisione governativa, siano ascrivibili, non
soltanto ai governi di destra e di sinistra che si sono succeduti nel tempo,
ma, soprattutto, ai 10 anni di gestione commissariale che hanno contribuito a
peggiorare ulteriormente la situazione.
Stigmatizzati i ritardi nelle comunicazioni relative alle competenze
relative alla redazione del Programma operativo Covid-19, sottolinea, con
disappunto, che i Commissari delle Aziende sanitarie provinciali e delle
Aziende ospedaliere hanno speso soltanto 18 dei 90 milioni di euro di risorse
disponibili.
Ritenuto che la qualificazione della Calabria come “zona rossa”
rappresenti il fallimento del Governo nazionale, ne richiama le responsabilità
invitandolo ad adottare tutte le misure necessarie a tutela della sanità
calabrese quali, in particolare: la realizzazione dei centri Covid-19 negli
ospedali dismessi, lo sblocco delle assunzioni, l’attivazione delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), mai
attuate, la nomina di Commissari competenti a reperire le necessarie risorse
finanziarie anche per la costruzione di nuovi ospedali.
Ritenuto necessario chiedere, con forza, al presidente Conte la revoca
del “decreto Calabria” e la modica della Calabria da “zona rossa” a “zona
gialla”, auspica l’approvazione condivisa del documento che sarà predisposto in
esito al dibattito odierno, al fine di fornire risposte alle legittime
richieste dei cittadini calabresi.
Rivendica, infine, con forza il diritto della Calabria di poter gestire
la propria sanità.
Chiede di sapere quanto
tempo è concesso ai consiglieri dell’opposizione.
Precisa di non aver mai
fatto distinzioni tra i consiglieri di maggioranza e di minoranza.
Sottolineata l’importanza
dell’argomento in discussione, ritiene necessario conoscere gli eventi ed i
dati precisi affinché sia appurata la verità su quanto avvenuto in questi mesi
di emergenza Covid.
Considerata la rabbia dei
calabresi che chiedono perché non siano state spese tutte le risorse destinate
alla sanità per fronteggiare l’emergenza in atto, chiarisce che la mala
gestione è da attribuire all’istituto del commissariamento della sanità.
Evidenzia, poi, come nello
stesso giorno siano stati adottati i due provvedimenti: Calabria zona rossa e
proroga del Commissario Cotticelli, nonostante il suo operato sia stato un
fallimento anche alla luce dell’intervista mandata in onda il 6 novembre su una
emittente nazionale.
Riferisce, quindi, che,
benché il ministro Speranza abbia dichiarato che il percorso fosse condiviso
con i Presidenti delle Regioni, il presidente Spirlì
è venuto a conoscenza dei provvedimenti pochi minuti prima che venissero
adottati.
Informa l’Aula, quindi, di
aver inviato una comunicazione ufficiale al commissario Cotticelli affinché
l’ospedale di Locri fosse autorizzato a processare i tamponi, ma di non aver ricevuto
alcuna risposta e precisa che solo oggi, a distanza di sette mesi, il nosocomio
di Locri è stato dotato di un macchinario per i test rapidi.
Ritiene, quindi, che la
soluzione percorribile per affrontare l’emergenza attuale e non solo sia
innanzitutto quella di azzerare il debito della sanità in Calabria, come già
avvenuto in altre zone d’Italia, e auspica che a fine dibattito ci sia una
posizione compatta ed unitaria di tutti i consigliere per il bene dei
calabresi.
Ricordato che questa è la prima seduta
consiliare senza la presidente Santelli, a cui rivolge un pensiero, e ascoltati
gli interventi dei consiglieri che lo hanno preceduto, ravvisa una incapacità
diffusa di comprendere la gravità della situazione calabrese.
Evidenzia come i calabresi non siano
interessati al “balletto delle responsabilità” ma a conoscere dove curarsi, con
sicurezza e attenzione, e all’efficienza del sistema sanitario regionale; a tal
proposito ritiene indifferibile intervenire, con azioni dirette e concrete,
assumendosi le dovute responsabilità.
Rende noto che già il 31
marzo 2020 chiese la nomina di un commissario straordinario in grado di gestire
l’emergenza Covid in Calabria, a fronte delle carenze strutturali e di mezzi
della sanità calabrese e che nel mese di maggio denunciò le difficoltà connesse
ai tempi per processare i tamponi e alla ricostruzione delle catene di
contagio, precisando che ad oggi sono stati acquistati i macchinari che
risultano attualmente ancora imballati, quindi inutilizzati.
Dichiaratosi disponibile a
collaborare per attuare azioni concrete nell’interesse dei calabresi e per la
tutela della loro salute, ritiene che la soluzione non sia quella di transitare
nella zona gialla, bensì quella di potenziare le strutture ospedaliere mettendo
in sicurezza i calabresi.
Rammentato che il problema della sanità in Calabria è
antico, ritiene che oggi si debba parlare non solo delle diverse zone relative
al Covid-19, ma della responsabilità politica necessaria soprattutto per
comprendere quali azioni attivare e come affrontare efficacemente le
problematiche esistenti e spesso croniche. Riconosciuto che il commissariamento
della sanità è stato il frutto della cattiva gestione politica perpetrata negli
anni, ritiene ingiusto che oggi siano “commissariate” anche le attività
commerciali ed esorta a trovare una soluzione che risolva il problema sia dal
punto di vista sanitario sia delle famiglie. Sottolinea, inoltre, che il
Commissario per l’attuazione del Piano di rientro dal deficit sanitario non è
stato in grado di offrire soluzioni alla sanità in generale, non solo al
problema Covid.
Ritiene, quindi, che il problema sanitario si debba
risolvere assumendosi la responsabilità di quanto avvenuto nel passato, al fine
di non commettere gli stessi errori.
Ricorda, ancora, che la Giunta regionale ha cercato di
portare avanti delle iniziative tese a dare ristoro alle categorie più deboli,
ma si è scontrata con una burocrazia a suo dire inaccettabile nell’attuale
momento di crisi.
Evidenziato, inoltre, che la Regione ha vigilato, pur non
avendo responsabilità nella gestione dell’emergenza, con tutti i limiti
connessi allo stato di commissariamento, censura il Governo nazionale che, a
suo avviso, ha diretta responsabilità e competenza, anche nell’offrire risposte
certe, concrete e immediate ai calabresi.
Ritiene, inoltre, che la “distruzione” della sanità abbia
inizio con le nomine politiche, e non meritocratiche, dei primari.
Dà lettura, infine, della lettera di presentazione del
commissario Cotticelli del Ministro Grillo, lasciando all’Aula quest’ulteriore
spunto di riflessione.
Riconosciuto che il tema della sanità è stato molto
dibattuto in questi mesi, ritiene illusorio pensare di uscire da soli dalla
pandemia. Censura i toni odierni da spot elettorali, in contrasto con la
gravità dei problemi in discussione che ritiene non si possano risolvere con
una legge o un ricorso al Tar.
Rammenta, poi, che la Giunta regionale ha condiviso i
criteri per l’individuazione delle zone in base alla gravità della pandemia e
che i dati, a causa dei quali la Calabria è stata dichiarata zona rossa, sono
stati comunicati dalla Regione al Governo che, quindi, li conosceva.
Tralasciando tutto questo, ritiene sia necessario
impegnarsi per trovare soluzioni, adottando le misure che possano servire per
passare in una zona meno punitiva: assumere i 320 infermieri di quartiere che
spettano alla Calabria, attivare le 37 USCA ancora senza medici ed infermieri.
Specifica, poi, che la nomina del generale Cotticelli a
commissario della sanità calabrese è avvenuta quando il vicepresidente del
Consiglio dei Ministri era Salvini e che i commissari
dell’Asp e dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, che, a suo dire, hanno causato
danni ingenti, sono note per aver lavorato con esponenti della Lega Nord.
Legge, successivamente, un comunicato della Giunta
regionale di marzo 2020 in cui si contestavano le critiche del consigliere
Callipo al lavoro del commissario Cotticelli con cui la Giunta lavorava in
sinergia e che ringraziava per l’impegno.
Richiamata, quindi, la situazione debitoria delle ASP di
Cosenza e di Reggio Calabria, individua una concausa in Ufficio del Commissario
e Regione, ed esorta, nel caso ci fosse la volontà politica, ad agire subito e
fare un discorso più concreto per uscire dall’attuale situazione: potenziando
il sistema territoriale ed allestendo nuovi posti di terapia intensiva,
sub-intensiva e pneumologia.
Evidenzia l’importanza e la
serietà manifestata dal Consiglio regionale riunitosi in via straordinaria per
dar vita ad un’operazione di verità, rispetto ad errori per i quali necessitano
soluzioni.
Ritiene che, al di là delle
situazioni pregresse, la cosa più utile ed indispensabile che al momento si
possa fare sia la condivisione e la collaborazione unanime per l’affermazione
di quei principi di dignità e rispetto dovuti alla Calabria ed ai cittadini
calabresi.
Invita a riflettere sulla
vicenda che, nelle ultime ore, ha riguardato il commissario Cotticelli e, al di
là dell’immagine che ne è emersa, evidenzia alcuni aspetti legati all’attività
dei mesi precedenti e ai comportamenti che, a livello nazionale, hanno
dimostrato disinteresse e mancanza di rispetto per la situazione in cui la
Calabria versa ormai da anni e che oggi paga il prezzo più alto per la
pandemia.
Illustra l’evolversi delle
vicende scaturite all’analisi dei dati trasmessi, nonché le discrasie, cui si è
aggiunta la facoltà di attribuire il grado del rischio in maniera
discrezionale.
Al di là delle
responsabilità in capo al commissario ad
acta, ritiene che il Governo ed i Ministri abbiano riposto poca attenzione,
rivelandosi inaffidabili.
Ritiene, altresì, che le
paure generate dall’attuale situazione siano fondate e che il Consiglio
regionale abbia l’obbligo e il dovere di insistere nel confronto con il Governo
nazionale, al fine di riportare la speranza e la condivisione per scelte che,
ad oggi, sono state fatte da altri.
Ritiene
che le famiglie calabresi, già abbastanza penalizzate, debbano essere ristorate
mediante fondi erogati dal Governo e, a tal proposito, nel ricordare le
innumerevoli risorse che, ad oggi, sono rimaste bloccate, invita ad una
riprogrammazione che non preveda una situazione di “zona rossa”
Invita,
altresì, alla fornitura di strumenti adeguati per un’informazione diffusa e per
la dotazione di dispositivi utili a fronteggiare la pandemia.
Esprime perplessità per l’immagine di un
Consiglio regionale che, a suo avviso, strumentalizza gli attuali fatti
accaduti e invita ad avere più rispetto per una situazione di reale gravità,
evitando quelle che rischiano di sembrare solo inutili speculazioni che non
affrontano, invece, i reali problemi che affliggono la Calabria.
Precisato che la decisione di decretare la
Calabria come “zona rossa” non è stata arbitraria, ma è scaturita da dati
scientifici, invita a riflettere sulle responsabilità di un Consiglio regionale
che, a suo avviso, si sarebbe dovuto riunire più volte per affrontare
seriamente e concretamente quella che sarebbe stata la situazione che, di lì a
poco, si sarebbe presentata agli occhi di tutti e cioè quella di una regione
fortemente penalizzata.
Attesa l’evidenza di cose già dette e
risalenti agli anni precedenti, reputa necessario ed indispensabile che si
agisca per la riconquista di quella potestà legislativa di cui l’Aula è
spogliata ormai da tempo.
Ricorda la battaglia condotta in
solitudine dall’allora Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, ed
evidenzia altresì che le attuali colpe non possono essere scaricate tutte sul
commissario Cotticelli.
Seppur a fine Legislatura ormai, invita ad
esercitare uno scatto di orgoglio rispetto alla situazione attuale, potenziando
le terapie intensive ed i ristori per coloro che stanno pagando il prezzo più
alto per l’attuale situazione, nonché per il personale medico e paramedico che
si sta adoperando in prima linea.
Giudica inutili gli attacchi contro il
Governo ed invita piuttosto ad adoperarsi per creare un’intesa sulla
costituzione di una Task force politico-istituzionale che possa davvero
fronteggiare l’emergenza. A tal proposito, comunica di aver presentato una
mozione che auspica sia valutata, abbandonando spinte inutili e poco producenti
e affrontando la sfida con le responsabilità dovute, scevre da visioni politiche
e partitiche ma rivolte esclusivamente a tutelare gli interessi dei cittadini
calabresi.
Rivolge un pensiero alla compianta presidente Santelli, avvertendo nell’attuale emergenza come non mai la sua assenza. Ritiene, infatti, che la sua presenza avrebbe consentito di contrastare quello che giudica un “attacco militarizzato politico-elettorale”. Stigmatizza gli interventi dei consiglieri di opposizione che, nonostante quanto avvenuto, non assegnano nessuna responsabilità al Governo centrale e non dibattono neppure sui reali problemi del sistema sanitario ed economico calabrese. Evidenzia, quindi, come sia opportuno salvaguardare, con un atto di responsabilità, tutti gli imprenditori che saranno costretti a rivolgersi alla criminalità organizzata e ritiene indispensabile che dalla seduta di Consiglio esca un documento che esprima vicinanza al territorio. Chiede alla minoranza, come forma di collaborazione, di unirsi alla voce unanime della maggioranza e chiedere le dimissioni del ministro Speranza
Evidenziato come, prima delle dichiarazioni del commissario Cotticelli, le colpe della situazione sanitaria calabrese e della conseguente zona rossa assegnata alla Calabria fossero attribuite al governo regionale, riporta alcuni dati significativi del fallimento della gestione commissariale. In particolare, riferisce che: il deficit sanitario non è diminuito; i calabresi che emigrano per cure sanitarie sono 60 mila, per una spesa totale di circa 200 milioni di euro; 1.700 sono i posti letto in meno dopo il commissariamento; 7,5 è la media dei dipendenti della sanità ogni 10.000 abitanti contro il 13,5 di regioni come la Val d'Aosta; 450 sono i milioni di euro che i calabresi spendono per sostenere e per accudire gli ammalati fuori regione ed un milione sono i pernottamenti dei nostri cittadini fuori regione per assistere i propri cari.
Ritiene che i dati esposti siano da soli sufficienti a certificare il fallimento indiscusso del commissariamento della sanità in Calabria. Puntualizzato come sia indispensabile volgere l’attenzione sulle difficoltà delle imprese calabresi che in questo momento hanno dovuto chiudere, volge un appello alla sensibilità della Giunta e in particolare dell'assessore Orsomarso affinché si faccia promotore di bandi a favore delle imprese. Reputa importante che anche il Governo centrale possa, con degli interventi specifici, creare agevolazioni territoriali per le aziende calabresi, attraverso contributi, sgravi fiscali, colmando così in parte il danno arrecato alle piccole aziende con l’istituzione della zona rossa.
Puntualizza come sin dalla prima seduta di Consiglio regionale, in piena emergenza sanitaria, ognuno abbia svolto la propria attività nel rispetto delle prerogative assegnate alla maggioranza e all'opposizione e come la minoranza abbia dato la propria disponibilità nell'affrontare i problemi legati all’emergenza Covid.
Giudica ipocrita affermare che la Regione non abbia avuto e non abbia voce in capitolo sulla gestione dell'emergenza, poiché, a suo dire, vi sono atti di programmazione e gestione degli interventi in materia sanitaria e deleghe alla protezione civile firmati congiuntamente dal commissario ad acta e dal Presidente della Regione. Ricorda, dunque, come il comunicato della Presidente della Giunta, datato 16 marzo, tranquillizzasse circa la competenza e sull'operato della struttura commissariale.
Evidenzia, quindi, che l’inserimento della Calabria nella zona rossa è il risultato matematico di una diffusione del contagio non controllato e di una sofferenza a carico delle strutture. Reputa importante intervenire in maniera concreta e celere, non con atti unilaterali e propagandistici, sulla rete ospedaliera e assistenziale, per come previsto nella mozione presentata dalla minoranza che deve essere integrata con azioni regionali di ristoro in aggiunta a quanto già predisposto dal Governo centrale.
Rivolto un pensiero alla compianta presidente Santelli che, a suo avviso, manca alla politica calabrese e anche alla politica nazionale, sottolinea come la Calabria abbia il dovere di proseguire nel solco tracciato dalla sua Presidente con lo stesso amore e con quella assunzione di responsabilità che deve essere bipartisan.
Evidenziato di aver trasmesso una nota stampa con cui invitava alle dimissioni il commissario ad acta Arcuri e il commissario Cotticelli, censura le scelte effettuate dal consiglio comunale di Reggio Calabria che non ha approvato una mozione relativa all’attuale assegnazione della zona rossa alla regione Calabria, perché, a suo avviso, di iniziativa del centro destra. Ricorda all’Aula che il commissario Cotticelli, pur convocato dalla Commissione speciale di vigilanza, non si è mai presentato, ma le audizioni dei commissari straordinari delle Asp di Cosenza e Reggio Calabria hanno fatto emergere la grande mole di debiti, utile a dimostrare il fallimento del commissariamento. Riferisce, infine, che la mozione presentata dalla maggioranza chiede che sia fatto cessare il commissariamento sanitario e che la Calabria sia fatta transitare in zona gialla, al pari di regioni con gli stessi valori percentuali di contagio.
Apprezzata la decisione di convocare l’odierna seduta straordinaria di
Consiglio, reputa che la pandemia da Covid-19 abbia fortemente minato non
soltanto la salute dei cittadini, ma anche la coesione dei territori, che è
stata ulteriormente compromessa dalla qualificazione della Calabria come “zona
rossa”.
Ritenuto necessario non tacere le responsabilità di tutti per l’attuale
situazione della sanità calabrese, sottolinea lo sgomento per l’intervista
rilasciata dal commissario Cotticelli e, soprattutto, per l’incapacità di
individuare prima i ritardi e le inefficienze della gestione commissariale.
Evidenziato che la situazione di debolezza della sanità calabrese ha
determinato la qualificazione della Calabria come “zona rossa”, sottolinea le
forti responsabilità della gestione commissariale nonché ritardi ed
inefficienze del Governo nazionale nell’affrontare l’emergenza epidemiologica.
Ravvisata la necessità di fornire risposte adeguate alle legittime
istanze dei cittadini calabresi, invita a far convergere le energie di tutti
verso una rotta comune che porti ad una rapida risoluzione delle problematiche.
Ritenuto necessario esprimere vicinanza, in questo difficile momento,
alle categorie maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria, sottolinea come
l’aver sottratto alla Regione le competenze in materia sanitaria non abbia
prodotto gli esiti attesi, considerato l’aggravamento della situazione
debitoria ed il progressivo peggioramento dei Livelli essenziali di assistenza.
Ricordate le competenze della gestione commissariale per la
predisposizione del Programma operativo per l’emergenza da Covid-19, riferisce
la situazione di disordine che ha caratterizzato questo periodo, anche a causa
dell’esproprio delle competenze regionali in materia sanitaria.
Stigmatizzata la recente proroga della gestione commissariale,
sottolinea la necessità di chiedere, con forza, al Governo la revoca del
commissariamento, in considerazione delle responsabilità ad esso ascrivibili.
Ritiene doveroso, in questa fase drammatica, fornire risposte adeguate
ai cittadini calabresi, evitando l’attribuzione di responsabilità, ascrivibili,
a suo avviso, a tutte le parti politiche che si sono succedute nel passato.
Con riferimento, poi, all’avvenuta sospensione dei tirocini formativi,
riferisce la decisione della Giunta regionale di prevedere lo stanziamento di
due mensilità a carico del bilancio regionale.
Stigmatizzate le inefficienze ed i ritardi della gestione commissariale
che hanno portato all’inserimento della Calabria tra le “zona rosse”, poiché
ritenuta incapace di fronteggiare una eventuale crescita esponenziale dei
contagi, sottolineata la drammatica situazione economica in cui versano molte
famiglie calabresi.
Ritenuto necessario chiedere, con forza, al Governo nazionale la fine
della gestione commissariale, condivide appieno il contenuto del documento che
l’Aula si appresta ad approvare.
Pacatamente invita tutti a
riflettere e ragionare nel solo interesse dei calabresi, evidenziando, da
medico e da cittadino calabrese, come la colpa sia di tutti: in primis del
Governo nazionale che ha mantenuto in carica un Commissario, a suo avviso,
incompetente, a seguire della maggioranza che non ha supportato il Commissario
ad acta e della minoranza che doveva meglio vigilare sull’attuazione del Piano
Covid.
Sottolineato che ci sarà la
lunga campagna elettorale per evidenziare le dovute responsabilità, ritiene che
oggi sia necessario affrontare la grave situazione, precisando come siano vere
le code delle ambulanze e, pertanto, non possa celarsi il grave stato
dell’arte.
Auspica, per uscire fuori
dall’attuale situazione drammatica, che si provveda all’attivazione immediata,
entro 48 ore, del centro Covid nella provincia di Catanzaro, al reclutamento
del personale medico e inoltre alla richiesta di supporto tecnico al
commissario Arcuri.
Giudica indifferibile
chiedere, tutti insieme, interventi economici, ristori concreti e sufficienti
per le attività commerciali costrette alla chiusura.
Spera, inoltre, che la
nuova struttura del Commissario sia nominata con un solo requisito: la
competenza.
Incapace di comprendere le
ragioni sottese all’istituzione della zona rossa in Calabria, se non quelle
evidenti, basate sulla debolezza atavica del sistema sanitario calabrese,
disconosce l’esistenza di effettivi criteri scientifici, legati al contagio,
che possano avvalorarla. Evidenzia, quindi, come il problema prioritario per i
cittadini calabresi sia innanzitutto economico e vicino al collasso e reputa
necessario intervenire immediatamente con responsabilità, rispondendo alle
esigenze dei cittadini celermente, senza aspettare la programmazione.
A suo avviso come primo
atto occorre chiedere al Governo di revocare la zona rossa inserendo la regione
nella zona gialla e successivamente chiedere la revoca del commissariamento a
tutela e per il bene dei calabresi.
Conclude invitando il
presidente Spirlì, qualora il Governo non accetti la
proposta di revocare la zona rossa, ad adottare un’ordinanza che porti la
regione in zona gialla, benché ciò possa inevitabilmente comportare un
conflitto istituzionale risolvibile innanzi al Tar di Catanzaro.
Condivide le proposte del
consigliere Neri e, rivolgendosi ai consiglieri dell’opposizione, li invita ad
aderire alla mozione con la quale si chiede al presidente Mattarella di non
firmare la proroga del Decreto Calabria e contestualmente si chiedono le
dimissioni del ministro Speranza e del presidente Conte, direttamente
responsabile del fallimento del commissario Cotticelli.
Sottolineata l’importanza
dell’aspetto economico, poiché le attività commerciali non riescono ad andare
avanti senza aiuti, si associa alla richiesta del consigliere Neri in merito ad
una eventuale ordinanza del presidente Spirlì per la
Calabria.
Conclude facendo appello
alla Giunta affinché metta in campo tutte le iniziative a sostegno delle
attività commerciali, utilizzando anche i fondi comunitari.
Manifestata soddisfazione per il fatto che l’intervista
rilasciata dal commissario Cotticelli abbia consentito di palesare quello che
stava accadendo nell’Ufficio del Commissario, ritiene che il Governo abbia una
grave responsabilità, avendo impedito anche la nomina dei manager delle Aziende
sanitarie calabresi, imponendo persone non del territorio che non conoscono le
problematiche esistenti.
Supposto che la scelta della zona rossa sia, anche,
legata al colore politico del Governo, propone di votare la mozione per
chiedere di rientrare nella zona gialla ed avviare approfondimenti che
consentano di avere le basi per chiedere la cessazione del commissariamento e
restituire ai calabresi la possibilità di effettuare scelte per il futuro della
Calabria in un settore strategico come la sanità.
Partendo dal dato di fatto che il commissariamento è
stato sempre oggetto di scontro e contraddizione tra chi governava la Regione e
chi governava a livello centrale, esorta a non fare campagna elettorale nella
drammatica situazione che sta vivendo la Calabria. Informa, poi, che l’ex
ministro Grillo ha pubblicato una nota per dire che la nomina del commissario
Cotticelli è stata approvata dal Consiglio dei Ministri, in cui era vicepremier
Salvini.
Affermato che bisogna provare a cambiare un sistema che
non funziona, ricorda che il Consiglio regionale ha approvato un bilancio
contenente disposizioni relative al problema del Covid, respingendo emendamenti
della minoranza contenenti proposte per dare ristoro nella fase d’emergenza.
Sostiene, quindi, che alcune cose potevano essere fatte e che non farle è stata
una scelta politica della maggioranza.
Legge, poi, una nota del professore Bruno, consulente
della Regione Calabria, nominato dalla Giunta regionale, che riconosce la
fragilità del sistema sanitario calabrese ed esorta ad assumersi le proprie
responsabilità.
Annunciato, quindi, che voterà contro la mozione perché
non affronta i problemi che ci sono e che vedono le strutture sanitarie al
collasso, esorta a rimodulare il bilancio per dare ristoro, senza vicendevoli
accuse.
Elogiata la presenza responsabile in Aula sia della
maggioranza sia dell’opposizione, afferma che nessuno avrebbe potuto prevedere
l’inserimento della Calabria nell’area rossa, scelta che reputa sia stata
difficile e non premeditata del Governo. Rammenta, quindi, che, da quel
momento, è iniziato un confronto serrato della maggioranza con la Protezione
civile, il commissario Cotticelli, il dottore Belcastro, il dottore Bevere e i
dirigenti della sanità, in cui si è cercato di capire lo stato delle cose rispetto
ai criteri fissati.
In particolare, evidenzia che l’indice di trasmissione
nazionale (Rt) dal 19 al 25 ottobre era in Calabria
1,66 e, in quel momento, anche se era una dei migliori in Italia, era al di
sopra del limite stabilito. Dal 26 ottobre all’1 novembre, è sceso ad 1,56,
indicando un’inversione di tendenza, unica in Italia.
Si dichiara, quindi, preoccupato per la rabbia sociale
che ha individuato nei consiglieri regionali la responsabilità per una sanità
allo sbando, mentre in realtà detta responsabilità è ascrivibile anche del
Governo.
Specifica, poi, che il commissario dell’Azienda sanitaria
provinciale di Cosenza è stato nominato dal ministro Speranza che ha, anche, la
potestà di rimuoverlo.
Criticando la mozione del centro sinistra in cui dice che
il Presidente f.f. deve rispondere dell’operato dei commissari nominati dalla
Lega Nord, afferma che, conseguentemente, il ministro Speranza dovrebbe
rispondere dei commissari da lui nominati. Ritiene, inoltre, che tale mozione
abbia un vizio di tempistica e che sia irrilevante perché la maggior parte
delle cose proposte non sono attuabili.
Riguardo al ministro Speranza, informa che il
viceministro Sileri ha chiesto, in una trasmissione
televisiva, che dal Ministero della sanità escano dati non secretati e
trasparenti.
Alla luce di tali discrasie, si chiede se non sarebbe
stato più utile un lockdown nazionale.
Ritiene che, comunque, ci sia una partita aperta su cui
si può decidere assieme e si dichiara pronto a dialogare con la minoranza per
stabilire assieme misure di ristoro e prevenzione.
Afferma, infine, che la mozione proposta dal centro
destra ha il compito di alzare il livello del confronto sulla decisione assunta
dal Governo per trovare un equilibrio tra la tutela sanitaria e l’economia
povera della regione, chiedere al presidente Mattarella di non firmare il
rinnovo “Decreto Calabria”, porre in essere iniziative per rivedere le
decisioni del Governo e portare la Calabria in zona Gialla.
Evidenzia l’impegno della Giunta regionale
che, sotto la guida della presidente Santelli, ed oggi del presidente ff. Spirlì, si è sempre
soffermata ad analizzare i dati e le misure da prevedere in un momento così
difficile.
A tal proposito, ricorda i numerosi
provvedimenti assunti che, il più delle volte, hanno anticipato le circostanze,
scongiurando il peggio e portando la Calabria ad affermarsi come una tra le
Regioni più virtuose con basso numero di contagi. Ritiene che per contro le
scelte nazionali odierne rappresentino una mancanza di rispetto nei confronti
dei Sindaci nonché dei cittadini e degli imprenditori, penalizzati da una
chiusura ingiusta che ha portato inevitabilmente alla rottura con un Governo
che ha bloccato tante realtà che, con fatica e abnegazione, erano state
rimodulate nei mesi scorsi con uno stanziamento di risorse pari a 110 milioni
di euro.
Evidenzia, quindi, il sentimento di
frustrazione scaturito dall’annullamento di tutti gli sforzi profusi in questi
mesi, dimenticando tutte le situazioni in fase di risoluzione e che oggi
rischiano il collasso definitivo.
Sottolineata la correttezza politica che
da sempre lo contraddistingue, evidenzia i momenti di splendore della sanità
che, in passato, godeva di spazi e garanzie da parte delle Istituzioni;
istituzioni che, a suo avviso, oggi sono invece caratterizzate da
inadeguatezza, a causa di rappresentanti incapaci di gestire un settore già
complicato, in un momento particolarmente difficile.
Ricorda i numerosi interventi perpetrati
contro la presidente Santelli per le decisioni scaturite dalla difficile
situazione e le decisioni successivamente assunte dal Governo che ritiene
superficiali e generatrici di danni ingenti ed irreparabili.
A suo avviso, per convivere con la
pandemia è necessario creare le condizioni per andare avanti comunque, evitando
di appoggiarsi a ristori che, in ogni caso, non saranno risolutivi.
Pertanto, auspica un impegno del Consiglio
regionale in termini di riprogrammazione per la sopravvivenza delle attività
produttive, con particolare attenzione per i lavoratori non regolarizzati e
precari e per le fasce deboli.
Esprime parere favorevole alla mozione di
iniziativa della maggioranza ed auspica che il Governo possa fare un passo indietro
rispetto alle decisioni assunte.
Ricordando la figura della
presidente Santelli, evidenzia le innumerevoli difficoltà scaturite
dall’emergenza Covid-19 in cui si è sempre distinta per innovatività, azione e
senso di responsabilità.
Ripercorre le vicende che hanno caratterizzato questo periodo e in
particolare la correttezza ed il senso di responsabilità con cui si è affrontata
la fase del lockdown che, tutt’oggi, fa classificare la Calabria nel Mondo come
la Regione con meno contagi. La classificazione della Calabria quale zona rossa
da parte del Governo dimostra, a suo avviso, una disparità di trattamento tra
le Regioni e un elemento di forte discriminazione del Governo nei confronti
della Calabria, nonostante l’impegno profuso dal presidente ff.
Spirlì nel cercare di mediare scelte diverse.
Reputa, quindi, necessario che la classe
politica regionale reagisca nell’immediatezza, chiedendo giustizia, a fronte
del “colpo mortale” inflittole con la classificazione in zona rossa e con la
proroga del commissariamento sanitario al 2023.
Pur evidenziando la gravità dell’emergenza
epidemiologica, di fronte alla quale non si può abbassare la guardia, reputa
opportuno che si intervenga nel confronto con i nuovi commissari che, ancora
una volta, non conoscono la Calabria ed i suoi problemi.
Auspica, pertanto, che il Governo
intervenga fattivamente rivedendo la classificazione della Calabria da zona
rossa in zona gialla, rivalutando il commissariamento fino al 2023 e cercando
di gestire insieme la difficile situazione creatasi in questi anni e
soprattutto negli ultimi mesi.
Auspica che, a fronte di ciò, e al di là
delle appartenenze politiche, possa esserci maggiore condivisione e
collaborazione.
Riferito di essere stato convocato pochi minuti fa dalla Presidenza del
Consiglio dei ministri che sta procedendo alla nomina del sostituto del
commissario Cotticelli, comunica che farà presente la necessità di effettuare
tale nomina in completa discontinuità con il passato.
Auspica, inoltre, la nomina di commissari competenti, attesa la
drammatica situazione in cui versa la Calabria, priva del Programma operativo
anti Covid-19.
Conferito mandato al presidente Spirlì di
porre l’attenzione su diverse date utili per lo svolgimento delle elezioni per
il rinnovo del Consiglio regionale, auspica, altresì, che la nomina dei nuovi
Commissari venga effettuata nel rispetto delle procedure previste, ritenendo
inaccettabili nomine di carattere diverso.
Riferisce che provvederà a fornire comunicazioni al riguardo.
Comunica la presentazione di due mozioni: una da parte dei consiglieri
di opposizione e una da parte dei consiglieri di maggioranza.
Riferisce che la mozione è finalizzata a porre in essere gli interventi
necessari alla revoca dell’inserimento della Calabria tra le “zone rosse”.
Comunica, preliminarmente, di non aver sottoscritto ad inizio seduta
nessuna delle due mozioni presentate, auspicando l’approvazione di un documento
condiviso.
Rilevata l’assenza di uno sforzo volto al raggiungimento di una sintesi
tra le diverse posizioni e ritenendo che le divisioni indeboliscano l’azione
regionale, reputa condivisibili gli obiettivi contenuti nella proposta del
Governo regionale.
Pur condividendo l’auspicio per il raggiungimento di un’ampia
condivisione sul documento da approvare, registra, tuttavia, la presenza di
posizioni differenti.
Pone, quindi, ai voti la mozione presentata dai consiglieri di
opposizione, che è respinta.
(Il Consiglio respinge)
Ribadita la discrezionalità politica nell’inserimento della Calabria
tra le “zone rosse”, illustra la mozione volta a modificare la collocazione
della Calabria inserendola tra le “zone gialle”.
Pone ai voti la mozione che è approvata.
(Il Consiglio approva)
Ricorda che la prossima seduta è convocata per il 10 novembre.
Indi, esauriti gli argomenti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 21.20
Il funzionario responsabile
Giada
Katia Helen Romeo