XI LEGISLATURA

 

RESOCONTO SOMMARIO

__________

 

4.

 

SEDUTA DI MERCOLEDI’ 3 GIUGNO 2020

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DOMENICO TALLINI

 

 

Inizio lavori h. 15,39

Fine  lavori h. 17,37

                

 

PRESIDENTE   2

MANCUSO Filippo, Segretario questore  2

Comunicazioni 2

PRESIDENTE   2

Proposta di legge numero 13/11^ di iniziativa del consigliere D. Tallini recante:  “Abrogazione della legge regionale n. 5/2020 (Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2019, n. 13 - Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al d.l. n. 174/2012)”  3

PRESIDENTE   3, *, *, *

AIETA GIUSEPPE (Democratici Progressisti-Calabria)  7

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)  5

CALLIPO Filippo (Io resto in Calabria)  8

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)  6

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)  9

IRTO Nicola (Partito Democratico)  8

MANCUSO Filippo (Lega Salvini), relatore  4

MINASI Clotilde (Lega Salvini)  5

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)  7

PITARO Francesco (Gruppo misto)  6

TASSONE LUIGI (Partito Democratico)  9

 

 

Presidenza del Presidente Domenico Tallini

La seduta inizia alle 15,39

 

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

MANCUSO Filippo, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Proposta di legge numero 13/11^ di iniziativa del consigliere D. Tallini recante:  “Abrogazione della legge regionale n. 5/2020 (Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2019, n. 13 - Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al d.l. n. 174/2012)”

PRESIDENTE

Ringraziati i consiglieri per aver rinunciato a chiedere l’inserimento all’ordine del giorno delle loro proposte di analogo contenuto, si assume la responsabilità della convocazione in via straordinaria e urgente della seduta di Consiglio per l’abrogazione della legge regionale numero 5 del 2020 con cui sono state apportate modifiche alla legge numero 13 del 2019 che regola l’indennità differita spettante ai consiglieri regionali.

Sottolinea come la Presidenza abbia verificato la sussistenza di incongruenze sia per quanto riguarda il mancato allineamento delle norme alle Intese raggiunte in materia in sede di Conferenza Stato-Regioni e di Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative, sia per quanto riguarda l’impatto finanziario per l’Ente che si realizzerebbe potenzialmente con l’allargamento della platea dei beneficiari.

Reputato doveroso e al contempo responsabile abrogare la legge 5/2020, quale atto di responsabile umiltà da parte del Consiglio regionale, capace di riconoscere errori di valutazione, di analisi e di opportunità politica, evidenzia che ogni esperienza, anche negativa, può assurgere a lezione utile e preziosa. Altresì, raccomanda a tutti i consiglieri di limitare quanto più possibile il ricorso all’articolo 42 del Regolamento interno del Consiglio regionale, riservandolo solo a casi che impongono scadenze rigorose o presentano profili di urgenza.

Esprime indignazione per l’ingiusto attacco rivolto in questi giorni al Consiglio regionale e ai suoi componenti; un attacco che giudica basato su notizie e informazioni distorte, su falsità, bugie, inaccettabili forzature e fantasiose ricostruzioni.

Sottolineato che i vitalizi sono aboliti dal 2011 e che la legge numero 13 del 2019 ha consentito di rideterminare su base contributiva ben 189 assegni vigenti, con un risparmio per l’Ente di un milione e 249mila euro all’anno, evidenzia che la legge che si sta per abrogare non incide sull’impianto della normativa esistente, se non per aspetti marginali.

Sottolinea come il Consiglio regionale, insediatosi nel momento più drammatico e delicato dell’epidemia, abbia risposto con grande senso di responsabilità, approvando il bilancio e sostenendo direttamente iniziative a favore delle famiglie.

Ribadito che le modifiche introdotte dalla legge numero 5/2000 comunque non incidevano sull’impianto della legge n. 13/2019 che ha introdotto l’indennità differita, basata sul metodo di calcolo contributivo previsto dal D.L. 174/2012 al pari delle altre Regioni d’Italia, ricorda che l’istituto prevede che al compimento del 65° anno di età il consigliere regionale che abbia versato una contribuzione anche volontaria della durata di 5 anni, può accedere al relativo beneficio. Specifica, quindi, le rilevanti differenze esistenti tra indennità differita e istituto del vitalizio, così come disciplinato dalle leggi regionali precedenti e che, totalmente sganciato dalla logica contributiva, è stato abrogato.

È necessario, a suo dire, ripristinare, anche se non sarà facile, la verità in tutte le sedi, dimostrando, con la validità del lavoro e con la produzione di leggi che incideranno positivamente sulla vita sociale, economica e culturale della Calabria, di essere degni di rappresentare i cittadini.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini), relatore

Ringrazia il presidente Tallini e tutti i capigruppo che interpretando la volontà di tutti i consiglieri hanno concordato di convocare la seduta odierna per abrogare la legge approvata nella seduta precedente.

Precisa, quindi, che tale norma non ha variato o modificato gli importi delle indennità differite ed evidenzia che, in realtà, mirava unicamente ad eliminare una disparità di trattamento esistente in materia di trattamento di fine mandato tra coloro che sceglievano di rinunciare all’indennità differita e quanti non vi avessero rinunciato.

Ritiene, poi, che, all’insediamento delle Commissioni, si potrà procedere con l’iter legislativo necessario sia per fronteggiare l’emergenza sanitaria sia per dare alla Calabria una prospettiva di riscatto economico e sociale, con trasparenza, nel rispetto della legalità e dei criteri di efficienza ed efficacia che debbono improntare l’azione legislativa ed amministrativa.

Infine, sottolinea che il Consiglio provvederà a razionalizzare i costi della politica nella maniera più coerente con le esigenze di buon funzionamento dell’Assemblea legislativa e nel pieno rispetto dei bisogni reali dei calabresi che sono al primo posto nell’agenda politica e legislativa.

Ribadito, infine, che la proposta di legge mira ad abrogare la legge regionale numero 5/2020, approvata nella seduta del 26 maggio, evidenzia che l’intervento normativo, costituito da tre articoli, si rende necessario per ovviare all’eventuale aumento della platea dei potenziali beneficiari dell’indennità a carattere differito.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Sottolineato di aver consentito, con l’approvazione della legge numero 5 del 2020, ai professionisti del facile populismo di procedere a strumentalizzazioni ed enfatizzazioni della vicenda, si dichiara amareggiato per la scelta effettuata che ha instillato nei cittadini calabresi il dubbio sulla credibilità dei consiglieri regionali, dando l’impressione che la classe politica non si preoccupi del bene comune.

Ritenuto che il Consiglio regionale non possa permettersi di fornire questa immagine all’esterno, reputa non più giustificabili leggerezza e mancato approfondimento dei provvedimenti.

Rileva il comune errore nell’approvazione della proposta di legge numero 5 del 2020, che, a suo avviso, non sarebbe stato commesso se le Commissioni consiliari fossero state costituite. A tal fine, invita con forza il presidente Tallini a provvedere all’inserimento all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale dei provvedimenti propedeutici all’insediamento delle Commissioni consiliari.

Evidenziata ancora la necessità di esaminare i provvedimenti con maggior approfondimento, ribadisce l’errore di superficialità commesso, sottolineando, tuttavia, che la legge numero 5 del 2020 non ha in alcun modo reintrodotto i vitalizi.

Ritenuto necessario porre rimedio al dubbio ingenerato nell’opinione pubblica, considera estremamente significativo che la proposta di legge di abrogazione sia di iniziativa del Presidente del Consiglio.

Ravvisa, infine, la necessità che la classe politica sia all’altezza delle sfide che la Calabria è chiamata ad affrontare, in particolare dopo l’emergenza epidemiologica, al fine di restituire credibilità al Consiglio regionale.

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

Evidenziato come il Consiglio regionale con l’approvazione della legge regionale 5/2020 abbia fornito il pretesto per gratuite strumentalizzazioni sul tema dei vitalizi, registra con amarezza come la polemica innescatasi, spingendosi oltre la giusta critica, abbia fatto dimenticare i meriti conseguiti dalla governance regionale nella gestione dell’emergenza sanitaria.

Rivendicato il diritto di difendere il cammino tracciato in anni di attività politica ed amministrativa al servizio della cosa pubblica, reputa che la tempestiva adozione della proposta abrogativa della legge numero 5 del 2020 consenta di rimediare all’errore commesso, attenuando la delusione cagionata ai cittadini calabresi.

Ritiene, quindi, che sia necessario non sbagliare in futuro, al fine di ridurre la distanza tra cittadini e politica, ulteriormente acuita dalla difficile situazione economica attuale.

Riferito il dibattito in atto nel Partito di appartenenza, per la prima volta presente in Consiglio regionale, sottolinea la necessità di approfondire la possibilità di modifica della legge regionale numero 13 del 2019.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Riferito, preliminarmente, di aver subordinato il ritiro della proposta di legge di sua iniziativa al contenuto abrogativo di quella presentata dal presidente Tallini, sottolinea il profondo imbarazzo per il modo con il quale è stata approvata, nella precedente seduta, la proposta di legge numero 5 del 2020.

Ritenuto che l’Assemblea non abbia dato un buon segnale ai cittadini, evidenzia la necessità di procedere, con urgenza, all’insediamento delle Commissioni consiliari, al fine di poter esaminare le proposte di legge presentate, precisando che non voterà in futuro provvedimenti che non siano stati preventivamente sottoposti al vaglio delle competenti Commissioni consiliari.

Sottolineata, altresì, la necessità di rivedere le modalità di votazione in Aula con l’introduzione del voto elettronico, ritenendolo strumento indispensabile per non incorrere in errori, giudica necessario che l’Aula si riappropri dell’autorevolezza del suo ruolo, affermando, con decisione, di volere esclusivamente esercitare con dignità il privilegio di rappresentare gli interessi dei cittadini calabresi.

PRESIDENTE

Ricorda all’Aula che la Presidenza del Consiglio regionale ha sempre agito nel rispetto del Regolamento interno del Consiglio.

PITARO Francesco (Gruppo misto)

Annunciato il suo voto favorevole alla proposta in discussione, ritiene che il Consiglio regionale abbia scritto una pagina avvilente a cui, oggi, deve riparare. Sottolinea come all’indomani dell’approvazione della legge abbia subito accuse e insulti ai quali ha reagito riconoscendo la sua leggerezza e cercando di rimediare ad essa con la presentazione di una proposta abrogativa della legge approvata.

Ricordata la sua appartenenza al mondo dell’associazionismo e la sua vicinanza ricorrente ai bisognosi, evidenzia di avere già nelle scorse sedute stigmatizzato il ritardo nella costituzione delle Commissioni consiliari e la costituzione di un’ulteriore Commissione.

Precisa, quindi, che la proposta, poi divenuta legge regionale 5, era stata annunciata quale adeguamento alla normativa nazionale, celando, a suo dire, l’interesse personale di qualche soggetto che, in altre realtà come gli ordini professionali, ritiene sarebbe stato radiato.

Evidenzia, poi, che la legge non avrebbe comunque superato il vaglio di costituzionalità e annuncia che sottoporrà ad analisi accurata ogni provvedimento sottoposto all’esame del Consiglio regionale. Infine, ritiene indispensabile ripristinare il principio di lealtà, isolando ed emarginando tutti coloro che con il loro comportamento, palese e non, infangano il buon nome della Regione e dei consiglieri regionali.

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)

Apprezzata la determinazione con la quale il presidente Tallini e il consigliere Mancuso hanno affrontato la problematica, ritiene, però, che i consiglieri non abbiano la possibilità di approfondire i provvedimenti che non sono preventivamente inseriti all’ordine del giorno, per cui propone una revisione del Regolamento interno, in particolare per consentire ai consiglieri di approfondire le proposte condivise dalla Conferenza dei capigruppo. Conclude proponendo di discutere della legge 13 nella prossima seduta di Consiglio regionale per fare capire ai calabresi le notevoli differenze esistenti tra le indennità spettanti ai consiglieri regionali della Calabria e quelle spettanti ai consiglieri delle altre Regioni.

AIETA GIUSEPPE (Democratici Progressisti-Calabria)

Giudica necessaria la convocazione odierna per cercare di porre riparo ai danni, a suo avviso incalcolabili, arrecati all’immagine istituzionale dell’intera Assemblea. Puntualizza come, benché i consiglieri non percepiscano alcun vitalizio, siano stati instillati ed alimentati dubbi in proposito nei cittadini calabresi, rappresentando una politica famelica ed alla ricerca dell’interesse individuale e non collettivo.

Ritiene, dunque, che i lavori del Consiglio debbano essere gestiti diversamente, limitando l’inserimento di provvedimenti non preventivamente assunti all’ordine del giorno.

Evidenzia, quindi, come un errore di tal fatta, come l’approvazione della legge 5, abbia di fatto oscurato le buone scelte effettuate dall’Assemblea per la Calabria, come ad esempio l’utilizzo dei risparmi realizzati dal Consiglio regionale negli ultimi anni e utilizzati, per un totale di 1 milione di euro, per il banco alimentare.

Infine, ritiene che sia necessario lavorare per rivedere le spese dei gruppi consiliari e per dare un segno che possa ripristinare la fiducia dei calabresi nei confronti della politica e delle istituzioni.

CALLIPO Filippo (Io resto in Calabria)

Affermato che nella seduta odierna il Consiglio regionale ha dato prova di grande forza prevedendo l’abrogazione di una legge approvata da poco, esorta a lavorare per riacquistare la fiducia, l’immagine e la credibilità davanti ai calabresi, impegnandosi a tagliare privilegi e spese inutili.

IRTO Nicola (Partito Democratico)

Premesso di condividere la scelta di abrogare la legge regionale 5, rammenta che la legge 13 del 2019, benché a suo avviso rivedibile in alcuni punti, attraverso il ricalcolo dei vitalizi in erogazione, ha prodotto notevoli risparmi per il Consiglio regionale, all’interno di un quadro nazionale che ha consentito l’armonizzazione delle normative regionali per tutte quelle Regioni d’Italia che non avevano ancora regolamentato la materia. Precisa, quindi, che quando nel 2011, nella IX^ Legislatura, furono aboliti i vitalizi, l’efficacia della norma decorse dalla X^ Legislatura. Ricorda, ancora, che nella precedente Legislatura è stato introdotto per la prima volta il contributo di solidarietà che ha consentito anch’esso notevoli risparmi, utilizzati poi per far fronte all’emergenza COVID, ad esempio le risorse utilizzate per il Banco alimentare e per il fondo per gli studenti fuori sede.

Rileva, però, come sia scorretto trincerarsi dietro argomentazioni, benché sostenibili, poiché a suo avviso in Calabria, anche a causa di pregiudizi diffusi e atavici, tutto è più difficile e ci sono aspettative maggiore rispetto alle altre Regioni d’Italia e ciò “che è normale in altre Regioni per la Calabria non lo è”. In proposito, osserva che bisogna dare segnali sempre più forti ai calabresi che, nelle particolari condizioni di difficoltà economica esasperate dalla pandemia, si aspettano interventi sempre più incisivi. Indi, ritiene sia improcrastinabile intervenire sulle leggi che disciplinano gli stipendi dei burocrati, sulla revisione dei gruppi consiliari, sulle strutture speciali, in un’ottica di coraggio, verità e trasparenza, senza populismo e demagogia.

Contesta, infine, l’attacco mediatico subito dai consiglieri regionali che, a suo avviso, alimenta un clima di odio che danneggia il Paese.

PRESIDENTE

Dissentendo sul concetto di normalità da perseguire dalla regione Calabria, così come espresso dal consigliere Irto, chiede che ai consiglieri regionali calabresi e alla Regione Calabria sia riconosciuta la medesima dignità dei consiglieri regionali di tutt’Italia e delle altre Regioni italiane, senza discriminazioni e senza trattamenti speciali.

TASSONE LUIGI (Partito Democratico)

Favorevole all’abrogazione della norma, contesta la gogna mediatica subita e chiede che sia chiarito che non tutti i consiglieri percepiranno questa indennità.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Evidenzia che l’approvazione della modifica della legge nella scorsa seduta ha toccato la sfera personale di ognuno, denigrando ogni consigliere a prescindere dalle sue responsabilità effettive. Osserva come è stato commesso un errore in un momento storico in cui non si concedono errori a chi fa politica. Errore, a suo avviso, di opportunità politica, considerata l’epidemia e la crisi sociale ed economica, ma anche errore di comunicazione. Chiarisce, quindi, che non sono stati introdotti i vitalizi, aboliti nel 2011, ma che la legge regionale numero 13 del 2019, modificata con la legge 5, ha introdotto un’indennità differita mediante sistema di calcolo contributivo. Aggiunge, inoltre, che è stato commesso anche un errore di merito perché le disposizioni introdotte non erano in linea con quanto stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni e dalla Conferenza del Presidenti delle Assemblee legislative.

Conclude invitando a lavorare nelle Commissioni competenti alla manutenzione di leggi e regolamenti, partendo dalla revisione delle spese dei gruppi.

PRESIDENTE

Prima di passare alla votazione dell’articolato, ribadisce che non essendo mai stata votata la reintroduzione dei vitalizi, non è corretto parlare di abrogazione della legge sui vitalizi.

Pone, quindi, in votazione gli articoli 1, 2, 3 e la legge nel suo complesso che sono approvati con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

Esaurito l’ordine del giorno, toglie la seduta.

La seduta termina alle 17,38

 

 

Il funzionario responsabile

Giada Katia Helen Romeo