X^ LEGISLATURA
RESOCONTO
SOMMARIO
_________
n. 66
SEDUTA Di MARTEDì 12 FEBBRAIO 2019
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA IRTO
Inizio
lavori h. 15,29
Fine
lavori h. 17,51
INDICE
TALLINI Domenico, Segretario
questore
BOVA Arturo (Democratici
Progressisti)
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico)
GALLO Gianluca (Casa delle Libertà),*
Interpellanza numero 7/10^ di iniziativa del consigliere G.
Gallo “Sull’ex CSM di Trebisacce”
GALLO Gianluca (Casa delle Libertà),*
GALLO Gianluca (Casa delle Libertà),*
GALLO Gianluca (Casa delle libertà),*
GALLO Gianluca (Casa delle libertà),*
CORIGLIANO Maria Francesca, assessore
alla cultura, beni culturali e istruzione
GALLO Gianluca (Casa delle Libertà),*
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà),*
NICOLÒ Alessandro (Gruppo Misto),*
MUSMANNO Roberto, assessore alle
infrastrutture,*
PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto),*
GALLO Gianluca (Casa delle Libertà),*
MUSMANNO Roberto, assessore alle
infrastrutture
CORIGLIANO Maria Francesca, assessore
alla cultura, beni culturali e istruzione
NICOLÒ Alessandro (Gruppo Misto),*
GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)
SERGIO Franco (Moderati per la
Calabria)
MIRABELLO Michelangelo (Partito
Democratico)
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)
SERGIO Franco (Moderati per la
Calabria)
Presidenza del Presidente Nicola Irto
La seduta inizia alle 15,29
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del
verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno delle proposte di legge numero
138/10^ e 346/10^.
Ricordato che la seduta odierna di Consiglio è riservata al sindacato
ispettivo, chiede al consigliere Bova di consegnare copia delle proposte di
legge in modo che vengano inserite nella prossima seduta di Consiglio.
Comunicato che su richiesta del Presidente della Giunta regionale sono
rinviate le interrogazioni numero 396 e 342, ex articolo 121 del Regolamento
interno, l’interrogazione numero 412, ex articolo 122 del Regolamento interno,
e le interpellanze numero 10,12,14,18,20,26,28,29, ricorda le modalità ed i
tempi di svolgimento delle interrogazioni.
Chiede se le interrogazioni aventi ad oggetto
la sanità non saranno discusse.
Ribadisce che alcune interrogazioni e
interpellanze sono rinviate alla prossima seduta dedicata al sindacato
ispettivo.
Illustra l’interpellanza evidenziando come in Calabria ci
siano più di mille cittadini infettati dal virus dell’epatite o dell’HIV, a
causa di trasfusioni errate, interventi chirurgici sbagliati o per infortuni
sul luogo di lavoro, per lo più in cliniche ed ospedali,
e che lo Stato, ai sensi della Legge numero 210 del 1992, riconosce loro un’indennità
che dal 2010 non è più soggetta a rivalutazione periodica.
Evidenzia che, con sentenza del novembre 2011, la Corte
Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge finanziaria nella parte in
cui prevedeva il blocco della rivalutazione delle indennità di cui alla legge
210/1992, stabilendo che il relativo importo vada invece rivalutato nella sua
interezza, secondo il tasso di inflazione programmato e, quindi, anche nella
componente più cospicua rappresentata dalla somma corrispondente all’indennità
integrativa speciale.
Sottolinea come allo stato, con riferimento alla più
recente annualità maturata, l’indennità risulti essere stata liquidata solo
nella sua prima tranche e che la sua corresponsione
avviene quasi sempre con ritardo, per l’insufficienza di personale assegnato
alla trattazione delle relative pratiche da parte dell’ufficio regionale
competente; altresì, riferisce come da più parti si lamenti la scelta di
procedere al pagamento con cadenza bimestrale, anziché mensile, considerate le
negative ripercussioni su cittadini e famiglie, costretti ad affrontare
quotidianamente esorbitanti spese mediche.
Rammentato come la dichiarazione di intenti del Governo
nazionale di procedere ad una rivalutazione dell’indennità sia rimasta tale,
chiede di sapere se il Governo regionale, nella persona del Presidente della
Giunta regionale, sia a conoscenza della situazione e se e come la Giunta
regionale, al fine di evitare ritardi nel pagamento delle stesse indennità,
intenda adoperarsi per consentire il potenziamento degli uffici regionali
deputati al trattamento delle pratiche di liquidazione delle indennità suddette,
assicurando altresì la celere corresponsione della seconda tranche dell’adeguamento Istat e, inoltre, quali iniziative la
Giunta regionale intende assumere per addivenire, nel confronto col Governo
regionale, alla liquidazione con cadenza mensile dell’indennità in questione e
ad un suo adeguamento.
Sottolinea che la legge 25 febbraio 1992, numero 10, riconosce ai
soggetti danneggiati il diritto a percepire un indennizzo vitalizio con importo
parametrato alla gravità del danno e che, a seguito del trasferimento di funzioni
e risorse in materia di indennizzi alle Regioni, la Regione Calabria gestisce 950
indennizzi.
Ricordato che a seguito della sentenza della Corte europea dei diritti
dell’uomo del 3 settembre 2013, le Regioni possono utilizzare una quota non inferiore al 50 per cento del
contributo ministeriale per il pagamento degli arretrati della rivalutazione
dell’indennità integrativa e per la restante quota a compensazione degli oneri
finanziari derivanti dalla corresponsione
dei citati indennizzi, evidenzia come la Regione abbia provveduto ad
erogare gli arretrati dell’indennità integrativa speciale in due distinte tranche tra il 2016 e il 2017.
Comunicato che attualmente residuano le somme da erogare relativamente al
periodo 01/01/2012 – 31/12/2014, puntualizza che le liquidazioni, relative alle
stesse, avverranno entro la fine del mese di marzo.
Evidenziato che l’interpellanza è datata, prende atto che la Giunta non
destina al settore specifico risorse umane sufficienti e che, ancora oggi, a
distanza di otto mesi dalla data di presentazione della interpellanza, non si è
provveduto al pagamento della liquidazione. Reputa opportuno provvedere a potenziare
le risorse umane destinate al settore specifico per alleviare le pene e i
bisogni delle famiglie.
Ritenuto che la Giunta non abbia fornito risposte adeguate, giudica la
problematica l’ennesima irrisolta.
Evidenzia come il Servizio di assistenza territoriale
psichiatrica di Trebisacce garantisce la propria essenziale attività in un’area
vasta, ricomprendente 17 Comuni della fascia ionica cosentina, con una gran
mole di interventi annui ed indiscussa professionalità. Sottolineato che per
far fronte alle continue richieste, tenuto conto della vastità del territorio
di competenza, inizialmente la pianta organica del Servizio era composta da
diversi medici ed un cospicuo numero di infermieri, oltre alla garanzia
costante della consulenza psicologica, puntualizza come una serie di trasferimenti
e di pensionamenti avvenuti negli anni e non seguiti da contestuale copertura
dei posti nel frattempo resisi vacanti, abbia ridotto notevolmente il numero di
medici ed infermieri in attività, con gravi ripercussioni sull’efficienza del
servizio, sin qui garantita soltanto attraverso i sacrifici del personale in
attività. A suo avviso, tale situazione, nel lungo periodo, rischia di minare
la funzionalità del servizio stesso, con evidenti ricadute anche sulla tutela
del diritto alla salute delle popolazioni della zona. Pertanto, chiede di
sapere se il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta
regionale, sia a conoscenza della situazione e se e come la Giunta regionale
intenda adoperarsi perché il Servizio di assistenza territoriale psichiatrica
(ex Csm) di Trebisacce possa avere assegnati nuovi medici ed infermieri ed il
personale comunque occorrente a garantire la copertura dei posti in organico ed
il suo regolare funzionamento.
Ricordato che la
Regione Calabria è sottoposta al Piano di rientro del debito e conseguentemente
al blocco del turn-over con pesanti
ripercussioni sull’assistenza sanitaria dei cittadini calabresi, precisa che
con decreto del Commissario sono stati autorizzati 2 posti per il servizio di
diagnosi e cura di Cetraro, che sono stati autorizzati 9 posti di dirigente
medico di psichiatria e che allo stato sono stati assunti solo 4 dirigenti
medici da destinare alle strutture psichiatriche territoriali; riferisce,
ancora, che si è provveduto, per recuperare qualche unità, all’indizione di un
avviso pubblico con l’assunzione di una sola unità assegnata a Cariati.
Sottolinea che per quanto concerne il personale infermieristico non si è fatto
fronte alle necessità urgenti con la sostituzione del personale e che solo con
il decreto del commissario ad acta numero 154/2018 sono stati autorizzati 90
posti di infermieri.
Giudicando estremamente burocratica la risposta dell’assessore
e non rispondente alle reali e concrete esigenze dei cittadini, prende atto che
nessuna delle unità mediche assunte è stata assegnata al centro di salute di
Trebisacce. Infine, ribadisce la carenza di infermieri da destinare a questi
servizi ed evidenzia la mancata attenzione e di interventi tempestivi verso tali
problematiche.
Puntualizza che le ex Asl di Rossano e Paola sin dalla
metà degli anni Novanta annoveravano nei propri organici circa 300 lavoratori
ausiliari e che nel 2005, su decisione della Giunta regionale del tempo, parte
di queste figure confluirono in uno specifico bacino, seguendo un percorso di
stabilizzazione, mentre le altre stipularono, con gli enti di appartenenza,
contratti di lavoro part time.
Rammenta che i rapporti contrattuali tra i lavoratori in
questione e le menzionate Asl si protrassero, di proroga in proroga, fino al
2015, quando in ragione del venir meno dell’ausiliario in pianta organica, l’Asp
di Cosenza rinunciò, sostanzialmente, all’utilizzo delle unità in questione,
sebbene avviate a specifici corsi di riqualificazione. Precisa, quindi, che
paradossalmente, proprio a far data dal 2015 la stessa Asp ha impiegato una
parte del suddetto personale per 6 ore a settimana, ed un’altra parte
(contrattualizzata a tempo indeterminato) per 3 ore a settimana, facendo nel
frattempo ricorso - per garantire i servizi nella loro interezza - ad altro
personale esterno, privilegiando tale soluzione all’ipotesi di incrementare il
monte orario degli ex ausiliari.
Ravvisata la delicatezza della situazione, a suo avviso,
almeno all’apparenza, foriera di possibili discriminazioni tra lavoratori,
anche l’Ufficio del Commissario per l’attuazione del Piano di rientro dal
disavanzo sanitario della Regione Calabria ha richiesto, nei mesi scorsi, all’Asp
di Cosenza la predisposizione di un progetto volto all’inserimento, nei reparti
ospedalieri, di ausiliari che abbiano seguito il corso di OSS e, in ordine a
detta prospettiva, l’Ufficio del Commissario risulta aver avviato anche un
confronto con le organizzazioni sindacali, al fine di individuare le modalità
per la risoluzione della problematica.
Chiede, quindi, di conoscere se il Governo regionale sia
a conoscenza della situazione e se e come la Regione intenda adoperarsi con l’Asp
di Cosenza perché la vicenda descritta possa avere in tempi brevi una positiva
definizione per i lavoratori interessati.
Riferisce che allo stato risultano in servizio 360 unità
di personale specializzato a fronte di un fabbisogno di 190 unità; che, con
nota 151728, l’ASP di Cosenza ha presentato un progetto di riqualificazione del
personale e che detta proposta, inizialmente non approvata dalla struttura
commissariale, è stata autorizzata in data 8 agosto 2018 prevedendo la
possibilità di indire un bando di selezione interna degli ausiliari in servizio
con qualifica di OSS e che tale richiesta è stata recepita dall’ASP di Cosenza.
Si dichiara insoddisfatto della
risposta della Giunta
Illustra l’interpellanza afferente le
condizioni dell’ospedale Spoke di Castrovillari che,
pur essendo l’unico punto di riferimento sanitario di una vasta area
territoriale priva di altre strutture, vive ormai da tempo una situazione di
assoluta precarietà, innanzitutto, a suo dire, per la carenza di personale
medico, infermieristico, tecnico, ausiliario e amministrativo, tale da incidere
sull’efficienza e la funzionalità di diversi reparti.
Pertanto, chiede se e quali provvedimenti si intendano assumere, anche
in via d’urgenza, per quanto di competenza della Regione, per dare immediata
soluzione a tali problematiche, attivando un confronto con l’Ufficio del
Commissario ad acta per l’attuazione
del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione
Calabria, anche per addivenire in tempi celeri alla definizione delle questioni
di competenza di quest’ultimo.
Illustra dettagliatamente gli interventi, per lo più, in fase di
espletamento per quanto riguarda bandi, concorsi e assunzioni.
Nello specifico riferisce che: l’Asp di Cosenza ha proceduto all’espletamento
di apposito concorso pubblico per l’assunzione di venti dirigenti medici di
anestesia e rianimazione per le Strutture complesse di Anestesia e Rianimazione
e che, una volta espletato il concorso, 3 dirigenti medici di Anestesia sono
stai assunti presso lo Spoke di Castrovillari; è in
corso di pubblicazione il bando per direttore dell’Unità operativa complessa; sono
stati assunti due dirigenti medici di chirurgia mediante mobilità
extraregionale e che, per un altro posto vacante, si è dato corso ad apposita
procedura di mobilità in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale; nonostante
l’espletamento del concorso per ortopedici e ripetuti avvisi di mobilità, non
si è riusciti a reperire dirigenti medici di ortopedia; è in corso procedura di
mobilità regionale ed extraregionale per l’assunzione di due dirigenti medici
di Ortopedia; il Servizio di medicina di accettazione e di urgenza conta sette dirigenti
medici più il direttore della Struttura e la procedura di mobilità per un altro
posto è andata deserta, così come l’utilizzo delle graduatorie concorsuali di
altre Aziende del Servizio sanitario regionale, che hanno dato esito negativo; si
è dato corso ad apposita procedura di mobilità per un posto di dirigente medico
presso l’Unità operativa complessa di Broncopneumologia,
in fase di espletamento per quanto attiene le procedure di indizione; con
decreto del Commissario ad acta è stato autorizzato un posto di tecnico di
laboratorio a tempo determinato per il Centro Trasfusionale;
- sono in corso per lo Spoke di Castrovillari
procedure di mobilità regionale ed extraregionale per l’assunzione di due dirigenti
medici di Ostetricia e Ginecologia, un posto di dirigente medico di laboratorio,
due posti di tecnico di laboratorio e due posti di dirigente biologo, mentre
tutti i reparti di Oculistica sono stati considerati Strutture semplici.
Dichiarandosi insoddisfatto, ritiene che la risposta non sia abbastanza
esaustiva.
Evidenzia la mancanza di attenzione rispetto a problematiche segnalate
già da diverso tempo ed i cui effetti ricadono sui cittadini, puntualizzando
che le relative responsabilità non sono sempre da addebitare all’operato dei
Commissari.
Ricorda la vicenda, già evidenziata nei mesi scorsi, relativa alle
pessime condizioni in cui operano i medici del “Grande Ospedale Metropolitano”
di Reggio Calabria che, nel caso specifico – legato alle presunte ingessature
praticate con cartone – evidenziavano la mancanza di presidi utili per l’espletamento
di tale attività.
Ricorda l’iter di tale vicenda da cui sono scaturite denunce,
testimonianze e provvedimenti, nonché accertamenti del caso e le successive
reazioni, le accuse rivolte alla stampa e la presunta falsità delle notizie
riportate, tra l’altro, anche dalla stampa nazionale.
Pertanto, chiede di sapere se la Giunta regionale fosse a conoscenza
delle problematiche legate alla scarsità di materiale ortopedico a disposizione
del Pronto Soccorso e della sua mancata fornitura per ragioni dipendenti dagli
uffici amministrativi, come emerso dalla messaggistica riconducibile all’allora
direttore generale, Benedetto, e acquisita dai Nas.
Evidenziato che quanto riportato dalla stampa non corrisponde a verità,
sottolinea i danni morali e di immagine che tale vicenda ha arrecato al Grande
Ospedale Metropolitano.
A tal proposito, riferisce che un’inchiesta interna ha poi chiarito la
dinamica delle vicende richiamate all’attenzione dell’opinione pubblica
mediante una attenta ricostruzione dei fatti riguardanti i due pazienti
interessati.
Sottolineato, inoltre, come dalle relazioni di Carabinieri e Nas non
sia emersa alcuna carenza di presidi, illustra gli sviluppi più significativi
del Grande Ospedale Metropolitano, a partire dal 2015 tra cui, in particolare: aumento
dei ricoveri; avvio delle attività della P.E.T con l’erogazione di circa 1500
prestazioni annuali; avvio e massa a regime della Cardiochirurgia; attivazione
della Cardiochirurgia toracica e robotica; ripristino della gestione ordinaria
per 21 Unità Complesse; incremento dell’attività del punto nascita aziendale; assunzione
di oltre 400 unità di personale, di cui 120 operatori socio-sanitari; completamento
della seconda fase del nuovo Presidio “Morelli”; partecipazione al programma di
investimento dell’Inail per le opere di pubblica utilità sociale per la
realizzazione del nuovo Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria con un
investimento di 180 mila euro, nonché l’avvio ed il completamento in tempi
ristretti di tutte le procedure propedeutiche alla progettazione ed all’esecuzione
dell’opera.
Ritiene che la relazione dell’assessore non dia le risposte richieste e
che, addirittura, smentisca le accuse. Dichiarandosi insoddisfatto, reputa
necessario fare chiarezza sulle reali responsabilità legate all’episodio
specifico.
Illustra l’interpellanza che riguarda l’antico e storico
Convento-Santuario legato alla figura ed al culto di Sant’Umile, sottolineando
come sia considerato un luogo ricco di memorie e di arte. Riferisce la massima
attenzione da parte dei frati francescani e dell’Ordine
di appartenenza alla cura e custodia dei luoghi, spesso con interventi anche
considerevoli da un punto di vista di finanziario per garantirne la
salvaguardia, ciò nonostante la chiesa, in particolare, necessita di interventi
e adeguamenti strutturali che la rendano pienamente ed universalmente
accessibile.
Sottolineato che alcune opere saranno realizzate attraverso
un mutuo già acceso dall’Ordine Francescano per il recupero, restauro e
miglioramento sismico della chiesa, evidenzia che altri interventi risultano al
momento senza copertura finanziaria.
Chiede di sapere se la Giunta regionale sia a
conoscenza delle condizioni in cui versano la chiesa, la biblioteca ed il museo
annessi al Convento-Santuario di Bisignano, quali provvedimenti intende
assumere e quale tempistica per garantire il raggiungimento di tale scopo.
Evidenzia come sia in corso di definizione con il Segretariato
regionale del MIBAC, competente in materia di tutela dei beni culturali, la
concertazione degli interventi sulla base delle priorità dettate dal Mibac stesso.
Riferisce, inoltre, che nel corso delle interlocuzioni tra la Regione e
il Mibac sono emerse ulteriori priorità di
intervento, manifestate attraverso l’invio di ulteriori schede tecniche, e tra
le nuove proposte risulta esserci anche quella relativa al Convento-Santuario
di Bisignano.
Conclude sottolineando che l’intervento per la tutela e la
valorizzazione del Convento-Santuario di Sant’Umile di Bisignano è inserito
nell’elenco frutto della concertazione.
Dichiara di essere insoddisfatto della risposta.
Chiede se sia stata inserita all’ordine del giorno l’interrogazione a sua firma, riguardante le Terme Luigiane.
Si riserva di dare risposta, previa verifica.
Illustra l’interpellanza riguardante le numerose richieste e
sollecitazioni di interventi urgenti a tutela dei fruitori di assistenza
dialitica della regione, in particolare di Reggio Calabria, da parte di
associazioni degli ammalati e delle famiglie che testimoniano l’esistenza di
una situazione preoccupante nel sistema sanitario calabrese. Chiede di sapere
se sono stati avviati gli opportuni accertamenti necessari a capire le
motivazioni del ritardo nell’autorizzazione del fabbisogno più volte promesso e
dato per imminente e le motivazioni della mancata attivazione di ulteriori
posti letto rene nella provincia.
Dichiara che nel medio-lungo periodo è previsto l’incremento di numero
5 posti presso la Casa Salute Scilla e numero 16 posti, con creazione di un
centro dialisi, presso ex Enpas a Reggio Calabria,
rilevando che con tali incrementi la rete sarebbe sufficiente per tutta la
provincia. Conclude evidenziando che a marzo 2019 si prevede di attivare, in
via sperimentale, il servizio navetta per il trasporto dei soggetti dializzati
attraverso il contributo delle associazioni donatori.
Si dichiara insoddisfatto della risposta.
Dichiara l’interrogazione decaduta per assenza del proponente.
Evidenzia, preliminarmente, la necessità di
svolgere mensilmente una seduta dedicata agli atti di sindacato ispettivo.
Sottolineato, poi, come l’ospedale di Locri
versi da tempo in una situazione allarmante, causata
dal ridimensionamento di alcuni reparti quali l’Ortopedia, la Medicina, la
Geriatria e il Centro Trasfusionale, nonché dall’impossibilità di fornire giornalmente
cure mediche adeguate a causa della perenne carenza di personale, compreso il
pronto soccorso, chiede di conoscere lo stato dell’arte ed eventualmente tutti
gli interventi che si intendono esperire al fine di garantire efficacia ed
efficienza ad un servizio tanto delicato e importante.
Riferisce, come da relazione del Dipartimento tutela della salute, che la
Direzione ha provveduto a garantire i turni di servizio per h 24 con 2 – 3
medici strutturati addetti ai codici rossi e gialli, mentre i codici bianchi e
verdi sono presi in carico dai medici di emergenza territoriale a completamento
orario. Sottolinea che per eventi imprevedibili si è potuta verificare l’insufficienza
di alcuni medici ma non è mai mancata la copertura dei turni al Pronto
soccorso.
Richiamato il governo regionale ad una maggiore responsabilità, reputa parziale la risposta.
Sottolineata la necessità della messa in sicurezza e riapertura della strada
provinciale n. 23, tratto Coccorino -Joppolo nel territorio della provincia di
Vibo Valentia, conosciuta come strada del mare, e, considerato che la predetta
strada è il collegamento della fascia costiera Tirreno- Vibonese, chiede di
sapere quali sono gli interventi intrapresi al fine di assicurarne la
riapertura, per quanto eventualmente di competenza, con riguardo alla mitigazione
del rischio idrogeologico.
Ripercosso il complesso iter
relativo ai lavori oggetto della presente interrogazione, riferisce, in
particolare, la risoluzione, avvenuta a marzo 2013, del contratto per gravi inadempienze
dell’ATI aggiudicataria, con il conseguente fermo dei lavori, che ha comportato
la mancata apertura al traffico di tutti e tre i lotti. Riferita una
interlocuzione presso la prefettura di Vibo Valentia tra Regione e Provincia
avente ad oggetto la possibilità di realizzare un intervento per la riapertura
temporanea del tronco stradale ricadente nel Comune di Ioppolo, sottolinea che
è stata concordata con il Ministero e con Anas una procedura per la messa in
sicurezza del tratto interessato che dovrebbe portare alla sottoscrizione a
giorni di un’intesa tra Mit, Regione Calabria e
Provincia di Vibo Valentia per la conclusione del complesso iter
amministrativo.
Evidenzia, infine, che Anas è in grado di avviare i lavori
in tempi brevi, previa sottoscrizione del protocollo d’intesa.
Ringrazia l’assessore per l’esaustiva risposta fornita e chiede
ulteriori precisazioni sulla tempistica.
Ribadita la sottoscrizione a breve del protocollo d’intesa, riferisce
la disponibilità di Anas ad effettuare tempestivamente l’intervento richiesto.
In merito all’interrogazione numero 430, di cui chiedeva il consigliere
Orsomarso, precisa che la stessa è stata protocollata in data 30 gennaio 2019 e
che, quindi, non risultano decorsi i 20 giorni utili per poterla trattare.
Illustra l’interpellanza e, ricordato che nell’ambito del POR Calabria
FESR 2007-2013 veniva finanziato il Progetto integrato di sviluppo locale
(PILS) «Lorica Hamata in Sila Amena», che avrebbe
beneficiato di 13.347.000 euro di contributo pubblico e di oltre 3.000.000 euro
di contributo privato, evidenzia che il progetto prevedeva l’adeguamento e la
modernizzazione degli impianti di risalita delle stazioni sciistiche di Lorica,
nonché la sostituzione della seggiovia con una cabinovia.
Ricorda, poi, l’inaugurazione degli impianti di risalita di Lorica da
parte del Presidente della Giunta regionale ma evidenzia che diverse problematiche
si registrano anche sul versante della gestione nel funzionamento degli
impianti.
Evidenziato, inoltre, che il disbrigo delle attività della Ski Area
risente della carenza di personale, sottolinea che anche gli imprenditori lorichesi hanno lamentato disagi e disservizi e che da più
parti sono state sollevate lagnanze in ordine alle condizioni della seggiovia.
A queste criticità aggiunge anche quelle con riferimento al sistema di
innevamento artificiale e alla impossibilità di utilizzo anche dei tre gatti
delle nevi.
Riferisce che problemi analoghi si registrano anche per gli impianti di
Camigliatello, soprattutto per quanto riguarda l’innevamento artificiale.
Chiede, pertanto, di sapere quali siano le reali condizioni strutturali
e di utilizzo degli impianti di risalita Lorica e degli impianti di innevamento
artificiale di Camigliatello; a quale punto siano giunti i lavori di
completamento degli impianti di innevamento artificiale di Lorica; quali
indirizzi la Giunta regionale abbia espresso o intenda esprimere in ordine alla
gestione della Ski Area di Lorica.
Rappresenta che ad oggi risultano funzionanti ed operativi la
cabinovia, la seggiovia ed uno skilift. Riferisce, inoltre, che dalla metà di
gennaio sono state aperte e sono oggi pienamente funzionanti anche le piste
della Valle dell’Inferno e la pista principale.
Ricorda, pertanto, che vi è stato un notevole flusso turistico e precisa
che la cabinovia, nelle giornate che vanno dal 31 dicembre 2018 al 04 gennaio
2019 e dal 6 al 9 gennaio 2019, è rimasta chiusa per alcune ore per ragioni di
sicurezza, a causa del forte vento insistente in quota, in ottemperanza a
specifiche prescrizioni da parte dell’USTIF, organo del Ministero dei trasporti
con il compito di vigilare sulla sicurezza di esercizio dei trasporti a
impianti fissi.
Per quanto attiene al completamento degli interventi previsti nel PISL
sottolinea che gli impianti sono rimasti sotto sequestro per 10 mesi ed
evidenzia che il completamento dell’impianto di innevamento artificiale potrà
essere realizzato solo in periodi di carenza di neve.
Inoltre, ricorda l’assenza della Direzione lavori a causa dei
procedimenti giudiziari in corso e che al momento non è stata ancora surrogata
dall’Amministrazione giudiziaria della Lorica Ski, società concessionaria dell’intervento.
Si dichiara parzialmente soddisfatto. Evidenzia che si tratta di
periodi molto importanti per la stagione turistica e che, purtroppo, risulta si
siano verificati disservizi e interruzioni dei lavori.
Precisa che nulla è stato riferito sull’impossibilità di utilizzo dei
gatti delle nevi o sugli impianti artificiali di Camigliatello, esortando a
verificare i disservizi denunciati, nell’interesse dei calabresi e per un pieno
rilancio dell’economia del territorio.
Comunica il rinvio dell’interrogazione, su richiesta del proponente.
(Il Consiglio rinvia)
Dichiara decaduta l’interrogazione per assenza del proponente.
Illustra l’interrogazione, ricordando la morte di un paziente per
arresto cardiaco, causata dal ritardo con cui è stato trasportato dal reparto
di cardiologia a quello di rianimazione dell’Ospedale di Locri, per il mancato
funzionamento dell’unico ascensore esistente.
Evidenzia, pertanto, che tale ascensore non fosse in grado di
sopportare un carico di lavoro tale da poter servire ininterrottamente i
reparti e chiede di sapere i motivi che hanno determinato siffatta situazione e
quali interventi si intendano adottare al fine di garantire l’effettivo diritto
alla salute dei cittadini.
Riferisce che non sono emerse correlazioni tra la morte del paziente e
la denuncia riferita.
Si dichiara insoddisfatto e chiede di avere maggiori ragguagli sulla
vicenda e sulle rispettive responsabilità.
Comunica il rinvio delle interpellanze numero 31, 32 e 33 per assenza dell’assessore
al ramo.
(Il Consiglio rinvia)
Chiede notizie in merito alle interpellanze, presentate a sua firma e
del consigliere Sergio, relative alla situazione dei tirocinanti Mibact e Miur
ed alla possibilità di prosecuzione del tirocinio.
Sottolinea l’urgenza della tematica da discutere per l’impellente
scadenza del tirocinio ed auspica che la problematica possa essere risolta in
tempi brevi, prima della scadenza dei contratti, prevista per il 28 febbraio.
Evidenzia l’importanza dell’argomento che, a suo giudizio, potrebbe
avere risvolti anche da un punto di vista giuridico. Auspica si possa arrivare
al più presto ad una discussione sulla tematica.
Garantisce che si interesserà personalmente della vicenda, scrivendo all’assessore al lavoro.
Propone il rinvio della trattazione per l’assenza dell’assessore al
ramo.
Si dichiara disponibile alla trattazione nella prossima seduta.
(Il Consiglio rinvia)
Comunica
l’assenza dell’assessore Russo.
Sottolineata
la necessità ed urgenza di affrontare la problematica, manifesta disappunto per
i continui rinvii ed auspica che sulla tematica si tenga una seduta apposita di
Consiglio regionale.
Ritiene
necessario investire della problematica tutta la deputazione calabrese, al fine
di avviare un confronto necessario con il Governo nazionale.
Rinvia
la trattazione.
(Il Consiglio rinvia)
Ricordato che l’ordine del giorno era stato illustrato nella precedente
seduta del Consiglio regionale, rinvia la trattazione per l’assenza dell’assessore
al ramo.
(Il Consiglio rinvia)
Illustra l’ordine del giorno relativo ai violenti nubifragi che il 26 e
27 novembre 2018 hanno provocato l’esondazione del fiume Crati e l’alluvione a
Corigliano Calabro, causando la morte per annegamento di un migliaio di capi di
bestiame e l’evacuazione di una decina di famiglie che hanno subito danni alle
abitazioni e ai beni personali.
Sottolineato il pronto intervento dei Vigili del fuoco, intervenuti con
mezzi fluviali per mettere in sicurezza le persone, nonché della Protezione
civile e del Consorzio di bonifica, riferisce che a tutt’oggi si registrano
sfollati e permane l’inagibilità delle abitazioni delle famiglie rurali.
Ricordate le iniziative di solidarietà promosse dalla Coldiretti per la
ricostruzione delle greggi delle aziende colpite, reputa necessario ed ormai
improcrastinabile l’adozione di un Piano per la manutenzione del territorio.
Sottolineata la necessità di un tempestivo intervento da parte dell’Amministrazione
regionale finalizzato a dare sollievo alle famiglie vittime dei danni dell’alluvione,
precisa che l’ordine del giorno è volto ad impegnare la Giunta regionale ad
intraprendere tutte le azioni politico-amministrative idonee a dare adeguato
sostegno alle famiglie rurali delle località colpite, ripristinando l’unica
fonte di vita e di lavoro.
Auspica, infine, che l’ordine del giorno venga approvato nella prossima
seduta.
Precisato che l’ordine del giorno sarà trattato nella seduta stabilita
dalla Conferenza dei capigruppo, rinvia la trattazione.
(Il Consiglio rinvia)
Indi, esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 17,51
Il Dirigente
Dott. Maurizio Priolo