X^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
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n. 58
SEDUTA Di MERCOLEDì’ 12 SETTEMBRE 2018
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA IRTO
E DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO
CICONTE
Inizio lavori h. 13,07
Fine lavori h. 18,12
INDICE
GIUDICEANDREA Giuseppe, Segretario questore f.f.
Emergenze ambientali, sicurezza territoriale e
infrastrutture – DIBATTITO
AIETA Giuseppe (Partito Democratico)
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)
GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)
GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)
NICOLÒ Alessandro (Gruppo Misto)
OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
PARENTE Claudio (Forza Italia)
PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)
RUSSO Francesco, Vicepresidente della Giunta regionale,*
SERGIO Franco (Oliverio Presidente)
TALLINI Domenico (Forza Italia),*,*
Presidenza del Presidente Nicola Irto
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del
verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Dopo il crollo del
ponte Morandi a Genova, giudica opportuno porre l’attenzione sulle diverse
emergenze che caratterizzano o potrebbero caratterizzare la Calabria;
riferisce, quindi, che già nel 2016 il Consiglio regionale, con l’approvazione
del Piano dei trasporti, ha posto l’attenzione sulle infrastrutture, dando
priorità alla sicurezza. Ricorda, dunque, le catastrofi naturali che hanno
colpito nel corso degli ultimi secoli la Calabria, tra le quali il terremoto del
1908, dal quale la Calabria ha impiegato decenni per riprendersi.
Evidenziato, poi,
come la sicurezza sia uno degli aspetti cruciali per cui è stata creata una
strategia molto chiara ed individuabile, ritiene che le scelte debbano essere
dettate dalle reali esigenze del territorio, con serenità e non sulla spinta
dell’emozione.
Per quanto riguarda il sistema trasporti, giudica imprescindibile la conoscenza del quadro complessivo delle infrastrutture pubbliche, mentre, per quanto riguarda la realizzazione di interventi sull’edilizia scolastica e sull’adeguamento sismico degli edifici riferisce che la Calabria, oggi, è una delle regioni più avanzate (in valore assoluto).In particolare sottolinea che sono stati avviati o sono in corso di avvio, già finanziati, i lavori su 500 edifici scolastici e che per 250 si è in attesa di finanziamenti, i piccoli comuni sono stati supportati per poter procedere all’adeguamento sismico e si sta pensando all’apertura di nuovi bandi per consentire l’adeguamento del 100 per cento degli edifici.
Giudica importante verificare e controllare l’azione degli enti gestori dei trasporti via terra, dei sistemi portuali e degli aeroporti. Per quanto riguarda il sistema stradale ricorda che 1600 chilometri sono gestiti dall’Anas e che circa 10 mila chilometri sono, invece, strade provinciali e comunali.
Ritiene, inoltre, che le componenti preparatorie agli interventi siano due: lo studio sulle dinamiche di flusso ed il monitoraggio delle infrastrutture, attraverso una ricognizione sistematica delle condizioni reali. Sottolinea la necessità di aprire un tavolo tecnico di controllo con il Ministro competente, finalizzato alla realizzazione di un piano straordinario a supporto delle infrastrutture, coinvolgendo anche la Commissione europea.
Conclude evidenziando che la Regione deve avere la capacità di supportare i Comuni per abbattere il rischio ed avere maggiore sicurezza e, se necessario, modificare le scelte già programmate.
Presidenza del vicepresidente Ciconte
Messo in evidenza
il rischio di un’emergenza sanitaria alla quale si sarebbe esposti di fronte a
un qualsiasi evento calamitoso, sottolinea l’importanza di essere pronti ad
affrontare le operazioni di soccorso sanitario urgente e chiede se il “118” sia
pronto a supportare una situazione di emergenza sanitaria. Ritenendo, quindi,
che tale aspetto sia stato negli anni sottovalutato, chiede che venga
attentamente riconsiderato e potenziato.
Preso atto della
puntuale relazione del vicepresidente Russo, rimarca che la Regione non ha
agito in un quadro emergenziale, ma programmando e intervenendo nei vari
settori relativi alla sicurezza del territorio. Messa in risalto, quindi, la
visione strategica di interventi ragionati fuori dall’emergenza ed attuati con
risorse proprie e comunitarie, osserva che il Consiglio regionale ha operato
bene sulla mitigazione del rischio, supportato dal lavoro oculato della Giunta
regionale, fornendo nuovi strumenti di azione e prevenzione.
Ritiene importante
che il dibattito abbia un taglio pratico che favorisca l’interlocuzione con il
Governo nazionale al fine di reperire nuove risorse che possano creare
un’inversione di tendenza sulla sicurezza. Suggerisce, poi, alla Giunta
regionale di realizzare un documento puntuale, un Piano straordinario degli
interventi, che consenta di pianificare la priorità degli interventi nella
regione, da sottoporre alla competente Commissione consiliare, e che
costituisca uno strumento valido anche per il futuro.
Presidenza del presidente Nicola Irto
Riflette sui fatti recentemente accaduti, ipotizzando che il ripetersi di tali calamità sia dovuta alla incompleta attuazione di una politica mirata di coordinamento, unitamente ad una urbanizzazione spesso incontrollata e all’alterazione della rete idrografica.
Esorta tutti i consiglieri ad un impegno concreto verso i calabresi, facendo ricorso a tutti gli strumenti finanziari e normativi a disposizione, al fine di abbattere, come lui stesso afferma, tutte le problematiche relative al rischio idrogeologico, ma anche al fine di intervenire maggiormente sulla protezione costiera, sulla ridefinizione del programma per completare gli schemi idrici regionali, sul potenziamento e monitoraggio delle reti idriche, sulla messa in sicurezza delle vie di comunicazione e sul miglioramento antisismico degli edifici strategici e scolastici.
Considera importante dare priorità agli interventi più urgenti, seguendo le mappe della pericolosità e rischio e gli obiettivi e le priorità individuate nei Piani di gestione del rischio di alluvioni, ai sensi della direttiva 2007/60/CE.
Afferma che un ruolo centrale dovrà essere garantito alla Protezione civile regionale, rafforzandola e dotandola di tutte le risorse umane, strumentali e finanziarie, anche in virtù del decreto legislativo numero 1 del 2018, che conferisce alle Regioni maggiori attribuzioni e responsabilità, sia con riguardo alla gestione tecnico - amministrativa delle emergenze sia con riguardo all’organizzazione operativa delle attività.
Riferisce che sono state intraprese specifiche azioni volte al superamento delle criticità esistenti, ma, nonostante la delibera numero 535 del 2017 con la quale la Giunta regionale ha approvato ed adottato il nuovo Sistema di allertamento che prevede nuove procedure, considera che le misure adottate si sono rivelate insufficienti ad evitare la tragedia che ha portato alla morte di 10 persone.
Constatata, pertanto, l’inefficacia del sistema di prevenzione, considera non del tutto infondate le preoccupazioni evidenziate precedentemente da un geologo in merito al Sistema di allertamento regionale per il rischio meteo idrogeologico ed idraulico in Calabria.
Pur attestando che senza l’intervento tempestivo dei soccorritori il numero di vittime sarebbe stato molto più alto, reputa che bisogna puntare maggiormente sulla prevenzione e misurare i livelli standard di efficienza e di efficacia della stessa Protezione civile regionale, piuttosto che sulla capacità di intervento e di soccorso, non ritenendo, al contempo, giusto addossare tutta la responsabilità per l’accaduto al sindaco di Civita.
Riferisce che la normativa in materia non è mai diventata operativa, soprattutto per quanto attiene alle procedure da attivare sulle stazioni pluviometriche che segnano quanti millimetri di acqua cadono e a differenti fasi operative da mettere in azione in base a vari livelli di allerta “previsionale” o di “evento in corso”.
Ricorda che tra i compiti della Protezione civile, oltre alle attività di soccorso, vi sono anche attività di previsione e prevenzione che si sono dimostrate, a suo dire, inadeguate.
Ritiene, pertanto, importante individuare le aree di allertamento, ma anche sopperire alla carenza di personale e riferisce che nel mese di novembre 2017 la Giunta regionale ha approvato la nuova direttiva numero 535 sul sistema di allertamento meteo della Regione. Sottolinea, altresì, che l’ex responsabile della Sala operativa regionale, nella lettera di dimissioni presentata nel mese di aprile, ha rilevato criticità, lamentando anche l’utilizzo improprio del personale operativo della Protezione civile.
Chiede, pertanto, che si possano prevedere sul bilancio 2018-2020 stanziamenti adeguati a finanziare un programma coordinato con gli interventi statali e comunitari, finalizzato a garantire un servizio di sorveglianza e monitoraggio del reticolo idrografico regionale con poteri di servizio di piena e allerta, nonché poteri di polizia idraulica ed azioni volte al sostegno delle famiglie, delle imprese, delle Amministrazioni locali delle aree più colpite.
Inoltre, chiede un coinvolgimento più diretto del Governo centrale, sia dal punto di vista finanziario sia da quello fiscale, e la predisposizione di un rapporto sullo stato di attuazione delle leggi sulla difesa del suolo e del rischio idrogeologico, con priorità per le zone più esposte, in modo da consentire la definizione di Piani di intervento.
Riflette sui fatti accaduti, in particolare sulla comunità colpita dalla tragedia, e giudica necessario operare sul territorio scelte politiche strategiche con adeguati strumenti di programmazione e monitoraggio, stabilendo al contempo regole certe.
Ritiene che la prevenzione sia elemento determinante per la realizzazione di percorsi fondamentali e, ricordando come nella odierna Legislatura siano stati realizzati progetti legislativi importanti come la legge urbanistica e i contratti fiume, auspica per il futuro una programmazione mirata, soprattutto per le aree più a rischio.
Esorta, pertanto, tutti i consiglieri ad avviare una interlocuzione con i vertici politici nazionali per mettere in campo, con strumenti adeguati e innovativi, tutte le iniziative necessarie ad un’azione coordinata, diretta ad affrontare situazioni emergenziali che si potrebbero verificare sul territorio, sia in materia di viabilità che in materia di infrastrutture.
Condivisa la decisione dell’Ufficio di Presidenza e della Conferenza dei capigruppo di ampliare le tematiche del dibattito odierno, avrebbe auspicato che la seduta di Consiglio si svolgesse nell’immediatezza della tragedia delle Gole del Raganello, al fine di dare ai cittadini calabresi un segnale forte della presenza del Consiglio regionale.
Rilevato, tuttavia, come la discussione odierna consenta una maggiore ponderazione delle problematiche, esprime disappunto per i tentativi di strumentalizzazione e criminalizzazione di un evento da ritenere di carattere eccezionale.
Sottolinea, quindi, la necessità di porre l’attenzione sull’organizzazione e sul funzionamento della Protezione civile regionale, chiamata ad affrontare molteplici emergenze, ivi comprese quelle sanitarie, con particolare riferimento agli interventi infrastrutturali, ritenendo fondamentale dotarla di adeguate strumentazioni.
Paventato il rischio di perdita dello stanziamento comunitario per l’acquisto di pluviometri, che avrebbero potuto essere d’ausilio nella gestione dell’emergenza delle Gole del Raganello, stigmatizza i ritardi nell’attuazione delle misure del POR dedicate al dissesto idrogeologico, chiedendo al presidente Oliverio rassicurazioni al riguardo.
Ritenuta inadeguata la semplice diramazione dei bollettini di allerta meteo, censura lo stanziamento di tre milioni di euro per la realizzazione di un applicativo informatico (app) per la gestione delle calamità che si limita, esclusivamente, a diramare i bollettini di allerta ai sindaci dei Comuni calabresi, senza fornire adeguato supporto.
Sottolineata la necessità di fare chiarezza su eventuali richieste di intervento per emergenze poi rivelatisi inesistenti, auspica una più attenta e responsabile organizzazione della Protezione civile, scevra da una eccessiva personificazione, ed invita il presidente Oliverio a compiere scelte responsabili, chiedendo, altresì, chiarimenti sulle procedure in atto per l’affidamento di incarichi.
Presidenza del
vicepresidente Vincenzo Ciconte
Censura, con forza, la gestione della Protezione civile regionale, improntata, a suo avviso, esclusivamente su interventi puramente formali e non sostanziali, ritenuti inadeguati a fronteggiare le emergenze del territorio.
Presidenza del
presidente Nicola Irto
Auspica un intervento forte e risolutivo del presidente Oliverio, finalizzato ad una organizzazione della Protezione civile scevra da condizionamenti verticistici, ritenuti di inaudita gravità.
Reputato
fondamentale il tema della discussione odierna, comunica di aver inviato una
lettera nella quale chiedeva la convocazione di una seduta tematica sullo stato
di sicurezza delle infrastrutture in Calabria, convocazione che è stata
prontamente prevista ed, oggi, concretizzata. Evidenzia come nella seduta,
eccetto l’intervento tecnico dell’assessore Russo, non si sia parlato
dell’oggetto della convocazione, sottolineando come l’opinione pubblica abbia
bisogno di certezze e non di interventi demagogici. Giudica, quindi,
fondamentale offrire certezze in materia di sicurezza, evitando l’elencazione
delle azioni intraprese o la ricerca spasmodica di responsabilità. Evidenziato
come gli eventi tragici riguardanti il viadotto Morandi di Genova e le Gole del
Raganello hanno acceso i riflettori sulle condizioni di sicurezza delle
infrastrutture e sulle attività di mitigazione e di prevenzione dei rischi
relativi agli eventi calamitosi, ricorda che molte infrastrutture sono state
costruite negli anni che vanno dal 1960 al 1970 ed, in particolare, che molti
viadotti sono in calcestruzzo armato con travi degli impalcati in calcestruzzo
compresso e presentano fenomeni di deterioramento sia del calcestruzzo sia
delle barre di armatura.
Reputa opportuno,
alla luce di quanto avvenuto e delle considerazioni fatte, realizzare, in tempi
ristretti, interventi di manutenzione e consolidamento, valutando l’opportunità
di procedere o meno alla demolizione e alla ricostruzione. Altresì, ritiene che
le recenti tragedie abbiano posto all’attenzione lo stato degli investimenti in
Italia che sono drasticamente diminuiti, contrariamente agli stanziamenti per
spese correnti. Sottolinea, inoltre, come il ridimensionamento dei flussi di
investimento nel Mezzogiorno ha causato l’impoverimento della dotazione
infrastrutturale al Sud ed una scarsa attenzione per il deterioramento delle
infrastrutture di base. Reputa essenziale una valutazione politica su quanto
riferito dall’assessore Russo. A suo avviso, infatti, non è sufficiente il
monitoraggio, ma è indispensabile valutare celermente la possibilità della
demolizione e ricostruzione delle opere.
In riferimento ai
gravi eventi luttuosi che hanno colpito la Calabria, a suo giudizio il
Consiglio regionale non può esimersi dall’ effettuare un’analisi degli eventi
occorsi e delle esigenze che i Sindaci calabresi hanno espresso , al fine di
attuare quelle azioni necessarie a garantire sempre di più la sicurezza dei
cittadini Evidenzia, ancora, come sia
indispensabile migliorare il sistema di allertamento nazionale, realizzando un
portale per le allerte nazionali che supporti concretamente i Sindaci nella
diffusione delle allerte. Comunica, quindi, all’Aula che presenterà una
proposta di legge che promuove la gestione congiunta del servizio comunale di
protezione civile tra comuni ricadenti in aree territorialmente omogenee.
Infine, sottolinea come sia rilevante che i consiglieri regionali siano attori
protagonisti sul territorio, senza divisione di colori politici e nel rispetto
delle competenze ad ognuno spettanti.
Presidenza del vicepresidente Vincenzo
Ciconte
Nel ricordare la
drammaticità di episodi recenti e passati, richiama l’attenzione sulle tante
problematiche esistenti ed, in particolare, sul rischio sismico.
A tal proposito, reputa
importante e indispensabile che dal dibattito odierno possa scaturire
l’immediata individuazione di programmi, interventi mirati ed elementi
indicativi, sia per quanto riguarda lo stato di agibilità delle scuole sia per
la sicurezza dei territori a rischio, nell’ottica di anticipare il più
possibile il verificarsi di catastrofi già abbondantemente annunciate.
Riferisce che la
drammaticità degli ultimi accadimenti delinea, ancora una volta, la fragilità del
territorio, sotto tutti i punti di vista.
Pone l’accento su
quanto riferito dalla dirigente dei Fondi comunitari che, in occasione della
drammatica circostanza avvenuta nelle Gole del Raganello, ha comunicato che
alcuni Fondi comunitari, tra cui quelli riguardanti le emergenze ed il sistema
di allerta, sono a rischio e, a tal proposito, si interroga sulle eventuali
responsabilità di quanto accaduto e sulle reali possibilità di evitare una
tragedia di tale portata, reputando necessario che, su tale episodio, si faccia
chiarezza, stabilendo responsabilità e competenze, sia da parte della
Magistratura sia della Politica.
Ricorda, altresì,
la drammaticità della situazione delle autostrade, della sanità, delle
infrastrutture calabresi e delle scuole, che dovrebbero essere addirittura
chiuse in quanto inagibili.
Tutto ciò
evidenziato, auspica che vi siano risposte concrete, evitando il più possibile
il rischio ormai perenne cui sono continuamente sottoposti i calabresi,
attraverso l’attuazione di un programma preciso, che non si limiti solo al
monitoraggio e che si rapporti direttamente con il Governo nazionale,
soprattutto in merito alle risorse destinate all’ammodernamento, ma anche alle
competenze e all’attendibilità dell’operato della Protezione civile, facendo
luce su quanto, ad oggi, risulta poco chiaro e penalizzante per la Calabria.
Pur esprimendo
apprezzamento per quanto riferito dal vicepresidente Russo, soprattutto in merito
alla messa in sicurezza delle scuole, evidenzia, tuttavia, la presenza di
alcune lacune, soprattutto in merito alle reali vicende che hanno portato
all’odierna convocazione, legata soprattutto alle ultime catastrofi che hanno
interessato le Gole del Raganello che, ad oggi, è stato in grado di creare
sviluppo, attraverso la valorizzazione delle proprie risorse e potenzialità e
dei giovani.
Nel ricordare la
gravità e le proporzioni che attraverso tale fenomeno hanno interessato quattro
Comuni, richiama l’attenzione sui rischi e sulle conseguenze che ne potranno
facilmente derivare, penalizzando quanto finora fatto.
Plaude agli
interventi dei colleghi consiglieri che, tracciando l’iter delle drammatiche
vicende, anche pregresse, invitano ad un’analisi più approfondita, soprattutto
in tema di infrastrutture, per buona parte fatiscenti, datate e non
sufficientemente manutenute ed auspica la redazione di un Piano scientifico di
priorità per mitigare il rischio, realizzando esami precisi per l’individuazione
delle priorità ed il conseguente impiego delle risorse.
Nel ricordare la
vicenda di Civita, pone l’accento sull’eventuale possibilità di evitare una
simile catastrofe, per quanto improvvisa e straordinaria, inaspettata e mai
pensabile.
Ricorda alcune
testimonianze e, nel descrivere la straordinarietà e la portata dell’evento,
evidenzia che le eventuali responsabilità non si possono concentrare solo
sull’allerta meteo gialla, diramata su tutta la Calabria dalla Protezione
civile, risultata fin troppo generica ed improbabile.
A tal proposito,
plaude all’intervento dei Sindaci per la modifica di tale sistema, che non
risulta utile per eventi di tale portata.
Esprime
apprezzamento per l’intervento e la solidarietà del presidente Oliverio che, in
tale circostanza, ha fatto sentire la propria presenza ai Sindaci.
Alla luce di tutto
ciò, auspica che si possa creare al più presto un reale sistema di prevenzione
e che le Gole del Raganello possano rientrare in un progetto speciale più ampio
che valorizzi appieno il patrimonio di quel territorio.
Presidenza del presidente Nicola Irto
Compiaciuto della
relazione che, a suo avviso, rende merito al lavoro della Giunta regionale,
riconosce anche che l’opposizione è stata compatta nell’interesse della
popolazione calabrese. Riguardo, poi, alle considerazioni del consigliere
Tallini in merito all’operato della Protezione civile regionale, ritiene che
non renda merito all’operato del dirigente che ha, anche in occasione della
tragedia delle Gole del Raganello, a suo avviso, magistralmente diretto i
soccorsi.
Conclude
sottolineando l’importanza di ogni ruolo all’interno dell’Istituzione
regionale, a prescindere dalla carica di assessore o consigliere.
Ritiene importante
comprendere come intervenire e prevenire le situazioni d’emergenza con le
risorse disponibili.
Evidenziato,
quindi, che le infrastrutture regionali hanno grosse criticità, considera
necessario un monitoraggio costante da parte della Regione dell’operato degli
enti locali riguardo le infrastrutture di edilizia scolastica. Reputa
necessario sorvegliare i corsi d’acqua con le risorse umane disponibili ed
effettuare una verifica seria delle strutture pubbliche, con particolare
riguardo ai requisiti d’igiene nelle strutture sanitarie.
Premesso di
intervenire per chiarire alcuni punti, specifica in merito al coinvolgimento
degli ordini professionali che vi è stato un confronto sistematico con gli
stessi, con le associazioni civiche e con le Università su “Calabria Sicura”.
Riguardo, poi, i progetti presentati al MIUR, informa che, non essendo stato
rispettato, nella ripartizione delle risorse proposta a luglio, il criterio
dell’edilizia antisismica previsto nel decreto di gennaio 2018, il presidente
Oliverio è dovuto intervenire per bloccarla. Aggiunge, inoltre, che la
ripartizione prevista entro settembre 2018, non avendo trovato l’accordo, è
stata rinviata a dicembre 2019 e questo è stato oggetto di contestazione da parte
dell’assessore Musmanno. Dichiara, poi, che il Piano di manutenzione
straordinaria si è reso necessario per le carenze della manutenzione ordinaria.
In conclusione, evidenzia che non è corretto parlare genericamente di
autostrada in Calabria, ma bisogna distinguere tre grandi tangenziali: Cosenza,
Vibo Valentia e Reggio Calabria, differenti in quanto cambia il flusso di
distribuzione pesante urbana e la natura stessa dell’autostrada.
Ricollegandosi agli interventi dell’assessore Russo e dei consiglieri, considera importante affrontare tali problematiche, in quanto nel territorio calabrese il sistema del rischio idrogeologico appare, di fatto, a suo dire, molto elevato per l’incidenza di svariati fattori. Tra questi a suo giudizio è da includere anche quello legato al limite di ordine culturale e il difetto umano che, rispetto alla condizione attuale e odierna di rischio, aggraverebbero la situazione esaminata.
A suo avviso, quindi, sarebbe importante partire da un’approfondita disamina dei dati per ripartire e ricreare le condizioni ottimali per la messa in sicurezza del territorio, apportando le correzioni dovute attraverso gli strumenti politici a disposizione.
Riflette sull’importanza di imporre il rispetto di regole chiare, al di là degli schieramenti politici, per la realizzazione di uno sviluppo sostenibile, operando nei limiti di ciò che è fattibile sul territorio.
Partendo, pertanto, dal dissesto idrogeologico, riferisce che in materia sono state stanziate, tra Patto per la Calabria e POR, risorse finanziarie pari a 400 milioni di euro, a cui vanno aggiunti altri strumenti a disposizione per la tutela idrogeologica del suolo, al fine di rendere efficace l’utilizzazione delle stesse risorse.
Affermato che sul rischio sismico sono state messe in atto azioni importanti sugli edifici strategici e scolastici con risorse della Regione a ciò orientate, reputa necessaria una “inversione di rotta”, con riferimento al Governo nazionale, lamentando lo stanziamento di risorse insufficienti, soprattutto per la manutenzione delle infrastrutture del suolo e delle opere più a rischio.
Ricordate le intervenute misure di adeguamento introdotte in materia sismica ed evidenziate le tante problematiche, ritiene che, una volta delineato il quadro generale, occorra assumere, con maggiore determinazione, azioni concrete, dirette alla salvaguardia del territorio. A tal riguardo, fa riferimento al progetto “Calabria sicura”, ma evidenzia che, al di là della programmazione di risorse, rimane il problema, che egli stesso ha posto in sede di Conferenza Stato-Regioni, delle verifiche, del monitoraggio, della messa in sicurezza che riguarda tutte le strutture più a rischio, anche quelle di connessione con il resto del territorio e della manutenzione ordinaria della viabilità e delle strutture.
Reputa, pertanto, necessario un programma straordinario per la messa in sicurezza, auspicando che nella Legge di stabilità siano previste azioni adeguate, con la previsione e la predisposizione di strumenti e programmi che possano rispondere ad esigenze precise e strategie chiare.
Suggerisce di analizzare i fatti accaduti con un atteggiamento concreto, privo di condizionamenti politici o mediatici, senza, pertanto, arrivare a biasimare l’operato dei sindaci, facendo riferimento soprattutto a quello che definisce “accanimento mediatico” nei confronti del primo cittadino di Civita e della polemica accesa nei giorni seguenti la tragedia.
Prosegue, infatti, ricordando che, al di là dei vari tipi di allerta da ipotizzare, la tragedia delle Gole del Raganello è stata determinata da un evento straordinario, di portata eccezionale. Considerata la zona oggetto dei fatti accaduti meta di escursionisti, ritiene fondamentale un intervento ad opera del Governo nazionale per adeguare il sistema di sicurezza e prevenzione territoriale, soprattutto nelle zone più a rischio, ripromettendosi di ridiscutere della questione legata all’emergenza territoriale con il Ministro competente, anche per mezzo di un Tavolo tecnico.
Pur considerando necessario rafforzare e definire gli strumenti a disposizione, riferisce che il sistema pluviometrico regionale è in fase di riorganizzazione e che la Protezione civile ne è il punto di riferimento.
Giudicato oggettivamente apprezzabile il lavoro svolto dalla Protezione civile, parla di un vero e proprio “salto di qualità”, percepito anche dagli stessi cittadini, e ritiene che il dirigente di vertice della stessa abbia avuto il merito di operare una riorganizzare della Protezione civile, orientata alla trasparenza e parsimonia degli strumenti e delle risorse a disposizione, pur non condividendo l’uso eccessivo degli strumenti mediatici che lo espongono ad eccessive tensioni.
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 18,12.
Il Funzionario AP
Dott.ssa Giada Katia
Helen Romeo
Il Dirigente
Area relazioni esterne
Comunicazione e Legislativa
Dott. Maurizio Priolo