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LEGISLATURA
RESOCONTO
SOMMARIO
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n. 12
SEDUTA Di MARTEDì 10 NOVEMBRE 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL VICEPRESIDENTE
FRANCESCO D’AGOSTINO
Inizio lavori h. 16,16
Fine lavori h. 20,29
INDICE
NERI
Giuseppe, Segretario Questore
In morte delle vittime
dell’alluvione che ha colpito la Calabria il 1 novembre 2015
AIETA Giuseppe (Partito
Democratico)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra)
BEVACQUA Domenico (Partito
democratico)
BOVA Arturo (Democratici
Progressisti), relatore
ROSSI Franco, assessore
alla Pianificazione
ROMEO
Sebastiano (Partito Democratico),*
ORSOMARSO Fausto, (Gruppo
Misto)
AIETA Giuseppe (Partito
Democratico), relatore
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo
Centro Destra),*,*,*,*,*
GRAZIANO Giuseppe (Casa
delle libertà)
OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente
della Regione
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
ROMEO Sebastiano (Partito
Democratico)
SALERNO Nazzareno (Forza
Italia)
SERGIO Franco (Oliverio
Presidente), relatore
TALLINI Domenico (Gruppo
Misto)
AIETA Giuseppe (Partito
Democratico), relatore
AIETA Giuseppe (Partito Democratico),
relatore
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo
Centro Destra)
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico)
SERGIO Franco (Oliverio
Presidente),*
TALLINI Domenico (Gruppo
Misto)
AIETA Giuseppe (Partito
Democratico)
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
Progressisti)
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
Progressisti)
NERI
Giuseppe (Democratici Progressisti),*
ROMEO Sebastiano (Partito
Democratico),*,*
CANNIZZARO Francesco (Casa
della libertà)
NICOLÒ Alessandro (Forza
Italia)
TALLINI Domenico (Gruppo
Misto)
NERI Giuseppe, Segretario
Questore
NERI Giuseppe, Segretario
questore
NERI Giuseppe, Segretario
Questore
NERI Giuseppe, Segretario
questore,*
CANNIZZARO Francesco (Casa
delle libertà)
NICOLÒ Alessandro (Forza
Italia)
OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente
della Giunta regionale,*
TALLINI Domenico (Gruppo
Misto)
ROMEO Sebastiano (Partito
Democratico)
AIETA Giuseppe (Partito
Democratico)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo
Centro Destra)
SALERNO Nazzareno (Forza
Italia)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
SCULCO Flora (Calabria in
rete)
SCULCO Flora (Calabria in
rete)
Dà avvio ai lavori invitando il Segretario
Questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta
precedente.
Pone ai voti il verbale della seduta
precedente che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Chiede ai consiglieri ed ai presenti in Aula di levarsi in piedi per osservare un minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione avvenuta in Calabria il 1 novembre.
(I consiglieri ed i presenti si levano in piedi ed osservano un minuto
di silenzio.)
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno inerente il rischio mobilità dei lavoratori Italcementi di Castrovillari.
Pone ai voti la richiesta di inserimento all’ordine del giorno che è approvata.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno inerente la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti della Fondazione Campanella.
Pone ai voti la richiesta di inserimento che è approvata.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno riguardante iniziative della Coldiretti per la difesa dei prodotti agroalimentari del territorio.
Pone in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno che è approvata. è inserita.
PRESIDENTE
Precisa che la proposta di legge in esame è stata da lui elaborata e riguarda l’esigenza di promuovere una maggior tutela nei confronti del rischio idrogeologico; evidenzia, inoltre, come gli elementi fondamentali della proposta siano la capacità di incidere sulla governance, definendo gli attori preposti, ed inserire uno strumento atto a prevenire il dissesto idrogeologico, prevedendo un termine di 6 mesi affinché la Giunta regionale approvi il regolamento attuativo.
Sottolinea come la proposta di legge intenda promuovere una maggiore tutela delle risorse idriche, attraverso il coinvolgimento dei cittadini e dei rappresentanti delle categorie portatrici di interessi legati ai territori fluviali, e l’introduzione del contratto di fiume, modello di gestione integrata e partecipata delle risorse idriche. Afferma che la proposta di legge si compone di due l’articoli: il primo, composto da 5 commi, riguardante la definizione di contratto di fiume, l’impegno della Regione a promuovere la concertazione e l’integrazione delle politiche di tutela e valorizzazione dei bacini e sottobacini idrografici, il concorso dei contratti fiume nell’attuazione ed aggiornamento degli strumenti di pianificazione, la estensione del contratto di fiume alle diverse fattispecie declinate su diversi ambiti idrografici (contratti si lago, di costa, di falda); il secondo relativo all’invarianza della spesa. Riferisce, poi, che, trattandosi di uno strumento di programmazione negoziata, la proposta non produce nuovi oneri finanziari, poiché la stessa sarà finanziata attraverso l’autofinanziamento o attraverso risorse per le politiche regionali di investimento (fondi strutturali europei e fondi Fas). Conclude evidenziando la necessità di una maggiore sensibilizzazione circa l’attuazione di tali strumenti, senza i quali la Calabria potrebbe essere danneggiata nell’ottenere i trasferimenti dal Governo centrale per non avere attuato i processi adeguati e quindi non aver attuato i contratti fiume.
Espresso apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dalla competente
Commissione consiliare su una tematica, a suo avviso, fondamentale per la prospettiva
di crescita omogenea del territorio calabrese, precisa che la proposta di legge
è finalizzata a colmare una carenza obiettiva allineando il nostro ordinamento
normativo alle esperienze maturate in altri contesti regionali italiani nonché
europei.
Sottolineata l’importanza della base volontaria che presiede alla
sottoscrizione del contratto di fiume che prevede, peraltro, in tutte le sue
fasi, una concertata partecipazione dal basso che si configura come essenziale,
ritiene che tale strumento, oltre ad essere fortemente democratico, garantisca
l’interesse specifico all’azione ed al potenziamento delle buone pratiche
condivise.
Ritenuto che il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, a vario
titolo, ai corsi d’acqua produca quella responsabilizzazione che, a suo avviso,
costituisce la precondizione necessaria del benessere collettivo, reputa che la
proposta di legge rappresenti una sorta di rivoluzione pacifica e democratica
per reagire al continuo diffondersi del dissesto idrogeologico e della precarietà
di un territorio reso vulnerabile dalla carenza di manutenzione.
Sottolineato che i contratti di fiume intendono contribuire a superare
la logica dell’emergenza mettendo in campo una politica integrata attraverso il
coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, ritiene che soltanto una buona governance basata sulla partecipazione
diretta dei cittadini possa consentire di raccordare le scelte di governo con
gli interessi delle comunità locali.
Ritenuto che i contratti di fiume rappresentino una straordinaria
opportunità per canalizzare le energie provenienti dai territori ed avviare
programmi di prevenzione e di manutenzione del territorio ponendo fine
all’emergenza, auspica una migliore gestione del territorio che sia espressione
di una inversione di tendenza da applicare ad ogni iniziativa normativa.
Ritenuta la proposta di legge in esame un utile strumento di governance dei territori e di
valorizzazione del bene comune, attraverso un processo di condivisione
collettiva, riferisce che la Giunta regionale, che ha recentemente aderito alla
“Carta nazionale di contratti di fiume”, adotterà i provvedimenti finalizzati
al reperimento delle risorse finanziarie necessarie all’attuazione della
proposta di legge in esame.
Pone ai voti gli articoli 1 (Integrazione
alla legge regionale n. 19 del 16 aprile 2002) e 2 (Clausola di invarianza
finanziaria) che sono approvati all’unanimità, indi la legge nel suo
complesso che è approvata all’unanimità.
Chiede che l’esame della proposta di legge
inserita al secondo punto dell’ordine del giorno sia rinviato alla prossima
seduta di Consiglio regionale, già fissata per il 3 dicembre 2015.
Concorda con la proposta di rinvio avanzata
dal consigliere Romeo, previo impegno del Presidente ad inserirla al primo
punto all’ordine del giorno della prossima seduta.
Concorda con il consigliere Nucera.
Condividendo le proposte dei consiglieri
Romeo e Nucera, pone ai voti il rinvio dell’esame della proposta di legge alla
prossima seduta del Consiglio regionale che è approvato.
Ricordato l’iter che ha
portato all’approvazione della proposta di legge di sua iniziativa nella
competente Commissione consiliare, sottolinea come la stessa sia finalizzata ad
uniformare la Calabria alle altre Regioni italiane, attraverso un potenziamento ed una riqualificazione della ricettività
delle “seconde case”, introducendo una particolare disciplina vincolistica e
consentendo, altresì, il censimento, a suo avviso fondamentale, del patrimonio
immobiliare delle seconde case e conseguentemente delle relative presenze
turistiche in tali strutture.
Apprezzati gli emendamenti, a suo giudizio migliorativi del testo,
presentati dal consigliere Esposito, sottolinea l’importanza della proposta di
legge in esame auspicando che la promozione turistica abbia adeguata attenzione
nella nuova programmazione comunitaria e ritenendo che la proposta di legge in
discussione possa contribuire a cambiare il volto della Regione in termini di
servizi accoglienza.
Condiviso l’intervento del consigliere Orsomarso, evidenzia come la proposta si prettamente ordina mentale e non comporti quindi oneri a carico del bilancio regionale, così come verificato in Commissione consiliare bilancio.
Precisa che la proposta consentirà di censire meglio le unità turistiche, assoggettandole ad un migliore controllo nonché ad una migliore gestione.
Pone ai voti gli articoli 1 e 2
che sono approvati, indi passa all’esame dell’articolo 3, al quale è stato presentato
un emendamento, protocollo numero 49963, a firma del consigliere Esposito, al
quale cede la parola per illustrarlo.
Illustra l’emendamento, protocollo numero 49963, precisando che la lettera a) del comma 1 dell’articolo 3 è soppressa ed al comma 3 dell’articolo 3, primo capoverso, dopo le parole “dai regolamenti comunali” vengono inserite le parole “nonché ai requisiti sanitari di prevenzione come già previsti per il servizio di ricezione alberghiera e b&b”.
Pone ai voti l’emendamento, protocollo numero 49963, che è approvato, con il parere favorevole della Giunta e del relatore, indi l’articolo 3 che è approvato per come emendato.
Passa all’esame dell’articolo 4,
al quale è stato presentato un emendamento, protocollo numero 50123, a firma
del consigliere Esposito, al quale cede la parola per illustrarlo.
Illustra l’emendamento, protocollo numero 50123, precisando che il comma 4 bis dell’articolo 4 è così sostituito: “La casa per ferie, in relazione alla categoria di utenza ospitata e alla finalità specifica, può assumere una specificazione tipologica purché concordata con il comune nel cui territorio è ubicata”.
Pone ai voti l’emendamento, protocollo numero 50123, che è approvato, con il parere favorevole della Giunta e del relatore, indi l’articolo 4 che è approvato per come emendato. Pone, quindi, ai voti gli articoli 5,6,7,8 e 9 che sono approvati e passa all’esame dell’articolo 10 al quale è stato presentato un emendamento, protocollo numero 49958, a firma del consigliere Esposito, al quale cede la parola per illustrarlo.
Illustra l’emendamento, protocollo numero 49958, precisando che, al comma 3 dell’articolo 10, il comma 7 dell’articolo 15, legge regionale numero 4 del 1995 è così sostituito:
“7. All’attività ricettiva dei rifugi escursionistici e di montagna, si applica l’istituto della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). La segnalazione deve essere trasmessa al Comune sul cui territorio ricade la struttura extra-ricettiva secondo il modello di segnalazione redatto dal Comune.
Alla suddetta dichiarazione viene allegata, tra l’altro, la dichiarazione rilasciata dalle strutture legalmente riconosciute ed operanti nell’ambito del soccorso ed orientamento, attestante che il custode della struttura è a conoscenza della zona, delle vie di accesso al rifugio, ai rifugi limitrofi ed a posti di soccorso più vicini e che evidenzi che lo stesso sia in possesso delle cognizioni necessarie per effettuare un intervento di primo soccorso”.
Pone ai voti l’emendamento,
protocollo numero 49958, che è approvato, con il parere favorevole della Giunta
e del relatore, indi l’articolo 10 che è approvato per come emendato. Passa
all’esame dell’articolo 11, al quale è stato presentato un emendamento,
protocollo numero 49964, a firma del consigliere Esposito, al quale cede la
parola per illustrarlo.
Illustra l’emendamento protocollo numero 49964, precisando che la lettera a) del comma 1 dell’articolo 11 è soppressa.
Pone ai voti l’emendamento, protocollo
numero 49964, che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del
relatore, indi l’articolo 11 che è approvato per come emendato. Passa all’esame
dell’articolo 12, al quale sono stati presentati due emendamenti, protocollo
numero 49961 e 49962, a firma del consigliere Esposito, al quale cede la parola
per illustrarli nell’ordine.
Illustra l’emendamento protocollo numero 49961, precisando: che il comma 5 è così sostituito “La classificazione ha validità quinquennale”; mentre al comma 7: “Il Comune, oltre che alla scadenza naturale, procede d’ufficio a seguito di esposti o reclami, alla verifica dei requisiti minimi obbligatori previsti dal livello di classificazione assegnato e qualora accerti una carenza degli stessi invita l’interessato ad adeguarsi alla normativa, entro un termine non inferiore a trenta giorni, decorsi i quali emette provvedimento di sospensione dell’attività”; il comma 8 è così sostituito: “Il Comune, accertato che nei trenta giorni successivi al provvedimento di sospensione, la struttura non ha ottemperato ad adeguarsi ai requisiti minimi per il livello di classificazione posseduta, procede alla rettifica della classificazione. Contro tale provvedimento è possibile, entro trenta giorni dalla data di notifica dell’atto, proporre ricorso al Comune che, nei successivi novanta giorni, decide sul relativo esito.”
Indi, illustra l’emendamento protocollo numero 49962, precisando che al comma 1, dopo le parole “ai comuni” sono inserite le parole: “per il tramite della SUAP o di apposita Conferenza dei servizi”
Pone ai voti l’emendamento protocollo numero 49961 che è approvato, con il parere favorevole della Giunta e del relatore, indi l’emendamento protocollo numero 49962 che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e l’articolo 12 che è approvato, per come emendato. Indi pone ai voti gli articoli 13, 14 e 15 che sono approvati e la legge nel suo complesso che è approvata, come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
Illustra la proposta evidenziando che la sua finalità è quella di adeguare la normativa regionale al disposto del decreto legislativo numero 39/2013, recante disposizioni in materia di incompatibilità e inconferibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e gli enti privati in controllo pubblico, e chiarisce che l’articolo 18 del citato decreto, dopo avere disciplinato le sanzioni nei casi di violazione delle disposizioni da esso previste, obbliga le Regioni ad adeguare i propri ordinamenti e ad individuare le procedure interne e gli organi che possano conferire incarichi in via sostitutiva, nell’eventuale periodo di interdizione dell’organo titolare. Sottolineato, quindi, come un sollecito in tal senso sia pervenuto anche da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ribadisce che la norma in esame, prevedendo tutte le ipotesi sostitutive, tenda all’armonizzazione della normativa regionale a quella nazionale, quindi, chiarito che si tratta di norma di carattere ordinamentale che non comporta oneri finanziari a carico del bilancio regionale, riferisce che non si rende necessaria la relazione tecnico-finanziaria.
Ringrazia il consigliere Sergio per l’esaustiva relazione svolta e sottolinea come la Calabria sia una delle prime Regioni a legiferare in ossequio a quanto previsto dal decreto legislativo numero 39/2013, giudicando che si tratti di un importante contributo volto a risolvere situazioni che possono produrre incertezza ed indeterminatezza. Quindi, ricordato come il recente provvedimento inibitorio a suo carico da parte dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) abbia dato vita a polemiche a suo giudizio fuorvianti e distorsive della verità, reputa opportuno avviare un dibattito diretto a sollecitare il Parlamento a rivedere le norme in materia di anticorruzione, anche alla luce della chiara posizione assunta dal Tar del Lazio sulla vicenda; afferma, poi, che la legislazione oggi vigente in materia è stata dettata dalla preoccupazione di rispondere al sentimento diffuso dell’antipolitica e che, alimentando un giustizialismo distorto, non consente di perseguire veramente la giustizia. Ricordato quindi come anche il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Cantone, abbia di recente pubblicamente affermato che il sistema presenta della storture, ritiene corretto, a prescindere dalla sua personale condizione, porvi dei correttivi e dichiara di aver proposto impugnativa nei confronti del provvedimento inibitorio a suo carico non semplicemente per spirito di contestazione personale, rispetto ad un atto dell’ANAC, ma per potere evidenziare le storture della legislazione vigente; ciò al fine di provocare in tal modo una pronuncia destinata a fare giurisprudenza ed aprire la via alla revisione della normativa, nell’ottica di una maggiore chiarezza applicativa, necessaria, a suo giudizio, per affermare principi basilari di un ordinamento democratico.
Commentando le dichiarazioni del presidente Oliverio, afferma di non condividere la via da egli intrapresa e ritiene che le energie e le risorse regionali potessero essere utilizzate per risolvere altri problemi dei calabresi o dell’apparato burocratico regionale.
Palesato che l’essenza dell’intervento del presidente Oliverio fosse aprire un dibattito sulla sanzione che lo ha riguardato, ma soprattutto sul rapporto tra politica e giustizia nella nostra Regione, afferma che, a suo giudizio, il presidente Oliverio ha vissuto con grande dignità un provvedimento ingiusto ed ha ritenuto di dover ricorrere avverso tale provvedimento. Evidenziato che tale evento si è prestato al tentativo dei detrattori di descrivere il Presidente per quello che non è, condivide le ragioni del ricorso che ha consentito di chiarire ai cittadini il contenuto del provvedimento.
Interviene nel dibattito affermando che bisogna parlare di un percorso che pervada tutta la cultura politica in difesa delle istituzioni e fa un appello per ricordare al Partito Democratico che la cultura delle istituzioni deve essere sempre presente e non essere richiamata solo quando si ritiene più utile.
Ricordato che la proposta di legge in discussione è stata trattata precedentemente nella Commissione competente, interviene solo su un aspetto di natura prettamente politica, esigendo alla base di qualsivoglia azione il garantismo che, a suo giudizio, non può essere a senso unico.
Evidenziate le difficoltà e le pecche di un intervento legislativo che prevede un organismo che non concede alla controparte strumenti equi di difesa, apprezza la scelta del presidente Oliverio di costituirsi in giudizio, in quanto rappresentante eletto dai cittadini calabresi, anche nelle nomine e nelle scelte intraprese.
Rivendicando, poi, il ruolo della politica, unico organo competente a valutare, e convinto, al contempo, sia necessario rafforzare la parte buona della politica, rivendica le competenze ad ognuno spettanti.
Condiviso appieno l’intervento del consigliere Salerno, sia per quanto riguardo il garantismo sia per i compiti spettanti all’organo politico, giudica la legge profondamente iniqua, in quanto, a suo dire, non è possibile sospendere dall’incarico un Presidente di Giunta regionale o un Presidente di Consiglio regionale per aver proceduto ad una nomina di natura politica, poichè si determinerebbe un blocco della macchina amministrativa.
Considera, piuttosto, sia giusto intervenire ritoccando la previsione normativa ma non sospendere dal potere di nomina un Presidente o una Giunta regionale o un Consiglio, poiché chi vince le elezioni deve avere il potere di governare il territorio ed effettuare le scelte conseguenti.
Ricordati i casi di De Magistris e De Luca che sono stati sospesi dalle funzioni in seguito a sentenza penale di primo grado senza attendere, pertanto, la conclusione di tutti i gradi di giudizio, allude al fatto che la legge sia stata approvata per le pressioni popolari e della magistratura ed esorta, pertanto, a fare il proprio dovere che è quello di legiferare, senza permettere interferenze varie.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, e 6 che sono approvati, indi la legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
Illustra il provvedimento che prevede l’adozione della proposta di riprogrammazione del POR Calabria 2007-2013 con la quale è prevista una riduzione del 25% a valere sulla quota di finanziamento statale con un aumento del tasso di cofinanziamento comunitario fino al 75%.
Specificato che la dotazione finanziaria complessiva del programma scenderà da 690 milioni di euro circa a 573 milioni di euro, evidenzia che con il provvedimento si ha la necessità di garantire, attraverso la rimodulazione del piano finanziario del POR Calabria, il pieno utilizzo delle risorse comunitarie e la salvaguardia del volume degli investimenti, senza che ciò modifichi o alteri la strategia e gli obiettivi del POR, al cui conseguimento contribuirà anche il PAC regionale.
Pone ai voti il provvedimento che è approvato.
Illustra il provvedimento, composto di una delibera nella quale la Giunta regionale provvede al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, derivanti da sentenze esecutive, per un valore circa di 2,5 milioni di euro, da debiti fuori bilancio, per circa 1,8 milioni di euro, e dall’acquisto di beni e servizi senza preventivo impegno di spesa, per circa 4 milioni di euro. Precisa, inoltre, che il Collegio dei revisori ha fornito parere favorevole al provvedimento ed evidenzia che all’articolo 3 vengono indicati i capitoli da cui verranno attinte le risorse la cui urgenza è stata segnalata anche dagli uffici della Giunta regionale.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, e 4 che sono approvati, indi la legge nel suo complesso che è approvata.
Illustra il provvedimento, evidenziando che la proposta di legge intende introdurre alcuni correttivi alla legge regionale n. 54 del 2013 rendendo conformi alcune disposizioni ai principi costituzionali, impedendo che a fronte di situazioni omogenee, relative ai beneficiari di agevolazioni che abbiano formato oggetto di provvedimenti di revoca, si verifichino comportamenti difformi dell’amministrazione regionale con trattamento più favorevole ed ingiustificatamente differente a quella a cui sono generalmente assoggettati. Evidenzia, quindi, che la proposta è finalizzata ad espungere dalla legge regionale numero 54 del 2013 ogni riferimento ai provvedimenti già adottati.
Ritiene che dopo la relazione ci sia la necessità di rinviare la proposta alla prossima seduta di Consiglio regionale al fine di verificare che gli emendamenti presentati non si sovrappongano.
Giudicando che la proposta possa essere addirittura dannosa per i soggetti beneficiari, ritiene che la stessa debba essere ritirata dal proponente e non semplicemente rinviata alla prossima seduta di Consiglio regionale. Riferisce, quindi, alcune pronunce del Tribunale, di cui una recente, che avallano la sua richiesta di ritiro del provvedimento e che riconoscono la legittimità degli atti sinora prodotti dall’amministrazione.
Condivide le motivazioni sottese alla richiesta di rinvio, finalizzata agli approfondimenti necessari a verificare gli effetti della proposta.
Ritiene che, considerata la portata della proposta, si debba rivolgere una particolare attenzione nell’adozione dei provvedimenti, paventando l’introduzione di elementi distorsivi dell’attuale legislazione, in riferimento alla loro efficace attuazione.
Pone ai voti la richiesta di rinvio che è approvata.
Riferito, preliminarmente, che la proposta
di legge in discussione è stata approvata nella seduta della seconda
Commissione consiliare, precisa che la stessa, che si compone di due articoli,
riguarda una variazione di bilancio compensativa di 15 milioni di euro, reperiti dal
capitolo di bilancio relativo alle spese per la copertura finanziaria dei
debiti maturati nei confronti di Trenitalia SpA., ed è
finalizzata a garantire la prosecuzione dei servizi di trasporto pubblico
locale.
Sottolineato che tale variazione
compensativa è subordinata all’estinzione del debito nei confronti di
Trenitalia Spa, riferisce che sulla proposta, che è corredata da relazione
tecnico - finanziaria dalla quale emerge l’assenza di oneri finanziari a carico
del bilancio regionale, il Collegio dei revisori dei conti, nella seduta della
Commissione consiliare del 26 ottobre 2015, ha espresso parere favorevole
subordinato alla condizione imprenscindibile della copertura delle pendenze
pregresse.
Presidenza del Presidente
Nicola Irto
Riferisce che sulla proposta di legge in esame è stato presentato, un
emendamento, protocollo numero 49731, a firma del proponente Giudiceandrea,
interamente sostitutivo della proposta sul quale è stato espresso il parere
favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
Riferito il verificarsi della condizione richiesta dal Collegio dei
revisori dei conti relativa alla definizione delle pendenze pregresse nei
confronti di Trenitalia SPA, precisa che l’emendamento interamente sostitutivo
prende atto di tale circostanza.
Posto ai voti l’emendamento protocollo numero 49731, a firma del
consigliere Giudiceandrea che è approvato, riferisce che la proposta è
approvata nella formulazione prevista dall’emendamento interamente sostitutivo
con autorizzazione al coordinamento formale.
Precisato che con l’articolo 9 della legge regionale 27
aprile 2015, numero 11, si è provveduto alla soppressione dei Presidenti delle
Comunità montane quali soggetti componenti dei Consiglio delle Autonomie
Locali, sottolinea che la proposta di legge in discussione si rende necessaria
proprio per raccordare formalmente l'intero testo della legge regionale numero
1 del 2007 alle modifiche derivanti dalla citata legge regionale numero 11 del
2015.
Pone
ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6 che sono approvati e, quindi, la legge
nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
Illustra la proposta di legge in esame finalizzata a rendere la
composizione dell’Organismo interno di valutazione (OIV) del Consiglio regionale
maggiormente rispondente alla normativa vigente, evitando la sovrapposizione
della posizione di valutato con quella di valutatore e riservando quest’ultima
a soggetti in possesso dei requisiti prescritti dalla legge che non siano
titolari di rapporti di lavoro dipendente o di rapporti continuativi di
collaborazione o di consulenza con la Regione.
Chiede se la proposta di legge comporta un
aggravio di spesa a carico del bilancio regionale.
Precisa che si tratta di una proposta ad invarianza finanziaria e,
pertanto, dalla stessa non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del
bilancio regionale.
Pone ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono approvati e la
proposta di legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
Illustra la proposta di provvedimento amministrativo in discussione finalizzata ad istituire, in armonia con la normativa nazionale, un’apposita Commissione consiliare permanente per la revisione organica dello Statuto e del Regolamento interno del Consiglio regionale, comunicando di aver presentato un emendamento al comma 1 dell’articolo 3.
Chiede se la proposta di legge comporta un
aggravio di spesa a carico del bilancio regionale.
Riferisce che la proposta non comporta oneri finanziari a carico del bilancio regionale.
Posti ai voti gli articoli 1 e 2 che sono approvati, passa all’emendamento protocollo numero 50299, a firma del consigliere Romeo ed altri al comma 1 dell’articolo 3.
Precisa che l’emendamento è finalizzato ad inserire l’articolo 28 bis (Funzioni Commissioni Riforme) che stabilisce che la Commissione Riforme ha il compito di: a) esaminare proposte di legge di revisione dello Statuto regionale e le proposte di modifica al Regolamento interno del Consiglio regionale; b) armonizzare la legislazione regionale con quella nazionale, elaborando proposte di revisione organica dello Statuto e del Regolamento interno.
Posto ai voti l’emendamento protocollo numero 50299, a firma del consigliere Romeo ed altri, che è approvato pone ai voti l’articolo 3 che è approvato come emendato e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata, come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
Comunica che in unica votazione, a scrutinio segreto, saranno eletti sia il Presidente sia il Vicepresidente e che ai sensi dell’articolo 30 del Regolamento interno si deve esprimere un’unica preferenza. Compone, quindi, il seggio elettorale invitando i consiglieri più giovani a svolgere le funzioni di scrutatori.
Sottolineando quanto sia importante il compito di questa Commissione, nonché quello del Presidente che la dovrà presiedere, al fine di dare un contributo fattivo al lavoro della stessa e per una piena serenità di svolgimento dei lavori, chiede che sia nominato, quale Presidente della Commissione, un consigliere di minoranza.
Reputa che l’occasione odierna possa consentire di colmare il vuoto creatosi tra maggioranza ed opposizione, in riferimento al ruolo ricoperto da quest’ultima. In particolare, ricorda le vicende legate alle nomine precedenti, ritenendo debba riconoscersi alle minoranze presenti in Consiglio di decidere tra chi di esse debba essere eletto il Presidente della Commissione speciale di vigilanza, senza ingerenze, a suo avviso, inopportune che produrrebbero esclusivamente l’effetto di incattivire l’opposizione.
Chiede una breve sospensione della seduta perché si svolga un confronto all’interno dei gruppi di minoranza.
Reputando che la proposta sia ricevibile, conferma l’esigenza di una breve interruzione dei lavori per un confronto interno anche per la maggioranza.
Pone ai voti la proposta di sospensione, che è approvata. Indi, sospende la seduta.
La seduta sospesa alle 18,39 riprende alle 18,59
Proposta di provvedimento amministrativo
numero 50/10^ d'Ufficio, recante: “Elezione del Presidente e del Vice
Presidente della Commissione speciale di vigilanza” – ripresa della discussione
Ribadite le modalità di voto, dispone la distribuzione delle schede.
(Sono distribuite le schede)
NERI Giuseppe, Segretario
Questore
Fa la chiama.
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 31; hanno riportato voti i consiglieri Morrone 16, Pasqua 7, Mangialavori 1, schede bianche 6, schede nulle 1, pertanto dichiara eletti alla carica di Presidente e Vicepresidente della Commissione speciale di vigilanza rispettivamente i consiglieri Morrone e Pasqua.
Proposta di provvedimento amministrativo
numero 51/10^ d'Ufficio, recante: “Elezione del Consigliere Segretario della
Commissione speciale di vigilanza”
Ricordate le modalità di voto, dispone la
distribuzione delle schede.
(Sono
distribuite le schede)
NERI Giuseppe, Segretario questore
Fa la chiama.
Comunica l’esito della votazione. Presenti e
votanti 31; hanno riportato voti i consiglieri: Giudiceandrea 18, D’Acri 1,
Cannizzaro 1, Oliverio 3, schede bianche 8. Pertanto, proclama eletto alla
carica di consigliere segretario della Commissione speciale di vigilanza il consigliere Giudiceandrea.
Proposta di provvedimento amministrativo
numero 52/10^ d'Ufficio, recante: “Elezione del Presidente e del Vice
Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta”
Comunica che in unica votazione, a scrutinio segreto, saranno eletti sia il Presidente sia il Vicepresidente e che ai sensi dell’articolo 30 del Regolamento interno si deve esprimere un’unica preferenza. Compone quindi, il seggio elettorale invitando i consiglieri più giovani a svolgere le funzioni di scrutatori e dispone la distribuzione delle schede.
(Sono distribuite le schede)
NERI Giuseppe, Segretario
Questore
Fa la chiama.
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 31; hanno riportato voti i consiglieri Bova 19, Mangialavori 3, Cannizzaro 2, Arruzzolo 2, Tallini 1, schede bianche 4, pertanto dichiara eletti alla carica di Presidente e Vicepresidente della Commissione contro la ‘ndrangheta rispettivamente i consiglieri Bova e Mangialavori.
Proposta di provvedimento amministrativo
numero 53/10^ d'Ufficio, recante: “Elezione del Consigliere Segretario della
Commissione contro la ‘ndrangheta”
Ricordate le modalità di voto, dispone la
distribuzione delle schede.
(Sono
distribuite le schede)
NERI Giuseppe, Segretario questore
Fa la chiama e comunica che all’esito dello
spoglio è risultata mancante una scheda.
Dispone che si proceda nuovamente alle operazioni di voto.
(Sono
distribuite le schede)
NERI Giuseppe, Segretario questore
Fa la chiama.
Comunica l’esito della votazione. Presenti
e votanti 27; hanno riportato voti i consiglieri: Sergio 16, Nicolò 5, Greco 1,
schede bianche 5. Pertanto, proclama eletto alla carica di consigliere
segretario della Commissione contro la ‘ndrangheta il consigliere Sergio.
Sottopone all’attenzione del Consiglio
regionale l’opportunità di inserire all’ordine del giorno della prossima seduta
di Consiglio l’elaborazione del Patto per la Calabria, atto e strumento che
vede impegnata la Regione Calabria, nel quadro della definizione del cosiddetto
Masterplan per il Sud, con la
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Informa, quindi, che l’interlocuzione è
già stata avviata e che si sta lavorando alla produzione del primo documento su
cui si aprirà presto il confronto. Ritiene necessario un confronto in Aula sul
merito, in considerazione del rilievo di questo strumento che contiene
importanti mezzi per affrontare nodi cruciali.
Ringrazia l’Aula per aver concesso la
sospensione, finalizzata a creare un confronto fra le forze politiche di
minoranza, censurando però l’assenza di alcuni consiglieri che si sono
sottratti al confronto e dai quali avrebbe auspicato un maggiore
coinvolgimento. Parimenti, ringrazia la maggioranza per la scelta di concedere
la presidenza della Commissione di vigilanza alla minoranza.
Premesso che tale proposta doveva sanare il
vulnus della rappresentatività della
minoranza, considera scorretta la procedura seguita e, pur riconoscendo al
presidente Oliverio l’infondatezza delle accuse mossegli dall’ANAC, censura il
suo comportamento istituzionale, a suo dire offensivo delle regole democratiche
e volto a “scendere a patti” con l’opposizione.
Dichiara che la candidatura del consigliere
Morrone è stata condivisa dai componenti dell’opposizione, per il suo percorso
istituzionale e per le sue competenze, e che non è stato fatto alcun accordo
con la maggioranza.
Stigmatizza le polemiche innescate dal
consigliere Tallini, considerato che finalmente, a suo dire, è stata ripristinata
la prassi di eleggere alla carica di Presidente della Commissione speciale di
vigilanza un rappresentante delle minoranze, anche in considerazione delle
richieste avanzate dal capogruppo della coalizione di minoranza. Riguardo il
dibattito sull’ANAC non ravvisa alcun atteggiamento di garantismo e ribadisce
con forza che trattasi di un provvedimento amministrativo e che non vi è nessun
atto riguardante iniziative di ordine giudiziario.
Propone il rinvio del punto, inserendolo all’ordine del giorno della
seduta di Consiglio regionale prevista per giorno 3 dicembre.
Pone in votazione la richiesta di rinvio che è approvata.
Illustra l’ordine del giorno che mette in evidenza il rischio mobilità
dei lavoratori della Italcementi di Castrovillari e, ricordando che il gruppo
Italcementi è azienda storica presso la quale, nel corso degli anni, sono stati
eseguiti molti lavori di ammodernamento, evidenzia che, a seguito della grave
crisi che ha colpito l’intero comparto edile, è stato sottoscritto a gennaio
2015 presso il Ministero del lavoro il primo anno di proroga dal 1 febbraio
2015 al 31 gennaio 2016 per 440 lavoratori, inclusi quelli del sito industriale
di Castrovillari.
Sottolinea, pertanto, come, in forza del comma 3 dell’articolo 42 del
decreto legislativo numero 148 del 2015, relativo alla riorganizzazione degli
ammortizzatori sociali, vi sarebbe l’impossibilità di poter chiedere la proroga
per l’anno 2016, con la conseguenza che per una parte consistente dei
lavoratori si attiverebbe la mobilità.
Considerando, pertanto, indispensabile la concessione di una proroga
degli ammortizzatori ordinari, con il suddetto ordine del giorno si impegna il
Presidente della Giunta regionale a richiedere con urgenza ai Ministeri dello
sviluppo economico e del lavoro una ulteriore convocazione di un tavolo di
confronto nazionale, anche sull’esempio di altre vertenze, con il
coinvolgimento di tutte le parti interessate, nonché a porre in essere ogni
iniziativa utile a scongiurare la perdita di posti di lavoro.
Pone in votazione l’ordine del giorno che è approvato.
Illustra l’ordine del giorno, riferendo, preliminarmente, l’esito della sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Catanzaro che condanna la Regione Calabria al pagamento di oltre 81 milioni di euro alla Fondazione “Tommaso Campanella”, accogliendo, così, parzialmente il ricorso del polo oncologico universitario di Catanzaro, relativo alla mancata o minore corresponsione da parte della Regione delle somme concordate nello stato costitutivo della Fondazione e nella convenzione con essa stipulata.
Al di là di un probabile ricorso da parte della Regione Calabria,
suggerisce, pertanto, una ipotesi transattiva della vertenza per evitare danni
erariali alla luce di una sentenza definitiva di giudizio e non lasciare debiti
fuori bilancio.
Evidenziato, quindi, che la
stragrande maggioranza dei lavoratori della Fondazione sono stati recuperati
grazie alla riconosciuta esperienza e professionalità, ricorda, tuttavia, che
al momento le uniche figure professionali per le quali non è prevista neanche
la possibilità di partecipare ad un pubblico avviso sono in numero esiguo,
ovvero circa 27, di cui 11
appartenenti a categorie protette.
Con il suddetto ordine del giorno si impegna, pertanto, il Presidente
della Giunta ad individuare, di concerto per i ruoli sanitari con il
Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro, lo strumento
giuridico e normativo idoneo a salvaguardare i livelli occupazionali ed il
posto di lavoro dei lavoratori della Fondazione che, allo stato attuale, non
hanno avuto modo di ricollocarsi.
Consapevole della problematica sin dalla precedente legislatura,
giudica tale situazione negativamente, con effetti devastanti per la Regione,
considerato che, nonostante si trattasse di struttura di eccellenza, i
dipendenti hanno rischiato di trovarsi disoccupati.
Pur considerando come la gran parte di questi abbia trovato la giusta
collocazione lavorativa, ritiene che le azioni intraprese debbano essere
portate a termine, anche in considerazione dell’esiguo numero di lavoratori non
collocati.
Ricordato, altresì, come, precedentemente, si fosse cercato di
indirizzare e suggerire la struttura commissariale su una possibile
transazione, cercando, così, di salvare la Fondazione Campanella, senza, però,
ottenere esiti positivi, rivendica con vigore il ruolo della la politica che
dovrebbe, a suo dire, essere sovrana.
Esorta, pertanto, a non sottovalutare nulla, valutando le possibili
conseguenze derivanti da un giudizio definitivo, sottolineando l’opportunità di
fare chiarezza sull’intera vicenda.
Rilevata scarsa attenzione da parte dei presenti, illustra l’ordine del giorno a sua firma, evidenziando come sia opportuno valorizzare il prodotto italiano ed in particolare quello calabrese, dimostrando una sorta di vicinanza politica ai soggetti coinvolti, sostenendo chi crede nella qualità e nella forza del “Made in Italy”.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno riguardante i rapporti intercorrenti tra la città di Crotone e la società ENI.
Pone ai voti la richiesta di inserimento che è approvata.
Evidenzia che l’ordine del giorno riguarda il rapporto esistente tra la città di Crotone e l’Eni, con particolare riferimento alle produzioni e alle attività di grande interesse svolte da quest’ultima. Riferisce, quindi, la deindustrializzazione partita negli anni ’90 e gli effetti disastrosi, a suo avviso, che si sono ripercossi sull’intera comunità, sottolineando che l’ordine del giorno mira ad impegnare la Giunta regionale ad attivare occasioni utili e concrete di confronto con ENI e di interessare il Governo nazionale affinché avvii i suoi poteri per indurre ENI ad un serrato confronto ed ottenere le risorse derivanti dal risarcimento del danno cui la Società è stata condannata e pari a 56 milioni di euro.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato, indi, esaurito l’ordine dei lavori, toglie la seduta.
Il dirigente
Dott. Maurizio Priolo