XII^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
SANITÀ, ATTIVITÀ SOCIALI, CULTURALI E FORMATIVE
N. 41
RESOCONTO SOMMARIO
_________
SEDUTA DI MARTEDÌ 12 DICEMBRE 2023
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PASQUALINA STRAFACE
Inizio lavori h. 11,30
Fine
lavori h. 14,51
INDICE
Audizione
sullo stato dell'arte del nuovo Ospedale della Piana
BRUNI Amalia (Partito
Democratico),*
GIDARO Pasquale, dirigente del Settore edilizia sanitaria e
investimenti tecnologici,*,*,*
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente),*
BRUNI Amalia (Partito
Democratico),*,*
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)
SESTITO Angelo Vittorio, dirigente Settore Bilancio SSR-Monitoraggio
dell'andamento economico delle Aziende Sanitarie-Controllo di
Gestione-Patrimonio,*
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
FERRARA Annamaria, funzionario PO Segretariato generale
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico),*
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
FERRARA Annamaria, funzionario PO Segretariato generale
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
MANNARINO Sabrina (Fratelli d’Italia)
SCAVO Fabio, Dipartimento istruzione, formazione e pari opportunità
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
FERRARA Annamaria, funzionario PO Segretariato generale
GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)
SCAVO Fabio, Dipartimento istruzione, formazione e pari
opportunità
Presidenza della presidente Pasqualina Straface
La
seduta inizia alle 11.30
Approvato il verbale della seduta precedente, dà avvio ai lavori della
Commissione.
Comunica che il dottore Gidaro, presente ai lavori, riferirà sullo stato di
avanzamento dell’Ospedale della Piana e del nuovo ospedale di Vibo Valentia.
Precisato che il progetto dell’Ospedale della Piana è stato
consegnato nel 2022 dopo ben 15 anni di attesa, riferisce che nel programma
operativo è stato fissato a dicembre
del 2025 l’avanzamento al 70 per cento della spesa per quanto riguarda
la realizzazione dell’opera per la quale è in corso una fase di controllo del progetto
definitivo, oggetto di rimodulazione da parte degli enti verificatori.
Sottolinea che, completata tale fase, si procederà alla valutazione
tecnica e finanziaria e che la realizzazione della nuova struttura ospedaliera
è legata a lavori di interramento degli elettrodotti del gestore Terna. Riferisce,
inoltre, che sono in corso interlocuzioni fra Regione, Terna e RFI per quanto
riguarda la convenzione dell’attraversamento della linea ferroviaria che dovrà
regolare il distacco dalla vecchia linea con l’abbattimento dei vecchi tralicci
e il completamento dei nuovi.
Per quanto
riguarda l’Ospedale di Vibo, riferisce che nel 2022 è stato ordinato al
concessionario l'avvio della progettazione esecutiva ed è stata prevista la
realizzazione di uno stralcio esecutivo urgente delle opere esterne che
comprendono la cantierizzazione, i movimenti terra, le opere idrauliche per la
messa in sicurezza dell'area, che sono già stati avviati. Precisa, poi, che il
progetto esecutivo dell'edificio ospedaliero, invece, è ancora in fase di
verifica e dovrebbe sbloccarsi con l’invio lavori entro il gennaio 2024.
Premesso che il contratto di concessione del progetto per la realizzazione dell’Ospedale delle Piana di Gioia Tauro è stato sottoscritto ad aprile del 2015, evidenzia che durante lo sviluppo del progetto definitivo sono sorte rilevanti problematiche di rilievo morfologico per i quali sono stati effettuati studi approfonditi; altresì, riferisce che sono state scoperte due potenziali faglie sismiche che hanno comportato scelte che sono ricadute sui termini di realizzazione della struttura.
Evidenzia, inoltre, che nel sito sono stati ritrovati reperti di natura archeologica per i quali è stato necessario acquisire il parere favorevole alla ripresa dei lavori da parte della Soprintendenza archeologica, acquisito solo nel mese di febbraio del 2021.
Precisa, poi, che si è reso necessario apportare al progetto delle varianti sia per adeguarlo alle caratteristiche dell’area, con particolare riguardo alle aree esterne - l’area si trova a ridosso dello svincolo di Palmi – sia per apportare modifiche di carattere strutturale.
Specifica, inoltre, che a seguito delle ultime integrazioni realizzate e della prima verifica progettuale è sorta la necessità di riorganizzare il gruppo di esperti e sono in corso le ultime modifiche da apportare. Infine, riferisce che è convocata una riunione per mercoledì 13 dicembre 2023 con Regione, RFI e Terna per chiudere tale fase.
Ricorda, altresì, che rimane da risolvere la problematica relativa ai due elettrodotti di proprietà del gestore Terna che dovrebbero essere interrati e su cui il Tavolo tecnico dovrà esprimere un parere.
Chiede delucidazioni sull’interramento dell’elettrodotto.
Precisa che i due elettrodotti
risultavano confliggenti con il nuovo ospedale e avrebbero interferito con la
struttura e, pertanto, se ne è reso necessario l’interramento.
Ritiene che il comportamento di
Terna susciti perplessità, considerato che, da anni a Montalto, persiste il
medesimo problema senza risultati efficaci e con reiterati rischi per la salute
dei cittadini, in particolare dei bambini.
Pur comprendendo le difficoltà che si
riscontrano in Calabria a causa delle problematiche legate anche alla
morfologia del territorio, evidenzia, però, che le stesse difficoltà non si
ravvisano nelle altre Regioni, in riferimento sia a questioni morfologiche sia a
problematiche connesse a RFI o Terna.
Evidenzia, quindi, la sua impressione
circa l’esistenza di una volontà specifica a non finire l’opera.
Chiede, quindi, quando inizieranno i
lavori anche a stralcio e quando i cittadini di Palmi vedranno l’opera conclusa.
Infine, domanda se la conclusione
dell’opera possa avvenire in tempi ragionevoli, considerato che, ormai, si è a
metà Legislatura, e se la Commissione possa essere di aiuto nel percorso di
accelerazione per velocizzare le procedure.
Condivise le osservazioni dei consiglieri Bruni e Laghi, sottolinea l’importanza dell’odierna audizione ai fini della sensibilizzazione inerente alla realizzazione di tali importanti strutture ospedaliere.
Sottolineate le criticità che hanno determinato un
allungamento dei tempi di realizzazione, evidenzia, in particolare, lo sforzo compiuto per procedere
all’aggiornamento dei quadri sanitari di riferimento, anche con la descrizione di caratteristiche di
dettaglio non definibili dai progettisti.
Ritenuto inopportuno forzare i tempi di
realizzazione, riferisce le problematiche legate a inevitabili contingenze
quali, nello specifico, le criticità inerenti all’individuazione del sito prescelto e le difficoltà incontrate dal concessionario, alle
quali si è cercato di far fronte con una azione costante di controllo svolta dalla Giunta
regionale.
Fornisce, quindi, le previsioni sui tempi di realizzazione.
Con riferimento all’ospedale spoke di Vibo Valentia, che sostituirà l’attuale presidio ospedaliero, riferisce che si è reso necessario: l’aggiornamento del progetto preliminare con l’indizione, a tal fine, di apposita Conferenza dei servizi, in considerazione, peraltro, del particolare regime di sorveglianza idrogeologica cui è sottoposta la zona, a seguito dell’alluvione del 2006, sebbene la problematica non riguardi nello specifico il sito individuato per la realizzazione dell’ospedale; la necessità di raccordo con i progetti di sistemazione idrogeologica e stradale, quest’ultimo al fine di regolamentare l’accesso all’ospedale.
Ricorda, quindi, alcuni passaggi dell’iter, quali, in particolare: il sequestro delle aree da parte dell’Autorità giudiziaria con successivo dissequestro avvenuto a gennaio 2020; il sequestro preventivo, nel dicembre 2020, da parte della Procura della Repubblica per problematiche legate al rischio idrogeologico, che ha determinato un ulteriore allungamento dei tempi; l’approvazione del progetto definitivo a luglio 2022, cui sono seguiti numerosi incontri per pervenire alla condivisione delle varianti da apportare al progetto definitivo e per la determinazione della dotazione completa dell’attrezzatura ospedaliera e il posizionamento dei reparti; la consegna del progetto esecutivo nel mese di febbraio 2023; l’acquisizione di un primo rapporto di verifica a giugno 2023 e la presentazione da parte del concessionario del secondo rapporto di verifica che è in fase di accertamento finale ai fini della definitiva approvazione
Precisato, poi, che l’avvio concreto dei lavori dello stralcio è subordinato al rilascio del permesso a costruire, previa acquisizione dei necessari pareri, in particolare, da parte dell’Autorità di bacino, elenca alcuni dei lavori già realizzati alla data odierna, quali, tra gli altri: la realizzazione della recinzione dell’area, delle piste e delle aree di stoccaggio, l’implementazione del sistema di monitoraggio ambientale, la realizzazione del 60 per cento dei lavori di sbancamento selettivo delle terre provenienti dagli scavi.
Preso atto dello stato di maggiore avanzamento dell’Ospedale di Vibo Valentia rispetto a quello della Piana di Gioia Tauro, chiede di conoscere i tempi per l’avvio dei lavori dello stralcio, in assenza di ulteriori impedimenti, nonché i tempi per l’avvio della costruzione della struttura ospedaliera.
Precisato che i lavori dello stralcio saranno avviati in continuità con quelli della struttura ospedaliera, ne prevede l’avvio, presumibilmente, entro la fine di gennaio 2024, ricordando che occorreranno circa 3 anni per la realizzazione completa dell’opera.
Riferisce, preliminarmente, che sono stati invitati alla seduta odierna i consiglieri proponenti e il dirigente generale del Dipartimento tutela della salute e servizi socio-sanitari, che ha delegato a partecipare il dottore Sestito.
Sottolinea, quindi, che la proposta in discussione mira a incrementare il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale e a modificare la disciplina in materia di spesa per il personale.
Riscontrata la disponibilità della Commissione a discutere la proposta presentata dal Partito democratico, evidenzia l’importanza della problematica sanitaria che reputa prioritaria non soltanto per la Calabria, commissariata ormai da decenni, ma anche per le altre regioni italiane, a causa, in particolare, del definanziamento storico del settore, ad eccezione della fase dell’emergenza sanitaria covid.
Ricordata l’importanza dell’istituzione di un Servizio sanitario nazionale, riferisce l’approvazione di una proposta di legge analoga in altre regioni italiane come il Piemonte, guidato da un governo di destra, in Emilia-Romagna, in Toscana e, al momento, in fase di approvazione nelle Marche.
Sottolinea,
poi, che la proposta in
discussione è volta al raggiungimento
di una percentuale di finanziamento annuale del Sistema sanitario
nazionale non inferiore al 7,5 percento del Prodotto interno lordo e all’abolizione dei
vincoli di spesa per il personale che, insieme al Commissariamento, hanno causato le
maggiori criticità in ambito sanitario.
Riferisce, quindi, che è stata individuata tale
strada al fine di sottoporre al Governo nazionale la necessità di rafforzare e proteggere il Sistema sanitario pubblico a garanzia di una democraticità
sempre più a rischio nel Paese.
Ribadito il ringraziamento per la disponibilità dimostrata ai fini della trattazione della proposta anche dal presidente del Consiglio, ne auspica l’accoglimento.
Premesso che il contesto attuale d’intervento della proposta in esame registra
una domanda di servizi sanitari e sociosanitari in aumento per effetto sia dell’invecchiamento
della popolazione sia del Servizio sanitario nazionale sottofinanziato che,
quindi, si ripercuote nelle difficoltà a coprire i costi delle Regioni, ritiene
che sia necessario pianificare una programmazione di lungo periodo e un
intervento di riorganizzazione e innovazione che miri a migliorare le
prestazioni e l’efficienza.
Rileva, quindi, che il Decreto del Ministero della salute numero 77 del 2022
definisce il modello organizzativo per l’assistenza di prossimità per la
popolazione, mentre, dal punto di vista economico-finanziario, la Missione 6 del
PNRR prevede risorse finanziarie per investimenti infrastrutturali e
tecnologici diretti a rafforzare l’offerta e la qualità dei servizi.
Pur consapevole del fatto che tali risorse non sono sufficienti, respinge
l’idea di risolvere i problemi della Sanità semplicemente aumentando il Fondo
sanitario, mentre sarebbe necessaria l’adozione di modelli organizzativi
migliori.
Ritiene, inoltre, che non sia corretto distogliere risorse da altri
obiettivi per destinarle alla Sanità.
In conclusione, giudica più utile un’iniziativa politica condivisa che sia
da stimolo al Parlamento, a tutela del Sistema sanitario pubblico.
Dato atto dell’incapacità dei sistemi regionali a rispondere
alle esigenze della popolazione, ritiene, però, che la problematica non possa
essere articolata dal punto di vista politico. Pur ritenendo ragionevole che il
finanziamento del Sistema sanitario sia collegato al PIL, evidenzia che si tratta
di una proposta di legge solo apparentemente tecnica, ma sostanzialmente
politica. A tal proposito, pur riconoscendo l’importanza di un Sistema
nazionale unico che renda la Stato omogeneo e coeso ed essendo favorevole anche
all’eliminazione del tetto alle assunzioni, evidenzia che di fatto il Sistema nazionale
è stato destrutturato a vantaggio di un sistema privato.
Definisce la proposta di legge, pur lodevole nelle
intenzioni, un manifesto politico. Dichiara, difatti, che sarebbe stata necessaria,
dato il taglio economico-finanziario della proposta, minore vaghezza e maggiore
coerenza nell’articolazione tecnica.
Intervenendo soltanto per riferire dati numerici,
informa che il bilancio 2021 si è chiuso con un avanzo di 151 milioni di euro,
mentre il 2022 si è chiuso con un avanzo di 54 milioni; riduzione causata dalla
necessaria ricostituzione dei fondi rischi relativi alle ASP di Cosenza e Reggio
Calabria e dall’azzeramento della mobilità passiva che, però, dovrà essere
restituita dal 2026.
Riguardo il personale, afferma che vi è stato un piccolo
aumento dei costi che però rimane all’interno del range fissato.
Sul 2023, con beneficio d’inventario, informa che
nel riparto nazionale vi è un piccolo vantaggio grazie a due indicatori:
mortalità e deprivazione, ma che è in aumento la mobilità passiva.
Rimarcato il fatto che nei Paesi dell’OCSE la spesa
sanitaria in rapporto al PIL si attesta in media al 7,1 per cento, osserva che,
in una visione nazionale, il legame con il PIL significa investimento e futuro.
In merito, poi, alla creazione dei servizi, evidenzia
che i riferimenti normativi richiamati dalla presidente Straface riguardano
solo interventi strutturali senza considerare il necessario investimento in capitale
umano.
Rimarcato, inoltre, che il Fondo sanitario è
globalmente sottodimensionato, ritiene che, a fronte di una mobilità passiva
drammatica, sia giunto il momento di attuare dei correttivi e di disporre di risorse
da investire per poter lavorare a una visione di sistema armonizzata con le aspettative
di vita e con i necessari investimenti per avere un Servizio sanitario
efficiente.
Rimarcato, infine, che in altre regioni italiane la
proposta è stata sostenuta anche da esponenti di centro-destra, sottopone la proposta
all’aula convinta che la collettività debba essere cautelata in tutte le sue
fasce sociali.
Riferisce
l’utilità di un maggior finanziamento, anche in considerazione del risultato
operativo previsto per l’anno in corso e diverso dagli anni precedenti.
Effettua, quindi, precisazioni relative a progetti
finanziati con fondi a destinazione vincolata.
Puntualizza che la proposta oltre al contenuto
legislativo contiene anche una chiara scelta politica che punta ad aumentare
gli investimenti nella sanità pubblica. Evidenziato che una riduzione della
spesa prevista nel SSN equivarrebbe a circa 2 miliardi
di euro, reputa utile un approfondimento politico sulla proposta in discussione,
considerato che il presidente Occhiuto ha fatto sue le parole del Presidente
della Repubblica che ha definito il Sistema sanitario nazionale patrimonio
prezioso del Paese. Infine, evidenzia che il provvedimento può essere sprone verso
il Governo centrale per ritornare ad una gestione del SSN come quella avuta
durante la pandemia.
Ringraziato il dottor Sestito per aver fornito alla
Commissione il quadro finanziario odierno, sottolinea come nei 24 mesi di
governo del presidente Occhiuto si è registrata una netta inversione di
tendenza che ha permesso la ricognizione del debito della sanità in Calabria e
la presentazione del bilancio delle ASP, senza i quali sarebbe stata
impossibile una vera programmazione. Evidenzia, poi, che negli ospedali si
stanno attuando interventi strutturali e tecnologici e che sono stati effettuati
reclutamenti e stabilizzazioni di personale. Puntualizza, poi, che la riduzione
della mobilità passiva, in riferimento al periodo della pandemia, è stato fisiologico
e legato alla paura di spostarsi dei calabresi.
A suo avviso, sarebbe opportuno rivedere la proposta
per eliminare quei tratti prettamente politici che la contraddistinguono,
auspicando per contro un testo bipartisan, calato però nel contesto della
sanità calabrese. E, in proposito, propone che la Commissione rediga, nel
rispetto della ratio della proposta, un documento sotto forma di una mozione
che sia approvato dal Consiglio regionale.
Apprezzata la volontà della Commissione di intervenire
sulla proposta, evidenzia, però, che una mozione non avrebbe lo stesso peso e
valore. Evidenziato, quindi, il diritto dei cittadini italiani a qualunque
latitudine di ricevere le cure sanitarie necessarie con le stesse modalità, censura
il disinteresse dei diversi Governi nazionali nei confronti della Calabria che-
ricorda – è la regione con il PIL più basso d’Europa.
Ribadisce, quindi, l’utilità della proposta e l’opportunità
che tutte le forze politiche in maniera unitaria lavorino per la sua
approvazione, nell’interesse dei cittadini calabresi.
Rinvia il punto in discussione.
(La Commissione
rinvia)
Introduce la proposta di legge numero 134/12^ che
modifica il comma 3 dell’articolo 14 della legge regionale numero 11 del 2004 (Piano
regionale per la salute 2004/2006) con l’obbiettivo di abbattere le liste di
attesa in sanità.
Illustra la proposta di legge, tesa a modificare il
comma 3 dell’articolo 14 del Piano regionale della salute per ridurre i tempi
di attesa dei calabresi per visite o esami. Riferisce, infatti, che l’eccessivo
tempo di attesa incide sull’efficienza del sistema sanitario e sulla migrazione
sanitaria, producendo maggiori esborsi economici.
Evidenzia, quindi, che la modifica prevede che il Presidente
della Regione e il commissario ad acta nell’adozione del provvedimento di
nomina dei manager assegnino loro l’obiettivo di procedere all’abbattimento
delle liste di attesa nonché l’onere di relazionare con cadenza semestrale
sull’attività svolta riguardo agli obiettivi assegnati, il cui mancato
raggiungimento comporterebbe una valutazione negativa.
Riferito che la proposta consta di tre articoli e
non comporta ulteriori oneri a carico del bilancio regionale, comunica di aver sottoposto
anche all’attenzione del Commissario regionale alla sanità il contenuto del
provvedimento, ricordando che la Commissione ha già licenziato provvedimenti
interferenti con le attività del Commissario.
Sottolinea, quindi, che la proposta determina in
modo più cogente la risoluzione dei problemi relativi alle liste di attesa e alla
riduzione della mobilità passiva, evidenziando che la proposta sarebbe potuta essere abbinata, così come previsto dal
Regolamento interno del Consiglio regionale, con altra di contenuto analogo già
approvata dalla Commissione e in attesa del parere finanziario della
Commissione bilancio.
Preso atto dei rilievi contenuti nella scheda di
analisi tecnico-normativa, si dichiara disponibile ad apportare le modifiche
necessarie.
Ringraziato il consigliere Mammoliti per aver
presentato la proposta, volta all’abbattimento delle liste d’attesa ulteriormente
incrementate a seguito della pandemia, precisa che l’attenzione del presidente
Occhiuto è massima in tal senso, anche mediante l’espletamento delle visite
ambulatoriali domenicali.
Riconosciuti, altresì, i medesimi intenti della proposta
in discussione, che reputa valida, e di quella già approvata in Commissione, ritiene
si possa fare un’integrazione anche mediante la presentazione di emendamenti e
la conseguente sottoscrizione dei diversi proponenti.
Pur esprimendo apprezzamento per le proposte di
legge che affrontano il problema delle liste di attesa, reputa alquanto
impossibile poter intervenire in maniera netta su tale fenomeno.
Evidenziato, inoltre, che non
vi sia alcun parallelismo tra liste
di attesa e mobilità passiva, sottolinea che molti utenti si recano altrove
poiché reputano inadeguato il servizio sanitario regionale.
Ritenuto inutile penalizzare i direttori sanitari
che non garantiscono la risoluzione del problema, sottolinea che le liste d’attesa
non sono generate dalla congestione di lavoro, bensì da altri interessi, ormai atavici.
Fornisce alcune precisazioni tecniche e illustra le
osservazioni contenute nella scheda di analisi tecnico-normativa.
Evidenzia che la novità della proposta già
approvata in Commissione e in attesa del parere finanziario riguarda la presa
in carico dei pazienti evitando la loro presenza in più liste d’attesa.
Ribadisce, altresì, che la proposta odierna può
essere integrata alla precedente, tra l’altro già approvata in Puglia e in
Basilicata.
Reputa opportuno che le proposte siano unificate in
Commissione anziché in Consiglio.
Invita a valutare la procedura più consona da
utilizzare per l’abbinamento delle due proposte e, per tale motivo, propone un
rinvio della trattazione.
Condivisa la necessità di un abbinamento delle due
proposte, evidenzia che nei territori calabresi appare evidente la presenza di
situazioni avverse nell’ambito sanitario.
Ritiene, altresì, che l’intervento legislativo
riguardante i doveri in capo ai Commissari sia utile e necessario per arginare
tali avversità.
Reputa anch’egli utile che si faccia un
approfondimento, al fine di unificare le due proposte.
Rinvia la trattazione per ulteriori
approfondimenti.
(La Commissione rinvia)
Illustra la proposta di legge volta a salvaguardare, promuovere e valorizzazione la Sagra della Castagna di
Fagnano Castello, di Sant’Agata d’Esaro e di San Donato di Ninea, quale
patrimonio culturale regionale, di cui evidenzia caratteristiche e peculiarità,
nonché il grande valore rappresentato dalla castagna calabrese che da secoli accompagna
l’alimentazione, costituendo un ingrediente della cucina storica e tradizionale,
considerato che dalle castagne anticamente si ricavava la farina per fare il “pane
scuro dei poveri” laddove, in assenza di reddito, le classi meno abbienti erano
impossibilitate ad acquistare il grano.
Preannuncia, altresì, la presentazione di un’altra proposta di legge per
la valorizzazione degli eventi legati alle tradizioni e alla cultura calabrese.
Illustra i contenuti
della scheda di analisi tecnico-normativa.
Riferisce che il Dipartimento competente accoglie
favorevolmente la proposta in discussione, manifestando la disponibilità del
Dipartimento alla sua attuazione.
Dà lettura della nota pervenuta dalla dirigente del
Dipartimento turismo, marketing territoriale e mobilità, da cui si evince la
condivisione della proposta di tutela e promozione dei territori interessati,
del frutto e delle iniziative volte alla sua valorizzazione, previa opportuna
programmazione e appositi interventi organizzativi e divulgativi, nonché l’invito
a una opportuna valutazione della clausola di invarianza finanziaria e della
possibile competenza concorrente del Dipartimento istruzione, da coinvolgere
nella discussione.
Ritenute utili le osservazioni sollevate dal
Dipartimento, reputa opportuna la creazione di una Legge quadro, utile a tutte
le realtà anche in termini di finanziamenti.
Riferisce che è in fase di predisposizione una
proposta di legge quadro che quanto prima sarà discussa in Commissione.
Precisa, altresì, che tale proposta mira a dare il
giusto riconoscimento a un evento culturale regionale.
Ribadita più volte la necessità di una legge
quadro, trova plausibile che se vi siano altre realtà con le medesime
peculiarità, considerate le caratteristiche di buona parte del territorio
calabrese.
Condivide anch’ella le osservazioni del
Dipartimento turismo.
Rinvia la trattazione per ulteriori approfondimenti
e la presentazione di eventuali emendamenti.
(La Commissione rinvia)
Sottolineato che la
proposta di legge ha un grande significato poiché l’intervento pedagogico in
ambito scolastico è fondamentale per contribuire a far sì che l’alunno sia
motivato allo studio, che stia bene e si senta a proprio agio vivendo in un
ambiente stimolante ove mettere a frutto il proprio talento e il desiderio di
sapere e di apprendimento, evidenzia che “pedagogia e scuola” sono un connubio
perfetto di contenuti e metodi di insegnamento che consentono al docente di
affrontare e risolvere svariate problematiche.
Evidenzia, poi,
che la proposta di legge riconosce il ruolo fondamentale della scuola per lo
sviluppo e la formazione della persona e del cittadino e promuove azioni in
tale direzione, al fine di garantire la piena attuazione del diritto
all’educazione e all’istruzione; tra le azioni, ricorda l’inserimento nel
contesto scolastico delle figure del pedagogista e dell’educatore
professionale socio-pedagogico, che operano in ambito educativo, formativo e
pedagogico.
Precisa, infine che la proposta di legge consta di sette articoli e prevede l’invarianza finanziaria.
Sottolinea che obiettivo
della proposta di legge è quello di garantire supporto aggiuntivo alle nuove
generazioni, specialmente dopo il periodo Covid-19. Ritiene che la figura
potrebbe prevenire i disagi che i ragazzi avvertono e, a tal proposito, ricorda
che durante il periodo del Covid a scuola è stato previsto il supporto dello
psicologo.
Riferisce che le
due figure, il pedagogista e l’educatore, dovrebbero supportare i ragazzi nei
bisogni speciali, per esempio, anche, nella scelta del percorso da seguire ed
evitare così la dispersione scolastica
Illustra la scheda di
analisi tecnico-normativa.
Evidenziato che
la proposta di legge è interessante, sottolinea che per il Dipartimento le
unità di personale, psicologo ed educatore, dovrebbero
avere una distribuzione capillare sul territorio, ciò comportando un impegno di
spesa di circa 6 milioni di euro.
Precisata la
delicatezza dell’argomento, visto che sono direttamente coinvolti bambini e ragazzi,
ritiene che l’aspetto della parità di genere debba essere accompagnato anche
nella fase di crescita. Apprezzata da un lato la proposta di legge in esame,
dall’altro lato ricorda il progetto sperimentale della vicepresidente Princi
che prevede l’inserimento della figura dello psicologo nella scuola calabrese.
Considerato che la scuola è formata da insegnanti che hanno di sicuro anche
competenze pedagogiche, ritiene che possano adempiere anche a tale compito.
Evidenzia,
infine, la necessità di aumentare la dotazione dei consultori sul territorio
implementandoli di psicologici e assistenti sociali, per aiutare tutti i
giovani.
Rinvia il punto in discussione per ulteriori approfondimenti.
(La Commissione rinvia)
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 14.51
Il Funzionario PO
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo