XI^
LEGISLATURA
COMMISSIONE
SANITÀ,
ATTIVITÀ SOCIALI, CULTURALI E FORMATIVE
N.
4
RESOCONTO
SOMMARIO
SEDUTA
DI LUNEDÌ 12 OTTOBRE 2020
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE SINIBALDO ESPOSITO
Inizio lavori h. 11,13
Fine lavori h. 15,10
INDICE
Audizione in merito alla Rete Reumatologica calabrese
PRESIDENTE, *, *, *, *, *, *, *
BEVERE Francesco, dirigente
generale del Dipartimento Tutela della salute, *, *, *
GRAZIANO Giuseppe (Unione di
centro)
MANCUSO Filippo (Lega Salvini)
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
NOTARANGELO Libero (Partito democratico)
PITARO Francesco (Gruppo misto)
SAINATO Raffaele (Fratelli d’Italia)
Presidenza del presidente Sinibaldo Esposito
La seduta inizia alle 11,13
Approvato il
verbale della seduta precedente, dà avvio ai lavori con la trattazione del primo
punto all’ordine del giorno.
Dispone l’ingresso
degli auditi in Aula, secondo le disposizioni di sicurezza anti Covid-19,
precisando le ragioni che hanno indotto a procedere alle audizioni.
(Vengono auditi:
il Presidente Socio Fondatore della Lega Italiana sclerosi sistemica APS;
una rappresentante di APMARR APS;
un delegato del Consiglio dei Reumatologi italiani (CReI); un delegato
della Società Italiana di Reumatologia (SIR);
intervengono: il Presidente della Commissione e il consigliere Pitaro
F.)
Ricordata
l’interlocuzione avvenuta con il dottore Bevere all’atto della sua nomina e la
disponibilità dimostrata ai fini di una costante partecipazione ai lavori della
Commissione, ritiene opportuno sgomberare il campo da eventuali disguidi e
fraintendimenti che possono essersi verificati.
Sottolineata
l’importanza dell’odierna audizione, attesa la delicatezza della situazione
sanitaria in atto, evidenzia, a suo avviso, il fallimento della gestione commissariale
della sanità con le inevitabili ripercussioni sul sistema sanitario calabrese,
ulteriormente acuite dall’emergenza sanitaria da Covid-19.
Sottolineata la
gravità dell’attuale situazione sanitaria calabrese e ricordata la prevalenza
della gestione commissariale rispetto a quella ordinaria, reputa necessario, preliminarmente,
interrogarsi sulle motivazioni per cui non siano state trovate, nel tempo,
soluzioni adeguate alle criticità esistenti, ritenendo che le responsabilità
non siano ascrivibili alle persone, molte, a suo avviso, di livello elevato.
Ricordati i
molteplici compiti che devono essere svolti dal sistema dipartimentale
regionale, che deve, tra l’altro, garantire il collegamento con il territorio e
stabilirne i relativi fabbisogni, reputa che la dotazione organica e
strutturale del dipartimento sia assolutamente insufficiente allo svolgimento
di tali compiti, rappresentando, a suo dire, una forma di autolesionismo.
Riferito l’iniziale
lavoro di ricognizione svolto in questi mesi sul territorio, sottolinea la
necessità della rivisitazione e del riordino complessivo della normativa
nazionale di riferimento, non più rispondente alla situazione esistente, anche
alla luce del mutato scenario conseguente all’emergenza da Covid-19.
Rilevata la
complessità e farraginosità delle procedure esistenti in campo sanitario,
evidenzia la necessità di addivenire ad uno snellimento e ad una
semplificazione di tali modalità che, al momento, contribuiscono a
compromettere ulteriormente l’operatività e l’efficacia dell’attività del
Dipartimento regionale.
Riferita l’attività
in atto di riorganizzazione del Dipartimento con la nomina dei dirigenti alla
guida di importanti settori, precedentemente carenti, precisa che la
programmazione, già avviata prima della sua nomina, prevede l’istituzione di
due ulteriori settori che si occuperanno precipuamente degli aspetti
socio-sanitari.
Ricordato che gli
interventi normativi nazionali prevedono l’obbligo per la gestione
commissariale di stilare un programma di investimenti, riferisce il proficuo
lavoro finora svolto al fine di poter accedere alla programmazione delle
risorse comunitarie.
Riferita, infine,
l’attività di revisione in atto degli interventi normativi nazionali, anche a
causa dell’emergenza epidemiologica, reputa prioritario, ai fini dell’adozione
di provvedimenti adeguati, l’ascolto dei territori e degli operatori del
settore.
Condiviso
quanto descritto sulla situazione generale del sistema sanitario da parte del
dirigente generale, evidenzia che la riorganizzazione del Dipartimento sanità è
avviata e che l’obiettivo di effettuare i controlli e applicare le regole è
fondamentale per un progresso innovativo del comparto Sanità.
Informa
i presenti che sono state presentate diverse proposte di legge anche in merito
alla riorganizzazione e rivisitazione del sistema sanitario regionale che,
pertanto, sarà necessario abbinare.
Conclude,
ricordando la necessità di prorogare i piani terapeutici per le malattie
croniche, così di fatto eliminando, a suo avviso, il pericolo di file che le
persone malate sarebbero costrette a sopportare per il rinnovo delle pratiche.
Espressa
soddisfazione per la relazione resa dal dottore Bevere, evidenzia il ruolo
della politica sul territorio, incaricata di raccogliere le problematiche dei
cittadini e dei malati che, spesso, hanno la necessità di interloquire nella
speranza di trovare soluzioni.
Giudicata
ormai al capolinea la fase del commissariamento e, per contro, giunto il
momento che la politica si riappropri delle funzioni che le competono, ritiene
necessario porre attenzione alla gestione burocratica del Dipartimento.
Ricordato
che in una prima seduta di Consiglio regionale è stata approvata l’unificazione
dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio con l’Azienda Universitaria Mater
Domini, ritiene che queste scelte possano essere le basi per evitare
l’emigrazione sanitaria e chiede al dottore Bevere il suo parere in proposito.
Sottolineato
come nel settore sanità sia necessaria una competenza specifica, ritiene che la
scelta effettuata dalla Presidente della Giunta vada in tale direzione.
In
merito alla carenza del personale negli uffici regionali, come evidenziata dal
dirigente generale, ritiene che questa carenza sia presente quasi in tutti i
dipartimenti.
Tuttavia,
sottolinea, che molti uffici decentrati sul territorio hanno il personale
necessario per svolgere le funzioni, assicurando, in ogni caso, il sostegno del
legislatore per fronteggiare eventuali cambiamenti.
Espressa
piena fiducia nella nuova gestione, confida molto nell’esperienza e capacità
gestionale del dottore Bevere, considerandolo persona concreta nei fatti.
Riferito
che negli ultimi 19 anni la maggior parte sono stati di commissariamento della
sanità e pochi di gestione ordinaria, ritiene che sia arrivato il momento che
la gestione della Sanità ritorni in capo alla Regione.
Chiede
di essere messo a conoscenza dello stato dell’arte degli ospedali nuovi di
Gioia Tauro e della Sibaritide e chiede di sapere se i nuovi direttori generali
saranno nominati entro il mese di novembre.
Censura l’assenza del
dirigente generale Bevere alle sedute precedenti, la cui presenza giudica
indispensabile per i temi trattati e per consentire una interlocuzione tra il
dipartimento e la politica, e, altresì, riferisce che anche i rappresentanti
delle organizzazioni sindacali hanno lamentato la sua indisponibilità al
confronto.
Ricordato come
dovrebbero essere imminenti le dimissioni dell’attuale commissario per il Piano
di rientro dal deficit sanitario, giudica pervase da connotazioni prettamente
politiche le riflessioni del dirigente Bevere, auspicando per contro delle
riflessioni più concrete sotto il profilo gestionale.
Chiede, quindi, al
dottore Bevere: in relazione alle denunciate carenze di personale, quali atti
siano stati adottati per farvi fronte; lo stato delle procedure per le nomine
delle direzioni sanitarie e quali siano le ragioni per cui l’elenco degli
idonei non è stato reso pubblico, chiedendo di conoscerne i nominativi; cosa
pensi del programma operativo approvato dal commissario, se lo condivide o se
ritiene che vada modificato; se sia stato attivato il già annunciato tavolo
tecnico per consentire l’integrazione tra l’Azienda ospedaliera Pugliese
Ciaccio e l’azienda universitaria Mater Domini; in relazione all’emergenza
epidemiologica Covid- 19, se siano state aperte le strutture specifiche e dove
o quando si presume siano aperte; quale idea si sia fatto sul quadro sanitario
calabrese e quali siano, a suo avviso, le carenze più gravi riscontrate e le
priorità su cui il dipartimento sta ponendo la massima attenzione; quali
attività sono state predisposte in riferimento alle case della salute.
Precisato come, a suo
avviso, il dirigente generale del dipartimento tutela della salute rappresenti
il braccio operativo della Giunta regionale in materia sanitaria e preso atto
delle competenze spettanti al dipartimento e al direttore generale, ritiene che
l’emergenza epidemiologica Covid-19 non possa fagocitare tutta la materia
sanitaria, alla luce di altre importanti e non meno gravi patologie che
necessitano di impegno e attenzione.
Ritenuto prioritario
esercitare un controllo sulla gestione commissariale, attraverso una analisi e
comprensione dei bisogni dei territori, giudica insufficienti a giustificare le
difficoltà esistenti in materia sanitaria l’emergenza Covid o la carenza di
personale.
Evidenzia, quindi,
come l’incapacità di offrire servizi sanitari ospedalieri adeguati nella zona
della locride espone eccessivamente l’ospedale di Reggio Calabria, e ricorda
come gli ospedali di Locri e Polistena non siano stati messi nelle condizioni
di effettuare i tamponi, con ripercussioni interne sugli altri reparti.
Auspica, quindi, che
vi sia la volontà unanime, bipartisan, di affrontare le problematiche,
proiettandosi al futuro, senza attese, con assunzioni di responsabilità che, a
suo avviso, competono alla politica, chiamata a scegliere le soluzioni ritenute
opportune e giudicate migliori.
Chiarisce che il
dirigente generale, dott. Bevere, ha sempre giustificato la sua impossibilità a
partecipare ai lavori della Commissione, senza mai sottrarvisi, e condivide le
preoccupazioni già affermate dal consigliere Sainato sui servizi ospedalieri
della locride.
Evidenzia il
fallimento del sistema sanitario, frutto a suo avviso anche di un sistema
gestionale con competenze poco chiare e maldestramente ripartite, citando quale
esempio la nomina da parte del Presidente della Giunta dei direttori generali
che però devono riferire sul loro operato al Commissario per il piano di rientro
dal deficit sanitario.
Ritiene che l’aiuto
politico vada richiesto su elementi precisi che hanno incidenza economica,
anche al fine di consentire la richiesta della cessazione dello stato
commissariale.
Riferisce, quindi, di
aver chiesto agli uffici del Dipartimento Tutela della salute informazioni
relative al flusso migratorio sanitario, per comprendere le ragioni di tale
fenomeno, e in particolare i dati aggregati sulla spesa e sulle patologie
interessate. Tutti elementi, a suo dire, necessari per comprendere il fenomeno
migratorio sanitario.
Evidenzia, quindi,
come sia il dipartimento sia il commissario non possiedano questi dati in
maniera aggregata, giudicandoli per contro necessari sia per la programmazione
sia per effettuare un controllo sulle azioni poste in essere dal commissario
Cotticelli.
Pone l’attenzione
sulle difficoltà che ricadono anche sulle competenze legislative del Consiglio
regionale, al fine di non incorrere in normative che interferiscano con la
gestione commissariale e siano conseguentemente oggetto di impugnativa per
incostituzionalità.
Chiede quindi che siano trasmessi alla Commissione dati certi e
aggregati sulla emigrazione sanitaria ed eventuali effetti conseguenti.
Infine, invita il
dipartimento ad attivare le procedure necessarie per effettuare uno screening
sul Covid-19, monitorando l’intera regione, per affrontare con la dovuta
preparazione l’eventuale e probabile seconda ondata epidemica.
Anch’egli reputa opportuno che vi sia un
allineamento dei dati.
Precisa che, da quanto riferito,
emerge un chiaro ed evidente impiego di energie al fine di sopperire alle
molteplici carenze, soprattutto per quanto concerne i flussi migratori sanitari.
Ritiene poco utile in questa fase
andare troppo nello specifico ed invita a rimanere sulla valutazione generale
dei fallimenti che esulano dalle responsabilità della struttura commissariale,
concentrandosi anche su altri aspetti, altrettanto importanti, come quello del
coordinamento con il dipartimento e della necessità di una collaborazione più
fattiva.
Ritiene, altresì, che la fine del
commissariamento possa scaturire solo dalla messa in campo idee concrete e, a
tal proposito, evidenzia il grande ruolo di responsabilità dei consiglieri
regionali che devono agire nel rispetto e per la tutela dei cittadini
calabresi.
Riferisce, infine, il progetto che lui
stesso sta portando avanti e che riguarda l’istituzione di un’Azienda unica
dedicata al 118.
Reputa molto importante il progetto
del consigliere Notarangelo ed auspica che l’idea dell’Azienda unica si possa
concretizzare al più presto.
Anch’egli ribadisce l’importanza di
maggiore raccordo tra la struttura commissariale e il dipartimento ed evidenzia
l’importanza di mettere in campo nuove idee e progetti – alcuni dei quali già
in itinere – per porre fine alla fase commissariale.
Ritiene che le domande poste dai
consiglieri abbiano una grande valenza dal punto di vista sia tecnico sia
strategico, pur evidenziando la differenza dei ruoli di natura tecnica e
politica nonché l’importanza dei contenuti e degli indirizzi di tipo tecnico.
Ricorda la legge regionale
appositamente creata per sopperire alla carenza di personale su base fiduciaria
e a tempo determinato, evidenziando però la necessità di garantire continuità
nel servizio con una dotazione organica sempre assicurata.
A tal proposito, evidenzia il suo
impegno per creare, in tempi brevi, strumenti adatti derivanti da un’attenta
analisi e dal monitoraggio della situazione che, a suo avviso, oggi rappresenta
l’aspetto più importante insieme alla capacità di fare sintesi, ragionando sui
dati di cui il dipartimento dispone.
Evidenzia, altresì, la necessità di
creare continuità tra la discussione delle problematiche e la loro reale
soluzione, anche mediante la stretta interlocuzione tra la struttura
commissariale e il dipartimento che, a suo avviso, funge da supporto costante
al fine di rendere efficiente la macchina organizzativa del commissariamento
stesso, soprattutto tenendo conto delle effettive esigenze del territorio,
attraverso opportune analisi.
Ricorda i progetti di investimento in
itinere e auspica che, nel più breve tempo possibile, se ne possa parlare in
termini concreti e reali.
In riferimento all’emergenza in atto,
riferisce dei diversi confronti con la Task force dell’attuale governo
regionale, mentre per quanto concerne il Piano operativo, ricorda che la
normativa regionale prevede la figura del commissario ad acta quale soggetto attuatore per la realizzazione del Programma
operativo relativo al Covid-19.
Trova alquanto complicata la
situazione delle Regioni sottoposte a Piano di rientro per le quali è richiesto
uno sforzo aggiuntivo, rivolto soprattutto all’analisi dei dati ma anche delle
priorità che, comunque, sono sempre visibili e tangibili.
Chiede alla Commissione di poter
relazionare sulla questione che riguarda le scelte programmatorie, al fine di
creare un quadro completo utile alla gestione commissariale, scaturito da una
attenta analisi del fabbisogno di alcuni settori come la Radioterapia di cui, a
suo avviso, si è molto parlato, anche strumentalizzando la vicenda, con dati
concreti sulle strutture accreditate, consentendo così di essere più chiari e
trasparenti di fronte ai cittadini, anche attraverso un atto pubblico.
Evidenzia la situazione debitoria
della Fondazione “Campanella” in particolare e precisa che alcune situazioni
sono più gestibili dai commissari rispetto ad altre.
Riferisce che il Segretario generale
ha chiesto al Ministero degli Interni di aprire un confronto sulle motivazioni
del commissariamento, ma anche sul da farsi rispetto a ciò che l’Azienda
sanitaria produce, all’insegna della programmazione.
Ritiene che il lavoro debba essere
svolto nella consapevolezza dei ruoli e delle responsabilità reciproci, nonché
della capacità di ricevere spinte tecnico-politiche.
Auspica, quindi, che tali
interlocuzioni possano servire proprio per fare il punto concreto della situazione,
portando risultati concreti.
Per quanto concerne la questione del
118, ritiene che la problematica potrà risolversi solo mediante la discussione
di un nuovo Accordo in sede di Comitato regionale.
In riferimento alla proroga dei Piani
terapeutici, reputa di fondamentale importanza la capacità di progettare
adattandosi all’attuale situazione legata all’emergenza Covid-19 e secondo le
attuali necessità, anche rivalutando i Presidi dismessi.
A tal proposito, evidenzia che la
prima ondata è stata superata brillantemente anche grazie alle professionalità
presenti sul territorio e ai dipartimenti di prevenzione che quotidianamente si
sforzano per garantire un servizio efficiente.
Ricorda, poi, in fase di
discussione sul “decreto Calabria”, di aver proposto in riunioni tecniche la
formulazione dell’articolo 8 che prevedeva un finanziamento e l’utilizzo di
professionisti a sostegno della struttura commissariale e del Dipartimento.
Ritenuto che la cessazione della
gestione commissariale rappresenti un obiettivo politico di grande rilevanza, da
raggiungersi con il supporto di un Dipartimento efficace ed operativo,
sottolinea la necessità di avviare, a tal fine, adeguati percorsi di formazione
per il personale.
Ricordato il trasferimento da
parte del Dipartimento lavori pubblici della competenza in materia di edilizia
sanitaria, sottolinea la necessità di rafforzare la capacità tecnica degli
interventi di tipo preventivo.
Ritenuta prioritaria la
problematica inerente la costruzione di nuovi ospedali, considerata la vetustà
degli ospedali calabresi, reputa necessario avviare un monitoraggio costante al
riguardo.
Evidenzia, altresì, la necessità
di vigilare sulla problematica inerente l’integrazione dell’Azienda ospedaliera
“Pugliese-Ciaccio” con l’Azienda universitaria “Mater Domini”.
Precisato che la problematica
dell’integrazione dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” con l’Azienda
universitaria “Mater Domini” è stata indicata come prioritaria dalla presidente
Santelli, riferisce un incontro con le autorità ministeriali, finalizzato
all’istituzione di un Tavolo tecnico, al fine di pervenire ad una soluzione
condivisa.
Con riferimento alla problematica
inerente la nomina dei dirigenti generali, ricorda lo scarso interesse in
passato a ricoprire tali ruoli in Calabria, che aveva portato ad attuare
procedure alternative, contrariamente a quanto accade oggi.
Chiede,
altresì, una compiuta verifica sugli atti aziendali delle Aziende ospedaliere
delle cinque Province calabresi.
Riferisce, al riguardo, che:
l’Azienda ospedaliera di Cosenza ha approvato gli atti aziendali di recente;
l’Azienda di Reggio Calabria ha riformulato gli atti che sono stati trasmessi
ai settori, in esito alle interlocuzioni con il Dipartimento; l’Azienda
sanitaria di Vibo Valentia ha già riformulato gli atti; per l’Azienda
ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” le procedure sono ancora in itinere.
Rilevata l’ampia convergenza su
alcune tematiche, auspica che si giunga, in tempi brevi, in particolare, alla
risoluzione della problematica relativa ad autorizzazioni ed accreditamenti.
Dispone
il rinvio della trattazione di comune accordo con il consigliere Pitaro.
(La Commissione rinvia)
Esauriti
i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 15.10
Il Funzionario PO
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo