X^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
SANITÀ,
ATTIVITÀ SOCIALI, CULTURALI E FORMATIVE
N. 67
RESOCONTO
SOMMARIO
SEDUTA DI LUNEDÌ
30 SETTEMBRE 2019
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE MICHELANGELO MIRABELLO
Inizio lavori h. 13,02
Fine lavori h. 15,35
INDICE
BATTAGLIA Domenico (Partito Democratico),*,*,*
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra),*,*,*
GALLO Gianluca (Casa delle Libertà),*,*
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
Progressisti)
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico),*
PEDÀ Giuseppe (Casa delle
Libertà),*
ROBBE
Savina Angela Antonietta, Assessore al lavoro e welfare,*,*,*,*,*,*
SERGIO Franco (Moderati per la Calabria)
Presidenza
del presidente Michelangelo
Mirabello
La seduta inizia alle 13,02
Approvato il verbale della
seduta precedente, dà avvio ai lavori della Commissione.
Ricorda che l’argomento, rinviato nell’ultima seduta di Commissione,
necessita di un approfondimento e di superare gli eventuali rilievi che si
riscontreranno.
Invita l’Assessore a riferire brevemente i contenuti del regolamento sul
quale la Commissione deve esprimere parere.
Ricordato che, nelle precedenti sedute di Commissione, si era stabilito
di intervenire per apportare eventuali ulteriori modifiche in accoglimento
delle proposte e/o dei suggerimenti dei consiglieri, precisa che, al momento,
il regolamento tiene conto di tutte le osservazioni sia prescrittive, sia
migliorative, pervenute sia dalla Conferenza delle Autonomie Locali, sia dalla
Consulta del Terzo Settore, sia dalla Conferenza permanente per la
programmazione socio-assistenziale regionale, sia dal Settore “Ufficio
legislativo” del Segretariato generale della Regione.
Chiede all’Assessore di riferire in maniera più dettagliata i contenuti del
regolamento.
Illustra il regolamento che riguarda la riorganizzazione dell'assetto
istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e Politiche
sociali, ai sensi della legge numero 328 del 2000 e della legge regionale numero
23 del 2003.
Riferisce che lo stesso consente di trasferire le risorse del Fondo nazionale
Politiche sociali ai 32 Comuni capo fila degli Ambiti territoriali della
Regione Calabria, puntualizzando che le difficoltà, soprattutto di tipo
normativo, del Regolamento precedente, poi annullato, sono superate dal
documento in esame che, per contro, consente un equilibrio tra strutture,
esistenti e nuove, basandosi sui parametri e sui criteri di accreditamento
definiti.
Ricorda, altresì:
le difficoltà di definizione legate al funzionamento degli ambiti socio-assistenziali
che non hanno completato l’Ufficio di Piano e riferisce che, secondo i
suggerimenti della Consulta del Terzo settore, il regolamento ha individuato un
percorso di accompagnamento nella sua attuazione e nella gestione delle risorse
e dei fondi destinati che si aggiungono a quelli già esistenti, tenendo conto
delle spinte e delle indicazioni provenienti dal Ministero;
considerato che, dall’anno prossimo, i Fondi saranno trasferiti ai
Comuni capo fila degli Ambiti, reputa necessario non farsi trovare impreparati,
cercando di attivare un percorso di allineamento tra Sistema socio-sanitario e
socio-assistenziale;
la necessità di procedere alla ridefinizione delle rette che risultavano
basse, sia rispetto ai costi sostenuti per garantire i servizi agli utenti sia
in relazione alla definizione di parametri soggettivi dell’offerta; attraverso
la predetta ridefinizione, a suo avviso, si verificherà un aumento delle
risorse ordinarie, destinate al Sistema socio-assistenziale, dagli attuali 34
milioni ai 43 milioni che servono per coprire l’effettivo fabbisogno per
garantire i servizi.
Riferisce, infine, che il nuovo regolamento consentirebbe di utilizzare
anche le risorse del Fondo sociale europeo, non ancora utilizzabili in quanto
in attesa di parametri e requisiti.
Ricorda alcune perplessità, già manifestate, che, a suo avviso,
necessitano di ulteriori approfondimenti.
La seduta è sospesa alle 13,17
e riprende alle 13,22
Si dichiara soddisfatto dei chiarimenti forniti dall’Assessore.
Ritiene opportuno fornire ulteriori delucidazioni e, a tal proposito, ricorda
il percorso intrapreso nel 2016, che ha portato all’impugnativa della riforma e
alla conseguente cassazione del provvedimento.
Alla luce di tali vicende, ritiene che appaia ostinato procedere nella
direzione intrapresa e paventa ulteriori danni all’intero welfare e, in
particolare, ai Comuni capi-ambito, deputati all’accreditamento delle strutture.
Non condivide l’ipotesi che gli utenti possano essere ricoverati solo 12
mesi e poi dislocati in altre strutture, poiché limitativo della libertà di
scelta dei familiari.
Suggerisce, quindi, ai colleghi di effettuare delle valutazioni, non
comprendendo sia le motivazioni per cui il provvedimento è stato portato così
celermente all’esame della Commissione sia le evidenti, a suo avviso, pressioni
perché sia rilasciato il parere. Stante la natura prettamente politica del
provvedimento, propone che sia l’Aula ad esprimersi sulle decisioni da assumere
nel merito e ritiene opportuno un approfondimento, considerato che l’argomento
riguarda la parte debole della regione.
Precisato che la tematica è molto importante e delicata poiché riguarda
la vita e gli interessi di alcuni cittadini che stanno male, ritiene che si
possa votare con una sorta di riserva poiché ci sono delle problematiche da
risolvere.
Asserisce, comunque, che si possa superare questa fase e procedere,
considerato il poco tempo a disposizione.
Sottolineata l’importanza della discussione in un settore che dà
sostegno ed aiuto a chi si trova in difficoltà, evidenzia che, nonostante la Regione
sia sottoposta al Piano di rientro dal deficit sanitario, si possano effettuare
degli interventi necessari.
Rileva, poi, che per realizzare una riforma seria occorrono risorse
sufficienti, in assenza delle quali paventa criticità tra le strutture.
Ritiene, pertanto, necessario e fondamentale che nel prossimo bilancio
di previsione si preveda un aumento di risorse economiche e, a tal proposito,
vorrebbe capire se il governo regionale intende procedere in tal senso.
Infine, sottolinea la necessità di chiedere al commissario Cotticelli di
istituire un Tavolo tecnico per avviare una serie di misure per pervenire
all’integrazione tra il settore socio-assistenziale e quello sanitario.
Precisato di partecipare ai lavori della Commissione in sostituzione del
consigliere Greco, chiarisce che le sue dichiarazioni emerse sulla stampa su
“una chiusura ordinata di fine Legislatura” vanno intese nel senso che,
stabilita la data delle elezioni, sarebbe opportuno individuare i provvedimenti
da approvare entro la fine del mandato. Per quanto riguarda il provvedimento in
discussione riferisce che la legge nazionale ha già previsto che le risorse
siano trasferite dal Ministero direttamente ai Comuni capi Ambito che, quindi,
gestiranno le risorse.
Ritiene che la Commissione esprimendo il parere non debba limitarsi un
atto burocratico, ma approfondire nel merito le problematiche.
Manifestata la massima disponibilità ad accogliere la proposta del
consigliere Gallo di discutere la problematica in Aula, benché non si tratti di
atto soggetto ad approvazione del Consiglio regionale nella sua interezza,
ritiene inopportuno però procedere ad un rinvio sic et simpliciter.
Rilevato come la Commissione, a differenza della seduta odierna, abbia
sempre lavorato serenamente e considerato che il parere non è vincolante, non
comprende quali siano le ragioni che hanno indotto alla convocazione della
Commissione nell’imminenza di una seduta di Consiglio.
Evidenziato che aprire a nuovi accreditamenti senza incrementare le risorse
creerà altro precariato e considerata l’importanza della riforma, ritiene
opportuno rinviare il parere per una maggiore serenità.
Concordato con quanto espresso, dal punto di vista politico, dal
consigliere Giudiceandrea riguardo all’essere giunti all’approvazione di una
riforma con una visione sempre più tecnica e sempre meno politica, evidenzia
come oggi si sia costretti a fare una forzatura e convocare tre sedute di Commissioni
diverse prima della seduta di Consiglio.
Stigmatizza, quindi, l’assenza all’interno del regolamento delle proposte
dei componenti della Commissione e la presentazione di un regolamento
inalterato rispetto a quello precedentemente presentato. Evidenziato, come da
un punto di vista politico, si sarebbe aspettato che la maggioranza si fosse
organizzata in modo da esprimere un parere positivo in Commissione, sottolinea
come ancora siano presenti alcune problematiche importanti; in particolare
quelle inerenti le strutture che non possiedono il requisito dei dodici mesi e l’assenza
di risorse necessarie alla copertura finanziaria, poiché le annualità 2020 e
2021 sono parametrate sulle previsioni del 2019.
Reputa, dunque, fondamentale conoscere la data certa delle elezioni,
considerato sia che l’intera problematica rischia di essere trasferita alla
prossima Legislatura sia che un eventuale bilancio provvisorio non consentirà
di risolvere diverse problematiche. Nel merito del provvedimento, giudica
errato riferirsi al costo lordo e non al costo aziendale e censura l’evidente
aumento dei costi a cui non corrisponde, a suo dire, un relativo incremento
delle rette. Auspicata una relazione da parte dell’Assessore che rispondesse,
punto per punto, alle osservazioni avanzate dai componenti della Commissione,
si chiede cosa succederà qualora non fosse approvato il regolamento,
considerata l’assenza di proposte alternative. Conclude esprimendo, a nome del
suo Gruppo, parere contrario al provvedimento.
Evidenzia che l’esecutivo regionale ha posto in essere tutte le attività
necessarie a garantire che le aspettative sulla riforma del Welfare non siano
disattese e che il sistema non arrivi al collasso. A tal proposito, comunica
che sono già state scelte le strade alternative da seguire per evitare il
collasso del sistema del welfare, specificando che l’accreditamento non implica
automaticamente l’ammissione alla retta, ma garantisce un sistema del welfare
unificato
Chiede se ad oggi le strutture possiedano i requisiti richiesti o se
sarà compito dei Comuni rilevarne l’eventuale assenza.
Riferisce come ad oggi non esistano in Regione criteri specifici in
merito alle convenzioni delle strutture, agli accreditamenti ed alla
definizione delle rette. Evidenzia, quindi, che il regolamento definisce il
metodo con il quale le strutture sono accreditate e le rette sono concesse e
puntualizza che i costi generali sono rimasti nel tempo inalterati e per tale
ragione ritenuti pertinenti e confermati. Dichiara, dunque, che saranno accolte
le richieste di modifica di buon senso e che sarà presentata una delibera che tenga
conto delle richieste.
Riguardo al fabbisogno sottolinea che sarà adottato quello indicato nel Piano
sociale e, benché condivida la necessità di incrementare le somme stanziate, evidenzia
come il regolamento consenta di utilizzare i 20 milioni di euro del Fondo
sociale per poi richiedere un aumento di tipo strutturale.
Con riferimento al requisito dei i 12 mesi, puntualizza che annualmente
verranno rivalutate le condizioni dei soggetti interessati al fine di
reinserire i soggetti fragili. Puntualizza che 6.600.000,00 euro di risorse
sono derivanti dalla compartecipazione degli utenti e che tale somma sarà
destinata ad aumentare, atteso che la popolazione tende ad essere sempre più
composta da anziani.
Chiede che venga redatta una sintesi delle osservazioni da inviare al
Dipartimento.
Favorevole a far pervenire le proposte al Dipartimento, sollecita una
particolare accortezza nel predisporre nel prossimo bilancio di previsione
maggiori risorse che servano a coprire i costi della riforma.
Manifesta perplessità su alcuni punti, in particolare in merito alle
affermazioni dell’Assessore sulla preesistente carenza di requisiti per
l’accreditamento delle strutture socio-assistenziali e le chiede se si senta di
affermare che codeste strutture in questi anni hanno reso una qualità del servizio
soddisfacente.
Criticata, inoltre, la trasposizione di costi del passato che non tiene
conto dell’adeguamento all’inflazione, riportando, di conseguenza, costi virtuali,
manifesta perplessità riguardo gli impegni di modifica della riforma che, a suo
avviso, risultano inverosimili.
Conferma che negli anni vi è sempre stato un controllo a campione delle
strutture insieme ai NAS, pur in assenza di una definizione dei requisiti.
Ribadisce, inoltre, che una volta formalizzate le proposte si farà carico di
dare seguito a quelle accoglibili.
Considerata l’importanza di questo settore fondamentale, invita alla
prudenza e a non fidarsi delle semplici promesse. Richiama, in tal senso, la
questione della legge regionale numero 1 del 2014 e della legge regionale
numero 12 del 2014, per le quali la soluzione sembrava a portata di mano ed
invece, ad oggi, si è ancora in attesa.
Manifesta contrarietà al modo di procedere ed esorta a portare
l’argomento all’esame del Consiglio regionale affinché questo possa liberamente
esprimere la propria volontà grazie ad un confronto partecipato.
Rispetto alle dichiarazioni del consigliere Esposito, chiarisce che il
decreto relativo ai precari è stato predisposto, ma l’iter è stato bloccato
dalla Guardia di finanza che ha acquisito gli atti.
Espresse perplessità per una riforma portata in aula frettolosamente a
fine Legislatura, crede nell’impegno dell’assessore Robbe, ma ritiene che la
Giunta regionale non le consentirà di gestire la materia in completa autonomia.
Considerata l’insufficienza delle risorse rispetto alla qualità dei
servizi e ad una popolazione sempre più numerosa che necessita di assistenza,
propone di esprimere un parere condizionato alla certezza delle risorse a
disposizione.
Ferma restando l’ipotesi di una discussione in Consiglio regionale, propone
di esprimere il parere raccordandolo ad una raccomandazione che i consiglieri
potranno depositare in Commissione. Quindi, sospende la seduta.
La seduta sospesa alle 15,07
riprende alle 15,27
Propone di riconvocare la Commissione con lo stesso punto all’ordine del
giorno, impegnandosi, in caso di necessità, a sostituire eventuali consiglieri
assenti ed a votare a favore.
Benché ritenga che un rinvio del provvedimento di qualche giorno non ne
comprometta l’efficacia, sottolinea la necessità di assumersi la responsabilità
politica delle scelte che verranno effettuate, invitando i consiglieri a produrre
osservazioni che diventeranno parte integrante del parere. Fermo restando la
richiesta di una seduta di Consiglio regionale che discuta del provvedimento,
annuncia che nella prossima seduta di terza la Commissione esprimerà un parere.
Ribadisce la necessità di trasmettere le osservazioni al Dipartimento,
affinché nella prossima seduta si abbiano risposte chiare.
Specifica che questo tempo servirà per ragionare su possibili accordi,
sintesi e per avviare un’interlocuzione.
Si dichiara disponibile ad accogliere le osservazioni, ma chiede di ricevere
dei dati scritti che consentano di lavorare in maniera mirata.
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La
seduta termina alle 15,35
Il Funzionario PO
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo