X^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
SANITÀ, ATTIVITÀ SOCIALI,
CULTURALI E FORMATIVE
N. 60
RESOCONTO SOMMARIO
SEDUTA DI LUNEDÌ 18 MARZO 2019
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MICHELANGELO MIRABELLO
Inizio
lavori h. 11,44
Fine lavori h. 15,36
INDICE
FERRARA Annamaria, funzionario PO
Settore assistenza giuridica
MORRONE Giuseppe (Gruppo Misto)
Audizione sul Vaccino contro il
cancro al colon retto
Audizione sulla gestione e la
salvaguardia delle Farmacie Rurali
NERI Giuseppe (Moderati per la
Calabria)
Verifica sullo stato di Attuazione
della Riforma sul Welfare
BARONE Rosalba, dirigente del
dipartimento politiche sociali
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra)
GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)
GRECO Orlandino (Oliverio
Presidente),*,*,*
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico),*
PARENTE Claudio (Forza Italia),*,*,*,*
ROBBE
Savina Angela Antonietta, assessore al lavoro e welfare,*,*,*,*,*,*,*
SERGIO Franco (Moderati per la Calabria)
GALLO Gianluca (Casa delle libertà)
MINNICI Sonia, funzionario settore
Assistenza giuridica
Presidenza
del Presidente Michelangelo Mirabello
La
seduta inizia alle 11,44
Constatata la presenza del numero legale, dà avvio ai lavori della Commissione con l’approvazione del verbale della seduta precedente.
Propone l’inversione dell’ordine dei lavori, con la trattazione immediata del sesto punto.
(Così resta stabilito)
Chiede
al proponente se ha ulteriori integrazioni da proporre sulla proposta di legge
già incardinata.
Ritiene
che si possa procedere, considerato che i rilievi di natura tecnica
precedentemente mossi sono stati superati con la presentazione degli emendamenti.
Chiede
se sulla proposta di legge ci sono osservazioni da parte del Settore assistenza
giuridica.
Fornisce
ulteriori precisazioni.
Passa
alla votazione dell’articolato e dei relativi emendamenti. Pone in votazione:
l’emendamento, protocollo numero 6952, all’articolo 1, che è approvato, quindi
l’articolo 1 che è approvato per come emendato; l’emendamento, protocollo
numero 6954, all’articolo 2, che è approvato, quindi l’articolo 2 che è
approvato per come emendato; l’emendamento, protocollo numero 6955,
all’articolo 3, che è approvato, quindi l’articolo 3 che è approvato per come
emendato; gli emendamenti all’articolo 4, protocollo numero 6956 e 6958, che
sono approvati, quindi l’articolo 4 che è approvato per come emendato; gli
emendamenti all’articolo 5, protocollo numero 6959 e 6960, che sono approvati,
quindi l’articolo 5 che è approvato per come emendato; l’emendamento,
protocollo numero 6961, all’articolo 6, che è approvato, quindi l’articolo 6
che è approvato per come emendato; l’emendamento, protocollo numero 6962,
all’articolo 7, che è approvato, quindi l’articolo 7 che è approvato per come
emendato; l’emendamento, protocollo numero 6963, all’articolo 8, che è
approvato, quindi l’articolo 8 che è approvato per come emendato.
(La
Commissione approva)
(Vengono auditi:
-il Primario di Oncologia del Grande Ospedale
Metropolitano;
-il delegato del Direttore Sanitario
Aziendale del Grande Ospedale Metropolitano;
-il Presidente dell’Associazione Arco.
Intervengono: il Presidente della Commissione;
i consiglieri Pedà, Giudiceandrea,
Guccione, Esposito, Neri e Gallo)
(Vengono auditi:
-il Presidente del Comitato Farmacie
Rurali;
-il
Responsabile del Sunifar di Reggio Calabria;
-il
Presidente di Federfarma provinciale di Reggio
Calabria;
-il
Presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Reggio Calabria;
- il Direttore del Distretto Sanitario
di Reggio Calabria.
Intervengono il Presidente della Commissione;
i consiglieri Pedà, Esposito, Neri, Guccione, Greco e Gallo)
Ritiene necessario convocare un’altra seduta di Commissione per l’audizione del direttore generale del dipartimento tutela della salute, politiche sanitarie.
Propone, essendo convocata un'altra Commissione, di rinviare il terzo punto all’ordine del giorno per mancanza dell’assessore al ramo, di esaminare ed approfondire il quarto punto all’ordine del giorno, relativo allo stato di attuazione della riforma sul welfare, per poi chiudere con una comunicazione sul settimo punto all’ordine del giorno.
(Così
resta stabilito)
Invita l’assessore a riferire alla Commissione sullo stato di attuazione della riforma sul welfare.
Evidenziato che l’audizione odierna consente alla Commissione di procedere di pari passo con il lavoro degli uffici, comunica che le Consulte si riuniranno, il prossimo venti marzo, per esaminare il regolamento, per discutere delle osservazioni poste in essere dai consiglieri in sede di Consiglio e per vagliare la proposta di attività che, poi, dovrà essere inviata agli Ambiti. Sottolinea come siano state definite delle ipotesi, che si discuteranno nelle Consulte, riguardanti il trasferimento dei servizi e delle competenze agli Ambiti, tenendo sempre in considerazione la continuità dei servizi medesimi. Riferito che sono state predisposte le linee per la configurazione dei piani di zona in maniera da avere una uniformità nella acquisizione delle informazioni, specifica che si è pensato di ritenere assolta la compartecipazione dei Comuni per i primi tre anni in funzione dell’attuazione degli uffici di piano. Con riferimento all’assistenza tecnica ai Comuni, puntualizza che si è pensato di mettere a disposizione degli Ambiti i funzionari che attualmente si dedicano alla stessa attività, creando un ponte nella gestione tra Regione e Ambiti. Evidenzia come sia importante tenere conto, in questa fase, che l’analisi del fabbisogno dei singoli Ambiti è tutta da approfondire e che, per questo, solo alla fine del percorso si arriverà alla rideterminazione delle necessità dei territori.
Riferisce, poi, che si è cercato di adottare un criterio oggettivo di determinazione delle rette, prendendo a riferimento il metodo adottato nel sistema sanitario. Riguardo alla procedura di autorizzazione, puntualizza che delle attività sono state aperte nel rispetto della normativa vigente. Riferendosi alla fase dell’accreditamento, evidenzia come molte delle strutture non siano accreditate e che si è pensato di dare alla stesse un accreditamento provvisorio affinché continuino a offrire i servizi per poi, successivamente all’approvazione del regolamento, riconoscere loro l’accreditamento definitivo in presenza delle necessarie condizioni. Conclude evidenziando come, ad oggi, non esistano documenti oggettivi che consentano di passare al sistema gestito dagli Ambiti e che si cerca di lavorare per una programmazione unitaria che consenta l’allineamento dei due sistemi.
Preso atto della riorganizzazione in atto nel settore e del numero esiguo di strutture accreditate rispetto a quelle autorizzate, chiede quali siano i criteri, a parità di regime autorizzativo, per ammettere a retta alcune strutture rispetto ad altre.
Precisa che quanto riferito riguarda il passato e che nessuna nuova autorizzazione rilasciata ha dato diritto ad ammissione a retta.
Chiede se sia stata disciplinata la procedura relativa alla fase di accreditamento istituzionale, in presenza dei richiesti requisiti organizzativi, qualora le strutture non abbiano i requisiti per l’ammissione a retta, paventando il verificarsi di situazioni conflittuali.
Precisa che i requisiti sono stabiliti dalla Legge numero 328 del 2000.
Sottolinea la necessità di definire il numero delle strutture accreditate ai fini dell’ammissione a retta sulla base dell’individuazione delle risorse finanziarie esistenti.
Riferito il parere fornito all’ANAC dal Consiglio di Stato che prevede, in tale ambito, il ricorso a procedure selettive, propone di separare le procedure di accreditamento da quelle dell’ammissione a retta.
Suggerisce che il Regolamento preveda il dimensionamento del personale, nell’ipotesi di mancata ammissione a retta della struttura accreditata.
Precisa che le caratteristiche tra strutture in regime di autorizzazione e di accreditamento non riguardano la dotazione organica.
Prende atto del chiarimento fornito.
Sottolineato il ritardo ultraventennale nell’attuazione della riforma, evidenzia, in particolare, le problematiche legate alla carenza di risorse finanziarie ed auspica l’avvio immediato di un percorso finalizzato a dotare la Calabria di un Piano sanitario-assistenziale integrato, che ponga rimedio alla duplicazione di funzioni ed alla mancata integrazione tra strutture sanitarie e socio-assistenziali.
Ravvisata la necessità di incrementare la dotazione finanziaria del Fondo per le politiche sociali, al fine di ridurre il gap della Calabria rispetto alle altre regioni italiane, reputa ormai improcrastinabile l’adozione di efficaci azioni politiche.
Ricordato il blocco delle procedure relative all’Avviso pubblico “Dopo di noi”, chiede quali iniziative siano state intraprese per non disperdere le risorse finanziarie, ricordando, a tal proposito, le aspettative delle famiglie con persone affette da gravi disabilità.
Ritenuto anacronistico il mancato adeguamento delle rette, rimaste immutate da oltre 12 anni, sottolinea la necessità di accelerare l’iter di attuazione della riforma e di approvazione di un Piano 2019-2021, che realizzi la reale integrazione tra servizi sanitari e servizi socio-assistenziali.
Riferito che, sulla base dei dati Istat, la Calabria si attesta all’ultimo posto rispetto alle altre regioni italiane con 22 euro di spesa pro-capite per i servizi sociali, precisa che tale calcolo viene effettuato sulla base delle risorse finanziarie messe a disposizione per le politiche sociali.
Sottolineato il lavoro in atto per la realizzazione del Piano integrato al fine di porre rimedio alle esistenti duplicazioni di funzioni, evidenzia la necessità di una rimodulazione della spesa in relazione ai bisogni degli utenti, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione e l’impoverimento del tessuto sociale.
Auspicato il riavvio delle procedure dell’Avviso pubblico “Dopo di noi, riferisce la predisposizione, entro fine maggio, del relativo regolamento.
Precisato l’avvenuto adeguamento delle rette, sottolinea, in particolare, le problematiche legate alla debolezza della compartecipazione dei Comuni.
Ricordata la presentazione di una mozione sul tema in discussione, reputa doveroso verificarne la condivisione con i componenti della Commissione e l’assessore al fine di avviare, poi, la discussione generale. Precisa, quindi, che alcuni punti della mozione sono stati riformulati.
Riferisce di aver tenuto conto nel suo intervento del contenuto della mozione nella sua formulazione originaria.
Precisa che la mozione è stata modificata nella giornata odierna.
Sottolineata la necessità di colmare il vuoto normativo esistente in materia, ritiene inadeguata e inefficace una riforma che non realizzi l’integrazione, ormai improcrastinabile, tra servizi sanitari e servizi socio-assistenziali.
Evidenziato il fallimento politico nel settore, considerato che la Calabria ha la più bassa quota pro-capite per il sociale, sottolinea la carenza di un adeguato fabbisogno finanziario, che vanifica le legittime aspettative dei cittadini, esponendo, a suo avviso, il sistema al rischio di implosione.
Stigmatizzato il ritardo ultraventennale nell’attuazione della riforma, chiede chiarimenti in merito alla rimodulazione in materia di ricalcolo delle rette e delle forme di compartecipazione dei Comuni, nonché su tempi e modalità per gli accreditamenti provvisori.
Auspicata l’ampia condivisione della mozione a firma dei consiglieri Gallo e Greco, reputa necessari ulteriori approfondimenti al fine di adottare una riforma efficace. Chiede, infine, all’assessore una relazione dettagliata sul fabbisogno finanziario.
Con riferimento al calcolo delle rette, precisa che è stato adottato un metodo differente che ha prodotto, di conseguenza, risultanze diverse.
GRECO
Orlandino (Oliverio Presidente)
Da lettura di alcuni punti della mozione riformulata.
SERGIO
Franco (Moderati per
la Calabria)
Evidenzia che il disagio economico-sociale è molto più accentuato al Sud a causa della carenza di servizi e ritiene necessario aumentare il livello di opportunità rispetto al resto del Paese.
Censura, poi, che si continuino a dare autorizzazioni all’accreditamento, senza provvedere al pagamento delle rette, non consentendo alle strutture di avere le risorse per pagare gli emolumenti dei propri dipendenti. Suggerisce, quindi, di utilizzare la mozione proposta come linea di indirizzo per un confronto che serva a capire quali servizi debbano ricevere un’attenzione particolare. Rammentato, infine, che la Legge 328 del 2000 è nata per ottimizzare i servizi alla persona, evidenzia invece che in Calabria i servizi ricadono sulle famiglie e le proposte non vengono attuate. Conclude manifestando un disagio personale, dovuto all’impotenza nei riguardi delle persone che soffrono, imputandone la responsabilità alla Giunta regionale.
Preso atto dei conflitti interni alla maggioranza su questa materia, già ampiamente dibattuta in Consiglio regionale, evidenzia che la riforma del welfare è strumentale al miglioramento dell’intero sistema.
Invitato l’assessorato alla prudenza, esorta a dichiarare con chiarezza se vi sia un disegno preciso della Giunta regionale per modificare nella sostanza il sistema.
Consiglia di utilizzare buon senso e, reso noto di aver depositato una nuova versione della mozione in cui si chiede di prolungare le addende fino al 31 dicembre 2019, invita a lasciare la scelta al nuovo governo regionale, adeguandosi alla volontà politica del Consiglio regionale. Chiede, infine, al presidente Mirabello di convocare una seduta di Commissione con all’ordine del giorno la nuova mozione a firma sua e del consigliere Greco.
Reputato che la riforma del sociale debba essere la più condivisa possibile e contemplare gli interessi dei più, dichiara di aver preso in considerazione la mozione presentata dai consiglieri Gallo e Greco, ma al contempo di essere convinta di procedere con impegno nel proprio lavoro.
Rispetto, poi, alle criticità avanzate, osserva che si sta lavorando sulla necessità di conoscere il fabbisogno e sulla separazione tra sociale e sanitario, nel rispetto dei vincoli esistenti.
Cosciente dell’impossibilità da parte dei comuni di prendere parte alla compartecipazione, riferisce di aver condiviso un percorso che ricalca il modello del Piano di povertà, almeno per i primi anni.
In merito, inoltre, alle procedure di autorizzazione, ritiene necessario lasciare il sistema aperto e valutare le diverse alternative possibili. Sottolineato, infine, che l’accreditamento provvisorio comporta una dichiarazione da cui discendono delle responsabilità, rende noto che per gli accreditamenti definitivi gli Ambiti Territoriali Ottimali saranno accompagnati da un’assistenza tecnica effettuata dagli stessi soggetti che attualmente se ne occupano.
Giudica necessario un segnale politico che prenda atto della volontà della Commissione, per poi aprire un dibattito in Consiglio regionale.
Ritiene
che, seppur opinabile, la sentenza del Consiglio di Stato debba essere tenuta
in considerazione, procedendo agli opportuni correttivi e a una revisione,
anche mediante una concertazione con le forze sociali ed i soggetti coinvolti
ovvero mediante un percorso prestabilito che tenga conto di molteplici aspetti.
Pertanto,
invita l’assessore a prestare maggiore attenzione, soprattutto in merito alle
informazioni relative a problematiche che non attengono strettamente ed
esclusivamente la Commissione consiliare, ma che necessitano di maggiore
coinvolgimento.
Auspica
l’approvazione della mozione a firma dei consiglieri Gallo e Grego, soprattutto
rispetto alle raccomandazioni della Giunta regionale e del dipartimento.
Ricordato
che la Commissione non può procedere con l’approvazione della mozione, comunica
di voler procedere all’emanazione di un atto di indirizzo che preveda come base
il vademecum indicato nella mozione che, una volta concordata in Conferenza dei
capigruppo, sarà discussa in Aula consiliare.
(La Commissione rinvia)
Sull’ordine
dei lavori
Propone l’inversione dei punti all’ordine del giorno e la trattazione del quinto punto.
(Così
resta stabilito)
Illustra brevemente la proposta di modifica dell’articolo 4, comma 1, della legge regionale numero 12 del 2018 recante: “Norme in materia di tutela, promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo” al fine di aggiungere le I.p.a.b agli enti fruitori della legge.
Illustra alcune osservazioni del Settore assistenza giuridica.
Rinvia la trattazione con l’apertura dei termini per
gli emendamenti.
(La
Commissione rinvia)
Annuncia l’eventuale abbinamento dei punti sette e otto e comunica che già dalle prossime sedute si procederà con le relative audizioni.
(La
Commissione rinvia)
Comunica il rinvio dei punti nove, dieci e undici.
(Così
resta stabilito)
Indi, toglie la seduta.
La
seduta termina alle 15,36
Il funzionario PO
dott.ssa Giada Katia Helen Romeo