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LEGISLATURA
COMMISSIONE
ASSETTO E
UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
N.
55
RESOCONTO SOMMARIO
_________
SEDUTA Di LUNEDI’ 10 settembre
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DOMENICO
BEVACQUA
Inizio lavori h 12,26
Fine lavori h 15,24
MUSMANNO Roberto, assessore alle
infrastrutture,*,*,*
TALLINI Domenico (Forza Italia),*,*
ZINNO Luigi, dirigente del dipartimento infrastrutture, lavori
pubblici, mobilità,*
MUSMANNO Roberto, assessore alle
infrastrutture,*
TALLINI Domenico (Forza Italia)
ARAMINI Giovanni, dirigente del
dipartimento ambiente,*,*,*,*,*,*
ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)
GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)
NERI Giuseppe (Moderati per la Calabria),*,*
TALLINI Domenico (Forza Italia),*,*,*,*,*,*
Sistema infrastrutturale
in Calabria - Stato di sicurezza di ponti e viadotti
TALLINI Domenico (Forza Italia)
ZINNO Giuseppe, dirigente del
dipartimento infrastrutture, lavori pubblici, mobilità
Presidenza del Presidente Domenico Bevacqua
La seduta inizia
alle 12,26
Constatata la presenza del numero legale, dà avvio ai
lavori della Commissione con l’approvazione del verbale della seduta
precedente.
Illustra
la proposta di legge in esame che introduce in prospettiva sismica delle
modifiche al sistema delle procedure per la denuncia, il deposito e
l’autorizzazione di interventi di carattere strutturale e relativi alla
pianificazione territoriale.
Riferisce,
preliminarmente, che il carico di lavoro in tale ambito è aumentato in maniera
significativa, anche perché tutte le pratiche sottoposte ai funzionari devono
essere previamente esaminate ed autorizzate.
Ritiene,
quindi, che, con l’entrata in vigore delle nuove norme tecniche, il percorso di
elaborazione della proposta di legge sia risultato alquanto complesso e che il
lavoro abbia avuto l’obiettivo di snellire le pratiche burocratiche, fornendo
una sorta di vademecum per i funzionari, traendo anche spunto dalle buone
pratiche di amministrazione di altre realtà istituzionali e consentire il
superamento di eventuali dubbi e incertezze.
Chiarisce
che la proposta di legge si concentra particolarmente su tutto ciò che riguarda
l’attuazione per la messa in sicurezza di scuole ed edifici strategici.
Riferisce,
inoltre, che per addivenire ad una proposta pienamente condivisa si è
realizzato un Tavolo tecnico con i professionisti designati dagli Ordini
professionali da cui sono stati tratti vari spunti.
Precisa,
infine, che la proposta di legge fornisce indicazioni precise anche per lo
snellimento delle procedure attraverso la piattaforma digitale sismica,
garantendo così un supporto maggiore per i funzionari che potranno procedere, a
suo dire, molto più rapidamente.
Auspica,
pertanto, una rapida approvazione ed applicazione della proposta in esame.
Ringrazia
per l’illustrazione della proposta di legge.
Riferisce anch’egli che la proposta di legge è stata “licenziata” all’unanimità dai professionisti dei vari Ordini professionali intervenuti al Tavolo tecnico e in quell’occasione sono state affrontate le diverse problematiche, senza tralasciare la sicurezza per i cittadini e puntando ad uno snellimento celere delle procedure per l’evasione delle pratiche esaminate.
Riferisce,
altresì, che recentemente la Corte costituzionale si è pronunciata con una
sentenza da cui è disceso l’obbligo per le istituzioni pubbliche di ricevere
una formale autorizzazione sui progetti esaminati, al di là della semplice
presa d’atto, favorendo, così, sempre più una distinzione di compiti e funzioni
tra progettisti e funzionari, ma al contempo garantendo maggiormente il
rispetto delle procedure tecniche e della sicurezza delle opere realizzate.
Apprezza
la proposta di legge in esame e concorda sulle modifiche effettuate che agevolano,
a suo dire, la comprensione delle procedure.
Apprezza
il lavoro realizzato ma chiede chiarimenti sulla procedura prevista e sugli
adempimenti a carico della Regione, in particolare sull’esistenza di termini
entro cui adempiere e sui provvedimenti da adottare a garanzia dei cittadini in
caso di inadempimento o ritardi dipendenti dalla Pubblica Amministrazione.
Riferito, preliminarmente, che questo punto è stato ampiamente trattato al Tavolo tecnico, precisa che è stato previsto un termine perentorio di 60 giorni per l’obbligatorietà del parere e, nel caso di ritardi o inadempimenti da parte della Pubblica Amministrazione, il non pagamento degli oneri dovuti o la restituzione della tassa già corrisposta.
Evidenzia
le difficoltà legate all’adeguamento normativo e, ricordato l’aumento del
carico di lavoro, afferma che è stato posto in essere un rafforzamento
consistente della squadra dei tecnici, prevedendo, tra l’altro, anche
l’esistenza di una task force di sei
professionisti per l’evasione delle pratiche arretrate.
Definisce
storico l’intervento normativo della proposta in esame, non solo perché
condiviso dai professionisti dei vari Ordini professionali intervenuti al
Tavolo tecnico, ma anche perché introduce norme per una evidente
semplificazione, eliminando o, comunque, riducendo sensibilmente il parametro
dell’arbitrarietà e della discrezionalità e determinando, anche, effetti
positivi sulla piattaforma tecnica; a tal riguardo, precisa che grazie a
quest’ultima tutto l’iter sarà gestito per via telematica, garantendo, una volta
a regime, il rispetto del termine dei 60 giorni stabiliti.
Chiede
se, scaduti i termini previsti, il cittadino dovrà ripresentare la domanda.
Chiarisce che, scaduti i termini, la domanda non si dovrà ripresentare e che ai cittadini sarà restituita la tassa versata.
Chiede
ulteriori precisazioni.
Precisa
che la restituzione delle somme pagate al cittadino è da intendere come
riconoscimento di responsabilità per il mancato rispetto dei termini ma che la
domanda non va ripresentata.
Auspica
che, una volta licenziata dalla Commissione, la proposta di legge in esame
possa essere presentata e discussa nella seduta di Consiglio regionale che si
terrà giorno 12 settembre.
Pone
in votazione l’emendamento, a sua firma, protocollo numero 37176, che prima
dell’articolo 1 inserisce l’articolo 01, con la modifica del titolo della legge
regionale numero 37 del 2015, che è approvato. All’articolo 1 pone in votazione
l’emendamento, a sua firma, protocollo numero 37178, che è approvato, quindi,
pone in votazione l’articolo 1 che è approvato per come emendato. Pone ai voti
gli articoli 2, 3, 4 e 5 che sono approvati.
All’articolo
6 pone in votazione l’emendamento, a sua firma, protocollo numero 37192, che è
approvato; indi pone in votazione l’articolo 6 che è approvato come emendato.
Pone
ai voti l’articolo 7, che è approvato. All’articolo 8 pone ai voti l’emendamento,
a sua firma, protocollo numero 37180, che è approvato. Quindi pone ai voti
l’articolo 8 che è approvato, così come emendato e, successivamente, gli
articoli 9 e 10 che sono approvati.
All’articolo
11 pone ai voti l’emendamento, a sua firma, protocollo numero 37182, che è
approvato; quindi pone ai voti l’articolo 11 che è approvato per come emendato
e gli articoli 12 e 13 che sono approvati.
Pone,
infine, ai voti la proposta di legge nel suo complesso che è approvata per come
emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(La Commissione approva)
Precisa,
preliminarmente, che la proposta in esame è finalizzata ad integrare l’articolo
8 della legge regionale numero 51 del 2017, provvedendo ad attribuire agli enti
gestori della rete stradale primaria, in caso di pericolo per la circolazione
stradale e per l’incolumità degli utenti, la facoltà di effettuare attività di
manutenzione della vegetazione presente nelle aree di proprietà del demanio
stradale in deroga all’autorizzazione regionale.
Ritenuto
opportuno, a seguito di approfondimenti, perseguire tale finalità attraverso
una modifica regolamentare e non legislativa, propone il ritiro della proposta
di legge.
Chiede
precisazioni in merito alla modifica introdotta dalla proposta di legge.
Forniti
i chiarimenti richiesti, ribadisce l’opportunità di procedere attraverso una modifica
regolamentare e non legislativa.
Prende
atto della richiesta dell’assessore Musmanno.
(Così resta stabilito)
Illustra
la proposta riguardante l’approvazione del Piano Assetto Naturalistico (PAN)
relativo alle riserve naturali regionali
del Lago di Tarsia e della Foce del Crati, due aree di straordinaria importanza
naturalistica interessate ogni anno dalla presenza di oltre 10 mila visitatori,
tale da rendere necessaria la regolamentazione del flusso turistico a tutela,
in particolare, dell’habitat naturale
di notevole pregio.
Ripercorso
l’iter dell’istituzione delle riserve
naturali, riferisce che il Piano, predisposto dall’ente gestore, era stato
approvato dalla Commissione consiliare nel 2012 e il relativo iter si era
successivamente interrotto.
Ribadita
l’importante valenza naturalistica delle aree in discussione, precisa che il
Piano si compone di un documento descrittivo generale di carattere tecnico e di
uno Statuto per la gestione delle riserve naturali.
Chiede
precisazioni in merito al numero delle riserve presenti in Calabria, alla loro
estensione, alle modalità di finanziamento con particolare riferimento alla
eventuale proporzionalità dei contributi in relazione all’estensione o altro,
nonché chiarimenti in merito alla predisposizione del Piano.
Chiede
da chi sia stato elaborato lo Statuto.
Precisa
che le riserve in Calabria sono tre: Lago di Tarsia e Foce del Crati, di
complessivi circa 600 ettari, e le Valli Cupe, di circa 500 ettari,
riservandosi di fornire dati più precisi.
Riferisce,
quindi, che le riserve oggi in esame sono state istituite negli anni ’90, che
l’ente gestore, a seguito di apposita modifica della regionale numero 52 del
2010, è stato individuato nell’Associazione “Amici della Terra Italia”,
subentrata al Consorzio di bonifica e, infine, che il Piano non prevede
specifici finanziamenti
Chiede
precisazioni in merito all’eventuale erogazione ed all’ammontare dei
finanziamenti regionali.
Riferisce
che, annualmente, l’ente gestore delle due riserve riceve un finanziamento annuo
di circa 120 mila euro.
Chiede
ulteriori chiarimenti.
Ribadisce
che entrambe le riserve ricevono un finanziamento di circa 120 – 130 mila euro
annui.
Ricordate
le problematiche relative al reperimento delle risorse finanziarie per la
riserva delle Valli Cupe, evidenzia la necessità di fare chiarezza
sull’argomento.
Sottolinea
la necessità di una compiuta riorganizzazione del settore, soprattutto al fine
di evitare disomogeneità nell’ammontare dei finanziamenti regionali.
Ricostruito
l’iter dell’istituzione delle riserve
in esame e sottolineato che la legge prevede che lo Statuto sia approvato dal
Consiglio regionale, chiede chiarimenti in merito alla procedura seguita.
Ribadisce
che l’ente gestore delle due riserve, a seguito di apposita modifica della
regionale numero 52 del 2010, è stato individuato nell’Associazione “Amici
della Terra Italia”, subentrata al Consorzio di bonifica, e che il Piano,
adottato dall’ente gestore, è stato approvato dalla Commissione consiliare nel
2012 e, successivamente, l’iter si è
interrotto.
Auspica
che si possa trovare una soluzione che tenga conto delle osservazioni del
consigliere Tallini.
Esprime
perplessità in merito ad alcune disposizioni statutarie, in particolare quelle
relative al funzionamento ed alla gestione del personale dell’ente gestore.
Fornisce
i chiarimenti normativi a sostegno delle disposizioni statutarie.
Propone
di rinviare per ulteriori approfondimenti.
Sottolinea
la necessità di regolamentare problematiche in materia ambientale soprattutto
in considerazione dei recenti episodi.
Chiede
chiarimenti in merito all’interruzione dell’iter procedurale ed ai soggetti
preposti ad effettuare controlli sulle riserve.
Ribadisce
che lo Statuto e il Piano erano stati approvati dalla Commissione consiliare
nel 2012, sottolineando i solleciti effettuati all’ente gestore per il riavvio
dell’iter interrottosi.
Ritenuto
che la vicenda delle Gole del Raganello abbia
aumentato la consapevolezza della necessità di una maggiore e più attenta
regolamentazione in materia ambientale, sottolinea la necessità di ulteriori
approfondimenti soprattutto al fine di fornire tali enti di adeguati strumenti
finanziari per far fronte alle necessità.
Evidenziato
che la Commissione è chiamata all’approvazione dello Statuto di queste due
riserve senza provocare ulteriori ritardi rispetto ad un iter che avrebbe dovuto concludersi molto prima, condivide quanto
espresso dal consigliere Tallini riguardo alla necessità di conoscere le
esigenze delle riserve e, successivamente, in sede di bilancio di previsione
accordare alle stesse un finanziamento che tenga conto della loro estensione,
delle loro peculiarità e delle loro necessità.
Reputato
che il consigliere Greco abbia ben sintetizzato le osservazioni precedenti,
ritiene però che la Commissione debba esaminare nel merito le proposte
normative, demandando al dipartimento il compito di elaborare un documento per
la ripartizione delle risorse.
Chiede
al dipartimento di fare pervenire alla Commissione il quadro della situazione
delle riserve e le proposte di interventi da effettuare.
Evidenziata l’importanza di fare diventare
imprese gli enti gestori delle riserve, evitando di far ricadere tutte le
competenze sulla Regione, propone di modificare l’articolo 5, comma 2,
dell’allegato A del Piano, sopprimendo alcuni riferimenti normativi errati, indi
pone ai voti il provvedimento che è approvato all’unanimità, come modificato,
con autorizzazione al coordinamento formale.
(La Commissione approva)
Giudica di grande attualità interrogarsi
sullo stato delle infrastrutture in Calabria, considerato il crollo del ponte
Morandi a Genova e le criticità riguardanti il ponte Allaro
e altre strutture in tutta la Calabria. Precisa che la Commissione non ha il
compito di individuare precise responsabilità, ma ha l’obbligo di comprendere e
tentare di proporre iniziative concrete finalizzate ad interventi non solo
manutentivi. Evidenziato che la Calabria ha fragilità ancora maggiori rispetto
al resto dell’Italia, reputa opportuno chiedere al ministro Toninelli
cosa intenda fare per monitorare la situazione in Calabria e chiede all’Anas di
dire con chiarezza ed onestà quali siano le condizioni di sicurezza delle
infrastrutture calabresi.
Sottolinea come, a suo avviso, sarebbe
opportuno audire anche l’ANCI Calabria, considerato
che anche le città hanno delle opere pubbliche da tenere sotto controllo e che
le Provincie e i Comuni gestiscono più chilometri di strade rispetto all’ANAS.
Evidenziato come il dipartimento abbia una
responsabilità non marginale all’interno del sistema viario, già frammentato in
tema di responsabilità e gestione, sottolinea come gran parte dell’informativa
che il Presidente della Giunta esporrà nella prossima seduta di Consiglio
regionale sarà volta a stabilire le misure da adottare, cercando di capire come
ridurre i rischi, anche prevedendo forme di monitoraggio statico e dinamico
delle opere esistenti; monitoraggio che spesso non viene eseguito e che
dovrebbe essere attuato secondo criteri oggettivi e parametri tecnici che
consentano di individuare le strutture da prendere in considerazione,
monitorare e sulle quali eventualmente intervenire. Evidenzia, quindi, che la
rete stradale calabrese è di 9066 km, di cui 1500 km di competenza dell’ANAS e
7500 km di competenza delle Provincie e la parte rimanente di competenza dei
Comuni che, per mancanza di risorse, non riescono ad effettuare interventi di
monitoraggio e manutenzione. A suo avviso, infine, è necessario conoscere lo
stato delle strutture di cui si è fruitori, attraverso il monitoraggio, effettuato
su criteri oggettivi (ad esempio la vetustà, il tipo di materiali usati e
quant’altro possa essere oggettivamente considerato), che ritiene sia
l’intervento economicamente più vantaggioso.
(Vengono auditi:
- la Responsabile della manutenzione
straordinaria Area compartimentale Anas Calabria.
Intervengono: il Presidente della
Commissione; l’assessore Musmanno; i consiglieri Nucera,
Greco e Tallini).
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta
termina alle 15,24
Il Funzionario
AP
Dott.ssa Giada
Katia Helen Romeo
Il dirigente di
Area
Dott. Maurizio
Priolo