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LEGISLATURA
COMMISSIONE
SPECIALE DI
VIGILANZA
N.23
RESOCONTO SOMMARIO
SEDUTA Di GIOVEDI’ 5 LUGLIO 2017
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE MORRONE
Inizio lavori h. 12,13
Fine lavori h. 13,55
BATTAGLIA Domenico Donato (Partito
Democratico)
DE CELLO
Filippo, dirigente generale del dipartimento bilancio, finanze e patrimonio,*,*,*,*,*,*
PEDA’ Giuseppe (Casa delle Libertà),*
ZITO Bruno, dirigente
generale reggente dipartimento tutela della salute, politiche sanitarie,*,*,*
Presidenza
del Presidente Giuseppe Morrone
La seduta inizia alle 12,13
Approvato il verbale della seduta precedente, dà avvio ai lavori della
Commissione.
Preliminarmente dà il benvenuto al consigliere Pedà, quale nuovo
componente della Commissione speciale di vigilanza.
Riferisce che la Corte dei Conti, con la deliberazione numero 85/2018,
ha evidenziato le criticità e le osservazioni già svolte nella precedente
deliberazione numero 117/2017, mantenendo la suddivisione dei rilievi formulati
in sette sezioni, che corrispondono a materie specifiche.
Sottolinea, inoltre, che viene riproposto un rilievo di carattere
preliminare, riguardante il mancato avvio dell’iter di modifica della legge
regionale di contabilità, al fine di renderla coerente con le disposizioni
nazionali in materia di armonizzazione contabile dei bilanci pubblici,
suggerendo alla Regione di valutare l’opportunità di procedere all’abrogazione
della legge di contabilità regionale.
Evidenzia che, ai sensi delle disposizioni legislative vigenti in
materia di armonizzazione contabile, il rendiconto della Regione è sottoposto a
Parifica da parte della competente sezione territoriale di controllo della
Corte dei conti, con controlli più stringenti rispetto a quanto disposto dalla
normativa precedente.
Riferito, quindi, che la Corte dei conti può evidenziare criticità,
ritiene che il primo rilievo, relativo al mancato avvio dell’iter di modifica
della legge regionale di contabilità (L.R. 8 del 2002), non rappresenti una
criticità in senso stretto, considerato che il decreto legislativo numero 118 del
2011 è specifico e disciplina in dettaglio la contabilità regionale. Pur
riconoscendo la facoltà del Consiglio regionale di procedere all’abrogazione
della legge regionale numero 8 del 2002, reputa non indispensabile procedere in
tal senso o approvare norme regionali che, di fatto, dovrebbero riproporre
pedissequamente i contenuti del decreto legislativo numero 118 del 2011.
Chiede alcuni chiarimenti al dottor De Cello e che gli sia fornita, se
disponibile, la documentazione relativa.
Giudica, invece, pertinente il secondo rilievo sollevato dalla Corte
dei conti e relativo alla tempistica di approvazione del Documento di
programmazione. Ricorda che il Governo nazionale approva il Documento di
programmazione e che la Regione, dovendo concorrere agli obiettivi di finanza
pubblica, adotta il proprio entro giugno, fatta eccezione per eventuali note di
aggiornamento da parte del Governo che si dovessero rendere necessarie.
Riferisce, inoltre, che la Giunta regionale il 30 giugno ha approvato
il Documento di programmazione, trasmesso al Consiglio per l’approvazione, e
che l’iter definitivo si concluderà con l’approvazione da parte del Governo di
eventuali note di aggiornamento a cui la Regione dovrà adeguarsi. Per tali
ragioni e per quanto riferito, ritiene superata la criticità sollevata.
Chiede ulteriori precisazioni.
Precisa che il dipartimento bilancio, in seguito alle osservazioni del
Collegio dei revisori dei conti, trasmette a tutti i dipartimenti interessati
le criticità sollevate dalla Corte dei conti, alle quali ognuno è tenuto a
rispondere per quanto di competenza.
Sottolinea, poi, che al momento la Giunta o il Consiglio non hanno
adottato nessun provvedimento conseguenziale nei confronti dei dipartimenti che
non hanno risposto.
Evidenzia
come il rinvio della trattazione del punto, avvenuto nella precedente riunione,
sia stato causato dall’assenza di risposte da parte di alcuni dipartimenti
regionali competenti ai rilievi avanzati dalla Corte dei conti.
Continua
la disamina dei rilievi della Corte dei conti, comunicando preliminarmente che,
benché la Giunta abbia approvato il Piano degli indicatori, la Corte dei conti
ha chiesto di chiarire se detto Piano fosse stato adottato anche dagli enti
strumentali. Precisa, quindi, che alla data della delibera della Corte gli enti
strumentali della Regione, tenuti all’approvazione del Piano degli indicatori,
non vi avevano provveduto in assenza dell’approvazione del rendiconto dell’anno
di riferimento e che, ad oggi, invece, detti Piani sono stati adottati, previa
approvazione dei rendiconti degli enti strumentali.
Sottolinea
come non coincidessero i dati in possesso del dipartimento e quelli forniti
dagli enti strumentali.
Ribadisce
che dopo l’approvazione dei rendiconti degli enti strumentali sono stati
approvati i relativi Piani degli indicatori.
Chiede
di avere chiarimenti sull’indebitamento e sul rispetto dei vincoli riguardanti
lo stesso.
Riferisce
che non ci sono rilievi sull’indebitamento.
Chiede
di avere chiarimenti sui rilievi riguardanti le società partecipate.
Poiché
la competenza su alcune criticità non compete al dipartimento che dirige, si
limita a riferire che alcune di esse sono pertinenti.
Chiede
di avere chiarimenti sulla mancata congruità del fondo rischi e sul ritardo nei
pagamenti dei fornitori delle ASP.
Evidenziato,
in particolare, che il ritardo nei pagamenti dei fornitori è dovuto al fatto
che le rimesse della Regione nei confronti delle aziende sono aggredite dai
creditori di alcune delle aziende medesime, puntualizza che si è tentato di
arginare tale problematica, attraverso la stipula di un accordo con le
organizzazioni rappresentative dei fornitori, al fine di ridurre il
contenzioso.
Comunica,
altresì, riguardo agli altri rilievi della Corte, l’impegno a trasmettere una dettagliata
relazione scritta.
Ricorda
che, riguardo a i rilievi avanzati dalla Corte, esiste una legge regionale che sanziona,
con la revoca della nomina, i direttori generali che sforano i tetti di spesa.
In
riferimento alla legge regionale che penalizza i direttori generali in caso di
sforamento dei tetti di spesa, precisa come la giurisprudenza regionale e
nazionale ne abbia delimitato gli effetti sanzionatori, escludendoli nel caso
in cui il disavanzo, registrato in epoca antecedente alla nomina del direttore
generale, fosse di quantità talmente elevata da non potersi addebitare al neo
direttore. Altresì, riferisce che nell’ultimo tavolo Adduce (tavolo
interministeriale e regionale per il controllo dell’andamento del Piano di
rientro dal deficit sanitario) la
Regione ha evitato l’applicazione di nuove e pesanti sanzioni relative al
disavanzo, per una cifra complessiva di due milioni di euro.
A
tal proposito, evidenzia l’alacre lavoro messo in atto dal dipartimento affinché
al prossimo tavolo, previsto per il 18 luglio, si possa dimostrare un trend che consenta di diminuire entro
febbraio 2019 il disavanzo e/o comunque non aggravarlo.
Chiede
se risponda al vero che alcune risorse destinate alle politiche sociali siano
state trasferite sul comparto sanitario, paventando l’aumento di contenzioso con
gli erogatori dei servizi sociali.
Sottolinea
come in assenza delle risorse destinate alle politiche sociali non sia
possibile approvare un decreto unico socio sanitario, nonostante il rischio di
aumentare i contenziosi con gli erogatori dei servizi socio assistenziali. A
ciò aggiunge che, comunque, si sta provvedendo alla modifica delle modalità di erogazione
delle prestazioni sociali, ad oggi liquidate dalle aziende sanitarie.
Evidenziato
il fallimento della gestione commissariale, chiede di intervenire sia sulla
cattiva consuetudine delle ASP di pagare solo dopo sentenze di condanna anche
in presenza di debiti certi sia in capo a chi è previsto il potere di
vigilanza.
Evidenziato
come spesso il mancato pagamento non sia determinato dalla mancanza di volontà
ma dalla insufficienza delle risorse, esplicita che i poteri di vigilanza sono
in capo al dipartimento e prevedono il controllo degli atti, definito a tutela
della autonomia gestionale, ed un controllo sull’operato gestionale, eseguito a
campione oppure a seguito di segnalazioni.
Sottolinea,
inoltre, come il dipartimento abbia, anche, un potere di indirizzo. Conclude
comunicando che trasmetterà la relazione dopo la riunione del tavolo Adduce
prevista per il 18 luglio.
Pone
ai voti la relazione della Commissione al fine di trasmetterla, a scopo
conoscitivo, al Consiglio regionale.
Informata
l’aula della ricezione di un esposto relativo all’Asp di Vibo Valentia, su
materia, però, non di competenza della Commissione, avvia l’audizione.
(Vengono auditi: il direttore sanitario
e il direttore amministrativo dell’ASP di Vibo Valentia.
Intervengono: il Presidente della
Commissione, il consigliere Pedà ed il dirigente generale del dipartimento tutela
della salute, politiche sanitarie, Bruno Zito).
Esauriti gli argomenti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 13,55
Il Funzionario
AP
D.ssa Giada
Katia Helen Romeo
Il Dirigente
Area relazioni
esterne Comunicazione e Legislativa
Dott. Maurizio
Priolo