X^ LEGISLATURA

 

COMMISSIONE

AFFARI ISTITUZIONALI E AFFARI GENERALI

 

N. 32

 

RESOCONTO SOMMARIO

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SEDUTA Di MARTEDI’ 7 NOVEMbre 2017

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCO SERGIO

 

 

Inizio lavori h. 13,17

Fine lavori  h. 15,08

 

INDICE

 

                                                                            

                                                                                                             

                                                                   


PRESIDENTE  3

Proposta di legge numero 244/10^ di iniziativa dei consiglieri F. Sergio, O. Greco recante: “Disposizioni in materia di riordino territoriale delle circoscrizioni comunali – Modifiche e integrazioni alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13”  3

PRESIDENTE  3, *, *, *, *, *, *

CORTELLARO Antonio, dirigente Settore legislativo. 6

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra) 5, *

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti) 4, *, *

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico) 5

MAGNO Mario (Gruppo misto) 6. *

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico) 5

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale  3, *, *, *, *, *


 

Presidenza del Presidente Franco Sergio

La seduta inizia alle 13,17

PRESIDENTE

Approvato il verbale delle sedute precedenti, dà avvio ai lavori della Commissione.

 

Proposta di legge numero 244/10^ di iniziativa dei consiglieri F. Sergio, O. Greco recante: “Disposizioni in materia di riordino territoriale delle circoscrizioni comunali – Modifiche e integrazioni alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13”

PRESIDENTE

Comunica che il presidente dell’ANCI, dottor Callipo, invitato, non è potuto essere presente in quanto impegnato a Lamezia Terme, che il Presidente dell’UPI non ha fatto pervenire alcuna comunicazione inerente la sua presenza e che non è presente nessun rappresentante del Dipartimento Presidenza della Giunta. Ringrazia il professore Viscomi per aver accettato l’invito e per essere presente nella discussione di una proposta di legge di grande rilevanza che potrebbe subire, nel prossimo futuro, una forte accelerata nella sua attuazione. Illustrata in maniera generale la proposta di legge all’ordine del giorno, inerente il riordino territoriale delle circoscrizioni comunali, e quindi le modifiche e le integrazioni alla legge regionale 5 aprile 1983 numero 13, comunica che il Settore legislativo ha posto un rilievo relativo al limite minimo richiesto per le aggregazioni dei Comuni.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Giudica di grande rilevanza la proposta di legge in esame che induce a riflettere sulla necessità di intervenire legislativamente per ridisegnare il quadro della geografia amministrativa calabrese per i prossimi 20 anni. Evidenzia, quindi, che tali tipologie di norme hanno cicli storici abbastanza lunghi, ricordando che la prima fusione in Calabria si è verificata nel lontano 1968, con la nascita della città di Lamezia Terme.

Ritenuta coraggiosa l’iniziativa da intraprendersi che riguarda le piccole comunità locali che necessitano di essere riformate per assicurare servizi adeguati, reputa, di contro, controproducente per le stesse comunità il mantenimento delle odierne comunità locali. Sottolinea come, a suo avviso, sia compito del Consiglio regionale ridisegnare la geografia amministrativa della Calabria, ponendo il diritto in secondo piano e dando rilevanza alla politica e conseguentemente all’ opportunità di procedere o meno alle fusioni di comuni. Ritiene, quindi, indispensabile, porre alcune questioni sulle quali assumere decisioni volte a definire un sistema che agevoli i processi di fusione, oggi ancora più incentivati da un bonus statale di 30 milioni di euro.

Sottolineata l’importanza di definire chi propone il nuovo Comune risultante dalla fusione, quindi i soggetti che possono presentare proposte legislative, evidenzia come sia previsto un settore del dipartimento deputato a curare i rapporti con enti locali e la polizia locale. Reputa di grande rilievo definire se la proposta debba essere presentata alla Giunta o al Consiglio regionale, considerando che, a suo avviso, sarebbe opportuno che la proposta sia presentata alla Giunta, atteso che potrebbe verificarsi che nessun consigliere sia interessato alla proposta.

Sottolinea, anche, l’importanza di definire un termine preciso entro il quale i consigli comunali devono presentare la proposta alla Giunta, evitando il rischio politico di dover trattare diverse deliberazioni inerenti la stessa fusione. Reputato importante definire la modalità con la quale si decide sul merito della proposta e, quindi, sulla fattibilità della stessa, considera indispensabile porre in essere uno studio di fattibilità al fine di capire la possibilità reale di fondersi, individuando il Formez quale ente di ausilio per i piccoli comuni in questa essenziale attività di studio di fattibilità.

Riferisce, ancora, che sono previste due tipologie di referendum: uno normato dalla legge regionale e uno autonomamente svolto dai comuni. Esprime perplessità sul referendum indetto autonomamente dai comuni sia per quanto riguarda i controlli sul suo svolgimento sia per le risorse che i piccoli comuni non hanno. Evidenzia, poi, come debba essere definito il quorum per la validità del referendum, considerato che nella attuale legge regionale non è definito un quorum e come non possa essere previsto lo stesso quorum per la fusione di piccoli e di grandi comuni, o nel caso in cui debbano fondersi tre comuni con popolazione differente.

 A suo avviso, per le fusioni di comuni sopra i quindici mila può essere ipotizzato un quorum del trenta per cento, trovando formule intermedie che abbassino il quorum senza esaltare la responsabilità della politica nel decidere se un referendum è valido oppure no. Infine, ritiene importante decidere se il procedimento di fusione continui o meno quando vi siano cinque comuni destinati a fondersi e uno dei cinque sia contrario alla fusione.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Ritiene che dovrebbe essere la legge a prevedere in che modo i Comuni possono pronunciarsi.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Pur riconoscendo alla Regione Emilia Romagna il ruolo di “faro sulle fusioni” e sulla normativa al riguardo, riferisce che una cospicua casistica si può avere come punto di riferimento dalla Regione Piemonte.

Citando qualche caso di fusione territoriale in cui uno o più Consigli comunali siano in posizione divergente rispetto a quanto stabilito dai cittadini, rileva, però, da un punto di vista pratico e fattuale che ci potrebbero in teoria essere delle divergenze e dei contrasti tra la democrazia dei cittadini e quella rappresentativa.

PRESIDENTE

Considera che la disaffezione al voto a cui si sta assistendo negli ultimi anni è determinata anche, a suo dire, dal fatto che le leggi hanno privato sempre di più il cittadino della possibilità di esprimere liberamente la propria scelta elettorale.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Giudica sia importante considerare il caso in cui vi sia una posizione divergente alla fusione territoriale con tutte le conseguenze che ne derivano e valutare quale sia il tipo di Statuto da applicare nel frattempo, se uno Statuto unitario o lo Statuto del Comune più grande.

Riferisce al riguardo che mentre il comma 4 lettera a) dell’articolo 5 della proposta di legge in discussione ne prevede solo uno, più precisamente, uno Statuto conforme per tutti gli enti interessati che entrerà in vigore con l’istituzione del nuovo comune fino alle modifiche approvate successivamente, la legge Delrio lascia aperta la possibilità di scegliere tra le due opzioni di Statuto su considerate.

Ritiene, infine, che una particolare attenzione debba essere posta anche su ruolo e funzioni dei Comuni che hanno deliberato la fusione e sui benefici dei Comuni che si fondono, citando, al riguardo, il comma 5 dell’articolo 1 della proposta di legge in esame che prevede misure di premialità stabilite dalla Giunta regionale, con proprio atto, nei limiti degli stanziamenti previsti nel bilancio di previsione, dirette ad incentivare, favorire e promuovere sia le unioni di Comuni sia le fusioni e sempre in forza del quale sono definiti criteri di priorità e di premialità, sia in favore delle unioni che delle fusioni dei comuni.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Ritiene che sia giusto approfondire il punto in esame.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Propone la creazione di un Osservatorio, cioè di una struttura stabile, non occasionale, non sporadica, che tenga memoria e conto dell’evoluzione e dell’assetto territoriale sub regionale e che costituisca un punto di raccolta dati e di informazione, suggerendo un coinvolgimento delle Università o di altre strutture ancora da individuare.

Ritiene, inoltre, necessario individuare con legge una schema tipo per i procedimenti relativi alle fusioni senza avere tanti procedimenti differenti e giudica necessaria una riorganizzazione fra i vari enti territoriali, Regioni-Province-Comuni, per evitare potenziali conflitti giurisdizionali e stabilire definitivamente “chi fa cosa”.

PRESIDENTE

Apprezzate le considerazioni e le riflessioni manifestate, condivide quanto evidenziato dal vicepresidente Viscomi, ritenendo fondamentale operare sulla base di principi di libertà ed economicità per un riordinamento necessario tra gli enti locali, all’interno del quale ricomprendere anche il nuovo ruolo delle Province che, successivamente alla soppressione prevista, non sono più state in grado di rispondere alle richieste istituzionali.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Ringraziato il Presidente della Commissione per la tematica in discussione, evidenzia quanto sia necessario tenere presente l’esperienza attiva nel settore.

Sottolineata l’importanza dell’ottimo lavoro che svolgono i commissari straordinari, rileva che questi non hanno, però, l’approccio politico; inoltre, fa presente che il subentro del commissario avviene non il giorno dopo la consultazione e questo provoca una vacatio di tre giorni. Afferma, infine, di essere disponibile a migliorare la norma il più possibile, eliminando una serie di problemi, vista anche la disponibilità dei proponenti.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Valutata positivamente l’iniziativa, date anche le ridotte esperienze in Calabria, ed apprezzata la relazione del vicepresidente Viscomi che pone una serie di riflessioni, ritiene necessario che il testo di legge sia il più possibile particolareggiato. Sostiene, quindi, che gli obiettivi che occorre perseguire sono quelli di dettagliare le norme e definire le procedure.

A suo avviso l’opportunità delle fusioni è un passaggio importantissimo, crede, infatti, che sia opportuno uno sforzo per raggiungere gli obiettivi; in merito al quorum, poi, nutre delle perplessità poiché renderebbe impossibile qualsiasi iniziativa. Conclude ribadendo l’importanza del testo di legge e un maggior approfondimento.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Plaude per l’iniziativa, ma coglie una serie di preoccupazioni che per responsabilità e coscienza il Consiglio si deve assumere. A suo avviso è necessario approvare un testo di legge nel modo più corretto possibile, incentivando la fusione e l’aggregazione, giudicando che l’osservatorio possa essere un elemento determinante.

Ritiene che il referendum debba essere proposto dal Consiglio regionale ed occorre chiarezza sull’individuazione del quorum. Conclude affermando la soddisfazione ad essere stato presente ai lavori della seduta e sottolinea la necessità di esplicitare tutte le riflessioni del vicepresidente Viscomi che ovviamente fa anche sue.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Sottolinea massima consapevolezza per le decisioni che coinvolgeranno le comunità.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Ritiene che la proposta di legge in discussione sia strategica per la Calabria e prioritaria per chi guarda ai nuovi assetti territoriali della Regione. Osserva che, se si dovesse arrivare alla soppressione delle province, la gestione dei tanti piccoli Comuni potrebbe rappresentare un problema e chiede quale sia il ruolo dell’Upi e dell’Anci che oggi sono assenti.

Affermato come a suo parere il regionalismo abbia fallito, coglie l’occasione per chiedere al vicepresidente Viscomi se esista una norma che regolamenti le fasi successive al referendum (cita il caso di Corigliano-Rossano).

PRESIDENTE

Precisa che una volta ricevuto il risultato referendario l’iter continuerà.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Sottolineata la volontà emersa, nell’ambito dei due Comuni, di programmare un incontro tra le due realtà per eliminare qualche dubbio, chiarisce che, una volta espletato il referendum, si segue l’iter per pervenire alla fusione dei comuni di Rossano e Corigliano, quindi, il Presidente della Giunta, ricevuto il verbale di proclamazione, dispone la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria, entro 60 giorni ci sarà la presa d’atto da parte del consiglio, segue l’istituzione del nuovo comune e la nomina del Commissario straordinario.

PRESIDENTE

Sottolinea, pertanto, che l’iter seguirà il suo corso.

MAGNO Mario (Gruppo misto)

Esprime apprezzamento per la discussione odierna da cui trarre spunto per il superamento delle diverse criticità emerse nel tempo e che riguardano soprattutto i piccoli comuni dove, a differenza dei comuni più grandi, non vi sono molte occasioni di confronto.

Ritiene che la nuova proposta rappresenti un taglio netto rispetto al passato, attraverso la volontà di fornire una dimensione diversa degli aspetti legati alle fusioni e per sopperire alle carenze della legge numero 13/1983, integrando alcuni aspetti problematici quali: il quorum, i piccoli e grandi comuni, l’istituzione dell’Osservatorio e gli incentivi per la fusione.

Ritiene, altresì, che la discussione odierna sia da stimolo per la verifica di problematiche quali la redazione delle relazioni che motivano la fusione dei comuni, cercando di conciliare al meglio le varie opinioni; il mantenimento e la gestione di alcuni servizi rispetto ad altri, dove l’aspetto economico risulta essere determinante per la validità della fusione all’interno di un percorso culturale.

A tal proposito, reputa indispensabile l’intervento regionale per la definizione dei processi di fusione dei comuni che devono essere rivolti soprattutto all’utilità che ne deriva per il territorio.

Ritiene utile un approfondimento in merito alla valutazione dei progetti ed alla relativa competenza che, a suo avviso, dovrebbe spettare all’organo terzo.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Riferisce che, a suo avviso, la valutazione da parte dell’organo terzo debba essere di competenza del Consiglio e richiama l’articolo 5, comma 5, per una revisione del concetto di “meritevolezza” in capo alla responsabilità del Consiglio.

MAGNO Mario (Gruppo misto)

Si trova in linea con le osservazioni del consigliere Esposito e, nell’introdurre tali aspetti che saranno oggetto di approfondimento, ritiene opportuno che se ne discuta con gli altri interlocutori interessati, al fine di addivenire ad un progetto completo e partecipato, per dare valore e forza alla proposta stessa.

Sottolinea, infine, l’importanza di altre eventuali proposte per le Regioni, le Province ed i Comuni considerando le delimitazioni delle rispettive competenze, anche in presenza degli Enti regionali, attraverso una revisione dei rispettivi Statuti al fine di renderli realmente utili per il territorio.

PRESIDENTE

Riferisce che sono pervenute delle osservazioni ed invita il Settore legislativo ad illustrarle.

CORTELLARO Antonio, dirigente Settore legislativo.

Illustra le osservazioni riportate dal Settore legislativo nella scheda di analisi tecnico normativa.

PRESIDENTE

Annuncia l’intenzione di dare seguito in una successiva seduta alle audizioni già previste per la seduta odierna ed invita i consiglieri a suggerire altre eventuali audizioni utili per gli opportuni approfondimenti.

Ringrazia il vicepresidente della Giunta regionale per il prezioso contributo dato ai lavori della Commissione.

Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.

 

La seduta termina alle 15,08

 

Il Funzionario AP                         

Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo                

 

Il Dirigente

Area relazioni esterne Comunicazione e Legislativa

Dott. Maurizio Priolo