http://www.consiglioregionale.calabria.it/images/logoregione_concorso.jpg

 

X^ LEGISLATURA

 

COMMISSIONE

AFFARI ISTITUZIONALI E AFFARI GENERALI

 

N. 26

 

RESOCONTO SOMMARIO

_________

SEDUTA Di MERCOLEDI’ 3 MAGGIO 2017

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCO SERGIO

 

Inizio lavori h. 11,01

Fine lavori  h. 12,39


INDICE

 

  


PRESIDENTE  3

Proposta di legge numero 96/10^ di iniziativa dei consiglieri S. Romeo, G. Giudiceandrea recante: “Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta”  3

PRESIDENTE  3, *, *, *

AQUINO Gina, dirigente Settore affari generali 4, *

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti) 4, *, *, *, *

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente) 5

MAGNO Mario (Gruppo Misto) 5

NUCERA Giovanni (La Sinistra) 4,*, *

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto) 4

 


Presidenza del Presidente Franco Sergio

La seduta inizia alle 11,01

PRESIDENTE

Constatata la presenza del numero legale ed approvati i verbali delle sedute precedenti, dà avvio ai lavori della Commissione.

Proposta di legge numero 96/10^ di iniziativa dei consiglieri S. Romeo, G. Giudiceandrea recante: Istituzione del Comune di Villa Brutia mediante la fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta

PRESIDENTE

Sottolineata la rilevanza dell’argomento in discussione, riferisce che il professor Antonio Viscomi, Vicepresidente della Giunta regionale, non sarà presente in quanto impegnato a Milano nella Conferenza Stato-Regioni. Constatata la presenza di una delegazione di Sindaci, propone di sentire le loro osservazioni e pareri, nell’ottica di una più ampia collaborazione.

 

(Vengono auditi il sig. Ippolito Morrone, Sindaco del Comune di Trenta, la sig.ra Carmela Barca, Vicesindaco del Comune di Pedace, il sig. Baldino, componente del Comitato di sostegno della fusione dei Comuni; intervengono il Presidente della Commissione ed i consiglieri Giudiceandrea -che chiede di acquisire agli atti della Commissione le firme raccolte dai cittadini- e Romeo).

PRESIDENTE

Dopo un breve excursus normativo e fattuale che ha generato l’attuale situazione, precisa che è importante approfondire la tematica in questione che ritiene, comunque, molto complessa.

Riferisce, poi, che dopo il referendum consultivo del 26 marzo si sono posti problemi di natura interpretativa per l’applicazione della legislazione regionale che, nel frattempo, si è proceduto a modificare. Precisa, quindi, che in quattro dei cinque comuni si è registrata la maggioranza dei votanti favorevoli al perfezionamento del nuovo Comune di Casali del Manco e che nel quinto Comune, quello di Spezzano Piccolo, il no ha prevalso sul si, determinando difficoltà interpretative della normativa in vigore.

Dato atto del parere del Settore legislativo, invita la Commissione a pronunciarsi nel merito della problematica e scegliere se condividere la fusione a cinque oppure a quattro Comuni - tenuto rispettivamente conto di quanto rappresentato, ad oggi, anche dai cittadini del Comune di Spezzano Piccolo, che hanno rifiutato l’estinzione del loro Comune - o scegliere piuttosto di rinviare ad una disciplina organica della materia.

Auspica, pertanto, si assuma la decisione più favorevole all’interesse pubblico, con una soluzione adeguata alla problematica da affrontare, anche al fine di evitare eventuali impugnative della legge regionale.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Precisa di condividere le osservazioni avanzate dal Presidente e chiede se in Emilia Romagna, essendoci una situazione similare, sia stato proposto ricorso per la incostituzionalità della norma.

Propone, infine, di accorpare i Comuni che hanno votato favorevolmente alla iniziativa, onde evitare eventuali impugnative.

PRESIDENTE

Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, ritiene si tratti di situazioni differenti, anche in rapporto alle leggi regionali di riferimento.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Precisa che la problematica è prettamente di natura politica.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Concordando preliminarmente sulla necessità di rendere più chiara la legge regionale vigente, sottolinea che il procedimento referendario in discussione è legittimo ai sensi dell’articolo 133 della Costituzione che prevede che “la Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni” senza stabilire alcun quorum di validità; evidenzia, inoltre, come non sia stata mai sollevata una questione di legittimità costituzionale del referendum consultivo, così come previsto dalla normativa regionale vigente, e come vi sia un parere del professore Zicaro dell’Università di Catanzaro che elimina ogni dubbio sulla costituzionalità del referendum, considerato che si applica il principio generale per cui viene considerata la maggioranza dei voti espressi senza considerare la volontà del singolo Comune dissenziente alla fusione. Rileva che l’ufficio elettorale della Corte di Appello di Catanzaro nell’estratto di deposito recita che il parere è favorevole in quanto la maggior parte dei votanti ha risposto in maniera affermativa, confermando, quindi, che il procedimento referendario risulta legittimo. Riferisce, poi, che la Giunta regionale ha provveduto a pubblicare entro 20 giorni il risultato referendario e che il Consiglio regionale è tenuto a deliberare entro la data del 20 di giugno. In proposito, puntualizza che oltre tale data potrebbe mutare l’assetto istituzionale dei Comuni interessati alla fusione e potrebbe derivare un aggravio di spesa dall’annullamento di un referendum riconosciuto legittimo dalla Corte D’Appello. Ritiene indispensabile, quindi, che i consiglieri esercitino le proprie prerogative, considerando che il Consiglio non può essere defraudato dalla possibilità di legiferare. A suo avviso è, dunque, fondamentale procedere celermente alla revisione della norma regionale al fine di dipanare ogni problematica interpretativa in materia di fusione tra Comuni, sottolineando che l’iter in discussione è avviato da tre anni e prevede la fusione di cinque Comuni. Conclude chiedendo all’ufficio della Commissione di acquisire agli atti il parere del professore Zicaro e la documentazione, al momento, in suo possesso.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Evidenza come la validità del referendum e, quindi, della fusione dei Comuni non possa essere fatta valere esclusivamente per quattro dei cinque comuni interessati e che, per contro, sarebbe una forzatura accertarne la validità per tutti e cinque. A suo avviso, sarebbe appropriato che la Commissione, con assunzione di responsabilità, disponesse la ripetizione del referendum per evitare conflitti che potrebbero verificarsi da oggi in avanti.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Ritiene che si creerebbe un precedente non concludendo l’iter in Consiglio, considerato che in tutti i casi di fusione quello che conta è il voto della maggioranza dei votanti e non vi è nessun caso di fusione parziale. Conclude sottolineando che la normativa impone di portare in Consiglio la norma per l’approvazione, poiché potrebbe essere oggetto di impugnativa un comportamento difforme, considerati tutti i pareri favorevoli degli organismi che si sono pronunciati.

AQUINO Gina, dirigente Settore affari generali

Puntualizzato che la richiesta di parere al Settore legislativo del Consiglio è scaturita da una serie di incontri volti ad individuare le operazioni da svolgere in fase successiva all’esito del referendum, evidenzia che vi è differenza tra il parere della Corte d’Appello - che si è espressa sulla validità dei voti e del referendum - e quello fornito dal Settore legislativo che si è espresso sul dissenso di un Comune oggetto del quesito referendario.

MAGNO Mario (Gruppo Misto)

Rilevata la complessità della problematica in esame, esprime apprezzamento per la relazione svolta dal Presidente che offre elementi utili per addivenire ad una decisione.

Sottolineato come le criticità siano dovute essenzialmente ad un deficit della normativa vigente, ritiene opportuno rinviare ogni determinazione al riguardo anche al fine di rispettare la volontà espressa democraticamente dai cittadini del comune di Spezzano Piccolo.

Preso atto dei pareri espressi al riguardo e della relazione dell’ufficio elettorale della Corte d’Appello di Catanzaro sull’esito referendario, rapportati alla normativa vigente, ricorda positivamente l’esempio della fusione dei comuni nella regione Toscana.

Pur consapevole delle problematiche legate ad un aggravio di costi, preannuncia il voto di astensione.

PRESIDENTE

Fornisce chiarimenti in merito ad alcuni aspetti contenuti nella relazione svolta.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Ricordata la posizione assunta in Conferenza dei capigruppo e preso atto delle precisazioni fornite dal consigliere Giudiceandrea in merito alla legittimità della procedura di fusione dei cinque comuni, esprime voto favorevole, pur condividendo l’opportunità di rispettare la volontà dei cittadini del Comune di Spezzano Piccolo.

AQUINO Gina, dirigente Settore affari generali

Precisa che l’eventuale rinvio ad una disciplina organica non consentirebbe di superare la problematica oggi in esame, permanendo per il Consiglio regionale l’obbligo di pronunciarsi entro 60 giorni dall’esito referendario, considerata, altresì, la non retroattività della legge.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Sottolinea la necessità di essere adeguatamente supportati dal punto di vista tecnico nelle decisioni da assumere.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Rilevata la notevole importanza della problematica in esame, ritiene necessaria l’adozione di decisioni consapevoli atteso che queste determineranno conseguenze irreversibili nei comuni interessati.

Dichiaratosi favorevole al fenomeno delle fusioni dei comuni ed, in generale, alla gestione associata di compiti e funzioni amministrative, ricorda di essere presentatore di una proposta di legge in tal senso.

Ritenuto il parere del Settore legislativo non risolutivo delle problematiche emerse, esamina dettagliatamente le diverse soluzioni proposte dal Presidente, reputando necessario tener conto della volontà espressa dai cittadini del comune di Spezzano Piccolo.

Sottolineata, infine, la necessità di adeguati approfondimenti al fine di non incorrere in censure di legittimità, rinviando ogni determinazione al dibattito in Aula.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Ricorda la necessità che il Consiglio regionale adotti una decisione nel termine di 60 giorni. Comunicato di aver presentato alcuni emendamenti, procede al illustrarle l’emendamento protocollo 26049, volto a sostituire nel titolo della proposta di legge il termine “Villa Brutia” con “Casali del Manco”.

PRESIDENTE

Posto in votazione l’emendamento che è approvato a maggioranza con l’astensione del consigliere Magno, passa all’emendamento protocollo numero 26053, a firma del consigliere Giudiceandrea.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Illustra l’emendamento finalizzato a sostituire in tutto l’articolato il termine “Villa Brutia” con “Casali del Manco”.

PRESIDENTE

Posto in votazione l’emendamento che è approvato a maggioranza con l’astensione del consigliere Magno, passa all’emendamento protocollo numero 18768, al comma 1 dell’articolo 1, a firma del consigliere Giudiceandrea.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Illustra l’emendamento con il quale si propone di sostituire la frase “a decorrere dal 1° gennaio 2016” con “a decorrere dalla data di pubblicazione della presente legge”.

PRESIDENTE

Posto in votazione l’emendamento che è approvato a maggioranza con l’astensione del consigliere Magno, pone in votazione l’articolo 1 che è approvato come emendato. Indi, posti in votazione gli articolo 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9 che sono approvati, come emendati, a maggioranza con l’astensione del consigliere Magno, passa all’emendamento protocollo numero 18738 all’articolo 10, con il quale si propone di sopprimere i commi 2, 3, e 4 dell’articolo 10 con la conseguente riformulazione della clausola di invarianza finanziaria.

Posto in votazione l’emendamento che è approvato, pone ai voti l’articolo 10 che è approvato, come emendato, a maggioranza con l’astensione del consigliere Magno. Indi, posto ai voti l’articolo 11 che è approvato a maggioranza con l’astensione del consigliere Magno, pone ai voti la proposta di legge nel suo complesso che è approvata a maggioranza, come emendata, con l’astensione del consigliere Magno con autorizzazione al coordinamento formale.

Indi, esauriti gli argomenti all’ordine del giorno, toglie la seduta.

 

(La Commissione approva)

 

La seduta termina alle 12.39

 

Il Funzionario AP                         

Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo                

 

 Il Dirigente

Area relazioni esterne Comunicazione e Legislativa

Dott. Maurizio Priolo