X^
LEGISLATURA
COMMISSIONE
BILANCIO,
PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E ATTIVITÀ PRODUTTIVE, AFFARI DELL’UNIONE EUROPEA E
RELAZIONI CON L’ESTERO
N. 22
RESOCONTO
SOMMARIO
_________
SEDUTA Di LUNEDì 18 GENNAIO 2016
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE AIETA
Inizio lavori h. 12,08
Fine lavori h. 15,21
INDICE
ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro
Destra)
BUCCAFURRI Luca, dirigente del
dipartimento bilancio,*,*,*,*
FERRARA Domenico, dipartimento
agricoltura e risorse agroalimentari
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
Progressisti),*
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico)
NERI Giuseppe (Democratici
Progressisti),*,*
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto),*,*
SALVINO Carmelo, Dirigente
generale dipartimento agricoltura ,*,*,*,*,*
SCULCO Flora (Calabria in rete),*,*,*
TORTORELLA Beatrice, funzionario
del Settore legislativo,*,*,*
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
progressisti)
GUCCIONE Carlo (Partito
democratico)
(Parere
finanziario ex art. 72 Reg. int.)
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
progressisti),*,*,*,*,*
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
GRAZIANO Giuseppe (Casa delle
libertà)
Dà avvio ai lavori con l’approvazione del
verbale della seduta precedente e comunica che la Giunta regionale ha trasmesso
alcune deliberazioni inerenti variazioni al bilancio, disponibili per i
consiglieri presso gli uffici della Commissione. Comunica, altresì, che sono
state trasmesse dalla Segreteria assemblea alcune deliberazioni della Corte dei
Conti anch’esse disponibili presso gli uffici della Commissione.
Riferisce che il Programma è stato inserito all’ordine del giorno ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 3 del 2007 e che lo stesso si articola in una comunicazione di carattere politico e di sei allegati concernenti: nuove iniziative; iniziative Refit; proposte prioritarie in sospeso; elenco delle proposte pendenti ritirate o modificate; elenco delle abrogazioni previste; legislazione che diventerà applicabile nel 2016.
Precisa, quindi, che ciascuna Assemblea regionale potrà presentare proprie osservazioni, indicando quali siano le iniziative ritenute di maggiore interesse e di impatto sul sistema regionale entro il 19 gennaio,in vista dell’Assemblea plenaria della Conferenza dei consigli regionali, prevista per il 22 gennaio 2016.
Ricorda, poi, quali sono state le attività già poste in essere dalla Commissione consiliare e pone ai voti il documento, indicante le materie giudicate prioritarie, che è approvato.
Comunica che il consigliere Guccione, in qualità di proponente, ha chiesto di posporre l’esame del secondo punto all’ordine del giorno per consentirgli di partecipare ai lavori, indi registrato il parere favorevole dei consiglieri passa al punto successivo.
Ricordato che nella precedente seduta era stato già avviato l’esame del provvedimento e che la scheda del Settore legislativo aveva rilevato alcune criticità in ordine a profili di illegittimità costituzionale, chiede ai rappresentanti dei dipartimenti di riferire circa dette osservazioni.
Ritiene che l’approvazione del provvedimento risponda ad esigenze di urgenza connesse ai dovuti pagamenti cui è tenuta l’ARSAC, in particolare riguardo al personale trasferito dall’ARSSA; precisa, quindi, che la proposta di legge porrà fine alla liquidazione dell’ARSSA, già avviata nel 2007, consentendo un’accelerazione delle procedure di liquidazione anche grazie alla redazione di uno specifico Piano che tiene conto sia dei debiti sia dei crediti dell’Agenzia. Specifica, poi, la natura di detti debiti e crediti, soffermandosi in particolare sulla dismissione del patrimonio immobiliare non transitato in Arsac.
Chiarisce quindi che la proposta prevede la modifica di tre leggi regionali (LL:RR. 10/2000, 66/2012 e 8/2003) e dichiara di non condividere totalmente le osservazioni del Settore legislativo del Consiglio regionale, non ravvisando eventuali profili di illegittimità costituzionale nelle norme contenute nella proposta.
Precisa, poi, che le risorse necessarie per il costo del personale di Arsac, comprensivo di quello transitato da Arssa, è già stato contemplato nel bilancio di previsione del 2016; indi, ritiene che alla proposta possano essere apportate modifiche terminologiche che ne consentano una maggiore chiarezza, giudicando, per contro, inopportuno intervenire sugli obiettivi e sull’impianto complessivo.
Comunica che è pervenuta una nota del dipartimento bilancio nella quale si sottolinea la necessità di procedere all’eliminazione: dell’intero articolo 4, atteso che, in sede di assestamento del bilancio 2015 - 2017, è stato previsto un apposito finanziamento all’Arsac, pari all’importo di euro 3.800.000,00, a copertura delle previsioni di cui al medesimo articolo; del ricorso ai tecnici esterni come, peraltro, sottolineato anche dal Settore legislativo, in quanto dall’applicazione della suddetta previsione potrebbero indirettamente derivare oneri a carico del bilancio regionale.
(Viene audito: l’avvocato Eugenio Carnovale, dirigente dell’Avvocatura dell’ARSSA;
interviene il Presidente della Commissione)
Esprime perplessità e preoccupazioni per la disposizione inerente la
costituzione di una struttura operativa incardinata nell’organizzazione di Arsac
e finalizzata al completamento delle procedure di liquidazione; a tal
proposito, ricorda che la legge istitutiva dell’Arsac al comma 8 dell’articolo
11 prevede che in nessun caso
la situazione debitoria dell'ente soppresso ARSSA possa gravare sul nuovo ente, come sottolineato nell’articolo 1 bis, in cui si ribadisce che la titolarità dei diritti attivi e passivi di cui alla
gestione liquidatoria ARSSA rimane totalmente in capo alla suddetta “gestione
stralcio”.
Evidenziata la differenziazione di funzioni tra ARSSA e Arsac, precisa che, dal punto di vista contabile, appare inopportuna l’istituzione di bilanci separati, preferendo l’istituzione di appositi capitoli di bilancio che consentano la tracciabilità delle rispettive attività.
Riferisce, altresì, la necessità di procedere all’accantonamento delle somme necessarie alla gestione delle passività connesse alla procedura di liquidazione nonché a coprire le spese di funzionamento, evidenziando la previsione di introiti risultanti dall’attività liquidatoria.
Precisa, preliminarmente, che i rilievi del Settore legislativo non riguardano il contenuto della proposta di legge e sottolinea l’opportunità di specificare espressamente la persistenza della soggettività giuridica dell’ente posto in liquidazione nonché la necessità di prevedere la separazione tra la contabilità e i bilanci dell’Arsac rispetto alla “gestione stralcio” dell’’ARSSA; ciò, anche al fine di non pregiudicare le ragioni di eventuali creditori e prevenire l’insorgere di possibili contenziosi.
Riferisce, altresì, che la legge regionale numero 8 del 2013 risulta abrogata dall’articolo 23 della legge regionale numero 51 del 2013 ad eccezione dell’articolo 20 e, pertanto, non potendo l’articolo 2 della proposta di legge in esame incidere sull’abrogato articolo 13 della legge regionale numero 8/2003, ne suggerisce l’opportuna eliminazione e la riproposizione attraverso una apposita proposta di legge anche per la risoluzione della problematica inerente la gestione degli acquedotti.
Evidenzia che la norma stabilisce che l’ARSSA gestione liquidatoria sia acquisita dall’Arsac quale “gestione stralcio”.
Ribadisce la necessita di espressa specificazione della persistenza della soggettività giuridica dell’ARSSA anche al fine di garantire le pretese creditorie.
Preso atto della nota del dipartimento bilancio inerente il finanziamento di euro 3.800.000,00 all’ARSAC, avvenuto in sede di assestamento di bilancio, a copertura degli oneri per il personale dell’ARSSA, ritiene non superate le osservazioni del Settore legislativo in merito alla copertura finanziaria delle altre norme della proposta di legge.
Con riferimento alla modifica dell’abrogato articolo 13 della legge regionale numero 8/2003, auspica l’individuazione di una soluzione per l’affidamento della gestione temporanea degli acquedotti rurali con la contestuale previsione di adeguata copertura finanziaria.
Riferisce che la problematica inerente il trasferimento del personale non è stata espressamente affrontata nella scheda tecnico legislativa, sottolineando l’opportunità di vagliare i singoli rapporti giuridici.
Precisato che trattasi del trasferimento del personale residuale, si dichiara disponibile a precisare meglio la formulazione di alcune disposizioni della proposta di legge ed auspica la risoluzione della problematica inerente la gestione degli acquedotti.
Pur consapevole della necessità di procedere al completamento della procedura di liquidazione dell’ARSSA, preannuncia un voto di astensione, sottolineando l’opportunità, alla luce della complessità della problematica, di adottare un atteggiamento prudente anche in seguito alle osservazioni del Settore legislativo.
Auspica, pertanto, l’individuazione di una soluzione alternativa a quella proposta che tenga conto dei suggerimenti emersi nella seduta odierna, pur esprimendo apprezzamento per il lavoro compiuto dalla Giunta regionale.
Condivise le osservazioni sollevate dal Settore legislativo in merito all’acquisizione dell’ARSSA gestione liquidatoria da parte dall’Arsac quale “gestione stralcio”, suggerisce l’adozione di una soluzione analoga a quella adottata per l’Afor, la cui procedura di liquidazione è stata prorogata fino al 31.12.2016, ricordando, peraltro, la sussistenza di un debito dell’ARSSA nei confronti dell’Afor.
Riferisce che riguardo al debito è stata effettuata una procedura transattiva.
Anch’egli conferma quanto già dichiarato dal dirigente Salvino.
Chiarisce che ai debiti dell’Arssa si farà fronte attraverso il ricavato dalla vendita dei beni immobili di sua proprietà e non verranno utilizzate le risorse del bilancio dell’Arsac. Indi, in merito alla ipotesi formulata dalla consigliera Sculco, riferito che l’Afor non è dotata di un proprio patrimonio, reputa che non sia possibile impegnare la plusvalenze derivanti dall’alienazione degli immobili di proprietà dell’Arssa per saldare i debiti dell’Afor. Infine, ribadendo di non condividere le perplessità emerse nella seduta odierna, sottolinea che la mancata approvazione della proposta in esame potrebbe determinare seri problemi per il personale.
Ritiene necessario un ulteriore approfondimento in merito all’istituzione della “gestione stralcio” per la liquidazione dell’Arssa ed il transito del personale dipendente, consistente in 252 unità, di cui 222 dipendenti Arssa e 30 dipendenti degli acquedotti rurali.
Ritiene che, risolte le questioni eccepite dal dipartimento bilancio, non ci siano problemi ad approvare la proposta nella seduta odierna, vista l’urgenza manifestata dal dirigente Salvino e la necessità di fornire risposte certe ai dipendenti.
Ritiene che destinare i proventi della patrimonializzazione degli immobili dell’Arssa agli investimenti rappresenti una questione di scelta.
In merito all’articolo 1 bis della proposta in esame, chiede se sia giuridicamente possibile tenere distinti il patrimonio della “gestione stralcio” dell’Arssa e quello dell’Arsac e giudica eccessivi i poteri discrezionali previsti per il direttore generale della predetta gestione in merito alla scelta di personale.
Chiede se, a seguito della istituzione della “gestione stralcio”, l’Arssa perderà personalità giuridica.
Considerate le perplessità espresse in Commissione, reputa opportuno un approfondimento, annunciando, in caso contrario, il proprio voto di astensione.
Rileva che le considerazioni svolte siano pregnanti ed esprime dubbi sulla possibilità, a seguito della istituzione della “gestione stralcio”, di salvaguardare il patrimonio dell’Arsac dall’aggressione da parte dei creditori dell’Arssa, giudicando opportuno un approfondimento.
Reputa utile un ulteriore approfondimento sulle questioni sollevate dai consiglieri e chiede ulteriori chiarimenti al dirigente del dipartimento bilancio.
Ricorda che nella relazione tecnica sono state elencate ed affrontate in modo preciso le problematiche sottese alla proposta in esame e chiarisce che è stato specificato che la istituzione della “gestione stralcio” produrrà indubbi vantaggi, in particolar modo in materia di personale. Indi, riferisce che il Piano di liquidazione prevede che 49 unità di personale, impegnate nella “gestione stralcio”, transitino nei ruoli dell’Arsac.
Chiede di sapere se le 49 unità di personale addette alla “gestione stralcio”, alla fine della fase liquidatoria, confluiranno nei ruoli dell’Arsac.
Conferma che, all’esito della procedura liquidatoria, il personale rimarrà nei ruoli Arsac.
Chiede se la procedura prevista dalla legge in esame sia l’unica possibile per consentire il trasferimento di personale dall’Arssa all’Arsac.
Ritiene che la discussione vada affrontata
prendendo come punto di riferimento le norme attualmente vigenti in materia e
ravvisa la necessità di una legge organica che disciplini sia le questioni
legate al patrimonio sia quelle legate al personale. Informa, infine, di aver
provveduto ad inviare alcune valutazioni scritte al Presidente della Giunta
regionale.
Sottolinea il permanere della questione
posta dal consigliere Orsomarso sulla eventualità che i creditori di ARSSA
possano aggredirne direttamente il patrimonio.
Non riscontrando problemi concreti, anche
con riferimento ai precedenti interventi sul regime patrimoniale di ARSSA che,
dal punto di vista finanziario, è in regime di gestione autonoma, evidenzia
l’impossibilità di una eventuale aggressione diretta dei beni ARSSA.
Ritenuto, pertanto, che nulla osti
all’approvazione della proposta di legge in oggetto, esorta ad approvarla al
più presto, anche e soprattutto nell’interesse dei dipendenti.
Comunicato che dovrà assentarsi per impegni
sopravvenuti, informa che sarà sostituito dal capogruppo.
In ragione delle modifiche da apportare alla
proposta di legge, propone una breve sospensione dei lavori che è approvata.
La
seduta sospesa alle 13,42 riprende alle 14,43.
Riferito che, alla luce delle osservazioni
sollevate, sono stati predisposti alcuni emendamenti, procede ad illustrarli:
all’articolo 1, comma 1 lettera b), punto ii, le parole “o esterni” sono
soppresse; l’articolo 2 viene interamente sostituito; all’articolo 3 il comma 1
dell’articolo 1 bis è sostituito ed
il comma 7 dell’articolo 1 bis è
soppresso; l’articolo 4 è completamente soppresso.
Rilevato il contrasto tra la legge regionale
e la normativa nazionale, chiede se, essendo l’ARSSA un ente pubblico, i
dipendenti possano transitare direttamente in ARSAC senza necessità di un
concorso pubblico, così come previsto dalla legge nazionale.
Ritiene legittimo il trasferimento del
personale, peraltro già previsto dalla legge istitutiva dell’Arsac.
Conferma quanto sostenuto dall’ingegnere
Salvino, ribadendo che tale meccanismo è già stato previsto dalla legge
regionale numero 66 del 20 dicembre 2012, recante “Istituzione dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura e
disposizioni in materia di sviluppo dell’agricoltura”, laddove enti di
natura privatistica sono confluiti nel tempo in un ente di natura pubblica.
Chiede se sia possibile acquisire al
riguardo il parere del Settore legislativo.
Confermato che il trasferimento di personale
era previsto dalla legge regionale numero 66 del 2012, riferisce che anche
allora furono sollevate le medesime problematiche ma che, nonostante tutto, la
legge non è stata oggetto di impugnazione da parte dello Stato.
Sottolinea, tuttavia, come, a suo giudizio,
permanga il problema del passaggio diretto di dipendenti fra enti di tipo
diverso.
Posto in votazione l’emendamento
all’articolo 1, comma 1 lettera b), punto ii, che è approvato, con l’astensione
dei consiglieri Orsomarso e Arruzzolo ed il voto contrario della consigliera
Sculco, pone in votazione l’articolo 1 che è approvato per come emendato. Indi,
posto in votazione l’emendamento interamente sostitutivo dell’articolo 2 che è
approvato con l’astensione dei consiglieri Orsomarso e Arruzzolo e l’emendamento
all’articolo 3 che è approvato con l’astensione dei consiglieri Orsomarso e
Arruzzolo, pone in votazione l’articolo 3 che è approvato per come emendato.
Posto, poi, in votazione l’emendamento che sopprime l’articolo 4, che è
approvato, pone in votazione l’articolo 5 che è approvato, con l’astensione dei
consiglieri Orsomarso e Arruzzolo ed, infine, la proposta di legge nel suo
complesso che è approvata per come emendata, con l’astensione dei consiglieri
Orsomarso e Arruzzolo ed il voto contrario della consigliera Sculco, con
autorizzazione al coordinamento formale.
Comunicato che sono pervenuti due progetti
di legge di analogo contenuto, propone la redazione di un unico testo di legge
o, alternativamente, la scelta di uno dei due quale testo base per la
discussione.
Attesa l’attinenza delle questioni trattate,
ritiene che possa essere redatto un testo unificato delle due proposte.
Pone, pertanto, ai voti la proposta che è
approvata.
Condivisa la redazione di un testo
unificato, ritiene necessario un lavoro preciso di coordinamento delle
disposizioni che tenga conto di entrambe le ipotesi legislative.
Rinvia, pertanto, l’esame delle proposte di
legge in oggetto al fine di redigere un testo unificato..
Ricorda che la proposta di legge in oggetto
era già stata illustrata precedentemente e riferisce che, come legittimamente
richiesto, è stata depositata agli atti la scheda tecnico-finanziaria.
Dà lettura di una nota proveniente dal
dipartimento bilancio con la quale da un lato si evidenzia che la proposta non
è corredata dalla prescritta relazione in ordine alla quantificazione degli
oneri finanziari e dei criteri e metodi utilizzarti per la quantificazione
stessa e dall’altro si richiede l’acquisizione del parere del dipartimento
Tutela della salute.
Sostiene che non vi sia un aggravio di
spesa, trattandosi semplicemente, a suo dire, della messa in rete dei 5 registri
già esistenti, da mettere in relazione fra loro, anche con i dati forniti
dall’Arpacal relativi all’inquinamento ambientale.
Considerando che non vi è neppure la
necessità di sottoporre la questione alla gestione commissariale, essendo solo
un atto di sensibilità per la realizzazione di un registro tumori che dovrà
svolgere una efficace azione di conoscenza scientifica, esorta ad essere
celeri, in quanto ogni ritardo potrebbe
rivelarsi, a suo dire, dannoso, se non fatale.
Pone l’attenzione sul comma 6 dell’articolo
3, in forza del quale il Centro di coordinamento regionale ed i singoli
registri della Calabria si avvalgono di tutte le possibili e necessarie
collaborazioni inter ed interaziendali e, successivamente, anche sul comma 7,
con cui si stabilisce che le spese di acquisti eventuali per attrezzature
informatiche, rimborso missioni da parte dei membri del Centro di coordinamento
regionale e di addestramento del personale sono a carico degli enti di
appartenenza in misura della loro autonoma determinazione e disponibilità.
Insiste nell’affermare l’inesistenza di
alcun aggravio di spesa, trattandosi solo di mettere in rete dei dati
provenienti dai 5 registri tumori già esistenti.
Esorta ad approvare la proposta di legge,
senza indugiare ulteriormente per l’acquisizione del parere del dipartimento
tutela della salute, trattandosi, a suo
giudizio, solo di dotazione ordinaria.
Evidenzia che al comma 7 dell’articolo 3 si
parla di rimborso di missioni da parte dei membri del Centro di coordinamento
regionale e di addestramento del personale a carico degli enti di appartenenza.
Legge testualmente il testo del comma 7,
rimarcandone la chiarezza, senza necessità di ulteriori specificazioni.
Precisa che si farebbe riferimento implicito
ai fondi che stanzia la Regione Calabria.
Comprese le preoccupazioni del caso, si dice
favorevole a chiedere il parere al dipartimento tutela della salute, in modo
tale da eludere ogni dubbio.
Concorda sulla proposta di interrogare il
dipartimento.
Propone, successivamente, ed in alternativa
a quanto detto finora, di emendare la proposta di legge.
Propone di cassare direttamente il comma 7
dell’articolo 3.
Suggerisce di approvare la proposta di legge
in esame, rinviando all’esame dell’intera Assemblea la scelta di abrogare il
comma 7 dell’articolo 3. Pone, pertanto, ai voti la proposta di legge che è
approvata.
Comunica che il dipartimento bilancio ha inviato una nota nella quale evidenzia che la proposta in esame, pur prevedendo dei risparmi di spesa, comporta un onere finanziario annuale quantificato in euro 16.200,00 che attualmente non trova copertura finanziaria nel capitolo indicato, ma che, vista l’importanza della materia trattata e il risparmio di spesa previsto, modificando il testo della norma finanziaria, potrebbe trovare copertura nell’ambito del programma U.20.03 ( capitolo U0700110101 relativo al fondo per i provvedimenti legislativi di parte corrente).
Pone ai voti il provvedimento, modificato per come indicato nella nota inviata dal dipartimento bilancio, che è approvato.
(La Commissione approva)
Informa che è giunto alla segreteria della Commissione il parere del dipartimento bilancio nel quale viene confermato che la proposta in discussione non prevede nuovi oneri diretti sul bilancio regionale .
Affermato che la proposta di legge in discussione riguarda le cosiddette lobby che sono portatrici di interessi particolari, sottolinea come in Italia questa materia sia stata oggetto di scarsa considerazione, pur facendo parte lecitamente, le stesse lobby, di un sistema ed essendo portatrici di interessi particolari da bilanciare con il più ampio interesse generale o collettivo. Sottolinea come la proposta di legge al vaglio della Commissione sia volta a regolamentare il fenomeno delle lobby al fine di evitare che l’interesse particolare diventi non trasparente e vada a sovrapporsi all’interesse generale. Infine, riferisce che la proposta non comporta nuovi oneri finanziari per l’amministrazione regionale e che la stessa è stata approvata in prima Commissione dopo un attento lavoro che ha prodotto un testo definitivo epurato da eventuali cause di illegittimità.
Pone ai voti il provvedimento che è approvato.
(La Commissione approva)
Il Dirigente
Dott. Maurizio Priolo