X^
LEGISLATURA
COMMISSIONE
SANITÀ,
ATTIVITÀ SOCIALI, CULTURALI E FORMATIVE
N. 9
RESOCONTO
SOMMARIO
_________
SEDUTA Di venerdì 11 dicembre 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELANGELO MIRABELLO
Inizio lavori h. 12,22
Fine lavori h. 14,41
INDICE
ROCCISANO Federica, assessore al
lavoro, welfare e politiche giovanili
Audizione su HUB
Funzionale di Neurologia Area Centrale della Calabria
BRANCATI Giacomino, dirigente
del dipartimento Tutela della salute
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo
Centro Destra)
GRECO Orlandino (Oliverio
Presidente),*,*
IMBROGNO Rosanna, funzionario
Settore legislativo,*,*
NERI Giuseppe (Democratici
Progressisti)
BRANCATO Giacomino, dirigente
del dipartimento Tutela della salute
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo
Centro Destra)
FERRARA Annamaria, funzionario
del Settore legislativo
CACCAMO Lucia, funzionario
della Commissione
FERRARA Annamaria, funzionario
Settore legislativo,*
NERI Giuseppe (Democratici
Progressisti)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo
Centro Destra),*
NERI Giuseppe (Democratici
Progressisti),*,*
Approvato
il verbale della seduta precedente, passa all’esame dei provvedimenti posti
all’ordine del giorno.
Propone
l’inversione dell’ordine del giorno, ponendo al primo punto la proposta di
legge numero 27/10^ e al secondo punto le audizioni sull’ HUB funzionale di
neurologia area centrale della Calabria. Pone ai voti l’inversione dell’ordine
del giorno che è approvata.
Precisato
che la proposta in discussione è stata vagliata con attenzione, ne propone,
attesa la sua importanza, il rinvio della trattazione ad una successiva seduta
di Commissione, al fine di individuare un efficace sistema integrato di
interventi nella materia oggetto della proposta.
Preso
atto della richiesta avanzata dalla Giunta, pone ai voti il rinvio del punto in
discussione che è approvato.
(Vengono auditi: il dott.
Domenico Consoli, neurologo; il dott. Michelangelo Miceli, direttore sanitario
dell’Asp di Vibo Valentia; intervengono: il consigliere Esposito, il Presidente
della Commissione e il dirigente del dipartimento tutela della salute, dott.
Giacomino Brancati)
Ricordata l’ampia discussione
già tenuta sul punto e le audizioni svolte, ritiene che l’analisi effettuata
dalla Commissione sia stata completa e chiede un parere del Settore legislativo
sugli emendamenti presentati alla proposta.
Riferisce come a parere del
Settore legislativo le problematiche già esposte alla proposta nella scheda
tecnico legislativa non siano superate dagli emendamenti presentati,
riscontrando, per contro, in taluni casi un aggravio delle criticità; in
particolare, ravvisa nuove criticità, nell’emendamento che istituisce il Centro
studi con sede in Nicotera, per il quale non è prevista copertura finanziaria.
Altresì, in riferimento sempre al Centro studi ed all’ipotesi che lo stesso si
avvalga delle strutture sanitarie esistenti sul territorio, paventa interferenze
con i poteri del Commissario per il Piano di Rientro dal deficit sanitario,
rammentando come censure siano state sollevate anche nel caso in cui le
interferenze producano effetti positivi sull’attuazione del predetto Piano.
Preliminarmente, non concorda
sul contenuto dell’emendamento che trasforma l’Osservatorio in Centro studi e
sulla previsione di utilizzare le strutture sanitarie territoriali, ritenendo
che una eventuale approvazione della proposta non ne impedirebbe una successiva
modifica.
Riscontrate criticità nella
redazione della norma finanziaria, al di là delle censure mosse dal Settore
legislativo, considera che l’articolo 4 della proposta prevede delle attività
che a suo avviso determinano spesa a carico del bilancio regionale senza che la
stessa sia quantificata e, conseguentemente, paventa censure da parte della
Corte dei Conti.
Condivise le criticità connesse
alla stesura di alcuni emendamenti, ritiene che le osservazioni del consigliere
Neri siano pertinenti e dirimenti e, per tali ragioni, giudica opportuno che
sia la Commissione bilancio a valutare preliminarmente la proposta. Altresì,
ritiene che gli emendamenti a sua firma possano essere sintetizzati con quelli
del presidente Mirabelli.
In riferimento all’emendamento
che prevede la creazione del Centro sudi rispetto all’Osservatorio specifica
che lo stesso è finalizzato semplicemente ad una modifica terminologica, ma a
fronte delle dichiarazioni del consigliere Greco si dichiara disponibile a
rivedere tutti gli emendamenti in tal senso presentati, ritenendo che gli
stessi probabilmente non comportino nuovi oneri. Chiede, in proposito,
chiarimenti al Settore legislativo.
Precisa che stabilire la sede
dell’Osservatorio in una sede difforme da quella del Consiglio regionale
imporrebbe la quantificazione delle relative spese.
Evidenzia che le risorse
individuate sono state concordate col dipartimento competente al fine di
escludere spese a carico del bilancio regionale e ritiene che un’approvazione
tardiva della proposta ne limiterebbe gli effetti; concorda, poi, con l’ipotesi
di sottoporre la proposta alla Commissione bilancio al fine di dirimere i dubbi
posti in materia di norma finanziaria e di copertura degli eventuali oneri.
Comunica, quindi, come risulti
erroneamente che la dieta mediterranea sia stata codificata in Campania, ciò
rappresentando un falso storico; altresì, ritiene che le problematiche connesse
alla proposta siano di natura squisitamente politica, considerando successiva
una valutazione circa l’impatto finanziario.
In riferimento alle osservazioni
relative ai costi della sede dell’Osservatorio, evidenzia come l’emendamento
preveda una sinergia con il comune di Nicotera; previsione che, a suo avviso,
potrebbe consentire di superare le eccezioni relative ai costi. Segnala, poi,
rispetto alla denominazione dell’Osservatorio di aver presentato un emendamento
all’articolo 2 che precisa quali siano i suoi componenti.
Non condivide l’emendamento del
consigliere Mirabello sulla composizione dell’Osservatorio, in riferimento alla
presenza degli assessori su delega.
Ritiene che l’emendamento possa
essere modificato.
Evidenzia che il testo e l’emendamento
prevedono una numerazione dei componenti dell’ODMIR diversa, rispettivamente di
9 e 8 componenti, e invita la Commissione a valutare precisamente di quanti
componenti ritenga debba essere composto l’Osservatorio.
Sospende brevemente la seduta
per riformulare gli emendamenti.
Propone di rinviare la proposta
di legge in discussione, unitamente all’audizione sulla casa Albergo di Oriolo
Calabro, alla prossima seduta della Commissione che sarà convocata per lunedì
14, stabilendo il termine per la presentazione di eventuali emendamenti alle
ore 10 dello stesso giorno.
Ritiene che le disposizioni
della proposta di legge in esame non interferiscano con il sistema sanitario
regionale, fatta eccezione per quelle inerenti l’utilizzo dei beni del servizio
sanitario.
Propone e pone ai voti una
inversione dell’ordine del giorno passando alla trattazione del punto 6, che è
approvata.
Sottolineato l’enorme business del
gioco d’azzardo patologico che, nel 2012, in Italia ha determinato un incasso
netto per lo Stato di 8 miliardi di euro, riferisce, come con una visione miope
di breve periodo, si evidenzino, spesso, gli indubbi vantaggi economici per le casse
del Paese non considerando, di contro, gli ingenti costi sociali legati a
questo giro affaristico, con la crescente diffusione del gioco d’azzardo
patologico (GAP) che coinvolge circa 800 mila persone a rischio dipendenza.
Evidenziato, altresì, come il
mondo del gioco d’azzardo nasconda dietro di sé un intreccio occulto con i
sistemi criminali ed un business illegale
fatto di riciclaggio, estorsione ed usura, cita, a titolo esemplificativo, le slot machines utilizzate quali vere e proprie
“lavanderie di denaro sporco, mettendo in risalto come il gioco d’azzardo sia
divenuto una vera e propria malattia che affonda le sue radici nella crisi
economica e nella disperazione di soggetti deboli allettati dalla speranza di
facili guadagni.
Ricordata la normativa nazionale
vigente contenuta nel decreto legge numero 158 del 2012, il cosiddetto “Decreto
Balduzzi”, convertito nella legge numero 189 dell’8 novembre 2012, riferisce
che l’articolo 7 , comma 5, prevede l’obbligo per i gestori di sale da gioco e
di esercizi in cui vi sia l’offerta di giochi pubblici, di esporre,
all’ingresso ed all’interno dei locali, il materiale informativo predisposto
dalle Aziende sanitarie locali diretto ad evidenziare i rischi correlati al
gioco e a segnalare la presenza sul territorio di servizi di assistenza
pubblici e del privato sociale dedicati alla cura ed al reinserimento sociale
delle persone affette da patologie correlate al gioca d’azzardo.
Precisata la competenza
regionale a legiferare in materia riconosciuta dalla sentenza della Corte
costituzionale numero 300 del 10 novembre 2011, riferisce che la proposta di
legge si compone di 13 articoli, che procede ad illustrare dettagliatamente
soffermandosi, in particolare, sull’articolo 1, inerente le finalità;
l’articolo 2, che individua i soggetti destinatari degli interventi; l’articolo
4, che individua le specifiche competenze della Regione in materia; l’articolo
5, che istituisce l’osservazione regionale sul GAP; l’articolo 6, che individua
le specifiche competenze dei comuni; l’articolo 7, che definisce le competenze
delle ASP; l’articolo 9, inerente le sanzioni amministrative e l’articolo 10,
che prevede, sulla scorta dell’esperienza normativa della Regione Basilicata e
nel rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato) una rimodulazione
dell’IRAP, a decorrere dal 1 gennaio 2016 con riduzione dello 0,92 percento
dell’aliquota in favore degli esercizi i cui titolari provvedono
volontariamente, entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello cui si
riferisce l’agevolazione, alla completa disinstallazione degli apparecchi da
gioco.
Confermata, preliminarmente, la
competenza regionale a legiferare in materia, come peraltro affermato dal
relatore, evidenzia come, essendo la Regione sottoposta al Piano di rientro dal deficit
sanitario, l’articolo 7 della proposta, dedicato alle competenze
delle aziende sanitarie, rischi di interferire con le funzioni proprie del
commissario ad acta, sottolineando che anche altre Regioni hanno legiferato in
materia quali, in particolare, l’Abruzzo - che non ha disciplinato tali
competenze - e la Puglia - che le ha disciplinate in maniera più snella -.
Precisato, poi, che la
rimodulazione dell’IRAP, di cui all’articolo 10, è stata prevista anche nella
legge regionale del Piemonte senza subire censure, elenca alcune osservazioni
di tecnica redazionale, comunicando la disponibilità degli uffici a collaborare
per ovviare a tali problematiche.
Chiede se la presente proposta
di legge potrebbe avere influenze positive nell’ambito del Piano di azione
regionale per le dipendenze.
Riferite le interferenze
positive della proposta di legge con il Piano di azione regionale per le
dipendenze, evidenzia che la ludopatia, disciplinata dal decreto legge del
2012, non è inserita nella griglia di rilevazione perché attualmente non a
carico dei servizi e riferisce che saranno attivati specifici percorsi assistenziali
nel documento sulla rete territoriale già approvato.
Condividendo le osservazioni del
Settore legislativo, esprime perplessità in merito all’articolo 7 che al comma
3 definisce aspetti tecnici propri dei dipartimenti che reputa opportuno non “ingabbiare”
nella rigidità di una legge, nonché alcuni riferimenti a servizi non presenti
in Calabria.
Propone di rinviare la proposta
alla seduta successiva della Commissione e, registrato il parere positivo dei
consiglieri, dispone il rinvio.
Riferisce che il progetto di
legge è stato ampiamente affrontato e discusso in precedenti sedute e di aver
presentato alcuni emendamenti. Indi, illustra l’articolato e gli emendamenti,
in particolare l’emendamento all’articolo 1 (finalità), protocollo
numero 47647, che prevede che dopo le parole “tutela della salute”, il periodo:
“riconoscendo i disturbi dello spettro autistico quale patologia invalidante
che determina una alterazione precoce e globale di tutte le funzioni essenziali
del processo evolutivo”, è sostituito dal seguente: “dei soggetti affetti da
autismo e da disturbi dello spettro autistico (DSA)”.
Passa poi all’illustrazione
degli altri emendamenti: all’articolo 2 (linee guida), protocollo numero
47649, in cui è previsto che dopo la frase “Manuale diagnostico e statistico
DSM-IV” sono aggiunte le seguenti parole “e successive modifiche”; all’articolo
3 (Politiche
regionali in materie di disturbi dello spettro autistico),
protocollo numero 47651, in cui è previsto che dopo la frase “Migliorando la
qualità della loro vita e quella dei loro familiari” si aggiunge “In conformità
a quanto disposto dalle Linee di indirizzo approvate in Conferenza Unificata il
22 novembre 2012 e recepite dalla Regione Calabria con DPGR numero 31 del 31
marzo 2014”; all’articolo
4 (Aggiornamento delle Linee di indirizzo del Ministero della Salute), protocollo
numero 47654, in cui è previsto che alla frase “La Regione nel rispetto delle
Linee guida nazionali” si aggiunge “e della Legge 134/2015”
Chiede chiarimenti in merito
alle osservazioni del Settore legislativo ed in particolare sulle paventate
interferenze della proposta con il Commissario per l’attuazione del Piano di
rientro e sull’ipotetico contrasto con una recente nuova normativa nazionale,
al fine di evitare eventuali impugnative da parte del Governo.
Precisa che il richiamo alla
legge 134 del 2015 è previsto nel testo degli emendamenti, in particolare in
quello modificativo dell’articolo 1.
Chiede di sapere se
l’emendamento prevede l’eliminazione dell’ultimo periodo dell’articolo 1, indi
eliminando la parte in cui si prevede che la Regione potenzi i servizi sanitari
specifici.
Da lettura dell’emendamento
all’articolo 1.
Esprime perplessità
sull’emendamento, confermando quanto paventato dal consigliere Neri, ovvero il
rischio di interferenza con il lavoro svolto dal commissario ad
acta, precisando
alcune modifiche inerenti anche l’articolo 2.
Riconosciuto che l’ultimo
periodo dell’articolo 1 vada espunto dal testo e che in sede di coordinamento formale
si possano apportare le modifiche necessarie all’articolo 2, indi pone ai voti:
l’emendamento protocollo numero 47647 che è approvato; l’articolo 1, che è
approvato, come emendato, con eliminazione anche dell’ultimo periodo;
l’emendamento protocollo numero 47649 che è approvato; l’articolo 2 che è
approvato, come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.
Suggerisce una modifica del
contenuto del secondo comma dell’articolo 3.
Pone ai voti: l’emendamento
protocollo numero 47651 che è approvato e l’articolo 3 che è approvato, come
emendato; l’emendamento protocollo numero 47654 che è approvato e l’articolo 4
che è approvato, come emendato.
Suggerisce alcune modifiche da apportare
all’articolo 5, comma 2, lettera a), in particolare ritiene inopportuno che si
preveda che tra i compiti del Comitato vi sia l’attuazione delle Linee di
indirizzo dovendosi limitare al loro aggiornamento.
Preso atto delle osservazioni
del dott. Brancati da considerare in sede di coordinamento formale, pone ai
voti gli articoli 5, 6, 7 e 8 che sono approvati e la legge nel suo complesso
che è approvata, come modificata, con autorizzazione al coordinamento formale.
Ricordato che anche la proposta
di legge numero 77/10 era stata approfondita abbondantemente dalla Commissione,
passa all’esame dell’articolato e iIlustra l’emendamento
protocollo numero 54856 con il quale propone di aggiungere dopo il periodo “viene
espresso e redatto in conformità a quanto previsto da D.M. Sanità 18 febbraio
1982 e successive modifiche ed integrazioni solo ed esclusivamente dai medici
del Servizio di Medicina dello Sport” le parole “dagli
specialisti in Medicina dello Sport delle strutture già autorizzate
all’esercizio della branca di Medicina dello Sport”.
Chiede se un cardiologo privato
abilitato in medicina dello sport possa rilasciare il certificato medico di
idoneità per uso agonistico.
Precisa che il certificato deve
essere rilasciato dai centri di medicina dello sport autorizzati.
Chiede ulteriori approfondimenti
circa la possibilità che il primario cardiologo, specialista in Medicina dello
sport, possa rilasciare o meno il certificato di idoneità fisica all’attività
agonistica.
Riservandosi di compiere un
approfondimento al riguardo, evidenzia come dalla lettura del testo della proposta
di legge si possa desumere la competenza del primario cardiologo al rilascio
della certificazione.
Per una maggiore comprensione,
riformula la domanda in merito alla competenza al rilascio del certificato per
attività agonistica.
Ritiene che il cardiologo
specializzato possa rilasciare il certificato per l’attività agonistica se
svolge la sua attività in un centro di medicina dello sport.
Posto ai voti l’emendamento
all’articolo 1 (Modifiche
all'articolo 4), comma 1 lettera a), protocollo numero
54856, che è approvato, pone ai voti l’articolo 1, che è approvato per come
emendato, indi gli articoli 2 e 3, che sono approvati e la proposta di legge
nel suo complesso che è approvata come emendata, con autorizzazione al
coordinamento formale.
Riferita l’impossibilità del
consigliere Mangialavori, proponente, ad essere presente alla seduta odierna
della Commissione, rinvia la discussione alla prossima seduta prevista per
lunedì 14. Indi, toglie la seduta.
Il Dirigente
Dott. Maurizio Priolo