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LEGISLATURA
COMMISSIONE
AFFARI
ISTITUZIONALI E AFFARI GENERALI
N. 8
RESOCONTO
SOMMARIO
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SEDUTA Di mercoledì 18 novembre 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCO SERGIO
Inizio lavori h. 12,00
Fine lavori h. 13,29
INDICE
BOVA Arturo (Democratici
Progressisti)
CORTELLARO Antonio, dirigente del
Settore legislativo
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra),*
IIRITANO Giuseppe, dirigente del
dipartimento lavori pubblici
MUSMANNO Roberto, assessore alle
infrastrutture,*,*,*
NERI Giuseppe (Democratici
Progressisti)
ROMEO Mariarita, funzionario del
Settore legislativo
SALERNO Nazzareno (Forza Italia)
BOVA Arturo (Democratici Progressisti),*
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)
FERRARA
Annamaria, funzionario del Settore legislativo
NERI Giuseppe (Democratici Progressisti)
BOVA Arturo (Democratici
Progressisti),*
GRAZIANO Giuseppe (Casa delle
libertà),*,*
PRIOLO Maurizio, dirigente della
Commissione
ROMEO Mariarita, funzionario del
Settore legislativo,*
Approvato il verbale della seduta precedente,
comunica che sono presenti ai lavori l’assessore Musmanno
e l’ingegnere Iiritano, in rappresentanza del Dipartimento
lavori pubblici.
Propone l’inversione dei punti all’ordine
del giorno - invertendo il primo e l’ultimo, poiché il proponente risulta
ancora assente - che posta ai voti è approvata.
Sottolinea che il Settore
legislativo ha prodotto una relazione sulla proposta in discussione ponendo
alcuni rilievi specifici alla stessa.
Evidenzia che la proposta contiene una serie di previsioni finalizzate
a rendere meno macchinosa la procedura relativa all’istituzione dell’Aterp
unica regionale, attraverso l’introduzione di procedure uniformi ed
all’adozione di un Statuto che contempli la necessità di avere una visione
moderna delle Aterp.
Riferisce che tra le osservazioni emerse in sede di redazione della
scheda tecnico legislativa particolare attenzione è stata posta a quelle
inerenti l’articolo 7 della legge regionale 24 del 2013 che, a parere del
Settore legislativo, poco si coordinano con le previsioni dell’articolo 15, in
particolare per quanto concerne l’eliminazione del preventivo parere della
competente Commissione consiliare per un atto rilevante quale lo Statuto;
sottolinea, inoltre, come le modifiche previste vadano ben contemperate con le
previsioni statutarie, per le quali il parere della Commissione consiliare competente
rientra tra le attività di controllo e partecipazione dell’organo legislativo
sulle attività dell’esecutivo.
Condividendo le osservazioni del Settore legislativo, ritiene che le
stesse possano essere accolte, considerato che l’istituzione di un’unica Aterp
regionale al 31 dicembre 2015 non è verosimile, benché il raggiungimento di
detto obiettivo fosse quello di colmare i ritardi accumulati e definire i
debiti di tutte le Aterp provinciali.
Condiviso lo spirito della proposta di legge e la necessità di istituire
un’ Aterp unica, reputa siano corretti i rilievi del
Settore legislativo sia che il ritardo accumulato non sia addebitabile alla
politica; per tali ragioni giudica opportuno conoscerne le ragioni ed
addebitarne le responsabilità. Infine, ritiene che detto ritardo non possa
essere recuperato attraverso un depotenziamento delle competenze del Consiglio
regionale.
Evidenzia come nella proposta non si preveda la relazione sul
patrimonio delle Aterp, poiché ciò consentirebbe di ridurre i tempi necessari
all’istituzione dell’Aterp unica, considerato anche che si tratta di un’operazione
concernente un accorpamento e non una messa in liquidazione.
Sottolineato come la questione inerente la mancata previsione del
parere della Commissione sul nuovo Statuto fosse legata solo a problematiche
connesse all’urgenza, comunica che non si stanno impegnando risorse esterne per
attuare l’accorpamento poiché all’interno delle stesse Aterp sono presenti le
professionalità che possono svolgere le operazioni tecniche necessarie.
Pur condividendo le dichiarazioni del consigliere Esposito, giudica
positivamente le attività poste in essere dall’assessore e ritiene, però,
opportuno che la Commissione consiliare competente esprima il proprio parere in
merito all’approvazione del nuovo Statuto.
Si dichiara favorevole alla proposta ma reputa necessario acquisire il
parere della competente Commissione consiliare, poiché, nello specifico,
l’approvazione dello statuto Aterp non è un atto di gestione esclusivo della
Giunta, ma un atto per il quale ritiene opportuno che il Consiglio regionale
determini un indirizzo. In conclusione, invita il dipartimento ad essere celere
circa gli adempimenti da porre in essere, poiché, a suo avviso, l’efficacia
degli strumenti utilizzati è strettamente connessa alla tempistica.
Afferma che l’operato dell’assessore è di grande trasparenza e
partecipazione con una condivisione di obiettivi e metodi che raramente si
riscontra
Concorda con le osservazioni del consigliere Salerno, facendo suo
quanto da lui espresso.
Vista la necessità di procedere speditamente alla modifica alla legge
regionale, sottopone alla valutazione della Commissione di procedere
all’approvazione del testo nella seduta odierna, indi dà lettura di un
emendamento a sua firma, modificativo dell’articolo 1 del testo, che in parte
accoglie le osservazioni formulate del Settore legislativo.
Riferisce che le
osservazioni del Settore legislativo alle modifiche introdotte all’articolo 3
della legge regionale 24 vanno intese come finalizzate a rendere più
intellegibile il testo senza modificarne sostanzialmente il contenuto, in
particolare invertendo i commi 11 e 12.
Chiarisce che le
sue considerazioni sui tempi e sui ritardi vanno intesi in relazione alla
proposta di legge in oggetto. Propone, dunque, di accelerare la procedura e
licenziare la proposta nella seduta odierna.
Pone in
votazione l’emendamento, a sua firma, all’articolo 1 che è approvato, indi,
pone in votazione l’articolo 1 che viene approvato, così come emendato. Pone in
votazione gli articoli 2, 3 e 4 che sono approvati e la proposta di legge nel
suo complesso che è approvata, così come emendata, con autorizzazione al
coordinamento formale.
Riferito
che l’ex Sindaco del Comune di Petronà – da pochi giorni commissariato - ha fatto
pervenire alla segreteria della Commissione una comunicazione con la quale
invita i componenti a procedere nell’approvazione della proposta di legge, allegando
la delibera del Consiglio comunale approvata in tal senso, comunica che alla
seduta odierna non saranno presenti i commissari dei Comuni di Petronà e Belcastro e il
Vicepresidente della Giunta regionale, Antonio Viscomi.
Comunica,
anche, che il Settore legislativo ha trasmesso la scheda tecnico legislativa
sulla proposta, delineando la procedura da seguire, in particolare l’acquisizione
dei pareri dei Comuni interessati, per giungere all’approvazione della proposta
in esame.
Precisato
che i Comuni di Petronà e Belcastro sono stati sciolti, quindi commissariati,
non per mafia ma per problemi di natura politica, pone l’accento sulla
particolarità della fattispecie in esame, laddove la contrada di
Acquavona, giuridicamente parte del Comune di Belcastro, risulta distante circa
10 chilometri dal centro abitato di detto Comune, mentre è adiacente di fatto
al centro abitato del Comune di Petronà, che eroga i
servizi essenziali.
Ricordato
che si tratta di una vecchia problematica, poi sospesa a causa dello
scioglimento dei Comuni interessati, auspica si possa procedere celermente al
fine di rettificare, una volta per tutte, i confini territoriali dei Comuni di Petronà
e Belcastro e risolvere, in via definitiva, i problemi dei cittadini che vivono
in contrada Acquavona, anche in considerazione del fatto che l’ex sindaco
pro tempore del Comune di Petronà
aveva incontrato tutti i rappresentanti delle famiglie interessate.
Chiarito
che nella scheda tecnico-legislativa è stato esposto l’iter della procedura legislativa regionale - che è una procedura
speciale - evidenzia che, allo stato attuale, si è nella fase successiva della
proposta di legge, in cui la Commissione acquisisce il parere degli enti locali
che si devono esprimere entro un dato termine, trascorso il quale il parere non
è necessario o vincolante.
Evidenziato,
dunque, che, come è avvenuto in altri Comuni, come quello di Zaccanopoli, è
possibile addivenire ad un accordo dei Comuni interessati che manifesti la
volontà di operare un cambiamento delle circoscrizioni territoriali, ricorda
che la parte più importante della procedura è rappresentata dal referendum
consultivo obbligatorio.
Accennando
brevemente all’orientamento della Corte costituzionale, sottolinea che i tempi
saranno ancora molto lunghi, poiché si voterà a maggio del 2016, rinviando,
pertanto, tutte le procedure di un anno, ragion per cui chiede di accelerare i
tempi procedurali, prendendo contezza immediata delle esigenze concrete delle
famiglie del posto.
Considerata
paradossale la situazione attuale, auspica si proceda celermente, a prescindere
dalle audizioni previste, anche in considerazione del fatto che agli atti è
stata aggiunta una relazione con cartina topografica da parte dell’ex Sindaco di Petronà in cui è ben
visibile la situazione territoriale dei Comuni.
Ritenuto
che il rinvio ulteriore della proposta di legge in esame non possa essere
giustificato dalla assenza dei commissari prefettizi, uno dei quali nominato
solo nella giornata di ieri e l’altro a giugno del 2015, propone di procedere,
se le condizioni normative lo consentono, con l’approvazione della proposta di
legge, anche in assenza degli stessi, dunque, senza audizioni.
Giudica,
poi, importante definire con urgenza la situazione attuale, in quanto la
contrada di Acquavona deve, a suo parere, far parte necessariamente del Comune
di Petronà per svariate ragioni, non ultima l’erogazione degli stessi servizi
essenziali e, concordando appieno con quanto riferito dal consigliere Bova,
ricorda che il Consiglio comunale di Petronà si è
riunito per definire la vicenda, sulla base della proposta avanzata dalle famiglie
del territorio, e ha deliberato di dare mandato al Sindaco per la ridefinizione
dei confini territoriali e delle circoscrizioni.
Si
associa alle richieste dei consiglieri Esposito e Bova.
Dispone
il rinvio della proposta di legge in oggetto alla prossima seduta di
Commissione, assicurando che la stessa potrà, infine, essere sottoposta
all’esame del Consiglio regionale nella seduta prevista per giorno 3 dicembre.
Attesa l’assenza del proponente, rinvia l’esame della proposta alla prossima seduta della Commissione.
Precisato, preliminarmente, che la proposta di legge in discussione,
che pone la Calabria all’avanguardia ai fini della trasparenza dell’attività
politica ed amministrativa, è stata ampiamente illustrata nella precedente
seduta della Commissione, comunica di aver presentato, in accoglimento delle
osservazioni del Settore legislativo, alcuni emendamenti, peraltro, già
concordati con lo stesso Settore.
Riferito, altresì, l’accoglimento delle osservazioni espresse da alcuni
consiglieri, nel corso della precedente seduta della Commissione, in merito
alla necessità di rendere il testo della proposta maggiormente scorrevole
nonché al fine di evitare eventuali impugnative per violazione dell’articolo
133 della Costituzione in tema di professioni, passa ad illustrare gli
emendamenti presentati e, precisamente: l’emendamento protocollo numero 51034
che propone di aggiungere al comma 1 dell’articolo 3 il seguente periodo: “Al
fine di garantire la massima trasparenza dei processi decisionali pubblici”;
l’emendamento protocollo numero 51035 al comma 4 dell’articolo 3 al quale, dopo
le parole “in apposita sezione dedicata e accessibile del sito internet
istituzionale” sono aggiunte le parole “rispettivamente della Giunta regionale
e del Consiglio regionale”; l’emendamento protocollo numero 51036 al comma 3
dell’articolo 4 con il quale si propone di inserire dopo il primo periodo il
seguente “i rapporti tra ciascun gruppo di interesse ed il proprio
rappresentante sono disciplinati dalle norme del codice civile e della
legislazione statale in materia di rappresentanza e mandato”; l’emendamento
protocollo numero 51037 all’articolo 5 il cui testo rubricato “Prerogative dei
rappresentanti di interessi particolari”, in recepimento delle osservazioni del
Settore legislativo, viene sostituito da un nuovo testo di cui dà lettura;
l’emendamento protocollo numero 51038 con il quale si propone di modificare la
rubrica dell’articolo 6 recante “Divieti” con la seguente “Obblighi dei
rappresentanti dei gruppi di interesse particolare”; l’emendamento protocollo
numero 51040 al comma 1 dell’articolo 6 con il quale si propone di sostituire
il periodo “Salvi i divieti e gli obblighi specificamente previsti dalla
normativa vigente, è fatto obbligo ai rappresentanti dei gruppi di interesse
di” con il seguente “Nello svolgimento della loro attività di rappresentanza
presso i decisori pubblici, i rappresentanti dei gruppi di interesse iscritti
nel Registro di cui all’articolo 3 sono obbligati a”; l’emendamento protocollo
numero 51043 al comma 1 dell’articolo 6 con il quale si propone di inserire
dopo la lettera e) la seguente lettera “f) osservare le disposizioni contenute
nel Codice etico di comportamento di cui all’articolo 10”; l’emendamento
protocollo numero 51044 al comma 3 dell’articolo 6 che si propone di sostituire
nel seguente modo “Fatte salve le condotte previste e punite dalla legge penale
in quanto reato, è vietato ai rappresentanti dei gruppi di interesse di
esercitare, nei confronti dei decisori pubblici, forme di pressione tali da
incidere sull’esercizio della loro libertà di giudizio, di voto o di
determinazione”; l’emendamento protocollo numero 51045 con il quale si propone
di sostituire il testo dell’articolo 7
rubricato “Sanzioni” di cui dà lettura; l’emendamento protocollo numero
51047 al comma 1 dell’articolo 8 che si propone di sostituire nel seguente
modo: “I decisori pubblici tengono in considerazione le attività di
rappresentanza descritte dall’articolo 2, comma 1, lettera a), compatibilmente
con gli interessi della collettività”; l’emendamento protocollo numero 51048 al
testo dell’articolo 9 che si propone di sostituire nel seguente modo: “1.
L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e la Giunta regionale, per
quanto di rispettiva competenza, coordinano l’attuazione della presente legge
con quanto stabilito nel Programma triennale della trasparenza ed integrità
previsto dal decreto legislativo 14 marzo 2013 numero 33, nonché nel Piano
triennale di prevenzione della corruzione di cui alla legge 6 novembre 2012
numero 190. Le misure eventualmente adottate sono menzionate negli stessi
documenti. 2. Al fine di individuare ulteriori livelli di implementazione della
presente legge, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, anche su
iniziativa della Giunta, può stipulare protocolli di intesa o definire forme di
collaborazione con le autorità preposte in materia della trasparenza,
dell’integrità e della prevenzione della corruzione. 3. Restano salve le
disposizioni legislative in materia di incompatibilità, conflitti di interesse,
prevenzione della corruzione, trasparenza ed integrità”; l’emendamento
protocollo numero 51051 con il quale si propone di sostituire la rubrica
dell’articolo 11 “Monitoraggio” con la seguente “Verifica e monitoraggio”;
l’emendamento protocollo numero 51062 con il quale si propone di sostituire il
testo dell’articolo 11 nel seguente modo: “1. Decorsi diciotto mesi
dall’entrata in vigore della presente legge, l’Ufficio di Presidenza del
Consiglio e la Presidenza della Giunta regionali, per quanto di rispettiva
competenza, ne verificano lo stato di attuazione, individuando i punti di forza
e le criticità, e proponendo al Consiglio regionale eventuali interventi
correttivi o migliorativi”.
In merito all’emendamento protocollo numero 51036 al comma 3 dell’articolo
4 precisa che è previsto che i rapporti tra ciascun gruppo di interesse ed il
proprio rappresentante sono disciplinati dal codice civile e dalla legislazione
statale in materia di rappresentanza e mandato, al fine di non incorrere in
eventuali impugnative.
Chiede se la proposta di legge in esame, dopo l’approvazione da parte
della Commissione di merito, sarà sottoposta all’esame della Commissione
bilancio, non comportando oneri finanziari a carico del bilancio regionale.
Precisa che tutte le proposte di legge, anche quelle ad invarianza di
spesa, sono assegnate alla Commissione bilancio affinché esprima un parere
diretto a verificare la correttezza della relazione tecnico finanziaria al fine
di non incorrere nelle censure della Corte dei conti, investita dal D.l. 174/2012
del potere di controllo a scopo di referto sulla legislazione regionale.
Apprezzata la proposta di legge in discussione, chiede chiarimenti in
merito all’emendamento protocollo numero 51037 finalizzato a sostituire il
testo dell’articolo 5 prevedendo alla lettera b) una procedura, a suo avviso “secretata” per documenti ed informazioni fino alla
conclusione del processo decisionale pubblico per il quale sono state prodotte,
in palese contrasto con le finalità della proposta, preannunciando il suo voto
contrario.
Sottolinea che tale procedura è applicabile soltanto in casi ristretti,
attesa, peraltro, la precisazione “salvo che rientrino nelle categorie di atti
soggetti all’accesso ai sensi della legge 7 agosto 1990 numero 241 e della
legge regionale 4 settembre 2001 numero 19 …”
Si dichiara disponibile ad una eventuale modifica dell’emendamento.
Prende atto favorevolmente dei chiarimenti del Settore legislativo.
Riferisce che alla proposta sono
stati presentati numerosi emendamenti tutti a firma del consigliere Graziano e
passa all’esame dell’articolato; indi, pone ai voti gli articoli 1 (Finalità) e 2 (Definizioni) che sono approvati e
passa all’esame dell’articolo 3 (Registro
pubblico dei rappresentanti di interessi particolari) al
quale sono stati presentati due emendamenti, protocollo numero 51034 e 51035,
che posti ai voti sono approvati; pone, quindi, ai voti l’articolo 3 che è
approvato, per come emendato, e passa all’esame dell’articolo 4 (Accreditamento, requisiti e modalità
di iscrizione nel Registro) al quale è stato presentato
l’emendamento, protocollo numero 51036, che posto ai voti è approvato; indi
pone ai voti l’articolo 4 che è approvato, come emendato. Passa, poi, all’esame
dell’articolo 5 (Prerogative dei
rappresentanti di interessi particolari) e pone ai voti l’emendamento,
interamente sostitutivo dell’articolo, protocollo numero 51037 che è approvato,
indi passa all’esame dell’articolo 6 (Divieti),
ponendo ai voti l’emendamento, protocollo numero 51038, che è approvato e
gli emendamenti protocollo numero 51040, 51043 e 51044 che sono
approvati, indi l’articolo 6 che è approvato, per come emendato. Passa
all’esame dell’articolo 7 (Sanzioni) e
pone ai voti: l’emendamento protocollo numero 51045 che è approvato; l’articolo
7, per come emendato, che è approvato. Passa, quindi, all’esame dell’articolo 8
(Facoltà ed obblighi dei decisori
pubblici), ponendo ai voti l’emendamento protocollo numero 51047 che è
approvato e l’articolo 8, come emendato, che è approvato.
Passa all’articolo 9 (Coordinamento con il programma della trasparenza ed integrità e con il piano di prevenzione della corruzione) , ponendo ai voti l’ emendamento protocollo numero 51048 che è approvato, l’articolo 9, per come emendato, che è approvato e l’articolo 10 (Codice etico di comportamento) che è approvato.
Passa all’esame dell’articolo 11 (Monitoraggio) e pone ai voti gli emendamenti protocollo numero 51051 e 51062 che sono approvati, indi l’articolo 11 che è approvato, come emendato.
Pone, infine, ai voti gli articoli
12 (Disposizione transitoria), 13 (Clausola di invarianza finanziaria) e 14 (Entrata in vigore) che sono approvati e
la legge nel suo complesso che è approvata, come modificata, con autorizzazione
al coordinamento formale.
Conclusi gli argomenti
all’ordine del giorno, toglie la seduta.
Il
dirigente
Dott. Maurizio Priolo