X^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero
RESOCONTO SOMMARIO
__________
11.
SEDUTA DI
GIOVEDI’ 23 LUGLIO 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE AIETA
Inizio seduta h. 15,38
Fine seduta h.
18,19
INDICE
ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo
Centro Destra)
BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)
DE MARCO Antonio,
dirigente generale dipartimento
lavoro, formazione e politiche sociali,*,*,*,*,*,*,*,*
NERI Giuseppe (Democratici
Progressisti),*,*
NUCERA Giovanni (La
Sinistra),*,*,*
ORSOMARSO Fausto (Gruppo
Misto),*,*,*
ROCCISANO Federica, assessore
al Lavoro e Welfare,*
NUCERA
Giovanni (La Sinistra),*
PRATICO’ Paolo, Autorità
di gestione Por FESR e FSE 2014/2020,*
MALARA Francesco, revisore
dei conti del Consiglio regionale ,*
TASSONE Sergio, dirigente
dipartimento Risorse umane,*,*,*
PRATICO’ Paolo, Autorità
di gestione Por FESR e FSE 2014/2020
SIVIGLIA Salvatore, segretario
generale Autorità di bacino,*,*
TARSIA Francesco, dirigente
dipartimento ambiente e territorio
La seduta inizia alle 15,38
Posto in
votazione il verbale della seduta precedente che è approvato senza
osservazioni, dà avvio ai lavori della Commissione, con la trattazione del
primo punto all’ordine del giorno.
Riferisce
che nella precedente seduta della Commissione era stata rinviata l’approvazione
del provvedimento al fine di avere maggiori informazioni sull’attività svolta
dalla fondazione “Calabresi nel mondo”.
Ricordato che le informazioni generali sul
provvedimento sono state fornite nella precedente seduta di Commissione,
riferisce che la proposta in esame riguarda la rimodulazione delle risorse
assegnate al PAC (Piano Azione e Coesione) all’interno del quale sono previste
schede di salvaguardia e schede anticicliche, relative ad interventi da attuare
entro il 31 dicembre 2015, sottolineando che gli interventi previsti nella
schede anticicliche riguardano misure di sostegno contro la crisi economica.
Precisato, anche, come nella precedente
seduta di Commissione la discussione si sia focalizzata sulla scheda di
salvaguardia 1.2 che prevede la realizzazione del progetto “Calabria in work” a
cura della fondazione “Calabresi nel mondo” (progetto da realizzare entro il 31
dicembre 2015, data oltre la quale la fondazione sarà posta in liquidazione) in
cooperazione con Paesi esteri, evidenzia come nella prima rimodulazione,
risalente a novembre 2014, per questo progetto fossero stati previsti 10
milioni di euro di cui 4 milioni già assegnati e 6 milioni a carico del PAC per
l’annualità 2015.
Sottolineato come per effetto della
rimodulazione la somma da destinare alla fondazione “Calabresi nel mondo” si
riduca di 4 milioni di euro e quindi che i restanti dovranno essere versati
alla Fondazione al fine di coprire le obbligazioni assunte e le attività in
corso, conclude dichiarando che riguardo la rendicontazione esiste una
attestazione di impegni giuridicamente vincolanti da parte della Fondazione.
Chiede se
per effetto della rimodulazione del PAC la somma da destinare alla fondazione
“Calabresi nel mondo” si riduca di 4 milioni di euro.
Riferisce
che l’importo si riduce di 4 milioni di euro.
Comunicato
di aver presentato un emendamento, chiede di capire come una società in house possa prendere impegni
giuridicamente rilevanti per somme ulteriori rispetto alla dotazione assegnata
e conclude affermando che l’importo affidato alla Fondazione è stato speso per
consulenze esterne, attesa l’assenza di dipendenti interni.
Conferma che
la Fondazione non ha dipendenti interni ma soltanto contratti di
collaborazione.
Sottolineato
di non comprendere come la Fondazione abbia potuto assumere impegni
giuridicamente rilevanti in assenza di apposita copertura finanziaria,
evidenzia come dallo Statuto della stessa emerga la previsione di poteri
rilevanti in capo al Presidente, relativamente al conferimento di incarichi e
consulenze, in assenza di specifici riferimenti normativi e di una precisa
indicazione dei capitoli di spesa.
Precisa,
inoltre, che la Commissione è in attesa della presentazione dei bilanci della
Fondazione e che i fondi ad essa destinati non saranno rendicontati alla
Commissione europea ma al Ministero, il quale potrebbe anche non accettare le
spese rendicontate che andrebbero così ripianate direttamente dalla Regione
Calabria; chiede, quindi, che tipo di attività abbia svolto la Fondazione per
creare lavoro e quanti posti di lavoro a tempo indeterminato - e non di
collaborazione - siano stati creati in Calabria nelle diverse province.
Auspica, infine, una particolare attenzione alla tematica, paventando che per
la Fondazione si possa verificare una situazione analoga a quella di Calabria
Etica.
Preannunciato
il suo voto contrario alla rimodulazione complessiva del PAC, atteso che il
provvedimento arriva al vaglio della Commissione con grande ritardo e risulta
non essere in linea con la programmazione, chiede se al suo interno siano
previsti gli interventi inerenti il credito sociale e il credito alle imprese.
Affermato
che il ritardo di presentazione è stato determinato dalla decadenza della
delibera di Giunta, causata dalla fine della legislatura precedente, evidenzia
come all’interno del PAC siano previste le misure inerenti il credito sociale e
alle imprese.
Ribadito che
la rimodulazione poteva essere approvata prima ponendo in essere un effetto
leva importante per il mercato del lavoro, stigmatizza il comportamento della
Giunta che continua a non accettare l’auspicabile processo di continuità
amministrativa, augurandosi che il nuovo assessore possa operare in modo
innovativo, informando per tempo la Commissione e approvando tempestivamente i
provvedimenti.
Sottolineato, preliminarmente, che
l’attuale presidente della fondazione “Calabresi nel mondo”, nominato dalla
precedente Giunta regionale presieduta dal presidente Scopelliti, è stato
successivamente riconfermato nella carica anche dal presidente Oliverio,
ritiene prioritario finanziare interventi finalizzati a lenire le situazioni di
povertà e disagio esistenti in Calabria.
Evidenziate le difficoltà a comprendere
appieno la rimodulazione proposta, considerata l’assenza di informazioni
precise sulla Fondazione, riferisce la previsione di analogo stanziamento di 6
milioni di euro per le misure inerenti gli interventi di inclusione sociale,
giudicando eccessivo tale stanziamento alla Fondazione “Calabresi nel mondo”.
Preannuncia, quindi, il suo voto favorevole
alla proposta di rimodulazione avanzata dal consigliere Neri.
Ribadisce il
suo voto contrario per le motivazioni precedentemente espresse.
Chiede al
dottore De Marco chiarimenti in merito alla regolamentazione del rapporto tra
la Regione e la Fondazione e, in particolare, le conseguenze che potrebbero
derivare per la Regione e per la Fondazione dalla mancata erogazione a favore
di quest’ultima dello stanziamento previsto nella rimodulazione in esame.
Sottolineato, preliminarmente, che la
Fondazione” Calabresi nel mondo” è una società in house providing della
Regione Calabria e ricordato che lo Statuto societario è stato approvato dal
Consiglio regionale, riferisce che i rapporti tra la Regione e la Fondazione
sono regolamentati da apposita convenzione, limitatamente alla realizzazione
della prima parte del progetto “Calabria in work”, per complessivi 4 milioni di
euro, peraltro, già regolarmente rendicontati dalla Fondazione.
Riferito che il decreto originario
prevedeva uno stanziamento complessivo di 10 milioni di euro, precisa che è
stato autorizzata la spesa esclusivamente per la prima fase del progetto e
rinviato ad un successivo atto deliberativo l’impegno di spesa per la fase
successiva, evidenziando come sulla base di tale legittima aspettativa la
Fondazione abbia posto in essere atti giuridicamente vincolanti che, al
momento, risultano privi della necessaria copertura finanziaria, con il rischio
di dar vita ad un debito fuori bilancio della Fondazione che, inevitabilmente,
si riverserà sulla Regione nella sua qualità di socio unico della Fondazione.
Con
riferimento ai poteri previsti per il Presidente della fondazione dall’articolo
14 dello Statuto in merito al conferimento di incarichi di consulenza, precisa
che i contratti di collaborazione sono sottoposti a procedure di evidenza
pubblica, previste da apposito regolamento approvato dalla Fondazione.
Propone di
spostare 2 milioni di euro dello stanziamento previsto per la Fondazione
“Calabresi nel mondo” su altra misura, evidenziando come, a suo parere, i fondi
non spesi dalla Fondazione vengano
incamerati dalla stessa divenendo risorse libere, con la conseguenza che la
mancata autorizzazione di tale spese produrrà i suoi effetti direttamente in
capo alla Regione.
Riferito che le somme non rendicontate dalla Fondazione vengono
restituite alla Regione, precisa che la rimodulazione ha ad oggetto interventi
già previsti nella originaria programmazione e non realizzati per motivi
amministrativi o per l’impossibilità di completamento entro il termine di scadenza del 31 dicembre 2015 che sono stati
spostati sul PAC al fine di evitare il rischio di disimpegno.
Chiede se la
fondazione “Calabresi nel mondo” abbia approvato bilancio consuntivo per l’anno
2014.
Precisato
che la Fondazione è soggetta al controllo analogo del dipartimento Presidenza
della Giunta regionale, afferma di non essere a conoscenza di tale
informazione.
Esprime
dubbi sulla possibilità di erogare il finanziamento alla Fondazione in assenza di
precise informazioni sull’approvazione del bilancio consuntivo per l’anno 2014.
Precisato
che tale controllo non rientra nelle competenze del suo dipartimento, deputato
ad effettuare i controlli esclusivamente sulla rendicontazione delle spese,
riferisce che la Fondazione ha regolarmente rendicontato relativamente alla
prima fase del progetto ad eccezione di una quota residuale pari al 20
percento.
Sottolinea
la necessità di fare chiarezza al riguardo, vista la necessità di finanziare
interventi a sostegno di situazioni di disagio e povertà, chiede chiarimenti in
merito alle conseguenze derivanti dalla mancata erogazione del finanziamento
alla Fondazione.
Precisa che
la mancata erogazione del finanziamento di 4 milioni di euro determinerebbe un
debito fuori bilancio della Regione, invece il mancato finanziamento dei residui
2 milioni di euro determinerebbe un debito fuori bilancio della Fondazione che
si potrebbe riverberare sulla Regione, attesa l’assenza di apposita convenzione
al riguardo.
Comunicato, preliminarmente, il suo voto di
astensione alla rimodulazione complessiva, preannuncia, al contempo, il suo
voto favorevole alla proposta di modifica avanzata dal consigliere Neri.
Condivise le preoccupazioni espresse dal
Presidente per le situazioni occupazionali emergenziali, auspica che si
adottino interventi a tutela di situazioni del genere, invitando l’assessore al
lavoro a sollecitare la convocazione della Commissione tripartita.
Premesso che
trattasi di una situazione complicata che deve tener conto di precedenti
impegni vincolanti e considerato l’orientamento dell’Aula relativamente
all’emendamento proposto dal consigliere Neri, propone di subemendare il testo
destinando le somme a persone con elevato disagio sociale.
Chiede di
capire se i 2 milioni di euro verranno destinati ad un capitolo di inclusione
sociale.
Precisa che
verranno destinati alla scheda anticiclica 6 - Aiuti alle persone con elevato
disagio sociale.
Legge
l’emendamento come sub emendato, richiedente la rimodulazione della scheda
di salvaguardia 1.2 con redistribuzione
di due milioni di euro sulla scheda anticiclica numero 6, indi sospende
brevemente la seduta.
La seduta sospesa alle 16,48 riprende alle
17,03
Legge
l’emendamento del consigliere Neri richiedente la riduzione della scheda di
salvaguardia 1.2 per un importo di 2 milioni di euro con trasferimento degli
stessi sulla scheda anticiclica numero 6, lo pone in votazione ed è approvato a
maggioranza. Pone in votazione, quindi, la proposta nel suo complesso.
Intervenendo
per dichiarazione di voto dichiara di astenersi in maniera coerente con
l’astensione dal voto sull’emendamento del consigliere Neri.
Comunica che
la proposta è approvata a maggioranza.
Ricorda che
in una precedente seduta di Commissione consiliare sono state esaminate le
osservazioni sollevate alla bozza di Programma operativo regionale (POR Europa
2020) dalla Commissione europea e ricevute dalla Regione nell’aprile scorso.
Riferisce, quindi, che a seguito di numerosi incontri con la Commissione
europea sono state condivise diverse modifiche da apportare e vi è stata
un’ampia condivisione sull’impostazione del nuovo testo di Programma che verrà
trasmesso, ufficiosamente in forma cartacea, alla Commissione europea entro la
prima settimana di agosto; successivamente, precisa che eventuali ulteriori
osservazioni sollevate al documento dalla Commissione europea saranno certamente
gestibili. Comunica, poi, che a seguito della trasmissione ufficiale, con
caricamento nel sistema predisposto, la Commissione dovrebbe decidere entro il
mese di ottobre.
Evidenzia,
inoltre, come le modifiche al Programma, anche a seguito del continuo confronto
col partenariato, abbiano consentito di definire strategie specifiche e ne
elenca gli aspetti più rilevanti, in particolare l’avvenuta concentrazione
delle risorse del programma, con conseguente riduzione del numero di azioni e
dei procedimenti ad esse connessi.
Sottolinea,
dunque, per area tematica gli elementi più significativi.
Mobilità: completamento delle due metropolitane
(Cosenza e Catanzaro) già previste nel precedente programma operativo, con un
investimento relativamente ridotto, considerata la progettazione avviata ed in
alcuni casi appaltata; completamento della strada Gallico – Gambarie (grande
progetto già finanziato nel precedente programma), per un valore di 60 milioni
di euro; l’infrastrutturazione ferroviaria di accesso da Catanzaro
all’aeroporto di Lamezia, coniugando alcuni tratti del sistema trasportistico
regionale.
Agenda
digitale: finanziamento
del rafforzamento dell’infrastrutturazione della banda ultra larga che
consentirà l’accesso a 100 mgb. In proposito specifica la mancanza di
indicatori specifici, a causa dell’impossibilità di reperire alcuni dati
dipendenti dalla volontà di investimento dei privati.
Innovazione: predisposizione di una strategia
regionale capace di definire i temi maggiormente rilevanti per la regione.
Aiuti
alle imprese: previsione
della concentrazione degli strumenti, con gestione di tutti gli aiuti relativi
nell’ambito dell’obiettivo tematico 3, consentendo il miglioramento
nell’attuazione degli aiuti ed evitando la frammentazione degli stessi; annuncia,
poi, un elemento di novità: forme di aiuto sotto forma di ingegneria
finanziaria.
Efficientamento
energetico: riferisce una
riduzione delle azioni, in particolare sull’efficientamento energetico degli
edifici pubblici.
Ambiente: sottolinea come sia fondamentale
destinarvi una parte sostanziale delle risorse del Programma, evidenziando come
dette risorse siano state indirizzate quasi esclusivamente sulla difesa del
suolo.
Rifiuti: annuncia la previsione di una quota
rilevante di risorse e che si interverrà esclusivamente sul tema della raccolta
differenziata.
Inclusione: precisa che sia all’interno del FESR sia
dell’FSE sono previsti interventi specifici finalizzati all’occupazione e non
misure di sostegno generiche e riferisce la posizione netta della Commissione
europea al riguardo.
Istruzione: sottolinea come le azioni siano state
anche in questo ambito concentrate, prevedendo in particolare interventi
finalizzati alla creazione di laboratori nelle Università, a interventi di riqualificazione
delle scuole (attraverso finanziamenti complementari rispetto al programma del
Miur) attraverso un aumento delle risorse, a suo dire, significativo.
Territorio: riferisce che è stata predisposta una
strategia per le aree interne e una per le aree urbane, escludendo la presenza
di un Asse città e di contro la previsione di un ITI (Investimento Territoriale
Integrato), probabilmente per il capoluogo di Regione, con deleghe alle
autorità urbane.
Aree
interne: notevoli saranno
le risorse ad esse destinate con una strategia che si accompagnerà a quella
nazionale, promossa dal Ministero dell’economia, con l’individuazione di una o
due aree per Regione in cui sarà previsto un intervento inizialmente
sperimentale, con investimenti ridotti, cui seguirà un APQ (Accordo di
Programma Quadro) da sottoscrivere con diversi Ministeri competenti attraverso
una modalità di gestione innovativa del territorio.
Infine,
precisa che particolare attenzione è posta al ciclo integrato delle acque
e che in materia di beni culturali sono state evitate le frammentazioni
e le risorse sono state concentrate in pochi ambiti.
Chiede quando la Regione sarà in grado di rendere operativo il
programma.
Riferisce
che probabilmente l’iter si concluderà entro ottobre, ma specifica che alcune
azioni potrebbero essere immediatamente operative, ad esempio quelle da
realizzare in sinergia con il MIUR ed altre relative all’efficientamento
energetico ed agli aiuti alle imprese. In riferimento alle condizionalità,
evidenzia come sia necessario approntare, pena perdita delle premialità,
determinati provvedimenti operativi, ad esempio il Piano sui rifiuti,
evidenziando come il tema degli indicatori sarà fondamentale nei rapporti con
la Commissione europea.
Infine,
evidenzia la rilevanza rappresentata dalla “Performance Framework”, un insieme
di indicatori finanziari e attuativi per la valutazione del programma.
Rilevato che
la Commissione europea ha approvato la programmazione regionale sull’uso dei
fondi comunitari, nella quale non sono previste risorse per combattere la
povertà, e valutato come negli ultimi decenni siano stati spesi molti fondi,
anche europei, per corsi professionali e per la riqualificazione e
l’inserimento lavorativi, senza comunque riuscire a creare dei percorsi
virtuosi di creazione e mantenimento dell’impiego, ritiene che l’unico modo per
offrire un aiuto effettivo alle famiglie contro la povertà sia offrire loro un
sostegno economico, reperendo le risorse finanziarie necessarie per istituire
un reddito minimo.
Sull’ordine dei lavori
Chiede che
sia invertito l’ordine del giorno e che vengano trattate le proposte di legge
numero 25/10 e 16/10.
Dispone
l’inversione dell’ordine del giorno.
Proposta di legge numero
25/10^ di iniziativa del consigliere Nucera G.
recante: " Disposizioni in materia di personale della Regione Calabria
"
Illustra la proposta
in esame, diretta all’introduzione dell’istituto della risoluzione anticipata
del rapporto di lavoro del personale dipendente di Giunta e Consiglio regionale
che, con almeno cinque anni di servizio presso l’amministrazione regionale alla
data del 31/12/2015, 2016 e 2017, ne faccia richiesta. La proposta prevede la
corresponsione di un’indennità supplementare, variabile tra le sette e le dieci
mensilità annue a seconda delle diverse condizioni e per un periodo massimo di
cinque anni. Riferisce quindi che il dipartimento Bilancio, in una nota inviata
alla Commissione, ha affermato la sostenibilità finanziaria del provvedimento e
chiede al dottore Tassone, dirigente del dipartimento risorse umane, se ci sia
una stima sulla quantificazione del personale potenzialmente interessato dalla
proposta in esame, comprensivo anche delle unità che ai sensi della legge
numero 14/2015 dovranno transitare dai ruoli provinciali a quelli regionali.
Chiarisce
che il personale in transito dalle Province, interessato al provvedimento,
dovrebbe essere di circa 800 unità e specifica che circa 200 unità
transiteranno presso la Città metropolitana di Reggio Calabria, quindi
riferisce che detto personale potrà godere del beneficio previsto dalla legge
se in possesso dei requisiti previsti. Dalle proiezioni effettuate ritiene che
potrà esserci un notevole risparmio di spesa nel quinquennio, pari a 14 milioni
di euro, se non si procederà a nuove assunzioni per coprire i posti lasciati
liberi da coloro che usufruiranno della risoluzione anticipata del rapporto.
Sottolineato
come nella relazione tecnico finanziaria sia specificata la spesa annua, chiede
di sapere se nel calcolo sono compresi anche i dipendenti che dovranno
transitare dalle Province.
Chiarisce
che si tratta di una proiezione calcolata su 180 unità di personale ma che il
rapporto è proiettabile su scala più ampia, specificando che nell’ipotesi
peggiore, quella di dover corrispondere 10 mensilità, la Regione comunque
otterrebbe dei risparmi.
In una logica di coordinamento della finanza pubblica, ritiene che il risparmio vada considerato non solo nell’ottica regionale ma anche statale e, poiché a suo giudizio tale proposta, se approvata, determinerebbe un ulteriore onere sugli istituti di previdenza, chiede di sapere se sotto tale profilo non si esporrebbe a rischi di impugnativa.
Ricorda che
in occasione dell’approvazione dell’ultima legge regionale in materia di
risoluzione anticipata del rapporto di lavoro venne chiesto un parere al
Dipartimento della funzione pubblica, che si è espresso in senso favorevole
alla manovra, in quanto non riguardante materia di competenza esclusiva dello
Stato perché non incidente sui requisiti pensionistici.
Ribadisce
perplessità in materia di coordinamento con la finanza statale alla luce del
disposto del decreto legge 174/2012.
Ritiene che
non vi sarà un aumento della spesa previdenziale nazionale, poiché se il
lavoratore che richiederà la risoluzione anticipata non dovesse aver raggiunto
i contributi previsti dalla normativa nazionale, sarà tenuto a versarli in
maniera autonoma.
Dato atto
che nell’art. 2, rubricato “clausola di invarianza finanziaria e norma di
salvaguardia” è presente un errore nell’individuazione dell’Upb, individuato quello corretto, dà lettura della
norma finanziaria per come riformulata, quindi la pone ai voti ed è approvata
all’unanimità per come modificata.
Proposta di legge numero
16/10^ di iniziativa del consigliere Irto N.
recante: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, numero 19
(Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della
Calabria)"
Ritiene che
lo strumento normativo in esame consentirà alla Regione di allinearsi alle
normative più evolute e riferisce che in Calabria ci sono circa 1000 corsi
d’acqua che attualmente vengono considerati elementi di pericolo, invece, con
questa nuova normativa potrebbero diventare una risorsa, in quanto tutti i
soggetti coinvolti verranno interessati nella gestione dei corsi d’acqua ai
fini dell’ottenimento di risorse sul territorio.
Chiede se lo
strumento dei contratti di fiume possa ottenere finanziamenti europei.
Specifica
che è necessaria una programmazione specifica e di dettaglio.
Chiede
informazione sulla programmazione delle attività dipartimentali su cui la proposta
può impattare e sui costi di realizzazione.
Chiarisce
che si tratta di una legge quadro per cui non è possibile individuare i costi
specifici e che, trattandosi di programma di tipo negoziato, che determinerà
una variazione rispetto al territorio, non è necessario individuare
immediatamente un programma di contratto fiume; a suo avviso, non essendo
ancora a regime ma in una fase transitoria, i contratti andrebbero ben
inquadrati nell’ambito di questa norma di cornice. Precisa, poi, che i
contratti di fiume potrebbero impattare su tutte le attività che caratterizzano
il territorio, quindi su diversi
dipartimenti regionali, e ritiene importante individuare i soggetti che
potranno partecipare alla fase attuativa; altresì giudica necessario che
l’intervento di supervisione della Regione sia pregnante, in quanto il
contratto fiume ha una valenza più ampia sulle strategie territoriali e non
deve necessariamente essere conforme con
gli strumenti urbanistici vigenti, sui quali può incidere.
Rivolgendosi
al rappresentante del Dipartimento Programmazione, chiede chiarimenti in merito
alla coerenza del contratto con la Programmazione comunitaria.
Rifacendosi
a quanto già detto dall’ing. Siviglia, riferisce che la coerenza dei contratti
di fiume con la programmazione comunitaria dipenderà dal tipo di azioni che
verranno presentate, considerati anche i progetti e le misure che verranno
promosse nell’ambito dei contratti di fiume, verificando di volta in volta la
loro coerenza con la programmazione.
Precisa che
i progetti ammissibili andranno finanziati previa valutazione.
Reputando
opportuni alcuni chiarimenti sospende la seduta.
La seduta è sospesa 18,14 riprende alle
18,18
Verificata
la mancanza di numero legale, toglie la seduta.
Il Funzionario responsabile
Giada Katia Helen Romeo