X^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
Bilancio, programmazione
economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con
l’estero
RESOCONTO SOMMARIO
__________
8.
SEDUTA DI MERCOLEDI’ 17 GIUGNO 2015
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE GIUSEPPE AIETA
Inizio seduta h. 11,48
Fine seduta h. 13,39
INDICE
D’ACRI Mauro (Oliverio
Presidente), *, *, *
NUCERA Giovanni (La
Sinistra), *
PRATICO’ Paolo, dirigente
generale Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria, *
NUCERA Giovanni (La
Sinistra), *
ORSOMARSO Fausto (Forza
Italia)
PRATICO’ Paolo, dirigente
generale Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria, *, *
Presidenza
del Presidente Giuseppe Aieta
La
seduta inizia alle 11,48
Posto in votazione il verbale della seduta
precedente che è approvato senza osservazioni, dà avvio ai lavori della
Commissione.
Comunica che sono depositate negli uffici
della Commissione e disponibili per i consiglieri che ne volessero fare
richiesta alcune delibere di Giunta regionale inerenti a variazioni di
bilancio.
Comunica che è stata fatta richiesta d’inserimento
all’ordine del giorno, da parte del consigliere D’Acri, della proposta di legge
numero 49/10^ recante “Modifica alla legge regionale 26 febbraio 2010, n.8
(Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario -
collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2010, art. 3 comma 4
della legge regionale n. 8/2002”, che prevede una rimodulazione del PSR 2007 –
2013.
Sottolinea che la proposta di legge prevede
la possibilità di procedere, attraverso un atto deliberativo della Giunta, alla
decapitalizzazione dell’importo del fondo di
garanzia, in funzione delle manifestate esigenze sopravvenute nella fase
conclusiva del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013. Premesso che alcune
misure del PSR erano state ridotte per finanziare il fondo di garanzia e che, a
seguito dell’avvenuta chiusura della procedura di rilascio delle garanzie, le
originarie risorse accantonate, pari a 10 milioni di euro, risultano superiori
alle reali spese sostenute, pari a circa 2 milioni di euro, evidenzia che il
progetto di legge di cui chiede l’inserimento è finalizzato ad una
rimodulazione del PSR che consenta che le risorse in eccesso siano riallocate
alle misure originarie (Misure 121, 122, 123 e 311), per consentirne una spesa
e non incorrere nella loro restituzione.
Chiede se sia possibile utilizzare tali
risorse in altri settori.
Precisa le principali differenze esistenti
tra il PSR e gli altri fondi.
Precisato che le risorse associate a
programmi operativi sono ad essi vincolate e che si deve incidere di modo da
consentire una accelerazione della spesa che consenta il raggiungimento dei
target comunitari, evidenzia come una riprogrammazione di detta spesa e le
Misure cui essa è destinata sono comunque condizionate ad una serie di vincoli,
non ultimo la coerenza con il POR, nel rispetto delle procedure previste.
Rende noto che a seguito di un incontro bilaterale a Bruxelles non è stato consentito di spostare risorse tra
Assi diversi.
Ribadisce le sue perplessità.
Precisa che dei 10 milioni di euro del fondo
di garanzia sono stati spesi soltanto 2 milioni di euro, pertanto i restanti 8
milioni devono essere riportati nelle Misure originarie, pena la loro perdita.
Chiarisce che il collega Nucera vorrebbe
sapere se è possibile utilizzare detti 8 milioni di euro per finalità difformi
dal PSR.
Riferisce l’impossibilità di spostare risorse
tra fondi diversi.
Pone in votazione l’inserimento all’ordine
del giorno della proposta di legge che viene approvato, indi passa al primo
punto.
Comunica che
A suo avviso, l’utilizzo dei fondi europei e
la cattiva gestione della spesa dipendono dalla mancanza di strumenti e piani
che la regione Calabria non possiede ed evidenzia che la Commissione consiliare
seguirà lo stato dell’arte e le inadempienze che bloccano la spesa e lo
sviluppo della regione. Annuncia, quindi, che saranno invitati in Commissione,
per relazionare sugli ostacoli che impediscono una accelerazione della spesa, i
rappresentanti di tutti i dipartimenti regionali coinvolti.
Ritenendo l’incontro con la Commissione
consiliare un momento di confronto utile e ringraziando anticipatamente per
l’occasione fornita, rileva come la gestione dei fondi trovi il punto limite
nella debolezza della gestione ordinaria, anche in considerazione dei tempi
stringenti e delle strutture deboli che non consentono di raggiungere gli
obiettivi prefissati.
Precisato come le erogazioni delle risorse
siano molto spesso vincolate a precisi parametri e richiamato ad esempio il
Piano energetico regionale o quello dei rifiuti o dei trasporti, riferisce come
alcune condizioni siano soddisfatte ed altre no e annuncia la predisposizione
di una sorta di piano di azione che stabilisca tutto ciò che sia necessario
fare, disciplinando tutto quello che va rispettato, i tempi, le condizioni, con
la messa in atto di una attività di coordinamento importante al fine di
raggiungere gli obiettivi.
Chiarito che il problema non riguarda solo l’amministrazione
regionale, bensì le difficoltà negli interventi, la spesa, la interlocuzione
con il sistema del partenariato, il coinvolgimento di tutti i soggetti che
operano sul territorio, denuncia da un lato una lettura complessa della
problematica e dall’altro strumenti non semplici da attuare e propone, dunque,
la elaborazione di un piano di rafforzamento che riesca ad evidenziare tutte le
criticità e le misure da intraprendere.
Prefiggendosi, quindi, di ricalibrare alcuni
strumenti e rafforzarne altri, rappresenta come questa sia una occasione di
pianificazione da attuare attraverso la riorganizzazione della macchina
regionale, con una forte attenzione, in particolare, ai progetti; a tal
riguardo, ricorda come uno dei temi cruciali sia la capacità attuativa legata
agli strumenti a disposizione e la messa a punto delle azioni da concretizzare.
Riferendo che, insieme a Sicilia e Campania,
la Calabria è stata una delle ultime Regioni ad inviare il Programma operativo,
evidenzia come la gestione delle quote e delle risorse messe a disposizione
debba avvenire attraverso un programma preciso e puntuale, che consenta di
utilizzare appieno tutti gli strumenti complementari e più adeguati anche per
sostenere la spesa comunitaria.
Anticipato che si procederà spesso a
rimodulazioni, per quanto attiene il testo del Por rileva che, a differenza
della precedente programmazione dove si trovavano obiettivi di carattere
generale, il ciclo di programmazione attuale è stato impostato in maniera
diversa e che l’accordo di partenariato definisce obiettivi tematici legati a
determinati ambiti, insieme ai risultati attesi, alle linee di intervento,
all’interno di uno schema già consolidato, con la presenza di griglie, anche
sul piano finanziario.
Riferito, dunque, che
la Commissione europea ha inviato alla Regione ben 238 osservazioni sul Por Fesr Fse 2014 - 2020, evidenzia che le stesse hanno diversa natura,
fra queste la mancanza di chiarezza sulla strategia del programma operativo,
sia nel contenuto sia nel format, chiedendo
di riportare le analisi delle condizioni socio-economiche (cosiddetta
analisi swot) della Calabria rispetto agli indirizzi attuali, cioè una ricalibrazione rispetto al lavoro da svolgere, al fine di
realizzare la necessaria concentrazione sugli obiettivi tematici e sulle priorità
di investimento, funzionali ad un utilizzo ottimale della dotazione finanziaria
a disposizione; riferisce, inoltre, che la Commissione europea richiederebbe,
tra le altre cose, anche una maggiore
esplicitazione sull’articolazione finanziaria, sulla descrizione degli
obiettivi, sulla descrizione dei problemi da risolvere, sulle caratteristiche
degli interventi ed i cambiamenti attesi, preferendo, altresì, un testo più
breve ma con motivazioni sostanziali.
Evidenziato, pertanto, come la Commissione
europea chieda un lavoro approfondito sui dati, ritiene, a suo avviso, che vada
ristrutturato il sistema degli indicatori, anche e soprattutto per l’assenza di
un ufficio statistico, necessario per raggiungere determinati risultati.
Riferite,
poi, le osservazioni della Commissione europea in merito al corretto
inserimento nell’Asse IV, nell’ambito del Piano per la mobilità sostenibile,
del progetto per la realizzazione delle metropolitane, sottolinea la necessità
di comprendere appieno termini e possibilità di utilizzazione delle risorse
statali oggetto della riduzione del cofinanziamento nazionale, pari a circa 800
milioni di euro, evidenziando, in particolare, le osservazioni della
Commissione europea in merito alla necessità di incremento delle risorse
finanziarie destinate al settore ambientale.
Chiede
ulteriori precisazioni al riguardo.
Precisato,
preliminarmente, come il tema ambientale coinvolga diversi obiettivi tematici
quali, in particolare, l’efficienza energetica con la riduzione delle
immissioni di Co2, sottolinea come le misure ambientali più classiche -
indicando a titolo esemplificativo la materia della gestione dei rifiuti -
rientrino nell’Asse VI, Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e
culturale, ambito particolarmente ampio che comprende anche il turismo e la
tutela dei beni culturali.
Ribadita
l’osservazione della Commissione europea relativa alla necessità di incremento
delle risorse finanziarie assegnate agli Assi V e VI, che ritiene
condivisibile, riferisce il nuovo orientamento della Programmazione comunitaria
che prevede l’istituzione, a livello nazionale, di una cabina di regia nell’ambito
della quale verranno definiti ambiti e risorse, senza specifica destinazione
delle risorse alle Regioni; sottolinea, conseguentemente, la necessità di
compiere una attenta riflessione in merito alla destinazione di risorse su
interventi rivelatisi improduttivi.
Riferita,
altresì, la significativa osservazione sollevata dalla Commissione sul Fondo
sociale in merito alla difficoltà di comprensione della strategia, precisa che
le criticità rilevate derivano, in gran parte, dall’originaria impostazione del
Fondo, al momento fortemente legato alla programmazione nazionale (al quale
sono state riscontrate le medesime criticità).
Sottolineata,
inoltre, la rimodulazione del programma attuata ad ottobre scorso, nelle more
di insediamento del Governo regionale, riferisce il proficuo lavoro svolto,
precisando, altresì, la richiesta avanzata dalla Commissione europea (che
reputa condivisibile attesa la mancata incidenza sulla strategia) di procedere
alla scissione dei Fondi FSE e FESR nell’ambito degli Assi cofinanziati e
ricordando la scelta di previsione del plurifondo
compiuta al riguardo dalla Calabria, analogamente al Molise e alla Puglia, che
ha sicuramente determinato maggiori difficoltà a livello gestionale.
Con
riferimento, poi, all’Asse “Città”, precisa la richiesta della Commissione
europea di procedere alla sua eliminazione, inserendo gli interventi
all’interno di uno strumento di gestione dei progetti integrati; al riguardo,
riferisce, una discussione in atto con la Commissione e sottolinea
l’osservazione inerente la mancanza di strategia per la quale è in atto un
confronto.
Illustrate,
poi, le osservazione inerenti agli altri Assi quali, in particolare, la
necessità di individuazione delle priorità nel settore ricerca, con la
definizione di specifici ambiti come, ad esempio, il settore agroalimentare, in
riferimento alle osservazioni inerenti all’Asse 6, relativamente al quale, la
Commissione ha considerato di difficile comprensione la strategia degli
interventi nel settore dell’acqua e dei rifiuti, riferisce che è stato compiuto
un approfondimento e le conseguenti riflessioni saranno trasferite nel
programma.
Sottolineata la rilevanza delle tematiche del turismo e dei beni
culturali, evidenzia come le politiche del turismo siano strettamente legate
agli interventi nel settore agroalimentare e a quelli dell’Asse VII Trasporti,
ritenendo necessaria, concordemente alla Commissione europea, la coordinazione
con i programmi operativi nazionali, in particolare con il Pon
trasporti che dovrebbe compiere interventi su Gioia Tauro, riguardo al quale
riferisce i problemi conseguenti all’attuazione del relativo Apq (Accordo di programma quadro), i cui bandi sono andati
più volte deserti.
Ritenuto necessario ricalibrare gli
interventi relativi all’inclusione sociale, tematica ritenuta interessante
anche al fine di sperimentare nuove modalità operative, riferisce l’attività di
continuo confronto svolta con la Commissione per esplicare le linee di
demarcazione tra PON e POR e per superare le osservazioni formulate, auspicando
di inviare alla Commissione europea il programma riformulato entro il 31 luglio
2015.
Rilevato che le criticità che hanno
determinato il fallimento delle ultime stagioni di programmazione comunitaria
sono comuni a quasi tutte le regioni, ritiene che le stesse possano diventare
delle opportunità di crescita per la nuova programmazione e dichiara
soddisfazione per la circostanza che il dottore Praticò, dirigente generale del
Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria scelto dalla precedente
amministrazione, sia stato confermato. Quindi, propone di convocare una seduta
di Commissione aperta, in cui discutere approfonditamente della programmazione
comunitaria anche con il contributo del dott. Praticò, per analizzare le
problematiche e comprendere in maniera precisa su quali tematiche si possa
intervenire tramite l’utilizzo dei fondi europei e quali strumenti siano
maggiormente idonei a realizzare gli obiettivi che si vogliono raggiungere,
auspicando che, dopo tanti anni, si possa giungere ad uno sforzo condiviso per
capire, con l’ausilio dei tecnici, come realizzare una programmazione ben
fatta.
Ritiene che il mancato utilizzo di alcune
risorse comunitarie, che conseguentemente sono state perse, faccia emergere con
chiarezza che vi siano stati, nel tempo, degli errori di programmazione e
chiede di sapere da quale amministrazione siano state individuate le priorità a
cui faceva riferimento il dottore Praticò, nonché di conoscere la consistenza
dei fondi residui del periodo 2007/2013, l’entità delle risorse impegnate sul
fondo sociale e le risorse esistenti sul fondo 2014/2020.
Chiarisce che le priorità sugli Assi di
intervento sono individuate dall’Unione europea, per cui la programmazione
regionale non può modificarne gli obiettivi ma soltanto stabilire a quale
tematica dare maggiore o minore priorità; specifica poi che il testo è stato
elaborato dalla precedente amministrazione e che lo stesso è oggetto di
modifiche alla luce delle osservazioni provenienti dalla Commissione europea e
delle priorità politiche individuate dalla nuova amministrazione. In
particolare sull’Asse inclusione sociale - confermato che il programma comunitario
prevede una quota sul fondo sociale europeo e che sui temi della povertà, della
disoccupazione e dell’inclusione c’è una particolare attenzione, poiché è stato
dimostrato che la realizzazione dell’inclusione sociale e dei servizi alla
cittadinanza sia un fattore determinante per lo sviluppo sociale - riferisce
che l’attenzione dell’amministrazione regionale è molto elevata. Quindi, dopo
aver spiegato nel dettaglio come funzioni la gestione delle risorse europee per
le regioni inserite nell’obiettivo convergenza, precisa che, come dichiarato
dal Governatore della Banca d’Italia, rispetto alle politiche generali e
complessive, i fondi comunitari incidono in misura non superiore al 5 per
cento; conseguentemente, in assenza di politiche ordinarie puntuali ed
efficaci, il solo utilizzo delle risorse comunitarie non è sufficiente a
modificare situazioni di elevata criticità.
Ribadisce quindi che il documento sulla
programmazione comunitaria è in fase di revisione e che, consapevole della
responsabilità connessa alla realizzazione di un buon prodotto, auspica che
tutte le professionalità disponibili collaborino per ottenere dei risultati
utili all’ottimizzazione delle risorse.
Precisa che anche la
migliore programmazione potrebbe risentire in qualsiasi momento dell’assenza di
un adeguato controllo nonché di una adeguata gestione delle spese da effettuare
attraverso scelte supportate da strumenti adeguati
Ritenuto che il punto inserito all’ordine
del giorno ad inizio seduta (P.L. 49/10^) meriti un approfondimento alla
presenza del rappresentante del dipartimento competente, ne propone un rinvio
alla prossima seduta, indi, registrato il parere favorevole dei componenti al
rinvio ed esaurito l’ordine dei lavori, toglie la seduta.
Il
Funzionario responsabile
Giada
Katia Helen Romeo