X^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
COMMISSIONE SANITA’, ATTIVITA’ SOCIALI, CULTURALI E FORMATIVE
RESOCONTO SOMMARIO
__________
4.
SEDUTA DI GIOVEDI’ 04 GIUGNO 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELANGELO
MIRABELLO
INDICE
Inizio seduta h. 15,39
Fine seduta h. 19,27
CACCAMO Lucia, funzionario Alta
Professionalità
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra),*,*
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
Progressisti),*,*
LAZZARINO Sergio, dirigente Servizio
legislativo,*,*,*
PASQUA Vincenzo (Oliverio Presidente),*
PASQUA Vincenzo (Oliverio Presidente)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra),*
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
Progressisti),*
LAZZARINO Sergio, dirigente del Servizio
legislativo
PASQUA Vincenzo (Oliverio Presidente),*,*
CACCAMO Lucia, funzionario Alta
professionalità,*
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra),*,*,*
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
Progressisti),*,*,*,*,*
LAZZARINO Sergio, dirigente Servizio
legislativo
PASQUA Vincenzo (Oliverio Presidente),*,*
Preso atto
delle dimissioni del consigliere Morrone e della
presenza del numero legale, approva il verbale della seduta precedente e dà
inizio ai lavori della Commissione.
Propone l’inversione dell’ordine del giorno, che è approvata.
Premesso che
i dati statistici descrivono la Calabria come una delle regioni più povere
d’Italia e d’Europa ed evidenziato come i nuclei familiari che vivono sotto la
soglia di povertà siano circa 100.000, ritiene doveroso attivare uno strumento
contro lo stato di bisogno e reputa importante che la Commissione esprima in
tempi brevi un parere favorevole alla proposta, sottolineando l’importanza e la
serietà dell’iniziativa a favore delle classi sociali più svantaggiate. Indi, preso
atto del deposito di una proposta di legge con analogo oggetto, non esclude la
possibilità di integrare, in sede consiliare, la proposta in discussione di cui
auspica l’approvazione nella odierna seduta di Commissione.
Chiarisce che la proposta di legge di iniziativa popolare avente lo stesso oggetto non è stata ancora sottoposta al vaglio degli uffici competenti e, comunque, ritiene opportuno, prima di avviare la discussione sull’articolato, dare la parola al dottor Lazzarino, dirigente del Servizio legislativo, affinché esprima un parere tecnico in merito.
Evidenziati possibili elementi di incompatibilità costituzionale della
proposta di legge in esame, ratione materiae, sottolinea, tuttavia, che altre Regioni hanno
già legiferato in tal senso senza incorrere in censure dal parte del Giudice
delle leggi, indi pone all’attenzione della Commissione il problema riguardante
la copertura finanziaria della proposta in esame.
Solleva, poi, dubbi in merito all’articolo 4, che individua, tra i
requisiti d’accesso, il reddito personale e non quello familiare, atteso che
potrebbe determinare indebite erogazioni del beneficio, e all’ articolo 5,
nella parte in cui individua l’INPS quale ente erogatore del beneficio, attesa
l’assenza, in capo alla Regione, di un potere di gestione su detto ente.
Giudica corretta, sotto il profilo politico, la proposta di legge in discussione,
poiché ritiene che non si tratti di temi cari soltanto alla maggioranza di
centro sinistra; tuttavia ritiene necessario seguire i suggerimenti provenienti
dagli uffici tecnici e, in particolar modo, verificare attentamente l’esistenza
di coperture finanziarie, altrimenti, a suo dire, si potrebbe correre il
concreto rischio di approvare un provvedimento che, a causa della mancanza di
fondi o di problemi di compatibilità costituzionale, non potrà produrre
ricadute pratiche di aiuto nei confronti dei cittadini più bisognosi. Alla luce
delle considerazioni esposte ritiene, quindi, opportuno assumere decisioni in
maniera ragionata, valutando attentamente eventuali profili di legittimità
costituzionale e di copertura finanziaria, per non ingenerare nei cittadini speranze
che potrebbero poi rivelarsi false.
Ritenuto che la proposta di legge in esame abbia carattere di intervento
eccezionale, temporaneo e limitato nel tempo, reputa che la Commissione non
debba occuparsi di questioni di carattere economico, ma soltanto di quelle di
carattere politico, quindi propone di approvare la proposta rinviandola alla Commissione
bilancio per la verifica della copertura finanziaria.
Condivide le osservazioni del consigliere Giudiceandrea,
stante lo stato di assoluto bisogno in cui versano molte famiglie calabresi e,
con riferimento alle eccezioni sollevate dal Servizio legislativo in merito
all’articolo 4, ritiene che si tratti di scelte di tipo squisitamente politico
e non tecnico.
Sostiene che la proposta di legge debba individuare esclusivamente il progetto
politico, reputando che sia competenza della Giunta e dei tecnici trovare i
metodi e le risorse necessarie per dare seguito alle leggi approvate
dall’organo legislativo, ribadendo l’importanza di un progetto politico che
dimostri attenzione verso le classi più deboli della società, cui la politica è
chiamata a dare delle risposte.
Ritiene opportuno chiarire che l’eccezione sollevata all’attività
svolta dal Servizio legislativo non va interpretata quale accusa ma semplice precisazione di carattere politico,
e tiene a specificare che giudica i suggerimenti tecnici essenziali per giungere
all’approvazione di proposte che siano efficaci e servano a contribuire alla
risoluzione dei problemi dei calabresi; indi, dichiara di ritenere
indispensabile una verifica della copertura finanziaria.
Ribadisce di essere d’accordo, sotto il profilo politico, con la
proposta, tuttavia ricorda che la politica potrà fare un lavoro migliore raccordandosi
con i tecnici e ribadisce che sia essenziale verificare la copertura
finanziaria.
Ritenuto che la proposta di legge in esame possa inserirsi nell’alveo del
dibattito nazionale in corso in materia di reddito minimo da garantire ai
cittadini meno abbienti, concorda sull’importanza di un raccordo con gli uffici
tecnici e tuttavia, con riferimento alla incompetenza ratione materiae, rileva che già altre Regioni hanno
legiferato in tal senso senza incorrere nell’impugnativa da parte del Governo. Inoltre,
con riferimento all’istituzione di un apposito fondo regionale per il reddito
d’esistenza, previsto dall’articolo, ritiene che potrebbe inserirsi nella
stessa logica prevista per la costituzione di altri fondi unici regionali,
quindi giudica positivamente la proposta in esame, pur ritenendo opportuno,
aderendo all’eccezione mossa dal Servizio legislativo, eliminare il comma 4
dell’articolo 5, nella parte in cui individua l’INPS quale ente erogatore.
Concorda sull’eliminazione del comma 4 dell’articolo 5.
Propone di approvare la proposta di legge in data odierna, senza
rinviare ad altra seduta.
Si associa alle obiezioni sollevate dal Servizio legislativo ed osserva,
altresì, che la proposta in discussione, pur prevedendo un’importante incidenza
economico-finanziaria sul bilancio regionale, non presenta la necessaria
relazione finanziaria, quindi fa presente che, in data odierna, presso la
Commissione è stata depositata una proposta di legge di iniziativa popolare
avente il medesimo oggetto, per cui, da regolamento, è necessario procedere ad
un esame abbinato delle proposte; precisa, poi, che, trattandosi di proposta di
iniziativa popolare, la stessa deve essere discussa in sede consiliare entro 6
mesi dalla sua presentazione.
Sottolinea l’opportunità della trattazione abbinata delle due proposte.
Ritiene necessario esprimere un giudizio politico sulla bontà della
legge.
Propone di licenziare la proposta in esame, rinviando ad un secondo
momento il confronto con la proposta di iniziativa popolare.
Specifica che le proposte di legge di iniziativa popolare non decadono
a fine legislatura e che la proposta in oggetto, pur essendo datata 2011, è
stata oggi riassegnata dalla Presidenza alla terza Commissione.
Suggerisce di procedere all’approvazione del testo, abrogando il comma
4 dell’articolo 5. Pone, quindi, in votazione la proposta emendativa che è
approvata, gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, come modificato, 6, 7, 8, 9 e 10 che
sono approvati e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata, come
emendata. Dispone, poi, che si passi al primo punto all’ordine del giorno.
(Vengono auditi
Iacoviello Michele ed Alessia Mancuso rappresentanti
di Emergency; intervengono il Presidente ed i
consiglieri: Giudiceandrea, Pasqua, Esposito)
Propone di trasmettere copia del verbale dalla Commissione all’Asp
provinciale ed all’Arpacal.
Pone in votazione la proposta che è approvata. Dispone, quindi, che si
passi al secondo punto all’ordine del giorno.
(Viene audita
Anna Viteritti, direttrice della biblioteca civica di
Cosenza; intervengono i consiglieri: Giudicendrea,
Pasqua, Esposito ed il Presidente della Commissione)
Chiede che
si tenga una seduta ad hoc della Commissione al fine di affrontare nel
complesso le problematiche del sistema bibliotecario calabrese, interrompendo
le audizioni dei singoli istituti bibliotecari presenti sul territorio
regionale.
Ritiene
necessario, nel quadro di una riorganizzazione complessiva del sistema, che il
Fondo unico per la cultura sia destinato a finanziare manifestazioni di natura
diversa da istituti come le biblioteche che sono strutturate nel territorio
regionale, condividendo la proposta del consigliere Esposito in merito ad una
seduta specifica della Commissione al riguardo.
Propone
l’inversione dell’ordine del giorno che è approvata. Indi, passa al punto 5.
Ricordato
che la proposta di legge in esame è stata ampiamente discussa nella precedente
seduta della Commissione, con particolare riferimento alle osservazioni
formulate dal Servizio legislativo, comunica che sono stati presentati degli
emendamenti e, precisamente, passa all’esame dell’emendamento protocollo numero
30593 al comma 1 dell’articolo 1 con il quale si propone di sostituire il
riferimento alle famiglie mono genitoriali, in particolare alle ragazze madri, alle
donne separate o divorziate, alle vedove, con il riferimento sia a famiglie
composte da un solo genitore, dette mono genitoriali, sia dei coniugi in caso
di separazione legale ed effettiva o di annullamento scioglimento o cessazione
degli effetti civili del matrimonio. Posto in votazione l’emendamento che è
approvato, pone in votazione l’articolo 1 che è approvato, come emendato. Indi,
passa all’esame dell’emendamento protocollo numero 30595 con il quale si
propone di sostituire il comma 1 dell’articolo 2, prevedendo che la Giunta
regionale promuova protocolli d’intesa tra enti locali, istituzioni pubbliche e
private ed ogni altro soggetto, diretti alla realizzazione di reti e sistemi
articolati di assistenza omogenei sul territorio regionale a sostegno dei
genitori soli, separati o divorziati. Posto in votazione l’emendamento che è
approvato, passa all’emendamento protocollo numero 30597 alla lettera a) e b)
del comma 2 dell’articolo 2 in cui il riferimento alle donne è sostituito con
il riferimento a genitori soli, separati o divorziati. Posto in votazione
l’emendamento che è approvato, passa all’emendamento protocollo numero 30598
con il quale si propone di sostituire alla fine della lettera f) del comma 2
dell’articolo 2, le parole “delle donne” con le parole “delle famiglie mono
genitoriali in difficoltà”. Posto in votazione l’emendamento che è approvato,
passa all’emendamento protocollo numero 30599 con il quale si propone di
sostituire la lettera g) del comma 2 dell’articolo 2 prevedendo interventi per
favorire la realizzazione di percorsi di supporto psicologico diretti al
superamento del disagio, al recupero della propria autonomia ed al mantenimento
di un pieno ruolo genitoriale. Posto in votazione l’emendamento che è approvato,
passa all’esame dell’emendamento protocollo numero 30600 con il quale si
propone di inserire dopo la lettera g) la lettera h) prevedendo di aiutare le
madri in difficoltà al fine di prevenire l’interruzione di gravidanza quando
essa dipenda da ostacoli rimovibili mediante sostegno psicologico e aiuti
materiali e, dopo la maternità, per la presa in carico della donna e del
nascituro. Posto in votazione l’emendamento che è approvato, pone in votazione
l’articolo 2 che è approvato come emendato. Indi, passa all’emendamento
protocollo numero 30601 al comma 1 dell’articolo 3 con il quale si propone che
le parole “vengono stabilite sulla base” siano sostituite da “vengono stabilite
dalla Giunta regionale sentita la competente Commissione consiliare entro sessanta
giorni dall’entrata in vigore della presente legge sulla base del quoziente
familiare”. Posto in votazione l’emendamento che è approvato, pone in votazione
l’articolo 3 che è approvato come emendato. Indi, passa all’emendamento
protocollo numero 30602 all’articolo 4 volto a sostituire la rubrica
dell’articolo inserendo “Finanziamento degli interventi”. Posto in votazione l’emendamento
che è approvato, pone in votazione l’articolo 4 che è approvato come emendato
con l’eliminazione dell’espressione “come forma di corresponsabilizzazione
progressiva” al fine si snellire ulteriormente la formulazione dell’articolo.
Posto in votazione l’articolo 5 che è approvato, passa all’emendamento
protocollo numero 30603 con il quale si propone di modificare nella rubrica e
nel comma 1 dell’articolo 6 le parole “comitato regionale madre e bambino” con
le parole “comitato regionale famiglie mono genitoriali in difficoltà”. Posto
in votazione l’emendamento che è approvato, pone in votazione l’articolo 6 che
è approvato come emendato, gli articoli 7 e 8 che sono approvati, e, quindi, la
proposta di legge nel suo complesso che è approvata come emendata con
autorizzazione al coordinamento formale.
Riferito che, previa verifica, risulta l’assenza nel nosocomio cosentino di un tomografo Pet e che, altresì, non sia mai stato messo in funzione un tomografo Pet in possesso di struttura privata, avendo la regione Calabria negato l’autorizzazione all’utilizzo, sottolinea le difficoltà che gravano sui cittadini in considerazione delle spese connesse, inevitabilmente, all’emigrazione sanitaria. Chiede, quindi, che la Commissione faccia quanto di competenza per ottenere l’utilizzo del tomografo Pet in possesso della struttura privata. Aggiunge, poi, che presso l’ospedale di Cosenza vi sono 3 macchine Tac di diversa potenzialità che impongono un trasferimento della Tac migliore presso il pronto soccorso o l’acquisto di una nuova macchina. Consapevole dell’impossibilità della Commissione di disporre in materia, attesa l’esistenza di un Piano di rientro dal deficit sanitario, sottolinea però la possibilità che la stessa manifesti detta esigenza attraverso una sollecitazione di carattere politico. Auspica, quindi, una discussione generale per comprendere le posizioni dei colleghi.
Sottolineato il pregio della proposta di risoluzione presentata dai colleghi e condividendone i contenuti, chiede un parere al dirigente del Servizio legislativo circa l’eventuale intromissione della Commissione nelle attività spettanti al Commissario per il Piano di rientro dal deficit sanitario, rappresentando le economie che l’acquisto di un tomografo Pet farebbe derivare sulla spesa sanitaria in genere.
Evidenziato che trattasi di conflitti di natura gestionale, considerato che la risoluzione non è atto di natura legislativa, sottolinea che la decisione spetterebbe certamente al Commissario cui competerebbe anche la facoltà di revocare l’eventuale acquisto da parte del direttore dell’azienda ospedaliera.
Chiede di sapere se una risoluzione possa far insorgere obblighi sul direttore generale e far generare conflitti tra quest’ultimo ed il Commissario.
Ritiene che la risoluzione debba limitarsi ad invitare il Commissario a valutare l’opportunità di procedere all’acquisto del tomografo Pet, rappresentando, quindi, esclusivamente un invito, paventando anche l’ipotesi che il Commissario per il Piano di rientro possa non rispondere all’invito della Commissione; a tal proposito, censura l’atteggiamento ad oggi tenuto dall’ing. Scura e che giudica conflittuale rispetto alla politica regionale. Ritiene, invece, che la Commissione possa intervenire in merito all’autorizzazione da concedere alla struttura privata per l’utilizzo del tomografo Pet in suo possesso, non condividendo, di contro, l’ipotesi di procedere al trasferimento della Tac che reputa dannoso.
Ribadisce, quindi, come sia opportuno limitarsi ad invitare chi di competenza a relazionare sul tema per conoscere lo stato economico e l’esistenza di eventuali risorse per procedere all’acquisto del tomografo, evidenziando come la Pet Tac consenta di intervenire efficacemente sulla diagnosi precoce.
Giudica particolarmente cogente il contenuto della risoluzione che, però, ritiene possa essere modificato affinché non appaia contenere atti di gestione la cui emanazione certamente non competerebbe alla Commissione consiliare.
Ritiene poi che non vi siano conflitti tra gli uffici del Commissario e la Regione Calabria.
Condivisa l’ipotesi di riformulazione proposta dal consigliere Pasqua, comunica come sia stata l’azienda ospedaliera di Cosenza ad aver manifestato la dovuta disponibilità, indi ritiene prioritario verificare se vi siano i presupposti per consentire che la struttura privata ottenga l’autorizzazione all’utilizzo del tomografo Pet in suo possesso. Altresì, ritiene che una Tac Pet andrebbe acquistata anche per l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria. In riferimento, poi, al Commissario per il Piano di rientro dal deficit sanitario ricorda come lo stesso non possa considerarsi parte integrante delle forze di governo regionale ma che alla Commissione competa azione di impulso e di controllo, ritenendo non rispondente al vero un paventato conflitto o indisponibilità dell’ing. Scura.
Ritenuto che la responsabilità della politica sulle politiche sanitarie sia ridotta enormemente a seguito del commissariamento, ritiene che la Commissione debba esaminare e discutere la situazione della Tac Pet a livello regionale non limitandosi alle problematiche relative all’azienda ospedaliera di Cosenza.
Sospende brevemente la seduta per consentire di redigere una proposta di risoluzione rispondente alla discussione emersa.
In attesa
che il testo della risoluzione riformulato sia redatto, passa al punto
successivo.
(Viene audita la
presidente dell'ODV Igea Progetto Donna, avv. Francesca Sorace.
Intervengono:il Presidente della Commissione)
Assicurato
che per i membri della Commissione regionale dell’endometriosi non è previsto
gettone di presenza, riferisce che l’emendamento a sua firma prevede
l’abrogazione dell’articolo 7, di modo da escludere qualsivoglia carattere di
illegittimità costituzionale. Auspica, quindi, l’approvazione della proposta
all’unanimità.
Preso atto
della relazione redatta dall’avv. Caccamo, Alta
professionalità, e delle criticità in essa rappresentate, chiede di sapere se
l’approvazione dell’emendamento consentirà il superamento delle predette
criticità.
Condiviso il
merito della proposta e rimarcati gli effetti anche sociali della patologia,
silente in età adolescenziale, fa proprie le perplessità del consigliere
Pasqua, auspicando siano scongiurate eventuali impugnative da parte del Governo
regionale. Ritiene tuttora manifesti alcuni impegni economici contenuti nella
proposta, nonostante l’abrogazione dell’articolo 7, quali ad esempio, benché in
forma latente, quelli inerenti la previsione di campagne di informazione e
sensibilizzazione. Di contro, ritiene che l’assenza assoluta di impegni
economici finirebbe per vanificare l’efficacia ed efficienza della proposta;
giudica, quindi, dirimenti i chiarimenti forniti dall’avv. Caccamo.
Sottolinea
come la Commissione, allo scopo di apportare i correttivi per come segnalato dal
Servizio legislativo e dalla segreteria della Commissione, aveva già riaperto i
termini per la presentazione degli emendamenti e conseguentemente, in merito
alla problematica relativa alla dotazione finanziaria, l’emendamento presentato
dal consigliere Giudiceandrea - che propone la
soppressione dell’articolo relativo all’esenzione della partecipazione alla
spesa per farmaci ed esami - consente di superare la problematica. Quindi, con
riferimento alle campagne di sensibilizzazione ritiene che sarà possibile
stabilire in sede di gestione quante e quali risorse investire a tale scopo e
reputa che tutte le problematiche inerenti l’approvazione della proposta in esame
siano state affrontate in modo approfondito ed esaustivo nel corso delle sedute
precedenti; altresì, ritiene, in relazione alla questione relativa alla potestà
normativa della regioni sottoposte a Piano di rientro dal disavanzo sanitario,
che la problematica riguardi non solo la proposta in esame ma tutte quelle che
saranno al vaglio della Commissione; pertanto, essendo stati già approvati gli
emendamenti ed avendo approfondito le varie questioni, propone di passare alla
votazione dell’articolato.
Dichiara di
non aver presentato emendamenti poiché dalla relazione emerge che la
legislazione regionale in materia potrebbe determinare una indebita
interferenza con le funzioni del Commissario per il Piano di rientro dal deficit
sanitario, quindi afferma che, superato tale ostacolo, tramite i chiarimenti da
ottenere dagli uffici competenti, non avrà difficoltà a votare favorevolmente
la proposta.
Rileva come
le eccezioni di incompatibilità costituzionale ratione materiae non siano state sollevate nel
corso della passata legislatura e che se vi fosse un vincolo così stringente
non ci sarebbe assolutamente modo di legiferare in campo sanitario, quindi
ribadisce di ritenere doveroso dare una risposta alle associazioni che si sono
spese per questa causa e reputa importante sensibilizzare l’opinione pubblica
su una problematica che coinvolge milioni di donne.
Pur
riconoscendo l’importanza sociale della malattia, ritiene indispensabile
ottenere chiarimenti dagli uffici competenti prima di procedere alla votazione
della proposta.
Ripercorso
l’iter che la proposta ha seguito e gli obiettivi che si prefigge, ribadisce
che le criticità sollevate derivano dalla circostanza che la Regione è sottoposta
al Piano di rientro dal disavanzo sanitario e sottolinea come sia stata la
Corte costituzionale a dichiarare illegittima l’interferenza del legislatore
regionale nelle materie di competenza del Commissario per il Piano di rientro
dal deficit sanitario; ricorda inoltre che, con riferimento alla criticità
relativa all’incidenza economico-finanziario della proposta in esame, nel corso
della seduta precedente si è deciso di riaprire i termini per gli emendamenti e
conseguentemente il proponente ha presentato un emendamento abrogativo
dell’articolo di legge che prevedeva l’esenzione dal ticket per patologia; ciò
nonostante, riferisce, che gli uffici rimangono concordi sulle perplessità già
espresse.
Riferisce
che nel corso degli anni il Governo ha impugnato tutte le leggi regionali
approvate in Regioni assoggettare al Piano di rientro da deficit sanitario,
dichiarandone l’incostituzionalità.
Ricordando
che anche dal Consiglio regionale calabrese, durante la scorsa legislatura,
sono state approvate norme in materia sanitaria che non sono state impugnate,
chiede un rinvio della votazione al fine di poter illustrare alla Commissione e
agli uffici tecnici i precedenti per dimostrare la insussistenza del rischio di
incostituzionalità.
Ritiene
necessario ascoltare il parere espresso dall’organo tecnico, cui chiede una
nuova valutazione successiva alla presentazione dei nuovi elementi richiesti
dal consigliere Giudiceandrea.
Rinvia la
trattazione della proposta alla prossima seduta.
Chiede alla segreteria
della Commissione di esprimere il parere per tempo.
Rileva che le
problematiche connesse alla proposta non sono esclusivamente connesse al
deficit sanitario della Regione, ma ai rilievi di illegittimità sollevati
dall’organo tecnico.
Ritiene
possibile superare l’impasse coinvolgendo il Commissario per il Piano di
rientro da deficit sanitario.
Ritiene che
la Commissione abbia il diritto di legiferare in materia sanitaria.
Precisa che
le osservazioni erano state inserite quando la proposta è stata trattata per la
prima volta dalla Commissione e aggiunge che l’ufficio nella precedente
legislatura ha formulato relazioni positive su progetti di legge in materia
sanitaria che non sono stati impugnati, a suo giudizio, anche grazie al lavoro
certosino dagli stessi svolto.
Ribadisce
che il Consiglio regionale nella scorsa legislatura ha approvato leggi in
materia sanitaria in maniera legittima, poiché non interferenti nella sfera di
competenza del Commissario per il Piano di rientro del deficit sanitario e annuncia
che produrrà documentazione utile ad affermare il principio che l’attuale
Consiglio regionale possa legiferare in materia sanitaria. Ritiene comunque che
sia necessario affrontare anche la questione sotto il profilo politico, se
necessario anche in contrasto con il parere tecnico e chiede quindi che vengano
riaperti i termini per la presentazione degli emendamenti.
Dispone che
vengano riaperti i termini per gli emendamenti.
Dà lettura
della risoluzione per come riformulata e sottoscritta da tutti i membri della
Commissione, la pone ai voti ed è approvata all’unanimità, quindi toglie la
seduta.
La seduta termina alle 19,27
Il funzionario responsabile
Giada Katia Helen Romeo