X^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
Bilancio, programmazione economica e
attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero
RESOCONTO SOMMARIO
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3.
SEDUTA DI MERCOLEDI’ 14 APRILE 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE AIETA
Inizio seduta h. 16,17
Fine seduta h. 18,40
INDICE
PRESIDENTE, *, *, *
ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)
BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), *
DE CELLO Filippo, dirigente generale del dipartimento
bilancio, *, *, *, *, *, *, *, *, *, *, *
NERI Giuseppe (Democratici Progressisti), *
NUCERA Giovanni (La Sinistra), *, *
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
PRIOLO Maurizio, dirigente seconda Commissione, *, *
Dato atto
della presenza del numero legale, pone in votazione il verbale della seduta
precedente che è approvato senza osservazioni, indi comunica
che sono pervenute alla Commissione alcune delibere della Giunta regionale a
disposizione dei consiglieri presso la segreteria della Commissione; altresì,
comunica che la seduta di domani è stata anticipata alle ore 9,30 e che nella
stessa seduta si procederà alla audizione del partenariato.
Ricordate
le attività poste in essere dalla Commissione nella
precedente seduta, evidenzia come il DPEFR offra una visione delle risorse
disponibili in merito sia al Pac sia al Fsc, rappresentando anche una visione drammatica del
settore sanitario, in parte legata alla riorganizzazione ospedaliera ed agli
investimenti specifici previsti. Invita, quindi, il dirigente del dipartimento
bilancio, Filippo De Cello, a relazionare sul punto.
Rinviando
l’illustrazione dei dati prettamente politici alla relazione dell’assessore, effettua osservazioni di natura tecnica. In particolare evidenzia
il contesto normativo di riferimento avviato già dal
Governo Tremonti, a causa dell’enorme livello di indebitamento registrato ed
addebitabile in parte alle spese sostenute dalle Regioni, e come,
conseguentemente, siano di fatto eliminati i trasferimenti delle Leggi Bassanini sui quali le Regioni avevano fatto affidamento
nel tempo, incidendo sulla disponibilità di risorse; ricorda, altresì, i
diversi scandali che hanno coinvolto le Regioni e che hanno concretamente
prodotto l’emanazione del DLgs 174 con l’introduzione di misure restrittive
sulla gestione contabile rafforzato i controlli ministeriali e della Corte dei
Conti. A queste misure si sono poi aggiunte sentenze giurisdizionali che hanno,
in sede di predisposizione e prima dell’approvazione del rendiconto,
direttamente modificato il sistema di redazione dei bilanci, impedendo
l’utilizzazione degli avanzi di amministrazione.
Riferito
poi, come il contesto sia reso ora molto più complicato
a seguito dell’introduzione dell’obbligo sull’armonizzazione dei bilanci nei
diversi enti locali (Regione, Province, Comuni), del bilancio consolidato e dei
costi standard, spiega nello specifico cosa comporti l’armonizzazione del
bilancio, con l’eliminazione definitiva dei residui attivi a passivi, portando
a titolo esemplificativo il caso delle risorse spettanti alla Regione ed i
crediti da essa vantati nei confronti dei Comuni. Specifica, quindi, come i
dipartimenti saranno obbligati a predisporre cronoprogrammi, benché
modificabili, sottolineando che,
conseguentemente alla eliminazione dei residui passivi, scompariranno anche i
residui perenti.
Tra le
innovazioni cita il bilancio consolidato, a regime dal 2016, che prevede che
nel bilancio confluiscano tutti i disavanzi che emergeranno dagli enti sub
regionali investiti anch’essi dalla riforma sull’armonizzazione del bilancio
regionale. Riferisce, quindi, che il disavanzo emergente dal bilancio regionale
potrà essere ripianato entro 30 anni, ai sensi della
legislazione nazionale vigente.
Evidenzia,
dunque, come sia indispensabile una modifica ed una
crescita culturale generalizzata che coinvolga l’intera amministrazione
regionale, anche in virtù delle difficoltà connesse al riaccertamento dei
residui e ai crono programmi. Annuncia, anche, come sia in atto un confronto
diretto con lo Stato per l’accertamento e la verifica dei residui attivi.
Specifica
poi che l’obbligo di pareggio di bilancio modifica le regole precedenti del Patto
di stabilità e quindi il sistema dei pagamenti e che la spesa, con le nuove
regole, dovrà essere strettamente connessa alle entrate (a tal proposito
ricorda come nel 2015 la Regione Calabria dovrebbe ottenere lo sblocco dei
pagamenti del Por Fesr), e
gli accertamenti agli impegni.
In riferimento
ai tagli ai trasferimenti subiti dalle Regioni, pari a circa 5,6 miliardi di
euro (per la Calabria intorno ai 200 milioni di euro) riferisce che per il 2015
è stato raggiunto un accordo tra tutte le Regioni che prevede siano sacrificate
le risorse di origine vincolata, tra cui il Fas e la sanità; ciò al fine di
impedire che gli stessi tagli vadano a gravare sulle esigue risorse autonome
con la conseguenza di compromettere definitivamente gli equilibri di bilancio.
Evidenzia,
quindi, come il bilancio sostenibile, per il 2015, sia stato realizzato grazie
alla rinuncia, da parte delle Regioni, di circa 2 miliardi di euro per il fondo
sanitario e di 1,8 di FSC e la restituzione dell’incentivo per il patto
verticale, di modo da consentire spazi finanziari alle province e ai comuni. Preannuncia che i tagli sono previsti anche per i due anni
successivi e quindi la sorte del bilancio sarà legata, per il 2016, alternativamente a tagli di
carattere strutturale o attraverso l’aumento delle tasse (addizionali
regionali).
Riferisce
che la Giunta attuale ha operato nel limite delle esigue risorse a disposizione,
rinviando per i dettagli alla relazione che nella seduta di domani terrà
l’assessore al bilancio.
Infine,
evidenzia come il pareggio di bilancio - da un punto di vista prettamente
tecnico - negli anni successivi sia ottenibile solo attraverso un aumento delle
entrate, con aumento delle tasse al massimo
consentito, specificando però come non vi sia la volontà dell’organo politico,
in particolare del presidente Oliverio, di aumentare
la pressione fiscale.
Entrando
nel merito dei disegni di legge in esame, in
riferimento ai costi delle società e degli enti regionali, riferisce
l’approvazione da parte della Giunta regionale di alcune disposizioni, peraltro
imposte dal Governo nazionale, finalizzate a stabilire per tali società regole
precise, volte ad evitare gli sforamenti di bilancio, prevedendo sanzioni e
ponendo un termine alle liquidazioni già in atto da diversi anni come nel caso
di Arssa e Afor.
Infine,
ricordando l’obbligo di procedere all’armonizzazione dei bilanci di Consiglio e
Giunta regionale, riferisce la necessità di previsione di un numero maggiore di
capitoli di bilancio per ciascuna tipologia di spesa, sottolineando,
altresì, che il bilancio del Consiglio regionale e quelli degli enti
strumentali, quale parte integrante del bilancio regionale, dovranno essere
redatti con le medesime regole e coincidere con le voci di spesa del bilancio
regionale, non soltanto da un punto di vista meramente contabile.
Chiede se
tali disposizioni riguardino soltanto il bilancio del Consiglio regionale o
anche i bilanci degli enti strumentali, al fine di valutare le conseguenze per
il bilancio regionale nel caso di disavanzi di gestione di
tali enti.
Riferisce che le disposizioni valgono anche per gli enti strumentali e le società regionali che possono procedere in corso d’anno soltanto a variazioni compensative.
Chiede le
motivazioni relative alla necessità di inserire una
specifica norma a livello regionale attesa la medesima previsione nella
normativa statale.
Riferisce
che trattasi di una precisa scelta politica della Giunta regionale, precisando
che in caso di mancata applicazione di tale regola non si potrà procedere
all’erogazione delle risorse finanziarie.
Con
riferimento, poi, allo stanziamento delle risorse finanziarie relative al
bilancio del Consiglio regionale, riferisce che a giorni si procederà
all’erogazione di tali somme a seguito del raggiungimento di
un accordo specifico, conseguente alla comunicazione dell’esatto ammontare
delle risorse necessarie alle spese di funzionamento.
Illustra,
quindi, le nuove autorizzazioni di spesa previste all’articolo 3 della legge di stabilità e precisamente il ripiano delle
spese d’esercizio della società Aeroporto Sant’Anna S.p,a.
e il cofinanziamento del fondo statale sul FAS, nonché le entrate derivanti
dalle tariffe dovute dai comuni per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani,
determinate in 92 milioni di euro, con riferimento alle quali preannuncia la
presentazione da parte della Giunta regionale di un emendamento finalizzato a
risolvere la problematica nell’ipotesi di inottemperanza da parte dei comuni.
Fa, infine, riferimento alla tabella C contenente tutti gli stanziamenti
previsti.
Chiede
precisazioni in merito all’aumento pari a 36 milioni di euro gravante sui
comuni, per la tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Precisato, preliminarmente, che trattasi del primo anno in cui il sistema dei rifiuti è interamente gestito a livello regionale, riferisce le problematiche connesse al mancato pagamento alla Regione da parte dei comuni delle tariffe versate dai cittadini che rischia di compromettere il pareggio del bilancio regionale, ricordando, peraltro, che i comuni avrebbero dovuto procedere al ripianamento di tali debiti attraverso il ricorso alle anticipazioni di liquidità.
Chiede
precisazioni in merito al finanziamento di 4 milioni di euro ai gruppi
appartamento.
Precisa
che trattasi di case famiglia che si occupano di minori in difficoltà.
Chiede,
altresì, precisazioni in merito alle voci di spesa relative
all’Arssa, ricordando che la società è da
tempo in liquidazione.
Riferisce
che trattasi di spese per il personale, sottolineando
la necessità di procedere a riforme di tipo strutturale per risolvere tali
problematiche.
Premesso
che il suo sarà un intervento di natura prettamente politica e non tecnica, alla
luce dell’esperienza maturata nelle legislature precedenti, richiama l’attenzione
soprattutto sulle entrate, sugli errori commessi e su quelli che si potrebbero
commettere, in considerazione anche della delicata situazione in cui versano
tutte le Regioni d’Italia, a suo dire continuamente messe sotto attacco per
svariati motivi, anche da Governi tecnici.
Auspicando,
poi, che quanto da egli stesso detto possa poi essere riferito direttamente al
presidente Oliverio, ribadisce i principi che devono
governare la redazione del bilancio regionale, primo fra tutti la coerenza ed
il rispetto delle regole, cercando, al contempo, di andare incontro all’azione
di Governo con il massimo del contributo politico per il bene stesso della
regione.
Pur
considerando la scarsità di risorse e la complessiva riduzione delle stesse,
avvenuta in questi anni anche drasticamente, e ricordando le imbarazzanti
situazioni politiche che hanno investito le Assemblee legislative regionali
negli anni, ritiene inevitabile fare grandi sacrifici, al di
là di qualsivoglia ragionamento politico sul bilancio.
Ritenuto,
inoltre, difficile il funzionamento di una Regione rispetto a tutte le
necessità esistenti e considerato che una delle voci
più importanti è rappresentata dall’utilizzo di determinati fondi, ritiene che un
lavoro coeso sia fondamentale e auspica che il Governo regionale attuale sia in
grado di concretizzare i progetti esposti e portare così la Calabria ad un
confronto serio e costruttivo con il Governo centrale.
Precisato
che alcune voci di bilancio saranno cassate e altre, invece, migliorate e
considerando, tra l’atro, che l’armonizzazione del bilancio del Consiglio
regionale rappresenta un fatto positivo, ritiene che
la situazione attuale dovrà guardare attentamente alle entrate e mettere in
pratica le politiche necessarie per migliorarne il funzionamento.
Assodato che
i bilanci di Giunta regionale e Consiglio regionale sono differenti, chiede al
dirigente generale del dipartimento bilancio, dottore
De Cello, come sia possibile prevedere in bilancio
per il Consiglio regionale risorse (50 milioni di euro) insufficienti a
garantirne il funzionamento e se sia possibile successivamente recuperare
ulteriori risorse.
Premesso
che le spese obbligatorie ed i debiti rappresentano un
dato importante all’atto della presentazione di un bilancio, chiarisce che la
normativa dispone che il bilancio del Consiglio debba essere allegato al
rendiconto della Regione dell’anno 2015.
Precisando,
pertanto, che vista la carenza di risorse potrebbe
essere possibile anche presentare un bilancio sottodimensionato rispetto al
fabbisogno, evidenzia, come già accaduto in passato, che ulteriori risorse potranno
essere previste in fase di assestamento di bilancio, naturalmente alla luce dei
risultati che emergeranno dal rendiconto della Regione.
Specifica,
poi, come sia tecnicamente possibile procedere ad una
rimodulazione delle risorse, predisponendo degli emendamenti, ma che ciò
atterrebbe esclusivamente ad una scelta di carattere politico.
Giudicata importante la determinazione della data del 31 luglio 2015 come
termine ultimo per la liquidazione degli enti sub-regionali, pena la decadenza
degli organi di vertice, chiede di sapere se le disposizioni in materia socio
sanitaria faranno riferimento esclusivamente alle risorse dei capitoli afferenti al dipartimento salute.
Specificato che notevoli pressioni hanno, negli anni, portato al
superamento del budget delle convenzioni e che tutto questo si può ricondurre ad una discrasia tra due diversi centri decisionali con
conseguente scarico di responsabilità, annuncia che, finalmente, con questa
norma si è ricondotto tutto ad un solo decisore che sarà il dipartimento per la
tutela della salute .
Chiede come si sia arrivati a determinare la
somma che ha condotto alla decurtazione dell’intervento previsto per il
Consiglio regionale e quanto inciderà la dismissione degli Enti strumentali dal
punto di vista dell’aggravio della spesa.
Specificato che i debiti “sommersi” degli enti strumentali emergeranno
grazie alle nuove regole e non a causa della liquidazione, evidenzia che almeno
le spese fisse verranno risparmiate e che accorpare
comporterà comunque un risparmio di spesa. Mette in rilievo,
invece, come il vero problema sia capire perché non siano state ultimate le
procedure di liquidazione e perché gli enti sono stati in questi anni gestiti come se non
fossero in liquidazione
Rammenta che i trasferimenti di personale dalla Regione alle Province
sono terminati 8 anni fa e che ora si sta avviando il
procedimento inverso.
Specifica che una clausola stabilisce che l’operazione debba avvenire ad invarianza di costi. Ammette che trattasi di una operazione rischiosa che prevede la messa in mobilità
del 50 per cento dei dipendenti delle Province e che vi è stato il tentativo di
far gravare il costo solo sulla Regione, ma che tale costo, sostenuto per anni
dalla Giunta regionale, è stato ridimensionato, commisurandolo solamente al
personale in servizio e che dovrà essere mantenuto numericamente tale per
evitare discrepanze nei costi.
Chiede al
dirigente della Commissione di fare il punto sull’organizzazione dei lavori dei
prossimi giorni.
Rammentata la necessità del parere obbligatorio del Collegio dei revisori
sul bilancio della Giunta regionale, non ancora ricevuto, chiede come si intenda procedere e se sia necessario ipotizzarne una partecipazione,
formale o informale, nella seduta di venerdì al fine di ottenere il parere
prima di licenziare testo.
Chiede di valutare se sia necessario ottenere un parere al bilancio
approvato dalla Commissione o se non sia utile rinviare al testo all’esame
dell’Aula.
Distingue che trattasi, nel primo caso, di una funzione consultiva su un
atto amministrativo della Giunta, mentre nel secondo di una
parere preventivo su una legge.
Evidenzia che i pareri devono essere due: quello sul testo licenziato
dalla Giunta regionale e quello sul testo approvato dall’Aula.
Illustra le modalità di presentazione degli
emendamenti, specificando che gli stessi devono essere a saldo invariato,
facendo riferimento alla Tabella C contenente le leggi con risorse finanziarie
allocate. Precisa, ancora, che, ove non vi fosse una norma specifica per
concedere un nuovo intervento, occorrerà prevedere una norma con una nuova
autorizzazione di spesa, la cui copertura dovrà passare comunque attraverso la Tabella
C.
Comunica che il calendario dei lavori prevede che domani alle ore 9,30 in
aula Giuditta Levato siano auditi
l’assessore al bilancio ed il partenariato e che il termine ultimo per la
presentazione degli emendamenti è fissato per giovedì 16 aprile alle ore 16,
mentre nella seduta di venerdì 17 alle ore 11 si procederà all’esame dei testi
ed alla loro approvazione. Indi, toglie la seduta.
La seduta
termina alle 18,40
Il Funzionario responsabile
Giada Katia Helen Romeo