XI^ LEGISLATURA

 

COMMISSIONE SPECIALE DI VIGILANZA

 

N. 10

RESOCONTO INTEGRALE

________________

SEDUTA Di VENERDì 25 GIUGNO 2021

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DOMENICO GIANNETTA

 

 

INDICE

 

PRESIDENTE  3

Approvazione della relazione sul "Rendiconto dell'esercizio finanziario 2020 e della relazione sulla gestione" del Consiglio Regionale (Deliberazione U.P. n. 16 del 19 maggio 2021 modificata dalla deliberazione U.P. n. 21 del 18 giugno 2021) ai sensi degli artt. 73 e 110 del Nuovo Regolamento interno di Amministrazione e Contabilità  3

PRESIDENTE  3,*

PRATICO’ Maurizio, dirigente Settore bilancio e ragioneria del Consiglio regionale  5

Discussione sulla programmazione, gestione e monitoraggio della Fondazione Calabria Film Commission. 8

PRESIDENTE  8,*,*

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà) 13,*,*

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico) 16

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission  8,*,*,*,*,*,*,*

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini) 19,*,*

ORSOMARSO Fausto, Assessore allo sviluppo economico e lavoro  23

VIGNA Luciano, direttore della Fondazione Calabria Film Commission  21

 

 

Presidenza del presidente Domenico Giannetta

La seduta inizia alle 11,17

 

PRESIDENTE

Procediamo all’appello: Caputo Pierluigi, presente, Molinaro Pietro, presente, Esposito Sinibaldo, presente, Di Natale, assente.

Iniziamo con l'approvazione del verbale della seduta precedente, che è approvato all'unanimità.

Approvazione della relazione sul "Rendiconto dell'esercizio finanziario 2020 e della relazione sulla gestione" del Consiglio Regionale (Deliberazione U.P. n. 16 del 19 maggio 2021 modificata dalla deliberazione U.P. n. 21 del 18 giugno 2021) ai sensi degli artt. 73 e 110 del Nuovo Regolamento interno di Amministrazione e Contabilità

PRESIDENTE

Iniziamo con il primo punto all'ordine del giorno che è l’approvazione della relazione sul “Rendiconto dell'esercizio finanziario 2020 e della relazione sulla gestione” del Consiglio regionale (deliberazione dell’Ufficio di Presidenza numero 16 del 19 maggio 2021 modificata dalla deliberazione Ufficio di Presidenza numero 21 del 18 giugno 2021) ai sensi degli articoli 73 e 110 del nuovo Regolamento interno di amministrazione e contabilità.

È invitato il Settore del bilancio e ragioneria del Consiglio regionale, l’avvocato Alessandro Maurizio Praticò, che farò intervenire dopo una mia breve relazione.

La presente relazione è stata redatta ai sensi dell'articolo 110, lettera c) del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, con nota protocollo numero 8578 del 19 maggio 2021.

Il Settore segreteria Ufficio di Presidenza ha inoltrato al Presidente della Commissione speciale di vigilanza, per il tramite del Settore Commissione bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari UE e Commissioni speciali, la deliberazione numero 16 del 19 maggio 2021, con la quale l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Calabria ha approvato lo schema di Rendiconto della gestione relativo all'esercizio finanziario 2020, la relazione sulla gestione dell'esercizio 2020 e il Piano degli indicatori dei risultati attesi di bilancio relative al Rendiconto dell'esercizio 2020, redatti dal Settore bilancio e ragioneria.

Successivamente con nota protocollo numero 10183 del 18 giugno 2021, il Settore Segreteria Ufficio di Presidenza ha inviato al Presidente della Commissione speciale di vigilanza, sempre per il tramite del Settore Commissione bilancio, la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza numero 21 del 18 giugno 2021 avente ad oggetto: “Modifiche alla deliberazione numero 16 del 19 maggio 2021, recante “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2020, delle relazioni sulla gestione del Piano degli indicatori di bilancio e dei risultati attesi”.

Il Rendiconto dell'esercizio finanziario 2020 è stato predisposto ed elaborato nel rispetto della normativa attuale che regola la contabilità regionale ed in coerenza con la normativa vigente in materia di armonizzazione degli schemi dei bilanci pubblici.

I documenti contabili di Rendiconto sono stati predisposti attenendosi alle regole stabilite dalla normativa in vigore e sono coerenti con le disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio, decreto legislativo numero 118/2011, applicabili a questo esercizio.

In particolare, il bilancio complessivo è in equilibrio in termini di stanziamenti definitivi e la scomposizione dello stesso nelle singole componenti rispecchia le prescrizioni di legge.

Al Rendiconto sono stati allegati: i prospetti del risultato di amministrazione, la composizione del Fondo pluriennale vincolato, la composizione del Fondo crediti di dubbia esigibilità, il prospetto degli accertamenti per titoli, tipologie e categorie, quello degli impegni per missioni, programmi e macro-aggregati, la tabella degli accertamenti imputati agli esercizi successivi, quella degli impegni imputati agli esercizi successivi, il prospetto dei costi per missioni, programmi, titoli.

Il Collegio dei Revisori dei Conti ha evidenziato che il conto del bilancio 2020 riporta correttamente i dati di chiusura dell'esercizio finanziario 2020 e con il parere numero 10, allegato al verbale numero 32 del 23 giugno 2021, ha attestato la corrispondenza del Rendiconto alle risultanze della gestione e ha espresso giudizio positivo per l'approvazione del Rendiconto finanziario 2020 del Consiglio regionale.

La relazione sulla gestione dell'esercizio finanziario redatta dal Settore bilancio e ragioneria illustra nel dettaglio la situazione economica dell'esercizio 2020.

Per questo motivo, cedo la parola all'avvocato Maurizio Praticò, dirigente del Settore bilancio e ragioneria di questo Consiglio. Grazie.

PRATICO’ Maurizio, dirigente Settore bilancio e ragioneria del Consiglio regionale

Grazie, Presidente, buongiorno a tutti. Come da prescrizione normativa, prima di redigere il Rendiconto si è proceduto al riaccertamento ordinario dei residui alla data del 31 dicembre 2020. Questo lo si fa per dare una sempre maggiore precisione e trasparenza al Rendiconto e al bilancio in generale, quindi si sfrondano quelli che sono i residui attivi o passivi che non hanno più motivo giuridico di esistere.

In particolare, i residui attivi erano 37.824.000,00 euro, sono diventati 37.807.000,00 euro, quindi una riduzione di 16.457,39 euro, mentre i residui passivi, che erano di 11.101.926,00 euro si sono ridotti quasi alla metà, diciamo 6.101.450,00 euro. Questo perché ci sono state delle obbligazioni giuridiche sottostanti che non si erano perfezionate, quindi le abbiamo eliminate per 2.236.116,00 euro e, poi, degli importi che sono andati al Fondo pluriennale vincolato per 2.764.359,00 euro.

Queste sono operazioni necessarie per dare sempre una reale consistenza a quello che è il bilancio e, quindi, in questo caso al Rendiconto.

Andando all'analisi delle poste di bilancio vere e proprie, intese come entrate ed uscite, sappiamo bene che il Consiglio vive sostanzialmente dei trasferimenti che la Giunta fa al Consiglio, quindi risorse che la Regione trasferisce e che sono state naturalmente inserite nel titolo II “trasferimenti correnti”; poi, abbiamo le entrate extra tributarie, il titolo III; i trasferimenti dell'Autorità nazionale dell’AGCOM per far funzionare il Corecom Calabria e, ovviamente, in piccolo le nostre entrate del prestito bibliotecario presso il Polo culturale Mattia Preti.

L'entrata complessiva accertata nell'esercizio 2020 risale, comprensiva delle partite di giro, a 66.971.839,65 euro.

Ben più articolato è il discorso relativo alle uscite, perché naturalmente poi tutto questo importo viene ad essere distribuito in quelle che sono, sostanzialmente, “Attività di servizi istituzionali generali e di gestione” identificati con Missione 1, “Fondi accantonamenti”, Missione 20 e “Servizi per conto terzi, partite di giro”, Missione 99. Quello che a noi interessa di più è sicuramente la Missione 1: “Servizi istituzionali, generali e di gestione”.

Come riportato in relazione – non vi sto ad annoiare con numeri, tabelle e quant'altro – però, sono nel dettaglio da pagina 11 in avanti tutte spalmate nel Programma 1 “Organi istituzionali”, nel Programma 2 “Segreteria generale”, poi abbiamo la gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato, poi l’ufficio tecnico, le risorse umane.

Quindi, tutta una serie di programmi e naturalmente macro aggregati, capitoli e articoli che vanno a raccogliere quelle che sono, naturalmente, le entrate del nostro bilancio.

Una nota credo sia opportuno indicarla per il Piano di riqualificazione della spesa 2020 che è stato modificato, in quanto a luglio di un anno fa c'è stata una riduzione dei trasferimenti da parte della Giunta al Consiglio per 3.035.564,00 euro. Quindi, qualche soldino in meno; sembrano soldini, ma sono sempre 3 milioni che vanno a incidere nella nostra gestione.

Per contro, il Consiglio ha conseguito un risparmio comunque nell'esercizio 2020 per 793.858,76 euro. Poi, anche qui c’è la specifica, una tabella di tutti questi importi, capitolo per capitolo, dove è stato effettuato il risparmio.

La cosa sicuramente più interessante per la quale, poi, il Rendiconto assume un'importanza primaria è quello del risultato di amministrazione che quest'anno si chiude con un avanzo di 43.704.218,00 euro.

A questo punto l'allegato 8 ci viene in aiuto perché è un prospetto che la legge prevede si debba compilare per illustrare in maniera immediata quella che è la situazione di questi 43 milioni. Naturalmente, nasce con il Fondo Cassa al primo gennaio del 2020, a cui vengono sommati i residui attivi, detratti i residui passivi e il Fondo pluriennale vincolato e si arriva, appunto, all'importo di 43.704.218,00 euro.

Naturalmente, nella gestione vengono considerati i residui, i movimenti in competenza, residui quindi attivi, passivi, Fondo pluriennale vincolato e danno questo risultato.

Poi, abbiamo ancora la composizione del risultato di amministrazione che viene sempre nell'allegato 8 ben disciplinato ed evidenziato, ma viene anche messo in risalto nella nostra delibera del 18 giugno 2021, l'ultima, nella quale abbiamo anche lo specchietto dell'avanzo di amministrazione con le quattro suddivisioni previste dalla legge: l'avanzo vincolato per 9.128.907,52 euro; l’avanzo accantonato per 7.531.938,00 euro; l’avanzo destinato agli investimenti per 13.045.917,00 euro e l'avanzo libero che, successivamente, il Consiglio ha facoltà di poter indirizzare per 13.997.454,26 euro.

Tutte queste voci vengono specificate ovviamente nella relazione.

Questo era il prospetto che dà un'immediata visione dello stato di salute dell'anno 2020 e quindi si vengono a specificare le varie voci come i Fondi contenziosi, gli altri accantonamenti, il Fondo crediti di dubbia esigibilità, i vincoli per quanto riguarda l'avanzo vincolato come per la contrattazione integrativa del personale – quindi, sostanzialmente per il salario accessorio – il lavoro straordinario, il Decreto Salva Roma che va ad accantonare, anno per anno, quello che serve per eventuali contestazioni per l’erogazione del risultato accessorio degli anni passati.

Poi, naturalmente, ci sono, come già detto, i vincoli per il Corecom che derivano dai trasferimenti dell'AGCOM e poi altri vincoli che attribuisce l’Ente come: le quote di intervento straordinario a carico dell'assegno vitalizio delle quote di reversibilità, abrogazione dell'adeguamento Istat – ecco ne prendo uno così a titolo di esempio, ma sono tutte cose naturalmente elencate – e poi la parte relativa agli investimenti che è sia indicata nel prospetto, ma soprattutto a pagina 29 della relazione come – ne cito qualcuno perché altrimenti mi limito soltanto a fare elenchi su elenchi – la riqualificazione di Palazzo Campanella; l’adeguamento dell’impianto antincendio; il fotovoltaico nuovo – perché è successo pure quello che è successo, quindi cercheremo di trovare una soluzione -; manutenzione straordinaria delle aree esterne; risparmio energetico; videoconferenza per le sale di rappresentanza. Insomma, buoni progetti che speriamo si possano portare a buon fine.

Concludo con il conto economico che, poi, alla fine, va a stabilire un utile di 18.033.804,20 euro e, naturalmente, anche qui c'è tutta la specifica delle voci dell'attivo, delle entrate e delle uscite, durante l'anno in relazione ai ricavi e ai costi.

PRESIDENTE

Grazie, avvocato Praticò.Prendiamo atto della presenza del vice presidente, consigliere Guccione.

Se non ci sono interventi passiamo all'approvazione della relazione sul rendiconto dell'esercizio finanziario 2020 e della relazione sulla gestione.

 

(La Commissione approva)

Discussione sulla programmazione, gestione e monitoraggio della Fondazione Calabria Film Commission.

PRESIDENTE

Procediamo con il secondo punto all'ordine del giorno in merito alla discussione sulla programmazione, gestione e monitoraggio della Fondazione Calabria Film Commission.

Si tratta di un punto rinviato nella seduta di Commissione del 28 aprile 2021.

In quella circostanza, il dottore Minoli fece pervenire una lettera di giustificazione e, per tale motivo, abbiamo rinviato a questa data.

Ringrazio per la presenza il dottor Giovanni Minoli, una delle figure più rappresentative della cultura italiana che ha fatto la storia della Rai, portando avanti programmi giornalistici molto seguiti e sempre all'avanguardia; una figura che, non a caso, è stata scelta dalla presidente Jole Santelli per portare avanti un progetto ambizioso di realizzazione in Calabria degli studios che, grazie alla lunga serialità sul modello della Campania, rappresentano la prima industria del napoletano in tal senso.

Non aggiungerei altro, se non cedere la parola al dottore Minoli, che ci illustrerà gli sviluppi e la futura programmazione anche della Film Commission regionale, soprattutto per quanto concerne il futuro della cinematografia in senso generale, e – oserei dire – gli sviluppi dell'audiovisivo, che rappresentano il futuro del settore specifico.

Dottore Minoli, oltre a ringraziarla per l'ennesima volta, le chiedo di presentarsi con le sue generalità perché questa è una Commissione di vigilanza e controllo, quindi quello che dirà verrà interamente registrato.

Prima di lasciarla parlare, volevo salutare e ringraziare anche il neo direttore della Film Commission, Luciano Vigna.

Grazie.

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Grazie.

Chiedo scusa per aver dovuto rimandare l'altra volta il mio speech, ma purtroppo, andando in onda tutti i giorni alla Radio, mi è stato difficile partecipare ai lavori della seduta. Comunque, sono molto contento di essere qui adesso.

Mi chiamo Giovanni Minoli. In televisione non ho fatto solo programmi giornalistici, ma programmi di ogni genere. Sono stato 15 anni, 20 anni, non ricordo quanto, direttore di Rai 2, Rai 3, Rai Educational, Format, direttore generale di Stream, che poi è diventata Sky; ho fatto programmi informativi abbastanza importanti come Mixer, Blitz, Quelli della notte, intrattenimento con Renzo Arbore.

Per la fiction seriale mi sono inventato “Un posto al sole”, che è diventata la prima industria di Napoli; da 25 anni è la macchina da soldi numero 1 della Rai, è una slot machine perché sono 25 anni che va in prime time su Raitre.

Sull'esperienza di “Un posto al sole”, ho proseguito con “Agrodolce” in Sicilia, e un giorno ho incontrato la Presidente della Regione Calabria, che non conoscevo assolutamente, e per me è stato un incontro fulminante con una persona che sprigionava pazzia visionaria e concretezza; c’era in lei la forza e la velocità che, forse, dopo si è capito da dove provenivano: dalla certezza che il tempo che aveva era poco per realizzare il cambiamento della sua terra, che amava tanto.

Sognava ad occhi aperti e, per quanto mi riguarda, aveva in testa che avrei potuto aiutare a realizzare il sogno di trasformare la sua terra, i suoi talenti, la sua fantasia in un progetto di lavoro proiettato nel futuro come quello della fiction di lunga serialità, che oggi nel mondo è il nuovo strumento della letteratura popolare moderna, sostanzialmente.

Mi ha detto testualmente: “Fai come hai fatto a Napoli con <<Un posto al sole>> e a Palermo con <<Agrodolce>>. La fabbrica del futuro è quella della fantasia al potere, che racconti di una terra dura e infelice, le grandi storie che la abitano”.

Questo è stato quello che mi hai chiesto e io, che sono stato colpito da questa violentissima emozione che promanava da lei e dalla concretezza della proposta, le ho detto che ci avrei pensato qualche giorno, a una sola condizione: quella che fosse un'esperienza a titolo assolutamente gratuito.

Non volevo essere in alcun modo retribuito perché volevo la libertà totale di pensare come fare questa cosa, se fossi stato capace di immaginarla e di realizzarla. Questa è stata l'unica condizione.

Lei mi ha garantito che andava bene perché avrebbe risparmiato, e così è stato.

Pertanto, la Film Commission per me è il suo futuro nella lunga serialità dell'audiovisivo; il resto, cioè la gestione ordinaria delle attività della Film Commission, non sono propriamente l'oggetto del mio impegno professionale, che deriva dalle esperienze fatte precedentemente, pur non trascurandolo, ma non è quello il focus perché, come avete visto nelle dichiarazioni del Presidente del Consiglio con la Von der Leyen l'altro giorno, guarda caso, proprio adesso ci copiano; cioè, io avevo annunciato per tempo questa cosa, e il Governo intende fare a Cinecittà esattamente la stessa cosa, addirittura con la piscina, come vogliamo fare anche noi, copiando l’isola di Malta; quindi, questo è il mio impegno.

Per quanto concerne gli studi abbiamo avuto in concessione in comodato d'uso gratuito per non so quanti anni, 20-30 anni, dalla Regione Calabria, il terreno che sostanzialmente è vicino all’Aula bunker realizzata da Nicola Gratteri.

Lì il terreno è grande e sufficiente per fare gli studi; sia gli studi di posa sia gli studi di montaggio, di post-produzione e di tutta la tecnologia moderna che aiuta la fantasia a esprimersi al meglio con nuovi strumenti che vediamo utilizzati in quasi tutte le fiction che si fanno oggi.

Per darvi qualche numero e capire anche di che cosa parliamo, vi leggo la valutazione del professor Leonardi, capo della Commissione europea nella valutazione degli investimenti fatti nel settore audiovisivo nella zona del Mediterraneo o nelle zone sottosviluppate del Mediterraneo, fatta sul primo anno di “Agrodolce”; non parlo di “Un posto al sole” perché “Un posto al sole” va in onda da 25 anni e, come dicevo prima, oggi è la prima industria di Napoli, 8000-8500 posti di lavoro; cioè, non esiste una famiglia che non abbia un figlio, un amico, un parente, un cugino, qualcuno che non ha lavorato o lavora sul set di “Un posto al sole”, che è nato – questo vale la pena ricordarlo – una notte, quando la Rai dei professori aveva nel suo Consiglio di amministrazione un genio, una donna straordinaria come Elvira Sellerio, l'editrice, la quale era disperata perché De Matteis e Locatelli, Presidente e Amministratore delegato della Rai di allora, volevano vendere gli studi di Napoli per fare cassa, lei disperata mi ha chiamato a mezzanotte e mi ha detto: “Io devo salvare gli studi di Napoli. Tu che hai avuto sempre tante idee, hai fatto programmi di ogni tipo, domani mattina mi devi portare un progetto per salvare gli studi Napoli”.

Io studiavo la lunga serialità da molto tempo e ho portato il progetto di “Un posto al sole” che è nato in mezzo a critiche bestiali - mi hanno massacrato, ma sono abituato, dappertutto - perché, naturalmente, “distruggevo” la cultura napoletana, “distruggevo” la musica napoletana, eccetera… Adesso, tutti quelli che erano dei poveri disperati attori senza lavoro, sono diventati tutti ricchi e fanno “Un posto al sole” felici di farlo.

Mi è capitato - questo è un aneddoto che mi piace raccontare - che in mezzo a questa bufera di critiche mi chiamò un giorno, da Torino, Umberto Agnelli e mi disse: “Leggo queste critiche bestiali che ti stanno facendo per “Un posto al sole”, ma, vieni, raccontami un po'!”. Vado a Torino, gli racconto e lui mi dice: “Noi abbiamo fatto a Pomigliano d'Arco la fabbrica più moderna d'Europa. Non è quello il modello di sviluppo per il Sud, hai ragione tu. Lo sviluppo industriale per il Sud è mettere in catena di montaggio, in serialità industriale i valori del Sud, quindi la bellezza, la poesia, l'arte, eccetera, quella è la strada.” Questo mi ha, naturalmente, molto rincuorato.

Il professor Leonardi – come dicevo prima - valutando il progetto di “Agrodolce” dice: “Dal punto di vista del modello di business, “Agrodolce” è un'assoluta novità che mette la Sicilia all'avanguardia del Paese; in una fase di congiuntura economica difficile come quella attuale crea posti di lavoro qualificati, moderni e strategici, insomma è quasi un esempio da business School”. Lo è a tal punto che il professor Robert Leonardi, con la sua equipe, applicando il modello econometrico usato per valutare la validità degli investimenti europei, ha calcolato, da grande maestro della programmazione economica, che, dal suo punto di vista, il caso “Agrodolce” è un modello di efficienza e di redditività tale da rientrare nella fascia alta dei migliori esempi europei. Leonardi calcola che la ricaduta dell'investimento è al 70 - 80% con il PIL generato pari a circa 40 milioni di euro cioè il 161% rispetto all'investimento; l'impatto occupazionale era calcolato in 280 addetti diretti al primo anno, 336 indiretti, 350 nell' indotto, con un totale complessivo di 966 unità, un’occupazione pari a 3,5 rispetto all'originario, risultato, come dice, da campionato europeo.

Questo era così chiaro che il Presidente di Confindustria, Lo Bello, all'epoca, scrisse al Presidente della Regione dicendo che bisognava, assolutamente, fare la seconda e la terza serie. Perché non si sono fatte la seconda serie, la terza serie? Così rispondo delle obiezioni che si fanno quando si dice “Minoli ha fatto “Un posto al sole” invece in Sicilia è andata male”. In Sicilia è andata benissimo! Poi è capitato che la RAI ha sbagliato il produttore esecutivo, la società di produzione esecutiva che non poteva sbagliare perché se tu hai 24 milioni di euro di budget, un budget chiuso, e devi fare 230 puntate fai in fretta a fare il calcolo di come devi fare, di come devi spendere i soldi e lo fai.

Non si può sbagliare, i soldi sono dati e le puntate che devi attribuire anche. Abbiamo scoperto che, invece, la gestione aveva altri interessi ed è la ragione per cui è fallita la società di produzione.

Si è chiusa, purtroppo, un'avventura che sarebbe stata ancora meglio di “Un posto al sole”.

 Ecco noi abbiamo questo obiettivo, questo è quello che mi ha chiesto la Presidente della Calabria quando mi ha pregato, pregato, devo dire proprio pregato, di accettare la sua proposta. Mi ha detto: “A me interessa quello, perché mi interessa creare…”.

Cosa fa l'industria seriale della fiction, che è la nuova letteratura moderna? Sostanzialmente, lo vediamo, oggi, anche a Hollywood: tutti i grandi attori passano dal cinema alle serie perché lì che c'è il futuro ed è lì che si racconta la vita, più che al cinema. Il cinema è uno one shot, un episodio importante che non morirà mai perché le modalità di racconto nella storia dell'umanità si stratificano sempre fra di loro, nessuno esclude l'altra. Quando è nato il cinema, il teatro non è morto è cambiato, è diventato diverso.

Quando è nata la televisione anche il cinema è cambiato. Si alimentano, si aiutano e si completano a vicenda nei modi di raccontare che l'uomo inventa strada facendo e che le tecnologie consentono di realizzare.

Quindi questo è l'obiettivo, avendo capito che la letteratura moderna popolare è la lunga serialità: realizzare questo progetto in Calabria, per quello che riguarda l'oggetto di cui stiamo parlando oggi, cosa che abbiamo fatto in Campania e in Sicilia in parte. Come dicevo, il Governo ci sta copiando perché hanno deciso di fare la stessa cosa, proprio uguale, uguale.

 Noi siamo contenti, quando una cosa viene copiata vuol dire che si ha avuto una buona idea e stiamo lavorando in questa direzione. Abbiamo avuto assegnato, come diceva il direttore, il territorio, sono stato nominato alla fine di luglio dell'anno scorso, c'è stato agosto, poi a ottobre è morta la Santelli, poi è arrivato il Covid-19, quindi il tempo di lavorare non è che c'è stato per questa parte straordinaria. Per quella ordinaria i bandi si sono succeduti e abbiamo chiuso, adesso, anche l'ultimo bando e si va avanti in un modo che sarà interessante e anche sorprendente per qualcosa che adesso non dico, perché io preferisco prima fare e poi parlare. Parlo di un progetto - è un progetto di cui non posso non parlare - che ho già realizzato altrove, quindi parlo di una cosa che ho già fatto. Per realizzare gli studi, se non sbaglio, ci vorranno 5-6 mesi più o meno.

Adesso non mi impegno sul giorno, non potrei farlo perché dipende da tante congiunture però si trovano di fianco all’aula bunker, quindi anche protetti casomai ci fosse qualcosa che non funziona.

Intanto, parallelamente, ci sono dell'equipe di scrittura che stanno marciando a pieno ritmo per scrivere la “Bibbia” che è il malloppo da cui, poi, si traggono le sceneggiature, le puntate e pensiamo che nell'arco di un anno e mezzo si riuscirà a vedere qualcosa. Con la presidente Santelli avevamo puntato su Mediaset, avevamo pensato di andare a proporre a Mediaset questa lunga serialità come spazio di palinsesto e quindi come opportunità anche di utilizzare della pubblicità da mettere in onda. Quando ci sarà il nuovo Presidente della Regione - vedremo chi sarà – e, in base a quello che sarà, parleremo se sarà interessato a questo progetto altrimenti, pazienza, torno Roma, che va bene uguale.

Ho finito. Se ci sono domande, sono disponibile a rispondere. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, dottor Minoli, per la sua esposizione.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito, ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Intervengo, giusto per ringraziare, e rendere merito della sua presenza, il dottore Minoli. Lo ringrazio anche per quel ricordo della nostra presidente Santelli, un ricordo contraddittorio perché veniva difficile, da umile cittadino di questa terra, coniugare la pazzia visionaria con un concetto di concretezza legato a quella velocità che non avevamo percepito a cosa fosse dovuta.

Quindi più che un intervento per porre delle domande, intervengo per testimoniare quel momento di ricordo che deve essere anche un momento di continuità, perché lei poneva, poi, un problema molto più commerciale, tra virgolette, alla fine della sua audizione: “La proposta volevamo avanzarla presso Mediaset poi non c'è stato il tempo”. Ritengo, quindi, che in questo periodo di non ci sia stata nessun atto concreto.

MINOLI Giovanni, commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Le piattaforme sono tante. Quella era un'occasione, poteva essere un'occasione, vedremo. Le piattaforme, oramai, sono talmente tante, sono talmente affamate di prodotto che una cosa che non sarà difficile sarà quella di trovare il network che è interessato alla programmazione. Questo è problema successivo, prima bisogna fare almeno un numero zero per far vedere all'acquirente eventuale il prodotto.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Poi, naturalmente, la ringrazio anche per la gratuità dell'impegno che lei mette in campo. Credo che la sua storia l'avrebbe resa libero anche in caso di eventuali emolumenti che avrebbe percepito.

È una considerazione, perché non sempre la gratuità è necessaria come atto prodromico per essere liberi, perché si è liberi quando si hanno le sue idee, il suo curriculum e quello che ha dimostrato di fare. Però l’auspicio, naturalmente, è di andare a coniugare “Un posto al sole” bis anziché “Agrodolce”,

MINOLI Giovanni, commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

No, non è vero.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Mi riferivo al fatto che, magari, la sicurezza mi porta più a pensare ad “Un posto al sole”, da calabrese guardo al mio futuro, piuttosto che, magari, a quelle situazioni sicuramente altrettanto brillanti che ci sono state.

MINOLI Giovanni, commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Più brillanti.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Noi siamo calabresi e vogliamo pensare al meglio, la presidente Santelli ha voluto pensare al meglio. La ringraziamo e credo che ci sarà quella continuità di un progetto così ambizioso anche con chi verrà dopo di noi, ne sono convinto. Intanto mi auguro che il dopo di noi saremo noi stessi, però ci sottoporremo al giudizio dei cittadini.

MINOLI Giovanni, commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Ve lo auguro, se ci tenete, ve lo auguro.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Ci sottoporremo al giudizio dei cittadini, chi parla un mestiere lo ha, però, sicuramente, c'è un momento di grande interesse. Con i piedi a terra io metterei la firma se tra un anno fossero pronti gli studi vicino all'aula bunker. Quello non ci garantisce, in ogni caso, che poi la burocrazia sia così veloce nella realizzazione, ci sono dei modelli tipo l’aula bunker oppure il ponte Morandi che hanno avuto delle specificità in cui, veramente, c’è stata una sburocratizzazione che ha consentito di costruire quelle grandi opere in tempi veramente brevi.

MINOLI Giovanni, commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Vedremo di sfruttare quelle sburocratizzazioni.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Purtroppo, invece, sono molto preoccupato di questa burocratizzazione. La ringrazio, il mio intervento era rivolto a celebrare la sua presenza qui come un momento importante proiettato anche al futuro. Grazie.

MINOLI Giovanni, commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione, ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Intanto grazie, ho ascoltato con interesse le sue considerazioni sul progetto. Io mi sono nutrito delle sue trasmissioni, nel corso di questi anni, anche perché la mia appartenenza politica mi portava a guardarle con simpatia. Io volevo capire, alla fine, se c'è già qualche idea sul prodotto.

Non è una curiosità, nel senso che, ovviamente, quando si pensa alla realizzazione di questo tipo di intervento - così come lei ricordava le polemiche che ci sono state su Napoli, in Campania, per quanto riguarda la soap opera “Un posto al sole” - volevo capire se il progetto prevede già delle linee di contenuti rispetto alle serie televisive, il racconto…

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Le linee di contenuto di una lunga serialità sono la vita. La vita!

La vita che si intreccia con tutte le vicende che i gruppi familiari, i singoli che rappresentano, che sono presenti nel quadro del racconto, offrono, quindi non è che posso dirle qual è la storia, perché sono le storie delle persone che abitano la vita e quindi di tutti.

Se lei pensa alla soap opera “Un posto al sole” - faccio l'esempio, perché così ci si capisce - c'è tutto: dalla camorra alla santità, cioè dal giornalismo alle professioni, perché naturalmente il luogo, l'unicità di luogo offre la possibilità di sovrapporre la stratificazione reale della società, dal ricco Conte, Marchese al guardiano del palazzo, con tutte le stratificazioni di arrivisti: quello che è arrivato, quello che vuol fare, quello che è fatto. Gli sceneggiatori hanno il compito di mescolare in questo racconto, che deve avere un equilibrio narrativo ed emotivo, la vita.

La risposta è la vita. Non le posso dire che è la storia della ‘ndrangheta piuttosto che la storia dell’anti ‘ndrangheta, per dire una cosa concreta; ci sarà questo e ci sarà quello, ci sarà tutto. Glielo dico adesso? No. Perché adesso siamo all'inizio della scrittura dell'insieme del quadro della “Bibbia” - si chiama “Bibbia” - perché abbiamo appena cominciato, quindi più avanti, un giorno, magari, le racconteremo anche le grandi linee della storia, ma più che dire “la vita” non saprei cosa dire.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico) 

La mia curiosità era dovuta al fatto di capire il contesto dove si svolge la storia.

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Il contesto è la Calabria, ma non è la storia della Calabria, sono storie in Calabria, che è diverso.

Io consiglio a tutti, per avere un'idea, di vedere la serie che si chiama Start-up che c'è su Netflix, che considero un modello molto interessante da studiare e al quale ho consigliato agli sceneggiatori di fare riferimento, perché è una lunga serialità che si svolge tutta a Miami, ma Miami è sullo sfondo.

Tu scopri tutto di Miami attraverso le storie dei personaggi, non perché ti racconto Miami; ti racconto i personaggi e, attraverso i personaggi, tu scopri questo e quello di Miami: le stratificazioni delle etnie, il traffico della droga. Scopri tutto, ma attraverso i personaggi e il loro intreccio emotivo, che è, pur sempre, la chiave portante delle storie.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico) 

Credo sia un’idea giusta, nel senso che io ho le figlie, di 13 e 14 anni, che mi costringono a vedere 15-20 puntate in fila di queste storie, in particolare su Netflix.

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

E quindi capisce quello che dico!

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico) 

Sì, sì, ho capito! Attraverso la vita di ogni singolo personaggio si conosce la realtà in cui si vive. Credo che questa sarebbe per la Calabria una cosa molto interessante perché noi veniamo anche da pregiudizi! C’è molto pregiudizio sulla Calabria.

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Ci saranno pregiudizi e non pregiudizi, ma poi soprattutto ci sarà una cosa che è la più importante di tutte. In Sicilia, come dicevo prima, in un anno solo abbiamo fatto quasi 900 professionisti di vari settori.

Questo è un settore dove i giovani imparano un lavoro – il settore dell'audiovisivo -, dei mestieri internazionali, cioè sono mestieri che puoi fare dovunque: li puoi fare a Hong Kong o a Hollywood, in America o in Cina.

Impari dei mestieri che sono mestieri internazionali e standard, perché il datore luce è quello, deve fare quello, lo stesso il cameraman; lo scrittore, se sa scrivere almeno in tre lingue, può fare lo sceneggiatore dappertutto. Oggi per fare gli sceneggiatori è meglio essere almeno perfettamente bilingue, perché così, naturalmente, i prodotti vengono pensati con un tipo di linguaggio che ha una caratteristica, anche, internazionale.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico) 

La ringrazio.

PRESIDENTE

Salutiamo l’assessore Orsomarso e il consigliere Crinò. Prima di cedere la parola al collega Molinaro, volevo fare una domanda al dottore Minoli: ci sono autori calabresi?

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Al momento, quasi solo calabresi. Io sono partito da un nucleo di base di scrittori, adesso dobbiamo formarli come scrittori di sceneggiature, perché ci possono essere degli ottimi scrittori di libri, di romanzi, che però poi devono convertire la loro scrittura nella sceneggiatura che è una scrittura completamente diversa, però, stiamo lavorando su questo. Naturalmente la base è quella di scrittori calabresi, perché a me interessa quello prevalentemente.

Poi, laddove ci saranno lacune professionali da coprire, le copriremo. Faccio un esempio, tanto per capirci: in Sicilia, quando siamo andati a fare “Agrodolce”, siamo partiti che c'erano il 70 per cento di romani e 30 per cento di siciliani. Alla fine dell'anno, del primo anno, erano 70 per cento siciliani e 30 per cento romani, quindi, naturalmente, le professionalità si integrano e si modificano.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Molinaro. Ne ha facoltà.

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. Buongiorno, ringrazio tutti per la presenza, anche perché sono stato tra i consiglieri che ha sollecitato la discussione all'interno della Commissione vigilanza.

Avendo già avuto risposta su alcune domande che mi ero preparato quali il ruolo di Film Commission rispetto alla lunga serialità e il rapporto di esperienza e le motivazioni che hanno causato l’interruzione di “Agrodolce” che, ovviamente - fa parte del sito di Film Commission - mi aveva incuriosito.

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Scusi, tenga presente che, comunque, 230 puntate sono andate in onda. Ripeto: 230, non una!

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)

Mi aveva interessato anche il fatto che c’era un contenzioso.

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Il contenzioso dipendeva dal fatto che, purtroppo, i produttori esecutivi erano sbagliati.

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)

Lei ha già risposto, questa era una delle domande che mi ero preparato.

Però ne approfitto per chiedere, vista la presenza del nuovo direttore di Film Commission e dell’Assessore: rispetto a questo primo impegno della Regione - non vado sul contenuto di quella che potrà essere una produzione, di quello che auspichiamo possa essere un vantaggio per la nostra regione e per l’Italia - in termini di responsabilità, presenti e future, c’è un business plan rispetto a questo investimento che prevede una prima tranche di 20 milioni di euro per realizzare gli studios?

Da quello che ricordo di aver letto, su una delibera della Giunta regionale, per esempio, non si evince quello che può essere il futuro nella gestione e si dice che gli studios saranno offerti gratuitamente.

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Gli studios?

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)

Ho letto qualcosa, da questo punto di vista, se non è corretto gradirei avere questa conferma.

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

La parola gratis non ci piace.

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)

Vorrei anche sapere, rispetto all'impegno della Regione in termini di ulteriori risorse, se occorrono, e come sarà organizzata la gestione degli studios, non di Film Commission.

Se su questo, Film Commission ha già qualche elemento per evitare che - la dico tutta - come spesso succede in Calabria - facciamo gli scongiuri - si facciano grandi progetti, si facciano grandi investimenti e, poi, ci perdiamo nella gestione dell'infrastruttura o rispetto a degli elementi che possono creare delle problematiche.

Quindi, il direttore forse ne sa certamente qualcosa di più, senza togliere niente al dottor Minoli. Questa è l’occasione. Grazie.

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Dico una cosa prima del direttore. Non so quanto i precedenti facciano storia, ma se penso ad “Un posto al sole”, penso ad un prodotto che dura da 25 anni e che è una macchina da soldi per la RAI, perché è quasi una slot machine di pubblicità.

Se penso ad “Agrodolce”, penso sia stata sfortunata perché è durata una stagione sola, si è completamente pagata e ha avuto successo; non c'è stata la perdita di un euro, neanche un euro! 24 milioni di euro era l'investimento per avere 230 puntate, un budget chiuso a 24 milioni di euro e 230 puntate. Quindi poi si trattava di andare avanti e non siamo andati avanti perché abbiamo discusso.

Sa su cosa abbiamo discusso per davvero, dov'è che c'è stata la rottura vera?

La rottura vera c'è stata sul fatto che io volevo che si vedesse la Sicilia e loro invece volevano fare gli interni per guadagnare più soldi; stavo dalla parte del telespettatore e non degli interessi della società. Punto. Molto semplice.

Su quello abbiamo litigato di brutto e abbiamo rotto.

Molto semplice. Non erano imprenditori adatti, perché si erano presentati alla Rai con un progetto di studi fatti da Fuksas; loro in quanto imprenditori dicevano che avrebbero fatto comunque perché credevano nello sviluppo dell'area del Mediterraneo della fiction, perché ci credevano, giustamente, poi non sono stati in grado di fare né gli studi di Fuksas perché non c'erano i soldi per farli, né di fare ulteriori produzioni che non fosse “Agrodolce”.

Quindi su un inganno fatto alla Rai nel presentare il loro progetto è nata una cosa che ha fatto quello che doveva fare per un anno, ma che negli anni successivi non avrebbe potuto produrre quello che avrebbe dovuto produrre. Molto semplice.

Lascio parlare il direttore, però questa esperienza fa testo, nel senso che sappiamo più o meno quanto costano gli studi, possono costare 5-7 milioni di euro gli studi - adesso vado a braccio – ed è quello, grosso modo, l'investimento da fare. Punto! Poi c'è l'investimento nel prodotto.

PRESIDENTE

Cedo la parola al dottore Vigna. Prego.

VIGNA Luciano, direttore della Fondazione Calabria Film Commission

Grazie, Presidente. Rispondo velocemente e spero nel modo più chiaro possibile.

La Giunta ha approvato una delibera in cui destina 7 milioni di euro precisamente per la realizzazione di infrastrutture e il resto per la realizzazione di prodotti audiovisivi.

Per quanto riguarda la realizzazione dell'infrastruttura abbiamo già dato avvio al superamento del primo ostacolo, che è la disponibilità delle aree. Le aree le abbiamo individuate sempre con delibera di Giunta, nei prossimi giorni sarà sottoscritto con la Fondazione il contratto per comodato d'uso ventennale. Nello stesso tempo si procederà alla stipula della convenzione.

La convenzione, sostanzialmente, prevedrà due fasi: la prima che è quella - come giustamente sottolineava il consigliere Molinaro - della redazione del piano di fattibilità, cioè non tutti i progetti sulla carta deliberati, sebbene validi, devono essere sulla carta fattibili. Sono fattibili da punto di vista tecnico, ma devono essere fattibili anche dal punto di vista economico-finanziario.

Questo progetto sarà presentato in Giunta, naturalmente, che valuterà, attraverso un'analisi ponderata, quella che è la fattibilità del progetto e, successivamente, si potrà dare avvio a al bando di gara.

Come sarà gestito il bando di gara? La Fondazione, naturalmente, non ha la struttura per gestire queste manifestazioni importanti dal punto di vista della selezione degli operatori e quindi nella stessa Convenzione utilizzeremo la SUA regionale per tutte le attività.

La gestione: è il mio lavoro, quindi ho iniziato a fare un po' di analisi; la domanda c'è ed è abbastanza presente - lo diceva giustamente il dottore Minoli in precedenza - cioè è un mondo che cammina ad una velocità superiore che quasi quasi lo fa assomigliare ad una sorta di bolla economica, ma non è così, nel senso che ci sono contenuti e c'è un percorso molto molto lungo.

Nell'analisi delle strutture - ne discutevo prima in macchina col dottore Minoli – va precisato che non ci sono, innanzitutto nel territorio nazionale, tantissime infrastrutture in grado di ospitare produzioni: c’è naturalmente Cinecittà, che è pubblica; c'è Film Commission Piemonte; a Napoli ci sono gli studi RAI, però da Napoli in giù non ci sono infrastrutture. Nello stesso tempo però abbiamo esempi importanti come quello di Malta, come quello inglese che hanno un tasso di copertura del 98%. È come se costruissimo un albergo e avessimo la certezza, per i prossimi tre anni, della totale copertura dei posti letto.

Quindi nel piano dei fabbisogni si analizza bene la domanda e si cerca di strutturare sia i teatri di posa sia gli uffici per la post-produzione sia poi gli uffici amministrativi sia tutti gli spazi esterni. Per il momento abbiamo acquisito due lotti però abbiamo la possibilità poi di ampliare anche in base alle esigenze del mercato quello che è lo sviluppo.

Le modalità di gestione: nel piano dei fabbisogni andremo naturalmente ad analizzare quelli che sono i costi e naturalmente la gestione sarà posta in essere dalla Fondazione stessa che, essendo in questo momento una fondazione no profit, sicuramente non potrà immaginare un modello di business in perdita, nel senso la produzione oltre che da lunga serialità, ideata nella delibera, ma anche da contatti con il mercato, dovrà determinare la copertura dei costi. Noi speriamo, visti i modelli presenti sul territorio europeo e mondiale, di riuscire anche ad acquisire forme di redditività poi da investire sempre nel settore. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie, direttore. Abbiamo il piacere di avere con noi l’assessore Orsomarso al quale cedo la parola. 

ORSOMARSO Fausto, Assessore allo sviluppo economico e lavoro

Grazie, Presidente. Attendevo l'ingresso in Aula di Consiglio e approfitto dell’occasione per salutare il dottore Minoli, perché è la prima opportunità che ho. Non c'ero alla conferenza stampa di presentazione di questo progetto.

Noi siamo una Hollywood a cielo aperto, siamo degli studios naturali dove poter costruire, grazie alla sua esperienza e competenza, tanta professionalità. L'occasione mi è quindi gradita perché non l'ho mai incontrata fino ad oggi; avevo visto il segretario Montilla, avrei voluto partecipare a una delle vostre riunione anche su Roma, ma un benvenuto da parte mia è mancato.

Noi abbiamo in parallelo anche l'investimento complessivo su un'area molto comoda perché sta a ridosso di un aeroporto quindi ha un collegamento. Anche rispetto a come immaginiamo la Calabria insieme ai colleghi, credo anche la minoranza, al di là di centro destra e centro-sinistra questa è una stagione, necessariamente, di riforme.

C'è un paese che si semplifica e il lavoro del presidente Draghi - per quanto il mio partito è all’opposizione di Draghi –è un lavoro di grande serietà e si vede sui dati. E io credo che la Legislatura che arriverà si baserà sull’infrastrutturazione. I fondi del PNRR, ma le tante risorse che noi abbiamo ci consentiranno di programmare avendo questo asset strategico, immaginando la Calabria come quel luogo fisico di tante anche nuove professionalità. Tutto anche grazie al lavoro di rimodulazione fatto, con azioni sul piano macroeconomico e, in una prima fase, gli interventi sono andati a mitigare con azioni complementari aggiuntive le difficoltà economiche.

Ho seguito il suo intervento, sono contento e orgoglioso. La nostra formazione, oltre che universitaria e politica, si è basata su quello che lei ha fatto nella sua vita e questo rafforza ancor di più l'idea che siamo contenti di una delle scelte che la compianta Santelli aveva immaginato, con la nostra piena condivisione, per sprovincializzare questa nostra terra che è sempre stata forse raccontata male. È stata raccontata male anche sui media nazionali, su quello internazionale, grazie a Dio, non siamo conosciuti. Anche grazie al suo lavoro vorremmo raccontarla in modo diverso.

Stiamo lavorando anche per ipotizzare ulteriori interventi perché le diverse regioni italiane hanno -noi siamo il Bel Paese - borghi, mare, montagna e tutti promuovono borghi, mare e montagna. Noi abbiamo - anche su questo io sto lavorando come Assessore al turismo e attività produttive - 100 marcatori identitari distintivi che vanno appunto da Pitagora a Gioacchino da Fiore, a tutto ciò che esiste solo in Calabria, anche sul piano dell’agroalimentare.

I colleghi ovviamente sono preoccupati dei tanti annunci, ma io sono convinto che grazie al suo lavoro noi possiamo - anche grazie a tutto il resto che stiamo programmando – scrivere una pagina diversa. Questa terra lo merita e quindi io la ringrazio di essere qui e di continuare a lavorare a fianco a noi. Grazie. 

MINOLI Giovanni, Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission

Grazie a lei. La ringrazio molto. Penso solo che preferisco fare piuttosto che parlare però, dato che ho fatto tanto, qualche parola posso dirla e mi piacerebbe poter ripetere i successi avuti con le cose fatte. Se così fosse, sarebbe già davvero tanto. 

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Prima di chiudere i lavori, vorrei fare qualche considerazione, esternare un mio pensiero ad alta voce.

Dai lavori di questa Commissione è emerso che la grande professionalità del dottore Minoli è a disposizione dei calabresi a titolo gratuito. Forse tanti calabresi questo non lo sanno, quindi iniziamo a sgomberare il campo da ogni dubbio.

Ringrazio il dottore Minoli non da Presidente della Commissione speciale di vigilanza ma da calabrese per la sua disponibilità a questa Regione. Poi mi è piaciuto quando ha detto che la nuova letteratura moderna è la serialità; questo le fa onore e ci lascia ben sperare affinché anche il futuro - e lo dico come termine omnicomprensivo - della cinematografia in senso generale nazionale possa trovare nella Calabria una chiave di volta appunto nella letteratura moderna.

Noi siamo visionari, lo siamo così come lo era il nostro Presidente, la presidente Santelli, ma per avere quest'idea futuristica non basta esserlo, bisogna poi essere coadiuvati da chi, come lei, è un grande genio in questo settore che, in questo caso specifico, può contare sulla collaborazione di una grande professionalità e cioè del direttore Luciano Vigna. Vi ringrazio entrambi per questo.

Noi faremo di tutto in questo scorcio di legislatura - soprattutto se verremo riconfermati come ci auguriamo - per portare avanti quel sogno della nostra presidente Santelli perché l'amore che Jole dimostrava per la Calabria è un amore che accomuna tutti noi, almeno tutti i presenti in questa Commissione, tutti noi come Consiglio regionale e tutti noi credo come calabresi perché lei è stata brava a trasferire questo senso d'identità ed orgoglio che deve portare la Calabria non solo a non essere, tra virgolette, ghettizzata ma che deve essere una regione alla stessa stregua degli altri nel panorama nazionale.

Credo che con lei abbiamo oggi una grande opportunità e questa opportunità ce la dobbiamo saper giocare bene ed è questo che noi vogliamo. Grazie per la sua presenza che già di per sé dimostra una grande sensibilità verso la nostra regione e dimostra, ancora una volta, la grande persona che è. Grazie mille. Non ci sono altri interventi, la seduta è tolta. Grazie.

 

La seduta termina alle 12,27