XI^ LEGISLATURA

COMMISSIONE AGRICOLTURA E FORESTE, CONSORZI DI BONIFICA, TURISMO, COMMERCIO, RISORSE NATURALI, SPORT E POLITICHE GIOVANILI

N. 4

RESOCONTO INTEGRALE

_________

SEDUTA Di MERCOLEDì 14 APRILE 2021

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRO SANTO MOLINARO

 

Inizio lavori h. 11,09

Fine lavori h. 14,56

INDICE

 

PRESIDENTE  4

Comunicazioni del Presidente  4

PRESIDENTE  4

Audizioni sullo stato di emergenza della filiera turistica in Calabria  5

PRESIDENTE  5,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà) 22

DE SANTO Dino, presidente regionale Assoviaggi Confesercenti Calabria  9,*,*

FALBO Massimo, Consiglio regionale Confindustria Turismo Calabria  9,*

GIANNETTA Domenico (Forza Italia) 32

GIORDANO Giovanni, presidente di Turismo Confapi Calabria  5,*

MINASI Clotilde (Lega Salvini) 28

PARENTELA Danilo, delegato regionale di FTO Calabria  19,*,*

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente) 29,*

Sull’ordine dei lavori 37

PRESIDENTE  37

Proposta di provvedimento amministrativo numero 102/11^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per gestione delle foreste regionali anno 2021/2022”  37

PRESIDENTE  37,*,*,*,*,*,*

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà) 45

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia  42,*,*,*

LATELLA Danilo, dirigente della Commissione  48

SIVIGLIA Salvatore, Dirigente dell'U.O.A. Politiche della montagna, foreste e forestazione, difesa del suolo  38

Proposta di legge numero 38/11^ di iniziativa dei consiglieri D. Bevacqua, C. Guccione, N. Irto, L. Notarangelo, L. Tassone recante: “Normativa quadro per la gestione integrata multilivello del comparto pesca”  52

PRESIDENTE  52,*,*

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare: politiche sociali e per la famiglia  52

MINASI Clotilde (Lega Salvini) 52

Parere preventivo art. 9 comma 1 legge regionale n. 25/2013 - Adozione atto aziendale - Azienda Calabria Verde  53

PRESIDENTE  53,*,*,*

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari 59,*

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell’Azienda Calabria verde  54,*,*,*

Sulla convocazione della prossima seduta  62

PRESIDENTE  62

Parere numero 7/11^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Approvazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e Promozione Turistica 2020 ex art. 4 della l.r. 8/2008”  62

Parere numero 8/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Integrazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e promozione turistica 2020, ex art. 4 della l.r. 8/2008, approvato con D.G.R. 103/2020"  62

PRESIDENTE  62,*,*,*

CRINO´ Giacomo Pietro (Casa delle libertà) 67,*,*,*,*,*,*,*

LAZZARINO Sergio, dirigente Settore assistenza giuridica  64,*,*,*,*,*,*

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente) 67,*,*

Parere numero 11/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano esecutivo annuale d'immagine e promozione turistica 2021”  73

PRESIDENTE  74,*,*,*,*,*

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle libertà) 79

GIANNETTA Domenico (Forza Italia) 76

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente) 74,*,*

 

 

Presidenza del Presidente Pietro Santo Molinaro

La seduta inizia alle 11,09

PRESIDENTE

Sono presenti i consiglieri Vito Pitaro e Giacomo Crinò. Hanno chiesto congedo i colleghi Tassone e Aieta. La seduta, quindi, è valida perché c’è la maggioranza dei componenti.

Diamo per letto il verbale della seduta precedente. Se i colleghi non hanno qualcosa da chiedere, da inserire o da modificare, lo pongo ai voti. È approvato.

Salutiamo la capogruppo della Lega, Tilde Minasi, che ci ha raggiunti.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE

Prima di iniziare con l'ordine del giorno, ho fatto distribuire nella cartellina delle comunicazioni che vi illustro rapidissimamente.

Se ricordate, quando nella precedente seduta abbiamo espresso parere sulla proposta della modifica della legge sull’Arsac e l’abrogazione dell’articolo 5, chiesi all'allora presente Direttore generale se avesse consultato le Opa e rispose di no; però dava quasi per certo che potessero essere favorevoli e, anche su sollecitazione del collega Giannetta, abbiamo inviato una lettera, dicendo, se ci fossero stati dei suggerimenti, delle raccomandazioni e quant'altro, sul parere che abbiamo espresso, di farceli pervenire.

Come vedete, in atti c'è la lettera che ho mandato in questo senso e c'è la risposta della Copagri che, sostanzialmente, non è favorevole a questa abrogazione.

C'è, poi, una nota che è pervenuta dal Consorzio ionio-crotonese.

Nella precedente seduta di Commissione avevamo ricevuto una lettera, insieme a tanti altri in indirizzo; è pervenuta una seconda nota in cui evidenzia una difficoltà nel rapporto tra Consorzio e A2A, che è la società che gestisce due dei Laghi silani e, quindi, poi è fornitrice di acqua su isola Capo Rizzuto; sostanzialmente, ci chiede di attivarci ma, soprattutto, ci dà disponibilità ad un confronto in Commissione; quindi, se siamo d'accordo, nella prossima seduta potremmo invitare questo Consorzio, magari anche il Dipartimento agricoltura, per capire se eventualmente possiamo fare qualcosa e possiamo aiutare questo percorso.

Queste sono le comunicazioni che abbiamo inserito in copia all’interno della cartellina.

Se non ci sono dubbi su questo, io avvierei formalmente i lavori della Commissione.

Audizioni sullo stato di emergenza della filiera turistica in Calabria

PRESIDENTE

Chiedo di far entrare i rappresentanti delle associazioni del settore turistico che avevano chiesto di essere auditi su tutta la problematica del settore turistico.

Possiamo farli entrare e daremo loro la parola secondo l'ordine della richiesta di audizione.

Il primo a cui daremo la parola è il rappresentante di Confapi, Giordano Giovanni.

Grazie.

 

(Gli auditi fanno ingresso in Aula)

 

Benvenuti ai rappresentanti delle associazioni turistiche che hanno chiesto di essere auditi.

Grazie per questa presenza.

Avvierei questo giro di audizioni e, quindi, di ascolto, ma anche di interlocuzione tra la Commissione e tutti voi, seguendo un ordine cronologico rispetto alle richieste pervenute.

Intanto, vi ringraziamo per aver chiesto di essere ascoltati o, comunque, di interloquire con questa Commissione, pregando chi interviene di presentarsi per la registrazione e, quindi, anche per il verbale che resterà agli atti di questa Commissione, con nome, cognome, sigla di rappresentanza e tutto ciò che riterrete utile per questa Commissione.

Iniziamo con il Presidente regionale di Turismo Confapi Calabria, Giordano Giovanni.

Prego.

GIORDANO Giovanni, presidente di Turismo Confapi Calabria

Grazie, Presidente. Segretario, consiglieri, innanzitutto grazie a nome di Turismo Confapi e di tutta Confapi Calabria.

La centralità del turismo è nota a tutti da fin troppo tempo e non è necessario essere dei professionisti del settore per comprendere quanto esso sia vitale per il Paese. Nel Mondo, il turismo ha perso 1.000 miliardi di euro a causa della pandemia. In Italia, abbiamo perso 220 milioni di turisti e circa 450 mila posti di lavoro. Con una perdita, nel 2020, di circa 12 miliardi, il comparto turistico è in una condizione di lockdown forzato da quando è cominciata la pandemia.

Prima della pandemia, il turismo aveva un peso sul PIL nazionale del 13 per cento, con un valore in euro pari a 200 miliardi, coinvolgendo 386 mila imprese, 4 milioni di addetti, pari al 15 per cento del totale degli occupati, e con una incidenza sulla bilancia commerciale nazionale pari a 45 miliardi di euro.

La filiera turistica complessiva nel Mezzogiorno d'Italia aveva un'incidenza sul totale del PIL della stessa area del 10,7 per cento.

Nonostante l'importanza di questi dati, sia a livello nazionale sia a livello regionale, non percepiamo con chiara evidenza una commisurata e decisa attenzione.

Il fatto che il turismo sia ritenuto – e lo è – un settore trasversale, deve essere un valore aggiunto e, soprattutto, deve avere una chiarezza concettuale di intenti.

Significa che il turismo va trattato in un'ottica di sistema dove sono coinvolte non solo le politiche squisitamente turistiche, ma quelle ambientali, formative, fiscali, dei trasporti, del lavoro e sanitarie.

Quest'ultimo aspetto oggi emerge come predominante, affinché si possa intravedere una possibile ripartenza.

Chiediamo un cambiamento di passo sulla vaccinazione, in quanto inaccettabile il ritardo e la disorganizzazione a cui abbiamo assistito in queste settimane in Calabria a proposito delle vaccinazioni, consapevoli che da ciò deriva non solo la salvezza di tante vite umane, ma anche la salvezza di tante aziende e posti di lavoro.

A questo proposito, chiediamo per il turismo – il settore sicuramente più colpito di ogni altro – una corsia preferenziale per le vaccinazioni.

Siamo alle porte dell'estate e, se non vogliamo definitivamente affossare la stagione, è necessario che gli operatori del settore siano tutti e subito vaccinati.

Come Turismo Confapi siamo pronti a mettere a disposizione le nostre strutture alberghiere per fare vaccinare i dipendenti, gli operatori e coprire anche i costi dell'operatore sanitario abilitato alla somministrazione del vaccino stesso.

A questo proposito, sollecitiamo a prendere in considerazione la possibilità, per agevolare il turista che arriva in Calabria, di creare delle aree negli aeroporti calabresi dove effettuare i tamponi e il potenziamento degli ulteriori siti in cui è possibile effettuarli, così da dare risposte alle esigenze di mobilità del settore turistico, che richiede l'esito del test nelle 48/ 72 ore prima della partenza.

Serve soprattutto una valutazione territoriale del reale rischio di contagio. Troppo generico, troppo facile, ma anche troppo disastroso chiudere tutto. Questi interventi sono altrettanto importanti quanto i ristori, i quali ad oggi non hanno sortito gli effetti sperati.

Da un campione di nostre imprese associate abbiamo riscontrato che, al momento, solo il 50 per cento ha ricevuto per intero i contributi a fondo perduto dal Mibact, relativi al periodo che va da febbraio a luglio 2020, così come dallo stesso campione di imprese notiamo come un 50 per cento è rimasto fuori dai bandi regionali.

Se a ciò aggiungiamo che il recente Decreto legge “Sostegni”, ribattezzato “Decreto briciole” è assolutamente insufficiente per un settore ormai fermo da 14 mesi, comprendiamo facilmente quanto siano grandi le difficoltà delle aziende del settore turistico.

L’Organizzazione mondiale del turismo sostiene che potrebbero essere necessari da 2 a 4 anni prima che il turismo ritorni ai livelli del 2019.

Servono uno sforzo particolare e delle politiche di promozione adeguate che mirino ad esaltare i punti di forza di un turismo di qualità innovativo, digitale, sostenibile, accessibile e sicuro dal punto di vista sanitario.

Chiediamo che non ci siano elementi di incongruità tra il Piano annuale del turismo regionale e quello triennale.

Riteniamo che questa Commissione debba fare un’attenta valutazione di questi aspetti di congruità del Piano annuale rispetto al Piano triennale.

Chiediamo, quindi, che questa onorevole Commissione prenda in esame le nostre richieste di seguito elencate: ridurre le restrizioni agli spostamenti creando delle zone Covid-free per le aree a maggiore vocazione turistica – ciò sarebbe possibile con postazioni per i tamponi all'ingresso delle medesime aree o anche presso le strutture ricettive dei territori interessati; definire, attraverso un coinvolgimento delle associazioni di categoria, dei criteri, chiari ed oggettivi, di utilizzo delle cospicue risorse del Recovery Fund.

Riteniamo indispensabile una concertazione puntuale, al fine di definire dove, come e perché destinare le risorse; prevedere sostegni economici per quelle aziende che hanno avuto poco o nulla, come le autolinee che operano esclusivamente nei servizi al turismo, per le società di gestione di strutture ricettive e per le imprese di nuova apertura.

Servono con urgenza nuove misure sulla liquidità e sul sostegno al reddito, se si vuole scongiurare anche l'ingresso di capitali di provenienza illecita nel sistema produttivo turistico; prevedere incentivi per la riqualificazione e classificazione delle strutture ricettive; intervenire sui costi fissi che gravano sugli immobili adibiti ad attività turistica: Imu, affitti, Tari; detassare dai tributi regionali i settori più colpiti come il nostro, come il turismo; fare un Piano formativo e normativo delle professioni turistiche; intervenire sul sistema bancario anche attraverso Fincalabra, affinché si istituisca un prestito ventennale per il turismo che sostenga il rilancio strutturale del settore; eliminare definitivamente la tassa regionale sulle licenze per le agenzie di viaggio; istituire uno sportello contro l’abusivismo che rappresenta una piaga insostenibile, creando danni incalcolabili al settore e anche all'erario; programmare una campagna promozionale sulla destinazione Calabria che non metta in risalto i soliti stereotipi, anche se rappresentano la nostra cultura, ma che punti ad esaltare anche la qualità dei servizi, l'efficienza, l'innovazione tecnologica e le eccellenze professionali, che pure esistono; programmare, nel medio e lungo periodo, un Piano Marshall per la Calabria, di interventi strutturali sulla rete stradale, ferroviaria, sui porti, aeroporti, sulla tutela del territorio dal rischio idrogeologico, sul ripascimento delle coste, sugli impianti di depurazione fognaria, sulla raccolta differenziata, sullo stoccaggio e riciclo dei rifiuti.

Questo è anche fare turismo.

La Calabria può e deve intercettare la domanda di viaggio che corrisponde al bisogno di un italiano su due.

Riteniamo che la Calabria meriti una visione, oltre che di breve, anche di medio e lungo termine.

Serve una progettualità visionaria, ma anche concreta, che passi da una gestione poco attenta ad una gestione manageriale efficiente, efficace e soprattutto trasparente.

La ricchezza della Calabria è evidente: 800 km di coste, 14 bandiere blu nel 2020, 3 Parchi nazionali, siti patrimonio dell'Unesco, spettacolari catene montuose, storia, cultura, tradizioni secolari, materie prime e squisita gastronomia.

A tutto ciò si aggiunge che la Calabria è baricentrica rispetto al Mediterraneo e, quindi, in una posizione privilegiata.

Dunque, il nostro territorio merita di più; merita di essere all'altezza della sfida che il post pandemia richiede.

Presidente, Segretario, consiglieri, è questo che Turismo Confapi Calabria vi chiede. Questo è il compito che i calabresi tutti vi affidano. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei per la relazione. Se è possibile acquisirla agli atti, ci facilita il compito. Grazie.

Mi sembra che lei l'avesse già pronta.

Cederei la parola al Presidente regionale di Assoviaggi Confesercenti Calabria, Dino De Santo.

DE SANTO Dino, presidente regionale Assoviaggi Confesercenti Calabria

Buongiorno. Presidente, vorremmo chiedere la cortesia di far parlare prima il rappresentante di Confindustria perché tutti e tre insieme rappresentiamo un unico documento e lo abbiamo organizzato per parti, ognuno di noi; pertanto, per la comprensione di tutto, è più logico che inizi Confindustria.

PRESIDENTE

Massima libertà nell’organizzazione dell’interlocuzione e dell’illustrazione, perché noi avevamo seguito un elemento cronologico.

Va benissimo.

FALBO Massimo, Consiglio regionale Confindustria Turismo Calabria

La logica con cui ci siamo organizzati in precedenza serve per essere un po' più concreti e pragmatici.

Io apro con un intervento che si integra con i precedenti, secondo un filo logico per il quale vorremmo dare, in prima battuta, un quadro della situazione, ovviamente, senza ribadire quanto il collega di Confapi ha detto in precedenza e su cui ci troviamo pienamente d'accordo, ma cercando di focalizzare un po' più sulle esigenze e sul quadro della situazione a livello regionale.

Il fatto che FTO, Assoviaggi e Confindustria si presentino con un documento e una linea comune oggi davanti alla Commissione – in generale, una linea di condotta che terremo in qualsiasi sede, da adesso in poi – dà anche il senso della gravità della situazione.

Rappresentiamo grosso modo tra il 70 e l’80 per cento del movimento "turistico calabrese” in valore, in numero di presenze, in aziende, in forza lavoro; quindi, l'impatto è straordinario ed è straordinario anche dal punto di vista del valore e del giro d'affari che producono le imprese nel nostro settore in Calabria, che sono grosso modo intorno al 16 pe cento del prodotto interno lordo che, tra l'altro, riteniamo essere estremamente al di sotto delle potenzialità reali di questa terra e delle imprese che ci lavorano.

Con l'indotto si stima che si arrivi intorno al 26 per cento.

Tutto ciò è determinato ed è stato determinato – è bene che chiariamo, il nostro intervento è volto anche a chiarire questa posizione – non da quelle che noi abbiamo ritenuto finora iniziative sporadiche, sconnesse dal territorio e dalle imprese, iniziative copia-incolla inutili di altri, che hanno fatto cose che noi andiamo a ribadire in un contesto, in un territorio e in una situazione socio-economica completamente diversa che altrove.

Tutto questo è frutto del lavoro, degli investimenti, della competenza, della cognizione di causa, delle imprese che lavorano in questo settore, che in Calabria conta circa 260 aziende.

Chiamo “Settore” il cosiddetto “turismo organizzato”, quindi Destination Management Company, tour operator incoming, agenzie di viaggio organizzato ecc.

Circa 260 Aziende che, solo come forza lavoro diretta, impiegano oltre mille addetti che, in stagionalità particolari, arrivano anche a quintuplicarsi; quindi; è un indotto importante anche dal punto di vista dell'impatto sociale.

Partiamo dal presupposto che la meravigliosa narrativa della stagione estiva 2020 va analizzata nel dettaglio perché, purtroppo, per le nostre Aziende non è stato così.

È stata una interessante, una parzialmente risolta stagionalità breve per alcune tipologie di Aziende, ma sicuramente non per quelle del turismo organizzato, attraverso le quali non è passato nulla del flusso turistico – seppur modesto e, tra l'altro, concentrato in piccoli segmenti del nostro territorio – nella scorsa estate.

Ad oggi, stando a quanto emerge dalle valutazioni interne, sulle nostre imprese grava una perdita dell’88 per cento medio, l’88 per cento medio certificato, impresa per impresa! Significa che qualsiasi impresa al mondo, pur con ristori modesti o importanti che ci sono stati, non resisterebbe oltre.

Il 2021 sta andando in una direzione ancora peggiore di quella del 2020, perché perlomeno nel 2020 le imprese, fino a marzo, hanno comunque lavoracchiato; oggi, a marzo, siamo comunque a zero.

Tra l'altro, il turismo organizzato, DMC, incoming e quant'altro, ha necessità di programmare, di negoziare contratti con i clienti, con la distribuzione, con gli hook savers stranieri, con le compagnie aeree, cose che, in questo momento, sono totalmente precluse; cioè, il ragionamento, le discussioni anche mediaticamente interessanti sulle riaperture, sulle zone rosse, sulle zone arancioni, per le imprese non valgono nulla perché, anche laddove domattina arrivassimo in zona bianca, le imprese, teoricamente aperte, non avrebbero alcuna possibilità di lavorare; nessuna possibilità!

Al momento, sono preclusi tutti i corridoi turistici da e per l'estero, ma anche laddove fossero aperti domattina, la necessità di organizzarci per tempo e di negoziare con i nostri distributori non l'avremmo.

Per cui, stiamo rappresentando una situazione che veramente rasenta il dramma e vogliamo che la compattezza tra le nostre organizzazioni sia proprio il segno dell’urlo di disperazione che stiamo lanciando.

Quello che riteniamo indispensabile che passi come messaggio per questa Commissione, per la politica, per la burocrazia, soprattutto a livello regionale, è che il turismo si fa con due soli fattori: l'organizzazione e le risorse umane. Non c'è altro.

La volontà politica è, e deve essere, a supporto di questi due strumenti: le risorse umane, che significano competenza, e l'organizzazione, che significa comprensione di quello che si deve fare nel momento in cui bisogna farlo.

Questi due elementi sono totalmente ed esclusivamente in possesso delle imprese.

Non c'è nessun altro soggetto, pubblico o privato, che oggi abbia maggiore consapevolezza, cognizione e competenza di come deve essere gestito il turismo oggi, soprattutto in una regione con tante problematiche come la Calabria.

Abbiamo delle organizzazioni complesse; tutte le Aziende hanno risorse umane, investono in comunicazione, in marketing, in fiere, in strumenti e, soprattutto, in risorse umane.

I nostri dipendenti conoscono le lingue straniere, sono laureati e, in una regione in cui assistiamo quotidianamente ad un'emorragia di giovani, di menti e di competenze, rischiare di perdere anche queste competenze, sarebbe un dramma irreversibile.

Noi formiamo – anche perché, purtroppo, le Istituzioni non ci affiancano in questo – giovani ad apprendere le lingue straniere, a viaggiare, a fare di conto, a gestire relazioni e negoziazioni con imprenditori stranieri, da soli!

Gli unici strumenti che mettiamo a disposizione sono il nostro denaro e la nostra competenza.

Ad oggi, non abbiamo nessun supporto da questo punto di vista.

Non abbiamo supporto dal punto di vista della formazione nelle lingue straniere, sull'informatizzazione e sulle tecnologie per la distribuzione dei nostri prodotti e la promozione.

Addirittura, credo che siano 4-5 anni che non si fanno i concorsi per le Guide turistiche e gli Assistenti turistici.

Siamo indietro di anni, partendo da una situazione che già era drammatica anni fa.

Sapete cosa sta accadendo, tra l'altro, in questo periodo?

Che i giovani, su cui noi abbiamo investito e che abbiamo formato, se li stanno prendendo i nostri colleghi del Nord.

I nostri clienti, le grandi OTA (Online Travel Agencies), stanno facendo recruiting tra i nostri giovani e, se non saremo in condizioni di garantire a questi ragazzi, professionalizzati e competenti, un futuro, dicendo loro di stare tranquilli che le nostre Aziende andranno avanti in maniera efficiente, anche grazie all'appoggio delle Istituzioni, perderemo un’ulteriore enorme opportunità, enorme opportunità!

L'incidenza che hanno le nostre Aziende sull'economia regionale è enorme ed inimmaginabile.

Rispetto alla narrazione di una serie di attività che sono allo sbando e sulle quali non abbiamo nulla da eccepire, abbiamo la totale comprensione e compartecipazione ai problemi dei ristoratori, dei commercianti, di chiunque; persino dei toelettatori di cani, di cui qualcuno si è preso cura qualche giorno fa.

Ad oggi, purtroppo, non abbiamo sentito parole analoghe di indignazione, di attenzione e di assistenza rispetto alla serie di imprese che sono e possono essere, non solo il presente, ma anche il futuro di questa regione, perché noi non viviamo di petrolio o di acciaierie o di altro, noi abbiamo la natura.

La natura!

Al di là di preservarla, non possiamo far altro che enfatizzarla per diventare ricchi grazie ad essa, non ad altro; ma c'è bisogno di risorse umane, di competenze e di organizzazione!

Quello che pretendiamo come imprese, e che ci arroghiamo, è il diritto di essere ascoltati. Abbiamo il diritto di essere ascoltati e il dovere di fare proposte concrete; ed è quello che i miei colleghi faranno a brevissimo.

Noi ci mettiamo in gioco tutti i santi giorni.

Adesso faremo delle proposte fattive e ci aspettiamo che l'Istituzione, che non è il nostro interlocutore in contrapposizione, sia il soggetto con il quale ci vogliamo confrontare e con il quale ci vogliamo mettere intorno a un tavolo per ridisegnare una mappa temporale e di attività da realizzare ad horas.

Non possiamo aspettare altri due mesi. Il nostro arco temporale dei due mesi è un istante.

Oggi stiamo già lavorando – purtroppo o per fortuna – per le Aziende che, comunque, riusciranno a sopravvivere su un fronte che già valuta il 2022 come la nuova apertura del mercato; significa che molte delle nostre Aziende non ci arriveranno, per un fatto oggettivo!

Tra le proposte che andremo a fare e che, tra l'altro, in parte sono già analoghe ad azioni e attività messe in campo dalla Regione, dobbiamo dire che sono state fatte delle azioni per un tentativo di supporto e di sostegno alle nostre imprese; purtroppo, la mancata conoscenza in dettaglio di come è strutturato ed organizzato questo settore, il non capire quali siano esattamente le esigenze, contestuali e prospettiche del nostro settore e delle nostre imprese, ha fatto sì che tutto quello che è stato prodotto sinora, come azioni in favore della categoria, ha generato delle discrasie e delle distonie rispetto a quelle che erano le esigenze primarie.

Imprese grosse, importanti e strutturate con volumi, un indotto rilevantissimo e grossi investimenti in risorse umane, sono state tremendamente penalizzate dal fatto di aver ottenuto, di aver gestito e di avere organizzato dei supporti trasversali e non mirati e chirurgici, come era stato richiesto.

È stata una cosa su cui abbiamo potuto solo discutere e provare ad incidere, ma sulla quale non abbiamo per nulla inciso.

Abbiamo chiesto numerose volte la convocazione del Tavolo previsto dalla legge numero 8 ma, ad oggi, non è mai stato convocato; per cui, ci troviamo nella condizione in cui vogliamo essere promotori di iniziative, continuiamo a proporre iniziative e continuiamo a non riuscire ad esercitare il diritto di essere ascoltati.

Se le nostre Aziende muoiono e, purtroppo, ne moriranno tante, non sarà solo un problema economico, ma sarà un grosso problema sociale, perché ci saranno migliaia di giovani professionalizzati per strada.

Quello che chiediamo è di smettere con la logica e l'immaginario per il quale il Giro d'Italia porta i turisti, le ciclabili, l'itinerario del Santo, il golf, gli studios cinematografici – di cui dopo parleremo anche, immagino –, le cene galanti, le missioni esplorative non servono a nulla, se non ci sono le Aziende, e non servono a nulla se non sono all'interno di un contesto coerente con il territorio e con le imprese.

Noi siamo per diventare terreno di caccia delle grosse multinazionali italiane e straniere. Sapete cosa succederà?

Se entreranno qui, come già sono entrati, i piccoli e medi operatori locali non avranno neanche i margini per portarsi un minimo di stipendio a casa, perché sarà una battaglia al ribasso della marginalità e, di conseguenza, della qualità dei servizi che riusciremo ad offrire.

Non c'è niente da fare! Non avremo più margini di negoziazione!

Se entreranno i big, parte dei quali, tra l'altro, con alcune delle operazioni e delle azioni messe in atto e, addirittura, finanziati dalla Regione, dovremo subire e difenderci anche dall’attacco di questi big, perché chiederanno i prezzi più bassi possibili agli alberghi, chiederanno ai trasportatori i prezzi più bassi per fare i transfer, le guide turistiche le strozzeranno.

Questo mercato funziona così.

Abbiamo bisogno che la Regione ci protegga, anche da loro, e faccia in modo non di creare una contrapposizione, ma di metterci nelle condizioni di ragionare con questa gente alla pari, alla pari! Non vogliamo fare guerre, però non vogliamo essere fagocitati da questa gente.

Non ce lo meritiamo noi come impresa e non se lo merita la regione.

Quello che chiediamo oggi, è semplicemente di aprire immediatamente un confronto e metterci a discutere su cosa dobbiamo fare, non tra sei mesi o dopo la prossima stagione estiva, ma oggi, perché iniziare oggi un ragionamento di questo genere, significa avere la possibilità entro fine anno di portare a casa due lire e di salvare qualche impresa; diversamente, prepariamoci ad una catastrofe che stiamo annunciando da tempo.

Da tempo!

Chi si assume la responsabilità di non ascoltarci e di non agire di conseguenza, chi non ci vuole includere nei processi di concertazione e di decisione o vuole rimanere distante o distratto rispetto a queste problematiche, si dovrà accollare la responsabilità personale e politica di questo disastro che è irreversibile!

Lo stiamo annunciando da mesi!

Scusate l'enfasi del mio intervento molto accorato, ma rappresento un'Azienda e tantissime altre che quotidianamente bussano alla nostra porta in preda alla disperazione. È un disastro quello che stiamo annunciando e di cui qualcuno, politicamente e personalmente, si dovrà prendere delle responsabilità, perché è sotto tutti gli occhi delle persone ragionevoli che così non possiamo più andare avanti.

Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Se ci sono degli appunti, ci potranno aiutare a fare una sintesi. Visto che vi siete dati un ordine, chiederei di prendere la parola.

Prego, si presenti.

DE SANTO Dino, Presidente regionale di Assoviaggi - Confesercenti Calabria

Presidente, quello che ha detto il collega Falbo e quello che diremo noi sarà inserito in un documento che entro 24 ore manderemo alla segreteria di questa Commissione.

Il collega Falbo ha tracciato quello che, praticamente, è l'importanza del cosiddetto “turismo organizzato” e noi rappresentiamo il turismo organizzato che, attraverso le sue manifestazioni tecniche ed operative, rappresenta un veicolo di approvvigionamento economico di una serie di operatività sul territorio.

Non sfugge a nessuno che noi rappresentiamo una tipologia di Aziende che, una volta acquisita la propria commessa, trasferiscono le proprie potenzialità economiche a tutti coloro i quali danno i servizi necessari per l'espletamento del percorso e, quindi, le Aziende di bus turistici, le guide turistiche, i lidi balneari e, magari, i musei, gli eventi eccetera; cioè, trasferiamo sul territorio quella che è la ricchezza che proviene dal turismo.

Questo turismo organizzato è in lockdown da oltre un anno e, come diceva il collega Massimo Falbo prima, per noi non ci sarà una ripartenza, nemmeno per quest'estate.

Di fatto, stiamo parlando di un lockdown di 18-20 mesi.

Questa è la drammatica situazione che abbiamo alle nostre spalle e davanti a noi e che ancora non ci permette di vedere un barlume di luce.

Andando nel concreto delle richieste che vogliamo sottoporre all'attenzione politica di questa spettabile Commissione, siamo ben felici e orgogliosi di poter anche sottolineare l'importanza politica del Consiglio regionale che voi rappresentate qui di fronte a noi oggi.

Nel corso del 2020, il nostro settore è stato ristorato con due provvedimenti bandi, che hanno suddiviso per fasce di fatturato le Aziende con una soglia fissata a 150 mila euro.

Ora, gli importi a bando non sono stati distribuiti totalmente e le motivazioni le diceva prima il collega Falbo, perché all'interno del tessuto tecnico del bando non è stata calata quella che è la realtà oggettiva del settore e la sua particolare suddivisione al suo interno; per cui, di questo milione e mezzo messo a bando, sono stati distribuiti soltanto 500 mila euro.

Residuano 1 milione di euro di questa particolare misura che era stata fatta.

Abbiamo contestato questa tipologia operativa ma, in un certo senso – devo dire la verità – forse non siamo stati abbastanza incisivi perché, per come veniva dipinto il prosieguo della pandemia, sembrava quasi che con l'estate scorsa potessimo pensare di aver lasciato alle spalle il dramma della chiusura e del lockdown; invece, come dicevamo, abbiamo ancora tanti mesi davanti.

Ci rendiamo conto che ci troviamo in una situazione di Consiglio regionale che vive un periodo particolare, in attesa delle elezioni per lo scioglimento, purtroppo, e per le vicende che tristemente sappiamo bene; per cui, dobbiamo ragionare su quello che è possibile fare in questa situazione legislativa.

Rimettere a bando questo milione di euro, che è residuato dal primo intervento, sarebbe un’operazione tecnicamente possibile anche nella situazione de facto che vive il Consiglio regionale.

Questo permetterebbe di puntellare finanziariamente le Agenzie, i tour operator in attesa che finalmente si sblocchi il mercato, finisca la pandemia e si possa cominciare ad impostare tecnicamente tutto ciò che noi abbiamo bisogno di fare, prima di poter realmente partire. Questo, proprio nella logica del turismo organizzato, non riguarda soltanto le agenzie di viaggio e i tour operator perché altrimenti saremmo limitativi e non ci renderemmo conto della complessità di tutto lo scenario che abbiamo di fronte. Ad esempio anche i nostri grandi partner - sono i nostri più importanti partner - che sono i pullman, i bus turistici e che rappresentano la modalità con cui i nostri turisti si muovono sul territorio, si trovano nelle stesse condizioni, Presidente e onorevoli rappresentanti in Commissione, si trovano nelle stesse condizioni per le stesse motivazioni. Anche il loro bando ha residuato 1.200.000,00 euro e noi sappiamo che i bus turistici, se non vengono aiutati in questo periodo, non hanno la possibilità che gli dà il trasporto pubblico locale e corriamo il rischio di non avere più le strutture, una volta riaperti, per far camminare sul nostro territorio le NCC e i pullman turistici. Quindi le due cose camminano in maniera concatenata insieme: non esiste turismo organizzato se non esistono queste due potenzialità.

Quindi chiediamo di reintrodurre nel circuito un bando per poter utilizzare questi residui che si sono creati dai precedenti bandi.

La seconda cosa: noi non parliamo soltanto di sopravvivenza - quello che ho chiesto è per la sopravvivenza - però guardiamo anche alla ripartenza e per noi è importante poter far rientrare all'interno delle nostre strutture i nostri collaboratori, che hanno le capacità di cui ha parlato il collega Falbo, e noi corriamo il rischio di perderli per l'intervento delle grandi OTA (Online Travel Agency) straniere e del Nord in questo momento.

Noi abbiamo la necessità per un duplice motivo: il primo è salvaguardare le capacità che abbiamo costruito in questi anni; la seconda è cominciare a lavorare fattivamente per la ripartenza. Quindi noi abbiamo la necessità di far rientrare nel circuito dei nostri uffici i nostri dipendenti in cassa integrazione però non abbiamo la capacità in questo momento di pagarli. Questa è la verità dei fatti!

Allora noi chiediamo, come secondo intervento concreto e fattivo che la Regione ci stia vicino in modo tale che se noi decidiamo, in attesa di poter ripartire e quindi incominciare la programmazione necessaria per la nostra apertura… e allora ci si dia una possibilità di vedere la Regione al nostro fianco perché facciamo rientrare qualcuno dei nostri dipendenti e con loro cominciamo a preparare la ripartenza.

Guardate noi ci teniamo a sottolineare che questa è un'operazione politica e a costo zero perché è vero che stiamo chiedendo un contributo per far questo però, uscendo dalla cassa integrazione, si risparmiano i fondi della cassa integrazione per cui, nell'ambito del grande movimento di denaro della pandemia, questa è un'operazione totalmente a costo zero.

E ovviamente il terzo punto che chiediamo, sempre in funzione della ripartenza: noi sappiamo perfettamente che il turismo che avremo nel post-Covid non è più lo stesso turismo del pre-Covid, come probabilmente molte delle realtà che ci circondano non saranno più uguali. Pensiamo che ci sono in questo momento grandi studi per capire dove porterà lo smart working, per cui i grandi centri stanno rileggendo sé stessi per capire che cosa succederà all'interno delle grandi e medie e piccole città nel post-Covid dove lo smart working ormai ha assunto un livello non più di occasionalità, ma probabilmente per molte aziende sarà strutturale.

Anche il turismo sarà sicuramente diverso da come era prima. Sicuramente sarà molto più informatizzato, sicuramente alcune cose saranno anche queste demandate allo smart working e allora abbiamo bisogno di poter riorganizzare anche le capacità operative delle aziende. Alcuni interventi di formazione professionale nei confronti dei nostri collaboratori saranno indispensabili perché le nostre aziende possano essere assolutamente calate nella realtà che ci troveremo di fronte. Non stiamo chiedendo, come suole dirsi, col cappello in mano: “Dateci qualcosa! Aiutateci!”. Noi stiamo cercando di trasferire una idea e cioè che il turismo è un comparto completamente, esteso e che ha la sua presenza in moltissimi gangli della realtà economica e sociale della nostra regione, come di tutta la società.

E allora l'interesse di cui noi ci sentiamo particolarmente investiti è che abbiamo la necessità di farci ascoltare: questo è il leitmotiv!

Noi vi ringraziamo per questa opportunità perché ritengo che se riusciamo a far passare l'idea che dobbiamo essere ascoltati, riusciremo anche a far capire la complessità e l'importanza che riveste per tutti noi la salvaguardia di questo settore che, per una regione come la nostra, è trainante perché al centro ci sta una bellezza incommensurabile che non voglio ripetere per non togliere via tempo all'attenzione. Noi vi ringraziamo in anticipo di quello che vorrete metterci a disposizione, per come interverrete fattivamente per dare delle risposte a queste tipologie di richieste che vi stiamo sottoponendo. Grazie

PRESIDENTE

Grazie a lei. La parola al delegato regionale FTO Calabria.

PARENTELA Danilo, delegato regionale di FTO Calabria

Buongiorno a tutti. Ringrazio il Presidente per l'opportunità e saluto tutti i consiglieri. Il mio intervento sarà un po' diverso, ma di supporto a quello che i colleghi hanno già anticipato. Soprattutto darò dei numeri che magari possono essere anche non chiari e soprattutto non visibili alla politica. Il turismo organizzato rappresenta per la Regione Calabria un volano fondamentale: nel 2019 sono atterrati negli aeroporti calabresi 3.318 aeromobili; questi sono aeromobili che provengono tutti da destinazioni straniere. Faccio un breve elenco: abbiamo Olanda, abbiamo Lituania, abbiamo Canada, abbiamo Svizzera, abbiamo Grecia, abbiamo Qatar, Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Austria.

Abbiamo trasportato in Calabria 603.000 stranieri. Questi sono passeggeri che non sono arrivati perché c'è stato il Giro d'Italia o perché c'è stata la sagra o perché c'è stata un'attività di promozione turistica regionale. Questi passeggeri sono arrivati grazie al sacrificio, al lavoro e soprattutto all'impegno degli imprenditori e di tutti i collaboratori. Le imprese che rappresento generano oltre 100 milioni di euro di fatturato e a regime danno lavoro a più di 500 persone direttamente. Indirettamente superiamo i 3.000 addetti. Ebbene, tutto questo lavoro è stato fatto in totale autonomia, con i propri mezzi, con le proprie figure professionali e con tanti investimenti anche a volte rischiosi.

Quello che abbiamo sempre chiesto è che la Regione possa accompagnare questo percorso virtuoso perché nel 2019 avevamo un trend di crescita del 5 per cento quindi eravamo proiettati nel 2020 con un aumento delle presenze di circa 120 mila unità. Purtroppo, a causa della pandemia, tutto ciò è venuto meno e si è ripetuto anche nel 2021 perché ad oggi vi confermo che le prenotazioni da 603 mila sono passate a 28.000, quindi immaginate la perdita di turismo, la perdita di introiti ed il collasso che tutte le imprese ovviamente direttamente e indirettamente subiscono. Immaginate l'arrivo di un aereo all'aeroporto di Lamezia, di Reggio Calabria, di Crotone che cosa muove: muove il bus, muove i negozi all'interno dell'aeroporto, muove le guide, muove gli alberghi, muove i lidi, muove i ristoranti. Cioè ogni euro speso dal turista ha una ricaduta sul territorio di altrettanto, quindi la richiesta che noi vi facciamo è quella di intraprendere un percorso di sinergia con le imprese del turismo che, fino ad oggi, purtroppo non c'è stato, se non in minima parte, ma soprattutto non è stato preventivamente concordato con le reali esigenze della filiera.

Denotiamo ad oggi la totale assenza del Dipartimento del turismo. Noi imprese viviamo al buio, cioè non abbiamo delle interlocuzioni certe su cui fare riferimento, da qualsiasi punto di vista, che sia un elenco di guide turistiche, che sia un'informazione per il rilascio di una licenza, che sia un'informazione per una partecipazione ad una fiera.

Ultima notizia che vi do in anteprima: lunedì abbiamo chiesto al Dipartimento dell'internalizzazione la partecipazione della Regione Calabria alla BIT e sembrava che la Regione Calabria non aderisse alla BIT, l’altro ieri sera alle 19:12 viene fuori il comunicato che la Regione Calabria partecipa alla BIT, per solo 50 imprese.

Qui avete i rappresentanti di 280 imprese; nessuno di noi è stato informato della partecipazione della Regione Calabria alla BIT che rappresenta la vetrina più importante per il turismo organizzato.

Io mi chiedo: quali sono le imprese che devono rappresentare l'immagine della Regione Calabria al mercato nazionale e internazionale? Perché se rimaniamo fuori noi, che giornalmente produciamo l'immagine della Calabria al mondo, ritengo che sia doveroso e fondamentale a chi di competenza dare un supporto forte, immediato ad un dialogo per ripartire insieme. E la ripartenza può avvenire solamente con l'istituzione e con la ripresa del Dipartimento del turismo perché ad oggi questa sinergia non potrà mai nascere se la Regione Calabria non avvia una riapertura di questo Dipartimento.

Ritengo questo sia un elemento fondamentale, immediato e anche propedeutico ad un rilancio dell'immagine nostra regione. Rischiamo di ritrovarci alla ripartenza tagliati fuori dai giochi perché le altre regioni come Sardegna, come la Puglia, come la Sicilia, stanno diventando sempre più competitive e soprattutto rischiamo, a differenza dell'anno scorso in cui gli italiani non potevano andare all'Estero, di perdere anche quel turismo di prossimità perché la Grecia ha riaperto, le Canarie hanno riaperto, la Tunisia si sta riorganizzando, quindi rischiamo che questo collasso possa essere ancora più forte, soprattutto in funzione di una competitività di pricing che noi non riusciamo a sopportare, rispetto soprattutto alle destinazioni del Maghreb.

Altro punto fondamentale, sui cui poi ovviamente vi relazioneremo, è la promozione e marketing della Regione Calabria: ad oggi è totalmente assente l'agenzia di promozione della Regione Calabria, la promozione la facciamo noi imprese. Siamo noi che andiamo a Madrid, siamo noi che andiamo a Dubai, siamo noi che andiamo a Berlino.

La mia associazione ha acquistato uno spazio all'interno della BIT - la Regione purtroppo non aveva dato il suo assenso - per dare la possibilità alle imprese di poter iniziare a fare del business con gli operatori nazionali e internazionali.

Noi produciamo ogni anno migliaia e migliaia di cataloghi e sulla copertina di questi cataloghi noi abbiamo la regione Calabria. Noi rappresentiamo questa regione, il territorio, i borghi, i parchi, il mare, l'ospitalità, l'enogastronomia.

Noi ogni giorno parliamo di questa regione, ma lo facciamo in maniera autonoma, senza avere nessun supporto e soprattutto nessuna visione. Noi vediamo milioni e milioni di euro destinati ad operazione di marketing che non generano nessun flusso perché 600 mila stranieri non sono venuti per la promozione della Regione, ma sono venuti per la promozione delle nostre imprese che ogni giorno rischiano migliaia di euro, migliaia di euro per portare turismo in questa terra.

Quindi ribadisco l'esigenza di un’apertura ad una fattiva collaborazione tra pubblico e privato perché solo così possiamo dare alla Calabria il giusto palcoscenico. Vi assicuro che molti attori internazionali e nazionali conoscono ben poco le peculiarità e la bellezza di questa regione. Continuo anche con l'ultimo Piano esecutivo annuale di promozione turistica che è stato approvato in Giunta il 31 marzo. Innanzitutto non c'è stata una preventiva interlocuzione con noi del turismo. Il Piano parla di turismo: “Piano esecutivo annuale di promozione turistica”.

Ebbene, signori, io in questo Piano di turismo non vedo nulla. Non vedo assolutissimamente nulla. Cioè l'obiettivo è innovare l'immagine della Calabria, ma l'immagine della Calabria, dal punto di vista turistico, si fa con gli attori del turismo. Sicuramente è pregevole l’iniziativa politica per mettere in piedi una Film Commission, ma ai fini turistici non c'è nessuna valorizzazione del territorio e soprattutto non sono presenti gli attori che il turismo ogni giorno lo producono.

Quindi invito anche tutti voi a fare una riflessione su questo aspetto e soprattutto tenerci in considerazione su tutto ciò che la Regione intende fare per il rilancio del turismo per la Regione Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei e a tutti i suoi colleghi. Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)

Grazie, Presidente, intervengo dopo aver ascoltato con la dovuta attenzione il grido di dolore unanime che proviene dalle vostre categorie, dalle vostre associazioni; grido di dolore che certamente va tenuto in debita considerazione, posto anche quello che è emerso e che non è certamente un pretesto. Siamo tra persone per bene tutti quanti, posto che tutti teniamo anche bene in considerazione la particolare situazione politica e istituzionale che stiamo vivendo che si va, tra l'altro, a sovrapporre alla ben più grave situazione rappresentata dalla pandemia.

E questo certamente non vuole essere e non può essere un pretesto, ma vi sono delle condizioni di oggettiva difficoltà che certamente non agevolano quella richiesta che da ultimo il vostro rappresentante esponeva, esprimeva, di maggiore dialogo, collaborazione e sinergia tra il mondo pubblico che rappresentiamo noi, che rappresenta l'ente Regione, e voi.

Ovviamente sono certo che il Presidente della Commissione si farà portatore delle proposte che sono pervenute a questa Commissione, tra l'altro alcune assolutamente - per quello che mi riguarda – pregevoli, ma non solo le proposte.

Sono state anche eccepite delle questioni più in particolare. Vedasi l'argomento testé citato, circa anche una difficoltà - se ho capito bene - di interlocuzione con la Regione, probabilmente dovuta alla scelta della soppressione del Dipartimento turismo che - credo nello spirito della decisione al tempo assunta - doveva comunque esistere. E mi auguro che così sia e se non fosse, certamente, la Commissione si farà sentire a prescindere dalla soppressione o meno del Dipartimento in sé; immagino che nessuno abbia mai voluto intendere lasciare senza interlocutore il vostro mondo rispetto all'ente Regione. Quindi, con ogni probabilità, se la situazione è quella che descrivete - non ho motivo di dubitarne, certamente - però va messa una pezza anzi, meglio, va risolto questo problema.

Volevo anche intervenire su un aspetto in particolare che, probabilmente, tra le questioni estremamente gravi che avete rappresentato, è quello che può interessare di meno, seppure abbia una certa importanza. Mi riferisco alla citata questione della mancanza, già da 4 - 5 anni, di bandi per quanto riguarda l'abilitazione alle professioni turistiche. Non ricordo chi tra voi lo avesse sottolineato. Non mi voglio esimere, anche perché, come potrete consultare dagli atti di questo Consiglio, già da diversi mesi, ho depositato sull’argomento una mozione che intendo portare anche al Consiglio regionale per un'approvazione.

È una questione che avevo studiato insieme alla mia struttura già da molti mesi. Questi studi sono - mi permetto di dire - certi, perché abbiamo avuto un’interlocuzione a livello centrale con chi rappresenta il Comitato tecnico Stato-Regioni nel mondo del turismo e lì la difficoltà, sulla base di questi studi, non è della Regione né delle altre Regioni d’Italia - versiamo, più o meno, tutti nella stessa situazione, ma si tratta di un vuoto legislativo che si è creato a livello nazionale.

È un problema che è stato, da ultimo, discusso in una riunione, credo, al Ministero nel gennaio del 2020, poi da lì non se n'è più fatto nulla, ma, dalle ultime interlocuzioni che abbiamo avuto di pochissime ore fa, abbiamo saputo che il Ministro intende finalmente arrivare ad una soluzione sulla questione. Sappiamo che ha dato mandato a un dirigente del suo Ministero per poter fare un po' di chiarezza sul punto. La difficoltà della Regione Calabria e di tante altre Regioni di bandire questi esami di abilitazione deriva tecnicamente dal fatto che tutti gli interventi abrogativi, che si sono succeduti, normativa nazionale, hanno di fatto venire meno la definizione delle professioni turistiche, della guida turistica.

È necessario, poiché ben sappiamo che questa è una competenza regionale, ma sappiamo altresì che dobbiamo muoverci all'interno di una norma quadro che, allo stato attuale, non c'è e che deve dettare, quantomeno, i contorni di quelle che sono le nozioni, le definizioni delle professioni turistiche.

Per quello che può servire, rispetto alle altre questioni certamente molto più assorbenti che ponevate, su questa questione in particolare la Commissione e sommessamente anche il sottoscritto, ha le antenne molto pronte per avere costantemente notizie e captare segnali.

Vi ripeto, c'è stata un’interlocuzione proprio di poche ore fa e quindi il Ministro sta dando buone notizie, nel senso che ha inquadrato la questione e ha dato mandato a un suo dirigente per affrontarla.

Per parte mia, vi ringrazio per questa partecipazione, non negando un certo imbarazzo perché alle persone di coscienza - e io mi ritengo di essere una tra queste come tutti gli altri ne sono certo - ascoltare questa situazione così disastrosa è certamente una ferita al cuore.

Comprenderete quello che dicevo prima, senza ripetere, però, da questo punto di vista, c’è la massima disponibilità ad essere incisivi su alcune questioni in particolare, sulle quali, anche tenendo conto della situazione particolare, con ogni probabilità, riusciremo a poter trovare qualche minimo risultato. Grazie.

PARENTELA Danilo, delegato regionale di FTO CALABRIA

Presidente, possiamo integrare? Giusto in risposta all'intervento.

A proposito delle figure professionali, la sinergia richiesta è dettata proprio da queste esigenze. Se la politica non sa quali sono le esigenze delle imprese, diventa difficile programmare anche la formazione delle figure professionali. Le faccio un esempio: nel 2019, noi abbiamo un paniere di guide turistiche dove la gran parte parlano la lingua spagnola; ebbene il turismo spagnolo in Calabria rappresenta l'ultimo posto. Nel 2019 abbiamo dovuto far scendere dalla Germania 78 guide turistiche, quindi noi imprese calabresi prendiamo le guide turistiche in Germania, perché in Calabria non ci sono, non c'è un numero adeguato di guide turistiche che parlano la lingua tedesca in funzione del numero dei passeggeri tedeschi. Se questa sintonia, questo dialogo, non avviene, diventa difficile programmare e strutturare la formazione e gli interventi per l'impresa e il turismo, grazie.

FALBO Massimo, Unindustria turismo Calabria

Aggiungo, se posso: il paradosso di questa situazione, in particolare della formazione delle professioni turistiche è che, al di là del fatto delle esigenze oggettive in una regione con un tasso di disoccupazione giovanile tremendo, ribadisco, con un'emorragia di giovani professionalizzati con un’università e una Facoltà di scienze turistiche, noi siamo costretti a importare le guide.

La Calabria è importatore netto di professioni turistiche da fuori, quando noi abbiamo giovani qua che passeggiano. Questa situazione genera un altro vulnus tremendo che incide anche sulla qualità del nostro lavoro e anche sull'immagine della Calabria.

Mi permetto di dire, genera l'abusivismo, cioè se un operatore o chiunque si inventi di fare questo mestiere ha necessità di una guida in portoghese che non esiste, in arabo che non esiste o in una qualsiasi lingua di paesi turisticamente emergenti che non esistono, deve fare riferimento o a soggetti esterni o ad abusivi, e questo succede sistematicamente nella nostra regione. Ci sono soggetti che organizzano tour, bus, soggiorni, non avendone diritto. Questo perché non creiamo le professioni che riempiono questo vuoto e soprattutto chi deve decidere non sa cosa ci serve, perché non ce l'ha mai chiesto, nonostante noi continuiamo a urlarlo.

Penso - e chiudo - che non sia un problema di carattere economico per quanto abbiamo visto anche dall'ultimo Piano di promozione, di comunicazione turistica, che ha citato il collega, non mi pare affatto che non ci sia denaro. Il problema è insito ed evidente anche nei contenuti di quel benedetto programma perché, come accennava il collega, non abbiamo necessità di realizzare manufatti per attrarre turismo ai fini di creare dei fondali scenografici; grazie al cielo, una delle cose che abbiamo gratuitamente da nostro Signore, è la natura, cioè la Calabria è una scenografia sotto il sole, ovunque, ogni centimetro quadrato.

Allora a noi va benissimo, se è una scelta politica questa di investire “n” milioni di euro su un'operazione di potenziale o teorica attrazione turistica, attraverso la realizzazione degli studios, ma che il denaro non venga sottratto al settore turistico perché tutto ciò non ha nulla a che fare col settore turistico, nulla!

Ci sono esempi di altre regioni che hanno realizzato situazioni analoghe e sono stati letteralmente fallimentari e non si capisce per quale motivo, noi che abbiamo le scenografie naturali, che abbiamo la possibilità di utilizzare, per lo stesso fine, i nostri borghi come palcoscenico, come scenario, come scenografia per qualsiasi… ed è già accaduto tra l'altro in Calabria, è già accaduto: molti film sono stati girati ma non tra quattro mura, per strada, coinvolgendo gli operatori locali, i commercianti, gli artigiani e gli operatori del settore turistico, perché altrimenti resta una cosa fine a sé stessa.

Noi chiediamo che venga fatto un intervento affinché i fondi che sono destinati alla promozione del turismo restino destinati alla promozione del turismo, non ad altre attività che non c'entrano nulla col turismo e la cui potenzialità in termini di attrattiva deve essere tutta dimostrata. Oltre che nella tempistica siamo decisamente fuori da quello che serve alle imprese. Ammesso e non concesso che abbia un obiettivo valido e si riesca a raggiungerlo, è un obiettivo nei tempi decisamente al di fuori da quelle che sono le nostre esigenze. Se ci sono 10 milioni di euro da investire, dateli alle aziende, aiutateci a fare i Fam Trip, a portare i clienti stranieri a visitare la Calabria a fargli vedere i borghi, a fargli assaggiare le nostre specialità enogastronomiche.

Dateli a noi, ma non gratis, misurateci sulla nostra capacità di spenderli. Siamo disponibili a farlo, non c'è nessun problema, siamo disponibili anche a compartecipare, ma non buttiamo più via denaro, per cortesia. Non buttiamo più via il denaro! Non ha nulla a che fare col turismo quell’operazione lì ed è un peccato stornare denaro a chi ne ha bisogno per un'operazione di lungo periodo, senza alcun oggettivo riscontro.

Ultima cosa e termino: il Dipartimento del turismo è fondamentale, è già stato detto, non ci torno. Attenzione, il nostro settore deve interagire e ha necessità di interagire anche con l’internazionalizzazione che è un altro di quegli organismi dei Dipartimenti che è stato totalmente svuotato. Ci sono bandi vecchi nel Dipartimento di internazionalizzazione che sono immobilizzati perché non ci sono i dirigenti che sono in condizioni di prendere in considerazione varianti, deroghe, nessuno che si rende conto e abbia il buon senso di capire che l'immobilismo genera la distruzione non solo della possibilità di investire, ma delle aziende che hanno già investito. Quindi, noi non abbiamo interlocuzione, non c'è nessuno che ci risponde, c'è forse un Rup. Mi credete se vi dico che tornano indietro le Pec; la posta elettronica certificata di quel Dipartimento torna indietro perché non esiste più. E allora con chi dobbiamo parlare e di cosa?

Infine, la promozione, vorremmo, possibilmente, - lo chiediamo con forza e decisione - un dialogo costante su chi si occupa della promozione perché noi facciamo le fiere, noi sappiamo anche il body language dei nostri interlocutori, come si parla con un nostro interlocutore, con un nostro ebayer e siamo in condizione di mettervelo a disposizione, così come siamo in condizione di gestire e preparare e formare i giovani. Dateci la possibilità di formare i ragazzi nelle nostre aziende, non vogliamo denaro, mettiamo a disposizione le nostre aziende per insegnare a questi ragazzi un mestiere e per tenerli in Calabria, non farli andare via o farceli rubare dai nostri colleghi del Nord.

Questo è quello di cui abbiamo bisogno oggi. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie ancora. Darei la parola alla capogruppo della Lega, Tilde Minasi, poi si sono prenotati i colleghi Pitaro e Giannetta. Nel frattempo, se poi maturate qualche cosa, ovviamente nei tempi più brevi possibili, ne avete la possibilità. Grazie.

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

Sarò brevissima anche io, Presidente. Grazie per avermi dato la parola perché, pur non facendo parte di questa Commissione, stamattina ci tenevo ad essere qui per ascoltare quello che purtroppo è un grido di dolore.

Ovviamente, sono perfettamente convinta che il turismo sia e debba essere la nostra principale industria, ma, purtroppo, mai nessuno ha investito in maniera seria e concreta su questo settore che non può prescindere, ovviamente - io l'ho sempre fatto per il mio costume - dal confronto con chi si occupa e chi conosce le esigenze perché ci lavora sopra. Ovviamente, l’ha già sottolineato il mio collega, in questa legislatura purtroppo - non so se c'è stata una macumba - è successo di tutto e di più. Oggi ci troviamo anche a dover agire con poteri limitati, io credo che sia stato un errore gravissimo non farci votare ad aprile, perché credo che sia più da irresponsabili lasciare una Regione per quasi un anno senza poteri, soprattutto in questa fase delicata di gestione della pandemia e credo che il vostro settore sia stato forse quello maggiormente colpito da questa pandemia e forse anche il meno supportato.

Ho preso qualche appunto e credo che prima di tutto si debba dare un'accelerata ai vaccini perché si possa riaprire. Bene ha fatto Confapi, mi ero già confrontata anche con Francesco Napoli sul fatto di mettere a disposizione le aziende per poter effettuare i vaccini, perché chi può dare un contributo lo dia, così cerchiamo di arrivare finalmente a poter avere il vaccino per tutta la popolazione.

Per quanto riguarda la tassa, me ne stavo occupando. In questa fase non possiamo procedere a un’abolizione perché credo che vada abolita questa tassa sulle agenzie di viaggi, sui ristoratori, b&b e le strutture ricettizie.

Mi stavo confrontando col Settore bilancio per avere la possibilità di avere i capitoli di riferimento per poter portare in Consiglio quest’abolizione almeno per quest'anno. Sono convinta che, oltre ad avere un piano, per poter parlare di turismo ci siano altri corollari che vanno curati. Non possiamo prescindere dai trasporti. Domani abbiamo qui il viceministro ai trasporti, Morelli, appunto per discutere sull'aeroporto di Reggio Calabria perché sta quasi per morire e non credo che una Città metropolitana meriti l'abolizione dell'aeroporto. Non possiamo nemmeno prescindere dai trasferimenti interni ed esterni alla regione perché credo che se non ci sia una viabilità agevole, ovviamente questo può limitare anche lo sviluppo del turismo.

Noi per quello che possiamo, Presidente, ci faremo parte attiva nei confronti del Presidente della Giunta e anche dell'Assessore di riferimento, perché si chiedano chiarimenti anche sul fatto della BIT o sui bandi. Ero a conoscenza, infatti, del fatto che tantissime agenzie, per esempio, sono rimaste fuori da quei bandi e l'avevo già segnalato all'Assessore.

Quindi, ci faremo parte attiva anche verso l'Assessore. So che lui sta lavorando su più fronti, anche il Presidente sulla promozione, però, ovviamente, credo che sia importante chiedere anche a lui di confrontarsi con le vostre associazioni di categoria.

Questo è quello che noi cerchiamo di fare per venire incontro alle vostre esigenze. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie alla capogruppo Minasi. Ha chiesto di intervenire il collega Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Buongiorno a tutti, Presidente, grazie per la presenza dei rappresentanti delle associazioni e verrebbe da dire: repetita iuvant sed stufant. Faccio mie le vostre premesse e gli interventi dei colleghi quindi sarò brevissimo, sarò sintetico, cercherò di andare poi nel merito delle proposte concrete che voi avete fatto.

Penso che ci siano due punti fermi: uno che il Covid non è una semplice guerra e che il Covid è un nemico invisibile che alcune volte noi riusciamo a colpire, altre volte si nasconde, si camuffa, per cui questo camuffarsi, questo essere presente, non essere presente, essere visibile, non essere visibile incide anche sulla attività turistiche. È chiaro che noi quando pensiamo, come pensavamo l'anno scorso, di aver superato durante l'estate la fase più acuta dell'emergenza e poi si ripresenta a settembre-ottobre, anzi in modo ancora più acuto…

Due: la vostra categoria, il vostro settore del turismo organizzato è uno dei settori più colpiti, non solo in termini economici ma in termini di tempo, perché effettivamente voi subite il lockdown dell'anno scorso - parliamo di una stagione e oltre - e subirete questo secondo lockdown, purtroppo, anche se il Covid venisse debellato in toto a settembre- ottobre, quindi la possibilità anche di un lockdown parziale; effettivamente, il vostro settore è uno dei settori, in termini tecnici, tra i più colpiti e a cui va data un'attenzione, non dico particolare in senso assoluto, ma, comunque, un'attenzione in più rispetto alle altre categorie che, invece, sia pure a singhiozzo, sono riuscite a ricominciare anche a mesi alterni. Ad esempio, bar, ristorazione, anche altre categorie del turismo, turismo residenziale, ricettivo che sono riusciti a riorganizzarsi ed è per questo che, effettivamente, come capogruppo della lista Santelli, in modo corale, con gli altri componenti della maggioranza, affronteremo, con l'Assessore, il tema delle risorse non spese in termini brevissimi, per dire, che è impensabile che la rimanenza cospicua di circa un milione di euro dei ristori non sia dedicata a questa categoria.

Fermo restando che questo non significa ammissione di colpa, perché non c'è nessuna colpa della Regione nel mancato coinvolgimento di tutte le imprese in questi ristori, perché, effettivamente, anche a livello nazionale decine di milioni che non sono stati destinati alla vostra categoria sono rimasti non spesi. C'è stata una impossibilità a rispondere a questi bandi, ad accedere a questi bandi e a queste risorse.

Non è un problema calabrese ma è un problema nazionale, io non so se i 40 milioni che erano rimasti dal ristoro nazionale siano stati, adesso, per Pasqua, ridistribuiti o sono ancora nelle casse del Governo nazionale. Così come non è vero che l'assessore al turismo non ha iniziato un'interlocuzione con le associazioni di categoria. Questo non è assolutamente vero. È vero che ci sono decine di categorie nell'ambito del turismo, quindi non turismo organizzato, turismo in generale e a queste categorie l'Assessore ha parlato, in più occasioni, di programmazione turistica, di come gestire i flussi di incoming, di come gestire il turismo, di ripresa. Se poi uno pensa di essere la sola categoria sbaglia perché ci siamo trovati ad affrontare una situazione, una guerra, una pandemia, da soli, perché effettivamente abbiamo avuto un Governo nazionale che è riuscito a incidere poco su determinate categorie e noi abbiamo cercato di sostituirlo.

È chiaro che non fosse possibile e non è possibile una continua interlocuzione, ma, certamente, l'assessore al turismo non ha mai rifiutato queste interlocuzioni, non si è mai reso indisponibile al confronto e alla programmazione, fermo restando che bisogna anche considerare i mesi che l'Assessore ha avuto a disposizione per occuparsi di questo e i mesi che, invece, ci hanno visto protagonisti di una battaglia che ha riguardato tutto il paese, che riguarda tutto il territorio calabrese.

Quindi è importante parlare non in toni polemici, ma è importante confrontarsi perché facciamo parte tutti di una stessa regione, facciamo parte e, anzi, vogliamo affrontare tutti nello stesso modo, insieme, le questioni che oggi voi avete, giustamente, posto. Da oggi inizia, ancora di più, un rapporto sinergico tra il dipartimento, tra l’assessore, tra il Consiglio, quindi, sono felice di questo incontro, voluto da voi, - sicuramente, il Presidente aveva già pensato ad un incontro con i rappresentanti della vostra categoria - che mi fa pensare che, effettivamente, siamo sulla buona strada. Certamente i tempi, lo diceva prima il vostro collega, sono strettissimi, quindi le cose devono essere affrontate ad horas, questione di giorni. I bandi, i ristori saranno oggetto serrato, attento, tra noi, l'Assessore e la Giunta. Grazie.

PRESIDENTE

La parola al Presidente regionale Assoviaggi. Prego

DE SANTO Dino, Presidente regionale di Assoviaggi - Confesercenti Calabria

Volevo allacciarmi al discorso che faceva l’onorevole poc’anzi. Assolutamente nessuna colpa, non confondiamo l'enfasi con il voler dare delle colpe, anche perché quando noi parliamo di turismo organizzato che poi trasferisce fondi a tutta la filiera del turismo è cosa diversa dal rappresentare tutta la filiera del turismo. Siamo ben coscienti che l’Assessore abbia avuto interlocuzioni con varie realtà della filiera, ci mancherebbe altro, però ci mettiamo una enfasi molto particolare su queste cose perché, come diceva lei, i tempi si sono abbreviati tantissimo e sappiamo perfettamente che abbiamo la necessità di concludere dei discorsi, altrimenti non ci sarà più il tempo affinché queste cose possano arrivare all'obiettivo, cioè salvare le aziende. È questo il leitmotiv! Noi siamo assolutamente d'accordo con quello che dice lei, cioè, oggi, per noi è una giornata importantissima perché stringiamo, ancora di più, un grande accordo di solidarietà tra pubblico e privato, fra noi è l'istituzione che ci rappresenta, per cui quello che sta avvenendo oggi è assolutamente da leggere in chiave totalmente positiva. Grazie.

PRESIDENTE

La parola al collega segretario di questa Commissione, Giannetta.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Intervengo per qualche riflessione, spero sintetica e chiara. Quando si vuole parlare in positivo di qualcosa, si ricercano i punti di forza e se noi dobbiamo parlare in positivo della nostra regione, sicuramente, i punti di forza sono due o, quantomeno, tra i punti maggiori di forza ci sono l'agricoltura e il turismo.

Oggi, questa Commissione, ahimè, dico io - credo che quello che ho sentito l'abbiamo sentito un po’ tutti - accoglie questo grido d'allarme da parte delle maggiori rappresentanze di categoria e quindi ci fa riflettere sul fatto che, probabilmente, in questo settore specifico c'è tanto che non va, c’è tanto di cui bisogna parlare e c'è tanto, probabilmente, da valorizzare.

Dopo aver sentito questa descrizione plastica fatta da tutti voi, non possiamo che sentire addosso la responsabilità del ruolo che rivestiamo e, quindi, sentire addosso anche l'obbligo morale di farci parte non solo dirigente ma anche diligente in un settore così nevralgico per la Calabria e iniziare a ragionare, tra virgolette, sul serio, rispetto alle tematiche che avete posto oggi all'ordine del giorno.

Questa Commissione, però, in questa fase, ha avuto, intanto, la sensibilità per il tramite del suo Presidente, il presidente Molinaro, di accogliere le vostre richieste, quindi programmare le audizioni, per iniziare a capire, effettivamente, come innescare quel processo di sinergia tra le rappresentanze di un settore così delicato e le istituzioni, che devono, sicuramente, camminare di pari passo.

Quindi il ruolo della Commissione oltre a quello di assorbire, assimilare quelle che sono le vostre richieste - in parte già avute per iscritto attraverso il rappresentante della Confapi, il dottore Giovanni Giordano, il resto lo aspettiamo a breve, per poter iniziare a ragionare, veramente, su questo discorso - è, soprattutto, quello di svolgere, caro Presidente, un ruolo propositivo. Allora io direi, dopo aver acquisito i vostri documenti, le vostre richieste, le richieste di aiuto ma, soprattutto, anche di miglioramento di questo settore, di aprire - credo che sia il caso - anche un tavolo, permanente, di ascolto delle vostre categorie, nel quale, assieme all'assessorato di competenza, possano sanarsi quei deficit - dico io, forse, perché non ho contezza per poter stabilire questo - di comunicazione che oggi da più parti sono emerso tra le vostre categorie di rappresentanza e il settore specifico che è quello del turismo anche con l'Assessore di riferimento.

Sono sicuro che l’ autorevole esponente, che è al mio fianco, l'assessore Gallo, che, pur se non direttamente, coinvolto, perché non è una sua delega, saprà rappresentare al collega assessore Orsomarso, al Presidente e all'intera Giunta che c'è la necessità di ascoltarvi con una certa celerità in virtù dell' imminente stagione che è alle porte e che, se pure con le difficoltà del Covid, in qualche maniera dobbiamo affrontare anche mettendo in campo delle strategie che riguardano la sanità, con la velocizzazione delle vaccinazioni, con l'implementazione dei punti vaccinali. Questi sono altri temi che dovranno essere trattati ma che, di riflesso, vanno a toccare un po' anche il settore turistico.

Ho apprezzato tutti i vostri interventi, in particolar modo quello del dottore Giovanni Giordano che ha detto: “noi mettiamo nelle vostre disponibilità le strutture alberghiere per le vaccinazioni”. Ricordo a me stesso e anche ai colleghi che, inizialmente, si era parlato anche della possibilità di avere i cosiddetti “hotel Covid” poi, purtroppo, non se n'è fatto nulla. Cerchiamo di riprendere il filo logico del discorso per accelerare questi processi ed essere più incisivi sul nostro territorio. Oggi, a voi che avete accettato di buon grado la possibilità di essere presenti all'interno della Commissione e d’iniziare un rapporto proficuo con le istituzioni, noi siamo grati per quanto ci avete permesso di conoscere. Partiremo, sicuramente insieme, attraverso, quantomeno, la Commissione di cui mi onoro di essere uno dei componenti, per iniziare, tutti quanti insieme, una nuova stagione, nel vero senso della parola, in un mondo così importante come è quello del turismo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Giannetta. Non ci sono altre richieste di intervento. Ringrazio voi e tutte le organizzazioni che rappresentate, da Confapi, a Confesercenti, a Confindustria, alla Federazione turismo organizzato, per le cose che ci avete detto, per il contributo che ci avete lasciato e per quello che ci invierete nelle prossime ore, così come avete detto. Prima di qualche considerazione, rispetto, anche, alle cose che hanno detto i colleghi, velocemente, vorrei porgere due domande, due piccolissime domande.

Rispetto a questo quadro drammatico, a questo grido di dolore, così come è stato definito, che avete rappresentato e al quale dobbiamo dare molta attenzione a tutti i livelli, vi chiedo due cose: ritenete che in questo anno, parlo di questa nostra Giunta - noi facciamo parte della maggioranza - ci sia stata un'azione, un bando, un qualche cosa su cui spingere nel confronto con la Giunta o come suggerimento alla Giunta, soprattutto all'Assessore di riferimento, nonché al Presidente facente funzione visto che ci chiedete, in tempi brevi, qualche risposta o comunque delle risposte? Potete rispondere velocemente o, casomai, poi, mandarci anche delle mail.

Secondo aspetto: rispetto alle risorse che abbiamo messo in campo, come programmazione dei fondi comunitari e quindi bandi della Giunta regionale, se e quanto, eventualmente, dalle vostre valutazioni, ha inciso l'esigenza di contemplare il DURC o la regolarità contributiva?

Se qualcuno vuol dire qualche cosa, pochi secondi, non perché vi voglio togliere la parola, ma perché abbiamo un ordine del giorno abbastanza lungo. Ci potete mandare, anche successivamente, qualche indicazione. Prego.

GIORDANO Giovanni, Presidente regionale di Turismo Confapi Calabria

Presidente, in estrema sintesi, ovviamente, noi, tutti quanti, ci atteniamo sempre agli aspetti di estrema legalità. Sulla risposta, la formulazione delle risposte ai bandi, riteniamo che un eccesso di burocraticità e di formalità nelle misure, a volte, lascia fuori le aziende. In maniera specifica desidero segnalare che nell'ultimo bando, il fondo Calabria competitiva, a nostro avviso, per le aziende che rappresento, ci sarà una grossa difficoltà in termini di restituzione di quanto ricevuto, perché la durata di questo bando, la durata della restituzione dei soldi, è estremamente ridotta, al punto tale che ci saranno grosse difficoltà, stante che il settore sta stentando a ripartire.

Chiediamo, se ci sono le condizioni, di poter riformulare il bando con una durata diversa o di poter diluire i tempi sulle pratiche già avviate.

Ci saranno colleghi che si troveranno con rate da restituire da tremila euro, tremilacinquecento euro al mese, per 6 anni, 7 anni e non credo che le nostre aziende abbiano la capacità di poter sostenere ciò. C’è una buona formulazione del bando, ma deve essere rivisto in alcuni aspetti, ahimè, fondamentali.

PRESIDENTE

Perfetto. Grazie.

PARENTELA Danilo, delegato regionale di FTO CALABRIA

Volevo giusto integrare rispetto alla segnalazione. Attualmente abbiamo ricevuto come codice Ateco 79/11 e 79/12 il bando cosiddetto “Viaggia Calabria” che è stato un bando specifico per il nostro settore e da cui sono residuati circa un milione e cento mila euro perché le aziende che hanno potuto accedere a questo bando sono state solo 64.

Chiediamo, quindi, il ripristino di questa misura e la possibilità di ridistribuire, in maniera equa e, soprattutto, con un’interlocuzione preventiva, questa somma residuale. Parallelamente, anche per il bando per i bus, per i bus turistici NCC, accogli Calabria NCC, anch'esso è residuale di un milione e duecento mila euro, quindi richiediamo la redistribuzione anche di quest'altra misura.

Mi collego anche all'intervento del capogruppo, dottor Pitaro, noi abbiamo avuto un’interlocuzione fattiva con l'assessore Orsomarso che, anche se assente, ringraziamo, ma abbiamo bisogno di un’ interlocuzione con gli attori che destinano queste misure, queste risorse, di una sinergia con chi opera all'interno del dipartimento, perché comprendiamo bene le difficoltà operative che questa legislatura ha avuto, comprendiamo bene che le deleghe in capo all'Assessore sono tante, ma abbiamo bisogno di interloquire con il Dipartimento del turismo, quindi ribadisco la necessità di avere delle figure professionali che possono ascoltarci e insieme destinare le giuste misure al nostro comparto. Grazie.

PRESIDENTE

Proverei a chiudere questo punto che è stato, per tutti gli interventi, abbastanza lungo, ma ci ha consentito di capire tante cose. Sicuramente, per come hanno detto i colleghi, faremo tesoro delle vostre proposte, dichiarazioni, dei vostri documenti e, grazie alla presenza dell’assessore Gianluca Gallo, che ringraziamo per la disponibilità ad assistere a parte della nostra Commissione in quanto autorevole componente della Giunta regionale, scriveremo formalmente, come Commissione, all'assessore Orsomarso e al Presidente facente funzione, Spirlì, chiedendo, in sintesi, le cose che ci avete detto e cioè di attivare il tavolo di concertazione, subito, invitando anche la sesta Commissione, oppure daremo la disponibilità della Commissione, alla presenza dell'Assessore, del direttore generale o comunque il responsabile Dipartimento, di interloquire e, soprattutto, definire delle risposte. Trasferiremo le vostre proposte così, quando ci sarà questa interlocuzione o alla Cittadella o qui a Reggio Calabria, tra voi e altri soggetti, la Commissione e soprattutto il dipartimento, l'assessore, possano, in qualche modo, avere già delle risposte, arricchendo ulteriormente questa discussione e le proposte.

Il diritto ad essere ascoltati e il dovere di fare le proposte sono le linee guida su cui dobbiamo marciare tutti, contribuendo a degli obiettivi. La concertazione, il confronto, la sussidiarietà in questa situazione emergenziale sono indispensabili. Quindi il mio grazie personale ma, ritengo, come hanno fatto già i colleghi, che sia indispensabile questa vostra capacità, in un momento difficile, di venire qui con lucidità a dire delle cose e spronarci per fare in modo di avere qualche risposta.

Questo è l’elemento che trasferiremo nei modi e con l'aiuto del dirigente della Commissione e di tutti i colleghi che, eventualmente, vorranno integrare qualcosa.

Manderemo una nota che racchiude queste proposte, queste esigenze ed offriamo la disponibilità a dialogare insieme, anche come Commissione, affinché possiamo definire qualche aspetto in termini di bandi o gestionali della Giunta regionale, proprio per dare delle risposte immediate.

Ha chiesto di intervenire il collega Vito Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente.

Lungi da me voler chiudere l’argomento, assolutamente. Non è un’integrazione, ma solo una segnalazione.

Al di là del successivo giusto incontro per continuare questo lavoro di concerto e in sinergia, chiedo se fosse possibile trasferire subito le due proposte – o meglio, l'unica proposta che riguarda il ripristino dei due bandi, “Viaggi Calabria” e dei Bus NCC – in modo tale questi soldi, che sono circa 2 milioni e 300 mila euro, possano essere nuovamente rimessi in bando per dare la possibilità alle categorie di usufruire di queste somme. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega. Ritengo che ognuno di noi lo faccia, vista la drammaticità, nel dialogare con il Dipartimento e soprattutto con l'Assessore.

La presenza dell’assessore Gianluca Gallo ci aiuterà sicuramente. Ritengo che nell'arco di massimo 48 ore faremo arrivare sul tavolo dell’Assessore una sintesi di queste audizioni con le proposte e con i suggerimenti.

Assolutamente! Vi ringraziamo.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Per cercare di recuperare un po’ di tempo, ringraziando ancora una volta per la presenza e soprattutto per la capacità anche di stare con noi, l’assessore Gallo, i dirigenti del Dipartimento agricoltura, di Calabria Verde – che vedo qui – e della U.O.A. Forestazione – che saluto tutti – proporrei ai colleghi di fare un’inversione dell’ordine del giorno, così da poter trattare subito i punti 5, 6 e 7.

Pongo ai voti l’inversione dei punti all’ordine del giorno, che è approvata.

Partirei subito chiedendo di far entrare gli altri dirigenti di questa Regione.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 102/11^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per gestione delle foreste regionali anno 2021/2022”

PRESIDENTE

Introduciamo il secondo punto, ex punto cinque. Dobbiamo esprimere un parere sul Piano forestale 2021/2022.

Invito gli auditi a presentarsi ai fini della registrazione della seduta. Grazie.

SIVIGLIA Salvatore, Dirigente dell'U.O.A. Politiche della montagna, foreste e forestazione, difesa del suolo

Buongiorno a tutti. Saluto il Presidente, i consiglieri e tutti gli intervenuti.

Relativamente al punto che riguarda il Programma regionale per le attività di sviluppo della forestazione, come sapete, si tratta di un atto propedeutico, finalizzato all'avvio concreto dell'attività di progettazione e di realizzazione degli interventi della tutela dei boschi e della difesa del suolo del Comparto forestazione.

Sostanzialmente, la redazione di questo importante strumento di programmazione che, di fatto, sancisce le Linee guida sui macro-interventi da effettuare nei territori, rispetto agli anni precedenti ha avuto una modifica organizzativa.

Tutti sapete che il Comparto di forestazione in Calabria, espletato attraverso l'ausilio di Calabria Verde, dei Consorzi di bonifica e dell'Ente Parco delle Serre vibonese, gestisce l’attività di manutenzione ordinaria del Comparto forestazione.

Questa attività si esplica attraverso tre importanti strumenti di pianificazione: il primo, è quello sul quale oggi siamo chiamati a discutere, ovvero il Programma regionale per le attività di forestazione; il secondo atto che viene redatto è l'approvazione del Piano attuativo che, sostanzialmente, va a declinare in modo dettagliato gli interventi da effettuare nei territori e fa un Piano di riparto agli Enti gestori delle stesse risorse finanziarie messe a disposizione.

La gestione, quindi, del Comparto dell’approvazione del Programma regionale è questo strumento madre per il quale tutte le attività, per l'anno solare 2021 e 2022, troverà attuazione.

A valle del Programma attuativo di forestazione, gli Enti gestori, i quali sono destinatari delle risorse finanziarie previste nella Programmazione del Piano attuativo, redigono parte della progettazione finalizzata, ovviamente, al raggiungimento degli obiettivi previsti nel Programma di forestazione e, sulla scorta di questa relazione di progettazione di dettaglio, attraverso l'utilizzo di manodopera forestale, che viene espletata in amministrazione diretta, vengono sostanzialmente avviate concretamente le attività nel territorio.

C'è da evidenziare un aspetto abbastanza singolare ma che, sostanzialmente, si genera ormai da anni nel territorio.

Lo strumento di programmazione che andremo a fare, per effetto di copertura di bilancio, non viene mai approvato entro l'anno solare.

L’attività di manutenzione del territorio, come sapete, si svolge senza soluzione di continuità; per cui, i Consorzi di bonifica e Calabria Verde applicano attività di manutenzione costante nel territorio.

Qual è la novità del Programma di forestazione?

Tutti sappiamo che tra le mission del Comparto forestazione, oltre alla tutela dei boschi, sostanzialmente c'è anche l'attività di manutenzione e di difesa del suolo del territorio sapendo, ovviamente, che non c'è una sana politica di messa in sicurezza se non ci si approccia ai problemi di carattere generale, facendo una valutazione di merito all'interno delle singole aree.

Nel corso degli anni passati – lo dico per conoscenza, ma è stato prodotto in atti anche da questo autorevole Consiglio regionale anzi dall’autorevole Consiglio regionale dell'epoca – si faceva progettazione per singoli Comuni; ovvero, ogni Comune che aveva manodopera forestale, sulla scorta di un Programma di forestazione, predisponeva una progettazione specifica e applicava gli interventi per come vi avevo accennato prima.

Noi gestivamo – non noi, ma direttamente la Regione, attraverso il braccio operativo di ex AFOR, ora Calabria Verde, e i Consorzi di bonifica – in media 900 progetti all'anno, poiché c'era sovrapposizione fra progetti fatti da Calabria Verde per Comuni – quindi, 409 Comuni moltiplicati per due, Comparto Calabria Verde e Consorzi di bonifica – si ragionava intorno a 900 progetti l’anno.

Ciò significa, ovviamente, dispendio di energie per quanto riguarda la governance amministrativa degli interventi.

Cosa abbiamo fatto in questi anni? Abbiamo fatto una valutazione non più legata ad aree territoriali ma a bacini idrografici, mediante interventi su macro-aree.

Questa valutazione scaturisce da alcune considerazioni che sto per fare.

Tutti sappiamo che la Regione Calabria, nel corso degli ultimi 10 anni, è stata sottoposta in modo quasi continuo ad eventi meteorologici che hanno messo in ginocchio il territorio calabrese, mettendo a nudo la fragilità legata al sistema di smaltimento delle acque e di sistemazione dei bacini idrografici.

Come Dipartimento, abbiamo inteso attuare questa inversione di rotta, anche mettendo assieme tutte le conoscenze a disposizione, portandoci dietro il bagaglio dell'ex Autorità di bacino regionale che, come sapete, è stata soppressa per effetto del DL 2006, ma che aveva un bel bagaglio di conoscenza e di informazione del territorio.

Sulla scorta di ciò, abbiamo fatto un ragionamento concreto, ovvero: gli interventi sono efficaci se, e soltanto se, armonicamente sono fra essi collegati, mettendo assieme in singole aree, non soltanto le necessità finanziarie dovute alla forestazione, ossia alla manutenzione ordinaria, ma mettendo assieme, per singolo bacino idrografico, tutte le necessità finanziarie sia di carattere strutturale sia di carattere non strutturale.

La forestazione è uno degli aspetti più importanti; pertanto, andrebbe valorizzata e rilanciata, per le cose che sto per dire.

Nel corso degli ultimi dieci anni, per effetto degli eventi meteorologici, la Regione Calabria – negli ultimi 10 anni, ovviamente a memoria mia, perché sono stato uno dei relatori dei Programmi finanziari – ha previsto Programmazioni di interventi strutturali per oltre 750 milioni di euro, oltre alle ordinanze di Protezione civile che sfiorano cifre di oltre 200 milioni di euro.

Cifre veramente esorbitanti che, se non inserite in un ragionamento organico, non sempre sortiscono un effetto ottimale nel territorio.

Mi spiego meglio: se su un bacino idrografico prevediamo un intervento strutturale, come la sistemazione di briglie, la sistemazione di frane o di laminazione di corsi d'acqua e non li affianchiamo ad una sana politica di manutenzione ordinaria, rischiamo che l’intervento stesso non sortisca gli effetti per i quali è stato progettato.

Sulla scorta di questa esperienza, abbiamo voluto mettere assieme sia la parte necessità strutturali previste nel territorio sia la parte di manutenzione ordinaria.

In questo contesto abbiamo, quindi, predisposto una valutazione di interventi su vaste aree, che sono bacini idrografici, o meglio, sottobacini idrografici.

All'interno di queste, se non si riesce ad avere il dettaglio, perché la documentazione prodotta agli atti è di sintesi, all'interno del sito del Dipartimento agricoltura e forestazione sono elencate tutte le necessità finanziarie dei vari territori con i relativi costi, o meglio, necessità finanziarie per risolvere questo tipo di problemi.

È chiaro che se si riesce sinergicamente a mettere assieme queste due Comparti, gli effetti che ne sortiranno saranno di gran lunga superiori.

La manutenzione forestale, quindi intervento straordinario.

Rispetto ad una prima programmazione, abbiamo stimato che servono oltre 250 milioni di euro per fare attività di manutenzione ordinaria.

Qual è l'aspetto che sta penalizzando anche tutta l’attività di forestazione in Calabria? Sapete tutti che le risorse finanziarie vengono cofinanziate dal Ministero per il 70 per cento circa; quindi, su una dotazione finanziaria di 56 milioni di euro prevista nel bilancio regionale, il Governo, per il biennio 2021/2022, ha stanziato solo 90 milioni di euro, creando, ovviamente, un ammacco significativo al comparto forestazione.

Rispetto alle necessità finanziarie per fare le cose che dicevo prima, oggi abbiamo necessità di un budget di almeno 250 milioni di euro per fare manutenzione ordinaria che, coordinata in modo efficace con gli interventi strutturali previsti dal Dipartimento lavori pubblici, possono avere un ritorno finanziario operativo significativo.

Questa carenza finanziaria per l’attività di manutenzione straordinaria ci ha sostanzialmente obbligati a redigere un Piano attuativo per soli 156 milioni di euro. Considerate che con queste risorse dobbiamo garantire la copertura per l’antincendio boschivo che, nel corso degli ultimi anni, abbiamo stimato in circa 10 milioni di euro.

Per l’attività di manutenzione straordinaria pura abbiamo disponibili solo 146 milioni di euro.

Capite benissimo che una situazione di questo genere mette in ginocchio l'ottimo lavoro che stanno facendo i Consorzi di bonifica e Calabria Verde che, privati di queste importanti risorse, non possono attuare progettazione esecutiva finalizzata agli obiettivi che dicevo prima.

Questo strumento, utilissimo sicuramente come Piano di avvio dell’attività di forestazione, per certi aspetti non è esaustivo perché, come dicevo, le somme necessarie per fare i progetti finalizzati all'attività di manutenzione ordinaria, che debbono essere a loro volta complementari all’attività di interventi strutturali, non sono praticamente sufficienti; però, è ovvio che la manutenzione dei boschi e dei corsi d'acqua non può rimanere senza presidi e, su questo, con le limitazioni che ho evidenziato poc'anzi, con il Commissario di Calabria Verde, che è il dottor Oliva, presente anche oggi in audizione, e con l'ottimo lavoro che stanno facendo i Consorzi di bonifica nei territori, riusciamo a garantire non in modo ottimale l’attività di manutenzione del territorio.

Io mi fermerei qui, Presidente. Ovviamente, sono disponibile a dare risposte, nel caso in cui dovesse essere necessario. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Cedo la parola all’assessore Gallo.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia

Grazie. Ringrazio il presidente Molinaro per aver voluto convocare questa Commissione inserendo questo punto all'ordine del giorno.

Saluto i colleghi consiglieri, componenti autorevoli di questa Commissione.

Ho ritenuto opportuno, signor Presidente, che i vertici – come lei li definiva – della burocrazia – dal direttore generale del Dipartimento agricoltura e forestazione, al dirigente del settore U.O.A forestazione, il Commissario di Calabria Verde e il dirigente del settore, Domenico Ferrara – fossero presenti perché è giusto che ci sia questa interazione tra il Consiglio regionale, la Commissione competente in particolare e il Dipartimento.

Oggi ci occupiamo del Piano regionale di forestazione.

È il secondo Piano regionale che approviamo.

Lo scorso anno, per la verità, ci siamo insediati nel mese di marzo e l’abbiamo approvato in tutta fretta perché era già predisposto.

Quest'anno è il primo Piano regionale di forestazione che andiamo ad approvare in maniera più consapevole e, naturalmente, lo sottoponiamo – come è giusto che sia – all'approvazione della Commissione e del Consiglio regionale.

Dall'esperienza che ho maturato durante quest'anno, ritengo che la forestazione calabrese abbia enormi margini di crescita che, per la verità, sono stati poco utilizzati, senza attribuire responsabilità al passato, ma che credo necessariamente oggi, invece, debbano vedere una nuova stagione.

Spesso le foreste calabresi sono state utilizzate, sono state preda di privati – e, assumendomi la responsabilità, l’ho dichiarato più volte – anche utilizzate dalla ‘ndrangheta con coperture dello Stato.

Io credo che finalmente i boschi calabresi e, soprattutto i boschi di proprietà pubblica, debbano essere coltivati – è il termine giusto – e utilizzati a vantaggio della popolazione calabrese.

La Regione Calabria è proprietaria di oltre 60 mila ettari di bosco e riferisce – lo dirà anche lui direttamente – il commissario Oliva che, tra le entrate di Calabria Verde e, quindi, tra le entrate della Regione, perché dovrebbero essere entrate regionali, non ha reperito nemmeno un euro, né nel bilancio 2020 né nei bilanci a risalire.

Il che significa che i nostri boschi, che sono come i nostri capelli, crescono e vanno anche curati, sono in una fase esplosiva e, spesso, diventano un problema perché spendiamo diversi milioni di euro per gestire l'antincendio boschivo.

Vi riferiva l'ingegnere Siviglia delle difficoltà che comunque abbiamo nel comparto forestazione; non abbiamo ormai tantissimi forestali, sono stati circa 40 mila, adesso Calabria Verde e i consorzi hanno circa 6.000 dipendenti che, comunque, ogni mese devono ricevere uno stipendio. Questo impegno della Regione è stato messo a dura prova nel 2020 e lo è nel 2021, a causa di un taglio nel contributo regionale di forestazione da parte del Governo, con la legge di stabilità, che è diminuito da 130 milioni a 90 milioni di euro, sia per il 2020 e, ahimè, per il 2021.

Sto cercando di interloquire a Roma con i vertici dei partiti e prego anche ognuno di voi, con i vostri riferimenti, di aiutarci. In questa fase bisogna interagire sia con il Ministero delle politiche agricole ma soprattutto col Ministero dell'Economia, per avere un aiuto sostanziale e il ripristino del contributo sulla forestazione calabrese, in questo mare di milioni che, in questa fase di scostamenti continui, il Governo sta prevedendo.

Questo ci consentirebbe di guardare al futuro, all’ immediato futuro, con maggiore sicurezza, ma soprattutto anche a programmare una serie di investimenti oltre che a lottare mese per mese per il pagamento degli stipendi ai forestali calabresi, giustamente e legittimamente.

C'è anche in corso - ormai lo sapete - da parte dei sindacati una polemica per il ricorso alla cassa integrazione; cassa integrazione che è dovuta naturalmente alla questione epidemiologica. Calabria Verde in particolare ha pagato un tributo pesante in questi mesi per la perdita di alcune unità di lavoro a causa del Covid-19. Bisogna prevenire.

Siamo arrivati ad avere circa 250 tra contagiati e operai in quarantena, i primi verso la metà di marzo. È stato necessario ricorrere alla cassa integrazione, poi, peraltro, c'è stata anche la dichiarazione di zona rossa che c’è ancora in molti comuni della provincia di Cosenza che hanno centinaia di operai forestali. Mi riferisco in particolare ad Acri e San Giovanni in Fiore.

Quindi è consigliabile forse in questa fase prevenire, visto che ci troviamo nel massimo picco dell'epidemia. In ogni caso, al di là della questione cassa integrazione, abbiamo una seria difficoltà: se non ci sarà il ripristino del contributo statale sarà difficile arrivare a fine anno, ma sarà anche difficile poi programmare le attività che abbiamo in animo e che sono contenute in questo Piano regionale di forestazione. Se noi chiediamo ai privati di dotarsi di un Piano di gestione forestale, nel momento in cui fanno un piano di taglio, è chiaro che anche Calabria Verde deve cominciare a programmare in questo senso ed è per questo che ho chiesto al Commissario di Calabria Verde, dottore Oliva, di prevedere nel piano attuativo di Calabria Verde delle somme per un Piano di gestione forestale. Finalmente ci doteremo di un piano di gestione forestale e cominceremo anche noi ad avere dei piani di taglio anche perché la Calabria è completamente, si e no, esclusa dalla filiera bosco-legno e l'Italia importa molto legname da Paesi stranieri. Invece noi potremmo, attraverso anche appositi studi e un approccio che deve essere per forza di cose di approfondimento - perché dobbiamo dotarci come Dipartimento di un Piano forestale regionale e quindi di una previsione regionale e di una programmazione regionale da questo punto di vista, - cominciare ad intervenire e anche ad avere degli introiti per incassi a seguito di Piani di taglio e di coltivazione dei nostri boschi, anche attraverso l'ingresso nella filiera bosco-legno.

Certo, è una programmazione ambiziosa in un contesto difficile perché il contesto generale è assai difficile. Abbiamo operai che sono in massima parte alle soglie della pensione; circa 2.000 operai saranno esodati da qui al 2024 per limiti di età e anche oggi è chiaro che per alcune funzioni, come quella dell’antincendio boschivo, è difficile in molte aree della Calabria avere delle squadre efficienti che possano intervenire in tempi molto brevi.

C'è anche - ne voglio parlare insieme a voi - quella che è una mia convinzione: vale a dire, per tutelare il grande patrimonio boschivo che noi abbiamo, è necessario anche per l'antincendio un approccio diverso, un approccio più tecnologico, un approccio che possa realmente contenere azioni di dissuasione nei confronti dei piromani. Ed è per questo che stiamo pensando, insieme al Dipartimento, insieme alla forestazione, insieme a Calabria Verde, ad un progetto che possa essere per ora sperimentale e che possa in un certo qual modo, per alcune aree, avere una tutela anche attraverso interventi di natura tecnologica molto avanzati, per far sì che, più che avere squadre di antincendio pronte ad intervenire una volta che si è appiccato l'incendio, si possa evitare proprio l'incendio.

Credo che questo debba essere l'approccio per i prossimi anni, fermo restando che ritengo, dopo un anno ormai di guida del Dipartimento, che ci si possa incamminare verso un approccio diverso a quella che è la forestazione calabrese, pur consapevoli delle difficoltà che in questo momento il comparto sta vivendo soprattutto - lo ribadisco - per il taglio del contributo annuale da parte del Governo. Ribadisco che il contributo regionale di 56.000.000,00 di euro rimane invariato, nonostante i tagli in tantissimi comparti e per tantissimi capitoli. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie all’assessore Gallo. Qualcuno vuole intervenire per integrare? Anche se l’Assessore ritengo sia stato già esaustivo. Se i colleghi vogliono fare qualche riflessione... Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)

Grazie, Presidente. Chi mi conosce lo sa, intervengo senza alcun tentativo sciocco - tra l'altro visti i rapporti personali sarebbe ancora più sciocco - di fare della piaggeria nei confronti dell'assessore, però lo devo fare perché oggi, grazie alla sua presenza in questa Commissione e grazie alla presenza dei massimi vertici del dipartimento, che benché autonoma sarà stata concordata con l'assessore, ritengo che sia stata scritta una pagina molto importante in questa Commissione.

Spesso e volentieri purtroppo ci troviamo a subire delle assenze che mortificano il ruolo di questa Commissione. Questo noi, Presidente, lo dobbiamo denunciare. Ognuno deve espletare il suo ruolo nel massimo del rispetto dei vari livelli istituzionali che ci vedono coinvolti, per cui ritengo sinceramente di rivolgere un ringraziamento sia all'Assessore sia ai vertici del Dipartimento, al dottor Giovinazzo, all'ingegnere Siviglia e al Commissario di Calabria Verde, il dottore Oliva, che spesso io disturbo. Posso testimoniare il grande lavoro che stanno svolgendo in un settore di assoluta importanza per quello che ci diceva l'Assessore, per quello che c'è stato detto prima e probabilmente verrà detto anche a seguito del mio intervento.

Purtroppo noto - ma questo è un breve inciso, ormai siamo abituati– l’assenza su questioni così importanti dei colleghi della minoranza. Non so perché abbiano deciso di non sfruttare occasioni importanti come questa per dire la loro.

Ad ogni modo, concludo augurando un buon lavoro a tutti. Il Dipartimento agricoltura e l'Assessore stanno dando una eccellente dimostrazione di professionalità e di questo la nostra maggioranza politica, ma soprattutto la Calabria, deve esserne fiera. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Crinò. Il dottore Giovinazzo vuole dire qualcosa? No?! Perfetto. I colleghi non hanno chiesto la parola, quindi farò alcune considerazioni, avendo letto questo programma. Poi, se siamo d'accordo nell'esprimere un parere, lo metteremo ai voti formalmente. Su questo programma dirò alcune cose che possono apparire come una raccomandazione, altre come precisazione. Ritengo questo lavoro estremamente importante per quello che è stato già detto, ma anche perché la forestazione, la difesa del suolo e tutto quello che riguarda la manutenzione di questa regione può muovere l'economia e, soprattutto, può rendere il territorio più attrattivo oltre che riconoscere onore a questo sforzo. Mi rivolgo soprattutto agli estensori di questo programma, senza nulla togliere all'Assessore che è qui e quindi eventualmente interverrà.

 Prima considerazione: nel programma, al paragrafo 5.8, “Interventi della banca dati ReNDiS”, ho molto apprezzato questo elenco dettagliato– se non vado errato – di circa 944 progetti. Non c'è il totale e raccomando che ci sia per la prossima volta. È un elenco di progetti su tutto il territorio, sono 944, se non ho sbagliato la conta, per oltre un miliardo e mezzo di risorse.

Assessore Gallo, qual è la raccomandazione che vuole uscire da questa Commissione? È un patrimonio importante di progettualità, di interventi, di dettaglio, che ovviamente si possono sommare anche a quello che ci ricordava l'ingegnere Siviglia e penso che come Commissione possiamo raccomandare alla Giunta regionale di tener conto di questo patrimonio di progetti e di intervento per quella che può essere genericamente la programmazione nuova dei fondi comunitari nazionali, ma soprattutto tenendo conto del Recovery Plan di cui parliamo tanto e su cui probabilmente approfondiremo nella seduta di Consiglio prevista per il prossimo lunedì.

Sicuramente questo è un patrimonio che, proprio per quello che diceva l’ingegnere Siviglia, non va lasciato come una programmazione a sé, ma di fatto è già patrimonio di tutti noi e a cui dovremmo dare maggiore enfasi.

Seconda considerazione: nel paragrafo 5.5, “Criticità dovute ad eventi idrogeologici”, sostanzialmente si fa una corretta disamina degli interventi dal 2010 al 2017. Qua le risorse ci sono, c'è una famosa APQ (Accordo di programma Quadro) di 220 milioni, con una delibera del 2017. In questo paragrafo, sostanzialmente, ci sono gli importi e i riferimenti amministrativi e normativi ma si dice anche che questi programmi sono ancora aperti. Ovviamente facciamo una raccomandazione a chi gestisce le procedure - c'è un commissario specifico - affinché si possa dare un'accelerazione. Io non saprei indicare come, ma molto probabilmente è utile ribadire - se siamo d'accordo - che c'è l’esigenza di accelerare. Ad esempio, so che ci sono alcuni interventi che languiscono, sono un po' in ritardo da parte di alcuni Comuni; ci sono alcuni interventi che registrano una gara affidata ai consorzi di bonifica che hanno già realizzato e collaudato, ma potremmo fare altri esempi. Vorrei, quindi, enfatizzare nei termini che ho detto.

Al paragrafo 7.9 si parla di faunistica e sostanzialmente si prevede che i soggetti gestori di questo piano possono fare una serie di cose: ripopolamento, immissione di fauna e quant'altro. Non perché incida tantissimo nel concreto, però, per non essere contraddittori rispetto ad altre azioni che noi facciamo e che auspichiamo, va considerato il contenimento dei cinghiali. Io preciserei, se fosse possibile, comunque tenetelo a memoria e poi valutate, che in questo paragrafo sia previsto “esclusi i cinghiali”. Dire all' ente parco regionale “puoi immettere fauna” è una contraddizione in termini rispetto a quello che stiamo vivendo quotidianamente, anche rispetto ai lupi.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia

Secondo me possiamo mettere a verbale queste considerazioni e poi trasferirle come raccomandazioni.

LATELLA Danilo, dirigente della Commissione

Possiamo approvare il Piano con delle raccomandazioni.

PRESIDENTE

Voi avete scritto - vi ringrazio ancora una volta - che la Calabria è una delle poche Regioni che non ha mai realizzato l'inventario forestale regionale, pur essendo previsto nella legge regionale numero 20 del 1992. Sostanzialmente sono quasi 30 anni che non lo abbiamo. È chiaro che questo si scontrerà con i tempi, con le risorse, ma in qualche modo è corretto che sia evidenziato e magari, se siamo bravi, è possibile reperire un po' di risorse per far lavorare qualcuno, visto che siamo tra le prime regioni per superficie.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia

Anche per le finalità che dicevamo.

PRESIDENTE

Nella parte relativa alla lotta fitosanitaria si cita correttamente un’altra piaga che è rappresentata dalla processionaria. Sempre in quella raccomandazione dovremmo cercare - non dipende dalla volontà della Giunta che lo ha già scritto e conosco le dichiarazioni dell'Assessore – di trovare un po' di risorse perché insieme al servizio fitosanitario regionale sia avviata la lotta alla processionaria che è diventata una piaga, lo sta diventando veramente ed è preoccupante.

Poi, c'è un paragrafo importantissimo, il paragrafo 8.1 “Servizio di monitoraggio dei corsi d'acqua”. Sostanzialmente si dà atto, con una precisione massima - adesso non ricordo i numeri - che c'è stata un’attività di monitoraggio sulle aste fluviali. È stata realizzata una fotografia corretta e precisa degli interventi necessari. E vi ringrazio ancora una volta. Anche qui secondo me dobbiamo trovare il modo, non so come, di raccomandare l’utilizzo di risorse, penso ad esempio ai fondi del Recovery Plan.

Questa è una programmazione di fatto, una progettualità concreta dove è necessario spendere delle risorse per mettere in sicurezza le aste fluviali, i sottobacini idrografici.

La sorveglianza idraulica fa dei lavori eccezionali. Questa può diventare l’occasione per un inserimento in qualche programmazione più ampia per cominciare a dare una risposta. Tutte in una volta non si reperiranno le risorse, non c'è una quantificazione, ma c'è il numero di schede e quindi tecnicamente ci sono i dati.

Penultima considerazione: si dice che mancano le risorse per il Piano annuale e mi pare che l'Assessore già abbia dato indicazioni più precise rispetto a quello che c'è scritto nel Piano. Bisognerebbe cofinanziare questo Piano anche con gli introiti della filiera bosco-legno, però mi sembra di aver capito che l’Assessore ha detto che il 2020 ha prodotto zero. Vorrei sapere se siamo in possesso di dati storici perché potremmo comunicarli.

L'ultima considerazione: c'è arrivata una nota dell'Anpi Calabria che sostanzialmente conferma che mancano le risorse per chiudere l’annualità e, facendo riferimento ad un cofinanziamento, possibilmente di Fondi comunitari da intercettare, ne raccomanda l’utilizzo. Potremmo fare nostra questa raccomandazione: se dobbiamo ricorrere a Fondi comunitari - e speriamo che ci siano, che si trovino - fermo restando l'invito all’Assessore Gallo di tentare - che è il percorso più naturale - un maggiore cofinanziamento del Ministero perché diventerebbe tutto più semplice, sarebbe opportuno concertare, in qualche modo individuare una semplificazione nella gestione di queste risorse aggiuntive per chiudere l’annualità in termini di gestione e di rendicontazione. Queste sono le considerazioni emerse dalla lettura del copioso e importante programma. Come suggeriva l’assessore Gallo - io lo sottoscrivo - noi nel porre ai voti questo provvedimento potremmo approvarlo allegando queste raccomandazioni. L’assessore Gallo ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia

Grazie, Presidente. Sono assolutamente d'accordo con lei. Aggiungerei due aspetti. Il primo: sulla processionaria ho chiesto al Dipartimento e al Commissario di Calabria Verde di inserire nel Piano attuativo proprio questa azione di contrasto, rispetto a questo parassita che mette a dura prova e a rischio i nostri boschi. Peraltro, soprattutto nella Sila cosentina, quindi nella Sila Grande, c'è un problema che è notevolmente aumentato negli ultimi mesi.

Credo che ci sia stato un approccio abbastanza scientifico perché è stata coinvolta la nostra Università, è stata formata dal commissario Oliva, così vorrei definirla, una unità di crisi, unitamente ai Presidenti dei parchi, del Parco Nazionale della Sila in particolare, con il coinvolgimento di docenti universitari.

Credo che nelle pieghe del povero bilancio di Calabria Verde verrà fuori qualcosa per avviare questa lotta alla processionaria, fermo restando che, se noi avessimo il contributo di 40 milioni, probabilmente cominceremmo a fare un'azione massiccia.

Per quanto riguarda l'altro aspetto che lei ha sottolineato - che avevo dimenticato, infatti le ho chiesto, dopo il suo intervento, di riprendere la parola proprio in riferimento a questo -, io credo che la mission di Calabria Verde e della forestazione calabrese debba leggermente modificarsi. Certamente è importante intervenire attraverso il finanziamento di progetti sul dissesto idrogeologico e, quindi, sulla forestazione, ma credo che sia importante un altro aspetto – che anche lei ha sottolineato e su cui stiamo lavorando -, l'idea mi è venuta dall’avvio che c'è stato in questi mesi dei cantieri sui corsi d'acqua per la mitigazione del rischio idraulico, credo che la prevenzione, le funzioni di pulizia idraulica dei sorveglianti ci siano, ma debbano essere implementate per consentire la mitigazione del rischio idraulico, attraverso interventi nei corsi d'acqua con finanziamenti ad hoc.

Il precedente Commissario di Calabria Verde ha acquistato dei mezzi per queste finalità, sono rimasti fermi alcuni mesi, ma da quando si è insediato il commissario Oliva sono in giro per la Calabria. In questo momento sono aperti 12 cantieri. L'utilizzazione del PAC: in questa fase gli operai naturalmente sono in cassa integrazione, ma si ricomincerà a spendere per far sì che questa mission si vada modificando e io credo che si debba modificare di anno in anno.

Credo che sia necessario individuare da subito altre risorse. La prego di inserire questa richiesta nella raccomandazione da trasmettere alla Giunta per far sì che il Settore programmazione individui altre risorse che possano consentire – Presidente mi ascolti, è un passaggio importante - sia a Calabria Verde sia ai Consorzi di bonifica - non in forma diretta come per Calabria Verde –di avere delle somme che vanno individuate e non vanno disperse solo in misure massive che poi nessuno ricorda, per affrontare, in questo momento, sia azioni di prevenzione sul dissesto idrogeologico sia di mitigazione del rischio idraulico.

Sono elementi importanti anche perché, in questa fase, andiamo a prevenire una fase di mutamenti climatici nei quali a stagioni siccitose si alternano bombe d'acqua vere e proprie.

L'azione di prevenzione del rischio idraulico attraverso la risagomatura dei tantissimi corsi d'acqua è importante e anche – consentitemelo - d'impatto in questo momento. Ci sono stati interventi nel crotonese, ce ne sono, in questo momento, nel reggino, ce ne sono altri nel cosentino, ci sono molti cantieri aperti.

Io credo che sia necessario avviare la programmazione - dato che abbiamo il monitoraggio dei corsi d'acqua, abbiamo i sorveglianti idraulici - di un intervento periodico, utilizzando questi fondi sia per Calabria Verde sia per i consorzi di bonifica per risolvere tanti problemi.

Credo che questo aspetto sia importante, lo dobbiamo sottolineare e inserire nella raccomandazione alla Giunta che non solo la Commissione ma anche il Consiglio farà. L'individuazione di risorse ulteriori in questa fase particolare è importante perché avere tanti cantieri aperti è anche di impatto. Non mi dilungo oltremodo.

PRESIDENTE

Grazie all’Assessore. Metto ai voti il parere sul Programma forestale regionale, ovviamente, come abbiamo detto, diamo mandato all'Ufficio di predisporre questo parere con le raccomandazioni che abbiamo elencato e che l'Assessore anche ha ripreso.

Quindi propongo, ovviamente sapendo già la vostra opinione per quello che avete detto, parere favorevole e con questa raccomandazione.

Pongo quindi in votazione il parere. Approvato all’unanimità. Per l'Ufficio è chiaro? Benissimo! Grazie.

 

(La Commissione esprime parere favorevole)

Proposta di legge numero 38/11^ di iniziativa dei consiglieri D. Bevacqua, C. Guccione, N. Irto, L. Notarangelo, L. Tassone recante: “Normativa quadro per la gestione integrata multilivello del comparto pesca”

PRESIDENTE

Passiamo al sesto punto all'ordine del giorno, abbiamo fatto l'inversione. Il sesto punto è la proposta di legge numero 38 di iniziativa dei consiglieri Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo, Tassone. Ricordo che l'altra volta l'avevamo rinviata per l'assenza dei proponenti. Visto che c'è l'Assessore all’agricoltura e ci sono anche…

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

La possiamo rinviare perché c’è anche una mia proposta di legge quasi pronta, così le discutiamo insieme.

PRESIDENTE

L'Assessore ha accolto, a suo tempo, il suggerimento del consigliere Bevacqua di lavorare insieme, inoltre è già stato detto in Consiglio regionale che vi è una proposta di legge a firma della capogruppo Minasi che potrà essere integrata.

Con queste motivazioni e per rispetto degli assenti, se non c'è altro da aggiungere, se l’Assessore non ci vuol dire altro…

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare: politiche sociali e per la famiglia

Vorrei solo, Presidente, aggiungere che ha fatto bene a mettere questa proposta all'ordine del giorno perché ha ricordato che è venuta fuori l'esigenza del capogruppo del PD, che è tra i proponenti, di affrontare questo argomento.

Peraltro il Covid ha messo a dura prova anche il settore della pesca, per cui intervenire con una legge quadro è importante. Credo che la legge debba essere integrata, c'è sia la proposta della collega Minasi sia, credo, che il Dipartimento della Giunta si riservi di integrare la norma.

Fermo restando che credo che anche il confronto con i colleghi dell'opposizione sia importante ed è giusto e rispettoso in questo momento rinviare, non si può trattare una norma da loro proposta. Ci riserviamo di integrarla, le chiedo di rimetterla all'ordine del giorno quando ci saranno le osservazioni e le integrazioni che provengono dallo studio del testo da parte della Giunta.

Voglio anche aggiungere che ho avuto modo di parlare con il ministro Gelmini, che è il Ministro per gli affari regionali, e con la sua struttura, probabilmente nulla osta al fatto che noi legiferiamo su alcune materie, naturalmente con norme di carattere generale o nello specifico, purché dettate dal particolare momento che viviamo.

Non credo che un Consiglio regionale possa essere ingessato per un anno intero.

PRESIDENTE

Grazie per queste precisazioni assessore Gallo. Con queste motivazioni metto ai voti la proposta di rinvio. Approvata all’unanimità. Quindi, si rinvia con la richiesta dell’assessore Gallo di metterla all'ordine del giorno non appena avremo integrazioni o nuove proposte su cui poter lavorare insieme. Grazie.

(La Commissione rinvia)

Parere preventivo art. 9 comma 1 legge regionale n. 25/2013 - Adozione atto aziendale - Azienda Calabria Verde

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno, ex punto 7: “Parere preventivo articolo 9 comma 1, legge regionale n. 25/2013 - Adozione atto aziendale, Azienda Calabria verde”.

Informo la Commissione, l'Assessore e i suoi dirigenti che il provvedimento è pervenuto ieri, gli Uffici, quindi, non sono riusciti a completare l'istruttoria, ma è bene che noi facciamo questa discussione approfondita.

C'è stata una richiesta di audizione di parte di “UGL agroalimentare Calabria”, a firma di Guido Cordova Castellani.

È arrivata ieri sera quindi non abbiamo potuto procedere alla convocazione, magari la programmeremo nella prossima riunione, se decidiamo di procedere con degli approfondimenti dell’Ufficio.

È importante adesso concentrarci su questa proposta, visto che abbiamo l'Assessore, il dirigente generale del Dipartimento agricoltura e soprattutto il commissario Oliva che è estensore, ritengo, di questa proposta. Prego.

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell’Azienda Calabria verde

Preliminarmente, un grazie al Presidente e alla Commissione per aver voluto iscrivere la proposta all’ordine del giorno, nonostante stringenti problemi burocratici non abbiano consentito l’istruttoria del provvedimento che il Dipartimento agricoltura ha sottoposto a questa Commissione.

Quindi un grazie per la sensibilità dimostrata, ancora una volta, su questo tema.

Sul tema della forestazione si è già discusso per quanto riguarda il Programma di forestazione, ma quest’altro provvedimento riguarda la funzionalità dell’Azienda Calabria Verde e, in particolare, gli aspetti gestionali.

Mi sono insediato da pochi mesi - come si sa - e ho trovato un’organizzazione aziendale non in linea con le intervenute modifiche normative.

L’Azienda Calabria Verde, come è noto, è stata istituita con la legge numero 25 del 2013 e le sono state attribuite importanti funzioni.

Nella sua mission - vorrei ricordare - oltre alla gestione della forestazione, che è rinveniente dalla legge numero 20 del 1992 (ex legge sulla forestazione), sono state aggiunte altre competenze che riguardano la politica della montagna, quindi le ex Comunità montane, e l'aspetto relativo alla sorveglianza idraulica e monitoraggio di cui si è discusso nel punto precedente.

Quindi, tutte attività che rientrano nell’organizzazione gestionale complessiva dell'Azienda.

Come si sa, Calabria Verde ha ereditato la gestione dell'ex AFOR e anche delle foreste regionali. Come diceva l'Assessore prima, le foreste regionali sono consistenti in termini numerici e di importanza economica, circa oltre 60.000 ettari, e necessitano di interventi appropriati secondo le norme regionali.

Vorrei ricordare che la legge numero 45, la legge forestale regionale, impone a tutti gli Enti pubblici, e quindi anche a Calabria Verde, di adottare Piani di gestione forestale, in modo tale che questi consentano - come ha detto l’Assessore, utilizzando un termine molto appropriato - la coltivazione dei boschi. Probabilmente con i Piani di gestione si potranno avviare importanti attività e iniziative di gestione della materia prima forestale.

Il provvedimento trasmesso dal Dipartimento agricoltura riguarda, come dicevo, l'attività amministrativa. Sostanzialmente l'Azienda, per effetto delle modifiche intervenute nella legge numero 25 del 2013 per effetto della legge numero 43 del 2016, che ha apportato delle modifiche sostanziali all'aspetto organizzativo nella sua interezza, ha dovuto aggiornare l'atto aziendale previgente, quello che era stato approvato nel 2014 e che aveva avuto già un primo passaggio nella Commissione consiliare competente.

C’è stata una proposta di modifica di questo atto aziendale già nel 2018, ma evidentemente non aveva avuto un percorso definito. Per cui, c'è stata la necessità di proporre una nuova organizzazione. Ovviamente questa si è basata sui principi di efficienza, economicità ed efficacia, per cui sono stati recepiti e tradotti in un atto deliberativo che ho adottato, come Commissario di Calabria Verde, a fine marzo e quindi tempestivamente trasmesso a questa Commissione.

Il percorso normativo prevede che ci sia una presa d'atto e un’approvazione da parte della Commissione competente, non è previsto il passaggio in Consiglio, in seguito sarà la Giunta regionale che dovrà determinarsi.

Nel merito, riassumo, è in linea la previsione normativa che: ha soppresso la figura del direttore amministrativo e del direttore tecnico, introducendo la figura del dirigente del Settore alla Direzione generale; abolito il Comitato tecnico d’indirizzo; ridotto il numero dei distretti da 11 a 9; così come ha previsto la riduzione della dotazione organica del personale che nel 2014 Calabria Verde ha ereditato per l’inclusione delle attività dell’ex AFOR.

L'atto aziendale, sostanzialmente, è stato aggiornato in questi termini, tenendo conto delle modifiche normative intervenute.

Nel merito, il nuovo funzionigramma dovrà consentire una maggiore funzionalità degli aspetti gestionali veri e propri. La norma prevede la possibilità di istituire 14 Settori, l'atto aziendale proposto, proprio nell'ottica dell'economicità, individua 7 Settori funzionali i quali inglobano le varie funzioni assegnate a Calabria Verde per effetto della legge numero 25 - che ho citato in premessa - in ragione della mission aziendale. Sostanzialmente è prevista un'area amministrativa, che comprende tre settori (la Segreteria della Direzione generale, il Settore economico e finanziario e il Settore risorse umane e personale), e un'altra Area tecnico-amministrativa, che ingloba gli aspetti puramente di riferimento gestionale, ovvero la forestazione, quindi il Programma di forestazione e la sua attuazione, attraverso il Piano attuativo di forestazione che l'Azienda già ha provveduto a redigere e trasmettere alla Giunta regionale per la sua approvazione. È stato approvato recentemente.

Tutti gli indirizzi che l’ingegnere Siviglia e l’Assessore hanno molto proficuamente illustrato, compresa la gestione forestale, la gestione degli aspetti fitopatologici e la processionaria, a cui si è fatto riferimento, sono stati - confermo quello che ha detto l'Assessore - tradotti in fatti concreti e operativi e, a loro volta, saranno a brevissimo organizzati in progetti esecutivi che vedranno il coinvolgimento dei soggetti istituzionali cui si faceva riferimento: Enti di ricerca, l’Università, l’Ente parco, ecc.

Dobbiamo considerare, anche, che siamo in un periodo particolare, alcune attività dovranno essere traslate nel tempo perché il ciclo biologico della processionaria - non sto qui a dilungarmi su questi aspetti - va affrontato seguendo alcuni periodi temporali e questo il processo è già avviato.

Ritornando ai Settori operativi, è stato previsto un altro Settore che riguarda la gestione del Demanio regionale, quindi le foreste, con l’Ufficio del Piano ed è stato inserito in una declaratoria che riguarda la politica dalla montagna.

Come ho ricordato prima, Calabria Verde ha ereditato le funzioni delle ex Comunità montane, quindi, ho ritenuto di considerare questo aspetto in maniera centrale perché può utilmente inserirsi in quelli che saranno poi i progetti a cui il Presidente faceva riferimento. L’Azienda dovrà farsi carico di attuare importanti progetti nella gestione del settore della difesa idrogeologica e nel settore della gestione delle foreste demaniali, in quanto oggi è centrale una diversificazione delle attività assegnate.

Si è fatto riferimento prima, Presidente, all'aspetto faunistico. È necessario pensare a fatti più innovativi e diversificati, per esempio, è in atto un ufficio preposto che curerà un discorso integrato di educazione ambientale, inglobando anche le attività dei vivai, delle aziende faunistiche e del Demanio forestale stesso.

A seguire, è previsto il Settore della difesa, a cui afferisce l'attività antincendio; riteniamo che questa debba essere considerata in un unico settore a sé stante perché la norma ha considerato anche il supporto alla Protezione civile e il servizio antincendio, così come il supporto durante i periodi non emergenziali di incendio – e mi riferisco agli aspetti calamitosi, quindi agli eventi alluvionali – deve essere un sistema a sé stante e, quindi, può essere compreso in un settore particolare che curerà questa materia; così come, un altro settore, riguarda il servizio di monitoraggio e sorveglianza idraulica.

Su questo, come è stato detto, Calabria Verde ha in gestione per effetto, appunto, di aver inglobato anche questa materia, il monitoraggio e la sorveglianza idraulica.

Su questo, magari, è necessario fare ulteriori approfondimenti perché il servizio di monitoraggio che sta svolgendo in questo momento Calabria Verde deriva da una delibera di Giunta regionale che era stata assunta e pensata in passato per l’ex AFOR, dove le funzioni in questo momento per effetto di un contingente che è stato assunto dall’ex AFOR, che prevede circa 300 unità distinte tra sorveglianti idraulici, ufficiali e digitalizzatori, che hanno un contratto di natura privatistica idraulico-forestale, contrariamente a quello che prevede la norma.

Su questo, l'Azienda ha subito anche delle sentenze rispetto alle quali è necessario conformarsi rispetto a quest’altro problema.

Abbiamo chiesto all’Aran un parere specifico su quello che dovrà essere l’inquadramento specifico per questo tipo di personale.

Sulla materia del monitoraggio e sorveglianza idraulica è necessario, appunto, che ci si determini con un indirizzo univoco, anche coinvolgendo il Dipartimento competente su questa materia, in modo tale che si faccia chiarezza su quelle che devono essere le competenze attribuite all'Azienda perché in questo primo momento, in questa fase, all'Azienda è relegata solo – da come si legge agli atti – l’attività di livello A, ossia quell’attività di monitoraggio degli alvei fluviali e, a sua volta, di rilevare quelle che sono le criticità e dare contezza a ciascuno per quanto riguarda la competenza specifica, ossia Regione, Comuni, Città metropolitana, Consorzi di bonifica e privati, laddove se ne riscontri questo titolo; mentre all'Azienda è relegata l'attività di pronto intervento, allorché si riscontrino criticità che ostacolino il deflusso delle acque e, quindi, queste ostruzioni possano creare riversamenti nel percorso dell’alveo fluviale e arrecare danni a cose e a persone.

Per effetto di questa importante attività del servizio di monitoraggio è stato possibile, così come si ricordava prima, attuare alcuni progetti finanziati dalla Regione Calabria con le risorse PAC, dove in questo momento, così come ricordava l'Assessore, sono in atto importanti interventi sul territorio, che consentono di migliorare il deflusso idrico di alcune importanti aste fluviali sul territorio.

Sono impiegati i mezzi, come ricordava l'Assessore, mezzi importanti che consentono, appunto, di dare risposte altrettanto importanti a quelle che sono le criticità sul territorio.

Tornando all'organizzazione, molto brevemente, oltre alle cose già dette e, quindi, ai settori che sono stati pensati, questi settori poi troveranno articolazione funzionale nell'ambito della micro-organizzazione che è demandata all’Azienda, alla Direzione generale dell'Azienda, per adottare un atto di micro-organizzazione dove saranno incardinati gli uffici e con ciascuno di essi la declaratoria e, quindi, la dotazione organica con le relative mansioni.

Oltre ai settori, quindi agli uffici, l'Azienda sarà composta – mi auguro, all'esito di questo percorso amministrativo – anche di uffici in staff, dove è pensata l'Avvocatura aziendale, il controllo di gestione di budget, poi un altro ufficio che riguarda la prevenzione della corruzione, il Piano di corruzione, che sono adempimenti per legge, così come l'ufficio di stampa e comunicazione o altri uffici che curerà il Comitato Unico di Garanzia e il Piano delle azioni positive, anche il ciclo della performance e, infine, un’altra Unità operativa organizzativa, che riguarderà i procedimenti disciplinari.

A valle di tutta questa organizzazione, sono inseriti i Distretti territoriali che, come ricordavo, dovranno subire anche una rotazione per ottimizzare la spesa in termini numerici ma, allo stato, noi possiamo giovare di quello che è tutto il patrimonio che è stato rinvenuto dalle ex Comunità montane che consentono di organizzare il lavoro sul territorio anche con sportelli operativi. Questo è l'organigramma, l'organizzazione funzionale dell'attività.

Voglio ricordare che tutto questo è legato all'adozione del bilancio di Calabria Verde; bilancio che dovrà trovare immediata attuazione in questi giorni dove si auspica che quanto prima l'Azienda potrà avere anche la nomina del Revisore dei conti - la cui nomina voglio ricordare, è in capo al Consiglio regionale -, consentendo di favorire un’agibilità amministrativa ottimale nel rispetto dei conti pubblici.

Io mi fermerei qui.

Ovviamente, se ci sono domande sono assolutamente a disposizione.

PRESIDENTE

Grazie, dottor Oliva. Aveva chiesto la parola il dottor Giovinazzo. Prego.

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari 

Grazie, Presidente. Grazie, consiglieri.

Preliminarmente, ringrazio per l'apprezzamento che è stato fatto per le strutture burocratiche del Dipartimento agricoltura.

Volevo sottolineare un aspetto, che è un aspetto di tipo tecnico-burocratico. L'accorpamento della nuova forestazione all'agricoltura ha consentito di fare delle attività in maniera anche organica e rapida su due aspetti.

Il primo aspetto è cosa vogliamo fare, ed è il Piano di forestazione; come lo vogliamo fare, è l'organizzazione che ha dato il commissario Oliva. Su impulso dell'assessore Gallo, stiamo cercando di far diventare il Piano di forestazione non solo uno strumento che paghi gli stipendi, ma l'elemento che consenta di valorizzare veramente questo Ente.

Lo diceva prima l'ingegnere Siviglia: alcune cose del Piano di forestazione non sono state ben valorizzate.

Per esempio, l'aspetto del dissesto idrogeologico, alcuni progetti importanti sono fermi perché non dipendono direttamente da noi, bensì noi siamo legati all'attività che altri Dipartimenti fanno.

Questi elementi, comunque, servono per dimostrare cosa? Che la forestazione nel suo insieme e Calabria Verde non sono solo gli operai forestali. Pino Oliva accennava anche ai Distretti, alla diramazione che è sul territorio.

Dottore oliva, se non sbaglio, abbiamo anche 800 dipendenti che non sono dipendenti forestali. È vero?

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell'Azienda Calabria Verde

Vi ringrazio per lo spunto.

La dotazione organica di Calabria Verde in questo momento prevede in registro oltre 3 mila e 600 operai idraulico-forestali; quindi, oltre agli operai veri e propri, sono compresi anche coloro i quali hanno un contratto impiegatizio nonché 500 dipendenti di Contratto collettivo nazionale di lavoro, che sono distinti tra gli ex dipendenti Afor con gli ex dipendenti delle Comunità montane e anche personale ex LPU, quindi annoverabile alla Comunità montana.

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari 

Ho voluto fare questa precisazione perché la diramazione sui territori non riguarda soltanto gli operai, ma anche circa 800 unità che – se valorizzate con le modalità organizzative che ha espresso il Commissario – possono dare un supporto anche alla manifestazione positiva del Piano di forestazione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, dottor Giovinazzo. Se c'è qualche evento, altrimenti ne approfitto.

Intanto, la data della prossima Commissione l'avremmo fissata per lunedì 26. Ovviamente, questo punto, come abbiamo detto, merita un approfondimento anche degli uffici e sentiremo l'UGL che ha chiesto di essere sentita.

Ovviamente, chiediamo scusa al dottor Oliva se dovrà ritornare però è opportuno che facciamo questo approfondimento e questa “concessione”, tra virgolette, di audizione.

Per il rinvio, siamo d'accordo per il 26? Se siete d'accordo, lo metto subito ai voti.

Dopo, preciso una domanda, dottor Oliva. Approvato all'unanimità.

 

(La Commissione rinvia)

 

Volevo chiedere una cosa al dottore Oliva, al dottor Giovinazzo e al dottore Siviglia su questo punto, così la prossima volta lo riprenderemo: c'è scritto che la precedente pianta organica non è mai stata redatta dall’ex Commissario; insomma, non è mai passata dalla Commissione per il parere. Confermate? Sì? C'è scritto!

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell'Azienda Calabria Verde

Sì, l'ho accennato, ma forse sono stato poco esaustivo da questo punto di vista.

Esiste un atto aziendale che è stato approvato nella Commissione competente del Consiglio regionale nel 2014 e approvato in Giunta regionale.

Per effetto delle modifiche delle norme intervenute con la legge numero 43 del 2016, la nuova organizzazione non ha completato l'iter amministrativo attraverso il Consiglio regionale.

Ecco perché l'Azienda si trova in questo limbo: non applicabilità completa del primo atto aziendale e necessità di procedere con un nuovo atto, proprio in linea con quella che è la norma modificata nel 2016.

PRESIDENTE

Perfetto. Era per chiarirlo perché è giusto che diciamo che si sta facendo uno sforzo per chiudere anche un percorso, ovviamente anche in modo lineare e formale.

La seconda curiosità, non è nemmeno una domanda: questo Piano è stato reso immediatamente esecutivo nell'adozione da parte del Commissario.

C'è un motivo particolare? Ci sono già atti prodotti da questa esecutività o è un aspetto formale di procedura vostra interna di Calabria Verde?

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell'Azienda Calabria Verde

No, è stato reso e sta scritto nell'atto che qualsiasi atto che si potrà fare in termini di organizzazione di ufficio è sotto condizione risolutiva all'esito di questo percorso amministrativo; laddove questo non dovesse essere, è chiaro che decade ogni atto, ma assicuro che non è stato prodotto alcun atto in merito a questo; anzi, noi stiamo adottando il Piano della performance e il Piano anticorruzione, che sono slegati, ma tutto quello che ne deriverà per l'attuazione di questa organizzazione è legato strettamente al bilancio, rispetto al quale sto lavorando in questi giorni e attendendo anche la figura del Revisore perché, senza di esso, non si potrà… e, quindi, ci sono una serie di atti amministrativi che sono collegati in maniera strettissima tra di loro.

Sulla convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Ovviamente, grazie per la pazienza e per il contributo.

Ci rivedremo, previa convocazione formale, il 26 di questo mese, così siamo nei 15 giorni e chiudiamo la procedura.

Adesso torniamo agli ultimi tre punti che sono rimasti all’ordine del giorno che sono i pareri.

Parere numero 7/11^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Approvazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e Promozione Turistica 2020 ex art. 4 della l.r. 8/2008”

Parere numero 8/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Integrazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e promozione turistica 2020, ex art. 4 della l.r. 8/2008, approvato con D.G.R. 103/2020"

PRESIDENTE

Abbiamo il penultimo punto: pareri 7/11^ e 8/11^.

Ovviamente, sono diversi e saranno trattati in modo diverso ma, essendo pareri sui Piani annuali di attività turistica cosiddetta “sostenibile”, hanno molte affinità.

La volta scorsa abbiamo audito la segretaria di Giunta regionale, dottoressa Montilla, e stamattina, sia pure di riflesso, è stata fatta anche qualche considerazione da parte dei rappresentanti del turismo organizzato.

La dottoressa Montilla ha mandato una nota. Questa loro ce l'hanno?

(voce fuori microfono)

Perfetto, visto che è agli atti, è inutile che io la legga.

Ci sono due cose che ribadisco anche per rendere più comprensibile il verbale di questa riunione.

La firma dell'avvocato Eugenia Montilla: sostanzialmente dice che, per quanto riguarda l'attuazione del Piano annuale di promozione 2020, sono già rinvenibili dal contenuto del Piano esecutivo; cioè, se vi ricordate, avevamo chiesto che mancava una delle caratteristiche, uno dei componenti che deve avere questo Piano, ovvero il monitoraggio sull'anno precedente, oltre che il monitoraggio successivo semestrale da parte della Giunta regionale a questa Commissione; l'avvocato Montilla ci dice che nel Piano di immagine e promozione turistica 2021, si rileva questo monitoraggio.

Ci dice anche che sul 2020 – quindi parliamo del penultimo punto, l’ex 7 e 8 sostanzialmente – le poche azioni avviate nel 2020, trovano conclusione nel corrente anno 2021 e potranno essere formalmente monitorate solo nell'anno 2022.

Questo ci dice l'avvocato Montilla e, ovviamente, si scusa per non essere presente in Commissione.

Poi, se vi ricordate, l'altra volta abbiamo chiesto anche un parere al Settore assistenza giuridica rispetto all'ipotesi che proprio l'avvocato Montilla, alla fine dei suoi interventi, prospettava e cioè l’applicazione dell’articolo 67 del Regolamento interno di questo Consiglio regionale e, quindi della Commissione, rispetto al parere dato per acquisito, sostanzialmente, visto che erano trascorsi 30 giorni da quando era pervenuto in aula e poi è stato assegnato alla Commissione.

Sul 2021, la stessa avvocato Montilla nella sua dichiarazione precisava che, certamente, non era il caso di ritenerlo acquisito, visto che era arrivato nei termini e che noi abbiamo convocato la Commissione entro i 30 giorni, c'è stata l’audizione e quant'altro.

Questo parere, sostanzialmente, ci dice che non è un parere vincolante per la Giunta regionale.

Qui c’è l’avvocato Lazzarino, se eventualmente poi ci vuole dire qualcosa. Mi sembra di aver capito che è obbligatorio darlo, ma non è vincolante per la Giunta regionale.

Non è un parere tecnico-amministrativo, ma un parere politico, nel senso che è una valutazione sul Piano annuale nella corrispondenza col Piano triennale.

Sostanzialmente, si evidenzia anche che se il parere non viene espresso nei termini di 30 giorni o meno, comunque, in qualche modo, se ho capito bene - chiederemo lumi all’avvocato Lazzarino - ci eravamo posti il problema: lo dobbiamo rendere? Non lo dobbiamo rendere? Come ci comportiamo?

Vista anche l’ora e il lavoro che abbiamo fatto, magari posso avere poca lucidità sull’aspetto giuridico. Quindi, chiederei a lui qualche ragguaglio e, poi, faccio delle considerazioni in aggiunta rispetto alle cose contenute nel parere. Prego.

LAZZARINO Sergio, dirigente Settore assistenza giuridica

Grazie, Presidente. Allora, abbiamo fatto una ricostruzione delle norme che il collega Latella ci ha invitato ad approfondire.

Molto brevemente ed in estrema sintesi, la nostra ricostruzione è questa: i pareri che vengono richiesti e previsti da leggi regionali e che le Commissioni consiliari devono rilasciare su atti della Giunta sono dei pareri obbligatori, perché la norma dice che la Giunta regionale deve chiedere il parere. Nulla viene detto, invece, sulla vincolatività o meno del parere stesso.

Il legislatore, in alcuni casi, ha espressamente previsto che il parere è vincolante; ci sono alcune leggi regionali nella quali è previsto che il parere, espresso dalla Commissione consiliare, vincola la decisione della Giunta. In questo caso, nulla si dice e, quindi, siamo propensi a ritenere che, quando il legislatore non dica nulla sull’argomento, il parere debba essere considerato non vincolante. Pertanto, la Giunta potrebbe, teoricamente, non tenerne conto.

Per quanto riguarda la tempistica, le norme parlano di 30 giorni. Riteniamo che anche questo termine non sia un termine perentorio, quindi la Commissione potrebbe anche esprimere il parere dopo lo spirare dei 30 giorni.

Nel caso specifico, adesso so che ci sono stati dei problemi. Lo stesso Dipartimento ha chiesto un rinvio per problemi – diciamo – burocratici. Secondo noi, quindi, non si tratta di un termine vincolante.

Un’altra problematica è data dal fatto che la Giunta regionale manda alla Commissione consiliare la richiesta di parere su una delibera di Giunta già approvata.

Ora il fatto che, per esempio, nel caso specifico che ci riguarda, la norma dica testualmente “la Giunta regionale invia prima dell’approvazione”, ci spinge a pensare che la Giunta forse, più correttamente, debba trasmettere uno schema di provvedimento e non un provvedimento già formalmente approvato.

Quindi, sullo schema di provvedimento, la Commissione consiliare dovrebbe esprimere il proprio parere e la Giunta, successivamente, – abbiamo detto che non è vincolante – può tenere conto delle osservazioni fatte dalla Commissione consiliare ovvero non tenerne conto e approvare, poi, il provvedimento definitivo.

Quindi, secondo noi, molto sinteticamente, questo è il quadro che emerge dalla normativa che abbiamo esaminato.

PRESIDENTE

Grazie. Chiedo ai colleghi se hanno qualcosa da osservare o da integrare rispetto alla precedente riunione, altrimenti evidenzio alcune cose che abbiamo rilevato – ripeto –nell’approfondimento di alcuni aspetti, tenendo conto del parere che è stato poco fa illustrato e anche del merito dello stesso.

Si rileva questo: sostanzialmente, il Piano attuativo 2020 non è corrispondente o – meglio – omette di dare attuazione al Piano regionale strategico turistico sostenibile, questo il quadro in cui ci muoviamo, e il parere arriva in Commissione perché c’è un Piano regionale, previsto dalla legge 8, che viene approvato dal Consiglio.

Il Piano è triennale, ma può essere aggiornato annualmente o può essere non aggiornato. In questo caso, non ci risulta che questo Piano triennale sia stato aggiornato da giugno 2019.

La coerenza, la conformità del Piano annuale di tener conto delle linee tracciate dal Consiglio è uno degli elementi che riguarda questo parere. Cioè: diamo il parere su che cosa? Sulla corrispondenza tra un Piano strategico turistico sostenibile regionale, approvato dal Consiglio; la Giunta fa le azioni di intervento annuale e le manda in Commissione. Non è così?

(Voce fuori microfono)

No, quindi conferma che è così, facciamo l’inverso. Benissimo!

(Voce fuori microfono)

Ci mancherebbe!

Secondo aspetto. Un altro elemento che si coglie nell’analisi degli atti che ha trasmesso la Giunta, della legge 8 e del Piano turistico regionale, è che questo Piano 2020, sostanzialmente, ha realizzato solo un macro-ambito.

Ci sono quattro macro-ambiti. Nel 2020 è stato attivato solo un macro-ambito che è quello dell’immagine e della comunicazione e non sono stati letteralmente attivati gli altri tre macro-ambiti.

Entrando nel merito del macro-ambito attivato “immagine e comunicazione”, non c’è corrispondenza della visione di questo intervento sull’immagine e la comunicazione in Calabria rispetto a quello che prevede il Piano Triennale.

Se non è chiaro interrompetemi o integratemi subito.

All’interno ancora di una delle azioni del macro-ambito attivato, che è quello che riguarda l’immagine e la comunicazione, non c’è corrispondenza con il Piano di marketing, previsto nell’allegato 3 del Piano regionale di turismo sostenibile regionale.

Queste sono le cose che ho e abbiamo rilevato.

C’è un altro elemento che in qualche modo, comunque, l’avvocato Montilla, con la nota di oggi, rimanda, vale a dire che gli effetti di questo monitoraggio li troveremo a seguire nell’anno 2021, nell’altro Piano, che prevede questo monitoraggio e questa valutazione rispetto a che cosa si è prodotto nel Piano nell’anno precedente.

Questi sono gli elementi, a mio giudizio, rispetto all’audizione della seduta precedente, agli approfondimenti dell’ufficio e che abbiamo fatto su questo punto all’ordine del giorno.

Questo è, questi sono i dati.

Se – lo chiedo anche come ulteriore supporto e ad integrazione, visto che siamo qui e, quindi, nessuno si può sentire limitato rispetto al giudizio –  nelle cose che ho sintetizzato – che, ovviamente, ho su una paginetta che, poi, lascio al dirigente – ci può essere qualche altra considerazione o qualche correzione, invito a farlo perché è chiaro che dobbiamo tener conto delle valutazioni di ognuno di noi per decidere cosa fare su questo parere che riguarda il Piano annualità 2020, che sono due punti, perché c’è stata una delibera sostanzialmente ad inizio 2020 e, poi, un’integrazione che è avvenuta più o meno a fine settembre 2020, però il Piano è uno.

Chiedo scusa, se non ci sono interventi o altre considerazioni, per evitare di rinviare questo punto sine die, ritengo che per queste carenze che ho rilevato …

(Voce fuori microfono)

No, mi sembra che questo non lo possiamo fare, mi sembra. Però, l’invito a chiunque … (incomprensibile) …

(Voce fuori microfono)

Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò.

CRINO´ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Presidente, chiedo di intervenire quando è possibile.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Per quello che mi riguarda possiamo anche astenerci dal parere. C’è stato un parere che deriva dal silenzio-assenso, per cui ci riserviamo, poi, sul prossimo programma di esprimere un parere che sia preventivo.

Da questo punto di vista, voglio dire, argomentare e sostenere un parere positivo o negativo su una situazione del genere a posteriori, mi sembra inadeguato oggi da parte nostra. Quindi, sono per non esprimere il parere.

CRINO´ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Presidente, in realtà avrei necessità, con la collaborazione del dirigente del Settore assistenza giuridica, di una specificazione che, probabilmente, potrà essere utile ai nostri ragionamenti, anche quello che diceva prima il collega Pitaro, perché credo che ci sia stata una confusione di idee.

Quindi, vediamo di capire qual è quella da seguire, perché, se tanto mi dà tanto, quando l’avvocato Lazzarino dice che il termine entro cui la Commissione deve emettere il parere – a prescindere dalla vincolatività o meno che abbiamo capito non esservi – non è perentorio, è chiaro ed evidente che non matura alcun tipo di silenzio, perché il silenzio può maturare solo laddove il termine entro cui rendere il parere è un termine perentorio.

Quindi, con riferimento a questo, poiché anche la dirigente Montilla l’altra volta aveva esplicitamente citato l’operatività del silenzio-assenso che – per carità, se ci fosse – però, non vedo che, a chiare lettere, esplicitamente il suo parere, avvocato Lazzarino, su questo … come dire … probabilmente lo estrapolo ragionando al contrario.

Onestamente, la leggo così: laddove – mi ripeto e mi scuso – lei dice che il termine entro cui dobbiamo rendere il parere non è perentorio, se tanto mi dà tanto – ripeto – è chiaro che non può maturare un silenzio, perché il silenzio matura solo esclusivamente laddove il termine sia perentorio.

Questo lo dico a beneficio della Commissione e, poi, faremo le valutazioni se il parere va reso, non va reso, come va reso e la votazione con riferimento all’essere favorevoli o meno.

Però, su questo ci dica – se è possibile – una sua idea, perché altrimenti – ripeto per l’ennesima ed ultima volta – si crea il problema di citare, come faceva prima il collega Pitaro, l’ipotesi del silenzio, che, onestamente, secondo me, confligge con quello che lei dice nel suo parere.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

In questo caso, penso che possa operare il silenzio-assenso, perché la questione della perentorietà è relativa alle Pubbliche amministrazioni non all’interno di un procedimento per cui questo parere, peraltro, non solo non è vincolante, ma non è una condizione affinché l’atto produca degli effetti.

LAZZARINO Sergio, dirigente Settore assistenza giuridica

Non credo che siano confliggenti, nel senso che, secondo noi, il parere non è perentorio e, quindi, può essere reso anche dopo, fermo restando che la Giunta regionale al trentunesimo giorno può assumere il provvedimento, se lo ritiene, oppure il quarantesimo giorno la Commissione competente esprime il suo parere e la Giunta se vuole può dire: “sono spirati 30 giorni, non tengo conto e nel mio provvedimento non cito neanche oppure tengo conto delle osservazioni che mi sono state fatte al quarantesimo giorno”.

Mi permetto di dire che è una scelta più politica che amministrativa. È una scelta politica cioè la Giunta può non tener conto di quello che la Commissione consiliare – organo, tra virgolette, di controllo in questo caso – oppure sull’operato della Giunta, sul fatto nel caso specifico che i programmi annuali siano coerenti con i programmi triennali, il programma triennale che viene fatto anche in Commissione.

Quindi, secondo me, più che motivazioni di natura giuridica-amministrativa, sono motivazioni di natura politica. Può tenere conto, può non tener conto.

Quindi, per me il parere non è perentorio; il termine, voglio dire, non è perentorio.

CRINO´ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Presidente, se posso, convengo con lei – e ci mancherebbe pure! – sul termine non perentorio del parere, però se lei ci dice – non so perché ha difficoltà a dirlo esplicitamente, probabilmente mi spiego male – che quanto diceva la dirigente Montilla è corretto ed ovvero che, decorsi i 30 giorni, matura il silenzio-assenso, la questione non si pone; non so come dire, la questione non si pone!

Se lei ci dice questo, poiché mi era sembrato di capire nella precedente seduta che tra i quesiti che la Commissione chiedeva al Settore assistenza giuridica c’era anche questo specifico “opera o non opera, ai sensi dell’articolo 67 del Regolamento, la fattispecie del silenzio-assenso”, se lei ci dice che opera… credo che le questioni che lei poneva e cioè che al trentunesimo giorno la Giunta possa deliberare o meno, nessuno lo metta in dubbio.

Stiamo parlando se opera o non opera – per quello che so io, ma posso sbagliarmi – i casi di silenzio-assenso devono essere esplicitamente tipizzati e, laddove non siano tipizzati, se del caso, se un silenzio matura è certamente di rigetto, addirittura. Però, ci dica lei.

LAZZARINO Sergio, dirigente Settore assistenza giuridica

Silenzio-assenso significa che, in caso di mancata esitazione del parere, io ti do il via libera. 

CRINO´ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

So cosa significa il silenzio-assenso. Lei deve dire se in questo caso noi siamo liberi da responsabilità. Lo so cos’è il silenzio-assenso. 

LAZZARINO Sergio, dirigente Settore assistenza giuridica

Era la premessa per arrivare alla risposta.

CRINO´ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Allora, mi scusi.

LAZZARINO Sergio, dirigente Settore assistenza giuridica

In questo caso, la norma dice che, se il parere non viene reso entro il trentesimo giorno, si prescinde dal parere. Quindi, se lei mi pone questa domanda, senza volere addossare o eliminare responsabilità perché non è compito mio, dico che non si forma il silenzio-assenso.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Presidente, chiedo scusa, intervengo per integrare. Allora, giuridicamente, non si forma il silenzio-assenso perché non c’è un termine perentorio e perché qua non si tratta di una procedura tra diverse Amministrazioni, ma all’interno della stessa Amministrazione.

Quindi, non capisco come si possa parlare di termine perentorio o di silenzio-assenso in termini giuridici, de iure, ma, de facto, di fatto, il nostro comportamento, essendo posteriore alla programmazione – quindi, quello di non esprimere parere – consente alla Giunta di adottare e di proseguire così come reputa giusto.

Al di là dei termini giuridici, di fatto, non mi sento di esprimere né un parere positivo né un parere negativo, ma mi sento di dire che questa Commissione, considerati i termini in cui è pervenuta in Commissione questa programmazione, possa anche astenersi dall’esprimere un parere senza che questo generi silenzio-assenso ma dia la possibilità alla Giunta di proseguire come reputa.

CRINO´ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Se posso prendere la parola, soltanto per dare una notizia, qualora servisse alla Commissione al fine di deliberare al meglio.

Credo che l’ipotesi prospettata dal collega Pitaro, per carità, potrebbe essere la via di fuga più comoda per questa Commissione, anche perché, da un punto di vista politico, come dire, ci viene chiesto di rendere un parere e, quindi, capisco bene.

Però, al fine di poter deliberare in piena consapevolezza, Presidente, occorre che la Commissione sappia che un parere, di qualsiasi tenore, è assolutamente necessario, affinché la Giunta concluda l’iter che ha avviato con l’adozione della delibera.

Infatti, questo parere, a prescindere dall’espressione del voto della Commissione, il parere in sé è un atto assolutamente indispensabile alla Giunta per concludere l’iter di formazione del procedimento amministrativo.

Questo è quello che so sulla base di alcuni studi – per carità, magari approfittando e non me ne voglia … – ma credo che da Germaneto, dalla Cittadella, reclamino a ben vedere l’esistenza di un parere perché, proprio in quanto obbligatorio, ma non vincolante, credo che vada allegato a conclusione di un iter.

LAZZARINO Sergio, dirigente Settore assistenza giuridica

L’obbligatorietà riguarda la richiesta del parere e non l'esitazione del parere.

PRESIDENTE

Se posso aggiungere un'altra piccola riflessione che mi è venuta ascoltando i colleghi: ritengo che quello che diceva il collega Crinò sia supportato e conclamato, in qualche modo, anche dalla stessa nota dell'avvocato Montilla.

Se fosse stato vero che non c'è la necessità di esprimere il parere, oggi non avrebbe mandato questa nota offrendo degli elementi.

A prescindere dal parere che – ribadisco – è obbligatorio ma non è vincolante, che non c'è silenzio-assenso – ed è stato detto esplicitamente – la stessa avvocato Montilla oggi dice: “Non posso venire, però vi do risposta ad alcune cose”.

Questo, secondo me, tiene in vita il punto all'ordine del giorno.

Il parere può essere contrario o favorevole ma, personalmente, non ho dubbi sul fatto che questa Commissione debba esprimere un suo parere, supportato sia dalle cose che abbiamo ascoltato sia da questa nota.

(Voci fuori microfono)

Avrebbe anche potuto dire: “Guardate, in riferimento all’articolo tot, in riferimento non so a che cosa, guardate che non…”

Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Se posso aiutarla, io convengo con lei, però l'avvocato Lazzarino, dirigente del Settore assistenza giuridica, ci ha appena detto che, in realtà, è convinto di una tesi differente dalla sua ovvero, che è obbligatorio richiederlo, ma che non è obbligatorio renderlo, se ho capito bene.

LAZZARINO Sergio, dirigente Settore assistenza giuridica

La norma non prevedrebbe che, nel caso in cui non venga rilasciato, la Giunta regionale non possa procedere…Non avrebbe senso questa previsione.

(Interventi fuori microfono)

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Presidente, intervengo per dichiarazione voto.

Mi trovo d'accordo col collega Pitaro, posto che, qualora dovesse emergere, invece, la necessità che questo parere venga emesso, certamente la Giunta regionale con i suoi uffici ce lo farà sapere; a quel punto, prenderemo atto e poi ci determineremo.

PRESIDENTE

Come concludiamo questo punto? Cosa diciamo alla Giunta regionale?

Concretamente dobbiamo dare un riscontro perché non l'abbiamo rinviato.

Poniamo ai voti la proposta e poi dobbiamo…

(Voce fuori microfono)

Questo non lo direi.

Questo sicuramente no; così facendo, pareri non ne esprimeremmo più.

La Giunta regionale emana gli atti.

Molto probabilmente possiamo raccontare questi fatti, citando il parere, leggendo e sintetizzando le cose che sono state evidenziate; può essere il contenuto di una nota che poi mandiamo alla Giunta regionale.

Poi, come diceva il collega Crinò se, da questo punto di vista, ci chiederanno una procedura diversa, valuteremo. Il consigliere Giannetta che dice?

(Intervento fuori microfono)

L’importante è non essere inadempienti rispetto ad un compito.

(Intervento fuori microfono)

Se siete d'accordo, farò una proposta aggiuntiva.

Preso atto del parere del Settore assistenza giuridica; preso atto della nota dell’avvocato Montilla; preso atto di tutta la discussione – e pregherei di riguardare il verbale della seduta precedente e della discussione che c'è stata con l'avvocato Montilla, rispetto a quello che si è detto oggi qui – se possibile, diamo mandato al dirigente affinché, con i suoi uffici, produca una sorta di coordinamento formale e rediga una risposta alla Giunta regionale da portare nella prossima seduta di Commissione come sintesi; altrimenti, cosa firmo come atto da mandare alla Giunta regionale?

Tante discussioni?

(Intervento fuori microfono)

Preciso una cosa. Io non voglio un crono-programma; quello lo può fare chiunque qui. Reputo opportuno che si faccia una relazione finale, chiamiamola come vogliamo, che prenda atto…

(Voce fuori microfono)

…non solo di quello che è avvenuto, ma evidenziando gli elementi più salienti rispetto a discussione, pareri e considerazioni.

Poco fa, l'avvocato Lazzarino ha detto le cose precise e quegli elementi li vorrei mettere in questa relazione, che sarà patrimonio di questa Commissione; dopodiché faremo dei richiami “Visto, visto, visto… considerato...”; lo leggiamo, lo approviamo e lo mandiamo alla Giunta regionale, chiudendo questo percorso.

Può andare bene così? Perfetto.

Quindi lo inseriamo all'ordine del giorno del 26 con l’input agli uffici che noi abbiamo prodotto qualcosa. Lo leggeremo per eventuali correzioni e lo invieremo. Benissimo!

Pongo ai voti il rinvio con queste condizioni, seguendo questo percorso. I due punti sono rinviati all'unanimità con queste considerazioni. Perfetto.

 

(La Commissione rinvia)

Parere numero 11/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano esecutivo annuale d'immagine e promozione turistica 2021”

PRESIDENTE

Passiamo all'ultimo punto all'ordine del giorno, che riguarda l’annualità 2021.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Mi scusi, Presidente, considerato che non c'è il dirigente e non c’è l’Assessore, forse sarebbe opportuno valutare di aggiornare questo punto all'ordine del giorno.

(Voce fuori microfono)

PRESIDENTE

Non si tratta di un’integrazione; il punto è integro come prima.

Personalmente, non ho capito perché la Giunta regionale ci ha mandato questa delibera che, a mio avviso, non c'entra col punto all'ordine del giorno; anzi, rischia di portarci fuori strada.

Se abbiamo esigenza di rinviare l'ultimo punto – che è diventato il punto otto – al 26 aprile, me lo dite. Io non ho problemi.

Altrimenti, entriamo nel merito e, a quel punto, dobbiamo esprimere il parere perché siamo nei termini.

(Voce fuori microfono)

Se per il 2020 c’era bisogno di due passaggi, allora vuol dire che sul 2020 dobbiamo esprimere il parere e la Giunta regionale deve fare una seconda delibera.

Se il 2021 ha fatto due delibere, o vale anche per 2020…

(Voce fuori microfono)

Mi perdoni, ma non sono decorsi i 30 giorni.

(Voci fuori microfono)

C'è la dichiarazione dell'avvocato Montilla che, nella precedente seduta di Commissione, ha detto che avrebbe fatto degli approfondimenti e noi avremmo potuto chiedere dei chiarimenti – alcune cose le abbiamo chieste in quest'aula – e lei, espressamente – non lo trovo qua, ma da qualche parte ci sarà – ha detto che assolutamente sul 2021 si sarebbe potuto procedere rispetto ad un ipotetico silenzio-assenso già acquisito.

Scusate, io come voi rappresento questa Commissione.

Non è che uno viene qui e dice una cosa, poi va a casa, fa un atto e ce lo manda. Assolutamente no! Su questo non sono d'accordo!

Ecco, ho trovato l'estratto del verbale pubblicato sul sito della Commissione, dove l'avvocato Montilla dice che “La Commissione esercita tutto quello che ovviamente è previsto dal suo ruolo. Ben venga, ci mancherebbe altro, ma per quanto riguarda il 2020.

Non parlo del 2021 sul quale, ovviamente, la questione è apertissima e non mi appello a questo”, cioè a quell’ipotesi dell'articolo 67.

Questo è agli atti della Commissione. È scritto! Infatti, possiamo anche non ricordarlo.

Nel frattempo, sono passati i giorni e su questo voglio esprimere il parere. Lo si può esprimere; poi, la Giunta regionale non è vincolata ad utilizzarlo. Questo lo ho detto prima l’avvocato Lazzarino e glielo faremo ripetere. Dobbiamo esprimere il parere.

(Voci fuori microfono)

A me non interessa dell'atto amministrativo, che è un atto che riguarda la Giunta regionale.

La Commissione consiliare deve esprimere un parere in base alla legge e non all’atto amministrativo.

Il parere va messo ai voti, se lo vogliamo trattare subito, perché non possiamo giocare così, e mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico, perché siamo chiamati a dar conto rispetto a leggi e ruolo degli Organi istituzionali.

La Commissione è una cosa seria, lo sappiamo tutti, e lo testimonia la nostra presenza dalle 10:30 di stamattina, insieme agli uffici. 

Pongo alla vostra attenzione che: questo parere va dato perché è pervenuto nei termini; abbiamo convocato la Commissione nei termini; c'è stata un'audizione, e chi ne è responsabile – l’avvocato Montilla – ha fatto un'affermazione; abbiamo interloquito per il tramite degli uffici con l’avvocato Montilla per avere ulteriori elementi e nella delibera che ci ricorda il buon direttore della Commissione, non si fa riferimento ad un atto finale o a quant'altro, che ha acquisito parere o che lo dà per scontato.

Non lo cita proprio; quindi, se mi consentite, ritengo che questa Commissione debba dare un parere – positivo o negativo, ci mancherebbe, siamo in democrazia –; dunque, lo poniamo ai voti e stabiliamo chi è a favore, chi è contrario e chi si astiene.

In funzione dei voti si esprimerà il parere. Questo è. Ci sono colleghi che vogliono dire qualcosa? Altrimenti, lo pongo ai voti. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Posso provare a fare una sintesi.

Secondo me, un parere va dato; al di là di quello che poi questo parere può suscitare, ovvero un effetto positivo o negativo su un atto deliberativo già adottato e che, tra le altre cose, fa trascorrere 30 giorni.

Capisco anche quello che dice il collega Pitaro; anche se dovessimo dare questo parere, è come se non venisse comunque tenuto in considerazione, non può e non vuole essere tenuto in considerazione perché, quando scadono i 30 giorni, a quel punto è come se non dovesse essere tenuto in considerazione, altrimenti ce lo avrebbero dovuto mandare entro i termini utili.

Comunque, la Commissione ha un ruolo e quel ruolo va esercitato; quindi, un parere si deve esprimere.

Dopodiché, chi di competenza si assumerà le responsabilità del perché la documentazione sia stata inviata in ritardo. Questo per quanto riguarda il 2021. Cosa diversa è per il 2020.

La situazione paradossale qual è?

Che noi stiamo andando ad esprimere un parere sull’anno corrente, mentre per quanto concerne l'anno scorso, ci siamo limitati a non fare nulla; quindi, oggi sul 2021 un parere lo dobbiamo esprimere, positivo o negativo.

Dopodiché, visto che stiamo esprimendo un parere fuori termini massimi e, quindi, la Giunta regionale con quell'atto deliberativo ha già dato efficacia, in effetti, su quel Piano turistico annuale, noi non sortiremo nessun effetto.

Se avessimo dato un parere negativo, ad esempio entro i 30 giorni, la Giunta regionale avrebbe dovuto tenerlo in considerazione; siccome lo diamo dopo 30 giorni, in effetti è come se non ci avessero, tra virgolette, “calcolato” perché è come se “te lo mando dopo, io il parere te lo do, però ho già fatto l'atto deliberativo che dovevo fare”.

In sintesi, la situazione sembra ingarbugliata, invece è più semplice del previsto e del normale.

Diventa quasi una questione di natura squisitamente politica perché la Giunta regionale chiede un parere alla Commissione dopo che, comunque, sono scaduti i 30 giorni e ha fatto quello che ha voluto.

Questa è la situazione reale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Stavo leggendo la delibera.

Solo per riaffermare il concetto richiamato prima sul parere per il 2020; quindi, quello che ho detto, ha avuto il conforto anche dell’Avvocatura; effettivamente, nell’ultima delibera di adozione del 2021, vengono richiamati l'articolo 37 bis della legge regionale 24 maggio del 1999 e l'articolo 67 del Regolamento interno del Consiglio regionale; per cui, come dicevamo prima, effettivamente, decorsi i 30 giorni, anche in quel caso del 2020, non siamo obbligati a dare alcun parere perché la Giunta regionale può procedere anche in assenza del parere purché sia richiesto perché questo è previsto sia dalla legge sia dai Regolamenti.

Per quanto concerne il caso del 2020, a livello politico una discussione si potrebbe accennare, anche se a posteriori ma qui, Presidente, l’atto è già stato adottato; quindi, non può essere neanche rivisto.

Dunque, per quale motivo esprimo il parere, se non può essere più rivisto in quanto è già stato adottato e questa delibera non potrebbe essere neanche revocata? Su quale base si revoca un parere che è stato già bypassato?

Questa è una domanda retorica, Presidente, perché la risposta la conosciamo tutti; quindi, io non so quanto sia opportuno oggi dare un parere.

Altra cosa sono i rapporti tra la Commissione, la Giunta regionale e le prerogative della Commissione che, logicamente, sono state mortificate.

Questa, secondo me, è una questione prettamente politica.

PRESIDENTE

Non ritengo che sia una questione politica, né di mortificazione o meno, perché ognuno fa il suo dovere.

Ritengo che la Giunta regionale abbia emanato i suoi atti con coscienza, trasparenza e consapevolezza; ne sono certo.

Una cosa è chiara, però: questa Commissione non si esprime sugli atti, diciamo così, che arrivano ad abundantiam dalla Giunta, si esprime sulla legge numero 8, articolo 4.

Noi dobbiamo dare un parere sul Piano annuale e, anche sulla scorta di alcune considerazioni fatte da autorevoli rappresentanti del settore turistico, che hanno richiamato ad una coerenza tra Piano annuale e Piano triennale, mi permetto di dire che questo parere lo dobbiamo esprimere; il che non significa né chiedere di revocare la delibera, perché non siamo in una situazione di vigilanza, né di modificare qualcosa.

Noi diciamo quello che vogliamo dire, facciamo le proposte.

Si dice: mi soddisfa questo, io voto a favore; non mi soddisfa, voto contrario; non lo so, mi astengo”.

Contiamo i voti e abbiamo dato il parere, che va dato!

Questo discorso di giocare – passano i 30, passano i 20, passano i 40 – non fa onore a questa Commissione e a questo Consiglio regionale.

I pareri si esprimono!

Noi abbiamo il dovere di approfondire gli atti e dobbiamo dire quello che pensiamo perché qui rappresentiamo gruppi politici ed elettori. Su questo non transigo!

Poi, sono messo in minoranza? Non ho problemi, però dico la mia e faccio la mia proposta!

Questo Piano non corrisponde al Piano triennale adottato dal Consiglio regionale della Calabria. È stato messo all'ordine del giorno nei termini.

Ho l'estratto del verbale dell'avvocato Montilla, che dice che sul 2021 non se ne parla proprio di dare per scontata roba varia. L’abbiamo acquisito e lo mettiamo gli atti. Devo tener conto di questo.

Non devo fare i ragionamenti che può fare la Giunta regionale, di modifica o meno.

A me quello che fa la Giunta regionale non interessa.

La Commissione non entra nel merito delle scelte della Giunta regionale di fare gli studios o il Giro d’Italia. Non abbiamo questo potere!

Noi abbiamo solo il potere di dire se è coerente con il Piano triennale o meno.

Questo è il nostro parere.

Non è nel merito delle attività messe a bando o dei soldi spesi dalla Giunta regionale.

Ricordo che in questo Piano annuale sono stati previsti 20 milioni di euro che sono stati presi dal POC (Piano operativo complementare sul turismo) e destinati per fare degli studios.

Bene, è coerente col Piano triennale? Non entro nel merito, se sia giusto o meno farlo.

Lo hanno detto i rappresentanti del turismo, lo abbiamo ascoltato e non ci influenza.

Era previsto nel Piano triennale?

Il collegamento tra Commissione e Consiglio regionale è che il Consiglio regionale è sovrano, legifera e approva un programma; dentro c’è anche la minoranza e ci sono i calabresi che ascoltano e si prendono la responsabilità.

Quando poi si demandata alla Commissione – e a noi è demandata la coerenza tra Piano triennale e Piano annuale, non è demandato altro – dobbiamo esprimere questo parere e io lo voglio esprimere! Questo è! Altrimenti veniamo qui, giriamo, votiamo…

Mi sembra una cosa quasi dei bambini.

Vi chiedo scusa, non è rivolto a nessuno, però mi sembra che siamo noi stessi a svelare le Istituzioni che rappresentiamo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Presidente, se posso prendere la parola, almeno anticipo, così capisco che se c'è da gettare il primo sassolino nello stagno lo getto.

Posto che il Presidente ha rappresentato con chiarezza l'intenzione di porre ai voti il parere, di fronte a questo dobbiamo assumere un atteggiamento perché anch’io, sommessamente, ero dell'idea che potesse avvenire quello che diceva il collega Pitaro, ma devo prendere atto che il Presidente – con delle ragioni, per carità – vuol porre ai voti il parere e, dunque, per dichiarazione di voto – e ci tengo particolarmente che venga anche cristallizzato nel resoconto – anticipo il mio voto contrario, non sul merito del Programma 2021, che è stato formulato dalla Giunta regionale, ma sul metodo, che ritengo assolutamente non dignitoso e consono con riferimento al ruolo della Commissione.

Tra l'altro, come ci è stato appena detto, l'iter in Giunta regionale è anche terminato.

Inoltre, nella delibera la Giunta regionale prende atto che, essendo decorso il termine, va comunque avanti e, quindi – ribadisco per dichiarazione di voto - anticipo il mio parere negativo, non sul merito – perché neppure voglio arrivare al merito –, bensì sul metodo, poiché ritengo assolutamente non consono l'atteggiamento della Giunta regionale nei confronti della Commissione alla quale, sostanzialmente, si chiede di esprimere un'idea a “babbo morto”, come si suol dire. Grazie.

PRESIDENTE

Poniamo ai voti questo parere. Ovviamente è la mia proposta. Il mio voto è contrario.

Chi è favorevole alzi la mano.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà. Prego.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Presidente, pur condividendo in parte il ragionamento del collega Crinò riguardo il metodo, purtroppo prendo atto che, in questa sede, non possiamo distinguere tra le metodologie e il merito; per cui, pur condividendo il voto contrario alla metodologia e al metodo adottato dalla Giunta regionale, dalla politica in questo caso, nel merito del parere e dell'azione, io esprimo parere favorevole.

PRESIDENTE

Poniamo ai voti l'ultimo punto all’ordine del giorno: “Parere sull’annualità 2021 - Piano annuale turistico sostenibile e quant'altro”.

Chi vota a favore? Il consigliere Vito Pitaro. Chi vota contro? I consiglieri Crinò, Giannetta e Molinaro.

Il parere è negativo e ci sarà un coordinamento formale anche rispetto a queste precisazioni o meno e rispetto a come esprimere il parere.

Vi lascio anche i miei appunti. Lo prepariamo e lo mandiamo alla Giunta regionale. Giusto? Perfetto.

 

(La Commissione esprime parere negativo)

 

L'ordine del giorno della prossima seduta sarà completato nei prossimi giorni. Grazie.

 

La seduta termina alle 14,56