XI^ LEGISLATURA
N. 4
RESOCONTO
INTEGRALE
_________
SEDUTA Di MERCOLEDì 14 APRILE 2021
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRO SANTO MOLINARO
Inizio lavori h. 11,09
Fine lavori h. 14,56
INDICE
Audizioni sullo stato di emergenza della
filiera turistica in Calabria
PRESIDENTE,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
CRINO’
Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)
DE SANTO Dino, presidente regionale Assoviaggi
Confesercenti Calabria,*,*
FALBO Massimo, Consiglio regionale Confindustria
Turismo Calabria,*
GIANNETTA
Domenico (Forza Italia)
GIORDANO Giovanni, presidente di Turismo Confapi
Calabria,*
MINASI
Clotilde (Lega Salvini)
PARENTELA
Danilo, delegato regionale di FTO Calabria,*,*
PITARO
Vito (Jole Santelli Presidente) ,*
CRINO’
Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)
GALLO
Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la
famiglia,*,*,*
LATELLA
Danilo, dirigente della Commissione
GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura,
welfare: politiche sociali e per la famiglia
MINASI Clotilde (Lega Salvini)
GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale Dipartimento
agricoltura e risorse agroalimentari,*
OLIVA Giuseppe, Commissario
straordinario dell’Azienda Calabria verde,*,*,*
Sulla convocazione della prossima seduta
CRINO´
Giacomo Pietro (Casa delle libertà),*,*,*,*,*,*,*
LAZZARINO
Sergio, dirigente Settore assistenza giuridica,*,*,*,*,*,*
PITARO
Vito (Jole Santelli Presidente) ,*,*
CRINO’ Giacomo
Pietro (Casa delle libertà)
GIANNETTA
Domenico (Forza Italia)
PITARO
Vito (Jole Santelli Presidente) ,*,*
Presidenza del Presidente Pietro Santo Molinaro
La
seduta inizia alle 11,09
Sono presenti i consiglieri Vito Pitaro e Giacomo
Crinò. Hanno chiesto congedo i colleghi Tassone e Aieta. La seduta, quindi, è
valida perché c’è la maggioranza dei componenti.
Diamo per letto il verbale della seduta
precedente. Se i colleghi non hanno qualcosa da chiedere, da inserire o da
modificare, lo pongo ai voti. È approvato.
Salutiamo la capogruppo della Lega, Tilde
Minasi, che ci ha raggiunti.
Prima di iniziare con l'ordine del giorno, ho
fatto distribuire nella cartellina delle comunicazioni che vi illustro
rapidissimamente.
Se ricordate, quando nella precedente seduta
abbiamo espresso parere sulla proposta della modifica della legge sull’Arsac e
l’abrogazione dell’articolo 5, chiesi all'allora presente Direttore generale se
avesse consultato le Opa e rispose di no; però dava quasi per certo che potessero
essere favorevoli e, anche su sollecitazione del collega Giannetta, abbiamo
inviato una lettera, dicendo, se ci fossero stati dei suggerimenti, delle
raccomandazioni e quant'altro, sul parere che abbiamo espresso, di farceli
pervenire.
Come vedete, in atti c'è la lettera che ho
mandato in questo senso e c'è la risposta della Copagri che, sostanzialmente, non
è favorevole a questa abrogazione.
C'è, poi, una nota che è pervenuta dal Consorzio
ionio-crotonese.
Nella precedente seduta di Commissione avevamo
ricevuto una lettera, insieme a tanti altri in indirizzo; è pervenuta una
seconda nota in cui evidenzia una difficoltà nel rapporto tra Consorzio e A2A,
che è la società che gestisce due dei Laghi silani e, quindi, poi è fornitrice
di acqua su isola Capo Rizzuto; sostanzialmente, ci chiede di attivarci ma,
soprattutto, ci dà disponibilità ad un confronto in Commissione; quindi, se
siamo d'accordo, nella prossima seduta potremmo invitare questo Consorzio, magari
anche il Dipartimento agricoltura, per capire se eventualmente possiamo fare
qualcosa e possiamo aiutare questo percorso.
Queste sono le comunicazioni che abbiamo
inserito in copia all’interno della cartellina.
Se non ci sono dubbi su questo, io avvierei formalmente
i lavori della Commissione.
Chiedo di far entrare i rappresentanti delle associazioni del settore
turistico che avevano chiesto di essere auditi su tutta la problematica del
settore turistico.
Possiamo farli entrare e daremo loro la parola secondo l'ordine della
richiesta di audizione.
Il primo a cui daremo la parola è il rappresentante di Confapi, Giordano
Giovanni.
Grazie.
(Gli auditi fanno ingresso in Aula)
Benvenuti ai rappresentanti delle associazioni turistiche che hanno
chiesto di essere auditi.
Grazie per questa presenza.
Avvierei questo giro di audizioni e, quindi, di ascolto, ma anche di
interlocuzione tra la Commissione e tutti voi, seguendo un ordine cronologico
rispetto alle richieste pervenute.
Intanto, vi ringraziamo per aver chiesto di essere ascoltati o, comunque,
di interloquire con questa Commissione, pregando chi interviene di presentarsi
per la registrazione e, quindi, anche per il verbale che resterà agli atti di
questa Commissione, con nome, cognome, sigla di rappresentanza e tutto ciò che
riterrete utile per questa Commissione.
Iniziamo con il Presidente regionale di Turismo Confapi Calabria,
Giordano Giovanni.
Prego.
Grazie, Presidente. Segretario, consiglieri, innanzitutto grazie a nome
di Turismo Confapi e di tutta Confapi Calabria.
La centralità del turismo è nota a tutti da fin troppo tempo e non è
necessario essere dei professionisti del settore per comprendere quanto esso
sia vitale per il Paese. Nel Mondo, il turismo ha perso 1.000 miliardi di euro
a causa della pandemia. In Italia, abbiamo perso 220 milioni di turisti e circa
450 mila posti di lavoro. Con una perdita, nel 2020, di circa 12 miliardi, il
comparto turistico è in una condizione di lockdown
forzato da quando è cominciata la pandemia.
Prima della pandemia, il turismo aveva un peso sul PIL nazionale del 13
per cento, con un valore in euro pari a 200 miliardi, coinvolgendo 386 mila
imprese, 4 milioni di addetti, pari al 15 per cento del totale degli occupati,
e con una incidenza sulla bilancia commerciale nazionale pari a 45 miliardi di
euro.
La filiera turistica complessiva nel Mezzogiorno d'Italia aveva un'incidenza
sul totale del PIL della stessa area del 10,7 per cento.
Nonostante l'importanza di questi dati, sia a livello nazionale sia a
livello regionale, non percepiamo con chiara evidenza una commisurata e decisa
attenzione.
Il fatto che il turismo sia ritenuto – e lo è – un settore trasversale,
deve essere un valore aggiunto e, soprattutto, deve avere una chiarezza
concettuale di intenti.
Significa che il turismo va trattato in un'ottica di sistema dove sono
coinvolte non solo le politiche squisitamente turistiche, ma quelle ambientali,
formative, fiscali, dei trasporti, del lavoro e sanitarie.
Quest'ultimo aspetto oggi emerge come predominante, affinché si possa
intravedere una possibile ripartenza.
Chiediamo un cambiamento di passo sulla vaccinazione, in quanto
inaccettabile il ritardo e la disorganizzazione a cui abbiamo assistito in
queste settimane in Calabria a proposito delle vaccinazioni, consapevoli che da
ciò deriva non solo la salvezza di tante vite umane, ma anche la salvezza di
tante aziende e posti di lavoro.
A questo proposito, chiediamo per il turismo – il settore sicuramente
più colpito di ogni altro – una corsia preferenziale per le vaccinazioni.
Siamo alle porte dell'estate e, se non vogliamo definitivamente affossare
la stagione, è necessario che gli operatori del settore siano tutti e subito
vaccinati.
Come Turismo Confapi siamo pronti a mettere a disposizione le nostre
strutture alberghiere per fare vaccinare i dipendenti, gli operatori e coprire
anche i costi dell'operatore sanitario abilitato alla somministrazione del vaccino
stesso.
A questo proposito, sollecitiamo a prendere in considerazione la
possibilità, per agevolare il turista che arriva in Calabria, di creare delle
aree negli aeroporti calabresi dove effettuare i tamponi e il potenziamento
degli ulteriori siti in cui è possibile effettuarli, così da dare risposte alle
esigenze di mobilità del settore turistico, che richiede l'esito del test nelle
48/ 72 ore prima della partenza.
Serve soprattutto una valutazione territoriale del reale rischio di
contagio. Troppo generico, troppo facile, ma anche troppo disastroso chiudere
tutto. Questi interventi sono altrettanto importanti quanto i ristori, i quali ad
oggi non hanno sortito gli effetti sperati.
Da un campione di nostre imprese associate abbiamo riscontrato che, al
momento, solo il 50 per cento ha ricevuto per intero i contributi a fondo
perduto dal Mibact, relativi al periodo che va da febbraio a luglio 2020, così come
dallo stesso campione di imprese notiamo come un 50 per cento è rimasto fuori
dai bandi regionali.
Se a ciò aggiungiamo che il recente Decreto legge “Sostegni”,
ribattezzato “Decreto briciole” è assolutamente insufficiente per un settore ormai
fermo da 14 mesi, comprendiamo facilmente quanto siano grandi le difficoltà
delle aziende del settore turistico.
L’Organizzazione mondiale del turismo sostiene che potrebbero essere
necessari da 2 a 4 anni prima che il turismo ritorni ai livelli del 2019.
Servono uno sforzo particolare e delle politiche di promozione adeguate
che mirino ad esaltare i punti di forza di un turismo di qualità innovativo,
digitale, sostenibile, accessibile e sicuro dal punto di vista sanitario.
Chiediamo che non ci siano elementi di incongruità tra il Piano annuale
del turismo regionale e quello triennale.
Riteniamo che questa Commissione debba fare un’attenta valutazione di
questi aspetti di congruità del Piano annuale rispetto al Piano triennale.
Chiediamo, quindi, che questa onorevole Commissione prenda in esame le
nostre richieste di seguito elencate: ridurre le restrizioni agli spostamenti
creando delle zone Covid-free per le
aree a maggiore vocazione turistica – ciò sarebbe possibile con postazioni per
i tamponi all'ingresso delle medesime aree o anche presso le strutture
ricettive dei territori interessati; definire, attraverso un coinvolgimento
delle associazioni di categoria, dei criteri, chiari ed oggettivi, di utilizzo
delle cospicue risorse del Recovery Fund.
Riteniamo indispensabile una concertazione puntuale, al fine di definire
dove, come e perché destinare le risorse; prevedere sostegni economici per quelle
aziende che hanno avuto poco o nulla, come le autolinee che operano
esclusivamente nei servizi al turismo, per le società di gestione di strutture
ricettive e per le imprese di nuova apertura.
Servono con urgenza nuove misure sulla liquidità e sul sostegno al
reddito, se si vuole scongiurare anche l'ingresso di capitali di provenienza
illecita nel sistema produttivo turistico; prevedere incentivi per la
riqualificazione e classificazione delle strutture ricettive; intervenire sui
costi fissi che gravano sugli immobili adibiti ad attività turistica: Imu,
affitti, Tari; detassare dai tributi regionali i settori più colpiti come il
nostro, come il turismo; fare un Piano formativo e normativo delle professioni
turistiche; intervenire sul sistema bancario anche attraverso Fincalabra, affinché
si istituisca un prestito ventennale per il turismo che sostenga il rilancio
strutturale del settore; eliminare definitivamente la tassa regionale sulle
licenze per le agenzie di viaggio; istituire uno sportello contro l’abusivismo
che rappresenta una piaga insostenibile, creando danni incalcolabili al settore
e anche all'erario; programmare una campagna promozionale sulla destinazione
Calabria che non metta in risalto i soliti stereotipi, anche se rappresentano
la nostra cultura, ma che punti ad esaltare anche la qualità dei servizi,
l'efficienza, l'innovazione tecnologica e le eccellenze professionali, che pure
esistono; programmare, nel medio e lungo periodo, un Piano Marshall per la
Calabria, di interventi strutturali sulla rete stradale, ferroviaria, sui porti,
aeroporti, sulla tutela del territorio dal rischio idrogeologico, sul
ripascimento delle coste, sugli impianti di depurazione fognaria, sulla
raccolta differenziata, sullo stoccaggio e riciclo dei rifiuti.
Questo è anche fare turismo.
La Calabria può e deve intercettare la domanda di viaggio che
corrisponde al bisogno di un italiano su due.
Riteniamo che la Calabria meriti una visione, oltre che di breve, anche
di medio e lungo termine.
Serve una progettualità visionaria, ma anche concreta, che passi da una
gestione poco attenta ad una gestione manageriale efficiente, efficace e
soprattutto trasparente.
La ricchezza della Calabria è evidente: 800 km di coste, 14 bandiere blu
nel 2020, 3 Parchi nazionali, siti patrimonio dell'Unesco, spettacolari catene
montuose, storia, cultura, tradizioni secolari, materie prime e squisita
gastronomia.
A tutto ciò si aggiunge che la Calabria è baricentrica rispetto al
Mediterraneo e, quindi, in una posizione privilegiata.
Dunque, il nostro territorio merita di più; merita di essere all'altezza
della sfida che il post pandemia richiede.
Presidente, Segretario, consiglieri, è questo che Turismo Confapi
Calabria vi chiede. Questo è il compito che i calabresi tutti vi affidano.
Grazie.
Grazie a lei per la relazione. Se è possibile acquisirla agli atti, ci
facilita il compito. Grazie.
Mi sembra che lei l'avesse già pronta.
Cederei la parola al Presidente regionale di Assoviaggi Confesercenti
Calabria, Dino De Santo.
Buongiorno. Presidente, vorremmo chiedere la cortesia di far parlare
prima il rappresentante di Confindustria perché tutti e tre insieme rappresentiamo
un unico documento e lo abbiamo organizzato per parti, ognuno di noi; pertanto,
per la comprensione di tutto, è più logico che inizi Confindustria.
Massima libertà nell’organizzazione dell’interlocuzione e
dell’illustrazione, perché noi avevamo seguito un elemento cronologico.
Va benissimo.
La logica con cui ci siamo organizzati in precedenza serve per essere un
po' più concreti e pragmatici.
Io apro con un intervento che si integra con i precedenti, secondo un
filo logico per il quale vorremmo dare, in prima battuta, un quadro della
situazione, ovviamente, senza ribadire quanto il collega di Confapi ha detto in
precedenza e su cui ci troviamo pienamente d'accordo, ma cercando di
focalizzare un po' più sulle esigenze e sul quadro della situazione a livello
regionale.
Il fatto che FTO, Assoviaggi e Confindustria si presentino con un
documento e una linea comune oggi davanti alla Commissione – in generale, una
linea di condotta che terremo in qualsiasi sede, da adesso in poi – dà anche il
senso della gravità della situazione.
Rappresentiamo grosso modo tra il 70 e l’80 per cento del movimento
"turistico calabrese” in valore, in numero di presenze, in aziende, in
forza lavoro; quindi, l'impatto è straordinario ed è straordinario anche dal
punto di vista del valore e del giro d'affari che producono le imprese nel
nostro settore in Calabria, che sono grosso modo intorno al 16 pe cento del
prodotto interno lordo che, tra l'altro, riteniamo essere estremamente al di
sotto delle potenzialità reali di questa terra e delle imprese che ci lavorano.
Con l'indotto si stima che si arrivi intorno al 26 per cento.
Tutto ciò è determinato ed è stato determinato – è bene che chiariamo, il
nostro intervento è volto anche a chiarire questa posizione – non da quelle che
noi abbiamo ritenuto finora iniziative sporadiche, sconnesse dal territorio e
dalle imprese, iniziative copia-incolla inutili di altri, che hanno fatto cose
che noi andiamo a ribadire in un contesto, in un territorio e in una situazione
socio-economica completamente diversa che altrove.
Tutto questo è frutto del lavoro, degli investimenti, della competenza,
della cognizione di causa, delle imprese che lavorano in questo settore, che in
Calabria conta circa 260 aziende.
Chiamo “Settore” il cosiddetto “turismo organizzato”, quindi Destination Management Company, tour operator incoming,
agenzie di viaggio organizzato ecc.
Circa 260 Aziende che, solo come forza lavoro diretta, impiegano oltre
mille addetti che, in stagionalità particolari, arrivano anche a
quintuplicarsi; quindi; è un indotto importante anche dal punto di vista
dell'impatto sociale.
Partiamo dal presupposto che la meravigliosa narrativa della stagione
estiva 2020 va analizzata nel dettaglio perché, purtroppo, per le nostre
Aziende non è stato così.
È stata una interessante, una parzialmente risolta stagionalità breve
per alcune tipologie di Aziende, ma sicuramente non per quelle del turismo
organizzato, attraverso le quali non è passato nulla del flusso turistico –
seppur modesto e, tra l'altro, concentrato in piccoli segmenti del nostro
territorio – nella scorsa estate.
Ad oggi, stando a quanto emerge dalle valutazioni interne, sulle nostre
imprese grava una perdita dell’88 per cento medio, l’88 per cento medio
certificato, impresa per impresa! Significa che qualsiasi impresa al mondo, pur
con ristori modesti o importanti che ci sono stati, non resisterebbe oltre.
Il 2021 sta andando in una direzione ancora peggiore di quella del 2020,
perché perlomeno nel 2020 le imprese, fino a marzo, hanno comunque
lavoracchiato; oggi, a marzo, siamo comunque a zero.
Tra l'altro, il turismo organizzato, DMC, incoming e quant'altro, ha necessità di programmare, di negoziare contratti
con i clienti, con la distribuzione, con gli hook savers stranieri, con le compagnie aeree, cose che, in questo
momento, sono totalmente precluse; cioè, il ragionamento, le discussioni anche
mediaticamente interessanti sulle riaperture, sulle zone rosse, sulle zone
arancioni, per le imprese non valgono nulla perché, anche laddove domattina
arrivassimo in zona bianca, le imprese, teoricamente aperte, non avrebbero
alcuna possibilità di lavorare; nessuna possibilità!
Al momento, sono preclusi tutti i corridoi turistici da e per l'estero,
ma anche laddove fossero aperti domattina, la necessità di organizzarci per
tempo e di negoziare con i nostri distributori non l'avremmo.
Per cui, stiamo rappresentando una situazione che veramente rasenta il
dramma e vogliamo che la compattezza tra le nostre organizzazioni sia proprio
il segno dell’urlo di disperazione che stiamo lanciando.
Quello che riteniamo indispensabile che passi come messaggio per questa
Commissione, per la politica, per la burocrazia, soprattutto a livello
regionale, è che il turismo si fa con due soli fattori: l'organizzazione e le
risorse umane. Non c'è altro.
La volontà politica è, e deve essere, a supporto di questi due
strumenti: le risorse umane, che significano competenza, e l'organizzazione,
che significa comprensione di quello che si deve fare nel momento in cui
bisogna farlo.
Questi due elementi sono totalmente ed esclusivamente in possesso delle
imprese.
Non c'è nessun altro soggetto, pubblico o privato, che oggi abbia
maggiore consapevolezza, cognizione e competenza di come deve essere gestito il
turismo oggi, soprattutto in una regione con tante problematiche come la
Calabria.
Abbiamo delle organizzazioni complesse; tutte le Aziende hanno risorse
umane, investono in comunicazione, in marketing, in fiere, in strumenti e,
soprattutto, in risorse umane.
I nostri dipendenti conoscono le lingue straniere, sono laureati e, in
una regione in cui assistiamo quotidianamente ad un'emorragia di giovani, di
menti e di competenze, rischiare di perdere anche queste competenze, sarebbe un
dramma irreversibile.
Noi formiamo – anche perché, purtroppo, le Istituzioni non ci affiancano
in questo – giovani ad apprendere le lingue straniere, a viaggiare, a fare di
conto, a gestire relazioni e negoziazioni con imprenditori stranieri, da soli!
Gli unici strumenti che mettiamo a disposizione sono il nostro denaro e
la nostra competenza.
Ad oggi, non abbiamo nessun supporto da questo punto di vista.
Non abbiamo supporto dal punto di vista della formazione nelle lingue
straniere, sull'informatizzazione e sulle tecnologie per la distribuzione dei
nostri prodotti e la promozione.
Addirittura, credo che siano 4-5 anni che non si fanno i concorsi per le
Guide turistiche e gli Assistenti turistici.
Siamo indietro di anni, partendo da una situazione che già era
drammatica anni fa.
Sapete cosa sta accadendo, tra l'altro, in questo periodo?
Che i giovani, su cui noi abbiamo investito e che abbiamo formato, se li
stanno prendendo i nostri colleghi del Nord.
I nostri clienti, le grandi OTA (Online
Travel Agencies), stanno facendo recruiting
tra i nostri giovani e, se non saremo in condizioni di garantire a questi
ragazzi, professionalizzati e competenti, un futuro, dicendo loro di stare
tranquilli che le nostre Aziende andranno avanti in maniera efficiente, anche
grazie all'appoggio delle Istituzioni, perderemo un’ulteriore enorme
opportunità, enorme opportunità!
L'incidenza che hanno le nostre Aziende sull'economia regionale è enorme
ed inimmaginabile.
Rispetto alla narrazione di una serie di attività che sono allo sbando e
sulle quali non abbiamo nulla da eccepire, abbiamo la totale comprensione e
compartecipazione ai problemi dei ristoratori, dei commercianti, di chiunque;
persino dei toelettatori di cani, di cui qualcuno si è preso cura qualche
giorno fa.
Ad oggi, purtroppo, non abbiamo sentito parole analoghe di indignazione,
di attenzione e di assistenza rispetto alla serie di imprese che sono e possono
essere, non solo il presente, ma anche il futuro di questa regione, perché noi
non viviamo di petrolio o di acciaierie o di altro, noi abbiamo la natura.
La natura!
Al di là di preservarla, non possiamo far altro che enfatizzarla per
diventare ricchi grazie ad essa, non ad altro; ma c'è bisogno di risorse umane,
di competenze e di organizzazione!
Quello che pretendiamo come imprese, e che ci arroghiamo, è il diritto
di essere ascoltati. Abbiamo il diritto di essere ascoltati e il dovere di fare
proposte concrete; ed è quello che i miei colleghi faranno a brevissimo.
Noi ci mettiamo in gioco tutti i santi giorni.
Adesso faremo delle proposte fattive e ci aspettiamo che l'Istituzione,
che non è il nostro interlocutore in contrapposizione, sia il soggetto con il
quale ci vogliamo confrontare e con il quale ci vogliamo mettere intorno a un
tavolo per ridisegnare una mappa temporale e di attività da realizzare ad horas.
Non possiamo aspettare altri due mesi. Il nostro arco temporale dei due
mesi è un istante.
Oggi stiamo già lavorando – purtroppo o per fortuna – per le Aziende
che, comunque, riusciranno a sopravvivere su un fronte che già valuta il 2022
come la nuova apertura del mercato; significa che molte delle nostre Aziende
non ci arriveranno, per un fatto oggettivo!
Tra le proposte che andremo a fare e che, tra l'altro, in parte sono già
analoghe ad azioni e attività messe in campo dalla Regione, dobbiamo dire che
sono state fatte delle azioni per un tentativo di supporto e di sostegno alle
nostre imprese; purtroppo, la mancata conoscenza in dettaglio di come è
strutturato ed organizzato questo settore, il non capire quali siano
esattamente le esigenze, contestuali e prospettiche del nostro settore e delle
nostre imprese, ha fatto sì che tutto quello che è stato prodotto sinora, come
azioni in favore della categoria, ha generato delle discrasie e delle distonie
rispetto a quelle che erano le esigenze primarie.
Imprese grosse, importanti e strutturate con volumi, un indotto
rilevantissimo e grossi investimenti in risorse umane, sono state tremendamente
penalizzate dal fatto di aver ottenuto, di aver gestito e di avere organizzato
dei supporti trasversali e non mirati e chirurgici, come era stato richiesto.
È stata una cosa su cui abbiamo potuto solo discutere e provare ad
incidere, ma sulla quale non abbiamo per nulla inciso.
Abbiamo chiesto numerose volte la convocazione del Tavolo previsto dalla
legge numero 8 ma, ad oggi, non è mai stato convocato; per cui, ci troviamo
nella condizione in cui vogliamo essere promotori di iniziative, continuiamo a
proporre iniziative e continuiamo a non riuscire ad esercitare il diritto di
essere ascoltati.
Se le nostre Aziende muoiono e, purtroppo, ne moriranno tante, non sarà
solo un problema economico, ma sarà un grosso problema sociale, perché ci
saranno migliaia di giovani professionalizzati per strada.
Quello che chiediamo è di smettere con la logica e l'immaginario per il
quale il Giro d'Italia porta i turisti, le ciclabili, l'itinerario del Santo,
il golf, gli studios cinematografici
– di cui dopo parleremo anche, immagino –, le cene galanti, le missioni
esplorative non servono a nulla, se non ci sono le Aziende, e non servono a
nulla se non sono all'interno di un contesto coerente con il territorio e con
le imprese.
Noi siamo per diventare terreno di caccia delle grosse multinazionali
italiane e straniere. Sapete cosa succederà?
Se entreranno qui, come già sono entrati, i piccoli e medi operatori
locali non avranno neanche i margini per portarsi un minimo di stipendio a
casa, perché sarà una battaglia al ribasso della marginalità e, di conseguenza,
della qualità dei servizi che riusciremo ad offrire.
Non c'è niente da fare! Non avremo più margini di negoziazione!
Se entreranno i big, parte dei quali, tra l'altro, con alcune delle
operazioni e delle azioni messe in atto e, addirittura, finanziati dalla
Regione, dovremo subire e difenderci anche dall’attacco di questi big, perché chiederanno i prezzi più
bassi possibili agli alberghi, chiederanno ai trasportatori i prezzi più bassi
per fare i transfer, le guide turistiche
le strozzeranno.
Questo mercato funziona così.
Abbiamo bisogno che la Regione ci protegga, anche da loro, e faccia in
modo non di creare una contrapposizione, ma di metterci nelle condizioni di
ragionare con questa gente alla pari, alla pari! Non vogliamo fare guerre, però
non vogliamo essere fagocitati da questa gente.
Non ce lo meritiamo noi come impresa e non se lo merita la regione.
Quello che chiediamo oggi, è semplicemente di aprire immediatamente un
confronto e metterci a discutere su cosa dobbiamo fare, non tra sei mesi o dopo
la prossima stagione estiva, ma oggi, perché iniziare oggi un ragionamento di
questo genere, significa avere la possibilità entro fine anno di portare a casa
due lire e di salvare qualche impresa; diversamente, prepariamoci ad una
catastrofe che stiamo annunciando da tempo.
Da tempo!
Chi si assume la responsabilità di non ascoltarci e di non agire di
conseguenza, chi non ci vuole includere nei processi di concertazione e di
decisione o vuole rimanere distante o distratto rispetto a queste
problematiche, si dovrà accollare la responsabilità personale e politica di
questo disastro che è irreversibile!
Lo stiamo annunciando da mesi!
Scusate l'enfasi del mio intervento molto accorato, ma rappresento
un'Azienda e tantissime altre che quotidianamente bussano alla nostra porta in
preda alla disperazione. È un disastro quello che stiamo annunciando e di cui
qualcuno, politicamente e personalmente, si dovrà prendere delle
responsabilità, perché è sotto tutti gli occhi delle persone ragionevoli che
così non possiamo più andare avanti.
Grazie.
Grazie. Se ci sono degli appunti, ci potranno aiutare a fare una
sintesi. Visto che vi siete dati un ordine, chiederei di prendere la parola.
Prego, si presenti.
Presidente, quello che ha detto il collega Falbo e quello che diremo noi
sarà inserito in un documento che entro 24 ore manderemo alla segreteria di
questa Commissione.
Il collega Falbo ha tracciato quello che, praticamente, è l'importanza
del cosiddetto “turismo organizzato” e noi rappresentiamo il turismo
organizzato che, attraverso le sue manifestazioni tecniche ed operative,
rappresenta un veicolo di approvvigionamento economico di una serie di
operatività sul territorio.
Non sfugge a nessuno che noi rappresentiamo una tipologia di Aziende
che, una volta acquisita la propria commessa, trasferiscono le proprie
potenzialità economiche a tutti coloro i quali danno i servizi necessari per
l'espletamento del percorso e, quindi, le Aziende di bus turistici, le guide
turistiche, i lidi balneari e, magari, i musei, gli eventi eccetera; cioè,
trasferiamo sul territorio quella che è la ricchezza che proviene dal turismo.
Questo turismo organizzato è in lockdown
da oltre un anno e, come diceva il collega Massimo Falbo prima, per noi non ci
sarà una ripartenza, nemmeno per quest'estate.
Di fatto, stiamo parlando di un lockdown
di 18-20 mesi.
Questa è la drammatica situazione che abbiamo alle nostre spalle e
davanti a noi e che ancora non ci permette di vedere un barlume di luce.
Andando nel concreto delle richieste che vogliamo sottoporre
all'attenzione politica di questa spettabile Commissione, siamo ben felici e
orgogliosi di poter anche sottolineare l'importanza politica del Consiglio
regionale che voi rappresentate qui di fronte a noi oggi.
Nel corso del 2020, il nostro settore è stato ristorato con due
provvedimenti bandi, che hanno suddiviso per fasce di fatturato le Aziende con
una soglia fissata a 150 mila euro.
Ora, gli importi a bando non sono stati distribuiti totalmente e le
motivazioni le diceva prima il collega Falbo, perché all'interno del tessuto
tecnico del bando non è stata calata quella che è la realtà oggettiva del
settore e la sua particolare suddivisione al suo interno; per cui, di questo
milione e mezzo messo a bando, sono stati distribuiti soltanto 500 mila euro.
Residuano 1 milione di euro di questa particolare misura che era stata
fatta.
Abbiamo contestato questa tipologia operativa ma, in un certo senso –
devo dire la verità – forse non siamo stati abbastanza incisivi perché, per
come veniva dipinto il prosieguo della pandemia, sembrava quasi che con
l'estate scorsa potessimo pensare di aver lasciato alle spalle il dramma della
chiusura e del lockdown; invece, come
dicevamo, abbiamo ancora tanti mesi davanti.
Ci rendiamo conto che ci troviamo in una situazione di Consiglio
regionale che vive un periodo particolare, in attesa delle elezioni per lo
scioglimento, purtroppo, e per le vicende che tristemente sappiamo bene; per
cui, dobbiamo ragionare su quello che è possibile fare in questa situazione
legislativa.
Rimettere a bando questo milione di euro, che è residuato dal primo
intervento, sarebbe un’operazione tecnicamente possibile anche nella situazione
de facto che vive il Consiglio
regionale.
Questo permetterebbe di puntellare finanziariamente le Agenzie, i tour operator in attesa che finalmente
si sblocchi il mercato, finisca la pandemia e si possa cominciare ad impostare
tecnicamente tutto ciò che noi abbiamo bisogno di fare, prima di poter
realmente partire. Questo, proprio nella logica del turismo organizzato, non
riguarda soltanto le agenzie di viaggio e i tour operator perché altrimenti
saremmo limitativi e non ci renderemmo conto della complessità di tutto lo
scenario che abbiamo di fronte. Ad esempio anche i nostri grandi partner - sono
i nostri più importanti partner - che sono i pullman, i bus turistici e che
rappresentano la modalità con cui i nostri turisti si muovono sul territorio,
si trovano nelle stesse condizioni, Presidente e onorevoli rappresentanti in
Commissione, si trovano nelle stesse condizioni per le stesse motivazioni.
Anche il loro bando ha residuato 1.200.000,00 euro e noi sappiamo che i bus turistici,
se non vengono aiutati in questo periodo, non hanno la possibilità che gli dà
il trasporto pubblico locale e corriamo il rischio di non avere più le
strutture, una volta riaperti, per far camminare sul nostro territorio le NCC e
i pullman turistici. Quindi le due cose camminano in maniera concatenata
insieme: non esiste turismo organizzato se non esistono queste due
potenzialità.
Quindi
chiediamo di reintrodurre nel circuito un bando per poter utilizzare questi
residui che si sono creati dai precedenti bandi.
La seconda
cosa: noi non parliamo soltanto di sopravvivenza - quello che ho chiesto è per
la sopravvivenza - però guardiamo anche alla ripartenza e per noi è importante
poter far rientrare all'interno delle nostre strutture i nostri collaboratori,
che hanno le capacità di cui ha parlato il collega Falbo, e noi corriamo il
rischio di perderli per l'intervento delle grandi OTA (Online Travel Agency)
straniere e del Nord in questo momento.
Noi abbiamo la
necessità per un duplice motivo: il primo è salvaguardare le capacità che
abbiamo costruito in questi anni; la seconda è cominciare a lavorare
fattivamente per la ripartenza. Quindi noi abbiamo la necessità di far
rientrare nel circuito dei nostri uffici i nostri dipendenti in cassa
integrazione però non abbiamo la capacità in questo momento di pagarli. Questa
è la verità dei fatti!
Allora noi
chiediamo, come secondo intervento concreto e fattivo che la Regione ci stia
vicino in modo tale che se noi decidiamo, in attesa di poter ripartire e quindi
incominciare la programmazione necessaria per la nostra apertura… e allora ci
si dia una possibilità di vedere la Regione al nostro fianco perché facciamo
rientrare qualcuno dei nostri dipendenti e con loro cominciamo a preparare la
ripartenza.
Guardate noi ci
teniamo a sottolineare che questa è un'operazione politica e a costo zero
perché è vero che stiamo chiedendo un contributo per far questo però, uscendo
dalla cassa integrazione, si risparmiano i fondi della cassa integrazione per
cui, nell'ambito del grande movimento di denaro della pandemia, questa è
un'operazione totalmente a costo zero.
E ovviamente il
terzo punto che chiediamo, sempre in funzione della ripartenza: noi sappiamo
perfettamente che il turismo che avremo nel post-Covid non è più lo stesso
turismo del pre-Covid, come probabilmente molte delle realtà che ci circondano
non saranno più uguali. Pensiamo che ci sono in questo momento grandi studi per
capire dove porterà lo smart working, per cui i grandi centri stanno rileggendo
sé stessi per capire che cosa succederà all'interno delle grandi e medie e
piccole città nel post-Covid dove lo smart
working ormai ha assunto un livello non più di occasionalità, ma
probabilmente per molte aziende sarà strutturale.
Anche il
turismo sarà sicuramente diverso da come era prima. Sicuramente sarà molto più
informatizzato, sicuramente alcune cose saranno anche queste demandate allo
smart working e allora abbiamo bisogno di poter riorganizzare anche le capacità
operative delle aziende. Alcuni interventi di formazione professionale nei
confronti dei nostri collaboratori saranno indispensabili perché le nostre
aziende possano essere assolutamente calate nella realtà che ci troveremo di
fronte. Non stiamo chiedendo, come suole dirsi, col cappello in mano: “Dateci
qualcosa! Aiutateci!”. Noi stiamo cercando di trasferire una idea e cioè che il
turismo è un comparto completamente, esteso e che ha la sua presenza in
moltissimi gangli della realtà economica e sociale della nostra regione, come
di tutta la società.
E allora
l'interesse di cui noi ci sentiamo particolarmente investiti è che abbiamo la
necessità di farci ascoltare: questo è il leitmotiv!
Noi vi
ringraziamo per questa opportunità perché ritengo che se riusciamo a far
passare l'idea che dobbiamo essere ascoltati, riusciremo anche a far capire la
complessità e l'importanza che riveste per tutti noi la salvaguardia di questo
settore che, per una regione come la nostra, è trainante perché al centro ci
sta una bellezza incommensurabile che non voglio ripetere per non togliere via
tempo all'attenzione. Noi vi ringraziamo in anticipo di quello che vorrete
metterci a disposizione, per come interverrete fattivamente per dare delle
risposte a queste tipologie di richieste che vi stiamo sottoponendo. Grazie
Grazie a lei.
La parola al delegato regionale FTO Calabria.
Buongiorno a
tutti. Ringrazio il Presidente per l'opportunità e saluto tutti i consiglieri. Il
mio intervento sarà un po' diverso, ma di supporto a quello che i colleghi
hanno già anticipato. Soprattutto darò dei numeri che magari possono essere
anche non chiari e soprattutto non visibili alla politica. Il turismo
organizzato rappresenta per la Regione Calabria un volano fondamentale: nel 2019
sono atterrati negli aeroporti calabresi 3.318 aeromobili; questi sono
aeromobili che provengono tutti da destinazioni straniere. Faccio un breve
elenco: abbiamo Olanda, abbiamo Lituania, abbiamo Canada, abbiamo Svizzera,
abbiamo Grecia, abbiamo Qatar, Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Austria.
Abbiamo
trasportato in Calabria 603.000 stranieri. Questi sono passeggeri che non sono
arrivati perché c'è stato il Giro d'Italia o perché c'è stata la sagra o perché
c'è stata un'attività di promozione turistica regionale. Questi passeggeri sono
arrivati grazie al sacrificio, al lavoro e soprattutto all'impegno degli
imprenditori e di tutti i collaboratori. Le imprese che rappresento generano
oltre 100 milioni di euro di fatturato e a regime danno lavoro a più di 500
persone direttamente. Indirettamente superiamo i 3.000 addetti. Ebbene, tutto
questo lavoro è stato fatto in totale autonomia, con i propri mezzi, con le
proprie figure professionali e con tanti investimenti anche a volte rischiosi.
Quello che abbiamo
sempre chiesto è che la Regione possa accompagnare questo percorso virtuoso
perché nel 2019 avevamo un trend di crescita del 5 per cento quindi eravamo
proiettati nel 2020 con un aumento delle presenze di circa 120 mila unità.
Purtroppo, a causa della pandemia, tutto ciò è venuto meno e si è ripetuto
anche nel 2021 perché ad oggi vi confermo che le prenotazioni da 603 mila sono
passate a 28.000, quindi immaginate la perdita di turismo, la perdita di
introiti ed il collasso che tutte le imprese ovviamente direttamente e
indirettamente subiscono. Immaginate l'arrivo di un aereo all'aeroporto di
Lamezia, di Reggio Calabria, di Crotone che cosa muove: muove il bus, muove i
negozi all'interno dell'aeroporto, muove le guide, muove gli alberghi, muove i
lidi, muove i ristoranti. Cioè ogni euro speso dal turista ha una ricaduta sul
territorio di altrettanto, quindi la richiesta che noi vi facciamo è quella di
intraprendere un percorso di sinergia con le imprese del turismo che, fino ad
oggi, purtroppo non c'è stato, se non in minima parte, ma soprattutto non è
stato preventivamente concordato con le reali esigenze della filiera.
Denotiamo ad
oggi la totale assenza del Dipartimento del turismo. Noi imprese viviamo al
buio, cioè non abbiamo delle interlocuzioni certe su cui fare riferimento, da
qualsiasi punto di vista, che sia un elenco di guide turistiche, che sia
un'informazione per il rilascio di una licenza, che sia un'informazione per una
partecipazione ad una fiera.
Ultima notizia
che vi do in anteprima: lunedì abbiamo chiesto al Dipartimento dell'internalizzazione
la partecipazione della Regione Calabria alla BIT e sembrava che la Regione
Calabria non aderisse alla BIT, l’altro ieri sera alle 19:12 viene fuori il
comunicato che la Regione Calabria partecipa alla BIT, per solo 50 imprese.
Qui avete i
rappresentanti di 280 imprese; nessuno di noi è stato informato della
partecipazione della Regione Calabria alla BIT che rappresenta la vetrina più
importante per il turismo organizzato.
Io mi chiedo:
quali sono le imprese che devono rappresentare l'immagine della Regione
Calabria al mercato nazionale e internazionale? Perché se rimaniamo fuori noi,
che giornalmente produciamo l'immagine della Calabria al mondo, ritengo che sia
doveroso e fondamentale a chi di competenza dare un supporto forte, immediato
ad un dialogo per ripartire insieme. E la ripartenza può avvenire solamente con
l'istituzione e con la ripresa del Dipartimento del turismo perché ad oggi
questa sinergia non potrà mai nascere se la Regione Calabria non avvia una
riapertura di questo Dipartimento.
Ritengo questo
sia un elemento fondamentale, immediato e anche propedeutico ad un rilancio
dell'immagine nostra regione. Rischiamo di ritrovarci alla ripartenza tagliati
fuori dai giochi perché le altre regioni come Sardegna, come la Puglia, come la
Sicilia, stanno diventando sempre più competitive e soprattutto rischiamo, a
differenza dell'anno scorso in cui gli italiani non potevano andare all'Estero,
di perdere anche quel turismo di prossimità perché la Grecia ha riaperto, le
Canarie hanno riaperto, la Tunisia si sta riorganizzando, quindi rischiamo che
questo collasso possa essere ancora più forte, soprattutto in funzione di una
competitività di pricing che noi non
riusciamo a sopportare, rispetto soprattutto alle destinazioni del Maghreb.
Altro punto
fondamentale, sui cui poi ovviamente vi relazioneremo, è la promozione e
marketing della Regione Calabria: ad oggi è totalmente assente l'agenzia di
promozione della Regione Calabria, la promozione la facciamo noi imprese. Siamo
noi che andiamo a Madrid, siamo noi che andiamo a Dubai, siamo noi che andiamo
a Berlino.
La mia
associazione ha acquistato uno spazio all'interno della BIT - la Regione
purtroppo non aveva dato il suo assenso - per dare la possibilità alle imprese
di poter iniziare a fare del business con gli operatori nazionali e
internazionali.
Noi produciamo
ogni anno migliaia e migliaia di cataloghi e sulla copertina di questi
cataloghi noi abbiamo la regione Calabria. Noi rappresentiamo questa regione,
il territorio, i borghi, i parchi, il mare, l'ospitalità, l'enogastronomia.
Noi ogni giorno
parliamo di questa regione, ma lo facciamo in maniera autonoma, senza avere
nessun supporto e soprattutto nessuna visione. Noi vediamo milioni e milioni di
euro destinati ad operazione di marketing che non generano nessun flusso perché
600 mila stranieri non sono venuti per la promozione della Regione, ma sono
venuti per la promozione delle nostre imprese che ogni giorno rischiano
migliaia di euro, migliaia di euro per portare turismo in questa terra.
Quindi
ribadisco l'esigenza di un’apertura ad una fattiva collaborazione tra pubblico
e privato perché solo così possiamo dare alla Calabria il giusto palcoscenico.
Vi assicuro che molti attori internazionali e nazionali conoscono ben poco le
peculiarità e la bellezza di questa regione. Continuo anche con l'ultimo Piano
esecutivo annuale di promozione turistica che è stato approvato in Giunta il 31
marzo. Innanzitutto non c'è stata una preventiva interlocuzione con noi del
turismo. Il Piano parla di turismo: “Piano esecutivo annuale di promozione
turistica”.
Ebbene,
signori, io in questo Piano di turismo non vedo nulla. Non vedo
assolutissimamente nulla. Cioè l'obiettivo è innovare l'immagine della
Calabria, ma l'immagine della Calabria, dal punto di vista turistico, si fa con
gli attori del turismo. Sicuramente è pregevole l’iniziativa politica per
mettere in piedi una Film Commission,
ma ai fini turistici non c'è nessuna valorizzazione del territorio e soprattutto
non sono presenti gli attori che il turismo ogni giorno lo producono.
Quindi invito
anche tutti voi a fare una riflessione su questo aspetto e soprattutto tenerci
in considerazione su tutto ciò che la Regione intende fare per il rilancio del
turismo per la Regione Calabria. Grazie.
Grazie a lei e
a tutti i suoi colleghi. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Crinò. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente, intervengo dopo aver ascoltato con la dovuta attenzione il grido di
dolore unanime che proviene dalle vostre categorie, dalle vostre associazioni;
grido di dolore che certamente va tenuto in debita considerazione, posto anche
quello che è emerso e che non è certamente un pretesto. Siamo tra persone per
bene tutti quanti, posto che tutti teniamo anche bene in considerazione la
particolare situazione politica e istituzionale che stiamo vivendo che si va,
tra l'altro, a sovrapporre alla ben più grave situazione rappresentata dalla
pandemia.
E questo certamente non vuole essere e non può essere un pretesto,
ma vi sono delle condizioni di oggettiva difficoltà che certamente non
agevolano quella richiesta che da ultimo il vostro rappresentante esponeva,
esprimeva, di maggiore dialogo, collaborazione e sinergia tra il mondo pubblico
che rappresentiamo noi, che rappresenta l'ente Regione, e voi.
Ovviamente sono
certo che il Presidente della Commissione si farà portatore delle proposte che
sono pervenute a questa Commissione, tra l'altro alcune assolutamente - per
quello che mi riguarda – pregevoli, ma non solo le proposte.
Sono state
anche eccepite delle questioni più in particolare. Vedasi l'argomento testé
citato, circa anche una difficoltà - se ho capito bene - di interlocuzione con
la Regione, probabilmente dovuta alla scelta della soppressione del Dipartimento
turismo che - credo nello spirito della decisione al tempo assunta - doveva
comunque esistere. E mi auguro che così sia e se non fosse, certamente, la
Commissione si farà sentire a prescindere dalla soppressione o meno del Dipartimento
in sé; immagino che nessuno abbia mai voluto intendere lasciare
senza interlocutore il vostro mondo rispetto all'ente Regione. Quindi, con ogni
probabilità, se la situazione è quella che descrivete - non ho motivo di dubitarne,
certamente - però va messa una pezza anzi, meglio, va risolto questo problema.
Volevo anche intervenire su
un aspetto in particolare che, probabilmente, tra le questioni estremamente
gravi che avete rappresentato, è quello che può interessare di meno, seppure
abbia una certa importanza. Mi riferisco alla citata questione della mancanza,
già da 4 - 5 anni, di bandi per quanto riguarda l'abilitazione alle professioni
turistiche. Non ricordo chi tra voi lo avesse sottolineato. Non mi voglio
esimere, anche perché, come potrete consultare dagli atti di questo Consiglio,
già da diversi mesi, ho depositato sull’argomento una mozione che intendo
portare anche al Consiglio regionale per un'approvazione.
È una questione che avevo
studiato insieme alla mia struttura già da molti mesi. Questi studi sono - mi
permetto di dire - certi, perché abbiamo avuto un’interlocuzione a livello
centrale con chi rappresenta il Comitato tecnico Stato-Regioni nel mondo del
turismo e lì la difficoltà, sulla base di questi studi, non è della Regione né
delle altre Regioni d’Italia - versiamo, più o meno, tutti nella stessa
situazione, ma si tratta di un vuoto legislativo che si è creato a livello
nazionale.
È un problema che è stato,
da ultimo, discusso in una riunione, credo, al Ministero nel gennaio del 2020,
poi da lì non se n'è più fatto nulla, ma, dalle ultime interlocuzioni che
abbiamo avuto di pochissime ore fa, abbiamo saputo che il Ministro intende
finalmente arrivare ad una soluzione sulla questione. Sappiamo che ha dato
mandato a un dirigente del suo Ministero per poter fare un po' di chiarezza sul
punto. La difficoltà della Regione Calabria e di tante altre Regioni di bandire
questi esami di abilitazione deriva tecnicamente dal fatto che tutti gli
interventi abrogativi, che si sono succeduti, normativa nazionale, hanno di
fatto venire meno la definizione delle professioni turistiche, della guida
turistica.
È necessario, poiché ben
sappiamo che questa è una competenza regionale, ma sappiamo altresì che
dobbiamo muoverci all'interno di una norma quadro che, allo stato attuale, non
c'è e che deve dettare, quantomeno, i contorni di quelle che sono le nozioni,
le definizioni delle professioni turistiche.
Per quello che può servire,
rispetto alle altre questioni certamente molto più assorbenti che ponevate, su
questa questione in particolare la Commissione e sommessamente anche il
sottoscritto, ha le antenne molto pronte per avere costantemente notizie e
captare segnali.
Vi ripeto, c'è stata
un’interlocuzione proprio di poche ore fa e quindi il Ministro sta dando buone
notizie, nel senso che ha inquadrato la questione e ha dato mandato a un suo
dirigente per affrontarla.
Per parte mia, vi ringrazio
per questa partecipazione, non negando un certo imbarazzo perché alle persone
di coscienza - e io mi ritengo di essere una tra queste come tutti gli altri ne
sono certo - ascoltare questa situazione così disastrosa è certamente una
ferita al cuore.
Comprenderete quello che
dicevo prima, senza ripetere, però, da questo punto di vista, c’è la massima
disponibilità ad essere incisivi su alcune questioni in particolare, sulle
quali, anche tenendo conto della situazione particolare, con ogni probabilità,
riusciremo a poter trovare qualche minimo risultato. Grazie.
Presidente, possiamo
integrare? Giusto in risposta all'intervento.
A proposito delle figure
professionali, la sinergia richiesta è dettata proprio da queste esigenze. Se
la politica non sa quali sono le esigenze delle imprese, diventa difficile
programmare anche la formazione delle figure professionali. Le faccio un
esempio: nel 2019, noi abbiamo un paniere di guide turistiche dove la gran
parte parlano la lingua spagnola; ebbene il turismo spagnolo in Calabria
rappresenta l'ultimo posto. Nel 2019 abbiamo dovuto far scendere dalla Germania
78 guide turistiche, quindi noi imprese calabresi prendiamo le guide turistiche
in Germania, perché in Calabria non ci sono, non c'è un numero adeguato di
guide turistiche che parlano la lingua tedesca in funzione del numero dei
passeggeri tedeschi. Se questa sintonia, questo dialogo, non avviene, diventa
difficile programmare e strutturare la formazione e gli interventi per
l'impresa e il turismo, grazie.
Aggiungo, se posso: il
paradosso di questa situazione, in particolare della formazione delle
professioni turistiche è che, al di là del fatto delle esigenze oggettive in
una regione con un tasso di disoccupazione giovanile tremendo, ribadisco, con
un'emorragia di giovani professionalizzati con un’università e una Facoltà di
scienze turistiche, noi siamo costretti a importare le guide.
La Calabria è importatore
netto di professioni turistiche da fuori, quando noi abbiamo giovani qua che
passeggiano. Questa situazione genera un altro vulnus tremendo che incide anche sulla qualità del nostro lavoro e
anche sull'immagine della Calabria.
Mi permetto di dire, genera
l'abusivismo, cioè se un operatore o chiunque si inventi di fare questo
mestiere ha necessità di una guida in portoghese che non esiste, in arabo che
non esiste o in una qualsiasi lingua di paesi turisticamente emergenti che non
esistono, deve fare riferimento o a soggetti esterni o ad abusivi, e questo
succede sistematicamente nella nostra regione. Ci sono soggetti che organizzano
tour, bus, soggiorni, non avendone diritto. Questo perché non creiamo le
professioni che riempiono questo vuoto e soprattutto chi deve decidere non sa
cosa ci serve, perché non ce l'ha mai chiesto, nonostante noi continuiamo a
urlarlo.
Penso - e chiudo - che non
sia un problema di carattere economico per quanto abbiamo visto anche
dall'ultimo Piano di promozione, di comunicazione turistica, che ha citato il
collega, non mi pare affatto che non ci sia denaro. Il problema è insito ed
evidente anche nei contenuti di quel benedetto programma perché, come accennava
il collega, non abbiamo necessità di realizzare manufatti per attrarre turismo
ai fini di creare dei fondali scenografici; grazie al cielo, una delle cose che
abbiamo gratuitamente da nostro Signore, è la natura, cioè la Calabria è una
scenografia sotto il sole, ovunque, ogni centimetro quadrato.
Allora a noi va benissimo,
se è una scelta politica questa di investire “n” milioni di euro su
un'operazione di potenziale o teorica attrazione turistica, attraverso la
realizzazione degli studios, ma che
il denaro non venga sottratto al settore turistico perché tutto ciò non ha
nulla a che fare col settore turistico, nulla!
Ci sono esempi di altre
regioni che hanno realizzato situazioni analoghe e sono stati letteralmente
fallimentari e non si capisce per quale motivo, noi che abbiamo le scenografie
naturali, che abbiamo la possibilità di utilizzare, per lo stesso fine, i
nostri borghi come palcoscenico, come scenario, come scenografia per qualsiasi…
ed è già accaduto tra l'altro in Calabria, è già accaduto: molti film sono
stati girati ma non tra quattro mura, per strada, coinvolgendo gli operatori
locali, i commercianti, gli artigiani e gli operatori del settore turistico, perché
altrimenti resta una cosa fine a sé stessa.
Noi chiediamo che venga
fatto un intervento affinché i fondi che sono destinati alla promozione del
turismo restino destinati alla promozione del turismo, non ad altre attività
che non c'entrano nulla col turismo e la cui potenzialità in termini di
attrattiva deve essere tutta dimostrata. Oltre che nella tempistica siamo
decisamente fuori da quello che serve alle imprese. Ammesso e non concesso che
abbia un obiettivo valido e si riesca a raggiungerlo, è un obiettivo nei tempi
decisamente al di fuori da quelle che sono le nostre esigenze. Se ci sono 10
milioni di euro da investire, dateli alle aziende, aiutateci a fare i Fam Trip, a portare i clienti
stranieri a visitare la Calabria a fargli vedere i borghi, a fargli assaggiare
le nostre specialità enogastronomiche.
Dateli a noi, ma non
gratis, misurateci sulla nostra capacità di spenderli. Siamo disponibili a
farlo, non c'è nessun problema, siamo disponibili anche a compartecipare, ma
non buttiamo più via denaro, per cortesia. Non buttiamo più via il denaro! Non
ha nulla a che fare col turismo quell’operazione lì ed è un peccato stornare
denaro a chi ne ha bisogno per un'operazione di lungo periodo, senza alcun
oggettivo riscontro.
Ultima cosa e termino: il Dipartimento
del turismo è fondamentale, è già stato detto, non ci torno. Attenzione, il
nostro settore deve interagire e ha necessità di interagire anche con
l’internazionalizzazione che è un altro di quegli organismi dei Dipartimenti
che è stato totalmente svuotato. Ci sono bandi vecchi nel Dipartimento di
internazionalizzazione che sono immobilizzati perché non ci sono i dirigenti
che sono in condizioni di prendere in considerazione varianti, deroghe, nessuno
che si rende conto e abbia il buon senso di capire che l'immobilismo genera la
distruzione non solo della possibilità di investire, ma delle aziende che hanno
già investito. Quindi, noi non abbiamo interlocuzione, non c'è nessuno che ci
risponde, c'è forse un Rup. Mi credete se vi dico che tornano indietro le Pec;
la posta elettronica certificata di quel Dipartimento torna indietro perché non
esiste più. E allora con chi dobbiamo parlare e di cosa?
Infine, la promozione,
vorremmo, possibilmente, - lo chiediamo con forza e decisione - un dialogo
costante su chi si occupa della promozione perché noi facciamo le fiere, noi
sappiamo anche il body language dei
nostri interlocutori, come si parla con un nostro interlocutore, con un nostro ebayer
e siamo in condizione di mettervelo a disposizione, così come siamo in
condizione di gestire e preparare e formare i giovani. Dateci la possibilità di
formare i ragazzi nelle nostre aziende, non vogliamo denaro, mettiamo a
disposizione le nostre aziende per insegnare a questi ragazzi un mestiere e per
tenerli in Calabria, non farli andare via o farceli rubare dai nostri colleghi
del Nord.
Questo è quello di cui
abbiamo bisogno oggi. Grazie.
Grazie ancora. Darei la
parola alla capogruppo della Lega, Tilde Minasi, poi si sono prenotati i
colleghi Pitaro e Giannetta. Nel frattempo, se poi maturate qualche cosa,
ovviamente nei tempi più brevi possibili, ne avete la possibilità. Grazie.
Sarò brevissima anche io,
Presidente. Grazie per avermi dato la parola perché, pur non facendo parte di
questa Commissione, stamattina ci tenevo ad essere qui per ascoltare quello che
purtroppo è un grido di dolore.
Ovviamente, sono
perfettamente convinta che il turismo sia e debba essere la nostra principale
industria, ma, purtroppo, mai nessuno ha investito in maniera seria e concreta
su questo settore che non può prescindere, ovviamente - io l'ho sempre fatto
per il mio costume - dal confronto con chi si occupa e chi conosce le esigenze
perché ci lavora sopra. Ovviamente, l’ha già sottolineato il mio collega, in
questa legislatura purtroppo - non so se c'è stata una macumba - è successo di
tutto e di più. Oggi ci troviamo anche a dover agire con poteri limitati, io
credo che sia stato un errore gravissimo non farci votare ad aprile, perché
credo che sia più da irresponsabili lasciare una Regione per quasi un anno
senza poteri, soprattutto in questa fase delicata di gestione della pandemia e
credo che il vostro settore sia stato forse quello maggiormente colpito da
questa pandemia e forse anche il meno supportato.
Ho preso qualche appunto e
credo che prima di tutto si debba dare un'accelerata ai vaccini perché si possa
riaprire. Bene ha fatto Confapi, mi ero già confrontata anche con Francesco
Napoli sul fatto di mettere a disposizione le aziende per poter effettuare i
vaccini, perché chi può dare un contributo lo dia, così cerchiamo di arrivare
finalmente a poter avere il vaccino per tutta la popolazione.
Per quanto riguarda la
tassa, me ne stavo occupando. In questa fase non possiamo procedere a un’abolizione
perché credo che vada abolita questa tassa sulle agenzie di viaggi, sui
ristoratori, b&b e le strutture ricettizie.
Mi stavo confrontando col
Settore bilancio per avere la possibilità di avere i capitoli di riferimento
per poter portare in Consiglio quest’abolizione almeno per quest'anno. Sono
convinta che, oltre ad avere un piano, per poter parlare di turismo ci siano
altri corollari che vanno curati. Non possiamo prescindere dai trasporti.
Domani abbiamo qui il viceministro ai trasporti, Morelli, appunto per discutere
sull'aeroporto di Reggio Calabria perché sta quasi per morire e non credo che
una Città metropolitana meriti l'abolizione dell'aeroporto. Non possiamo
nemmeno prescindere dai trasferimenti interni ed esterni alla regione perché
credo che se non ci sia una viabilità agevole, ovviamente questo può limitare
anche lo sviluppo del turismo.
Noi per quello che
possiamo, Presidente, ci faremo parte attiva nei confronti del Presidente della
Giunta e anche dell'Assessore di riferimento, perché si chiedano chiarimenti
anche sul fatto della BIT o sui bandi. Ero a conoscenza, infatti, del fatto che
tantissime agenzie, per esempio, sono rimaste fuori da quei bandi e l'avevo già
segnalato all'Assessore.
Quindi, ci faremo parte
attiva anche verso l'Assessore. So che lui sta lavorando su più fronti, anche
il Presidente sulla promozione, però, ovviamente, credo che sia importante
chiedere anche a lui di confrontarsi con le vostre associazioni di categoria.
Questo è quello che noi
cerchiamo di fare per venire incontro alle vostre esigenze. Grazie.
Grazie alla capogruppo
Minasi. Ha chiesto di intervenire il collega Pitaro. Ne ha facoltà.
Buongiorno a tutti,
Presidente, grazie per la presenza dei rappresentanti delle associazioni e
verrebbe da dire: repetita iuvant sed stufant. Faccio mie le vostre
premesse e gli interventi dei colleghi quindi sarò brevissimo, sarò sintetico,
cercherò di andare poi nel merito delle proposte concrete che voi avete fatto.
Penso che ci siano due
punti fermi: uno che il Covid non è una semplice guerra e che il Covid è un
nemico invisibile che alcune volte noi riusciamo a colpire, altre volte si
nasconde, si camuffa, per cui questo camuffarsi, questo essere presente, non
essere presente, essere visibile, non essere visibile incide anche sulla
attività turistiche. È chiaro che noi quando pensiamo, come pensavamo l'anno
scorso, di aver superato durante l'estate la fase più acuta dell'emergenza e
poi si ripresenta a settembre-ottobre, anzi in modo ancora più acuto…
Due: la vostra categoria,
il vostro settore del turismo organizzato è uno dei settori più colpiti, non
solo in termini economici ma in termini di tempo, perché effettivamente voi
subite il lockdown dell'anno scorso - parliamo di una stagione e oltre -
e subirete questo secondo lockdown, purtroppo, anche se il Covid venisse
debellato in toto a settembre- ottobre, quindi la possibilità anche di un lockdown parziale; effettivamente, il vostro settore è uno dei
settori, in termini tecnici, tra i più colpiti e a cui va data un'attenzione,
non dico particolare in senso assoluto, ma, comunque, un'attenzione in più
rispetto alle altre categorie che, invece, sia pure a singhiozzo, sono riuscite
a ricominciare anche a mesi alterni. Ad esempio, bar, ristorazione, anche altre
categorie del turismo, turismo residenziale, ricettivo che sono riusciti a
riorganizzarsi ed è per questo che, effettivamente, come capogruppo della lista
Santelli, in modo corale, con gli altri componenti della maggioranza,
affronteremo, con l'Assessore, il tema delle risorse non spese in termini
brevissimi, per dire, che è impensabile che la rimanenza cospicua di circa un
milione di euro dei ristori non sia dedicata a questa categoria.
Fermo restando che questo
non significa ammissione di colpa, perché non c'è nessuna colpa della Regione
nel mancato coinvolgimento di tutte le imprese in questi ristori, perché,
effettivamente, anche a livello nazionale decine di milioni che non sono stati
destinati alla vostra categoria sono rimasti non spesi. C'è stata una
impossibilità a rispondere a questi bandi, ad accedere a questi bandi e a
queste risorse.
Non è un problema calabrese
ma è un problema nazionale, io non so se i 40 milioni che erano rimasti dal
ristoro nazionale siano stati, adesso, per Pasqua, ridistribuiti o sono ancora
nelle casse del Governo nazionale. Così come non è vero che l'assessore al
turismo non ha iniziato un'interlocuzione con le associazioni di categoria.
Questo non è assolutamente vero. È vero che ci sono decine di categorie
nell'ambito del turismo, quindi non turismo organizzato, turismo in generale e
a queste categorie l'Assessore ha parlato, in più occasioni, di programmazione
turistica, di come gestire i flussi di incoming,
di come gestire il turismo, di ripresa. Se poi uno pensa di essere la sola
categoria sbaglia perché ci siamo trovati ad affrontare una situazione, una
guerra, una pandemia, da soli, perché effettivamente abbiamo avuto un Governo
nazionale che è riuscito a incidere poco su determinate categorie e noi abbiamo
cercato di sostituirlo.
È chiaro che non fosse
possibile e non è possibile una continua interlocuzione, ma, certamente,
l'assessore al turismo non ha mai rifiutato queste interlocuzioni, non si è mai
reso indisponibile al confronto e alla programmazione, fermo restando che
bisogna anche considerare i mesi che l'Assessore ha avuto a disposizione per
occuparsi di questo e i mesi che, invece, ci hanno visto protagonisti di una
battaglia che ha riguardato tutto il paese, che riguarda tutto il territorio
calabrese.
Quindi è importante parlare
non in toni polemici, ma è importante confrontarsi perché facciamo parte tutti
di una stessa regione, facciamo parte e, anzi, vogliamo affrontare tutti nello
stesso modo, insieme, le questioni che oggi voi avete, giustamente, posto. Da
oggi inizia, ancora di più, un rapporto sinergico tra il dipartimento, tra
l’assessore, tra il Consiglio, quindi, sono felice di questo incontro, voluto
da voi, - sicuramente, il Presidente aveva già pensato ad un incontro con i
rappresentanti della vostra categoria - che mi fa pensare che, effettivamente,
siamo sulla buona strada. Certamente i tempi, lo diceva prima il vostro
collega, sono strettissimi, quindi le cose devono essere affrontate ad horas, questione di giorni. I bandi,
i ristori saranno oggetto serrato, attento, tra noi, l'Assessore e la Giunta.
Grazie.
La parola al Presidente
regionale Assoviaggi. Prego
Volevo allacciarmi al
discorso che faceva l’onorevole poc’anzi. Assolutamente nessuna colpa, non
confondiamo l'enfasi con il voler dare delle colpe, anche perché quando noi
parliamo di turismo organizzato che poi trasferisce fondi a tutta la filiera
del turismo è cosa diversa dal rappresentare tutta la filiera del turismo.
Siamo ben coscienti che l’Assessore abbia avuto interlocuzioni con varie realtà
della filiera, ci mancherebbe altro, però ci mettiamo una enfasi molto
particolare su queste cose perché, come diceva lei, i tempi si sono abbreviati
tantissimo e sappiamo perfettamente che abbiamo la necessità di concludere dei
discorsi, altrimenti non ci sarà più il tempo affinché queste cose possano
arrivare all'obiettivo, cioè salvare le aziende. È questo il leitmotiv! Noi siamo assolutamente
d'accordo con quello che dice lei, cioè, oggi, per noi è una giornata
importantissima perché stringiamo, ancora di più, un grande accordo di
solidarietà tra pubblico e privato, fra noi è l'istituzione che ci rappresenta,
per cui quello che sta avvenendo oggi è assolutamente da leggere in chiave
totalmente positiva. Grazie.
La parola al collega
segretario di questa Commissione, Giannetta.
Intervengo per qualche
riflessione, spero sintetica e chiara. Quando si vuole parlare in positivo di
qualcosa, si ricercano i punti di forza e se noi dobbiamo parlare in positivo
della nostra regione, sicuramente, i punti di forza sono due o, quantomeno, tra
i punti maggiori di forza ci sono l'agricoltura e il turismo.
Oggi, questa Commissione,
ahimè, dico io - credo che quello che ho sentito l'abbiamo sentito un po’ tutti
- accoglie questo grido d'allarme da parte delle maggiori rappresentanze di
categoria e quindi ci fa riflettere sul fatto che, probabilmente, in questo
settore specifico c'è tanto che non va, c’è tanto di cui bisogna parlare e c'è
tanto, probabilmente, da valorizzare.
Dopo aver sentito questa
descrizione plastica fatta da tutti voi, non possiamo che sentire addosso la
responsabilità del ruolo che rivestiamo e, quindi, sentire addosso anche
l'obbligo morale di farci parte non solo dirigente ma anche diligente in un
settore così nevralgico per la Calabria e iniziare a ragionare, tra virgolette,
sul serio, rispetto alle tematiche che avete posto oggi all'ordine del giorno.
Questa Commissione, però,
in questa fase, ha avuto, intanto, la sensibilità per il tramite del suo
Presidente, il presidente Molinaro, di accogliere le vostre richieste, quindi
programmare le audizioni, per iniziare a capire, effettivamente, come innescare
quel processo di sinergia tra le rappresentanze di un settore così delicato e
le istituzioni, che devono, sicuramente, camminare di pari passo.
Quindi il ruolo della
Commissione oltre a quello di assorbire, assimilare quelle che sono le vostre
richieste - in parte già avute per iscritto attraverso il rappresentante della Confapi,
il dottore Giovanni Giordano, il resto lo aspettiamo a breve, per poter
iniziare a ragionare, veramente, su questo discorso - è, soprattutto, quello di
svolgere, caro Presidente, un ruolo propositivo. Allora io direi, dopo aver
acquisito i vostri documenti, le vostre richieste, le richieste di aiuto ma,
soprattutto, anche di miglioramento di questo settore, di aprire - credo che
sia il caso - anche un tavolo, permanente, di ascolto delle vostre categorie,
nel quale, assieme all'assessorato di competenza, possano sanarsi quei deficit
- dico io, forse, perché non ho contezza per poter stabilire questo - di
comunicazione che oggi da più parti sono emerso tra le vostre categorie di
rappresentanza e il settore specifico che è quello del turismo anche con l'Assessore
di riferimento.
Sono sicuro che l’
autorevole esponente, che è al mio fianco, l'assessore Gallo, che, pur se non
direttamente, coinvolto, perché non è una sua delega, saprà rappresentare al
collega assessore Orsomarso, al Presidente e all'intera Giunta che c'è la
necessità di ascoltarvi con una certa celerità in virtù dell' imminente
stagione che è alle porte e che, se pure con le difficoltà del Covid, in
qualche maniera dobbiamo affrontare anche mettendo in campo delle strategie che
riguardano la sanità, con la velocizzazione delle vaccinazioni, con
l'implementazione dei punti vaccinali. Questi sono altri temi che dovranno
essere trattati ma che, di riflesso, vanno a toccare un po' anche il settore
turistico.
Ho apprezzato tutti i
vostri interventi, in particolar modo quello del dottore Giovanni Giordano che
ha detto: “noi mettiamo nelle vostre disponibilità le strutture alberghiere per
le vaccinazioni”. Ricordo a me stesso e anche ai colleghi che, inizialmente, si
era parlato anche della possibilità di avere i cosiddetti “hotel Covid” poi,
purtroppo, non se n'è fatto nulla. Cerchiamo di riprendere il filo logico del
discorso per accelerare questi processi ed essere più incisivi sul nostro
territorio. Oggi, a voi che avete accettato di buon grado la possibilità di
essere presenti all'interno della Commissione e d’iniziare un rapporto proficuo
con le istituzioni, noi siamo grati per quanto ci avete permesso di conoscere.
Partiremo, sicuramente insieme, attraverso, quantomeno, la Commissione di cui
mi onoro di essere uno dei componenti, per iniziare, tutti quanti insieme, una
nuova stagione, nel vero senso della parola, in un mondo così importante come è
quello del turismo. Grazie.
Grazie, collega Giannetta.
Non ci sono altre richieste di intervento. Ringrazio voi e tutte le
organizzazioni che rappresentate, da Confapi, a Confesercenti, a Confindustria,
alla Federazione turismo organizzato, per le cose che ci avete detto, per il
contributo che ci avete lasciato e per quello che ci invierete nelle prossime
ore, così come avete detto. Prima di qualche considerazione, rispetto, anche,
alle cose che hanno detto i colleghi, velocemente, vorrei porgere due domande,
due piccolissime domande.
Rispetto a questo quadro
drammatico, a questo grido di dolore, così come è stato definito, che avete
rappresentato e al quale dobbiamo dare molta attenzione a tutti i livelli, vi
chiedo due cose: ritenete che in questo anno, parlo di questa nostra Giunta -
noi facciamo parte della maggioranza - ci sia stata un'azione, un bando, un
qualche cosa su cui spingere nel confronto con la Giunta o come suggerimento
alla Giunta, soprattutto all'Assessore di riferimento, nonché al Presidente
facente funzione visto che ci chiedete, in tempi brevi, qualche risposta o
comunque delle risposte? Potete rispondere velocemente o, casomai, poi,
mandarci anche delle mail.
Secondo aspetto: rispetto
alle risorse che abbiamo messo in campo, come programmazione dei fondi
comunitari e quindi bandi della Giunta regionale, se e quanto, eventualmente,
dalle vostre valutazioni, ha inciso l'esigenza di contemplare il DURC o la
regolarità contributiva?
Se qualcuno vuol dire
qualche cosa, pochi secondi, non perché vi voglio togliere la parola, ma perché
abbiamo un ordine del giorno abbastanza lungo. Ci potete mandare, anche
successivamente, qualche indicazione. Prego.
Presidente, in estrema
sintesi, ovviamente, noi, tutti quanti, ci atteniamo sempre agli aspetti di
estrema legalità. Sulla risposta, la formulazione delle risposte ai bandi,
riteniamo che un eccesso di burocraticità e di formalità nelle misure, a volte,
lascia fuori le aziende. In maniera specifica desidero segnalare che
nell'ultimo bando, il fondo Calabria competitiva, a nostro avviso, per le
aziende che rappresento, ci sarà una grossa difficoltà in termini di
restituzione di quanto ricevuto, perché la durata di questo bando, la durata
della restituzione dei soldi, è estremamente ridotta, al punto tale che ci
saranno grosse difficoltà, stante che il settore sta stentando a ripartire.
Chiediamo, se ci sono le
condizioni, di poter riformulare il bando con una durata diversa o di poter
diluire i tempi sulle pratiche già avviate.
Ci saranno colleghi che si
troveranno con rate da restituire da tremila euro, tremilacinquecento euro al
mese, per 6 anni, 7 anni e non credo che le nostre aziende abbiano la capacità
di poter sostenere ciò. C’è una buona formulazione del bando, ma deve essere
rivisto in alcuni aspetti, ahimè, fondamentali.
Perfetto. Grazie.
Volevo giusto integrare
rispetto alla segnalazione. Attualmente abbiamo ricevuto come codice Ateco
79/11 e 79/12 il bando cosiddetto “Viaggia Calabria” che è stato un bando
specifico per il nostro settore e da cui sono residuati circa un milione e
cento mila euro perché le aziende che hanno potuto accedere a questo bando sono
state solo 64.
Chiediamo, quindi, il
ripristino di questa misura e la possibilità di ridistribuire, in maniera equa
e, soprattutto, con un’interlocuzione preventiva, questa somma residuale.
Parallelamente, anche per il bando per i bus, per i bus turistici NCC, accogli
Calabria NCC, anch'esso è residuale di un milione e duecento mila euro, quindi
richiediamo la redistribuzione anche di quest'altra misura.
Mi collego anche
all'intervento del capogruppo, dottor Pitaro, noi abbiamo avuto un’interlocuzione
fattiva con l'assessore Orsomarso che, anche se assente, ringraziamo, ma
abbiamo bisogno di un’ interlocuzione con gli attori che destinano queste
misure, queste risorse, di una sinergia con chi opera all'interno del
dipartimento, perché comprendiamo bene le difficoltà operative che questa
legislatura ha avuto, comprendiamo bene che le deleghe in capo all'Assessore sono
tante, ma abbiamo bisogno di interloquire con il Dipartimento del turismo,
quindi ribadisco la necessità di avere delle figure professionali che possono
ascoltarci e insieme destinare le giuste misure al nostro comparto. Grazie.
Proverei a chiudere questo
punto che è stato, per tutti gli interventi, abbastanza lungo, ma ci ha
consentito di capire tante cose. Sicuramente, per come hanno detto i colleghi,
faremo tesoro delle vostre proposte, dichiarazioni, dei vostri documenti e,
grazie alla presenza dell’assessore Gianluca Gallo, che ringraziamo per la
disponibilità ad assistere a parte della nostra Commissione in quanto
autorevole componente della Giunta regionale, scriveremo formalmente, come
Commissione, all'assessore Orsomarso e al Presidente facente funzione, Spirlì,
chiedendo, in sintesi, le cose che ci avete detto e cioè di attivare il tavolo
di concertazione, subito, invitando anche la sesta Commissione, oppure daremo
la disponibilità della Commissione, alla presenza dell'Assessore, del direttore
generale o comunque il responsabile Dipartimento, di interloquire e,
soprattutto, definire delle risposte. Trasferiremo le vostre proposte così,
quando ci sarà questa interlocuzione o alla Cittadella o qui a Reggio Calabria,
tra voi e altri soggetti, la Commissione e soprattutto il dipartimento,
l'assessore, possano, in qualche modo, avere già delle risposte, arricchendo ulteriormente
questa discussione e le proposte.
Il diritto ad essere
ascoltati e il dovere di fare le proposte sono le linee guida su cui dobbiamo
marciare tutti, contribuendo a degli obiettivi. La concertazione, il confronto,
la sussidiarietà in questa situazione emergenziale sono indispensabili. Quindi
il mio grazie personale ma, ritengo, come hanno fatto già i colleghi, che sia
indispensabile questa vostra capacità, in un momento difficile, di venire qui
con lucidità a dire delle cose e spronarci per fare in modo di avere qualche
risposta.
Questo è l’elemento che
trasferiremo nei modi e con l'aiuto del dirigente della Commissione e di tutti
i colleghi che, eventualmente, vorranno integrare qualcosa.
Manderemo una nota che
racchiude queste proposte, queste esigenze ed offriamo la disponibilità a
dialogare insieme, anche come Commissione, affinché possiamo definire qualche
aspetto in termini di bandi o gestionali della Giunta regionale, proprio per
dare delle risposte immediate.
Ha chiesto di intervenire
il collega Vito Pitaro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Lungi da me voler chiudere
l’argomento, assolutamente. Non è un’integrazione, ma solo una segnalazione.
Al di là del successivo
giusto incontro per continuare questo lavoro di concerto e in sinergia, chiedo
se fosse possibile trasferire subito le due proposte – o meglio, l'unica
proposta che riguarda il ripristino dei due bandi, “Viaggi Calabria” e dei Bus
NCC – in modo tale questi soldi, che sono circa 2 milioni e 300 mila euro,
possano essere nuovamente rimessi in bando per dare la possibilità alle
categorie di usufruire di queste somme. Grazie.
Grazie, collega. Ritengo
che ognuno di noi lo faccia, vista la drammaticità, nel dialogare con il Dipartimento
e soprattutto con l'Assessore.
La presenza dell’assessore
Gianluca Gallo ci aiuterà sicuramente. Ritengo che nell'arco di massimo 48 ore
faremo arrivare sul tavolo dell’Assessore una sintesi di queste audizioni con
le proposte e con i suggerimenti.
Assolutamente! Vi
ringraziamo.
Per cercare di recuperare
un po’ di tempo, ringraziando ancora una volta per la presenza e soprattutto
per la capacità anche di stare con noi, l’assessore Gallo, i dirigenti del Dipartimento
agricoltura, di Calabria Verde – che vedo qui – e della U.O.A. Forestazione –
che saluto tutti – proporrei ai colleghi di fare un’inversione dell’ordine del
giorno, così da poter trattare subito i punti 5, 6 e 7.
Pongo ai voti l’inversione
dei punti all’ordine del giorno, che è approvata.
Partirei subito chiedendo
di far entrare gli altri dirigenti di questa Regione.
Introduciamo il secondo
punto, ex punto cinque. Dobbiamo esprimere un parere sul Piano forestale
2021/2022.
Invito gli auditi a
presentarsi ai fini della registrazione della seduta. Grazie.
Buongiorno a tutti. Saluto
il Presidente, i consiglieri e tutti gli intervenuti.
Relativamente al punto che
riguarda il Programma regionale per le attività di sviluppo della forestazione,
come sapete, si tratta di un atto propedeutico, finalizzato all'avvio concreto
dell'attività di progettazione e di realizzazione degli interventi della tutela
dei boschi e della difesa del suolo del Comparto forestazione.
Sostanzialmente, la
redazione di questo importante strumento di programmazione che, di fatto,
sancisce le Linee guida sui macro-interventi da effettuare nei territori,
rispetto agli anni precedenti ha avuto una modifica organizzativa.
Tutti sapete che il
Comparto di forestazione in Calabria, espletato attraverso l'ausilio di Calabria
Verde, dei Consorzi di bonifica e dell'Ente Parco delle Serre vibonese,
gestisce l’attività di manutenzione ordinaria del Comparto forestazione.
Questa attività si esplica
attraverso tre importanti strumenti di pianificazione: il primo, è quello sul
quale oggi siamo chiamati a discutere, ovvero il Programma regionale per le
attività di forestazione; il secondo atto che viene redatto è l'approvazione
del Piano attuativo che, sostanzialmente, va a declinare in modo dettagliato
gli interventi da effettuare nei territori e fa un Piano di riparto agli Enti
gestori delle stesse risorse finanziarie messe a disposizione.
La gestione, quindi, del
Comparto dell’approvazione del Programma regionale è questo strumento madre per
il quale tutte le attività, per l'anno solare 2021 e 2022, troverà attuazione.
A valle del Programma
attuativo di forestazione, gli Enti gestori, i quali sono destinatari delle
risorse finanziarie previste nella Programmazione del Piano attuativo, redigono
parte della progettazione finalizzata, ovviamente, al raggiungimento degli
obiettivi previsti nel Programma di forestazione e, sulla scorta di questa
relazione di progettazione di dettaglio, attraverso l'utilizzo di manodopera
forestale, che viene espletata in amministrazione diretta, vengono
sostanzialmente avviate concretamente le attività nel territorio.
C'è da evidenziare un
aspetto abbastanza singolare ma che, sostanzialmente, si genera ormai da anni
nel territorio.
Lo strumento di
programmazione che andremo a fare, per effetto di copertura di bilancio, non
viene mai approvato entro l'anno solare.
L’attività di manutenzione
del territorio, come sapete, si svolge senza soluzione di continuità; per cui,
i Consorzi di bonifica e Calabria Verde applicano attività di manutenzione
costante nel territorio.
Qual è la novità del
Programma di forestazione?
Tutti sappiamo che tra le mission
del Comparto forestazione, oltre alla tutela dei boschi, sostanzialmente c'è
anche l'attività di manutenzione e di difesa del suolo del territorio sapendo,
ovviamente, che non c'è una sana politica di messa in sicurezza se non ci si
approccia ai problemi di carattere generale, facendo una valutazione di merito
all'interno delle singole aree.
Nel corso degli anni
passati – lo dico per conoscenza, ma è stato prodotto in atti anche da questo
autorevole Consiglio regionale anzi dall’autorevole Consiglio regionale
dell'epoca – si faceva progettazione per singoli Comuni; ovvero, ogni Comune
che aveva manodopera forestale, sulla scorta di un Programma di forestazione,
predisponeva una progettazione specifica e applicava gli interventi per come vi
avevo accennato prima.
Noi gestivamo – non noi, ma
direttamente la Regione, attraverso il braccio operativo di ex AFOR, ora
Calabria Verde, e i Consorzi di bonifica – in media 900 progetti all'anno,
poiché c'era sovrapposizione fra progetti fatti da Calabria Verde per Comuni –
quindi, 409 Comuni moltiplicati per due, Comparto Calabria Verde e Consorzi di
bonifica – si ragionava intorno a 900 progetti l’anno.
Ciò significa, ovviamente,
dispendio di energie per quanto riguarda la governance amministrativa
degli interventi.
Cosa abbiamo fatto in questi
anni? Abbiamo fatto una valutazione non più legata ad aree territoriali ma a
bacini idrografici, mediante interventi su macro-aree.
Questa valutazione
scaturisce da alcune considerazioni che sto per fare.
Tutti sappiamo che la
Regione Calabria, nel corso degli ultimi 10 anni, è stata sottoposta in modo
quasi continuo ad eventi meteorologici che hanno messo in ginocchio il
territorio calabrese, mettendo a nudo la fragilità legata al sistema di
smaltimento delle acque e di sistemazione dei bacini idrografici.
Come Dipartimento, abbiamo
inteso attuare questa inversione di rotta, anche mettendo assieme tutte le
conoscenze a disposizione, portandoci dietro il bagaglio dell'ex Autorità di
bacino regionale che, come sapete, è stata soppressa per effetto del DL 2006,
ma che aveva un bel bagaglio di conoscenza e di informazione del territorio.
Sulla scorta di ciò,
abbiamo fatto un ragionamento concreto, ovvero: gli interventi sono efficaci
se, e soltanto se, armonicamente sono fra essi collegati, mettendo assieme in
singole aree, non soltanto le necessità finanziarie dovute alla forestazione,
ossia alla manutenzione ordinaria, ma mettendo assieme, per singolo bacino
idrografico, tutte le necessità finanziarie sia di carattere strutturale sia di
carattere non strutturale.
La forestazione è uno degli
aspetti più importanti; pertanto, andrebbe valorizzata e rilanciata, per le
cose che sto per dire.
Nel corso degli ultimi
dieci anni, per effetto degli eventi meteorologici, la Regione Calabria – negli
ultimi 10 anni, ovviamente a memoria mia, perché sono stato uno dei relatori
dei Programmi finanziari – ha previsto Programmazioni di interventi strutturali
per oltre 750 milioni di euro, oltre alle ordinanze di Protezione civile che
sfiorano cifre di oltre 200 milioni di euro.
Cifre veramente esorbitanti
che, se non inserite in un ragionamento organico, non sempre sortiscono un
effetto ottimale nel territorio.
Mi spiego meglio: se su un
bacino idrografico prevediamo un intervento strutturale, come la sistemazione
di briglie, la sistemazione di frane o di laminazione di corsi d'acqua e non li
affianchiamo ad una sana politica di manutenzione ordinaria, rischiamo che
l’intervento stesso non sortisca gli effetti per i quali è stato progettato.
Sulla scorta di questa
esperienza, abbiamo voluto mettere assieme sia la parte necessità strutturali
previste nel territorio sia la parte di manutenzione ordinaria.
In questo contesto abbiamo,
quindi, predisposto una valutazione di interventi su vaste aree, che sono
bacini idrografici, o meglio, sottobacini idrografici.
All'interno di queste, se
non si riesce ad avere il dettaglio, perché la documentazione prodotta agli
atti è di sintesi, all'interno del sito del Dipartimento agricoltura e
forestazione sono elencate tutte le necessità finanziarie dei vari territori
con i relativi costi, o meglio, necessità finanziarie per risolvere questo tipo
di problemi.
È chiaro che se si riesce
sinergicamente a mettere assieme queste due Comparti, gli effetti che ne
sortiranno saranno di gran lunga superiori.
La manutenzione forestale,
quindi intervento straordinario.
Rispetto ad una prima
programmazione, abbiamo stimato che servono oltre 250 milioni di euro per fare
attività di manutenzione ordinaria.
Qual è l'aspetto che sta
penalizzando anche tutta l’attività di forestazione in Calabria? Sapete tutti
che le risorse finanziarie vengono cofinanziate dal Ministero per il 70 per
cento circa; quindi, su una dotazione finanziaria di 56 milioni di euro
prevista nel bilancio regionale, il Governo, per il biennio 2021/2022, ha
stanziato solo 90 milioni di euro, creando, ovviamente, un ammacco
significativo al comparto forestazione.
Rispetto alle necessità
finanziarie per fare le cose che dicevo prima, oggi abbiamo necessità di un budget
di almeno 250 milioni di euro per fare manutenzione ordinaria che, coordinata
in modo efficace con gli interventi strutturali previsti dal Dipartimento lavori
pubblici, possono avere un ritorno finanziario operativo significativo.
Questa carenza finanziaria
per l’attività di manutenzione straordinaria ci ha sostanzialmente obbligati a
redigere un Piano attuativo per soli 156 milioni di euro. Considerate che con
queste risorse dobbiamo garantire la copertura per l’antincendio boschivo che,
nel corso degli ultimi anni, abbiamo stimato in circa 10 milioni di euro.
Per l’attività di
manutenzione straordinaria pura abbiamo disponibili solo 146 milioni di euro.
Capite benissimo che una
situazione di questo genere mette in ginocchio l'ottimo lavoro che stanno
facendo i Consorzi di bonifica e Calabria Verde che, privati di queste
importanti risorse, non possono attuare progettazione esecutiva finalizzata
agli obiettivi che dicevo prima.
Questo strumento,
utilissimo sicuramente come Piano di avvio dell’attività di forestazione, per
certi aspetti non è esaustivo perché, come dicevo, le somme necessarie per fare
i progetti finalizzati all'attività di manutenzione ordinaria, che debbono
essere a loro volta complementari all’attività di interventi strutturali, non
sono praticamente sufficienti; però, è ovvio che la manutenzione dei boschi e
dei corsi d'acqua non può rimanere senza presidi e, su questo, con le
limitazioni che ho evidenziato poc'anzi, con il Commissario di Calabria Verde,
che è il dottor Oliva, presente anche oggi in audizione, e con l'ottimo lavoro
che stanno facendo i Consorzi di bonifica nei territori, riusciamo a garantire
non in modo ottimale l’attività di manutenzione del territorio.
Io mi fermerei qui,
Presidente. Ovviamente, sono disponibile a dare risposte, nel caso in cui
dovesse essere necessario. Grazie.
Grazie. Cedo la parola
all’assessore Gallo.
Grazie. Ringrazio il
presidente Molinaro per aver voluto convocare questa Commissione inserendo
questo punto all'ordine del giorno.
Saluto i colleghi
consiglieri, componenti autorevoli di questa Commissione.
Ho ritenuto opportuno,
signor Presidente, che i vertici – come lei li definiva – della burocrazia –
dal direttore generale del Dipartimento agricoltura e forestazione, al
dirigente del settore U.O.A forestazione, il Commissario di Calabria Verde e il
dirigente del settore, Domenico Ferrara – fossero presenti perché è giusto che
ci sia questa interazione tra il Consiglio regionale, la Commissione competente
in particolare e il Dipartimento.
Oggi ci occupiamo del Piano
regionale di forestazione.
È il secondo Piano
regionale che approviamo.
Lo scorso anno, per la
verità, ci siamo insediati nel mese di marzo e l’abbiamo approvato in tutta
fretta perché era già predisposto.
Quest'anno è il primo Piano
regionale di forestazione che andiamo ad approvare in maniera più consapevole
e, naturalmente, lo sottoponiamo – come è giusto che sia – all'approvazione
della Commissione e del Consiglio regionale.
Dall'esperienza che ho
maturato durante quest'anno, ritengo che la forestazione calabrese abbia enormi
margini di crescita che, per la verità, sono stati poco utilizzati, senza
attribuire responsabilità al passato, ma che credo necessariamente oggi,
invece, debbano vedere una nuova stagione.
Spesso le foreste calabresi
sono state utilizzate, sono state preda di privati – e, assumendomi la
responsabilità, l’ho dichiarato più volte – anche utilizzate dalla ‘ndrangheta
con coperture dello Stato.
Io credo che finalmente i
boschi calabresi e, soprattutto i boschi di proprietà pubblica, debbano essere
coltivati – è il termine giusto – e utilizzati a vantaggio della popolazione
calabrese.
La Regione Calabria è
proprietaria di oltre 60 mila ettari di bosco e riferisce – lo dirà anche lui
direttamente – il commissario Oliva che, tra le entrate di Calabria Verde e,
quindi, tra le entrate della Regione, perché dovrebbero essere entrate
regionali, non ha reperito nemmeno un euro, né nel bilancio 2020 né nei bilanci
a risalire.
Il che significa che i
nostri boschi, che sono come i nostri capelli, crescono e vanno anche curati,
sono in una fase esplosiva e, spesso, diventano un problema perché spendiamo
diversi milioni di euro per gestire l'antincendio boschivo.
Vi riferiva l'ingegnere Siviglia delle difficoltà che comunque abbiamo
nel comparto forestazione; non abbiamo ormai tantissimi forestali, sono stati
circa 40 mila, adesso Calabria Verde e i consorzi hanno circa 6.000 dipendenti
che, comunque, ogni mese devono ricevere uno stipendio. Questo impegno della
Regione è stato messo a dura prova nel 2020 e lo è nel 2021, a causa di un
taglio nel contributo regionale di forestazione da parte del Governo, con la legge
di stabilità, che è diminuito da 130 milioni a 90 milioni di euro, sia per il
2020 e, ahimè, per il 2021.
Sto cercando di
interloquire a Roma con i vertici dei partiti e prego anche ognuno di voi, con
i vostri riferimenti, di aiutarci. In questa fase bisogna interagire sia con il
Ministero delle politiche agricole ma soprattutto col Ministero dell'Economia,
per avere un aiuto sostanziale e il ripristino del contributo sulla
forestazione calabrese, in questo mare di milioni che, in questa fase di
scostamenti continui, il Governo sta prevedendo.
Questo ci
consentirebbe di guardare al futuro, all’ immediato futuro, con maggiore
sicurezza, ma soprattutto anche a programmare una serie di investimenti oltre
che a lottare mese per mese per il pagamento degli stipendi ai forestali
calabresi, giustamente e legittimamente.
C'è anche in
corso - ormai lo sapete - da parte dei sindacati una polemica per il ricorso
alla cassa integrazione; cassa integrazione che è dovuta naturalmente alla
questione epidemiologica. Calabria Verde in particolare ha pagato un tributo
pesante in questi mesi per la perdita di alcune unità di lavoro a causa del
Covid-19. Bisogna prevenire.
Siamo arrivati
ad avere circa 250 tra contagiati e operai in quarantena, i primi verso la metà
di marzo. È stato necessario ricorrere alla cassa integrazione, poi, peraltro,
c'è stata anche la dichiarazione di zona rossa che c’è ancora in molti comuni
della provincia di Cosenza che hanno centinaia di operai forestali. Mi
riferisco in particolare ad Acri e San Giovanni in Fiore.
Quindi è consigliabile
forse in questa fase prevenire, visto che ci troviamo nel massimo picco
dell'epidemia. In ogni caso, al di là della questione cassa integrazione,
abbiamo una seria difficoltà: se non ci sarà il ripristino del contributo
statale sarà difficile arrivare a fine anno, ma sarà anche difficile poi
programmare le attività che abbiamo in animo e che sono contenute in questo
Piano regionale di forestazione. Se noi chiediamo ai privati di dotarsi di un Piano
di gestione forestale, nel momento in cui fanno un piano di taglio, è chiaro
che anche Calabria Verde deve cominciare a programmare in questo senso ed è per
questo che ho chiesto al Commissario di Calabria Verde, dottore Oliva, di
prevedere nel piano attuativo di Calabria Verde delle somme per un Piano di
gestione forestale. Finalmente ci doteremo di un piano di gestione forestale e
cominceremo anche noi ad avere dei piani di taglio anche perché la Calabria è
completamente, si e no, esclusa dalla filiera bosco-legno e l'Italia importa
molto legname da Paesi stranieri. Invece noi potremmo, attraverso anche
appositi studi e un approccio che deve essere per forza di cose di
approfondimento - perché dobbiamo dotarci come Dipartimento di un Piano
forestale regionale e quindi di una previsione regionale e di una
programmazione regionale da questo punto di vista, - cominciare ad intervenire
e anche ad avere degli introiti per incassi a seguito di Piani di taglio e di
coltivazione dei nostri boschi, anche attraverso l'ingresso nella filiera
bosco-legno.
Certo, è una
programmazione ambiziosa in un contesto difficile perché il contesto generale è
assai difficile. Abbiamo operai che sono in massima parte alle soglie della
pensione; circa 2.000 operai saranno esodati da qui al 2024 per limiti di età e
anche oggi è chiaro che per alcune funzioni, come quella dell’antincendio
boschivo, è difficile in molte aree della Calabria avere delle squadre
efficienti che possano intervenire in tempi molto brevi.
C'è anche - ne
voglio parlare insieme a voi - quella che è una mia convinzione: vale a dire,
per tutelare il grande patrimonio boschivo che noi abbiamo, è necessario anche
per l'antincendio un approccio diverso, un approccio più tecnologico, un
approccio che possa realmente contenere azioni di dissuasione nei confronti dei
piromani. Ed è per questo che stiamo pensando, insieme al Dipartimento, insieme
alla forestazione, insieme a Calabria Verde, ad un progetto che possa essere
per ora sperimentale e che possa in un certo qual modo, per alcune aree, avere
una tutela anche attraverso interventi di natura tecnologica molto avanzati,
per far sì che, più che avere squadre di antincendio pronte ad intervenire una
volta che si è appiccato l'incendio, si possa evitare proprio l'incendio.
Credo che
questo debba essere l'approccio per i prossimi anni, fermo restando che
ritengo, dopo un anno ormai di guida del Dipartimento, che ci si possa
incamminare verso un approccio diverso a quella che è la forestazione
calabrese, pur consapevoli delle difficoltà che in questo momento il comparto sta
vivendo soprattutto - lo ribadisco - per il taglio del contributo annuale da
parte del Governo. Ribadisco che il contributo regionale di 56.000.000,00 di
euro rimane invariato, nonostante i tagli in tantissimi comparti e per
tantissimi capitoli. Grazie.
Grazie
all’assessore Gallo. Qualcuno vuole intervenire per integrare? Anche se l’Assessore
ritengo sia stato già esaustivo. Se i colleghi vogliono fare qualche
riflessione... Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Chi mi conosce lo sa, intervengo senza alcun tentativo sciocco -
tra l'altro visti i rapporti personali sarebbe ancora più sciocco - di fare
della piaggeria nei confronti dell'assessore, però lo devo fare perché oggi,
grazie alla sua presenza in questa Commissione e grazie alla presenza dei
massimi vertici del dipartimento, che benché autonoma sarà stata concordata con
l'assessore, ritengo che sia stata scritta una pagina molto importante in
questa Commissione.
Spesso e
volentieri purtroppo ci troviamo a subire delle assenze che mortificano il
ruolo di questa Commissione. Questo noi, Presidente, lo dobbiamo denunciare.
Ognuno deve espletare il suo ruolo nel massimo del rispetto dei vari livelli
istituzionali che ci vedono coinvolti, per cui ritengo sinceramente di
rivolgere un ringraziamento sia all'Assessore sia ai vertici del Dipartimento,
al dottor Giovinazzo, all'ingegnere Siviglia e al Commissario di Calabria
Verde, il dottore Oliva, che spesso io disturbo. Posso testimoniare il grande
lavoro che stanno svolgendo in un settore di assoluta importanza per quello che
ci diceva l'Assessore, per quello che c'è stato detto prima e probabilmente
verrà detto anche a seguito del mio intervento.
Purtroppo noto
- ma questo è un breve inciso, ormai siamo abituati– l’assenza su questioni
così importanti dei colleghi della minoranza. Non so perché abbiano deciso di
non sfruttare occasioni importanti come questa per dire la loro.
Ad ogni modo,
concludo augurando un buon lavoro a tutti. Il Dipartimento agricoltura e l'Assessore
stanno dando una eccellente dimostrazione di professionalità e di questo la
nostra maggioranza politica, ma soprattutto la Calabria, deve esserne fiera.
Grazie.
Grazie, collega
Crinò. Il dottore Giovinazzo vuole dire qualcosa? No?! Perfetto. I colleghi non
hanno chiesto la parola, quindi farò alcune considerazioni, avendo letto questo
programma. Poi, se siamo d'accordo nell'esprimere un parere, lo metteremo ai
voti formalmente. Su questo programma dirò alcune cose che possono apparire
come una raccomandazione, altre come precisazione. Ritengo questo lavoro
estremamente importante per quello che è stato già detto, ma anche perché la
forestazione, la difesa del suolo e tutto quello che riguarda la manutenzione
di questa regione può muovere l'economia e, soprattutto, può rendere il
territorio più attrattivo oltre che riconoscere onore a questo sforzo. Mi
rivolgo soprattutto agli estensori di questo programma, senza nulla togliere all'Assessore
che è qui e quindi eventualmente interverrà.
Prima considerazione: nel programma, al
paragrafo 5.8, “Interventi della banca dati ReNDiS”, ho molto apprezzato questo
elenco dettagliato– se non vado errato – di circa 944 progetti. Non c'è il totale
e raccomando che ci sia per la prossima volta. È un elenco di progetti su tutto
il territorio, sono 944, se non ho sbagliato la conta, per oltre un miliardo e
mezzo di risorse.
Assessore
Gallo, qual è la raccomandazione che vuole uscire da questa Commissione? È un
patrimonio importante di progettualità, di interventi, di dettaglio, che
ovviamente si possono sommare anche a quello che ci ricordava l'ingegnere
Siviglia e penso che come Commissione possiamo raccomandare alla Giunta
regionale di tener conto di questo patrimonio di progetti e di intervento per
quella che può essere genericamente la programmazione nuova dei fondi
comunitari nazionali, ma soprattutto tenendo conto del Recovery Plan di cui
parliamo tanto e su cui probabilmente approfondiremo nella seduta di Consiglio
prevista per il prossimo lunedì.
Sicuramente
questo è un patrimonio che, proprio per quello che diceva l’ingegnere Siviglia,
non va lasciato come una programmazione a sé, ma di fatto è già patrimonio di
tutti noi e a cui dovremmo dare maggiore enfasi.
Seconda
considerazione: nel paragrafo 5.5, “Criticità dovute ad eventi idrogeologici”,
sostanzialmente si fa una corretta disamina degli interventi dal 2010 al 2017.
Qua le risorse ci sono, c'è una famosa APQ (Accordo di programma Quadro) di 220
milioni, con una delibera del 2017. In questo paragrafo, sostanzialmente, ci
sono gli importi e i riferimenti amministrativi e normativi ma si dice anche
che questi programmi sono ancora aperti. Ovviamente facciamo una
raccomandazione a chi gestisce le procedure - c'è un commissario specifico -
affinché si possa dare un'accelerazione. Io non saprei indicare come, ma molto
probabilmente è utile ribadire - se siamo d'accordo - che c'è l’esigenza di
accelerare. Ad esempio, so che ci sono alcuni interventi che languiscono, sono
un po' in ritardo da parte di alcuni Comuni; ci sono alcuni interventi che
registrano una gara affidata ai consorzi di bonifica che hanno già realizzato e
collaudato, ma potremmo fare altri esempi. Vorrei, quindi, enfatizzare nei
termini che ho detto.
Al paragrafo
7.9 si parla di faunistica e sostanzialmente si prevede che i soggetti gestori
di questo piano possono fare una serie di cose: ripopolamento, immissione di
fauna e quant'altro. Non perché incida tantissimo nel concreto, però, per non
essere contraddittori rispetto ad altre azioni che noi facciamo e che
auspichiamo, va considerato il contenimento dei cinghiali. Io preciserei, se
fosse possibile, comunque tenetelo a memoria e poi valutate, che in questo
paragrafo sia previsto “esclusi i cinghiali”. Dire all' ente parco regionale
“puoi immettere fauna” è una contraddizione in termini rispetto a quello che
stiamo vivendo quotidianamente, anche rispetto ai lupi.
Secondo me
possiamo mettere a verbale queste considerazioni e poi trasferirle come
raccomandazioni.
Possiamo
approvare il Piano con delle raccomandazioni.
Voi avete
scritto - vi ringrazio ancora una volta - che la Calabria è una delle poche
Regioni che non ha mai realizzato l'inventario forestale regionale, pur essendo
previsto nella legge regionale numero 20 del 1992. Sostanzialmente sono quasi
30 anni che non lo abbiamo. È chiaro che questo si scontrerà con i tempi, con
le risorse, ma in qualche modo è corretto che sia evidenziato e magari, se
siamo bravi, è possibile reperire un po' di risorse per far lavorare qualcuno,
visto che siamo tra le prime regioni per superficie.
Anche per le
finalità che dicevamo.
Nella parte
relativa alla lotta fitosanitaria si cita correttamente un’altra piaga che è
rappresentata dalla processionaria. Sempre in quella raccomandazione dovremmo
cercare - non dipende dalla volontà della Giunta che lo ha già scritto e
conosco le dichiarazioni dell'Assessore – di trovare un po' di risorse perché
insieme al servizio fitosanitario regionale sia avviata la lotta alla
processionaria che è diventata una piaga, lo sta diventando veramente ed è
preoccupante.
Poi, c'è un
paragrafo importantissimo, il paragrafo 8.1 “Servizio di monitoraggio dei corsi
d'acqua”. Sostanzialmente si dà atto, con una precisione massima - adesso non
ricordo i numeri - che c'è stata un’attività di monitoraggio sulle aste
fluviali. È stata realizzata una fotografia corretta e precisa degli interventi
necessari. E vi ringrazio ancora una volta. Anche qui secondo me dobbiamo
trovare il modo, non so come, di raccomandare l’utilizzo di risorse, penso ad
esempio ai fondi del Recovery Plan.
Questa è una
programmazione di fatto, una progettualità concreta dove è necessario spendere
delle risorse per mettere in sicurezza le aste fluviali, i sottobacini
idrografici.
La sorveglianza
idraulica fa dei lavori eccezionali. Questa può diventare l’occasione per un
inserimento in qualche programmazione più ampia per cominciare a dare una
risposta. Tutte in una volta non si reperiranno le risorse, non c'è una
quantificazione, ma c'è il numero di schede e quindi tecnicamente ci sono i
dati.
Penultima
considerazione: si dice che mancano le risorse per il Piano annuale e mi pare
che l'Assessore già abbia dato indicazioni più precise rispetto a quello che
c'è scritto nel Piano. Bisognerebbe cofinanziare questo Piano anche con gli
introiti della filiera bosco-legno, però mi sembra di aver capito che l’Assessore
ha detto che il 2020 ha prodotto zero. Vorrei sapere se siamo in possesso di
dati storici perché potremmo comunicarli.
L'ultima
considerazione: c'è arrivata una nota dell'Anpi Calabria che sostanzialmente
conferma che mancano le risorse per chiudere l’annualità e, facendo riferimento
ad un cofinanziamento, possibilmente di Fondi comunitari da intercettare, ne
raccomanda l’utilizzo. Potremmo fare nostra questa raccomandazione: se dobbiamo
ricorrere a Fondi comunitari - e speriamo che ci siano, che si trovino - fermo
restando l'invito all’Assessore Gallo di tentare - che è il percorso più
naturale - un maggiore cofinanziamento del Ministero perché diventerebbe tutto
più semplice, sarebbe opportuno concertare, in qualche modo individuare una
semplificazione nella gestione di queste risorse aggiuntive per chiudere
l’annualità in termini di gestione e di rendicontazione. Queste sono le
considerazioni emerse dalla lettura del copioso e importante programma. Come
suggeriva l’assessore Gallo - io lo sottoscrivo - noi nel porre ai voti questo
provvedimento potremmo approvarlo allegando queste raccomandazioni. L’assessore
Gallo ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Sono assolutamente d'accordo con lei. Aggiungerei due aspetti. Il
primo: sulla processionaria ho chiesto al Dipartimento e al Commissario
di Calabria Verde di inserire nel Piano attuativo proprio questa azione di
contrasto, rispetto a questo parassita che mette a dura prova e a rischio i
nostri boschi. Peraltro, soprattutto nella Sila cosentina, quindi nella Sila
Grande, c'è un problema che è notevolmente aumentato negli ultimi mesi.
Credo
che ci sia stato un approccio abbastanza scientifico perché è stata coinvolta
la nostra Università, è stata formata dal commissario Oliva, così vorrei
definirla, una unità di crisi, unitamente ai Presidenti dei parchi, del Parco
Nazionale della Sila in particolare, con il coinvolgimento di docenti
universitari.
Credo
che nelle pieghe del povero bilancio di Calabria Verde verrà fuori qualcosa per
avviare questa lotta alla processionaria, fermo restando che, se noi avessimo
il contributo di 40 milioni, probabilmente cominceremmo a fare un'azione
massiccia.
Per
quanto riguarda l'altro aspetto che lei ha sottolineato - che avevo
dimenticato, infatti le ho chiesto, dopo il suo intervento, di riprendere la
parola proprio in riferimento a questo -, io credo che la mission di Calabria Verde e della forestazione calabrese debba
leggermente modificarsi. Certamente è importante intervenire attraverso il
finanziamento di progetti sul dissesto idrogeologico e, quindi, sulla
forestazione, ma credo che sia importante un altro aspetto – che anche lei ha
sottolineato e su cui stiamo lavorando -, l'idea mi è venuta dall’avvio che c'è
stato in questi mesi dei cantieri sui corsi d'acqua per la mitigazione del
rischio idraulico, credo che la prevenzione, le funzioni di pulizia idraulica
dei sorveglianti ci siano, ma debbano essere implementate per consentire la
mitigazione del rischio idraulico, attraverso interventi nei corsi d'acqua con
finanziamenti ad hoc.
Il
precedente Commissario di Calabria Verde ha acquistato dei mezzi per queste
finalità, sono rimasti fermi alcuni mesi, ma da quando si è insediato il
commissario Oliva sono in giro per la Calabria. In questo momento sono aperti
12 cantieri. L'utilizzazione del PAC: in questa fase gli operai naturalmente
sono in cassa integrazione, ma si ricomincerà a spendere per far sì che questa mission si vada modificando e io credo
che si debba modificare di anno in anno.
Credo
che sia necessario individuare da subito altre risorse. La prego di inserire
questa richiesta nella raccomandazione da trasmettere alla Giunta per far sì
che il Settore programmazione individui altre risorse che possano consentire –
Presidente mi ascolti, è un passaggio importante - sia a Calabria Verde sia ai
Consorzi di bonifica - non in forma diretta come per Calabria Verde –di avere
delle somme che vanno individuate e non vanno disperse solo in misure massive
che poi nessuno ricorda, per affrontare, in questo momento, sia azioni di
prevenzione sul dissesto idrogeologico sia di mitigazione del rischio
idraulico.
Sono
elementi importanti anche perché, in questa fase, andiamo a prevenire una fase
di mutamenti climatici nei quali a stagioni siccitose si alternano bombe
d'acqua vere e proprie.
L'azione
di prevenzione del rischio idraulico attraverso la risagomatura dei tantissimi
corsi d'acqua è importante e anche – consentitemelo - d'impatto in questo
momento. Ci sono stati interventi nel crotonese, ce ne sono, in questo momento,
nel reggino, ce ne sono altri nel cosentino, ci sono molti cantieri aperti.
Io
credo che sia necessario avviare la programmazione - dato che abbiamo il
monitoraggio dei corsi d'acqua, abbiamo i sorveglianti idraulici - di un
intervento periodico, utilizzando questi fondi sia per Calabria Verde sia per i
consorzi di bonifica per risolvere tanti problemi.
Credo
che questo aspetto sia importante, lo dobbiamo sottolineare e inserire nella
raccomandazione alla Giunta che non solo la Commissione ma anche il Consiglio
farà. L'individuazione di risorse ulteriori in questa fase particolare è
importante perché avere tanti cantieri aperti è anche di impatto. Non mi
dilungo oltremodo.
Grazie
all’Assessore. Metto ai voti il parere sul Programma forestale regionale,
ovviamente, come abbiamo detto, diamo mandato all'Ufficio di predisporre questo
parere con le raccomandazioni che abbiamo elencato e che l'Assessore anche ha
ripreso.
Quindi
propongo, ovviamente sapendo già la vostra opinione per quello che avete detto,
parere favorevole e con questa raccomandazione.
Pongo
quindi in votazione il parere. Approvato all’unanimità. Per l'Ufficio è chiaro?
Benissimo! Grazie.
(La Commissione esprime
parere favorevole)
Passiamo
al sesto punto all'ordine del giorno, abbiamo fatto l'inversione. Il sesto
punto è la proposta di legge numero 38 di iniziativa dei consiglieri Bevacqua,
Guccione, Irto, Notarangelo, Tassone. Ricordo che l'altra volta l'avevamo
rinviata per l'assenza dei proponenti. Visto che c'è l'Assessore
all’agricoltura e ci sono anche…
La
possiamo rinviare perché c’è anche una mia proposta di legge quasi pronta, così
le discutiamo insieme.
L'Assessore
ha accolto, a suo tempo, il suggerimento del consigliere Bevacqua di lavorare
insieme, inoltre è già stato detto in Consiglio regionale che vi è una proposta
di legge a firma della capogruppo Minasi che potrà essere integrata.
Con
queste motivazioni e per rispetto degli assenti, se non c'è altro da
aggiungere, se l’Assessore non ci vuol dire altro…
Vorrei
solo, Presidente, aggiungere che ha fatto bene a mettere questa proposta
all'ordine del giorno perché ha ricordato che è venuta fuori l'esigenza del
capogruppo del PD, che è tra i proponenti, di affrontare questo argomento.
Peraltro
il Covid ha messo a dura prova anche il settore della pesca, per cui
intervenire con una legge quadro è importante. Credo che la legge debba essere
integrata, c'è sia la proposta della collega Minasi sia, credo, che il
Dipartimento della Giunta si riservi di integrare la norma.
Fermo
restando che credo che anche il confronto con i colleghi dell'opposizione sia
importante ed è giusto e rispettoso in questo momento rinviare, non si può
trattare una norma da loro proposta. Ci riserviamo di integrarla, le chiedo di
rimetterla all'ordine del giorno quando ci saranno le osservazioni e le
integrazioni che provengono dallo studio del testo da parte della Giunta.
Voglio
anche aggiungere che ho avuto modo di parlare con il ministro Gelmini, che è il
Ministro per gli affari regionali, e con la sua struttura, probabilmente nulla
osta al fatto che noi legiferiamo su alcune materie, naturalmente con norme di
carattere generale o nello specifico, purché dettate dal particolare momento
che viviamo.
Non
credo che un Consiglio regionale possa essere ingessato per un anno intero.
Grazie
per queste precisazioni assessore Gallo. Con queste motivazioni metto ai voti
la proposta di rinvio. Approvata all’unanimità. Quindi, si rinvia con la
richiesta dell’assessore Gallo di metterla all'ordine del giorno non appena
avremo integrazioni o nuove proposte su cui poter lavorare insieme. Grazie.
(La Commissione rinvia)
Passiamo
al terzo punto all’ordine del giorno, ex punto 7: “Parere preventivo articolo 9
comma 1, legge regionale n. 25/2013 - Adozione atto aziendale, Azienda Calabria
verde”.
Informo
la Commissione, l'Assessore e i suoi dirigenti che il provvedimento è pervenuto
ieri, gli Uffici, quindi, non sono riusciti a completare l'istruttoria, ma è
bene che noi facciamo questa discussione approfondita.
C'è
stata una richiesta di audizione di parte di “UGL agroalimentare Calabria”, a
firma di Guido Cordova Castellani.
È
arrivata ieri sera quindi non abbiamo potuto procedere alla convocazione,
magari la programmeremo nella prossima riunione, se decidiamo di procedere con
degli approfondimenti dell’Ufficio.
È
importante adesso concentrarci su questa proposta, visto che abbiamo
l'Assessore, il dirigente generale del Dipartimento agricoltura e soprattutto
il commissario Oliva che è estensore, ritengo, di questa proposta. Prego.
Preliminarmente,
un grazie al Presidente e alla Commissione per aver voluto iscrivere la
proposta all’ordine del giorno, nonostante stringenti problemi burocratici non
abbiano consentito l’istruttoria del provvedimento che il Dipartimento
agricoltura ha sottoposto a questa Commissione.
Quindi
un grazie per la sensibilità dimostrata, ancora una volta, su questo tema.
Sul
tema della forestazione si è già discusso per quanto riguarda il Programma di
forestazione, ma quest’altro provvedimento riguarda la funzionalità
dell’Azienda Calabria Verde e, in particolare, gli aspetti gestionali.
Mi
sono insediato da pochi mesi - come si sa - e ho trovato un’organizzazione
aziendale non in linea con le intervenute modifiche normative.
L’Azienda
Calabria Verde, come è noto, è stata istituita con la legge numero 25 del 2013
e le sono state attribuite importanti funzioni.
Nella
sua mission - vorrei ricordare -
oltre alla gestione della forestazione, che è rinveniente dalla legge numero 20
del 1992 (ex legge sulla forestazione), sono state aggiunte altre competenze
che riguardano la politica della montagna, quindi le ex Comunità montane, e
l'aspetto relativo alla sorveglianza idraulica e monitoraggio di cui si è
discusso nel punto precedente.
Quindi,
tutte attività che rientrano nell’organizzazione gestionale complessiva
dell'Azienda.
Come
si sa, Calabria Verde ha ereditato la gestione dell'ex AFOR e anche delle
foreste regionali. Come diceva l'Assessore prima, le foreste regionali sono
consistenti in termini numerici e di importanza economica, circa oltre 60.000
ettari, e necessitano di interventi appropriati secondo le norme regionali.
Vorrei
ricordare che la legge numero 45, la legge forestale regionale, impone a tutti
gli Enti pubblici, e quindi anche a Calabria Verde, di adottare Piani di
gestione forestale, in modo tale che questi consentano - come ha detto
l’Assessore, utilizzando un termine molto appropriato - la coltivazione dei
boschi. Probabilmente con i Piani di gestione si potranno avviare importanti
attività e iniziative di gestione della materia prima forestale.
Il
provvedimento trasmesso dal Dipartimento agricoltura riguarda, come dicevo,
l'attività amministrativa. Sostanzialmente l'Azienda, per effetto delle
modifiche intervenute nella legge numero 25 del 2013 per effetto della legge
numero 43 del 2016, che ha apportato delle modifiche sostanziali all'aspetto
organizzativo nella sua interezza, ha dovuto aggiornare l'atto aziendale
previgente, quello che era stato approvato nel 2014 e che aveva avuto già un
primo passaggio nella Commissione consiliare competente.
C’è
stata una proposta di modifica di questo atto aziendale già nel 2018, ma
evidentemente non aveva avuto un percorso definito. Per cui, c'è stata la
necessità di proporre una nuova organizzazione. Ovviamente questa si è basata
sui principi di efficienza, economicità ed efficacia, per cui sono stati
recepiti e tradotti in un atto deliberativo che ho adottato, come Commissario
di Calabria Verde, a fine marzo e quindi tempestivamente trasmesso a questa
Commissione.
Il
percorso normativo prevede che ci sia una presa d'atto e un’approvazione da
parte della Commissione competente, non è previsto il passaggio in Consiglio,
in seguito sarà la Giunta regionale che dovrà determinarsi.
Nel
merito, riassumo, è in linea la previsione normativa che: ha soppresso la
figura del direttore amministrativo e del direttore tecnico, introducendo la
figura del dirigente del Settore alla Direzione generale; abolito il Comitato
tecnico d’indirizzo; ridotto il numero dei distretti da 11 a 9; così come ha
previsto la riduzione della dotazione organica del personale che nel 2014
Calabria Verde ha ereditato per l’inclusione delle attività dell’ex AFOR.
L'atto
aziendale, sostanzialmente, è stato aggiornato in questi termini, tenendo conto
delle modifiche normative intervenute.
Nel
merito, il nuovo funzionigramma dovrà consentire una maggiore funzionalità
degli aspetti gestionali veri e propri. La norma prevede la possibilità di istituire
14 Settori, l'atto aziendale proposto, proprio nell'ottica dell'economicità,
individua 7 Settori funzionali i quali inglobano le varie funzioni assegnate a
Calabria Verde per effetto della legge numero 25 - che ho citato in premessa -
in ragione della mission aziendale.
Sostanzialmente è prevista un'area amministrativa, che comprende tre settori
(la Segreteria della Direzione generale, il Settore economico e finanziario e
il Settore risorse umane e personale), e un'altra Area tecnico-amministrativa,
che ingloba gli aspetti puramente di riferimento gestionale, ovvero la
forestazione, quindi il Programma di forestazione e la sua attuazione,
attraverso il Piano attuativo di forestazione che l'Azienda già ha provveduto a
redigere e trasmettere alla Giunta regionale per la sua approvazione. È stato
approvato recentemente.
Tutti
gli indirizzi che l’ingegnere Siviglia e l’Assessore hanno molto proficuamente
illustrato, compresa la gestione forestale, la gestione degli aspetti
fitopatologici e la processionaria, a cui si è fatto riferimento, sono stati -
confermo quello che ha detto l'Assessore - tradotti in fatti concreti e
operativi e, a loro volta, saranno a brevissimo organizzati in progetti
esecutivi che vedranno il coinvolgimento dei soggetti istituzionali cui si
faceva riferimento: Enti di ricerca, l’Università, l’Ente parco, ecc.
Dobbiamo
considerare, anche, che siamo in un periodo particolare, alcune attività
dovranno essere traslate nel tempo perché il ciclo biologico della
processionaria - non sto qui a dilungarmi su questi aspetti - va affrontato
seguendo alcuni periodi temporali e questo il processo è già avviato.
Ritornando
ai Settori operativi, è stato previsto un altro Settore che riguarda la
gestione del Demanio regionale, quindi le foreste, con l’Ufficio del Piano ed è
stato inserito in una declaratoria che riguarda la politica dalla montagna.
Come
ho ricordato prima, Calabria Verde ha ereditato le funzioni delle ex Comunità
montane, quindi, ho ritenuto di considerare questo aspetto in maniera centrale
perché può utilmente inserirsi in quelli che saranno poi i progetti a cui il
Presidente faceva riferimento. L’Azienda dovrà farsi carico di attuare
importanti progetti nella gestione del settore della difesa idrogeologica e nel
settore della gestione delle foreste demaniali, in quanto oggi è centrale una
diversificazione delle attività assegnate.
Si
è fatto riferimento prima, Presidente, all'aspetto faunistico. È necessario
pensare a fatti più innovativi e diversificati, per esempio, è in atto un ufficio preposto che curerà un discorso integrato di
educazione ambientale, inglobando anche le attività dei vivai, delle aziende
faunistiche e del Demanio forestale stesso.
A seguire, è previsto il Settore della difesa, a cui afferisce
l'attività antincendio; riteniamo che questa debba essere considerata in un
unico settore a sé stante perché la norma ha considerato anche il supporto alla
Protezione civile e il servizio antincendio, così come il supporto durante i
periodi non emergenziali di incendio – e mi riferisco agli aspetti calamitosi,
quindi agli eventi alluvionali – deve essere un sistema a sé stante e, quindi,
può essere compreso in un settore particolare che curerà questa materia; così
come, un altro settore, riguarda il servizio di monitoraggio e sorveglianza
idraulica.
Su questo, come è stato detto, Calabria Verde ha in gestione per
effetto, appunto, di aver inglobato anche questa materia, il monitoraggio e la
sorveglianza idraulica.
Su questo, magari, è necessario fare ulteriori approfondimenti perché il
servizio di monitoraggio che sta svolgendo in questo momento Calabria Verde
deriva da una delibera di Giunta regionale che era stata assunta e pensata in
passato per l’ex AFOR, dove le funzioni in questo momento per effetto di un
contingente che è stato assunto dall’ex AFOR, che prevede circa 300 unità
distinte tra sorveglianti idraulici, ufficiali e digitalizzatori, che hanno un
contratto di natura privatistica idraulico-forestale, contrariamente a quello
che prevede la norma.
Su questo, l'Azienda ha subito anche delle sentenze rispetto alle quali
è necessario conformarsi rispetto a quest’altro problema.
Abbiamo chiesto all’Aran un parere specifico su quello che dovrà essere
l’inquadramento specifico per questo tipo di personale.
Sulla materia del monitoraggio e sorveglianza idraulica è necessario,
appunto, che ci si determini con un indirizzo univoco, anche coinvolgendo il
Dipartimento competente su questa materia, in modo tale che si faccia chiarezza
su quelle che devono essere le competenze attribuite all'Azienda perché in
questo primo momento, in questa fase, all'Azienda è relegata solo – da come si
legge agli atti – l’attività di livello A, ossia quell’attività di monitoraggio
degli alvei fluviali e, a sua volta, di rilevare quelle che sono le criticità e
dare contezza a ciascuno per quanto riguarda la competenza specifica, ossia
Regione, Comuni, Città metropolitana, Consorzi di bonifica e privati, laddove
se ne riscontri questo titolo; mentre all'Azienda è relegata l'attività di pronto
intervento, allorché si riscontrino criticità che ostacolino il deflusso delle
acque e, quindi, queste ostruzioni possano creare riversamenti nel percorso
dell’alveo fluviale e arrecare danni a cose e a persone.
Per effetto di questa importante attività del servizio di monitoraggio è
stato possibile, così come si ricordava prima, attuare alcuni progetti
finanziati dalla Regione Calabria con le risorse PAC, dove in questo momento,
così come ricordava l'Assessore, sono in atto importanti interventi sul territorio,
che consentono di migliorare il deflusso idrico di alcune importanti aste
fluviali sul territorio.
Sono impiegati i mezzi, come ricordava l'Assessore, mezzi importanti che
consentono, appunto, di dare risposte altrettanto importanti a quelle che sono
le criticità sul territorio.
Tornando all'organizzazione, molto brevemente, oltre alle cose già dette
e, quindi, ai settori che sono stati pensati, questi settori poi troveranno
articolazione funzionale nell'ambito della micro-organizzazione che è demandata
all’Azienda, alla Direzione generale dell'Azienda, per adottare un atto di
micro-organizzazione dove saranno incardinati gli uffici e con ciascuno di essi
la declaratoria e, quindi, la dotazione organica con le relative mansioni.
Oltre ai settori, quindi agli uffici, l'Azienda sarà composta – mi
auguro, all'esito di questo percorso amministrativo – anche di uffici in staff,
dove è pensata l'Avvocatura aziendale, il controllo di gestione di budget, poi un altro ufficio che
riguarda la prevenzione della corruzione, il Piano di corruzione, che sono
adempimenti per legge, così come l'ufficio di stampa e comunicazione o altri
uffici che curerà il Comitato Unico di Garanzia e il Piano delle azioni
positive, anche il ciclo della performance
e, infine, un’altra Unità operativa organizzativa, che riguarderà i
procedimenti disciplinari.
A valle di tutta questa organizzazione, sono inseriti i Distretti
territoriali che, come ricordavo, dovranno subire anche una rotazione per
ottimizzare la spesa in termini numerici ma, allo stato, noi possiamo giovare
di quello che è tutto il patrimonio che è stato rinvenuto dalle ex Comunità
montane che consentono di organizzare il lavoro sul territorio anche con
sportelli operativi. Questo è l'organigramma, l'organizzazione funzionale
dell'attività.
Voglio ricordare che tutto questo è legato all'adozione del bilancio di
Calabria Verde; bilancio che dovrà trovare immediata attuazione in questi
giorni dove si auspica che quanto prima l'Azienda potrà avere anche la nomina
del Revisore dei conti - la cui nomina voglio ricordare, è in capo al Consiglio
regionale -, consentendo di favorire un’agibilità amministrativa ottimale nel
rispetto dei conti pubblici.
Io mi fermerei qui.
Ovviamente, se ci sono domande sono assolutamente a disposizione.
Grazie, dottor Oliva. Aveva chiesto la parola il dottor Giovinazzo.
Prego.
Grazie, Presidente. Grazie, consiglieri.
Preliminarmente, ringrazio per l'apprezzamento che è stato fatto per le
strutture burocratiche del Dipartimento agricoltura.
Volevo sottolineare un aspetto, che è un aspetto di tipo
tecnico-burocratico. L'accorpamento della nuova forestazione all'agricoltura ha
consentito di fare delle attività in maniera anche organica e rapida su due
aspetti.
Il primo aspetto è cosa vogliamo fare, ed è il Piano di forestazione;
come lo vogliamo fare, è l'organizzazione che ha dato il commissario Oliva. Su
impulso dell'assessore Gallo, stiamo cercando di far diventare il Piano di
forestazione non solo uno strumento che paghi gli stipendi, ma l'elemento che
consenta di valorizzare veramente questo Ente.
Lo diceva prima l'ingegnere Siviglia: alcune cose del Piano di
forestazione non sono state ben valorizzate.
Per esempio, l'aspetto del dissesto idrogeologico, alcuni progetti
importanti sono fermi perché non dipendono direttamente da noi, bensì noi siamo
legati all'attività che altri Dipartimenti fanno.
Questi elementi, comunque, servono per dimostrare cosa? Che la
forestazione nel suo insieme e Calabria Verde non sono solo gli operai
forestali. Pino Oliva accennava anche ai Distretti, alla diramazione che è sul
territorio.
Dottore oliva, se non sbaglio, abbiamo anche 800 dipendenti che non sono
dipendenti forestali. È vero?
Vi ringrazio per lo spunto.
La dotazione organica di Calabria Verde in questo momento prevede in
registro oltre 3 mila e 600 operai idraulico-forestali; quindi, oltre agli
operai veri e propri, sono compresi anche coloro i quali hanno un contratto
impiegatizio nonché 500 dipendenti di Contratto collettivo nazionale di lavoro,
che sono distinti tra gli ex dipendenti Afor con gli ex dipendenti delle Comunità
montane e anche personale ex LPU, quindi annoverabile alla Comunità montana.
Ho voluto fare questa precisazione perché la diramazione sui territori
non riguarda soltanto gli operai, ma anche circa 800 unità che – se valorizzate
con le modalità organizzative che ha espresso il Commissario – possono dare un
supporto anche alla manifestazione positiva del Piano di forestazione. Grazie.
Grazie, dottor Giovinazzo. Se c'è qualche evento, altrimenti ne
approfitto.
Intanto, la data della prossima Commissione l'avremmo fissata per lunedì
26. Ovviamente, questo punto, come abbiamo detto, merita un approfondimento
anche degli uffici e sentiremo l'UGL che ha chiesto di essere sentita.
Ovviamente, chiediamo scusa al dottor Oliva se dovrà ritornare però è
opportuno che facciamo questo approfondimento e questa “concessione”, tra
virgolette, di audizione.
Per il rinvio, siamo d'accordo per il 26? Se siete d'accordo, lo metto
subito ai voti.
Dopo, preciso una domanda, dottor Oliva. Approvato all'unanimità.
(La
Commissione rinvia)
Volevo chiedere una cosa al dottore Oliva, al dottor Giovinazzo e al
dottore Siviglia su questo punto, così la prossima volta lo riprenderemo: c'è
scritto che la precedente pianta organica non è mai stata redatta dall’ex
Commissario; insomma, non è mai passata dalla Commissione per il parere.
Confermate? Sì? C'è scritto!
Sì, l'ho accennato, ma forse sono stato poco esaustivo da questo punto
di vista.
Esiste un atto aziendale che è stato approvato nella Commissione
competente del Consiglio regionale nel 2014 e approvato in Giunta regionale.
Per effetto delle modifiche delle norme intervenute con la legge numero
43 del 2016, la nuova organizzazione non ha completato l'iter amministrativo attraverso il Consiglio regionale.
Ecco perché l'Azienda si trova in questo limbo: non applicabilità
completa del primo atto aziendale e necessità di procedere con un nuovo atto,
proprio in linea con quella che è la norma modificata nel 2016.
Perfetto. Era per chiarirlo perché è giusto che diciamo che si sta
facendo uno sforzo per chiudere anche un percorso, ovviamente anche in modo
lineare e formale.
La seconda curiosità, non è nemmeno una domanda: questo Piano è stato
reso immediatamente esecutivo nell'adozione da parte del Commissario.
C'è un motivo particolare? Ci sono già atti prodotti da questa
esecutività o è un aspetto formale di procedura vostra interna di Calabria
Verde?
No, è stato reso e sta scritto nell'atto che qualsiasi atto che si potrà
fare in termini di organizzazione di ufficio è sotto condizione risolutiva
all'esito di questo percorso amministrativo; laddove questo non dovesse essere,
è chiaro che decade ogni atto, ma assicuro che non è stato prodotto alcun atto
in merito a questo; anzi, noi stiamo adottando il Piano della performance e il Piano anticorruzione,
che sono slegati, ma tutto quello che ne deriverà per l'attuazione di questa
organizzazione è legato strettamente al bilancio, rispetto al quale sto
lavorando in questi giorni e attendendo anche la figura del Revisore perché,
senza di esso, non si potrà… e, quindi, ci sono una serie di atti
amministrativi che sono collegati in maniera strettissima tra di loro.
Ovviamente, grazie per la pazienza e per il contributo.
Ci rivedremo, previa convocazione formale, il 26 di questo mese, così
siamo nei 15 giorni e chiudiamo la procedura.
Adesso torniamo agli ultimi tre punti che sono rimasti all’ordine del
giorno che sono i pareri.
Abbiamo il penultimo punto: pareri 7/11^ e 8/11^.
Ovviamente, sono diversi e saranno trattati in modo diverso ma, essendo
pareri sui Piani annuali di attività turistica cosiddetta “sostenibile”, hanno
molte affinità.
La volta scorsa abbiamo audito la segretaria di Giunta regionale,
dottoressa Montilla, e stamattina, sia pure di riflesso, è stata fatta anche
qualche considerazione da parte dei rappresentanti del turismo organizzato.
La dottoressa Montilla ha mandato una nota. Questa loro ce l'hanno?
(voce fuori
microfono)
Perfetto, visto che è agli atti, è inutile che io la legga.
Ci sono due cose che ribadisco anche per rendere più comprensibile il
verbale di questa riunione.
La firma dell'avvocato Eugenia Montilla: sostanzialmente dice che, per
quanto riguarda l'attuazione del Piano annuale di promozione 2020, sono già
rinvenibili dal contenuto del Piano esecutivo; cioè, se vi ricordate, avevamo
chiesto che mancava una delle caratteristiche, uno dei componenti che deve
avere questo Piano, ovvero il monitoraggio sull'anno precedente, oltre che il
monitoraggio successivo semestrale da parte della Giunta regionale a questa
Commissione; l'avvocato Montilla ci dice che nel Piano di immagine e promozione
turistica 2021, si rileva questo monitoraggio.
Ci dice anche che sul 2020 – quindi parliamo del penultimo punto, l’ex 7
e 8 sostanzialmente – le poche azioni avviate nel 2020, trovano conclusione nel
corrente anno 2021 e potranno essere formalmente monitorate solo nell'anno
2022.
Questo ci dice l'avvocato Montilla e, ovviamente, si scusa per non
essere presente in Commissione.
Poi, se vi ricordate, l'altra volta abbiamo chiesto anche un parere al
Settore assistenza giuridica rispetto all'ipotesi che proprio l'avvocato
Montilla, alla fine dei suoi interventi, prospettava e cioè l’applicazione
dell’articolo 67 del Regolamento interno di questo Consiglio regionale e,
quindi della Commissione, rispetto al parere dato per acquisito, sostanzialmente,
visto che erano trascorsi 30 giorni da quando era pervenuto in aula e poi è
stato assegnato alla Commissione.
Sul 2021, la stessa avvocato Montilla nella sua dichiarazione precisava
che, certamente, non era il caso di ritenerlo acquisito, visto che era arrivato
nei termini e che noi abbiamo convocato la Commissione entro i 30 giorni, c'è
stata l’audizione e quant'altro.
Questo parere, sostanzialmente, ci dice che non è un parere vincolante
per la Giunta regionale.
Qui c’è l’avvocato Lazzarino, se eventualmente poi ci vuole dire
qualcosa. Mi sembra di aver capito che è obbligatorio darlo, ma non è
vincolante per la Giunta regionale.
Non è un parere tecnico-amministrativo, ma un parere politico, nel senso
che è una valutazione sul Piano annuale nella corrispondenza col Piano
triennale.
Sostanzialmente, si evidenzia anche che se il parere non viene espresso
nei termini di 30 giorni o meno, comunque, in qualche modo, se ho capito bene -
chiederemo lumi all’avvocato Lazzarino - ci eravamo posti il problema: lo
dobbiamo rendere? Non lo dobbiamo rendere? Come ci comportiamo?
Vista anche l’ora e il
lavoro che abbiamo fatto, magari posso avere poca lucidità sull’aspetto
giuridico. Quindi, chiederei a lui qualche ragguaglio e, poi, faccio delle
considerazioni in aggiunta rispetto alle cose contenute nel parere. Prego.
Grazie, Presidente. Allora, abbiamo fatto una
ricostruzione delle norme che il collega Latella ci ha invitato ad
approfondire.
Molto brevemente ed in estrema sintesi, la
nostra ricostruzione è questa: i pareri che vengono richiesti e previsti da
leggi regionali e che le Commissioni consiliari devono rilasciare su atti della
Giunta sono dei pareri obbligatori, perché la norma dice che la Giunta
regionale deve chiedere il parere. Nulla viene detto, invece, sulla
vincolatività o meno del parere stesso.
Il legislatore, in alcuni casi, ha
espressamente previsto che il parere è vincolante; ci sono alcune leggi
regionali nella quali è previsto che il parere, espresso dalla Commissione
consiliare, vincola la decisione della Giunta. In questo caso, nulla si dice e,
quindi, siamo propensi a ritenere che, quando il legislatore non dica nulla
sull’argomento, il parere debba essere considerato non vincolante. Pertanto, la
Giunta potrebbe, teoricamente, non tenerne conto.
Per quanto riguarda la tempistica, le norme
parlano di 30 giorni. Riteniamo che anche questo termine non sia un termine
perentorio, quindi la Commissione potrebbe anche esprimere il parere dopo lo
spirare dei 30 giorni.
Nel caso specifico, adesso so che ci sono stati
dei problemi. Lo stesso Dipartimento ha chiesto un rinvio per problemi –
diciamo – burocratici. Secondo noi, quindi, non si tratta di un termine
vincolante.
Un’altra problematica è data dal fatto che la
Giunta regionale manda alla Commissione consiliare la richiesta di parere su
una delibera di Giunta già approvata.
Ora il fatto che, per esempio, nel caso
specifico che ci riguarda, la norma dica testualmente “la Giunta regionale
invia prima dell’approvazione”, ci spinge a pensare che la Giunta forse, più
correttamente, debba trasmettere uno schema di provvedimento e non un
provvedimento già formalmente approvato.
Quindi, sullo schema di provvedimento, la
Commissione consiliare dovrebbe esprimere il proprio parere e la Giunta,
successivamente, – abbiamo detto che non è vincolante – può tenere conto delle
osservazioni fatte dalla Commissione consiliare ovvero non tenerne conto e
approvare, poi, il provvedimento definitivo.
Quindi, secondo noi, molto sinteticamente,
questo è il quadro che emerge dalla normativa che abbiamo esaminato.
Grazie. Chiedo ai colleghi se hanno qualcosa da
osservare o da integrare rispetto alla precedente riunione, altrimenti
evidenzio alcune cose che abbiamo rilevato – ripeto –nell’approfondimento di
alcuni aspetti, tenendo conto del parere che è stato poco fa illustrato e anche
del merito dello stesso.
Si rileva questo: sostanzialmente, il Piano
attuativo 2020 non è corrispondente o – meglio – omette di dare attuazione al
Piano regionale strategico turistico sostenibile, questo il quadro in cui ci
muoviamo, e il parere arriva in Commissione perché c’è un Piano regionale,
previsto dalla legge 8, che viene approvato dal Consiglio.
Il Piano è triennale, ma può essere aggiornato
annualmente o può essere non aggiornato. In questo caso, non ci risulta che
questo Piano triennale sia stato aggiornato da giugno 2019.
La coerenza, la conformità del Piano annuale di
tener conto delle linee tracciate dal Consiglio è uno degli elementi che
riguarda questo parere. Cioè: diamo il parere su che cosa? Sulla corrispondenza
tra un Piano strategico turistico sostenibile regionale, approvato dal
Consiglio; la Giunta fa le azioni di intervento annuale e le manda in Commissione.
Non è così?
(Voce fuori microfono)
No, quindi conferma che è così, facciamo
l’inverso. Benissimo!
(Voce fuori microfono)
Ci mancherebbe!
Secondo aspetto. Un altro elemento che si
coglie nell’analisi degli atti che ha trasmesso la Giunta, della legge 8 e del
Piano turistico regionale, è che questo Piano 2020, sostanzialmente, ha
realizzato solo un macro-ambito.
Ci sono quattro macro-ambiti. Nel 2020 è stato
attivato solo un macro-ambito che è quello dell’immagine e della comunicazione
e non sono stati letteralmente attivati gli altri tre macro-ambiti.
Entrando nel merito del macro-ambito attivato
“immagine e comunicazione”, non c’è corrispondenza della visione di questo
intervento sull’immagine e la comunicazione in Calabria rispetto a quello che
prevede il Piano Triennale.
Se non è chiaro interrompetemi o integratemi
subito.
All’interno ancora di una delle azioni del
macro-ambito attivato, che è quello che riguarda l’immagine e la comunicazione,
non c’è corrispondenza con il Piano di marketing, previsto nell’allegato 3 del
Piano regionale di turismo sostenibile regionale.
Queste sono le cose che ho e abbiamo rilevato.
C’è un altro elemento che in qualche modo,
comunque, l’avvocato Montilla, con la nota di oggi, rimanda, vale a dire che
gli effetti di questo monitoraggio li troveremo a seguire nell’anno 2021,
nell’altro Piano, che prevede questo monitoraggio e questa valutazione rispetto
a che cosa si è prodotto nel Piano nell’anno precedente.
Questi sono gli elementi, a mio giudizio,
rispetto all’audizione della seduta precedente, agli approfondimenti
dell’ufficio e che abbiamo fatto su questo punto all’ordine del giorno.
Questo è, questi sono i dati.
Se – lo chiedo anche come ulteriore supporto e
ad integrazione, visto che siamo qui e, quindi, nessuno si può sentire limitato
rispetto al giudizio – nelle cose che ho
sintetizzato – che, ovviamente, ho su una paginetta che, poi, lascio al
dirigente – ci può essere qualche altra considerazione o qualche correzione,
invito a farlo perché è chiaro che dobbiamo tener conto delle valutazioni di
ognuno di noi per decidere cosa fare su questo parere che riguarda il Piano
annualità 2020, che sono due punti, perché c’è stata una delibera
sostanzialmente ad inizio 2020 e, poi, un’integrazione che è avvenuta più o
meno a fine settembre 2020, però il Piano è uno.
Chiedo scusa, se non ci sono interventi o altre
considerazioni, per evitare di rinviare questo punto sine die, ritengo
che per queste carenze che ho rilevato …
(Voce fuori microfono)
No, mi sembra che questo non lo possiamo fare,
mi sembra. Però, l’invito a chiunque … (incomprensibile) …
(Voce fuori microfono)
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Crinò.
Presidente, chiedo di intervenire quando è
possibile.
Per quello che mi riguarda possiamo anche
astenerci dal parere. C’è stato un parere che deriva dal silenzio-assenso, per
cui ci riserviamo, poi, sul prossimo programma di esprimere un parere che sia
preventivo.
Da questo punto di vista, voglio dire,
argomentare e sostenere un parere positivo o negativo su una situazione del
genere a posteriori, mi sembra inadeguato oggi da parte nostra. Quindi, sono
per non esprimere il parere.
Presidente, in realtà avrei necessità, con la
collaborazione del dirigente del Settore assistenza giuridica, di una
specificazione che, probabilmente, potrà essere utile ai nostri ragionamenti,
anche quello che diceva prima il collega Pitaro, perché credo che ci sia stata
una confusione di idee.
Quindi, vediamo di capire qual è quella da
seguire, perché, se tanto mi dà tanto, quando l’avvocato Lazzarino dice che il
termine entro cui la Commissione deve emettere il parere – a prescindere dalla
vincolatività o meno che abbiamo capito non esservi – non è perentorio, è
chiaro ed evidente che non matura alcun tipo di silenzio, perché il silenzio
può maturare solo laddove il termine entro cui rendere il parere è un termine
perentorio.
Quindi, con riferimento a questo, poiché anche
la dirigente Montilla l’altra volta aveva esplicitamente citato l’operatività
del silenzio-assenso che – per carità, se ci fosse – però, non vedo che, a
chiare lettere, esplicitamente il suo parere, avvocato Lazzarino, su questo …
come dire … probabilmente lo estrapolo ragionando al contrario.
Onestamente, la leggo così: laddove – mi ripeto
e mi scuso – lei dice che il termine entro cui dobbiamo rendere il parere non è
perentorio, se tanto mi dà tanto – ripeto – è chiaro che non può maturare un
silenzio, perché il silenzio matura solo esclusivamente laddove il termine sia
perentorio.
Questo lo dico a beneficio della Commissione e,
poi, faremo le valutazioni se il parere va reso, non va reso, come va reso e la
votazione con riferimento all’essere favorevoli o meno.
Però, su questo ci dica – se è possibile – una
sua idea, perché altrimenti – ripeto per l’ennesima ed ultima volta – si crea
il problema di citare, come faceva prima il collega Pitaro, l’ipotesi del
silenzio, che, onestamente, secondo me, confligge con quello che lei dice nel
suo parere.
In questo caso, penso che possa operare il
silenzio-assenso, perché la questione della perentorietà è relativa alle
Pubbliche amministrazioni non all’interno di un procedimento per cui questo
parere, peraltro, non solo non è vincolante, ma non è una condizione affinché
l’atto produca degli effetti.
Non credo che siano confliggenti, nel senso che,
secondo noi, il parere non è perentorio e, quindi, può essere reso anche dopo,
fermo restando che la Giunta regionale al trentunesimo giorno può assumere il
provvedimento, se lo ritiene, oppure il quarantesimo giorno la Commissione
competente esprime il suo parere e la Giunta se vuole può dire: “sono spirati
30 giorni, non tengo conto e nel mio provvedimento non cito neanche oppure
tengo conto delle osservazioni che mi sono state fatte al quarantesimo giorno”.
Mi permetto di dire che è una scelta più politica
che amministrativa. È una scelta politica cioè la Giunta può non tener conto di
quello che la Commissione consiliare – organo, tra virgolette, di controllo in
questo caso – oppure sull’operato della Giunta, sul fatto nel caso specifico
che i programmi annuali siano coerenti con i programmi triennali, il programma
triennale che viene fatto anche in Commissione.
Quindi, secondo me, più che motivazioni di
natura giuridica-amministrativa, sono motivazioni di natura politica. Può
tenere conto, può non tener conto.
Quindi, per me il parere non è perentorio; il
termine, voglio dire, non è perentorio.
Presidente, se posso, convengo con lei – e ci
mancherebbe pure! – sul termine non perentorio del parere, però se lei ci dice
– non so perché ha difficoltà a dirlo esplicitamente, probabilmente mi spiego
male – che quanto diceva la dirigente Montilla è corretto ed ovvero che,
decorsi i 30 giorni, matura il silenzio-assenso, la questione non si pone; non
so come dire, la questione non si pone!
Se lei ci dice questo, poiché mi era sembrato
di capire nella precedente seduta che tra i quesiti che la Commissione chiedeva
al Settore assistenza giuridica c’era anche questo specifico “opera o non
opera, ai sensi dell’articolo 67 del Regolamento, la fattispecie del
silenzio-assenso”, se lei ci dice che opera… credo che le questioni che lei
poneva e cioè che al trentunesimo giorno la Giunta possa deliberare o meno,
nessuno lo metta in dubbio.
Stiamo parlando se opera o non opera – per
quello che so io, ma posso sbagliarmi – i casi di silenzio-assenso devono
essere esplicitamente tipizzati e, laddove non siano tipizzati, se del caso, se
un silenzio matura è certamente di rigetto, addirittura. Però, ci dica lei.
Silenzio-assenso
significa che, in caso di mancata esitazione del parere, io ti do il via
libera.
So cosa significa il
silenzio-assenso. Lei deve dire se in questo caso noi siamo liberi da
responsabilità. Lo so cos’è il silenzio-assenso.
Era la premessa per
arrivare alla risposta.
Allora, mi scusi.
In questo caso, la norma
dice che, se il parere non viene reso entro il trentesimo giorno, si prescinde
dal parere. Quindi, se lei mi pone questa domanda, senza volere addossare o
eliminare responsabilità perché non è compito mio, dico che non si forma il
silenzio-assenso.
Presidente, chiedo scusa, intervengo per
integrare. Allora, giuridicamente, non si forma il silenzio-assenso perché non
c’è un termine perentorio e perché qua non si tratta di una procedura tra
diverse Amministrazioni, ma all’interno della stessa Amministrazione.
Quindi, non capisco come si possa parlare di
termine perentorio o di silenzio-assenso in termini giuridici, de iure,
ma, de facto, di fatto,
il nostro comportamento, essendo posteriore alla programmazione – quindi,
quello di non esprimere parere – consente alla Giunta di adottare e di
proseguire così come reputa giusto.
Al di là dei termini giuridici, di fatto, non
mi sento di esprimere né un parere positivo né un parere negativo, ma mi sento
di dire che questa Commissione, considerati i termini in cui è pervenuta in
Commissione questa programmazione, possa anche astenersi dall’esprimere un
parere senza che questo generi silenzio-assenso ma dia la possibilità alla Giunta
di proseguire come reputa.
Se posso prendere la parola, soltanto per dare
una notizia, qualora servisse alla Commissione al fine di deliberare al meglio.
Credo che l’ipotesi prospettata dal collega
Pitaro, per carità, potrebbe essere la via di fuga più comoda per questa
Commissione, anche perché, da un punto di vista politico, come dire, ci viene
chiesto di rendere un parere e, quindi, capisco bene.
Però, al fine di poter deliberare in piena
consapevolezza, Presidente, occorre che la Commissione sappia che un parere, di
qualsiasi tenore, è assolutamente necessario, affinché la Giunta concluda
l’iter che ha avviato con l’adozione della delibera.
Infatti, questo parere, a prescindere
dall’espressione del voto della Commissione, il parere in sé è un atto
assolutamente indispensabile alla Giunta per concludere l’iter di formazione
del procedimento amministrativo.
Questo è quello che so sulla base di alcuni
studi – per carità, magari approfittando e non me ne voglia … – ma credo che da
Germaneto, dalla Cittadella, reclamino a ben vedere l’esistenza di un parere
perché, proprio in quanto obbligatorio, ma non vincolante, credo che vada
allegato a conclusione di un iter.
L’obbligatorietà
riguarda la richiesta del parere e non l'esitazione del parere.
Se posso aggiungere
un'altra piccola riflessione che mi è venuta ascoltando i colleghi: ritengo che
quello che diceva il collega Crinò sia supportato e conclamato, in qualche
modo, anche dalla stessa nota dell'avvocato Montilla.
Se fosse stato vero che
non c'è la necessità di esprimere il parere, oggi non avrebbe mandato questa
nota offrendo degli elementi.
A prescindere dal parere
che – ribadisco – è obbligatorio ma non è vincolante, che non c'è
silenzio-assenso – ed è stato detto esplicitamente – la stessa avvocato
Montilla oggi dice: “Non posso venire, però vi do risposta ad alcune cose”.
Questo, secondo me,
tiene in vita il punto all'ordine del giorno.
Il parere può essere
contrario o favorevole ma, personalmente, non ho dubbi sul fatto che questa
Commissione debba esprimere un suo parere, supportato sia dalle cose che
abbiamo ascoltato sia da questa nota.
(Voci fuori microfono)
Avrebbe anche potuto dire:
“Guardate, in riferimento all’articolo tot, in riferimento non so a che cosa,
guardate che non…”
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.
Se posso aiutarla, io convengo con lei, però l'avvocato Lazzarino,
dirigente del Settore assistenza giuridica, ci ha appena detto che, in realtà,
è convinto di una tesi differente dalla sua ovvero, che è obbligatorio
richiederlo, ma che non è obbligatorio renderlo, se ho capito bene.
La norma non prevedrebbe che, nel caso in cui non venga rilasciato, la
Giunta regionale non possa procedere…Non avrebbe senso questa previsione.
(Interventi
fuori microfono)
Presidente, intervengo per dichiarazione voto.
Mi trovo d'accordo col collega Pitaro, posto che, qualora dovesse
emergere, invece, la necessità che questo parere venga emesso, certamente la
Giunta regionale con i suoi uffici ce lo farà sapere; a quel punto, prenderemo
atto e poi ci determineremo.
Come concludiamo questo punto? Cosa diciamo alla Giunta regionale?
Concretamente dobbiamo dare un riscontro perché non l'abbiamo rinviato.
Poniamo ai voti la proposta e poi dobbiamo…
(Voce fuori microfono)
Questo non lo direi.
Questo sicuramente no; così facendo, pareri non ne esprimeremmo più.
La Giunta regionale emana gli atti.
Molto probabilmente possiamo raccontare questi fatti, citando il parere,
leggendo e sintetizzando le cose che sono state evidenziate; può essere il
contenuto di una nota che poi mandiamo alla Giunta regionale.
Poi, come diceva il collega Crinò se, da questo punto di vista, ci
chiederanno una procedura diversa, valuteremo. Il consigliere Giannetta che
dice?
(Intervento
fuori microfono)
L’importante è non essere inadempienti rispetto ad un compito.
(Intervento
fuori microfono)
Se siete d'accordo, farò una proposta aggiuntiva.
Preso atto del parere del Settore assistenza giuridica; preso atto della
nota dell’avvocato Montilla; preso atto di tutta la discussione – e pregherei
di riguardare il verbale della seduta precedente e della discussione che c'è
stata con l'avvocato Montilla, rispetto a quello che si è detto oggi qui – se
possibile, diamo mandato al dirigente affinché, con i suoi uffici, produca una
sorta di coordinamento formale e rediga una risposta alla Giunta regionale da
portare nella prossima seduta di Commissione come sintesi; altrimenti, cosa
firmo come atto da mandare alla Giunta regionale?
Tante discussioni?
(Intervento
fuori microfono)
Preciso una cosa. Io non voglio un crono-programma; quello lo può fare
chiunque qui. Reputo opportuno che si faccia una relazione finale, chiamiamola
come vogliamo, che prenda atto…
(Voce fuori
microfono)
…non solo di quello che è avvenuto, ma evidenziando gli elementi più
salienti rispetto a discussione, pareri e considerazioni.
Poco fa, l'avvocato Lazzarino ha detto le cose precise e quegli elementi
li vorrei mettere in questa relazione, che sarà patrimonio di questa Commissione;
dopodiché faremo dei richiami “Visto, visto, visto… considerato...”; lo
leggiamo, lo approviamo e lo mandiamo alla Giunta regionale, chiudendo questo
percorso.
Può andare bene così? Perfetto.
Quindi lo inseriamo all'ordine del giorno del 26 con l’input agli uffici che noi abbiamo
prodotto qualcosa. Lo leggeremo per eventuali correzioni e lo invieremo.
Benissimo!
Pongo ai voti il rinvio con queste condizioni, seguendo questo percorso.
I due punti sono rinviati all'unanimità con queste considerazioni. Perfetto.
(La
Commissione rinvia)
Passiamo all'ultimo punto all'ordine del giorno, che riguarda l’annualità
2021.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.
Mi scusi, Presidente, considerato che non c'è il dirigente e non c’è
l’Assessore, forse sarebbe opportuno valutare di aggiornare questo punto
all'ordine del giorno.
(Voce fuori
microfono)
Non si tratta di un’integrazione; il punto è integro come prima.
Personalmente, non ho capito perché la Giunta regionale ci ha mandato
questa delibera che, a mio avviso, non c'entra col punto all'ordine del giorno;
anzi, rischia di portarci fuori strada.
Se abbiamo esigenza di rinviare l'ultimo punto – che è diventato il
punto otto – al 26 aprile, me lo dite. Io non ho problemi.
Altrimenti, entriamo nel merito e, a quel punto, dobbiamo esprimere il
parere perché siamo nei termini.
(Voce fuori
microfono)
Se per il 2020 c’era bisogno di due passaggi, allora vuol dire che sul
2020 dobbiamo esprimere il parere e la Giunta regionale deve fare una seconda
delibera.
Se il 2021 ha fatto due delibere, o vale anche per 2020…
(Voce fuori
microfono)
Mi perdoni, ma non sono decorsi i 30 giorni.
(Voci fuori
microfono)
C'è la dichiarazione dell'avvocato Montilla che, nella precedente seduta
di Commissione, ha detto che avrebbe fatto degli approfondimenti e noi avremmo
potuto chiedere dei chiarimenti – alcune cose le abbiamo chieste in quest'aula
– e lei, espressamente – non lo trovo qua, ma da qualche parte ci sarà – ha
detto che assolutamente sul 2021 si sarebbe potuto procedere rispetto ad un
ipotetico silenzio-assenso già acquisito.
Scusate, io come voi rappresento questa Commissione.
Non è che uno viene qui e dice una cosa, poi va a casa, fa un atto e ce
lo manda. Assolutamente no! Su questo non sono d'accordo!
Ecco, ho trovato l'estratto del verbale pubblicato sul sito della
Commissione, dove l'avvocato Montilla dice che “La Commissione esercita tutto
quello che ovviamente è previsto dal suo ruolo. Ben venga, ci mancherebbe
altro, ma per quanto riguarda il 2020.
Non parlo del 2021 sul quale, ovviamente, la questione è apertissima e
non mi appello a questo”, cioè a quell’ipotesi dell'articolo 67.
Questo è agli atti della Commissione. È scritto! Infatti, possiamo anche
non ricordarlo.
Nel frattempo, sono passati i giorni e su questo voglio esprimere il
parere. Lo si può esprimere; poi, la Giunta regionale non è vincolata ad
utilizzarlo. Questo lo ho detto prima l’avvocato Lazzarino e glielo faremo
ripetere. Dobbiamo esprimere il parere.
(Voci fuori
microfono)
A me non interessa dell'atto amministrativo, che è un atto che riguarda
la Giunta regionale.
La Commissione consiliare deve esprimere un parere in base alla legge e
non all’atto amministrativo.
Il parere va messo ai voti, se lo vogliamo trattare subito, perché non
possiamo giocare così, e mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico,
perché siamo chiamati a dar conto rispetto a leggi e ruolo degli Organi
istituzionali.
La Commissione è una cosa seria, lo sappiamo tutti, e lo testimonia la
nostra presenza dalle 10:30 di stamattina, insieme agli uffici.
Pongo alla vostra attenzione che: questo parere va dato perché è
pervenuto nei termini; abbiamo convocato la Commissione nei termini; c'è stata
un'audizione, e chi ne è responsabile – l’avvocato Montilla – ha fatto
un'affermazione; abbiamo interloquito per il tramite degli uffici con
l’avvocato Montilla per avere ulteriori elementi e nella delibera che ci
ricorda il buon direttore della Commissione, non si fa riferimento ad un atto
finale o a quant'altro, che ha acquisito parere o che lo dà per scontato.
Non lo cita proprio; quindi, se mi consentite, ritengo che questa
Commissione debba dare un parere – positivo o negativo, ci mancherebbe, siamo
in democrazia –; dunque, lo poniamo ai voti e stabiliamo chi è a favore, chi è
contrario e chi si astiene.
In funzione dei voti si esprimerà il parere. Questo è. Ci sono colleghi
che vogliono dire qualcosa? Altrimenti, lo pongo ai voti. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.
Posso provare a fare una sintesi.
Secondo me, un parere va dato; al di là di quello che poi questo parere
può suscitare, ovvero un effetto positivo o negativo su un atto deliberativo
già adottato e che, tra le altre cose, fa trascorrere 30 giorni.
Capisco anche quello che dice il collega Pitaro; anche se dovessimo dare
questo parere, è come se non venisse comunque tenuto in considerazione, non può
e non vuole essere tenuto in considerazione perché, quando scadono i 30 giorni,
a quel punto è come se non dovesse essere tenuto in considerazione, altrimenti
ce lo avrebbero dovuto mandare entro i termini utili.
Comunque, la Commissione ha un ruolo e quel ruolo va esercitato; quindi,
un parere si deve esprimere.
Dopodiché, chi di competenza si assumerà le responsabilità del perché la
documentazione sia stata inviata in ritardo. Questo per quanto riguarda il
2021. Cosa diversa è per il 2020.
La situazione paradossale qual è?
Che noi stiamo andando ad esprimere un parere sull’anno corrente, mentre
per quanto concerne l'anno scorso, ci siamo limitati a non fare nulla; quindi,
oggi sul 2021 un parere lo dobbiamo esprimere, positivo o negativo.
Dopodiché, visto che stiamo esprimendo un parere fuori termini massimi
e, quindi, la Giunta regionale con quell'atto deliberativo ha già dato
efficacia, in effetti, su quel Piano turistico annuale, noi non sortiremo
nessun effetto.
Se avessimo dato un parere negativo, ad esempio entro i 30 giorni, la
Giunta regionale avrebbe dovuto tenerlo in considerazione; siccome lo diamo
dopo 30 giorni, in effetti è come se non ci avessero, tra virgolette,
“calcolato” perché è come se “te lo mando dopo, io il parere te lo do, però ho
già fatto l'atto deliberativo che dovevo fare”.
In sintesi, la situazione sembra ingarbugliata, invece è più semplice del
previsto e del normale.
Diventa quasi una questione di natura squisitamente politica perché la
Giunta regionale chiede un parere alla Commissione dopo che, comunque, sono
scaduti i 30 giorni e ha fatto quello che ha voluto.
Questa è la situazione reale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.
Stavo leggendo la delibera.
Solo per riaffermare il concetto richiamato prima sul parere per il
2020; quindi, quello che ho detto, ha avuto il conforto anche dell’Avvocatura;
effettivamente, nell’ultima delibera di adozione del 2021, vengono richiamati
l'articolo 37 bis della legge
regionale 24 maggio del 1999 e l'articolo 67 del Regolamento interno del
Consiglio regionale; per cui, come dicevamo prima, effettivamente, decorsi i 30
giorni, anche in quel caso del 2020, non siamo obbligati a dare alcun parere
perché la Giunta regionale può procedere anche in assenza del parere purché sia
richiesto perché questo è previsto sia dalla legge sia dai Regolamenti.
Per quanto concerne il caso del 2020, a livello politico una discussione
si potrebbe accennare, anche se a posteriori ma qui, Presidente, l’atto è già
stato adottato; quindi, non può essere neanche rivisto.
Dunque, per quale motivo esprimo il parere, se non può essere più
rivisto in quanto è già stato adottato e questa delibera non potrebbe essere
neanche revocata? Su quale base si revoca un parere che è stato già bypassato?
Questa è una domanda retorica, Presidente, perché la risposta la
conosciamo tutti; quindi, io non so quanto sia opportuno oggi dare un parere.
Altra cosa sono i rapporti tra la Commissione, la Giunta regionale e le
prerogative della Commissione che, logicamente, sono state mortificate.
Questa, secondo me, è una questione prettamente politica.
Non ritengo che sia una questione politica, né di mortificazione o meno,
perché ognuno fa il suo dovere.
Ritengo che la Giunta regionale abbia emanato i suoi atti con coscienza,
trasparenza e consapevolezza; ne sono certo.
Una cosa è chiara, però: questa Commissione non si esprime sugli atti,
diciamo così, che arrivano ad abundantiam
dalla Giunta, si esprime sulla legge numero 8, articolo 4.
Noi dobbiamo dare un parere sul Piano annuale e, anche sulla scorta di
alcune considerazioni fatte da autorevoli rappresentanti del settore turistico,
che hanno richiamato ad una coerenza tra Piano annuale e Piano triennale, mi
permetto di dire che questo parere lo dobbiamo esprimere; il che non significa
né chiedere di revocare la delibera, perché non siamo in una situazione di
vigilanza, né di modificare qualcosa.
Noi diciamo quello che vogliamo dire, facciamo le proposte.
Si dice: mi soddisfa questo, io voto a favore; non mi soddisfa, voto
contrario; non lo so, mi astengo”.
Contiamo i voti e abbiamo dato il parere, che va dato!
Questo discorso di giocare – passano i 30, passano i 20, passano i 40 –
non fa onore a questa Commissione e a questo Consiglio regionale.
I pareri si esprimono!
Noi abbiamo il dovere di approfondire gli atti e dobbiamo dire quello
che pensiamo perché qui rappresentiamo gruppi politici ed elettori. Su questo
non transigo!
Poi, sono messo in minoranza? Non ho problemi, però dico la mia e faccio
la mia proposta!
Questo Piano non corrisponde al Piano triennale adottato dal Consiglio
regionale della Calabria. È stato messo all'ordine del giorno nei termini.
Ho l'estratto del verbale dell'avvocato Montilla, che dice che sul 2021
non se ne parla proprio di dare per scontata roba varia. L’abbiamo acquisito e
lo mettiamo gli atti. Devo tener conto di questo.
Non devo fare i ragionamenti che può fare la Giunta regionale, di
modifica o meno.
A me quello che fa la Giunta regionale non interessa.
La Commissione non entra nel merito delle scelte della Giunta regionale
di fare gli studios o il Giro
d’Italia. Non abbiamo questo potere!
Noi abbiamo solo il potere di dire se è coerente con il Piano triennale
o meno.
Questo è il nostro parere.
Non è nel merito delle attività messe a bando o dei soldi spesi dalla
Giunta regionale.
Ricordo che in questo Piano annuale sono stati previsti 20 milioni di
euro che sono stati presi dal POC (Piano
operativo complementare sul turismo) e destinati per fare degli studios.
Bene, è coerente col Piano triennale? Non entro nel merito, se sia
giusto o meno farlo.
Lo hanno detto i rappresentanti del turismo, lo abbiamo ascoltato e non
ci influenza.
Era previsto nel Piano triennale?
Il collegamento tra Commissione e Consiglio regionale è che il Consiglio
regionale è sovrano, legifera e approva un programma; dentro c’è anche la
minoranza e ci sono i calabresi che ascoltano e si prendono la responsabilità.
Quando poi si demandata alla Commissione – e a noi è demandata la
coerenza tra Piano triennale e Piano annuale, non è demandato altro – dobbiamo
esprimere questo parere e io lo voglio esprimere! Questo è! Altrimenti veniamo
qui, giriamo, votiamo…
Mi sembra una cosa quasi dei bambini.
Vi chiedo scusa, non è rivolto a nessuno, però mi sembra che siamo noi
stessi a svelare le Istituzioni che rappresentiamo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.
Presidente, se posso prendere la parola, almeno anticipo, così capisco
che se c'è da gettare il primo sassolino nello stagno lo getto.
Posto che il Presidente ha rappresentato con chiarezza l'intenzione di
porre ai voti il parere, di fronte a questo dobbiamo assumere un atteggiamento
perché anch’io, sommessamente, ero dell'idea che potesse avvenire quello che
diceva il collega Pitaro, ma devo prendere atto che il Presidente – con delle
ragioni, per carità – vuol porre ai voti il parere e, dunque, per dichiarazione
di voto – e ci tengo particolarmente che venga anche cristallizzato nel
resoconto – anticipo il mio voto contrario, non sul merito del Programma 2021,
che è stato formulato dalla Giunta regionale, ma sul metodo, che ritengo
assolutamente non dignitoso e consono con riferimento al ruolo della
Commissione.
Tra l'altro, come ci è stato appena detto, l'iter in Giunta regionale è
anche terminato.
Inoltre, nella delibera la Giunta regionale prende atto che, essendo
decorso il termine, va comunque avanti e, quindi – ribadisco per dichiarazione
di voto - anticipo il mio parere negativo, non sul merito – perché neppure voglio
arrivare al merito –, bensì sul metodo, poiché ritengo assolutamente non
consono l'atteggiamento della Giunta regionale nei confronti della Commissione
alla quale, sostanzialmente, si chiede di esprimere un'idea a “babbo morto”,
come si suol dire. Grazie.
Poniamo ai voti questo parere. Ovviamente è la mia proposta. Il mio voto
è contrario.
Chi è favorevole alzi la mano.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.
Prego.
Presidente, pur condividendo in parte il ragionamento del collega Crinò
riguardo il metodo, purtroppo prendo atto che, in questa sede, non possiamo
distinguere tra le metodologie e il merito; per cui, pur condividendo il voto
contrario alla metodologia e al metodo adottato dalla Giunta regionale, dalla
politica in questo caso, nel merito del parere e dell'azione, io esprimo parere
favorevole.
Poniamo ai voti l'ultimo punto all’ordine del giorno: “Parere
sull’annualità 2021 - Piano annuale turistico sostenibile e quant'altro”.
Chi vota a favore? Il consigliere Vito Pitaro. Chi vota contro? I
consiglieri Crinò, Giannetta e Molinaro.
Il parere è negativo e ci sarà un coordinamento formale anche rispetto a
queste precisazioni o meno e rispetto a come esprimere il parere.
Vi lascio anche i miei appunti. Lo prepariamo e lo mandiamo alla Giunta
regionale. Giusto? Perfetto.
(La
Commissione esprime parere negativo)
L'ordine del giorno della prossima seduta sarà completato nei prossimi
giorni. Grazie.
La seduta
termina alle 14,56