Logo Alta Risoluzione

 

XI^ LEGISLATURA

 

COMMISSIONE AGRICOLTURA E FORESTE, CONSORZI DI BONIFICA, TURISMO, COMMERCIO, RISORSE NATURALI, SPORT E POLITICHE GIOVANILI

 

N. 3

 

RESOCONTO INTEGRALE

_________

SEDUTA Di LUNEDÌ 25 MARZO 2021

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRO SANTO MOLINARO

 

INDICE

 

PRESIDENTE   4

Comunicazioni del Presidente  4

PRESIDENTE   4

Sull’ordine dei lavori 6

PRESIDENTE   6

Proposta di legge numero 75/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione dell'art. 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79”  6

PRESIDENTE   6,*,*,*,*,*

CARIDI Cosimo, dirigente Settore gestione demanio idrico  6,*

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle libertà) 15

DE CAPRIO Sergio, Assessore alla tutela dell’ambiente  8

ROMEO Caterina, funzionario Settore assistenza giuridica  12

Proposta di legge numero 77/11^ di iniziativa del consigliere N. Paris, recante: “Modifiche all'articolo 2 della legge regionale 19 novembre 2020, n. 25 (Promozione dell'istituzione delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili)”  19

PRESIDENTE   19,*,*

FERRARA Anna Maria, funzionario PO Settore assistenza giuridica  20

PARIS Nicola (Unione di Centro) 19

Proposta di legge numero 82/11^ di iniziativa del consigliere A. De Caprio, recante: “Modifica alla legge regionale 20 dicembre 2012, n. 66 (Istituzione dell'Azienda regionale per lo sviluppo dell'agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura)”  21

PRESIDENTE   21,*,*,*,*,*,*,*

DE CAPRIO Antonio (Forza Italia) 22

GIANNETTA Domenico (Forza Italia) 23,*

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari 21,*,*,*,*

MINNICI Sonia, funzionario Settore assistenza giuridica  22

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente) 24

Sull’ordine dei lavori 26

PRESIDENTE   26

Parere numero 7/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano Esecutivo Annuale d’Immagine e Promozione Turistica 2020 ex art. 4 della l.r. 8/2008”  26

Parere numero 8/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Integrazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e promozione turistica 2020, ex art. 4 della l.r. 8/2008, approvato con D.G.R. 103/2020”  26

Parere numero 11/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e Promozione Turistica 2021”  26

PRESIDENTE   26,*,*,*,*,*,*

CRINO´ Giacomo Pietro (Casa delle libertà) 29,*,*

GIANNETTA Domenico (Forza Italia) 31

MONTILLA Eugenia, dirigente generale del Dipartimento segretariato generale della Giunta regionale  27,*,*,*

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente) 33

Proposta di legge numero 78/11^ di iniziativa del consigliere C. Minasi recante: “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020, n. 22 (Disciplina delle Associazioni Pro Loco)”  38

PRESIDENTE   38,*,*

FERRARA Annamaria, funzionario PO Settore assistenza giuridica  39

MINASI Clotilde (Lega Salvini) 38

Proposta di legge numero 38/11^ di iniziativa dei consiglieri D. Bevacqua, C. Guccione, N. Irto, L. Notarangelo, L. Tassone, recante: “Normativa quadro per la gestione integrata multilivello del comparto pesca”  40

PRESIDENTE   40,*,*

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari 41

MINNICI Sonia, funzionario Settore assistenza giuridica  42

Proposta di legge n.81/11^ di iniziativa del consigliere C. Minasi recante: "Misure urgenti in tema di concessioni per attività di acquacoltura"  44

PRESIDENTE   44,*,*,*

FERRARA Annamaria, funzionario PO Settore assistenza giuridica  45

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari 47

MINASI Clotilde (Lega Salvini) 44

 


Presidenza del Presidente Molinaro


 

La seduta inizia alle 14,49

PRESIDENTE

Buon pomeriggio. Ringrazio tutti gli intervenuti, gli uffici, le persone che sentiremo da qui a poco, l'assessore, la segretaria generale Montilla. Ringrazio tutti. Presenti: Molinaro, Giannetta, Vito Pitaro, Crinò; Giuseppe Aieta ha mandato congedo, Tassone assente. La seduta è valida, c’è il numero legale.

Pima di passare all’esame dell’ordine del giorno, approviamo il verbale della seduta precedente che risale, se non vado errato, al 28 settembre 2020.

Lo metto ai voti. È approvato. Grazie.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE

Oggi è previsto un ordine del giorno abbastanza nutrito anche perché, dopo l'insediamento avvenuto il 27 luglio 2020, questa Commissione, come tante altre, si è riunita solo il 28 settembre. Erano state previste altre riunioni che abbiamo dovuto sconvocare: una, sicuramente a causa della morte della presidente Santelli, e poi abbiamo procrastinato la convocazione per l'incertezza sulla data del voto per il rinnovo del Consiglio regionale. Ricordo che si sarebbe dovuto votare a gennaio, poi è stata fissata una data nella forbice temporale indicata dal Governo, prima il 14 febbraio, poi l’11 aprile. L’ultima data è quella che conosciamo, tra il 15 settembre e 15 ottobre. Ecco perché quindi è passato un po' di tempo e visto che abbiamo dei mesi davanti sicuramente ci sono dei provvedimenti urgenti e indifferibili. Speriamo di poter affrontare eventualmente anche qualche altro argomento e, da questo punto di vista, ne approfitto per alcune comunicazioni.

Prima di chiedere un’inversione dell'ordine del giorno, con l'aiuto degli uffici, in primis del dottor Latella, se siamo d'accordo, vorrei sollecitare come VI^ Commissione, indirizzando una nota nei prossimi giorni al Presidente del Consiglio regionale e al Presidente della Giunta regionale, una interlocuzione formale con il Governo ed eventualmente col Parlamento, per affrontare il lungo percorso che si profila davanti a noi. È la prima volta che succede nella storia della Regione Calabria ed è avvenuto forse pochissime volte in tutta Italia. Rispetto ad uno Statuto che ci dà alcune regole, il Consiglio regionale, poiché il 10 novembre 2020 è stato congedato, può approvare solo atti urgenti e indifferibili e così anche le Commissioni. Visto che la motivazione di questo procrastinare è la pandemia Covid, quindi non è una questione di volontà o regolamentazione precedente, sarebbe cosa buona e giusta, a mio parere, che il Governo o il Parlamento - dipende con quale atto si può intervenire - ridia i poteri ordinari agli organi di questa Regione che sono innanzitutto il Consiglio e quindi le Commissioni e anche la Giunta.

Se siamo d'accordo, lo chiedo vivamente ai colleghi della Commissione, predisporrei questa nota, con l'aiuto degli uffici, affinché si dia un input in questa direzione.

A me piace far partecipe doverosamente la Commissione rispetto ad alcune attività poste in essere tra una seduta e l'altra e vi comunico che ho chiesto, tramite PEC della Commissione, all’Anbi Calabria e a Calabria Verde di notiziare questa Commissione rispetto ai TFR non pagati ai dipendenti, operai idraulico forestali, che sono andati in pensione, certamente per tutte una serie di motivazioni tra cui, ritengo, la mancanza di liquidità. Considerata anche l'attenzione mediatica che c'è stata sulla Calabria e su questo tema, anche alla luce delle giuste rivendicazioni dei sindacati e dei lavoratori, appena avremo riscontro a questa richiesta sarà cura mia di informarne la Commissione. Se riusciamo nella prossima seduta.

Altro aspetto che mi è stato sollecitato indirettamente: oggi abbiamo avuto una richiesta di audizione - lo vedremo poi più avanti - da parte dei rappresentanti di Enel, per quanto riguarda alcuni punti che tratteremo da qui a poco. Mi hanno chiesto se fosse possibile, poiché i loro rappresentanti erano chi a Milano chi a Roma, collegarsi in video conferenza o utilizzare lo strumento della Commissione anche a distanza, così come avviene per il Consiglio regionale. Siccome l'elemento Covid è purtroppo ancora presente, così come il Consiglio dà la possibilità di collegarsi a distanza e di seguire i lavori dall’esterno in audio e video, se siamo d'accordo, da questo punto di vista, anche con l'aiuto degli uffici e del dottore Latella, solleciterei il Presidente del Consiglio a riguardare la parte del Regolamento consiliare per consentire a tutti noi, a chi ne ha necessità, di seguire i lavori. Probabilmente qualcuno è assente anche per motivi oggettivi.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Sotto l'aspetto dell'ordine del giorno vi chiederei di invertire l’ordine del giorno, anticipando i punti relativi alle proposte di legge 75/11^, 77/11^ e 82/11^ per esigenze comunicate - e lo ringrazio anche per la presenza - dall'assessore De Caprio che dove ritornare a Catanzaro per impegni istituzionali. Quindi se i colleghi sono d'accordo, metto ai voti la richiesta dell'inversione dei punti all’ordine del giorno: i punti 4, 5 e 7 diventano 1, 2 e 3. È approvato.

Proposta di legge numero 75/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione dell'art. 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79”

PRESIDENTE

Il progetto di legge numero 75/11^ riguarda la regolamentazione delle tariffe delle concessioni sull'idroelettrico. Cederei la parola all'assessore Sergio De Caprio e dopo al dottore Cosimo Caridi. Poi, chiederei anche all'avvocato Lazzarino o a chi per lui di darci qualche informazione sulla scheda predisposta dagli uffici. Con questa illustrazione, queste comunicazioni, possiamo aprire il dibattito con i colleghi.

Chiedo al dottore Caridi di intervenire immediatamente, così l’Assessore avrà poi la possibilità di completare il ragionamento, non solo con gli elementi tecnici ma con le valutazioni politiche. Grazie. Prego, dottore Caridi.

CARIDI Cosimo, dirigente Settore gestione demanio idrico

Buongiorno a tutti. Vorrei comunicare alla Commissione che l'origine di questo progetto di legge è scaturito innanzitutto dall'applicazione dell'articolo 12 del decreto legislativo numero 79 del 1999, al quale sono tenuti ad adeguarsi tutte le Regioni e per il quale era stato fissato un termine iniziale, nel corso del 2020, che era il 31 marzo poi prorogato al 31 ottobre. La Calabria tuttora è in attesa benché qualche Regione già abbia approvato la legge. La Calabria e qualche altra regione ancora sono in attesa della applicazione del decreto e dell'approvazione di questa legge importante.

Questa legge è importante per la regione Calabria perché tutti quanti conosciamo il nostro territorio e sappiamo che il suo sviluppo non può prescindere dallo sfruttamento delle risorse naturali che noi abbiamo, in questo caso la risorsa acqua; sfruttamento del territorio che fino ad oggi, per quanto riguarda le concessioni idroelettriche, è avvenuto in maniera un po' disordinata, nel senso che noi ci ritroviamo anche nelle grosse catene montuose calabresi delle strutture, delle attività, delle grosse centrali idroelettriche che sono nate a seguito dell'intervento statale nel secolo scorso. Intervento che aveva portato l'Enel, allora ente di Stato, a gestire e quindi a detenere l'attività imprenditoriale di natura pubblica legata allo sfruttamento di queste risorse.

Chiaramente l'articolo 12 del decreto legislativo numero 79 del 1999 delinea uno scenario, con dei limiti in base ai quali poi le Regioni sono tenute a legiferare. La Giunta regionale ha nel mese, mi pare, di giugno, luglio dello scorso anno approvato la costituzione di un gruppo di lavoro al quale hanno partecipato rappresentanti di tutti i Dipartimenti che potevano avere un interesse per la redazione di questa legge. Quindi Dipartimenti come il Dipartimento tutela dell'ambiente, che ha una natura tecnica, ma anche Dipartimenti come il Dipartimento bilancio, l'ufficio legislativo del Dipartimento segretariato generale affinché la legge potesse scaturire dalla messa in campo da parte della Giunta regionale di competenze multidisciplinari, presenti appunto nell'organico della Giunta.

Dunque, come previsto dal decreto legislativo, quindi dall'articolo 12, i beni passano senza compenso in proprietà alle Regioni, i beni connessi alle centrali già esistenti. Chiaramente si fa una distinzione tra i beni immobili e gli eventuali investimenti che nel corso del tempo i concessionari hanno fatto su questi beni. Faccio un esempio per spiegarmi e per cercare di essere più chiaro possibile: durante lo scorso anno noi abbiamo avuto, da parte di qualche grosso soggetto che gestisce in Calabria queste centrali, una comunicazione di alcuni investimenti che dovevano essere effettuati su queste centrali. Il Dipartimento ha risposto a queste persone chiedendo innanzitutto a questi soggetti di comunicare quali fossero questi investimenti e soprattutto il costo e il piano di ammortamento. Questo perché? Perché noi eravamo già a conoscenza di questo decreto legislativo e della necessità di approvare questa legge. La legge prevede che venga corrisposto al concessionario uscente solo la parte di bene relativa all'investimento non ancora ammortizzato. Questa è una cosa importante, tra l'altro è importante anche perché io poc'anzi, avendo il fascicolo, ho avuto modo di leggere quelle che sono le osservazioni di Enel e su cui magari poi se volete, quando il Presidente deciderà, ci torneremo.

Viene stabilito un aumento del canone perché il canone è a livelli, non solo quello calabrese anche quello di tutte le altre regioni, quindi un aumento del canone che possa essere remunerativo per lo sfruttamento delle risorse, stabilendo poi tutto un percorso per l'affidamento, con l'individuazione delle tipologie di soggetti a cui affidare queste centrali già esistenti, attraverso procedure ad evidenza pubblica.

Ho visto che tra gli emendamenti ce n’è uno che prevede di estendere la normativa prevista da questa legge anche alle nuove concessioni e mi sento di essere completamente d'accordo con questa impostazione. Poi, per qualsiasi altra necessità o richiesta di informazioni, sono qui disponibile. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, dottor Caridi. Cedo la parola all'assessore De Caprio. Prego.

DE CAPRIO Sergio, Assessore alla tutela dell’ambiente

Vi ringrazio. Volevo soltanto focalizzare gli aspetti più significativi di questa legge; una legge importante perché noi come Regione Calabria nell'assegnazione delle concessioni apriamo - e siamo l'unica Regione in Italia - anche alla partecipazione delle comunità energetiche rinnovabili. Quindi stiamo dando seguito alla legge regionale numero 25 del 2020 con la quale abbiamo disciplinato le comunità energetiche rinnovabili in Calabria. Con quella legge abbiamo dato la possibilità di definire un cambiamento amministrativo di assetto a tutta la Regione. Quindi stiamo proponendo 404 comunità energetiche rinnovabili, unica regione in Europa, in cui il traino non sono i privati ma è la comunità, cioè sono i nostri sindaci e il Consiglio ha previsto che di queste comunità possa farne parte anche la Regione.

È la prima legge regionale che prevede questa possibilità, questa transizione ecologica. L'abbiamo previsto prima di tutti, merito del Consiglio, merito della Calabria e lo dobbiamo rivendicare perché l'abbiamo fatto quando neanche esisteva il Ministero della transizione ecologica. Su questa base delle comunità energetiche rinnovabili - ovviamente è un principio - abbiamo quindi immaginato 404 comunità energetiche rinnovabili, abbiamo previsto sul Recovery Fund e - per questo vi chiedo scusa della mia velocità - andrò a parlarne con il Ministro. Abbiamo chiesto che su questi principi normativi venissero assegnate risorse per dare 220 kilowatt di energia rinnovabile a ogni Comune con meno di 5000 abitanti e poi, a scalare, si raddoppia e si triplica per i comuni più grandi su fotovoltaico senza consumo di suolo, con punto di accumulo, distributore di energia per auto e per biciclette. Abbiamo quindi previsto una mobilità sostenibile pazzesca che nessun'altra regione ha. Abbiamo chiesto anche 266 milioni di euro per fare Smart Grid, digitalizzando l'illuminazione pubblica di tutti i paesi della comunità della Calabria e quindi poter praticare queste comunità energetiche con i cittadini, con le imprese, con la società civile. Questa norma, il fatto che noi apriamo anche alla gestione dei grandi invasi, alle comunità energetiche rinnovabili, è una prospettiva politica nuova. È una prospettiva di sviluppo diverso per la Calabria, non è semplicemente disciplinare i grandi invasi, ma immaginare anche un futuro in cui le comunità rinnovabili possono appropriarsi di queste risorse per praticare la comunità e la vicinanza, attraverso i principi dei contratti di fiume, come previsto sempre nella legge regionale numero 25 del 2020, in cui si stabilisce che la dialettica istituzionale tra cittadini e istituzioni e tra istituzioni in Calabria, nelle comunità energetiche rinnovabili, si sviluppa attraverso accordi volontari di progettazione negoziata sui territori. Il resto credo che sia anche un altro principio importante per immaginare una transizione ecologica che sulla grande tecnologia mette grandi valori. Abbiamo stabilito, quindi, che è possibile la partecipazione alle comunità energetiche rinnovabili.

Abbiamo previsto che tra gli obblighi e le limitazioni degli atti di concessione sia previsto il rispetto delle prescrizioni definite nel marchio di qualità ecologica, previsto già nella legge che ho più volte citato e su cui stiamo aprendo un tavolo tecnico per definire come vogliamo questo marchio, che caratteristiche di efficienza ecologica deve avere l'energia rinnovabile della Regione Calabria per distinguerla dalle altre Regioni, per darle un plus valore, come fanno nelle Dolomiti o come fanno in Svizzera. E la nostra energia rinnovabile avrà un valore maggiore tanto più la sua produzione avrà un rispetto per l'ambiente, per l'acqua, per la risorsa acqua, per l'elemento acqua, per il rapporto con il consumo del suolo per l'energia fotovoltaica e per il rapporto con il paesaggio per quanto riguarda l'energia eolica.

Questa è una cosa quindi importantissima che dovremo costruire insieme alle nostre comunità, al mondo della scuola, al mondo del lavoro.

Poi, un'altra cosa importante, ovviamente, che comunque ci può distinguere, è il fatto che abbiamo aumentato la tariffa per le imprese che gestiscono l’energia idroelettrica; l'abbiamo portato da 14 euro a kilowatt a 42 euro a kilowatt, quindi introiteremo circa 6 milioni di euro in più che saranno a disposizione della Regione Calabria.

Questi sono gli aspetti più importanti che abbiamo evidenziato, che ci piace condividere e che credo rappresentino una svolta significativa in una strada che ci deve portare ad abbinare allo sviluppo del turismo la gestione dell'energia, specialmente quella rinnovabile, da parte della Regione, degli Enti, dei Comuni e della Regione Calabria.

PRESIDENTE

Grazie, assessore.

Prima di chiedere ai colleghi se vogliono intervenire, chiederei al dottore Cosimo Caridi una valutazione, sia pure sintetica, sulla nota che ha mandato il rappresentante Enel, impossibilitato a partecipare per essere audito. Prego.

CARIDI Cosimo, dirigente Settore gestione demanio idrico

Ho dato un'occhiata velocemente, non so se il Settore assistenza giuridica del Consiglio regionale abbia fatto qualche considerazione su questo, però ci sono degli aspetti fondamentali su questa nota di Enel.

Partirei con una premessa perché, mentre leggevo, la prima cosa che mi è venuta in mente era quello che poc'anzi avevo detto e cioè che loro circoscrivono il documento rivolgendolo ai concessionari uscenti, cioè cercano di tutelare il più possibile i concessionari uscenti, invece dobbiamo tenere conto che la maggior parte di queste grandi centrali idroelettriche sono state realizzate tutte con soldi pubblici, con soldi di tutti noi, con soldi dello Stato, pertanto accampare ulteriori pretese, dopo aver sfruttato per decenni questi eventi, è chiaro che mi sembri un pochino..

In ogni caso, veniamo all'aspetto tecnico.

Loro parlano del trasferimento delle opere al termine della concessione. Noi, con la proposta di legge, non abbiamo fatto altro che tenere conto – così come hanno fatto le altre Regioni – di quello che prevede l'articolo 12 del decreto legislativo numero 79 del 1999, dove si dice che le opere passano senza compenso in proprietà delle Regioni.

Mi pare che l’articolo di legge sia chiarissimo e si soffermi sugli investimenti fatti successivamente dal concessionario; come ho detto poc'anzi, noi abbiamo avuto una richiesta, nel corso del 2020, di fare ulteriori investimenti da parte di un grosso concessionario, al quale abbiamo richiesto di fornirci l’oggetto, i progetti di questi investimenti e, soprattutto, il costo e il Piano di ammortamento. Ancora stiamo aspettando!

Per quanto riguarda la modalità di assegnazione delle concessioni per le società miste, qui c'è una valutazione anche di tipo politico oltre che tecnico, perché loro chiedono che, in caso di assegnazione di queste concessioni, le società miste pubblico-private abbiano maggioranza privata, mentre la legge prevede che il privato abbia una percentuale non inferiore al 30 per cento.

Per questo io mi rimetto alle vostre valutazioni. Non è compito mio entrare su queste cose.

Sul canone elettrico loro chiedono che, praticamente, non valga l'aggiornamento del canone per i concessionari in essere che ancora hanno delle concessioni non scadute.

A parte che tutte le altre Regioni si sono orientate in questo modo, rammento prima a me stesso che la determinazione del canone di queste concessioni è stata fin qui elaborata attraverso una delibera di Giunta regionale.

Credo che rientri nel potere di una Regione legiferare con propria legge regionale anche per le concessioni in essere.

Tra l'altro – un piccolo inciso – con Enel ognuno di noi a casa propria ha una piccola concessione.

Mi pare che Enel aggiorni il costo dell'energia elettrica in base al costo del mercato, per cui la Regione non fa altro che adeguarsi a ciò che Enel, o i soggetti fornitori di energia elettrica, fanno con i cittadini.

Poi, anche un'altra considerazione che viene fatta da loro è sul perché – come l'Assessore poc'anzi aveva evidenziato – è previsto anche che il concessionario, per ogni kilowatt di potenza nominale, ceda una determinata quantità di energia ai Comuni, con finalità pubbliche e, anche qui, loro chiedono che questo valga solo per le nuove concessioni.

Anche qui vi dico che la valutazione è di tipo politico.

E poi, addirittura, si spingono fino a criticare la previsione che la cessione di energia elettrica possa essere data sotto due forme: o direttamente, attraverso la gestione dell'energia, oppure con la monetizzazione di questa energia da cedere. Credo che la Regione sia un Ente autonomo nell'ambito della propria sfera di competenza e, quindi, credo che possa legiferare ampiamente in questo senso.

Grazie.

PRESIDENTE

Grazie al dottore Caridi per l’esauriente illustrazione sintetica della nota che ci è pervenuta e a cui abbiamo dato in modo trasparente ospitalità, utilizzandola soprattutto nel nostro dibattito.

Prima di passare ai colleghi – vi chiedo scusa, così abbiamo il quadro completo – chiederei all'avvocato Lazzarino o alla dottoressa Romeo, di illustraci quello che loro hanno già, a supporto nostro, messo nero su bianco sull’analisi tecnico-normativa che normalmente accompagna i progetti di legge. Sicuramente avrete già visto, avrete già letto nella cartella di questo punto all'ordine del giorno un emendamento a mia firma che ha accolto sostanzialmente quello che loro suggerivano, in modo tale che oggi, almeno nell’auspicio, se saremo d'accordo, possiamo licenziare con un parere questo progetto di legge; attraverso la spiegazione della dottoressa potremo meglio comprendere il perché quegli emendamenti, perché abbiamo fissato una data per presentarli, in modo tale che possiamo compiere questo percorso.

Prego.

ROMEO Caterina, funzionario Settore assistenza giuridica

Buon pomeriggio a tutti.

Per quanto concerne la nota dell'Enel, premetto che il Settore non l'ha ancora ricevuta e pertanto gli Uffici si riservano di rivederla, se siete d'accordo.

Per quanto concerne il testo di legge che è stato esaminato e illustrato anche in precedenza, nella Commissione che aveva una funzione consultiva, si tratta di una proposta di legge che dà attuazione all'articolo 72 rinnovellato del decreto legislativo numero 79 del 1999 che, sostanzialmente, ha regionalizzato la materia delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche, che è stata fino ad oggi di competenza statale.

Abbiamo visto che è una proposta molto corposa, sono 28 articoli, e già in fase antecedente il Settore ha formulato delle osservazioni che, vedo, sono state interamente recepite dall’emendamento che ci è pervenuto ieri; abbiamo verificato che, di fatto, recepisce esattamente le osservazioni del Settore, qualcuna di drafting e altre di sostanziali.

Voglio precisare che questa è una materia che va ad intersecare competenze anche statali di natura esclusiva.

È molto facile, insomma, imbattersi in rilievi che già ci sono stati da parte del Governo nei confronti di due Regioni finora: la Regione Piemonte e la Regione Lombardia.

Devo dire che, studiando e riesaminando fino a questa mattina la proposta, abbiamo verificato che una delle leggi che non è stata impugnata è quella della Regione Emilia Romagna, la legge numero 9 del 2020, che offre degli spunti di riflessione abbastanza interessanti; però, è chiaro, lo dico in questo momento come informazione e poi, a seconda del prosieguo che avrà questa discussione, si potrebbe approfondire, eventualmente, se lo ritenete opportuno.

Per quanto riguarda il contenuto della proposta, vediamo gli aspetti che sono stati recepiti: per esempio, circa la procedura di consegna delle opere e dei beni che è contenuta all'articolo 4, è stata fatta una osservazione di natura esplicativa, che è stata accolta nell'emendamento e che riguarda praticamente il termine per adempiere, contenuto al comma 4, che era formulato in maniera non chiara, e poiché il comma 4 è collegato al comma 7 che riguarda il termine per il calcolo dell'indennizzo eccetera, è stato esplicitato in maniera, secondo noi, più pertinente.

Si tratta ora di chiarire al comma 4. Nella versione originaria si riportava testualmente “la relazione di cui al comma 1”; sostanzialmente è la relazione tecnico–descrittiva ed è adesso sostituita con un'altra formulazione che ci sembra più chiara: “la relazione tecnico-descrittiva va presentata nel termine di cui al comma 1 assegnato al concessionario”; il termine di cui al comma 1, è il termine contenuto al comma 1 di questo articolo, che sarebbero i 4 anni precedenti alla scadenza della concessione.

Un altro suggerimento, sempre relativo a questa fase di procedura di consegna delle opere e dei beni: al comma 9, si è suggerito che il passaggio di proprietà venisse formalizzato con atto pubblico amministrativo erogato dagli uffici competenti, e così è avvenuto; perlomeno, nel testo emendato.

Si era chiesto anche che si specificasse il termine di durata della concessione. Andando all'articolo 7, infatti, nel secondo comma non era chiaro quale termine potesse essere incrementato fino a un massimo di 10 anni. Di fatto, è stato esplicitato che si tratta del termine massimo di durata della concessione che può essere incrementato fino a un massimo di 10 anni, sostanzialmente 50 anni.

L'articolo 8 concerne le modalità di assegnazione delle concessioni.

Questo suggerimento di estendere la legge non solo alle concessioni da rinnovare o decadute, ma anche alle nuove concessioni, alle concessioni di nuova assegnazione, nasce dalla impugnativa della legge regionale del Piemonte che aveva previsto che le disposizioni si applicassero solo alle vecchie concessioni e, visto e considerato che, a parere del Governo, l'articolo 12 del decreto legislativo ha una portata più ampia riferita anche alle nuove concessioni, pare opportuno, e così è stato fatto nell'emendamento, di estenderne la portata anche alle nuove concessioni.

L'articolo 12 concerne la valutazione delle proposte progettuali.

Ora, si è suggerito di formulare in maniera più pertinente al corrispondente articolo del decreto legislativo le modalità per porre in essere questo procedimento unico; quindi si è suggerito di formulare questo articolo in maniera più pertinente al dettato del legislatore nazionale perché si tratta di una materia che va ad impattare anche la materia di tutela dell'ambiente e del paesaggio – tra l'altro, stiamo parlando di corpi idrici che sono sottoposti a tutela –, la materia della concorrenza; queste materie che ho citato sono tutte materie di potestà legislativa esclusiva dello Stato, quindi è molto pericoloso addentrarsi con legge regionale in questo campo.

E allora, visto e considerato che il legislatore nazionale prescrive di adottare in questo campo un procedimento unico che veda la partecipazione dei vari Ministeri competenti di volta in volta interessati e considerato che alcune delle leggi regionali che ho citato in precedenza sono state oggetto di rilievi governativi per il fatto che si bypassava il metodo della procedura unica, si è suggerito di riformulare, come di fatto è avvenuto in maniera appropriata secondo me nell'emendamento, la previsione di ricorrere, ove possibile, chiamare, di volta in volta, in causa i Ministeri competenti, interessati alla procedura. Utilizzando questo metodo, sostanzialmente, alcune Regioni hanno espressamente inserito la clausola della conferenza dei servizi che pare quella più pertinente alla questione. Circa il canone di concessione anche questo suggerimento è stato recepito. Sembra un rilievo di forma però è sostanziale. Nella versione originaria della legge, benché l’ARE abbia dato il parere favorevole al canone e a tutta la proposta di legge, non è stato indicato che le modalità di formazione del canone siano predisposte e cioè che il canone concessorio debba essere determinato con legge regionale, sentita questa autorità di regolazione. Il fatto che la Regione Piemonte, per esempio, non lo avesse inserito nel testo è stato oggetto, anche questo, purtroppo, di rilievi. Sembra una affermazione di forma però, di fatto, hanno replicato l'articolo 12 di questo decreto e quindi le leggi regionali sono tenute a rispettare quelli che sono i capisaldi, i principi cardine della materia. Comunque è stato recepito anche questo suggerimento. Nella parte che concerne la clausola finale, va da sé che il termine per l'entrata in vigore dell'atto deve essere chiarito nella legge ed è il giorno successivo alla sua pubblicazione. Per quanto concerne altri aspetti, se la Commissione lo ritiene necessario, il Settore li approfondirà.

PRESIDENTE

Grazie, dottoressa. La ringrazio per la pazienza, anche per i dettagli delle illustrazioni che, ovviamente, mi facilitano il compito perché la comparazione tra la scheda di Analisi tecnico-normativa e gli emendamenti, come da lei evidenziato, recepiti, ci facilita il compito nella loro votazione. A questo punto chiedo ai colleghi, dopo queste precisazioni, compreso quello dell'emendamento, se ci sono altri interventi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Presidente, intervengo giusto per rendere pubblici i miei ringraziamenti all’ assessore De Caprio per il lavoro che, con il suo Dipartimento, ha portato avanti con riferimento alla proposta di legge, oggi, prospettata alla nostra Commissione. Non sto a ripetere quella che è la ratio, oramai molto chiara nella sua evidenza, che ha spinto il nostro assessore, la nostra Giunta e che, ovviamente, troverà - ecco perché anticipo il mio voto favorevole - seguito in questa Commissione e, suppongo, in Consiglio. È una ratio alta e nobile quella di una più alta presa di coscienza di quelle che sono le nostre risorse, di cui dobbiamo essere, appunto, ancora maggiormente fieri e coscienti. Soprattutto il passaggio, che a dire il vero l'Assessore già in altri incontri che abbiamo avuto nel suo Dipartimento mi aveva chiarito, di vedere questa partita strettamente connessa ai Comuni, che possono essere i protagonisti principali del grande sviluppo e utilizzo delle nostre risorse, mi trova assolutamente d'accordo, per cui anticipo il mio parere favorevole.

PRESIDENTE

Grazie. Non ci sono altri interventi. Formalmente adesso dobbiamo votare ogni singolo emendamento, con protocollo diverso, e poi faremo la votazione complessiva sul progetto di legge. Non ripeto le cose che ci ha già detto la dottoressa Romeo ma vi cito il numero degli emendamenti. Noi votiamo gli emendamenti agli articoli, gli articoli e poi il progetto di legge.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

All’Articolo 4 (Procedura di consegna delle opere e dei beni) è stato presentato un emendamento, a mia firma. Pongo ai voti l'emendamento all'articolo 4, protocollo numero 5363/1. È approvato.

Articolo 4

(È approvato come emendato)

Articolo 5

(È approvato)

Articolo 6

(È approvato)

All’articolo 7 (Termini di durata delle concessioni) è stato presentato un emendamento, a mia firma, protocollo numero 5363/2. Pongo ai voti l'emendamento, è approvato.

Articolo 7

(È approvato come emendato)

All’articolo 8 c'è un emendamento, a mia firma, protocollo numero 5363/3, lo pongo ai voti, è approvato.

Articolo 8

(È approvato come emendato)

Articolo 9

(È approvato)

Articolo 10

(È approvato)

Articolo 11

(È approvato)

Articolo 12

(È approvato)

Articolo 13

(È approvato)

Articolo 14

(È approvato)

All’Articolo 15 (Valutazioni delle proposte progettuali di efficientamento) è stato presentato l’emendamento protocollo numero 5363/4, a mia firma. Pongo ai voti l'emendamento, è approvato.

Articolo 15

(È approvato come emendato)

Articolo 16

(È approvato)

Articolo 17

(È approvato)

Articolo 18

(È approvato)

Articolo 19

(È approvato)

Articolo 20

(È approvato)

Articolo 21

(È approvato)

Articolo 22

(È approvato)

Articolo 23

(È approvato)

All’articolo 24 (Canone di concessione) è stato presentato un emendamento, a mia firma, protocollo numero 5363/5. Pongo ai voti l’emendamento, è approvato.

Articolo 24

(È approvato come emendato)

All’articolo 25 (Finanziamento opere) è stato presentato un emendamento, protocollo numero 5363/6, a mia firma. Pongo ai voti l'emendamento, è approvato.

Articolo 25

(È approvato come emendato)

Articolo 26

(È approvato)

Articolo 27

(È approvato)

All’articolo 28, entrata in vigore, c'è un emendamento, a mia firma, protocollo numero 5363/7. Pongo ai voti l’emendamento, è approvato.

 

Articolo 28

(È approvato come emendato)

Si vota adesso la legge nel suo complesso, così come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale. È approvata con l’autorizzazione al coordinamento formale.

 

(La Commissione approva)

Proposta di legge numero 77/11^ di iniziativa del consigliere N. Paris, recante: “Modifiche all'articolo 2 della legge regionale 19 novembre 2020, n. 25 (Promozione dell'istituzione delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili)”

PRESIDENTE

Secondo punto all'ordine del giorno. Si tratta, sostanzialmente, di un progetto di legge di modifica della legge regionale numero 25 del 2020, che riguarda le comunità energetiche. Il collega Paris ha proposto una integrazione o modifica a questa legge, derivante da una raccomandazione pervenuta al Consiglio regionale, per il principio di leale collaborazione, da parte degli uffici del Consiglio dei Ministri con la raccomandazione di effettuare una modifica per non rischiare la bocciatura. Io darei la parola al collega Paris.

PARIS Nicola (Unione di Centro)

Grazie, Presidente. Un saluto a tutti quanti i presenti. Naturalmente, come ha detto lei, si va a modificare la legge numero 25 del 2020, proprio perché non venga impugnata. La proposta si compone di 3 articoli di seguito descritti: l'articolo 1 inserisce al comma 1 dell'articolo 2 la parola “anche”, al fine di evidenziare che il potere sostitutivo delle comunità energetiche non è limitato all'iniziativa di soli soggetti pubblici; all'articolo 2, invece, la modifica è all'articolo 4 e si aggiunge il rispetto alla pianificazione paesaggistica senza il codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo del 22 gennaio 2004 numero 42; l'articolo 3 invece prevede l'invarianza finanziaria della proposta di legge regionale, in considerazione della sua natura squisitamente ordinamentale; l'articolo 4, in ultimo, dispone l’entrata in vigore anticipata della legge, fissandola nel giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul BURC Calabria, invece che l'ordinario termine dei 15 giorni dalla medesima pubblicazione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie al collega Paris. Su questo se vuole dire qualcosa l'avvocato Lazzarino o l’avvocato Ferrara, poi se vuole dire qualcosa Il dottore Caridi, così apriamo la discussione e procediamo.

FERRARA Anna Maria, funzionario PO Settore assistenza giuridica

Grazie, Presidente. La proposta, come già detto, si rende necessaria per dar seguito ad un impegno assunto nei confronti del Governo nell'ambito di una interlocuzione improntata al principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, in particolare si propone di adeguare il contenuto del comma 1, dell'articolo 2, alla normativa comunitaria e l'articolo 4 alla normativa statale in materia di pianificazione paesaggistica. Un solo suggerimento: nel titolo è riportata soltanto la modifica all'articolo 2, quindi suggerirei, per rendere omogeneo il titolo con il contenuto del testo, di indicare “Modifiche agli articoli 2 e 4 della legge regionale 25 del 2020”.

PRESIDENTE

Grazie, dottoressa Ferrara. Insieme agli uffici abbiamo accolto questo suggerimento, quindi propongo un emendamento tecnico che modifica sostanzialmente il titolo del progetto di legge che sarebbe questo: <<Le parole “all'articolo 2” sono sostituite dalle parole “agli articoli 2 e 4”>>, per quello che ci diceva prima l’avvocato Ferrara. Premesso tutto questo, se qualche collega vuole aggiungere qualcosa, altrimenti pongo ai voti l'emendamento tecnico e poi il progetto di legge nel suo complesso. Non ci sono interventi, allora mettiamo ai voti l’emendamento tecnico, a mia firma, al titolo del progetto di legge numero 77/11, modifiche dell'articolo 2 della legge regionale 19 novembre 2020 numero 25, promozione dell'Istituzione delle comunità energetiche da fonti rinnovabili, che recita: <<Le parole “all'articolo 2” sono sostituite dalle parole “agli articoli 2 e 4”. Pongo ai voti l’emendamento tecnico, è approvato.

Adesso approviamo il progetto di legge articolo per articolo.

Articolo 1.

(È approvato)

Articolo 2.

(È approvato)

Articolo 3.

(È approvato)

Articolo 4.

(È approvato)

Adesso votiamo il progetto di legge nel suo complesso, come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.

(La Commissione approva)

Proposta di legge numero 82/11^ di iniziativa del consigliere A. De Caprio, recante: “Modifica alla legge regionale 20 dicembre 2012, n. 66 (Istituzione dell'Azienda regionale per lo sviluppo dell'agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura)”

PRESIDENTE

Adesso passiamo all’esame del progetto di legge presentato dal consigliere De Caprio che riguarda una modifica sulla legge dell’ARSAC. Il consigliere De Caprio è in Aula? Nell’attesa, visto che sono presenti il dottore Giovinazzo, dirigente del Dipartimento agricoltura, e il Settore assistenza giuridica del Consiglio regionale, chiederei loro di intervenire su questa proposta. Grazie.

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari

Sono Giacomo Giovinazzo, dirigente generale reggente Dipartimento agricoltura. Signor Presidente, signori consiglieri, la modifica riguarda un punto mai attuato della legge istitutiva dell’ARSAC, il Comitato Tecnico di Indirizzo, che non ha mai lavorato. Urge modificare tale previsione perché, come ben sapete, l’ARSAC è un ente in house providing e, invece, i membri del Comitato Tecnico di Indirizzo sono privati, quindi l'ANAC, con cui abbiamo una collaborazione stretta anche per attività inerenti l’ufficio, ci ha sollevato alcune problematiche.

Abbiamo ritenuto necessario, d'accordo con la parte politica, eliminare questo organo che non si è mai insediato. Sarebbe, anche, uno snellimento burocratico al fine della buona funzionalità dell'ente.

PRESIDENTE

Grazie, dottore Giovinazzo. In attesa che arrivi il proponente, il consigliere De Caprio, se qualcuno vuole, sinteticamente, illustrare la scheda di analisi tecnico-normativa (ATN). Prego.

MINNICI Sonia, funzionario Settore assistenza giuridica

Nel merito della proposta non abbiamo rilevato nessuna criticità. In riferimento alla questione dei poteri attenuati del Consiglio regionale in questo periodo particolare di prorogatio, evidenziamo che è pervenuta documentazione da cui emergono i motivi posti a fondamento di questa proposta.

PRESIDENTE

Grazie. Se ritiene di aggiungere qualcosa, consigliere De Caprio, abbiamo sentito, rispetto a questa proposta che, comunque, è abbastanza lineare, chiara e semplice, il dottore Giovinazzo e il Settore assistenza giuridica.

DE CAPRIO Antonio (Forza Italia)

Esprimo compiacimento per l'approvazione in Commissione di questa proposta che elimina dei costi inutili e facilita l'inserimento dell’ARSAC all'interno delle amministrazioni aggiudicatrici, come segnalato preventivamente dall’ANAC. Per cui non aggiungo altro, credo che il direttore generale Giovinazzo abbia ben spiegato la proposta. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo una domanda probabilmente superflua, ma approfitto della presenza del direttore generale Giovinazzo, rispetto all’abrogazione. Com’è stato detto, tale previsione è d’impedimento rispetto a quanto segnalato dall’ANAC, oltre ad essere inefficace perché non è mai stata attuata. La domanda è questa: il Dipartimento, l’Assessore, l’Assessorato hanno sentito le organizzazioni professionali agricole che sono parte di questo Comitato Tecnico scientifico?

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari

In realtà no, ma, non essendosi mai insediato, non abbiamo ricevuto nessuna lamentela. Quindi, riteniamo di non far torto a nessuno.

PRESIDENTE

Perfetto, grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Grazie, per avermi dato la parola. Convengo che ci sia l’urgenza di approvare questa modifica di legge, perché, altrimenti, avremmo difficoltà anche nella partecipazione a bandi come ARSAC. Credo che l’urgenza sia questa, mi trovate perfettamente d'accordo.

Però vorrei esprimere, invece, una mia considerazione, fermo restando che il Comitato Tecnico di Indirizzo non si è mai riunito, dovremmo capire…

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari

Consigliere, non è mai stato né nominato, né si è insediato.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Lei è perfetto sempre in tutto quindi anche in questo. Vorrei capire di chi è stata, in tutto questo tempo, nel senso buono del termine, la colpa, dato che ci troviamo ad avere una legge regionale del 2012, in cui l'articolo 5 prevede che vi sia un Comitato Tecnico di Indirizzo, composto di tre membri interni all'Amministrazione regionale e due esterni. L’Amministrazione regionale aveva, comunque, la maggioranza nel comitato di indirizzo anche senza i due membri esterni che venivano nominati da rappresentanze di categoria del mondo agricolo.

Quindi, mi trovate d'accordo sull’approvare subito la modifica della legge, ci mancherebbe altro, per l’urgenza e per le cose dette, però, in seguito, proporrei di rivedere questa legge. Non per fare come un elastico un po' avanti e un po’ indietro, oggi abroghiamo un Comitato Tecnico di Indirizzo e domani lo rimettiamo, però sarebbe il caso di approfondire questo aspetto. Eventualmente, se si decidesse di reinserirlo, ovviamente dovrebbe funzionare.

Sono contrario a questo modo di procedere: “l’abroghiamo perché non ha mai funzionato”, ritengo, invece, che sia fondamentale ripristinare all'interno del Comitato Tecnico di Indirizzo quelle rappresentanze professionali che, sicuramente, possono dare un valore aggiunto al dibattito nella programmazione dell’ARSAC, perché sono operatori del settore e possono aiutare.

Quindi, oggi voto a favore dell’abrogazione dell’articolo 5, però con l'obiettivo e con la prospettiva di ritornarci, di ragionare e prevedere, magari, un Comitato Tecnico di Indirizzo che si insedi e sia effettivamente efficace nel dare un contributo al dibattito. Grazie.

A differenza di quanto sentito prima, mi corregga il direttore del Dipartimento se non è così, credo che le rappresentanze del mondo agricolo presenti lo siano a titolo gratuito, non ci sono spese. Siccome ho sentito dire che si va a risparmiare eliminando questo Comitato, non credo…

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari

Presidente, quando ritiene, vorrei dire soltanto una cosa.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente. Intervengo velocemente solo per anticipare il voto favorevole e per dire che, come prima ho comunicato al segretario, faccio mia la proposta di legge, anche perché ho provveduto ad elaborare una proposta con i medesimi contenuti. Grazie.

PRESIDENTE

Prego, dottore Giovinazzo.

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari

Condivido le osservazioni fatte dal consigliere Giannetta, ma questa è una legge del 2012, nel frattempo ARSAC ha modificato anche la propria linea d’indirizzo. Quindi, credo che la legge vada rivista anche seguendo la mission nuova di ARSAC che stiamo attuando.

Però, nell'ambito generale, condivido l'aspetto delle necessità a posteriori.

PRESIDENTE

Grazie. Accogliendo l’invito fatto, che converge nella medesima direzione della mia domanda iniziale, rispetto a cosa abbiano detto le organizzazioni professionali, ritengo che siano stati esplicitati i motivi di urgenza e che sia necessario consentire all’ARSAC di operare senza impedimenti.

Probabilmente, possiamo assumere un impegno di natura politica. Se siamo d'accordo, come Commissione, chiederei al direttore generale dell'ARSAC, dottore Maiolo, di farci pervenire le sue valutazioni sul perché questo organismo non si sia mai riunito, né insediato, ed eventualmente, anche, su come immagina di poter coinvolgere il mondo delle rappresentanze agricole e, eventualmente, anche il Consiglio regionale e la Giunta. Se necessario, potremmo sentire, nella prima occasione utile, le stesse organizzazioni professionali agricole, affinché ci diano dei suggerimenti.

Oggi rischiamo d’ingessare un’aspettativa, perché non possiamo modificare la legge del 2012 a causa dei poteri attenuati del Consiglio regionale, ma possiamo accogliere questo suggerimento, di concerto con il Dipartimento e con l’assessore Gallo.

Molto probabilmente possiamo trovare una formulazione che consenta di far partire questa collaborazione, questa sussidiarietà tra i portatori di interesse, il nostro ente strumentale e, in primis, il Dipartimento agricoltura.

Se siamo d'accordo, assumiamo l’impegno di fare questo percorso.

Tornando alla proposta di legge, metto formalmente in approvazione articolo per articolo.

Articolo 1.

(È approvato)

Articolo 2.

(È approvato)

Articolo 3.

(È approvato)

Metto ai voti la legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Grazie.

(La Commissione approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Tratteremo insieme i pareri 7/11^, 8/11^ e 11/11^ perché si tratta di pareri che la Commissione, per effetto della legge regionale numero 8 del 2008, deve dare rispetto a delle proposte della Giunta regionale.

Parere numero 7/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano Esecutivo Annuale d’Immagine e Promozione Turistica 2020 ex art. 4 della l.r. 8/2008”

Parere numero 8/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Integrazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e promozione turistica 2020, ex art. 4 della l.r. 8/2008, approvato con D.G.R. 103/2020”

Parere numero 11/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e Promozione Turistica 2021”

PRESIDENTE

Il parere numero 7/11^ era già stato inserito all’ordine del giorno, nella prima seduta dopo l’insediamento la Commissione del 28 settembre 2020, ma era pervenuta una nota da parte della Giunta in cui ci chiedeva di rinviare il punto perché era prossima una integrazione del Piano annuale 2020, annunciata in Aula consiliare giorno 30 settembre. La Commissione non si è più riunita, quindi lo ritroviamo oggi.

I pareri 7/11^ e 8/11^ sono un unico punto.

Una precisazione per la registrazione, il parere era stato inserito all’ordine del giorno della convocazione della seduta del 15 ottobre, poi sconvocata per i tragici eventi, ma il segretariato ci aveva mandato una nota, due giorni prima, il 13 ottobre, in cui chiedeva il rinvio della trattazione del punto all’ordine del giorno.

Adesso siamo arrivati alla trattazione di questo parere, vi chiedo, se siamo d’accordo, anche per facilitare il lavoro sia dell’avv. Montilla sia di tutti noi, di poter trattare insieme, ovviamente al momento della votazione procederemo singolarmente, anche il parere 11/11^: il Piano annuale 2021.

Introducendo il contenuto di questo parere, si tratta di entrare nel merito dei Piani annuali 2020-2021, sottolineando che c’è un Piano Triennale di sviluppo turistico sostenibile approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 17 giugno 2019.

Dal Piano Triennale 2019-2021 che prevedeva una serie di azioni, con una dotazione finanziaria di 38 milioni di euro, la Giunta Santelli, prima, e quella Spirlì, dopo, hanno redatto ed approvato i Piani esecutivi annuali e li hanno trasmessi alla Commissione, perché la legge prevede che siano trasferiti alla Commissione prima della loro esecuzione. È pur vero che sono passati un anno per il 2020 e qualche mese per il 2021, a questo punto do la parola all'avvocato Montilla, dirigente generale del Settore Segretariato della Giunta regionale affinché ci possa illustrare, nel merito, i due Piani annuali e, eventualmente, fare una valutazione sotto l’aspetto del monitoraggio, perché la legge prevede che i Piani siano resi esecutivi, ma è prevista anche un’attività di monitoraggio. Mi sembra che nelle due delibere della Giunta regionale non ci sia alcun riferimento, addirittura credo che un articolo, che adesso vi dirò, preveda una relazione semestrale da inviare alla Commissione rispetto all’esecuzione del monitoraggio. Prego, avvocato.

MONTILLA Eugenia, dirigente generale del Dipartimento segretariato generale della Giunta regionale

Presidente, prima una precisazione: tutti i fondi che lei ha citato prima, pari a 35 milioni di euro, non si riferiscono solo al Piano di promozione turistica, ma abbracciano una serie di altre attività che sono previste espressamente dall'articolo 3 della legge del 2008 e riguardano distretti turistici regionali ed altre attività anche sul sistema della distribuzione che quindi attengono da altri Dipartimenti e non al mio.

Come sicuramente è a sua conoscenza, il Dipartimento turismo è stato, in qualche modo, spacchettato: in parte, adesso, è insediato all'interno del Dipartimento sviluppo economico e, in parte, all'Unità organizzativa di promozione, retto dalla dottoressa Cauteruccio

Andando, quindi, direttamente a discutere del Piano di promozione turistica 2020, questo ha avuto un’integrazione con delibera del 24 settembre 2020 che ha previsto solo l'integrazione per ciò che concerne il Giro d'Italia, per il resto è rimasto inalterato.

Bisogna dire, in aggiunta, che la pandemia 2020 ha, in qualche misura, impedito l’attuazione di molte delle attività previste nel Piano, perché, ovviamente, sia tutte le attività di promozione in senso proprio: fiere, mercati e attività di questo tipo, sono state bloccate, sia il flusso turistico, lo scorso anno, ha avuto uno stop significativo.

Possiamo dire che la sintesi di tutto quello che è accaduto lo troviamo, in qualche modo, nel Piano del 2021, nel quale abbiamo, tra virgolette ovviamente, “monitorato” lo stato dell'arte e in cui si dà conto che una serie di attività non sono state rese possibili dalla crisi pandemica e abbiamo provato ad immaginare anche per l’anno in corso, nel quale, ovviamente, la situazione non è cambiata molto. Abbiamo provato a pensare di promuovere l'immagine della Calabria attraverso altri sistemi.

Quindi, fermo restando che, ovviamente, la Regione riconosce il ruolo strategico del turismo quale sistema di sviluppo integrato, abbiamo pensato, nell'ambito di quelle che erano le macroaree del Piano triennale approvato nel 2019, di dare priorità soprattutto ad un’attività di promozione via web cioè a tutto quello che non impone la presenza e che ci consente di fare promozione su una domanda potenziale.

Cosa si è pensato di incentivare? Intanto, la notorietà del marchio Calabria, attraverso un sistema integrato di informazione e comunicazione via web.

Questo impone, per un verso, un potenziamento ed un sistema di raccolta delle informazioni più organizzato e, poi, la produzione e la gestione dei contenuti da inserire nel web. A questo proposito, il Ministro del turismo, sia pure nella consapevolezza che la materia è di competenza esclusiva delle Regioni, in una recente intervista, ha ipotizzato la creazione di un portale nazionale, all'interno del quale inserire tutti i portali regionali per consentire così al turista e alle Regioni la promozione del territorio in maniera più importante e con mezzi di maggiore incisività.

Tra tutte queste cose abbiamo anche pensato di ipotizzare dei viaggi virtuali, nel senso di dare la possibilità non solo di vedere le bellezze del nostro territorio – quindi la classica vetrina dei luoghi e delle bellezze calabresi – ma anche viaggi virtuali tra le bellezze artistiche, architettoniche ed archeologiche attraverso i social, delle App dedicate e dei virtual tour del patrimonio.

Accanto a questo, uno degli elementi interessanti di questo Piano è quello di realizzare quanto era previsto nel programma triennale sulla produzione di nuovi contenuti video. Sostanzialmente, in questo momento di pandemia, l’Ente intende investire sull’audiovisivo e, quindi, avviare un’area di produzione seriale e lo sviluppo dell’industria cinematografica e audiovisiva, anche attraverso la realizzazione di studios per eseguire la lunga serialità e per attrarre le grandi produzioni, che potrebbero così trovare in un unico luogo sia la bellezza paesaggistica sia la possibilità e, quindi, le strutture dove poter realizzare quella gran parte di attività per loro, ormai, necessaria.

A parte questo, insomma, è chiaro che abbiamo mantenuto le classiche attività di acquisto materiale, ma cercando di limitarle moltissimo, perché in questo momento ci siamo resi conto che i mezzi tradizionali impattano poco. Abbiamo mantenuto, ovviamente, la partecipazione alle fiere, sia pure in modo limitato e contenuto, dal momento che, ad oggi, quelle ipotizzate non si sono tenute. Anche il Vinitaly, che avevamo ipotizzato come evento, è stato soppresso.

Pensiamo che non se ne terranno più di due, magari dopo l'estate, sempre che la situazione migliori.

Presidente, questo è quanto, avrei finito.

PRESIDENTE

Grazie, avvocato. Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINO´ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Grazie, Presidente. Sul punto valuti lei, poi, come proseguire, se ritiene la mia notazione degna di essere approfondita oppure se riusciamo in questa sede ad avere le risposte che, per quello che mi riguarda, francamente, mi occorrono.

Con riferimento al parere che ci viene richiesto, confesso di avere delle perplessità perché, sulla base del dettato normativo, leggo che il parere deve essere preventivo rispetto all'adozione del provvedimento da parte della Giunta.

Ho questo dubbio. Se riusciamo a sviscerarlo in questa sede, bene, altrimenti, chiedo di aggiornare il punto ad altra seduta. Grazie.

MONTILLA Eugenia, dirigente generale del Dipartimento Segretariato Generale della Giunta regionale

Proprio di recente ho discusso con un dirigente del Consiglio regionale con riferimento ad un provvedimento che riguardava proprio l'agricoltura – ne è testimone il dottore Giovinazzo – e il dirigente mi ha riferito che in Consiglio regionale, nelle Commissioni, non avrebbe potuto portare nulla se non previa un’approvazione formale da parte della Giunta.

Quindi, è chiaro che la delibera della Giunta è stata adottata proprio in ragione di questa eccezione formulata.

È evidente – e le rappresento – che la norma dice che: “la Giunta invia alla competente Commissione consiliare prima dell'approvazione”.

Questo cosa vuol dire? Vuol dire che la Giunta deve non inviare con una letterina – perché la Giunta non scrive una letterina – ma adottare un provvedimento.

Pertanto, la Giunta adotta il provvedimento sul quale la Commissione consiliare è chiamata ad esprimersi. Qualora dovessero esserci prescrizioni da parte della Commissione, la Giunta modifica il provvedimento; diversamente, si dà per approvato e prende atto del parere espresso.

Questo è il percorso che avevamo immaginato proprio in relazione alla discussione intervenuta con la collega del Consiglio.

Non so se è soddisfatto della risposta o ha bisogno di altre precisazioni.

CRINO´ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Presidente, se questo è il contenuto ed il tenore della risposta, per quello che mi riguarda, annuncio un voto di astensione perché, dal punto di vista tecnico-normativo, non mi ritengo soddisfatto della risposta che il dirigente ha offerto.

Personalmente – ripeto – non mi ritengo soddisfatto perché leggo testualmente l'articolo 4, comma 2: “la Giunta regionale invia alla competente Commissione consiliare prima dell'approvazione - non so perché lei faceva riferimento all'adozione, qui si parla prima dell'approvazione - i programmi annuali di attuazione per acquisirne il parere”.

Poi, addirittura, il dirigente ci dice che, eventualmente, anche ex post, la Commissione può fare delle modifiche, però, non riesco a capire come, oggi, si possa fare un qualcosa che, per norma, andava fatto prima dell'approvazione da parte della Giunta.

Ad ogni modo, se il Presidente intenderà procedere alla votazione, annuncio il mio voto di astensione sul punto. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Oltre che fare mie le perplessità del collega Crinò, vorrei anche fare presente che stiamo parlando dell’approvazione del Piano esecutivo annuale di immagine e promozione turistica 2020, rinviato ed arrivato al 2021 per i motivi che tutti noi conosciamo.

Quindi, secondo me, sarebbe il caso, presidente Molinaro, eventualmente di rinviare il punto per avere la possibilità di ulteriori approfondimenti anche in virtù del fatto che ci ritroviamo alle soglie del Piano di promozione di immagine turistica del 2021.

Cerchiamo, magari, di approfondire alcune tematiche ed alcuni aspetti emersi anche da questa discussione.

La mia proposta è quella di avere la possibilità di approfondire e, quindi, rinviare il punto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Al fine di cercare di arricchire un po' questa discussione e, soprattutto, anche per approfittare della presenza dell'avvocato Montilla, proverei a porre qualche altra domanda, così decideremo insieme se chiudere stasera o rinviare. Questo – ripeto – lo decideremo insieme come sempre.

Leggendo le carte mi ero appuntato alcune cose, visto che sui pareri, tra parentesi, gli uffici non fanno una scheda di valutazione o di supporto, non perché non hanno voluto, ma perché è previsto così.

Quindi, cerchiamo in qualche modo di leggere le carte e, attraverso le interlocuzioni, di avere chiaro l'obiettivo e, soprattutto, di comprendere come formalizzare un voto che è sempre un fatto importante.

Per quanto riguarda un po' lo stato di realizzazione dei due Piani, sinteticamente, lei ci ha detto che il Piano è stato limitato ad alcune azioni, ovviamente, anche per effetto della pandemia: questo, sicuramente, è vero ed importante.

Poiché non vorrei mettere ai voti una proposta che, in base al Regolamento, viene respinta a parità di voti – è preferibile rinviarla che bocciarla anche tecnicamente – le chiedo se possiamo avere una valutazione in questa occasione o, eventualmente, anche a seguire se non è possibile adesso, sull’efficacia soprattutto del Piano 2020, ma anche rispetto a quello che è stato programmato per il 2021.

Lei ha già risposto prima, ma poiché ho visto che nel Piano 2021 c'è un’aggiunta di 20 milioni di euro derivanti dal POC (Piano Operativo Complementare) chiedo se si sommano ai 38 milioni del Piano triennale o, comunque, è sempre una rimodulazione di quei fondi o sono fondi aggiuntivi.

Dalla delibera di approvazione del Piano che la Giunta ha redatto e ha inviato, ovviamente, per il parere, mi sembra, poi, di aver capito che c’è – lo diceva lei prima – la volontà di dotarsi in Calabria di studios o, comunque, di una struttura che possa rappresentare anche la produzione e tante altre cose sull’audiovisivo.

La domanda è se rispetto a questo investimento è stato redatto un business plan, soprattutto per quando riguarda la sostenibilità dopo la realizzazione, perché, spesso, – in generale, insomma – la Pubblica amministrazione in tanti investimenti nelle opere pubbliche, programma l'investimento, ma non parla mai ai cittadini della sostenibilità, poi, negli anni: insomma, chi lo paga, se è a totale carico del bilancio della Regione, se interverranno dei privati, se ci sarà un bando di gestione.

Chiedo di avere qualche informazione anche da questo punto di vista.

Dalla lettura degli atti – se non ho sbagliato – nel Piano annuale 2021 non sono allegati – sono solo citati, ma non allegati – i pareri di coerenza programmatica, Autorità di gestione POR, responsabile PAC, perché ho visto che quelli che erano allegati precedentemente davano alcune prescrizioni.

Quindi, magari, se possiamo averli e recuperarli, non so se sono già in possesso degli uffici, ma nella delibera non sono allegati.

Chiederei all'avvocato Montilla se possiamo avere risposte soddisfacenti su queste osservazioni e sulle perplessità o richieste di chiarimenti aggiuntivi da parte dei colleghi, se ci sono gli elementi per poterli ritenere tali oppure, magari, anche questa è l’occasione per dire: raccolgo, insomma, la preoccupazione o, soprattutto, l'insoddisfazione, tra virgolette, dei colleghi per acquisire questi dati e ci ritroviamo magari tra qualche giorno.

Ha chiesto la parola il collega Pitaro. Ha facoltà di intervenire.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Intervengo, Presidente, soltanto per dire che, tecnicamente e giuridicamente, sono d'accordo con l'avvocato Montilla. Sono, altresì, d'accordo con i colleghi e, quindi, favorevole ad un rinvio, laddove ci fosse l'esigenza – mi pare che di questo si tratti - di un approfondimento. Diversamente – ripeto – a livello tecnico e giuridico, sono d'accordo con l'avvocato Montilla.

Lei, Presidente, con le sue domande entra anche nel merito e, quindi, sarebbe il caso di aggiornare subito i lavori oppure facciamo entrare nel merito l’avvocato Montilla e, poi, decidiamo. Comunque, decida lei.

PRESIDENTE

Non ci costa nulla. Se alcune cose non sono esaurienti, ovviamente ne approfittiamo e alla prossima seduta della Commissione saremo tutti quanti informati.

Prego, avvocato.

MONTILLA Eugenia, dirigente generale del Dipartimento segretariato generale della Giunta regionale

Preciso ancora una volta che i 38 milioni di euro che lei cita riguardano turismo, cultura, promozione e la parte naturalistica; le risorse che attengono alla promozione sono una minima parte, saranno 5/6 milioni di euro, non di più.

Per quanto riguarda, poi, la mancata allegazione dei pareri alla delibera, preciso che non sono allegati perché la delibera è stata sottoscritta dall'Autorità di gestione. Se lei guarda, il frontespizio dell'atto deliberativo reca la firma del dottore Nicolai, quale Autorità di gestione, quindi vuol dire che non aveva né prescrizioni, né obiezioni, né precisazioni, né altro sul provvedimento.

Poi, se vogliamo approfondire nel merito il Piano annuale del 2020, lo possiamo anche approfondire, ma è un esercizio chiuso, nel senso che non abbiamo la possibilità di modificare il 2020, è un esercizio – ripeto – che non può essere più oggetto di modifica.

Vi rappresento, invece, che proprio in ragione di quello che diceva il consigliere, sul 2021 abbiamo cercato di dare un quadro della situazione e quando diciamo che l’Amministrazione intende investire sull'audiovisivo, il senso è proprio quello di pensare di superare la classica visione della promozione, cercando di veicolare le risorse in modo differente.

L'industria dell'audiovisivo ipotizzata nel Piano – che, peraltro, è d’attuazione del Piano del 2019, quindi non è una grandissima novità – nasce proprio dopo aver, in qualche misura, studiato e verificato il panorama nazionale e non solo.

È evidente che, ad oggi, non c'è ancora un business plan, come dice lei, perché è tutto in fase di studio e di predisposizione. Siamo davvero all’alba rispetto a quanto declinato nel Piano e, ovviamente, siamo anche in attesa delle decisioni della Commissione.

L'importo derivante dai POC, quindi l'importo previsto come investimento complessivo sulla lunga serialità e sugli studios è stato recuperato in parte su una rimodulazione di risorse non spese per ovvie ragioni, che sono più volte riportate nel provvedimento, e, poi, anche dalla modifica del tasso di cofinanziamento sui Fondi POR 14-20.

Ancora, nel provvedimento che è sottoposto al vostro esame, è espressamente inserito un asterisco proprio per puntualizzare – lo guardiamo insieme – la copertura finanziaria; intanto, come ho detto prima, sulle risorse rinvenute dalle percentuali di cofinanziamento, ovviamente, ancora non abbiamo contezza, quindi anche questo è un programma che siamo in attesa di vedere se si possa realizzare.

Sono le uniche risorse che non sono iscritte in bilancio; infatti, nel prospetto che abbiamo allegato non c'è un capitolo, ma un’ipotesi sulla quale poi si lavorerà.

PRESIDENTE

Grazie, avvocato Montilla. Saluto e ringrazio la Segretaria generale del Consiglio regionale, Maria Stefania Lauria, che ci fa l'onore di assistere ad una parte dei lavori di questa Commissione.

Sintetizzerei così la situazione: ritengo – mi rivolgo, ovviamente, in modo particolare ai colleghi – che per quanto già detto è forse opportuno rinviare la trattazione del punto alla prossima seduta della Commissione, stabilendone già oggi la data.

Ripeto – se l'avvocato Montilla me lo permette – che sul 2020 è stata chiarissima cioè è quello, l'abbiamo realizzato, non possiamo fare niente, quindi, ne prendiamo atto: una dichiarazione trasparente e lineare. Ovviamente, tutti conosciamo la tempistica e il calendario.

Sul 2021 pregherei, magari l’ufficio o non so chi, di completare quello che, comunque, prevede la lettera b) dell'articolo 4 che, sostanzialmente, parla del rapporto di monitoraggio e valutazione sullo stato di attuazione dei progetti in corso di realizzazione o conclusisi nell'anno precedente.

Poiché l'anno precedente si è concluso e, molto probabilmente, nella delibera relativa al Piano 2021 non c'è questo aspetto – almeno non l’ho rintracciato – è opportuno disporre di questa implementazione, considerato anche che rinvieremo la trattazione del punto tra dieci giorni. Se i colleghi sono d'accordo, farò anche una proposta di date possibili.

In tal modo, saremo rispettosi della norma, che è la cosa più importante che ci riguarda, e, magari, nel frattempo, possiamo acquisire anche qualche altro elemento rispetto alle incertezze ed alle perplessità che sono emerse, considerato che è passato un po' di tempo e che è stato fatto uno stralcio rispetto al Piano triennale.

È chiaro che, visto che è la prima volta che questa Commissione si cimenta su questo tipo di parere, per fatti oggettivi e temporali, possiamo completare nella prossima seduta l’iter del parere che questa Commissione è chiamata ad esprimere.

Quindi, se i colleghi sono d'accordo, raccogliendo le sollecitazioni, ma, soprattutto, puntualizzando la necessità di completare il provvedimento per come prevede la norma – perché dobbiamo essere e siamo rispettosi di questa disposizione, in particolare, e di tutte le norme, in generale – penso che, tra qualche giorno, potremo esprimere meglio il parere richiesto.

Approfitto della presenza dell'avvocato Montilla – la proposta l'avrei fatta alla fine, visto che, tra poco, metterò ai voti la richiesta di rinvio – e chiedo ai colleghi soprattutto se possiamo fissare già ora la prossima seduta della Commissione per il 12 aprile – che è il lunedì dopo Pasqua – così, ovviamente, avremo il tempo di organizzarci.

Questo è importante per i tempi, anche rispetto alla sollecitazione che abbiamo dato all'avvocato Montilla, ma anche per noi stessi che così ci documentiamo o, comunque, approfondiamo un po' – se necessario anche con gli uffici – in modo tale da avere nella prossima seduta le idee più chiare, ovviamente, non soltanto su questo punto, ma anche su altri temi.

Proprio stamattina gli uffici mi hanno informato che è pervenuta anche la richiesta del parere sul programma di forestazione 2021 e, quindi, abbiamo, anche in quel caso, l'esigenza di fare il punto della situazione e, soprattutto, di proseguire. Quindi, chiedo se la data indicata possa andare bene.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Grazie. Lungi da me essere quello che non sono mai stato e apparire quello che non voglio. Ovviamente, sono d'accordo con la proposta di differimento testé annunciata dal Presidente, ma per non incorrere il 12 di aprile nella stessa situazione, che per quello che mi riguarda necessita di qualche chiarimento…, dottoressa, mi perdoni, però quando lei dice che il 2020 è chiuso, la domanda, onestamente, per me nasce spontanea.

Quindi, se è chiuso, che natura ha il parere che viene richiesto a questa Commissione?

Se è chiuso – mi perdoni, così termino – credo che la Commissione debba esercitare le sue prerogative e le sue funzioni.

Se la legge dà alla Commissione delle prerogative preliminari rispetto all'adozione di un provvedimento, credo che non si debba svilire o minimizzare il suo ruolo.

Ad ogni modo, lancio una proposta – mi fa piacere che sia presente anche il Segretario generale del Consiglio regionale – non so se tecnicamente possibile, ma mi auguro di sì: sul punto, Presidente, chiederei al Settore assistenza giuridica di redigere un parere, al fine di addivenire ad una soluzione condivisa, ma anche con una base normativa e giuridica che tranquillizzi un po' tutti e metta la Commissione nelle condizioni di poter deliberare con grande serenità, come sempre d'altronde. Grazie.

MONTILLA Eugenia, dirigente generale del Dipartimento segretariato generale della Giunta regionale

Presidente, mi scusi, intervengo solo perché ho ereditato il Settore, ma, ovviamente, me ne faccio carico pienamente.

Il Regolamento interno del Consiglio regionale – al quale, per carità, non mi appello, ma giusto per chiarire alcuni aspetti al consigliere – stabilisce all’articolo 67 che “le Commissioni competenti esprimono le loro determinazioni all’Assemblea … entro il termine di 30 giorni per le proposte di provvedimento amministrativo e per i pareri alla Giunta regionale”.

La Commissione esercita tutto quello che è, ovviamente, previsto dal suo ruolo – ben venga, ci mancherebbe altro! – ma per quanto riguarda il 2020 – non parlo del 2021 sul quale, ovviamente, la questione è apertissima e non mi appello a questo – ho rinvenuto, in realtà, la notifica del Piano 2020 alla segreteria dell'Assemblea del Consiglio regionale e nei termini, in realtà, non ho niente agli atti.

Poi, magari, se i vostri uffici hanno, invece, qualcosa e me la danno, mi fanno un favore. Pertanto, considererei il Piano 2020 approvato per decorrenza dei termini previsti dal Regolamento interno del Consiglio regionale.

Per il 2021, non mi appello a questo, sebbene potrei dire che, anche in questo caso, i termini sono scaduti, però non vuol dire assolutamente niente – ci mancherebbe! – e, quindi, approfondiamo tutto quanto ritenete di voler approfondire perché tutto è utile, insomma, a migliorare il nostro lavoro.

PRESIDENTE

Grazie. Ritengo che anche questa sottolineatura cammini insieme alla sollecitazione del collega Crinò.

Lei ha già dato un input: può darsi che, magari, il Piano 2020, formalmente, sia già approvato quindi ne prendiamo atto, troviamo i riferimenti, non per scaricarci le responsabilità, ma per dire che, formalmente, l’iter si è concluso, si concluderà o si potrà concludere. Questo lo vedremo.

Gli uffici hanno sicuramente preso appunti – oltre al fatto che c'è la registrazione – al fine di verificare anche quest'aspetto del Regolamento.

Oltre a questo, se è possibile, certamente con qualche maggiore approfondimento sul 2021 – quale il richiamo alla lettera b) dell'articolo 4 – saremo nelle condizioni di chiudere questa pratica. Questa è, sicuramente, la volontà di tutta la Commissione.

Formalmente, preciso che il 12 aprile la seduta della Commissione si terrà, come oggi, alle 14:30.

Quindi, visto che li abbiamo discussi insieme, propongo il rinvio dei pareri sulle proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale previsti ai punti 4, 5 e 6 dell’odierno ordine del giorno alla seduta già fissata per il 12 aprile.

Ringrazio, ovviamente, per la pazienza e per il contributo l’avvocato Montilla e tutti i suoi collaboratori.

 

(La Commissione rinvia)

Proposta di legge numero 78/11^ di iniziativa del consigliere C. Minasi recante: “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020, n. 22 (Disciplina delle Associazioni Pro Loco)

PRESIDENTE

Passiamo al punto 7 che riguarda la proposta di legge numero 78 di iniziativa della consigliera Minasi, recante: “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020 numero 22 (Disciplina delle Associazioni Pro Loco)”.

Anche qui la proposta, che tra poco sentiremo illustrata dalla viva voce della consigliera, nasce dalla proficua interlocuzione istituzionale tra gli uffici del Consiglio regionale ed il Consiglio dei Ministri. Ci hanno evidenziato – questa prassi è ottima – che ci sono degli elementi di incostituzionalità.

La collega Minasi ha recepito le indicazioni; le do subito la parola così le illustra e, poi, procediamo con la discussione. Grazie.

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

Grazie, Presidente, ha detto bene: la proposta nasce, appunto, dalla necessità di apportare alcune modifiche sulla base dei rilievi sollevati dal Governo che riteneva alcuni articoli in contrasto con la normativa nazionale.

Di fatto, si tratta, comunque, di pochi aspetti: nei primi due articoli eliminano soltanto delle parole considerate in sovrabbondanza; l'articolo 3, invece, appunto perché considerato in contrasto con la normativa nazionale in quanto prevedeva l’iscrizione all'albo da parte delle Pro Loco solo dopo aver sentito il Comune e l’UNPLI e con una serie di requisiti, è stato abrogato; l’articolo 4, invece, elimina alcune limitazioni previste negli Statuti delle Pro Loco, mentre l'articolo 11 è stato completamente abrogato perché prevedeva una sorta di contributi da parte della Regione alle associazioni Pro Loco, ma era privo di copertura finanziaria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie alla collega Minasi. Chiedo all'avvocato Lazzarino o a chi per lui di dare qualche indicazione, considerato che la proposta è stata anche oggetto di valutazione.

FERRARA Annamaria, funzionario PO Settore assistenza giuridica

Grazie, Presidente. La proposta modifica gli articoli 2, 3, 5, 7 e 11 della legge 22 del 2020 solo al fine di adeguarla al decreto legislativo numero 117 del 2017 del Codice del Terzo settore. Abbiamo detto che è già frutto di un impegno nei confronti del Governo nell'ambito del principio di leale collaborazione. Nulla da rilevare, grazie.

PRESIDENTE

Grazie, gentilissima. Mettiamo ai voti il progetto di legge articolo per articolo.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Articolo 5

(È approvato)

Articolo 6

(È approvato)

Articolo 7

(È approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale. Grazie.

 

(La Commissione approva)

Proposta di legge numero 38/11^ di iniziativa dei consiglieri D. Bevacqua, C. Guccione, N. Irto, L. Notarangelo, L. Tassone, recante: “Normativa quadro per la gestione integrata multilivello del comparto pesca

PRESIDENTE

Passiamo al punto 8, relativo ad una proposta di legge che è stata inserita all'ordine del giorno della seduta odierna di Commissione perché, nell'ultima seduta del Consiglio regionale dell’11 marzo 2021, il collega Bevacqua ha evidenziato l’esigenza di lavorare su questo progetto di legge – recito le sue parole – “ovviamente rivisto e corretto”.

Questa proposta è stata accolta in Aula dall'assessore Gallo, e pertanto, avendo l’Assessore giustamente indicato che il lavoro si poteva fare in questa Commissione, è stata inserita all’ordine del giorno.

Prima di chiedere ai colleghi se vogliono intervenire, ritengo che l'assenza dei consiglieri sottoscrittori della proposta, tra cui i consiglieri Bevacqua, Tassone, Irto ed altri, ci metta, in qualche modo, nella situazione di non poter procedere, o, meglio, di non voler procedere senza la loro collaborazione e senza lo spirito di coniugare la proposta anche con altre iniziative che da qui a poco vedremo – anche rispetto, per esempio, al progetto di legge della collega Minasi – al fine di lavorare complessivamente sul discorso della pesca e dell'acquacoltura.

Visto che è ancora presente il dottore Giovinazzo – e lo ringrazio di essersi fermato insieme all’avvocato Ferrara – e considerato che è una materia, comunque, di competenza del Dipartimento agricoltura in generale, chiederei se c'è qualche indicazione o qualche riflessione che possiamo già acquisire in questa occasione, non soltanto sul progetto di legge – se c'è stato, magari, il tempo di guardarlo o meno – immaginando che i colleghi sottoscrittori di questo progetto di legge, insieme alla collega Minasi e a chiunque altro, possano lavorare insieme, ovviamente all'interno di questa Commissione.

In modo particolare, ne approfitterei per sapere cosa ne pensa il dottor Giovinazzo. Grazie.

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari

Grazie, Presidente. Ho approfondito un po’ la proposta fatta.

Ovviamente, riteniamo necessario sia proporre leggi quadro – così come sulla pesca, sull'apicoltura e su altre attività – sia andare ad inquadrarle anche nell'ambito della titolarità regionale.

Questo perché? Perché spesso le leggi nazionali non prevedono le particolarità presenti all'interno della nostra regione.

Un suggerimento, un'indicazione, – ne abbiamo parlato anche con l'Assessore– potrebbe essere che, oltre al compendio sulla pesca marina e, quindi, alla legge quadro sulla pesca, ci si doti anche di una parte di riferimento per le acque interne che potrebbero essere anche elemento di sviluppo turistico. Anche la norma nazionale sta andando verso questa tipologia. Così come prevedere, nell'ambito della legge sulla pesca, anche gli aspetti collaterali ma importanti, come quelli dell’ittiturismo e di tutte le attività a valle dell'effetto economico, considerata la multifunzionalità che le attività collegate al mondo agroalimentare stanno comportando.

Queste sono soltanto le prime indicazioni, ma il Dipartimento è ben disponibile.

Voglio aggiungere che stiamo indirizzando il FEAMP, che è il fondo per la pesca, anche verso forme originali come lo studio dei mari calabresi, il collegamento tra il pescato e quindi stiamo producendo degli elementi che possono essere messi alla base anche di un aspetto legislativo di indirizzo. Si tratta di una cosa che non c'era mai stata.

Assegneremo da qui a poco lo studio dei mari alla stazione Anton Dorhn e, poi, anche alle altre Università calabresi. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, direttore Giovinazzo. Anche qui ovviamente gli uffici – e li ringrazio ancora una volta - hanno redatto la scheda di analisi tecnico-normativa.

Chiedo alla dottoressa di intervenire per dire qualcosa in termini di valutazione. Grazie.

MINNICI Sonia, funzionario Settore assistenza giuridica

Grazie, Presidente. Con riferimento alla proposta, abbiamo, preliminarmente, evidenziato che, considerata la fase di prorogatio, come ormai è noto, andrebbero esplicitati in maniera chiara quali siano i motivi dell’urgenza perché la Corte si è più volte espressa rispetto ai requisiti che le norme devono avere per poter essere approvate in questa fase.

Complessivamente, la materia della pesca rientra nell'ambito di competenza residuale quindi esclusiva delle Regioni, tuttavia, poiché comprende alcuni aspetti che possono essere considerati trasversali, può andare ad incidere su ambiti di competenza statale e, quindi, invadere ambiti di competenza riservati alla legislazione nazionale.

In particolare, l'ambito che può essere coinvolto è quello relativo alla tutela dell'ambiente e dell’ecosistema e in particolare abbiamo rilevato che alcuni articoli di questo testo possono andare a confliggere con questo ambito di competenza statale.

In particolare sono quegli articoli che prevedono la creazione di aree marine protette, sono: l'articolo 1, comma 1, lettera n); l’articolo 4, comma 8, lettere a); l’articolo 8, comma 1, lettera c); l'articolo 9, comma 1, lettera a), b), c) e d).

Medesima problematica può porsi anche in riferimento a quegli articoli che prevedono la creazione di aree di riserva biologica, ripopolamento marino ecc., anche perché ci sono delle normative nazionali che stabiliscono che la competenza in questi ambiti per stabilire queste particolari problematiche riguardi i vari Ministeri, il Ministro della marina mercantile, il Ministro delle politiche agricole ecc.

Con riferimento all'articolo 1, comma 1, lettera r) abbiamo osservato che la locuzione “strutture centrali” potrebbe evocare un riferimento alle amministrazioni centrali e quindi potrebbe determinare una illegittimità della previsione in quanto la riorganizzazione delle amministrazioni centrali non può essere determinata dalla Regione.

Stessa cosa con riferimento alla previsione, inserita sia nell'articolo 1 sia nell'articolo 16, di prevedere l'istituzione di uno sportello unico regionale presso i distretti della Capitaneria di porto, sempre per le medesime ragioni si andrebbe ad incidere su ambiti organizzativi non regionali; perché è vero che l'articolo 105, comma 6, del decreto legislativo 112 del 98, prevede che per lo svolgimento di compiti conferiti in materia di riporto unico e pesca marittima le Regioni si avvalgono degli uffici delle Capitanerie di porto, comunque, sembra che la previsione contenuta in queste norme vada un po' oltre rispetto alla previsione statale.

Con riferimento, poi, all'articolo 5, che prevede l'istituzione del Comitato Regionale Integrato per la pesca, vi sono una serie di lettere contenute nel comma 2 che prevedono la partecipazione a questo Comitato di soggetti estranei all'amministrazione regionale; anche in questo caso sono soggetti incardinati a organismi dotati di autonomia regolamentare e organizzativa. Quindi suggeriamo che forse sarebbe preferibile che tutte le volte in cui è prevista la partecipazione di soggetti estranei all'amministrazione vi sia una previa intesa o un accordo con gli enti coinvolti.

Con riferimento sempre all'articolo 5, lettera r) evidenziamo che gli uffici legale e legislativo della Regione non sembrano essere competenti ad indicare esperti e inoltre sarebbe preferibile anche indicare con quali modalità si dovrebbero scegliere gli esperti indicati.

Sarebbe opportuno, poi, in tutti i casi in cui è richiamato l'Assessore alla pesca precisare esattamente, usare una locuzione più dettagliata che consenta di chiarire chi sia l’Assessore competente a svolgere quel determinato compito.

Agli articoli 6, 7 e 8 sarebbe opportuno indicare quali sia l’Assessore competente e poi con riferimento sempre all'articolo 6, comma 2, lettera a) suggeriamo di valutare se circoscrivere la portata della norma, perché si fa un riferimento generico alla possibilità di esprimere pareri su atti generali…dice: “l'Assessore deve richiedere il parere del Comitato su progetti di legge e di regolamento”, in maniera indistinta, sarebbe preferibile dettagliare.

Con riferimento all'articolo 13, che disciplina le pesche cosiddette speciali, anche in questo caso ci poniamo un problema di possibile invasione della competenza statale perché la materia è già disciplinata dal legislatore statale che demanda al Ministero le indicazioni di queste particolari categorie di pesca.

Infine, con riferimento all'articolo 17, che è rubricato Clausola di invarianza finanziaria, notiamo che ci sono una serie di articoli che, invece, a nostro parere potrebbero determinare dei costi.

Con riferimento, poi, alla tecnica di redazione suggeriamo in particolar modo che sarebbe preferibile che i commi 2 e 3 dell'articolo 18 trovassero una diversa collocazione, in quanto sarebbe preferibile avere un articolo ad hoc precedente a quello sull’entrata in vigore, e rispetto all'abrogazione delle norme che viene indicata al comma 3 sarebbe preferibile che ci sia indicato espressamente quali sono le norme che vengono abrogate. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie a lei. Non ci sono altre richieste di interventi.

Ritengo che, per le motivazioni prima di opportunità, visto l'assenza in Commissione dei sottoscrittori la proposta, ma soprattutto anche per i diversi rilievi sollevati nell'analisi tecnico-normativa, sia opportuno mettere ai voti la proposta di rinvio, ovviamente, auspicando che ci sia la partecipazione da parte dei sottoscrittori di questo progetto di legge. Ovviamente facciamo tesoro di questi rilievi e precise indicazioni.

Pongo in votazione la proposta di rinvio che è approvata.

 

(La Commissione rinvia)

Proposta di legge n.81/11^ di iniziativa del consigliere C. Minasi recante: "Misure urgenti in tema di concessioni per attività di acquacoltura"

PRESIDENTE

L’ultimo punto all'ordine del giorno riguarda il progetto di legge numero 81/11^ di iniziativa della collega Minasi, recante: “Misure urgenti in tema di concessione per attività di acquacoltura”. Cedo la parola alla collega Minasi per illustrare la proposta di legge.

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. Questa legge è stata formulata poiché, come tutti sappiamo, per svolgere l'attività di maricoltura necessitano di spazi acquei di mare che vengono affidati in regime di concessione da parte delle amministrazioni locali.

Con l'introduzione del decreto legislativo numero 154 del 26 maggio 2004 si è venuta a creare una disparità di trattamento fra i produttori di acquacoltura in base al regime giuridico con cui si costituiscono. Faccio un esempio pratico: per uno spazio d'acqua di 50.000 mq, questo riferito all'anno 2019, se sei costituito in cooperativa paghi 205,50 euro, se sei in diverso regime giuridico paghi 146.766,80 euro.

Quindi è chiara la violazione non solo dell'articolo 3 della Costituzione, ma anche dell'articolo 40 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea che prevede che fra i produttori non ci può essere discriminazione.

Sul punto è intervenuta l'Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha anche segnalato alla Regione Calabria la problematica; l'antitrust è intervenuta presso i Presidenti di Camera e Senato, Presidente del Consiglio dei Ministri e anche la Conferenza Stato-Regioni.

In attesa che ci sia - si auspica - un provvedimento legislativo per preservare il settore che, ovviamente, ha subito le conseguenze della pandemia, limitatamente agli anni 2020-2021 e 2022, si chiede, con questa proposta di legge, che venga superata questa disparità di trattamento. Per conforto posso dire che tantissime altre regioni, quali il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, le Marche sono già intervenute sul punto e le rispettive leggi non sono state impugnate.

Ritengo che, poiché siamo in regime di pandemia, noi possiamo legiferare in questo settore per venire incontro a questi produttori perché non effettuando il pagamento potrebbero, poi, non poter essere messi nelle condizioni di partecipare ai vari bandi che la Regione emette. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie alla collega Minasi.

Chiedo al Settore assistenza giuridica di illustrare la scheda di analisi tecnica-normativa.

FERRARA Annamaria, funzionario PO Settore assistenza giuridica

Grazie, Presidente. La proposta di legge, come si evidenzia nel titolo, reca misure urgenti in tema di concessione per attività di acquacoltura. Misure urgenti come detto dal proponente limitate all’annualità in corso e a quella successiva.

Nella relazione descrittiva sono indicati i presupposti di urgenza e necessità che indicano l'intervento come doveroso. Devo dire che la materia è complessa perché la disciplina normativa relativa proprio alla concessione in materia di acquacoltura e pesca ha subito molte trasformazioni nel corso del tempo, per cui ad oggi il regime dei canoni prevede degli importi notevolmente differenziati che sono stati posti all’attenzione, come ha detto il proponente, anche dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato e anche dalla Conferenza delle Regioni.

Nella scheda abbiamo evidenziato che la Corte Costituzionale nel 2006 si era pronunciata negativamente, cioè dichiarando costituzionalmente illegittima una norma simile della legge regionale delle Marche del 2004 che affidava alla Giunta la determinazione dell'ammontare del canone da corrispondere per la concessione dei beni del demanio marittimo.

Tuttavia questa pronuncia è precedente al decreto legislativo numero 68 del 2011 che reca disposizioni in materia di autonomia di entrata delle Regioni a Statuto ordinario e al suo articolo 8 ha disposto che a decorrere dall’1 gennaio 2013 l'imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo è trasformato in tributo proprio regionale. Ne deriva che in forza del nuovo posizionamento delle imposte in capo alle regioni le stesse esercitano pienamente il potere legislativo sul tributo proprio in senso stretto; addirittura la disposizione statale non si è limitata a indicare una trasformazione del tributo da statale in tributo regionale proprio, ma ha attributo alle Regioni anche la facoltà di sopprimerlo.

Quindi, da un lato la normativa statale, dall'altro il fatto che comunque i canoni siano rimasti, come dire, previsti con decreto ministeriale in virtù di una norma del 1993 e che nel tempo abbia subito delle modificazioni, nel senso che questa disomogeneità sia stata prima eliminata e poi è stata abrogata la norma che aveva eliminato la disomogeneità.

Ci siamo resi conto che altre regioni, oltre a quelle indicate dal proponente, anche la Puglia con la legge regionale numero 43 del 2017, tralasciando la Sardegna che è a Statuto speciale, ancora le Marche con la legge 16 del 2015 hanno legiferato in maniera sostanzialmente analoga alla proposta che oggi è all'attenzione della Commissione.

Le proposte di legge non sono state impugnate dal Governo. L'unica cosa da precisare, a livello di drafting, probabilmente per mero errore materiale, è che nella proposta è citato il riferimento all'articolo 3 del decreto legge 400 del 1993, invece l'articolo 3 è stato soppresso dalla legge 494 del 1993, quindi il riferimento all'articolo 3 andrebbe sostituito con il riferimento all'articolo 03. Questo proprio dal punto di vista di tecnica relazionale.

PRESIDENTE

Chiedo al Dipartimento agricoltura, quindi, al dottor Giovinazzo, una sua valutazione o qualche indicazione. Grazie.

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari

In realtà il Dipartimento agricoltura c'entra poco rispetto a questo argomento, ma conosco praticamente la situazione essendo stato investito dalla consigliera Minasi. Lo diceva prima l'avvocatessa, c’è una disparità di concorrenzialità generata da questa norma che, credo, vada doverosamente corretta, altrimenti creeremo, in un momento come questo, soprattutto in una regione come la nostra, problematiche di approccio tra diversi componenti che vanno poi a incidere sull’aspetto del fatturato.

Da parte del Dipartimento, quindi, non c'è nessuna preclusione, fermo restando le osservazioni che faceva il Settore assistenza giuridica.

PRESIDENTE

Grazie. Non ci sono interventi, quindi passiamo alla votazione della proposta di legge.

Articolo 1.

(È approvato)

Articolo 2.

(È approvato)

Articolo 3.

(È approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso, che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(La Commissione approva)

 

Grazie per la pazienza e per i contributi resi. Ci rivediamo con i colleghi alla prossima seduta di Commissione.

La seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 17,05