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LEGISLATURA
COMMISSIONE
ASSETTO E
UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
N. 67
RESOCONTO
INTEGRALE
_________
SEDUTA DI MARTEDÌ 23 LUGLIO 2019
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE DOMENICO BEVACQUA
Inizio lavori h. 13,27
Fine lavori h. 15,29
INDICE
PRESIDENTE,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
ARAMINI Giovanni, Dirigente Settore Parchi,*
ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra),*,*,*,*,*
D'AGOSTINO Francesco (Oliverio Presidente)
FERRARA Annamaria, funzionario PO Settore assistenza giuridica,*,*,*
LUPIA Carmine, direttore
dimissionario della Riserva naturale regionale delle Valli Cupe,*,*
NUCERA Giovanni (La Sinistra),*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
TALLINI Domenico (Forza Italia),*,*,*,*,*,*
TORCHIA Salvatore, Sindaco Comune di Sersale. ,*,*,*,*,*,*,*
Presidenza del presidente Domenico
Bevacqua
La seduta inizia alle 13,27
Diamo atto della presenza del numero legale; diamo per approvato
il verbale dell’ultima seduta del 11 luglio. Devo comunicare che hanno chiesto
congedo i consiglieri Bova e Greco, quest’ultimo sostituito dal consigliere
D’Agostino. Comunico, altresì, che l’architetto Schiava ha delegato il dottor
Alessandro Romeo, così come l’architetto Reillo ha
delegato per l’odierna seduta il dottor Giovanni Aramini,
dirigente dei Parchi e aree protette.
All’ordine del giorno abbiamo due punti: il primo prevede la
proposta di legge del collega Tallini, recante: “Modifica dell’articolo 6 della
legge regionale numero 41 del 2016”. Abbiamo già dedicato a questa proposta una
seduta che ha coinvolto tutta la Commissione. Abbiamo fatto un esame
approfondito della proposta di legge; abbiamo sentito anche il Dipartimento
ambiente, in particolar modo il dirigente Aramini e
il Settore assistenza giuridica. Abbiamo, quindi, deciso di aggiornare la
discussione a questa seduta, tenendo conto anche delle richieste pervenute dal
Sindaco di Sersale, che ci invitava ad ascoltarlo prima di ogni decisione. C’è
sembrato giusto avere questo rispetto istituzionale nei confronti del Sindaco
di Sersale e oggi abbiamo deciso di audire in
separata sede, quindi in due momenti diversi, il Sindaco di Sersale, Salvatore
Torchia, e poi, successivamente, l’ex direttore - in quanto si è dimesso da
poco - della Riserva regionale delle Valli Cupe, il dottor Carmine Lupia.
Cedo la parola al Sindaco di Sersale, l’avvocato Salvatore
Torchia, per sentire il suo parere, ascoltare le sue osservazioni, le sue
considerazioni e consentire poi alla Commissione di tenere conto eventualmente
di queste sue osservazioni, di queste sue riflessioni e poter poi eventualmente
decidere o meno di approvare questa proposta di legge del collega Tallini.
Io ho avuto modo di visitare quel sito e mi sono reso conto che si
è avuta la capacità, l’intelligenza e la creatività di mettere in moto un
meccanismo, dal punto di vista socio-economico, di sviluppo socio-economico non
indifferente. Ho avuto modo di conoscere il dottore Lupia; ho avuto la
possibilità di stringere la mano al Sindaco di Sersale; ho avuto modo di
visitare quei luoghi bellissimi e mi sono reso conto che lì vi sia
un’opportunità seria e credo anche la prospettiva per la Regione di valorizzare
le nostre riserve ambientali, le nostre riserve architettonico culturali, ciò
che abbiamo sul nostro territorio, senza copiare modelli di sviluppo che non
sono nel nostro DNA.
Quando ho ricevuto la proposta del collega Tallini mi sono un po’
meravigliato del perché, a distanza di 2 anni e mezzo dall’approvazione della
legge istitutiva della Riserva, oggi ci troviamo in questo stato di cose. Ciò
significa che c’è stato un momento di frizione, di rottura, di non
condivisione; mi meraviglia che, dopo un processo importante, dopo aver ognuno
di noi esaltato il momento dell’approvazione di quella legge, istitutiva della
Riserva nature, dopo due anni e mezzo, ecco, ci troviamo in queste condizioni.
Inviterei il Sindaco, il collega Tallini e la Commissione di
essere attenti a quello che diciamo, che facciamo, che scriviamo e che mettiamo
in campo, perché abbiamo un dovere, un compito: esaltare le nostre bellezze. E’ il compito di chi vuole governare dando un’immagine
positiva della Calabria, dimostrando che c’è un Governo regionale o locale
attento, che c’è, quindi, un gruppo dirigente che si assume responsabilità di
investire, di invertire una tendenza in Calabria: valorizzare, appunto, le
bellezze che abbiamo. Da lì è partita anche una riflessione su come anche
favorire l’istituzione di altre riserve naturalistiche presenti nella nostra
regione. Quello delle Valli Cupe è un esempio importante, da copiare, da
imitare e da tenere in considerazione.
Invito il Sindaco nella sua relazione, nel suo intervento di
tenere conto anche di queste mie brevissime considerazioni, che sono frutto di
una mia personale opinione, suffragata da quanto ho avuto modo di constatare
sul posto. Non sono stato informato ma ho constatato sul posto quello che avete
creato in quella realtà, naturalmente anche grazie a chi si è speso, a chi c’ha
messo del proprio, a chi ha creduto in quell’idea, a chi ha magari rinunciato
in altre cose per investire in quella realtà. Quindi sono elementi che lascio
alle sue riflessioni. Sono convinto che il suo intervento ci aiuterà a capire
meglio il contesto, lo scenario, il perché siamo a questo punto. Il nostro
compito, ripeto, è quello di supportare, aiutare tutto ciò che di positivo c’è
in Calabria. Sarebbe sciocco invertire la tendenza che abbiamo messo in campo.
Quindi io mi auguro che da questo dibattito, da questo confronto ed anche dalle
audizioni odierne riusciremo a tener conto delle esigenze varie, nel rispetto
dei ruoli istituzionali, ma anche di tener conto della creatività e
dell’intelligenza delle persone che si sono spese in questo progetto. Prego,
Sindaco.
Buongiorno a tutti. Sono Salvatore Torchia, Sindaco di Sersale.
Saluto tutti e ringrazio il Presidente per avere accolto la mia richiesta di
audizione e lo ringrazio per le parole che ha detto poc’anzi, che sono musica
per le mie orecchie, Presidente, perché sono stato insieme a tanti ragazzi, al
dottore Carmine Lupia e a tanti valorosi giovani di Sersale, tra i protagonisti
assoluti di questo che è diventato il fenomeno Sersale-Valli Cupe.
Io sono Sindaco dal 2012, quindi sono stato riconfermato nel 2017,
ma dal 2002 al 2012 sono stato Vice-sindaco con il Sindaco Vera Scalfaro, con
delega, tra le altre, anche al turismo. Quindi, il primo in assoluto, la prima
persona in assoluto dell’amministrazione comunale di Sersale a credere, insieme
a dottor Carmine Lupia, a questo sogno che voleva realizzare questo giovane
insieme ad altri professionisti locali. Quello che dice, quindi, non può che
farmi piacere. Lei ha espresso meraviglia. Ha detto che è meravigliato da
questa proposta di modifica di legge. La meraviglia è anche la mia, anche
perché non so se posso condividere con qualcun altro questo non piacevole record di essere presente in quest’Aula
di Commissione ambiente per la seconda volta e sempre per lo stesso motivo.
Poco più di 2 anni fa sono stato sentito insieme ad altri per difendere quella
che pensavamo fosse una cosa da difendere; lo abbiamo fatto con tutte le nostre
forze, con tutto il nostro impegno. Questa volta sono, mio malgrado, stato
costretto a venire in quest’Aula e vi chiedo scusa se sono venuto con gli atti.
Con gli atti perché faccio di professione l’avvocato ma qua sono il Sindaco di
Sersale, quindi le difese si fanno con gli atti; con gli atti e con le carte.
Spesso - lo vedo anche nella mia professione di avvocato - le accuse a volte si
fanno senza il conforto degli atti e senza il conforto dei documenti. Io ho
voluto portare i documenti che sono disponibili a tutti, soprattutto per difendere
l’onore e il prestigio dell’Amministrazione comunale che mi onoro di
rappresentare, fatta da persone, da dipendenti, da funzionari che, nella
materia specifica della gestione della Riserva, si sono spesi con tutte le
energie e con tutte le loro forze. Vedersi additati come incapaci, come
incapaci di gestire, perché di questo si è parlato, non di altro nella proposta
di legge che è molto stringata… A dire il vero quando ho visto il dossier ho pensato che ci fossero
allegati carte e documenti. Questo dossier
così corposo è composto dalle leggi che disciplinano la materia, quindi non c’è
nessun supporto probatorio e documentale per le ingiuste e immotivate accuse
che ci vengono mosse dal consigliere regionale che propone questa modifica. Lei
diceva meraviglia, sì, io oltre alla meraviglia ho il rammarico! È inevitabile.
Penso che qualsiasi altra persona di fronte ad una situazione così
sorprendente, come un fulmine a ciel sereno, oltre alla meraviglia accompagni
anche un sentimento di rammarico. La meraviglia e la sorpresa è stata quella di
dover constatare che si tenti ancora di demolire questo che, giustamente, lei
ha definito “modello virtuoso di sviluppo”, che abbiamo realizzato a Sersale. E’ stato realizzato dal basso, contrariamente a quello che
succede in altre realtà; abbiamo tanti esempi di istituzioni, di Parchi, di
aree protette per i quali viene utilizzato un percorso inverso a quello che
abbiamo utilizzato noi. Si creano prima i contenitori, sperando di riempirli di
contenuti. Però a volte, la maggior parte delle volte, questi contenitori
restano privi di contenuti. Nel nostro caso abbiamo fatto un procedimento
inverso. Siamo partiti dai contenuti, -
creati e realizzati nel corso di - almeno per quanto mi riguarda - 17
anni.
A dire il vero le attività del dottor Lupia e degli altri ragazzi
erano iniziate nel gennaio del 2001. Quando un’amministrazione, un
amministratore non ostacola già ha fatto tanto, quando poi sostiene i risultati
si vedono. Un piccolo esempio: il Sindaco che ci precedeva - quindi nel 2001,
gennaio 2001 – rifiutò l’invito del dottore Lupia e degli altri giovani di
andare a visitare un piccolo sentiero che avevano realizzato con proprie forze.
Addirittura– questa è una nota di colore per significare cosa vuol
dire credere in queste cose o piuttosto non crederci - una ragazza francese che
era col dottore Lupia faceva una tesi di laurea sul turismo ambientale e
intervistò il Sindaco dell’epoca - e lo dico questo, senza voler criticare,
perché si sono delle visioni, c’è chi ce l’ha, chi non ce l’ha - che disse –
così è scritto su questa tesi di laurea
di una universitaria che si è laureata alla Sorbona di Parigi - che erano pazze
le persone che pensavano di portare i turisti nei dirupi, nelle zone scoscese.–
Noi li chiamano le “trempe”. Quindi certificato cosa
vuol dire avere o non avere il sostegno di un’amministrazione locale. La
sorpresa è stata quella di vedere che proprio il consigliere regionale, che
aveva avuto questo onore di portare avanti questa legge, che è stata votata all’unanimità,
quindi con un consenso unanime del Consiglio regionale, proprio questo
consigliere regionale potesse richiedere una modifica di questa legge per
quanto riguarda la gestione. Oltre alla sorpresa c’è il rammarico. Il rammarico
perché questa proposta di modifica si basa, a nostro avviso, su contestate
inefficienze dell’Ente di gestione che, secondo noi, non esistono; e non
esistono non perché lo dico io, sulla base di illazioni, ma non esistono perché
ci sono le carte a dirlo. Penso che un consigliere regionale potesse avere
tutti gli strumenti per esercitare anche le funzioni ispettive che spettano ad
un consigliere regionale, tra l’altro un consigliere che ha portato avanti la
legge, quindi avrebbe potuto chiedere al Dipartimento ambiente e verificare,
preventivamente, se fosse vero o no che ci fossero queste inefficienze e questi
ritardi che portavano addirittura a una sanzione che, secondo me, non è
prevista da nessuna legge in materia. I consiglieri di questa Commissione e poi
- spero di no - i consiglieri regionali in una seduta di Consiglio dovranno
pronunciarsi “contro” qualcuno. Di solito il Consiglio regionale la potestà
legislativa la utilizza per fare cose importanti, cose belle, invece, in questo
caso, i consiglieri della Commissione ambiente e consiglieri del Consiglio
regionale della Calabria saranno portati ad esprimersi contro qualcuno. In
questo caso contro un’amministrazione comunale, contro il Comune di Sersale.
Il
Dipartimento ambiente avrebbe dato sicuramente tutte le informazioni e tutte le
notizie sugli eventuali – se c'erano – inadempimenti e sugli eventuali – se
c'erano – ritardi.
La
cosa che sorprende molto – giusto per parlare di aree protette – è veramente
che in una regione dove abbiamo tante aree protette, sia nazionali sia
regionali, abbiamo aree protette che, da decenni, decenni e decenni, non
riescono ad approvare gli strumenti di pianificazione; ci sono aree protette
che sono commissariate da decenni.
Signor
Sindaco, ho letto la sua nota ed è chiara.
Vorrei
continuare.
Prima
vorrei fare una domanda: da cosa nasce la rottura con il direttore generale?
Non
c’è nessuna rottura.
E
le dimissioni come si spiegano?
Presidente,
quello che contano sono gli atti e i fatti; adesso ci arriverò e le dimostrerò,
con gli atti e con i fatti, la gestione della Riserva naturale delle Valli
cupe.
Partiamo
dal presupposto che questa Riserva è stata istituita nel dicembre del 2016.
Ricordate
bene – ho fatto cenno nella mia audizione in quest’aula – che tutto il 2017 ce
lo siamo passati a battagliare con la Giunta regionale che, in quel momento,
aveva proposto una modifica perché nell’Ente di gestione doveva entrare un
Comune che aveva… quindi, tutto il 2017 quasi; a fine di settembre 2017,
abbiamo avuto il primo trasferimento del Fondo ordinario previsto per questa
legge; quindi, in tre mesi - per dire le inefficienze dell’Ente gestore - i
nostri uffici hanno prodotto centinaia e centinaia di atti.
Quindi,
il 2017 ce lo siamo consumato quasi tutto.
Il
2018 è stato l'anno nel quale abbiamo iniziato a fare tutte le attività legate
soprattutto alla predisposizione del Pan, questo strumento di pianificazione, e
del Regolamento.
Tutta
la gestione, nessuna attività esclusa, dal primo all'ultimo centesimo del Fondo
ordinario, dal primo all'ultimo centesimo dei contributi per marketing o per
sentieristica, sono stati gestiti bene!
Tutte
le iniziative sono state gestite e attuate su indicazioni specifiche dirette,
in totale autonomia e indipendenza dal direttore della Riserva; direttore che,
tra l’altro, abbiamo nominato noi, a seguito di una procedura ad evidenza
pubblica.
Ho
trovato anche contraddittorio e strano – probabilmente frutto di informazioni
non corrette – il fatto che, nella prima parte di questa proposta di modifica,
si dica di queste gravi inadempienze, contestate in maniera reiterata dal
Dipartimento ambiente. Questa circostanza non esiste.
Poi,
a parte l’indicazione in una proposta di legge, io penso che la potestà
legislativa, veramente, non possa essere interpretata in questo modo, però
questa è una proposta di legge.
Queste
sono sue valutazioni.
Certo,
sono mie e me ne assumo la responsabilità.
Cacciate
il Comune di Sersale e mettete Legambiente, però – mi raccomando – Legambiente
deve tenere presente il direttore della Riserva.
Questo
si dice in questa proposta di legge, dimostrando assoluta mancanza di
conoscenza dei fatti perché se il consigliere avesse avuto conoscenza dei fatti
e degli atti avrebbe capito perfettamente come è funzionata questa gestione.
Una
piccola parentesi, parziale ma non scusante, assolutamente, perché non abbiamo
bisogno né di scusanti né di attenuanti: dare la gestione di un’area protetta a
un Comune è stata – almeno a livello calabrese – una novità assoluta; non
avendo avuto modelli di riferimento, abbiamo anche riscontrato difficoltà
iniziali nel predisporre la macchina amministrativa, individuare ruoli,
competenze e chi doveva fare cosa.
Però
poi la macchina amministrativa è stata organizzata nel migliore dei modi.
Adesso
arriverò a dimostrarvi, con gli atti, come è avvenuta questa gestione, nel
senso che noi, come Giunta comunale, abbiamo approvato il bilancio preventivo
che fa il direttore della Riserva e il rendiconto delle varie attività, ufficio
per ufficio, con indicazione precisa del direttore della Riserva che ha
addirittura indicato per tutte le attività anche le somme da spendere; quindi,
se c'è un’inefficienza e un ritardo, la responsabilità è sicuramente condivisa,
ma io dico che non c'è, e non lo dico a parole, ma lo dimostrerò da qui a
breve.
Le
contestazioni sono specifiche in questa proposta di legge e si parla dei
ritardi di spese sul cronoprogramma dei Fondi europei per marketing e
sentieristica, poca spesa rendicontata, assenza del Pan.
Per
quanto riguarda la rendicontazione del Fondo ordinario, non esiste alcun
ritardo nella rendicontazione relativa all'anno 2017; la somma di 100 mila
euro, come dicevo, è stata liquidata a settembre; quindi
ottobre-novembre-dicembre, tre mesi per spendere entro il 31 dicembre 2017 la
somma e, quindi, rendicontarla.
Il
2018 è stato regolarmente speso e rendicontato alla Regione che non ci risulta
abbia mai mosso alcun rilievo, ma potremmo anche chiedere al Dipartimento
ambiente, che è qui presente.
Gli
atti relativi ai rendiconti – una parte di questi atti del Fondo ordinario –
sono qui dentro e sono disponibili alla visione di tutti i consiglieri.
Per
quanto riguarda i ritardi di cui parla il consigliere proponente la modifica,
sul ritardo di spesa e sul cronoprogramma dei Fondi europei Marketing e
sentieristica, per il marketing abbiamo avuto un finanziamento sulla base della
concertazione; quindi, insieme alle aree protette, su base proporzionale,
ognuna delle aree protette, a partire dal parco della Sila – Aspromonte, Serre,
le due riserve regionali – abbiamo avuto alcuni Fondi, in base alla percentuale
di territorio e ad altri parametri.
Abbiamo
avuto 65 mila euro. Come Sindaco, ma anche nella veste di Presidente dell’Ente
gestore, ho stipulato la convenzione con il Dipartimento ambiente per la
realizzazione di questo progetto di marketing e, quindi, per la spesa di questi
fondi. La vigenza di questa convenzione è valida al 31/12/2020.
Gli
interventi dovranno seguire il cronoprogramma e dovranno essere realizzati
entro il terzo trimestre 2020.
Siamo
a metà del 2019, ditemi voi se si può parlare di ritardo in questa spesa! Ciò
nonostante, di questa spesa di 65 mila euro, abbiamo già impegnato e speso il
40 per cento circa, quindi abbiamo ancora un altro anno e mezzo per poterla
spendere.
Per
quanto riguarda la sentieristica, l'altro argomento citato nella proposta di
legge: convenzione sempre firmata dal sottoscritto con il Dipartimento
ambiente, di 220 mila euro, per realizzare interventi di manutenzione
straordinaria sui sentieri della Riserva delle Valli cupe. Vigenza della
convenzione: 31/12/2020. Gli interventi devono essere fatti entro il terzo
trimestre 2020.
Per
questo finanziamento, abbiamo già espletato la procedura di gara, e abbiamo già
aggiudicato i lavori a una ditta, Morano di Acri – mi sembra che si chiami così
– che, una volta firmato il contratto, inizierà i lavori che contiamo di
completare un anno prima della scadenza del termine per fare gli interventi.
Questo
è l'altro ritardo che non esiste su questi fondi.
Veniamo
alla redazione del Pan, il Piano di assetto naturalistico, e del Regolamento,
per cui risultano realizzati tutti gli elaborati progettuali – che sono qui
dentro a disposizione – e mi riferisco a: Regolamento, relazione illustrativa;
norme tecniche di attuazione; Carta dei confini della Riserva; Carta delle
proprietà; Carta della vegetazione; Carta delle aree contigue tratto fiume
Crocchio, tratto Campanaro, Valli cupe; rete sentieristica; articolazione della
Riserva tratto fiume Crocchio; articolazioni e tutti i vari corpi della Riserva
che, sostanzialmente, sono tre: area Canyon-Valli cupe, cascata Campanaro, gole
e Cascatelle del Crocchio.
Per
ogni articolazione di questa Riserva sono stati fatti tutti gli adempimenti
necessari.
Tra
l'altro, abbiamo già convocato il Consiglio comunale per il 26 luglio per
discutere, al punto numero sette: “Adozione del Piano di assetto della Riserva
e del relativo Regolamento, ai sensi delle leggi, eccetera eccetera…”
Tutte
queste pratiche sono state già consegnate ai consiglieri comunali.
A
tal proposito, tra l'altro, si tratta di attività di grande valore, anche
finanziario, che noi abbiamo realizzato con zero euro, perché le abbiamo fatte
all'interno col nostro responsabile dell'Area urbanistica, che ha predisposto
tutte le tavole, gli elaborati e gli studi che sono qui dentro; quindi,
preliminarmente, abbiamo fatto tutti gli studi geologici, geomorfologici,
archeologici; un lavoro enorme in un anno!
Vi
voglio fare un piccolo esempio: c’è una Riserva – questo lo dico col massimo
rispetto –che ha lo status giuridico
simile al nostro, istituita nel 1990, che ha approvato il Pan e il Regolamento
a settembre 2018, quindi 28 anni dopo.
Si
può parlare di ritardo su un'attività di questo tipo?
Non
so veramente come si possa pensare di fare queste affermazioni che,
sicuramente, sono frutto di una mancanza di conoscenza dei fatti.
Comunque,
pure ammettendo questo ritardo di qualche mese, e facendo salve tutte le
eventuali attenuanti che potremmo invocare in un eventuale processo, la nuova
realtà: un anno perso per un'altra proposta di legge…
Tra
l'altro, non esiste nessuna normativa che prevede una sanzione di questo tipo;
se il consigliere regionale che ha allegato nel fascicolo le leggi che
disciplinano la materia, in particolare la legge numero 10 del 2003, avesse
guardato bene questa legge, avrebbe letto che all'articolo 27 della normativa
della legge numero 10 del 2003, a proposito del Pan si dice che deve essere
redatto dall’Ente gestore e, al secondo comma, dice che in caso di inadempienza,
la Giunta regionale, sollecitato l’Ente gestore, quindi con tutto il processo
di contestazione e di diffida, attua i poteri sostitutivi.
In
pratica, affida la realizzazione di questi strumenti di pianificazione a un
Comitato tecnico-scientifico della Regione Calabria, che però poi una volta
approvato – è un Commissario ad acta
no che viene nominato – lo strumento che è frutto di inadempienza, viene
restituito all’Ente di gestione, che continua ad operare.
Questa
sanzione della cacciata dell’Ente di gestione non esiste in nessuna normativa,
così come non esistono le reiterate contestazioni da parte del Dipartimento
ambiente.
Nela
prima ed unica comunicazione che abbiamo ricevuto – e che, tra l’altro, è di un
garbo straordinario – il Dipartimento ci dice: “vi invito ad adempiere”.
Tra
l'altro, in questa nota, il Dipartimento dà già contezza degli incontri
interlocutori che ci sono stati, sempre e solo col direttore della Riserva.
Questo
per dire com'era e come viene effettuata la gestione di quest’area: bene! –
premetto – bene effettuata, però tutte le iniziative sono state programmate e
calendarizzate dal direttore della Riserva e ratificate dalla Giunta comunale.
Ma
la cosa strana che mi è balzata agli occhi è che questa comunicazione arriva al
Comune di Sersale il 28 giugno, alle ore 10:31, a mezzo Pec,
ma la data riportata dalla proposta di legge di modifica del consigliere
proponente è del 26 giugno, quindi almeno due giorni precedenti, leggendo le
date.
Mi
è sembrato pure strano questo fatto che si parli di contestazioni reiterate che
non esistono, però questa è una sfortunata coincidenza; è strana perché col
Dipartimento ambiente c'è un rapporto di una regolarità e correttezza
straordinaria.
Comunque,
so che è stata oggetto – l'abbiamo sentita – della precedente discussione in
quest’aula e si portava come prova delle reiterate contestazioni quella che,
comunque, non è una contestazione, ma è successiva alla firma della proposta di
legge.
Voglio
leggere solo una cosa perché l'organizzazione e la gestione di questa Riserva è
avvenuta in maniera del tutto autonoma e indipendente con l'attività del
direttore della Riserva, e vi leggo le conclusioni di questo che è un atto che
noi approviamo come Giunta, la relazione al rendiconto relativa alla gestione
ordinaria anno 2018 del direttore della Riserva, che alla fine scrive:
“l'attività di direzione, gestione tecnico-amministrativa, programmazione e
pianificazione è demandata dall’Ente gestore all'opera di un direttore della
Riserva in possesso delle competenze; quest'ultimo, quindi il direttore – ma
scrive il direttore, non scrivo io – si è assunto la responsabilità di
assicurare lo svolgimento delle attività di: direzione, gestione, manutenzione,
divulgazione, programmazione e pianificazione.
Il
direttore della Riserva ha coordinato e sta coordinando la stesura del Piano di
assetto naturalistico e del Regolamento della Riserva.
Oltre
alle attività di direzione, gestione, programmazione e pianificazione sono
rientrate, in particolare, quelle dell'acquisizione di un fabbricato per la
sede dell'area protetta.
Quindi,
tutte le attività – come dicevo – dall'acquisto della cosa più semplice dei
beni mobili, all'acquisto di un fabbricato – perché abbiamo anche acquistato
con i Fondi ordinari un fabbricato, per un importo di 32 mila euro che sarà
utilizzato come sede della Riserva – tutte attività organizzate e programmate –
lo ripeto, per l'ennesima volta – bene! dal direttore della Riserva, e
approvate e ratificate da noi.
Con
una comunicazione proprio recente – del 27 giugno 2019 – che il direttore della
Riserva fa al Presidente del Consiglio, in riscontro a una nota che avevano
fatto i consiglieri di opposizione – perché poi, giustamente, si cominciava a
parlare di questo discorso del Pan – si dice:“ l’elaborazione del Piano e del
Regolamento inizia già nel febbraio 2017; il primo incontro informale con il
dirigente del Settore parchi e aree protette della Regione, dottor Aramini, per esaminare la prima bozza, al quale sono
seguiti altri tre incontri di concertazione e confronto; il primo informale nel
mese di settembre 2017, un secondo informale nel mese di novembre 2017 e un
terzo formale con il direttore della Riserva e il responsabile dell’Area
urbanistica del Comune di Sersale, dottor Condino.
I
ritardi nell’elaborazione tecnica sono dovuti alla grande mole di lavoro.
Nonostante
ciò, si è proceduto con la stesura del Piano, senza discontinuità e con
solerzia.
Gli
elaborati cartografici e gli studi dei vari aspetti della Riserva sono stati
ultimati da circa un anno.
Allo
stato attuale, si può affermare che il Piano è ultimato e necessita di essere
perfezionato solo nei piccoli dettagli emersi dalla concertazione e dal
confronto dei soggetti interessati all'area protetta che sono i Comuni
interessati direttamente, sia il Comune di Zagarise, che è una porzione del
territorio, sia il Comune di Cerva che è interessato perché nel territorio di
Cerva ricadono le aree contigue.
La
compilazione della relativa tabellazione è stata realizzata nei mesi successivi
all'istituzione della Riserva.
Per
quanto concerne il Report richiesto, si allega la relazione del rendiconto che
vi ho appena detto.
In
vista dell'approvazione del Consiglio comunale, abbiamo avuto un incontro con i
Comuni interessati da questa attività che riguarda i territori della Riserva.
Abbiamo
fatto un verbale dove, alla presenza del Sindaco di Zagarise, Gallelli, e del Sindaco di Cerva, Rizzuti,
abbiamo illustrato quello che è previsto nel Regolamento per quanto riguarda il
coinvolgimento necessario e ineludibile degli Enti territoriali interessati,
quindi, sugli organismi che sono previsti: il Comitato tecnico-scientifico, il
Consiglio, un Comitato della Riserva e tutte le attività per le quali è
necessario il coinvolgimento degli Enti territoriali interessati, che è stato
regolarmente firmato dai Sindaci.
Questo
a dimostrazione che, per quanto ci riguarda, abbiamo fatto tutto quello che è
nelle nostre possibilità e potestà legislative di fare.
Ritengo
che, assolutamente, non ci siano i presupposti per raggiungere un provvedimento
così penalizzante; e penso che, anche i consiglieri che sono chiamati ad
esaminare la questione, debbano valutare attentamente le cose che ho detto e di
cui trovano riscontro negli atti e nei documenti.
Grazie,
signor Sindaco. Ha chiesto di intervenire il collega Tallini, poi il collega Nucera.
Solo
una piccola annotazione perché poi intendo fare una riflessione alla fine delle
audizioni. Dottore Aramini, c'è stato nell’
intervento del Sindaco di Sersale l'allusione che una comunicazione sia
arrivata, guarda caso, dopo due giorni dalla presentazione della mia proposta,
quasi quasi facendo intendere che quella comunicazione fatta dal dottore Aramini, che non era la prima ma era una sollecitazione al
comune di Sersale per inadempienza, fosse stata suggerita dal sottoscritto. Il
dottore Aramini che è qua può testimoniare se è stata
ordinaria amministrazione quella sollecitazione, se è partita su libera
iniziativa o se, in qualche modo, ha avuto qualche condizionamento per cui
questa comunicazione è stata frutto di un sollecito oppure di qualcuno che ha
contestato l’inadempienza che era quella della mancata presentazione del Piano
paesaggistico. Questa è la cosa che mi interessa venga chiarita di tutto
l'aspetto perché il resto, poi, rientra in difese d'ufficio che mi riguardano
poco. Voglio farmi un'idea complessiva anche sulla scorta dell'audizione del
direttore per esprimere, poi, alla fine, compiutamente, la mia idea. Quindi il
dottore Aramini, che è qua, potrebbe rispondere
all’illazione sollevata dal Sindaco di Sersale e che riguarda il sottoscritto.
Dottore
Aramini, se può rispondere.
Buongiorno
a tutti, sono Giovanni Aramini e sono il dirigente
del settore Parchi. Rispetto alla
questione che mi viene posta posso assolutamente confermare di aver agito in
piena autonomia così come la struttura che dirigo nell'attività ordinaria. In
relazione alla redazione del Piano di assetto naturalistico, ricordo che
l'attività relativa a questo strumento di pianificazione era stata già avviata
all'inizio del 2018, ricordo una riunione di metà febbraio del 2018,
un'attività che era continuata con un confronto per le vie brevi con il
direttore della Riserva e, dato che era trascorso un certo lasso di tempo dal
2018 al 2019, la struttura si è premurata di sollecitare l'invio della bozza
del Piano, ripeto, in piena autonomia e aggiungo che personalmente disconoscevo le vicende ed i
contrasti che c'erano e che stanno emergendo in questa sede. Quindi abbiamo
agito in piena autonomia. Grazie.
Si
parla di illazioni, ma non ho fatto nessuna illazione; voglio chiarire questo
aspetto, se mi è consentito, e penso che mi debba essere consentito. Non ho
fatto nessuna illazione. Io l’illazione l'ho fatta sul fatto che il consigliere
regionale fa una proposta di legge senza sapere i fatti. Non era rivolta al
dottore Aramini. Posso fare una domanda al dottore Aramini?
Chiedo
il permesso di chiedere al dottore Aramini se ci sono
state reiterate contestazioni al Comune di Sersale come ente di gestione.
Questo
mi serve saperlo e la prima cosa che mi serve è capire il responsabile del
nostro settore cosa ne pensa.
Consigliere,
le chiedo scusa ma ho notato, perché proprio il consigliere Nucera
ha fatto una domanda perfetta e precisa l'altra volta, che ci sono discrepanze
tra i contenuti della diretta dall’Aula con quelli del resoconto sommario.
Allora nella diretta, a precisa domanda del consigliere Giovanni Nucera, che chiede se ci sono contestazioni sulla gestione,
il dottore Aramini risponde “i programmi vanno avanti
a tutto il 2020 e non ci sono rilievi negativi sulla gestione”; nel resoconto
sommario io non trovo, assolutamente, questa affermazione. Infine, riferito al
presidente Bevacqua, nella diretta, alla richiesta
del consigliere Tallini di votare immediatamente sulla proposta, il presidente Bevacqua dice, giustamente, e lo abbiamo veramente
apprezzato ed elogiato, “no, dobbiamo completare le audizioni, dobbiamo sentire
le audizioni”. Nel resoconto sommario il presidente Bevacqua
completa “alla prossima seduta di Commissione votiamo e calendarizziamo già al
primo agosto la Commissione e la seduta di Consiglio regionale”. Voglio capire
come mai ci sono queste discrepanze.
Le
sue domande saranno oggetto di riflessione.
Io,
però, voglio una risposta su questo Presidente.
Mi
trovo a riprendere quanto già detto nella riunione precedente: il settore
parchi ha comunicato all'ente gestore la questione della conclusione dell'iter
di approvazione del Piano di assetto naturalistico; la Riserva ha gestito delle
risorse dei fondi ordinarie e li ha rendicontati nei tempi previsti. Rispetto
alla rendicontazione abbiamo richiesto, in qualche occasione, dei chiarimenti
che poi ci sono stati forniti dell'ente gestore, quindi sulla gestione dei
100.000 euro di trasferimento ordinari nessun rilievo per quanto ci riguarda.
Sulla gestione dei fondi comunitari, dicevo l'altra volta, c'è questo grande
investimento sulle aree protette da parte della Regione Calabria, 30 milioni di
euro. La progettazione è nata ed è stata concertata con tutte le aree protette
della Regione, i progetti sono stati fatti insieme, sono stati portati avanti
insieme, sono attualmente portati avanti insieme ed il cronoprogramma sia del
Piano di marketing sia del Piano della sentieristica, ma c'è anche la ciclovia rispetto alla quale la Riserva Valli Cupe non
gestisce direttamente risorse ma è coinvolta nella realizzazione perché ha
ricadute dirette rispetto a questo intervento. Ecco tutti questi progetti sono
portati avanti in maniera parallela dalle aree protette ed è un cronoprogramma
di attività che arriva a tutto il 2020. Quindi, ad oggi devo dire che siamo in
corso di realizzazione in Valli Cupe come nelle altre aree protette calabresi.
Ringrazio
il Sindaco per la presenza, per la sua chiarezza, per la determinazione, per la
sua convinzione, anche se, ripeto, avevo letto attentamente la memoria che
aveva trasmesso alla Commissione. Adesso continuiamo con le audizioni e
facciamo entrare il direttore della Riserva, dott. Lupia, che da pochi giorni
si è dimesso. Anche lui ha chiesto di essere audito
per avere un'idea più completa di questa vicenda; quando parlavo di meraviglia
mi riferivo alle dimissioni ed alla rottura tra il Comune e il direttore; solo
questa era la mia meraviglia.
(Voci fuori microfono)
Buongiorno
dottore Lupia, riepilogo brevemente anche a lei quello che abbiamo fatto in
queste due audizioni: stiamo discutendo la proposta di legge del collega
Tallini che prevede appunto la modifica della legge numero 41 del 2016 che
prevede, appunto, la istituzione della Riserva naturalistica delle Valli Cupe.
Abbiamo ascoltato anche lei in quella in quella occasione e mi aveva colpito la
sua professionalità, la sua conoscenza, il suo entusiasmo e la sua voglia di
mettere in campo ciò che aveva maturato fuori dalla Calabria; questo mi colpi
molto, poi ebbi modo di visitare la Riserva guidata da lei e li mi resi conto
di ciò che avevate creato. Ho detto poco fa al Sindaco che di essermi poi
meravigliato che dopo due anni e mezzo si sia creata questa frattura tra chi
deve governare, in questo caso lei che era stato scelto come direttore
generale, e il Comune. Quindi, prima di arrivare a una nostra decisione finale
volevamo capire da lei perché si è dimesso, perché si è creata questa tensione
tra il Comune e la direzione tecnica a lei affidata. Il Sindaco sostiene, nella
sua memoria, che non si capisce il perché delle sue dimissioni, non si capisce
il perché di questa rottura, non si capisce il perché della proposta del
collega Tallini. Quindi è nostro dovere, prima di arrivare a una sintesi, ad
una nostra decisione, dare la possibilità anche a lei di esprimere liberamente,
tranquillamente, serenamente le sue considerazioni in merito a questa vicenda e
capire se lei condivide la proposta del collega Tallini che chiede il cambio di
gestione dal Comune ad una associazione ambientalista come Legambiente; quindi
se ci spiega se questa cosa era anche da lei condivisa. La lettera delle sue
dimissioni l’ha resa pubblica, ho potuto leggere più la parte del Sindaco che
la sua parte, ma conoscendo la sua professionalità sono certo che oggi
spiegherà poi al meglio le sue ragioni. Darei adesso la parola al dottore Lupia
per dire la propria in merito a questa vicenda, per sentire le sue
considerazioni e anche per sentire le motivazioni che hanno portato alle sue
dimissioni dalla direzione tecnica.
Il
cuore della domanda è quello che ha chiesto il Presidente: vogliamo capire come
mai si è dimesso, perché qua andava tutto bene, il Dipartimento va bene, il
Sindaco va bene. Ora vediamo perché si è dimesso.
C'è
il direttore della Riserva da udire; io sono il proponente della legge e vorrei
dire, davanti al direttore, qual è lo spirito con cui abbiamo portato avanti la
proposta di legge per riconoscere alla Riserva Valli Cupe lo status di Riserva
naturale regionale. Quindi chiariamo una cosa per i colleghi che sono presenti:
non si sta revocando la proposta. Nessuna contraddizione. Si sta ragionando
soltanto su una modifica che cambia la gestione, trasferendola dal Comune di
Sersale ad un'associazione ambientalista che è al di sopra di ogni sospetto e
che si chiama Legambiente.
La
prima cosa che deve essere chiara è questa qua e non mi è sembrato chiaro
invece quello che ha detto il Sindaco di Sersale; la seconda cosa: dalla
relazione del Sindaco di Sersale sembrerebbe che tutto vada a gonfie vele,
eccetera, eccetera, che, praticamente, non ci siano problemi nella gestione e
che il fatto che il Piano paesaggistico, l'atto fondamentale di pianificazione,
sia tenuto fermo al Comune da 2 anni, perché il direttore lo ha trasmesso due
anni fa al Comune, sia giustificabile dal fatto che ci sono altre riserve che
lo tengono fermo da 8 anni e lo hanno fatto approvare da 8 anni. Abbiamo
sentito questo.
Voglio
soltanto ricordare ai presenti che lo spirito con cui tutti quanti abbiamo
contribuito alla nascita di questa Riserva partiva dall’assunto che già
esistesse. Era una cosa che già il dottore Carmine Lupia, lo abbiamo sentito
dallo stesso Sindaco, da oltre 20-25 anni si era inventato e che era stata poi
portata all'attenzione di un riconoscimento della Regione Calabria per lo
status di Riserva naturale. Già godeva, all'atto in cui è stata proposta la
legge sulla riserva, di un numero di visitatori e di conoscenze nel mondo
attraverso l'attività della Cooperazione e della Riserva del dottore Carmine
Lupia.
Il
Comune di Sersale era un ente che si era dimostrato disponibile a coadiuvare la
Riserva e ad essere ente di gestione, punto e basta. Abbiamo sperimentato il
Comune di Sersale e per quanto mi riguarda un ente che parte con queste
prospettive, che perde 2 anni soltanto per capire come inserirsi nella gestione
clientelare della Riserva - è esattamente questo quello che è avvenuto - che
non ha nominato nemmeno un coordinamento per coordinare il direttore della
Riserva e anche i fatti di cui vi dirà il dottore Lupia mi hanno indotto a
prendere l'iniziativa, dopo aver contattato Legambiente. Se dobbiamo cambiare
impostazione in Calabria lo dobbiamo fare alla luce di un cambio di passo che
deve avvenire come mentalità. E’ vero, abbiamo visto
che tutto quello che si è fatto non è altro che l'attività del direttore,
quella che manca è invece l'attività dell'amministrazione comunale che si
attiva continuamente per impedire che il direttore faccia il proprio lavoro.
Ho
voluto precisare questo perché altrimenti non si capiva quale fosse
l'iniziativa. Se fosse una iniziativa dovuta al fatto che io non credo più
nella Riserva o perché invece ho visto che un percorso avviato dalla stessa
Riserva e consegnato nelle mani di un Ente gestore rischia, addirittura, di
perdere un direttore come Carmine Lupia il cui prestigio è riconosciuto a
livello internazionale e che è costretto alle dimissioni.
Bene, dopo questa puntualizzazione del collega Tallini - penso che
già ne fossimo a conoscenza -, adesso diamo la parola al dottore Lupia, che ci
spiegherà meglio il perché di questa sua decisione e se condivide questa
proposta di modifica.
Prego, si presenti per motivi di registrazione.
Sono Carmine Lupia, purtroppo il direttore dimissionario della
Riserva naturale regionale delle Valli Cupe. Ringrazio il Presidente e i
componenti della Commissione ambiente per questa preziosa occasione d’incontro.
Per me, illustri consiglieri, è una giornata, se non triste,
alquanto difficile perché, dopo l’istituzione, 3 anni or sono, della Riserva
regionale delle Valli Cupe da parte del Consiglio regionale, su proposta del
consigliere Tallini, ritenevo che si potesse lavorare esclusivamente per
valorizzare i nostri luoghi, di concerto con la Regione e con tutti gli amici
delle Valli Cupe, che sono presenti sia in Calabria sia in tante altre Regioni.
Tutto ciò che noi facciamo come Riserva delle Valli Cupe è oggetto
di interesse dei media specialistici, generalisti, locali, nazionali e
internazionali e sono contento di apprendere che le Valli Cupe hanno
rappresentato per l’intero sistema delle aree protette calabresi - l’ha riconosciuto
in questa sede l’altro giorno il dirigente del settore, il dottor Giovanni Aramini - lo slancio di cui c’era bisogno, il segnale che
in Calabria la Regione in questo settore ha prodigato impegno e risorse.
Invece mi presento oggi, davanti a questa Commissione,
dimissionario dall’incarico di direttore e mi sono dimesso sostanzialmente
perché, in particolare, negli ultimi 8 mesi è venuta a mancare al sottoscritto
la serenità indispensabile per continuare a concretizzare gli obiettivi
previsti dalla legge istitutiva.
È venuta a mancare la possibilità di credere ancora nelle
condizioni attuali e con un Ente gestore che mi ha, di fatto, sfiduciato.
Pensavo ci si potesse adoperare per irrobustire la Riserva, che è
una riserva regionale, la quale è stata voluta dal legislatore per essere uno
strumento in grado di promuovere i beni ambientali, oggi ricadenti in due
Comuni, Sersale Zagarise, direttamente e Cerve indirettamente come area
contigua; ma l’ambizione, se il processo non sarà interrotto, è di allargarla
anche ad altri territori, ampliandone le competenze.
Dunque è venuta a mancare, da parte mia e per ragioni oggettive,
la possibilità di credere che si possa continuare a promuovere con successo,
sviluppo e crescita economica e sociale, sia per Sersale sia per Zagarise sia
per tutta l’area della Sila piccola catanzarese.
La sfida è questa e siccome oggi la mia opinione è che non possa
essere vinta se non si correggono le distorsioni intervenute, ho ritenuto di
dare le mie dimissioni.
Da oltre vent’anni ho promosso nel territorio della pre-Sila catanzarese con abnegazione e sacrifici
un’esperienza naturalistica su basi volontaristiche che, considerando
indispensabile la conoscenza dei luoghi e dunque lo studio e le competenze
specialistiche, è riuscita a mettere a valore i nostri beni ambientali,
producendo ricchezza generale e occasione di valorizzazione.
Quell’esperienza, che ha dimostrato lo sviluppo dal basso, è
possibile anche in Calabria; ha avuto il privilegio proprio in questa
Legislatura regionale di ottenere il riconoscimento giuridico di Riserva
naturale e per questa ragione non finiremo mai di essere grati alla Regione
Calabria.
Però oggi sommessamente ma con la necessaria determinazione ho il
dovere di riferire che le cose non giravano per il “verso giusto” e che, se non
vogliamo disperdere tutto il lavoro fatto fin qui, dobbiamo avere la
sensibilità e il coraggio di apportare i correttivi indispensabili.
Abbiamo realizzato un modello di sviluppo apprezzato da
Università, imprenditori di successo, economisti, sociologi. Io stesso ho avuto
l’onore di rappresentarlo in sedi nazionali e internazionali.
Oggi quel modello, a mio avviso, rischia di andare in frantumi,
perché tra la direzione da me interpretata e l’attuale Ente gestore è subentrata
un’incomprensione e una sfiducia che non mi consentono più di andare avanti.
A mio avviso l’aver voluto da parte del Consiglio regionale
affidare ad un Comune la titolarità di Ente gestore, se fino ad un certo punto
ha funzionato, negli ultimi 7-8 mesi si è rivelato, sulla base della mia
esperienza, non adeguata.
Nella relazione al testo di legge del consigliere Tallini si
rinvengono le ragioni della necessità del superamento del Comune di Sersale
quale Ente gestore e l’idea di affidare gli oneri amministrativi della gestione
ad un’associazione ambientalista come Legambiente.
A me preme raccomandare che la sede dell’Ente gestore sia sempre
Sersale, che è l’epicentro del “Sistema Valli Cupe” - e mi pare che nessuno lo
metta in dubbio! - e col Comune di Sersale si possano intrecciare, qualora la
proposta di legge all’esame della Commissione sia approvata, relazioni proficue
per valorizzare responsabilmente, ognuno per la propria parte, i beni
ambientali.
Personalmente sono qui non per giustificare le mie dimissioni ma,
anche se tanto per spiegare cos’è accaduto, segnalo alcuni episodi.
È stata, a mia insaputa, trasmessa una lettera dell’Ente gestore
per l’organizzazione dei servizi della Riserva a una serie di associazioni,
nella quale si evince un direttore esautorato.
Si sono verificati episodi irriguardosi nei miei confronti;
convocazioni di incontri in Comune per mettere in discussione le mie scelte,
con modalità da processo sommario e tutte tese a depotenziarmi e a condizionare
la mia azione, creando ai miei danni un clima di sospetto, che ha avuto come
epilogo il farmi pagare il biglietto d’entrata in uno dei siti della Riserva.
Quel giorno stavo accompagnando una delegazione di esperti
dell’Università di Catania e di tante altre società botaniche. Immaginatevi la
figuraccia!
Per tutti questi episodi l’Ente gestore, nonostante sia stato
doverosamente informato, non ha mai inteso assumere atteggiamenti di tutela del
direttore.
Insomma, un clima irrespirabile!
È stato anche detto che - e sono qui per chiarire fino in fondo -
le mie dimissioni sono state date per sostenere la scelta e il progetto del
consigliere Tallini.
Non è vero! Il consigliere Tallini c’è stato accanto e ci ha
seguiti con affetto disinteressato, aiutandoci a migliorare la relazione col
Dipartimento ambiente.
Per tutto ciò che ha fatto e per il suo
garbo istituzionale lo ringrazio pubblicamente, come ringrazio per l’attenzione
che ci hanno dato sempre e dimostrato il Dipartimento ambiente, l’assessore Rizzo,
nonché il Presidente di questa Commissione e i tanti consiglieri regionali che
ci hanno fatto visita più e più volte.
Dicevo che non sono qui per giustificare le mie dimissioni ma per
collaborare con la Commissione e con il Consiglio affinché le criticità
segnalate siano superate ma non restando fermi o, peggio, ripristinando le
condizioni precedenti le dimissioni, ma andando oltre lo status quo e realizzando una Riserva che rispecchi la volontà della
legge istitutiva e possa conseguire gli obiettivi programmatici della Regione
in questo specifico comparto. Come ha auspicato monsignor Domenico Graziani,
arcivescovo di Crotone, in una recente nota apparsa sulla stampa a proposito
delle Valli Cupe: “Spero che, una volta superate le attuali difficoltà, ci si
muova insieme per allargare gli spazi della Riserva, all’insegna del
coinvolgimento, soprattutto dei più giovani, ampliare i suoi interlocutori
istituzionali, irrobustire un esempio naturalistico, universalmente apprezzato,
che può continuare a dare slancio all’insieme delle nostre aree protette e
speranza e fiducia alla Calabria positiva, alla luce del messaggio evangelico”.
Resto a vostra disposizione per qualsiasi ragguaglio e,
francamente, giunti a questo punto, non posso che ribadire, in questa autorevole
sede, l’irrevocabilità delle mie dimissioni. Grazie.
Scusate ma sapete l’emozione...ci sono nato nelle Valli Cupe.
Grazie, dottore Lupia, anche dal suo intervento si comprende il
suo stato d’animo, la sua amarezza, la sua delusione, in merito a quanto si è
verificato in questi mesi, in quest’ultimo anno - da quello che ho capito - nei
rapporti tra l’Ente gestore e la sua funzione, il suo ruolo.
Non so se i colleghi devono fare qualche domanda, altrimenti
iniziamo una discussione al nostro interno. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Nucera. Ne ha facoltà.
Vorrei chiedere due cose al direttore. La prima: lei fa un
passaggio e dice negli ultimi 8 mesi ha avuto difficoltà nella gestione con il
Sindaco, con il Comune…
(Voce fuori microfono)
Ah, ora ho saputo un’altra cosa: non con il Sindaco, con i
collaboratori del Sindaco!
No, perché quando noi togliamo a Sersale la gestione delle Valli
Cupe noi non la togliamo né al Sindaco, né ai suoi collaboratori. Noi la
togliamo ai cittadini di Sersale.
Perché è così! Il Sindaco rappresenta i cittadini di quell’area!
(Voci fuori microfono)
E’ una mia opinione,
consigliere Tallini, è una mia opinione! Lei sa benissimo che, nel momento in
cui si dimette, è difficile che venga un altro come lei. Le abbiamo
riconosciuto tutte le qualità, le competenze, la serietà…
Quindi lei era un punto di riferimento per le Valli Cupe… Ecco,
quindi, lei, se fa questa scelta, mette in difficoltà pure la Regione! Lei
pensa - perché questa è la domanda - che cambiando il gestore, Legambiente o
WWF o un altro gestore, noi risolviamo tutti i problemi delle Valli Cupe? O
probabilmente ci troveremo qua fra 2 anni a dire che dobbiamo pure sostituire
Legambiente?
Questa è la prima domanda.
Mi serve la sua risposta, dott. Lupia, mi aiuta nel voto, in
quello che devo decidere io, perché lei conosce bene la materia e io meno, solo
quello che ho potuto capire in due riunioni di Commissione.
Quindi lei ci deve aiutare, visto che lei ora sta facendo un
passaggio doloroso, per lei e per noi, perché noi le abbiamo riconosciuto
qualità, competenza, onestà e serietà.
Nel momento in cui lascia noi dobbiamo fare una scelta, se
lasciarla al Sindaco, al Comune, ai cittadini di Sersale; se scegliere quello
che dice nella legge il consigliere Tallini e cioè di affidare la gestione a
Legambiente. Certo, per noi Regione, è un controsenso, perché noi investiamo
quasi 200 milioni di euro, 150 nei piccoli borghi che gestiscono i Comuni e
togliere ai Comuni, al Comune in qualche modo… comunque, se dobbiamo farlo, lo
facciamo per il bene di quel lembo di terra, che non è del Comune ma è della
Calabria.
Per noi è difficile oggi, se lei ci mette di fronte a questa
scelta, di scegliere tra lei – lei già ha fatto la sua scelta! - tra
Legambiente e i cittadini perché il Comune sono i cittadini!
Io non guardo né il Sindaco né i collaboratori del Sindaco!
Io guardo che quel Comune, quei cittadini vengono privati della
gestione di un lembo di terra che ricade in quel Comune.
(Voce fuori microfono)
Va bene, io pensavo che il Comune fosse… va bene, non è così…sì.
Quindi, io le chiedo, dottore, visto che lei ha a cuore più di noi questo lembo
di terra, le faccio una domanda al microfono: lei pensa che questa scelta, che
noi stiamo facendo o che andremo a fare con questa legge, risolva i problemi
che ci sono nella gestione delle Valli Cupe? La prima domanda.
Io sarò sempre per la Riserva e per le Valli Cupe.
In questo momento non mi sento di continuare perché non mi trovo
nelle condizioni di serenità per continuare, come ho detto ai giornali.
Quindi, la scelta è una scelta politica vostra e voi potete valutare.
Mi dispiace, però, io in questo momento, ribadisco, non ho la forza e la
volontà di continuare perché provo disagio e non ho serenità in questa
condizione.
Bene, altre domande al dottore Lupia? Chiedo scusa, noi facciamo
una riflessione al nostro interno come Commissione. Non ci sono altre domande
per il dottore Lupia.
Ringraziamo il dottore Lupia per la sua presenza, per la sua
testimonianza, per le sue considerazioni, per le sue, ripeto, amarezze, che ho
avuto modo di registrare e di constatare, e speriamo, come Commissione, di
arrivare ad una soluzione, che tenga conto di tutto ciò che è emerso in questa
discussione, prima con il Sindaco e dopo con lei. La ringrazio per la presenza,
la saluto e le chiedo - naturalmente questo da calabrese - di non abbassare la
guardia, di non lasciare in mano a chi oggi non crede in uno sviluppo della
Calabria, basato sulle sue potenzialità, sulle sue opportunità, in questo caso
una Riserva naturale che lei si è inventato, ma di resistere e di tenere alta sempre
la bandiera dell’onestà, dell’impegno, della professionalità, della
responsabilità e dell’attaccamento ad una terra, quella calabrese, che spesso è
amara e ci riserva amarezze. Sta a noi, poi, tenere duro e tentare di trovare
soluzioni migliori che diano ascolto a lei e che diano soprattutto speranza ai
cittadini calabresi.
Grazie a voi. Con il cuore vi dico: non abbandonate la Riserva
Valli Cupe! Grazie.
Grazie! Grazie a lei e anche al dottore Aramini
per la presenza ed il collega, il dottore Romeo.Ritengo
che le due audizioni svolte abbiano, ognuno dal proprio punto di vista,
rappresentato la verità.
Quindi, ognuno di noi ha il dovere di fare delle riflessioni
libere, delle riflessioni che diano anche la sensazione che c’è una Commissione
che s’interroga, che discute, si confronta, ma che poi, alla fine, arriva ad
una sua determinazione. Credo che in questi anni abbiamo sempre dimostrato la
capacità di ascoltare, audire, valorizzare, quello
c’era da valorizzare. Siamo arrivati sempre ad una conclusione che sia, per
noi, quella che sentiamo più vera, più importante, per il territorio e le sue
prospettive.
Io devo dire in premessa che ho ricevuto una lettera, allegata in
cartella, del collega Bova che esprime la sua contrarietà e richiede che sia
fatta una seduta di Commissione ad hoc in quel Comune. Io devo dare conto di
questa sua lettera, lui che è anche, diciamo, espressione di questo territorio,
mi sembra giusto dirlo per correttezza. E’ assente per
motivi di salute e, quindi, per questo motivo ancora di più ne do comunicazione
alla Commissione. Personalmente penso che sia un tema molto delicato perché,
dicevo, bisogna capire qual è il nostro orientamento: dare ascolto alle
istituzioni o dare ascolto a chi ha la professionalità e l’intelligenza che ha
dimostrato di mettere in campo in quella realtà. Questo è il tema. Facciamo
prevalere i rapporti istituzionali tra i vari livelli locali e regionali o in
questo caso facciamo una scommessa e diciamo che questa volta la Regione è
disposta anche, su proposta del collega Tallini, a dare ascolto a chi esprime
professionalità e non ha interessi legati a fini elettorali o ad altro ma,
invece, è un soggetto che da 20 anni ha messo in campo la sua conoscenza, la
sua professionalità, le conoscenza anche a livello
personale e che io ho visto con i miei occhi. In quei giorni c'era gente di
tutte le nazionalità, inglesi, tedeschi, di università diverse; ha creato un sistema
e lo ha creato lui.
Allora cosa facciamo? Questo è il tema, cari colleghi!
Ce la sentiamo di dire no, oggi, alla richiesta pressante del
Comune di Sersale che ci dice “non è vero che abbiamo fatto errori, noi abbiamo
fatto” o dare ascolto a chi con amarezza, con timidezza, con umiltà si è posto
in questa Commissione dicendo “io non sono più in condizione di gestire per
questi motivi”?
Questa è la domanda. Interroghiamoci su questa domanda e poi
arriviamo ad una nostra conclusione. Lo pongo in maniera aperta, onesta, perché
nessuno di noi ha interessi in quel territorio. Però, ho avuto modo di
constatare che lì c'è davvero una potenzialità, un'opportunità creata da uno
come il dottore Lupia e poi c'è un Comune, ente gestore, che, oggi, ci chiede di
non dare seguito a questa proposta di legge del collega Tallini. Quindi
dobbiamo interrogarci sulle cose che ho detto io: valorizziamo il merito, la
professionalità, o teniamo conto dei rapporti istituzionali tra Comune e
Regione? Questo è il tema, collega Nucera, collega
D’agostino e collega Arruzzolo, non ci sono altri
temi da porre al centro del dibattito. Poi, ripeto, ognuno di loro ha le
proprie ragioni.
Il Sindaco dice “il Piano l'ho fatto, quello l'ho fatto, quello
l'ho fatto”, Lupia dice cose diverse dal punto di vista della organizzazione
del modello Valli Cupe.
Lascio questa mia domanda al dibattito e, poi, alla fine,
decidiamo come sempre abbiamo fatto. Ha chiesto di intervenire il consigliere
Tallini, ne ha facoltà.
Ringrazio il Presidente perché ha centrato bene l'argomento. Mi
sento onorato, in questo momento, di aver cambiato metodo nella scelta delle
iniziative da fare e cioè quella di non inseguire a tutti i costi, diciamo,
l'aspetto di tipo elettorale, come qualcuno ha pensato, Carmine Lupia non è
iscritto a nessun partito, non ha mai fatto campagna elettorale con nessuno e
per nessuno e il fatto di avere la sua stima è una cosa che mi onora e mi onora
anche il fatto di combattere per portare avanti una legge di modifica; legge di
modifica che, per la prima volta, porta l’impronta di uno schema preciso.
Quando domani qualcuno leggerà sui giornali nazionali o internazionali una
polemica che non potrà che coinvolgere il Consiglio regionale, non vi
dimenticate che contro il presidente Oliverio sono intervenuti, sul piano
nazionale, grandi ambientalisti e presidenti nazionali, grandi personalità a
difesa delle posizioni di Valli Cupe e Carmine Lupia, non del comune di
Sersale. Domani può venire fuori che la Regione Calabria si schiera per la
gestione clientelare e non per la riserva.
Voglio precisare una cosa, la devo dire al consigliere Nucera: tutto il rispetto verso l'amministrazione comunale,
io personalmente ho proposto, nello spirito della legge che parla di
coinvolgimento delle amministrazioni locali la gestione al Comune di Sersale,
ma quello era un dettaglio non era la legge istitutiva; la legge istitutiva era
la Riserva Valli Cupe come riserva naturale, con riconoscimento dello status
regionale. Ma questa Riserva non è un prodotto nato così, per 20 anni Carmine
Lupia ha lavorato per inventarsela, per riempirla di contenuti, per farla
conoscere al mondo, per farla conoscere e con i suoi rapporti personali e la
sua stima personale è riuscito a darle quella credibilità per attirare a
Sersale migliaia e migliaia di turisti all'anno. Non è stato il comune di
Sersale.
Il Comune di Sersale è un ente gestore. Quando noi abbiamo pensato
di fare la Riserva naturale Valli Cupe tutte queste cose le trovavate già e il Comune
di Sersale non era l’ente gestore. Il comune di Sersale vorrebbe prendersi
addirittura i meriti di aver contribuito…. Avete sentito cosa ha detto il
Sindaco. Noi non ci siamo schierati contro come altri sindaci - e ci
mancherebbe che uno si schiera contro - che addirittura l'avevano osteggiato.
Dice che noi non l'abbiamo osteggiato. Ma in questo momento non mi pare
corretto che l'ente gestore, che doveva coniugare chi si è inventato Valle
Cupe, addirittura pensi di farne una cosa propria e una gestione personale come
un ente sub regionale.
Il Sindaco è una brava persona ma quando il Sindaco - e lo dico -
è ostaggio di una maggioranza che vuole mettere le mani sulla Riserva - e
questo lo dico, lo registro e mi assumo le responsabilità e lo posso dimostrare
- vuol dire che il Sindaco non è nella condizione di mettere Carmine Lupia,
l'inventore di Valli Cupe, nelle condizioni di continuare. E allora io per la
prima volta voglio assumere questa posizione: non mi schiero con la cosiddetta
politica, diciamo, quella dalla quale noi tutti dobbiamo rifuggire, per la
quale spesso veniamo accusati ingiustamente ed esageratamente. Ma in questo
caso, è evidente, abbiamo due verità, ecco non siamo giudici di nessuno e al di
là dell'esito che avrà questa legge lungo il percorso io faccio il mio dovere.
La proposta di legge Valli Cupe è un'iniziativa mia non è di Carmine Lupia e
neppure del Sindaco di Sersale.
Io ho conosciuto Carmine Lupia e ho approfondito, ho conosciuto la
riserva, ho visto quello che ha saputo realizzare e mi sono reso conto delle
cose straordinarie; vi aggiungo un'altra cosa: domani o dopodomani andremo
nell'aria di Mesoraca, per dire lo spirito che ha. Ho chiesto personalmente a
Carmine Lupia di andare al Comune di Soverato, un comune di sinistra, dove
esistono dei patrimoni naturali molto simili a Valle Cupe, per una sua
consulenza. Perché una sua consulenza potrebbe contribuire, autorevole e
prestigiosa, a rendere quelle realtà molto simili, forse per alcuni versi anche
più belle ma meno note, ad una cosa che man mano che si va avanti è giusto che
si ingrandisca ed è giusto che rappresenti il fiore all'occhiello delle riserve
della Calabria per come sono nate e non devono fare la fine di coloro i quali
si sono inventati una Riserva per fare clientela. Se avessimo dovuto fare
questo il primo titolato a fare clientelismo sarei dovuto essere io. Non vado a
Sersale a fare attività politica, mi limito soltanto a collaborare, quello che
mi si dice, mi si chiede è soltanto di spendere qualche parola a favore della
riserva, ma, grazie a Dio, ovunque vada trovo porte aperte perché la Riserva delle Valli Cupe è conosciuta, apprezzata ed
ammirata. Questo è il senso della mia proposta di legge.
Non mi pongo il problema se la legge viene approvata o non viene approvata,
io mi pongo il problema che la Calabria, in questo momento, con questa mia
iniziativa, è nelle condizioni di poter cambiare, davvero, mentalità, oppure,
di continuare con la stessa mentalità, per chi legge dall'esterno.
All'amico Nucera vorrei dire questo: la
Riserva è di Sersale non è del Comune di Sersale, i vantaggi che Sersale ha
avuto per la presenza della Riserva sono la nascita di piccoli ristoranti, di
piccoli B&B, la gente è andata là e la Riserva è
stata portata avanti e gestita da una cooperativa composta interamente da
ragazzi di Sersale. La Riserva non si sottrae al Comune di Sersale, si sottrae
dalle grinfie di molti consiglieri comunali ognuno dei quali pensa di aver
messo le mani su qualcosa da gestire. Questo non lo consento a nessuno. La
legge verrà bocciata, verrà promossa. Do atto al Consiglio regionale di aver
percepito quello che era il contenuto del mio messaggio. Non verrà percepita?
Io sono con la coscienza a posto e potrò dire che la Riserva rimane ma quando
scoppierà la gestione e scoppieranno le contraddizioni, come sono scoppiate con
le dimissioni irrevocabili di Carmine Lupia, non si potrà dire che la
responsabilità è solo del Comune di Sersale. Insomma i contenuti della lettera
del dottore Lupia sono stati chiari e se noi diciamo che è una persona
professionalmente ineccepibile, apprezzabile, professionalmente ammirata e
apprezzata a livello nazionale e internazionale poi non possiamo che essere
conseguenziali nel chiedere di metterlo nelle condizioni di poter fare qualcosa
a favore della Calabria. Per queste ragioni, chiedo l’approvazione della legge.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo,
ne ha facoltà.
Grazie Presidente. Un dato è certo: quando è stata approvata
questa la legge sulle Valli Cupe c’era entusiasmo perché, effettivamente,
subito dopo, il risultato ottenuto ci ha gratificato di quello che è stato
fatto.
Oggi purtroppo, a distanza di tempo, in riferimento a quello che
ho ascoltato, in parte il discorso del Sindaco e in parte quello del dottore
Lupia, necessariamente prendo atto che c'è una frattura all'interno di questa
gestione che inizialmente pareva andasse in maniera ottimale e nell'interesse
del territorio.
Oggi prendo atto, invece, che questa situazione non c'è più.
Il Presidente, giustamente, diceva che dobbiamo valutare se
privilegiare una tesi o l'altra. Io penso che la tesi che va privilegiata sia
quella di tutelare l'interesse del territorio di Valle Cupe e di Sersale. Poi,
al di là delle responsabilità di ognuno, io non posso, oggi, essere giudice,
posso farmi un'idea di quello che è successo. È chiaro che se devo fare
un'analisi tra la politica e il dottore Lupia presumo che se c'è interesse a
fare un discorso elettorale è della politica e non del dottor Lupia, però non
voglio assolutamente entrare in merito a queste dinamiche. Prendo atto che c'è
questo problema e, necessariamente, quando c'è un problema, quando un
ingranaggio del sistema si rompe si deve prendere atto che, effettivamente,
delle correzioni debbono essere messe in atto. Nella scorsa seduta ho sentito
il parere dell'avvocatura e presumo che non si voglia estromettere il Comune
dalla gestione o meno, perché l'avvocatura faceva riferimento ad alcune
disposizioni nazionali.
Infatti c'è un emendamento, proposto dal collega Tallini, che va
in questa direzione.
Parlo di alcune disposizioni nazionali per le quali effettivamente
il Comune, in ogni caso, ha una partecipazione alla gestione della Riserva.
Quindi ritengo doveroso, da parte nostra, fare un'analisi approfondita perché
effettivamente non possiamo rischiare di disperdere tutto quello che è stato
fatto. Oggi la Riserva delle Valli Cupe è conosciuta in tutto il mondo, a
livello di ricaduta occupazionale, a livello di ricaduta del territorio.
Presumo che andare a disperdere questo patrimonio sia soltanto un errore che
non possiamo assolutamente permetterci, dopodiché se arriviamo al voto io mi
determinerò.
Ha chiesto di intervenire il consigliere o Tallini, ne ha facoltà.
Da un'indagine emerge che attualmente Legambiente gestisce 5
riserve naturali in Sicilia, 4 riserve naturali in Abruzzo, per un totale di 40
riserve e aree protette in Italia. In Calabria il FAI attualmente gestisce,
questa è la risposta alla perplessità fatta pervenire dal collega Bova, la
Riserva statale di Fallistro, il FAI. L'associazione
Amici della Terra è un'associazione che già attraverso la stessa procedura
gestisce le riserve Tarsia e Crati individuata con legge regionale numero 52
del 1990. Il WWF attualmente gestisce diverse Riserve naturali tra cui quella
di Torre Guaceto e l'Area protetta Marina di Trieste.
Tutte queste Riserve e Aree protette sono gestite dalle associazioni
ambientaliste senza un procedimento di evidenza pubblica, come sottolineava,
insomma, il collega Bova, ma come, insomma, poi si evince dalla stessa
relazione dell'Ufficio legale.
Il problema non è quello, il
problema è capire – io ho posto l’interrogativo – cosa fare prevalere? Quello è
il tema. Noi dobbiamo fare questa valutazione.
Cosa facciamo prevalere? Il
rispetto dei ruoli tra enti locali e regionali o facciamo prevalere l’interesse
– come diceva il collega Arruzzolo – di una comunità
che passa attraverso un soggetto, come Lupia, che ha saputo creare, far
diventare attrattiva la Riserva? Questo è il dilemma.
Quindi, al di là delle
osservazioni, di quante aree naturalistiche gestisce quell’associazione
ambientalista o quell’altra, qua stiamo modificando la legge che aveva
individuato l’Ente gestore nel comune di Sersale.
Molte delle cose dette dal collega
Tallini mi convincono perché l’ho visitata, l’ho vista, ho visto, conosco la
professionalità, ho avuto modo di conoscere la professionalità del dottore
Lupia, però, mi pongo anche il problema dei rapporti istituzionali. Dopo
l’intervento del collega Tallini, appassionato, convinto e determinato, ce la
sentiamo di approvare questa legge che richiede un cambio di gestione, che
individua Legambiente come nuovo gestore della Riserva naturale?
Poi c’è un emendamento del collega
Tallini, frutto anche delle osservazioni fatte dall’Ufficio competente, che,
oggi, modifica la sua vecchia proposta.
Volevo capire: quindi non c’è
l’estromissione del Comune? Perché, in riferimento a quello che ho sentito la
volta scorsa da parte del Settore assistenza giuridica e dall’emendamento del consigliere
Tallini, mi pare che ci sia un coinvolgimento degli Enti locali.
(Interruzione)
Questo emendamento aiuta a tenere
insieme il tutto.
(Interruzione)
Comunque – ripeto – è un provvedimento
che stiamo per approvare, che stiamo per votare e che, naturalmente, creerà
momenti di discussione nell’ambito della politica regionale, nei rapporti tra
Comune e Regione. Questo lo voglio puntualizzare, evidenziare, rimarcare perché
è un provvedimento che, sicuramente, lascerà una traccia, lascerà un segno
forte di cambiamento dei rapporti e questo Consiglio regionale – in questo
caso, questa Commissione – si assume la responsabilità di privilegiare una
verità rispetto all’altra, di privilegiare un modo di gestione rispetto
all’altro, di privilegiare anche non il
Governo – diciamo – legato a spinte localistiche, elettorali, ma a spinte legate alla
professionalità, alla
valorizzazione delle energie che abbiamo
sul territorio.
Questo è! Dobbiamo sapere cosa
stiamo per approvare perché – ripeto – dobbiamo essere onesti tra di noi,
chiari tra di noi e dobbiamo essere convinti di quello che facciamo, senza
lasciarci influenzare né dal collega Tallini né dal collega Bevacqua
né dal collega Arruzzolo.
Questo è un provvedimento che,
sicuramente, creerà discussione. Io sono pronto ad approvarlo se c’è la
convinzione da parte degli altri componenti della Commissione perché è
importante sapere cosa facciamo oggi e cosa creiamo, poi, sul territorio perché
è meglio essere chiari, onesti, lineari tra di noi.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Arruzzolo, prego.
Una volta tanto dissento dal
discorso del Presidente perché ritengo che non si tratti di privilegiare l’uno
o l’altro.
Presidente, se questa situazione
si è creata perché c’è una gestione unica da parte di un Comune, senza entrare
nel merito dei problemi con il direttore– cioè se questo progetto di legge mira
ad allargare la gestione – Legambiente la conosciamo tutti ed è riconosciuta a
livello nazionale per il lavoro che svolge – a più soggetti presumo che più
soggetti ci sono e più c’è democrazia, agibilità, nella gestione. Mi pare che
ora entrino altri Comuni a parte quello di Sersale.
(Interruzione)
Ritengo che oggi non si privilegia
l’una o l’altra tesi, i fatti sono quelli che sono e, oggi, dall’esposizione
fatta dal Sindaco e dal direttore, i risultati sono questi. Presumo che la
proposta possa essere migliorativa.
Hanno chiesto di intervenire nell’ordine i
consiglieri Nucera e D’Agostino. Ne hanno facoltà.
Passiamo alle votazioni? Fatemi capire.
La gestione viene data a Legambiente però
entrano altri due Comuni; se c’è il problema che ci ha spiegato Tallini, che lì
sono 3 ora e la gestione è più facile. E, allora, il problema è se la gestione
rimane alla politica o la diamo a Legambiente, come ha proposto il consigliere
Tallini, e sono d’accordo; sono tanti i Parchi che sta gestendo Legambiente, ma
il problema non è quello.
Prego, consigliere D’Agostino.
Da quello che ho capito – ho letto
la proposta di legge del consigliere Tallini – che parla di alcune inadempienze
da parte del gestore, quindi il Sindaco si è giustificato, ha detto che hanno
lavorato bene, che hanno gestito bene, poi ho sentito il direttore che dice che
da otto mesi non andava bene più la cosa.
Mi trovo in difficoltà, oggi,
avendo ascoltato sia l’intervento del Sindaco sia quello del consigliere
Tallini, quindi, mi rimetto alla sua valutazione, Presidente, poiché appartengo
alla maggioranza.
Voi ben conoscete il mio modo di
operare, non sono uno che dà un’indicazione e quella dev’essere rispettata;
l’abbiamo sempre fatto in questa Commissione. Oggi per me stiamo facendo una
scommessa perché, per la prima volta, questa Commissione, questo Consiglio
regionale si assume la responsabilità nei rapporti tra i vari Enti ed è una
responsabilità che per me è positiva perché, finalmente, si esce fuori dalla
logica del localismo, dell’interesse elettoralistico, e si privilegia la
professionalità; si fa, quindi, una scommessa: valorizzare le energie che
abbiamo sul territorio, i talenti che abbiamo sul territorio, dando più ascolto a loro che alle Istituzioni locali.
Questa è la scommessa! Io vorrei
farla, dicendo: diamo fiducia a chi in questi anni si è speso, cambiamo
gestione, facciamo questa scommessa, accogliamo la proposta del collega
Tallini. Sappiamo che, da domani, si aprirà una discussione e un dibattito,
dobbiamo saperlo prima di approvare la proposta. Io sono pronto, però dobbiamo
saperlo quello che stiamo per fare.
No, no, Presidente, lei deve dire,
lei sta dicendo quello che ha detto il consigliere Tallini in maniera
politichese e non chiara.
Il consigliere Tallini ha detto
che la politica non può gestire le Valli Cupe perché la politica ha fatto una
brutta politica. Poi c’è la buona politica – lo dobbiamo dire, no?! – e,
quindi, noi dobbiamo delegare un terzo alla gestione, Legambiente, perché la
politica ha fatto degli errori.
(Interruzione)
Collega Nucera,
il collega Tallini ha spiegato la sua proposta di legge, le ragioni della sua proposta
di legge. Io ho il dovere di dire che sono pronto ad accettare questa
scommessa, ma anche a dire che, domani, ci assumiamo una responsabilità perché
si aprirà un dibattito tra le Istituzioni locali, la Giunta, il Consiglio
regionale e questa Commissione. Ho il dovere di dirlo: stiamo facendo una
scelta innovativa che non si è mai verificata prima.
Quindi, – ripeto – siamo
consapevoli di cosa stiamo facendo? Io ne sono consapevole però dobbiamo essere
tutti consapevoli perché, poi, domani, ci troveremo una polemica, magari, tra
le Istituzioni locali e regionali che dobbiamo sapere gestire e governare.
Presidente, volevo precisare: se
in questa fase si togliesse la gestione al Comune di Sersale e la dessimo al
Comune limitrofo, Zagarise, a quel punto, qualcuno potrebbe dire che vogliamo
favorire un Comune rispetto ad un altro.
Mi pare che la gestione invece si
voglia dare ad un’associazione che – presumo – darà anche una cassa di
risonanza alle Valli Cupe in maniera positiva – presumo no?! – poi,
giustamente, come dice lei, Presidente, oggi dobbiamo assumerci la
responsabilità, dobbiamo fare tutte le valutazioni – e sono d’accordo con lei –
che possano, effettivamente, aiutarci in questa decisione.
Oggi, non andiamo a penalizzare –
purtroppo, relativamente penalizzare – il Comune di Sersale, che prima aveva la
gestione, però io torno a ribadire che, se in un sistema l’ingranaggio si
rompe, qualcosa non ha funzionato e se questo, poi, alla fine, va a determinare
il logoramento di quello che è stato fatto fino ad oggi, io, a questo punto,
prediligo lo sviluppo e la crescita del territorio, al di là delle polemiche
che si possono innescare.
Consigliere Arruzzolo, il punto è
politico. Se la gestione si dà a Legambiente prima, è una cosa normalissima, lo
ha detto il consigliere Tallini, tante associazioni, Legambiente gestiscono i
parchi, gestiscono queste aree, è una cosa normale. Giusto?
Quando si approva una legge e la gestione è affidata al Comune e
dopo un anno, due anni, la togli al Comune, significa che in quella gestione la
politica ha fallito. Quindi è una questione politica, non è di poco conto, come
ha detto il Presidente. Qui si apre una discussione. Abbiamo il Commissario nel
PD, abbiamo la Giunta tecnica alla Regione, quando c'è la politica mandiamo un
politico, poi dopo sei mesi non va bene, commissariamo e mandiamo un tecnico,
mandiamo un professore universitario.
Qua è un problema, come ha detto il Presidente, politico, che non
ci sarebbe stato se nella legge, prima, avessi affidato la gestione a
Legambiente. L'ha detto il consigliere Tallini, la gestione viene affidata ad
associazioni come il WWF, nessun problema. Quando affidi la gestione al Comune
e dopo un anno modifichi la legge e quindi affidi la gestione ad un altro
soggetto, lì c'è un problema politico. Siccome noi facciamo politica su questo
dobbiamo confrontarci, perché è una cosa molto, ma molto delicata.
Però, consigliere Nucera, Io sono
dell’avviso che la scelta iniziale di affidare la gestione al Comune sia stata
logica: privilegiare l'Ente locale. E’ stata fatta
bene quella scelta. Se oggi c'è questo problema, e mi pare che lo abbiamo
percepito tutti, la soluzione che lei offre per uscire dall'impasse qual è? È
la prima volta che vedo il Sindaco di Sersale e lo stesso il direttore. No, ma
voglio dire: oggi c'è questo problema, si è creato questa frattura tra l'ente
gestore e il direttore, per superare questa fase di impasse che soluzione
proponiamo? Presumo che la scelta di affidare la gestione a Legambiente sia di
superamento delle attuali difficoltà, coinvolgendo nello stesso tempo gli Enti
locali.
Non vedo altre soluzioni, perché poi per me possiamo anche
lasciarla al Comune di Sersale, con tutti, poi, i problemi annessi e connessi.
Il ragionamento che lei fa è un ragionamento che ha anticipato Arruzzolo, non la deve preoccupare, se non preoccupa me,
perché io sono stato attaccato su Facebook; voi
sapete cosa ho fatto per la riserva. Il Sindaco di Sersale - non l'ho voluto
utilizzare come elemento perché per me c'entra la Riserva – mi ha definito
nemico di Sersale, cioè siamo alla strumentalizzazione. Voi sapete che cosa ho
fatto io per fare approvare la legge sulle Valli Cupe, e insomma poi siamo ad
una interpretazione completamente diversa da quella che è la logica politica e
l'attività legislativa a cui noi siamo chiamati.
Noi abbiamo avuto due o tre anni di tempo in cui abbiamo potuto
sperimentare una creatura che c'era già, che era nata ed era cresciuta con
Lupia ed era a Sersale, non in un altro Comune, cioè il Comune già
indirettamente con questo Sindaco e con i Sindaci precedenti si era
avvantaggiato dall'invenzione delle Valli Cupe, ora arriva questo Comune
ottiene la gestione e che cosa fa? Va e liquida, sostanzialmente, e vanifica
tutta l'attività di quello che si è inventato le Valli Cupe.
Ma voi potete pensare che tutto questo possa essere tradotto in
una diatriba tra un direttore e un Sindaco che vuole mettere nelle mani dei
consiglieri la gestione della Riserva? Io non ci sto. Ecco è bello chiaro. Non
è un problema di scelta tra la politica e, invece, la non politica, perché le
associazioni ambientalistiche fanno una politica, fanno la politica
dell'ambiente, non è che non fanno una politica.
In più per evitare strumentalizzazione, Legambiente ha già
dichiarato di mettere la sede della Riserva a Sersale, il Comune non si sposta,
era là e rimane là. Quindi una cosa in più.
In più Legambiente fa la sede della Riserva a Sersale, coinvolgerà
nella gestione gli altri Comuni, ma li coinvolge come? Con un sistema in cui
non potranno dire o si fa così o te ne vai. Allora, vuoi collaborare? Si fa un
Protocollo d'Intesa, con i tre Comuni, si fa un Protocollo d'Intesa e si
coinvolgono, e là si vede se la gestione dei Comuni è disinteressata o è
interessata a qualcos'altro.
Questa è la verità.
Consigliere Tallini, condivido tutto quello che ha detto negli interventi.
Il punto che voglio che si chiarisca è un punto politico, perché se noi
avessimo fatto questa operazione prima, sarebbe rientrata nella normalità.
Oggi, penso che questa cosa sia la stessa, per capirci,
consigliere Arruzzolo, che noi abbiamo vissuto da
consiglieri provinciali con la la Sogas;
il 100% è della provincia, giusto o no? Lei, consigliere Arruzzolo,
è stato con me. In Sogas si dimette il direttore in
contrasto con il Presidente della provincia. Lei che fa? Toglie la Sogas alla Provincia? Si dimette il direttore se ne fa un
altro. Si è fatto nelle società partecipate degli enti.
Sto dicendo che il punto è politico. Però io non sto qua a
discutere di una cosa su cui il consigliere Tallini ha lavorato tanti anni.
Consigliere Tallini, ho detto che voto a favore di questa
proposta. Voto a favore della proposta, la può mettere ai voti, Presidente.
Parlo di una questione politica, che non è di poco conto, perché
poi noi non ci dobbiamo arrabbiare o seccare quando qualcuno ci dice che la
politica deve stare lontano dagli enti, dalle partecipate. In questo modo
diciamo che la politica ha fallito.
La politica ha fallito, quindi noi affidiamo la gestione a
un'associazione
(Interruzione)
La politica in questo caso ha fallito, consigliere Tallini, quindi
noi affidiamo la gestione della Riserva ad un'associazione che è più brava
della politica in questo momento. Bene! Questo lo possiamo dire, consigliere
Tallini? E’ d'accordo con me che questo è un fatto
politico?
Quello che sfugge a tutti noi, perché adesso il problema è il
Comune di Sersale, è che l'atto più importante è il riconoscimento della
Riserva che noi abbiamo fatto con legge e che non si è perso. La gestione
affidata al Comune di Sersale è un piccolo dettaglio che oggi non consente alla
Riserva di lavorare. Lo abbiamo appreso non da me, lo abbiamo appreso dal suo
direttore, il quale si è dimesso in maniera irrevocabile.
Allora, noi cosa dobbiamo fare?
Dobbiamo dire non è successo niente e andare avanti? O dobbiamo
dire che c'è una proposta alternativa con un'associazione ambientalista che
gestisce tantissime aree protette, che non cambia nulla ai fini della comunità
di Sersale, perché la Riserva è là, la gente va là, i B&B ci sono, i
ristoranti ci sono ed aumentano, la gente continua ad aumentare, certamente
questa cosa contribuisce; invece, a dire il contrario, c'è il rischio che se si
continui così e senza il direttore, che si è
inventato le Valli Cupe, questa cosa venga addirittura vanificata,
perché l’attrazione e l'interesse internazionale che c'era intorno a questa
Riserva potrebbe non esserci più.
Credo che sia inutile continuare la discussione.
Credo che ognuno di noi abbia detto la propria. Apprezzo anche lo
sforzo che sta facendo il collega Nucera a porre il
problema politico, perché è questo, è un problema politico che io condivido. Se
siamo consapevoli di quello che facciamo questo è il tema, dobbiamo sapere
quello che stiamo facendo, dire che oggi stiamo approvando un provvedimento che
entra nei rapporti tra Regioni ed Enti locali.
Ci possono essere altri casi su cui il Consiglio poi si esprime,
non è che poi cambia a seconda degli umori.
Certo. Questo è l'approccio innovativo che potrebbe riguardare
altre situazioni, quindi dobbiamo essere consapevoli di quello che facciamo.
Questo è il tema, quindi io sono pronto a scommettere su questo,
consapevole che questo aprirà una discussione.
Se siamo consapevoli di quello che facciamo, io sono per andare
avanti e passare alla votazione della proposta di legge. Quindi, collega
Tallini, votiamo articolo per articolo. Pongo ai voti all’articolo 1, che
modifica l'articolo 6 della legge 41, l’emendamento che ha lungamente
illustrato il collega Tallini e che è a sua firma, aggiuntivo del comma 1-bis
all'articolo 1. E’ approvato.
Pongo ai voti l'articolo 1, per come emendato.
Approvato all'unanimità.
Chiedo scusa, Presidente, possa chiedere prima del voto, un parere
al Settore assistenza giuridica per quanto riguarda l’emendamento? Posso avere
un chiarimento, dottoressa?
Si.
Noi cambiamo la legge, quindi, Legambiente garantisce per la gestione
la partecipazione degli enti locali interessati alla gestione della Riserva, ai
sensi della lettera c) del comma 1, articolo 22. Mi può spiegare in che cosa
consiste, poi i Comuni in che cosa entrano nella gestione della Riserva Valli
Cupe?
L'emendamento ha soltanto la funzione di allineare la norma
regionale a quella statale.
Che dice la norma statale?
La legge quadro sulle aree protette, che è la legge 394 del 1991,
stabilisce quale principio fondamentale per la disciplina delle aree naturali
protette regionali alla lettera c) dell'articolo 22, la partecipazione degli
enti locali interessati alla gestione dell'area protetta.
Dottoressa, le faccio una domanda chiara, così non perdiamo tempo,
è più facile.
Se c’è un Consiglio d’amministrazione, glielo dico così in maniera
cruda, i Comuni devono mettere un componente all'interno del Consiglio
d’amministrazione nella nomina del direttore, nella nomina di persone
all'interno della Valle Cupe, i Comuni in qualche modo devono, possono
intervenire? O questa scelta la fa solo Legambiente per la gestione?
Possono intervenire.
Nell'intervento che ha fatto il consigliere Tallini dei tre o
quattro o cinque viene una gestione di Legambiente o viene condiviso dai Comuni
che partecipano? C’è il rappresentante del Comune? Ci deve essere per legge?
Si dice che si garantisce la partecipazione, poi la forma con cui
la garantisce, lo stabilisce Legambiente. Se i Comuni si riterranno non
sufficientemente coinvolti possono opporsi a questo, perché deve essere
garantita, e io credo che Legambiente si è impegnata per legge, lo diciamo noi,
che deve garantire la partecipazione dei Comuni
Non mi vorrei trovare qua tra un annetto, vabbè non lo so, anzi,
speriamo che mi trovo fra un annetto, Tallini, a cambiare Legambiente.
Allora, per evitare problemi ripartiamo dall'articolo 1, modifica
dell'articolo 6 della legge regionale 41 del 2016, su questo articolo vi è un
emendamento, protocollo numero 20670 del 12 luglio 2019, a firma del collega
Tallini, che aggiunge il comma 1-bis all'articolo della proposta di legge.
Pongo ai voti l’emendamento che è approvato.
Articolo 1
(E’
approvato come emendato)
Articolo 2
(E’ approvato)
Articolo 3
(E’ approvato)
Votiamo ora il testo nel suo insieme, con autorizzazione al
coordinamento formale. Approvato all'unanimità.
(La Commissione
approva)
Bene, passiamo al secondo punto all'ordine del giorno che è la
proposta di legge di iniziativa del consigliere Mirabello. E’ assente il
proponente, quindi propongo di rinviare alla seduta successiva la discussione
di questo punto all’ordine del giorno. Avevamo già previsto i termini per gli
emendamenti e quindi dichiaro a questo punto chiusa la seduta, ci aggiorniamo a
dopo la pausa estiva. Buona giornata e buon lavoro a tutti.
La
seduta termina alle 15,29