29/04/2019 - Approvata mozione su Radio Radicale, il presidente Irto primo firmatario: "Patrimonio di informazione e democrazia"



“Radio Radicale non può e non deve chiudere. E' un patrimonio per l'informazione e la democrazia del Paese e il Consiglio regionale della Calabria non poteva rimanere insensibile dinanzi al rischio di un così grave depauperamento del panorama informativo nazionale”. Lo afferma il presidente dell'Assemblea legislativa calabrese, Nicola Irto, primo firmatario della mozione approvata oggi dall'aula di Palazzo Campanella a sostegno della storica emittente radiofonica. “Radio Radicale concorre in maniera preziosa e pressoché insostituibile al servizio pubblico contribuendo a inverare il principio di trasparenza e il diritto dei cittadini a una informazione puntuale e costante. Per questo è necessario che anche le istituzioni assumano una posizione ferma a tutela di una realtà di straordinario valore”.
Nel documento che ha ottenuto il via libera dal Consiglio regionale, viene ricordato tra l'altro che “con legge 230/1990, lo Stato finanzia imprese radiofoniche private che trasmettono quotidianamente propri programmi informativi su avvenimenti politici, religiosi, economici, sociali, sindacali o letterari per non meno di nove ore comprese tra le ore 7 e le ore 20”. In questo quadro, “Radio Radicale svolge con la sua attività un servizio pubblico di informazione che dal 1976 garantisce la trasmissione integrale di eventi istituzionali e politici, un servizio di rassegna stampa quotidiana dei giornali, interviste con ospiti politici e attività di confronto e dialogo diretto con i cittadini”.
L'emittente, si legge ancora, “copre il 75% del territorio italiano raggiungendo l’85% della popolazione del Paese” e “custodisce il più grande archivio audio e video presente in Italia, composto da oltre 540 mila documenti”.
La mozione prosegue: “Da 11 anni lo Stato rinnova annualmente la convenzione con Radio Radicale per trasmettere senza pubblicità le sedute del Parlamento, del Consiglio Superiore della Magistratura e della Corte Costituzionale” ma la legge di bilancio 2019 prevede l'abrogazione della legge 230 dal prossimo anno. Dinanzi a questa prospettiva nefasta, il Consiglio regionale “impegna il Presidente della Regione Calabria a farsi parte attiva nei confronti del Governo nazionale e del Ministero dello Sviluppo economico, affinché vengano intraprese tutte le iniziative per scongiurare la chiusura di Radio Radicale e la conseguente perdita di un patrimonio storico, culturale e politico di incommensurabile valore per l’Italia”.​