INTERROGAZIONE n. 352 del 17/04/2018
Sul mancato completamento della diga dell'Esaro

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
con delibera n. 4818 del 19 dicembre 1979 dalla Cassa del Mezzogiorno venne approvato il progetto esecutivo per un invaso nella valle del fiume Esaro, in provincia di Cosenza, per un importo di 71.270 milioni di lire, pari a 36,8 milioni di euro;
il progetto era finalizzato all'utilizzazione delle acque dei bacini dei fiumi Esaro ed Abatemarco per il potenziamento e la razionalizzazione degli schemi acquedottistici a servizio di un'ampia parte del territorio della provincia di Cosenza, con la creazione della più grande diga d'Europa con una portata, a pieno regime, di 120 milioni di metri cubi di acqua;
l'utilizzo a pieno regime dell'invaso avrebbe garantito una produzione idroelettrica di 30 gigawatt anno, un uso potabile di 750 l/s e un utilizzo irriguo di 1.300 l/s;
la consegna dei lavori all' ATI aggiudicataria Lodigiani-Del Favero-Italstrade è avvenuta il 6 settembre 1983, con un tempo di esecuzione determinato in 1.720 giorni;
a seguito del prolungarsi delle procedure di esproprio e di una serie di perizie di variante, le lavorazioni sono iniziate solo nel 1986 per essere sospese il 17 dicembre 1987. a seguito di una frana verificatasi nell'area della spalla sinistra della diga;
nel 1989 è stato rideterminato, in 112,3 milioni di euro, il fabbisogno finanziario necessario per completare l'opera e consolidare la frana;
a seguito dell'intervenuta liquidazione dell'Agensud e di un lungo contenzioso con l'appaltatore, culminato con la risoluzione del contratto nel dicembre 1992, la competenza della realizzazione dell'intervento è stata trasferita alla Regione Calabria che, nelle more dell'esecuzione dell'intera opera, ha approvato con decreto n. 498 del 17 gennaio 2002 il progetto «Diga Alto Esaro a Cameli e collegamento Abatemarco per Cosenza - stralcio funzionale dell’8a perizia PS 26/3100/A - Messa in sicurezza dell'opera», per un importo complessivo di 55,2 milioni di euro;
« dopo l'affidamento effettuato nel 2002 da parte della stazione appaltante Sorical spa (gestore del servizio idrico regionale) all'impresa Torno Internazionale spa, si sono succedute 3 perizie di variante ed il subentro, come impresa appaltatrice principale, della Impresa spa che ha acquisito il cantiere della Torno;
nel 2005 la Regione Calabria stanzia ulteriori 78 milioni di euro per vedere finalmente completata l'opera;
« nonostante questo ulteriore finanziamento pubblico, nel 2006, a causa di un contenzioso fra appaltatore ed amministrazione, 70 operai vengono licenziati dalla ditta Torno, società addetta alla costruzione della diga dell'Esaro;
attualmente risultano sostanzialmente conclusi i lavori relativi alla messa in sicurezza del sito (consolidamento fondazione diga e spalle) e quelli delle opere accessorie di valle (vasca di dissipazione, soglie del canale di restituzione, strada di collegamento spalla sinistra-fondovalle);
con deliberazione 62/2011 «individuazione ed assegnazione di risorse ad interventi di rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza strategica regionale per l'attuazione del piano nazionale per il Sud», il C1PE ha finanziato con un importo di 122 milioni di euro l'intervento descritto come «Sistema Esaro: Costruzione corpo diga»;
nella seduta dell'8 agosto 2013 il Cipe ha approvato la riprogrammazione di risorse assegnate alla Regione Calabria nell'ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) con la delibera n. 62/2011, per assicurare copertura finanziaria alle esigenze della società Ferrovie della Calabria s.r.l. per 65 milioni di euro e il completamento della diga del Menta con 12 milioni di euro, togliendo di fatto i finanziamenti per il completamento della diga dell'alto Esaro;
nel Maggio del 2016, presentando il cd. Patto per la Calabria, il governatore Mario Oliverio ha annunciato lo stanziamento di oltre due milioni di euro per finanziare uno studio di fattibilità inerente il completamento dell'invaso, per riattivare le procedure burocratiche e favorire la realizzazione dell'opera si pure attraverso un ridimensionamento della stessa, con una riduzione della sua portata pari a circa 50 milioni di metri cubi in meno;
nel Luglio e da ultimo nel Novembre del 2017 il Presidente della Giunta regionale ha ribadito di essere impegnato a lavorare per riprendere la realizzazione di importanti dighe iniziate ed interrotte, e tra queste quella dell'Esaro, proponendo in sede di Conferenza Stato-Regioni l'apertura di un tavolo interministeriale per definire una strategia adeguata ed un programma da sostenere con i diversi strumenti finanziari disponibili;
dal 1982 ai giorni nostri, secondo stime prudenti, sono stati spesi circa 500 milioni di euro, per un'opera che non vede neanche il 20% dei lavori in corso;
molteplici e condivisibili sono state, specie negli ultimi anni, le proteste delle comunità interessate e delle forze sindacali, tra queste da ultimo la Cisl;
ad oggi non si ha notizia alcuna rispetto agli impegni nel tempo assunti, in particolare quelli annunciati negli ultimi due anni;
Per sapere:
come la Regione Calabria valuti l'operato dell'ente attuatore Sorical ed a quanto ammontino nel complesso le risorse finanziarie pubbliche stanziate a favore di quest'ultima dal 2014 ad oggi;
se e quando e con quali risultati si sia riunito il tavolo interministeriale richiesto nel Luglio del 2017 dal presidente della giunta regionale calabrese in sede di Conferenza Stato-Regioni;
se e come e con quali risultati siano stati spesi i due milioni di euro destinati alla redazione di uno studio di fattibilità sulla ripresa delle lavorazioni per la realizzazione della diga dell’Esaro;
se la Regione Calabria abbia quantificato le risorse occorrenti per il completamento dell'opera ed individuato le relative fonti di finanziamento;
se la Regione Calabria abbia intenzione e volontà di portare a compimento l'opera, e nel caso come essa intenda procedere.

Allegato:

17/04/2018
G. GALLO