INTERROGAZIONE n. 342 del 12/03/2018
Sulla situazione della Sanità calabrese

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
in data 3 novembre 2017 il presidente della Regione Mario Oliverio nel corso di un'iniziativa a Praia a Mare annunciò: "Mi rivolgo all'onorevole Gentiloni: non è possibile più mantenere la Calabria in questa condizione. Chiedo anche al ministro della Sanità Lorenzin di adottare un provvedimento che rimuova immediatamente questa situazione intollerabile. Ora basta. Se entro fine novembre non si porrà fine a questa grave situazione sarò costretto ad incatenarmi davanti a Palazzo Chigi per chiedere giustizia per la mia regione";
in data 14 novembre 2017, nel corso della riunione del consiglio regionale, il presidente Oliverio ha confermato la sua posizione in merito al fallimento del Piano di Rientro in Calabria: "Se non ci saranno risposte da Roma mi incatenerò davanti a Palazzo Chigi";

in data 29 novembre 2017 nel corso dell'incontro tra Oliverio e i sindaci calabresi, il presidente della Regione annunciando l'incontro a Roma con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha ribadito: "Se non saranno presi provvedimenti concreti riconvocherò l'assemblea dei sindaci e proporrò di attuare azioni forti, anche incatenarmi a Roma perché tutto il mondo sappia che la Calabria non si piega";
in data 19 dicembre 2017, nel corso della riunione del consiglio regionale, si è discusso della sanità in Calabria e della necessità di porre fine al commissariamento: "Riconfermo la nostra posizione, che non è una barzelletta perché non è mio costume ingannare chi mi ha dato fiducia, ma la situazione è talmente grave da richiedere una decisione interruttiva dell'attuale gestione commissariale, perché i cittadini di questa regione devono avere gli stessi diritti dei cittadini delle altre regioni. Sono in attesa delle determinazioni del Consiglio dei ministri, in base a queste determinazioni valuterò i prossimi passi. Ho annunciato atti forti, non per protagonismo e comunque con sofferenza: li metterò in campo se queste risposte non ci saranno";
nella campagna elettorale delle ultime elezioni politiche sono stati inaugurati reparti in vari ospedali della Calabria e i Pronto Soccorso degli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare senza che questi avessero reparti per acuti. Parliamo di nosocomi che ancora non sono stati messi nelle condizioni di erogare i servizi ospedalieri e sono fondamentali a garantire i Livelli essenziali di assistenza per i cittadini dell'Alto Tirreno e Alto Ionio, e a ridurre l'emigrazione sanitaria verso altre regioni;
considerato che: sono passati oltre quattro mesi dal primo annuncio solenne di incatenarsi davanti a Palazzo Chigi, dalle riunioni con i sindaci della Calabria a quelle del consiglio regionale in cui si annunciavano e si ribadivano atti forti se non si poneva fine al commissariamento della sanità;
dall'incontro con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e le ripetute riunioni del Consiglio del ministri, nulla è successo: il presidente Oliverio non si è incatenato per protestare contro questo immobilismo che ha fatto precipitare ulteriormente la situazione già precaria della sanità calabrese. Tali annunci non suffragati dai fatti vengono percepiti solo come semplice scontro di potere e non per garantire un'adeguata politica sanitaria per i cittadini;
Per sapere:
e per porre fine a questa vicenda di annunci "solenni" che rischia definitivamente di indebolire il tessuto democratico calabrese e dare un colpo mortale alla sanità della nostra regione. Questo per evitare che la politica e le istituzioni siano delegittimati da uno scontro finalizzato solo a garantire interessi di potere a discapito di quelli collettivi.

Allegato:

12/03/2018
C. GUCCIONE