INTERROGAZIONE n. 305 del 11/09/2017
In merito all�introduzione di nuovi strumenti per il controllo glicemico nei pazienti affetti da diabete

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
il diabete è una patologia cronica ad alta incidenza caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue che può essere suddivisa in due categorie cliniche: -tipo 1, caratterizzato da distruzione delle cellule beta del pancreas che secernono insulina, che solitamente determina un deficit assoluto di insulina;
-tipo 2, caratterizzato da risposta diminuita all'insulina (insulino-resistenza) produzione carente relativa (anziché assoluta) di insulina;
attualmente non esiste una cura per tale patologia e la gestione della malattia mira soltanto a mantenere il controllo glicemico allo scopo di evitare iperglicemia e ipoglicemia e a ridurre il rischio delle relative complicanze;
si stima che in Italia il 5,5 per cento della popolazione sia affetto da diabete (oltre il 90 per cento da diabete tipo 2);
di questi, il 6,2 per cento in sola dieta, quasi i 2/3 sono in trattamento con ipoglicemizzanti orali o farmaci iniettabili diversi dall'insulina, il 30,2 per cento è in trattamento con insulina. Tra i soggetti trattati con insulina, il 50 per cento è trattato con sola insulina e il 56 per cento con ipoglicemizzanti orali e insulina;
si stima, inoltre, che in Italia ci siano circa 450.000 diabetici in trattamento insulinico intensivo, che necessitano cioè di più di tre iniezioni quotidiane. Le regioni a maggior prevalenza della patologia sono il Piemonte, l'Emilia Romagna, la Calabria, la Campania, il Lazio e la Sicilia;

al paziente affetto da diabete occorre un monitoraggio glicemico costante dal momento che lo scompenso dell'equilibrio metabolico può provocare l'insorgenza di complicanze o metterne a rischio la vita stessa: tutti i protocolli terapeutici per la cura del diabete sono infatti basati sul monitoraggio accurato e continuo dei livelli di glucosio nel sangue;
mentre fino a pochi anni fa il controllo glicemico veniva effettuato esclusivamente per mezzo di una puntura sul dito, pratica che può risultare disagevole e dolorosa, recentemente sono emerse nuove tecnologie del tutto non invasive, in grado di verificare costantemente i livelli di glucosio nei fluidi interstiziali basandosi su sensori esterni che, applicati sul retro della parte superiore del braccio, registrano continuamente i dati del glucosio, memorizzandoli immediatamente ed archiviandoli fino ad una durata di 14 giorni. Più precisamente, con una scansione indolore di 1 secondo del lettore sul sensore, i pazienti possono vedere una lettura del glucosio corrente, lo storico di 8 ore del glucosio e una freccia dell'andamento tendenziale indicante la direzione e la frequenza di variazione dei livelli di glucosio;
la raccolta continua dei dati del glucosio è in grado di fornire informazioni affidabili sulla variabilità glicemica del paziente, supportando il processo decisionale dei medici nella gestione della malattia;
l'immissione sul mercato di tale dispositivo rappresenta, pertanto, una importante innovazione nella cura del diabete, coniugando una minore invasività del monitoraggio glicemico con la garanzia di un controllo costante e accurato nel corso della giornata;
l'impiego di tale strumento è, peraltro, da considerare un efficace passo avanti anche nel trattamento dei pazienti con diabete in trattamento insulinico intensivo, in particolare per il monitoraggio nei bambini, anche in ambiente scolastico, in quanto, tale strumento oltre ad essere del tutto indolore offre anche la possibilità di un controllo a distanza tramite smartphone;
il monitoraggio continuo può, quindi, contribuire a migliorare il compenso del livello di zucchero nel sangue, prevenendo così l'insorgenza di complicanze e comportando - almeno su un piano teorico - minori accessi al pronto soccorso e minori costi per il servizio sanitario;
tale strumento è già in uso in diverse regioni italiane, quali ad esempio l'Emilia Romagna, il Lazio e la Toscana con importanti ricadute tanto sul piano diagnostico che su quello della cura;

Per sapere:
se, in considerazione di questa importantissima innovazione terapeutica, inclusa fra i presidi per il monitoraggio glicemico del Servizio Sanitario Nazionale, la Regione Calabria si sia attivata, o intenda attivarsi, per garantire ai pazienti diabetici l'accesso a questo dispositivo ovvero - in difetto - quali iniziative intenda assumere per garantire loro il pieno accesso alle terapie più innovative.

Allegato:

11/09/2017
S. ESPOSITO