INTERPELLANZA n. 25 del 21/11/2018
In merito all'emergenza dializzati a Reggio Calabria

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
le numerose richieste e sollecitazioni di interventi urgenti a tutela dei fruitori di assistenza dialitica della Regione - ed in particolar modo della città di Reggio Calabria - che pervengono da parte dei rappresentanti delle Associazioni degli ammalati e dalle famiglie degli stessi, testimoniano l'esistenza di una situazione preoccupante e che potremmo definire "al collasso" nella gestione di tali patologie da parte del Sistema Sanitario calabrese. Le criticità e la comorbilità che tipicamente si associa alla condizione dei pazienti dializzati, fanno sì che ogni singolo caso considerato costituisca una situazione di emergenza. In particolare, le condizioni dei pazienti costretti a curarsi fuori regione, - o addirittura costretti o indotti a non curarsi - è motivo di preoccupazione e di indignazione, non soltanto per i costi esorbitanti per le casse regionali o per i sacrifici inenarrabili a cui gli stessi sono sottoposti. E' anche motivo di rabbia alla luce del lunghissimo e - sino ad oggi - inconcludente iter amministrativo avviato dal Commissario Straordinario pro-tempore alla sanità e non concluso (né verosimilmente vicino al raggiungimento dell'obiettivo programmatico di cui alla deliberazione del Commissario Straordinario alla Sanità n.° 1020 del 30.10.2018). In attesa della riconversione funzionale della struttura sanitaria ex - ENPAS di Reggio Calabria in Centro Dialitico ex-ospedaliero per 16 posti letto rene, e preso atto che nonostante le pressanti richieste formulate dai comitati civici e dalle associazioni, prima fra tutte l'ANED di Reggio Calabria - che con impegno lodevole portano avanti una battaglia per l'attuazione del diritto Costituzionale alla Salute - persiste una situazione inammissibile di ritardo da parte del Dipartimento tutela della Salute della Regione Calabria, settore 10, di autorizzazione alla esplicitazione del fabbisogno già prodotto dal mese di aprile 2018 da parte dell'ASP di Reggio Calabria che lede i diritti fondamentali degli ammalati e la dignità di tutti i calabresi. Considerato che la competenza "concorrente" tra Stato e Regione nella gestione del SSN e l'obbligo di applicazione dei LEA, indistintamente, in tutto il territorio nazionale implica che nessun essere umano può essere escluso dall'assistenza medica per nessuna ragione: men che meno per il fatto di vivere in Calabria, dove l'ombra di un commissariamento di fatto annulla la piena attuazione dei principi costituzionali inviolabili. Preso atto del compito specifico della Regione Calabria in materia di Sanità, che è chiamata a programmare e coordinare i servizi essenziali intervenendo con i correttivi necessari per il caso di disservizi, ovvero nel caso che ci interessa, di veri e propri soprusi e prevaricazioni ai diritti degli individui. CHIEDE
Per sapere:
se sono stati avviati gli opportuni accertamenti atti ad appurare: le motivazioni del ritardo di autorizzazione del suddetto fabbisogno, più volte promesso e dato per imminente;
le motivazioni della mancata attivazione di ulteriori n.° 13 posti letto rene( 3 posti presso il servizio dialisi Presidio ospedaliero "Tiberio Evoli" di Melito Porto Salvo, n.° 5 posti presso la casa della salute di Scilla, n°. 3 presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria) - per i quali già in data 18.05.2018 con nota protocollo n.° 176899 è stato reso il parere favorevole da parte della Regione Calabria - nelle more della riconversione funzionale della struttura sanitaria ex - ENPAS di Reggio Calabria in Centro Dialitico ex-ospedaliero per 16 posto letto rene, per il quale l'iter amministrativo è fermo in attesa dell'autorizzazione di cui sopra;
altresì, di essere reso edotto degli interventi alternativi programmati o da programmare al fine di ovviare ad una problematica che, in quanto direttamente afferente alla tutela della vita umana, riveste carattere di assoluta urgenza.

Allegato:

21/11/2018
G. PEDA'