MOZIONE n. 23 del 20/05/2015
Su "Attivazione del Codice Rosa presso le aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione Calabria

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
premesso che: in Calabria vi sono oltre 154 mila (circa il 22,5%) donne che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita e più di 100 quelle uccise dall'inizio del 2012, senza considerare le altre vittime di violenza di genere;
sempre più spesso capita che presso i pronto soccorso delle Regione accedono donne accusando asseriti e quanto meno improbabili incidenti domestici (es. urti contro gli stipiti delle porte, ustioni con ferro da stiro ecc.);
l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha indicato come l'abuso fisico e sessuale sia un problema sanitario che colpisce circa un terzo delle donne nel mondo provocando l'evidente insorgere di malattie psico-fisiche dovute alle violenze;
la violenza e l'abuso in tutte le sue forme, sono condizioni che comportano ricadute importanti sulla salute e sulla percezione di benessere;
è pertanto compito delle strutture sanitarie pianificare percorsi di accoglienza e presa in carico adeguati e qualificati;
in molte Regioni tra cui Toscana, Veneto, Lombardia, Lazio, Basilicata e Puglia è già attivo un particolare percorso denominato Codice Rosa che consente e identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, senza distinzione di genere o età siano esse donne, uomini, bambini, anziani, disabili, immigrati e omosessuali;
l'attuale ministro alla salute, Lorenzin, ha manifestato la volontà di dotare il sistema di emergenza urgenza nazionale di un Codice Rosa per tutte le vittime di violenza;
in Calabria molte sono le difficoltà in campo sanitario, ma diventa una questione di etica sociale attivare il servizio di Codice Rosa presso alcuni presidi appartenenti alla rete dell'emergenza urgenza nazionale;
Impegna la Giunta regionale
e l’assessore competente a predisporre l'attivazione del Codice Rosa in tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione Calabria, che preveda un adeguato periodo di formazione del personale e, altresì, un protocollo tra procura della Repubblica, questura e comandi provinciali dei carabinieri che permetta di aiutare le vittime di presunti maltrattamenti indirizzandole in un percorso di salute e protezione.

Allegato:

20/05/2015
O. GRECO