INTERROGAZIONE n. 171 del 22/04/2016
Relativa%20all'ordinanza%20di%20divieto%20di%20balneazione%20nel%20comune%20di%20Ricadi

Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore all'Ambiente

Premesso che:
con ordinanza n. 10 del 18 aprile 2016 il comune di Ricadi ha emanato il divieto di balneazione nei pressi del depuratore di San Nicolò, tratto in cui è stata rilevata la presenza di metalli pesanti superiori ai limiti previsti dal Decreto legislativo 142/2006 e s.m.i.;
nella predetta ordinanza di divieto di balneazione emessa dalla Commissione Straordinaria del comune di Ricadi, e che riguarda un importante tratto della costa vibonese compreso tra i comuni di Tropea e Capo Vaticano, si parla genericamente della rilevazione della presenza di metalli pesanti e non vengono richiamati dati chimici e batteriologici né altre analisi effettuate dall'Arpacal che è l'ente strumentale della Regione Calabria che svolge attività di monitoraggio e controllo degli ambienti marino- costieri al fine di poter determinare la reale necessità di emanazione del divieto di balneazione;
detto fenomeno ha provocato grande allarme e preoccupazione non solo tra i turisti ma anche albergatori, titolari di stabilimenti balneari e di esercizi pubblici in quanto detta ordinanza potrebbe provocare danni economici e ripercussioni per l'intero indotto del settore turistico-balneare che rappresenta una componente importante dell'economia della costa;

Per sapere:
quali provvedimenti concreti e urgenti si intendono adottare per attuare finalmente un controllo approfondito del fenomeno dell'inquinamento ricercando le cause effettive;
quali siano i dati reali e le analisi chimiche batteriologiche eventualmente trasmessi dall'Arpacal alla Commissione Straordinaria del comune di Ricadi che hanno determinato l'emanazione della suddetta ordinanza;
come si intende procedere per fronteggiare l'emergenza in vista dell'ormai imminente arrivo della stagione estiva fonte di vita per gli innumerevoli operatori del settore turistico del territorio che oggi si vedrebbero privati della fruizione di buona parte del tratto costiero in cui insistono spiagge tra le più belle e suggestive del mondo.

Allegato:

22/04/2016
M. MIRABELLO