INTERPELLANZA n. 16 del 09/08/2018
Sul caso dei gessi in cartone, interessante il Pronto Soccorso del Grande Ospedale metropolitano di Reggio Calabria

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
in data 30 luglio 2018, con un'inchiesta a firma del giornalista Pietro Bellantoni, il Corriere della Calabria documentava anche fotograficamente le pessime condizioni logistiche ed organizzative in cui si troverebbero ad operare i medici del Pronto Soccorso del Grande ospedale metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria, evidenziando in particolare come nella stabilizzazione dei pazienti vittime di fratture e destinali all’Unità di Ortopedia si farebbe ricorso a fasciature di cartone, per presunti problemi nell'approvvigionamento del materiale legati a limiti di spesa imposti da direttive aziendali;
nell’inchiesta si dava atto dell'impossibilità di ricevere commenti e dichiarazioni ufficiali sul caso da parte del direttore generale della struttura ospedaliera, Francesco Antonio Benedetto, mentre conferme giungevano dal primario del Pronto Soccorso, Angelo Ianni, a detta del quale - stando a quanto riportato in cronaca - il ricorso a gessature non ortodosse sarebbe dovuto allo scarso numero di stecche pneumatizzate a disposizione del Pronto Soccorso ed all'iter complesso per procedere a nuovi ordinativi;
a seguito della pubblicazione e diffusione dell'inchiesta, ripresa e rilanciata anche dai media nazionali, le diverse reazioni e condanne di sdegno portavano all'avvio il successivo 31 Luglio, da parte della direzione generale presidio ospedaliero reggino, ad una ricognizione interna per accertare i fatti;
nel frattempo, sempre in data 31 Luglio, ancora a firma del giornalista Pietro Bellantoni, il Corriere della Calabria pubblicava una seconda parte dell'inchiesta, riportando le testimonianze e le denunce del sindacato Anaao-Assomed a conferma di quanto già evidenziato il giorno prima;
con tempestività, già nel pomeriggio del 31 Luglio il dg Benedetto consegnava gli esiti della ricognizione interna al Presidente della giunta regionale. Mario Oliverio, che a sua volta ne dava integrale lettura durante i lavori del Consiglio regionale, in corso di svolgimento;
con la predetta relazione, il dg dava conto della situazione dei due pazienti giunti in Pronto Soccorso nei tre giorni precedenti con traumi ossei, limitando a due i possibili casi di trattamento con stecche cartonate e specificando come in un caso il paziente fosse giunto già così trattato in Pronto Soccorso e come nell'altro, relativo ad una donna, l’immobilizzazione di cartone radiotrasparente fosse provvisoria, tanto da essere sostituita, subito dopo la consulenza ortopedica, con valva gessata di posizione;
a seguito della divulgazione della predetta relazione, lo stesso governatore e numerosi, diversi esponenti del Pd --- tra i quali anche alcuni parlamentari - lamentavano la presunta irresponsabilità dei giornalisti del Corriere della Calabria e della stessa testata, accusati di aver dato luogo ad una pubblica ricostruzione di fatti ben diversa da quella reale, a tutto danno e discapito dell'immagine della Calabria e del buon nome e del lavoro degli operatori sanitari del Grande ospedale metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria;
dette reazioni, in uno con la relazione a firma del dg Benedetto, venivano ripresi anche dalla stampa regionale e nazionale, in particolare dal Sole240re, in quest'ultimo caso con un articolo in cui si bollava come bufala l'inchiesta giornalistica del Corriere della Calabria: in data 7 Agosto, ritornando sulla vicenda con nuovo, dettagliato servizio il Corriere della Calabria pubblicava notizie inedite e dettagli inediti;
in particolare, veniva reso noto che nell'ambito dell'indagine avviata dai Nas su disposizione del ministero della salute dopo il deflagrare del caso erano stati acquisiti agli atti alcuni messaggi inoltrati via Whatsapp dallo stesso Benedetto, risalenti al 28 Luglio, dunque a due giorni prima della pubblicazione dell'inchiesta giornalistica, nei quali lo stesso Benedetto commentava alcune delle foto che sarebbero divenute oggetto dell’inchiesta, definendo letteralmente "una schifezza" la medicazione effettuata col cartone e profondendosi in aperte critiche contro l'ufficio responsabile della mancata consegna dei materiali medici, mostrando cosi di essere ben a conoscenza ed in anticipo della questione, rimarcando anzi in più messaggi doversi ricondurre gli inusuali bendaggi ortopedici al mancato acquisto e fornitura del materiale necessario;
tali circostanze, completamente taciute nella relazione inviata al presidente della giunta regionale e da questi offerta alla conoscenza del Consiglio regionale e della opinione pubblica, se rese note unitamente alle altre notizie divulgate avrebbero oggettivamente consentito una più puntuale valutazione della questione, contribuendo ad inquadrare la vicenda in una cornice più definita e chiara e confermando, in buona sostanza, quanto sin dall'inizio riportato nell'inchiesta del Corriere della Calabria;
il richiamato atteggiamento omissivo, se da un lato ha consentito di sviare l'attenzione dal caso, dall'altro si configura come deontologicamente ed eticamente discutibile, essendosi tradotto in una prospettazione artificiosa della realtà offerta al Consiglio regionale, in violazione dell'obbligo di lealtà e correttezza;
considerata la palese, oggettiva gravità dell'accaduto, pure per discutere della scarsa qualità dell'offerta sanitaria in Calabria, su iniziativa del senatore Marco Siclari veniva disposta un'audizione in Commissione Salute al Senato, in programma il 17 Settembre p.v.;
tanto premesso, interpella il Signor Presidente della Giunta regionale calabrese;
Per sapere:
se la Giunta regionale fosse stata posta a conoscenza dalla direzione generale degli ospedali di Reggio Calabria, anche per le vie brevi, in data antecedente alla trasmissione della relazione portata a conoscenza del Consiglio regionale e dell'opinione pubblica il 31 Luglio, delle problematiche legale alla scarsità di materiale ortopedico a disposizione del Pronto Soccorso e della mancata fornitura di esso per ragioni dipendenti dagli uffici amministrativi, come emerso dalla messaggistica chat riconducibile al dg Benedetto ora acquisita dai Nas;
come valuti l'atteggiamento del dg del Grande ospedale metropolitano Bianchi- Melacrino-Morelli di Reggio Calabria, Francesco Antonio Benedetto, e la mancata menzione, nella relazione da questi consegnata il 31 Luglio alla presidenza della giunta regionale, della circostanza che lo stesso fosse già a conoscenza di quanto successivamente ricostruito dall'inchiesta giornalistica del Corriere della Calabria;
se non ritenga di dover procedere con urgenza ed immediatezza alla revoca dell'incarico conferito allo stesso.

Allegato:

09/08/2018
G. GALLO