Pari Opportunità tra uomo e donna

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Data: 1/1/2005  

Programmazione 2002 - 2004

La piattaforma programmatica che si propone ha l'ambizione di promuovere la pratica concreta del mainstreaming, di mettere in campo il protagonismo delle donne calabresi e di far pesare il loro punto di vista nelle scelte programmatiche e nelle azioni di governo e di responsabilizzazione sociale, al fine di avviare una strategia di cambiamento nella progettualità dello sviluppo.
Il programma è elaborato per una durata triennale e potrà, ovviamente, subire modifiche ed integrazioni ove se ne ravvisi la necessità e l'opportunità in esito a situazioni allo stato non prevedibili.

Ambiti istituzionali
Si rende indispensabile formalizzare un "Patto" tra le Istituzioni e la rete delle donne, al fine di convenire e definire strategie, obiettivi e strumenti comuni per un progetto"politico" di abbattimento delle discriminazioni uomo - donna e per il raggiungimento di una diffusa e permeata cultura delle pari opportunità come prerequisito di una matura cultura di governo che sappia porre al centro del suo sistema di valori e della sua stessa progettualità i temi della qualità e sostenibilità sociale dello sviluppo dell'equità, delle riforme e dei nuovi tempi e spazi di vita per donne e uomini.

La C.R.P.O. dovrà, quindi, essere interlocutrice attenta della riforma statutaria della nostra Regione proseguendo nel lavoro di ricomposizione istituzionale della cultura delle pari opportunità e della democrazia rappresentativa per quanto in specifico attiene la presenza di donne nell'ambito elettivo ed in quello delle nomine negli organi rappresentativi.

Parimenti dovrà impegnarsi a vigilare, attraverso l'esplicitazione di pareri e proposte di emendamenti, acchè negli atti di programmazione economica, sociale e territoriale, nei provvedimenti legislativi, nelle direttive, circolari e decreti, nonché nell'attuazione di Agenda 2000 - 2006 emanati dalla nostra Regione sia praticata e monitorata la prospettiva di genere.

Obiettivo prioritario è, quindi, un profondo e necessario rinnovamento della pratica istituzionale, tale da assumere il punto di vista delle donne in ogni scelta e in ogni provvedimento di politica generale

L'interazione dovrà, ovviamente, riguardare l'intera architettura istituzionale e attraversare col punto di vista delle donne le grandi questioni e, prioritariamente, il lavoro, la formazione culturale e professionale e la qualità della vita.

Sinergie fondamentali sono quelle da attivarsi con il Dipartimento P.O., con la Commissione P.O. Nazionale, con gli organismi di parità regionali e provinciali, con le Commissioni Provinciali e Comunali per le pari opportunità, altre Commissioni per le pari opportunità istituite presso Enti ed Istituzioni, Assessorati per le pari Opportunità, promuovendo momenti di concertazione istituzionale, programmatica e operativa.

Occorre, del pari, intensificare lo scambio di relazioni, esperienze e saperi con le varie espressioni dell'Associazionismo femminile che non può non costituire un' ulteriore risorsa sistematizzata per una nuova progettualità dello sviluppo.

Il processo di Mainstreaming e Empowerment
Nonostante i risultati positivi raggiunti dalle donne, nella società permangono criticità inossidabili che bloccano, interrompono ed ostacolano i percorsi delle donne e che sono riconducibili a pratiche istituzionali e culturali di contesto portatrici di meccanismi di tradizionale e consolidata disparità e, comunque, tali da difficoltare le opportunità di miglioramento delle condizioni di vita, di avanzamento, di mobilità sociale e di empowerment femminile.

Ne discende l'esigenza di individuare e definire quali siano gli ostacoli, le barriere, gli out e, nel contempo, di attivare, rispetto ai trend analizzati, i contromeccanismi, le politiche, gli strumenti di vigilanza, prevenzione ed intervento.
Si tratta, dunque, di implementare concretamente il mainstreaming di genere nell'ottica di azioni e misure adeguate, specificamente rivolte alle donne per il superamento dei gap che permangono nel nostro sistema.

A partire, quindi, dall'acquisizione della dimensione di genere come elemento strutturante delle politiche generali, qualunque sia l'indicatore che si voglia assumere (occupazione, disoccupazione, esclusione sociale, lavoro sommerso, posizioni decisionali) nella parametrazione dei gap, non si può non convenire che l'equità di genere è cruciale per l'equità dello sviluppo e ne è componente strategica.

a) Le azioni
La C.R.P.O. dovrà promuovere azioni positive e supportare quelle in tal senso promosse da Istituzioni, Enti, Organismi ed Associazioni per:
- la piena condivisione, inclusione ed attuazione dei principi di mainstreaming ed empowerment negli indirizzi, nelle politiche di programmazione, legislazione e nell'attività amministrativa della Regione, degli EE.LL.e delle altre Istituzioni, secondo le rispettive competenze;
- la valorizzazione della partecipazione delle donne nei processi e nei luoghi della decisione;
- la promozione delle attività dei soggetti (organismi di parità, associazioni femminili ecc.) che, a vario titolo, si impegnano a sviluppare attività innovative per la valorizzazione delle competenze delle donne;
- la valorizzazione ed il sostegno dell'occupazione e dell'occupabilità femminile (accesso al lavoro politiche di incentivazione, programmi di formazione, rete dei servizi dell'impiego, miglioramento delle condizioni delle donne sul lavoro, ridistribuzione del lavoro di cura, conciliazione, emersione del lavoro nero, imprenditorialità femminile ecc).;
- la piena attuazione del raccordo tra il mondo degli studi e dei saperi e quello del lavoro, perché i percorsi di studio sappiano costruire le premesse soggettive culturali e professionali in grado di assicurare anche alle donne il senso dell'autonomia, la capacità di informarsi e di comunicare, l'accesso al lifelong learning, le competenze trasversali, organizzative e relazionali;
- lo sviluppo del partenariato sulle pari opportunità nell'ambito delle azioni promosse dalla Regione Calabria in seno al POR 2000-2006 con l'attivazione di specifiche misure che prevedano interventi volti alla promozione delle politiche di genere (studi, ricerca, monitoraggi, formazione, informazione, comunicazione, sensibilizzazione) in sinergia con Università, Enti, Istituzioni, soggetti pubblici e privati.

b) Gli strumenti
- Organizzazione logistica della Commissione (sede, personale e attrezzature) .
- Sistematizzazione informatizzata di banche dati per la creazione di archivi riferiti:
- al contesto normativo comunitario, nazionale e regionale sulla promozione delle pari opportunità;
- alle commissioni ed organismi di parità in ambito regionale, ivi compresi i comitati aziendali pubblici e privati;
- al mondo dell'associazionismo femminile;
- al quadro di riferimento degli interlocutori ed attori per le pari opportunità al fine di stimolare interazioni e partnership;
- a rilevazioni statistiche regionali disaggregate per sesso e per settori e finalizzate a far emergere problematiche e criticità legate alla differenza di genere;
- ai progetti innovativi attivati dalle donne per nuovi sistemi di formazione, orientamento, consulenza, didattica, occupazione, politiche sociali e sviluppo locale;
- all'aggiornamento dell'indirizzario della Commissione.
- Redazione, pubblicazione e diffusione del Bollettino sulle attività della Commissione.
- Predisposizione di attività di progettazione, studio e ricerca per la creazione di osservatori di settore e di un centro di documentazione specializzato sulle politiche di parità .
- Promozione e partecipazione a iniziative per la creazione di nuova occupazione e imprenditoria femminile, per lo sviluppo delle politiche sociali e sanitarie, per la formazione, l'orientamento, lo sviluppo locale, i servizi innovativi, ecc. in partenariato con Enti locali, Istituzioni di settore, Enti pubblici e Associazioni attraverso l'attivazione di strumenti operativi regionali, nazionali e comunitari (Agenda 2000, L. 125/91, L. 215/92, Equal, Daphne, Urban, Quinto Programma, ecc.).

Gruppi di lavoro:

Donne ed economia
Le politiche connesse ai temi del lavoro e dell'economia mirano a favorire il consolidamento del ruolo femminile nel settore del lavoro dipendente e indipendente.
Verranno promosse:
1) Politiche per sostenere l'adozione da parte dei datori di lavoro delle forme di lavoro atipico (Part time orizzontale, verticale, e telelavoro) maggiormente consone alle esigenze di gestione del tempo da parte delle donne lavoratrici.
2) Azioni volte alla tutela dei diritti delle donne lavoratrici.
3) Politiche finalizzate alla emersione delle vocazioni imprenditoriale e del lavoro autonomo delle donne.
A tal fine: a) si definiranno sinergie con enti ed istituzioni pubblici e privati atte a garantire azioni ed affiancamento ed assistenza alla creazione di impresa.
b) Saranno attivati interventi di comunicazione ed informazione mirata relativamente alle opportunità finanziarie per la creazione di impresa
4) Con riferimento ai settori trainanti dell'economia regionale (Agricoltura, Turismo) saranno promosse iniziative volte a favorire l'impiego autonomo delle donne.
5) Nel settore dell'artigianato produttivo si inizierà a favorire l'inversione della vocazione produttiva e dei mestieri tradizionali, non senza però l'adozione degli strumenti più moderni tipici della new economy. Le pecularietà locali, tuttavia dovranno sempre essere interpretate e proiettate in un'ottica globale; se è indubbio che globale è il mercato di riferimento, gli strumenti tipici caratterizzanti la new economy, il networking e la gestione delle conoscenze dovranno essere gli elementi di forza nella nuova imprenditoria calabrese

Scuola, Università - Cultura - Ricerca
- Promuovere l'inserimento della cultura delle pari opportunità nelle finalità della L.R. 27/85 (Protocollo d'intesa)
- Indagine conoscitiva su istruzione e formazione delle donne calabresi
- Promuovere e diffondere la cultura delle pari opportunità nell'orientamento scolastico (credito formativo, progetto Polite, formazione docenti).
- Promuovere l'inserimento di competenze specifiche, orientate alle questioni e alle problematiche di fondo, negli obiettivi formativi di alcuni corsi di laurea (protocolli di riferimento).
- Promozione di azioni di diffusione dei Piani scolastici di offerta formativa (Pof) che abbiano realizzato iniziative significative rispetto alla differenza di genere.
- Istituire rapporti permanenti con le Università sulla cooperazione degli studi di genere.
- Promozione di sinergie (Comitati P.O c/o ministeri, Provveditorati, Commissioni regionali) per l'assunzione di contesti legislativi unitari e non discriminanti .nella concessione dei permessi retribuiti delle docenti commissarie degli organismi di parità.
- Promuovere azioni positive per la piena attuazione del diritto allo studio di immigrati /e.
- Sviluppare studi sull'incidenza di genere nella dispersione scolastica.
- Indagine sui percorsi di formazione scuola-lavoro nella differenza di genere.
- Promozione di iniziative sul percorso donne-cultura-creatività.
- Promozione di attività di ricerca sulle differenza di genere, a seconda della specificità del gruppo.

Donne, Salute e Politiche sociali
- Promozione di campagne di prevenzione contro la violenza sulle donne in famiglia, sul lavoro, nella comunità
- un progetto di rete antiviolenza - (Programma Daphne, Urban, etc..)
- Promozione di azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno della "Tratta delle donne" con una ottica di integrazione tra protezione dei diritti delle donne trafficate e repressione del fenomeno criminale.
- Promozione delle politiche e delle pratiche di conciliazione tra lavoro e vita personale.
- Attivazione di programmi di educazione alla salute (screening-salute riproduttiva-le frontiere della bioetica-i fattori di rischi ambientali- le differenze di genere)
- Ricognizione sullo stato di strutture e di servizi sociosanitari e sull'offerta attiva delle misure di prevenzione e cura.
- Promozione di corsi di formazione per l'assistenza domiciliare e sociosanitaria.
- Promozione di azioni e di iniziative per la piena attuazione di diritti di cittadinanza (emigrate/immigrate).
- Sostenere attività dirette a stimolare l'adozione di misure per incoraggiare la cooperazione contro l'emarginazione, la povertà, la devianza minorile e sociale, la discriminazione per sesso origine etnica, religione, handicap, età, tendenze sessuali.
- Le politiche per l'infanzia e gli anziani.

Tempi e spazi, ambiente e qualità della vita
Fa parte della cultura della differenza di genere l'armonizzazione della relazione con le tematiche ambientali: biodiversità, sviluppo durevole, benessere, qualità della vita.In tale contesto assume particolare rilevanza il lavorare attorno all'elaborazione di nuove politiche sociali e di politiche urbane ed ambientali sostenibili, compatibili con le diverse esigenze di donne e uomini. Le tematiche del territorio diventano centrali per lo sviluppo: il riconoscimento dell'articolazione territoriale nello sviluppo e nella rilevanza dei sistemi locali ha già prodotto risultati significative nelle politiche di intervento a livello comunitario, nazionale e regionale.
Nelle azioni di pianificazione e programmazione nel territorio rispettose nell'ottiche di genere occorre:
- Promuovere concertazione territoriale e partecipazione democratica dei cittadini/utenti.
- Valorizzare i livelli del partenariato sociale ed istituzionale.
- Promuovere un complesso di servizi che concili la vita professionale delle donne con quella familiare.
- Attivare pratiche e organizzazione dei tempi e degli orari compatibili con la vita familiare e professionale delle donne.
- Sostenere la partecipazione diretta delle donne alla promozione ed all'attivazione di programmi di sviluppo urbano, per una città sostenibile, in cui ambiente, aria pulita, spazi verdi e luoghi dedicati costituiscano il collante sociale per il nuovo urbanesimo (rete città delle bambine e di bambini)
- Valorizzare la partecipazione dei territori a bandi, appalti concorso e progetti che abbiano come obbiettivo il miglioramento della qualità della vita, il corretto sviluppo delle risorse naturali ed ambientali, l'innalzamento degli standard di sostenibilità sociale (Progetto Pass).
- Valutazione e monitoraggio delle azioni e misure previste negli strumenti di programmazione urbanistica e territoriale nell'ottica della differenza di genere.
- Valorizzare la differenza di genere quale elemento ordinatore sia nelle analisi dei bisogni che della costruzione delle opzioni programmatiche.
- Promozione di azioni finalizzate all'armonizzazione dei "tempi di vita" come elemento ordinatore capace di generare nuovi rapporti tra ambiente urbano, storia, natura e cittadini/e.

 

Donne, Istituzioni, Politica e Autoriforma
Al fine di dare piena attuazione all'art. 2 comma b della legge n. 4/87, questa Commissione deve avere un rapporto sinergico e collaborativo con il Presidente del Consiglio Regionale e con l'Assessore regionale alle Pari Opportunità ed in particolare con le 5 commissioni consiliari permanenti.

 

 

 

 

C.R.P.O.
1^ Comm. Politica Istituzionale Assetto ed utilizzazione del territorio
2^ Comm. Sviluppo economico
3^ Comm. Servizi sociali
4^ Comm. Tutela dell'Ambiente
5^ Comm. Per l'Autoriforma

 

 

 

 

 

 

 

 

Le iniziative legislative da assumere con le sopra indicate Commissioni sono prioritariamente le seguenti:
1. Autoriforma della Commissione Regionale Pari Opportunità. E' intendimento di questa Commissione adeguare la legge n. 4/87 all'attualità legislativa, alle indicazioni della direttiva Prodi, agli orientamenti europei e alle esigenze dell'universo femminile. Bisogna, pertanto, allargare lo spettro delle sue funzioni, attribuire alle componenti lo status sempre più assimilabile a quello dei Consiglieri Regionali, dando loro l'opportunità di svolgere il ruolo a pieno titolo e di esprimere pareri obbligatori almeno sui piani regionali che il Consiglio andrà a deliberare.
2. Preso atto che la commissione per l'Autoriforma ha già approvato gli artt. 2. e 5 della bozza del nuovo Statuto:occorre valutare le modalità per sancire l'esame imprescindibile, sia preventivo che successivo, nonché il monitoraggio in itinere dell'impatto di genere sulla legislazione regionale (tale elemento è fondamentale per realizzare, anche attraverso strumenti e metodologie, la rimozione degli ostacoli alla parità e alle pari opportunità). Emerge l'esigenza che gli statuti e/o i regolamenti indichino, prevedendone la promozione per legge, il principio, le modalità e gli strumenti della partecipazione femminile alla elaborazione delle politiche sociali, culturali economiche e altro..... della regione (a tale proposito si ritiene indispensabile che chi ha politicamente la delega a gestire le pari opportunità con le controparti sia esattamente definito come dovrà essere precisato l'ambito della delega stessa).
3. Legge elettorale regionale
E' necessario definire una norma antidiscriminatoria nella redigenda legge elettorale regionale anche ai sensi dell'approvazione della modifica dell'art. 51 della Costituzione.
4. Generalizzazione delle statistiche di genere
Come indicato sia dalla piattaforma d'azione di Pechino che dal piano d'azione italiano, la disponibilità di dati disaggregati per sesso e di statistiche di genere è essenziale per qualsiasi tipo di programmazione. E' importante, pertanto, che la Regione Calabria predisponga un disegno di legge per la "Realizzazione di statistiche di genere".
5. Applicazione legge 8-3-2000 n. 53 art. 22
Come prescritto dall'art. 22 della sopra citata legge il Consiglio Regionale deve provvedere alla redazione di norme per il coordinamento da parte dei comuni degli orari degli esercizi commerciali, dei servizi pubblici e degli uffici periferici delle amministrazioni pubbliche, nonché per la promozione dell'uso dei tempi per fini di solidarietà sociale.
RAPPORTI CON GLI ENTI LOCALI
La Commissione Regionale dovrà avviare un'indagine sulle commissioni provinciali e comunali, per conoscerne struttura, consistenza, dotazione finanziaria, riferimenti istituzionali.
Dialogo aperto e costruttivo realizzerà con tutti gli organismi di parità diffusi nel territorio al fine di rafforzare, valorizzare e diffondere le politiche di mainstreaming e l'empowerment.
Considerato che le pari opportunità costituiscono uno dei principi base dell'ordinamento dell'Unione Europea, che, oggi, riveste un importante rilievo costituzionale nel trattato dell'Unione ed assume un ruolo strategico nei nuovi regolamenti sui fondi strutturali europei, fondamentale sarà il rapporto che, questa commissione riuscirà a realizzare con gli enti locali, i quali devono provvedere ad istituire un dipartimento ad hoc ed attribuire le specifiche deleghe ad un assessore.

 

 

 

 

 

C.R.P.O.
Comm. P.P.O e Ass. P.O.
Comm. C.P.O e Ass. P.O.
Comm. C.M.P.O e Ass. P.O.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RAPPORTI CON IL MONDO DEL LAVORO, DELL'IMPRENDITORIA, DELL'ASSOCIAZIONISMO E DELLE PROFESSIONI
La Commissione, non avendo ancora redatto un piano regionale per l'applicazione della piattaforma di Pechino, avvierà un confronto a tutto campo affinché questo obiettivo venga raggiunto con la stretta collaborazione della società civile.

 

 

Donne e Media
- Attivare sinergie coi corrispondenti organismi di pari opportunità, e con la CNPO, per la promozione di progetti comuni nello specifico dell'informazione.
- Sollecitare il dibattito culturale su "donne e sistema dei media".
- Pubblicare un periodico CRPO.
- Promuovere, sulle reti televisive calabresi, la messa in onda di una rubrica mensile sull'attività della CRPO.
- Potenziare i rapporti con l'utenza telematica attraverso il sito Internet della CRPO.
- Creare una Banca . dati dei siti Internet realizzati da donne calabresi.
- Istituire un premio per il miglior programma televisivo a livello regionale sull'identità e sul ruolo delle donne, per stimolare nei media ola messa in onda di programmi (e di pubblicità) che diano un'immagine delle donne svincolata da stereotipi e pregiudizi di genere.
- Promuovere uno spot di 10 minuti (da diffondere sulle reti televisive locali e regionali) che sintetizzi un aspetto chiave del nuovo specifico femminile calabrese.
- Costituire una "Banca - idee delle donne" nell'ambito di un Tavolo delle Donne per il sistema dei Media, costituito da giornaliste, editrici, pubblicitarie.
- Promuovere:
- Convegno - mostra fotografica: "Per una semiotica di genere della pubblicità".
- Giornate di studio su "Donne, informazione, potere".
- Ricerca sulla presenza delle donne nel sistema dei media (informazione, editoria e agenzie pubblicitarie) calabresi, e sul relativo livello di mainstreaming.
- Promuovere:
1) - collegamenti con gli istituti di scienze della comunicazione per attivare sinergie e scambi di informazioni.
2) - iniziative per consentire la decodifica di messaggi mediatici caratterizzati da violenza criptica contro le donne.
3) - Azioni mediatiche per decostruire il messaggio pubblicitario individuando luoghi comuni e pregiudizi ad eziologia androcentrica
- Seminari sull'immaginario mediale e gli stereotipi di genere.

Donne e Professioni
Partendo dall'analisi della gamma delle competenze si affronterà ogni aspetto delle:
- Professioni tradizionali
- Professioni culturali
- Professioni creative
identificate in base alle recenti definizioni fornite nel giugno 2001 dal MKW di Monaco in cooperazione con altri gruppi di studiosi di Monaco, Colonia, Vienna, Barcellona e fatte proprie dall'UE per le successive programmazioni.
Tutto ciò porterà necessariamente ad affrontare i temi legati alla modifica del mercato del lavoro, alla formazione dei nuovi profili professionali (alcuni dei quali inesistenti nella nostra regione), alla qualificazione delle professioni tradizionali.
Saranno analizzati in dettaglio (anche ricorrendo a studi comparati):
- i problemi legati alla mobilità delle figure professionali tra regioni italiane e tra Stati membri UE
- i problemi legati alla mancata risposta da parte delle donne calabresi alla domanda di professioni creative e di professioni culturali dense di contenuti nel settore TIMES
- il trend negativo delle professioni tradizionali in tutta l'UE in contrasto con il lieve incremento calabrese
Sarà avviato un dibattito con economisti e sociologi sui fenomeni della culturalizzazione dell'economia e sulla economizzazione della cultura conseguenti allo sviluppo delle professioni creative e culturali con riferimento alla cultura "vecchia" e "nuova", alla cultura digitale e al settore TIMES.
E' evidente che ogni tipo di problematica affrontata avrà un approccio multidisciplinare ed integrato al fine di potere individuare le giuste iniziative di promozione delle eventuali azioni da intraprendere compreso quelle dirette all'orientamento ed all'integrazione delle politiche.
Sarà affrontato con molto impegno anche il problema della comunicazione e della diffusione dei risultati anche attraverso pubblicazioni in proprio o patrocinate dal Consiglio regionale o dagli assessorati competenti.
Contatti e scambi di informazioni saranno avviati:
- con ordini professionali ed associazioni rappresentative (anche al fine di elaborare le solite statistiche sulla presenza delle donne ai vertici dei relativi organismi) per quanto riguarda le professioni tradizionali
- con università, centri o istituti di ricerca, esperti internazionali di chiara fama per quanto riguarda le nuove professioni culturali e creative.

 

Donne e Legalita'
L'obiettivo di promuovere oltre che la parità dei diritti fra uomo e donna, anche le stesse opportunità, non può prescindere da un accurato monitoraggio dell' analisi dei bisogni e dalla successiva individuazione delle aree del disagio femminile nella nostra realtà regionale.
II fine di promuovere una cultura giuridica e sociale dell'identità femminile verrà attuato con interventi specifici ed attività diverse.
Il processo di valorizzazione dei percorsi femminili prevede la progettazione degli interventi in stretta correlazione con le risorse territoriali già esistenti, potenziando i rapporti oltre che con le Istituzioni, anche con le Associazioni femminili, con centri di ricerca, di documentazione e di formazione, combinando interventi settoriali e non, orientati all'attivazione di percorsi di informazione e prevenzione dei temi portanti della soggettività femminile, contro ogni possibile discriminazione, al fine di negoziare tutte le soluzioni possibili.
INFORMAZIONE E PREVENZIONE:
- Leggi internazionali, nazionali e regionali.
- Risoluzioni, Convenzioni, Raccomandazioni dell'UE: stimolo e sostegno di tutte le azioni positive previste e,recepite o meno dallo Stato Italiano.
- Legislazione vigente e diritto di famiglia sia dal punto di vista civile ( mediazione, separazione, divorzio, assegno di mantenimento, famiglia di fatto, tutela minori, affido ecc...), sia dal punto di vista penale ( maltrattamenti, molestie, abusi, violenza ). -Legislazione vigente e tutela del diritto alla salute.
- Legislazione vigente e tutela del lavoro contro discriminazione e mobbing.
- Semplificazione delle procedure di accesso ai servizi amministrativi e non.
- Nuovi bisogni in campo sociale, assistenziale, culturale, lavorativo, familiare.
- Metodologia dell'accoglienza contro ogni discriminazione di sesso, razza e religione
ATTUAZIONE:
- Promuovere e diffondere indagini, statistiche, documenti, pubblicazioni, questionari.
- Organizzare e partecipare a convegni, mostre, dibattiti, aggiornamenti, trasmissioni televisive e radiofoniche.

 

Studi e ricerche
Approfondimenti di settore sulla condizione femminile in Calabria:
- Le donne calabresi, la politica, i partiti, l'autoriforma
- dalle statistiche alle prospettive alle azioni
- Rapporto sull'occupazione femminile in Calabria
- orientamento - formazione - accesso al lavoro - criticità - punti di forza
- Donne, famiglia, lavoro per il mercato, cittadinanza nella società calabrese
- Le donne calabresi e il lifelong learning: la capacità e le possibilità di continuare ad imparare.
- Donne e politiche di sviluppo locale in Calabria
- Donne e impresa in Calabria
- Donne e professioni in Calabria
- Gli archivi delle donne calabresi
- statistiche sistematizzate
- Bollettino di informazione della Commissione

Seminari, Convegni e Conferenze tematiche
Le attività programmatiche della Commissione e le elaborazioni tematiche dei Gruppi di lavoro saranno oggetto di iniziative di presentazione, confronto ed approfondimento, tra le quali saranno incluse:
- La conciliazione tra lavoro familiare e lavoro per il mercato:
- esperienze a confronto nei percorsi di vita delle donne.
- Il sistema formativo e l'orientamento di genere per gli insegnanti, i formatori, i progettisti e valutatori della formazione, gli operatori della P.A., i soggetti del partenariato istituzionale, economico e sociale.
- L'esperienza sociale femminile come risorsa per la creazione di nuova occupazione.
- Le misure di pari opportunità e le strategie per l'occupazione in materia di lavoro nella Comunità Europea
- La normativa nazionale e regionale a sostegno della creazione di impresa femminile
- L'imprenditorialità femminile: la new economy e le nuove professioni
- Lo Statuto regionale per le donne calabresi.

La C.R.P.O. patrocinerà, inoltre iniziative sulle tematiche di genere proposte da Enti ed Associazioni femminili, che potranno essere assistite da cofinanziamento.

Fabbisogno finanziario
La programmazione triennale come proposta ha una previsione di spesa, per il funzionamento della Commissione ed il raggiungimento dei fini istituzionali, che viene quantificata in € 2.500.000,00, non comprendendovi le attività promosse dalla Commissione e accolte ed inserite in specifici programmi di settore della Regione che provvederanno a finanziarle (lavoro, formazione professionale, pubblica istruzione, attività produttive, ecc.).